Il re nero

di miky923
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'esilio ***
Capitolo 2: *** Jiraya a rapporto ***
Capitolo 3: *** Missione di salvataggio ***
Capitolo 4: *** Ritorno ***
Capitolo 5: *** Alleanza? ***
Capitolo 6: *** La missione ha inizio ***
Capitolo 7: *** L'invasione del suono ***
Capitolo 8: *** Missione compiuta ***
Capitolo 9: *** Minacce dall'ombra ***



Capitolo 1
*** L'esilio ***


Il cielo era completamente avvolto da nubi nere e iniziavano a cadere le prime gocce di pioggia a bagnare le strade di Konoha. Non c'era nessuno in giro se non qualche negoziante che si affrettava a chiudere pronto per la tempesta in arrivo.

Naruto se ne stava seduto in cima al tetto del suo appartamento con le gambe a penzoloni e lo sguardo rivolto al cielo.

-Stupido che non sei altro?! Hai davvero intenzione di aspettare domani?! Vuoi davvero dare la soddisfazione a quei fottuti consiglieri di sbatterti fuori?!- Rugì Kurama all'interno della sua testa.

“No... M-ma non so cosa fare ora, dove andare...” Rispose con un filo di voce e abbassando lo sguardo.

-Naruto... Senti mi dispiace, non dovevo arrabbiarmi con te, ma non puoi semplicemente startene qua... Devi andare ora.- Gli disse la volpe cercando si calmare lui e se stessa.

Doveva assolutamente calmarsi e far riprendere il suo carceriere prima che questo perdesse la poca sanità mentale rimastagli dopo la riunione con il consiglio.

 

2 ore prima

 

Naruto si trovava al centro della sala del consiglio e davanti a se si trovavano tutti i consiglieri che lo guardavano in diversi modi, la maggior parte lo guardava con astio e odio, mentre altri lo guardavano chi con indifferenza, chi con compassione, chi con dolore.

“Naruto, immagini per quale motivo sei stato convocato?” Chiese un uomo anziano con un occhio bendato e un braccio fasciato al petto.

“No.” Rispose semplicemente mentre cercava con lo sguardo qualcuno che conoscesse.

Riconobbe solo tra i consiglieri dei genitori di alcuni suoi amici.

“Naruto ti abbiamo convocato a causa di ciò che è avvenuto durante la missione per riportare indietro Uchiha Sasuke.” Continuò l'uomo che aveva parlato prima.

A quelle parole il cuore gli saltò in gola. Con i pensieri viaggiò subito all'ospedale dove Tsunade era impegnata a curare Choji e Neji che erano ancora in stato critico.

“Cosa è successo? È accaduto qualcosa a Neji? O a Choji?” Domandò cercando di controllare il respiro reso affannoso dalla paura.

“Il loro stato non è cambiato, noi ci riferiamo a cosa è successo tra te e Sasuke. Tu lo hai riportato al villaggio in uno stato serio e si trova ancora all'ospedale.”

“Cosa? Mi avete chiamato solo perchè Sasuke ha subito qualche graffio?” Chiese sentendo la paura di prima scivolare lentamente via.

“Naruto non hai capito. Sasuke Uchiha è l'unico membro rimasto di uno dei clan più potenti del villaggio. Era tuo compito riportarlo indietro in salute ma a causa del tuo temperamento e del demone che ti porti dentro hai perso totalmente il controllo e lo stavi per uccidere!”

“Cosa?! No non è andata cosi! Lui aveva attivato quel strano marchio e...” Cercò di difendersi ma venne interrotto bruscamente.

“Basta! Kakashi ci ha riferito del suo arrivo alla valle della fine, e ci ha detto di come ha trovato Sasuke a terra e tu in piedi al suo fianco con ancora il chakra del Kyuubi che ti avvolgeva.”

“No io e...”

“Per questo motivo il consiglio ha deciso di bandirti da questo villaggio. Naruto Uzumaki, sei ufficialmente esiliato dal villaggio della foglia a partire da domani.” Annunciò alzandosi in piedi e imitato da altre persone.

“Usa il tempo che ti rimane per preparare le tue cose mostro” Disse guardandolo con uno strano sorriso e camminando verso una porta situata in fondo alla stanza.

Naruto era rimasto in piedi paralizzato, il tempo si era come fermato per lui quando sentì di essere stato esiliato. Non sentì l'ultima frase detta dall'uomo, non udì Tsume Inuzuka chiedere perdono, non sentì le imprecazioni di Choza Akimichi contro il consiglio civile e anziano, non percepì la voce di Shikaku Nara che diceva che tutto quello era un tremendo errore. Non sentiva neanche i ruggiti della volpe dentro di se. La sua mente si era completamente fermata, rielaborando più e più volte quello che era appena accaduto in quella frazione di tempo. Quando riprese coscienza di sè stava già camminando per le strade di Konoha.

 

Presente

 

-Naruto?- Chiamò la volpe non ricevendo risposta.

“Kurama, ho deciso. Me ne vado adesso.” Annunciò dandosi una spinta con le braccia e scendendo sul terrazzo della sua abitazione ed entrando.

La volpe guardò Naruto attraverso i suoi occhi preparare uno zaino con dei vestiti, delle provviste e qualche pergamena. Prese poi una grande cartina che aveva comprato tempo fa e la aprì sul tavolo. La osservò attentamente appoggiandosi al tavolo con le mani riflettendo su dove andare. Sarebbe potuto andare nel paese delle onde da Tazuna, ma sapeva che se fuggiva prima che l'esilio fosse ufficiale gli avrebbero dato la caccia e questo avrebbe causato vari problemi al vecchio costruttore di ponti. Lo stesso ragionamento valeva per il villaggio della sabbia, il paese della neve e anche tutti gli altri villaggi.

“Kurama? Cosa c'è qua?” Chiese indicando l'angolo in cima a sinistra della cartina, dove terminava il paese della terra.

-Oh la si trova il confine tra questo continente e il continente oscuro.- Rispose semplicemente.

“Continente oscuro? Non mi sembra molto amichevole come nome.” Disse ad alta voce.

-Quello non è il suo vero nome, gli umani lo hanno rinominato cosi molti anni fa solo perchè non conoscono nulla di quel posto misterioso e lo temono. Se non ricordo male si dovrebbe chiamare Sentora.- Spiegò semplicemente.

“Mhmm... Ho deciso, ci dirigeremo a Sentora, poi si vedrà che dici?” Chiese mettendo già la cartina nello zaino e uscendo dalla porta per poi chiuderla a chiave.

-Naruto... Se lo stai facendo spinto dall'odio dovresti fermarti, non si torna indietro facilmente da una scelta come questa.- Gli disse Kurama in tono quasi dolce.

Non era abituata a fare la buona ma non voleva che la sua esplosione di rabbia di poco fa lo avesse influenzata. Si continuava a ripetere nella sua testa che odiava Naruto, lo disprezzava con tutta se stessa, ma sapeva che non era colpa di quel ragazzino odiato da tutti se lei era rinchiusa e non era sua la colpa se perdeva il controllo del chakra demoniaco quando era in preda all'ira.

“No.” Fece un respiro profondo il ragazzo ed emanò una piccola nuvoletta causata dal freddo.

“Lo faccio perchè non ne posso più. In questo villaggio vengo deriso, umiliato e schernito da quando sono nato. Quello che è accaduto oggi era solo la spinta che mi serviva per decidermi ad andarmene.” Continuò sfilandosi il copri fronte e legandolo alla maniglia della porta.

“Bene. Ci dovrebbero mettere un sacco ad accorgersi della mia assenza.” Disse emanando un ultimo sospiro guardando la porta della sua casa e si girò andandosene.

 

3 ore dopo

-Naruto si starà annoiando un sacco poverino, e ancora non mi sono complimentato con lui per aver fermato Sasuke.- Pensò Kakashi con le mani in tasca mentre saliva le scale della palazzina in cui viveva il biondo.

-Credo che gli offrirò anche da mangiare da Ichiraku. Sono certo che salterà di gioia.- Pensò sorridendo sotto la maschera e arrivando all'ultimo piano.

Si accorse subito del copri fronte di Naruto legato alla maniglia della porta e lo raggiunse subito con passo svelto.

“Naruto?” Chiamò bussando alla porta ma non ricevendo risposta decise di fare il giro e di entrare dalla porta posta sulla terrazza.

Si guardò velocemente intorno, la stanza era in disordine come tutte le volte in cui ci era entrato, ma notò subito che mancava lo zaino che Naruto usava spesso durante le missioni. Sentendo un brutto presentimento Kakashi si diresse subito al palazzo dell'hokage saltando di tetto in tetto e stringendo in mano il copri fronte del suo allievo. Quando raggiunse l'ufficio dell'hokage trovò la porta chiusa e riusciva perfettamente a sentire le urla di Tsunade attraverso di essa ma entrò ugualmente.

“Kakashi! Non ho tempo ora!” Tuonò Tsunade sbattendo le mani sulla scrivani che scricchiolo minacciando di spezzarsi a metà.

Kakashi guardò per un secondo Choza, Shikaku e Inoichi seduti di fronte a Tsunade per poi tornare a guardare la donna.

“Hakage credo che sia successo qualcosa a Naruto, ho trovato il suo copri fronte legato alla maniglia della porta e non è da lui separarsene. Poi quando sono entrato in casa sua ho notato che mancavano delle cose...”

“Zitto!” Tuonò di nuovo Tsunade rendendo quasi la voce stridula a causa del groppo che le si stava formando in gola.

“Kakashi, Shikaku, Inoichi e Choza, dovete andare subito a riprendere Naruto e a riportarlo indietro. È una missione della massima necessità, prendete anche Tsume.” Ordinò perdendo poco a poco la sua compostezza.

“Si hokage.” Risposero i tre uscendo dall'ufficio seguiti da Kakashi.

“Cosa è successo a Naruto? Ha combinato qualcosa?” Chiese kakashi reprimendo ogni manifestazione dei suoi sentimenti.

“Kakashi...” Cominciò Shikaku. “Naruto è stato...”

 

3 anni dopo

 

“Che cosa?! Abbiamo perso i trattati commerciali anche con il paese dell'erba?” Domandò stupita Tsunade a Shizune che teneva in mano un fascicolo di fogli.

“S-si hokage, anche il paese dell'erba come molti altri ha firmato dei trattati commerciali con il continente oscuro.”

L'hokage si appoggiò stancamente allo schienale della poltrona su cui sedeva e si massaggiò le tempie.

“Shizune, chiamami Jiraya e digli di venire qua. Ho un favore da chiedergli.” Disse senza guardare la sua assistente che uscì immediatamente dalla stanza.

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Capitolo 2
*** Jiraya a rapporto ***


Tsunade sospirò stancamente e guardò fuori dalla finestra in modo distratto. Erano passate già diverse settimane da quando Jiraya era partito per il continente oscuro sotto sua richiesta e ancora non aveva ricevuto notizie da parte sua, e questo le metteva una certa ansia. Certo lei si fidava ciecamente delle abilità del suo vecchio compagno, ma era pur sempre andato in una terra totalmente sconosciuta, a incontrare un uomo che è stato in grado di unificare un intero continente per chiedergli aiuto. Se i ruoli fossero stati invertiti ed era lei quell'uomo non sapeva come avrebbe risposto ad una richiesta d'aiuto da parte di un paese straniero. Tsunade chiuse gli occhi e cercò di scacciare quei pensieri deprimenti che le annebbiavano la mente ogni volta che non aveva niente da fare. Jiraya era ed è un grande ninja e se la sarebbe cavata in ogni situazione.

“Hokage!” Entrò Shizune sbattendo la porta e facendo saltare la donna per lo spavento.

“Shizune che ti prende?”

“Ci è appena giunto un messaggio di soccorso da parte della sabbia. Il kazekage è stato rapito da due membri dell' Akatsuki.” Disse agitata e porgendole subito il rotolo che conteneva la richiesta di soccorso.

“Dannazione ci mancava solo questa a complicare le cose.”

Tsunade si portò una mano alle tempie pensando. Quasi tutti i ninja della foglia erano fuori in missione tranne...

“Shizune, convoca immediatamente Kakashi e Gai.” Ordinò con voce seria guardando la sua assistente dirigersi subito fuori dalla stanza.

 

Poco dopo

 

Kakashi e Gai si trovavano in piedi davanti alla scrivania dell'hokage mentre Tsunade stava con i gomiti appoggiati al piano del tavolo e il mento posato sulle dita incrociate delle mani.

“Ci voleva vedere hokage?” Domandò Gai.

“Si, voglio che i vostri due team collaborino in una missione di rango S.” Annunciò chiudendo gli occhi.

“Cosa? Ma per una missione del genere servirebbe un team di jonin e non di chunin. Inoltre sia la mia squadra che quella di Kakashi sono appena tornate da delle missioni impegnative.” Protestò Gai.

Per un momento Tsunade non disse nulla e Gai si girò verso il compagno aspettandosi che gli desse ragione ma questo continuava a fissare la donna davanti a se.

“Gai, se ne avessi la possibilità affiderei ad altri la missione, ma molti ninja sono già fuori in missione e non posso privare la difesa del villaggio dei pochi jonin rimasti capisci vero?” Disse più come una affermazione che una domanda.

“Di che missione si tratta?” Parlò per la prima volta Kakashi da quando era entrato nella stanza.

“Gaara, il quinto kazekage è stato rapito dell'organizzazione Akatsuki. Il vostro compito è quello di raggiungere i due membri dell'organizzazione e salvare il kazekage.”

“Si conosce l'identità dei due rapitori?” Domandò Gai.

“Sappiamo che l'uomo che sconfisse Gaara indossava il copri fronte del villaggio della roccia, mentre il secondo è Sasori, un traditore del villaggio della sabbia.”

“Capisco. Accettiamo la missione hokage.” Disse dirigendosi verso la porta seguito dal compagno.

I due Jonin si sbrigarono a radunare le squadre e bastò informarle sulla missione che dovevano compiere per impedire ogni sorta di lamentela.

 

Qualche ora dopo

 

Tsunade aveva ripreso a compilare documenti, cercando cosi di tenere la mente sgombra quando venne interrotta nuovamente da Shizune che entrò nel suo ufficio.

“Hokage, è ritornato...” Iniziò a dire con un sorriso ma la sua voce venne sormontata da quello di un uomo.

“Andiamo Shizune, posso annunciarmi anche da solo non credi?” Disse ironicamente l'uomo interrompendo l'assistente dell'hokage.

A Tsunade non serviva neanche guardarlo per riconoscere chi avesse parlato e si alzò subito in piedi.

“Jiraya sei...”

Alla donna morirono le parole in gola appena vide in che condizioni era il suo compagno. Jiraya aveva un braccio fasciato tenuto legato al collo da una benda, i suoi vestiti erano stracciati e ricoperti di sangue in più punti e si vedevano delle bende che gli avvolgevano il ventre e il petto.

“Jiraya cosa ti è successo?” Chiese con un filo di voce allungando una mano e sfiorandogli il braccio leso con le dita.

“Eheheh credo di aver sottovalutato il territori ma non ti preoccupare, ad Orion ci sono un sacco di ottimi medici che mi hanno rimesso a nuovo.” Disse sfoggiando un sorriso smagliante.

Inconsapevolmente Tsunade gli aveva preso il braccio e aveva iniziato a stringerlo sentendo quelle parole.

“Hey hey cosi me lo rompi di nuovo.” Cercò di protestare.

Dopo un'ultima stratta Tsunade lo lasciò andare.

“Sei un idiota Jiraya.” Disse andandosi a sedere e provocando un sorriso dall'altro.

“Dato che sei tornato deduco che hai compiuto la missione vero? Non sei uno che torna indietro a metà.” Disse guardandolo attentamente.

“Mi conosci proprio bene eh?”

“Cosa hai scoperto allora? Prima hai accennato ad Orion se non sbaglio.” Domandò impaziente.

Era curiosissima di sapere tutto riguardo il continente oscuro anche se si rifiutava di dimostrarlo apertamente.

“Si Orion è la capitale del continente. E il vero nome del continente oscuro è Sentora.”Cominciò a spiegare prima di venire interrotto.

“Jiraya.” Chiamò una voce femminile dietro di lui.

Jiraya si spostò e Tsunade vide che sull'uscio della porta si trovavano quattro persone incappucciate, era talmente concentrata su Jiraia e sulle sue ferite con gli ebbe notati fino ad ora.

“Oh si entrate, Tsunade loro sono le guardie del corpo del re nero.” Disse Jiraia e Tsunade spalancò gli occhi presa da una leggera agitazione e si rialzò all'istante.

“Vi chiedo immensamente perdono per non avervi notato prima.” Si scusò il più gentilmente possibile e facendo un piccolo inchino.

“Non si preoccupi hokage, e non serve tutta questa formalità in questo momento il re non si trova con noi.” Disse la donna che aveva parlato entrando nella stanza e togliendosi il cappuccio imitata dagli altri due dietro di lei.

La donna in testa al gruppo dimostrava sedici anni, aveva dei lunghi capelli rossi che le arrivavano sopra la vita leggermente ondulati, gli occhi color celeste, la pelle rosea e un corpo bellissimo e ben formato. La seconda persona ad entrare era anch'essa una donna. A differenza della prima che aveva una espressione rilassata e quasi annoiata, questa mostrava una espressione molto più seria e composta. Aveva venti anni circa dedusse l'hokage. I capelli erano neri lisci e lunghi fino a metà schiena, gli occhi nocciola, la pelle chiara e un fisico perfetto come la prima solo un po più prosperosa. Il terzo era un ragazzo sui sedici anni, I capelli erano corti e scompigliati di colore bianco argento, che si sposava benissimo con il colore della carnagione pallidissima, gli occhi erano di color ambra. Quando questo entrò fece un piccolo inchino piegando leggermente la testa e sorridendole a labbra strette e in quel breve tempo Tsunade era sicura di aver visto spuntare un canino da sotto il labbro. L'ultima ad entrare fu un'altra ragazza sui sedici anni come la prima, i capelli erano di una strana tonalità di viola, la pelle rosa e gli occhi di color ametista, il corpo non si vedeva perchè a differenza degli altri teneva la mantella ben chiusa. A saltare all'occhio era un tatuaggio sul lato del viso a sinistra e che scendeva lungo il collo. Il tatuaggio sembrava fosse formato un intreccio di rami, tentacoli o qualcosa di simile ma le stava sorprendentemente bene pensò l'hokage, come se fosse fatto giusto per quella ragazza.

“Loro sono Kurama, Nora, Edward e Alice.” Gli presentò Jiraya nell'ordine in cui erano entrati.

“Il piacere è tutto mio, prego accomodatevi.” Disse Tsunade indicando le sedie davanti alla scrivania.

“Non serve hokage, siamo solo venuti per informarla della nostra presenza e che presto il re arriverà.” Disse Kurama.

“A proposito dove si trova il vostro re? Non per essere indiscreta ma è strano che le guardie del corpo si separino da chi devono proteggere.” Chiese cercando di capire più cose possibili su questo misterioso individuo.

“Ora è diretto a Suna, aveva degli affari da sbrigare con il kazakage ma non ci dovrebbe mettere molti giorni.

“A Suna?! Ma il kazekage è stato rapito da poco e l'intero villaggio è in subbuglio, potrebbero prenderlo come un nemico.” Disse ripresa dall'agitazione.

“Non si preoccupi, se la sa cavare benissimo da solo e in più con lui è rimasta una guardia. Temo più per la salute dei rapitori invece.” Disse l'ultima parte con un leggero sorriso e si girò verso Jiraya.

“Noi andiamo a preparare la casa nel frattempo e lo attenderemo li ok?”

“Si come eravamo d'accordo.” Rispose il saggio dei rospi.

“Aspettate! Casa? Dove è che starete? Non vi ho ancora affidato una abitazione.” Chiese Tsunade confusa vedendo la rossa andare verso la porta.

“Oh noi staremo nel vecchio appartamento di Naruto, sarà un po da sistemare per poterci stare tutti ma ci troveremo bene.” Rispose senza voltarsi.

“Cosa?! No voi... Jiraya non possono, nessuno è più stato la da quando Naruto è...” La frase morì li per aria.

Tsunade non aveva ancora la forza per parlare di cosa è successo a Naruto nonostante fossero già passati tre anni.

“Tsunade è tutto ok vedi...” Iniziò a parlare Jiraya.

“Non si preoccupi. Possiamo dire che io abbia vissuto in quel appartamento con Naruto finchè se ne andò.” Disse Kurama girando leggermente il volto e mostrando un occhio diventato rosso con una pupilla dilatata e un strano sorrisetto sulle labbra.

“Ora se non le dispiace ce ne andiamo.” Disse infine uscendo dall'ufficio seguita dagli altri.

Quando uscì per ultima Alice Tsunade vide spuntare da sotto il mantello una coda di serpente.

“Jiraya?!” Chiamò credendo di non aver visto bene.

Nella testa di Tsunade vorticavano centinaia di pensieri e sentimenti contrastanti, presto sarebbe arrivato il sovrano di un intero continente nel suo villaggio, in oltre c'era ancora il problema del kazekage rapito. Ad aggiungersi a questi due problemi salta fuori il dolore per la fugga di Naruto riemerso da quella ragazza, ed era ancora sconvolta nell'aver visto Kurama osservarla con quell'occhio che sembrava riuscire a vederle dentro. In più era sicura di aver visto Alice con una coda di serpente ma a sconvolgerla più di tutto era il fatto che Jiraya non aveva battuto ciglio a nulla di quello che si era visto o parlato.

“Jiraya...” Chiamò Tsunade massaggiandosi le tempie sentendo nascere una terribile emicrania.

“Tsunade ho molte cose da raccontarti e dovrai avere una mente molto aperta per tutto ciò.” Disse il compagno in tono serio.

Non abituata a vederlo cosi Tsunade capì la serietà delle cose che doveva raccontargli Jiraya e sospirò lentamente.

“Andiamo, è meglio parlarne davanti ad una bottiglia di sake.” Disse diretta verso la porta e con tutta l'intenzione di raggiungere al più presto un bar.

Jiraya sorrise e la seguì preparandosi a passare una lunghissima giornata e una altrettanto lunga notte in cui raccontarle di Sentora.

 

Porte di Suna

 

“Eccoci finalmente! Non vedo l'ora di vedere come sta Gaara!” Esclamò un ragazzo biondo entrando nel stretto cunicolo in mezzo alle due pareti rocciose che portava al villaggio.

“Sono curiosa di vedere che tipo è, ci hai parlato cosi tanto di lui che deve essere davvero speciale. In più questo villaggio deve essere pieno di giovani uomini con un sacco di sogni no?” Disse una donna camminando a fianco al ragazzo e facendo l'ultima domanda con un ghigno.

“Vedi di non fare danni come al solito Alma. Non voglio che gli abitanti di questo villaggio soffrano i tuoi incubi.” Disse il biondo guardandola con la coda dell'occhio.

“Va bene Naruto, non serve che diventi geloso. Sarò un angioletto.” Ridacchiò portando una mano a toccare la punta di una delle sue due corna.

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Capitolo 3
*** Missione di salvataggio ***


Clinica di Suna

 

C'era grande fermento nella clinica di Suna. Medici e infermieri correvano da una parte all'altra della stanza, con le vesti impregnate di sangue e cercando di salvare più ninja possibili. Tutte le guardie che erano posizionate all'entrata del villaggio sono state trovate massacrate, ma tra gli innumerevoli cadaveri sono stati trovati dei sopravvissuti anche se in condizioni critiche, e i medici stavano facendo il possibile per mantenerli in vita. Su un lato della stanza si trovava un lettino su cui era adagiato un ragazzo giovane caratterizzato da dei tatuaggi viola sul viso. Il ragazzo protestava contro la ragazza che lo teneva a letto e insisteva sul fatto che doveva andare a salvare Gaara, anche se era già stremato e senza forze.

“Kankuro basta. Non puoi fare nulla nelle tue condizioni e più ti agiti più il veleno entrerà in circolo. Ti prego.” Lo pregò Temari tenendo il fratello per le spalle.

“No... Dobbiamo, devo salvare Gaara. Lui è il kazekage di questo villaggio e non possiamo abbandonarlo cosi dopo tutto quello che ha fatto.” Ribattè il ragazzo provando ad alzarsi nuovamente nonostante il suo corpo tremasse a causa della fatica e della febbre.

“Dovresti ascoltare tua sorella Kankuro. Cosa pensi che direbbe Gaara se scoprisse che sei morto a causa della tua testardaggine?” Chiese un ragazzo alle spalle di Temari.

“Naruto?” Chiese Kankuro sorpreso.

“L'unico e il solo. Non guardarmi come se fossi un fantasma.” Disse sorridendo e avvicinandosi ai due fratelli.

“Naruto quando sei arrivato?! Non sapevamo del tuo arrivo, non abbiamo più saputo nulla dopo quello che è successo tre anni fa.” Disse Temari guardandolo e riuscendo a sorridere nonostante il momento serio.

“Passavo per affari ma credo che dovranno avvenire quando avrò riportato Gaara in salvo.”

“No Naruto non devi. A rapire Gaare è stata l'Akatsuki. È troppo forte per te da solo. E non abbiamo ninja a sufficienza da inviare con te. Tutti quelli che potevano lasciare il villaggio sono già partiti per trovare il rifugio dei rapitori.”

“Non ti preoccupare. Sono migliorato un po da l'ultima volta che ci siamo visti e poi ho già un compagno che mi assisterà.” Rispose Naruto guardando Kankuro che si era assopito.

Il biondo aprì un piccolo marsupio che portava sul fianco e ne estrasse una piccola fiala con un liquido celeste brillante mentre Temari stava ancora cercando di far desistere il ragazzo dal partire. Gli disse che erano già in arrivo i rinforzi dal villaggio della foglia ma a queste parole il biondo fece un sorriso beffardo.

La ragazza sapeva quanto Naruto fosse forte, lo aveva visto tenere testa a Sukaku quando era solo un ragazzino e aveva piena fiducia in lui in quanto era stato quello in grado di cambiare il cuore di Gaara.

“Naruto anche se siete in due non...”

Temari venne interrotta da un grido proveniente dall'altra parte della stanza e si voltò pronta a qualsiasi cosa. A gridare era stato uno dei pazienti che si era alzato a sedere di scatto. L'uomo stava con seduto con la schiena piegata in avanti, il viso era completamente pallido e madido di sudore, il respiro era affannoso e gli occhi terrorizzati schizzavano da una parte all'altra della stanza e si soffermarono sulla donna che stava davanti a lui e che lo guardava con uno strano sorriso.

“Sapevo sarebbe successo prima o poi... Alma, ti avevo pregato di non farlo.” Disse Naruto in tono freddo guardando la ragazza avvicinarsi verso di loro.

Temari la guardò attentamente. La donna aveva capelli lunghi di una strana tonalità di blu posati sulle spalle e che scendevano lungo la schiena, gli occhi erano svegli e furbi, di colore blu scuro simile a due zaffiri, e che studiavano con fare attento tutti i presenti compresa Temari. La ragazza vestiva con una maglietta nera che le arrivava sopra la pancia e dei pantaloncini che si fermavano a metà coscia. A spiccare sulla testa della ragazza si trovavano due vistosissime corna nere con delle sfumature di rosso ricurve e che terminavano a punta rivolte verso l'alto, mentre dietro si trovava una coda lunga e sottile simile ad una frusta di colore nero.

“Mi dispiace tanto Naruto. Ma avevo davvero tanto fame.” Disse sorridente senza mostrare nessun senso di colpa.

“Spiegherò tutto a te e a Kankuro quando torneremo con Gaara ok? Intanto iniettagli metà di questa e l'altra metà quando si sveglia.” Disse dandole la boccetta che aveva preso prima.

“Che cos'è?” Chiese avvicinando la fiala agli occhi e scrutandone il liquido all'interno.

“Un antidoto. Prendilo come regalo per scusarmi di cosa è appena successo con Alma.” Disse iniziando ad avviarsi verso l'uscita seguito da dalla compagna.

“Ma non sai neanche di che veleno si tratta.” Gli disse Temari, ma Naruto era già uscito dalla stanza.

“Non importa se non lo sa. Devi fidarti del re nero.” Rispose Alma facendole l'occhiolino e uscendo anche lei.

Temari restò spiazzata nel sentire quelle parole ma si riprese in fretta e andò a cercare una siringa da usare sul fratello.

 

Confine paese del fuoco/vento

 

Le squadre combinate di Kakashi e Gai si stavano muovendo attraverso i boschi senza essersi ancora fermati da quando erano partiti.

“Ce la fate ancora ragazzi?” Domandò Kakashi voltandosi indietro senza rallentare il passo.

I membri dei due team diedero tutti delle risposte differenti ma riuscivano a tenere ancora il passo.

“Gai tra poco dovremmo fermarci, non sono tutti in grado di tenere questo ritmo molto a lungo.”

“Ci riposeremo una volta arrivati al villaggio della sabbia. Da la andremo nella direzione presa dai rapitori e li cercheremo.”

“Ma c'è ancora tempo. Jiraya ci disse che per estrarre un demone ci vogliono più giorni e molti preparativi e Gaara è stato rapito soltanto un giorno fa. È inutile affaticarci prima dello scontro a causa della fretta non credi?”

“Lo so ma ho una strana sensazione. Prima di partire ho sentito dire che Jiraya era tornato dalla missione e aveva portato con se degli strani individui. Sono certo che tra loro ci fosse il re nero.”

“Aspetta, non avrai intenzione di sfidarlo? Hai idea di chi sia Gai?” Chiese Kakashi sbalordito dall'incoscienza del compagno.

“Certo che lo so! Per questo ho intenzione di chiedere a lui o a uno dei nuovi arrivati di scontrarci. Che altra occasione avremmo di conoscere gli abitanti del continente oscuro?! Kakashi non sei anche tu entusiasto di far vedere le fiamme della giovinezza a loro?!” Domandò alzando un pugno davanti al viso e con lo sguardo fiammante.

Kakashi sospira rifiutando di rispondere e si concentrò sul tragitto che aveva ancora davanti.

 

Qualche kilometro da Suna

 

“Allora si trovano la?” Domandò Alma osservando dalla cima di uno strapiombo il laghetto sottostante e la caverna sull'altra sponda ostruita da un gigantesco masso.

“Dalle informazioni che abbiamo ricevuto dai ninja trovati lungo il tragitto si. Quello è il buco in cui si sono rintanati quei due vermi.” Disse Naruto facendo un passo nel vuoto e cadendo sulla superficie dell'acqua restando in piedi.

Alma invece aprì due grandi ali nere fuoriuscite dalla schiena e le usò per scendere dallo strapiombo e volare a pelo d'acqua.

I due si avvicinarono verso il grande masso e Naruto osservò il sigillo che ci era impresso sopra.

“E ora? Dovremmo essere in quattro per disattivarlo no?” Domandò la ragazza perplessa.

Naruto camminò verso destra e avvicinandosi alla parete rocciosa oltre il sasso.

“E perchè mai dovremmo disattivarlo? Ci basta solo usare l'entrata secondaria.” Disse sorridendo e preparando un rasengan in mano.

 

Nel frattempo dentro la caverna

 

Deidara, Sasori e gli altri membri dell'organizzazione presenti solo come ologrammi stavano lavorando sull'estrazione del monocoda.

“Sembra che abbiamo visite da parte di Konoha, il ninja copia Kakashi e la bestia verde di Konaha Gai si stanno avvicinando a Suna. Li intercetto?” Chiese uno degli ologrammi.

“No Zetsu. Pensateci voi Itachi e Kisame.” Ordinò uno dei presenti sotto forma di ologramma e che possedeva degli strani occhi divisi in cerchi.

“Agli ordini.”

“Perfetto, Ho un conto in sospeso con quel Gai.” Rispose il secondo in tono felice e scomparendo insieme all'altro.

Passarono alcuni minuti in cui l'essenza del demone continuava a venire estratta quando vennero interrotti da un grande frastuono causato da una parete che collassava.

“Scusate il disturbo! Spero di non aver interrotto nulla di importante!”

Tutti si voltarono verso la parete crollata e videro due persone camminare verso il centro della sala avvolti dalla polvere. Quando la polvere si diradò i due furono perfettamente visibili.

“Deidara, Sasori, prendete il kazekage e andatevene subito. Non possiamo permetterci di perdere il monocoda durante uno scontro e non siamo ancora pronti per occuparci del nove code.” Ordinò lo stesso uomo che aveva dato l'ordine di prima.

“Cosi alla fine ne rimangono solo due? E io che speravo in qualcosa di più impegnativo.” Disse Naruto mostrando ai due avversari gli occhi uguali a quelli del loro capo.

 

Qualche ora dopo

 

La squadra di Konoha era riuscita ad arrivare all'entrata del villaggio nonostante fosse incappata in Itachi e Kisame che si rilevarono alla fine essere solo due falsi. Ad aspettarli c'era Baki e Kakashi si avvicinò subito a parlargli.

“Qual'è la situazione?” Chiese in tono serio ma aggrottò la fronte vedendo che il suo interlocutore era tranquillo e composto.

“Si è risolto tutto prima del vostro arrivo, sono davvero mortificato di avervi fatto venire per nulla.”

“Risolto? Siete riusciti a salvare il kazekage?” Domandò sorpreso.

“Non noi. È stato il re nero in persona a salvarlo e ora si trova nell'ufficio del kazekage insieme a Gaara. Ha anche chiesto di inviarvi subito da lui appena foste arrivati.”

Kakashi guardò per un momento il gruppo di giovani che aveva iniziato a fare dei commenti a bassa voce per poi seguire Baki già diretto verso il centro del villaggio.

 

Ufficio di Gaara

 

I ninja della foglia entrarono nell'ufficio di Gaara appena ricevuto il permesso. Quando misero piede nella stanza rimasero pietrificati nel vedere chi c'era nella stanza. Oltre a Gaara e i suoi fratelli si trovava una strana ragazza e...

“Hey Kakashi, Sakura, Sasuke, è bello rivedervi. E anche voi altri ragazzi.” Gli salutò sorridendo Naruto alzando la mano.

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Capitolo 4
*** Ritorno ***


“Naruto.” Disse Sasuke in tono neutro osservando il biondo.

“Hey Sasuke! Come te la passi?” Rispose al saluto sorridendo.

L'uchiha continuava a osservare il ragazzo con astio stringendo i pugni talmente forte da far diventare le nocche bianche. La sconfitta subita alla valle della fine tre anni fa lo aveva ossessionato per tutto il tempo fino ad oggi e ora che si trovava davanti il suo vecchio compagno sentiva il grandissimo impulso di affrontarlo nuovamente. Kakashi notando che il suo allievo stava perdendo la calma gli posò una mano sulla spalla come per ammonirlo.

“Hey Naruto. Che ci fai qua?” Domandò Kakashi al suo vecchio allievo.

“Niente di che, sono passato per un semplice saluto.” Rispose con una alzata di spalle.

Kakashi lo osservò non del tutto convinto, ma lo sguardo venne presto attirato dalla strana ragazza che aveva visto prima. Alma se ne era rimasta in silenzio vicino a Gaara con le braccia incrociate e li fissava con astio. Gaara che fino ad allora aveva guardato la situazione, si alzò in piedi girando intorno alla scrivania e andando avanti al gruppo di Konoha.

“Kakashi, Gai, vi sono grato per essere accorsi cosi in fretta per salvarmi ma come vedete sono già stato salvato. Comunque ho un favore da chiedervi.”

“Certo kazekage, se possiamo fare qualcosa la faremo.” Rispose Kakashi alzandosi sull'attenti.

“Dovete scortare la qui presente Alma e il suo accompagnatore Naruto dall'hokage.”

“Come?” Chiese quasi sorpreso Gai.

Gai guardò con la coda dell'occhio il suo avversario di sempre cercando di capire cosa gli passasse per la testa. Naruto era stato etichettato come un ninja traditore, e per quanto gli fosse grato per tutto quello che aveva fatto per Roch Lee dopo gli esami chunin non poteva portarlo al villaggio come se niente fosse.

“Vedete, Alma è una delle guardie del corpo del re nero, che in questo momento si trova al vostro villaggio se non sbaglio.”

“E tu cosa c'entri in questo?” Chiese Kakashi a Naruto alzando un sopracciglio intuendo qualcosa.

“Lui è il mio compagno di viaggio, e visto che mi ci sono affezionata voglio che mi accompagni.” Disse Alma abbracciando da dietro Naruto e sorridendo al ninja copia in modo furbo.

I due team erano ancora leggermente spiazzati nell'aver visto il loro vecchio amico, e quando la strana ragazza aveva fatto quel gesto presero tutti espressioni differenti. Sasuke lo continuava a fissare con astio, Rock Lee gli puntava il pollice in alto dicendo qualcosa sul far bruciare sempre le fiamme dell'amore, Ten Ten era leggermente arrossita perchè si sentiva di troppo in quella situazione, Neji aveva le braccia incrociate e gli occhi chiusi con un leggero sorriso sul volto avendo intuito qualcosa, mentre Sakura continuava a guardare il biondo con il volto sorpreso come quando era entrata ma sentiva crescere dentro di se un senso di disagio e gelosia.

“Capisco, chiedo scusa per questo trattamento.” Disse Kakashi cortesemente alla ragazza e a Naruto.

“Dai dai maestro Kakashi, non serve tutta questa formalità, Forza andiamo! Non vedo l'ora di rivedere Iruka, Tsunade, Teuchi e Ayame!” Disse esuberante camminando in mezzo al gruppo della foglia.

“Ci vediamo presto Gaara!” Salutò con la mano dietro la porta prima di avviarsi verso il villaggio della foglia seguito da Alma e presto anche dai suoi vecchi amici.

I due jonin salutarono Gaara con un breve inchino prima di seguire il gruppo chiudendo la porta dietro di se.

“Andrà tutto bene?” Domandò Temari con un sospiro.

“Come ha detto Naruto bisogna aspettare e vedere come reagirà Konaha quando scopriranno la verità.” Rispose semplicemente Gaara andandosi a sedere al suo posto.

“Certo che è sorprendete la storia che ci ha raccontato. E poi non mi sarei mai aspettato Naruto re. E avete visto Alma con quelle corna e la coda? Ci devono essere un sacco di esseri strani come lei se non di più a Sentora” Disse tutto d'un fiato Kankuro cercando di elaborare ancora il tutto.

Gaara guardò il fratello per un momento con sguardo neutrale prima di mostrare un sorriso appena accennato.

“Un giorno chiederemo a Naruto se ci può mostrare il continente. Sono sicuro che dirà di si.” Disse tornando ad osservare dei fogli sulla scrivania.

I due fratelli lo guardarono ancora sorpresi dell'effetto che il biondo riusciva ad avere sul Kazekage.

“Comunque Temari, Kankuro, allertate i ninja di rimanere in guardia e pronti. Naruto non è riuscito ad eliminare i due membri di alba ma gli ha interrotti prima che estraessero Sukaku. È ancora troppo presto ma potrebbero provarci in futuro una volta che si sono preparati.”

Temari e Kankuro annuirono prima di sparire in due sbuffi di fumo.

 

Fuori Suna

 

Naruto viaggiava velocemente in testa al gruppo, ai suoi lati c'erano Rock Lee e Alma che avevano iniziato una conversazione, poco più indietro si trovavano Neji e Ten Ten che ascoltavano il discorso dei due mentre in fondo al gruppo si trovavano Sakura e Sasuke in uno strano silenzio seguiti dai due Jonin che pensavano cosa sarebbe successo al ritorno di Naruto.

“Tu cosa sei?” Domandò Rock Lee senza tanti problemi.

“Una Succube”

“Wow, quindi quelle sono vere?” Domandò ammirato le corna e la coda.

“Certo, mica sono un ornamento.”

“Scusa? Ci sono molti succubi nel continente os... cioè a Sentora?” Domandò Ten Ten da dietro.

“A dire il vero non siamo il popolo più numeroso ma contiamo qualche villaggio.”

“Non siete il popolo più numeroso? Quindi ce ne sono altri di... ehmm.... come te...” Cercò di chiedere Ten Ten senza essere scortese.

“Di mostri come me?” Chiese guardandola da sopra la spalla con un sorrisetto facendo arrossire dalla vergogna il ninja.

“Bhe ci sono le Lamia, i Licantropi, i giganti...”

“I vampiri, i golem, i demoni, i minotauri...” Continuò Naruto sopra pensiero contando le varie specie con le dita delle mani.

“Quindi hai visitato Sentora Naruto? Io credevo avessi incontrato Alma per caso vicino a Suna.” Intervenne Neji per la prima volta nella conversazione.

“Bhe... Si ci sono stato per un po di tempo ed è la che ho incontrato Alma.”

Dopo aver risposto Naruto accelerò il passo seguito dagli altri, non notando che Neji aveva sorriso impercettibilmente, mentre Rock Lee e Ten Ten continuavano a riempire di domande la ragazza.

 

Vicinanze di Konoha

 

Il gruppo aveva viaggiato a passo sostenuto ed era entrato da diverso tempo nella terra del fuoco, i due jonin avevano preceduto i ragazzi dicendo che dovevano avvisare dell'arrivo di Naruto data la sua situazione.

Sasuke non aveva distolto lo sguardo dalle schiena del biondo da quando erano partiti e ormai era al limite della sopportazione. Portò lentamente la mano al porta kunai che teneva sulla gamba e ne estrasse uno. Osservò un'ultima volta Naruto che parlava con Rock Lee prima di arrivare lo sharingan e lanciargli contro il kunai. Neji si girò di scatto percependo qualcosa alle spalle e vide il kunai sfrecciare vicino a lui e passarlo via. La lama stava per colpire il ragazzo giusto in mezzo alle spalle quando venne afferrata all'impugnatura da Alma.

“Ahy ahy ci è andato vicino.” Borbottò tra se iniziando a lanciare in'aria il kunai e afferrandolo al volo più volte.

“Non dovevi fermarlo Alma.” Disse Naruto smettendo di camminare e girandosi verso gli altri.

“Se non lo fermavo sarebbe finita male per il ragazzino e mi sarei dovuta prendere io la ramanzina dagli altri.” Disse in voce lamentosa.

“Sasuke che ti prende?! Non si attacca alle spalle!” Domandò Rock Lee irato per il comportamento del compagno.

“Nessuno si deve intromettere!” Urlò con odio l'Uchiha fissando la donna che aveva fermato il suo attacco.

Alma gli sorrise beffarda e fece un passo avanti fermandosi quando Naruto gli posò la mano sulla spalla. Al fianco di Sasuke si era messa Sakura in posizione di combattimento mentre in mezzo ai due gruppi si trovavano Neji insieme a Rock Lee e Ten Ten.

“Non te lo posso permettere Sasuke, il villaggio ha bisogno di Naruto in questo momento.” Disse Neji mettendosi anche lui in posizione.

“Ha bisogno di lui?! È soltanto una nullità! Non valeva niente tre anni fa e non vale niente neanche oggi! Per quale motivo lo proteggete cosi?!”

“Perchè anche se è un traditore resta il nostro prezioso compagno.”

A Rispondere era stato Rock Lee e Naruto sorrise sentendolo.

“Tu divertiti con Sakura.” Disse ad Alma sussurrandole all'orecchio.

“Non puoi ucciderlo Naruto. Se muore la foglia chiuderà ogni possibilità di trattare e ci troveremo con più nemici che alleati.”

“Lo so, per questo ci andrò piano.”

Dopo queste parole il biondo si avvicinò al gruppo che si trovava in mezzo.

“Neji, voglio affrontarli io.”

Lo Hyuga lo osservò per un momento.

“Capisco.” Disse semplicemente ordinando con lo sguardo ai due compagni di allontanarsi con lui.

Ora che il campo era sgombro si poteva dare inizio al combattimento. La prima ad attaccare fu Sakura che scattò velocemente contro Naruto ma venne intercettata da Alma che la colpì ad un fianco con un calcio spedendola poco lontano. La ragazza diede un ultimo sguardo a Naruto prima di dirigersi dove era finita Sakura.

“Quanto resisterai ora che sei da solo Naruto?” Chiese Sasuke ridendo divertito con lo sguardo.

Naruto lo guardò senza esprimere alcuna emozione con lo sguardo e con uno scattò fu giusto davanti al moro e gli tirò un colpo al mento. Sasuke riuscì a percepire i movimenti del biondo grazie allo shringan e gli afferrò il braccio con forza.

“Sei diventato debole Naruto.”

Sasuke attivò sulla mano libera il chidori. Vedendo cosa stava per accadere Rock Lee cercò di intervenire ma venne bloccato da Neji.

“Neji?! Ma cosa fai? Se non li fermiamo rischiano di morire!”

Neji indicò con la testa i due combattenti.

“Guarda attentamente. Il re nero non è cosi facile da sconfiggere in base alla fama che ha.”

I due compagni spalancarono gli occhi in sorpresa guardando Neji come se avesse detto la più grande blasfemia del mondo e si voltarono verso Naruto e Sasuke. Sasuke stava per sfoderare il Chidori quando venne sbalzato via da una sfera d'aria formatasi intorno a Naruto, simile alla rotazione suprema di Neji. Naruto alzò poi la mano verso Sasuke mostrandoli degli occhi viola con più iridi concentriche.

“Vieni.” Disse il biondo sorridendo malignamente.

Sasuke si sentì strappare il terreno da sotto i piedi e quando meno se ne accorgesse Naruto lo colpì in pieno stomaco con un rasengan e spingendolo a terra e creando un piccolo cratere. Sasuke guardò con odio Naruto cercando di nascondere il dolore prima di perdere conoscenza.

“Sembra che questa sia fatta. Hey potete venire fuori.” Disse girandosi verso gli alberi da cui scesero Tsunade insieme a Gai e diversi ambu e poco più in la vide Nora e Edward.

“È un piacere conoscerla.” Disse l'hokage con un piccolo inchino imitata dagli altri.

“Anche per me è bello rivederti nonna .” Rispose Naruto con un ampio sorriso.

 

Qualche minuto prima

 

Sakura rotolò a terra rialzandosi subito su un ginocchio e guardando la ragazza che si avvicinava verso di lei. Sakura scattò di nuovo verso di lei preparando un pugno che andò a vuoto colpendo il terreno. Alma ne approfitto per colpirla al fianco con le unghie diventate molto lunghe e lasciando tre squarci sanguinare copiosamente. Sakura la guardò sorpresa quando sentì un altro squarcio aprirsi sulla coscia sinistra costringendola a cadere in ginocchio.

“Naruto mi ha detto che posso divertirmi con te quanto voglio.” Disse leccando un artiglio da cui gocciolava ancora sangue e guardandola con uno sguardo divertito.

Ad un tratto vicino a Sakura cadde Kakashi.

“Basta cosi.”

Alma lo guardò per un istante prima di ritrarre gli artigli.

“Presumo che possa bastare.”

“Grazie.” Rispose semplicemente il jonin voltandosi poi sulla sua allieva intenta a curarsi le ferite con il chakra.

“Alma, non credo che sia questo il compito che dovevi compiere dico bene?” Chiese qualcuno alle spalle della ragazza.

Alma rabbrividì impercettibilmente nel sentire quella voce e si girò guardando Kurama che la fissava seriamente e Alice che le sorrideva felicemente muovendo la lunga coda sotto il mantello.

“Bhe conosci Naruto. Non è il tipo da lasciar combattere solo gli altri.” Cercò di difendersi la succube portando le mani davanti a se come se fossero uno scudo.

Kurama sospirò appena.

“Va bene. Ora andiamo da Naruto e vediamo come procedere.” Rispose lasciando cadere la discussione.

 

Villaggio della nuvola

 

“Sei solo un debole.” Disse un uomo afferrando per il mento il raikage steso a terra pieno di ferite.

L'uomo provò a dire qualcosa ma si bloccò tossendo del sangue e scosso da delle convulsioni.

“Sii felice comunque. Sarai ugualmente una mia preziosa pedina.” Disse l'uomo con uno strano sorriso guardandolo dritto negli occhi, incatenandoli ai suoi diventati completamente rossi.

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Capitolo 5
*** Alleanza? ***


Sala del consiglio

 

Naruto si trovava in piedi al centro della stanza davanti, a quelle persone che lo avevano esiliato dal villaggio tre anni fa e che ora stavano parlando a bassa voce tra di loro lanciando qualche sguardo fugace al biondo. Dietro di lui seduta ad un grande tavolo si trovava Tsunade che si massaggiava le tempie preparandosi al disastro che poteva succedere in quella stanza. La donna girò lo sguardo alla sua sinistra vedendo Jiraya seduto con le braccia incrociate, gli occhi chiusi e un'espressione seria sul volto. Si voltò poi alla sua destra vedendo Kurama seduta con i gomiti appoggiati al tavolo e con la mano destra giocherellava con una ciocca dei suoi capelli rossi. Tsunade la fissò attentamente e venne pervasa da un brivido ripensando che quella ragazza non era altro che il temutissimo Kyuubi. Quando la ragazza alzò lo sguardo a lei le sorrise amichevolmente e Tsunade cercò di ricambiare ma quello che riuscì a fare fu solo una strana smorfia e tornò a posare gli occhi sul biondo davanti a lei.

Naruto teneva le braccia incrociate e batteva la punta del piede destro a terra cercando di non perdere la pazienza vedendo i consiglieri davanti a se che continuavano a discutere su di lui a bassa voce, come se lui non potesse sentirli.

“Allora vi decidete a muovervi?!” Domandò stizzito sbattendo a terra il piede con forza.

Non era da lui andare in escandescenza per cosi poco, ma non poteva sopportare di condividere una stanza con quelle persone molto a lungo. Il consiglio piombò in totale silenzio.

“Dovresti portare rispetto. Siamo sempre il consiglio di Konoha.” Disse Homura.

“Rispetto?! Dovreste essere voi a portare rispetto a me dato che siete voi che chiedete il mio aiuto!” Disse mettendo presto a tacere il vecchio e cercando di non cadere in collera.

“Ha perfettamente ragione, l'unico qua degno di rispetto è lei.” Disse Danzo alzandosi in piedi in tono tranquillo.

“Tsk... Allora sentiamo. Cosa offrite per l'aiuto che dovrei darvi io e la mia gente?”

“Le verrà revocato l'esilio immediatamente, potrà tornare al villaggio della foglia quando vorrà e il suo nome sarà riabilitato, inoltre le verrà data una posizione di prestigio e...”

“Ma piantala!” Lo interruppe ancora più alterato di prima.

“Idioti...” Sospirò piano Shikaku scuotendo la testa.

“Siete stati voi a cacciarmi, e speravate che facendomi tornare e reintegrandomi mi sarei comportato da bravo cagnolino come i ninja del villaggio? E piantala di darmi del voi, si vede lontano un miglio che è una presa in giro.” Domandò calmando il tono di voce.

“Se volete l'aiuto di Sentora dovrete pagare, non accetterò meno di un miliardo di ryo.” Disse venendo interrotto quando alcuni consiglieri trasalirono.

“Un miliardo Naruto? Non ti sembra esagerato? Sai bene in che condizioni si trova il villaggio e siamo sotto la minaccia del villaggio della nuvola, del suono e della roccia.” Intervenne Shikaku cercando di far ragionare il ragazzo.

“O lo so bene. Io avevo intenzione di chiedere dieci miliardi, dovete ringraziare solamente Kurama se ho accettato di scendere a questa cifra.” Disse girandosi verso il tavolo dietro di se.

Shikaku non osò proferire parola ma ad intervenire fu Koharu.

“Aspetta non disponiamo di una cifra simile! E poi non abbiamo ancora preso la decisione di prendere definitivamente i tuoi servigi!”

“Non mi importa. Per il pagamento potete usare merci, cederci missioni o quello che vi pare. Avete tempo fino a stasera per decidere. I termini dell'alleanza li discuterete con Kurama.” Disse camminando e senza voltarsi.

“Lasciò tutto a te Kurama. Baa-chan, Jiraya. Noi ci incontriamo dopo per parlare.” Disse dirigendosi verso la porta.

I due ninja leggendari annuirono mentre la ragazza alzò un sopracciglio.

“Da quando in qua sono diventato la tua assistente?”

Il ragazzo emise un piccolo risolino in risposta ed uscì lasciando la ragazza a sospirare.

“Uff... Bene, avete sentito no? Avete tempo fino a stasera per decidervi e no. Prima che ci proviate non sono disposta a scendere a compromessi.” Disse seriamente.

Tsunade la guardò sorpresa non aspettandosi che la volpe demoniaca, considerata da tutti un animale senza ragione potesse essere cosi tranquilla e rilassata.

 

Fuori la sala del consiglio

 

Naruto camminava per il corridoio verso l'uscita con passi pesanti e stringendo i pugni. Era stato parecchio difficile non perdere il controllo prima, sentiva ancora le mani prudere da quanto voleva prendere a pugni quei vecchi che lo avevano trattato come una nullità da quando era bambino. Scosse la testa scacciando quei pensieri e fece un ghigno ripensando a quando aveva detto il compenso che voleva. Era sicuro che a qualche vecchio gli stava per venire un infarto e ora stavano pregando Kurama perchè abbassasse la cifra.

“Sembra sia andata bene.” Disse una ragazza appoggiata alla porta d'entrata che lo aspettava.

Naruto non dovette neanche guardarla per riconoscere a chi apparteneva quella voce e la passò via continuando a camminare seguito subito dalla ragazza.

“Direi che è andata abbastanza bene. Ti va di fare un giro Nora?” Chiese ricevendo un segno d'assenso da parte della ragazza.

 

Poco dopo.

 

“... E questo è quello che è successo fino ad oggi. Ora sono il re di un intero continente, ho un sacco di amici e molte persone credono ciecamente in me.” Disse Naruto.

Il biondo si trovava piegato sulle ginocchia davanti al monumento dove erano incisi i nomi di innumerevoli ninja caduti in battaglia. Passo l'indice e il medio sul nome di Minato Namikaze, poi scese su Kushina Uzumaki e infine sul nome di Hiruzen Sarutobi.

“Naruto?” Disse Nora vedendo lo sguardo di Naruto offuscarsi.

“Si scusa sto bene.” Disse scuotendo la testa e alzandosi.

“Stavo solo pensando ai vecchi tempi. Mi sono sempre chiesto che fine avessero fatto i miei genitori e dove si trovassero per poi sapere che erano sempre stati qui. Mi domando cosa proverebbero sapendo che adesso sarei intenzionato ad abbandonare il villaggio per cui hanno combattuto.” Sospirò malinconico.

Nora gli si affiancò e gli prese la mano dando una leggera compressione.

“Sono convinta che sarebbero orgogliosi del ragazzo che sei diventato e delle imprese che hai compiuto. È vero che stai pensando di abbandonare la foglia a se stessa ma so che non lo farai e anche i tuoi genitori lo sanno.” Gli disse in tono premuroso spostandosi tra lui e il monumento fissandolo negli occhi e senza lasciare la mano. Naruto le sorrise rilassandosi.

“Si hai ragione. Forza adesso andiamo a mangiare, voglio farti conoscere Teuchi e sua figlia.” Disse iniziando a camminare senza lasciare la mano della ragazza.

 

Ufficio dell'hokage

 

Si era fatta notte e i team di Kakashi e Gai insieme ai compagni di Naruto si trovavano nell'ufficio dell'hokage in attesa che la riunione terminasse. A mancare erano Sasuke e Sakura che erano tenuti in ospedale per dei controlli. Kakashi stava in piedi vicino alla parete davanti alla scrivani affiancato da Gai. Neji se ne stava in piedi appoggiato alla parete destra rispetto alla scrivania, vicino alle finestre. Rock Lee si era messo a fare dei piegamenti dicendo che ora che Naruto era tornato doveva essere in piena forma per sfidarlo. Tenten, Edward, Alma e Alice stavano parlando di varie cose, specialmente di Sentora e i suoi abitanti non accorgendosi del tempo che passava. Poco dopo la porta della stanza si aprì ed entrò Tsunade seguita da Jiraya e Kurama.

“Come è andata hokage?” Chiese Kakashi alla donna.

“Un vero inferno.” Sbottò infastidita sedendosi al suo posto.

I ninja la guardarono senza proferire parola mentre gli altri si rivolsero a Kurama e Jiraya.

“Allora?” Domandò Edward.

“Tutto come aveva previsto Naruto.” Disse Jiraya mostrando un sorriso smagliante.

“Hey dove è Naruto?” Domandò Rock Lee.

“Se ne è andato dopo dieci minuti di riunione prima di perdere il controllo.”

“Ma non è rischioso che se ne vada da solo? Per molti è ancora un ninja ricercato.” Disse Kakashi rivolto a Tsunade.

L'hokage scuotè la mano in aria come per scacciare l'idea.

“Starà benone con la sua ragazza.” Ridacchiò Jiraya.

Kakashi alzò un sopracciglio e lo guardò perplesso.

“Kakashi Gai. Dirigetevi al campo di addestramento e aspettate la.” Disse Tsunade alzandosi in piedi.

“Voi invece dovete venire qui il pomeriggio. Avvisate anche tutti gli altri di venire.” Ordinò rivolta ai tre ninja più giovani e usci dalla stanza insieme a Jiraya e ai compagni di Naruto.

 

Poco dopo.

 

Tsunade si era diretta al campo da allenamento insieme a Edward e Alice, mentre Jiraya, Alma e Kurama erano arrivati all'Ichiraku ramen, convinti di trovare la il biondo. Una volta entrati nella bancarella videro subito Naruto seduto al bancone. Alla sua sinistra c'era Nora che mangiava con calma e in silenzio, mentre davanti a lui oltre il bancone e alla sua destra c'erano Teuchi, Shikamaru e Iruka con cui il biondo intratteneva una animata conversazione. Alma non perse occasione e saltò addosso a Naruto schiacciandole il petto sulla schiena e ridacchiando.

“Hey Naruuuu.” Disse tutta contenta.

Shikamaru borbottò qualcosa come “fastidioso”, mentre Iruka ridacchiava.

“E questa diavoletta è la sucube Alma.” Disse Naruto ridacchiando.

“Come è andata?” Domandò a Jiraya e Kurama.

“Ahahah un disastro. Hanno tentato per ore a convincere Kurama ad abbassare il compenso richiesto ma alla fine hanno ceduto.”

“E...?”

“E come avevi previsto hanno chiesto di vedere le tue e le nostre abilità prima di concludere.” Continuò Kurama.

“Perfetto.” Disse Naruto alzandosi senza che Alma si scollasse da lui seguito da Nora.

“Grazie mille per averci offerto la cena Teuchi. Mi mancava un sacco il tuo ramen.”

“Ahaha lascia stare. Mi aspetto di rivederti presto.” Disse il proprietario del locale sorridendo.

“Contaci!” Disse infine uscendo seguito anche da Shikamaru e Iruka e alzò lo sguardo al cielo blu illuminato da una enorme luna piena.

“Allora noi ci dirigiamo al luogo dello scontro. Venite anche voi?” Domandò ai due.

“Certo, non vedo l'ora di vedere quanto sei migliorato dopo tutto questo tempo.” Disse Iruka.

“Io preferirei andarmene a casa a dormire. Ma dato che presto lavoreremo insieme sarà meglio osservare le vostre abilità.” Sbuffò Shikamaru grattandosi la testa e sparendo in uno sbuffo di fumo insieme a tutti gli altri.

 

Campo d'allenamento

 

Il campo d'allenamento pattuito per lo scontro era un immenso campo erboso, circondato da un fitto bosco eccetto per il lato sinistro dove si alzava una alta parete rocciosa ai cui piedi scorreva un fiume.

-Fa uno strano effetto tornare qua.- Pensò Naruto.

Naruto si diede un'occhiata in giro. Ai margini del campo si trovavano Tsunade, Iruka, Shikamaru e Danzo insieme agli altri due consiglieri anziani. Davanti a lui si trovavano Kakashi, Gai, Kurenai, Asuma, Anko e Jiraya.

“Hey moccioso!” Lo salutò sorridendo Anko

“Da quanto tempo Naruto.” Disse Asuma aspirando dalla sua fidata sigaretta.

“Sei parecchio cresciuto.” Constatò Kurenai.

Naruto ricambiò il saluto con un piccolo cenno del capo e guardò ai suoi lati vedendo i suoi amici pronti come lui.

“Passiamo ai convenevoli un'altra volta. Sapete perchè siete qui no?” Chiese Naruto.

“Si. Il consiglio vuole essere certo delle vostre abilità prima di accettare il vostro aiuto. Noi siamo qui per testarvi.” Rispose Kakashi a nome di tutti.

“Esattamente. Faremo uno scontro uno contro uno. Divertiamoci.” Disse con un ghigno spostandosi velocemente in una zona diversa del campo e lo stesse fecero i suoi compagni e i ninja di Konoha.

 

Kurama e Jiraya

 

I due si erano spostati al centro del campo erboso. Jiraya aveva preso la sua solita posizione di combattimento con il braccio teso in avanti, mentre Kurama si era piegata sulle ginocchia e si sosteneva con le braccia.

“Non posso ritirarmi vero? Mi è bastata la batosta dell'altra volta.” Chiese Jiraya con un sorriso.

“Ahaha mi dispiace ma non possiamo negare lo spettacolo ai nostri amati consiglieri dico bene?” Rispose con sorrisetto che di buono aveva ben poco.

Jiraya si morse il pollice e dopo aver fatto rapidamente i segni sbattè la mano a terra. A terra intorno alla mano si creò un sigillo nero che sparì in uno sbuffo di fumo e comparve un grande rospo giallo con numerosi tatuaggi sul dorso e sull'addome. Il rospo saltò contro la ragazza cercando di schiacciarla ma lei si spostò indietro con uno scatto, abbassò poi il muso e lo alzò di colpo con l'intento di colpirla. Kurama posò le mani sul muso del rospo e usò lo slancio dato dal colpo per alzarsi in aria e passargli sopra. Jiraya intanto avevo preparato un rasengan quando era nascosto alla vista dal rospo e appena Kurama scese a terra davanti a lui la colpi in pieno stomaco lanciandola poco lontano. Kurama sorrise e dopo esser rotolata un po a terra tese il braccio verso di lui a dal palmo usci una sfera di fuoco diretta a Jiraya. L'uomo schivò facilmente il colpo ma questo esplose emettendo una forte luce abbagliante. Quando la luce si fu diradata le persone che assistevano allo scontro rimasero senza parole. Jiraya era steso a terra e il grande Kyuubi gli era sopra tenendolo giù con la zampa.

Scacco matto vecchio.” Ridacchiò la volpe con la voce diventato grossa e profonda.

“Ahaha si si mi arrendo.” Cominciò a ridere Jiraya pensando all'attacco di cuore che era venuto a quei consiglieri che stavano osservando gli scontri.

 

Edward e Asuma

 

I due si erano spostati vicini al corso d'acqua e avevano subito iniziato a combattere. Asuma usò i suoi due speciali pugnali mentre Edward usava due spade corte. Nonostante Asuma avesse affilato le lame con il suo chakra del vento non riusciva a danneggiare le armi dell'avversario. Edward alzò entrambe le spade in aria e le fece cadere su Asuma che parò il colpo incrociando le lame. Mettendo forza nelle braccia il jonin riuscì ad allontanarlo, unì poi le mani e prese un profondo respiro gonfiandosi il petto e soffiò fuori l'aria incendiandola investendo Edward. Dopo un po Asuma smise di soffiare il fuoco e osservò il corpo di Edward diventato completamente nero e fumante. All'improvviso il corpo cominciò a fremere e a vibrare prima di esplodere in tanti pipistrelli che assalirono il ninja. Asuma usò le lame per tagliare i pipistrelli che gli giravano intorno e staccandosi quelli che lo mordevano in varie parti del corpo non accorgendosi che uno di questi si era distanziato e aveva ripreso la forma del ragazzo. Mentre i pipistrelli tenevano occupato Asuma, Edward aprì le braccia e sul terreno intorno all'uomo comparvero quattro cerchi viola pieni di marchi e simboli e qualche metro più in alto esattamente sopra ai cerchi ne comparvero altri quattro creando cosi una sorta di cilindri in mezzo ai quali comparvero delle spade. Il ragazzo sorrise e stese le braccia in direzione del ninja e le spade si fiondarono su di lui roteando serrandogli il collo in una morsa.

“È finita.” Disse semplicemente Edward facendo dissolvere le spade.

“Si.” Rispose Asuma iniziando a fumare un'altra sigaretta.

 

Alice e Anko

 

Anko aveva attaccato Alice con i kunai, aveva evocato dei serpenti e aveva tentato di accerchiarla con dei cloni ma ogni suo attacco andava in fumo. Alice invece sembrava si stesse divertendo e si limitava a schivare ogni attacco e a muoversi rapidamente grazie alla sua coda.

“Vuoi piantarla di fuggire e inizi combattere seriamente?!” Le urlò Anko ormai esasperata dal comportamento della ragazza.

“Mi dispiace ma Naruto mi ha detto di non combattere contro chi non ritenessi una minaccia.” Disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo irritando ulteriormente il ninja dei serpenti.

“Piccola mocciosa!”

Anko si scagliò contro di lei con un kunai nella mano sinistra. Alice la schivò facilmente ma il ninja le stese il braccio contro e dalla manica uscirono numerosi serpenti che afferrarono la ragazza alle braccia e ai fianchi. Anko lasciò il kunai e lo riafferrò dalla parte opposta e puntò a colpire Alice in un punto non letale ma venne bloccata da una scaricare elettrica che le intorpidì il corpo. Ad Alice si illuminò lo strano tatuaggio che aveva sul viso di celeste e ad un tratto venne avvolta da dei piccoli fulmini blu che eliminarono i serpenti e allontanarono Anko. Con una spinta della coda le fu davanti e le posò una mano sul petto e in una attimo Anko fu avvolta completamente dal ghiaccio.

“Ehehe vediamo come se la cavano gli altri.” Disse allegramente allontanandosi dal blocco di ghiaccio.

 

Alma e Kurenai

 

Le due si erano spostate in mezzo al bosco. Kurenai usava un kunai, mentre Alma aveva allungato gli artigli e gli utilizzava come armi. Le due si muovevano in modo leggero e sinuoso, come se stessero danzando. Kurenai tentava di colpire la ragazza con le corna ogni volta che ne vedeva una apertura, ma doveva ritrarsi e schivare perchè in quel momento anche Alma compiva l'attacco.

“Sembra tu la stia prendendo troppo alla leggera.” Disse Kurenai.

I colpi di Alma erano lenti e deboli perfino per un semplice genin, ma la sua velocità e i riflessi nel schivare erano molto allenati.

“Questo è il mio stile di combattimento, bello vero?” Chiese con un sorrisetto mentre si muoveva al fianco della donna e cercò di colpirla ma venne facilmente schivata.

“Intendo che non stai usando il tuo pieno potenziale. È Naruto che ti ha detto di trattenerti in combattimento?

La ragazza le fece no con l'indice.

“Gli unici che hanno ricevuto l'ordine di trattenersi sono Alice e Nora. Io ho carta bianca ma non sono il tipo da affrontare una donna incinta.” Le fece l'occhiolino e la donna si irrigidì un istante dando il tempo ad Alma di afferrarle il braccio che teneva il kunai.

“Tu come...”

“Da come ti muovi. Anche se cerchi di non darlo a vedere d'istinto tenti sempre di coprirti il ventre.” Le disse guardandola negli occhi quando all'improvviso la vista le se offuscò.

“In un vero scontro non dovresti trattenerti con nessuno.” Disse Kurenai svanendo davanti a lei.

Alma venne presto avvolta da dei rami e venne assorbita da un tronco lasciando uscire solo la parte superiore del dorso. Dal tronco uscì Kurenai con il kunai in mano.

“È finita.” Disse la donna.

Vedendo la ragazza tenere gli occhi chiusi pensò che si fosse rassegnata e sorrise pronta a colpirla quando si sentì stringere al collo e l'illusione cadde. Alma aveva utilizzato la coda e la aveva avvolta intorno alla gola di Kurenai stringendo appena.

“Anche se è fina posso spezzare un tronco con la coda. Direi che ho vinto no?” Chiese piegando leggermente la testa e sorridendole.

Kurenai annui e si sentì subito la coda scorrerle intorno al collo e la lasciò andare. La donna osservò attentamente la sua avversaria cercando di capire bene le sue capacità ma non comprendeva come fosse riuscita a sfuggirle quando era sotto l'effetto dell'illusione. Intanto Alma si era voltata e salutava con il braccio Naruto che la osservava da in cima alla parete rocciosa affianco a Kakashi.

“Posso farti una domanda?” Chiese avvicinandosi alla ragazza.

“Se mi vuoi chiedere se queste sono vere, si lo sono.” Disse toccandosi le corna.

Kurenai ridacchiò pensando che chiunque avesse parlato con Alma le facesse la stessa domanda.

“No, volevo sapere come sei riuscita a sfuggire prima. Sono sicura che la tua vista e il tuo udito fossero soggetti alla mia illusione.”

“Ti ho sentita.” Rispose.

La donna la guardò confusa non capendo cosa intendesse.

“Ti ho sentita con il vento. Il vento è soggetto a qualsiasi cosa, che sia un oggetto immobile o una persona che compie un movimento. Ascoltando il vento sono riuscita a individuare dove eri realmente e ad afferrarti.” Le disse sorridendole.

“Bhe mi complimento con te. Sarà un onore averti come alleata.” Disse prendendo un tono formale.

“Ahaha non essere cosi rigida, e poi ancora non è deciso se saremo alleati. Ora spostiamoci e aspettiamo che gli ultimi finiscano.” Disse iniziando a camminare.

“Riesci a percepire anche chi sta ancora combattendo?”

“Si. Mancano solamente Naruto e Nora.” Disse rabbrividendo quando pronunciò il secondo nome.

Kurenai vedendo la reazione della ragazza decise di troncare il discorso e di aspettare che gli scontri terminassero.

 

Naruto e Kakashi

 

Kakashi stava in piedi a fianco al suo vecchio allievo e aveva assistito agli scontri che si erano svolti ed era ancora sotto shock per aver visto l'enorme volpe, anche se era stato avvertito precedentemente da Tsunade.

“Sono formidabili.”

“Già.” Rispose allontanandosi dalla sporgenza seguito dal jonin.

Una volta raggiunto un piccolo spiazzo di roccia Naruto si voltò verso il suo avversario. Kakashi alzò il copri fronte scoprendo l'occhio con lo sharingan e lo fissò.

“Non mi tratterrò Naruto.”

“Nemmeno io Kakashi.”

Il primo ad attaccare fu Kakashi che fece rapidamente dei simboli con le mani e le posò a terra. Davanti a lui si alzò un ampio muro di roccia che si mosse rapidamente contro Naruto. Il biondo lo schivò rapidamente con un balzo ma si ritrovò faccia a faccia con Kakashi che lo assalì con un kunai. Naruto fece appena in tempo a creare un clone che si beccò il colpo al posto suo e ne approfittò per colpire Kakashi con un pugno. Una volta toccata terra scattarono uno contro colpendosi a vicenda con un pugno in volto e finendo a terra allontanandosi. Entrambi si rialzarono velocemente, Kakashi attivò il chidori, mentre Naruto il rasengan e corsero un'altra volta uno contro l'altro facendo scontrare i due colpi che si annullarono a vicenda e si aggrapparono tra di loro.

“Sei diventato forte Naruto.” Disse Kakashi preparando un altro pugno ma venne bloccato quando Naruto gli diede una testata in viso.

“Ehehe grazie Kakashi.” Disse sorridendo vedendo il vecchio maestro allontanarsi con piccoli balzi.

-Non sei cambiato affatto Naruto.- Pensò Kakashi attivando una seconda volta il chidori.

Naruto creò un altro rasengan e gli corse contro senza esitare. Quando fu molto vicino lo sharingan di Kakashi mutò e il rasengan nella mano di Naruto svanì assorbito in un piccolo vortice. Il Jonin fece uno scatto con ancora il chidori attivato nella mano e cercò di colpire Naruto alla spalla ma venne scagliato via da una grande forza e si schiantò contro le rocce. Alzando lo sguardo vide Naruto che lo fissava e i suoi occhi celesti erano diventati grigi e con numerose iridi concentriche.

“Il... Rinnegan?” Disse più a se stesso che al suo avversario.

Naruto sorrise e fece tornare i suoi occhi normali.

“Che dici Kakashi? Come dimostrazione di forza può più che bastare per quelli la no?” Disse indicando con l'indice il gruppo che li osservava da in fondo alla radura.

Il jonin annuì e si coprì l'occhio. I due stavano per scendere quando sentirono un grande boato provenire più in alto di loro, dalla cima della parete rocciosa e videro cadere dei massi. Naruto e Kakashi si guardarono un istante e si saltarono su per la parete.

 

Nora e Gai

 

I due avevano iniziato subito a combattere utilizzando solamente il corpo a corpo. Nonostante Gai avesse eliminato da subito i pesi la ragazza riusciva a tenergli testa sia in velocità che in attacco. Dove passavano loro si formavano dei crateri, gli alberi cadevano e si creavano enormi colonne d'acqua quando la colpivano. Nessuno dei due riusciva a prevalere sull'altro, un colpo per Nora equivaleva ad un colpo per Gai e viceversa.

“Sei davvero in gamba!” Disse Gai alzando il pollice alla ragazza.

“G-grazie?” Rispose confusa dal comportamento dell'uomo.

Gaia si posizionò con le braccia leggermente piegate in avanti lungo i fianchi e le mani strette a pugno.

“Porta dell'apertura!” Disse e in un istante sprigionò una grande quantità di chakra.”

“Porta del riposo, della vita, della ferita e della chiusura.” Continuò aumentando incredibilmente il chakra sprigionato all'apertura di ogni porta.

Il corpo di Gai era diventato completamente rosso a causa del grande riscaldamento a cui era sotto posto. In un istante scomparve e appari davanti a Nora colpendola allo stomaco con un potente colpo scagliandola contro la parete rocciosa. Si lanciò nuovamente contro di lei ma Nora riuscì a schivarlo facendogli colpire il muro con il pugno ma venne investita da un calcio che la fece finire parecchi metri di distanza.

“Tecnica del loto posteriore!” Urlò sprigionando ancora più chakra di quanto stesse facendo prima.

In meno di un secondo Gai fu sotto a Nora che si era appena rialzata e la colpi con un calcio sotto il mento lanciandola in aria. Con un balzo la raggiunse e la colpì in aria. Una volta raggiunta la parete usò le gambe per fare un altro balzo colpendola nuovamente e continuò cosi colpendola molte volte a mezz'aria e con un colpo più forte dato con una gamba e un braccio la sbatte a terra.

-Non è stato semplice.- Pensò Gai cadendo a fianco del piccolo cratere che si era creato.

Quando guardò dentro riuscì appena a spostarsi all'indietro che che vide un ombra passarli davanti e senti del sangue uscire da un piccolo graffio sulla guancia. Girandosi verso l'ombra che aveva visto vide una grande creatura in piedi su due gambe, le braccia lunghe possenti, il muso allungato, gli occhi gialli e le orecchie a punta, il tutto circondato da una pelliccia nera che lasciava scoperte solo gli avambracci e i polpacci. Con un balzo la creatura gli fu nuovamente addosso e riuscì a schivarla solamente perchè aveva ancora le cinque porte aperte, ma cominciava a risentire gli effetti del loto posteriore. Non fece nemmeno tempo a toccare terra dopo averlo schivato che si sentì colpire al fianco e sbattere violentemente contro la parete rocciosa. Vedendo la creatura scattare contro di lui si diede lo slancio con le gambe facendo lo stesso e si colpirono a vicenda schiantandosi molto lontano creando due grandi crateri. Quando Gai aprì gli occhi vide davanti a se Kakashi.

“Come è andata?” Domandò sorridendo al compagno.

Gai restò sdraiato mentre la tecnica si disattivava e iniziava a sentire il dolore ai muscoli distruggerlo ma alzò ugualmente il pollice e sorrise mostrando i denti al suo eterno rivale.

“Hey Nora, cosi può andare.” Disse Naruto piegandosi sulla creatura e posandoli la mano sulla testa.

In poco tempo le forme della bestia si ridimensionarono e tornò ad avere l'aspetto della ragazza di prima.

“Mi dispiace Naruto... Non sono riuscita a controllarmi.”

“Shh è ok. Gai è un avversario che non va sottovalutato. Sei stata grandiosa.” Le disse sorridendole.

Naruto aiuto Nora ad alzarsi e le porse il mantello che teneva da prima ridacchiando e distogliendo lo sguardo.

“Tieni è meglio.” Disse continuando a ridacchiare.

La ragazza lo prese e si coprì in fretta.

“Forza andiamo dagli altri.” Disse sollevandola in braccio stile nuziale esalto giù dalla parete rocciosa.

 

“Che ne pensate?” Domandò Tsunade ai presenti.

“Da quello che sono riuscito a notare ognuno a le proprie abilità anche se ancora non le comprendo appieno. Se utilizzate nel modo corretto queste abilità potrebbero essere molto utili.” Disse Shikamaru.

“Naruto è migliorato molto. È sicuramente al livello di jonin ma sono certo che si sia trattenuto. Probabilmente le sue abilità sono comparabili a quelle di un kage se non superiori. Inoltre ha anche una abilità innata che esisteva solo nelle leggende da quanto ne sapevo.” Spiegò Kakashi.

“La ragazza con i capelli neri è al mio stesso livello in arti marziali, poi si è anche trasformata e riusciva a sovrastarmi nonostante avessi aperto cinque porte.” Continuò Gai che era tenuto sulle spalle da Kakashi,

“Edward è abile con le armi e nonostante sia riuscito riuscito a colpirlo si è salvato con una tecnica piuttosto interessante.” Disse Asuma.

“Q-q-quela serpe si è d-divertita soltanto con me e non ho c-capito le sue abilità.” Cerco di dire Anko che tremava dal freddo.

“Alma ha semplicemente giocato con me. Inoltre è riuscita ad rendere inutile la mia illusione più potente.” Spiegò Kurenai.

“Kurama invece... Bhe l'avete vista no?” Disse Jiraya ridacchiando.

“Allora Homura? Koharu? Danzo?” Domandò Tsunade.

Senza la loro approvazione non ci sarebbe stato nessun trattato di pace.

“Accettiamo.” Disse prontamente Danzo e lanciò un'occhiata eloquente agli altri due consiglieri che non discussero.

“Perfetto, domani termineremo il trattato.” Disse Tsunade sorridendo e osservando più lontano Naruto insieme al suo gruppo che parlavano tra loro.

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Capitolo 6
*** La missione ha inizio ***


Torre centrale

 

Naruto venne sbattuto contro la parete in vetro che si riempì di crepe senza rompersi e cadde per qualche metro prima di atterrare sul freddo pavimento in pietra. Un giovane uomo vestito con una tunica bianca che gli arrivava al ginocchio, molto muscoloso, con i capelli grigi lunghi e gli occhi di un giallo luminoso, comparve vicino a Naruto in un istante e lo colpì con un violento calcio scagliandolo ad un'altra parete. Naruto non riusciva a muoversi a causa del dolore causato dal colpo ricevuto e si preparò per un altro impatto contro la parete ma venne salvato da Edward che si era messo in mezzo attutendo la collisione.

“G-Grazie...” Ansimò Naruto cercando di rimettersi in piedi insieme al suo compagno.

Kage li guardava con un ghigno divertito, come se stesse giocando con loro. Naruto e Edward erano contusi, avevano ossa rotte e il sangue sgorgava dalle ferite aperte, mentre Kage non aveva un solo graffio.

“Il vostro posto è la sotto, insieme a tutti gli altri insetti.” Disse Kage indicando con la testa oltre la vetrata senza cambiare espressione.

Tutte le pareti di quella torre erano fatte in vetro e da la si poteva vedere l'intera città di Orion pervasa da scontri in ogni sua strada. Naruto ne approfittò per lanciare un'occhiata alle quattro torri più piccole che circondavano quella in cui si trovava. Tutte e quattro erano distrutte o crollate.

“Sembra che tu stia perdendo Kage.” Disse Naruto a fatica sentendo le costole rotte ferirgli il petto ad ogni respiro.

Kage in un istante fu davanti ai due che si spostarono giusto in tempo prima che lui colpisse la vetrata mandandola in un istante in frantumi. In un secondo Kage diede un calcio a Edward e colpì Naruto con un pugno in volto sbattendolo a terra. Edward scattò verso Kage appena ebbe toccato terra cercando di colpirlo più forte che poteva ma questo lo schivò senza problemi. Naruto intanto aveva creato un rasengan e corse verso Kage scavalcando con un salto Edward con un salto e cercò di colpirlo ma lui gli afferrò il polso annullando l'attacco.

“Non potete ferirmi.” Disse senza mutare il suo ghigno.

Tirò Naruto a se e lo colpì violentemente allo stomaco con una ginocchiata. Congiunse poi le mani sopra di lui e lo colpì dall'alto frantumando anche il pavimento e mandando Naruto qualche piano più in basso. Edward approfittò della polvere che si era alzata per creare quattro sigilli sospesi in aria da cui uscirono quattro spade e le scagliò contro Kage. L'uomo comparve in un lampo alle spalle di Edward e lo colpì con forza al centro della schiena sbattendolo contro alla vetrata. Lo raggiunse poi prima che potesse toccare terra e lo colpì nuovamente mandando la vetrata in frantumi e scagliando Edward fuori facendolo cadere. Kage sorrise sentendo la presenza di altri insetti e camminò verso il foro che aveva creato colpendo Naruto e si lasciò cadere in esso. Appena toccò terra venne accolto da una ragazza che lo accolse con una vampata di fuoco. La ragazza aveva capelli lunghi castani con qualche sfumatura rossa, gli occhi erano uno rosso e uno azzurro con le pupille ristrette, era molto alta, possedeva due corna nere e una coda rossa da lucertola. Il suo fisico ben formato era coperto da una armatura nera che comprendeva i bracciali, i gambali e i copri spalla, mentre il dorso era rivestito di una maglia metallica leggera. Poco dopo la ragazza dovette smettere l'attacco per riprendere fiato e una volta che le fiamme si furono dissolte Kage la osservava.

“Eltanin, anche tu ti metti contro il tuo stesso dio?” Domandò con un ghigno.

Kage fece qualche passo verso di lei ma scomparve quando gli arrivò un altro attacco di fuoco alle spalle. A lanciare l'attacco era stato un uomo sulla cinquantina, la barba corta bianca intorno alla bocca era ben curata, i capelli erano corti e grigi, gli occhi avevano una tonalità tra l'azzurro e il verde, portava un paio di occhiali da vista, vestiva un completo blu e bianco. L'uomo aveva le braccia distese, e poco distante dalle mani un sigillo rosso da cui uscivano le fiamme. Mentre l'uomo continuava l'attacco non si accorse che Kage si era spostato immediatamente a le sue spalle e lo aveva colpito alla base della nuca mandandolo a terra.

“Cosa volevi fare lurido insetto?” Chiese Kage posando il piede sopra la gola dell'uomo.

“No... Aruk... Fermati bastardo, lascialo andare...” Chiamò a fatica Naruto cercando di alzarsi in piedi.

Kage guardò prima lui, poi Aruk e infine Eltanin e il suo ghigno si trasformò in un sorriso sadico e cominciò a premere il piede contro la gola dell'uomo. La ragazza corse subito in aiuto di Aruk trasformandosi in drago e lanciando una fiammata molto più potente di prima costringendo questa volta Kage a spostarsi. Eltanin interruppe l'attacco e lanciò un grido di dolore e si accasciò a terra. Kage si era spostato sulla sua schiena e le aveva strappato via le ali.

“T-tu...” Disse Naruto che era riuscito ad alzarsi in piedi.

Kage si spostò al centro della stanza e sorrise a Naruto creando due sfere nere in entrambe le mani e stendendo le braccia ai suoi lati.

“Puoi salvare uno solo di loro. A te la scelta.” Disse rivolgendoli ancora quel sorriso sadico che gli era venuto prima e scagliò le sfere.

A Naruto gli si fermò il respiro e iniziò a muoversi senza pensare. Il tempo per lui era come se andasse a rallentatore, i suoi occhi viaggiavano in cerca di un modo per salvare entrambi e si mosse in automatico parandosi davanti al drago beccandosi la sfera sulla schiena. Naruto cadde a terra sentendo le forze abbandonarlo e osservando la seconda sfera avvicinarsi sempre più ad Aruk.

 

Stanza di Naruto

 

Naruto aprì di scatto gli occhi e si ritrovò a fissare il soffitto della sua camera. Emise un sospiro e si coprì gli occhi con il braccio cercando di scacciare i ricordi di quel fastidioso incubo. Aveva ancora la fronte imperlata di sudore e il respiro che si era fatto agitato si calmò pian piano. Ad un tratto Naruto percepì muoversi qualcosa sotto le coperte, le alzò e si ritrovò Alma con il mento appoggiato al suo petto che lo fissava sorridendo.

“Buon giorno ♪” Canticchiò allegramente la ragazza.

Naruto la guardò accennando un sorriso.

“Sei stata tu a svegliarmi?”

“Si.” Rispose puntandoli l'indice sul petto e girandolo piano.

“Ti ho svegliato appena mi sono accorta che tipo di incubo stavi facendo.” Disse avvicinandosi alle sue labbra.

Naruto ridacchiò e dopo averla baciata sulla fronte la prese per i fianchi capovolgendo la loro posizione, provocando un gridolino dalla ragazza e si alzò dal letto.

“Uffa.” Si lamentò Alma.

Con un broncio scalciò via le coperte e si mise seduta facendo arrossire parecchio Naruto, dato che indossava solo dei pantaloncini e una canottiera.

Distogliendo lo sguardo Naruto vide Edward e Alice seduti al piccolo tavolo dell'appartamento che giocavano tranquilli a shogi.

“Giorno ragazzi.” Disse avvicinandosi ai due e osservando la partita.

“Giorno.” Rispose semplicemente Edward.

“Giorno Naruto!” Esclamò Alice mentre muoveva la una pedina. “Scacco matto!” Disse sorridendo e muovendo la punta della coda felicemente.

Edward sospirò rassegnato e Naruto ridacchiò divertito.

“Sembra che tu abbia vinto un'altra volta Alice.” Disse Naruto accarezzando la testa della ragazza per poi andarsi a vestire.

Naruto indossò una maglia nera con con una striscia arancione sul retro delle maniche che si congiungevano al centro della schiena in una spirale rossa, e dei pantaloni lunghi neri. Edward indossava una maglia a maniche corte blu, dei pantaloni neri e una mantella scura con il cappuccio. Alma indossò un top blu e dei pantaloncini neri mentre Alice indossava una semplice maglietta rossa.

“Kurama e Nora dove sono andate?” Chiese Naruto una volta che tutti furono pronti.

“Sono andate a fare quattro passi mentre dormivi ancora e ci aspettavano da Ichiraku per fare colazione. Forza andiamo.” Disse Alma abbracciando un braccio di Naruto tirandolo.

Alice prese l'altro braccio del ragazzo tirandolo anche lei per andare più veloce mentre Edward scosse la testa sconsolato e si mise il cappuccio sulla testa prima di seguirli.

 

Ichiraku

 

Naruto arrivò in poco tempo con i suoi amici al locale. Quando entrò riconobbe subito Nora e Kurama sedute al bancone che gli davano le spalle. Kurama indossava dei pantaloncini corti blu nascosti da una maglietta rosso acceso con dei disegni di alcune fiamme gialle e arancioni qua e la. Nora invece indossava dei pantaloni neri e una maglietta azzurra con una stella gialla sul petto. Naruto ridacchiò vedendo Nora indossare una cosa cosi accesa e scosse la testa immaginando Alma obbligare la ragazza a vestirsi cosi. Naruto si riscosse accorgendosi che le due ragazze stavano parlando con i suoi vecchi amici e compagni di squadra, mentre loro non si accorsero della sua presenza. In un attimo vide una montagna bianca saltargli addosso facendolo cadere e che gli iniziò a leccare la faccia.

“Ahah b-basta Akamaru.” Cominciò a ridere Naruto cercando di sfuggire dal cane.

Dopo che si riuscì a liberare si mise a sedere insieme agli altri tra le risate generali di tutti.

“Ebbene?” Domandò Kiba non smettendo di ridere.

“Cosa?”

“Come cosa! Torni dopo tre anni e non ci fai sapere nulla?” Chiese mettendoli un braccio sulle spalle e mostrando un ampio sorriso.

“Bheee sono successe un sacco di cose.” Iniziò a giustificarsi Naruto.

Si vedeva lontano un miglio che il biondo era imbarazzato e a disagio per via di tutti quelli sguardi ma si vedeva anche quanto fosse felice in quel momento. Uno a uno tutti lo salutarono come si doveva, chi con un abbraccio e chi con una semplice pacca sulla spalla e una volta finito si sedettero tutti al bancone a mangiare.

“Allora cosa hai combinato in questi tre anni?” Chiese Kiba tra un boccone e l'altro.

“Ho viaggiato molto, ho incontrato molte persone e mi sono allenato.”

“Oh, è vero che sei diventato il sovrano del continente nero?” Saltò fuori a domandare Ino.

Naruto la guardò un istante e poi spostò lo sguardo a Shikamaru ma questo alzò le mani come per dire che non centrava nulla.

“Si è vero, ma come hai fatto a saperlo dopo un solo giorno che sono tornato?” Chiese alzando un sopracciglio.

“Ehehe l'intero villaggio lo sa e tutti non fanno altro che parlare di te. A spargere la voce del tuo ritorno è stato lui.” Disse sorridendo e indicando Rock Lee che li mostrò il pollice in su.

“Aspetta aspetta vuoi dire che Rock Lee stava dicendo la verità?!” Chiese Kiba sconvolto.

“Hey certo che ho detto la verità!” Intervenne il diretto interessato.

Naruto sorrise seguendo il battibecco tra i due e cominciò a parlare con i più tranquilli del gruppo.

“Come te la sei passata Naruto?”

Naruto spostò lo sguardo al ragazzo che aveva fatto la domanda e invece di rispondere lo osservò attentamente. Il ragazzo indossava una maglietta nera con il collo alto che li copriva la bocca, una giacca verde con il cappuccio alzato e gli occhiali da sole.

“Ehehe non male Shino.” Rispose in fretta ridacchiando appena riuscì a riconoscerlo.

Spostò poi lo sguardo verso Choji che mangiava con gusto il ramen.

“Hey Choji come te la passi tu?”

“Bene, anche se questo posto è diventato di una noia mortale da quando te ne sei andato.” Rispose continuando a mangiare.

“Come mai vi siete ritrovati tutti qua?”

“Sono state Kurama e Nora a organizzare tutto.” Rispose Shikamaru.

“Hey hey Naruto, ma quelle ragazze stanno tutte con te?” Domandò a bassa voce Kiba avvicinandosi a lui.

Naruto guardò Alice che mangiava di fretta accanto a Choji come se facessero una gara, mentre Kurama e le altre parlavano insieme a agli altri ragazzi. Riuscì anche a vedere più in disparte Ino che parlava con Edward e ci flirtava.

“Ehehe... È un po complicato da spiegare.” Ridacchiò Naruto grattandosi dietro la testa.

“Non mi dire che stanno tutte con te!” Disse tenendo il tono di voce basso.

“E non sono nemmeno tutte!” Disse una ragazza a bassa voce all'orecchio di Kiba.

Il ragazzo preso alla sprovvista si girò di scatto ritrovandosi di fronte Alma che le sorrise facendogli l'occhiolino e facendo arrossire il ragazzo.

Naruto vide con la coda dell'occhio Hinata, che non aveva parlato per tutto il tempo nascondersi dietro a Shino che restava impassibile a tutto.

“Da quello che ho capito al momento tu sei il più forte di tutti dico bene?” Domandò Shikamaru.

“No no proprio.” Iniziò Naruto cercando di staccarsi Alma che si era incollata al suo collo.

Si sentiva addosso lo sguardo di Kiba e cercò in qualunque modo di non incrociarlo. Era lo stesso sguardo che aveva avuto Jiraya poco dopo che lo aveva incontrato e diceva -Maledetto bastardo fortunato.-

“Io sono quello più equilibrato. A eccellere in forza e agilità è Nora, Alice e Aruk sono quelli a livello superiore nelle arti magiche, Edward è forte specialmente di notte, Gen ha i riflessi migliori, Eltanin è la più resistente ed è quasi invincibile quando è trasformata mentre Alma è la più veloce e se solo volesse anche la più forte.” Rispose Naruto.

“Oh andiamo lo sai che odio usare la violenza. Il mio modo di combattere è un arte.” Disse Alma mentre aumentava la stretta sul ragazzo.

“Certe persone che hai nominato non sono con te.”

“Oh dovrebbero arrivare a breve. Avevano delle faccende da sbrigare con i loro gruppi e mi avrebbero raggiunto una volta finito.”

Shikamaru stava per fare un'altra domanda quando venne interrotto dall'arrivo di un ambu.

“Mi dispiace disturbarvi ma l'hokage desidera vedere Naruto e Shikamaru.” Disse prima di svanire di nuovo.

I due si guardarono e dopo aver salutato gli altri se ne andarono.

 

Ufficio dell'hokage

 

Una volta arrivati Naruto e Shikamaru incontrarono Kakashi, Jiraya e Tsunade ad attenderli.

“Eccovi qui.” Disse Tsunade seduta al suo posto dietro la scrivania.

“Ci voleva vedere?” Domandò Shikamaru.

“Si. Intanto volevo dire a Naruto che il consiglio alla fine ha accettato l'accordo e stiamo preparando il pagamento.” Disse rivolta al biondo e ricevendo un segno d'assenso.

“Secondo, abbiamo una missione per te Shikamaru e vorremmo che partecipassero anche Naruto e gli altri. Dovrete infiltrarvi nel paese del suono e trovare informazioni sui piani di Orochimaru. Siamo già in rapporti tesi Con il paese della nuvola e della roccia, non possiamo permetterci che ci attacchino da un altro fronte.”

“Capisco. Organizzerò un piccolo gruppo e ci muoveremo.” Disse Shikamaru.

“No.” Intervenne Naruto.

Shikamaru lo guardò perplesso.

“Cosa?”

“Ho detto di no. Io mi muoverò solo in gruppi di due, non di più.” Protestò il biondo incrociando le braccia.

“Naruto che ti prende?” Chiese Tsunade.

“No è ok. Intanto facciamo il gruppo e spostiamoci fino al confine tra i due paese e poi ci divideremo in base alla situazione ok?” Chiese Shikamaru senza calcare troppo la mano.

Naruto ci pensò un po e poi annui.

“Si va bene.”

“Perfetto, allora noi andiamo.” Disse Shikamaru congedandosi e uscendo con Naruto.

“Cosa diavolo è preso a Naruto?” Sbottò Tsunade.

“È per via di un avvenimento accaduto tempo fa, poco dopo che Naruto se ne era andato. Lui non sa che io ne sono a conoscenza, a parlarmene sono state Kurama e Nora.” Disse Jiraya.

“Un avvenimento? Cosa è successo Jiraya?” Chiese Tsunade.

 

Porte del villaggio

 

Naruto e Shikamaru avevano rintracciato i membri del team che sarebbe partito per la missione. A comporre il team erano Naruto, Shikamaru, Ino, Neji, Kiba, Rock lee, Nora e Kurama.

“Avete tutto pronto?” Domandò Shikamaru.

“Sicuro di non voler portare anche Choji? Nell'ultima missione insieme era stato fantastico.” Chiese Naruto.

“Si, questa deve essere una missione per rubare delle informazioni, Choji non è il più adatto per missioni furtive.”

“Capisco.”

“E tu? Pensavo veniste tutti.” Chiese questa volta Shikamaru al biondo.

“Alice è negata in queste missioni quanto Choji per ciò resterà a tenergli compagna, invece Edward e Alma li ho mandati a intercettare i miei rinforzi. Meglio avere un piano B in caso qualcosa vada storto dico bene?” Domandò Naruto con un sorriso.

“Ti sei fatto furbo vedo. Bene allora andiamo.” Disse Shikamaru partendo in testa al gruppo.

 

Notte. Confine Paese del fuoco / suono

 

Il gruppo di Shikamaru e Naruto avevano viaggiato velocemente tutto il giorno e una volta che fu notte misero in piedi un campo base tra le montagne rocciose diviso in due parti. In una piazzale alla base della montagne si stabilirono Kiba, Ino, Rock lee e Shikamaru mentre gli altri si stabilirono al secondo campo che venne fatto in alto su un spuntone di roccia che fuoriusciva dalla montagna. Dopo aver sistemato il campo e aver dato le direttive a Ino, Kibo e Rock lee, Shikamaru salì al secondo campo. Una volta arrivato allo spuntone di roccia vide un piccolo falò acceso vicino alla parete della montagna e con i sacchi a pelo intorno. Sedute vicino al fuoco c'erano solo Kurama e Nora mentre non si vedevano ne Naruto ne Neji.

“Forza vieni, mica ti mordo.” Disse Kurama con un sorrisetto mentre usava un bastone per muovere le braci.

Il ragazzo si avvicinò e si sedette vicino alle ragazze e le osservò. Nora stava leggendo un piccolo libro, mentre Kurama continuava a guardare il fuoco.

“Dillo pure che non ti fidi. È da quando siamo partiti che non mi hai tolto gli occhi di dosso.” Disse la ragazza distogliendo lo sguardo dalle fiamme e posandolo sul ragazzo.

“Non mi fido del Kyuubi.” Disse semplicemente Shikamaru.

“Visto? Non era difficile.” Sorrise Kurama tornando a guardare il fuoco.

“Posso fidarmi?”

“Sta a te deciderlo capo.” Rispose divertita.

Shikamaru sbuffò allungando le braccia dietro la schiena e appoggiandosi.

“Fastidiosa.” Sbottò provocando le risate della ragazza.

“Naruto e Neji dove sono andati?” Domandò vedendo che ancora nessuno dei due era arrivato.

“Neji è andato in cima alle montagne per osservare la zona con il Byakugan e Naruto è andato con lui per ogni necessità.”

“Buona idea.”

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo stellato guardando qualche piccola nuvola passare illuminate dalla luna.

“Kurama?”

“Mhm?”

“Perchè Naruto non vuole essere in team più numerosi di due persone?” Chiese tornando a guardarla.

La ragazza lo guardò un attimo e poi spostò lo sguardo a Nora.

“Bhe...” Si interruppe cercando il modo giusto per spiegarlo e spostò lo sguardo a Nora.

La ragazza chiuse il libro e guardò negli occhi Shikamaru.

“Cosa faresti se due tuoi compagni finissero in trappola, e hai la possibilità di salvarne uno soltanto?” Domandò Nora senza distogliere lo sguardo.

“È quello che è successo a Naruto?”

“Si. Ma è una cosa che dovresti parlare direttamente con lui.”

Il ragazzo annuì e si alzò in piedi.

“Grazie per avermelo detto, ci vediamo domani all'alba.” Disse allontanandosi e tornando dagli altri al campo più in basso.

Dopo che il ragazzo se ne fu andato Kurama si rivolse verso Nora.

“Non pensavo spifferassi i segreti di Naruto cosi apertamente.”

“Lui è il capo della missione ed è giusto che organizzi i piani come si deve, inoltre lui e Naruto sono sempre stati amici quindi non mi dispiace avergli detto la verità.” Rispose mettendo via il suo libro e guardando il fuoco.

“Già hai ragione. Sono curiosa di vedere come utilizzerà me nel suo piano.” Disse la volpe con un ampio sorriso.

“Eccoci qua. Tutto bene ragazze?” Chiese Naruto atterrando vicino a loro insieme a Neji.

“Tutto tranquillo. Voi?” Domandò Kurama.

“Non abbiamo visto anima viva, ma c'erano i segni del passaggio di varie persone.” Rispose Naruto.

“Probabilmente essendo il confine faranno dei giri di controllo. Faremo dei turni di guardia per questa notte e cambieremo turno ogni due ore.” Continuò Neji.

“Esatto, comincerò io. Voi intanto riposate.” Disse Naruto.

Gli altri risposero affermativamente e si misero a dormire nei loro sacchi a pelo mentre Naruto restava di guardia.

 

 

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti!

Sono davvero felice che questa storia stia piacendo a tanti.

Volevo scusarmi per la poca azione presente in questo capitolo ma mi serviva come introduzione per la missione. Nel prossimo capitolo ci sarà la vera e propria missione. Ciao a presto ^^

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Capitolo 7
*** L'invasione del suono ***


“Naru... Hey Naru.” Chiamò Kurama scuotendolo.

Il biondo in risposta si girò di lato dando le spalle alla ragazza, borbottando qualcosa sul non voler fare compere. Kurama lo guardò stizzita e lo prese per i capelli sollevandolo alla sua altezza.

“Mh? Oh buon giorno Kurama.” Mugugnò Naruto socchiudendo un occhio e allungando le braccia intorno al collo della rossa avvicinandosi a lei.

“Naruto si stanno avvicinando dei ninja ricognitori, dobbiamo m...!”

Kurama venne interrotta da Naruto che posò le labbra alle sue in un dolce bacio. La ragazza lo guardò con gli occhi semichiusi e le guance leggermente arrossate, mentre Naruto aveva richiuso gli occhi. Dopo averlo lasciato fare per qualche secondo lo afferrò per la guancia tirandolo provocando un verso di protesta dal biondo.

“Ho detto che stanno arrivando dei nemici, muoviti ad alzarti.” Disse alzandosi in piedi e allontanandosi.

Naruto si massaggiò la guancia ancora dolorante e si alzò in piedi guardandosi in torno. Era ancora notte fonda e in cielo brillava intensamente la luna illuminando tutto il paesaggio di una leggera luce bianca. Il piccolo piazzale in cui si trovava era stato completamente svuotato e affacciandosi dal bordo vide Kurama e Nora svegliare il gruppo di Shikamaru. Alzando lo sguardo vide vicino alla cima della montagna nascosto dietro a delle rocce Neji e si sbrigò a raggiungerlo.

“Hai ricevuto una bella sveglia Naruto?” Domandò Neji senza distogliere lo sguardo con il suo solito tono neutrale, ma mostrando un piccolo sorriso all'amico.

“Eheh già. Come siamo messi?” Domandò leggermente imbarazzato puntando lo sguardo dove guardava l'amico.

“Ci sono due gruppi di quindici ninja che si muovono separatamente tra gli alberi. Non credo che sappiano ancora della nostra presenza ma appena ci muoveremo ci individueranno.”

“Vero, si muovono in modo che ognuno guardi le spalle all'altro creando una rete. È impossibile passare inosservati, e di sicuro ci saranno altri ninja appostati nei dintorni.” Intervenne Shikamaru che si era unito ai due.

“Quello che ci serve è un bel diversivo.” Disse Naruto.

“Hai già qualcosa in mente dico bene?” Chiese Shikamaru con un sorrisetto.

“Tu e gli altri non potete farvi assolutamente vedere dato che Konoha vuole solo ricavare delle informazioni e non causare una guerra. Ma io che non faccio più parte del vilaggio della foglia non avrò problemi.” Rispose il biondo ridacchiando.

“Di sicuro conoscerai la tecnica che usa Orochimaru per essere immortale. Appena saprà che sei all'interno del suo territorio manderà ogni ninja disponibile per ottenere il corpo del re di Sentora.” Riflettè Shikamaru guardando in modo pensoso i ninja che si muovevano nel bosco sotto di lui.

“Eheh visto che pensiamo allo stesso modo? Se abbiamo fortuna Orochimaru stesso scenderà in campo per me, e voi avrete campo libero per raccogliere tutte le informazioni necessarie.” Disse Naruto alzandosi dalle rocce cercando di nascondere il sorriso che gli stava comparendo in volto.

Shikamaru notò l'espressione di speranza sul volto di Naruto quando disse che Orochimaru poteva scendere in campo, ma decise di sorvolare e scese dalla montagna insieme ai suoi due compagni.

“In base alle informazioni che ci ha fornito Jiraya sappiamo che ci sono quattro grandi basi sotterranee collegate tra loro da dei cunicoli. Noi dobbiamo infiltrarci in esse e prendere più dati possibili sui piani futuri di Orochimaru e le sue ricerche.” Spiegò Shikamaru puntando su una cartina i quattro punti di accesso per le basi e alzando poi lo sguardo verso i suoi compagni.

“Come ci dividiamo?” Domandò Ino.

“Kiba farà coppia con Ino ed entrerete dall'ingresso ovest, Rock lee entrerà dall'ingresso est insieme a Kurama, mentre dell'ingresso sud si occuperanno Neji e Nora. Io e Naruto penseremo al diversivo. Ci ritroveremo all'ingresso nord tra due ore.” Illustrò Shikamaru.

“Io e te? Ma abbiamo detto prima che...” Iniziò Naruto.

“Non preoccuparti non mi riconosceranno.” Disse prima di dare l'ordine di muoversi.

 

Naruto e Shikamaru.

 

Shikamaru aveva usato la tecnica della trasformazione per prendere l'aspetto di Kurama, e si mosse insieme a Naruto.

“Naruto.” Lo chiamò il compagno intanto che camminavano tra gli alberi.

“Si?”

“Ora che siamo soli puoi dirmi il vero motivo per cui sei venuto.”

“Per consolidare ancora più la nostra alleanza, ovvio no?” Rispose con un sorriso che scemò subito appena vide l'espressione seria di Shikamaru.

“Non ci caschi come gli altri eh?” Commentò alla fine con un sospiro.

“All'inizio ci ero cascato, ma quando ci ho ripensato ho capito che tu non ci avresti guadagnato nulla dall'esito di questa missione. Avresti potuto benissimo rifiutare e accettare di aiutare Konoha solo in caso di guerra. Ma allora perchè sei venuto con noi?”

“Sei sempre stato troppo sveglio. Anche all'accademia non ti si poteva nascondere nulla.” Sbuffò Naruto facendo un piccolo broncio.

Shikamaru lo continuò a fissare con sguardo indagatore.

“La verità è che sono venuto per conquistare il paese del suono. Orochimaru è molto pericoloso e a lungo andare potrebbe diventare una minaccia anche per Sentora e i suoi abitanti, per ciò ho intenzione di eliminarlo prima che sia troppo tardi.” Disse fermandosi e voltandosi verso Shikamaru, tendendo l'orecchio quando sentì alcuni dei ninja che gli spiavano allontanarsi.

Il ragazzo lo guardò pensando attentamente a ciò che aveva appena sentito, collegando i vari punti nella sua mente.

“Se tu avessi invaso il paese del suono da solo prima di qualsiasi alleanza, Konoha e gli altri paesi avrebbero visto Sentora come una minaccia per loro.”

“Esatto. Quando Jiraya mi ha parlato della situazione in cui si trovava Konoha sapevo già che quei vecchiacci del consiglio mi avrebbero usato per le missioni suicide come questa. Cosi facendo il consiglio di Konoha è felice perchè pensa di tenermi al guinzaglio, e io ho un nemico in meno di cui preoccuparmi.” Disse Naruto tornando a sorridere.

“Non mi aspettavo una tattica cosi complessa da una testa quadra come te.” Disse Shikamaru sorridendo a sua volta rilassandosi.

“Eheh sono migliorato hai visto?” Chiese Naruto con le braccia piegate dietro la testa e mostrando un ampio sorriso.

Shikamaru per un istante rivide il ragazzino spensierato di tre anni fa e scosse la testa con ancora il sorriso stampato in volto.

“Hey hey ora che sai il mio piano puoi tornare al tuo aspetto naturale. Quando Kurama sorride cosi tanto c'è sempre qualcosa sotto.” Dice rabbrividendo nell'ultima parte.

Shikamaru annullò la tecnica della trasformazione, tornando con la sua solita espressione annoiata. I due restarono fermi per qualche minuto stando allerta per poi fare un cenno con il capo.

“Gli abbiamo dato abbastanza vantaggio. È ora di divertirsi.” Disse Naruto con un ghigno.

 

Con Kiba e Ino.

 

I due ragazzi erano arrivati senza intoppi all'ingresso ovest, grazie all'olfatto sviluppato di Kiba e Akamaru che gli permisero di evitare i ninja di guardia.

“Hey che succede?” Domandò Ino a Kiba, notando che Akamaru si era fermato guardando in lontananza tra gli alberi.

“Cosa c'è Akamaru? Sentito qualcosa?” Domandò puntando lo sguardo nella stessa direzione del suo amico ma non percependo nessun rumore o odore strano.

“In quella direzione si sono diretti Shikamaru e Naruto. Se la sapranno cavare benissimo.” Disse infine Ino varcando l'ingresso della base seguita da Kiba e Akamaru.

Appena varcata la porta si trovarono davanti un lunghissimo corridoio poco illuminato disseminato di porte in entrambi i lati. Ino e Kiba avanzarono lentamente aprendo la prima porta che trovarono sulla destra e Ino trasalì vedendo cosa ci fosse all'interno. Al centro della piccola stanza si trovava un lettino con una persona legata ad esso. Posati alla parete sulla sinistra c'erano diversi monitor e macchinari collegati alla persona distesa sul letto, mentre sulla parete di destra si trovava un tavolo con parecchi fogli sparpagliati sopra. Ino si avvicinò alla persona e posò una mano sulla sua fronte facendo scorrere del chakra per rilevarne la situazione medica.

“Come sta?” Domandò Kiba restando vicino alla porta prestando attenzione all'esterno.

“È molto debole, sembra che gli stiano estraendo tutto il chakra che ha.” Disse con una leggera nota di compassione prima di togliere la mano.

“E perchè farebbero una cosa del genere?”

“Come faccio a saperlo?! Ora vieni a darmi una mano.” Ordinò infastidita avvicinandosi al tavolo e iniziando a frugare tra i fogli di carta.

Il ragazzo si avvicinò insieme ad Akamaru non volendo provocare le ire di Ino, non accorgendosi delle figure che stavano riempiendo il corridoio fuori dalla stanza.

 

Con Kurama e Rock lee

 

I due avevano raggiunto l'ingresso est senza troppe difficoltà ed erano penetrati nella base. Dopo aver percorso il breve tunnel che partiva dell'entrata arrivarono ad un enorme stanza ben illuminata completamente vuota, fatta eccezione per delle condutture che scorrevano sul soffitto e sugli angoli dei muri. Su ogni superficie c'erano tracce di terribili scontri: incisioni, tagli, graffi, esplosioni e macchie di sangue tappezzavano l'intero pavimento e non solo. Ai lati sulle pareti si trovavano delle celle completamente buie e si intravedevano a malapena l'ombra delle persone che gli osservavano da dietro le sbarre.

“Resta dietro di me.” Sussurrò piano Rock lee avanzando all'interno della stanza.

Dopo aver fatto poco più di dieci passi Rock lee sentì delle presenze alle sue spalle ma appena si voltò dovette coprirsi gli occhi dai detriti e la polvere che si erano alzati. In pochi secondi la nube si fu dissolta e il ragazzo vide cinque ninja del suono a terra incoscienti oppure morti, e Kurama che sovrastava uno di loro schiacciandogli il piede sullo sterno.

“Forse è meglio se vado avanti io.” Disse Kurama passando a fianco di Rock lee e mostrando un sorrisetto.

Mentre la ragazza avanzò le numerose celle vennero aperte e da esse schizzarono fuori delle persone come se fossero bestie, con gli inconfondibili segni del marchio maledetto che copriva i loro corpi. Cinque di loro si avventarono contro Rock lee saltando. Lui posizionò le mani a terra alzando le gambe in aria e girando su se stesso colpendo gli assalitori con un potente calcio allontanandoli, per poi darsi una spinta con le braccia tornando in piedi e attaccando con una serie di pugni rapidi quello che si era già rialzato in piedi stendendolo. Altri due lo assalirono alle spalle, e il ragazzo saltò girando su se stesso dandosi lo slancio con le braccia, colpendo con la punta del piede uno sotto il mento e uno alla base della nuca. Una volta tornato sulle sue gambe si voltò pronto ad affrontare tutti gli altri, ma rabbrividì vedendo la scena che gli si presentò davanti. Kurama schivava con facilità gli attacchi incoerenti di quelle persone uscite di testa come se stesse danzando mostrando un sorriso sadico. Scagliava contro le pareti con un pugno o un calcio tutti quelli che la attaccavano come se fossero piume, e chi le si avvicinava troppo da solo lo afferrava frantumandoli un braccio o una gamba con una semplice torsione. Dopo pochi minuti Kurama si trovò in piedi accerchiata dai corpi dei detenuti svenuti a terra o ancora agonizzanti.

“Bene direi che qua abbiamo finito. Andiamo.” Disse sorridendo soddisfatta e avviandosi verso la porta in fondo alla stanza.

Rock lee si riscosse cercando di cancellare dalla mente l'espressione divertita che aveva la ragazza mentre pestava quei poveretti e la raggiunse immediatamente camminando al suo passo.

 

Con Nora e Neji.

 

A differenza delle altre due coppie Nora e Neji usarono un approccio decisamente più violento. Dopo aver parlato un po Nora decise di dire a Neji del piano di Naruto anche se non completamente, e decisero di eliminare ogni ninja del suono che incontravano per rendere le cose più facili a Naruto e Shikamaru. Una volta raggiunto l'ingresso sud i due si trovarono davanti un immensa porta in roccia inserita alla base di una collina e Nora la aprì facilmente spingendola. Oltre la porta si trovava un immensa scalinata che portava verso il basso e i due iniziarono a scenderla. Dopo alcuni minuti la scala si interruppe davanti ad una porta in metallo che spingendola si aprì con un cigolio sinistro. Appena entrati Neji spalancò gli occhi sorpreso per quello che vide, mentre Nora camminò senza esitazione raggiungendo uno dei grandi cilindri che riempivano la stanza. Ci passò sopra la mano per togliere lo spesso strato di polvere posato sulla superficie in vetro del cilindro e guardò attentamente l'interno.

“Sono tutti vivi.” Disse Neji con attivo il Byakugan, rispondendo alla domanda inespressa della ragazza.

Nora si voltò verso di lui facendo un cenno del capo in segno di ringraziamento e tornando a guardare l'essere immerso nel liquido verdognolo all'interno del cilindro. L'essere era ricoperto di pelliccia, era molto muscoloso, le possenti braccia erano munite di normali mani con dita, mentre in fondo alle gambe al posto dei piedi aveva due zoccoli, il muso era allungato, sulla testa erano presenti due grandi corna e le palpebre calate nascondeva due occhi completamente rossi .

“Poco dopo finita la guerra si iniziò a spargere la voce di numerose sparizioni ma non collegate tra di loro.” Iniziò a parlare Nora spostandosi tra i cilindri che contenevano creature diverse tra di loro accarezzandoli con la mano.

“A scomparire furono minotauri, sirene, arpie, lamie, gorgoni, lupi mannari e gente comune, ma nessuno ci dava peso. Sentora è una terra pericolosa e piena di segreti anche per chi ci vive da anni, era normale che molti scomparissero e non venissero mai ritrovati. Ma Naruto che era appena stato eletto re decise di indagare ugualmente e dopo poco tempo si sospettò che qualcuno rapiva individui di varie specie vedendole ad Orochimaru.” Spiegò Nora continuando a camminare giungendo alla fine della stanza seguita da Neji.

“Una cosa non capisco, se avevate il sospetto che dietro si trovasse Orochimaru perchè non siete intervenuti immediatamente?” Domandò Neji passando avanti alla ragazza entrando nel lungo corridoio che portava all'ingresso nord, dove si sarebbero ricongiunti con gli altri.

“Come detto prima se avessimo invaso il paese del suono senza un giusto pretesto saremmo diventati una minaccia per le altre nazioni e il piano di Naruto avrebbe ricevuto dei ritardi.” Rispose Nora facendo intendere chiaramente di non domandare oltre e continuarono a camminare restando in silenzio.

 

Con Shikamaru.

 

Shikamaru fece scattare l'ennesima trappola esplosiva tagliando uno di fili che aveva posizionato, atterrando altri sette ninja del suono e si nascose dietro alcune fronde degli alberi valutando la situazione. Lui e Naruto si erano dovuti separare a causa della miriade di nemici che giungevano da ogni direzione. Si vedeva chiaramente che Naruto stava trattenendo tutte le forze per quando sarebbe arrivato Orochimaru, combattendo il meno possibile. Per dargli una mano Shikamaru aveva iniziato a spargere carte bomba e varie trappole in punti ben precisi attivandole appena si avvicinavano i ninja nemici, costringendoli a cambiare percorso e a seguirlo. Per sua fortuna la maggior parte dei ninja del suono in quanto abilità arrivavano a mala pena al livello dei chunin standard, e solo pochi sfioravano il livello jonin. Mentre pensava a come uscire da quella situazione un ninja del suono gli cadde sopra trafiggendolo con il kunai.

“Preso.” Disse con una risatina il ninja.

Dopo poco più di un secondo da quando era stato colpito Shikamaru sparì in uno sbuffo di fumo, e l'espressione compiaciuta del nemico si trasformò in terrore poco prima di venire investito dall'esplosione di una carta bomba posata sul ramo dove si trovava fino a poco prima la copia.

“Tecnica del controllo dell'ombra.” Disse Shikamaru nascosto su un altro albero.

In un istante la sua ombra si allungò e diramò bloccando i movimenti della trentina di ninja rimasti intorno a lui.

“Dovrei riuscire a tenerli a bada per il tempo necessario che serve a quella testa quadra.” Sospirò Shikamaru alzando lo sguardo in alto costringendo i nemici sotto la sua tecnica a fare lo stesso.

Il cielo era costellato da piccole nuvolette bianche che si muovevano lentamente spostate dal vento, dando al ragazzo che le guardava una sensazione di pace e tranquillità che venne interrotta quando queste vennero spazzate via da un enorme ciclone alzatosi da terra.

 

Poco prima con Naruto.

 

Il biondo si sbarazzò facilmente dei pochi ninja che seguirono lui invece di Shikamaru e si mise poi a camminare con calma.

“Orochimaruuuu, vieni qui dai. Non hai voglia di giocare un pochino?” Chiamò Naruto guardandosi intorno cercando di attirare allo scoperto il ninja leggendario irritandolo.

“Oh ma io sono qui Naruto.” Disse una voce alle sue spalle.

Naruto si voltò lentamente mostrando un ampio sorriso a Orochimaru. L'uomo se ne stava lontano alcuni metri con le braccia incrociate e un sorriso strano in volto.

“Ne è passato di tempo da quando ci siamo incontrati Naruto. Sono felice di non averti eliminato quella volta agli esami chunin.” Continuò leccandosi le labbra.

Prima che Naruto potesse dire qualcosa Orochimaru scattò verso di lui ad incredibile velocità, facendo uscire dalla bocca un serpente che a sua volta fece uscire una lunga spada dalla lama affilata. Naruto lo schivò spostandosi di lato all'ultimo secondo e colpendolo alla mascella con un potente pugno. Orochimaru si diede una spinta appena colpì terra iniziando a strisciare in torno a Naruto come se fosse un serpente un serpente, facendo a zig zag tra gli alberi. Scattò un altra volta contro Naruto usando la stessa mossa di prima e appena venne schivato allungò le braccia contro Naruto facendo uscire dalle maniche centinaia di serpenti. I serpenti si avventarono contro Naruto tutti insieme ma appena furono vicini a lui venero fatti a pezzi e polverizzati. Orochimaru aveva guardato attentamente la scena ed era certo che il ragazzo non avesse mosso un muscolo per eliminare quei serpenti, e sorrise pregustando già la sensazione di possedere il suo corpo. Naruto intanto aveva creato un rasengan in una mano mentre nell'altra teneva uno strano kunai.

“Ora tocca a me.” Disse sorridendo con sfida e lanciandogli contro il kunai.

Orochimaru lo schivò senza problemi ma venne investito in pieno dal rasengan che gli arrivò alle spalle scagliandolo contro gli alberi abbattendoli. Poco prima che toccasse terra Naruto gli fu nuovamente a fianco e lo colpì con un secondo rasengan, seguito presto da un terzo, un quarto e un quinto. Dopo l'ultimo colpo Orochimaru spalancò la bocca in modo innaturale facendo uscire un altro se che si sbrigò a spostarsi fuori dalla portata di Naruto. Sdraiandosi a terra il ninja leggendario spalancò nuovamente la bocca facendo uscire migliaia di serpenti che si sparpagliarono per l'intera zona circondando Naruto e si nascose tra di loro. I serpenti più vicini che si avventavano contro il biondo, venivano fatti a pezzi uno dopo l'altro dalla stessa barriera invisibile di prima. Naruto sorrise e congiungendo le mani creò una ventina di cloni, e anche per loro qualsiasi cosa entrasse in un determinato raggio veniva polverizzata. Tutti crearono un rasengan e alzando la mano in aria concentrarono il chakra, portando la piccola sfera a dimensioni gigantesche e scagliarono l'attacco in ogni direzione. Una volta finito l'attacco rimasero in piedi soltanto i tronchi spezzati degli alberi più robusti, la zona era stata completamente devastata e si vedevano chiaramente gli enormi crateri lasciati dai rasengan. Naruto iniziava ad avere il respiro pesante e si guardò in torno cercando tracce di Orochimaru, quando questo uscì dal terreno nella sua forma più terrificante. Gli arti si erano fusi creando un tutt'uno con l'enorme corpo che si era creato, la pelle aveva lasciato lo spazio a delle squame bianche come latte e il muso deforme aveva ancora le fattezze del volto umano. La creatura si avventò contro Naruto con la bocca spalancata, il biondo restò fermo e creò un rasengan sulla mano destra. Piegando le dita le schiacciò all'interno della sfera immettendo il chakra direttamente nel suo nucleo che iniziò a vorticare sempre più velocemente diventando bianco luminoso.

“Nowaki rasengan.” Sussurrò Naruto prima di piegarsi sulle ginocchia, scivolando sotto la bocca del mostro e colpire al centro del corpo.

La sfera una volta che impattò si rimpicciolì lasciando il solo nucleo, che si ampliò riportando la sfera alla sua originale grandezza prima di esplodere in un immenso tornado verso l'alto. Dopo che il tornado si diradò dal cielo cadde il corpo privo di vita del grande serpente bianco, che si schiantò poco lontano da Naruto. Il ragazzo ridacchiò prima di cadere a terra di schiena esausto.

“È fatta.” Disse a bassa voce guardando il cielo libero da ogni nuvola a causa della sua tecnica.

Dopo qualche minuto a guardare il cielo entrò nel suo campo visivo una grande creatura volante rossa che scese fino a terra vicino a lui. Non riuscendo a voltarsi si limitò ad ascoltare. La creatura si avvicinò a lui a passi pesanti e muovendo la coda di qua e di la in modo lento creando dei piccoli terremoti quando sbatteva a terra. Arrivati nei pressi di Naruto i passi pesanti diventarono tutto a un tratto leggeri, e sopra di lui si piegò una ragazza che lo fissava con i suoi occhi uno rosso e uno azzurro.

“Hey Eltanin.” Salutò con un sorriso Naruto.

Ora che era arrivato un volto amico Naruto poteva abbassare la guardia, e tutta la stanchezza che aveva trattenuto venne rilassata rendendo le palpebre pesanti e chiuse gli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti, le due immagini che ho trovato qui sotto rappresentano la Alma della storia. Spero che vi piacciano ^^

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Capitolo 8
*** Missione compiuta ***


Shikamaru e Kiba dopo aver aiutato negli ultimi giorni l'esercito di Naruto a scovare gli ultimi ninja del suono nascosti, tornarono al villaggio della foglia per informare l'hokage di quanto accaduto durante la loro missione. La spiegazione di Shikamaru era stata la più completa possibile, mentre Kiba continuava a parlare freneticamente. Finito il rapporto sulla missione, Tsunade stessa insieme a Kakashi e a Sakura decise di raggiungere il paese del suono con Shikamaru e Kiba. Dopo poco più di un giorno di marcia il gruppo raggiunse il paese del suono, e ora si trovavano in piedi in cima ad una collina.

“C-Cosa?” Chiese con un filo di voce Tsunade.

“Come vi ho già detto, Naruto e il suo esercito hanno invaso il paese del suono.” Rispose Shikamaru.

Tsunade guardò per un istante il ragazzo annuendo per poi tornare a guardare lo spettacolo davanti a lei. Intorno al piccolo villaggio erano stati montati diversi accampamenti. C'erano numerosi soldati in armatura che combattevano tra di loro in dei ring provvisori mentre altri si limitavano a marciare in giro da soli o in gruppi. Tutto questo sarebbe potuto essere considerato normale, se non fosse stato per i numerosi colossi e creature non umane sparpagliate per la vallata.

“Vi avevo detto che erano gigantesche.” Disse Kiba con un sorriso divertito ai due che erano rimasti in silenzio.

Sakura aveva la bocca aperta e gli occhi spalancati dallo stupore, mentre Kakashi era rimasto totalmente senza parole.

 

Poco dopo

 

Con un mugolio Naruto socchiuse le palpebre e si guardò intorno muovendo solamente gli occhi, sentendo ancora ogni muscolo troppo indolenzito per permettergli di muoversi a piacimento. Riconobbe subito quelle pareti bianche e il soffitto luminoso, con un po di sforzo riuscì a girarsi di lato emettendo un sospiro. L'ospedale era l'ultimo posto in cui avrebbe voluto risvegliarsi, aveva perso il conto di quante volte i medici di Konoha avessero tentato di eliminarlo quando era piccolo, e da allora detestava con tutto se stesso quelle strutture.

“Ben svegliato Naruto.” Lo salutò Kakashi.

Il Jonin si trovava seduto ad una sedia intento a leggere il suo amato libro, quando la sua attenzione venne attirata dal biondo che si era svegliato e girato nella sua direzione.

“Giorno.” Borbottò premendo la faccia al cuscino.

Dopo qualche secondo in quella posizione scalciò via le coperte e si alzò a sedere.

“Per quanto tempo sono rimasto svenuto?” Domandò con un sonoro sbadiglio.

“Due giorni qua in ospedale, cinque se contiamo anche il tempo trascorso prima che ti portassero qui.”

“Oh vero, come stanno tutti gli altri?” Domandò con una leggera nota di preoccupazione.

“Stanno benone a differenza tua, tutti i nostri ninja avevano solo alcuni graffi ed erano molto affaticati, mentre i tuoi compagni erano in perfetta forma.” Rispose chiudendo il suo libro.

Il biondo sorrise rilassandosi. Era certo che i suoi compagni non avrebbero avuto problemi, ma temeva che potesse succedere qualcosa ai suoi vecchi amici.

“Bhe direi che è andata alla grande.” Disse alzandosi in piedi e barcollando un po'.

Kakashi lo sostenne posandogli una mano sul petto.

“Piano, dove pensi di andare ora?”

“Da qualsiasi parte basta che sia fuori di qui. Si ricorda quanto odio stare in ospedale?”

“Si mi ricordo, ma puoi aspettare ancora qualche ora no? Tra non molto Sakura sarebbe passata a controllarti, e se fossi stato sveglio avrebbe voluto visitarti al braccio.”

Naruto spostò lo sguardo al braccio destro e lo vide avvolto dalla punta delle dita fino al gomito con bende nere, sulle quali erano incise delle rune e simboli rossi.

“Non ce ne sarà bisogno, Aruk sa guarire alla grande queste ferite.” Disse chiudendo e aprendo la mano più volte.

“Solo perchè è intervenuto subito, mancava poco e avresti perso l'uso del braccio.” Disse una voce femminile alle sue spalle.

Naruto voltandosi vide seduta dall'altro lato del letto Eltanin. I lunghi capelli castani rossicci ricadevano sulla schiena e le spalle, i due occhi dall'insolito colore rosso e azzurro lo osservavano attentamente. Era vestita con una armatura con delle piccole rifiniture in oro, indossava una pettorina metallica, il braccio sinistro era coperto da un guanto che la copriva fino al gomito e da un copri spalla, mentre il braccio destro era lasciato scoperto. Alla vita indossava una sorta di cintura a cui i lati si estendevano due placche di metallo che le coprivano le cosce lateralmente, mentre ai piedi indossava degli stivali che arrivavano poco sotto le ginocchia. Ogni parte del corpo lasciata esposta dall'armatura era invece rivestita con un abbigliamento nero in cotone.

“Hey Eltanin. Sapevo che sareste stati puntuali quindi non mi sono preoccupato per il braccio.” Disse ridacchiando.

“Devi iniziare a pensare anche alle conseguenze di quello che fai, non ti costava nulla attendere il nostro arrivo.” Disse in tono serio appoggiando il mento sulla mano nuda, senza toglierli gli occhi di dosso.

Naruto optò di non ribattere oltre, sapendo già che avrebbe perso qualsiasi discussione intrapresa con la ragazza drago.

“Hey me lo dai un bacio visto che sono convalescente?” Domandò, sperando di cambiare argomento.

“No.” Fu la secca risposta di Eltanin.

Kakashi non potè fare a meno di sorridere divertito nel vedere Naruto con il broncio mentre si cambiava i vestiti. Poco dopo tutti e tre uscirono dalla stanza e percorsero il corridoio dell'ospedale.

“Naruto?” Domandò Kakashi dopo un po.

“Si?”

“In questi giorni ho avuto occasione di parlare con Eltanin, Kage e alcuni dei tuoi uomini oltre che con Shikamaru. Tu avevi deciso di conquistare il paese del suono già da tempo non è vero?”

“Bhe si.” Rispose portando le braccia dietro la testa continuando a camminare.

“Ovviamente terrò fede alla missione affidatami in partenza da Konoha, tutte le ricerche e i dati accumulati da Orochimaru saranno vostri, eccetto per i dati riguardanti gli abitanti di Sentora. Comunque cosa ci fai qua?”

“Dopo che hai sconfitto Orochimaru e il paese del suono è caduto, Shikamaru e Kiba tornarono indietro per informare Tsunade della situazione. Io, insieme a Sakura e Tsunade siamo venuti in caso ce ne fosse stato bisogno.” Spiegò aprendo la doppia porta dell'ospedale.

Varcata la soglia Naruto si guardò intorno osservando le piccole abitazioni che fiancheggiavano le strade, molto simili alle strutture di Konoha.

“Eltanin dove stai andando?” Domandò Naruto vedendo la ragazza allontanarsi.

“A riorganizzare i soldati. Gli altri dovrebbero essere alla taverna.” Rispose senza voltarsi.

“Dai vieni anche tu.”

“Forse dopo.” Disse svoltando al primo angolo.

“È molto diligente.” Constatò Kakashi.

“Anche troppo.” Sbuffò Naruto infilando le mani in tasca.

Mentre camminavano Kakashi sorrise vedendo Naruto salutare imbarazzato i soldati che incontravano per strada, tutti lo salutavano con un ampio sorriso o si complimentavano dandogli una pacca sulla spalla. Il comportamento del biondo diventava impacciato quando sorrideva, cercando di non perdere l'equilibrio quando a complimentarsi erano esseri come minotauri o piccoli golem.

-Nonostante siano passati tre anni sembra non sia cambiato per niente.- Pensò il Jonin rimuginando a quando Naruto era sotto il suo comando.

“Hai un esercito piuttosto... Unico.” Commentò Kakashi con una piccola risatina.

“Ehehe lo so.” Disse ridacchiando e varcando la porta della taverna che avevano raggiunto nel frattempo.

Appena entrati per poco i due non vennero colpiti da delle bottiglie che volavano per la stanza. In un lato della taverna Rock lee evidentemente alticcio aveva iniziato una rissa tutti contro tutti con Kiba e alcuni minotauri. In un tavolo in disparte Naruto riuscì a scorgere Edward bere da un boccale e seduta davanti a lui Ino che flirtava. Seduti al bancone si potevano riconoscere Alma con le ali afflosciate alle sue spalle, Nora, Shikamaru e Neji. Dopo aver scavalcato i corpi svenuti di alcuni soldati e abitanti del villaggio Naruto e Kakashi si sedettero al bancone.

“Ciao a tutti.” Salutò Naruto dando poi un bacio sulla guancia a Nora al suo fianco.

Neji salutò con un cenno del capo, Shikamaru alzò svogliatamente la mano mentre Nora lo salutò con un semplice ciao. Naruto ridacchiò vedendo Alma seduta tra i due ninja di Konoha addormentata sul bancone.

“Come è stata la situazione mentre ero svenuto?” Chiese facendo cenno all'uomo oltre il bancone che si sbrigò a servire da bere a lui e a Kakashi.

“Meglio di quanto previsto. Tutti ti considerano il loro eroe.” Rispose la ragazza.

“Aspetta tu sei Naruto? Il capo di Sentora?” Domandò lo stesso uomo che lo aveva servito.

“Ehmm si... Mi scuso per tutto il disturbo che i miei uomini hanno causato a questo villaggio. Prima di andarmene provvederò a ripagare tutti i danni.” Disse Naruto utilizzando un tono formale che ben pochi avevano sentito.

“Stai scherzando? Tu ci hai liberati dal villaggio del suono. Prima che Orochimaru e i suoi uomini si insediassero nel territorio, questo villaggio insieme ad altri non facevano parte di nessuna nazione. Io e tutti gli altri vi saremo eternamente grati.” Disse l'uomo prendendo le mani di Naruto con le proprie e guardandolo con gli occhi pieni di riconoscenza.

“N-non c'è di che, davvero.” Rispose Naruto imbarazzato.

Dopo aver bevuto e mangiato in allegria, Naruto che trasportava Alma ancora addormentata sulla schiena e gli altri uscirono dalla taverna. Gli unici lasciati indietro furono Kiba e Rock lee addormentati in mezzo a molte altre persone, e Edward che si subiva ancora le chiacchiere senza fine di Ino.

 

Base fuori dal villaggio.

 

Arrivati ad una grande tenda si fermarono all'ingresso osservando le persone all'interno. Eltanin era in piedi davanti ad un tavolo e osservava delle carte posate su di esso. Poco più in la Tsunade e Aruk stavano parlando tra di loro e Sakura a fianco della sua maestra ascoltava attentamente.

“Quindi queste rune possono guarire qualsiasi tipo di ferita?” Chiese Tsunade.

“Teoricamente si. Le rune sono solo un catalizzatore, accumulano la magia di chi le scrive e la rilasciano quando serve. La loro efficacia dipende dal mago che le scrive.” Spiegò Aruk.

L'uomo era vestito con un completo blu e la camicia sotto bianca, i capelli bianchi erano tagliati corti e la barba dello stesso colore era impeccabile.

“Oh eccovi mio signore. Come state?” Domandò Aruk con un sorriso cordiale.

“Benissimo grazie. Come è stato il viaggio?” Chiese Naruto con un ampio sorriso avvicinandosi al gruppo e posando Alma su una sedia vicino al tavolo.

“Tranquillo e senza intoppi.” Rispose l'uomo con un piccolo inchino e portando il braccio destro al petto appena Naruto fu vicino.

Il sovrano di Sentora sorrise divertito non appena vide Tsunade osservarlo con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.

“Hey Tsunade! Come va?” Chiese Naruto ridacchiando.

“Mi dovrai spiegare parecchie cose appena torniamo a Kanoha, mio signore.” Rispose l'hokage dicendo le ultime due parole in tono di presa in giro.

“Eheh Aruk ci tiene molto a queste forme di rispetto. Comunque qua non abbiamo più niente da fare, quando volete possiamo tornare alla foglia.” Disse agganciando le braccia dietro la testa.

“Ok, raduniamo gli altri e ci metteremo in marcia.”

“Non serve, a loro ci penserà Edward tranquilli.”

Tsunade lo guardò un po perplessa ma poi annui fidandosi di lui.

“Eltanin ci dai un passaggio?”

“Ok.” Rispose spostandosi dal tavolo e dirigendosi fuori dalla tenda.

“Bene, Aruk, Gen lascio a voi organizzare gli uomini, ci vedremo stasera a casa.” Disse seguendo Eltanin fuori dopo aver risollevato Alma ancora addormentata.

Quelli rimasti dentro si guardarono intorno cercando questo Gen senza vederlo e seguirono Naruto dopo aver salutato l'uomo.

“Cosa ne pensi Gen?” Domandò Aruk andando al tavolo dove si trovava fino a prima Eltanin, sistemando le cartine che la ragazza stava guardando.

“Che faccia quello che vuole, non mi interessa.” Rispose il ragazzo in tono scontroso uscendo da un angolo nascosto dalle ombre.

 

Fuori dalla tenda.

 

Tutti rimasero a bocca aperta nel vedere Naruto e Nora salire in groppa di un enorme drago. Il drago aveva le scaglie rosso acceso lungo tutto il corpo, le immense ali erano spiegate all'infuori. Sul capo crescevano due grandi corna e intorno alla testa si trovavano dei piccoli spuntoni d'osso, Gli stessi spuntoni uscivano dalle ali e la punta della coda era formata da una placca d'osso simile ad un'ascia a doppio taglio molto affilata.

“Che state aspettando? Andiamo!” Chiamò Naruto.

Tutti saltarono sopra al drago e appena si furono posizionati questo si alzò in aria sbattendo le ali e si diresse verso Konoha.

 

Fuori dal paese del suono.

 

“Non ci posso credere. Prima il villaggio della nebbia, poi quello della sabbia e ora quello del suono. Ci continua a battere sul tempo.” Si irritò un uomo con i lunghi capelli argentei e la pelle abbronzata.

“Calmati Hyde, abbiamo quello per cui siamo venuti, anche se avrei preferito il suo maestro.” Disse un altro uomo incappucciato indicando con un cenno della testa Kabuto legato a terra svenuto.

“Mpff spero solo che lei non si arrabbi troppo Jack.”

“Andrà bene. Maya avrà già finito con l'akatsuki. Ora muoviamoci.” Ordinò iniziando a muoversi, mentre il compagno caricò Kabuto in spalla seguendolo.

 

Poco dopo.

 

Il viaggio procedeva tranquillo, Kakashi aveva messo da parte il suo amato libro per osservare il paesaggio che si muoveva sotto di lui, stessa cosa facevano Neji e Shikamaru. Seduto in mezzo alle ali di Eltanin si trovava Naruto, Nora e Alma sedute davanti a lui, Tsunade e Sakura invece erano alle sue spalle che gli controllavano il braccio. Una volta tolte le bende nere che avvolgevano il braccio di Naruto Sakura posò le mani su di esso incanalando il chakra per trovare qualche ferita. Da quello che aveva sentito dire dagli altri, dopo lo scontro con Orochimaru Naruto aveva il braccio distrutto, ma sembra che Aruk sia riuscito a rimetterlo in sesto più che bene. La cosa però che attirò l'attenzione delle due fu una grande cicatrice che divideva il braccio dal torace all'altezza della spalla.

“Naruto, come ti sei fatto questo?” Domandò Tsunade indicando con il dito la pelle chiara della cicatrice.

“Oh quello? Bhe è una lunga storia.” Rispose il biondo in evidente imbarazzo.

“Non è stata una semplice ferita a lasciarti questo segno.” Constatò Sakura.

Nel frattempo Alma si era avvicinata incuriosita e aveva ascoltato la conversazione.

“Quella cicatrice gliela hanno fatto Eltanin e Aruk quando hanno riattaccato il braccio a Naruto.” Intervenne la Succube appoggiandosi alle spalle del biondo e stringendolo.

Sakura non disse nulla ma sentiva in lei crescere una strana sensazione di gelosia.

“Riattaccato? Avevi perso il braccio Naruto?” Domandò Tsunade con tono preoccupato.

“È stata Nora a strapparglielo.” Rispose Alma in tono assonnato prima che Naruto potesse parlare.

Tsunade e Sakura guardarono con occhi spalancati la ragazza accusata, mentre questa aveva distolto lo sguardo dal paesaggio e le osservava non capendo dove avesse sbagliato.

“Hey hey hey non pensate male. Mi ha salvato la vita quella volta.” Cercò di intervenire Naruto sentendo un'aura di odio provenire dai due medici.

“E come glielo hai strappato e perchè Nora?” Domandò Tsunade studiando attentamente la ragazza.

“Il braccio di Naruto era stato infettato da un potente veleno, e nessun altro era presente. Gli ho strappato il braccio prima che il veleno si diffondesse.” Rispose in tono calmo.

Naruto rabbrividì al ricordo e strinse la spalla con l'altra mano.

“È stato molto doloroso.” Borbottò tra se.

La discussione terminò lì, Sakura e Tsunade continuarono a studiare le ferite che aveva Naruto lungo il corpo e fecero parecchie domande sulle grandi cicatrici che aveva sul petto e sulla schiena.

 

Konoha.

 

Eltanin atterrò sullo spiazzo in cima al tetto del palazzo dell'Hokage. Subito tutti scesero dalla schiena del drago e questo riprese la forma umana.

“Hey Naruto, come è andato lo scontro?” Domandò Jiraya con un ampio sorriso.

Il saggio dei rospi era in attesa di Naruto appoggiato al corrimano del tetto.

“Tutto secondo i piani.” Rispose ridacchiando incrociando le braccia dietro alla sua testa.

In un attimo in cima al tetto del palazzo arrivarono degli ambu e alcuni jonin pronti ad affrontare la creatura vista volare sopra il villaggio poco prima. Tsunade si sbrigò a congedarli spiegando brevemente quanto accaduto e cosa era la creatura avvistata prima. Una volta che se ne andarono Tsunade guardò irritata Jiraya.

“Tu sapevi tutto dall'inizio non è vero?”

“Già, non immagini nemmeno lontanamente il progetto che ha in mente Naruto.” Rispose avvolgendo un braccio in torno alle spalle del ragazzo sentendosi orgoglioso di lui.

“Ehmm... Hey Naruto, che dici di venire con me e Kakashi? Sarà bello fare un'uscita insieme, come una volta.” Propose Sakura.

Il jonin la guardò confuso non aspettandosi un comportamento cosi amichevole da Naruto, non dopo che il biondo aveva sconfitto come niente fosse Sasuke.

“Perchè no? Ovviamente paga Kakashi, vero maestro?” Chiese Naruto in tono innocente.

Sakura sorrise felice e se ne andò verso le scale afferrando Naruto per mano e Kakashi per il braccio.

“Bhe anche io me ne vado, i bagni termali mi aspettano.” Ridacchiò Jiraya con una espressione perversa sul volto e si girò anche lui pronto per andarsene.

“Eh no. Tu parlerai al consiglio con me, e dopo mi spiegherai questo progetto che hai accennato prima.” Disse Tsunade stringendo con forza la spalla del suo vecchio compagno.

Quando anche i due ninja leggendari lasciarono il tetto rimasero solo Nora, Eltanin e Alma.

“Andiamo a casa, Alice sarà sola adesso.” Disse Nora dirigendosi anche lei verso le scale seguita da Eltanin.

“Cosa? Volete lasciare Naruto da solo con quella mocciosa?” Chiese Alma scandalizzata guardandole come se gli fossero spuntate un'altra testa ciascuna.

“Alma, Naruto è solo andato con i suoi vecchi amici, non devi preoccuparti.” Disse Eltanin in tono calmo.

“Ma chi ci assicura che quella la non proverà qualcosa con Naruto? E poi c'è anche quella ragazzina, la Hyuga, ha ancora una cotta per Naruto da prima che lasciasse il villaggio.”

Eltanin sospirò e prese Alma per il braccio tirandola con se ignorando ogni forma di protesta.

 

Sala del consiglio.

 

Tsunade aveva appena finito di illustrare tutto quello che era successo nel paese del suono quando quasi tutti i consiglieri alzarono proteste contro l'impresa di Naruto. Secondo loro Naruto aveva conquistato il paese del suono per poter chiudere il paese della foglia in una morsa. Era risaputa l'amicizia che c'era tra Naruto e il Kazekage, sapevano che il villaggio dell'erba e il paese dell'acqua erano alleati di Sentora, come tanti altri piccoli villaggi intorno a Konoha.

“Per quanto riguarda la missione affidata a Naruto, dove sono i dati raccolti dalle ricerche di Orochimaru?” Domandò Danzo alzandosi in piedi.

“Orochimaru stava facendo degli esperimenti sugli esseri che abitano Sentora, Naruto prima di consegnarci le ricerche vuole eliminare tutto quello che riguarda questi esperimenti. I ninja di Konoha mandati in missione hanno visto tali dati, quindi non c'è pericolo che Naruto nasconda informazioni importanti.” Rispose Tsunade.

“Bene. Ho sentito che siete andate di persona nel paese del suono, come descrivereste personalmente la forza militare del re di Sentora?” Chiese il vecchi consigliere dimostrando parecchio interesse nell'argomento.

“Da quanto ho visto è potentissimo e hanno varie unità, sia per muoversi a terra che in aria, le sole forze usate per invadere il suono basterebbero a distruggere Konoha se è quello che intendi. Però penso che quello che ho visto sia solo una piccola parte dell'intero esercito di cui dispone Sentora.”

Le parole di Tsunade pietrificarono tutti i presenti, mentre Danzo iniziava a pensare numerose ipotesi.

-E pensare che a quest'ora potrei essere in compagna di qualche bella ragazza.- Pensò Jiraya sospirando.

 

Sera appartamento di Naruto.

 

-Uff che mangiata. Ehehe è stato divertente uscire con Sakura e Kakashi... Chi sa se gli altri sono arrivati.- Pensò Naruto salendo le scale che portavano al suo appartamento e vedendo le luci accese dalle finestre.

Appena aprì la porta venne accolto da Alice che gli saltò letteralmente addosso facendolo cadere a terra.

“Hey ti sono mancato Alice?” Domandò ridacchiando e accarezzando la testa della piccola Lamia che le stava sopra.

“Si.” Rispose squillante prima di dargli un bacio.

Alice tornò dentro tirandosi dietro Naruto avvolgendolo con la possente coda. Una volta dentro Naruto vide che erano arrivati tutti: Aruk e Edward erano seduti al tavolo a giocare a shogi, sedute sul divano si trovavano Nora e Eltanin entrambe intente a leggere un libro, seduta al piccolo bancone della cucina si trovava Kurama che gli rivolse un ampio sorriso, mentre alla piccola cucina dell'appartamento si trovava Gen intento a preparare la cena per tutti. Naruto dovette trattenersi dal ridere nel vedere l'uomo più forte del gruppo intento a cucinare. Gen indossava una semplice maglietta bianca a maniche corte e dei jeans, i capelli erano corti neri e gli occhi castani scuri.

“Ciao a tutti ragazzi.” Salutò Naruto.

“Salve mio signore.” Salutò Aruk.

“Ciao Naruto.” Salutò Edward.

“Ciao.” Risposero semplicemente Eltanin e Gen.

Nora salutò con un cenno del capo e accennando un sorriso. Naruto si avvicinò al divano con ancora Alice avvinghiata alla sua vita, si chinò a dare un bacio sulla fronte prima a Eltanin e poi a Nora.

“Hey, dove è Alma?” Domandò notando che tra tutti i suoi amici mancava la succube.

“Sul tetto. Dovresti stare un po con lei, sai com'è.” Rispose Nora alzando l'indice verso il soffitto.

“Va bene.” Sorrise e si girò accarezzando sulla testa Alice.

“Forza lasciami, torno presto.”

La ragazza lo lasciò liberandolo, ridacchiando per le carezze e si diresse in cucina da Gen.

Una volta arrivato sul tetto Naruto vide Alma in piedi sul bordo intenta a guardare la luna già alta. Indossava una maglietta che le arrivava fino ai fianchi e dei pantaloncini cortissimi, le ali erano ritratte attaccate alla schiena e la coda si muoveva lentamente di qua e di la, i capelli lunghi erano mossi dal vento che si stava alzando, dandole un aspetto quasi magico. Naruto si riscosse dai suoi pensieri e si avvicinò alla ragazza affiancandola e guardando nella stessa direzione.

“Hey.” Fu l'unica parola che pronunciò Alma.

“Hey.” Rispose Naruto senza muoversi.

Il ragazzo si stava prendendo a calci in testa per essere stato cosi stupido. Quando Sakura gli aveva proposto di fare un giro con Kakashi come i vecchi tempi aveva accettato senza pensarci. Solo ora capì che aveva sbagliato ad andarsene senza aver rassicurato la ragazza. Alma era tutt'altro che sempre felice e spensierata come cercava di dimostrare a tutti. Mentre Nora e le altre non avrebbero avuto problemi Alma aveva bisogno di essere sempre rassicurata. Lei aveva totale fiducia in Naruto ma nonostante ciò aveva la costante paura di essere lasciata indietro o peggio abbandonata. Naruto si voltò verso di lei e voltandola la strinse in un forte abbraccio sapendo che era quello di cui aveva bisogno in quel momento.

“Scusami se oggi sono andato via cosi, non volevo farti stare male.” Si scusò passandogli una mano sulla schiena, accarezzandola nello spazio tra le ali.

“Non mi piace quella ragazza...” Borbottò a bassa voce.

Il ragazzo sapeva che non era Sakura il problema, Alma odiava tutti a Konoha per quello che aveva dovuto passare lui. L'unico motivo per cui aveva indossato una maschera felice davanti agli altri era solo per farlo stare tranquillo. L'essere andato via con Sakura e Kakashi aveva solo accresciuto la sua paura che avrebbe deciso di rimanere a Konoha invece che con gli altri. Portando un braccio dietro la vita della ragazza si diede una spinta in avanti facendola stendere sul pavimento del tetto e le si mise sopra.

“Alma, non ti lascerò mai. Tu, Nora, Kurama, Gen e tutti gli altri siete la cosa più bella e importante che abbia mai avuto nella mia vita. Non vi lascerei mai.” Disse prima di baciare la ragazza.

Alma avvolse le braccia intorno al collo di Naruto e dopo un lungo bacio si staccarono.

“Lo so... Ma da quando sono arrivata qua ho la sensazione che ti vogliano portare via da noi. Prima la Hyuga, poi questa Sakura. Io mi fido di te, ma ho lo stesso paura.” Disse con voce leggermente tremante e uno sguardo triste.

Naruto sorrise vedendo le guance della ragazza arrossate e le posò una mano sul volto.

“Nessuno mi porterà mai via dalle persone che amo.” Disse prima di chinarsi in un altro lungo bacio.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti, vi chiedo nuovamente immenso perdono per il ritardo, spero che il capitolo vi piaccia.

 

 

 

 

 

In questa immagine ho trovato un armatura che si avvicina di più a quella che ho immaginato per Eltanin.



 

 

Questa immagine che ho trovato invece è di come è Alice ^^






E questa invece è la dolce Eltanin in forma di drago.








Spero che le immagini vi piacciano, ciao alla prossima ^^

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Capitolo 9
*** Minacce dall'ombra ***


Sommità della torre centrale.

 

“Nowaki rasengan!” Urlò Naruto premendo il suo attacco più potente sullo stomaco di Kage.

Il rasengan esplose al contatto creando un enorme uragano che investì Kage. L'uomo venne spinto indietro per parecchi metri, lasciando due grandi solchi nei punti in cui aveva resistito all'attacco piantando i piedi nel terreno. I tre presenti sulla cima della torre si guardarono pronti ad attaccarsi nuovamente. Naruto era a pezzi, le ossa delle gambe erano in frantumi e il dolore che provava nel restare solamente in piedi rischiava di fargli perdere conoscenza. Aveva due ferite molto profonde, sul petto e sulla schiena, dalle quali il sangue usciva a fiotti, le costole rotte gli provocavano male ad ogni respiro, il volto era pieno di lividi e da un occhio non riusciva a vedere nulla perchè coperto dal sangue che colava da un taglio sulla fronte. La mano destra soffriva ora gli effetti del suo ultimo attacco, le punta delle dita sembravano bruciate, dal palmo della mano fino al gomito era ricoperto di profondi tagli, mentre il braccio sinistro giaceva chi sa dove dopo che Nora glielo aveva strappato. La ragazza era evidentemente affaticata e piena di numerose piccole ferite, il petto si alzava e abbassava in modo irregolare a causa del respiro affannoso. Pur essendo quello in condizioni peggiori, Kage sembrava risentire delle ferite molto meno degli altri. Il braccio destro era completamente bruciato mentre il braccio sinistro era stato congelato e si vedevano ancora dei spuntoni di ghiaccio fuoriuscire da esso in diversi punti. Sulla schiena aveva un profondo taglio che gli scendeva dalla base della nuca fino in fondo alla schiena. L'intero addome era ricoperto da grandi fori che lo trapassavano da parte a parte, mentre il petto aveva ora numerosi cerchi concentrici incisi in profondità nella carne causati dall'ultimo attacco di Naruto.

“Uhuh lo avete capito? Nessuno può uccidere un dio!” Urlò Kage esasperato avanzando verso i due.

“Noi... noi non ci arrendiamo. La guerra è finita Kage. Hai perso.” Rispose Naruto cercando di non cadere in ginocchio.

Questa frase fece perdere l'ultima goccia di autocontrollo che Kage era riuscito a mantenere, cosi scattò verso i due colpendoli con un pugno e un calcio scagliandoli sul bordo della torre.

“Naruto...” Chiamò Nora riuscendo ad alzarsi in piedi.

“Ancora non basta, dobbiamo farlo arrabbiare di più.” Rispose alzandosi sulle gambe tremanti.

La ragazza annuì ed attaccò Kage scattando contro di lui. Nonostante la forza dell'uomo fosse superiore, le ferite che gli avevano inferto lo rallentavano quel tanto che bastava a Nora per sovrastarlo. Chinandosi lei schivò un suo pugno e lo colpì al fianco con il palmo aperto facendolo indietreggiare. Kage tentò nuovamente ma la mancò e venne nuovamente colpito da un pugno sotto il mento. Ad ogni attacco fallito e colpo subito Kage perdeva sempre più la compostezza che aveva avuto sin dall'inizio dell'incontro.

“Dannazione! Muori!” Urlò girandosi velocemente colpendo Nora con l'avambraccio.

In un lampo fu a fianco alla ragazza e le frantumò la gamba sinistra pestandola con forza all'altezza del ginocchio. Naruto, approfittando del momento colpì Kage alle spalle con un rasengan, affondandolo esattamente dove si trovava la ferita sulla schiena. L'uomo si fece cadere in avanti e alzò la gamba destra, colpendo Naruto sotto il mento con il tallone, per poi prenderlo alle caviglie e sbatterlo a terra due volte per poi lanciarlo contro Nora.

“Può andare... Riesci a muoverti Nora?” Domandò con un gemito Naruto.

“Si, facciamolo.” Rispose accennando un piccolo sorriso rassicurante e posando la gamba sana a terra.

“Bene... Hey Kage! Non potrai mai vincere!” Gli urlò contro Naruto.

Nora lo prese per mano e si diede lo slancio con la gamba sana saltando oltre il bordo, portando Naruto con sè. Kage gridò frustrato lanciandosi dietro quei due insetti insolenti e saltando anche lui dalla torre.

“Ora hanno campo aperto.” Sorrise stancamente Naruto vedendo Kage cadere verso di loro.

In un istante il punto in cui si trovava Kage venne investito da una una enorme sfera di energia nera, seguita presto da altrettante sfere di fuoco, ghiaccio, rocce e qualsiasi altro elemento. Tutti questi incantesimi si accumularono nello stesso punto sempre di più finchè la sfera che li assorbiva non raggiunse il limite ed esplose, facendo sparire Kage e un buon numero di piani della torre.

“Se tu non avessi notato la rapidità con cui stesse perdendo il controllo io non avrei mai avuto questa idea.” Disse stancamente Naruto sentendo le forze mancargli, come se, man mano che acquistavano velocità cadendo, l'aria le stesse portando via dal suo corpo sempre più forte.

“Ehehe è finita.” Ridacchiò maledicendosi subito dopo aver sentito un'altra costola spezzarsi.

Sentendo una compressione alla mano spostò lo sguardo verso Nora. Subito venne preso dietro alla nuca dalla mano libera della ragazza e attratto in un bacio, costringendo i due a girare su loro stessi durante la caduta. Naruto socchiuse gli occhi sentendo quello strano e piacevole contatto per la prima volta, e cercò di ricambiare meglio che poteva. L'ultima cosa che riuscì a vedere prima di perdere completamente conoscenza, oltre a Nora che lo baciava fu una grande, morbida coda arancione avvolgere entrambi.

 

Tetto appartamento di Naruto.

 

Naruto socchiuse lentamente gli occhi incontrando subito quelli blu scuro di Alma.

“Ben svegliato Naruto.” Salutò dolcemente accarezzandogli la testa.

Naruto si trovava sdraiato a terra con la testa posata sulle gambe della ragazza.

“Hey Alma, non hai dormito?” Domandò notando che era ancora buio.

“Tranquillo ho dormito, finchè non hai iniziato a fare i tuoi soliti sogni.” Rispose abbassando la mano dalla testa fino al petto accarezzandogli il naso e le labbra con l'indice.

“Mi dispiace non volevo.” Si scusò dispiaciuto.

“Ahaha tranquillo lo so. Quando mi sono svegliata sono entrata nel tuo sogno per vedere che incubo era. Non trovo ancora giusto che sia stata Nora a rubarti il primo bacio. E non è giusto che sogni lei dopo la notte che abbiamo passato.” Si lamentò facendo il broncio.

Naruto si alzò a sedere di scatto rivolto alla ragazza completamente rosso.

“I-io... n-non è quello che pensavo... Il sogno era iniziato con...” Cercò di scusarsi ma venne interrotto bruscamente da un bacio.

“Sei un sempliciotto Naruto. So bene che non puoi controllare i sogni.” Gli sorrise spingendolo piano a terra e mettendosi su di lui.

Alma lo guardò dall'alto facendo ricadere i capelli sui lati del volto, dandole un aspetto quasi fragile. Il ragazzo la guardò arrossato sentendo il cuore battere all'impazzata a quella vista. Allungando la mano posò la mano sul volto di Alma, che premette subito la guancia contro di essa.

“Sembra che al tuo vecchio maestro piaccia guardare.” Sussurrò divertita posando la mano su quella di Naruto cosi che non la spostasse.

“Uff allora dovremmo staccarci. Anche se preferirei restare ancora un po da solo con la mia bella, dolce e affettuosa Alma.” Rispose alzandosi su un gomito e baciandola lievemente.

Alma ridacchiò arrossendo per i complimenti e dopo il bacio lo tenne lontano posandogli la mano sul petto.

“Meglio fermarsi per ora stanno arrivando dei guasta feste. Anche se non ho problemi a mostrare ad altri i trattamenti speciali riservati solo a te.” Disse suadente facendogli l'occhiolino.

Naruto per poco non sentì il cuore scoppiargli in petto per l'imbarazzo, sapendo benissimo a cosa si riferisse Alma. La ragazza trattenne le risate vedendo la reazione del ragazzo e si alzò staccandosi da lui.

“Visto che hai sempre il vizio di lanciare i vestiti in giro quando mi spogli, aiutami a trovare la mia maglietta, a meno che tu non voglia che anche qualcun altro mi veda cosi.” Disse sorridendo e contando mentalmente i secondi che ci volevano perchè il ragazzo reagisse.

Naruto la squadrò rapidamente notando che indossava soltanto i pantaloncini e l'intimo superiore. Scuotendo la testa accorgendosi di essere rimasto per troppo tempo a fissare il voluminoso petto della ragazza, si alzò in piedi e in un lampo corse per tutto il tetto cercando freneticamente l'indumento.

'Ehehe 1 secondo per capire cosa indossavo, e 15 ad osservarmi.' Pensò la ragazza fiera della reazione che provocava il suo aspetto a Naruto.

 

Poco prima spedale di Konoha.

 

Sasuke si stava preparando a combattere. Era deciso a non farsi umiliare come l'ultima volta. Tirò con uno strattone i lacci dei bracciali in cuoio che servivano a proteggergli gli avambracci. Legò dietro alla schiena all'altezza dei fianchi una lunga katana. Gli stivali con la suola metallica risuonavano nella stanza ad ogni suo piccolo movimento, interrompendo il silenzio che aleggiava tra i presenti.

“Molto bene. Ricorda che non deve assolutamente morire.” Parlò Danzo per primo quando il moro ebbe finito di prepararsi.

“Lo so.” Rispose freddamente.

“Tu sei certa che ha ingerito l'intera fialetta?” Domandò per l'ennesima volta l'anziano a Sakura.

“S-si... Gli ho versato l'intero contenuto nel ramen quando era distratto a parlare con Kakashi. Non si è accorto di nulla.” Rispose la ragazza con un filo di voce estraendo dalla tasca una piccola fiala in vetro completamente vuota.

“Bene, questo renderà tutto più semplice per te Sasuke.”

“Tsk. Non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere. Anche senza veleno quell'idiota non ha alcuna speranza contro di me.”

“Lo so benissimo questo. Ma se combatteste entrambi al massimo Naruto rischierebbe di morire per mano tua.” Rispose Danzo notando l'alterazione di Sasuke.

Il ragazzo lanciò un'occhiataccia al vecchio e a Sakura che rabbrividì impercettibilmente.

“È ora.” Disse l'unica persona nella stanza che non aveva fiatato.

Sasuke posò gli occhi su di lei osservandola per un secondo prima di saltare fuori dalla finestra seguito da Sakura.

“Spero che questo tuo veleno faccia il suo lavoro.” Disse in tono neutrale Danzo guardando con l'occhio sano la donna seduta su uno dei lettini della stanza.

La ragazza indossava un mantello scuro che la avvolgeva completamente dal collo fino alle caviglie. I lunghi capelli color argento erano lasciati liberi dietro la schiena, mentre gli occhi erano di color rosso acceso.

“Oh non temere, non ho interesse né per Konoha né per gli altri paesi ninja. Ti dimostrerò che sono una alleata perfetta per giungere ai tuoi scopi.” Rispose mostrando un piccolo sorriso.

“Ancora non mi fido completamente.” Terminò Danzo uscendo dalla stanza.

-E fai bene.- Pensò la ragazza seguendolo.

 

Strade di Konoha.

 

Jiraya sbadigliò rumorosamente cercando di restare sveglio. Aveva dovuto passare tutto il pomeriggio con il consiglio, e una volta finita la riunione venne trattenuto da Tsunade che cercò di estrapolare più informazioni possibili riguardo a Naruto. Dopo parecchi tentativi era riuscito a convincerla che solo il ragazzo o i suoi amici potevano dirle tutto e non lui. Aveva passato poi l'intera notata al bar sempre in compagnia di Tsunade ridendo e scherzando, ricordando i vecchi tempi. E ora si trovava qui, costretto ad alzarsi all'alba da Tsunade, dopo aver dormito solo poche ore sul bancone del bar, a raggiungere l'appartamento di Naruto. Durante il tragitto avevano incontrato anche Kakashi che si unì a loro spinto dalla curiosità. Arrivati davanti alla porta dell'appartamento Jiraya percepì qualcosa nell'aria, qualcosa che non doveva assolutamente perdere.

“Tsunade! Mi dispiace ma il mio senso da scrittore mi dice che devo compiere delle ricerche adesso!” Urlò estraendo il suo blocco degli appunti e scattò raggiungendo il tetto.

“Quel dannato pervertito se lo prendo.” Ringhiò Tsunade tra i denti sapendo benissimo a che ricerche si riferisse l'uomo.

Kakashi non poteva fare a meno di sentirsi a disagio nel vedere il suo hokage alterato, ma dentro di se sperava che Jiraya riuscisse a portare avanti le ricerche per i suoi fantastici libri.

“Siete piuttosto mattinieri.” Disse Edward all'improvviso alle spalle dei due.

-Da che parte è arrivato?! Non sono riuscito a percepire nulla.- Pensò Kakashi mantenendo un'espressione neutrale.

“Buon giorno Edward. So che è davvero presto ma avevo bisogno di sapere una cosa.” Disse Tsunade.

“Va bene entriamo.” Disse aprendo la porta ed entrando nel piccolo appartamento.

Varcata la soglia Kakashi e Tsunade si guardarono intorno osservando come si erano sistemati tutti quanti. Il divano era occupato da Nora e Kurama strette tra loro a causa del poco spazio disponibile. Sul letto dormiva Eltanin stretta da Alice, la cui coda era estesa per tutto l'appartamento mostrando che era lunga parecchi metri. Sul pavimento con una coperta e un cuscino dormiva Aruk, mentre un ragazzo che non avevano mai visto dormiva su una delle sedie.

“Sembrate piuttosto stretti qua.” Constatò Kakashi.

“Abbiamo dormito in posti peggiori.” Rispose Edward con un alzata di spalle.

“Allora cosa volevate sapere?” Domandò andando a sedersi al piccolo tavolo seguito subito dai due membri di Konoha.

“Ho sentito più volte Jiraya dire che Naruto ha un progetto in mente, un piano. Volevo sapere da lui di cosa si trattava.” Rispose Tsunade.

“Oh quello... Per capire il perchè Naruto agisce cosi serve sapere tutta la storia da quando è arrivato a Sentora.”

“Non abbiamo fretta.” Rispose Tsunade ascoltando già attentamente ogni parola detta dal ragazzo davanti a lui.

“Allora cominciamo.” Disse Edward iniziando a spiegare il tutto dal suo primo incontro con Naruto.

 

Tetto del palazzo.

 

-Vai cosi Naruto! Sei una vera miniera d'oro!!- Pensò Jiraya scrivendo velocemente appunti sul suo taccuino.

Da quando aveva incontrato il ragazzo a Sentora aveva avuto talmente tanto materiale da completare già due libri. Facevano parte di una raccolta riguardante un ragazzo povero e sconosciuto da tutti, che riesce a diventare re con le sue forze. Uno dei libri era incentrato sul rapporto del ragazzo con Nora, l'altro sul rapporto con Kurama e ora stava scrivendo quello riguardante Alma.

-Questa nuova raccolta sarà eccezionale. Riesco già a immaginare l'enorme successo che avrà.- Pensò sogghignando, trascrivendo ogni parola e azione dei due piccioncini che stava spiando.

Ad un tratto vide Naruto scattare in piedi e correre di qua e di la in cerca dei vestiti di Alma. Un attimo dopo che la ragazza fu vestita sul tetto arrivarono Sasuke e Sakura.

-Ecco perchè si erano interrotti. Dannati guastafeste.- Pensò sconsolato il saggio dei rospi.

“Oh guarda chi è venuto a trovarmi. Come te la passi Sasuke?” Domandò Naruto con un ghigno.

“Voglio affrontarti adesso. Non avrai la stessa fortuna delle altre volte.” Rispose minaccioso Sasuke.

Vedendo che Alma guardava Sakura con un sorrisetto sadico sulle labbra le mise un braccio davanti per bloccarla sul nascere.

“Va bene, fatti sotto allora.”

“Non qui. Al campo d'addestramento del team sette.” Disse prima di sparire con la ragazza in una folata di foglie.

“Ci vuoi andare vero?” Domandò Alma.

“Che domande. Dai muoviamoci, vieni anche tu vecchio pervertito!” Urlò più forte l'ultima parte riferita a Jiraya.

Naruto scattò poi saltando di tetto in tetto diretto al campo d'addestramento seguito da Alma che volava e a debita distanza da Jiraya.

 

Campo d'allenamento sette.

 

Quando Sasuke e Sakura arrivarono al trovarono Naruto in piedi al centro del campo d'addestramento ad attenderli.

“Oh eccovi qua. Avete fatto il giro panoramico?” Domandò Naruto in tono annoiato guardandosi le unghie della mano destra.

Sasuke ringhiò irritato e scatto contro Naruto estraendo la spada che portava dietro la schiena. Il biondo sorrise freddamente e schivò gli attacchi di Sasuke facendo qualche balzo indietro, chinandosi o saltando fuori dalla portata della spada.

“Tutto qua? È questo il massimo che può fare il famigerato Uchiha?” Domandò Naruto quasi con disprezzo.

“Tsk solo perchè hai avuto fortuna in passato non significa che tu sia superiore.” Rispose Sasuke attivando lo shringan.

“Oh ma davvero? Dimostramelo.” Continuò voltandosi poi alla ragazza.

“E tu puoi unirti alle danze se ci tieni. Non ho nessunissimo problema se siete in due.” Disse non cambiando minimamente il suo tono.

“Sta perdendo la pazienza.” Constatò Jiraya posizionato su un albero lontano dal campo d'addestramento.

“Che ti aspettavi? Sai cosa prova.” Rispose Alma con una scrollata di spalle.

“Si lo so. Mi auguro solo di non dover intervenire per calmarlo.” Borbottò a bassa voce rabbrividendo.

I due interruppero il loro discorso quando sentirono il rumore di metalli che si scontravano tra di loro. Naruto aveva estratto due kunai e li usava per deviare la spada di Sasuke come niente fosse. Di tanto in tanto Sakura lo attaccava caricando i suoi pugni con quanto chakra poteva creando immensi crateri dove colpiva.

“Rasengan.” Sussurrò a bassa voce creando la piccola sfera blu nella mano destra.

“Chidori.” Esclamò Sasuke caricando a sua volta l'attacco dopo aver rinfoderato la spada.

Entrambi scattarono l'uno contro l'altro e arrivati abbastanza vicini attaccarono. Il rasengan di Naruto si dissolse in aria, mentre il chidori di Sasuke andò a segno penetrandogli il petto. L'Uchiha sogghignava soddisfatto quando si senti colpire al fianco all'altezza delle costole, che lo scaraventò parecchi metri lontano. Ora in piedi dove si trovava fino a poco fa Sasuke c'era il biondo con ancora il rasengan carico in mano, mentre il corpo che era stato colpito sparì in uno sbuffo di fumo.

“Avanti.” Disse Naruto sorridendo a Sakura.

La ragazza lo attaccò con un balzo e gli tirò un pugno il più forte che poteva. Naruto invece di schivarlo come aveva fatto fino a prima fece scivolare la mano sotto il pugno afferrandole il polso bloccandola.

“No no no Sakura, non te lo hanno insegnato? Ad attaccare cosi apertamente inviti il tuo avversario a colpirti.” Disse con un ghigno colpendola con il rasengan che aveva tenuto nella mano da prima.

Sakura si senti mancare l'aria nei polmoni, spinta fuori dalla bocca a causa della forte pressione nel torace. Quel momento durò poco più di tre secondi, quando bastava a far cadere la ragazza incosciente.

“Una di meno.” Borbottò Naruto con una smorfia.

Sperava che battere Sakura in uno scontro leale come quello gli avrebbe dato soddisfazione ma non fu cosi. Chinandosi fece sdraiare la ragazza a terra, lasciandole poi il polso che le aveva tenuto per impedirle di essere scagliata via.

“Ora a noi due.” Disse voltandosi verso Sasuke già in piedi.

Il ragazzo lo guardava inespressivo con gli occhi unici del clan Uchiha. Naruto strizzò gli occhi sentendo una fitta alla testa che scemò subito e riuscì a schivare per uno soffio l'attacco di Sasuke.

 

Poco lontano.

 

“Sasuke non ha ancora nessuna speranza. Il tuo veleno non funziona.” Disse Danzo non distogliendo lo sguardo dai due combattenti.

“Pazienta. Immagina che sia l'invasione di un villaggio, il virus è l'invasore e il ragazzo il villaggio. Prima bisogna infiltrarsi silenziosamente, non distare sospetti. E poi lanciare dei piccoli attacchi dall'interno per confondere il villaggio.” Spiegò la sua interlocutrice.

“Non mi piacciono questi giri di parole. Voglio dei risultati.” Rispose Danzo voltandosi.

La ragazza stava seduta a terra con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, i capelli venivano spostati dal vento e qualche ciuffo le ricadeva sul volto ma questo non la tangeva per niente.

“No? Pensavo fossi il tipo da questi discorsi.” Disse aprendo un occhio.

“Vuoi dei risultati? Allora stai a vedere. Ti dimostrerò quanto è facile battere quel ragazzo.” Disse tornando a chiudere gli occhi.

 

Con Naruto e Sasuke.

 

I due avevano continuato ad attaccarsi senza esclusione di colpi. Sasuke si accorse che Naruto aveva cambiato i suoi occhi azzurri in dei strani occhi viola con molteplici pupille concentriche, proprio come il loro ultimo scontro. Il moro richiamò un ennesimo chidori nella mano destra.

“Banale, dovresti iniziare a pensare ad altre tattiche.” Disse Naruto estendendo una mano aperta verso l'Uchiha.

Sul palmo della mano di Naruto iniziò a formarsi un piccolo buco nero in miniatura che iniziò ad attirare Sasuke verso di se con forza paralizzandolo.

“Naruto.... Salvami...” Sussurrò una voce fin troppo famigliare alle orecchie del biondo.

Naruto spalancò gli occhi sciokato. Ad un tratto il ragazzo che stava attirando con la sua tecnica non era più Sasuke. Ad essere tirato era un ragazzo sui quindici anni, i capelli corti e scompigliati erano di castano chiaro come gli occhi. Vestiva con una tunica rossa che gli arrivava quasi al ginocchio e dei pantaloni lunghi neri. Al collo portava una specie di sciarpa gialla annodata sul davanti sotto il mento.

“E-Eddy?” Domandò Naruto a bassissima voce smettendo di attirare Sasuke.

Riacquistando mobilità Sasuke colpì Naruto in pieno petto con il chidori. Vedendo la mano, il polso e infine il gomito iniziare a bagnarsi del sangue del biondo Sasuke sorrise. Posò un piede sul stomaco di Naruto e spingendo lo fece cadere a terra liberando la mano. Appena prima che potesse finirlo intorno a lui esplosero diverse bombe fumogene, e non oppose resistenza quando venne portato via da dei ninja di Danzo. Sentendo gli occhi chiudersi Naruto tentò di muoversi ma rimase pietrificato quando vide un ninja mascherato sollevare il corpo di Sakura, o meglio, il corpo di una ragazza con i capelli d'argento.

“Maya...” Disse infine prima di svenire.

Pochissimi secondi dopo sul luogo arrivarono Jiraya e Alma. I due erano scattati appena videro Sasuke colpire Naruto ma vennero rallentati dalla cortina di fumo che si alzò subito dopo.

“Cosa diamine è successo?” Domandò Alma premendo una mano sulla ferita di Naruto dalla quale continuava a uscire sangue.

“Anche se giocava era impossibile che venisse colpito da un attacco cosi diretto!” Continuò gridando a Jiraya.

“Non lo so. Ora dobbiamo solo portarlo indietro, Tsunade è ancora a casa vostra quindi potrà aiutarci.” Disse in tono di comando il vecchio uomo sollevando Naruto tra le braccia e scattando verso l'appartamento del ragazzo.

 

Casa di Naruto.

 

“E questo è più o meno tutto.” Concluse Edward guardando le due persone sedute davanti a lui.

Kakashi e Tsunade stavano elaborando ogni singola parola avevano sentito.

“Non immaginavo che Naruto ne avesse passate cosi tante.” Sospirò Tsunade abbassando gli occhi sul tavolo davanti a lei.

“Io vi ho raccontato solamente quello che gli è accaduto da quando mi sono unito a lui in poi.”

“Ma ancora non so qual'è il piano di Naruto che ha accennato Jiraya. Non capisco tutta questa segretezza.”

“Naruto ha intenzione di alleare tutti i paesi ninja, ogni piccolo villaggio e paese civile. Il suo obbiettivo è creare un unico stato insieme a Sentora unito.” Spiegò Edward.

“È un piano piuttosto audace perfino per Naruto.” Constatò Kakashi.

“Ma perchè tenercelo nascosto?” Domandò Tsunade.

“Quanto siete ottusi.” Disse una voce assonata dall'altra parte della stanza.

Gli unici a voltarsi furono i due ninja di Konoha e videro Kurama seduta sul divano a fissarli con sguardo spento e i capelli arruffati. I vestiti semplici e stropicciati le davano un aspetto totalmente umano, l'unica cosa a ricordare che fosse un demone erano gli occhi di color rosso acceso.

“Cosa intendi per ottusi?” Domandò Tsunade alzando un sopracciglio.

Dopo un grande sbadiglio malamente coperto da una mano aperta la ragazza li guardò dritti in volto.

“Voi, o meglio Konoha non la voleva minimamente come alleata. Lui odia la maggior parte di quelli che abitano questo villaggio con tutto se stesso.”

“In che senso ci odia? Il consiglio aveva deciso tutto alla nostra insaputa.” Protestò Tsunade.

“Ahaha pensi che sia solamente questo?” Domandò divertita svegliando solamente Nora che le stava accanto.

“Naruto vi odia dal profondo del cuore perchè nessuno di voi ha fatto nulla dopo aver saputo la verità. Tutti voi siete rimasti fedeli a questo villaggio corrotto, schiavi di un consiglio ottuso e che pensa solamente al suo guadagno personale.”

“Cosa avremmo dovuto fare secondo te?” Domandò Kakashi mantenendo la calma vedendo l'hokage agitarsi.

“Mhmm... Sradicare il consiglio, o meglio ancora abbandonare Konoha. Sono sicura che se i due grandi ninja leggendari Jiraya e Tsunade, il ninja copia Kakashi, la bestia verde Gai e alcuni altri avessero lasciato Konoha, il consiglio vi avrebbe supplicato con la coda tra le gambe di tornare e avreste potuto richiedere il ritorno di Naruto.” Rispose Kurama con una scrollata di spalle.

“Se è cosi perchè Naruto ha deciso di aiutarci adesso che siamo in difficoltà contro la nuvola e gli altri paesi?” Domandò sempre Kakashi.

“Solamente grazie a lei.” Rispose indicando con il dito Alice ancora addormentata.

“Quando Jiraya è arrivato a chiedere aiuto, Naruto si è subito rifiutato non appena ha saputo che al villaggio non avevate fatto nulla per lui. È stata Alice a supplicarlo e a convincerlo di darvi una seconda possibilità. Quella ragazzina ha il cuore decisamente troppo tenero, ma sa essere persuasiva con Naruto. Per questo motivo lui ha ingoiato ogni sentimento ostile per voi e ha tentato di essere amichevole. Il pretendere però che si fidi ciecamente di voi e che vi dicesse il suo piano di unire ogni paese era decisamente troppo.” Spiegò Kurama.

Tsunade si morse il labbro incerta sul come rispondere. Non si aspettava che il suo nipotino surrogato pensasse questo di lei e degli altri. Anche Kakashi stava rimuginando su questo.

“Però cos'è che ha dato la spinta a Naruto per intraprendere questa strada? Non è una decisione che si prende da un giorno a quell'altro.” Domandò Kakashi.

Prima che Kurama potesse rispondere la porta si spalancò di colpo ed entrarono Jiraya con in braccio Naruto e Alma dietro.

“Jiraya? C-cosa è successo?” Domandò Tsunade spalancando gli occhi sorpresa.

“Quell'imbecille dell'Uchiha ha pensato bene di sfidare Naruto.” Ringhiò Jiraya posando il ragazzo a terra e spostandosi abbastanza lasciando posto agli altri.

Tsunade le fu subito accanto e gli posò le mani sopra il petto iniziando a incanalare il chakra nella ferita. Nora e Kurama si erano avvicinate a guardare le condizioni del biondo restando leggermente a distanza.

“Sembra volesse colpire gli organi vitali.” Constatò Nora inespressiva.

“Già, ma quello scemo li ha mancati.” Sospirò Kurama piegandosi sulle ginocchia e guardando lo squarcio sul petto del ragazzo chiudersi molto lentamente.

“Dannazione come fate essere cosi insensibili? Naruto ha rischiato seriamente di mo...rire.” Iniziò a dire irritata, facendo morire la protesta in un sussurra accorgendosi che le due ragazze erano sparite.

“Sono andate insieme a Kakashi.” Rispose Edward alla domanda non pronunciata dalla donna.

Tsunade tornò a guardare il ragazzo svenuto davanti a lei, stando attenta a curare al meglio la ferita. Intanto Jiraya si era seduto accanto a Edward, avrebbe voluto anche lui seguire l'esempio di Kakashi e gli altri, ma l'occhiata che gli aveva tirato Kurama gli aveva fatto capire che era meglio starsene buono. Alma invece era rimasta in silenzio accanto al ragazzo a terra.

“Come fate a essere cosi calmi?” Domandò l'hokage.

“Naruto non è in pericolo di vita quindi non mi preoccupo, e poi si sono già mosse Kurama e Nora... Onestamente non voglio essere lontanamente alla loro portata quando sono arrabbiate cosi.” Rispose con una scrollata di spalle.

Con un sospiro Tsunade tornò a guardare davanti a se, pensando se avrebbe dovuto agire da Hokage e fermare quei tre oppure lasciarli agire. Scuotendo la testa scacciò quei pensieri, se c'era Kakashi era certa che la situazione non sarebbe degenerata troppo.

“Come fanno gli altri a continuare a dormire dopo tutto questo casino?” Domandò Jiraya guardando gli altri occupanti della stanza dormire pacificamente.

“Ehehe sono abituati a dormire sul campo di battaglia, questo casino è come una ninna nanna per loro.” Rispose Alma ridacchiando, cercando di distrarsi un po.

Tsunade la osservò vedendola torturarsi le mani impaziente, come se tentasse di trattenersi. Distogliendo lo sguardo tornò a guardare Naruto che nel frattempo aveva ripreso un colorito decisamente più salutare.

 

Base della radice.

 

Danzo guardò impassibile quello che stava accadendo alla sua base attraverso i monitor sulla parete della stanza. Non era passata nemmeno un'ora da quando aveva fatto ritorno con Sasuke quando la base fu attaccata.

“Ve lo avevo detto. Io vi rendevo Naruto abbordabile e il tuo piccolo pupillo lo avrebbe potuto sconfiggere. Ma sapevate che se avesse rischiato di morire sarebbe accaduto una cosa simile.” Disse Maya guardando gli schermi divertita.

Danzo non rispose. Era consapevole che Sasuke non si sarebbe trattenuto ma aveva deciso di lasciarlo agire ugualmente. Era nel suo interesse far credere a Sasuke di avere potere su di lui, e per quanto riguardava Maya era fondamentale una alleanza con lei.

“Sei fortunato che non uccidono. Rimpiazzare tutti questi ninja sarebbe un lavoraccio.” Ridacchiò la ragazza vedendo il massacro che stavano compiendo i tre intrusi.

“Sono tutti pezzi sostituibili.” Rispose l'uomo impassibile.

 

Interno della base.

 

Crack! Dopo che ebbe sentito il braccio dell'uomo spezzarsi Nora lo lasciò cadere a terra agonizzante. Nonostante il suo viso non rivelasse alcun sentimento dentro di se provava una enorme rabbia, che si alleviava di poco in poco ad ogni ninja che sconfiggeva. Ogni osso che frantumava, ogni articolazione che rompeva e ogni grido di dolore che provocava sembravano riuscire ad alleggerirla.

“Meglio?” Chiese Kurama con un sorrisetto facendo volare contro una parete uno dei ninja con un semplice colpetto di mano.

“Un po.” Rispose semplicemente guardando i nemici di fronte a lei.

Le due ragazze avevano raggiunto una sala immensa, simile ad un tunnel molto largo, i cui estremi erano troppo lontani per essere visibili. Sui vari livelli della stanza si diramavano ponti fatti in pietra, uniti da una grande piattaforma dello stesso materiale, posta al centro dell'ambiente. Il tutto era a malapena illuminato da qualche torcia sparpagliata in giro.

“Dì la verità.” Iniziò Kurama prendendo la ragazza per le spalle e avvicinandosi all'orecchio.

“Non hai voglia anche tu di mettere le mani su l'Uchiha e la mocciosa dai capelli rosa?” Chiese con voce suadente degna del demone che è.

“Se ce li avessi davanti li ucciderei. Li lascio a te.” Rispose con il suo solito tono piatto.

Kurama la lasciò sbuffando e si avvicinò alla ringhiera che dava nel vuoto.

“Fai attenzione. L'odore di questo posto non mi piace per niente.” Disse Nora prima di compiere un balzo e saltare tra le pareti raggiungendo il livello superiore.

La demone la guardò saltare finchè non sparì nell'ombra. Dopo un secondo posò le mani sulla ringhiera e la scavalcò lasciandosi cadere.

 

Fondo della sala.

 

Il fondo della sala era umido, l'acqua gocciolava in diversi punti e lungo le pareti si vedevano numerose infiltrazioni da cui scendevano piccole cascatelle. Il pavimento era ormai allagato e l'acqua arrivava a circa al polpaccio. Con un potente pugno Sasuke venne sbattuto a terra e si rialzò immediatamente sostenendosi su un ginocchio sputando l'acqua ingoiata.

“Perchè fai questo? Con quale diritto mi affronti?!” Gridò con odio il ragazzo.

“Sasuke... Io ti ho insegnato quella tecnica per proteggere te stesso e questo villaggio. Perchè hai usato il chidori contro Naruto?” Domandò Kakashi nascondendo perfettamente ogni sentimento sotto la sua maschera.

“Perchè quell'idiota non conosce il suo posto. Tre anni fa alla vale della fine, poi appena ritorna qualche giorno fa. Deve capire che sono io il superiore tra noi due!” Ringhiò Sasuke caricando contro il suo maestro cercando di colpirlo.

Kakashi lo schivò facilmente e lo colpì con una ginocchiata allo stomaco facendo mancare l'aria ai polmoni del ragazzo. L'Uchiha tentò un ennesima volta di colpire il jonin ma questo lo colpì alla base della testa mandandolo in uno stato di incoscienza.

“Mi dispiace Sasuke... Ma non ti permetterò di diventare ancora più forte se questa è la strada che hai scelto.” Disse Kakashi più a se stesso tenendo Sasuke sopra la spalla destra e iniziando a risalire la stanza saltando da una parete all'altra.

Arrivato alla prima piattaforma quello che si trovò davanti il ninja copia fu l'immensa volpe a nove code. La volpe aveva tutte e quattro le zampe piantate sulle pareti per sostenerla come un ragno, otto delle sue code venivano usate come fruste per colpire e sbattere di qua e di la tutti i ninja della radice talmente avventati da avvicinarsi a lei, mentre l'unica coda che non agitava era avvolta strettamente intorno ad una Sakura svenuta. Dopo nemmeno un minuto ad assistere a quello spettacolo i ninja sembrarono essere tutti sconfitti o fuggiti.

Oh hai trovato il nostro piccolo amico.” Disse vedendo Kakashi portare un Sasuke svenuto.

“Si. Aveva già raggiunto il limite nello scontro contro Naruto per via di tutti i chidori usati. Non è stato difficile metterlo fuori gioco.” Rispose Kakashi posando lo sguardo sulla ragazza incosciente.

Lei l'ho trovata già in questo stato. Essendo il cagnolino dell'Uchiha saprà sicuramente cosa è accaduto.” Sorrise muovendo lentamente la coda.

Forza usciamo da qui. Nora ha ragione, c'è davvero qualcosa che puzza in questo posto.” Continuò cominciando a risalire la stanza lasciando profondi solchi nelle pareti.

Kakashi la seguì senza perdere tempo, all'oscuro delle telecamere nascoste che avevano osservato ogni cosa. Dall'altra parte del monitor Maya aveva osservato ogni cosa, sorridendo soddisfatta per lo svolgersi degli eventi.

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