finalmente felice

di dandelion10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 2 giugno 1998 ***
Capitolo 2: *** nella nuova dimensione ***
Capitolo 3: *** verso hogwarts ***
Capitolo 4: *** passato ed incontri ***
Capitolo 5: *** la prima riunione ***
Capitolo 6: *** la vita a Grimmauld Place ***
Capitolo 7: *** La grande partita ***



Capitolo 1
*** 2 giugno 1998 ***


~~Harry Potter aveva vinto, la guerra era finita, il signore oscuro era morto, ma il giovane prescelto, invece di gioire per la fine del suo incubo durato una vita, si sentiva solo e disperato. Si, aveva vinto, ma a che prezzo? Tutti i suoi amici erano morti, Ron, Hermione, Neville, Luna, Lupin, Tonks, la famiglia Weasley, i professori. Nessuno era sopravvissuto alla follia di quell’uomo che per tutta la vita non aveva fatto altro che cercare il potere e l’immortalità, nessuno a parte lui.
Harry con ai piedi il cadavere di Voldemort stava osservando, con le lacrime agli occhi, la sua casa completamente distrutta circondata dai corpi senza vita di tutte le persone che per lui, in un modo o nell’altro, erano state importanti.
Levò lo sguardo da quella desolazione e si mise le mani in tasca pronto ad andare il più lontano possibile da lì, ma le sue mani circondarono qualcosa di piccolo e rotondo e così Harry si ricordò di avere ancora con se il boccino d’oro con dentro la pietra della resurrezione. La tirò fuori e se la rigirò tre volte tra le mani con l’intenzione di rivedere tutti i suoi cari per potergli chiedere scusa per il fatto di non essere riuscito a proteggerli. Ma invece dei suoi cari gli apparve dinnanzi l’immagine di una donna angelica, pura e candida. Harry era esterrefatto e prima che potesse anche solo aprir bocca, la donna parlò. "Harry Potter, è tanto tempo che ti osservo insieme alla morte. Entrambe abbiamo apprezzato le tue gesta ma soprattutto siamo rimaste colpite dal tuo cuore puro. Vogliamo darti un’alternativa alla vita solitaria che ti aspetta. Se lo vorrai aprirò per te un portale per un’altra dimensione dove tutti i tuoi cari sono vivi ma dove tu sei morto all’età di un anno". Ad ogni parola di quell’angelo gli occhi di Harry diventavano sempre più luminosi e colmi di speranza. < Davvero mi concedereste questa meravigliosa possibilità?>, e l’angelo rispose < si, ma ti avverto, in quel mondo in cui tu sei morto, Voldemort è più forte che mai. Quindi prima di accettare la mia proposta pensa, sei disposto a ricominciare la tua lotta contro il signore oscuro pur di rivedere tutte le persone più importanti della tua vita?> e senza esitazione Harry rispose < si, farei di tutto pur di riavere la mia famiglia>
L’angelo aprì il portale < molto bene, varca quel portale così potrai iniziare la tua nuova vita>, "grazie mille per questa possibilità". Harry si avviò verso il portale e l’angelo, prima che potesse attraversarlo, gli disse < buona fortuna Harry Potter>.
 

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Capitolo 2
*** nella nuova dimensione ***


Harry aveva appena attraversato il portale e la prima cosa che provò fu un’immensa gioia ma subito dopo si ricordò delle parole dell’angelo, lui in quella dimensione era morto e quindi nessuno doveva vedere il suo aspetto. Si guardò intorno e riconobbe la via di Diagon Alley e andò subito in un vicolo dove si accertò che non ci fosse nessuno e con un incantesimo trasfigurò il suo viso. Per fare un buon incantesimo pensò di trasfigurare il suo viso ricopiando i tratti di due persone per lui molto importanti. I suoi capelli diventarono più corti e di un delicato biondo miele proprio come quelli di Remus e i suoi occhi diventarono azzurri della stessa meravigliosa tonalità di quelli del suo adorato padrino Sirius. Ora che si trovava in un mondo dove tutti i suoi cari erano vivi ma dove anche Voldemort era vivo, l’obiettivo di Harry era quello di unirsi all’ordine della fenice, distruggere di nuovo tutti gli horcrux, mandare il signore oscuro all’altro mondo e, soprattutto riuscire a vivere la sua vita felice circondato da tutte le persone che ama. Iniziò a camminare per Diagon Alley ed entrò al paiolo Magico. La prima cosa che notò era che il posto era quasi completamente vuoto e questa, per lui, era una novità. Nella sua dimensione quel posto era uno dei luoghi di ritrovo preferiti da tutti i maghi e per questo era sempre molto affollato. Harry si avvicinò al bancone dove Tom il barista stava pulendo un bicchiere. < Buongiorno signore, vorrei chiederle se è disponibile una stanza>, "buongiorno anche te ragazzo, si ci sono molte camere disponibili ormai quasi nessuno viene più qui", disse Tom. Harry rimase molto colpito dalle parole del barista e per questo decise di indagare. < Mi scusi perché non viene più nessuno?>, < dopo l’ultimo attacco dei mangiamorte a Diagon Alley quasi nessuno ci vuole più tornare ed in più molti negozi o sono andati distrutti o i proprietari hanno chiuso bottega. Ragazzo è mai possibile che tu non sappia queste cose?>, < beh, vede mi sono appena trasferito dall’America e quindi non sono molto informato su quello che sta accadendo qui in Inghilterra>, < ragazzo faresti meglio a tornartene in America, qui ormai il signore oscuro ha quasi conquistato tutto e i pochi che gli si oppongono vengono uccisi e se gli sfuggono sono comunque sulla sua lista nera. Ormai, qui, l’unico posto sicuro è la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, e solo perché c’è Silente>, < grazie per il consiglio ma io sono venuto qui proprio per combattere contro il signore oscuro>. Harry notò subito lo sguardo esterrefatto del vecchio barista infatti quest’ultimo subito gli chiese: "perché? Ragazzo sei giovane hai tutta la vita davanti a te", ed Harry rispose < Ha ragione, sono giovane, ho solo diciotto anni ma ho un buon motivo per essere qui. Quando avevo solo un anno i miei genitori furono assassinati a causa di questa guerra ed io fui costretto ad andare in un altro paese a vivere insieme ai miei zii. Io ora voglio solo che la morte de miei genitori sia venditaca>, con sempre più crescente stupore Tom chiese ad Harry, < come ti chiami?> ed Harry rispose mi chiamo Larry Evans. Allora quanto le devo per la camera?> < sono dieci galeoni al giorno con la pensione completa>, allora Harry gli diede cinquanta galeoni, < bene, per il momento mi fermo per una settimana, ma ora vado ci rivedremo questa sera a cena>. Tom prese i soldi e subito disse ad Harry < va bene Larry, ma adesso dove stai andando?>, e Harry rispose < vado ad hogwarts, devo parlare con il proffessor Silente>. Detto questo Harry uscì dal paiolo magico e si smaterializzò verso quel luogo che aveva sempre considerato casa sua.

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Capitolo 3
*** verso hogwarts ***


~~Dopo essersi smaterializzato dal paiolo magico, Harry si ritrovò sulla strada principale di Hogsmeade che, esattamente come nel suo mondo, brulicava di maghi e di streghe intente a fare i propri acquisti ed a divertirsi e rilassarsi nei negozi come Mielandia¸ e Zonko.
Harry era così contento di rivedere l’unico paesino della Gran Bretagna abitato interamente da maghi e streghe che decise di farsi un giro per i negozi prima di andare ad Hogwarts. Entrò da Mielandia e comprò alcuni dei dolci, come le gelatine tutti i gusti più uno e le cioccorane, che amava mangiare insieme a Ron quando erano ancora lontani dalla guerra, al sicuro nel loro dormitorio nella torre dei Grifondoro. Subito dopo fece un salto da Zonko dove andava sempre insieme ai suoi amici durante le gite al villaggio organizzate dalla scuola per comprare qualche nuovo gadget da usare a scuola, anche se la sua amica Hermione storceva sempre la bocca quando vedeva cosa compravano lui ed il suo migliore amico, non comprò nulla e si rattristò un po’ nel vedere che il negozio non aveva più quell’aria giocosa e piena di allegria che lo caratterizzava nel suo mondo.  Mentre si guardava intorno il proprietario si avvicinò a lui.
-Buongiorno figliolo, posso fare qualcosa per te? –
- No signore, la ringrazio. Sono solo di passaggio, sono diretto ad Hogwarts ma prima ho voluto farmi un giro tra i negozi di questo straordinario villaggio-
-Ah ho capito, lei è qui per fare il colloquio per diventare il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure. Beh figliolo buona fortuna, ma ti avverto di non fare troppo tardi perché appena scatterà il coprifuoco ti sarà impossibile smaterializzarti da Hogsmeade.
Harry non sapeva cosa dire, le informazioni che gli aveva dato il vecchio proprietario del negozio gli erano molto comode, soprattutto quella riguardante la ricerca del professor Silente di un nuovo insegnante. Senza volerlo Zonko gli aveva dato la scusa perfetta per presentarsi ad Hogwarts, e così disse al proprietario:
-Si sono qui per il colloquio con il professor Silente, ma scusi se glielo chiedo, a che ora sarebbe il coprifuoco? E perché ce n’è uno?-
-Ragazzo ma in che mondo vivi? Il coprifuoco è stato attivato come mezzo di sicurezza per evitare nuovi attacchi a sorpresa notturni da parte di Colui che non deve essere Nominato e dei suoi Mangiamorte. Ci è bastato quello che è avvenuto due anni fa, nessuno di noi vuole più vedere la stessa carneficina. Pensa che, dopo quell’attacco Silente ha diminuito le gite al villaggio e soprattutto le concede solo ai ragazzi del settimo anno. Comunque il coprifuoco è alle otto di sera.-
-Grazie per le informazioni, le prometto che starò attento al coprifuoco. Ma ora devo andare, arrivederci signore.-
-Arrivederci emm…-
-Larry, mi chiamo Larry.-
-Allora arrivederci Larry.-
Harry uscì dal negozio soddisfatto delle informazioni che aveva ottenuto grazie al proprietario del negozio e   mentre passeggiava per Hogsmeade, continuò il suo viaggio nei ricordi. Rivide la Stramberga Strillante, dove era finalmente venuto a sapere tutta la verità sulla sua famiglia, scoperto il piccolo problema peloso di Remus e, soprattutto, conosciuto il suo padrino Sirius, ma non entrò al suo interno e continuò il suo giro per il villaggio. Rivide la Testa di porco, Mondo Mago e i Tre Manici di Scopa dove non poté fare a meno di entrare. Si sedette al bancone e quando la proprietaria si avvicinò le disse:
-Vorrei una Burrobirra per favore-
-Va bene arriva subito-
Appena gliela portò si rivolse al giovane prescelto e gli disse:
-Ecco a te, io sono la proprietaria di questo posto e mi chiamo Rosmerta, e visto che non ti ho mai visto da queste parti ne deduco che è la prima volta che vieni qui quindi la Burrobirra la offre la casa-  
Harry sorrise alle parole di Rosmerta, e quasi si mise a ridere quando la barista ipotizzò che quella fosse la sua prima visita al villaggio ma si contenne e con un bellissimo sorriso stampato in viso le rispose:
-Grazie mille per la Burrobirra Rosmerta, io sono Larry e si hai ragione questa è la prima volta che vengo qui ed ora sono diretto alla scuola-
-Capisco, allora spero di rivederti alla mia locanda Larry, a presto.-
Harry salutò Rosmerta ed iniziò ad incamminarsi verso i cancelli di Hogwarts. Quando arrivò davanti alla scuola una lacrima di felicità solcò il suo volto alla vista del luogo che più amava al mondo ancora intatto. Entrò all’interno della scuola e mentre si avviava verso il gargoyle davanti all’ufficio del preside, contemplò ogni angolo della scuola che racchiudeva per lui un ricordo importante. Una volta davanti al gargoyle, non sapendo la parola d’ordine, Harry chiese semplicemente il permesso per poter parlare con il preside e, per qualche strano motivo gli fu concesso, ed è così che salì le scale fino alla porta dell’ufficio. Dopo un attimo di esitazione Harry bussò alla porta e quando sentì la voce del vecchio preside dire –Avanti- il ragazzo entrò. Quando fu dentro all’ufficio la prima cosa che provò fu una grande commozione nel rivedere il suo vecchio preside, il suo mentore, colui che lo aveva sempre guidato nel corso della sua vita, ancora vivo. Harry per nascondere la sua commozione iniziò a parlare.
-Salve signore, mi chiamo Larry Evans. Mi sono appena trasferito dall’America e vorrei unirmi a lei ed all’Ordine della Fenice nella lotta contro Voldemort e se fosse possibile vorrei anche, poter avere la possibilità di insegnare difesa contro le arti oscure. Lo so che sono molto giovane per ambire ad un tale lavoro ma le assicuro che sono molto preparato e vorrei aiutare le nuove generazioni di maghi e streghe ad imparare a difendersi al di fuori della protezione che offre la scuola.-
Silente rimase molto colpito dalle parole del ragazzo e soprattutto rimase sconcertato dal fatto che quel giovane avesse pronunciato il nome del più grande mago oscuro di tuti i tempi, ed ebbe l’impressione che quel ragazzo, che di sicuro non aveva più di diciotto anni, fosse cresciuto troppo in fretta e che avesse alle spalle una storia orribile. Ma comunque iniziò a parlargli.
-Perché hai lasciato la sicurezza che ti veniva data nella tua casa in America per venire in un paese che è in guerra da più di vent’anni?-
Allora Harry rispose:
-Vede signore in realtà io sono nato in questo paese e ci ho vissuto per il primo anno della mia vita, finché Voldemort non ha ucciso i miei genitori ed io sono stato affidato alla sorella di mia madre che vive con la sua famiglia a New York, ma ora ho deciso di lasciarli per vendicare la morte dei miei genitori. Per favore mi permetta di unirmi a lei ed all’Ordine.-
Silente rimase molto impressionato dalle parole del ragazzo ma sentiva che gli stava nascondendo qualcosa e con il proposito di tenerlo d’occhio ma anche perché sentiva provenire da lui una grande forza magica, gli disse:
-Va bene ti farò unire all’Ordine ma per quanto riguarda la cattedra di difesa contro le arti oscure vedremo, vorrei essere sicuro della tua preparazione e comunque la scuola inizierà tra tre mesi quindi potrò decidere con tutta calma. La prossima riunione dell’Ordine sarà questa sera al quartier generale, ti ci porterò personalmente e ti presenterò al gruppo. Ci terremo in contatto con i patronus e con le lettere via gufo. Ora dimmi dov’è che alloggi?-
-Al paiolo magico signore-
-Molto bene Larry, verrò a prenderti verso le nove di questa sera e per favore chiamami Albus.-
-Va bene Albus, a più tardi.-
Harry si girò ed uscì dall’ufficio del preside e si diresse verso l’uscita diretto verso il letto caldo che lo attendeva al Paiolo Magico.
Intanto Silente si avvicinò alla sua fenice con fare pensieroso e iniziò ad accarezzarla, -Cara Fanny quel ragazzo nasconde qualcosa di molto importante, ho percepito provenire da lui una grande tristezza ma sento che ha un cuore d’oro. Vedremo come si comporterà al quartier generale ma te l’assicuro amica mia, ho intenzione di scoprire chi è veramente Larry Evans.-


-salve a tutti, mi dispiace molto per avervi fatto aspettare tanto per avere il terzo capitolo di questa storia e sinceramente spero che vi piaccia e che vogliate condividere con me le vostre impressioni sulla mia storia. Ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e chi segue la mia storia.
Un bacio a tutti
Dandelion10

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Capitolo 4
*** passato ed incontri ***



Dopo aver parlato con il professor silente Harry tornò al villaggio Hogsmeade per poi materializzarsi a Diagon Alley. Harry aveva pensato di tornare subito al paiolo magico ma qualcosa dentro di lui glielo aveva impedito, era troppo curioso di vedere come era cambiato quel posto in confronto al suo mondo. Iniziò a camminare tra le lunghe file di negozi ma subito si rese conto che molti erano chiusi e che gli unici che erano ancora aperti avevano pochissimi clienti al loro interno. Con suo grande sollievo i negozi che nel suo mondo frequentava di più erano ancora aperti. Rivide il negozio di scope ma non si avvicinò, infatti per quanto desiderasse salire su di un manico di scopa era consapevole che questo desiderio sarebbe rimasto tale per molto tempo. Entrò nel negozio di animali e, con sua grande sorpresa vide, rinchiusa in una gabbietta la sua magnifica civetta candida come la neve. Provò ad accarezzarla ma prima che potesse farlo il proprietario gli si avvicinò trafelato e gli disse:
-ragazzo, se fossi in te ritirerei la mano.-
Harry, che sapeva bene che la sua civetta era l’animale più affettuoso e dolce di tutto il mondo, completamente sorpreso disse al proprietario:
-Mi scusi signore perché è tanto allarmato?-
- Scusami ragazzo ma quella civetta è veramente cattiva, tutte le persone che hanno provato ad accarezzarla ci hanno quasi rimesso le dita. Sono anni che provo a venderla ma, nonostante la sua grande bellezza, questa civetta è talmente scorbutica che nessuno la vuole.-
-Beh allora questo è il suo giorno fortunato perché vorrei comprarla io. Quanto le devo?-
- 11 galeoni, ma ne sei sicuro? Non stavo scherzando quando ti ho detto che in molti ci hanno quasi rimesso le dita.-
-Non si preoccupi, non so perché ma il mio sesto senso mi dice che io e questa splendida civetta andremo molto d’accordo.-
E con grande sorpresa del proprietario del negozio, Harry iniziò ad accarezzare la civetta senza che quest’ultima si opponesse, anzi sembrava proprio che le facesse piacere il tocco di quel ragazzo tanto gentile.
-Bene signore ecco a lei i suoi galeoni, arrivederci.-
Dopo aver salutato Harry prese la gabbietta di Edwidge e continuò il suo giro per Diagon Alley. Mentre camminava tra le vie iniziò a pensare e con un tuffo al cuore, si rese conto che quella sera avrebbe rivisto Remus, Sirius, e soprattutto avrebbe rivisto i suoi genitori. Era emozionato ed anche agitato per questo incontro ma sapeva che si sarebbe dovuto comportare come se nulla fosse perché, in effetti loro non lo conoscevano, Harry Potter in quel mondo era morto e meno che mai sapevano chi fosse Larry Evans. Harry andò nella libreria perché si riscoprì curioso di scoprire che cosa fosse successo al se stesso di questo nuovo mondo. Appena entrò salutò il proprietario.
-Buongiorno, mi scusi volevo chiederle se ha dei vecchi giornali risalenti al 31 ottobre 1981?-
-Buongiorno anche te, si credo di averli. Prova a controllare nella parte più vecchia riservata ai giornali-
Alle parole del libraio Harry sorrise, lo ringraziò e si diresse dove gli era stato ed iniziò a cercare tra i vecchi giornali e trovò le due edizioni che più agognava trovare. Il primo articolo era del giorno dopo halloween ed iniziò a leggerlo.
Nella sera del 31 ottobre del 1981 una tragedia si è abbattuta a Godric’s Hollow tra le mura della casa di James e Lily Potter. Il figlio di appena un anno, Harry, è stato rapito da un amico di famiglia, Peter Minus, che quella sera era andato a far visita alla famiglia. Prima di andarsene il suddetto amico aveva chiesto alla giovane coppia di poter mettere a letto il loro figlioletto e non sospettando di nulla i due coniugi hanno acconsentito. Poco dopo i due sentendo il pianto disperato del loro bambino sono saliti nella sua cameretta ma l’unica cosa che hanno visto è stata l’ombra del loro vecchio amico che si arrampicava fuori dalla loro casa con in braccio il loro bambino. A nulla è valso il tentativo di James Potter di salvare il piccolo Harry in quanto, non appena ha toccato terra Peter Minus si è smaterializzato con il bambino. I genitori disperati hanno dichiarato di essere disposti a pagare qualsiasi tipo di riscatto per poter riavere con loro il piccolo Harry sano e salvo.
L’articolo continuava con vari interventi e dichiarazioni da parte di amici e familiari dei coniugi Potter ma il giovane sopravvissuto non volle leggere altro. Non riusciva a credere a ciò che aveva letto e non riusciva ad immaginare ciò che i suoi genitori avevano dovuto provare davanti al suo rapimento. Il secondo articolo   risaliva a qualche giorno dopo rispetto a quello che aveva già letto. Non lo lesse tutto ma scoprì che il suo cadavere era stato ritrovato da Remus e Sirius mentre camminavano per andare dai loro amici.
Dopo aver letto i due articoli ed aver scoperto il passato dell’altro se stesso Harry tornò al paiolo magico, salì nella sua camera e posò la gabbietta della sua civetta. Subito dopo scese ed andò verso il proprietario del Paiolo Magico.
-Ciao Tom, volevo dirti che questa non cenerò qui, quindi non contarmi tra gli ospiti-
-Bentornato Larry, sei sicuro di non voler rimanere qui? In cucina stanno preparando dei cibi deliziosi come il pasticcio di rognone.-
Prima che Harry potesse rispondere sentì che una mano si era poggiata sulla sua spalla, ed una voce dietro di lui rispose al suo posto.-
-Caro Tom mi dispiace ma per questa sera dovrò privarti della piacevole compagnia del signor Evans.-
Harry completamente sorpreso si giro verso l’uomo a cui apparteneva quella voce e che aveva riconosciuto subito.
-Professor Silente, come mai è già qui? Non doveva venire verso le nove?-
-Si Larry hai ragione ma il nostro appuntamento è stato anticipato.-
Harry capì che il professor Silente aveva mentito ma comunque si girò verso Tom per salutarlo.
-Ciao Tom, ci vediamo più tardi.-
-A stasera Larry, vuol dire che assaggerai le nostre pietanze domani.-
Dopo aver ascoltato le parole di Tom, Harry non riuscì fare a meno di sorridere e rispose al vecchio barista con un cenno della mano.
Appena uscirono dal Paiolo Magico il Professor Silente si rivolse ad Harry.
-Larry mi dispiace ma la riunione non è stata anticipata ma ho saputo che alcuni membri dell’Ordine sono insieme al nostro quartier generale ed io vorrei presentarteli.-
-mi scusi ma perché non presentarmeli direttamente alla riunione?-
-Ogni cosa a suo tempo Larry. Ed ora afferra il mio braccio, faremo una materializzazione congiunta fino al luogo dell’ubicazione del quartier generale.-
Harry fece come gli aveva detto il professor Silente ed afferrò il suo braccio, ma prima che si smaterializzassero Silente si girò, di nuovo verso il ragazzo che è sopravvissuto.
-Larry ti devo dire che il quartier generale è nascosto da l’incanto fidelius ed io sono il custode segreto. Ora ti sto per rivelare dove si trova il luogo dove stiamo andando e dovrai mantenere il segreto.-
-Certamente professore.-
Dopo la risposta di Harry i due si smaterializzarono e, con grande sorpresa e commozione da parte del giovane prescelto, si ritrovarono davanti al numero 12 di Grimmauld Place. Entrarono nella casa, dopo che il professor Silente aveva toccato la porta con la propria bacchetta. Dopo aver visto questo gesto Harry comprese che la porta, grazie ad un incantesimo, riconosceva le bacchette e che quindi nessuno poteva entrare in casa se la bacchetta non veniva riconosciuta dalla porta. Camminarono in silenzio per il lungo corridoio ed arrivarono davanti alla porta della cucina, da dove si sentivano varie voci, ed entrarono. Nella cucina c’erano tre uomini che Harry riconobbe subito che si girarono verso di loro e li guardarono con un grande sorriso stampato sul viso. L’uomo con i capelli neri sparati da tutte le parti e con gli occhiali a coprire degli espressivi occhi color nocciola disse allegramente:
-Buonasera Albus è sempre un piacere averla qui con noi.-
-Buonasera James e salve anche a voi Remus e Sirius.-
Ed in coro gli ultimi due malandrini nominati dal professore dissero:-ciao Albus-
-Come sapevate oggi vi avrei presentato questo giovane ragazzo qui accanto a me, bene mie cari Malandrini questo è Larry Evans e da oggi è un membro ufficiale dell’Ordine della Fenice.-
Harry cercò subito di presentarsi a sua volta a tre delle persone più importanti della sua vita, ma prima che potesse anche solo aprire la bocca, la porta della cucina si aprì rivelando una donna con i capelli rosso fuoco e dagli occhi smeraldo che con un grande sorriso sulle labbra si avvicinò al ragazzo e con grande stupore di quest’ultimo lo abbracciò e subito dopo disse:
-Ciao Larry io sono Lily. Ti ho preparato una stanza e sono sicura che ti troverai bene a vivere qui con Remus e Sirius.-

 
ciao a tutti. questo è un capitolo di passaggio, nel prossimo ci sarà la vera riunione. dandelion10

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Capitolo 5
*** la prima riunione ***


~~Harry rimase completamente spiazzato dalle parole di Lily. Non riusciva a comprendere il vero significato delle parole che erano appena state pronunciate. L’unica cosa che riusciva a pensare era: io vivo al paiolo magico, e lo disse anche ad alta voce.
-Come vivere qui? Io vivo al paiolo magico.-
Il professor Silente si era accorto dello smarrimento e della confusione che stava provando il ragazzo ma allo stesso tempo aveva visto per la prima volta nei suoi occhi, che nascondevano sempre un velo di tristezza e malinconia, un vero e proprio luccichio di pura gioia che sorprese molto il professore che si ripromise di indagare più di quanto si era già ripromesso di fare in precedenza sul passato del ragazzo.
-Larry, capisco la tua sorpresa ma per la tua sicurezza è più sicuro per te vivere qui in Grimmauld Place. Sirius e Remus sono più che felici di ospitarti, soprattutto Sirius che continua a sostenere che più questa casa sarà piena di gente e meno gli sembrerà di stare in una casa lugubre.-
Mentre ascoltava le parole del professor Silente, Harry immaginò come sarebbe potuta essere la sua nuova vita come ospite in Grimmauld Place insieme ai due Malandrini e subito un bel sorriso gli spuntò sul viso. E prima che potesse parlare, Sirius gli si avvicinò.
-Ciao io sono Sirius e se qualcuno ti dice che sono uno scemo non gli credere, io sono totalmente normale. Detto questo tu ora vieni qui a vivere con noi, ci divertiremo un sacco io e te a far andare fuori di testa il vecchio Remus ahahah.-
Mentre Sirius parlava si avvicinò a lui anche Remus e gli tese la mano. Harry la strinse anche se un po’ titubante a causa delle forti emozioni che stava provando. Intanto Remus si rivolse a Sirius.
-Brutto cagnaccio rognoso, io non sono vecchio e sono sicuro che Larry non si unirà a te ne tuoi momenti di follia! E Larry credici quando ti diciamo che Sirius è un idiota.-
Intanto seduto al tavolo James iniziò a ridere per il battibecco tra i suoi due migliori amici e quando la moglie gli si avvicinò la fece sedere in braccio a lui ed insieme continuarono a ridere dei due uomini. Harry notò subito i suoi genitori così complici ed innamorati e si avvicinò a loro.
-Ciao, io sono Larry Evans. Sono molto felice di conoscervi.-
-Ciao Larry io sono James mentre lei è mia moglie Lily. Non fare caso a quei due matti, non sono sempre così ma sono sicuro che ti troverai benissimo qui con loro e poi io e Lily passiamo tantissimo tempo qui, così quando sentirai di non poter sopportare quei due potrai stare con noi.-
-Mio marito ha ragione Larry, saremo più che felici di salvarti dalle grinfie di Sirius. Ti avverto il padrone di casa non è un gran cuoco ma non ti preoccupare io e Molly Weasley cuciniamo spesso qui soprattutto perché l’ordine si riunisce un po’ più spesso.-
Queste parole misero Harry in allerta, se ciò che diceva sua madre era vero allora questo voleva dire che la guerra stava andando peggio di quanto pensasse.
Intanto l’orologio segnò le nove di sera e iniziarono ad arrivare molti volti noti ad Harry nella grande cucina della casa. Tutto ad un tratto si ritrovò circondato da tutte le persone per cui aveva sempre provato un profondo affetto. Infatti, ora nella cucina c’erano Malocchio, Ninfadora, i signori Weasley, Bill e Fleur, che con sua grande sorpresa portavano la fede e lei era incinta, Fred e George, Kingsley e soprattutto Ron, Hermione e Ginny. A vedere quest’ultima Harry provò un forte tuffo al cuore ma cercò di tenere a bada le sue emozioni e di sembrare il più naturale possibile quando si presentò a tutti loro.
-Ciao a tutti, io sono Larry Evans. Mi sono trasferito dall’America poco tempo fa ed ho chiesto al professor Silente di entrare nell’ordine ed ha accettato la mia richiesta.-
Sentendo le parole del giovane ragazzo, la signora Weasley non poté fare a meno di intervenire.
-Albus come puoi permettere che ragazzi giovani come Ron, Hermione e Larry possano entrare nell’ordine? E poi Larry perché sei voluto venire in questo paese per lottare in prima fila lasciando la sicurezza del tuo?.-
In realtà un po’ tutti si stavano chiedendo i motivi che avevano spinto un ragazzo così giovane, nonché americano a voler combattere questa guerra senza fine contro il mago oscuro più potente di tutti i tempi. Allora Harry rispose:
-Vedete io in realtà non sono americano. Sono nato qui in Inghilterra ma qualche mese dopo il mio primo compleanno i Mangiamorte assassinarono i miei genitori ma io riuscì miracolosamente a salvarmi. Da allora ho passato tutta a mia vita a casa dei miei zii babbani che non hanno mai accettato la mia natura di mago. Ho scoperto chi sono grazie ad un amico dei miei genitori che mi ha anche insegnato tutto quello che so. Ho deciso di tornare qui, non solo perché dai miei zii non ero più il benvenuto, ma perché non voglio che e nessuno capiti ciò che è capitato a me e soprattutto voglio vendicare i mia madre e mio padre.-
Dopo il racconto di Larry tutti rimasero molto sbalorditi soprattutto i malandrini, Lily, Ron e Hermione ma non furono loro a parlare ma bensì Albus.
-Molly, Larry, Ron e Hermione sono maggiorenni e quindi sono capacissimi di prendere le loro decisioni da soli. Per quanto riguarda te Larry, come già ti ho detto nel mio ufficio sei il benvenuto tra noi e vorrei che tu accettassi di vivere qui. Detto questo devo avvertire tutti voi che Voldemort ha intensificato gli attacchi ai babbani e quindi vorrei intensificare le ronde. I ragazzi naturalmente saranno sempre insieme ad un adulto e prima che tu possa dire nulla, mia cara Molly, naturalmente Ginny non parteciperà alle ronde ma mi aiuterà a scoprire i progetti dei ragazzi di serpeverde insieme a Larry.
A queste parole tutti rimasero confusi e Malocchio, con i suoi modi burberi che da sempre lo caratterizzavano, disse:
-Albus perché mai il ragazzo dovrebbe aiutare la giovane Weasley?-
-Molto semplicemente perché ho deciso di accettare la candidatura di Larry per la cattedra di difesa contro le arti oscure e quindi tra tre mesi inizierà a lavorare con me ad Hogwarts.-
-Grazie mille per la possibilità Albus, farò di tutto per non deluderti e accetto con gioia di trasferirmi qui.-
Al suono di queste parole Sirius, Remus e James lo abbracciarono. Infatti, fin da subito, avevano provato u profondo affetto per quel ragazzo che sembrava essere solo al mondo.
-Molto bene e con ciò dichiaro conclusa la riunione. Ora devo andare, arrivederci a tutti quanti.-
Tutti ricambiarono il saluto del professor Silente e appena quest’ultimo se ne andò Lily disse:
-Rimanete tutti a cena vero? Io e Molly abbiamo cucinato una cenetta da leccarsi i baffi.-
Tutti risposero di sì e passarono la serata insieme tra chiacchiere e risate. Tutti erano curiosi di conoscere il nuovo ragazzo ed a fine serata Harry andò nella sua nuova stanza, dove c’erano già tuti i suoi effetti personali e la sua candida civetta, con un enorme sorriso sulle labbra.


Ciao a tutti   so di essere imperdonabile e di aver aspettato troppo per pubblicare questo capitolo ma spero vivamente che vi piaccia. Nel prossimo capitolo intensificherò la relazione con i malandrini, Ron e Hermione. Un bacione a tutti voi, dandelion10

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Capitolo 6
*** la vita a Grimmauld Place ***


Era passata una settimana da quando Harry si era trasferito a Grimmauld Place e poteva affermare con estrema sicurezza di star passando il periodo più bello e felice della sua vita. Ogni mattina quando si svegliava e andava a fare colazione trovava sempre i volti sorridenti di Sirius e Remus, che insieme ai suoi genitori lo aspettavano per rimpinzarlo con varie leccornie preparate dalle abili e amorevoli mani di Lily. Quando i suoi genitori gli avevano detto che passavano tanto tempo in quella casa non stavano scherzando, infatti, stavano perennemente con loro, soprattutto visto che era estate e lavoravano un po’ di meno. Se ne andavano solo per dormire, per andare un po’ in ufficio o se avevano qualche commissione da fare ma era comunque raro vederli uscire senza qualcuno dei malandrini al seguito. Dopo la colazione passava sempre del tempo con Remus a chiacchierare di come Harry avrebbe potuto svolgere al meglio il suo nuovo ruolo di insegnante e in più, Remus gli consigliava tanti libri sui quali poter approfondire gli argomenti che avrebbe dovuto poi riportare nelle varie classi. Harry lo ascoltava sempre con grande interesse ma, dentro di lui sorrideva pensando che tutte le varie nozioni che Remus gli stava fornendo, lui le aveva già apprese proprio dalla persona che gli era difronte. Verso l’ora di pranzo i suoi genitori e Sirius tornavano dall’ufficio degli auror e tutti insieme si riunivano nella sala da pranzo per mangiare e per raccontarsi le rispettive mattinate ma soprattutto tutti cercavano di far raccontare a Harry la propria storia anche se quest’ultimo cercava sempre di sviare le loro domande, infatti dopo tanti tentativi scoprirono solo che il ragazzo era rimasto solo al mondo a causa di un attacco contro tutti i suoi amici e che prima che morissero tutti si divertiva molto a stare in loro compagnia soprattutto per giocare a quiddich. Il pomeriggio ricevevano sempre delle visite da alcuni dei membri dell’ordine e quel pomeriggio arrivarono Ninfadora e, con grande sorpresa di Harry, Dorcas Meadowes che nel suo mondo era morta per difendere la propria famiglia. Lily andò subito ad abbracciarle.
-Dorcas, Dora sono così felice di vedervi. Come state? Dorcas perché non sei venuta alla riunione di una settimana fa? Ho subito pensato che ti fosse successo qualcosa, ma per fortuna Sirius mi ha rassicurata.-
Quest’ultima frase pronunciata dalla madre confuse molto Harry, dopotutto il suo padrino, nel suo mondo, non gli aveva mai raccontato di un suo ipotetico amore anche se lui più volte gli aveva chiesto come mai non si fosse sposato prima di finire ad Azkaban. Intanto che Harry rifletteva, Dorcas rispose a Lily:
-Ciao anche a te Lily, come vedi sto benissimo ma la scorsa settimana non sono potuta venire perché mio padre non si è sentito bene e da brava guaritrice gli sono stata accanto e l’ho assistito, non me la sentivo di lasciarlo solo, scusa se non ti ho avvertito ma speravo che quella testa vuota di Sirius ti avvertisse. Comunque so che mi sono persa l’arrivo di un nuovo membro, chi è?.-
Ma prima che Harry potesse farsi avanti e presentarsi, intervenne Sirius.
-Ehi testa vuota a chi?-
-A te Sirius, ti avevo chiesto un favore e te lo dimentichi, ma che razza di uomo sei a lasciare che la mia migliore amica si angosci per me per niente?-
Sirius le se avvicinò e le rispose:
-Fino a prova contraria, TESORO, sono il tuo uomo, quindi ti rispondo pure che questa “testa vuota” tu hai scelto di amarla.-
-Per mia sfortuna hai ragione.-
Detto questo Sirius l’abbracciò e le diede un lungo bacio carico d’amore. Dopo che si furono staccati Harry, ancora un po’ frastornato per la scena a cui aveva appena assistito, si avvicinò ai due e tese la mano a Dorcas che quest’ultima prontamente strinse.
-Ciao io sono Larry Evans, vengo dall’America ma sono nato qui in Inghilterra. È un vero piacere conoscere la fidanzata di Sirius.-
-Il piacere è tutto mio Larry, da quello che mi hanno raccontato Lily, James e Sirius su di te ho capito che andremo molto d’accordo.-
-Sono felice che pensi questo, di sicuro per me sarà un vero onore poter conoscere meglio tutti voi.-
Dopo che Harry pronunciò queste parole tutti i presenti si girarono verso di lui e gli regalarono un enorme sorriso e James si avvicinò a lui e gli circondò le spalle con un braccio e gli arruffò ancora di più i suoi capelli che erano sempre indomabili ma solo di un colore differente da quello originale.
-Allora giovanotto, visto che ci hai raccontato della tua passione per il quiddich e come ben sai questa passione la condividiamo anche io e Sirius, ho parlato con Albus che ci ha gentilmente concesso di utilizzare il campo della scuola tutto domani pomeriggio. Faremo una partita tre contro tre.-
Dopo quello che il padre gli aveva detto, il volto di Harry si illuminò di gioia pura.
-È fantastico, sono felicissimo di poter giocare di nuovo, ma tre contro tre? Scusa James ma chi gioca a parte te, me e Sirius?.-
-Beh io ed il mio compare abbiamo pensato di formare due squadre ovvero te, Ron e Ginny contro me, Sirius e Dorcas. Naturalmente Ron e Ginny sanno già tutto e sono felicissimi di fare questa partita e verranno qui domani mattina insieme ad Hermione per stare con te. A te va bene?-
Harry sempre più contento abbracciò James e Sirius e rispose:
-Va più che bene, sono felicissimo, grazie mille.-
Poi il ragazzo che è sopravvissuto si girò verso Lily, Ninfadora e Remus e gli chiese:
-Voi verrete a vedere la partita domani vero?-
e Lily gli rispose:
-Certo che verremo e devo dirti Larry che spero vivamente che tu ed i due Weasley riusciate a battere quei tre che si credono tanto imbattibili.-
E dopo un fortissimo –Ehi- da parte di James, Sirius e Dorcas per le parole di Lily, tutti iniziarono a ridere e l’unica cosa che Harry riuscì a pensare in quel momento fu solo che non vedeva l’ora che arrivasse il giorno dopo.

Ciao a tutti. Prima di tutto mi devo scusare per l’enorme ritardo ma purtroppo non ho potuto fare prima in più volevo scusarmi perché vi avevo promesso un capitolo sul magico trio ma l’ho rimandato al prossimo. Ringrazio tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite e da ricordare ma soprattutto ringrazio gigia96 e Wicca97 per aver recensito l’ultimo capitolo che ho pubblicato. Un bacione a tutti.
Dandelion10

 

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Capitolo 7
*** La grande partita ***


~~Quella mattina Harry si svegliò grazie ad un po’ di luce sul viso e, dopo aver aperto i suoi meravigliosi occhi color smeraldo, inforcò gli occhiali e sorrise al pensiero che quel pomeriggio avrebbe, finalmente, fatto una partita di quiddich contro suo padre ed il suo padrino e che, soprattutto, avrebbe di nuovo giocato al fianco del suo migliore amico e della ragazza dei suoi sogni. Scese dal letto, e si avvicinò alla gabbietta dove la sua splendida e candida civetta lo stava aspettando per dargli il buongiorno, ed iniziò a farle delle dolci carezze.
-Buongiorno Edvige, hai dormito bene? Sai oggi sarà una giornata meravigliosa perché finalmente avrò la possibilità di giocare allo sport che amo insieme a mio padre e mia madre sarà lì a vederci e a fare il tifo per noi. Lo so che per loro questa partita non ha lo stesso valore che ha per me ma io sono felice lo stesso. In più, giocherò anche con Sirius, Dorcas, Ron e Ginny e, insieme a mia madre, ci sarà anche Remus a fare il tifo. Ora ti faccio uscire amica mia ci vediamo stasera.-
E dopo aver dato un’ultima carezza alla civetta, aprì la gabbietta e la finestra per lasciarla volare libera nel cielo azzurro e, dopo un’ultima occhiata scese in cucina per godersi una buona colazione ed era sicuro che una volta sceso, avrebbe trovato anche i suoi genitori in cucina.
-Buongiorno a tutti-
-Buongiorno Larry-
Tutti risposero al saluto di Harry, ma proprio tutti, infatti c’erano più persone di quelle che pensava a fare colazione. Lily si avvicinò a lui per abbracciarlo ed iniziò a parlare:
-Buongiorno tesoro, vieni a fare colazione con noi. Io e Molly abbiamo cucinato tantissime cose, cosa vorresti? Abbiamo uova e bacon, uova strapazzate, pancake, salsicce, succo di zucca…-
-Lily, tesoro, prendi fiato. Credo che il povero Larry non abbia afferrato le ultime cose che hai detto.-
-James ha ragione Lils, il poverino si è appena svegliato e non è abituato alla tua parlantina mattutina.-
Dopo aver ascoltato queste parole, Harry vide sua madre girarsi dalla parte opposta con uno sguardo che mandava lampi in tutte le direzioni.
-James, Sirius state zitti! Larry non è scemo come voi due e sono sicura che ha capito tutto quello che ho detto, vero Larry?-
Quello sguardo così furioso che Lily aveva rivolto a suo padre e al suo padrino fecero subito rispondere Harry.
-Sì Lily ho capito tutto, e vorrei il succo di zucca e le uova strapazzate, grazie-
-Non c’è di che. Te le porto subito, tu intanto siediti vicino a Ron, Hermione e Ginny.-
Ed Harry lo fece. Ron si stava ingozzando, come suo solito, sotto lo sguardo esasperato di Hermione mentre Ginny stava sorseggiando il suo succo.
-Ciao ragazzi, ieri sera James mi aveva detto che avreste passato qui con me la mattinata ma non credevo che sareste venuti così presto.-
-Ciao Larry, siamo venuti così presto perché sia io, che Ron e Ginny non vedevamo l’ora di stare un po’ con te per conoscerci e divertirci tutti insieme.-
Alle parole di Hermione, sul viso di Harry comparve un meraviglioso sorriso che i suoi amici ricambiarono.
-Allora, appena finiamo di fare colazione vi va di andare in soggiorno e fare qualcosa di divertente insieme?-
-Miseriaccia, certo che vogliamo Larry, anzi io vorrei proporti una partita con gli scacchi dei maghi. Sai di solito gioco o con mia sorella o con Hermione ma ormai non ci trovo più nessun gusto nel batterle.-
Alle parole del rosso, Harry si mise a ridere con lui, anche se sotto le proteste delle due ragazze.
Una volta terminata la colazione, i quattro amici si spostarono nel salotto dove rimasero anche per il pranzo, infatti, Lily gli portò dei panini. Passarono tutta la mattina a chiacchierare e a giocare o con gli scacchi o a sparaschiocco. Harry era felicissimo e scoprì che in quel mondo Ron ed Hermione stavano insieme già da tempo e che Ginny era diventata il nuovo capitano della squadre di quiddich del Grifondoro. Parlò molto con la piccola Weasley ed ad un certo punto spostarono l’argomento sulla partita che avrebbero giocato nel pomeriggio.
-Allora Larry, io giocherò come cacciatrice ed anche Sirius, Ron e Dorcas staranno in porta mentre tu e James andrete alla ricerca del boccino. Ti avverto, quei tre sono delle specie di leggende ad Hogwarts per il loro modo di giocare ed io che li ho anche potuti vedere all’azione ti posso assicurare che la loro bravura è assolutamente reale e James non è mai stato battuto in vita sua.-
-Tranquilla Ginny, credo di potermela cavare. Ho quello che in tanti definiscono talento naturale, sono sicuro che vinceremo noi.-
Proprio in quel momento entrarono in soggiorno James e Sirius e qust’ultimo con la sua tipica risata simile ad un latrato canino rispose al giovane Prescelto.
-Caro Larry non essere troppo sicuro, noi siamo degli ossi duri.-
-Su fratello, il ragazzo non sa a cosa va incontro. Comunque ragazzi tutti in piedi che si va ad Hogwarts, Lily, Dorcas, Remus e Tonks sono già lì, manchiamo solo noi.-
I ragazzi si alzarono ed insieme ai due Malandrini uscirono da Grimmauld Place e si smaterializzarono ad Hogsmeade per poi andare a piedi al campo di quiddich della scuola. Una volta lì, Hermione si diresse verso gli spalti dove stavano seduti gli altri, mentre i ragazzi e i due malandrini si diressero verso gli spogliatoi per cambiarsi. Dopo essersi cambiati, presero le scope e si diressero al campo. Si librarono subito in volo ed Harry iniziò subito a riprendere confidenza con la sua firebolt. Ad un certo punto James li richiamò tutti vicino a lui.
-Allora ragazzi iniziamo a giocare. Finiremo quando il boccino verrà catturato, buona fortuna a tutti.-
Appena James finì di parlare, iniziarono a giocare. La partita era veramente emozionante. Sia Sirius che Ginny ce la stavano mettendo tutta per segnare e Dorcas e Ron avevano salvato la loro porta con delle parate spettacolari un bel po’ di volte e, infatti dopo mezz’ora di gioco le squadre erano in parità. Del boccino non si era vista neanche l’ombra, nonostante la caccia sostenuta di padre e figlio. Ad un certo punto entrambi i Potter videro uno scintillio dorato vicino a Lily e si gettarono all’inseguimento. Erano testa a testa e dopo un ultimo sforzo fu Harry ad avere la meglio sotto lo sguardo sbigottito di James, Sirius e Dorcas e più che felice di Ron e Ginny.
-Mi dispiace James, ma abbiamo vinto noi.-
-Congratulazioni Larry, ma promettimi che prima o poi mi darai la rivincita.-
E sorridendo Harry rispose in modo affermativo al padre dopo avergli stretto la mano.
Tutti si congratularono con Harry per la bella vittoria e Lily, dopo averlo abbracciato, gli promise che avrebbero festeggiato con una bella cena tutti insieme.
Sua madre mantenne la promessa, infatti quella sera, di ritorno dal castello, si mise all’opera con la signora Weasley per preparare una cena spettacolare che mangiarono tutti con gusto in un clima di beata allegria.
Harry era felice di aver passato quella stupenda giornata con tutte le persone a lui care ma sapeva che dal giorno dopo si sarebbe dovuto mettere, di nuovo, al lavoro per distruggere Tom Riddle.

 


Ciao a tutti.
Mi scuso tantissimo per tutto il tempo ci ho messo per pubblicare questo capitolo ma purtroppo vari problemi in famiglia e l’università mi hanno impedito di cimentarmi nella stesura del nuovo capitolo. Ringrazio tutte le persone che hanno recensito la mia fanfiction e che la stanno seguendo.
Un bacione a tutti,
dandelion10

 

 

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