Hypocrisy - La figlia di Dio

di _Mako
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La quiete ***
Capitolo 2: *** La tempesta ***
Capitolo 3: *** Allegria ***
Capitolo 4: *** Verità ***



Capitolo 1
*** La quiete ***


I personaggi non mi appartengono e non li ho creati io a parte eventuali OC, però gli Uchiha sono miei in ogni caso, anche se Sasuke ve lo lascio volentieri.
 


 

La figlia di Dio



Quella che si era prospettata come una normalissima giornata a Konoha stava per essere sconvolta da una notizia alquanto strana.
Iniziò tutto nell’ufficio dell’Hokage, Uzumaki Naruto sedeva dietro alla sua scrivania  intento a firmare pile e pile di documenti, volgendo di tanto in tanto il suo sguardo sconsolato alla vetrata da cui si poteva avere una vista privilegiata del Villaggio. Avrebbe tanto voluto fuggire da quelle quattro mura per godersi la primavera, magari uscendo con sua moglie, magari giocando con i suoi figli, magari passeggiando, magari incontrando gli altri ragazzi del Team 7 per ridere un po’, insomma cercando di riottenere la sua vita privata ormai persa tra un consenso per la costruzione di una fontana e il bilancio delle foglie spazzate via l’altro ieri.
Assorto nei suoi pensieri non si era neanche accorto che Hinata si trovava di fronte a lui tremante per l’agitazione e con una busta tra le pallide mani affusolate. La notò solo quando, dopo aver letto di dover compiere un accurato e dettagliato censimento di qualcosa di non ben definito, si mise le mani tra i capelli in un moto di profonda disperazione con gli occhi da pazzo rivolti al soffitto.
 
"caro..."
"cos- Hinata quando sei entrata? Perché tremi... oh dio stai male!"
"d-devi leggere questo"
 
Il biondo prese il foglio di carta dalle mani della compagna iniziando a leggere. A quanto pare si trattava di una lettera scritta dal Daimyo - nulla di nuovo per lui - e già si aspettava la solita richiesta per il salvataggio del gatto, ma poche righe più sotto c’era qualcosa di strano, diverso, nuovo:

 - [...]l’Hokage insieme a tutto il Villaggio deve tenersi pronto ad accogliere l’attuale regnante di Amegakure no Sato, al momento in visita alle Nazioni Ninja per stringere nuove alleanze dopo il lungo periodo di neutralità e chiusura con gli altri Paesi. Vanno riservati gli onori più grandi e una dimora degna del grado del nostro ospite. Siamo sicuri che lei riuscirà a svolgere questo compito egregiamente[...] -
 
Guardò la mora, sbiancò, riguardò il foglio, sbiancò ancora e poi deglutì rumorosamente. Ma  la Pioggia non era andata sotto il controllo della Nazione dell’Acqua dopo la guerra? E soprattutto lì veneravano Pain come un Dio; chi poteva prendere il suo posto!? Al momento però le sue domande erano l’ultimo problema della lista perché doveva trovare o addirittura costruire un posto dove sistemare il signorino oppure sarebbe caduto in disgrazia, e di disgrazie ne aveva già a sufficienza.
 
"Naruto-kun..." iniziò "ho parlato con la ragazza che mi ha consegnato la lettera. A quanto pare è stata proprio la corte di Ame a inviare un ordine ufficiale diretto al Daimyo. La principessa dovrebbe arrivare entro cinque giorni e quindi-"
"principessa? Cinque giorni? Dove la metto quella!?"
"non saprei, magari se parlassi con Sa-"
"SASUKE! Certo, l’Uchiha perfettino avrà di sicuro una soluzione, e se in mezzo ci mettiamo pure Shikamaru BUM! È fatta. Grazie tesoro, vado subito ad avvertirli, tu invece mi copri in ufficio vero? Vero! Ah ti amo"
 
Scattò in piedi dando un bacio sulla guancia della ragazza correndo poi fuori dall’edificio, felice soprattutto di essersi liberato delle scartoffie, dirigendosi nell’unico posto dove avrebbe sicuramente trovato Sasuke.
 
 
~~~
 
 
L’ultimo Uchiha si trovava allo stagno con Sarada per uno pseudo momento padre-figlia, momento ovviamente interrotto dall’arrivo dello scalpitante Uzumaki che urlava a squarciagola. Il moro si girò verso la sua personalissima fonte di problemi sospirando, arrendendosi all’evidenza che anche quel pomeriggio sarebbe stato irrimediabilmente rovinato.
 
"TEME NON PUOI IMMAGINARE COSA SIA SUCCESSO!" gridò a pochi centimetri dalla sua faccia.
"ciao anche a te Naruto"
"buongiorno Naruto-san"
"ehm, salve a tutti e due. Dicevo: non puoi immaginare che notizia!"
"hai finalmente capito di essere geneticamente portato alla stupidità? Oltre che è maleducazione rovinare la mia quiete con i tuoi strilli?"
"no! Ospiteremo la Principessa di Ame per un patto tra il suo paese e la Nazione del Fuoco!"

Sasuke divenne subito più serio, intimando la piccola ad allontanarsi per lasciarlo parlare in pace con l’amico. Nulla che riguardava quel luogo poteva definirsi certo, e se già avevano poche informazioni sul Villaggio prima della guerra ora ne avevano anche meno. Bastava pensare alla storia della principessa; come potevano quegli invasati del “Dio Pain” eleggere un’altra persona come loro capo? Che questa donna fosse in qualche modo collegata a lui? Impossibile, tutti i membri di Akatsuki erano stati uccisi o avevano abbandonato l’Organizzazione, inoltre da quello che ne sapeva lui Orochimaru, Juugo, Suigetsu e Karin non erano rimasti in contatto con nessuno di importante alla Pioggia.
 
Ma allora chi poteva essere?
 
 
 
 

 
Angolo della perdizione.
 
Ma salve! Speravate voi che io non tornassi a scrivere, neh? E invece eccomi qui, ma parliamo della storia.
Questo capitolo è giusto giusto un introduzione per il casino che spunterà in seguito,  infatti saranno presenti alcune coppie che potrebbero mutare nel corso della trama, ma sinceramente ancora non lo so bene, quindi staremo a vedere. Però ripeto !!NON È UNA SASUSAKU!! e sconsiglio la lettura ai fan accaniti della coppia, specialmente alla fine del racconto che sarà qualcosa di - spero - molto “wow”.
Ehm altri avvertimenti al momento non ne ho, e il seguito arriverà durante la prossima settimana, quindi preparatevi!

 
 
Mako.

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Capitolo 2
*** La tempesta ***


I personaggi non mi appartengono e non li ho creati io a parte eventuali OC, però gli Uchiha sono miei in ogni caso, anche se Sasuke ve lo lascio volentieri.




 

 
La figlia di Dio


 
I cinque giorni d’attesa per l’arrivo della Principessa erano terminati e ormai la popolazione riversa lungo la via principale si chiedeva chi mai sarebbe arrivato di lì a poco, creando due lunghe file sussurranti che partivano dall’entrata di Konoha. Davanti al palazzo dell’Hokage Hinata invece aveva il compito di dare il primo benvenuto al Villaggio insieme a Boruto e Himawari, e presa dall’ansia non riusciva a smettere di tormentarsi le mani sperando che tutto finisse il prima possibile. Quella situazione le faceva riaffiorare vecchi ricordi non molto piacevoli e nuove preoccupazioni che forse erano pure peggio collegate alla provenienza della prestigiosa ospite. Non credeva di star esagerando, ma di certo non poteva farsi trovare in quello stato, quindi prese un respiro profondo dipingendosi un delicato sorriso sulle labbra e prendendo per mano i figli: ce la poteva fare.
Peccato che pure Naruto dall’alto del suo ufficio avesse come intuito i timori della moglie, iniziando a rimuginare sul fatto che forse - quasi sicuramente - quella Principessa poteva aver avuto dei contatti con Pain o Nagato e che magari non le andassero molto a genio lui, la sua famiglia e peggio ancora il villaggio. Shikamaru lo aveva rassicurato fin da subito a riguardo: "strano ma improbabile" aveva detto, e lui si era convinto di ciò, se lo era imposto.
 
"Naruto" Sasuke appena entrato nella stanza richiamò l’attenzione del biondo.
"hm? Allora?"
"tutto apposto"
 
Di "comune" accordo avevano deciso di far soggiornare la ragazza con tutto il suo corteo vicino al quartiere Uchiha visto lo spazio presente in quella zona. Per miracolo erano riusciti a costruire tutto in tempo anche se il moro fece notare più volte il suo dissenso nel far abitare un estraneo nei pressi del suo amato clan, peccato che in quel caso poco importasse cosa voleva lui e per divertirsi un po’ Naruto  l’aveva pure mandato a supervisionare la casa prima del tanto atteso arrivo.
 
+++
 
Proprio in quel momento alle porte di Konoha iniziò ad avanzare un gruppo di sei shinobi col copri fronte di Amegakure percorso in orizzontale da un profondo taglio: quattro di loro sorreggevano grazie a due lunghe travi di legno scuro una grande portantina dall’abitacolo talmente decorato da farlo sembrare un santuario, mentre gli altri due camminavano al loro fianco controllando attentamente tutte le persone ai bordi della strada, pronti a ogni evenienza.
Fu così che dopo una lenta marcia arrivarono di fronte al palazzo dell’Hokage, dove la moglie di quest’ultimo li attendeva. E subito, silenziosamente, davanti agli occhi perlacei della Hyuga posarono a terra la portantina; mentre tutti attorno si chiedevano chi mai sarebbe uscita. Le sei guardie si inginocchiarono improvvisamente seguendo un rituale per loro comune, e chi era più vicino alla struttura aprì la porta dorata offrendo il suo sostegno alla nobile che si alzò in piedi con grazia quasi innaturale.
 
"vostra maestà le diamo il benvenuto a Konoha"  e la mora fece un profondo inchino insieme ai figli.
"s-siamo onorati di ospitarla nel nostro Villaggio" continuò Himawari.
"noi siamo la famiglia dell’Hokage, mio padre vi attente" terminò imbarazzato Boruto.
 
La Principessa non disse niente e lasciò parlare gli altri, anche se inevitabilmente le attenzioni di tutti erano puntante sulla sua figura immobile quasi a sembrare una stupenda statua: portava i capelli castani raccolti in una elaborata e voluminosa acconciatura adornata da spille dorate da cui scendevano pietre luccicanti, il kimono turchese formato da più strati lasciava le pallide spalle scoperte non riuscendo del tutto a nascondere il suo corpo, mentre la cintura obi bianca ricamata con lo stesso colore del vestito formava un grande fiocco dietro la schiena. Ma nonostante la sua eterea bellezza c’era qualcosa di strano; gli occhi della donna erano coperti da un velo turchese che si appoggiava alle labbra, lasciando tutti i presenti con lo stesso quesito in mente: perché?
 
"ora, sua maestà, vi condurremo fino all’ufficio dell’Hokage"
 
Era il momento di entrare dentro l’edificio e il gruppo sparì dietro la porta. Hinata faceva strada, a tenerla d'occhio una delle guardie di Ame, poi quattro al fianco della preziosa regnante, infine una come chiudi fila. E rimanendo con questa formazione si addentrarono per i vari corridoi e scalinate fino all’ultima porta. 
Bussarono e spostandosi di lato la Hyuga fece entrare il corteo con leggera sorpresa di Naruto e Sasuke.
L’Uchiha si trovava affianco al biondo con sguardo freddo, seguendo attentamente i movimenti degli uomini appena entrati nella stanza: aveva una strana sensazione riguardo a quella donna dagli occhi coperti seduta davanti a loro.
 
"Hokage la ringraziamo per la sua ospitalità, purtroppo non sono riuscita a far arrivare prima l’avviso del mio arrivo" parlò per la prima volta la principessa con voce delicata.
"non è stato un problema. Siamo felici che voi abbiate deciso di creare un’alleanza con la nostra nazione"
"Amegakure si trova in uno stato di assoluto benestare al momento, ma mi hanno consigliato di riaprire i contatti con gli altri paesi per evitare altre guerre di confine"
"potrete contare sul nostro aiuto. Io, Uzumaki Naruto, e il qui presente Uchiha Sasu-"
 
Dei singhiozzi lo costrinsero a fermarsi: lacrime solcavano il volto della principessa mentre stringeva le mani all’altezza del cuore, nonostante i suoi servitori cercassero di calmarla. Lei non ne voleva assolutamente sapere di quello che avevano da dire, quei due cognomi per lei sacri... non riusciva a credere alle sue orecchie, uno shock troppo grande. Con naturalezza si alzò e accarezzò il volto dei due ninja dall’altro lato della scrivania accompagnata da un nostalgico sorriso sulle labbra tremolanti.

"Nagato... Itachi..."
 
Sia Sasuke che Naruto si irrigidirono a quella frase, e il moro arretrò subito per sottrarsi a quella piccola mano, mentre un’innata paura gli percorreva il corpo nel sentir pronunciare il nome di suo fratello. Reazione che l’altro non ebbe, completamente paralizzato dalle dolci parole della donna intanto che sfiorava con la punta delle dita il suo viso. Nessuno dei due si sarebbe mai immaginato neanche lontanamente quel comportamento improvviso.
 
+++
 
Ore dopo la principessa uscì dall’ufficio dell’Hokage portando con se tutti i suoi misteri diretta verso la sua futura dimora, lasciando i due shinobi ancora scossi da quello strano incontro.
 In cuor loro però sapevo, sapevano che sarebbe successo qualcosa di strano, e nonostante tutto non erano riusciti ad ascoltare quella voce sottile che voleva metterli in allerta. Avevano scoperto il nome della Principessa - Shinjitsu - la quale li aveva "scambiati" per Itachi e Nagato, trattandoli in modo del tutto diverso, con uno disarmante bisogno di contatto fisico verso di loro che a malapena erano riusciti a dirle dove avrebbe soggiornato in quei giorni.
 
Alla fine Sasuke se ne andò senza proferire parola, con ancora Naruto ammutolito seduto alla sua poltrona. "ora non soffoco più" Gli aveva detto Shinjitsu, e quella frase non riuscì a togliersela dalla testa neanche all’arrivo di Hinata con i bambini, che trovandolo in quello stato si era preoccupata moltissimo.


Cosa ti faceva soffocare mia Principessa?





Angolino della perdizione.
 
Alla fine sono arrivata! Come vi pare la storia? Ringrazio chi ha recensito e messo la storia nelle seguite.
Grazie mille ragazzi! Purtroppo per voi non ho nulla da dire questa sera, quindi a domenica prossima!
 

Mako.

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Capitolo 3
*** Allegria ***


I personaggi non mi appartengono e non li ho creati io a parte eventuali OC, però gli Uchiha sono miei in ogni caso, anche se Sasuke ve lo lascio volentieri.



 
La figlia di Dio


 
Era ancora molto presto quando Sasuke si diresse in un boschetto poco lontano per allenarsi. Dovevano essersi fatte le sette e finalmente i raggi dorati del sole riuscirono a filtrare fra i rami degli alberi, rendendo l’atmosfera quasi lenta, rilassante, sospesa nel tempo.
Tutti quei grattacieli e “nuove tecnologie” non li erano mai piaciuti, e quando poteva andava lontano da tutto quel caos per ritagliarsi un po’ di spazio senza nessuno che lo disturbasse; voleva essere l’unico a bearsi di quella pace che lo portava indietro con la memoria. Quel giorno però qualcuno si intromise nel suo momento idilliaco;  l’Uchiha se ne accorse subito, girando la testa verso sinistra notò la figura della Pricipessa di Ame illuminata dalla luce del sole, sopra una grande roccia sporgente con ancora il velo a coprirle gli occhi.
 
"ciao ciao"
"che ci fai qui?"
 
Lei non rispose e saltò giù dal masso avvicinandosi al moro intento a osservare ogni suo movimento, sempre più infastidito da quel tessuto turchese che velava, oscurava, il suo sguardo neanche a celare chissà quale segreto. La donna gli si fermò esattamente di fronte, spolverando la gonna hakama ferma sotto il seno prosperoso coperto dalla veste azzurra ricamata, che lui cercò in tutti i modi di non guardare, indignato.

"ho bisogno di aiuto, devo andare a parlare con Nagato-chan e tu mi devi portare"
"Naruto"
"Nagato"
"se magari ti levassi quell’affare dalla faccia capiresti con chi stai parlando"
"tu non sei Itachi" la castana lo indicò, cambiando discordo.
"quale scoperta" nascose con sarcasmo una strana sensazione di amara tristezza. Sapeva bene di non essere lui.
"lui mi ha sempre trattato bene, tu no"
"sono suo fratello"
"Sacchan"
"Sasuke"
"Sacchan e non mi contraddire!" alzò la voce indispettita un secondo, prima di tornare tranquilla "anche tu hai fatto parte di Akatsuki. Dimmi, come stanno Sui-chan, Karin-chan e Juugo-chan?"
"li conosci" sgranò gli occhi completamente impreparato a quella domanda.
"certo che sì! Conosco tutti i membri dell’Organizzazione, e tutti i membri dell’Organizzazione conoscono me"
"tranne io"
"Obito non si è mai fidato di te, diceva che eri pericoloso, e ora che ti ho spiegato portami da Nagato-chan!"
 
Disse e si fiondò sotto il poncho dell’Uchiha abbracciandogli la vita per sistemarsi meglio. Fu inutile cercare di scollarsela di dosso - era avvinghiata troppo saldamente - e più cercava di allontanarla più gli ripeteva che doveva rimanere in incognito, che era lento e che doveva sbrigarsi, come se fosse facile camminare con una persona attaccata alla schiena.
Alla fine imbarazzatissimo partì per Konoha facendo le viuzze più improbabili per evitare di incontrare qualcuno, sperando con tutto se stesso che quella mattina l’Uzumaki si fosse svegliato di buon umore e si trovasse già in ufficio, in modo da scaricargli Sua Maestà e andarsene a casa.
 
Stranamente la fortuna sembrò girare a favore di Sasuke, il quale sempre cautamente raggiunse la porta che lo separava dalla libertà. Bussò sentendo un gridolino gioioso di Shinjitsu e praticamente subito la voce assonnata del biondo lo invitò ad entrare; tempo neanche un secondo che varcata la soglia della stanza la donna sbucò fuori dal suo improbabile nascondiglio, facendo prendere un vero e proprio infarto all’Hokage che prima sbiancò e poi arrossì vedendo la cara Principessa senza tutti gli strati del kimono.
 
"Nagato-chan!"


Corse ad abbracciarlo mentre l’altro cercava di svignarsela il più velocemente possibile, peccato che lo sguardo attento dell’amico lo inchiodò sul posto, con sua enorme frustrazione.
Finito il momento d’affetto la ragazza si sedette in una delle poltroncine davanti alla scrivania tutta gongolante, felice di rivedere il suo Nagato e potergli spiegare cosa aveva in mente.
 
"Sacchan mi ha portato qui, lo devo ringraziare, ma dovevo dirti una cosa importantissima!"
"mi dica pure" cercò di essere formale.
"questa sera vieni a casa mia! Voglio cenare con te"
"d-davvero?"
"certo! Sacchan anche tu ci devi essere, non puoi assolutamente mancare"
"e invece sì, manco volentieri"
"Itachi-chan era più garbato" arricciò il naso indispettita.
"smettila di nominare mio fratello"
"sarei onorato di poter... cenare con lei questa sera, sono sicuro mia moglie apprezzerà e ovviamente anche Sasuke non aspettava altro"
 
In un primo momento lei sbuffò, ma riacquistò quasi subito quell’allegria che solo in loro compagnia riacquistava, dopo anni. Acconsentì alla presenza di Hinata e senza preavviso lasciò la sala urlando cose sui preparativi per l’appuntamento di quella sera.
 
+++
 
Quando si furono assicurati che la donna se ne fosse andata l’Uchiha si avvicinò minaccioso a Naruto; aveva voglia di ucciderlo per il casino in cui l’aveva messo, lui e pure Sakura.
 
"non so chi sia più malato di mente tra te o lei"
"zitto, meglio assecondarla, non sai cosa mi ha detto ieri"
"e neanche voglio saperlo, sei tu quello che si lascia accarezzare come un cagnolino. Quando vedi una bella ragazza smetti di pensare, non che di solito tu pensi molto"
"non è per questo! E poi al contrario di te io non sono frigido" iniziò a strillare "aiuto! Aiuto! La principessa è una strafiga con un balcone assurdo, orroreeee!"
"smettila"

"a sta sera Sacchan" sorrise sornione il biondo, pregustando già le grandi figure che avrebbe fatto il suo caro amico.








Angolino della perdizione.
 
Personalmente non avrei affidato a Sasuke neanche il mio canarino, quindi capisco perfettamente Obito.
Cosa nasconderà mai la nostra cara principessina? Ringrazio chi ha recensito e messo ancora nelle seguite, siete mitici! L’appuntamento è sempre a domenica prossima.
 



Mako.

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Capitolo 4
*** Verità ***


I personaggi non mi appartengono e non li ho creati io a parte eventuali OC, però gli Uchiha sono miei in ogni caso, anche se Sasuke ve lo lascio volentieri.
 


 
La figlia di Dio


 
Il sole stava tramontando a Konoha mentre Sasuke e Naruto - con rispettive consorti - attendevano agitati davanti alla porta della momentanea dimora della Principessa che qualcuno li facesse entrare. Hinata era entusiasta di poter sedere al tavolo insieme a quella donna tanto potente, sentimento provato anche da Sakura  che non era ancora riuscita a vederla in carne e ossa. Felici e al fianco dei loro tesissimi mariti parlavano tra loro sentendosi delle vere e proprie celebrità, commentando i vestiti eleganti l’una dell’altra scelti apposta per l’occasione.
 
"buonasera"
 
Uno dei sei servitori aprì finalmente la porta. I primi ad avere il  permesso di sorpassare la soglia furono Naruto e Hinata seguiti dall’Uchiha: mancava solo l’Haruno all’appello, ma l’uomo non le permetteva di  seguire gli amici. I tre si bloccarono e il moro tornò indietro infastidito per prendere la moglie, ma un altro shinobi affiancò quello all’entrata iniziando a parlare sottovoce.
 Sapeva ci sarebbero stati problemi, non poteva essere tutto così facile e infatti, come sospettava, si ritrovava in quella situazione che già preannunciava una cena a dir poco disastrosa. Guardò il biondo, il quale miracolosamente intuì il problema correndo verso quella che doveva essere la sala da pranzo per parlare con Shinjitsu essendo l’unico che poteva fare qualcosa. E infatti poco dopo fu proprio la padrona di casa a ordinare ai due uomini di far entrare la rosa, anche se stranamente sembrarono restii a eseguire l’ordine.
Dopo un inchino e i dovuti ringraziamenti il gruppo si sedette attorno a un basso tavolo: come capotavola la sorridente regnante dagli occhi coperti con accanto Naruto e Sakura seguiti da Hinata e Sasuke.
 
"siete potuti venire tutti! Non sapete quanto sia felice. Tu devi essere Hinata, no? Sei la prima che ho visto arrivando qui a Konoha, non pensavo Nagato-chan fosse sposato. Ma quindi i bambini accanto a te erano i vostri figli? Nagato non aveva figli!"

"magari se voi vorrete vi presenterò per bene Boruto e Himawari" sorrise.
"non darmi del ‘voi’ Hinacchan, tutti quelli che amano Nagato-chan e Sacchan sono amici miei" prese tra le sue le mani del settimo Hokage sorridendo innocente a tutti quanti.
"ti ringrazio Shinjitsu-san per avermi accettata in casa e come amica, non pensavo di recare disturbo"
"Saku-chan deve stare tranquilla, non si ripeterà più. Credo ti abbiano scambiato per un’altra persona, una nemica molto molto cattiva" sembrò rattristarsi un attimo "ma Sacchan non sceglierebbe mai un’assassina come moglie! Dopotutto è fratello di Itachi"
 
Il gelo calò sui presenti, o meglio, sugli invitati. La Principessa gongolava felice per essersi data quella risposta, ma nessuno parlò più fino all’arrivo delle portate che riempirono l’aria di profumi deliziosi rilassando un po’ gli animi. Tutti pian piano si stavano rendendo conto di chi fosse realmente quella donna dall’umore così fragile. Niente poteva rimanere sepolto per sempre, lo sapevano, e ora più che mai quella cupola fatta di pace e rispetto si stava sgretolando sotto il peso di poche semplici  parole dette... da chi? Da Shinjitsu, la Verità, ma quale verità?
La cena poi proseguì pacificamente ignorando i fatti successi precedentemente. Ci si accordò su importanti riunioni da fare con alte cariche, visite alla stessa Konoha, scartoffie burocratiche e pure qualche aneddoto su personalità decisamente particolari all’interno del Villaggio; il tutto condito da sorrisi, qualche risata e il calore trasmesso dalla padrona di casa, che riusciva a far sentire tutti a casa, protetti.
 
"eh, eh Sacchan domani mi farai vedere tu Konoha?"
"perché io?" sbuffò.
"non ti ricordi? Sei tu la sua personalissima guida Sacchan" lo guardò ghignando l’Uzumaki.
"tsk, e dove dovrei portarti sentiamo?"
"Sasuke sii più cortese! A questo punto ti accompagniamo io e Hinata a vedere qualche posticino carino. Con voi Uchiha ci vuole moooolta pazienza" asserì la rosa incrociando le braccia.
 
Cercò con gli occhi smeraldini la complicità della castana, ma dei singhiozzi malamente nascosti la fecero allarmare: aveva detto qualcosa fuori posto? La Principessa stringeva le mani attorno al ventre mentre lacrime iniziavano a cadere da sotto il velo che come sempre le copriva lo sguardo. Subito Naruto e Sakura le si avvicinarono cercando di capire cosa non andasse, e presto arrivò pure Hinata che con gentilezza le accarezzò la schiena.
 
"chi sei..." Sasuke si piazzò alla sua destra "come conosci il mio clan!?" la strattonò per una spalla, ma subito venne allontanato prima dagli amici e poi bloccato dalle guardie allarmate.
"lasciateci, vogliamo solo aiutarla!"
"che ti è preso a te!?"
"zitto Naruto, tu non sai nulla"
"siete pregati di andarvene, la cena non può continuare"
 
Vennero spinti fuori dall’abitazione a forza sotto il chiaro di luna e costretti ad allontanarsi immediatamente dai paraggi. La Hyuga salutò velocemente la coppia che abitava lì vicino al posto del biondo, il quale completamente distratto continuava a fissare la porta: voleva tornare da lei, voleva aiutarla! Ma alla fine dovette andarsene esattamente come tutti gli altri.
 
+++
 
A casa loro Sasuke e Sakura non parlarono; Sarada ormai già dormiva e i due si erano coricati in completo silenzio. La rosa si sentiva in colpa per aver fatto piangere la Principessa e l’Uchiha si scervellava per creare qualche collegamento tra lei e Itachi, ripensando seriamente a quello che le aveva detto durante il loro incontro nel bosco. Quando finalmente la moglie si addormentò lui si trovava ancora sveglio, non riusciva a prendere sonno in nessun modo. La sua mente affollata dalle frasi di Shinjitsu sembrava ripetergli di tornare da lei, chiarire una buona volta ogni mistero per poter ricominciare a vivere in pace.
E fece proprio così: si rivestì con i suoi soliti abiti e in poco tempo si trovò sul piccolo terrazzo della camera della regnante. Avendo supervisionato lui i lavori sapeva perfettamente dove si trovava la sua stanza e non si sorprese neanche tanto quando trovò la Principessa sveglia ad aprirgli la finestra.
 
"cosa ci fai qui a quest’ora Sacchan?" bisbigliò "sarebbe meglio non ci scoprissero"
"ti sei messa a piangere quando Sakura ha nominato il mio clan. Ed è la seconda volta. Continui a nominare mio fratello e dici che Obito non si fidava di me... perche!? Come li conosci!? Chi sei tu! Sto impazzendo" disse arrabbiato pur mantenendo un tono di voce basso.
 
La donna si parò davanti a lui determinata, per niente imbarazzata dalla distanza inesistente che li separava. Appoggiò una mano sulla guancia destra di Sasuke e con l’altra raggiunse il nodo del velo. Finalmente la stoffa scivolò lasciando spazio a due grandi occhi turchesi brillanti, limpidi, bellissimi.
 
"io sono la Figlia di Dio" riportò le mani al grembo "e loro sono parte della mia famiglia. Ma non ho la forza di parlarne adesso, Sacchan perdonami" la grinta che pochi attimi prima dimostrava era già scemata via mostrando solo un’immensa tristezza.
"tu amavi mio fratello?"
"io... te lo dirò domani. Domani sera torna qui e ti racconterò quello che vorrai. Ricordare fa male, credo Sacchan possa capirmi"
"d’accordo Shinjitsu" si limitò a dire.
"vostra maestà? Siete sveglie?" una delle guardie bussò alla porta.
"ci hanno sentito, vai Sacchan!"
 
Lo spinse di peso fuori sul terrazzo, si riavvicinò alla porta tranquillizzando il servitore e infine si girò per l’ultima volta verso il moro che se ne andò poco dopo. Non se l’era immaginato, era tutto vero... anche Sacchan aveva gli occhi tristi come lei.

 
 
 
 
 
Angolo della perdizione.
 
 Arrivo con una domenica di ritardo! Perdonate ma la connessione era completamente saltata, quale novità per me! Sono felice del mini successo di questa storia, considerato l’avviso “NO SASUSAKU” non mi aspettavo neanche una visualizzazione. ARIGATOU!
Questo giro ci si beccherà a sabato prossimo, promesso!



 
Mako.

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