Manuale per diventare (quasi) eroi

di SalazarSerpeverde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Il mio nome è Vincent Black ***
Capitolo 2: *** II. Superpoteri di dubbia esistenza ***
Capitolo 3: *** III. Ogni eroe ha il suo costume ***
Capitolo 4: *** IV. La vendetta è un piatto che va servito freddo ***



Capitolo 1
*** I. Il mio nome è Vincent Black ***


I. Il mio nome è Vincent Black

Vincent: “Salve sono Vincent Black. Perché sto parlando con voi? Bé, perché un protagonista come me, pur essendo figo e popolare, deve interagire col pubblic...
Hugo: “Sfigato, prendi questo! *lancia cassino in testa*”
Vincent: “Ok, la mia copertura è saltata. In realtà parlo con voi perché parlare mi distrae dal dolore che mi provocano le mutande appese ad un appendiabiti alto due metri. Come dicevo, sono Vincent Black e non sono un duro, ne tantomeno popolare, anche se mi piacerebbe tanto, perché così riuscirei a conquistare il cuore di una ragazza stupenda.
*passa racchia grassa, con apparecchio, lentiggini, occhialoni e orecchie sproporzionate alla testa*
Vincent: “NO! NON LEI! Intendevo lei.
*passa di nuovo la racchia*
Vincent: “Uffa, ti levi davanti?”
Norberta: “Scusami, volevo solo farmi notare. Io ti amo!”
Vincent: “ Se non fossi con i piedi penzoloni, ti darei un calcio.”
Norberta:”SI! Mi ha parlato! Devo assolutamente aggiornare il mio blog dalle 2 visite quotidiane!”
Vincent:” Purtroppo l’unica ragazza che mi ama è lei, Norberta (nome idiota) e NON voglio farmene una ragione. Comunque io sono innamorato di lei, Leslie Hooverman, la ragazza più carina del mio liceo. Ne sono innamorato da quando le nostre mamme si mostrarono le radiografie del pancione a vicenda. Purtroppo lei non mi guarda nemmeno per sbaglio, e quando lo fa, assume un’espressione simile a quella di un uomo che si accorge che è terminata la carta igienica in un bagno pubblico. A questo appendiabiti mi ci ha appeso la squadra di football e mentre infilavano la mutanda nel gancio ripetevano che far parte del Club degli Scacchi era da sfigati. Non voglio nemmeno raccontarvi che fine ha fatto il mio alfiere. Ancora devo riuscire a togliermelo dal naso. Anche se sono abituato ad essere trattato come uno sfigato solo da provocare (e ho fatto parecchio esercizio alle medie, mio malgrado), questa situazione mi ha davvero stancato e aspetto il giorno della mia riscossa...
...
...
Vincent: “Ecco, aspetto e aspetto, ma questo maledetto giorno non arriva mai.”
Fred: “Già, stai aspettando da 1523 giorni, 21 ore e 14... ... ... 15 minuti.”
Vincent: “FRED! Meno male che sei arrivato! Se le mie natiche avessero una bocca adesso starebbero imprecando a tutta birra. Aiutami a scendere.”
Fred: “Ok *taglia mutanda con un paio di forbici*”
Vincent: “AAAAAAAAAH! *cade per terra*”
Fred: “Tutto ok?”
Vincent: “Una meraviglia. Sono solo caduto da due metri con la faccia per terra. Una cosa all’ordine del giorno in fondo.”
Fred: “Ok Sarcasmo-Man, ora muoviti. E aggiustati quel gomito, ha assunto una forma alquanto irregolare.”
Vincent: “Il ragazzo che mi ha “salvato” è Fred, un mio amico in una situazione non diversa dalla mia. Andiamo nella stessa classe, il che è un bene, perché così non sono sempre io quello costretto ad ingerire i gessetti per scrivere alla lavagna. E con ingerire, non intendo dalla bocca...
Fred: “Buone notizie Vincent!”
Vincent: “Hai finalmente ultimato quell’aggeggio che ci permetterà di viaggiare in universi alternativi dove noi siamo ultra-popolari e il football è da sfigati?”
Fred: “No, purtroppo sono ad un punto morto. A quanto pare usare un piccolo Hello Kitty uscito da un sacchetto di patatine come pulsante di accensione, non porta a nessun risultato.”
Vincent: “Uffa! ... ... TIENI! PROVA CON SPIDERMAN! *porge sacchetto di patatine*”
Fred: “Sai, è buffo che mi nomini Spiderman. Domani faremo una gita scolastica proprio nel laboratorio dove Peter Parker venne morso da un ragno.”
Vincent: “MITICO! Mi piacerebbe diventare Spiderman *inizia a fare sogni LEGGERMENTE irrealizzabili*”
 
IL GIORNO DOPO
 
Vincent: “Ah! Eccoci arrivati. Dopo due ore di pullman passate a fare da bersaglio nel gioco delle freccette di Hugo, mi ci voleva una bella sgranchita.”
Fred: “Ti servirebbe anche qualche medicazione. Perdi sangue in posti dove non sapevo nemmeno circolasse.”
Vincent: “Lascia perdere e godiamoci questo fantastico laboratorio!”
Fuori all’entrata c’era uno striscione che diceva: Non subiamo mutazioni genetiche umane da 13 anni.
Professor. Felix: “Ragazzi, mi raccomando. Ho fatto finta di essere il fidanzato del direttore di questo museo per far smettere la madre di quest’ultimo di presentargli ragazze di continuo per riuscire ad entrare qui dentro, quindi comportatevi bene e non rendete vana questa brutta esperienza.”
Fred: “Uao, ci tiene proprio a farci visitare questo laboratorio.”
 
DOPO
 
Dottoressa Yang: “I ragni ultra-velenosi che sto tenendo in mano per farveli vedere, sono specie molto rare. Esistono tantissime specie di ragni. Esistono più specie di ragni nel mondo che persone idiote nella vostra scuola, cari ragazzi.”
Hugo: “ *mangia una Vedova Nera* “
Dottoressa Yang: “ ... ... forse no.”
Fred: “Ah, gliene ha detto quattro finalmente a quell'Hugo.”
Hugo: “Ehi signorina cinese certamente single! C’è l’aveva con me prima?”
Dottoressa Yang: “Si perché?”
Hugo: “Non si metta contro di me. Lo sa che fine ha fatto l’ultimo che mi ha criticato?”
Dottoressa Yang: “A quanto pare sta facendo delle fotografie a quella splendida ragazza dai capelli rossi laggiù, ignorando la mia lezione e facendomi sentire alquanto inutile.”
Fred: “EHI!”
Vincent: “Che c’è?”
Fred: “Laboratorio di ragni. Ragazzo che fotografa una ragazza dai capelli rossi davanti ad una teca di ragni. Non ti dice niente?”
Vincent: “SI! Quel tizio sta per essere morso da un ragno geneticamente modificato! Come dentro a Spiderman!”
Fred: “Vai, è la tua occasione!”
Vincent: “SPOSTATI DI LI! *si fionda addosso al ragazzo e si fa mordere da un ragno sul collo* “
Fred: “Si! L’ha morso! Adesso ha acquisito poteri fantastici!”
...
...
Fred: “Ops, non dovevo urlare. Ora mi guardano tutti con una faccia simile ad un uomo che si accorge che è terminata la carta igienica in un bagno pubblico... cosa? Ah, è già stata detta questa battuta? Non avevamo deciso che la dicevo io? No? Ah bè, informatemi la prossima volta.”
Dottoressa Yang: “Se hai finito...”
Fred: “Mi scusi.”
 
IL GIORNO DOPO
 
Fred: “Allora Spiderman! Cosa è successo ieri quando sei tornato a casa?”
Vincent: “Oddio, una cosa terrificante. Mi sentivo debole, tremavo, avevo la vista annebbiata. Ora non so se sia stato il ragno ad avermi provocato questo, oppure quel bicchiere di Vodka che ho bevuto tutto d’un fiato perché l’avevo scambiato per acqua.”
Fred: “Uaaaaaaaao.”
Vincent: “Figurati, non ho nemmeno più bisogno degli occhiali. Adesso ci vedo benissimo anche senza. Si vede che il mutamento è avvenuto.”
Fred: “Mitico! Comunque io sono da quest’altra parte *lo gira* quello è un vecchio con una gamba sola.”
Vincent: “Una notte terrificante comunque, mi sento tutto il collo rigido, meglio che gli faccio fare due crick.”
Hugo: “Sfigatone! Hai il collo rigido? Vieni qui che gli do due colpetti.”
Vincent: “Continua a fare lo sbruffone Hugo, tanto adesso farai una brutta fine.”
Hugo: “Ma davvero? Stai tirando fuori le palle con l’uomo sbagliato.”
Fred: “NO! Rimettile dentro. Non è il modo giusto di iniziare uno scontro.”
Vincent: “Non le ho davvero tirate fuori imbecille!”
Fred: “Aaaaaaah.”
Vincent: “Comunque ora non mi fai più paura. Sono sicurissimo di vincere!”
 
DOPO 13 SECONDI
 
Vincent: “Non ho vinto *sputa un dente... da un orecchio*”
Fred:”Non mi spiego come! Ormai sei un ragno, e dovresti avere poteri fuori dal comune.”
Vincent: “Lo so, non me lo spiego. Quando quel ragno mi ha morso nel laboratorio il mio corpo ha subito una mutazione straordinaria. Adesso dovrei sapere come minimo arrampicarmi sui muri e sparare ragnatele.”
Fred: “Mmmmmh, forse sottovalutiamo il fatto che parliamo di un fumetto.”
Vincent: “Ma cosa dici? I fumetti non dicono idiozie.”
Fred: “Già, hai ragione. Che sciocco che sono stato a pensarlo.”
Vincent: “Bé, adesso devo medicarmi un poco, mi sento tutto acciaccato.”
Fred: “Strano che ne sei uscito così male però. Anche se hai la massa muscolare di un venditore di pantofole ambulante da spiaggia, non mi aspettavo che facessi questa fine.”
Vincent: “Niente da fare, ho bisogno di allenamenti molto approfonditi e complicati, se voglio diventare più forte!”
Venditore Ambulante: “Passa da qui *porge biglietto da visita*”
Vincent: “Palestra BELI, SNELI & FOTOMODELI? No, grazie.”
Fred: “Vincent! Forse dovrai aspettare un altro poco prima di ricevere i poteri. Perché non proviamo a fare qualche prova fuori dalla scuola?”
Vincent: “OK! Andiamo. Sono sicuro che farò un figurone quando i miei poteri si saranno manifestati.”
Fred: “Già!”


CONTINUA...?


AngoloAutore

Quando un 18enne in preda ad una "nostalgia dei vecchi tempi" si mette a scavare nei meandri delle cartelle del suo computer e trova storie scritte nei suoi teneri 15 anni... beh ecco che nascono cose del genere. Se questa "cosa" vi è piaciuta vi invito a lasciare una recensione c:
 

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Capitolo 2
*** II. Superpoteri di dubbia esistenza ***


II. Superpoteri di dubbia esistenza

Fred: “Salve a tutti, sono Fred. Per i malati di Alzheimer faccio un piccolo riepilogo. Nello scorso capitolo abbiamo visto Vincent, essere morso da un ragno geneticamente modificato. Dopo essere stato picchiato più di Lele Mora in galera, capisce che i suoi poteri non si sono ancora manifestati. Ora ci troviamo dietro un palazzo in costruzione, dove finalmente potrà vedere chiaramente i suoi nuovi poteri.
Vincent: “La pianti di riepilogare a quei quattro saggi che hanno deciso di leggere anche il secondo capitolo dopo il primo?”
Fred: “Si, arrivo.”
Vincent: “Bene, il morso del ragno sul collo ha smesso di fare male, quindi credo che i poteri siano sviluppati del tutto adesso.”
Fred: “Va bene che faceva male, ma il cerotto di Hello Kitty potevi anche risparmiartelo.”
Vincent: “SILENZIO! Il grande Vincent sta per arrampicarsi su questo palazzo spronato da una fighissima musichetta di sottofondo.”
Regia: “No, non è pronta. Vai senza.”
Vincent: “Uffaaaaaa! Va bene, mi arrampico lo stesso.”
Fred: “Dai, a compensare la mancanza di sottofondo ci pensano quegli spacciatori in fondo alla strada con i loro sguardi cupi.”
Vincent: “Certo, è proprio la stessa cosa.”
Fred: “Si, ma ora muoviti.”
Vincent: “Ok! Adesso testerò una volta per tutte se sono in grado o no di arrampicarmi come un ragno. *inizia a salire il muro*”
Fred: “ ... ... UAO! MITICO! FANTASTICO! STUPEFACENTE! *sfoglia dizionario di aggettivi* AFFASCINANTE! INCREDIBILE!
Vincent: “Fighissimo! Riesco ad arrampicarmi su questo muro morbido e umidiccio. Sono davvero un ragno allora!”
 
INTANTO

Muratore 1: “Che dici, si sarà asciugato quel cemento dietro a quel palazzo che stiamo costruendo?”
Muratore 2: “Non ancora credo. Speriamo che nessun imbecille lo rovini appiccicandosi sopra.”
Muratore 1: “Già, non mi sorprenderei se vedessi un ragazzino che si arrampica lungo il palazzo.”
Muratore 2: “Hai ragione. Ma chi è tanto idiota da trovare figa una cosa del genere?”
 
INTANTO
 

Vincent: “ODDIO, è una cosa fighissima!”
Fred: “Beato te! Però ora scendi, e attento a quel cartello con su scritto: cemento fresco.”
Vincent: “Ok. Adesso scendo.”
Fred: “Bene, adesso non resta che vedere come spari le ragnatele.”
Vincent: “ *agita le mani come una checca* “
Fred: “Strano che non riesci a sparare ragnatele.”
Vincent: “Già, forse non sono ancora abbastanza allenato per questo.”
Fred: “Bene, e adesso che si fa?”
Vincent: “In attesa che i miei poteri si sviluppino al massimo mi arrampico di nuovo sulla cima di questo palazzo e mi metto a saltare sui tetti con grande destrezza.”
Fred: “Bene, non vedo l’ora di vedere quanti palazzi riesci a saltare. *prende taccuino*.”
 
DOPO
 
Medico 1: “Cosa è successo?”
Medico 2: “Ragazzo caduto in un bidone dell’immondizia da 14 metri.”
Medico 1: “Dolori?”
Medico 2: “Fratture in tutto il corpo e un cerotto di Hello Kitty che ricopre un piccolo bitorzolo sul collo.”
Medico 1: “Nome?”
Medico 2: “Mmmm... Vincent Black.”
Medico 1: “Età?”
Medico 2: “Quindici anni.”
Medico 1: “Quoziente intellettivo?”
Medico 2: “Non molto elevato direi.”
 
Fred: “ Uuuuuno *annota sul taccuino*”
 
DOPO 12 GIORNI
 
Fred: “ECCOLO! Ritorno trionfale!”
Vincent: “Già, finalmente ho tolto tutti quei fastidiosi gessi che nemmeno mia madre ha voluto autografarmi.”
Fred: “Uaooo, vi volete proprio bene.”
Vincent: “Già, ma in ospedale non me ne sono stato con le mani in mano. Ho sconfitto uno dei miei peggiori nemici: Green Goblin!”
Fred: “Davvero? Come hai fatto a riconoscerlo?”
Vincent: “Ti racconto...”
 
IN OSPEDALE 4 GIORNI PRIMA
 
Medico: “Bene, adesso sei in grado di nuovo di camminare. La tua passeggiatina mattutina è finita.”
Vincent: “Ok, allora adesso torno in camer... ehi! Ma quel tizio steso in quel letto è stranamente tutto verde! Ma si! Quello è GOBLIN! *si fionda addosso a lui*”
Medico: “AAAAAAH *lo insegue* Signor Black lo lasci, ha solo una malattia cutanea infettiva impossibile da curare che gli rende la pelle verdastra!”
Vincent: “Si, dicono tutti così.”
 
FINE
 
Fred: “Uaooo, hai sventato una minaccia prima che potesse manifestarsi! Sei un grande!”
Vincent: “Si, lo so. Comunque sono passate quasi due settimane e non ho potuto usare i miei poteri visto che ero in ospedale.”
Fred: “SI! Hai ragione! Adesso anche il resto dei poteri si dev’essere sviluppato.”
Vincent: “Credo proprio di si. Guarda! Mi stanno crescendo anche le ragnatele sotto le ascelle!”
Fred: “Veramente quella si chiama pubertà e sono peli. Comunque le ragnatele c’è l’hai in faccia! Da quanto non ti fai una doccia?”
Vincent: “Non c’è tempo di lavarsi! Andiamo a provare i miei nuovi poteri!”
 
DOPO
 

Vincent: “Eccomi qui! Adesso sparerò una ragnatela fighissima su quel lampione!”
...
...
Fred: “Ehm, che succede?”
Vincent: “Non escono le ragnatele uffa!”
Fred: “Ma perché! Non penso che i poteri ancora debbano svilupparsi.”
Vincent: “Già! Sono passate due settimane cavolo! Dovrei divertirmi come un imbecille a sparare ragnatele dappertutto in questo momento. Invece no.”
Fred: “Bé, forse il ragno non ti ha morso bene.”
Vincent: “UFFA! Non ci si può fidare più nemmeno dei ragni OGM.”
Fred: “Non vedo proprio possibile che ancora non sai sparare ragnatele! CAVOLO DAVVERO! Prova ad arrampicarti almeno.”
Vincent: “Si vabbè! Quello lo so fare *scivola in continuazione*”
Fred: “COSA? Non sai nemmeno più arrampicarti?”
Vincent: “NOOOOOOOOOO! Adesso non ho proprio niente in comune con Spiderman!”
Fred: “Bé, a entrambi farebbe comoda una maschera però. La tua bruttezza è repellente.”
Vincent: “Basta fare battute!”
Fred: “Si, haha, ... battute.”
Vincent: “Adesso si che sono depresso più di mia nonna quando si mette la dentiera al contrario.”
Fred: “Immagino! Diventare un supereroe per qualche giorno e poi mettere fine a tutto così in fretta dev’essere devastante.”
Vincent: “Già, ormai mi ero completamente abituato all’idea di essere un eroe.”
Fred: “Bè, io vado a mangiare dei biscotti.”
Vincent: “Bella consolazione, amico!”
Fred: “E che ci devo fare io? Devo farti diventare uno Spiderman artificiale?”
...
...
Vincent: “ACCIDENTI! HO AVUTO UN’IDEA GRANDIOSA!
Fred: “Preparo qualche cerotto più virile e visto che ci sono anche la scaletta per il prossimo capitolo.”
Vincent: “Ecco vai! Io intanto mi chiudo in stanza e faccio quello che fanno tutti i giovani!”
Fred: “Ah... ovvero?”
Vincent: “Masturbarmi, ovvio.”
Fred: “Oh meno male, pensavo volessi costruire qualche stupido aggeggio per supereroi del terzo mondo.”
Vincent: “Ah ma quello viene dopo!”

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Capitolo 3
*** III. Ogni eroe ha il suo costume ***


III. Ogni eroe ha il suo costume

Fred: “Eccomi qui come al solito a riepilogare. Inizio a pensare che io serva solo a questo.
Vincent: “Zitto e muoviti che ho quasi fatto.”
Fred: “Ok capo. Allora, nello scorso capitolo ne abbiamo viste di tutti i colori, tranne il giallo, perché Vincent si è accorto dopo tante moine che non era dotato di nessun potere. Ci ha lasciato con della eccitante suspense (??) chiudendosi in camera ad architettare qualcosa di cui sono ancora all’oscuro.
Vincent: “Ecco fatto *esce dalla stanza*”
Fred: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAH! SEI NUDO!
Vincent: “OPS! Mi spoglio sempre quando devo lavorare. Mi aiuta.”
Fred: “Ma che razza di aiuto è?”
Vincent: “Non ci pensare *indossa primo pantalone che trova*”
Fred: “Bene, sorvolando sui tuoi grandi problemi (o da quanto ho visto, piccoli), che cosa hai fatto per 4 ore chiuso in camera?”
Vincent: “Vedi, ormai mi ero abituato all’idea di essere dotato di poteri, quindi ho fatto in modo di tornare ad averli.”
Fred: “Ti sei fatto mordere di nuovo da un ragno?”
Vincent: “No! Mi sono creato dei poteri da ragno artificiali!”
Fred: “So che me ne pentirò, ma... CHE SIGNIFICA?
Vincent: “Te lo mostro subito.”
Fred: “NO! Mi è bastato vederlo prima.”
Vincent: “Non fraintendermi sempre! Ecco, vedi questo largo tubicino che mi passa sotto tutto il braccio? Contiene delle piccole ma resistenti corde che escono fuori appena faccio pressione con il dito medio.”
Fred: “Sembra che mandi a fanculo qualcuno così.”
Vincent: “Non farci caso. Con questo sistema ho risolto il problema della ragnatele, invece per arrampicarmi, ho fissato dei rampini sotto le scarpe ed un particolare tipo di colla liquida a lenta essiccatura sulle dita, a base di acqua, foglie tritate, sperma e ghiaia.”
Fred: “Ingegnos... aspetta, COSA?
Vincent: “Forza, non c’è tempo per badare a che tipo di ingredienti ho usato per la colla, andiamo a provare i miei poteri!”
Fred: “NO! Ma sei pazzo?”
Vincent: “Che c’è?”
Fred: “Provare i tuoi poteri, così, in pubblico?”
Vincent: “Hai ragione! Nessun supereroe è completo senza un costume.”
Fred: “No, io mi riferivo al fatto che è una cosa stupida, ma anche la tua osservazione è giusta.”
Vincent: “Interessante, quindi adesso mi serve un costume!”
Fred: “Già, ma a giudicare questi ritagli di giornale che ho conservato, non possiedi nulla di buono *mostra ritagli*”
31 Ottobre 2009 - Ragazzo pestato perché indossava vestito di Hello Kitty per Halloween -
31 Ottobre 2008 - Ragazzo pestato perché indossava vestito di Manny Tuttofare per Halloween -
31 Ottobre 2007 - Ragazzo pestato perché indossava vestito di Pikachu per Halloween -
Fred: “Uao, i giornali fanno affari con te il 31 Ottobre.”
Vincent: “Come darti torto. Bé, allora andiamo all’EMPORIO DI HALLOWEEN, in centro. Vediamo se ha qualcosa di decente da offrire.”
Fred: “Come ci arriviamo cocco? Specialmente tu non hai un grande senso dell’orientamento. Ricordo ancora quando 3 anni fa ti perdesti nel tuo bagno.”
Vincent: “Userò i miei poteri per arrampicarmi su un alto palazzo e lo individuerò dall’alto.”
Fred: “Va bene, ma come la mettiamo con la situazione delle persone che ti vedono?”
Vincent: “Mmmmh, userò questa piccola mascherina intagliata al momento.”
Fred: “Proviene dal perizoma di tua madre o sbaglio?”
Vincent: “Ssssst! Non dire niente!”
Fred: “Bene, allora andiamo.”
 
ALL’EMPORIO DI HALLOWEEN
 

Fred: “Bé, eccoci.”
Vincent: “Ma è chiuso.”
Fred: “Mmmmh, sarà il fatto che siamo in Febbraio forse.”
Vincent: “E questo lavora solo ad Halloween?”
Fred: “Si accontenta di poco.”
Vincent: “Ma io ho bisogno di un costume! SCASSINIAMO LA SARACINESCA!
Fred: “Si, così diventi criminale ancora prima di diventare supereroe artificiale. E poi non riusciresti a forzare la serranda. Hai la forza di un pesce rosso nella sua boccia.”
Vincent: “E ALLORA COME FACCIO!
Fred: “Non ti resta che cucirtelo da solo!”
Vincent: “Si hai ragione. Però che noia!”
 
A CASA
 
Vincent: “Forza, prendiamo aghi e stoffa e cuciamo.”
Fred: “OK! AL LAVORO!
 
DOPO 17 ORE
 
Vincent: “OH! FINALMENTE!
Fred: “Finalmente cosa? Sei solo riuscito a mettere il filo dentro l’ago.”
Vincent: “Bé, è pur sempre un passo in avanti.”
Fred: “Bene, per il 2035, saremo riusciti a completare un braccio allora.”
Vincent: “Non preoccuparti. Adesso che ho fatto il primo passo ho acquistato dimestichezza e abilità nel cucir... ops, mi è sfuggito il filo. Ricominciamo.”
Fred: “Vado a casa!”
Vincent: “NO FERMO! Devi farmi da spalla.”
Fred: “Si, anche se devo farti da spalla, stare qui è una palla.”
Vincent: “Bene, iniziamo a cucire!”
Fred: “Hai pensato almeno al colore e alla forma del costume?”
Vincent: “Ah, non ci avevo pensato.”
Fred: “Ma sei inutile! Se non fosse per me adesso avresti dei poteri inesistenti, senza pantaloni e con un perizoma rosa intagliato in faccia.”
Vincent: “Bè, a questo servono le spalle no?”
Fred: “Forza, muoviti che già mi sono rotto.”
Vincent: “Bene, adesso disegnerò su un foglio la forma e il colore del mio nuovo e fantastico costume!”
 
DOPO 10 MINUTI
 
Fred: “ *contorce la testa* che cosa sarebbe quello?”
Vincent: “Il mio costume.”
Fred: “Sembra un escremento di piccione! Anzi, forse peggio.”
Vincent: “Non sono un genio in Disegno purtroppo.”
Fred: “Lo vedo.”
Vincent: “Uffa! Nel film di Spiderman, Peter ha fatto un figurone quando disegnava il suo costume, con tutti quegli addobbi e ragni.”
Fred: “Già, tu il massimo che sei riuscito a fare è uno scarafaggio con un occhio al posto della bocca e l’altro all’altezza del pube.”
Vincent: “SI! Ma insomma che importanza ha il disegno! L’importante è che io ho focalizzato bene nella mia mente come deve essere il costume.”
Fred: “Se lo dici tu.”
 
DOPO ALTRE 17 ORE
 
Vincent: “Oh, ecco qui il mio bellissimo costume!”
Fred: “Adesso è un escremento di piccione a grandezza reale!”
Vincent: “Dai, non è così male!”
Fred: “Come dicevi? L’importante è focalizzare nella propria mente? Bé, in questo caso allora hai disegnato alla perfezione quello che avevi in mente.”
Vincent: “Uffa! Dopo tutta questa fatica ero riuscito a cucire un costume fatto di stoffa e sperma ed è stato tutto inutile!”
Fred: “Lo sperma è necessario in tutto?”
Vincent: “NON TI FISSARE! Devo pensare ad un modo per ottenere il costume.”
Fred: “Fattelo artigianalmente, l’importante è che la gente non ti riconosca.”
Vincent: “Si, forse hai ragione.”
 
DOPO
 
Vincent: “Bene, dopo tanto tempo sono riuscito a completare questo coso.”
Fred: “Tanto taaaaanto tempo. Mi è cresciuta la barba!”
Vincent: “Ti raserai dopo. Adesso dammi un parere sul costume.”
Fred: “Allora, la tua maschera è penosa e si vede che è lo stesso perizoma di tua madre però immerso nella vernice blu, la calzamaglia è sporca, puzza, è piena di buchi e si vede che è la stessa del costume di Hello Kitty (ma colorata di rosso) perché c’è ancora la coda paffuta dietro il sedere.”
Vincent: “Non è vero! Non è del costume di Hello Kitty!”
Fred: “E questo come lo spieghi? *preme bottone sulla pancia*”
Costume: “Ti voglio tanto bene *fa le fusa*”
Vincent: “UFFA! E va bene, è di Hello Kitty, ma tagliata la coda cosa ne dici del costume?”
Fred: “Fa schifo *non ci pensa su due volte*”
Vincent: “MAGNIFICO!
Fred: “Cosa?”
Vincent: “Se tu dici che fa schifo, indubbiamente il mio costume è fighissimo, perché tu ti sbagli sempre.”
Fred: “Se lo dici tu.”
 
INTANTO
 
Mamma: “Dove accidenti è il mio perizomaaaaaaaaaa! Non posso andare a lavorare senza quello!”

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Capitolo 4
*** IV. La vendetta è un piatto che va servito freddo ***


IV. La vendetta è un piatto che va servito freddo

Fred: “Eccomi qui con il riepilogo, cari lettori che avete ancora il fegato di leggere questo pattume.
Vincent: “Coraggio! Mettici un po’ più di entusiasmo! E sbrigati che non vedo l’ora di iniziare.”
Fred: “Nello scorso capitolo, abbiamo visto Vincent alle prese con il suo costume che serve a mascherare la sua identità, anche se nessuno se lo fila nemmeno per sbaglio. Alla fine, dopo ore di estenuanti e inutili prove, Vincent si è rassegnato e come costume ha usato un ridicolo perizoma intagliato e una calzamaglia pucciosa di Hello Kitty.
Vincent: “Come sempre mi fai sembrare un idiota nelle tue presentazioni, ma sono troppo eccitato per risponderti male.”
Fred: “Perché sei eccitato?”
Vincent: “Bé, adesso che sono munito di poteri e costume, mi resta solo una cosa da fare!”
Fred: “Gettare tutto nella pattumiera e tornare a leggere solo fumetti?”
Vincent: “NO! Devo vendicarmi di Hugo, il bulletto della scuola che tante volte mi ha infilato la testa nel water... e ha tirato lo sciacquone.”
Fred: “Credi di saperlo fronteggiare senza romperti qualche osso questa volta?”
Vincent: “SI! NE SONO SICURISSIMO AL 98,9%
Fred: “Quell’1,1 prenderà il sopravvento, ne sono certo.”
Vincent: “Cosa dici?”
Fred: “Niente. Vincent, non ti preoccupa il fatto che se Hugo ti riconosce, quando ti incontrerà senza costume ti gonfierà peggio di un pallone aereostatico?”
Vincent: “MA DAI! Nessuno mi riconoscerebbe con questo costume.”
Fred: “Solo un insano di mente non ti riconoscerebbe con quella mascherina macchiata di pipì e quella tua vocetta al femminile.”
Mamma: “Vincent hai visto il mio perizom... AAAAAAAAAAAAH! LADRO! *prende una scopa*”
Vincent: “Vedi che non mi ha riconosciuto?”
Fred: “Si, ma scappa altrimenti ti uccide!”
Vincent: “Non lo farà! Perché io mi proteggerò!”
Fred: “VEDIAMO! Oh, che colpo, grandioso anche quest’altro! UAO! QUESTO DEVE FAR MALE! Ehi, trattare così uno di famiglia! Uao, che botta! MITICO! Oh, un altro colpo da maestro, non me l’aspettavo da te. SEI UN MITO!
...
...
Mamma: “E così impari ad intrufolarti nella casa degli altri!”
Vincent: “Ahi ahi! *si pulisce il sangue con la moquette*”
Fred: “Bella lotta.”
Vincent: “Sta zitto! Mi ha colto di sorpresa, altrimenti ti facevo vedere io come la riducevo.”
Fred: “Sono davvero curioso di sapere come sconfiggerai Hugo, tanto crudele da giocare a Ping Pong usando dei gatti vivi come racchette, se ti fai battere da una donna in vestaglia da notte e con delle melenzane sugli occhi.”
Vincent: “Sta zitto!”
 
IL GIORNO DOPO
 
Fred: “Come tuo amico e tuo galoppino nel riassumere a inizio capitolo, cerco di distoglierti dal tuo obiettivo di farla pagare a Hugo.”
Vincent: “Come tuo amico e tuo capo assoluto, ti ignoro.”
Fred: “Bene, allora me ne resterò qui a guardare. Dammi il tuo cellulare però.”
Vincent: “Oh, grazie! Ti preoccupi che possa rompersi nello scontro? Tieni.”
Fred: “Veramente voglio riprenderti con la telecamera e mettere il video su YouTube. Ho già in mente il titolo. Buffone dal costume ambiguo si fa picchiare da un bestione di due metri dalla massa muscolare anormale.”
Vincent: “Si certo, farà un boom di visualizzazioni. Adesso ti faccio vedere io.”
Fred: “Attenderò con pazienza.”
 
Vincent: “HEY HUGO! O DOVREI CHIAMARTI IMMONDIZIA IMMONDA!
Hugo: “Chi ha detto questo? Saranno le sue ultime parole dopo: AAAAAARGH e BASTA TI PREGO!
Vincent: “Sono stato io!”
Hugo: “Tu? Sembri mia nonna quando cerca di leggere qualcosa senza occhiali!”
Vincent: “Ridi adesso, poi ti faccio vedere io.”
Hugo: “Non so chi sei ma quel costumino attillato te lo strappo e te lo lego al collo se non la pianti.”
Vincent: “Non ho paura di te. Sembri solo un pappagallo tropicale con la rabbia!”
Hugo: “L’ultimo che mi ha insultato in questo modo è al cimitero... vivo.”
Fred: “Perché? C’è qualcun altro che gli ha dato del pappagallo tropicale rabbioso?”
Vincent: “Bé, allora adesso ti mando a calci a fargli compagnia.”
Hugo: “Ok! L’hai voluto tu.”
Alunna: “Professore, lo fermi! Non è un bene quando la vena sulla fronte di Hugo si gonfia fino a diventare più grande di una mano.”
Professore: “No, grazie, passo. Ho appena mangiato.”
Alunna: “Guardi che non deve farsi mica un bagno! ... ... professore, dov’è andato?”
Professore: “HA-HA! Nascosto nel cestino di rifiuti nessuno mi troverà e non sarò costretto a fare l’eroe ... *gli cade frappè in testa*”
Hugo: “STO ARRIVANDO!
Vincent: “Ragnatela vai! Accidenti! Si è inceppato il meccanismo!”
Fred: “Di già? Si vede che è 100% artigianale.”
Hugo: “Prendi questo! *sferra un pugno nello stomaco*”
Costume: “Ti voglio tanto bene *fa le fusa*”
Hugo: “Ormai è tardi per scusarsi con la voce da gattino!”
Vincent: “Non volevo scusarmi! Ha parlato solo il mio costume. Adesso schiverò i tuoi colpi con un doppio salto mortale, atterrerò dietro di te e ti colpirò con un pugno micidiale!”
Fred: “Doppio salto mortale? A stento riesce a mantenersi in piedi quando scende dal letto!”
Hugo: “DOVE VAI! Non ti lascerò sfuggire ai miei colpi!”
Vincent: “E invece si! Adesso mi preparo a saltar... ehi! NO! Ho incollato la mia mano destra al tuo pene per sbaglio!”
Hugo: “COSA? Lasciami idiota!”
Vincent: “Vorrei ma la colla è resistentissima!”
Fred: “Che scena raccapricciante.”
 
DOPO
 
Fred: “Che dici, lo chiamo l’ospedale?”
Vincent: “Macché! Ho un ordinanza restrittiva nei confronti di tutti i pazienti e medici, dopo quell’incidente con Goblin.”
Fred: “Bé, sei messo male però.”
Vincent: “Si, ma ha avuto solo fortuna.”
Fred: “Vincent, ti ha suonato come un tamburo il giorno della parata del Ringraziamento.”
Vincent: “Basta parlare! Avrà pure vinto la battaglia, ma non ha vinto la guerra!”
Fred: “Si, ma abbassa quel braccio, ti è uscito un osso da fuori e mi fa senso.”
Vincent: “Devo migliorare il mio costume e potenziare i miei poteri!”
Fred: “Non sarebbe il caso di mollare tutto? Forse non sei nato per fare l’eroe.”
Vincent: “Eroi non si nasce! Si diventa!”
Fred: “Questo te lo sei appena inventato.”
Vincent: “Batman si è arreso quando i suoi genitori sono stati trucidati?”
Fred: “No, però è rimasto depresso per gran parte della sua vita e i tuoi genitori sono vivi e vegeti. Tua madre si spacca la schiena al lavoro e tuo padre dorme rumorosamente sul divano perché è disoccupato.”
Vincent: “Si, ma conta la sostanza!”
Fred: “E poi io non migliorerei il costume! Lo butterei proprio.”
Vincent: “No! Migliorerò il mio costume e come Batman, il mio costume rappresenterà qualcosa che mi fa davvero paura, perché solo affrontando le paure, si diventa eroi!”
Fred: “Quindi? Ti ordino un costume a forma di broccoli?”
Vincent: “Basta parlare! Alla base!”
Fred: “Cioè la tua sporca camera da letto.”
 
A CASA
 
Fred: “Ecco, si è di nuovo chiuso in camera. Io cosa dovrei fare adesso? Starmi con le mani in mano?”
Vincent: “SI!
Fred: “Pensa a LAVORARE!
Vincent: “Tanto ho finito!”
Fred: “E allora vediamo ‘sto capolavoro!”
Vincent: “ECCO!
Fred: “UAO!
Vincent: “Scioccato vero? Ho buttato il vecchio costume e ne ho cucito un altro di colore nero e rosso.”
Fred: “M-ma è b-bellissimo! Come hai fatto!”
Vincent: “He-he! Con tanto sudore della fronte e fatica!”
Sarto *da dentro la camera*: “Allora paghi in contanti o con carta di credito?”
Fred: “L’hai fatto proprio tu! Si vede *lo guarda male*”
Vincent: “Aaaaah, insomma! Sempre a criticare! Basta che ora ho un costume decente che non ti fa le fusa appena lo tocchi!”
Fred: “Bé, in effetti è meglio.”
Vincent: “Poi ho migliorato le corde aggiungendo un’estremità appiccicosa all’estremità, così posso anche aggrapparmici, ho reso più resistente la colla sulle dita e ho aggiunto, per proteggermi meglio dai colpi, delle setole di acciaio nei punti più fragili del mio corpo.”
Fred: “Cioè dappertutto?”
Vincent: “Come hai fatto ad indovinare?! Bé, fa niente. Adesso ho anche una maschera come si deve.”
Fred: “Bé, non ci vuole molto a fare una maschera migliore di un perizoma intagliato. Anche farsela di cartone è meglio.”
Vincent: “Comunque adesso sono un eroe a tutti gli effetti, ma prima di occuparmi dei miei doveri, devo risolvere questa faccenda di Hugo!”
Fred: “Ancora? Sei monotono!”
Vincent: “Tu zitto e pensa a preparare il riepilogo per il prossimo capitolo.”

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