Hawaii

di innamoratahobbit96
(/viewuser.php?uid=499671)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1


20 giugno

POV CHANTAL

< < Chelsea! Svegliati! > > urlai alla mia amica.
< < Cosa? – chiese aprendo leggermente gli occhi – siamo già arrivati? > >
< < “Già arrivati”? è passato molto tempo . . > > le dissi alzando una sopracciglia.
< < Ah . . sì sì . . > >
Chelsea si girò verso Jamie, il suo fidanzato.
< < Ehi . .buongiorno amore > > la salutò Jamie accarezzandole una guancia e dandole un bacio.
< < Hai dormito bene? > > chiese Chelsea.
< < Benissimo . . e ho ricevuto proprio un bel “buongiorno” > >
Alzai gli occhi al cielo. Mi alzai dal sedile e presi la mia valigia.
< < Forza piccioncini! Vi sbaciucchierete appena arriveremo in hotel > > dissi alzando la voce per farmi sentire.
I miei amici si svegliarono e presero le loro valigie.

Scendemmo dall’aereo e ammirammo il paesaggio che ci trovavamo di fronte.
Un’isola paradisiaca. Ci trovavamo ad Honolulu, alle Hawaii.
Abbiamo preso le nostre valigie e abbiamo attraversato l’agglomerato urbano, fino a quando non siamo giunti verso l’hotel “The Virginia Resort”.
Non avevamo impiegato molto tempo. Ci sono bastati appena 5 minuti.
Si trovava in periferia, in un luogo abbastanza tranquillo.
La facciata aveva molti balconi bianchi, addobbati con fiori colorati e aveva 8 piani.
Entrammo nel nostro hotel a 5 stelle e fummo accolti calorosamente.
< < Aloha. Benvenuti signori > >
< < Grazie mille > >
< < Voi siete . . – la signora alla reception controllò dei documenti – Chelsea Scott, Jamie Dordan e Chantal Butler > >
Abbiamo annuito.
< < Il mio collega vi mostrerà la vostra camera > > ci disse sorridendo.
Un uomo vestito elegante, con uno smoking, prese le nostre valigie e ce le portò in ascensore.
Salimmo fino al quinto piano e dopo aver attraversato un lungo corridoio, fino a quando il cameriere si fermò davanti alla nostra camera.
Io e i miei amici lo abbiamo ringraziato e quando se ne andò, entrammo.
La camera era spaziosa, con un divano giallo, un tavolino davanti ad esso e una grande tv. Poi c’era il bagno, con tante piastrelle azzurre incollate alle pareti.
I letti erano morbidi, con grandi cuscini e le lenzuola erano bianche e azzurre.
Infine, avevamo una piccola terrazza, che si affacciava sull’oceano.
Abbassammo lo sguardo e vedemmo il grande cortile affacciato sul mare con un giardino, una piscina e un grande gazebo dove stavano tanti tavoli, poltroncine e un piccolo palco.
< < è bellissimo > > mormorò Chelsea.
< < Mai quanto te > > disse Jamie stringendola da dietro e baciandole il collo.
Ecco, questi sono i miei due carissimi amici di 30 anni.
Jamie: un ragazzo alto, moro, con un fisico perfetto, gli occhi scuri e una barba leggera.
Chelsea: una ragazza anch’essa alta e con un fisico perfetto, dai capelli lunghi e ricci, con occhi scuri.
Essi lavorano in un maneggio e Chelsea, allo stesso tempo, fa parte di una famosa redazione Newyorkese. Stanno insieme da molti anni. Sono innamoratissimi, anche se non mancano le discussioni, poiché Jamie è corteggiato da molti.
Poi ci sono io, Chantal. Ho 28 anni. Ho la pelle scura, occhi castani e capelli neri, ricci e lunghi fino al collo e sono un’attrice teatrale americana.
Entrambi, lavoravamo e abitavamo a New York.
L’estate era finalmente giunta e io e i miei amici potevamo finalmente riposare, per questo, mi chiesero se volevo andare alle Hawaii con loro.
Una vacanza mi ci voleva proprio, anche perché il mio ragazzo mi aveva appena lasciata, per messaggio, per la sua migliore amica.
Non riuscii ad accettarlo, per questo soffrii moltissimo.

POV RICHARD
Stavo dormendo beatamente finché James non mi buttò addosso dell’acqua ghiacciata.
< < James!!! > > lo richiamai svegliandomi all’improvviso e alzandomi dal letto.
James, Aidan, Graham, Martin e Lee risero come matti, mentre le gocce d’acqua non si riversarono sul pavimento.
Andai in bagno, tolsi la canottiera e la strizzai.
< < Stavi russando come un treno > > rise Lee.
< < Ma guardate cosa avete fatto! Avevo appena lavato le lenzuola! > > dissi.
< < Tanto fa caldo, si asciuga in fretta > >
Sospirai e uscii sulla terrazza, seguito dai miei amici.
< < Che facciamo stasera? > > chiese Martin.
< < Dovrebbe esserci il karaoke stasera in cortile > > disse Aidan.
< < Perfetto. Le ragazze vorranno andarci? > > domandai.
< < Sì . . loro vanno matte per il karaoke, adesso andiamo a proporlo agli altri, così ci mettiamo d’accordo > > disse Martin rientrando in camera e uscendo per chiamare i nostri amici.

Mi chiamo Richard, ho 38 anni e sono un attore inglese. Finalmente erano arrivate le vacanze e non c’era meta migliore dove trascorrerle con i propri amici: alle Hawaii.
Almeno lì non c’erano tanti paparazzi che ti rompevano le scatole ogni tre per due e avevamo scelto un hotel confortevole: The virginia Resort.
Eravamo un gruppo di dieci ragazzi, sei maschi e quattro femmine.
Ad un certo punto, sentii una voce femminile chiamarmi.
< < Rich > >
< < Ehi > > mi voltai vedendo la mia fidanzata varcare la soglia della porta della camera.
Quando mi venne incontro mi cinse il collo con le braccia e io le strinsi i fianchi, mentre i miei amici uscirono dalla camera, lasciandomi solo con lei.
Si chiama Angelica. È una modella. E’ di pochi centimetri più bassa di me.
Ha i capelli lunghi, mossi e castani, mentre gli occhi sono di color verde smeraldo.
Siamo fidanzati da un anno, ma con lei non sono più così tanto sicuro di star bene.
Angelica è abbastanza volgare, veste sempre in minigonna, tanto da far vedere quasi il lato B, ha magliette molto scollate.
In pubblico si comporta come un’ochetta. Non sempre mi ascolta quando gli parlo dei miei problemi . . insomma, sono un po’ stanco, ma non ho il coraggio di lasciarla.
< < Allora tesoro . . che facciamo stasera? > > mi chiese giocherellando con le dita sul mio petto.
< < Andremo al karaoke > > dissi entusiasta.
< < “Karaoke”? è noiosissimo > > sbuffò.
Sospirai.
< < Cosa vuoi fare? > > gli chiesi.
< < Io e le ragazze avevamo deciso di andare nel locale di ieri . . quello dove ci sono tanti ragazzi . . > >
Ma . .
< < Martin aveva detto che il karaoke andava bene, anche gli altri sono d’accordo > >
< < Ma noi vogliamo andare al locale > > disse facendo gli occhi dolci.
Abbassai lo sguardo, ma decisi di non darle corda come solitamente faccio.
< < Mi dispiace . . che ti piaccia o no, noi ragazzi andiamo al karaoke, avete sempre deciso voi cosa fare . . ora tocca a noi > > dissi allontanandola.
Angelica sbuffò.
< < Sei proprio noioso > > disse uscendo dalla camera e sbattendo la porta.


Ciao a tutti:D
Eccomi qui con una nuova storia su Richard Armitage. Spero vi piaccia:)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 
POV CHANTAL
La sera, dopo aver fatto una breve passeggiata sulla spiaggia, visto che eravamo arrivati nel tardo pomeriggio, siamo tornati nella nostra camera e ci siamo cambiati.
Jamie indossò una camicia bianca e dei pantaloncini di jeans. Chelsea indossò un abito nero lungo fino alle ginocchia e con la scollatura a cuore e senza maniche, mentre io indossai dei pantaloncini di jeans e un top in chiffon di colore giallo.
Alle otto, io e i miei amici scendemmo nel salone e un cameriere ci fece accomodare al nostro tavolo.
I lampadari a sospensione sul soffitto erano di cristallo e illuminavano tutta la sala. I tavoli erano bianchi e al centro avevano una candela.
< < Ehi ragazzi, questa sera c’è il karaoke . . ci andiamo? > > propose Chelsea.
< < Sì dai! > > disse Jamie entusiasta.
< < Dov’è? > >
< < In cortile > > rispose Chelsea.
Il cameriere ci portò il menù e noi scegliemmo cosa ordinare.
Intanto, dalla porta entrò un gruppo di dieci ragazzi.
Dal loro accento sembravano essere inglesi e riconobbi alcuni. Erano attori famosi per alcune serie televisive.
< < Lui è . . Martin Freeman > > dissi indicandolo con lo sguardo.
< < Lee Pace . . – continuò Jamie – Aidan Turner  . . > >
Altri attori non li conoscevo affatto.
< < Richard Armitage! Wow! > > disse Chelsea.
Jamie si voltò verso di lei e Chelsea si zittì subito.
Richard Armitage, il nome mi pareva estraneo.
Chelsea me lo indicò. Era un uomo alto, dai capelli neri e corti e con una barba leggera. Indossava una camicia azzurra, leggermente scollata.
Wow, che uomo.
Scossi la testa per evitare di fare pensieri sconci. Insomma, era bello, lo dovevo ammettere, ma era un attore, pieno di soldi e chissà . . con tante donne.
Le ragazze che erano con loro erano molto belle, alte, dai capelli lunghi, un portamento elegante, ma vestivano in una maniera che non mi piaceva affatto.
 
Continuai a chiacchierare con i miei amici, parlando di quanto fossero affascinanti le Hawaii.
Non c’era tutto il casino di New York. Era la prima volta che le visitavo.
Dopo aver cenato, risalimmo nelle nostre camere e ci preparammo per uscire.
Visto che era ancora presto, abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni, entrando in vari negozi.
 
Alle nove e mezza di sera rientrammo in hotel e andammo nel cortile.
C’era una simpatica musica di sottofondo, ballabile.
Ci sedemmo sulle poltroncine non molto lontano dal palco e ordinammo delle bibite fresche.
 
 
POV RICHARD
Dopo essermi fatto una doccia fresca, indossai una camicia azzurra e dei jeans.
Prima di uscire mi guardai allo specchio e mi sistemai i capelli corti. Io e il mio gruppo scendemmo nel salone per cenare, dove c’erano già molte persone seduti ai propri tavoli.
Cenammo e prendemmo il dolce.
< < Allora . . ci vediamo in cortile alle nove e mezza? > > chiese Aidan.
< < Sì! Va benissimo > > disse Graham.
< < A fare?! > > sbottò Miriam.
< < C’è il Karaoke > > le disse Martin.
< < Karaoke? – chiese Miranda schifata – noi vogliamo fare shopping > >
< < Siamo già andati ieri, questa sera non possiamo scegliere noi? > > chiese Graham.
< < Voi andate al karaoke, NOI ce ne andiamo a fare shopping - disse Viola.
< < tu verrai con noi, vero? > > mi disse Angelica.
< < Ehm . . scusami ma io . . preferisco andare al karaoke > > le dissi gentilmente.
< < Vai. Vai con i tuoi amici. Cavoli tuoi > > sbottò alzandosi e andandosene con le altre ragazze.
< < Si arrangiano quelle lì! > > mormorò Aidan finendo il suo gelato.
 
Tornammo in camera, sistemammo le nostre cose e scendemmo in cortile alle nove e mezza.
 
 
POV CHANTAL
< < Buongiorno gente! Fatevi sentire! > > urlò un signore vestito elegante, al microfono.
La gente applaudì e fischiò, urlando il suo nome: Fred. Sicuramente lo conoscevano già.
< < Dopo molti altri eventi, questa sera abbiamo deciso di proporvi il karaoke. Chi sa cantare? > > urlò, mentre alcune persone alzarono le mani.
IO. SCEGLI ME. ME.
< < Ricordatevi che questa non è una gara, ma un modo per divertirsi. Nessuno è qua per giudicarvi . . io per esempio . . canto male > >
Era un signore molto allegro e aveva i capelli neri, con una cresta.
< < Allora . . chi sono i coraggiosi che vogliono iniziare? > >
Una coppia di fidanzati italiani salii sul palco e si presentò, per poi cantare “Angelo”, di Francesco Renga.
Diciamo che furono . . abbastanza bravi, ma la cosa bella era il fatto che nessuno li prendesse in giro.
Dopo aver fatto cantare 5 giovani e adulti, il presentatore decise di chiamare ancora qualcuno.
< < Noi! > > urlò Chelsea alzando la mano e prendendomi per il braccio.
< < Ma cos . . ?! > >
< < Noi vogliamo cantare! > >
Il presentatore ci notò e l’occhio di bue puntò verso di noi.
< < Oh . . adesso canteranno quelle due bellissime ragazze > >
Fulminai Chelsea con lo sguardo e subito, salì sul palco.
< < Ma . . la tua amica . . ? > >
< < Coraggio! Vieni! > > mi disse Chelsea al microfono, mentre io sprofondavo di vergogna.
Mi coprii la faccia con le mani, ma quando la gente mi incitò a salire sul palco, presi un lungo respiro e raggiunsi la mia amica.
< < Perfetto! Come vi chiamate? > > ci chiese per poi appoggiarci il microfono sotto le nostre bocche.
< < Chelsea > >
< < Chantal > >
< < Cosa volete cantare? > > ci chiese Fred mentre sullo schermo facevano scorrere i titoli di alcune canzoni.
< < El mismo sol! > > urlò Chelsea indicandolo.
< < Bellissima questa canzone! La amo! > > disse commosso Fred.
La musica partì e il cuore mi batteva all’impazzata. Iniziai a cantare,sentivo i riflettori contro di me e preferii non guardare in faccia il pubblico,visto che ero già abbastanza agitata.
Chelsea ogni tanto mi guardava e mi infondeva coraggio.
Però . . . dovevo dire che non ero poi così male, così, lentamente, feci vedere la mia sicurezza.
La gente seguì il ritmo battendo le mani e alcuni si alzarono persino a ballare.
Quando la canzone finì, Jamie fischiò e il pubblico applaudì. Non me l’aspettavo.
Il cuore batteva ancora, forse ancora di più rispetto a prima, ma soprattutto, persi un battito appena notai tra il pubblico Richard.
Stava chiacchierando con una sua . . amica? Penso fidanzata, visto che lo prese per il braccio, mentre gli faceva gli occhi dolci.
 
 
POV RICHARD
< < Buongiorno gente! Fatevi sentire! > >
La gente applaudì e urlava il suo nome: Fred. È molto conosciuto alle Hawaii, poiché sapeva come intrattenere la gente ed era molto simpatico.
Diede inizio al karaoke e cantarono alcuni giovani e adulti. Per ultime, chiamò due ragazze.
Salì sul palco . . Chelsea mi pare si chiamasse. Era molto entusiasta e non vedeva l’ora di cantare.
Chiamò una sua amica, che era ancora seduta sulla sua poltrona. Era imbarazzata ed indecisa se salire sul palco o no.
Sicuramente aveva paura di fare brutta figura, ma non doveva avere paura. Il karaoke non serve per vedere chi è più bravo.
Allora, fischiai e la gente applaudì, incitandola.
La ragazza si alzò dalla poltrona e salì sul palco.
Era una giovane ragazza di colore, dai capelli corti , ricci e neri, con gli occhiali neri.
Era più bassa rispetto alla sua amica Chelsea e appena si girò verso il pubblico, notai il suo sguardo delizioso.
Era imbarazzata e ogni tanto abbassava lo sguardo. Sorrisi per la sua tenerezza e non riuscii a fare a meno di osservarla.
Appena si presentarono, riuscii a capire che fossero Americane dal loro accento.
Inizialmente, la ragazza era ancora un po’ imbarazzata, ma grazie alla sua amica, riuscì a sciogliersi e cantò con tutta la sua sicurezza.
Erano molto brave a cantare. Secondo me avevano partecipato ad un corso di canto.
Quando la canzone finì, applaudimmo e ci alzammo in piedi.
< < Certo che cantano che come campane stonate > > disse una voce dietro di me.
Era Angelica, con le altre.
< < Per me sono state molto brave invece > >
< < Si è fatto tardi, torniamo in camera? > > mi chiese prendendomi il braccio.
Annuii, ma prima di andarmene, mi voltai ancora una volta per guardare la ragazza . . accidenti, mi ero dimenticato il suo nome!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
 

21 giugno 
 
POV RICHARD
Era ormai mezzanotte. Faticai a prender sonno. Potevo sentire ancora la dolce voce di quella ragazza al karaoke. Guardai il soffitto e portai una mano dietro la testa, mentre continuavo a sorridere e pensare a lei.
< < è stata brava quella ragazza . . intendo al karaoke > > mormorai accendendo la luce sul comodino.
< < Chi? > > chiese Aidan alzando la testa dal cuscino e guardandomi.
< < Ah! Stai parlando di . . non mi ricordo più il suo nome > > disse Lee.
< < Sì . . molto brave, per me hanno fatto un corso di canto > > pensò Martin.
< < Credete che la vedrò in spiaggia? > >
 
“Accidenti a me! Così è ovvio che ti scoprono” pensai.
 
< < Richard . . ti sei preso una cotta per lei? > > chiese James sorridendo.
< < Cosa? Macché. Vorrei farle i complimenti > > mentii. Tutt’altro. Desideravo conoscerla e non capivo il motivo.
< < è giovane, si vede > > disse Lee.
In effetti, sembra avere 20 anni. Sarebbe troppo piccola.
< < Ma è adulta > > continuarono Martin e Aidan.
< < Andiamo ragazzi, non pensiamoci . . è tardi, è ora di dormire > > disse James sbadigliando e spegnendo la luce.
Sospirai e mi addormentai, sperando di rivederla il giorno dopo.
 
 
Il mattino seguente, scendemmo nel salone. Il cuore mi batteva forte e mi guardai attorno. Erano le otto, forse era ancora a letto.
Mi sedetti al tavolo tristemente, scossi la testa e feci colazione.
Non capivo più cosa mi stava succedendo.
Forse era solo attrazione, una cotta passeggera, insomma, si vedeva . . era giovanissima, inoltre, ero anche fidanzato.
 
Verso le dieci, scendemmo in spiaggia. Il sole era alto nel cielo e faceva molto caldo.
Le ragazze si tolsero immediatamente gli abiti e si buttarono in acqua, mentre io, decisi di fare una passeggiata tranquilla sul lungo mare.
Quando tornai dalla breve passeggiata, entrai in acqua con i miei amici.
 
 
POV CHANTAL
Un uomo alto e moro si avvicinò lentamente a me, mi guardò le labbra e mi prese il mento fra le dita . . la sua bocca stava per avvicinarsi alla mia quando . . .
 
< < Chantal !! > >
Mi svegliai di soprassalto e mi ritrovai davanti due occhi grandi e scuri.
< < Ehi sei proprio dormigliona eh > > rise Chelsea.
Presi il mio cuscino e glielo lanciai addosso.
< < Ma sei pazza? > > rise.
< < Primo: stavo sognando. Secondo: mi hai fatto saltare per aria! > > la rimproverai.
< < Mi scusi. . – rise – stavi sognando? Mmmmm e cosa? > >
< < Ehm . . stavo  . . . nulla . non mi ricordo più > > mentii.
Intanto, Jamie uscì dal bagno.
< < Ah  . . appena te lo ricordi, fammi uno squillo > > rise alzandosi e dirigendosi in bagno.
Sbuffai e sistemai il letto.
Appena Chelsea uscì dal bagno, fu il mio turno. Mi lavai e mi preparai. Indossai un costume a fascia fucsia, sopra, misi dei pantaloncini e una camicetta corta fino al busto.
 
Scendemmo al salone facemmo colazione. Guardai i tavoli, cercando di ricordare dove era seduto Richard. Quando notai il suo tavolo, vidi che era tutto sparecchiato.
Aveva ragione Chelsea a dirmi che ero lenta e dormigliona.
Successivamente, scendemmo in spiaggia.
Abbiamo scelto un posto tranquillo dove appoggiare i nostri asciugamani e le nostre borse.
Quando Chelsea si spogliò, Jamie la prese in braccio.
< < Che fai? > > rise Chelsea cingendogli le braccia al collo.
< < Sei la mia principessina > > sorrise Jamie strofinando il naso contro il suo.
Poi, sempre tenendola in braccio, entrò in acqua e cominciarono a sbaciucchiarsi teneramente.
 
Dopo essermi spogliata i vestiti, presi il mio telefono e misi la telecamera interna.
Una delle mie attività preferita era scattare foto e video.
Iniziai a registrare e parlare, volevo fare un video da mandare ai miei amici a New York.
Feci vedere poi il panorama, descrivendo le sensazioni che provavo a vedere questo posto paradisiaco.
A causa della mia sbadataggine, non vidi una buca. Mi aspettai di trovarmi con il sedere sulla sabbia, ma due braccia mi afferrarono per la vita.
 
POV RICHARD
< < Amore, vieni in acqua . . è bellissima > > mi chiamò la mia fidanzata.
La raggiunsi e appena entrai in acqua, si avvicinò e mi diede un bacio.
< < è bellissimo, non trovi? > > disse sensualmente avvinghiandosi alla mia schiena, mentre io la sorreggevo per i glutei.
< < Sì > > risposi freddamente.
Le sue mani accarezzarono il mio viso e subito, le sue labbra si posarono sulle mie, baciandomi con foga, non dandomi nemmeno il tempo di respirare.
< < Amore . . siamo in acqua . . vuoi . .? > > mi sussurrò nell’orecchio.
< < Per favore . . non qui . . c’è tanta gente > > le dissi.
< < Uffa > > sbuffò.
< < In un altro momento > > le dissi accarezzandole una guancia.
Quando la lasciai, raggiunse le ragazze.
< < Io vado a prendere il sole > > dissi ai miei amici, che mi fecero okay con il pollice.
Uscii dall’acqua e feci per andare verso il mio asciugamano, quando vidi la ragazza del karaoke. Indossava un costume fucsia a fascia.
Il mio cuore fece una capriola e sorrisi. Stava facendo un video, chiacchierava e rideva allo stesso tempo.
Mi avvicinai lentamente e quando vidi che stava per cadere, la afferrai per la vita e mi rispecchiai nei suoi occhi.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4
 

 
POV CHANTAL
Due grandi occhi azzurri fissarono i miei. Sentii una strana sensazione al basso ventre e deglutì a fatica.
< < Stai bene? > > mi domandò.
Oh, la sua voce era stupenda. Aveva l’accento inglese.
< < S- sì . . > > balbettai.
Mi rimise in piedi e lo guardai intensamente.
< < Come ti chiami? > > mi chiese con tutta sicurezza.
Impiegai un po’ a rispondere. Accidenti a me! La sua presenza mi imbarazzava.
< < Chantal > > dissi con sicurezza.
< < Io sono Richard, piacere > > disse porgendomi la mano. Gliela strinsi e sorrisi. Lui fece lo stesso e io non potevo fare a meno di sprofondare.
< < Ti ho vista e sentita cantare. Sei stata molto brava > > continuò.
Sgranai gli occhi. Pensavo di essere stata stonata.
< < Oh . . Be . . grazie > > dissi spostandomi un riccio dalla fronte e abbassando lo sguardo.
< < Sei qua in vacanza con la tua amica? > >
Annuii, spiegando che con noi c’era anche il suo ragazzo.
Cos’era? Un interrogatorio? Almeno lui parlava. Io, invece, non facevo altro che balbettare. Non ero proprio di compagnia in quel momento. Non sapevo proprio come comportarmi con un uomo così bello. Dimostrava avere più o meno 40 anni, forse alcuni anni di meno.
< < Ehm . . anche tu sei qua con i tuoi amici? > >
< < Sì, siamo in tanti, te li presento se vuoi. Siamo venuti dall’Inghilterra, abbiamo fatto un viaggio lunghissimo > >
< < Immagino. Io invece abito a New York > > dissi.
Richard alzò le sopracciglia. Mi rattristai. Lui veniva dall’Inghilterra, mentre io ero Newyorkese. Eravamo troppo distanti.
< < Ehi amore – lo chiamò una ragazza avvicinandosi a lui – tutto bene? > >
Era castana, dagli occhi verdi. Era alta come lui, per questo, poteva perfettamente guardarmi dall’alto verso il basso.
< < Ciao > > mi salutò freddamente squadrandomi tutta.
All’improvviso, arrivò un altro ragazzo riccio, che appoggiò una mano sulla spalla di Richard e appena mi vide, alzò le sopracciglia.
< < Piacere! Io sono Aidan! > > mi salutò stringendomi la mano.
Era molto allegro e simpatico e ciò mi fece sorridere.
< < Posso chiederti una cosa? Mi dai qualche lezione di canto? > > mi chiese.
< < Io non so cantare > >
< < Sì certo, e io allora so volare > > disse facendomi ridere.
Successivamente, si avvicinarono anche i loro amici, tranne le ragazze, che rimasero in disparte. Potevo comprendere che stavano confabulando sulla mia presenza.
Martin e Graham mi guardarono in modo strano, come se mi avesserp già visto.
< < Tu sei . .? > >
< < Aspetta, fammi indovinare! – disse James – tu sei Chantal Butler! > >
< < In carne ed ossa > > sorrisi allargando le braccia.
< < Oh mio Dio! Ma io ti adoro! > > disse Graham sorpreso.
< < Voi la conoscete? > > chiese Richard ai suoi amici.
< < Come fai a non sapere chi è? Lei è Chantal Butler! Attrice teatrale famosa di New York! > > continuò Graham.
Famosa. “famosa” era una parola grossa. Potrei dire . . abbastanza conosciuta . .
< < Lavori in teatro? > > mi chiese Richard sgranando gli occhi.
Annuii e mormorò qualcosa ai suoi amici.
 
POV RICHARD
Mi rispecchiai nei suoi occhi scuri e subito un brivido mi percorse la schiena.
< < Stai bene? > >
< < S- sì > > balbettò.
Era così timida che mi faceva tenerezza. Le chiesi finalmente il nome: Chantal.
In quel momento, però, dovevo inventarmi altre domande da porle, non volevo lasciarla scappare, così, le feci i complimenti per la sua bravura al karaoke. Era molto lusingata.
Mi disse che era in vacanza con una sua amica e il suo ragazzo. Mi chiesi perché fosse sola, che fosse single? Avrei desiderato chiederglielo, ma ci eravamo appena conosciuti. Per non essere maleducato, stetti zitto.
Scoprii che veniva da New York e iniziai a sentire un grande vuoto dentro di me. Ciò voleva dire che ci saremmo potuti vedere solo quell’estate, per poi non rivederci mai più?
Scacciai tutti quei pensieri dalla mia mente, quando la mia fidanzata mi raggiunse, successivamente, giunsero anche gli altri.
< < Tu sei . .? > >
< < Aspetta, fammi indovinare! – disse James – tu sei Chantal Butler! > >
< < In carne ed ossa > > sorrise Chantal allargando le braccia.
< < Oh mio Dio! Ma io ti adoro! > > disse Graham sorpreso.
Li guardai interrogato. Come facevano a conoscerla?
< < Come fai a non sapere chi è? Lei è Chantal Butler! Attrice teatrale famosa di New York! > > mi spiegò Graham.
< < Quanti anni hai? > > le chiese Lee.
< < Ho 28 anni > > rispose.
“Attrice teatrale”??? Non sono coincidenze queste? Quando avevo 28 anni, feci parti della Royal Shakespeare Company.
Perfetto! Una cosa avevamo in comune: la passione per il teatro.
“28 anni” , ripensai. Ne dimostrava molti di meno. Avevamo dieci anni di differenza.
Per tante persone sarebbe stato un problema . .
< < Ehi ehi . . come mai la mia amica è circondata da tutti questi tipi? > > disse ridendo l’amica di Chantal e avvicinandosi a lei, seguita da un ragazzo alto e moro.
Un momento . . lo avevo già visto.
< < Jamie Dordan! > > dissi sorridendo.
< < Ehi amico! Da quanto tempo! > >
Jamie mi diede un cinque e gli diedi una pacca sulla spalla.
 
POV CHANTAL
Poco dopo, arrivarono anche Chelsea e Jamie, che si presentarono.
Notai che Jamie salutò con grande affetto Richard. Si conoscevano già, poiché Jamie, essendo nordirlandese, aveva intrapreso la carriera da modello a Londra per un po’ di tempo.
Come si sono conosciuti Jamie e Chelsea? Ve lo spiego subito:
Chelsea è nata a Londra. A 18 anni entrò in una redazione famosa in città e conobbe Jamie durante un intervista.
Da quel momento, non si sono più lasciati, si fidanzarono quattro mesi dopo e decisero di trasferirsi a New York, dove conobbero me.
Notai sin da subito che Chelsea era proprio una brava giornalista, poiché non le interessava affatto spettegolare sulla vita privata delle persone. È stata gentilissima.
Dopo aver scoperto che lavorava anche lei a New York, le chiesi il numero di telefono e diventammo amiche.

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5
 

POV CHANTAL
 
Quando era ora di pranzo, tornai in albergo contentissima. Avevo stretto nuove amicizie con ragazzi fantastici, per di più, erano persino attori famosi.
Loro erano diversi, non se la tiravano come tante persone ricche. Erano persone gentili e umili, per questo, mi trovavo benissimo, soprattutto con Richard. La differenza di età mi bloccava., ma ciò non mi ostacolava ad esserle amica. Sarebbe stato come un fratello maggiore.
 
Il pomeriggio il cielo era un po’ nuvoloso e l’aria era fresca, così, Aidan propose di  andare a Puako e fare un giro in kayak.
Le amichette dei ragazzi non erano molto contente, per questo, preferirono rimanere a Honolulu e girare per i negozi, a parte Angelica, che preferì rimanere con Richard, o con esattezza, preferiva tenerlo d’occhio.
Da quando mi aveva vista, aveva cominciato a non vedermi di buon occhio, forse aveva paura che gli rubassi Richard.
Be . . poteva stare tranquilla, perché Richard la amava e per lui, sicuramente, sarei stata solo un’amica e nient’altro.
 
A Puako, sulla spiaggia, i due istruttori ci attesero. C’erano tante canoe, con i remi e giubbotti di salvataggio. Ci spiegarono come usare i remi prendendoli e facendoci vedere i movimenti.
Gli istruttori si chiamavano Tom e Andy, erano molto cordiali e pazienti, inoltre, Tom era anche un bel ragazzo dai capelli biondi e gli occhi grandi e castani.
Mi avvicinai ad una canoa, presi i remi e provai a muoverli, quando due mani mi afferrarono le braccia.
< < Mia cara, così finirai in acqua. Aspetta, guarda > > mi disse Tom.
Mi fece rivedere il movimento, senza mollarmi e sorrise.
< < Amore, stai bene? > > sentii urlare.
Ci voltammo. Richard era caduto a terra e si stava massaggiando la schiena.
< < Ehi amico, stai più attento > > rise Aidan.
 
POV RICHARD
 
Tom e Andy erano due ragazzi giovanissimi, erano molto gentili e simpatici. Ci spiegarono come usare le canoe, con i remi.
Tutte le canoe avevano due posti, per questo, io ero in coppia con Angelica.
Mentre stavamo prendendo i giubbotti di salvataggio, notai Tom dietro Chantal, le stava spiegando una cosa. Ad un certo punto le prese le braccia e le fece vedere i movimenti. Feci un passo indietro e inciampai.
Che figuraccia! Tutti i miei amici stavano ridendo come matti.
< < Amore, stai bene? > > mi chiese Angelica raggiungendomi.
Annuii e mi rialzai velocemente, mentre Aidan mi disse di fare più attenzione.
Notai Chantal guardarsi intorno. Probabilmente non aveva un partner sulla canoa.
< < Chantal, tu Sali con me > > disse Tom.
Come non detto.
< < Seguiteci > > disse Andy facendoci segno di seguirlo appena salimmo sulle canoe.
 
Tom e Andy ci guidarono in posti bellissimi. Abbiamo attraversato una grotta, l’acqua era limpidissima e si potevano vedere i pesci sott’acqua.
Ad un certo punto, sentimmo qualcuno cadere in acqua.
Ci voltammo fermandoci.
Dalla canoa erano appena caduti Aidan e James, che risero come matti.
< < Ho dei pesci che mi nuotano attorno! > > esultò Aidan guardando in basso.
< < è fantastico! > > disse James.
< < Ma . . adesso come facciamo a risalire? > > rise Aidan.
Andy e Graham remarono verso di loro e tennero ferma la canoa, mentre Aidan e James risalirono su di essa.
 
Continuammo il percorso. Accanto a Tom e Chantal, passarono Graham e Andy, che ci schizzarono l’acqua addosso usando i remi.
< < Stupidi! > > rise Tom ad alta voce.
< < All’attacco! > > urlò Aidan iniziano a schizzare acqua ovunque, e così fecero anche gli altri.
 
POV CHANTAL
Appena arrivammo vicino alla canoa di Richard e Angelica, con il remo, schizzai Angelica, la quale iniziò ad agitarsi. Di conseguenza cadde in acqua.
Appena riemerse, si spostò indietro i capelli e mi fulminò con lo sguardo.
< < Andiamo, è solo un po’ d’acqua > > rise Richard difendendomi.
< < Tu stai zitto. Mi volevi far annegare? > > mi rimproverò Angelica.
Smisi di sorridere e abbassai lo sguardo.
< < Scusami, non era mia intenzione . . > >
Richard le diede la mano, ma Angelica si rifiutò e risalì sulla canoa.
< < Ma guarda un po’ come mi ha conciato > > mormorò a bassa voce, anche se comunque riuscii a sentirla.
< < Tranquilla Chantal. Angelica è così. Non cambierà mai > > mi disse Tom.
< < La conosci? > >
< < è venuta varie volte qua con le sue amiche e con Richard > >
Annuii e guardai verso la loro direzione.


Come seconda attività, sempre seguiti da Andy e Tom, siamo saliti su una barca ben equipaggiata. Il capitano ci diede dei panini e un piccolo drink da sorseggiare, prima di immergerci nel fondale.
Dopo averci dato il boccale e delle pinne, io e i miei amici ci siamo tolti il costume ci siamo buttati in acqua.
 
POV RICHARD
 
L’acqua era calda e cristallina. Dopo essermi messo la maschera e il boccaglio, mi immersi.
Era meraviglioso nuotare tra i pesci e poter vedere la barriera corallina sotto di noi.
Dopo aver nuotato per un bel po’, mi ritrovai sopra una grande roccia, con alcune conchiglie, ne vidi una in particolare: era lunga circa sei centimetri, con una forma rigonfiata. Era bianca e aveva de prolungamenti spinosi.
Feci per prenderla, ma notai un’altra mano posarsi sulla conchiglia.
Spostai lo sguardo alla mia sinistra e vidi Chantal, la quale scosse la testa e mi fece segno di prendere la conchiglia.
Si allontanò e io rimuginai.
Presi la conchiglia e raggiunsi la ragazza. Le toccai una spalla, facendola girare.
Le porsi la conchiglia e riemersi in superficie.
Mi tolsi il boccaglio e la mascherina e mi guardai attorno. Mi sentii cingere la vita da qualcuno. Mi voltai e riconobbi Angelica.
< < Buongiorno tesorino bello > > disse spostandosi davanti a me e cingendomi il collo.
Mi baciò, mentre io le cinsi la vita con un braccio.
< < Torniamo sulla barca? > > mi domandò.
Annuii e risalimmo sulla barca.
Angelica prese il suo asciugamano e si coprì le spalle. Intanto, mi guardai attorno e appena vidi Chantal persi un battito.
Stava chiacchierando con Tom. Sentii una strana sensazione, ma non capii cosa mi stava succedendo.
Appena Chantal si girò e incrociò il mio sguardo mi irrigidii. Mi sorrise ed era  intenzionata a raggiungermi.
L’attesi con il cuore che batteva a mille.
< < Grazie per la conchiglia ma . . eri arrivato prima tu, è tua > > disse porgendomela.
< < Tranquilla, voglio che sia tua > > le dissi.
< < Be . . grazie, spero di trovartene un’altra > > sorrise.
Il suo sorriso dolcissimo era meraviglioso e mi metteva allegria.
 “Avanti Richard. È la tua occasione” diceva una vocina nella mia testa.
< < A- Allora . . tu fai teatro > > dissi.
< < Sì, mi è piaciuto sin da quando ero piccola e sono contenta di aver raggiunto il mio sogno > >
< < Quale sarà il tuo prossimo spettacolo? > > le chiesi curioso.
< < Non lo so, la mia direttrice non ci ha ancora pensato . . ma pensa di mettere in scena il musical di “Aladdin” > >
Sarei rimasto lì ore e ore ad ammirarla, ma Angelica ci interruppe.
< < Non solo tenti di affogarmi, ma vuoi anche rubarmi il ragazzo > > disse Angelica prendendomi il braccio.
< < Angelica! > > la richiamai.
< < Io non stavo . . > > balbettò Chantal.
< < Sì come no, fai la gatta morta con il mio ragazzo da quando vi siete conosciuti. Sei troppo piccola per lui, hai capito?! E poi lui sta con me! > >
Notai lo sguardo triste di Chantal, che indietreggiò e dopo averci salutato, raggiunse Chelsea e Jamie.
< < Hai trattato molto male Chantal! > > dissi ad Angelica.
< < Che fai? Adesso la difendi anche? > >
< < Sì, perché lei non merita di essere trattata così! > >

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

 
POV RICHARD
 
La sera, dopo essermi buttato sul letto, ripensai a quello che era successo nel tardo pomeriggio.
Angelica credeva che Chantal fosse innamorata di me. Sorrisi involontariamente e mi coprii il viso con le mani.
< < Rich . . stai bene? > > mi chiese Lee buttandosi sul mio letto facendomi quasi cadere.
< < Sì > > sorrisi continuando a fissare il soffitto.
< < Cosa è successo? > > mi chiesero curiosi.
< < Cosa? Ehm . . nulla > > mentii.
< < Qualcosa è successo, perché stai sorridendo come un’ebete > > disse Martin.
< < Io . . nulla nulla > >
Mi alzai e mi diressi sul balcone a prendere una boccata d’aria.
“Chantal è innamorata di te “ disse ancora quella vocina nella mia testa.
Scossi la testa mi contraddetti.
“Richard, sei fidanzato con Angelica “ disse un’altra vocina.
Scossi la testa e mi ripresi. È vero. Io ero fidanzato con Angelica, lei mi amava e io amavo lei . . forse no . .
Santo cielo, non ci capivo più niente.
Ad interrompere i miei pensieri furono i miei amici, che mi chiamarono per scendere nel salone a cenare.
 
Appena arrivai nel salone, salutai Chelsea, Jamie e Chantal, che andarono a sedersi al loro tavolo.
Seguii Chantal con lo sguardo. Era bellissima. Aveva un abito azzurro lungo fino alle ginocchia, con le spalline che si legavano dietro il collo e i suoi capelli ricci le ricadevano sulle spalle.
Andai addosso ad una colonna che si trovava in mezzo alla sala e mi massaggiai il naso.
Santo cielo, che male! Per fortuna non mi era sceso sangue dal naso.
 
Mangiai la pizza, poi, il dolce, continuando a fissare Chantal da lontano. Quella ragazza mi aveva stregato.
“Ha 28 anni”
Ancora quella voce!
Sì, aveva 28 anni, ma era molto matura!
Le ragazze, intanto, continuarono a spettegolare e prendere in giro alcune persone che non conoscevo.
Scossi la testa e pregai Angelica di smetterla. Era questione di rispetto.
< < Andiamo amore . . ma lo hai visto quel Mark? Indossa vestiti davvero strani, per non dire orribili . . . > >
< < Ho detto di smetterla! > >
La mia ragazza mi fulminò con lo sguardo, prese il tovagliolo e lo sbatté sul tavolo.
Girò i tacchi e se ne andò, seguita dalle sue amiche, per consolarla.
I miei amici, intanto, alzarono le sopracciglia e continuarono a mangiare come se non fosse successo nulla.
Dopo aver finito di mangiare, andammo al tavolo dei nostri nuovi amici.
 
 
POV CHANTAL
 
I nostri amici, dopo aver finito di cenare, vennero al nostro tavolo.
< < Questa sera vi va di andare in spiaggia? Ci sarà tanta musica, inoltre, verso le undici, faranno i fuochi d’artificio > > ci dissero.
È vero!! Era il 21 giugno, l’inizio dell’estate! Annuimmo, per poi metterci d’accordo di trovarci fuori dall’hotel alle 21.00.
 
Io, Chelsea e Jamie tornammo in camera a sistemare le nostre cose, attendendo le nove.
< < Chantal, hai visto quante occhiate ti lanciava Richard? > > sorrise Chelsea.
La guardai interrogata.
< < Smettila, è solo frutto della tua immaginazione >  >
< < Stai scherzando vero? Richard ci prova con te! > >
Sbuffai.
< < Ha già la ragazza! E comunque . . non mi interessa! > >
< < Sì certo, come no . . lo mangi con gli occhi > >
Non era vero! Be . .
Ammetto che Richard era un uomo molto bello, oltre che gentilissimo, però . . era troppo grande. Aveva 38 anni e non andava certamente dietro a ragazzine come me di 28 anni. Dovevo togliermelo dalla testa e restargli amica.
 
Più tardi, scendemmo all’ingresso dell’hotel.
< < E le ragazze? > > chiese Jamie guardandosi attorno.
< < Si stanno ancora cambiando > > sospirò Richard.
< < Che lentezza oh > > sbuffò Chelsea.
Impiegarono ben venti minuti per scegliere che abito indossare.
 
Finalmente, arrivarono. Fulminarono me e Chelsea con lo sguardo e ci incamminammo in spiaggia, dove c’erano già molte persone.
Un Dj mise canzoni caraibiche e balli di gruppo.
Guardai Chelsea, che mi sorrise, e andammo in pista.
< < Coraggio! > > dissi ai miei amici, che dopo un momento di imbarazzo, vennero anche loro in pista e cominciarono a ballare.
Con la coda dell’occhio notai Richard ballare in coppia con Angelica e in quel momento mi rattristai, ma feci finta di nulla e continuai a ballare.
Ad un certo punto mi scontrai con qualcuno.
< < Oh . . Tom! Scusami > > dissi trovandomelo davanti.
< < Ehi > > mi sorrise.
Guardai i suoi occhi verdi. Accidenti, sembravano quelli del mio ex.
Continuammo a ballare, finché non sentimmo un botto.
Subito, in cielo scoppiò un fuoco d’artificio.
 
POV RICHARD
 
Oh no. Ancora Tom. Ma quello lì me lo ritrovavo dappertutto! Appena si scontrò con Chantal e le sorrise maliziosamente sentii una strana sensazione.
Ma chi si credeva di essere?
< < Richard! Guarda! > > mi richiamò Angelica indicandomi qualcosa in cielo.
Alzai lo sguardo. In cielo scoppiarono tanti fuochi d’artificio. Erano bellissimi e colorati.
Guardai il mare e notai all’orizzonte una nave illuminata. Era uno spettacolo.
 
Intanto, notai Chantal e Tom allontanarsi e passeggiare sulla spiaggia. Strinsi i pugni e tenta di pensare ad altro.
< < Vado a prendere qualcosa da bere > > mi disse Angelica dandomi un bacio sulla guancia.
Annuii e ne approfittai per seguire Chantal e Tom. Forse era da stolker, ma proprio quel ragazzo cominciò a non venirmi a genio. C’era buio, ma grazie alla luna e ad alcuni lampioni vicini agli hotel, riuscii a vedere Chantal e Tom.
Tom tentava di avvicinarsi ancor di più a Chantal, ma lei preferì stargli lontana.
Ad un certo punto le cinse la vita e la tirò a sé.
< < Dammi un bacio > > le disse ad un soffio dalle labbra.
Chantal, però, tento di allontanarlo. Appena si liberò dalla sua presa, Tom le afferrò il braccio bloccandola.
< < Solo uno > > continuò.
< < Smettila > > cercò di difendersi Chantal.
Bollii di rabbia e mi diressi a passo svelto verso di loro. Presi Tom per il colletto della camicia e lo tirai verso di me.
< < Hai sentito cosa ha detto?! Lasciala stare! > > lo minacciai.
Il ragazzo mi guardò preoccupato.
< < Ok ok  . . per favore, lasciami andare > > mi pregò.
Sbuffai e lo lasciai.
Mi voltai verso Chantal, che era sia sorpresa sia spaventata.

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

 
POV CHANTAL
 
Tom aveva iniziato a spaventarmi quando insistette a darmi un bacio. Non aveva intenzione di lasciarmi andare.
Sgranai gli occhi appena Richard mi difese e lo minacciò.
< < Tutto bene? > > mi chiese appoggiando una mano sulla spalla. Sentii una scossa su tutto il corpo e impiegai un po’ a rispondere.
Mi limitai ad annuire e non smisi di osservarlo. Il buio comunque non mi impedii di vedere i suoi grandi occhi azzurri.
< < Quando avevo conosciuto Tom mi sembrava un bravo ragazzo . . > > disse mentre tornavamo dai nostri amici.
< < Sono una stupida . . come potevo fidarmi di lui? > > me la presi con me e stessa e mi coprii il viso con le mani.
< < Tranquilla > >
Stavamo camminando sulla sabbia. Ad un certo punto, Richard si fermò, si abbassò e rovesciò le sue scarpe piene di sabbia.
< < Accidenti > > rise.
La sua risata mi contagiò.
< < I fuochi d’artificio erano bellissimi, molto più belli di quelli che fanno a New York, detto sinceramente > > dissi guardando ancora in cielo.
Richard si rialzò e mi sorrise.
 
< < Eh sì – si bloccò appena sentì il suo telefono squillare – Pronto Angelica – rispose – sì, sto arrivando . . .  ero in giro . . tranquilla . . arrivo > >
Rimise il telefono in tasca e sbuffò.
< < Tutto bene? > > chiesi timidamente.
< < Abbastanza . . la mia ragazza ultimamente non fa altro che farmi arrabbiare > > sospirò.
< < Ah . . . come l’hai conosciuta? Se posso saperlo? > >
Non mi è mai piaciuto essere una ficcanaso, ma quella domanda mi era sorta spontanea.
< < Siamo fidanzati da un anno, ma ci siamo conosciuti due anni fa. Me l’aveva presentata un mio amico . .  dopo avermi fatto la corte per molto tempo, mi ha conquistata > >
Eh sì. Come non innamorarsi di una ragazza così bella come lei?
< < Ma col tempo, è cambiata, o forse era già così: volgare e a volte presuntuosa, questa cosa non la tollero - disse incrociando le braccia – se continua a comportarsi in quel modo, la lascio > >
 
POV RICHARD
Eh sì. Avrei lasciato Angelica. Le ragazze presuntuose proprio non le tollero. È questione di rispetto.
< < Ti auguro il meglio > > mi disse Chantal.
La sua dolcezza mi fece sorridere. Aveva 28 anni, sì . . ma sembrava una ragazza matura.
Parlare con lei dei miei problemi con Angelica, mi faceva star bene.
 
Appena tornammo dai nostri amici, notai Angelica cercarmi con lo sguardo.
< < Ehm . . ci . . ci vediamo domani > > dissi a Chantal. Era meglio che la mia ragazza non mi vedesse con lei.
< < Va bene, a domani > > mi sorrise raggiungendo Jamie e Chelsea.
< < Dov’eri? Ti ho aspettato tutto il tempo! > > mi rimproverò Angelica.
< < Mi dispiace, ero . . a fare una passeggiata sulla spiaggia > > dissi.
< < Con chi? Con quella bambinetta vero? > > mi chiese alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
Mi bloccai e deglutii a fatica.
< < Chantal non è . . una bambinetta! > > la difesi.
< < Ha 28 anni, è ovvio che è ancora una bambinetta . . già dal fatto che di faccia e per la sua bassezza dimostra di avere appena 20 anni > >
< < Questo non conta! > >
< < Va Be . . visto che tu eri in compagnia della tua amichetta, io, nel frattempo, ho conosciuto un bell’uomo, sai? È quello laggiù > > disse indicandomelo. Era un uomo castano, dagli occhi azzurri, era alto quanto me.
< < E ti sei divertito con lui? > > chiesi con il suo stesso tono e mettendomi le mani sui fianchi, guardandola serio.
< < Oh sì . . proprio come ti sei divertito con Chantal > > disse alzandosi sulle punte e sfiorandomi la bocca. Girò i tacchi e si allontanò.
Scossi la testa e me ne tornai in albergo.
 
 
POV CHANTAL
< < Ragazzi, io sono un po’ stanca, rientro in hotel > > dissi sbadigliando a Chelsea e Jamie, i quali annuirono.
Mi diressi in hotel a passo svelto. Avevo bisogno di pensare e starmene un po’ da sola.
Appena misi piedi nell’hotel, girai l’angolo per dirigermi in ascensore, quando mi scontrai con qualcuno.
< < Richard! > > dissi sorpresa.
Richard rimase immobile a fissarmi e sorrise.
< < Ciao. Anche tu sei andata via dalla festa? > >
< < Sì, sono un po’ stanca > >
< < Anche io > > disse schiacciando il pulsante dell’ascensore.
Mi fece salire per prima. Che gentiluomo. Mentre l’ascensore saliva, nessuno dei due parlò. Era molto bello trovarsi in ascensore con Richard, ma allo stesso tempo imbarazzante.
Ad un certo punto, si spense la luce e l’ascensore si bloccò.
< < Oddio, non può essere! No no! > > iniziai ad agitarmi.
< < Siamo rimasti bloccati > > disse Richard serenamente.
< < Ah Ah – risi sarcasticamente – non mi ero accorta > >
Tentai di schiacciare ogni pulsante.
< < Se continui così rischi di romperlo > > mi disse afferrandomi i fianchi e facendomi allontanare dai pulsanti.
Sentii la mia schiena a contatto con il petto di Richard e ciò mi fece battere forte il cuore.
< < E se rimaniamo bloccati qui per sempre? > > mormorai.
< < Tranquilla, basta schiacciare l’allarme . . e poi ci aiuteranno > > disse schiacciando il bottone.
< < Ho paura > > mormorai.
Odiavo rimanere bloccata in una stanza, ma soprattutto in un ascensore.
< < Tranquilla piccola, usciremo presto > >
Appena mi chiamò in quel modo rabbrividii.
 
 
POV RICHARD
 
Trovarmi in ascensore con Chantal fu un’esperienza bellissima.
Appena si spensero le luci, Chantal iniziò ad agitarsi. Mi faceva molta tenerezza. La afferrai per i fianchi appena notai che stava schiacciando i pulsanti a vanvera e la attirai a me. Non nego che sentire la sua schiena contro il mio petto mi fece eccitare.
< < Ho paura > > mormorò.
Immagino che soffrisse di claustrofobia.
< < Tranquilla piccola, usciremo presto > > le dissi.
Chiusi gli occhi. “piccola”. Era l’unica cosa che mi era venuta in mente. La vedevo così fragile e per me lei era . . piccola, in senso buono.
Desideravo stringerla a me, come se fosse stata la mia ragazza, ma preferii evitare.
 
Più tardi, arrivarono i dipendenti dell’hotel a salvarci. Riuscirono ad aprire le porte dell’ascensore e ci fecero uscire.
< < Grazie! Vi ringrazio immensamente! > > urlò Chantal abbracciando i camerieri. Diede loro anche un bacio sulla guancia ed esultò. Era fantastica.
Ci trovavamo al quarto piano. Notai Chantal sulle scale, che mi stava aspettando.
< < Ehm . . la mia stanza è qua > > le dissi.
< < Ah ok, ci vediamo domani - mi disse – buona notte > > sorrise.
< < A domani > > mormorai.
La ammirai mentre saliva le scale. Sembrava che il tempo si fosse fermato.
< < Signore, ci spiace per l’imprevisto > > disse il cameriere distogliendomi dai miei pensieri.
< < Ricontrolleremo l’ascensore > > disse l’altro cameriere.
< < Non fa nulla. Grazie ancora > > dissi stringendogli la mano.
Quando i camerieri se ne andarono, mi decisi ad andare in camera.

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITTOLO 8
 

22 giugno
 
POV RICHARD
 
Era una bellissima giornata. Quel giorno avevamo deciso di praticare surf, anzi, alcuni avevano deciso di fare surf, visto che io non ho mai imparato e mai lo vorrò fare.
Accompagnai Chantal, Aidan, Lee e Jamie al noleggio, dove esaminarono le tavole giuste per loro, che fossero resistenti.
Appena Chantal trovò la tavola giusta, la prese, insieme a tutto il necessario.
Entrò in una cabina e si mise dei pantaloncini e una maglietta corta a mezze maniche, visto che avrebbero fatto surf in acqua calda. Riprese la sua tavola e strofinò su di essa della cera per l’aderenza e l’equilibrio.
< < Da quanto fai surf? > > le chiesi.
< < Da quando avevo 12 anni. Mi piace molto > > rispose.
< < C’è un altro sport che pratichi? > >
< < No. Solo surf . . oggi è una bella giornata e le onde non mi sembrano molto pericolose > > disse guardando verso il mare.
< < Richard, vieni? > > mi chiamò Angelica avvicinandosi e stringendomi il braccio.
Annuii e sospirai, non prima di aver detto a Chantal di fare attenzione.
 
Angelica mi prese per mano e arrivammo ad una grande spiaggia, si chiamava Sandy Beach, fu lì che i nostri amici avrebbero fatto surf.
Le onde erano abbastanza alte, per questo, fare il bagno era vietato.
I nostri amici giunsero con le proprie cose e dopo aver parlato con il bagnino, il quale spiegò loro tutte le precauzioni, si diressero in mare, mentre noi altri li osservavamo sulla spiaggia.
Dopo aver legato il laccetto della tavola, Chantal si  diresse verso il mare insieme agli altri.
Presero le distanze affinché non si scontrassero e appena furono in acqua, si sdraiarono sulla tavola.
Osservai Chantal. Appena prese l’onda, si sollevò con un rapido movimento e si mise in posizione eretta.
Piegò le ginocchia e guardò dritto a sé. Cavalcò varie onde tranquillamente. Era molto brava.
Purtroppo, ad un certo punto, perse l’onda. Intanto, accanto a lei, Aidan stava cavalcando un’onda.
Chelsea si coprì gli occhi e urlò.
I nostri due amici si guardarono e persero l’equilibrio.
Aidan cadde all’indietro e si coprì la testa. Purtroppo, Chantal cadde in avanti e perse il controllo della tavola.
< < Presto! Aiutatela! > > urlò Martin.
Due bagnini corsero verso il mare, mentre Chantal non riusciva più a risalire in superficie.
Il cuore mi batteva all’impazzata di paura. Eravamo tutti quanti spaventati.
< < Presto > > mormorai tremando.
 
POV CHANTAL
 
Amavo cavalcare le onde. Era una mia grande passione, dopo il teatro. Riuscii a cavalcare varie onde tranquillamente, quando ad un certo punto, persi l’onda. Iniziai ad agitarmi, soprattutto quando notai Aidan non molto lontano da me.
Mi distrassi vedendolo cadere all’indietro, mentre io caddi in avanti, mentre i miei amici mi chiamavano e urlavano dalla paura.
Mi coprii immediatamente la testa, che fu colpita dalla tavola, ma a causa delle onde alte, ingerii tutta l’acqua, sperando che qualcuno venisse ad aiutarmi.
Iniziai a vedere tutto nero. Mi sentii afferrare per la vita e poggiare la testa su una spalla, mentre delle mani mi tolsero il laccio dalla caviglia, che mi teneva attaccata alla tavola. Vidi tutto sfocato e chiusi gli occhi.
 
Sentii che mi posarono a terra, qualcuno tentò di farmi il massaggio cardiaco. Ogni tanto appoggiava l’orecchio contro il mio petto, per sentire il battito del cuore.
“ il battito sta rallentando “
Sentii qualcuno che singhiozzò, altri urlavano il mio nome.
“ Signor bagnino, faccia qualcosa “
“ Chiamate un ambulanza! La stiamo perdendo”
Come sarebbe a dire???
 
POV RICHARD
 
Il bagnino riportò Chantal a riva e la appoggiò su un asciugamano, mentre Aidan, Lee e Jamie uscirono dall’acqua e corsero da noi.
Il bagnino cominciò a farle il massaggio cardiaco, sentendo il battito del suo cuore. I miei amici iniziarono a piangere e pregare.
< < Faccia qualcosa! > > disse Chelsea stringendosi a Jamie, che tentava di tranquillizzarla.
< < Chiamate un ambulanza! La stiamo perdendo > > disse il bagnino.
< < Si sposti! > > gli dissi spingendolo e facendolo cadere.
Ripresi a farle il massaggio cardiaco mentre mi vennero gli occhi lucidi.
< < Resisti > > la pregai sperando che riuscisse a sentirmi.
Chantal non aveva intenzione di aprire gli occhi, allora, le tappai il naso con una mano e le feci la respirazione bocca a bocca.
Posai le mie labbra sulle sue, erano morbide e sapevano di acqua salata.
Ero troppo preoccupato per la sua salute per eccitarmi di ciò.
 
Inspirai profondamente varie volte, finché Chantal non si mosse.
Iniziò a tossire e sputare tutta l’acqua dalla bocca.
Tirammo un sospiro di sollievo e notai gli altri abbozzare un sorriso.
< < Sì . . vai così > > sussurrai prendendole il viso tra le mani.
< < R- Richard > > sussurrò guardandomi con i suoi bellissimi occhi scuri.
< < Richard! > > mi sentii richiamare.
Angelica mi prese per il braccio e mi obbligò a rialzarmi.
Chelsea urlò dalla gioia e si inginocchiò ad abbracciare Chantal. Mi aveva fatto spaventare tantissimo e in quel momento desideravo solo stringerla a me.
< < Sta bene signorina? > > le chiese il bagnino inginocchiandosi.
Chantal annuì, poi, si coprì il viso con le mani.
< < Scusatemi . . – balbettò - mi ero distratta e . . > >
< < La prossima volta devi fare più attenzione > > la rimproverò un altro bagnino.
< < è stato solo un incidente. Smettetela! – la difesi – è molto brava nel surf > > feci notare.
< < Be . . ma se è così brava, doveva tener conto di queste cose > > disse Angelica.
Mi girai verso di lei e la fulminai con lo sguardo. L’importante è che stesse bene e fosse quindi sana e salva.
 
 
POV CHANTAL
 
Dopo aver sentito delle labbra posarsi sulle mie, sputai tutta l’acqua e tossii.
< < Sì . . vai così > > sussurrò Richard prendendomi il viso tra le mani.
< < R- Richard > > dissi con sorpresa.
< < Richard! > > disse una voce femminile.
< < Sta bene signorina? > > mi chiese il bagnino inginocchiandosi.
Annuii, poi, mi coprii il viso con le mani.
< < Scusatemi . . – balbettai - mi ero distratta e . . > >
< < La prossima volta devi fare più attenzione > > mi rimproverò un bagnino.
< < è stato solo un incidente. Smettetela! – mi difese Richard – è molto brava nel surf > > feci notare.
Sorrisi imbarazzata.
< < Be . . ma se è così brava, doveva tener conto di queste cose > > disse Angelica.
< < Non si può essere così incoscienti, andiamo > > continuò il bagnino.
Abbassai lo sguardo, mentre i miei amici mi difendevano.
Chelsea mi coprì le spalle con un altro asciugamano e mi aiutò a rialzarmi.
< < Andiamocene Jamie > > lo chiamò Chelsea.
Il ragazzo annuii e si allontanò con noi.
Mi voltai un ultima volta e guardai Richard. Anche lui mi stava guardando, ma Angelica lo notò.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9
 

23 giugno
 
POV CHANTAL
 
Sentii il mio telefono squillare. Lessi il numero sullo schermo. Sgranai gli occhi e tremai.
< < Non rispondi? > > mi domandò Jamie mentre stava leggendo un libro, mentre Chelsea stava dormendo nel suo letto.
< < Ehm . . non so se sia il caso . . è . . il mio ex > >
Jamie tirò giù il libro e mi guardò interrogato.
< < Da quando ti chiama? > >
< < Da adesso > >
Mi aveva lasciata un mesetto fa, si era innamorato della sua migliore amica, ma non ebbe il coraggio di dirmelo in faccia.
Rifiutai la chiamata e rimisi il telefono sul mobiletto accanto al mio letto.
Lo schermo si illuminò nuovamente. Era un messaggio.
 
“ Mi manchi”
 
Sbuffai. Sicuramente lui e la sua ragazza avevano litigato. Ma ero troppo arrabbiata con lui per rispondere. Non volevo essere la ruota di scorta.
 
“Mi dispiace per quello che ho fatto. Mi manchi. Mi sono accorto che non posso vivere senza di te”
 
Bene.  Due minuti dopo mi arrivò un altro messaggio.
 
Per favore, rispondimi”
 
Non ci pensavo nemmeno. Lo bloccai e appoggiai la testa sul cuscino. Non avrei ceduto alla sua tentazione. I maschi devono capire che non possono fare sempre tutto quello che vogliono.
Sì, ero ancora arrabbiata con lui, ma rimase indifferente per me. Avevo tutt’altro per la testa: Richard.
Ogni volta che tornavo in camera meditavo e cercavo di capire se era solo una cotta estiva o qualcosa di più.
< < Scendo al bar > > dissi a Jamie alzandomi dal letto e uscendo dalla camera.
 
Scesi le scale e mi diressi al bar. C’era pochissima gente. Dopotutto erano appena le due e mezza del pomeriggio. Fuori non faceva molto caldo, anzi,c’era molto vento.
Tanti saranno stati nelle proprie camere a riposare.
Mi sedetti sullo sgabello alto e appoggiai le braccia sul bancone.
< < Desidera qualcosa? > > mi chiese il cameriere appoggiando il bicchiere che stava asciugando.
< < Potrei avere un cono gelato al cioccolato? > >
Il cameriere annuì e sorrise.
< < Anche a me piace il gelato al cioccolato > >  disse ad un certo punto una voce maschile alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e sorrisi imbarazzata a Richard. Mi guardai attorno agitata e Richard mi tranquillizzò.
< < Tranquilla, Angelica non c’è . . > >
Sapeva perfettamente leggermi nel pensiero. La sua ragazza ormai mi odiava a morte e io non avevo intenzione di creare problemi tra loro.
< < Richard io . . ti ringrazio per ieri > > gli dissi mentre il cameriere mi porgeva il gelato.
 
POV RICHARD
< < Richard io . . ti ringrazio per ieri > > mi disse imbarazzata.
< < Non c’è nulla per cui ringraziarmi, stai bene oggi? > >
< < Meglio, grazie > > disse scendendo dallo sedia.
< < H- Hai dei programmi oggi? > > le chiesi imbarazzato bloccandola prima che se ne andasse.
< < N- No  > >
Il mio telefono immediatamente squillò. Maledissi in tutte le lingue colui che mi aveva chiamato.
< < Aidan? > > risposi, facendo segno a Chantal
“ Ehi amico. Avanti Sali in camera che si gioca! “
< < Che state facendo? > > sospirai.
< < Se non Sali, non lo saprai mai – rise – ah, ci sono anche Jamie e Chelsea. Chantal è lì con te? > >
< < Sì. arriviamo > >
Rimisi il telefono in tasca e guardai Chantal, che aveva appena finito di mangiare il gelato.
< < Ehm . . i tuoi amici sono . . nella nostra stanza e  . . ci hanno chiesto se vogliamo giocare tutti insieme e . . > > dissi massaggiandomi la nuca.
< < Va - bene > > balbettò insicura.
Salimmo in camera e vedemmo i nostri amici seduti in cerchio, sul pavimento.
< < Aspettavamo proprio voi > > dissero.
Sembrava di partecipare ad un rito.
< < Ma . . non è per niente un bel gioco > > disse Chantal indietreggiando.
< < Avanti Chantal, sarà divertente > > la convinse Chelsea. Più che convincerla, la stava obbligando.
Si alzò dal pavimento e la trascinò vicino a lei e io mi sedetti accanto.
Angelica mi strinse il braccio e mi diede un bacio sulla guancia.
< < Inizio io > > disse Jamie.
 
 
POV CHANTAL
< < Inizio io > > disse Jamie.
Prese la bottiglia la fece girare. La bottiglia indicò Chelsea. La sua faccia si fece maliziosa e si avvicinò a Jamie, il quale le scoccò un bacio sulla guancia.
< < Idiota! Sulla bocca! > > rise Chelsea dandogli un bacio appassionato sulle labbra, mentre gli altri fischiarono.
Poi, fu il turno di Lee, che dovette baciare un’amica di Angelica, Avril.
Il gioco andò avanti e io incrociavo le dita ogni volta. Non avevo intenzione di baciare qualcuno per gioco.
< < Uuuu, chi dovrò baciare? > > si domandò entusiasta Adrianne, un’altra amica di Angelica.
La bottiglia puntò Jamie, il quale divenne rosso dall’imbarazzo.
Adrianne si strofinò le mani e sorrise.
< < Ehi ehi, calma bellezza, rimane il mio uomo > > la avvertì Chelsea.
< < Sì sì > > disse Adrianne come se non l’avesse ascoltata.
Si avvicinò a Jamie e lo baciò.
Il bacio durò un bel po’, allora, Chelsea la prese per il colletto della camicia e la allontanò.
< < Andiamo, è solo un bacetto > > rise Betsi, la terza amica di Angelica.
< < Un bacetto? Ma l’hai vista come lo ha baciato?! > > sbottò Chelsea.
 
Purtroppo, poco dopo, fu il mio turno.
Feci girare la bottiglia e sospirai. La bottiglia si fermò davanti a Richard e i nostri amici alzarono le sopracciglia.
Il cuore iniziò a battere. Sudai come non mai e tremai. No, non potevo baciarlo.
< < Ohhhhhh > > dissero all’unisono.
Angelica mi guardò in malo modo e strinse a sé Richard.
< < Ehm . . la bottiglia . . > > disse Richard.
< < Noi non giochiamo più! > > disse Angelica.
< < Eh no, il gioco finisce quando tutti avranno baciato qualcuno > > precisò Aidan.
Come non detto.
< < Se non vuole, mica dovete obbligarla > > mi difesero Graham e Martin. Almeno loro mi capivano.
< < è solo un bacio . . > > disse Lee.
Solo un bacio?
Facile per loro. Erano attori. Erano abituati a baciare qualcuno per finta.
Richard mi guardò e mi fece segno di farlo.
Allora, sospirai. Mi avvicinai timidamente a Richard, mentre sentivo addosso gli occhi di Angelica.
Mi bloccai appena sfiorai le labbra di Richard, il quale mi baciò. Fu un bacio che durò alcuni secondi.
 
POV RICHARD
Non potevo crederci. Io e Chantal ci stavamo baciando. Sentii le farfalle nello stomaco e iniziai a sudare.
< < Ora basta! > > sbottò Angelica trascinandomi via da Chantal, che mi guardò imbarazzata.
< < Doveva solo essere un bacetto! > > disse Adrianne.
< < Ma senti chi parla. La ragazza che ha baciato il mio Jamie poco fa > > disse Chelsea fulminandola con lo sguardo.
< < Basta! Mi avete stancate voi tre! > > sbuffò Graham alzandosi e uscendo dalla camera.
Martin si alzò e gli andò incontro.
< < Vado a tranquillizzarlo > > disse uscendo.
Chelsea, Avril, Angelica, Betsi e Adrianne  cominciarono a discutere, tanto che quasi arrivarono alle mani.
Allora, Jamie, Lee, Aidan e James presero per la vita le ragazze e le trascinarono via.
< < Stai calma amore > > disse Jamie a Chelsea, mentre tentava di dimenarsi.
< < “Calma” un corno! > > disse Chelsea.
I ragazzi portarono via le ragazze, così come Jamie, che prese Chelsea sulle spalle.
La porta si richiuse, mentre io e Chantal eravamo rimasti ancora sul pavimento ad osservarci intensamente.
Nei nostri sguardi c’era solo stupore e imbarazzo. In quel momento, qualcosa dentro di me scattò.
 

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10
 


POV RICHARD

Guardai il soffitto, ma nella mia mente affiorò il ricordo di quel bacio. Mi toccai le labbra con l’indice e sorrisi.
Non nego che mi sia piaciuto. Allora cosa provavo per Angelica? Amore? Affetto? Rabbia? Troppe emozioni messe insieme.
Il nostro rapporto era cambiato negli ultimi tempi, ciò poteva essere un segnale.
Mi alzai dal letto e feci per uscire.
< < Dove vai? > > mi chiesero i miei compagni.
< < Da Angelica > > risposi aprendo la porta.
Camminai per il corridoio e senza bussare, aprii la porta della sua camera.
Mi bloccai appena vidi una coppia baciarsi, sotto le lenzuola.
I due interessati alzarono le teste e sgranai gli occhi.
< < Angelica > > sussurrai.
La ragazza mi guardò e sorrise imbarazzata.
< < Io N- Non . . > >
< < Come hai potuto? > > mormorai scuotendo la testa e cercando di rimanere il più calmo possibile.
< < Ehm . . Richard . . > > iniziò a parlare il ragazzo.
Era lo stesso di quello che avevo visto alla festa, con Angelica.
< < Tu fai silenzio! > > gridai.
Angelica si alzò immediatamente dal letto e mi venne incontro. Era totalmente nuda. Mi cinse il collo con le braccia, ma la scansai.
< < Stammi lontana > > dissi allontanandola.
< < Rich io ti amo . . > >
< < Sì certo – dissi sarcasticamente – “Ti amo” è una frase importante. È incredibile che tu la voglia sprecare così > >
< < Io ti amo davvero . . è che . . ti ho visto con Chantal e . . > > balbettò.
Incrociai le braccia e le voltai le spalle.
< < Non andartene > > mi supplicò prendendomi per il braccio.
Mi fermai, continuando a darle le spalle. Sentii un sussulto da parte sua. Credeva di avermi convinto.
Lasciai andare la presa e me ne andai.
Tornai in camera e sbattei la porta, facendo sobbalzare i miei amici, che mi fecero l’interrogatorio.
< < Ehi amico, calmati > >
< < Angelica mi ha tradito! > > dissi buttandomi sul letto e chiudendo gli occhi per non piangere.
Da una parte ero felice, dall’altra, ero arrabbiato e deluso, per il semplice fatto che le avevo dato fiducia e lei mi aveva ripagato così.


POV CHANTAL

Il bacio che ci eravamo dati io e Richard mi aveva emozionato. Non capii cosa mi stava succedendo. Quando ero con lui mi sentivo bene.
Mi coprii il viso con le mani e mi buttai sul letto. Mi ero innamorata, non potevo negarlo! Ma lui era fidanzato.
< < Lui e la sua ragazza sono in crisi, hai molte speranze > > disse Chelsea.
Era molto più ottimista di me.
< < E cosa mi dici della distanza? > > mormorai.
Il sorriso di Chelsea scomparve e iniziò a pensare.
< < Non accadrà nulla tra noi > >
< < Sii sua amica, poi, col tempo, capirete se potrà funzionare, abbiamo una settimana prima di tornare a Ne York > > disse Jamie.
Una settimana. Una settimana per scoprire se anche lui provava qualcosa per me.


24 GIUGNO

POV RICHARD

Il giorno seguente scesi, come sempre, a fare colazione. Rimasi indifferente appena vidi Angelica, la quale era in compagnia delle sue amiche e stava piangendo.
Chiesero ai camerieri se avrebbero potuto avere un altro tavolo, così, da quel giorno, non ci considerarono più. Nonostante ciò, Angelica continuava a guardarmi con pietà.
< < Sai amico? Sono contento che tu l’abbia lasciata. Non faceva per te > > disse Martin facendo una smorfia.
Gli altri annuirono.
< < Perché non me ne avete mai parlato? > > chiesi.
< < Non volevamo influenzarti > >
Appoggiai una mano sulla fronte e sospirai.
Ritornai a sorridere appena vidi Chantal varcare la porta.

POV CHANTAL

Appena io e i miei amici entrammo nella sala ristorante, i nostri amici ci salutarono. Notai che le loro amiche erano seduti ad un altro tavolo.
< < Avranno litigato > > pensò Chelsea sedendosi.
< < Perfetto, hai via libera > > mi disse Jamie soddisfatto.
Scossi la testa e sorrisi.
Quel giorno saremmo andati a visitare il Parco Nazionale di Haleakala, a Pipiway Trail. Amavo la natura e non vedevo l’ora di andarci.

< < Allora, andiamo? > > domandò Aidan appena ci trovammo tutti insieme nella hall.
< < Certo, ma . . le ragazze . .? > > domandò Chelsea indicandole con lo sguardo, mentre stavano mettendo a posto il loro tavolo.
< < Non vengono. Angelica ha litigato con Richard e così . . > > disse Lee.
< < C’era bisogno di farlo sapere a tutti?! > > disse Richard infuriato e salendo le scale per dirigersi in camera.
Mi dispiaceva molto per lui. Desideravo che fosse felice.
Angelica aveva sbagliato a tradirlo con un altro. Sicuramente voleva rendergli pan per focaccia, visto che aveva insistito nel baciarmi il giorno prima, al gioco della bottiglia.
< < Bene, è il tuo momento > > mi disse Chelsea nell’orecchio dandomi una leggera gomitata.


POV RICHARD
Ero ancora sconvolto per via del tradimento, ma una vocina dentro di me, mi diceva di reagire.
“È la tua occasione per stare di più con Chantal”
< < Richard, stai bene? > > mi domandò Chantal sedendosi accanto a me dopo essere saliti sull’elicottero, che ci avrebbe portato sull’altra isola.
La guardai interrogato e tornai in me. Era molto dolce a preoccuparsi per me.
Appoggiai la mano sulla sua e le sorrisi.
< < Più o meno > > dissi abbassando lo sguardo.
< < Vuoi . . parlarne? > > mi chiese timidamente per paura di dire cose sbagliate.
< < Non capisco. Sono stato tradito da Angelica e . . non capisco se questo fatto mi faccia piacere o no > >
Certo che ero proprio un ignorante.
“Ma ti sembrano discorsi da fare?”
Ancora quella vocina!
< < Quando l’ho vista con quel ragazzo . . ho provato solo rabbia, ma . . > >
< < Ci sei rimasto male, ovviamente > > disse dolcemente.
< < Non so. Era da un po’ che le cose tra di noi non funzionavano . . e . . > >
< < La ami ancora? > >
Bella domanda.
< < Ho paura di non amarla più come prima. È troppo . . diversa > > dissi guardando davanti a me.
< < Già, molto diversa > > la sentii mormorare.
Mi voltai verso di lei e la osservai interrogata. Appena notò che l’avevo sentita, balbettò.
< < No . . io . . cioè . . tu sei un uomo dolce, simpatico, gentile . . lei, detto sinceramente, è maleducata ed egoista. Lo vedo da come ti parla e . . non trovo sia giusto > >
La ascoltai incantato. Era incredibile. Era così profonda e dolce. Mi capiva più di chiunque altro.
< < Sai, penso che tu abbia ragione - le sorrisi accarezzandole la mano – grazie > >
< < Non devi ringraziarmi di nulla Richard. Ogni volta che avrai bisogno di me, ci sarò > >






 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 
 
POV CHANTAL
 
Dopo una mezz’oretta, arrivammo sull’isola.
Abbiamo passeggiato tra i sentieri del bosco, attraversando torrenti e ponti. L’ambiente era molto umido.
Eravamo fortunati perché non c’era molta gente. Non faceva molto caldo, visto che era ancora mattino presto.
Abbiamo attraversato una foresta di bambù e si poteva udire il ticchettio per via del vento.
 
Attraversammo un torrente, facendo attenzione a dove appoggiavamo i piedi.
Richard mi superò e mi fece segno di seguirlo. Era un gesto molto bello da parte sua.
< < Fai attenzione > > disse allungando la mano.
Guardai verso il basso e fui un po’ incerta ad avanzare, ma lo sguardo di Richard mi rassicurò.
Gli porsi la mano. Me la strinse e un brivido mi percorse la schiena.
Mi feci coraggio e feci un salto. Scivolai e per poco non caddi all’indietro, quando Richard mi strinse ancora di più la mano e con l’altra mi afferrava dalla vita e mi avvicinava a sé.
Ci guardammo intensamente negli occhi per alcuni secondo, finché Lee non ci fece tornare coi piedi per terra.
Raggiunsi gli altri e camminammo ancora un bel po’.
Ci siamo fermati poi su un ponticello ad osservare una meravigliosa cascata.
< < è possibile fare il bagno? > > domandarono Aidan e James.
Aidan e James esultarono appena la nostra guida disse che avevamo la possibilità di fare il bagno nella piscina della cascata.
Arrivammo su una piccola spiaggia di sassi.
I nostri amici si spogliarono, rimanendo in costume.
< < Ehi Rich! Che fai, non vieni? > >  chiese Aidan a Richard, il quale si sedette su un grande sasso piatto.
< < Ben detto amico! > > sorrise Martin, accanto a lui, battendogli il cinque.
< < Ecco i soliti asociali > > rise Lee.
< < Smettila, se non vogliono, mica dovete obbligarli > > risi dandogli una sberla amichevole sul braccio.
 
POV RICHARD
 
Chantal diede le spalle e si tolse la maglietta. Rimasi incantato nell’osservarla in costume. Era bellissima.
Aspettò Chelsea che si stava togliendo i pantaloncini, poi, si buttarono in acqua.
Sorrisi appena i nostri amici, dopo essersi buttati in acqua, riemersero rabbrividendo.
< < Com’è? Fredda? > > disse Martin ridendo.
< < Più o meno > > rispose Graham.
 
Poco dopo, Chantal si avvicinò a me.
< < Sei sicuro di non voler entrare? L’acqua non è così fredda come i giorni scorsi > > disse mettendo le mani sui fianchi.
< < Non mi pare il caso > > risi scuotendo la testa.
Sorrise maliziosamente e non compresi cosa volesse fare.
Martin si alzò velocemente e scappò. Subito, Chantal mi schizzò così tanta acqua da bagnarmi.
< < Scatta la vendetta > > sorrisi alzandomi. Non mi importava se avevo ancora addosso i vestiti.
 
Chantal rise e indietreggiò, ma prima che potesse fuggire, le afferrai il polso e la tirai  a me.
La presi in braccio. Era così piccola e fragile che non sarebbe riuscita a dimenarsi.
< < Che fai? > > rise.
Non le risposi e sorrisi. Appena arrivai in un punto profondo, la buttai in acqua.
< < Richard! Hai visto la mia sacca?! > > mi chiamò Martin dalla spiaggia.
Mi voltai e gli risposi.
< < No, mi spiace > >
Appena mi rigirai, persi Chantal di vista.
Iniziai a preoccuparmi. Che avesse picchiato la testa da qualche parte? Che fosse annegata? Mi guardai attorno spaventato, quando qualcuno mi spinse improvvisamente in avanti.
Appena riemersi, vidi Chantal ridere.
< < Così siamo pari > > disse soddisfatta.
< < Avevi iniziato te. Comunque non siamo affatto pari > >
Eh no. Eravamo a :
Richard 1
Chantal 2
< < E allora? Che vuoi farmi? > > rise. Il suo era un tono di sfida.
< < Oh lo vedrai > > dissi con il suo stesso tono.
< < Vieni a prendermi allora > >
Nuotò fin sotto la cascata, entrando nella piccola caverna.
 
< < è bellissimo, non è vero? > > disse accarezzando la superficie dell’acqua.
< < Già > > sorrisi guardandomi attorno.
< < L’anno prossimo ci tornerò di sicuro > > disse raggiante.
La osservai sorridendo e appena se ne accorse, sorrise imbarazzata.
< < Perché . . mi guardi così? > > mi chiese timidamente.
Non risposi e lentamente mi avvicinai.
Le presi il viso tra le mani e la baciai.
Appena mi staccai, notai il suo sguardo pieno di stupore ed emozione. Sorrisi e ripresi a baciarla. La sentii tremare con piacere.
Le accarezzai i fianchi e la schiena, arrivando sempre più giù, fino all’inguine.
Subito, Chantal si staccò da me.
 
POV CHANTAL
 
Non credevo che anche solo un bacio ricevuto da Richard mi avesse fatto emozionare così tanto.
Appena mi accarezzò la schiena e arrivò fino all’inguine lo staccai da me. Richard mi guardò interrogato.
< < Non voglio che mi usi per far ingelosire Angelica > > dissi voltandomi.
Mi sentii toccare una spalla. Richard mi fece voltare verso di lui e mi strinse a sé, spostandomi un riccio dalla fronte.
< < Non provo nulla per Angelica, le cose tra di noi non andavano bene da un po’ di tempo > >
Abbassai lo sguardo e Richard mi alzò il mento con le dita, costringendomi a guardarlo negli occhi.
< < Provo un forte sentimento per te Chantal – sussurrò con una voce tale da farmi sprofondare dall’emozione – vorrei conoscerti meglio, vorrei stare con te . . > >
Si avvicinò lentamente e mi baciò di nuovo, quando la guida ci interruppe.
< < è ora di andare ragazzi!! > >
Sbuffammo e ci staccammo.
Sorrisi a Richard e feci per andarmene, quando mi afferrò il polso e tirandomi nuovamente a sé mi baciò.
 
Ciao a tutti.
Ringrazio chi ha recensito finora e chi ha letto silenziosamente. Spero che la mia storia vi piaccia.
Cosa ne pensate del rapporto che si sta evolvendo tra Richard e Chantal?
Ho voluto ambientare la mia storia alle Hawaii perché per me sono il Paradiso ^^
Grazie ancora a tutti voi
Bacioni
    Pritibi

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 

 
CAPITOLO 12

 
 
POV RICHARD
 
La sera tornai in hotel sorridendo come un’ebete. I miei amici si buttarono sul letto, stanchissimi della lunga giornata, mentre io continuavo a sorridere.
< < Ehi Richard! > > mi urlò Lee ad un certo punto.
< < Cosa? > > gli chiesi.
Abbassò le spalle e sospirò.
< < Oggi sei particolarmente assorto > >
< < Io? Che dici? > > risi scuotendo la testa.
< < Cosa è successo? > > continuò Aidan.
Mi facevano innervosire quando mi facevano l’interrogatorio.
< < Nulla . . – mentii togliendomi la maglietta e stendendomi sul letto - . . a parte . . il fatto che ho baciato Chantal > > dissi sorridendo.
I miei amici urlarono a tal punto da svegliare i nostri vicini di stanza, che erano appena andati a dormire.
< < Ehi amico! Rubacuori che non sei altro! > > sorrise Graham strofinando il pugno sui miei capelli.
Credevo dal più profondo del mio cuore di sentire un forte sentimento per lei. Accanto a lei potevo essere me stesso.
Sono sempre stato un tipo riservato, ma con Chantal non ho segreti e questo mi faceva sentir bene.
 
25 GIUGNO
 
Il giorno seguente mi preparai velocemente per potere rivedere Chantal. Mi mancava già la sera prima, quando ci eravamo salutati per andare a dormire.
La vidi nel salone, insieme a Chelsea e Jamie, e mi sistemai i capelli. Mi avviai con sicurezza verso di loro e li salutai cordialmente.
Chantal mi sorrise a trentadue denti e non aveva intenzione di distogliere gli occhi da me.
< < C- Ci vediamo dopo > > balbettai prima di andare al mio tavolo.
I ragazzi annuirono e continuarono a mangiare.
 
Quando finimmo di far colazione, feci per raggiungere Chantal, che mi stava aspettando sulla soglia della porta d’ingresso al salone, quando Angelica mi bloccò.
< < Ciao Richard > >
< < Ciao > > la salutai freddamente.
< < Ti diverti a gironzolare con donne così eh? > >
Alzai un sopracciglio. Guardai con la coda dell’occhio Chantal, un po’ incerta sul da farsi. Quando notò che Angelica non intendeva lasciarmi andare, Chantal si allontanò.
< < Angelica, tra noi è finita! Cosa vuoi? > >
< < Dammi un’altra possibilità > > disse prendendomi per la nuca.
Aveva intenzione di baciarmi, ma la scansai.
< < Il nostro rapporto è cambiato, io non sono più innamorato di te! > >
< < Rich, non dire così > > disse tristemente.
Si poteva leggere facilmente quello sguardo falso.
Scossi la testa e le passai accanto, ignorandola.
 
Verso le dieci, scendemmo in spiaggia.
Ammirai Chantal mentre stendeva con precisione il suo asciugamano sulla sabbia.
Prese poi la crema solare e la spalmò su tutto il corpo. Notai che fece un po’ fatica a passarsela sulla schiena, allora ne approfittai.
< < Vuoi una mano? > > le chiesi avvicinandomi.
< < Ehm . . io . . sì . . se vuoi . . > > balbettò guardandomi intensamente.
Sorrisi per la sua timidezza, mi inginocchiai dietro di lei e le passai la crema sulla schiena liscia.
Desideravo baciargliela e accarezzarla tutto il tempo.
 
POV CHANTAL
 
Quando sentii la sua mano accarezzarmi la pelle, sentii un brivido che mi percosse la schiena e chiusi un secondo gli occhi per godermi quel momento.
Il giorno precedente mi aveva baciata, ma non avevamo ufficializzato nulla.
Forse aveva cambiato idea, forse amava ancora Angelica.
Poi, fu il mio turno. Appena Richard mi chiese di passargli la crema iniziai a tremare.
Era così muscoloso . .
Accanto a lui mi sentivo una nana per quanto fossi bassa.
Quando ebbi finito, mi sedetti e guardai il mare.
Ad un certo punto sentii il telefono squillare.
 
Ehi tesoro, come stai?
Erano i miei genitori.
Ciao! Tutto bene grazie, voi?
 
Benissimo. Ti piacciono le Hawaii?
Oh tantissimo.
Sono stupende. Fa caldo e ogni giorno ci si diverte
 
Ha chiamato la tua direttrice del musical. Ha detto che deve dirti una cosa importante
Di già?? Erano appena iniziate le vacanze. Chissà cosa avrebbe voluto dirmi.
Dai, ti lasciamo andare, salutaci Jamie e Chelsea. buona giornata. Tanti bacioni tesoro
 
Ciao, vi voglio bene
 
Attaccai e posai il telefono nella borsa.
< < Erano i miei genitori > > dissi.
< < Anche loro abitano a New York? > >
< < Sì > > risposi.
< < Posso farti una domanda? > > chiese imbarazzato.
< < Certo > > dissi senza problemi.
 
POV RICHARD
 
Non volevo essere indiscreto, volevo solo conoscere Chantal più a fondo.
< < Come l’hanno presa i tuoi genitori della tua carriera in teatro? > >
Avevamo in comune la passione per la recitazione.
Sapere cosa ne pensava mi interessava molto.
< < Mi hanno sostenuto molto nelle mie scelte, il teatro mi è sempre piaciuto. Sono molto felice. E tu? So che lavori nel cinema > > disse.
< < Sì, poi a settembre farò parte di una serie televisiva britannica . . alla tua età facevo parte di una compagnia teatrale > >
Parlammo del più e del meno, raccontandoci un po’ di noi.
Si vedeva lontano un miglio quando amava recitare. Quando mi raccontava le sue esperienze si perdeva nei pensieri e sembrava che rivivesse ancora quei momenti.
Amava il suo lavoro e riusciva a mantenere la sua privacy.
Non avevo mai sentito parlare di lei con tutte le donne che ho conosciuto.
< < Il momento più brutto, però – disse facendo una smorfia - è stato quando un giorno, durante le prove, ho avuto una distorsione della caviglia, per fortuna eravamo solo agli inizi > >
Capita.
< < Spero di poterti vedere, un giorno, in teatro > > dissi con tristezza pensando già al mio futuro, forse senza di lei.
< < Ogni anno, a giugno, mettiamo in scena un musical o una semplice commedia . . se mai ti dovessi trovare nei paraggi > > dissi imbarazzata.
Lo speravo tanto.
Guardai intensamente le sue labbra e lentamente mi avvicinai. Chantal chiuse gli occhi e attese.
< < Ehi ragazzi! Andiamo a buttarci in acqua?! > > urlò Aidan balzando dietro di noi e facendoci spaventare.
< < Arriviamo > > sbuffai alzando gli occhi al cielo.
Ci aveva interrotto in un momento sbagliato.
< < Vieni? > > le chiesi alzandomi.
Chantal scosse la testa.
< < Preferisco stare sdraiata a prendere il sole > > disse sdraiandosi a pancia in su.
Sorrisi e incrociai le braccia.
< < Ti ci porto con le buone, o con le cattive? > > dissi maliziosamente facendola ridere.
< < Nessuna delle due > > rispose facendomi la linguaccia.
Le afferrai le mani e la tirai su, la presi per la vita e la posai sulle spalle, mentre cercava di divincolarsi.
La buttai in acqua e risi come un matto.
< < Richard Armitage! Lei è pazzo! > > disse portandosi indietro i capelli.
Oh sì . . pazzo di lei.
Mi avvicinai a Chantal nuotando e la strinsi a me. Era imbarazzata, ma fui contento del fatto che non volesse staccarsi.
Le accarezzai con le nocche una guancia, guardandola negli occhi e la baciai.
Le accarezzai la schiena, scendendo sempre più giù e la sollevai per i glutei, mentre mi circondava il collo con le braccia.
 
POV CHANTAL
 
Richard mi sollevò per i glutei e gli circondai il collo con le braccia, baciandolo.
Mi sentivo in paradiso. Desideravo che quel momento magico non svanisse per nulla al mondo.
Lo abbracciai e sorrisi come un’ebete.
Sulla riva, intanto, c’era Angelica che ci stava osservando. Sicuramente mi stava maledicendo con la mente.
< < Richard > > sussurrai guardandolo negli occhi.
< < Dimmi > >
< < Angelica? Provi ancora qualcosa per lei? Per favore, non usarmi per farla ingelosire, sono molto sensibile e . . > >
Farfugliai continuamente senza prendere fiato. Richard mi zittì con un bacio appassionato.
< < Non provo nulla, è acqua passata - disse baciandomi la punta del naso – ho scelto te, tranquilla > > mi calmò accarezzandomi una guancia.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13
 

 
26 GIUGNO
 
POV RICHARD
 
Dopo aver cenato mi avviai verso l’ascensore, nel quale c’era Angelica, che allungò un piede per evitare che la porta si chiudesse.
Alzai gli occhi al cielo e cambiai strada. Salii un gradino, quando mi afferrò per il braccio.
< < Rich, ascoltami > > mi supplicò.
< < “Ascoltami” NULLA! Lasciami in pace! > > dissi mollando la presa.
< < Ti amo Richard, perdonami! > > disse facendo gli occhi dolci.
Che falsa!
Mi ha tradito! Piangere davanti a me erano sufficienti per rimarginare la ferita??
Ormai non provavo più nulla per lei. Se mi avesse amato veramente, non mi avrebbe mentito in questo modo.
< < Smettila di fare la gatta morta! > >
Non ero abituato a reagire così. Ho sempre avuto pazienza per ogni cosa, ma avevo i miei limiti.
< < Ero ubriaca Rich! Non so come mi sia potuto venire in mente! > > disse spostandosi indietro i capelli e avvicinandosi ancora di più a me.
< < Oltre a questo, le cose tra noi non andavano bene! Tu non mi ascolti, ti comporti in maniera . . arrogante > >
Lo sguardo di Angelica era interrogato e sconvolto.
< < Cambierò! Per te amore mio! > >
Mi saltò addosso per darmi un bacio, ma la allontanai.
< < Non chiamarmi “amore mio” > > dissi in tono più calmo salendo le scale.
Quella ragazza non voleva proprio lasciarmi in pace.
Doveva capire che mai saremmo tornati insieme. In quel momento avevo un’altra ragazza per la testa: Chantal.
 
Mi preparai per la serata. Ci sarebbe stata una festa in spiaggia, a tema hawaiano.
Mi guardai allo specchio. Era meglio mettere il gel sui capelli o no?
< < Ehi amico, stai alla grande! > > mi fece segno Lee con il pollice in su.
Feci finta di non ascoltarlo e mi scompigliai i capelli, appoggiando le mani sul lavandino.
< < Farai conquiste questa sera > > sorrise Aidan.
< < Chantal ti adora come sei > > disse Martin mettendomi una mano sulla spalla.
< < Eh no. Ora ci penso io! > >
James si avvicinò e mi fece la cresta sui capelli.
Il risultato era orribile. Stavo malissimo.
< < è così che si conquistano le ragazze!  > > sorrise James soddisfatto incrociando le braccia, mentre gli altri mi guardarono alzando un sopracciglio.
 
 
POV CHANTAL
 
Una festa hawaiana! Non vedevo l’ora!
Indossai la mia camicia preferita: bianca, a fiori e misi una molletta a forma di fiore di ibisco.
< < Perché non metti la gonna di paglia con un bikini con coppa a conchiglia? > > chiese Jamie maliziosamente a Chelsea, che stava scegliendo una camicia adatta.
< < Perché non ho intenzione di indossare una roba del genere ad una festa > > rispose ridendo facendogli una linguaccia.
< < Ma tante ragazze lo fanno > >
< < Mi spiace caro, ma per stasera devi tenere gli ormoni a bada  > > disse Chelsea legandosi i capelli.
Jamie si avvicinò a lei e l’attirò a sé.
< < Per favore – disse facendo una faccia da cucciolo – please > >
< < No! > >
< < Va bene pasticcino mio > > sospirò Jamie dandole un bacio sulla punta del naso.
Sorrisi e scossi la testa. Guardai l’orologio sul telefono e sgranai gli occhi.
< < Dai piccioncini, è ora di andare! > > urlai mettendo il telefono in tasca e correndo verso la porta.
La coppia si staccò e sorrise.
< < Tranquilla, Richard non se ne va > >
Mi voltai e alzai un sopracciglio. Balbettai e cambiai argomento.
 
I nostri amici stavano alla reception. Siamo scesi in spiaggia, dove era allestito un grande gazebo.
I tavoli erano adornati con la ràfia ai bordi. Non mancavano bibite ghiacciate e cocktail.
Il tetto aveva molti festoni di fiori e le luci erano colorate.
Molti giovani indossavano camicie colorate e portavano una collana di fiori, così come le ragazze, alcune, però, indossavano un bikini con una gonna di paglia.
Io e Richard ci allontanammo dai nostri compagni, dirigendoci verso il bar.
< < Vuoi provare? > > mi chiese Richard dopo aver ordinato del latte di cocco.
Appena lo provai, feci una smorfia, facendolo ridere. Il cocco non mi piaceva affatto.
A Richard, invece, piaceva molto.
 
La musica era molto orecchiabile. Tanti ballavano in pista, seguendo le indicazione del DJ, poco dopo, cambiarono musica, mettendone una lenta e rilassante.
Si formarono molte coppie, che si abbracciavano e si coccolavano. Abbassai lo sguardo e rimasi zitta.
< < Ti . . ti va di ballare? > >
Speravo che me lo chiedesse.
Annuii. Mi prese per mano ed entrammo in pista. Con un po’ di imbarazzo, Richard si avvicinò a me e posò delicatamente le mani sui mie fianchi, mentre io gli cinsi il collo.
Ci guardammo intensamente negli occhi, senza aprir bocca. Notai che ogni tanto fissava le mie labbra e non era sicuro se baciarmi o no.
Quando stava per avvicinarsi, chiusi gli occhi, attendendo quel magico momento, ma il telefono vibrò nella mia tasca.
“Molly Scott”.
Era la mia direttrice teatrale.
Richard mi guardò interrogato e aspettò una mia risposta.
< < Scusami > > dissi allontanandomi.
 
POV RICHARD
 
Maledetto telefono. Chissà chi era al telefono.
Sospirai e andai a sedermi su una poltrona. Sorseggiai una bibita fresca e vidi due ragazze venire nella mia direzione.
Si sedettero di fronte a me, continuando a sorridere.
< < Ciao > > le salutai cordialmente.
< < Richard Armitage in persona! > > sorrise la mora.
L’altra ragazza, bionda, sospirò e appoggiò una guancia sulla mano, continuando a guardarmi.
Mi guardai attorno e mi massaggiai la nuca. Mi mettevano un po’ a disagio.
< < Cosa ti porta a Honolulu? > > mi chiese la bionda arricciandosi un capello intorno al dito.
< < Sono in vacanza con i miei amici > > risposi gentilmente.
< < In America è raro incontrare gli inglesi, e sai cosa diciamo degli inglesi? Che sono stupendi > > sorrise la mora arricciando il naso.
Ok, ne avevo abbastanza.
< < Scusatemi ragazze, io . . devo andare > > dissi rialzandomi.
< < Se ti serve compagnia, noi siamo qua > > mi salutarono facendomi l’occhiolino e sfiorandomi il braccio con una mano.
 
Attesi Chantal, ma inutilmente.
< < Sapete qualcosa di Chantal? > > chiesi a Chelsea e Jamie, abbracciati su un divanetto.
< < No, cosa le è successo? > > mi chiesero preoccupati.
< < Nulla, è che . . ha ricevuto una chiamata ed è da un bel po’ che è via > >
< < Ah, probabilmente è la sua direttrice teatrale > > disse Chelsea serenamente.
La sua direttrice? No. No.
Non poteva andarsene.
 
Corsi in hotel, magari era in camera.
Prima che potessi prendere l’ascensore, un cameriere mi fermò.
< < Signor Armitage, mi è stato detto di riferirle di dirigersi nella camera numero 50, appena può > >
Lo guardai interrogato.
< < Chi? Quando? > >
< < Una ragazza, una sua conoscente probabilmente > >
Il cameriera alzò le spalle e tornò al suo lavoro.
Una ragazza . . forse era Chantal . .
Mi feci mille film mentali su cosa sarebbe accaduto e corsi verso la stanza 50.
Appena aprii la porta, abbassai le spalle e il sorriso scomparve dal mio sguardo.
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14
 

 
POV RICHARD:
< < Ciao Richard > > disse Angelica maliziosamente. Stava in mezzo alla stanza, indossava una camicia lunga fino alle cosce e le sue gambe erano scoperte.
< < Per favore, ne abbiamo già parlato > > sbuffai.
Angelica sorrise, si avvicinò a me lentamente, sbottonando la camicia e mostrandomi il suo completino intimo di pizzo.
Si spostò dietro di me e cominciò ad accarezzarmi le spalle.
< < Sai . . oggi ho proprio voglia di fare tante cose . . > > disse sensualmente al mio orecchio. La sua mano si spostò sempre più in fondo, arrivando ai miei pantaloni.
Mi scostai velocemente e la fulminai con lo sguardo.
< < Rich > >
< < Non chiamarmi così! Quante volte te lo devo ripetere? Non ne voglio più sapere di te!  > >
Non mi è mai piaciuto rispondere in malo modo, ma Angelica se lo meritava. Feci per andarmene, quando Angelica mi bloccò.
< < I tuoi genitori non ne saranno molto felici > > disse.
Rimasi immobile, rivolsi lo sguardo alla porta, ripensando a ciò che mi aveva appena detto.
I miei genitori adoravano Angelica. La consideravano la “ragazza perfetta”. Era tutt’altro! Solo una traditrice.
Non dissi nulla e uscii dalla stanza, correndo verso la mia camera.
Pensai a Chantal . . a proposito. Non era più tornata alla festa.
Sperai che non avesse avuto problemi.
Ma i miei amici? Sarebbero dovuti tornare . .
Sicuramente erano ancora alla festa.
Appena varcai la porta della mia camera, trovai una sorpresa.
 
 
POV CHANTAL:
Risposi al telefono e cercai un luogo più tranquillo, così, andai nel cortile dell’hotel.
< < Ciao Kate! Sono sorpresa dalla tua chiamata > > le dissi.
< < Ciao. Scusami, so che sei in vacanza, ma ho una notizia importante > >
Il suo tono mi preoccupava, o forse ero io che mi sbagliavo.
< < Ho . . fatto qualcosa di sbagliato? > >
< < Tranquilla Chantal! È una bella notizia: sei stata scelta per sostituire la protagonista del musical “Aladdin” a Broadway > >
Sgranai gli occhi. entrare a far parte di Broadway?? Rischiai di svenire. Mi tremarono le gambe e mi trattenni sedendomi su una panchina.
< < Ma . . come . .? > >
< < L’attrice, Belle, non potrà recitare per molti mesi . . I produttori hanno scelto te > >
Perché proprio me?
Sì, avevo lavorato molto nell’ambito teatrale, sudando mille camicie, ma non mi ritenevo un’esperta.
< < Stai scherzando vero? > >
< < Scherzo su tante cose tesoro, ma quando si tratta di opportunità come queste . . no > >
Sorrisi come un’ebete e continuavo a ripetermi perché.
< < Avrai un colloquio con la compagnia. Ci sarò per sostenerti > >
< < Va bene, grazie Kate. Ci sarò > > dissi dopo aver fatto una pausa per cercare di calmarmi.
< < Perfetto. Ci vediamo fra tre giorni, prepara le valigie tesoro, il mondo di Broadway ti aspetta . . e se va tutto bene, entreresti a far parte ufficialmente della compagnia > >
Chiusi la chiamata ed esultai come una pazza. Vidi in lontananza Chelsea e Jamie, si tenevano per mano, e stavano passeggiando sul lungo mare.
Li raggiunsi correndo, rischiando di inciampare per i gradini.
< < Ehi ehi, calma > > sorrisero vedendomi agitata.
Mi fermai e cercai di riprendere a respirare per quanto avevo corso.
< < Scusate . . ma Kate mi ha chiamata > >
< < è successo qualcosa? > > mi chiesero preoccupati.
< < Mi hanno scelta per sostituire l’attrice protagonista! > >
Chelsea urlò dall’emozione e mi abbracciò.
< < Ti rendi conto che potresti avere grande carriera?!! > >
< < Non esagerare - sorrisi cercando di non illudermi troppo – partirò fra tre giorni > >
< < Quanto sono contenta! – mi abbracciò ancora. Era una bellissima notizia – devi assolutamente dirlo a Richard > >
Il sorriso che avevo, scomparve in fretta. Tutto ciò voleva dire : separarmi da Richard.
< < Non fare quella faccia mia cara, TU andrai a dirglielo ADESSO > > disse Chelsea spingendomi in avanti, mentre tornavamo in hotel.
Non avevo il coraggio di farlo. Non volevo dirgli addio.
Tuttavia, sarebbe partito anche lui, sarebbe tornato a Londra, per sempre e non lo avrei più rivisto, forse al cinema.
Chelsea mi portò vicino alla camera di Richard, ma indietreggiai.
< < No, non lo deve sapere > > dissi scuotendo la testa.
< < Oh sì invece. Non sarà un addio, potrete rivedervi! > >
Alla fine, riuscì a convincermi e le dissi di tornare in camera.
Feci un bel respiro e feci per bussare, ma notai la porta socchiusa . .
 
 
 
POV RICHARD:
< < Ciao Rich ! > >
Sgranai gli occhi e lasciai la porta socchiusa.
< < Mamma! Papà! Che sorpresa vedervi! > > sorrisi abbracciandoli.
< < Come stai figliolo? > >
< < Bene, voi? Sono molto contento di vedervi > >
< < Anche noi. Abbiamo voluto farti questa sorpresa. Staremo qua a Honolulu per due settimane > >
< < Che bello! Il mio direttore di teatro mi ha informato che avremo ancora una settimana e mezza prima di tornare al lavoro > > dissi contento.
Avevo la possibilità di capire se tra me e Chantal poteva davvero nascere qualcosa.
< < Spero ti stia divertendo in vacanza > > disse mia madre accarezzandomi una guancia e alzandosi sulle punte per raggiungermi.
< < Sì, ho . . conosciuto una ragazza, si chiama Chantal > > iniziai a raccontare. Volevo presentarla ai miei genitori.
Forse era presto, ma ero sicuro della mia decisione.
Le mie aspettative svanirono immediatamente.
< < E Angelica? > >
Benissimo. Non avevo proprio voglia di parlare di lei in quel momento.
< < Abbiamo litigato. Ha commesso un grave errore. Non glielo perdonerò mai > > risposi incrociando le braccia e sbuffando.
< < Ci ha raccontato tutto per telefono. Dagli una seconda possibilità > >
Nemmeno per sogno.
< < Per favore ascoltatemi – li interruppi – ho conosciuto un’altra ragazza > >
< < Che ci vai a fare con una ragazzina? Oltre a tutto è Americana. Figliolo, con tutte le ragazze che puoi avere in Inghilterra . . > >
No. Non capivano.
Sicuramente Angelica ha parlato loro di Chantal.
< < Mi sono innamorato di lei! > >
< < Non è amore Rich. È solo una cotta estiva. Rimarrai qua ancora per poco tempo, poi tornerai a Londra e la tua vita sarà piena di conferenze, interviste . . Questa ragazza di cui ci stai parlando è un’ attrice americana. La vostra storia non avrà un futuro > >
 
 
POV CHANTAL:
 
Era la prima volta che origliavo. Avevo sentito tutto quello che i genitori gli avevano detto.
Avevano ragione da un lato: la distanza e il nostro lavoro non ci avrebbe permesso di stare insieme.
Appoggiai la schiena contro il muro e abbassai lo sguardo.
< < Rich, lo diciamo per te, per il tuo bene > > disse la madre.
< < Io . . non . . voglio perdere Chantal > > balbettò.
Sentii un groppo in gola.
Ci saremmo dovuti dire addio.
< < Richard, tesoro, ci spiace, ma non vogliamo che tu soffra > > continuò il padre.
Avevo sentito abbastanza. Girai i tacchi e tornai in camera, mentre le lacrime mi rigarono le guance
.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

 
 
POV CHANTAL:
 
Scossi la testa e tornai in camera. Chelsea e James si stavano baciando e si staccarono non appena aprii la porta.
< < Allora? Glielo hai detto? > >
< < No – risposi – a quanto pare, sono arrivati i suoi genitori, i quali non accettano la nostra . . relazione? > >
Non ero sicura se definirla tale ufficialmente.
< < Non ti conoscono nemmeno > >
< < Abitiamo troppo distanti, poi, secondo loro sono una bambina > >
D’altronde, non potevo farci nulla. Avrei salutato Richard e me ne sarei tornata a New York.
Con tutte le ragazze che puoi avere in Inghilterra”
Aveva la possibilità di trovare una ragazza migliore di me non appena sarebbe tornato a Londra.
Era la cosa giusta da fare.
 
27 giugno
 
Il giorno seguente, dopo aver fatto colazione, tornai in camera per prepararmi e incontrai Richard per le scale.
< < Ehi, ciao, come stai? > > mi chiese sorridendomi.
< < Bene, grazie, te? > >
Ero felice di vederlo, ma il mio sorriso scomparve quando notai dietro di lui i suoi genitori.
< < Ciao, eccola la fortunata > > sorrise sua madre.
Che falsa.
< < Piacere di conoscerti > > mi salutarono stringendomi la mano.
Ero sempre stata una tipa paziente e raramente mi capitava di arrabbiarmi. Feci buon viso a cattivo gioco.
 
 
POV RICHARD:
Ogni volta che vedevo Chantal il cuore sobbalzava e cominciava a battere forte. L’amavo, sì, l’amavo, me lo sentivo, ma forse era troppo presto per dirglielo.
< < Dunque, sei Americana > > dissero i miei genitori.
Roteai gli occhi.
Da quando ho iniziato ad avere carriera nel mondo dello spettacolo, sono diventati più esigenti.
Quando ho parlato di Chantal, speravo che avessero una reazione diversa.
< < Sei mai stata a Londra? > > le chiesero.
< < Sì, ma avevo 16 anni quando l’ho visitata. È una bellissima città. Preferisco Londra rispetto a New York, detto sinceramente > > rispose timidamente.
Appena notarono il nostro imbarazzo, decisero di lasciarci soli un secondo.
< < Chantal, devo parlarti > >
< < Anche io . . Richard io . . > >
< < Aspetta – la fermai prendendole entrambe le mani – io . . sento di provare un forte sentimento, non pensavo di potermi innamorare così di una ragazza > >
< < Io devo partire > > disse velocemente dopo aver sospirato.
La guardai interrogata.
Cosa significava che doveva partire? Non poteva finire così.
< < Tornerò a New York e lavorerò per Broadway > >
< < Ma . . noi due? > >
Non poteva lasciarmi.
Darmi questa notizia le dispiaceva.
< < Non . . non può funzionare. Volevo dirtelo ieri sera, ma stavi parlando con i tuoi genitori. Hanno ragione. Fra poco tornerai a Londra e continuerai la tua vita > > sospirò allargando le braccia e rassegnandosi.
< < Chantal io . . desidero rimanere insieme a te. Verrò con te > >
Mi avvicinai per darle un bacio, ma indietreggiò, allontanandomi leggermente.
< < No Richard – sorrise amaramente – davvero saresti disposto a trasferirti a New York? A lasciare i tuoi amici, la tua famiglia . . – mi accarezzò una guancia - Conoscerai altre ragazze migliori Richard > >
Le sue parole erano come un pugnale conficcato nel cuore.
< < Chantal . . > > mormorai.
< < Mi dispiace > >
Abbassò lo sguardo e se ne andò, mentre io rimasi immobile a ripensare alle sue parole.
“ E’ solo una cotta estiva “
“ Puoi trovare di meglio”
Pochi minuti dopo mi raggiunsero i miei genitori, i quali mi guardarono preoccupati.
< < Va tutto bene? > > mi chiesero.
< < Sì, va bene > > mormorai.
Gli voltai le spalle e me ne andai in camera.
 
 
POV CHANTAL:
Le lacrime iniziarono a rigarmi le guance.
Lasciare Richard è stata un’assurdità, ma non avevo altra scelta. Feci velocemente le valigie e partii immediatamente per New York.
< < Buon viaggio > > disse Chelsea abbracciandomi.
< < Grazie! Mi mancherete molto! > >
< < Ci sentiremo presto - continuò Jamie – fai vedere chi sei > >
< < Ti auguriamo tutta la fortuna del mondo. Appena reciterai a Broadway, saremo lieti di venire a vederti > >
< < Grazie. Non so come ringraziarvi! > >
< < Controllerò Richard > > continuò Chelsea.
< < Dai, non ce n’è bisogno. Gli ho detto di continuare la sua vita, senza di me. Incontrerà di meglio > >
< < “Incontrerà di meglio”, ma tu sei pazza – mi disse sconvolta – Richard ti vuole un bene dell’anima > >
< < Spiace anche a me – dissi amareggiata – è l’unica cosa giusta da fare > >
Chelsea scosse la testa e sospirò, rassegnandosi.
< < Ora vai, altrimenti perdi il volo > >
Salutai un’ultima volta i miei amici e mi diressi al gate.
Stavo per tornare a New York.
 
Dopo molte ore di volo, arrivai in città e con mia grande sorpresa, vidi Kate, la quale mi accolse calorosamente.
< < Ciao tesoro! > > mi strinse a sé.
< < Come stai Kate? > >
< < Benissimo. Te? Pronta per sfondare a Broadway? > > disse esultando.
Era molto più agitata di me.
< < Non esagerare, vediamo come va > > dissi alzando le spalle.
Kate scosse la testa, mi cinse le spalle e tornammo a casa, mentre le raccontai la mia vacanza a Honolulu.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

 
 
 
POV CHANTAL:
 
< < Come sto? > > chiesi agitata a Kate mentre continuavo a sistemarmi i capelli e i vestiti.
< < Alla grande! > > mi ripeté per l’ennesima volta spingendomi leggermente verso l’entrata del teatro.
Feci un breve colloquio con il direttore della compagnia e altri colleghi. Ero stata scelta dopo avermi vista recitare nella compagnia di Kate nello spettacolo “Orgoglio e Pregiudizio”.
Ero consapevole del fatto che fossero molto severi, me lo hanno ripetuto per tutto il colloquio. Se tutto sarebbe andato bene, sarei potuta entrare ufficialmente nella compagnia.
Era un onore per me, ma avevo paura di non essere all’altezza.
Il musical che avremmo messo in scena sarebbe stato “Aladino”. Io avrei interpretato Jasmine.
 
Conobbi il cast. Non mi sarei aspettata che la maggior parte degli attori fossero persone altezzose.
Molti avevano già superato i quarant’anni, gli altri avevano più o meno la mie età.
< < E’ stata solo pura fortuna > > disse una ragazza mora rivolgendosi a me e dandomi una spallata.
La guardai interrogata e scocciata.
< < Lasciala stare – mi consigliò un’altra ragazza – lei è Lyla, ogni anno spera di ottenere il ruolo della protagonista, invece deve fare una delle odalische, tra cui me > >
< < Da quanto fa parte della compagnia? > > le chiesi.
< < Da 6 anni ormai. Comunque piacere – disse presentandosi e stringendomi la mano – io sono Melanie > >
Era una ragazza per bene, simpatica, come altri pochi attori, bassa come me, dai capelli biondi e ricci e gli occhi azzurri.
< < Ragazzi! Cominciamo! > > ci chiamò il coreografo.
< < Sei pronta per lavorare? > > mi chiese dandomi il cinque.
< < Sono nata pronta > >
Il sorriso scomparve dalle mie labbra quando vidi il mio ex.
< < Lo conosci? > > mi domandò Melanie guardandolo.
< < E’ stato il mio ragazzo > >
< < Lui interpreterà Aladin > >
Perfetto. Meglio di così non poteva accadere.
 
 
POV RICHARD:
 
< < Hai visto tesoro? Non perdere tempo con “quella là “. Meriti di meglio > > cercò di consolarmi mia madre.
< < Sto bene, non dovete preoccuparvi > > mentii.
Pensavo che Chantal fosse la ragazza giusta per me, invece, mi sbagliavo . . forse.
Decisi di non abbattermi. Con tutte le ragazze che avrei conosciuto, ce ne sarebbe stata una che mi avrebbe fatto battere il cuore come Chantal, vero?
Ma cosa stavo dicendo!
Perché? Perché mi aveva lasciato?
“ è solo una cotta estiva “
Forse i miei genitori avevano ragione.
< < Forza amico! Il sole splende alto nel cielo! > > mi chiamarono i miei amici correndo verso la spiaggia.
Mi liberai di tutti quei pensieri e li seguii, salutando i miei genitori che salirono in camera per riposare.
 
Scesi in spiaggia e dopo aver appoggiato sul lettino la mia sacca, mi tolsi i pantaloni e la maglietta, rimanendo in costume.
Mi sentii osservato e lentamente voltai lo sguardo. Notai tre ragazze che sorrisero e mi guardarono.
Mi fecero l’occhiolino e io risposi con un sorriso, emozionandole. Non sembravano ragazze vanitose. Una di loro aveva un bel sorriso. I suoi capelli erano castani e mossi. Era alta e il suo costume mostrava le sue meravigliose forme.
 
 
POV CHANTAL:
 
< < Ma che sorpresa > > disse Matthew, il mio ex.
Sbuffai e incrociai le braccia.
< < Che ci fai qui?? > >
< < Per il tuo stesso motivo bambina > > sorrise sfiorandomi il mento con le dita.
Benissimo. Lo avrei dovuto sopportare per un anno intero, forse di più. Mi dava fastidio la sua presenza, non provavo alcun sentimento per lui, avevo conosciuto Richard e non riuscivo a togliermelo dalla testa. Chissà cosa stava facendo?
A proposito! Dovevo chiamare Chelsea!
Presi il telefono e la chiamai.
< < Pronto Chantal! Come stai? > > disse allegramente.
< < Bene grazie, te? > >
< < Benone. Io e Jamie abbiamo fatto ancora una gita in barca, è stato molto bello. Peccato che tu mancassi - disse tristemente – e tu? > >
< < Ho conosciuto il cast e . . diciamo che Broadway non era come mi aspettavo > >
< < Perché? > >
< < Sono rigidi, è faticoso > >
Si sogna sempre, ma non sempre le cose possono essere un paradiso. Ci saranno sempre dei pro e contro.
< < Richard? - la mia domanda fu spontanea. Mi coprii la bocca con la mano – no, scusa, non mi interessa > > mentii.
< < Sei proprio sicura? > > rise.
< < C- Come sta? > >
< < Be. Bene a quanto pare . . – fece una pausa – una ragazza lo ha adocchiato e sembra che . . vadano molto d’accordo > > disse preoccupata della mia reazione.
Continuò il suo racconto. Si erano rivolti solo uno sguardo e da quel momenti non si sono tolti gli occhi di dosso.
Più tardi, mentre questa ragazza stava giocando a pallavolo, le sue amiche lanciarono la palla accanto all’ombrellone di Richard, la ragazza era andata a riprendersi la palla e così, avevano cominciato a parlare.
Sorrisi sarcasticamente e abbassai lo sguardo. Era tipico dei maschi: li rifiutavi e subito si consolavano con altre ragazze. Non me lo sarei mai aspettata da lui.
< < Chantal, è ora di provare! > > mi chiamò Melanie.
< < Arrivo! – dissi, poi mi rivolsi a Chelsea – Scusami ma devo andare, ci sentiamo > >
< < Buona giornata bella > >
< < Salutami i ragazzi > >
< < Contaci > >
 
POV RICHARD:
 
In poco tempo, in seguito alla partenza di Chantal, conobbi Ally. Era molto simpatica e gentile. Fisicamente era alta, dai capelli neri e lisci e gli occhi azzurri. Dio quanto era bella. I miei amici mi invidiarono. Mi ripeterono di essere stato fortunato, in quanto ero riuscito a conquistarla.
< <  . . dunque, sei scozzese > > dissi mentre stavamo giocando a basket nel campetto vicino a quello di pallavolo.
< < Sì, ma viaggio per l’Inghilterra, in quanto sono costumista e truccatrice di una compagnia inglese > > mi raccontò.
< < Da quanto sei qui a Honolulu? E Quando tornerai a lavorare? > >  chiesi rubandole la palla da basket facendola ridere.
< < Non vale! – il suo sorriso era dolcissimo – comunque . . inizierò a settembre. E tu? Che farai? > >
< < Lavorerò al teatro Old Vic . . > >
< < Ehi AllY! Ti stiamo aspettando! > > la chiamarono le sue amiche.
< < Arrivo! – urlò facendosi sentire, poi si rivolse a me – ci . . ci vediamo più tardi, se vuoi > > sorrise imbarazzata.
< < Sì . . sì, va bene > > sorrisi.
Osservai Ally dirigersi verso le sue amiche. Ad un certo punto, Aidan mi sorprese alle spalle, facendomi sobbalzare.
< < Ehi amico! Smettila di fare conquiste – rise stringendo i pugni e strofinandomeli sulla mia testa – uscirai con lei? > >
< < Ehm . . ci vedremo sì . . > >
< < Non sei contento amico??? > > mi chiese entusiasta.
< < Sì > > risposi.
Chantal mi mancava. Ally era una brava persona, molto dolce, bella, ma . .
< < Chantal è partita! – mi ricordò Aidan cingendomi le spalle – sei libero, non sei contento?? > >
< < S- si ma . . > >
< < SEI LIBERO – mi ripeté – Chantal ti ha detto “Ciao ciao “, ma tu non devi arrenderti, perché insomma . . il mare è pieno di pesci > >
 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17
 

 
30 giugno
 
 
POV CHANTAL:
 
< < Lyla, quante volte ti ho detto che dopo aver girato devi muovere quel velo! > > la rimproverò il coreografo.
La ragazza sbuffò e sbatté un piede sul pavimento.
< < è inutile che mi guardi in quel modo, se vuoi continuare a lavorare, dovrai fare ciò che ti diciamo > > continuò sbuffando.
Perse la pazienza e buttò i fogli in aria, allontanandosi verso i camerini.
Il direttore sospirò e cambiò scena.
Era il momento in cui Aladdin e Jasmine si incontravano per la prima volta. Mi concentrai e lessi le battute, mentre a volte, l’assistente del direttore ci guidava dandoci preziosi consigli.
Come primi giorni, non erano andati male, tuttavia, tornavo a casa stanchissima.
Verso le sette di sera, uscii dal teatro e mi diressi a casa.
< < Vuoi un passaggio? > > mi domandò Matthew passandomi accanto, tenendo le chiavi dell’auto in mano.
< < No grazie > > gli dissi continuando a camminare.
< < Ma casa tua è lontana da qua > >
< < C’è sempre l’autobus > >
< < Avanti, anche se non stiamo più assieme, ciò non vuol dire che mi devi ignorare completamente > > alzò le spalle.
Mi fermai e lo fulminai con lo sguardo, mettendolo in imbarazzo.
< < Ok, hai ragione, fai benissimo! Però . . almeno, dammi la possibilità di essere tuo amico > >
< < Matthew, fai una bella cosa, torna a casa > > dissi rapidamente salutandolo con la manina sarcasticamente.
< < Ironica – sbuffò - sto andando a prendere l’auto > > rispose col mio stesso tono.
 
Dopo un paio di minuti, finalmente tornai a casa, nel mio appartamento nel grande palazzo. Mi accolse Tobia, il mio dalmata, iniziano a scodinzolare e saltando di qua e di là.
< < Ciao piccolo > > gli accarezzai il muso e gli preparai da mangiare.
Mentre attendevo che la pasta cuocesse, uscii sul balcone e osservai la città di New York.
Appoggiai i gomiti sul muretto e osservai le stelle.
 
POV RICHARD:
 
Mi guardai allo specchio e mi sistemai i capelli. Era meglio mettere il gel? O no? Era meglio indossare la cravatta? O no?
Lanciai la cravatta sulla sedia del bagno e mi misi le mani tra i capelli, continuando ad osservare il mio viso allo specchio.
< < Dai, nessuno dei due > >
< < Dove andrete di bello? > > mi chiese Aidan maliziosamente.
< < Una semplice cenetta > > risposi alzando le spalle.
< < Benissimo! Bravo! Così si fa! Tanto l’hai già conquistata > > sorrise Lee allargando le braccia.
Ecco che iniziavano già a pensare a chissà che cosa. Era una semplice cena, nulla di più.
< < Ora . . se volete scusarmi, devo andare > > dissi raggiungendo la porta.
< < In bocca al lupo amico! Divertitevi! > > risero fischiando.
Che idioti.
Scossi la testa e scesi le scale dell’hotel. Controllai l’orologio. Era ancora presto. Infilai le mani in tasca e aspettai qualche minuto. Vidi Ally in lontananza e la raggiunsi.
Indossava un bell’abito nero, lungo fino alle cosce e aveva una scollatura a cuore. I suoi capelli erano legati, per questo, mi permetteva di osservare il suo bel viso allungato.
< < Ciao > > mi salutò timidamente.
< < Ciao, come stai? > >
< < Bene, tu? > >
< < Bene, dove vuoi andare a mangiare? > > le chiesi.
< < Per me è uguale, mi va bene tutto > >
Abbiamo girato per la città, cercando un buon ristorante. Ne vidi uno che si affacciava sul mare, così, entrammo.
I camerieri ci fecero accomodare ad un tavolo accanto alla finestra, dalla quale potevamo osservare il mare e una nave illuminata in lontananza.
Dopo qualche minuto di silenzio, mi feci coraggio e iniziai a porle delle domande, per conoscerla.
Lentamente , si aprì maggiormente anche lei. Era molto sorridente e simpatica. Una brava persona insomma. Mi ricordava tantissimo Chantal. Quanto mi mancava.
 
Dopo aver cenato, uscimmo a fare una passeggiata tranquilla. Parlammo del più e del meno, passeggiando sul lungomare.
< < è molto bello, vero? > > mi chiese guardando Honolulu illuminata.
< < Già > > sussurrai.
Notai che Ally si stava avvicinando maggiormente a me. Dopo avermi guardato intensamente, mi baciò, sorprendendomi.
< < Oh santo cielo, scusami – disse agitata e continuando a fare avanti e indietro – Mi dispiace > >
< < No . . tranquilla > > balbettai tranquillizzandola.
< < Ma bravi > > sentii la voce di Angelica alle mie spalle. Iniziò ad applaudire e sorridere sarcasticamente.
< < Vedo che ti sei consolato subito con un’altra donna > > continuò incrociando le braccia.
< < Angelica . . > >
< < Stai attenta – si rivolse ad Ally – è solo un approfittatore che ti farà soffrire > >
Sorrise falsamente e se ne andò a testa alta, mentre Ally era ancora perplessa.
< < Non darle retta, è la mia ex > >
Ally annuì e per smorzare la tensione, continuammo a passeggiare, cambiando argomento.
 
 
POV CHANTAL:
 
Il suono del campanello mi interruppe dai miei pensieri. Mi diressi verso il citofono e mi rispose Brian, un mio carissimo amico.
< < Wow! Che sorpresa! > >
Gli aprii e lo attesi in cima alle scale.
Lo abbracciai, contenta di rivederlo, era in compagnia di sua moglie Debby e la figlia, Debora, di soli quattro mesi.
Li feci accomodare in casa e gli offri del caffè.
< < Sono molto contenta di vedervi, come state? > > chiesi loro porgendo la tazza di caffè.
Debby si sistemò meglio sulle ginocchia la figlia, allora, le chiesi di poterla tenere in braccio. Sorrise e me la porse.
< < Ciao piccolina > > sussurrai prendendola in braccio. Aveva gli occhi scuri e il suo sorriso era bellissimo, come ogni bambino al mondo. Amavo da impazzire i bambini e il mio sogno era diventare mamma.
< < Come state? > > chiesi ai miei amici mentre cullavo la loro bambina.
< < Bene, abitiamo in Florida e continuiamo a lavorare come geometri > > mi raccontarono.
Conoscevo Brian dall’infanzia, era un mio carissimo amico. Dai miei primi anni di università, si trasferì in Florida e da quando iniziai la mia carriera da attrice, non lo vidi più, nonostante ci fossimo comunque tenuti in contatto.
< < E tu? Come continua il lavoro da attrice? > >
< < Bene grazie, ora sto lavorando per Broadway > >
< < E’ incredibile! Complimenti ancora! > >
< < Speriamo bene > > continuai alzando le spalle.
< < Verremo a vederti agli spettacoli allora > > sorrisero entusiasti.
La loro bambina iniziò ad agitarsi e tentai di calmarla, inutilmente.
< < Oggi ha dormito poco > > sorrise la madre avvicinandosi. Le porsi la bambina e continuai a guardarla emozionata. Era proprio una bellissima bimba.
< < Fra un mese ci sposeremo, sei invitata > >
< < Congratulazioni! > >
< < E te? Com’è andata alle Hawaii? Sono belle? > >
Raccontai tutto ai miei amici e si sorpresero quando parlai di Richard e i suoi amici. Non era da tutti incontrare persone.
Quanto mi mancava. Cominciai a pensare di aver fatto una cavolata a lasciarlo.
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18

 
 
 
POV RICHARD:
 
I miei genitori conobbero in poco tempo Ally e ne furono subito conquistati. Mi ripeterono che era la ragazza giusta per me. Era Scozzese, quindi l’avrei potuta vedere maggiormente, tranquilla e gentile, insomma, ero fortunato e non dovevo lamentarmi, tuttavia, Chantal mi mancava.
Quando raggiunsi i miei amici in spiaggia, sentii Chelsea parlare al telefono con Chantal . . riconobbi la sua voce alta dall’altro capo del telefono.
Mi avvicinai lentamente, non era educato origliare, lo so. Feci finta di cercare qualcosa, ma appena Chelsea mi notò , alzò un sopracciglio e si voltò verso di me.
< < Ti serve qualcosa? > > mi domandò.
< < Io . . ehm . . stavo cercando la crema solare > > mentii cercando guardando altrove.
< < è sotto il tuo naso > > rise.
Abbassai lo sguardo e vidi la crema solare appoggiata sul lettino. Sorrisi imbarazzato e mi allontanai, ma Chelsea mi richiamò.
< < Vieni, forza, Chantal vuole parlare con te > > sorrise maliziosamente.
Sgranai gli occhi.
< < Con . . me? > > sorrisi.
< < Oh sì > > continuò.
Strano, Chantal mi aveva detto di dimenticarla. Ma non potei fare a meno di sentire la sua bellissima voce.
< < Pronto > >
< < Richard! – disse Chantal sorpresa e imbarazzata – ehilà > >
< < Come stai? > >
< < Bene grazie, te? > > chiese imbarazzata.
< < Bene, ti trovi bene a Broadway? > >
< < Abbastanza, pensavo fosse diverso . . > > mi rispose delusa.
E’ sempre così nella vita. Abbiamo mille progetti del futuro, sognando ad occhi aperti, fino a quando, a volte capita che le nostre aspettative vengono ribaltate.
“ Chi è piccola?” sentii.
Come sarebbe a dire “piccola”?
< < Matthew, per favore, lasciami stare almeno quando siamo in pausa > > disse Chantal rivolgendosi ad un suo collega.
Stai parlando con un tuo amico? Ehilà “  urlò quel ragazzo.
< < Ciao > > lo salutai imbarazzato.
Ahhh allora è lui Richard Armitage “ continuò.
< < Tu sei? > > domandai.
Sono Matthew, il ragazzo di Chantal “
Il mondo mi crollò addosso.
< < Non è vero! > > disse Chantal.
“ Già . . non ancora “ precisò Matthew.
Bene. Non aveva impiegato molto a dimenticarsi di me.
< < Io devo andare > > dissi poi freddamente.
< < Richard io . . > >
< < Sono impegnato > > dissi freddamente mentre Chantal cercava di parlare. Non c’era nulla da spiegare.
Le avrei reso pan per focaccia.
 
 
POV CHANTAL:
 
< < Matthew, vattene > > lo obbligai spingendolo fuori dal mio camerino.
Mi salutò maliziosamente e tentò di scoccarmi un bacio, ma gli chiusi la porta in faccia.
Riappoggiai il telefono all’orecchio, sperando che Richard fosse ancora in linea.
< < Richard io . . > >
< < Sono impegnato > > disse con tono freddo. Chiuse la chiamata, sorprendendomi.
Molto gentile da parte sua.
< < Chantal! Sbrigati! Le prove ricominceranno fra tre minuti! > > mi richiamò la stagista che assisteva la nostra direttrice.
La stagista era una ragazza ansiosa e a volte anche fastidiosa e scrupolosa. Spensi il telefono e tornai sul palco.
 
POV RICHARD:
 
< < Richard . . va tutto bene? > > mi domandò Ally preoccupata, appoggiando una mano sulla mia spalla.
< < Sì, va tutto bene > > dissi cingendole il fianco.
Passeggiammo sulla spiaggia, parlando del più e del meno e ci frequentammo anche i giorni seguenti.
 
L’ultima sera, dopo una cenetta romantica a lume di candela in un lussuoso ristorante, mi portò nel suo albergo. La sua timidezza era scomparsa e notai una certa audacia nei suoi occhi.
< < La mia camera è questa > > disse afferrando la mia cravatta e avvicinandomi a lei. I nostri visi erano vicinissimi, così, le baciai la punta del naso e poi le labbra. Le afferrai i fianchi e la spinsi contro la porta.
Con una mano aprì la maniglia e mi trascinò all’interno della sua camera, continuando a baciarmi. Indietreggiò fino al bordo del letto, sul quale cadde.
Gattonai verso di lei e le abbassai la cerniera del vestito, mentre mi sbottonava i bottoni della camicia.
Quando fu nuda di fronte a me, le slacciai il reggiseno e le baciai la pelle rosea e liscia, soffermandomi sul seno e la pancia, mentre accarezzavo il suo interno coscia.
Entra in lei rapidamente, facendola gemere. Mi graffiò leggermente la schiena con le sue unghie e tentò di regolarizzare il respiro, mentre in tutta la stanza echeggiavano i nostri sospiri e urla di piacere.
< < Oh Richard . . mi fai impazzire -  sorrise portando le mani tra i miei capelli – ti amo > >
Chiusi gli occhi e sorrisi.
< < Anche io Chantal > >
Non mi resi conto di quello che avevo detto. Riaprii gli occhi di scatto, notando delusione nello sguardo di Ally.
Mi allontanò leggermente e si alzò dal letto, cominciando a rivestirsi.
< < Ally io . . > >
< < Lascia stare Richard – disse dolcemente – non importa . . è colpa mia > >
Mi passai una mano tra i capelli.
< < Mi dispiace Ally io non volevo . . > >
< < Tranquillo . . – il tono di Ally era dolce - . . spero riuscirai a trovare una ragazza che ti renda davvero felice > >
< < Ma tu mi rendi felice > > dissi alzandomi e raggiungendola.
< < è ovvio che pensi ancora alla tua ex . . quando ne senti il nome, i tuoi occhi si illuminano dall’emozione, si vede che sei innamorato veramente di lei > >
< < è a New York, non la vedrò mai più > > dissi sicuro.
< < Non dubitare dei tuoi sentimenti Richard > > mi tranquillizzò.
Abbassai le spalle e lo sguardo. Mi sentivo in colpa. Ally era una brava ragazza e non meritava di essere trattata così.
Ally si avvicinò lentamente a me, accarezzandomi una guancia, per consolarmi, poi, mi scoccò un bacio rapido sulle labbra. Non era un bacio emozionante.
Forse avevo provato solo attrazione fisica? Una semplice sorta di affetto?
Mi resi conto solo in quel momento di quanto mi mancasse Chantal.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19
 

 
Alcuni anni dopo . . .
 
 
POV RICHARD:
 
Passarono quattro anni. Mi rassegnai all’idea di tornare insieme a Chantal. Non ci eravamo più sentiti. Chissà cosa stava facendo . . sicuramente era stata presa per lavorare a Broadway.
Conobbi altre persone e mi fidanzai con una mia collega di teatro, tuttavia la nostra storia non durò più di un anno.
In seguito fui scelto per prendere parte al film di “Into the Storm” e firmai il ruolo di un padre vedovo.
Le riprese si svolsero in America, a Detroit e Rochester.
 
E AZIONE!
Non molto lontano da me c’era un grande ventilatore che andava quasi a 160 chilometri all’ora.
Le gru, usate come macchine per la pioggia, ci bagnavano tutto il tempo e ci gettavano in faccia tante foglie.
Sembrava esserci veramente un tornado. Correvamo di qua e di là come pazzi.
Inoltre, avevamo un cavo ed eravamo legati ad un’imbragatura, che ci sollevava in aria.
Tutto il film era pervaso da paura e lotta per la sopravvivenza. Davvero emozionante.
 
Quando la giornata si concluse, tornai nel camerino, mi tolsi la maglietta bagnata fradicia, rimanendo a torso nudo.
Una doccia rilassante mi ci voleva proprio dopo una lunga giornata.
Appena uscii dal bagno, tornai al camerino. Ero a torso nudo, con un asciugamano legato alla vita e cercai i miei vestiti nell’armadio.
Ad un certo punto, qualcuno aprì la porta.
 
 
Sharah, una mia collega, si avvicinò alla sedia per prendere il suo zaino.
< < Mi dispiace . . non volevo disturbarti - balbettò appena mi vide – non . . ti avevo visto > >
Iniziò a ridere, diventando persino rossa in viso.
< < Perdonami ancora > > disse infine uscendo.
Scossi la testa e risi, trovando finalmente i miei vestiti.
Mi asciugai velocemente i capelli e mi vestii, quando sulla sedia notai un cartoncino colorato, sul quale erano segnate alcune date dei musical più famosi d’America. Iniziai a leggere, quando mi bloccai davanti ad una parola: Broadway.
Mi ricordava Chantal . . . mi domandai se facesse ancora parte di Broadway, così, accesi il computer e mi informai.
Credevo di averla dimenticata, ma evidentemente provavo ancora qualcosa per lei. Sì, non potevo negare che mi mancava e non c’è stata nessuna ragazza che abbia mai amato come ho amato Chantal.
New York non era molto distante.
 
POV CHANTAL:
 
< < Complimenti ragazzi! Sono fiero di voi! > > ci disse Robert, il nostro regista.
Il musical di Aladino aveva avuto così successo che si era deciso di mettere in scena altre repliche. Le date erano state già segnate e si sarebbero svolte per altri 3 mesi.
< < Chantal – mi chiamò Robert – domani verrà un giornalista e vuole intervistarti > >
< < Certo! A che ora? > >
< < Prima dello spettacolo . . siamo fortunati ad averti nella nostra compagnia Chantal, ma . . ultimamente sei cambiata – persino lui si era accorto – c’è qualche problema? > > mi domandò preoccupato.
Sentivo che mi mancava qualcosa. Far parte della compagnia di Broadway era un onore. Mi permetteva un’alta rendita economica e di svolgere la mia più grande passione: il teatro, ma aveva ragione chi diceva che i soldi non fanno la felicità.
A causa del lavoro avevo poche possibilità di uscire in compagnia dei miei vecchi amici, trascorrere una serata semplice al bar a ridere e scherzare senza la presenza di paparazzi a immortalare ogni momento personale.
Inoltre, sentivo il desiderio di viaggiare e provare altre esperienze anziché vivere la solita routine.
< < Non lo so Robert, non so cosa voglio veramente nella vita, mi sento . . incompleta . . non so, da una parte . . sono contenta , ma dall’altra, vorrei cambiare qualcosa della mia vita . . non lo so . . > > sospirai accasciandomi su una poltrona del teatro.
< < Solo il cuore potrà rispondere alla tua domanda. Devi fare solo ciò che ti senti.  Non avere paura dei cambiamenti > >
< < Io . . non sono più così sicura di voler continuare a recitare per Broadway . . > > mormorai timorosa della sua reazione.
< < Qual è il tuo desiderio? > >
< < Andar via da New York e provare esperienze teatrali in altri stati . . > >
< < Allora buttati in una nuova esperienza. Spero davvero tu possa incoronare il tuo sogno > >
< < Grazie Robert! > >
Lo abbracciai e sorrisi. Aveva ragione. Non dovevo mollare ed essere timorosa. Appena il tour si sarebbe concluso, avrei cercato offerte di lavoro all’estero.
 
Salutai la compagnia e uscii dal teatro. L’aria non era fredda. Era già il mese di marzo e la primavera aveva iniziato a farsi sentire, dai fiori che sbocciavano nei prati.
Camminai sul marciapiede, fermandomi ogni tanto per osservare le vetrine che esponevano nuovi prodotti.
< < Sì! Ti voglio sposare! > > sentii urlare di gioia una donna vicino ad una gioielleria. Il suo fidanzato la abbracciò e la baciò appassionatamente.
< < Che ne dici di festeggiare con un bel viaggio alle Hawaii? > >
La ragazza continuò ad abbracciarlo ed esultò. Ripensai a Richard, cosa stava facendo in quel momento? Era insieme alla sua fidanzata? Se l’aveva.
Possibile che non riuscivo a dimenticarlo?
Trattenni le lacrime e tornai a casa, ripassando il copione del musical. Così facendo mi sarei distratta un po’.
 
POV RICHARD:
 
Quando le riprese del film si conclusero, alcuni giorni prima della Premiere mi diressi a New York. Camminai tra le strade trafficate di Times Square e poi Broadway, cercando il New Amsterdam Theatre.
Ero ansioso, il cuore mi batteva all’impazzata, avrei rivisto Chantal . . e per la prima volta l’avrei vista recitare.
Volevo riconquistarla e dirle finalmente quel “Ti amo” che non sono mai riuscito a confessarle.
Nonostante fossi un attore di successo, mi mancava l’amore e solo Chantal riusciva a rendermi felice.
Attesi in coda, rifiutandomi di sorpassare gli altri spettatori nonostante volessero farmi entrare. Molte volte non sopportavo di essere trattato così.
Sì, ero famoso, ma non avevo intenzione di farmi trattare come un re.
 
Quando ci fecero entrare in sala, presi posto in prima fila. Il teatro era pieno di gente e riconobbi molta gente famosa tra il pubblico.
< < Lei è . . Richard Armitage? > > sorrise una ragazzina avvicinandosi a me.
< < Sì > > risposi.
< < Può . . farmi . .? > >
Indicò un piccolo taccuino e annuii.
Presi la sua penna e firmai, mentre la ragazzina continuava a sorridere.
 
POV CHANTAL:
 
< < Mancano solo dieci minuti all’apertura del sipario > > disse la segretaria del direttore. Sembrava alquanto preoccupata.
Noi attori, invece, eravamo calmissimi stranamente. Forse per il fatto che ormai eravamo abituati.
Grace, una mia collega, che si stava anch’essa truccando, si alzò dalla sedia e andò verso la porta.
< < Stai calma per l’amor del cielo! > > disse alzando la voce per farsi sentire.
< < Melanie > > la richiamai sospirando dolcemente.
< < Ho capito che è una stagista, ma . . che si calmi un po’ > > continuò.
Risi e scossi la testa, poi presi la matita nera e me la passai sotto gli occhi.
Ad un certo punto, sentii qualcuno appoggiarsi allo stipite della porta.
< < Preparati bambolina. Ci siamo quasi > > disse Matthew aprendo la bocca e spruzzandosi uno spray in bocca.
Indossava già il costume: dei pantaloni bianchi lunghi e larghi, un gilet corto, senza bottoni, che mostrava il suo petto muscoloso e un cappellino. Mi guardò maliziosamente e se ne andò.
< < Non vuoi dargli una seconda possibilità? > > mi chiese Melanie.
< < No. Un tradimento non si può perdonare > > dissi dirigendomi verso l’armadio per prendere il mio costume.
< < E poi . . io non riesco a dimenticare Richard > > sussurrai abbassando lo sguardo.
< < Vedrai che se son rose fioriranno > > cercò di consolarmi
< < Sono certa che sono già appassite > > dissi con il mio solito pessimismo.
 
Aprii l’armadio e osservai il mio abito azzurro: avrei indossato una gonna lunga fino alle caviglie, un top corto che mi lasciava scoperta la pancia e una cintura di metallo che aveva tanti pendagli.
Dopo averlo indossato, uscii dal camerino con Melanie e raggiungemmo gli altri.
La direttrice presentò lo spettacolo e le luci si abbassarono.
Presi un velo e mi coprii dal naso in giù.
La musica partì e le mie colleghe entrarono in scena danzando con i propri veli.

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20

 
 
POV CHANTAL:
 
 
I miei compagni entrarono in scena, cominciando a danzare sulle note musical di “Notti d’Oriente”. Le ragazze fecero svolazzare i loro veli colorati muovendosi sinuosamente.
Lo spettacolo era ormai iniziato. Il pubblico era numeroso e i loro forti applausi ci incitavano maggiormente.
Matthew era particolarmente felice di interpretare Aladino, non solo per il fatto di essere il protagonista, ma anche per tanti momenti romantici con la sottoscritta.
Alla scena del bacio, Matthew mi attirò a sé e mi baciò con foga, facendo incontrare le nostre lingue, mentre come sottofondo avevamo gli applausi e i fischi del pubblico.
Desideravo che smettessero, così sarebbe finita la mia tortura.
Dopo il balletto finale, tutto il cast salì sul palco. Ci siamo dati la mano e abbiamo fatto un inchino.
Guardai il pubblico seduto in prima fila e il mio sguardo si soffermò di fronte ad un uomo con della barba folta, vestito con giacca e cravatta, con un sorriso smagliante. Aveva un’aria familiare . . gli occhi piccoli, labbra sottili . .
Mi irrigidii appena compresi chi fosse. I suoi occhi scrutavano i miei e non erano intenzionati a mollarmi. Le gambe iniziarono a tremarmi e il cuore mi batteva all’impazzata.
Quanto era bello!
 
Il sipario si chiuse davanti a noi. Rimasi immobile, a guardare davanti. Stentavo a crederci. Richard era lì!
< < Tutto bene? > > mi domandò Melanie facendomi tornare sul pianeta terra.
< < Ehm . . sì sì > > risposi dirigendomi nel mio camerino.
< < Sei strana, sembra che tu abbia visto un fantasma > > rise.
Altro che un fantasma.
< < Ho visto Richard . . mi sembrava lui . . tra il pubblico - dissi immaginandomi di nuovo il suo viso – cosa ci farà qui? > >
< < A trovare te, ovvio > > affermò sorridendo e dandomi alcune pacche sulla spalla prima di dirigersi al suo camerino.
 
Scossi la testa e andai a cambiarmi.
Mi svestii e appoggiai il mio costume di scena sul divanetto. Mi sedetti sulla sedia, davanti allo specchio, e mi struccai, quando qualcuno aprì la porta.
 
POV RICHARD:
 
Quell’attore che interpretava Aladino non mi stava affatto simpatico. Sembrava essere altezzoso, ma chi si credeva di essere?? E poi . . quando ha baciato Chantal . . strinsi i pugni.
Però . . anche io ho baciato molte donne nei film che ho girato . . per finta, però.
Al saluto finale, applaudii facendomi sentire. Gli attori se l’erano proprio meritato.
Guardai incantato Chantal e persi quasi un battito appena notai il momento in cui mi aveva riconosciuto. Era imbarazzata, si notava benissimo.
 
Quando il sipario si chiuse e gli spettatori uscirono dal teatro, mi diressi verso i camerini.
Il bodyguard mi bloccò e sembrava non avesse intenzione di farmi entrare, ma Robert, il regista e anche un mio vecchio amico, mi accolse calorosamente.
< < è un mio amico, puoi farlo entrare > > gli disse.
Robert mi diede una pacca sulla spalla e mi fece l’interrogatorio. Mi aveva fatto piacere rivederlo.
Parlammo del più e del meno, ma non avevo altro tempo da perdere.
< < Dove si trova Chantal? > >
Robert mi indicò il camerino e mi lasciò da solo. Mi sistemai la cravatta e mi decisi ad avvicinarmi.
Bussai alla porta.
< < Avanti > >
Da quanto tempo non sentivo più la sua voce. Era rimasta la stessa: bellissima.
Entrai lentamente e sorrisi appena vidi il suo viso riflettersi nello specchio. Appena incrociò il mio sguardo si bloccò.
< < Ciao > > la salutai sorridendo e avvicinandomi.
< < Ciao > > mormorò imbarazzata.
Mi abbassai alla sua altezza e continuai a guardarla allo specchio.
< < Mi sei mancata > > le sussurrai nell’orecchio, facendola rabbrividire.
< < C- Cosa ci fai qui? > > mi domandò sorridendo e voltando la testa.
< < Sono venuto per vedere te > > le confessai avvicinando il mio viso al suo e baciandola dolcemente.
Mi staccai poco dopo da lei, per vedere la sua reazione. Non aprì bocca, perché appoggiò una mano dietro la mia nuca e mi avvicinò a sé, continuando a baciarmi.
La feci alzare dalla sedia e la strinsi a me.
Infilai le mie mani sotto la sua maglietta, arrivando fino al suo reggiseno.
< < Richard! Siamo a teatro! > > mi rimproverò ridendo.
< < Tanto non c’è nessuno > > mi giustificai strofinando il naso contro il suo.
 
In quel momento, la porta si spalancò velocemente, dalla quale entrò una donna delle pulizie.
< < Ehm . . scusatemi . . il teatro sta per chiudere > > ci disse timidamente.
< < Sì . . ci scusi > > disse Chantal prendendo la sua borsa.
La seguii fino all’uscita e la baciai di nuovo.
< < Dove abiti? > > le chiesi.
< < Vicino a Central Park . .  e tu? > >
< < Sono in un albergo a Rochester > >
< < Ma è distante da qua  . . se vuoi . . ti posso ospitare a casa mia > > disse  cercando di nascondere il suo imbarazzo.
< < Per me va più che bene > > accettai maliziosamente.
Le cinsi un fianco e la strinsi a me.
Camminammo per le vie Newyorkesi e chiacchierammo a lungo, arrivando,  pochi minuti dopo, ad un palazzo.
Abbiamo preso l’ascensore. Chantal abitava al decimo piano.
 
Appena siamo entrati nel suo appartamento, un piccolo dalmata ci accolse. Mi fiutò le scarpe e appoggiò le sue zambe sulle mie gambe. Mi abbassai e lo accarezzai.
< < Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare? > > mi chiese Chantal.
< < No grazie - le dissi accarezzando il muso del suo cane – hai un bellissimo cagnolino > >
< < è dolcissimo > >
< < Come te > > le dissi guardandola.
 
Ci rialzammo e ci guardammo negli occhi. Mi avvicinai lentamente a lei, ma il cane abbaiò e iniziò a ringhiare.
Chantal sbuffò e lo prese in braccio.
< < Ah ma adesso fai il geloso eh? > > rise.
< < Il cane ha preso il mio posto > > risi.
< < Il mio piccolino! > > sorrise accarezzandolo.
Giocammo per un po’ con Tobia, fino a quando si addormentò.
 
POV CHANTAL:
 
< < Tobia dorme, che ne dici di andare a dormire? > > proposi facendo sdraiare il cane nel suo lettuccio.
< < A dormire? Io vorrei fare altro > > disse Richard maliziosamente.
< < Dimmi cosa vuoi > > gli dissi con audacia appoggiando le mie mani sulle sue spalle.
< < Voglio te > >
Mi baciò con foga e mi alzò dai glutei. Avvinghiai le gambe dietro la sua schiena, mentre si guardava attorno.
Gli indicai la mia camera e mi portò all’interno di essa. Mi fece sdraiare sul letto, gattonando verso di me.
Mi baciò dolcemente il collo, mordicchiandomelo.
Mi sfilò velocemente la maglietta e i pantaloni, e così feci anche io, sbottonandogli la camicia e slegandogli la cravatta.
I nostri vestiti caddero sul pavimento, mentre noi siamo rimasti in intimo.
Mi accarezzò i fianchi, dandomi caldi baci sulla pancia. Appoggia la testa sul cuscino, cercando di regolarizzare il battito del cuore. Le sue dita solleticarono la mia pelle e giunsero fino al reggiseno.
Me lo slacciò e mi baciò il seno, mentre io accarezzai la sua schiena, ormai sudata.
< < Richard . . . > > sussurrai.
< < Shhh piccola > > disse ad un soffio delle mie labbra.
Le sue mani mi accarezzarono le gambe e mi sfilarono gli slip.
Si sistemò meglio ed entrò in me. Chiusi gli occhi e mi aggrappai a Richard, ansimando.
< < Se vuoi smetto > > disse preoccupato.
< < No, non fermarti > >
Lo baciai per tranquillizzarlo, mentre continuava le sue spinte.
< < Io . . desidero stare insieme a te > > sussurrai.
< < Anche io. Vieni in Inghilterra con me > >
Spalancai gli occhi e lo guardai interrogata.
< < Cosa? > >
< < Vieni via con me, avrai l’opportunità di continuare a recitare . . ti renderò la ragazza più felice del mondo > >
< < Sì! Lo voglio! > > sorrisi abbracciandolo, immaginando già il mio futuro con Richard.

 
 
Eccomi quiiiiii
Scusate il ritardo ma per lo studio scolastico non ho avuto molto tempo e non riuscivo ad avere idee.
Mi spiace informarvi che questo è il penultimo capitolo.
Richard e Chantal si sono incontrati di nuovo e vivranno felici e contenti in Inghilterra.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Grazie ancora a chi ha messo la storia tra le preferite e chi ha recensito.
Alla prossima
Bacioni <3
     Pritibi

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Epilogo ***


EPILOGO

 
< <  . . e il premio come miglior attore nel film La battaglia delle cinque armate è assegnato a . . – il presentatore aprì lentamente la busta, mentre Chantal e la figlia incrociavano le dita per Richard - . . Richard Armitage! > >
< < Vai papà! Bravo! > > esultò la figlia allargando le braccia e alzandosi in punta di piedi.
Richard la prese in braccio e le diede un bacio veloce sulla guancia, rimettendola per terra, mentre i suoi colleghi lo incitarono a salire velocemente sul palco.
 
Empire awards
 
Chantal si toccò la pancia e appoggiò una mano sul tavolino accanto, abbassando lo sguardo.
< < Chantal . . > > la richiamò Chelsea mettendole una mano sulla spalla.
< < Il bambino sta per nascere Chelsea > > disse Chantal sorridendo, ansimando.
Chelsea fece un urlo di gioia e chiamò suo marito, stropicciandogli la maglietta.
< < Jamie! Chiama l’ambulanza! > >
< < Tesoro . . ora che arriva l’ambulanza il bambino sarà già nato > > disse agitato grattandosi la nuca.
< < Avanti amica mia, ti accompagno io in macchina > >
< < Allora guido io > > la fermò Jamie.
Continuarono a discutere un paio di minuti, non curandosi di Chantal.
< < Io sarei ancora qui eh  > > disse sarcastica.
< < Dobbiamo avvertire Richard! > >
Jamie fece movimenti strani con le braccia, per attirare l’attenzione di Richard, il quale guardò l’amico alzando un sopracciglio.
< < Ma è sul palco . . non disturbarlo > > lo richiamò Chelsea.
< < Tuo figlio sta per nascere! > > disse Martin e Richard comprese perfettamente il suo labiale.
< < Io devo andare . . mi spiace > > disse Richard lasciando il palco.
< < Richard . . che succede? Hai appena ricevuto il premio  > > lo fermò il presentatore.
< < Sto per diventare ancora padre. Ringrazio ancora tutti i presenti > > disse velocemente lasciando tutti a bocca aperta.
Salutò frettolosamente le fan, che urlavano il suo nome e corse dietro le quinte.
Richard notò Chelsea e Jamie discutere animatamente sulla guida e corse da sua moglie.
< < Amore stai bene? Oh santo cielo, come facciamo adesso? > > si grattò la nuca e si guardò attorno. Non aveva la macchina e ciò era un problema.
< < La accompagniamo noi Richard, non preoccuparti > > si offrirono Martin e Aidan.
< < Ok, andiamo > >
Richard prese in braccio la figlia, di 4 anni, e si avviò verso l’auto, non prima di aver fermato la discussione tra Chelsea e Jamie.
< < Noi ci stiamo avviando verso l’ospedale . . > >
< < Arriviamo anche noi! Aspettateci! > > disse Chelsea prendendo velocemente la borsa.
< < Ci vediamo là ragazzi . . aiuto, sono piuttosto agitato > >
< < Andrà tutto bene amico mio > >
 
Giunsero in ospedale e Chantal fu portata velocemente in pediatria.
Richard chiese il permesso di poterla assistere, non prima di aver discusso con gli infermieri che non volevano dargli la possibilità.
< < Farò il bravo > > li aveva supplicati. Alla fine, avevano accettato.
La figlia, Erin, fu affidata a Chelsea ,Jamie, Martin e Aidan e se ne presero cura, fino a quando non sarebbe tornato Richard.
< < Da grande cosa vuoi fare piccola? > > le domandò Chelsea.
< < L’attrice, come i miei genitori! > > disse con forza la bambina.
< < Conquisterai tutti i maschietti allora, bella come sei > > sorrise Jamie, guadagnandosi una gomitata sul fianco da Chelsea.
< < Non arrivano più mamma e papà > > disse agitata la piccola mettendosi il pollice in bocca.
< < Vedrai, andrà tutto bene > > la tranquillizzò Martin accarezzandole il viso dolce.
< < Tra poco conoscerai il tuo fratellino > > continuò Jamie sorridendo.
Erin non sorrise, anzi, lo guardò in malo modo, ma Jamie non comprese il motivo.
 
Intanto . .
Chantal stringeva la mano possente di Richard, mentre urlava dal dolore. Il marito le baciò la fronte sudata e cercava di tranquillizzarla.
< < Dai amore, così > >
< < Ci sei quasi > > sorrise l’ostetrica.
Chantal fece un ultimo sforzo e crollò sul lettino, mentre nella stanza si udiva il pianto di un neonato.
< < Brava amore > > le sussurrò Richard dandole un bacio sulle labbra.
< < Congratulazioni ragazzi > > sorrise l’ostetrica che teneva in braccio il piccolo.
Lo lavò e in seguito lo diede alla madre, che gli baciò dolcemente la testa.
Richard iniziò a vedere tutto nero e fece per cadere all’indietro, ma due infermiere lo tennero in piedi, sventolando un foglio di carta.
< < Si calmi signore > > sorrisero.
< < Ce la faccio, ce la faccio > > disse cercando di avvicinarsi ancora al lettino.
Una lacrima gli rigò la guancia e avvicinò le labbra alla testa di suo figlio.
< < è bellissimo vero? > > pianse Chantal sorridendo a Richard.
< < Sì, molto > >
 
Pochi minuti dopo, dalla stanza uscirono tutti gli infermieri e Martin, Aidan, Chelsea e Jamie si alzarono dalle sedie, tenendo in braccio Erin.
Richard uscì dalla stanza e si tolse la cuffietta.
< < Venite, vi presento una persona > > sorrise prendendo in braccio la bambina.
Chelsea e Jamie, dall’emozione, non riuscirono a mettervi piede, finché Richard non li spinse all’interno, sorridendo.
Si fermarono all’ingresso e osservarono teneramente il bambino, in braccio a Chantal.
< < Coraggio > > li chiamò Chantal.
< < Erin, guarda, è il tuo fratellino > > sorrise la madre, mentre Richard fece sedere la bambina, tenendola stretta, vicino alla madre, facendo attenzione.
< < Come lo avete chiamato? > > domandò Aidan sorridendo.
Chantal e Richard si guardarono e sorrisero.
< < Stephen > > dissero all’unisono.
L’attenzione era rivolta al bambino, che dormiva serenamente tra le braccia di Chantal.
Erin pianse e cinse il collo di Richard.
< < Ora avrai un nuovo compagno con cui giocare piccola > > Richard la cullò e le accarezzò dolcemente i capelli.
< < Io non lo voglio! > > protestò la bambina incrociando le braccia e facendo un faccino arrabbiato.
< < Piccola? Che succede? > > Richard la guardò negli occhi e la tenne sollevata sotto le ascelle.
< < Non mi vorrete più bene > > singhiozzò la bambina.
Martin, Aidan, Chelsea e Jamie sorrisero teneramente.
Richard la fece risedere sul letto e alzò il viso della bambina con un dito.
< < Mamma e papà ti vogliono bene quanto a Stephen, non facciamo preferenze solo perché è più piccolo > > disse Chantal.
< < Tu e Stephen siete la nostra vita, il nostro mondo, e vi proteggerò da ogni cosa > > continuò Richard.
Erin guardò ancora un volta il bambino e avvicinò una mano al fratellino.
< < Lo aiuterò a parlare . . – disse la bambina entusiasta – lo farò giocare con me, se vorrà > >
< < Puoi fare di tutto piccola. Ci saranno sempre litigi o discussioni, è normale, ma ricordati, rimarrà sempre tuo fratello e ti vorrà bene quanto noi > >
< < Siete una bellissima famiglia > > disse teneramente Aidan.
< < E poi dicono che in vacanza si prendano solo cotte passeggere > > rise Chelsea incrociando le braccia.
< <Cosa vuol dire? > > domandò Erin curiosa.
< < Lo imparerai quando sarai grande > > le disse Richard guardando Chantal e dandole un dolce bacio.
< < Ora mettetevi in posa! > > disse infine Martin prendendo la macchina fotografica.
Una foto che rimarrà un ricordo bellissimo nel cuore della giovane coppia, che nonostante le discussioni, nonostante le distanze, si sono ritrovati ed ora formano una bella famiglia.



CHE PARTO.
FINALMENTE, DOPO TAAAAANTO TEMPO SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE CON L’ULTIMO CAPITOLO.
MI DISPIACE TANTISSIMO E SARA' LA CENTESIMA VOLTA CHE MI SCUSO HAHHAHAA
HO CONCLUSO CON UN BEL LIETO FINE, MI PIACCIONO I LIETI FINE HIHI . .
RINGRAZIO ANCORA CHI MI HA SEGUITO FINORA E CHI MI HA SOSTENUTO, IN PARTICOLARE LE MIE AMICHE nikyhorse e Thorinoakenshield.
UN BACIONE A TUTTI
PRITIBI


 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3239773