Il filo del Tempo

di ClosingEyes_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogni rivelatori e scoperte. ***
Capitolo 2: *** La mia vita in un quarto d'ora. ***
Capitolo 3: *** La solita Rin ***
Capitolo 4: *** Il mio Demone ***
Capitolo 5: *** In una notte di un codice blu. ***
Capitolo 6: *** Sei la migliore. ***
Capitolo 7: *** E se fosse vero? ***
Capitolo 8: *** Mi affido a te, Kagome. ***
Capitolo 9: *** Decisioni importanti ***
Capitolo 10: *** Sempre con te. ***
Capitolo 11: *** Tienimi con te ***
Capitolo 12: *** Pure i poteri adesso. ***
Capitolo 13: *** Via da qui ***
Capitolo 14: *** Sengoku ***
Capitolo 15: *** Rischio di perderla.. ***
Capitolo 16: *** Fra gli alberi di ciliegio ***
Capitolo 17: *** Sarà per Sempre ***
Capitolo 18: *** Prime difficoltà ***
Capitolo 19: *** Il rito di Izumi ***
Capitolo 20: *** Una finta pace ***
Capitolo 21: *** Tempesta di Neve ***
Capitolo 22: *** Semplice gioia ***
Capitolo 23: *** Otsukimi ***
Capitolo 24: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 25: *** C'è sempre la luce nelle tenebre. ***
Capitolo 26: *** Il mio futuro. ***



Capitolo 1
*** Sogni rivelatori e scoperte. ***


Salve a tutte!

Questa storia è stata pubblicata il 23/02/2016, ma ho intenzione di modificarla e fare anche delle revisioni grammaticali.

Per chi l'avesse già letta, spero che questa modifica sia gradita, per chi ancora non l'ha letta, altrettanto spero che vi piaccia.

Buona Lettura!


 

Signor Sesshomaru, dove stiamo andando, Rin non capisce..

 

Rin non fare domande al Signor Sesshomaru, stiamo andando alla ricerca di Naraku..

 

Ma Rin ha fame ed è curiosa..

 

Fate silenzio, o vi lascio qui..

 

Va bene Signor Sesshomaru..


 


 

-Signor Sesshomaru..-.

-Ei Rin, sicura di sentirti bene?-.

Svegliarsi come se un masso ti fosse caduto addosso improvvisamente non era proprio nelle mie corde ma purtroppo non poteva accadere altrimenti, quel sogno era davvero inquietante e ormai erano giorni che sognavo questa misteriosa persona.

-Ukary sto bene grazie, sono solo stanca e la mia mente fa brutti scherzi!-.

-Ancora quei sogni strani Rin?Ma chi è quest'uomo che sogni sempre?-.

-Se lo sapessi, probabilmente lo avrei già trovato.Comunque andiamo a lavorare, i pazienti hanno bisogno di noi-.


 

Il mio nome è Rin Takame, ho 25 anni e lavoro nell'ospedale di Osaka ormai da anni, lasciando a Tokyo tutta la mia famiglia, ma la mancanza peggiore è quella della mia migliore amica.

La sentivo davvero poco e, nonostante facciamo entrambe lo stesso lavoro, spero sempre che mi possano trasferire da lei.

Della mia infanzia non possiedomolti ricordi, sembra che improvvisamente un treno mi sia passato addosso, senza svegliarmi più per secoli per poi ritrovarmi qui a lavorare, dietro ad una scrivania, da ginecologa.

-Rin hai sentito le tue amiche a Tokyo?- mi chiese Ukary, la mia fedele infermiera.

-Si, ho sentito Kagome in questi giorni, indaffarata come al solito!-.

-Perchè non vai un po da lei?Potresti chiedere al capo di farti trasferire, magari ti rilassi un po!-.

-Mi stai cacciando per caso?- dissi scherzando.

-Ma cosa dici!Voglio solo il tuo bene!- mi disse Ukary porgendomi il caffè.

-Ai pazienti ci pensi tu poi? Lo sai come sono-.

-Ho imparato dalla migliore!-.

-Va bene, andrò a parlare con il capo allora, tu aspettami nello studio!-.

Sbuffando, raggiunsi lo studio del mio capo, quel maledetto tirchio ma serio di un capo, il Dott. Datzu, che non dava le ferie neanche se sbatti a terra con la febbre.

-Capo è permesso?- bussai timidamente.

-Takame proprio a te cercavo vedi ! Il destino gira a mio favore!- disse contento di farmi accomodare.

-Guardi che coincidenza!Mi dica!- dissi in una finta gioia.

-Allora, mi ha chiamato il mio caro amicone di Tokyo, il Dottor Inu No Taisho, non sei contenta?-.

Dovrei essere contenta perchè il suo amicone lo ha chiamato? Va bene, Rin, fa la faccia sorpresa.

-Che piacere capo, cosa le ha detto?-.

-Vuole uno dei migliori ginecologi del mio ospedale per un caso particolare, ho dato il tuo nome, quindi mia cara hai un volo fra cinque ore e ti conviene andare a fare la valigia per Tokyo, starai li ben sei mesi, non di più, solo se me lo chiede Taisho-.

Sconvolta, ero senza parole, sembrava che stavolta il destino stesse girando dal lato giusto, era incredibile, potevo tornare a casa, a casa da Kagome!

-Capo ma lei è un genio!!- dissi alzandomi dalla sedia felice.

-Sapevo che eri più che fiera di fare questa esperienza! Ma dimmi, cosa volevi dirmi tu?-.

-Nulla capo , non ha più importanza, la ringrazio!!Vado subito a fare le valigie!-.

Gli strinsi la mano professionalmente e , salutando, lo ringraziai dell'opportunità concessa.

Uscendo dallo studio, corsi verso il mio ambulatorio dove Ukary stava visitando una paziente.

-Allora dottoressa?Buone notizie?-.

-Lo puoi dire forte!Vado a Tokyo perchè guarda caso il Dottor Inu No Taisho ha chiesto di me, starò fuori sei mesi e ho un aereo fra cinque ore- dissi raccogliendo tutto e mettendo nella borsa di fretta.

-Quindi allora me la dovrò vedere io qui- disse Ukary felice.

-Se hai bisogno di me, io ho il cellulare sempre acceso, non ti preoccupare!-.

Salutando la mia infermiera con un bacio sulla guancia felice, strinsi la mano alla mia paziente, guardando lo schermo.

-Dottoressa mi dica lei di che sesso è-.

-Le dirò , è una femminuccia, si vede subito!-.

Corsi fuori dallo studio, salutando fugacemente tutti i miei colleghi e mi lanciai nel taxi, correndo verso casa.

Non avevo mai preparato la borsa così di fretta, senza neanche vedere cosa stavo mettendo al loro interno, ma finalmente tornavo a casa, nella mia Tokyo, la mia bellissima città, le mie amicizie, la mia unica certezza, la mia migliore amica.

Potevo migliorare il mio lavoro fra le mani di uno dei migliori medici di Tokyo, era davvero un onore per me.

Presi un altro taxi per andare in aeroporto e composi il numero di Kagome per avvisarla della mia enorme “ promozione”.

-Andiamo rispondi!-.

-Pronto Rin , dimmi!-.

-Kagome!!! Sto venendo a Tokyo capisci?!Il tuo capo ha chiesto di me!-.

-Ahhhh Rin come sono feliceeee!Lo sapevo che saresti tornata finalmente da mee!-.

-Solo una cosa, mi vieni a prendere all'aeroporto?ehehe-.

-Certo Rin, a che ora arrivi?-.

-Dovrei arrivare per le due, tu ci sei?-.

-Perfetto! Si, sono libera, che bello proprio nel mio spacco così dopo andiamo a lavoro insieme!-.

-Va bene, allora a dopo Kagome!-.

Sorrisi quando staccai la chiamata, Kagome era davvero contenta di vedermi, chissà che caso mi aspettava non appena arrivavo la.

Arrivai in aeroporto e pagai il taxista, correndo con le valigie verso il check-in, era meglio fare tutto in anticipo.

Guandando fuori da quelle enormi finestre luminose, vidi aerei partire e tornare, per mete sconosciute e per altre note.

Chissà cosa mi riservava il mio destino.

Forse era meglio cambiare aria, meglio per me.


 

Salì sull'aereo e mi misi a leggere un libro, dovevo comunque aspettare un'ora per arrivare a Tokyo, tanto vale rileggere un po le pratiche ginecologiche, non volevo fare brutta figura.

Eppure sentivo che appena avessi messo piede lì, avrei trovato qualcosa che cercavo da anni, forse era la volta buona.

Il volo andò abbastanza tranquillo, non mi accorsi però che ormai mi ero addormentata con il libro in faccia, che scena ridicola.

Tornai finalmente alla realtà quando sentì l'aereo atterrare, una botta secca ma sicura, ed ero a casa.

Il sole ancora splendeva in cielo, percepivo anche solo dal finestrino il calore di quella finta primavera, mi sembrava di tornare a quando ero piccola.

-Finalmente sono a casa...- mi dissi.

Chiamai Kagome ma praticamente me la trovai già fuori al gate, con un sorrisone stampato in faccia, le braccia aperte e i capelli decisamente scomposti, era chiaro che aveva fatto le corse per venirmi a prendere.

-Rin!!!-.

Mi abbracciò forte, facendomi quasi cadere a terra, stritolandomi come se fossi un peluche.

-Kagome come sono contenta di vederti!-.

Rincambiai l'abbraccio e subito incominciarono i nostri lunghi discorsi , raccontando un po della nostra vita e lavoro, situazioni sentimentali e cose senza senso.

Caricammo le valigie in macchina e andammo direttamente in ospedale, ma il tragitto fu qualcosa che avrei tanto voluto evitare, almeno per il discorso che ne uscì.

-Rin, ancora lo sogni a quel Signor Sesshomaru?-.

-Si Kagome, non mi da tregua, sono anni che lo sogno, mi sta venendo davvero l'angoscia, voglio sapere chi è , perchè vuole me!-.

-Rin, forse oggi troverai le tue risposte, perchè questa persona sarà più vicina a te di quanto tu pensi-.

Perfetto, non bastava la sorpresa di andare a Tokyo, anche la sorpresa che presto avrei incontrato quel uomo.

Arrivammo davanti all'ospedale, per fortuna ero partita con il camice addosso, quindi non avevo neanche la necessità di cambiarmi; Kagome mi accompagnò davanti alla porta del capo, ma si refilò molto elegantemente lasciandomi entrare da sola.

Bussai timidamente alla porta e sentì una voce accomodante, dunque aprì un po di più e ciò che vidi mi lasciò senza parole: quel uomo, quel essere, era esattamete uguale all'uomo che sognavo ogni singola notte, che mi tormentava da una vita, ma cosa cavolo stava succedendo, a cosa volevano arrivare tutti, farmi venire un infarto sicuro.

-Dottoressa Takame, si sente bene?- mi chiese il Dott.Taisho.

-S.si, la ringrazio, è solo che sono un po stanca per il volo, ancora non sono tornata a casa sa-.

Cercai di sostenere quel mio atteggiamento calmo e pacato, ma davvero avevo la faccia di chi aveva appena visto un fantasma, un brutto e assillante fantasma.

-Bene, le do il benvenuto nel mio ospedale, presto conoscerà mio figlio, lavorerà con lui-.

Non mi diede neanche il tempo di aprire bocca che subito mi portò nel reparto di neurologia; mi spiegò che la paziente di cui dovevo conoscere la cartella clinica, aveva anche un problema celebrale e quindi c'era bisogno di un'intera equipe di medici, i migliori fra tutti gli ospedali.

-Veda, io ho scelto lei perchè la vedo una persona abbastanza ferma e convinta delle sue supposizioni, anche se non l'ho mai vista operare, però sa, il mio istinto non sbaglia mai-.

-Spero di non deluderla dottore!-.

-Eccoci arrivati, prego mi segua-.

Non prestai attenzione alla targhetta fuori allo studio di questo famoso neurochirurgo , figlio del capo, tanto presto lo avrei conosciuto faccia a faccia, speravo bello come il padre.

-Sesshomaru, è arrivata la dottoressa Takame-.

Un momento, fermi tutti, aveva appena detto Sesshomaru, quel Sesshomaru, quello dei sogni, quello che mi aveva solo scombussolato i pensieri tutte le volte che ero a lavoro.

-Si papà..-.

Non appena si voltò , ecco che il mio cuore perse un battito: occhi dorati come l'ambra, una mezza luna marcata sulla fronte, capelli lunghi e argentei che ricadevano dolcemente sulle spalle, una pelle bianca come il latte, le sue mani intrecciate sotto al suo mento e quel suo sguardo sfacciato ed arrogante mi fece venire un brivido nella schiena.

Sembrò non essere colpito nel vedermi, come se già sapesse che sarei arrivata.

-Dottoressa ma lei non sta bene, si accomodi, vuole qualcosa?-.

Ero una statua di sale, non avevo il coraggio di aprire bocca, ero completamente ferma davanti a quel fisico marmoreo e fiero, davanti a quei occhi scrutatori.

-N.no sto bene la ringrazio-.

-Papà lasciaci soli- disse Sesshomaru.

Vidi il dottore alzare le mani e salutandomi cordialmente, ricordandomi che se avessi avuto bisogno di lui sapevo dove trovarlo, ma con Sesshomaru sarei stata tranquilla.

Ma certo, proprio con lui sarei stata tranquilla.

C'era un silenzio tagliente in quella stanza, tremendamente silenzioso ma assolutamente piacevole, poiché ne io e ne lui sapevamo cosa dire.

-Cosa vuoi da me, perchè ti sogno, tu chi sei!- ruppi il silenzio.

-Rin, ora non posso spiegartelo, dobbiamo lavorare, ma ti prometto che te lo spiegherò a breve-.

-No ti prego dimmi chi sei , per favore!-.

Mi alzai dalla sedia, ma così velocemente che la testa mi girò, quasi da farmi andare a terra, ma due braccia forti mi presero subito, senza che il mio sedere toccasse il suolo.

-Rin, sta attenta ti prego-.

Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi che adesso erano decisamente preoccupati e presa da un instinto che non so da dove sia uscito, lo abbracciai, cingendogli il collo e piangendo lacrime di tristezza, inconscio ma anche di liberazione.

-Piccola Rin, ti spiegherò tutto-.

Ma fra le tue braccia, mi sentivo finalmente al sicuro.

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Capitolo 2
*** La mia vita in un quarto d'ora. ***


L'idea di non sapere mi stava uccidendo dall'interno, erano anni che cercavo risposte, ora le avevo davanti a me e Sesshomaru non me le voleva dare.

Quell'uomo accanto a me sapeva tutto , sapeva perchè facevo quei sogni , sapeva perchè non ricordavo nulla della mia infazia , sapeva perchè io non riuscivo a ricordarmi di lui, maledizione non potevamo prenderci una pausa prima di andare a lavorare?!.

Sbadata come sempre, avevo rischiato di rompermi il setto nasale e il femore per colpa di una stupida barella che era stata posizionata lateralmente al corridoio, con un angolo di sporgenza tale da prendermi il piede.

Ma per mia grande fortuna, quel grandissimo “spaccone” mi prese in tempo, salvando sia il mio femore che il setto nasale. Magari ci fosse stato anche tutte quelle volte che sono caduta nella sedia del mio studio, maledizione dovevo mettermi gli occhiali, non ci vedevo.

Nel momento, si focalizzò davanti ai miei occhi una scena alquanto simile a questa: ero piccola penso, stavo forse raccogliendo un erba, un fiore o non so cosa e improvvisamente persi l'equilibrio, cadendo nel vuoto ma senza sbatterci alla fine. Era come se lui mi avesse presa in tempo, come se fossi salva per miracolo grazie alla sua prontezza, ma come era possibile? Mica poteva volare?.

-Rin maledizione ma sei sempre la solita sbadata? Non sei cambiata di una virgola!- mi disse Sesshomaru rimproverandomi.

Rimasi imbambolata per un secondo, i miei occhi non si staccavano dai suoi, neanche la sua mano sul mio braccio se per questo, quel contatto mi stava facendo ricordare, ma sembravo un'emerita cretina a fissarlo in quel modo.


 

-Si scusami, sono sempre stata sbadata!Ma lo ero anche da piccola per caso?Perchè se no non si spiega questo mio mancato equilibrio- dissi spostandomi da quella bellissima presa.


 

-Eri tremenda da piccola, mi costringevi a prenderti ogni volta che rischiavi di farti male o finivi nei guai, sei sempre stata scocciante- la sua delicatezza fa invidia a quella di un ippopotamo, sul serio.


 

-Mi scusi principino, le ha dato tanto disturbo occuparsi di me quando ero una bambina, non si preoccupi adesso posso cavarmela anche senza di lei, sono grande e grossa da potermi occupare di me stessa!- ma tu guarda che bastardo.

-Ho visto come sei capace, stavi andando a faccia a terra, se non fosse stato per me-.

Effettivamente non aveva tutti i torti, potevo anche risparmiarmi questa prepotenza, ma davvero non capivo allora perchè ci teneva tanto a me se non aveva fatto altro che dire che ero scocciante.

Il mio giro turistico comprendeva ovviamente quasi tutto l'ospedale, le mie gambe ormai erano a pezzi, nonostante prendavamo sempre l'ascensore.

Avevo tanto bisogno di un caffè, ma Sesshomaru me la fece passare alla grande quando mi portò a vedere l'obitorio, se lo poteva risparmiare, sul serio.

-Qui è dove portiamo i pazienti deceduti, alcuni sono dimenticati dalla famiglia e tocca a noi fargli una specie di funerale, molti sono bambini e.. Rin perchè piangi?-.

Già, perchè stavo piangendo, forse perchè aveva detto bambini o forse perchè stavo avendo un ricordo, l'ennesimo in tutta la giornata.

-Tu ti dimenticherai di me se io muoio?-.

-Questa frase l'avevi detta anche da piccola e ti ripeto la stessa risposta di allora: non dire sciocchezze Rin-.

Lo guardai e non riuscì a trattenere l'istinto di abbracciarlo, senza considerare che avrei potuto sporcargli il camice con il trucco o che, ancora peggio, l'avrei forse fatto allontanare da me.

-Tranquilla, ora ce ne andiamo- si forse è il caso.

Mi porse gentilmente un fazzoletto e salimmo al piano di sopra, tornando al bar e finalmente mi concesse quel mio santo caffè, avevo bisogno innanzitutto di energie ma anche di riprendermi dopo quello che avevo visto.

Mi presi il caffè ma a quanto pare non accennavo a riprendermi, anzi a stento mi reggevo in piedi, infatti attirai l'attenzione di Sesshomaru che subito mi prese per un fianco.

-Sei decisamente stanca e provata, hai anche la fronte gelida, andiamo nel mio studio che ti riprendi un po-.

Non ebbi neanche la forza di protestare, feci come mi aveva detto, facendomi portare fino al lettino dove finalmente mi stesi.

Mi guardò per un secondo prima di formulare quella frase a dir poco discutibile.

-Rin devi spogliarti, lo so che è imbarazzante per te- perchè tu sei abituato a vedere donne nude, giusto?.

-Che? Ma dico sei impazzito , non sai fare una visita senza far spogliare una persona ..- ma tu guarda se questo deve farmi diventare un peperone rosso.

-Beh si , peccato che per sentirti il cuore con lo Stetofonendoscopio , devo passare per sotto il vestito , visto che a quanto pare hai indossato un abito anche poco comodo per come è attillato- disse Sesshomaru senza scomporsi.

Colpita e affondata, quindi non potevo fare alcuna protesta, mi è toccato spogliarmi davanti a lui, neanche si girava dall'altro lato, che pervertito.

-Ecco tieni ora sei contento ?Mi sono tolta anche le scarpe se vuoi sentire il battito anche dai piedi- lo prendevo in giro per sdrammatizzare il momento, ero decisamente scossa più io che lui.

-Rin finiscila, da piccola mi costringevi a vestirti, perchè sei la solita testarda che non vuole mai fare quello che le viene detto- disse Sesshomaru guardando il fonendoscopio.

-Pervertito fino al midollo- guardai in alto, fissando il muro per smorzare il mio evidente imbarazzo, ma con scarsi risultati.

Non appena mi sfiorò con la sua mano, ebbi un sussulto e il mio cuore iniziò a battere ancora più forte; ancora mi chiedevo perchè mai facesse tutto questo effetto stare con lui o essere anche solo sfiorata, perchè poi il motivo di tutti quei flash ancora non lo avevo capito.

-Hai un battito palesemente accellerato, sei in ipertensione, vuoi qualcosa per calmarti?- vorrei che mi spiegassi cosa cavolo sta succedendo.

-Si, spiegami chi sei, cosa vuoi, perchè sai tutto di me e perchè sei così scorbutico!-.

Vidi il suo viso piegarsi in una smorfia di disapprovazione alla mia prepotenza, forse quella scorbutica ero io. Nonostante ciò, si accomodò vicino a me, sul lettino, posandomi una coperta di quelle per malati sul corpo, intento a coprirmi senza farmi prendere freddo.

Mi mise, con mia grande disapprovazione, una flebo di fisiologica, nella speranza che potessi calmarmi e stare meglio contemporaneamente.

-Ascoltami Rin , secoli fa , tu vivevi in un villaggio, parliamo in un epoca completamente differente da quella dove viviamo adesso.

I briganti in una notte fecero strage nel tuo villaggio, uccidendo così i tuoi fratelli e i tuoi genitori, lasciandoti orfana. Io ero presente a quella strage, perchè i briganti li ho poi uccisi io.

La fortuna volle che tu ti salvasti, scappando in un villaggio vicino, ma non eri molto accolta poiché eri la figlia di nessuno e nessuno ti voleva, ti consideravano come un peso, picchiandoti anche, io vedevo i tuoi lividi quando mi portavi l'acqua o ti ostinavi a portarmi del cibo che io non gradivo.

Tu ora mi vedi così, ma io prima odiavo la tua razza, non so se hai notato ma non sono normale, sono un demone, il colore della mia pelle è più chiaro della vostra, ho un colore anomalo di capelli, dei segni strani sul volto e gli occhi completamente diversi dai vostri.

Io posso vedere tutto, anche senza bisogno di concentrarmi, ho una vista e un olfatto più sviluppato rispetto agli umani.

Comunque fatto sta che io ero un demone senza pietà, queste mani hanno ucciso tanti di quei innocenti per puro appagamento personale, io sono un assassino, ma nonostante tutto sono ancora vivo, non so per quale “miracolo”.

Quando vidi te, così innocente e terrorizzata forse, mi scattò qualcosa che non so neanche io da dove è arrivata, provai compassione e tristezza nei tuoi confronti che non ebbi il coraggio di ucciderti-.

Improvvisamente qualcosa nella mia testa si proiettò davanti ai miei occhi: un albero, un bellissimo albero di ciliegio in fioritura, l'immagine di lui appoggiato , stanco, sul tronco con un espressione dolente.

-Ci siamo conosciuti ai piedi di un albero, non è così?-.

-Si Rin , è proprio li che ci siamo incontrati, ma adesso arriva la parte in cui non crederai a quello che ti sto dicendo, ma è la verità: quando ripresi le forze, mi incamminai di nuovo verso il mio obiettivo, ma sentì con il mio olfatto che ti era successo qualcosa e non esitai a venirti a cercare.

Ti trovai morta, sul sentiero del villaggio, palesemente sbranata dai lupi, con uno sguardo ormai vuoto e privo di vita.

Allora mio padre mi aveva donato una spada, Tenseiga, in grado di resuscitare i morti, dunque optai per usarla con te, anche per provarla e capire se davvero fosse stato possibile salvarti.

Apristi gli occhi fra le mie braccia e, per me, è stato un momento indimenticabile-.

-Sono tutte menzogne, i morti non tornano in vita, il cuore smette di battere, non è anatomicamente possibile, smettila ti prego, dimmi la verità, perchè non vuoi dirmi cosa realmente è accaduto!-.

Piansi a dirotto, non volevo credere alle sue parole, era decisamente impossibile: quindi praticamente io ero una bambina del passato, catapultata nel futuro all'improvviso, avevo perso la memoria e una spada mi aveva riportato in vita, direi abbastanza assurdo.

Sesshomaru si limitò ad abbracciarmi per placare il mio attacco di panico e subitò sentì la pace interiore, che strano effetto aveva questo demone su di me.

-Comunque ti dicevo, così è iniziato il tuo percorso con me: Kagome, la tua cara amica, si stupiva di come era possibile che io potessi accompagnarmi ad una bambina umana senza volerla uccidere, ma ti ripeto, qualcosa cambiò in me appena vidi i tuoi occhi-.

-Cosa c'entra Kagome in tutto ciò?-.

-Kagome era una sacerdotessa, ma apparteneva all'epoca moderna , ovvero quella che stiamo vivendo adesso e da quello che so , per arrivare nell'epoca Sengoku , ovvero quella del passato , usava un pozzo..-

-“Pozzo Mangia Ossa”...- ricordavo un pozzo, nei miei sogni c'era anche quello.

-Esatto ed è proprio tramite quello che siamo finiti tutti qui , compreso me- lo disse quasi con rammarico.

-Ma come è possibile?Cioè è come se siete stati risucchiatti tutti dal pozzo e catapultati qui-.

-Vedi , dopo la morte di Naraku...- Sesshomaru si bloccò vedendomi tremare.

Quel nome mi rimbombò nella testa come il suo di un tamburo, facendomi venire la pelle d'oca, ma perchè?.

-Na-Naraku? Io .. Io mi ricordo qualcosa... Mi ricordo quando.. quando mi ha intrappolato nel suo corpo ed era una trappola e...- tremavo così forte che Sesshomaru dovette abbracciarmi per calmarmi.

-Naraku adesso è solo un lontano ricordo, sta tranquilla; il punto è che nel momento in cui è morto, le due epoche si sono fuse e da allora ci siamo ritrovati tutti qui senza sapere come-.

-E io?Perchè ci siamo separati allora.- eravamo così vicini, maledizione.

-Ci separammo , tu andasti con Kagome e io con Inuyasha e da allora non ti ho vista più .. - mi guardò con occhi tristi, come se questa cosa l'avesse veramente distrutto dall'interno.

-Quindi tu eri nei miei sogni perchè cercavi di rivedermi?Era come se mi stessi chiamando in un certo senso-.

-Si, volevo solo vederti, capire se stavi bene e se un giorno ti avrei mai rivisto-.

-Beh non è stato un caso che hai scelto Neurologia allora..- risi per sdrammatizzare la situazione.

-Rin la tua risata non è mai mutata , è sempre stata bellissima..- adesso si sta sciogliendo il ghiacciolo.

Quella sua frase mi stupì, lasciandomi a bocca aperta, non me lo sarei mai aspettato da un tipo come lui tali smancerie.

Eravamo così vicini, talmente vicini che se mi fossi spostata di un millimetro probabilmente l'avrei baciato.

Mi voltai di scatto, evitando di fissarlo ancora, ero sin troppo scossa da tutte quelle informazione che se l'avessi baciato sarei svenuta con tutta la fisiologica nel braccio.

-Per oggi va bene così , ho saputo abbastanza , nei prossimi giorni vorrò sapere altro..- mi staccai la flebo dal braccio e mi alzai dal lettino con molta calma, se avessi fatto di fretta sarei sbattuta a terra.

-Va bene, la fisiologica vedo che ha fatto effetto, buon per te-.

-Non c'era motivo di spogliarmi allora, vedi come sei pervertito!- scherzai.

-Devo dire la verità l'unica cosa che è cambiata è il tuo fisico , di carattere hai sempre lo stesso insolente!..- mi guardò con uno sguardo di rimprovero, ma è colpa sua!

-Grazie per queste affermazioni, anche i miei spasimanti dicono che ho un fisico bellissimo, non sarai certo tu il primo!- forse questo non dovevo dirlo, maledizione devo imparare a stare zitta!.

Si avvicinò a me, con passo svelto, chiudendo la porta della stanza, sbattendola anche troppo forte per i miei gusti: mi ritrovai fra lui e il lettino, poggiata con le sole mani ai bordi, fissandolo in quei occhi che tanto erano tranne che di ghiaccio.

-Ringrazia che adesso non ti vedranno più, se no te la vedi con me-.

-Qualcuno qui è geloso a quanto vedo- feci una smorfia di disapprovazione, ma non so cosa mi scattò, volevo provocarlo.

Misi le mie mani dietro al suo collo, avvicinandomi piano al suo orecchio e sussurrando:

-Non ti preoccupare caro, non mi vedrà nessuno, ora puoi aspettarmi fuori-

Lo spinsi lontano da me dolcemente, continuava a fissarmi con uno sguardo probabilmente di chi era stato provocato e uscì fuori dalla stanza.

Da dove mi uscì tutta questa voglia di stuzzicarlo non lo so, ma ciò che mi frullava di più nel cervello era perchè tutte queste cose non riuscivo a ricordarle, era davvero assurdo.

Era meglio pensare al lavoro, mi risparmiavo un altro mal di testa.

Assurdo!

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Capitolo 3
*** La solita Rin ***


 

Dopo essermi ricomposta come si deve, uscì dalla porta dello studio, vedendo Sesshomaru attendermi sulle sedie d'aspetto di fronte a me. Era alquanto buffo, sembrava uno di quei uomini che aspettano per ore le donne dentro ai negozi e per disperazione si siedono.

-Allora oggi iniziamo con il giro di visite, sei pronta?-.

-Guarda non aspettavo altro da stamattina, andiamo-.

-Bene allora seguimi, c'è un caso di neurologia che dovresti vedere con me- forse si è scordato che io sono una ginecologa.

-Ma io sono una ginecologa , non una neurologa!..- ero decisamente perplessa.

-Infatti la mia paziente è incinta e ha un tumore a farfalla al cervello, per questo mi servi tu e proprio per questo mio padre ti ha fatto chiamare- mi disse con aria affranta.

-Ma quanto manca per partorire? ..- mi stavo preoccupando, il bambino poteva soffrire molto.

-Un mese quasi, vieni siamo arrivati..- Sesshomaru indicò la porta ed entrammo nella stanza.

-Signora White come va?Suvvia cosa sono questi sguardi tristi, le ho portato una dottoressa in gamba- chiese Sesshomaru.

-Beh dottore cosa vuole che dica , vivo ogni giorno come se fosse l'ultimo...- disse la paziente avvilita.

-Signora non dica così , faremo il possibile per salvare lei e il bambino.- dissi per rincuorlarla.

-Ecco appunto di questo, signora White lei è la dottoressa Rin Takame , la ginecologa migliore di tutta Osaka..- non esageriamo però, così mi fa arrossire.

-Non esageriamo, diciamo che faccio del mio meglio per migliorare la vita dei miei pazienti e rallegro soprattutto la “permanenza” in ospedale- dissi mentre prendevo la cartella clinica della Signora White.

Ma ciò che lessi non andava proprio bene: i parametri del bambino erano instabili, nonostante le analisi della signora White erano ottime, se non si fosse operato a breve avremmo perso entrambi, era necessario fare un doppio intervento.

-Sesshom.. Cioè dottore , lei si è accorto che le analisi della signora sono abbastanza preoccupanti, cosa pensa di fare a riguardo- dici una cosa sensata Sesshomaru, per favore.

-Si dottoressa, per questo voglio un suo parere a riguardo, io me ne intendo di cervello, non di bambini- ma dai non lo sapevo.

-Si beh , dovrei prima leggere tutta la cartella per bene , ho bisogno di un giorno per farlo, è possibile attendere Signora White?..- chiesi rivolgendomi alla donna.

-Assolutamente , tanto un giorno in più..-

-Signora per favore la smetta, un'altra parola e giuro che quando la opero le faccio sentire tutto, quindi stia buona e le cose andranno bene, c'è anche la mia collega ad aiutarmi- dissi categorica.

-Va bene Dottoressa, voglio fidarmi di lei, non mi deluda- mi guardò con occhi di chi aveva perso ormai la speranza, di chi non credeva nelle sue stesse parole.

-Bene allora noi andiamo , ci vediamo oggi pomeriggio per la Tac- mi invitò a seguirlo fuori dalla stanza, ma io guardai per l'ultima volta quel pancione e poi la Signora White, non doveva perdere l'ultima speranza.

Ne ho viste tante di donne, chi perdeva il bambino durante la gravidanza stessa, oppure chi non lo voleva affatto, ma una donna così, che si arrende perchè ha un tumore, mai. Non è mai successo in tanti anni di carriera che una mamma pensasse di voler morire insieme al figlio, uccidere una vita che deve ancora essere messa al mondo, no, non lo concepisco affatto, non morirà, ne vale della mia carriera ma soprattutto della mia umanità.

-Rin , non ci pensare , cerca di fare del tuo meglio , io ti aiuto, di certo non sarà un intervento facile, ma ne avrai fatti di cesarei no?- Sesshomaru mi poggiò una mano sulla spalla, per rincuorarmi ma non sarebbe stato facile, ne ero cosciente.

-Si, ne ho fatti tanti, anche molto complessi, da perdersi in fiumi di sangue, ma quella donna, aveva gli occhi ormai spenti e io così non la posso operare, perchè anche se lei da il consenso e si salva, non amerà mai suo figlio, deve dimostrarmi che lo vuole , se lei stessa vuole che la salvi-

-Questo è il tuo lavoro, si forte.- un bacio sulla fronte, mi bastò per sentirmi meglio in quella giornata ogiosa e triste, tutto grazie a lui.

Lungo la camminata per il corridoio infinito, incontrammo Kagome, accompagnata da uno strano individuo, con due buffe orecchie sulla testa, anatomicamente impossibile anche questo, a meno che non sia un cane.

-Ciao Sesshomaru , chi è questa bella ragazza vicino a te?..- si rivolse a Sesshomaru come se lo conoscesse da una vita, ma chi era?.

-Inuyasha ma sei cretino ? Non vedi che è Rin??- disse Kagome dando una spinta al suo ragazzo.

-Rin ? Rin sei proprio tu?Non ci posso credere, ti ricordavo che eri una nana, adesso sei alta quanto me quasi, sono Inuyasha, non ricordi?- mi guardò sbalordito, incuriosito anche.

-Ti dispiace se ti dico che non mi ricordo proprio di te?Sai non mi ricordo di nessuno qui, mi sento un'estranea- la tentazione era troppo forte, dovevo toccargli le orecchie.

-Ei ma che stai facendo?Perchè mi stai toccando le orecchie!-.

-Si perdonami ma sono così curiose, come è possibile che le hai all'altezza del cranio e non ad altezza tempie, come siete strani voi “demoni”-.

-Sesshomaru le hai detto qualcosa..?-Kagome osservò Sesshomaru seria e io smisi di torturare quella specie di cane.

-Si , le ho spiegato una buona parte , mi ha chiesto poi lei di fermarmi – direi, dopo tutte quelle informazioni mi scoppiava il cervello.

-Bene , Rin ecco la cosa è complicata io non ne ho parlato prima perchè..- bloccai Kagome , non volevo sentire di nuovo tutta la storia.

-Non ti preoccupare , per il momento basta così!A piccoli passi scoprirò tutto di me stessa, per il momento voglio solo pensare al lavoro- sorrisi un po amaramente, effettivamente io volevo sapere tutto, ma se me lo avessero detto ora, mi sarei sicuramente fatta venire l'emicrania.

-Bene allora oggi starai con lui, mio fratello non è di buona pazienza ti ricordo- disse Inuyasha guardando suo fratello.

-Prima che ti mando in sala rianimazione, levati davanti ai miei occhi.Comunque stasera abbiamo da fare, quindi non torneremo a casa, ho il turno anche di notte, quindi a Rin toccherà farlo con me- ma no,anche qui mi tocca fare il turno di notte, ma che noia.

-Che cosa? Sesshomaru sicuro di stare bene??Io sono stanca morta, perchè devo restare anche io!- sbuffai in segno di disapprovazione.

-Non ti lamentare, o lo farai tutte le notti questo turno.- era troppo serio in quell'affermazione.

-Non protesto tanto è inutile..- superai Kagome e Inuyasha, salutandoli con il solito gesto della mano alzata, mi stavo rassegnando all'idea che dovevo sbattermi per tutta la notte in ogni singolo reparto a fare le solite visite interne.

-E dire che da piccola eri una testarda da mettersi le mani nei capelli- sentì un leggero riso venire dalla bocca di Sesshomaru, ma che insolente che è anche lui!.

-Vedi che anche tu sei cambaito, non mi ricordo che sapevi sorridere.- mi stupì delle mie stesse parole, fermandomi in mezzo all'androne con occhi sbarrati.

Come avevo fatto a dire una cosa del genere se non ricordavo nulla di ciò che mi era successo da piccola, sarà forse il mio inconscio?.

-Rin come fai a saperlo?Te lo sei ricordato per caso?- mi chiese Inuyasha.

-Io non lo so , mi è uscito spontaneo , quasi come se non fossi io a parlare- non diedi troppe spiegazioni, poiché neanche io le avevo per me stessa.

-Andiamo Rin , abbiamo altro lavoro da fare..- Sesshomaru mi raggiunse e, mettendomi una mano dietro alla schiena, mi spinse il più lontano possibile da quei due.

-Ciao Ragazzi a dopo!..- sorrisi.

-Secondo te le tornerà mai la memoria?..- chiese Inuyasha a Kagome.

-Io lo spero tanto Inuyasha , davvero tanto..- disse Kagome.

-Ora però torniamo a lavoro , io vado in ambulatorio e tu?..- disse Inuyasha guardando la ragazza.

-Il solito , reparto ginecologia!..- disse Kagome sbuffando.

-Buona Giornata piccola ! A dopo!..- disse Inuyasha dandole un piccolo bacio.


 

Camminava fiero davanti a me, lasciandoli tranquillamente ammirare da tutte quelle specializzande allupate manco fossero nel periodo delle mestruazioni, che fastidio.

Ma dopotutto io che parola avevo in campo? Non sapevo neanche cosa stava succedendo, ero ancora scombussolata da tutte quelle nozioni che anche io stentavo a crederci, possibile che io non sono sempre stata così?.

La sua camminata, mi ricorda tanto quel sogno che feci molto tempo fa: lui di spalle, con i suoi bellissimi capelli che ondeggiavano con il vento, lunghi e morbidi come la seta, quel suo strano vestito che ricordo a tratti, invece adesso vedo solo un vestito semi classico e un camice bianco, due occhi provati da tutto quel lavoro e degli occhiali appoggiati vicino alla camicia.

Devo dire la verità che anche nelle vesti di medico faceva la sua figura.

-Rin, prendiamoci un caffè, sembra che stai morendo-.

Mi bloccai, ferma nel vuoto di quel corridoio, mentre infermieri e medici mi passavano davanti salutandomi, era come se il mio corpo non rispondesse e di nuovo, per l'ennesima volta, davanti ai miei occhi si proiettò un'altra scena.

Signor Sesshomaru, Rin non respira più..

Stai forse dicendo che è morta?

Il suo corpo è freddo e diventa sempre più pesante..


 

Tenseiga ti lascerò morire qui per questo, è la mai decisione..

Per me non c'è nulla che abbia lo stesso valore...


 

-Della vita di Rin- completai la frase, uscendo dal mio inconscio, attirando l'attenzione di Sesshomaru.

-Rin, cosa hai visto?- era allarmato, come se mi fosse successo qualcosa.

-Io..io non lo so Sesshomaru, ma io sono morta due volte, vero?- rispondimi.

-Si, è la verità-.

Lo guardai sorpresa, ma subito il mio sgurdò mutò in una smorfia incuriosita, ora avevo io il coltello dalla parte del manico, mi sarei divertita.

-Quindi avevi paura di perdermi, non è così?Per la seconda volta-.

-Prenditi questo caffè e zitta- mi diede il caffè, finalmente il mio elisir energetico, ma con lui non avevo ancora finito.

-Dimmi la verità, Sesshomaru, hai iniziato a temere che morissi di nuovo, non è vero?-.

-Hai intenzione di continuare così per tutto il giorno?- probabilmente si.

-Se la cosa ti dà così tanto fastidio la smetto, ma puoi dirmelo se sei innamorato di me- vidi la sua faccia alquanto sbalordita e per poco non mi uscì il caffè bollente dal naso.

-La smetti?!- si stava decisamente irritando.

-Va bene, ma dimmi un po, a livello di relazioni come stai messo?- non voglio provarci con uno già fidanzato.

-Intendi se ho ragazze?Sono andato a letto con qualche specializzanda, ma nulla di serio, non sono il tipo da legarmi seriamente, a meno che non ci sia una da farmi perdere la testa, in tal caso potrei anche sospendere le mie avventure di sesso notturno- ma guarda che sfacciato.

-Facevi le tue “pause” fra un letto ed un altro?Beato te, io a differenza tua non mi sono mai ceduta a nessuno, pensa un po- era la pura e semplice verità.

Non volevo dare la mia verginità a chi non mi dimostrava di amarmi come minimo, non ho mai amato le avventure di sesso che mi raccontavano le mie amiche, ne tanto meno avventure in ospedale in generale.

-Quindi fammi capire, stai cercando la persona giusta?- quasi mi stava prendendo in giro.

-Hai da ridire forse?- ora mi stavo innervosendo.

-Non esiste la persona giusta, esiste la persona che completa, ma non è detto che sia quella giusta-.

Cioè praticamente sta dicendo che la persona che ci completa può essere anche una che effettivamente non è nei nostri standard, che magari ci si litiga tutti i giorni, anche se non è quella giusta ci completa.

Farò questa fine con lui?.

-Prima o poi arriverà, fino ad allora aspetto.- che cretina che sono, la ho davanti e neanche lo ammetto a me stessa.

-Come vuoi, sempre se trovi qualcuno che ti sopporta per come sei- ora si stava decisamente allargando, era troppo.

-Ma tu guarda!Sei proprio un cretino!- mi alzai dal tavolino, finendo il mio caffè e allontanandomi.

-La solita insolente, appunto-.

Mentre cercavo di fuggire, vidi venire verso di noi il padre di Sesshomaru, dunque sono stata costretta a fermarmi, non potevo certo superarlo con tanta prepotenza, è grazie a lui se sono qui.

-Ragazzi allora come andiamo? Sesshomaru sta facendo il bravo tutore?- bravo come un ippopotamo che balla la danza classica, un brillante tutore, certo.

-Ah Salve dottor NoTaisho! Sisi Sesshomaru mi sta facendo vedere bene tutto e abbiamo già un caso da lavorare insieme..- l'ho parato per bene stavolta.

-Bene bene mi fa piacere, Sesshomaru io ti ho portato quello che mi hai chiesto , sta nello studio ! Io vado ora , buon proseguimento!..-

-Anche a lei! Buona Giornata!..- dissi io salutandolo.

-Rin andiamo , cerca di darti una calmata anche perchè hai una faccia a dir poco distrutta, le energie conservale per stanotte- se solo penso che mi ha dato il turno di notte, lo vorrei uccidere.

-Ultimo giro, basta poi eh!- sbuffai.

Sembravo il suo cane, dove c'era lui, c'ero io, mi chiamava davvero come se fossi un animaletto da compagnia, non un dottore.

Però questo mio modo di seguirlo, mi ha riportato alla mente un altro ricordo, molto più carino di quello precedente: ho visto per un secondo una bambina, che probabilmente ero io, cantare una canzoncina al vento, nella speranza che qualcuno tornasse, forse colui che doveva tornare era proprio Sesshomaru.

-Per i boschi va, per i monti va..- ecco che Sesshomaru si blocca di nuovo, facendomi andare a sbattere, sempre per la mia non attenzione, nella sua forte schiena.

-Rin, dove hai imparato questa canzone?- la sua voce aveva un non so cosa di speranza fra le parole, forse sperava che ricordassi bene tutto.

-Non lo so, mi è venuta in mente perchè ho pensato al fatto che ti inseguo ovunque, quasi come un cagnolino- era la verità.

-Me la cantavi quando ero lontano da te, io allora la sentivo e cercavo di tornare il prima possibile, la tua voce era un suono chiaro e preciso, udibile anche a chilometri di distanza- io sono convinta che Sesshomaru è innamorato di me.

-Ah tipo un richiamo per cani?- risi.

-Andiamo che è meglio-.

Sono la solita rovina momenti, non cambierò mai di una virgola.

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Capitolo 4
*** Il mio Demone ***


In un solo giorno, maledetto se pur positivo giorno, Sesshomaru mi aveva fatto fare il giro di tutto l'ospedale, più una visita e ora mi toccava anche il turno di notte. Mi veniva voglia di strangolarlo, giuro.

Non riuscivo neanche più ad immagazzinare tutte quelle informazioni avute in meno di 24h, mi scoppiava troppo la testa, dovevo prendermi assolutamente qualosa se avessi voluto fare il turno di notte come si deve.

Però lavorare insieme a lui non mi stressava più di tanto , certo a parte i momenti in cui mi smollava almeno 20 cartelle cliniche su cui fare relazioni , direi che il resto era stranamente piacevole.

Dopo tutto lui era l'uomo che sognavo ogni notte , da quando sono sbarcata qui o almeno credo..

A vederlo poteva sembrare mio padre , mio fratello ma non di certo un futuro pretendente..

Aspetta cosa? Pretendente?Futuro?

Si, decisamente troppe visite , stavo delirando.

Erano le undici di sera , ormai ero al limite, quasi non mi mantenevo in piedi, a differenza di Sesshomaru che sembrava così pieno di energia che era paragonabile ad una duracell.

Ormai stremata mi portò verso il suo studio, dicendo che avrebbe smorzato un po quell'atmosfera di stanchezza generale con altre novità, ma ero alquanto scettica di riuscire a mantenere anche questa cosa con il mio fisico esile e debole.

Prima di entrare mi bloccò fuori , dicendomi che dovevo aspettare, dovevo avere pazienza e presto sarei entrata anche io nello studio.

Protestando a dovere, alla fine mi accomodai sulle sedie d'aspetto, tenendomi la testa fra le mani e facendo un massaggio riparatore, le mie tempie erano peggio di un campo da baseball, mi scoppiavano come se avessi una pallina nel cervello.

Le luci del corridoio erano così pungenti per i miei occhi che a stento riuscivo a tenerli aperti, Sesshomaru maledizione muoviti.

Sesshomaru finalmente aprì la porta e in quello spostamento di aria senì il profumo floreale di petali di ciliegio e fiori di loto: non mi chiedo ancora come, ma il mal di testa svanì nel nulla, improvvisamente tutta la tesione cadde al suolo, spogliandomi di preoccupazioni ed ansie e rivestendomi di serenità e pace. Sono sempre stata convinta che l'aromaterapia è un toccasana per gli organi.

Non vidi però Sesshomaru, sentì solo la sua voce che mi invitò ad entrare.

Misi tremolante la mano sulla maniglia , quasi come se non volessi aprire; dopo un lungo respiro , aprì la porta lentamente e notai che lo studio era pieno di candele profumate e sopra alla scrivania vi era un pacchetto chiuso.
Mi venne una tachicardia da farmi uscire fuori dal petto il cuore , poco ci mancava e mi mancava il respiro; perchè ha fatto tutto questo per me? Sarò forse io quella persona che lo completa anche se non è proprio quella giusta?.
-Rin , scarta il pacchetto- sentì la voce di Sesshomaru dietro di me , volevo tanto voltarmi ma lui me lo impedì , mantenendomi il busto volto verso la scrivania.
-Perchè non mi permetti di guardarti?Cosa nascondi- le mie parole uscivano tremolanti dalla bocca, non perchè avessi paura, ma tutte quelle emozioni mi stavano facendo perdere il lume della ragione, insieme a quei profumi bellissimi.
-Perchè ancora non devi farlo..- se me lo sussurri all'orecchio mi fai venire i brividi, che dolce tortura.
Quasi pensai che ci fosse uno di quei completini sexy da notte e al solo pensiero mi misi a ridere , ma avendo avuto modo di conoscerlo per un giorno , avevo capito che non è tipo da queste cose, più che altro sono io la mente perversa fra noi due. Sesshomaru tipo da sexy shop? Neanche per sogno.
-P-Posso scartarlo?..- ero così curiosa da non riuscire a scartarlo, lo so sembra strano ma davvero era così, come se avessi paura di scoprire cosa fosse.
-Devi, è tuo- le sue mani scivolarono lungo le mie spalle e il suo sospiro mi scompigliava, se pur minimamente, i capelli.
Chiusi gli occhi e percorsi con le dita la forma di quel fiocco viola in seta che avevo notato precedentemente e , con molta delicatezza e attenzione, lo aprì.
Mi avevano insegnato a fare suture a occhi chiusi e addirittura con una sola mano , scartare un fiocco era un gioco da pivellini.

La mia mano sfiorò un tessuto delicato, morbido e profumato, sentivo anche dei piccoli ricami in rilievo; ma tutto quel semplice toccare mi riportò alla mente ancora un'altra cosa, bensì un Kimono.

Ebbi una scosa forte nel mio corpo, ma non come qualcosa che ti uccide ma ben si che ti fa vibrare l'anima, ti fa perdere la cognizione del tempo, ti scombussola il cuore e ti fa perdere la testa.

Aprì dolcemente gli occhi e, dio ciò che vidi lo so solo io, tanto da farmi piangere come una bambina appena nata.

Un Kimono arancione a scacchi con delle piccole forme geometriche a forma di cerchio , lievemente accentuati e una fascia, probabilmente il suo nome era Obi, che andava in vita di un colore rosso.

Tutti i ricordi che si erano cancellati dalla mia mente ricomparirono per magia, io ricordo benissimo questo Kimono, ricordo benissimo quando me lo ha regalato, non dimenticherei mai una cosa del genere: lo ostituì al mio vecchio , ormai sporco e sgualcito, e mi sentì come nuova.

Quel Kimono, io l'indossavo da piccola , io ricordo di quel Kimono , fu il primo che mi regalò il Signor...

-Sesshomaru..- completai il pensiero ad alta voce ancora con gli occhi spalancati , mentre accarezzavo quella stoffa bellissima.

-Mettitelo Rin , io mi giro se vuoi..- ora si gira, prima quando mi sono spogliata davanti a lui no.

-Mi hai detto che da piccola mi vestivi tu , puoi anche guardarmi, dopotutto lo hai fatto anche prima- risi leggermente, per non rovinare il momento.

L'erba fresca della mattina , il profumo dei fiori , il rumore del fiume dove andavo a pescare insieme a Jaken per mettere qualcosa sotto i denti.

Le corse fatte sotto le stelle , le notti sveglia ad aspettare Sesshomaru , la canzone che gli dedicai ogni volta che era lontano , tutti i pericoli che ho corso e tutte le volte che il mio signore è venuto a salvarmi.

Legai la fascia in vita e buttai la testa all'indietro, poggiandola senza farci molto caso alla sua spalla, e versando lacrime di gioia, una gioia finalmete ritrovata.

Le piccole lacrime si trasformarono in un pianto di liberazione, uno sfogo che mi portavo dentro da molto tempo e che finalmente è uscito dal mio corpo.

Probabilmente Sesshomaru mi aveva preso per pazza ma tutte quelle emozioni , tutti quei ricordi , quel bellissimo Kimono , hanno acceso in me qualcosa che probabilmente avevo dimenticato da diverso tempo.

-Sesshomaru, grazie- non avevo il coraggio di voltarmi.

-Perchè mi ringrazi Rin?..- Sesshomaru aumentò la presa sui miei fianchi, stringendomi a se.

-Voglio vederti-.

Lo vidi e mi stupì di tanta bellezza:

un Kimono bianco con l'armatura al petto, una cintura gialla lunga con delle sfumature in viola e delle maniche con dei fiori in rosso, bellissimo, era decisamente bellissimo, uguale a come lo sognavo.

-Oh, Signor Sesshomaru!- mi buttai al collo, stringendolo a me come se fosse il mio peluche preferito, ma non si lamentò affatto di questo stritolamento.

-Rin, ti prego dimmi che adesso ricordi...- Sesshomaru ricambiò quel abbraccio pieno di amore, senza volermi mai lasciare, mai più.

-Come potrei non ricordare adesso Signor Sesshomaru..- piansi, non smettevo di piangere, la mia gioia era incontenibile.

-La forma di cortesia non serve più Rin , lo sai, ormai sei mia, la mia regina- mi sollevò il capo con due dita e per poco la forza di sorreggermi mi veniva meno, la sua frase e quel suo modo di dirlo mi ha completamente sciolta.

-La forza dell'abitudine - dissi sorridendo.

I suoi occhi si incatevanavo nei miei, due pozze d'ambra che si scioglievano nei miei occhi color cioccolato, le mie mani percorrevano ogni tratto del suo viso, sfiorando anche le labbra.

Non mi sembrava vero, ora era tutto molto più chiaro, adesso finalmente la mia vita stava tornando a colori, quei colori che mi mancavano da morire, come il pezzo di un puzzle incompleto, io ho trovato l'ultimo tassello.

Le sue mani percorrevano i miei fianchi, la mia schiena, quanto mi imbarazzava, ma non riuscivo a non smettere di fissarlo.

-Ricordo a memoria il tuo viso , anche senza guardarlo. Ricordo quando da piccola ti guardavo con ammirazione e stupore , pensando che creatura più bella di te non esistesse..- dissi sorridendo fra le parole.

-Rin...- mi dissi ma ti bloccai.

-Mi ricordo quando ti aspettavo al villaggio , aspettando una tua visita , aspettavo tanto tempo per risentire la tua voce così calda e premurosa e ci tengo a sottolineare che non è cambiata per niente, anzi è sempre bellissima.Vedevo sempre un Kimono nuovo sul mio letto , sempre stupendi , da togliere il fiato. Mi chiedevo sempre perchè tanta ammirazione nei miei confronti se tu odiavi tanto gli umani , era un grande sforzo avvicinarti al villaggio lo so . Ma grazie Sesshomaru , grazie per avermi regalato l'infanzia più bella che io potessi mai desiderare...- dissi abbracciandolo ancora più forte a me.

-Rin, mi sei mancata tantissimo..- disse Sesshomaru stringendomi al suo petto.

-Mio principe dei Demoni , grande Generale , voglio essere tua ora e sempre, non lasciarmi scappare più ..- buttai al suolo ogni tipo di insicurezza e timore, perchè con lui non c'era alcun motivo per averli.

-Sarai la mia regina...-.

Quel bacio tanto atteso arrivò, con una dolcezza da farti sciogliere il cuore: le sue labbra, le sue morbide labbra, mi avvolgevano come se fossi linfa, la sua linfa per vivere.

Se penso a quanti anni ho buttato via, trascurando quei sogni che erano degli indizi per arrivare a queste labbra, mi viene voglia di darmi della stupida.

Stavo dando a lui ciò che ho conservato per anni: il mio cuore, la mia anima, il mio essere così insopportabile ma così amabile, stavo donando al demone della mia vita la possibilità di essere per la seconda volta un noi, un solo corpo, una sola anima, una sola voglia di fare l'amore, di vedersi senza vergogna e sopratutto di amarsi.

L'amore, ho aspettato per incontrarlo: quindi tu sei la persona che mi completa, ma non è detto che tu sia quella giusta

Io lo so che litigheremo, a costo di urlarci contro noi litigheremo a morte, perchè io sono troppo testarda e tu sei troppo altezzoso, ma io ti amerò, perchè tu sei la mia persona.

In quella magia, fra i profumi di loto e di ciliegio, finimmo sul lettino, ormai spogli dei nostri abiti, ormai con la sola voglia di averci senza mai smettere.

Ma come tutte le cose c'è un limite, infatti quel maledetto, inutile, rovina momento di un cerca persone ci ha costretto ad interrompere quella bellissima danza che si stava creando fra le nostre anime.

-Mhmmm proprio adesso doveva suonare questo aggeggio...- non volevo separarmi da Sesshomaru.

-Sempre nei momenti meno opportuni suona- Sesshomaru contrariato si alzò dal mio corpo, cercando di ricomporsi con gli abiti da medico.

-Sesshomaru non possiamo ignorarlo e continuare??..- ti prego dimmi di si.

-Rin siamo di turno stanotte , dobbiamo per forza andare , dai piccola..- mi alzò lentamente dal lettino quasi come se fossi una principessa.

-Uffa- sbuffai.

-Andiamoci a cambiare , magari tra un codice e un altro , avremmo il tempo di divertirci, però permettimi di fare una cosa prima...-.

Non capì neanche cosa stava succedendo che Sesshomaru mi si avvinghiò al collo, lasciandomi una scia di baci bollenti sulla pelle.

Poi scese con i baci fino al seno e in un secondo mi sbottonò il reggiseno ,sbattendomi contro il muro , godendo ad ogni mio sospiro , ad ogni mio gemito.

Purtroppo il cerca persone suonava insistentemente e costretto si fermò.

Io ero a dir poco ancora stupita , ancora non connettevo con la realtà , ero accaldata , eccitata, avevo voglia di strappargli i vestiti e dire “ Dove vai? Continua..” ma ovviamente non era possibile.

-Questo è solo una piccola briciola di quello che voglio farti- mentre si abbottonava quella maledetta camicia, mi morsi il labbro, era estremamente eccitante.

-Ringrazia che abbiamo un codice blu...- respiravo quasi con l'affanno, come se fosse una fatica per me regolarizzare i battiti del mio cuore.

Cercai il mio vestito e quando infilai il camice , mi accorsi che lui era ormai già pronto , appoggiato allo stipite della porta .

-Hai finito ? Tra un po il paziente ci muore...- quel suo modo di sorridere, stupido codice blu!.

-Senti avviati , cammina che è meglio..- dissi mettendo le scarpe e fuggendo verso la porta.

Avevo avuto tutto ciò che desideravo: il mio demone.

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Capitolo 5
*** In una notte di un codice blu. ***


 

Quando ho pensato sul serio che magari quella sera sarebbe stata una delle più tranquille che io potessi mai passare in ospedale, ho dovuto ricredermi: c'era un casino immenso, quasi non era misurabile.

Sono stata sballottolata da destra e sinistra da infiermieri che correvano al pronto soccorso, mentre io ero così spaesata che non capivo assolutamente nulla di quello che stava accadendo.

Ne ho visto di cotte e di crude in ospedale, davvero troppe, mi sono morti anche pazienti fra le braccia, spesso bambini colpiti da una violenza dentro casa oppure investiti da auto.

Tante volte ho pianto su quei piccoli corpi inermi, strappati troppo in fretta dalla vita, neanche hanno avuto il tempo di imparare a camminare che già riescono a volare.

Lo stiamo perdendo dottoressa, la prego faccia qualcosa!

Cosa potevo mai fare io, con queste mani, che oltre a maneggiare bisturi e altri ferri operatori, non hanno mai fatto seri miracoli, non ero Dio.

Sesshomaru era estremamente calmo e pacato, a differenza di me che stavo entrando in uno stato di agitazione: c'era troppo caos, mancava di ordine e fermezza, tutti agivano secondo il loro istinto senza ragionare pacatamente.

Ma, dopotutto, in un'emergenza cosa mai si voleva ragionare?.

-Mamma, mamma ti prego non te ne andare, mamma resisti!-.

Mi si sbarrarono gli occhi: una voce, probabilmente di un bambino sui cinque anni, era aggrappata al braccio della madre, adagiata su una barella ormai in preda ad una crisi di panico.

I segnali furono abbastanza chiari da farmi mettere i guanti e iniziare ad agire.

Scostai i paramedici, vedendo una situazione disastrosa: la paziente in questione riportava lunghe ferite sugli arti superiori e un fiume di sangue verso il basso ventre, con un evidente “pancione” di donna incinta.

-Maledizione ma perchè non avete tamponato da prima le ferite, banda di incapaci!Levatevi!- scostai con violenza i paramedici dalla barella, prendendo subito delle garze da un tavolino operatorio li vicino e chiamai due infermiere per bloccare l'emoraggia.

-Mamma non mi lasciare no!-.

Vidi il volto di quel povero bambino in lacrime, spaventato come un cucciolo che sente che sta per essere solo per il resto della sua vita senza una mamma, ma non avrei mai permesso che accadesse ciò.

-Come ti chiami piccolo?- mi sedetti a mezz'aria davanti a lui, cercando di sorridergli come meglio potevo.

-Yoto, dottoressa la mamma starà bene vero?-.

Non volevo assicurare nulla a quella povera creatura, se non che avrei fatto del mio meglio.

-La mamma è in buone mani, ora promettimi una cosa: andrai buono buono con l'infermiera Allison nell'asilo per i bimbi speciali come te?-.

-Si..Però poi dopo posso vedere la mia mamma?-.

-La vedrai presto..Allison, porta il bambino nell'asilo e assicurati che stia bene! Voi, razza di idioti, portate la signora in sala parto 2, presto non c'è tempo da perdere!-.

Sentì le voci di sottofondo dei vari specializzandi scioccati per i miei termini così duri e arroganti, ma se quella donna fosse morta per causa mia, non me lo sarei mai perdonato.

-Il primo che fiata durante l'operazione, lo sbatto a calci fuori, chiaro?!- mi rivolsi ai miei specializzandi e infermiere, beccandomi una guardata forse abbastanza intimorita.

-Si signora!-.

Dopo aver sedato per bene la donna, fino a farla addormentare sotto anestesia, incominciai a controllare i suoi parametri, prima di aprirle la pancia per tirare fuori il feto.

-Una femmina, all'incirca sui 3kg, al settimo quasi ottavo mese di gravidanza, in totale stato di sofferenza cardiaca, insufficienza respiratoria causata da un giro di cordone, operiamola immediatamente!-.

Mi guardarono senza parole, forse perchè non si spiegano come abbia fatto da una semplice ecografia ad individuare tutte quelle informazioni sul feto.

-Forza muovetevi!-.

Mi posizionai davanti alla donna, incominciando a aprire quell'enorme “sacca” in cui la bambina era rinchiusa: mi ripromisi che , per la seconda volta nella mia vita, sarei riuscita a salvare quella bambina e sua mamma in stati completamente critici.

Troppo sangue, emorragia estesa, ma non impossibile da fermare: sudavo freddo , maledizione dov'è Sesshomaru quando ho bisogno di lui e perchè questa bambina fa fatica ad uscire?!.

-Dottoressa, vuole che chiamo la dottoressa Higurashi?-.

-No, aspetta..-.

Mai, mai in tanti anni di carriera ho visto questo miracolo: quella bellissima bambina era ancora riunchiusa in quella sacca amniotica perfettamente intatta, mi si “accomodò” fra le mani, come se fosse una piuma, una piuma di un cigno, bella come mai avevo visto.

-Ma è un miracolo dottoressa..-.

Trattenni le lacrime, non dovevo perdere le staffe proprio in quel momento.

-Affido la bambina a voi ragazzi, della madre ci penso io, non deludetemi-.

Leggermente la posai fra le mani dell'ostetrica e di una infermiera, lasciando quel piccolo miracolo venuto al mondo una un secondo in più in quella piccola sacca amniotica.

Cominciai a pulire le ferite della madre, richiudendo per bene quella già aperta per il taglio cesareo, poi passai a quelle sugli arti superiori.

Mi rincuorari, eccome se mi rincuorai, non appena sentì quel bellissimo suono, seppur abbastanza prerompente e forte, un bellissimo pianto di una bambina venuta alla vita, per miracolo, per la forza della madre che non si è arresa davanti alle ferite, davanti alla stanchezza, alle probabili notte insonne e forse anche a quelle maledette voglie di mangiare.

-Ho pulito, richiudete per favore-.

Mi tolsi il camice sporco di sangue e i guanti, uscendo dalla sala operatoria con un bel sorriso stampato in faccia, perchè potevo finalmnete dire di averle viste tutte ma, soprattutto, di essere riuscita a fare di tutto.

Salì al piano superiore con l'ascensore e percorsi quel corridoio lungo e freddo, fino ad arrivare all'asilo dei bambini, dove Yoto era stato portato gentilmente dall'infermiera.

-Yoto-.

Vidi il bambino alzare lo sguardo, decisamente provato da tutto ciò che aveva passato, con gli occhi gonfi dalle lacrime versate fin ora, ma non appena incrociò il mio sorriso, mi corse fra le braccia e lo portai dalla mamma.

-Ora la mamma è un po stonata va bene?Però è sana e salva ed è nata anche la tua sorellina-.

Aprì la porta della stanza della madre e Yoto si lanciò dentro, sorridendo felice alla mamma che già aveva fra le sue braccia la sua piccola bambina.

-Dottoressa, lei è il mio angelo-.

-Suvvia signora non esageriamo, ho fatto il mio dovere!Ora mi scusi ma il cerca persone chiama, lei per qualunque cosa bata che prema il tasto 2, è il mio cercapersone privato- chiusi la porta, raggiungendo Sesshomaru nel pronto intervento, sala 1.

-Sesshomaru , hai bisogno di aiuto?..- ero decisamente stanca, dopo quel intervento così delicato e impegnativo.

-Come è andata con la tua paziente in condizioni critiche?-.

-Abbastanza bene, sia lei che la bambina stanno bene.Piuttosto tu cosa stai combinando, sicuro di sentirti bene?Lascia fare a me dai, ne ho passate di notti al pronto soccorso, posso dire di aver visto di tutto-.

Sentì chiaramente con il fondendoscopio che c'era un tamponamento cardiaco e che se il paziente era vivo era solo per miracolo, doveva essere operato d'urgenza.

-Ma sta per morire, tamponamento cardiaco, c'è un cardiochirurgo?-.

Chiamai due infermieri, chiamandoli con un fischio palesemente maschile, ma abbastanza chiaro da far capire che la situazione era abbastanza grave.

Gli infermieri presero la barella e la portarono nella sala operatoria, dove il cardiochirurgo era li ad aspettare, già pronto ad operare il paziente.

Sesshomaru era decisamente stanco, chissà quante altre notti ha passato senza dormire, tralasciando le notti in bianco in un letto con una specializzanda, ma comunque aveva bisogno di riposare.

-Sesshomaru vai a riposare per favore, sei davvero stanco-.

-Vieni con me?-.

-Non posso, devo ancora vedere alcuni paziente, appena finisco ti raggiungo- gli posai un bacio casto sulla guancia, per evitare di andare troppo nell'occhio del ciclone di quelle specializzande allupate.

Dopo almeno 20 pazienti del pronto soccorso , finalmente potei respirare un secondo di pace; era stato davvero faticoso , non pensavo che potesse essere così movimentato un pronto soccorso alle tre di notte.

Nel mio ospedale è difficile che ci sia così tanto movimento , più di giorno non si capisce nulla: respiravo la pace fra i corridoi del reparto di neurologia, aprendo la porta dello studio di Sesshomaru e vedendolo sopra al lettino a pancia all'aria, decisamente privo di forze.

Meno male che è un demone, non dovrebbe stancarsi come noi umani.

Non riuscivo proprio a non ridere, mi faceva davvero morire in quella posizione così scomoda e scomposta, faceva più ridere lui che me con la tutina rosa da ginecologa.

Effettivamente se la potevano risparmiare quella sottospecie di divisa che classificava il ramo di appartenenza: siamo tutti medici, passati tutti per la stessa strada per la bellezza di sei anni, perchè mai metterci queste ridicole tutine e invece tenere solo il camice.

-Quella tutina rosa ti dona-.

-Non me lo dire va, che ora me la levo subito, mi fa davvero pena- tolsi quella maledetta divisa, restando in intimo, per la seconda volta, davanti a Sesshomaru.

Mi venne spontaneo avvicinarmi a Sesshomaru, sedermi accanto a lui sul lettino e incominciai ad allungare le mani verso il suo bellissimo, maledetto, seppur perfetto, fisico scultoreo.

-Rin, ma non ti ferma nulla?- con te steso così no.

-Vieni qui.-.

Lo tirai a me, facendolo mettere semi seduto, mentre fra baci rubati, lo spogliavo di quella camicia bellissima che lo rendeva davvero sexy, spogliandolo delle sue vesti di demone rigido e freddo.

Sentivo le sue mani percorrermi la schiena, lentamente ma avidamente, con sensazioni mai provate fino ad ora: sentivo ancora quelle bellissime scariche, stavolta al basso ventre, segno che non avrei resistito un altro secondo se non avessi fatto l'amore con lui subito.

Improvvisamente ribaltò la situazione, mettendomi sotto di lui e fissandomi, mi aveva incatenato nei suoi sguardi, fra le sue mani, nel suo bellissimo profumo di menta e muschio e dio, se dovessi dire quanto era bello in quel momento, mi morirebbero le parole in gola.

-Rin, sei sicura?-.

-Sesshomaru..-.

Lui è la mia persona, non voglio che nessun altro mi provochi dolore e piacere, non voglio altro dalla vita se non il mio bellissimo demone.

-Sei bellissima.-.

-Ti amo..-.

Lo strinsi forte a me , baciandolo con passione, mentre lui con una mano mi slacciava il reggiseno, sfiorando la mia pelle con una delicatezza degna di un principe: mi tolse gli slip, coccolandomi ancora un po, prima di farmi sentire quello strappo e poi quello slancio verso il piacere.

Entrò in me, senza smettere di baciarmi e io strinsi gli occhi, sapevo che faceva male ovvio, ma non credevo che fosse così tremendamente fastidioso.

Sentivo chiaramente quello strappo, come lui sentì l'odore del mio sangue, ma poco mi importava perchè ad ogni sua spinta, iniziavo a sentire piacere e goduria, ciò che finalmente aspettavo da una vita intera.

-Si, Sesshomaru..- le mie unghie si avvinghiarono alla sua schiena, graffiandolo come se fossi una tigre, ma non si lamentò, anzi sembrò che ciò lo eccitava ancora di più.

Quindi questo è l'amore?L'apice del piacere e della pace con se stessi? L'amore fa stare così bene da dimenticare che eravamo sul lettino di uno studio neurologico, che come prima volta il luogo lasciava a desiderare, ma non mi importava, perchè su quelle lenzuola, ho dato a lui ciò che ho preservato da anni gelosamente.

Le nostre anime e corpi si muovevano all'unisono, senza smettere un attimo di amarci, per una incessante ora di puro piacere, senza mai sentirsi stanchi.

-Ti amo anche io, Rin-.

Solo quella stanza sa quanto ci siamo amati in quella notte, fra un codice blu ed un altro, fra i rumori degli infermieri che correvano fra una sala ed un'altra e fra le ambulanze che facevano avanti e indietro.

Il cercapersone non suonava o, forse, non era ciò che volevamo sentire.

L'amore rendere sordi e spesso anche ciechi, ma fare l'amore rende tutto una magia, fare l'amore rende anche il peggiore dei posti uno di quelli su cui non puoi fare a meno di non farlo.

Mi ha reso regina anche qui, in un ambiente che dovrebbe essere sterile ma invece è pieno di amore.

Io, la sua regina.

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Capitolo 6
*** Sei la migliore. ***


 

Quella notte non dormì, i pensieri di ciò che era appena accaduto in quella stanza, continuavano a vorticarmi senza tregua, ma ancor di più mi fluttuò nel cervello una domanda a cui sicuramente da sola non potevo darmi risposta, data la mia precaria memoria.

Optai per svegliare Sesshomaru, cercando un metodo più dolce e possibile, onde evitare una delle sue solite guardate assassine.

-Sesshomaru?Mi senti?Svegliati- spingevo leggermente il suo braccio, nella speranza che anche quel gesto lo potesse “resuscitare” dal mondo dei sogni.

-Rin che c'è, perchè non dormi ?-.

-Innanzitutto vorrei dirti che sono le sei e mezza di mattina, forse è il caso che entrambi ci svegliamo.Seconda cosa, c'è una domanda che dovrei assolutamente farti- si voltò dal mio lato, osservando la mia faccia, ancora provata dal sonno.

-Dimmi-.

-Se alla fine siamo finiti qui per la morte di Naraku, non pensi che ci sia una strana ma fattibile possibilità che il pozzo sia ancora integro?- mi prenderà forse per pazza, ma io sento che manca ancora qualcosa, come se fossi insistentemente chiamata da una forza maggiore che mi dice di tornare nel mio passato.

-Possibile, ma perchè?Qui non ti va più bene?-.

-Nono, va benissimo, ma ti ripeto, sento che c'è qualcosa che ancora non mi quadra, non potresti aiutarmi tu?-.

-Rin chiedi a Kagome, io ormai mi sono “arrugginito” su combattimenti, odori sospetti e scontri vari, sono un medico- menzogne, mi stava nascondendo qualcosa.

-Bene, chiederò a lei.Comunque ora alzati che è tardi, io intanto che vado giù mi prendo la cartella della Signora White, non possiamo aspettare a lungo, ne parlerò con Kagome- era meglio che pensavo in primis al lavoro.

-Va bene, a dopo-.

Posai un bacio sulla guancia di Sesshomaru e andai nel bagno, per darmi una rinfrescata e prepararmi per una nuova, noiosa, estenuante, tremenda giornata di lavoro.

Costretta da una stupida regola ospedaliera, dovevo indossare quello stramaledetto camice rosa, insieme a quello bianco, certo che ci vuole proprio una fantasia di bambini dai cinque anni in su per pensare ad una cosa simile.

Mi legai i capelli in una treccia e, con tutto il sonno possibile, presi la cartella della signora White e uscì fuori dallo studio di Sesshomaru.

Nel corridoio vi era ancora un silenzio da cimitero, probabilmente nessuno ancora era venuto a lavoro o, più semplicemente, ci sarebbe stata una fila tremenda al bar per il caffè.

Chiamai l'ascensore e non appena si aprirono le porte, vi trovai Kagome, piena di sonno peggio di me, con uno sguardo perso su un'unghia probabilmente fresca di rottura.

-Buongiorno Kagome-.

-Buongiorno Rin, a che piano vai?-.

-Vado a prendermi un caffè al bar, vieni con me?-.

-Quello era il mio intento-.

La solita Kagome, mi ricordo bene che anche quando studiavamo insieme, la mattina lei faceva sempre tardi per colpa di questa sua tremenda pigrizia, spero che ora si sia un po corretta con il tempo.

Prima di parlare della signora White e della probabilità che il pozzo era ancora aperto, ci prendemmo un caffè, in quel bar dove c'erano pochi specializzandi e qualche infermiere a cui avevo dato dell'idiota qualche ora prima, durante la nottata.

-Che mi dici allora?Come mai questa cartella fra le mani?-.

-La signora White, Kagome, non è proprio nelle condizioni migliori, lo sappiamo bene entrambe, stamattina dovrebbe fare di nuovo le analisi e optare per un intervento il prima possibile- la testa di Kagome si mosse in senso di negazione, come se la mia idea fosse alquanto esclusa.

-Non se ne parla, quella donna non vuole nessun cesareo, ci ho già provato io, è più testarda di te- considerato che io sono un mulo, la vedo difficile.

-Vuole morire dunque?-.

-Per questo ho chiamato te, devi aiutarmi, non posso convincerla da sola, Sesshomaru poi non ne parliamo, dice che è il caso di togliere prima il tumore-.

-Ma così il bambino soffre, che idea del cavolo!-.

-Appunto-.

Non appena tentai di parlare della questione “ Pozzo Mangia Ossa”, Kagome per l'ennesima volta mi fermò, chiedendomi di come avevo passato la mia prima notte qui in ospedale.

Come potevo mai dirgli che nonostante un parto cesareo complicato e un tamponamento cardiaco, avevo passato una delle notti migliori della mia vita.

Come potevo anche solo accennarle che ero andata a letto con Sesshomaru nella pausa di lavoro notturno, mi avrebbe riempito di domande se solo avessi cominciato a parlare di quanto lui mi abbia dedicato tante attenzioni per farmi tornare la memoria, riportandomi nel passato con quella bellissima stoffa in seta e con le sue semplici parole.

-Come è andata la nottata, è stata faticosa?-.

-Non proprio, ho fatto un cesareo e ho mandato un paziente in cardiologia per un tamponamento cardiaco- quella faccia non mi convince, vuole sapere di più.

-E?-.

-E sono andata a letto con Sesshomaru, mi sembra ovvio.Nel contempo però mi sono ricordata tutto, cioè una buona parte, il resto sicuro verrà da se-.

La sua faccia era sconvolta, tanto da farmi ridere: non credeva a quello che aveva appena sentito, gli si leggeva in faccia lo stupore della mia notizia, detta quasi con leggerezza, senza un velo di imbarazzo.

-E tu me lo dici con questa calma?-.

-Come dovrei dirtelo Kagome, sono pur sempre le sei e mezza del mattino-.

Mi guardò sorridendo, effettivamente per quel orario non c'era molto da essere esuberanti, io neanche capivo cosa stavo dicendo, parlavo senza ragionare, mi sembrava tutto automatico.

Kagome si alzò dalla sedia, facendomi segno di seguirla per il giro di visite e io la seguì: dovevamo innanzitutto andare dalla signora White, per parlare dell'eventualità che il cesareo doveva farsi, senza neanche pensarci su due volte.

Ma la porta era già aperta e un grandissimo idiota di nostra conoscenza, stava già parlando del suo di intervento, ovvero della rimozione del tumore a farfalla che la paziente neo mamma, purtroppo, aveva.

-Non penso sia una saggia idea Dottor Taisho- Kagome bloccò Sesshomaru, alquanto allarmata da tale idea così avventata.

-Lei propone qualcosa, Higurashi?Non vedo altra soluzione-.

-Io no, ma la dottoressa Takame sicuro avrà una buona idea.Si è studiata per bene la cartella clinica della paziente-.

Si voltarono tutti verso di me e, schiarendomi la voce, avanzai verso di loro, chiudendo la porta alle spalle e meditando su cosa potevo dire senza scatenare l'ira di entrambi.

-Allora, se consideriamo che entrambi avete un problema, entrambi problemi dovranno risolversi entro questa giornata.In tanti anni di carriera non ho mai proposto una cosa simile, ma a quanto vedo dalle analisi di stamattina, lei sta bene, a parte il tumore, e il suo piccolo bambino sta quasi per morire.Ora con tutta la lucidità di questo mondo mi deve dire lei: è disposta a fare un doppio intervento che porterà alla nascita del bambino e alla rimozione del tumore, oppure sceglie di far morire suo figlio e pensare solo a se stessa?Il parto naturale è da escludere, morireste entrambi-.

La signora mi guardò sconvolta, piangendo per le notizie appena avute, ma poco importava, ero io il medico e dovevo essere chiara fino al midollo, nonostante mi sia beccata una guardata scioccata e furibonda di Sesshomaru.

-Dottoressa Takame lei non sa cosa sta mettendo in gioco- la voce di Sesshomaru mi arrivò alle tempie come un sussurro, ma un sussurro che non portava a nulla di buono, solo ad una semplice strigliata nel caso la signora avesse accettato.

-Lascia decidere a lei- mi voltai e vidi finalmente in quella donna la determinazione e la voglia di vivere, insieme a quel bambino che portava in grembo da ormai quasi nove mesi, pronto per venire al mondo.

-Accetto, lo faccio per nostro figlio e per me stessa- strinse la mano al marito,segno che più di tutti lui doveva darle forza.

Sorrisi, ordinando categoricamente a Kagome di portare il modulo per il consenso operatorio e mi avviai già nella sala, avevo bisogno di meditare a lungo su quella scelta, ma io potevo farcela, ho affrontanto anche di peggio.

Iniziai a lavarmi, ma compulsivamente, come se avessi qualcosa addosso, come se avessi, appunto, l'ansia di sbagliare: Sesshomaru non mi aiutava, sicuramente era su tutte le furie, mi avrebbe messo pressione per tutto l'intervento se qualcosa fosse andato storto.

Dopo un'oretta buona a sistemare i ferri, li vidi entrare, con la signora White ormai completamente addormentata.

-Rin spero per te che questo intervento andrà bene, nel caso contrario parlerò con mio padre per prendere provvedimenti- ecco appunto, che grande aiuto.

-Se chiudi la bocca e eviti di farmi salire ancora di più l'ansia, probabilmente andrà bene- non mi serviva il pappagallo che mi diceva che dovevo stare attena ad ogni mio movimento.

Mi feci portare l'ecografo per vedere più o meno la posizione del feto, rendermi conto della sua grandezza per stabilire il margine di taglio e vedere quanto esso stesse soffrendo.

-Bene, ho fatto una delle scelte migliori e peggiori della mia vita: il bambino è letteralmente sofferente, ha anch'esso un giro di cordone intorno al collo e porta un'insufficienza respiratoria.Direi che possiamo iniziare, lei è d'accordo dottor Taisho?- ancora una volta un parto complicato, ma tutte a me stanno succedendo, incredibile.

-Lei faccia del suo meglio dottoressa. Higurashi, non mi deluda lei-.

Parlava a Kagome come se io fossi la principiante di turno che non sapeva cosa doveva fare, maledizione che fastidio: io sono stata sempre quella che ha fatto vivere, anche nei casi più complessi, i bambini che rischiavano la morte, ero capace di fare anche questo.

-Ripeto quello che ho detto ieri: il primo che parla, lo sbatto fuori alla sala e con me non entrerà mai più, quindi dottor Taisho è pregato di far stare le sue specializzando in assoluto e sacro silenzio- ero veramente su tutte le furie, non solo per il suo odioso atteggiamento, ma anche per quella calcagna di femmine in calore che gli stavano quasi addosso.

-Avete sentito la dottoressa, fate le brave- lo uccido con il bisturi nella gola, giuro.

Nonostante mi aspettavo perdite di sangue e complicanze gravi, almeno il mio intervento andò bene: il bambino riuscì ad uscire tranquillamente e pianse al momento del famoso “schiaffo”, aprendo così i suoi polmoni e riuscendo a respirare in completa autonomia, ma non potevo dire lo stesso della mamma.

I parametri devo ammettere che erano molto instabili, causa comunque del sangue perso sia dal ventre che dal cranio, dove Sesshomaru stava operando.

-Bisogna mettere delle sacche di sangue, intanto Trishia prendi il bambino e portano nell'antisala, controlla tutti i parametri, lavalo e portalo poi nella sala neonatale- l'ostetricia che mi avevano assegnato per fortuna era molto più competente di quelle che avevo ieri, da un lato mi rincuorai ma dall'altro mi inziai a stressare, non trovavo le sacche di sangue.

-Rin aspetta ti aiuto io- meno male che c'era Kagome con me, lei sapeva come calmarmi.

-Kagome per favore chiudi tu la ferita, fai una sutura degna del tuo nome, non sei una principiante, anche Sesshomaru lo ha detto- mi limitai a non guardare quel bastardo in faccia, mi stava facendo perdere il lume della ragione, lo odiavo tremendamente in quel momento.

-Sei stata bravissima Rin, non ti preoccupare-.

-Potreste stabilirmi i parametri della signora, me la state stressando e così non riesco a lavorare- la voce di Sesshomaru era ferma e glaciale, d'altronde come lui.

Presa da un momento di pura rabbia, indicai una sua specializzanda qualunque, una di quelle che gli stava troppo addosso e le ordinai di fare quello che era suo compito.

-Senti tu, invece di stare li a guardare quello che fa il dottor Taisho, stai a sentire un tuo superiore: prendi delle sacche di zero positivo e mettile alla paziente, sei capace oppure non te lo hanno insegnato?Forza muoviti-.

-Dottoressa Takame non tratti così le mie specializzande, si dia una regolata-.

-E lei si dia una mossa prima che la paziente per causa sua vada all'altro mondo!- guardai Kagome e lei stessa mi disse di uscire dalla stanza, ero stanca e presto mi avrebbe raggiunto anche lei.

Uscì con prepotenza, senza neanche degnarmi di “salutare”, non spettava a me farlo, io avevo già fatto abbastanza sotto pressione di quel cretino.

Ma nonostante la mia rabbia, la mia disattenzione ebbe la meglio e andai a sbattere nel petto di qualcuno, molto simile a quello di Sesshomaru.

Ti prego non dirmi che ho beccato il “paparino”.

-Dottoressa Takame, perchè così scossa?Cosa è successo?- appunto.

-Buongiorno Dottor Inu Taisho, nulla di che, devo dire che suo figlio è bravo a mettere in ansia le persone, principalmente una come me che fa questo lavoro da anni-.

-Avete operato White, non è così?-.

-Si e grazie alla mia testardaggine di salvare sia lei e il bambino, è andato tutto bene, ma suo figlio ha avuto la geniale idea di mettermi in agitazione prima dell'intervento, facendomi diventare la dottoressa infame che risponde male agli specializzandi e li tratta come matricole- ma effettivamente quelli sono matricole che sono li per imparare.

-Takame, ho chiamato lei perchè ha una competenza in campo medico da fare invidia a chiunque, non si faccia sopraffare da mio figlio, l'importante è che lei ha fatto il suo dovere, ora vedremo lui come se la cava-.

-Guardi, se osa mancarmi di rispetto per una seconda volta davanti aad altri medici e matricole, oserò tornare ad Osaka, nel mio ospedale e dai miei pazienti!-.

I miei occhi erano ormai al limite, presto avrei pianto per la furia delle mie parole: scappai via, chiudendomi in ascensore e andando nella sala di attesa, dove il marito della signora White attendeva con ansia qualche esito dell'intervento.

Mi asciugai le lacrime, onde evitare fraintendimenti, e gli andai incontro, spiegandogli che una buona parte dell'intervento era stata fatta e ora toccava solo al Dottor Taisho fare la sua parte, io il mio lo avevo fatto.

Mi ringraziò abbracciandomi, dopo di che mi lasciò andare, mi aveva stritolato troppo, troppa confidenza ma che sono una parente?!.

Tornai al bar per prendermi un altro po di caffè, dovevo riprendermi, mi girava forte la testa e poco ci mancava che sarei svenuta li, in mezzo ad una squadra di medici che non so neanche fin quanto siano competenti.

Mi beccai guardate storte ovunque, sentendo anche commenti poco grandevoli sul mio conto, ovvero che ero un'arpia, la nuova fiamma di Sesshomaru, la principessina che pretendeva troppo e che ero troppo rigida e scorbutica.

-Se avete tanto da criticare, mie care matricole, invece di pensare ai vostri pazienti, abbiate il coraggio di dirmi in faccia le cose! Io nel mio ospedale ad Osaka, sono rispettata da tutti per il carattere così fermo e deciso, ho salvato milioni di vite in stato di quasi morte, ho dovuto affrontare cose che voi ancora non avete visto e vi auguro di non vedere, quindi per favore, abbiate pietà che di questi discorsi ne ho piene le scatole!Tornate a lavoro!-.

Voltai le spalle, sentendo finalmente un silenzio tombale: l'unico rumore che sentì erano dei passi verso diversi reparti, almeno mi hanno ascoltato, sono tornati a lavorare.

Presi un po di aria, mettendo la testa fuori al balconcino dell'androne, rilassandomi finalmente: tutta quella rabbia che avevo in corpo si era ormai dissolta, restava solo una perenne stanchezza causata da tutto quello stress.

Improvvisamente però mi sentì chiamare e mi voltai, vedendo Kagome con il fiatone e con un sorriso stampato in faccia manco avesse visto l'arcobaleno.

-Rin ma dove ti eri cacciata?!Vieni, la signora White è sveglia e..-.

Mi suonò il cercapersone, quello privato, ricordo di averlo dato ad un'unica persona, ed era un codice blu, di nuovo.

Diedi il restante caffè a Kagome e corsi via, verso il reparto di ginecologia, spalancando la porta della stanza dove vi erano Yoto e la sua mamma.

-Cosa sta succedendo?!- chiesi ad una delle infermiere li presenti.

-Il bambino ha le convulsioni, attacchi di stress e panico, non si riesce ne ad intubarlo ne a mettere una flebo di morfina, cosa dobbiamo fare dottoressa?-.

Ricordate ragazzi, nei bambini si sconsiglia, in casi di convulsioni e attacchi di panico, di fare una dose di morfina intramuscolo, può causare evenutali paralisi, ma questi nei casi più gravi, per il resto dovete solo pregare che la causa per cui fate questa follia, abbia un senso e soprattutto sia un caso abbastanza serio.

Diceva bene il mio professore, non si doveva fare, era una delle cose peggiori che si potessero mai fare, ma dovevo provare, così non l'avrei sicuramente salvato, il cuore non avrebbe retto a lungo.

-Morfina intramuscolo, non c'è altra soluzione-.

-Ma dottoressa è pericoloso-.

-Lo so, ma ne vale della sua integrità fisica e cardiaca-.

Guardai la madre ormai in lacrime, ma acconsentì, capendo che non c'era molto da fare se non tentare quella follia.

Mi diedero la siringa con la morfina all'interno e subito la misi nella gamba del ragazzino, calmandolo immediatamente, ma con le palpitazioni che avessi sbagliato tutto, che forse dovevamo aspettare.

Lo attaccammo alle macchine, mettendogli anche una flebo di calmante, ripromettendomi di restare li fino al suo risveglio, per controllare eventuali paralisi in atto.

Persi metà della mia giornata, ma finalmente Yoto aprì gli occhi e non so per quale miracolo, riusciva a muovere ogni muscolo, la sensibilità era controllata, sentiva il caldo e il freddo, la puntura e il tocco della mano.

-Dottoressa, mi hai salvato- i suoi occhi innocenti mi fecero scoppiare in lacrime, senza nessun pudore, non controllai quel fiume di acqua salata che usciva dai miei occhi.

-Si, sei vivo- dissi singhiozzando, ma stranamente ero felice, finalmnete libera.

-Non piangere, tu sei brava, hai salvato anche la mia mamma- avevo fatto due miracoli in quella giornata, forse davvero ero brava.

-Non dire così, ho fatto il mio dovere. Dopo ti vengo a trovare, andiamo a farci un giretto nel tubo di Super Mario, va bene?Controlliamo cosa ti sfrulla in quel cervello!- dissi scompigliando i suoi capelli, facendolo sorridere.

-Dottoressa, grazie per quello che sta facendo per noi, non so come potrò mai sdebitarmi-.

-Pensi a guarire, mi basta questo. Ci vediamo dopo-.

La mia crisi di pianto si era controllata, era andato tutto bene, quindi mi diressi verso l'androne, trovandomi gli occhi di tutti addosso.

-Dottoressa Takame!- un'uomo, penso più o meno della mia età, con degli occhi verdi e una lunga cosa nera, si stava avvicinando prepotente verso di me.

-Prego, lei è?-.

-Dottor Koga Zetsu, ho saputo che ha fatto una siringa di morfina intramuscolo ad un bambino di cinque anni.Dico, ma cosa le hanno insegnato a medicina?!- ci mancava solo questo adesso.

-Mi hanno insegnato a rischiare qualunque cosa pur di salvare la vita di qualcuno, se lei avesse visto in che condizioni riversava quel bambino, sarebbe stato capace anche lei di fare un intramuscolo, il cuore non avrebbe retto più, era chiaro, ma lei non c'era!Non giudichi il mio lavoro dottore, lei non sa io chi sono e io non so chi è lei a lavoro, quindi si faccia da parte!-.

Il suo sguardo diventò rosso come un pomodoro, in evidente imbarazzo davanti a tutti i medici li presenti, ma poco mi importava, io non avevo nulla da perdere in quell'ospedale, stavo solo facendo il mio dovere.

-Ah e aggiungo, dottore, che l'intramuscolo non ha causato nessun tipo di paralisi e perdita di sensibilità, l'ho testato personalmente non appena il bambino si è svegliato, dunque, si informi meglio prima di rivolgersi in questo modo ad un medico-.

Voltai le spalle, beccandomi non so perchè un applauso dalla platea generale, ma non essendo una egocentrica prendi merito, mi limitai ad andarmene nella stanza riposo, cercando finalmente un po di pace.

-Maledizione ma neanche il tempo di sedermi e questi già mi chiamano!- il cercapersone aveva sul display il numero di Kagome, costringendomi ad alzarmi e andare verso la stanza dove era ricoverata la signora White.

Entrai, vedendo Sesshomaru e Kagome attendermi con ansia, compresa la signora White che si era appena risvegliata.

-Dunque suppongo che sia andato tutto bene, perchè chiamarmi?-.

-Non vuoi vedere il bambino che tu stessa hai salvato?- mica era mio figlio, certo ero contenta di aver visto che andava tutto bene, ma poi basta, ero già fin troppo scossa.

-Non ho dubbi che sia sano, almeno così dice la cartella, il Dottor Taisho ha fatto il suo dovere, leggo che il tumore è stato rimoss perfettamente, volete altro?- Sesshomaru mi guardò con uno sguardo per dire “Rin ma che ti prende”, ma proprio lui doveva evitare di guardarmi in quel modo.

-Dottoressa lei è la migliore, grazie, infinite volte grazie- il signor White mi guardò felice, stringendo delicatamente il suo piccolo bambino fra le braccia.

-Mio dovere- mi limitai a rispondere, uscendo dalla stanza.

Kagome mi prese per un braccio, uscendo insieme a me e guardandomi preoccupata.

-Rin ma cosa ti prende?-.

-Sai cosa Kagome?Forse l'aria di Tokyo non mi ha fatto per nulla bene, è il caso che io torni ad Osaka, mi sento troppo sotto pressione qui, non è fatta per me questa città, ne tanto meno le persone che ci sono all'interno- forse dovevo tornare alla mia solita routine, ma con quale coraggio.

-Rin non dire sciocchezze, ho saputo che hai anche salvato un bambino con una procedura impossibile da fare, sei la migliore- ora basta!.

-Ti prego smettila, smettila di dirmi che sono la migliore, che sono bravissima e altre stronzate varie: ho rischiato di uccidere un bambino, ma l'ho salvato, mi sono fatta prendere così tanto dall'ansia da non essere riuscita a finire un cazzo di intervento in un modo decente.Non è mai successo nelle mie sale operatorie, mai!Significa che non è questo il mio posto e io non sono per nulla brava!- avevo finito le lacrime, ma la mia voce era palesemente impastata da sofferenza visibile.

-Rin, non smetterò mai di dirlo che sei la migliore, fin quando non ti entrerà in quel tuo maledetto cervello!- Kagome mi abbracciò forte, cercando di calmarmi e portandomi nello studio di Sesshomaru.

Mi fece stendere sul lettino, controllando il mio battito ed era molto accelerato, dunque invece di imbottirmi di farmaci, ordinò a Sesshomaru con un messaggio di portarmi una camomilla, lasciandomi poi sola.

Dopo un'ora di attesa, finalmente Sesshomaru arrivò con la mia camomilla, era ora dico io, che cavolo stava facendo invece di preoccuparsi di me!.

-Sei troppo tesa, calmati-.

-E tu sei troppo lento, muoviti a darmi la camomilla- sbuffai, allungando un braccio.

Sentì una piccola imprecazione uscire dalle sue labbra, ma non diedi assolutamente peso, mi limitai a prendere la camomilla e rilassarmi come si deve.

-Scusami se in sala operatoria ti ho trattato da matricola- per poco non mi affogavo, lui mi sta chiedendo scusa?.

-Prego!- non avevo nessuna intezione di cedere.

-Rin sono serio, non pensavo potessi alterarti così tanto-.

-Beh ora lo sai, modera i termini e i modi se non vuoi che me ne torni ad Osaka e mi trovi un altro fidanzato- non lo avessi mai detto.

Mi tolse la camomilla da sotto al naso e neanche avessi avuto il tempo di replicare che mi sbattè sul lettino, di nuovo, per l'ennesima volta, con degli occhi di fuoco; adesso è lui ad essere arrabbiato, si leggeva in faccia che ciò che avevo detto lo ha fatto andare su tutte le furie e non poco.

-Tu sei mia, non mi importa delle litigate, non ti voglio perdere di nuovo, quindi non osare dire mai più una cosa del genere-.

Non so se era la voglia, la rabbia o quella maledetta posizione, ma stare così sotto di lui, mi fece venire una morsa nello stomaco così forte da farmi sporgere verso di lui e baciarlo, con tutte le mie ultime forze.

Sentì le sue labbra rilassarsi man mano sulle mie, dimenticando per un secondo quelle parole di fuoco.

Resterà comunque un grandissimo idiota per come mi ha trattato, ma è pur sempre il mio bellissimo, scorbutico, antipatico idiota.

L'avrei perdonato, oggi.

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Capitolo 7
*** E se fosse vero? ***


Mi svegliai così tanto intontita da non capire più quello che era successo qualche ora fa, avevo un mal di testa fortissimo e delle voci mi vorticavano per il cervello.

Rin ritorna, tu hai ancora qualcosa qui, tu devi tornare.

Cosa dovevo fare, tornare forse nel passato? Tentare in tutti i modi di trovare finalmente me stessa per poi tornare al presente, mi sembrava una cosa abbastanza inutile. Dovevo fare delle scelte e forse avrei dovuto rinunciare al mio di presente.

Non era il caso di pensarci adesso, avevo dormito troppo e sicuramente Sesshomaru mi stava aspettando da qualche parte oppure mi toccava fare un altro, l'ennesimo, giro per i vari reparti, che croce.

Dopo essermi data un contegno, uscì dallo studio, chiudendomi la porta alle spalle.

Il corridoio era stranamente silenzioso, non c'erano urla di bambini esasperati ; giusto , quello era il reparto di neurologia , al massimo avrei potuto trovare qualcuno con la testa aperta in due parti.

Mi inoltrai nel reparto di ostretricia e pediatria, sentendo già delle urla strazianti di bambini capricciosi oppure appena tornati da un intervento.

Certo che per avere un corpo così piccolo, hanno un'estensione vocale invidiabile anche ai cantanti di lirica, urlavano come degli ossessi senza pace.

Non so come faceva Kagome a sopportare tutto questo, ma ciò che mi colpì era proprio la sua mancanza di equilibrio con almeno un centinaio di cartelle cliniche in mano.

Kagome non è mai stata una brava equilibrista, è stata sempre particolarmente maldestra, non ricordo una volta che lei non sia caduta anche da ferma.

Scuotendo la testa andai verso di lei , prendendo una parte delle sue cartelle dalle braccia e notai il suo viso stanco e spossato.

-Kagome vuoi il cambio? Sono più informa di te- dissi sorridendole e prendendo un carrello per poggiare sopra quella massa di fogli.

-No Rin non ti preoccupare da sola ce la faccio, anzi magari se mi aiuti in due penso che finiremo prima! Mi sto disperando con questi bambini che non fanno altro che urlare tutto il tempo..- disse Kagome cercando di mantenere l'equilibrio e guardandomi come se fossi un angelo sceso dal cielo per aiutarla.

-Ma figurati! Non è un problema dai a me! Sono abituata a fare diagnosi e analisi dalla mattina alla sera! Pensa che ad Osaka ho battuto il record di stare chiusa in ospedale per una settimana a fare più di 400 cartelle cliniche! Queste sono una sciocchezza per me !..- mi ricordo benissimo l'inferno che ho passato per colpa del mio maledetto capo.

-Rin ma sei sicura?- mi chiese Kagome guardandomi bene , cercando di capire se la stavo prendendo in giro o meno.

-Si Kagome sono sicurissima!Tu adesso vai e riposati , qua ci penso io! Più che altro dove posso appoggiarmi per fare tutte queste cartelle?.- chiesi guardandomi intorno.

-Nel mio studio mi sembra ovvio!Ecco prendi le chiavi , se hai bisogno di qualcosa io sono nella stanza 3 per riposarmi , non esitare a svegliarmi!Nel caso c'è l'infermiera , si chiama Ayame..- disse Kagome sorridendomi.

-Va bene , allora nel caso se ne avrò bisogno vedrò che fare!..- sorrisi, rincuorata del fatto che finalmente poteva riposarsi.

-Si Rin! Il mio studio si trova quasi alla fine del corridoio, stanza 06 , non puoi sbagliare! Io ora vado , grazie mille sei la mia salvezza!- disse Kagome abbracciandomi e uscendo dal reparto.

Voltandomi lungo il corridoio, ciò che attirò la mia attenzione fu una testa di una bambina biondina, all'incirca penso sui cinque, sei anni, che camminava per il corridoio con la flebo attaccata al braccio, rischiando però di staccarsela nei peggiori dei modi.

Spinsi il carrellino fino ad arrivare vicino a lei, sorridendole e piegandomi alla sua altezza.

-Piccolina ciao! Io sono la dottoressa Rin Takame, come mai sei da sola in giro e con questa piccola farfallina nel braccio?.- le chiesi guardandola bene e notando che il suo braccio stava diventando viola all'altezza dell'ago.

-Mi sono persa! Voglio la mia mamma!- Mi abbracciò tremendamente spaventata, come se avesse quasi paura a restare da sola.

-Susu non ti preoccupare! Adesso ti riporto nel lettino e poi cerchiamo la mamma va bene?.- dissi sorridendo a quel batuffolo piccolo e biondo.

Mi guardai intorno cercando qualcuno che potesse portare le cartelle nello studio di Kagome e per fortuna vidi un'infermiera.

Aveva i capelli rossi e ricci , raccolti in una coda morbida che lasciava sfuggire qualche riccio ribelle sulla fronte , gli occhi verde smeraldo e la pelle candida, contornata da una buffa coroncina con dei fiori bianchi, probabilmente faceva intrattenimento ai bimbi.

-Scusi infermiera?.-richiamai la sua attenzione agitando il braccio.

-Ayame Taiwa al suo servizio dottoressa..- si mise sull'attenti, come i soldatini.

-Ti prego dammi del tu, non amo queste formalità! Comunque potresti portare queste schede nello studio della dottoressa Higurashi? Sai io ho un piccolo impegno con quetso angioletto! La dottoressa è andata a riposare , mi ha lasciato le chiavi! Ah che sbadata , il mio nome è Rin Takame , piacere!..- le sorrisi, ma notai il suo sguardo quasi fra il sorpreso e l'incredulo.


 

Mi guardava come se fossi uno spirito , un fantasma resuscitato dall'oltretomba; effettivamente avevo una faccia abbastanza bianca ma nulla di grave , è sempre stato quello il mio colore.

-Rin! Non ci credo sei tu! Allora sei viva?!Dio come sono felice!!Come stai? Che ci fai qui! Allora il turbine temporale non ti ha ucciso!..- disse Ayame felice e saltellando.

Ecco ci risiamo,un'altra persona che sa chi sono e io non so chi è lei.

-Ehm.. Si!Però io non mi ricordo di te , a dirla tutta io non mi ricordo di nessuno.- che delusione, non mi ricordavo proprio di nessuno, ma che ingiustizia.

-Rin non ti preoccupare ! Può succedere! Comunque agli ordini, porto tutte queste belle scartoffie nell'ufficio di Kagome! Ahh non vedo l'ora di dirlo a Koga!..- disse Ayame sorridendo e prendendosi le chiavi dalla mia mano.

-Koga?..- ma non era quel dottore che mi ha fatto la predica prima per l'intramuscolo?.

-Si Koga! Mio marito! Non ti ricordi di lui?..- disse Ayame prima di avviarsi verso lo studio di Kagome.

-Ehm diciamo che ci ho avuto a che fare prima e non è stato piacevole.- a dir la verità avrei preferito ucciderlo.

-Non ci far caso, è il solito scorbutico, non si sa stare mai zitto- lo avevo notato.

-Comunque grazie per il favore che mi fai..- notai che la bambina si era praticamente addormentata fra le mie braccia.

-Di nulla!Ci vediamo allora!..- disse Ayame prima di allontanarsi del tutto.

Osservai quella piccola creatura fra le mie braccia e mi fece una tenerezza assurda , sembrava veramente un angelo ma sicuramente anche lei aveva un super acuto come i suoi coetanei , meglio non farla arrabbiare.

Sul suo braccialetto ospedaliero c'era scritto il numero della sua stanza, dunque fu semplice trovare il suo “rifugio”.

Con una maestria che non pensavo di possedere, aprì la porta con il piede, cercando di non far cadere ne lei ne la flebo che avevo fra le mani.

Le rimboccai le coperte e sistemai la flebo sull'asta, sperando che la bambina non avesse un altro attacco di ansia e follia nel trascinarsi la flebo per mezzo reparto.

Uscì dalla stanza e andai nello studio di Kagome, il quale era già aperto con le chiavi vicino, e mi chiusi al suo interno, sbuffando al fatto che dovevo fare oltre cento cartelle cliniche.

Con un lungo respiro, mi rassegnai a fare il mio dovere, mettendomi così gli occhiali da vista e facendo diagnosi su diagnosi.

Erano disastrose quelle analisi, le diagnosi erano tutte scombinate: c'erano bambini che necessitavano di essere operati, altri che dovevano fare ancora altri accertamenti, ma che diamine fanno in questo ospedale, si grattano la pancia o lavorano?!.

Le mie molteplici critiche furono fermate dalla vibrazione del cellulare nella mia tasca; appena lo presi il mio sguardo si fece ancora più esasperato.

Era Akury.

-Pr-Pronto?.-

-Rin Ciao!! Come stai? Come vanno le cose la?.- mi chiese Akury tutta felice.

-Ciao Akury! Tutto bene , sto sbobbinando sulle cartelle cliniche di alcuni pazienti!Sapessi che macello! Se ci fossi tu sarebbe tutto bello e sistemato!- dissi lusingandola.

-Veramente?! Tanto che sono disastrose?- disse Akury ridendo.

-Non hai idea! Comunque all'ospedale come va? Te la stai cavando?Qualche problema?..- chiesi preoccupata per la salute sua e dei miei pazienti.

-Tutto fila liscio come l'olio capo! La signora Smith e la signora Hudson hanno partorito nello stesso giorno! Forse quello è stato il giorno più impegnativo in assoluto, per il resto tutto bene, soliti controlli di routine ai pancioni!..-

-Meglio così! Ora non dirmi nulla ma se non finisco queste cartelle va a finire che davvero ritorno a casa di nuovo dopo una settimana! - dissi cercando di sviarmela.

-Ah Rin! Senti ma il capo mi ha detto che ha prolungato la tua permanenza li di un mese per ordine di Taisho, tu ne sapevi qualcosa?..- disse Akury un po dispiaciuta.

-Ma che dici?Sul serio?Io non ne sapevo niente di niente di niente!Non so se essere felice o triste.- dissi io stupita.

-Dovresti essere felice!..-

-E allora sarò felice! Ora vado, ci sentiamo dopo..-

-Ciao Rin! Buon lavoro!!.-

-Anche a te Akury! Per qualunque emergenza non esitare a chiamarmi!-

-Va bene capo!-

Chiusi la telefonata e la mia faccia era a dir poco sbalordita; ha prolungato il contratto perchè ha visto che sono brava o perchè Sesshomaru aveva esplicitamente chiesto di farmi restare finchè non mi convinceva a farmi rimanere qui per sempre?.

Avere una specializzazione in ginecologia e un diploma nel corso di ostetricia e pediatria non mi aiutava molto, potevo tenermi solo la specializzazione invece di subirmi tutte queste cartelle cliniche.

Per distrarmi, decisi di andare al bar dell'ospedale, magari dopo una bella tazza di thè sarei stata meglio.

Chiusi lo studio e mi fiondai davanti all'ascensore e, non appena si aprì, vidi quelle due teste argentee poggiate vicino allo specchio.

-Rin a che piano devi andare?- mi chiese Inuyasha guardandomi.

-Ah? Ei voi due che ci fate qua? Quando siete entrati?- chiesi spalancando gli occhi.

-Se tu invece di dormire in piedi ti accorgessi delle persone intorno a te..- disse Sesshomaru guardando in cielo.

-Può succedere!Comunque vado al bar , venite con me?..- dissi io premendo il pulsante.

-Stavamo andando anche noi- disse Inuyasha guardando il fratello.

-Bene così uno di voi due mi offre un bel thè caldo! - dissi guardando Sesshomaru.

-Quello che vuole signorina!- disse Sesshomaru mentre si avvicinava a me.

-Dottoressa prego!- dissi puntualizzando il mio titolo.

Sesshomaru mi abbracciò forte al suo petto e io mi consolai di quel calore improvviso, poggiai la mia testa e sentì il suo cuore battere per me, era una semplice e dolce melodia.

Gli diedi un dolce bacio sulla guancia, non mi sembrava corretto nei confronti di Inuyasha fare cose sdolcinate o peggio.

Non appena si aprirono le porte, vidi una schiera di specializzande pronte ad assalire il mio neo fidanzato, in preda ad ormoni da pre-mestruazioni.

Sesshomaru aveva già capito la situazione , ma invece di schivarle, iniziò a ridere e mi guardava divertito.

Si attaccavano addosso peggio delle sanguisughe e questa cosa mi stava snervando troppo.

Se prima avevo mal di testa per la stanchezza , ora il mal di testa era per la rabbia nei confronti di quelle ochette malefiche.

-Dottore mi scusi, potrei assistere al suo intervento ? Sa per me è un onore poter partecipare e imparare da una persona così brava come lei..- disse una specializzanda osservandolo con ammirazione.

-Dottore faccia venire me la prego!.- disse un'altra ochetta.

-Inuyasha tra un po mi incazzo giuro!- dissi osservando lo sguardo divertito di Inuyasha.

-Suvvia Rin! Sono solo specializzande! Vogliono imparare..- disse Inuyasha ridendo.

-Si imparare a scoparsi mio marito quando io non ci sono.- dissi furiosa.

-Tuo marito?- chiese Inuyasha sbalordito.

-EH? Che ho detto? Ho detto marito?Ma quando mai vedi che ho detto fidanzato!- dissi sconvolta, come ho pensato di dire marito, da dove mi è saltato di dire una cosa del genere.

-Hai detto marito!Rin già sei al matrimonio,congratulazioni, a quando le nozze? - disse Inuyasha puntando il dito verso di me e facendosi sentire sia da Sesshomaru che da quelle oche maledette che giravano intorno a lui.

Iniziai a balbettare, non sapendo neanche io cosa dovevo dire, maledetto Inuyasha, quelle oche mi guardavano peggio di prima, come se poi Sesshomaru fosse loro.

Bel casino, non sapevo neanche cosa dovevo dire, non riuscivo a parlare.

Improvvisamente Sesshomaru mi sorrise e mi fece l'occhiolino, dovevo stare al suo gioco forse, aveva una buona idea per scrollarsi di dosso quelle femmine.

-Dottoresse calma! Non mi sembra corretto nei confronti di mia moglie che voi siate così confidenziali con me , se terrò opportuno, prenderò in considerazione l'idea di chiamare una di voi ad assistere all'intervento , ora tornate a lavoro..- disse Sesshomaru guardando ognuna di quelle oche invidiose di me.

L'idea di essere sua moglie era una lontana ipotesi, considerando che adessi che ci siamo ritrovati, mi sembra assurdo prendere in considerazione un matrimonio.

Tentai di dire qualcosa ma le parole mi morivano in gola, ma peggio mi morì il fiato quando sentimmo un urlo straziante provenire dal pronto soccorso.

La scena che mi si presentò davanti mi fece rattoppare la pelle, mai successo in tanti anni di pronto soccorso: un uomo , all'incirca sulla trentina , era steso sul lettino , sanguinante, squarciato quasi da qualcosa di sovrannaturale, e una donna accanto a lui che gli manteneva la ferita chiusa invanamente.

Troppo sangue per i miei gusti, mi girava così tanto lo stomaco che da li a poco avrei anche rimesso, considerando che già un po di nausea l'avevo.

-Miroku maledizione ma che diamine hai combinato! - disse Inuyasha procurandosi delle bende e del disinfettante.

-Si è recato al pozzo Inuyasha! Io avevo detto di non farlo ma qualcosa lo ha ferito e appena è entrato, ne è uscito poi tutto ferito.- la donna era in chiaro stato di shock, tanto da parlare a tratti, con gli occhi spalancati.

-Sango ma ne sei sicura?Come è possibile che il pozzo sia ancora integro!- Sesshomaru quasi non volle credere alle sue parole.

-Il pozzo?- c'era qualcosa che non quadrava, cosa c'entrava il pozzo- Signora venga con me, lei è in evidente stato di shock-.

-Rin? Rin sei davvero tu?..- disse Sango guardandomi negli occhi.

-Dopo le spiegazioni ora vieni con me!- dissi trascinandola fuori dalla stanza e affidando la vita di quell'uomo nelle mani di Sesshomaru e Inuyasha.

Ci sedemmo nella saletta accanto, mentre pulivo anche le sue di ferite e tutto quel sangue.

-Hai parlato di un pozzo, io ho fatto un sogno dove una voce mi diceva che dovevo ritornare nella vecchia epoca perchè il mio destino non era concluso- dissi osservando la figura della donna . Aveva i capelli legati in una coda alta e due ciocche ribelli le contornavano il viso , i suoi occhi grandi erano color nocciola e portava un leggero filo di trucco sugli occhi.

-Anche Miroku ha fatto lo stesso sogno, per questo è andato, però il pozzo è stato contaminato e c'è bisogno di Kagome per purificarlo! Rin ma tu non ricordi proprio nulla?- mi chiese prendendo le mie mani, ma le scostai subito, erano sporche del sangue di quel Miroku, non dovevo contaminare altro.

-Purtroppo no , Sesshomaru mi ha spiegato qualcosa ma io non ricordo nulla di nulla- dissi girando la testa da un'altra parte.

-Rin abbiamo bisogno di te e Kagome- disse Sango speranzosa- Solo voi potete purificare il pozzo e far tornare l'equilibrio fra le due epoche-.

-Speriamo che tu abbia ragione.Comunque qui abbiamo finito, sei pulita- dissi sospirando- Che dici vuoi un thè o un camomilla?-

-Camomilla rin , grazie- disse Sango sorridendomi .

Uscì dallo studio, notando che Miroku non se la passava proprio bene nella sala traumi, anzi Sesshomaru era in evidente difficoltà, ma subito quelle maledette ochette si sono messe vicino a lui ad aiutarlo.

Meglio così, infondo io dovevo stare con Sango e meglio che lei Miroku non lo vedesse ancora.

Sango era evidentemente ancora scioccata, non sapevo se crederle o meno, ma questa storia comunque continua a non quadrare.

Cosa ci sarà di vero in tutto questo?.

E se fossimo dei burattini comandati da qualcuno?

E se ci fosse di più?.

Meglio che mi limito a prendere la camomilla.

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Capitolo 8
*** Mi affido a te, Kagome. ***


Quando tornai con la camomilla fra le mani, vidi Sango ancora sotto shock, con le mani sul viso e le lacrime che le solcavano le guance, poverina era ancora provata da quello che era successo al suo ragazzo.
Mi avvicinai a lei , carezzandole la spalla e cercando di sorriderle.
Mi sedetti vicino a lei , le porsi la camomilla fra le mani accettandola volentieri, ringraziandomi molteplici volte.
-Senti Rin , sai dove si trova Kagome? Vorrei parlarle, non è che puoi portarmi da lei?- mi chiese Sango mentre sorseggiava la camomilla.
-Certo Sango andiamo , so dove si trova, ti farà bene parlare anche con lei- le sorrisi , porgendole la mano per andare da quella pigrona che sicuramente stava ancora dormendo.
-Grazie Rin , sei sempre gentilissima, proprio come quando eri bambina..- disse Sango abbracciandomi.
-Pr-Prego.- non me lo aspettavo, mi ha lasciato senza parole, non pensavo che lei mi conoscesse da quando ero una bambina.
Prendemmo l'ascensore e salimmo al 5 piano , dove vi erano le stanze di riposo per i medici e infermieri; percorremmo il corridoio e mentre leggevo i numeri delle stanze , cercando di ricordarmi il numero di quella di Kagome , notavo che Sango si guardava intorno spaesata e forse un po impaurita.
-Sango tutto bene?Ti vedo un po strana..- dissi prendendola sotto braccio e cercando in tutti i modi di tranquillizzarla.
-S-si , è solo che gli ospedali mi fanno paura, al pensiero che possa uscire dal nulla un malato mi fa venire la pelle d'oca..- disse stringendosi sempre di più al mio braccio.
-Ti svelo un segreto , anche io avevo paura degli ospedali, anzi tutte le volte che mi facevo male , mi portavano con la forza qua dentro!Avevo paura di tutti, persino degli infermieri, anzi loro sono la razza peggiore perchè alcuni sono abbastanza infami..- dissi sorridendo e pensando a quella volta in cui un infermiere tentò di mettermi i punti ma alla fine si arrese , stressato dalle mie urla.
-Però adesso sei un medico Rin e non hai più paura..- mi disse Sango.
-A dirla tutta , la paura ancora la ho , principalmente quando entro in sala operatoria, quella è la paura peggiore di tutti, però cerco di non pensarci, spesso mi metto anche a cantare a bassa voce per non dirsturbare i colleghi che stanno con me. Alcune volte parliamo anche di vicende amorose e litigi e non ci accorgiamo nemmeno che abbiamo finito il lavoro..- questo anche quando ho dei parti naturali o cesarei.


Arrivammo davanti alla stanza di Kagome , finalmente dopo una lunga ricerca l'ho trovata; innanzitutto bussai , per evitare di farla spaventare spalancando la porta peggio di un genitore isterico che non trova il figlio, poi lentamente la chiamai, per farla riprendere dal sonno.
-Kagome?Senti qui c'è Sango che vorrebbe parlarti, potresti cortesemente riprenderti dalla fase di “ rincoglionimento”?- risi, Kagome era davvero buffa quando dormiva. Si rannicchiava su se stessa e teneva le braccia sopra alla testa.
-Mhmhm..Che c'è?C'è bisogno di me?- disse Kagome con la voce impastata dal sonno. Stranamente era calma , forse stava sognando qualcosa di bello.
-Si Kagome , sono Sango ho bisogno di parlarti, possiamo entrare?- chiese timidamente Sango.
-Entriamo dai questa sta ancora nella fase “rinco”.- dissi sorridendo e osservando la mia migliore amica rotolarsi fra le coperte.
Chiusi la porta alle mie spalle e aprì un pochino la finestra, giusto per non sentire le urla di Kagome che le entrava la luce negli occhi.
Sango si sedette sulla sedia, io preferì sedermi sul letto di Kagome cercando di farla “resuscitare”.
-Sono tutta orecchie Sango , dimmi..- disse Kagome un po più sveglia.
-Ecco vedi, Miroku oggi si è recato al pozzo e io l'ho seguito, non mi fidavo a farlo andare da solo. Quando siamo arrivati, Miroku mi ha detto che aveva fatto un sogno strano. Aveva sentito una voce nel pozzo che lo chiamava e diceva che il suo destino non era terminato in quell'epoca. Così Miroku appena arrivati si è avvicinato al pozzo e ha visto una luce rossa, ma non era la luce di purificazione , era una luce maligna, come se ci fosse uno spirito maligno nel pozzo. Miroku ha provato a purificarlo ma non ci è riuscito e qualcosa è uscito dal pozzo e lo ha ferito gravemente. Sono riuscita a liberarlo perchè mi ero portata un coltellino per qualunque emergenza ma ora si trova giù al pronto soccorso insieme a Inuyasha e Sesshomaru ed è in gravi condizioni.- disse Sango spiegando per bene ogni dettaglio a Kagome.
-Quindi mi stai dicendo che il pozzo deve essere purificato e vorresti che lo facessi io giusto?- chiese Kagome toccandosi le tempie.
-Tu eri una sacerdotessa e forse il tuo potere è ancora bloccato nell'arco , forse se lo riprendi i tuoi poteri torneranno..- disse Sango speranzosa.
-Non lo so Sango è rischioso, poi come faccio? Non so se il potere mi ritorna , ricorda che siamo in un'epoca che non esistono spiriti o cose varie..- disse Kagome scuotendo la testa.
-Però esistono demoni Kagome , è pur sempre rimasto qualcosa ..- dissi improvvisamente- Anche io ho fatto un sogno simile, anche a me il pozzo chiamava, forse dobbiamo andare..-
-Ma è una follia! Anche Sesshomaru e Inuyasha sarebbero d'accordo con me! Come facciamo poi con il lavoro ? Chi lo spiega al capo questa cosa?-la sua voce mutò dall'essere calma al diventare isterica.
-E se non lo dicessimo? Andassimo semplicemente a controllare?- chiesi speranzosa di avere una risposta positiva.
-Non so quanto i nostri ragazzi sarebbero d'accordo , ma se proprio ci tenete..- disse Kagome alzandosi dal letto.
-Secondo me anche tu sei stata chiamata dal pozzo e non lo vuoi dire per non darmi ragione!- dissi io puntandole il dito sul naso.
-Forse.. Comunque va bene andiamo, facciamo così, nell'orario di spacco prepariamoci e andiamo , dobbiamo prima passare per casa però perchè devo prendere arco e frecce e tu Rin ti conviene portarti Tenseiga..- disse Kagome sistemandosi il camice addosso.
-C-Cioè?Devo prendere la spada di Sesshomaru? Ma sicuro se ne accorge! Ti ricordo che è un cane , fiuta tutto!- dissi ridendo.
-Meglio rischiare , dopo se ti succede qualcosa non me lo perdonerei mai- disse Kagome toccandomi la spalla.
-Va bene, va bene ho capito!- dissi alzandomi anche io dal letto.
-Allora ora che facciamo?- disse Sango perplessa.
-Innanzitutto evitiamo di farci scoprire da quei tre , perchè se no sono fatti amari- dissi cercando di architettare un piano.
-Perchè non la vai a prendere ora la spada ? Magari ora che Sesshomaru è distratto non se ne accorgerà - disse Kagome guardandomi.
-Vado! Voi due intanto andate da loro , credo che Miroku si sia svegliato- dissi puntando il dito su Kagome e Sango.
-Agli ordini capo!- dissero entrambe.


Uscimmo insieme dalla stanza e ognuna prese la sua strada.
Mentre mi avviavo verso lo studio di Sesshomaru , pensai che forse Kagome aveva ragione, non era una buona idea quello che stavo per fare, che forse era meglio avvisarlo, però se lo avessi fatto mi avrebbe bloccata sicuro dicendo che era troppo pericoloso.
Camminavo per il lungo corridoio con le mani nel camice , saltellando ogni tanto, come se fossi una bambina ma ad ogni passo un vuoto mi prendeva alla testa , come se ci fosse qualcosa dentro di me che dicesse che stavo decisamente andando contro corrente.
Ormai ci ero dentro con tutti i piedi , mi prenderò le conseguenze; iniziai a pensare come si maneggi una spada, considerato che io non ne ho mai presa una ne tanto meno ho fatto arti marziali.
Arrivata davanti allo studio misi la chiave nella serratura ed entrai; mi chiusi dentro perchè sapevo bene che la ricerca della spada non sarebbe stata una passeggiata.
Ora a noi due Tenseiga, fatti trovare!
Se fossi una spada, dove sarei nascosta?Pensai.
Misi sotto sopra uno studio sano e dopo una buona mezz'ora di ricerca finalmente la trovai: era chiusa bene in un involucro di stoffa delicato, poggiata in un cassetto lungo abbastanza da contenerla.
Appena allungai la mano per prenderla, una luce forte mi circondò la mano , ma non era una luce cattiva anzi era bianca e pura , sembrò quasi che la spada volesse essere impugnata.
La presi delicatamente fra le mani, quasi fosse un piccolo cristallo delicato e dolcemente la sfilai dall'involucro; era bellissima in ogni dettaglio , degna di un principe, proprio degna di Sesshomaru.
Improvvisamente ebbi un flash:
Padre , perchè mi avete dato questa spada che può solo portare in vita le anime?Perchè così tanta debolezza ad un principe come me.
Cosa volete mai insegnarmi?.
Sentì delle mani sulle mie e per paura che fosse Sesshomaru, non aprì gli occhi, mi limitai a respirare lentamente , pronta ad avere una grandissima strigliata.
Ciò non accadde , non era Sesshomaru.
-Rin , lo sai perchè questa spada è così importante per Sesshomaru?..- disse una voce calda e forte dietro di me. La riconobbi subito.
-Dottor Taisho, lei che ci fa qui?Come è entrato?..- dissi stupita, la porta era chiusa.
-Ho i doppioni di tutti gli studi e poi ho sentito il richiamo di Tenseiga, la spada che donai a mio figlio Sesshomaru. Per lui questa rappresenta l'inizio del suo cammino con te , che ti ha riportato in vita proprio grazie a lei- disse Taisho senza lasciare le mie mani .
-Ah.. Ecco vede io..- dissi rossa in volto; il padre di Sesshomaru e Inuyasha era un uomo, anzi un demone affascinante e ricercato da tutte per la sua bellezza.
-Volete recarvi al pozzo, ho sentito tutto, ero dietro alla porta ad origliare. So che è sbagliato , ma sono venuto qui a farti un avvertimento: Tenseiga ti proteggerà, si farà impugnare da te ma tu devi essere altrettanto brava ad impugnare lei e a capirla..- disse Taisho lasciando le mie mani e girandomi verso di lui.
Quei occhi color ambra come quelli di Sesshomaru , quei lineamenti così perfetti , un demone maggiore sotto tutti i punti di vista, era decisamente un dio, un suocero con i fiocchi mi viene da dire.
Rimasi imbabolata per buoni 10 secondi prima di riprendere il contatto con la realtà.
-S-Si signore..- dissi balbettando dalla vergogna.
-Se ti faccio questo effetto non oso immaginare l'effetto che ti fa mio figlio! Sei un pomodoro rosso!- disse Taisho iniziando a ridere.
-Ma che dice! Non è vero!..- dissi girando la faccia dall'altro lato; la sua risata era uguale a quella di Sesshomaru! Non c'è nulla da fare, tale padre tale figlio.
-Comunque tieni a mente quello che ti ho detto, ti coprirò io con Sesshomaru sta tranquilla! Adesso vai e mi raccomando si prudente! Non voglio perdere la mia dottoressa preferita!- disse Taisho facendomi l'occhiolino e prima di uscire disse – E se non tornerete in 24 ore , manderò i miei figli ad aiutarvi.
-Sisi, grazie per il consiglio , ne farò tesoro non si preoccupi..- sorrisi, tentando di riprendere il controllo delle mie guance.
Bene , adesso pure con mio suocero divento un peperone, non bastava Sesshomaru, anche lui adesso; certo però che sono proprio belli, sarà di famiglia.
Strinsi Tenseiga al mio petto e subito un calore mi pervase la pelle, era così bello che sembrava il vento caldo d'estate.
Forse voleva che la sfoderassi?
Tolsi la spada dal fodero e notai delle incisioni azzurre sulla lama:
Chi impugna questa spada , sarà investito di onore e rispetto da chiunque esso sia mandato nell'altro mondo, solo un vero principe può impugnare questo dono.
Bene, solo un principe, io non sono un principe mica?.
Però Tenseiga si è lasciata impugnare da me.
Guardai l'orologio ed era ora di pranzo, dovevamo andare.
Misi Tenseiga nel mio borsone e nel modo più tranquillo possibile uscì fuori dallo studio chiudendo a chiave la porta.
Mi avviai di corsa all'ascensore, entrai al volo, si stava anche per chiudere; scesi al piano terra dove ad aspettarmi c'erano Kagome e Sango.
Appena si aprirono le porta , vidi le mie amiche aspettarmi a braccia conserte, con un volto abbastanza preoccupato; effettivamente quello che stavamo per fare non era una passeggiata.
Ma prima di andare dovevo fare ancora una cosa: salutare Sesshomaru.
Non voglio essere tragica, ma se non fossi tornata più , non sarei stata con il rimorso di non aver dato un ultimo bacio al mio demone.
Diedi la borsa a Kagome dicendole di fare attenzione e corsi verso il pronto soccorso , sicura di trovarlo li.
Quando arrivai Sesshomaru era vicino a Miroku e Inuyasha controllava il drenaggio.
-Sesshomaru!!..- dissi avvicinandomi a lui di corsa e abbracciandolo forte. Rimase alquanto spiazzato, non se lo aspettava.
-Ei piccola che succede? Perchè tutta quest..- non feci terminare la frase a Sesshomaru che lo baciai con passione , avevo bisogno di quelle labbra, le labbra del mio principe.
All'inizio era un po titubante , ma dopo un po schiuse le labbra e mi baciò anche lui con altrettanta passione , fregandosene di chi era intorno a noi.
Malvolentieri ci separammo, guardandoci negli occhi e Sesshomaru mi sorrise, probabilmente ero rossa come un peperone , di nuovo.
-Sesshomaru io vado con Kagome e Sango a fare un servizio , usciamo nella pausa pranzo, tornerò presto..- non sapevo se sul serio sarei tornata.
-Si piccola lo so , Kagome già ci ha avvisato , stai attenta mi raccomando- disse Sesshomaru sfiorandomi la testa.
-Si!- dissi abbracciandolo di nuovo.
-Rin sul serio,stai attenta per favore- disse Sesshomaru come se già sapesse cosa stavo per fare.
Un tuffo al cuore , una botta, peggio di quando si va a sbattere su uno spigolo : sapeva , Sesshomaru sapeva ma non voleva fermarmi, certo non ero convinta che lo sapesse ma qualcosa dentro di me diceva che lui tutto era tranne che stupido.
Mi limitai a sorriderlo e a dargli un ultimo bacio per poi scappare verso Sango e Kagome.
-Inuyasha secondo te le succederà qualcosa?- chiese Sesshomaru al fratello con aria preoccupata.
-Spero che non siano incoscienti come Miroku , se no siamo costretti a riprendere le spade- disse semplicemente Inuyasha.
-Lo spero anche io- disse Sesshomaru sfiorandosi la tempia.
Finalmente eravamo entrate in macchina e ci stavamo avviando verso l'appartamento di Kagome per prendere arco e frecce.
Eravamo tutte e tre abbastanza nervose , non sapendo cosa ci aspettasse al di là di quel pozzo. Ogni tanto osservavo il borsone con dentro Tenseiga e speravo sul serio che qualunque cosa accadesse ci fosse lei a proteggermi.
Nella mia mente le parole di Sesshomaru si ripetevano all'infinito: stai attenta per favore..
Scossi la testa cercando di non pensarci e senza nemmeno me ne accorgessi eravamo già davanti casa di Kagome.
-Ragazze aspettate qua, io vengo subito..- disse Kagome prima di scendere dalla macchina.
Io e Sango rimanemmo in silenzio per buoni cinque minuti, entrambe non sapevamo se fosse o meno la scelta giusta.
Decisi di rompere il silenzio, cercando di tranquillizzarci entrambe.
-Sango io credo che stiamo facendo la cosa giusta, anche se ti dirò che ho molta paura..- dissi con un po di amaro in bocca.
-Anche io ho paura Rin, non so come andrà a finire questa storia , ma ci sarò anche io a proteggervi, non ti devi preoccupare..- disse Sango girandosi verso di me.
-Forse Sesshomaru e Inuyasha lo hanno capito- dissi sfiorandomi il mento con le dita.
-Probabilmente lo penso anche io- disse Sango perplessa.
Kagome in 10 minuti era già in macchina , con un borsone più o meno grande come il mio , con dentro arco , frecce e una piccola scheggia rosa.
-Ho preso la scheggia del frammento della sfera, se sarà necessario attraversare il pozzo abbiamo bisogno di lei..- disse Kagome partendo verso il tempio.
Osservavo il paesaggio attorno a me , la città piano piano svaniva , finchè non ci trovammo in una vasta distesa di campi di riso e ciliegi forse.
Era davvero uno spettacolo , il solo gurdare faceva rilassare l'anima e la mente.
In quel momento ricordai le primavere degli alberi in fiore, le sensazioni che provavo quando sentivo il profumo dei fiori, la gioia del correre fra le distese verdi e la bellezza delle coroncine di fiori da mettersi in testa e far finta di sembrare principesse.
I miei ricordi non sono svaniti del tutto, forse qualcosa è ancora rimasto.
Arrivammo davanti ad un tempio abbastana antico, le sue colonne erano molto rovinate, il tempo lo ha ridotto in condizioni fatiscenti ma ciò gli donava una strana bellezza misteriosa e culturale.
Posammo la macchina alle pendici delle lunghe scale che portavano al tempo e con tanta pazienza salimmo i gradini.
Ad ogni passo era una vittoria in più verso la verità, verso quel luogo mistico chiamato “ pozzo” , dove le due epoche si sono dapprima separate e poi congiunte.
Ad ogni grandino la nebbia diventava sempre più fitta , finchè non arrivammo in un enorme spiazzale con tutte mattonelle distrutte.
D'istinto tirammo fuori le armi , quel silenzio era spaventoso, terrorizzava anche il miglior combattente.
Lentamente ci avvicinammo verso il piccolo Tempio di legno dove vi era nascosto il pozzo e appena entrammo non ci volle molto a capire che in quella stanza vi era un'aura sicuramente maligna.
Kagome subito impugnò arco e frecce e io sfoderai Tenseiga mettendola davanti a me.
Un vento gelido ci sfiorò entrambe , Sango rimase paralizzata, la paura stava avendo il sopravvento su di lei; cercammo di tranquillizzarla ma lei sembrava non ascoltarci, come se ci fosse un muro trasparente ma spesso fa noi e lei.
Una voce maligna uscì dal pozzo , accompagnata da una forte luce rossa come il sangue: una voce metallica quasi, terrificante.
-E dunque voi siete le sacerdotesse, bene.. Ho aspettato così tanto tempo per assaggiare la carne di una sacerdotessa pura...-
-Fossi in te non darei per scontata la vittoria..- disse Kagome e subito scoccò una freccia verso il demone , ma nonostante la sua luce pura, il suo potere spirituale, la luce rossa diventava sempre più imponente.
-Tutto qui quello che sai fare sacerdotessa? Pensavo fossi più forte-la voce maligna attaccò Kagome , ferendola ad una spalla.
In quel momento non sapevo cosa dovevo fare , avrei tanto voluto che ci fosse Sesshomaru con me a darmi la forza, ma adesso ero da sola, sono sempre stata da sola , era arrivato il momento di agire.
Vidi Kagome a terra che si manteneva la spalla dolorante e sanguinante, allora li puntai Tenseiga contro il demone.
-E tu saresti una sacerdotessa? Mi pare che non potete impugnare le spade voi..-
-Purtroppo ti sbagli , io non sono una sacerdotessa..- una luce forte uscì da Tenseiga e un turbine di energia si sferrò contro il demone , facendolo urlare come se lo avessi ferito.
-Maledetta! Come osi colpire il grande Oinumo..-
-E tu come osi solo colpire mia sorella..- Tenseiga nonostante mi stava proteggendo, mi stava anche togliendo troppa energia, non a caso è una spada demoniaca.
-Sei solo una debole e sciocca umana , la feccia che impugna una spada demoniaca! Questo è un oltraggio!-
-TU PARLI TROPPO-
Tenseiga poteva sentire la mia forza scorrermi nelle vene e la sua aura diventava sempre più forte; la spada tremava come se dovessi innalzarla per sferrare l'attacco , ma non avevo per nulla idea di come poter fare.
Feci per due secondi mente locale , cercando di ricordare i molteplici combattimenti di Sesshomaru e i suoi movimenti con la spada.
Ma il tempo mi fu nemico: il demone mi colpì allo stomaco e alla spalla , facendomi tremolare il braccio dove tenevo Tenseiga.
-Sei lenta umana-
-Sciocco e misero demone-
In un attimo ripresi l'energia e innalzai davanti a me Tenseiga, creando un turbine di energia che spazzò via le tenebre.
Oinumo era in evidente difficoltà, era il momento giusto per ucciderlo una volta e per tutte.
Guardai Kagome mentre mantenevo costante l'attacco , facendole segno che forse ora era il momento di scoccare una freccia; con fatica si alzò da terra e impugnando la freccia sacra la scoccò nel mio turbine di energia , colpendo il demone al centro del suo vortice demoniaco.
Un urlo, solo un forte urlo udimmo in quel Tempio, il peggio era quasi passato.
Il Tempio fu spazzato via e ciò che rimase fu solo il pozzo, ormai purificato.
Sango finalmente riuscì a riprendersi, forse era sotto incantesimo dello spirito, ci guardò con un aria ancora spaventata ma riuscimmo a tranquillizzarla.
Tutte e tre ci avvicinammo al pozzo e appena guardammo dall'altro lato , entrambe vedemmo la stessa cosa : un cielo azzurro e blu come il mare , delle nuvole bianco attraversarlo e una leggera brezza scompigliarci i capelli.
-Ci siamo riuscite ragazze- dissi abbracciando entrambe.
-Si Rin , tutto grazie a te e a Tenseiga- disse Kagome.
-Ragazze sono stata inutile perdonatemi- disse Sango asciugandosi le lacrime.
-Sango tu non avevi nulla di spirituale che ti proteggeva , noi si, non ti preoccupare ..- disse Kagome accarezzandole la testa.
-Ora che dobbiamo fare?- chiesi
-Mettiamo un rosario inciso nel pozzo , così non sarà più contaminato e andiamo ad avvertire gli altri..- disse Kagome porgendo un rosario fatto di pietre sacre sul pozzo e lo fissò con una freccia.
Pensammo bene di avvisare gli altri che il pozzo era stato riaperto e che per fortuna, nonostante qualche piccola ferita, era andato tutto per il meglio.
Ci girammo per tornare alla macchina ma qualcosa andò storto.
Una freccia, come quelle di Kagome, mi trapassò la schiena, ad altezza cuore, squarciandomi quasi a metà il petto.
Un conato di sangue , la vista che si stava appannando, Tenseiga mi scivolò dalle mani e ciò che sentì fu solo delle urla strazianti e una voce maligna .

  • Il desiderio di ucciderti è stato avverato, muori Rin!.

La mia morte, l'unico suo desiderio era vedermi morta e veder soffrire i miei familiari: voleva questo, Oinumo, ricoperto da odio profondo per gli umani, chissà per quale strana ragione.

Davanti ai miei occhi passò la mia vita: gli amici, il lavoro, Kagome, l'università.

Ma cosa peggiore, vidi la sagoma di Sesshomaru diventare sempre più lontana.

Ormai era finita per me, ma almeno non c'era più niente di irrisolto.

Mi affido a te, Kagome.

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Capitolo 9
*** Decisioni importanti ***


-Spostatevi tutti! Portatemi una barella per favore!- disse Kagome urlando.

-Ma cosa diamine sta succedendo qui? Dottoressa perchè sta url..- lo specializzando capo si bloccò in un istante e ciò che vide lo scioccò.

Una donna sul letto con una freccia nel petto e Kagome che sanguinava dalla spalla, da far venire i brividi nella pelle a chiunque.

-Chiamate tutti i medici disponibili, le sale operatorie devono essere sgomberate ! Chiamate i Dottori Taisho , noi andiamo nella sala trauma 2! Muovetevi!- disse lo specializzando mettendosi i guanti e portando sia me che Kagome in due sale differenti.

Sembrò strano ma nonostante io fossi morta , è come se potessi assistere alla scena dall'alto , vedendo il mio corpo inerme su quella barella , il mio volto pallido e le labbra viola.

Andiamo non posso morire, non adesso, ho ancora tanto da fare!

Sango era ferma nell'atrio , con Tenseiga fra le mani e l'arco e frecce di Kagome.

Vidi Sesshomaru e Inuyasha andare verso di lei e non appena videro le armi fecero una corsa verso le sale dove eravamo ricoverate io e Kagome.

Quella messa meglio per fortuna era Kagome , bastava disinfettare la ferita, mettere due punti e una benda e il gioco era fatto , a me come minimo dovevano operarmi e non una volta sola.

Sesshomaru non appena mi vide fece una faccia a dir poco sconvolta: i medici cercavano i riportarmi in vita con il defribillatore ed è proprio in quel momento che la mia anima si legò di nuovo con il mio corpo.

- Uno, due , tre .. Libera!-

Aprì gli occhi di scatto , tossendo sangue da tutte le parti e la prima cosa che vidi fu il viso di Sesshomaru che manteneva la mia testa con le mani e mi parlava , anche se io non capivo molto.

-Rin sta tranquilla, andrà tutto bene- Sesshomaru mi accarezzava la testa, cercando di tranquillizzarmi ma lui era molto più provato di me.

-I-io t-ti sto facendo preocc-preoccupare..- dissi con quella poca voce che avevo nelle corde vocali.

-Non ti sforzare , adesso ti leviamo questa freccia dal petto e andrà tutto bene- disse Sesshomaru prendendo il gas anestetico.

-N-non men-mentirmi...- dissi prima di chiudere di nuovo gli occhi.


 

Troppo sangue , decisamente persi troppo sangue , tanto da non poter stare sveglia.

Quel maledetto, quell'essere infido e schifoso, mi ha trafitto il petto come io ho trafitto lui con la spada; il pozzo però almeno era purificato.

Non riesco a ricordare molto , durante l'operazione ero incosciente e credo che mi resterà una bella ferita antiestetica; ma non importa , l'importante è che io viva.

Forse non dovevamo andare da sole al pozzo, dovevamo avvisare Inuyasha e Sesshomaru; che grandi stupide!

Se non fosse stato per Kagome , sarei morta li sicuramente, bastava poco, se fossi caduta sulla freccia mi sarei uccisa da sola.

Proprio nel momento in cui ho trovato tutto , la mia infanzia , il demone che mi ha salvato la vita , ho ritrovato la mia pace e adesso vogliono portarmela via.

No Rin, non puoi mollare ora!

Ripresi man mano conoscenza, mi sentivo gli occhi quasi appiccicati, peggio di quando ci si appiccica col miele; la stanza dove mi trovavo era piena di apparecchiature o almeno per quanto io sia riuscita a vedere , considerando che non riuscivo nemmeno ad alzare la testa.

Lentamente girai il collo prima a destra: avevo una flebo di Fisiologica nel braccio, fin qua tutto normale , avrò perso molti liquidi.

Girai poi la testa verso sinistra e in quel momento mi venne un colpo : una sacca di sangue più grande di una busta di insalata , tipo quelle insaccate.

I miei occhi si spalancarono immediatamente, odiavo quelle sacche di sangue , già quando le mettevo io alle pazienti mi veniva una cosa nello stomaco, figuriamoci a tenerla nel braccio in prima persona.

Con il braccio destro tentai di alzarmi lentamente, per evitare capogiri: missione compiuta.

Mi posizionai con la schiena sul cuscino e cercavo di mantenere la calma mentre alzavo lentamente la veste in cui mi avevano “ imbacuccata”.

Non fu un bello spettacolo: avevo una benda enorme che partiva dal petto fino allo stomaco e un drenaggio conficcato al suo interno.

Rin mantieni la calma, sei un medico non dovrebbero farti “ribrezzo” queste cose no?pensai mentre toglievo la benda.

Un urlo mozzato dal fiato, i miei occhi si riempirono di lacrime; la mia ferita era enorme, piena di suture ma per fortuna non era stata chiusa male, opera di Sesshomaru sicuro.

Riposizionai la benda evitando di bagnarla con le mie lacrime e feci lunghi respiri per mantenere un briciolo di calma.

Per sapere la verità dovevo soffrire, per sapere la verità dovevo pagare un prezzo più alto della mia vita, rischiando di perdere tutto.

La testa mi girava tantissimo , tanto da non capire più il contatto con la realtà; lentamente il mio corpo si inclinò dal lato destro rischiando quasi di cadere.

Strinsi gli occhi, pronta a sentire il dolore forte e l'ago uscire dal braccio, ma qualcosa di estremamente morbido attutì la mia caduta , o meglio me la fece proprio evitare.

Aprì gli occhi e ciò che vidi furono dei capelli corvini , un braccio fasciato e la mia faccia spiaccicata in qualcosa di morbido e rotondo; sono sicura che quello era il seno di Kagome , solo lei lo aveva così grande!

Alzai gli occhi e notai che Kagome stava cercando di trattenere le lacrime , era quasi spaventata nel vedermi ricoperta di bende, flebo e drenaggi.

-Ka-Kagome..- dissi con un filo di voce

-Rin, ti sei svegliata finalmente, come stai?- mi chiese premurosa Kagome mentre mi sistemava sul lettino, stranamente ancora non mi aveva urlato addosso.

-Diciamo, ho visto quello che ho sotto le bende , ma almeno sono viva- dissi asciugandomi le lacrime.

-Sai, ti ha operato Sesshomaru e poi dopo è venuto Inuyasha. Non ha voluto far entrare nessuno specializzando! Aveva una faccia ferma ma si notava che il suo animo era molto turbato, io ho assistito da sopra perchè mi avevano già sistemato la spalla, Rin sei davvero fortunata ad avere un fidanzato come lui- disse Kagome accarezzando la guancia.

-Si è vero, mi dispiace solo che si sia preoccupato, sai prima di andare al pozzo mi ha detto per favore stai attenta ti prego, come se avesse già capito..- dissi riflettendo sulle parole di Sesshomaru.

-Sesshomaru non è stupido, lo avrà capito. Piuttosto si può sapere che ci fai semi seduta nel letto ? Stavi per andare a terra se non fosse stato per me!- disse Kagome rimproverandomi.

-Se non fosse stato per le tue tette..- dissi io ridendo.

-Rin non ridere che ti fai male!- disse Kagome mantenendomi il petto.

Effettivamente già parlare mi risultava difficile, figurati ridere; infatti mi faceva male il petto e sentivo la ferita pulsarmi.

-Kagome potresti togliermi la fisiologica e la trasfusione prima che mi metto ad urlare?- dissi guardando Kagome con occhi di pietà.

-Non ti lamentare oppure te ne metto due..- disse una voce proveniente dalla porta.

Già sapevo di chi si trattava, una voce calda e sensuale, ferma e glaciale: era Sesshomaru.

-Non fa altro che lamentarsi !..- disse Kagome allontanandosi da me- Lasciando il fatto che stava per cadere a faccia a terra!-

-Tu cosa?!- disse Sesshomaru posizionandosi davanti a me.

Era davvero provato , il suo viso era palesemente stanco, nonostante fosse un demone non aveva poi così tanta resistenza.

Aveva il camice tutto sgualcito, il che non era assolutamente da lui che era sempre tutto sistemato e pulito; portava gli occhiali, segno che i suoi occhi erano stanchi e si passava spesso una mano sulla tempia , come se avesse mal di testa.

-Senti io ho provato a mettermi seduta e la testa ha iniziato a girarmi che ci posso fare!- dissi mettendo il finto broncio.

-Kagome puoi lasciarci soli per favore?- disse Sesshomaru mettendosi le mani nelle tasche del camice.

-Si signore!- disse Kagome e lasciandomi la mano andò verso la porta per poi uscire.

Eravamo soli, io e lui nella stanza , con un lieve silenzio accompagnato dalle apparecchiature che segnavano, ovviamente, che ero viva e vegeta.

Mi osservava, quasi fissava ogni singolo centimetro dell mia pelle per accertarsi di non aver combinato qualche danno , pretendeva la perfezione in tutto , persino nelle sue operazioni; ma bene che sia così, un medico deve essere così!

Quasi mi sentivo imbarazzata, i suoi occhi mi scrutavano critici, come se stessero per dire qualcosa, mi voltai dall'altro lato, non riuscivo a mantenere il confronti con quei occhi color oro liquido eppure così glaciali.

-Rin come ti senti?- disse Sesshomaru avvicinandosi a me.

-Dottore sto bene la ringrazio di avermi salvato la vita.- dissi prendendolo in giro.

-Rin finiscila! Non è stato per nulla facile toglierti quella freccia..- disse Sesshomaru guardandosi le mani- queste mani sono entrate nel tuo petto, hanno toccato il tuo sangue, lo stesso sangue che sfiorai quando tu eri inerme nel sentiero dove ti avevano sbranata; trovarti ora su quel lettino mi ha spaventato , eppure è difficile che io mi spaventa per così poco, ero sicuro di poterti salvare ma ho vissuto un momento della mia vita che pensavo di non dover più ripetere..-

-Sesshomaru vieni qui..- dissi facendo segno di sedersi accanto a me.

Presi le sue mani delicatamente, sembravano dei cristalli, perfette in ogni dettaglio , a differenza delle mie che sembravano peggio di quelle di un muratore.

Portai quelle mani affusolate sul mio petto e chiusi gli occhi, beandomi di quel contatto , quasi forzato.

-Con queste mani mi hai portato in vita, hai impugnato Tenseiga e mi hai portato via dal regno dei morti. Con queste mani mi sei venuto a prendere nell'aldilà quando tua madre mi spedì nell'oltretomba..- incominciai a ricordare, il tocco di quelle mani rendevano la mia mente più lucida e chiara.

-Rin ma allora ricordi?- disse Sesshomaru stringendo le sue mani fra le mie.

-Ricordo poco ma forse è stata proprio Tenseiga a farmi tornare la memoria.Tu con queste mani mi hai salvato sempre e ora lo hai rifatto e non so ancora quante volte io ti debba dire grazie, anche se sono un completo disastro..-dissi abbassando il viso, le lacrime scendevano copiose sulle mie guance.

Sesshomaru delicatamente mi portò una mano dietro la schiena e lentamente mi alzò , portando la mia testa sul suo petto. Mi strinse a se , non troppo per evitare di farmi male, mi guardò negli occhi e con un dito mi asciugò le lacrime.

La sua delicatezza mi rendeva la donna più felice dell'universo, era tutto così perfetto e così maledettamente drammatico.

Lentamente il suo viso si faceva sempre più vicino al mio, fin quando non erano qualche centimetro a separare le nostre labbra.

Poggiai la mia mano sul suo petto e in un attimo le mie labbra furono su quelle di Sesshomaru, schiuse in un bacio dolce e lento ma ciò durò poco perchè ancora non ero molto in forma e non riuscivo a stare semi seduta per tanto.

Sesshomaru mi fece stendere lentamente sul lettino, aggiustando il cuscino dietro di me ; sembravo proprio la sua bambina, si prendeva cura di me in ogni dettaglio.

Mi sorrise, dio come era bello il suo sorriso. Non capitava spesso che lui sorridesse ma le volte che lo faceva era sempre bellissimo.

Mentre mi toglieva le flebo da entrambe le braccia, cominciò a ridere , senza motivo: la sua risata riempiva quella stanza, quasi come se fosse la luce alla fine del tunnel.

-Perchè ridi?.- chiesi curiosa.

-Perchè mio padre ha detto che davanti a lui ti sei fatta rossa come un peperone.- disse cercando di trattenere la risata.

Al ricordo di quel piccolo incontro nello studio di Sesshomaru con il padre, le mie guance ritornarono rosse come due pomodori e di istinto mi coprì queste con le mani.

-Un puro e semplice caso! Mi ha sorpreso dal nulla e..- non sapevo nemmeno più cosa dire.

-Rin per cortesia , non ti giustificare- disse Sesshomaru sedendosi sulla poltrona e continuando a ridere.

-Smettila di ridere!.- dissi rossa dalla vergogna.

-No è troppo divertente! Non ridevo così da tempo! Possibile mai che un vecchio come mio padre ti fa questo effetto?..- disse Sesshomaru guardandomi da dietro alla sua frangia.

-Prima cosa non mi ha fatto nessun effetto, seconda cosa non è vecchio, anzi pure se lo fosse sembra un ragazzo! E ringrazia perchè tutta la tua bellezza l'hai presa da tuo padre!..- dissi con le guance gonfie come una bambina.

-Ah allora lo ammetti che ti sei imbarazzata!- disse Sesshomaru puntandomi il dito.

-Dettagli!Se tuo padre è bello che ci posso fare..- dissi voltandomi dall'altro lato.

-Suppongo che però io sia più bello no?..- disse Sesshomaru alzandosi dalla poltrona con il suo solito fare da spavaldo.

-Forse..- dissi e quando mi voltai notai che il viso di Sesshomaru era vicinissimo al mio e ovviamente diventai di nuovo rossa come un pomodoro.

-Vorresti dire che preferisci un vecchio a me?..- disse quasi offeso.

-Vecchio sei pure tu che campi in eterno, quanti anni hai scusa?..- chiesi guardandolo negli occhi.

-La mia vera età è 258 anni , ma all'anagrafe ne ho 30..- disse Sesshomaru alzando un sopracciglio; era palese, mi stava provocando.

-Wow come sei vecchio! Hai 5 anni in più a me all'anagrafe e 233 in più nella tua età demoniaca! ..- dissi mentre facevo i conti.

-Mio padre ne ha 679, fatti due conti!..- disse Sesshomaru dandomi un leggero bacio sul collo.

-E Inuyasha?..- chiesi, ormai ci mancava solo lui.

-Lui ne ha 135 , è il più giovane..- disse Sesshomaru spostandosi dal collo all'orecchio, provocandomi sussulti da ogni parte del corpo.

-Il fascino degli adulti colpisce..- dissi ormai presa da brividi per tutto il corpo.

-E i bocconcini giovani come te sono una delizia..- disse Sesshomaru sussurrando all'orecchio- se non stessi così conciata male, probabilmente avrei già chiuso la porta della stanza a chiave..-

-Dovrai aspettare mio caro , almeno che le ferite si rimarginano..- dissi allontanandolo piano da me.

-Potrei curartele direttamente con il potere demoniaco ma forse è meglio far sviluppare la guarigione naturale umana..- disse Sesshomaru osservandomi- resta di fatto che anche così sei decisamente un bel bocconcino..-

-Mi vuoi per caso mangiare?Non sono molto appetitosa..- dissi incrociando le braccia al petto.

-Io penso il contrario...- disse Sesshomaru malizioso.

In quel momento la porta si aprì ed entrarono tutti : c'erano Kagome, Inuyasha, Sango,Miroku e per chiudere in bellezza mio suocero, non che il Dottor Taisho.

-Rin come stai? Sesshomaru ha fatto un bell'intervento sai?C'ero pure io..- disse Inuyasha soddisfatto, come se avesse fatto tutto lui.

-Sto bene grazie , almeno sono viva e vegeta , ho rischiato davvero tanto!.- dissi con un piccolo sorriso sulle labbra.

-Mi raccomando Rin non arrossire ora che vedi papà..- disse Sesshomaru ridendo.

Tutti incominciarono a ridere e io mi facevo sempre più piccola sotto le coperte.

-Andiamo Sesshomaru non la prendere in giro! Mi avrà scambiato per te , dopo tutto figlio caro la tua bellezza la devi a me !..- disse Taisho spuntando da dietro Kagome.

-Tranquilla Rin, anche Kagome spesso diventa un pomodoro rosso quando vede papà...- disse Inuyasha beccandosi uno schiaffo dalla fidanzata.

-Comunque Rin l'importante è che stai bene, scusami se non sono riuscita ad aiutarvi...- disse Sango guardando sia me che Kagome.

-Sango l'importante è che stai bene e che tutto si è risolto, ora ci tocca solo decidere se andare dall'altro lato , ovviamente quando Rin sarà guarita..- disse Kagome sorridendole e girando lo sguardo verso tutti come se aspettasse una risposta.

-La necessità per me di varcare quel pozzo è come la necessità di respirare, io vorrei rivivere i ricordi, non solo con i flash , so che è impossibile in parte perchè non sono più una bambina..- dissi osservando le mie mani.

-Considerando che c'era uno spirito maligno nel pozzo, significa che forse quel bastardo di Naraku non sia definitivamente morto. Può essere che questo Oinumo sia una sua reincarnazione.-disse Inuyasha guardando il padre.

-Avete combattuto voi contro questo Naraku, dovreste saperlo meglio di me se è definitivamente morto o meno, il fiuto non vi aiuta proprio ?-disse Taisho infastidito-C'è un fetore di demone da giorni che proviene da quel pozzo e nessuno a parte le ragazze e Miroku se ne sono accorti?-

-Mi sembra logico padre, non siamo più abituati a certi “odori”..- disse Sesshomaru guardando storto il padre.

-Resta di fatto che bisogna tornare nell'epoca Sengoku e ristabilire un ordine temporale, anche se questo potrebbe comportare con assoluta certezza la perdita del nostro attuale lavoro, perchè saremo costretti a restare li..- disse Taisho osservando i figli.

Ebbi un tuffo al cuore, cosa significava restare li? Avrei perso Sesshomaru ? A costo di sposarmelo me lo sarei tenuta stretto al cuore ,non potevo perderlo.

I miei occhi si fecero scuri, il mio stato d'animo da un minimo di gioia nell'essere viva, improvvisamente diventò cupo e triste e purtroppo tutti notarono questa cosa.

Ma Kagome mi diede una speranza in più per essere felice.

-Non è possibile attraversare il pozzo come facevo io già in passato?- chiese Kagome guardando Taisho, che però di risposta scuotè la testa.

-No Kagome , una volta attraversato non si torna più indietro, il pozzo sicuramente si richiuderà, per questo dico siete sicure?- disse Sesshomaru fermo e deciso.

-Abbiamo bisogno di riflettere questo è sicuro..- dissi cercando di mantenere la calma- Ci potete lasciare sole per favore?-

-Va bene..- disse Taisho chiamandosi i figli-Andiamo ragazzi, facciamo un giro di visite, torneremo tra un po per cambiarti il bendaggio-

Vidi i loro sguardi preoccupati puntarsi su ognuna di noi, ma quello peggiore fu lo sguardo di Sesshomaru, aveva capito che poteva perdere tutto , ma non tanto il lavoro quanto me..

Avrei deciso in quel preciso istante cosa fare della mia vita, se rinunciare al mio lavoro per un uomo che amo alla follia, oppure il contrario.

Appena uscirono , io , Sango e Kagome ci guardammo negli occhi per un minuto in completo silenzio, finchè Sango non interrompè quel silenzio così assordante.

-Io se sarà necessario andrò con loro, non posso e non voglio perdere Miroku per nessuna ragione al mondo. Lui sicuro vorrà andare dall'altra parte del pozzo , ha sempre detto che questa vita non gli è mai piaciuta , preferisce cento volte stare nell'epoca dove è nato..- disse Sango osservando i nostri sguardi.

Io e Kagome non sapevamo cosa dire o meglio non sapevamo a cosa dover rinunciare; era ovvio, Sesshomaru e Inuyasha in questo caso avevano la priorità, ma dove lo mettiamo tutto il lavoro, lo studio , la nostra passione?

Era una follia rinunciare ad entrambe le cose ma d'altronde non era possibile tenerle insieme; avremmo fatto i medici in un'epoca sottosviluppata e piena di cose che vanno contro le normali regole dell'epoca dove viviamo adesso?

Come lo mettiamo le condizioni igieniche?I medicinali, i ferri chirurgici e sopratutto come ci spostiamo da un villaggio all'altro con tutte quelle cose addosso senza il rischio di essere attaccate da briganti o demoni?

Sesshomaru e Inuyasha certo potevano scortarci ma non sempre dannazione!

Cosa dovevamo fare in quel momento era una bella incognita, meglio parlarne da sole.

-Sango ci lasci sole anche tu?Noi abbiamo un cruccio più grande da risolvere adesso..- disse Kagome sorridendo dolcemente alla sua amica. Lei aveva scelto già cosa fare, era inutile che stesse li.

Sango fece come le è stato detto e si avviò verso la porta, lasciando me e Kagome sole, tormentate dalle nostre future scelte.

-Kagome io non me la sento di scegliere adesso, se avessi solo saputo che questo era il “prezzo” da pagare, forse non avrei mai accennato ad aprire quel pozzo..- dissi triste e abbattuta.

-Rin cosa ne potevi mai sapere tu che queste erano le conseguenze, piuttosto ora dobbiamo decidere cosa fare, certo potremmo fare i medici la però..- la bloccai

-Impossibile Kagome , troppe cose andrebbero storto, già a partire dalle condizioni igieniche..-

-Rin non ti ricordi di quando insieme alla vecchia Kaede facevi nascere i bambini?- disse Kagome guardandomi con un piccolo sorriso- Già da piccola sapevi quello che volevi fare..-

-Davvero?? Io facevo nascere i bambini?- chiesi curiosa e stupita.

-Eri anche molto brava nonostante la tua piccola età..- disse Kagome pensando.

-Quindi in teoria se era possibile allora , è possibile anche adesso, ma dobbiamo rinunciare alle “comodità” e tornare alla “manualità” in tutto..- dissi io facendole notare le apparecchiature attorno a noi.

-Certo la tecnologia la non esiste nemmeno , vuol dire che dobbiamo riprendere la mano sulle cose basilari..- disse Kagome sedendosi sul lettino vicino a me e sbuffando.

-Ah vedi che ti scoccia ritornare al passato?- dissi ridendo ,vedendo la sua faccia disperarsi; se la contorceva fra le mani , come se non sapesse realmente cosa fare, un po come me.

-Io in questo momento sono solo sicura di voler stare con Inuyasha e costruirmi una famiglia con lui, il resto è relativo..- disse Kagome osservando il vuoto.

-Anche io vorrei questo con Sesshomaru, ma lasceremo il mondo dove viviamo adesso..- dissi quasi sicura di aver preso la decisione giusta.

-Io do le dimissioni oggi..- disse Kagome alzandosi dal letto- Io lo seguirò fino alla morte se è necessario..-

-Allora farò anche io così..- dissi ormai ferma e decisa della mia scelta.

-Rin ma ne sei sicura? Una volta fatto non si torna indietro..- disse Kagome sorridendomi, sapeva che stavo per dire la cosa giusta.

-Io non rinuncio a lui, non ce la faccio, ora che l'ho trovato sono disposta a perdere il resto, piuttosto che perdere il demone che mi ha salvato e riportato in vita , preferirei la morte piuttosto vivere senza di lui..- dissi tutto di un fiato.

In quel momento entrarono tutti, con le facce curiose di sentire un verdetto, se si fosse conclusa li la loro avventura , oppure se fosse continuata anche dall'altra parte del pozzo.

Io e Kagome ci guardammo di nuovo e dopo un lungo respiro, feci cenno a lei di parlare per entrambe, io non ne avevo per niente la forza, ero già abbastanza scossa dalla situazione.

-Abbiamo deciso: io e Rin riteniamo che stando qui, la nostra gioia sia parziale, nel senso che nessuna delle due è intenzionata a rinunciare all'amore che ci siamo costruite, ciò comporterà la perdita degli anni di duro lavoro e studio, ma nulla pesa quanto l'amore che proviamo per i nostri rispettivi fidanzati, nessuna delle due è disposta a perderli..- disse Kagome fermandosi e lasciando parlare me, che lentamente mi alzai dal letto poggiando la schiena sul cuscino , facendo una smorfia di dolore.

-Io non rinuncio al mio lavoro, possiamo pur sempre esercitarlo li, ritornando alla manualità e rinunciando alla tecnologia, ma mi va bene questo piuttosto perdere quello che ho appena trovato..- e con un lungo respiro dissi- Io mi dimetto, do le dimissioni-

Un silenzio tagliente investì la stanza, sotto lo sguardo stupito di tutti, nessuno se lo sarebbe mai aspettato che potessi dire quelle parole; Sesshomaru era a dir poco sorpreso e con lui anche Taisho che però stranamente sorrise.

Probabilmente ha vissuto un'esperienza simile anche lui , non conosco la sua storia.

Il cuore mi batteva forte nel petto, sia con gioia che con un po di malinconia, stavo davvero lasciando tutto per un uomo,anzi demone, che mi ha rapito l'anima .

Sembrò tipo la sensazione di quando ci si butta nel vuoto, senza sapere cosa si trova dall'altra parte, con la paura di non farcela , ma con l'adrenalina di averlo fatto e la consapevolezza di riuscirci in qualche modo.

L'amore forse è proprio questo, buttarsi nel vuoto ad occhi chiusi, senza sapere come andranno le cose, vivere in un continuo limbo, senza sapere il destino cosa riserverà, come andrà la vita, ma con la consapevolezza di averlo fatto, senza rimorsi, senza decisioni affrettate.

Sulla bilancia c'era l'amore come c'era la passione per il lavoro: inizialmente entrambi si eguagliavano, ma poi quando si incontra la persona che vale anche più di cento pazienti, improvvisamente il piatto della bilancia cambia, ciò che pesa in quel momento è proprio il cuore che prevale sulla ragione , sulla parte magari più giusta.

Ma cosa mi importava ormai, le esperienze le avevo fatte e sicuramente ne avrei fatte altre ancora, non sarebbe finita li.

-Questa è la tua decisione Rin, non possiamo fare altro che rispettarla..- disse Inuyasha rompendo il silenzio.

-Sesshomaru portala da te a casa e vai con lei, noi sappiamo il nostro dovere qual è , siamo demoni maggiori , prima di tutto dobbiamo proteggere il nostro regno , poi il resto..- disse Inu NoTaisho guardando i figli e poi me.

-Io credo che in questo momento sia la cosa più giusta , nonostante gli anni di studio, ho scelto questo lavoro solo per poter entrare nel sistema di quest'epoca, ma sicuramente mi manca impugnare la spada e indossare le mie vesti, io posso rinunciare a questo per tornare il demone che ero una volta e se Rin è d'accordo lo sono anche io..- disse Sesshomaru guardandomi negli occhi.

-Qualunque scelta tu faccia, io ti seguirò..- dissi sorridendogli.

Anche io stranamente sono d'accordo con Sesshomaru, anche se so che dovrò fare il più delle volte da aiutante alla mia ragazza..- disse Inuyasha sbuffando.

-Ei guarda che se non la finisci , ti faccio portare i sacconi di riso, altro che cestini!- disse Kagome ridendo e abbracciando Inuyasha.

La tenerezza di quella scena mi sciolse il cuore, già mi immaginavo tutti noi nell'epoca dove abbiamo scelto di vivere: Inuyasha e Kagome con due pargoli, le continue litigate per cose stupide e..

-Ah Inuyasha quindi posso rimetterti il rosario di Kaede?- disse Kagome maligna.

-No ti prego il rosario no ti scongiuro!- disse Inuyasha pregandola in ginocchio.

-Il rosario?- chiesi curiosa

-Si Rin, in pratica quando io e Inuyasha ci siamo conosciuti , all'inizio non era proprio un santo, anzi si ostinava a chiamarmi Kikyo, come la sua ex fiamma..- disse Kagome marcando il nome di quella donna con la voce- Allora Kaede mi diede il rosario da mettere al collo di Inuyasha e ovviamente nessuno a parte me poteva toglierlo, poi mi chiese di dire una parola per farlo andare a posto e io pensando che era un cane dissi A cuccia..-

Inuyasha d'istinto si mise le mani in testa, pronto a schiantarsi sul pavimento , ma stando senza rosario ovviamente non funzionava.

-E tutte le volte che questa malefica strega lo diceva, mi schiantavo a terra quasi a formare un fosso..- disse Inuyasha toccandosi la testa ripensando a tutte le botte che ha preso.

-Uh quindi se lo metto anche a Sesshomaru funziona?- chiesi curiosa e guardando maleficamente il mio ragazzo.

-Non ci pensare nemmeno donna!Non mi faccio mettere a cuccia da te sappilo.- disse Sesshomaru offeso.

-Allora meglio che non mi fai infuriare..- dissi e cominciai a ridere.

Al pensiero di vedere Sesshomaru schiantato a terra mi faceva ridere; lui demone maggiore messo sotto al pacchero da una semplice umana, sarebbe stato molto divertente a pensarci bene, un'ottima arma.

-Comunque ora non ci perdiamo in chiacchere, Sesshomaru fai come ti ho detto, io devo gestirmi le carte dell'ospedale..- disse Taisho uscendo dalla porta.

-Ragazzi , Ayame e Koga?- disse Kagome preoccupata- Non glielo abbiamo detto!-

-Ti preoccupi così tanto per il lupastro?- disse Inuyasha infastidito.

-Idiota!Vai a parlarci tu!- disse Kagome obbligandolo.

-A sto punto usciamo tutti, credo che Rin debba cambiarsi no?..- disse Sango guardando Miroku che proprio quello stava aspettando.

-Ma perchè Sango suvvia noi..- Miroku fu bloccato da uno sguardo glaciale di Sesshomaru che gli fece venire i brividi.

-Bonzo se vuoi vivere esci immediatamente come ti ha detto la tua donna..-

-S-si ehehe, Rin comunque complimenti ti sei fatta proprio una bella don..- Miroku si ritrovò uno schiaffo dietro alla nuca, dato ovviamente da Sango.

-Fuori!- disse Sango tirando il fidanzato per un orecchio.

Tutti uscirono dalla stanza e restammo solo io e Sesshomaru ,di nuovo.

Non era difficile, dovevo solo spogliarmi e rivestirmi no? Perchè allora davanti a lui mi sembrava una cosa così assurda da fare?

Vidi Sesshomaru avvicinarsi a me e lentamente spostarmi le coperte, probabilmente doveva controllare il drenaggio e le bende. Chiusi gli occhi , ancora non riuscivo a guardarmi quelle ferite odiose che mi ritrovavo sul petto e sopratutto quel drenaggio conficcato nella ferita.

Con le sue mani delicate, Sesshomaru mi tolse la benda e con le sue dita affusolate mi sfiorò la ferita: fu un attimo, mi tolse il drenaggio , considerandolo inutile visto che ormai la ferita stava abbastanza bene, prese un paio di garze e iniziò a farmi la medicazione.

Che imbarazzo, ero completamente nuda , almeno l'unica cosa che indossavo era la mutandina e meno male se no sicuro sarei svenuta dalla vergogna ; lui notò il mio imbarazzo e con un sorriso mi guardò negli occhi e disse:

-Ti vergogni di me che ti ho vista nuda due volte?Dopo che abbiamo fatto l'amore?-

-N-no, non mi vergogno io!-

-Sei tutta rossa Rin, dai ho quasi finito, poi ti do i vestiti non ti preoccupare.- disse Sesshomaru con una calma nella sua voce che mi fece rilassare e non poco.

-La tua delicatezza mi fa sciogliere, chi se lo aspettava da te!-

-Rilassati, ho finito, adesso ti porto i vestiti-

Non volevo che mi portasse i vestiti a dir la verità, volevo fare..altro.

Ma figurati per come è pignolo lui , che se sono malata o ferita non mi sfiora neanche con un dito, non posso mai aspettarmi che mi accontenta su tutto no?

Ma avevo decisamente bisogno di lui, dopo quella scelta così importante , nonostante la sua approvazione verbale , avevo bisogno di un gesto che mi dimostrasse che ho fatto la scelta migliore.

Con un coraggio che non facevo mio, nel momento in cui si girò lo tirai per la manica del camice e lo costrinsi a girarsi verso di me; con l'altro braccio gli tirai la cravatta, sapendo che questa cosa gli avrebbe dato fastidio, lo tirai verso di me e ad un centimetro dalle sue labbra gli sussurrai:

-Baciami , demone..-

Non se lo fece ripetere due volte; delicatamente posò le sue labbra sulle mie e assicurandosi che non avessi altre flebo o fili attaccati addosso, mi prese in braccio , facendomi circondare la sua vita con le mie gambe.

Era una situazione alquanto piccante , se fosse entrato qualcuno sarebbe stato molto imbarazzante, più di quanto già lo fosse.

Con una mano mi sfiorò la gamba , mentre con l'altra mi manteneva su di lui; che forza che aveva, degna di un demone e il solo pensiero mi faceva eccitare ancora di più.

I suoi baci scendevano caldi lungo il mio collo, per poi risalire e torturarmi il lobo con i suoi canini appuntiti, attento a non farmi del male.

La situazione stava decisamente prendendo una bella piega, ma non era sicuramente il momento giusto per farlo.

Lentamente mi posò a terra , continuando a mantenermi per paura che io non potessi reggermi sulle mie gambe.

Mi alzò il viso e posò un ultimo bacio sulle mie labbra per poi accompagnarmi verso il bagno dove aveva messo i miei vestiti nuovi e puliti.

-Dove li hai presi?- chiesi curiosa.

-Me li ha dati Kagome , non sapevo dove cercarli..- disse Sesshomaru osservandomi.

-Beh che vuoi fare, vuoi vedermi mentre mi vesto o mi fai chiudere la porta?- chiesi maliziosa e divertita.

-Meglio che chiudi la porta va..- disse Sesshomaru girandosi e spostandosi dalla mia visuale.

Di risposta mi misi a ridere , chiudendo la porta ma non a chiave , se avessi avuto bisogno di lui almeno non doveva sfondare la porta questo è sicuro.

Guardandomi allo specchio, vidi passare davanti a me la vita che ho vissuto in quest'epoca; gli amici, i colleghi , i pazienti che ho curato, erano tutti un frammento della mia vita che mi sarei sempre portata nel cuore. Mi scese una lacrima solitaria, al pensiero di abbandonare tutto questo ma non ero triste , avevo nel cuore poca malinconia,il giusto per ricordarmi di loro e tanta gioia nel poter iniziare una nuova vita con l'uomo che amo in un'epoca dove tutto sarà sicuramente nuovo per me.

Indossai i miei abiti, forse avrei dovuto rinunciarci, so che li in quell'epoca si portano solo Kimoni e Obi, ma sempre meglio portarsi qualche vestito di scorta.

Ero pronta a cambiare e non tornerò indietro.

Un sorriso mi investì il viso : si quella era la scelta giusta.

Tornerò alle mie origini.

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Capitolo 10
*** Sempre con te. ***


 

Stare un giorno di più in quell'ospedale mi avrebbe ucciso, eppure nonostante fossi abituata a passarci le giornate intere, questa volta come non mai ho voluto tornare a casa.

Una casa che apparentemente non era mia, doveva ospitarmi Sesshomaru, che imbarazzo, non so se sarei stata capace di non arrossire tutte le mattine, vedendolo magari in pigiama mentre legge il giornale e beve il caffè.

Almeno una cosa era positiva, che sicuramente quelle specializzande non gli avrebbero messo neanche più un dito addosso, era abbastanza frustrante vedere il tuo fidanzato che era desiderato da tutte, ma alquanto gratificante era il fatto che fosse solo mio.

Il viaggio verso casa di Sesshomaru fu così corto che neanche riuscì a capire dove fossimo, se avessi prestato attenzione alla strada probabilmente ora saprei in che quartiere di Tokyo ci troviamo.

Sicuramente era un quartiere abbastanza ricco di Tokyo: i palazzi erano ben strutturati, alcuni avevano all'esterno, oltre al balcone, anche una piscina, si vedeva benissimo l'acqua attraverso quei vetri trasparenti.

Pieni di soldi, forse erano avvocati, medici, magistrati, chi lo avrebbe mai detto che dalla mia vita “casual” sarei passata a questo privilegio.

Pensare però che tutto questo sarebbe durato si e no qualche settimana, un po mi intristì, avrei goduto poco della mia vita lussuosa qui, che peccato.

-Rin c'è qualcosa che non va?- .

Incredibile come anche un ascensore potesse essere così lussuoso: il rosso a quanto pare era il loro colore preferito, non bastava il tappeto all'ingresso del palazzo ma anche le pareti dell'ascensore erano rosse, con un enorme specchio all'interno, proprio quello che non volevo vedere per come stavo conciata.

-Nono va tutto bene, mi sento solo un po in imbarazzo-.

-Rin, non dovresti-.

-Si lo so, ma qui è tutto così lussuoso, mi sento uno scricciolo a confronto, non ho mai avuto queste possibilità-.

-Ti ci abituerai, fidati-.

-Non ho dubbi a riguardo-.

Grazie al cielo le porte dell'ascensore si aprirono, certo che è proprio una trasferta salire in questa casa, addirittura al decimo piano, dovrà avere una vista mozzafiato.

Arrivammo davanti alla porta della casa di Sesshomaru e non appena l'aprì, notai subito lo stile elegante e preciso di quell'appartamento: era abbastanza ampio, portava delle vetrate che permettevano alla luce di entrare all'interno della stanza,i mobili bianchi molto fini abbracciavano quasi quell'ambiente che trasmetteva calma e riservatezza allo stesso tempo, il divano grande tutto nero sarebbe stato il mio secondo letto preferito , considerando che spesso e volentieri non ci arrivavo nemmeno a letto e dormivo sul divano morta dalla stanchezza.

Sesshomaru mi fece strada verso la camera da letto e li di nuovo diventai rossa come un peperone: Le pareti color beige/panna trasmettevano veramente relax e tranquillità, adatte proprio ad una camera da letto, una finestra con un balcolcino , contornata con delle morbide tende bianche che si muovevano causa del vento proveniente dalla finestra semi aperta, i mobili stile moderno ma sempre molto fini ed eleganti e infine lui, si proprio lui,il famoso letto.

Un letto decisamente da principe, proprio come lui: grande , spazioso, bianco e grigio , con un baldacchino a muro non troppo appariscente, il giusto che rendesse quella stanza una dimora adatta ad un principe.

Era tutto in sintonia con l'ambiente, non c'era nulla fuori posto, non vi erano solo colori chiari, ma un semplice contrasto di chiaro-scuro non troppo evidente.

Sesshomaru lo definirei proprio così, bianco-scuro per il suo carattere: scuro perchè è pur sempre un demone maggiore che ha commesso molte ingiustizie e ha ucciso molti uomini e ha comunque un carattere un po freddo e distaccato a volte, bianco invece perchè nonostante la predominanza scura, sa dare amore e affetto a modo suo , cosa che prima rifiutava altamente.

Un momento, come aveva fatto la mia valigia ad arrivare sul suo letto?!

-Sesshomaru chi ti ha dato la mia valigia?-finalmente i miei vestiti.

-Kagome mi sembra ovvio, comunque fa come se fossi a casa tua , io mi metto nello studio a lavorare, fa con comodo- disse semplicemente prima di voltarsi.

Osservavo attenta i movimenti del suo corpo mentre se ne andava; i suoi capelli argentei perfetti si muovevano in sintonia con il suo corpo, lunghi e lisci più dei miei , erano da fare invidia, le sue spalle grandi disegnate perfettamente da quella camicia bianca che probabilmente era giusto giusto della sua taglia per quanto fosse attillata, il pantalone grigio che gli stava praticamente d'incanto e quelle mani in tasca segno di sicurezza e di calma.

Sorrisi e aprì la valigia , sistemando i miei capi nell'armadio; appena lo aprì, vidi una vasta scelta di camicie e cravatte, devo dire la verità era molto assortito, per non parlare delle giacche e dei completi, era proprio fissato.

Aprì l'altro armadio e notai che questo era più o meno vuoto, quindi potevo tranquillamente mettere le mie cose li.

Ma qualcosa mi bloccò non appena tentai di appendere i miei abiti: c'era un reggiseno , nero , in bella vista appeso su una gruccia.

Sicuramente non era mio a parte per la taglia piccola ma io non sono mai venuta a casa di Sesshomaru. Istintivamente lo presi con tutta la gruccia e lo portai direttamente da Sesshomaru, il quale mi guardò tranquillo, come se la cosa non gli riguardasse.

-Sesshomaru e questo?- dissi indicando il reggiseno.

-Di qualche mia ex suppongo..- non si curò minimante della mia domanda, non alzò neanche di tanto lo sguardo.

-Di qualche tua ex supponi? Non ti dispiace allora se lo butto o peggio lo brucio, no?- anzi non ti dispiace se la cerco la tua ex.

-Fai come vuoi.-strafottente come al solito.

Lo buttai, come giusto che fosse, non era il caso di tenere un reggiseno, d'altronde senza sapere se fosse infetto da qualche malattia, dentro ad un armadio che avrebbe preso il mio di odore, anzi già era strano che non ho preso il disinfettante per spruzzarlo ovunque.

Mentre sistemavo le mie cose, ripensavo a quel reggiseno e alla reazione neutra che ha avuto Sesshomaru con me; non si era smosso di una virgola, come se la cosa fosse naturale, allora non mi sorprenderei di trovare magari un tanga o un altro reggiseno considerato che di donne ne avrà sicuramente avute tante!

Non potevo dire nulla, ero a casa sua, non potevo ribellarmi, dovevo starmi se trovavo qualcosa di compromettente, finchè non si presenti una donna nuda davanti a me, quelle sono un altro paio di maniche.

Controllai ogni angolo dell'armadio per vedere se ci fossero altre sorprese e se fosse tutto pulito e dopo aver sistemato per bene tutte le mie cose, lo richiusi prendendo solo quello che mi occorreva.

Volevo farmi un bagno, quindi da qualche parte doveva necessariamente esserci una benda impermeabile, evitando così di bagnare la ferita e quindi non beccandomi le ire di Sesshomaru.

Entrai nel suo studio, sperando di trovare qualcosa li, visto che non sapevo dove altro mettere le mani.

-Sesshomaru io mi faccio un bagno, per favore mi dici dove sono le bende impermeabili?- ha solo cinque secondi per rispondere prima che inizio a fargli mille domande.

-Secondo scaffale a destra..- indicò con il dito, senza alzare lo sguardo.

-Grazie Dottore..- grazie un corno!.

Mi avvicinai allo scaffale e presi quello che mi serviva,sistemando il piccolo macello che avevo combinato. Uscì dalla stanza senza nemmeno dirgli qualcosa e chiusi la porta.

Il bagno di Sesshomaru era spettacolare, tutto era meglio della mia casa: era spazioso e aveva una grande vasca ad idromassaggio con delle candele sopra.

Due lavandini e un'altra finestra con un balconcino, stavolta però le tende erano marroni e le pareti beige più scuro.

Accesi la luce e non era per nulla aggressiva, anzi devo dire la verità era soffusa e calda, sembrava di essere in una Spa.

Mi avvicinai allo specchio per togliermi i vestiti: tolta la maglietta vidi di nuovo la benda, che fastidio. Piano piano tirai la benda e sotto uscì quella dannata ferita, mi faceva sempre più schifo nonostante non fosse infetta o purulenta, anzi era molto pulita e chiusa alla perfezione.

Non riuscivo proprio a capacitarmi di quella ferita, una piccola lacrima solcò la mia guancia, non potevo ancora crederci, sarebbe rimasto comunque il segno per tutta la vita e io per tutta la vita dovevo ricordarmi di quella freccia nel petto.

Scossi la testa e cambiai il bendaggio, mettendo la benda impermeabile: mi avvicinai poi ad un mobile che si trovava vicino alla porta, chiusa a chiave, presi un asciugamano abbastanza grande da contenermi tutta e aprì l'acqua nella vasca.

Il suono dell'acqua che scorre mi ha sempre rilassato, quando tornavo stanca dal lavoro la prima cosa che facevo era aprire l'acqua , accendere le candele profumate, mettere almeno mezzo litro di bagnoschiuma nella vasca e farmi un bel bagno rilassante per togliermi tutto il peso della giornata e i molteplici microbi dei vari pazienti che visitavo.

Mi immersi nella vasca e feci un lungo sospiro, abbastanza rumoroso, ma il giusto per far uscire all'esterno del mio corpo tutta la stanchezza che avevo incorporato in questi giorni.

Ero felice di stare con Sesshomaru, a casa sua.

Ma pensai anche al suo atteggiamento di prima , era diventato quasi di nuovo un ghiacciolo, come se la mia presenza fosse di troppo, non mi ha degnato di uno sguardo ne quando sono entrata ne quando sono uscita.

Non penso gli abbia dato fastidio il reggiseno, dopo tutto se lo doveva aspettare che volevo delle spiegazioni, ma dire “ sarà sicuro di qualche mia ex”, mi avrebbe fatto salire il sangue al cervello.

La sua delicatezza nel dire le cose è leggiadra come un ippopotamo ballerino sul palco che fa le capriole in aria.

Ma che vado a pensare, ad un ippopotamo?!

D'istinto sorrisi, era veramente comica la scena e devo ammettere che i miei viaggi mentali sono decisamente da Oscar.

Ma comunque resta il fatto che lui sia diventato “mister ghiacciolo” in meno di cinque minuti,chissà cosa gli è preso.

Mi limitai a non pensarci troppo, mi sarei crucciata inutilmente, chiusi dunque gli occhi per godermi quel momento di relax assoluto lontano da tutto e da tutti: c'era un silenzio rilassante, si potevano sentire solo i passeri fuori dalla finestra che cinguettavano, il fruscio del vento che tirava forte , il resto era solo un piacevole silenzio.

Mi mancava questo silenzio, Osaka è una cittadina caotica, non stanno fermi neanche un secondo, tutto è in continuo movimento e nell'ospedale anche io non riuscivo a stare un minuto ferma che tra le urgenze e le visite , correvo da un piano all'altro con il rischio di farmi una grande caduta a terra e rompermi seriamente il setto nasale.

Tokyo invece nonostante sia decisamente caotica, ci sono delle zone di puro silenzio quasi mistico, per riequilibrare lo spirito con il corpo.

Immersa da questi pensieri non mi accorsi che praticamente mi addormentai, avrò dormito almeno un quarto d'ora.

Dopo essermi lavata anche i capelli , uscì dalla vasca , avvolgendomi l'asciugamano al corpo e uno ai capelli.

Con tutta la tranquillità del mondo, aprì la porta e andai verso la camera da letto, in accappatoio, per prendere la benda che dovevo cambiare, ma non mi accorsi che dietro di me c'era qualcuno.

Fantastico proprio ora doveva uscire fuori dal suo studio.. pensai diventando rossa , tanto per cambiare.

Ma non accadde nulla di quello che speravo succedesse: mi sorpassò semplicemente, senza guardarmi nemmeno, andò in cucina e poi niente più.

Non ci stavo capendo più niente , perchè si comportava così con me? Che diamine ho fatto per meritarmi questo atteggiamento freddo e distaccato.

Feci le spallucce e andai verso la camera da letto: mi sistemai per bene il bendaggio dopo aver accuratamente asciugato la ferita nel caso si fosse bagnata, misi reggiseno e slip e ancora con i capelli bagnati mi lanciai sul letto di schiena , godendomi quella morbidezza delle coperte profumate.

Che diamine ho fatto per farlo arrabbiare così tanto? Continuai a pensare a quello che era successo un istante prima.

Improvvisamente la porta si aprì ed entrò Sesshomaru, con un bicchiere di acqua in mano e una compressa tenuta fra le dita.

No adesso anche i farmaci devo prendere?

-Rin senza fare capricci prenditi questa compressa..- disse osservando il mio corpo semi nudo sul letto.

-E se non la prendo che fai?- .

-Non ho tempo da perdere, prendila e basta..- scorbutico.

-Sesshomaru come sei aggressivo! Me la prendo sta tranquillo, sono medico anche io so quanto sono importanti.- dissi alzandomi dal letto e avvicinandomi a lui per prendere il medicinale.

-Non mi chiedi nemmeno cos'è?- chiese curioso Sesshomaru.

-Sei anche tu un medico, se è la mia terapia allora la prendo..- dissi senza neanche guardarlo e presi la mia compressa, per poi voltarmi verso la finestra per osservare fuori.

Sapevo che Sesshomaru mi stava guardando, lo potevo percepire senza ombra di dubbio da dietro alla mia schiena.

-Che c'è ora ti degni di guardarmi Sesshomaru?Solo perchè sono nuda?- bella scusa.

-Fammi indovinare dolcezza..- disse avvicinandosi piano a me- Ti ha dato tremendamente fastidio trovare quel reggiseno.- le sue mani salivano piano sui miei fianchi, fredde quasi come il ghiaccio- E quindi ora sei arrabbiata e pensi che io sia arrabbiato perchè tu hai trovato quel reggiseno..- la sua voce arrivò come un sussurro al mio orecchio, ecco che ricominciavano i brividi.

-E anche se fosse? Tu te lo sei tenuto come trofeo giusto?- bel trofeo del piffero!.

-Come trofeo no , stava semplicemente li..-adesso si prende anche il lusso di sorridere, ma tu guarda!.

-Di chi è?..- chiesi curiosa- lo so che lo sai demone , sputa il rospo-

-Di una specializzanda, se non sbaglio si chiama Karen.. Si, Karen..- strafottente fino all'ultimo.

Mi girai di scatto per guardarlo bene in faccia: aveva un sorriso beffardo, quasi sembrava soddisfatto di avermi fatto ingelosire e arrabbiare, che grande faccia tosta che tiene! Si porta a letto, per giunta dentro casa sua, le specializzande e poi dopo tabula rasa niente più.

-Ma che bastardo che sei! Ecco perchè ti stavano tutte attaccate addosso come vampiri!Si è sparsa la voce quindi!- .

-Ma ora è passato, ci sei tu con me ..- disse Sesshomaru prendendomi in braccio.

-E quindi ora cosa vorresti fare, Maru?- chiesi guardandolo maliziosamente.

-Qualcosa che prima in ascensore mi hai proibito di fare!..- disse e in un secondo mi ritrovai sul letto, con il mio demone sopra di me.

Iniziò a baciarmi prima lentamente, poi pian piano il suo bacio era sempre più passionale, più spinto. Le nostre lingue si cercavano in una danza sensuale, miste ad emozioni forti e desiderio di averci.

In un gesto fulmineo, mi tolse il reggiseno, scoprendo il mio seno: i suoi baci dalla bocca scesero giù al collo e le sue grandi mani percorrevano il mio corpo, dalle gambe fino alla mia testa. I suoi baci scesero ancora più giù, giungendo al mio seno, lasciando piccole scie bollenti accompagnati da leggeri morsi, il giusto per non farmi del male, mentre con una mano mi accarezzava la pelle e con l'altra me la passava fra i capelli. Ero decisamente in paradiso, il mio demone , tutto mio e di nessun'altra mi stava facendo sua di nuovo, stava di nuovo esprimendo la sua possessione del mio corpo, un principe geloso e possessivo, dolce e a volt di ghiacco.

Una mano mi sfiorò la benda e li ebbi un sussulto ma lui tornò sul mio viso e lentamente mi sussurrò:

-Questa ferita per te non deve essere motivo di vergogna o di paura, ogni grande donna porta con se una grande cicatrice, segno che è una grande guerriera..-

Presi il suo viso fra le mani e lo baciai, avidamente, le sue parole avevano suscitato in me voglia e passione, avevo voglia di fare l'amore con lui, volevo sentirmi conra una volta sua, non mi importava più della ferita se c'era lui accanto a me e probabilmente quella era una delle ultime volte in cui lo facevamo sul morbido, considerato che aldilà del pozzo queste comodità me le potevo anche scordare.

Scese di nuovo verso il mio seno per poi proseguire quella scia di baci bollenti fino al basso ventre, dove lentamente mi tolse gli slip, accarezzando la mia intimità.

I miei gemiti erano sempre più forti, avevo troppa voglia e quella tortura fatta di baci mi stava praticamente distruggendo dall'interno.

Dopo essersi divertito abbastanza a farmi sussultare dal piacere , tornò di nuovo sul mio viso lentamente, mi guardò negli occhi e la capì che era il momento giusto per capovolgere la situazione.

Mi misi dapprima sopra di lui per poi tirarlo verso di me: lentamente tolsi quella camicia bianca che gli stava praticamente d'incanto e osservai quei muscoli perfetti.

Era proprio un degno principe dei demoni , perfetto in goni dettaglio.

Le mie mani scesero giù al pantalone , sentendo la sua eccitazione sempre più prerompente e lentamente gli tolsi prima la cintura, per poi passare alla cerniera del pantalone. Giocai con il bordo dei boxer, mordendo il labbro inferiore di Sesshomaru: potevo sentire il suo respiro farsi sempre più eccitato, sempre più voglioso, allora decisi di smetterla di giocare e gli tolsi anche i boxer.

Entrò in me, con voglia, io ero sopra di lui: muovermi su quel corpo bellissimo non mi è mai sembrato così bello, poter tenere testa a quel demone che mi faceva impazzire, guardarlo negli occhi senza nessun velo di imbarazzo, accettare la bellezza del mio corpo e quella ferita nel petto, vedere la sua bocca che chiedeva ancora, che non voleva che mi fermassi, un'orgasmo solo questo.

Ma ovviamente per orgoglio maschile, non poteva lasciarmi in mano la situazione: mi mise sotto di lui, baciando la mia pelle calda e sussurrò:

-Non pensare che io ti lascio la situazione in mano, sono io il demone.-

Sapeva bene cosa dirmi e come dirmelo, sapeva tutto di me , aveva già capito tutto appena mi vide nel suo studio, la prima volta che dopo anni ci incontrammo, sapeva anche come suscitare piacere in una donna,ma io non sono mai stata come le altre e questo lui lo sapeva.

Mi spostò leggermente la gamba ed entrò in me, facendomi alzare il petto leggermente , sospirando di piacere e chiudendo gli occhi per godermi quel momento magico. Le sue spinte era prima lente e romantiche, per poi diventare sempre più forti e possessive, proprio come lui: amavo questo lato di Sesshomaru, amavo la sua gelosia quanto la sua possessività.

Da piccola mi teneva stretta a se , retoricamente, non appena ero in pericolo lui, il mio signore, correva sempre da me, mi salvava in ogni situazione , anche la più stupida dove potevo tranquillamente cavarmela da sola.

Mi ha insegnato ad essere indipendente, a crescere in una natura ostile, in un'epoca difficile, dove umani e demoni si odiavano e i demoni mangiavano gli umani.

Lui, il mio demone , anche adesso mi stava proteggendo a modo suo; le sue spinte trasmettevano la maliconia del tempo che ci ha separato, la fragilità, forse, di quell'animo nuovo che era nato in lui non appena mi salvò dal sentiero.

Con le mie mani gli sfiorai la schiena e con le mie unghie gliela graffiai senza troppi complimenti : adoravo la sua schiena , era bellissima , per non parlare delle sue spalle, grandi e forti.

Ad ogni suo movimento, i suoi capelli cadevano sulla mia pelle, morbidi e setosi, facendomi il solletico quasi. Adoravo i suoi capelli, erano sempre perfetti anche dopo aver fatto l'amore, magari i miei fossero così.

Tornai alla realtà e sentì l'orgasmo farsi strada in me , ero arrivata al limite, sentivo le ultime spinte più forti, un ultimo gemito, un ultimo richiamo:

Sesshomaru..

Rin, ti amo...

L'orgasmo, la parte iù bella di un rapporto, l'orgasmo che ti libera di tutte le preoccupazioni, di tutte le ansie , paure, stress..

L'orgasmo che avemmo insieme fu qualcosa di estremamente bellissimo: ancora ci guardavamo negli occhi, fermi, sorridendo come degli ebeti quasi.

Sesshomaru era completamente in estasi, oltre che sudato, io invece ero felice e sorridevo come una bambina di 5 anni che ha appena avuto il suo nuovo giocattolo.

Con la mano gli accarezzai la guancia e lui chiuse gli occhi, beandosi del gesto.

Eravamo due innamorati, due persone che si amavano al limite dell'impossibile, due cuori uniti all'unisono, due anime in un solo corpo.

Io e Sesshomaru, un'umana e un demone, chi lo avrebbe mai detto.

Si stese sopra di me , distrutto, quasi non sembrava lui, infatti provai in tutti i modi a toglierlo da dosso, ma furono solo vani tentativi.

-Non ci pensare nemmeno, io da qua non mi muovo..- disse tenendo la testa nel mio seno.

-Ma così mi spiaccichi!Sei troppo pesante!..- dissi ridendo e cercando di spostarlo.

-Non farmi spostare, sto comodo qua in mezzo..- disse sorridendo anche lui.

-E mi sembra ovvio signorino, stai praticamente con la testa nel mio seno, le gambe in mezzo alle mie, anche io starei comoda sai?- dissi buttandolo finalmente dall'altra parte del letto.

-Sei perfida, vieni qua..- disse Sesshomaru abbracciandomi e facendomi mettere la testa sul suo petto. Potevo sentire il suo cuore che batteva forte per me , segno che mi amava , che non avrebbe avuto donna al di fuori di me , che io ero tutto quello che lui voleva.

Lo amavo alla follia, non riuscivo a pensare un futuro senza di lui.

La scelta di rinunciare alla mia vita qui per passarne una nuova con lui aldilà del pozzo è stata una delle scelte migliori che potessi mai fare nell'arco della mia esistenza.

  • Rin tu sei sicura di voler andare dall'altra parte?- mi chiese Sesshomaru accarezzandomi piacevolmente i capelli.

  • Se questo significa poter restare con te tutta la vita, allora certo che si!- dissi convinta stringendolo a me.

Ma sapevamo entrambi che non sarebbe stata tutta la vita.

-Sesshomaru io lo so che vivrò meno di te, ma finchè potrò io starò con te ..- dissi mentre calde lacrime mi solcavano il viso, l'idea di perdero mi uccideva.

-Rin e se ci fosse un modo per restare in eterno?- disse Sesshomaru fermandosi con la mano nei miei capelli.

-Dici che è possibile?- dissi io speranzosa.

-Credo di si, dobbiamo parlarne con Kagome e Inuyasha..- disse Sesshomaru

-Perchè non li invitiamo a cena stasera?Io so cucinare che ti credi!..- dissi sollevando il capo e guardandolo negli occhi.

-Se non mi distruggi la cucina quello che vuoi tu..- disse ridendo e attirando il mio viso al suo per posarmi un bacio dolce sulle labbra.

-Ci sto!..- dissi semplicemente prima di accoccolarmi su di lui.

Entrambi ci addormentammo, stanchi ma felici.

Se ci fosse stata una sola possibilità su un milione oltre quel pozzo di poter restare in eterno con il mio Sesshomaru, avrei fatto qualunque cosa pur di far avverare questo nostro desiderio.

Il rischio vale di più di una vita non eterna accanto all'amore della mia vita , non posso permettermi di perderllo, non adesso.

Lo amo troppo per separarmi da lui, la morte non mi deve far paura, non deve esistere più per me.

Io e te Sesshomaru saremo eterni, lo saremo.

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Capitolo 11
*** Tienimi con te ***


La cena , bene dovevo preparare una buona cena senza far saltare un aria una cucina intera. Considerato che a casa quando ero da sola cucinavo solo insalate, panini oppure mi chiamavo una pizza, stavolta dovevo mettere anima e pensiero nella cucina.

Dicono che i medici , essendo molto precisi, così come nel lavoro lo sono anche in cucina, spesso sono anche dei veri e propri Chef, ma ho la netta sensazione che non è il mio caso.

Conosco i gusti di Kagome, non erano molto difficili da indovinare, considerato che lei mangia tutto , il punto erano Sesshomaru e Inuyasha, chissà cosa mangiano.

Non avrei mai chiesto a Sesshomaru un consiglio o un aiuto, dovevo fare tutto da sola, anche se sapevo che lui era seduto sul divano che mi osservava, nel caso in cui qualcosa fosse andato storto.

Partiamo dall'antipasto , la cosa più facile, di mare o di terra?Meglio di mare,mi piace di più.

Come primo direi i paccheri alla pescatrice e come secondo orata al forno con patate, posso considerarmi uno chef !

Adesso bisognava andare a comprare tutte queste belle cose e mi seccava da morire chiedere a Sesshomaru di accompagnarmi , quando poi sono sempre stata autonoma!

Sesshomaru sembrò leggermi nel pensiero, aveva già capito dove volevo andare a concludere la faccenda.

-Rin ti accompagno, da sola non vai da nessuna parte, non con la mia macchina- disse lapidario mentre chiuse il giornale e si mise la giacca.

-Per chi mi hai preso bello? Io so guidare!- dissi offesa.

-Su questo non ho dubbi, ma guidi accanto a me , non andiamo con la macchina che ho preso per portarti qui a casa..- disse mentre prendeva le chiavi.

-Ma quanti soldi hai?Più di me !- dissi prendendo la lista e mettendomi la giacca.

Mi prese la mano e uscimmo di casa e dopo aver chiuso a chiave, andammo verso l'ascensore: mentre scendevamo l'aria era palesemente tesa, non capì bene il motivo ma lo associai a quello che era successo in ascensore quando arrivammo a casa, possibile che pensa solo a quello?

Mi tirò a se, mi guardò per un tempo indefinito negli occhi, mi stavo praticamente sciogliendo dinnanzi a quella figura, così alta e imponente e io così piccola e fragile.

Mi alzò delicatamente il mento e le sue labbra si posarono dolcemente sulle mie , mentre però le sue mani erano già in viaggio sul mio corpo, passando prima per il fondoschiena per poi entrare sotto alla camicetta bianca.

-Sesshomaru ma hai sempre voglia possibile mai?- dissi scostandolo leggermente e sorridendo.

-Colpa tua che mi fai questo effetto piccola..- disse Sesshomaru mentre si stava avvicinando di nuovo.

L'ascensore in quel momento si aprì e ridendo uscì fuori come una scheggia, scappando dalle grinfie del demone. Notai che eravamo in un garage, era tutto buio e istintivamente indietreggiai e mi attaccai a Sesshomaru , che di risposta sorrise.

Ho sempre avuto paura del buio , non sono mai riuscita a sopportarlo: anche dentro casa mia tendevo sempre ad accendere le luci ovunque, purchè non fosse buio.

Ci avvicinammo ad un garage e Sesshomaru non fece alcuno sforzo per aprirlo: con un pulsante il portone di ferro si aprì e ciò che vidi al suo interno mi fece cadere quasi la mascella a terra.

Una Audi tutta nera, probabilmente ultimo modello, lucida: era proprio tipica di Sesshomaru, cosa potevo aspettarmi da lui che pretende la perfezione in tutto?

-Ti prego fammi guidare!- dissi guardandolo come una bambina saltellando dalla gioia.

-Da quando ti piacciono le macchine lussuose?- chiese Sesshomaru con le mani in tasca.

-Ma tu scherzi? Questa rispetto alla mia A1 , è un gioiellino.. - dissi avvicinandomi alla macchina e osservandola bene.

-Allora facciamo così..- disse Sesshomaru avvicinandosi a me e tenendomi in scacco fra lui e la macchina- io te la faccio guidare – di nuovo le sue mani sui miei fianchi- ma se ci trovo anche solo un graffietto, il graffietto lo faccio a te in un altro modo- mi mostrò i suoi artigli nella speranza di farmi cambiare idea.

-Pensi che mi faccio intimorire da dei stupidi artigli ? Secondo te non ricordo niente del tuo passato?- dissi fregandomi le chiavi dalla sua tasca ed entrando in macchina.

Appena si accese, mi vennero i brividi, era proprio bella come macchina , non era nemmeno rumorosa, faceva un piccolo rumore di sottofondo che era anche piacevole: mi sistemai per bene e uscimmo dal garage , Sesshomaru aveva una faccia talmente spaventata che solo a guardarlo mi veniva da ridere.

Considerando che per andare in città dovevamo per forza passare per lo stradone , era il momento buono per mettersi a correre un po con la macchina , giusto per far notare a Sesshomaru che non sono una femminuccia a tutti gli effetti.

-Però chi lo avrebbe mai detto che sapevi guidare bene .- disse Sesshomaru finalmente rilassandosi.

-Ti ho detto che non sono una pivellina, ora ti fidi..- dissi io mantenendo sempre lo sgaurdo fisso sulla strada.

-Però io sono più bravo..- disse Sesshomaru aprendosi leggermente la camicia.

-Andiamo in città e ti permetti anche di fare il figo con la tua ragazza affianco?- dissi infastidita dal suo gesto.

-Perchè dopo tutto è solo una camicia, chi vuole intendere avrà già inteso..- disse Sesshomaru con strafottenza.

Mi squillò il cellulare , non potevo rispondere, dunque lo passai a Sesshomaru.

Senza nemmeno dirmi chi era rispose senza problemi.

 

 

-Pronto?-

-Rin?-

-No Rin sta guidando, sono Sesshomaru-

-Ah Sesshomaru sono Kagome, volevo solo sap... Aspetta Rin cosa?Sta guidando?Sesshomaru quella si stressa non farla guidare!- disse Kagome ridendo.

-A quanto pare è più rilassata di me , dici che volevi?-

-Stasera a che ora dobbiamo venire?-

-Alle nove , puntuali-

-Dillo a tuo fratello che fa sempre tardi non a me ! Va bene a più tardi!-

 

 

-Chi era ?- chiesi mentre decelleravo, ormai eravamo in città, dovevo per forza andare piano.

-Kagome, voleva sapere a che ora doveva venire stasera, comunque accosta ora guido io, ti lascio qui devo andare a fare delle cose per lavoro..- disse Sesshomaru facendomi accostare con la macchina.

Non ribadì, se aveva da fare non dovevo certo limitarlo: scesi dalla macchina e con un bacio fugace lo salutai e mi fiondai nel supermercato.

Appena entrata subito iniziò la mia ricerca degli ingredienti per cucinare.

Girando per gli scaffali non guardavo davanti a me , ovviamente e d'improvviso andai a sbattere contro qualcosa, anzi , contro qualcuno.

Quando alzai lo sguardo, pronta a chiedere scusa, rimasi immobile davanti a quella figura: capelli lunghi neri un po mossi, occhi rossi e una pelle decisamente troppo bianca.

-Mi scusi, non ero stata attenta non volevo..- dissi mentre raccoglievo le cose da terra.

-Non si preoccupi anzi mi permetta di aiutarla..- disse l'uomo mentre mi dava una mano a raccogliere tutto quello che era caduto.

All'inizio mi insospettì, quella figura era troppo familiare, mi ricordava molto qualcuno ma non saprei dire con certezza chi fosse.

-Grazie scusi ancora, comunque piacere sono Rin..- dissi sorridendogli.

-Signorina Rin è un piacere conoscerla , io sono Naraku..- disse guardandomi negli occhi.

In quel momento i miei dubbi diventarono realtà: ebbi una fitta al petto , ero immobile come una statua di sale, Naraku? Quel Naraku? No, non è possibile, ma come diavolo è possibile! Era morto, sarà una sua emanazione con lo stesso nome? Oppure forse non è davvero morto, esiste ancora qualcosa che lega la sua anima al suo corpo.

Dovevo essere indifferente, non dovevo mostrare timore e paura, mi limitai a sorridere semplicemente, mantenendo la calma in tutti i modi.

-P-Piacere, ora mi scusi torno a fare la spesa , sa ho mille cose da fare eheheh..- dissi mentre piano mi allontanavo da lui- Grazie mille per l'aiuto!-

-Non c'è di che Rin , non c'è di che , ora so he siete tutti vivi, sarà semplice uccidervi tutti..- disse Naraku sotto voce, con uno sguardo maligno.

Che dovevo fare ? Chiamare Sesshomaru? Dirgli che qui c'è Naraku? No stava facendo delle cose importanti per il lavoro , forse è meglio dirglielo a casa.

Gironzolai ancora per il supermercato cercando di perdere meno tempo possibile: preso tutto arrivai alla cassa e dopo aver pagato uscì immediatamente da la dentro, avevo bisogno di aria, non era possibile ancora non ci credevo! Quel bastardo è ancora vivo e chissà se è a conoscenza del pozzo.

Mi guardai intorno nella speranza di vedere Sesshomaru e per fortuna subito si materializzò davanti ai miei occhi, scendendo dalla macchina e prendendomi le buste.

-Piccola tutto bene? Hai la faccia sconvolta che è successo?- chiese Sesshomaru mentre sistemava le buste dietro al cofano.

Che dovevo fare? Dirglielo ora oppure dopo? Meglio dopo.

-Sesshomaru tutto bene , mi sono solo un po stancata non ti preoccupare ..- dissi mentendo palesemente.

Sesshomaru sembrò bersela , non fece altre domande, si limitò ad accompagnarmi alla portiera e aprirla dolcemente: ma i miei occhi strabuzzarono fuori dalle orbite non appena vidi dei bellissimi fiori sul sediolino della macchina.

I miei occhi si riempirono di colori e di gioia e quando mi girai verso Sesshomaru gli saltai al collo , felice di aver ricevuto quel gesto dolce da parte del mio demone più freddo del ghiaccio. Lo guardai per un istante e poi lo baciai dolcemente, ringraziandolo del bellissimo pensiero che aveva avuto per me.

-Dai andiamo piccola, meglio tornare a casa..- disse Sesshomaru facendomi accomodare dentro la macchina e chiudendo la portiera.

Non era proprio il momento di raccontare di quell'incontro spiacevole avuto al supermercato, avrei rovinato il gesto romantico di Sesshomaru , si sarebbe arrabbiato molto se avesse saputo di Naraku, come minimo lo avrebbe cercato ovunque.

Immersa nei miei pensieri, sentì la mano di Sesshomaru sfiorarmi la gamba e il suo sguardo preoccupato trafliggermi gli occhi.

-Rin dimmi la verità, cosa è successo in mia assenza?-disse Sesshomaru calmo e dolce.

-Beh ecco vedi Maru, mentre stavo facendo la spesa- dovevo dirglielo, ormai mi ha sgamato- stavo vedendo gli scaffali e non guardavo avanti a me come mio solito , allora sono andata a sbattere contro una persona e sono rimasta pietrificata..-

-Perchè era più bello di me?- disse Sesshomaru sorridendomi.

-Non c'è nessuno più bello di te Maru, stai sicuro che il demone più bello in circolazione sei proprio tu!-dissi con le guance rosse.

-Allora ? Sei andata a sbattere contro questo tizio e poi?- incitò Sesshomaru.

-Allora appena ho alzato gli occhi ho visto un uomo dai capelli lunghi neri e mossi , gli occhi rossi e una pelle bianchissima..- vidi Sesshomaru sbarrare gli occhi, preoccupato accellerò verso casa.

-Rin non mi dire che ...- lo fermai , ormai eravamo entrambi sullo stesso punto.

-Si Sesshomaru , quando mi sono presentata mi ha detto di chiamarsi .. Naraku..- vidi gli occhi di Sesshomaru riempirsi di rabbia.

-Hai fatto bene a non dirmelo prima , avrei fatto una strage , meglio parlarne con mio padre e Inuyasha , stasera facciamo venire anche lui a cena..- disse Sesshomaru cercando di calmare il rossore nei suoi occhi.

-Cosa?Tuo padre ? Ma stai scherzando?- dissi andando nel panico.

-Rin andiamo ancora hai vergogna di lui?Ma la vuoi finire?..- disse Sesshomaru sbuffando.

Mi limitai a non rispondere, non era il caso di aprire una questione con lui proprio in questo momento : ora il problema più grande era come poter risolvere questa questione di Naraku, il resto era molto relativo, anche se cucinare pure per il padre di Sesshomaru mi faceva venire un'ansia assurda.

Arrivati a casa, salimmo nell'appartamento e sistemai le cose nel frigo.

Era ora di pranzo , dovevamo pur mangiare qualcosa: andai nello studio di Sesshomaru, sapendo di trovarlo li e infatti era seduto sulla sedia con le mani incrociate davanti al viso e i suoi fedeli occhiali da lettura.

Mi venne una buona idea per farlo rilassare, dopo tutto quello si rilassa solo con una cosa, chi vuole intendere intenda.

Andai nella camera da letto e mi misi un vestitino leggero e corto che spesso usavo anche quando ero a casa mia a Osaka, non era nulla di impegnativo, si vedeva che era un vestitino casual, ma il bello era che era molto corto e completamente scollato dietro alla schiena, quindi a parte che era adatto quando faceva caldo ma andava bene anche per provocare qualcuno.

A piedi scalzi tornai nello studio di Sesshomaru , notando che era sempre nella stessa posizione di prima , non aveva per niente smosso un muscolo.

Mi avvicinai a lui lentamente , posizionandomi davanti a lui, l'unica cosa hce ci divideva in quel momento era la scrivania. Non mi guardava , di nuovo , era troppo concentrato a pensare a quel dannat Naraku: lo capisco, anche io starei così se la cosa mi riguardasse in prima persona.

Decisi di rompere il silenzio, era un po snervante.

-Sesshomaru cosa vuoi pranzare?- chiesi guardandolo un po con la testa piegata da lato.

-Niente Rin , tu fatti qualcosa, io non ho bisogno di mangiare per il momento..- disse Sesshomaru girandosi con la sedia a guardare fuori.

Ah quindi mi stava praticamente ignorando, era troppo teso, si sentiva chiaramente , non c'è bisogno di un fiuto da cane per capire il suo stato d'animo turbato.

Mi piazzai davanti a lui stavolta e spostandogli le mani, mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe , costringendolo a guardarmi.

-Rin non mi va adesso, sono preoccupato non lo vedi?- disse Sesshomaru alzando di poco la voce.

-Vieni, ti faccio rilassare io..- dissi sfiorandogli la guancia.

-Rin ti ho dett..- bloccai Sesshomaru tenendolo bello fermo sulla sedia, premendo, con la forza che avevo, le sue spalle contro lo schienale.

-Dammi retta, Sesshomaru, ci penso io..- dissi e lentamente mi alzai, tirando anche lui con me e lo portai in camera da letto.

Gli feci togliere la camicia , segno evidente che non volevo fare nulla di malizioso, se no l'avrei tolta io, e lo feci stendere sopra al letto a pancia sotto, mostrandomi la sua bella schiena.

Mi sedetti sopra di lui , assicurandomi che non facesse nessun tipo di lamento sul mio peso, se no lo avrei ucciso di botte altro che massaggio.

Spostai lentamente quei capelli morbidi e argentei dalla sua schiena e rimasi incantata nel vedere quel corpo così bello tutto mio : non mi ero mai soffermata a guardarlo con attenzione , non sono mai riuscita a farlo visto che lui teneva il controllo della situazione ogni volta che facevamo l'amore.

Rimasi stupita nel guardare quella schiena così possente sotto le mie mani: aveva dei segni violacei sui fianchi e uno un po più lungo all'altezza delle scapole, gli stessi segni che riportava sul viso e sulle braccia.

Con una dolcezza estrema , cominciai a massaggiargli la schiena , con movimenti lenti e circolari: avevo imparato a fare i massaggi dopo la laurea in medicina, andai in un'accademia per massaggi orientali e dopo tre anni ho avuto il diploma, ma non ho mai esercitato questa pratica con i miei pazienti, anzi tendevo sempre a nascondere il diploma, poiché molti sono scettici, come d'altronde la maggior parte dei medici.

Sentivo dei versi provenire dalla bocca di Sesshomaru e trattenni una risata: sembrava o che stesse russando oppure che erano versi di piacere e goduria.

Mi avvicinai al suo orecchio, dandogli un bacio leggero sul collo e gli sussurrai:

-Maru, ti sta piacendo il massaggio?-

-Non hai idea quanto, hai delle mani delicate..- disse Sesshomaru sospirando.

-Ti ho detto fidati di me che ti faccio rilassare..- dissi soddisfatta.

Mi era passata la fame , non avevo proprio voglia di mangiare, al solo pensiero che dovevo farmi in 4 a cucinare per stasera, mi faceva pensare solo a quante tazzine di caffè mi sarei dovuta bere per essere super attiva .

Intanto quel massaggio faceva rilassare anche me , stavo decisamente bene, già il poter toccare la pelle del mio ragazzo e vedere i suoi muscoli mi faceva impazzire.

Sesshomaru si addormentò completamente , mi sembra ovvio dopo un'ora di massaggio. Decisi di lasciarlo dormire , gli misi una coperta addosso e delicatamente scesi dal letto, dirigendomi verso la cucina.

Erano appena le quattro del pomeriggio, avevo un certo languorino: mi mangiai una fetta biscottata con la marmellata di fragole sopra, adoro le fragole.

io dire che è il caso di cominciare a cucinare!” pensai mentre tiravo fuori le cose dal frigo.

Ogni tanto, cosa che non dovevo fare , affondavo il mio dito nella marmellata di fragole , gustandomi quella dolcezza che mi faceva partire il cervello e pensai bene di fare una crostata con la marmellata di fragole : Kagome andava pazza per la marmellata di fragole, se a me piaceva , lei la venerava.

Per l'antipasto feci bollire il polpo, la seppia e i calamari, poi feci le cozze al graten.

Stranamente, riuscivo a tenere tutto in ordine in cucina , facevo una cosa alla volta e subito pulivo e mettevo in ordine, non era certo il cso di lasciare macello in giro.

Fatto l'antipasto e messo nel frigo a raffreddare , mi fiondai non tanto sul primo perchè la pescatrice era già bella tagliata e pulita, ma più sul secondo.

L'orata doveva marinare e riposare, non potevo farla all'ultimo momento: mettendomi i guanti , si perchè odio toccare il pesce a mani nude, marinai l'orata e la coprì con la carta stagnola , posizionandola su una teglia e mettendo il tutto sopra al piano della cucina, doveva stare li almeno due ore per farla ammorbidire.

Pulito tutto mi fiondai sul dolce, la mia specialità, quello lo sapevo fare abbastanza bene!

Feci una cosa semplice per non perdere troppo tempo in cose troppo elaborate: preparato l'impasto per la crostata, lo misi a riposare mezz'ora , come da ricetta.

Mi stavo divorando quasi tutta la marmellata , dovevo posarla se no che ci mettevo dentro alla crostata!

Fiondai per l'ultima volta il dito nel barattolino e mi gustai ad occhi chiusi quel sapore così dolce e un po asprino della fragola, ma non mi accorsi che c'era qualcuno vicino a me, che non appena tolsi il dito dalla bocca , mi baciò dolcemente, leccandomi le labbra.

-Mmh, sapore di fragola..- disse Sesshomaru guardandomi.

-Dormiglione ben svegliato! Hai riposato un'ora , io intanto ho quasi fatto tutto! - dissi felice di vederlo più rilassato.

-Sai Rin , mi hai fatto proprio rilassare, mi sento molto meglio, ma ci manca qualcosa ..- disse Sesshomaru e in un attimo mi prese in braccio e mi fece stendere sopra al divano.

Era ancora a petto nudo, ma si quella camicia era decisamente di troppo, non serviva a molto, tanto gliela avrei tolta lo stesso.

Iniziò a baciarmi, passando la sua mano lungo le mie gambe , arrivando fino ai fianchi che strinse con foga mentre mi tirava sempre più a se.

Con l'altra mano percorse la mia schiena nuda , notando che non avevo mess il reggiseno.

Finalmente se ne è accorto!” pensai ringraziando il cielo che finalmente qualcosa aveva capito.

-Secondo te non me ne sono accorto prima?- disse Sesshomaru tirandomi su e baciandomi il collo.

-Secondo me no!- dissi ridendo e sfuggendo dalle sue grinfie, avevo voglia di giocare , saranno i troppi zuccheri.

-Guarda che dove scappi scappi prima o poi ti prendo!- disse Sesshomaru alzandosi e camminando lentamente verso di me che scappavo come una scheggia.

-Indovina indovinello, dove mi trovo adesso?- dissi urlando per tutto l'appartamento.

-Rin sei poco furba, sai che sono un demone cane , posso fiutare il tuo odore ovunque..- disse Sesshomaru andando verso il suo studio.

Mi trovò sotto alla scrivania , piegata come uno scricciolo e delicatamente mi prese in braccio portandomi nella camera da letto, ma lo fermai.

-Sesshomaru sulla scrivania non ti piace?- chiesi sussurrando all'orecchio.

Sembrò che le mie parole fossero la chiave della sua eccitazione : mi strinse i glutei e buttò a terra tutti i fogli sulla scrivania, poggiandomi delicatamente sopra e sovrastandomi. Mi sciolse i capelli e portò la sua mano fra essi , accarezzandoli e beandosi del profumo che essi emanavano. Mi tolse il vestito e si divertì a torturarmi il seno, mentre con l'altra mano scese giù agli slip. Ormai ero completamente nuda e stranamente anche lui, senza che io facessi niente.

Facemmo l'amore sulla scrivania, innamorati come non mai: i suoi sospiri erano una dolce melodia nella mia testa e i suoi baci erano bollenti e sensuali come la voglia di farmi sua , ancora.

Ma proprio in quel momento, nel momento più bello in assoluto , bussarono alla porta , prima una volta e poi insistentemente.

-Ma dico io, proprio adesso?!- disse Sesshomaru mentre si ricomponeva.

-Vado in camera a cambiarmi- dissi alzandomi e dando un bacio a Sesshomaru, prima di fuggire in camera con le mie cose.

Quando Sesshomaru aprì la porta, si trovò suo padre davanti , con uno sguardo preoccupato.

-Sesshomaru hai saputo?..- disse Inu NoTaisho al figlio.

-Padre, Rin ha avuto un contatto ravvicinato con Naraku..- disse Sesshomaru facendo entrare il padre in casa e facendolo accomodare sul divano.

-Quindi lo ha visto, io l'ho saputo da Inuyasha , dice che ha ricevuto una lettera a casa ed è sicuro che sia di Naraku.- disse Inu guardando Sesshomaru preoccupato.

-Forse sarà a conoscenza del pozzo, ma mi chiedo come è possibile che sia ancora vivo..- si chiese Sesshomaru sfiorandosi il mento con la mano.

-Non ne ho idea, avete combattuto voi contro Naraku, non io, sento solo una presenza maligna in giro ed è questo che mi da fastidio, comunque dov'è Rin?- chiese Inu guardando Sesshomaru incuriosito- Vi ho per caso disturbati?-

-Si padre stavam..- per fortuna bloccai Sesshomaru prima che potesse dire qualcosa di imbarazzante.

Uscì dalla camera da letto e mi fiondai in cucina: ho perso un po di tempo perchè mi sono aggiustata per bene, non potevo certo presentarmi come una zoticona al padre di Sesshomaru.

-Scusatemi, stavo sistemando la stanza..- dissi avvicinandosi al padre di Sesshomaru.

-Rin non ti preoccupare, vieni siediti..- disse Inu baciandole la mano.

-Non faccia così che mi fa arrossire..- dissi in preda al rossore sulle guance.

-Padre per cortesia..- disse Seshomaru guardando suo padre con occhi di supplica.

-Sono solo gentile Sesshomaru, non sarai mica geloso del tuo vecchio?- disse Inu sorridendo.

-Neanche per sogno- disse Sesshomaru con strafottenza.

Intanto io osservavo la scena divertita, padre e figlio che si bisticciavano per me , semplice umana. Alla fine non c'era nemmeno molta differenza fra loro, erano praticamente uguali, non vi era niente di diverso.

Poggiai le mie mani sotto al mento , sporgendomi in avanti , aspettando che finissero di parlare , ero praticamente seduta di fronte a loro.

-Rin allora, so che hai visto Naraku stamattina , dimmi hai detto il tuo nome?- disse Inu rivolgendosi a me.

-S-si, non dovevo?- dissi titubante.

-Beh in un certo senso potevi anche evitare , ora ha capito a chi deve mirare per primo..- disse Sesshomaru alzandosi dal divano e poggiandosi al piano della cucina.

-Io non ero sicura che fosse lui finchè non mi ha detto il suo nome , che dovevo fare?- dissi sbuffando.

-Dovevi chiamare me, per esempio..- disse Sesshomaru mettendosi una mano sulla fronte- Credi che non sia capace di proteggerti?-

-Assolutamente no , è solo che ..- fui interrotta dal padre di Sesshomaru.

-Non era il caso uscire allo scoperto Sesshomaru, Rin ha fatto bene a cavarsela da sola! A proposito noto con piacere che la ferita si è quasi del tutto rimarginata..- disse Inu soddisfatto del lavoro del figlio.

-S-si, per fortuna sto molto meglio grazie..- dissi sorridendo.

Vedevo Sesshomaru crogiolarsi nelle parole del padre e nel mio sorriso, nonostante avesse provato paura nell'operarmi, è riuscito a salvarmi e a ridurre al minimo il danno.

-Comunque Rin , devi sapere che Naraku adesso più che mai sarà un pericolo costante, devi stare attenta, sicuro la prima persona a cui punterà sarà Sesshomaru, perchè ti ha visto da vicino e i demoni non dimenticano..- disse Inu preoccupato per me.

-Non c'è bisogno che glielo dici padre, se solo osa sfiorarla, lo ucciderò senza pietà..- disse Sesshomaru stringendo gli artigli fra le mani.

C'era troppa tensione in quella casa e per fortuna mi ricordai che avevo l'impasto per la crostata in frigo da dover preparare.

-Dottor Taisho resta a cena con noi?- dissi mostrando uno dei miei sorrisi migliori.

-Volentieri Rin grazie , sei molto gentile- disse Inu guardandomi andare verso la cucina.

-Si mangia pesce papà ti avviso..- disse Sesshomaru osservandomi.

-Va bene lo stesso figlio, allora vado a prendere qualche bottiglia di vino, così vi lascio da soli..- disse Inu NoTaisho rivolgendosi a noi.

Sesshomaru lo accompagnò alla porta e io lo salutai con un sorriso, dicendogli che alle nove sarebbe iniziata la cena e che venivano anche Inuyasha e Kagome.

Si soffermò sotto la porta e guardò Sesshomaru seriamente :

-Sesshomaru, non perderla neanche un minuto di vista, Naraku punta sicuro a lei..-

-Padre ti ho già detto che non ti devi preoccupare, se sarà necessario caccerò gli artigli e Tenseiga- disse Sesshomaru prima di chiudere la porta.

Finalmente un po di pace in quella casa, appena si parlava di questo Naraku, l'aria diventava pesante e tesa, quasi non si respirava.

Ero alle prese con il dolce, mentre stendevo precisa la pasta per evitare di farla venire spessa. Sesshomaru si mise davanti a me, osservando i miei movimenti.

Aprì il barattolo della marmellata di fragole e con un dito ne prese un po e se lo portò vicino al labbro, per poi assaporarne il sapore: mi stava decisamente provocando ma non dovevo cedere alla tentazione.

Mi feci tutta rossa e sentivo dei lunghi brividi percorrermi il corpo, tra un po sarei svenuta dalla voglia di sbatterlo sul divano.

-Sesshomaru la potresti finire? Sto cercando di fare il dolce- dissi non distogliendo lo sguardo dalla pasta frolla.

-Finirla di fare cosa, Rin?- marcò in un modo deciso il mio nome , segno che tra poco mi sarebbe saltato sicuramente lui addosso.

Non diedi peso e mi girai a prendere un ruoto per mettere dentro la crostata ma era decisamente troppo in alto per me e non ci arrivavo: Sesshomaru si alzò dalla sedia e con un sorriso beffardo prese per me quello che serviva, guardandomi divertito.

Era ancora a petto nudo, si è presentato il padre a casa e nemmeno si è rivestito, proprio a far capire quello che stavamo facendo!

-Gr-grazie Maru..- dissi con la voce tremolante, mi faceva sempre uno strano effetto stare vicino a lui.

-Prego piccola..- disse passandomi una mano sulla schiena- Dopo però, dolcezza, sei mia-

-Pervertito!- dissi ridendo e vedendo la sua faccia offesa.

Di tutta risposta Sesshomaru si allontanò da me e andò nel bagno, dicendo di farsi una doccia: mi stava provocando troppo non ce la facevo più.

Con calma continuai a fare il dolce, canticchiando una canzoncina per non pensare al mio fidanzato sotto la doccia completamente nudo, con quei muscoli fantastici e..

Rin concentrati! Metti la marmellata, metti in forno , metti il timer e poi vai” pensai mentre facevo tutte queste cose.

Messo il timer per il forno, così non rischiavo di far bruciare tutto, raggiunsi Sesshomaru nel bagno: vedevo chiaramente la sua figura dai vetri della doccia.

Era di spalle, mentre delicatamente si massaggiava quei capelli morbidi con lo shampo. Mi morsi un labbro, avevo una dannata voglia di graffiargli quella schiena stupenda, non dovevo perdere altro tempo.

Sapevo che sicuro si era accorto della mia presenza , ma non lo dava a vedere, faceva finta di nulla: lentamente mi tolsi il vestito , facendolo scivolare a terra, poi passai agli slip , che scivolarono anche loro a terra e infine sciolsi i capelli , facendoli ricadere sul seno.

Neanche il tempo di aprire la porta della doccia: Sesshomaru mi tirò dentro e mi bloccò vicino al muro, tirandomi su le gambe, facendole incrociare dietro ai suoi fianchi.

-Dove eravamo rimasti, piccola?- mi sussurrò solamente.

Le nostre intimità si sfioravano e in nulla entrò in me, baciandomi dolcemente.

La sensazione di freddo del marmo dietro alla mia schiena e il calore della penetrazione , mi fece sospirare profondamente per poi diventare piano piano piccoli gemiti di piacere.

Sesshomaru adorava farmi sua, era il suo modo di dimostrarmi che mi amava follemente , che non voleva perdermi, che non esisteva altra donna che non fossi io, che desiderava solo ed esclusivamente me.

Probabilmente mi sarebbero mancati anche questi momenti insieme, sotto la doccia, ma pensai che nell'epoca Sengoku anche i laghi non sarebbero stati scomodi.

Al pensiero sorrisi e Sesshomaru mi morse il labbro inferiore, per poi aumentare sempre di più le spinte , finchè il mio corpo non tremò tutto e l'orgasmo mi stava divorando l'anima: ancora una spinta, ancora un sospiro ed eccolo, l'orgasmo, la sensazione più bella che una donna potesse mai provare.

Lentamente Sesshomaru mi fece poggiare le gambe a terra e continuava a sorreggermi , sapeva benissimo che quando una donna ha un orgasmo è come se una buona parte delle sue energie svanissero nel nulla.

Lo abbracciai con le poche forze che avevo , mentre lui mi accarezzava i capelli e mi manteneva saldamente stretta al suo petto.

Dopo esserci ripresi, Sesshomaru mi fece lo shampoo: che cosa strana , mi trattava proprio come se fossi la sua bambina, mi pettinava i capelli, mi sciacquava i capelli, penso proprio che adorava i miei capelli.

Invece i suoi manco morta me li faceva toccare, chissà come quando facevamo l'amore , figuriamoci sotto la doccia.

Era geloso di tutto, soprattutto di me.

Uscimmo dalla doccia e io corsi ancora tutta bagnata , ma con l'asciugamano addosso, verso la cucina assicurandomi che la crostata fosse ancora integra e infatti il forno si spense allo scoccare del timer, quindi era sana e salva.

Si erano fatte le otto e tra un'ora doveva essere tutto pronto.

Misi l'orata nel forno, mettendo il timer di un'ora, e ancora con i capelli bagnati e l'asciugamano addosso iniziai a fare il sugo per la pasta.

Preparate per bene tutte le cose, potei finalmente rilassarmi e asciugarmi i capelli in santa pace: il sugo era pronto, l'orata era in forno, la crostata era sul tavolo a raffreddare, gli antipasti erano pronti, non mancava decisamente nulla per la cena.

Andai prima in camera da letto per prendere qualcosa di abbastanza carino da mettermi per la sera: optai per un vestito non troppo corto,scollo a barca e maniche a tre quarti, un paio di tacchi non troppo alti, un trucco leggero e i capelli sciolti. Ero semplice ma elegante , bastava questo per essere perfetta.

Sesshomaru si mise la camicia bianca con il pantalone nero sotto e i mocassini lucidi e la sua fedele giacca nera attillata.

-Rin sei bellissima lo sai?- disse Sesshomaru avvicinandosi a me.

-Grazie Sesshomaru anche tu..- dissi e gli diedi un bacio.

-Rin prima che vengono gli altri, vorrei chiederti una cosa..- disse Sesshomaru prendendomi le mani.

-Dimmi Sesshomaru, mi preoccupi..- dissi osservando la sua faccia.

Improvvisamente si inginocchiò davanti a me, lasciandomi stupita e senza parole.

Poi iniziò a parlarmi, tenendomi la mano destra:

-Rin, so di non essere perfetto e so benissimo che ora non è il momento di fare proposte importanti, stiamo da poco insieme. Ma mi sembra giusto farti almeno una proposta di fidanzamento decente , visto che è successo tutto all'improvviso e non ho avuto modo di dichiararmi seriamente..- disse Sesshomaru mentre cacciava dalla tasca della giacca, un cofanetto di..

-Oh mio dio!M-ma quello è di Tiffany.. Cioè quando lo sei andato a comprare?! Non mi dire che mi hai lasciato a posta da sola nel supermercato per..- lo vidi sorridere e li capì tutto.

-Rin, io grazie a te , sono diventato un demone diverso e il solo pensiero di stare lontano da te, mi fa diventare un debole, è proprio vero che quando si ha qualcosa da proteggere , la propria energia aumenta a dismisura.Permettimi di dirti che Ti amo al limite dell'impossibile e voglio chiederti ufficialmente di diventare mia e ti prometto che sarà per sempre..- disse Sesshomaru aprendo il cofanetto e mostrandomi un solitario bellissimo da almeno diecimila euro.

Piansi, piansi come una bambina , facendomi sciogliere il trucco ma non mi importava per niente, il mio fidanzato , ufficialmente, mi ha aperto il suo cuore e mi ha dimostrato che per lui valgo più di ogni altra cosa.

Mi abbassai anche io , presi il viso fra le sue mani e lo baciai con voglia di essere sua per tutta la vita , con quell'anello bellissimo al dito , sarebbe stata la nostra promessa d'amore.

-Ti amo Sesshomaru, ti amo tantissimo..- dissi semplicemente abbracciandolo forte a me .

Mio demone, io e te contro tutto e tutti.

 

 

Eccomi quaa

Ho preferito separare i due capitoli ( pre cena e cena) se no non si capiva più nulla, voglio cocentrarmi molto con i discorsi tra i vari personaggi.

Resistete ancora un po, vi prometto che il capitolo della cena sarà suuuuper!

 

Al prossimo capitolooo

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Capitolo 12
*** Pure i poteri adesso. ***


 

-Kagura, vieni qui..- disse una voce nell'oscurità.

-Dimmi Naraku..- disse Kagura.

-So che Oinumo è stato sconfitto dalla sacerdotessa e dalla ragazza umana che Sesshomaru si portava dietro..- disse Naraku con un sorriso beffardo.

-Che vuoi che faccia?- chiese Kagura.

-Per il momento nulla, dobbiamo solo attendere che attraversino il pozzo, combatteremo contro di loro proprio in quel momento- disse Naraku con il cuore di Kagura in mano- Tu fino ad allora non tradirmi come hai fatto in passato..-

-N-no Naraku..- disse Kagura tenendosi il petto.

Stavolta non vi lascerò via di uscita, Inuyasha e Sesshomaru..pensò Naraku con un sorriso maligno sulle labbra.

Stava iniziando una nuova guerra, forse la peggiore di tutte.

 

 

 

 

-Sesshomaru vai ad aprire la porta!- almeno poteva fare qualcosa.

Si erano fatte le nove ed era tutto perfettamente pronto, non mancava nulla, tutto era ordinato e preciso: i bicchieri di cristallo, i piatti bianchi in ceramica, le posate d'argento, tutto su richiesta di quel pignolo di Sesshomaru.

Kagome si precipitò in cucin, cercando, con i suoi soliti modi, di aiutarmi a fare qualcosa.

-Rin dai ti aiuto!- mi ha praticamente tolto i piatti dalle mani.

-Kagome è già fatto tutto tranquilla!- basta che non mi soli anche questi piatti, a rischio di perdere l'equilibrio.

-Rin sei bellissima!Complimenti, ti sei mantenuta in forma in questo periodo!- Kagome quasi mi ammirava come se non avesse mai visto una taglia 38.

-Eh già! Andavo a correre tutte le mattine prima di andare a lavoro, giusto per liberarmi un po del “rincoglionimento” mattutino..- risi, pensando a quante volte rischiassi di fare tardi a lavoro per farmi una doccia.

-Rin comunque dobbiamo parlare, in privato.. - Kagome si fece seria, a quanto pare c'era qualcosa che non andava.

-Che è successo?- la trascinai vicino al balconcino, nella speranza che nessuno ci sentisse.

Era decisamente preoccupata, forse era la questione di Naraku a farla stare così in pensiero, oppure c'era qualcos altro?

-Rin ascoltami..- si pose di fronte a me- La percepisci anche tu quest'aura maligna giusto?-

-S-si, sento qualcosa che non va , c'è un'aria pesante, l'ho percepito appena ho incotrato quel Naraku..-incrociai le braccia al petto, la cosa era molto seria.

-Lo sapevo!Sapevo che avresti sentito anche tu una strana aura maligna! Dopo continuiamo, ora pensiamo a portare queste prelibatezze a tavola-.

Nonostante fosse una semplice coincidenza il fatto che entrambe avevamo percepito qualcosa di strano, ancora non mi tornavano in mente alcune cose, sicuramente Kagome poteva spiegarmele.

Pensavo di essere una vera frana nell'arte culinaria, invece mi ritengo più che soddisfacente e brava, non immaginavo di ricevere così tanti complimenti.

Brava nel mio lavoro e brava anche nella cucina!

Sesshomaru era stranamente rilassato, si vedeva che la cena era abbastanza gradita e nonostante le frecciatine di Inuyasha, non si sono presi ne a parole e ne a capelli.

Io e Kagome parlavamo di lavoro e ricordavamo un po i bei vecchi tempi, quando lavoravamo insieme e dovevamo dare gli esami, che tragedia.

Il solo pensiero di quei esami mi fanno venire di nuovo la pelle d'oca, mi ricordo che il giorno della laurea era il più bello della mia vita, perchè finalmente non avrei dovuto più studiare.

Arrivati al dolce, Kagome per poco non ci si fiondò sopra, adorava la crostata di fragole, era la sua preferita in assoluto.

-Rin! Ma io ti devo fare una statua, la mia crostata di fragole!!- Kagome mi abbracciò manco se avesse visto un pupazzo enorme.

-Inuyasha fossi in te imparerei a fare la crostata per la tua ragazza!- dissi ridendo, ma Inuyasha era alquanto perplesso sulla sua abilità in cucina.

-No Rin fagliela tu! Io sono negato in cucina!- si passò una mano dietro alla nuca, cercando di evitare qualcunque tipo di discorso che iniziasse con il termine “cucinare”.

-Quando abitavamo insieme , Rin mi faceva sempre la crostata di fragole!- i bei vecchi tempi.

-Ma voi come vi siete conosciute? Anzi meglio riconosciute..- chiese inu NoTaisho ad entrambe.

-Allora parlo io: eravamo alla stessa università, stavamo seguendo Anatomia e casualmente Kagome si sedette vicino a me , chiedendomi gli appunti..- dissi guardandola.

-Perchè aveva la faccia da secchiona, ovviamente lo sei sempre stata- maledetta ligua biforcuta.

-Comunque sta di fatto che da quel momento non ci siamo più separate ed entrambe vivevamo sole , quindi poi abbiamo deciso con il tempo di vivere insieme in una sola casa- che guaio-

-E credo che abbiamo fatto almeno una centinaia di festini..- disse Kagome ridendo sui nostri ricordi.

-Mi ricordo che dovevamo fare un esame e il giorno prima abbiamo fatto baldoria fino alle tre : il giorno dopo ci svegliammo all'alba a ripetere il sistema nervoso e Kagome inventava i nomi – risi a quel ricordo, effettivamente inventò così tanti nomi da rinnovare l'anatomia celebrale.

-Infatti Rin prese 30 e io 26, la solita secchiona!-.

-Poi siamo andate insieme a lavorare nello stesso ospedale e facevamo sempre commenti sui dottori e la guerra a chi si trovava il fusto più bello, si sa che al primo anno di specializzazione è così..- mi passai una mano dietro alla nuca, pronta a subirmi già qualche ira di Sesshomaru.

-Rin fece colpo subito su un bel ginecologo, che ancora non mi spiego come hai fatto a non portartelo a letto!- Kagome incrociò le braccia al petto, guardandomi di sottecchi.

-Era troppo convinto, non era nei miei gusti- .

-Allora Sesshomaru non fa assolutamente per te Rin..- disse Inuyasha ridendo.

-Inuyasha ti conficco gli artigli nella gola..- gentile come una piuma il mio Sesshomaru.

-Comunque sta di fatto che ne abbiamo combinate di tutti i colori: una volta Kagome per prendere una flebo fu capace di farsi cadere tutta la soluzione salina addosso, io invece una volta mi vestì talmente male che chiesi ad un nostro ex amico di prestarmi i suoi vestiti e andai ad operare una signora con la tuta e la felpa, beccandomi una grande occhiataccia dal primario, ero molto ribelle allora..- forse anche troppo.

-Eppure Rin è sempre stata una che si vestiva e si veste tutt'ora bene, era un evento vederla tutta scombinata..- disse Kagome.

-Comunque poi quando ci siamo allontanate, la mancanza si faceva sentire ma per fortuna poi ci siamo rincontrate..- che fortuna, peccato che Kagome sia diventata più rompiscatole del solito.

-A proposito di questo: Rin ascolta , hai detto che anche tu percepisci un'aura maligna , non è così?- mi chiese Kagome.

-Si, ma perchè me lo chiedi?C'è qualcosa che devo sapere?- chiesi curiosa e anche un po spaventata, la faccia di Kagome era inespressiva.

-Rin , posso chiederti di tirare una freccia contro Sesshomaru?- cosa cavolo stava dicendo, si era bevuta il cervello?.

Rimasi alquanto sconvolta, non sapevo se prenderla seriamente oppure riderle in faccia , c'era qualcosa che non quadrava: a cosa voleva arrivare Kagome , perchè dovevo tirare una freccia proprio verso Sesshomaru?Io non ho mai usato arco e frecce, non so nemmeno come si tira, forse aveva bevuto un po troppo, si decisamente troppo.

-Kagome ma cosa dici?Io non ho mai usato arco e frec..- Sesshomaru mi passò una mano sul fianco, segno che se Kagome mi chiedeva una cosa simile aveva uno scopo ben preciso.

-Rin non ti chiederei mai di fare una cosa senza senso, lo sai.Il punto è che solo chi possiede poteri spirituali può sentire la presenza di un demone, se non un demone stesso, devo capire se tu possiedi questa dote..- mi disse Kagome insistendo a porgermi arco e frecce.

Ero abbastanza spaesata, non sapevo che fare , guardavo Inuyasha e il padre in segno di aiuto, ma di tutta risposta mi ritrovai da sola nella scelta: se avessi preso quell'arco e quella freccia sarebbe successo qualcosa, me lo sentivo.

-Rin ..- mi chiamò Inu NoTaisho- C'è una remota possibilità che tu possieda dei poteri spirituali come Kagome, perchè quando hai combattuto contro Oinumo , Tenseiga non ti ha respinto e si è fatta comandare da te. Non hai l'odore di demone o mezzo-demone, quindi non possiamo dedurre che tu lo sia. -

-I-io?Poteri spirituali?Ma avete bevuto troppo forse?- chiesi tremolante.

-Rin fallo e basta, i miei riflessi sono abbastanza pronti, tranquilla. - disse Sesshomaru togliendosi la giacca e la camicia.

-Ei un momento perchè ti spogli!?- chiesi preoccupata.

-Devi individuare il vortice demoniaco e colpirlo con la freccia- disse Kagome mettendomi una mano sulla spalla per tranquillizzarmi.

Feci un lungo respiro e sbuffando presi arco e frecce: appena toccai quell'arco ebbi la stessa scossa di quando impugnai Tenseiga, nel mio petto sentivo un vento dolce e soave come quello di primavera, sentivo la pace interiore domarmi dentro.

Fosse quell'arco a darmi così tanta pace e serenità? Oppure erano i miei poteri spirituali a prendere la meglio sul mio corpo?

-Rin , quest'arco proviene dal monte Azusa, un monte sacro dove solo gli spiriti puri possono farne l'ingresso , i demoni verrebbero purificati e non sopporterebbero tale purezza, ora concentrati e prendi la mira..- disse Kagome con tranquillità.

Certo come no, per lei era facile, era abituata a scoccare le frecce in combattimento, così dice lei. Impugnai per bene la freccia e concentrandomi presi la mira. Avevo una paura tale di uccidere Sesshomaru che non pensavo di possedere: certo lui era un demone maggiore, non sarebbe stata una freccia ad ucciderlo ma comunque mi preoccupavo per la sua sorte.

La freccia posava timidamente sul mio dito, mentre con il braccio l'allungavo lungo il filo tagliente di seta. Per un momento chiusi gli occhi e vidi una luce rosa, una luce di purificazione, che scacciava via i miei timori e le mie paure.

Sentì improvvisamente un fruscio continuo, quasi fosse un..Vortice.

Ma certo il vortice, dovevo individuare il vortice di Sesshomaru: aprì gli occhi e vidi Sesshomaru con le braccia parallere al corpo, pronto a ricevere il colpo e subito notai il vortice. Si trovava fra il petto e il collo, era palesemente visibile, azzurro e nero, proprio come la sua indole demoniaca.

Ancora non riuscivo a stare rilassata e per la paura mi scese una lacrima che a Sesshomaru non sfuggì.

-Rin, non avere paura, anche se mi colpissi, non è certo una freccia ad uccidermi- disse sorridendomi.

-La fai facile tu, sto appena mirando al tuo petto e non ho nemmeno il coraggio di scoccare la freccia..- in quel momento nel mio braccio, una forza si espanse fino alla mia mano e sentivo un'energia pura entrare a contatto con la mia anima.

Che fosse l'arco a dirmi che potevo scoccare la freccia?

Ormai dovevo farlo, avevo accettato e dovevo prendere coraggio.

Non ebbi il coraggio di guardare e la freccia scivolò lentamente dal mio dito e la scoccai verso il vortice di Sesshomaru. Nello scoccare la freccia, sentì di nuovo quel vento piacevole di purezza scompigliarmi i pensieri e non appena aprì gli occhi vidi una forte scia luminosa che accompagnava la freccia verso il petto di Sesshomaru.

Allora è vero , io ho dei poteri spirituali, ma come è possibile?

Vidi Sesshomaru che prontamente fermò la freccia fra le sue mani, spezzandola in mille pezzi e un sorriso tranquillo sulle labbra, come per dire sono scampato ad una morte certa.

Sentì la voce di Kagome dire “ lo sapevo io!” e Inuyasha dire “ Sesshomaru la volta buona che potevo liberarmi di te”: era tutto tranquillo, ma le mie gambe sembravano non reggersi, forse per lo stress , e lentamente scivolai a terra, poggiando le mani sul tappeto.

Inu NoTaisho fece prima di Sesshomaru e mi prese in braccio , portandomi sopra al divano e cercando di mantenermi sveglia.

-Rin è tutto ok, sono vivo vedi?Te l'ho detto che non sarebbe successo nulla..- disse Sesshomaru spostando il padre e mettendosi vicino a me.

-Sai Rin? Tu mi ricordi molto mia moglie Izayoi, anche lei era come te, ha imparato ad amare tutti i difetti di un demone e aveva sepre paura di ferirmi quando usavamo entrambi la spada: non si addiceva alla sua figura da principessa, ma lei volle essere simile a me in tutto e per tutto..- disse Inu NoTaisho sorridendomi.

-Sei una guerriera Rin, anzi una sacerdotessa quasi..- disse Kagome accarezzandomi il viso.

-Ascoltami Rin..- disse Inuyasha preoccupato- Naraku è a conoscenza dei tuoi poteri, lo ha saputo sin dall'inizio e ha fatto di tutto per non farti riacquistare la memoria che lui stesso ti ha tolto..-

-Vuoi dirmi che Naraku ha cancellato la memoria a Rin per evitare una minaccia in più ? Non credo sia così infido a questi livelli- disse Sesshomaru guardando il fratello.

-Sesshomaru è così, noi lo abbiamo capito solo ora, ma è stato lui a privare a Rin tutti i ricordi della sua infanzia, sa anche che il pozzo è stato purificato e sicuro si starà inventando qualcosa..- disse Inuyasha pensieroso.

-Quindi questo Naraku mi ha cancellato i ricordi..- dissi abbassando lo sguardo- Ecco perchè non riesco a ricordarmi di nessuno.-

-Sa anche che quindi lei è la tua debolezza Sesshomaru, non la devi perdere di vista neanche un secondo, adesso l'obiettivo di Naraku è proprio Rin..- disse Inu No Taisho al figlio.

-Lo so benissimo, le starò accanto giorno e notte..- disse Sesshomaru prendendomi in braccio e portandomi in camera da letto- Rin tu riposati, Kagome sta con lei, qua ci penso io-

-Va bene!- disse Kagome seguendoci in camera.

Ero talmente stordita che non capivo nemmeno più cosa dovevo fare, non sapevo perchè ero nel letto e non sapevo nemmeno perchè Kagome era con me .

Mi girai a guardarla e il suo sguardo era stranamente felice.

-Perchè sei felice Kagome?- chiesi osservandola bene.

-Perchè finalmente sai chi sei, non sei solo una semplice umana, tu hai dei poteri Rin..- disse Kagome sorridendomi.

-Effettivamente quel demone , Oinumo, ha definito anche me sacerdotessa..- pensai alle parole del demone e riflettendoci forse Tenseiga, nonostante fosse una spada di un demone, non mi ha respinto grazie ai miei poteri spirituali, per questo ha reagito.

-Probabilmente Oinumo era un'emanazione di Naraku e per eliminarti ha scoccato la freccia che io avevo scagliato contro di lui insieme all'attacco di Tenseiga, era tutto calcolato..- disse Kagome riflettendo.

-Quindi vuole farmi fuori?Tzè non è così facile, lo faccio fuori prima io con questi poteri sta sicura!- dissi orgogliosa come sempre.

-Rin vedi non di fare cose avventate, ho un brutto presentimento quando attraverseremo il pozzo, secondo me Naraku ha in mente di attaccarci proprio in quel momento..- disse Kagome preoccupata.

-Non so tu ma la vedo difficile la battaglia stavolta..- dissi guardando l'anello che portavo al dito.

-Beh almeno stavolta potrai combattere anche tu, prima Sesshomaru ti difendeva sempre perchè eri piccola e..- si bloccò improvvisamente e mi prese la mano fra le sue- E questo!?!?! Perchè non me lo hai detto prima?-

-Perchè non mi hai dato tempo di parlarne, comunque ti piace? Tiffany&Co direttamente sul mio dito, è il simbolo del fidanzamento ufficiale tra me e Sesshomaru, niente matrimonio per il momento..- dissi felice.

-Uffa perchè Inuyasha non me lo regala!Stiamo insieme da 3 anni!- disse Kagome sbuffando.

-Un po di pazienza su!Comunque tornando al discorso di prima, quando entreremo nel pozzo quella sarà la prova del nove, cioè che dobbiamo stare attente..- dissi mettendomi sotto le coperte morbide.

Kagome mi abbracciò dolcemente , proprio come una sorella, cercando di tranquillizarmi.

Ora che avevo la possibilità di aiutare Sesshomaru in combattimento, dovevo sfruttarla al massimo e non dovevo perdere neanche un istante per imparare le arti spirituali.

Non avremmo attraversato subito il pozzo, sicuramente prima dovevo abituarmi a convivere con l'energia che mi portavo dentro, con l'aiuto di Kagome e Sesshomaru.

Improvvisamente la porta si aprì ed entrò Inuyasha, vedendoci praticamente abbracciate come due panda cercando di scaldarsi.

-Siete davvero assurde voi due, comunque Kagome andiamo, è mezzanotte e domani dobbiamo andare a lavoro..- disse Inuyasha avvicinandosi al letto e prendendo Kagome in braccio.

-Eddai mettimi giù so camminare!- disse Kagome ridendo.

Mi alzai anche io dal letto, stavo meglio, fare la moribonda non era per nulla il caso.

Li accompagnai nel salone e vidi Kagome prendere di nuvoo arco e frecce.

-Rin tienili tu, esercitati ok? Sesshomaru confido in te, Rin è molto lavativa..- disse Kagome sorridendomi.

-Proprio tu mi definisci lavativa?Sentiamo chi è che ha fatto i turni di notte al posto tuo perchè volevi dormire?- dissi io tirandole il naso e facendole la linguaccia.

-Un puro e semplice caso..- disse Kagome facendo la finta offesa.

-Certo certo, ti prometto che mi eserciterò..- dissi prendendo le cose da mano di Kagome.

-A cominciare da stasera..- disse Sesshomaru serio- Se devi combattere anche tu, non mi sembra il caso di perdere neanche un secondo delle giornate-

-Ok notte in bianco, si faranno delle occhiaie spaventose! Spero comunque che la cena vi sia piaciuta!- dissi sorridendo.

-Tutto ottimo Rin, sei stata bravissima!- disse Kagome abbracciandomi.

-Allora noi andiamo, ci vediamo presto ragazzi, buon proseguimento!- disse Inu No Taisho uscendo dalla porta insieme a Kagome e Inuyasha.

-Ciao a presto!- dissi salutandoli con la mano e una volta chiusa la porta guardai Sesshomaru con occhi di fuoco. Voleva passare la notte in bianco? Bene allora doveva schivare tutte le mie frecce.

Si spogliò di nuovo e spense la luce.

-Rin devi imparare a sentire i vortici anche senza guardarli e devi percepire il nemico. Mi avvicinerò prima lentamente a te e poi più velocemente e in quel momento dovrai colpirmi..- disse Sesshomaru con tranquillità , come se la cosa per me fosse facile come camminare su un filo , facile vero?

-Ma come faccio? Se sei troppo vicino non riesco a scoccare la freccia e..- improvvisamente dalle mie mani arco e frecce sparirono e Sesshomaru le posò in fondo alla stanza- Ma che cavolo fai? Mi hai disarmato..-

-Impara prima a combattere, fammi vedere cosa sai fare..- disse Sesshomaru ad un centimetro dalle mie labbra , per poi allontanarsi.

Voleva che io combattessi?Con la forza fisica di una gallina che mi ritrovo?Impossibile per me, ma conosco Sesshomaru e so che non mi farebbe mai del male.

Il trucco stava nel farsi guidare dal mio istinto e dal mio potere spirituale, dovevo solo concentrarmi. Senza neanche preavviso però, sentì i passi di Sesshomaru che venivano lenti verso di me, quasi come se fosse una pantera, silenziosa ma letale.

Feci respiri profondi e chiusi gli occhi, volevo farmela difficile.

Le mie mani giacevano parallere al mio corpo e un forte calore mi pervase il petto.

Sentivo i passi diventare sempre più veloci, sempre più vicini, fino a che non sentì lo spostamento di Sesshomaru dietro di me: in quel momento mi voltai e, tenendo sempre gli occhi chiusi, bloccai la sua mano che era diretta verso la mia schiena, con una presa ferrea , per quanto riuscivo a resistere.

Scansavo ogni suo attacco con una tranquillità che non pensavo di possedere, anzi ho pensato subito che sarei andata nel panico, invece no.

Dovevo raggiungere l'arco e le frecce e in quel momento aprì gli occhi..

Grave errore: sentì una presa sul mio braccio, mi sono distratta di un secondo e adesso dovevo rimediare.

-Non ti distrarre, il nemico non avrà mai pietà di te..- disse Sesshomaru severo.

-E tu non mi sottovalutare, l'avversario non è sempre stupido..- dissi lasciandolo perplesso. Con il braccio libero gli presi il braccio e riuscì a girarlo in modo che potesse mollare la presa sul mio; sentì un piccolo gemito provenire dalle sue labbra, forse un gemito di stupore, non se lo aspettava proprio, pensava di avermi in pugno.

Vidi subito arco e frecce e in un attimo raccolsi entrambi gli oggetti; quando mi girai avevo già la freccia pronta per essere scoccata e gli artigli di Sesshomaru fermi a mezz'aria. Eravamo l'uno di fronte all'altro, immobili, illuminati solo dala luce lunare.

I nostri sguardi si incrociavano e le nostre anime fremevano: sentivo per la prima volta la sua anima in subbuglio, stupita da ogni mio gesto e dalla mia tenacia a resistere ai suoi attacchi. Lentamente mi alzai da terra e mantenendo sempre la freccia tesa mi avvicinavo sempre di più a Sesshomaru, mentre lui indietreggiava lentamente tenendo le mani in alto.

Per la prima volta ero io a tenere in pugno il demone , sarrà il mio potere a rendermi così forte, oppure è la sua presenza a rendermi tale.

Mi fermai con i passi ma Sesshomaru continuava ad indietreggiare, fino a che non si fermò nel corridoio: in quel momento non vidi solo il vortice ma anche un'aura demoniaca abbastanza forte da farmi tremare per un attimo la mano con cui mantenevo l'arco.

Sesshomaru si stava trasformando, o meglio stava cacciando la sua aura demoniaca completa, sarà che forse sfidarlo non è stata una buona idea..

-Se-Sesshomaru?-perfetto, ero nei guai fino al collo.

Sotto ai miei piedi si formò un cerchio azzurro che piano si trasformò in una barriera: perchè i miei poteri mi stavano difendendo dal mio demone? Non mi avrebbe mai ferita, o almeno speravo fosse così.

Continuavo a tenere l'arco teso e vidi Sesshomaru avvicinarsi piano: avevo troppa paura, quasi non reggevo l'ansia e lo stress che si stava formando nella mia testa, poi voltai lo sguardo verso fuori e vidi una luna piena farsi spazio nel cielo, coprendo tutte le stelle; sarà forse che è l'influenza della luna a renderlo più.. violento?

Appena voltai lo sguardo mi spaventai a morte: Sesshomaru era vicino a me e aveva gli occhi rossi come il sangue, quasi non si riconosceva. Non rispondeva più al suo controllo, aveva perso ogni briciolo di calma.

Non appena alzò gli artigli verso di me , scoccai la freccia e me ne pentì amaramente: vidi Sesshomaru cadere a terra con la freccia nel petto, dove si trovava il suo vortice, e una forte luce illuminargli il viso che piano piano tornava del suo aspetto naturale. Lo avevo purificato?Può essere ma una sensazione sgradevole prese il controllo del mio cervello.

Un tuffò al cuore bastò a farmi lanciare verso di lui e, prendendogli la testa fra le mani, la poggiai delicatamente sulle mie gambe e subito delle lacrime scesero lungo il mio viso.

-Sesshomaru no ti prego, ti prego amore mio scusami, non morire, non farlo non mi lasciare da sola proprio adesso io..- sentì una mano lungo la mia guancia che asciugava le mie lacrime. Guardai negli occhi il mio demone che sorrideva un po beffardo della scena.

-Mi pare di averti detto che una freccia non mi ucciderà di sicuro, no?- disse Sesshomaru togliendosi la freccia dal petto con naturalezza.

-IDIOTA!- lo spinsi e mi alzai, andandomi a chiudere nel bagno come una bambina.

Mi aveva fatto prendere una paura tremenda, non solo si era trasformato quasi e mi stava per uccidere lui, ma poi ha anche il coraggio di fare il cretino, il solito cretino!

Mi ha guardato con quel sorriso beffardo come per dire “ ti pare che muoio per così poco?”.

Prendersi gioco di me in questo modo?No, lo uccidevo sul serio!

Aprì la porta e non appena uscì fuori, puntai di nuovo verso di lui arco e frecce, mentre era di spalle. Silenziosamente mi avvicinai a lui e con un piccolo sorrisetto , scoccai la freccia verso la sua schiena.

Non dovevo colpirlo alle spalle, è sleale.

Sesshomaru si girò di scatto e bloccò la freccia, spezzando anche questa in mille pezzi e lentamente si avvicinava verso di me: andai a finire vicino al muro, con lui che mi sovrastava e mi bloccava le braccia con le sue forti mani.

-Non è certo una cosa corretta colpire un nemico alle spalle, non trovi Rin?- Sesshomaru mi scrutava come se fossi la sua miglior preda.

-Non è bello prendersi gioco di me, non è vero Sesshomaru?- però certo in questa posizione tutto ho, tranne che la voglia di combattere.

-E ora che sei disarmata, liberati da me..- mi baciò il collo, mi stava facendo impazzire maledizione, ma dovevo resistere fino all'ultimo.

-Va bene..- dissi e in un attimo gli diedi un calcio nel petto, mandandolo temporaneamente KO, poi raggiunsi il tavolo, per prendere di nuovo le armi.

Vidi Sesshomaru avvicinarsi ma ad un certo punto svenne a terra.

-Sesshomaru!Ah no eh non ci casco di nuovo!- lo guardai per bene dall'alto, stavolta non mi sarei fatta fare sciocca.

Non rispondeva e non faceva nulla per farmi capire che stava scherzando, lo spingevo anche con il piede ma con pessimi risultati.

Mi preoccupai seriamente e mi abbassai di scatto, ma proprio in quel momento Sesshomaru mi prese un braccio e mi portò sotto di lui, guardandomi sempre soddisfatto delle sue tecniche di prese in giro.

-Sei malefico! Giochi sul fatto che io mi preoccupo di te e..- mi bloccai.

Il suo petto non accennava a smettere di sanguinare , era tutto sporco di sangue e la ferita non si rimarginava: strano di solito i demoni si curano da soli.

Mi preoccupai, stavolta sul serio.

-Sesshomaru stai sanguinando!!La freccia non ti permette di rimarginare la ferita, maledizione alzati e mettiti sul divano muoviti!!!- dissi capovolgendo la situazione e mettendomi sopra di lui.

-Rin non ti preoccupare è solo una ferita..- disse Sesshomaru, ma il suo viso mentiva : stava soffrendo, la freccia sacra lo aveva purificato.

-Sesshomaru zitto e fai come ti dico!- lo alzai da terra con forza e lo feci stendere.

Corsi nel suo studio e presi tutto quello che poteva servirmi: acqua ossigenata, ago per suture insieme al cotone e bende di tutti i tipi.

Tornai di corsa in salone e vidi la sua mano sul petto, proprio dove era la ferita.

Era colpa mia se stava così male, sono la solita stupida.

Avevo scoccato la freccia nel suo petto senza sapere che probabilmente non sarebbe riuscito a prenderla in tempo e non sapendo che non gli avrebbe permesso l'autoguarigione.

-Rin ti prego non piangere, va bene anche solo una benda, non mettermi i punti, va contro il mio regolare sviluppo di cicatrici..- Sesshomaru mi bloccò le mani fra le sue, cercando di calmarmi.

-No Sesshomaru io ti ho ferito, non me lo perdonerò mai..- dissi trattenendo i singhiozzi.

-Rin, vieni qui..- disse Sesshomaru e in un attimo le mie labbra si poggiarono sulle sue in un bacio dolce.

-Ti amo Rin..- disse Sesshomaru ad un centimetro dalle mie labbra.

-Anche io Maru...- dissi per poi continuare a medicarlo- Ora non distrarmi , ti sto medicando!-

-Va bene dottoressa!- disse Sesshomaru alzando le mani in alto, come se fosse in arresto.

Per quella sera poteva bastare con i combattimenti, domani avremmo continuato.

Quindi in realtà, io sarei una sacerdotessa?.

Non ci capisco nulla!


 

 

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Capitolo 13
*** Via da qui ***


Per mano mia andrete tutti all'inferno

Forse non del tutto per mano mia..

Rin, lei è la causa di tutto questo, ha riaperto il pozzo per uccidervi tutti..

Rin..Rin..Rin..

 

 

Mi svegliai di soprassalto, con il cuore che batteva forte nel petto e la fronte completamente sudata per colpa di quell'incubo.

Ma che diamine mi sta succedendo, perchè un senso di angoscia mi pervade il petto, dovrei essere felice che sto scoprendo le parti più misteriose della mia anima e invece faccio incubi sul destino dei miei compagni: non voglio essere io la causa della loro morte.

Una lacrima solitaria scese lungo la mia guancia e prima che potessi asciugarla, la porta si spalancò nel vero senso della parola e vidi Sesshomaru con il viso preoccupato: mi osservava , mi scrutava , pensando che stessi per avere un attacco di cuore o qualcosa del genere.

-Rin, sento il tuo cuore a mille, stai bene?- mi disse avvicinandosi a me e abbracciandomi per farmi calmare.

-S-si Sesshomaru scusami è che ho fatto un incubo e Naraku era presente nel sogno, diceva che anche per mano mia sarete andati tutti all'inferno e io..- non finì la frase che scoppiai in lacrime fra le braccia di Sesshomaru, terrorizzata per le loro sorti.

-Quel bastardo, ti tormenta anche nei sogni!Non ti preoccupare Rin, andrà tutto bene, non temere ..- disse Sesshomaru accarezzandomi la testa e asciugandomi con le dita le lacrime.

-Promettimelo Sesshomaru..- dissi sperando che lui mi dicesse che sarebbe stato attento e cosciente e non avrebbe fatto nulla che potesse metterlo in pericolo.

-Si Rin, non ti preoccupare, ora alzati che tra un po vengono Inuyasha e Kagome , oggi non vanno a lavoro, gli ho raccontato di ieri notte..- disse Sesshomaru alzandomi delicatamente dal letto , come una principessa.

-Come sta la ferita fammi vedere..- dissi preoccupata per la ferita della freccia che gli ho scoccato ieri notte, rischiando di ucciderlo.

-Sto bene Rin, dai vatti a preparare..- disse Sesshomaru scostandosi da me e uscendo dalla stanza, mi stava nascondendo sicuro qualcosa.

Perchè non voleva mostrarmi la ferita?Forse ancora non si era richiusa e non vuole farmi preoccupare, ma così mi preoccupo ancora di più maledizione!

Sbuffai sonoramente e presi le prime cose che mi capitarono a tiro nell'armadio e mi diressi verso il bagno, chiudendo la porta a chiave.

Mi sciacquai per bene la faccia, facendo scorrere via tutte le ansie di quell'incubo, ancora però non potevo non pensarci, è stato orribile, non doveva succedere quello che ho sognato, avrei perso tutto ancora prima di incominciare la mia nuova vita.

Sapevo che per proteggere loro , mi sarei dovuta impegnare ancora di più con le arti spirituali e soprattutto nel combattimento, se fossi rimasta indietro non avrei potuto aiutare nessuno.

Guardai la cicatrice sul mio petto e la sfiorai con le dita: dovevo combattere anche per questo, per l'oltraggio subito da uno stupido demone , avrei vinto la battaglia, anche la mia battaglia, il mio orgoglio ne necessita.

Parlavo come Sesshomaru , stando sempre con lui stavo iniziando seriamente a pensarla come la sua testa cocciuta; sicuro in guerra non era un irresponsabile, ma faceva spesso di testa sua e la cosa mi preoccupava troppo.

Improvvisamente le mie gambe non mi reggevano più in piedi, sentivo come se qualcosa o, meglio, qualcuno mi stesse trascinando al suolo, con una forza spaventosa e soprattutto maligna. Cercai di restare aggrappata al lavandino, feci ricorso a tutte le mie forze; mi guardai allo specchio e vidi un'aura nera formarsi dietro alla mia schiena , come se qualcuno mi stesse quasi infettando della sua malignità.

Rin non puoi resistere, presto morirai o morirà il tuo dolce demone..

La voce mi rimbombava nella testa e i miei muscoli stavano per cedere, non riuscivo a mantenere il contatto con la realtà, presto avrei ceduto.

Per colpa tua moriranno tutti..

Piansi di nuovo, ma stavolta le mie lacrime erano di sangue, come se qualche capillare fosse scoppiato nei miei occhi, stavo malissimo e quanto avrei voluto che Sesshomaru fosse li a proteggermi.

Ma qualcosa mi fece trovare una speranza: io avevo dei poteri spirituali, potevo respingere quella forza con la purezza della mia freccia, ma con me non avevo nessun tipo di arma.

Chiusi allora gli occhi e trovai il centro della mia energia, non credevo fossi capace di farlo, ma a quanto pare questo bastava ad allontanare quella figura scura dietro di me, presto avrei ceduto, dovevo sbrigarmi.

-Basta, ora fa silenzio!- dissi ad alta voce e con tutte le mie forze mi girai verso quella figura e puntai la mano aperta verso di essa: una luce forte si sprigionò per la stanza e l'oscurità che prima era dominante , ora non c'era più, era svanita nel nulla.

Tirai un sospiro di sollievo, era andato tutto liscio come l'olio, ma mi stupisce che Sesshomaru non abbia percepito questa presenza nella sua casa.

Faccio appello ai miei sospiri e cerco di avvicinarmi il più possibile alla porta: riesco ad appoggiarmi al muro e a girare la chiave, con un'enorme fatica.

Appena misi la testa fuori dal bagno, chiamai Sesshomaru ad alta voce, sperando che lui mi sentisse.

-Sesshomaru!!-

In un attimo lui era davanti a me e i suoi occhi si sbarrarono quando videro i miei piedi di sangue, sembrava che mi stessi trasformando io in un demone.

-Rin che ti è successo?- disse Sesshomaru prendendomi in braccio, aveva capito che presto sarei andata a finire con la testa a terra.

-Sesshomaru, non hai percepito nessun aura maligna in questi 10 minuti?- dissi , rilassandomi fra le sue braccia.

-No, perchè cosa diamine è successo Rin?- disse con un tono un po arrabbiato, probabilmente lo dovevo chiamare, ma non avevo nemmeno la forza di parlare.

-N-Naraku , ero davanti allo specchio mentre mi stavo lavando il viso e improvvisamente ho sentito dietro di me un'aura maligna pervadermi il corpo. Non riuscivo a muovermi ed era una sensazione bruttissima, ho iniziato a piangere sangue per l'angoscia e ci mancava poco che svenivo, ma con le ultime forze sono riuscita a respingerlo con i miei poteri spirituali..- dissi osservando il viso di Sesshomaru farsi sempre più cupo e furioso, era veramente arrabbiato.

-Rin dovevi chiamarmi!Quel lurido bastardo ha nascosto la sua aura a me per prendere te, non la passerà liscia, lo ucciderò prima che possa passare per il pozzo-disse Sesshomaru con una voce rauca, probabilmente si stava per trasformare dalla rabbia, ma cercai comunque di calmarlo, non era il momento di fare il cane rabbioso.

-Sesshomaru non ti arrabbiare proprio adesso, piuttosto dammi una mano a vestirmi che da sola non ce la faccio..- dissi facendomi posare a terra delicatamente.

-Sicura che è solo per vestirti che vuoi una mano?- disse Sesshomaru riprendendo il suo colore naturale e facendo una faccia maliziosa: certo che quello cambia umore in meno di due secondi.

-Si!Sono stanca e fare “movimento” ora non mi sembra il caso..- dissi ridendo e osservando la sua faccia : alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente, probabilmente avevo capito una cosa per un'altra.

-Poi dai a me del pervertito, il collirio te lo metti da sola?- disse Sesshomaru guardandomi di sbieco.

-Ma la tua faccia diceva altro..- dissi incrociando le braccia al petto e camminando lentamente vero il lavandino dove avevo appoggiato le mie cose.

-Sto qua vicino alla porta, se ti servo me lo dici..- disse Sesshomaru passandosi la mano nei capelli: che diamine proprio ora deve fare lo splendido, quando io non posso fare nulla.

Incominciai a cambiarmi e potevo percepire il suo sguardo sul mio corpo: era decisamente imbarazzante spogliarsi davanti a lui se non per doppi fini.

Poi improvvisamente Sesshomaru si girò dall'altro lato e incrociando le braccia al petto, mi diede elegantemente le spalle.

-Sento la tua tensione anche ad un centimetro di distanza, se hai vergogna basta dirlo e mi sarei girato subito..- disse Sesshomaru tranquillamente.

-I-io non ho vergogna!- dissi mentendo altamente, nonostante tutte le volte che mi ha visto nuda , ancora mi dava fastidio spogliarmi davanti a lui normalmente.

Sesshomaru fece una piccola risata, mettendosi la mano sulla fronte e sospirando.

Proprio mentre tavo per ribattere, il campanello della porta suonò e Sesshomaru andò ad aprire, lasciando per sfreggio la porta del bagno aperta.

Feci una corsa per chiuderla, rischiando seriamente di cadere a terra, scivolando sul tappetino: sentì delle voci ed erano Inuyasha e Kagome.

Sesshomaru probabilmente avrà detto a Kagome dell'accaduto nel bagno, perchè se no non si spiega la sua furia a farmi aprire a tutti i costi la porta.

-Rin apri la porta adesso!- disse Kagome dando dei colpetti.

-Ma mi sto vestendo!- dissi mezza nuda nel bagno.

-Ti ho visto sempre nuda ora ti vergogni?Muoviti e apri!- disse Kagome alzando la voce.

-Va bene arrivo arrivo..- dissi mantenendomi l'asciugamano addosso.

Appena aprì la porta, Kagome si fiondò nel bagno, richiudendo la porta a chiave : mi guardava con una faccia come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, forse dovevo sul serio chiamare Sesshomaru in quel momento? Ma io credevo che avesse percepito l'aura maligna all'interno della casa.

-Rin come stai?Sei tutta integra, Sesshomaru mi ha raccontato tutto! Meno male che non sei stata contaminata- disse Kagome preoccupata e perlustrando ogni centimetro del mio corpo.

-Kagome sto bene davvero non c'è bisogno che ti preoccupi ehehe..- dissi mettendomi una mano dietro al collo e sorridendo debolmente.

Kagome era un po scettica , si vedeva chiaramente, ma poi si convinse che era tutto ok e non fece altre storie riguardo alla questione di Naraku, piuttosto mi guardò con un sorrisetto soddisfatto, forse sapeva della piccola lotta che abbiamo avuto io e Sesshomaru stanotte.

-Ho saputo che hai messo al tappeto il Grande Demone Cane, come ci si sente ad aver battuto un pezzo grosso?- disse Kagome battendo le mani davanti a me.

-Eehe, diciamo che non è stato semplice, però..- mi fermai ripensando alla freccia che gli avevo scoccato nel petto, rischiando seriamente di ucciderlo.

-Rin non ti preoccupare per la freccia, hai reagito di istinto, vedi che gli passerà la ferita..- disse Kagome sorridendomi.

-Sarà, ma comunque mi dispiace e si, l'ho messo fuori uso, ma anche lui ha messo fuori uso me, è stato un vero inferno!- dissi toccandomi la testa, era stata una vera fatica combattere contro Sesshomaru.

-Rin , Naraku è ancora peggio sappilo..- disse Kagome sfiorandomi la guancia.

-Lo so, dobbiamo mettercela tutta!-

-A proposito di questo , ti ho portato arco e frecce tutti tuoi, così potrai combattere anche tu e muoviti a vestirti che stamattina si fa allenamento!- disse Kagome allontanadosi da me e uscendo dal bagno.

Allenamento?Ma io non mi sento bene!

Va bene, dopo tutto non devo perdere neanche un attimo, sono io l'unica debole fra loro, devo rifarmi il prima possibile.

Preparata di fretta e furia , uscì dal bagno e vidi tutti già pronti per allenarsi: notai che portavano degli strani abiti, probabilmente questi si portavano nell'epoca Sengoku.

Inuyasha aveva un Hakama , ovvero un pantalone rosso legato all'altezza della vita,un kosode, cioè una maglia della salute, l'Hitoe cioè una giacca di colore rosso e un obi. La sua veste era tutta rossa e la stoffa era stata ricavata dal pelo di topo del fuoco, infatti era resistente al calore.

Sesshomaru indossava un Kimono pressocchè bianco, con uan corona di fiori disegnata sul colletto e sulle maniche, un favo rosso, un'armatura capace di rigenerarsi da sola e un obi alla vita.

Kagome invece portava una tunica che consisteva in un pantalone rosso largo e una maglia ad incrocio bianca, i capelli legati in modo morbido e la frangetta libera sulla fronte.

Io ero l'unica a indossare qualcosa di normale, mi sembra particolarmente strano, mi stava venendo quasi da ridere vedendoli vestiti in quel modo ma feci bene a non farlo.

-Rin, noi siamo pronti, tu vieni vestita così ad allenarti?- disse Kagome osservandomi; io avevo messo un jeans e una felpa sopra , le scarpette da ginnastica e i capelli legati in una coda alta.

-Se mi aveste detto che dovevo indossare il kimono lo avrei fatto senza problemi!- dissi incrociando le braccia e osservandoli dalla testa ai piedi.

-Non abbiamo tempo da perdere ora, dobbiamo allenarci, vieni qui Rin..- disse Sesshomaru porgendomi la sua mano.

Mi trascinarono vicino a loro e improvvisamente una luce bianca inondò la stanza, trasportandoci in uno spazio verde ed enorme.

Rimasi stupita, come era possibile che da casa siamo arrivati in un prato enorme e soprattutto isolato.

-Siamo in una dimensione diversa Rin , spesso ci alleniamo qui, Sesshomaru può usare questa tecnica..- disse Inuyasha vedendomi perplessa.

-O-Ok.. Ma io non ho arco e frecce!- dissi mettendomi le mani nei capelli.

-Tranquilla Rin, ti ho detto che te le avevo portate io .. - disse Kagome.

Mi porse un arco bellissimo: era pieno di incisioni , perfetto in tutti i dettagli.

Aveva penso delle lettere incise, ma non seppi decifrarne manco una.

-Quest'arco si chiama Shogai, significa “ Arco della Vita”, lo do a te perchè tu possa fare chiarezza nella tua mente quando combatti..- disse Kagome guardandomi perplessa- Rin va tutto bene?-

-S-si è che ancora non ci credo..- dissi prendendo delicatamente l'arco fra le mani.

-Queste frecce invece sono Heiwa Yajirushi, cioè frecce della pace, quando le scoccherai il tuo potere sarà sempre più forte..- disse Kagome porgendomi le frecce con il loro contenitore.

Ebbi una forte scossa nel petto, è come se sia l'arco che le frecce mi stessero comunicando qualcosa: dovevo forse usarle?

-Rin devi colpirmi di nuovo..- disse Sesshomaru osservandomi.

Dovevo di nuovo rischiare di ucciderlo?Ero combattuta fra non farlo e farlo, ma se avessi voluto diventare più forte, dovevo affrontare anche la sfida più dura.

-V-va bene..- tremolante impugnai l'arco e presi una freccia.Mi tremavano di nuovo le mani e non riuscivo a concentrarmi, la figura della sua ferita nel petto ancora non svaniva, ancora ero troppo debole per farlo.

In un secondo Sesshomaru venne verso di me , pronto ad attaccarmi, e in quel momento innalzai una barriera con l'arco.

-Se non lo fai tu, sarà il nemico ad attaccarti ricordatelo , Rin!Ora qua io sono solo il tuo nemico che ti farà a pezzi se non combatterai..- disse Sesshomaru osservandomi con degli occhi che facevano paura: era come se si stava ritrasformando come aveva fatto la sera precedente.

Mi girai verso Kagome e vidi che già stava combattendo contro Inuyasha e non ci andava nemmeno leggero: scoccava frecce e usava i suoi poteri con una rapidità da fare invidia e Inuyasha usava la sua spada senza farsi problemi di ferirla.

Dovevo vincere la paura di ucciderlo, perchè nessun nemico avrebbe pietà di me.

-Va bene Sesshomaru, l'hai voluto tu..- dissi voltandomi verso di lui e con una mano spinsi la barriera verso di lui, scaraventandolo dall'altra parte.

Presi di nuovo la freccia e stavolta la scoccai con più forza e il colpo andò a segno: lo colpì alla coda e una morsa mi prese lo stomaco, mi stavo preoccupando di nuovo per lui.

Abbassando la guardia non percepì il colpo che stava arrivando dritto verso di me: i suoi artigli mi si conficcarono nel braccio, erano delle lame taglienti che mi trapassavano la carne, ma ho subito di peggio, non sono caduta subito.

Vidi il volto di Sesshomaru soddisfatto, mi aveva colpito in pieno, che bastardo.

Feci un piccolo sorriso e in un attimo gli diedi un calcio in faccia, facendolo allontanare.

Ma quindi l'odore del mio sangue lo faceva distrarre, ottimo indizio.

Improvvisamente però sentì una brezza leggera venire verso di me; era il colpo di Inuyasha che era stato deviato da Kagome e ora stava per raggiungermi.

Impugnai l'arco e lo conficcai a terra , piegandomi dietro di esso; questo formò una barriera abbastanza forte da fermare il colpo , senza danneggiarmi più di tanto, ebbi solo un piccolo taglio sulla guancia , ma nulla di preoccupante.

Kagome mi gurdò preoccupata e stava per dirigersi verso di me, ma la fermai in tempo, non avevo bisogno di nessun aiuto.

-Quindi in questo momento siamo tutti avversari giusto?- dissi sorridendo.

-Esattamente..- disse Inuyasha ridendo.

-Allora vediamo quest'arco quanto resiste..- dissi e impugnai una freccia per poi scoccarla verso Inuyasha, ma fu deviata dalla freccia di Kagome, che me la spezzò.

Vidi in Kagome degli occhi di fuoco, anche lei era pronta a scoccare una freccia contro di me: in quel momento , forse per paura o forse perchè la mia forza si era duplicata a dismisura, la spada di Sesshomaru iniziò a pulsare , fremendo dalla voglia di essere impugnata dal suo padrone.

Attorno a me si formò una nube azzurra che mi fece rimarginare le ferite ricevute da Sesshomaru e Inuyasha, forse era proprio Tenseiga che mi stava guarendo.

Approfittando del momento di stupore di tutti, scoccai una freccia contro Sesshomaru e Inuyasha , colpendo entrambi.

Poi mi avvicinai verso Kagome , disarmandola del suo arco , lanciandolo il più lontano possibile da lei e con le frecce la bloccai ad un albero, colpendola ai lembi del Kimono.

Improvvisamente gli occhi di Kagome si sbarrarono e i suoi occhi trasmettevano terrore: mi chiesi perchè questa reazione , non l'avevo colpita da nessuna parte e..

-Ma cosa diam..- non finì la frase che vidi arrivare un turbine di energia verso di me.

Mi ritrovai a pensare che ero palesemente morta, che probabilmente non ce l'avrei fatta , ma in quel momento il mio arco mi parlò con la forza dello spirito, mi stava chiedendo di impugnarlo e scoccare una freccia all'interno di quel turbine.

La cosa migliore sarebbe stata scappare, ma in quel momento avevo Kagome da proteggere, era dietro di me non potevo lasciarla morire oppure permettere anche solo che si sarebbe ferita per la mia codardaggine.

Presi la mira , cercando di non farmi spostare troppo dal vento e, raccogliendo tutte le mie forze, concentrai tutto il mio potere in quella freccia.

Bastò un attimo: la freccia andò nel turbine, provocando una grande esplosione al suo interno, le due forze si stavano combattendo avidamente, con una potenza che chiunque avrebbe definito spaventosa.

Io ero dall'altro lato con una mano tesa verso l'energia e cercavo di mantenere la forza della freccia nel turbine, perchè da sola non ce l'avrebbe fatta. Stavo avendo la peggio, il turbine demoniaco stava per inghiottirmi ma in quel momento partì un'altra freccia che mi sfiorò la guancia.

Mi girai verso Kagome e la vidi con l'arco ancora teso per il tiro; era riuscita a liberarsi e adesso stava cercando di aiutarmi in tutti i modi a non rimanere secca dal colpo.Grazie a lei ho avuto la meglio e il turbine scomparve nel nulla, ma percepì ancora qualcosa che stava venendo nella nostra direzione , era una freccia sacra che stava ritornando indietro e puntava proprio a Kagome.

In un attimo la spinsi, facendola cadere a terra e per la seconda volta beccai io la freccia: la fermai fra le mani, ma mi ferì profondamente , tanto che il mio sangue scorreva fluidamente dalla mano sinistra. Strozzai un urlo di dolore, arrivò così veloce che se mi avesse preso nel petto sarei morta sicuro stavolta.

Vidi Sesshomaru e Inuyasha dall'altro lato increduli che eravamo state brave a respingere il colpo, ma lo sguardo di Inuyasha si soffermò sulla mia figura : ero immobile, con questa freccia fra le mani e il sangue che mi colava dalla mano.

-Sesshomaru rischiamo di ucciderla così però..- disse Inuyasha guardando il fratello

-Non ti preoccupare Inuyasha, lei sa quello che deve fare..- disse Sesshomaru

Si fosse per lui potrei tornare a casa anche mezza morta, l'importante è che combatto e capisco cosa significa il pericolo; mi venne un capogiro ma per fortuna mi ressi in piedi, ero abbastanza stravolta dall'energia demoniaca che ancora non ero riuscita a riprendermi del tutto.

La stessa freccia che avevo nella mano, la tolsi dal muscolo e la puntai, bagnata del mio sangue, verso Sesshomaru. Senza troppi complimenti la scoccai con rabbia verso di lui, colpendolo sulla spalla.

Sesshomaru prese il colpo, lo notai dal suo sguardo contrito e dolente, e si accasciò a terra , mantenendosi la spalla.

-Ora ti va bene, Grande Demone?..- dissi avvicinandomi sempre di più a lui.

-Maledetta..- disse Sesshomaru contrito dal dolore.

-Stai notando che non ti sto colpendo nei punti vitali, potresti ringraziarmi..- dissi togliendogli la freccia dal petto e curando la sua ferita con i miei poteri- Dovresti stare meglio ora..-

-Perchè mi curi se sono un tuo nemico?..- disse Sesshomaru con voce rauca.

-Perchè ti amo..- dissi dandogli un leggero bacio sulle labbra.

Purtroppo il sangue che usciva dalla mano, unito a quello che usciva dal braccio, mi fece perdere i sensi e svenni fra le braccia di Sesshomaru.

Ne avevo perso troppo e mi sono stancata abbastanza, per me l'allenamento sarebbe finito li.

Mi risvegliai tutta frastornata ma leggermente accarezzata dalla brezza primaverile: sentivo l'erba pizzicarmi il viso e il rumore di due spade che si combattevano.

Capì subito che ero ancora lì, sul campo di combattimento, dove sono svenuta fra le braccia di Sesshomaru per il troppo sangue perso.

Mi girai lentamente , trovando Kagome vicino a me , anche lei stava riposando, mentre Inuyasha e Sesshomaru continuavano a combattere.

-Rin ti sei svegliata! Meno male, allora le bende hanno fatto effetto..- disse Kagome sorridente.

Già , le ferite : mi guardai la mano e vidi una benda al centro che mi fasciava anche il polso, mentre il mio braccio era completamente fasciato, un po quando ci si rompe l'osso, la stessa cosa pi o meno.

Provai ad alzarmi, senza proferir parola e notai che non avevo più i miei vestiti, ma indossavo un Kimono bellissimo tutto colorato e pieno di fiori. Rimasi incantata da tale bellezza che quasi non credevo di averla indossata, era delicatissimo e avvolgeva le mie curve con una morbidezza che nessun vestito mai era stato capace di donarmi.

Sorrisi, sapevo chi me lo aveva dato, sicuramente Sesshomaru; mi ha sempre portato doni, da quando ero piccola, non mi stupisce che continua a farlo.

Kagome mi aiutò ad alzarmi e subito sentì gli occhi di Sesshomaru perforarmi la schiena , sapevo che mi stava guardando, si stava solo accertando che stessi bene.

-Sesshomaru non ti distrarre, Rin è bella ma non sbavare come i cagnolini..- disse Inuyasha provocando il fratello.

-Mezzo demone scampato alla morte, non avrò pietà di te! - disse Sesshomaru riprendendo lo scontro.

Si voleva solo accertare che era tutto a posto e che i suoi artigli velenosi non mi avessero ucciso.

Feci un lungo respiro e inspirai quell'aria pura e fresca che mi sfiorava i capelli: chissà forse anche nell'epoca Sengoku l'aria è così pura, sarò felice di respirarla tutti i giorni allora fino all'ultima particella di ossigeno presente nell'aria.

-Kagome , raccontami un po dell'epoca dove ho vissuto..- chiesi dolcemente , sedendomi a terra.

-Beh Rin, era tutto così bello, proprio come adesso. Certo la calma non era sempre così calma ma alla fine si stava bene , si sta bene ovunque con le persone giuste ..- disse Kagome sedendosi accanto a me e godendosi quel momento di pace.

-Continuo ad avere paura Kagome, non so se ce la farò a combattere..- dissi chiudendo gli occhi e permettendo al sole di sfiorarmi la pelle bianca .

-Rin, non temere, ci siamo noi..- disse Kagome abbracciandomi.

-Kagomeeeeeeeeeee!- disse Inuyasha furioso

-Inuyasha ma cosa c'è?- disse Kagome spaventata dalle urla del suo ragazzo.

-Questo maledetto cagnaccio mi ha dissanguato, dammi delle bende!- disse Inuyasha mantenendosi il braccio.

-Sesshomaru insomma! La vuoi finire di essere così aggressivo?- dissi incrociando le braccia al petto.

-Umana me lo ha chiesto lui..- disse Sesshomaru voltandosi di spalle- Comunque andiamo , si è fatto tardi , nell'altra dimensione sono le nove di sera-

-Le nove?!Cioè abbiamo saltato il pranzo e il pomeriggio?- chiese Kagome incredula.

-Si muoviamoci ora..- disse lapidario Sesshomaru.

-Kagome ogni dimensione ha uno spazio di tempo diverso, pensi di essere qui da poche ore invece ci sei da quasi tutto il giorno..- disse Inuyasha mantenendosi il braccio.

In quel momento l'orario era l'ultimo dei miei problemi, non mi interessava minimamente che ore fossero. La cosa che mi ha colpito è stato l'atteggiamento di sufficienza di Sesshomaru; un attimo prima si era preoccupato e invece adesso ha di nuovo la luna storta in fronte! Ma che idiota!

Mi avvicinai a loro solo perchè dovevamo tornare, non per altro.

Tornammo a casa e Inuyasha e Kagome andarono via.

Restammo solo io e Sesshomaru: lui era in camera da letto e io sul divano con una tazza di camomilla, ero troppo agitata per stare vicino a lui.

Umana..

Feccia umana , avrebbe aggiunto volentieri secondo me!

Perchè quest'aggressività nei miei confronti?Anche oggi che mi ha colpito al braccio e non mi ha nemmeno chiesto scusa. Sento ancora la sensazione della carne lacerata , sento ancora il sangue scorrere sul mio braccio e le ferite dolenti.

Che fastidio, almeno poteva essere più delicato con me visto che sono SOLO un'umana come dice lui.

Che valore ha la mia vita in confronto alla sua?Nessuno.

Lasciai la tazza sopra al tavolino di cristallo e mi stesi sul divano, non mi andava proprio di dormire vicino a lui stanotte, avrei preferito piuttosto dormire a terra.

Chiusi gli occhi e caddi in un sonno profondo, ero talmente stanca e indolenzita che non riuscivo nemmeno a reggermi in piedi.

 

Lui ti ucciderà, sei solo una debole umana..

Sei la sua preda e presto ti ucciderà..

Feccia umana..

Lurida umana...

 

 

Mi svegliai di soprassalto, un altro incubo ha percosso il mio animo e di nuovo il mio cuore batteva forte, non riuscivo a calmarmi stavolta. Avrei tanto voluto chiamare Sesshomaru, ma non mi sembrava più di tanto il caso, anche perchè ero talmente arrabbiata con lui che mi sarei solo agitata.

Improvvisamente suonarono alla porta, erano le tre di notte, chi poteva mai essere a quest'ora?

Sentì dei passi provenire dalla camera da letto e sapendo che era Sesshomaru mi sono rimessa a dormire sul divano, cercando di placare i bollenti spiriti di rabbia repressa.

Sentì solamente delle voci.

-Sesshomaru devo parlarti..- disse una voce, probabilmente per quello che ho sentito era Inu NoTaisho.

-Padre che vuoi?- chiese scortese Sesshomaru, ma che gli prendeva.

-Nervoso?Comunque è urgente , Naraku è entrato nel pozzo e sento che sta per succedere qualcosa di terribile..- disse il padre preoccupato.

-Entra.- disse semplicemente Sesshomaru.

Presuppongo che sia entrato, ho sentito la porta chiudersi, per lo più a chiave.

-Sesshomaru ma perchè Rin dorme sul divano?- chiese il padre.

-Non lo so che gli prende e non mi interessa..- disse Sesshomaru tranquillamente,come se la cosa non gli riguardasse e io fossi una qualunque.

Inu NoTaisho non si espresse, lasciò perdere lo strano atteggiamento del figlio, sapeva dei suoi alti e bassi , quindi non domandò più di tanto.

Quella che restò ferita ero io, le sue parole, taglienti più dei suoi artigli, mi avevano ferito in petto come se qualcuno mi avesse accoltellato.

Piansi silenziosamente, reprimendo anche i singhiozzi, non volevo essere scoperta in nessun modo: le ferite si rimarginano e io come pretendo di essere amata da un demone gelido e freddo come lui? Mi sono illusa da sola, mi servirà da insegnamento.

Sentì dei passi dietro di me e cercai addirittura di non respirare, avevo paura che fosse Sesshomaru e che potesse accadermi qualcosa di decisamente brutto.

Ora avevo paura di lui, non pensavo di poterne avere: chi si ama non fa paura, invece forse in questo caso si.

-Rin non ti preoccupare sono io, il papà di Sesshomaru..- disse quella voce tranquilla dietro di me.

Tirai un sospiro di sollievo e mi asciugavo le lacrime con le mani, dovevo buttare fuori di me quella tristezza assoluta che governava nel mio petto.

-Dottor Taisho, salve mi dica, come mai a quest'ora?- chiesi con la voce impastata dal finto sonno.

-Rin dobbiamo partire stanotte per il pozzo, sta per succedere qualcosa di brutto.Sesshomaru e Inuyasha si sono già avviati insieme a Kagome , tu preparati, vieni con me al pozzo..- disse con una voce calma.

Allora o stavo sognando,oppure è successo tutto di fretta e furia: dovevamo andare al pozzo ? Già dovevamo partire? E perchè Sesshomaru non mi ha svegliato?

Troppe domande e poche risposte, era meglio se mi alzavo e mi preparavo.

Mi misi un kimono rosso e nero con i fiori Iris disegnati sopra,sotto una tuta da combattimento; il trucco era leggero ma giusto per la battaglia, una bella donna non può peccare in questo. I capelli erano legati in una coda alta e fluente: lateralmente alla gamba misi dei pugnali che trovai nel cassetto di Sesshomaru e poi presi il mio fedele arco con le frecce e chiusi la camera da letto.

Ero pronta, potevamo andare ma prima di chiuderci per sempre la porta a chiave alle spalle , inspirai per l'ultima volta l'odore di casa, dicendo addio a quello che mi sono costruita in una vita intera.

La mia casa, i miei amici, i miei colleghi e il mio lavoro: stavo abbandonando tutto alle mie spalle , stavo chiudendo la porta alla nuova Rin e stavo aprendo le porte alla vecchia me in un'epoca dove sono nata e cresciuta.

Sarei tornata alle origini , non potevo essere più contenta di così, ma di certo non dimenticherò mai chi sono stata, non dimenticherò mai la mia indole, non dimenticherò mai tutte le persone che ho salvato nella mia vita e tutte le nuove vite che ho fatto nascere.

Mentre andavamo al pozzo, alzai lo sguardo, con una lacrima solitaria che mi solcava il viso e mi trovai a pensare.

 

Questa luna e queste stelle le ritroverò anche nel nuovo mondo.

Ma quest'epoca non fa per me, io non sono nata qui.

Io devo vivere dove il destino mi ha fatto nascere.

Tra i demoni e le selve , tra i pericoli e la calma .

Imparerò guardando indietro e percorrerò esperienze guardando avanti .

Se devo spendere la mia vita , per quel poco che ho da vivere da semplice umana, voglio farlo accanto a te , mio demone, anche se tu mi consideri niente.

 

 

Ho scelto di vivere così, addio amici miei.

Non salutai nessuno, nessun messaggio.

La mia scomparsa sarebbe stata all'inizio ricordata, ma poi chi si sarebbe ricordato di me dopo anni.

Con un nuovo sorriso sulle labbra e uno sguardo agguerrito , capì che la scelta che stavo facendo era quella giusta.

Non avevo bisogno di altro tempo per pensare, avevo già scelto che vita vivere.

Una vita con te Sesshomaru.

 

 

 

 

Eccomi qua!

Ecco che partono tutti per non fare più ritorno!

Che avrà Sesshomaru?

Lo scoprirete alla prossima

Baci Baci

ClosingEyes

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Capitolo 14
*** Sengoku ***


Arrivammo al pozzo e si percepiva chiaramente la presenza maligna di qualche demone. Ebbi dei lunghi brividi sulla schiena , tremavo come se avessi freddo.

Io e Inu salimmo le scale di corsa, il cuore mi batteva forte, avevo paura che fosse successo qualcosa a Sesshomaru, Kagome e Inuyasha, non capisco perchè non mi hanno avvisato prima , insieme le cose si fanno meglio maledizione!

Arrivati al tempio, una luce rossa e forte uscì dal pozzo: cercammo di resistere in tutti i modi ma era troppo forte e non riuscivo neanche a respirare quasi.

Nell'oscurità del pozzo vidi solo due occhi rossi come il sangue , poi il nulla.

Naraku, che tu sia maledetto.

 

 

 

 

 

 

 

Intanto Inuyasha, Sesshomaru e Kagome erano già all'interno del pozzo.

L'odore di Naraku si estese per tutto il perimetro di combattimento, era odore di terra e ossa, segno che era palesemente un cadavere resuscitato per una volontà ignota.

Improvvisamente delle lame taglienti passarono vicino a loro e Inuyasha capì subito di chi si trattava, ma stranamente non riusciva a perceèire il suo odore, quello di Naraku era troppo forte e nascondeva il resto.

-Kagura!- urlò Inuyasha nel buio, guardandosi bene intorno per quanto poteva.

-Vedo che la memoria non ti inganna, stolto mezzodemone!Riconosci subito le mie lame del vento- disse Kagura uscendo allo scoperto, con il ventaglio aperto fra le mani.

-Tzè il tuo vento è così leggero che mi pizzica il naso!Debole come te!- disse Inuyasha estraendo Tessaiga, la sua fedele spada, e puntandola contro di lei.

-Vedo che non siete al completo, dove si trova il caro paparino e quella ragazzina insolente?- chiese Kagura guardandosi intorno, sapendo però dove fosse Rin.

-Non hai il diritto di definire nostro padre in quel modo, ammasso di carne e ossa!Sei solo un demone inferiore..- disse Sesshomaru scricchiolandosi gli artigli.

-Difendi così tanto tuo padre e non pensi alla ragazzina?Sei cambiato Sesshomaru..- disse Kagura gustandosi il momento, Rin era nelle mani di Naraku.

-Kagura fossi in te parlerei poco di Rin , se fosse qui ti farebbe mangiare la polvere, non hai idea della sua forza..- disse Kagome impugnando la freccia.

-Tzè è un'insulsa umana, non vale nemmeno una piuma del mio vento..- disse Kagura ridendo in faccia a Kagome e scagliandole una lama contro.

Kagome si difese con la sua barriera sacra e, passate le lame, scagliò una freccia verso Kagura, che però scomparve nel nulla, proprio come il vento.

Si guardò intorno e percepì l'aura di Kagura dietro alle sue spalle ma non fece in tempo a girasi che fu colpita forte dal ventaglio , lacerando la schiena.

Kagome era a terra che sanguinava forte e il suo viso era contornato da un'espressione di dolore, stava soffrendo e Inuyasha non resse a quello sguardo e identificata Kagura , lanciò una cicatrice del vento.

-Maledetta!Come sei morta una volta morirai anche adesso!E stavolta sarà per man mia!- disse Inuyasha con gli occhi rossi dalla rabbia, si stava trasformando.

-Tzè pensi di battermi trasformandoti?- disse Kagura prima di sferzare altre lame contro Inuyasha.

-No penso di farti a pezzi e la cosa mi eccita da morire..- disse Inuyasha con una voce rauca e demoniaca.

Kagura ebbe un momento di esitazione , ma tanto cosa le importava, lei era solo un accumulo di terra e ossa , comandata a burattino da Naraku.

Sesshomaru si limitò a cercare Naraku, lasciando soli Inuyasha e Kagome nella battaglia.

Il suo obiettivo era lui e nessun altro, Kagura era inutile combatterci, l'avrebbe uccisa con uno schiocco di dita.

Stava per librarsi in aria quando ad un certo punto Kagura lo fermò, mettendosi davanti a lui e puntandogli il ventaglio alla gola.

Sesshomaru manteneva sempre la solita espressione ferma e gelida, non aveva certo paura di un insulso ventaglio di stoffa.

-Sesshomaru da quanto tempo, mi sei mancato, dimmi stavolta mi salvi?- disse Kagura con finti occhi tristi e persi.

Sesshomaru si ricordò di quella volta nel prato di fiori, dove aveva sentito l'odore del sangue di Kagura e subito si precipitò da lei, tentando di salvarla. Sapeva che avrebbe trovato lei, per questo la raggiunse, ma purtroppo Tenseiga non poteva aiutarla , era quasi putrefatta.

-Spostati non voglio combattere contro di te..- disse Sesshomaru scostandola con forza, lanciandola lontano da lui.

-Dove pensi di andare!Non troverai mai Naraku, piuttosto non ti preoccupi di quella ragazzina?Credi che non sia qui insieme a tuo padre?Ti sbagli!- disse Kagura divertendosi a confondere Sesshomaru.

Sesshomaru ebbe una morsa al petto, era decisamente preoccupato, ma cercò di non darlo a vedere : doveva far intendere che Rin non era la sua debolezza, se no sarebbe stato troppo facile per Naraku sconfiggerlo.

-Kagura non ho finito con te!- Inuyasha le si lanciò praticamente addosso colpendola più volte con gli artigli, dissanguandola quasi.

Kagome cercava di riprendere i sensi, aveva un forte dolore dietro la schiena e muoversi le era quasi impossibile, ma due forti braccia l'aiutarono a sollevarsi.

Inizialmente pensò fosse Inuyasha ma poi notò che stava combattendo contro Kagura, allora chi poteva essere?

-Kagome tutto bene?- chiese una voce dietro di lei.

-Signor Taisho! Come sta? Lei è gravemente ferito !- notò Kagome guardando il petto del suocero pieno di sangue.

-Questo sangue non è mio.. Questo è il sangue di Rin , quando ho provato a proteggerla da Naraku..- disse Inu guardando Kagome.

-Cosa?!!? Oh mio dio Rin!- disse Kagome mettendosi una mano davanti alla bocca.

 

Kagome, poggiata al suo arco, tentò di trovare Rin attraverso i suoi poteri spirituali, ma il pozzo era troppo pieno di auree demoniache, non riusciva ad identificare lo spirito di Rin.

Inuyasha era decisamente in difficoltà, si stava già stancando, ha usato troppo il suo potere demoniaco e adesso non riusciva nemmeno a mantenere Tessaiga.

-Devo farti i complimenti Kagura, sei forte..- disse Inuyasha guardando Kagura avvicinarsi per un nuovo attacco.

-Tzè mezzodemone, mica sono come te?- disse Kagura sferzando i suoi attacchi.

-Preferirei essere morto piuttosto che essere un burattino di Naraku!- disse Inuyasha e finalmente la colpì in petto, ferendola gravemente.

-Io ti ammazzo!- disse Kagura ma si fermò non appena percepì una presenza- Naraku allora sei voluto uscire allo scoperto-

Delle onde di energia arrivavano dal profondo tunnel oscuro: si poteva percepire palesemente l'odore sgradevole del miasma e quel ronzio di api, le solite spie di Naraku. Emerse dal miasma con una faccia soddisfatta, vendicatica, pronto ad uccidere quegli insulsi demoni, pronto a prendersi la sua vendetta.

-Sorpresi di vedermi?- disse Naraku ridendo malignamente.

-Maledetto bastardo!Stavolta ti farò fuori una volta e per sempre!- disse Inuyasha ringhiando.

-Fossi in te abbasserei la spada , ho qualcosa fra le mani molto caro a Sesshomaru, non vorrai uccidere mica... La sua bambina?- disse Naraku e con uno schiocco di dita, fece uscire dall'oscurità una figura , una donna familiare.

Ero io, piena di sangue e ferite.

Sentì la risata di Naraku,mi svegliai dal mio sonno e non appena aprì gli occhi mi trovai circondata da una gabbia che mi stringeva forte. Avevo lividi ovunque e il sangue mi usciva dalla bocca, il collo era incastrato fra lunghi artigli, una mossa falsa e sarei morta. Vidi il volto di Sesshomaru farsi pallido, ma non mi interessò più di tanto quanto per la sorte di Kagome: potevo vederla che era poggiata al suo arco, mentre Inu NoTaisho si avvicinava ai figli, sguainando Songa.

-Inuyasha..- dissi con un filo di voce, per quanto riuscivo a parlare,il respiro veniva a mancarmi sempre meno- U-Uccidimi e uccidi anche lui..-

Mi aveva in pugno come aveva in pugno loro, non dovevo essere io la causa della loro morte, non poteva essere vero quel sogno. Loro non moriranno per causa di nessuno!

-A quanto pare l'insulsa umana vuole morire..- disse Kagura avvicinandosi a Naraku.

-Sesshomaru, la tua dolce umana vuole morire. Sapessi quanto è stato facile prenderla e intrappolarla..- disse Naraku con un sorriso soddisfatto mentre stringeva ancora di più la presa sul mio corpo.

-Maledetto, non osare neanche farle del male..- disse Kagome puntando la freccia.

-Se lasci scoccare la freccia lei morirà sappilo..- disse Kagura avvicinandosi al mio viso- Sono più felice se muore, mi hai rubato il principe.-

La guardai schifata, anche il solo toccarmi mi faceva schifo, volevo solo reagire ma non riuscivo a fare neanche quello, quindi mi limitai a sputarle in faccia, merita solo questo e una morta lenta e dolorosa.

Rimase scioccata dal mio gesto e si pulì la faccia, poi mi prese il mento con forza costringendomi a guardarla.

-Insolente!- disse e mi diede uno schiaffo così forte da quasi spaccarmi la mascella.

-Tu lo sai perchè vuole morire Sesshomaru?Te lo dico io!- disse Kagura tenendomi la mascella – Questa piccola umana ha capito di non essere alla tua altezza oggi, e poverina come fa ad amare una persona che non la ama, ha ragione a morire, anzi ti accontento subito-

Kagura mi conficcò i suoi artigli nel ventre, facendomi sputare sangue dalla bocca.

I miei occhi erano sbarrati, non riuscivo a muovere neanche un muscolo, parlare mi era impossibile. Preferisco morire così piuttosto che continuare a soffrire.

-Rin no!- disse Kagome vedendo che Naraku mi stava facendo scivolare giù a terra.

Mi prese al volo e dolcemente mi spostò la frangia dalla fronte e sentivo le sue lacrime bagnarmi il viso.

-Rin ti prego..Rin..- disse Kagome abbracciandomi e portandomi via dal campo di battaglia.

Probabilmente sarei morta fra le braccia della mia migliore amica, sapevo di essere un peso, sapevo che non sarei stata capace di difendermi, sapevo che Sesshomaru mi avrebbe odiato prima o poi, o forse no.

-Kagura .. tu morirai ora..- disse Sesshomaru in preda alla trasformazione-Inuyasha, pensa solo a Naraku-

Inuyasha si spaventò nel vedere suo fratello così furioso, non lo aveva mai visto così arrabbiato: ascoltò Sesshomaru e non esitò a colpire Naraku,con l'aiuto del padre che si affiancò a lui, aiutandolo insieme a Songa.

Sesshomaru era ormai al limite e con una forza sovrannaturale prese Kagura per il collo, sentendo il rumore delle sue ossa spezzarsi sotto le sue mani. Rideva di gusto Sesshomaru, aveva gli occhi accecati dalla rabbia, rossi come il sangue di Rin che Kagura aveva osato sfiorare.

-Tanto che ci tieni a quella ragazzina , Sesshomaru?- disse Kagura con il sangue che le usciva dalla bocca- Se ti interessa, l'ho curata dalle ferite di Naraku con i miei artigli, tranquillo si rimarginerà a breve-

Sesshomaru non poteva credere alle sue orecchie : Kagura ha salvato Rin dal miasma di Naraku, colpendola?No, non era possibile, lo stava prendendo in giro.

-Non mentire lurida demone ..- disse Sesshomaru aumentando la presa.

-Ti giuro che davanti ai tuoi occhi non sarei mai capace di mentire, nobile Sesshomaru..- disse Kagura con tutta la sincerità che poteva avere in quel momento.

Sesshomaru lasciò la presa ,osservando il suo viso, era lo stesso di quando stava morendo nel campo di fiori. Ormai era stanca di combattere, voleva solo morire in pace, ma Sesshomaru non riuscì ad ucciderla.

-Se scopro che hai mentito morirai senza pietà..- disse Sesshomaru voltandosi.

-Sesshomaru ascoltami, il punto debole di Naraku è al centro del suo petto, dovete colpirlo la..- disse Kagura tossendo forte e cercando di riprendere l'aria .

Sesshomaru si girò a guardare Inuyasha e il padre che stavano combattendo e poi guardò in direzione di Kagome: Rin era sulle sue gambe e Kagome piangeva vedendo la sua amica ridotta in quelle condizioni.

Kagura li voleva aiutare, lo ha sempre voluto fare, voleva liberarsi a tutti i costi di Naraku anche lei, schiava ormai da troppo tempo.

Sesshomaru corse verso Inuyasha e Inu No Taisho , aiutandoli a combattere: dovevano utilizzare insieme le loro spade per vincere, dovevano essere per una volta una vera famiglia.

-L'hai lasciata in vita!?!? Ma sei stupito!-disse Inuyasha schivando gli attacchi di Naraku.

-Sta zitto mezzo demone..- disse Sesshomaru sfoderando Tenseiga.

-Cosa credi di fare Sesshomaru?Tenseiga è solo una vecchia spada arrugginita..-disse Naraku preparando un nuovo attacco.

-Stai zitto!!- disse Sesshomaru urlando e lanciando un attacco contro di lui- non taglia gli esseri viventi ma i morti si!-

 

Ero ancora sveglia e stranamente le ferite del miasma non mi facevano poi così male, sarà che Kagura invece ha voluto aiutarmi ?

-Rin sei ancora sveglia?- disse Kagome con la voce rotta dal pianto.

-K-Kagome, dove sono le mie ar-armi..- chiesi alzandomi lentamente dalle sue gambe.

-Rin ma non puoi combatt..- bloccai Kagome mettendole un dito sulle labbra.

-Dove sono le mie armi ti ho chiesto..- ribadì

Kagome si alzò e mi porse arco e frecce , ma prima di farmi avvicinare a loro mi disse:

-Non voglio perderti, vengo con te ..-

-Allora an-andiamo..- dissi ancora un po stordita dalle ferite.

Mi stavo avvicinando sempre di più al campo di battaglia, zoppicando di tanto in tanto, ma per fortuna l'arco mi faceva restare in piedi, era il momento di dimostrare che anche io valgo qualcosa.

Vidi una luce forte e poi sentì delle urla:

-Soryuha!-

-Bakuryuha!-

-Gokuryha!-

 

I tre demoni avevano lanciato un attacco combinato verso Naraku , ma nonostante la loro forza, non riuscivano a contrastare il nemico. C'era bisogno di qualcosa di più, qualcosa di spirituale.

Guardai Kagome , facendole segno di restare li ad aspettare un mio segnale per scoccare la freccia.

Avevo un'idea per una buona volta, anche se questo comportava il mettere a rischio la mia stessa vita.

Corsi da Sesshomaru e mi piazzai davanti a loro: sentì delle voci dietro di me che dicevano che dovevo stare indietro e che non dovevo intromettermi, ma me ne fregai altamente.

Presi una freccia e la puntai verso il vortice di Naraku e concentrai tutte le mie energie spirituali,dovevo concentrarmi, dovevo sentire il vortice di Naraku, come feci con Sesshomaru.

Chiusi gli occhi e concentrai tutti i miei poteri nella freccia, doveva arrivare dritta alla sua faccia ,costi quel che costi, dovevo riuscirci!

Finalmente percepì il fruscio del vortice e attorno a me si formò uno scudo , una barriera sacra che mi proteggeva. Nel momento in cui aprì gli occhi, richiamai Kagome:

-Kagome ora!- dissi urlando e contemporaneamente scoccammo la freccia nel vortice , creando un'esplosione di energia mai vista. Mantennemo la stabilità delle frecce nel vortice come se fossimo noi stesse nel turbine di energia.

-Ma che cos..- disse Naraku prima di essere investito dalla luce forte che andava verso di lui., era la volta buona che veniva purificato una volta e per sempre.

Sentimmo solo un forte rumore, ma l'odore di Naraku era ancora nell'aria.

-Non è ancora morto..- disse Sesshomaru sentendo il suo odore.

Alzai gli occhi al cielo e vidi Naraku insieme a Kagura nella sua barriera protettiva : era fatto in mille pezzi, sicuro non si sarebbe rimarginato subito, per questo stava scappando.

-Non è finita qui, ci incontreremo presto!- disse Naraku scomparendo nel nulla insieme a Kagura.

Prima di scomparire completamente, Kagura e Sesshomaru si scambiarono uno sguardo a dir poco amichevole e notai che sulla guancia di Kagura vi era una lacrima. Voleva forse che Sesshomaru la salvasse?Cosa si saranno detto con quello sguardo?

Una rabbia mi prese il petto, ero talmente furiosa che se avessi avuto la forza spirituale di scoccare un'altra freccia, nonostante l'aiuto, avrei ucciso Kagura e Naraku in un colpo solo.

Sesshomaru restò a guardare Kagura andarsene e la cosa mi andò praticamente in fronte, tanto da girarmi e andarmene ma in quel momento una luce bianca ci investì completamente e un forte turbine d'aria ci colpì tutti.

 

 

 

 

Ci svegliammo tutti frastornati, ma ciò che vidi mi lasciò decisamente senza parole:

un sole bellissimo splendeva nel cielo e un'aria primaverile mi scompigliò i capelli.

Gli alberi di ciliegio tutti fioriti, emanavano un profumo stupendo.

-Non ci credo..- dissi solamente mettendomi una mano davanti alla bocca.

-Si Rin , siamo nell'epoca Sengoku, benvenuta a casa ..- disse Inuyasha felice di poter finalmnete camminare a piedi scalzi sull'erba.

-Inuyasha andiamo al villaggio forza!- disse Kagome trascinandolo.

-Sento l'odore di Sango e Miroku e anche dei due lupastri.. sono passati prima di noi e senza problemi, tzè!- disse Inuyasha annusando l'aria.

-Dai non incomiciare, ora siamo tutti qui e...- disse Kagome fermandosi e girandosi verso di me.

Avevo il capo rivolto verso l'alto ed ero ancora seduta a terra: i miei occhi erano chiusi e delle lacrime di gioia mi scesero sulle guance e un sorriso si piazzò sul mio viso.

Finalmente ricordavo tutto, appena ho messo piede qua dentro mi sono ricordata tutto, la mia infanzia, i giochi che facevo da piccola, tutte le volte che da sola andavo a procurarmi da mangiare, quando giocavo con Jaken , quando correvo felice fra i fiori e quando ero al villaggio con la vecchia Kaede e Sesshomaru mi portava sempre un Kimono nuovo.

-Rin va tutto bene?- disse Kagome avvicinandosi a me e aiutandomi ad alzarmi.

-Ricordo tutto ora...- dissi semplicemente asciugandomi le lacrime.

-Davvero!?Che bello Rin!!- disse Kagome felice e saltellando come una bambina.

Ero davvero felice , non riuscivo neanche a contenere così tanta gioia, non potevo crederci. Però ciò che mi lasciò perplessa era lo sguardo di Sesshomaru: guardava preoccupato l'orizzonte e ad ogni folata di vento chiudeva gli occhi.

Forse stava pensando a Kagura , maledizione ma non potrebbe essere semplicemente contento che io sono viva e non sono morta!?

Che senso ha pensare a quel cumulo di Terra e Ossa adesso!

Notò che lo stavo osservando e quando si girò verso di me , distolsi lo sguardo e camminai avanti, zoppicando un po per le varie botte che ho preso.

Non volevo guardarlo negli occhi, non volevo averlo vicino, niente, non volevo nulla da lui in quel momento, non gli devo neanche grazie perchè non ha fatto nulla per salvarmi dalle grinfie di Naraku, mi ha lasciato sola, come quando ero piccola, come quando mi ha lasciato al villaggio senza fare ritorno.

-I tuoi pensieri furiosi mi danno solo fastidio Rin..- disse Sesshomaru, leggendomi nel pensiero.

-Ah adesso ti ricordi come mi chiamo eh?Non più umana!- dissi marcando bene l'ultima parola.

Camminai più veloce e mi inoltrai nel bosco, girandomi fra le dita l'anello di fidanzamento di Sesshomaru , non sapevo più se era giusto o meno indossarlo ora: è cambiato , di nuovo.

Intanto Inu NoTaisho si librò in aria , dicendo che aveva delle faccende da risolvere in giro per il paese e che presto sarebbe venuto a trovarci.

Già mi mancava , era sempre così gentile con me , mi ha aiutato spesso a risolvere i miei problemi, ora dovevo cavarmela da sola, anche senza Sesshomaru.

-Io non vengo in un villaggio di umani , Rin..- disse Sesshomaru guardandomi- quindi ora dovrai scegliere, vieni con me o stai con loro-

Di nuovo un'altra scelta, di nuovo un destino con una doppia strada: sapevo bene cosa fare , ma avrei comunque sofferto, ma non avrei mai vissuto una vita senza di lui.

-Per quanto io ti stia odiando ora, so benissimo che senza di te non potrei vivere, quindi scelgo te..- dissi rimettendomi l'anello e avvicinandomi a lui.

Salutai Kagome con un abbraccio, promettendole che presto ci saremo riviste e raccomandai a Inuyasha di starle sempre accanto e di amarla ogni giorno di più e soprattutto di proteggerla.

Ho resistito alle suppliche di Kagome di farmi restare al villaggio, ma stare senza Sesshomaru significherebbe stare senza l'aria.

Dopo un ultimo saluto, ci incamminammo verso il lato opposto al villaggio, senza scambiarci neanche una parola. Eravamo in silenzio e io lo seguivo come un cagnolino, ma dopo tutto sapevo che senza di lui non avrei resistito neanche un istante della mia insulsa vita.

-Rin ..- disse Sesshomaru bloccandosi davanti a me .

-S-si?- dissi , forse voleva dirmi qualcosa di brutto , che non era più innamorato di me , che Kagura lo aveva stregato, che ci aveva ripensato, che io non valgo neanche la metà della sua vita e altre cose..

-Perdonami se ti ho chiamato Umana, so di averti ferito. Perdonami se davanti a Naraku non ti ho liberato..- disse Sesshomaru voltandosi verso di me e avvicinandosi- Perdonami se sono stato un codardo, se ti ho ferito e se non sono stato capace di difenderti, io non so bene cosa mi sia preso, ma ero troppo agitato per la battaglia, avevo paura di perderti e poi quel codardo è fuggito con la coda fra le gambe !-

-Sesshomaru io..- mi bloccò mettendomi un dito sulle labbra.

-Ma ti giuro Rin , che ti amo più della mia stessa vita..- disse per poi baciarmi dolcemente.

Ero decisamente una nana con i piedi nudi a terra, dunque Sesshomaru mi prese in braccio e continuò a baciarmi, coccolandomi come se fossi la sua piccola principessa.

Quel bacio romantico mi era mancato tanto, mi mancava il Sesshomaru dolce e gentile, il suo lato romantico e sensuale, mi mancava tutto di lui.

Ci separammo e ci guardammo negli occhi : i suoi sempre impassibili e i miei come al solito pieni di lacrime e gli zigomi arrossati.

-Sei bellissima ..- disse Sesshomaru dandomi un altro bacio veloce per poi rimettermi a terra- E sono felice di stare con te nel nostro mondo.-

-Anche io sono felice, ma vorrei sapere Sesshomaru..Jaken che razza di fine ha fatto?.- dissi ridendo e guardando la sua faccia trasformarsi in disperazione.

-Ti prego non è che ricominciate a fare casino voi due?- disse Sesshomaru mettendosi la mano sul viso.

-Ovvio che si!Non mi hai detto dove sta!- dissi insistendo e ridendo.

-Si trova al mio castello..-disse con naturalezza.

Ho sentito bene ? Castello?Cioè lui aveva un castello?!

-Hai un castello?No mi prendi in giro?- dissi sconvolta.

-Si , si trova oltre le nuvole, lo raggiungeremo presto..- disse Sesshomaru pronto a rispondere stranamente alle mie mille domande.

-Dimmi che ha quasi tutte le comodità di un appartamento nell'epoca moderna..- chiesi pregando che la sua risposta fosse si.

-Quasi tutte si, stai tranquilla che la vasca , il letto e i mobili ci sono anche qua..- disse Sesshomaru girandosi a guardarmi e scoppiò a ridere.

La mia faccia era riempita da un sorriso enorme, per tutta la gioia che potevo provare in quel momento, gli saltai addosso , strapazzandolo come un pupazzo.

Sesshomaru mi staccò dolcemente e mi portò oltre le nuvole , facendomi appoggiare sulla sua morbida coda bianca .

 

 

Dopo credo due ore di volo, arrivammo oltre le nuvole e vidi subito il suo bellissimo castello: non era enorme , ma era bellissimo.

Entrammo dal salone principale e subito una voce squillante e gracchiante allo stesso tempo, ci accolse con gioia, anzi accolse Sesshomaru con gioia:

-Padro Sesshomaruuuuuuu! Siete tornato, sono così felice di rivederla, mi è mancato!-

-Jaken hai fatto da guardia al castello come ti avevo chiesto?- chiese Sesshomaru guardando la figura inchinata davanti a se.

Era un piccolo ranocchio verde, con un kimono marrone e bianco e portava sempre con se un Nintojo, un bastone a due teste che sputavano fuoco.

-Certo Padron Sesshomaru come lei mi ha chiesto!- disse Jaken contento che il suo padrone fosse tornato.

-Non saluti la donna che ho al mio fianco?- disse Sesshomaru infastidito e anche un po divertito.

Jaken alzò gli occhi e quando mi vide , rimase stupito ma non mi riconobbe per nulla, il solito stupido.

-Salve signora io sono Jaken , servitore e seguace di Padron Sesshomaru da anni, è un piacere conoscerla..- disse Jaken inchinandosi davanti a me- Padrone ha trovato Rin?-

-Jaken la signora che hai davanti è Rin..- dissi un po infastidita dal termine signora.

Jaken restò in primis perplesso, non se lo aspettava minimamente che fossi io, credeva ancora che fossi rimasta una bambina, mi guardava come se fossi un alieno.

Dopo un attimo di esitazione , la sua voce squillò per tutto il palazzo.

-RIIIN!- disse Jaken contento- Certo che ti sei fatta grande, quanti anni hai ora?-

-Mm fammi pensare, ne ho 25..- dissi puntandogli il dito contro- E sono sicuramete più alta di te adesso!-

-I grandi demoni non si distinguono solo per l'altezza..- disse Jaken guardandomi con sfida.

-Ah giusto anche per il coraggio che non hai mai avuto..- dissi ridendo a crepapelle.

-Maledetta ragazzina aspetta che uso il Nintojo e..- Jaken fu bloccato da Sesshomaru.

-Portala nella mia stanza , spero sia come l'ho lasciata!-

-Certo Padrone , vieni Rin , ti porto nella stanza del Padron Sesshomaru..- disse Jaken tirandomi per il kimono.

-ahahhaah vedi che addirittura tanto che sei tappo non ci arrivi nemmeno alla mia mano?- dissi continuando a ridere.

-Insolente smettila..- disse Jaken arrabbiandosi- vedi che ti combino!-

-Non puoi farmi nulla Jaken , se Sesshomaru sa che mi torci solo un capello ti uccide come minimo, dopo tutto sono la sua fidanzata..- dissi con tranquillità mentre salivo le scale.

Jaken restò di nuovo sconvolto, troppe notizie gli stavano andando al cervello e tra poco avrebbe avuto una grande crisi di nervi. Si girò verso Sesshomaru, per avere conferma delle mie parole e Sesshomaru fece un cenno con il capo per dire “si, stiamo insieme”.

Jaken per poco non ebbe un attacco di cuore, ma poi decise di continuare a salire sopra ad accompagnarmi nella stanza di Sesshomaru.

-Senti Rin, ma il padrone come è stato in questo periodo ?- mi chiese Jaken mentre salivamo le scale.

-Guarda Jaken ti sarò sincera : io l'ho incontrato due settimane fa per la prima volta, non so se sai il fatto del vortice spazio temporale e ..- Jaken mi bloccò con la sua voce.

-Sisi so tutto tranquilla , qua non sfugge nulla delle vicende del grande Sesshomaru, comunque solo due settimane fa? Perchè?-

-Beh perchè prima lavoravamo in due posti diversi, poi io sono andata dove lavorava lui e ci siamo incontrati, ma se devo dirla tutta , facevo dei sogni dove lui era presente e c'eri anche tu Jaken e questo mi ha permesso di riacquistare la memoria, perchè l'avevo persa, cancellata da Naraku..- dissi abbassando il viso e continuando ad andare avanti.

-Oh povera Rin! Come lavorare? Il mio signore ha lavorato?..- chiese Jaken stupito.

-Si , era medico come me , io pensavo alle donne in attesa e ai bambini e lui alle persone con i problemi al cervello..- dissi nel modo più elementare possibile.

-Ohh..- disse Jaken con un tono di stupore.

Arrivammo davanti alla stanza di Sesshomaru e Jaken prese le chiavi da dentro alla sua casacca. Non appena aprì la porta vidi la luce entrare dalla finestra e notai subito la bellezza di quella stanza: il letto grande assomigliava molto a quello che aveva già nella sua vecchia casa, i mobili molto più antichi ovviamente , ma davano fascino a quel piccolo angolo di pace. Quando vidi che aveva il bagno in camera, decisi che da quella stanza non sarei più uscita.

La vasca era in pietra lavorata , perfetta direi, a me quello interessava il resto era relativo.

-Rin ti lascio da sola, se hai bisogno di qualcosa basta che chiami dalle scale, ti sento..- disse Jaken uscendo dalla porta.

-Va bene Jaken grazie ..- dissi semplicemente salutandolo con un sorriso.

Non appena Jaken uscì, mi spogliai per farmi un bel bagno rilassante; ero troppo tesa e dopo quella piccola battaglia avevo bisogno di pulirmi dalle ferite inferte.

Che codardo Naraku, scappare con la coda fra le gambe per non rischiare di morire un'altra volta, forse non si aspettava che potessimo essere così forti.

Mentre il kimono cadeva morbido a terra , preparai il bagno con dell'acqua calda e delle erbe curative per le mie ferite.

Appena entrai nella vasca , sentì le ferite bruciarmi ma niente di grave , dovevo solo abituarmi alla sensazione sgradevole iniziale, poi mi sarei sicur abituata: dopo circa dieci minuti già mi stavo rilassando.

Non potei non pensare a Kagura : ha cercato di aiutarmi in tutti i modi, ma perchè,che senso avrebbe aiutare il nemico.

Mi vennero in mente le parole che dissi a Sesshomaru quando lo ferì alla spalla durante il combattimento.

 

  • Perchè mi curi se sono il tuo nemico?-

  • Perchè ti amo..-

 

 

Non credo proprio che Kagura mi ami, ma probabilmente ha un debole per Sesshomaru: se osa solo avvicinarsi la lapido con le mie frecce!

Un'altra cosa che mi logorava il petto e avrei chiesto volentieri a Sesshomaru era perchè quello sguardo di pietà nei suoi occhi e quella lacrima solitaria sul viso.

Sperava forse che Sesshomaru l'aiutasse , magari liberandola dalle grinfie di Naraku e vivere con lui magari!

Tzè , se lo scordasse, Sesshomaru è mio e di nessun'altra!

Ma comunque resta di fatto che fa pena quella Kagura, costretta a stare con Naraku solo perchè possiede il suo cuore fra le mani, passa la sua eterna vita da schiava , mentre lei dovrebbe essere libera come il vento.

Forse era meglio non pensarci, ora il nemico più grande era Naraku, ora che è scappato bisogna cercarlo di nuovo, darà sicuramente altri problemi.

I miei occhi diventavano sempre più pesanti, certo che in quei giorni prendere sonno per me era facile come bere un bicchiere d'acqua, incredibile!

Ma ad un certo punto, il rumore della porta che si apriva e si chiudeva , mi fece tornare alla realtà.

Capì che sicuro era Sesshomaru, ma comunque cercai di coprirmi il più possibile usando la schiuma del sapone: ero proprio buffa.

Quando Sesshomaru entrò nel bagno , mi guardò divertito:

-Cioè non ho capito, sei appena arrivata e subito ti butti nella vasca?- disse Sesshomaru sorridendo.

-Oh andiamo lo sai che io basta che sto nell'acqua..- dissi facendo le bollicine con la bocca.

Improvvisamente Sesshomaru si inziò a spogliare davanti a me , togliendosi la pesante armatura e il kimono.

Mentre si spogliava , io diventai tutta rossa, ero una irrimediabile timidona.

-Rin sai che mi sono portato qualche camicia da casa?..- disse Sesshomaru vedendo il mio viso illuminarsi come se avessi scoperto l'oro.

Sapeva benissimo che vederlo con la camicia mi faceva diventare un fuoco incontrollabile, stava talmente bene che probabilmente se in quest'epoca si fosse portata quel tipo di moda tutte le sarebbero saltate addosso.

-Lo sai che se non te le metti mentre sei qua al palazzo, ti uccido seriamente?- dissi mordendomi il labbro nel vedere quei bellissimi muscoli scoperti.

Sesshomaru si limitò a sorridere e ormai nudo entrò nella vasca , mettendosi vicino a me e abbracciandomi dolcemente. La mia testa si poggiò sul suo petto forte e muscoloso, potevo sentire il suo cuore battere per me e le sue mani passarmi dietro alla schiena.

Lo amavo al limite dell'impossibile, ero la donna più felice del mondo: ho scelto quest'epoca , non me ne pentirò mai, anche se magari un giorno ci saranno dei problemi, io sarò sempre felice di restare accanto al mio demone.

-Rin, tra due giorni partirò per le terre dell'ovest insieme a Inuyasha , Kagome verrà qui..- disse Sesshomaru baciandomi il collo lentamente.

-E perchè partite?- chiesi curiosa mentre mi godevo quel contatto piacevole.

-Perchè entrambi abbiamo una cosa in comune da cercare..- disse Sesshomaru scendendo sempre di più con i baci.

-Mmm eddai dimmelo Maru..- chiesi in preda di piccoli brividi di piacere.

-Andiamo a cercare il segreto dell'immortalità ..- disse Sesshomaru tornando sulle mie labbra e mordendo piano il labbro inferiore.

-Per me e Kagome?- chiesi d'un tratto seria.

-Si Rin..- disse Sesshomaru baciandomi- ti ho detto per sempre giusto?-

-Ti amo Sesshomaru..- dissi e lo tirai a me in un altro bellissimo bacio.

Ero talmente felice che in quel momento le parole erano superflue, avevo solo una grandissima voglia di fare l'amore con il mio demone, in quella vasca e poi magari sul letto , se avessi resistito al “primo round”.

Il segreto dell'immortalità, restare con lui per sempre, anche da piccola lo desideravo.

 

Io starò con il Signor Sesshomaru per sempre Jaken!

 

 

 

Eccomi quaaa

Allora vi dirò!

La battaglia nel pozzo è stata breve perchè come avete letto Naraku è scappato con la coda fra le gambe , rendendosi conto che non ha davanti gli stessi personaggi di molti anni fa!

Ci sarà una battaglia definitiva ovviamente , ma adesso è troppo presto per parlarne nei dettagli!

Scrivere questo capitolo è stata un po dura, siate clementi ^^”

Grazie comunque a tutte che seguite la storia!

Fatemi sapere se vi sta piacendo!

 

Baci Baci

ClosingEyes!

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Capitolo 15
*** Rischio di perderla.. ***


Svegliarsi con il cinguettio dei passeri fuori dalla finestra, il dolce sole che entrava nella stanza, il vento caldo della primavera, davvero pensavo di essere in paradiso.

Quel letto grande e morbido dove mi rotolavo come una bambina, dove la sera prima io e il mio principe abbiamo fatto l'amore, mi sentivo davvero fortunata ad essere tornata a casa mia.

Feci un piccolo sbadiglio e poi allungai i muscoli, facendo dei versi strani, tipici di chi si è appena svegliato; mi guardai intorno cercando Sesshomaru ma non lo trovai, probabilmente era giù ad allenarsi, quello non dorme un pochino di più nemmeno se gli dai un sonnifero.

Presi la veste sopra alla sedia: era azzurra e blu, con dei fiori bianchi sulle baniche, la stoffa era di seta e l'obi intorno alla vita era blu notte con delle sfumature azzurre.

Sesshomaru mi ha sempre regalato degli abiti bellissimi, faceva sempre lunghi viaggi per donarmeli, alcune volte tornava dopo mesi , raccontandomi i posti che aveva visto e che forse mi avrebbe portato.

Da quando ho messo piede nell'epoca Sengoku, tutti i miei ricordi sono tornati nella mia mente, ricordo così tante cose che quasi mi scoppia la testa.

Ricordo bene che da piccola non ero per niente una bambina tranquilla e che spesso facevo arrabbiare Sesshomaru , anche se non lo dava a vedere.

Ricordo che Jaken mi rimproverava spesso e litigavamo in continuazione , non riuscivamo mai ad essere di comune accordo ma quando si trattava di proteggermi metteva tutto se stesso nella battaglia, o anche nelle sciocchezze.

Aveva il timore che potesse succedermi qualcosa e sapeva benissimo che Sesshomaru lo avrebbe fatto a fettine.

Scesi delicatamente le scale e andai in cucina , dove trovai una tavola apparecchiata con tante cose buone per fare la colazione: c'era il pane, la marmellata, la frutta e delle tisane.

Ovviamente poiché io senza dolce non potevo stare, optai per pane e marmellata e una tisana ai fiori di arancio e cannella. Con il pezzetto di pane in bocca uscì fuori al giardino , vedendo Sesshomaru alle prese con la sua spada : indossava una camicia semi aperta e un pantalone nero, aveva fatto bene a portarsi quelle cose, sta meglio con gli abiti attillati devo dire la verità. Manovrava quella spada come se fosse leggera come una piuma, tagliando il vento, i suoi movimenti erano ben postati e decisi, insomma solo a guardarlo quasi non mi stavo buttando la tisana addosso.

Mi sedetti sull'erba e osservavo ogni suo movimento ma si accorse della mia presenza e si girò a guardarmi profondamente negli occhi : il mio imbarazzo salì alle stelle, le mie gote si fecero rosse come un pomodoro e i miei occhi erano sbarrati.

Mi guardò sorridendo e mi rivolse uno sguardo dolce e gentile, posando la spada a terra e avvicinandosi a me.

-Buongiorno Principessa, ha dormito bene?- mi chiese prendendomi la mano e baciandone dolcemente il dorso.

-Si Sesshomaru ho dormito benissimo- dissi sorridendo e accarezzandogli la guancia.

-Mi sembra logico hai fatto il ghiro!- disse Sesshomaru spostando la tisana dalle mie mani e poggiandola a terra, voleva sicuramente un bacio.

-Ei sto facendo colazione!- dissi ridendo mentre osservavo i suoi occhi.

Maledizione in quei occhi mi perdevo goni volta , mi scioglievo in quelle due pozze d'ambra, sentendo il cuore battere forte e il mio animo andare in subbuglio, mi faceva sempre uno strano effetto guardarlo negli occhi, tanto da arrossire ogni volta.

-Anche io vorrei fare colazione..- disse Sesshomaru e delicatamente mi stese a terra, sovrastandomi con la sua figura imponente.

Mi passò una mano fra i capelli e dolcemente mi diede un bacio prima sulla fronte, poi sul naso e infine sulle mie labbra. Mi baciò con un tale romanticismo che non credevo fosse possibile, passandomi un braccio dietro alla schiena e stringendomi a se:le mie braccia si avvinghiarono alla sua schiena, tirandolo a me il più possibile.

Tutte le volte che ero abbracciata a lui , mi sentivo protetta e al sicuro, sapevo che nessuno così mi avrebbe fatto del male.

Ma improvvisamente mi venne in mente quello che è successo nel pozzo e gli occhi tristi di Kagura, non potevo non chiedergli cosa si sono detti telepaticamente, ma dovevo farlo con una calma assoluta, reprimendo ogni istinto di ucciderlo oppure di fare la pazza furiosa, anche se forse da una parte sarebbe stato il caso.

Mi staccai lentamente dalle sue labbra, osservando il suo sguardo contrariato e stupito dal mio gesto e tentò di nuovo di avvicinarsi ma io lo scostai.

-Sesshomaru ho bisogno di sapere delle cose.. - dissi poggiandomi con i gomiti sull'erba.

-Quello che vuoi tu Rin..- disse Sesshomaru baciandomi il collo, provocandomi dei piccoli sussulti.

-Sesshomaru seriamente smettila..- dissi lapidaria come faceva lui quando voleva essere obbedito a tutti i costi.

-Va bene Rin, dimmi..- mi chiese mettendosi seduto accanto a me. Lui già sapeva cosa avevo da chiedergli, ma preferiva sentirselo dire piuttosto che parlare di sua spontanea volontà, come al solito.

-Perchè tu e Kagura vi siete guardati in quel modo?Che senso aveva quello sguardo?- chiesi , una domanda alla volta era più che sufficiente.

-Era uno sguardo di supplica, voleva che la uccidessi con Tenseiga per farla tornare nel mondo dei morti e poter vivere una vita in una serena pace..- disse Sesshomaru mettendosi una mano dietro al collo-Ma non ho avuto il coraggio di farlo..-

-Perchè?Dopotutto anche lei ha contribuito a ferirmi..- dissi con un tono di voce leggermente alto e stizzito.

-Kagura ti ha curato dal miasma velenoso di Naraku, se non fosse stato per lei saresti morta, quindi non darle colpa. Non sono riuscita ad ucciderla perchè vidi in lei la stessa espressione di molto tempo fa, quando la trovai nel campo di fiori seguendo il suo odore, quando la sua anima se ne stava andando..- disse Sesshomaru chiudendo gli occhi.

-Per come lo dici sembra che la cosa ti tocchi, Sesshomaru..- dissi cercando sempre di mantenere la calma, ormai era quasi impossibile , ma mettersi a litigare non era il caso.

-Rin smettila, non c'è niente fra me e lei e mi sembra anche stupido dirtelo. Come provai compassione per te quando ti riportai in vita, la provo anche per Kagura che dovrebbe essere libera come il vento e invece è schiava di quell'essere infido.- disse Sesshomaru stendendosi a terra con il viso rivolto verso di me.

-E dimmi un'altra cosa, mi pare che quando siamo arrivati qua, tu non mi abbia degnato di uno sguardo, ti sembra una cosa giusta da fare? E se fossi morta? Guarda avrei tanto preferito ucciderla io a Kagura piuttosto!- dissi arrabbiata, stavolta davvero non mi trattenevo più.

-Rin sei una sacerdotessa non dovresti pensare queste cose, il tuo animo verrebbe contaminato e saresti una preda facile per Naraku- disse Sesshomaru cercando di calmarmi, ma purtroppo senza risultati.

-Sacerdotessa o no, resta di fatto che tu tieni a Kagura e la cosa non fa altro che snervarmi!Non tollero un simile atteggiamento con me che sono la tua fidanzata, oppure te ne stai pentendo Sesshomaru?Vuoi una demone accanto a te piuttosto che un essere umano?- dissi alzandomi in piedi e guardandolo con occhi di fuoco.

-Rin stai dicendo idiozie, ti stai alterando troppo.- disse Sesshomaru alzandosi anche lui e guardandomi freddo come solo lui sapeva fare- Vuoi combattere e sfogarti?Prego sono a tua disposizione, principessina!-

Mi stava decisamente provocando e in me sentivo una voglia matta di tirargli mille frecce e fargli passare la voglia di mancarmi di rispetto guardandosi un'altra donna che potrebbe essere , o forse già lo è, una potenziale nemica.

Percepì la presenza di Jaken nei dintorni e, urlando il suo nome, chiesi espressamente di portarmi arco e frecce, l'ha voluto lui.

Jaken in cinque minuti portò tutto e , sentendo che l'aria era alquanto tesa, si defilò senza troppi complimenti, il solito fifone.

-Sei pronto, Grande Demone Cane?- dissi con un sorriso beffardo.

-Mai stato così pronto, umana..- disse con grandissima strafottenza e avvicinandosi alla spada che aveva lasciato a terra.

Se le stava proprio cercando, non aveva nessuna paura di ritrovarsi una freccia conficcata nel petto un'altra volta, ma figuriamoci se lui aveva paura di qualcosa, non temeva nemmeno di ferire con le parole le persone, figuriamoci con gli artigli.

Impugnai la freccia e vidi Sesshomaru correre verso di me, con Bakusaiga fra le mani, pronto a sferzare un attacco.

Non persi altro tempo, scoccai la freccia con una rabbia mai provata in tutta la mia vita , tanto che la freccia andò così veloce che se Sesshomaru non l'avesse scansata probabilmente gli avrebbe trafitto il petto e lo avrebbe sbattuto contro un albero. Che sia questa la mia vera energia?Oppure i miei poteri reagiscono così perchè davvero il mio animo si sta contaminando?

Persa in questi pensieri non vidi l'attacco di Bakusaiga e , non riuscendo ad inalzare in tempo una barriera, mi prese in pieno scaraventandomi almeno a un chilomentro di distanza da Sesshomaru.

Mi alzai a fatica, la botta era stata decisamente forte , non credevo che potesse essere così forte un suo attacco, se solo non mi fossi distratta probabilmente non sarei in queste condizioni ora.

Approfittando del polverone inalzato, scoccai una freccia che andrò dritto a segno nel braccio di Sesshomaru, purificando la pelle e provocandogli un leggero dolore.

Risi soddisfatta, lo avevo colpito, ero capace di tenergli testa, non pensavo fosse possibile. La mia rabbia aumentò quando mi passò davanti la figura di Kagura che guardava Sesshomaru con occhi di supplica, ma come si era permessa quella demone di guardare in quel modo Sesshomaru!Non doveva farlo e Sesshomaru doveva ucciderla senza pietà: quando ero piccola quella donna ha cercato in tutti i modi di uccidermi, perchè risparmiarla, se non la uccideva lui, l'avrei fatto io con le mie stesse mani.

Ad un certo punto nel mio animo cambiò qualcosa, sentivo una sensazione oscura perforarmi il corpo, come se qualcosa dentro di me stesse entrando con prepotenza e cattiveria, sarà che forse il mio animo stia mutando.

Spaventata guardai a terra e vidi sotto le mie mani una pozza di sangue: le alzai lentamente e vidi che il sangue usciva a fiumi dalle mie mani , come se avessi ucciso qualcuno o come se qualcuno dall'interno stesse uccidendo me.

Sesshomaru mi vide e subito capì che qualcosa non andava in me ; cercava di avvicinarsi ma fra me e lui si formò una barriera talmente forte da non permettergli di sorpassarla e di aiutarmi.

Non riuscivo a sentire le sue parole, era come se stessi in un'ampolla, tutto era isolato e vedevo solo le sue labbra muoversi e i suoi pugni stringersi, forse era arrabbiato perchè aveva ragione , sono stata contaminata.

Nel mio cuore speravo con tutta me stessa che ci fosse un modo per uscire da quella barriera; le lacrime scendevano copiose sul mio viso e un forte dolore nel petto mi fece piegare ancora di più a terra.

Kagome..Aiutami.. pensai, solo lei poteva purificarmi, da sola non ci sarei sicuro riuscita. Ho tentato di prendere una freccia fra le mani ma appena la toccavo mi si spezzava.

Avevo bisogno di lei, solo di lei..

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre Kagome stava pulendo i panni al fiume, una scintilla le passò per la mente, come se qualcuno la stesse implorando di aiutarla. Tolse le mani da dentro al fiume e corse al villaggio a prendere arco e frecce.

-Inuyasha?Dove sei?- chiese Kagome guardandosi intorno.

-Signorina Kagome , Inuyasha è a lavoro con il monaco Miroku..- disse una ragazzina, aiutante di Kaede.

-Ah, grazie Kanami..- disse Kagome sorridendole dolcemente.

Inuyasha fa presto per favore... Pensò Kagome preoccupata, quell'aura non tendeva a scomparire e nel suo cuore sentiva che qualcuno era in pericolo, ma da sola non sarebbe potuta andare da nessuna parte, non sarebbe arrivata in tempo.

Chissà che cosa stava succedendo, era talmente forte quella sensazione che sembra quasi perforare la pelle e l'animo, doveva essere successo qualcosa di terribile.

Dopo buoni dieci minuti di attesa, arrivò Inuyasha con i sacchi di riso addosso, Miroku ultimamente stava facendo degli esorcismi per vari villaggi e si faceva pagare molto caro, dicendo di usare delle tecniche particolari, ma a dir la verità se non ci fosse Inuyasha con lui, non saprebbe nemmeno come difendersi da un demone liberato.

-Inuyasha!!- disse Kagome correndo verso di lui.

-Kagome che succede?Perchè hai quella faccia?- chiese Inuyasha preoccupato.

-Sento una presenza maligna , ho avuto un brutto presentimento, dobbiamo andare presto!- disse Kagome stringendo a se l'arco.

-Va bene ! Guidami tu..- disse Inuyasha prendendola sulle spalle- Certo che sei diventata pesante Kagome!-

-Ringrazia che ora non è il momento di picchiarti, muoviti, vai verso Est!- disse Kagome tirandogli le orecchie per quello che aveva detto.

Man mano che si avvicinavano all'aura maligna che era nell'aria,Inuyasha capì da dove potesse provenire tutta quella energia negativa.

-Kagome è oltre le nuvole..- disse Inuyasha annusando l'aria.

-Come è possibile, la sento arrivare anche io da li, ma come facciamo a varcare la barriera?- disse Kagome pensando ad una soluzione.

-Kagome scaglia una freccia e io con Tessaiga creerò lo spazio necessario per attraversare la barriera- disse Inuyasha preparando Tessaiga Rossa.

Kagome non se lo fece ripetere due volte e prendendo bene la mira , scagliò la freccia contro le nuvole e Inuyasha sferzò l'attacco con Tessaiga: in quel momento si aprì un varco enorme che li trascinò con la forza al suo interno.

Kagome si manteneva stretta ad Inuyasha senza lasciarlo neanche un secondo, non aveva paura, ormai non aveva paura di niente dopo tutte le battaglie che hanno combattuto insieme, ma percepì l'aura maligna farsi sempre più vicina finchè entrambi non vennero scaraventati su un prato immenso con un cielo che stava diventando nero come la notte.

La prima figura che Inuyasha vide fu Sesshomaru e subito capì che si trovavano al suo castello; poi dopo vide una grande barriera innalzata da me ,ma stavo soffrendo all'interno di essa e una nube scura mi stava distruggendo.

Kagome si alzò di scatto e appena mi vide , corse verso di me, impugnando una freccia sacra e scagliandola contro la barriera.

Alzai gli occhi e appena vidi Kagome, ringraziai i Kami che mi era venuta a salvare; la mia pelle era completamente lacerata e sentivo l'oscurità entrarmi dentro.

-Sesshomaru spostati!- disse Kagome scoccando le frecce- Rin sta tranquilla ti tirerò fuori da li!-

-Ka-Kagome ..- dissi con un filo di voce, sarei presto svenuta.

Inuyasha si avvicinò a Sesshomaru, chiedendo delle spiegazioni, ma senzza ricevere alcuna risposta, era troppo preoccupato per me tanto da guardarmi con degli occhi di supplica, ma non ero io a decidere se stare bene e far svanire tutto in quel momento, avevo perso il controllo di me stessa e se non mi fossi fermata avrei ucciso il mio demone.

Kagome scagliò un'ultima freccia che spezzò la barriera , ma mi colpì nel petto, facendomi cadere all'indietro; una forte luce ricoprì il mio corpo e vidi solo l'aura maligna uscire dalla mia pelle e dal mio cuore.

Percepì subito un senso di pace e di calma, sorrisi perchè ero finalmente sollevata e stavo bene , ma se non fosse stato per Kagome avrei rischiato sicuramente di morire.

Sesshomaru si avvicinò di corsa a me e mi prese fra le sue braccia, stringendomi forte.

-Rin , stai bene? Ti prego perdonami..- disse Sesshomaru baciandomi la fronte completamente sudata.

-Ka-Kagome grazie per ave-avermi purificato..- dissi guardando la mia migliore amica avvicinarsi al mio corpo.

-Rin dimmi cosa è successo..- disse Kagome accarezzandomi i capelli.

-Ecco vedi, mi sono arrabbiata con Sesshomaru per un motivo davvero assurdo, lo riconosco, sono stata una vera stupida Sesshomaru..- dissi guardando il mio demone non smettere di baciarmi la fronte- Poi abbiamo fatto un combattimento, per mia volontà, e mi sono arrabbiata tantissimo al punto di volerlo quasi uccidere- mi sentivo un verme, come ho potuto solo pensare a questo.

-E quindi stavi rischiando che il tuo cuore venisse contaminato dall'odio..- disse Inuyasha , venendo verso di noi. Mi limitai ad annuire.

-Rin tu sei una sacerdotessa, non dovresti pensare minimamente a queste cose, rischi sul serio di non farcela, per fortuna ho percepito subito l'aura maligna e sono corsa da te..- disse Kagome tranquillizzandomi.

-Io..- dissi prima di scoppiare in un pianto isterico fra le braccia di Sesshomaru.

Entrammo tutti dentro al castello e salimmo in camera di Sesshomaru, dove delicatamente fui messa sopra al letto mentre Kagome preparava un infuso purificatorio.

-Rin quello che stai per bere non ti piacerà, ma serve per completare la purificazione..- disse Kagome accarezzandomi la guancia.

-Non mi interessa se fa schifo, basta che ritorno in pace con me stessa..- dissi chiudendo gli occhi e stringendo la mano di Sesshomaru.

-Non farà solo schifo, ma sentirai anche dolore..- disse Kagome porgendomi l'infuso.

-Niente sarà più forte del dolore che ho provato quando ho solo pensato di voler uccidere Sesshomaru..- dissi bevendo l'infuso e chiudendo gli occhi.

Certo si che faceva schifo, ma per il momento non sentivo nessun tipo di dolore, se non un formicolio alle gambe. Piano piano il formicolio si trasformò in forti fitte per tutto il corpo, sentivo come se qualcuno mi stesse pugnalando ripetutamente senza fermarsi mai. Urlai, urlai tanto , non riuscivo a stare ferma tanto che stavo soffrendo, ma prima o poi doveva passare , ma più mi sfogavo più il dolore aumentava; delle lacrime scesero dai miei occhi e mi morsi violentemente il labbro, tanto da farlo sanguinare, tanto da non resistere.

Sesshomaru cercava di tenermi ferma in tutti i modi insieme a Kagome, mentre dal mio corpo continuava a uscire il miasma che mi stava mangiando da dentro.

Le mie unghie si conficcarono nelle coperte, stracciandole addirittura.

Avrei tanto voluto che questa tortura finisse il prima possibile, non resistevo più.

Sesshomaru, notando che non riuscivano a tenermi ferma, mi prese e mi strinse a lui, bloccandomi le braccia dietro alla sua schiena e le mie gambe con le sue.

Le mie unghie entrarono nella sua pelle, graffiandolo al punto di far uscire il sangue , e lo morsi sul collo , ma per fortuna non successe nulla, non avevo le zanne.

Dopo un'ora di tortura, il dolore piano piano tendeva a scemare, finchè non mi calmai del tutto e svenni fra le braccia di Sesshomaru, che continuava a coccolarmi nonostante l'avessi ferito.

Quando mi svegliai, vidi che ero ancora fra le braccia di Sesshomaru, ma le mie mani erano sporche del suo sangue, non era possibile, non l'avrò mica ucciso..

Mi allontanai di scatto da lui, spingendolo violentemente , e mettendomi in un angolo del letto guardai le mie mani con gli occhi sbarrati e terrorizzati.

-Rin, mi hai solo graffiato calmati..- disse Sesshomaru cercando di avvicinarsi .

-NO! NON TI AVVICINARE NON VOGLIO FARTI DEL MALE..- dissi urlando terrorizzata.

-Rin smettila, stavi soffrendo per questo mi hai graffiato, stavi soffrendo a causa mia..- disse Sesshomaru alzandosi dal letto e venendo vicino a me.

-Rin ora ti ho completamente purificata ma devo controllarti per un po di giorni..- disse Kagome sistemando gli infusi.

-Kagome resta qui, tu e Inuyasha dormirete nella stanza degli ospiti.- disse Sesshomaru non smettendo di stringermi a lui.

-Preferisco dormire fuori piuttosto che essere ospitato da te..- disse Inuyasha indignato.

-Inuyasha.. A CUCCIA!!- disse Kagome mandando Inuyasha a terra – Sesshomaru saremo felici di restare qui con voi..-

-Ma Kag..- non finì la frase che Kagome lo mandò di nuovo a cuccia.

Mi misi a ridere, la scena era davvero divertente e a Sesshomaru e Kagome non sfuggì questo particolare e , curiosi, osservarono i miei occhi.

Avevavo una strana luce , era la luce della purificazione e della purezza che era ritornata in me , ora che ero al sicuro niente avrebbe invaso di nuovo il mio cuore.

-Jaken!- tuonò Sesshomaru chiamando il suo servo.

Jaken arrivò in un batter d'occhio, certo che quando Sesshomaru lo chiamava era subito pronto davanti a lui.

-Porta Inuyasha e Kagome nella stanzadegli ospiti di fronte alla nostra, resteranno qui. Inuyasha fra mezz'ora ti voglio nel salone imperiale- disse Sesshomaru guardando Inuyasha seriamente.

-Tzè !- disse solo Inuyasha senza degnare di uno sguardo a suo fratello.

Jaken portò Inuyasha e Kagome nella loro stanza, lasciando me e Sesshomaru da soli; mi stavo talmente rilassando che mancava poco che mi sarei addormentata fra le braccia di Sesshomaru, ma la sua voce mi risvegliò.

-Rin, ho avuto paura per la prima volta nella mia vita, ti prometto che non succederà mai più, avevi un'aura demoniaca, sembravi me quando mi trasformo..-disse Sesshomaru accarezzandomi la testa dolcemente.

-Sesshomaru, perdona la mia rabbia nei tuoi confronti, non dovevo mettere in dubbio la tua fiducia e il tuo amore per me..- dissi beandomi di quel dolce tocco.

-Ti amo Rin , sei tutto per me e nulla si metterà fra di noi..- disse Sesshomaru facendomi stendere sotto di lui e dandomi un bacio a fior di labbra.

Nel momento in cui stavo cercando di approfondire il bacio, Sesshomaru mi bloccò, dicendo che non era il momento di strapazzarmi, ero abbastanza debilitata e avevo bisogno solo di riposare.

Mi bastava la sua presenza infondo, mi sentivo al sicuro così.

Intanto nella stanza di Kagome e Inuyasha, quest'ultimo stava mettendo il broncio perchè non sopportava l'idea di farsi ospitare dal fratello.

-Kagome perchè hai detto di si!..- disse Inuyasha sedendosi vicino alla finestra.

-Andiamo Inuyasha, lo stiamo facendo per Rin, ha bisogno di noi!- disse Kagome stendendosi sopra al letto- Certo che questo letto è proprio comodo!-

-Normale!Stiamo in un castello, che ti credi, comunque lo faccio solo per Rin, non sopporto di essere in debito con quel presuntuoso!- disse Inuyasha sbuffando sonoramente e mettendosi accanto a Kagome.

Kagome sapeva come farlo rilassare e incominciò ad accarezzargli le orecchie e allungandosi ai capelli; Inuyasha infatti faceva gli stessi versi che fanno i cani quando sono contenti e coccolati.

-Sei proprio un cane !- disse Kagome ridendo.

-Se osi lanciarmi di nuovo un bastoncino prendendomi in giro, te lo giuro che te la faccio passare amara..- disse Inuyasha mettendosi ancora più vicino a Kagome, stringendola a se.

Kagome sapeva benissimo che Inuyasha non sopportava far notare troppo la sua natura di cane , era troppo facile prenderlo in giro.

Rise dolcemente,notando la dolcezza del suo fidanzato: era raro che lui fosse così dolce con lei, è sempre stato un duro, un po come il fratello, ma cento volte più gentile sicuro.

Kagome ripensò al loro incontro: quando per la prima volta attraversò il pozzo e lo vide , con una freccia nel petto, su un albero.

Quello era il sigillo di Kykyo, la donna che Inuyasha amò molto tempo fa; se solo ripensava a tutte le volte che Inuyasha era scappato da Kykyo per proteggerla, un piccolo fastidio nel petto la intristiva tremendamente, ma alla fine tornava da lei ogni volta che era in pericolo.

Si amavano nonostante tutto, nonostante tutte le brutte esperienze vissute, nonostante le difficoltà.

Dolcemente prese il viso di Inuyasha fra le mani e gli diede un bacio gentile sulle labbra, abbracciandolo forte a se.

Inuyasha restò alquanto colpito dal gesto, ma subito rispose al bacio, coccolandola fra le sue forti braccia, troppe volte aveva rischiato di perderla, non doveva accadere di nuovo.

-Inuyasha secondo te troverete il segreto dell'immortalità?- chiese Kagome continuando a baciarlo.

-Lo troveremo Kagome , te lo prometto..- disse Inuyasha baciandole il collo e scendendo sempre più giù.

Dopo tutto Sesshomaru aveva detto mezz'ora, perchè non cogliere l'attimo.

Fecero l'amore dopo tanto tempo, entrambi si desideravano con voglia, con passione, tanto da abbracciarsi forte , come se entrambi si stessero sostenendo a vicenda.

L'amore è così, l'amore è anche essere uniti in tutto, anche nei vecchi ricordi, anche nelle cose che fanno male.

Kykyo per Inuyasha era solo un lontano ricordo, Kagome aveva occupato il suo cuore e lei sarebbe stata sua per sempre.

 

Mi svegliai completamente intontita, non riuscivo nemmeno ad aprire tanto gli occhi , avevo dolori ovunque e nemmeno le gambe riuscivo a muovere.

Girai la testa e trovai Kagome seduta al mio fianco mentre, dolcemente, mi accarezzava i capelli con le sue mani affusolate e candide.

Sorrisi, coccolata da quel gesto spontaneo che la mia migliore amica mi aveva rivolto, poi chiesi dove fosse Sesshomaru.

-Sesshomaru è giù con Inuyasha, stanno parlando..- disse Kagome stendendosi accanto a me sul letto.

-Parlano dell'immortalità, non è così?- chiesi e di tutta risposta Kagome annuì, poco convinta però della riuscita della missione.

-Per natura noi umani dobbiamo seguire un determinato ciclo..- disse Kagome improvvisamente.

-Io sono morta due volte, pensa tu, il mio ciclo è ormai sballato del tutto..- dissi sorridendo e Kagome incominciò a ridere.

-Sei stata fortunata Rin, sei potuta tornare in vita grazie a Sesshomaru..- fermai Kagome mettendole una mano sul petto.

-Ce la faranno Kagome, ne sono sicura..-

Kagome annuì di nuovo e lentamente chiuse gli occhi, stanchi di quella giornata frastornata; chiusi gli occhi anche io, tanto non avevo nulla da fare di così importante.

Sesshomaru fa che tutto vada bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sesshomaru e Inuyasha si trovavano giù nel salone Imperiale, per discutere del loro prossimo viaggio ; la missione da compiere non era molto semplice, inoltrarsi nelle terre dell'ovest significava per alcuni andare in contro alla morte, ma essendo demoni probabilmente le possibilità di riuscita potevano essere maggiori.

Sesshomaru osservava il suo bicchiere con il vino nervosamente, non sapeva nemmeno lui come iniziare ad elaborare il piano e suo fratello Inuyasha non era da meno.

-Sesshomaru io direi di andare insieme a nostro padre!Lui prima controllava le terre dell'ovest, sa sicuramente come bisogna muoversi..- disse Inuyasha guardando il fratello.

-Non mi sembra giusto scomodare nostro padre per i nostri scopi!Troveremo sicuramente una soluzione..- disse Sesshomaru alzandosi dalla sedia e girando per il salone con il suo bicchiere fra le mani.

-Si dice che da quelle parti viva una sacerdotessa di nome Izumi e che questa sia capace di dare l'immortalità a ogni essere vivente, ma si dice che il prezzo da pagare sia abbastanza alto..- disse Inuyasha sfiorandosi la fronte con le dita.

-Niente sarà più alto della vita di Rin, posso rinunciare a tutto, ma non a lei!- disse Sesshomaru stringendo il bicchiere fra le sue mani, rischiando di spezzarlo in mille pezzi.

-Anche per me Kagome vale tanto, ma mi chiedo cosa mai possa chiedere in cambio una vecchia sacerdotessa..- disse Inuyasha buttando la testa all'indietro.

-Evidentemente creare qualcosa per l'immortalità richiede molte energie spirituali, forse vorrà in cambio del sangue di demone oppure non saprei che dirti..- disse Sesshomaru scuotendo la testa.

-Lo scopriremo dopodomani Sesshomaru, per il momento dobbiamo solo iniziare a prepararci mentalmente e fisicamente.- disse Inuyasha alzandosi dalla sedia e andando verso il fratello.

-Si dice che molti anni fa, un umano andò sul Monte Hatami da questa sacerdotessa , per avere l'immortalità di un demone. Questa lo accontentò ma in cambio gli chiese il suo sangue per portare a compimento il rito. Il sangue dell'umano venne contaminato durante la pratica spirituale e non essendo così forte da reggere il sangue demoniaco, morì..- disse Sesshomaru con gli occhi chiusi.

-Questo significa che dobbiamo portare Rin e Kagome con noi rischiando di farle uccidere?! No Sesshomaru ci sarà un altro modo..- disse Inuyasha preoccupato per le sorti di Kagome.

-Secondo te io non sono preoccupato per Rin? Porteremo in una boccetta il loro sangue , senza che loro rischino la vita viaggiando con noi e se c'è un altro modo per donarle l'immortalità allora ben venga..- disse Sesshomaru girandosi verso Inuyasha.

-Spero per te che le cose vadano per il verso giusto Sesshomaru..- disse Inuyasha uscendo da salone.

 

 

Sesshomaru era preoccupato per la sorte di Rin , non avrebbe mai sopportato l'idea di perderla di nuovo, non riusciva nemmeno ad immaginarlo.

Avrebbe trovato una soluzione meno drastica e dolorosa per donarle l'immortalità.

 

 

 

Rin piccola mia, non ti accadrà nulla, te lo prometto..

 

 

 

Eccomi qua!

Sarà così rischioso donare l'immortalità a Rin e Kagome?

Lo scoprirete nella prossima puntata!

 

 

A presto :)

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Capitolo 16
*** Fra gli alberi di ciliegio ***


 

Delle parole che non ti ho detto mai..

Si nasconde un segreto più grande di te lo sai?

Nessuno oltre te può rompere il sigillo..

Fra gli alberi di ciliegio il tuo cuore guarirà..

 

 

 

 

Mi svegliai di colpo, con la fronte completamente sudata e i capelli tutti scompigliati.

Mi portai le mani sulla fronte e feci respiri lunghi e profondi, quella voce nella mia testa chissà cosa mai voleva dirmi, forse era un avvertimento.

Provai ad alzarmi ma qualcosa mi impedì di farlo: una testa corvina era poggiata sul mio petto, dormiva beatamente come se io fossi il cuscino più morbido di tutta l'epoca Sengoku.

Delicatamente le spostai la folta chioma, poggiandola sul cuscino del letto ma di tutta risposta Kagome si attaccò di nuovo a me , stringendo la presa e mugulando qualcosa nel sogno, spero tanto che non stava sognando Inuyasha o altro.

-Kagome mi fai alzare?..- dissi spazientita.

-Mmmh eddai Inuyasha..- disse Kagome attaccandosi ancora di più.

Ecco, stava sognando Inuyasha, ora ci mancava solo che mi trovavo una mano o sul seno o da qualche altra parte che non voglio neanche nominare.

-Kagome sono Rin , maledizione staccati!- dico buttandola per l'aria.

Kagome si svegliò di balzo e mi guardò negli occhi : non sapeva se ridere oppure se nascondersi sotto al cuscino per la vergogna.

-Rin non ridere..- disse Kagome guardandomi, pronta a scoppiare a ridere.

-Ti giuro che non rido..- dissi però mentendo.

Kagome mi lanciò in faccia un cuscino, voleva proprio la guerra; quando stavamo dall'altra parte del pozzo e vivevamo insieme, facevamo sempre la guerra con i cuscini in qualunque momento della giornata che stavamo a casa.

Già, la nostra vecchia casa, dove ci sono passati i festini, le notti insonne sui libri di anatomia, i discorsi a terra stese sul tappeto da sobrie, ma anche da ubriache, le notti con i gruppi di studio ma di studio non se ne parlava neanche un po.

Tutti questi ricordi nella mia mente mi hanno fatto capire sempre di più che stare qui, con Sesshomaru, è stata una scelta forse un po avventata, ma le scelte prima o poi arrivano per tutti e in questo momento non mi sono pentita di aver rinunciato al futuro per tornare al passato.

Io e Kagome stavamo facendo un casino assurdo, tanto che le nostre urla si sentirono fino al piano terra, sembravamo due bambine in preda ad una crisi isterica.

Certo che tutte quelle cuscinate mi stavano facendo venire il mal di testa, dovevo ribaltare la situazione: mi lanciai sopra di lei, sedendomi sul suo esile bacino e la disarmai del suo cuscino, avevo la vittoria in pugno. Alzai il cuscino in aria e proprio nel momento cruciale, la porta della stanza si spalancò e vidi la faccia perplessa di Sesshomaru e quella divertita di Inuyasha.

-Ma che state combinando tutte e due?- disse Sesshomaru un po arrabbiato.

-Ha iniziato lei..- disse Kagome indicandomi.

-Ma se sei stata tu a lanciarmi il cuscino per prima , imbrogliona!- dissi lanciandole in cuscino in faccia.

-Sta di fatto che chi ha iniziato o meno, le vostre urla si sentono fino e giù al palazzo, sembra che state per essere sbranate da un lupo..- disse Inuyasha guardandoci alquanto divertito.

-E già ho mal di testa, quindi evitate di fare chiasso..- disse Sesshomaru toccandosi la fronte.

Certo che nonostante fosse un demone, era abbastanza debole di salute, appena sentiva delle urla subito gli veniva mal di testa, io ho sopportato di peggio senza neanche lamentarmi.

Vidi Sesshomaru e Inuyasha uscire dalla stanza , lasciando me e Kagome da sole.

Mi sembrava il momento giusto per parlare da sola con lei del sogno che ho fatto: cosa voleva mai intendere quella voce con sigillo e alberi di ciliegio.

-Kagome ascoltami..- il mio sguardo si fece serio e Kagome capì che ciò che stavo per dirle era abbastanza preoccupante.

-Rin cosa hai sognato? Percepisco una confusione nella tua anima incredibile..- disse Kagome sfiorandomi la guancia.

Si mise di fronte a me e mi prese le mani fra le sue, come se volesse calmarmi.

-Kagome io ho sognato una voce e questa voce mi parlava di un sigillo fra gli alberi di ciliegio, non so dirti bene chi fosse ma era una voce dolce e gentile che mi richiamava verso di lei..-

-Oltre il prato, c'è una foresta di alberi di ciliegio, se riusciamo ad uscire zitte zitte da qui, ce ne andiamo la..-disse Kagome alzandosi dal letto.

-Kagome ma tu sei sicura che possiamo andare?- dissi preoccupata , se fosse stato un demone a chiamarmi?

-Rin quella che ti ha chiamato è lo spirito di Hanami, la sacerdotessa degli alberi di ciliegio, non temere..- disse Kagome porgendomi la mano per farmi alzare.

-Cosa vuole uno spirito da me?- chiesi mentre mi aggiustavo il Kimono tutto stropicciato.

-Questo non lo so, ma per scoprirlo dobbiamo andare da lei.- disse Kagome aprendo la porta della stanza e trascinandomi fuori.

-Kagome ma siamo al tramonto e tra un po cadrà notte, dobbiamo andare proprio ora?- chiesi sempre più sicura che quella non era la cosa giusta da fare.

-Da quando sei così fifona tu?Muoviti!- disse Kagome trascinandomi letteralmente per le scale, rischiando di farmi inciampare nel Kimono e fare una bella caduta a terra.

Scendemmo le scale con passo quasi felpato, ma ciò fu abbastanza inutile poiché Jaken era in giro per i corridoi e ci beccò subito.

-Dove pensate di andare voi due senza il permesso del Signor Ses...- Jaken si bloccò , notando la mia faccia adirata.

-E da quando devo chiedere a Sesshomaru se posso uscire o meno?Digli che io e Kagome andiamo a farci due passi..- dissi alzando la testa e aprendo il portone d'ingresso lasciando un Jaken alquanto sorpreso.

Tirava un piacevole venticello , era fresco ma non gelido, si stava abbastanza bene e il sole del tramonto pizzicava leggermente la pelle con il suo flebile calore.

Ad ogni passo, sentivo come delle vibrazioni partirmi dalla pianta del piede e salire fino al cervello, come se più mi avvicinassi alla foresta, più lo spirito mi tirasse verso di lui.

Kagome era avanti a me e mi indicava la strada, girandosi ogni tanto per controllare che fosse tutto tranquillo e che non mi stessi agitando.

Lungo il cammino , dei fiori di ciliegio si posarono delicatamente sui miei capelli, diventando simili a fermagli , contornando il mio viso quasi come se lo conoscessero già e la sensazione di purezza che mi avvolse il cuore, mi fece sentire delle scariche elettriche per tutto il corpo, come se stessi passando una barriera sacra.

Il profumo che sprigionavano era talmente afrodisiaco che si poteva paragonare ad una droga e i colori dei fiori, bianchi e rosa, creavano un ambiente pacifico e sereno, dove esisteva solo il bene e gli spiriti portavano pace e amore.

Chiusi gli occhi, beandomi di tutte quelle emozioni che stavo provando e andai a sbattere contro Kagome , ovviamente perchè non guardai davanti a me.

-Kagome scusami io..- le parole mi morirono in bocca, non riuscivo a descrivere la bellezza di quel momento.

Un albero secolare pieno di fiori ricopriva tutta la foresta, era stupendo nel suo essere così speciale e le vibrazioni che mandava erano talmente forti che quasi mi dovetti reggere sul braccio di Kagome.

Era altissimo e i suoi arbusti erano forti e pieni di fiori rosa; vedevo una forte energia uscire da quei fiori, un'energia spirituale così forte da creare intorno a noi una barriera protettiva.

Mi avvicinai all'albero e delicatamente poggiai la mia mano sull'arbusto ruvido; sentivo una forza incredibile e una vita nuova pervadermi il corpo.

Aveva una potenza talmente elevata che rispetto al Goshinboku , questo era tre volte maggiore; improvvisamente sul palmo della mia mano sentì un'altra mano poggiarsi delicatamente , ma era talmente piccola che sembrava quella di una bambina.

Rin, sei arrivata …

Sentì questa voce provenire dall'albero ed era la stessa che mi venne incontro nel sogno; timidamente aumentai il contatto con la superficie ruvida e sotto la mia mano sentì qualcosa di tondo e morbido, era la guancia di questa presuta bambina.

Sei così pura, hai una forza speciale Rin..

Guardavo Kagome stupita, come se non sapessi che fare ma tutta risposta Kagome si avvicnò a me e anche lei tocco l'albero secolare, chiudendo gli occhi : intorno alla sua figura , un'aura azzura circondò ogni centimetro della sua pelle , sprigionando la sua aura spirituale nell'albero.

Voi, mie giovani fanciulle sacerdotesse, non dovete rischiare la vita ..

Piano le nostre auree diventarono sempre più forti e i fiori dell'albero iniziarono a cadere sulle nostre teste, formando una corona che contornava il nostro capo.

-Aiutaci tu Hanami, mostrati a noi..- disse improvvisamente Kagome.

Ci allontanammo dall'albero e da quei molteplici fiori caduti, si formò una figura di una bambina ; aveva i capelli rossi lunghi fino alla schiena e una pelle candida come i fiori bianchi, i suoi occhi erano arancioni come il tramonto e indossava un Kimono bianco con i fiori di ciliegio rosa disegnati sopra.

Era bellissima , una bambina stupenda e graziosa, con grandi poteri spirituali, proteggeva lei la foresta dall'oscurità demoniaca.

Quello che posso darvi, sacerdotesse, è il mio aiuto e la mia protezione..

Si avvicinò a noi e ci porse due ciondoli; era un albero della vita , contornato di piccole gemme brillanti e la loro luce si sprigionò forte per la foresta, risvegliando le creature pacifiche del luogo.

La sacerdotessa che incontrerete, è molto pericolosa, il ciondolo saprà quando aiutarvi..Siate prudenti, sorelle mie..

Non riuscivamo a parlare, eravamo talmente prese da quell'energia spirituale che non potevamo fare altro che ascoltare lo spirito ed accettare il suo dono.

Mi sentivo talmente in pace con me stessa, il profumo di quei fiori mi inebriavano l'anima e quel ciondolo, mi avrebbe protetto da una sacerdotessa, ma quale?

Non ho altro tempo, addio sorelle...

Una forte luce circondò i nostri corpi e ciò che riuscì a vedere era solo il sorriso di Hanami, accompagnato da una lacrima, mentre tornava all'interno dell'albero secolare.

Un forte turbine ci scaraventò lontano dalla foresta e ci svegliammo praticamente davanti al suo ingresso, completamente frastornate.

-Ka-Kagome , tutto bene?- dissi allungando la mano verso di lei.

-S-si Rin, sono solo un po indolenzita, tu come stai?- mi chiese alzandosi piano da terra.

-Indolenzita anche io , ma già è calata la notte?- chiesi guardandomi intorno.

-Si, forse è meglio che torniamo..- disse Kagome alzandomi.

-Kagome cosa voleva dire quello spirito con siate prudenti, sorelle mie?- dissi guardando Kagome perplessa.

-Rin non lo so, ma spero che questi ciondoli ci proteggano da qualunque cosa ci accada..- disse Kagome prendendo il suo ciondolo fra le mani.

-Si hai ragione , chissà..- dissi mentre ci incamminavamo verso casa.

Mentre tornavamo verso il palazzo, le nostre menti vagavano nel ricordo di Hanami, pensando a cosa mai servisse quell'avvertimento.

C'era forse qualcosa che ci stavano nascondendo Sesshomaru e Inuyasha?

Ero decisamente troppo confusa per capire cosa davvero stava per succederci, ma la cosa che mi spaventava di più in quel momento era la reazione di Sesshomaru, che sicuro si sarà preoccupato tantissimo che sono tornata tardi a casa.

Varcammo i cancelli e la porta d'ingresso si spalancò e la prima cosa che vedemmo fu quel demonietto di Jaken che agitava nervosamente il Nintojo.

-Voi due sciagurate!Dove siete state!Il Signor Sesshomaru e Inuyasha! Ora sentirete che grande strigliata, muovetevi la cena è pronta!-

-Andiamo Jaken non ti alterare, hai una certa età non ti fa bene !- dissi fuggendo dentro tirandomi Kagome e facendogli una linguaccia.

-Ragazzina impertinente!!- disse Jaken urlando per il salone.

Io e Kagome, appena seminato Jaken, entrammo nella sala da pranzo e gli sguardi dei due demoni non erano per nulla rassicuranti, anzi erano decisamente furiosi.

Senza proferir parola ci sedemmo al tavolo , cercando di trattenere le risate della scena avvenuta con Jaken.

Improvvisamente Inuyasha si portò una mano alla fronte e con tutta la calma che poteva, ci guardò ad entrambe negli occhi, come se volesse accertarsi che stavamo bene.

-Allora.. Si può sapere che fine avete fatto un pomeriggio intero!?!?!?- disse Inuyasha puntando il dito contro ad entrambe. Certo la calma non era per niente il suo punto forte.

-Andiamo Inuyasha, non si altera Sesshomaru, ti alteri tu?- dissi osservando però lo sguardo di Sesshomaru farsi di fuoco.

-Io e te facciamo i conti dopo..- disse Sesshomaru con una voce rauca e arrabbiata.

-Siamo andate nella foresta dei ciliegi dallo spirito dell'albero secolare , Hanami. Ha chiamato Rin in sogno , voleva qualcosa da lei...- disse Kagome non guardando minimamente Inuyasha.

-Lo sapete che è pericoloso andare la, siete state delle incoscienti..- disse Sesshomaru alzandosi da tavola- Io non ho fame, con permesso-

Vidi il suo sguardo deluso allontanarsi piano da me e una forte sensazione di tristezza mi invase il petto; mi sentivo un macigno dentro di me senza motivo, non capisco perchè io debba fare le cose avvisandolo, non sono più una bambina.

Non potevo lasciarlo andare così, quindi mi alzai anche io da tavola, salutando cordialmente Inuyasha e Kagome e raggiungendo Sesshomaru da qualche parte che non sapevo.

Kagome mi guardò stupita, come se avessi la coda fra le gambe che corro da lui, ma non è per questo, non potevo sopportare l'idea di vederlo in quelle condizioni a causa mia, era furioso questo lo sapevo bene.

-Inuyasha sei il solito cretino, potevi evitare di mettere in mezzo il discorso a tavola non trovi?- disse Kagome mettendosi le mani in testa.

-Spiegami perchè eravate li!Quel posto è pericoloso e stesso Hanami lo è! Ti sei per caso bevuta quel cervello minuscolo che ti ritrovi?- disse Inuyasha alzandosi da tavola pronto ad avvicinarsi a lei.

Kagome si alzò anche lei e gli si avvicinò lentamente, poggiando le sue delicate mani sul petto di lui; Inuyasha era stupito da tanta dolcezza della sua ragazza, perchè faceva così se lui la stava sgridando?

Piano Kagome si avvicinò al suo orecchio e con un sorriso maligno sussurrò:

-Amore..Vai a cuccia!- disse allontanandosi da lui e vedendolo schiantare a terra sonoramente.

-Ma-maledetta.. Aspetta ch..- ma non terminò la frase che Kagome adirata come non mai gli urlò contro.

-Non ti permettere mai più di mancarmi di rispetto! A CUCCIA!!!- disse di nuovo Kagome facendo rimbombare la sua voce per tutta la sala.

Sotto gli occhi increduli di Inuyasha, Kagome si allontanò per salire nelle stanze, era veramente su tutte le furie. Ma da quando doveva chiedere il permesso nel fare le cose?Era una sacerdotessa e sapeva difendersi da se.

 

 

Correvo per tutto il palazzo, l'ho cercato in ogni angolo, ogni spiffero, ma niente di lui non c'era traccia.

-Sesshomaru!!Ma dove sei è possibile che io ti chiamo e non mi sen...- ecco che stava succedendo di nuovo; inciampai nel kimono lungo e caddi a terra , fortunatamente il mio naso non si fece nulla, ma avevo le ossa indolezite e sentivo la caviglia dolermi tremendamente.

Credevo che Sesshomaru mi avrebbe fatto scampare la caduta?Si ma mi sbagliavo.

-Maledizione che dolore!- dissi cercando di alzarmi.

Zoppicavo peggio di una vecchia con un bastone e continuai la ricerca di Sesshomaru per tutta la casa con la caviglia indolenzita. Mi era difficile scendere e salire le scale, dunque alla fine uscì fuori e andai sul prato.

Era ancora tutto sconquassato, dopo quello che è successo la mattina di quel giorno stesso: vedevo ancora la fossa a terra, della mia energia negativa , e in quel momento lunghi brividi mi percosero la schiena.

Misi la testa fra le gambe come una bambina e mi portai le ginocchia al petto; ero triste, tanto triste, mi sentivo abbandonata proprio come quando ero piccola.

E se fosse andato da Kagura perchè io l'ho deluso?

Sentì delle calde lacrime percorrermi il viso, e tentai in tutti i modi di asciugarmele con le dita, era ridicolo che in quel momento stessi piangendo, ma era l'unica cosa che mi sentivo di fare.

-Sono ridicola! Sembro una bambina che effettivamente si è fatta male e piange sui suoi errori, posso mai essere così stupida?- mi dissi ridendo e cadendo con la testa all'indietro sul prato.

Ridevo osservando le stelle, aspettandomi forse una risposta che non verrà mai, ma nelle stelle si trova la luce, la consolazione in un momento di tristezza.

Potevo sentire il rumore del mio respiro mischiato alla brezza del vento, sentivo così tanti profumi misti a mille emozioni, sentivo anche le mie lacrime continuare a scendere e cadere sull'erba , ma questo non aveva importanza ormai.

Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi, finchè una voce dietro di me non mi svegliò da un probabile sogno consolatorio.

-Ei Rin che ci fai qua fuori?- disse Inuyasha, trovandomi stesa a terra con le lacrime agli occhi.

-Ah?No niente Inuyasha, stavo quasi per rientrare e..- ma proprio nel momento il cui mi stavo alzando, la caviglia mi fece un male terribile e dovetti appoggiarmi a lui per non cadere a terra di nuovo.

-Rin ma ti sei fatta male alla caviglia, vieni ti porto da Kagome..- mi disse Inuyasha caricandomi sulle spalle.

-Ma Sesshomaru dov'è?- chiesi ingenuamente mentre affondavo la testa sulle spalle di Inuyasha.

-Ah già se ci fosse stato lui di sicuro non saresti caduta, comunque non saprei non percepisco il suo odore nel perimetro circostante, neanche nel palazzo..- disse Inuyasha grattandosi la testa con un artiglio.

-Oh, capisco..- dissi cercando di fermare i singhiozzi.

-Vedrai che gli passerà, sarà andato ad uccidere qualche demone ..- disse Inuyasha cercando di tranquillizzarmi.

-Si.- dissi poco convinta guardando la luna.

La luna mi ricordava lui, in tutte le sue bellissime sfumature; mi ricordo quando lo vidi trasformato per la prima volta, certo fu un colpo al cuore, ma era decisamente bellissimo e poi diciamola tutta, un cagnolone tutto bianco fa solo tenerezza se non fosse che allora si trasformava solo per uccidere in casi estremi.

Inuyasha mi portò da Kagome, che era seduta sopra al letto con in mano un libro di arti spirituali.

-Inuyasha te lo devo ripetere?- disse senza distogliere lo sguardo dal libro.

-Ho Rin in braccio, si è slogata una caviglia, puoi fare qualcosa?- chiese Inuyasha abbassando le orecchie da cane , certo che era proprio buffo.

Kagome buttò il libro per l'aria e si alzò di scatto dal letto, facendomi stendere sopra; vide la mia caviglia e per fortuna non era poi conciata così male, disse che bastava un giorno e già potevo camminare, ovviamente a piccoli passi.

Mi mise una crema ad erbe curative e facendo un po di pressione, massaggiò i punti più critici, facendomi sentire leggermente dolore.

-Rin dove sta Sesshomaru?- disse Kagome cercando di farmi distrarre.

-Non lo so Kagome, io proprio perchè lo stavo cercando non..- percepì un'aura demoniaca provenire da giù al salone, ma non era Jaken, era Sesshomaru, ma percepivo qualcosa di estremamente forte provenire dalla sua aura.

Inuyasha uscì di corsa dalla stanza e andò giù nel salone, vedendo il viso di Sesshomaru violaceo e con gli occhi rossi come il sangue.

-Sesshomaru calmati!!!- disse Inuyasha avvicinandosi lentamente a lui, ogni passo sarebbe stato falso e sarebbe morto subito.

-Non. Ti. Avvicinare.- disse Sesshomaru, scandendo bene ogni singola parola.

-Ah ci risiamo!Ti arrabbi per sciocchezze! Secondo te Rin lo ha fatto apposta?- disse Inuyasha cacciando per sicurezza Tessaiga, se si dovevano battere per farlo placare , meglio essere prudenti.

 

Intanto noi eravamo sopra nella stanza di Kagome, mentre cercava di farmi stare ferma. Volevo andare a tutti i costi da Sesshomaru, so che se avessi fatto qualcosa

si sarebbe calmato subito.

Pensai ad un modo intelligente a fregare Kagome , allora mi guardai intorno e ebbi un'ispirazione ; vidi l'arco di Kagome, potevo inventarmi che l'arco si stava muovendo oppure che la sua aura stava diventando più forte.

-Kagome il tuo arco guarda!- dissi indicando l'arco.

-Che succede Rin??- disse Kagome lasciandomi andare e girandosi verso l'arco.

In quel momento scappai da sopra al letto, la scusa dell'arco ha funzionato, e andai giù in salone, correndo per il corridoio con la caviglia che mi faceva davvero male.

Quando arrivai nel salone principale, vidi Inuyasha con la spada puntata contro Sesshomaru; i suoi occhi erano spiritati, erano rossi come il sangue e le sue mani non erano da meno, probabilmente si sarà sfogato con qualche demone in zona.

Dovevo fare una sciocchezza per attirare la sua attenzione, ma quale!

Dopotutto prima è stato un caso ma se fossi caduta e lui fosse stato li, mi avrebbe preso senza troppe esitazioni.

-Sesshomaru!- lo chiamai ad alta voce e i suoi occhi si incrociarono con i miei.

-Hmr?- disse ringhiando, come se già avesse capito cosa stavo per fare.

-Se cado tu mi prendi?- dissi e mi alzai sul cornicione della scala, buttandomi giù a capofitto.

Nel momento in cui mi prese, meno di un nano secondo perchè quando era trasformato era più veloce, una forte luce rosa si espanse per il salone e i suoi occhi tornarono sempre più normali, finchè l'aura rossa che circondava quelle bellissime pozze color oro non scomparì del tutto.

I suoi artigli diventarono più corti e i segni violacei sul volto tendevano a diminuire finchè non tornarono come prima.

Lo guardai, sfiorandogli la guancia delicatamente con il dorso della mia mano e come una bambina mi lanciai al suo collo, strintolandolo quasi come se fosse un peluche.

-Dove sei stato?- dissi fra le lacrime, avevo così tanta paura che fosse andato da Kagura. Non mi levavo dalla testa che lui e Kagura avevano qualcosa da nascondermi.

-Tu intanto in mia assenza ti sei fatta male, vedi se non ci sono io cosa combini?!- disse Sesshomaru stringendomi anche lui.

Anche se per poco, quella voce così calda e un po con tono di rimprovero mi era mancata tremendamente, come mi era mancato stare fra le sue braccia in un momento così dolce.

Inuyasha capì che doveva dileguarsi alla svelta prima che Sesshomaru lo scaraventasse lontano da lui ,a chilometri di distanza, con i suoi artigli.

Sesshomaru mi portò nella nostra stanza, stringendomi sempre più forte al suo petto.

Appena aprì la porta, mi buttò sopra al letto e mi si posizionò sopra; lo guardai interrogativa e , capendo dove voleva arrivare, lo spinsi all'indietro, cercando di fargli capire che non era il momento adesso che lui ancora era arrabbiato.

-Sesshomaru no!- dissi mettendogli una mano sul petto.

-Perchè no Rin?Perchè mi rifiuti?- mi chiese Sesshomaru prendendo dolcemente la mia mano e stringendola al suo petto.

-Perchè sei ancora arrabbiato, e non sarebbe lo stesso..- dissi abbassando lo sguardo e osservando il pavimento sotto ai miei piedi.

-Rin,non mi privare della possibilità di toccarti..- disse Sesshomaru avvicinandosi a me e sovrastandomi di nuovo- Perdonami se me ne sono andato, è che io ho..-

-Sesshomaru, non puoi avere paura di perdermi tutte le volte, io ero li nella foresta e tu lo sapevi, potevi distinguere il mio odore ne sono certa..- dissi accarezzandogli la guancia.

-Non voglio perderti e aspettare finchè non tornerai a nuova vita, sarebbe una tortura per me..- disse Sesshomaru abbracciandomi a lui e mettendomi sulle sue gambe.

-Ma c'è la possibilità di restare con te per sempre giusto?- chiesi e il suo sguardo si fece cupo e triste, cosa mi stava nascondendo..

-Si, ma è rischioso per te, non lo so se voglio o meno..- disse Sesshomaru continuando a stringermi forte come se non volesse farmi scappare.

-Sesshomaru qualunque cosa accada, io sarò con te ..- dissi e alzando lo sguardo incrociai i suoi bellissimi occhi.

Sapevo che sarebbe stato rischioso, anche lo spirito Hanami me lo ha anticipato, ma sapevo che le cose sarebbero andate per il verso giusto e che se mi fosse successo qualcosa, Sesshomaru mi avrebbe protetta.

Il rito probabilmente sarà difficile e doloroso, ma il dolore dell'immortalità non è nulla in confronto al dolore di vivere una vita senza il mio Sesshomaru o peggio di lasciarlo da solo perchè la mia vita non è neanche un decimo della sua.

Trasportata dalla magia di quel momento così silenzioso e perfetto, poggiai le mie labbra sulle sue, avide di cercare il contatto tanto mancato.

Sesshomaru schiuse le sue labbra, accogliendo il mio bacio, e con le mani sentivo che perlustrava la mia schiena , attento a non graffiarmi con i suoi artigli velenosi.

Era un gioco di sguardi fra un bacio ed un altro, i suoi occhi freddi come il ghiaccio e i miei carichi di passione, le sue mani vogliose e le mie sempre timide, la sua voglia di farmi sua e la mia di essere l'amore della sua vita.

Il nostro fare l'amore era così; per noi era il momento in cui le nostre anime si legavano in una danza sensuale e pura, dove anche la musica dei nostri cuori che battevano all'unisono, avrebbe trovato la pace.Ciò che ci lega è inspiegabile, un demone e un'umana fragile come un uccellino di primavera, una vita che non è uguale per entrambi ma è bella lo stesso.

Quella notte Sesshomaru mi fece sua ancora una volta, ancora una volta mi volle, mi inspirava, mi baciava, mi mordeva e mi desiderava.

Mi sentivo una dea fra le braccia del Grande Demone Cane, ciò che prima era solo un assassino cruento e senza pietà, io , Rin, l'ho trasformato in un demone con compassione , paura, dolcezza, romanticismo e soprattutto emotivo.

Io semplice umana ho fatto invaghire un demone, con i soli miei sguardi, con i soli miei sorrisi e anche con la paura di restare da sola.

Quella notte però fu diversa; dentro di me sentivo qualcosa che non saprei manco definire, c'era qualcosa in me che era appena nato, fra il profumo di menta e muschio, fra la delicatezza dei suoi capelli argentei, fra i suoi sorrisi rubati fra una spinta ed un'altra.

C'era qualcosa in me di diverso..

Non so spiegarmi cosa..

 

 

 

 

 

Eccomi qua!

Hanami aiuterà Kagome e Rin a sopravvivere alla sacerdotessa?

E cosa è cambiato in Rin? Cosa è nato in lei?

 

Lo scoprirete alla prossima!

Bacionii

 

ClosingEyes

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Capitolo 17
*** Sarà per Sempre ***


Sesshomaru tutta la notte non dormì; vedevo chiaramente fra l'ombra e la luce della luna, la sua figura poggiata al davanzale.

Il suo sguardo era perso nel nulla e i suoi capelli ondeggiavano lentamente nel fruscio del vento, era perplesso e questo era abbastanza chiaro, ma la domanda che mi divorava il cervello era “A cosa starà mai pensando?A Kagura forse?

Decisi di alzarmi dal letto, forse non lo avrebbe mai ammesso ma aveva chiaramente bisogno di me, sentivo come se fosse perso, come se la sua mente era annebbiata da così tanti pensieri e preoccupazioni da non farlo nemmeno riposare un po. Aveva avuto una serata difficile; si era arrabbiato palesemente con me , è tornato a casa con le mani insanguinate e gli occhi di fuoco.

Presi una veste di seta dalla sedia e aprì leggermente la finestra, godendo di quella piccola folata di vento tiepida, da non far venire i brividi.

Sesshomaru si girò a guardarmi e fece un piccolo sorriso; non sapevo davvero come interpretarlo quel sorriso, era stranamente malinconico.

Sorrisi dunque anche io, avvicinandomi lentamente al suo viso con la mia piccola mano e sfiorandogli la guancia dolcemente.

A quel tocco Sesshomaru chiuse gli occhi e si beò di tanta dolcezza nei suoi riguardi; mi prese la mano e mi tirò a se, abbracciandomi stretta al suo petto e poggiando la testa sopra alla mia spalla.

-Rin non voglio perderti..- disse Sesshomaru stringendomi ancora più forte.

La sua voce era impastata da lacrime invisibili, sembrava come se il suo cuore mi stesse chiedendo di stare attenta, di non fare cose avventate e di guardarmi sempre le spalle quando Sesshomaru era assente.

Ma perchè chiedermi tutto questo?Cosa stava mai per accadermi?

-Sesshomaru non mi perderai, perchè fai così?- dissi alzando lo sguardo e incrociando i suoi bellissimi occhi, ma stavolta avevano un velo di preoccupazione.

-Rin, renderti immortale può farti rischiare la vita, non voglio che accada..- disse Sesshomaru accarezzandomi la guancia.

Rischiare la vita?Cosa intendeva?Per diventare immortale avrei perso tutto di nuovo, i miei occhi si sarebbero chiusi di nuovo nell'oblio.

-Sesshomaru non ti preoccupare, andrà tutto bene- dissi dandogli un bacio a fior di labbra, assaporando ancora il suo profumo di muschio e di menta.

Sesshomaru si alzò dal davanzale e dolcemente mi prese in braccio, stringendomi fra le sue forti braccia.

-Vai a dormire Rin- mi disse portandomi all'interno della stanza, ma io di dormire non ne volevo sapere proprio nulla.

-Se non dormi con me, non potrò mai farlo- dissi attaccandomi a lui.

Sentì un piccolo sbuffo provenire dalla bocca di Sesshomaru, accompagnato da una leggera risata; mi poggiò sul letto e si stese accanto a me, senza smettere di coccolarmi.

Il Principe dei Demoni è proprio cambiato; prima non conosceva l'amore, sapeva solo uccidere e combattere contro altri demoni. Provava odio verso Inuyasha e non riusciva a stare nella stessa stanza con lui per cinque minuti che subito cacciavano le spade, adesso invece sopporta tutto e lo sta facendo per me.

Io ancora tante volte credo che non basti un solo grazie, meriterebbe di più.

Quanto vorrei che potessimo avere figli, ma se lui a stento accetta un mezzodemone come potrà mai accettare i nostri che lo saranno per certo.

Eppure mi immagino Sesshomaru padre, un po orgoglioso e fiero, ma sarebbe in grado di insegnare ai propri figli i valori della vita.

Sto volando troppo con il pensiero, io sono solo una semplice umana , nata da umani e morirà da umana, a meno che non funzioni questa cosa dell'immortalità.

Forse lo spirito Hanami aveva ragione , sta per succedere qualcosa di brutto.

Fra i miei pensieri non mi sono accorta che Sesshomaru finalmente stava riposando beatamente fra le mie braccia, accoccolato come un bambino.

Un secondo fa ero io stretta fra le sue braccia e adesso lui era fra le mie; lo avrei protetto da tutto e da tutiti, con le forze che mi ritrovo, per amore posso fare tutto, per amore si è invincibili.

Aveva un viso rilassato, come se io fossi la sua camomilla , sapevo che aveva bisogno di me ma, come non detto, non lo avrebbe mai ammesso.

 

 

 

 

 

 

La mattina Sesshomaru era, stranamente, ancora fra le mie braccia; mi sorpresi perchè di solito lui si alza sempre prima di me, definendomi dormigliona.

Stavolta invece i suoi occhi erano ancora beatamente chiusi e le sue labbra distese in un leggero sorriso.

Era decisamente stupendo, Sesshomaru era sempre stato bellissimo; sin da piccola guardavo il mio demone con devozione e affetto, fin quando non me ne innamorai, ma poi successe il fatto del pozzo e mi dimenticai di lui.

Sorridendo cercai di alzarmi lentamente, lasciandolo ancora riposare, ma di tutta risposta due forti braccia mi bloccarono e un ringhio uscì dalla sua bocca.

Dovevo restare così, non c'era molto da fare, dovevo rassegnarmi a restare in quella posizione finchè non si fosse svegliato.

Chiusi gli occhi, d'altronde era presto, potevo riposare ancora un po ma un forte mal di testa e un senso di nausea mi prese lo stomaco, mi sentivo davvero male e Sesshomaru sembrò accorgersene.

-Rin, non stai bene ..- disse alzandosi lentamente dal mio petto e guardandomi in viso.

-Nono sto bene , ho solo un po di mal di testa può succedere, mi faccio un infuso, magari mi passa.- dissi alzandomi dal letto, stavolta ero sciolta dai suoi artigli, potevo fuggire.

-Oppure potremmo tentare con una pennicillina naturale che dici?- disse Sesshomaru maliziosamente avvicinandosi al mio viso.

-Non ci provare a fare così che non funziona, ora mi alzo e tu stai buono!- dissi spostandogli il viso con il dito e facendogli la linguaccia.

-Buongiorno Piccola eh?- disse Sesshomaru stendendosi a quattro di bastoni sul letto e sorridendo.

-Buongiorno principino, dormito bene sul mio petto tutta la notte?- dissi mentre mi legavo i capelli con due fermagli in legno.

-Mai dormito meglio in tutta la mia vita da demone- disse Sesshomaru sorridendomi.

Il suo sorriso era la mia vera pennicillina, appena mi sorrideva stavo subito bene ed ero davero felice di poterlo vedere sorridere.

Mentre mi stavo vestendo, passai le dita sulla ferita nel braccio, quella inferta da Sesshomaru durante il combattimento nell'altra dimensione; mi faceva ancora tremendamente male , nonostante si fosse richiusa del tutto.

Sesshomaru notò subito la mia smorfia di dolore e si avvicinò a me, preoccupato.

-Rin, ti fa ancora male non è così?- chiese guardandomi le cicatrici.

-No Sesshomaru, non ti preoccupare passerà, è ancora indolenzita- dissi sorridendogli, la verità era che mi faceva malissimo e non riuscivo neanche a toccarmi.

-Rin non mi mentire, ti fa ancora male, perdonami ti prego...- disse Sesshomaru accarezzandomi il viso dolcemente.

-Può succedere, eri arrabbiato, non pensarci..- dissi lasciandogli un piccolo bacio sulla fronte.

Mentre mi allontanavo da lui per andare in cucina, ripensai a quella scena , tremenda d'altronde; sentivo ancora il sangue scendere dal mio braccio e la mia mano insanguinata farsi sempre più pesante.

Perchè mi aveva fatto una cosa simile?Io che dovrei essere la sua principessa, così dice lui. Ora è inutile pensarci, ormai era passato ma non era neanche normale che mi facesse così male.

Se avessi avuto un apparecchio per visitarmi il braccio forse ora saprei la causa del dolore ma stando in un'epoca arretrata ho i miei dubbi.

Entrata in cucina, presi un infuso per il mal di testa e cominciai a prepararlo; in quel momento entrò Kagome che aveva decisamente una brutta cera, aveva la faccia bianca e pallida, sembrava che da un momento all'altro potesse svenire.

-Kagome, va tutto bene?- chiesi osservandola perplessa.

-No Rin, sto male ho la nausea forte.- disse Kagome sedendosi su una sedia a fatica.

-Non è che sei incinta signorinella?- chiesi guardandola con la coda dell'occhio.

-Dottoressa Takame! Queste supposizioni se le tenga per lei!- disse Kagome sorridendomi a malapena- Piuttosto dammi un po dell'infuso che stai facendo-

-Agli ordini!Comunque dopo controlliamo se sei incinta o meno- dissi preparandole una tazza calda di infuso alle erbe.

-Non ci sono i test di gravidanza qui Rin!- disse Kagome guardandomi esasperata.

-Ma ci sono delle erbe o sbaglio che lo indicano, quando ti ho detto che saremo tornate alle origini cosa non hai capito!- dissi porgendole la tazza- Attenta scotta!-

-Rin ma dove pensi di trovarle?- disse Kagome osservando il mio sguardo .

-Tra le tante cose che mi sono “portata” , ho anche un libro di erbe medicinali, leggeremo la sopra- dissi mettendole un dito sul naso- Ma sia chiaro, se sei incinta sarò io la madrina-

Kagome scoppiò a ridere insieme a me ed entrambe ci guardammo con occhi curiosi: eravamo passate dall'essere migliori amiche all'essere parentate quasi, se Kagome fosse incinta sul serio, potrei seguirla bene nella gravidanza, dopotutto era questo il mio lavoro.

Nel frattempo in cucina scesero anche Inuyasha e Sesshomaru, vestiti e pronti, a differenza mia e di Kagome che eravamo ancora in “pigiama”.

Ci guardarono curiosi, avevamo entrambe un sorriso stampato in faccia; Kagome era debole si vedeva lontano un chilometro, ma finchè non conoscessi la causa del suo male, non potevo fare supposizioni inutili.

-Dobbiamo parlare..- disse Sesshomaru sedendosi accanto a me.

Era arrivato il momento di sapere la verità su questa sacerdotessa, sull'immortalità e sul rito da compiere; mancava poco alla partenza e forse io e Kagome dovevamo andare con loro.

-Sul monte Hatami si dice viva una sacerdotessa di nome Izumi..- incominciò Inuyasha a parlare, Seshomaru aveva una mano sulla fronte preoccupato.

-Questa sacerdotessa può far diventare immortali gli esseri umani tramite una pratica..- disse Sesshomaru alzandosi dalla sedia e andando verso la finestra.

-Molto tempo fa un uomo andò dalla sacerdotessa, chiedendole l'immortalità. Lei trapiantò nelle sue vene sangue demoniaco ma l'uomo non riuscì a contenere tale potere e morì..- disse Inuyasha abbracciando Kagome.

-C'è il rischio che possiate morire durante il rito.- disse secco Sesshomaru, le parole gli morivano in gola tanto che l'idea di perdermi lo distruggeva.

-E io non voglio vivere una vita senza di te Kagome, preferisco morire..- disse Inuyasha abbracciando sempre di più la sua ragazza.

-C'è una possibilità che le cose vanno in modo diverso Inuyasha..- dissi improvvisamente alzando gli occhi dal mio infuso.

-Quando siamo andate nel bosco , lo spirito Hanami ci aveva detto di un pericolo imminente e ci ha donato questi ciondoli protettivi..- disse Kagome mostrando a Inuyasha e Sesshomaru il ciondolo.

-Ci ha detto che ci avrebbe protette e che lo avremmo usato nel momento giusto, anche se ancora non ho capito quale sia il momento giusto- dissi sciogliendomi i capelli e passando la mano nervosamente fra essi.

-Non è sicuro che funzioni Rin!- tuonò Sesshomaru- Potreste anche morire sul serio!-

-E Sesshomaru cosa vuoi fare?!Rinunciare all'idea di potermi avere per tutta la vita?!-dissi alzandomi di scatto, posando l'infuso sul tavolo.

In quel momento vidi negli occhi di Sesshomaru la paura, la paura di restare una vita da solo, la paura che non ce la facessi , che il ciondolo non avrebbe funzionato e che lui non sarebbe stato capace di proteggermi.

In quel momento mi resi conto di aver esagerato e mi avvicinai dolcemente a lui, stringendolo in uno dei miei soliti abbracci; sentì i suoi muscoli rilassarsi per un secondo, come se in quel momento fosse in pace con se stesso.

-Se potessi essere sicuro che non morirai, non rinuncerei ad averti per sempre..- disse d'un tratto Sesshomaru aumentando la presa.

-Tanto vale rischiare allora..- disse Kagome alzandosi anche lei a fatica e mantenendosi ad Inuyasha.

-Kagome ti senti bene?- disse Inuyasha preoccupato.

-Si mi sento già meglio con l'infuso di Rin. Comunque io ci voglio provare..-

-Kagome non è un gioco questo..- disse Inuyasha guardando la sua ragazza negli occhi.

Kagome aveva gli occhi di chi sembrava sapesse già come andava a finire, ma voleva provare, voleva tentare almeno quella piccola possibilità di restare accanto a Inuyasha per sempre, lei non desiderava altro che questo.

-Lo so , ma permettimi di sperare che io possa restare con te per sempre..- disse Kagome prima di svenire fra le braccia di Inuyasha completamente distrutta.

Era a pezzi e io non riuscivo a capire come potevo aiutarla; era provata , si vedeva dalle sue occhiaie e la sua pelle pallida faceva capire che forse aveva la febbre oppure che aveva una carenza di ferro o di vitamine. Non potevo saperlo, non potevo farle analisi, non potevo tirarle il sangue, ero nel panico totale.

Portammo Kagome nella sua stanza, poggiadola delicatamente sopra al letto e coprendola con il lenzuolo; con una pezza fredda le bagnai la fronte e sembrava già che il suo colorito tornava sempre di più normale.

Avevo l'obbligo di fare a Inuyasha una domanda importante, anche se questo mi avrebbe messo molto in imbarazzo.

-Inuyasha..- chiamai

-Si Rin, cosa devi dirmi?Sai cosa può avere Kagome?!- disse Inuyasha guardandomi speranzoso.

-Ecco vedi..Per caso in questi giorni avete..- diventai tutta rossa come un peperone.

Se si trattava di miei pazienti non mi facevo problemi, erano pazienti, persone estranee che mi importava di imbarazzarmi sul sapere se facevano sesso o meno.

Ma parliamo di Kagome , della mia migliore amica, sapere la sua attività sessuale era estremamente imbarazzante, anche se probabilmente anche lei avrebbe chiesto a Sesshomaru la stessa cosa.

-Si Rin, è importante?- disse Inuyasha capendomi al volo, meno male.

-Ecco vedi c'è una remota possibilità che lei sia.. Incinta- dissi tutto di un fiato, vedendo la faccia di Inuyasha diventare bianca come una mozzarella.

I suoi occhi erano sgranati e la sua bocca schiusa in un'espressione di stupore.

-Non è possibile!- disse semplicemente prima di mettersi vicino a Kagome- Avrei fiutato subito l'odore di una donna gravide-

Era spaesato, mi sembrava tanto quei padri che appena gli mostri il figlio appena nato o svengono o urlano di gioia.

Sesshomaru guardava la scena divertito intanto: ovviamente se non si trattava di lui, tutto era abbastanza divertente, ma in quel caso era meglio se restava serio.

-Sesshomaru bastardo è inutile che ridi, può succedere anche a te questa cosa!- disse Inuyasha guardando il fratello con occhi arrabbiati.

-Io sto sicuramente più attento di te!- disse Sesshomaru passandosi una mano fra i capelli.

-Vorrei che non lo fossi..- dissi talmente sotto voce che non so se quei due sono stati capaci di sentirmi, ma vidi il volto di Inuyasha trasformarsi un una espressione di conforto e di dispiacere, conoscendo il fratello.

Non era il momento di pensarci, ora l'importante era curare Kagome.

Ordinai ad entrambi di uscire dalla stanza e non appena fuori chiusi la porta; scoppiai a piangere, senza motivo, pensando alle parole di Sesshomaru.

Lui stava attento di proposito, non voleva un altro mezzodemone , allora non mi sbagliavo per niente.

Kagome sentì i miei singhiozzi smorzati dalle lacrime , mentre cercavo di visitarla.

Mi maledì del casino che stavo facendo, non solo l'avevo svegliata, ma ovviamente adesso pretendeva anche delle spiegazioni plausibili del mio pianto e non si sarebbe bevuta la questione che ero preoccupata per lei, anche se era vero in parte.

-Rin perchè piangi?- disse Kagome cercando di alzare la mano per asciugarmi le lacrime , ma la fermai.

-Piango perchè mi rendo conto di non poter essere madre..- dissi mentre le calcolavo il battito cardiaco e le sciacquavo la pezza per metterla di nuovo in fronte.

-Rin, magari Sesshomaru vuole dei figli da te..- disse Kagome chiudendo gli occhi.

-Prima ha detto io sto attento con Rin, come per farmi intendere che non vuole avere un erede.. Solo perchè io sono umana..- dissi cercando di reprimere le lacrime.

-Oppure magari te lo stai sognando.- disse Kagome sorridendo leggermente.

-Kagome comunque non so dirti se sei incinta o meno, vedremo in questi giorni, e saremo ancora vive..- dissi stendendomi accanto a lei.

-Rin non ti riconosco più!Diventa solare e ottimista come al solito!- disse Kagome stringendomi la mano dolcemente.

Mi limitai a non rispondere, non ne avevo la forza; pensare che Sesshomaru faceva di tutto pur di non avere dei figli con me, mi faceva male nel petto. Probabilmente riteneva una vera sfortuna avere dei figli mezzi demoni, invece per me sarebbe un grandissimo onore poter avere dei figli da lui.

Ci addormentammo entrambe , per la seconda volta; lei perchè stava male e io perchè non avevo chiuso occhio perchè Sesshomaru aveva deciso di non dormire.

Le lacrime finirono di scendere e finalmente potè rilassarmi fra il cuscino e la mia migliore amica; ritengo sempre che se non avessi lei, sarei persa , lei mi ama per ciò che sono e la ringrazio ogni giorno per questa sua qualità.

 

Ci svegliammo dopo un'oretta, sentendo qualcuno bussare contro la porta convulsivamente:

-Ma si può sapere che state facendo?Rin sembra che la stai operando!- disse Inuyasha pronto a sfondare la porta.

-Ah?Ehm no ma quando mai, ehehhe..- dissi alzandomi dal letto e avvicinandomi alla porta.

Aprì delicatamente e Inuyasha si fiondò praticamente dentro alla stanza, avvicinandosi subito al letto dove era stesa Kagome: il suo viso era molto più rilassato, la pelle aveva ripreso il suo colore naturale e i suoi occhi erano di nuovo brillanti.

-Rin allora?- chiese Inuyasha guardandomi.

-Inuyasha purtroppo se non abbiamo la possibilità di identificare se è incinta o meno , non so dirti altro, dobbiamo aspettare..- dissi girandomi i pollici nervosamente.

-Rin..- sentì una voce dietro le mie spalle e due mani forti poggiarsi su di esse.

Senza dubbio era Sesshomaru, forse percepiva il mio stato d'animo turbato e triste.

-Se-Sesshomaru mi hai fatto sussultare!- dissi girandomi verso di lui e mostrandogli un sorriso, ovviamente tutto tranne che sincero.

-C'è qualcosa che devi dirmi?- mi chiese scrutandomi a fondo gli occhi.

Già, qualcosa da dirti. Come potevo mai dirgli che ero profondamente ferita perchè sapevo che con lui non avrei potuto avere figli, come potevo dirgli che vorrei che fosse il padre dei nostri futuri bambini, come potevo dirgli che stavo soffrendo così tanto da divorarmi l'anima.

-N-no Sesshomaru, niente..- dissi balbettando e mettendo le mani davanti alla faccia.

Mi guardava curioso e insospettito, intanto le mie guance come al solito diventarono rosse come due pomodori e cercavo di mantenere la calma , ero tesa peggio di una corda di violino.

-Comunque per quanto riguarda la sacerdotessa, allora siete disposte a partire?- disse Inuyasha stringendo ancora di più la mano di Kagome.

-Considerate le condizioni, da medico dovrei dire che Kagome non può muoversi dal letto..- dissi incrociando le braccia e abbassando la testa, osservandomi i piedi.

-Ma considerato che sei la mia pseudo sorellina, mi “dimetterai” per domani , vero?- disse Kagome facendomi la linguaccia e sorridendo.

-Mmm, solo se stai attenta e mi stai a sentire!- dissi puntandole il dito contro con fare di rimprovero.

-Affare fatto Dottoressa, sarò presente a tutti i controlli..- disse Kagome scoppiando a ridere davanti a noi, si sentiva che era più rilassata.

Mi avvicinai al letto e mi appoggiai delicatamente sul materasso vicino a lei: Inuyasha aveva un volto di certo leggermente più sereno, non poteva esserlo del tutto, domani avremmo intrapreso un lungo viaggio per andare ad Ovest da questa sacerdotessa.

Anche io ero in ansia lo ammetto, al pensiero di diventare immortale mi scoppiava il cuore di gioia ma allo stesso tempo pensare di poter morire mi faceva congelare il sangue nelle vene.

Era un grandissimo rischio, ma nonostante tutto volevo a tutti i costi percorrere quella strada, se c'era anche solo una possibilità per restare con Sesshomaru per sempre, dovevo coglierla al volo.

Mi voltai verso Sesshomaru e notai che non c'era più vicino alla porta, probabilmente se ne era già andato da un pezzo senza che me ne accorgessi, era decisamente silenzioso nei suoi movimenti.

Salutai Kagome e Inuyasha, raccomandando a Kagome di riposare ancor un pochino e ad Inuyasha di starle vicino e cambiare ogni tanto la pezza bagnata sulla fronte.

-Sai Rin è molto triste..- disse Kagome mentre si toccava il ventre.

-Perchè mai?Ha paura anche lei, non è così?- chiese Inuyasha strizzando la pezza bagnata nella ciotola.

-Lei crede che Sesshomaru non voglia dei figli mezzo demone e quindi pensa di non poter diventare madre, poverina..- disse Kagome chiudendo gli occhi e rilassandosi.

-Sesshomaru la ama davvero, quindi non sarà un problema avere dei figli diversi da lui, più che altro quando ha detto “ io sto attento”, mi ha lasciato perplesso..- disse Inuyasha posando la pezza bagnata sulla fronte di Kagome.

-Appunto, per questo Rin ha paura, io credo che si sia sbagliata altamente, magari è solo una sua impressione..- disse Kagome.

-Oppure è così Kagome, ma non saprei, Sesshomaru è dalle mille sorprese, è cambiato tantissimo grazie a lei..- disse Inuyasha stendendosi vicino a Kagome e abbracciandola.

-Ora riposiamo dai..- disse Kagome stringendosi al petto del suo fidanzato.

-Se sei incinta, sarò il demone più felice del mondo, più di quanto lo sono ora.Ti amo piccola.- disse Inuyasha alzando il mento di Kagome con un dito e lasciandole un bacio leggero a fior di labbra, prima di addormentarsi nel sonno più profondo.

 

 

Io camminavo tranquilla per il palazzo: in camera sua non c'era, nel giardino nemmeno, nel salone neanche, in cucina che lo dico a fare, si può sapere che fine aveva fatto quel demone!?

Gironzolavo come una bambina, facendo svolazzare il mio Kimono; guardavo in ogni angolo, anche il più piccolo, ma di Sesshomaru non vi era traccia, chissà forse è andato a dissanguare qualcuno e pensare che lui era un medico!

Già, il mio lavoro, anzi il mio vecchio lavoro; chissà come sta Ukary, come stanno i miei pazienti, il Dottor Datzu, chi lo sa se si chiedono io che fine ho fatto.

Certo che fare il mio lavoro non era facile, poiché avevo due specializzazioni e stavo contemporaneamente in due reparti, era un inferno.

Ma quel lavoro mi dava soddisfazioni indimenticabili; poter vedere nascere una nuova vita, collegata ancora per un secondo alla mamma dal cordone ombellicale, sentire il primo pianto di un bambino e poter assistere all'apertura degli occhi è qualcosa di spettacolare, ti senti mamma anche se non hai partorito.

Quelle manine così piccole che si aggrappano ad un tuo dito, quel nasino piccolo piccolo a patatina; alcuni bambini nascevano già con i capelli, molti avevano proprio le chiome , era incredibile.

Mentre pensai a quelle piccole manine , strinsi le mie pensando di poter racchiudere quella piccola parte di ricordi nelle mie mani e delle lacrime scesero solitarie sulla mia guancia.

I singhiozzi piano piano incominciavano a salire e la mia disperazione usciva fuori dal mio petto prima silenziosamente, ora sempre più rumorosa.

Il mio corpo cadde al suolo e le mie mani circondavano il mio viso, ormai colmo di lacrime dolenti; ero da sola in quella sala , era una sala da ballo bellissima, non ne avevo mai viste di così belle e le mie sofferenze la riempivano tutta.

Esistevo solo io e il vuoto in quel momento, non c'era nessun altro a stringermi fra le braccia e dirmi che andrà tutto bene.

Vedevo il mio Kimono sporcarsi di quel velo di trucco che avevo indossato per Sesshomaru e delle piccole chiazze di lacrime formarsi sopra.

Cercai di pulirlo e stranamente qualche macchia scivolò via , intrappolata nel mio dito bagnato da gocce salate.

Chiusi di nuovo gli occhi e rimasi la a terra, seduta, con le mani sul viso; se fosse venuto Sesshomaru forse mi avrebbe dato della stupida, che certe cose non le dovrei minimamente pensare, che lui voleva dei figli da me oppure il contrario, che mi avrebbe ferita ancora di più.

Dietro di me udì dei passi, all'inizio leggeri poi più veloci; veniva verso di me qualcuno, ma in quel momento chiunque fosse non mi importava, anzi se fosse stato un demone assetato di sangue mi sarei fatta uccidere senza troppi problemi.

Sentì delle braccia forti circondarmi le spalle e dei capelli solleticarmi il dorso delle mani; avevo già capito chi fosse quella figura, ma non mi voltai, non ne avevo il coraggio.

-Rin perchè stai piangendo qua da sola?- disse Sesshomaru non smettendo di abbracciarmi.

-Io non sto piangendo..- dissi mentendo spudoratamente, tanto era palese.

-Rin smettila di mentire, perchè stai piangendo?- disse Sesshomaru insistendo.

Che dovevo fare?Dirgli che so che non vuole figli da me, prendere un altro colpo al petto sapedo di non poter dargli ciò che vuole, ovvero dei demoni completi?

Rischiare che lui possa andare da Kagura e generare con lei dei demoni completi..

No questo non succederà mai, Sesshomaru non mi tradirà mai.

Ma adesso non ho certezza di nulla, neanche più del suo amore.

-Quando hai detto ad Inuyasha “ io sto attento” riferendoti al fatto che Kagome era incinta, ho pensato che tu non volessi avere dei figli, perchè io sono solo una stupida umana che non potrà darti altro che un mezzo demone e la tua stirpe si macchierebbe del mio errore di non essere demone.Per questo piango Sesshomaru, perchè tu mi dai tutto e io non riesco mai a darti niente..- dissi calmando i miei singhiozzi, sfogarmi mi ha permesso di buttare fuori le mie paure e quindi di calmarmi. Mi girai verso di lui e vidi la sua faccia ferma e forse un po curiosa, che aveva di curioso ?? Mi ero appena sfogata con lui su una cosa che riguarda noi e lui fa quella faccia da curioso?

-Sei una stupida, come al solito..- disse Sesshomaru prima di mettersi le mani sulla fronte e alzandosi da terra.

-C-come una stupida?Ei come osi?- chiesi alzandomi anche io e guardandolo arrabbiata.

Avevo gli occhi gonfi di lacrime, le gote completamente rosse e le guance gonfie dalla rabbia; come poteva dire che sono stupida? Non è forse normale farsi un problema del genere quando hai un fidanzato super orgoglioso che fino a qualche tempo fa odiava i mezzo demone?

-Si Rin , sei una grandissima stupida..- disse Sesshomaru porgendomi delicatamente la mano.

-Sono già in piedi non ho biogno del tuo aiuto!- dissi incrociando le braccia al petto e voltandomi nella direzione opposta a Sesshomaru.

-Ribadisco che sei veramente stupida..- disse Sesshomaru ridendo stavolta.

E mo basta, stupida di qua, stupida di la, ma si è visto lui?Ride su una cosa di elevata importanza, io sto soffrendo e lui ride.

-Sentì se non la smet..- quando vi voltai verso di lui infuriata, mi tirò a se per un braccio e mi baciò dolcemente le labbra, stringendomi al suo petto.

In quel momento avrei tanto voluto rifiutare, staccarmi e dire “non è così che funziona”, ma ero troppo debole per allontanarmi dalla mia forza, dal mio sostegno continuo e soprattutto non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra così dolci.

Si allontanò di qualche centimetro dalle mie labbra per sussurrarmi qualcosa all'orecchio:

-Mi concede questo ballo, signorina?- chiese con una leggerezza simile al vento di primavera che mi fece sciogliere il cuore.

-Sesshomaru ma io non so ballare..- dissi ridendo imbarazzata, che cavolo potevo farlo un corso di ballo con Ukary, sapevo che mi sarebbe servito!

-Non ti preoccupare, tanto è l'uomo che guida..- disse prima di mettere una mano stretta sul mio fianco e un'altra stringeva la mia dolcemente.

Ero decisamente imbarazzata, d'altronde non c'era neanche la musica, era acora più strano ballare in quella sala da ballo nel silenzio più assoluto; lentamente Sesshomaru iniziò a muoversi e io con lui, evitando di guardarlo negli occhi perchè ero troppo rossa, ma probabilmente lui se ne era già accorto.

Posai la mia mano sulla sua spalla e posai la mia testa sul suo petto, sentendo il suo cuore battere dolcemente per me.

Sesshomaru poggiò delicatamente il mento sulla mia testa, beandosi del mio profumo.

-Rin ascoltami..- disse Sesshomaru continuando a ballare con me.

-Se è qualcosa che può ferirmi, ti prego,non roviniamo questo bellissimo momento..- dissi stringendomi ancora di più al suo petto.

Non volevo che quella magia svanisse nel nulla, era tutto così perfetto e romantico, non me la sentivo di ascoltare un suo rifiuto, sarebbe svanito tutto.

-Non voglio più sentirti dire quelle cose; tu sei l'umana che è stata capace di tenermi testa e di rubarmi il cuore, ti ho cercato per anni, rifiutando tutte le donne.

Volevo solo te e mi disperavo tutte le notti, cercando una soluzione per farti venire fra le mie braccia e alla fine la trovai, chiamandoti nei sogni.

Sei davvero una stupida se pensi solo che io non voglia avere dei figli con te, anzi è il mio più grande desiderio, se tu vuoi..- disse Sesshomaru fermandosi improvvisamente e guardandomi negli occhi.

In quel momento un mix di emozioni mi ha pervaso tutto il corpo; sono stata una grandissima stupida a pensare che lui non voleva da me i suoi futuri figli, lui mi ama come io amo lui e sono felicissima di essermi sentita finalmente la sua donna.

-Voglio te, scegli me, ama me..- dissi guardandolo negli occhi.

Mi alzai in punta di piedi, sempre perchè lui è troppo alto e io sono una nana, e gli diedi un bacio sulle labbra; lui rispose al bacio con dolcezza ma man mano che ci baciavamo, l'atmosfera si stava trasformando in passione e la voglia di fare l'amore circolava nell'aria di quella stanza.

Se ero felice si poteva capire dai miei piccoli sorrisi fra un bacio ed un altro, la gioia di guardarlo negli occhi e poter sorridere con leggerezza e senza più paura.

-Rin aspetta..- disse Sesshomaru staccandosi da me e inginocchiandosi.

Il mio cuore iniziò a fare capriole, era sotto sopra e poi sopra e sotto, non si capiva niente , sembrava che stessi per avere un tamponamento cardiaco, mancava poco e collassavo sicuro.

-Prima di intraprendere il viaggio verso la sacerdotessa, voglio farti una promessa che durerà per sempre, andrà oltre il semplice amarsi..- disse Sesshomaru cacciando dal Kimono un cofanetto verde.

Aspetta , era verde, questo significa che..

-O mio Dio..- dissi semplicemente osservando quella piccola scatolina, sarei svenuta a breve.

Sesshomaru mi guardò e si mise a ridere, ma nel vero senso della parola.

-Ci stavi sbavando vicino da mesi e ti credi che io non me ne sia accorto?Anche quando non ero con te riuscivo a vedere cosa facevi..- disse Sesshomaru cercando di contenere le risate- Sapessi che faccia che hai..-

-Questo è.. è di..- non riuscivo a completare la frase, ero rimasta imbambolata come una cretina davanti a quella scatolina.

Sesshomaru aprì la scatola e tutti i miei dubbi diventarono realtà; era un solitario, un bellissimo solitario di Tiffany&Co con scritto sopra Love will be forever e un diamante bellissimo incastonato al suo interno.

-Rin , vuoi passare il resto della tua vita con me e dare alla luce i nostri futuri figli?-disse Sesshomaru guandandomi negli occhi dolcemente.

-Voglio essere tua moglie e la madre dei tuoi figli Sesshomaru, si..- dissi semplicemente fra le lacrime e lanciandomi addosso a lui, riempendolo di baci.

Cavolo se ero felice, avevo tutto; un marito bellissimo, un super anello da diecimila euro, una casa e presto anche una bellissima famiglia.

-Ti amo Rin, non dimenticarlo mai..- disse Sesshomaru accarezzandomi il viso prima di darmi un bellissimo bacio al sapore del nostro amore.

-Ma quando lo hai comprato, costava una cifra poi!- dissi guardando l'anello al mio anulare sinistro.

-Quando tu come al solito dormi come un ghiro! Poi il prezzo non conta mica!- disse Sesshomaru mettendomi sotto di lui e guardandomi malizioso.

-Grande Demone Cane , che intenzioni hai?- dissi passandogli una mano fra i capelli e sfidando il suo sguardo.

Sesshomaru scese lungo il mio collo, baciandolo con passione e lasciando scie di baci bollenti, fino ad arrivare al mio orecchio.

-Voglio farti mia, sei mia moglie adesso..- disse Sesshomaru prendendomi da terra e portandomi in camera nostra, dove avremmo sigillato il nostro amore.

Mi adagiò delicatamente sul letto, sciogliendomi l'obi e scoprendomi del tutto.

Mi guardava come se fossi una dea e ringrazio i Kami che era tutto buio e non si vedeva il mio imbarazzo; i suoi occhi scrutavano la mia pelle e le sue mani vagavano curiose per il mio corpo, provocandomi atti di piacere e goduria.

Gli sciolsi dolcemente quel Kimono che nascondeva la parte tenera di Sesshomaru e con le mie mani, percorsi la sua possente schiena fino ad arrivare ai suoi capelli; amavo accarezzargli i capelli e anche lui amava quel contatto così dolce.

Restammo nudi entrambi, ad osservarci nel buio, illuminati solo dalla luce della luna che, prepotente, si faceva spazio nel cielo blu notte.

-Ti amo Sesshomaru..- dissi mentre lui si avvicinava sempre di più a me.

-Anche io Rin , ora sei mia per sempre..- disse Sesshomaru.

Entrò in me dolcemente, provocandomi piccoli brividi di piacere; le sue spinte dentro di me erano passionali ma allo stesso tempo delicate, non voleva farmi del male, aveva il terrore di farlo e considerata la sua natura di demone, con me doveva mantenersi.

Non vedevo l'ora di poter diventare un demone completo, di poter sentire il vero Sesshomaru, di poter vedere la sua vera forza e la sua passione.

Lo amavo, importava solo questo .

Sarei diventata sua moglie e non potevo desiderare di meglio; i suoi occhi mi guardavano con desiderio, le mie labbra chiedevano di non smettere , le sue spinte sempre più forti, i miei movimenti sempre più all'unisono con i suoi.

Quella notte fu stupenda, non mancava nulla, eravamo io e lui, travolti dalla passione di amarci senza un freno.

Si liberò in me, ora non avevo più paura di poter avere figli, ora sapevo che sarebbe stato per sempre, ora lui era mio, solo mio.

Però c'era ancora qualcosa che mi turbava, ciò che successe la sera precedente..

Sentivo qualcosa di diverso farsi sempre più strada in me , forse sarà una mia impressione o forse no.

In quel momento l'unico mio pensiero era poter stare con Sesshomaru, prima di partire e affrontare la vita o una presunta morte.

Mi avrebbe protetto, ma non sarebbe bastato.

Hanami, aiutaci tu.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qua!

Bellini Sesshomaru e Rin!

Sopratutto Rin nel suo momento esilarante XD, ogni tanto una risata ci vuole!

Rin sente ancora qualcosa di strano dentro di se ma non sa a cosa attribuirlo, sarà che...

Non dico nienteeeeeeeeeee!

Al prossimo capitolo

 

 

 

Baci Bacii

ClosingEyes

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Capitolo 18
*** Prime difficoltà ***


Quella mattina era il giorno della partenza.

Sarebbe cambiato tutto da quel momento in poi; avremmo dovuto affrontare mille pericoli lungo il viaggio e le soste vicino ai laghi non sembravano così lontane.

Mi svegliai con un senso di ansia e paura, ma anche con un fortissimo mal di testa.

Mi guardai intorno e vidi solo una leggera luce entrare dalla finestra e il posto accanto a me vuoto.

Sesshomaru, ma certo, lui non era tipo da poltrire nel letto come me, ma svegliarsi con il proprio “quasi marito” accanto sarebbe un buongiorno perfetto.

Già, marito, mi ricordo della sua proposta e non potrei esserne più felice; finalmente era tutto mio e nessuno me lo avrebbe portato via, neanche Kagura.

Potevamo essere finalmente felici, poter vivere una vita eterna insieme e poter avere dei figli, il sogno di ogni donna.

Chiusi ancora una volta gli occhi, mi sentivo le palpebre pesanti e nello stesso tempo anche il mio corpo sembrava esser fatto di pietra, impossibile da smuovere.

Ma in ogni momento bello, c'è sempre qualcosa o, qualcuno, che ti sveglia con un frastuono insopportabile che perfora quasi il timpano.

-Rin ma ti vuoi svegliare si o no?- disse Kagome guardandomi con le braccia incrociate al petto.

Devo ammettere che era ingrassata un pochino, la gravidanza si vedeva subito, forse si sviluppa prima quando si tratta di demoni, sono poco esperta nel campo del sovrannaturale.

Aveva i fianchi più tondi, il viso più pieno, con due guanciotte belle marcate dal suo solito rossore quotidiano, se si trattava di arrossir era peggio di me.

-Si Kagome, adesso mi alzo..- dolcemente le sorrisi e con quella poca forza che mi ritrovai, perchè non so se mi spiego a prima mattina, mi alzai dal letto sempre con un forte mal di testa.

Mi girai verso Kagome e vidi la sua faccia tra lo sconvolto e il divertito; inclinai la testa dal lato e la guardai curiosa, cosa avevo che non andava.

-Kagome perchè stai ridendo?- chiesi ancora mezza addormentata.

-Rin, scusami la domanda, ma..Non credi di essere un po ingrassata?-chiese Kagome mettendosi una mano davanti alla bocca per non ridere a crepapelle.

La guardai con una faccia innervosita, ma come ingrassata! Proprio io che mantengo sempre la linea e sono sempre in forma.

-Ma sei scema o cosa?Dove mi vedi ingrassata!- dissi portandomi le mani ai fianchi e andando verso lo specchio.

Effettivamente osservandomi bene ero ingrassata abbastanza, non era da me però, forse avevo abusato troppo con pane e marmellata, ma che diamine adesso non posso mangiare niente di niente.

Quella piccola pancina che sporgeva non mi diceva nulla di buono, ma non mi fa pensare certo ad una gravidanza, Sesshomaru ha detto che era sempre stato attento.

-Kagome hai ragione..- dissi coprendo la pancia con la mano- Troppi dolci-

-Sicura che sono i dolci?- disse Kagome incalzando con la voce.

-Non sono incinta è inutile che dici!- dissi offesa mentre prendevo un kimono per scendere giù in cucina.

Mi avvicinai a Kagome e la trascinai fuori dalla stanza, avevo decisamente fame e pane e marmellata non me l'avrebbe tolta nessuno.

Scendemmo in cucina e Sesshomaru e Inuyasha erano già a tavola, seduti, pensierosi e preoccupati del viaggio che stavamo per intraprendere; non erano completamente sicuri della riuscita, ma noi abbiamo insistito tanto a voler provare.

-Buongiorno Maru..- dissi avvicinandomi al mio demone, abbracciandolo da dietro.

-Buongiorno Rin.- disse Sesshomaru accarezzandomi la testa dolcemente.

-Vi vedo preoccupati, cercate di rilassarvi.- dissi dando un bacio sulla guancia a Sesshomaru.

Conoscevo le sue paure e i suoi timori, sapevo che probabilmente mi avrebbe perso o forse mi avrebbe tenuto con lui per il resto della sua vita.

-Rin fai colazione- setenziò Sesshomaru,guardandomi sempre con dolcezza.

-Sesshomaru Rin è ingrassata a furia di mangiare pane e marmellata, non noti che è più pesante?- disse Kagome mentre si preparava la sua colazione.

Le mie guance diventarono rosse come due pomodori e la voglia di uccidere Kagome mi percuoteva le mani; l'avrei strozzata fino alla morte!

-Si è diventata più pesante effettivamente..- disse Sesshomaru alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla finestra con le mani incrociate al petto.

-Ma come più pesante!!! Sesshomaru!!- dissi avvicinandomi a lui e tirandogli i capelli.

Sesshomaru si girò verso di me, praticamente infastidito dal gesto appena fatto, ma fino a prova contraria anche lui mi aveva dato della grassa e non era poco.

Il suo sguardo però cambiò subito; si avvicinò alle mie labbra e delicatamente mi posò un bacio mentre le sue braccia circondavano lentamente i miei fianchi fino a stringerli del tutto.

-Però piccola ammettilo, un po più tondina ti sei fatta..- disse Sesshomaru sussurrandomi all'orecchio.

Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai storta, ma alla fine sono ritornata fra le sue braccia, volevo restare così ancora per un po, prima di intraprendere il viaggio verso l'ovest.

-Sesshomaru non è che non sei stato abbastanza attento?-chiese d'improvviso Inuyasha, godendosi la scena.

-Impossibile..- disse semplicemente Sesshomaru senza smettere di abbracciarmi.

Ci sedemmo a tavola tutti e Kagome mi preparò il mio solito dolce “pane e marmellata” , poi si lamentava che ero ingrassata, lei mi metteva all'ingrasso.

Dopo una silenziosa colazione, salimmo ognuno nelle proprie stanze, pronti a preparare lo stretto indispensabile per la partenza.

Sesshomaru era seduto sul letto ad osservare il vuoto, sembrava che i suoi occhi si fossero spenti per un attimo interminabile; era preoccupato gli si leggeva in faccia che era ansioso per il rito, ma tentava di non dimostrarlo in nessun modo, anche se con me non funziona.

Mi avvicinai a lui e mi sedetti sulle sue gambe, concentrandomi a sentire qualche eventuale verso di sofferenza, dato che aveva detto che ero più pensante, ma dalla sua bocca non uscì neanche un suono, era serrata come una lastra d'acciaio.

Con suo grande disappunto, lo buttai all'indietro e mi stesi sopra di lui, osservando il suo viso palesemente contrariato dal mio gesto.

-Rin, non è il momento- disse semplicemente senza degnarmi di uno sguardo.

-Non ti sto chiedendo questo, solo di essere più rilassato, anche se so che è impossibile..- dissi accarezzandogli dolcemente il viso con la punta delle dita.

Sentì sotto le mie dita il suo volto rilassarsi, per quanto fosse concess farlo, e le sue braccia circondarmi in un abbraccio quasi timoroso dell'avvenire, così stretto da quasi volermi far entrare in contatto con la sua anima.

Ricambiai quell'abbraccio con altrettanta foga, sapendo forse che quello sarebbe stato uno degli ultimi prima della tempesta.

Non volevo fare l'amore, non era questo quello che cercavo, volevo solo restare cos, fra le sue braccia per un tempo indefinito, ma non mi era concesso.

Non potevamo perdere tempo, ormai era tutto pronto, dovevamo andare.

Ci alzammo malvolentieri dal letto e , scambiandoci un ultimo bacio, prendemmo le nostre cose, anzi le mie cose perchè lui ovviamente mica si poteva mai portare qualcosa, e uscimmo dal nostro nido d'amore.

Kagome e Inuyasha erano già nell'androne ad aspettarci: Kagome portava con se il suo solito zainetto giallo stracolmo di cose, ovviamente scaricato ad Inuyasha.

Il mio zaino non era molto pieno, ho portato solo il giusto, dopotutto non sarebbe stato mica un viaggio lunghissimo.

-Siete pronti allora?- chiese Inuyasha prendendo Kagome sulle sue spalle.

-Abbastanza pronti..- dissi un po titubante, un po di ansia era consentita.

-Jaken- setenziò Sesshomaru, chiamando il suo umile servo.

-Mi dica mio signore, dove andate?- chiese Jaken osservando Sesshomaru speranzoso di portarlo con lui.

-Fa di guardia al castello, andrò nelle terre dell'Ovest.- disse semplicemente Sesshomaru senza degnargli di uno sguardo.

-Va bene mio Signore, fate buon viaggio!- disse Jaken dileguandosi dietro di noi.

-Ora possiamo andare..- disse Sesshomaru guardandoci.

Uscimmo dal castello e cominciammo il nostro viaggio; scendemmo dalle nuvole e prendemmo il sentiero verso l'Ovest, il Monte Hatami è un posto sacro, dove i demoni vengono purificati anche al loro solo ingresso, un po come il Monte Azusa.

Inuyasha portava sulle sue spalle Kagome e Sesshomaru invece si era trasformato nella sua forma demoniaca e mi aveva fatto accoccolare sul suo dorso.

Quel manto bianco così soffice era un solletico per le mie guance, stavo così bene che era decisamente più morbido del letto dove ho dormito in queste notti.

Mi ricordo ancora quando vidi Sesshomaru trasformato; stava combattendo la battaglia contro Magaztui, era in difficoltà, ricordo benissimo.

Io allora ero una bambina, protetta dal suo Demone Cane e da Jaken, ma ricordo benissimo gli sguardi doloranti e le mie lacrime quando credevo che fosse morto.

La paura di non rivederlo più mi distruggeva il petto, dopotutto lui mi aveva riportato in vita e sono convinta che non lo ha fatto per provare il potere di Tenseiga.

Ancora non ci credo che io abbia dimenticato tutti questi ricordi per un lasso di tempo che sembrava infinito, come ho potuto dimenticarmi di Sesshomaru che è stato sempre presente nella mia vita.

Accarezzavo dolcemente il pelo bianco, sentendo sotto le mie dita, delle piccole vibrazioni, probabilmente Sesshomaru mi stava trasmettendo il suo piacere nell'essere “accarezzato”.

Mi addormentai completamente, ero stranamente stanca, come se qualcosa mi stesse portando via tutte le mie energie.

 

Mi svegliai solleticata da dei fili di erba fresca, sentivo il vento scompigliarmi la frangetta e la mia testa era poggiata su qualcosa di morbido; istintivamente pensai che era la coda di Sesshomaru, dunque mi strinsi ancora di più, ma non appena sentì il profumo di pesca e vaniglia, capì che non era la coda di Sesshomaru, ma le gambe di Kagome.

Mi stropicciai gli occhi e allungai le braccia, intenta a stiracchiarmi come si deve.

Ero così rilassata che potevo restare sveglia tutta la notte, stavo benissimo.

-Rin finalmente ti sei svegliata!- disse Kagome accarezzandomi i capelli.

-Hmm, si sono più o meno sveglia.- dissi alzandomi dolcemente dall gambe di Kagome.

-Ci credo ti sei fatta una bella dormita addosso a me- disse Sesshomaru spuntando da dietro un albero.

-Ma tu sei comodo!Che faccia che hai, sei davvero stanco, forse peso troppo sul serio?- dissi guardandolo curiosa e un po dispiaciuta.

-Non dire sciocchezze Rin..- disse Sesshomaru accarezzandomi la guancia.

-Rin qua vicino c'è un fiume, vogliamo andare a rinfrescarci un po?- disse Kagome sorridendomi.

-Andiamo si! Ne ho proprio bisogno!- dissi stiracchiandomi di nuovo.

Ci alzammo entrambe e proprio mentre stavamo per avviarci al fiume, Sesshomaru mi bloccò:

-Rin sta attenta..-

-Sesshomaru ho due pugnali vicino alle gambe e il mio arco con le frecce, meglio di così non posso proteggermi..- dissi dandogli un leggero bacio sulle labbra- E poi ti ricordo che basta che urlo il tuo nome e tu vieni di corsa!-

Mi sciolsi dalla sua presa sul mio braccio e con Kagome mi avviai al fiume; potevo sentire il profumo dolce dell'acqua solleticarmi le narici, non vedevo l'ora di farmi un bel bagno.

Posammo le nostre cose sulla riva e ci immergemmo nell'acqua fresca del fiume, era un paradiso terreste quel posto; i fiori contornavano la riva, tutti di colori diversi , lo scintillio dell'acqua faceva sembrare il fiume pieno di diamanti preziosi e il rumore dell'acqua era una melodia rilassante, il verde riempiva quell'ambiente così pacifico e il profumo dell'erba bagnata dalle gocce di rugiada sembrava avere un effetto benefico sul corpo e sull'anima.

Il sole era caldo ma non scottava, era perfetto per le nostre pelli bianche come mozzarelle.

-Rin non noti che la mia pancia sia un po più curva?- disse Kagome accarezzandosi il ventre.

-Si Kagome, secondo me sei incinta, non ci sono altre spiegazioni..- dissi bagnandomi i capelli e pettinandoli con le mani.

-Ci credi, diventerò mamma..- disse Kagome facendo scendere dai suoi occhi delle lacrime di gioia, era così felice che quasi attendeva con felicità il parto, temuto invece da tutte le donne in gravidanza.

-Allora il tuo parto sarà felice..- dissi mettendomi le mani sul viso.

-Sarà stupendo.- disse Kagome crogiolandosi nell'acqua fresca del fiume.

-Chissà se sono anche io incinta o sul serio sono ingrassata..- dissi sorridendo.

-Rin ma possibile che tu stessa non te ne accorgi se sei incinta o meno?Sei una ginecologa, ti sei già scordata!- disse Kagome schizzandomi l'acqua addosso.

-Probabile, non sono più abituata!- dissi coprendomi il viso con le braccia, per evitare gli schizzi d'acqua.

Per una buona ora abbiamo continuato a parlare nell'acqua, godendoci quel momento di meritato relax; decidemmo poi di uscire perchè la nostra pelle era quasi rattoppata e sicuramente i nostri due demoni ci avevano dato per disperse.

Nel momento in cui ci rivestimmo, sentimmo entrambe una presenza negativa venire verso di noi; preparai arco e frecce mentre Kagome era dietro di me , non si era portata neanche un'arma, che stupida.

L'aura del demone non era molto negativa, anzi era leggermente impregnata di miasma, ma non era chissà quanto preoccupante.

L'unica cosa che mi preoccupò era per il miasma, non faceva bene a Kagome che era incinta e poi quella puzza era sicuramente di Naraku o di qualche sua emanazione.

-Ma buongiorno mie signorine..- disse una voce dietro alle nostre spalle.

Mi girai di scatto, mettendo Kagome dietro di me e puntando la freccia contro la figura che mi ritrovavo davanti: sgranai gli occhi, non era possibile, era Byakuya.

-Che diavolo vuoi Byakuya, non eri morto forse insieme a Naraku?- dissi tenendo ben salda la presa sull'arco.

-Ma tu guarda, la piccola umana è cresciuta, come ti chiami aspetta..Rin, giusto, l'umana che si porta dietro Sesshomaru..- disse Byakuya avvicinandosi sempre di più a noi.

-Non fare neanche un altro passo verso di noi che finisci direttamente all'inferno per mano mia.- dissi con voce rauca, sentivo il mio potere accrescere sempre di più e fluire nella mia mano.

-Ma dai anche tu una sacerdotessa, chi lo avrebbe mai detto, bene sarà la volta buona che faccio fuori entrambe!- disse Byakuya ridendo malignamente.

-Non saranno le tue illusioni a sconfiggermi, questo è sicuro!- dissi ridendo di gusto, ero pronta a staccargli la testa se fosse stato necessario.

-Bene bene, hai voglia di morire vedo, tanto il mio bersaglio sei tu!- disse Byakuya.

-Kagome, va da Sesshomaru e Inuyasha, tu non puoi combattere..- dissi guardandola con la coda dell'occhio.

-Rin sei sicura di farcela?- disse Kagome preoccupata e stringendo con le dita il mio Kimono.

-Vai ti ho detto!- dissi autoritaria, non era una battaglia che poteva combattere, non era un demone qualunque, avrebbe soggiogato la sua mente con delle illusioni.

Vidi Kagome scappare verso la foresta, senza però distogliere lo sguardo dal mio avversario; di certo non sarebbe stato facile sconfiggerlo, ero alle prime armi, ma sarà sicuramente più debole rispetto ad anni prima.

-Quindi tu credi che con arco e frecce tu possa uccidermi?- disse Byakuya preparando la sua prima illusione.

In quel momento scoccai la freccia e una luce bianca si diresse verso di lui, prendendo in pieno l'origami che stava per lanciarmi.

-Non saranno certo dei pezzi di carta a farmi fuori, stanne certo!- dissi impugnando un'altra freccia.

Improvvisamente mi ritrovai in una bolla rossa, con dei gas sonniferi che mi stavano per far chiudere gli occhi; dovevo scoccare una freccia se volevo salvarmi ma non riuscivo neanche a muovere un muscolo, sembrava che la mia energia stava svanendo piano, come se stesse uscendo dal mio corpo lasciandomi senza linfa.

-M-maledett..- riuscì a dire prima di cadere in un sonno doloroso.

Sentivo la testa che mi girava velocemente, come se stessi su una ruota che gira senza fermarsi mai: vidi delle figure a me familiari, quel bastardo voleva sicuramente mostrarmi qualche illusione, ma non ha capito che conosco già il suo gioco.

Improvvisamente tuto smise di girare, ero ferma, in un prato verde illuminato dalla luce del sole; mi guardai intorno ma sapevo che non poteva mai essere la realtà.

Poi, ecco, vidi qualcosa che mi lasciò senza parole; una famiglia felice, che giocava con i propri figli con una piccola palla di stoffa.

C'era una donna che fra le braccia portava una bambina, una bellissima bambina: sentì delle voci provenire da quella donna e diceva che la bambina si sarebbe chiamata..

-Rin...-

Sbarrai gli occhi, non era possibile, quella non poteva essere la mia famiglia, la mia famiglia è stata uccisa dai briganti e io..

No, non dovevo cadere nell'illusione, è tutto finto lo so, maledizione perchè non riesco a muovermi, è come se qualcuno mi stesse tenendo le gambe ferme.

-Ti piacerebbe tornare con loro non è così?-

Il mio cuore perse un battito, quella voce, era Sesshomaru.

Peccato che adesso moriranno tutti.

Davanti ai miei occhi vidi solo sangue, sangue umano sparso per quel prato che si stava tingendo di rosso, il sole diventò più scuro come se ci fosse un'eclissi e gli artigli di Sesshomaru che penetravano nella carne umana fino a lacerarla.

Mi venne un conato di vomito, per l'orrore appena visto e per la malvagità di Byakuja, ma i miei genitori e i miei fratelli erano morti per mano di briganti, non di demoni.

Lo scenario cambiò di nuovo e finalmente riuscì a muovere i muscoli; presi arco e frecce e mi alzai, impugnando sempre l'arco in fase combattiva ed è proprio in quel momento che Byakuya giocò di nuovo con la mia mente e con le mie più grandi paure.

Sesshomaru era davanti a me, alle sue spalle un albero secolare; alla mia destra Kikyo e Inuyasha.

Perchè mi stava mostrando queste cose? Cosa voleva mai significare tutto ciò.

E poi vidi una freccia partire verso Inuyasha, colpendolo al petto e sigillandolo in quell'albero secolare, lo stesso che era dietro Sesshomaru.

Ora avevo capito il gioco di Byakuya, ma non avrei mai sigillato Sesshomaru nell'albero secolare, non lo avrei mai ucciso. In quel momento quel bastardo mi tenne gli arti tesi, senza possibilità di posare l'arco a terra; ero pronta a scoccare la freccia contro il mio demone, sapevo che era un'illusione ma avevo paura.

Delle lacrime mi solcarono il viso, non volevo ucciderlo, perchè tutto questo?Perchè questo dolore forte nel mio petto.

Se non lo ucciderai tu, lo farà lui con il rito di impianto per l'immortalità, lo sai questo, vero Rin?

Maledizione ancora la sua voce snervante nella testa, non ce la faccio più, voglio uscire da qua dentro ma come devo fare ancora non l'ho capito.

Andiamo Rin , cosa può farti svegliare da un sogno così brutto?

Intantola mia freccia era pronta a scoccare, mi scivolava dalla mano, più tentavo di tenerla ferma più mi scivolava.

In un attimo vidi la freccia colpire il petto di Sesshomaru e il suo sgurdo era trito dal dolore, finchè non chiuse gli occhi completamente; il vento gli accarezzava quei capelli argentei delicatamente, il suo viso era contornato da una smorfia di dolore e il suo sangue colava dalla ferita sul Kimono.

Finalmente riuscì a muovermi: corsi verso di lui e lo presi fra le mie braccia, sembrava tutto così vero, potevo sentire il freddo della sua pelle contro la mia calda , potevo percepire l'odore dei suoi capelli e la morbidezza della sua coda.

Come illusionista devo dire che Byakuya ci sapeva fare, ma dovevo capire come uscire dalla mia testa soggiogata da quel bastardo.

Lasciai dolcemente il corpo di Sesshomaru, poggiandolo delicatamente ai piedi dell'albero e cominciai a guardarmi intorno; potevo sentire il fruscio leggero di un vortice demoniaco, ma più mi giravo intorno, più non trovavo nulla che potesse aiutarmi, eppure il vortice lo sentivo vicino.

Nel momento in cui mi guardai in petto capì tutto; quel bastardo aveva nascosto il vortice dentro di me, così da potermi uccidere del tutto, ma quanto è stupido, dopotutto anche io sono un'illusione nella mia illusione.

Presi una freccia e davanti a me si materializzò Byakuya soddisfatto.

Vedo che hai capito che devi ucciderti, bene non dovrò fare il lavoro sporco allora.

-Vedo che invece tu sei ancora più stupido di quanto pensassi!- dissi ridendo.

Byakuja fece uno sguardo stupito e adirato per le mie parole, non se lo aspettava tanto coraggio da parte di una umana, bene significa che capirà sul serio chi sono.

Mi conficcai la freccia sacra nel petto e improvvisamente tutto cominciò a sparire lentamente, anche la faccia di Byakuja.

Non sentì dolore ma svenni a terra per il vortice che mi stava togliendo tutte le energie, sicuramente il vortice era quella sfera rossa dove Byakuya mi aveva intrappolato.

Prima di svanire nel nulla, guardai la figura di Sesshomaru un'ultima volta e sussurai parole di certezza, come se fosse una promessa.

Ti prometto che ciò non accadrà mai, amore mio.

 

Mi svegliai tutta frastornata, vicino ad un albero, con una stoffa calda sulle spalle; i miei occhi si aprirono flebilmente e la testa mi girava talmente tanto che tra poco avrei vomitato sicuramente.

Improvvisamente urlai il nome di Sesshomaru, ero talmente terrorizzata che quell'illusione fosse vera che il cuore perse qualche battito.

Sesshomaru si materializzò davanti a me e mi strinse forte al suo petto, tranquillizzando le mie lacrime e i miei singhiozzi compulsivi.

-Rin, tranquilla, è tutto passato, sei nella realtà..- disse Sesshomaru prendendomi in braccio e stringendomi forte a lui.

-Sesshomaru, io ho avuto tanta paura, io ho visto tante cose brutte e..- non continuai, perchè le lacrime continuavano ad uscire e i singhiozzi si facevano sempre più forti, era un pianto isterico e forse anche un po liberatorio.

-Quel bastardo quando siamo arrivati ti teneva intrappolata nella sua sfera di miasma: avevi una faccia trita dal dolore e Inuyasha è riuscito a spezzare la barriera, finchè tu stessa hai purificato il miasma con una freccia, forse nell'illusione avevi trovato un modo per uscire ..- disse Sesshomaru spiegandomi l'accaduto.

-L'importante è che ora è tutto finito..- disse Inuyasha sbucando da dietro Sesshomaru.

-Poi notando che la situazione stava andando storto, è scappato come un vigliacco..- disse Kagome incrociando le braccia al petto.

-Io ho visto te e Kikyo, ti ha sigillato in un albero secolare, non è così?- dissi nascondendo il mio viso nel petto di Sesshomaru.

-Rin come sai queste cose?Che ti ha fatto vedere Byakuya?- disse Kagome accarezzandomi i capelli.

-Ho visto prima la mia famiglia e mia madre che mi teneva in braccio, poi Sesshomaru che li uccideva..- sentì i muscoli di Sesshomaru irrigidirsi, ma subito strinsi di più il suo Kimono, per dirgli che io sapevo come erano veramente morti-Poi ho visto Kikyo e Inuyasha nel momento del sigillo e Byakuya ha fatto fare la stessa fine a me e a Sesshomaru, è stato orribile-

Sesshomaru mi strinse sempre di più, circondando il mio esile corpo con le sue braccia forti, ispirando la mia paura e i miei timori.

-Vedi perchè non voglio farti andare da sola?- disse d'un tratto Sesshomaru, baciandomi dolcemente la testa.

-Stanotte partiamo di nuovo, non possiamo sostare molto..- disse Inuyasha allontanandosi da noi insieme a Kagome.

Restammo solo io e Sesshomaru, a guardarci negli occhi per un tempo indefinito, sapevo che i suoi occhi mi stavano scrutando ogni centimetro di pelle, con l'ansia di trovare un graffio di più sul mio viso o da qualche altra parte.

Presi dolcemente il suo viso fra le mie mani e lo avvicinai alle mie labbra, schiudendole dolcemente con le sue, avevo bisogno di quel contatto, dopo quell'incubo che ho passato in quell'illusione.

Non accadrà mai , te lo prometto amore mio..

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi quaaa

Piccoli problemi insorgono lungo il viaggio!

Alla prossima puntataaa!

Bacioni a tuttee!

ClosignEyes

 

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Capitolo 19
*** Il rito di Izumi ***


L'idea di partire di notte non è certo una delle migliori di Inuyasha, anzi aggiungerei che forse di buone idee non ne abbia mai avute.

La temperatura scese abbastanza da farmi venire dei piccoli brividi sulla schiena, nonostante stessi coperta da un manto bianco e soffice.

L'unica cosa positiva di quel vento gelido era che il cielo era limpido e si potevano vedere benissimo le stelle, accompagnate da una mezza luna molto luminosa.

Nel freddo ho trovato una piccola consolazione, poter guardare di notte un cielo così limpido non è poi così semplice.

Man mano che ci avvicinavamo alla nostra destinazione, sentivo un'aria pesante circondare l'ambiente che , dapprima che era fresco e leggero, era diventato peggio dell'inferno.

Il Monte Hatami doveva essere un posto sacro e puro ma probabilmente con la presenza della sacerdotessa non era sicuramente un posto tranquillo.

Sentivo l'aria turbata e sicuramente gli spiriti di quel monte sarebbero stati molto meglio se non ci fosse stata la sacerdotessa a disturbarli.

Sesshomaru e Inuyasha non accusarono tanto il cambiamento di aria, dopotutto erano demoni anche loro, potevano anche percepire un'aria diversa ma di certo il fastidio sarebbe stato relativo.

Mi sporsi un po per vedere Kagome come se la stava “cavando” con questo clima e di certo non stava meglio di me, anzi sembrò che lei accusasse molto di più di me.

Aveva la fronte completamente sudata e le guance diventavano sempre più rosse, sembrò avesse la febbre e il suo viso era contornato da smorfie di dolore.

La guardai stupita, anche io da umana dovevo soffrire come soffriva lei, ma io invece stavo più o meno bene.

Improvvisamente le mie mani iniziarono a farsi rosse, fino a far uscire il sangue; istintivamente le portai al petto, non volevo di certo sporcare Sesshomaru, ma appena il sangue scivolò dalle mie dita, sentì un grugnito provenire dalla bocca del demone cane, segno che probabilmente aveva sentito l'odore del sangue.

Non ci fermammo subito, forse eravamo ormai quai arrivati, quindi tanto vale soffrire ancora un pochino, poi ci saremo fermati.

Kagome ormai stava davvero male e Inuyasha più di proteggerla con la barriera di Tessaiga, non poteva fare altro.

-Se-Sesshomaru ti prego fai prest..- non riuscivo neanche a parlare, il fiato mi si fermò in gola e per un attimo credevo che stessi per morire, tanto da farmi svenire.

Avevo gli occhi aperti, ma i miei arti si rifiutavano di muoversi; qualcuno mi stava bloccando, mi sentivo un burattino nelle mani del nemico.

Sentì che ci fermammo e Sesshoamru riprese la sua forma da demone, tenendomi stretta fra le sue braccia con uno sguardo trito.

-Lo sapevo maledizione!Non dovevo portarti con me!- sentì grugnire Sesshomaru.

I suoi occhi si trasformarono nella sua più profonda rabbia e paura, quella di perdermi. Volevo tanto passargli una mano su quella guancia così tirata dalla rabbia , ma purtroppo le mie mani sembravano più pesanti del marmo.

Un piccolo urlo proveniente dalla direzione di Inuyasha mi fece ruotare gli occhi; Kagome aveva una freccia tesa verso di lui e sulla sua fronte vi era un sigillo a forma di virgola, come se fosse una cicatrice.

Qualcuno la stava manipolando questo era certo, ma non era Byakuya, ne ero più che sicura, non c'era la sua aura demoniaca in giro.

Guardai Sesshomaru nella speranza che potesse leggermi negli occhi oppure che potesse entrare nella mia mente e capire che doveva fare qualcosa, ma un forte vento fece cadere entrambi a terra: eravamo distanti, l'uno steso di fronte all'altro, con una mano tesa per cercare di riprenderci, ma con scarsi risultati.

-R-Rin, ti prego scappa.. C'è una trappola..- disse Sesshomaru finchè un urlo straziante non uscì dalla sua bocca.

Se non sono morta in quel momento è stato solo per un semplice miracolo, non so come ha fatto il mio cuore a reggere quella scena così orribile.

Il corpo di Sesshomaru era pieno di sangue, trapassato da un bastone che probabilmente era di natura sacra, doveva appartenere sicuramente alla sacerdotessa Izumi.

I suoi occhi dabrillanti bellissimi diventarono sempre più opachi, fino a far sparire l'ultima luce che poteva farmi capire che era ancora vivo.

Mi voltai verso Kagome cercando di capire lei in che condizioni fosse, ma la sua anima era stata soggiogata troppo da poterla far ritornare come prima.

Aveva gli occhi anche lei spenti e il suo corpo si muoveva come se fosse comandata da qualcosa o , meglio dire, da qualcuno.

Sul corpo di Sesshomaru scese una figura; era una donna, abbastanza anziana, con delle sembianze da demone,probabilmente era la sacerdotessa.

I suoi occhi erano dello stesso colore della pece e le sue labbra avevano un colore innaturale, i suoi capelli raccolti in un fermaglio con un fiore di loto sopra e un lungo Kimono ricopriva tutto il suo corpo.

Le sue mani erano orribili; avevano tutte delle pieghe e i suoi artigli erano lunghi e affilati, sporchi del sangue di Sesshomaru.

Come aveva osato solo toccarlo, se mi fossi mossa l'avrei già uccisa con le mie stesse mani, me la sarei divorata all'istante.

-Vedo che sei di carattere peperino ragazzina, cosa volete da me?- chiese Izumi.

-m-maledetta..- dissi con un filo di voce.

Vidi Kagome lanciare il corpo di Inuyasha, ormai inerme, su quello di Sesshomaru, come se fossero delle prede appena state uccise e pronte per essere mangiate.

Era un incubo, volevo essere svegliata a tutti i costi.

-Devo dire la verità che la tua amica è molto più forte di te, ha addirittura ucciso il demone che tanto amava..- disse ridendo la sacerdotessa nera.

-T-tu morirai c-come sono morti loro, stanne certa..- dissi cercando di riprendere il controllo del mio corpo.

Una lunga risata inondò quella sottospecie di bolla demoniaca che si stava formando intorno a noi e la testa iniziò a girarmi vorticosamente.

-Tu parli troppo!- disse la sacerdotessa e improvvisamente vidi Kagome avvicinarsi a me.

I suoi occhi erano spenti ma il suo animo chiedeva pietà, sentivo palesemente la sua aura pura combattere contro quella nera della sacerdotessa.

Lei sapeva di aver ucciso Inuyasha, sapeva che presto anche noi saremo morte e che forse non avremmo vissuto per l'eternità come speravamo che accadesse.

Kagome alzò contro di me un pugnale e me lo conficcò nella schiena, provocandomi un dolore indescrivibile, tanto da perdere i sensi.

La mia mano era ancora tesa verso Sesshomaru, non potevo accettare che fosse morto, ma intanto non riuscivo più a percepire la sua aura demoniaca.

Non è possibile!!

Questa è la punizione per chiedere una vita eterna con il demone che si ama?

 

 

 

 

Mi svegliai sopra ad una pietra lavica, ricoperta di sangue e di fiori rossi e neri.

Potevo sentire finalmente le mie mani e le mie gambe, ma quando provai ad alzarmi capì che ero praticamente legata a quella pietra.

Mi guardai intorno e vidi Kagome, priva di sensi, stesa accanto a me; era piena di sangue e i suoi capelli completamente bagnati dal sudore.

Lei più di me ha sofferto, lei ha ucciso Inuyasha contro la sua volontà, anche se vivesse in eterno farebbe di tutto pur di morire.

-Bene vedo che tu sei sveglia, allora inizierò da te ..- disse la sacerdotessa avvicinandosi a me con una coppa in mano.

Era piena di sangue demoniaco e potevo scommetterci che era quello di Sesshomaru.

-Dove è Sesshomaru...- chiesi con un filo di voce.

-Nel suo peggiore incubo, non ti preoccupare ragazzina, non sono morti mica.. ahahhahahahaah- disse ridendo con occhi maledetti.

Quindi non era morto, ma presto lo sarei stata io.

Sentì i suoi artigli affilati passarmi il petto e un liquido acido bloccarmi le articolazioni di nuovo; era insopportabile il dolore che stavo provando, avrei preferito mille volte morire, sembrava come operare un paziente a cuore aperto, senza anestesia.

Vidi il viso soddisfatto della sacerdotessa e un sorriso malefico dipingersi sul suo viso.

-Però che peccato, saresti stata una buona madre..- disse improvvisamente, godendo del mio sguardo sbalordito e inorridito.

Io ero incinta e non lo sapevo?Ma come era possibile, io non ho percepito nulla eppure chi meglio di me poteva capire questa cosa!

No, non doveva finire così, mio figlio o mia figlia dovevano vivere!Dovevo trovare un modo per liberarmi ma mi sembrava tutto talmente pesante da muovere che i miei sforzi a liberarmi sembravano vani.

Chiusi gli occhi, piangendo lacrime silenziose e amare, sapendo di non poter fare nulla per salvare il feto e non poter salvare Kagome.

Forse è vero, non dovevamo rischiare, non dovevamo assolutamente seguirli; per noi umani è ragionevole non vivere in eterno, siamo creature inferiori e non possiamo essere altrimenti, stiamo andando contro natura.

La mia mente si stava annebbiando sempre di più, ma improvvisamente una forte luce inondò i miei occhi e vidi una figura piccola ed esile venire verso di me.

Rin, ricordati la luce, ricordati i ciliegi...

Rin non morire...

Mi ricordai di Hanami e del ciondolo che donò a me e a Kagome per proteggerci, ora però dovevo trovare solo il modo di usarlo e sicuramente in quelle condizioni non sarei stata capace di farlo.

Ripensai a tutto quello che mi era successo: l'incontro con Sesshomaru, la mia vecchia vita, Kagome , i miei futuri figli, il mio vecchio lavoro.

Erano tutti ricordi bellissimi, ricordi che anche nella morte sarebbero stati un grandissimo sollievo, dopotutto non rimpiango nulla, non potevo chiedere di meglio.

Rimpiango solo una morote così stupida e sciocca, farmi ingannare da una sacerdotessa che vale la metà del mio potere è davvero ridicolo, ma ormai ero arrivata al capolinea per la seconda volta, stavo morendo per la seconda volta.

Sentì d'un tratto le mani più leggere, come se fossero vento fresco della primavera, le mie gambe erano molto più muovibili e non sentivo più le corde stringermi i polsi e la gola.

Gli artigli della sacerdotessa mi sembravano solo un lontano ricordo, ma sentivo il sangue demoniaco fluire nelle mie vene e tentare di corrompere la mia anima.

Davanti a me si materializzò Sesshomaru, con due bambini in braccio e uno strano sorriso sulle labbra; stavo ormai dando i numeri per vedere questa cosa, forse è l'effetto del suo sangue, forse questi sono i suoi desideri.

Riuscì finalmente ad aprire gli occhi e sentì un forte urlo provenire dalla persona accanto a me; Kagome stava soffrendo e i suoi occhi erano contornati dal dolore e dal terrore poiché la sacerdotessa stava praticando il rito su di lei.

Eppure mi sembrò un attimo infinitesimamente piccolo il dolore che provai per l'impianto, era già tutto finito?

Mi guardai il petto e di cicatrici non ne vidi neanche una, ma una forte sensazione nuova mi percosse il corpo; sentivo la mia anima turbarsi e i miei occhi diventare rossi come il fuoco, nelle mie mani scorreva la forza di un demone.

La mia aura da bianca e pura si trasformo in aura demoniaca; il sangue di Sesshomaru stava facendo il suo effetto e qualcosa nel mio ventre si muoveva come se quel sangue fosse la sua linfa.

Poteva mai essere che fino ad ora mio figlio non si è sviluppato perchè ero una semplice umana?

Svenni di nuovo dal dolore, sentivo il petto comprimersi e le forze venirmi meno nuovamente, ma sul mio cuore sentì il ciondolo di Hanami pulsare compulsivamente, come se volesse dirmi qualcosa.

Ma riaprì di nuovo gli occhi non appena sentì l'aura di Kagome; era talmente contaminata che aveva un odore peggio del miasma di Naraku, era spaventoso come la sua mente e la sua aura potesse farsi soggiogare dal sangue demoniaco, proprio come accadeva ad Inuyasha.

Dovevo fare qualcosa per bloccare la trasformazione e subito mi venne in mente il ciondolo.

Riuscì a muovere una mano e con una forza che non facevo mia, strappai la corda che mi teneva bloccato il polso; mi strappai il ciondolo dal collo e lo lanciai verso Kagome e una forte aura bianca inondò la stanza.

Vidi semplicemente la figura di Hanami uscire dal mio ciondolo e la sacerdotessa fu scaraventata infondo alla stanza.

La sua pelle stava diventando sempre più putrefatta, quella purezza dei ciliegi la stava uccidendo lentamente e dolorosamente, proprio come si meritava di morire.

Il suo volto era contornato dal dolore, finchè delle orribili piaghe non le si formarono sul viso; sputò sangue dalla bocca e la sua pelle si lacerò a tal punto da far vedere i suoi organi, compreso il cuore.

Dal ciondolo di Kagome partì improvvisamente una freccia sacra che colpì il cuore di Izumi, purificandola una volta per tutte e facendola morire definitivamente.

Riuscì finalmente a liberarmi del tutto e non appena mi alzai la testa mi girò forte, tanto da farmi appoggiare con un braccio su quella lastra gelida dove ero distesa.

Attorno a me il buio, ero come se fossi sola in quella stanza così fredda e cupa.

Kagome si avvicinò a me, priva di forze, cercando di mantenersi in piedi ad ogn singolo passo che compieva; aveva gli occhi sbarrati e il sangue che fuori usciva dalla bocca, poverina, stava messa peggio di me.

I suoi occhi mi chiedevano di Inuyasha, ma di lui non sapevo nulla, tanto meno sapevo se anche Sesshomaru fosse sul serio vivo o morto.

Poggiai la mano sulla sua testa e dolcemente l'abbracciai, come se fossi una madre, e sotto quella presa sentì delle lacrime scendere e bagnarmi il kimono ormai frantumato; il dolore di aver ucciso chi si ama non è paragonabile a nessun altro tipo di perdita, vivere cento anni o forse più nella solitudine non è ciò che entrambe desideravamo.

Potevo ancora sentire l'odore di Sesshomaru nell'aria circostante; con Kagome fra le braccia, camminai verso la direzione di quel profumo di muschio e menta, l'odore di demone che avevo sempre immaginato. Trovammo Inuyasha e Sesshomaru in una stanza, buia, con delle tende rosse come il sangue e un forte odore di incenso al suo interno mi pizzicava tremendamente il naso, era disgustante.

I loro corpi erano circondati da fiori neri, con spine enormi che trapassavano la loro carne, lacerandoli come se fossero pezzi di scarti animali.

Le rose hanno le spine ma se vogliono si fanno sfilare.

La mia mano timida si tese verso quello spettacolo orribile che erano i loro corpi, ma fu respinta fortemente da una barriera innalzata da Izumi; maledetta, voleva separarci per sempre da loro, non poteva succedere sul serio!

Improvvisamente di nuovo quella brezza mi scompigliò i capelli e l'odore di ciliegio inondò la stanza, coprendo quello insopportabile dell'incenso.

Hanami si materializzò di nuovo alle nostre spalle; il suo sguardo era sconvolto, il suo viso provato da tanto scempio compiuto, le sue piccole mani insanguinate già ad una età di innocenza.

Salvateli, ve ne prego...

Hanami cara, se fosse possibile, probabilmente adesso starei stringendo fra le mie braccia il mio demone, dicendogli quanto lo amo e quanto io sia felice che viva, ma la barriera mi impedisce di arrivare a lui, il suo cuore non mi è mai sembrato così distante e la sua pelle mai così fredda come adesso.

Kagome era dall'altro lato del letto e tentava, con le sue poche forze, di rompere la barriera scagliando delle frecce sacre, ma queste tornavano indietro ad ogni attacco, ferendo Kagome al braccio più di una volta.

Lei stava piangendo, lei voleva ritornare da Inuyasha, dirgli che le dispiaceva che a causa sua fosse ridotto in quelle condizioni fino ad arrivare alla morte.

Vi prego, usate i ciondoli per rompere la barriera...

I ciondoli non dovevano proteggere noi allora, ma dovevano proteggere ciò che ci accompagnava, doveva proteggere coloro che di protezione ne avrebbero fatto a meno.

Nelle mie mani giaceva il ciondolo di Hanami, brillante come gli occhi di Sesshomaru; ti avrei salvato a costo di morire, mio principe, non meriti una morte indegna, non da guerriero.

Kagome legò il suo ciondolo alla freccia e si posizionò di fronte alla barriera, con l'arco già teso e pronto per scagliare una freccia ansiosa di distruggere il muro che ci separava dai nostri demoni.

Ricordo bene il rumore della freccia scoccata da Kagome e la rottura frastornante della barriera; una luce fortissima si sprigionò nella stanza, tanto da farmi chiudere gli occhi, non riuscivo a mantenerli aperti, ma intanto quella barriera non esisteva più.

Le rose che circondavano i loro corpi formarono una cupola su di essi, ancora un'altra barriera da distruggere, ancora una volta salvare e riportare in vita.

Tenseiga, tu che sei la spada che riporta in vita mille uomini e ne spedisce altrettanti all'inferno con compassione, permettimi ancora di impugnarti, permettimi di salvarli ancora, permettimi di vivere in eterno con Sesshomaru.

Tessaiga, fendente che può uccidere mille demoni in un solo colpo, distruggi questa barriera, liberali, permettili di guardare ancora il sole e poter contemplare la luna.

Io invece, non ho nulla, se non un ciondolo che dovrebbe fare qualcosa per riportare la quiete in un posto turbato da malignità e disprezzo, come posso io, semplice umana, far tornare l'equilibrio se non sono stata capace di proteggere.

Con un piccolo sorriso, stavolta impugnai l'arco e legai il ciondolo alla freccia sacra; il colpo doveva andare dritto a destinazione, non potevo sbagliare la mira, dovevo cercare i vortici demoniaci di entrambi e colpirli una volta e per sempre, forse solo così sarebbero tornati nel mondo dei vivi.

Quella maledetta barriera mi impediva di sentire bene il fruscio del vento demoniaco, non riuscivo neanche a vedere, ma so che da sacerdotessa quale sono non avrei sbagliato il colpo.

Sesshomaru, amore mio, sto venendo a salvarti, per una volta sarò io ad aiutarti, dopo anni che tu hai protetto me, ora tocca a me.

La freccia partì lungo la barriera, superandola altamente e colpendo in pieno il vortice demoniaco di entrambi, sprigionando un'aura fortissima da farmi cadere a terra e coprirmi il volto con le braccia.

Non appena finì l'accecante luce, i miei occhi poterono riposare ma il cuore mi si fermò in un istante non appena vidi la mano di Sesshomaru muoversi leggermente; le sue dita si muovevano piano, una ad una, e potevo finalmente sentire il battito del suo cuore farsi spazio nel suo petto.

Kagome era vicino ad Inuyasha e lo stringeva nel suo petto; piangeva felice, poteva sentire che era vivo e che presto saremo tornati a casa tutti insieme, lei che lo ha visto morire sotto le sue mani, ora lo vedeva vivere di nuovo fra le sue braccia.

Avevo talmente poche forze che quasi mi trascinai al bordo del letto, prendendo delicatamente la mano di Sesshomaru fra le mie dita e assaporando quel dolce contatto così mancato.

Con poca forza mi diedi una spinta e finalmente riuscì a sedermi sul letto; aveva ancora gli occhi chiusi e le labbra ancora un po increspate in una smorfia di dolore.

La fronte era leggermente sudata e la sua pelle stava riprendendo di nuovo il colore della luna. Mi abbassai sull sua fronte e gli lasciai un piccolo bacio su quella bellissima mezza luna viola che lo rendeva particolarmente diverso dagli altri demoni, ma appena tentai di alzarmi, una forte mano mi bloccò il mento.

-Il tuo odore è cambiato, il mio sangue ti ha trasformato..- disse Sesshomaru con poca voce, stava recuperando piano le forze.

-Sono felice di avere una parte di te dentro di me, basta questo..- dissi abbracciandolo forte al mio petto.

Hanami ci guardò con una lacrima sul viso, non avemmo neanche il tempo di ringraziarla che la sua esile figura svanì nel nulla, come il vento.

La libertà ora è nel vento...

La libertà ora era una nuova emozione in quella stanza, ora tutto era possibile, insieme a chi si ama, si è più forti di qualunque altro demone sulla faccia della terra, amare rende ricco il cuore di chi non ha niente.

Ripresi tutti dallo shock iniziale, uscimmo da quella specie di caverna dove eravamo rinchiusi.

L'importante adesso era tornare a casa; io e Kagome eravamo diventate immortali e Sesshomaru e Inuyasha erano vivi accanto a noi, non ci serviva altro.

Lungo il tragitto verso casa, vidi Sesshomaru bloccarsi davanti a me e ci andai praticamente a sbattere dentro, non pensando ad una probabile distanza di sicurezza, anche da piccola non avevo molta accortenza.

-Sesshomaru perchè ti sei fermato, mannaggia mi sono fatta male!- dissi seduta a terra e massaggiandomi la schiena.

-Rin, sei incinta..- disse fermo e lapidario come suo solito, ma potevo scorgere nella sua voce una nota di curiosità e di felicità mai sentita.

-Oh ehm, s-si.. Me lo ha detto la sacerdotessa..-dissi alzandomi piano da terra, ero ancora tutta indolenzita.

-Ti dirò che è un maschio, posso sentire adesso il suo odore..- disse Sesshomaru girandosi verso di me e prendendomi d'improvviso in braccio.

-Ei che fai!No Sesshomaru ti devi riprendere ancora, non mi sembra il caso che mi porti in braccio!- dissi cercando di divincolarmi dalla sua presa ma con scarsi risultati, era pur sempre un demone completo, era molto più forte di me.

-Meglio di no, poi ti lamenti che hai le caviglie gonfie..- disse Sesshomaru lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.

Non replicai, dopotutto mi faceva comodo farmi portare in braccio, ero molto stanca e camminare mi faceva stare peggio, quindi se lui ce la faceva perchè no.

Maschio, non ci credo ha detto maschio, ci rendiamo conto..

Un altro Sesshomaru, che guaio!

Al pensiero risi dolcemente, prima di addormentarmi del tutto fra le sue braccia.

Sapevo che alla fine sarebbe finita bene, che finalmente potevo restare con lui er l'eternità, il mio sogno si è finalmnete avverato e non potevo chiedere di meglio.

Kagome era sulle spalle di Inuyasha che riposava; lei più di tutti ha sofferto, meritava un lungo riposo, lei che ha visto il peggio ora si meritava il meglio.

Un ultimo sorriso e poi caddi fra le braccia di Morfeo.

Ti amo Sesshomaru....

 

Eccomi quaaa!

Allora allora, finalmente la nostra Rin e la nostra Kagome sono diventate immortali.

Povera Kagome ha visto il peggio del peggio!!

Prometto che il prossimo capitolo sarà più felice e fluff !!!

 

Alla prossimaaaa <3

ClosingEyes_

 

Recensite mi raccomando !!

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Capitolo 20
*** Una finta pace ***


Dopo un'avventura del genere, credevo che una volta tornata a casa potessi rilassarmi sul letto o potermi fare un bagno caldo per scacciare tutti i pensieri negativi dalla mia testa.

Il tempo di farmi scivolare il kimono dalle spalle, sentì un fetore di demone provenire dal salone principale del palazzo.

Incredibile, la trasformazione ha i suoi vantaggi, ma purtroppo in quel momento, capendo di chi fosse quella puzza insistente, un senso di rabbia mi pervase il petto e sentivo pulsare gli artigli pronti a fare una probabile strage.

Raccogliendo quella poca calma e autocontrollo rimasto, alzai il kimono da terra e mi rivestì, stringendo bene l'obi alla vita.

Con un finto sorriso chiusi la porta della camera e scesi le scale, attenta a non inciampare, considerato che nonostante la trasformazione, sono rimasta la solita sbadata.

Sentivo delle voci troppo familiari farsi sempre più vicine: mi fermai all'angolo fra le scale e il salone, stavo cercando solo di guadagnare tempo per evitare di sbranare Kagura davanti a tutti.

Esattamente, proprio la mia migliore nemica era venuta a farmi visita, chissà con quale pretesto se non quello di fare la gatta morta fra le braccia di mio marito o, meglio, quasi marito.

Per fortuna sentì , fra tante voci infuriate, una voce calma e sensuale, ma non era assolutamente Sesshomaru.

-Rin, esci fuori che sento chiaramente che stai la dietro!- disse quello che poteva sembrare il padre di Sesshomaru.

Cosa era, una riunione di famiglia!?

Quasi guidata da un istinto di seguire quel consiglio spassionato, uscì da dietro l'angolo con il mento all'insù come il capo.

Guardavo schifata Kagura, mi sembrava un essere inferiore rispetto alla mia figura, mi faceva dannatamente pena con quei occhi da finta buona, avrei tanto voluto ridarle il colpo che ha dato a me, dopo tutto un'altra cicatrice la devo proprio a lei.

-Ma guarda guarda, l'umana che è diventata demone, che sorpresa.- disse Kagura incrociando le braccia al petto e guardandomi con aria di sfida.

No Kagura, non ti conviene guardarmi così, ho troppa voglia di ucciderti.

-Ma guarda invece chi si fa viva, una lurida sgualdrina che vuole fare pena al mio principe, tzè mi fai venire i brividi dallo schifo..- dissi scendendo le scale lentamente, dovevo dosare la rabbia.

Sotto gli occhi stupiti di tutti, compreso il padre di Sesshomaru, mi avvicinai a lei, ad un centimetro da quella pelle che puzzava di terra e ossa, e prendendole il mento con la forza, la costrinsi a guardarmi negli occhi.

Era stupita da tanto coraggio, le si leggeva negli occhi, il tuo terrore di tornare nel mondo dei morti era talmente evidente che mi sarebbe bastato un colpo per ucciderla.

-Rin adesso basta..- disse improvvisamente Sesshomaru, stupendomi.

-Tu difendi questo morto che cammina, cosa ti succede Sesshomaru, come mai tanta compassione per i morti?- dissi non smettendo di guardare Kagura.

-Rin può portarci da Naraku, ti prego ascoltalo..- disse Kagome con una voce supplichevole.

Pregata dalla mia migliore amica e costretta dal mio fidanzato, che cosa ridicola.

Malavogliatamente lasciai il mento di Kagura, osservando il suo corpo scosso accasciarsi a terra.

-Non vi capisco!- dissi semplicemente osservandola ancora un po.

I suoi occhi erano spalancati e sentivo il fetore della sua paura inondare la stanza, che fastidio.

-Kagura ora dicci dove si trova Naraku, prima che Rin ti uccida..- disse Inuyasha, sentendo il mio stato d'animo turbato dalla sua presenza.

Ma c'era ancora qualcosa che non mi convinceva: da demoni, dovrebbero percepire l'odore di Naraku, perchè mai farcelo dire da una come lei, che poteva soffiarmi Sesshomaru da sotto al naso ora che ero incinta e anche trasformata.

A cosa volevano arrivare tutti quanti, a farmi diventare pazza sicuro.

Vidi il padre di Sesshomaru turbato quanto me, dunque mi avvicinai a lui e da li non mi mossi; vidi Sesshomaru richiedere la mia presenza accanto a lui, ma rifiutai altamente questa sua specie di invito, poteva anche stare da solo.

-Rin smettila di fare così, neanche io sono d'accordo con la scelta di mio figlio a voler chiamare Kagura..- disse Taisho per tranquillizzarmi, ma le sue parole ebbero una svolta diversa sul mio umore.

Dunque ricapitolando: non solo questa Kagura mi ha fatto snervare, ma è venuta qui per ordine di Sesshomaru, il che non si è per nulla preoccupato di avvisarmi.

Ottimo, erano morti entrambi.

-Mh..- dissi senza esprimere altro della mia disapprovazione.

Vidi Kagura avvicinarsi a Sesshomaru e porgergli le mani, andiamo che teatrino è mai questo, adesso ci mancava solo che si inginocchiava.

Vidi Sesshomaru prendere le mani di Kagura fra le sue e chiudere gli occhi, conentrandosi su quel contatto.

Dovevo rilassarmi, Rin rilassati..

-Naraku è a Sud, è lì che dobbiamo cercarlo..- disse Sesshomaru tenendo gli occhi serrati- Ha innalzato una barriera, per questo non riusciamo a percepirlo-

Vidi Kagura sorridere a quel contatto, adesso era anche contenta quella sgualdrina.

Sentivo il veleno scendermi negli artigli e presto avrei fatto una pozza di sangue a terra, il sangue di Kagura.

Sentì però qualcosa nel mio ventre trasmettermi un senso di calma e pace, probabilmente anche mio figlio era scosso da tanto nervosismo della mamma.

Dolcemente portai la mia mano sul grembo e sentì come se il mio bambino mi stesse dando la sua flebile manina.

Chiusi gli occhi e mi beai di tanta dolcezza, forse era l'unica cosa buona al momento.

Quando riaprì gli occhi era tutto finito, Kagura si era allontanata da Sesshomaru e ritornò composta al suo posto.

-Sesshomaru, hai generato un mezzodemone, non provavi odio verso questi esseri?- disse improvvisamente Kagura , guardandomi di sottecchi.

Ora è morta.

-Questi non sono affari che ti riguardano..- disse Sesshomaru non curandosi delle sue parole.

Solo questo sa dire?Che non sono affari suoi, fantastico. Dove è finito il principe ghiacciolo che fulmina tutti con un solo sguardo e uccide chiunque sia indisponente nei suoi confronti.

-Chissà che odore avrà, come sarà il suo sangue..- disse Kagura leccandosi le labbra.

-Di certo non vivrai abbastanza a lungo da saperlo!- dissi e senza ragionare mi avventai su di lei, cacciando gli artigli.

Potevo sentir fluire un forte potere demoniaco nel mio corpo e i miei occhie erano diventati rossi dalla rabbia; come osava anche solo pensare di uccidere mio figlio, lurida donna sarebbe morta in quella stanza, in quel momento, il mio orgoglio lo richiedeva.

Vidi Sesshomaru catapultarsi verso di me e tirandomi indietro.

Con una forza assurda, buttai Sesshomaru lontano da me e sentì le zanne farsi spazio fra le mie labbra, lacerandomi la pelle.

-Rin!!!- disse Kagome lanciandosi addosso a me.

Improvvisamente fui purificata in un secondo, nonostante la trasformazione, Kagome riusciva a gestire bene il sangue demoniaco, dopo tutto Inuyasha non era un demone completo, aveva solo una parte demoniaca.

-Kagura vattene, ora!- disse Inuyasha avvicinandosi a lei.

Kagura non proferì parola, era di nuovo scossa da brividi di paura: scappò via come il vento, con la coda fra le gambe da codarda.

Ripresi la calma e mi guardai intorno: Kagome era abbracciata a me spaventata e Sesshomaru si stata avvicinando verso di me.

Dolcemente staccai Kagome dal mio petto e affrontai lo sguardo adirato di Sesshomaru.

-Mi hai mancato di rispetto davanti al nemico..- disse Sesshomaru infuriato.

-E tu mi hai mancato di rispetto convocandolo qui- dissi sfidandolo.

-Nel mio palazzo non sono ammessi simili atteggiamenti, mettitelo bene in testa- disse Sesshomaru voltandosi e dandomi le spalle.

-Sei stato un incosciente Sesshomaru, se hai deciso di sposarmi dovresti condividere con me tutto..- dissi pronta a scoppiare in lacrime.

-Non sono affari che ti riguardano, questa non è la tua battaglia, hai rischiato troppo .- disse Sesshomaru allontanandosi da me, lasciandomi al centro di quella stanza che mai mi è sembrata così vuota.

Avrei voluto vivere da semplice umana e non dover essere ora immortale, se questo era il destino che mi aspettava, ovvero di sottomissione, probabilmente non avrei accettato di passare in questo mondo per sempre, avrei continuato a fare il medico e forse avrei trovato un'altra strada per essere felice.

Il mio orgoglio era ferito come d'altronde i miei sentimenti nei suoi confronti, odiavo l'idea che potesse e volesse proteggere un demone come Kagura, solo perchè quando ancora non ero in grado di distinguere quando due persone si amavano, lui provava dei sentimenti repressi per lei.

C'era solo un modo per richiamare la sua attenzione davanti a tutti quanti.

-Io me ne vado, Signor Sesshomaru..- dissi ferma nella mia voce.

Ecco, i suoi passi si fermarono e potevo percepire il suo respiro farsi flebile, quasi impercettibile; dunque era così che doveva finire, dovevo riusare la forma di cortesia e scappare dalla verità, cioè che sarei restata legata a lui per il resto della mia vita.

Da lui nessuna parola, se non un ringhio di disapprovazione e di rabbia.

-Rin dai non dire così..- disse Kagome cercando di calmare le acque tempestose.

-O me o lei Sesshomaru, il passato buttatelo alle spalle!- dissi sopprimendo le lacrime che per nessun motivo dovevano uscirmi dagli occhi.

Mi stupì che la risposta non arrivò subito alle mie orecchie o, meglio, mi arrivò ma non era quello che volevo sentire.

-Ora ho scelto te, ma i demoni non dimenticano..- disse Sesshomaru- Comunque tu resti-

-E chi me lo impone ?- dissi strafottente, avanti dillo Sesshomaru.

-Tuo marito.- disse prima di scomparire nel buio del corridoio.

Sotto gli occhi sbalorditi di tutti, non riuscì a tenere così tanta tensione nella mia testa, le mie gambe erano di formaggino e presto sarei scivolata a terra dalla stanchezza.

Non era facile tenere un testa a testa con Sesshomaru, era decisamente troppo difficile non saltargli addosso e dargli un bacio per chiedere scusa solo per aggiustare la situazione.

Ammettere di aver torto quando invece avevo ragione, l'avrei fatto solo perchè sono innamorata di Sesshomaru.

La testa girava troppo forte, mi sembrava di essere su una ruota panoramica, avevo le vertigini e presto sarei finita con il corpo per terra.

Misi le mani sul grembo, almeno nella caduta avre “protetto” in parte mio figlio, ma il tempo di sospirare e sentivo il terreno mancarmi sotto i piedi.

Due forti braccia mi presero prima che anche un mio solo capello potesse toccare terra, ma proprio non riuscivo a svegliarmi, era come se fossi talmente stanca da non sorreggere neanche il peso delle mie palpebre.

Il bambino mi stava portando via una buona parte delle mie forze, forse anche perchè lui è un demone completo.

 

 

Mi svegliai circondata da voci, chi urlava e chi cercava di calmare le acque.

Potevo solo percepire le urla di Kagome e la calma di Inuyasha.

-Tuo fratello è uno stupido! Deve assolutamente chiedere scusa a Rin!- disse Kagome urlando contro Inuyasha.

-Secondo te a me ascolta?Tzè ha visto Rin così e manco si è impietosito!- disse Inuyasha sospirando rumorosamente.

-Zitto che Rin ci sente!-

-Troppo tardi..- dissi con le lacrime agli occhi.

Ecco che tutto stava tornando grigio.

 

 

 

 

 

 

 

-Sesshomaru, figlio mio, cosa ti preoccupa così tanto?- disse Inu No Taisho.

-Padre, credevo che potessimo governare terre e guerre senza preoccuparci delle conseguenze, invece adesso tutto mi sembra così astio..- disse Sesshomaru osservando fuori.

-Sesshomaru, noi siamo la stirpe dei Demoni Cane, attualmente i più forti nella zona, cosa ti preoccupa sul serio?- disse Taisho incalzando.

-Nulla mi angoscia al di fuori di questo..- disse Sesshomaru mentendo.

-Hai qualcosa da proteggere, Sesshomaru?- disse Taisho ricondando al figlio i suoi doveri.

-Ancora con questa storia, padre?Non mi faccio rallentare da simili sciocchezze!- disse Sesshomaru con un tono un po infastidito.

-E quindi mi vorresti dire che Rin si protegge da sola?- disse Taisho scuotendo la testa.

Rin, la sua Rin, è vero doveva proteggerla, anzi erano in due ad essere protetti, anche il bambino.

L'aveva trattata male e le aveva mancato di rispetto lo sapeva bene, ma era necessario sapere dove si nascondesse il nemico, Naraku doveva morire una volta e per sempre.

Ancora si ricordava di quando la sua Rin stava rischiando di morire per mano di Kohaku, quell'insulso umano governato dal potere di Naraku.

Non sarebbe più morta, lui l'avrebbe protetta per sempre.

Per proteggerla, doveva tenerla al sicuro, quindi non avrebbe partecipato alla battaglia contro Naraku.

-Rin non verrà con noi a Sud.- disse lapidario Sesshomaru.

-Tu lo sai che Rin non sarà d'accordo..- disse Taisho prevedendo la reazione di quella testa calda.

-Se la farà piacere.- disse Sesshomaru- Non può mettere in rischio la sua vita e quella del bambino-

-Sesshomaru forse temi di divetare padre a breve?-chiese Taisho.

Temeva di diventare padre?Forse si, avrebbe amato il figlio come Rin desiderava? E come si spiegava il fatto che fosse un demone completo, dopo tutto Rin era umana quando lo hanno concepito.

-Padre, come è possibile che mio figlio è un demone completo?- disse Sesshomaru.

-Figlio mio, non è detto che debbano essere tutti mezzi demoni, ti è andata bene- disse Taisho incrociando le braccia.

-Che parole insulse e prive di tatto..- disse Sesshomaru sedendosi al tavolo reale e poggiando le dita sulle tempie.

-Non è forse il caso che tu vada a trovare Rin?- disse Taisho allontanandosi da lui.

Sapeva che doveva farlo, doveva sforzarsi di chiedere scusa a lei, la sua donna, sua moglie che presto avrebbe dato alla luce il suo primo futuro erede.

Si alzò dalla sedia con la testa che pulsava leggermente, non riusciva a sostenere tutto quello stress dentro casa, poteva percepirlo a chilometri di distanza.

Poteva anche percepire le lacrime di Rin che, in quel momento, le stavano solcando le guance

 

 

-Inuyasha sei un cretino!- disse Kagome infuriata con il suo fidanzato.

Guardavo la scena divertita, con le lacrime agli occhi, di Kagome che urlava contro Inuyasha e quest'ultimo cadere rumorosamente a terra, schiantato a quattro di bastoni.

Piangevo, già come al solito stavo piangendo.

Non riuscivo a scorgere in quel buio pesto, una piccola luce di speranza che le cose andassero meglio.

Dovevo essere felice, finalmente ero madre, presto avrei visto mio figlio, cioè tra 9 mesi, ma la gioia di poter finalmente vivere in prima persona quello che facevo tutti i giorni, mi faceva stare bene e sarei stata meglio se Sesshomaru avesse condiviso con me questo miracolo.

-Kagome ma la vuoi finire?!?! Maledizione!Hai i tuoi sbalzi di umore e te la prendi con me!- disse Inuyasha implorando pietà.

La porta della camera di Kagome si aprì improvvisamente e la figura che sbucò dal buio corridoio mi fece fare un sussulto al cuore.

Sesshomaru era venuto da me, chissà per dirmi cosa , quale altra strigliata mi aspettava in quelle condizioni, non ero in grado di sopportare nulla, neanche un semplice stupida.

-Che diamine è tutto questo baccano?- disse guardandoci curioso con una mano sulla fronte.

-Ha iniziato Kagome dicendomi che dovevo dir...-

-A CUCCIA!-

Non resistì e risi di nuovo, quella scena è stata la migliore di tutta quell'ora passata a subirmi un teatrino di litigate.

Sesshomaru mi guardò ma non sembrava arrabbiato, anzi era quasi divertito anche lui.

-Rin andiamo..- disse Sesshomaru avvicinandosi al letto e prendendomi dolcemente in braccio.

Non protestai, dopotutto mi faceva comodo non camminare, ero così stanca che mi sarei fatta un'altra dormita, ma probabilmente non avrei potuto.

Lasciammo Kagome e Inuyasha a litigare, questo lo sapevano fare bene.

 

 

Sesshomaru mi guardava curioso, come se io fossi una creatura mistica; mi osservava ogni centimetro di pelle, scrutava i miei occhi come se ci fosse qualcosa di diverso.

Entrammo in camera e, senza lasciami un secondo, si sedette sul letto con me in braccio, tenendomi ben stretta al suo petto.

Poggiò il suo mento sulla mia testa e potevo sentire i suoi polmoni espandersi nel sentire il mio profumo, un po diverso grazie alla trasformazione.

-Rin sei cambiata tantissimo..- disse Sesshomaru senza smettere di abbracciarmi.

-Lo devo al tuo sangue e a quello del bambino..- dissi stringendomi ancora di più a lui.

-I tuoi occhi sono diversi..- disse Sesshomaru d'un tratto, spostando la sua visuale sul mio viso arrossato e felice.

Quell'oro colato era diventato un tutt'uno con i miei occhi color cioccolato, la mia pelle era diventata più bianca e s'intravedeva qualche segno violaceo sul braccio.

Le mie unghie ormai erano diventati artigli velenosi, capaci di uccidere chiunque si mettesse sul mio cammino.

-Se continui a fissarmi mi fai arrossire lo sai.- dissi senza distogliere lo sguardo dal suo.

Ormai eravamo talmente vicini che le nostre labbra si sfioravano; era una dolce tortura, il solo pensiero di poterle assaporare mi provocava piacere assoluto.

-Non smetterò mai di farlo..- disse Sesshomaru .

Azzerò la distanza fra di noi e mi diede un bacio, dolce e casto, che lentamente si trasformò in qualcosa di più, travolgente e passionale.

Lo spinsi all'indietro e lo feci stendere completamente sul letto e lentamente le mie mani si intrufolarono sotto alla sua camicia, sentendo i suoi muscoli prerompenti e forti contro la mia mano piccola e delicata.

Come al solito, al principe dei demoni non si comanda, dunque capovolse la situazione, mettendosi sopra di me e sciogliendomi in un batter di ciglia l'obi.

-Ti ostini a volermi comandare..- disse Sesshomaru baciandomi il collo.

-Non sono così facile da sottomettere, Sesshomaru...- dissi strappandogi la camicia con una forza che non credevo di possedere.

Sesshomaru al mio gesto sussultò, sbalordito da tanta forza che prima sicuro non avrei avuto, e questo lo eccitò ancora di più.

Mi tolse anche il kimono, lanciandolo chissà in quale angolo della stanza; era troppo tempo che non facevamo l'amore così, uniti con le nostre anime e con i nostri corpi.

Stregata da un demone superiore e adesso avrei avuto anche un figlio da lui, cosa posso mai desiderare di meglio, ho già tutto.

-Rin, ti amo...-

Se dico che in quel momento non me lo aspettavo proprio, sono seria.

Era troppo tempo che non me lo sentivo dire in quel modo così dolce e tenero, è stato il regalo più bello che potessi mai ricevere in quella giornata.

Ecco la mia luce nel buio, ecco la mia speranza.

Lui era la mia ancora dove potevo aggrapparmi quando stavo per cadere e sapevo che mi sarebbe stato vicino per tutta la vita.

Lo strinsi di più a me, quel contatto mi era mancato troppo, avevo bisogno di sentirmi sua ancora una volta, avevo bisogno di sentire le sue mani sul mio corpo.

Ad ogni suo tocco la mia schiena si incurvava, avvicinandomi sempre di più al suo corpo, fino a che non sentì le sue mani salire lungo l'interno coscia.

I brividi percorrevano la mia schiena e sentivo il piacere e la goduria di quel tatto dolce e sensuale sulla mia pelle.

Dopotutto sapevamo entrambi che fino al terzo/quarto mese, potevamo ancora avere un rapporto, non creava nessun danno al feto.

Era una semplice tortura, girava intorno alla mia intimità, dandomi baci caldi e lasciandomi segni sulla pelle.

Tutto in un secondo: entrò in me e un sospiro di gioia uscì dalla mia bocca.

Era tanto che non facevamo l'amore, era tanto che non sentivo le sue spinte dentro di me, era tanto che non sentivo le sue mani sul mio seno , era da tanto che nn avevo lui.

Le spinte prima dolci e poi più forti mi fecero andare all'unisono con i suoi movimenti, mi aggrappavo alle sue forti spalle, sentendo la contrazione dei suoi muscoli sotto le mie dita.

Maledizione quanto era bello, mi veniva voglia di sbatterlo ovunque ogni volta che lo guardavo, il suo camminare fiero davanti a me, come in ospedale, i suoi sguardi così penetranti, come la prima volta che lo incontrai, il suo viso così delicato eppure così dannatamente perfetto.

La prima volta ancora me la ricordo, su quel lettino nel suo studio, dove il mondo era isolato all'esterno e un probabile codice blu che ci costringeva a separarci.

Era un via vai di emozioni ogni volta che lo sfioravo, che lui mi guardava oppure che io distrattamente gli cadevo praticamente addosso perchè non sono capace di stare due secondi ferma in piedi senza cadere.

Mi prendeva in giro, sempre per questa cosa, ma mi sorrideva tutte le volte e ancora mi baciava, mi baciava così dolcemente che non sembrava lui.

Immersa nei ricordi potevo vedere i suoi occhi che mi guardavano quasi compiaciuti di farmi godere così tanto, ma probabilmente lui mi poteva leggere nel pensiero e sapeva cosa stavo ricordando.

Mi mancano quei momenti, in ospedale, quando tra un paziente ed un altro, ci scappava un bacio.

Ho vissuto 10 anni della mia vita senza di lui, costruendomi un futuro nuovo con le mie sole forze, come lui mi aveva insegnato fino a quando avevo 15 anni.

Ho vissuto la mia adolescenza superando non so quanti problemi di bullismo, perchè ero diversa dalle solite ragazze tipo che giravano per la scuola facendosi notare, insomma le prime donne.

Ma ero sicura e lo sono tutt'ora, che lui è sempre stato con me , non sono nei miei sogni, ma anche nella realtà, quando credevo di non potercela fare e invece sono andata avanti fino a diventare medico con due specializzazioni.

Lui c'è sempre stato ma io non sono mai riuscita a vederlo del tutto.

Un sospiro, due sospiri, sembra come quando il paziente cerca di sopravvivere all'annegamento, oppure quando ormai sa che è tutto finito.

Un sospiro, la mia voce usciva smorzata dal piacere.

Due sospiri, le mie labbra schiuse nelle sue .

Tre sospiri, ecco l'orgasmo.

Lui è il mio sospiro, lui è la mia aria.

Lui mi ha salvato dall'annegamento.

Si poggiò su di me ormai esausto, stanco anche lui di quella giornata così frenetica e stressante, dopotutto ancora non si era ripreso del tutto dall'episodio della sacerdotessa del Monte Hatami.

Sapevo che presto sarebbe partito di nuovo, chissà per andare dove, alla ricerca di Naraku e sapevo che avrebbe fatto di tutto pur di non portarmi.

Come biasimarlo? Adesso ho le mie responsabilità da madre.

-Rin..- mi chiamò dolcemente menter accarezzavo i suoi capelli morbidi.

-Dimmi Sesshomaru..- dissi

-Pensi troppo...- disse prima di iniziare a ridere.

-Scusami è che mi vengono in mente tante cose, così tanti ricordi..- dissi ridendo anche io.

Non proferì parola, si strinse ancora di più a me, come fa un koala quando si stringe ad un albero.

-Rin lo sai che non ti porterò con me da Naraku?- disse Sesshomar spostandosi e mettendosi di lato affianco a me.

Certo che lo sapevo, come potevo non saperlo, sarebbe stato rischioso e lui non si sarebbe mai perdonato di perdermi di nuovo.

-Lo so, ma promettimi che starai attento, non voglio che nostro figlio cresca senza di te..- dissi abbracciandolo e delle lacrime mi solcarono il viso.

-Hai dubbi che il Grande Demone Cane possa essere battuto da un cumulo di ossa e terra?- disse Sesshomaru fiero come suo solito.

-Ah no Signor Sesshomaru, mi perdoni di tanta assurdità!- dissi ridendo e prendendolo in giro, era troppo facile.

-Ah si ora mi prendi anche in giro?Ti faccio vedere io!- disse Sesshomaru vendicativo.

Mi fece il solletico, sapendo quanto lo soffrissi, e le mie risate si espansero per tutto il palazzo, chiedendo pietà più di una volta.

Maledizione sapeva benissimo come farmi sorridere, non c'erano dubbi, era follemente innamorato di me come io lo ero di lui.

-Pietà, pietà!- chiesi mettendo le mani in faccia a lui per spostarlo.

Sesshomaru si fermò e cominciò a baciarmi le mani, prendendole delicatamente e portandole al suo petto, all'altezza del cuore.

-Rin lo senti questo?- disse guardandomi serio.

-Si lo sento bene se no saresti morto.- dissi sorridendogli, ero brava a smontare i momenti dolci.

-Questo prima era di ghiaccio, tu ora lo hai sciolto..- disse Sesshomaru e lentamente si avvicinò alle mie labbra baciandomi di nuovo.

-Quando partirai?- dissi titubante.

-Quando questo coso che hai nella pancia sarà nato, non ti lascio da sola..- disse Sesshomaru indicando il mio ventre con un dito.

-Questo “coso” che dici tu è tuo figlio!- dissi incrociando le braccia.

-Muoviti a nascere che se no tua mamma nel vestito da sposa non ci entra..- disse Sesshomaru iniziando a ridere.

-Ma come ti permetti!! Maledetto!- dissi ridendo e arrabbiandomi con lui.

Non lo avevo mai visto sorridere, almeno da quando ne ho memoria, ma adesso lui sorride quasi sempre, è proprio cambiato.

Adesso ha anche il senso dell'umorismo, tzè , idiota.

 

Si, è proprio un idiota.

 

 

 

Eccomi quaaaaa, perdonate il ritardooooo!

Mannaggia non c'è mai un po di pace per la piccola Rin!

Sesshomaru resterà con lei per vedere il piccolo nascere!

Quale sarà il suo nome? Andrà tutto bene durante la maternità?

Chi lo sa!

Al prossimo capitoloooooo

Baci Baci

Closingeyes_

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Capitolo 21
*** Tempesta di Neve ***


Più i giorni passavano , più diventavo una sottospecie di palla gigante.
La mia pancia stava diventando sempre più evidente e mi sentivo una balena.
Di chi era la colpa? Ovviamente di Sesshomaru, di chi mai poteva essere.
Era diventato difficile fare tutto: alzarmi dal letto, farmi un bagno, muovermi nel letto, vestirmi, scendere e salire le scale e anche essere abbracciata.
Insomma ero davvero un peso da portare avanti in tutto e per tutto!
Kagome non era da meno, la sua pancia era più grande della mia, lei era già al settimo mese, io ero arrivata al sesto, quindi di grandezza vinceva lei.
Meno male che avevo Kagome: i due demoni di mattina andavano in perlustrazione e a noi ci toccava restare a casa da sole.
Per fortuna c'erano le terme nel palazzo, era il nostro luogo preferito: passavano le giornate intere a parlare di quali probabili nomi avremmo dato ai nostri figli oppure delle strane voglie che avevamo sul cibo.
-Mi mangerei volentieri una pizza se solo esistesse qui..- dissi a Kagome.
-Possibile mai che pensi sempre a mangiare?- disse lei.
-Andiamo sono incinta mi è concesso!- dissi ridendo.
-Mi sembra che alcune volte ti scordi che sei medico! Sai benissimo che questi cibi fanno male al bambino- disse Kagome sospirando.
-Ovvio che lo so che ti credi! A mio figlio lo faccio nascere io!- dissi incrociando, per quanto buffo fosse, le braccia.
-Ti ricordi quando la mattina andavamo a correre prima di andare a lavoro?- disse Kagome.
-Me lo ricordo bene, anche quando siamo andate in sala operatoria ancora con la tuta addosso e...- 
Una voce squillante si sentì arrivare dal corridoio, probabilmente era Jaken, sicuro era lui.
-Rin c'è una visita per te , muoviti a scendere ! - 
Ma che insolente, ancora mi tratta come una bambina! 
Se ci fosse stato Sesshomaru con me non avrebbe usato quel tono.
-Arrivi arrivo!- dissi alzandomi piano per evitare di scivolare.
-Rin aspetta vengo con te, sento una forte aura demoniaca venire dal piano inferiore , ma non è Kagura..- disse Kagome.
-So già chi può essere..- dissi solo.
Sapevo benissimo chi mi sarei trovata davanti una volta scesa giù in salone. Sapevo bene che la " nonna" del bambino si sarebbe fatta viva prima o poi per disapprovare questa unione.
Mi vestì di fretta e legai i capelli in uno chignon.
Scendemmo giù e infatti i miei presentimenti non erano affatto sbagliati.
-Signora Madre, cosa la porta qui?- dissi inchinando il capo.
-Vedo che non sei più umana ragazzina, hai l'odore di un demone completo..- disse con astio.
-Chieda a suo figlio..- dissi incrociando le braccia.
-Quanta insolenza!!- disse cacciando gli artigli.
-Fossi in lei, non alzerei i toni, non le conviene ..- dissi cacciando anche io le mie armi.
Presi arco e frecce e senza troppi complimenti puntai proprio verso il suo petto.
-Sapevo che le sacerdotesse per impugnare l'arco dovevano essere pure ..- disse .
-Non tutte le regole sono così rigide!- dissi allungando ancora di più la mira.
-Rin per favore calmati..- disse Kagome prendendo le mie armi e sfilandole da mano delicatamente.
Dapprima chiuse gli occhi, per poi riaprirli: erano diventati dello stesso colore di quelli di Inuyasha, ma molto più vivi.
-Cosa vuole?!- chiese Kagome guardandola adirata.
-Tzè un insulso mezzo demone si mette contro di me? Vuoi la morte ragazzina? - disse la signora madre preparando gli artigli.
-La morte la incontrerai tu se torcerai un solo capello ad entrambe..- disse una voce dietro di lei.
Finalmente potemmo sospirare entrambe, Sesshomaru e Inuyasha erano tornati giusto in tempo .
-Sesshomaru proprio a te cercavo , figlio mio..- disse.
-Cosa vuoi madre, nel mio palazzo..- disse Sesshomaru lapidario .
-Non sono venuta a farti prediche, ma a renderti noto la decisione di tuo padre ..- disse la Signora Madre.
-Cosa mai sia accaduto di così tragico da aspettarmi una vostra visita?- disse Sesshomaru.
-Ha intenzione di sacrificare Songa per riportare in vita quella donna umana che tanto ha amato e con cui ha avuto quel mezzo demone..- disse puntando il dito contro Inuyasha.
-Non sono affari miei..- disse Sesshomaru.
-Macchierà di nuovo la stirpe dei demoni , saremo solo io e te, non ti tocca l'orgoglio?- disse adirata la madre .
-Non mi interessa..- disse di nuovo Sesshomaru.
-Bene, ma sappi che io mi opporrò e nel momento in cui nascerà tuo figlio non sperare che sia tutto rose e fiori - disse prima di svanire nel nulla.
Mi era mancato un battito un secondo.
Cosa significava , che mio figlio sarebbe stato colpito da una maledizione?Che sarebbe morto durante il parto?Che il avrei perso la vita?
-Sesshomaru...- dissi preoccupata.
-Non accadrà nulla Rin, te lo prometto ..- disse Sesshomaru avvicinandosi a me. 
Mi abbracciò dolcemente , accarezzandomi il capo in modo da calmare i miei pensieri.
-Inuyasha che  ti prende? - chiese Kagome.
Aveva il viso pallido e gli occhi sembravano essere vuoti.
Lentamente si accasciò a terra e una chiazza di sangue si formò proprio sotto al suo petto.
-INUYASHA!- urlò Kagome , correndo verso di lui.
Lo prese tra le sue braccia e gli strinse il capo piangendo.
Mi avvicinai a lei e gli togliemmo  l'obi , scoprendo il petto.
Aveva una grossa ferita che sanguinava senza sosta.
Se avesse continuato a perdere sangue non sarebbe finita bene.
-Sesshomaru perché non me lo hai detto prima ?!- dissi voltandomi verso di lui.
-Mi aveva detto che si era rigenerata- disse lui.
-Ma dico io non senti odore di sangue?!- dissi mentre tamponavo la ferita.
-Tra tutti questi odori misti no..- disse.
-Esiste ago e cotone in questa epoca?-chiesi a Kagome.
-S-si..- disse fra le lacrime.
-Non ti preoccupare,ce la facciamo , va a preparare un infuso disinfettante , io penso alla ferita- dissi sorridendole.
La situazione era abbastanza critica , ma in quel momento dovevo dapprima tranquillizzare Kagome e poi pensare a come poter suturare quella ferita enorme senza i miei fedeli arnesi.
Sesshomaru fu tanto buono da aiutarmi a portare Inuyasha nella sua stanza: sapevo che odiava aiutare così "strettamente" il fratello , ma con una pancia enorme davanti, da sola non sarei mai riuscita a portarlo.
Non appena lo poggiammo sul letto, Inuyasha spalancò gli occhi e questi avevano un colore completamente diverso dal solito : erano rossi, come il sangue che scorreva a fiumi dalle sue ferite.
-È sotto l'effetto di qualche veleno ..- disse Kagome.
Piangeva terrorizzata, aveva paura di perderlo di nuovo.
Questo non sarebbe mai accaduto.
-Kagome dammi l'inf..- 
Gli artigli di Inuyasha erano praticamente conficcati nella mia pelle e una sola mossa falsa  mi sarebbe costata la vita.
Sentivo una grande tensione provenire da Sesshomaru, come dargli torto, ma sapeva meglio di me che qualunque movimento brusco avrebbe peggiorato le cose.
-R-Rin allontanati, N-Naraku..- disse Inuyasha in un momento breve di lucidità .
Ottimo, quindi era il miasma di Naraku a fare effetto sul suo corpo, ma come è possibile!
La presa sul braccio era sempre più forte e io non potevo fare nulla per scappare.
-Kagome..- richiamai la sua attenzione.
-Rin..- disse con le lacrime agli occhi .
-La freccia, scoccala..- dissi chiudendo gli occhi.
Sapevo che stavo chiedendo qualcosa di estremamente terrificante a Kagome, ma se volevamo salvarci entrambi questa era l'unica soluzione.
Vidi il suo sguardo terrorizzato farsi ancora più agonizzante e, mal volendo , prese quella freccia e senza troppi ripensamenti la scoccò nel punto dove il mio braccio era bloccato dagli artigli di Inuyasha.
Non appena sentì che la presa diminuì, mi scostai con velocità, avvicinandomi a Sesshomaru che era a dir poco furibondo.
Però se non avessi ricucito quella ferita e disinfettato, Inuyasha sarebbe morto.
-Sesshomaru, tieni fermo Inuyasha, gli farà male..- dissi avvicinandomi di nuovo a lui.
Sesshomaru annuì silenziosamente, bloccando Inuyasha violentemente, in modo che non potesse muoversi e fare altri danni.
Kagome passava l'infuso disinfettante e io piano suturavo il tutto, notando lo sguardo trito dal dolore di Inuyasha.
-Se avessi l'anestetico forse non sentiresti tutto questo dolore..- dissi rivolgendomi a Inuyasha.
Messo l'ultimo punto , mi scostai, lasciando spazio a Kagome per mettersi vicino a lui.
Lo stringeva delicatamente a se, fra le sue braccia, ancora spaventata e privata dalla scena.
-Naraku non sarà facile da abbattere stavolta, gioca tutto sul suo veleno e sugli affetti più cari ..- dissi.
Sesshomaru non parlò, si limitò ad andare vicino alla porta e invitarmi ad uscire fuori dalla stanza, quei due avevano bisogno di stare da soli.
Lo seguì senza protestare.
-Sesshomaru dove siete andati?- chiesi.
-In perlustrazione..- disse
-Dove?- insisto.
-Non certo a cercare Naraku se è questo che ti interessa..-disse scocciato.
-Allora perché Inuyasha aveva il miasma ?- persistente.
-Abbiamo incontrato Byakuya- Sesshomaru si fermò improvvisamente e io come mio solito ci inciampai dentro .
-Avvisami quando fai queste frenate sai?- Dissi.
-Sei tu che sei sbadata..- disse.
-Comunque avete avuto un bello scontro per riportare quella ferita ..- dissi notando stavolta una macchia di sangue sulla schiena di Sesshomaru.
-La mia già si è rimarginata, non c'è bisogno che vedi..- disse voltandosi.
-Che intenzioni ha Naraku?-Dissi avvicinandomi a lui per vedere bene la sua schiena.
-Ha intenzione di riprendersi il dominio sulle terre dell'Ovest, ma non accadrà mai..- disse Sesshomaru.
Se non si fosse fatto curare anche lui, probabilmente le sue condizioni sarebbero state peggio di quelle di Inuyasha.
-Hai una brutta cera, fammi vedere la ferita ..- dissi insistendo.
-No..- disse lapidario.
-Muoviti Sesshomaru!- dissi.
Forse non dovevo alzare troppo la cresta con lui, dopotutto è una sua scelta se stare male o stare meglio, problemi suoi.
-Ti preoccupa la ferita oppure vuoi solo vedermi nudo?-disse Sesshomaru avviandosi verso la camera da letto.
Le mie guance si fecero rosse come un peperone.
Dico io ma come gli salta un mente di dire certe cose?!
-Ma che stai dicendo!-dissi nascondendo il rossore.
Quando vidi la ferita, per poco non mi sentì male.
Un taglio enorme a partire dalla nuca fino alla zona lombare , grondante di sangue e dei lividi sparsi: stava conciato male.
-Non c'era solo Byakuya..-dissi conoscendo già la risposta.
Quei tagli erano uguali alle lame di Kagura, maledetta!
-Sesshomaru ti ho chiesto se c'erano altri..- insistei.
Al mio tono arrabbiato e preoccupato , susseguì un accenno di verità dal suo annuire alla mia domanda.
Non posso ancora crederci poi che lui la voleva salvare.
Come demone è proprio stupido!
-Meglio che non capita sotto ai miei artigli..- dissi tamponando le ferite con le garze.
-Kagura è manipolata da Naraku, era sotto effetto del suo veleno , l'ho visto nei suoi occhi..- disse nascondendo la nota di dolore dovuta al disinfettante.
-Smettila di proteggerla, non è lei che devi proteggere ora ..- dissi cercando di non farmi prendere dalla rabbia.
-Fa parte della mia stessa gente, se fosse uno dei tuoi che faresti al posto mio?- disse Sesshomaru.
Se fosse uno dei miei lo lascerei morire per tradimento, a Giuda non si dà l'altra guancia perché continuerà a tradire nonostante il perdono.
Perché considerava Kagura una della sua gente e non Giuda?
-Hai ragione, perdona la mia insolenza ..- dissi mutando la mia espressione.
Sentivo chiaro le curve delle mie labbra diventare un sorriso isterico, quasi sul punto da far uscire fuori un singhiozzo strozzato, ma non era il caso di piangere adesso.
-Rin..- 
-Avevi promesso che prima della sua nascita, non avresti cercato Naraku, che mi avresti protetto per sempre , che tutto sarebbe andato bene..- dissi fasciandogli semplicemente la ferita.
-Non fraintendere le mie intenzioni..- 
-No Sesshomaru tu hai ragione, fa parte della tua GENTE e devi proteggere anche lei..-
-Le ho promesso che l'avrei liberata dalle mani di Naraku..-
-Giusto, tu mantieni sempre le promesse , fa parte della tua natura ..- dissi e senza troppi ripensamenti uscì dalla stanza, colma di rabbia e con la voglia di uccidere Kagura .
No, non dovevo pensarci , avrei sicuro rovinato tutto di nuovo, Naraku avrebbe ripreso il controllo del mio corpo e della mia anima.
Ora non devo proteggere solo me stessa , ma anche mio figlio.
Di solito per calmarmi mi buttavo in una sala operatoria e cercavo di salvare le persone che capitavano sotto le mie mani.
Era bello poter salvare qualcuno e sentirsi dire grazie.
Invece di grazie adesso ne ho sentiti ben pochi.
Camminavo nel giardino del palazzo quando ad un certo punto sentì un fruscio provenire dai cespugli lì vicino.
-Chi è la?- dissi senza avere però risposta.
I miei artigli pulsavano dalla voglia di uccidere chiunque uscisse da quel cespuglio ma non appena vidi la figura che si presentò davanti a me rimasi senza parole.
Occhi marroni, codino, tuta da combattimento, un'arma creata credo con delle ossa di demone e una tigre di fuoco al suo fianco.
-K-Kohaku?- dissi balbettando.
-Rin, sei tu...- disse.
Kohaku, come posso dimenticarmi di te, che hai provato a proteggermi più di una volta e hai anche rischiato di uccidermi.
Ma i tuoi occhi sono cambiati e ora almeno tu sei finalmente libero.
Già , libero.
-Che ci fai qui?Lo sai che Sesshomaru non tollera la tua presenza..- dissi.
Mentivo, ero decisamente felice di vederlo perché lui era il mio amico di infanzia, potevo giocare con lui e parlare di cose stupide.
-Rin sei un demone adesso non è così ?- disse adirato.
-Si..-
-Maledizione!!-
-Kohaku ma che cavolo ti prende ?- 
Strinse i pugni e i suoi occhi cambiarono aspetto: erano arrabbiati e frustrati , come se non avesse fatto in tempo ad interrompere tutto questo.
-Non sono riuscito a proteggerti da quel demone Rin, ora tu sei sua..- disse svanendo nel nulla.
-No Kohaku aspetta ..- dissi ma mi sentì i piedi come se fossero incastrati nel terreno.
Era forse una mia illusione? Mi stava dando di volta il cervello.
Mi ritrovai a tenere una mano allungata verso il vuoto e i piedi fissati bene a terra, i miei occhi spalancati dal terrore e anche un po dallo stupore si chiusero in una smorfia di dolore.
Sto piangendo decisamente troppo, sarà la gravidanza .
Ero sola, senza neanche un amico e ora Sesshomaru mi stava trascurando.
-Ci siamo solo io e te piccolino..- dissi sfiorandomi la pancia.
Tornai nel palazzo, stava iniziando a fare freschetto e non era certo il caso di ammalarsi.
Un momento, ma era estate, perché sentivo un odore simile alla.. Neve?
Neve?Ma come è possibile .
Questo odore..
Byakuya!
-Esci bastardo!!- dissi cacciando gli artigli.
-Rin attenta!!- 
La voce di Kagome mi arrivò dritta alle orecchie e vidi una sua freccia scoccare verso qualcosa che si trovava di fronte a me.
Perché non riuscivo a vedere nulla ? Il vento muoveva sia la brezza che la neve, mi affaticavo anche a stare in piedi.
-Dove si trova Sesshomaru..- 
Kagura, maledetta!
-Maledetta..-
Mi mancava l'aria , la gola si stava seccando e i miei polmoni stavano andando in deficit respiratorio, presto sarei svenuta e mio figlio stava soffrendo, lo sentivo.
Improvvisamente una barriera si formò intorno a me , Kagome era davanti a me con l'arco e frecce puntate verso il petto di Kagura e potevo percepire la sua aria preoccupata per me.
-Rin resisti..- scoccò la freccia.
Inuyasha con la cicatrice del vento riuscì a spostare quella nube soffocante, in modo da permettere a Kagome di portarmi dentro al palazzo in tempo.
Non ricordo nulla, non come è finita la battaglia, ma so che Kagura ha fatto qualcosa che non doveva osar fare.
Sentì Inuyasha urlare contro Sesshomaru.
-Ma dico io che cavolo ti passa per il cervello?!- disse Inuyasha.
-Non scocciarmi..- 
-Non scocciarmi?! Ti sembra normale che tu voglia proteggere quel demone al posto di proteggere tua moglie?!- 
-Non sono affari tuoi..- 
-Ah sì? Neanche il bacio di Kagura?!?!-
Un momento, che cosa?!
Il bacio di Kagura?!
Cosa significava, che stava dicendo Inuyasha,che diavolo stava succedendo?!
Kagura aveva osato baciare Sesshomaru?! 
Lui la proteggeva e io sono stata così stupita a farmi prendere in giro da un demone.
Hanno ragione quando dicono che umani e demoni non possono vivere insieme .
Io mi sento ancora umana, non dovevo diventare un demone, non dovevo essere immortale, non dovevo venire qui, non dovevo incontrarlo maledizione!
-K-Kagome che succede...?- dissi guardandola.
-Rin ecco ..- 
-Ho sentito tutto , Kagome..- dissi stringendo le coperte.
-Cosa hai intenzione di fare?- 
-Andare a casa..- dissi senza dubbi .
Volevo tornare a casa mia, non volevo restare un minuto di più in quel posto.
-Quale casa Rin? - disse Kagome con un'aria affranta .
È vero, non avevamo un'altra casa dove andare , avevano abbandonato il nostro passato per vivere un futuro felice, ma di felice non vedo nulla.
-Rin..- Sesshomaru entrò in camera, guardandomi .
-Non voglio sentire una parola di più , mi è bastato sentire le parole di Inuyasha. Proteggi lei ma lasciami andare..- dissi alzandomi dal letto a fatica.
-Lei si è avvicinata a me..- iniziò.
-Fa silenzio..- dissi.
-E mi ha chiesto di salvarla..- continuò.
-basta..- 
-E poi mi ha baciato , ma io l'ho respinta..- disse infine.
Il mio cuore era in mille pezzi, distrutto, frantumato.
Per poco non svenivo, ma dovevo mantenermi in piedi per non fare danni.
Sesshomaru si avvicinò a me ma con la forza che avevo lo respinsi , rifiutandolo.
-Non toccarmi..- dissi con rabbia.
-Rin calmati, non fa bene al bambino ..- disse Kagome.
-Se non la uccidi tu, lo farò io, Sesshomaru- dissi categorica.
Potevo uccidere, che credeva?!
-Non mi importa che fa parte della tua gente , esigo che sia morta..- dissi e i miei occhi diventarono piano rossi come il sangue.
-Rin non perdere il controllo..- Inuyasha si piazzò davanti a me .
Non c'era nulla ormai che mi poteva riportare alla realtà .
-Lei morirà per causa mia!!!- dissi scaraventandomi su Sesshomaru.
Non connettevo più , sentivo il potere demoniaco fluire nelle mie vene e i miei artigli velenosi conficcati nella pelle di Sesshomaru.
Lui era immobile, non muoveva un muscolo, ma qualcosa mi respinse lontano da lui.
Sentì il bambino agitarsi nel mio ventre e mi sembrava quasi che stesse piangendo.
-Rin fermati ..- disse Kagome con le lacrime .
Mi guardai le mani ed erano colme di sangue , il sangue di Sesshomaru.
La scena davanti ai miei occhi fu la cosa più scioccante che potessi vedere nella mia vita : Sesshomaru era poggiato al muro, con il sangue che usciva a fiumi dal petto e la pelle che si lacerava sempre  di più .
Ero diventata un mostro, un orribile mostro, lo stavo uccidendo.
-SESSHOMARU...-
Corsi vicino a lui e gli presi il volto fra le mani , chiedendo perdono del mio orribile gesto .
-Amore mio non morire, perdonami ..- dissi senza ricevere risposta.
-Levati Rin, devo purificarlo..- disse Kagome puntando la freccia al suo petto .
Mi scostai e continuai a piangere, fra le braccia di Inuyasha, che cercava di tranquillizzarmi dicendo che sarebbe andato tutto bene.
Portammo Sesshomaru nella sua stanza: ancora aveva gli occhi chiusi ma per fortuna era vivo.
Lui mi avrebbe perdonato, dicendo che se lo meritava, ma io no, non me lo sarei mai perdonato.
Lo stavo uccidendo.
Non doveva accadere maledizione!!
Kagura , hai i minuti contati.
Morirai per mano mia!








Eccoci quaaaaaa!
Perdonate il ritardassimo !
Allora che ve ne pare? Sono stata un po cattivella stavolta! 
Zan zan! 
Sesshomaru la perdonerà mai a Rin??
Che succederà a Kagura?
Lo scoprirete nella prossima puntata ?


Un bacio a tutte!
ClosingEyes 



 

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Capitolo 22
*** Semplice gioia ***


Ancora niente , i suoi occhi ancora non si aprivano , aveva una smorfia di dolore sul viso e,probabilmente, non si sarebbe ripreso subito.
Mi sarei voluta tagliare le mani,dopo quello che avevo fatto avrei preferito mille volte morire .
Lo stavo per uccidere, stavo per perdere il mio tutto per una sgualdrina che non merita neanche di vivere.
Cosa ti ha fatto Sesshomaru, ti ha stregato , ti ha persuaso con le sue parole, eppure non sei mai stato così influenzabile.
Forse non dovevamo tornare in questa epoca, avremmo evitato tanti problemi , è colpa mia.
Chissà se il pozzo è chiuso sul serio oppure c'è una possibilità su mille di tornare a casa.
Oppure una possibilità di fare avanti e indietro quando vogliamo.
Scossi la testa a quel pensiero e uscì dalla camera,lasciando Sesshomaru a riposare in santa pace.
Scesi in giardino e vidi Kagome allenarsi con arco e frecce.
-Ti sgranchisci i muscoli ? - chiesi.
-Si, come ti senti tu?-chiese preoccupata.
-Meglio..- non è vero.
-Rin a cosa pensi?- 
Bella domanda, penso a così tante cose che probabilmente non finirei neanche di parlare che subito si fa notte.
-Penso al pozzo..- dissi.
-Ancora con questo pozzo? Ma è una fissazione..- disse Kagome sospirando.
-Già ..-dissi.
-Ti sei pentita Rin? Di stare qui?- chiese Kagome.
-Ma che dici! È solo che vedo che le cose stanno peggiorando e..- 
-Ragazze presto entrate Sesshomaru è sveglio..- disse d'improvviso Inuyasha dalla finestra.
Eccolo il mio macigno, più pesante che mai, sulle mie spalle.
Sesshomaru, perdonami.



Aprì gli occhi e subito si incrociarono con i miei, erano stanchi ma comunque felici di rivedermi, i miei invece erano tristi e cupi, non riuscivo ad essere felice fino infondo.
La sua mano debole mi accarezzò la guancia e io la presi dolcemente fra la mia, per sostenerlo.
-È colpa mia.. Perdonami- disse flebilmente.
-No Sesshomaru , è colpa mia se sei ridotti così, non te lo meritavi..- dissi.
Non riuscivo a trattenermi e piansi. Vederlo in quelle condizioni mi struggeva il cuore, era davvero una lenta tortura.
-Non piangere Rin, sono stato uno stupido, me lo merito ..- disse stanco.
-Non te lo meritavi, tanto dolore e oltraggio ..- dissi asciugandomi le lacrime.
-Ti prometto che non accadrà più, sei tu quella da proteggere, anzi siete voi..- disse sfiorandomi la pancia.
Sorrisi a quel contatto e non potevo essere più felice in quel momento.
-Anche lui si è preoccupato..- dissi-È stato lui a respingermi da te.- 
-Sangue del mio sangue..- disse fiero.
-Sesshomaru comunque hai sentito le intenzioni di nostro padre?- disse Inuyasha d'un tratto.
-Si, se vuole farlo non spetta a me fermarlo , neanche a te..- disse Sesshomaru serio.
Il loro padre voleva riportare in vita Izayoi con Sounga, sacrificando la spada leggendaria del dominatore del mondo.
Un atto di vero amore e sacrificio, commovente.
-Non sei felice di rivedere tua mamma , Inuyasha?-chiese Kagome.
-Non lo so..- disse Inuyasha ed uscì dalla stanza.
Kagome si scusò e rincorse Inuyasha, cercando di stargli vicino come tutte le altre sante volte.
Intanto io osservavo lo sguardo di Sesshomaru, sembrava sul serio che non fosse toccato da una simile smanceria di suo padre, non gli importava neanche più di Sounga.
-Sesshomaru come stai ?-chiesi.
-Sto bene , dopotutto devo riprendermi , voglio proprio vedere se mio padre non ha bisogno di Tenseiga..-disse Sesshomaru alzandosi piano dal letto per mettersi seduto . 
Sul suo viso si contornò una espressione di dolore e subito cadde all'indietro.
-Certo che il tuo veleno è proprio forte..- disse sorridendo appena.
-Ti prego perdonami..- continuai a dire fra le lacrime.
Non lo avevo mai visto così, forse solo due volte ma perché era esausto, non per il dolore.
-No Rin, tu hai fatto la cosa giusta e io sono stato uno stupido, perdonatemi..- disse sfiorandomi la pancia con la mano.
-Sei perdonato.. -dissi baciandolo dolcemente.
-Non voglio essere un traditore come mio padre , io ho scelto la mia donna e sarà per sempre ..- disse prendendomi dolcemente il braccio e tirandomi verso il suo petto.
La sua dolcezza così spontanea mi era mancata tantissimo e mai come allora desideravo stargli fra le braccia ed essere coccolata come una vera principessa.
-Rin, hai visto Kohaku?-disse Sesshomaru serio.
D'improvviso i miei occhi si spalancarono in una smorfia sorpresa, come faceva a saperlo?
-S-si- dissi.
-Quella era una illusione di Byakuya, il bastardo è rimasto nascosto e ha mandato Kagura al posto suo, ma voleva prima confonderti..- disse Sesshomaru stringendo i pugni nella coperta.
-Avevo percepito la sua presenza infatti, ma non ricordo nulla, sono svenuta..- dissi.
Non sono riuscita a fare nulla per proteggerti Sesshomaru, perdonami.
-Naraku ha capito come indebolirti, non accadrà più ..- disse Sesshomaru alzandosi lentamente, ma lo fermai.
-Non ti muovere le ferite sono ancora aperte..- dissi preoccupata.
-Ti sei già dimenticata che sono un medico, Rin?- disse sorridendomi.
No affatto Sesshomaru, non posso dimenticarmi di questo dettaglio così importante.
È stato proprio il lavoro a portarmi da te, come potrei mai cancellare dalla mia memoria un evento così bello.
-Ma lo sono anche io e da tale ti dico che devi restare a letto!- dissi spingendolo di nuovo all'indietro.
-Sei troppo rigida come medico.- disse sbuffando.
-E tu sei uno di quei pazienti che bisogna prendere con le pinze per quanto sono scoccianti..- dissi sedendomi accanto a lui.
Sorrise e finalmente il suo sguardo sembrò più rilassato.
-Ho paura che mio padre faccia una scelta a dir poco sbagliata ..- disse Sesshomaru preoccupato.
Neanche il tempo di pronunciare quelle parole che subito un lampo viola inondò il cielo, cambiandolo in azzurro a nero, stava accadendo qualcosa di abbastanza pericoloso, si percepiva benissimo.
-Rin, va a chiamare Inuyasha..- disse Sesshomaru.
Non era necessario a quanto pare, poiché la porta della stanza si spalancò mostrando un viso confuso e terrorizzato del mezzodemone.
Non sapeva neanche lui cosa stesse accadendo,ma di certo il suo fiuto non ingannava, quello era lo stesso odore del padre e probabilmente stava cercando di riportare in vita la principessa Izayoi.
-Credo che devo andare..- disse Inuyasha sfoderando Tessaiga.
-Vengo con te.- disse Sesshomaru alzandosi.
Non proferì parola, non potevo mettermi in mezzo in affari di famiglia, era abbastanza grande , anzi anche troppo, per decidere delle sue azioni.
-I feriti non combattono!- disse Inuyasha voltandosi.
-Il ferito sarai tu se ti permetti ancora una volta a rivolgerti a tuo " fratello" maggiore..- disse Sesshomaru ormai in piedi pronto a prendere Bakusaiga.
Guardava con astio Tenseiga, la zanna della vita, la zanna di un vero combattente da animo nobile.
-Fa come ti pare ma se ti senti male ti lascio lì agonizzante..- disse Inuyasha sfidandolo.
-Per una buona volta comportatevi da fratelli..- dissi alzandomi dal letto e osservando fuori dalla finestra.
Il cielo era ormai completamente oscurato è un forte flusso demoniaco si stava espandendo nell'area circostante, Sounga era una spada pericolosa, nessuno a parte il padre di Sesshomaru e Inuyasha, poteva contenere un tale potere.
Sentì i brividi sulla pelle, tremavo ad ogni vibrazione negativa, il mio animo era scosso e turbato, non me la sentivo di far andare Sesshomaru da solo ma non potevo neanche intromettermi.
-Andate..- disse Kagome cercando di abbozzare un sorriso.
Prima di voltarsi, Sesshomaru mi prese la mano e la baciò dolcemente , dimostrandomi forse che non sarebbe andato in contro alla morte , era per sempre suo padre.
Acconsentì con lo sguardo e sorrisi, sperando sul serio che sarebbe tornato a casa tutto intero.
Ormai sole nel castello, di nuovo, guardavamo fuori preoccupate dell'avvenire, entrambe inconsce delle future azioni.
Sentivo il bambino agitarsi nella mia pancia, certo che era proprio irrequieto, ma ciò che mi spaventò ancora di più fu l'urlo di Kagome accanto a me, con uno sguardo agonizzante è terrorizzato.
-Kagome che succede?!?-dissi prendendola fra le braccia.
-R-Rin, il bam-bambino , mi si sono rotte le ac...-non terminò la frase che un altro urlo riempì la stanza.
-Ma come è possibile Kagome sei solo al settimo mese e..- non c'era tempo da perdere, stava veramente per partorire forse un bambino non maturo, ma era mio compito aiutarla.
Con le poche forze che avevo la trasportai sopra nella sua stanza, appoggiandola sul letto delicatamente.
Chiamai Jaken  per farmi portare acqua calda e un panno di seta per il bambino, per fortuna almeno c'era lui.
Sarebbe stato tutto più complicato adesso, non potevo monitorare i parametri della mamma e ne quelli del bambino, sarebbe stato il parto del secolo.
E se ci fossero state complicanze? Se dovevo fare un cesareo, come diavolo facevo?
Sesshomaru, Inuyasha, dove siete ....





-Sesshomaru non percepisci una strana sensazione? -disse d'un tratto Inuyasha.
-A parte quella di nostro padre , no..- disse Sesshomaru.
La ferita ancora gli faceva male e non riusciva a volare per lunghi tratti, il veleno ancora bruciava.
Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere: un demone come lui, forte in tutto, si fa piegare in due dal veleno di sua moglie,che strazio.
-Guarda lì..- disse Inuyasha spaventato.
Videro il loro padre impugnare Sounga, la spada demoniaca, e richiamare l'anima di Izayoi dalle tenebre.
Sembrava come posseduto, la sua energia sembrava essersi triplicata, un demone maggiore a tutti gli effetti.
-Padre!- disse Sesshomarh avvicinandosi.
-Figli miei, anche io ho una persona da proteggere ..- disse Inu No Taisho.
-Padre ma è morta..- disse Inuyasha.
-Sciocchezze, tua madre tornerà in vita, è il mio obiettivo..-disse.
-Tanta compassione per un'umana morta..- disse Sesshomaru.
-Ma senti chi parla, proprio tu!-disse Inuyasha puntandogli il dito contro.
Improvvisamente dalla terra riemerse un corpo, completamente intatto, il corpo di una principessa, il corpo di Izayoi.
Bella in ogni suo tratto : capelli scuri e lunghi, pelle candida e delicata, abito da vera principessa, con ricami in rosa e bianco, sembrava una sposa.
-Izayoi, vivi!- disse Inu No Taisho colpendo il corpo con un sol fendente, ma solo Sounga non bastava, aveva bisogno di Tenseiga.
-Figlio mio, dammi Tenseiga..- disse.
-Padre, un Generale come voi piegato dalla compassione e dall'amore verso una principessa umana , che cosa deprimevole, ma dopotutto come darvi torto, vi capisco, prendete..- disse Sesshomaru porgendogli Tenseiga.
Inu No Taisho sorrise ai suoi figli, forse era il suo modo di ringraziarli, presto anche lui non sarebbe stato più solo.
Avrebbe avuto lei, gli bastava questo.




-Spingi Kagome!!- dissi.
La situazione era tragica, davvero tragica.
Sangue ovunque, le urla di Kagome che si espandevano per tutto il palazzo e Jaken che attendeva il ritorno del suo padrone , era decisamente terrorizzato.
Stavo davvero per dare i numeri, le spinte di Kagome non erano abbastanza forti da far uscire il bambino, sarebbe morto soffocato, doveva farcela.
-Kagome spingi, più forte, forza io sono con te!- dissi allungando una mano, seppur sporca di sangue, per prendere la sua e stringerla con lei.
Finalmente dopo le ultime spinte più forti, questa piccola creatura era nata, una bellissima bambina , con delle buffe orecchiette di cane sopra al capo e dei folti capelli neri.
Stava bene e non sembrava neanche immatura, anzi aveva peso e dimensioni di una bambina normale al nono mese, i polmoni subito si espansero e il suo cuoricino batteva forte.
La pulì dolcemente dei residui e l'avvolsi nell'asciugamano di seta, porgendole a Kagome.
Mentre ero presa a rimuovere la placenta, sentì Kagome piangere di gioia, vedendo al sua bambina per la prima volta.
-Ciao piccolina, sei proprio bella lo sai? - disse.
Aprì gli occhi e fu per entrambe una spettacolo : aveva due occhioni enormi color Ambra, come quelli del padre.
Oro fuso nel cioccolato profondo, stupenda.
-Come la chiamerai? - dissi curiosa, con delle lacrime di gioia che mi pizzicavano gli occhi.
-Deve vederla prima Inuyasha..- disse Kagome coccolandola.
Un semplice miracolo.




Si svegliò fra le braccia del suo demone, la principessa di anni addietro che è tornata in vita.
Con i suoi flebili occhi si guardò intorno, il suo mondo era diventato di nuovo roseo e profumato, aveva un suono è un colore.
Le sue mani, poteva finalmente sentire le sue mani sul viso del suo demone, poteva sentire di nuovo la sua anima legata alla sua vita e non più uno spirito.
Le sue labbra non erano più tanto fredde , erano scaldate da quelle del demone.
-Inu, amore mio..- disse la principessa Izayoi.
La sua voce, era sempre rimasta la stessa, dolce e gentile come il suo animo.
-Izayoi, sei viva..- disse Inu No Taisho commosso.
Inuyasha stava lì ad osservare, non sapeva se essere felice oppure neutro, era pur sempre sua madre.
Sesshomaru invece stava in disparte, non era affar suo.
-Madre..- disse Inuyasha guardandola.
Izayoi non riuscì a parlare , suo figlio, Inuyasha, era cresciuto così tanto da diventare un guerriero, proprio come suo padre.
-Mi sembra ieri che ti avevo fra le braccia, figlio mio..- disse Izayoi felice, era finalmente tornata a casa.
-Torniamo a casa..- disse Inu No Taisho prendendola in braccio.
La famiglia si era riunita, non c'era nulla che potesse andare storto.



-Spero di non partorire mai in questo modo..- dissi leggendo un libro sui parti, trovato nella libreria antica del palazzo.
-Hai trovato qualcosa sul parto prematuro ?- disse Kagome curiosa.
-Si qua dice che i demoni non hanno gli stessi tempi di sviluppo degli umani, questi nascono fa il settimo e l'ottavo mese..- dissi leggendo.
Quindi a me mancava solo un mese in teoria per partorire, che ansia.
-Niente più ?- chiese Kagome.
-Zero..- dissi chiudendo il libro e sbuffando.
-Grazie Rin per avermi aiutato- disse Kagome.
-Lavoro..- dissi facendo le spallucce.
Dal salone si sentì una voce gracchiante e starnazzante saltellare di gioia.
-Padrone siete tornato! Sapesse cosa è successo qui a palazzo!- disse Jaken.
Quanto era idiota, lo faceva preoccupare per niente, chissà adesso che si pensava .
-Kagome ha partorito?!?!- disse Inuyasha correndo verso le scale.
Presto sarebbe entrato in camera spalancando la porta e..
-Kagome!- disse Inuyasha guardandola.
Come non detto.
-Inuyasha guarda..- disse Kagome mostrandole la loro piccola bambina.
Inuyasha rimase senza parole, era scioccato, non riusciva neanche a sbattere le palpebre.
-Guarda che è tua figlia..- dissi sospirando.
-Quell' esserino minuscolo è nostra figlia?- disse Inuyasha avvicinandosi a Kagome.
-Certo che sì, di te ha preso sicuro le orecchie e il colore degli occhi..- disse Kagome.
Sicuramente aveva preso la curiosità della mamma, poiché non appena Inuyasha la prese in braccio, la bambina non esitò a tirargli le orecchie, inconscia del fatto che le avesse anche lei.
-Senti nanerottola anche tu hai le orecchie sai?- disse Inuyasha osservandola bene.
La bambina rise, forse si erano capiti?
-Il nome Inuyasha..- disse Kagome seriamente.
-Izayoi, come mia madre..- disse Inuyasha senza dubbi.
Kagome annuì con la testa e accettò ben volentieri quel nome, dopo tutto era un bellissimo nome.
Io non avrei mai chiamato mia figlia con il nome di mia suocera, dopo tutto non mi stava neanche simpatica !
Entrarono nella stanza anche i " nonni" della bambina e rimasi sorpresa nel vedere che accanto a Inu No Taisho, vi era anche una donna , probabilmente la mamma di Inuyasha.
-Kagome..- disse Izayoi.
-Principessa, mi perdoni se non posso fare l'inchino..- disse Kagome cercando di sollevarsi.
-Riposati piccola mia, hai partorito una bellissima creatura..- disse Izayoi avvicinandosi ad Inuyasha.
-Tutto merito suo..- disse Kagome indicandomi.
Io ero in disparte, era un momento così bello, perché mai rovinarlo.
-Tu sei la compagna di Sesshomaru?- chiese sorridendomi.
-S-si signora..- dissi facendo l'inchino.
-Quanda formalità , siamo una famiglia..- disse Izayoi guardandomi felice.
Era davvero una bellissima donna , il suo animo dolce poteva scaldare anche i cuori più gelidi.
-Magari mia suocera fosse così dolce..- dissi ridendo.
-La madre di Sesshomaru odia gli umani, non hai speranze..- disse Taisho.
-Di certo non ho mai pensato di andare con lei a comprare l'abito da sposa..- dissi ridendo.
Mi guardai intorno ma di Sesshomaru non vi era traccia, chissà dove si era cacciato.
Cordialmente mi dileguai, lasciando intatto quel quadretto felice , finalmente potevano avere un po di meritata pace.
Il solito nascondino: guardai nella stanza, nella vasca, nel salone, nella cucina, in giardino, mi mancava la libreria.
Infatti Sesshomaru era comodamente seduto sulla sedia, ad osservare annoiato un libro che non avrebbe mai letto sicuro.
-Sesshomaru che ci fai qui?- chiesi gentilmente.
-Nulla, volevo stare da solo..- disse.
Effettivamente eravamo solo io e lui, le nostre voci rimbombavano per la stanza e quell'atmosfera mi ricordava tanto lo studio di casa sua, dove cercava di lavorare in santa pace , senza nessuno che lo scocciasse.
Ma questo mi ricorda anche quando stavamo facendo l'amore su quella scrivania in legno, quando i problemi erano altri e non esisteva ne Naraku, ne Kagura, ne Byakuya.
-Sei turbato dall'arrivo di Izayoi in famiglia?- chiesi avvicinandomi a lui.
-Non mi interessa se mio padre ha riavuto la sua donna..- disse mentendo.
A dir la verità gli importava, non aveva mai sopportato l'oltraggio di suo padre nel creare un mezzo demone, non poteva neanche accettare l'idea di aver dato Tessaiga ad Inuyasha e a lui Tenseiga, ma dopotutto è una spada di grande potere, solo che lui non lo vuole capire.
Avere quella donna adesso nel suo palazzo lo infastidiva , ma standole lontano gli permetteva di restare comunque calmo.
-Sesshomaru dai..- dissi sedendomi praticamente addosso a lui.
-Rin come sei pesante..- disse Sesshomaru facendo finta di essere sotto sforzo.
Ma tu guarda, sarà pure arrabbiato ma è anche in vena di prendere in giro, chi lo capirà mai questo demone.
-Porto nostro figlio nella pancia , Sesshomaru! A proposito come vanno le ferite , fai vedere..- dissi intenta a sfilargli il kimono da dosso.
Quell'ambiente mi creava troppi ricordi ed erano abbastanza " piccanti", infatti il mio intento principale era quello di spogliarlo, poi il resto.
-Rin stanno bene..- disse fermandomi la mano.
-Ma voglio solo vedere..- dissi innocente.
-Si e ancora credi che io sia così stupido da non capire le tue intenzioni reali?-chiese, guardandomi con quei bellissimi occhi.
Sorrisi imbarazzata, era davvero imbarazzante come cosa, ma effettivamente la voglia era forte.
-Non possiamo fare uno.. Strappo alla regola?-dissi baciandogli il collo.
-No- disse categorico.
Sbuffai e incrociai le braccia in segno di disapprovazione, ma aveva ragione, era meglio stare buoni e aspettare ancora un po.
Presto ti vedrò bambino mio, sono felicissima.
-Mo fammi vedere queste ferite , muoviti!- dissi ridendo.
-Che pazienza con te!- disse Sesshomaru sbuffando e togliendosi il kimono.
Hai ragione Sesshomaru, di pazienza ce ne vuole con me, ma farò di tutto per proteggerti e non ti ferirò di nuovo.
Doveva essere una giornata felice e alla fine lo è stata.
Le gioie arrivano per chi sa aspettare ed io ho aspettato abbastanza.
La mia gioia..
Lui..
Sesshomaru.





Eccomiiii!
Colpi di scenaaaa!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima 
ClosingEyes

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Capitolo 23
*** Otsukimi ***


Loro moriranno a causa tua..
Tu li ucciderai, perché tu non sei pura..
Il tuo veleno sarà più forte del fendente di una lama, brucerà come le fiamme infernali.
Tu sarai la causa della morte..

Ancora quel sogno, possibile mai che per una santissima volta riesco a dormire in santa pace senza fare incubi?
Perché , perché io dovrei uccidere, cosa sta accadendo al mio animo per essere così turbato.
Non capisco, sarà forse il veleno, la trasformazione, oppure Kagura.
Mi guardai le mani e sembrava come se stessero sanguinando, come se avessi tante spine nelle dita che al minimo movimento mi laceravano la pelle.
Accanto a me c'era Sesshomaru che , stranamente, dormiva tranquillo.
Non sapevo se svegliarlo o meno, forse stavo delirando, probabilmente le mie mani non stavano sanguinando ma era solo un'impressione.
Non ho mai avuto così tanta paura come allora,mi sentivo davvero esausta di continuare a combattere contro quei maledetti incubi e presto mi avrebbero divorato.
-Rin..- improvvisamente una mano di Sesshomaru mi sfiorò la guancia.
Si era svegliato, forse ha percepito una strana sensazione o semplicemente si era accorto del mio turbamento.
-Sesshomaru perché ti sei svegliato..- chiesi.
-Perché stai piangendo.- disse asciugandomi le lacrime.
Stavo piangendo? Perché non riuscivo a rendermene conto, stavo perdendo la concezione della realtà e ogni mia azione era incontrollata.
Mi sentivo un burattino nelle mani di qualcuno più forte di me.
Naraku non era più forte di me, questo è sicuro, eppure questa sgradevole sensazione che ho nel petto non accenna a togliersi.
-Non mi rendo conto più di nulla.- dissi abbracciandolo, triste.
Sesshomaru mi passò delicatamente una mano fra i capelli e mi strinse forte al suo petto, voleva proteggermi come suo solito ma stavolta sapeva che sarebbe stato difficile calmare le mie lacrime.
Stavolta era diverso, perché non sapevo neanche io come calmarmi.
-Vuoi tornare a casa?- mi chiese d'un tratto.
A casa? Cosa significa a casa, non possiamo più tornare indietro, il pozzo è chiuso non è possibile accedervi, ma se non sbaglio si era anche distrutto.
Cosa vuol dire, sapeva che c'era una possibilità per tornare indietro.
-Sesshomaru come è possibile ..- chiesi alzando gli occhi.
-Quando io e Inuyasha siamo andati in perlustrazione, abbiamo sentito un fruscio provenire dal punto dove era collocato il pozzo..- disse Seshomaru.
-C'è una remota possibilità che questo sia accessibile ?- dissi.
-Probabilmente si, questo vuol dire che c'è ancora in giro la sfera dei quattro spiriti e questo spiegherebbe perché Naraku è di nuovo in vita..- disse Sesshomaru.
La famosa sfera dei quattro spiriti, ricordo poco a riguardo, ero una bambina quando si parlava di questo gioiello dal potere inestimabile, avevo più o meno otto anni.
Sapevo che demoni e umani la bramavano, che essa era più forte di loro, ma facile da contaminare, proprio come ha fatto Naraku.
Ricordo anche che Kykyo custodiva la sfera, che poi è rinata nel corpo di Kagome, così mi spiegò stesso lei.
-Tu credi che sia la cosa migliore per me?- chiesi stringendolo forte.
-Finché le acque non si saranno calmate almeno..- disse Sesshomaru.
La sua voce aveva una nota dolente, probabilmente era più sicuro se fossi stata con lui sempre, in modo da potermi proteggere, ma niente era più sicuro di un'epoca che non prevedeva guerre di chissà quale gravità.
-Ma sei sicuro del pozzo?- dissi insistendo.
-L'abbiamo visto e percepito, quindi si..- disse Sesshomaru.
Quindi mi stava dicendo che potevo tornare nella mia epoca, tornare a casa e continuare a lavorare, ma con quale tranquillità sapendo che lui era lì da solo a combattere contro quel lurido bastardo.
Poi mio figlio sarebbe cresciuto senza suo padre, con quale coraggio gli avrei detto di una probabile morte onorevole senza versare delle lacrime.
No, avrei preferito mille volte restare.
-Sesshomaru io resto ..- dissi decisa.
-E io ti dico che devi andartene, per il bene tuo e del bambino..- disse schietto.
Mi stava forse cacciando? Credeva che non ero capace di mantenermi in piedi e combattere.
-No! - dissi alzandomi di scatto, mettendomi seduta.
Mi guardò con quei occhi un po affranti ma glaciali come suo solito.
-Inuyasha ne ha già parlato con Kagome,dovete tornare, siete solo in pericolo qui..- disse guardandomi serio.
-Credi che non lo sia nell'altra epoca?- chiesi, ma sicuramente non ero così in pericolo,non così tanto come in questa epoca.
-Andrete a casa mia e riprenderete la vita normale, no torneremo appena le cose si saranno sistemate..- disse Sesshomaru.
Vita normale? Come potevo riprendere a lavorare con la responsabilità di un bambino sulle spalle, d'altronde da sola, io e Kagome, come potevamo fare da babysitter e lavorare contemporaneamente.
-Sei uno stupido!- dissi guardandolo furiosa.
Mi alzai dal letto e uscì dalla stanza, ne avevo sentire troppe, non avevo più voglia di sentire altre prediche.
Lo capisco, vuole proteggermi, ma come può chiedermi di lasciarlo da solo?
Passai lungo il corridoio, riflettendo sulle sue parole, e mi  fermai davanti ad una stanza, sentendo una voce familiare parlare con un tono preoccupato.
-Izayoi, devi andare con le ragazze dall'altra parte del pozzo..- disse.
Sapeva anche lui dell'esistenza del pozzo?
-Ma perché? Che sta per accadere?- disse Izayoi.
Si Taisho, che cavolo sta per succedere di così grave per allontanarci.
-Naraku vuole distruggere questo mondo per impossessarsi completamente del potere della sfera, sta progettando una guerra sanguinosa e atroce, non voglio che restiate coinvolte..- disse preoccupato.
Non ci potevo credere, le mie orecchie hanno sentito bene, Naraku era davvero così infido da voler distruggere questo mondo per impossessarsi di un potere assoluto, più grande di lui, bramava così tanto la sfera da volerla inghiottire.
Forse per questo Sesshomaru voleva allontanarmi, per tenermi al sicuro dalla battaglia.
-Tu e i tuoi figli morirete, non è così ..- disse Izayoi tristemente.
-Non posso assicurarti che non moriremo, ma se accadrà , lo faremo con onore ..-disse abbracciando forte a se Izayoi.
Sbarrai gli occhi , le lacrime cominciarono a scendere veloci sulle mie guance e una forte fitta al petto mi fece piegare dal dolore.
Non era possibile, Sesshomaru non poteva morire, lui non sarebbe morto, lui era il Grande Demone Cane, forte e abile, indistruttibile.
Eppure il mio solo veleno lo ha piegato in due.
Non poteva lasciarmi sola, non adesso, no!
Scappai lungo il corridoio ma come mio solito non sono stata così attenta a non inciampare nel kimono.
Misi subito le mani davanti al ventre ma per fortuna non sentì, grazie al cielo, il contatto con il pavimento freddo.
Sesshomaru mi aveva seguito, probabilmente voleva parlarmi.
No, non era Sesshomaru, non era nessuno della famiglia.
-Come ci si sente quando si è in pugno del nemico?-
Sgranai gli occhi spaventata, ma non riuscivo ad urlare, una mano mi teneva chiusa la bocca e un'altra non mi permetteva di usare gli artigli.
Kagura, che tu sia maledetta!



Mi svegliai in una cella, gelida, con il kimono strappato e un forte dolore alla gamba.
Provai ad alzarmi ma ero incatenata al collo e la gamba mi faceva male da morire, probabilmente era rotta.
Come aveva fatto Kagura ad entrare nel palazzo senza essere sentita da nessuno?
Neanche io ho percepito il suo odore.
Tentai in tutti i modi di liberarmi, ma senza riuscita, anzi mi facevo solo più male.
Piansi, avevo paura, volevo che quell'incubo finisse presto , volevo rivedere Sesshomaru, volevo tornare a casa.
Tentai, con il veleno dei miei artigli, di corrodere il ferro che mi teneva stretta la gola, ma non feci altro che spezzarmeli.
Mi guardai il ventre e per fortuna non vi erano lividi o tagli, il bambino stava bene.
Tirai un sospiro di sollievo e voltai la testa dal lato della piccola finestrella in quella cella fredda.
Una mezza luna nel cielo blu come la notte, circondata da mille stelle, mi diede la speranza di poter tornare a casa.
La speranza è l'ultima a morire ma la prima ad essere scontata.
-Ma bene bene, che abbiamo qui? Una demone o una lurida umana?- disse una voce.
Mi girava così tanto la testa che se non fossi stata seduta probabilmente sarei svenuta.
-C-chi diavolo è?- chiesi con un filo di voce.
-Ma come già ti sei scordata della tua carissima amica Kagura?- disse.
Infida,perfida, meschina Kagura.
-Vuoi essere sputata in faccia di nuovo?- dissi ridendo stanca.
-Insolente..- disse.
Mi prese il collo e lo strinse forte, più forte di quel collare di ferro che mi teneva bloccata.
Mi mancava l'aria, presto sarei finita in deficit respiratorio e probabilmente sarei morta.
Chiusi gli occhi, ormai ero esausta.
-Kagura smettila !- disse una voce ed improvvisamente non sentì più una presa sul collo.
Tossì forte e qualcuno mi porse dell'acqua.
Aprì gli occhi e vidi una figura minuta, completamente argentea, guardarmi preoccupata ma forse anche indifferente.
Quella bambina, non sarà ..
-Kanna, non osare mai più!- disse Kagura.
L'aveva scaraventata a terra, lontano da me almeno dieci metri, giusto per farmi respirare , e mi stava proteggendo da lei.
-Naraku ha detto che non le si deve torcere neanche un capello, serve solo come esca, quindi non contraddirlo.. - disse con voce minuta Kanna.
-Tzè!- disse Kagura uscendo dalla cella.
Quando fu abbastanza lontana, ebbi il coraggio di chiederle perché mi stava aiutando, dopo tutto io ero nelle loro mani.
-Sei incinta e Naraku non vuole farti del male, vuole solo uccidere il tuo demone..- disse Kanna impassibile.
-Se non lo ucciderà prima lui..- dissi.
-Non farti sentire, potrebbe cambiare idea, fammi vedere la gamba, cercherò di curatela..- disse Kannao scoprendomi l'arto.
Mi sorprese con quanta gentilezza e freddezza mi stesse trattando quel piccolo demone minuto, era così buona con me che non sembrava neanche possibile che potesse stare dalla parte di Naraku.
Mi tolse il collare di ferro e finalmente riuscì a respirare , potevo sentire i miei polmoni espandersi.
Con i suoi poteri, suppongo curativi, riuscì a rimettermi in sesto la gamba.
Non fu proprio una passeggiata, mi fece un po male, sentivo le ossa ricongiunsi , una bruttissima sensazione, ma almeno stavo meglio.
Con l'acqua mi pulì il viso e tamponò delle ferite sul mio braccio, curando anche queste con delle erbe curative.
-Perché mi stai aiutando?- richiesi.
-Voglio aiutarti, non meriti tutto questo..- disse Kanna continuando a curarmi.
Passò una mano sul ventre per controllare se il bambino stesse bene e forse in quei occhi completamente impassibili, scorsi un leggero stupore.
-È un demone completo..- disse.
-Si, anche io sono rimasta stupita..- dissi sorridendo appena.
-Lui ti proteggerà , ricorda..- disse prima di allontanarsi da me, porgendomi prima qualcosa da mangiare.
Certo non era proprio il massimo un po di pane e marmellata, sono andata di lusso, ma almeno potevo mangiare.
Mi osservai la gamba fasciata è ancora non mi capacitavo di tanta bontà nei miei confronti.
Sta di fatto che volevo tornare a casa, chissà se Sesshomaru si sarà accorto della mia assenza.





-Come diamine è successo?!- 
Sesshomaru era a dir poco alterato, non riusciva a stare tranquillo, come dargli torto, avevano rapito la sua donna.
-Sesshomaru calmati la troveremo- disse Inuyasha cercando di calmare il fratello.
-Vorrei vedere come ti comporteresti tu se rapissero Kagome!- disse Sesshomaru furioso.
-Nel palazzo c'è l'odore di Kagura, è riuscita a nascondersi bene..- disse Inu No Taisho ai figli.
-Non dovevo abbassare la guardia maledizione!- disse Sesshomaru sbattendo i pugni sul tavolo.
Dal corridoio si sentì una voce gracchiante correre verso la sala imperiale, era sicuramente Jaken con qualche notizia a dir poco futile, o forse no.
-Padroneee! Vedete cosa ho trovato!- disse Jaken.
Agitava fra i suoi artigli un pezzo di stoffa, probabilmente del kimono di Rin, intriso di sangue.
Sesshomaru sbarrò gli occhi stupefatto e ancora più adirato: prese fra le mano quella stoffa e sentì chiaramente il suo odore, la sua preoccupazione è agitazione aumentavano sempre di più, era proto a strappare il cuore dal petto di Naraku in meno di cinque secondi.
-E se le hanno fatto qualcosa? - disse Kagome con la bambina far le braccia.
-Devono solo permettersi, se Rin avrà un solo graffio li ucciderò senza pietà ..- disse Sesshomaru prendendo Tenseiga e pronto a librarsi in volo.
-Sesshomaru aspetta, veniamo con te.- disse il padre guardando Inuyasha.
-Non ho bisogno di voi..- disse Sesshomaru.
-Tzè limitati a ringraziare, andiamo!- disse Inuyasha prendendo Tessaiga.
-State attente mi raccomando..- disse Inu no Taisho rivolgendosi ad Izayoi e Kagome.
Di risposta ebbe un semplice sorriso da entrambe.
-Rin, resisti..- disse Sesshomaru fra se e se.





Erano passati ben tre giorni e si Sesshomaru non vi era ancora traccia.
Non era possibile che ancora non si era reso conto della mia scomparsa, perché allora ci metteva tanto.
Sentivo chiaramente la mia debolezza, nonostante le cure di Kanna, ero davvero fuori forma e la mia forza demoniaca diventava sempre più flebile.
Cercavo di concentrare tutte le mie energie verso il bambino, almeno lui doveva stare bene , non potevo lasciarlo soffrire.
Avevo perso sicuro qualche chilo e il mio viso era leggermente scavato, così diceva Kanna.
Ogni notte guardavo fuori dalla finestra, nella speranza di vedere il mio demone , sotto forma demoniaca, venirmi a prendere e abbracciarmi forte.
Ma ciò che vedevo era solo quella bellissima luna, che tanto mi ricordava la sua sulla fronte, e potevo sospirare di sollievo , perché sapevo che prima o poi sarebbe arrivato.
Non so ancora quanto avrei resistito, ma dovevo farcela, per Sesshomaru, per mio figlio.
Alcune notti la luna mi sembrava più fioca, svenivo in sonni profondi e quando mi svegliato la testa mi girava talmente forte da farmi perdere anche l'equilibrio.
-Sesshomaru..- dissi piangendo .
Avevo bisogno di lui e speravo con tutto il cuore che potesse arrivare in tempo.
-Non voglio morire qui..- dissi ancora, presa dai singhiozzi.
Non volevo morire lì, non era quello il mio destino.
Sesshomaru, non abbandonarmi..






Percepiva l'aura di Rin farsi sempre più debole, non riusciva a sentirla chiaramente, le stava accadendo qualcosa e non poteva perdonarselo.
Doveva farla ritornare a casa prima del previsto,non poteva più stare lì, era in pericolo , ora era nelle mani di quel bastardo di Naraku.
Se solo le avesse torto un capello, lo avrebbe ammazzato senza pietà, e se il bambino fosse in condizioni gravi, gli avrebbe fatto ingoiare il suo stesso sangue.
In ogni caso, Naraku era spacciato.
Mancavano ancora 24 ore per arrivare nelle terre del Sud, ma la sua voglia di uccidere non accennava a diminuire.
Rin sto arrivando ..







Era passata un'altra notte, ero riuscita ancora a mantenermi in vita per una notte, ma non ero certa di poterci riuscire per quella successiva.
Ero allo stremo delle forze, ma , illusione o no, sentì da quella finestra che osservavo ogni notte, un ululo familiare.
Credevo fosse tutta un'illusione, dovuto al fatto che ormai ero sfinita e l'idea che Sesshomaru mi avesse abbandonata era sicuramente una ipotesi.
Ma non era così , gli ululi continuarono imperterriti e potevo finalmente sentire l'aura di Sesshomaru farsi sempre più vicina.
Dovevo sforzarmi ancora un po, doveva trovarmi, maledizione!
Tentai di alzarmi ma proprio in quel momento sentì le forze venirmi meno e scivolai lungo il bordo del muro, graffiandomi la pelle.
Non mi spaventò tanto questa cosa quanto una strana sensazione all'inguine.
Un flusso continuo mi bagnò il kimono e una forte fitta mi prese dietro la schiena.
Sbarrai gli occhi, non era possibile, non adesso, non così maledizione!!
Cominciai a piangere, non era così che mi sarei immaginata il mio parto, non in una cella!
-Proprio adesso dovevo nascere!- imprecai.
Guardai di nuovo fuori ed era una notte di luna piena, mio figlio sarebbe nato in una notte di luna piena.
-Qualcuno mi aiuti..- dissi flebilmente.
Maledizione ero un medico ma non ero capace di mantenere la calma, ovviamente come potevo fare in quelle condizioni.
L'ambiente non era sterile, le condizioni non erano adatte, non potevo monitorare la frequenza del bambino.
-Sesshomaru..- dissi piangendo a dirotto.
Avevo paura.
Per fortuna in mio soccorso venne Kanna, almeno lei poteva sentirmi.
Mi chiedeva di spingere e forse sono state proprio le mie urla a portare Sesshomaru da me.
-MALEDIZIONE!!- urlai.





Sesshomaru sentì le urla e subito si diresse verso quella piccola finestra dove era rinchiusa la sua donna.
Con il suo fiuto canino si fiondò praticamente all'interno e ciò che vide lo fece tramortire a tal punto da trasformarsi nella sua forma umana.





Ero ricoperta di sangue, poggiata al muro, con Kanna che mi chiedeva di spingere e il mio sguardo a dir poco distrutto.
-Rin!- disse Sesshomaru.
Si avvicinò a me e mi prese la testa, poggiandola sulle sue gambe, finalmente era venuto da me.
-Sesshomaru...- dissi con poco fiato in gola.
Mi prese la mano e me la strinse fra le sue.
-Sono con te Rin, spingi..- disse guardandomi dolcemente.
Sentivo le spinte venire da se, erano talmente forti che presto sarebbe finita quella tortura, almeno speravo.
Stringevo forte la mano di Sesshomaru, probabilmente se non fosse stato demone gli avrei spezzato delle dita.
Ma le mie ansie si calmarono quando sentì un pianto di un bambino, era semplicemente musica per le mie orecchie.
Era andato tutto bene, grazie al cielo.
Kanna mi porse mio figlio, fasciato in un asciugamano di seta; fu amore a prima vista, era bellissimo.
Aveva i capelli argentei, con una sola ciocca castana come i miei, gli occhi erano grandi e color ambra, una piccola mezzaluna sulla fronte e la pelle era candida come il latte.
-Ciao piccolino..- dissi piangendo di gioia.
Guardai Sesshomaru e vidi il suo viso mutare espressione: era tra lo sconvolto e il felice, non sapeva neanche lui cosa fare.
Prese il suo bambino fra le braccia e con il dito gli accarezzò là guancia, ma subito suo figlio gli afferrò il dito con la sua manina minuta, per stringerlo.
Sesshomaru sorrise, era veramente fiero.
-Il nome Sesshomaru..- dissi dolcemente.
-Il tuo nome sarà Otsukimi, che significa ammirare la luna piena..- disse Sesshomaru senza distogliere lo sguardo da suo figlio.
Non fui mai più fiera del mio demone come in quel momento , sentì il cuore battermi forte e non potevo chiedere di meglio.
-Dovete andare,  Naraku sarà qui a momenti..- disse Kanna.
Sesshomaru si fece serio e decise che non era più il caso di combattere in quel momento, doveva solo portarmi a casa al sicuro.
Mi prese fra le braccia e mi portò fuori da quella angusta cella.
Guardai Kanna e con un semplice sorriso la ringraziai, ma lei non rispose,sparì semplicemente nel nulla.
Le mie parole fuggirono nel vento, ma grazie a lei sono viva.
Grazie Kanna..





Eccomi qua!
Otsukimi, il nuovo principino dei demoni, speriamo vada tutto bene!
Alla prossima!
Bacioni😘 
ClosingEyes




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Capitolo 24
*** Ritorno a casa ***


Finalmente potevo sentirmi di nuovo al sicuro fra le sue braccia, ho avuto così tanta paura di morire e di perderlo che neanche si può immaginare.

Sapevo che sarebbe venuto a prendermi, non mi avrebbe abbandonato nella tana del leone.

-Rin per favore, devi tornare a casa con Kagome.- mi chiese Sesshomaru.

Era plausibile la sua richiesta, dopo quello che mi era successo, dopo che ha rischiato di perdermi vuole che io sia al sicuro, ma stare lontana da lui significa svegliarsi ogni giorno con il dubbio che lui sia ancora vivo o meno, non posso neanche sapere come sta perchè non c'è modo di mettersi in contatto, come posso vivere un'esistenza con un eterno dubbio della perdita.

-Sesshomaru promettimi che starai attento, per favore..- dissi osservandolo.

Teneva fra le braccia Otsukimi, era proprio uguale a lui, se non fosse stato per quella ciocca di capelli scuri.

Ci giocherellava con il dito, faceva una tenerezza assurda, non credevo che il principe dei demoni potesse racchiudere così tanto amore in quel cuore ghiacciato che all'inizio aveva.

Mi scioglieva ogni dubbio e preoccupazione vedere quella piccola scena davanti ai miei occhi, ma se Otsukimi fosse cresciuto senza un padre?

Come potevo mai narrargli del Grande Sesshomaru se ad ogni parola mi resta un vuoto nel petto.

Sarebbe molto più bello se fosse stesso suo padre a raccontargli delle sue imprese e magari insegnargli un giorno a combattere con la spada, poter ereditare personalmente Bakusaiga e Tenseiga.

-Te lo prometto Rin e lo prometto anche a Otsukimi..- disse guardandomi.

Quei occhi mi sarebbero mancati da morire me lo sento, ma so e sono convinta, che li avrei rivisti presto, molto presto.

Si avvicinò a me con Otsukimi fra le braccia, stringendoci in un abbraccio confortevole, era ciò di cui avevamo veramente bisogno.

Una lacrima scese lungo la mia guancia, avevo davvero il terrore di restare da sola.

-Rin non piangere, ti prometto che andrà tutto bene..- disse Sesshomaru accarezzandomi la testa e baciandomi la fronte.

-Piango perchè penso che devo tornare a lavoro..-dissi scherzando per smorzare il momento.

Sesshomaru sorrise con me, effettivamente era un po una tragedia tornare a lavoro dopo tutto questo tempo.

-Papà ha già sistemato tutto all'ospedale, da domani inizi, partirete oggi- disse Sesshomaru senza smettere di stringermi forte al suo petto.

Già oggi dovevamo partire, non volevo andarmene così presto, no per favore Sesshomaru no.

-Non voglio andare via già adesso, ti prego Sesshomaru..- dissi e le mie lacrime aumentarono sempre di più.

Sentì le manine di Otsukimi sfiorarmi la pelle e premere forte sul cuore, come se potesse percepire il mio dispiacere nel lasciare da solo il papà chissà per quanto tempo.

-Vedi, anche nostro figlio non vuole che piangi, ti accompagnerò al pozzo, mica ti faccio andare da sola?- disse Sesshomaru alzandosi e porgendomi la mano.

Annuì debolmente, non riuscivo neanche a guardarlo senza piangere, mi distruggeva così tanto questa cosa che non potevo davvero stare tranquilla.

Diedi Otsukimi a Sesshomaru, doveva passare del tempo con suo figlio prima che partissi e, mentre lo teneva occupato, incominciai a fare la borsa con quelle poche cose che avevo.

Stavo per abbandonare quella casa, dove finalmente siamo riusciti a sentirci liberi , adesso invece è come se fosse una prigione, un posto non più sicuro per noi.

Sentì la porta aprirsi e quando mi voltai vidi Kagome persa nelle più profondi lacrime, anche lei non voleva partire, ma il borsone era già pronto e arco e frecce erano sulle sue spalle.

Chiusi gli occhi e tentai di sorriderle, invanamente, chiudendo il borsone definitivamente e raccogliendo anche io le mie armi.

-Si torna a casa..- dissi avvicinandomi a lei e abbracciandola.

-S-si..- disse fra i singhiozzi.

Lei più di me voleva restare, Inuyasha non era come Sesshomaru, sicuramente era più debole anche se non lo avrebbe ammesso mai.

-Non ti preoccupare, lo proteggerò io..- disse Sesshomaru vedendo la situazione critica.

-Gr-grazie..- disse Kagome.

Prima di chiudermi la porta della stanza, inspirai per l'ultima volta quel bellissimo profumo di menta e muschio, che strano, lo feci anche quando dovevo venire qua, mi sembra di tornare indietro nel passato.

Effettivamente indietro stavo tornando, ma nel futuro, nel mondo della tecnologia, non delle guerre fra demoni.

Scendemmo giù in salone, dove tutti ci stavano attendendo dispiaciuti ma consapevoli che era l'unica soluzione possibile.

-Siete pronte?- chiese Izayoi vedendo le nostre facce.

-Non proprio, ma se dobbiamo..- disse Kagome asciugandosi le lacrime.

-Andiamo dai..- disse Inuyasha prendendola in braccio insieme a sua figlia.

Sesshomaru si trasformò nella sua forma demoniaca e fece salire me e Otsukimi sul suo manto morbido e bianco.

Il padre si librò in volo con Izayoi fra le braccia, chissà lei come avrebbe preso seriamente questa cosa, sembrava molto tranquilla, ma ancora era incosciente di ciò che le aspettava.

Il viaggio non fu mai così angosciante come allora, nemmeno eravamo arrivati e già volevo tornare a casa, ma non potevo tirarmi indietro e ne oppormi con Sesshomaru, mi avrebbe costretto sicuro.

Eccolo li, il pozzo, il varco dove siamo passate con tanta ansia di stare in questa epoca, ora invece con la consapevolezza che forse non saremo tornate.

Sesshomaru tornò nella sua forma umanoide ed ecco che arriva la parte peggiore di tutto: i saluti.

Feci un lungo sospiro per evitare di piangere, ma non riuscivo proprio a contenermi.

Mi buttai fra le braccia di Sesshomaru con Otsukimi, non ero pronta a lasciarlo, non ce la facevo, era troppo doloroso per me.

Sesshomaru mi prese in braccio insieme a nostro figlio e mi guardò intensamente, dandomi un bacio sulle labbra dolce.

Non ero pronta a lasciare quelle labbra che mi hanno baciato giorno e notte, non ero pronta ad allontanarmi da quelle braccia forti che mi proteggevano e stringevano, non ero pronta a nulla.

-Voglio che tu stia attento Sesshomaru..- dissi stringendolo un'ultima volta.

-Lo farò..- disse mettendomi a terra- e tu mi raccomando, proteggi la mamma, da sola non ce la fa!-

In quel momento mi venne da sorridere, parlava a suo figlio di manco un giorno che non capiva un accidenti di quello che diceva.

Ma sembrò che lo avesse capito perchè battè le manine sorridendo e Sesshomaru le prese fra le sue e gli diede un dolce bacino.

Mi stava facendo sciogliere sul serio, non me lo aspettavo.

Mi voltai verso Kagome e vidi che lei proprio non ce la faceva, stava attaccata ad Inuyasha senza volersi staccare.

-Ti prego sta attento, fatti aiutare se ne hai bisogno, non fare il testardo..- disse Kagome stringendolo a se.

-Non ti preoccupare, tu e Izayoi starete bene di la, noi veniamo appena abbiamo finito..- disse Inuyasha stringendo sia lei che sua figlia.

Izayoi e Inu No Taisho invece sembravano abituati ai saluti, come dargli torto, si sono detti addio in quel modo brutale, questo per loro era niente, oppure era semplicemente la consapevolezza che sarebbe andato tutto bene, oppure no.

Kagome si voltò verso di me,sperando che trovassi una soluzione a tutto questo ma purtroppo non potevo fare niente.

-Allora Kagome, pronta a tornare a casa?- dissi.

-Se proprio devo, al pensiero di tornare a lavoro e vedere tutti quei pancioni mi fa già dare i numeri..- disse cercando di sorridere.

-Non saprò usare neanche una macchina sicuro..- dissi ridendo.

Sesshomaru mi porse delle chiavi, probabilmente erano le chiavi della vecchia casa dove stavamo.

-Se vi chiedono qualcosa Rin, siete partite per un lungo convegno.. - disse Inu No Taisho- E se chiedono di noi dite che siamo fuori per lavoro..-

-Va bene, lo farò..- dissi sospirando.

-Non mi rompere la macchina sai, quando torno deve essere un gioiellino!- disse Sesshomaru scherzando e baciandomi per l'ultima volta.

Mi limitai a sorridere e prendendo Otsukimi fra le mie braccia, mi caricai il borsone e mi avvicinai al pozzo insieme a Kagome e Izayoi.

-Pronte?- chiese Izayoi.

-Si..- dissi.

-Anche io..- disse Kagome.

-Bene, andiamo.- disse Izayoi scendendo nel pozzo.

Prima di entrare mi voltai un'ultima volta verso Sesshomaru e lui mi sorrise, e credo di aver letto Ti amo, fra le sue labbra.

Ti amo anche io Sesshomaru...

 

 

 

 

 

 

Il suono delle macchine, come mi era mancato, neanche un po sinceramente.

Prendemmo un taxi lì vicino e tornammo a casa, vestite ancora come nell'epoca Sengoku.

Guardando fuori dal finestrino ancora non potevo crederci di essere tornata a casa, mi mancava già Sesshomaru, mi mancava così tanto che la voglia di tornare indietro era così forte che forse avrei fatto fermare il taxi.

Kagome cercava di trattenere le lacrime, coccolando la piccola Izayoi che dormiva beatamente fra le sue braccia.

Izayoi invece era impassibile, certo era dispiaciuta ma non così tanto, non era un addio e lei lo sapeva.

Arrivammo a casa e non avevo il coraggio di mettere piede in quell'appartamento, ma Kagome mi incitò a girare la chiave: era rimasto tutto intatto, niente era stato toccato, c'era ancora il suo profumo sparso per l'ambiente, era come se fosse con me in quel momento.

-Questa è casa di Sesshomaru?- chiese Izayoi curiosa.

-Si, è qui che siamo stati prima di andare nell'epoca Sengoku.- dissi con tono amaro.

I miei pensieri furono dissolti dal pianto di Otsukimi, forse aveva fame.

-Piccolo hai ragione, hai fame..- dissi sedendomi sul divano per dargli il latte.

Kagome era ancora sconvolta, non ci poteva credere di essere tornata a casa, non voleva.

-Bisogna organizzare la stanza per i piccoli..-disse Kagome cercando di smettere di piangere.

-Si , ti aiuto io..- disse Izayoi accompagnandola.

Stavo solo io e Otsukimi nel salone, che ricordi.

Ricordo quando lo abbiamo fatto sul divano, quando abbiamo combattuto di notte, illuminati da solo la luce della luna piena, ricordo quando mi misi a cucinare per Kagome e Inuyasha, che faticaccia.

Sarebbe tornato Sesshomaru, sicuramente.

-Rin , ho sistemato il letto, puoi venire..-disse Kagome.

La camera da letto di Sesshomaru, quella dove abbiamo fatto l'amore, era diventata la stanza del frutto del nostro amore, di Otsukimi e di Izayoi, i due discendenti dei Demoni Cane.

-Forse non dovevo usare questa stanza Rin?- mi chiese Kagome.

-No hai fatto benissimo, questa è la loro camera e tale resterà..- dissi poggiando Otsukimi sul letto, sotto le coperte.

In quell'epoca era inverno, come passava strano il tempo, le stagioni erano completamente differenti, mi stupiva sempre di più la differenza.

-Bene , ora cambiamoci che dobbiamo andare a comprare qualcosa da mangiare..- dissi.

-Ragazze venite a vedere..-disse Izayoi.

Ma quale spesa, il frigo era già pieno, possibile mai che il padre di Inuyasha e Sesshomaru aveva già organizzato tutto, era già calcolato quindi che dovevamo tornare.

Sul tavolo di cristallo c'era un foglio con scritta una lettera:

 

Ben tornate a casa ragazze

Vi ho già organizzato tutto, immagino non siate in vena di fare qualcosa.

Rin e Kagome vi ho già organizzato i turni in ospedale, qui sta la copia.

Vi è anche un certificato medico per entrambe per la lunga assenza nel caso vi serva.

State traquille, andrà tutto bene.

Izayoi mi raccomando, le affido a te.

 

Ma che dolce che è, manco siamo arrivate e già dobbiamo pensare al lavoro, proprio non mi andava, non ero per nulla in vena.

Chissà cosa stava facendo Sesshomaru adesso, magari stavano organizzando un piano per attaccare Naraku, chissà quanto tempo dovrò aspettare per vederlo, spero non tanto, già non ce la faccio più.

-Ma come tutta la giornata per tre giorni?Mi vuole vedere morta?- disse Kagome guardando i turni.

-E io?- chiesi.

-Tu pure, che croce- disse Kagome mettendosi le mani in testa.

-Inizio già ad odiare il lavoro..- dissi sbuffando.

Doveva passare quella giornata, l'avremmo fatto spiegando ad Izayoi come funzionavano i vari elettrodomestici per casa, come funzionava questa epoca, i probabili pericoli che poteva correre.

Sarebbe rimasta a casa con i bambini sicuro, almeno lei gli avrebbe fatto da Baby-Sitter, così potevamo risparmiare i soldi.

Un momento, i soldi? Avrà lasciato qualcosa, un portafoglio con le carte di credito credo.

Guardai nello studio e per fortuna c'era tutto, compreso dei soldi stipati.

-Si ricomincia con la solita routine..- dissi affranta.

Sesshomaru , chissà che stai facendo adesso, chissà dove sei..

 

 

 

 

 

 

 

-Già mi manca Kagome..- disse Inuyasha.

Non è che stavano granchè i tre demoni, erano ancora scossi dal saluto con le loro donne.

-Chissà se sono arrivate a casa, spero di si..- disse Sesshomaru preoccuapato.

-Sicuramente Sesshomaru, non preoccuparti, ora dobbiamo pensare alla battaglia..- disse il padre, cercando di far concentrare i figli.

-Sarà tutta una incognita padre, la riuscita dell'impresa?- chiese Inuyasha.

-Non so se usciremo vivi o meno, ma almeno loro sono al sicuro..- disse Inu No Taisho.

-Ce la faremo, Naraku non è poi così forte come crediamo,è fatto di terra e ossa, il punto è che non so come voglia contenere un potere così forte in quel corpo così debole..- disse Sesshomaru sedendosi.

-Il punto Sesshomaru è che vuole creare una nuova sfera per distruggere ogni cosa..- disse Inuyasha.

-Figli miei ma voi non lo avevate battuto già una volta, dove sta la difficoltà adesso..- disse il padre curioso.

-Si ma stavolta è diverso padre, non è più come prima, ora è imprevedibile..- disse Sesshomaru osservando fuori.

Rin chissà come stai, chissà se ti rivedrò...

 

 

 

 

 

La notte passò inquieta, ancora non ero abituata a tutti questi cambiamenti: tra i pianti di Otsukimi e Izayoi, non sapevo chi era peggio, anzi il peggio era andare a lavoro l'indomani con cinque ore di sonno e fare una giornata piena dopo tutto questo tempo di vacanza.

Mettiamo anche il fatto che ho appena partorito, stiamo a posto.

Mi svegliai presto, tanto che cambiava, ero già sveglia da un pezzo: andai a lavarmi e notai che Kagome era già nel bagno, ma con una faccia sconvolta e un test di gravidanza fra le mani.

-Momento dove hai preso quel coso?- dissi curiosa.

-Stava nella mia borsa medica, ma quello che sto per dirti non ti piacerà..- disse Kagome.

-Non mi dire che sei di nuovo incinta!- dissi con gli occhi da fuori.

-Ehm..- disse Kagome grattandosi la tempia con un dito.

-Ma scusami lo fate peggio dei conigli!!!- dissi ormai in preda all'esasperazione.

Kagome cominciò a ridere compulsivamente, effettivamente mi è uscito con una naturalità spaventosa, ma era così.

Avevano appena avuto un figlio e adesso già ne sfornava un altro.

-Non ci provare a scaricare a me i tuoi turni sai!- dissi puntandole lo spazzolino contro.

-Tranquilla ci vengo a lavoro, non sono lavativa come te!- disse Kagome ridendo.

-Ma senti chi parla!Quella che si chiudeva sempre nella stanza del riposino..- dissi mettendo lo spazzolino in bocca.

Eravamo proprio come ai vecchi tempi, come quando vivevamo insieme e ci alzavamo presto per andare a lavorare.

In un'ora eravamo pronte entrambe e salutata Izayoi con i nostri pargoli, scappammo a lavoro.

Ma giustamente come potevamo andare a lavoro senza prendere la macchina, quindi scendemmo in Garage a prendere l'Audi di Sesshomaru.

-Se gliela graffi, ti uccide- disse Kagome scherzando.

-Devi vedere se torna lui vivo da lì..- dissi con malinconia.

-Rin andrà tutto bene..- disse Kagome entrando in macchina.

Kagome lo spero tanto che vada tutto per il verso giusto, ma non riesco ad essere ottimista, non adesso, perchè ho un brutto presentimento.

In mezz'ora arrivammo in ospedale, dove tutti ci guardavano come se avessero visto un fantasma.

In molti ci chiesero che fine avessimo fatto e noi abbiamo risposto come ci è stato ordinato di dire, non potevamo sgarrare.

Che strana sensazione rimettere il camice dopo tanto tempo senza, quel cartellino con su scritto il mio nome neanche un po sbiadito, quei guanti azzurri e via a fare mille relazioni, operazioni, controlli, visite ecc..

Se ci fosse stato Sesshomaru, sarebbe stato tutto molto più tranquillo.

Sentì qualcosa nel taschino del mio camice e trovai una chiave, era dello studio di Sesshomaru; non mi sentivo ancora pronta ad aprire quel luogo che per me era sacro, è lì che abbiamo fatto l'amore la prima volta, è lì che lui mi ha ricordato chi sono.

-Dottoressa che piacere rivederla!- disse un'infermiera.

-Salve..- dissi semplicemente, allontanandomi.

Non volevo essere cattiva, ma non me la sentivo ancora di affrontare la realtà, era davvero troppo dura per me.

La giornata incominciò con operazioni a destra e a sinistra, corse per il pronto soccorso, stavo già iniziando a dare i numeri.

La solita routine per una settimana ed era solo una settimana che non vedevo Sesshomaru, non so come sto facendo a resistere ma sento sempre un grandissimo vuoto dentro di me e una sensazione spiacevole prendermi il petto ogni volta.

Intanto i bambini crescevano a vista d'occhio, è incredibile come i cuccioli di demone crescono con una velocità che è il triplo di quella umana.

Izayoi sembrava essersi abituata a quella vita caotica di Tokyo, effettivamente per lei vivere in una città era una cosa completamente nuova, abituata a vivere in un castello fra i boschi è tutt'altra cosa.

Riusciva ad usare gli elettrodomestici e riusciva a dosare anche bene la mancanza di suo marito per tutto quel tempo.

Invece Kagome piangeva ogni notte, tutte le volte che metteva a letto Izayoi piangeva, tremendamente.

Io? Piangevo in silenzio sul divano tutte le volte che osservavo la Luna, perchè tutto in quella cosa mi ricordava lui, mi ricordava noi.

Torna da me, ti prego.

 

 

 

 

 

-Il grande giorno è arrivato, Naraku morirà oggi!-disse Inuyasha preparando Tessaiga.

I tre demoni erano pronti alla battaglia, pronti a sacrificare tutto pur di riportare la quiete in quel mondo che aveva subito sin troppe guerre.

La famiglia dei Demoni Cane, riuniti nella stessa battaglia, combattevano per lo stesso scopo e per le stesse emozioni, padre e figli.

Tre giorni di viaggio per arrivare a destinazione, ma tre giorni di preparativi alla guerra.

Naraku stavolta sarebbe morto, per sempre!

-Gli ridarò il servizio che ha dato a Rin , gli strapperò il cuore dal petto se è necessario, deve morire sotto queste zanne..- disse Sesshomaru furioso.

-Non fare cose avventate figlio, abbiamo un piano da seguire..- disse il padre cercando di placare l'animo di Sesshomaru.

Tornerò presto Rin, aspettami.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eeee stop!

Allora facciamo un suntino..

Rin, Kagome e Izayoi sono tornate a casa, sotto costrizione dei demoni.

Ma sarà stata la scelta giusta?

Lo saprete nella prossima puntata!

Ci stiamo avvicinando alla fine T_T

Fatemi sapere che ne pensate!

Bacioni a tutte!

ClosingEyes

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Capitolo 25
*** C'è sempre la luce nelle tenebre. ***


-Kanna dimmi, chi ha aiutato la fuggitiva ?- disse Kagura.

Lei lo sapeva bene, ma voleva vedere fino a che punto arrivasse la falsità di Kanna, fino a quanto avrebbe retto questa sua parte benevole e traditrice.

-Non lo so, io l'ho solo aiutata a partorire- disse Kanna.

I suoi occhi vuoti non mostravano nessun segno di stupore, portava fra le sue mani quel famoso specchio che a volte faceva paura anche a Kagura, credendo che probabilmente in un momento di follia, sarebbe stata risucchiata al suo interno, nel più profondo oblio.

-Kanna, non mentire- disse una voce dietro di lei.

Naraku lo sapeva, Kanna aveva aiutato la donna a fuggire, niente sfuggiva nel suo castello, neanche un atto di tradimento.

I lunghi artigli di Naraku si conficcarono nel collo di Kanna che, di conseguenza, non mosse neanche un muscolo.

Restava inespressiva, senza un'anima, un contenitore vuoto irriempibile, sarebbe morta per il miasma ma ciò non le toccava neanche il petto, lei dopotutto era una morta tornata in vita grazie ad una sfera corrotta e falsa, era un cumulo di ossa e terra, come d'altronde i suoi “padroni”.

-Naraku, non mi fai paura- disse Kanna con la sua voce flebile.

Non riusciva ad emmettere molti suoni, le sue corde vocali erano strette in quella forte presa che non accennava a diminuire, ma cosa le importava, poteva anche morire di nuovo.

-Insolente- disse Kagura cacciando il ventaglio.

-Ed ora, sorella mia, che non ti servo più, ti metti dalla parte di costui, sciagurato ed imprudente, sarai uccisa con questo mostro dai demoni delle Terre dell'Ovest, morirai da perdente e nullità- disse Kanna mostrandole lo specchio.

Vi era il suo futuro, da morta sul campo di battaglia, senza neanche la pietà di una sepoltura, ma con l'indegno e l'indifferenza di un insulso demone privo di anima.

Calpestata da tutti i piedi dei maggiori condottieri, quello era il suo destino e da tale non avrebbe potuto fuggire.

-Stupida ragazzina!- disse Kagura.

Una folata del suo ventaglio le spezzò il petto, il suo specchio ndò in frantumi, la sua anima uscì da quel corpo inesistente, volando stavolta nel cielo, con la consapevolezza di aver fatto del bene nelle ultime sue ore di vita.

Era corrotta Kagura, non sarebbe più tornata fluida e pura come il vento, ma sporca e pesante di atrocità commesse e di sangue sparso.

Che destino, solo una semplice cattiveria diventata fame di potere, che ti distrugge dall'interno senza che tu te ne accorga.

Il miasma che corrompe gli animi , anche i più puri.

Non c'è mai fine al peggio.

-Meritava la morte Kagura, hai fatto bene..- disse Naraku.

Doveva mantenere la sua ostilità verso chiunque la ostacolasse, incitandola ad uccidere ogni essere vivente le si presentasse davanti.

Si allontanò da quel corpo ormai scomparso nelle ceneri, il suo cuore, anche se non fra le sue mani, ebbe un'esitazione a quel gesto, ma subito Naraku lo intrise di miasma, togliendo anche ogni tipo di luce.

Ma stavolta la luce avrebbe vinto su di lui, solo che ancora non lo sapeva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kanna..

Dei brividi mi percossero la schiena, come se uno spirito mi fosse passato alle spalle, che sensazione strana, cosa stava mai accadendo nell'epoca Sengoku.

Non ci pensai troppo, ero in sala operatoria, stavo operando un bambino, non potevo deconcentrarmi, non adesso.

Bastò un secondo a mandare tutto in fumo: la situazione diventò critica, il sangue non smetteva di uscire e non si riusciva a trovare il vaso che creava quella grande emorragia, la pressione stava scendendo e i valori erano disastrosi.

-Maledizione!- dissi cercando come un'ossessa la causa.

Non poteva morirmi, non nella mia sala operatoria, non sotto le mie mani, io dovevo salvarlo, poteva esserci mio figlio su quel tavolo e l'istinto di madre si fece sentire.

Rin salvalo, fa che non muoia, non voglio vedere un'altra vita scomparire nel nulla..

Quella voce, così flebile e minuta, mi ricordò Kanna.

Come è possibile, perchè la sentivo nella mia testa, cosa stava accadendo maledizione!

Rin, lascia che ti aiuti..

Non so se era un miraggio dovuto alla stanchezza, ma vidi le sue candide mani sulle mie, premere in un punto specifico, un punto così impossibile da rompere che eppure si è distrutto.

Un vaso poco conosciuto ma molto resistente, si era rotto.

Sbarrai gli occhi , in preda allo stupore, subito presi il bisturi elettrico per suturare al massimo quel vaso e in meno di cinque minuti i valori tornarono normali, incredibile.

-Grazie, Kanna..- dissi sottovoce.

-Dottoressa, tutto bene?- mi chiese un'assistente.

-Si, continuiamo prego..- dissi sorridendo appena.

Quando si dice che gli angeli ti proteggono, il mio lo ha fatto.

 

 

-Eccoci arrivati-disse Sesshomaru.

Dinnanzi a loro uno spettacolo raccapricciante, non poteva credere ai suoi occhi.

Era una palude, ma stranamente di flora e fauna non vi era nulla.

Pozze enormi di ciò che poteva sembrare sangue, ed effettivamente lo era, contornavano quell'enorme palazzo inquietante, circondato da delle nubi nere di probabile miasma e una forte barriera protettiva.

Gli alberi che prima circondavano quella palude, ora erano diventati solo degli scheletri, spettatori purtroppo, di una natura che non è più loro.

-Crede che una semplice barriera possa proteggerlo?Tzè, userò Tessaiga con il Konhgosoha e la butterò giù come ho già fatto una volta!- disse Inuyasha puntando la sua spada contro la barriera.

-Aspetta Inuyasha, non sentite questo strano fruscio?- chiese il padre ai figli.

Come dargli torto, si sentiva chiaramente che quella brezza leggera, eppure così pesante nell'animo, non era altro che il vento di Kagura.

-Benvenuti generali, è un piacere avervi al castello- disse Kagura uscendo dalle nubi di miasma.

Il suo spirito era ormai perso nella più profonda oscurità, neanche Tenseiga avrebbe potuto liberarla e purificarla.

-Stavolta giuro che ti uccido sul serio..- disse Inuyasha pronto a farla a fettine.

-Calmati cucciolo, oppure dovrò usare le maniere forti- disse Kagura aprendo il suo ventaglio.

-Quanta fastidiosa insolenza!- disse il Grande Generale Cane, sferzando un suo attacco contro quel cumulo di ossa.

Con un solo movimento degli artigli, la incatenò nel muro, graffiandole il viso e penetrando nella carne.

Eppure resisteva al veleno, almeno quello la doveva corrodere.

-Finchè c'è sangue, c'è vita- disse Kagura liberandosi nel nulla.

La sua voce propagava nell'oscurità della nebbia, era quasi impossibile vederla e anche percepirla risultò difficile, c'erano troppi odori.

-Quindi il sangue qui attorno è il tuo elisir di lung vita?- disse Sesshomaru calmo.

-Bravo il principino, come cane non sei poi così stupido..- disse Kagura ridendo di Sesshomaru.

Aveva sbagliato preda, Sesshomaru non si sarebbe tenuto dentro un simile oltraggio.

Sfoderò Bakusaiga e riuscì a colpirla, sentendo il solo rumore del suo vortice demoniaco.

Ora bisognava capire come purificare tutto quel sangue, se ci fosse stata Rin o Kagome sarebbe diventato molto più semplice, con una freccia potevano purificare il sangue contaminato in acqua e rugiada.

-Kagura- disse una voce.

Uscì allo scoperto Naraku, accompagnato dalle sue solite vespi e dai suoi soliti demoni, da solo non valeva neanche un quarto di demone.

-Siete due contro tre.- disse Inuyasha.

-Ti sbagli, sono due contro otto..- si sentì una voce.

Da dietro le loro spalle, videro delle facce che non si aspettavano di vedere neanche lontano un miglio.

Il bonzo, la sterminatrice di demoni, il lupastro con la compagna e anche Shippo, ormai diventato grande demone volpe.

Inuyasha fece una faccia sbalordita, non se lo aspettava proprio che i suoi amici, vecchi amici, potessero seguirlo di nuovo in questa folle avventura.

-Naraku abbiamo ancora un conto in sospeso!- disse Koga scricchiolandosi le dita.

-Credo che forse il nostro aiuto vi servirà poco, ma siamo una squadra, ricordi Inuyasha?- disse Sango guardandolo.

Inuyasha si limitò al suo solito “tzè, fate come volete”, ma era felice di vederli lì e loro lo sapevano bene.

Affianco a Naraku si accostarono Byakuya e Kagura, erano comunque in netto svantaggio.

Sesshomaru si limitò a non parlare, certo non era proprio contento di vedere quei umani e demoni minori al suo fianco, ma più si è meglio è.

-All'attacco!- disse il Grande Generale Cane.

La guerra era appena iniziata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Kagome che c'è, hai una brutta cera- chiesi, vedendo Kagome che aveva gli occhi come se fossero assenti.

-Nono sto bene, solo che riprendere questo ritmo non è proprio il massimo..- disse Kagome grattandosi la tempia.

Non me la raccontava giusta, aveva un brutto presentimento e non me lo voleva dire.

-Kagome cosa succede..- dissi insistendo.

-Vedi ecco io.- disse.

-Dottoressa Higurashi presto venite, abbiamo un codice blu nel pronto soccorso!- disse un infermiere , richiamando Kagome.

-Devo andare!- disse scappando via come una scheggia.

Mi limitai a fare le spallucce e sospirare rumorosamente, non potevo certo bloccarla in una di quelle situazioni gravi.

Giocherellai con la tasca del mio camice e fra le dita mi capitò la chiave dello studio di Sesshomaru: era arrivato il momento forse di entrare in quella stanza, non potevo evitarla per sempre, o almeno finchè lui non fosse tornato.

Salì al piano di Neurologia e arrivai davanti al suo studio con un'angoscia mai avuta in tutta la mia vita: avevo paura di rivivere dei ricordi, volevo lasciare immacolata quella stanza che sicuro aveva il suo profumo.

Con il senno di poi aprì la porta e subito un'ondata di profumo entrò prepotente nelle mie narici e subito mi scese una lacrima ribelle sulla guancia.

Mi chiusi dentro, tanto ero in pausa, osservando ogni suo singolo oggetto, posizionato in una giusta posa, era tutto così preciso che avevo una grande voglia di scombinare tutto, ma non sarebbe stato più un ricordo.

La mia attenzione fu richiamata da un oggetto, probabilmente molto vecchio, rinchiuso in un cassetto, ma non così bene da sfuggire ai miei occhi: una scatola di velluto blu come la notte nascondeva un gioiello preziosissimo, stupendo, di ineguagliabile bellezza.

Un pettinino da capelli, con un fiore di loro d'oro e dei piccoli cristalli incastonati al suo interno, spettacolare, il regalo che tutte le donne vorrebbero.

Chissà se era per me quel fermaglio, non lo avrei mai saputo, meglio posarlo.

Brividi, di nuovo brividi, ma stavolta più forti, da farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra.

Dal mio petto uscì del sangue e la ferita che si stava formando era così grande che non sembrava neanche essere reale.

Scossa da tremori cercai di avvicinarmi alla porta il più possibile, ma il dolore era talmente lancinante che anche muovere un dito era doloroso.

Tutto in una manciata di secondi e poi svanì il dolore, svanì il sangue, svanirono i brividi e i tremori.

Che diamine mi era successo? Eppure ero da sola nella stanza, il camice è di nuovo pulito, che fosse un presentimento.

Oh no, Sesshomaru...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-SESSHOMARU!- urlò Inuyasha.

Il fratello era piegato in due, ormai esausto, attraversato dagli artigli di Naraku che non accennavano a mollare la presa, vagavano per la sua carne in cerca del centro del suo potere demoniaco e Sesshomaru non riusciva a controllarlo.

Inuyasha tentò in tutti i modi di spezzare la barriera che Naraku aveva appositamente creato attorno a sé per nono essere colpito.

-Il tuo potere sarà presto mio, dì addio alla tua amata, non la rivedrai mai più..- disse Naraku sogghignando di cattiveria.

La mia Rin, non sarei mai più tornato da lei.

Non ce la faccio più a reagire, il petto mi brucia e mi sento il cuore esplodere, sto per morire,io Demone Cane, morto a causa di un altro morto di ossa e terra, che lurida vergogna.

No, non posso morire.

Il corpo di Sesshomaru fu scosso da delle scariche di energia, come se qualcosa si fosse riattivato nel suo petto.

-Io non morirò, lurido mezzodemone!- disse Sesshomaru tirando gli artigli di Naraku fuori dal suo petto e scaraventrandolo via da lui.

-L'unico che oggi morirà sei tu!- disse Inuyasha continuando a colpirlo.

Sesshomaru era sicuramente esausto e fuori forma, ma non poteva arrendersi.

Doveva combattere per Rin e per Otsukimi, non poteva lasciarli soli, lui era non solo generale ma anche padre adesso e aveva delle responsabilità.

Rin, non morirò..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uscì dalla stanza di corsa, chiudendola a chiave e scappando verso l'ascensore.

Dovevo avvisare Kagome, stava per succedere qualcosa di orribile, non potevo permetterlo.

Sapevo che probabilmene dicendoglielo non avremmo comunque potuto fare nulla, eravamo bloccate in quell'epoca e adesso non sapevamo se potevamo tornare o meno.

-Kagome, Kagome !!!- dissi correndo verso di lei con il fiatone.

-Rin che ti succede?- disse Kagome guardandomi sorpresa.

-Sesshomaru è in pericolo!- dissi convinta che non mi avrebbe creduto.

-Ma no dai Rin vedi che andrà tutto bene- disse sorridendomi.

-No Kagome perchè prima ero nella sua stanza e ho avuto prima dei brividi, poi delle convulsioni e poi ho visto del sangue uscirmi da petto ma in una manciata di secondi è scomparso tutto e non era una allucinazione perchè io ho sentito il dolore di quando una spada ti trafligge- dissi tutto di un fiato.

Kagome mi guardò stupita, non sapeva se credermi o darmi qualche farmaco per calmarmi, ma purtroppo anche lei aveva percepito delle brutte vibrazioni, non potè che darmi ragione.

-Andiamo, presto!- disse Kagome trascinandomi fuori dall'ospedale.

Non avevamo tempo per cambiarci, dovevamo correre al pozzo!

Passammo per casa per prendere arco e frecce e raccomandando ad Izayoi di tenere buoni i bambini fino al nostro ritorno.

Sfrecciai il più possibile con la macchina per arrivare in tempo, non poteva essere troppo tardi, non potevo permettermi di perderlo.

Sapevo che non era stata una buona idea andarsene, che da soli non sarebbero riusciti a fare nulla, maledizione!

Arrivammo tardi, il pozzo era ormai sigillato e chiuso e niente so smuoveva, non sapevamo cosa fare, perchè ci hanno nascosto la verità, se avessimo saputo che non saremo tornate indietro mi sarei opposta con tutta me stessa.

-Rin guarda!- disse Kagome indicandomi la scritta.

 

 

Solo il figlio di un demone completo può aprire il varco..

 

 

Un figlio di un demone completo?Otsukimi..

No, mio figlio non doveva essere coinvolto, cosa c'entrava adesso quel cucciolo di demone con tutta questa maledetta storia.

Dopo una lunga riflessione, mandai Kagome a prendere Otsukimi a casa, insieme ad Izayoi.

Mi misi una mano davanti agli occhi, non potevo crederci, mi si stava rigirando tutto contro maledizione, prima Sesshomaru adesso anche mio figlio, cosa volevano più da me?

-Rin..- disse Kagome, era tornata.

Aveva fra le braccia il mio piccolo Otsukimi, che dormiva beatamente, sembrava un angelo.

Me lo porse dolcemente e lo coccolai, svegliandolo delicatamente, per evitare che i suoi pianti si espandevano per tutta la città.

-Amore della mamma, devi fare una cosa..- dissi.

Come potevo sperare che un bambino così piccolo potesse capire cosa doveva fare, ci voleva solo un miracolo.

Otsukimi battò le sue piccole manine, stropicciandosi di tanto in tanto gli occhi, era ancora mezzo rincoglionito poverino.

-Pa..- emise un suono.

-C-cosa?- dissi incredula.

Era così piccolo e già riusciva a dire qualcosa, ma come era possibile, ma che mente ha questo bambino?

-Pap..- cercò di dire.

-Papà tesoro, è dall'altro lato del pozzo e noi non possiamo aiutarlo- dissi cercando di trattenere le lacrime.

-Papà..- disse completamente Otsukimi.

Non ci credevo, lo ha detto, ha detto papà, il cuore mi è scoppiato di gioia, se solo Sesshomaru potesse sentire.

Il figlio del Grande Demone Cane.

 

 

 

 

 

 

 

Papà..

Sesshomaru si fermò improvvisamente, restando sbalordito nel sentire la voce di suo figlio chiamarlo papà.

Non poteva crederci, suo figlio lo stava chiamando e lui poteva sentirlo, forse era un miraggio, considerato che era passato un mese che non lo vedeva ad Otsukimi, nell'epoca Sengoku il tempo passa in modo diverso.

Si, forse era solo un miraggio.

Però...

 

 

 

 

 

 

 

-Papà..- disse Otsukimi battendo le mani.

Improvvisamente una forte luce uscì dal pozzo ed istintivamente coprì Otsukimi con il mio petto, se fosse stato un demone non mis arei mai perdonato ogni tipo di sfreggio al mio bambino.

-Rin guarda! Tenseiga!- disse Kagome sbalordita.

Tenseiga?Cosa ci faceva Tenseiga qua, perchè non era con Sesshomaru a proteggerlo.

La spada, come se fosse mossa da un potere più forte di lei, si avvicinò ad Otsukimi, poggiandosi sulle sue dolci gambine, come se volesse che lui la toccasse.

Solo il figlio di un demone completo poteva distruggere il sigillo, questo significa che Otsukimi doveva farlo, ma come?!

Improvvisamente iniziò a gattonare con Tenseiga fra le mani e , spinto da chi non saprei dirlo, conficcò delicatamente la spada in un foro del pozzo.

Mi sentivo dannatamente stupida, io quando ero una poppante non sapevo neanche parlare, invece i demoni a quanto pare sanno fare molte più cose.

Tenseiga iniziò a tremare ed improvvisamente si aprì un varco sopra il pozzo, come se si fosse scaturato il Meido Zanghetzua da solo.

Allontanai Otsukimi e lo porsi a Izayoi.

-Torneremo presto piccolo mio, aspettaci!- dissi dando un dolce bacio a mio figlio sulla fronte.

-Papà!- disse battendo felice le manine.

Mi faceva così tenerezza, grazie a lui sarei andata a prendere il suo papà e finalmente potevamo essere una famiglia felice.

Kagome mi seguì all'interno del varco, ancora stupita di ciò che aveva fatto mio figlio, non poteva crederci, era davvero assurdo.

-Rin come è possibile secondo te?- mi chiese.

-Non lo so, ma è successo e sono fiera di lui..- dissi.

Sesshomaru, sto arrivando!

 

 

 

 

 

 

 

Naraku era più forte di quanto potesse sembrare, stava mettendo in difficoltà tutti, ormai erano esausti.

Persino Kirara, il demone di fuoco di Sango, era ormai al limite.

Inuyasha continuava a sferzare attacchi uno dietro l'altro, ma se prima non avesse eliminato la loro linfa vitale, non avrebbero mai vinto.

-Maledizione!- disse Inuyasha ormai piegato a terra.

-Che c'è Inuyasha?Sei stanco per caso?- disse Kagura, lanciando un altro attacco verso di lui.

Inuyasha lo prese in pieno il suo attacco, finendo ad almeno trenta metri di distanza dal campo di battaglia.

Era tremendamente ferito, esausto, senza un briciolo di forza nelle braccia e nelle gambe, forse sarebbe morto lì, da debole.

Vide Kagura avvicinarsi, finchè non sentì un suo piede sopra lo sterno premere forte, sentiva un dolore lancinante ma cercò di non farsi uscire neanche un gemito.

Non doveva dargli la soddisfazione di vederlo soffrire, nonostante gli occhi erano aperti a malapena e il sangue non accennava a smettere di uscire dalla bocca.

-Quindi questa è la mia fine?- disse Inuyasha.

-Muori, mezzodemone..- disse Kagura pronta a dargli il colpo finale.

Eppure le sue narici sentivano ancora il suo profumo di pesco e vaniglia, trasportato dal vento fra gli alberi, la sua Kagome che non avrebbe mai più rivisto, eppure era così vicino quell'odore.

Forse anche troppo.

Pronto a ricevere il colpo di grazia, si abbandonò a quell'elisir di profumi, ma nonostante l'attesa, il colpo non arrivò a destinazione.

Una freccia, ma non era quella di Kagome ne era certo, aveva bloccato Kagura a mezz'aria, ferendola gravemente nel petto.

-Non azzardarti, donna!- disse una voce fra gli alberi.

Avevo ancora l'arco teso, pronta a lanciare una seconda freccia contro quell'essere infido, se doveva morire era per causa mia.

Avrei restituito volentieri tutto quello che lei ha causato a me, non aspettavo altro momento.

-Ma guarda chi si rivede..- disse Kagura mantenendosi a stento in piedi.

-La tua morte, Kagura..- dissi scoccando un'altra freccia che stavolta la scaraventò via da Inuyasha.

-Inuyasha!- urlò Kagome correndo da lui.

Era ridotto veramente male, aveva bisogno di cure e al più presto.

-Perchè siete venute, è pericoloso..-disse Inuyasha dolorante.

-Sta zitto e dici solo grazie..- dissi avvicinandomi a loro.

Mi guardai intorno e , a parte notare che c'erano anche gli altri, non riuscì a scorgere Sesshomaru.

Mi ci volle un po a capire che era praticamente incastonato nella pietra con Naraku che lo teneva immobile, colpendolo.

Con tutta la rabbia che possedevo nel corpo, scoccai un'altra freccia nella direzione di Naraku, prendendolo in pieno alla nuca.

-Toccalo ancora una volta e giuro che ammazzo anche te..- dissi avvicinandomi al campo di battaglia.

-Ma cos..- disse Naraku dolorante.

-Pensavi che una donna umana, anzi demone, come me non potesse ucciderti?Che stupido..- dissi scoccando un'altra freccia.

Intanto Sango riuscì a recuperare Sesshomaru, portandolo a terra: i suoi occhi non si aprivano ma non era morto sicuro, il suo cuore batteva ancora.

-Maledetta..- disse Naraku cacciando gli artigli.

Troppo lento.

Con i miei artigli velenosi, gli strappai le braccia e mai come allora le sue urla di dolore furono musica per le mie orecchie.

-Ti restituisco quello che hai fatto a Sesshomaru..- dissi continuando a colpirlo.

Kagome si avvicinò con Inuyasha, bloccandomi di colpo.

-Va da Sesshomaru, qua ci pensiamo noi..- disse.

Annuì e corsi da Sesshomaru, steso a terra e privo di forze.

Mi inginocchiai e presi la sua testa fra le mani e la poggiai sulle mie gambe, accarezzandogli quella pelle che tanto mi era mancata.

Era ridotto davvero uno straccio: aveva ferite gravi ovunque, sangue che usciva dalla bocca e dal petto, probabilmente aveva una emorragia interna e anche abbastanza grave.

-Sesshomaru svegliati ti prego..- dissi fra le lacrime.

Dopo qualche momento di esitazione, riuscì a scorgere quei due bellissimi occhi dorati che sognavo ogni notte.

La sua espressione era di dolore e sofferenza, non riusciva neanche a muoversi e poteva perdere i sensi da un momento all'altro.

-R-rin..- disse flebilmente.

-Si sono qui, tranquillo ti curerò io..- dissi senza smettere di piangere.

-Non piangere, io st-sto b-bene..- disse mentendo.

-Permettimi almeno di purificarti dal miasma..-dissi.

Il miasma stava corrodendo la pelle e probabilmente Naraku gli aveva inferto una bella dose, bastardo!

Mi concentrai sulle ferite e su quella nube che gli stava oscurando il cuore: la mia energia spirituale lo stava curando, quasi a fatica, per la gravità della situazione, ma doveva stare bene, non poteva sicuramente combattere in quelle condizioni.

Bene o male riuscì a bloccare le emorragie e lo purificai del tutto, ma stavolta ero io quella esausta, usare tutto quel potere spirituale richiedeva molta concentrazione.

Sesshomaru subito si sentì bene, come se fosse rinato e infatti mi prese lui fra le sue braccia, quella che stava per svenire ero io.

-Rin!- disse Sesshomaru prendendomi al volo.

-Sto bene, ho usato molta energia ma sto bene- dissi cercando di muovere qualche muscolo.

-Sei appena uscita dal lavoro eh?- disse prendendomi in braccio per farmi alzare.

-Tuo padre è un grandissimo infame per i turni che abbiamo avuto- dissi furibonda.

Ci avvicinammo ad Inuyasha e Kagome, affiancandoli nella battaglia, ma il mio unico obiettivo era Kagura.

-Kagura dove sei?!- dissi puntando la freccia nel vuoto.

-Dietro di te..- disse.

Sentì dietro alla mia schiena un pugnale trafiggermi, un dolore lancinante mi fece piegare a terra, sputavo sangue e i miei occhi erano ormai da fuori.

Ma durò poco il dolore, poiché ne avevo subito uno simile nello studio di Sesshomaru, probabilmente quando lui è stato colpito.

-Stupida..- mi voltai e scoccai la freccia di nuovo nel suo petto.

Stavolta Kagura era davvero morta: cadde a terra,nella pozza di sangue attorno a lei, il viso contornato da una smorfia di dolore e sofferenza e delle lacrime solcarle il viso.

-Piangi perchè sai che stai morendo?- dissi con cattiveria.

-Insulsa umana..- disse prima di svanire nel completo oblio.

Naraku ebbe un sussulto e subito si voltò verso di me, sapendo che ero stata io ad uccidere la sua cara Kagura.

-Naraku vuoi morire anche tu?- dissi pulendomi la bocca dal sangue.

-Rin, dovete purificare la palude con le frecce!- disse improvvisamente Miroku.

Il vortice era tornato, la maledizione non lo lasciava in pace, risucchiava milioni di demoni, attento a non prendere le vespe velenose.

Purificare la palude?Giusto, il sangue.

Mentre Inuyasha e Sesshomaru tenevano a bada Naraku, io e Kagome scoccavamo frecce in tutte le pozze di sangue, trasformandole in acqua pura.

Vidi il Grande Generale Cane combattere affianco ai suoi figli, ma anche lui era abbastanza ridotto male, non avrebbe retto ancora un altro attacco.

Ma Naraku ad ogni purificazione diventava sempre più debole, come se la sua linfa vitale stesse diminuendo man mano.

Fu quello il momento in cui l'ultima pozza di sangue svanì nel nulla, fu quello il momento in cui Naraku disse per sempre addio alla sua vita da mezzodemone inutile.

Le due spade, Tessaiga e Tenseiga, di nuovo collaborarono insieme ,di nuovo per portare la luce nel buio.

Nel buio c'è sempre la luce , ma stavolta aveva vinto.

Il Grnde Generale Cane si fece da parte, non possedendo più Sounga, osservò l'opera dei suoi figli, fiero di aver procreato una stirpe di demoni potenti.

Stavolta io e Kagome dovevamo farci da parte, era la loro guerra e non potevamo intrometterci.

Questione di un attimo, Naraku svanì nel nulla con tutte le sue maledizioni e l'ambiente intorno divenne di nuovo fiorito e splendente, con l'erba che cresceva per chilometri, su quei buchi dove ormai il sangue non esisteva più.

Gli alberi si riempirono di nuovo di fiori e di frutti e un forte profumo di Natura riempì i nostri polmoni.

Era quella la pace?Forse.

Era finita, davvero finita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua!

Finalmente Naraku è morto, insieme ai suoi scagnozzi e la pace regna di nuovo nell'epoca Sengoku!

Mi fermo qua con il capitolo per scrivere l'ultimo!

Speriamo che mi riesce bene questo finale !

Ci aggiorniamo all'ultimo capitolo!

Baci baci!

ClosingEyes

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Capitolo 26
*** Il mio futuro. ***


E finalmente, dopo così tanta guerra, è arrivata la pace.

Il silenzio della quiete e la tranquillità degli animi.

Era tutto finito ormai, non c'era più nulla da distruggere, non esisteva più Naraku, Kagura e Byakuya.

Tornare nell'epoca Sengoku è stato un vantaggio per tutti, ma sopratutto per me.

Ho ritrovato le mie origini, ricordi che pensavo di aver cancellato per sempre dalla mia testa, ma invece sono sempre stati lì.

Tutte le emozioni non sono state perse, ho ricordato i miei passi su quei sentieri infiniti, tutte le avventure vissute accanto a Sesshomaru e Jaken, tutte le volte che il mio signore mi ha protetto e salvato la vita, non gli sarò mai abbastanza grata di tutto ciò che ha fatto per me, che sono solo una piccola umana in confronto alla sua grandezza di demone.

Potrò essere anche un demone adesso, ma sono nata da umana e il mio istinto resterà invariato, non dimentico il mio passato ma lo uso come spunro per vivere il mio presente e costruirmi il futuro.

Dopotutto adesso ho una famiglia di cui occuparmi, non ho più tempo per le avventure.

Siamo ritornati indietro nel tempo, siamo tornati a Tokyo, di nuovo, tutti insieme, grazie al potere del piccolo Otsukimi che, dall'altra parte del pozzo, battendo semplicemente le manine e chiamando di nuovo il padre, è riuscito ad aprire il varco del pozzo, riportandoci tutti da lui.

All'ultima “magia”, il pozzo si chiuse definitivamente, ormai il passato aveva deciso di restare tale, finchè non fosse stato il futuro a raggiungerlo.

Nessuno si è pentito di questa scelta, sapevano a cosa andavamo incontro e tutti hanno fatto il passo in avanti, verso un mondo migliore.

Il pozzo non era mai stato chiuso, finchè c'era la guerra non poteva restare nella completa indifferenza del caos.

Sesshomaru svenne non appena trapassammo il vortice spazio temporale e con lui anche Inuyasha, che erano entrambi gravemente feriti.

Inutile dire che subito li portammo in ospedale, dove nessuno si limitò a non osservare quei buffi vestiti che indossavano, se solo sapessero che guerra che hanno combattuto.

Mi sembrava così strano curare Sesshomaru, all'inizio era stato lui a mettere le mani nel mio petto, ora invece nella sala operatoria quello che era sul lettino era proprio lui.

Quando si tratta di familiari si ha il doppio dell'ansia rispetto ad un paziente, si ha paura di sbagliare anche il minimo movimento e rischiare di lacerare qualche nervo o qualche vena.

Ora lo capisco, capisco perchè Sesshomaru aveva così paura, capisco perchè i suoi occhi erano ancora spaventati quando mi guardava, ecco perchè le sue mani sulla mia ferita tremavano.

Ora sto tremando io, perchè so di essere brava ma non abbastanza, ma farò di tutto per salvarlo.

Tre ore stressanti di intervento, tre ore interminabili e terribilmente ansiogene, dopo aver richiuso la ferita ripassavo nella mia mente ogni singolo movimento fatto e quando avevo dubbi incominciavo a sudare, tremare, disperarmi , aspettando con ansia che lui aprisse i suoi occhi.

Inuyasha era ormai sveglio, le sue ferite erano meno gravi, ma non troppo, rispetto a quelle di Sesshomaru.

Inuyasha aveva subito solo delle lesioni agli arti , ma nulla di tanto grave.

Sesshomaru,invece, aveva il petto perforato, un'infezione in atto, scaglie di ghiaccio incastonate decisamente nella carne, non è stato un intervento facile.

-Sesshomaru ti prego svegliati..- dissi mettendomi seduta vicino a lui.

Lo guardavo inerme su quel lettino, così impotente , con la mascherina di ossigeno e delle flebo varie per idratarlo.

Aveva perso molto sangue e molti liquidi, tanto da dover chiedere al padre di fare una bella donazione di sangue per Sesshomaru, io non potevo donare, il mio sangue non era come il suo.

Gli presi la mano e la strinsi fra le mie, sperando che fosse andato tutto bene e che non avessi fatto nessun guaio.

Piangevo lacrime amare per la disperazione, per il rancore di averlo lasciato solo, per essermi accorta troppo tardi che poteva morire.

Ma la sua mano si chiuse in una leggera stretta fra le mie, grazie al cielo era vivo.

-Sesshomaru..- dissi chiamandolo dolcemente.

Aprì gli occhi frastornato, stanco e con una smorfia di dolore, hai ragione la ferita ti fa male, ma passerà.

Gli tolsi la mascherina per farlo parlare e gli misi il tubicino sotto al naso, ancora non riusciva a respirare da solo.

-R-rin..- disse con un filo di voce.

Volevo tanto abbracciarlo forte e piangere per ore sul suo petto dalla gioia di vederlo vivo, ma era troppo debole e non doveva essere scosso.

-Ehi, è andato tutto bene..- dissi sorridendo appena, non riuscivo a muovere nulla.

-Non piangere..- disse accarezzandomi la guancia.

-Non ti sforzare, ti ho appena operato..- dissi abbassando lo sguardo.

Ho appena messo le mie mani nel tuo petto e ho toccato il tuo sangue, non c'è stato momento peggiore di questo, non poteva capire quanta angoscia ho provato mentre tenevo fra le mani pinza e bisturi, mentre tamponavo quel sangue che non accennava a smettere di uscire.

-Allora sono vivo grazie a te..- disse sorridendo leggermente.

-Dottoressa Takame, ecco le analisi che mi ha chiesto- disse un'infermiera.

-Grazie, puoi andare- dissi prendendo la cartella e sorridendo.

Erano le analisi di Sesshomaru, le ho fatte dopo l'intervento prendendo una parte di sangue per la provetta.

Dovevo farle prima ma non c'era tempo.

-Stai bene a quanto pare, devi solo stare a riposo.- dissi leggendo.

-Sono un demone, certo che sto bene, dove si trova Inuyasha- chiese.

-Si trova nella stanza di fronte, sta bene.- dissi.

Controllavo di tanto in tanto i parametri vitali, la pressione era giusta, il battito perfetto, non c'era nulla che andava storto.

-Fin quanto dovrò restare qua?- chiese.

-Non incominciare, ti terrò qui per tre giorni, niente scuse!- dissi alzandomi dalla sedia.

-Dove vai?- mi chiese Sesshomaru.

-Giro di visite, il solito..- dissi mettendomi il camice.

Posai la sua cartella clinica davanti al letto e mi avvicinai a lui, sfiorandogli la guancia con le labbra, poi la fronte, poi il naso e infine le sue labbra, le labbra che tanto mi erano mancate.

-Torni presto Dottoressa, ha un paziente speciale- disse Sesshomaru.

-Ma finiscila!- dissi ridendo e fuggendo da lui.

Era tornato tutto alla normalità, finalmente.

 

 

 

Una settimana dopo..

 

 

-Come ci si sente a stare nella completa pace?- mi chiese Kagome.

Già, era passata una settimana dalla guerra, Sesshomaru stava bene , si era ripreso alla grande, ha anche deciso di iscriversi in palestra con il fratello, chissà quanto sarebbe durata questa cosa.

Abbiamo ripreso tutti a lavorare e mi toccava fare sempre la guerra con le solite specializzande che guardavano mio marito con devozione.

Giusto, mio marito.

Ci siamo sposati non appena Sesshomaru è stato dimesso, abbiamo fatto una cosa in famiglia, per la chiesa ci sarà il tempo, ora meglio pensare prima al futuro.

Otsukimi cresce a vista d'occhio, ma ancora si rifiuta di dire mamma, è il cocco del papà, poi quando si tratta di cambiare pannolini e andare a coccolarlo durante la notte Sesshomaru mandava sempre me.

Un ottimo padre, non c'è nulla da dire, se non fosse che ancora si ostina a voler insegnare al figlio piccolo come si usa una spada.

Continuiamo a fare le lotte sempre, io credo che debba crescere in santa pace, lui crede che deve essere già un piccolo guerriero.

Izayoi e Inu No Taisho si sono sposati e sono in viaggio di nozze, quando torneranno poi penseranno a fare i nonni.

Kagome e Inuyasha stanno progettando il matrimonio, ma ovviamente Kagome non si risparia a mandare a cuccia il cagnaccio quando inizia a fare storie che non vuole occuparsi di nulla.

Riguardo a me, vivo la mia vita nella più completa gioia, senza più ansie, l'unica che ho è quella di arrivare tardi a lavoro.

-Kagome sono a casa, come vuoi che stia..- dissi sorridendole.

Casa, già, abbiamo scelto di vivere nel futuro, ma soprattutto insieme, vicine di casa, in modo che quando i nostri mariti andavano a lavoro almeno potevamo farci compagnia.

Già, io e Kagome eravamo incinte, per la seconda volta, ma ogni tanto uno strappo a lavoro lo facevamo, portandoci i due poppanti appresso.

Sesshomaru era felicissimo di vedere suo figlio a lavoro e spesso ritagliava qualche ora di pausa a giocare con il figlio nel suo studio.

Un parco giochi, altro che ospedale.

Inuyasha invece si ostentava a voler far camminare la figlia nel cortile dell'ospedale, tenendola per le braccina piccoline, ma con scarsi risultati.

Gattonava proprio come se fosse un cagnolino, tale padre tale figlio.

-Credi che il futuro ci riserverà altre sorprese?-chiese Kagome.

-Spero solo che non sforniamo una squadra di calcio- dissi ridendo.

Spensierate, io e Kagome eravamo spensierate, ormai non c'era più nulla che andasse storto, o almeno speravamo.

-Meglio preparare la cena a quei due.- disse Kagome alzandosi.

-Si.- dissi.

Ero davvero felice, felice di avere una vita perfetta, con l'amica perfetta, con il marito perfetto e soprattutto una famiglia perfetta.

Il filo del Tempo?

Sciocchezze, l'unico tempo che vivrò per sempre sarà questo.

Il mio futuro con te.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci arrivati al finale.

Mi dispiace un po che questa storia sia terminata, mi piaceva davvero tanto :(

Pazienza, tutto è bene quel che finisce bene!

Ringrazio tutti i lettori della storia e i recensori, per avermi supportato e incoraggiato a continuare!

Siamo a due storie complete, per me è un grande traguardo essendo gli inizi.

Il finale?L'ho preferito breve, non c'è bisogno di scrivere tanto quando in poche righe si possono esprimere tutte le emozioni provate dalla nostra protagonista principale che è Rin!

Se vi va, lasciate un commento, ditemi se è di vostro gradimento!

Ora mi dedicherò a “ Una causa persa”, non so se molti di voi l'hanno già letta, in tal caso per chi non lo sapesse mi farebbe piacere sapere la vostra!

Alla prossima storia!

Un bacio a tutte!

 

ClosingEyes

 

Oppure

 

Simo-Chan!

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