La Magie

di Melinda Hastings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Retour vers le passé ***
Capitolo 2: *** Le passé ***



Capitolo 1
*** Retour vers le passé ***


oooooooooooooo

Milano 18/07/07

***Ronnie***


Stavo guardando la televisione tranquillamente come sempre, mangiando la mia fetta di crostata all'albicocca e bevendo un succo di frutta, quando sento suonare il campanello di casa.

Sbuffo infastidita dalla mia tranquillità e del mio pomeriggio di pigrizia, mi alzo e vado ad aprire la porta, sentendo di nuovo suonare il campanello moltissime volte.

“Arrivo.” dico aprendo la porta di legno che mi ritrovo davanti

Quando la faccio per aprire, vedo due persone:

la prima è un ragazzo di diciotto anni, capelli castani e corti, con occhi verdi ed è muscoloso ed indossa una maglietta dalle maniche corte, e un paio di jeans scuri e ai piedi le scarpe da ginnastica, noto che ha una borsa a tracolla azzurra, quella per andare a scuola.

Poi l'altro ragazzo di ventuno anni, capelli castani e corti ed occhi dello stesso colore, con indosso dei jeans chiari ed una maglia dalle maniche corte di colore bianca, ed anch'egli ha una tracolla che sembra pesare un quintale.

Li riconosco come Axel che sta per Alessio e Stefano, due miei carissimi amici fin da sempre, le nostre madri si conoscevano da quando andavano all'asilo e la loro amicizia è stata sempre più forte nel tempo, fino a far si che si trasferissero tutte e tre nella stessa cittadina con il proprio ragazzo o marito, ma in isolati abbastanza vicini.

Mi faccio spazio e li faccio entrare, con un ciao che loro ricambiano, vado in cucina e prendo una fetta di crostata per ciascuno e qualcosa da bere per entrambi.

Intanto in televisione c'è ancora il programma che stavo guardando Gossip Girl, quando Blair e Serena litigano per l'ennesima volta perché Blair ha soffiato il ragazzo a Serena e quest'ultima si incazza come sempre e poi interviene Gossip Girl.

“Che volete?”domando porgendo a loro il piatto con la crostata

Axel tira fuori dei biglietti e me li porge, sono biglietti aerei e noto che sopra c'è la scritta

Milano – Londra con la data 23/07/07, cioè quella di Sabato, oggi siamo solamente a Lunedi.

“Mio padre, ha ricevuto questi biglietti, ma lui non ci può andare e li ha dati a me.” risponde Axel continuando a mangiare la crostata e guardare Gossip Girl

“A Londra?”chiedo

Axel annuisce.

“I tuoi son già daccordo, partiamo sabato mattina alle sette e mezza di casa, dobbiamo arrivare in aeroporto alle nove.” dice Axel

in televisione ci sono i titoli di coda, che vuol dire che la puntata è finita.

Mi siedo sul divano essendo che per tutto il tempo sono rimasta in piedi, in mezzo a loro.

Londra, ho sempre voluto andarci... ma credo che capiterà qualcosa... non so...


Continuiamo a vedere la televisione c'è Merlin, le prime serie, fra poco e quindi loro che sono arrivati il primo dall'università e il secondo da qualche corso di qualcosa o dalla biblioteca, si rilassano per un po'.

Sento la porta di casa aprirsi e vedo che è mamma, una donna sui cinquant'anni, una donna dai capelli castani e gli occhi chiari ed indossa un vestito lungo fino ed elegante, credo sia uscita da quelle solite feste di beneficenza stile Gossip Girl ed in mano ha una giacca lunga e la borsa.

“Ragazzi.”

“Cristina.”dicono in coro i miei due amici salutandola

grugnisco in qualcosa di simile a ciao mamma e Merlin è già in televisione



Restiamo tutto il giorno a guardare la televisione, poi prepariamo la cena e infine, quando sono le undici loro vanno a casa.



23/07/07


Milano, aeroporto.

Io Veronica de la Vita, sono in aeroporto che sto per andare a Londra, per la prima volta, assieme ai miei due amici di sempre.

Attorno a me c'è gente di qualsiasi tipo, persone che parlano del più e del meno e che ridono, scherzano tra di loro e leggono il giornale o facendo colazione.

In un certo senso mi mette paura, non sono mai salita in aereo per viaggiare ho sempre preso il treno, il pullman o l'auto.

Dopo aver salutato i nostri genitori ci dirigiamo verso l'imbarco, prendiamo una navetta che ci porta all'aereo e ci impieghiamo una decina di minuti, c'è molta gente che parla anche inglese, quindi credo che stiano andando a casa o vanno in vacanza.

Troviamo le hostess, che prima di farci salire ci guardano i documenti per verificarne se non sono falsi e quindi ci dirigiamo verso ai nostri posti.

Io ho un posto vicino al finestrino e i ragazzi li hanno davanti a me, per fortuna.

Di fianco a me arrivano un uomo con una bambino di circa trent'anni e dieci anni.

Il signore si siede vicino a me e il bambino al suo fianco.


Mezz'ora dopo siamo sull'aereo tutto, fino a questo momento è andato bene, i ragazzi davanti a me stanno parlando di non so che cosa e per distrarmi mi sono messa a vedere delle puntate di Merlin che ho trovato nel dispositivo che ci sono per vedere i film ecc...

Ad un certo punto l'aereo, traballa, come se ci fossero delle turbolenze...

Senza rendermene conto chiudo gli occhi presa dalla paura e sento dirmi dire dal signore

“Prima volta che vola?”mi domanda

annuisco “E' normale... succede...” risponde l'uomo con i capelli scuri e corti e gli occhi castani, dopo aver aperto gli occhi guardo la persona di fianco a me che sta cercando di tranquillizzare il bambino e poco dopo sento un altra scossa, come quella di prima, i ragazzi mi stanno cercando di dire qualcosa ma non capisco, ho troppa paura,

Ancora una scossa e quindi le hostess ci dicono di metterci seduti in maniera composta e di allacciarci le cinture di sicurezza e di spegnere tutti i dispositivi elettronici

un altra turbolenza e l'aereo da quel che posso capire dalle voci sta perdendo quota... cosa sta succedendo? Voglio tornarmene a casa... ma non posso...


senza rendermene conto chiudo gli occhi e poi il nulla...


continua



Angolo autrice:


Spero che questa storia vi piaccia, questo è solo l'inizio Merlin e gli altri suoi amici compariranno più avanti, anche nel prossimo capitolo.

***Ronnie*** questo capitolo è il pov della protagonista che si chiama Veronica per gli amici Ronnie.

A presto.

Arya Son.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Le passé ***


Camelot.

 

In lontananza sento delle voci, credo siano di persone maschili, non riconosco le voci, però… chissà di chi soni? Faccio fatica ad aprire gli occhi, ma sono sveglia… ci impiego un po’ e riesco finalmente ad aprirli.

Noto due ragazzi: un ragazzo dai capelli biondi e corti con gli occhi castani ed uno dai capelli neri con qualche sfumatura di castano e corti con gli occhi castani.

Li guardo male, per capire chi sono… e perché mi guardano in quel modo…

“Si è svegliata…” dice quello biondo

“Stiamo vedendo” replica quello con i capelli neri ed in mano ha una specie di boccetta in mano

Cerco di alzarmi, ma faccio fatica

“Chi… chi siete?”chiedo parlando in inglese con un accetto abbastanza italiano

“Chi sei te?”domanda quello biondo in modo arrogante

“Artù, per favore…” lo rimprovera l’altro ragazzo

“Da dove vieni?”domanda ancora il biondo

il ragazzo alla mia destra, con in mano la boccetta, gli tira una specie di schiaffetto sulla testa, come per dire “sta attento a quello che dici…”

“Sono Veronica…” dico io presentandomi “Voi chi siete?”chiedo  guardandoli uno ad uno

“Io sono Merlino, lui invece è principe-testa-vuota-Arthur, e lui…” disse indicando un anziano signore seduto su una sedia intorno ad una tavola, con davanti una ragazza dai capelli castani e gli occhi dello stesso colore che mi stavano guardando

“… Gaius, mentre lei è Gwen!” disse quello che si dovrebbe chiamare Merlino

Ma che…?

“Come sono arrivata qui?”chiedo ancota

“Ti ci abbiamo portato noi, eri svenuta in una distesa d’erba e ti abbiamo portato qua!” esclama il biondo

“D’accordo, ma i miei amici?”chiedo io riferendomi ad Axel e Stefano

“Quali amici? Non c’era nessuno oltre a te…” disse Merlino

“Potrebbero essere ovunque!” continua infine

“Se ci dai una descrizione, magari possiamo andarli a cercare…” propose la ragazza di nome Gwen

“Ma dove siamo?”chiedo

“A Camelot.”

Camelot?

“Camelot?”domando schioccata

Il biondo annuisce… “Da dove vieni?”domanda

Da dove vengo?

“Da… molto…. Molto… molto… lontano…”  rispondo io

“Lontano quanto?”domanda qualcuno

“Molto!”

“Vada per molto…” dice Merlino

“Puoi stare qui nel frattempo… credo che tu debba riposare…”

“Ho già dormito abbastanza… ma… che ore sono?”chiedo

“Le sette di sera… sei stata qui due giorni.”

Due giorni? E l’aereo… se sono finita veramente nel telefilm arturiano, qui non sanno che cosa vuol dire la parola aereo, è ancora da inventare… per lo meno, ci sono mille… mille… mille… anni di storia da scrivere…

Si sente una specie di brontolio, credo sia il mio stomaco, non mangio cibo da un po’…

“Preparo la cena.” Dice Gwen alzandosi dalla sedia con cui si stava bevendo un te credo

“Mangi tutto?”mi domanda la ragazza

“Cannella… sono allergica alla cannella…ma per il resto mangio tutto.” rispondo io

Gwen annuisce... e sparisce dietro ad una porta , lasciandomi da sola con i tre uomini

“Ah, se te lo stai chiedendo…” dice Artu e lo guardo in modo interrogativo

“… ti ha cambiato Gwen… “ indica infine quello che dovrebbe essere un vestito-pigiama di quest’epoca di colore bianco

Arrossisco di botto e poi mi alzo

“Li c’è un vestito…” dice Merlino indicando un vestito di colore verde

“Ti puoi cambiare di la!” esclama ancora il ventenne credo abbia vent’anni indicandomi una stanza

Prendo il vestito in mano e mi dirigo verso la stanza che mi ha indicato Merlin, vedo che c’è un letto singolo, con dei mobili con sopra diversi libri, una scrivania con una lampada antica, ed una finestra con delle tende.

Chiudo la porta della stanza a chiave, per cercare di evitare brutte esperienze, e quindi mi tolgo la veste bianca e la appoggio sul letto, vedo che c’è uno specchio e quindi quando mi specchio noto che ho diversi lividi su un braccio… dovrebbe essere stata la caduta dell’aereo credo… o quando sono caduta… magari sono rotolata da qualche parte , mi metto il vestito e cerco di chiudere la cerniera di dietro con molta difficoltà… ho già messo vestiti di questo genere per varie recite scolastiche e festival di città…  a vari pizzi, e non è molto scollato, ho ancora indosso la collana che mi hanno regalato i ragazzi, con dentro una foto di tutti e noi tre assieme che ci abbracciavamo felici e dentro c’è una data, 1/3/07, se vedono questa data chissà che cosa penseranno quelli da queste parti… i capelli sono mossi, prima li avevo lisci, in realtà li ho tra i ricci ed i mossi, quindi non riesco molte volte a farli diventare come voglio, alla fine li sciolgo.

“Ehm… le scarpe?”chiedo dalla porta cercando di avere una risposta da qualcuno

“Te le porto, aspetta un attimo” dice Gwen

Poco dopo, la sento entrare e la vedo bene indossa un vestito tipo simile al mio

“Sei bellissima.” Dice lei guardandomi

“Ehm…grazie, ma di chi è questo vestito?”chiedo

“E’ di Lady Morgana, avevo dedotto che avevate più o meno la stessa taglia e così le ho chiesto se mi poteva dare un vestito da darti e lei ha accettato.”

“Lady Morgana?”domando

“Si, la sorella di Artù, il ragazzo dai capelli biondi!” risponde lei

“Mi piacerebbe conoscerla, per ringraziarla anche del vestito.”

“Domattina lavoro a palazzo… se vuoi posso portarti con me…” propose dandomi infine un paio di scarpe con i tacchi di colore verde brillante.

“Oh, non vorrei disturbare.”

“Affatto.”

“Allora, accetto molto volentieri.”

“Un momento, hai detto palazzo?”domando

“Si.” Risponde lei

Dopo un po’ esco dalla stanza e noto che ci sono ancora i tre uomini e i due ragazzi mi guardano come se avessero visto chissà che cosa.

“Wow!” dissero in coro

Li guardai male e ricevettero uno scappellotto da parte di Gaius.

“Ahi, ma perché?”domanda Merlino

“Smettetela.” Dice Gaius

Sorrisi alla scena

“Incominciamo a mangiare?”chiede infine l’anziano signore

E così dopo mezz’ora che eravamo a tavola e qualche chiacchera

“Hai un accento strano…” fece notare Artu finendo di mangiare un pezzo di pane

“Ah? Davvero?”rispondo io

Ci credo… sono italiana, con il mio accento strano italianizzato

“Si, ma non badarci molto… non si nota poi così tanto.” Disse infine il principe

 

Restammo a parlare ancora per un po’ e  dopo aver ringraziato per avere una cena cosi deliziosa, decidemmo di andare a dormire, ognuno nelle proprie stanze

“Per stanotte puoi dormire te, nel mio letto… dormirò sul divano, non ti preoccupare.” Disse Merlino

“Oh, no… io…”

“Tranquilla, davvero…”

Gli dissi grazie e quando entrai nella camera, mi lanciai sul letto morbido e quindi mi addormentai subito.

 

Continued…

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