The game is on

di daila97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorni ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Tutte le favole hanno un cattivo ***
Capitolo 5: *** Con il nastro rosa ***
Capitolo 6: *** Ghosts ***
Capitolo 7: *** The fall ***
Capitolo 8: *** I O U ***
Capitolo 9: *** Barbarossa ***
Capitolo 10: *** Rise above ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Prologo  


L unica cosa che ricordo : il buio.
Mi avvolgeva l oscurità più profonda , non distinguevo nulla intonò a me , solo nero avevo davanti agli occhi ,
Ero appoggiato a una fredda parete , e  del sangue mi colava al lato destro della faccia, bagnandomi il collo e la spalla. Il mio corpo era percosso da brividi di freddo  e la testa mi girava , quanto sangue avevo perso ?! .
Non ricordavo come fossi arrivato li , perché ero lì .. Ma sopratutto dove ero?! 
Dovevo tamponare la ferita, per bloccare almeno un minimo l emorragia, per quello che serviva .
Mi staccai un pezzo di quello  ne rimaneva della mia camicia  ( anche muovermi mi provocava forti fitte di dolore)  e tamponai la ferita al lato destro della fronte , facendo pressione con tutta la forza che mi ritrovavo, non molta.
Mi serviva un punto della situazione! 
Feci affidamento alle poche energie che mi rimanevano ; cercai il cellulare con la mano sinistra intorno a me . 
Una volta trovato , lo accesi per fare luce ed analizzare ciò che mi circondava. 
Ovviamente i miei occhi subirono un duro colpo appena la luce si diffuse   , e fui costretto a richiuderli. 
Dopo un po' di tempo riuscì di nuovo ad aprirli e a guardare lo schermo.
Era rotto , ovviamente non c era linea e la batteria era quasi a terra. 
Accesi la torcia e diedi , con molta fatica , un occhiata alla stanza.
Vuota , con le pareri rivestite di sangue , e una porta blindata con un bigliettino attaccato 
Solo a quel punto mi accorsi che ero imprigionato ,legato con una pesate catena al muro.
<< maledizione !>> 
Il mio respiro divenne più veloce , il cuore inizio a battere all impazzata : un ' attacco di panico ! 
No non era di certo il momento ideale. Chiusi gli occhi e cercai di regolare i miei respiri, ascoltando nel silenzio assoluto, il mio cuore che piano piano tornava a ritmo normale.
Con La mano destra continuava a tamponare la ferita  mentre con la sinistra provavo ad appoggiarmi al muro per rimettermi in piedi .  Mi faceva male tutto. 
Una volta alzato, mi appoggiai pesatmente alla parete, con il respiro accelerato . 
Dovevo provare a raggiungere quella dannata porta, quel dannato bigliettino! 
Recuperai il cellulare a terra , con ancora la torcia inserita , e diedi un occhiata alla catena.era abbastanza lunga da permettere di raggiungere bere metà stanza. Dovevo provarci.
Inizia a fatica a camminare , ma pochi passi e la testa inizio a girarmi ancora più violentemente  mentre le gambe iniziarono a cedere. Non avrebbe avuto senso urlare , chi diavolo mi poteva mai sentire li?!
<< forza !! >>  
Altri due passi e un altro capogiro, ancora più pesante mi bloccò facendo i piegare in due  . Dovevo aver perso molto sangue . 
Iniziai a tremare ed ansimare , le gambe non mi sorressero più e crollai a terra.
Prima di perdere completamente i sensi , senti in lontananza delle voci. 
Urlavano il mio nome .
- sono  ... Qui! ...- tentai di dire , ma uscì poco più di un bisbiglio.
A un certo punto la porta di spalanco, la luce mi colpì violentemente, come un pugno allo stomaco ,  e mi parve di distinguere la figura di mio fratello, 
    ⁃    My... Cro...- sembrava quasi una preghiera , mentre lo guardavo negli occhi.
- ispettore Lestrade , è qui! - urlo .
Poi il buio  , di nuovo.

ANGOLO DELL'AUTRICE : 
Premetto dicendo che è la mia prima fanfiction che scrivo nella mia vita !  Sono un misto di emozioni , paura , ansia , ma anche felicità per aver condiviso la mia idea. Spero davvero che vi piaccia , è perdonate i se ho scritto delle assurdità o male della parti. 
Se potete darmi consigli suggerimenti o anche critiche per me sarebbe un onore, perché io posso crescere solo grazie a voi è ai vostri insegnamenti ! 
Grazie a chi legge e a chi è riuscito/a ad arrivare fin qui.
prometto che i prossimo capitoli saranno più lunghi , ma non c'è la facevo più ad aspettare ,scusatemi!!
aspettto con ansia i vostri giudizi e grazie di cuore che leggete le mie folli idee ( e colpa del caldo lo giuro !) 
un bacio e ci si vede al prossimo capitolo , spero a breve quindi . Grazie !!😄
DS

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Capitolo 2
*** Ritorni ***


Ritorni


Sherlock scese dall'aereo , assaporando di nuovo la sua aria di Londra. Era quasi ad un passo dal perdere la sua amata  città , la sua amata vita , John , i suoi amati amici e la sua amata Baker Street. Per quanto non voleva ammetterlo , per quanto andasse contro la sua reputazione da sociopatico , si era affezionato a tutto questo , si era affezionato a John , a Mery , persino a quell' "idiota" dell'ispettore Lestrade ...  e anche a suo fratello , Mycroft. Non era pronto a perdere tutto , di nuovo, e a ritrovarsi solo , come era accaduto già tempo addietro , in Russia , durante quei due anni in qui tutti lo credevano morto. Quindi una parte di lui era grata a chiunque avesse architettato quel video. Il suo scopo era quello di farlo rimanere a Londra e ci era riuscito , ovviamente per un motivo che non era affatto a vantaggio del detective, e questo Sherlock lo sapeva bene  , ma non ci dispiaceva minimamente ,anzi. Nonostante qualche pazzo psicopatico architettava la sua morte o la sua rovina , Sherlock era felice, felice di ritornare da John e dai suoi amici , felice di ritornare a casa ma , sopratutto , felice di scendere di nuovo in gioco. 
Quel giorno , stranamente, splendeva il sole, ma comunque vi era odore di pioggia nel ' aria. Alla fine , si sa , a Londra può piovere da un momento all altro, mai fidarsi delle apparenze, così come anche nella  vita.
John e Mery seguivano dietro il detective cercando di tenere il passo, diretti verso l' auto nera che li attendeva.
-Sherlock, aspetta, spiegami… Moriarty è vivo allora?” disse John cercando di raggiungere l ' amico.
-Non ho detto che è vivo, ho detto che è tornato- rispose Sherlock fermandosi e voltandosi verso di lui, con aria indifferente. 
-Quindi è morto?- intervenne Mary , cercando di capire .
-Certo che è morto! Gli è esploso il cervello, nessuno sopravvivrebbe!-  esclamò Sherlock  , con tono di superiorità . Perché doveva sempre spiegare anche ciò che era così ovvio ?! 
-Mi sono quasi sparato un’overdose per dimostrarlo! - aggiunse leggermente  imbarazzato, abbassando lo sguardo per mettersi  i guanti. 
    ⁃    Moriarty si è suicidato, non ci sono dubbi, ma l’importante è che so esattamente che cosa farà dopo - concluse guardando rapidamente il dottore e la moglie , mostrando il suo solito sorriso compiaciuto ed eccitato, dopo di chè sali in macchina .
John e Mery si guardarono di nuovo un ultima volta , con aria preoccupata ,  prima di salutare Mycroft e salire in macchina anche loro.

    ⁃    Baker Street- disse Sherlock una volta dentro, recuperando il cellulare dalla tasca.
    ⁃    No no, siamo diretti al Barts hospidal, grazie - disse John entrando.
    ⁃    Cosa ?!- Sputo fuori Sherlock guardando irritato John - perché mai ?!- 
    ⁃    Sherlock , per piacere , ma ti sei visto?! Sei bianco come un lenzuolo , hai il respiro accelerato , sudi freddo e hai un leggero tremore alle mani. Secondo te è normale ?! Ricordati , "caro detective ", che hai rischiato di morire un attimo fá per overdose ! - disse John , alzando il tono di voce sul' ultima parte dalle frase e guardando Sherlock in cagnesco.
    ⁃    Oh John , ma per l' amor del cielo, non dire sciocchezze ! Non posso perdere tempo con queste stupidaggini !  Ti rendi conto che non stiamo più al sicuro ?!  Ti rendi conto che l'intera Londra è in pericolo?! ... Sono vivo e sto bene , vedi ? - Sherlock alzo le braccia per indicarci sfoggiando un sorrisetto falso , facile per lui.
    ⁃    - .. Quindi  non perdiamo altro tempo e  riportatemi a casa , ho un lavoro da compiere ! - disse e giro il viso verso il finestrino , guardando fuori.
In  effetti non stava bene , e tutto quello che aveva indicato John era vero, anche la vista iniziava ad abbassarsi, costringendolo a chiudere più volte gli occhi ed a sforzarsi per mettere a fuoco.   Ma aveva solo bisogno solo di un po si risposò e si sarebbe ripreso .. No?
L' autista , che aveva assistito a quello scambio di battute , si girò e chiese : 
- Quindi dove vi devo portare ? -
John fece un profondo sospiro e confermo  l' indirizzo : Baker Street. Sapeva bene che Sherlock non si sarebbe mai sottoposto alla varie analisi né tanto meno sarebbe rimasto lì ad aspettare . Come sempre doveva occuparsene lui , e come sempre ,Sherlock, l'aveva vinta.
L' investigatore sorrise quando John pronunciò con rassegnazione l' indirizzo di casa sua , poi guardò il cellulare e incominciò le sue ricerche. 

Appena arrivati a Baker Street , Sherlock si precipitò fuori dalla macchina e salì nel suo appartamento , lasciando i coniugi Watson alle sue spalle.
Prese vari fascicoli e se li distribuì intorno a se . Alcuni risalivano al periodo di Moriarty altri riguardavano i due anni passati in Russia. 
Quando John e Mery salirono, lo trovarono seduto a terra , con intorno le varie carte , mentre le esaminava nervosamente .
    ⁃    Dove ho sbagliato ?.. Cosa mi è sfuggito ?..- continuava a ripetere mentre i suoi occhi correvano lungo le righe.
    ⁃    Sherlock...- lo chiamo dolcemente John. Mery intanto si era diretta in cucina per preparare il tè.
Ma  il detective continua a a ripetere le medesime parole, iniziando a dondolare avanti e indietro, come in una sorta di trance .
John a quel punto , preoccupato, si avvicinò e scuotendolo urlo il suo nome:
- Sherlock !! -
Sherlock , ritornando in se ,  scosse leggermente la testa e si passò le mani sul viso   , guardo John e si alzò.
    ⁃    John non capisco... Non riesco a capire dove io abbia sbagliato ! ... Vedi , quelle sono tutte le informazioni che riguardano la rete criminale di Moriarty , sommate a quelle che ho raccolto durante i due anni in Russia - disse indicando i fascicoli , agitandosi -... e non capisco come è potuto accadere .. Cosa ho tralasciato?! C- cosa ?! ..  - continuo, iniziando a farfugliare  , camminando nervosamente avanti  e indietro per la stanza .
    ⁃    Calmati Sherlock , verremmo a capo di sesta situazione, come sempre ! Devi solo riposarti un po' , sei in uno stato confusionale !- 
    ⁃    No sto bene - rispose quasi meccanicamente Sherlock , senza alzare lo sguardo.
    ⁃    Scusami Sherlock , ma non avevi detto che sapevi quale mossa avrebbe fatto ? - domando  confuso John ricordandosi le parole pronunciate dall'amico precedentemente .
    ⁃    si sì è ovvio , vuole o vogliono me ! Secondo te qual' era lo scopo di mandare quel video in onda  in quel preciso momento ? Quando stavo per partire ? Beh quello di trattenermi a Londra, ovviamente . - disse Sherlock agitando nervosamente le mani e con tono di superiorità .
    ⁃    Mi cercheranno , e di certo non mi troveranno impreparato.  Ma non è questo il punto , John ; che cosa mi è sfuggito ?! Ho passato due anni della mia vita in una prigione per smantellare la rete di Moriarty e ora ?!.. Ora non è servito a nulla! - 
urlò Sherlock, piegandosi in due  tossendo .
John si avvicinò all' amico , iniziava a temere seriamente per la sua salute .
    ⁃    Sherlock calamari ti prego ! - disse John soccorrendo l' amico.
    ⁃    Ti ho detto che sto bene ! ..- cerco di ribattere il detective , cercando di svincolarsi   .
    ⁃    No che non stai bene Sherlock ! Ma tanto non ti importa neanche un minimo della tua dannata salute, vero  ?!- urlò spazientito il dottore . 
    ⁃    Cucú, ragazzi smettetela di urlare , per favore . Oh caro Sherlock che gioia rivederti qui ! -  l' attenzione dei due uomini si spostò sulla padrona di casa appena entrata .
    ⁃    Signora Hudson, venga si sieda a prendere il té con noi-  disse  Mery uscendo  dalla cucina con un vassoio in mano.
    ⁃    Ah grazie Cara ma già l'ho preso giù ... Ah Sherlock quasi dimenticavo, questa è per te - continuo la signora Hutson prendendo una busta dalla tasca  , appoggiandola su un mobiletto lì vicino.
    ⁃    A dopo ragazzi -  sorrise e scese al suo appartamento.
John allora lascio Sherlock per avvicinarsi e prendere la lettera ma Sherlock lo blocco con un braccio .
    ⁃    Aspe..tta .. John ... Io ... - un capogiro però lo fece bloccare , impallidì improvvisamente , e  sì porto  una mano in fronte e cadde a terra privo di sensi .


Sherlock, apri debolmente gli occhi . Era steso su un letto , in una stanza , ma non sapeva dove si trovava ,  c'era solo così tanto bianco attorno  . Giro gli occhi e distinse una figura che era seduta  accanto a lui . Non era John , né Mycroft , era sicuramente un uomo ma non lo conosceva ... Non riusciva ancora a metterlo a fuoco. Chi diavolo poteva essere ?! 
    ⁃    William ! Caro mio Sherlock William  Scott Holmes ... Ti sei svegliato? Finalmente ! Pensavo già fossi morto, sarebbe stato così noioooso .  -  esordi , con leggero tocco di sadicismo. Sherlock non conosceva quella voce , era nuova per lui . Ma sopratutto  nessuno a parte i suoi genitori e Mycroft conoscevano il suo nome per intero  ... Eccetto .... Ma no non poteva essere lui , no , era impossibile !  Stava sognando , sicuramente . 
    ⁃    Ti ho lasciato un pensierino ,sai , e così che si fa quando qualcuno viene ricoverato no? ... Bene è ora di andare , ma non temere , ci rivedremo più presto di quanto immagini , caro William - continuò l' uomo con una voce divertita . Poi si alzò  , gli stampò un bacio sulla guancia , e si diresse verso l' l'uscita della stanza. Sherlock richiuse gli occhi.
    ⁃    .. Ah e salutami il caro dottor Watson e la sua adorata moglie  ... -  Furono le ultime parole che Sherlock udì prima di perdere di nuovo i sensi.


AGOLO DELL' AUTRICE : 
Salve e buon pomeriggio! 
Prima di tutto vorrei ringraziarvi TUTTI, non pensavo che la mia storia potesse suscitare tanto interesse ! Ne sono rimasta felicemente meravigliata , sopratutto per via del fatto che sono una neonata in questo campo.
Grazie di cuore , davvero, a coloro che l' hanno Letta , a chi  ha aggiunto la mia storia tra le seguite, preferite e  a chi ha lasciato gentilmente il suo commento  . Non smetterò mai di ringraziarvi .
Si forse vi aspettavate qualcosa di diverso, sono stata un po cattiva aha 
Volevate sapere chi aveva incatenato  Sherlock , perché si trovava lì , chi c' era dietro a tutto questo , lo so. Ma tranquilli, tutto al suo tempo , arriveremo anche a quello .
La storia ora inizia con una sorta di flashback , che porta a capire il perché di quanto  scritto nel capitolo precedente. 
Vi volevo stuzzicare un po , spero di esserci riuscita ! ( non me ne vogliate ) 
Da ora in poi la storia prenderà un suo corso , una sua forma, e  spero che sarà di vostro gradimento .
Se volete lasciare un commento, un giudizio ma anche una critica vi sono grata , perché io posso crescere solo grazie a voi. 
Grazie mille , di nuovo a tutti voi , un bacio.
Alla prossima ! 
DS

    •    Un piccolo anticipo : nel prossimo capitolo incontreremo la figura di Molly , che come nella serie , rimane ai margini , ma è in grado di leggere perfettamente il nostro amato detective .

 

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Ricordi 


Sherlock spalancò gli occhi , alzandosi a sedere , guardandosi nervosamente intorno.
Non c ' era nessuno, era solo, non c' era più traccia di quell'uomo sconosciuto . Si calmò e si distese  nuovamente sul letto.
Era in ospedale, non sapeva da quanto ,  il suo corpo era ricoperto da elettrodi che controllavano  i battiti cardiaci , mentre sul braccio destro vi era il misuratore della pressione .
Era stato tutto un sogno? Quella voce che aveva sentito era solo il frutto della suoi immaginazione ? Si , doveva essere per forza così , concluse. Colpa dei sedativi e dei residui di droga che ancora circolavano nel suo corpo.
La porta si spalancò improvvisamente  e apparve John , con un bicchiere di caffè in mano , seguito da Mery.
Il detective , vedendolo  , gli sorrise debolmente . 
- Sherlock! Grazie al cielo, finalmente ti sei svegliato ! - urlò John felice , passò il caffè in mano alla moglie per avvicinarsi all' amico ed abbracciarlo.
- Ci hai fatto prendere d'un bello spavento ! È da due giorni che stai in queste condizioni . Sembrava che non avessi proprio voglia di ritornare tra noi - concluse John , sciogliendo quell' abbraccio.
John tirò un sospiro di sollievo , aveva temuto seriamente  per la salute dell' amico . L' overdose , infatti, ci stava per costare la sua vita. Ma che mondo sarebbe stato senza Sherlock Holmes ? John non voleva neanche pensarci ,non voleva minimamente considerare l'idea di un mondo senza il suo migliore amico, dopo quanto già successo anni prima , quando si era ritrovato solo. 
- Beh ... sono ancora qui - esclamò con un filo di voce Sherlock, sorridendo lievemente.
Si era risvegliato, vero , ma ancora non aveva acquistato a pieno le forze.
- Non ti azzardare mai più a compiere di nuovo un gesto tanto scellerato ! Avevi  tanto voglia di morire ?! Ti rendi conto del pericolo che hai rischiato?! - disse arrabbiato John , stringendo i pugni. 
Perché con Sherlock era sempre così difficile ?! Perché doveva sempre comportarsi come un bambino ?! John voleva bene all' amico, al suo migliore amico , e voleva solo che stesse bene , che la smettesse una volta per tutte con quelle schifezze.  Sembrava quasi che la droga fosse diventata l' unico motivo che spingeva Sherlock ad andare avanti.
Si ricordava quando lo trovo in quel covo di drogati, è già allora provo una rabbia enorme nel confronti dell' amico. Ma si disse che era solo per un caso , non era possibile che l' unico consulente investigativo al mondo fosse tanto idiota da riprendere le sue vecchie abitudini . Sì perché la droga era un fattore che era sempre esistito nella vita di Sherlock, ma grazie a lui , grazie alla sua passione per i crimini , grazie abLestrade e anche grazie  a suo fratello ,Sherlock era riuscito a diminuire sempre più le dosi , fino ad eliminarla quasi completamente dalla sua vita .  E John era fiducioso in questo , era fiducioso che l' amico c'è la potesse fare ! 
... Poi il matrimonio, una nuova casa e l' addio a Baker Street. Sherlock era di nuovo solo. 
John di certo non poteva più controllare costantemente le azioni del suo amico, ma aveva fiducia in lui. 
Finché non lo ritrovo in quel covo di drogati ,ma era per un caso , giusto ? ... Finché quella mattina non l ' aveva visto quasi morire per overdose ...
Se ne doveva accorgere prima , maledizione ! Perché era stato tanto stupido da credere che Sherlock potesse chiudere una volta per tutte con la droga?! Perché si era fidato di lui?! Di sicuro quando lui si era trasferito , Sherlock si era trovato a piede libero , nessuno più che lo controllava , nessuno più che gli faccesse la morale ... Nessuno ...
Ma la colpa di certo non era la sua ! Sherlock era sempre stato abituato a fare tutto quello che gli passava nella testa , ma ormai era grande , ed era arrivato il momento di assumersi le sue responsabilità ! Si voleva drogare ?! Si voleva uccidere? Bene che lo facesse , a lui non sarebbe più importato visto che il caro detective non si  importava mai delle sue raccomandazioni ma sopratutto delle sue promesse fatte,  e puntualmente infrante  !  ... Ma  s chi voleva prendere in giro ? sapeva che in fondo non era così ... Sarebbe stato sempre pronto a soccorrere l 'amico nonostante tutti i torti che ci potesse fare, nonostante tutti i suoi danari difetti e vizi, lui , John Watson, era sempre pronto a stargli accanto ed a salvargli la vita sacrificando la sua , se ne era necessario. Sempre.

Sherlock non rispose , si limitò solo ad abbassare gli occhi.
- John , caro, non mi sembra il momento adatto per discutere di sue sto . Ne riparleremo a casa - si intromise Mery , accarezzando dolcemente la spalla del marito.
- Non sarà mai il momento ! - disse a denti stretti il dottore, mostrando chiaramente la sua rabbia , e andandosi a sedere accanto a Sherlock. Cerco di calmarsi. 
- Senti Sherlock - inizio con tono pacato   - se  a te  non ti interessa minimamente della tua vita , sappi che a me interessa ! Ma non solo a me, anche a Mery , a tuo fratello , a Lestrade , a tutti . Quindi , la prossima volta che ti viene in mente di fare una cosa del genere, pensa a noi, prendi il cellulare e chiamami. Io sarò sempre pronto s correre in tuo aiuto. Okkey ? ... Promesso ? - continuo il dottore  , guardandolo negli occhi.
Sherlock annui semplicemente , con un lieve sorriso, ma già consapevole che quella era una delle tante promessa destinata a fallire .
Poi la sua attenzione fu catturata da un qualcosa di nero alle spalle dell' amico.
- Cos' è? - domando indicandolo.
- Una rosa ...  Nera - disse Mery con una voce insicura,porgendola al detective .
- Non sappiamo chi l' abbia portata , ma deve essere parecchio idiota ! Chi razza di stupido porterebbe mai una rosa nera ?! Per giunta in un ospedale ... - disse John , alzando le sopracciglia , in segno di disapprovazione .
Sherlock prese la rosa e incomincio a studiarla .
" ... Ti lascio un pensierino , sai , è così che si fa con i ricoverati, no?..." 
Gli vennero in mente le parole di quell'uomo ... allora non era stato un sogno! 
Era stato tutto reale ! Ma allora chi diavolo era quello sconosciuto ?!  come sapeva il suo nome per intero ?! ... Ma sopratutto che intendeva con " salutami il caro dottore e la sua adorata moglie "? ...  John era in pericolo ..? 
Troppe ,troppe domande !! Troppe domande a cui sherlock non sapeva ancora rispondere, e questo non gli piaceva affatto  .
- Una rosa nera ... - pronuncio a bassa voce voce  , quasi a se stesso.
 - Già - confermo John
- Tristezza e dolore ... - continuo il detective .
- Come ? Cosa hai detto? - disse John guardando Sherlock  . Anche Mery si avvicino , e si accomodo sul letto, affianco alla sedia del marito . 
Ora l' attenzione dei coniugi Watson era tutta puntata sul detective.
- Tristezza e dolore - ripete a voce più alta . - È questo il significato di una rosa nera. Non è stata di certo una scelta casuale : le rose nere sono fiori molto rari , ed è molto difficile ottenerne una . Nascono a Halfeti ,in Turchia , e pensate che una rosa nera è stata valutata ad un asta ben 60.000 con un rilancio minimo di 5.000 . Di certo l' hanno lasciata qui non per il suo valore , ma bensì per il suo significato , angoscia e dolore ,  appunto ,l' esatto contrario della rosa bianca . Ovviamente , non vogliono il mio bene , in quanto la rosa nera si usa per eventi particolarmente tristi. - concluse Sherlock , rigirandosi in mano la rosa  e guardando John e Mery, ammutoliti e agghiacciati da quella spiegazione. 
- M- ma chi diavolo é questo pazzo psicopatico ?! ... E io che pensavo che con  Jim si avesse toccato il fondo .. Assurdo - esclamó John scioccato , scuotendo più volte la testa  ie passandosi una mano sul volto.
- È semplice John ! Rifletti ! - lo incalzo l' amico.
John ci penso su qualche secondo , poi come un fulmine a ciel sereno esclamo : - L' autore del video ! E ovvio , è ovvio, è così banale. Dio, l' hai detto stesso tu che ti vogliono morto o in rovina .. -
- Esatto John , questa rosa è una specie di biglietto da visita , un' avvertimento ! - concluse sherlock .
- ma quindi .. È stato qui Sherlock . Qui al tuo fianco, per lasciarti questa rosa e dovuto per forza entrare in camera senza avere problemi. Ti avrebbe potuto benissimo uccidere !.. Ma perché allora non l' ha fatto? - domando confuso il dottore. 
- Perché altrimenti , John , dove era il divertimento?! - affermo sherlock con il suo solito tono di superiorità .
- Ovviamente , si certo .., dove era il divertimento? Già , quasi dimenticavo di parlare con un socioparico-  replico John , con finta ironia ,trapelando la sua rabbia nelle parole . Come poteva assecondare un gioco tanto sadico?! Mary gli strinse la mano , cercando di calmarlo. 
Qualcuno busso alla porta , e da dietro, compare Molly Hooper, con il suo solito camice bianco e il suo sorriso timido.
- Permesso ... Emh... Posso entrare?- dormendo con il suo tono incerto.
- Ormai sei già dentro - fece notare prontamente il detective , guadagnandosi una guardata gelida da parte di John.
- Certo Molly, accomodati pure. - disse Mery sorridendo , con la sua solita gentilezza. 
- Si , vieni, siediti al posto mio ... Ho bisogno di un pó d'aria fresca , si, è proprio quello che ci vuole. Vieni Mery , andiamo, tanto il consulente investigativo sui presente sta in buone mani - detto ciò , John si alzo , prese la moglie sotto braccio e si diresse verso l' uscita , non degnando l' amico di uno sguardo.

- C' è qualcosa che non va ..?- domando Molly con un sorriso nervoso.
- No - 
- Okay .. Bhe come ti senti? - proseguì la patologa .
- Bene - taglio secco Sherlock, come sempre.
Molly allora sospiro e scosse la testa : - Non cambi mai , eh? E io stupida che mi preoccupo sempre per te ! Non stai bene e non fingere il contrario , non con me. Non sono John , e noto il tuo cambiamento quando lui non c'è!  Sei sempre così pensieroso e ... Così  cupo, in sua assenza . Cosa ti preoccupa ?! Come già ti ho detto una volta , io per te non conto ... Quindi smettila di dire che stai bene ! Perché ... Perché una persona che sta bene di certo non avrebbe tentato il suicidio attraverso un mix di droghe ! - 
Molly espresse il suo pensiero tutto d' un fiato ,  rendendosi  poi conto delle sue parole, si porto una mano alla bocca e abbasso gli occhi. 
Sherlock la stava osservando , con espressione impassibile .
- Molly , ma tu lo sai cosa vuol dire essere imprigionato ?! - inizio il detective  - Tu lo sai cosa vuol dire dover subire ogni giorno torture sia fisiche che psicologiche ?! Tu lo sai cosa vuol dire farsi passare per morto e stare lontano dai tuoi amici per due anni?!  Tu lo sai cosa significa stare lontano dalla tua famiglia ?! - Sherlock aveva il sangue agli occhi.
- Ogni giorno, ogni maledettissimo giorno, venivo frustato , picchiato, incatenato ... E pregavo, si Molly pregavo, pregavo qualche divinità lassù affinché ponesse fine a tutte quelle sofferenze , affinché  l'indomani fosse l' ultimo giorno, affinché mi uccidessero pur di liberarmi da tutto quello ! -  Sherlock  si dovette bloccare , per prendere fiato. Abbasso il viso  , ma a Molly non sfuggì che aveva le lacrime agli occhi. Respirava affannosamente e il suo corpo era percosso da brividi . Strinse il lenzuolo in un pugno. 
Molly si maledisse , aveva toccato un tasto doloroso che aveva portato Sherlock a ricordare   gli anni passati in Russia  , con tutte le sofferenze che aveva dovuto patire .
- Sherl ..- ma il detective la blocco continuando .
- Per questo ho assunto quelle droghe , per questo volevo morire prima di arrivare dalla' altra parte del mondo. Perché , sai , lo stesso sarei morto . Non ora ma sicuramente tra sei mesi . - Molly sgrano gli occhi .
- Gia Molly , una missione suicida con un massimo di aspettativa di sei mesi , se fossi stato abbastanza bravo da sopravvivere . Quindi , perché non morire prima evitando la prigionia, le torture , la fame , tutto quello che avevo già patito , visto che  il risultato sarebbe stato lo stesso?! . Perciò perché non optare per una morte più dolce , che mi liberava dal mio destino invece di soffrire per altro tempo senza avere pero sta volta la speranza di poter tornare indietro ?! Di poter tornare da John e da tutti voi ?! - concluse Sherlock , asciugandosi gli occhi e riprendendo il controllo di se. Molly era scioccata da tutta quella storia . Povero Sherlock, non aveva mai parlato di quei due anni, e ora aveva capito il perché. Li voleva rimuovere dalla mente , perché troppo dolorosi da ricordare . Come aveva fatto a sopportare tutto quello scempio ? Come aveva avuto tutta quella forza ? Solo, senza nessuno con cui parlare, senza nessuno  che lo potesse salvare ..Ma poi questa storia del sei mesi , da dove era sbucata fuori? Mycroft sarebbe stato tanto sconsiderato da costr il fratello a partire per una missione suicida..? Impossibile , avrebbe fatto sicuramente qualcosa ! 
- Scusami sherlock ... Io , io non lo sapevo ... Perdonami . John sa di tutto questo  ? Sa la storia dei sei mesi ? -
- No, e non lo deve sapere ! - la ammonì il detective.
- Cosa non devo sapere ? - disse John entrando , con un bicchiere di tè in mano.
- N-niente , niente di importante - disse Molly alzandosi e sorridendo nervosamente .
- Allora io me ne torno a lavoro .. A più tardi Sherlock -  ed uscì dalla stanza .
- Tieni questo è per te , bevi con calma - disse John porgendo il bicchiere all' amico . Poi confuso dal comportamento della patologa chiese : - ma tutto bene? Sherlock non è che le hai fatto qualcosa ?-
- No no, assolutamente . Tutto perfettamente  - sorrise falsamente e si porto il bicchiere alle labbra. 

ANGOLO DELL'AUTRICE :
Salve a tutti e buon pomeriggio! Rieccomi qui con un nuovo capitolo, non pensavo di publicarlo cosi i , ma le idee corrono e io non posso fare a meno di scriverle aha infatti già sta in lavorazione anche il terzo capitolo ( non considerando il prologo come un capitolo ) .Fa davvero caldo , e quindi mi ritrovo tutti i pomeriggi a scrivere con l' aria condizionata accesa visto che davvero non si più uscire di casa ! Sembra una cappa fuori. 
Spero vi sia piaciuta la storia della rosa nera , inizialmente ho sparato un fiore a caso ( amo il nero e mi piacciono le rose ed ecco la rosa nera ) . Non sapevo neanche che esistesse, poi , così ,facendo una ricerca ho scoperto tutte quelle varie notizie ed ecco cosa ne è uscito fuori ( devo dire che il significato era anche perfetto per la storia ).
Comunque , in questo capitolo Sherlock ha dovuto riportare alla mente i brutti anni passati in  Russia , che hanno lasciato un crema dentro di lui, nonostante lui voglia nasconderla . Molly ora conosce la verità , sa della missione suicida e quello che prova Sherlock . Lei è sempre in grado di leggere il nostro detective , nonostante la sua maschera da sociopatico e i suoi modi bruschi. Rimarrà sempre lì al suo fianco? Davvero lei non conta nulla per lui? Lo vedremo nei prossimi capitoli.
Ringtazio sempre di cuore tutto voi, grazie! 
Grazie per leggere la mia storia e grazie per il supporto .
Se volete lasciate un commento , per darmi sapere cosa ne pensate , ne sarei davvero felice ! ☺️
DS

    •    Un piccolo anticipo : Sherlock ritornerà a casa , alla cara Baker Street , eriprenderà le sue ricerche . Ma qualcosa  di oscuro si sta  muovendo nell'ombra . 

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Capitolo 4
*** Tutte le favole hanno un cattivo ***


Tutte le favole hanno un cattivo 


Sherlock firmo le carte di dimissioni l' indomani, anche se i medici erano del parere che doveva estare ancora un  po' sotto osservazione . Ma al detective  questo non importava ; stare in ospedale significava perdere tempo , e lui non poteva affatto permetterselo. 

Ad accoglierli a Baker Street c'era l' allegra signora Hudson , con un vassoio di te in mano.
- Venite ragazzi , accomodatevi ! Ho preparato il te con qualche biscotto. Caro Sherlock come ti senti?- 
- Bene , sono sempre stato bene - menti - quindi non c'era bisogno di portarmi in ospedale e perdere tempo ! - disse riferendosi particolarmente a John , in tono provocatorio .John , dal canto suo sospiro e mantenne la calma.
- Ora , se vogliate scusarmi del lavoro da compiere - detto ciò , appese il cappotto all' attaccapanni e si diresse verso il suo appartamento.
- Scusatelo signora Hudson , ma voi sapete  meglio di me com'è fatto . Salgo anche io , a vedere cosa sta architettando... - affermo John con tono pacato.
- Si ragazzi ma il tè ?- chiede confusa la padrona di casa, guardando il vassoio .
-  Ehm .. Mery rimani tu a far compagnia alla signora Hudson ? -  disse  il medico riferendosi alla moglie .
- Certo John , due chiacchiere fra donne non fanno mai male - disse la donna , facendo l ' occhiolino al marito . - ... Poi la signora Hudson mi potrà dare sicuramente qualche consiglio per la piccola new entry - continuo in tono dolce, accarezzandosi la pancia.
John a quella visione si intenerì, sorride dolcemente e scocco un bacio sulla guancia  alla moglie.
- ... Bene allora io raggio go Sherlock , a dopo ragazze - diede  un' ultima occhiata alle due donne e sali i 17 scalini che lo separavano dal detective.

Sherlock spalanco la porta del suo appartamento e si precipito dentro . 
I fascicoli erano ancora a terra , nella medesima posizione, il vassoio da te anche ... Tutto era perfettamente come l' avevano lasciato. Tranne una cosa , un bel mazzo  di calendule  avvolto in un nastro nero  , disteso sul tavolo in cucina , con un biglietto . Questa volta aveva davvero strafatto ! 
Sherlock si avvicino  prese il biglietto e lo lesse : 

 "Bentornato  a casa signor Holmes , spero che i fiori sono di vostro gradimento . Calendule questa volta , bell'e vero? Così sgargianti e dal colore gioioso, ma con un significato così profondo  , che lei già saprà , vero?  "

Ovviamente  , dolore e dispiacere , un altro modo carino per dimostrargli il suo affetto. 
<< Deve essere un amante  della botanica >> penso Sherlock . Poi giro il foglietto :

"Ho notato   che ti stavi iniziando a dare da fare, se solo la smettessi di perdere tempo con gli ospedali ! Ah del resto sei sempre stato così lento "... Paparino si sta annoiando! "                             
                                                                                                                     
Sherlock impallidì , facendo cadere  il bigliettino sul tavolo. Aveva le mani che gli tremavano e anche il respiro divenne accelerato.  Le stesse parole di Moriarty! 
Ricordava perfetta,e te la scena : la piscina , John imbottito di esplosivo e ... Lui, Jim Moriarty. 

" Nessuno è mai risalito a me " affermò Jim divertito .
"Io l' ho fatto " replicò Sherlock .
"  Mh ci sei quasi riuscito " ribatte l' altro , con un sorrisetto sadico.
" Era un complimento  " affermò il consulente provocatorio.
" No non lo era ! " rispose irritato Jim.
" Si che lo era ! " lo incalzò.
" Si , okay , lo ora ! ... Ma ora basta flirtare , paladino si sta annoiandoo "

    ⁃    Sherlock ?! -
Sherlock apri di colpo gli occhi, uscendo dal suo palazzo mentale . 
    ⁃    Che è successo? Tutto bene ? - John lo stava guardando . Non si era accorto che fosse entrato .
    ⁃    Si sì tutto bene - taglio a corto Sherlock . 
Poi lo sguardo del dottore si  soffermò sul mazzo di fiori.
    ⁃    E questi fiori ?! Come diavolo fanno a stare qui?! ..  Tu non stavi  in casa e la signora Hudson non ci ha riferito nulla ... Chi li avrà lasciati qui ?!-  il medico non riusciva a capacitarsi. Ma lo sguardo nervoso di Sherlock lo illuminò . 
    ⁃    Ah ... - esclamo poi.
Era semplice ,  il mittente  era lo stesso che aveva lasciato la  rosa  in ospedale, ovviamente ! Certo , in ospedale l' accesso era più semplice , ma ora , come aveva fatto ad entrare nel' appartamento dell' amico ?! Senza che la signora Hudson lo sentisse o vedesse ?! Senza per giunta lasciare traccia del suo ingresso ?! Nessuna porta forzata , nessuna finestra rotta ... Nulla . 
    ⁃    Sherlock , io non capisco però - inizio John 
    ⁃    È dov'è la novità ?! - commento sarcastico il detective , guardando verso l' alto.
    ⁃    Ah ah divertente . Comunque non c' è nulla di rotto o di forzato , quindi , come hanno fatto ad entrare ? Un minimo indizio ci dovrà pur essere - continuo il dottore .
    ⁃    L' unica spiegazione è che avevano un doppione delle chiami di casa - affermò  il detective , con il suo tono di superiorità . - non credo che sappiano attraversare i muri , o sbaglio ?! - concluse poi con un mezzo sorriso .
    ⁃     ... E non sei minimamente preoccupato ?! - domando il dottore agitato .
    ⁃    Perché dovrei ? - rispose l' amico non curante. 
    ⁃     Ma come perché ?! Sherlock uno psicopatico che progetta la tua morte ha il doppione delle chiavi di casa tua , l ' hai capito ?! - disse il dottore , sbattendo un pugno sul tavolo . 
    ⁃    Bhe John se voleva uccidermi l' avrebbe già fatto, ricordi ? In ospedale? Ma sono ancora qui ! Il suo scopo non è quello di uccidermi , o ameno non per adesso  , non prima di essersi divertito un po' con me , non prima di aver fatto e concluso il suo gioco ! Queste sono le sue mosse , i suoi primi avvertimenti , ma il gioco vero e proprio , che riguarda solo me e lui , deve ancora iniziare. Quindi per il momento non c' è nulla di cui preoccuparsi . - concluse il detective. 
    ⁃    Si , infatti , proprio nulla guarda ... Giusto , perché il gioco ancora deve iniziare - ribatté John con sorriso sarcastico . - Talvolta mi chiedo se sei uno psicopatico anche tu - urlo John , scuotendo la testa ,e abbassando lo sguardo. Fu allora che noto il bigliettino accanto al mazzo di fiori.
    ⁃    E questo cos' è? ..- disse John prendendolo. Inizio a leggerlo, osservato da sherlock , poi impallidì .
- Ma sono le stesse parole di Jim, Sherlock?! - esclamo meravigliato .
- Si, ovvio che sono le stesse parole di Moriarty - rispose seccamente il detective .
- Ma quindi ...- 
- ... Quindi chi sta conducendo il gioco conosce a memoria le mosse di Jim e sa come la pensava ! È furbo , oh si è furbissimo . Cerca di indirizzarmi  o svisrmi?!  Tenta in tutti i modi di nascondere la sua identità dietro la figura di Moriarty ?! Oppure è un semplice bluff ?! Vuole prendere tempo  -
- Possono essere degli indizi? - si intromise John .
- Anche ! È così fuorbo! Sta utilizzando quest ' arma a suo favore , sta utilizzando l' effetto che Jim ha su di me per intimidirmi , per rendermi più fragile ... Moriarty è sempre stato un mio punto debole  e lui questo lo saprà  . Oh certo che è furbo!  - disse Sherlock , portandosi le mani congiunge alle labbra e camminando nervosamente per  la stanza . A un certo punto si blocco e si giro verso la porta urlando : - Lestrade , smetti di origliare ed entra , per l' amor del cielo !- 
Un Lestrade agitato comparse sulla soglia di casa.
- Ciao Sherlcok , non ti chiedo nemmeno come facevi a sapere che ero io , te lo risparmio .. Ciao John -
- Salve Lestrade- ricambio il dottore - accomodati ..- ma le parole gli morirono delle labbra . Non era più casa sua . Non abitava più li , e non aveva più il diritto di invitare gente ad entrare in casa di Sherlock , anche se in questo caso si trattava della' ispettore . Lui non viveva più al 221B di Baker Street , ormai quella era solo casa di Sherlock, non più casa loro.
A Sherlock non sfuggì sule particolare e getto un ' occhiata nella direzione dell ' amico.
- Grazie John, ho proprio bisogno di un' attimo di pace- esclamo Lestrade dirigendosi verso il divano.
- Cos'è successo Gavin? - dormendo subito il detective .
- Greg!- rispose prontamente l' ispettore .
- Si , certo, quello che vuoi .- farfuglio Sherlock tra se . - Non mi hai risposto - continuo Sherlock . 
- Perché ? Non posso essere sui solo per sapere come stai?... Sei stato da poco dimesso , non posso essere semplicemente preoccupato per te?- rispose Lestrsde .
- NO ! Non sei qui solo per questo , altrimenti non saresti così agitato . Quindi ti ripeto la domanda : cosa è successo ?! - ribatté in modo deciso Sherlock.
- un suicidio ... - ammise scoraggiato l' ispettore .
- Ma? - lo incalzo il detective . Greg non rispose .
- ci deve essere per forza qualche altro particolare che dia un senso alla tua visita ! -
- Si .. C'è , un particolare ... - ammise , a bassa voce con lo sguardo basso.
- E cioè ?!?! - Sherlock stava davvero per perdere la pazienza.
- Un messaggio ... Un messaggio che penso sia per  te , Sherlock - concluse l' ispettore, ancora a sguardo basso. 
- Un messaggio per me?! ...- ripetè il detective con un sorrisetto malizioso sulle labbra . - Fantastico - esclamo gli si illuminarono gli occhi.
Era sempre così , quanto più complicato e perverso era il crimine , più Sherlock si eccitava e provava gusto nel risolverlo . 
- Di sicuro è opera di quell' uomo ! - affermo eccitato Sherlock.
    ⁃    Ora posso so andare? - chiese Lestrede.
    ⁃    - si ma io non vengo con la macchina della polizia - rispose Sherlock  uscendo dall' appartamento. 
Ed eccolo li , il consulente  investigativo che noi conosciamo , il sociopatico ioerattivo sempre pronto a scendere in campo.Chiunque era quell'uomo di sicuro ci  aveva offerto pane per i suoi denti . Anche John la pensava così.
- Scusate .. Ma quale uomo ?! - domando confuso l ' ispettore .
- Lasci perdere Greg, le spieghiamo tutto più tardi - rispose John , chiudendo la porta dell' appartamento. Sherlock era già volato fuori , in strada , con il suo cappotto e la sua sciarpa viola. 

La scena del crimine si trovava nei pressi del London Bridge  , sul bordo di una piscina .
A terra vi era un uomo in smoking nero  , in una pozza di sangue . Era morto con un colpo di pistola in bocca ed aveva ancora  l' arma  in mano. Più in là  su una parete la scritta " I O U " . Sherlock era evidentemente teso , anche lo tentava di nascondere , ma a John , che conosceva perfettamente l' amico, non sfuggì  questo particolare .Ma , del resto , come darlo  torto ?
Tutto di quello che avevano di fronte riportava a Moriarty, il suo incubo peggiore , il suo punto debole  : il luogo ,  il fatto che si fosse sparito in bocca , come Jim sul tetto dell' ospedale , lo smoking, il suo solito , e ... Il messaggio . I O U , te ne devo una . La promessa che Moriarty fece a Sherlock , prima che cominciasse tutto , prima di rovinargli l'immagine pubblica  , prima di suicidarsi ... Prima della finta morte di Sherlock .
Sherlock era immerso nei suoi pensieri, studiando il corpo, quando Lestrade lo interrogò : - Allora, che ne pensi ? -
    ⁃    Ah , ci mancava solo il geniaccio.. Su forza ci illumini con le tue formidabili deduzioni - esordi Dorovan , avvicinandosi ai tre uomini ,con tono un misto tra schermo e sfida.
Sherlock non si importo minimamente di lei e comincio :
    ⁃    Di certo anche voi di Scotland Yard , nonostante la vostra stupidità, avete capito che non si tratta di un suicidio. - poi si avvicinò al corpo - la pistola viene impugnata con la mano destra , quando è così palese che quest' uomo è mancino . Osservategli le mani   La destra è pulita , mentre la sinistra presenta macchie di inchiostro.  Quindi scriveva con quest'ultima . Poi,  il cellulare si trova nella tasca sinistra perché non è abituato a rispondere con la destra .
<< Il caso del banchiere cieco >> penso fra se .
    ⁃    Inoltre , questi segni e questi graffi sono il frutto di una colluttazione, ha cercato di porre resistenza . Non credo che poneva resistenza a se stesso ?! - pronuncio poi in tono sarcastico.
    ⁃    La pistola - Sherlock ls indicò - la stessa identica pistola che utilizzo Moriarty auel giorno .. Non vi sembra strano?  - l' aveva ancor si pressa nella mente.
    ⁃    E infine , a confermare definitivamente la tesi che si tratta di un omicidio , il messaggio per me , te ne devo una ..- concluse Sherlock , quasi sussurrando a se stesso le ultime parole.
Lestrade e Dorovan lo osservavano , ammutoliti.
- Ovvieme te , chiunque sia dietro a tutto questo , non aveva la più minima intenzione di farlo sembrare un suicidio , a giudicare dai troppo errori tralasciati .  Anche voi stupidi di Scotland Yard ci siete arrivati , senza offesa ... ma sopratutto a giudicare da quella - concluse indicando la scritta .
- Grazie per il complimento ... B-bhe tu hai qualche idea di chi sia stato il colpevole ? - domando intimorito il commissario .
- Non ne ho la più pallida idea , Gavin - esclamo Sherlock indifferente. - possiamo andare - aggiunse nei confronti di John.
Detto ciò , infilo le mani nel cappotto e si allontano dalla scena del crimine.
John saluto tutti co un cenno di capo , abbozzando un mezzo sorriso , e segui l' amico , cercando di mantenere il passo .
- Fame? Conosco un locale qui vicino dove cucinano un' accettabile fish e chips - esclamo improvvisamente Sherlock girandosi nei confronti del dottore , con un largo sorriso .
- Mi farebbe piacere Sherlock ma non posso . Mery sta ancora a Baker Street , con la signora Hudson e sicuramente starà  in pensiero . Siamo scappati via senza dare spiegazioni, senza neanche salutare .  Prima ha chiamato ma non l' ho potuta rispondere - rispose John.
Sherlock non rispose semplicemente fermo un taxi che stava passando.

Durante il tragitto Sherlock resto in silenzio, con le mani congiunte sotto il mento . Era immerso nel suo palazzo mentale . Camminava lentamente per i corridoi.
Aveva così tante cose a cui pensare . Doveva capire assolutamente chi si nascondeva dietro tutto quello , perché c'è l' aveva così tanto con lui, cosa c' entravano  John e Mery ... 
- Sherlock , a cosa pensi? - si intromise John , interrompendo il  flusso dei suoi pensieri.
- Nulla di importante - rispose il detective, continuando a guardare fuori.
- ... Sei preoccupato ? Sherlock , lo sai  che se c'è qualcosa che non va puoi parlare con me - 
Sherlock lo guardo , sorride e torno a fissare  la strada . Aveva bisogno di qualcosa che lo aiutasse a pensare , qualcosa che lui conosceva bene .
- Sherlock. Davvero, cosa ti tormenta ? ... L' idea di essere non sapere chi sta architettando tutto questo ? Di poter essere in pericolo .. - 
- Siamo tutti in pericolo , John! - lo corresse Sherlock , interrompendolo, quasi urlando.
- Si è vero , ma riusciremo a scoprire chi sia questo pazzo , riusciremo ad affrontare questa situazione e a risolverla , insieme , come sempre ! Io e te contro i resto del mondo, ricordi ? - esclamo il dottore fiducioso , con un largo sorriso sulle labbra.
Come voleva che fosse così semplice , come voleva che bastassero solo quelle semplice parole per risolvere la situazione , come voleva che quel semplice incoraggiamento lo liberasse dai suoi pensieri ... Ma non era così .
Sherlock sapeva bene che non sarebbe stato così facile, non quella volta . Perché quell ' uomo conosceva i suoi punti deboli, John , i suoi amici , e Moriarty , e ci stava facendo leva .
Poi ... Poi non erano più solo lui e John contro il resto del mondo . John aveva Mery e ,fra un poco , anche una piccola bimba da accudire . E a lui chi rimaneva ..? Nessuno . Rimaneva solo con le sue paure, con i suoi incubi ... 
Certo John sarebbe stato sempre pronto a soccorrerlo , l' aveva promesso , e lui, a differenza sua , manteneva le promesse . Ma non sarebbe stato più come un tempo , sarebbe stato tutto  diverso. In quel che modo si doveva abituare a quella nuova situazione  , che gli piacesse o meno . Mery di certo non gli dispiaceva  , per carità , era la donna perfetta per John; bella, intelligente ( non quanto lui ovvio ) e furba. Però sentiva che gli stava  rubando  qualcosa che un tempo credeva gli appartenesse , gli stava rubando la parte buona di lui ... Gli stava rubando il suo migliore amico , l' unico di cui si poteva fidare .  Certe volte si sentiva come un bambino , che aveva bisogno della presenza del padre . E auel padre era John .
Però poteva anche sbagliarsi , perché John in fin dei conti era sempre stato lì quando aveva bisogno di aiuto a soccorrerlo, e anche Mery. Lei non  ostacolava  minimamente il marito , anzi, lo incoraggiava . Questo lo doveva ammettere . Quindi perché si stava preoccupando ?! Si stava sicuramente sbagliando ! Sarebbe stato tutto come un tempo , no?! Lui è il suo migliore amico insieme a risolvere i casi e a dare la caccia si folli criminali che minacciavano Londra ! Sì , starebbe stato proprio così ! ..O almeno Sherlock sperava che così fosse. 

Intanto che Il detective  era  ancora  completamente assorto nei suoi pensieri, il taxi raggiunse la destinazione . Appena fermi , come suo solito, si precipitò fuori  , dirigendosi verso la porta d'ingresso , lasciando John a pagare l' autista.
Una volta che anche John entrò in casa , Mery si gettò tra le braccia del marito.
    ⁃    Oh John ! Mi hai fatto davvero preoccupare , ma dove eravate finiti ? - disse sciogliendosi dall' abbraccio e guardando confusa i due uomini.
    ⁃    Cara , c' è stato un omicidio e ci hanno chiamato . - inizio il marito .
    ⁃    Lestrade è stato qui , l' avrai sentito sicuramente ... Ha la delicatezza di un elefante quell'uomo ! - si intromise Sherlock bpgettsndo fli occhi al cielo .
A Mery scappo una risata : - Ah Sherlock se non ci fossi tu! Va bene dottor Watson , lei mi spiegherà tutto dopo , per strada . Sono davvero stanca e ho p bisogno di un po di riposo - disse con un sorriso . 
    ⁃    Va bene signora Watson , la riporterò subito a casa ! -   
    ⁃    << che idioti >>  penso Sherlock , divertito e seccato da sulla scenetta.
    ⁃    Il tempo di accompagnare Sherlock sopra . Tu puoi iniziare anche sd uscire , tanto arrivo subito - concluse il marito dandole un bacio sulla guancia .
    ⁃    Ma io non h ...- tento di dire l' investigatore ma John lo spinse su per le scale e gli disse di fare silenzio .
    ⁃    John , scusami, un ultima cosa! Sai oggi , la bambina , ha scalciato parecchio -disse Mery accarezzandosi la pancia .
. D-Davvero ?- a John gli si illuminarono gli occhi e un sorriso ebete gli apparse sulle labbra , mentre guardava la moglie .
<< che idiota ! >>   Confermo mentalmente il detective , divertito. 
Ma  in fondo anche lui era felice per  l' amico; quella bambina , così piccola , avrebbe portato con se un mare di cambiamenti . Sherlock si fermò davanti la porta d' ingresso, indugiando sulla maniglia .
    ⁃    Hey, ti senti bene ?- si preoccupò John.
    ⁃    Si sì sto bene . Ti volevo solo dire che ...  questa rimarrà sempre casa tua , nonostante tu non abiti più qui , John -  disse tutto d' un fiato , continuando ancora  a guardare la porta.
John rimase sorpreso e felice delle parole dell' amico . Sherlock non era proprio il tipo da compiere azioni gentili né tanto meno da dire cose affettuose. Ma lo voleva bene , e quella ne era una delle tante , strane , dimostrazioni . Sapeva quanto aveva faticato per pronunciare quelle semplici parole .
    ⁃    Grazie Sherlock - rispose sorridendo il dottore .
Sherlock apri la porta di ingresso e noto una busta su un mobiletto lì accanto.
<> Si ricordò .
    ⁃    C ' e ne eravamo totalmente dimenticati - disse a John indicandola .
    ⁃    Giusto , la lettera che portò la signora Hudson! - rispose il medico .
Sherlock la prese e la inizio a studiare . Anche John si avvicinò .
Aveva un timbro familiare , rosso , con uno stemma  , ricordava tanto quello utilizzato da....
    ⁃    Moriarty!- esclamarono entrambi contemporaneamente.
Poi Sherlock la apri e Lesse il contenuto : 

"Tutte le favole che si rispettino hanno bisogno di un buon cattivo ... E tu ne eri rimasto senza !" 


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve s tutti! Rieccomi qui con un nuovo capitolo ! Mi è venuto bello lungo aha ma , personalmente , s me piacciono i capitoli lunghi e poi c' erano tante cose da scrivere .
Bhe questo personaggio misterioso ancora non si mostra apertamente, ma sta inviando un sacco di messaggi a Sherlock . Vuole a tutti i costi la sua attenzione e di certo non lo vuole lasciare in pace ! Inoltre sta facendo chiaro riferimento a Moriarty , celandosi dietro di lui. Di sicuro perché sa che effetto ha Jim su Sherlock . Chissà se di sta solo divertendo un  po con  Il nostro detective  o il suo scopo è quello di intimorirlo ? Bhe per me sicuramente il secondo. Di certo non si potrà nascondere ancora per molto ! ;) ( sappiamo d'oro che ama spedire regali floreali )
Voglio sempre ringraziare a chi legge sempre gentilmente le mie storie, a chi le commenta e a chi mi fa sapere cosa ne pensa !! :D
Sono davvero felice che condividete le mie idee e la storia sia di vostro gradimento , non me lo aspettavo affatto ! Sono ci tetrissima .
Se volete lasciare un commento , qualunque esso sia , vi sono davvero grata .
Ringrazio di cuore a tutti e alla prossima :D  
DS

    •    Un piccolo anticipo sul prossimo capitolo :  un nuovo personaggio comparirà in scena , mescolando un po le carte in tavola .  

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Capitolo 5
*** Con il nastro rosa ***


Con il nastro rosa 


⁃ Beh allora che novità mi porti ? I fiori che abbiamo gentilmente spedito sono stati di gradimento al caro detective? - chiese , seduto su una poltrona, rivolto verso la grande vetrata , che dava sul panorama mozzafiato della zona del Tamigi .
Si vedeva il maestoso Big Bag, il fiume, il London eye scintillante di rosso e blu ,tutte le luci della strada e persino vari turisti che, nonostante la tarda ora, si intrattenevano li intorno .
Londra è sempre stata una bellissima città, ma di notte ha un altro fascino. Di notte cambia tutto , e la città di illumina di mille sfumature che la rendono ancora più meravigliosa, ma nello stesso tempo enigmatica. Come una donna pericolosa , vestita in abito da sera, bella e fatale . Si perché Londra è così , Londra nonostante il freddo gelido che ti penetra nelle ossa , nonostante il cielo che sembri non voglia mai mostrare il suo azzurro acceso nascondendolo dietro le nuvole, nonostante il sole lasci sempre docilmente il posto alla pioggia , nonostante le tante diversità ... Ti entra nel cuore . E dopo esserci stato una volta , anche per poco, anche dopo averla vista di sfuggita , non puoi più levartela dalla mente , rimane lì impressa come una foto di cui non puoi più farne a meno. Perché Londra è Londra , e ti senti pervaso de sensazioni nuove che non conosci , e ti senti felice di girare per quelle strade , e ti senti un bambino correndo in mezzo al verde dei parchi, e ti senti minuscolo sotto all' imponenza del Big Bag, e ti senti meravigliato dai tanti negozi e dai mille colori che trovi a Piccadilly ,e ti senti eccitato all' idea di salire sul Lonfon eye , e ti senti stupefatto dalla vista meravigliosa della città sottostante che hai da lassù ... E ti senti nostalgico prima ancora che tutto finisca . Perché vorresti che non finisse mai.
⁃ Di sicuro è rimasto stupito - disse l' altro ridendo sadicamente e accomodandosi al di qua della scrivania, di fronte la poltrona del ' altro .
⁃ Perfetto allora - ribattè , con un sorriso beffardo. - ma avremo modo di stupirlo ancora di più - concluse . 
⁃ Guarda la , ancora gente che cammina li sotto - continuo - Ancora non sono stanchi di visitare . Guardali , tutti con le faccine felici , meravigliate , eccitiate ...non sono così amabili le persone comuni?! - poi scoppiò in una risata perversa .
⁃ Direi proprio di sì , così amabili ma così stupidi - rispose l altro.
⁃ Sono d'accordo . Semplici pedine che si lasciano muovere senza porre alcuna resistenza Facilmente rimpiazzati li - esclamo l' uomo guardando ancora fuori , - basta un niente, un soffio di vento , un qualcosa che gli porti via le loro certezze e subito crollano , vanno a tappeto , senza più rialzarsi ... Oh ma Sherlock non è così , Sherlock è diverso. A Sherlock piace giocare , ama il pericolo, il brivido della caccia , l'adrenalina che circola nel sangue , i casi sfavorevoli così che si possa gustare poi ancora più a fondo la vittoria . Sherlock è come me , crede che nessuno mai lo faccia crollare , che nessuno mai sia capace di batterlo , di anticipare le sue mosse , di insidiarlo nelle sue certezze . Ma lui ha commesso un errore , un grave errore, si è lasciato coinvolgere . È sempre stato così stupito e così emotivo , nonostante voglia a tutti i costi farsi passare per un sociopatico senza cuore . E invece ? Guardalo , così legato ai suoi amici, a Lestrade , a Mycroft e sopratutto così legato a quel dottore, John Watson ... Arrivando addirittura a mettere in scena una finta morte pur di proteggerli . Myc c'è lo ripeteva sempre , "Sherlock non farti coinvolgere , i sentimenti non sono un vantaggio" così diceva con quel suo odioso da chi sa sempre tutto e da chi fa sempre la cosa giusta . - fece una smorfia - ma Sherlock nonostante non lo ammetti si è lasciato coinvolgere e anche troppo , legandosi così tanto a persone comuni ! ... È questo sara il motivo per cui fallirà miseramente , per cui anche lui come tutti loro andranno a tappeto. E io sarò la causa della sua sconfitta ,della dura disfatta , del suo fallimento ad un gioco che è più grande di lui - concluse con un sorriso sinistro sulle labbra .
⁃ Scusa , ma ti ho interrotto , mi stavi aggiornando sulle novità . Vai procedi pure - disse poi agitando la mano.
⁃ Beh, penso proprio che avremo una nuova comparsa in scena , o come dici tu una nuova pedina in tavola. La piccola Watson sta per nascere , è solo questione di attimi - riferì l' altro . - Mery già sta in ospedale - .
⁃ Oh ma davvero ? Che splendida notizia ! Beh dobbiamo porgere le nostre felicitazioni alla famiglia del dottorino . Prepariamo un qualcosa di particolare, speciale , apposta per questa bella occasione - concluse ridendo istericamente , facendo girare la sedia e ritrovandosi faccia a faccia con il complice .
Sherlock stava suonando il violino, affacciato alla finestra , aveva bisogno di riflettere ma nello stesso tempo di rilassarsi un po . Erano ormai 3 giorni che non usciva dal suo appartamento né tanto meno aveva avuto notizie di John, il che era strano . Né una chiamata né un messaggio . Sparse per terra, come a tappezzare il pavimento, vi erano fascicoli e carte incentrate sulla rete criminalità di Moriarty e sul' ultimo omicidio compiuto . Sherlock non riusciva a togliersi da mente la scena del crimine è quella scritta insanguinata ... I O U. Smise di suonare di colpo , aveva bisogno di qualcosa di più forte , qualcosa che lo accompagnasse tra i corridoi del suo palazzo mentale ... Qualcosa che si trovava sotto il doppio fondo del primo cassetto della scrivania. Non era colpa sua ... Lui non volava , ma era il suo corpo che ne aveva bisogno. Era il suo corpo a chiedere , a volere che quella sostanza circolasse nelle sue vene . Ma lui la usava solo per i casi, solo perché lo aiutava a pensare , vero? Non era dipendente ! Non era dipendete ! ... Non era dipendente ... Giusto..? Lui non voleva deludere John ... Non voleva deludere l ' unico amico che aveva nella sua vita , l' unico che era sempre lí, a soccorrerlo ... Non voleva farlo soffrire ancora .. Ma ormai aveva già la boccetta con le pillole di cocaina concentrata al 7% . 
" lo stai abbandonando Sherlock ... " 
Il detective sgranò gli occhi , perché? Perché sentiva la voce di Moriarty nella sua testa? Perché ancora lo tormentava ?! Perché non riusciva a liberarsi da quell' ossessione ?! 
⁃ Stai zitto ! - urlò furioso, stringendo nel pugno la bottiglia di vetro . Poi la apri e si verso tre pillole in una mano. Ma il cellulare squillò ,interrompendolo , prima che potesse portarsele alla bocca . Si innervosì . Face cadere bruscamente il tutto sul tavolo e recupero il cellulare . Erano le tre di notte... Lestrade ?! 
⁃ Gavin?! Ma che discolo vuoi ?! Ma hai visto che ore sono?! - urlò fuorioso
⁃ Ciao anche a te , Sherlock , e si , anche per me è un piacere sentirti ! So perfettamente che ore sono , le tre di notte , non dirmi che stavo dormendo, ti prego , non ti crederei neanche se ti vedessi. - disse l'ispettore - vestiti e scendi , devi venire con me in ospedale . Sto sotto casa tua e cerca anche di darti una mossa - concluse poi.
⁃ In ospedale ?! .. È successo qualcosa a ...- chiese confuso ma Lestrade lo interruppe : 
⁃ No no , assolutamente , non è successo niente a nessuno , per fortuna. Mery ha rotto le acque , la piccola Watson sta per nascere . Sono già tutti in ospedale manchi solo tu! << Cosa ... La figlia di John sta per nascere?! >> 
Sherlock rimase molto confuso da tutte quella parole , e anche fortemente turbato . Ecco il motivo per cui non aveva avuto notizie di John , ecco perché non era passato neanche a salutarlo, né una chiamate né un messaggio ... Perché Mery stava per partorire . Stava per diventare padre . 
Rimase immobile con il telefono in mano , non sapeva cosa dire ...
⁃ Sherlock , sei ancora lì?! Tutto bene ?! - chiese Greg con voce preoccupata .
⁃ Si sì sto bene ...- rispose Sherlock come scosso da quelle parole . - Ma non posso venire , mi dispiace . -
⁃ Cosa significa che non puoi venire?! Stai scherzando , vero ?! - 
⁃ No ... Non sto scherzando . Non posso venire . È un momento speciale per John , che deve passare insieme alla sua famiglia ... Io sarei solo d' intralcio .- disse poi con voce tremante .
⁃ Razza di un idiota ! Ma ti senti?! Tu d' intralcio a John?! Certo che sei proprio un perfetto idiota, te l' ho ripeto ! John in questo memento sta vivendo uno dei momenti più belli delle due vita, e lo vuole vivere insieme alle persone più importanti per lui . Sei il suo migliore amico Sherlock ! Come puoi pensare che ci puoi essere d'intralcio ?! Come puoi pensare che non gradisca la tua presenza ?! Non puoi lasciarlo solo in questo momento così speciale! Tu sei una delle persone a cui tiene di più al mondo ! Perciò poche storie e scendi , ti aspetto in macchina . Idiota ! - concluse il detective , chiudendo la chiamata. 
Come poteva mai essere che una persona tanto brillante come Sherlock , fosse tanto incapace e stupido in certe occasioni. Aveva affrontato nemici pericolosi, era riuscito a cavarsela anche quando sembrava che non c 'erano più speranze , aveva scampato la morte più di una volta, aveva salvato persone , aveva sopportato torture terribili e violenze sia fisiche che psicologiche ... E poi di fronte alle cose più semplici diventava improvvisamente spaesato e non sapeva cosa fare , come comportarsi . Come quella volta che John gli chiese di fare da testimone . La cosa lo prese alla sprovvista , e una cosa tanto facile divenne uno degli ostacoli più difficile da superare . Si ricordava ancora quando gli mando il messaggio quel giorno : " Baker Street , subito " . Pensava chissà cosa era successo ! Rinuncio alla cattura di quei due bastardi criminali , smobilito l' intera squadra di polizia , persino gli aerei ! È una volta arrivato lì che trovo ? Sherlock seduto vicino alla scrivania , con un espressione seria in volto e un libro tra le mani ... Tutta quell' emergenza perché non sapeva come fare il testimone ! Era davvero disperso , per arrivare persino a comprarsi un manuale ! 
Lestrade si ritrovò a sorridere nella sua macchina , riportando alla mente quella scena.
⁃ Ah Sherlock Sherlock , quando imparerai che la vita non è fatta solo di crimini e di pericoli ? ... - disse fra se . 
Sherlock rimase come pietrificato col telefono in mano, nonostante Lestrade aveva chiuso la telefonata da un po' . Era turbato ! E non riusciva a nasconderlo .
Non voleva andare in ospedale , non voleva stare in mezzo a tutta quella gente , in mezzo a tanta felicita , non voleva interrompere il suo lavoro ... E sopratutto non doveva lasciarsi coinvolgere !
Ma non poteva restare lì , non poteva mancare in quel giorno speciale e lasciare John solo , doveva stargli accanto e condividere la sua gioia ... O almeno tentarci ... O fingere . Era il suo migliore amico ! È questo che fanno gli amici , stanno insieme nei momenti brutti ma anche nei momenti belli , era la regola no? O forse era al contrario ... C' è nei momenti belli ma anche nei momenti brutti ...? Vabbe non importava .
Lui era il suo migliore amico e doveva andare ! Se voleva o meno !
Poi per John , Sherlock avrebbe fatto questo e altro . Aveva inscenato la sua finta morte per proteggerlo ! ... e ora non andava da lui ?! Inoltre il dottore era sempre stato presente per lui , nonostante non abitassero più nella stessa casa , nonostante il matrimonio , nonostante Mery . Ogni volta , ogni santissima volta che lui ne aveva bisogno , John c' era , e c' era anche quando non c' era urgenza , solo per fargli compagnia ! Gli è sempre stato accanto , nonostante i mille pericoli da affrontare , nonostante i nemici che progettavano la loro morte , nonostante le sue mille promesse infrante , nonostante le delusioni che ci aveva procurato ... Lui non l' aveva mai abbandonato . E di certo , Sherlock , non l' avrebbe mai abbandonato neanche lui ! 
Quindi si doveva cambiare e andare in ospedale , per restare accanto all' amico , per fargli capire che anche lui c'era e ci sarebbe sempre stato al affianco al dottore , anche se quella nuova situazione lo agitava parecchio , perché non sapeva proprio come comportarsi . Odiava i bambini ! Esseri così piccoli ma anche così seccanti ! Avevano isogono di mille cure di mille attenzioni , portavano via un sacco di tempo ! Chissà se John avesse avuto più alcuni momenti da dedicare a lui , da dedicare ai crimini che risolvevano insieme ... In fin dei conti , anche Sherlock era un bambino , nel corpo di un adulto , che aveva bisogno di attenzioni , e non se ne rendeva conto.
⁃ Alla guerra Di nuovo - pronunciò s se stesso guardandosi alla specchio .
Poi prese cappotto e sciarpa e si diresse verso l' auto di Lestrade.
Arrivati al Barts , trovarono John seduto in sala d'attesa , che si agitava nervosamente affiancato da Molly. Appena vide Sherlock da lontano , si alzò e gli andò incontro sorridendo.
⁃ Sherlock ! Finalmente , pensavo non arrivassi più !- disse abbracciandolo . Il detective sorrise leggermente. - Mery e dentro . Hanno proceduto con il parto cesareo, l'hanno ritenuta la scelta migliore, in quanto la bambina non era posizionata in una buona posizione . Ma penso che ormai è questioni di minuti - concluse il dottore. Aveva gli occhi che gli brillavano e il sorriso emana felicità e gioia allo stato puro .
⁃ Va benissimo , allora aspettiamo - riuscì a dire Sherlock , poi si diresse verso le sedie che circondavano il perimetro della stanza . 
⁃ Ciao Sherlock .. - lo salutò la patologa.
⁃ Molly - ricambio il detective .
Dopo circa un ora , John era decisamente irrequieto , camminava aventi e indietro per la stanza , agitando nervosamente le mani . Sherlock non sapeva cosa dire per tranquillizzarlo , così andò al distributore e gli prese un tè.
⁃ grazie Sherlock non dovevi - disse John bevendo - e grazie anche di essere qui, So quant'è difficile per te. Apprezzo molto il tuo sforzo - continuo poi.
⁃ Non devi ringraziarmi e questo che fanno gli amici , no? Si soccorrono a vicenda. Non si abbandonano mai. Io sarò sempre qui per te. - rispose Sherlock e i due si scambiarono un sorriso.
In quel momento uscì dalla sala operatoria un medico e John corse da lui, imitato da Lestrade e da Molly. Sherlock invece si tenne a distanza , osservando da lontano.
⁃ Caro dottor Watson le porgo i miei più sentiti auguri! È diventato padre di una splendida bambina . È in perfetta forma ! Anche la mamma sta benissimo , il parto non ha avuto complicanze . Penso che tra un po' di tempo si svegli , e poi la riporteremo in camera appena possibile - concluse il medico con un sorriso 
Sarebbe impossibile descrivere con una sola parola le emozioni che in quel momento attraversavano John . Felicità , sollievo, gioia , amore ... I suoi occhi brillavano di una luce nuova , intensa, che ti travolgeva . 
⁃ Grazie dottore ! ..- riuscì a dire tanto era confuso dalla felicità . Aveva le lacrime agli occhi.
⁃ La vuole vedere ? È già bella e pulita , nella sua culla. La può portare lei poi dalla madre - ridere il medico con un sorriso.
⁃ Certo ! - risponde il dottore .
⁃ Allora mi segua - 
John pero esitò un attimo . Non volava andare da solo , voleva qualcuno al suo fianco, qualcuno di speciale che ci era stato sempre . Si voltò verso Sherlock e lo guardò. 
Sherlock dal canto suo aveva già intuito le intenzioni dell' amico e si sentì invaso dalla paura.
<< Non chiedermelo , non chiedermelo , non chiedermelo!>> ripeteva in mente come una supplica mentre distoglieva lo sguardo e si dirigeva verso i distributori. Aveva bisogno di un caffè assolutamente. 
⁃ Sherlock ! - lo chiamo John bloccandolo . 
⁃ << Dannazione ! >> era già così difficile restare lì , in mezzo a tutta quella gioia . Era uno sforzo enorme , e non c 'era neanche nulla di eccitante in tutto quello , come in un omicidio o in una situazione pericolosa ! 
" Hai paura ?! " la voce ironica di .Moriarty gli rimbombo nella testa .
<< Ho detto di uscire dalla mia vita ! >> Sherlock chiuse gli occhi e scosse leggermente la testa per cercare di libersrsi , almeno momentaneamente , da quella dannata ossessione .
Poi si girò verso l' amico , sfoderando uno dei migliori sorrisi che sapesse fare , senza sentimento . 
⁃ Non è che ... Sì insomma ... vuoi venire con me..? Mi vorresti fare compagnia ..?- chiese il medico con un mezzo sorriso .
No , ovvio che non lo voleva ! Non voleva essere neanche lì per la verità , voleva restare a casa , lontano da tutto quello , lontano da una situazione che lo metteva in difficoltà ! Perché odiava non sapere come comportarsi , si sentiva vulnerabile .
⁃ Certo John - menti , senza far trasparire neanche un briciolo della lotta interna che stava conducendo.
⁃ Grazie - disse , annuendo felice di scuola risposta , felice che il suo migliore amico era lì per lui. E apprezzava , e come se apprezzava , il suo grande sforzo . Perché lui sapeva che per Sherlock era una sfida da affrontare , una situazione insolita . 
⁃ Poi si avvio insieme al medico , seguito dal' amico.
Era davvero piccola , e anche un po bruttina , doveva ammetterlo ... Strana ! Era un po arrossata , e dormiva beatamente nella sua culla , con il braccialetto che la identificava . Si distingueva dagli altri neonati grazie al velo di capelli biondi che le ricorreva la testa , come quelli di John e Mery . 
John alla vista della sua bambina non si trattene più e pianse. Lacrime di gioia gli rigavano il volto , mentre sorrideva e la guardava .
⁃ Guarda Sherlock , lo avresti mai immaginato ? Io padre?! ... Che dono meraviglioso ! - disse , con voce rotta . Poi si asciugò gli occhi e si avvicinò ancor di più alla culla . Appena John la prese fra le braccia , si mosse aprendo gli occhi , svelando il loro blu intenso . Aveva gli occhi di John , osservò il detective.
Guardando l 'amico con in braccio la figlia, anche lui fu pervaso da un senso di felicità . Era una bella immagine , strana ma bella .
⁃ Sherlock , volevo che tu fossi il primo a conoscere il nome di mia figlia ..- disse poi John - ti presento la piccola Sherly Will Watson - annunciò il medico con un sorriso sgargiante . - abbiamo deciso di chiamarla così in tuo onore -
Cosa ? Aveva sentito bene ?! ... Sherly Will Watson ... L' avevano chiamata così ... in suo onore ?! ... Era uno scherzo, vero ?!
Sherlock era paralizzato , completamente incapace di parlare o di muoversi . Osservava solo l' amico con occhi sgranati . Già non si aspettava di essere il migliore amico di nessuno .. Ma questa poi ? Chiamare una bambina con suo nome , al femminile ovviamente, in suo onore ... Era così , così ... Fantastico . Sorprendente . Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere . In fondo , in fondo , era felice , anche se non si vedeva minimamente.
⁃ Sherlock mi stai preoccupando ... Devo chiamare un' infermiera ?! - disse John vedendo che l' amico non muoveva neanche un singolo muscolo . Ma respirava almeno?! 
⁃ Sherlock ?! Per l ' amor del cielo ! - esclamo in tono leggermente più alto . Non poteva urlare , sopratutto se circondato da neonati e con sua figlia in braccio .
⁃ S- sherly Will Watson ... In mio onore? ..- riuscì a farfugliare , confuso.
⁃ Si , è così . Mi sono informato e Sherlock non è un nome femminile - disse divertito il dottore - ma Sherly si avvicina parecchio - concluse poi con un gran sorriso.
⁃ G-grazie ..- Sherlock non sapeva cosa dire , troppo sorpreso da tutte quelle novità. Così fu il dottore a prendere parola .
⁃ La vuoi tenere in braccio ? - chiese timidamente . 
Non lo stava chiedendo per davvero ?! Era impazzito ?! Sherlock lo guardò in modo strano .
⁃ Io penso ... Non ne sono capace - disse poi il detective . Non riusciva ad articolare bene le parole.
⁃ Ma smarrita ! Giuro che è più semplice temere lei fra le braccia che inseguire un criminsle per le vie di Londra - scherzo John - ti faccio vedere io - disse poi avvicinandosi all' amico.
Sherlock istintivamente indietreggiò di quel che passo , ma John non si scoraggiò.
Gli sistemo la bambina tra le braccia , posizionandola bene in modo da non farla cadere , poi si allontanò e ammiro divertito la scena .
⁃ Ecco a voi il grande Sherlock Holmes impacciato con una piccola neonata tra le braccia ! Ci vorrebbe una macchina fotografica ! Che scena memorabile ! - disse ridendo .
Ma perché doveva sottostare a tutto sullo ?! Perché John non faceva silenzio ?! Butto gli occhi al cielo scopriranno pesantemente . Però era divertito . 
Sherlock si meravigliò di quanto la bambina fosse morbida al contatto , sembrava fatta di ovatta ! Inoltre emanava un profumo che lui non aveva mai sentito prima , eppure ne conosceva una vasta gamma ... Era davvero delizioso .
Sherly aprì nuovamente gli occhi , e fisso quelli cristallini del detective, facendo una smorfia con la bocca.
⁃ Hai visto Sherlock ?! Le piaci! Ha sorriso - esclamo John .
⁃ È pazza di me - scherzo il detective .
Non doveva lasciarsi coinvolgere , non doveva lasciarsi coinvolgere , non doveva ... Ma ormai era inutile ... Quell' essere deforme aveva già fatto breccia nel suo cuore con un solo sguardo , e sentiva già di doverla proteggere .
Quando Mery aprì gli occhi , la mattina successiva, la prima immagine che vide, fu il marito con la sua figlioletta in mano. 
⁃ John ... Sherly! - esclamo , scoppiando s piangere per la commozione. 
La stanza era già piena di regali e fiori . La sorella di John aveva inviato un paio di completini con un bel mazzo di fiori e persino Mycroft aveva inviato un messaggio di auguri , meravigliando tutti. 
Sherlock era ancora lì . Aveva passato tutta la notte al fianco dell' amico e della piccola Sherly . Quando Mery si risveglio , decise che era il momento di lasciare un po John solo con la sua famiglia , nonostante le proteste del dottore.
A un certo punto però furono interrotti dall' entrata di Lestrade , che aveva in mano una pacchetto nera con un nastro rosa .
⁃ Scusatemi ragazzi , cole o solo sapere come stava Mery e riferirvi di avere trovato questo qui fuori la porta ... - disse indicandolo .
Sherlock si agito solo alla vista di quello strano regalo , possibile che era lui ?! Il nero era il suo riconoscimento ... No si stava sbagliando , sicuramente. 
⁃ Ma figurati Greg , vieni entra non restare lì ! Mery sta bene , per fortuna . Ah grazie mille - disse avvicinandosi all' uomo e prendendo il pacchetto .
Mery osservava la scena seduta sul letto sorridente con la figlia in braccio .
John aprì il regalo e impallidì di colpo , bloccandosi .
⁃ Caro? ... Ti senti bene ?- chiese Mery preoccupata ma John non rispondeva .
Sherlock allora si avvicinó all'amico e gli prese la busta da mano , mostrandone il contenuto. Poi ci fu il silenzio ... 
Un peluche a forma di orsacchiotto , vestito da pirata , con tanto di capello , benda e spada ... Sgozzato e completamente ricoperto dal sangue . Accompagnato dal solito bigliettino .
" Tantissimi auguri alla famiglia Watson per la nuova nascita . Spero che vivrà una felice esistenza " 
Mery strinse ancora di più a se la piccola Sherly , Lestrade sgranò gli occhi , John si andò a sedere poggiandosi la testa fra le mani , iniziando a sudare freddo mentre Sherlock accartocciò il foglietto in un pugno e lo gettò lontano , mentre fissava come ipnotizzato l' orsacchiotto - pirata. 


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti voi ! Buona sera . Sembrava proprio che questo capitolo non volesse finire più ! Avevo così tante cose da scrivere ... A un certo punto mi dovevo fermare però aha spero che comunque sia stato di vostro gradimento ! È stato un capitolo molto descrittivo , che ha messo in risalto il rapporto speciale fra i due amici . Sherlock farebbe di tutto per John anche di controvoglia , anche contro la sua stessa natura. Alla fine ci tiene molto a lui , e ci tiene anche alla piccola .watson ! Sherly l' ha già conquistato iL suo cuore con un solo guardò ! 
Bhe per la parte iniziale mi sono ispirata alla mia esperienza personale. Ho descritto tutto quello che ho provato quando sono stata a Londra. Davvero, ne sono rimasta meravigliata , è una città bellissima , sia incantevole che ipnotica . Scusatemi se mi sono dilungata ma ho espresso tutto quello che avevo dentro, tutte le emozioni che mi hanno travolta , cercando di comunicarvele e farle provare anche a voi attraverso le mie parole . 
Ho voluto dare un nome alla bambina che si legasse a quello si Sherlock , per io ho scelto Sherly Will Watson , che mostrasse appunto il bene immenso che John prova nei confronti del suo migliore amico .
Ovviamente il nostro personaggio misterioso poteva mai perdere l' occasione di spedire un pensierino alla piccola Sherly? Ma certo che no! 
Anche lei ora è in pericolo , come tutti loro , e Sherlock e il solo che li può salvare .
Grazie sempre a chi mi segue , grazie a chi legge la mia storia e grazie a chi lascia un commento, sono sempre felice di leggere che ne pensate ! Sono grata a tutti voi !
Alla prossima , un bacio ! 😄
DS

• Un piccolo anticipo : è giunto il momento , le carte si scoprono , niente più segreti , si scende in campo. Sherlock sarà all' altezza di questo gioco ora che c' è anche la piccola Sherly da proteggere ?

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Capitolo 6
*** Ghosts ***


Ghosts


" Sherlock ,smettila , ora basta ! Non vedi che sto studiando ?! Ti sembra il caso di disturbarmi e farmi perdere tempo con queste sciocchezze o di corrermi tutto intorno urlando come un pazzo?! " 
" ma Mycroft ... Io voglio giocare ai pirati ... " la voce del bambino era profondamente delusa.
" E ora non è il momento ! " rispose il fratello severamente. Facendo intendere che la conversazione era chiusa .
" .... NON È MAI IL MOMENTO !" Urlò Sherlock con le lacrime agli occhi , gettando lo spadino e il cappello per terra . Sherrinford dal canto suo , assisteva da lontano , compiaciuto da quella scena. 

Sherlock era un bambino allegro e vivace ,con una spropositata passione per i pirati. 
" Mycroft , sai , io da grande sarò il più grande dei pirati ! Sarò al comando di una nave enorme e tutto il mondo mi conoscerà e tremerà solo a sentire il mio nome ! Il temibile capitano sherlock !" Ripeteva sempre , in piedi sul tavolo ,agitando la sua spadina. 
" Sherlock non esistono i pirati come quelli che vedi nei film . Non esistono tesori nascosti , isole ignote o mappe antiche . È solo finzione " rispondeva il sempre razionale Mycrofr.
" Non è vero ! Dici solo bugie ! I pirati esistono e anche io lo sarò ! " rispondeva imbronciato il bambino. " Giochiamo insieme ? Tu sei il mio nemico , il corsaro Mycrofr , e io devo configgerti ! " diceva poi con gli occhi che brillavano . 
" Non posso lo sai , ho un esame . Chiedi a Sherrinford ." Era la risposta . " io alla tua età ero già responsabile e maturo , non perdevo tempo con i giochi. Ma da chi hai preso ?!" 
Concluse Mycrofr con  sguardo brusco, alzandosi dal divano e dirigendosi verso camera sua, osservato in silenzio dal bambino .

Sherlock oltre ad assere un bambino aperto , era anche estremamente  sensibile , a differenza dei suoi fratelli . Era molto emotivo e aveva bisogno sempre di attenzioni . Ma era anche molto perspicace e intuitivo , in un modo sorprendente per la sua età .
Non aveva amici. A scuola era sempre preso di mira dai suoi compagni di classe per via della sua elevata intelligenza. 
Lo chiamavano strambo e lo prendevano continuamente in giro, arrivando molte volte a farlo del male .
Capitava molto , troppo, spesso che Sherlock tornava a casa con lividi e graffi oppure com gli occhi gonfi di lacrime . Ma non avrebbe mai permesso di farsi vedere debole , mai, sopratutto davanti a suo fratello maggiore.
" Sherlock , che è successo questa volta ?" Chiese Mycrofr osservandolo attentamente dalla sua poltrona entrare in casa . Aveva difficoltà a muovere un braccio , e una grande sbucciatura sul ginocchio, a parte i consueti lividi. Inoltre mancava qualcosa... Il suo pupazzetto a forma di pirata ! 
" ... N- niente Mycrofr ... Sono caduto ... E mi sono fatto male ... Tutto qui .." spiegò il bambino con voce tremante e con lo sguardo basso.
" Mmm , e quel pupazzo di stoffa che porti sempre con te? Dove 'è? " continuò Mycroft , avvicinandosi di più al fratello .
" Quello ...emh " Sherlock era palesemente agitato ." Ah si  , sì è rotto quando sono caduto ... E l 'ho buttato ... Si è andata così " iniziò a sudare . 
Inoltre ci faceva molto male il braccio tanto che era costretto a mantenerselo con l'altro , e anche il ginocchio lanciava fitte di dolore. Il sangue ancora non cessava ad uscire . Questa volta avevano davvero esagerato ! 
" Sherlock basta mentire , credi che sono così stupido ?! Credi che non sappia che sono stati quegli idioti dei tuoi compagni ?! " esclamo arrabbiato  il maggiore , prendendo fra le dita il mento di Sherlock e alzandogli il viso . Era rigato dalle lacrime . Mycroft rimase turbato. Piangeva per quegli stupidi  ?! Sherlock non rispondeva .
" Sherl ..." Provo di nuovo Mycroft.
" Si ! Si ! Sono stati loro ! " esplose il bimbo , piangendo disperatamente . " Ma non è colpa loro ! È colpa mia! Mia! È solo mia! " singhiozzava " perché io sono lo strano , perché io sono lo stambo , sono io il diverso , non loro ! Per questo è colpa mia , perché io non sono normale ! Io vorrei tanto essere come loro ... Secondo te, Mycroft,  c'è qualcosa che non va in me ?! " Urlò fra le lacrime, con i pugni stretti .
Mycroft era sempre stato un tipo calmo , razionale, non si era mai lasciato andare . Non aveva mai ceduto alle sue emozioni .  Ma in quel momento la sua mente non riusciva a pensare lucidamente ... Così alzò un braccio e stampo uno schiaffo sulla guancia bagnata di Sherlock . 
Il bambino smise di piangere e punto gli occhi chiari su quello del fratello , così simili ai suoi , stupito da quel gesto improvviso . 
" Sherlock non ti azzardare mai più , mai , di dire che sei tu il problema ! Di dire che sei tu quello diverso o strambo ! Sono loro degli idioti Sherlock , lo vuoi capire ?! Sono loro il problema no tu! Loro non hanno neanche un briciolo della tua intelligenza ! È vero sei diverso , ma lo sai il perché ? Perché sei speciale ! Sei il bambino più speciale che io conosca ! Loro sono solo invidiosi delle tue capacità , del fatto che tu riesca sempre in tutto , della tua perspicacia , della tua intelligenza ! E per questo che ti fanno questo! Perché si vogliono sentire più forti , visto che non valgono niente! Ma resteranno dei poveri idioti , dei perfetti rammolliti , che non faranno nulla di buono nella vita . Dei falliti ! Invece tu , Sherlock , guardati . Guarda quanta conoscenza hai a solo sette anni ! Guarda di quante cose sei capace ! Guarda quante doti hai! " urlò Mycroft. Anche lui aveva gli occhi lucidi . " Perciò non voglio che tu non dica mai più queste sciocchezze e non voglio che mai più tu pianga! Mai ! Intesi ? I sentimenti non sono un vantaggio Sherlock!n " concluse poi , calmandosi . Si rese conto solo allora che era inginocchiato , all' altezza di Sherlock e aveva le mani sulle sue spalle .
Il piccolo lo guardava con quegli occhioni che sembravano di vetro spalancati , ancora inumiditi , stupito da quel suo comportamento .
" S-si Mycroft... Te lo prometto " riuscì a dire . 
Mycroft si rialzò e si passò le mani sui pantaloni per risistemarli . Non avrebbe mai più permesso che suo fratello veniva trattato in questo modo , non avrebbe mai più permesso che Sherlock potesse piangere, non avrebbe mai più permesso che veniva alzato un solo dito su di lui . Lo avrebbe protetto da tutto e da tutti , quel momento fino alla fine della sua vita. Suo fratello sarebbe stato al sicuro . Perché aveva lui alle sue spalle , e avrebbe sacrificato ogni cosa , ogni singola cosa, anche la sua stessa esistenza , se ne era necessario , pur di proteggerlo , pur di vederlo felice . Era una promessa , una sfida con se stesso . 
" E ora andiamo , ti va un gelato ? O vuoi giocare ai ..." Ma mentre parlava,n Sherlock , improvvisamente, lo cinse con le sue braccia esili , stringendolo in un abbraccio che , sta volta ,  rimase Mycroft stupito . Si irrigidì e iniziò a guardarsi intorno , poi ,dopo un po' , cinse anche lui il fratellino , ricambiando goffamente quell' abbraccio . Sul viso di Sherlock si apri un sorriso enorme di felicità .

Sherrinford stava scendendo dal piano di sopra. Quando li vede , si blocco , sentendo la rabbia che iniziava a prendere il controllo di lui . Cosa aveva sherlock di speciale ?! Perché le attenzioni di Mycrofr erano sempre rivolte verso quell'essere ?! Perché a lui no ?! Anche lui aveva bisogno dell' affetto del fratello , ma a lui era negato , perché ?!
' Sei grande Sherrinford , quindi comportati come tale ' erano queste le parole che Mycrofr gli ripeta e sempre , ogni volta che aveva bisogno di aiuto, ogni volta che c'era qualcosa che non andava . Mentre tutte le sante  volte che succedeva qualcosa a Sherlock , anche la più banale , Mycrofr subito si prendeva cura di lui. Perché quel piccolo bastardo poteva contare sull' appoggio di Myc e lui no?! Sherrynford chiuse i pugni mentre guardava con odio il piccolo Sherlock . Era tutta colpa sua ! Era tutta colpa di quel nanetto ! Perché era nato ?! Rovinando così la sua famiglia e intromette dosi nel rapporto tra lui e Mycroft ?! Lo odiava , lo odiava ! Non poteva sparire dalla faccia della terra ?! 
Le cose prima della sua nascita andavano così bene ! 
Tra lui e Mycroft correvano due anni di distanza ma si capivano alla perfezione .
Erano uguali , entrambi così razionali , così distaccati , così superiori a tutti gli altri . Erano una forza insieme , una coppia vincente ! Nessuno mai li avrebbe separati , erano una cosa sola ! O almeno così credeva .
Poi l' annuncio di un nuovo fratellino , e già su questo Sherrynford non era d'accordo  , non bastavano solo loro due?! ... Poi la sua nascita , e tutta l' attenzione della famiglia era riversata su Sherlock ... Che disgusto . Ma sopratutto Mycroft si era profondamente innamorato di lui, del suo piccolo fratello,  del suo piccolo Sherlock , al primo  sguardo . Lo voleva far diventare un piccolo Mycroft ... Dimenticandosi  di lui.

Sherlock fin dalla nascita dava problemi . 
Non mangiava , era magrissimo. E Mycroft si era preso l' impegno di occuparsene lui, visto che era l'unico in grado a fargli mandare giù due bocconi . 
Non dormiva , piangeva una continuazione . E Mycroft passava le nottate affianco a lui , tentando di farlo calmare .
Ed ecco che Mycroft non aveva più tempo da dedicare a lui ... Ma aveva solo cinque anni! Anche lui era un bambino ! Anche lui aveva bisogno di attenzioni !  Anche lui aveva bisogno delle cure del suo fratello maggiore!  Così inizio a nascere l'odio che Sherrynford provava nei confronti del piccolo di casa , che divento ossessione fino a raggiungere la follia .
Anche ora che aveva sette anni era fastidioso . Non era come loro , come lui e Mycroft. Sherlock era così emotivo , così fragile ... Così fastidiosamente debole . E a lui,  Mycroft non diceva mai ' sei grande Sherlock , quindi comportati come tale ' . Mai . Anzi lo soccorreva , gli stava vicino , escogitata tutti i modo per proteggerlo . Proteggerlo degli altri e da se stesso .
Infatti gli raccomandava sempre di non farsi coinvolgere , di lasciare da parte i sentimenti , perché ' i sentimenti sono un difetto chimico del parte che perde , non te lo dimenticare mai Sherlock  ' . 
Tutto quello solo perché lui era Sherlock , lui era il più piccolo, lui era quello sensibile , lui era quello preso  di mira , lui era quello emotivo ... Lui era quello da proteggere! 
E invece di lui , di Sherrinford , chi si importava ? Chi se ne preoccupava ? Nessuno ... nessuno più dopo la nascita del " fratellino " . Se lo vedeva tutto lui . 
Lo voleva vedere soffrire ,lo voleva vedere a terra , lo voleva vedere fallito , lo voleva vedere piangere come in quel momento ... Voleva che neanche Mycroft fosse più in grado di salvarlo. Oh sì lui voleva tutto quello , e l' avrebbe ottenuto per mano sua , bastava solo giocare bene le sue carte.
Sherrinford non si controllò più , per via della rabbia che lo invase completamente. Così scese , senza pensarci , di getto  gli scalini , si avvicinò al fratellino e lo prese per le spalle, gettandolo a terra con violenza , strappandolo dalle braccia del maggiore.
" Tu! Tu! Tu! " inizio a urlargli contro " Si , hai ragione , lo sai? Perché sei tu il problema! Tu e solamente tu ! Perché quando sei nato sei stato un problema per me , per la famiglia , per tutti ! Fanno bene a chiamarti strambo perché lo sei ! Perché non sparisci ? Non hai amici , nessuno che ti vuole bene , che senso ha vivere ?! Ti odio , ti odio , ti odio ! " Continuava con gli occhi , dello stesso colore dei fratelli , iniettati di sangue.
Mycroft ci impiego una frazione di secondi per capire cosa stava succedendo , poi afferrò Sherrynford per il colletto , strattonandolo..
" Ma come ti permetti di parlare così s tuo fratello ?!" Urlò a sua volta Mycroft con tono ancora più alto. "Non scaricare il peso delle tue colpe sugli altri , Sherrinford! Ma ti senti ?! Che diavolo  ti ha fatto Sherlock per meritarsi tanto odio da parte tua?! Non ha mai fatto niente ! Anzi la sua unica colpa è quella  di volerti bene ! " Mycroft aveva il respiro accelerato e gli tremavano leggermente le mani e le gambe, ma doveva mantenere il controllo. Sapeva dell' antipatia che Sherrynford provava nei confronti di Sherlock, ma non ci aveva mai dato peso, aveva chiuso il caso come una semplice gelosia tra fratelli che sarebbe passata con il tempo. Ma in quel momento capì che si trattava di ben altro . Sherrynford odiava Sherlock , ed era  arrivato ad auguragli la morte ! Augurare la morte a un proprio fratello ... Neanche lui , così freddo  e distaccato , non sarebbe mai riuscito a fare una cosa del genere. Era una cosa orribile , che sconvolse profondamente  Mycroft. E la colpa era sua ... Doveva accorgersene prima , doveva stare di più con Sherrynford e , anche , cercare di fargli accettare il nuovo fratellino, la nuova situazione  . E invece ? Invece dopo la nascita di Sherlock i suoi occhi erano solo per il piccolo di casa , per il bimbo tanto perspicace ma così sensibile e fragile. Ma Sherrynford sembrava così maturo ! Così responsabile !  Non aveva bisogno di lui , era un uomo!  ... Ma si era solo illuso che fosse così , e aveva sbagliato .
" Vuoi sapere che mi ha fatto ?! " rispose Sherrinford con uno sguardo colmo D' odio " è nato ! " poi si svincolo da Mycroft e corse verso la sua camera .

Con il passare del tempo Sherlock notò un cambiamento nell' atteggiamento dei suoi compagni di classe. Nessuno più che lo derideva , che lo spintonava o che lo picchiava ... Poi un giorno , a meravigliarlo ancora di più , fu un regalo , che trovava appoggiato  sulla sua scrivania . Sherlock curioso subito lo prese e lo apri . 
Un peluche a forma  di orsacchiotto, vestito da pirata , completo di spadino e cappello.
Gli occhi del piccolo si illuminarono di felicità ! Tutto quello era sicuramente opera di Mycroft, i compagni , l'orsacchiotto ... Gli voleva bene m quindi!  Anche se lo dimostrava a suo modo .
Corse subito nella sua stanza e apri piano la porta . Stava studiando .
" Sherlock cosa vuoi? Perché stai lì fermo sulla soglia ?" Chiese il maggiore dopo qualche secondo , senza muoversi minimamente .
" Volevo solo dirti ... Che sei il miglior fratello che possa mai esistere ! Grazie !"  Parlo a bassa voce , un po imbarazzato , rimanendo sulla soglia , con il suo nuovo peluche in mano.
" È per cosa ? Io non ho fatto niente " rispose Mycroft non curante , ma poi si allargò un sorriso sulle sue labbra . Era così intelligente il suo fratellino , poteva diventare un nuovo Mycroft senza problemi , certo con le giuste direttive . " Ora vai " 
Anche Sherlock sorrise , poi richiude piano la porta e si precipitò in camera sua.
Anche Sherrinford si richiuse in camera , irritato.

Sherlock stava in camera sua , sdraiato sul letto , quando sentì bussare alla porta . Era Sherrinford.
" Ciao , Sherlock , vogliamo giocare un po' insieme ..?" Esordì  con voce calma ma il suo sguardo , accompagnando dal sorriso beffardo che gli dipingeva le labbra , non faceva sperare a  niente di buono .
Sherlock ,sorpreso , ci pensò un po su . Non sapeva cosa fare dopo quanto successo più di una settimana fa ... Da allora non avevano proferito parola.
" Certo Sherrinford, vieni entra . " disse il piccolo con un sorriso timido  . " ... giochiamo si pirati ?" Chiese poi.
" Ovviamente " rispose Sherrynford .
Organizzarono il tutto è iniziarono a giocare . Poi Sherrynford notò  l' orsacchiotto che Mycroft aveva regalato a Sherlock . 
" Ecco. Possiamo utilizzare lui come ostaggio da mandare in pasto  agli squali " disse prendendolo con espressione sadica , iniziandolo a sventolare .
" No Sherrinford , rimettilo a posto, me l ' ha regalato Myc, non voglio che si rovini . Ci tengo " disse il piccolo, tentando di toglierlo de mano, afferrandolo .
" Ho detto che lui sarà il nuovo ostaggio ! Mi hai capito ?! " Rispose l' altro  in tono brusco , tirandolo .
Successe in fretta , il corpo dell' orsacchiotto rimase nella mano di Sherlock mentre la testa cadde a terra.
Sherlock impallidì e subito si calò a terra per raccoglierla.
" No! .." Disse con voce rotta . " no..." Ripete con l' orsacchiotto ormai rotto tre le mani.
" Oh sì è rotto ...  Che peccato , era così carino " esclamò Sherrynford con finto tono dispiaciuto , poi iniziò a ridere di gusto.
" È colpa tua! Ti avevo detto di non toccarlo ! " urlò il bambino , con gli occhi lucidi . Non avrebbe pianto , aveva fatto una promessa .  Chiuse gli occhi per cacciare i dietro le lacrime .
Poi ci riflette un attimo... L' espressone di Sherrynford...
" L' hai fatto a posta ! Era quello il tuo obbiettivo ! Ecco perché sei venuto qui! Che stupito che sono stato s farti entrare , che idiota!" Stringeva forte tra le mani l' orsetto .
" Vattene ! Vattene subito via! " urlò , ancora chinato a terra .
" Ma Sherlock perché te la prendi tanto? È solo un peluche " rispose Sherrinford , poi ride di nuovo .
" Ho detto vattene ! Sparisci! " Sherlock aveva  la gola che gli bruciava .
Mycroft , attirato dalle urla, si recò in camera del fratellino , preoccupato .
" Sherlock ma che succe ..." Ma bastava uno semplice sguardo per capire. 
sherrinford rideva beffardo , vicino al balcone , mentre Sherlock era chinato a terra con in mano l' orsetto che ci aveva regalato decapitato .
Appena Sherlock lo vide iniziò ad urlare : " È stata colpa sua! Io c'è l'avevo detto di non toccarlo ! Ma non mi ha dato ascolto ! È venuto qui solo per farmi questo !"
Mycroft , spaesato , non sapeva cosa dire. Sherrynford continuava a ridere.
" È solo per uno stupidì peluche !" Incalzò ironico Sherrinford continuando a mantenere quel sorriso sadico sul suoi viso . 
<< Mycroft resta lucido ! Lucido ! >>  diceva fra se il maggiore . Una soluzione ci doveva essere , e lui l' avrebbe trovata ... Prima che fosse troppo tardi .
" Mycroft portalo fuori di qui m per piacere  ... Lo voglio fuori dalla mia stanza !" 
Mycroft senza parlare si avvicinò al fratello, che lo guardò divertito , e lo spinse fuori .
"Caro Sherlock è questo è solo l'inizio. Non puoi neanche immaginare che ti aspetta!." 
Ringhiò sulla soglia della porta , a denti stretti , Sherrinford , sentenziando  il suo obbiettivo : Sherlock doveva soffrire .


A riportare Sherlock alla realtà , fu il suono di un messaggio , che fece vibrare il cellulare nel suo cappotto . Aveva ancora il peluche in mano e lo sguardo perso nel vuoto . Quell' orsetto lo aveva portato ad aprire una delle tante porte del suo palazzo mentale dove erano rinchiusi i suoi ricordi legati dell' infanzia , a Mycroft, quando ancora avevano quel rapporto speciale , e a Sherrinford .... Poteva mai essere  ...?  No , no  , era impossibile , visto che  stato rinchiuso in un'ospedale psichiatrico, sotto severa sorveglianza ,per anni  ed era poi morto , suicidandosi  ...  Ma tutto conduceva a lui ... 
Scosse la testa , per ritornare in sè , e  prese il telefono . Il mittente del messaggio era anonimo , poi lo apri e lesse il contenuto :

" La caduta . Inizierà presto . Ma non preoccuparti . Cadere è come colare , eccetto per la permaniate destinazione finale .
Ci vediamo a mezzanotte cado Sherlock Holmes "

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti e buon pomeriggio ! 
Ecco a voi il 5 capitolo della storia , a cui ci tengo particolarmente . Perché tratta dell'infanzia dei fratelli Holmes, e a me ha sempre affascinato. Infatti scriverò proprio una storia dedicata a questa parte della loro vita , piu in la, Sherlock da piccolo è così tenero ! È troppo dolce e cucciolo , così indifeso ! Ma ,meno male , che c' è Mycroft a proteggerlo! Ha fatto una promessa con se stesso , difenderlo da tutto e da tutti, ci riuscirà?
E inoltre abbiamo conosciuto il secondo degli Holmes, Sherrynford ! Odia profondamente il fratellino, e sarà sempre pronto a fargli del male. Di sicuro non ci renderà la vita semplice  , poi vedremo .
Di certo troveremo altri aneddoti sulla loro infanzia ( mi piace troppo scrivere di quando erano bambini , Scusatemi ) , che illustreranno anche come si è evoluto il rapporto myc- Sherlock e Sherlock - Sherrinford.
Vi giuro , stavo quasi per piangere, mentre scrivevo e rileggevo ... Mado. 
Penso che ormai avete intuito il cattivo della storia , chi si cela dietro l' immagine di Moriarty.
Ha mandato un messaggio al caro detective , finalmente l' incontro faccia a faccia , lui e Sherlock. Ovviamente le stesse parole di Moriarty ad annunciarlo ... Si ma dove ? Sherlock riuscirà a capirlo ? E voi avete qualche idea ? 
Lo scopriremo nel prossimo capitolo , un po' di suspense non fa mai male, non me ne vogliate aha
Grazie sempre a chi mi segue , a chi lascia gentilmente la sua recensione ,e a TUTTI ! ( sopratutto a chi mi sopporta aha) 
Sono troppo felice che la storia vi stia piacendo , non potete immaginare ! 😄
Se volete lasciate un commento , ve ne sono grata.
Alla prossima , un bacio! 😄
DS

    •    Un piccolo anticipo : mezzanotte è questa l' ora . Sherlock sarà pronto ad affrontare la dura realtà ? E John ci sarà al suo fianco ?

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Capitolo 7
*** The fall ***


The fall 


" La caduta . Inizierà presto. Ma non preoccuparti . Cadere è come volare . Eccetto per la permanente destinazione finale .
Ci vediamo a mezzanotte , caro Sherlock Holmes "

Sherlock lesse il messaggio più volte,poi riposo il cellulare nella stanca con le mani tremanti.
Un incontro ,un faccia a faccia ... Ora non si scherzava più .
A mezzanotte ... Si ma dove ? Dove si dovevano incontrare?!
Aveva bisogno di pensare ,aveva bisogno di un po' di tranquillità ,  aveva bisogno di chiudersi nel suo palazzo mentale ... Aveva bisogno di parlare con Mycroft . In quel momento Mycroft poteva essere l' unico in grado di aiutarlo , di dargli delle spiegazioni , anche se non avrebbe mai voluto chiedere il suo aiuto ! Ma doveva ... 
Nel giro di qualche secondo riestrasse il cellulare e invio un messaggio .

Mycroft era seduto comodamente sulla sua consueta poltrona al Diogenes club , con un giornale fra le mani , nonostante te una pila di documenti sia a destra che a sinistra della scrivania he aspettavano di essere analizzati.
Il cellulare vibrò  , illuminandosi . Un nuovo messaggio .
Mycroft sospirando pesantemente, ripose il giornale sulla scrivania , e prese il suo iPhone nero.

" Sto arrivando , dobbiamo parlare .
SH "

Mycroft aggrotto le sopracciglia... Punto primo , perché mai suo fratello ,Sherlock,  che si era sempre presentato di punto in bianco al Diogenes  club , ora si preoccupava di avvisarlo ? Era strano. Poi  punto secondo, ancora più strano era il fatto che " dovevamo parlare " , che chiedeva il suo aiuto... 
Doveva essere qualcosa di estremamente importate ... Qualcosa , che in qualche modo , preoccupava il minore  . Altrimenti non si sarebbe spinto mai ad andare da lui .
Cosa stava succedendo che lui non sapeva ? Eppure teneva sotto controllo la vita di Sherlock , e non solo la sua ma anche quella dei suo più cari amici . Anche se Sherlock era bravo a sfuggirgli e far perdere le sue tracce ... Cosa non  aveva notato  ?! Di che cosa non era a conoscenza " l' Inghilterra "?! Stava fissando il vuoto con il cellulare ancora tra le mani , poi sospiro nuovamente .

" Ti aspetto 
M"

Sherlock ripose nuovamente il cellulare nella tasca del  cappotto e senza proferire parola si avvicino all' uscita della stanza , sotto lo sguardo sei presenti . 
    ⁃    Dove stai andando Sherlock ? - chiese John osservandolo con la coda dell'occhio .
    ⁃    Scusatemi un attimo - ripose atono il detective .
    ⁃    Non rispondi mai! - ribatté l' amico.
Aveva notato il cambiamento di Sherlock dopo il " regalo" , lo guardava quasi .. sconvolto. 
Si ricordava ancora delle parole di Mycroft :
" È pensare che da piccolo voleva fare il pirata "
E quel peluche era vestito da pirata .... Poteva avergli riportato in mente ricordi della sua infanzia , sicuramente non felici. 
Poi quel messaggio a renderlo ancora più cupo , di chi poteva essere?! Sherlock non l' aveva mai tenuto in disparte , non aveva segreti con lui , ma questa volta perché si comportava così ?! Perché non si apriva ?! Di sicuro qualcosa stava succedendo , qualcosa di pericoloso, ma lui ne era all' oscuro . Come mai il detective non l' aveva ancora informato ?! Aveva paura ... ?! 
Doveva fare qualcosa, doveva fare qualcosa per Sherlock .
    ⁃    Ho detto scusate un attimo !- ribatté Sherlock con tono duro , e uscì , sbattendo la porta alle spalle . 
Aveva bisogno di aria, aveva bisogno di pensare , aveva bisogno di immergersi  nel suo palazzo mentale ... Prima di andare da Mycroft aveva bisogno di tornare necessariamente a casa. Nel suo appartamento , dove poteva trovare un rimedio ai suoi tormenti.
Fermò  il primo  taxi di passaggio e si diresse al 221B di Baker Street.
Una volta sceso si precipitò  a capofitto sulle scale, liberandosi del cappotto solo una volta dentro all' appartamento, gettandolo a terra .
Doveva pensare  , pensare , pensare! Doveva capire dove si dovevano incontrare ! 
<< Ragiona, Sherlock , ragiona! Rifletti sulle sue parole ,le sue stesse parole. Forza! >>
Sherlock afferro con forza la boccetta di vetro che aveva lascito sul tavolo della scrivania , e questa volta , senza nessun impedimento,  si getto tre pillole in gola .
Sprofondo nella sua poltrona e chiuse gli occhi, con le mani congiunte portate alla labbra , come suo solito , aspettando  che la  cocaina, in circolo nel suo sangue , facesse il suo gioco.

Sherlock si ritrovò nel suo palazzo mentale , in un corridoio che conosceva troppo bene , nonostante la  poca luce che lo illuminava . Era una parte ormai abbandonata da tempo. 
Avrebbe voluto cancellare quei ricordi per sempre delle due mente e invece erano lì .
Era il corridoio della sua infanzia .
Inizio a camminare lentamente , quasi barcollando , guardandosi intorno. 
La prima porta conteneva i suoi primi ricordi felici , come quando Mycroft lo portò al parco a giocare oppure quando andava ancora con la sua famiglia al completo insieme in vacanza.
La porta dopo invece racchiudeva gli anni della scuola, quando uno Sherlock bambino veniva preso in giro dei suoi compagni e malmenato . Provo un sentimento di risentimento. In parte era grazie anche a quegli idioti che ore era diventato così , un sociopatico. Proseguì senza neanche degnarla di un secondo in più .
Successivamente , ecco la stanza dedicata alla sua passione per i pirati . Quanti ricordi , sia brutti che belli . Quante volete avrebbe voluto giocare con i suoi fratelli, con Mycroft ma era sempre impegnato ,  e quante volte si era fatto male! Quante cadute , ginocchi sbucciati e vestiti stropicciati . Ma era così felice in  quel suo costumino da corsaro che nulla poteva reggere il  confronto . Accarezzò la maniglia ,  con un sorridendo , tentato di aprirla, ma chiuse gli occhi e passo oltre . 
Barbarossa ... Il cuore di Sherlock manco un battito . Iniziava a sentire un nodo allo stomaco e il respiro divenne accelerato .
" Il dolore non ti deve fare paura " una voce echeggiò alle sue spalle .
Si voltò  di scatto.
" Rabbia, dolore .. Morte ! Va tutto bene , va tutto benissimo ". 
" T- tu ?! Che ci fai qui ...?! " Sherlock rimase immobile mentre Jim si avvicinava , divertito,  con le mani nelle tasche . 
" Perché non  sei al tuo posto ?!  .. Nella stanza più remota , incatenato e sigillato ?!?! " urlò Sherlock. Aveva il respiro pesante e un velo di insicurezza traspari della sguardo . Inizio ad agitarsi , mentre gocce di sudore fecero capofitto sulla sua fronte.
" È invece .." Moriarty abbassò lo sguardo sorridendo beffardo " sono qui " concluse poi guardando intensamente il detecfive con espressione seria, bloccandosi a pochi passi. Come lui ,anche Moriarty  era capace di cambiare del tutto espressione in una frazione di secondi. 
" E lo sai il perché ? Perché tu non puoi vivere senza di me ! Io sono te Sherlock, e tu sei me ! Siamo due facce della stessa moneta ! Due gocce d' acqua nello steso mare ! lo sono la tua nemesi ! Tu hai bisogno di me ! ..."
" Stai zitto !.. " tento di dire Sherlock portandosi le mani alle orecchie. Non voleva sentire più nulla , non voleva più che lo fomentasse ! Non era così ! Lui doveva lasciarlo in pace! " Tu non sei me! " 
" Sherlock è inutile che lo neghi , io sono qui , sono nella tua mente , nel tuo amato palazzo mentale , perché tu lo vuoi! Lo sai che non saresti nulla senza di me ! Lo sai! 
Tu non sei la mia ossessione , oh non più . Ora , sono io la tua! " urlò al detective .
Sherlock strinse ancora di più le mani contro le orecchie , con espressione sofferente.
" Basta ..." Bisbigliò, come una preghiera . Strinse gli occhi .
" Sono la tua debolezza , a dire il vero , sono la tua unica debolezza !" Continuo noncurante " ... Bhe si a parte quel dottore  " aggiunse con espressione disgustata .
Poiafferrò il detective per il colletto , con forza  .
" Guardami Sherlock ! Guardami ! " urlò , afferrando il colletto della sua camicia. . Sherlock apri piano gli occhi , sorreggendo il suo sguardo così intenso . Rimise lentamente le mani al loro posto.
" La caduta .." Iniziò a pochi centimetri dal suo viso . 
"No no.." Prego Sherlock .
" inizierà presto . Ma non preoccuparti . Non devi preoccuparti . Perché cadere è come volare , solo che la destinazione è diversa . È permanente. E tu cadrai Sherlock , e come se cadrai , e io sarò sempre lì pronto ad assistere ai tuoi sbagli , ai tuoi errori , alle tue debolezze , alle tue incertezze . Perché avevo ragione io , perché ho sempre avuto ragione io . Tu sei un angelo , fai parte della loro schiera. Sei un angelo ... caduto! " continuo con il sangue agli occhi . "E vincerò , perché alla fine era questo  il mio obiettivo , vederti fallito ! " disse proiettandosi ancora di più verso lui . Il detective poteva sentire il suo respiro caldo sulla pelle. Poi Moriarty con un gesto improvviso lo scaravento a terra .
" Devi solo rifletterci Sherlock, non essere così stupido ! La caduta ! La caduta Sherlock  !" Esclamò camminando avanti  d indietro . " La caduta ! " ripete più ad alta voce .
Sherlock si sentiva così confuso , e agitato , perché quell' uomo aveva quell' effetto su di lui?! 
" L-A  C-A-D-U-T-A" ringhio fra i denti Jim, abbassandosi su di lui .
" SMETTILA ! SMETTILA SUBITO!" urlo sherlock dispererò , ancora a terra.
Moriarty si ricompose , passando  le mani della giacca . 
" Fa freddo , e piove Sherlock è scontento ..." Inizio con espressione impassibile.
" Sto ridendo e piangendo Sherlock sta ... Fallendo " inizio a ridere .
A Sherlock si raggelò il sangue . Si pietrifico , continuando a guardarlo negli occhi. Non poteva , non poteva lasciarlo vincere, non poteva permetterlo.
" Dai Sherlock , perché non cadi?! Ancora un altro po' " 
Sherlock apri di colpo gli occhi , prendendo aria .
Non era reale ,ed tutto nella sua mente ... Eppure non riusciva a calmarsi. Tento di riportare a ritmo normale il suo cuore.
Jim era sempre li , sempre li a tormentarlo , sempre li a tormentarlo . Anche se era morto era sempre la sua ossessione , aveva ragione ! .. Non poteva lasciarlo vincere, non poteva cadere.. Lui era Sherlock Holmes, l'unico consulente investigativo al mondo , e non poteva farsi abbattere! Avrebbe sempre trovato il modo di cavarsela! Avrebbe vissuto più di Dio per avere l' ultima parola!
Sherlock si alzo , un po' barcollando , dalla sua sedia , doveva andare da suo fratello. 
Ormai l' aveva capito il luogo dell'incontro , e non sarebbe mancato .

La porta della stanza si spalancò.
-Finalmente - disse Mycroft senza alzare lo sguardo dai documenti che aveva davanti.
Sherlock si avvicino alla scrivania e prese posto su una delle due sedie , di fronte al fratello.
-Cosa ti tormenta tanto da farti venire qui a chiedere il mio aiuto?- chiese freddo , continuando a fissare i documenti.
-Sherrinford Holmes - inizio Sherlock . 
Bastò questo per far impallidire Mycroft . Si bloccò, facendo cadere la penna sulla scrivania e fisso il detective , agitato e stupido . 
-Sherrinford ?..- chiese con voce tremante.
-Esattamente , nostro fratello, per la precisione. - disse atono Sherlock. - Cosa sai dirmi di lui ?-
Continuo penetrandolo con lo sguardo. Mycroft sospiro , guardandosi intorno.
-Niente che tu già non sappia . Fu rinchiuso in un centro psichiatrico e poi si suicidò ...- soffio il maggiore con un filo di voce, un po' incerto sull' ultima parte.
- Ne sei sicuro? Perché credo proprio che un "morto" non possa tormentare un vivo, o sbaglio ? - chiese sarcastico il minore .
- Sherlock .. Cosa sta succedendo ?!- chiese Mycroft , la sua preoccupazione era palese. 
-Bhe niente di che . Solo che penso che il nostro caro fratello " morto " voglia divertirsi un po' con me , celandosi dietro l' identità di Moriarty . Utilizza le sue stesse perole. Sai mi sono arrivati molti messaggi e " regali" strani, che possono essere ricollegati solamente o a chi conosce bene il mio passato e la mia infanzia ... O a lui. - spiego il detective , impassibile.
-  Un po' impossibile che i morti mandino regali dall' aldilà , no? Quindi ti ripeto la domanda, ne sei sicuro ?- l' espressione che ora aveva in volto era seria.
- No Sherlock, non ne sono sicuro! .. - incomincio Mycroft , sempre più agitato.
- Quegli incompetenti del centro non trovarono più Sherrinford nella sua cella , nonostante le tante raccomandazioni , nonostante sapevano quanto era pericoloso , nonostante le ingenti somme di denaro, non lo tennero costantemente sotto osservazione . Idioti ! E appena ebbe l' occasione scappo .Riuscì di sicuro a corrompere qualcuno li dentro , aiutandolo nel suo obbiettivo. Tu sai quanto da essere persuasivo quell'uomo! E in qualche modo uscì fuori di li facendo perdere le sue tracce. 
La clinica , per nascondere la vergogna , giustifico il fatto che Sherrinford era scappato dicendo che era morto, suicidato per un mix esplosivo di psicofarmaci... L' unica cosa che trovarono nella sua cella fu una foto tua appesa al muro con un coltello , e vicino la scritta " get Sherlock  " ... Insanguinata - Mycroft concluse il suo discorso sfinito , aveva faticato anche solo a parlare. 
    ⁃    E tu lo sapevi ?!- Sherlock si innervosì.
    ⁃    Si... - ammise a testa bassa Mycroft .
    ⁃    E .. Perché non me l' hai mai detto?!- ringhiò duro il detective , alzandosi.
    ⁃    Per proteggerti Sherlock!- urlo il maggiore , anche lui ora in piedi. - è da anni che lo sto cercando, smobilitando i migliori dei miei uomini , ma niente! Sembra sparito nel nulla!-
    ⁃    Ormai non ha senso . Bhe in ogni caso dici ai tuoi uomini che sono degli incapaci ! L'ho trovato io,no meglio lui ha trovato me ! E sta notte ci incontreremo . Basta scherzare , finalmente il gioco si fa serio. - disse Sherlock appoggiando le mani sul tavolo di legno.
    ⁃    Cosa..? Un incontro ..? - 
    ⁃    Hai capito bene -
    ⁃    E tu ovviamente , non mancherai - disse rassegnato Mycroft.  
    ⁃    Ovviamente - confermo Sherlock.
    ⁃    Sherlock ... John almeno verrà con te ?- ma Sherlock a quella domanda volto gli occhi , guardando la parete.
    ⁃    Hai intenzione di andare da solo ?! - urlò Mycroft , severo . 
    ⁃    Si , perché mai do...- ma il fratello lo interruppe .
    ⁃    Sherlock , per l' amore del cielo, perché vuoi fare sempre "l'eroe"?! L' uomo che non ha paura di nulla?! Da poco hai evitato  la morte du su quell'aereo e ora ? Ora te la vai a giocare in una partita a poker ?! Sherlock quando capirai che ci teniamo a te ! - si fermò un attimo - ... Che io ci tengo a te ! -  aggiunse con voce rotta . 
    ⁃    Sherlock io ... Io non voglio perderti . Non di nuovo . Non dormivo più la notte  quando tu non ci stavi, sono venuto fino in Russia per salvarti ! ... E quando hai sparato a Magnussen non potevo darmi pace, perché sapevo quello a cui andavi incontro .. -
Sherlock fu colpito da quelle parole. Suo fratello si preoccupava per lui , lo sapeva , ma non lo aveva mai detto così apertamente e sperdo come stava capitando in quei giorni. 
Gia sull'aereo manifesto la sua preoccupazione ... Ora anche in auel momento...
    ⁃    ma che diavolo ti prende Mycroft?! Quando mai sei stato così sentimentale  ?!-
Commento in tono sarcastico . Un leggero giramento di testa però lo costrinse  s chiudere gli occhi e ad appoggiarsi a una sedia.s
    ⁃    Sherlock .. Tutto bene ?-  domando il fratello , noto  quell' atteggiamento .
    ⁃    Si sto bene - rispose meccanicamente, passandosi una mano sul volto.
    ⁃    Comunque non c ' è niente di cui preoccuparsi, o almeno per il momento. Sarà un incontro di poco importanza , giusto il tempo di fare le dovute presentazioni, credo . Quindi non mobilitare mezzo governo oppure tutti gli aerei a tua disposizione . Se avrò bisogno di un aiuto , ti avviserò - continuo il detective , con tono indifferente , riaprendo gli occhi .
    ⁃    Io   ho solo il sospetto di chi si cela dietro tutto ciò , ma questa notte ne avrò la conferma .. Ah -
Sta volta la testa gli girava pesantemente e  inoltre gli pulsava , come se fosse presa a martellate . Sherlock se la strinse fra le mani, serrando forte gli occhi. 
    ⁃    Sherlock ma che diavolo  hai?! Hai preso ancora qualcosa ?!- domando a denti stretti Mycroft, avvicinandosi sl fratello per sorreggerlo.
    ⁃    H-ho detto che sto ... Bene - riuscì a dire , sotto sforzo . Anche parlare era difficile.
    ⁃    Non mentire Sherlock! Perché l' hai rifatto ?! Non ti è bastato il fatto che stavi quasi morendo ?! - le parole dì Mycroft rimbombavano nella sua testa , stonandolo.
    ⁃    Smettila ... Fai silenzio ! - soffio mentre il dolore aumentava.
Mycroft si avvicinò a un cassetto , prese una bustina e ne verso il contenuto in un bicchier d'acqua .
    ⁃    Bevi !- ordino severo a Sherlock , porgendoglielo.
Voleva rifiutare , non voleva il suo aiuto , ma la testa gli faceva troppo male per opporsi. Quindi prese il bicchiere e gettò il contenuto in gola . Al suo passaggio , una sensazione di bruciore lo pervase .
Mycroft lo fece sedere su una delle poltrone nella stanza. E dopo pochi minuti il detective piombo in un sonno.
Non voleva che andava , ma non poteva evitarlo. Di sicuro sarebbe stato pronto a prendere le sue difensive .
La notizia di Sherrinford lo aveva turbato . Suo fratello provava ancora odio per Sherlock , provava ancora quel risentimento nei suoi confronti .Dopo anni passati a cercarlo ,  provando in tutti i modi  ad intercettarlo , compare  dal nulla , minacciando il suo Sherlock ... Si il suo Sherlock perché restava sempre suo fratello, e gli voleva bene , eccome se gliene voleva . 
Temeva per lui , temeva che quella  era una situazione  troppo grande e ingestibile persino  per lui ... Perché Mycroft conosceva bene Sherrinford e sapeva  di cosa era capace ... Non se ne importava nulla che Sherlock era suo fratello  , già l ' aveva dimostrato diverse occasioni , l'unica cosa che gli importava era il suo desiderio di vederlo crollare ... Morire per mano sua.
Una specie di vendetta. E non si sarebbe arreso.
Ma com'era possibile che non aveva scoperto nulla?! Come aveva potuto commettere quell'errore e permettere di nuovo a Sherrinford di "riavvicinarsi " a Sherlock?! Ancora un altro sbaglio ... Ancora un altro passo falso ... Ed era colpa sua . Sempre .
<< Oh Sherlock ..>> penso accarezzandogli velocemente a mano , poi si rimise al suo posto. 

Sherlock apri lentamente gli occhi, faticando a focalizzare ciò che lo circondava .
Non era nel suo appartamento, a Baker Street, non era neanche in ospedale ... Distingueva i mobili in legno pregiato  ... Era da suo fratello , al Diogenes club ! Ma perché si era addormentato su una poltrona ?! Per giunta nello studio di Mycroft  ! Non era da lui .. 
-Finalmente - tuono la voce di Mycroft , dalla sua scrivania.
-Che ci faccio qui ...?- era confuso , ma ci bastarono pochi secondi che la sua mente ricordo tutto.
    ⁃    Che diamine mi hai dato Mycroft ?!- sputo fuori , alzandosi . Ma l' equilibro sembrava non fare il suo lavoro. 
    ⁃    Io niente Sherlock , solo un qualcosa per calmare il tuo dolore di testa . Stavi male!- rispose . - invece tu che diamine ti sei preso ?! La vuoi smettere di drogarti!- urlo poi.
    ⁃    Io ... Io non sono un drogato!- tento di rispondere Sherlock.
Lui non era drogato , sapeva la dose adeguata per non sfociare nella dipendenza .. La usava solo per i casi , perché lo aiutava a pensare .... Non era un drogato ! Giusto ..?
    ⁃    E tu questo come lo sai?- lo sguardo di Mycroft lo fece raggelare il sangue. Non sapeva cosa rispondere.
    ⁃    Che ore sono?..- chiese rivolgendo l'attenzione da quel che altra parte .
    ⁃    Le undici - rispose freddo l'altro.
    ⁃    Le undici?!- urlo Sherlock . L' appuntamento era a mezzanotte ! 
    ⁃    Devo andare - disse e recupero velocemente il cappotto e la sciarpa, che Myc gli aveva tolto e appoggiato su una sedia.
Mentre usciva dalla porta senti la voce del fratello in lontananza.
    ⁃    Buona fortuna ... Sherlock -

11:53 . Era giunta l' ora . Sherlock era lì,  solo i piani che intercorrevano  lo dividevano dal luogo d'incontro.
Sherlock prese un' ultima boccata d'aria ed entro. 
A man mano che saliva le scale, una sensazione di agitazione e di preoccupazione  si diffondeva in lui, colmando ogni singola parte del duo corpo.
Una volta arrivato in cima, si avvicino alla pesante porta di metallo.
Sentiva una musica dalla parte opposta ... Una canzone che gli era familiare ...
Sbiancò , mentre. Il suo cuore salto un battito. Esito , con la mano tremante sulla maniglia.
Respirava a fatica. Aveva ... Paura. Si aveva paura . Per la seconda volta nella sua vita provava paura. Ma era solo , questa volta non era come a Baskerville , John non era li con lui ... John non c'era , John era lontano, dalla sua famiglia  ...  non stava li ad affiancarlo , a dargli la forza che necessitava. Non era ancora pronto ad accettare la sua assenza , ma doveva , perché non poteva fare niente . 
Strinse gli occhi , doveva calmarsi , doveva riprendere il controllo di se stesso . Non poteva permettere di farsi vedere così debole .
Dopo qualche secondo , Sherlock abbasso la maniglia e spalanco la porta. 
Si blocco una volta dentro . Come se i suoi muscoli si rifiutassero di rispondere ai comandi. 
Come era possibile ?! Lui quella scena l' aveva già vissuta ...
Un uomo era seduto , dandogli le spalle, sul cornicione . I piedi nel vuoto e il cellulare in mano .. Staing alive, era questa la canzone .
Era tutto come un tempo , era tutto come quando c'era Moriarty!
Sherlock si fece coraggio e avanzo di qualche passo, tento di controllare il tremolio alle gambe e alle mani.
- Oh ... Eccoci qui finalmente , solo tu e io , Sherlock ! ..e il nostro problema . Il problema finale. Staing alive ! - disse. Alzando il cellulare con la canzone inserita. - è così noioso ! - con voce stridula.
Sherlock era bianco , più bianco del solito. E aveva gli occhi sgranati . Perché?! Perché non la smetteva di parlare come lui ?!
- è qualcosa di piatto  ...- 
-Smettila! Ora basta ! - io sherlock , interrompendolo. 
L'uomo in risposta inizio a ridere , fermando la canzone.
- Chi sei?! Cosa vuoi da me ?!-  urlò il detective.
- Penso che ormai hai capito chi sono , non sei così stupido ... - disse voltandosi , con un sorrisetto sadico.
Sherlock rimase colpito , non riuscendo a smettere di guardare quei suoi occhi uguali ai suoi. Si , aveva intuito chi poteva essere, ma ritrovarselo lì, in quel momento , davanti era tutta un' altra cosa . 
- Bhe per quando riguarda cosa voglio ... Sai anche quello...Ti Voglio morto, semplice.-continuò serio, folgorandolo con gli occhi . - si ma non prima di essermi divertito un po' !- ritorno il sorriso sul suo volto.
-Sherrinford Holmes ... Mio fratello - pronuncio , mantenendo la voce ferma e distaccata.
-Esatto! Ti è piaciuto questo nostro piccolo gioco ? Sherrinford che si nasconde dietro Moriarty ... Divertente no?- 
Sherlock non rispondeva , si limitava ad osservarlo. 
- Mi fa piacere che sei riuscito a capire il luogo d'incontro   , qui sul tetto del Barts ..-
-Ovviamente - 
-Dove tutto è cominciato ... - continuo l'altro, alzandosi . - Dove tu hai rinunciato a due anni della tua vita ... Che grande uomo che era Jim ! Ah non meritava proprio quella fine , menti geniali come lui c' è me sono poche! Certamente non arrivava ai miei livelli , ma che spreco ! È stata una pedina che ha fatto bene il suo lavoro !- 
-Il suo lavoro ... C'eri tu dietro e tutto , Ci sei sempre stato tu ! -  affermò Sherlock, con tono alto . Doveva calmarsi , doveva frenare quello che stava succedendo dentro di lui. Lo aveva sempre fatto , ma ora gli sembrava difficile ! 
- Esattamente fratellino ! Ah e non puoi immaginare quanto mi sia divertito a vederti torturare in Russia! Che spettacolo !  Poi quel gusta feste di ?Mycroft si è messo in mezzo , rovinando la festa! Ho qualcosa in mente anche per lui ... - disse alzando le sopracciglia con espressione sadica  - Ma tutto al suo tempo , tutto al suo tempo. - 
<> . Sherlock lo guardava in silenzio , non riuscendo a dire nulla. Paura , aveva paura. Voleva John , voleva che John era lo con lui.
- Ma ora basta giocare ... -disse avvicinandosi a lui ,con gli occhi fissi nei suoi e fermandosi a pochi passi. - Sogni d'oro caro Sherlock - 
Il detective non ebbe neanche il toro di capire che stava succedendo , che qualcosa di pesante, una  stanga di metallo  , calò sulla sua testa , facendogli perdere  i sensi. L' ultima cosa che vide fu l' espressione soddisfatta di Sherrinford .

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti ! 😄
Scusatemi tanto per l' attesa . Sono stata un po' impegnata in questi giorni e non ho avuto molto tempo per completerò e revisionarlo , ma eccomi ! C' è l' ho fatta ! Aha
Ebbene si è il terzo fratello , Sherrinford , il cattivo della storia! E che cattivo ! Un Holmes come il nostro detective , ma molto pericoloso! Che utilizza la sua fine intelligenza per scopi negativi e per far soffrire il fratello, ovviamente.
Finalmente si è mostrato, niente  più giochetti . Quindi non era morto , non si era suicidato  , era scappato e ha premeditato e organizzato minuziosamente quella che dovrà essere la "caduta " di Sherlock.
Ma con il nostro detective s, si sa , nulla è semplice . Perché Sherlock sa sempre come cavarsela ... Ma questa volta ?! E John , il suo migliore amico , lo rimarrà solo o andrà a soccorrerlo come sempre ?! Vedremo , vedremo ... e come dice Sherrinford tutto al suo tempo !
Grazie sempre a chi mi segue, a chi lascia gentilmente la sua recensione , a chi mi ha inserito la mia storia tra le preferite o seguire. Davvero grazie mille a tutti voi!
Sono felicissima che la mia storia vi piaccia , non me lo sarei mai !!
Grazie , di nuovo , e alla prossima ! ( spero s presto ) 
Un bacio. 😄
DS

    •    Un piccolo anticipo: l'unica cosa  che  ricordava , il buono. Lo avvolgeva l'oscurità più profonda  , che non gli permetteva di distinguere nulla. Solo nero aveva davanti agli occhi.

.

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Capitolo 8
*** I O U ***


I O U


Sherlock riapri lentamente gli occhi, compiendo uno sforzo enorme. Respirava a fatica, gli faceva male tutto, persino lo sterno in quando compiva quel semplice movimento  . Era poggiato a una fredda parete e del sangue gli colava copiosamente al lato destro del viso, producendo una scia rossa che arrivava fino alla spalla, inzuppando il colletto della bianca camicia . 
L' avvolgeva l' oscurità più intensa . Solo nero aveva davanti a se, il buio più assoluto. Sembrava come se fosse entrato in una sorta di buco nero, dove ne il tempo ne lo spazio esistono ;nel nulla. 
Dove diavolo si trovava ?! Non riusciva a capire dove era né come vi era arrivato . Ma poi, del resto, come poteva ?! Anche se la cosa era abbastanza ovvia : lo avevano portato di peso in quel posto . 
Poi improvvisamente la sua mente ricordo ! Il messaggio ... Il tetto del Barts ... Sherrinford ! ... Il buio ... Doveva averlo preso quando aveva perso i sensi! 
Inizio ad ansimare, mentre il corpo era percosso da brividi di freddo. Quanto sangue aveva perso?! 
Doveva tamponare assolutamente la ferita , per quello che serviva.
Stacco un pezzo di quello che rimaneva della sua camicia e tamponò con tutta la forza che gli restava , non molta ,la ferita sul lato destro della fronte. 
Tutto , muoversi , respirare , persino pensare, gli provocava fitte di dolore .
Gli serviva un punto della situazione !
Fece affidamento alle poche energie che gli rimanevano; sperò  di trovare ,con la mano sinistra, il cellulare intono a lui , visto che non aveva più il cappotto addosso .
Con sollievo lo trovo . Di sicuro era una scelta voluta . Ma perché ? Ora però non era il momento di lepre a ciò. 
Lo accese per tentare di analizzare la stanza intorno a  lui .
Appena la luce si diffuse, i suoi occhi subirono un duro colpo ,costringendolo a richiuderli.
Dopo qualche minuto , li riaprì e piano piano gli occhi si abituarono e riuscì a guardare lo schermo. Era rotto , non c'era linea e la batteria era quasi a terra. 
Sherlock sospiro e accese la torcia e , con fatica, diede un'occhiata alla stanza in cui era.
Vuota , con le pereti ricoperte di sangue e  in un bigliettino attaccato alla porta blindata . Questo si poteva costatare a una prima occhiata . 
Poi si guardò meglio  intorno è la sua attenzione fu catturata dalla parete alla sua sinistra sinistra . Era tappezzata di  foto , che ritraevano attimi della sua vita ... Foto che lo vedevano protagonista , Foto con John , con Mycroft, con Mery ... Con La donna ... Con Moriarty ...  Erano tantissime ... Una moltitudine immensa. Oh Sherrinford era davvero bravo , e lo stava studiando da un eternità ! 
Sherlock sbianchi mentre le osservava, completamente catturato e  anche spaventato.
Il corpo tremava sempre di più , mentre gocce di sudore gli attraversavano la fronte ... Doveva calmarsi ! Per usando la cosa lo potesse spaventare , per quanto la cosa era terrificante , erano semplici foto e adesso lui aveva un problema più serio da cercare di risolvere : rimanere in vita.  Perciò distolse lo sguardo guardando di fronte a se, provando  a muovere ile gambe , 
Solo a quel punto si rese conto che era incatenato , legato alla parete con una pesante catena. 
<< Maledizione !>> 
Il respiro divenne più veloce, mentre il cuore inizi la  battere all impazzata : un'attacco di panico ! 
No, non era certo quello il momento ideale! Chiuse gli occhi cercando di regolare i suoi respiri, ascoltando nel silenzio più assoluto, il suo cuore che tornava a ritmo normale. 
Doveva alzarsi, anche se non era la scelta migliore , ma almeno era l' unica cosa che presse fare.
Con la mano destra continuava a fare pressione scuola ferita , mentre con la sinistra provava ad appoggiarsi al muro , aiutandosi , per rimettersi in piedi. 
Ogni singolo muscolo , ogni singolo filamento, lanciava fitte di dolore a ogni minimo movimento.
Una volta in piedi , Sherlock si appoggiò con la schiena pesantemente  alla parete , riempendo i polmoni con più aria che poteva , per recuperare energia.
Voleva raggiungere la porta , quel dannato - consueto bigliettino ! O almeno provarci.
Recupero cautamente il cellulare a terra , per evitare di peggiorare il giramento di testa che già lo affliggeva.
Diede un occhiata alla catena e colcolò che poteva raggiungere massimo metà stanza.  Doveva tentare !
Inizio a camminare a fatica ma pochi passi e la testa giro  ancora più violentemente mentre le gambe iniziarono a cedere.
Non aveva senso urlare, chi mai lo avrebbe sentito?!
<< Forza!>>  tentava di iincitadsi ,inutilmente.
Un paio di centimetri e un altro capogiro lo costrinse a fermarsi, piegandolo  in due.
Doveva aver perso molto sangue, e questo Sherlock lo sapeva.
Il tremore aumento , mentre il corpo era dominato da spasmi. Le gambe non lo sorressero  più e cadde a terra, privo di forze. 
Prima di perdere completamente i sensi , senti delle voci in lontananza.
Urlavano il suo nome.
    ⁃    sono ... Qui - tento di dire, ma uscì poco più di un bisbiglio.
A un certo punto la porta si spalancò . La luce colpi violentemente il detective disteso a terra, come un pugno dello stomaco, mentre la figura di Mycroft , Sherlock non riuscì bene a distinguerla, compariva sulla soglia.
    ⁃    My ... Cro - sembrava una preghiera, mentre il minore lo guardava negli occhi.
    ⁃    Ispettore è qui! - 
Queste furono le ultime parole che Sherlock senti , prima di riperdere i sensi. 
Buio di nuovo.

    ⁃    My.. Cro-
Quando Mycroft spalancò la porta , il suo cuore perse un battito. Era paralizzato dalla scena che aveva di fronte  
Suo fratello, il fratello che doveva proteggere, era lì disteso sul pavimento in una pozza di sangue. E lo guardava ... Anzi sembrava quasi che lo pregava . Lo pregava di soccorrerlo.
Perché lo aveva lasciato andare?! Perché non era andato con lui?! Perché Per lo meno non aveva mandato qualcuno con lui?! Si era lasciato persuadere dalla convinzione di Sherlock, delle sue parole, come sempre .
Si certo aveva mobilitato l' intera squadra di ricerca per lui   , altrimenti non sarebbe mai riuscito a sapere che si trovava in quel posto dimenticato nel mondo . Ma doveva fare di più! 
Non poteva rischiare di perdevo, non di nuovo. Avrebbe fatto qualunque cosa. Sherrinford doveva pagare, doveva vedersela con lui!
    ⁃    ispettore è qui!- urlò ritornando in se, con gli occhi ancora sgranati e pallido in volto. 
I soccorsi si precipitarono, mentre i paramedici immediatamente si misero a lavoro.
Anche loro furono turbati dalla scena..dal lago di sangue nel quale Sherlock era immerso... C' era troppo sangue! Troppo! Ma Mycroft non poteva perdere la speranza.
Prima di tutto bisognava liberarlo dalla catena , che gli aveva segnato la caviglia, lasciando un profondo segno .
Mycroft osservò la scena in silenzio, mentre un leggero tremore lo invadeva . Lestrade era al suo fianco.
    ⁃    Andrà tutto bene   Non preoccuparti ! Starà subito bene! - esclamo Greg con un voce rincuorante .
Mycroft lo guardò e abbozzo un mezzo sorriso, annuendo.  Ma sapevano entrambi che non era così semplice.
Mentre i medici portavano via Sherlock sulla barella, il politico ebbe modo di osservare meglio la stanza . Già vedere suo fratello in quelle condizioni era uno shock , ma vedere una parete piena di foto di Sherlock e la parete dove Sherlock era appoggiato con la scritta enorme " i owe You" che spiccava in mezzo a tanto sangue fu un altro duro colpo.
Deglutì e indietreggiò , senza staccare gli occhi da tutto ciò.
John intanto assisteva alla scena da lontano , incapace di pensare o di agire, osservando solamente l' amico privo di sensi che veniva caricato in ambilanza

Sherlock si risvegliò due giorni dopo .
Inizialmente fatico a capire dove si trovava ( stava capitando troppo spesso ultimamente ) , ma la vista di John lo rassicurò .
    ⁃    Ehi, eccoti. Ti sei fatto un bel sonno sai?- disse piano sorridendo, accarezzandogli la mano , mostrando la sua felicità.
Sherlock sorrise debolmente, era bello vedere il suo migliore amico li con lui 
La testa era fasciata e aveva due flebo attaccate ad entrambi i bracci. Una era sicuramente morfina per alleviare il dolore. Il resto del corpo era pieno di bede, e anche la caviglia gli faceva male. 
    ⁃    Che è successo? ..Come mi avete trovato ?- disse con un filo di voce. 
    ⁃    Tu sei un' idiota sherlock ! Un perfetto , completo idiota ! Ma come ti è venuto di andare da solo?! E per giunta senza dirmi niente ?!  Che diavolo ti è passato per la mente ?! - urlò John , iniziando ad innervosirsi  .
Il detective non rispondeva , sottraendosi allo sguardo severo del dottore.
    ⁃    Sherlock ! Me ti rendi conto che potevi morire?! Appena te ne sei andato via , senza dire una singola parola  e senza dare spiegazioni, mi hai fatto davvero arrabbiato c! Non capivo , e non capisco, perché ti comportavi così! Ma Mery mi ha cercato di far ragionare e mi sono calmato  , così ti sono corso in fretta fuori , sperando di trovarti ancora lì, dimenticando il cellulare in stanza... Ma tu già non c'eri più. Così ho preso un taxi e sono venuto a Baker Street, e non c'eri .. Ma ho visto quelle schifezze ...  - John si fermò un attimo , osservando arrabbiato il l' amico - sul tavolo! ... Ero preoccupato  ! . Così sono tornato in ospedale e ho chiamato l' unica persona che poteva avere notizie di te , Mycroft , e mi ha detto che stavi lì con lui e che stavi bene . Mi sono un po tranquillizzato e sono rimasto  con la  piccola e con  Mery. 
    ⁃    La sera ti ho chiamato , ti ho inviato mille messaggi , ma non mi hai mai risposto . Ora so il e perché ... Mi sono addormentato , ma  la suonerà del cellulare ha interrotto il mio sonno . Era Lestrade. Non ti trovavano più  Sherlock ! Non puoi immaginare quanta agitazione ho provato in quel momento ! Ho raggiunto subito l' ispettore è lì c'era anche tuo fratello, insieme s tutta la squadra di ricerca dell' MI6. Quando mi ha visto mi ha spiegato un po la situazione : i vari regali strani , i biglietti, il messaggio  è l' incontro. L' incontro! Ma come non mi hai detto nulla ?! Perché ?! Sapevi che sarei stato lì con te! Io credevo che non mi nascondessi nulla , e invece ?! Invece ti ritrovo in una pozza di sangue , privo di sensi , eri sushi morto ! ,  e completamente ferito ! Ah e per giunta incatenato .. Secondo te come mi sono sentito in auro momento?! Cosa ho provato Sherlock ?! Stavo quasi per perdere di nuovo il mio migliore amico! Cosa pensi abbia provato?! - continuo arrabbiato John.
Ma Sherlock non rispondeva , continuava ad avere lo sguardo basso , per evitare quello dell' amico ... Del suo migliore amico. Se ancora lo era ... Che anche sta volta c' era. È lui non gli aveva detto niente. Poteva , anzi doveva , confidarsi con lui. Lo avrebbe ascoltato ed aiutato . Senza arrivare a quella situazione.
    ⁃    Ah giusto, tu sei un sociopatico , la macchina senza cuore . Tu non provi sentimenti! - concluse John , voltandosi e raggiungendo la porta della stanza. Il detective rimaneva ancora nel suo silenzio. Non sapeva cosa dire... Lo aveva ferito , lo aveva ferito così gente volte ...  Ma era ancora lì , ed ers la prima persona che aveva visto accanto  a lui . 
    ⁃    Vado ad avvisare gli altri , che sei sveglio. Mycroft non si è mosso un attimo -
Sherlock alzo di scatto la testa . 
    ⁃    M-Mycroft.. È qui? .. N-non si è mosso?- chiese debolmente, confuso .
    ⁃    Ah ora parli di nuovo ?! Si comunque è qui fuori , aveva bisogno di un po d' aria e di un caffè . Non si è proprio allontanato da qui, non ti ha lasciato neanche un secondo . E,poi dite di non volervi bene ! Non ti alzare e non ti muovere da come stai, okay?- Esclamo John , d dopo che Sherlock gli siede la conferma di stare buono e tranquillo con un cenno della testa, uscì e si avviò verso la sala d'attesa.

Sherlock sistemo meglio il cuscino sotto la testa e aumento l' iniezione di morfina.
La testa gli faceva molto male è costato quante bende e fasce  ricoprivano il suo corpo. Chiuse gli occhi , cercando di rilassarsi. 
Ma subito compari davanti a se la figura di Jim Morisrty.
" Sherlock ! Ah pensavo che finalmente eri caduto ... Che noia!" Esclamò con un espressione annoiata.
"È sempre così con te , riesci sempre s scampartela! Ma tranquillo , quando più si va in alto , più la caduta è devastante . " continuo , con un espressione  divertita , alzando El sopracciglia 
" Vattene ! Perché sei ancora qui?! " disse a denti scritti il detective.
" Ancora?! Ancora non l'hai capito?!" 
Moriarty lo guardò serio e si avvicinò a lui pericolosamente , senza muovere gli occhi dai suoi.
Sherlock istintivamente indietreggiò di wualche passo, barcollando .
" Hai paura di me?!" Jim inizio s ridere sonoramente. " il grande Sherlock k Holmes che ha paura ! Che indietreggia! Non è di me che devi avere paura , Sherlock. Ma di quello che ti attenderà una volta fuori ... Questo è solo l' inizio. "

    ⁃    Sherlock ? - una voce lo chiamava . - Sherlock ?! - 
Era la voce di Mycroft , la riusciva a distinguere. 
    ⁃    Mycroft .. Ciao. - disse Sherlock con un mezzo sorriso, ritornando alla realtà .
    ⁃    Come stai?! E meno male che avevi detto " non c ' è da preoccuparsi . Sarà un incontro così, giusto per fare le dovute presentazioni " .. E ti ho ritrovato completamente insanguinato con la testa fracassata e in un posto dimenticato da Dio. -
    ⁃    Ma avevo ragione io .. Era solo una presentazione ,più o meno. Solo con un tocco di drammaticità  . Oh è così sadico nostro fratello !- 
    ⁃    Non dovresti parlare in questo momento - lo interrompe il maggiore.  - Poi mi spiegherai tutto quando ti senti meglio . - 
Mycroft aveva i capelli scomposti e due profonde occhiaie gli incorniciavano gli occhi.
Anche i vestiti era sgualciti ... Sherlock capi che non era proprio tornato a casa , neanche e le cambiarsi , era rimasto lì , tutto  il tempo.
Mycroft sospiro e si avviò verso la porta .
    ⁃    Ho  bisogno di una rinfrescata , torno a  casa. - disse alzandosi e dirigendosi all' uscita - A dopo . - continuo con  le spalle al detective , poi abbassò la maniglia  .
Ma venne bloccato dalla voce di Sherlock .
    ⁃    Mycroft... Grazie - 
Il maggiore , rimanendo nella stessa posizione , sorride , evitando di farsi vedere da qualcuno o specialmente da Sherlock. Impiego una frazione di secondi , poi uscì dalla stanza , richiudendo la porta alle sue spalle. 

Sherlock firmo le carte di dimissioni il giorno seguente , nonostante le aperte proteste e i tentativi di persuasione ds parte di medici e infermieri.
    ⁃    Sto bene ! Non restò sui neanche un secondo in più  in questo posto! John si prenderà cura di me , è un dottore molto più qualificato di voi ! Voglio solo una bella dose di morfina per i soli !- urlava per i corridoi , sotto lo sguardo raggelato si John.
Una volta a casa, il detective si liberò del suo cappotto e della sciarpa e si accomodò sulla sua poltrona , seguito da John.
    ⁃    John non dovresti essere qui ! Hai una moglie una figlia che ti sospettano a casa lo sai?-  chiese con tono nervoso Sherlock , anse se volva che restasse lì con lui.
    ⁃    Certo che lo so  ! Come so di avere un migliore amico tanto idiota da rischiare sempre la sua vita ! Ora non fare storie e va a letto, hai bisogno di riposo ! Per le medicazioni le dobbiamo cambiare una volta ogni due giorni. Hai già tutto l' occorrente se non sbaglio .-  aveva detto migliore amico ... Quindi era ancora il suo migliore amico .
Sherlock  sorrise fra se è se poi sospiro pensatemente , buttando gli occhi al cielo e si alzò dalla poltrona.
Si diresse verso camera sua, osservato con la coda dell'occhio dallo sguardo vigile  del medico compiaciuto . 
    ⁃    Ho del lavoro da sbrigare !- urlò dall' altra parte della casa. Ma John non lo diede accolto e ridacchiò .
Ma Sherlock non si sarebbe mai aspettato di trovarsi di fronte quella situazione.
Appena apri la porta , tutti i suoi muscoli vennero meno, mentre il suo cuore sembrava non sapesse più come svolgere la sua funzione . 
La sua camera era tinteggiata di rosso ... sangue , persino il suo letto era un macigno rosso . Un setter inglese giaceva con la gola tagliata in mezzo alla camera . 
<< B- Barbarossa ?!>> 
Sherlock non riusciva a distogliere lo sguardo da tanto orrore ...
<< no .., non di nuovo >>
    ⁃    John., .,.J-John !- urlò con voce rotta , tremante , lasciandosi cadere in ginocchio.
    ⁃    John !..- ripete nella disperazione.
    ⁃    Sherlock , che succede?!- ma appena John fu posto di fronte a tanto scempio , si lasciò cadere la tazza di mano, che si frantumò in mille pezzi.
Sherlock era a terra , con le mani nei capelli. Aveva gli occhi della disperazione e delle lacrime ricaddero sui suoi zigomi perfetti. Singhiozzava . John non l' aveva mia visto così . Così fragile ...
Con uno scatto lo prese per le spalle e lo trascinò via di lì , nell' altra stanza. Lo sdraio  sul divano mentre lo chiamava ad alta voce.
    ⁃    No non di nuovo ! No ! No ! Lui era un mio amico, era l' unico mio amico   !- erano uniche e parole che Sherlock continuava a ripetere. In una sorta di cantilena fra lacrime e singhiozzi.
    ⁃    Sherlock , ti prego calmati !-  John  gli dava piccolo schiaffi sulla faccia per farlo riprendere dallo shock . Me era inutile.
    ⁃    John era un mio amico! Barbarossa era un mio amico! - 
Barbarossa ... Aveva già sentito nominare questo nome. Quindi Barbarossa era un cane?! Era il suo cane?! 
Sherlock singhiozzava , mentre continuava a coprirsi il viso, in un gesto devasto. Il suo corpo era come percorso da scariche elettriche.
John corse in cucina e verso una manciata di gocce calmanti in un bicchier d'acqua che poi fece bede al detective. Gli dispiaceva arrivare a tanto , ma era per lui. 
Dopo pochi minuti il detective cadde in un sonno profondo , e i suoi respiri e lineamenti piano piano tornarono alla normalità . 
John era colpito da tutto quello ...non aveva mai visto Sherlock  così disperato, così privo del suo autocontrollo .
Non sapeva niente del suo passato , della sua infanzia ... Non gliene aveva mai accennato.
Che ruolo ha avuto Barbarossa?! Era un suo amico , aveva detto.
Aveva bisogno di parlare con Mycroft , gli dava s chiarire alcuni dubbi ... Inoltre doveva avvisarlo di quella situazione e doveva anche mandare un messaggio a Mery . Quella sera non sarebbe tornato a casa, sarebbe stato insieme a Sherlock, a Baker Street .
Si alzò , ma il suo sguardo  fu catturata dalla stanza di Sherlock , ancora con la porta aperta . Si avvicinò  e afferrò la maniglia della porta per rinchiuderla. Ma notò un bigliettino vicino al corpo privo di vita di quel povero cane.
Ah se lo avesse avuto fra le mani in quel  momento lo avrebbe affogato!  Come  è si poteva fare?! Come poteva arrivare a tanto?! Povero cagnolino ... Povero Sherlock , lo voleva distruggere psicologicamente! Mycroft ci aveva accennato una mezza cosa... Era tutta colpa di un terzo Holmes , di un ipotetico fratello che lui non aveva mai sentito . Sherlock non aveva mai parlato di lui. Chi era questo Sherrinford Holmes ? È come poteva odiare tanto suo fratello minore Sherlock?! 
Lo vuole morto , così aveva detto Mycroft . E non si sarebbe fermato finché non avrebbe raggiunto il suo obiettivo. 
John si sentì pervadere da una rabbia  mai portata prima ! Doveva proteggerlo , doveva proteggere Sherlock. Nessuno gli avrebbe fatto mai del male, da ora in poi. Ci doveva tentare . 
Si avvicinò a sguardo basso e afferrò  con sdegno il bigliettino.

" I sentimenti ogni un inetto chimico della parte che perde. Così raccomandava sempre  il caro Mycroft, ma il fratellino testardo  non lo dava mai ascolto! " 

John ridusse il foglietto in mille pezzi con sdegno facendoli ricadere a terra , poi usci dalla stanza chiudendo la porta alle spalle. Una volta fuori si lasciò cadere a terra , con al schiena appoggiata alla porta e si coprì il volto fra le mani. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti! 😄
Scusatemi per la lunga attesa, sono stata davvero impegnata ... E anche ora con i preparativi in mezzo nom so più dove dividermi . Ma eccomi e vi chiedo perdono! 
Penso che con questo  capitolo  vi auguro buone vacanze, ma tranquille appena ho modo di pubblicare anche al mare sarò qui a farvi compagnia 😄
Spero che anche questo  capitolo sia stato di vostro gradimento e sparo di farmi sentire al poi presto !!
Non posso ancora crederci che ho pubblicato l' ottavo capitolo !! Assurdo!! 
Grazie sempre a tutti voi, davvero , a chi legge la mia follia, a chi lascia sempre gentilmente il suo commento e a TUTTI .. ah già l ho detto ma vabbe aha
Allora popolo di efp  vi auguro buone vacanze , e grazie sempre . See you soon!
Un bacio 😄
DS

    •    Un piccolo anticipo : nuovi ricordi legati all' infanzia di Sherlock ritorneranno a  galla e il nostro detective deve combattere la sua lotta personale contro i fantasmi del passato che lo perseguitano ancora. 


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Capitolo 9
*** Barbarossa ***


Barbarossa 



Impotenza, avete presente questa sensazione ?
Quella sensazione che ti blocca, ti getta nella disperazione , che ti mette davanti a una realtà già fatta ... Che tu non puoi cambiare.
Così ti trovi a guardare pietrificato lo spettacolo di fronte a te , senza poter far nulla perché è già tutto deciso. Tu sei stato solo messo all' occorrente dai fatti. 
Fatti che non dipendono da te , perché tu non volevi che accadesse ! Tu non volevi arrivare a tanto ! 
Potevi evitarlo ?dovevi evitarlo ! Ma ormai è troppo tardi , ormai è già fatto ... Ormai è già tutto perso.
È così che si sentiva Sherlock di fronte al corpo del suo cane privo di vita.
Il suo amato setter rosso ... Il suo amato cane ... L' unico amico che aveva mai avuto ... Era lì , in una pozza di sangue , con la gola sgozzata .
Si sentì raggelare il sangue nelle vene e i suoi muscoli si paralizzarono. 
Non sentiva più suo fratello urlare il suo nome o scuoterlo , non sentiva Sherrinford ridere sadicamente con ancora le mani sporche di sangue, non sentiva più il suo cuore battere ... Non riusciva neanche a respirare . 
L' unica cosa che vedeva era il rosso ... Sangue, sangue , sangue.
Sangue del suo Barbarossa , dell' unico che gli stava sempre accanto.
Ora non c'era più .
Si sentiva nel vuoto , come se la gravità aveva smesso di fare il suo lavoro.
Gli occhi si riempirono di lacrime ... no non poteva piangere . 
Aveva fatto una promessa... 
Ma le lacrime gli rigarono le guance contro il suo volere. 
Era di nuovo impotente , impotente anche su se stesso, sul suo corpo .
" Barbarossa " soffio debolmente.
" Barbarossa ..." Ripete , quasi come una supplica .
Lo supplicava di non essere lì s terra, di ritornare in vita , di ritornare scorrere sul prato con lui o a giocare ai pirati .
Lo supplicava di tutto questo , ma era stata colpa sua... Era stata colpa sua se ora lui era steso li terrà . Lo aveva abbandonato , aveva permesso che Sherrinford lo colpisse , di nuovo. Ma ora non si trattava di una semplice bambola , ma di un essere vivente ! Si trattava del suo cane ! Del cane che stesso lui ci aveva regalato !
" ti prego ... No .... Non mi lasciare .... Ti prego " 
E a questo punto , le timide lacrime , divennero un pianto disperso .
Sherlock si gettò a terra prendendo il corpo tra le mani. Sporcandosi del 
sangue tanto amato , di quel rosso che si confondeva con il pelo stesso del cane . Era un tutt'uno , un univa macchia rossa.
" Scusami, scusami , scusami ... È colpa mia, è tutta colpa mia! Ti dovevo proteggere! Tu eri il mio migliore amico ! " urlava di presto , con voce rotta dai singhiozzi.
E più era profonda ala disperazione di Sherlock , più era sonora la ridata di Sherrinford .
" Che povero idiota ! È vero , è colpa tua ! Perché tu non meriti niente , tu non sei in grado di fare niente ! Tu meriti solo il dolore e la disperazione ! Anzi non meriti proprio di vivere ! " sbraitò Sherrinford , prima di essere trascinato di forza dai genitori fuori . 
Mycroft , agghiacciato da quella scena , non sapeva cosa fare.
Aveva fallito , di nuovo. 
Non era stato capace di proteggere il fratello, di nuovo.
Aveva giurato che il suo piccolo Sherlock non avrebbe mai più sofferto ... Eppure non ci era riuscito .
Sentì un dolore nascere alla bocca dello stomaco. Che cos' era ?
Lui non riposava sentimenti ! ... Lui non provava quel genere di cose!
Chiuse gli occhi , e cerco di mantenere più a lungo possibile il suo autocontrollo .
Si inginocchiò vicino al fratello ancora in lacrime e lo strinse a se.
Non c' era bisogno di parole, con quel gesto aveva già detto tutto.
Lo voleva tenere per sempre così , tra le sue braccia. Perché li di sicuro era protetto. 
Anche lui di macchio i suoi bei abiti di rosso, ma non importava.
L' unica cosa che importava era Sherlock .
Restarono così per un tempo indeterminato , finché i singhiozzi di Sherlock divennero dei respiri regolari .
Il piccolo Sherlock si abbandonò in quell' abbraccio , si lasciò cullare , si lasciò consolare. Le braccia di suo fratello erano un luogo sicuro , dove nulla poteva accadere. 
Ma la realtà non era quella.
Si addormentò li , dopo tante lacrime , il suo corpo si lasciò andare e i suoi occhi rossi si chiusero.
Mycroft lo prese in braccio e lo porto in camera sua. 
Gli tolse i vestiti macchisti del sangue di Barbarossa, e lo vesti con un suo maglione , che al piccolo arrivava quasi alle ginocchia .
Poi lo adagio sul letto, e rimase lì a guardare . 
Ad osservare il torace che si alzava e abbassava ritmicamente . 
Sherrinford doveva pagarla cara , ora aveva davvero esagerato . E lui non aveva fatto nulla , non lo aveva firmato ! Era un incapace ! 
Gli accarezzò quei morbidi ricci e una lacrima gli scesa senza preavviso. 
" Mi dispiace ... " disse , poi subito si asciugò la guancia.

" Sherlock , scendi un attimo c' è una sorpresa per te ! " 
La voce allegra della signora Holmes si diffuse per tutte le scale , e per le pareti della casa.
Sherlock era in camera sua , a studiare , e a quella notizia un largo sorriso compari sul suo volto . Aveva sette anni e la situazione a scuola stava migliorando, non in senso di profitto, lui era sempre stato molti passi avanti rispetto ai suoi compagni , ma sul piano delle relazioni sociali. 
Si era decisamente migliorata , e da quel giorno che torno a casa in lacrime , da quando ipotizzava che Mycroft ci avesse messo lo zampino , nessuno più lo prendeva in giro o gli faceva del male.
Ma tutto questo non significa che lui si era fatto degli amici . 
Nessuno voleva fare amicizia con lui, e quindi era solo. Ma non gli si dispiaceva , erano loro gli idioti , no? O almeno così diceva Mycroft...
" Arrivo ! " rispose prontamente , gettando in fretta i libri sulla scrivania.
Si precipitò sulle scale , e per poco non cadeva per l' agitazione e per la gioia.
Una sorpresa per lui? Chissà cosa poteva essere ! 
Appena sceso in soggiorno trovo i suoi genitori sorridenti , Sherrinford e Mycroft seduto più in disparte con un libro tra le gambe e una espressione contrariata .
Sherrinford ... Sherrinford sorrideva ? Era felice? Qualcosa non andava .
" Hey fratellino , sei corso di fretta . " inizio . " Sai volevo scusarmi con te per tutto quello che ti ho fatto passare ... Bhe per tutti quei piccoli incidenti. Ormai sono acqua passata per me e vorrei che lo fossero anche per te "
Sherlock riportò alla mente tutte le volte che lo aveva fatto cadere di proposito o manomesso i freni della bicicletta o rotto i suoi amati peluche ... O quando aveva decapitato l' orsetto che gli aveva regalato Mycroft.
L' espressione di Sherlock divenne seria e tirata . A Mycroft, che comunque osservava tutto sott'occhio , non sfuggì quel particolare.
" Così ho pensato di farti un regalo ! Un bel regalo! " continuò sorridendo in maniera preoccupante .
" i nostri cari genitori sono stati entusiasti della mia idea. Quindi , caro Sherl..." Disse avvicinandosi a una porta chiusa , senza smuovere lo sguardo dagli occhi di Sherlock.
" questo è per te " la apri.
Un settore inglese rosso, cucciolo, fece la sua apparizione . Corse subito fuori, in direzione del piccolo di casa, abbaiando e scodinzolando .
Sherlock rimase per un attimo s cioccato, non si rendeva ancora conto della novità, di ciò che era successo.
Un cane? Un cane tutto suo ..?
Si era proprio così ! Però l' idea era stata di Sherrinford , era stano ... Si era pentito davvero ? Perché lo aveva fatto ? Cosa doveva fare ? 
Ma appena il morbido pelo del cucciolo gli sfiorò la gamba tutti quei pensieri lo abbandonarono, lasciando il posto alla felicità .
" Ma è bellissimo ! " disse sorridendo , accovacciandosi a terra per giocare con il nuovo arrivato.
" Come lo vuoi chiamare Sherl?" Chiese la mamma . 
Sherlock guardò attentamente quel musetto peloso .
" Barbarossa ! " disse poco dopo, e iniziò a rotolarsi a terra insieme al cane.
" grazie mille Sherrinford , è il più bel regalo che mi potessi fare !" Gli occhi del bambino erano pura gioia. 
"Oh, mio caro fratellino , non c ' è di che, davvero " 
Mycroft non profilava parola, si era opposto fin da subito a quella dannata idea. 
Un cane in casa non andava bene , Sherlock si sarebbe affezionato e avrebbe sofferto.
Lo voleva proteggere, da tutto, anche dall' aria che respirava , anche da se stesso.
Poi il fatto che l' idea era di Sherrinford non prometteva niente di buono.
Qualcosa aveva in mente, non sapeva ancora cosa , ma di certo nulla di buono.
Dopo tanti anni passati a rendere la vita di Sherlock un inferno se ne usciva che voleva cambiare, che voleva bene al fratellino e che voleva riconquistare la sua fiducia.
Idiozie. Non credeva neanche a una singola parola .
Ma quegli idioti dei suoi genitori lo avevano creduto e gli avevano permesso di regalare quel cane a Sherlock .
Quale era il suo scopo? Che piani aveva ? 
Ecco perché si era da subito fermamente opposto , dando mille motivi per non comprarlo. Ma quell' idea piaceva anche ai coniugi Holmes , quindi non c' era nulla da fare.
Doveva aspettare e tenere sotto controllo Sherrinford , come sempre , e proteggere Sherlock .... Come sempre. 

Passarono giorni , mesi e anni e Sherlock e Barbarosda divennero sempre più uniti.
Barbarosda divenne l' ombra di Sherlock , lo seguiva da per tutto . 
Era il suo unico amico , il suo migliore amico . Passeggiavano insieme , si divertivano e giocavano ai pirati.
Barbanera e Barbarossa, i pirati più temibili mai visti su questa terra.
E Mycroft iniziò quasi a pensare che forse dietro quel gesto di Sherrinford non vi erano doppi fini. Che forse lo aveva davvero fatto per la felicità del fratello ... Ne forse poteva stare tranquillo . 
Inoltre Sherlock si aprì di più con il mondo , e , addirittura , andava a giocare al parco , sempre accompagnato dal suo Barbarossa. 

Ma un giorno , quando Sherlock aveva 12 anni , successe quello che Mycroft aveva sempre temuto. 
Quello che portò Sherlock s diventare un sociopatico , a chiudersi in se stesso , a fare abuso di sostanze stupefacenti .
Era un freddo pomeriggio di gennaio, aveva da poco smesso di nevicare .
Sherlock ritorno a casa da scuola, quel giorno vi erano state lezioni extra di pomeriggio.
Appena varcata la soglia di casa, già gli parve strano il fatto che Barbarossa non fosse lì ad attenderlo , a fargli le feste , a saltargli addosso. 
" Mamma ... Papà ? " chiamo Visto che anche loro stavano ne in salotto ne in cucina. 
" Mycroft ?" Ma nessuno rispondeva .
Che stava succedendo? 
Improvvisamente sentì una risata sadica provenire dal piano di sopra ... Sherrinford ! 
Perché rideva ?! 
Non capiva il motivo ma una sensazione di timore lo pervase .
Timore , paura , agitazione , preoccupazione .
Perché tutte quelle sensazioni?! Le mani incominciarono a tremare leggermente.
Si avvicinò con calma alla scala . Ad ogni gradino quella sensazione aumentava .
Ormai poteva sentire le voci dei genitori , che accusavano Sherrinford di qualcosa. 
Ormai poteva sentire la voce di Mycroft che diceva " io vi avevo avvisato ! Io l' avevo sempre detto di non fidarci ! Ed ecco qua ! Ecco ! Si poteva evitare tutto , se solo mi avreste ascoltato ! " . 
Era arrabbiato ... Ma a cosa si riferiva ? Sherrinford continuava a ridere . 
Ormai era arrivato all' ultimo gradino e poteva vedere la porta della sua camera aperta . Erano tutti lì. Ma dov'era Barbarossa ?!
Ormai quelle brutte sensazioni lo possedevano completamente.
Si avvicinò con passo felpato alla porta di c ara sua , senza farsi sentire.
Poi quello che vide lo agghiaccio . 
I muscoli divennero rigidi , il cuore smise di battere e il respiro si bloccò .
Barbarossa giaceva s terra privo di vita , con la gola sgozzata in un mare di sangue . 
... E Sherrinford rideva , con le mani tinteggiate di rosso e un coltello abbandonato ai suoi piedi.
Gli occhi erano un misto di sadicismo e goduria , e la sua espressione era lq maschera della pazzia. 
Sherlock rimase lì , bloccato ... Impotente.
Non si scorse più di quello che succedeva intorno a lui . 
Non si accorse che i genitori urlarono il suo nome.
Non si accorse che Mycroft si precipitò su di lui per coprigli quella scena.
Non si accorse di essere strattonato .
Non si accorse delle parole di Sherrinford mentre veniva spinto fuori .
Tutto quello che vedeva era il suo Barbarossa, il suo unico amico, a terra , in quella pozza rossa che si confondeva con il suo pelo. Si liberò della stretta di zmucrft e si gettò a terra, affogando nel mare di sangue. 
Pianse, pianse fino allo sfinimento, fino a che non si addormentò stesso fra le lacrime.
Finché non si addormentò fra le braccia di Mycroft.

Sherrinford fu rinchiuso in un centro di igiene mentale, ma per Sherlock suo fratello era morto. Anzi non suo fratello, quell' essere. Perché non poteva ne che essere paragonato s un' essere umano.
Non lo vide più, ne voleva vederlo. 
I genitori lo trascinarono in quel centro e nessuno dei frstelli lo salutò.
Ma a Sherrinford andava bene, aveva fatto soffrire Sherlock. Lo aveva annientato. 
E in futuro sicuramente avrebbe progettato qualche altra cosa, qualcosa di ancora più doloroso . Era la punizione per averlo fatto rinchiudere in quel dannata centro ! 
Perché era sempre colpa di quel bastardo di suo fratello ! Se non fosse mai nato ora vivrebbe una esistenza felice ! Era colpa sua se a lui non lo volevano bene .
Era colpa sua se ora si trovava con un camice bianco in una stanza bianca , lontano dalla sua casa , lontano da Mycroft ... Ah Mycroft , gli aveva dimostrato di cosa era capace. Cosa era in grado di fare. Che era più furbo e intelligente di quel bene nano. Anche a lui aspettava una punizione esemplare, per averlo rinnegato . Per aver preferito il piccolo di casa ! 
Sarebbe fuggito , avrebbe messo un atto un piano con o fiocchi e avrebbe agito a tempo debito. Già , avrebbe fatto proprio così. Era una promessa. 
Lui era il vento dell' est , e avrebbe spazzato via tutto .

Dopo quell' episodio, Sherlock non riuscì più a dormire in camera sua. 
Ogni volta che entrava rivedeva a terra il corpo del suo Barbarossa , anche se voleva cancellare per sempre dalla sua mente quell' immagine.
Inoltre si rinchiude è sempre di più in se stesso, non parlava quasi mai, neanche con Mycroft , e quei piccoli miglioramenti nei rapporti sociali si annullarono del tutto . Degenerando col tempo.
Non chiese mai più di giocare ai pirati . La sua passione per i pirati mori insieme a Barbarossa. Butto tutto , spade , stivaletti , pupazzi , navi ... Tutto.
I genitori decisero di portarlo da uno psicologo, nonostante le sue opposizioni , che fli diagnostico una rara forma di " Sociopatia " . Sherlock era diventato un sociopatico . 
Oltre questa situazione, a preoccupare Mycroft era il fatto che il suo fratellino , quello che doveva proteggere, aveva iniziato a fare abuso di sostanze stupefacenti. Sempre in quantità maggiore . Così oltre ad essere un sociopatico ora stava diventando anche un drogato . 
Lo trovava tropo volte in condizioni disastrose in posto abbandonati da Dio. 
Si perché ormai Sherlock aveva perso interesse per tutto, e vedeva la cocaina come unica via d' uscita. Come l'unica cosa che potesse eccitarlo. 
Non servivano a niente le minacce del fratello , lui non poteva avere il controllo sulla sua vita! Era solo lui a decidere per se ! Mycroft quando doveva agire ,non l' aveva fatto , ora poteva restare al suo posto ! 

Col tempo Sherlock iniziò a studiare chimica e la sua vecchia passione per i pirati si trasformò in una passione per i crimini , quelli più marca e contorti.
Inizi ad andare sui luoghi del delitto e ad esporre le sue teorie , che si rivelavano esatte... E chiamare ' idiota ' tutto il personale della polizia. 
Sembrava che questo svago lo persuadeva dal prendere sostanze stupefacenti.
Così Mycroft, che già godeva di una buona posizione in campo politico, si mise in contatto con il detective ispettore di Scotland Yard , Greg Lestreade , per affidargli il suo fratellino e per farlo coinvolgere nelle indagini. 
Ma nonostante il tempo, nonostante tutto, a volte quando Sherlock si specchiava , gli compariva il suo riflesso da bambino. Quando quegli occhi chiari scintillavano e il suo volto era felice ... Ma era triste ora , era rabbuiato . Perché quel bambino ora non c' era più. 
Perché quel bambino era ormai sepolto in lui e chissà cosa pensava , chissà se era soddisfatto di quello che era diventato ...

ANGOLO AUTRICE :
Vi sono mancata ? Vi sono mancata ? Vi sono mancata ?
Salve a tutti ! 😄
Come sono andate le vostre vacanze? Come avete trascorso il tempo in mia assenza?
No , non mi sono dimenticata della mia storia , dopo la parentesi " I pupazzi ballerini ", ed ecco , finalmente, con un nuovo capitolo. Spero che almeno , dopo una lunga attesa, sia stata all' altezza e che non via abbia deluso ... 
In ogni caso, un nuovo ricordo dell' infanzia di Sherlock. 
Un altro piccolo tassello che spiega come il nostro detective sia diventato il sociopatico che noi conosciamo , anche se , dai , tanto sociopatico alla fine non è ! 
Mi ha davvero colpito scriverlo , ho cercato di immedesimarmi come meglio potevo e ... Per poco non mi mettevo s piangere. (😥) 
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto e se potete fatemi sapere cosa ne pensate , come sempre tengo moltio alle vostre opinioni. Grazie sempre a tutti perché leggete i miei consigli e perché arrivate fin sui! Grazie ! 
Ci sentiamo presto ! 
Un bacio 
DS
P.s : ma vogliamo parlare del nuovo trailer di Sherlock 4?! Ne vogliamo sparlare ?' Meglio che lascio perdere altrimenti non finisco più ... Solo una cosa, ANSIA ! 
È lo stesso anche per voi vero ? Ditemi che non sono la sola ... 

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Capitolo 10
*** Rise above ***


Rise Above


Sangue.
Era in un bosco e tutto intorno a lui era ricoperto di sangue: gli alberi, le foglie, la terra.
Si guardava intorno non sapeva cosa fare. 
Si porto le mani al volto e  , in quel momento, si rese conto che anche lui ne era ricoperto. 
I suoi bei ricci , i suoi vestiti , il suo viso  ... Spiccavano i suoio occhi cristallini , inondati di terrore. 
Lascio ricadere le mani tremolanti ai fianchi e si sentì venire meno . Le gambe non riuscivano a sorreggere il suo peso, così cadde a terra , affondando in auel misto di fango e sangue . 
Cosa doveva fare ? Dove si trovava ? 
Quel bosco lo conosceva ... Ci era già stato ... ma quando?! 
<< rimani lucido , pensa ! In una stanza ci deve essere la risposta ! ... trovala >> 
<< La brughiera! >> apri di scatto gli occhi  << a Baskeville ! >> 
Ma come era arrivato li ? Non ricordava . 
Doveva andarsene. Ricaccio in dietro le lacrime, che avevano iniziato a inumidire i suoi occhi. Aveva paura ? Era lì che per la prima volta conobbe cosa era la paura . Il suo corpo tremava e non riusciva a calarsi ... Aveva paura ? 
" che cosa interessante eh? Le emozioni. Oh povero Sherl , sei così stupido . Sei sempre stato stupido " 
Questa voce .. la voce di Mycroft ! 
Si giro, e lo vide appoggiato a un tronco, con le mano incrociate e il suo immancabile ombrello nero.
" Sei la delusione dei nostri genitori " continuo guardandolo serio. 
Sherlock provo una sensazione di conforto alla vista di suo fratello, era lì per aiutarlo. 
Mycroft lo salvava sempre, anche se apparentemente sembrava che si odiavano . Non era vero , lui non era il suo acerrimo nemico , ma una specie di angelo custode. 
Un angelo nascosto dalla parte degli angeli. 
Di certo non lo poteva ammettere , ormai quelli erano i ruoli che avevano deciso per loro. I due fratelli , geni , in continua competizione.
Quanto  avrebbe coloro corrergli incontro tra e abbracciarlo ...  ma non lo fece, non era da lui. 
" Mycroft ... " lo chiamo con voce tremante . 
Aveva il respiro pesante e anche tenere la testa alzata in sua direzione ci provocava dei tremendi capogiri .
" ti prego ... Aiutami " le parole uscirono involontarie , stava pregando suo fratello? Era caduto davvero in basso . Ma ora era l' unica via di scampo . L' unico che potesse portalo via da tutto quello .
Mycroft accenno un sorriso di compiacenza   Poi si avvicinò a lui e si abbassò a suuo livello. 
" il vento dell' est sta arrivando , sherlock . Sta venendo a prenderti !" Rispose  piegando le labbra in un sorriso guardandolo fisso negli occhi. Poi , aiutandosi con l' ombrello   Si rimise in piedi e se ne andò . 
" Mycroft ? ... Mycroft ! " lo chiamo sherlock , mentre la sua figura,  incurante , spariva fra gli alberi.  Urlava il suo nome ma lui non si voltava . 
L' aveva lasciato solo  . Non era possibile , non l' avrebbe mai fatto . Non era da suo fratello , da Mycroft ! Lui era quello che si metteva nei guai , che ne combinava  di ogni modo , e Mycroft la persona che lo aiutava e lo salvava ... anche quello faceva parte del suo ruolo. 
Panico , paura , terrore ... Sentiva tutto questo dentro dilui. Tutte queste ...  emozioni? Non lo sapeva, 
Doveva alzarsi , ritrovare le forze e andarsene da quel orribile bosco. Stava sognando, sicuramente . Si sarebbe svegliato e sarebbe tornato tutto alla normalità . << calmati, rimani luci ! Rimani lucido    !>> 
Appoggio le mano a terra e face forza , ma una volta in piedi un capogiro lo fece ricadere , e si ritrovo di nuovo a terra . Era caduto , di nuovo. 
" Sherlock " un' altra voce lo chiamava . Anche questa conosceva .
" Sherlock " era la voce di Mary . 
Si giro ed eccola li ,.. Vestita da checchino, come quella volta , nello studio di Magnussen    . Gli  puntava una pistola contro.
" Non dovevi dirglielo a John , non dovevi . Ti avevo avvisato . Eppure l' hai fatto " 
Ma di cosa stava parlando . 
" Mary ... I-io" 
" No non parlare , stai zitto . Hai parlato sempre tu ora tocca a me . Devi lasciare in pace mio marito , John ha una famiglia ormai , ha me , ha Sherly. Non ci servi più . E poi ricordati che tu l' hai abbandonato , per due anni. Perciò ora sparisci di nuovo , lasciaci  in pace , perché John non ti vuole più . Ha me , ha sua figlia . Sei di intralcio. " 
Ma cosa stava dicendo ?! Sherlock non capiva più niente 
" quindi se non ti levi da mezzo , se non ti allontani da noi , giuro che ti faccio allontanare io , in un modo mano carino ma drastico . E già capitato , ricordi? Ma questa volta non sbaglierò mira . Sai di cosa sono capace, detective  " 
" Mary , ma cosa stai dicendo ? " 
" ha ragione " un' altra voce . " ha perfettamente ragione , sei di intralcio " . 
John ... Si posizionò avvicinò a Mary . 
" Te ne sei andato e ora vattene di nuovo . Non ti voglio più nella mia vita . Mi hai portato solo dolori , mi hai fatto soffrire , mi hai lasciato a rimpiangerti per due anni ! Poi ricompari dal nulla e mi metti subito in pericolo . E , finale della favola, rischi di morire per overdose. E io ? Io devo smepre proteggerti , perdonerei , restare a tuo fianco .. Eh si , sì sai , perché tu sei il grande sherlock Holmes . Ne ho abbastanza , non voglio più farlo. Ora ho lei al mio fianco , e lei non mi abbandonerà mai. A differenza tua. Mi hai deluso Sherlock, molto deluso. Ti odio " 
Sherlock si sentiva la testa scoppiare , non ce la faceva più. 
Si porto le mano alle orecchie , non voleva sentire più una parola. Le lacrime che prima aveva soppresso ora gli rigavano le guance. 
Faceva male , e come se faceva male , sentire quelle parole . Le parole di John lo ferirono più di una lama affilata , il suo sguardo disprezzante era un colpo per lui. Aveva fatto tanto per lui , perché ora diceva quello?! 
Lo aveva deluso ... Lui non voleva deluderlo ! Lui l' aveva fatto per proteggerlo! E si era anche scusato! John lo odiava , lo odiava ! Non lo voleva più nella sua vita ! No. Non era possibile , no ... Era un incubo , ora si svegliava e sarebbe tornato tutto alla normalità . 
L' aria gli mancava , il battito accelerava , il bosco inizio a girare tutto intorno a lui. 
Dannazione ! 
Una risata , gli scoppio in testa come una bomba. 
Alzo lo sguardo , e al posto di .john e Mary, ora c' era Jim Moriarty.
Rideva di tutto gusto guardandoli li a terra , con il volto rigato di lacrime.
" Sei soddisfatto?! " urlo Sherlock , con quanta voce aveva in gola. 
Jim continuava a ridere .
" Smertila , smettila !! " 
" Sei caduto Sherlock , C-A-D-U-T-O. Nessuno ti vuole , nessuno vuole stare più con te . Sei inutile . Insignificante . Il grande Sherlock Holmes è un fallito ." 
Sherlock continuava a guardarlo , non riusciva a parlare. Si sentiva solo , voleva solo andarsene , ritornare al suo 221B ,sprofondare sulla suo poltrona ed evadere da tutto quello , nel modo che lui sapeva. Con una soluzione al 7%. 
Doveva solo svegliassi , e sarebbe tornato tutto a posto , perché era un incubo no? 
Inizio a prendersi a pugni lo stomaco , ma nulla.
" sei impazzito ? Ora anche psicopatico ? " lo incalzo Moriarty , ironico. 
" Guardati , non sei ripugnato da te stesso ? Hai deluso tutti , hai perso tutti . Hai deluso John , il tuo .John, l' unico amico che avessi ani avuto, l'unico che si fidava di te.  Ti odia .  Ora sei solo, di nuovo , come me. Sì perché noi siamo uguali , due facce della stessa moneta. Ma prima eri un angelo, ora fai parte dell'altra schiera,  come me. Sei un angelo caduto . " i suoi occhi neri lo penetravano  come due lame d'acciaio , provocandogli dei brividi lungo la schiena . Ma non abbassava lo sguardo , reggeva quella sfida. Almeno fiche poteva , almeno finché tutto quello non aveva fine . 
" Nessuno ti salverà, nessuno ti cercherà, nessuno sarà più al tuo fianco. Nessuno , nemmeno John. Ci saremo solo noi due. Perché , in fondo, io sono te e tu sei me , ricordi ? " è inizio a ridere , i suoi occhi sprizzavano pazzia e inquietudine . 
Sherlock si riporto le mani alle orecchie e serrò forte gli occhi .
" Smettila ... Smettila " tento di dire con un filo di voce. 
" Addio , Sherlock Holmes " 
L' ultima cosa che vide fu Mary  affiancata  da John mentre premeva il grilletto , poi un rumore forte lo assordo. 



    ⁃    No! -  Sherlock spalancò gli occhi, alzandosi a sedere . Aria, ossigeno , anidride carbonica. Si posò due dita sul polso .<< battito accelerato >> 
Socchiuse gli occhi , calmandosi , per poi guardarsi intorno. 
Era nel suo appartamento, solo, sul suo divano . Fuori era notte inoltrata e la pioggia sbatteva pesantemente contro i vetri del balcone, mentre lampi di luce illuminavano periodicamente il cielo. Il caminetto era acceso e il fuoco scoppiettante rendeva calda l' atmosfera. Ormai la temperatura si era abbassata ulteriormente ( arrivando anche a picchi di -10 g.C) ormai si avvicinava il Natale . La signora Hudson infatti aveva già sparso per la casa gli scatoloni contenenti le decorazioni.  Li osservava,  regolarizzando  il battito e il respiro . Ci davano un senso di pace. 
    ⁃    Sherlock ! - John si precipitò da lui , seguito , da Mary, spaventati da quell' urlo.
<< John ... John è qui, non mi ha lasciato.>>  penso il detective . 
" non ti voglio più nella mia vita , ne ho abbastanza ... Vattene ... Ti odio "  , scosse la testa , per cacciare quella voce. 
    ⁃    John s-sei qui ?!- disse con voce tremante .
    ⁃    Certo che sono qui ! Non mi vedi?! Sempre a costatare l' ovvio ! - esclamò  John regalandogli un sorriso dolce. 
Sherlock abbozzò un sorriso poi ricolse gli occhi verso Mary.  Un brivido lo percorse. 
" Lasciaci in pace, John non ti vuole,   ... Sei d' intralcio ... Addio Sherlock Holmes " 
Sherlock rinchiuse forte gli occhi. Era stato solo un incubo, un semplice, Incubo! Ora era sveglio, era tutto normale, doveva dimenticare!
    ⁃    Come ti senti ? - domandò il dottore. 
    ⁃    Credo di stare bene ...- risponde Sherlock , deludendo. 
John sorrise, e gli sfiorò la mano. Sherlock si irrigidì , ebbe per un istante l' istinto di ritrarsi , ma non lo fece. 
Quel incubo lo aveva influenzato , ma non era da lui! Non si stava comportando in maniera razionale! 
Non si fidava più ?  Per uno stupido sogno ? ... E se tutto sullo che aveva visto era vero? E se John davvero ne aveva abbastanza di lui e restava lì solo per pietà ? 
No no , non era così . Era lì , diavolo ! Si stava facendo troppo coinvolgere , e questo non poteva accadere. Non lo doveva permettere, almeno non più di quanto già lo fosse. 
John era il suo amico, il suo migliore amico. E non l' avrebbe mai abbandonato , lui lo sapeva , e lo aveva dimostrato sempre. Lo aveva sempre perdonato , anche quando era tornato dopo due anni dal nulla, lo aveva sempre aiutato  ma , sopratutto , non l' aveva lasciato mai solo. 
    ⁃    Volete che preparo un tè ragazzi ? - chiese allegra Mary, per sollevare un po' la situazione .
    ⁃    No , non preoccuparti Mary. Tornate a casa, ormai è notte fonda. Dovete portare la piccola nella propria culla ed è inutile che restate qui. - disse il moro , alzandosi dal divano cautamente. 
    ⁃    Sherlock no , io non ti lascio così . Possiamo ... - guardò Mary, per cercare il suo consenso con gli occhi - possiamo restare qui tutta la notte -
    ⁃    Si caro, non ci sono problemi. Poi è anche meglio che restiamo qui con te. Tanto Sherly dorme beata nella vecchia stanza di John. Non c'è da preoccuparsi - rispose Mary. 
Sherlock non sapeva cosa dire. Si preoccupavano per lui , era una bella sensazione .
    ⁃    Anzi vado su così mi distendo un po anche io e controllo la situazione , buona notte ragazzi - continuò la bionda, con un sorriso. Poi si diresse verso le scale.
    ⁃    John vai con lei, hai bisogno anche tu di riposarti. Hai gli occhi stanchi e non ti reggi in piedi. In queste condizioni non saresti d' aiuto affatto. Quindi vai a riposarti e niente  storie , soldato o blogger ? - e risero entrambi .
In effetti Sherlock aveva ragione , era stanchissimo e avrebbe voluto distendersi anche per cinque minuti. Era stata una giornata faticosa, pesante da sopportare. Vedere il suo amico crollare in quel modo era stato difficile per lui. Sherlock era sempre stato un punto fisso per lui , un punto di riferimento, quindi vederlo crollare in quel modo era come vede crollare tutte le sue sicurezze , tutto quello in cui credeva .  
<> ripete a se stesso, mentre l' immagine del suo amico che si buttava nel vuoto si impossessava della sua mente. 
    ⁃    Va bene , vado su anche io . Però non prima di vederti ... - poteva chiedergli mai di mettersi a ,etto nella sua stanza ? In quella stanza?
    ⁃    Si vado subito, ecco vedi - disse Sherlock colmando il silenzio , avvicinandosi alla camera ripulita . 
    ⁃    Buona notte John - 
    ⁃    Notte Sherlock - e si girò , diretto verso camera sua . - John ...- Ma la voce di Sherlock lo blocco. Era ancora fermo lì , con la mano sulla maniglia. 
    ⁃    Dimmi - rispose, voltandosi .
    ⁃    Un u,tima cosa ... mi odi? - disse a occhi bassi, come un bambino troppo timido per sostenere lo sguardo,  come un bambino che si vergogna di avere ribato una caramella da un negozio di dolci. 
    ⁃    Ma che diavolo dici?! Certe che non ti odio, idiota !- 
I loro sguardi si incrociarono per pochi secondi, poi Sherlock sorride timidamente.
Era stata o solo un brutto sogno, suo fratello l'avrebbe sempre protetto. John sarebbe stato sempre al suo fianco, e Moriarty era solo un ricordo ... un ossessione più che altro.
    ⁃    Cerca di riposarti, razza di un consulente investigativo! - è detto Ciò, John spari sul.a vista di Sherlock. 
La porta si chiuse alle spalle del dottore, era solo. 
Si accerto  che l'eco dei passi diventava sempre più lontano, poi quanto era tutto avvolto nel silenzio, si precipitò al primo cassetto della sua scrivania, dove era nascosto quello di  cui aveva bisogno. 
Sprofondo nella sua lo,torna con tutta l'attrezzatura e  con un gesto rapido, fece circolare nel suo corpo quello mix estasiante.
Ecco, la sensazione di benessere, la mente si svuotava e i pensieri che lo tormentavano sparivano ... ma una sensazione di vergogna lo invadeva, ogni volta sempre più profonda. E lui delega anche il perché, solo che non lo voleva accettare. Non poteva ... per quanto tentava di auto convincersi che non ne aveva bisogno, e che ne faceva un uso controllato , non era quella la realtà.
La realtà è che ormai era il corpo a chiederlo, anche senza un vero perché. 
.... era diventato un tossico? Un drogato?
Riapri di colpo gli occhi, e getto tutto a terra. All'istante la sensazione di benessere lo lo abbandono, mentre altri dubbi gli invadevano la testa.
Troppe cose stavano succedendo. Tutte contemporaneamente. 
E lui non sapeva come gestire, si sentiva come messo al di là di un vostro ad assistere ad uno spettacolo che lo vedeva protagonista, ma in cui non poteva intervenire.
Ad uno spettacolo che avrebbe voluto non partecipare.
Voleva rompere il vetro, rompere la scenografia, spezzare i fili ... ma era impotente. 
Si prese le testa tra le mani, un modo ci doveva stare  e l' avrebbe trovato. 
Sherrinford stava giocando con i suoi sentimenti, con le sue paure, lo stava distruggendo piano piano, all'interno. Ci sapeva fare, oh si che ci sapeva fare.
<< Focalizzsre il problema : i sentimenti. Risoluzione: eliminarli >>
Rimanere di nuovo solo, era questa la soluzione. Almeno avrebbe protetto tutti quelli a cui teneva. 
Era già successo ... Sherlock riporto alla mente i due anni passati lontani da casa, audi me,eletti 720 giorni lontani da tutto .. lontani da John. Il suo unico amico. 

    ⁃    Ma guarda guarda ... come ci siamo ridotti male. Oh  Sherlock, direi che la mia assenza non ti abbia fatto bene. Anzi. E io che volevo essere gentile, ti volevo dare un po' di pace ... ma al piccolo Sherlock non piace la tranquillità, a quanto pare -
Sherlock si bloccò , chiuse gli occhi. Era la droga. Era solo un effetto della droga. Lo sapeva bene, eda sempre lì ... solo che ora sembrava più reale. Dannatamente reale. 
Si voltò lentamente , mantenendo sempre gli occhi chiusi. Poi li apri.
    ⁃    Ti sono mancato? -

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Sogno o realtà ... vi sono mancata ? 

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