Io credo in me

di Akeryana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia l'avventura ***
Capitolo 2: *** Il ritorno di Nata ***
Capitolo 3: *** Il sacrificio di un'umana ***
Capitolo 4: *** Si es por amor... ***
Capitolo 5: *** il mio sogno ***
Capitolo 6: *** Il passato ritorna... Sempre ***
Capitolo 7: *** Cosa sono io? ***
Capitolo 8: *** Solo perché siamo diversi non siamo mostri ***
Capitolo 9: *** L'ultima tappa ***
Capitolo 10: *** Un nuovo umano ***
Capitolo 11: *** I ricordi del passato ***
Capitolo 12: *** L fine dell'avventura ***



Capitolo 1
*** Inizia l'avventura ***


Inizia l'avventura


Il mio lato oscuro
Non te lo farò mai vedere...
L'avevo messo in gabbia 
ma ora non riesco più a controllarlo...


Il sole quel giorno era più caldo del solito, infatti appena uno dei suo raggi sfiorò la mano di Leon lui la ritrasse di scatto e se la portò al petto. 
<<  Maledetta Europa  >>  ringhiò tra i denti il sangue puro per poi sentirsi mettere sulla testa qualcosa in tessuto.
<<  Copriti, da quando abbiamo lasciato la scuola c'è molto più sole e non ci siamo abituati  >>  lo rimproverò Diego mettendogli in testa un berretto con visiera blu, anche lui, Maxi, Federico e  Andres, tutti di colori diversi. 
Aspettavano in un angolo all'ombra le loro tre umane, entrate in una boutique parigina, no.. meglio precisare: entrate nella decima boutique parigina.
<<  Sono incredibili quelle tre, Parigi è la città dell'amore, no di "chi delle tre prosciuga prima il fidanzato"  >>  si lamentò Andres, non accorgendosi di aver fatto andare a terra il morale dei tre. 
Da quando erano a Parigi non avevano avuto un attimo di pace, per giorni interminabili avevano cercato il vampiro sovrano, ma nulla. Sembrava non esistere. Eppure Parigi era una delle città più importanti.. 
Leon quel giorno desiderava solo stringere la sua Violetta e accarezzarle il ventre, che era gonfiato un po. Beh dopotutto erano passati già tre mesi. Che aspettarsi di più?
Finalmente le tre uscirono.
Franesca aveva un grazioso vestito rosso con i ricami neri alla gonna e alle spalline, con un paio di tacchi bassi e larghi neri e un cerchietto rosso sui capelli.
Ludmilla invece un abito sul rosa pallido, con la gonna più lunga dietro e un paio di ballerine dorate.
E infine Violetta, con un vestitino azzurro e i rigami bianchi a fiori ovunque e le sue scarpette beige. E tutte e tre avevano le braccia piene di pacchetti e pacchettini.
Quest'ultima corse verso Leon, che la fissava sorridendo, ma scivolò e stava per cada. Allora il vampiro scattò e la prese in braccio come una sposina prima che cadesse. I due si guardarono intensamente negli occhi e si baciarono con trasporto. 
I passanti e i loro amici li applaudirono per poi prendere il loro esempio e baciare i loro compagni, aveva scaturito una vera e proprio epidemia del bacio. 
Ma non tutti avevano questa fortuna, infatti Maxi di fronte a questo spettacolo romantico ma anche triste, si deprimò molto e si allontanò senza farsi notare. Dal primo giorno che erano arrivati a Parigi gli capitava spesso di pensare a Nata, quella ragazza timida e riservata, che appena lui le si avvicinava lei cominciava a tremare, che gli faceva venire una sete immensa, quasi incontenibile, e che gli aveva rubato il cuore. 
Si chiedeva se l'avrebbe davvero rivista, la speranza lentamente lo stava abbandonando e la crudele realtà si presentava davanti a lui. 
Quando poi... Un miraggio o un'illusione? Vide passare davanti a se, ma molto distante, una ragazza coi capelli neri e ricci. Proprio come la sua amata. E se fosse davvero lei? Doveva sapere, non poteva rischiare di farsela scappare. 
Si guardò attorno un paio di volte e poi, senza attirare l'attenzione, si arrammpicò fino a salire su un tetto e cominciò a rincorrere la ragazza, che stranamente cominciò a correre, perché? L'aveva visto? 
Solo per pochi secondi si preoccupò di questo, continuava a correre nella speranza di prenderla e di scoprire se era la sua Nata. 
Finalmente la ragazza arrivò in un vicolo ceco e cercò di sfuggire in qualche modo, ma il vampiro le si parò davanti bloccandola. 
<<  Fermati Nata!  >>  
La ragazza gli diede le spalle come per non farsi vedere sul viso e borbottò qualcosa simile a "Sparisci vampiro" e questo fece rimanere di sasso il ragazzo. 
<<  Cosa... Nata, che ti prende? Non ti sono mancato nemmeno un po'?  >>  
Quando poi si sentì un grido venire da dietro di loro  <<  Maxi!  >>  
Il vampiro si girò e guardò da chi venisse l'urlo, dilatò le iradi castane per la sorpresa  << Nata?!  >>  

 
Stai lontano da me
La bestia è orrenda...
Sento la rabbia uscire 
E non riesco a trattenerla..


Intanto i ragazzi cercavano il loro compgno per tutta la città. 
<<   Ma dove sarà finito?! Sono ore che lo cerchiamo!  >>  sbottò Francesca mentre era tra le braccia del suo ragazzo. 
<<  Tanto o cerchiamo lui o aspettiamo voi che fate compere è lo stesso  >>  mormorò Andres in coda al gruppo, non sapendo che Francesca sente meglio di un vampiro, e gli arrivò in faccia una delle numerose borse che avevano comprato, facendolo cadere a terra rovinosamente. 
<<  Fran.. Non hai esagerato un pochino?  >>  Fede obbiettò sull'azione dell'amica. 
<<  Cosa.. Ne vuoi uno pure tu?  >>  si girò l'umana guardandolo con un luccichio, spaventoso, negli occhi. Facendo poi nascondere il vampiro dietro la sua fidanzata, ma all'umana non bastava e prese a rincorrerlo. 
<<  Il mondo è finito.. Adesso i vampiri hanno paura degli umani  >>  
<<  No Diego, il mondo non è finito. Solo che la tua fidanzata fa molta paura  >>  
Il vampiro fece per ribattere la frase della bionda, ma poi si ressegnò alla dura verità. 
Leon guardava la sua "famiglia" sorridendo, era felice che riuscissero a divertirsi, beh in qualche modo quello per loro era un modo per divertirsi. 
Ma purtroppo, questi bei momenti duravano sempre poco per poi venire rovinati, come in quel momento...
Infatti si sentì uno sparo venire da dietro, Violetta si girò di scatto e guardò il suo amato spaventata. 
<<  Leon!  >>
Però il ragazzo non la sentiva, nelle orecchie sentiva un forte fischio e un dolore lancinante gli veniva dal fiancho. Iniziò a vedere tutto sfocato, senza capire cosa fosse successo. 

 
Sta graffiando sui muri, 
negli armadi,
nelle sale.
Si sta risvegliando 
E non riesco a controllarla
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte


Nota autore: Eccomi! Si, sono in ritardo. Dove è la novità? Comunque siamo arrivati all'inizio della nuova storia, spero vi piaccia. Qui staremo a vedere tante altre cose e vi lascio con queste domande: chi sarà la ragazza che si finge Nata? Chi ha sparato a Leon? E troveranno il vampiro sovrano? Ditemi che ne pensate, un beso.

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Capitolo 2
*** Il ritorno di Nata ***


Il ritorno di Nata

Nascosto sotto al letto,
Nella testa,
Nel mio corpo.
Perché non viene nessuno a salvarmi,
facendola finita?


<<  Leon!  >>  
Maxi sentì Violetta gridare da lontano il nome dell'amato, sembrava quasi piangente. Guardò da quella direzione preoccupato, anche se la situazione in cui era finito, era molto più preoccupante: sul tetto di fianco a se aveva la sua Nata che lo guardava preoccupata e davanti a loro una ragazza simile a lei, ma che dava le spalle a entrambi.
Nata, con un incredibile salto acrobatico che lasciò Maxi sorpreso, andò dietro la strana ragazza e le mise una mano sulla spalla facendola girare per poter vedere il suo viso... La ragazza ebbe un sussulto appena la vide.
<<  Ma cosa... Ti ha mandata mia sorella?!  >>  quasi gridò Nata riconoscendo la ragazza.
<<  S-si, perdonami Nata. Ma non potevo rifiutarmi, sai com'è fatta. Ha voluto che distraessi il ragazzo così che lei potesse uccidere il Sangue Puro   >>  la ragazza tremava davanti agli sguardi dei due, quando poi Maxi le andò davanti.
<<  Leon! Cosa gli ha fatto?!  >>  
<<  Presto Maxi, andiamo!  >>  
Maxi e Nata corsero più velocemente che potevano, anche se il vampiro cercava di mantenere che la velocità della ragazza, che non era poca, mentre la fissava sia sorpreso che felice. Finalmente era lì, vicino a lei, e non era più talmente timida da sfuggirgli: era sicura di se, non tremava, gli stava vicino senza avere paura. Era felice di questo, ma si chiedeva cosa le fosse successo per cambiare tanto.
Finalmente arrivarono e videro una scena... Orribile.
Leon perdeva molto sangue dalla spalla, mentre Violetta lo stringeva a se con tutta la forza che aveva tenendolo tra le sue braccia, e i ragazzi gli facevano da scudo, messi davanti la strana ragazza che aveva usato una pistola anti vampiro. 
<<  Come hai osato ferire il nostro amico?!  >>  le ringhiò contro Federico.
<<  Ti prosciugherò fino all'ultima goccia del tuo sangue!  >>  gridò Diego andando all'attacco, seguito da Federico e Andres. 
<<  No! Fermi!  >>  Nata lanciò un cubo metallico per terra davanti alla ragazza che aveva attaccato Leon, e si aprì rivelando uno scudo, anch'esso metallico, fatto di metallo anti vampiro, che fece indietreggiare i tre vampiri. 
<<  Nata, come puoi difenderla? Hai visto cosa ha fatto a Leon!  >>  ribatté Maxi, all'azione dell'amata. 
Ma la ragazza non lo ascoltò nemmeno e andò a proteggere la "nemica".
<<  Parlate, traditrici, cosa volete?!  >>  quasi gridò Francesca stringendo, infuriata, i pugni.
<<  Ti sbagli, io e Nata non vi abbiamo traditi, per tradire bisogna prima fare parte di qualcosa  >>  quella che sembrava essere un'umana poi lanciò uno sguardo al povero Maxi e si gustò la sua aria affranta  <<  Cosa, sanguisuga, credevi che mia sorella ti amasse?  >>  scoppiò in una fragorosa risata.
Appena Nata vide il suo amato con le lacrime agli occhi per la prima volta, si sentì il cuore infrangersi e spinse a terra sua sorella.
<<  Lena basta! Loro sono miei amici, gli unici che mi abbiano trattato bene mentre ero lontana da casa e tu e mamma pensavate solo a un modo per uccidere Leon. Ma io non voglio essere come voi! Io amo un vampiro e non potrei mai fare del male ai miei amici vampiri!  >>  
Andres e Fede presero Lena per le braccia mentre Ludmilla e Francesca abbracciavano Nata sorridendo felici, dimenticando qualcosa di molto importante...
<<  Leon! Tieni gli occhi aperti amore  >>  lo scuoteva Violetta, con le lacrime che le rigavano il viso.
Nata corse da lei tirando fuori una piccola fiala con un liquido viola, lo vede ingoiare tutto a Leon che incominciò a illuminarsi, solo la ferita, e questa si rimarginò dopo pochi minuti. 
Leon ispirò di colpo e la sua amata lo strinse a se con più forza. 
<<  Mi dispiace Violetta ma non possiamo attendere oltre  >>  intervenne la bionda guardando Lena  <<  Portaci dai cacciatori di vampiri  >>  
<<  Mi dispiace, anzi, non mi dispiace affatto, ma il sergente ha ordinato di non farvi parlare con lui fino a che non avrete raggiunto un accordo con il vampiro supremo, suo nemico da secoli   >>  
L'umana vide Andres aprire la bocca, e sapendo già che domanda avrebbe fatto lo fermò subito senza lasciargli il tempo di parlare. 
<<  E no, non vi ci porterò. Chiedete a quella meschina di mia sorella di portarvi  >>   
<<  Lena.. Per favore, non fare così  >>  
<<  Sta zitta! Da oggi non sei più mia sorella, solo una sanguisuga  >>  si liberò dalla presa dei due vampiri e corse via mentre la sorella teneva lo sguardo basso per la tristezza, ma lo rialzò appena sentì la mano di Maxi sulla sua spalla e finalmente si lanciò tra le sue braccia, dove fu stretta con amore.
Leon si alzò, sorretto da Violetta e Diego  <<  Nata, è un piacere riaverti tra noi… Ma ora devi portarci dal vampiro sovrano, sono giorni che lo cerchiamo e non abbiamo mai avuto nemmeno uno straccio di indicazione  >>  
<<  Lo farò Leon, ma prima devi toglierti quei vestiti, il sangue, soprattutto il tuo, avrà attirato molta attenzione tra i vampiri  >>  
<<   Ma non abbiamo tempo! E poi dove dovrei cambiarmi? Il nostro albergo sta a un'ora di distanza!  >>  si lamentò il vampiro, non l'avesse mai detto...
Nemmeno dieci minuti dopo si ritrovò a doversi cambiare dietro un cespuglio con i ragazzi che gli facevano da "muro e le ragazze di spalle che non guardavano. 
<<  Mi da non poco fastidio che il mio fidanzato si stia cambiando in un parco, davanti a tutti   >>  protestò Violetta, giustamente, vedendo che certe volte Diego lanciava degli sguardi a Leon, e se ne accorse pure Fran, che gli tirò la sua borsa in piena faccia.
<<  COSA DIAMINE GUARDI?!  >>  gli gridò poi l'umana. 
<<   MA COSA PENSI?!  >>  gridò a sua volta il vampiro, non bisognava lasciarsi ingannare da questo, loro due si amavano molto. Il vampiro poi si schiarì la voce  <<  Leon sulla spalla ha una strana voglia che non avevo mai visto  >>  
Tutti si precipitarono a guardare, fortunatamente Leon si era già quasi rivestito, gli mancava solo la camicia, ma tutti quegli sguardi addosso gli davano molto fastidio. Infatti un albero a pochi centimetri da loro cadde proprio ai loro piedi e i ragazzi si allontanarono, tutti tranne Violetta. 
L'amata gli accarezzò quella strana voglia tracciandone il contorno col polpastrello del dito. 
<<  Da quanto ce l'hai?  >>  
<<  Da quando ti ho conosciuta... Non so perché o come, ho controllato nelle vecchie foto e prima del giorno in cui ci siamo conosciuti..  >>  
<<  Forse scopriremo di più oggi  >>  
Leon si girò e le diede un dolce bacio a fior di labbra sussurrandole poi all'orecchio  <<  Senza te non so che farei  >>  
 
Sento che è nel profondo!
E' sotto la mia pelle!
Confesso che...
Mi sento come un mostro!


Dopo molte ore di cammino e di fermate a causa delle umane che non erano abituate a camminare tanto, fortunatamente dopo poco i loro tre vampiri le presero in braccio portandole fino al luogo previsto. 
<<  Eccoci...  >>  avvisò Nata con un senso di preoccupazione, che passò appena Maxi le posò una mano sulla spalla rassicurandola. 
Quando poi almeno una decina di vampiri li circondò e lasciando un piccolo spazio per un uomo che si avvicinava a loro con passo ritmato e occhi rossi, molto più intensi di quelli di Diego e Fede. 
Era il vampiro sovrano. 
Era un uomo a tutti gli effetti, che sia stato trasformato molto dopo? Leon ricordava suo padre e non era affatto così vecchio, eppure aveva più di milioni di anni, si ricordava che una volta gli aveva raccontato di aver conosciuto Maria Antonietta.
Aveva la barba lunga e ispida, i capelli scompigliati marroni, dello stesso colore della barba. E abiti.. Sembrava un barbone più che un sovrano. 
<<  Leon Vergas, finalmente mi onori della tua presenza. Io sono Rodrigo, un vecchio amico di tuo padre. Dimmi come sta?  >>  si presentò con un sorriso cordiale.
<<  E' morto...   >>  rispose il Sangue Puro con freddezza, tutti sapevano della morte del padre, come faceva lui a non esserne al corrente se erano davvero amici?
<<  Oh... Che orribile tragedia, mi dispiace molto  >>  
<<  E' morto ormai da più di sedici anni...  >>  
L'uomo gli diede le spalle  <<  Non sei qui per parlarmi di tuo padre. Cosa vuoi ragazzo?  >>  
Diego, vedendo l'amico stringere i pugni e trattenersi a pena intervenne  <<  Vogliamo che vi uniate a noi per la nostra battaglia per il pacifismo tra umani e vampiri   >>  
<<  Pacifismo con gli umani... Vorrebbe dire, niente più sangue  >> borbottò Rodrigo con aria preoccupata per questa decisione, Leon era l'ultimo Sangue Puro. Di certo finito il viaggio sarebbe diventato sovrano e quello che diceva era legge, ma se i vampiri non succhiavano il sangue allora con cosa  si dovevano nutrire?
<<   Si, esatto. Solo sangue sintetico. Da le stesse energie del sangue vero e nutre come quello, ma sa di acqua  >>  disse Fede lanciandogli una pillola di sangue sintetico. 
Il vampiro sovrano la ingerì per poi sputarla e lì guardò  <<  Va bene.. Accettiamo a una condizione, voglio avere un ultimo pasto. E scelgo una ragazza tra di voi...  >>  
Leon, Fede, Diego e Maxi strinsero i pugni e serrarono le mascelle, non potevano ribellarsi ma temevano per le proprie fidanzate.
"Se sceglie Violetta... Perderebbe il bambino. No, non li posso perdere. LUI NON TOCCHERA' LA MIA VIOLETTA!"
"Non posso dire addio a Nata ora che l'ho ritrovata, dovrà passare sul mio cadavere prima di toccarla."
"Francesca è l'ultima persona che mi resta, a parte Leon, non la lascerò a quel mostro."
"Che ci provi a toccare Ludmilla. Lo ucciderò con le mie mani."
 
Odio ciò che sto diventando
L'incubo è appena iniziato!
Il mio lato segreto
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte


Nota autore: Salve a tutti! Si è da due settimane che non mi facevo viva ma cercate di capire, ero abbastanza impegnata con la scuola che quest'anno va meglio quindi ci sarò per più tempo e un'annuncio importante!
Per chi mi segue sia qui che su Yu Gi Oh Zexal vorrei annunciare che prossimamente ci sarà il ritorno di una storia molto importante per me. Se mi seguite su quel fandom allora avete capito che sto parlando di Sangue di Lupo. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi lascio con molte domande: Da quando Leon ha quella voglia? I nostri eroi ce la faranno a raggiungere il pacifismo tra umani e vampiri per poter vivere insieme o dovranno fare dei sacrifici? E Rodrigo chi sceglierà tra le ragazze? E i ragazzi cosa faranno? Un beso!

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Capitolo 3
*** Il sacrificio di un'umana ***


Il sacrificio di un'umana

 
 
lo sto tenendo sotto chiave
Se riesce a scappare,
Mi distruggerà,
Mi ucciderà!
 
 
<<   Sapete...  ho sempre avuto un debole per le bionde  >>  ghignò il vampiro, mentre guardava Ludmilla con aria... Affamata.
Federico con una velocità incredibile le si precipitò davanti, a farle da scudo da Rodrigo, fissandolo con aria di sfida.
<<  Osa toccarla e tu diventerai il mio pasto  >> 
<<  Come? Volete rinunciare alla battaglia per la quale vi date tanto da fare? Che peccato...  >> 
<<  Fede... Andrò  >> 
<<  No! Senza te io non...  >>
L'amata gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere e gli sorrise tristemente  <<  Devo farlo per i nostri amici  >>  si girò a guardare gli altri che la fissavano sorpresi  <<  Magari voi sarete felice come io non sono mai stata... Ma guai a voi se non portate a termine la missione sennò torno dall'aldilà e vedete che vi faccio  >>  lei ridacchiò ma la sua voce faceva traspirare tutta la tristezza e la paura che aveva nel perdere la sua vita e il suo amato, ma almeno avrebbe contribuito alla battaglia.
<<  No Ludmilla. Andrò io  >>  una voce tra i ragazzi si alzò e questa persona si mise davanti la bionda.
<<  Scordatelo Nata!  >>  gridò Maxi.
Intervenne Rodrigo con un sospiro rumoroso  <<  Eh va bene. Decidete voi chi delle ragazze verrà, ma siate puntuali. Stasera nella mia casa...  >>  indicò un castello lugubre che faceva gelare il sangue alle umane, mentre per i vampiri era indifferente.
Rodrigo e i suoi vampiri si ritirarono e i ragazzi si guardarono senza dire nulla, non una parola. Quando a un certo punto le ragazze si abbracciarono piangendo.
Fede e Maxi si guardarono, si stavano chiedendo di dei due avrebbe dovuto fare il sacrificio... Federico girò lo sguardo.
 
 
E' nascosto nell'ombra,
i suoi denti sono affilati.
Non c'è nessuna via di fuga
per me!
 
 
Nata si dirigeva a passo svelto verso il castello tetro di Rodrigo, temeva che Maxi potesse rincorrerla e fermarla, aveva paura. E tanta. Chi non aveva paura della morte? Ma dopo tutto era inevitabile. Se non sarebbe morta quel giorno forse tra vent'anni o anche di più, chi lo sa, ma una vita senza amore è come essere morti.
L'aveva capito nel periodo lontana da Maxi. Forse era un bene se moriva quel giorno, almeno sarebbe stata lontana dal dolore di una vita vuota, insignificante.
Perché non stava con lui se lo desiderava tanto?
Perché lei era una cacciatrice di vampiri e lui la sua preda.
Maxi sapeva che non si sarebbe mai fatti del male, anzi, si sarebbero amati. Ma come Leon e Violetta, Francesca e Diego, Ludmilla e Federico, non potevano stare insieme se lei non fosse diventata un vampiro o se il pacifismo tra umani e vampiri non fosse andato a buon fine.
Ma se le cose sarebbero state tanto difficile, preferiva non illudersi. Lei non era forte come Violetta, che aveva aspettato per dieci lunghi anni di poter stare finalmente con il suo amore. Lei non poteva aspettare tanto, sarebbe impazzita al pensiero di dover aspettare così tanto.
Finalmente arrivò davanti l'enorme porta in legno, rovinato dal tempo, del vampiro. Con il pugno chiuso fece per bussare ma la porta si aprì da sola, chiaro segno che Rodrigo stava aspettando.
Entrò nel castello e si guardò attorno spaventata, molto spaventata. Tremava per la paura, era più forte di lei. Quando dietro di lei sentì una presenza oscura, era lui.
<<  Ah allora hanno mandato te, sai ero indeciso tra te e la biondina. Ma è meglio che sei venuta tu invece, la tua paura aumenta la mia sete   >>  un ghigno gli compare sul volto mentre le spostava i capelli dal collo lasciandolo scoperto.
Lei si strinse nelle spalle e chiuse gli occhi aspettando la sua fine.
Rodrigo ne saggiò la pelle con un leggero bacio, che fece gelare il sangue all'umana, per poi morderla in quel punto.
Dagli occhi marroni dell'umana scesero lacrime calde, mentre dalla sua bocca usciva un mormorio leggero   <<  Ti amo Maxi...  >> 
A un certo punto non sentì più le zanne del vampiro nella sua carne e per la sorpresa si girò a guardare.
Rodrigo era al suolo che si teneva il braccio dolorante e Maxi, davanti a lui, che lo fissava con sguardo furente.
<<  Maxi...  >> 
<<  Non osare più toccare la mia Nata! Sono stato chiaro?!  >>  gli ringhiò in faccia il ragazzo.
Rodrigo scoppiò a ridere, ma no con cattiveria, anzi, sembrava... Felice   <<  Era questo quello che cercavo! Qualcuno che ragionasse col cuore e no con la testa. Qualcuno che è disposto a tutto per ciò che ama. Ragazzi sarò felice di appoggiarvi nella lotta per il pacifismo!  >>  si alzò di scatto e li abbracciò entrambi stringendoli.
Maxi e Nata si guardarono, per qualche momento spaesati, poi si sorrisero e strinsero Rodrigo. Finalmente avevano degli alleati.
Una volta usciti di li, Maxi prese per mano la sua amata e la guardò negli occhi.
<<  Maxi, grazie per avermi salvata  >>  gli sorrise.
<<  Non devi ringraziarmi, per te farei di tutto  >> 
<<  E perché? Dopotutto non stiamo più insieme e...  >> 
<<  E quando ci siamo messi insieme la prima volta ti avevo costretta... Ma ora voglio che tu scelga  >> 
<<  Scegliere cosa?  >> 
<<  Scegliere se sopportarmi giorno dopo giorno, accettare la mia natura di mostro e starmi vicino come io farò con te  >> 
La ragazza sorrise e gli saltò al collo baciandolo dolcemente, gesto che valeva più di mille parole e che dissolveva in un secondo tutto quel tempo di solitudine.
Il vampiro sorrise sulle sue labbra e ricambiò il bacio stringendola a se con forza.
 
 
Lui vuole la mia anima,
il mio cuore!
Nessuno può sentirmi urlare,
magari è solo un sogno.
 
 
Il giorno seguente, erano tutti entusiasti, ma non potevano ancora riposarsi, dovevano convincere il capo dei cacciatori di vampiri di Parigi e Nata sapeva che non sarebbe stato facile, per nulla.
Soprattutto per.. Lena.
<<  Sparite! Noi cacciatori non abbiamo nulla da spartire con voi!  >>  gridò Lena davanti il rifugio dei cacciatori, affiancata da una ragazza molto bella, con la pelle abbronzata e i capelli bruni, e un uomo molto silenzioso, quello doveva essere il sergente dei cacciatori e non solo...
<<  Papà.. Lena, ascoltatemi. Loro combattono per una giusta causa e...  >>  prese la mano a Maxi  <<  Io con loro.  >> 
Lena le gridò in faccia  <<  Ti hanno fatto il lavaggio del cervello?! Quei vampiri schifosi ti controllano! Sono solo bestie!  >> 
<<  Ma tu eri innamorata di uno di loro!  >>  ribatté Nata per la rabbia e tutti la guardarono sorpresi.
Il padre andò davanti a Lena e le diede un sonoro schiaffo sulla guancia, alzò il pugno deciso a colpirla ancora ma venne fermato da una mano fredda che gli girò il polso.
<<  Io sapevo quello che provavi per me, Lena. Ma io posso amare solo una donna, la mia Violetta  >>  Leon la guardava con freddezza, anche se l'aveva appena aiutata. Ma forse solo per non far assistere la sua Violetta a una scena che l'avrebbe turbata di certo.
<<  Non intendo ascoltarti vampiro, dimmi perché non dovrei ucciderti seduta stante  >> 
<<  Molto semplice, le offro una sfida  >>  sorrise appena il Sangue Puro guardando gli sguardi, che Andres lanciava alla ragazza silenziosa che aiutava Lena ad alzarsi.
<<  Che sfida...  >>  il sergente lo guarda con un sopracciglio alzato.
<<  Possiamo dimostrarvi che umani e vampiri insieme valgono molto di più che da soli. Facciamo un percorso ad ostacoli, uno dei miei vampiri con uno dei suoi uomini migliori.  >> 
<<   Mh.. Molto convincente vampiro. Accetto. Ma il mio uomo migliore è una donna  >>  disse indicando, per l'appunto, la ragazza che Andres fissava tanto intensamente  <<  Il suo nome è Libi  >> 
Andres guardò il suo capo e amico, implorandolo con lo sguardo di scegliere lui. Leon gli gettò uno sguardo facendogli l'occhiolino, come a dirgli di avere fiducia in lui.
<<  E io scelgo uno dei miei migliori, Andres  >> 
Andres corse a mettersi vicino a quella ragazza, facendo ridacchiare di sottecchi le quattro ragazze.
Sergente, con sguardo truce guardò Andres  <<  Bene, ma sappiate che se perderete a causa del vostro amico, non solo sarete banditi dalla Francia, ma vi daremo la caccia il gatto col topo  >> 
Il vampiro, sentendo l'immenso peso della responsabilità sulle spalle. Guardò i suoi amici che gli sorridevano fiduciosi, a quel punto fece un respiro profondo e seguì la ragazza verso il percorso ad ostacoli. Fino a che lei gi sussurrò con nonchalance  <<  Non preoccuparti, il percorso l'ho fatto più di mille volte. Ce la faremo  >>  
Il vampiro sorrise  <<  Grazie, sai è molto importante per me e per i miei amici  >> 
<<  Non temere, ti aiuterò io. Sai, Nata è una mia grande amica, ha sempre cercato di aiutare tutti, anche quando sapeva che Lena era innamorata di Leon, voleva aiutarla a dimenticarlo, dato che prima aveva aiutato Leon e Violetta a stare insieme  >> 
<<  Aspetta.. Come sai queste cose?  >> 
<<  Me le ha raccontate Nata, quando è tornata  >> 
Il sergente spinse Andres all'inizio del percorso, Libi lo raggiunse e mise in avanti il pugno chiuso, il vampiro a quel punto la imitò, anche se non sapeva cosa faceva.
Un soldato gli mise delle manette, una parte al polso di Libi e l'altra al polso di Andres.
Il sergente sparò un colpo a dire che potevano iniziare e i due cominciarono a correre veloci, anche se Andres doveva trattenersi, visto che Libi non poteva correre al suo livello.
Come prima cosa c'erano ostacoli di tutti i tipi, da saltare, da passare sopra, sotto, dentro, da sovrastare.
Per fortuna ce la fecero in meno di qualche secondo, dovevano finire l'intero percorso nella metà del tempo.
Il resto del percorso comincia a essere più difficile, c'erano dei soldati, nascosti, che gli dovevano sparare, se li prendevano avevano perso e non potevano ricominciare il percorso.
Fortunatamente il vampiro vide che un finto proiettile stava per colpire Libi, corse da lei e le cinse la vita con un braccio e mise l'altro sotto le sue gambe prendendola in braccio come una sposa e corse più veloce che poteva. Non diede nemmeno il tempo ai soldati di girarsi che loro due erano già alla fine del percorso.
Tutti gli umani rimasero sorpresi e il sergente, con un gesto stizzito, tolse le manette ai due che poi si abbracciarono, poi seguiti dai ragazzi che si unirono all'abbraccio stringendoli.
Lena li fissava con tristezza, forse amava tanto Leon solo perché, pensava che, lui era parte di una famiglia, e se lui avesse ricambiato i suoi sentimenti, poi pure lei avrebbe avuto una famiglia. Se ne andò con sguardo basso.
Libi la guardò con amarezza e abbassò lo sguardo.
 
 
Forse è già in me,
Ferma questo mostro!
Devo riprendere il controllo!
Ma confesso che..
Mi sento come un mostro!
 
 
<<  Libi, grazie mille per l'aiuto. Che ne dici di venire con noi?  >>  le propose Andres, erano all'aeroporto di Parigi. I ragazzi dovevano prendere l'aereo per Barcellona, ma i due volevano salutarsi.
<<  Grazia Andres, ma non posso. Lena ha bisogno di me e anche gli altri umani. Sono molto più utile qui  >>  vide il ragazzo abbassa lo sguardo con tristezza, allora gli prese il viso tra le mani e lo baciò dolcemente  <<  Ma avrai questo per ricordarti di me  >>  gli sussurrò per poi correre via.
Lui tornò dagli altri sorridendo e tutti lo riempirono di complimenti e di abbracci.
"Dopotutto non ho perso l'amore e nemmeno la mia famiglia. Di questa storia.. Ne sono uscito vincitore"
 
 
La morte mi circonda,
Il mio battito sta rallentando
Non voglio perdermi
Nello scarto di questo mondo
Non voglio rinunciare o rifiutarmi
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.
 
 
 
Nota autrice: Salveeee! Si, sono in ritardo, come sempre. Ormai ci siete abituati lol. Allora finalmente l'avventura a Parigi finisce con incredibili scoperte e sappiamo che i nostri ragazzi hanno come prossima tappa barcellona. Sapete ho pensato di aggiungere una nuova caratteristica nelle recensioni per farvi entrare ancora più nella storia.
Scrivetemi nelle recensioni cosa vi aspettate dal prossimo capitolo, nel senso, cosa succederà ai nostri eroi. Un beso.

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Capitolo 4
*** Si es por amor... ***


Si es por amor...

 
Questo è come ci si sente
Quando sei rotto o ferito
Questo è come ci si sente
Quando ti è stata rubata la dignità
Quando stai perdendo
Ciò che ami


Il vaggio in aereo fu molto stancante, persino i vampiri sul volo si addormentarno, o meglio, quasi tutti. 
<<  Leon devi dormire, è da due giorni che non chiudi occhio  >>  lo incitò Violetta con aria preoccupata per il suo amato, sapeva che era un vampiro ma vedendo caduti in un sonno profondo Fede, Diego, Maxi e Andres era in pensiero. 
<<  Vilu io sto bene, e se mentre dormo tu ti sentissi male? Preferisco tenere gli occhi aperti, poi non sono per nulla stanco  >>  ribatté con aria decisa il vampiro mentre con una mano le accarezzava con dolcezza e amore il ventre  <<  Se capitasse qualcosa a te o a lui non me lo perdonerei  >>  
Lei sorriso vedendo con quanto amore e attenzione le accarezzava l'addome, quasi a voler accarezzare persino il bambino. Mise la mano sulla sua delicatamente e gli rivolse un dolce sorriso <<  Come lo chiamiamo?  >>  
<<  Mio padre avrebbe desiderato chiamarlo come mio nonno... Morto per salvare la vita a mio padre, come fece lui per me  >>  il vampiro si incupì improvvisamente e l'umana comprese che la decisione migliore sarebbe stata deviare il discorso. Poggiò la testa sulla sua spalla e senza nemmeno accorgersene chiuse gli occhi cadendo tra le braccia di morfeo.
Una volta atterrati e usciti dall'aereoporto si aspettarono una visita inaspettata, a quanto pareva la notizia del loro viaggio si era diffusa molto velocemente e non tutti erano d'accordo al pacifismo. Si, i vampiri avrebbero rinunciato al sangue e gli umani per un periodo iniziale avrebbero dovuto vivere nella paura di essere divorati, dato che non tutti i vampiri si sarebbero controllati, ma si sarebbero trovati i mezzi. Nessuno, se poteva, doveva rinunciare al proprio sogno. 
Peccato che non tutti lo capivano...
Infatti, senza che nessuno li vedesse, un gruppo di vampiri saltarono da un tetto atterrando dietro le ragazze umani, le catturarono stringendole con forza per evitare che fuggissero e con un altro abile balzo si ritirarono andando di tetto in tetto. Ma i vampiri non si scoraggiarono. 
Li inseguirono fino a lasciarli con le spalle al muro.
Fede si diede un forte morso al polso facendo uscire due goccie di sangue, che si trasformarono in corde, con il pensiero fece stringere il vampiro che aveva preso la sua Ludmilla da queste corde e lo strinse fino a lasciarlo senza respiro.
Diego tese la mano e il braccio verso il vampiro e la sua amata, verso quella direzione, dietro il vampiro, si formo un enorme blocco di ghiaccio che lo infilzò sulla schiena.
Maxi e andres invece, essendo vampiri di livello tre non avevano poteri come quelli dei loro amici, unirono le forze e con grande abilità e velocità liberarono Nata e colpirono tanto forte il vampiro che finì contro il muro e appena cadde al suolo sulla parete rimase la sua forma. 
Infine Leon, fissava quel misero verme che teneva ancora la sua Violetta, i suoi occhi divennero rosso cremisi, non mosse nulla, nemmeno un muscolo, quando il vampiro lasciò Violetta e si cominciò a contrarre con urla terrificanti. La ragazza corse a nascondersi dietro il suo amato mentre il vampiro si accasciava al suolo.
Ma tutto in un secondo si fermò quando da un angolo buio si sentì un battere di mani, si rivelò una vampira, molto probabilmente il capo di quei vampiri.
<<  Molto bravi, davvero. Mi sorprendete, avete superato di gran lunga le mie aspettative  >>  in un secondo fu dietro Leon, che con il braccio teneva stretta la sua amata  <<  Tu soprattutto bellezza  >>  sussurrò al Sangue Puro, che emise un verso schifato nel vederla tanto vicina e la allontanò malamente.
<<  A causa della tua prova le nostre amiche hanno rischiato la vita... La tua mente è sadica, se tu sei il vampiro sovrano di Barcellona allora è un bene che siamo arrivati a salvere gli umani dalle tue grinfie!  >>  
La vampira scoppiò in una risata maligna  <<  Io sono diventata così dopo che il mio unico amore mi ha abbandonata per seguire un'umana... Sbaglio forse, Diego?  >>  
Tutti gli sguardi andarono sul vampiro, che fissava il terreno con gli occhi sbarrati, sperava di non rivedere più quella ragazza. Con lei si era allontanato definitivamente da suo padre e anche dai suoi amici.
Leon e Fede si ricordarono d'un tratto cosa era successo e andarono davanti a Diego facendogli da scudo mentre Francesca era la più preoccupata tra tutti. 
<<   Diego... Cosa succede?  >>  
<<  Fran... C'è una cosa che devo dirti  >>  
<<  Beh mentre voi due vi confessate, io ti aspetterò Diego, nella mia stanza al rifugio. Vedi di essere puntuale  >> la vampira gli fece l'occhiolino sorridendo malefica per poi volatilizzarsi assieme ai suoi seguaci. 
Tutti gli sguardi finiro nuovamente su Diego.
<<  Diego, cosa vuole quella da te?  >>  chiese Ludmilla.
<<  Come fai a conoscerla?  >>  chiese poi Violetta.
<<  Era una tua amica?  >>  le seguì Nata.
<<  Cos'era lei per te prima di me?  >>  ecco la domanda fatidica di Fran che spiazzò il vampiro.
Diego la guardò con gli occhi pieni di tristezza, quello fù un campanello d'allarme per l'umana.
<<  Quando la seconda moglie di mio padre mi trasformò in un vampiro e mio padre mi rinnegò... Io scappai di casa, dopo aver conosciuto Leon e Federico, incontrai per la strada una vampira che mi insegnò come poter vivere da vampiro e soprattutto come trattenere la sete  >>  cominciò a raccontare Diego, ma il suo tono era amaro. 
<<  Quella ragazza era Rafaella, la vampira di prima.  >>  spiegò Federico di conseguenza.
<<  Io e lei ci misimo insieme, ma stava diventando troppo...  Gelosa di tutto e di tutti. Mi allontanò da Leon e Federe senza che me ne accorgessi, ma Leon mi portò via da lei  >>  continuò Diego.
Leon annuì e raccontò <<  Un giorno andai al rifugio del gruppo di vampiri di Raffaella, le dissi che stava esagerando, ma la prese come una sfida. Radunò i suoi alleati e cercò di mettermeli contro, ma io offrivo libertà e una vita migliore. I vampiri mi seguirono compreso Diego, lei si sentì tradita, credendo ancora nelle sue malate convinzioni, e scappò qui a Barcellona. Ma ora che siamo qui... Non accetterà mai il pacifismo tra umani e vampiri   >>  
Francesca guardò i tre, uno per uno, fino a Diego. Gli andò davanti, vide che lui aveva gli occhi velati di lacrime, era pentito di tutto e sperava di non dover mai rivelare tutto soprattutto a lei.
Lei corse via più veloce che poteva, Violetta fece per seguirla ma Ludmilla la fermò, scuotendo la testa a dire che non era il momento, doveva stare da sola. Ma dopo pochi secondi Diego cadde in ginocchio e scoppiò a piangere temendo di aver perso tutto ciò per cui aveva combattutto e sofferto, anzi, ciò per cui stava combattendo e soffrendo. 
La vita gli aveva dato solo poche felicità, i pochi momenti felici con suo padre, la sua Francesca e i suoi amici. Perché stava di nuovo perdendo tutto? Suo padre lo aveva abbandonato, Francesca era scappata da lui e a causa sua la loro battaglia stava per andare in frantumi. Non poteva accettarlo...
I suoi amici gli si misera attorno e lo abbracciarono cercando di tirarlo su, ma serviva a poco. Il senso di colpa lo stava lacerando dentro. 

 
Aggrappati a quello in cui credi.
L'ultima cosa che ho sentito
Eri tu che sussurravi un addio
E poi ti ho sentito cadere.


Si era ormai fatta notte e di Francesca si era vista nemmeno l'ombra, Diego e Violetta erano forse i più preoccupati per lei, avevano cercato ovunque o quasi...
<<  Francesca! Che bella sorpresa!  >>  la accolse Raffaella con un ghigno maligno, sapeva cosa fare e Francesca sapeva cosa voleva...
<<  Ascoltami bene succhia sangue, so che vuoi Diego e so che pur di averlo farai di tutto per fermare la nostra missione  >>  
<<  Oh quanto sei intelligente, comincio a provare meno disgusto  >>  
<<  Sta zitta! Ti darò ciò che vorrai, con un metodo più veloce!  >>  
<<  E cioè?  >>  
<<  ...Uccidermi...  >>   
Raffaella ghignò soddisfatta  <<  Era ciò che aspettavo, ma... Non temere, non ti ucciderò  >>  a Francesca la situazione parve più strana di tutto questa situazione, dato che qualche secondo dopo le saltò al collo mordendola.
L'umana chiuse gli occhi e strinse i pugni aspettando la fine quando la voce della vampira trafisse le sue orecchie  <<  Ti sto dando l'opportunità di stare per sempre con Diego  >>  

 
NO!
Non morire stanotte!
Dobbiamo alzarci e combattere 
Per sempre!
NO!

Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte


Nota autore: Holaaaa! Sono tornata, si sono in ritardo, che novità vero? lol. Comunque, vi confesso questo finale mi piace tantissimo (si sono stronza) perché lascia il lettore con mille domande. E ora ve ne propongo alcune: Cosa voleva dire Raffaella? Ucciderà davvero Fran? I ragazzi la salveranno? Recensite. Un beso.

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Capitolo 5
*** il mio sogno ***


Il mio sogno "essere una vampira"

 
 
Non dobbiamo morire stanotte!
Lotteremo per noi due
Per sempre!
NO!
 
 
<<  Ti sto dando l'opportunità di stare con Diego... Per sempre  >>  sussurrò Raffaella mentre si allontanava lentamente dal collo di Francesca, dopo averle succhiato il sangue.
<<  Cosa...  >>  l'umana si tastò sul collo, dove c'era ancora il segno dei canini della vampira, ma qualche secondo dopo questo svanì. L'umana cadde in ginocchio cominciando a strillare e stringersi con forza le braccia. Sentiva qualcosa dentro di se, un dolore atroce, come un proiettile che le colpiva il cuore, o una lama affilata che la trapassava. Si tastò sul cuore e non lo sentì più battere, si era fermato... Il sangue non scorreva più, ma allora perché lei respirava? Perché era viva?
Raffaella fece per avvicinarsi a lei, aveva un aria rassicurante, ma venne interrotta a un passo da Fran. Diego, infuriato come mai, entrò nella stanza sfondando la porta e creò un blocco di ghiaccio con schegge appuntite proprio davanti alla vampira che la fecero indietreggiare.
<<  Diego! L'ho fatto per te!  >>  gridò Raffaella mentre lo guardava.
<<  Hai rovinato la ragazza che amavo! Come puoi dire di averlo fatto per me!  >>  ribatté il vampiro cominciando a tirare una raffica di schegge di ghiaccio, ma il colpo fu fermato... Da Fran. Con incredibile velocità prese un pezzo di legno dal pavimento, che era uno dei pezzi della porta che Diego aveva distrutto.
<<  Diego, ascoltala. Io ero venuta qui per sacrificarmi per il bene della missione, ma lei ha deciso di aiutare noi due. Non sono cambiata, sono sempre io  >>  Fran fissava il suo amato con lo stesso affetto di quella mattina stessa, ma allora perché a Diego non sembrava la stessa.
L'espressione del vampiro si fece dura e strinse i pugni con forza  <<  Il tuo cuore non batte più, il tuo calore è svanito, i tuoi occhi non saranno più solo verdi, le tue labbra ora si macchieranno di sangue. Secondo te, se io, Leon, Fede e Maxi, avessimo trovato il modo di trasformare te, Vilu, Ludmilla e Nata, per tenervi sempre con noi, per stare sempre insieme. Non l'avremmo già fatto?!  >>   chinò la testa come per nascondere la sua rabbia, il suo... disgusto.   <<  Perché non l'abbiamo mai fatto secondo te? Io più di tutti so cosa voglia dire diventare un vampiro contro la propria volontà! Il dolore agonizzante della propria umanità che ti viene strappata via! Io non avrei mai voluto questo per la ragazza che amo e tu difendi quella che ti ha tolto il dono più grande che tu potessi avere?!  >> 
<<   Capisco che tu sia infuriato Diego, ma prenditela con me, no con Francesca, lei non sapeva le mie intenzioni. Ma prima vorrei annunciarvi ufficialmente che voi due e la vostra squadra avete il mio appoggio. Qualunque cosa accada io vi aiuterò   >>   si intromise Raffaella mettendosi tra i due.
<<  Fa come ti pare ma sappiate una cosa...  >>  il vampiro alzò lo sguardo e fissò l'umana e la vampira con astio  <<  Non vi perdonerò mai  >>  per poi uscire dalla finestra più veloce che poteva e scomparire nell'oscurità della notte.
Fran guardava nella direzione dove era scappato il suo amato, fece per mettere un piede fuori dalla finestra e prova per la prima volta l'agilità di un vero vampiro, ma Raffaella la prese per mano e la tirò dentro.
<<  No Francesca, ha bisogno di pensare e tu di esercitarti. Non è così facile come sembra fare come noi vampiri. Se Diego vorrà ti insegnerà lui, per ora lascialo sbollire. Ha bisogno di pensare bene e riordinare le idee.   >>
<<  Ma Raffaella... Io lo amo, l'hai sentito prima...  >>
<<  Lo so che è difficile, capisco cosa si prova... Anche se lui non mi ha mai amata, il suo amore per te è vero, si vede. Dagli tempo  >> 
Fran abbassò lo sguardo e fece un sospiro, credeva che il problema maggiore per il suo futuro con Diego sarebbe stato il fatto che lei non era immortale come lui... Invece Diego voleva che lei rimanesse umana, perché? Non doveva essere felice della scelta di Raffaella? Insomma, sarebbe rimasti insieme per sempre. Avrebbero avuto una vita felice, piena di avventure, di felicità, di amore. Cosa c'era che non andava allora?
Andò davanti l'enorme specchiera al lato della stanza e si specchiò.
No, lei non c'era su quello specchio, non si vedeva. Ma lei si vedeva dentro, e non era cambiata. Per l'unico uomo che doveva vedere il suo aspetto interiore si, per lui era cambiata parecchio, ma lei si vedeva come la stessa di quella mattina e del giorno prima e della settimana prima, era rimasta la stessa... O forse, si stava sbagliando e non riusciva a vederlo?
 
 
Non morirai stanotte!
Molla la loro presa
Perché non voglio essere controllato
 
 
 
La notte passò in fretta fortunatamente, i ragazzi erano diretti dal sergente dei cacciatori di vampiri, ma le ragazze continuavano a importunare la nuova vampira con mille domande.
<<  Ti ha fatto male quando ti ha trasformata?  >>  chiese Nata.
<<  Come ti sei sentita quando hai capito di essere diventata una vampira?  >>  continuò Ludmilla.
<<  Sei felice?  >>  la domanda fatidica non poteva che provenire dalla sua migliore amica Violetta, che aveva già capito tutto solo guardandola.
Cosa doveva rispondere Fran?
"Certo Violetta, guardami. Sono felicissima!" no.. le avrebbe mentito, non l'aveva mai fatto, sarebbe stata una stupida a iniziare ora.
"Non tanto Vilu, potrei essere più felice se Diego capisse il mio punto di vista..." no! Nemmeno questo le poteva dire! Non solo l'avrebbe fatta preoccupare, ma Diego era proprio dietro di lei, se lui l'avebbe sentita si sarebbero creati ancora più problemi.
Meglio ricorrere al buon vecchio metodo: il silenzio.
Le cose potevano andare peggio per la nuova vampira?
Diego le passò accanto e le lanciò uno sguardo talmente freddo che a lei le sembrerò passare una folata di vento, anzi, una bufera che però avvolgeva solo lei e le entrava nelle ossa facendole un incredibile sensazione di gelo nelle ossa.
Si... Potevano peggiore.
Arrivarono poco dopo, ma Francesca non sapeva che a capo c'era una persona che odiava Diego più di ogni altra cosa al mondo...
<<  Maledetto vampiro! Mi hai portato via tutto!   >>    a un certo punto i vampiri sentirono un grido provenire dal tetto del rifugio dei cacciatori di vampiri, i ragazzi alzarono lo sguardo e videro che un uomo stava per saltare addosso a Diego tenendo in mano un coltello con la lama antivampiro. Come quelle che avevano Ludmilla, Francesca e Violetta.
Diego si scansò appena in tempo per non essere colpito e quello strano uomo cadde a terra facendo alzare una nube di polvere, i vampiri si prepararono a una nuova lotta aspettando che il loro bersaglio tornasse visibile. Ma appena accadde, Francesca si mise davanti  all’uomo e gli fece da scudo.
<<  Francesca cosa fai?!  >>  gridò Fede scioccato dall’azione dell’amica, come tutti gli altri.
<<  Non fategli del male… Ha ragione a voler morto Diego  >>  rispose la vampira chinando la testa, senza far vedere il suo sguardo.
Diego strabuzzò gli occhi e strinse i pugni   <<  Mi odi così tanto ora?!  >> 
<<  No… Lei non ti odia e io non voglio vendetta solo verso te Diego… Ma anche verso  di lui!  >>  si intromise l’uomo per poi indicare Leon con uno sguardo pieno di astio.
<<   Ah si? E cosa vuoi farmi?  >>  ribatté il Sangue Puro con un accento d’ironia nelle sue parole.
Sul viso dell’uomo spuntò un ghigno malefico, per poi estrarre dalla tasca una strana boccetta blu scagliarla contro Leon.
Il corpo del ragazzo cominciò a brillare completamente mentre lui strillava dal dolore mentre il suo corpo era scosso da violente convulsioni.
Francesca, la quale si sentiva anche responsabile di quello che stava succedendo, inorridì quando vide il corpo di Leon scuotersi sempre più…
 
 
Loro non possono trattenere
Le loro catene su di me
Perché la verità
Mi ha reso libero.
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.
 
 
Nota autore: Salve a tutti! Sono in super mega ritardo lo so, non uccidetemi. Sono tornata con nuove idee e infatti ditelo che vi ho sorpresi. Spero di sorprenderti di nuovo nel prossimo capitolo, intanto vi lascio col solito dubbio e con queste domande: cosa succederà a Leon? Cos’era quella strana boccetta? Chi era quell’uomo e perché Francesca l’ha difeso? Recensite. Un beso.

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Capitolo 6
*** Il passato ritorna... Sempre ***


Il passato ritorna... Sempre

 
Questo è come ci si sente 
Quando finalmente reagisci
Quando ti riprendi il tua vita
Ti rende più forte.


Tutti fissavano Leon con paura e preoccupazione, nessuno poteva sapere cosa ci fosse in quella boccietta, ma appena il bagliore dal corpo di Leon svanì la reazione fu chiara a tutti...
I suoi vestiti erano sparsi per terra, le persone presenti tenevano lo sguardo fisso aspettando un qualsiasi movimento... Fino a che... Dalla camicia a quadretti, che Leon era solito indossare, ne uscì un piccolo bambino che, in anni umani, poteva avere sei anni. 
Diego e Fede ebbero un sussulto appena lo riconobbero, era Leon... Trasformato in n bambino, questo voleva dire che lui, l'ultimo Sangue Puro rimasto, aveva perso tutti i suoi poteri e non solo quelli...
Il bambino si guardò attorno per poi guardare Violetta  <<  Tu sei uguale alla mia mamma...  >>  alzò le braccia verso di lei per farsi prendere in braccio.
Violetta sbattè un paio di volte le palpebre, incredula a quello che stava guardando, mentre Leon aspettava ancora. Lei si chinò e lo prese tra le braccia.
Quando poi l'uomo misterioso cominciò a ridere come un matto  <<  Adesso, senza il vostro prezioso Sangue Puro come credete di sconfiggermi?   >>  
<<  Fallo tornare come prima!  >>  gli urlò contro Fran infuriata, infatti i suoi occhi stavano lentamente diventando color del sangue. 
<<  Ts, fammi il piacere. Sennò cosa fai? Mi uccidi?!  >>  ricominciò a ridere beffardo  <<  Tu non riusciresti mai a uccidere tuo padre  >>  
<<  T-tuo padre?  >>  babettò Diego quasi sconvolto. 
Fran abbassò lo sguardo e ritornò calma, anzi, triste si poteva dire. Lei non ricordava così il suo dolce e buon papà, poteva capire benissimo il suo odio verso i vampiri, soprattutto verso di lei che era una vampira a tutti gli effetti, perché pure lei qualche tempo fa era così, se non peggio. Ma ora non doveva pensare a lei o al fatto che aveva appena rincontrato dopo tanti anni suo padre che credeva morto.
<<  Per quanto riguarda voi altri vampiri, scegliete un vampiro che possa affrontare il mio miglior umano in un combattimento, se vinceremo noi umani voi tornerete da dove siete venuti e non tornerete più lasciandoci le vostre umane. Se invece vincerete voi, opzione remota, non vi prometto che vi aiuteremo, dato che il vostro progetto di pacifismo è arrivato fino a qui, ma vi assicuro che non vi ostacoleremo.  >>  disse l'uomo per poi sparire nella nebbia che la notte aveva portato con se.
I ragazzi diressero i loro sguardi su Francesca, che stava cercando, inutilmente, di trattenere le lacrime per la tristezza e l'amara consapevolezza che l'uomo che aveva appena salvato non era più suo padre, ma un cacciatore senza cuore che non avrebbe guardato in faccia nemmeno sua figlia pur di aver sterminato tutti i vampiri che gli avevano portato via la sua famiglia... E in un, macabro e strano modo, lo capiva ancora. Anche se aveva rinunciato alla sua umanità per sempre, riusciva ancora a capire il suo dolore. 
Quando a un certo punto si sentì stringere da due braccia magroline ma calde, da quando non era più umana il calore che le provocano gli umani era incredibilmente intenso. 
Ovviamente fu Violetta a stringerla  <<  Fran, sta calma. Nessuno ce l'ha con te, ti capiamo  >>  e la vampira la strinse a se. 
<<  Su Fran ora asciugati le lacrime che dobbiamo pensare a Leon  >>  la rassicurò Fede mentre prendeva in braccio Leon.
La vampira guardò i suoi amici che le sorridevano rassicuranti, persino Diego le sorrideva dolcemente, allora la vampira si asciugò le lacrime e sorrise raggiante. 
<<  Ma.. Come facciamo a riavere il nostro Leon?  >>  chiese Nata guardando il Leon bambino.
Ludmilla però fece notare una cosa fondamentale...  <<  Ragazzi noi però non abbiamo mai badato a un bambino...   >>   
Tutti gli sguardi finirono su Leon che scoppiò a piangere senza un'apparente motivo, infatti poi fu Diego a prenderlo in braccio, prendendolo a Fede.
<<  Hai fame?  >>  gli chiese Diego per poi mordersi con forza il polso, dal quale uscì un rivolo di sangue, e lo mise davanti alla bocca del piccolo vampiro che però continuava a piangere insistentemente. 
<<  Diego sbagli tutto!  >>  si intromise Nata prendendo il piccolo e cominciando a cullarlo  <<  L'abbiamo agitato, dobbiamo farlo calmare con una ninna nanna  >>  
<<  Perdi tempo Nata, Leon si addormentava da piccolo solo con la ninna nanna che gli cantava sua madre  >>  ribatté Fede.
<<  Si è vero. Leon ce lo aveva detto, lui non riusciva a dormire senza   >>  lo accompagnò Diego. 
<<   E come facciamo? Nessuno di noi conosce quella ninna nanna  >>  fece notare Maxi andando accanto a Nata.
<<  Ragazzi magari vuole solo giocare  >>  propose Andres provando a fare il solletico al piccolo Leon, ma ne ricavò solo un morso da quest'ultimo, si mise a gridare e si allontanò da lui, in effetti questo fece ridere il piccolo Sangue Puro, ma subito dopo ricominciò a piangere. 
Francesca guardò Violetta  <<  Tu non conoscevi una ninna nanna? La cantavi sempre da piccola  >>  
<<  Si Fran, però non so se è quella. Credo che fosse di mia madre quella ninna nanna... Beh, tentar no nuoce  >>  prese Leon, che si strinse a lei, e cominciò a canticchiare   <<  No sé si hago bien, no sé si hago mal. No sé si decirlo, no sé si callar. Que es lo que siento tan dentro de mi? Hoy me pregunto se amar es asì. Mientras algo me hablò de ti, mientras algo crecìa en mi, encontrè las respuestas a mi soledad. Ahora sé que vivir es sonar...   >>  guardò Leon che lentamente stava chiudendo gli occhi al suono della sua voce mentre tutti gli altri, in silenzio, ovviamente, con dei gesti per non svegliare il bambino, le facevano segno di non smettere   <<  Ahora sé que la tierra es el cielo. Te quiero, te quiero. Que en tu abrazos ya no tengo miedo. Te quiero, te quiero. Que me extranas con tus ojos. Te creo, te creo...  >>  Leon aveva già chiuso gli occhi e si era abbandonato tra le braccia dell'umana. La situazione era ancora più confusa di prima. 
<<  Vilu ma... Allora era questa la ninna nanna che la madre di Leon gli cantava? Tu come la conosci?  >>  chiese Fran forse più confusa di lei.
<<  La domanda migliore è: come faceva la madre di Vilu a sapere la stessa ninna nanna della madre di Leon...  >>  fece notare Maxi e di nuovo tutti fissarono Leon e Violetta. 
In effetti questo aveva sconvolto molto soprattutto Violetta, che sua madre e la madre di Leon si fossero conosciute? Che fossero state addirittura amiche? Che il giorno in cui Leon l'ha salvata da piccola non fosse stato solo frutto del destino?
Era tutto così confuso... Ma, la cosa più confusa...
"Ma allora Leon.. Il mio Leon, il mio amore più grande, il padre del mio futuro bambino... Sapeva qualcosa sui miei genitori e non me l'ha mai voluta dire?" pensò la ragazza mentre fissava il piccolo vampiro, che dormiva tra le sue braccia. 
 
Questo è come ci si sente 
Quando finalmente reagisci
Quando ti riprendi il tua vita
Ti rende più forte.


Tornarono al rifugio di Raffaella, dove furono accolti come amici e trattati come meglio potevano, anche se tutti erano rimasti confusi alla vista del bambino, e in effetti non avevano tutti i torti. 
Sembrava che la serata stesse finendo in maniera tranquilla, fino a che, Diego bussò alla porta di Violetta, che andò ad aprire subito e si trovò davanti il vampiro che teneva per le ascelle il piccolo Leon e glielo diede subito in braccio. 
<<  Vilu scusa il disturbo ma il tuo... Fidanzato, ha bisogno di un bel bagno e io e Fede di certo non glielo facciamo  >>  
L'umana ridacchiò mentre accarezzava dolcemente il bambino   <<  Tranquillo, ci penso io... Diego, prima che vai. Ho un favore da chiederti  >>  
<<  Dimmi tutto  >>  
<<  Hai per caso una foto della madre di Leon? Sai la frase che ha detto prima mi ha lasciata un po'...  >>  
<<  Intendi quando ha detto che somigli molto a sua madre? In effetti è vero... Ho una sua foto, c'è anche il padre pero'. Se vuoi te la do  >>  
<<   Certo! Grazie mille Diego  >>  
<<  Vado e torno Vilu  >>  
In meno di mezzo secondo il vampiro scomparve nel lungo il corridoio che, per la vampira, era forse più lugubre del rifugio stesso. Si notava molto che i vampiri preferivano l'oscurita, infatti Leon era molto a suo agio in quell'ambiente, anche se era solo un bambino. 
Vilu tornò dentro con lui e cominciò a preparare la vasca per fargli il bagno, certo... Era strano anche solo pensare di dover fare il bagno al suo fidanzato tornato bambino a causa di uno strano incantesimo che gli aveva lanciato contro il padre della sua migliore amica che tutti credevano morto a causa dell'ex fidanzato di quest'ultima... Si, era tutto molto strano. Ma Violetta lo sapeva che nulla nella sua vita sarebbe stato normale dopo che aveva incontrato Leon. 
Era tanto assorta nei suoi pensieri che non si accorse che Leon la stava chiamando incessantemente per nome, ovviamente glielo avranno detto Diego e Fede, allora il bambino decise di adottare un nuovo metodo. 
Leon abbracciò Violetta stringendola  <<  A che pensi... Mammina?  >>  
La ragazza lo guardò confusa per poi stringerlo  <<  Perché mi chiami mammina?  >>  
<<  Perché tu le somigli tanto... Ma nessuno mi dice dove è... E nemmeno del mio papino... Tu lo sai?  >>  
Ora che Violetta se lo ricordava, Leon le aveva detto un po' di tempo fa che i suoi genitori erano morti in un incidente e al loro funerale aveva conosciuto Fede e Diego. 
<<  Ehm... Io non lo so, ma ora non ci pensare. Devi farti un bel bagnetto  >>  lo prese in braccio e lo spogliò come fosse un bambolotto per poi metterlo nell'acqua, fare la mamma non era così difficile come pensava, anzi, era pure divertente, infatti a un certo punto Leon cominciò a schizzarla con l'acqua mentre rideva e lei mentre gli puliva i capelli, con lo shampoo gli fece una cresta coi capelli facendolo ridere di più e rise pure lei. 
Quando avevano finito, Vilu lo asciugò da capo a piedi e lo rivestì mettendogli un pigiamino blu che gli avevano prestato dei vampiri del rifugio. 
Leon e Violetta passarono la serata a giocare e divertirsi, tra le risate il bambino si addormentò e lei lo mise a letto rimboccandogli le coperte. 
Ma a quel punto qualcuno bussò di nuovo alla porta, l'umana andò ad aprire e si trovò davanti Diego, di nuovo, ma questa volta con la foto, pero' non diceva nulla... Brutto segnale. 
Violetta, un po' intimorita da quello che le attendeva dopo aver visto la foto, la prese e ne rimase sconvolta...
<<   Cosa... Come può essere...  >>   
 
Tutto ciò che vedo
E' in pezzi frantumati.
Non posso tenerlo nascosto
Come un segreto.
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.


Nota autore: Salve a tutti! Anche se di sera e in ritardo, anche se sto per dormire sono riuscita a pubblicare, sarò breve mi dispiace ma sono stanca morta. Ci sono state molte sorprese, mi dispiace se è troppo piccolo, ma spero che vi piaccia. Recensite. Un beso. 

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Capitolo 7
*** Cosa sono io? ***


Cosa sono io?

 
Non posso guardare altrove
Da tutto questo dolore
In un mondo che abbiamo creato noi.


La mattina dopo SOLO i vampiri tornarono dal padre di Francesca per cercare di far tornare Leon normale, già aveva combinato abbastanza guai per Diego, che la sera prima era rimasto sorpreso, molto meno di Violetta questo era certo, ma quanto bastava per desiderare il Leon adultò più della sua umanità perduta. 
Si, avevate capito bene... Lui molte volte ripensava a quel periodo da bambino quando suo padre e lui erano tanto uniti, quando lo teneva sulle sue gambe e mentre lui giocava Gregorio si divertiva a vederlo dare sfogo alla sua immaginazione. 
Purtroppo... Dopo la trasformazione tutto era cambiato, dove era finito quel bambino che giocava coi pupazzetti? Quello che si divertiva a salire sul tavolo, nascondersi sotto al letto, fare finta che la casa fosse un percorso ad ostacoli pur di non fare il bagno? Si era perso nel tempo, nel sangue delle sue vittime, che potevano aver commesso anche loro atrocità ma potevano essere anche innocenti. Il pensiero di tutte quelle vite innocenti e sopratutto... Quello di aver reso orfana l'unica donna che avesse mai amato, lo tormentavano nel senno, ogni sera immaginava la sua Francesca assalita da quegli spettri solo per vendicarsi di lui. 
La sua Francesca... Era felice? No, Diego ne era convinto, ma non poteva più tenerle il broncio, sapeva bene cosa si provava all'inizio, un misto tra paura e sete, una sete atroce, di quelle che ti bruciava la gola, come se fossi stato in un deserto, sotto il solce cocente per mesi, giorni. 
Le andò vicino, dato che ancora non erano arrivati e le prese la mano senza dire nulla. Lei lo guardò inizialmente confusa, ma poi sorrise, comprendendo che l'aveva perdonata, e intrecciò le dita con le sue. Chiaramente non era ancora risolto, ne dovevano discutere bene, e questo rendeva nervosa la vampira, cosa che non sfuggì a lui. Ma bastò una frase per calmarla e farle capire che lui non era più arrabbiato.
<<  Dopo, appena torneremo al rifugio, ti aiuterò io a placare la tua sete.  >>  
Fran sorrise per qualche istante, ma il suo sorriso svanì quando videro, ad attenderli davanti la porta del rifugio dei cacciatori, c'era il padre di Fran. 
<<  Sparite!  >>  tuonò la sua voce decisa e dura  <<  Se volete lo scontro lo avrete, ma dobbiamo prepare le armi, almeno che voi non vogliate ucciderci mentre siamo indifesi. Non mi sorprenderebbe!  >>  
<<  Papà... Vogliamo solo parlare.  >>  fece un passò avanti Francesca, che guardò l'uomo fisso e, per la prima volta dal giorno in cui erano stati separati, lui la guardò.
<<  Tu sei... Come tua madre, prima che lui...  >>  guardò Diego con disprezzo, disgusto  <<  La uccidesse... Perché hai permesso che ti trasformassero?   >>   sospirò abbassando lo sguardo per qualche secondo e poi la guardò di nuovo accennando un sorriso   <<  Vieni con me, figlia mia, saremo di nuovo una famiglia, potremo mascherare questa tua natura, un mio caro amico lavora alla clinica del rifugio, potrà farci avere un pò di sangue, vivrai una vita normale.  >>  allungò la mano verso di lei. 
Fran era pronta a dire un "no" deciso, quando si sentì spingere da dietro verso suo padre, si girò e vide dietro di se Diego.
<<  Vai con lui...  >>  
 
Ogni giorno che ne hai bisogno
Un abito corazzato 
Per proteggerti da ciò 
Che non indovineresti mai.



Nel mentre Violetta era ancora ferma a fissare la foto, seduta sul divano a rimuginare, mentre Leon giocava con alcuni giocattoli donatogli dai vampiri del rifugio. 
Come poteva essere? Quella donna... La madre di Leon era uguale a lei, chissà se era solo una coincidenza, se anche sua madre era simile a lei? Di sua madre non ricordava nulla, era difficile da dire se era simile o praticamente identica a lei, anzi, non lo poteva sapere. Non aveva foto di lei e tanto meno di suo padre, e si stava cominciando a chiedere se avesse fratelli o sorelle e se questi la stessero cercando? 
Ma una piccola manina, posata sulla sua, la distrasse dai suoi pensieri, il suo sguardò si posò su Leon, che aveva un'espressione preoccupata. 
<<  Stai bene?  >>  chiese con la sua vocina tanto tenera.
<<  Si, si grazie piccolo. Scusa stavo pensando a una cosa  >>  rispose sorridendo Violetta mentre lo prendeva in braccio e lo stringeva a se. Lo sguardo del piccolo finì sulla foto sorrise e questo rese felice l'umana  <<  Ti mancano vero?  >>  
Lui la guardò coi suoi grandi occhi verdi e le indicò la mamma  <<  Non vedo l'ora  >>  sorrise ingenuamente, come se Violetta capisse cosa stesse dicendo, ma non era così.
Guardò la foto confusa, soprattutto la figura della donna, ma le sembrava normale, per quanto una donna vampiro madre del suo futuro marito uguale a lei potesse essere normale, fece scendere lo sguardo fino al suo ventre... Gonfio. 
Cosa... Ma allora Leon aveva una sorella?! Perché Leon non le aveva mai detto una cosa del genere? Perché lui non l'ha mai cercata? Forse era morta lo stesso giorno dei suoi genitori? Ma cosa....
<<  Violetta... So che mi perdonerai per ciò che sto per fare  >>  le disse piangendo, anche se aveva il viso coperto dai capelli si capiva, la donna mentre le metteva una mano sulla fronte. 
Violetta si sentì come risucchiata, le sue piccole gambe tremavano, cosa le stava succedendo? 
<<  Vilu, piccola bambina mia, ora sarai felice. Avrai una vita normale.  >>  l'immagine della donna cominciava a diventare sfocata, ma si vedeva bene il sangue colarle dal viso  <<  Non dimenticarmi...  >>  
Tutto buoio...

Violetta scosse la testa e tutto tornò normale, cosa era? Un ricordo? Che quella donna fosse sua madre? Difficile dirlo. Ma allora l'aveva abbandonata di proposito? Cos'era quel sangue? Perché piangeva? E quella frase le rimbombava nella testa "non dimenticarmi...." 
Violetta chiuse gli occhi e chinò la testa per la tristezza e la confusione, cosa c'entrava Leon col suo passato? 
<<  Vilu... Guardami  >>  era la voce di Leon, ma da adulto. 
L'umana aprì gli occhi di scatto e rialzò il capo... La stanza... Il suo Leon... Erano ricoperti di sangue.
Sangue...
C'era sangue ovunque!
Leon le si avvicinò, aveva la bocca e i canini sporchi di sangue, la fece guardare allo specchio, uno specchio che fino a poco fa non c'era... E le sussurrò all'orecchio.
<<  Guardati... Guardaci... Siamo una famiglia.   >>  le sussurrò all'orecchio lui.
Vilu si guardò allo specchio, aveva i capelli lunghi, molto più lunghi di una qualsiasi umana, come quelli di Francesca dopo la trasformazione, con la bocca socchiusa si intravedevano i canini affilati e gli occhi rosso sangue, come quelli di Leon. 
<<  Leon... Mi hai trasformata...  >>  
Ma lui non rispose, le indicò con un gesto del capo un bambino ai loro piedi, che li fissava. Aveva i lineamenti del viso uguali a Leon, i capelli come Violetta e gli occhi... Rossi, come li avevano in quel momento anche loro due. 
<<  Mamma  >>  aprì le braccia il piccolo per farsi mettere sul divanetto con i suoi genitori. Leon lo prese con un braccio e lo fece distendere tra lui e Violetta mentre stringeva entrambi. 
Cos'era? Una visione del futuro? Una sorta di altra realtà? Come c'era finita? Forse queste domande potevano lasciare spazio alla serenità del momento per qualche istante...

Mi sono salvato oggi? 
Quando cammino...
Fuori in una guerra
Che non abbiamo dichiarato.



Nota autrice: Salve a tutti! Si, lo so che è un pò corto ma preferivo non dire altro per non confondervi ancora di più, già questo capitolo è confuso di suo. Allora cominciamo col fatto che Diego ha perdonato Fran, ma che alla richiesta del padre la spinge via. Perché secondo voi? Per non parlare delle "visioni" di Violetta. Chi era quella donna? E che significato aveva il finale? Era una visione del futuro o altro? Recensite e ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 8
*** Solo perché siamo diversi non siamo mostri ***


Solo perché siamo diversi non siamo mostri

 
Il futuro è qui e ora
Qui inizia il conto alla rovescia.
Suonalo via, questa chiamata
Sollevati e ribellati



Francesca si vide come tra due poli, entrambi di enorme importanza per lei, ma con differenti vie per il futuro. Se fosse andata con suo padre, avrebbe rinneggato tutto il percorso fatto fino a quel momento, tutto il dolore, la felicità, per non parlare delle persone che aveva conosciuto e di quello che le avevano insegnato. Mentre se avesse seguito Diego... Non lo sapeva, era tutto un mistero, non sapeva se avrebbero avuto una famiglia, se si sarebbero amati per tutta la vita. 
Si sentiva come se davanti a se ci fossero due sentieri, uno pieno di fiori colorati, di prati verdi e infiniti e un sole splendente, mentre l'altro, oscuro, piovoso, con erbacce e fiori velenosi.. Il contrario dell'altro. La scelta era ovvia, forse scontata, e lo era anche per lei.
<<  Perdonami...  >>  pronunciò in un sospiro la vampira per poi correre tra le braccia della sua scelta. 
Diego sapeva bene cosa avrebbe scelto e sapeva anche che entrambbi se ne sarebbe pentiti, ma se Fran aveva scelto allora la lasciava sbagliare, lasciava che lei piangesse, la lasciava cadere, la lasciava ferirsi, ma lui l'avrebbe sempre aiutata a rialzarsi, le avrebbe asciugato le lacrime e le avrebbe medicato quelle ferite...
Sempre...
 
E' il nostro momento
Di cambiare tutto
Sollevati e ribellati
Uniamoci e Combattiamo
Per rendere la vita migliore.


Violetta era sdraiata sul divano, dormiva tanto placidamente che Leon non voleva svegliarla, se ne stava ai piedi del divano a fissarla. La fissava con amore, anche se non capiva da dove venisse questo sentimento, non l'aveva mai provato, da quanto ricordasse, nella sua giovane vita. 
Non capiva nemmeno perché lei somigliasse tanto a sua madre, anche se non lo era... Ma voleva provare una cosa.
<<  No sé si hago bien, no sé si hago mal. No sé si decirlo, no sé si callar. Que es lo que siento tan dentro de mi? Hoy me pregunto se amar es asì. Mientras algo me hablò de ti, mientras algo crecìa en mi, encontrè las respuestas a mi soledad. Ahora sé que vivir es sonar...    >>  cominciò a canticchiare a bassa voce il piccolo, mentre Violetta apriva lentamente gli occhi, puntandoli verso il babino, che pian piano le si avvicinava, fissando le sue iridi castane. 
<<   Ahora sé que la tierra es el cielo. Te quiero, te quiero. Que en tu abrazos ya no tengo miedo. Te quiero, te quiero. Que me extranas con tus ojos. Te creo, te creo...   >>  continuò lei a cantare, con tono basso, come fece lui.
<<   Ahora sé que la tierra es el cielo, Te quiero, Te quiero. Que en tus brazos ya no tengo miedo, Te quiero, Te quiero. Que me extrañas con tus ojos, Te creo, Te creo… Te quiero, Te quiero… Ahora sé que la tierra es el cielo…  >>   cantarono in sieme, come se fossero davvero madre e figlio, Violetta lo prese in braccio e se lo strinse al petto mentre lui continuava a canticchiare questa canzone, fino a chiudere gli occhi, cadendo tra le braccia di morfeo. Lei invece era piena di dubbi. 
Nella sua testa volava da una parte all'altra l'immagine della madre di Leon... E se...
 
Tutti quanti
Uno per tutti
Questa è la chiamata per tutti
Stanotte noi sorgiamo!


Il viso di Diego si riempì di lacrime mentre la sua amata lo stringe con forza. Aveva scelto lui e sapeva che se ne sarebbe pentita, per sempre. 
<<  Francesca!  >>  le urlò contro il padre, infuriato.
<<  Tu non puoi cambiare ciò che sono diventata! I miei amici mi sono stati vicino nel momento del bisogno, anche se io li trattavo male  >>  disse lei mentre sorrideva sincera ai suoi amici per poi guardare Diego  <<  E Diego  mi ha insegnato il vero significato dell'amore  >>  tornò a guardare il padre  <<  Tu puoi ancora essere mio padre, ma devi accettare i miei desideri, la mia vita.  >>  
<<  Lo sapevo... Che questo giorno sarebbe arrivato... E ne sono felice  >>  ammise l'uomo con le lacrime agli occhi e un sorriso raggiante sulle labbra, mentre tutti lo guardavano confusi  <<  Pablo, aveva sempre saputo che io ero vivo e quando mi trovò mi mandò una lettera con scritto tutto quello che ti era successo. Ero felice che tu fossi diventata la donna che io e tua madre sognavamo che tu fossi, sicura di se, forte, indipendente, ma sempre e comunque donna.  >>  nel mentre che lui parlava la ragazza gli si avvicinava mentre cominciava pure lei a piangere  <<  Ma Pablo mi chiese di rivelarti la mia esistenza, e non potevo. No proprio ora che tu eri cresciuta, che avevi trovato la tua strada. Ho cercato di farmi odiare da te, ho trasformato il tuo amico in bambino, ti ho trattata male, ho cercato di uccidere il tuo ragazzo, ma nulla. Sei proprio come tua madre...   >>  la ragazza andò tra le sue braccia mentre piangeva, affondando il viso nel suo petto  <<  Piccola mia... Farò tornare normale il tuo amico, e tu potrai essere ciò che vorrai. Sarò il tuo alleato più fedele in questa battaglia. Te lo giuro.  >>  
La ragazza non avrebbe potuto chiedere di più... Nulla di più...
 
Come una grata nell'uragano
Roteando nel caos
Cercando di fuggire dalle fiamme.
Il ieri è andato veloce.



La matina dopo Violetta aprì gli occhi e si trovò davanti i suoi amici che la fissavano, con un sorriso smaliante, lo sguardo di lei si fece confuso mentre mormorava  <<  Che succede...?  >>  
<<  Vilu sorridi, c'è una persona che ti aspetta  >>   le disse sorridendo Fran, mentre la aiutava ad alzarsi dal divano. 
Gli occhi di Vilu vagavano nella stanza, ma non sembrava esserci nulla di diverso, gli stessi mobili, le stesse pareti che mettevano tristezza...
<<  No, no Vilu. Guardi dalla parte sbagliata.  >>  la riprese Diego ridacchiando. La fece girare.
Vilu non poteva credere ai propri occchi, era proprio il suo Leon, da adulto!
Gli corse incontro stringendolo con forza mentre lui le fece fare un giro, sollevandola da terra, per poi scambiarsi un dolce bacio sulle labbra, pieno d'amore e di mancanza, tutta la nostalga che hanno provato entrambi nell'essere tanto vicini ma allo stesso tempo così lontani. Leon le strinse i fianchi nelle proprie mani, come per avere la sicurezza che non gli potesse scappare, mentre lei gli percorreva con i polpastrelli delle dita ogni singola parte di pelle della guancia. 
<<   Leon... Sei tornato  >>  
<<  Non ho mai sentito tanto la tua mancanza piccola  >>  
I due continuarono a scambiarsi baci e carezze davanti ai loro amici, ma non gli importava, anzi, si erano pure dimenticati di loro, erano da soli in quella stanza. Senza mai separarsi, dopotutto era stato troppo lungo il periodo che li aveva separati... Per loro.
 
E quando le cicatrici guariscono
Il dolore passa
Se la speranza brucia
Noi sorgiamo dalle ceneri


La mattina dopo, i ragazzi continuarono il loro viaggio, come se non fosse successo nulla, era finito tutto nell'oblio, tranne che per Vilu, c'erano troppe cose che non andavano e domande che necessitavano di risposte. L'umana si sentiva la testa scoppiare, non ne poteva più. Si fermò di colpo e in un sol momento ebbe tutti gli occhi su di se. Leon capì che non andava qualcosa e fece segno con il capo, agli altri, di continuare a camminare. I ragazzi si guardarono confusi in un primo momento, ma poi ripresero il cammino senza fare domande, sapevano che Leon avrebbe risolto tutto. 
Infatti il Sangue Puro, che aveva ripreso i suoi poteri, andò davanti all'amata e la prese tra le braccia, senza dire nulla. Ma Vilu capì che voleva sapere il motivo del suo comportamento. 
<<  Leon... Non ricordi nulla di quando ti hanno trasformato in un bambino  >>  
<<  No, non ricordo nulla... Perché? Cos'è successo?  >>
Vilu prese dalla tasca la foto della madre di Leon e gliela mostrò, l'espressione del ragazzo si fece dura, quasi sorpresa mentre le chiedeva   <<  Cosa... Come hai avuto questa foto?  >>  
<<  Me l'ha data Diego, è rimasto sorpreso pure lui... Perché somiglio tanto a tua madre? E... Chi è il bambino?  >>  
Il ragazzo girò lo sguardo  <<  Non c'è nessun bambino, quello sono io  >>  
<<  Si vede benissimo nella foto! In questa foto tua madre era incinta, cosa è successo alla bambino? Chi è tuo fratello?  >> 
I due si fissavano intensamente negli occhi, Leon non aveva il coraggio di risponderle, quando poi fece un respiro profondo e la afferrò per le spalle  <<  Vilu, io ti amo... Ma non chiedere più del mio passato, quando sarò pronto te ne parlerò io, per mia volontà...  >>  
L'umana abbasò il capo e annuì, forse aveva esagerato, insomma lo stava costringendo a parlare di cose tristi, dei suoi genitori morti e chi sa, forse aveva perso suo fratello... Aveva sbagliato a essere tanto dura con lui.
Lo strinse con forza mentre affondava il viso nel suo petto  <<  Scusami...  >>  
Lui le accarezzò la testa mentre con un braccio la stringeva  <<  Non preoccuparti, ma fidati di me. Presto soprai tutto  >>  
Vilu era quasi costretta a tacere, fino a quel momento le cose sembravano andare bene, ma non poteva immaginare che sarebbe tutto andato in frantumi tanto presto... 
E ancora una volta, come se nulla fosse successo. Il viaggio continuava. Ma non sarebbe più stato semplice. Ora cominciava la vera battaglia, nella loro ultima tappa.
 
L'oscurita dissolta va via
E la luce splende...
Su un nuovo oroglioso giorno.
In un mondo che abbiamo creato noi
In un posto troppo triste..
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.


Nota autore: Salve a tutti!! Finalmente la storia comincia a ravvivarsi un po', si.. Per tre secondi erano tutti felici ma sono dettagli. Siamo quasi alla fine di questa storia, fate finta che sia un libro, e visto che questa è una trilogia dopo questo manca solo l'ultimo libro. Ma vi vorrei anticipare l'arrivo di una mia nuova storia. E' ancora in laborazione, ma vi racconterò il passato del protagonista di molte mie storie: Leon Vergas. Mi dispiace ma non posso dirvi di più. Ma intanto, chi è il fratello di Leon? Perché non lo vuole dire a Vilu? Cosa nasconde il Sangue Puro? Cosa aspetta i nostri nella loro ultima tappa? Come finirà questa storia? E il bambino di Vilu e Leon? Quando nascerà? Recensite. Un beso.

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Capitolo 9
*** L'ultima tappa ***


L'ultima tappa

 
Qualche volta è folle 
Combattere per ciò in cui si crede.
Ma non arrenderti
Se vuoi proteggere ciò che ami
Non arrenderti mai, no!


Dopo una bella dormita sull'aereo i ragazzi finalmente arrivarono nel luogo designato, il posto dove vi era la sede dei vampiri anziani, forse la seconda cosa peggiore, ovviamente dopo il capo supremo dei vampiri: un vampiro no Sangue Puro, ma che si era sempre distinto per la sua saggezza e la sua forza, per il suo buon animo e per la sua generosità. Peccato che suo figlio la vedeva diversamente. Leon, Federico, Diego, Maxi e Andres raccontarono alle quattro ragazze di quello che si diceva di quello strano ragazzo.  Fin da quando era piccolo era stato istruito per diventare un giorno il futuro sovrano dei vampiri, dato che Leon non era ancora riuscito a dominare i suoi poteri, ma appena arrivò la notizia che sarebbe stato il Sangue Puro a governare, il padre ne fu entusiasta, soprattutto perché sapeva che Leon faceva parte dell'unica scuola che approvava il pacifismo tra umani e vampiri, e voleva questo per il mondo: la pace. Ma il figlio non la vedeva così, pensava invece che gli umani, appena saputa l'esistenza dei vampiri, li avrebbero cacciati, perseguitati, e uccisi. Sapeva che i cacciatori di vampiri avevano inventato armi anti-vampiro e più di un loro alleato era morto a causa di quelli. Non ne poteva più di sentire di pacifismo quando si mettevano in pericolo milioni di suoi simili.
<<  NON PUO' DIRE CERTE COSE SENZA NEMMENO CONOSCERE GLI UMANI!  >>   si mise a gridare Ludmilla mentre tutti gli occhi finivano su di lei, anche se piccola erano sempre in una città e non potevano attirare l'attenzione su di se, infatti Fede, per far distorgliere lo sguardo su di loro, la baciò davanti a tutti e dopo poco nessuno li notò più.
<<  Mi dispiace Ludmilla ma ha ragione a dubitar. Io sono sempre vissuto tra gli umani, il migliore amico di mio padre è umano e si, parlo di Pablo, anche se fosse stato un vampiro non sarebbe cambiato nulla ma lui non può capire perché ha sempre vissuta con vampiri e gli hanno dato un insegnamento sbagliato.   >>   ribatté Leon, dando una spiegazione più che adeguata. 
<<  Ma Leon, cosa succederà se lui non ti vorrà dare il posto di sovrano?  >>  chiese Nata, con una nota di preoccupazione nella sua voce, non aveva tutti i torti ad essere preoccupata. Le strade tra la vita e la morte potevano intrecciarsi con quel vampiro, o rimanere separate con Leon e non era un problema solo per i vampiri, ma anche per gli umani. 
<<  Non so, di certo gli altri vampiri mi aiuteranno, quel posto mi spetta di diritto, e anche se fosse saranno loro a decidere tra i due, ma conosco la mia gente e non mi preoccupo.   >>  rispose il Sangue Puro con un sorriso rassicurante, che fece tranquillizzare i suoi amici. Infatti sui loro volti si formò un sorriso, fino a che Vilu emise un verso di dolore, che fece finire gli sguardi di tutti, per lo più di paura, su di lei  <<  Vilu che succede?  >>  le chiese l'amato, forse il più spaventato di tutti, in quei giorni Vilu non aveva avuto un'attimo di pace, poteva essere stressata, anche essere ammalata. 
Ma l'umana sorrise e gli prese la mano poggiandola sul suo ventre, facendogli sentire il bambino che scalciava. Gli amici sorrisero mentre Leon tratteneva le lacrime di gioia, non solo per la felicità che suo figlio stesse bene, ma anche per il momento di tranquillità che stavano vivendo, come non succedeva da tanto. 
Per la prima volta dall'inizio del viaggio stavano... "giocando" Diego Fede e Leon presero a rincorrere Maxi perché aveva li aveva chiamati "montati" per i loro poteri, ovviamente scherzava e loro lo sapevano. Nel mentre Andres faceva il casca morto con le ragazze... Finendo per essere rincorso pure lui e le ragazze li fissavano ridendo. 
Un momento così bello non poteva essere solo una cosa temporanea... 
 
Sono solo un respiro lontano
Sto perdendo la fiducia oggi
Sto cadendo dal bordo
Sono solo un uomo
Non un supereroe


Purtroppo era arrivato il fatidico momento, incontrare il cacciatore di vampiri della Transilvania, si diceva che fosse spudoratamente perfido, che uccidesse a sangue freddo e a mani nude, e non gliene importava se era umano o vampiro, per questo soprattutto Fede e Maxi temevano per i loro amici e anche per loro stessi un po'. Se Francesca gli avesse mancato di rispetto, se Leon avesse difeso Vilu o qualcun'altro lo facesse infuriare. Dovevano fare attenzione. Anche perché il suo giudizio era molto importante per convincere i vampiri anziani. 
Si erano sentite molte voci su quella persona così forte e aiutoritaria... Infatti i ragazzi rimasero sorpresi quando scoprirono...
<<  E' UNA DONNA?! >>  gridarono in coro tutti i ragazzi, tranne Leon ovviamente che aveva dato la notizia e, anzi, era quasi annoiato dalla loro reazione.
<<  Ragazzi non facciamo figuracce davanti a lei... Abbiamo bisogno del suo aiuto  >>  li rimproverò Ludmilla con aria frustrata, odiava, come tutte le ragazze, che si pensasse che fossero deboli e troppo sentimentali. 
I ragazzi nel mentre che parlavano non si erano nemmeno accorti di essere arrivati a destinazione, fino a che il Sangue Puro si mise in coda al gruppo, facendo calare il silenzio tra di essi. Quando finalmente da lì uscì una donna, capelli biondi come il grano, occhi castano scuro, sulle labbra un leggero rossetto rosso e degli abiti mimetici, adatti a una cacciatrice. 
La donna in un primo momento li osservò tuti, senza mostrare nessuna minima emozione, era semplice per lei dopotutto, ma appena vide Ludmilla... Cominciò a tremare.
La donna più forte, fredda, irremovibile, assassina. Stava tremando davanti a una ragazzina, e nessuno ne capiva il motivo. Cosa era successo tra le due?
Intanto, per Ludmilla, dal canto suo, era confusa. Non aveva mai visto quella donna, ma allora perché faceva così? Aveva sbagliato qualcosa? Eppure si vedevano da nemmeo un minuto...
La donna si riscosse e li guardò con aria fredda, confondendoli ancora di più. 
<<  Io sono Arianna, se oserete mettervi tra me e il mio intento di uccidere ogni misero e insignificante vampiro vi farò ringhiude nella più squallida prigione che possa venirmi in mente e vi farò trattare come bestie... Contanto che alcuni di voi già lo sono  >>  
<<  Ehi tu! Sei solo...  >>  già Fran aveva dato fuori di matto, e Diego fu costretto a tenerla ferma con un braccio, mentre con la mano dell'altro braccio le tappava la bocca e le sussurrava.
<<  So che sarà dura ma dobbiamo resistere, ce la possiamo fare  >>  
La vampira fu costretta ad annuire e a tacere.
A quel punto toccò a Leon prendere la parola  <<  Sono l'ultimo vampiro Sangue Puro. Mi chiamo Leon, e guido il pacifismo tra umani e vampiri. Capisco i vostri dubbi, ma vorrei parlarne in privato con voi  >>  i ragazzi rimasero di sasso davanti all'educazione del ragazzo, tutti tranne Fede e Diego, che da piccoli erano stati costretti a osseravare le lezioni di etichetta di Antonio. Anche se lui fino a quel momento non ne aveva mai nemmeno parlato, forse perché non lo riteneva opportuno o necessario. Ma davanti a loro c'era una donna astuta, bisognava stare al suo gioco per batterla. 
Arianna annuì con un ghigno sulle labbra  <<  Sei furbo.. Ma vediamo come te la cavi senza i tuoi amici  >>  con un cenno del capo gli indicò l'entrata del rifugio, dove poco dopo Leon entrò, senza la minima paura. Mentre tutti gli altri lo guardavano orgogliosi ma anche preoccupati. 
"E se fosse una trappola?" pensò Diego, mentre guardava la donna seguire Leon, sembrava che tutto stesse andando a rallentatore.
"Non mi piace quella donna..." si tormentava Francesca con il pensiero che quella donna li avrebe pugnalati alle spalle, mentre la vedeva, con un ghigno, mettere la mano sulla maniglia e iniziando a chiudere la porta.
"Cosa vorrà da lui?" questa volta fu Fede, sempre con pensieri poco rassicuranti.
"Chi è quella donna realmente?" e ora Maxi, che si torturava le dita per il nervosismo.
"Perché appena mi ha vista ha avuto quella reazione?" poi Ludmilla, con la domanda che la tormentava da quando quella donna l'aveva vista.
"Speriamo che Leon stai bene" pensò Nata, preoccupaa per l'amico. 
"Fai attenzione"Andress fissava quel luogo con enorme preoccupazione.
Alla fine la porta si chiuse in un tonfo, mentre i piensieri di Vilu andavano tutti all'amato "Leon..."
 
Questa notte sorgiamo
Per rendere la vita migliore.
Stanotte noi sorgiamo!


<<  Leon... Perché lo fai?  >>  gli chiese la donna, era molto perplessa su questo fatto. Insomma, lui, un vampiro potente che con uno schiocco di dita poteva ottenere tutto ciò che voleva, si stava dando tanto disturbo solo per degli esseri umani. Perché?
<<  Date che ci diamo del tu, sarò sincero. Lo sto facendo per i miei amici e per la donna che amo  >>  
<<  Parli di quell'umana incinta? Ora capisco... Ma sai Leon...  >>   il suo tono di voce si fece basso mentre gli si avvicinava con passo sensuale, cosa che non passò inosservata agli occhi del ragazzo, ma non gli faceva alcun effetto e questo la donna lo notò, facendole capire che doveva spingersi molto oltre  <<  Tu potresti avere tutte le umane che vuoi, sia nel letto che nel piatto della cena. Senza bisogno di tutta questa baraonda  >>  lei si sedette sulle gambe di lui, mentre gli accarezzava la guancia con fare languido  <<  Non ti piacerebbe, avere una donna più bella di quella ragazzina? Una donna come... me  >>  si avvicinò così tanto al ragazzo che le loro labbra si sfioravano. Lui doveva fermarma, ma allora... Perché era immobile?
 
Qualcuno mi salvi dall'odio
E' solo un'altra guerra
Solo un'altra famiglia lacerata
Solo un altro giorno nel mondo 
nel quale viviamo
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.


Nota autore: Salve a utti! Mi scuso per il ritardo, va beh ormai è routine lo so, ma volevo sempre scusarmi. Ma in questo capitolo c'è un incredibile sorpresa e si, prima che voi tutte vi mettiate a uccidere me e Arianna, aspettate di vedere il prossimo capitolo. Magari vorrete uccidere pure Leon. Chissà cosa succederà e chi sarà quella donna? Perché ha avuto quella reazioni con Ludmilla? E cosa vorrà da Leon? Leon tradirà la sua Violetta? Recensite. Un beso.

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Capitolo 10
*** Un nuovo umano ***


Un nuovo umano

 
 
Ho bisogno di un eroe
Che mi salvi ora
Che mi salvi la vita
 
 
<<   Tipo me, non ti piacerebbe Leon? Al posto di quella mocciosa?  >> le labbra di Arianna erano ormai vicinissime a quelle di Leon, quando a un certo punto si fermò... Non per sua volontà. Non riusciva più a muovere un muscolo. Con molta fatica alzò il viso per vedere lo sguardo di Leon e lo vide completamente diverso da prima: occhi rosso sangue, un ghigno sulle labbra e un'espressione malefica sul volto.
<<  Ammetto che sei davvero brava coi poteri mentali. Ma no quanto me  >>  senza che lui muovesse un dito, la donna venne scaraventata contro la parete, formando un enorme buco  <<  Per un secondo mi avevi ingannato, lo ammetto. Con i tuoi poteri avevi cambiato la tua immagine ai miei occhi prendendo le sembianze della mia Violetta. Astuto. Ma maligno.  >> 
La donna ridacchiò mentre si rialzava con enorme fatica  <<  Si, tu sei davvero il nostro prossimo sovrano. Sei come tuo padre: bello, intelligente, forte.  >> 
<<  Solo perché tu eri innamorata di lui non hai nessuno diritto di mettermi alla prova così.  >> 
<<  E sei anche freddo come lui  >> 
<<  Lui amava mia madre. Ma mentre ti controllavo ho scoperto anche altre cose. Tu non solo eri perdutamente innamorata di mio padre, ma eri la sorella del padre di Ludmilla. Non è così?  >>  il suo tono, anche davanti a una rivelazione del genere, era sempre freddo. Ormai aveva imparato a non farsi prendere dalla paura o da qualunque altra emozione quando si trovava davanti a un avversario.
<<  C-cosa... Tu non.. Non dovresti saperlo! E non osare rivelarlo a Ludmilla, lei non dovrà mai saperlo. Mai!  >>  si mise a gridare la donna, in preda al terrore. Ormai la sua ragione l'aveva abbandonata. Non c'era da stupirsi dopotutto.
<<  Sta tranquilla. Ma lo sai che ha un prezzo questo, mi dispiace molto ricorrere a questi mezzi ma è meglio, piuttosto che collaborare con una perfida come te.  >> 
La donna si mise di nuovo a gridare  <<  Farò quello che vuoi, ma vattene!  >> 
Il ragazzo preferì non continuare quella tortura e fermarsi, ma proprio quando stava per uscire la donna lo fermò di nuovo con voce flebile  <<  Aspetta… Ludmilla, ha qualcuno con se? Che la ama e la protegge?
<<  Si, Federico, il ragazzo di prima, con il ciuffo biondo  >> 
<<  Il vampiro?! No, non può fare i miei stessi sbagli!  >> 
Leon tacque per qualche secondo, fino a che riprese a camminare verso la porta e la spalancò facendo entrare la luce della luna  <<  Osa fare del male, o separare loro due, e dirò tutto a Ludmilla  >>  uscì sbattendo con forza la porta e lasciando la donna da sola coi suoi pensieri.
Non poteva fargli del male… Ma poteva aiutare la nipote.
 
 
Un eroe mi salverà
Appena in tempo
Devo combattere oggi
Per vivere un altro giorno
 
 
I ragazzi quella sera decisero di organizzare un piccolo campeggio, erano tutti davanti al fuoco, in cerchio, quando Leon e Fran ebbero la brillante idea di “parlare” al piccolo.
Francesca gridava sul ventre  <<  Sii femmina!  >> 
Invece Leon  <<  No, sii quel che vuoi ma no come tua zia Francesca!  >> 
Francesca gli diede una spinta facendolo cadere e i ragazzi ebbero l’idea geniale di saltargli addosso, Vilu li fissava divertita ma anche sconvolta e gridò lei questa volta al bambino  <<  Sii quello che vuoi ma no come questi!  >> 
Quando poi i ragazzi si alzarono vedendo che il fuoco stava per spegnersi, si lanciarono degli sguardi per decidere chi dovesse andare a raccogliere la legna, dato che di mandare una delle ragazze non se ne parlava proprio, per via della natura protettiva dei ragazzi.
Federico sbuffò e alzò la mano  <<  Va bene, va bene, vado io.  >>  ricevendo in cambio i sorrisi cordiali dei suoi amici e le occhiate, apparentemente, dolci delle ragazze.
Il ragazzo si diresse nella foresta oscura, ma non temeva nulla, lui era forse la creatura esistente che doveva temere di meno. O almeno credeva.
In quel momento tutto gli era molto confuso e le sue preoccupazioni si facevano sempre più largo nel suo cuore. In ogni luogo in cui erano stati qualcuno aveva rischiato di morire o di essere separato dalla persona che amava. E se fosse successo anche a lui e Ludmilla? O se fosse successo qualcosa alla sua principessa?
Si chinò per raccogliere la legna dal terreno, non accorgendosi che qualcuno gli era saltato alle spalle, facendolo cadere sul terreno erboso, mentre altri due gli legavano le mani e le gambe.
Il vampiro oppose resistenza, cercando di usare i suoi poteri, ma le corde con cui l’avevano legato erano fatte con tessuto anti-vampiro, non solo non poteva usare i suoi poteri, ma più passava il tempo più quelle maledette corde gli bruciavano la pelle.
Non riusciva a vedere i volti dei suoi assalitori, ma dall’odore aveva capito che erano cacciatori di vampiri. Quando uno di loro tirò fuori una siringa, con un liquido sul porpora, lo avvicinò lentamente al collo del ragazzo, che continuava a dimenarsi senza sosta, ma appena gli venne iniettato il liquido fu come se lo avessero svuotato di colpo, come se gli stessero portando via l’anima. Il dolore lancinante lo portò a gridare e questo fece scattare i suoi amici, che corsero da lui. Ma fu troppo tardi, già i cacciatori se ne erano andati e l’unica cosa che avevano lasciato erano quelle corde, ma loro sapevano che Federico non stava soffrendo per quello.
I ragazzi si precipitarono da lui, per capire cosa avesse. Ma nulla, non lo capivano e il poveretto non riusciva nemmeno ad aprir bocca, stringeva i denti per trattenere il dolore, cosa completamente inutile.
Diego, Maxi e Andres lo sollevarono, cercando di non muoverlo per non fargli provare ancora più dolore, credendo che avesse qualche osso rotto o peggio, mentre Ludmilla gli levava quelle corde per poi dirigersi dove erano accampati.
Ma Leon, con la sua vista, nell’oscurità video qualcosa che brillava, illuminata appena dai raggi della luna. Gli si avvicinò con cautela, per scoprire poi che era una siringa, usata.
Violetta, Fran e Nata gli andarono vicine e inorridirono alla viste dell’oggetto.
<<  Pensate che l’abbiano drogato?  >>  mormorò Fran, per la rabbia che qualcuno potesse arrivare a tanto.
<<  Non funzionerebbe sui vampiri, anche se fosse un Livello E, e poi ricordiamoci che Federico ha una resistenza di gran lunga migliore di qualsiasi vampiro normale.  >>  fece notare Violetta, ricordandosi le ore di chiacchierate con Leon, in merito ai vampiri di diverse “classi sociali”.
<<  Potrebbe essere qualcosa di mille volte peggio, come un veleno  >>  propose Nata terrorizzata all’idea, pensando soprattutto al fatto che ci fosse qualcuno con altro veleno tra le mani, pronto a fare nuove vittime.
<<  Nata, tu e Ludmilla domani chiamate Angie, analizzerà questa siringa, lei è molto brava in questo. Con voi rimarranno Andres e Maxi, per potervi proteggere nel caso arrivino altri nemici. Badate a Federico. Io Vilu, Fran e Diego andremo dal consiglio per chiarimenti. >>  ordinò Leon con tono autoritario, si vedeva che aveva la stoffa del leader, si percepiva lontano un miglio. Ma loro sapevano che non era solo quello. Infatti poi il ragazzo si girò verso di loro e sorrise rassicurante a tutte loro  << Non preoccupatevi, Federico starà bene.  >>  anche se non ne era sicuro voleva che almeno loro stessero tranquille, soprattutto Violetta e il bambino. La cosa sembrò funzionare e le ragazze sorrisero convinte e felici. Sicure che il loro amico sarebbe guarito.
 
 
Facendo parlare la mia mente oggi
La mia voce verrà ascoltata oggi
Devo opporre resistenza
Ma sono solo un uomo
 
 
La mattina dopo, come detto da Leon, i quattro andarono dal consiglio dei vampiri, anche se erano stremati. Federico si era agitato tutta la notte, facendo preoccupare e stare in tensione i suoi amici, anche se lui, dal canto suo, tentava in ogni modo di non farsi sentire. Sapeva che era un disturbo per i suoi amici e soprattutto per Ludmilla, che gli ha stretto la mano per tutta la notte, senza lasciarlo mai.
Ma i ragazzi, anche se assonnati e con poche energie, non potevano rinviare questo momento. Però, la cosa peggiore fu ritrovarsi davanti tutti quei vampiri, assetati di sangue, che fissavano Violetta, l’unica umana, come fosse uno spuntino. La cosa stava facendo davvero innervosire Leon e questo non sfuggì allo sguardo del vampiro sovrano, che aveva deciso di testare la “pazienza” del Sangue Puro.
<<   Leon! Quanto sono felice di rivederti!  >>  disse il sovrano correndo ad abbracciarlo, in quel momento non stava fingendo, era davvero felice. Aveva visto Leon sin da piccolo, era andato anche al funerale dei genitori di quest’ultimo.
Leon, preso pure lui dalla felicità di rivedere il vecchio amico di famiglia, ricambiò l’abbraccio, accennando un piccolo sorriso. Doveva farsi vedere duro e freddo davanti a tutti quei vampiri che aspettavano solo una mossa falsa per attaccare gli umani.
Purtroppo non tutti accettavano il pacifismo, ma per questo Leon aveva bisogno di Violetta, e di Diego e Fran.
<<  Sono felice anch’io di rivederti, ma abbiamo poco tempo  >> sussurrò il Sangue Puro al sovrano, facendolo allontanare. Tutti gli sguardi andarono su di lui, ma non sembrava affatto nervoso, anzi, la cosa che sorprese e confuse di più Violetta, fu il fatto che il suo amato sembrava a suo agio in quell’ambiente, tetro, quasi sinistro.
 
 
E' solo un'altra guerra
E' solo un altro assassinio
Il conto alla rovescia
Inizia a distruggerci
 
 
Intanto Ludmilla ,come le aveva detto Leon, aveva chiamato Angie, sperando, pregando, che riuscisse ad aiutare il suo amato Federico.
<<  Ludmilla, mantieni la calma. Arriverò lì il prima possibile, porterò con me tutto ciò che posso. Ma tu sta tranquilla, non c’è nulla che io non possa guarire  >>  disse Angie tramite il telefono per poi chiudere la chiamata.
Eppure un’orribile presentimento tormentava l’umana…
C’era qualcosa di strano nel suo amato, il suo colorito era più roseo e meno cadaverico, forse era una sua impressione, ma le sembrava che i suoi canini si fossero rimpiccioliti… E se quel liquido non fosse mortale? E se erano altre le intenzioni degli assalitori?
Il pensiero che qualcosa in Fede stesse cambiando la terrorizzava. Soprattutto dopo quello che era successo a Leon, la cosa aveva sconvolto tutti e da quel giorno avevano sempre tenuto la guardia alta… Ma a quanto pareva, era servita a poco.
 
 
Chi combatterà per quello
Che è giusto?
Chi ci aiuterà a sopravvivere?
Siamo nella battaglia della nostra vita
E non siamo pronti a morire
 
 
<<   Sei impazzito Vergas?!  >>  gridò un vampiro del consiglio, per poi essere accompagnato da un altro, altrettanto anziano.
<<  Tuo padre non avrebbe mai approvato un amore tra un vampiro e un’umana!   >>  
<<   Mio padre invece l’avrebbe fatto, pensando al mio bene!  >> 
<<  E con il sangue? Eh?! Come la mettiamo? Tu desideri ogni secondo bere il suo sangue. Se noi mettessimo alla mercé i vampiri e gli umani si creerebbe una guerra infinita! Quella che cerchiamo di evitare da più di milioni di decenni!   >>  continuò lo stesso vecchio, con più furia.
<<  Non ci sarà alcuna guerra se mi ascolterete!  >>   questa volta fu Leon a perdere le staffe e tutti tacquero, per non incombere nella sua ira   <<   Abbiamo trovato un rimedio al sangue, e si, desidero il suo sangue. Infatti non vado fiero, del fatto che più di una volta l’ho morsa… E temevo di non fermarmi  >>  la sua voce tremava, tutti pensavano che fosse per la rabbia, perché lo avevano offeso in un qualche modo, ma Violetta sapeva che, invece, stava per piangere, la sua corazza stava per cedere. Allora gli prese la mano, stringendola, per fargli forza. La cosa sembrò funzionare, tantoché riprese a parlare con più sicurezza e fierezza  <<  Ma l’amore, l’amicizia, superano queste cose. Ammetto che non sarà facile, che dovremo fare attenzione e, soprattutto, che non tutti andranno d’accordo con gli umani e viceversa. Ma dobbiamo tentare  >> 
<<  Tentare per cosa? Per morire? Tanto vale che dici che vuoi scatenare una guerra, Vergas  >> 
<<  Alex…  >> 
 
 
Chi combatterà per i deboli?
Chi li farà credere?
Io ho un eroe
Che vive in me
Combatterò per quello
Che è giusto
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.
 
 
Nota autore: Salve a tutti!! Sono in orario per una volta, scrivetelo nel calendario! Ma non ho belle notizie. Come avrete capito la storia sta per giungere al termine, mancano gli ultimi due/tre capitoli (vedremo). Tranquilli, c’è l’ultima parte di questa storia, dato che è una trilogia, ma vi avviso sarà molto piccola. Intanto ditemi che ne pensate di questo capitolo. Recensite. Un beso.

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Capitolo 11
*** I ricordi del passato ***


I ricordi del passato

 
E se qualcuno mi ucciderà stanotte
Sarò pronto a morire
Un eroe non ha paura 
Di dare la propria vita


Finalmente arrivò     Angie, che esaminò attentamente lo strano liquido, Ludmilla e Nata la osservavano attendendo una qualsiasi risposta, anche se la bionda non si sarebbe stupita se la risposta fosse stata orribile, mentre l’altra era più ottimista, o almeno sperava che la vampira desse buone notizie.
<<  Mi dispiace ragazze, Federico sta per diventare un umano… Ma possiamo salvarlo  >>  la vampira si decise a parlare e le due le saltarono letteralmente addosso, con gli occhi che le brillavano, ad entrambe. 
<<  Come come come Angie?  >>  dissero le due curiose più che mai, se c’era una minima possibilità di salvare Federico avrebbero fatto di tutto. 
<<  Dovete trovare chi ha creato il veleno e ucciderlo. Per poi mettere il sangue in questa fiala  >>   spiegò la donna dando in mano a Ludmilla una piccola scatoletta, lunga verticalmente e con il tappo in argento.
<<  Ma… Noi non sappiamo chi sia stato  >>  ribatté Nata guardando Angie, mentre l’amica si rigirava tra le mani l’oggetto datole dalla professoressa.
<<  Dovete scoprirlo! E in fretta! Non so tra quanto Federico diventerà un umano, ma accadrà presto e quando succederà il suo corpo potrebbe avere un rigetto  >>  
<<  Un.. rigetto?  >>  chiese Ludmilla, col cuore che le batteva a mille per la preoccupazione.
<<  Nei vampiri si trova il sangue necessario per vivere, quindi molto poco, recuperiamo il sangue mancante bevendolo dagli umani o bevendo il sangue finto, quello che bevono Diego e gli altri per stare con voi umani. Ma quando il cuore di Federico ricomincerà a battere, il suo sangue ricomincerà, anche, a scorrere nel suo corpo e quindi a crearne altro, dato che i vampiri non ci sono abituati, lui potrebbe rigettare questo sangue in eccesso. Però, gli umani con poco sangue nel corpo… Muoiono  >>   
 
Malgrado le menzogne 
Che stai creando
Il tuo amore è il mio perché


<<  Cos’hai Vergas? Sorpreso di vedermi?  >>  ghignò il figlio del vampiro sovrano, mentre si avvicinava lentamente al nemico. La sua presenza aveva fatto ricadere il silenzio in quella sala, infatti si sentivano solo i rumori dei suoi passi, fino a che arrivò davanti al Sangue Puro con aria trionfante, per poi girarsi verso gli anziani   <<  Vogliamo davvero lasciare il nostro regno di vampiri nelle mani di un Sangue Puro, che ha perso letteralmente la ragione per un’umana? Signori, voi mi avete visto crescere tra queste mura, io so cosa è meglio per i vampiri e non sono tanto egoista da mettere i miei desideri, davanti al bene del mio popolo!  >>  
<<  Non è per un mio capriccio che è nata l’idea del pacifismo!  >>  intervenne Leon, sovrastandolo con la sua possente voce  <<  Un uomo molto saggio, un umano di nome Pablo, amico dei miei genitori, ha creato lo studio “For Hope” unendo il mondo degli umani e quello dei vampiri. Viviamo in pace lì, nessuno è contro nessuno. Si, ci sono state molte divergenze all’inizio. Ma tutto si è aggiustato. Noi vogliamo trasmettere questo messaggio di pace e armonia, in tutto il mondo!   >>  
<<  E tu pensi che noi crediamo a questa storia?! Umani e vampiri non possono vivere insieme? Il vostro amore è sbagliato! Quell’abominio che la tua donna porta in grembo è sbagliato!  >>  cominciò a urlare Alex, facendo infuriare Leon.
<<  Non osare più parlare di mio figlio in questo modo!  >>  
<<  Adesso basta!  >>  la voce del signore dei vampiri risuonò per tutta la sala attirando l’attenzione su di se  <<   Io propongo di accettare il pacifismo tra vampiri e umani. Per il bene di entrambi i popoli  >>  
<<  Padre! Non puoi..   >>  
<<  Non posso?! L’ho già fatto e non me ne pento. Tu sei stato cresciuto per il bene dei vampiri, ma la tua testardaggine non ti fa più vedere cosa è giusto e cosa no. Leon merita il mio posto  >>  
Gli anziani inizialmente borbottarono qualcosa tra di loro, per poi acconsentire alla salita al trono di Leon. Ma quest’ultimo non voleva avere rimpianti, si avvicinò ad Alex, che stringeva i pugni per la rabbia, e fece per mettergli una mano sulla spalla per consolarlo, ma il vampiro con un agile balzo lo superò e scatenò la sua ira contro Violetta, cadendole addosso e mordendole il collo. 
Diego e Fran si precipitarono ad allontanarlo dall’amica, mentre il Sangue Puro correva dalla sua amata. Strinse forte i pugni e prese Violetta come una sposina per poi correre fuori, tenendo stretta la sua amata, che perdeva molto sangue, molto, molto sangue. Una volta abbastanza lontani Leon si inginocchiò a terra, poggiando sulle sue gambe la sua piccola Violetta.
Era talmente preoccupato che tremava, desiderava con tutto il cuore che la sua futura moglie stesse bene e con lei suo figlio, c’era un’unica cosa da fare e lui lo sapeva bene…

<<   Alex vergognati! A causa tua un’umana innocente morirà!  >>  urlò il signore dei vampiri, mentre faceva avanti e indietro per la sala, mentre il figlio, davanti a lui con la testa china, rimaneva in silenzio.
<<  Ascoltate! Violetta non è umana!  >>  si intromise Diego e tutti gli occhi andarono sul vampiro, comprese le iridi verdi della sua amata vampira, che lo fissava confusa  <<  C’è un segreto che i Vergas non hanno voluto rivelare a nessuno… L’altro giorno Leon mi ha raccontato, non riuscendo più a trattenerlo.  >>   fece un respiro profondo e finalmente decise di parlare dopo una lunga pausa  <<  Leon ha una sorella… Violetta   >>   
 
Il mio amore
Sta solo aspettando
Di trasformare le tue lacrime
In rose


Ludmilla non sapeva che fare, aveva un’unica opzione… Rivolgersi al capo dei cacciatori, non le piaceva l’idea, soprattutto dopo come l’aveva guardata, sapeva c’era qualcosa sotto, e aveva paura a scoprirlo, ma per il suo amato avrebbe fatto qualsiasi cosa. Non importava quanto sarebbe stato rischioso. 
Bussò più volte all’enorme porta, aspettando una risposta, ma invece ricevette solo un urlo straziante, che la fece sobbalzare  <<  Chiunque tu sia sparisci! Non voglio… Non voglio vedere nessun vampiro!  >>  perché era tanto terrorizzata? Forse Leon le aveva fatto qualcosa? No, non poteva essere, Leon faceva tutto per il loro bene, per la loro causa, non poteva essere a causa sua. 
<<  Ascolti, non sono un vampiro, ma viaggio con loro. Mi chiamo Ludmilla… E ho bisogno del suo aiuto  >>  
La porta si socchiuse, facendo intravedere un viso familiare: era lei.
<<   Leon… Quel mostro del tuo amico… Ti ha detto qualcosa?  >>  mormorò lei, come ad aspettare una trappola, o che lo stesso Sangue Puro uscisse dall’ombra pronto ad ucciderla.
<<   Ehm… No, c’è qualcosa che dovrei sapere?  >>  chiese la bionda, confusa dal suo comportamento.
La donna la prese per il braccio facendo entrare con uno scatto fulmineo e chiudendo la porta altrettanto velocemente.
<<  Perché sei venuta?  >>  chiese ancora la cacciatrice, tornando alla sua aria fredda e dominante.
<<  Federico, il mio ragazzo vampiro, è stato avvelenato da uno dei suoi cacciatori, il veleno lo farà trasformare in un umano. Per favore, ho bisogno del suo aiuto per trovare il colpevole, se Fede si trasformerà potrebbe non farcela e…  morire  >> lacrime calde e piene di tristezza le scesero dagli occhi fino a copre le bianche guance. La donna rivide nella sua nipotina lei, alla sua età, quando era innamorata di… Alvaro Vergas. L’uomo che l’ha portata ad odiare i vampiri, assieme all’assassino di suo fratello. Ma quello che vedeva negli occhi di sua nipote era vero amore…
<<  Dimmi… Una volta trovato chi ha fatto una cosa tanto… Grave, al tuo amato, cosa gli farete?   >>  
<<  Lo dovremo uccidere.  >>  diretta, fredda, impassibile  <<  Solo dopo aver bevuto il sangue di quel cacciatore Fede sarà in salvo  >>  
<<   Capisco… >>  mormorò la donna mentre si avvicinava all’enorme tavolo rettangolare, in legno, al centro della sala, dove sopra vi era poggiato un coltello  <<   Sai… Non posso lasciarti uccidere uno dei miei cacciatori. Dobbiamo sbrigarcela tra noi, da donna a donna…  >>  prese lentamente il coltello rigirandoselo tra le dita, con immensa maestria. 
 
  Io sarò l'unico che ti reggerà
Io sarò l'unico verso cui tu correrai
Il mio amore è
Un ardente fuoco consumatore
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.


Nota autore: Salve tutti!! Scusate ma devo essere molto veloce purtroppo, perdonatemi. Ma ho una bella/ brutta notizia, dipende da come la prenderete: dopo questa storia non ci sarà un continuo, finirà con questa. Lo so, cambio idea più velocemente di una donna in procinto di partorire con le voglie, ma ho in mente tante altre storie, come la storia che ho appena pubblicato "ahora se que es la real felicidad" e ne pubblicherò una col titolo "Assassin's Creed" dove ilprotagonista sarà Leon assieme a Diego e tutti gli altri e con questo ho detto tutto. Il prossimo capitolo di questa storia sarà l'ultimo. Mi dispiace tanto ma anche questa storia doveva finire, l'unico rimpianto che ho è che non è arrivata nelle preferite di tante persone come avrei desiderato, ma almeno è piaciuta e questo mi rende immensamente felice. Ma intanto ditemi che ne pensate di questo capitolo: Cosa succederà a Ludmilla? Fede diventerà un umano? Leon riuscirà a salvare Violetta, e lei è davvero la sorella di Leon di cui nessuno sapeva l'esistenza? A chi andrà il regno dei vampiri? I nostri eroi vinceranno la guerra per il pacifismo tra umani e vampiri, e riusciranno a stare finalmente insieme? Recensite.

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Capitolo 12
*** L fine dell'avventura ***


La fine dell’avventura

 
 
NO
Tu non sarai mai sola
Quando le tenebre verranno
Illuminerò la notte con stelle
 
 
<<  Cosa pensi di fare ora Ludmilla?  >>   mormorò la donna mentre si girava lentamente verso di lei, nascondendo dietro la schiena il pugnale che aveva preso da sopra il tavolo, facendo la massima attenzione a non farglielo vedere  <<  Cosa farai ora che ti impedisco di salvare il tuo amato?  >> 
<<  Io… Lo farò anche senza il tuo aiuto. Mi dispiace. Ma amo troppo Federico  >>  lo sguardo della ragazza andrò dritto negli occhi di lei. Cos’era quella scintilla nei suoi occhi? Si… Lei la conosceva bene… Era amore, un amore che desiderava crescere con l’unica persona che si voleva al proprio fianco.
<<   Allora... Lascia che ti dia un regalo...  >>  con la voce strozzata dal pianto mentre si avvicinava il coltello al collo.
Davanti agli occhi della ragazza si formò un'enorme scia di sangue, che le arrivò fino ai piedi mentre la donna cadeva ai suoi piedi... Morta.
 
 
Senti i miei sussurri nelle tenebre
Tu ti senti così sola e stracciata
Io sarò l'unico che ti troverà
Io sarò l'unico che ti guiderà
 
 
<<   Violetta! Vilu, amore mio...  >>  una lacrime scese dalle iridi del Sangue Puro mentre teneva stretta la sua amata tra le sue forti braccia ma il sangue continuava a scorrere copioso sulle loro vesti.
<<  Leon! Fallo!  >>  urlò Francesca, che li aveva raggiunti correndo.
<<  Fran... >> 
<<  Fallo! Diego mi ha detto tutto... So che hai paura che lei poi ti odi per averle tenuta nascosta la verità... Ma è sempre meglio che perdere sia lei, che il bambino.   >> 
Leon fece un cenno con la testa e guardò la sua amata, sempre più bianca di carnagione, a causa dell’enorme quantità di sangue che stava perdendo. Le fece una tenera carezza sul viso, ma non ottenne risposta, lei era immobile. Doveva sbrigarsi ad agire.
“Per una volta…” pensò il vampiro mentre lentamente avvicinava i canini al delizioso collo dell’amata “Per una volta posso morderla per il suo bene e no per trattenere la bestia dentro di me…” il sangue della ragazza cominciava a espandersi nella bocca del vampiro, inebriando i suoi sensi. Affondò i canini nella sua carne e cominciò a succhiare poco sangue, con molta fatica… Per poi allontanarsi. Il solo morso non bastava, doveva fare in  modo che anche Violetta avesse il sangue di un vampiro dentro di se.
Così si morse con forza il polso, facendo fuoriuscire il sangue e tenerlo nella bocca, fino a che la baciò e le fece ingoiare il liquido.
In quel momento la ragazza aprì gli occhi di scatto, sentendo il sangue caldo uscire dalla sua bocca e ricopriva la sua guancia. Cercò di allontanarlo, non capiva cosa stesse succedendo, sapeva solo che lei... Stava meglio, mille volte meglio di come si fosse mai sentita prima d'ora. Come se stesse rinascendo in quel momento.
Appena Leon si staccò e la guardò negli occhi, vide le sue iridi rosso fuoco, per poi dirigerle verso di lui, come a chiedergli cosa le avesse fatto. Lui a quel punto le fece una piccola carezza sul viso e sussurrò dolcemente  <<  Non odiarmi  >> 
Violetta ebbe un sussultò, quella frase, perché le era tanto familiare?
 
<<  Leon! Porta lontano tua sorella  >> gridò una donna, mentre la teneva per mano.
<<  Ma... Mamma  >>  mormorò Leon, davanti alle due, poteva avere sei anni.
La donna allora lo prese tra le sue braccia amorevoli e gli sussurrò qualcosa che la bambina non riuscì a sentire.
Leon, quasi costretto, uscì fuori e attese l'inevitabile sorte, mentre lei, ancora più confusa lo guardava fisso e gridava...  <<  Fratellone!  >> 
 
Tutto buio. Fino a che, una piccola luce, come una finestra, si aprì all'improvviso. Vilu riuscì a vedere di nuovo. Non si trovava dove era prima, non capiva cosa fosse successo.
<<  Calma amore. Ora sei al sicuro   >>  sentì la voce del suo futuro marito e fece per guardarlo, ma davanti a se non vide un corpo umano, vide il contorno di un uomo, ma era composto solo di sangue. Lei fece per aprire bocca ma sentì un'enorme bruciore, si tenne la gola con le mani mentre aveva un'espressione di dolore  <<  Hai sete... Una sete che si può fermare solo in un modo  >>  si avvicinò a lei porgendole il collo. La nuova vampira non attese un secondo, gli saltò al collo coi suoi nuovi canini e cominciò a succhiare avidamente il sangue dell'amato.
 
<<  Violetta...  >> 
 
La vampira si staccò di scatto, e si guardò attorno, mentre il sangue del suo futuro marito le colava dai canini, fino a percorrerle le guance.
<<  Cos'hai?  >>  chiese lui, mentre attendeva che l'amata riprendesse il suo pasto e giocava con i suoi capelli, che le erano allungati di parecchio.
<<  Non so... Mi sembrava che qualcuno mi avesse chiamata, forse l'avevo solo immagino...  >> 
<<  No piccola... E' ora che tu ricorda il tuo passato  >> 
 
<<   Violetta... Scappa, con tuo fratello  >>  
 
<<   Tu... Tu sei... Mio fratello maggiore   >> 
 
 
NO
Tu non sarai mai sola
Quando le tenebre verranno
Tu sai che non sarò lontano
 
 
<<  Angie! Ho il sangue!  >>  urlò Ludmilla mentre entrava nella tenda, sotto gli occhi sorpresi della donna vampiro e dell'amica.
<<  Oh... Ma, come hai fatto?  >>  chiese confusa l'umana, sperando soprattutto che non avesse ucciso lei quella persona...
<<  Si è... Uccisa davanti a me...  >> 
<<  Uccisa? Era una donna?  >>  chiese Angie, tranquillamente, mentre versava il sangue nella bocca di Federico.
<<  Si ma... Non ha importanza, dai sbrighiamoci. Come sta Fede?  >> 
<<  Gli ho appena dato il sangue... L'effetto dovrebbe essere immediato  >>  mormorò l'ultima frase la donna vampira mentre guardava i tratti del viso del ragazzo contorcersi in una smorfia  <<  Forse sta funzionando... Ludmilla, ho bisogno che tu dia un po’ del tuo sangue a Federico, solo così la sua parte da vampiro si risveglierà.  >> 
La bionda annuì una volta per poi guardarsi intorno, alla ricerca di qualcosa... Di appuntito. Prese un coltello e si fece un piccolo taglio sul braccio, avvicinandolo alla bocca del ragazzo.
Appena una goccia gli cadde sulle labbra la sua natura si risvegliò e addentò il braccio succhiando il sangue con avidità. Fino a che Angie lo separò da lei.
<<   Cosa... Ludmilla, amore mio!  >>  le saltò di nuovo addosso ma stavolta la baciò con dolcezza infinita mentre una lacrima scendeva dagli occhi della ragazza. Finalmente le sue pene erano finite.
 
 
Sono in guerra con il mondo
E loro cercando
Di spingermi
Nell'oscurità
 
 
Leon e Violetta erano stesi nel letto, stretti tra loro, mentre si accarezzavano e lui le raccontava della loro vecchia vita.
<<  Allora... Io sono più piccola di te di mille anni  >> 
<<  Si piccola, ma per noi vampiri mille anni non sono tanti. Però... c'era un problema, nostro zio, il padre di Tomas, voleva assolutamente il posto di nostro padre come signore dei vampiri. E visto che tu eri la più piccola eri anche la più debole, nostro zio avrebbe potuto uccidere te pur di avere il trono... Allora mamma e papà ti hanno tenuta chiusa sempre in casa, in una stanza senza finestre, così che tu non potessi desiderare il mondo esterno.  >>
<<  E ha funzionato?  >> 
<<  Per un po' si, ma appena tu compì cinque anni umani, io cominciai a cercare di farti uscire, anche di nascosto. Mi chiedevi sempre cosa ci fosse fuori da quella casa. Ma i nostri genitori me lo impedivano sempre. Sai, io e te eravamo molto uniti. Tutte le volte che avevi un incubo dormivi con me e stavamo svegli a pensare al nostro matrimonio.  >> 
<<  Matrimonio...? Ma, siamo fratelli. Non possiamo!  >> 
<<  Vilu... Anche i nostri genitori erano fratello e sorella. So che questo ti sconvolge, ma credimi. E' la verità.  >> 
<<  Come... E loro accettavano anche noi due?  >> 
<<  Nella famiglia dei Sangue Puro, si è sempre fatto così, per mantenere la purezza. I nostri genitori erano destinati come noi a sposarsi e amarsi, per loro fortuna si amarono anche da piccoli, come noi due.  >> 
<<  Allora perché mi sembra tanto... Sbagliato?  >> 
<<  Perché tu sei cresciuta tra gli umani, dove avete molti tabù, come questo. Ma tra noi vampiri non succedono queste cose, anzi, molti erano preoccupati che io rimanessi l'ultimo Sangue Puro, dato che non sapevano che nostra madre ti aveva data alla luce, e ti aveva poi trasformata in umana, per farti avere una vita normale.  >> 
<<  E tu hai accettato?  >> 
<<  Nostro zio, quel giorno, è arrivato a casa nostra, con delle armi anti-vampiro, e ha... Ucciso nostro padre, prima di morire, ha chiesto a nostra madre di trasformarti in umana, e lei, usando tutta la sua forza vitale, l'ha fatto. E' morta subito dopo averti data nelle mie braccia. Tu eri svenuta e non ricordi, ma a un certo punto, mentre correvo. E' arrivato nostro zio, ti ho posata sulla neve e ho combattuto contro di lui, sono riuscito a ucciderlo, dato che nostro padre lo aveva lasciato morente. Quando tu hai ripreso i sensi...  >> 
<<  Ero nella neve... E un vampiro ha cercato di mordermi, ma poi sei arrivato tu a salvarmi e siamo andati da Pablo...  >> 
<<  Esatto... Quella sera ci furono i funerali dei nostri genitori, lì incontrai tutti, Maxi, Andress, Fede e Diego, e io Fede e Diego da lì diventammo inseparabili.   >>  la guardò dolcemente, notando che lei si era stretta di più a lui  <<  Noi due siamo stati destinati a stare insieme, sin da piccoli, e ti confesso, che lo desideravo tanto. Continueremo la nostra causa per i nostri amici, ma noi due, potremmo sposarci anche ora.  >> 
Lei non disse nulla per un po', poi si limitò a sorridergli e sussurrargli sulle labbra, con tutto il suo amore  <<  Ti amo  >>  e i due si scambiarono un bacio con trasporto e piena di dolcezza.
 
 
Faccio fatica a trovare
 la mia fede
Mentre fuggo
Nelle tue braccia
 
 
<<  Alex, mio signore, siete convinto di aver fatto la cosa giusta?  >>  chiese un umile servitore mentre il suo diabolico capo gettava sul pavimento il corpo, ormai senza vita, del suo defunto padre... Ucciso poco prima da lui.
<<  Si, il vecchio avrebbe dato il trono a Leon... Che si sarebbe poi piegato agli umani, tutto pur di accontentare la sua moglie umana. Ma con me, i vampiri non dovranno più nascondersi dagli umani. Ma comunque, avete la ragazza?  >>  nel mentre che finiva la frase, un altro servitore trascinava dentro un sacco, dove qualcuno si agitava e gridava. Un ghigno si fece strada sul suo volto, quando tolsero la povera ragazza dal sacco  <<  Benvenuta, Violetta  >> 
 
 
E' sempre più difficile
rimanere svegli
E la mia forza
Si sta esaurendo velocemente
E poi tu mi ridai la vita
 
 
<<  Ragazzi! Sveglia! Violetta è stata rapita da Alex! Tutto pur di farmi cedere...  >>  si mise a gridare Leon, facendo accorrere i suoi amici.
<<  Dobbiamo salvarla!  >>  gridò a sua volta Francesca, dando poi un pugno fortissimo a un tronco d'albero, spezzandolo.
<<  E lo faremo Fran, ma abbiamo bisogno d'aiuto, come possiamo affrontare un esercito di vampiri da soli?  >>  ovviamente Federico si pose il problema, pronto a combattere visto che era guarito completamente.
<<  So chi chiamare. Ragazzi voi andate, Nata, Ludmilla voi rimanete qui e preparate l'occorrente per curare Violetta per quando la riporterò. Io devo chiamare una persona...  >> 
I vampiri non si fecero domande e corsero più veloci del vento, dovevano sbrigarsi prima che per Violetta fosse troppo tardi.
Nel mentre Alex li attendeva entusiasta, con un sorriso malefico il loro arrivo, sapeva che il suo piano era perfetto.
"Ho la cosa più preziosa per Leon e per i vampiri traditori: Violetta e il suo prezioso bambino. Si vede che partorirà a breve, non rischieranno la sua vita e quella del bambino. Vergas, fammi vedere cosa farai." pensò il nuovo signore dei vampiri, mentre sghignazzava tra se e se, immaginando il suo regno. Ma, essendo troppo preso dalla sua convinzione non si era accorto che qualcuno si stesse infiltrando nel suo palazzo.
Nella camera dove era rinchiusa Violetta, apparve una strana nube nera, ma che lei conosceva bene.
<<  Antonio...  >> 
E da quella nube apparve proprio la figura di Antonio  <<  Esatto bambina, Leon ti ha detto tutto.   >> 
<<  Ma.. Se sapevate la verità, perché avete tenuto lontani me e Leon?  >> 
<<  Sono sempre stato contrario a questa politica dei Sangue Puro per mantenere la purezza... E tu eri umana, non lo avresti mai accettato.  >> 
<<  Invece si! Ora io e Leon possiamo stare insieme e se non lo accetterete… Dopo questa battaglia ci diremo addio.  >> 
Antonio rimase un attimo colpito dalle parole della giovane vampira, per poi sorridere  <<  Sono le esatte parole che mi ha detto Leon prima… Va bene piccola, finita questa battaglia vi sposerete e io celebrerò la cerimonia  >>  sul viso di Violetta comparve un sorriso radioso, ma che venne poi spento da uno dei seguaci di Alex, che stava per aprire la porta. A quel punto Antonio la prese per mano e la portò via con se nella sua nube oscura. Ma appena il povero schiavo entrò e non vide la ragazza, corse a chiamare Alex… E le sue grida di rabbia arrivarono persino a Diego, Fran, Fede, Maxi e Andres, che ancora correvano nella foresta.
<<  Violetta è salva!  >>  esultò Francesca.
<<  Si, ma la conoscete. Di certo vorrà risolvere le cose lei, prima che arriviamo per la battaglia.  >>  ribatté Fede con sguardo truce.
<<  Dobbiamo sbrigarci ragazzi, Leon conta su di noi!  >>  gridò Diego per poi correre più veloce, seguito dai suoi amici.
 
 
Sono sveglio
Sono vivo
Ora so in cosa credo
Ora è il mio momento
 
 
<<  Violetta, ferma! Non farlo!  >>  Antonio cercò di fermare la ragazza prima che entrasse nella sala del trono, dove ancora Alex stava sfogando la sua rabbia per aver fallito nel suo piano perfetto.
<<  No Antonio! Questa battaglia può essere evitata.  >>  la Sangue Puro entrò nell’enorme sala e tutti gli sguardi andarono su di lei, compresi quelli di Alex, che si illuminarono di un rosso accesso.
<<  Sei tornata. Non so se sei stupida o testarda  >>  la lodò e allo stesso tempo insultò il signore dei vampiri.
<<  Forse entrambe le cose. Ma non posso permettere che il mio popolo soffra così.  >>  disse con tono deciso la ragazza, lasciandolo un attimo attonito dalla sua risposta, per poi ridere di gusto.
<<  Così tu sei una Vergas. Ora si spiegano tante cose. Ma non sai usare i tuoi poteri, Leon non ti ha addestrata… E mai lo farà!  >> 
Violetta non ebbe il tempo di controbattere che il vampiro le saltò un’altra volta alla gola, questa volta, per ucciderla.
Era vero quello che aveva detto. Lei non poteva difendersi, non sapendo minimamente quali poteri avesse e temeva davvero di essere arrivata alla fine…
Ma l’attacco non arrivò mai, anzi, si sentì un gemito di dolore.
Vilu aprì gli occhi e vide Leon, che col suo braccio forzuto teneva fermo Alex, nel mentre gli stava succhiando il sangue. Appena lo sentì abbastanza debole lo lasciò e lui rimase immobile a terra.
<<  Non devi toccare mia moglie  >> 
<<  Leon!  >>  urlò la ragazza mentre correva tra le sue braccia, dove poi fu stretta con forza.
<<  Amore mio non abbiamo tempo, dobbiamo parlare ai vampiri.  >> 
I due corsero sul tetto. Dove già c’erano tutti i vampiri, pronti a combattere, e nelle case, a guardare, le vampire e i loro figli.
Era il momento di far sentire la loro voce.
<<  Vampiri! Io sono un Sangue Puro, ma no l’ultimo. La mia famiglia non è morta! Ci siamo ancora io e… Mia sorella  >>  pronunciò Leon, porgendo un braccio a Violetta, che si fece avanti, facendosi ammirare da tutti i vampiri, che rimasero allibiti. In quel momento arrivarono anche i loro amici, che sorrisero guardandoli  <<  Per millenni, per secoli, sono stati i Sangue Puro a governare. Fino a che il mio antenato ha proclamato che vampiri e umani dovessero rimanere separati. Ma è stata la scelta sbagliata! Noi siamo simili a loro! Come loro abbiamo bisogno di amare, di libertà! Non vivremo più nell’oscurità!  >>  dei sorrisi si fecero strada sui volti dei vampiri, all’idea di essere finalmente liberi di stare alla luce.
<<  Gli umani vi accoglieranno e voi accoglierete loro. All’inizio sarà difficile, ma potremo vivere tutti insieme!  >>  terminò Violetta e il popolo li acclamò entusiasta. Forse erano i sovrani più amati di tutti i tempi. Ora che c’era la pace, tutto poteva andare per il verso giusto.
 
 
Faccio ciò che voglio
Perché questa è la mia vita
Proprio qui
Proprio ora
Terrò duro e
Non mi arrenderò mai
 
 
TRE ANNI DOPO
 
Vilu e Leon hanno avuto il loro bellissimo bambino Sangue Puro: Jorge Vergas, i loro popoli erano felicissimi, soprattutto dopo essersi uniti. Non esistevano più differenze, soprattutto dopo l’apertura di una scuola normale per umani e vampiri. Assieme alla riapertura dello studio For The Hope. Gestito da Federico, insegnante di canto, Ludmilla, insegnante di ballo assieme a Maxi, e Nata, insegnante per gli strumenti.
Mentre Leon e Violetta, ormai sposati, governavano il loro regno, con l’aiuto dei loro consiglieri: Fran e Diego.
Vampiri e umani vivevano felici, finalmente c’era la pace.
 
 
Ora so in cosa credo
Sono sveglio e sono vivo
Non venderò mai la mia anima
Svegliati nel buio
Io ti posso sentire nel mio sonno
Nelle tue braccia
Io sento il respiro dentro me
Aspetta per sempre questo cuore
Io te lo darò
Io vivrò per te sempre
 
 
 
Il sogno dolce è finalmente arrivato.
 
Nota autore: E così arrivati alla fine di questa storia. Parto scusandomi per il ritardo della pubblicazione del capitolo ma è stato parecchio faticoso. Spero davvero che vi piaccia. Finalmente i nostri eroi hanno il loro lieto fine. EVVIVA! Ma tranquilli non vi lascio senza storie. A breve pubblicherò un nuovo capitolo di “Ahora se que es la real felicidad” e dopo, credo verso la fine di luglio, pubblicherò la storia “Assassin’s Creed” con protagonista sempre il nostro Leon. Recensite e ditemi cosa ne pensate. Un beso.

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