Pokèmon XY: Avventura a Water Seaven di Monkey D David99 (/viewuser.php?uid=856525)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Pokèmon enigmatico ***
Capitolo 2: *** Trappola in città! ***
Capitolo 3: *** La Franky Family! ***
Capitolo 4: *** Battaglia alla Franky House! ***
Capitolo 5: *** Vittoria e liberazione! ***
Capitolo 6: *** Il Rifugio Pokèmon e il passato di Franky! ***
Capitolo 7: *** Tante rivelazioni! ***
Capitolo 8: *** I sogni di Franky ***
Capitolo 9: *** Il mistero si infittisce! ***
Capitolo 10: *** Metang ***
Capitolo 1 *** Un Pokèmon enigmatico ***
“Ash
prosegue il suo viaggio nella regione di Kalos per poter diventare un
Maestro Pokèmon. In questo momento, lui e i suoi amici sono
in
viaggio verso Romantopoli, luogo dove il nostro eroe ha intenzione di
conquistare la sua sesta medaglia. Tuttavia...”
“Cosa?!
Che vuol dire che il ponte non si può
attraversare?”- disse
bruscamente Ash. Il gruppo, dopo aver salutato Luminopoli, aveva
imboccato il sentiero più vicino per raggiungere la prossima
città,
ma improvvisamente si erano trovati davanti un cartello che vietava
l'accesso oltre il punto in cui si erano appena fermati: purtroppo
per Ash, infatti, il ponte che collegava le due estremità
del bosco
che stavano attraversando era stato dichiarato
“pericoloso”.
“Non
possiamo farci niente, Ash, sii ragionevole.- disse Serena, la
ragazza coi capelli dorati che accompagnava il giovane attraverso
Kalos- Guarda, il ponte è completamente a pezzi, se ci
salissimo
sopra il nostro viaggio finirebbe qui!”.
A
Serena in quel momento scoppiò una piccola risata, che
contagiò
anche Ash, nonostante non fosse di buon umore.
“In
ogni caso dobbiamo trovare un modo per avanzare, non possiamo
fermarci qui”- disse invece Lem, un altro compagno di Ash,
con i
capelli biondi e gli occhiali.
Sua
sorella Clem si avvicinò subito a Serena e chiese:
“Cosa dice il
tuo navigatore Serena? C'è un'altra strada per
Romantopoli?”.
La
ragazza fece subito una ricerca: “Vediamo un attimo... Si, ho
trovato! Possiamo dirigerci a Water Seaven e da li prendere un
traghetto per Romantopoli!”
“Come?
Water Seaven?”- fece Ash, il quale non aveva mai sentito
nominare
un posto simile.
“Pika?”-
fece a sua volta Pikachu, l'inseparabile spalla di Ash.
“Si,
ne ho sentito parlare anch'io. -chiarì Lem- Water Seaven
è
conosciuta in tutta la regione di Kalos come “la metropoli
dell'acqua”: è una specie di
città-isola costruita sul lago più
grande della regione, dove gli abitanti realizzano opere
architettoniche a causa delle quali è considerata un
patrimonio
artistico. Possiamo prendere una nave da li e con essa raggiungere
Romantopoli”.
Ash
rispose: “La metropoli sull'acqua? Ottimo, tutti in marcia
verso
Water Seaven!”. “Pika-chu!”- aggiunse
Pikachu.
Così
i quattro si misero in cammino verso la loro nuova metà,
mentre tre
individui a noi sicuramente noti li osservavano da lontano.
“Avete
sentito? Parlavano di opere di un certo valore, vero?- disse una
ragazza dai lunghi capelli.
“Si,
e anche di un patrimonio artistico!”- rispose un ragazzo dai
capelli corti.
“Vi
ricordo che il nostro obbiettivo sono i Pokèmon, ma potremmo
fare
uno strappo alla regola... Voi che ne dite?- fece infine un piccolo
Pokèmon dall'aspetto di gatto- Cerchiamo dei preziosi, li
sgraffigniamo, vendiamo tutto e diventiamo ricchi sfondati!”.
“Poi
sarà la volta di rubare Pikachu e tutti gli altri
Pokèmon!- disse
la ragazza coi lunghi capelli- Oggi è giornata di trionfo!
Il Team
Rocket sfreccia come un razzo verso la ricchezza!”.
“Brilleremo
nel cielo più d'ogni altra stella!”- fecero gli
altri due
all'unisono.
“Woooo-
Buffet!- disse infine Wobbuffet, il Pokèmon tondo e azzurro
di
Jessie.
Intanto,
i nostri amici erano quasi giunti a destinazione, e avevano deciso di
rifocillarsi: Lem aveva preparato il pranzo per tutti, e Serena aveva
pensato al dolce, sfornando tanti Pokèbignè. Alla
fine il gruppo,
dopo questa breve sosta, riprese il cammino, quando Serena
inciampò
e fece: “Aaaaaah!”
“Serena!
Va tutto bene?”- Ash corse immediatamente verso la sua amica,
e le
diede la mano, aiutandola a rialzarsi: la ragazza arrossì un
pochino, e si alzò, ringraziando Ash. Lem e Clem li
raggiunsero
subito e chiesero cos'era successo.
“Io
sto bene,- disse Serena- è solo che lì davanti ho
visto qualcosa”.
Ash
fu il primo a voltarsi, e vide giacere a terra quello che,
effettivamente, sembrava essere un Pokèmon.
“E'
un Metang!”- disse subito il ragazzo.
“Si,
è un Metang cromatico!”- affermò Lem.
Metang
aveva un colore diverso dagli altri esemplari della sua specie:
invece di essere azzurro, era di una tonalità quasi
argentata, e
aveva degli artigli dorati.
In
quel momento aprì gli occhi, e accortosi di Ash e gli altri,
fece
uno sguardo arrabbiato e serio.
“Perchè
reagisce cosi?”- disse Clem.
“Forse
ha voglia di lottare.- suggerì Ash- Molto bene Metang,
sarò io il
tuo avversario! Preparati a combattere!”.
“Aspetta
Ash- lo fermò subito Lem- guarda il corpo di
Metang”.
Ash
volse più attentamente lo sguardo verso quel
Pokèmon selvatico:
Metang infatti aveva ferite e cicatrici in diversi punti del corpo,
come lo avesse travolto un tornado.
“Che
gli sarà successo? Non sembra in gran forma”-
disse il ragazzo.
“Prova
a catturarlo. Lo porteremo in un Centro Pokèmon”-
gli suggerì
Serena.
“Idea
fantastica,- disse Ash- proviamo!”. Ash prese dalla cintura
una
delle sue Pokèball, e la ingrandì,
dopodichè la lanciò su Metang:
“Pokèball, vai!”.
Metang,
tuttavia, respinse la Pokèball senza fatica, e questa
ritornò tra
le mani di Ash, che rimase stranito.
“Che
strano... Avete visto?”- disse Clem, e in quel momento la sua
borsa
si aprì: dentro c'era Dedenne, un piccolo Pokèmon
arancione simile
a un criceto.
“De-ne?”-
disse lui.
Serena
suggerì ad Ash un'altra idea: “Senti Ash, a me
Metang sembra pieno
di energie, prova a farlo lottare con Pikachu. O magari col mio
Braixen! Un tipo Fuoco dovrebbe essere in vantaggio contro uno
Acciaio!”.
“No
Serena,- la contraddisse Lem- io credo che questo Metang non sia in
condizioni di battersi: ha troppe ferite. Ash,- si rivolse in quel
momento al suo amico- prova di nuovo a lanciare la tua
Pokèball!”.
Ash
rispose: “Ok, faccio un tentativo! Pokèball,
andiamo!”.
Stavolta,
quando la rilanciò, sembrò che funzionasse:
Metang era entrato
dentro la sfera. Però non fu così,
perché infatti il Pokèmon
selvatico uscì quasi immediatamente da essa, lasciando i
nostri
amici al punto di partenza.
“Certo
che è proprio cocciuto da parte sua...”- fece Ash,
e Pikachu
concordò.
In
quel momento, Metang si alzò in aria e andò via.
“Ehi,
aspetta! Vogliamo solo aiutarti!”- disse Ash, e
cominciò a
inseguire Metang, fino a quando questi non raggiunse una grotta.
“Ma
perché fuggi via?”- chiese Ash.
“Non
credo stia fuggendo- disse Lem- E' un Pokèmon selvatico,
forse
preferisce stare da solo. E poi a me sembra che questa grotta sia la
sua casa, quindi lasciamolo qui”.
“Se
lo dici tu, fratellone...”- disse Clem.
Ash
invece era un po' dubbioso, così Pikachu si
avvicinò a Metang, e i
due iniziarono quello che sembrava essere un dialogo.
“Che
fai Pikachu?”- chiese Ash. Pochi minuti dopo, Pikachu
ritornò dai
ragazzi, e cominciò a fare dei gesti, che Ash
riuscì a interpretare
come un messaggio.
“Si,
ho capito.- disse lui e, rivolgendosi agli altri- Ok ragazzi, Pikachu
dice che Metang non vuole venire con noi, perché deve fare
qualcosa
in questa foresta”.
“Cosa
esattamente?”- chiese Serena.
“Ecco,
questo non lo so”- cominciò a dire Ash, quando
Clem notò qualcosa
sul braccio sinistro del Pokèmon: “Ehi, che
cos'è quello? Lì,
sul braccio!”.
Lem
si avvicinò e disse: “Sembra un bracciale, e su di
esso c'è una
scritta: ...-01. Il resto è illeggibile, ci sono troppa
polvere e
troppe cicatrici”.
Prima
però che Lem potesse dare un'altra occhiata, Metang
reagì alle
azioni del ragazzo muovendo il suo braccio metallico verso di lui,
come se volesse scacciarlo via, e poi si ritirò in un punto
ancora
più profondo e buio della grotta.
I
ragazzi sospirarono, e continuarono a guardare straniti il
Pokèmon,
che continuava a comportarsi in maniera quasi “enigmatica e
senza
un senso chiaro”.
“Forse
appartiene già a un altro Allenatore, e lo sta aspettando-
ipotizzò
Ash- Ok, lasciamolo pure qui, e proseguiamo il viaggio. Voi cosa ne
dite amici?”.
Gli
altri annuirono, e così il gruppo si mise di nuovo in
marcia, mentre
Metang rimase nella grotta e li ignorò completamente,
limitandosi a
restare impassibile e immobile dov'era.
Finalmente,
dopo qualche altro minuto di cammino, Ash e i suoi amici arrivarono a
destinazione. Avevano davanti un gigantesco lago, sul quale si ergeva
una vera e propria città, e a collegare entrambi era un
ponte di
metallo grosso e resistente. Tuttavia, di una cosa il gruppo era
ignaro: una nuova avventura stava per cominciare.
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Capitolo 2 *** Trappola in città! ***
Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? |
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Capitolo 3 *** La Franky Family! ***
“Hahahaha!
Calmati, ragazzino.”- ridacchiò diabolicamente
Franky rivolgendosi
ad Ash.
I
ragazzi erano sprofondati nella parte sotterranea dell'edificio, che
aveva l'aria di essere una specie di discarica: montagne di robaccia
dappertutto, e l'atmosfera tetra e sinistra che assumeva quel luogo
quasi senza luce era come se gelasse il cuore dei presenti. Franky
(con in braccio la gabbia contenente Pikachu e Dedenne) era sceso
assieme ai suoi sottoposti, e lentamente camminava verso il gruppo.
“Non
è colpa mia- riprese lui- se siete caduti in trappola come
dei
topolini; sappi mio caro che se non foste stati così
ingenui, forse
a quest'ora non vi avrei catturato, e sareste liberi, non come tutti
gli altri Allenatori che vengono qui”.
“Cosa
vuol dire “tutti gli Allenatori”?- chiese Serena
perplessa.
Franky
non le rispose, ma fece segno a tutti con il dito di guardarsi
dietro.
Ash
rimase stupito: scrutando lo spazio più attentamente lui e i
suoi
amici si accorsero che non erano affatto soli; molti altri Allenatori
erano legati come salami e si accasciavano a terra, apparentemente
privi di forze.
“Cos'è
successo qui?”- chiese Lem impaurito.
“E'
ora che vi sveli tutto: la Franky Family non è altro che la
più
infida e pericolosa organizzazione di Truffatori
Pokèmon!”.
“Truffatori
Pokèmon?”- chiesero i ragazzi, incredibilmente
sorpresi.
“Hahahaha,
proprio
così! Vedete,
ogni anno il numero di turisti in città aumenta, e dato che
la
maggior parte di essi sono Allenatori, il sottoscritto usa la scusa
della “finta Palestra” per attirare i
più sciocchi e rubare loro
tutti i Pokèmon e tutte le Medaglie. E' per questo che sono
l'Allenatore più forte: chi riuscirebbe ad ottenere
così tanto
senza il minimo sforzo? Hahahaha!”- rispose Franky,
suscitando
rabbia nei cuori di Ash, Pikachu, e tutti gli altri.
“Questo
è oltraggioso!- disse Ash infuriato- Hawlucha, scelgo... Eh?
Dov'è
finita?!”.
“Ash,
qualcosa non va?”- chiese Serena.
“La
mia Pokèball!- rispose il ragazzo- Non trovo più
la mia Pokèball!”.
“Anche
le mie non ci sono più!”- disse Lem, e sua sorella
rimase stupita.
In
quel momento Franky, Zanbai, Schollzo e Kiev risero per l'ennesima
volta.
“Ragazzo
mio,-disse Franky ad Ash- non crederai veramente che io sia
così
stupido! Mentre voi avevate perso conoscenza, noi abbiamo preso tutti
i vostri Pokèmon e tutte le vostre cose: in altre parole,
non avete
nessun mezzo per ribellarvi!”.
“Ora
basta!- gridò Ash- Pikachu, usa Fulmine!”.
Pikachu
lanciò una potentissima scossa elettrica, ma purtroppo non
servì a
rompere la gabbia, che rimase intatta sotto gli occhi di Ash.
“Non
può condurre l'elettricità, è fatta di
un materiale isolante”-
chiarì Franky compiaciuto. Poi si avvicinò ad Ash:
“Veniamo
a te- in quel momento si tolse la maschera, spaventando i quattro: il
suo sguardo faceva gelare il sangue, con un sorriso che lasciava
uscire la lingua di fuori e due occhi assassini, che gli davano
un'aria macabra e tetra- Secondo me fai troppe domande. Sai che cosa
mi dispiace? Che i tuoi amici si fidino di uno come te... uno stupido
moccioso senza spina dorsale!”. In quel momento, Franky
colpì il
mento di Ash con un calcio, che fece rotolare il ragazzo contro il
muro.
“Ash!”-
gridò Serena in preda alla preoccupazione, e anche Pikachu
la seguì:
“Pika-Pi!”.
Ash
nel sentire i suoi amici si rialzò, e Franky
ordinò ai suoi tre
sottoposti di legare i nostri amici: purtroppo questi non poterono
opporsi, e in pochi secondi finirono tutti immobilizzati con delle
corde.
“Sono
stanco,-affermò Franky- andiamocene ragazzi”. E
così i Truffatori
Pokèmon presero un ascensore, lasciando a terra Ash, e
portandosi
dietro tutti i Pokèmon.
Appena
raggiunsero il piano terra dell'edificio, Franky e i suoi misero la
gabbia di Pikachu e Dedenne in un angolo, e le Pokèball in
delle
scatole attorno.
Il
Boss dei Truffatori Pokèmon decise di uscire per andare a
rilassarsi, e chiamò le sue due compagne: “Mozu,
Kiwi, io esco:
volete venire?
Camminarono
verso Franky due ragazze dall'aspetto quasi identico: erano sorelle,
e infatti avevano entrambe occhi azzurri, e un naso piuttosto lungo.
Cambiavano però le loro pettinature e i loro vestiti: Mozu
infatti
aveva i capelli lisci, e indossava una sciarpa di pelliccia e un
abito giallo;Kiwi invece aveva i capelli arricciati, indossava una
collana di perle ed era vestita di rosa.
“Certo
che veniamo Boss- rispose Mozu- Dove andiamo di bello?”.
“Da
nessuna parte di preciso- le rispose Franky- Voglio solo scaricare lo
stress degli ultimi giorni”.
“Se
ti interessa- disse invece Kiwi- io e Mozu abbiamo aperto da poco un
Bar qui vicino. E' l'ideale se hai voglia di rilassarti!”.
“Bene,
andiamo a farci qualche bicchierino allora!- disse Franky entusiasta
per la proposta delle sue amiche- Offrite voi?”.
“Ma
certo!”- risposero le due all'unisono.
“Ehi
Boss, noi possiamo venire?”- chiese Zanbai.
“No,
mi dispiace: qualcuno deve fare la guardia alla Franky House- rispose
Franky- Però vi porteremo qualcosa da fuori per festeggiare
tutti
insieme!”.
“Yaaaaaaahoooooooooo!
Sei grande, Boss!”- esultarono Zanbai e tutti gli altri.
“In
fondo- riprese Franky- oggi è un giorno speciale! Siamo
finalmente
riusciti a ottenere, nonostante i continui errori, imprevisti e
scocciature varie, un totale di 356 Pokèmon e 168 Medaglie!
Finalmente abbiamo ciò che ci permetterà di
realizzare il nostro
scopo!”.
I
membri della Franky Family esultarono di nuovo, entusiasti di sentire
queste parole.
Così
Franky uscì assieme a Mozu e Kiwi, mentre Zanbai e gli altri
rimasero alla Franky House. Fiduciosi di come avevano sistemato i
Pokèmon dei nostri amici, salirono le scale che portavano
alla
cucina: in realtà anche loro volevano rilassarsi, e
pensarono di
andare a mangiare ciò di più buono che era
rimasto, per poi farsi
una partita a poker; in altre parole non prestarono più
attenzione
ai Pokèmon, e fu questo il loro errore.
Intanto,
ancora nei sotterranei, Ash faceva di tutto per cercare di liberarsi
dalle corde, ma erano state legate troppo saldamente. Uno degli
Allenatori che erano attorno a lui e ai suoi amici lo vide, e gli
disse: “E' inutile amico: ci abbiamo già provato
tutti”.
Lem
notò l'aria abbattuta di tutti quei ragazzi, e chiese loro:
“Scusate,
da quanto tempo siete bloccati qui?”, e il ragazzo che un
attimo
prima aveva dissuaso Ash dal liberarsi, gli rispose: “Da un
mese
circa”.
“Un
mese?”- chiese Ash.
“Sì,-
spiegò il ragazzo- siamo arrivati qui un mese fa, e ci hanno
intrappolati com'è successo a voi. Malgrado il tempo che
passa, non
hanno intenzione di lasciarci andare o di ridarci i nostri
Pokèmon o
le nostre Medaglie, a meno che...”- il ragazzo s'interruppe
bruscamente.
“A
meno che cosa?”- chiese Clem.
“Ci
dissero che a meno che non avessimo mai giurato fedeltà a
quel
Franky, non saremmo mai usciti di qui!”- disse il ragazzo
piangendo
dalla rabbia.
“Ma
è assurdo! Non possono farvi questo in eterno!”-
disse arrabbiata
Serena.
“Infatti,
ne abbiamo le scatole piene!”- disse a sua volta un altro di
quegli
Allenatori.
Si
lamentarono tutti delle condizioni in cui si trovavano, e dalle quali
non vedevano una via d'uscita.
Nel
frattempo Pikachu, ancora ingabbiato, vedendo le Pokèball in
scatola
ebbe un'idea: il suo Fulmine non aveva effetto su quella gabbia, ma
poteva passare attraverso le sbarre; perciò, con una scossa
decisa,
riuscì a colpire una delle Pokèball, che
finì per aprirsi. Dalla
sfera uscì Chespin, uno dei Pokèmon di Lem.
Pikachu
chiese a Chespin di aiutare lui e Dedenne a uscire, e il suo amico
infatti usò Frustata per aprire anche lui una
Pokèball: stavolta da
essa uscì Hawlucha, uno dei Pokèmon di Ash, che
ruppe la gabbia dei
suoi amici usando Colpokarate.
Nonostante
il rumore che fece la rottura della gabbia, nessuno parve
accorgersene.
Immediatamente
i quattro Pokèmon presero tutte le Pokèball dei
loro Allenatori, e
scesero con l'ascensore. Quando quest'ultimo raggiunse i sotterranei,
Ash inizialmente rimase confuso (credendo fossero scesi i membri
della Franky Family e domandandosi quindi perché), ma poi
non poté
che sorridere nel vedere avanzare verso di lui il suo amico
più
caro.
“Pikachu!
Hawlucha!”- disse lui.
“Dedenne,
ci sei anche tu!”- fece Clem.
“Oh,
Chespin, non sai quanto è bello vederti!”- disse
infine Lem.
Ash
però non si dimenticò degli altri Allenatori, e
disse: “Tranquilli
ragazzi, ora pensiamo anche a voi!”. Prese così
una delle sue
Pokèball, e la aprì: come aveva immaginato, da
essa uscì un altro
dei suoi Pokèmon, Frogadier.
“Frogadier,
usa Taglio e liberaci tutti quanti!”- ordinò Ash,
e il Pokèmon
obbedì all'istante.
Così
furono tagliate in pezzi le corde di tutti quanti gli Allenatori
presenti: questi, felici per aver finalmente trovato la
libertà,
ringraziarono di tutto cuore Ash e i suoi amici.
Subito
dopo, gli stessi Ash, Serena, Lem e Clem, accompagnati dai loro
Pokèmon, risalirono con l'ascensore dove era cominciato
tutto, e
andarono da Zanbai, Kiev e Schollzo. Questi tre rimasero sbigottiti
quando videro i loro “prigionieri” essersi
liberati, e allo
stesso tempo furono molto arrabbiati.
“Ridateci
tutte le Medaglie e tutte le Pokèball!”- disse
infuriato Ash.
“Pika!”-
lo seguì il suo amico Pikachu.
A
vedere la sfrontatezza di Ash, Zanbai divenne rosso come il fuoco, e
gridò:
“Come
ti permetti... DI DARCI DEGLI ORDINI RAGAZZINO?!”.
“Forza
voi!- si rivolse ai suoi compagni- Non statevene lì
impalati: se
vogliono la guerra, guerra avranno! Franky Family, adunata!”.
Da
ogni angolo dell'edificio spuntarono moltissimi uomini vestiti allo
stesso modo di Zanbai e gli altri: erano sicuramente membri della
Franky Family, anche perché prima erano anche loro accanto a
Franky
nel momento della trappola.
“Ehi,
questi tizi spuntano dappertutto!”- disse Serena.
“Uomini,
combattiamo!”- urlò Zanbai, e in quel momento lui
e gli altri
membri della Franky Family scagliarono delle Pokèball, dalle
quali
uscirono dei Lairon.
“A
quanto pare vogliono attaccare in massa!”- affermò
Lem.
“E
noi li fermeremo!”- disse Ash.
Era
appena cominciato lo scontro per la salvezza degli Allenatori e dei
loro Pokèmon, e per la sconfitta di una terribile
organizzazione, la
Franky Family.
I
nostri eroi... avrebbero prevalso? O sarebbero stati sconfitti?
|
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Capitolo 4 *** Battaglia alla Franky House! ***
Era
appena cominciata la lotta contro la Franky Family: l'unico scopo di
questa cruenta battaglia che stava per avvenire era salvare gli
Allenatori e i loro Pokèmon da una banda di criminali. Anche
se i
nemici erano moltissimi, anche se sembravano più forti ed
ingegnosi... Ash Ketchum non aveva affatto intenzione di darsi per
vinto ancor prima di cominciare a combattere: c'erano i suoi amici
accanto a lui, e questo bastava a dargli la forza sufficiente per
andare avanti sempre e comunque.
Zanbai
e tutti gli altri avevano schierato dei Lairon, e i nostri amici
erano pronti ad affrontarli a testa alta.
“Vi
pentirete di esservi liberati!- affermò Zanbai in tono
battagliero-
Lairon, usate Cannonflash!”.
I
Lairon ubbidirono all'istante, e spararono dalle bocche dei raggi
cristallini, che immediatamente si diressero verso Ash e i suoi
amici. Ma quando fecero per colpirli...
“Frogadier,
Doppioteam e poi Scudo!”- ordinò Ash.
Frogadier
cominciò con Doppioteam: il Pokèmon si mosse
così velocemente da
creare molte copie di se stesso; in questo modo, quasi tutti i
Cannonflash andarono a vuoto, e quando gli ultimi raggiunsero i
nostri eroi...
“Sì!
Colpiti in pieno!”- fece inizialmente Zanbai credendo di aver
centrato l'obbiettivo, ma quando il fumo si diradò, lui e
gli altri
uomini rimasero a bocca aperta: Ash e i suoi amici erano rimasti
intatti, grazie a uno scudo creato utilizzando le Frobolle, ossia i
vari “pezzi” della schiuma di Frogadier.
“Non
è possibile, non ci credo!”- esclamò
Kiev.
“E
va bene! Usate Rocciotomba!”- ordinò Zanbai.
I
Lairon fecero spuntare dal nulla delle rocce e le puntarono contro il
gruppo, ma stavolta Ash e i suoi Pokèmon prima sorrisero e
poi,
dandosi un'occhiata d'intesa, attuarono una seconda strategia.
“Frogadier,
Pikachu, saltate!”- ordinò lui, e subito i due
Pokèmon saltarono
sulle rocce, avvicinandosi sempre di più ai loro avversari,
rimasti
di nuovo a bocca aperta e totalmente scioccati da ciò che
vedevano:
era come se Pikachu e Frogadier “scalassero una
montagna”, e
infatti questa strategia era già stata usata tempo prima da
Ash, che
l'aveva usata per battere il Capopalestra Lino ad Altoripoli,
chiamandola “Scalata del Rocciotomba”.
In
un attimo i due Pokèmon furono sopra i loro nemici e
così Ash
ordinò:
“Pikachu,
Energisfera! Frogadier, vai con Idropulsar!”.
La
sfera elettrica di Pikachu e quella d'acqua di Frogadier colpirono in
pieno i Lairon, abbattendone molti immediatamente. I rimanenti invece
si reggevano sulle zampe, ma a stento.
Alcuni
dei membri della Franky Family erano impauriti, altri invece
continuavano a comportarsi da leoni, affrontando la situazione con
coraggio e sicurezza, e incitando quelli che avevano paura ad essere
più “virili” e a non farsi abbattere
facilmente; per quanto
riguarda i nostri amici, loro erano entusiasti per quel
“vantaggio”
che avevano ottenuto, e sprizzavano sicurezza da tutti i pori.
Improvvisamente
a uno di essi venne in mente un'idea e disse a Zanbai:
“Zanbai,
che ne diresti di provare con quello?”.
Lo
stesso Zanbai, al sentire quelle parole, sorrise di nuovo, dicendo ad
Ash e i suoi amici: “Vi mostreremo il nostro asso nella
manica!”.
A sentire queste parole gli altri si diressero presso varie stanze
dell'edificio, e portarono quelli che avevano tutta l'aria di essere
dei cannoni.
“Hanno
intenzione di spararci!”- disse Clem terrorizzata, e si
attaccò
alle gambe del fratello Lem.
“Ehi,
Zanbai!- disse rigidamente Ash- Non abbiamo tempo per queste cose,
dov'è Franky?”.
“Il
Boss è uscito a fare una passeggiata- rispose Zanbai- Se
pensate di
approfittarne e di uscire di qui però vi sbagliate di
grosso!”.
“Comunque
è sleale attaccare in massa contro pochi, così
come sparare con dei
cannoni!”- disse arrabbiata Serena.
“Sai
che cosa me ne importa!- commentò Zanbai-
All'attacco!”.
Nonostante
ciò che pensavano i nostri eroi, i cannoni non spararono
proiettili:
quando Zanbai accese il fuoco, infatti, fu sparata una sostanza
appiccicosa molto simile a una ragnatela. Lem la riconobbe subito:
“Quella
è Rete Vischiosa! Hanno creato una sostanza chimica che
è identica
all'omonima mossa”- affermò, e lui e i suoi amici
si spostarono
subito per evitare di venire intrappolati.
“Meno
uno, usiamo il prossimo!”- disse Zanbai.
Quando
fu sparata la seconda Rete Vischiosa, Ash cercò di bloccarla
con i
suoi Pokèmon:
“Pikachu,
fermala con Fulmine!”- ordinò, ma purtroppo le
cose non andarono
per il verso giusto: la scossa di Pikachu non aveva avuto alcun
effetto su quella cosa appiccicosa, che sembrava aver assorbito
completamente la carica elettrica.
“Non
ha funzionato!”- fece Serena mettendosi le mani davanti alla
bocca
per lo shock, mentre Ash digrignava i denti come per dire
“Accidenti!”. In quel momento furono colpiti dalla
Rete che,
potenziata a causa dell'elettricità, diede loro una
terribile
scossa. Tentarono di rialzarsi, ma ormai erano bloccati.
I
membri della Franky Family risero a crepapelle, deridendo il gruppo
di Ash.
“Hahahaha!
Ben ti sta moccioso,- fece Kiev
divertito- così impari a giocare col fuoco! La nostra rete
è fatta
di una sostanza in grado di resistere a qualsiasi attacco, non solo
di bloccare il nemico perchè appiccicosa!”.
Ash
era adirato, e lui e i suoi amici cercavano di liberarsi dalla Rete
Vischiosa.
“Dobbiamo
liberarci!”- disse Lem, mentre la Franky Family avanzava
piano
piano verso di loro, con un'aria spaventosa.
“Bene
bene bene... A quanto pare abbiamo vinto noi, ragazzo mio”-
disse
Zanbai con una voce calma ma diabolica, mentre Ash continuava a
digrignare i denti.
Intanto
il Team Rocket era appena arrivato in città, ma i tre si
erano
travestiti per non dare nell'occhio: Jessie indossava un cappello e
una canottiera rossa, pantaloni blu lunghi, scarpe da ginnastica e
occhiali da sole; aveva inoltre i capelli legati in due trecce. James
invece era rimasto coi capelli corti, ma li aveva pettinati in modo
che coprissero il lato destro del viso: portava una giacca viola, un
paio di jeans e delle scarpe nere. Meowth infine aveva una parrucca
riccia, degli occhiali da sole come Jessie, una camicia arancione e
pantaloncini verdi; le scarpe erano piccole e gialle.
Il
trio chiedeva informazioni su dove trovare delle opere d'arte da
rubare in seguito, e incrociarono numerose persone. Jessie si
avvicino così a un uomo sorridendo e disse:
“Salve!
Io e i miei amici cerchiamo un museo, potrebbe fornirci qualche
indicazione?”. L'uomo sembrava confuso, ma prima che potesse
dire
qualcosa fu afferrato per il braccio da James, che disse:
“Sa
buon uomo, noi amiamo moltissimo le opere d'arte, e sapendo che Water
Seaven è famosa per esse, ci chiedevamo se potesse darci una
piccola
illustrazione!”.
“Ho
capito, ma...”- prima che il poveretto finisse la frase, fu
afferrato anche da Meowth, che lo bloccò per la gamba:
“Su,
su, non ci tenga per le spine, siamo davvero curiosi!”.
L'uomo,
messo in soggezione dai tre, alzò la voce contro di loro, e
fu
lasciato andare.
Dopodichè
riprese a parlare e disse: “Credo che voi siate stati mal
informati- mentre lo diceva, il Team Rocket lo guardava stranito- Non
c'è un museo in questa città, mi
dispiace”.
A
sentire quelle parole, i tre si sentirono come investiti da una
doccia gelida in pieno inverno. Tuttavia, almeno Jessie era calda:
calda di furia, visto che prese l'uomo per la maglietta e,
scuotendolo come un giocattolo, sbraitava contro di lui mentre James
e Meowth cercavano inutilmente di trattenerla per le braccia, fino a
quando la ragazza non diede loro due gomitate che li fecero cadere a
terra, con due bernoccoli grossi come case e gli occhi a spirale.
“MI
STIA A SENTIRE, IO SONO VENUTA QUI PER VEDERE L'ARTE DI QUESTA
INSULSA CITTA', NON PER VENIRE IMBROGLIATA DA UNO COME LEI! ADESSO MI
DICA DOVE POSSO TROVARE DELLE OPERE D'ARTE DA RUBARE E VENDERE FINO A
DIVENTARE RICCA SFONDATA, O GIURO CHE SARA' LEI A VENIRE SFONDATO DA
ME, GLIELO ASSICURO!”- urlò Jessie come se fosse
impazzita,
spaventando terribilmente quel pover'uomo, che nel vedere quegli
occhi rossi come fiamme ardenti stava quasi per farsela addosso.
Tuttavia, il poveretto, quando sentì la parola
“rubare” disse:
“Eh?
Volete rubare delle opere d'arte?”.
In
quel momento Jessie si fermò, e i due stesi si rialzarono di
botto,
andando verso di lei. A quel punto, iniziarono a ridere nervosamente,
dando vita a un insieme di frasi e giri di parole per non far capire
il loro vero scopo:
James:
“La perdoni! La mia amica non riesce talvolta a
esprimersi!”.
Meowth:
“Già, lei voleva dire “opere d'arte
capaci di rubare il cuore”,
non “rubare opere d'arte”!”.
Jessie
li guardò rapidamente e disse: “Sì
sì sì sì, i miei amici
hanno perfettamente ragione, sono proprio una sciocca!
Hahahahahahahahahahahahahaha!”.
“Hahahahahahahahahahahahahaha!”-
risero nervosamente tutti e tre, facendo venire all'uomo che avevano
davanti un gocciolone dietro la testa.
In
quell'istante sopraggiunse una signora anziana: era grassa, aveva
lunghi capelli verdi, indossava una giacca rossastra e portava un
cappello alto; inoltre aveva un grossissimo sorriso sulla faccia, che
era arrossata. Alcuni dei cittadini sembravano conoscerla stranamente
bene.
Sentito
il discorso dei tre, disse: “Se cercate degli esempi di
architettura dell'isola, c'è il Rifugio
Pokèmon”.
“Il
Rifugio Pokèmon?”- chiesero tutti e tre.
“Sì,
è uno dei più importanti edifici di tutta Water
Seaven,- disse la
donna- e si trova al centro della città. Per arrivarci
dovete andare
dritto, poi svoltare a destra, andare ancora dritto, e a questo punto
prendete la seconda a sinistra. Se avete dei problemi, posso
accompagnarvi io: ci sto andando proprio ora”.
Il
Team Rocket si emozionò moltissimo nel sentire quelle
parole, e
Jessie ringraziò la donna prendendola per le mani e
scuotendola in
preda alla felicità, senza accorgersi minimamente della sua
azione:
“Ohhhhhhhh, grazie nonnina! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie!
Grazie!
Grazie! Gra...”- prima che potesse continuare, Jessie fu
fermata da
James e Meowth, che stavolta riuscirono a tenerla per le braccia e a
farla rinsavire.
In
quel momento, venne dai tre una bambina con gli stessi capelli
dell'anziana donna, ma era ovviamente più piccola e gli
occhi erano
più grandi. Accanto a lei c'era un Pokèmon
sferico e paffuto, nero
quasi del tutto, tranne per il petto e la metà inferiore del
viso,
che erano color crema. Aveva inoltre due grosse orecchie appuntite.
“Ciao,
io sono Chimney- si presentò la bimba- e questo- si rivolse
al suo
Pokèmon- è Munchlax”.
Il
trio sembrava non capire bene che ci facesse lì la piccola,
e chiese
spiegazioni all'anziana.
“Credo
sia ora delle presentazioni- rispose lei- Io sono Kokoro, e questa
è
mia nipote Chimney. Dovete sapere che sono stata io a costruire il
Rifugio Pokèmon, per cui qui in città mi
conoscono in tanti”.
Quando
i tre sentirono ciò, rimasero scioccati e sconvolti allo
stesso
tempo, e gli occhi uscirono quasi fuori dalle orbite.
“Coooooooooooosa?!”-
fecero i tre all'unisono.
“Eh
eh,- fece Kokoro aguzzando gli occhi- volete saperlo? E' una storia
un po' lunga...”.
“Ci
racconti, la prego!”- supplicarono i tre, illuminandosi gli
occhi.
“Woooo-buffet!”-
fece Wobbuffet, spuntato come suo solito senza preavviso.
Ora
però torniamo alla Franky House: Ash e i suoi amici erano
ancora
bloccati nella Rete Vischiosa, e nonostante gli sforzi, sembrava
fosse impossibile uscirne. Zanbai e i suoi così li presero
afferrandoli per quella sostanza, che utilizzarono per bloccarli
definitivamente; mentre il gruppo cercava disperatamente di
ribellarsi, gridando ai manigoldi di metterli giù o di non
toccarli,
questi ultimi riuscirono senza problemi a legarli come salami,
sfruttando quella roba appiccicosa come delle corde.
“Avete
infangato il nome della Franky Family, la banda criminale
più
potente al mondo! Quando arriverà il Boss, la vostra misera
esistenza avrà fine, potete scommetterci!”-
dichiarò più
arrabbiato che mai Zanbai.
Nel
frattempo Ash, che era legato assieme a Pikachu, pensava a un modo
per ribaltare la situazione: “Non può finire
così. Avanti, pensa
Ash...”.
Ma
non gli veniva in mente nulla. A un tratto, però,
notò che un punto
della Rete Vischiosa emetteva delle piccole scintille elettriche, e
ciò gli diede un'idea.
“Ok,
forse ci siamo”- pronunciò il ragazzo, suscitando
perplessità
nella Franky Family e interesse nei suoi amici, che lo guardavano
colpiti dalle sue parole.
“Pikachu,
usa Fulmine!”- ordinò Ash, ma Pikachu era
titubante al sentire
tale comando, e anche il resto dei presenti era sorpreso alquanto.
“Non
ti preoccupare- lo rassicurò il suo Allenatore- fallo e
basta!”.
Pikachu
allora obbedì: “Piika... Chuuuuu!”, e
diede una potentissima
scarica ad Ash, lasciando a bocca aperta i presenti: Serena si mise a
guardare la scena terrorizzata, stringendosi le mani, mentre
Frogadier, Lem, Clem e Dedenne erano sorpresi dal gesto del loro
amico. In quanto a Zanbai e gli altri, erano piuttosto straniti da
tale vista.
“Ma
che sta facendo?”- disse uno.
“Forse
la situazione gli ha dato alla testa ed è
impazzito!”- fece un
altro.
Zanbai
invece era pensieroso:
“Dovrebbe aver capito che nessuna mossa può
rompere la Rete
Vischiosa: che cosa frulla in testa a quel moccioso?”.
Pikachu
però insisteva con Fulmine, anche se Ash gridava dal dolore.
“Ci
siamo quasi, Pikachu! Aumenta di più la potenza!”-
ordinò il
ragazzo, e Pikachu ubbidì ancora una volta, dandogli una
scossa
micidiale.
“Ash
è una follia, smettila!”- lo implorò
Serena, sostenuta dagli
altri tranne Lem, che anche se preoccupato, rifletteva: sapeva che il
suo amico era coraggioso, e aveva sempre un piano, anche nei casi
più
disperati come questo.
“Che
vuoi fare Ash?- si disse- La Rete assorbe tutte le mosse, e prima
Fulmine non ha avuto effetto. Perchè vuoi
ritentare?”.
Ash
non aveva mai sopportato tanta elettricità in una volta
sola, e
sapeva che molto probabilmente il suo corpo non avrebbe retto ancora
a lungo: tuttavia non voleva smettere e faceva di tutto per resistere
a quel potentissimo Fulmine, mentre Serena piangeva con le mani alla
bocca, Clem chiudeva gli occhi, e Lem si scervellava sempre di
più
per capire le intenzioni dell'amico.
Improvvisamente,
quando sembrava essere giunta la fine, Ash ordinò a Pikachu
di
smettere: “Ben fatto amico, ora usa Codacciaio!”.
“Codacciaio?”-
fecero tutti quanti sbalorditi.
“Che
ha intenzione di combinare adesso quel ragazzino?”- disse
Zanbai in
preda alla più totale confusione.
Pikachu
aveva interrotto definitivamente la scarica elettrica, così
la sua
coda si illuminò di bianco.
“Ok...
Mira a questo punto della Rete!”-ordinò Ash, e
puntò il dito
verso il punto dove prima aveva visto quella leggera carica
elettrica.
“Chuuu...
Pika!”- fece Pikachu, e colpì così la
Rete che, immediatamente,
finì in pezzi.
“HA
ROTTO LA RETE VISCHIOSA!!!”- gridarono dopo qualche secondo
di
silenzio i membri della Franky Family, e le loro bocche caddero sul
pavimento.
Serena
e gli altri guardarono sbalorditi Ash e Pikachu, e Lem finalmente
realizzò:
“Ma
certo!- disse, e i presenti si voltarono verso di lui- Anche se la
Rete assorbe l'elettricità di Fulmine, non la annulla come
invece
farebbe un isolante: Ash ha aspettato che si sovraccaricasse per poi
colpire il punto nevralgico con Codacciaio, spezzandolo assieme
all'intera sostanza!”.
“Sapevo
che Ash aveva un piano, non dovevo preoccuparmi!”-
disse mentalmente
Serena,
passando
da da un viso
terrorizzato a un'espressione solare e piena di sicurezza.
Subito
dopo essersi liberato, Ash andò a slegare i suoi amici: in
poco
tempo furono tutti liberi.
“Bene
Zanbai,- si rivolse Ash al nemico- i giochi sono finiti!”.
Stavolta
i visi di Zanbai e di tutti gli altri si fecero più rossi
del
sangue, e il primo in particolare digrignò i denti dalla
rabbia,
completamente furibondo per la sicurezza di Ash. Così il
gruppo
nemico rimise le mani ai cannoni, pronto a sparare di nuovo, ma
adesso...
“Frogadier,
lancia le tue Frobolle verso i cannoni!”- ordinò
Ash, e il suo
Pokèmon gli ubbidì lanciando vari pezzi della sua
schiuma
appiccicosa, che in un attimo bloccarono le bocche dei cannoni
finendoci dentro, e al contempo impiastricciarono quelle stesse
macchine.
“Ora
Pikachu, usa Attacco Rapido!”-ordinò ancora Ash, e
Pikachu corse
con una grandissima velocità, lasciandosi una scia bianca al
seguito: il Pokèmon Topo colpì così
uno dei cannoni, che cadde
seguito da tutti gli altri, come a “effetto domino”.
Adesso
le carte in tavola erano state cambiate: finalmente la fortuna era
dalla parte di Ash e i suoi amici, che erano pronti a vincere non
solo per loro stessi, ma anche per tutti gli Allenatori che avevano
trovato imprigionati nei sotterranei; questa era la lotta per la
giustizia e la libertà.
Come
sarebbe andata a finire?
Angolo autore:
bene, ho pubblicato i primi 4 capitoli, adesso tocca a voi. Come ho
scritto nell'introduzione, questa è la mia prima fanfiction,
quindi ora vi scongiuro di commentare con la massima
sincerità: voglio sapere se ho fatto degli errori fino ad
ora (intendo TUTTI i capitoli) di grammatica, di esposizione (magari ho
usato troppo le stesse parole), e OVVIAMENTE voglio sapere il vostro
parere sulla storia, se vi piace, se non vi piace, se potevo rendere
meglio qualcosa nella narrazione... e perchè tutto questo.
Grazie a tutti.
|
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Capitolo 5 *** Vittoria e liberazione! ***
Ash era riuscito nel
suo intento: grazie a una geniale combinazione di mosse, lui e i suoi
amici avevano ripreso il comando della situazione, ed erano passati in
vantaggio contro i loro nemici.
Prima però di continuare il combattimento, torniamo al bosco
dove i nostri amici, passando, avevano visto quel Pokèmon:
un
Metang bianco e dorato che avevano lasciato in una grotta.
Erano passate alcune ore, e il sole non era più
così in
alto. Metang uscì in quel momento dalla grotta e
alzò lo
sguardo fisso al cielo: nella sua mente comparve subito un'immagine,
era la figura di un ragazzo alto e robusto che versava lacrimoni e
grignava i denti, vedendo tristemente un uomo e il suo Emboar che
giacevano a terra feriti e in fin di vita.
"Mi bispiace, è dudda colpa mia! S-Se non abezzi doddado non
barezti in ghezto ztato!"- gridava ansimando il ragazzo,
mentre proprio lo stesso Metang era accanto a lui e piangeva a
sua
volta.
Improvvisamente sopraggiunse un ragazzo più grande, che
prese il
primo per la maglietta e, arrabbiato, gli gridò contro:
"Tu non capisci, razza di idiota! E' soltanto colpa tua, tua e della
tua stupida aspirazione: hai deciso di affrontare quel tizio senza
riflettere, e adesso il nostro maestro è stato ferito a
morte!
Anche Metang sta sanguinando, e tutto ciò solo
perchè tu
hai voluto farlo combattere a tutti i costi! L'unico che dovrebbe star
male qui sei tu, e sappi che non ti perdonerò mai per quello
che
hai fatto!".
Il ragazzo riprese a piangiere ancora più disperato, e
Metang lo guardò tristemente.
In quell'istante, però, il Pokèmon
scacciò via quei pensieri e,
tornato alla realtà. si diresse verso un albero vicino,
ignaro
che qualcuno lo stava fissando dai cespugli con aria losca.
Adesso torniamo alla Franky House.
"Ora però tocca a me!"- disse improvvisamente Lem sicuro di
sè, e gli altri si voltarono verso di lui.
"Di che cosa parli?"- chiese Ash, e Serena gli rispose:
"Come, non ti ricordi? Il piano che abbiamo stabilito prima".
Ash sembrava confuso, ma capì ciò che voleva dire
la sua amica, e disse:
"Ah, giusto! Vai Lem, contiamo su di te!".
"Non vi preoccupate, è tutto sotto controllo!- rispose il
ragazzo, e prese subito una Pokèball- Vai Bunnelby, sei la
nostra speranza!".
Bunnelby uscì dalla sfera con sguardo fiero, pronto
all'azione.
"Usa Fossa!"- ordinò il suo Allenatore, e Bunnelby
iniziò
a scavare una profonda buca con le orecchie, dopodichè lui e
Frogadier ci saltarono dentro.
"Così avete intenzione di attaccarci da sotto?- fece Zanbai-
Non c'è problema, Cannonflash dritto nella buca!".
I Lairon così si pepararono ad attaccare ancora una volta,
nel
tentativo di stanare i due Pokèmon sottoterra, ma
purtroppo...
"Luu-chaaa!"- l'Hawlucha di Ash colpì immediatamente uno dei
Lairon con Calcinvolo, sbattendolo contro altri.
"Strike!"- esultò subito Ash.
"Ma che succede?- disse confuso Zanbai, e subito si rivolse ai Lairon
rimasti- Avanti voi, continuate a lottare!".
Ma prima ancora che i Pokèmon potessero muoversi, vennero
investiti da una potente fiammata, che finì per bruciare
anche
una parte della parete dell'edificio: era un Lanciafiamme del Braixen
di Serena! La ragazza aveva preso parte alla lotta con Ash: non voleva
che il suo amico fosse da solo, desiderava aiutarlo più che
mai.
"Non potete sparare!"- disse la ragazza, e in quel momento
pensò: "Almeno non ancora".
Ash e Lem invece pensarono:
Ash: "Dovremo tenerli occupati a lungo".
Lem: "Il piano va portato a termine con la massima accuratezza".
Subito Ash passò ancora all'offensiva, stavolta aiutato da
Serena:
Ash: "Pikachu, usa Energisfera!"
Serena: "Braixen, usa Introforza e combinalo con Energisfera!"
Le due mosse combinate si scagliarono contro la Franky Family, e
generarono un'esplosione.
Intanto Franky, accompagnato da Mozu e Kiwi, era arrivato al Bar delle
due ragazze, e tutti i cittadini che erano accanto a lui in quel
momento lo guardavano apparentemente spaventati.
Tuttavia uno di loro, mentre chiacchierava con un suo amico (nessuno
dei due aveva notato Franky), vide del fumo in lontananza.
"Sembra provenire dalla Franky House"- disse.
"Sono sempre loro, chissà cosa...- prima che il suo amico
finisse la frase, vide Franky alle loro spalle- "Aiuto, c'è
lui!
Non facciamoci sentire!".
I due uomini sgattaiolarono via, mentre Kiwi, guardando nella direzione
del fumo, disse:
"Stanno ancora festeggiando senza ritegno. Non hanno proprio il senso
della misura".
"E' vero- concordò Franky-, dovrebbero crescere un
pò. Ma
lasciamo che si divertano, tanto oggi è un giorno speciale!
Hahahaha!".
Ma non si stavano divertendo... Le stavano prendendo!
Il gruppo di Ash stava avendo la meglio su di loro: era una serie di
botta e risposta da brividi, che stancava entrambe le parti.
A un certo punto, però, Pikachu venne colpito da un potente
Metaltestata, che lo fece cadere a terra.
"No, Pikachu!"- fece Ash.
La Franky Family scoppiò a ridere, e Schollzo disse: "Sicuro
che stia bene? Forse è stanco, poverino!".
Ash era frustrato, ma pensava la stessa cosa: ormai stavano lottando da
molto tempo, e Pikachu tra l'altro aveva esaurito diverse energie
elettriche, soprattutto per poter rompere prima la Rete Vischiosa.
"Prova a usare Fulmine!"- lo incoraggiò Ash, e
così il
suo amico lanciò ancora una scarica elettrica verso il
nemico.
Stavolta però non fu efficace come prima, perchè
venne annullata da un ennesimo Cannonflash.
"Neropulsar!"- ordinò a un tratto Serena, riferendosi non a
Braixen, ma a Pancham, che la ragazza aveva schierato tra un attacco e
l'altro senza farsi vedere: l'onda d'urto del Pokèmon
attraversò il fumo innalzatosi a causa del contatto tra
Fulmine e Cannonflash, e colpì subito il nemico. Inoltre
ruppe una finestra sulla parete.
"Stanno distruggendo tutto, fra poco ci sconfiggeranno!"- disse uno
della Franky Family, e subito Kiev lo rimproverò:
"Taci idiota! Non saremo certo noi a perdere, saranno quei ragazzini a
rimetterci le penne!".
"E' vero!- disse Schollzo, e subito si rivolse verso Ash e i suoi
amici- Voi, preparatevi a perdere!"
Ash però era troppo impegnato a ringraziare Serena
dell'aiuto (la quale gli rispose contenta e leggermente rossa in viso)
per accorgersi dei suoi avversari, che così, sentendosi
ignorati, si auto-commiserarono.
In quel momento, tuttavia, si sentì un rumore provenire da
sottoterra, e Zanbai volse di nuovo lo sguardo verso la buca scavata
prima da Bunnelby.
"Non so perchè, ma ho un brutto presentimento..."-
mormorò tra sè e sè.
"E' il momento"- pensò in quel momento Ash, e subito si
rivolse a Zanbai, in tono quasi di sfida:
"Avanti Zanbai, fatevi sotto e provate ad attaccare i nostri
Pokèmon sottoterra! O avete forse paura?". Come risultato,
Zanbai arrossì di rabbia e rispose ad Ash per le rime:
"Razza di presuntuoso, con chi credi di parlare?! Avanti Lairon,
sparate un'ultima volta contro la buca!".
I Lairon ubbidirono, ma quello fu un errore fatale: infatti,
quando colpirono il pavimento, da esso saltarono fuori non solo
Bunnelby e Frogadier, che sembravano piuttosto affaticati... ma anche
tutti gli Allenatori che erano rimasti nel sottosuolo intrappolati!
Quando i membri della Franky Family videro ciò, rimasero a
bocca aperta e con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, seguiti
dai loro Lairon.
"Ma... Ma che significa tutto questo? Quelli sono i nostri
prigionieri!"- fece Zanbai.
"Eravamo i vostri prigionieri,- disse uno dei ragazzi- ora siamo
liberi!".
"Lasciate che vi spieghi il mio piano"- intervenne Lem, e subito
illustrò ciò che era successo:
"Vedete, non ci sarebbe stato possibile combattere e allo stesso tempo
salvare gli altri Allenatori, così ho mandato Bunnelby
sottoterra affinchè scavasse un percorso per risalire dai
sotterranei fino a qui".
"Non può essere!- ribattè Kiev- Le fondamenta
dell'edificio sono troppo resistenti perchè un
Pokèmon da solo possa distruggerle!"
"Infatti Bunnelby non era da solo, c'era anche Frogadier!"-
spiegò Clem.
"Frogadier è un Pokèmon di tipo Acqua, quindi le
sue mosse possono ammorbidire la terra dei sotterranei, e aiutare
Bunnelby a scavare meglio: per cui i due, collaborando, hanno potuto
con molta fatica aiutare questi ragazzi"- continuò a
spiegare Lem.
"Infine- stavolta parlò Ash- di vitale importanza
è stato il segnale".
"Di che segnale parli?"- chiese Zanbai.
"Il rumore di poco fa"- rispose Ash.
"Eeeeeh?"- fecero tutti i membri della Franky Family confusi.
"Il rumore che avete sentito era un colpetto dei nostri amici, che
dalle pareti sotterranee ha finito per rimbombare lungo tutto il
percorso tracciato da Bunnelby: serviva a indicare che finalmente
stavano risalendo, e per evitare che facessero troppa strada abbiamo
sfruttato il vostro Cannonflash per dare loro la spinta finale".
"CI AVETE USATI?!"- disse Zanbai letteralmente scioccato, e la sua
bocca cadde sul pavimento: era stato lui a ordinare l'ultimo
Cannonflash, quindi era caduto in una trappola senza neanche
accorgersene.
"Guardate la crepa che si è formata sul pavimento!"- disse
uno guardando il disastro combinato dai Lairon.
Zanbai ritornò alla realtà e vide anche lui quel
macello: "Aiuto! Il Boss ci ucciderà!".
"Ora basta! E' il momento di sferrare il colpo di grazia!"-
affermò Ash con coraggio.
"Si!"- dissero tutti all'unisono, sia i suoi amici che gli Allenatori
appena liberati.
"Chespin, abbiamo bisogno di te!"- fece Lem, e subito fece uscire il
suo Pokèmon Chespin.
Lem: "Usa Missilspillo!"
Serena: "Braixen, vai con Lanciafiamme!"
Ash: "Pikachu, finiscili con Fulmine a piena potenza!".
Gli attacchi combinati dei tre Pokèmon andarono a segno, e
generarono una potente esplosione che fece saltare in aria l'intero
covo dei Truffatori Pokèmon.
Stavolta era davvero finita: la Franky House era stata ridotta in poche
ore ad un cumulo di macerie, e mentre il fumo dell'esplosione si
diradava, si vedevano chiaramente i membri della Franky Family a terra,
del tutto privi di sensi e sconfitti da Ash e i suoi amici.
Questi, invece, stavano raccogliendo le cose che gli erano state
sottratte: Ash si era ripreso le sue Medaglie, Lem, Clem e Serena
avevano recuperato i loro zaini, e la quarantina di Allenatori
ex-prigionieri aveva ottenuto indietro sia Pokèmon che
Medaglie.
"Grazie mille a tutti, amici!"- disse uno di loro, contento come tutti
gli altri della liberazione.
Così gli Allenatori, su consiglio di Ash, si diressero verso
il Centro Pokèmon per chiedere assistenza, mentre i nostri
amici rifletterono su cosa fare.
"Andiamo a cercare Franky, voi che ne dite?"- propose Ash.
"No, è inutile- disse Lem- Non sappiamo dove si trovi a
quest'ora, e credo sia meglio andare anche noi al Centro
Pokèmon".
"Hai ragione, e in più suppongo che fra non molto loro si
riprenderanno, per cui è meglio andarcene alla svelta"-
disse Serena.
Prima però che potessero fare qualsiasi cosa, Ash e i suoi
amici sentirono una voce:
"Siete stati coraggiosi, complimenti. Si vede che avevo visto giusto".
I ragazzi si voltarono, e videro un uomo alto vestito con una camicia
arancione, pantaloni neri e scarpe nere, e una giacca a righe. Aveva
inoltre i capelli blu e le labbra scure.
"E lei chi è, scusi?"- chiese Ash.
"Mi chiamo Iceburg, e sono il sindaco di Water Seaven. Piaciere."-
rispose l'uomo.
"Il sindaco?!"- fecero in coro i quattro, stupiti di trovarsi davanti
una persona così importante.
Perchè il sindaco della città era venuto da loro?
Angolo Autore: come nel precedente capitolo, vi chiedo di segnalarmi
ogni possibile errore di grammatica e narrazione: voglio sapere la
vostra opinione su come ho reso la storia. In particolare, ci tengo a
dire che in TUTTI I CAPITOLI ho inserito vari accenni alla
AmourShipping, ossia la shipping tra Ash e Serena, e anche diversi
elementi di mistero, proprio come succede in One Piece: che cosa vuole
fare Metang nel bosco? Chi sono quelle tre persone che nel secondo
capitolo hanno visto Ash e i suoi amici con la Franky Family?
Qual'è l'obbiettivo di Franky con 365 Pokèmon e
168 Medaglie, di cui parla nel terzo capitolo?
Io voglio sapere da voi SE QUESTI MISTERI SONO STATI RESI CHIARAMENTE:
mi interessa sapere se sono riuscito a darvi questa sensazione di
mistero e suspance, e se il romanticismo tra Ash e Serena era evidente
(se non ricordate vari riferimenti e accenni, vi consiglio di
rileggere). Infine c'è un ultima cosa che voglio
assolutamente mi diciate: durante la lotta in questi due capitoli ho
voluto mostrare un alto livello strategico da parte di Ash: l'uso di
Fulmine per rompere la Rete Vischiosa, il piano ideato da lui e Lem...
Mi interessa, al pari delle due cose sopra, se sono riuscito a
mostrarvi un Ash di un certo livello di esperienza, in grado di farsi
venire in mente idee geniali in ogni situazione, cosicchè da
rendere la battaglia più emozionante possibile.
Aspetto risposte a tutti questi interrogativi! Ah, e per quanto
riguarda la frase che il ragazzo nella mente di Metang pronuncia,
è: "Mi spiace, è tutta colpa mia! Se non avessi
lottato non saresti in questo stato!", resa quasi incomprensibile
perchè detta ansimando.
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Capitolo 6 *** Il Rifugio Pokèmon e il passato di Franky! ***
Dopo aver sconfitto la Franky Family ed essersi liberati,
Ash e i suoi amici hanno incontrato un uomo di nome Iceberg il quale,
dopo aver affermato di essere il sindaco di Water Seaven, aveva offerto
loro di passare la notte in un edificio da lui gestito, il Rifugio
Pokèmon.
Tuttavia, il gruppo non sa che anche altre persone si stanno dirigendo
lì: il Team Rocket infatti, accompagnato da un'anziana donna
e da sua nipote, spera di mettere le mani sull'edificio.
Invece però di soffermarci su di loro, continuiamo con i
nostri amici: ormai stavano camminando da molto, ed erano quasi
arrivati a destinazione, mentre il sole stava calando sempre di
più.
"Quindi, cos'è esattamente il Rifugio Pokèmon?"-
chiese Ash ad Iceburg.
"Beh, in sostanza è un luogo dove ci prendiamo cura di tutti
i Pokèmon malfamati"- rispose lui.
"Pokèmon malfamati?"- chiese Serena.
"Sì. Vedete, Water Seaven è una bella
città, però ha i suoi lati negativi: è
piena di vicoli nei bassifondi, e questi spesso vengono occupati da
Pokèmon selvatici, oppure abbandonati dai loro Allenatori"-
spiegò l'uomo.
"Abbandonati? Ma non se ne occupa il Centro Pokèmon?"-
chiesero Clem e Lem.
"Il Centro Pokèmon purtroppo è sempre impegnato,
e non può occuparsi di tutti contemporaneamente: il vero
problema è che la percentuale di Pokèmon nei
bassifondi aumenta costantemente, quindi spesso neanche il Centro
Pokèmon riesce ad ospitarli tutti.
Ecco perchè è stato costruito il Rifugio
Pokèmon: un luogo dove, giorno dopo giorno, vengono accolti
Pokèmon provenienti dai luoghi più malridotti, e
tutti ce ne prendiamo cura, allevandoli e spesso offrendo loro
specifiche cure mediche. Diamo sempre una mano a tutti!"-
chiarì Iceburg.
"Water Seaven ha davvero un posto simile? Ma è grandioso!"-
commentò Ash.
Stavolta Iceburg non rispose, ma disse: "Un Pokèmon
è sempre un Pokèmon..."
"Come, scusi?"- chiese Lem.
"Ah niente, stavo pensando ad alta voce- rispose lui, e poi si
voltò- Bene, siamo arrivati".
Il gruppo guardò con moltissima ammirazione l'edificio che
avevano di fronte: era gigantesco, grande almeno quattro volte un
normale Centro Pokèmon, ed era dipinto completamente di un
giallo dorato, tranne il tetto che era di un rosso fiammeggiante, e la
porta di ingresso che invece era verde. Dai lati del tetto inoltre
spuntavano quattro torrette blu, e sulle pareti c'erano delle finestre.
Infine accanto al Rifugio c'era un cartello che Lem notò
subito.
"Presidente Iceburg... Lei è il Presidente di questo
posto?!"- chiese il ragazzo con un tono scioccato.
Iceburg annuì, ed accompagnò i quattro
all'interno del Rifugio. Subito però vennero accolti da un
Pokèmon di media altezza verde e paffuto, con l'aspetto di
una rana.
"Ehi, c'è un Politoed!"- disse Ash, e notò che se
ne stava seduto in un angolo, tutto mogio.
"Quel Politoed... E' un mio vecchio amico. Lo conosco da prima che
aprissi il Rifugio"- disse Iceburg.
"E perchè ha un aria così triste?"- chiese Lem.
"Beh, vedete..."- prima che Iceburg potesse continuare, venne raggiunto
da tre uomini.
Uno di questi indossava degli occhiali da sole, aveva un ciuffo
ribelle, e girava a petto nudo, lasciando scoperti tatuaggi piuttosto
complessi e dei muscoli; un altro aveva la barba, ed era molto
più grosso e muscoloso dell'altro. Infine, il terzo era
biondo, aveva una giacca blu, e portava un grosso sigaro in bocca.
"Ragazzi- si rivolse Iceburg al gruppo di Ash- questi sono i miei
più fedeli dipendenti: Peepley Lulu, Tilestone, e Paulie.
I quattro si presentarono a loro in maniera cordiale,
dopodichè Iceburg chiese a questi il motivo della loro
venuta.
"Ha già parlato con questi ragazzi, signor Iceburg?"- chiese
Paulie.
In quel momento Ash e i suoi amici rimasero perplessi.
"Di cosa avrebbe dovuto parlarci?"- chiese Ash, accompagnato da
Pikachu: "Pika?".
Iceburg rimase zitto per qualche minuto, fissato sia dai suoi
dipendenti che dai quattro ragazzi, e poi a un tratto parlò:
"Sedetevi ragazzi. Ho una cosa importante da dirvi".
Ash e i suoi amici, dopo quest'affermazione, erano ancora
più perplessi e confusi, ma poi si sedettero su una poltrona
vicina, e ascoltarono ciò che l'uomo aveva intenzione di
dire loro.
"Sono venuto incontro a voi, perchè non ho potuto fare a
meno di sentire che eravate stati braccati dalla Franky Family. E' la
verità?"- disse apertamente lui.
"Sì, è vero- rispose Ash- Quei farabutti ci hanno
ingannati e poi hanno tentato di derubarci!"
"E avevano anche fatto prigionieri moltissimi altri Allenatori! E'
stata un'esperienza orribile!"- fece invece Serena.
"Capisco... Sì, avete ragione"- disse Iceburg con un'aria
stranamente mogia: era come se si sentisse in colpa perciò
che gli avevano appena detto i ragazzi, e Clem e Dedenne lo notarono
immediatamente.
"Scusi signore, qualcosa non va?"- chiese la bambina.
"Dene?"- disse Dedenne.
Iceburg prese dal suo comodino una vecchia foto, e la mostrò
ai ragazzi.
"Chi sono queste persone?"- disse Lem vedendo i soggetti ritratti nella
fotografia.
"Vedete il ragazzo coi capelli blu in basso?- disse Iceburg- Quello
sono io".
I ragazzi si stupirono di tale affermazione, e Serena
notò che c'era qualcuno accanto all'uomo, così
chiese:
"E il ragazzo accanto a lei? Sembra stiate litigando".
"Quello..."- cominciò Iceburg. Si vedeva chiaramente che per
lui era difficile parlare, così i ragazzi si confusero
leggermente.
"Quello è Franky. Io e lui siamo fratelli"- disse finalmente
Iceburg, e stavolta i nostri amici rimasero letteralmente scioccati da
tali parole.
"Voi due che cosa?!"- chiesero con grande stupore i ragazzi, e Iceburg
con calma reagì rispondendo.
"E' proprio così. Vedete, Franky arrivò a Water
Seaven circa 24 anni fa, ed io e lui comiciammo a studiare presso la
stessa Scuola Pokèmon come apprendisti di Tom, l'Uomo
Leggendario".
"L'uomo Leggendario?"- chiese Ash.
"Che storia è questa?- fece invece Lem- Davvero studiavate
assieme per diventare Allenatori?"
"Sì, esatto ragazzi miei. Io e Franky studiavamo assieme
tutti le basi dell'Allevamento Pokèmon: imparavamo a
prendercene cura, a interagire con loro, a lottare... Ho detto che
siamo fratelli solo per far intendere meglio il nostro rapporto: in
realtà non abbiamo legami di sangue, ma abbiamo vissuto
talmente a lungo che lui è come un fratellino per
me, e per quanto riguarda il nostro maestro... Lui si chiamava Tom, ed
era riconosciuto da tutti come un "Allenatore Leggendario", una persona
meravigliosa, che sapeva rendere possibile l'impossibile: e per me e
Franky è stato praticamente come un padre".
Ash e i suoi amici erano rimasti commossi da tale racconto, tuttavia il
ragazzo con il berretto fece una domanda:
"E' una bella storia... Ma scusi signor Iceburg, se Franky voleva
diventare Allenatore perchè ora ha fondato
quell'organizzazione?".
"Beh, è una storia lunga, ma se ci tenete posso
raccontarvela"- rispose Iceburg.
"Si, per favore!"- dissero in coro i quattro ragazzi, che dopo aver
sentito quelle parole da Iceberg non potevano non conoscere tutta la
storia. Anche Pikachu e Dedenne risposero.
Iceburg era per qualche motivo contento e allo stesso modo stupito dall'entusiasmo e dalla voglia dei quattro, così cominciò il racconto:
"Io e Franky ricevemmo il nostro Pokèmon iniziale da Tom
poche settimane dopo che lui arrivò in città,
nonostante io avessi già più esperienza: a
me toccò un Machoke, e lui invece ottenne un Beldum bianco e
dorato. Vivevamo in pace e armonia qui, a Water Seaven..."
Comincia un flashback. Cosa nasconderà la storia di Franky?
Angolo Autore: sapete già quali errori vi chiedo di farmi
notare (narrazione, grammatica ecc ecc), ma stavolta vi chiedo anche
qualcos'altro: avete notato per caso che Politoed non è
casuale? La sua presenza è ispirata a un personaggio di
Water Seaven con simili fattezze (da rana). Propongo dunque un piccolo
sondaggio: scrivete nei commenti chi vi viene in mente della saga del
CP9 con queste caratteristiche? Ulteriore indizio: era grosso e nuotava
a stile libero.
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Capitolo 7 *** Tante rivelazioni! ***
Franky era appena tornato dalle sue commisioni con Mozu e
Kiwi, ed era pronto a festeggiare con i suoi compagni.
Tuttavia, quando si trovò davanti alla Franky House (o forse
sarebbe meglio dire "a quello che ne rimaneva"), le sue sensazioni
furono tutt'altro che positive.
"Mozu... Kiwi... Sto sognando oppure...?!"- furono queste le uniche
parole che riuscì a pronunciare. Davanti a sè
c'erano le macerie del suo covo, ridotto nella maniera peggiore che si
potesse mai immaginare: i tendoni erano a terra strappati e addirittura
bruciati a causa del Lanciafiamme di Braixen, i vetri delle finestre
rotti, vari pezzi delle pareti di legno ancora in fiamme per via del
Fulmine di Pikachu... Il tutto condito dai vari membri della Franky
Family ridotti a stracci per pavimenti: Zanbai e gli altri erano stesi
a terra completamente privi di sensi, e facevano fatica a rialzarsi.
In altre parole, gli occhi di Franky erano inorriditi da una visione
che gelava il suo sangue. Per quanto riguarda Mozu e Kiwi, loro due
erano scioccate quanto il loro Boss, ma erano molto più
calme.
"Purtroppo non stai sognando Boss"- disse Kiwi.
"Infatti, questa è la cruda realtà. Come
spettacolo è a dir poco agghiacciante"- aggiunse Mozu.
In seguito alla loro risposta, Franky si levò la maschera e,
dopo averla gettata al suolo, con le mani fra i capelli
gridò:
"COME E' POTUTO SUCCEDERE?!".
Poi, riflettendo per un attimo, lui dedusse che la colpa era di Ash e i
suoi amici:
"Quei mocciosi... Di sicuro si sono voluti vendicare per il furto delle
Medaglie e dei Pokèmon! Guardate come hanno ridotto i miei
uomini e la mia casa! Ma nessuno..."
Franky si blocco per un tempo indefinito, rimanendo con la testa
abbassata. Le due ragazze perciò si avvicinarono:
"Capo?"
"NESSUNO OSA PRENDERSI GIOCO DI ME!"- gridò in quell'istante
Franky, spaventando enormente Mozu e Kiwi che per poco non caddero a
terra: i suoi occhi erano iniettati di sangue, e lui ribolliva di
rabbia.
In quel momento i suoi uomini si alzarono dai resti dell'edificio ormai
distrutto; questo risollevò non poco Franky, il quale si
avvicinò e chiese loro di spiegare l'accaduto.
Quando Zanbai confermò che ad aver distrutto l'edificio
erano stati i quattro, il viso di Franky si fece più scuro.
"Ci hanno tolto tutto, Boss!- parlò Zanbai- Quei ragazzini
non ci sono sembrati niente all'inizio, ma hanno una forza incredibile!
Non solo hanno raso al suolo la Franky House, ma hanno anche liberato
tutti gli Allenatori che avevamo fatto prigionieri, e ci hanno
sottratto tutti i Pokèmon e tutte le Medaglie che
custodivamo!".
A sentire quelle parole Franky, Mozu e Kiwi si paralizzarono, e
numerose vene cominciarono a pulsare sul viso di Franky.
"I nostri sacrifici... TUTTO QUANTO E' ANDATO PERDUTO!"- fece Franky in
preda alla più totale ira.
Dunque chiese a Zanbai se sapeva dove si trovavano i ragazzi, e questi
gli rispose:
"Suppongo che ora siano andati al Centro Pokèmon, ma non ne
sono sicuro al cento per cento".
Franky, con il viso nero come la pece a causa della rabbia, disse:
"Non ti preoccupare, andrò lì. Potete star certi
che non gliela farò passare liscia...
Quei ragazzi... hanno appena firmato la loro condanna a morte!".
Nel frattempo Ash, Serena, Lem e Clem erano a casa di Iceburg, il
sindaco di Water Seaven, il quale aveva confessato loro di essere
cresciuto assieme a Franky. I ragazzi, stupiti da tale affermazione,
gli avevano chiesto di raccontare la loro storia.
Prima però che qualcuno aprisse bocca, suonò il
campanello.
"Chi è alla porta?"- chiese Ash.
"E' strano. Non aspetto nessuno"- disse Iceburg, e andò ad
aprire.
Si ritrovò davanti una signora, una bambina, e tre individui.
"Ma guarda chi si vede!- esclamò- La vecchia Kokoro!".
"Chi è quella donna?"- chiese Serena.
"Kokoro- spiegò Paulie, un altro dei dipendenti di Iceburg-
lavorava assieme a Tom, Franky e al signor Iceburg. Se ossrvate la foto
potete vederla".
Ash e gli altri videro la foto e concordarono. C'era una donna dai
capelli verdi che assomigliava moltissimo all'anziana appena arivata.
I tre individui, invece, erano i membri del Team Rocket: non appena si
accorsero della presenza di Ash, si riunirono in un piccolo angolo
dell'edificio e architettarono un piano per rubare Pikachu. Tuttavia,
Iceburg si avvicinò a loro:
"Voi tre chi siete?"
I tre si bloccarono subito, e Jessie parlò:
"Siamo solo un gruppo di turisti che era in viaggio per la
città. Abbiamo conosciuto questa signora e sua nipote, e
loro ci hanno offerto una visita al Rifugio Pokèmon".
"Piaciere di conoscervi, allora. Io sono...- ma prima che Iceburg
potesse finire la frase il Team Rocket andò direttamente da
Ash, e Jessie prese per un attimo Pikachu; dopodichè, prima
che il ragazzo aprisse bocca, Meowth gettò una piccola bomba
fumogena a terra.
Il fumo si diffuse rapidamente per tutto l'edificio, e una volta che si
diradò i tre si erano tolti i travestimenti e Pikachu era in
una gabbia di vetro. Ash e i suoi amici riconobbero subito il Team
Rocket, mentre Iceburg e i suoi dipendenti erano molto perplessi.
Alla fine però tutti rimasero stupiti (anche il Team Rocket)
nel vedere che la gabbia di Pikachu fu colpita da un fortissimo getto
d'acqua e cadde a terra, rompendosi e liberando il Pokèmon
Topo. A sparare quel getto era stato... POLITOED?!
"Grazie Politoed!- disse Ash- Adesso Pikachu, vai con Energisfera!".
La sfera elettrica di Pikachu colpì in pieno i tre e li
mandò in orbita.
Terminato il "combattimento", Ash spiegò la situazione ad
Iceburg, e questi disse:
"Quei tre erano ladri di Pokèmon?! Allora si spiega
l'intervento di Politoed: vedete, essendo questo un luogo per
Pokèmon smarriti, Politoed se ne prende sempre cura e ha un
forte senso di giustizia".
I ragazzi annuirono, mentre Kokoro e Chimney li sorpresero e li
lasciarono con un gocciolone dietro la testa reagendo in maniera
tutt'altro che spaventata: Chimney era infatti sorridente, quasi
"eccitata" all'idea di aver incontrato dei veri ladri, e Kokoro
continuava a bere come una spugna, sbronzandosi.
Ad ogni modo, Ash chiese ad Iceburg di raccontare la storia che lui
aveva cominciato. L'uomo narrò, mentre Politoed
andò a sedersi in un angolo e ascoltò anche lui:
"Tom era molto famoso qui a Water Seaven sia come Allenatore sia come
Carpentiere: lui e il suo Emboar erano considerati fortissimi, e si
dedicavano anche alla realizzazione di edifici per conto dei cittadini.
Quanto a me, io avevo 14 anni, ma non ero ancora un Allenatore. Amavo i
Pokèmon, ma non mi ero ancora iscritto a nessuna Scuola per
Allenatori perchè avevo difficoltà a trovarne una.
Fu allora che Tom, in una sola settimana, riuscì a costruire
una scuola che ancora oggi viene considerata la migliore Accademia
Pokèmon di tutta la regione di Kalos: la Gold Academy.
Comiciai a vedere finalmente una speranza, e mi misi a studiare per
diventare un Allenatore d'alto livello".
"E riguardo Franky cosa può dirci?"- chiese Ash accompagnato
da Pikachu.
"Per lui il discorso è molto diverso. Una volta giunse qui,
su una zattera, un bambino di circa 10 anni.
Io lo incontrai e gli domandai il suo nome e perchè si
trovasse a Water Seaven. Lui mi rispose:
"Mi chiamo Cutty Flam. Io..."- prima però che potesse
continuare, io risi:
"Cutty Flam? Ma è un nome ridicolo, trovatene un'altro!".
"Per me è uguale".
"Mhm?"
"Sono stato abbandonato dai miei genitori appena ieri notte.
Viaggiavamo per la regione, ma loro mi trattavano malissimo: non mi
lasciavano nessuno spazio e nessuna libertà
perchè mi ritenevano un ragazzino stupido; alla fine, hanno
deciso di gettarmi qui non appena ci siamo avvicinati al primo sbarco.
Fai bene a ridere del mio nome, infatti lo hanno scelto senza badare a
niente".
Rimasi profondamente scioccato e triste per le sue parole,
così alla fine gli dissi:
"Ti daremo un nuovo nome. Vieni con me alla Gold Academy".
"La Gold Academy?".
Lo portai da Tom. Il bambino all'inizio si sentì un
pò insicuro e timoroso, ma lentamente cominciò a
interagire con ciascuno di noi.
E Tom, un paio di giorni dopo, disse:
"Ci ho pensato a lungo. Da oggi, figliuolo, il tuo nome sarà
Franky! Congratulazioni!". Il bimbo sorrise.
Così, io e Franky cominciammo entrambi a studiare sotto
l'ala di Tom...".
Uno sviluppo interessante... Cosa ci nasconde il resto della vicenda?
Allora gente, mi scuso enormemente per aver ritardato così
tanto la pubblicazione di questo capitolo, ma ho avuto molto da fare a
scuola. Inoltre ho scritto altre storie che prima o poi
posterò.
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Capitolo 8 *** I sogni di Franky ***
"Io e Franky così cominciammo a esercitarci per
diventare Allenatori- raccontò Iceburg.
Ricevemmo entrambi il nostro Pokèmon iniziale da Tom, o
forse sarebbe meglio dire che fu il Pokèmon di Franky a
riceverlo.
Franky, infatti, stava passeggiando per le zone attorno alla scuola, ma
si allontanò troppo ed io e Tom andammo a cercarlo. A un
certo punto, sentimmo uno scoppio provenire dalla zona di rifiuti; io
volevo andare a vedere, ma Tom mi fermò:
"Aspetta Iceburg, è rischioso! Vado io per sicurezza".
Quando Tom tornò, oltre a Franky si era portato anche un
piccolo esemplare di Beldum cromatico, e io rimasi stupefatto, non
tanto per la presenza di un simile Pokèmon, ma
perchè Tom, quando gli chiesi da dove veniva quel Beldum, mi
disse:
"Ti presento il Pokèmon iniziale di Franky! Ahahahahahah!".
Quando tornammo a casa, lui spiegò meglio la situazione sia
a me che a Kokoro: disse che Franky aveva trovato Beldum e gli aveva
insegnato da solo, nonostante non avesse esperienza come Allenatore, a
migliorare il suo Cannonflash facendolo sparare contro i rifiuti.
Io rimasi ancora più stupefatto, assieme anche a Machoke, il
mio Pokèmon iniziale.
Il giorno successivo, però, Franky mi stupì
ancora di più. Quando mi svegliai e uscii dalla Gold
Academy, non potei credere ai miei occhi.
"Che cos'è... questa cosa?". I miei occhi erano fermi a
fissare quella che sembrava essere una nave di media grandezza,
costruita in legno e rinforzata con metallo.
"Ammira Iceburg! Ammira la Franky Ship n°1!"- disse
lui entusiasta, e anche Beldum sorrise accanto a lui.
"CHE COSA HAI FATTO?!"- gridai, dandogli un pugno in testa. Lui si
lamentò, ma io freddamente gli dissi:
"Tu dovresti passare le tue giornate ad impegnarti per diventare
Allenatore!".
"Stavo solo seguendo il mio sogno, idiota!".
"Il tuo sogno?".
"Io e Beldum vogliamo viaggiare per il mondo una volta finiti gli
studi, così ieri notte ho studiato alcuni dei libri
sull'Architettura e la Carpenteria di Tom, per costruire una nave degna
di questo nome.
Voglio affrontare i Capipalestra di tutto il mondo, poi
tornerò a Water Seaven e fonderò la Palestra
Pokèmon più forte di tutta Kalos!".
"Hai rubato gli studi di Tom?!".
"Macchè rubare, razza di deficiente! E' solo prendere in
prestito!".
Interrompemmo la discussione quando Tom ci raggiunse, sorridente come
sempre. Aveva ascoltato tutto, ma non rimproverò Franky.
"Questa che vedi è un prototipo. Ti piace?"- disse Franky.
A un tratto, però, sentimmo tutti un lamento nelle
vicinanze, e Franky fu il primo che andò a controllare,
seguito a ruota da Beldum.
Rimanemmo stupiti sia io che Tom nel vedere che i due trasportavano un
Pokèmon terribilmente malridotto: era Politoed".
Il flashback si interruppe per un momento.
"Politoed?!"- fecero Ash e i suoi amici stupiti.
"Quindi Politoed fu il primo Pokèmon malfamato che
incontraste?"- chiese Serena.
"Sì, fu lui"- rispose Paulie, uno dei dipendenti di Iceburg.
Intanto Politoed fece uno sguardo sereno nel sentire questo pezzo del
racconto.
Ash rimase perplesso da ciò, così Iceburg riprese
il racconto per spiegare tutto:
"Subito dopo aver trovato Politoed, lo portammo al Centro
Pokèmon, e Franky ci lasciò sbigottiti per
l'ennesima volta, perchè lui e Beldum decisero di stare
tutto il tempo accanto a Politoed finchè non si fosse
ripreso.
Passarono 3 giorni, e Politoed finalmente guarì. Ma Franky
non si era mai allontanato dal Pokèmon, con il quale alla
fine facemmo tutti amicizia.
Due anni dopo Politoed era ormai nella Gold Academy, ma cominciarono a
comparire sempre più Pokèmon malfamati, e il
Centro Pokèmon iniziò a non potersene
più occupare. Così Tom, un giorno,
andò nella Piazza Centrale...
"CITTADINI DI WATER SEAVEN!"- gridò, radunando tutti.
"Sono Tom, il fondatore della Gold Academy. Ultimamente, nei bassifondi
della città, si stanno diffondendo moltissimi
Pokèmon che non hanno una casa, e per giunta spesso sono
malati gravemente; sono venuto a dirvi che purtroppo il Centro
Pokèmon non può riuscire a ospitarli tutti
quanti, nè a trovare loro Allenatori che se ne prendano cura.
Perciò, io e l'Infermiera Joy abbiamo preso una decisione:
stiamo organizzando una raccolta fondi, affinchè venga
costruito un edificio chiamato "Rifugio Pokèmon"".
"Rifugio Pokèmon?"- fecero alcuni, altri dissero: "Ma di che
si tratta?".
"Sarà un luogo dove accoglieremo tutti i Pokèmon
feriti o affamati, e daremo loro cure mediche affinche si riprendano.
Ricordate gente, i Pokèmon sono il più grande
tesoro che abbiamo: popolano i nostri mari, le nostre terre e anche i
nostri cieli.
Creature uniche, che ci aiutano nella vita di tutti i giorni e che ora
dobbiamo aiutare noi stessi! Dateci i soldi necessari, aiutiamo i
nostri amici della natura e costruiamo il Rifugio Pokèmon!".
La folla che si era radunata attorno a Tom esultò
moltissimo, e cominciò a donare moltissimi soldi.
Anche io e Franky rimanemmo estasiati dalla decisione del nostro
maestro, e lui in particolare ricordo che disse:
"Hai visto Beldum? Non ho mai conosciuto un Allenatore più
generoso e gentile di Tom. Voglio essere come lui!".
Fu un progetto estremamente lungo da realizzare, ma alla fine, in 5
anni di lavoro e di fatica, riuscimmo a ultimare il Rifugio
Pokèmon, e numerosissimi Pokèmon furono accolti
da noi per prendercene cura.
Quel giorno io e Franky fummo al settimo cielo, e Tom ci
abbracciò: avevamo salvato decine di Pokèmon".
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Capitolo 9 *** Il mistero si infittisce! ***
Arrivati a questo punto del racconto, Ash era rimasto
particolarmente colpito: più Iceburg continuava a narrare,
più gli sembrava impossibile concepire l'idea secondo cui il
Franky della storia fosse lo stesso che avevano incontrato lui e i suoi
amici.
Anche il resto del gruppo sembrava avere la stessa impressione. A un
certo punto Serena parlò:
"E' una storia favolosa e commovente!"- disse sorridendo.
"Già, super-commovente!"- aggiunse Clem.
"Sì, forse..."- fece quindi Iceburg. Aveva cambiato tono,
passando a uno "pìù cupo": i quattro se ne
accorsero, e
passarono da una vena di entusiasmo a una di dubbio e
perplessità.
Dopo qualche secondo, Lem disse:
"C'è dell'altro, non è così?".
Iceburg annuì:
"Forse la storia in sè è bella, ma vi assicuro
che lo stesso non è così per il finale.
Dopo aver terminato la costruzione del Rifugio, io e Franky continuammo
a studiare le basi della lotta, combattendo spesso tra di noi; un
giorno, mentre Franky era fuori ad allenarsi assieme a Beldum, con
nostra grande sorpresa...
"Venite a vedere!"- urlò Franky entusiasta. Io, Tom e Kokoro
uscimmo dalla Gold Academy e vedemmo un evento strabiliante: Beldum si
stava evolvendo in Metang davanti ai nostri occhi.
Terminata l'evoluzione, Franky abbracciò il suo amico in
preda
alle lacrime, e i due sorrisero l'uno all'altro: erano davvero molto
legati...
"Scusate un attimo!"- Kokoro interruppe improvvisamente la narrazione,
sorprendendo tutti.
"Vorrei farvi notare che, da quando io e Chimney siamo arrivate,
nessuno ci ha accolte. Iceburg, non dovresti portare più
rispetto alla sottoscritta?".
Tutti i presenti si sentirono piuttosto imbarazzati dalle sue parole:
così Iceburg (che era stato preso in castagna più
degli
altri) spiegò rapidamente la situazione all'anziana, la
quale
scoperto tutto disse ad Ash e gli altri:
"Ora capisco. E così anche voi ragazzi siete stati
imbrogliati da Franky".
"Sì- disse Ash-, ma siamo riusciti a scappare. E una volta
incontrato il signor Iceburg, abbiamo voluto sentire la storia di
Franky fino alla fine".
"Pika-chu"- seguì Pikachu.
"Kokoro- intervenne Lulu-, posso chiederti perchè sei venuta
dal signor Iceberg?".
"Oh, niente di che- rispose l'anziana-. Volevo solo fargli visita dopo
tanto tempo, anche se..."
"Anche se cosa?"- le chiese a quel punto lo stesso Iceburg.
La faccia di Kokoro in quel momento si fece "più scura",
come se
stesse raccontando qualcosa di serio e pericoloso; il gruppo di Ash se
ne accorse subito assieme a quello di Iceburg, ma non disse nulla.
"Non appena sono arrivata a Water Seaven- incominciò lei-,
ho
visto da lontano degli individui che progettavano di incontarti domani.
Non mi sembravano affatto dei clienti abituali, e avevano un nonsoche
di misterioso".
A sentire quelle parole Iceburg si irrigidì per un momento,
lasciando stupiti i nostri eroi. Ash provò ad avvicinarsi:
"Qualcosa non va, signor..."- ma prima che potesse concludere la frase,
Iceburg disse ai quattro di andare subito via dal Rifugio, senza che
potessero ascoltare la fine della storia. Inizialmente stupiti da
questa reazione, alla fine i quattro furono costretti ad acconsentire,
e uscirono dal Rifugio Pokèmon.
Tornarono così al Centro Pokèmon, molto
pensierosi riguardo l'inaspettata reazione di Iceburg.
"Chissà perchè ha voluto interrompere il racconto
così..."- fece Clem.
"De-ne..."- la seguì Dedenne.
"Io invece vorrei capire perchè Kokoro sia diventata
così seria in un lampo"- disse invece Serena.
"E' davvero molto strano..."- disse alla fine Ash.
Improvvisamente, Lem gridò fortissimo, spaventando i
presenti:
"Aaaaaaaaaaaaah!".
I tre gli chiesero il motivo di una simile reazione. Lui disse:
"Ragazzi, Iceburg ci ha detto che il Beldum cromatico di Franky si era
evoluto in Metang davanti ai suoi occhi, giusto?
Ebbene, non pensate che il Metang che abbiamo visto nella foresta prima
di venire qui sia lo stesso Pokèmon?".
A queste parole, il resto del gruppo rimase sorpreso. Ash disse:
"Sì, è possibile! Questo spiegherebbe quella
specie di bracciale che ha sul braccio!".
"Però...- cominciò a dire Serena, catturando
l'attenzione
degli altri- Ammesso che quel bracciale sia un modo per dire che Metang
appartiene a una persona, come si spiega che la Pokèball sia
riuscita a rinchiuderlo, almeno per un istante?".
Tristemente, le parole di Serena smorzarono la fiducia di Lem, il quale
cominciò ad avere dei dubbi. Subito però, sua
sorella disse a tutti:
"Vale la pena provare, non credete?".
Dopo un attimo di silenzio, Ash sorrise: Clem aveva ragione, e lui lo
disse apertamente.
"Bene- disse Serena entusiasta-, allora andiamo al bosco!".
"FERMI UN ATTIMO, MOCCIOSI!"- gridò all'improvviso una voce.
Il
gruppo la riconobbe subito, e quando si girarono ebbero conferma della
loro preoccupazione: davanti a loro, sopra un tetto, c'era Franky
assieme a Mozu e Kiwi.
L'uomo alto 2 metri e mezzo appariva come una specie di "mostro": gli
occhi erano rossi come il sangue, e la sua faccia scura ribolliva
intensamente di rabbia.
"Franky..."- fece Ash, rimasto quasi senza parole.
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Tutti però ignoravano che, sul tetto di un edificio
adiacente,
era presente il Team Rocket (ancora frastornato dopo quell'Energisfera).
Jessie fu la prima a vedere il gruppo di Ash assieme a Franky.
"Che stanno facendo i bambocci?"- si chiese. James e Meowth si
ripresero immediatamente e guardarono nella direzione di Jessie.
"Sembra che abbiano incrociato uno strano tizio"- disse Meowth.
"Cosa vorrà mai dai bambocci un energumeno come
quello? E poi avete visto in che modo sciatto si è
vestito?"-
fece invece James.
Mentre Franky li fissava adirato, i quattro sentivano una grande
preoccupazione dentro di loro: sapevano che, avendo distrutto il suo
covo, inevitabilmente se lo sarebbero ritrovato pronto a vendicarsi. E
ora avevano la certezza che ciò stava per accadere.
Dopo qualche secondo di silenzio, Franky parlò:
"Certo che... avete una bella faccia tosta, miei cari"- disse loro in
maniera "piuttosto strana": nonostante fosse palesemente arrabbiato,
egli infatti cominciava a muovere i fianchi a tempo, inscenando
un assurdo (per non dire ridicolo) balletto, come se si
trovasse in una discoteca.
Ash e gli altri rimasero decisamente straniti.
"Non solo avete osato derubarmi di tutti i Pokèmon e di
tutte le medaglie che avevo faticosamente accumulato nel corso degli
anni- ricomiciò a parlare, e mano a mano che continuava la
frase il suo tono di voce si faceva sempre più adirato-, ma
avete anche distrutto il mio covo e malmenato i miei uomini!".
"Ci ha scoperti..."- pensò Ash, il quale era uscito (assieme
agli altri) da quella condizione di stranimento e aveva notato che,
nonostante tutta quella "stramberia", Franky era rimasto infuriato.
"Appena sono tornato- continuò a parlare, con una faccia che
si faceva sempre più scura parola dopo parola- non
ho potuto credere ai miei occhi: un gigantesco edificio come la Franky
House... completamente distrutto!
Dopo anni e anni di sacrifici la nostra casa, il nostro lavoro...
VOLETE FARMI CREDERE CHE TUTTO E' ANDATO DISTRUTTO A CAUSA DI
QUALCHE ALLENATORE DI PASSAGGIO?!
NESSUNO PUO' PLACARE LA MIA IRA! NESSUNO!".
Adesso i nostri eroi erano consci dell'ira "mostruosa" di colui che
avevano di fronte, ma non ne erano spaventati; di certo non si
può dire lo stesso per il Team Rocket, che invece da lontano
osservava tremante e in preda alla paura, ritenendosi fortunato a non
avere loro davanti un tale individuo.
Comunque Ash cercò di parlare, e di dire a Franky che
avevano saputo parte della verità da Iceburg; ma Franky lo
interruppe brusacamente, affermando che l'unica cosa che in quel
momento gli interessava era vendicarsi lottando.
Ash inizialmente avrebbe voluto risolvere con le parole, ma alla fine
concordò con i suoi amici nel dire che in quel momento
Franky era troppo arrabbiato per ascoltarli.
"Ok Franky, lottiamo!"- disse Ash in tono deciso, e schierò
il suo Frogadier. Franky invece mandò in campo un
Gible più grosso del normale e con una cicatrice
sulla pinna che aveva in testa, caratteristiche di cui i quattro si
accorsero subito.
"Sappi ragazzino- disse Franky ad Ash- che i miei uomini mi hanno
informato di te: ti hanno descritto come uno stratega imbattibile, che
ha reso nulle tutte le nostre trappole; ma tiene a mente che di questo
non mi importa assolutamente nulla.
Tu e i tuoi amici la pagherete molto cara per come avete ridotto i miei
uomini, e stai pur certo che stavolta il tuo Pikachu e le tue medaglie
saranno miei!".
A sentire però il nome di Pikachu, il Team Rocket si
rianimò improvvisamente:
"Che cosa ha detto?!"- fecero tutti e tre insieme.
"Chi si crede di essere quel tizio per portarci via il Pikachu del
bamboccio?!- disse Jessie.
"Infatti è un affronto, non glielo permetteremo!"- aggiunse
James.
"E' ora di affilare gli artigli!"- concluse Meowth.
Jessie fece quindi entrare in scena il suo Pumpkaboo, ordinandogli di
attaccare con Palla Ombra il luogo dove si trovavano tutti.
L'attacco del Pokèmon Zucca innalzò un polverone
in quella zona; quando questo si dissolse, i tre apparvero dinnanzi al
gruppo.
"Bravo Pumpkaboo, ottimo lavoro"- disse Jessie al suo
Pokèmon. Mozu, Kiwi e Franky guardarono il Team Rocket con
aria "infastidita" (in realtà lo fece di più
Franky, le due ragazze mantennero meglio la calma), mentre il gruppo di
Ash si chiese perchè erano ricomparsi.
"E voi chi sareste?- chiese Franky, arrabbiato per l'interruzione.
"Preparatevi a passare dei guai, per Pikachu ci siamo prima noi!"
"Guai molto grossi, lui è solo nostro!"
"Proteggeremo il mondo dalla devastazione!"
"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione..."
"PIANTATELA DI FARE I CRETINI E RISPONDETE ALLA MIA DOMANDA!"-
gridò contro di loro Franky, interrompendo il loro motto.
Era già infuriato per colpa di Ash, ma stavolta rischiava di
diventare un vero mostro.
Anche Jessie si era arrabbiata, e disse:
"Ma come ti permetti?! Prima ci soffi la preda e adesso interrompi
anche la nostra performance?!".
A sentire quest'ultima frase, Franky cambiò atteggiamento
per un attimo: più che arrabbiato, adesso sembrava solo che
volesse dire la sua ai tre, come un insegnante fa la ramanzina a un suo
allievo illustrandogli il giusto metodo per fare le cose.
"Voi la chiamate "performance"? Ma se stavate solo dicendo frasi senza
senso!"- ribattè Franky.
"Frasi senza senso?!"- esclamarono in preda alla rabbia tutti e tre.
"Esatto! In una vera performance bisogna ballare, come sto facendo io
adesso: guardate e imparate, dilettanti!"- ribattè ancora, e
assieme al suo Gible cominciò a muovere i fianchi qua e
là nella stessa maniera assurda di prima, mentre il Team
Rocket lo scherniva dicendo che danzava come se avesse due piedi
palmati.
Nel frattempo ad Ash, Pikachu, Serena, Lem, Clem, Dedenne e Frogadier
spuntò una goccia sulla nuca. Il gruppo cominciò
a sudare freddo, nel vedere che quella che sembrava sarebbe stata una
cosa seria e soprattutto di cui preoccuparsi, si era trasformata in una
gara all'ultima stupidaggine: da un lato Franky e il suo Gible che
ballavano in maniera ridicola, con Franky che accompagnava il tutto con
una serenata attraverso la chitarra; da un lato il Team Rocket che lo
sfidava letteralmente, facendo le stesse cose ma "con il proprio stile"
(e quindi siamo al top della stupidità).
Ma mentre tutto questo avveniva, Lem ebbe un'idea:
"Ragazzi, che ne direste di andare da Metang adesso?".
Il gruppo annuì: nessuno voleva lottare con Franky o il Team
Rocket in quel momento, quindi bisognava cogliere al volo l'occasione e
andarsene. Ma proprio quando cominciarono ad allonatanarsi dal Centro
Pokèmon in direzione dell'entrata di Water Seaven, Ash
sbattè contro un muro... che non c'era.
"Ahia, che botta!"- fece il ragazzo. Il resto del gruppo gli si
avvicinò, quando comparvero le artefici di ciò:
Mozu e Kiwi, le due compagne di Franky, assieme ai loro Espeon e
Umbreon.
"Voi siete..."- fece Ash, riconoscendole.
Sono successe molte cose nel passato di Franky, ma qual'è il
continuo della storia? Perchè Kokoro e Iceburg sono
diventati di colpo così seri? E soprattutto, quel Metang nel
bosco... è davvero la chiave per risolvere tutto questo
mistero di Water Seaven?
Ed ecco finalmente, dopo mesi interi, il mio nono capitolo! Ad essere
sincero, nel vedere nessuna recensione nuova avevo il timore che a
nessuno interessasse più la mia storia. Ma poi ho visto le
visualizzazioni e ho cambiato idea: mi dedicherò il
più possibile a questa fanfiction e ad altre (soprattutto
ora che siamo in estate), perchè amo i Pokèmon e
One Piece quasi allo stesso livello!
Per rimediare alla mia assenza, vi ho portato questo capitolo che
è praticamente doppio. Buona lettura!
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Capitolo 10 *** Metang ***
Davanti al gruppo c'erano Mozu e
Kiwi, le due patner
sorelle di Franky. Avevano rispettivamente un Umbreon e un Espeon: Lem
capì subito che Ash era andato a sbattere contro il Riflesso
di
Espeon, il quale era stato piazzato apposta per impedire al gruppo di
andarsene.
"Ehi Boss- disse Kiwi a Franky, spostando velocemente lo sguardo verso
di lui-, ci pensiamo noi ai ragazzini: stai tranquillo!".
Franky si girò e, con aria compiaciuta e sorridente, disse:
"Ma guarda un pò! Per un attimo il cacciatore si
è distratto e la preda ha tentato di scappare...".
A questo punto si sposto verso il Team Rocket, e parlò loro
con un aria più "minacciosa":
"Adesso voi sparite. Mi avete fatto perdere fin troppo tempo".
I tre, al sentire queste parole, si arrabbiarono moltissimo.
"Come sarebbe "sparite"? Ci stai forse minacciando?"- fece Meowth.
Jessie e James invece lanciarono all'attacco i loro Pumpkaboo e Inkay,
con Neropulsar e Psicoraggio rispettivamente; tuttavia, entrambe le
mosse furono surclassate dalla devastante Ira di Drago del
Pokèmon di Franky, mossa che fu sufficiente a mandare di
nuovo
in orbita il trio.
"Abbiamo fallito due volte nello stesso posto!"- gridarono loro,
seguiti poi da un verso di Wobbuffet.
"Bene- disse Franky-. Adesso che ci siamo liberati di quegli
scocciatori, occupiamoci dei ragazzini".
"Lascia fare a me, Boss- disse Mozu repentinamente-! Umbreon, usa
Malosguardo!".
Gli occhi di Umbreon divennero neri come la pece, cosicchè
un
aura oscura si formò attorno ad Ash e ai suoi amici,
immobilizzandoli.
"Non riesco a muovermi!"- fece Serena.
"Non pensavo che si potesse sfruttare l'effetto di Malosguardo anche in
questo modo!"- disse invece Lem.
Tutti quanti cercavano di muoversi, ma nessuno ci riusciva. E intanto
il gruppo di Franky si avvicinava velocemente.
"Bisognerebbe distrarli, così si
annullerebbe Malosguardo"-
stava pensando Ash. In quel momento gli venne un lampo di genio.
"Lem- disse subito al suo amico-, ci serve Chespin!".
I due amici si capirono con lo sguardo, così Lem fece uscire
Chespin dalla Pokèball; a quel punto, Ash ordinò
a
Pikachu di lanciare una "piccola" Energisfera in aria, e Chespin
(su comando di Lem) la frantumò con Missilspillo: il
risultato
fu una vera e propria esplosione luminosa, che accecò i
presenti
distraendo sia Espeon che Umbreon (e quindi bloccando temporaneamente
Riflesso e Malosguardo). Infine Frogadier, con le sue
Frobolle, immobilizzò gli accecati.
Circa un minuto dopo la luce svanì, ma (sfortunatamente per
Franky) di Ash e il resto del gruppo non c'era neanche l'ombra.
"Accidenti, ci sono sfuggiti!"- disse coi nervi saltati il gigante in
mutande, pestando ripetutamente il piede a terra.
Nel frattempo che tutto questo avveniva, un individuo vestito di nero
osservava la scena dalla cima di un tetto: aveva uno sguardo serio,
come se stesse aspettando qualcosa o qualcuno.
I nostri eroi comunque, ancora con il fiatone visto che erano scappati
di corsa, giunsero presso il bosco dove avevano incrociato Metang; ora
bisognava trovarlo. Tuttavia, come fece notare Clem, ormai era notte
fonda e difficilmente si vedeva qualcosa.
"Ok- cominciò a parlare Lem-, vorrà dire che
chiederò a Luxray di fare un pò di luce con i
suoi occhi..."
Ma prima che potesse anche solo prendere la
Pokèball di Luxray, i ragazzi sentirono il rumore di
un'esplosione e si spaventarono. Mentre si guardavano attorno per
scoprirne la causa, Pikachu indicò un punto in lontananza
davanti a loro: da lì provenivano vari fasci di luce e si
sentivano dei versi, così il gruppo si diresse subito
lì.
Giunti in quel punto, alla fine s'imbatterono proprio
nel Metang bianco che stavano cercando. Ma non furono affatto
felici di vedere le sue condizioni: il povero Pokèmon era
infatti torturato da un gruppo di Honchkrow selvatici, che lo stavano
attaccando continuamente mentre lui, invano, tentava di difendersi con
Psicoshock.
Ash e i suoi amici intervennero: il ragazzo scacciava via i
Pokèmon con il suo zaino, mentre Serena, Lem e Clem
lanciavano loro dei sassi. Mentre tutto questo avveniva, Metang li
guardava però con uno sguardo che sembrava dire "Lasciatemi
in pace, andatevene!".
Era palese che si ricordasse di quando avevano tentato di catturarlo,
per cui non li vedeva ancora di buon occhio.
Ash però, mentre cercava di allontanare gli Honchkrow, gli
disse con un tono deciso:
"Lo so che sei arrabbiato per prima, ma ora rifletti: cosa pensi di
riuscire a fare da solo contro questi Honchkrow?".
Al sentire quella domanda, Metang cambiò espressione: il suo
sguardo ora sembrava dire "Che cosa intendi?".
Serena e gli altri concordarono con il loro amico:
"Ash ha ragione: con le ferite che hai non puoi metterti a lottare da
solo"- disse Lem.
"Ti prego Metang, devi fidarti di noi!"- lo seguì Serena.
"Sì, devi farlo!"- disse Clem.
Metang non sapeva come reagire, ma prima che potesse fare qualsiasi
cosa uno degli Honchkrow si gettò in picchiata, e
puntò Pikachu con Nottesferza.
Ash però non se ne stette a guardare, e ordinò
subito al suo amico di colpire il suolo con Codacciaio; Pikachu
così saltò in aria e, arrivato sopra Honchkrow,
lo colpì dall'alto con Energisfera, sconfiggendolo.
A questo punto poi un secondo Honchkrow (quasi per vendicare il primo)
sferrò un Alaccaio; ma anche stavolta Ash e Pikachu sapevano
cosa fare.
"Pikachu, di nuovo Codacciaio!"- ordinò lui, e
così il Pokèmon Topo passò a un
confronto diretto con l'avversario, dal quale uscì vincitore
colpendolo alla testa.
Mentre i compagni di Ash erano entusiasti del lavoro contro gli
Honchkrow, Metang rimaneva impressionato dall'abilità dei
due patner, e dalla loro cooperazione: nonostante gli avversari fossero
tanti, Pikachu riusciva a colpirli uno dopo l'altro senza stancarsi
troppo; inoltre Ash, da parte sua, sapeva sempre come comportarsi in
ogni situazione.
Ma la cosa più stupefacente era la sintonia tra i membri di
questa coppia: ciò di cui Metang restava sbalordito era il
fatto che Ash e Pikachu agivano come se sapessero sempre l'uno cosa
dire, l'altro cosa fare; si capivano in un lampo e si comportavano di
conseguenza.
"Pikachu, finiamola qui con Fulmine!".
"Pika...chuuuuu!".
La scossa elettrica di Pikachu mise definitivamente in fuga gli
Honchkrow, dopodichè Ash si avvicinò a Metang;
dopo qualche secondo, gli parlò:
"Dobbiamo dirti una cosa molto importante. Ci ascolti?".
"Meta?"- rispose Metang inclinando la faccia.
Il gruppo entrò così nella grotta di prima, e Ash
raccontò di come erano giunti a Water Seaven e avevano
sentito parte della storia da Iceburg; Metang di ciò rimase
stupito, e quindi diede la conferma di essere lo stesso che apparteneva
a Franky.
"Metang- continuò Ash-, purtroppo non conosciamo la storia
fino alla fine, ma sappiamo che Franky non è più
lo stesso: quando siamo entrati in città ci ha teso una
trappola e derubato".
"Meta?!"- disse lui sbigottito.
"Siamo riusciti a scappare, e così prima siamo andati da
Iceburg e poi ci siamo messi sulle tue tracce..."- Lem stava
continuando il discorso, quando Metang sembrò impazzire di
colpo: iniziò a dimenarsi e a guardare nuovamente il gruppo
di Ash con uno sguardo adirato, dopodichè uscì di
corsa dalla grotta.
"Dove vai Metang? Aspetta!"- tentò di fermarlo Ash.
La reazione del Pokèmon aveva lasciato tutti di stucco, e
Clem in particolare fu la prima a chiedersi cos'era successo.
Serena però disse di aver notato un particolare: quando le
era passato davanti per poi uscire, Metang sembrava piangente.
"Ho l'impressione che le parole riguardo Franky lo abbiano ferito. Per
questo è scappato"- commentò la ragazza.
Ash annuì, e così tutto il gruppo decise di
seguire Metang per impedire che si allontanasse.
Intanto, dal lato nord di Water Seaven (ovvero l'entrata della
città opposta a quella da cui erano passati Ash e i suoi
amici), giunse un uomo vestito di nero, accompagnato da circa una
cinquantina di persone con lo stesso abbigliamento.
Quest'individuo aveva anche dei corti capelli color porpora e una
maschera bianca sul viso, che lasciava trasparire gli occhi neri, la
bocca e il naso "a prima vista piccolo e schiacciato".
L'uomo prese una trasmittente e iniziò a parlare. La
conversazione stava avvenendo con la stessa persona che,
precedentemente, aveva spiato il gruppo di Ash e quello di Franky da un
tetto.
"Allora- disse l'uomo mascherato-, cosa succede?".
"I nostri sospetti erano fondati. Si tratta inequivocabilmente di lui"-
gli rispose l'altra persona.
"Benissimo... Allora possiamo dare il via all'operazione!"- disse di
nuovo il primo, stavolta con uno sorriso più malizioso.
"Modera i termini- gli rispose freddamente l'altro-, chiaro? Ricordati
che il capo sono io, anche se di mezzo ci va pure la tua vendetta".
"Si, certo... Nonostante i ruoli di stavolta, tu rimani sempre la mente
dell'operazione"- rispose il mascherato ancora sorridente
(anche se, per un attimo, la sua voce era passata a un tono molto
più umile).
"Comunque, c'è una cosa di cui dovremmo tener conto".
"Cosa, Boss?".
"Veramente non so se sarà un problema o meno, ma quattro
ragazzini prima ci hanno lottato contro; c'erano anche degli strani
tizi.
Erano piuttosto abili".
"E, se mi è concesso chiedertelo Boss, dove sono adesso
queste persone?".
"Se ne sono andati, ma sembrano avere un legame col sindaco, quindi
è probabile che tornino. Facciamo molta attenzione".
"Ricevuto".
La conversazione finì. L'uomo che era stato definito come
"capo dell'operazione" era ancora su quel tetto; dopo aver riattaccato,
guardò la città dall'alto per qualche secondo.
Dopodichè sorrise, e disse:
"Le tenebre sono vicine, Water Seaven. E il loro nome è...
PH9".
Due misteriosi individui sembrano non avere buone intenzioni... Cosa
succederà alla città adesso?
Ed eccovi il mio decimo capitolo! Spero vi piaccia, anche se piuttosto
lungo.
Grazie per la lettura!
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