Pokèmon XY: Avventura a Water Seaven

di Monkey D David99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Pokèmon enigmatico ***
Capitolo 2: *** Trappola in città! ***
Capitolo 3: *** La Franky Family! ***
Capitolo 4: *** Battaglia alla Franky House! ***
Capitolo 5: *** Vittoria e liberazione! ***
Capitolo 6: *** Il Rifugio Pokèmon e il passato di Franky! ***
Capitolo 7: *** Tante rivelazioni! ***
Capitolo 8: *** I sogni di Franky ***
Capitolo 9: *** Il mistero si infittisce! ***
Capitolo 10: *** Metang ***



Capitolo 1
*** Un Pokèmon enigmatico ***


Ash prosegue il suo viaggio nella regione di Kalos per poter diventare un Maestro Pokèmon. In questo momento, lui e i suoi amici sono in viaggio verso Romantopoli, luogo dove il nostro eroe ha intenzione di conquistare la sua sesta medaglia. Tuttavia...”

Cosa?! Che vuol dire che il ponte non si può attraversare?”- disse bruscamente Ash. Il gruppo, dopo aver salutato Luminopoli, aveva imboccato il sentiero più vicino per raggiungere la prossima città, ma improvvisamente si erano trovati davanti un cartello che vietava l'accesso oltre il punto in cui si erano appena fermati: purtroppo per Ash, infatti, il ponte che collegava le due estremità del bosco che stavano attraversando era stato dichiarato “pericoloso”.

Non possiamo farci niente, Ash, sii ragionevole.- disse Serena, la ragazza coi capelli dorati che accompagnava il giovane attraverso Kalos- Guarda, il ponte è completamente a pezzi, se ci salissimo sopra il nostro viaggio finirebbe qui!”.

A Serena in quel momento scoppiò una piccola risata, che contagiò anche Ash, nonostante non fosse di buon umore.

In ogni caso dobbiamo trovare un modo per avanzare, non possiamo fermarci qui”- disse invece Lem, un altro compagno di Ash, con i capelli biondi e gli occhiali.

Sua sorella Clem si avvicinò subito a Serena e chiese: “Cosa dice il tuo navigatore Serena? C'è un'altra strada per Romantopoli?”.

La ragazza fece subito una ricerca: “Vediamo un attimo... Si, ho trovato! Possiamo dirigerci a Water Seaven e da li prendere un traghetto per Romantopoli!”

Come? Water Seaven?”- fece Ash, il quale non aveva mai sentito nominare un posto simile.

Pika?”- fece a sua volta Pikachu, l'inseparabile spalla di Ash.

Si, ne ho sentito parlare anch'io. -chiarì Lem- Water Seaven è conosciuta in tutta la regione di Kalos come “la metropoli dell'acqua”: è una specie di città-isola costruita sul lago più grande della regione, dove gli abitanti realizzano opere architettoniche a causa delle quali è considerata un patrimonio artistico. Possiamo prendere una nave da li e con essa raggiungere Romantopoli”.

Ash rispose: “La metropoli sull'acqua? Ottimo, tutti in marcia verso Water Seaven!”. “Pika-chu!”- aggiunse Pikachu.

Così i quattro si misero in cammino verso la loro nuova metà, mentre tre individui a noi sicuramente noti li osservavano da lontano.

Avete sentito? Parlavano di opere di un certo valore, vero?- disse una ragazza dai lunghi capelli.

Si, e anche di un patrimonio artistico!”- rispose un ragazzo dai capelli corti.

Vi ricordo che il nostro obbiettivo sono i Pokèmon, ma potremmo fare uno strappo alla regola... Voi che ne dite?- fece infine un piccolo Pokèmon dall'aspetto di gatto- Cerchiamo dei preziosi, li sgraffigniamo, vendiamo tutto e diventiamo ricchi sfondati!”.

Poi sarà la volta di rubare Pikachu e tutti gli altri Pokèmon!- disse la ragazza coi lunghi capelli- Oggi è giornata di trionfo! Il Team Rocket sfreccia come un razzo verso la ricchezza!”.

Brilleremo nel cielo più d'ogni altra stella!”- fecero gli altri due all'unisono.

Woooo- Buffet!- disse infine Wobbuffet, il Pokèmon tondo e azzurro di Jessie.

Intanto, i nostri amici erano quasi giunti a destinazione, e avevano deciso di rifocillarsi: Lem aveva preparato il pranzo per tutti, e Serena aveva pensato al dolce, sfornando tanti Pokèbignè. Alla fine il gruppo, dopo questa breve sosta, riprese il cammino, quando Serena inciampò e fece: “Aaaaaah!”

Serena! Va tutto bene?”- Ash corse immediatamente verso la sua amica, e le diede la mano, aiutandola a rialzarsi: la ragazza arrossì un pochino, e si alzò, ringraziando Ash. Lem e Clem li raggiunsero subito e chiesero cos'era successo.

Io sto bene,- disse Serena- è solo che lì davanti ho visto qualcosa”.

Ash fu il primo a voltarsi, e vide giacere a terra quello che, effettivamente, sembrava essere un Pokèmon.

E' un Metang!”- disse subito il ragazzo.

Si, è un Metang cromatico!”- affermò Lem.

Metang aveva un colore diverso dagli altri esemplari della sua specie: invece di essere azzurro, era di una tonalità quasi argentata, e aveva degli artigli dorati.

In quel momento aprì gli occhi, e accortosi di Ash e gli altri, fece uno sguardo arrabbiato e serio.

Perchè reagisce cosi?”- disse Clem.

Forse ha voglia di lottare.- suggerì Ash- Molto bene Metang, sarò io il tuo avversario! Preparati a combattere!”.

Aspetta Ash- lo fermò subito Lem- guarda il corpo di Metang”.

Ash volse più attentamente lo sguardo verso quel Pokèmon selvatico: Metang infatti aveva ferite e cicatrici in diversi punti del corpo, come lo avesse travolto un tornado.

Che gli sarà successo? Non sembra in gran forma”- disse il ragazzo.

Prova a catturarlo. Lo porteremo in un Centro Pokèmon”- gli suggerì Serena.

Idea fantastica,- disse Ash- proviamo!”. Ash prese dalla cintura una delle sue Pokèball, e la ingrandì, dopodichè la lanciò su Metang: “Pokèball, vai!”.

Metang, tuttavia, respinse la Pokèball senza fatica, e questa ritornò tra le mani di Ash, che rimase stranito.

Che strano... Avete visto?”- disse Clem, e in quel momento la sua borsa si aprì: dentro c'era Dedenne, un piccolo Pokèmon arancione simile a un criceto.

De-ne?”- disse lui.

Serena suggerì ad Ash un'altra idea: “Senti Ash, a me Metang sembra pieno di energie, prova a farlo lottare con Pikachu. O magari col mio Braixen! Un tipo Fuoco dovrebbe essere in vantaggio contro uno Acciaio!”.

No Serena,- la contraddisse Lem- io credo che questo Metang non sia in condizioni di battersi: ha troppe ferite. Ash,- si rivolse in quel momento al suo amico- prova di nuovo a lanciare la tua Pokèball!”.

Ash rispose: “Ok, faccio un tentativo! Pokèball, andiamo!”.

Stavolta, quando la rilanciò, sembrò che funzionasse: Metang era entrato dentro la sfera. Però non fu così, perché infatti il Pokèmon selvatico uscì quasi immediatamente da essa, lasciando i nostri amici al punto di partenza.

Certo che è proprio cocciuto da parte sua...”- fece Ash, e Pikachu concordò.

In quel momento, Metang si alzò in aria e andò via.

Ehi, aspetta! Vogliamo solo aiutarti!”- disse Ash, e cominciò a inseguire Metang, fino a quando questi non raggiunse una grotta.

Ma perché fuggi via?”- chiese Ash.

Non credo stia fuggendo- disse Lem- E' un Pokèmon selvatico, forse preferisce stare da solo. E poi a me sembra che questa grotta sia la sua casa, quindi lasciamolo qui”.

Se lo dici tu, fratellone...”- disse Clem.

Ash invece era un po' dubbioso, così Pikachu si avvicinò a Metang, e i due iniziarono quello che sembrava essere un dialogo.

Che fai Pikachu?”- chiese Ash. Pochi minuti dopo, Pikachu ritornò dai ragazzi, e cominciò a fare dei gesti, che Ash riuscì a interpretare come un messaggio.

Si, ho capito.- disse lui e, rivolgendosi agli altri- Ok ragazzi, Pikachu dice che Metang non vuole venire con noi, perché deve fare qualcosa in questa foresta”.

Cosa esattamente?”- chiese Serena.

Ecco, questo non lo so”- cominciò a dire Ash, quando Clem notò qualcosa sul braccio sinistro del Pokèmon: “Ehi, che cos'è quello? Lì, sul braccio!”.

Lem si avvicinò e disse: “Sembra un bracciale, e su di esso c'è una scritta: ...-01. Il resto è illeggibile, ci sono troppa polvere e troppe cicatrici”.

Prima però che Lem potesse dare un'altra occhiata, Metang reagì alle azioni del ragazzo muovendo il suo braccio metallico verso di lui, come se volesse scacciarlo via, e poi si ritirò in un punto ancora più profondo e buio della grotta.

I ragazzi sospirarono, e continuarono a guardare straniti il Pokèmon, che continuava a comportarsi in maniera quasi “enigmatica e senza un senso chiaro”.

Forse appartiene già a un altro Allenatore, e lo sta aspettando- ipotizzò Ash- Ok, lasciamolo pure qui, e proseguiamo il viaggio. Voi cosa ne dite amici?”.

Gli altri annuirono, e così il gruppo si mise di nuovo in marcia, mentre Metang rimase nella grotta e li ignorò completamente, limitandosi a restare impassibile e immobile dov'era.

Finalmente, dopo qualche altro minuto di cammino, Ash e i suoi amici arrivarono a destinazione. Avevano davanti un gigantesco lago, sul quale si ergeva una vera e propria città, e a collegare entrambi era un ponte di metallo grosso e resistente. Tuttavia, di una cosa il gruppo era ignaro: una nuova avventura stava per cominciare.

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Capitolo 2
*** Trappola in città! ***


Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? Ash ammirava con stupore la gigantesca città che aveva di fronte: gli edifici sembravano essere costruiti sull'acqua, e c'erano anche numerosi canali attraverso i quali la gente passava da un punto all'altro della zona: chi andava a casa, chi invece si dirigeva in qualche negozio... Tutti si spostavano attraversando i canali su delle gondole. Anche i suoi amici erano particolarmente stupiti di quella vista.
“Wow, avete visto? E' enorme, gigantesca, bellissima!”- disse Clem entusiasta, e anche Dedenne concordò con lei.
Ash si girò verso Serena e le disse: “Serena, grazie per averci condotti qui!”.
La ragazza inizialmente arrossì un pochino, poi sorrise e disse all'amico: “Figurati... Di niente”.
In quel momento intervenne Lem: “Ora che siamo qui, che ne dite di dirigerci al Centro Pokèmon?”.
“Ottima idea. Andiamo!”- rispose Ash entusiasta, e Pikachu lo seguì: “Pika!”.
Arrivati al Centro Pokèmon, i ragazzi fecero una breve sosta e chiesero all'Infermiera Joy dove fosse possibile prendere un traghetto.
Lei disse: “Non dovrebbe essere un grosso problema: qui a Water Seaven ci sono diverse navi che potreste prendere, tutte ancorate al porto”.
“E come si fa a raggiungere il porto?”- chiese Clem.
“Appena uscite di qui dovete dirigervi a Sud, e poi andare sempre dritto. Non potete sbagliare”- rispose l'Infermiera Joy.
“Grazie di tutto, e a presto!”- disse Ash, e i quattro uscirono dal Centro Pokèmon.
Prima però che potessero dirigersi a Sud come era stato loro consigliato, vennero chiamati da un uomo che disse loro: “Buongiorno, giovani amici!”.
I ragazzi si girarono subito: quest'uomo era molto grosso, alto, e aveva i capelli neri pettinati verso l'alto; indossava occhiali, guanti, e andava in giro in bretelle. Era inoltre accompagnato da altri due uomini, vestiti allo stesso modo: uno però aveva dei lunghi capelli violacei e una pelle più chiara, e l'altro invece aveva i capelli castani, era un po' più muscoloso degli altri due, e possedeva due tatuaggi a forma di stella.
“Voi chi siete?”- chiese Lem.
L'uomo che li aveva chiamati prima rispose: “Salve ragazzi miei, io sono Zanbei, e loro sono Schollzo - si rivolse prima a quello coi capelli grigi- e Kiev”- poi a quello coi capelli castani.
Il gruppo a sua volta si presentò:
Ash: “Ciao, io sono Ash, e questo è il mio compagno Pikachu”.
Pikachu: “Pika-Pikachu.”
Serena: “Io sono Serena, molto piacere”.
Clem: “Io sono Clem, e questo è Dedenne”.
Dedenne: “Dene-Denne”.
Lem: “Io infine sono Lem, lieto di conoscervi”.
Zanbei ricominciò a parlare: “Molto piacere di conoscervi ragazzi. Io e i miei due amici volevamo sapere se eravate Allenatori in viaggio”.
I quattro annuirono.
“Bene- disse Kiev- dovete sapere che stiamo cercando degli Allenatori di Pokèmon disposti ad affrontare la nostra Palestra”.
A sentire la parola “palestra”, gli occhi di Ash e Pikachu si illuminarono.
“Come? C'è una Palestra qui a Water Seaven?”- chiese Ash entusiasta.
“Certo che c'è!”- rispose Schollzo.
“E' la migliore Palestra che ci sia!- rispose Zanbai- In verità non è una Palestra ufficiale, si tratta di un edificio dove gli Allenatori possono lottare per migliorare le proprie capacità e tenersi in allenamento, lottando contro il nostro capo, che gestisce la Palestra”.
“Il vostro capo?”- chiese Serena.
“Si, il nostro capo!- rispose Zanbai- Si chiama Franky, ed è l'Allenatore più forte di Water Seaven: non ha mai perso un incontro da quando è diventato il Capopalestra!”
“Fino ad oggi...- fece Ash- Di sicuro il suo livello è alto, ma ha trovato pane per i suoi denti!”.
“Ooooh, sembri molto sicuro di te ragazzo mio!- disse Zanbai- Quindi vuoi provare ad affrontare il Campione?”.
“Certamente!”- rispose Ash, e Pikachu fece: “Pikachu-Pika!”.
“Dopotutto,- cominciò Serena- un po' di allenamento in più prima di raggiungere Romantopoli non ti farà male!”.
“Bene, allora si parte!”- fece Lem.
“Voglio conoscere il Capopalestra! Lo voglio, lo voglio!”- disse Clem.
“Bene,- disse Kiev- allora seguiteci, e non ve ne pentirete!”.
Così il gruppo di Ash venne guidato da quello di Zanbai verso la suddetta Palestra.
Intanto, mentre loro si avviavano, dei misteriosi figuri li osservavano da lontano.
“Avete visto? Quei ragazzi hanno abboccato all'amo subito”- disse uno di loro.
“Purtroppo è così- aggiunse un' altro- Dite che dobbiamo seguirli?”.
In quel momento si avvicinò un terzo, che disse: “No. Onestamente lo vorrei, ma... Suppongo che se la caveranno”.
Uno dei due lo guardò stranito e gli chiese: “Come fa lei ad esserne sicuro se neanche li conosciamo?”
Quello rispose: “Non lo so neppure io, però... Sento che quel ragazzo potrebbe finalmente dare una svolta alla situazione”.
I due si guardarono con occhi stupiti: o non avevano capito ciò che intendesse l'altro, oppure lo avevano capito ma c'era comunque qualcosa di strano.
In ogni caso, un po' di tempo dopo Ash giunse finalmente alla Palestra di cui gli avevano parlato Zanbai e gli altri, ma lui e i suoi amici rimasero stupiti di tale costruzione: non assomigliava affatto alle altre Palestre che avevano visto finora; non possedeva infatti un cartello con su scritto il nome del Capopalestra, né aveva il simbolo di una Pokèball. Sembrava piuttosto una sottospecie di abitazione.
Nonostante ciò, il ragazzo non si fece scrupoli ad entrare, ma quando varcarono la porta lui e i suoi amici furono accolti da un gigantesco uomo, alto almeno 2 metri e mezzo.
Indossava un mantello, e una strana maschera che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi, i folti capelli azzurri pettinati in un ciuffo, e il naso che però pareva essere fatto di latta, o d'acciaio.
Inoltre sembrava possedere una muscolatura eccessivamente massiccia: il petto era scolpito, e in più i suoi avambracci (così come le mani) erano estremamente grossi rispetto al resto delle braccia, che parevano insignificanti. E sui muscoli degli avambracci erano tatuate due stelle azzurre, identiche a quelle di Kiev.
“Hahahaha, benvenuti nella mia Palestra ragazzi!- ridacchiò il gigante che avevano davanti- Io sono Franky, il Capopalestra. Molto piacere”.
Ash e gli altri però erano come terrorizzati da una simile vista, e il ragazzo non riuscì a muoversi davanti a un simile colosso, finché Clem non vide qualcosa che la fece ridere un po': “Ehi, guardate! Non ha i pantaloni!”.
I ragazzi non poterono che concordare: Franky infatti era completamente in mutande.
“Tu, piccola...”- fece lui, e stette quasi per aggredirla, quando Lem prese sua sorella e chiese scusa a Franky, che così si calmò.
Subito dopo questo piccolo avvenimento, Ash si avvicinò a Franky e disse:
“Ehm, io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto: sono qui perché mi piacerebbe sfidarti ad una lotta, Franky”.
“Però,- disse Franky- dalla regione di Kanto! Ne hai fatta di strada, allora! Bene, per me non ci sono problemi, possiamo iniziare anche subito”.
“Evviva!”- esultò Ash, e in quel momento entrambi andarono a posizionarsi ai lati del  Campo Lotta, pronti per la sfida.
Lem, tuttavia, vide Franky e gli altri suoi compagni fare dei sorrisi maliziosi, e rimase perplesso. Ash invece era carico e pronto a cominciare: Zanbai diede il via alla lotta.
“Ok,- fece Ash- vai Pikachu, conto su di te!”.
“Pika-Pika!”-fece il Pokèmon di Ash, che si posizionò subito sul campo.
Ash però vide che Franky rimaneva fermo, non scegliendo nessun Pokèmon.
“Qualcosa non va?”- chiese il ragazzo.
Improvvisamente però, il terreno cominciò a tremare sotto i piedi di Ash, Pikachu, Lem, Clem e Serena.
“Ehi, che succede?”- fece Serena.
“Non ne ho idea!”- disse Lem, e sua sorella, spaventata, si attaccò alla sua gamba.
“Franky, che significa tutto questo?”- chiese Ash in preda al panico, ma Franky, Zanbai e tutti gli altri, sotto lo stupore generale dei quattro amici, invece di dare una spiegazione risero a crepapelle.
In quello stesso istante, delle botole si aprirono sotto i piedi dei quattro amici e di Pikachu, che così sprofondarono nel sottosuolo.
In seguito Ash riprese i sensi, e si accorse di avere attorno Serena, Lem e Clem ancora svenuti. Riuscì a svegliarli fortunatamente, ma il peggio doveva ancora venire: Pikachu era scomparso.
“Ehi ragazzi, fermi un attimo! Dov'è Pikachu?”- Ash si mise a cercarlo intorno, ma non lo trovò, e come se non bastasse anche Clem si accorse di un'altra cosa:
“Aaaaaah! Dedenne non c'è più, non è più nella mia borsa!”.
“Come, è sparito anche Dedenne?”- chiese Serena, e Clem annuì.
In quel momento una voce venne dall'alto: “Hahahaha! Non vi preoccupate, è qui Dedenne, e c'è anche Pikachu!”.
I ragazzi guardarono sopra le loro teste: era Franky a parlare, e sorridendo maliziosamente teneva in braccio i due Pokèmon, rinchiusi nella stessa gabbia.
“Benvenuti nella base della Franky Family, piccoli stupidi!”- disse Franky, e ritornò a ridere in maniera subdola.
“La Franky Family?”- si chiese Ash.
Se questa non era una Palestra, dove erano finiti lui e i suoi amici veramente? 

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Capitolo 3
*** La Franky Family! ***


Hahahaha! Calmati, ragazzino.”- ridacchiò diabolicamente Franky rivolgendosi ad Ash.

I ragazzi erano sprofondati nella parte sotterranea dell'edificio, che aveva l'aria di essere una specie di discarica: montagne di robaccia dappertutto, e l'atmosfera tetra e sinistra che assumeva quel luogo quasi senza luce era come se gelasse il cuore dei presenti. Franky (con in braccio la gabbia contenente Pikachu e Dedenne) era sceso assieme ai suoi sottoposti, e lentamente camminava verso il gruppo.

Non è colpa mia- riprese lui- se siete caduti in trappola come dei topolini; sappi mio caro che se non foste stati così ingenui, forse a quest'ora non vi avrei catturato, e sareste liberi, non come tutti gli altri Allenatori che vengono qui”.

Cosa vuol dire “tutti gli Allenatori”?- chiese Serena perplessa.

Franky non le rispose, ma fece segno a tutti con il dito di guardarsi dietro.

Ash rimase stupito: scrutando lo spazio più attentamente lui e i suoi amici si accorsero che non erano affatto soli; molti altri Allenatori erano legati come salami e si accasciavano a terra, apparentemente privi di forze.

Cos'è successo qui?”- chiese Lem impaurito.

E' ora che vi sveli tutto: la Franky Family non è altro che la più infida e pericolosa organizzazione di Truffatori Pokèmon!”.

Truffatori Pokèmon?”- chiesero i ragazzi, incredibilmente sorpresi.

Hahahaha, proprio così! Vedete, ogni anno il numero di turisti in città aumenta, e dato che la maggior parte di essi sono Allenatori, il sottoscritto usa la scusa della “finta Palestra” per attirare i più sciocchi e rubare loro tutti i Pokèmon e tutte le Medaglie. E' per questo che sono l'Allenatore più forte: chi riuscirebbe ad ottenere così tanto senza il minimo sforzo? Hahahaha!”- rispose Franky, suscitando rabbia nei cuori di Ash, Pikachu, e tutti gli altri.

Questo è oltraggioso!- disse Ash infuriato- Hawlucha, scelgo... Eh? Dov'è finita?!”.

Ash, qualcosa non va?”- chiese Serena.

La mia Pokèball!- rispose il ragazzo- Non trovo più la mia Pokèball!”.

Anche le mie non ci sono più!”- disse Lem, e sua sorella rimase stupita.

In quel momento Franky, Zanbai, Schollzo e Kiev risero per l'ennesima volta.

Ragazzo mio,-disse Franky ad Ash- non crederai veramente che io sia così stupido! Mentre voi avevate perso conoscenza, noi abbiamo preso tutti i vostri Pokèmon e tutte le vostre cose: in altre parole, non avete nessun mezzo per ribellarvi!”.

Ora basta!- gridò Ash- Pikachu, usa Fulmine!”.

Pikachu lanciò una potentissima scossa elettrica, ma purtroppo non servì a rompere la gabbia, che rimase intatta sotto gli occhi di Ash.

Non può condurre l'elettricità, è fatta di un materiale isolante”- chiarì Franky compiaciuto. Poi si avvicinò ad Ash:

Veniamo a te- in quel momento si tolse la maschera, spaventando i quattro: il suo sguardo faceva gelare il sangue, con un sorriso che lasciava uscire la lingua di fuori e due occhi assassini, che gli davano un'aria macabra e tetra- Secondo me fai troppe domande. Sai che cosa mi dispiace? Che i tuoi amici si fidino di uno come te... uno stupido moccioso senza spina dorsale!”. In quel momento, Franky colpì il mento di Ash con un calcio, che fece rotolare il ragazzo contro il muro.

Ash!”- gridò Serena in preda alla preoccupazione, e anche Pikachu la seguì:

Pika-Pi!”.

Ash nel sentire i suoi amici si rialzò, e Franky ordinò ai suoi tre sottoposti di legare i nostri amici: purtroppo questi non poterono opporsi, e in pochi secondi finirono tutti immobilizzati con delle corde.

Sono stanco,-affermò Franky- andiamocene ragazzi”. E così i Truffatori Pokèmon presero un ascensore, lasciando a terra Ash, e portandosi dietro tutti i Pokèmon.

Appena raggiunsero il piano terra dell'edificio, Franky e i suoi misero la gabbia di Pikachu e Dedenne in un angolo, e le Pokèball in delle scatole attorno.

Il Boss dei Truffatori Pokèmon decise di uscire per andare a rilassarsi, e chiamò le sue due compagne: “Mozu, Kiwi, io esco: volete venire?

Camminarono verso Franky due ragazze dall'aspetto quasi identico: erano sorelle, e infatti avevano entrambe occhi azzurri, e un naso piuttosto lungo. Cambiavano però le loro pettinature e i loro vestiti: Mozu infatti aveva i capelli lisci, e indossava una sciarpa di pelliccia e un abito giallo;Kiwi invece aveva i capelli arricciati, indossava una collana di perle ed era vestita di rosa.

Certo che veniamo Boss- rispose Mozu- Dove andiamo di bello?”.

Da nessuna parte di preciso- le rispose Franky- Voglio solo scaricare lo stress degli ultimi giorni”.

Se ti interessa- disse invece Kiwi- io e Mozu abbiamo aperto da poco un Bar qui vicino. E' l'ideale se hai voglia di rilassarti!”.

Bene, andiamo a farci qualche bicchierino allora!- disse Franky entusiasta per la proposta delle sue amiche- Offrite voi?”.

Ma certo!”- risposero le due all'unisono.

Ehi Boss, noi possiamo venire?”- chiese Zanbai.

No, mi dispiace: qualcuno deve fare la guardia alla Franky House- rispose Franky- Però vi porteremo qualcosa da fuori per festeggiare tutti insieme!”.

Yaaaaaaahoooooooooo! Sei grande, Boss!”- esultarono Zanbai e tutti gli altri.

In fondo- riprese Franky- oggi è un giorno speciale! Siamo finalmente riusciti a ottenere, nonostante i continui errori, imprevisti e scocciature varie, un totale di 356 Pokèmon e 168 Medaglie! Finalmente abbiamo ciò che ci permetterà di realizzare il nostro scopo!”.

I membri della Franky Family esultarono di nuovo, entusiasti di sentire queste parole.

Così Franky uscì assieme a Mozu e Kiwi, mentre Zanbai e gli altri rimasero alla Franky House. Fiduciosi di come avevano sistemato i Pokèmon dei nostri amici, salirono le scale che portavano alla cucina: in realtà anche loro volevano rilassarsi, e pensarono di andare a mangiare ciò di più buono che era rimasto, per poi farsi una partita a poker; in altre parole non prestarono più attenzione ai Pokèmon, e fu questo il loro errore.

Intanto, ancora nei sotterranei, Ash faceva di tutto per cercare di liberarsi dalle corde, ma erano state legate troppo saldamente. Uno degli Allenatori che erano attorno a lui e ai suoi amici lo vide, e gli disse: “E' inutile amico: ci abbiamo già provato tutti”.

Lem notò l'aria abbattuta di tutti quei ragazzi, e chiese loro:

Scusate, da quanto tempo siete bloccati qui?”, e il ragazzo che un attimo prima aveva dissuaso Ash dal liberarsi, gli rispose: “Da un mese circa”.

Un mese?”- chiese Ash.

Sì,- spiegò il ragazzo- siamo arrivati qui un mese fa, e ci hanno intrappolati com'è successo a voi. Malgrado il tempo che passa, non hanno intenzione di lasciarci andare o di ridarci i nostri Pokèmon o le nostre Medaglie, a meno che...”- il ragazzo s'interruppe bruscamente.

A meno che cosa?”- chiese Clem.

Ci dissero che a meno che non avessimo mai giurato fedeltà a quel Franky, non saremmo mai usciti di qui!”- disse il ragazzo piangendo dalla rabbia.

Ma è assurdo! Non possono farvi questo in eterno!”- disse arrabbiata Serena.

Infatti, ne abbiamo le scatole piene!”- disse a sua volta un altro di quegli Allenatori.

Si lamentarono tutti delle condizioni in cui si trovavano, e dalle quali non vedevano una via d'uscita.

Nel frattempo Pikachu, ancora ingabbiato, vedendo le Pokèball in scatola ebbe un'idea: il suo Fulmine non aveva effetto su quella gabbia, ma poteva passare attraverso le sbarre; perciò, con una scossa decisa, riuscì a colpire una delle Pokèball, che finì per aprirsi. Dalla sfera uscì Chespin, uno dei Pokèmon di Lem.

Pikachu chiese a Chespin di aiutare lui e Dedenne a uscire, e il suo amico infatti usò Frustata per aprire anche lui una Pokèball: stavolta da essa uscì Hawlucha, uno dei Pokèmon di Ash, che ruppe la gabbia dei suoi amici usando Colpokarate.

Nonostante il rumore che fece la rottura della gabbia, nessuno parve accorgersene.

Immediatamente i quattro Pokèmon presero tutte le Pokèball dei loro Allenatori, e scesero con l'ascensore. Quando quest'ultimo raggiunse i sotterranei, Ash inizialmente rimase confuso (credendo fossero scesi i membri della Franky Family e domandandosi quindi perché), ma poi non poté che sorridere nel vedere avanzare verso di lui il suo amico più caro.

Pikachu! Hawlucha!”- disse lui.

Dedenne, ci sei anche tu!”- fece Clem.

Oh, Chespin, non sai quanto è bello vederti!”- disse infine Lem.

Ash però non si dimenticò degli altri Allenatori, e disse: “Tranquilli ragazzi, ora pensiamo anche a voi!”. Prese così una delle sue Pokèball, e la aprì: come aveva immaginato, da essa uscì un altro dei suoi Pokèmon, Frogadier.

Frogadier, usa Taglio e liberaci tutti quanti!”- ordinò Ash, e il Pokèmon obbedì all'istante.

Così furono tagliate in pezzi le corde di tutti quanti gli Allenatori presenti: questi, felici per aver finalmente trovato la libertà, ringraziarono di tutto cuore Ash e i suoi amici.

Subito dopo, gli stessi Ash, Serena, Lem e Clem, accompagnati dai loro Pokèmon, risalirono con l'ascensore dove era cominciato tutto, e andarono da Zanbai, Kiev e Schollzo. Questi tre rimasero sbigottiti quando videro i loro “prigionieri” essersi liberati, e allo stesso tempo furono molto arrabbiati.

Ridateci tutte le Medaglie e tutte le Pokèball!”- disse infuriato Ash.

Pika!”- lo seguì il suo amico Pikachu.

A vedere la sfrontatezza di Ash, Zanbai divenne rosso come il fuoco, e gridò:

Come ti permetti... DI DARCI DEGLI ORDINI RAGAZZINO?!”.

Forza voi!- si rivolse ai suoi compagni- Non statevene lì impalati: se vogliono la guerra, guerra avranno! Franky Family, adunata!”.

Da ogni angolo dell'edificio spuntarono moltissimi uomini vestiti allo stesso modo di Zanbai e gli altri: erano sicuramente membri della Franky Family, anche perché prima erano anche loro accanto a Franky nel momento della trappola.

Ehi, questi tizi spuntano dappertutto!”- disse Serena.

Uomini, combattiamo!”- urlò Zanbai, e in quel momento lui e gli altri membri della Franky Family scagliarono delle Pokèball, dalle quali uscirono dei Lairon.

A quanto pare vogliono attaccare in massa!”- affermò Lem.

E noi li fermeremo!”- disse Ash.

Era appena cominciato lo scontro per la salvezza degli Allenatori e dei loro Pokèmon, e per la sconfitta di una terribile organizzazione, la Franky Family.

I nostri eroi... avrebbero prevalso? O sarebbero stati sconfitti?


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Capitolo 4
*** Battaglia alla Franky House! ***


Era appena cominciata la lotta contro la Franky Family: l'unico scopo di questa cruenta battaglia che stava per avvenire era salvare gli Allenatori e i loro Pokèmon da una banda di criminali. Anche se i nemici erano moltissimi, anche se sembravano più forti ed ingegnosi... Ash Ketchum non aveva affatto intenzione di darsi per vinto ancor prima di cominciare a combattere: c'erano i suoi amici accanto a lui, e questo bastava a dargli la forza sufficiente per andare avanti sempre e comunque.

Zanbai e tutti gli altri avevano schierato dei Lairon, e i nostri amici erano pronti ad affrontarli a testa alta.

Vi pentirete di esservi liberati!- affermò Zanbai in tono battagliero- Lairon, usate Cannonflash!”.

I Lairon ubbidirono all'istante, e spararono dalle bocche dei raggi cristallini, che immediatamente si diressero verso Ash e i suoi amici. Ma quando fecero per colpirli...

Frogadier, Doppioteam e poi Scudo!”- ordinò Ash.

Frogadier cominciò con Doppioteam: il Pokèmon si mosse così velocemente da creare molte copie di se stesso; in questo modo, quasi tutti i Cannonflash andarono a vuoto, e quando gli ultimi raggiunsero i nostri eroi...

Sì! Colpiti in pieno!”- fece inizialmente Zanbai credendo di aver centrato l'obbiettivo, ma quando il fumo si diradò, lui e gli altri uomini rimasero a bocca aperta: Ash e i suoi amici erano rimasti intatti, grazie a uno scudo creato utilizzando le Frobolle, ossia i vari “pezzi” della schiuma di Frogadier.

Non è possibile, non ci credo!”- esclamò Kiev.

E va bene! Usate Rocciotomba!”- ordinò Zanbai.

I Lairon fecero spuntare dal nulla delle rocce e le puntarono contro il gruppo, ma stavolta Ash e i suoi Pokèmon prima sorrisero e poi, dandosi un'occhiata d'intesa, attuarono una seconda strategia.

Frogadier, Pikachu, saltate!”- ordinò lui, e subito i due Pokèmon saltarono sulle rocce, avvicinandosi sempre di più ai loro avversari, rimasti di nuovo a bocca aperta e totalmente scioccati da ciò che vedevano: era come se Pikachu e Frogadier “scalassero una montagna”, e infatti questa strategia era già stata usata tempo prima da Ash, che l'aveva usata per battere il Capopalestra Lino ad Altoripoli, chiamandola “Scalata del Rocciotomba”.

In un attimo i due Pokèmon furono sopra i loro nemici e così Ash ordinò:

Pikachu, Energisfera! Frogadier, vai con Idropulsar!”.

La sfera elettrica di Pikachu e quella d'acqua di Frogadier colpirono in pieno i Lairon, abbattendone molti immediatamente. I rimanenti invece si reggevano sulle zampe, ma a stento.

Alcuni dei membri della Franky Family erano impauriti, altri invece continuavano a comportarsi da leoni, affrontando la situazione con coraggio e sicurezza, e incitando quelli che avevano paura ad essere più “virili” e a non farsi abbattere facilmente; per quanto riguarda i nostri amici, loro erano entusiasti per quel “vantaggio” che avevano ottenuto, e sprizzavano sicurezza da tutti i pori.

Improvvisamente a uno di essi venne in mente un'idea e disse a Zanbai:

Zanbai, che ne diresti di provare con quello?”.

Lo stesso Zanbai, al sentire quelle parole, sorrise di nuovo, dicendo ad Ash e i suoi amici: “Vi mostreremo il nostro asso nella manica!”. A sentire queste parole gli altri si diressero presso varie stanze dell'edificio, e portarono quelli che avevano tutta l'aria di essere dei cannoni.

Hanno intenzione di spararci!”- disse Clem terrorizzata, e si attaccò alle gambe del fratello Lem.

Ehi, Zanbai!- disse rigidamente Ash- Non abbiamo tempo per queste cose, dov'è Franky?”.

Il Boss è uscito a fare una passeggiata- rispose Zanbai- Se pensate di approfittarne e di uscire di qui però vi sbagliate di grosso!”.

Comunque è sleale attaccare in massa contro pochi, così come sparare con dei cannoni!”- disse arrabbiata Serena.

Sai che cosa me ne importa!- commentò Zanbai- All'attacco!”.

Nonostante ciò che pensavano i nostri eroi, i cannoni non spararono proiettili: quando Zanbai accese il fuoco, infatti, fu sparata una sostanza appiccicosa molto simile a una ragnatela. Lem la riconobbe subito:

Quella è Rete Vischiosa! Hanno creato una sostanza chimica che è identica all'omonima mossa”- affermò, e lui e i suoi amici si spostarono subito per evitare di venire intrappolati.

Meno uno, usiamo il prossimo!”- disse Zanbai.

Quando fu sparata la seconda Rete Vischiosa, Ash cercò di bloccarla con i suoi Pokèmon:

Pikachu, fermala con Fulmine!”- ordinò, ma purtroppo le cose non andarono per il verso giusto: la scossa di Pikachu non aveva avuto alcun effetto su quella cosa appiccicosa, che sembrava aver assorbito completamente la carica elettrica.

Non ha funzionato!”- fece Serena mettendosi le mani davanti alla bocca per lo shock, mentre Ash digrignava i denti come per dire “Accidenti!”. In quel momento furono colpiti dalla Rete che, potenziata a causa dell'elettricità, diede loro una terribile scossa. Tentarono di rialzarsi, ma ormai erano bloccati.

I membri della Franky Family risero a crepapelle, deridendo il gruppo di Ash.

Hahahaha! Ben ti sta moccioso,- fece Kiev divertito- così impari a giocare col fuoco! La nostra rete è fatta di una sostanza in grado di resistere a qualsiasi attacco, non solo di bloccare il nemico perchè appiccicosa!”.

Ash era adirato, e lui e i suoi amici cercavano di liberarsi dalla Rete Vischiosa.

Dobbiamo liberarci!”- disse Lem, mentre la Franky Family avanzava piano piano verso di loro, con un'aria spaventosa.

Bene bene bene... A quanto pare abbiamo vinto noi, ragazzo mio”- disse Zanbai con una voce calma ma diabolica, mentre Ash continuava a digrignare i denti.

Intanto il Team Rocket era appena arrivato in città, ma i tre si erano travestiti per non dare nell'occhio: Jessie indossava un cappello e una canottiera rossa, pantaloni blu lunghi, scarpe da ginnastica e occhiali da sole; aveva inoltre i capelli legati in due trecce. James invece era rimasto coi capelli corti, ma li aveva pettinati in modo che coprissero il lato destro del viso: portava una giacca viola, un paio di jeans e delle scarpe nere. Meowth infine aveva una parrucca riccia, degli occhiali da sole come Jessie, una camicia arancione e pantaloncini verdi; le scarpe erano piccole e gialle.

Il trio chiedeva informazioni su dove trovare delle opere d'arte da rubare in seguito, e incrociarono numerose persone. Jessie si avvicino così a un uomo sorridendo e disse:

Salve! Io e i miei amici cerchiamo un museo, potrebbe fornirci qualche indicazione?”. L'uomo sembrava confuso, ma prima che potesse dire qualcosa fu afferrato per il braccio da James, che disse:

Sa buon uomo, noi amiamo moltissimo le opere d'arte, e sapendo che Water Seaven è famosa per esse, ci chiedevamo se potesse darci una piccola illustrazione!”.

Ho capito, ma...”- prima che il poveretto finisse la frase, fu afferrato anche da Meowth, che lo bloccò per la gamba:

Su, su, non ci tenga per le spine, siamo davvero curiosi!”.

L'uomo, messo in soggezione dai tre, alzò la voce contro di loro, e fu lasciato andare.

Dopodichè riprese a parlare e disse: “Credo che voi siate stati mal informati- mentre lo diceva, il Team Rocket lo guardava stranito- Non c'è un museo in questa città, mi dispiace”.

A sentire quelle parole, i tre si sentirono come investiti da una doccia gelida in pieno inverno. Tuttavia, almeno Jessie era calda: calda di furia, visto che prese l'uomo per la maglietta e, scuotendolo come un giocattolo, sbraitava contro di lui mentre James e Meowth cercavano inutilmente di trattenerla per le braccia, fino a quando la ragazza non diede loro due gomitate che li fecero cadere a terra, con due bernoccoli grossi come case e gli occhi a spirale.

MI STIA A SENTIRE, IO SONO VENUTA QUI PER VEDERE L'ARTE DI QUESTA INSULSA CITTA', NON PER VENIRE IMBROGLIATA DA UNO COME LEI! ADESSO MI DICA DOVE POSSO TROVARE DELLE OPERE D'ARTE DA RUBARE E VENDERE FINO A DIVENTARE RICCA SFONDATA, O GIURO CHE SARA' LEI A VENIRE SFONDATO DA ME, GLIELO ASSICURO!”- urlò Jessie come se fosse impazzita, spaventando terribilmente quel pover'uomo, che nel vedere quegli occhi rossi come fiamme ardenti stava quasi per farsela addosso. Tuttavia, il poveretto, quando sentì la parola “rubare” disse:

Eh? Volete rubare delle opere d'arte?”.

In quel momento Jessie si fermò, e i due stesi si rialzarono di botto, andando verso di lei. A quel punto, iniziarono a ridere nervosamente, dando vita a un insieme di frasi e giri di parole per non far capire il loro vero scopo:

James: “La perdoni! La mia amica non riesce talvolta a esprimersi!”.

Meowth: “Già, lei voleva dire “opere d'arte capaci di rubare il cuore”, non “rubare opere d'arte”!”.

Jessie li guardò rapidamente e disse: “Sì sì sì sì, i miei amici hanno perfettamente ragione, sono proprio una sciocca! Hahahahahahahahahahahahahaha!”.

Hahahahahahahahahahahahahaha!”- risero nervosamente tutti e tre, facendo venire all'uomo che avevano davanti un gocciolone dietro la testa.

In quell'istante sopraggiunse una signora anziana: era grassa, aveva lunghi capelli verdi, indossava una giacca rossastra e portava un cappello alto; inoltre aveva un grossissimo sorriso sulla faccia, che era arrossata. Alcuni dei cittadini sembravano conoscerla stranamente bene.

Sentito il discorso dei tre, disse: “Se cercate degli esempi di architettura dell'isola, c'è il Rifugio Pokèmon”.

Il Rifugio Pokèmon?”- chiesero tutti e tre.

Sì, è uno dei più importanti edifici di tutta Water Seaven,- disse la donna- e si trova al centro della città. Per arrivarci dovete andare dritto, poi svoltare a destra, andare ancora dritto, e a questo punto prendete la seconda a sinistra. Se avete dei problemi, posso accompagnarvi io: ci sto andando proprio ora”.

Il Team Rocket si emozionò moltissimo nel sentire quelle parole, e Jessie ringraziò la donna prendendola per le mani e scuotendola in preda alla felicità, senza accorgersi minimamente della sua azione: “Ohhhhhhhh, grazie nonnina! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Grazie! Gra...”- prima che potesse continuare, Jessie fu fermata da James e Meowth, che stavolta riuscirono a tenerla per le braccia e a farla rinsavire.

In quel momento, venne dai tre una bambina con gli stessi capelli dell'anziana donna, ma era ovviamente più piccola e gli occhi erano più grandi. Accanto a lei c'era un Pokèmon sferico e paffuto, nero quasi del tutto, tranne per il petto e la metà inferiore del viso, che erano color crema. Aveva inoltre due grosse orecchie appuntite.

Ciao, io sono Chimney- si presentò la bimba- e questo- si rivolse al suo Pokèmon- è Munchlax”.

Il trio sembrava non capire bene che ci facesse lì la piccola, e chiese spiegazioni all'anziana.

Credo sia ora delle presentazioni- rispose lei- Io sono Kokoro, e questa è mia nipote Chimney. Dovete sapere che sono stata io a costruire il Rifugio Pokèmon, per cui qui in città mi conoscono in tanti”.

Quando i tre sentirono ciò, rimasero scioccati e sconvolti allo stesso tempo, e gli occhi uscirono quasi fuori dalle orbite.

Coooooooooooosa?!”- fecero i tre all'unisono.

Eh eh,- fece Kokoro aguzzando gli occhi- volete saperlo? E' una storia un po' lunga...”.

Ci racconti, la prego!”- supplicarono i tre, illuminandosi gli occhi.

Woooo-buffet!”- fece Wobbuffet, spuntato come suo solito senza preavviso.

Ora però torniamo alla Franky House: Ash e i suoi amici erano ancora bloccati nella Rete Vischiosa, e nonostante gli sforzi, sembrava fosse impossibile uscirne. Zanbai e i suoi così li presero afferrandoli per quella sostanza, che utilizzarono per bloccarli definitivamente; mentre il gruppo cercava disperatamente di ribellarsi, gridando ai manigoldi di metterli giù o di non toccarli, questi ultimi riuscirono senza problemi a legarli come salami, sfruttando quella roba appiccicosa come delle corde.

Avete infangato il nome della Franky Family, la banda criminale più potente al mondo! Quando arriverà il Boss, la vostra misera esistenza avrà fine, potete scommetterci!”- dichiarò più arrabbiato che mai Zanbai.

Nel frattempo Ash, che era legato assieme a Pikachu, pensava a un modo per ribaltare la situazione: “Non può finire così. Avanti, pensa Ash...”.

Ma non gli veniva in mente nulla. A un tratto, però, notò che un punto della Rete Vischiosa emetteva delle piccole scintille elettriche, e ciò gli diede un'idea.

Ok, forse ci siamo”- pronunciò il ragazzo, suscitando perplessità nella Franky Family e interesse nei suoi amici, che lo guardavano colpiti dalle sue parole.

Pikachu, usa Fulmine!”- ordinò Ash, ma Pikachu era titubante al sentire tale comando, e anche il resto dei presenti era sorpreso alquanto.

Non ti preoccupare- lo rassicurò il suo Allenatore- fallo e basta!”.

Pikachu allora obbedì: “Piika... Chuuuuu!”, e diede una potentissima scarica ad Ash, lasciando a bocca aperta i presenti: Serena si mise a guardare la scena terrorizzata, stringendosi le mani, mentre Frogadier, Lem, Clem e Dedenne erano sorpresi dal gesto del loro amico. In quanto a Zanbai e gli altri, erano piuttosto straniti da tale vista.

Ma che sta facendo?”- disse uno.

Forse la situazione gli ha dato alla testa ed è impazzito!”- fece un altro.

Zanbai invece era pensieroso: “Dovrebbe aver capito che nessuna mossa può rompere la Rete Vischiosa: che cosa frulla in testa a quel moccioso?”.

Pikachu però insisteva con Fulmine, anche se Ash gridava dal dolore.

Ci siamo quasi, Pikachu! Aumenta di più la potenza!”- ordinò il ragazzo, e Pikachu ubbidì ancora una volta, dandogli una scossa micidiale.

Ash è una follia, smettila!”- lo implorò Serena, sostenuta dagli altri tranne Lem, che anche se preoccupato, rifletteva: sapeva che il suo amico era coraggioso, e aveva sempre un piano, anche nei casi più disperati come questo.

Che vuoi fare Ash?- si disse- La Rete assorbe tutte le mosse, e prima Fulmine non ha avuto effetto. Perchè vuoi ritentare?”.

Ash non aveva mai sopportato tanta elettricità in una volta sola, e sapeva che molto probabilmente il suo corpo non avrebbe retto ancora a lungo: tuttavia non voleva smettere e faceva di tutto per resistere a quel potentissimo Fulmine, mentre Serena piangeva con le mani alla bocca, Clem chiudeva gli occhi, e Lem si scervellava sempre di più per capire le intenzioni dell'amico.

Improvvisamente, quando sembrava essere giunta la fine, Ash ordinò a Pikachu di smettere: “Ben fatto amico, ora usa Codacciaio!”.

Codacciaio?”- fecero tutti quanti sbalorditi.

Che ha intenzione di combinare adesso quel ragazzino?”- disse Zanbai in preda alla più totale confusione.

Pikachu aveva interrotto definitivamente la scarica elettrica, così la sua coda si illuminò di bianco.

Ok... Mira a questo punto della Rete!”-ordinò Ash, e puntò il dito verso il punto dove prima aveva visto quella leggera carica elettrica.

Chuuu... Pika!”- fece Pikachu, e colpì così la Rete che, immediatamente, finì in pezzi.

HA ROTTO LA RETE VISCHIOSA!!!”- gridarono dopo qualche secondo di silenzio i membri della Franky Family, e le loro bocche caddero sul pavimento.

Serena e gli altri guardarono sbalorditi Ash e Pikachu, e Lem finalmente realizzò:

Ma certo!- disse, e i presenti si voltarono verso di lui- Anche se la Rete assorbe l'elettricità di Fulmine, non la annulla come invece farebbe un isolante: Ash ha aspettato che si sovraccaricasse per poi colpire il punto nevralgico con Codacciaio, spezzandolo assieme all'intera sostanza!”.

Sapevo che Ash aveva un piano, non dovevo preoccuparmi!”- disse mentalmente Serena, passando da da un viso terrorizzato a un'espressione solare e piena di sicurezza.

Subito dopo essersi liberato, Ash andò a slegare i suoi amici: in poco tempo furono tutti liberi.

Bene Zanbai,- si rivolse Ash al nemico- i giochi sono finiti!”.

Stavolta i visi di Zanbai e di tutti gli altri si fecero più rossi del sangue, e il primo in particolare digrignò i denti dalla rabbia, completamente furibondo per la sicurezza di Ash. Così il gruppo nemico rimise le mani ai cannoni, pronto a sparare di nuovo, ma adesso...

Frogadier, lancia le tue Frobolle verso i cannoni!”- ordinò Ash, e il suo Pokèmon gli ubbidì lanciando vari pezzi della sua schiuma appiccicosa, che in un attimo bloccarono le bocche dei cannoni finendoci dentro, e al contempo impiastricciarono quelle stesse macchine.

Ora Pikachu, usa Attacco Rapido!”-ordinò ancora Ash, e Pikachu corse con una grandissima velocità, lasciandosi una scia bianca al seguito: il Pokèmon Topo colpì così uno dei cannoni, che cadde seguito da tutti gli altri, come a “effetto domino”.

Adesso le carte in tavola erano state cambiate: finalmente la fortuna era dalla parte di Ash e i suoi amici, che erano pronti a vincere non solo per loro stessi, ma anche per tutti gli Allenatori che avevano trovato imprigionati nei sotterranei; questa era la lotta per la giustizia e la libertà.

Come sarebbe andata a finire?

Angolo autore: bene, ho pubblicato i primi 4 capitoli, adesso tocca a voi. Come ho scritto nell'introduzione, questa è la mia prima fanfiction, quindi ora vi scongiuro di commentare con la massima sincerità: voglio sapere se ho fatto degli errori fino ad ora (intendo TUTTI i capitoli) di grammatica, di esposizione (magari ho usato troppo le stesse parole), e OVVIAMENTE voglio sapere il vostro parere sulla storia, se vi piace, se non vi piace, se potevo rendere meglio qualcosa nella narrazione... e perchè tutto questo. Grazie a tutti.

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Capitolo 5
*** Vittoria e liberazione! ***


Ash era riuscito nel suo intento: grazie a una geniale combinazione di mosse, lui e i suoi amici avevano ripreso il comando della situazione, ed erano passati in vantaggio contro i loro nemici.
Prima però di continuare il combattimento, torniamo al bosco dove i nostri amici, passando, avevano visto quel Pokèmon: un Metang bianco e dorato che avevano lasciato in una grotta.
Erano passate alcune ore, e il sole non era più così in alto. Metang uscì in quel momento dalla grotta e alzò lo sguardo fisso al cielo: nella sua mente comparve subito un'immagine, era la figura di un ragazzo alto e robusto che versava lacrimoni e grignava i denti, vedendo tristemente un uomo e il suo Emboar che giacevano a terra feriti e in fin di vita.
"Mi bispiace, è dudda colpa mia! S-Se non abezzi doddado non barezti in ghezto ztato!"- gridava ansimando il ragazzo, mentre proprio lo stesso Metang era accanto a lui e piangeva a sua volta.
Improvvisamente sopraggiunse un ragazzo più grande, che prese il primo per la maglietta e, arrabbiato, gli gridò contro:
"Tu non capisci, razza di idiota! E' soltanto colpa tua, tua e della tua stupida aspirazione: hai deciso di affrontare quel tizio senza riflettere, e adesso il nostro maestro è stato ferito a morte! Anche Metang sta sanguinando, e tutto ciò solo perchè tu hai voluto farlo combattere a tutti i costi! L'unico che dovrebbe star male qui sei tu, e sappi che non ti perdonerò mai per quello che hai fatto!".
Il ragazzo riprese a piangiere ancora più disperato, e Metang lo guardò tristemente.
In quell'istante, però, il Pokèmon scacciò via quei pensieri e, tornato alla realtà. si diresse verso un albero vicino, ignaro che qualcuno lo stava fissando dai cespugli con aria losca.
Adesso torniamo alla Franky House.
"Ora però tocca a me!"- disse improvvisamente Lem sicuro di sè, e gli altri si voltarono verso di lui.
"Di che cosa parli?"- chiese Ash, e Serena gli rispose:
"Come, non ti ricordi? Il piano che abbiamo stabilito prima".
Ash sembrava confuso, ma capì ciò che voleva dire la sua amica, e disse:
"Ah, giusto! Vai Lem, contiamo su di te!".
"Non vi preoccupate, è tutto sotto controllo!- rispose il ragazzo, e prese subito una Pokèball- Vai Bunnelby, sei la nostra speranza!".
Bunnelby uscì dalla sfera con sguardo fiero, pronto all'azione.
"Usa Fossa!"- ordinò il suo Allenatore, e Bunnelby iniziò a scavare una profonda buca con le orecchie, dopodichè lui e Frogadier ci saltarono dentro.
"Così avete intenzione di attaccarci da sotto?- fece Zanbai- Non c'è problema, Cannonflash dritto nella buca!".
I Lairon così si pepararono ad attaccare ancora una volta, nel tentativo di stanare i due Pokèmon sottoterra, ma purtroppo...
"Luu-chaaa!"- l'Hawlucha di Ash colpì immediatamente uno dei Lairon con Calcinvolo, sbattendolo contro altri.
"Strike!"- esultò subito Ash.
"Ma che succede?- disse confuso Zanbai, e subito si rivolse ai Lairon rimasti- Avanti voi, continuate a lottare!".
Ma prima ancora che i Pokèmon potessero muoversi, vennero investiti da una potente fiammata, che finì per bruciare anche una parte della parete dell'edificio: era un Lanciafiamme del Braixen di Serena! La ragazza aveva preso parte alla lotta con Ash: non voleva che il suo amico fosse da solo, desiderava aiutarlo più che mai.
"Non potete sparare!"- disse la ragazza, e in quel momento pensò: "Almeno non ancora".
Ash e Lem invece pensarono:
Ash: "Dovremo tenerli occupati a lungo".
Lem: "Il piano va portato a termine con la massima accuratezza".
Subito Ash passò ancora all'offensiva, stavolta aiutato da Serena:
Ash: "Pikachu, usa Energisfera!"
Serena: "Braixen, usa Introforza e combinalo con Energisfera!"
Le due mosse combinate si scagliarono contro la Franky Family, e generarono un'esplosione.
Intanto Franky, accompagnato da Mozu e Kiwi, era arrivato al Bar delle due ragazze, e tutti i cittadini che erano accanto a lui in quel momento lo guardavano apparentemente spaventati.
Tuttavia uno di loro, mentre chiacchierava con un suo amico (nessuno dei due aveva notato Franky), vide del fumo in lontananza.
"Sembra provenire dalla Franky House"- disse.
"Sono sempre loro, chissà cosa...- prima che il suo amico finisse la frase, vide Franky alle loro spalle- "Aiuto, c'è lui! Non facciamoci sentire!".
I due uomini sgattaiolarono via, mentre Kiwi, guardando nella direzione del fumo, disse:
"Stanno ancora festeggiando senza ritegno. Non hanno proprio il senso della misura".
"E' vero- concordò Franky-, dovrebbero crescere un pò. Ma lasciamo che si divertano, tanto oggi è un giorno speciale! Hahahaha!".
Ma non si stavano divertendo... Le stavano prendendo!
Il gruppo di Ash stava avendo la meglio su di loro: era una serie di botta e risposta da brividi, che stancava entrambe le parti.
A un certo punto, però, Pikachu venne colpito da un potente Metaltestata, che lo fece cadere a terra.
"No, Pikachu!"- fece Ash.
La Franky Family scoppiò a ridere, e Schollzo disse: "Sicuro che stia bene? Forse è stanco, poverino!".
Ash era frustrato, ma pensava la stessa cosa: ormai stavano lottando da molto tempo, e Pikachu tra l'altro aveva esaurito diverse energie elettriche, soprattutto per poter rompere prima la Rete Vischiosa.
"Prova a usare Fulmine!"- lo incoraggiò Ash, e così il suo amico lanciò ancora una scarica elettrica verso il nemico.
Stavolta però non fu efficace come prima, perchè venne annullata da un ennesimo Cannonflash.
"Neropulsar!"- ordinò a un tratto Serena, riferendosi non a Braixen, ma a Pancham, che la ragazza aveva schierato tra un attacco e l'altro senza farsi vedere: l'onda d'urto del Pokèmon attraversò il fumo innalzatosi a causa del contatto tra Fulmine e Cannonflash, e colpì subito il nemico. Inoltre ruppe una finestra sulla parete.
"Stanno distruggendo tutto, fra poco ci sconfiggeranno!"- disse uno della Franky Family, e subito Kiev lo rimproverò:
"Taci idiota! Non saremo certo noi a perdere, saranno quei ragazzini a rimetterci le penne!".
"E' vero!- disse Schollzo, e subito si rivolse verso Ash e i suoi amici- Voi, preparatevi a perdere!"
Ash però era troppo impegnato a ringraziare Serena dell'aiuto (la quale gli rispose contenta e leggermente rossa in viso) per accorgersi dei suoi avversari, che così, sentendosi ignorati, si auto-commiserarono.
In quel momento, tuttavia, si sentì un rumore provenire da sottoterra, e Zanbai volse di nuovo lo sguardo verso la buca scavata prima da Bunnelby.
"Non so perchè, ma ho un brutto presentimento..."- mormorò tra sè e sè.
"E' il momento"- pensò in quel momento Ash, e subito si rivolse a Zanbai, in tono quasi di sfida:
"Avanti Zanbai, fatevi sotto e provate ad attaccare i nostri Pokèmon sottoterra! O avete forse paura?". Come risultato, Zanbai arrossì di rabbia e rispose ad Ash per le rime:
"Razza di presuntuoso, con chi credi di parlare?! Avanti Lairon, sparate un'ultima volta contro la buca!".
I Lairon ubbidirono,  ma quello fu un errore fatale: infatti, quando colpirono il pavimento, da esso saltarono fuori non solo Bunnelby e Frogadier, che sembravano piuttosto affaticati... ma anche tutti gli Allenatori che erano rimasti nel sottosuolo intrappolati! Quando i membri della Franky Family videro ciò, rimasero a bocca aperta e con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, seguiti dai loro Lairon.
"Ma... Ma che significa tutto questo? Quelli sono i nostri prigionieri!"- fece Zanbai.
"Eravamo i vostri prigionieri,- disse uno dei ragazzi- ora siamo liberi!".
"Lasciate che vi spieghi il mio piano"- intervenne Lem, e subito illustrò ciò che era successo:
"Vedete, non ci sarebbe stato possibile combattere e allo stesso tempo salvare gli altri Allenatori, così ho mandato Bunnelby sottoterra affinchè scavasse un percorso per risalire dai sotterranei fino a qui".
"Non può essere!- ribattè Kiev- Le fondamenta dell'edificio sono troppo resistenti perchè un Pokèmon da solo possa distruggerle!"
"Infatti Bunnelby non era da solo, c'era anche Frogadier!"- spiegò Clem.
"Frogadier è un Pokèmon di tipo Acqua, quindi le sue mosse possono ammorbidire la terra dei sotterranei, e aiutare Bunnelby a scavare meglio: per cui i due, collaborando, hanno potuto con molta fatica aiutare questi ragazzi"- continuò a spiegare Lem.
"Infine- stavolta parlò Ash- di vitale importanza è stato il segnale".
"Di che segnale parli?"- chiese Zanbai.
"Il rumore di poco fa"- rispose Ash.
"Eeeeeh?"- fecero tutti i membri della Franky Family confusi.
"Il rumore che avete sentito era un colpetto dei nostri amici, che dalle pareti sotterranee ha finito per rimbombare lungo tutto il percorso tracciato da Bunnelby: serviva a indicare che finalmente stavano risalendo, e per evitare che facessero troppa strada abbiamo sfruttato il vostro Cannonflash per dare loro la spinta finale".
"CI AVETE USATI?!"- disse Zanbai letteralmente scioccato, e la sua bocca cadde sul pavimento: era stato lui a ordinare l'ultimo Cannonflash, quindi era caduto in una trappola senza neanche accorgersene.
"Guardate la crepa che si è formata sul pavimento!"- disse uno guardando il disastro combinato dai Lairon.
Zanbai ritornò alla realtà e vide anche lui quel macello: "Aiuto! Il Boss ci ucciderà!".
"Ora basta! E' il momento di sferrare il colpo di grazia!"- affermò Ash con coraggio.
"Si!"- dissero tutti all'unisono, sia i suoi amici che gli Allenatori appena liberati.
"Chespin, abbiamo bisogno di te!"- fece Lem, e subito fece uscire il suo Pokèmon Chespin.
Lem: "Usa Missilspillo!"
Serena: "Braixen, vai con Lanciafiamme!"
Ash: "Pikachu, finiscili con Fulmine a piena potenza!".
Gli attacchi combinati dei tre Pokèmon andarono a segno, e generarono una potente esplosione che fece saltare in aria l'intero covo dei Truffatori Pokèmon.
Stavolta era davvero finita: la Franky House era stata ridotta in poche ore ad un cumulo di macerie, e mentre il fumo dell'esplosione si diradava, si vedevano chiaramente i membri della Franky Family a terra, del tutto privi di sensi e sconfitti da Ash e i suoi amici.
Questi, invece, stavano raccogliendo le cose che gli erano state sottratte: Ash si era ripreso le sue Medaglie, Lem, Clem e Serena avevano recuperato i loro zaini, e la quarantina di Allenatori ex-prigionieri aveva ottenuto indietro sia Pokèmon che Medaglie.
"Grazie mille a tutti, amici!"- disse uno di loro, contento come tutti gli altri della liberazione.
Così gli Allenatori, su consiglio di Ash, si diressero verso il Centro Pokèmon per chiedere assistenza, mentre i nostri amici rifletterono su cosa fare.
"Andiamo a cercare Franky, voi che ne dite?"- propose Ash.
"No, è inutile- disse Lem- Non sappiamo dove si trovi a quest'ora, e credo sia meglio andare anche noi al Centro Pokèmon".
"Hai ragione, e in più suppongo che fra non molto loro si riprenderanno, per cui è meglio andarcene alla svelta"- disse Serena.
Prima però che potessero fare qualsiasi cosa, Ash e i suoi amici sentirono una voce:
"Siete stati coraggiosi, complimenti. Si vede che avevo visto giusto".
I ragazzi si voltarono, e videro un uomo alto vestito con una camicia arancione, pantaloni neri e scarpe nere, e una giacca a righe. Aveva inoltre i capelli blu e le labbra scure.
"E lei chi è, scusi?"- chiese Ash.
"Mi chiamo Iceburg, e sono il sindaco di Water Seaven. Piaciere."- rispose l'uomo.
"Il sindaco?!"- fecero in coro i quattro, stupiti di trovarsi davanti una persona così importante.
Perchè il sindaco della città era venuto da loro?

Angolo Autore: come nel precedente capitolo, vi chiedo di segnalarmi ogni possibile errore di grammatica e narrazione: voglio sapere la vostra opinione su come ho reso la storia. In particolare, ci tengo a dire che in TUTTI I CAPITOLI ho inserito vari accenni alla AmourShipping, ossia la shipping tra Ash e Serena, e anche diversi elementi di mistero, proprio come succede in One Piece: che cosa vuole fare Metang nel bosco? Chi sono quelle tre persone che nel secondo capitolo hanno visto Ash e i suoi amici con la Franky Family? Qual'è l'obbiettivo di Franky con 365 Pokèmon e 168 Medaglie, di cui parla nel terzo capitolo?
Io voglio sapere da voi SE QUESTI MISTERI SONO STATI RESI CHIARAMENTE: mi interessa sapere se sono riuscito a darvi questa sensazione di mistero e suspance, e se il romanticismo tra Ash e Serena era evidente (se non ricordate vari riferimenti e accenni, vi consiglio di rileggere). Infine c'è un ultima cosa che voglio assolutamente mi diciate: durante la lotta in questi due capitoli ho voluto mostrare un alto livello strategico da parte di Ash: l'uso di Fulmine per rompere la Rete Vischiosa, il piano ideato da lui e Lem...
Mi interessa, al pari delle due cose sopra, se sono riuscito a mostrarvi un Ash di un certo livello di esperienza, in grado di farsi venire in mente idee geniali in ogni situazione, cosicchè da rendere la battaglia più emozionante possibile.
Aspetto risposte a tutti questi interrogativi! Ah, e per quanto riguarda la frase che il ragazzo nella mente di Metang pronuncia, è: "Mi spiace, è tutta colpa mia! Se non avessi lottato non saresti in questo stato!", resa quasi incomprensibile perchè detta ansimando.

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Capitolo 6
*** Il Rifugio Pokèmon e il passato di Franky! ***


Dopo aver sconfitto la Franky Family ed essersi liberati, Ash e i suoi amici hanno incontrato un uomo di nome Iceberg il quale, dopo aver affermato di essere il sindaco di Water Seaven, aveva offerto loro di passare la notte in un edificio da lui gestito, il Rifugio Pokèmon.
Tuttavia, il gruppo non sa che anche altre persone si stanno dirigendo lì: il Team Rocket infatti, accompagnato da un'anziana donna e da sua nipote, spera di mettere le mani sull'edificio.
Invece però di soffermarci su di loro, continuiamo con i nostri amici: ormai stavano camminando da molto, ed erano quasi arrivati a destinazione, mentre il sole stava calando sempre di più.
"Quindi, cos'è esattamente il Rifugio Pokèmon?"- chiese Ash ad Iceburg.
"Beh, in sostanza è un luogo dove ci prendiamo cura di tutti i Pokèmon malfamati"- rispose lui.
"Pokèmon malfamati?"- chiese Serena.
"Sì. Vedete, Water Seaven è una bella città, però ha i suoi lati negativi: è piena di vicoli nei bassifondi, e questi spesso vengono occupati da Pokèmon selvatici, oppure abbandonati dai loro Allenatori"- spiegò l'uomo.
"Abbandonati? Ma non se ne occupa il Centro Pokèmon?"- chiesero Clem e Lem.
"Il Centro Pokèmon purtroppo è sempre impegnato, e non può occuparsi di tutti contemporaneamente: il vero problema è che la percentuale di Pokèmon nei bassifondi aumenta costantemente, quindi spesso neanche il Centro Pokèmon riesce ad ospitarli tutti.
Ecco perchè è stato costruito il Rifugio Pokèmon: un luogo dove, giorno dopo giorno, vengono accolti Pokèmon provenienti dai luoghi più malridotti, e tutti ce ne prendiamo cura, allevandoli e spesso offrendo loro specifiche cure mediche. Diamo sempre una mano a tutti!"- chiarì Iceburg.
"Water Seaven ha davvero un posto simile? Ma è grandioso!"- commentò Ash.
Stavolta Iceburg non rispose, ma disse: "Un Pokèmon è sempre un Pokèmon..."
"Come, scusi?"- chiese Lem.
"Ah niente, stavo pensando ad alta voce- rispose lui, e poi si voltò- Bene, siamo arrivati".
Il gruppo guardò con moltissima ammirazione l'edificio che avevano di fronte: era gigantesco, grande almeno quattro volte un normale Centro Pokèmon, ed era dipinto completamente di un giallo dorato, tranne il tetto che era di un rosso fiammeggiante, e la porta di ingresso che invece era verde. Dai lati del tetto inoltre spuntavano quattro torrette blu, e sulle pareti c'erano delle finestre. Infine accanto al Rifugio c'era un cartello che Lem notò subito.
"Presidente Iceburg... Lei è il Presidente di questo posto?!"- chiese il ragazzo con un tono scioccato.
Iceburg annuì, ed accompagnò i quattro all'interno del Rifugio. Subito però vennero accolti da un Pokèmon di media altezza verde e paffuto, con l'aspetto di una rana.
"Ehi, c'è un Politoed!"- disse Ash, e notò che se ne stava seduto in un angolo, tutto mogio.
"Quel Politoed... E' un mio vecchio amico. Lo conosco da prima che aprissi il Rifugio"- disse Iceburg.
"E perchè ha un aria così triste?"- chiese Lem.
"Beh, vedete..."- prima che Iceburg potesse continuare, venne raggiunto da tre uomini.
Uno di questi indossava degli occhiali da sole, aveva un ciuffo ribelle, e girava a petto nudo, lasciando scoperti tatuaggi piuttosto complessi e dei muscoli; un altro aveva la barba, ed era molto più grosso e muscoloso dell'altro. Infine, il terzo era biondo, aveva una giacca blu, e portava un grosso sigaro in bocca.
"Ragazzi- si rivolse Iceburg al gruppo di Ash- questi sono i miei più fedeli dipendenti: Peepley Lulu, Tilestone, e Paulie.
I quattro si presentarono a loro in maniera cordiale, dopodichè Iceburg chiese a questi il motivo della loro venuta.
"Ha già parlato con questi ragazzi, signor Iceburg?"- chiese Paulie.
In quel momento Ash e i suoi amici rimasero perplessi.
"Di cosa avrebbe dovuto parlarci?"- chiese Ash, accompagnato da Pikachu: "Pika?".
Iceburg rimase zitto per qualche minuto, fissato sia dai suoi dipendenti che dai quattro ragazzi, e poi a un tratto parlò:
"Sedetevi ragazzi. Ho una cosa importante da dirvi".
Ash e i suoi amici, dopo quest'affermazione, erano ancora più perplessi e confusi, ma poi si sedettero su una poltrona vicina, e ascoltarono ciò che l'uomo aveva intenzione di dire loro.
"Sono venuto incontro a voi, perchè non ho potuto fare a meno di sentire che eravate stati braccati dalla Franky Family. E' la verità?"- disse apertamente lui.
"Sì, è vero- rispose Ash- Quei farabutti ci hanno ingannati e poi hanno tentato di derubarci!"
"E avevano anche fatto prigionieri moltissimi altri Allenatori! E' stata un'esperienza orribile!"- fece invece Serena.
"Capisco... Sì, avete ragione"- disse Iceburg con un'aria stranamente mogia: era come se si sentisse in colpa perciò che gli avevano appena detto i ragazzi, e Clem e Dedenne lo notarono immediatamente.
"Scusi signore, qualcosa non va?"- chiese la bambina.
"Dene?"- disse Dedenne.
Iceburg prese dal suo comodino una vecchia foto, e la mostrò ai ragazzi.
"Chi sono queste persone?"- disse Lem vedendo i soggetti ritratti nella fotografia.
"Vedete il ragazzo coi capelli blu in basso?- disse Iceburg- Quello sono io".
I ragazzi si stupirono di tale affermazione, e Serena notò che c'era qualcuno accanto all'uomo, così chiese:
"E il ragazzo accanto a lei? Sembra stiate litigando".
"Quello..."- cominciò Iceburg. Si vedeva chiaramente che per lui era difficile parlare, così i ragazzi si confusero leggermente.
"Quello è Franky. Io e lui siamo fratelli"- disse finalmente Iceburg, e stavolta i nostri amici rimasero letteralmente scioccati da tali parole.
"Voi due che cosa?!"- chiesero con grande stupore i ragazzi, e Iceburg con calma reagì rispondendo.
"E' proprio così. Vedete, Franky arrivò a Water Seaven circa 24 anni fa, ed io e lui comiciammo a studiare presso la stessa Scuola Pokèmon come apprendisti di Tom, l'Uomo Leggendario".
"L'uomo Leggendario?"- chiese Ash.
"Che storia è questa?- fece invece Lem- Davvero studiavate assieme per diventare Allenatori?"
"Sì, esatto ragazzi miei. Io e Franky studiavamo assieme tutti le basi dell'Allevamento Pokèmon: imparavamo a prendercene cura, a interagire con loro, a lottare... Ho detto che siamo fratelli solo per far intendere meglio il nostro rapporto: in realtà non abbiamo legami di sangue, ma abbiamo vissuto talmente a lungo che lui è come un fratellino per me, e per quanto riguarda il nostro maestro... Lui si chiamava Tom, ed era riconosciuto da tutti come un "Allenatore Leggendario", una persona meravigliosa, che sapeva rendere possibile l'impossibile: e per me e Franky è stato praticamente come un padre".
Ash e i suoi amici erano rimasti commossi da tale racconto, tuttavia il ragazzo con il berretto fece una domanda:
"E' una bella storia... Ma scusi signor Iceburg, se Franky voleva diventare Allenatore perchè ora ha fondato quell'organizzazione?".
"Beh, è una storia lunga, ma se ci tenete posso raccontarvela"- rispose Iceburg.
"Si, per favore!"- dissero in coro i quattro ragazzi, che dopo aver sentito quelle parole da Iceberg non potevano non conoscere tutta la storia. Anche Pikachu e Dedenne risposero.
Iceburg era per qualche motivo contento e allo stesso modo stupito dall'entusiasmo e dalla voglia dei quattro, così cominciò il racconto: "Io e Franky ricevemmo il nostro Pokèmon iniziale da Tom poche settimane dopo che lui arrivò in città, nonostante io avessi già più esperienza: a me toccò un Machoke, e lui invece ottenne un Beldum bianco e dorato. Vivevamo in pace e armonia qui, a Water Seaven..."
Comincia un flashback. Cosa nasconderà la storia di Franky?

Angolo Autore: sapete già quali errori vi chiedo di farmi notare (narrazione, grammatica ecc ecc), ma stavolta vi chiedo anche qualcos'altro: avete notato per caso che Politoed non è casuale? La sua presenza è ispirata a un personaggio di Water Seaven con simili fattezze (da rana). Propongo dunque un piccolo sondaggio: scrivete nei commenti chi vi viene in mente della saga del CP9 con queste caratteristiche? Ulteriore indizio: era grosso e nuotava a stile libero.

 

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Capitolo 7
*** Tante rivelazioni! ***


Franky era appena tornato dalle sue commisioni con Mozu e Kiwi, ed era pronto a festeggiare con i suoi compagni.
Tuttavia, quando si trovò davanti alla Franky House (o forse sarebbe meglio dire "a quello che ne rimaneva"), le sue sensazioni furono tutt'altro che positive.
"Mozu... Kiwi... Sto sognando oppure...?!"- furono queste le uniche parole che riuscì a pronunciare. Davanti a sè c'erano le macerie del suo covo, ridotto nella maniera peggiore che si potesse mai immaginare: i tendoni erano a terra strappati e addirittura bruciati a causa del Lanciafiamme di Braixen, i vetri delle finestre rotti, vari pezzi delle pareti di legno ancora in fiamme per via del Fulmine di Pikachu... Il tutto condito dai vari membri della Franky Family ridotti a stracci per pavimenti: Zanbai e gli altri erano stesi a terra completamente privi di sensi, e facevano fatica a rialzarsi.
In altre parole, gli occhi di Franky erano inorriditi da una visione che gelava il suo sangue. Per quanto riguarda Mozu e Kiwi, loro due erano scioccate quanto il loro Boss, ma erano molto più calme.
"Purtroppo non stai sognando Boss"- disse Kiwi.
"Infatti, questa è la cruda realtà. Come spettacolo è a dir poco agghiacciante"- aggiunse Mozu.
In seguito alla loro risposta, Franky si levò la maschera e, dopo averla gettata al suolo, con le mani fra i capelli gridò:
"COME E' POTUTO SUCCEDERE?!".
Poi, riflettendo per un attimo, lui dedusse che la colpa era di Ash e i suoi amici:
"Quei mocciosi... Di sicuro si sono voluti vendicare per il furto delle Medaglie e dei Pokèmon! Guardate come hanno ridotto i miei uomini e la mia casa! Ma nessuno..."
Franky si blocco per un tempo indefinito, rimanendo con la testa abbassata. Le due ragazze perciò si avvicinarono:
"Capo?"
"NESSUNO OSA PRENDERSI GIOCO DI ME!"- gridò in quell'istante Franky, spaventando enormente Mozu e Kiwi che per poco non caddero a terra: i suoi occhi erano iniettati di sangue, e lui ribolliva di rabbia.
In quel momento i suoi uomini si alzarono dai resti dell'edificio ormai distrutto; questo risollevò non poco Franky, il quale si avvicinò e chiese loro di spiegare l'accaduto.
Quando Zanbai confermò che ad aver distrutto l'edificio erano stati i quattro, il viso di Franky si fece più scuro.
"Ci hanno tolto tutto, Boss!- parlò Zanbai- Quei ragazzini non ci sono sembrati niente all'inizio, ma hanno una forza incredibile!
Non solo hanno raso al suolo la Franky House, ma hanno anche liberato tutti gli Allenatori che avevamo fatto prigionieri, e ci hanno sottratto tutti i Pokèmon e tutte le Medaglie che custodivamo!".
A sentire quelle parole Franky, Mozu e Kiwi si paralizzarono, e numerose vene cominciarono a pulsare sul viso di Franky.
"I nostri sacrifici... TUTTO QUANTO E' ANDATO PERDUTO!"- fece Franky in preda alla più totale ira.
Dunque chiese a Zanbai se sapeva dove si trovavano i ragazzi, e questi gli rispose:
"Suppongo che ora siano andati al Centro Pokèmon, ma non ne sono sicuro al cento per cento".
Franky, con il viso nero come la pece a causa della rabbia, disse:
"Non ti preoccupare, andrò lì. Potete star certi che non gliela farò passare liscia...
Quei ragazzi... hanno appena firmato la loro condanna a morte!".
Nel frattempo Ash, Serena, Lem e Clem erano a casa di Iceburg, il sindaco di Water Seaven, il quale aveva confessato loro di essere cresciuto assieme a Franky. I ragazzi, stupiti da tale affermazione, gli avevano chiesto di raccontare la loro storia.
Prima però che qualcuno aprisse bocca, suonò il campanello.
"Chi è alla porta?"- chiese Ash.
"E' strano. Non aspetto nessuno"- disse Iceburg, e andò ad aprire.
Si ritrovò davanti una signora, una bambina, e tre individui.
"Ma guarda chi si vede!- esclamò- La vecchia Kokoro!".
"Chi è quella donna?"- chiese Serena.
"Kokoro- spiegò Paulie, un altro dei dipendenti di Iceburg- lavorava assieme a Tom, Franky e al signor Iceburg. Se ossrvate la foto potete vederla".
Ash e gli altri videro la foto e concordarono. C'era una donna dai capelli verdi che assomigliava moltissimo all'anziana appena arivata.
I tre individui, invece, erano i membri del Team Rocket: non appena si accorsero della presenza di Ash, si riunirono in un piccolo angolo dell'edificio e architettarono un piano per rubare Pikachu. Tuttavia, Iceburg si avvicinò a loro:
"Voi tre chi siete?"
I tre si bloccarono subito, e Jessie parlò:
"Siamo solo un gruppo di turisti che era in viaggio per la città. Abbiamo conosciuto questa signora e sua nipote, e loro ci hanno offerto una visita al Rifugio Pokèmon".
"Piaciere di conoscervi, allora. Io sono...- ma prima che Iceburg potesse finire la frase il Team Rocket andò direttamente da Ash, e Jessie prese per un attimo Pikachu; dopodichè, prima che il ragazzo aprisse bocca, Meowth gettò una piccola bomba fumogena a terra.
Il fumo si diffuse rapidamente per tutto l'edificio, e una volta che si diradò i tre si erano tolti i travestimenti e Pikachu era in una gabbia di vetro. Ash e i suoi amici riconobbero subito il Team Rocket, mentre Iceburg e i suoi dipendenti erano molto perplessi.
Alla fine però tutti rimasero stupiti (anche il Team Rocket) nel vedere che la gabbia di Pikachu fu colpita da un fortissimo getto d'acqua e cadde a terra, rompendosi e liberando il Pokèmon Topo. A sparare quel getto era stato... POLITOED?!
"Grazie Politoed!- disse Ash- Adesso Pikachu, vai con Energisfera!".
La sfera elettrica di Pikachu colpì in pieno i tre e li mandò in orbita.
Terminato il "combattimento", Ash spiegò la situazione ad Iceburg, e questi disse:
"Quei tre erano ladri di Pokèmon?! Allora si spiega l'intervento di Politoed: vedete, essendo questo un luogo per Pokèmon smarriti, Politoed se ne prende sempre cura e ha un forte senso di giustizia".
I ragazzi annuirono, mentre Kokoro e Chimney li sorpresero e li lasciarono con un gocciolone dietro la testa reagendo in maniera tutt'altro che spaventata: Chimney era infatti sorridente, quasi "eccitata" all'idea di aver incontrato dei veri ladri, e Kokoro continuava a bere come una spugna, sbronzandosi.
Ad ogni modo, Ash chiese ad Iceburg di raccontare la storia che lui aveva cominciato. L'uomo narrò, mentre Politoed andò a sedersi in un angolo e ascoltò anche lui:
"Tom era molto famoso qui a Water Seaven sia come Allenatore sia come Carpentiere: lui e il suo Emboar erano considerati fortissimi, e si dedicavano anche alla realizzazione di edifici per conto dei cittadini.
Quanto a me, io avevo 14 anni, ma non ero ancora un Allenatore. Amavo i Pokèmon, ma non mi ero ancora iscritto a nessuna Scuola per Allenatori perchè avevo difficoltà a trovarne una.
Fu allora che Tom, in una sola settimana, riuscì a costruire una scuola che ancora oggi viene considerata la migliore Accademia Pokèmon di tutta la regione di Kalos: la Gold Academy. Comiciai a vedere finalmente una speranza, e mi misi a studiare per diventare un Allenatore d'alto livello".
"E riguardo Franky cosa può dirci?"- chiese Ash accompagnato da Pikachu.
"Per lui il discorso è molto diverso. Una volta giunse qui, su una zattera, un bambino di circa 10 anni.
Io lo incontrai e gli domandai il suo nome e perchè si trovasse a Water Seaven. Lui mi rispose:
"Mi chiamo Cutty Flam. Io..."- prima però che potesse continuare, io risi:
"Cutty Flam? Ma è un nome ridicolo, trovatene un'altro!".
"Per me è uguale".
"Mhm?"
"Sono stato abbandonato dai miei genitori appena ieri notte. Viaggiavamo per la regione, ma loro mi trattavano malissimo: non mi lasciavano nessuno spazio e nessuna libertà perchè mi ritenevano un ragazzino stupido; alla fine, hanno deciso di gettarmi qui non appena ci siamo avvicinati al primo sbarco.
Fai bene a ridere del mio nome, infatti lo hanno scelto senza badare a niente".
Rimasi profondamente scioccato e triste per le sue parole, così alla fine gli dissi:
"Ti daremo un nuovo nome. Vieni con me alla Gold Academy".
"La Gold Academy?".
Lo portai da Tom. Il bambino all'inizio si sentì un pò insicuro e timoroso, ma lentamente cominciò a interagire con ciascuno di noi.
E Tom, un paio di giorni dopo, disse:
"Ci ho pensato a lungo. Da oggi, figliuolo, il tuo nome sarà Franky! Congratulazioni!". Il bimbo sorrise.
Così, io e Franky cominciammo entrambi a studiare sotto l'ala di Tom...".
Uno sviluppo interessante... Cosa ci nasconde il resto della vicenda?


Allora gente, mi scuso enormemente per aver ritardato così tanto la pubblicazione di questo capitolo, ma ho avuto molto da fare a scuola. Inoltre ho scritto altre storie che prima o poi posterò.

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Capitolo 8
*** I sogni di Franky ***


"Io e Franky così cominciammo a esercitarci per diventare Allenatori- raccontò Iceburg.
Ricevemmo entrambi il nostro Pokèmon iniziale da Tom, o forse sarebbe meglio dire che fu il Pokèmon di Franky a riceverlo.
Franky, infatti, stava passeggiando per le zone attorno alla scuola, ma si allontanò troppo ed io e Tom andammo a cercarlo. A un certo punto, sentimmo uno scoppio provenire dalla zona di rifiuti; io volevo andare a vedere, ma Tom mi fermò:
"Aspetta Iceburg, è rischioso! Vado io per sicurezza".
Quando Tom tornò, oltre a Franky si era portato anche un piccolo esemplare di Beldum cromatico, e io rimasi stupefatto, non tanto per la presenza di un simile Pokèmon, ma perchè Tom, quando gli chiesi da dove veniva quel Beldum, mi disse:
"Ti presento il Pokèmon iniziale di Franky! Ahahahahahah!".
Quando tornammo a casa, lui spiegò meglio la situazione sia a me che a Kokoro: disse che Franky aveva trovato Beldum e gli aveva insegnato da solo, nonostante non avesse esperienza come Allenatore, a migliorare il suo Cannonflash facendolo sparare contro i rifiuti.
Io rimasi ancora più stupefatto, assieme anche a Machoke, il mio Pokèmon iniziale.
Il giorno successivo, però, Franky mi stupì ancora di più. Quando mi svegliai e uscii dalla Gold Academy, non potei credere ai miei occhi.
"Che cos'è... questa cosa?". I miei occhi erano fermi a fissare quella che sembrava essere una nave di media grandezza, costruita in legno e rinforzata con metallo.
"Ammira Iceburg! Ammira la Franky Ship n°1!"- disse lui entusiasta, e anche Beldum sorrise accanto a lui.
"CHE COSA HAI FATTO?!"- gridai, dandogli un pugno in testa. Lui si lamentò, ma io freddamente gli dissi:
"Tu dovresti passare le tue giornate ad impegnarti per diventare Allenatore!".
"Stavo solo seguendo il mio sogno, idiota!".
"Il tuo sogno?".
"Io e Beldum vogliamo viaggiare per il mondo una volta finiti gli studi, così ieri notte ho studiato alcuni dei libri sull'Architettura e la Carpenteria di Tom, per costruire una nave degna di questo nome.
Voglio affrontare i Capipalestra di tutto il mondo, poi tornerò a Water Seaven e fonderò la Palestra Pokèmon più forte di tutta Kalos!".
"Hai rubato gli studi di Tom?!".
"Macchè rubare, razza di deficiente! E' solo prendere in prestito!".
Interrompemmo la discussione quando Tom ci raggiunse, sorridente come sempre. Aveva ascoltato tutto, ma non rimproverò Franky.
"Questa che vedi è un prototipo. Ti piace?"- disse Franky.
A un tratto, però, sentimmo tutti un lamento nelle vicinanze, e Franky fu il primo che andò a controllare, seguito a ruota da Beldum.
Rimanemmo stupiti sia io che Tom nel vedere che i due trasportavano un Pokèmon terribilmente malridotto: era Politoed".
Il flashback si interruppe per un momento.
"Politoed?!"- fecero Ash e i suoi amici stupiti.
"Quindi Politoed fu il primo Pokèmon malfamato che incontraste?"- chiese Serena.
"Sì, fu lui"- rispose Paulie, uno dei dipendenti di Iceburg. Intanto Politoed fece uno sguardo sereno nel sentire questo pezzo del racconto.
Ash rimase perplesso da ciò, così Iceburg riprese il racconto per spiegare tutto:
"Subito dopo aver trovato Politoed, lo portammo al Centro Pokèmon, e Franky ci lasciò sbigottiti per l'ennesima volta, perchè lui e Beldum decisero di stare tutto il tempo accanto a Politoed finchè non si fosse ripreso.
Passarono 3 giorni, e Politoed finalmente guarì. Ma Franky non si era mai allontanato dal Pokèmon, con il quale alla fine facemmo tutti amicizia.
Due anni dopo Politoed era ormai nella Gold Academy, ma cominciarono a comparire sempre più Pokèmon malfamati, e il Centro Pokèmon iniziò a non potersene più occupare. Così Tom, un giorno, andò nella Piazza Centrale...
"CITTADINI DI WATER SEAVEN!"- gridò, radunando tutti.
"Sono Tom, il fondatore della Gold Academy. Ultimamente, nei bassifondi della città, si stanno diffondendo moltissimi Pokèmon che non hanno una casa, e per giunta spesso sono malati gravemente; sono venuto a dirvi che purtroppo il Centro Pokèmon non può riuscire a ospitarli tutti quanti, nè a trovare loro Allenatori che se ne prendano cura.
Perciò, io e l'Infermiera Joy abbiamo preso una decisione: stiamo organizzando una raccolta fondi, affinchè venga costruito un edificio chiamato "Rifugio Pokèmon"".
"Rifugio Pokèmon?"- fecero alcuni, altri dissero: "Ma di che si tratta?".
"Sarà un luogo dove accoglieremo tutti i Pokèmon feriti o affamati, e daremo loro cure mediche affinche si riprendano.
Ricordate gente, i Pokèmon sono il più grande tesoro che abbiamo: popolano i nostri mari, le nostre terre e anche i nostri cieli.
Creature uniche, che ci aiutano nella vita di tutti i giorni e che ora dobbiamo aiutare noi stessi! Dateci i soldi necessari, aiutiamo i nostri amici della natura e costruiamo il Rifugio Pokèmon!".
La folla che si era radunata attorno a Tom esultò moltissimo, e cominciò a donare moltissimi soldi.
Anche io e Franky rimanemmo estasiati dalla decisione del nostro maestro, e lui in particolare ricordo che disse:
"Hai visto Beldum? Non ho mai conosciuto un Allenatore più generoso e gentile di Tom. Voglio essere come lui!".
Fu un progetto estremamente lungo da realizzare, ma alla fine, in 5
anni di lavoro e di fatica, riuscimmo a ultimare il Rifugio Pokèmon, e numerosissimi Pokèmon furono accolti da noi per prendercene cura.
Quel giorno io e Franky fummo al settimo cielo, e Tom ci abbracciò: avevamo salvato decine di Pokèmon".

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Capitolo 9
*** Il mistero si infittisce! ***


Arrivati a questo punto del racconto, Ash era rimasto particolarmente colpito: più Iceburg continuava a narrare, più gli sembrava impossibile concepire l'idea secondo cui il Franky della storia fosse lo stesso che avevano incontrato lui e i suoi amici.
Anche il resto del gruppo sembrava avere la stessa impressione. A un certo punto Serena parlò:
"E' una storia favolosa e commovente!"- disse sorridendo.
"Già, super-commovente!"- aggiunse Clem.
"Sì, forse..."- fece quindi Iceburg. Aveva cambiato tono, passando a uno "pìù cupo": i quattro se ne accorsero, e passarono da una vena di entusiasmo a una di dubbio e perplessità.
Dopo qualche secondo, Lem disse:
"C'è dell'altro, non è così?".
Iceburg annuì:
"Forse la storia in sè è bella, ma vi assicuro che lo stesso non è così per il finale.
Dopo aver terminato la costruzione del Rifugio, io e Franky continuammo a studiare le basi della lotta, combattendo spesso tra di noi; un giorno, mentre Franky era fuori ad allenarsi assieme a Beldum, con nostra grande sorpresa...
"Venite a vedere!"- urlò Franky entusiasta. Io, Tom e Kokoro uscimmo dalla Gold Academy e vedemmo un evento strabiliante: Beldum si stava evolvendo in Metang davanti ai nostri occhi.
Terminata l'evoluzione, Franky abbracciò il suo amico in preda alle lacrime, e i due sorrisero l'uno all'altro: erano davvero molto legati...
"Scusate un attimo!"- Kokoro interruppe improvvisamente la narrazione, sorprendendo tutti.
"Vorrei farvi notare che, da quando io e Chimney siamo arrivate, nessuno ci ha accolte. Iceburg, non dovresti portare più rispetto alla sottoscritta?".
Tutti i presenti si sentirono piuttosto imbarazzati dalle sue parole: così Iceburg (che era stato preso in castagna più degli altri) spiegò rapidamente la situazione all'anziana, la quale scoperto tutto disse ad Ash e gli altri:
"Ora capisco. E così anche voi ragazzi siete stati imbrogliati da Franky".
"Sì- disse Ash-, ma siamo riusciti a scappare. E una volta incontrato il signor Iceburg, abbiamo voluto sentire la storia di Franky fino alla fine".
"Pika-chu"- seguì Pikachu.
"Kokoro- intervenne Lulu-, posso chiederti perchè sei venuta dal signor Iceberg?".
"Oh, niente di che- rispose l'anziana-. Volevo solo fargli visita dopo tanto tempo, anche se..."
"Anche se cosa?"- le chiese a quel punto lo stesso Iceburg.
La faccia di Kokoro in quel momento si fece "più scura", come se stesse raccontando qualcosa di serio e pericoloso; il gruppo di Ash se ne accorse subito assieme a quello di Iceburg, ma non disse nulla.
"Non appena sono arrivata a Water Seaven- incominciò lei-, ho visto da lontano degli individui che progettavano di incontarti domani. Non mi sembravano affatto dei clienti abituali, e avevano un nonsoche di misterioso".
A sentire quelle parole Iceburg si irrigidì per un momento, lasciando stupiti i nostri eroi. Ash provò ad avvicinarsi:
"Qualcosa non va, signor..."- ma prima che potesse concludere la frase, Iceburg disse ai quattro di andare subito via dal Rifugio, senza che potessero ascoltare la fine della storia. Inizialmente stupiti da questa reazione, alla fine i quattro furono costretti ad acconsentire, e uscirono dal Rifugio Pokèmon.
Tornarono così al Centro Pokèmon, molto pensierosi riguardo l'inaspettata reazione di Iceburg.
"Chissà perchè ha voluto interrompere il racconto così..."- fece Clem.
"De-ne..."- la seguì Dedenne.
"Io invece vorrei capire perchè Kokoro sia diventata così seria in un lampo"- disse invece Serena.
"E' davvero molto strano..."- disse alla fine Ash.
Improvvisamente, Lem gridò fortissimo, spaventando i presenti:
"Aaaaaaaaaaaaah!".
I tre gli chiesero il motivo di una simile reazione. Lui disse:
"Ragazzi, Iceburg ci ha detto che il Beldum cromatico di Franky si era evoluto in Metang davanti ai suoi occhi, giusto?
Ebbene, non pensate che il Metang che abbiamo visto nella foresta prima di venire qui sia lo stesso Pokèmon?".
A queste parole, il resto del gruppo rimase sorpreso. Ash disse:
"Sì, è possibile! Questo spiegherebbe quella specie di bracciale che ha sul braccio!".
"Però...- cominciò a dire Serena, catturando l'attenzione degli altri- Ammesso che quel bracciale sia un modo per dire che Metang appartiene a una persona, come si spiega che la Pokèball sia riuscita a rinchiuderlo, almeno per un istante?".
Tristemente, le parole di Serena smorzarono la fiducia di Lem, il quale cominciò ad avere dei dubbi. Subito però, sua sorella disse a tutti:
"Vale la pena provare, non credete?".
Dopo un attimo di silenzio, Ash sorrise: Clem aveva ragione, e lui lo disse apertamente.
"Bene- disse Serena entusiasta-, allora andiamo al bosco!".
"FERMI UN ATTIMO, MOCCIOSI!"- gridò all'improvviso una voce. Il gruppo la riconobbe subito, e quando si girarono ebbero conferma della loro preoccupazione: davanti a loro, sopra un tetto, c'era Franky assieme a Mozu e Kiwi.
L'uomo alto 2 metri e mezzo appariva come una specie di "mostro": gli occhi erano rossi come il sangue, e la sua faccia scura ribolliva intensamente di rabbia.
"Franky..."- fece Ash, rimasto quasi senza parole.
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Tutti però ignoravano che, sul tetto di un edificio adiacente, era presente il Team Rocket (ancora frastornato dopo quell'Energisfera).
Jessie fu la prima a vedere il gruppo di Ash assieme a Franky.
"Che stanno facendo i bambocci?"- si chiese. James e Meowth si ripresero immediatamente e guardarono nella direzione di Jessie.
"Sembra che abbiano incrociato uno strano tizio"- disse Meowth.
"Cosa vorrà mai dai bambocci un energumeno come quello? E poi avete visto in che modo sciatto si è vestito?"- fece invece James.
Mentre Franky li fissava adirato, i quattro sentivano una grande preoccupazione dentro di loro: sapevano che, avendo distrutto il suo covo, inevitabilmente se lo sarebbero ritrovato pronto a vendicarsi. E ora avevano la certezza che ciò stava per accadere.
Dopo qualche secondo di silenzio, Franky parlò:
"Certo che... avete una bella faccia tosta, miei cari"- disse loro in maniera "piuttosto strana": nonostante fosse palesemente arrabbiato, egli infatti cominciava a muovere i fianchi a tempo, inscenando un assurdo (per non dire ridicolo) balletto, come se si trovasse in una discoteca.
Ash e gli altri rimasero decisamente straniti.
"Non solo avete osato derubarmi di tutti i Pokèmon e di tutte le medaglie che avevo faticosamente accumulato nel corso degli anni- ricomiciò a parlare, e mano a mano che continuava la frase il suo tono di voce si faceva sempre più adirato-, ma avete anche distrutto il mio covo e malmenato i miei uomini!".
"Ci ha scoperti..."- pensò Ash, il quale era uscito (assieme agli altri) da quella condizione di stranimento e aveva notato che, nonostante tutta quella "stramberia", Franky era rimasto infuriato.
"Appena sono tornato- continuò a parlare, con una faccia che si faceva sempre più scura parola dopo parola- non ho potuto credere ai miei occhi: un gigantesco edificio come la Franky House... completamente distrutto!
Dopo anni e anni di sacrifici la nostra casa, il nostro lavoro... VOLETE FARMI CREDERE CHE TUTTO E' ANDATO DISTRUTTO A CAUSA DI QUALCHE ALLENATORE DI PASSAGGIO?!
NESSUNO PUO' PLACARE LA MIA IRA! NESSUNO!".
Adesso i nostri eroi erano consci dell'ira "mostruosa" di colui che avevano di fronte, ma non ne erano spaventati; di certo non si può dire lo stesso per il Team Rocket, che invece da lontano osservava tremante e in preda alla paura, ritenendosi fortunato a non avere loro davanti un tale individuo.
Comunque Ash cercò di parlare, e di dire a Franky che avevano saputo parte della verità da Iceburg; ma Franky lo interruppe brusacamente, affermando che l'unica cosa che in quel momento gli interessava era vendicarsi lottando.
Ash inizialmente avrebbe voluto risolvere con le parole, ma alla fine concordò con i suoi amici nel dire che in quel momento Franky era troppo arrabbiato per ascoltarli.
"Ok Franky, lottiamo!"- disse Ash in tono deciso, e schierò il suo Frogadier. Franky invece mandò in campo un Gible più grosso del normale e con una cicatrice sulla pinna che aveva in testa, caratteristiche di cui i quattro si accorsero subito.
"Sappi ragazzino- disse Franky ad Ash- che i miei uomini mi hanno informato di te: ti hanno descritto come uno stratega imbattibile, che ha reso nulle tutte le nostre trappole; ma tiene a mente che di questo non mi importa assolutamente nulla.
Tu e i tuoi amici la pagherete molto cara per come avete ridotto i miei uomini, e stai pur certo che stavolta il tuo Pikachu e le tue medaglie saranno miei!".
A sentire però il nome di Pikachu, il Team Rocket si rianimò improvvisamente:
"Che cosa ha detto?!"- fecero tutti e tre insieme.
"Chi si crede di essere quel tizio per portarci via il Pikachu del bamboccio?!- disse Jessie.
"Infatti è un affronto, non glielo permetteremo!"- aggiunse James.
"E' ora di affilare gli artigli!"- concluse Meowth.
Jessie fece quindi entrare in scena il suo Pumpkaboo, ordinandogli di attaccare con Palla Ombra il luogo dove si trovavano tutti.
L'attacco del Pokèmon Zucca innalzò un polverone in quella zona; quando questo si dissolse, i tre apparvero dinnanzi al gruppo.
"Bravo Pumpkaboo, ottimo lavoro"- disse Jessie al suo Pokèmon. Mozu, Kiwi e Franky guardarono il Team Rocket con aria "infastidita" (in realtà lo fece di più Franky, le due ragazze mantennero meglio la calma), mentre il gruppo di Ash si chiese perchè erano ricomparsi.
"E voi chi sareste?- chiese Franky, arrabbiato per l'interruzione.
"Preparatevi a passare dei guai, per Pikachu ci siamo prima noi!"
"Guai molto grossi, lui è solo nostro!"
"Proteggeremo il mondo dalla devastazione!"
"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione..."
"PIANTATELA DI FARE I CRETINI E RISPONDETE ALLA MIA DOMANDA!"- gridò contro di loro Franky, interrompendo il loro motto. Era già infuriato per colpa di Ash, ma stavolta rischiava di diventare un vero mostro.
Anche Jessie si era arrabbiata, e disse:
"Ma come ti permetti?! Prima ci soffi la preda e adesso interrompi anche la nostra performance?!".
A sentire quest'ultima frase, Franky cambiò atteggiamento per un attimo: più che arrabbiato, adesso sembrava solo che volesse dire la sua ai tre, come un insegnante fa la ramanzina a un suo allievo illustrandogli il giusto metodo per fare le cose.
"Voi la chiamate "performance"? Ma se stavate solo dicendo frasi senza senso!"- ribattè Franky.
"Frasi senza senso?!"- esclamarono in preda alla rabbia tutti e tre.
"Esatto! In una vera performance bisogna ballare, come sto facendo io adesso: guardate e imparate, dilettanti!"- ribattè ancora, e assieme al suo Gible cominciò a muovere i fianchi qua e là nella stessa maniera assurda di prima, mentre il Team Rocket lo scherniva dicendo che danzava come se avesse due piedi palmati.
Nel frattempo ad Ash, Pikachu, Serena, Lem, Clem, Dedenne e Frogadier spuntò una goccia sulla nuca. Il gruppo cominciò a sudare freddo, nel vedere che quella che sembrava sarebbe stata una cosa seria e soprattutto di cui preoccuparsi, si era trasformata in una gara all'ultima stupidaggine: da un lato Franky e il suo Gible che ballavano in maniera ridicola, con Franky che accompagnava il tutto con una serenata attraverso la chitarra; da un lato il Team Rocket che lo sfidava letteralmente, facendo le stesse cose ma "con il proprio stile" (e quindi siamo al top della stupidità).
Ma mentre tutto questo avveniva, Lem ebbe un'idea:
"Ragazzi, che ne direste di andare da Metang adesso?".
Il gruppo annuì: nessuno voleva lottare con Franky o il Team Rocket in quel momento, quindi bisognava cogliere al volo l'occasione e andarsene. Ma proprio quando cominciarono ad allonatanarsi dal Centro Pokèmon in direzione dell'entrata di Water Seaven, Ash sbattè contro un muro... che non c'era.
"Ahia, che botta!"- fece il ragazzo. Il resto del gruppo gli si avvicinò, quando comparvero le artefici di ciò: Mozu e Kiwi, le due compagne di Franky, assieme ai loro Espeon e Umbreon.
"Voi siete..."- fece Ash, riconoscendole.
Sono successe molte cose nel passato di Franky, ma qual'è il continuo della storia? Perchè Kokoro e Iceburg sono diventati di colpo così seri? E soprattutto, quel Metang nel bosco... è davvero la chiave per risolvere tutto questo mistero di Water Seaven?

Ed ecco finalmente, dopo mesi interi, il mio nono capitolo! Ad essere sincero, nel vedere nessuna recensione nuova avevo il timore che a nessuno interessasse più la mia storia. Ma poi ho visto le visualizzazioni e ho cambiato idea: mi dedicherò il più possibile a questa fanfiction e ad altre (soprattutto ora che siamo in estate), perchè amo i Pokèmon e One Piece quasi allo stesso livello!
Per rimediare alla mia assenza, vi ho portato questo capitolo che è praticamente doppio. Buona lettura!

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Capitolo 10
*** Metang ***


Davanti al gruppo c'erano Mozu e Kiwi, le due patner sorelle di Franky. Avevano rispettivamente un Umbreon e un Espeon: Lem capì subito che Ash era andato a sbattere contro il Riflesso di Espeon, il quale era stato piazzato apposta per impedire al gruppo di andarsene.
"Ehi Boss- disse Kiwi a Franky, spostando velocemente lo sguardo verso di lui-, ci pensiamo noi ai ragazzini: stai tranquillo!".
Franky si girò e, con aria compiaciuta e sorridente, disse:
"Ma guarda un pò! Per un attimo il cacciatore si è distratto e la preda ha tentato di scappare...".
A questo punto si sposto verso il Team Rocket, e parlò loro con un aria più "minacciosa":
"Adesso voi sparite. Mi avete fatto perdere fin troppo tempo".
I tre, al sentire queste parole, si arrabbiarono moltissimo.
"Come sarebbe "sparite"? Ci stai forse minacciando?"- fece Meowth.
Jessie e James invece lanciarono all'attacco i loro Pumpkaboo e Inkay, con Neropulsar e Psicoraggio rispettivamente; tuttavia, entrambe le mosse furono surclassate dalla devastante Ira di Drago del Pokèmon di Franky, mossa che fu sufficiente a mandare di nuovo in orbita il trio.
"Abbiamo fallito due volte nello stesso posto!"- gridarono loro, seguiti poi da un verso di Wobbuffet.
"Bene- disse Franky-. Adesso che ci siamo liberati di quegli scocciatori, occupiamoci dei ragazzini".
"Lascia fare a me, Boss- disse Mozu repentinamente-! Umbreon, usa Malosguardo!".
Gli occhi di Umbreon divennero neri come la pece, cosicchè un aura oscura si formò attorno ad Ash e ai suoi amici, immobilizzandoli.
"Non riesco a muovermi!"- fece Serena.
"Non pensavo che si potesse sfruttare l'effetto di Malosguardo anche in questo modo!"- disse invece Lem.
Tutti quanti cercavano di muoversi, ma nessuno ci riusciva. E intanto il gruppo di Franky si avvicinava velocemente.
"Bisognerebbe distrarli, così si annullerebbe Malosguardo"- stava pensando Ash. In quel momento gli venne un lampo di genio.
"Lem- disse subito al suo amico-, ci serve Chespin!".
I due amici si capirono con lo sguardo, così Lem fece uscire Chespin dalla Pokèball; a quel punto, Ash ordinò a Pikachu di lanciare una "piccola" Energisfera in aria, e Chespin (su comando di Lem) la frantumò con Missilspillo: il risultato fu una vera e propria esplosione luminosa, che accecò i presenti distraendo sia Espeon che Umbreon (e quindi bloccando temporaneamente Riflesso e Malosguardo). Infine Frogadier, con le sue Frobolle, immobilizzò gli accecati.
Circa un minuto dopo la luce svanì, ma (sfortunatamente per Franky) di Ash e il resto del gruppo non c'era neanche l'ombra.
"Accidenti, ci sono sfuggiti!"- disse coi nervi saltati il gigante in mutande, pestando ripetutamente il piede a terra.
Nel frattempo che tutto questo avveniva, un individuo vestito di nero osservava la scena dalla cima di un tetto: aveva uno sguardo serio, come se stesse aspettando qualcosa o qualcuno.
I nostri eroi comunque, ancora con il fiatone visto che erano scappati di corsa, giunsero presso il bosco dove avevano incrociato Metang; ora bisognava trovarlo. Tuttavia, come fece notare Clem, ormai era notte fonda e difficilmente si vedeva qualcosa.
"Ok- cominciò a parlare Lem-, vorrà dire che chiederò a Luxray di fare un pò di luce con i suoi occhi..."
Ma prima che potesse anche solo prendere la Pokèball di Luxray, i ragazzi sentirono il rumore di un'esplosione e si spaventarono. Mentre si guardavano attorno per scoprirne la causa, Pikachu indicò un punto in lontananza davanti a loro: da lì provenivano vari fasci di luce e si sentivano dei versi, così il gruppo si diresse subito lì.
Giunti in quel punto, alla fine s'imbatterono proprio nel Metang bianco che stavano cercando. Ma non furono affatto felici di vedere le sue condizioni: il povero Pokèmon era infatti torturato da un gruppo di Honchkrow selvatici, che lo stavano attaccando continuamente mentre lui, invano, tentava di difendersi con Psicoshock.
Ash e i suoi amici intervennero: il ragazzo scacciava via i Pokèmon con il suo zaino, mentre Serena, Lem e Clem lanciavano loro dei sassi. Mentre tutto questo avveniva, Metang li guardava però con uno sguardo che sembrava dire "Lasciatemi in pace, andatevene!".
Era palese che si ricordasse di quando avevano tentato di catturarlo, per cui non li vedeva ancora di buon occhio.
Ash però, mentre cercava di allontanare gli Honchkrow, gli disse con un tono deciso:
"Lo so che sei arrabbiato per prima, ma ora rifletti: cosa pensi di riuscire a fare da solo contro questi Honchkrow?".
Al sentire quella domanda, Metang cambiò espressione: il suo sguardo ora sembrava dire "Che cosa intendi?".
Serena e gli altri concordarono con il loro amico:
"Ash ha ragione: con le ferite che hai non puoi metterti a lottare da solo"- disse Lem.
"Ti prego Metang, devi fidarti di noi!"- lo seguì Serena.
"Sì, devi farlo!"- disse Clem.
Metang non sapeva come reagire, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa uno degli Honchkrow si gettò in picchiata, e puntò Pikachu con Nottesferza.
Ash però non se ne stette a guardare, e ordinò subito al suo amico di colpire il suolo con Codacciaio; Pikachu così saltò in aria e, arrivato sopra Honchkrow, lo colpì dall'alto con Energisfera, sconfiggendolo.
A questo punto poi un secondo Honchkrow (quasi per vendicare il primo) sferrò un Alaccaio; ma anche stavolta Ash e Pikachu sapevano cosa fare.
"Pikachu, di nuovo Codacciaio!"- ordinò lui, e così il Pokèmon Topo passò a un confronto diretto con l'avversario, dal quale uscì vincitore colpendolo alla testa.
Mentre i compagni di Ash erano entusiasti del lavoro contro gli Honchkrow, Metang rimaneva impressionato dall'abilità dei due patner, e dalla loro cooperazione: nonostante gli avversari fossero tanti, Pikachu riusciva a colpirli uno dopo l'altro senza stancarsi troppo; inoltre Ash, da parte sua, sapeva sempre come comportarsi in ogni situazione.
Ma la cosa più stupefacente era la sintonia tra i membri di questa coppia: ciò di cui Metang restava sbalordito era il fatto che Ash e Pikachu agivano come se sapessero sempre l'uno cosa dire, l'altro cosa fare; si capivano in un lampo e si comportavano di conseguenza.
"Pikachu, finiamola qui con Fulmine!".
"Pika...chuuuuu!".
La scossa elettrica di Pikachu mise definitivamente in fuga gli Honchkrow, dopodichè Ash si avvicinò a Metang; dopo qualche secondo, gli parlò:
"Dobbiamo dirti una cosa molto importante. Ci ascolti?".
"Meta?"- rispose Metang inclinando la faccia.
Il gruppo entrò così nella grotta di prima, e Ash raccontò di come erano giunti a Water Seaven e avevano sentito parte della storia da Iceburg; Metang di ciò rimase stupito, e quindi diede la conferma di essere lo stesso che apparteneva a Franky.
"Metang- continuò Ash-, purtroppo non conosciamo la storia fino alla fine, ma sappiamo che Franky non è più lo stesso: quando siamo entrati in città ci ha teso una trappola e derubato".
"Meta?!"- disse lui sbigottito.
"Siamo riusciti a scappare, e così prima siamo andati da Iceburg e poi ci siamo messi sulle tue tracce..."- Lem stava continuando il discorso, quando Metang sembrò impazzire di colpo: iniziò a dimenarsi e a guardare nuovamente il gruppo di Ash con uno sguardo adirato, dopodichè uscì di corsa dalla grotta.
"Dove vai Metang? Aspetta!"- tentò di fermarlo Ash.
La reazione del Pokèmon aveva lasciato tutti di stucco, e Clem in particolare fu la prima a chiedersi cos'era successo.
Serena però disse di aver notato un particolare: quando le era passato davanti per poi uscire, Metang sembrava piangente.
"Ho l'impressione che le parole riguardo Franky lo abbiano ferito. Per questo è scappato"- commentò la ragazza.
Ash annuì, e così tutto il gruppo decise di seguire Metang per impedire che si allontanasse.
Intanto, dal lato nord di Water Seaven (ovvero l'entrata della città opposta a quella da cui erano passati Ash e i suoi amici), giunse un uomo vestito di nero, accompagnato da circa una cinquantina di persone con lo stesso abbigliamento.
Quest'individuo aveva anche dei corti capelli color porpora e una maschera bianca sul viso, che lasciava trasparire gli occhi neri, la bocca e il naso "a prima vista piccolo e schiacciato".
L'uomo prese una trasmittente e iniziò a parlare. La conversazione stava avvenendo con la stessa persona che, precedentemente, aveva spiato il gruppo di Ash e quello di Franky da un tetto.
"Allora- disse l'uomo mascherato-, cosa succede?".
"I nostri sospetti erano fondati. Si tratta inequivocabilmente di lui"- gli rispose l'altra persona.
"Benissimo... Allora possiamo dare il via all'operazione!"- disse di nuovo il primo, stavolta con uno sorriso più malizioso.
"Modera i termini- gli rispose freddamente l'altro-, chiaro? Ricordati che il capo sono io, anche se di mezzo ci va pure la tua vendetta".
"Si, certo... Nonostante i ruoli di stavolta, tu rimani sempre la mente dell'operazione"-  rispose il mascherato ancora sorridente (anche se, per un attimo, la sua voce era passata a un tono molto più umile).
"Comunque, c'è una cosa di cui dovremmo tener conto".
"Cosa, Boss?".
"Veramente non so se sarà un problema o meno, ma quattro ragazzini prima ci hanno lottato contro; c'erano anche degli strani tizi.
Erano piuttosto abili".
"E, se mi è concesso chiedertelo Boss, dove sono adesso queste persone?".
"Se ne sono andati, ma sembrano avere un legame col sindaco, quindi è probabile che tornino. Facciamo molta attenzione".
"Ricevuto".
La conversazione finì. L'uomo che era stato definito come "capo dell'operazione" era ancora su quel tetto; dopo aver riattaccato, guardò la città dall'alto per qualche secondo. Dopodichè sorrise, e disse:
"Le tenebre sono vicine, Water Seaven. E il loro nome è... PH9".
Due misteriosi individui sembrano non avere buone intenzioni... Cosa succederà alla città adesso?

Ed eccovi il mio decimo capitolo! Spero vi piaccia, anche se piuttosto lungo.
Grazie per la lettura!

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