JIBLAND 2016

di Mia Renard
(/viewuser.php?uid=660469)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Note dell’autrice: Buongiorno a tutti. Questa storia è autobiografica. Tratta la meravigliosa avventura che ho vissuto Maggio  scorso. Questo primo capitolo riguarda solo come ho conosciuto Supernatural, e la partenza per la Jibland. Se non vi interessa saltatelo. Quello sulla Convention vera e propria sarà il secondo, che pubblicherò il prima possibile.
Se vi va lasciatemi qualche commento alla fine.
Ciao.
Mia
 
 
-Si, ho visto tutti i Saw. Li ho adorati, specialmente dal quarto in poi. Era cambiato lo sceneggiatore. Ma non mi hanno fatto paura. John è un genio ma è comunque un uomo. A me spaventano seriamente le storie di fantasmi, streghe, creature malvagie, demoni…tutto quello che è soprannaturale.-
-Allora devi vedere Supernatural. Ti piacerà di sicuro.-
-L’ho sentito nominare. Non l’ho mai seguito ma, se me lo consigli…_-
-Assolutamente. Poi mi ringrazierai.-
Tutto è cominciato così. Non immaginavo che la mia vita stesse per cambiare.
Inizialmente mi procuro solo cinque puntate, tanto per rendermi conto di cosa si tratta. E rimango folgorata. Mi innamoro di questo programma. Diventa la mia droga, la mia dipendenza.  Per non parlare di uno dei protagonisti. Questo ragazzo che interpreta Dean Winchester è davvero spettacolare! Adoro immediatamente tutti i personaggi, li sento un po’ come la mia famiglia. E impazzisco per quella Impala nera.
Mi bevo due stagioni in un mese. Ma non mi basta mai. Quindi decido di cercare anche delle fan fiction riguardanti Supernatural. Trovo delle storie chiamate Destiel. Non avevo idea inizialmente di cosa significasse. Per me, una valeva l’altra.
Così incontro questa figura: Castiel.
Non mi ricordo di lui, nella serie televisiva e quindi chiedo alla ragazza che mi aveva inizialmente dato l’ottimo consiglio.
-E’ un angelo- mi spiega lei. -Li aiuta. Arriva nella quarta stagione.-
-Un angelo? Ma non sono due fratelli che cacciano?Cosa c’entra questo Castiel? Uff, così mi si destabilizza il telefilm.-
-Aspetta a parlare. E’ uno che in molti adorano. E’ stato talmente amato che poi hanno deciso di metterlo tra i personaggi principali. E’ il terzo protagonista. Non potrai più pensare a Dean e Sam, senza Castiel.-
.Mph…-mi lamento io, poco convinta.
Dovetti comunque ammettere con me stessa che la ff letta mi era piaciuta parecchio.  Quindi ne cerco una seconda. Ancora una Destiel, per caso. Poi una terza ed una quarta, ormai non più per caso. E mi esplode l’amore nel petto per questo Cas. Una cosa graduale, storia dopo storia, riga dopo riga. Non l’avevo ancora visto nella serie ma il mio cuore si gonfiava ogni volta che leggevo il suo nome.
Così, guardo la terza stagione tutta d’un fiato. Poi decido di aspettare un paio di giorni: voglio vederlo per la prima volta il 20 Agosto. Data non scelta a caso. ( E’ il compleanno dell’attore).
Carico il dvd nel lettore quasi con reverenza. La 4x01: Lazzaro risorge. Seguo la puntata con trepidazione. Ho la pelle d’oca. Quando finalmente compare lui, il mio cuore fa una capriola e si mette a battere furiosamente. Porto la mano al petto e spalanco la bocca. La parola  bellissimo non si addice per niente. I suoi occhi più blu dell’oceano, quella bocca perfetta, i suoi capelli scuri. Ma non è solo l’aspetto fisico a mandarmi fuori di testa. Ogni suo movimento, ogni suo sguardo, ogni sua parola, mi scatenano un fuoco che dal petto si irradia in tutto il corpo. Mi sento quasi svenire. Non riesco a contenere questo sentimento. Si impossessa di tutta me stessa, mi scuote con forza. Tutto il giorno non faccio altro che ripensare a quelle scene. Vedo solo lui, sento solo lui, penso solo a lui. Questo angelo è una costante nella mia testa.
Le vacanze finiscono e torno al lavoro. Mi accorgo che ogni volta che sono stanca o ci sono problemi, lui mi fa tornare il sorriso. Lo sfondo del mio cellulare, l’immagine che tengo sulla scrivania alla mia postazione. Mi basta guardarle per sentirmi meglio. I suoi occhi blu, il suo splendido sorriso, mi portano la luce nei momenti bui. Ogni istante il mio amore cresce, si fa strada dentro di me, radicandosi sempre più a fondo. Vivo per questo sentimento.
Adesso Supernatural acquista un nuovo valore. E’ la mia linfa vitale, il mio ossigeno. Mi nutro del mio amore per Castiel e  dell’affetto verso gli altri personaggi, che cresce di giorno in giorno. Ormai fanno parte della mia vita.
A Gennaio scopro l’esistenza di una convention dedicata a Supernatual. Organizzata dall’associazione culturale “ Jus in bello”. E si svolge a Fiumicino. In Italia! Ed io che ero convinta di dover andare al Comic Con di San Diego per poterli un giorno, per assurdo, incontrare.
Per assurdo? E’ possibile! E’ vicino!
Cerco informazioni ma i pass sono già stati tutti assegnati. Maggio arriva. In rete girano le loro foto a Roma, durante la convention.  E’ un dolore bruciante ed acuto non poter essere lì. Così vicini e comunque irraggiungibili. Prometto a me stessa che devo riuscire ad andare, assolutamente.
Prima che me ne accorga, la Jibcon diventa il mio unico pensiero.
Arriva Giugno ed i pass per l’anno successivo vengono resi disponibili. Non faccio parte delle persone con la precedenza e devo mandare la mail per richiedere un posto non prima delle 14:30. Altrimenti non verrà presa in considerazione.
La scrivo un’ora prima. Scelgo un Demon pass e specifico i dati richiesti.  Mi piazzo davanti al terminale e fisso l’orologio sul sito, col cuore in gola. Alle 14:31 invio la mail, mentre sono collegata su Whatsapp con tutte le mie amiche del gruppo di Supernatural che scrivono : -INVIAAAAAAAA! ADESSOOOOOOOOOO!-
Ok, ora dovrò aspettare una settimana. Non sarà facile. Fortunatamente, il giorno dopo, vengo a sapere che molte ragazze hanno già ricevuto risposta.
Mi butto come un fulmine sul pc. Apro la casella di posta. Nella cartella In Arrivo c’è scritto il mittente: Jus in bello staff. Prendo un profondo respiro e apro la mail.
 Il mio cuore sprofonda in un pozzo nero: sono arrivate parecchie richieste e purtroppo non è stato possibile riservarmi un pass. Sono già stati tutti assegnati. Leggo una seconda volta, serrò le labbra. So che non dovrei ma qualche lacrima mi scende dagli occhi. Mi sento una stupida. Perché piango? In fondo sapevo perfettamente che era difficile. Ci sono parecchie persone che ci provano da anni. Non poteva andarmi bene al primo colpo. Ma sono costretta ad ammettere con me stessa che un po’ ci avevo sperato.
Ma lo scoraggiamento dura solo una serata. Ho ancora una possibilità: le cessioni. Non è ancora detta l’ultima parola. Queste cominceranno ad Ottobre. Mi iscrivo a tutte la pagine di Facebook dedicate alla cosa.  Devo aspettare. Adesso non posso farci niente ma non mi arrendo. Ora mi sento più agguerrita di prima. La Jibcon è il mio più urgente obbiettivo.
Aprono le cessioni e mi stupisco di quanti pass si rendano disponibili. Tutta questa gente costretta a rinunciare. Da un lato un po’ mi dispiace per loro.  Hai la fortuna di trovare un posto e poi qualcosa ti impedisce di goderti questa cosa meravigliosa. Io ne morirei dal dolore.
Inizialmente puntavo al Demon, ce ne sono disponibili. Poi però mi sorge un dubbio. E se non trovassi nemmeno una photo op? So che ce ne saranno in cessione, è possibile ma se non facessi in tempo a prenderla? Sono molto ricercate ed io non lavoro al terminale. Potrei controllare con meno frequenza di altre persone.
Sono combattuta ma decido di aspettare un momento. Dopotutto si chiuderanno a Marzo. Forse prima è meglio aggiudicarsi almeno una foto,possibilmente con Misha Collins: l’angelo che possiede il mio cuore. Se io trovassi il pass potrei vederlo e magari anche avere l’autografo con lui, e quindi incontrarlo personalmente. Già sarebbe non facile sopravvivere.  Ma io lo so dentro di me cosa vorrei veramente. Il mio sogno più grande sarebbe avere una foto con lui, poterlo abbracciare, rendendomi conto che esiste davvero e chi gli sono stata vicina. Sarebbe la prova che non era un sogno ed un ricordo da custodire gelosamente, facendone un ingrandimento gigantesco da appendere in casa. Se sarò tanto fortunata da aggiudicarmi un Demon pass avrò l’ingresso alla sala del palco, assisterò al suo panel ma quando, passerà l’avviso che la sessione di photo op con Misha Collins è aperta, ed io non ne ho potuta trovare nemmeno una, il dolore sarà insopportabile.
Parlandone anche con mio marito salta fuori questo aspetto della cosa. Secondo lui sarebbe un peccato andare senza aggiudicarsi nemmeno una foto. Certo, le potrei fare nella sala del palco ma niente varrebbe quanto una in sua compagnia.
Vado avanti a provare con le cessioni. Mi capita l’occasione due volte ma le ragazze che ho contattato mi rispondono che purtroppo sono state prese immediatamente, appena rese disponibili.
Arriva Dicembre. Sono al lavoro. Durante un’ora buca decido di visitare di nuovo il sito del Jus in Bello. Senza una ragione precisa. Così, per curiosità. Era parecchio che non tornavo su quella pagina. Seguivo le cessioni su Facebook generalmente.
 La Jibland cattura la mia attenzione. Non ci avevo mai dato molto peso perché inizialmente avevo puntato alla Jibcon. Ma, in fondo, perché non provare? Dopotutto non doveva essere molto diversa dall’altra Convention e devo ammettere che la cosa che più contava per me, era incontrare Misha Collins…e lui è tra gli ospiti d’onore. Ci sarà!
Senza perdere altro tempo mando la mail con la richiesta. Opto per un Red pass  (praticamente l’equivalente del Demon). Immaginavo comunque che fosse troppo tardi. Che anche questi posti fossero già tutti presi. Cinque minuti dopo mi arriva la mail di risposta. Apro: “Va bene. Ti riserviamo un Red Pass…”
Non ci credo! Scatto in piedi con una tale foga che rovescio la sedia. Credo di essermi messa ad urlare perché il collega dello studio a fianco è accorso a vedere cosa stesse succedendo. Mentre ancora tento di riprendere fiato, mando la richiesta per una photo op con Misha e mi faccio violenza costringendomi a non sperarci. Mi arriva subito la conferma della ricezione di questa.
Appena arrivo a casa mi ributto sul terminale e apro la posta: trovo un’altra mail dal Jus in bello staff: “Va bene, ti riserviamo un photo op con Misha Collins…”  e da lì tutto si sfuoca. La mia bocca si spalanca, gli occhi si riempiono di lacrime, il cuore comincia a battermi nel petto come un martello pneumatico.
La Jibland, una foto con Misha: un sogno che si avvera! Piango dalla gioia!
Ci ho messo tutta la giornata ad assimilare la novità. Le prime che ho avvisato sono state le amiche del gruppo di Supernatural, felicissime per me. Poi mio marito, che ho sfinito poi nei mesi a venire perché non ho mai parlato d’altro.
Prenotato immediatamente il treno ed una stanza in un bed&breakfast vicino all’Hilton, è cominciato il conto alla rovescia. Sofferto ma anche amato. E’ giusto anche godersi l’attesa. Mi sono rivista tutte la stagioni,  ho consumato gli occhi su Misha.
Non riuscivo nemmeno a pensarci. Ero convinta che avrei dato di matto, sarei svenuta. Non mi sembrava vero il fatto che l’avrei incontrato. Nemmeno nei miei sogni avevo mai osato sperare tanto. Il mio angelo, il mio amore. Confronto a questo tutto perdeva importanza.
La Jibland: alcuni degli ospiti già li conoscevo. Specialmente gli ospiti d’onore. Da Supernatural dipendente amo alla follia Misha Collins, Jared Padalecki e Jensen Ackles. Infatti la mancanza di quest’ultimo era una bruciante delusione. Ma per me era Misha, la cosa totalmente fondamentale. Sapevo che sarei andata al 99,99% solo per lui. Anche Reeve Carvey l’avevo già visto, avendo seguito “Penny Dreadful” dalla prima puntata.
Poi mia sorella, informata come tutti che sarei andata alla Convention e lei avendo curiosato su internet, mi manda il seguente messaggio : “ C’e’ Sam Heugan!!!” (Testuale)
Rispondo : “E chi è costui”
“Devi vedere Outlander. E’ troppo figo!”
Inoltre ero in contatto con delle ragazze che avrebbero alloggiato nel mio stesso b&b e sapevo di per certo che, quanto io andavo prettamente per Misha, loro andavano prettamente per Sam Heugan. Barbara, Sara e MariaLaura. Il loro cuore batteva per lui e mi consigliano vivamente di vedere Outlander.
In chat con queste ragazze ci sosteniamo nel controllare la tensione, condividiamo la felicità ma anche una leggera paura, mista anche all’emozione. Ridiamo e scherziamo per mesi immaginando il primo incontro, le photo op, la difficoltà della lingua. Comunque ci sentiamo tutte fortunate di avere questa opportunità ed ansiose di imbarcarci in questa avventura.
Lo scarico e me lo guardo tutto. Bellissima serie tv ma la mia attenzione non viene catturata da Jamie, interpretato da Sam, senza voler niente togliere a lui ( bellissimo, favoloso, fantastico e pure fisicato) ma dal personaggio di Dougal. Graham McTavish, un altro ospite regolare. E un figo fotonico, per come la vedo io.
E già che c’ero perché non conoscere anche l’ultimo ospite regolare: Sasha Roiz. Comincio a seguire Grimm e mi prende subito. E mi accorgo che anche lui e di un affascinante da togliere il fiato.
Alla fine ci fanno questa sorpresa e si aggiunge Travis di Supernatural. Purtroppo non mi ricordo di lui. Poi vengo a sapere che comparirà nella decima stagione, ed io sono ferma alla nona. Ma non mi dispiace per niente avere l’autografo da ricevere personalmente anche da lui.
Successivamente cerco informazioni riguardo all’evento.Trovo una grande disponibilità e gentilezza da parte di alcune ragazze che hanno già vissuto questa esperienza, che mi raccontavano tutto via chat o per telefono, facendo crescere in modo esponenziale la mia gioia e la mia emozione.
I mesi passano, il giorno della partenza si avvicina.
Comincia la Jibcon ed io comincio a non dormire più, a non mangiare, a non trovare la concentrazione sul lavoro. Leggo e sento le testimonianze delle persone che sono già là, che mi raccontano tutto nei minimi particolari. La mia amica Valentina sostiene che Misha sia la creatura più perfetta al mondo, che sia talmente perfetto da non sembrare vero. Non posso che crederle. E presto lo vedrò coi miei occhi. La sua photo op con lui è stupenda. Sono un po’ gelosa di quanto lei sia fotogenica, essendolo io per niente.
Cinque mesi dopo ( e varie battaglie combattute e lacrime versate) le photo op con Misha sono diventate due e se ne aggiunta anche una di coppia con lui e Jared.
Lunedì 23 Maggio
Durante il viaggio in treno mi sento come in trance. Non riesco a leggere, non riesco a scrivere. Guardo fuori dal finestrino ma non vedo nessun paesaggio. Non vedo niente perché nella mia testa c’è un solo pensiero e tutta la mia attenzione è concentrata su questo. Considero che, probabilmente, nessuno dei passeggeri che mi circondano è felice ed emozionato quanto lo sono io, nessuno ha atteso questo giorno quanto l’ho atteso io. Nessuno di loro ha vissuto 5 mesi proiettato verso il giorno della partenza per Fiumicino.
Arrivo a destinazione molto prima delle ragazze che alloggeranno nel mio stesso bed & breakfast. Siamo d’accordo di vederci in aeroporto per poi recarci là insieme. Avendo del tempo decido di cercare l’Hilton in anticipo. Dopotutto non sto più nella pelle. Sarà lì che incontrerò l’uomo che ha dato al mio cuore una ragione per battere. Seguo le indicazioni ed in pochi minuti percorro tutto il tunnel sopraelevato. Arrivo in fondo. C’è una vetrata e al di là troneggia l’hotel Hilton. Un miraggio! Un sogno! Non avrei mai creduto di poter essere davvero qui, per la Jibland. I miei occhi si riempiono di lacrime e comincio a piangere. Lì sola, con la valigia ai piedi e le braccia lungo i fianchi. La gente mi guarda male ma non mi importa. Che ne sanno di quello che sto provando, che ne sanno di quello che sto per vivere.
Cerco di ricompormi e mi reco al Terminal 3, agli arrivi, dove ho appuntamento con Sara e Barbara. Mi accomodo su una poltroncina e apro il mio libro. Non a caso mi sono portata Outlander. Cerco di cominciare a leggere. Ma non ci sono con la testa. Continuo a ritornare indietro, rileggo sempre la stessa pagina ma la mia mente non riesca a concentrarsi su quelle righe. Penso solo all’avventura che mi aspetta e ancora non riesco a crederci.
A malapena riesco a capire i messaggi che mi mandano le due amiche che sto aspettando, per farmi sapere a che punto sono.
Dopo decine di sms del tipo
-Dove sei?-
-Alla stazione-
-Devi venire al T3. Agli arrivi. Segui le indicazioni.-
-Sono alle partenze-
-Devi prendere l’ascensore e scendere-
-Dove siete?-
-Al T3-
-Al T3 dove?-
-Agli ascensori-
-Io sono davanti alla Feltrinelli-
-Aspetta. Arriviamo-
Finalmente riusciamo a trovarci.
Cerchiamo un taxi. In realtà non abbiamo dovuto cercare perché appena metti il naso fuori dall’aeroporto ti assalgono. Non ha mai sentito nominare la via che cerchiamo (ovviamente) ma comunque riesce a portarci sane e salve al bed&breakfast.  Vedo comunque l’autista un po’ sconvolto…devono essere stati i miei commenti poco casti su Graham durante il tragitto. Io stavo solo dicendo che avevo un mezza idea di prendere una photo op anche con lui, nel caso ce ne fossero state ancora disponibili e poi volevo rendere le mie compagne partecipi delle motivazioni di questa mia decisione.
Ci danno le camere. Mentre appendo nell’armadio le magliette che ho scelto per questi due giorni, ancora non mi sembra reale.
Dopo cena sto un pochino in camera con Barbara e Sara. Mi sento delusa di me stessa. Loro due hanno preparato dei regali meravigliosi per Sam e Graham: Barbara dei portachiavi fatti con un pupazzetto in fimo identico a loro ( e ha trovato il tempo anche per un regalo ad ognuna di noi) e Sara una bambola che è il ritratto di Jamie. Tutto perfetto nei minimi particolari. Io, per Misha, ho una semplicissima lettera, nella quale però gli ho aperto il mio cuore.
Col programma in mano cerchiamo di fare una specie di programmino ma è impossibile. Poi, martedì, io seguirò principalmente Misha e Jared, perché loro ci saranno solo quel giorno .Ma sono la sola Supernatural dipendente. Le mia amiche sono super fan di Outlander.
Siamo tutte distrutte, dal viaggio e la tensione. A mezzanotte torno in camera mia e punto la sveglia. Non so ancora come ma riesco ad addormentarmi.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Martedì 24 Maggio
La sveglia suona alle 5:00. Naturalmente con Carry on my Wayward Son ( non sono Supernatural dipendente. Di più). Il mio primo pensiero è : -Oh santo cielo, oh santo cielo, oh santo cielo…oggi incontrerò Misha! La luce dei miei occhi, l’angelo al quale rivolgo ogni mio respiro. A mezzogiorno ho la prima foto con lui. E’ sicuramente il giorno più bello della mia vita.-
Mi alzo immediatamente, doccia e capelli, sistemandoli come mai in vita mi(avendoli mossi sono perennemente ribelli.) Mi trucco, strucco e ritrucco almeno sette volte, prima di essere anche solo lontanamente soddisfatta. -Porca miseria, ho preso il rossetto sbagliato! Come ho fatto a fare un errore così madornale. Non me lo perdonerò mai in vita mia!-
Alle sette sono pronta, parecchio presto. Bene, ho tutto il tempo per farmi salire la tensione al meglio.
Sento le mie amiche parlare nella stanza a fianco. Devo averle svegliate io col casino che ho fatto e con le imprecazioni quando mi sono accorta che il rossetto era quello rosa. Mi sento un po’ rincuorata. So che sono tese quanto me e l’affetto verso di loro cresce. Dopotutto siamo tutte nella stessa situazione.
Durante la colazione ci raggiungono anche Maria Laura e Vita, arrivate con l’aereo quella stessa mattina.  Anche loro con Sam Heugan nel cuore. Insomma, sono la pecora nera del gruppo. Solo io per Misha. Meglio, è tutto mio.
Ora siamo al completo. Un ultima sistemata e ci facciamo portare là.
Il panico all’ingresso dell’ Hilton è palpabile. Sappiamo  che loro sono lì, a poca distanza da noi. Non ci sembra reale. L’emozione e la gioia rischiano di travolgermi, mentre varco la soglia e mi ritrovo nella hall dell’albergo ( dopo almeno trenta minuti di training autogeno mentre ripetevamo tra noi la solita farse : io non ce la faccio).
Ci mettiamo in fila ed il momento in cui ti consegnano la busta con il pass e gli extra è magico. E’ una realtà. Ti infili il pass al collo ed è reale, hai le cartoline per le foto e sono reali. Ed ecco un colpo di testa dettato dell’euforia. Si, la foto con Graham l’avevo già in programma ma, dal momento che sono disponibili ed ho risparmiato per cinque mesi ogni mio centesimo, ecco che ne prendo un’altra con Misha. Dopotutto, questo angelo, l’ho solo oggi. Non saranno mai troppi gli attimi passati accanto a lui. E poi, dal momento che nelle foto verrò con l’occhio spiritato, la bava alla bocca e l’espressione di puro terrore, se sono tre ho più possibilità che almeno una esca passabile.
Ci rimandano fuori dall’ala adibita alla Convention e ci fanno aspettare ancora un po’. L’attesa è snervante ma anche bellissima. Mi sento lo stomaco chiuso e le cicale nella testa.
Mi reco nella sala del palco, trovo il mio posto. Poco dopo si spengono le luci e si accendono quelle del palco. Li vedo salire: Jared, Reeve, Jason, Travis,Graham, Sam, Sasha…E MISHA!  Non ci credo, non ci posso credere. E’ qui, a poca distanza da me, è vero. E’ la creatura più bella che io abbia mai visto, è la creazione più perfetta mai fatta dalla natura. Quasi non riesco nemmeno a guardarlo. Mi avevano detto in molte che dal vivo era ancora più bello pensavo che fosse impossibile. E invece mi sono dovuta ricredere. Lo amo, lo amo di un amore viscerale ed infinito. Non può essere. Sto sognando, è tutto un sogno e tra poco mi sveglierò e morirò dal dolore.
E’ vestito di scuro, e gli risaltano gli occhi! Quella giacca bordeaux gli sta a pennello.
Dopo vari sforzi riesco a distogliere l’attenzione da lui e a dare un’occhiata anche agli altri:
Sam Heugan- carino ma niente di così trascendentale.
Graham: figo fotonico e poi si è messo anche il kilt. Ti stimo, uomo!
Reeve: caro, tutto sorridente
Jared: il mio Sammy. Davvero un alce.
Jason: chi fu…?
Travis: ti riconoscerò quando comincerò a vedere la decima stagione.
Sasha: accidenti quanto sei affascinante. E quanto sei alto.
Comincio a seguire e primi panel. Anche se non mi sono ancora del tutto ripresa, scopro che Graham e Sam sono simpaticissimi e Reeve canta divinamente. Non sapevo cantasse anche.
Con panico e trepidazione mi accorgo che sono le 11: 45. A mezzogiorno ho la prima photo op con Misha. Oh cielo, cielo, cielo…non sono pronta, non ce la posso fare!
Mi metto in fila. Sono la prima dei Red Pass. Tengo in mano la cartolina che mi hanno dato corrispondente all’extra, con su la foto di quest’uomo bellissimo. Arriva mezzogiorno, siamo già un po’ ma altre ragazze continuano ad accodarsi. Sento vibrare il telefono . E’ la mia amica Valentina per informarsi se l’ho già incontrato e di stare pronta, perché è la creatura più meravigliosa che ci sia al mondo. Grazie, Vale, ora sono veramente più tranquilla. Ti danno 15 minuti buoni per farti salire l’ansia e poi la fila comincia a procedere.
Rischio un attacco cardiaco un passo dopo l’altro. Comincio a respirare tipo Darth Fener. Entro nella stanza dove è stato allestito il set e lui è lì, a neanche due metri da me, bello come un dio, perfetto, splendido. La mia mente non connette più, non riesco a staccare gli occhi da lui. Una parte di me vorrebbe fuggire, l’altra è calamitata dalla sua presenza. Spero tanto che le gambe mi reggano! Cerco di prendere un paio di respiri profondi ma ho dimenticato come si fa a respirare. Cielo no, mi gira le testa, sicuramente sto per svenire. Mi sto avvicinando, sono la prossima!
Sono in cima alla fila. La ragazza prima di me esce. Tocca a me. Lui è sul set e punta quegli occhi blu su di me. Se non sono morta in quel momento credo che non mi ucciderà più nulla. Mi avvicino  conun sorriso sicuramente ebete sulle labbra. Grazie agli dei riesco a camminare verso di lui. La mia faccia mostra adorazione allo stato puro. Sicuramente ho un’espressione scema e sono rossa come pomodoro, m lui sarà abituato.
Riesco a pigolare un: - Hi Misha- E in un soffio, prima di crollare lunga distesa, gli bisbiglio : Can i hug you for the photo op?-
Non so se mi ha sentita ma gli ho chiesto la classica foto. Appoggio le mani sui suoi fianchi, sono accanto a lui. Sento la stoffa del suo maglione sotto i polpastrelli, mi accorgo che lui ha la vita più stretta di quello che sembri in realtà. E’ magro. Sento il calore del suo corpo. Mi giro verso l’obbiettivo, senza vederlo, ma noto che lui si muove. Che fa, perché non sta in posa? Che sta facendo? Perché porta la mano verso di me? Fermo, che fai? Mi scosta una ciocca di capelli dalla faccia e li tiene fermi dietro il collo con l’altra. Ed io sono morta. Mentre viene fatta la foto, io ho un sorriso che è puro terrore. Il mio unico pensiero è: ha la mano tra i miei capelli.
Un nanosecondo dopo lo ringrazio e fuggo più veloce della luce. Prendo fiato. Cerco di calmare il mio cuore. Non è finita e ne sono felice. Perché adesso che ho rotto il ghiaccio so che non ne ho avuto abbastanza.
Mi rimetto in fila. Questa volta più tranquilla, sento che il peggio e passato. Ma quando rientro nella stanza mi rendo conto che sto male quanto prima. Ma come fa ad essere così bello. Mi riavvicino, con la voce un po’ più alta e ferma gli chiedo : Can we look each others in the eyes?-
Emozione grandissima, tenere gli occhi puntati in quei pozzi blu. Lui si mette leggermente girato verso il fotografo, mi tiene una mano sulla schiena e una sul polso. Io invece non mi volto verso l’obbiettivo ma sono rapita dal suo sguardo, e un po’ più rilassata. Le photo op vengono pronte e vado a ritirarle. Fanno schifo entrambe: 140 euro buttate nel cesso. Lui è venuto benissimo ma io, che già non sono per nulla fotogenica, sono stata immortalata nel non pieno delle mie facoltà mentali e fisiche, e nella foto si vede benissimo.
Successivamente seguo il suo panel, e rischio di nuovo la morte. Perché lui non sta sul palco, come hanno fatto tutti gli altri, ma gira tra il pubblico. Facendo una domanda qua e là. Spero con tutto il cuore che si tenga a debita distanza e che a me non chieda nulla, non sarei  in grado di spiccicare parola, così, senza essere pronta. Per le foto mi ero preparata tutto, tempo prima. Non lo ascolto, mi limito a consumarlo con gli occhi. La sua voce mi manda fuori di testa. E’ la cosa più meravigliosa che io abbia mai sentito. Non avevo mai pensato che davvero potesse esistere un uomo talmente perfetto. Ogni sua sfaccettatura genera amore e stima. Anche se fa male ci tengo ad assaporare tutto quello che mi sta facendo provare averlo così vicino. Quando mi ricapiterà.
A pranzo non ho fame, sto vivendo d’amore. Ma mi sforzo di mangiare perché mi aspettano altre prove nel pomeriggio.
Come prima cosa faccio la fila per l’autografo di Jared. Non ho fatto ancora  la photo op di coppia con lui e Misha, la sessione sarà dopo ma è il primo a rendere prezioso il cartoncino che hanno consegnato per gli autografi. Un’ora dopo questa si apre. Mi metto in fila. Sono ancora tesa ma sto molto meglio rispetto la mattina. Credo che sia stata la prima foto la più difficile. E’ naturale, è la prima volta che ti avvicini alla persona che hai sempre visto solo sullo schermo e nei tuoi sogni.
Arrivato il mio turno ho tempo di snervarmi. La ragazza prima di me li sta facendo mettere in modo come se facessero ginnastica (?). Loro non capiscono molto bene la posa in cui devono stare. Ci mettono un po’. Poi tocca a me. Adesso sono meno tesa della mattina. Li saluto entrambi ( e mano male che mi ricordo di non chiamare Jared “ Sammy”). Adesso sentono la mia voce, non è più un debole e terrorizzato sussurro: -Can i stay between you? Like sandwitch- . Capiscono immediatamente. Jared si scosta da Misha in modo che io possa scegliere verso quale dei due stare girata. Io circondo la vita di quest’ultimo con le braccia e lui mi appoggia le mani sulla schiena. Jared si mette dietro di me, appoggiando le mani sulle braccia di Misha. Non ci credo! Sono stretta tra questi due ragazzi meravigliosi ( è vero che il mio cuore appartiene e Misha ma non è che Sammy mi fa schifo). Sono talmente in stato di giubilo che anche la foto viene decentemente.
Adesso mi aspetta l’ultima sessione di foto del mio amore. Quella presa in più, quella che non avevo programmato, quella che non ho idea di come fare. Chiedere a lui non se ne parla, lo metterei in difficoltà. Ed ecco che mentre sono in fila mi serpeggia il panico lungo la schiena. E butto lì la prima cosa che mi viene in mente : -Cas you hug me from behind…-
Non mi lascia finire e mi abbraccia da dietro. Poi non so cosa succede, in quei momenti la ragione è in giro per i fatti suoi, non collabora. Alzo un braccio e lo porto attorno al suo collo ed infilo le dita tra i suoi capelli. Bisbiglio : -Can…?-  Ma non mi escono le parole. Lui non fa una piega.  Mentre ancora sono girata verso di lui, guardo il suo viso con la faccia di quella che si è appena drogata, quello scemo di un fotografo scatta, senza darmi il tempo di assumere un’espressione lontanamente intelligente. La foto non mi soddisfa in pieno ma è la meno peggio, anche se mia sorella poi dirà che sembra la copertina di “ Harmony”. In effetti ha ragione. E’ penosa. Ad è quella che decido di fargli autografare.
Il salone degli autografi è praticamente vuoto. E’ un po’ tardi. La sua sessione di autografi è l’ultima. Ci sono due persone davanti a me. Vedo che si alza e abbraccia la ragazza prima di me, ma mi sembra gliel’abbia chiesto lei. Io sono quasi commossa.
Mi avvicino e timidamente gli porgo la foto per l’autografo. Percepisco un gelo da parte sua che resto impietrita. Oh cielo, non è che si sarà offeso? Forse non dovevo alzare il braccio e metterglielo attorno al collo. Ma è stato un gesto che mi è venuto naturale. Non volevo certo infastidirlo. Anche quando gli porgo la lettera che gli ho scritto, nella quale ho messo a nudo il mio cuore che batte per lui, mi risponde un -Tank you, very much- con un tono palesemente scocciato. Mi cade un’incudine sulla testa. Era stato così gentile durante le sessioni di photo op. Si, non aveva spiccicato parola ma le aveva fatte tutte come gli avevo chiesto e poi il tempo è veramente contato. Mi dispiace ma non ci rimango troppo male.
Sono pienamente consapevole che lui è Misha Collins, non il mio Cas. Ho comunque un bel ricordo.
 
Mercoledì 25 Maggio
La sveglia suona alle 5:00. Il mio primo pensiero quando apro gli occhi è: Graham.
Io ho guardato Outlander, con la convinzione che sarei impazzita per Sam Heaugan , come tutte. Non è successo. Non me lo sono neanche considerato rimanendo dapprima affascinata e poi letteralmente ingrifata per Dougal. Uomo bellissimo e figo all’ennesima potenza.
A colazione si chiacchiera e si sa, gli extra ancora disponibili sono troppo succulenti da lasciare perdere. In fondo mi avanzano un po’ di soldi. E Sasha è talmente affascinante. Decisione presa. Photo op anche con Sasha Roiz. Sono pazza di Sean Renard di Grimm.
La mattinata  inizia tranquillamente: alcuni panel e chiacchiere in corridoio.
Passo al negozio del merchandising e acquisto una foto di Graham. Stafigo e supermuscolato. Gli farò autografare quella perché la photo op con lui l’ho dopo la sua ultima sessione di autografi.
Infatti, la mattina, vado saltellando al salone adibito a questi. Il giorno prima ho avuto solo quelli di Jared e Misha. Oggi devo recuperare tutti gli altri.
Il primo è Reeve. E’ stato carinissimo. Diversamente dai primi due, ha scritto il mio nome. Tutto sorridente e gentile. Poi, con gli occhi a cuoricino, mi sono messa in fila per lo scozzese del mio cuore. Si è messo gli occhiali da vista…caro… E’ davvero un uomo affascinante.  (Mia mamma poi, vedendo le foto, mi dirà: Certo che quello barbuto era il più bello). Il suo sorriso mi scatena le farfalle nello stomaco. Non so bene cosa dirgli, infatti non ricordo cosa gli ho farfugliato. Forse solo il mio nome. Anche lui lo scrive e poi mette il grido di battaglia dei Mackenzie. Lo adoro! Poi tocca a Travis. A Sam Heugan faccio autografare il libro. Sono stata felice del fatto che ha fatto un’esclamazione compiaciuta quando mi ha vista estrarlo dalla borsa. Devo confessare però che non l’ho neanche guardato in faccia, non mi ricordo nemmeno di avergli detto Hi. Non riuscivo a staccare lo sguardo da Graham due tavoli accanto.
Barbara ed io acquistiamo quella con Sasha. L’abbiamo alle 14:20.
Infatti si mangia in aeroporto con l’imbuto ( 7.90 euro per uno striminzito panino) e si ricorre lungo il tunnel sopraelevato di ritorno verso l’Hilton. Arriviamo trafelate, pausa rossetto in bagno ed ecco che, puntuali, siamo in fila. E Sasha non c’è! Infatti, secondo me non si muove finche non finisce gli spaghetti. Grande e grosso ha bisogno di mangiare. Infatti lei chiede allo staff. Pensavamo modifiche di orario o qualche problema. Sta pranzando: come volevasi dimostrare. Prima la pastasciutta, poi la sessione di foto. Falle aspettare le fan, così si snervano per bene.
Dopo 20 minuti buoni lo vediamo arrivare, decisamente alto e magnifico. Anche lui è ancora più bello che sullo schermo. La fila procede velocemente. Sono emozionata ma è una cosa diversa dal giorno precedente. Neanche un briciolo di terrore o imbarazzo, solo gioia incontaminata. Mi sorride quando mi faccio avanti. Accanto a lui mi sento così piccola ( lui è un papavero alto, alto, alto, io sono nata paperina). Porca miseria, quanto è bello, da vicino. Il mio cuore galoppa ammaliato da questo stupendo ragazzo. Gli circondo la vita con un braccio. Wow, che addominali! Mi sa che ha la tartaruga sul pancino.  Non mi metto in posa, non stacco gli occhi dal suo viso e il fotografo scatta. E’ la foto migliore di tutta la convention.
Alla sessione di autografi a lui non piace ma io gli spiego che a me invece si, molto. Quando l’interprete che è lì con lui, gli passa il mio pass in modo che lui possa copiare il nome per l’autografo sulla foto, con un urlo glielo strappo di mano. E lui mi chiede il perché. Gi spiego che sul pass c’è il nome che sta solo sui documenti ma non è il mio vero nome. Gli porgo il bigliettino che mi sono preparata in modo che possa copiare quello giusto. E’ cosi sorridente. Nella serie tv che seguo è sempre serio ed imbronciato. E’ il suo personaggio. Abbiamo parlato un po’, è stato carinissimo, mi ha fatto una dedica bellissima e durante il panel è stato simpaticissimo.
Parti per Misha e torni innamorata di Sasha. Sono cose che succedono. Forse dovrei cambiare il mio nickname su Efp. Togliere Novak e mettere Renard. ( lui interpreta Sean Renard in Grimm).
Come ultimo extra mi aspetta la photo op con Graham Anche in questo caso non sento un filo di paura ma solo incontaminate felicità. Mi chiedono se preferisco la figura intera, perché lui ha addosso il kilt. Onore e rispetto per quest’uomo. Certo che si. Quando mi avvicino mi sorride ed io gli circondo la vita con le braccia, allargando la bocca in un sorriso mostrando tutti i 32 denti ( infatti vengo con la faccia da allucinata post dose di droga). Quando esco noto anche Maria Laura e Vita in fila. Non hanno resistito e hanno preso anche loro la foto con lui. Le capisco in pieno. La mia ammirazione per lui poi, aumenta in modo esponenziale quando improvvisa un ballettino sul palco. Credo di non aver mai riso tanto in vita mia.
 In chiusura, Daniela annuncia che ci sarà la Jibcon 8 e tutte esultiamo. Chi non vorrebbe ripetere l’esperienza?
Salto il concerto di Jason Mans a malincuore, ma sono troppo stanca, non ce la faccio davvero più.
 
Avevo preso il pass per la Jibland un po’ come ripiego ma mi sono dovuta ricredere.
Sono stati i giorni più felici della mia vita.
 Ringrazio le ragazze che hanno condiviso con me questa avventura : Sara, Barbara, Maria Laura e Vita. Anche Anna e Sofia, conosciute dopo. E ringrazio il Jus in bello staff. Spero di rivedervi, l’anno prossimo.
Vi porto tutti nel cuore.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3479195