Amore Clandestino

di Jenni_Chan
(/viewuser.php?uid=950125)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quinto ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo ***


AMORE CLANDESTINO
 
CAPITOLO PRIMO
 
POV ESMERALDA
Da quando Frollo era morto, finalmente i zingari poterono finalmente vivere felici e liberi, beh più o meno. Ci stabilimmo alla vecchia Corte dei Miracoli, io e Febo ci mettemmo insieme, Quasimodo potè uscire per le vie di Parigi ogni qualvolta che voleva, mentre Clopin continuò con la sua carriera di Re degli Zingari e Cantastorie. Oggi era un grande giorno, scesi con gran fretta dal mio letto, mi misi frettolosamente il mio solito vestito e corsi da Clopin. Si trovava nella tenda affianco alla mia, l'unica differenza era che fosse molto più grande delle altre, una tenda da proprio Re degli Zingari. Lo trovai ancora nel letto a dormire, così mi venne un'idea in mente, presi la rincorsa e gli saltai addosso. Lui si svegliò di soprassalto con me sopra di lui, mi guardò scioccato e urlò «Si può sapere che diavolo fai Esmeralda?!» Io di tutta risposta mi misi a ridere e ben presto il suo viso imbronciato si trasformò in una risata leggera «Ma come non ti ricordi? Oggi è la "Fête des Fous"!» Mi guardò perplesso, poi ad un certo punto gli si illuminò il viso e disse «Oh sì! Hai ragione! presto dobbiamo prepararci, oggi ci sarà da divertirsi e guadagneremo un sacco di soldi!» Disse con un ghigno «Clopin, sei sempre il solito..» Dissi con un mezzo sorriso. Scesi dal letto di Clopin, ma prima che potessi andarmene si alzò e si avvicinò dandomi un bacio tra i capelli e guardandomi negli occhi mi disse «Oggi sarai fantastica, come sempre» arrossii lievemente e gli dissi «Anche tu» In seguito mi voltai e corsi, assieme alla mia capretta Djali, verso l'uscita della Corte. Le strade di Parigi erano piene di persone, mercanti, cantastorie e gitani che ballavano con l'intento di guadagnare qualche moneta d'oro; ogni anno la festa diventava sempre più folle e movimentata, mi avvicinai ad un gruppo di zingari e mi misi a ballare insieme a loro, poi andai ad assistere a qualche spettacolo di burattini e infine guardai i bambini che si divertivano a giocare con Djali e ricevetti anche delle monete. Dopo qualche ora, era finalmente arrivato il mio grande momento, Djali prese il guadagnato e ci avviammo verso la mia tenda dove mi dovevo preparare per la mia danza, fuori intanto Clopin intratteneva le persone e bambini, con balli, storie e canzoni, con il suo solito abito da buffone, quanto era buffo! Mi era sempre piaciuto quel suo lato infantile, assassino e burattinaio, opposti tra di loro, ma affiatati in un'unica persona, rendendolo affascinante e pericolo allo stesso tempo. Tra la folla intravidi anche Quasimodo mentre ballava trasportato dall'eccitazione della festa con qualche donzella e un sorriso felice a incorniciargli in viso. Ero molto felice per lui, è stato un grande e fedele amico, ha fatto tanto per me e non lo dimenticherò mai. In mezzo al piazza c'era anche il mio bel ex capitano delle guardie, ora diventato un semplice soldato da parte di un'altro esercito, hanno riscontrato in lui il suo potenziale e senso di giustizia, forse anche bellezza, e gli hanno permesso di ricominciare da un semplice soldato. Io amavo lui e lui amava me, le cose non potevano andare meglio. Mentre stavo ad ammirare le tre persone più importanti della mia vita, Djali mi strattonò la vestaglia, avvertendomi che la mia danza avrebbe dovuto cominciare a breve. Allora, in fretta e furia, mi misi un favoloso abito rosso fuoco per l'occasione, aspettai che Clopin mi presentasse e con un balzo incominciai a ballare per tutta Parigi.
 
POV CLOPIN
Dopo aver intrattenuto la folla e recuperato il mio bottino, mi avviai verso il palco dove avrebbe avuto luogo la danza di Esmeralda.
Ah, Esmeralda, come si era fatta bella negli anni, quando prima era semplicemente una dolce bambina che rincorreva la sua dolce capretta, ora ballava e la sua danza diventava sempre più sensuale, ogni volta che la guardavo era una visione celestiale. Da tempo oramai il mio cuore batteva per una certa gitana, ma purtroppo anche il suo cuore era già stato rubato da Febo. Da quando stavano insieme, non passava un solo giorno in cui non provassi del rancore verso quel'uomo. Era un farabutto, per colpa sua molta della mia gente era stata catturata, ma comunque sia lui era riuscito a conquistarla, mentre io come un codardo non mi sono mai fatto avanti. Credevo che soffocare i miei sentimenti per Esmeralda, fosse la cosa giusta da fare, ma non immaginavo che fosse così doloroso, stare lì tra i suoi abbracci e baci sulle guancie e non poter far nient'altro. Ogni qualvolta li vedevo assieme, mi sento triste e impotente nel sapere che non ho nemmeno combatutto per avere il suo cuore. Ma tornando alla storia, mi resi conto che era arrivato il suo momento, la presentai al numeroso pubblico e con quasi una magia, la feci apparire e lei incominciò a ballare. Gli uomini cominciarono a fischiarle e lanciarle monete d'oro, a quella vista mi sentii morire di gelosia, ma la mia attenzione verso quei uomini venne destata dai suoi movimenti: sensuali al punto giusto come le era stato insegnato, saltellava con le sue gambe agili ma delicate e i suoi capelli ondeggiavano sulle sue spalle ad ogni suo passo. Stranamente mi tornarono in mente i momenti dove Esmeralda e io eravamo ancora bambini, quando aveva occhi solo per me e io avevo occhi solo su di lei, eravamo sempre insieme e io nonostante fossi un ragazzino, mi presi il carico di crescerla e insegnarle le regole della strada. Una ragazza come lei non meriterebbe questa vita, un'anima così innocente non meriterbbe di essere macchiata per colpa di questa vita e dagli sguardi affamati da parte di uomini maliziosi. Quando ancora ero un bambino, mi feci una promessa, avrei protetto Esmeralda a costo della mia vita. A quei ricordi mi venne spontaneamente sul viso un sorriso amaro, dove aveva versato lacrime salate per colpa di una zingara, poi mi ricordai del perché io avessi soffocato tutto dentro di me, perché l'amavo e volevo vederla felice con qualcuno che sapevo non sarei mai stato io. Lei oramai amava Febo e io non sarei stato altro che un fratello maggiore che proteggeva la sua sorella minore. Ma almeno il poter stare al suo fianco mi bastava, l'avrei amata clandestinamente, senza che lei lo sappia mai. Mi girai di scatto sentendo quel farabutto di Febo avvicinarsi, ora un semplice soldato, accompagnato da altre due guardie a cavallo. Vidi sul suo sguardo, quello di tutti gli altri uomini attorno a Esmeralda, pieno di malizia e lussuria, mentre gli lanciava una moneta d'oro.
Febo doveva nascondere qualcosa, ma non era questo il momento di pensarci, dovevo prepararmi a fuggire dalle guardie e poi Esmeralda aveva finito di danzare.


POV FEBO
La Fête des Fous non mi era mai piaciuta. Dopo poco tempo che mi fidanzai con Esmeralda mi chiamò un'altro esercito, dicendomi che avevo delle grandi abilità che gli servivano, così mi chiesero di entrare a far parte della loro armata partendo da un semplice soldato, per poter riuscire a ricostuirmi di nuovo una carriera. Io accettai subito. Poco tempo dopo mi raggiunsero i miei nuovi compagni a Parigi e il nuovo Capo delle Guardie, mi dava fastidio essere comandato da qualcun altro ma per poter essere di nuovo io il capitano, avrei dovuto sacrificare qualcosa. In ogni caso essere un soldato durante questa festa era terribile, non ci si poteva divertire, ma il sapere che quel giorno la dolce e innocente Esmeralda avrebbe danzato nel suo solito ballo provocatorio, mi dava la forza per continuare a fare il mio lavoro e tenere la quiete in città. Arrestai qualche farabutto, mi divertii con qualche donzella e mi scolai un paio di bicchieri di alcol.
La giornata stava per concludersi, ma allora mi ricordai del motivo per cui ero lì, mi avviai verso la piazza dove avrei potuto assistere Esmeralda e intanto vidi due faccie non a me molto simpatiche. Quasimodo, quel gobbo e orripilante essere, mentre ballava e si divertiva, che scena rivoltante. Clopin, quel Re dei miei stivali, vestito da babbeo mentre cantava e ballava, che scena patetica. Io li odiavo entrambi, per il semplice fatto, che hanno avuto dei contatti con la MIA Esmeralda! Comunque, arrivai appena in tempo nel vedere la giovane donna cominciare a danzare e ad esibirsi in tutto il suo splendore, era bella e sensuale, solo questo mi importava. Con quei suoi occhi ipnotici e quel vestito, che mi faceva venir voglia di strappaglierlo e vedere cosa si nascondesse sotto quei stracci. Ma non avrei dovuto avere fretta, stanotte avrei avuto quello che volevo. Nel nostro rapporto Esmeralda non era mai voluta andare oltre ma dopo questa sera finalmente sarò soddisfatto e finalmente la farò mia. Mi avvicinai ancora di più al palcoscenico, ma mi accorsi di Clopin e anche lui si accorse di me, era meglio fare in fretta così non avrei perso l'occasione per sbatterlo in gattabuia una volta per tutte. Esmeralda finì la sua deliziosa danza e a quel punto, mi precipitai da lei nella sua tenda, era arrivato il momento.


ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!! Questa è in assoluto la mia primissima fic. quindi perfavore siate clementi! Comunque, spero che la storia vi sia piaciuta, ringrazio chiunque l'abbia letta, e chi mi lascia una recensioncina piccola piccola :D. Se volete il motivo per cui ho fatto questa pazzia è perchè secondo me ci dovrebbero essere storie su questa bellissima stupenda stratosferica coppia Clopin/Esmeralda forever!! e se piacerà, aggiornerò prestissimo, quindi non preoccupatevi!. Volevo inoltre avvisare che ho messo "OOC" Più che altro, per il cambiamento di carattere da parte di Febo. Detto questo vi mando un bacione dalla vostra Jenni_Chan <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


CAPITOLO SECONDO
 
POV ESMERALDA
Eccomi qui, sul palco, a danzare. Io avevo sempre amato ballare, fin da piccola mi esibivo in piccoli spettacoli e ogni giorno mi allenavo duramente per rendermi utile nella comunità degli zingari. Sembrerà una sciocchezza ma la danza mi è sempre stata utile, ed era l'unico modo per rendere fiero Clopin, ci tenevo che fosse orgoglioso di me, lui aveva fatto tanto nei miei confronti, e quello era l'unico modo per ripagarlo di tutte le sue attenzioni. Guardai in mezzo alla folla radunatasi intorno al palco, oramai ero abituata agli sguardi perversi degli uomini rivolti verso di me, ma quando notai anche Clopin tra di loro che mi sorrideva, sentii una strana sensazione dentro di me, mai provata, neanche con Febo, un calore riscaldarmi il cuore, dandomi la forza di impegnarmi ancora di più. Ma che stavo dicendo? Io amavo Febo non Clopin, lui era quasi un fratello per me e io per lui ero quasi una sorella, giusto? A quel pensiero, mi sentii demoralizzata, ma non ne capivo il motivo. Poco più lontano notai anche Febo, il suo sguardo non era come quello di Clopin, dolce e accogliente, no era diverso, uno sguardo freddo privo di dolcezza, mi vennero i brividi, quasi come se mi stesse mangiando con gli occhi. Probabilmente mi stavo sbagliano, Febo mi amava, non potevo dubitare della sua parola, però in quel istante non ne ero molto convinta, sapevo che stavo mentendo a me stessa ma non era il momento di pensarci, dovevo concentrarmi sul ballo, doveva essere il più suducente possibile per poter raccimolare un gran numero di monete. Feci qualche acrobazia per rendere il tutto più spettacolare, finendo con il prendere una lancia di un soldato, ruotare attorno a essa e finendo a terra, rialzando il viso con un sorriso. Ne seguirono applausi su applausi e ancor più monete del solito, rendedomi contenta e fiera. A quel punto era arrivato il momento di levare le tende, sarebbero arrivate le guardie a momenti come previsto e dovevamo scamparla al più presto. Senza farmi notare, svanì sotto un lenzuolo, mentre un gruppo di zingari si occupava di raccogliere le monete, tutti gli altri scappavano rifugiandosi alla Corte dei Miracoli, mi precipitai nella mia tenda a cambiarmi d'abito. Come un lampo mi misi il mio solito vestito, mentre mi raggiunse Djali, stavo quasi per lasciare la tenda quando entrò improvvisamente Febo, lasciandomi spiazzata, che ci faceva qui? Di solito per non farci vedere dai soldati ci vedevamo solo la sera per evitare che mi arrestassero «Esmeralda eccoti! Ti ho cercata ovunque!» Perchè avrebbe dovuto cercarmi? Sapeva che dovevo andarmene al più presto, per via delle guardie, spero non sia sucesso nulla di grave «Esmeralda, ti devo parlare..» , «Febo! E' sucesso qualcosa?» Chiesi allarmata «No no, stai tranquilla, stanno tutti bene, sono solo venuto qui per proporti una cosa..» mi guardò dritta negli occhi e con un sorriso mi disse «Incontriamoci stasera, dopo la mezzanotte, in un vicolo vicino alla Cattedrale di Notre-Dame» Non ero molto convinta, ma presa dalla curiosità gli dissi «Va bene, ci sarò» Febo, prima di andarsene, si girò e con uno sguardo agghiaciante disse «Stasera, non sarai più la stessa» Subito dopo si congedò. Io rimasi lì, immobile, a rifflettere sulle sue parole quando:
«Presto stanno scappando!»
«Dobbiamo catturarli tutti, muovetemi branco di fannulloni!»
«Bloccate i gitani dalle vie principali!»
Riconobbi le voci dei soldati e del loro capitano, così, ripresa dai miei pensieri, mi precipitai fuori dalla tenda e insieme a Djali, corremmo verso la Corte dei Miracoli. Stavamo quasi per arrivare al cimitero per poter raggiungere le catacombe quando due guardie ci bloccarono la strada in un vicolo, guardai dietro di me sperando di trovare libero il passaggio,  ma in quel momento arrivarono proprio altre guardie bloccandoci ogni via di fuga, mi guardai intorno disperata alla ricerca di qualcunque mezzo per potermi liberare da quella situazione mentre le guardie si facevano sempre più vicine.


POV CLOPIN
L'esibizione di Esmeralda fu spettacolare, più del solito, e come da programma grazie a lei, avremmo un bel gruzzolo da mettere da parte. Come un fulmine anche io e tutta la mia gente avremmo dovuto sparire sotto gli occhi dei soldati. Mi misi a correre, sapendo che Esmeralda se la sarebbe cavata da sola, oramai non era più una bambina, purtroppo. Passai vicino alla sua tenda e sentì la sua voce, insieme a quella di Febo. Febo? Che diamine ci faceva lì? Mi avvicinai alla tenda per poter ascoltare cosa aveva da dire quel bell'imbusto a Esmeralda in un momento come quello! «Esmeralda, ti devo parlare..» Mi stavo preoccupando, e se le chiedesse di sposarlo o peggio?! Mi avvicinai ancora di più per ascoltare meglio la conversazione «Incontramoci stasera, dopo mezzanotte, in un vicolo vicino alla Cattedrale di Notre-Dame» Non ero riuscito ad ascoltare il tutto, ma incontrarsi? Non era la prima volta ma di solito non accadeva in queste situazioni «Va bene, ci sarò» Sentì che Febo si stava avvicinando all'uscita allora in gran fretta me la stavo dando a gambe quando «Stasera, non sarai più la stessa...» Lo immaginavo.. Febo aveva qualcosa in mente e io non me ne sarei stato con le mani in mano.
«Presto stanno scappando!»
«Dobbiamo catturarli tutti, muovetemi branco di fannulloni!»
«Bloccate i gitani dalle vie principali!»
Sentì nelle vicinanze la voce dei soldati, era proprio il momento di andarsene. Mi arrampicai su un tetto per non essere visto dalle guardie, corsi da un tetto all'altro e rapidamente arrivai al cimitero ma non poco lontano udì delle voci non molto amichevoli. Mi affacciai al fianco del tetto e notai la mia Esmeralda, bloccata da delle guardie «Ora sei nostra gitana..» Esmeralda si guardava intorno disperata, non volli intervenire subito, volevo vedere come era capace di sfuggire in quelle situazioni, oramai doveva imparare a cavarsela in ogni circostanza. Esmeralda senza dire una parola tirò un calcio uno dei soldati e con il suo coltello ne ferì altri due, ne rimanevano altri tre, però che donna! La circondarono e lei in un secondo finì a terra, vedendola in difficoltà saltai giù dal tetto, atterando davanti a Esmeralda, i soldati, dalla sorpresa, rimasero immobili, a quel punto diedi un sonoro pugno al primo, un calcio allo stomaco al secondo e al terzo lo ferì con la mia spada. Mi voltai verso Esmeralda, le presi la mano e la feci rialzare «Grazie Clopin..» Io di tutta risposta le posai un bacio tra i capelli, come era mio solito fare e le dissi «Per così poco?» Lei rise, una di quelle risate che mi aveva fatto innamorare, di scatto mi abbracciò e io ricambiai, mentre le accarezzavo i capelli dolcemente. Improvvisamente Djali, belò e strattonò la gonna di Esmeralda, come a dirci di sbrigarci prima che arrivavano altre guardie. Ci staccammo e insieme corremmo verso le catacombe. Arrivammo alla Corte dei Miracoli dopo il tramonto e immediatamente venimmo accolti calorosamente da tutta la comunità. Come ogni anno, si festeggiava per il generoso bottino e come Re degli Zingari, avevo una grossa responsabilità anche riguardo i festeggiamenti, visto che si era fatta sera si poteva dare inizio alla festa. Con balli, storie e canzoni. Io come al solito venni circondato da tante belle signore pronte a ballare con me e forse anche qualcosa di più, ma avevo abbandonato queste pratiche da tempo, oramai corpo e mente erano sempre rivolte alla donna più bella di tutte, Esmeralda, beh qualche volta pensavo anche al guadagno, ma principalmente a lei. Questo però non mi toglieva il diritto di partecipare a qualche gara di bevute, che ovviamente finivano con il sottoscritto vincitore. Esmeralda solitamente non si faceva molto coinvolgere dai festeggiamenti, ballava e cantava tutta la notte certo, ma non si era mai lasciata convincere in qualche bicchierino di troppo, però come al suo solito invitava Quasimodo a festeggiare, all'inizio la mia gente era riluttante per colpa del suo aspetto, ma quando spiegai ai gitani che Quasimodo salvò Esmeralda dal rogo, lo accettarono subito come uno di noi. Invece per quanto riguarda Djali, si divertiva insieme ai bambini ma non di più, visto che era solo una capretta e che crollava appena scattata la mezzanotte, a proposito, Febo e Esmeralda si dovevano incontrare stanotte, beh la festa era appena cominciata, mancava ancora molto tempo quindi cercai di cacciare via quel pensiero dalla mente e di godermi la festa.


POV ESMERALDA
Come ogni anno, la sera della Fête des Fous, si festeggiava per il guadagnato. Mi piaceva festeggiare insieme alla mia gente e a Quasimodo, però non mi dovevo scordare dell'appuntamento con Febo. Ero ancora un po' intimidita da quella sua ultima frase e dai nuovi dubbi che mi affligevano. Andai fuori dalla Corte, avevo bisogno di respirare aria fresca e di concentrami sui miei pensieri, mi sedetti su una panchina lì vicino, in mezzo a delle tombe con una piccola lanterna a farmi luce, alzai il viso per ammirare la luna, quella sera mi sembrava più bella del solito, piena e circondata dalle stelle, vidi perfino una stella cadente, quella sera c'era un cielo magnifico accompagnato da una leggera brezza a muovermi i folti capelli. Ripensai a quel pomeriggio e al sorriso di Clopin, perché avevo avuto quella sensazione.. era forse amore? Ma che stavo farneticando? Era praticamente impossibile, eravamo cresciuti insieme... Ma poi ripensai a quando mi aveva salvata da quelle guardie, non lo ringrazierò mai abbastanza. In seguito mi venne in mente Febo, era sempre stato gentile e dolce nei miei confronti, ma quest'oggi, non saprei, era terribilmente misterioso e a tratti inquetante, cercai di ricordarmi come mi fossi innamorata di lui, forse bellezza? Forse perché era stato l'unica persona, escludendo Clopin, a essere dolce nei miei confronti? Non lo saprò mai, sta di fatto, che cominciai a provare dei dubbi sul mio amore verso di lui, probabilmente ero troppo frettolosa, infondo chi sono io per giudicare? Magari oggi era di malumore, o magari no, comunque lui mi amava e io non potevo piantarlo così.. Forse non era il momento per trarre conclusioni affrettate. Una brezza di vento mi destò dai miei pensieri, solo allora mi ricordai che era arrivato il momento, forse sarebbe stato il caso di avvertire Clopin.


ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!! Ecco a voi il secondo capitolo della mia primissima storia :D Spero che vi sia piaciuto, ringrazio come sempre chiunque l'abbia letta o chi mi lascia una recensioncina. Tranquilli eh, siamo ancora all'inizio quindi preparatevi! Spero che il capitolo sia abbastanza lungo ,scusate ma a me piace fermarmi sul più bello lasciandovi con la suspense xD Comunque,spero che anche i piccoli momenti di "azione" siano descritti abbastanza bene, fatemi sapere cosa dovrei migliorare e o correggere. Ci vediamo al prossimo capitolo, baci baci dalla vostra Jenni_Chan <3.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


CAPITOLO TERZO
 
POV CLOPIN
Era da ore che stavamo festeggiando oramai, io persi la cognizione del tempo, ma dopo un po' mi sentì sfinito e così decisi di rintanarmi nella mia tenda, per prendermi una pausa tra una bevuta e un ballo. All'improvviso entrò un zingaro «Clopin! Vieni! la gara di bevute sta per iniziare!» disse ansioso. Io mi girai verso di lui «Non stavolta Camarade, credo che andrò a riposarmi, ma intanto voi divertitevi..» dissi con un sorriso «Come vuoi Camarade, ma la prossima volta non la scamperai così facilmente!» E con una leggera risata si congedò. Mi distesi nuovamente sul mio letto, stavo quasi per addormentarmi quando sentì un tonfo sulla pancia, spalancai gli occhi e mi ritrovai davanti Djali, la capra di Esmeralda, un attimo, che ci faceva qui? Mi diede una leccata sul viso e solo allora mi venne in mente il fatto di questo pomeriggio. Dovevo sbrigarmi se volevo arrivare in tempo da Febo e Esmeralda, feci scendere Djali dal mio petto e con un balzo scesi dal letto, presi il mio cappello, la spada e corsi verso l'uscita delle catacombe accompagnato da quella capretta insistente, quale Djali. Arrivai fuori, ritrovandomi davanti il solito e vecchio cimitero, mi girai intorno per vedere se Esmeralda era nei paraggi, niente da fare, mi ricordai però dove si teneva l'appuntamento, "In un vicolo vicino alla Cattedrale di Notre-Dame", a quel pensiero, corsi più che potei. Le strade di Parigi erano deserte senza un minimo di rumore, ero preoccupato, Febo aveva qualcosa in mente di non positivo e dovevo fare in fretta, arrivai nella piazza di Notre-Dame, senza farmi notare dalle guardie,  piazzate davanti alle vie principali, passando per i tetti della città, ad un certo punto sentii delle voci provenire da un vicolo, mi avvicinai, più mi avvicinano più sentivo le voci farsi nitide «Tenetela ferma!» riconobbi subito quella di Febo «Non muoverti!» poi sentì anche dei lamenti, sperai con tutto il cuore che non provenissero dalla mia Esmeralda. Mi nascosi dietro una cassa insieme a Djali, alzai la testa per vedere cosa succedeva e quello che vidi fu scioccante: C'erano due soldati, gli stessi che accompagnavano Febo questo pomeriggio, che tenevano bloccata al muro Esmeralda e Febo, attaccato al suo corpo, dicendo cose non molto piacevoli.. «Come sei bella Esmeralda.. E finalmente, dopo tanto tempo, sarai mia!» Esmeralda, in lacrime disse «No, no.. ti prego.. lasciami!» Lei provò a scalciare o a liberarsi delle due guardie, ma senza successo, le mani di Febo cominciarono a vagare sul suo esile corpo, mentre gli altri due soldati guardavano la scena divertiti. Io non ci vedevo più dalla rabbia, quel.. quel farabutto! Stavo quasi per alzarmi e suonarle a Febo di santa ragione quando il mio buonsenso riprese il controllo della mia mente, impedendomi di essere così avventato, dovevo aspettare, a malincuore, il momento giusto. Ma improvvisamente Esmeralda piangendo disse «No, ti prego.. Clopin.. CLOPIN SALVAMI!» A quelle parole, non potei più aspettare, con un salto sbucai dal mio nascondiglio e mi ritrovai di fronte a loro, tenendo una mano sulla mia spada dietro la schiena e con Djali al mio fianco «Ma guarda chi abbiamo qui, l'ex capitano delle guardie Febo, accompagnato dai due suoi nuovi zerbini, che scena tenera!» esclamai con un ghigno sul viso «Ti conviene levare quelle tue manacce insolenti da una fanciulla indifesa quale Esmeralda, se non vuoi passare dei guai..» Esmeralda con il viso illuminato di felicità disse «CLOPIN! Sono così felice di vederti!» Mi girai verso di lei e le regalai un sorriso rassicurante, Febo si staccò da lei, fece cenno ai due soldati di non muoversi e avvicinandosi a me disse «Ecco il famoso Clopin.. E sentiamo come intenderesti riuscirci? ... Ahaha... Sarà un onore sbatterti in galera» Disse con tono arrogante, io con uno sguardo deciso e pieno di sfida dissi «Sarà anche per me un onore sbattere quel tuo lurido muso a terra..» Detto questo, gli diedi un pugno sul viso, seguito da un calcio all'addome, Febo si accasciò a terra, ma di colpo Esmeralda mi urlò «CLOPIN ATTENTO! DIETRO DI TE!» mi voltai immediatamente e vidi arrivare di soppiatto i due soldati che tenevano bloccata al muro Esmeralda, da dietro pronti a ferirmi con le loro spade, anche loro avrebbero avuto la loro porzione di pugni, così con un sorriso sfacciato li evitai e diedi una doppia gomitata ai loro stomaci, poi alle loro schiene così da farli cadere a terra, intanto Febo prese la mia caviglia e mi sbatté violentemente a terra facendo cadere la spada lontano da me, tutto dolorante notai Febo alzarsi e cominciare a prendermi a pugni, io cercai di parare i suoi colpi ma erano troppo veloci e forti, in quel momento ripensai a Esmeralda, no, non avrei perso senza combattere! Così riuscì a colpirlo in mezzo alle gambe e a farlo fermare, senza perdere tempo mi rialzai, pieno di ferite, recuperai la mia spada e mi avventai su di lui, intanto sentì le altre due guardie avvicinarsi a me, mi girai e trafì il primo, poi con un calcio feci cadere il secondo e gli piantai nel torace la mia spada, ritornai da Febo che si rialzò nuovamente, grondante di sangue cerco di darmi un pugno ma era troppo debole così riuscì a schivarlo facilmente, ma inaspettatamente tirò fuori un coltello e riuscì a trafiggermi sul fianco, cercando di ignorare il dolore che mi pervadeva il corpo, notai Febo sbattere il viso a terra e Djali ne approfittò e gli diede un incornata al fondo schiena, mentre io gli conficcai la mia spada nelle sue parti intime sussurrandogli all'orecchio «Credo che adesso hai imparato la lezione..» I corpi di quei esseri spregevoli, risiedevano tutti a terra, non sapevo se fossero ancora vivi e non mi importava, li guardai soddisfatto, posai la mia mano sulla ferita, sentivo il fuoco del dolore e senza farmi notare rimossi il coltello dal mio fianco e lo lasciai cadere a terra. Subito dopo sentii delle braccia avvolgermi, mi girai e vidi Esmeralda piangere sul mio petto, non volli dire una parola, mi limitai a ricambiare l'abbraccio ed accarezzarle con delicatezza i capelli, lei tra un singhiozzo e l'altro mi disse «..Grazie Clopin..» poi si voltò verso Djali, con la voce rotta dal pianto le sussurrò «Grazie anche a te Djali..» La capretta per risposta, saltò tra le braccia di Esmeralda e le diede una leccata in viso, ed Esmeralda emise una leggera risata, mentre le accarezzava il capo. Poco dopo, riprese ad abbracciarmi e io di tutta risposta le presi il mento, lo sollevai così che i nostri sguardi si incrociavano e le dissi dolcemente «Chérie, lo sai, per te farei di tutto e di più..» lei sorrise con ancora le lacrime a incorniciarle il viso, ma continuò dicendo «Avevi ragione Clopin.. Avevi ragione su tutto..» «Lo so, ma chérie, lo so..» e le diedi un bacio sulla fronte,  ripresi ad accarezzarle i capelli, lei si rimise a piangere. Era straziante vedere la mia dolce e allegra Esmeralda in quello stato, ma non volevevo immaginare cosa sarebbe successo se io.. se Febo..  Sentì che il dolore alla ferita cominciava a farsi ancora più intenso, ma non volli mostrarglielo, ma improvvisamente, non sentì più le forze e caddi a terra sostenuto dalle braccia di Esmeralda, «Clopin?.. Clopin cosa ti succede?!» Notò la mia ferita e rimase senza fiato per poi esclamare «Mi dispiace Clopin.. E' tutta colpa mia..» E riprese a lacrimare, facendomi forza alzai la mia mano così che potevo toccare il suo viso, le asciugai una lacrima con il pollice e le sussurrai «Lo sai Esmeralda? Sei bellissima, anche quando piangi, ma sei ancora più bella quando sorridi» Lei mi sorrise e mi accarezzò il volto, io chiusi gli occhi godendomi il suo tocco, quando poi non sentì più il suo tocco sulla mia pelle, riaprì gli occhi per accorgermi che Esmeralda si stava strappando un lembo del suo vestito e lo stava legando attorno alla mia ferita «Ecco, così dovrebbe fermare l'emorragia..» Io le sorrisi in segno di riconoscenza. Dopo qualche istante le dissi «Si è fatto tardi, dovremmo tornare alla Corte..» Così, facendomi forza sulle ultime energie rimaste mi alzai mentre Esmeralda disse «Ma Clopin! Sei debole, non ce la puoi fare!» Mi voltai verso di lei «Se sei al mio fianco.. Nulla mi è impossibile» esclamai determinato, lei sorrise e tenendo un braccio attorno a me ci dirigemmo alla Corte dei Miracoli. Dopo un lungo tragitto, arrivammo alle Catacombe, i gitani avevano smesso di festeggiare, era notte fonda e tutti erano addormentati nei posti più bizzarri, senza perdere tempo Esmeralda mi accompagnò nella mia tenda, mi tolsi il cappello, le scarpe e lasciai la spada tutta insanguinata in un angolo della stanza e con fatica mi stesi nel mio letto, Esmeralda cominciò a frugare nervosamente per la tenda in cerca di qualche benda, poi ritornando di fianco a me, si sedette sul mio letto e mi fasciò la ferita, sorrise soddisfatta per il suo lavoro e io le dissi «Sembri proprio una piccola infermiera, come quando eri piccola» Esmeralda mi rispose ridendo «Ma che vai a dire? Io un’infermiera? Ma se so a malapena come usare una benda! Anche da piccola facevo disastri su disatri con i medicinali!» Risi anch'io ma poi le dissi «Grazie Esmeralda..» Ci guardammo negli occhi e lei rispose «Grazie a te..» Poi inaspettatamente, si sdraiò nel mio letto, io in imbarazzo le chiesi «M-ma cosa fai?» Lei mi guardò come se fosse la cosa più ovvia del mondo «Dormo con te, non lo vedi?» Io che ero ormai rosso in viso le chiesi nuovamente «Si lo vedo.. Ma perché?» Lei che si era già appoggiata a me disse «Così posso controllarti se ti senti male» Chiuse gli occhi e cominciò ad addormentarsi sopra il mio petto, io non volli replicare, così mi godetti la mia Esmeralda fra le mie braccia e promisi a me stesso che le avrei rivelato i miei sentimenti uno di questi giorni, con questo pensiero mi unì anch'io nel mondo dei sogni.
 
 
POV ESMERALDA
Mi svegliai di soprassalto col fiatone in gola, credendo di essere ancora imprigionata tra le grinfie di Febo, istanti dopo riconobbi la tenda di Clopin e la Corte, era già sorto il sole da un po', lo potevo percepire dai rumori dei gitani nell'intento di risistemare i festivi di ieri sera, mi tornarono in mente gli eventi della scorsa notte, non riuscivo ancora a credere a che punto potesse arrivare un uomo così spregevole come Febo.. fu tutto così veloce e io non ho potuto fare nulla per fermarlo, ma di sicuro non me lo dimenticherò mai e non ringrazierò mai abbastanza Clopin.
 
FLASHBACK

"Era appena scoccata la mezzanotte, mi alzai dalla panchina su cui mi ero seduta e mi avviai verso il luogo dell'incontro. Mi avvicinai con cautela al vicolo nella totale oscurità «Febo.. Febo dove sei?..» cominciai a invocare il suo nome camminando lentamente, ma improvvisamente sentì una voce «Sono proprio qui mia cara..» Venni spinta verso il muro e bloccata da delle braccia, in preda allo spavento cominciai a dimenarmi e a scalciare «Cosa significa?! Cosa sta succedendo?!» esclamai a gran voce, cercai di tramortire il mio aggressore, ma era troppo forte per me così non riuscì nemmeno a sfiorarlo «Lasciami andare, sporco essere!» «E' così che ti rivolgi al tuo futuro sposo.. Esmeralda?» la voce si fece più vicina e riconobbi subito a chi apparteneva.. «..Febo?..» «Esattamente tesoro..» Non ci potevo credere. Febo?! Perché mai avrebbe dovuto farmi questo? «Cosa significa tutto ciò!? Che cosa vuoi da me?!» dissi con rabbia «E' molto semplice mia cara.. Io voglio te. E ti prenderò con la forza! Ahaha..!» Cominciò a ridere in modo maniacale, iniziai a preoccuparmi, non sapevo cosa fare,  non riuscivo ancora a credere alle sue parole «Febo..  perché? Ma io.. credevo che tu mi amassi!» Mi stavano per uscire le lacrime, cercai di trattenerle mentre lui disse «Si ti amavo.. Ma non nel modo in cui credevi» Rivolsi il mio sguardo a terra, lui aveva finto di amarmi tutto questo tempo? Clopin mi aveva avvisata sui desideri degli uomini, ma io non l'avevo ascoltato, col cuore spezzato feci uscire qualche lacrima dai miei occhi e Febo a quella vista godette ancora di più. «Ragazzi, tenetela ferma! Non posso aspettare un minuto di più..» Si avvicinò lentamente, vedendolo cominciai a dimenarmi il più possibile e cercai di raggiungere il mio coltello, ma era troppo lontano, lui iniziò a darmi dei baci lungo tutto il collo fino alla mascella, credevo che la mia prima volta, sarebbe stata diversa, ma sopratutto piacevole, ma l'unica cosa che riuscivo a provare era solo disgusto e paura. Lui proseguì e io cominciai a piangere silenziosamente provando a togliermelo di dosso «Tenetela ferma!» Ordinò ai due soldati «No, no.. ti prego.. lasciami..» «Come sei bella Esmeralda.. E finalmente, dopo tanto tempo, sarai mia!» Lo supplicai, ma l'unica cosa che ottenni furono le sue mani viscide sul mio corpo, sentì il suo respito vicino al mio orecchio, pregai che qualcuno venisse a salvarmi, pregai che Clopin venisse a salvarmi, così in preda alla disperazione urlai «No, ti prego.. Clopin.. CLOPIN SALVAMI!» Alle mie parole, vidi una figura saltare e atterrare davanti a noi, non riconoscibile dall'oscurità, la misteriosa figura disse «Ma guarda chi abbiamo qui, l'ex capitano delle guardie Febo, accompagnato dai due suoi nuovi zerbini, che scena tenera!» Mentre lo disse, si avvicinò e potei scorgere la figura di Clopin... CLOPIN!  «Ti conviene levare quelle tue manacce insolenti da una fanciulla indifesa quale Esmeralda, se non vuoi passare dei guai..» disse con un ghigno, io al suono della sua voce mi si illuminò il viso in un raggio di speranza e urlai «CLOPIN! Sono così felice di vederti!» Lui si girò verso di me e mi sorrise in modo rassicurante, Febo si staccò da me, fece cenno ai due soldati che mi trattenevano di non muoversi e lentamente si avvicinò a Clopin dicendo «Ecco il famoso Clopin.. E sentiamo come intenderesti riuscirci? ... Ahaha... Sarà un onore sbatterti in galera..» Disse con tono arrogante, mi sentì meglio quando lo sentì staccarsi da me, ma ero in pensiero per Clopin, avevo paura che gli avrebbe fatto del male ma con uno sguardo deciso e di sfida disse «Sarà anche per me un onore sbattere quel tuo lurido muso a terra..» Immediatamente cominciò il combattimento che finì con Clopin vincitore, io ero esterrefatta, sapevo che era un assassino ma non l'avevo mai visto all'opera, ma anche se fu inquietante, ero felice che mi avesse salvata.

FINE FLASHBACK

Mi voltai e vidi Clopin sdraiato al mio fianco, mi aveva salvata da Febo, mi aveva salvata un'altra volta. Era sempre stato molto protettivo nei miei confronti, ha quasi rischiato la morte qualche volta. Ripensai a l'uomo che un tempo amavo profondamente, non avrei mai pensato che sarebbe stato capace di una cosa simile, pensavo che fosse diverso e invece mi ero sbagliata di nuovo. Clopin mi aveva avvertita sugli uomini e i loro desideri e io non gli avevo dato retta, per l'ennesima volta. Improvvisamente sentì Clopin russare, lo guardai in viso, era carino, tutte le donne erano sempre state ammaliate da lui e io mi ero sempre chiesta il motivo, ma guardandolo attentamente mi accorsi che forse non avevano tutti i torti. Poi sentì le sue braccia cingermi i fianchi con fare protettivo, io sorrisi, non avrei mai trovato uno come lui, gli accarezzai il ciuffo dolcemente per poi ritornare a dormire fra le sue braccia.
 

ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!! Eccovi il terzo capitolo! Spero vivamente sia piaciuto e ci terrei a ringraziare una persona in particolare, Tensi, per aver recensito il primo capitolo! Grazie mille ancora <3 Comunque, ringrazierò chiunque mi lascia una recensione, così, per sapere cosa ne pensa la gente, insomma se piace o no xD. Spero che il capitolo non sia stato noioso o breve. Il prossimo capitolo, arriverà presto, quindi per il momento gustatevi questo, alla prossima vi mando un grossissimo bacio dalla vostra Jenni_Chan :) .

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo Quarto ***


CAPITOLO QUARTO
 
POV ESMERALDA
«No, non posso.. E' così sbagliato, così immorale.. Ma, cosa dovrei fare secondo te Quasimodo?» Quella mattina sgusciai dal letto di Clopin, dove vi avevo dormito per controllarlo durante la notte a causa della sua ferita, fortunatamente non successe niente, cercai di non svegliarlo e mi precipitai al campanile di Notre-Dame, per andare a trovare Quasimodo, era un mio grande amico e in quel momento mi sentivo così confusa, mi serviva un consiglio, così gli raccontai gli avvenimenti della sera precedente, lui mi stette ad ascoltare in silenzio, aspettando che io finissi il racconto, poi gli confidai dei miei nuovi dubbi sorti sui miei sentimenti verso Clopin. «Esmeralda, tu.. cosa provi veramente?» E' vero, cosa provo? Amore? Ammirazione? «Io.. voglio un gran bene a Clopin, quasi come un fratello e-» Ma lui mi interruppe bruscamente «Ecco l'hai detto! Quasi, non del tutto, quindi forse non è solo bene quello che provi» Mi disse soddisfatto «Ma Quasimodo, lo sai che non si potrebbe fare anche se volessi, siamo cresciuti insieme, sarebbe strano, quasi sbagliato..» «Quale sarebbe il problema? Non devi pensare a quello che potrebbe pensare la gente, ma a quello che pensi tu! Esmeralda.. L'amore, se vero, non è mai sbagliato» Ci pensai un attimo, era vero, aveva ragione, io lo stavo semplicemente negando a me stessa, io amavo Clopin, per tutto quello che aveva fatto per me e non volevo perderlo. «Hai ragione.. Adesso ho capito e glielo andrò subito a dire, grazie mille, non so cosa avrei fatto senza di te..» «E' sempre un piacere aiutare la mia zingara preferita» Disse con un occhiolino, io risi debolemente e gli diedi un leggero bacio sulla guancia «Grazie ancora Quasimodo, io vado, ci vedremo un'altra volta, a presto!» «A presto Esmeralda» Detto ciò mi avvicinai alla finestra del campanile e scesi dal tetto e corsi per la Corte, dovevo diglielo, dovevo farlo al più presto. Arrivai alle catacombe, mi girai intorno affannosamente alla ricerca di Clopin, non lo vidi, andai verso la sua tenda, niente, nessuna traccia, doveva essere uscito, ma mentre mi dirigevo verso l'uscita udì da un gruppo di zingari poco distante «Si avete sentito? Hanno catturato Clopin! Lo manderanno all'impiccagione.. ora come faremo senza di lui?» No, non poteva essere, non lui! Corsi verso il gruppo di gitani, una donna mi si avvicinò e mi disse «Oh Esmeralda! Meno male che sei qui! E' meglio rimanere qui nascosti, dopo la morte di Febo, la fuori pullula di soldati. Hanno perfino catturato Clopin!» «Ma cosa state dicendo? Dobbiamo andare a salvarlo!» Ma l'uomo accanto mi disse «No Esmeralda, ha ragione lei, è meglio rimanere qui finchè le acque non si calmeranno» Al sentire quelle parole, sbottai, non potevo ascoltare una parola di più «Ma siete forse impazziti? Clopin potrebbe morire da un istante all'altro e voi volete rimanere qui? Va bene, fatelo pure, io invece andrò a salvarlo!» Esclamai determinata, mi voltai per andarmene ma lo stesso uomo di prima mi trattenne per un braccio «No Esmeralda, tu rimmarai qui come tutti noi, vai nella tua tenda e non uscire per nessun motivo» Senza dire una parola, andai nella mia tenda, dove c'era la mia capretta preferita ad aspettarmi «Stai tranquilla Djali, andremo a salvarlo stanotte, non preoccuparti» Gli sussurai mentre le accarezzai il capo. Presto si fece notte, aspettai che tutti andassero a dormire per attuare il mio piano, presi una spada e uscì dalla mia tenda accompagnata da Djali. Uscita dalle catacombe mi diressi verso la prigione di Parigi, passai per i tetti, per non farmi sorprendere dalle poche guardie piazzate nelle vie principali e in poco tempo la raggiunsi.

Poche ore prima..

POV CLOPIN
Mi svegliai nel mio letto, con la mano cercai la figura di Esmeralda, ma lo trovai vuoto, a quel punto mi alzai, mi vestii e uscito dalla mia tenda chiesi a qualche zingaro che passava se l'avevano vista, mi dissero che era uscita al sorgere del sole, ma nessuno seppe dirmi per dove, rassegnato, mi recai all'uscita dalle catacombe. Oggi l'avrei fatto, oggi finalmente le avrei confessato i miei sentimenti, adesso che Febo si era tolto di torno era arrivato il mio momento. Cercai per tutta Parigi, ma di lei, nessuna traccia, provai a pensare un luogo dove poteva essersi andata a cacciare, e li mi venne in mente, Quasimodo! Lui saprà dove si trovava. Mi precipitai alla cattedrale, salì le scale e raggiunsi il campanile, lì vi trovai il campanaro intento a scolpire delle figure in legno «Quasimodo!» Al chiamare il suo nome, si voltò e riconoscendomi, corse verso di me, stritolando le mie ossa in un abbraccio «Clopin! Da quanto tempo!» esclamò allegramente, sciolto l'abbraccio gli chiesi «Sono venuto qui per chiederti se avessi visto Esmeralda, la sto cercando dappertutto e le dovrei parlare urgentemente» «Si lo vista, è stata qui poco fa, in verità è andata a cercarti, anche lei dovrebbe dirti una cosa e sono quasi sicuro che ti farà contento. Clopin tu sei un uomo fortunato, sei riuscito a conquistare il suo cuore, molto prima che lo facesse Febo fidati..»  Mi disse dandomi una pacca sulla spalla, io rimasi sconvolto. Lei.. lei era davvero innamorata di me? E da sempre? Era troppo bello per essere vero «Quasimodo ne sei proprio sicuro? Perché se scopro che mi hai mentito, non finisci bene» Lui a quella minaccia, mi sorrise dicendomi 
«Perché non vai a scoprirlo da solo?» Sorrisi allegramente e lo abbracciai forte «Grazie amico mio, ora scusa ma devo andare, una certa signorina mi aspetta, se sai cosa intendo» Dissi ridendo, anche lui rise per la battuta «A presto Clopin, mi raccomando trattala bene, perché se scopro che non è così non finisci bene» Ridemmo assieme per la stessa minaccia che gli feci io «A presto Camarade, sei sempre di ottimo aiuto» «A presto» dopo una stretta di mano, mi congedai, uscì dalla cattedrale e mi diressi alla Corte, convinto che Esmeralda mi stesse cercando lì, svoltai per un vicolo, ma andai a sbattere contro qualcuno «Ehi amico! La prossima volta fai attenzione a dove metti i piedi!» Gli esclamai, ma quando la figura si girò verso di me, mi accorsi che ero andato a sbattere contro una guardia «Ehi! Ma tu sei Clopin! Detto Re degli Zingari! Finalmente ti abbiamo trovato! Adesso verrai con me, ti porterò nel posto che meriti, la prigione!» Oh no, non adesso maledizione! «Ascolta amico credo che tu mi abbia confuso con qualcun altro, quindi se adesso non ti dispiace io avrei una cosa molto urgente da fare e-» «RAGAZZI LO TROVATO!» Gridò il soldato verso un gruppo di guardie poco lontano. Diamine. «Sì sì certo, raccontala ad un altro questa favola» Mi disse avvicinandosi per ammanettarmi, ma non sarebbe stato onorevole per me farmi arrestare così, con un gesto fluido presi la spada e gliela conficcai nel petto ma prima che mi potessi voltare per darmela a gambe, il gruppo di guardie di prima mi circondò «Soldato, vai a chiamare il capitano! Qua ne succederanno delle belle..» «E io invece credo che finirà presto, ma non bene per voi» Dissi sogghignando, la guardia ringhio di rabbia «Stai zitto sporco gitano!» A quel punto corse verso di me per attaccarmi, ma io lo schivai con facilità e allungai la spada per ferirlo, riuscendoci, si avvicinarono gli altri soldati pronti a combattere. Con pugni, calci e colpi di spada riuscì a tramortirli tutti, troppo facile, pensai, ma nell'esatto momento in cui mi stavo girando per andarmene, mi chiamò una voce «Aspetta! Te ne vuoi andare senza neanche combattere? Combattere da uomini» Mi voltai e vidi un uomo muscoloso a cavallo, probabilmente si trattava del capitano «E allora fatti sotto se ne hai il coraggio!» Scese da cavallo, estraè la spada e corse verso di me, io parai il suo colpo, ma si rivelò più dura del previsto, con fatica lo respinsi «Cos'è zingaro, ti vuoi già arrendere? Abbiamo appena iniziato!» «Non sarebbe da me scappare davanti a uno scontro, quindi facciamo sul serio!». Dopo un lungo combattimento, non ce la facevo più, le gambe mi tremavano, fortunatamente riuscì a ferirlo ma nonostante questo il mio avversario non si arrendeva, anche lui riuscì a ferirmi. Visibilmente stanco, cercai di dagli il colpo di grazia ma lui fu più veloce e mi trafì lo stomaco facendomi cadere rovinosamente a terra, senza accorgermene due guardie mi presero, alzandomi da terra e amanettandomi, il capitano intanto si accasciò a terra stremato, altri soldati si precipitarono verso di lui e lo sollevarono portandolo via, mentre io venivo trascinato in un carro, con sopra una gabbia e mi rinchiusero dentro, l'unica cosa che sapevo è che non avrei più rivisto la mia Emeralda, poi vidi nero.



ANGOLO AUTRICE:
Un ehilà a tutti! Lo so, lo so, è passato un'anno da quando ho aggiornato, ma come si sa, "Meglio tardi che mai no?" No ok, fermi con i fucili! Lasciando stare il fatto di averci messo un pochino troppo a pubblicare il nuovo capitolo.. Cosa ne pensate? Spero di aver fatto meno errori grammaticali possibili! Se vi è piaciuto, vi invito a lasciare una recensione, sia positiva che negativa, la storia credo finirà entro due capitoli, non era una ff con una trama esagerata all'inizio, però non volevo neanche che avesse un finale banale e corto, quindi, è uscito questo! Comunuque, monologo a parte, spero aggiornerò presto! Fidatevi. Alla prossima, dall vostra Jenni_Chan <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo Quinto ***


CAPITOLO QUINTO

POV CLOPIN
Con fatica riuscii ad aprire gli occhi e cercai di capire dove fossi, la prima cosa che notai era il fitto buio che regnava intorno a me, fatta eccezione per una piccola finestrella posizionata nell'angolo della stanza e da cui passava la poca luce che emanava la luna, pensai che doveva essersi fatto notte nel mentre ero svenuto. Cercai di alzarmi in piedi ma qualcosa mi bloccava le braccia, mi girai, notando che ero incatenato al muro, mi sedetti sul pavimento demoralizzato con una smorfia di dolore che proveniva dallo stomaco, velocemente spostai lo sguardo in basso e mi accorsi che la ferita mi fu pulita e fasciata con delle bende, almeno si erano degnati di non farmi morire dissanguato! Spostai nuovamente lo sguardo e viste le sbarre di fronte a me realizzai che mi trovavo nella cella di una prigione. Non si udiva alcun suono, riuscivo solo a percepire i veloci battiti del mio cuore e il respiro affannoso che mi offuscava la vista, ero nervoso e l'unica cosa che riuscivo a pensare era a come poter uscire da quella situazione. Poco tempo dopo sentii dei rumori metallici, riconducibili ai passi di una guardia in armatura, venire verso la mia direzione, in seguito una voce parlò  «Finalmente ti sei svegliato, principessa! Eravamo sicuri fossi morto ormai!» disse ridendo a crepapelle mentre la sua risata rimbombava per tutta la prigione, doveva trattarsi di una guardia molto probabilmente, non risposi ma la figura nel buio continuò «Non ti preoccupare non starai qui ancora a lungo, domattina verrai impiccato nella piazza davanti gli occhi di tutta la città ahahaha!» Doveva divertirsi molto a quanto pare, digrignai i denti dalla rabbia, ma cercai di calmarmi «Hai ragione, non starò qui ancora per molto, infatti non appena ti distrarrai io sarò già uscito di qui!» gli dissi sorridendo «Non ti conviene fare lo sfacciato sporco zingaro, sennò passerai una lunga notte di dolore!» disse la guardia con un ghigno, a quel punto non credevo mi convenisse innervosirlo ulteriormente, era meglio aspettare che se ne andasse e trovare un modo per fuggire e rivedere gli occhi di Esmeralda che in quel momento mi mancavano molto.

POV ESMERALDA
Raggiunsi la prigione della città e mi nascosi in un vicolo con accanto Djali, sbirciai dal mio nascondiglio e notai che l’entrata pullulava di soldati da ogni parte, non avevo esattamente un piano per questa missione di salvataggio e in quel momento non avevo idea di come sarei potuta entrare nell'edificio, ero da sola contro centinaia di uomini armati, forse mi serviva aiuto ma sapevo che nessuno sarebbe stato disposto a darmi una mano, erano tutti troppo spaventati per farlo. Dopo qualche attimo di riflessione mi ricordai di Quasimodo, lui mi avrebbe aiutato sicuramente, perciò mi girai e corsi per la cattedrale. Salite le scale che portavano al campanile, vidi Quasimodo disteso su un letto nell’angolo della stanza, con accanto una piccola candela a fare luce, con passo silenzioso mi avvicinai e dopo averlo raggiunto cercai di svegliarlo «Quasimodo.. Quasimodo! Svegliati!» dissi con impazienza scuotendolo velocemente, il ragazzo aprì di scatto gli occhi e urlò dalla paura «Calmati! Sono io, Esmeralda!» esclamai con un sorriso, lui mi guardò e constatato che fossi realmente io, sbuffò «Oh mio Dio Esmeralda.. mi hai fatto prendere un infarto! Hai idea di che ore sono?» mi disse con sguardo truce «Mi dispiace averti disturbato ma si tratta di un'emergenza!» gli dissi visibilmente allarmata, lui dopo essersi alzato mi invitò con un gesto della mano a sedermi vicino a lui e così feci, poi con voce calma disse «Che genere di emergenza?» alzai lo sguardo per incontrare il suo ed esclamai «Si tratta di Clopin.. Dopo il nostro incontro di stamattina sono andata subito a cercarlo ma non lo trovai da nessuna parte.. ma scoprii che era stato arrestato! Se non vado subito a salvarlo lo uccideranno!» detto questo mi misi il viso fra le mani nella più completa disperazione. Quasimodo nel vedermi in quello stato mi posò un mano sulla schiena cercando di rassicurarmi «Esmeralda stai tranquilla, verrò con te e insieme lo salveremo!» esclamò con determinazione, sorrisi immensamente al suono di quelle parole e lo abbracciai con affetto «Grazie Quasi, sei il migliore!» e gli diedi un leggero bacio sulla guancia in segno di riconoscenza, il campanaro divenne tutto rosso e sorridendo mi disse «M-ma figurati! Non è niente» sorrisi anch'io per la sua dolcezza. Improvvisamente mi sentii tirare la gonna e un forte belato provenire nella nostra direzione, era Djali, ricordandomi che dovevamo sbrigarci, quindi mi girai verso Quasimodo e dissi «Dobbiamo avviarci subito! Si sta facendo tardi» lui annuì e ci rialzammo dal letto ma dopo qualche istante mi chiese
«Hai un piano per infiltrarci nella prigione?»
«Non proprio ma faremo la cosa che mi riesce meglio»
«Sarebbe?»
«Improvviseremo!».

POV CLOPIN
Ero tornato solo nella stanza, la guardia se ne andò dopo aver riso di me per qualche minuto in più, mi sentivo impotente e umiliato.
Io.. il Re degli Zingari, venire ucciso così? Era da escludere. Dovevo liberarmi e tornare da Esmeralda, che molto probabilmente starà morendo di preoccupazione per me, per poterle confessare tutto l'amore che provo per lei, tenerla fra le mie braccia e restarle accanto tutta la vita!


ANGOLO AUTRICE:
E dopo tanti anni rieccomi qui con un nuovo capitolo! Spero che ci sia ancora qualcuno a cui interessi questa piccola storia, io dopo averla riletta ho voluto poterle dare una fine ed è uscito questo, ci sarà un'altro capitolo molto probabilmente sarà quello conclusivo, perciò ci rivediamo presto! Dalla vostra Jenni_Chan <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3482590