Your touch so foreign, It’s Supernatural

di Hilarie Winfort
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** TRE ***



Capitolo 1
*** Uno ***


Lily Norton aprì gli occhi di colpo, cercando di mettere a fuoco la stanza.
Il poster della sua band preferita attirò subito il suo sguardo.
Balzò fuori dalle coperte, rendendosi conto all'improvviso di che ora dovesse essere.
La sveglia confermò i suoi timori, con un 8 lampeggiante sul display: era in ritardo e sua madre non poteva accmpagnarla a scuola quella mattina. 
Era di turno in ospedale, l'unico del paese sperduto in cui era nata Lily.
La madre era un'infermiera, sempre pronta ad aiutare gli altri, dedita completamente al suo lavoro.
Lily si strofinò gli occhi, ancora impastati dal sonno, poi cercò di concentrarsi sul vestirsi il più in fretta possibile. A meno che non volesse sorbirsi una delle tante prediche del preside Evans.
La ragazza ancora non sapeva quanto quella giornata avrebbe significato per lei, come avrebbe cambiato in modo radicale la sua vita.
Uscì in fretta da casa, appena in tempo per balzare sul pulmino diretto alla scuola.
Lily frequentava l'ultimo anno di liceo, nonostante i suoi vent'anni appena compiuti.
Non era riuscita a passare il 3° anno, dopo le conseguenze che la scomparsa
di suo padre aveva lasciato. 
Anche se sua madre sosteneva fermamente la tesi della scomparsa del padre,
Lily non riusciva a togliersi dalla mente che se ne fosse andato, abbandonandole.
Gli ultimi tempi i suoi genitori litigavano praticamente sempre, e suo padre non era più lo stesso:
era sempre giù di morale e Lily faticava a riconoscerlo.
Sospirò, prima di scendere dall'autobus.
Il parcheggio della scuola era gremito di ragazzi, ma si riuscivano a udire solo dei mormorii sommessi, da quando la ragazza più ambita del liceo si era suicidata pochi giorni prima.
Solo in quel momento Lily si accorse di un altro rumore,
l'unico in netto contrasto con il silenzio che riempiva lo spiazzo.
Si trattava di una musica molto alta, più precisamente musica rock.
Si accorse che proveniva da una vecchia auto, mai vista prima.
Doveva essere una vecchia Chevrolet.
Dopo qualche secondo la musica cessò, nonappena ne uscirono due ragazzi.
Il più alto si passò una mano tra i capelli corti, dopo essersi
sistemato il colletto della giacca di pelle.
Il ragazzo accanto a lui, lo osservava con un sorriso di scherno stampato in volto,
prima di alzare gli occhi al cielo.

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Capitolo 2
*** Due ***


Dean Winchester sorrise al fratello, prima di incamminarsi verso l'ingresso del liceo.
"D'accordo, cerchiamo di capire se è un lavoro per noi", disse Sam seguendo Dean all'interno dell'edificio.
"Quel che è certo, è che papà ci stava lavorando", rispose Dean perdendosi nei suoi pensieri.
Erano mesi ormai che non avevano notizie del padre, non sapevano neppure se fosse vivo. "Quindi vale la pena dare almeno un'occhiata"
Appena entrarono, si accorsero degli sguardi degli studenti puntati su di loro.
Era evidente che si stessero chiedendo chi fossero e soprattutto cosa ci facesserò lì.
Dean e Sam osservarono attentamente ogni ragazzo, cercando di cogliere anche il più piccolo particolare.
"Ricordati il piano", sussurrò Sam al fratello. Dean sorrise, prima di seguire il ragazzo all'interno dell'ufficio del preside.
"Signor Evans, buongiorno", disse subito Dean.
Il preside Evans li osservò attraverso i suoi occhiali a mezzaluna, prima di abbozzare un sorriso cordiale e fargli segno di accomodarsi.
I due fratelli presero posto sulle poltrone di pelle scura.
"Sono Dean Winchester e questo..."
Dean fu interrotto dalla voce del preside.
"Il dipartimento mi ha parlato di voi, siete qui per aiutare i ragazzi a superare la tragedia di Charlotte Hokins"
Dean annuì, grato di non dover intavolare una lunga spiegazione per convincere il preside a farli restare a scuola.
"Gli psicologi, sì", aggiunge Sam con un sorriso.
Il signor Evans li osservò per un secondo. "Molto bene allora, potrete ricevere i nostri studenti nell'ala est della scuola.
La signorina Dana vi farà vedere come arrivarci"
La segretaria fece il suo ingresso nell'ufficio, facendo segno ai due ragazzi di seguirla.
Dean sorrise, rivolgendo al fratello uno sguardo ammiccante.
Sam alzò gli occhi al cielo, ogni ragazza doveva passare sotto il radar di Dean. 
"Menomale che siete arrivati, dopo la tragedia qui è cambiato tutto"
I due fratelli si rivolsero un'occhiata, prima di mormorare:"Cosa intende?"
Dana sospirò. "Quando la ragazza più popolare della scuola muore... tutto cambia.
Charlotte Hokins era il pilastro di questa scuola, la ragazza a cui tutte si ispiravano e che tutti i ragazzi desideravano.
Ora devono cercare di rimettere in piedi le loro vite"
Dean inarcò le sopracciglia, lanciando un'occhiata a Sam.
La segretaria stava decisamente esagerando.
O forse no?
Li condusse all'nterno di una stanzetta buia. Sam si diresse verso la finestra, combattendo contro la polvere per aprirla.
"Hai sentito cosa ha detto la segretaria?", disse Sam avvicinandosi al fratello maggiore.
"Tutti si ispiravano a quella ragazza. E se non ci fosse nessun mistero? Nessuna cosa paranormale dietro la sua morte?
Forse era solo estremamente infelice"
Dean  ci pensò su per un secondo. "Forse... ma dovremmo parlare almeno con qualche studente.
Dopotutto questa città è una delle mete sul taccuino di papà"
Sam annuì. "D'accordo, cominciamo allora"



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Capitolo 3
*** TRE ***


Lily prese un respiro profondo, prima di entrare nella stanzetta buia che di solito era adibita alla visione di film,
la maggior parte delle volte noiosissimi documentari.
Quel giorno però era diverso. 
Il preside Evans aveva insistito affinché qualsiasi studente parlasse con dei consulenti dopo la morte di Charlotte Hokins,
anche se Lily pensava di non averne affatto bisogno.
Certo, la morte della ragazza l'aveva turbata molto ma non avevano mai stretto amicizia.
"Lily Norton, giusto?"
La voce apparteneva al ragazzo con la giacca di pelle, tenuta inusuale per un consulente scolastico.
Lily annuì, spostando lo sguardo sull'altro ragazzo presente nella stanza.
Quest'ultimo indossava una camicia bianca, decisamente più adatta al suo ruolo di psicologo.
"Io sono Sam e lui è Dean. Siamo qui per aiutarti, quindi sentiti libera di esternare qualunque cosa ti passi per la mente".
Stavolta era stato l'altro ragazzo a parlare.
Le fecero segno di accomodarsi sulla sedia sgangherata davanti a lei. Lily si sedette, si sentiva stranamente a disagio lì dentro.
Si strinse nelle spalle, non sapeva neppure cosa dire.
"Conoscevi bene Charlotte Hokins?"
A Lily sembrava più un interrogatorio che un colloquio con dei consulenti scolastici. Si sentiva come sotto processo.
"A dire il vero no", disse scuotendo la testa.
"Non la conoscevo molto bene e... diciamo che non era il tipo di ragazza con cui potrei legare"
Quello che aveva detto di chiamarsi Dean, la scrutò con attenzione, prima di mormorare:"E per quale motivo?"
Lily sostenne lo sguardo di lui, scocciata.
"Senta, apprezzo molto quello che cercate di fare. Ma non ho nessun bisogno di due psichiatri.
Non conoscevo Charlotte Hokins e non volevo farlo."
Sam spostò lo sguardo su di lei, visibilmente confuso.
"Charlotte Hokins era subdola, calcolatrice e... e sfruttava gli altri per i suoi comodi! Metà della scuola la detestava e
l'altra metà la idolatrava, io non sono in nessuno di questi due gruppi"
I due consulenti sembravano davvero stupiti dalle parole della ragazza.
"Non mi fraintenda, sono davvero dispiaciuta per quello che è accaduto ma...
Charlotte non mi è mai piaciuta e mi ha sempre trattata con superiorità"
Dean la interruppe. "Gli altri studenti hanno detto delle cose davvero lodevoli su quella ragazza,
ci hanno detto che era sempre disponibile e un sacco di altre cose"
Stavolta fu Lily a interromperlo. "Non so che cosa vi abbiano detto, ma hanno mentito. Quando muore una persona
si tende sempre a vedere il meglio di lei, a considerare solo i lati positivi.
Vorrei davvero aver conosciuto il meglio di Charlotte Hokins... ma purtroppo non è stato così"
Dopo le parole di Lily nella stanza calò un silenzio pesante, che fu Sam a rompere.
"Quindi... il vostro rapporto era molto astioso. Doveva essere difficile mantenere un clima di serenità nella scuola"
Lily sospirò. "Io non odio nessuno, okay? Tantomeno Charlotte Hokins. Non la odiavo, semplicemente
non ci parlavamo e non desideravamo farlo. Volete sapere se mi dispiace per la morte di quella ragazza?
Certo, non avrei mai pensato che potesse..."
La voce di Lily si spezzò e la ragazza chinò la testa.
"Già, nemmeno gli altri", disse Dean con lo sguardo rivolto all'altro consulente.
"Vorrei...", disse Sam avvicinandosi a Lily. "Vorrei che venissi da noi per qualunque cosa. Qualsiasi problema tu possa avere,
o semplicemente se ti andasse di parlare con qualcuno. D'accordo? Noi siamo qui per aiutarti
e credo che in fondo tu abbia voglia di farti ascoltare"
Lily deglutì. 
Forse il ragazzo aveva ragione. E forse era stata troppo dura nel descrivere Charlotte Hokins.
"D'accordo. Grazie"
Dean la fissò ancora per un secondo, poi annuì. "Già, ci trovi qui tutti i giorni. Quindi..."
Una volta congedata, Lily fece segno al successivo studente di entrare.
Davanti all'ufficio dei consulenti, si era formata una piccola cerchia di persone pronte ad entrare.
Lily si chiese quanti di loro avrebbe raccontato la verità e temeva di conoscere già la risposta.

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