L'Angelo Biondo e l'Angelo Castano

di hola1994
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL VAMPIRO ***
Capitolo 2: *** ARO NASCONDE IL SUO BISOGNO ***
Capitolo 3: *** IL MATRIMONIO DEL SIGNORE DI VOLTERRA ***
Capitolo 4: *** L'AMORE PER CARLISLE E' MORTO CON LEI... ***



Capitolo 1
*** IL VAMPIRO ***


à 1.IL VAMPIRO
Carlisle Cullen nasce a Londra nel 1643. Diventa cacciatore di vampiri per seguire la tradizione della sua famiglia.
Una sera nelle fogne buie viene inseguito da un mostro; l'unica cosa che vede sono le zanne e gli occhi rossi del suo aggressore.
Il vampiro lo morde!
I suoi amici, credendolo morto, se ne vanno, abbandonandolo al suo destino.”Che cosa sono? Perché voglio bere il sangue?”chiede Carlisle disperato guardando le stelle nel cielo.
Si vergogna di essere un vampiro, una natura che rifiuta, perciò tenta il suicidio più volte.
È da tre giorni nelle fogne e la sete aumenta!
La prima volta si avvelena senza risultati, poi cerca di annegare in uno dei canali delle fogne; infine non beve sangue. Per evitare di nutrirsi degli esseri umani, lascia Londra per andare nei boschi, dove può cacciare.
Quando vede sette cervi salta loro addosso, facendoli morire dissanguati...
dopo 30 anni se ne va dall'Inghilterra.
Resiste alla voglia del sangue umano perché vuole diventare un medico; studia nelle università Europee per diverso tempo, finché il suo vagare non lo conduce a Volterra, in Italia.
Essendo un paese sulle colline in alto vede delle torri bianche.
La gente locale non vedendo molti stranieri fissano Carlisle nervosi.
Il medico incuriosito raggiunge
le torri trovandosi davanti al portone di un grande palazzo. Dopo aver bussato gli apre un vampiro con occhi rossi e capelli lunghi, lisci, castani.
La creatura è vestita interamente di nero.
Carlisle contento osserva il vampiro.”Mi chiamo Aro Volturi. Cosa fai nella mia città?”chiede sorridente, guardando i suoi occhi marrone-dorato.
“Ho sentito dire che a Volterra ci sono degli aristocratici. Posso vivere qui? Sono un vampiro... mi chiamo Carlisle Cullen.”spiega gentile.
Aro guarda dietro al medico, notando un bambino che passa lì per caso lo attacca... infila i denti nell'arteria.
Carlisle anche se sono della stessa razza fissa quella scena disgustato.
Aro finisce di bere e lo dissangua!
Carlisle allontana quel mostro dalla vittima; è diverso dai vampiri delle fogne perché lui ha molta più eleganza nell'uccidere.
Il Signore Di Volterra guarda quella strana creatura stupito.”Tu sei un vampiro, ma non bevi sangue umano. Dammi la mano.”ordina. Aro prendendo la mano degli altri vede il loro passato e futuro.
Carlisle gliela da incerto.
PASSATO.
Sono un vampiro e per vivere uccido gli animali, non le persone... studio medicina Il mio potere è l'amore e la compassione...
FUTURO.
Io e Aro diventeremo amici, ma dopo poco andrò a Forks, nello stato di Washington in America. Sarò un chirurgo e avrò unafamiglia.
Carlisle guarda Aro contento; vuole diventare suo amico, essere vicino a un suo simile.”Possiamo entrare? Fa freddo...”i vampiri non possono avere freddo perché la loro temperatura è già bassa, ma le buone maniere non vanno dimenticate.”Oh sì... amico, vieni. Sai... tra cento anni andrai a Forks, in America...”lo sorprende rivelandogli quel futuro ancora lontano.
Aro lo porta dai fratelli che sono seduti su dei troni di legno.”Sono il secondo fratello. Mi chiamo Marcus.”spiega annoiato.  Marcus ha i capelli lunghi, lisci, marroni.
È il primo a presentarsi.
”E io Caius. Sono il fratello più cattivo!”l'ultimo fratello rispetto a gli altri è biondo.
Vicino ai troni c'è una ragazza che guarda lo straniero attenta.”Lei è Jane, crea l'illusione del dolore nei suoi nemici.”spiega Aro iniziando a condurlo nella sua stanza.
"Maestro... vi posso aiutare in qualche modo?"domanda Jane sospettosa.
" No. Jane accompagno il mio amico nella sua stanza."dice dolce l'aristocratico vampiro.
”C'è una biblioteca? Perché mi hai chiamato amico?!”
“Io prendendoti la mano o toccandoti vedo i tuoi pensieri passati e futuri. Ho visto che saremmo diventati amici. Per quanto riguarda la biblioteca, è nei sotterranei.”spiega lui accompagnandolo in biblioteca.
La stanza ha delle finestre grandi nella parte alta della parete, delle librerie arrivano fino al soffitto.
I muri sono grigi e altissimi, mentre il pavimento di marmo è bianco.
”La segretaria che è alla scrivania vicino al camino, sa dei vampiri?”
“Sì... e dopo un po' di anni se non diventerà un vampiro, la ucciderò.”
“Perché fingi che può scegliere quando non è così?”
“I vampiri hanno solo due regole: non creare bambini immortali e non far sapere di noi alla gente!”il medico guarda con aria dispiaciuta le stelle attraverso una delle finestre in alto.
“C'è un ospedale dove posso lavorare?”
“Sì. Jane quando vuoi ti accompagnerà.”qualche notte più tardi, Carlisle va nei boschi con l'amico per cacciare.
Vuole mostrargli come nutrirsi degli animali.
Trova dei lupi e salta loro sulla schiena, poi morde la vena del collo dissanguandoli... Aro assaggia curioso il loro sangue.”E' amaro. Ti devi abituare.”
Io sono il Maestro di Jane. Quello umano è più dolce e buono. Non lo mangio più questo!”il medico immagina la scena di quel vampiro aristocratico che uccide rapido e silenzioso, si deprime.
”Da quanto sei così? Io 100 anni... la cosa curiosa è che cacciavo i vampiri...”
“E' stato un vampiro Greco nel 1100 A.C... non lo conoscevo, veniva da Atene. Poi mi sono trasferito con Marcus e Caius qui.”spiega l'amico triste guardando da un'altura la sua città.
“Tu vuoi il potere e per averlo usi le leggi a tuo vantaggio. Ti manca l'amore, sarò tuo amico!”lo abbraccia e per un attimo Aro sente di riavere l'Anima persa secoli prima con il morso del suo creatore.

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Capitolo 2
*** ARO NASCONDE IL SUO BISOGNO ***


à ARO MI FA TROPPA PENA CERCA IN MODO OSSESSIVO L'AMORE; SPERO DI AVER DESCRITTO BENE LA RELAZIONE CON SULPICIA
2.ARO NASCONDE IL SUO BISOGNO
Il sole è sorto a Volterra, illuminando con i suoi raggi il castello dei Volturi.
Carlisle è intento a cercare Jane per farsi accompagnare all'ospedale del paese, come gli ha suggerito Aro qualche sera prima.
La trova nella sala del trono che discute con il vampiro.
Osserva quella strana ragazza con i capelli biondi, gli occhi rossi, vestita di nero.
Dal suo sguardo traspare quanto veneri il vampiro più anziano.
Questo è l'unico momento in cui Jane parla dolcemente.
Il suo Signore, Aro viene difeso (come se ne avesse bisogno) da soldati spietati.
Jane avendo una tendenza sadica, è al comando di quelle guardie.”Scusate se vi disturbo... Jane, mi portereste all'ospedale?”domanda incerto, sperando di non interrompere una conversazione importante.
“Sì. Venite. Carlisle non dovete dire a nessuno dei vampiri o verrete ucciso.”lo avverte.
Quando lei dice così Carlisle nota nei suoi occhi una strana luce, estremamente pericolosa.
Annuisce più che deciso a mantenere segreta la loro natura.
Il medico mentre Jane lo accompagna all'ospedale guarda in giro curioso; le strade del borgo si aprono su ampie piazze, circondate da alti e massicci edifici rinascimentali con archi o merlature.
Il vociare della gente è più intenso nella zona del mercato.
Carlisle sente tutti quei cuori battere. No! Queste persone... è sbagliato ucciderle! Carlisle non esagerare. Pensa nel tentativo di sopprimere il suo istinto.
Jane invece cammina tranquilla.
Carlisle cerca di rilassarsi; mentre osserva alcuni contadini trainare i loro carretti, casalinghe pulire davanti le porte delle loro abitazioni, bambini giocare in strada e mercanti vendere la merce.”Jane... Come avete fatto a diventare così?”
“Non mi ricordo. Chiedetelo ad Aro, lui lo sa... forse... per entrare nella Guardia ho accettato di cancellare i ricordi.”spiega continuando a guardare la strada.
Arrivati all'ospedale Jane senza salutare, si volta per tornare indietro.
Carlisle dopo un attimo di esitazione, varca la soglia dell'edificio.
Superato l'atrio entra in un grande stanzone riservato ad accogliere le pazienti di sesso femminile.
Un camino riscalda la stanza dai numerosi letti, posti a poca distanza l'uno dall'altro.
Carlisle si avvicina ad un letto, stesa c'è una bambina con la gamba destra rotta.”Cosa fate? Non siete un medico! Allontanatevi da lei...”dice uno dei dottori presenti evidentemente esausto, dato che non dorme dal pomeriggio precedente.
“Mi chiamo Carlisle Cullen. Il Signore Dei Volturi ha detto di venire ad aiutarvi. Sono un medico.”spiega al collega tranquillo.
Questo sembra rasserenarsi un poco, seppure mantenga un atteggiamento di diffidenza."Bene, una mano è sempre gradita. La paziente come vedete, ha una gamba rotta."
"Non vi preoccupate, mi occupo io della bambina."il dottore si limita ad annuire, prima di allontanarsi verso un altro letto.
Carlisle diventa subito simpatico a tutti per i suoi modi gentili e dolci.
Finito di lavorare torna nella sua nuova casa.
Nella sala del trono c'è Aro che guarda pensieroso fuori dalla finestra la città perso in riflessioni o ricordi.
I capelli legati svolazzano a causa del vento.”Carlisle mi vuoi bene? Ho ripensato a ciò che hai detto...”quell'uscita prende alla sprovvista il medico, che prontamente però lo interrompe per tranquillizzarlo.
”Sì. Non dirò nulla del tuo segreto... cosa facciamo stasera?”
“Voglio farti provare il sangue umano! La parte migliore è quando i denti recidono l'arteria!”spiega assetato. Tra i due cala il silenzio.
Carlisle è combattuto, in questo modo Aro lo mette alle strette.
L'idea di uccidere una persona è per lui terribile, va contro ogni suo principio.
Sa però che sarebbe inutile tentare un rifiuto.
I due vampiri escono dal castello a notte fonda.
Camminano nei vicoli più bui lontano dalle vie principali.
Aro durante la sua caccia, uccide un adolescente che si è attardato a rientrare.
Carlisle assiste impotente alla scena, provando pietà per quel ragazzo.
Senza lasciare tracce prende il corpo del giovane e corrono nel loro Palazzo.
L'aristocratico vampiro è eccitato.
Portano il cadavere nella stanza di Carlisle e Aro lo mette sul tavolo.”Aro d'accordo che è morto, però abbi rispetto per lui!”esclama contrariato sempre più in colpa per quella vittima innocente.“Ho fame... sete... chiamala come vuoi. Non è meglio del sangue animale?!”domanda l'amico mordendo quel cadavere.
Dai denti il sangue gocciola un ottimo modo per attrarre l'attenzione del medico e farlo cedere, così da bere il sangue dal corpo.
Carlisle osserva gli occhi di Aro: non sono più neri ma rossi.
Ormai rassegnato si china e beve.
Per quanto quel sangue sia buono non può che essere disgustato da quello che sta facendo.”Avevi ragione. È più buono di quello animale, ma questa sarà l'ultima volta!”annuncia pulendo la bocca quasi con rabbia.
“Ti lascio ai tuoi libri. Vado ad una festa.”dice il vampiro, prima di lasciarlo solo con la loro vittima.
Carlisle fissa quel corpo triste.
Aro esce dal castello e va alla ricerca di una festa in cui imbucarsi tra gli ospiti.
Ben presto giunge davanti a un Palazzo nobiliare.
Non ha bisogno di annunciarsi, quando entra nella sala da ballo tutti lo guardano curiosi.
Aro sorride gentile.
Non succede spesso di incontrare il Signore Di Volterra fuori dal castello.
La stanza ha colonne bianche, alti muri gialli, un pavimento in legno lucido e sedute marroni.
I violinisti suonano, animando la sala e dando il ritmo al ballo.”Signore, posso chiedervi di ballare con me? Non sono molto brava.”domanda timidamente una donna avvicinandosi a lui.
Il vampiro essendo un predatore affascina le sue prede, poi le dissangua.”Sì. Vi aiuterò, è facile! Tuttavia, posso farvi vedere una cosa più tardi?”domanda ammaliante.
Lei non può che annuire, incantata dal suo cavaliere.
Finito di ballare vanno sul balcone.
Aro siede con lei sulla panca di marmo.”Voi siete Aro, il Signore Di Volterra... io mi chiamo Sulpicia. Vivo qui.”
“Questa è per voi, c'è lo stemma della mia casata. Vi piace?”dal collo l'aristocratico vampiro sfila la propria collana: il ciondolo è a forma di V.
Gliela da posandola nel palmo aperto della dama. Sulpicia fissa quell'oggetto ammirata.”Molto! La porterò sempre con me per ricordarvi!”
“Oh... io vi ricorderò per sempre nei miei pensieri... così...”prende la mano della ragazza e vede i suoi pensieri.
PASSATO.
Rimango orfana perché la mia famiglia muore in un incidente...
FUTURO.
Sposo Aro, ma qualcuno vuole uccidermi. Ha gli occhi rossi...
Sulpicia sentendo la pelle della mano fredda rabbrividisce.
Aro tocca i suoi capelli biondi dolcemente.
L'amore che quel vampiro cercava da secoli lo trova in Sulpicia... è sorpreso da quell'incontro insperato e ancora di più dai suoi improvvisi sentimenti per la bella dama.
Non è certo solo il suo aspetto ad averlo rapito, ma il fatto che lei sia una giovane indipendente, forte e allo stesso tempo gentile, una nobildonna fuori dal comune.
Prima o poi dovrà dirle tutto.
Riuscirà Aro a farsi sposare da lei? Le loro vite rimarranno comunque legate per sempre.

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Capitolo 3
*** IL MATRIMONIO DEL SIGNORE DI VOLTERRA ***


à 3.IL MATRIMONIO DEL SIGNORE DI VOLTERRA
Sono passati mesi, ormai è giunto l'autunno.
Aro e Sulpicia, dal loro primo incontro, hanno rafforzato il loro legame.
Lei si è innamorata del vampiro quasi a prima vista.
Aro di nascosto la segue.
I due si sono incontrati spesso ai balli della nobiltà.
Da anni la
famiglia di Sulpicia vuole vederla maritata, ma i suoi piani sono diversi.
La fuga notturna è una sorpresa per lei; dopo averla condotta su un'altura, Aro le ha mostrato il paesaggio sottostante e i primi raggi dell'alba.
La richiesta di matrimonio è arrivata inaspettata in un luogo insolito; Sulpicia è stata contenta del suo gesto, nonostante il romanticismo inusuale del suo innamorato.
Ora la coppia sta per sposarsi.
Vivono a Palazzo Volturi con i fratelli del fidanzato, questo perché il vampiro non vuole mai lasciarla sola dato che ha avuto una visione su qualcuno che vuole ucciderla.
Sulpicia è contenta.
Aro non conosce il motivo del suo omicidio ed evita di dirle i suoi timori.
In questo momento sono insieme nella loro stanza.
La camera è lilla a partire dall'elegante carta da parati floreale.
L'uomo ascolta i respiri della donna.
Il parquet è quasi totalmente coperto da un ampio tappeto dai disegni barocchi, le coperte dell'imponente letto a baldacchino, la cui cornice ha finti drappeggi; un paravento e numerose poltroncine in tinta completano lo sfarzoso arredamento.
”Cara... io sono contento di sposarti. Ti amerò per sempre!”dice l'uomo mentre avvicina il viso al collo di lei scoprendo i denti.
”Sì... ti ho amato subito. Sei gentile, anche se a volte mi fai paura... Aro...”le ha già rivelato la sua natura  nonostante lo stupore iniziale, ha accettato questa cosa pur di stare con lui.
“E' vero... sono un vampiro e bevo sangue, ma non ti farei mai del male.”cerca così disperatamente il suo amore da rinunciare al sangue umano; Carlisle lo aiuta volentieri a controllarsi.
Jane dopo aver bussato alla porta entra nella stanza senza attendere una risposta del Maestro.”Dovete andare a Roma. Lì comprerete un vestito per il matrimonio. Jane... non lasciarla mai sola.”ordina Aro alla ragazza, lei annuisce.
Sulpicia si alza dal letto e aiutata dalla vampira, inizia a prepararsi per partire; sarà un viaggio lungo che la terrà lontana da casa per quasi tutto il giorno.
Dopo aver salutato Aro lei e Jane scendono al piano terra.
All'ingresso trovano una carrozza ad attenderle la partenza è prevista per l'alba.
Quando ormai le due donne sono partite da diverse ore, arriva Carlisle.”Perché sei triste? Dopo secoli hai trovato quello che volevi: l'amore!”domanda il medico all'amico abbracciandolo.
”Ho paura per lei, nella mia visione un vampiro la uccideva...”spiega agitato.
“Dai! Vieni a prepararti per il matrimonio! Quel giorno ci divertiremo!”ordina sorridente portandolo davanti all'armadio per scegliere l'abito da indossare; il vampiro più anziano sta fermo non sembra intenzionato a collaborare quindi Carlisle apre l'anta al posto suo.”Cosa fai?! Richiudi quell'anta, non ho voglia!”esclama Aro irritato.
L'amico però non lo ascolta e prende un mantello 
rosso foderato all'interno di nero.
Rapido lo mette sulle spalle di Aro.”Vedi? Stai benissimo! Smettila di pensare a quel vampiro!”ordina sorridente.
Aro un po' rincuorato inizia a scherzare con il medico, finché Carlisle non lo lascia solo per recarsi in ospedale.
l'uomo va nella sala del trono trova suo fratello Caius.”Secondo le nostre leggi Sulpicia deve diventare un vampiro o morirà. Aro..."
“Lo so fratello ma è difficile morderla... sentire il gusto del sangue rende tutto più difficile!”dice guardando impotente la colonna di marmo bianca davanti a sé.
I Volturi si sono autoproclamati Re.
Aro sa che pur essendo sovrano, deve sottostare alle leggi.

Caius rimane senza parole.”Sarà buonissimo il suo sangue! Voglio dissanguarla!”lo stuzzica quasi a voler vedere una reazione da parte di Aro, oltre che quella passiva disperazione.“Caius! Non farti strane idee! Lo farò dopo il matrimonio.”dice suo fratello sicuro che lei accetterà.
”Hai trovato quel vampiro che dovrebbe uccidere tua moglie? Vi ho sentito...”
“Sì. Sono io, ma non voglio dirglielo. Avrebbe paura e poi la perderei.”dice abbassando la voce che appare tormentata.
Difficilmente il futuro può essere cambiato!
Lui vuole trovare una soluzione per salvare Sulpicia.“Sei cambiato molto. Fratello corri da lei, è qui!”dice Caius sentendo la carrozza arrivare.
Aro quindi corre dalla fidanzata.
All'ingresso si baciano felici.
Lui la prende in braccio e va nella loro camera.”Potresti chiudere la finestra, amore? Ho freddo.”domanda  infreddolita.
Aro mentre annuisce fa sedere 
Sulpicia su una sedia rivestita di broccato.
È notte; va a chiudere la finestra, poi resta là fermo a riflettere... parlare della vita eterna è difficile.”Dopo il matrimonio dovrai diventare un mostro o ti ucciderò, sarai dannata.”spiega lui mostrando una tranquillità che non gli appartiene.
“Per mostro intendi un vampiro?! Non voglio che mi mordi!”replica disgustata.
“Resteremo insieme per sempre! Sarà fantastico! Non ti lascerò mai, te lo prometto!”dice con sguardo innamorato. QUANDO QUEL MOSTRO FA IL DOLCE È PERICOLOSO!
Sulpicia non può capire fino in fondo lo stato d'animo del vampiro perché Aro, dopo secoli di allenamento sa nascondere le sue vere intenzioni.
L'uomo fissa negli occhi la donna ancora incredula per le sue affermazioni.
Aro va da Carlisle il quale, dopo essere rientrato dall'ospedale è andato in biblioteca.
i'uomo siede stanco."Avere l'Anima significa sentire?"
”Perché non sei con la tua fidanzata? Domani vi sposate...”domanda mentre continua a leggere un libro in Italiano.
“Carlisle... lei non vuole diventare un vampiro, ma così dovrò ucciderla!”grida.
“E allora non farlo. Lasciala andare. L'amore è anche questo.”spiega all'uomo cercando di fargli capire che non può costringerla.
I due parlano fino all'alba.
Ormai manca poco all'inizio del matrimonio.
Dopo essersi vestiti per l'occasione i due amici si incontrano nell'atrio del Palazzo.
Carlisle accompagna Aro all'esterno, camminano lungo la strada principale che li condurrà in chiesa.
I passanti salutano il loro Signore.
Aro è emozionato, Sulpicia diverrà presto sua moglie.
Ripensa alle parole che Carlisle gli ha detto quella notte; ma subito scuote la testa: non può lasciarla andare, il suo è un amore possessivo e ha aspettato secoli per incontrarla.
Giunti nella chiesetta si guardano in giro: c'è la famiglia Volturi, alcuni curiosi e davanti a loro vicino all'altare vedono Sulpicia. Lei indossa un abito sfarzoso con fili d'argento.
Carlisle siede vicino a Marcus.
Aro fissa sua moglie con occhi innamorati prima di attraversare la navata e andare da lei.”E' ora del morso. Non avere paura! Amore, saremo insieme per sempre!”sussurra alla donna.
A Sulpicia quella frase fa venire i brividi.
Finita la cerimonia il vampiro porta sua moglie a casa, nella loro stanza. Stende quel corpo sul letto e le si fa vicino per morderla.”Non voglio... uccidimi velocemente! Devi... essere spietato... dissanguami!”supplica piangendo preferendo la morte ad un'eternità dannata.
”Questa è l'ultima possibilità poi farò ciò che hai chiesto.”dice lui disperato cercando di convincerla.
Sulpicia toglie la collana con lo stemma dei Volturi.
”BASTA! SAI CHE DEVI UCCIDERMI! È INUTILE CERCARE DI CONVINCERMI!”grida isterica. Lui ormai rassegnato le morde l'arteria del collo... non riesce a guardarla morire.
Dalla ferita escono poche gocce di sangue.
Osserva quel cadavere triste.”Ti amo. Non potrò mai dimenticarti. Amore mio sarò un Re giusto e crudele con chi infrangerà le leggi.”dice Aro prima di andarsene, lasciando quel corpo abbandonato sul loro letto. Lei è l'unica che amerà per sempre.

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Capitolo 4
*** L'AMORE PER CARLISLE E' MORTO CON LEI... ***


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4.L'AMORE PER CARLISLE E' MORTO CON LEI...

Il giorno dopo la morte della moglie Aro non potendo piangere tratta male tutti. Al funerale di Sulpicia oltre ai Volturi c'è Carlisle. È un giorno piovoso e i vampiri sotto gli ombrelli osservano quella bara tranquilli. Tornati a casa Aro e Carlisle passeggiano per il giardino del castello.”Ritornerò a bere il sangue umano. Grazie lo stesso dell'aiuto amico...”dice guardando le colline.”No! Non puoi! Sulpicia è morta ma finché la ricorderai sarà viva per sempre!”l'amico lo sgrida, lui gli fa vedere i denti. Carlisle indietreggia irritato. Jane si mette tra loro.”Maestro... lui non c'entra. Venite a cacciare.”vedendo che non ascolta la ragazza lo fissa concentrata. Dolore in tutto il corpo così forte da farlo contorcere. Gli crea l'illusione del dolore, l'aristocratico vampiro quindi cade sull'erba stupito da quel gesto.”Jane! Mi stai rompendo le ossa... fermala... Carlisle...”supplica, l'amico però resta immobile. Jane smette l'illusione e va dal Maestro.”Perdonatemi. Maestro mi avete costretta voi a farlo.”la prende per il collo mostrandole i denti.

FELIX! RINCHIUDILA NELLA PRIGIONE SOTTERRANEA PER 5 GIORNI SENZA SANGUE!”ordina alla Guardia; Felix arriva correndo poi trascina Jane. Va con lui senza protestare perché sa di aver disobbedito ad un ordine: le Guardie non possono usare i loro poteri contro Aro, Caius e Marcus. Carlisle agitato va dall'amico.”La fatto perché ti ammira. Quando parla con gli altri è sempre fredda...”l'aristocratico vampiro lo interrompe irritato.”Nel mio castello nessuno può usare i suoi poteri contro di me! Sono stato io a mordere Jane!”dice entrando in casa. Il medico segue Aro sempre più preoccupato, resta fermo davanti all'aristocratico vampiro.”Non posso più restare a Volterra. Parto per l'America. È meglio che mi allontani.”spiega dispiaciuto guardando le fiamme del camino.”Vuoi andare?! Vai! Sappi che se tornerai ti ucciderò.”dopo aver detto così apre la finestra e salta. Carlisle va nella sua stanza poi prepara le valigie, quando finisce scende in biblioteca a prendere dei libri e una mappa dell'Italia; ritornato su li mette nel borsone con i soldi. È sera. Uscito dal castello mentre corre i passanti lo guardano stupiti! Giunto a Roma ferma un contadino.”Mi scusi... signore... posso sapere dove devo andare per il porto?”domanda il vampiro cortese prendendo dalla tasca dei pantaloni delle monete, l'uomo rimane confuso da tutta quella gentilezza perché gli aristocratici di solito non parlano con i contadini.”Se volete seguirmi io vado al porto.”dice imbarazzato. Carlisle usando il potere nota che quell'estraneo è infelice.“Posso chiedervi di venire con me a Chicago... in America?”domanda dolcemente. L'uomo resta affascinato dalla voce angelica di quel ragazzo, dopotutto i vampiri catturano le prede affascinandole.”Sì... signore... posso... sapere il vostro nome? Io mi chiamo David Holland.”
“Certo che puoi David! Il mio è Carlisle Cullen! Sarete un mio amico aristocratico.”spiega mentre camminano. Giunti al porto si avvicinano ad un marinaio.”Non ho tempo per parlare! Domani gli schiavi dovranno andare in America!”

Potete portarci con voi? Siamo due passeggeri e ho dei soldi...”
“Va bene. Una moneta d'argento. Si parte alle 21.00 non tardate!”il vampiro da all'uomo la moneta.”C'è una locanda dove possiamo dormire e mangiare?”

Sì. È quella porta verde là. Vedete?”indica una porta verde dall'altra parte della strada. I due uomini entrano nella locanda e si avvicinano al bancone.”Avete una stanza libera per questa notte?”domanda Carlisle alla locandiera.

L'unica stanza disponibile è quella infondo al corridoio. C'è solo un letto quindi uno di voi dovrà dormire sul pavimento.”spiega lei mentre gli da una chiave.

Andrà benissimo! Grazie signora!”dice l'aristocratico vampiro, David però rimane stupito della sua frase. A Volterra intanto Aro ripensa alla moglie morta. Siede sul trono immobile.”Jane perché l'hai fatta rinchiudere in prigione? Aro...”suo fratello lo interrompe freddo.”Ha usato il suo potere su di me, ma... io non voglio ucciderla Marcus perché una così ci serve.”è sera quindi Aro esce e cammina tra le stradine vuote del paese; dopo poco comincia a nevicare. I cittadini rimasti fuori dalle case guardano il vampiro stupiti, loro hanno freddo anche con le pellicce invece lui gira leggero. Aro ha distrutto la relazione con l'amico perciò ora è ancora solo.

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