Hopeful Fool

di StressedMewKeel
(/viewuser.php?uid=951924)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Quando Gumi si innamorò per la prima volta in vita sua, fu come un tornado che avanzava feroce in una piccola pianura deserta. Fu un amore travolgente, sia per lei che la sua vita quotidiana, e non diede peso nemmeno al soggetto di cui si era innamorata. Lei era una ragazza più grande, del 3 anno, una ragazza brillante. Aveva tutto ciò che si poteva desiderare nella vita, una bella villa e una famiglia benestante. E anche dei buoni voti a scuola. Gumi l'amava, anche se la guardava da lontano. La guardava passeggiare con quei suoi bei capelli e le gambe lunghe, pensando che forse non aveva mai visto una creatura pari alla sua bellezza.

Appena cambiato scuola ed entrando nella nuova, la colpirono solo 2 cose: la prima è la magnificenza dei ciliegi in fiore e il profumo che emanavano i timidi boccioli appena spuntati, e la seconda è stato il modo in cui si scontrò con la sua amata.

 

Era di fretta, erano ormai passati 10 minuti dal suono della campana. Gumi si era incantata a osservare i petali che ballavano al suono dello scroscio del vento quando, tornando alla realtà, si accorse che era in ritardo, quindi si affrettò a arrivare. Mentre entrava si scontrò con qualcuno, e quel qualcuno era una poesia per gli occhi. ''Oh, scusami tanto, non ti avevo vista! Dovrai correre se vuoi arrivare in tempo, la tua aula è quella laggiù, buona fortuna!''. E così fece.

La sua voce, i suoi occhi profondi.. Gumi non riuscì a dimenticarsene nemmeno per un'istante nell'intera giornata. Era una persona cordiale, dalla divisa si capiva che era un membro del consiglio studentesco. Non c'era dubbio: era brillante. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Gumi era una ragazza riservata, ma aveva la sua migliore amica con cui poteva confidarsi. Si chiamava Meiko, ed era tutto il contrario di lei. Per questo, all'inizio decise di non dirle nulla della sua infatuazione, aveva paura che non riuscisse a capire. Passarono i giorni e Gumi non si era ancora tolta dalla testa quella bella ragazza. Decise di indagare più a fondo – le sarebbe piaciuto parlarle e poterla sfiorare. Un giorno, al suono della campana che richiamava la pausa pranzo, la seguì fino al club di letteratura, attraversando tutto il corridoio. Ma ad un certo punto si girò e si accorse della sua presenza. ''Ehy, tu! Sei qui perchè vuoi unirti a noi?'' Gumi fu così sorpresa che le si chiuse la gola e diventò rossa in viso, quasi come se qualcuno le forzò il silenzio. Riuscì a annuire con un movimento quasi impercettibile, mentendo. Non voleva di certo entrare nel club di letteratura -odiava leggere- e il suo solo intento era scoprire di più sulla giovane ragazza. La accompagnò fino all'aula, dove c'erano pochissime persone, circa 5 o 6. Poche per un club. Tra i quali, un ragazzo la colpì particolarmente. Forse per il modo in cui la guardava, con quegli occhi di ghiaccio, la scrutava attentamente, o forse perchè l'aveva già notato in classe sua. Erano intenti a leggere e a discutere, ma appena la ragazza entrò accompagnata da Gumi, tutti alzarono lo sguardo scrutandole. ''Ragazzi, lei è una nuova, su presentati!'' disse la ragazza, e Gumi a gran voce, con un bel po' di coraggio, si presentò ''Sono Gumi Megpoid, sono nuova e vorrei entrare in questo club. Spero di trovarmi bene con voi e anche in questa scuola.'' Poi si inchinò leggermente. ''Io mi chiamo Luka, sono un membro del consiglio studentesco, nonché capo di questo club, sono molto felice che una novellina abbia deciso di unirsi a questo club appena fondato! Per favore, siediti e fa conoscenze, spero ti troverai bene!'' Luka... ecco il suo nome. Risuonò nella testolina di Gumi almeno un centinaio di volte in un solo istante. Il suo nome, il modo in cui si atteggiava... Avrebbe voluto scrivere il suo nome in ogni dove, anche nel firmamento. Voleva gridarle il suo amore, ma sapeva che era una cosa incosciente. Anzi, notò che fissava in continuazione il ragazzo con gli occhi di ghiaccio. Di certo era un bel ragazzo, alto e ben composto, ma cosa nascondeva?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


'Domani potremmo uscire, che ne dici?'' Meiko chiese a Gumi di uscire, come spesso fanno, ma dovette declinare ''Ho le attività di club, non posso questo pomeriggio..'' ''Quale club?!'' ''Letteratura..'' Meiko scoppiò in una grossa risata. ''Tu odi leggere! Ti sarai presa una cotta per qualcuno'' Gumi guardò in basso imbarazzata, si accorse che era il momento di confessare il suo amore (almeno alla sua migliore amica). ''E' così, mi sono innamorata.'' Diventò paonazza di timidezza, e continuò a fissare la strada che stava percorrendo ''Ma credo che non sarà realizzabile.'' Meiko notò la tristezza nel volto di Gumi ''Chi è?'' ''Luka Megurine, del club di letteratura..'' Meiko era incredula ''U-una ragazza?! Ed è pure più grande! Sei andata fuori di testa per caso?'' Gumi strinse la borsa che teneva con entrambe le mani con una forza incredibile. ''Si, ok? Non so ma... Io la amo'' La discussione si interruppe, il cellulare di Gumi stava squillando. Numero sconosciuto. Riattaccò. ''E comunque non sono fatti tuoi, Meiko, è già abbastanza complicato così e non ho voglia di dare spiegazioni anche a te.'' ''Scusa Gumi.. Ne parleremo domani, ora devo salire in casa, sappi che con me puoi sempre parlare.'' Gumi percorse lo stesso marciapiede per qualche minuto, per qualche metro, sempre con il pensiero fisso su Luka. Come avrebbe potuto dirle ciò che provava? Come avrebbe potuto dirle tutto questo senza spaventarla? Era come se fosse in un vicolo cieco ''Forse farei meglio a dimenticarla.'' La mattina dopo, Gumi percorse la stessa strada di tutte le mattine, intravedendo Luka. Questa volta, si girò e la vide, e fece un accenno elegante per salutarla. Gumi era incredula, ma ricambiò. Il suo sorriso sicuramente le rallegrò la giornata. Entrò in classe, era in grande anticipo, ma c'era qualcun'altro in classe : il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


''Buongiorno, credo che dovremmo presentarci, sono Gakupo, frequento il tuo stesso club''. Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio era Gakupo, un tipo molto singolare. Aveva un bel viso, e quegli occhi glielo valorizzavano, e profumava di dopobarba alla menta . Pareva più grande per essere essere del primo anno. Gumi gli strinse la mano, una mano forte e decisa. Lui sorrise, delle piccole fossette si andarono a creare accompagnate dal movimento della bocca. Era un bel ragazzo. Il bianco della dentatura si sposava perfettamente con il colore chiaro degli occhi. ''Oggi ci sarai alla prima attività di club? Luka credo ci chiederà di compilare i moduli nuovi.'' Disse lui, sorridendo. Gumi annuì ricambiando il sorriso. Poi entrò improvvisamente Luka, con dei fogli in mano. ''Gakupo per favore, aiutami con le fotocopie prima che inizino le lezioni!'' Poi guardò Gumi, e la salutò con un sorriso, che le parve il più bello del mondo. Gumi ricambiò, arrossendo. Era così bella quando sorrideva. Gakupo si alzò e prese il foglio, accompagnando Luka posandole una mano sulle spalle. Luka sorrise. Sembrava felice. Gumi provò una sorta di gelosia, voleva essere lui solo per quell'istante. Era in balia di questi pensieri, quando Meiko e gli altri entrarono, e la campanella annunciò l'inizio delle lezioni. Gumi e Meiko andarono a pranzare insieme come sempre, rimanendo in classe, dove non c'era nessuno. Gumi le preparò il pranzo la sera prima, le preparò del bento a base di riso e curry -Meiko amava il curry-. Mentre mangiavano, chiacchieravano del più e del meno, come sempre hanno fatto da quando hanno memoria. ''Oggi avrai le attività di club?'' chiese Meiko. Gumi annuì, con la bocca piena di riso. ''Dovresti parlare di più a Luka, magari...'' e iniziò a gesticolare, con le bacchette in mano, disegnando cerchi in aria, com'era solita a fare. Gumi sospirò, sapeva che non ci sarebbe mai riuscita, ma dicendo che lo avrebbe fatto, rassicurò Meiko. La campanella suonò, e quindi Gumi si fece trovare davanti all'aula del club di letteratura. Arrivò Luka, con un sorriso raggiante la invitò a entrare e a sedersi. Erano loro due, da sole. Luka iniziò a parlare :'' Ho un sacco da fare, anche se il mio club è appena nato! Oggi vi consegnerò dei moduli, così conoscerò meglio i vostri nomi, spero di ricordarmeli tutti!'' Ci fu una pausa, Luka tirò fuori il cellulare controllando l'ora. ''E' presto, avresti dovuto prenderti una pausa a casa, se vuoi ti do qualcosa da bere? Un succo all'uva va bene?'' Gumi annuì, anche se non era totalmente a conoscenza di ciò che aveva appena detto. Era assorta dalle sue labbra, dal suo modo di gesticolare... Luka portò due bicchierini, e versò del succo color violaceo. Poi ne porse uno a Gumi sorridendo. ''Come sta andando questo mese? Vi tartasseranno con i test d'ingresso, non è vero?'' ''Beh.. si.. ma nonostante questo, va tutto per il meglio.'' ''Sono contenta di sentirlo, spero che con questo club tu possa divertirti!'' Ci fu una breve pausa di silenzio, poi riprese a parlare. ''Sai, è stato difficile per me entrare in questa scuola. I miei genitori volevano che io frequentassi una scuola privata di gente raffinata.. Ma ho preferito venire qui, tutte le mattine prendo il treno, mi faccio 30 minuti di viaggio, ma ne vale la pena! Mi sto facendo in quattro per questo club e per questa scuola, ma sono contenta di come stanno andando le cose.'' Gumi sorridendo, disse ''Beh, sei una ragazza fantastica, ti meriti tutto questo e anche di più'' Luka la guardò con occhi stupiti, poi abbassò lo sguardo e ridacchiò. Allungò la mano e afferrò quella di Gumi, facendola sobbalzare per un secondo. ''Lo meriti anche tu, mia cara Gumi.'' Quella frase, quella voce rieccheggiava nell'anima di Gumi all'infinito. La sua mano calda e morbida che stringeva la sua... Era una sensazione inspiegabile, che le diede i brividi alla schiena. Era stato circa 3 secondi che per Gumi avrebbero potuto benissimo essere state ore e ore. Avrebbe voluto stringere le sue mani, avrebbe voluto baciarle,avrebbe voluto raccontare il suo amore al pianeta. Ma quell'istante è durato poco, sentirono bussare, erano Gakupo e gli altri. Luka era felice di vedere il suo piccolo club riunito, invitò tutti a sedere e distribuì le fotocopie a tutti i ragazzi presenti. Se solo fossero state gli unici esseri umani della Terra...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Si vedeva che a Luka piaceva ciò che faceva. Si impegnava in tutto, anche nel distribuire delle stupide fotocopie che in 3 giorni sarebbero già dimenticate. Ma lei ci metteva passione anche nelle piccole cose. E forse, Gumi la invidiava un po' per questo, rinunciava a tutto quando le cose andavano a complicarsi per pigrizia o poca voglia di fare. Ma con lei, no, con lei non si sarebbe mai arresa di fronte a niente. Erano fotocopie da compilare, nome e cognome, classe, preferenze di lettura -Gumi si inventò una certa passione per Stephen King e ciò che riguardava l'horror- e cose così, un po' futili. Tutti compilarono, consultandosi, Gumi alzò lo sguardo verso Gakupo, i loro occhi si incrociarono e lui sorrise ''Come sta andando? Posso dare un'occ-'' Luka lo interruppe ''Ehy ehy, non si sbircia!''. Gumi ridacchiò divertita, anche se notò un po' di strana severità nel suo tono, ma non ci fece caso. Gumi non si aspettava ciò che accadde il giorno dopo. Le lezioni erano iniziate, si assentò dalle lezioni per andare in bagno. Entrando, sentì un pianto. Un pianto di donna, la voce era familiare. ''Luka?'' appoggiò la mano delicatamente sulla porta del bagno, spingendola. Luka era in lacrime, seduta sul water, accovacciata. Gumi si inchinò e le prese il suo viso tra le mani, vederla così debole era uno strazio al cuore. ''Che succede?'' Luka la guardò con gli occhi gonfi di lacrime e la strinse, l'altra ricambiò stupita. Quel suo corpo caldo e carnoso che si stringeva al suo la faceva sentire al sicuro. Gumi le accarezzò la testa, sussurrandole che andava tutto bene. Luka si calmò, dissolse l'abbraccio e ringraziò sorridendo. Si diedero appuntamento nell'aula del club a ricreazione.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Luka aveva sempre la pelle che profumava di vaniglia. Un buon'odore che, quella mattina di aprile, tempestò quella stanzetta che era destinata a diventare il piccolo rifugio di una ragazza in lacrime. Luka confessò a Gumi di essere innamorata di Gakupo. Lo sapeva, in fondo. Ma non le importava poi molto, l'importante era per lei non vederla più così dilaniata dal dolore. Gakupo usciva con lei, ma all'improvviso smise. Cercò di fare di tutto per riallacciare il rapporto, eppure niente. ''E' innamorato di un'altra ragazza, ma non so chi sia.'' una lacrima scese dagli occhi grandi di Luka. Ora le era tutto chiaro, i suoi sospetti erano fondati. Gumi si avvicinò e con la sua piccola mano calda sfiorò la guancia di Luka, scansandole le lacrime. Quasi come un istinto, si avvicinò sempre di più, fino a che le sue labbra non incontrarono le sue. Sentiva che era il momento. Fu una sensazione strana. Le si asciugò la gola, lo stomaco le faceva un male lancinate, sentiva un peso che le opprimeva il petto. Ma la sensazione di poter baciare quelle sue umide labbra che sapevano di fragola, era paradisiaca. Luka era seduta sul tavolo, e si abbandonò lentamente al bacio timido di Gumi. Sentiva anche lei il calore del suo corpo, che lentamente si avvicinava. Aprì dolcemente la bocca, ansimando. Gumi la ribaciò, piano, la strinse a sé. Ma Luka, come se si fosse svegliata da un brutto sogno, si staccò e la guardò spaventata. ''Emh, non so che mi è preso.. Devo andare'' Prese la sua borsa, stava per andarsene, quando Gumi le afferrò la mano. ''Luka.. Lui non ti merita, non andare da lui.'' Luka si girò, la guardò dritta nei suoi occhi decisi e pieni di determinazione. Poi Gumi uscì dalla stanza, lasciando Luka in preda alle sue domande e ai suoi dubbi. La sera stessa, Meiko si recò a casa di Gumi, e le raccontò tutto. ''Eppure so che lei, in qualche modo, mi ama.. Sono convinta.'' Meiko sapeva, in cuor suo, che questa storia non sarebbe finita bene. Lo avrebbe capito pure uno stupido, ma Gumi era accecata dall'amore per rendersene conto. Rimase in silenzio. ''Ehy..? Mi ascolti?'' Gumi cercò una risposta nello sguardo di Meiko, che fissava il vuoto. ''Ascoltami, lasciala perdere, ti stai intromettendo in una storia non tua, questa storia finirà per fare male ad entrambe.''

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Il cuore di Gumi non riusciva a smettere di sperare. Non ascoltava gli avvertimenti di Meiko. Sapeva che in quel bacio, due anime innamorate hanno danzato a ritmo dei palpiti dei loro cuori, sapeva che quel bacio le aveva dato risposte. Voleva rivederla. La cercò per tutto l'istituto,fino al tardo pomeriggio, era nell'aula di club. Decise di non entrare subito, sentiva parlare qualcuno. ''Non hai nemmeno avuto il coraggio di dirmi la verità.'' Non c'erano dubbi : era la voce di Luka. ''Non sei stato capace nemmeno a lasciarmi, hai finto che la nostra storia non sia mai esistita..'' ''Luka smettila di vivere nel passato, va avanti e... smettila di pensarmi.'' Per qualche secondo il silenziò cadde in quella stanza, poi la voce straziata dal dolore di Luka iniziò a parlare di nuovo. ''Come faccio a dimenticarti, se ti amo ancora? Non riesco a dormire la notte, penso ancora a te, voglio di nuovo baciarti...'' Una lacrima uscì dall'occhio destro di Gumi. Strinse le mani al petto, e se ne andò. Non voleva sentire altro. Quelle parole.. Poteva giurare di sentirle ancora. Facevano male come una lama conficcata nel petto. Si rifugiò in un parchetto, che frequentava ai tempi dell'asilo. Era vuoto, non c'era anima viva. Gumi si sedette sull'altalena e cominciò a dondolare insieme ai suoi pensieri. ''Per lei non sono niente'' pensava ''Sono solo una stupida'' e non si accorse nemmeno che le lacrime stavano già scendendo di nuovo dai suoi occhi, che danzavano lucenti come perle al ritmo dell'andirivieni dell'altalena. Guardava il cielo, il cielo era aperto, ma si stava facendo buio. Si fermò e si diresse verso casa, ma non fece in tempo a fare il primo passo. Luka era lì. A guardarla.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


''Gumi, oggi non ti ho nemmeno vista, sono venuta a cercarti perchè ero preoccupata, come stai?'' Luka sembrava far finta di nulla, come se si fosse dimenticata di tutto. Gumi disse che stava bene, che non aveva tempo per le attività di club, e che era in procinto di rincasare. Stava per salutarla, per andarsene. Si sentiva a disagio, e voleva rimuoverla dalla sua mente e dalla sua vita. Ma Luka le afferrò il braccio. ''Gumi mi dispiace per l'altro giorno, ma credo di amarti anche io.'' Sapeva che era una bugia, o una cosa detta al momento e non sentita. Ma come faceva a resistere all'impulso di baciarla ancora? Quelle labbra calde la chiamavano più forte che mai. La baciò. Ancora e ancora. Un bacio di passione, uno sfogo che aveva dentro. Quel bacio così caldo, le fece palpitare il cuore. ''Luka ti amo come non ho mai amato nessuno prima d'ora.'' Luka sorrise e la baciò di nuovo. Per Gumi era come essere in paradiso. Il giorno dopo, la scuola attendeva gli studenti come tutte le mattine. Gumi era felice, così felice che avrebbe potuto gridare al mondo quanto amava Luka. Voleva parlarle,ma come l'ultimo giorno, non la vide. Dove si era cacciata? La cercò perfino in aula club, ma non c'era. Con sorpresa, trovò Gakupo intento a ordinare libri. ''Hey Gumi! Quale buon vento ti porta qui?'' era stranamente di buon'umore. ''Stavo cercando Luka, l'hai vista?' ''No, credo sia rimasta a casa.'' Gumi ringraziò e salutò Gakupo. ''Aspetta'' Si avvicinò a lei, accompagnandola al muro. Era così vicino che poteva sentire il suo fiato sul naso. ''Sei innamorata di lei, non è vero?'' Rimase in silenzio, stregata dai suoi occhi decisi. Sorrise leggermente, e poi aggiunse :''Non fa per te una ragazza, che ne dici anzi di provare... a baciare un ragazzo?.. Tipo me?'' Si avvicinò ancora di più, i loro nasi si stavano per incrociare. Gumi lo spinse, e scappò via correndo. Ma cosa gli saltava in mente? ''Forse quella ragazza di cui Gakupo è innamorato... sono io..''

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Le delusioni arrivano sempre, prima o poi. Anche nei rapporti più solidi. Anche da chi non ce lo aspettiamo. Gumi doveva aspettarselo, ma ha solo seguito il cuore e ha finito per farselo spezzare. Quando li vide, avvinghiati, a baciarsi con passione, su quella scrivania dove era avvenuto il loro primo bacio, sentì il suo cuore trafitto da mille lame. Lo sentì spezzarsi e cadere al suolo in tanti minuscoli pezzi. Uscì dall'istituto, passò accanto agli alberi di ciliegio. I petali danzavano come il primo giorno in cui la incontrò. La immaginava volteggiare assieme ai quei petali, vestita di un fresco vestito bianco, mentre era felice, mentre aveva quel meraviglioso sorriso dipinto sul volto. Quanto le sarebbe piaciuto ribaciarla ancora una volta. Pensò che Luka si fosse accorta della sua presenza quando la sorprese a baciare Gakupo. Sentii dei passi : era lei. Il vento trasportava i suoi lunghi capelli verso destra, insieme ad esso e a petali rosa. ''Quei baci erano solo un gioco. Non c'è stato nulla fra noi. Io amo solo lui, e mentre ti baciavo pensavo a lui. Tu sei stata solo per colmare inutilmente il vuoto che mi ha lasciato.'' La sentiva parlare, ma sembrava una voce così lontana, così flebile, come se si stesse vergognando di arrivare al suo orecchio. Gumi, che fissava davanti a se, guardò in basso. Come se non avesse sentito nulla, disse :''Ti ho amato come se fossi la cosa più preziosa su questo pianeta, e sempre lo farò. La tua assenza mi lascerà sempre un vuoto nel mio cuore, ma mi basterà guardare questi fiori di ciliegio per riportarmi alla mente le emozioni che ho provato mentre stavo con te. Spero che sarai felice con lui.'' Si voltò verso Luka, aveva un viso così triste. ''Mi dispiace Gumi. Prendiamo tutto quello che è successo come uno stupido sbaglio e andiamo avanti con le nostre vite.'' Lo disse come se fosse una giustificazione, come se si stesse vergognando della sua scelta. ''Non voglio che provi pena per me. In fondo, era solo un gioco, vero?'' Gumi se ne andò a casa, e da li i loro destini si separarono per sempre. Ma nonostante tutto, non riusciva ad odiarla, provava una forte tristezza. Ma ormai si stava dimenticando del suo calore, del suo profumo, vedeva lontani i ricordi che le aveva donato. E così, nessuno rivide più Gumi, era sparita come se fosse fumo. Luka provò a ricontattarla, ma nulla da fare. Forse per codardia, o forse per amore, Luka pensava a lei tutte le notti, prima di coricarsi. E non riusciva più a smettere di pensarla. Le aveva lasciato un grande vuoto incolmabile nel cuore.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3486762