I'm a wizard

di Caillean
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tramonti ***
Capitolo 2: *** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***
Capitolo 3: *** Ho pianto per te... ***
Capitolo 4: *** Paradisi per illusi ***
Capitolo 5: *** Indugia sulla punta della lingua ***
Capitolo 6: *** Impronte vestite di rosso ***
Capitolo 7: *** Il silenzio è il suono più forte ***
Capitolo 8: *** Sincerità...spietata ***



Capitolo 1
*** Tramonti ***


I'm a Wizard

6 anni – In Africa


Intorno a te, un continuo incrociarsi di passi.

Voci che si accavallano, preoccupate.

Kirst, molla quella valigia! Lasciala, ho detto! ”

Ma mamma non si ferma. Parla soltanto con la zia, che sta facendo la tua valigia.

Nel passarti accanto con una pila di maglie, una ti allunga una carezza, l'altra un sorriso. Quel sorriso di mamma non lo scorderai mai più: sa di speranza, sa di rinascita.

Papà invece non lo rivedrai, dopo quella sera. Lo odierai, per quello che le ha fatto. Giurerai che puoi farcela, anche senza di lui.

Ma tante notti si colmeranno delle sue e delle tue lacrime, mentre consegnerai all'oscurità che ti inghiotte una domanda che per anni non avrà risposta. Una domanda che hai fatto alla mamma una volta sola...

E' per quello che ho fatto, mamma? Papà è arrabbiato per...quello che... ”

...trovandoti stretto nel suo abbraccio.

No, piccolo...no. ”

Dove andiamo? ”

A Londra staremo bene, Kingsley, vedrai...Dammi la mano. ”


11 anni – In Inghilterra


Un altro tramonto ha colorato il cielo, questa sera.

Lo hai guardato con una gioia nuova, negli occhi, tra le mani una busta che profuma ancora di ceralacca.

Tu, un mago.

Imparerai a controllare quel potere che tuo padre non ha saputo capire, non dovrai più nasconderlo.

Anzi un giorno, un giorno con quel potere sarai tu a proteggere mamma, la tua Regina, come lei ha fatto per te.


Continua...


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Capitolo 2
*** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***


Prima di questo nuovo capitolo, un grazie grande grande a BlackRoseImmortal. Spero anche questo secondo momento del passato possa piacerti.

Caill

Le vecchie abitudini sono dure a morire.

Ti alzi dalla sedia, abbandonando sazio un piatto ben più ricco di quelli che potresti mai conoscere a casa.

Un' abbondanza che, all'inizio, ti ha messo perfino un po' a disagio.

Ma in questa serata nessuna emozione ha il tempo di far da padrona, troppa la velocità con la quale viene subito scalzata.

Soltanto la sottile inquietudine che ha preceduto lo smistamento ti ha reso un po' insicuro.

E' davvero tutto...reale? - hai pensato, prima che venisse chiamato il tuo nome.

Le gambe un po' ti tremavano, mentre camminavi verso lo sgabello, accanto alla strega che ha chiamato tutti i ragazzi arrivati insieme a te sulle barche.

E' stato appena un attimo, l'incrociarsi del tuo sguardo meravigliato con quello del Preside, un vecchio dalla lunga barba grigia e gli occhi chiari, sereni dietro a un paio di occhialini a mezzaluna.

Devi essertelo immaginato, non può aver strizzato l'occhio proprio a te.

Ti sei seduto, cercando teso una posizione mentre il vecchio cappello veniva posato sulla tua testa.

Silenzio.

Grifondoro! ”

La gioia ha superato ogni altra emozione, mentre ti alzavi e andavi a prendere posto alla tavolata della tua casa, tra applausi che non sei abituato a sentire rivolgersi a te.

Una ragazza dai capelli ramati alza la voce sopra al rumore delle sedie mosse e l'accavallarsi dei commenti liberi, dopo la conclusione del discorso del Preside.

Io sono Lily Evans, una dei Capi-scuola. Benvenuti a tutti voi. Se mi seguite, vi mostro la strada per la Torre dei Grifondoro e per le vostre camerate. ”

Come le piace assumere il comando...” commenta sottovoce qualcuno.

Senti alle tue spalle una risata sommessa, alla quale la Evans risponde con un'occhiataccia, senza sentire il bisogno di controllare a chi appartenga.

Remus, sei un Capo-scuola anche tu...” - nella voce della ragazza c'è una nota divertita. “ Staccati da quei perdi tempo dei tuoi amici e aiutami. ”

Ai tuoi ordini. ” Lo studente che la raggiunge ha il colorito un po' pallido, ma sorride e si avvia con la fila, già partita verso i corridoi.

Attenzione alle scale magiche! ”

L'avvertimento del Capo-scuola viene preso dannatamente sul serio, quando un paio di ragazze tentano una scorciatoia e si ritrovano a piagnucolare due pianerottoli più sotto.

Vado io, Remus, vai avanti con gli altri ” si offre la Evans, tranquillamente.

D'accordo. Ti aspetto per il regolamento. ”

Kingsley, sai se i letti nelle camere si possono scegliere? ” chiede Sean, uno dei compagni conosciuti sull'Espresso.

Non lo so. ”

Speriamo. Potremmo stare nella stanza insieme, noi tre. ”

Sì, volentieri! ” annuisci, affiancandolo e cominciando a chiacchierare insieme a lui e a Jacob.

Sono tutti e due di Belfast, grandi tifosi di Quidditch. Ti hanno spiegato molte cose su questo sport dei maghi che prima di questa sera avevi appena sentito nominare.

Decidi che potrebbe piacerti provare, ma per il momento preferisci ascoltare i loro discorsi e quelli degli altri compagni, rincuorato dal fatto di non essere il solo così emozionato.

La fila si ferma davanti ad un quadro enorme, animato come tutti quelli che avete passato.

La parola d'Ordine per passare viene cambiata ogni due settimane ” comincia a dire il Caposcuola. Dopo averla pronunciata sottovoce, entra nel passaggio venutosi a creare dall'apertura del quadro, la donna in esso ritratta che li guarda passare, parlottando con l'amica Violet in toni un po' alticci.

Non comunicate a studenti delle altre case la parola d'ordine, mi raccomando. Ora, mentre aspettiamo la Evans e le due ragazze, potete guardarvi un po' intorno con calma, questa è la vostra sala comune. ”


Il giorno seguente, la prima colazione è entusiasmo che si rinnova, dopo la notte passata insonne con i compagni della camerata.

Ricevi ringraziando la pergamena con gli orari fatta passare dalla Evans, dando al tutto uno sguardo curioso, mentre ti raggiunge alle spalle una risata piena di sarcasmo.

Ti volti, trovandoti faccia a faccia con un Serpeverde molto più grande di te.

Ah. Allora ci senti...”

Ci sento, sì. ”

Torni a voltarti, deciso a non avere guai proprio il primo giorno, anche se la battuta offensiva di quel damerino dai capelli scuri e i lineamenti alteri meriterebbe una bella lezione.

Attento, Regulus. Questo ragazzo è più alto di te, potrebbe abbatterti con un pollice! ” interviene uno dei Grifondoro del settimo anno che ieri scherzava con i compagni, prendendo bonariamente in giro la Evans.

Nessuno ti ha chiesto nulla, fratellone...”

Fratellone? Quei due sono fratelli...sul serio?

Bene, mi sembrava invece di aver sentito le battute infantili di qualcuno che non ha di meglio da fare...Meglio così. ”

Smettila, Black...”

Oh, solo perchè lo comandi tu...Mulciber...” ride sarcastico il Grifondoro, scuotendo la testa e prendendo posto a tavola, tra la Evans e un ragazzo moro dai capelli neri e gli occhiali.

Dov'è Remus? ” chiede la ragazza a quest'ultimo, che appoggia il bicchiere.

Non stava bene...scende a lezione. ”

Questa mattina il gruppetto siede a tavola proprio di fronte a te. Il ragazzo che ha avuto quel piccolo scontro “inter – case” ti guarda, come se chiedesse scusa al posto del Serpeverde.

Annuisci, per dire che è tutto ok, e riprendi a mangiare.

Ma è veramente strana questa presenza massiccia di sangue misto a Hogwarts, non credi? ” continua a dire qualcuno al tavolo dei verde-argento.

Ti accorgi di stringere forte le posate. Molto forte.

Sangue misto...” ti volti verso di loro. La tua occhiata sembra ridurre al silenzio un paio di studenti che siedono accanto al Caposcuola che sembra chiamarsi Rutger.

Mulciber, smettila! ”

Non sa nemmeno difendersi da solo...Il cappello parlante deve essersi sbagliato a metterlo tra i coraggiosi Grifondoro. ”


Per una frazione di secondo – mentre poche ore dopo attendi davanti all'ufficio del Preside di ricevere la tua prima punizione - sei attraversato da un pensiero tristemente famigliare.

Anche nel Mondo Magico razzismo e ignoranza.

Anche nel Mondo magico, la paura del “diverso”.

Le vecchie “abitudini sono dure a morire.

Continua...


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Capitolo 3
*** Ho pianto per te... ***


Ecco qui un capitolo che mi ha preso molto, mentre lo scrivevo; lo volevo dedicare a Sakijune, che mi ha illuminato su una data che io proprio mi ero persa, nella linea del tempo, permettendomi di correggere la seconda one-shot.

Essendo Lucius Molfoy più grande di cinque anni di James e gli altri, non può essere ancora ad Hogwarts. A malincuore, ho dovuto sostituirlo con il nome di un altro mangiamorte.

Ringrazio poi tantissimo per le loro bellissime recensioni: Narcissamm e Bellis.

Non merito tutti i vostri ocmplimenti, ma mi spronano a migliorare.

Grazie a tutte!

Caill^^

Ho pianto per te sul pavimento della cucina.

Ti decidi a lasciare la stanza solo quando la vedi finalmente addormentarsi, il suo respiro regolarizzarsi lentamente, faticosamente.

Sottrai alle sue mani il libro, posandolo sul comodino.

Anche nella malattia, la tua Regina conserva bellezza...e vigore nei lineamenti. Ora il volto è sereno, attorno alle labbra lievi rughe di espressione.

Presto l'effetto della pozione cesserà, ma adesso non vuoi pensarci.

Ti scopri a chiederti che figlio tu sia stato veramente, per lei.

Le avrai fatto rimpiangere le fatiche e i sacrifici sopportati per portarti via da...papà, per crescerti da sola?

Ti avvicini alla finestra, fissando lo sguardo stanco sulla strada, di fronte al palazzo.

Una bambina sta collaudando dal primo pomeriggio una scopa giocattolo, due adulti abbracciati seguono divertiti i suoi esperimenti di volo.

La paura piano piano se ne andrà, da tutti loro. Ogni tanto si ritroveranno a pensare a quante vite umane sia costata quella fragile serenità, a quante famiglie siano state distrutte.

I McKinnon, i Paciock...i Potter...

Siedi sulla poltrona che sempre più di rado mamma può occupare. Questa mattina ti sei seduto lì, a leggerle la lettera di una sua ex-allieva.

Elisabeth...La ricordi ancora riempire con le sue risate la vostra casa, mentre tu cercavi di concentrarti – inutilmente – su Aritmanzia.

E' l'estate dei tuoi diciassette anni, e sei grato di averli potuti festeggiare con tua madre. Ogni giorno sembra strapparlo al destino con tutta l'energia che ha ancora in corpo. E' una malattia che gli incantesimi non sono riusciti a curare, potendo solo rallentarla.

Una lenta agonia sfociata in un dolore se possibile anche peggiore.

Senza rendertene conto ti sei alzato, lasciandoti alle spalle la stanza in penombra attraversi il corridoio. In cucina ti versi un bicchiere di succo di zucca, gettando appena un'occhiata ai libri su cui dovresti preparare l'esame per entrare al Corso per Auror.

Dubiti che riuscirai mai a concentrarti per combinare qualcosa di buono, ma mamma non si merita di vederti mollare.

Il succo scende a rinfrescare la tua gola riarsa, appoggi il bicchiere e ti senti al punto di partenza, la sensazione di non aver concluso nulla...nulla, di quello che ti eri fissato al risveglio.

Chiudi i libri, sedendoti li allontani da te, creandoti spazio per incrociare le braccia e affondare il viso nel cotone della camicia.

Il profumo di fresco ti avvolge in una miriade di sensazioni e di ricordi.

Ricordi che finalmente ti sbloccano.

Le lacrime scendono calde sulle guance nascoste, lacrime che non sono di solo dolore.

Sono anche di rabbia. Rabbia perchè sai di aver perso giorni, ore, minuti preziosi da passare con lei.

Rabbia perchè sai che lei ha reinventato la sua vita, per te.

E adesso manca il tempo per conoscerla di nuovo. Perchè siete cambiati, in questi lunghi mesi vissuti lontano. Non c'era più la paura, Tu – sai chi è scomparso, pare...distrutto.

Ma mentre Londra sta cercando di rinascere intorno a voi, mamma si sta spegnendo.

La domanda brucia, senza risposta, nella tua mente: a cosa serve essere maghi...allora? E' una domanda che cavalca un'altra ondata di rabbia, quella verso di lui.

Il tuo “caro” padre, che ha pensato alla vostra magia come a qualcosa da curare, non ad una parte di mamma, ad una parte inscindibile di te.

E tu sei entrato a Hogwarts con la voglia di dimostrare che era tutto il contrario.

Ma a cosa è servito? Finora, ad allontanarti da lei, in nome di quel sapere che ti avrebbe reso suo protettore.

E invece...ti ritrovi a piangere, scivolato a terra, le ginocchia piegate, sperando che questo non la svegli. A stento ricordi di esserti alzato in piedi, di aver risciacquato il bicchiere al lavello.

Sai solo che non ce la fai, non ce la fai a vederla in quelle condizioni.


Quando due mani ti scuotono, il pendolo sta battendo le cinque.

Kings...andiamo, su. Alzati. ”

Zia...”

...e un po' di altra gente, si. Ci offri un thè? ”

Ti alzi in piedi, sperando non notino le tue lacrime.

Ti stai ancora chiedendo chi sia l'altra gente quando vedi loro.

Cerchi confuso lo sguardo di tua zia. “ Cosa...”

Sean e Jacob si voltano, mentre Meg sta già armeggiando con il bollitore.

Cosa ci fate qui? E il vostro viaggio? ”

Kings, sei scemo per caso? ” ti risponde proprio lei, con fare pratico e senza nemmeno voltarsi. Sa che ci sono già i due amici a guardarti esterefatti. “ Secondo te ce ne andiamo in vacanza e ti lasciamo qui da solo? ”

Bene, io...vado a vedere se mia sorella ha bisogno. Lo zuccone lo lascio a voi, ragazzi...”

Ah, ah, ah...” sta già dicendo Jacob. “ Lo sapevo, ti sei già fuso il cervello. Metti via questi libri, per piacere, non li voglio vedere, adesso! E non devi neanche tu, per un po'...” ti rimprovera sedendosi.

Sei andato alla porta sul retro per chiuderla, quando Sean scuote la testa. “ No, stanno per arrivare. ”

Credo che una porta non li possa fermare, sai, Sean? ” ridacchia Meg.

La sua risata – anche se è molto più debole di quella dei momenti più belli – ti riscalda il cuore.

Chi sta per arrivare? ”

Torni a guardare i gradini esterni e per poco non hai un infarto.

Professor Silente! ”

Alle spalle del vecchio Preside, Madama Chips sembra essersi portata in trasferta tutta l'Infermeria di Hogwarts. “ Ma cosa...? ” Alla fine capisci di non essere in uno strano sogno. Ti riprendi. “ Prego, entrate. ”


La cucina, insolitamente affollata, è illuminata da candele disposte al centro del tavolo, tra i piatti di una cena che sai non essere all'altezza dei tuoi ospiti.

Guardi Sean, devi ancora avere una spiegazione logica a tutto questo.

Non guardarmi così, amico, l'idea è stata loro...e di tua zia. ”

Kingsley, forse la malattia di tua madre non può essere guarita, allo stadio in cui si trova ” comincia Madama Chips, posando la forchetta. “ Ma non vedo perchè non si possa garantirle giornate ancora serene...e libere dal dolore. ”

Al S. Mungo hanno detto...”

Kingsley, se ti ha dato fastidio mi scuso di quello che ho fatto ” interviene tua zia. “ Mi scuso, ma non me ne pento. Qualcosa andava fatto. Non puoi accollarti tutto da solo. Perchè non mi hai chiamato più spesso? ”

Resti senza parole.

Ragazzo, non serve a nulla annullarsi ” Silente ti guarda con quei suoi occhi chiari, capaci di scrutare dentro. “ Ti porterebbe soltanto a covare una frustrazione che poi...ti cambierebbe poco a poco. Non hai bisogno di dimostrare a tua madre quanto la ami. Non è la quantità di tempo che passerai con lei, ma la qualità...che le farà davvero bene. Mentre a te...credo non faccia troppo bene incollarti a quei libri. ”

Preside, temo sia inutile fargli capire questo ” sogghigna Jacob. “ Per staccarlo dai libri ci siamo noi...” Ti strizza l'occhio.

Conto su di voi, allora. ”

Forza, ragazzo...” sorride Madama Chips. “ Supererai quei test di ingresso ad occhi chiusi. In fondo sei lo studente che ha preso i M.A.G.O. a suon di E. ”

Esatto. Non potranno non prenderlo, se darà il meglio. E' anche il ragazzino del primo anno che ho dovuto punire al primo giorno di lezione, a Hogwarts. Quella scazzottata nel chiostro rimarrà negli annali. ”

Scuoti la testa, lasciandoti andare ad una risata, anche se ancora incerta. Una risata che però ti fa stare meglio.

Meno di un'ora dopo, è il momento dei saluti.

Riguardati, Kingsley. Lei è l'ultima persona che vorrebbe mai vederti lasciarti andare...o isolarti. ” Le mani rugose di Silente stringono le tue. Calde, come quelle di un nonno.

Lo farò, grazie Professore. Grazie anche a lei, Madama Chips. ”

Sono venuta con molto piacere, ragazzo. Non mi devi ringraziare ” risponde stringendoti la mano e passando a salutare tua zia.

Professore...posso chiedervi una cosa? ”

Certo, dimmi pure. ”

Si sa niente...di Sirius? ”

Una vena di amarezza accende il suo sguardo, mentre sospira. “ No, lo stanno ancora cercando. Stanno cercando sia lui...che Peter Minus. ”

Senti puntarsi su di te gli sguardi tesi di Meg e Jacob. Sean è alle vostre spalle e il suo dialogo con tua zia e Madama Chips si è interrotto all'improvviso.

Mi dispiace, forse non avrei dovuto...chiedervelo. ”

In qualche modo hai sempre saputo che tra Silente e quei suoi ex-studenti il rapporto non si era lentamente dissolto dopo il diploma, ma che era evoluto in una amicizia. Lo vedi nella tristezza di quello sguardo.

Non è questo, Kingsley. Venitemi a trovare a Hogwarts quando volete...e ne parleremo. Ci sono cose di cui è meglio discutere in un luogo più sicuro. So che non avete mai smesso di seguire la vicenda. Vi aspetto, allora? ”

Annuite tutti quanti.

Gli ultimi saluti e la porta si richiude.

Con uno strano sollievo al petto, ti accorgi che questa visita improvvisa ha rischiarato un po' la situazione.

Kingsley, hai ancora quei sacchi a pelo? ” chiede Sean, mentre a forza devi strappare Meg ai piatti da lavare e costringerla a sedersi con voi.

Ragazzi, io...”

Non accettiamo un no. Non ti lasciamo solo. Quindi risparmia il fiato e trovaci i sacchi a pelo. ”

Sean...sei un mago o cosa? ” esclama Jacob, estraendo la bacchetta.

Tra le risate degli amici, scambi un'occhiata con tua zia, prima che vada a dormire.

Grazie. ”

Il suo sorriso ti conferma che non c'è bisogno di altre parole.


Sotto il pallido sole di inizio novembre, ti affacci nel chiostro.

Nessuno è ancora andato a colazione, come ti aspettavi quando hai sentito nella Sala comune voci e notizie che devono ancora trovare conferma, ma che viaggiano già come schegge impazzite tra il colonnato.

Tu sai chi...distrutto.

Ancora non si sa di preciso come, quello che alcune famiglie hanno scritto via gufo ai loro figli sembra assurdo.

Assurdo...o sei tu che non vuoi crederlo possibile.

Non vuoi credere che siano loro l'ultima famiglia distrutta da Vol...demort.

Non c'è traccia del Preside, manca persino la McGrannitt, ma Vitious ha convocato i prefetti per le dieci.

Tutti gli studenti hanno troppo tempo libero, davanti a loro: un'intera giornata nella quale inseguire e confrontare voci e dicerie, spaventati ed elettrizzati al tempo stesso.

Kings...”

Passi di corsa alle tue spalle.

Jacob e Meg ansimano davanti a te.

Entrambi hanno gli occhi arrossati.

Quando Jacob apre la bocca, il suo è quasi un ringhio di rabbia. “ E' vero...Sono tornati Silente e la McGrannitt. I preftti sono stati convocati da loro...e sono tornati in Sala comune. ”


E' l'alba e tu non hai mai preso sonno.

Hai ceduto il letto a zia Josephine, mettendoti a dormire in un sacco a pelo, accanto ai tuoi amici.

Ma non hai dormito. La notte silenziosa si è riempita di quelle immagini del vostro quinto anno.

Ti volti a guardare le forme cupe attorno a te, sul tappeto del salotto. Jacob dorme su un fianco, Sean si è scoperto completamente dal sacco a pelo. Meg...

Ti alzi di scatto.

La vedi in piedi di fronte alla finestra, in cucina.

Ehi...” sussurri, infilando in fretta una maglia e raggiungendola in silenzio.

Si volta e ti sorride, completamente sveglia.

Restate taciturni per lunghi istanti, guardando la strada risvegliarsi oltre la finestra.

Hai visto il suo sguardo...ieri sera? ”

Non hai bisogno di chiederle a chi si riferisca. “ Sì. ”

E' davvero...finito tutto, Kings? Ci sono ancora tanti maghi, là fuori...che servivano Tu Sai Chi...che si sono soltanto parati il...”

Lo so. Nemmeno Silente crede sia finita del tutto. ”

Cos'è, adesso fumi? ” le chiedi, indicando un pacchetto posato accanto ai fuochi.

Non avrei mai fumato qui dentro...volevo fare una passeggiata fuori...Mi accompagni? ”

Annuisci. “ Vado a vedere se mia madre ha bisogno, prima. Aspettami. ”

A chi dobbiamo la scoperta di questo vizio? ” le chiedi dieci minuti dopo, mentre vi chiudete alle spalle la porta sul retro e attraversate il piccolo giardino di casa.

Posso aver cominciato anche da sola...che ne sai? ” risponde Meg, scherzosamente.

Uhm...”

Se te lo dicessi rideresti...fino a Natale. ”

Mettimi alla prova. Tu, Capo-scuola Green, che fumi...deve essere successo qualcosa di gra- ”

Sono le sigarette che fumava mio zio. ”

Suo zio...uno dei McKinnon.

Perchè dovrei ridere? ”

Perchè sono un'idiota...”

Continuate a passeggiare.

Sei tu a riprendere: “ Cosa farai, adesso? ”

Il sogno di lavorare al Ministero è bello che andato...Non lo voglio più fare, comunque ” la sua voce risuona ferita, incrinata. “ So come la pensi, Kings...ma non credo più...che al potere si possano risolvere le cose. Una volta saliti al potere...si perde il senno. ”

Non è da te parlare così. ”

Non lo sta dimostrando Caramell? ”

Perchè ti devi sbarrare questa strada? Tu non cadresti in questa trappola...proprio perchè lo hai visto succedere molto vicino a te. ”

No...” scuote la testa. Inspira profondamente, spegnendo la sigaretta. “ No...Temo che vedrò il Ministero solo quando verrò a trovare te e Sean...e per la vostra nomina ad Auror, ovvio...”

Meg...dobbiamo ancora essere ammessi al corso...Con la fantasia che hai, tieni presente la carriera di scrittrice. ”

Lei ride. Questa volta, di cuore. “ Chissà...”

Continua...









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Capitolo 4
*** Paradisi per illusi ***


Ringrazio tutte voi lettrici: Bellis, NarcissaM, Janet (Rebèca! lol Ringrazia il Lord da parte mia! ) e BlackRoseImmortal...Davvero grazie per le vostre recensioni, non so cosa dire!

Spero solo di non deludervi!

E spero di aver reso bene questo personaggio, che adoro...ma anche quello che compare i nquesta one-shot per la prima volta nella fic. E' davvero...divertente, ma anche difficile da rendere.

Caill ^^

Paradisi per illusi



Siete di nuovo tutti in fila, questa volta troppo stanchi per parlare tra voi.

L'ultima aspirante recluta è uscita dalla ben nota stanza a pugni stretti, senza rivolgervi uno sguardo, se n'è andata.

Guardi gli altri, al culmine della tensione, la mente che cerca di convincersi di poter sopravvivere ad un no.

E' soltanto una delle possibilità, non deve essere una fine...un rifiuto non deve essere una fine.

E' difficile, terribilmente difficile credere a ciò che ti stai ripetendo da quando sei uscito cinque minuti fa, i polmoni che invocavano ossigeno come fossero in apnea.

Hai fatto del tuo meglio, ma...maledizione, le facce degli Auror che vi valutavano erano imperscrutabili.

Erano come statue, Merlino! ” ha esclamato Sean, più sconvolto di quanto non sia stanco. “ Come ti sembra di...”

Scuoti la testa, deglutendo. “ Non lo so...davvero. ”

Scordatevi di poterlo sapere...” ridacchia un mago che sta passando con dei fascicoli in mano.. “ E' impossibile capirlo...fino a che non escono da quella stanza. ”

Ciao...” lo saluta Sean, avendolo riconosciuto. “ Sei tu che ci hai ritirato gli scritti...”

Non sei sorpreso della voglia di Sean di chiacchierare. Come tu sei di indole riservata, lui difficilmente riesce a stare zitto troppo a lungo. In più, pensi con un sorriso, adesso ha più fiato di te...il che non è trascurabile.

Sì, sono io. Mi chiamo Robards. ”

Castano, occhi scuri, deve avere pochi anni più di voi, probabilmente è Auror da poco. Ti sorride, ma non in modo derisorio. “ Tu devi essere stato l'ultimo a uscire...”

Penultimo ” specifichi.

Vi fate una risata liberatoria di tutta la tensione. Resta una grande spossatezza, però...

Vorresti disperatamente un letto.

Coraggio...” L'Auror vi assesta due pacche sulle spalle, “ siete arrivati fino a qui, no? Dopo aver visto le prove...dovreste aver capito che è già un ottimo segno. ”

Speriamo ” borbotti.

La porta si apre di botto, quasi a volerlo smentire ponendo fine al vostro sogno.

Robards! Al largo! ”

Occorre tutta la forza d'animo a ognuno di voi, per non sussultare alla vista di Alastor Moody, o di quel che sembra rimanere di lui.

Il suo nome è conosciuto in tutto il Regno Unito magico, per lo meno da chi sogna come voi un futuro da Auror.

Ogni cicatrice del suo volto sembra fissarti non meno di quanto facciano il suo occhio sano e quello magico, capace di seguire anche quello che avviene alle sue spalle.

Confortante - immagini - ricordare di averlo visto nella commissione di esaminatori e non aver cominciato a tremare.


Restate inebetiti quando comincia a snocciolare uno dopo l'altro una ventina di nomi.

Non li legge, li pronuncia seccamente, a memoria.

Al capo della fila opposto al vostro , una ragazza si appoggia desolata alla parete.

L'occhio magico di Moody si sposta su di lei, spietato il sorrisino che distorce i lineamenti.


Cominci a disperare, seriamente.

Quella ragazza ha sicuramente sentito il proprio cognome, il mago alla sua destra la sorregge per un braccio, solidale.

Sgrani gli occhi quando senti una mano di Sean serrarti il polso.

Ha sempre avuto una morsa assassina, i muscoli plasmati anni di allenamenti come battitore per i Grifondoro.

Non ci pensi minimamente a farti sfuggire un lamento, per quanto appena sussurrato: Moody ha pronunciato anche il suo nome, perciò la parola d'ordine è solidarietà anche in questo caso, per quanto fastidioso sia il dolore. In più Moody sta già guardando verso di voi.

Tra la fila corre un chiacchiericcio crescente, che l'Auror non ha interesse a interrompere, fino a che non è il momento di concludere con gli ultimi cognomi.

...Roodney, Shacklebolt, Zane. ”

Cominci a sudare freddo.

Le persone che ho chiamato si mettano in testa di lavorare sodo.

Non saranno accettati cedimenti di alcun tipo. Né tanto meno ritardi...”

Timidi sorrisi spuntano sulle vostre labbra incredule.

Cosa ci fate ancora qui?! Dove sono le vostre sacche? ”

E' il giorno seguente che vi rendete conto dei livelli di addestramento che Malocchio Moody ama raggiungere, di perfezione che esige da voi.

Ho tollerato la vostra lentezza di riflessi solo perchè mi ero svegliato particolarmente bene, ieri. Non succederà di nuovo, ve lo garantisco. ”

Nessuno osa esternare quella che probabilmente è una domanda di tutti: “ E quando si sveglierà male? ”

VIGILANZA COSTANTE! ” tuona, facendovi rizzare i peli sulle braccia. “ La vostra bacchetta e la vostra mente dovranno scattare, perchè nel vostro lavoro...da questo dipenderà la vostra vita. Non ho bisogno di raccontarvi aneddoti. Ci sono gli eventi degli ultimi anni, a fare da esempio ” si indica le cicatrici e la gamba di legno. “ Questi anni di...pace...sono paradisi per illusi. Siamo intesi? ”

Chi non regge il ritmo, mi risparmi il dispiacere di cacciarlo fuori...Avete capito tutti? ”

Annuite, pregando che le vostre facce siano abbastanza convincenti per i suoi gusti.

Lo spero. Adesso fatemi vedere sul serio cosa sapete fare! ”


Solo pochi mesi dopo, grazie alle esercitazioni sotto Moody, avrai capito sulla tua pelle cosa significhi essere il miglior Auror in circolazione, cosa sia costato a lui in termini personali.

Le ore della giornata si sono estese magicamente come un elastico, quelle dedicate al sonno sono inesistenti. Anche sdraiato su un materasso, il tuo corpo continua a scattare come fosse ancora in palestra, o nel mezzo del percorso vitae.

Ti ripeti che prima o poi – se anche non dovesse rallentare, e ne dubiti sinceramente – il ritmo di lavoro sarà più facilmente sopportabile, ma tutto ciò deve ancora accadere.

Quando non è richiesta al vostro corpo, la massima prestazione è pretesa dalla vostra mente.

Le sfuriate di Moody sono all'ordine del giorno, voi reclute siete diventate un po' la barzelletta dei segretari del Ministero. Il tutto in termini bonari, per carità...

Quando ottenete quelle rare ore di uscita libera, tu e Sean rotolate - o rantolate? - fino al Paiolo Magico, dove in teoria dovreste passare una serata con Jacob e Megalie, ma in pratica mugugnate frasi monosillabiche, distrutti.

Jacob ha cominciato a lavorare come fotografo, Meg si è messa in affari con una vostra ex compagna di Hogwarts, una Corvonero. Forse un giorno avrete un filo di energia in più per aiutarle a sistemare il loro nuovo emporio di animali.

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Capitolo 5
*** Indugia sulla punta della lingua ***


Indugia sulla punta della lingua

Indugia sulla punta della lingua

 

I capelli ricci e scuri tenuti legati da una fascia di lana multicolore, gli occhi grandi che hanno incontrato più volte i tuoi…
Il suo sguardo ti sta catturando lentamente, senza alcun tipo di malizia.
Eppure lo fa, ti spinge continuamente a voltarti verso il bancone, dove la vedi spillare le birre con una serie di buffe smorfie di esasperazione.
Non se la cava male, ma è chiaro che non considera quell’aspetto del lavoro il suo preferito.
Le labbra sono arricciate in un piccolo broncio di concentrazione, specie quando cerca di capire cosa stiano ordinando i clienti, in mezzo a tutta quella confusione.
Anche le tue orecchie sono bersagliate dall’accavallarsi di voci, Sean deve averti chiamato per qualche minuto prima di riuscire a farsi sentire, a giudicare dalla sua espressione spazientita.
Poi capisce, e sul suo volto sorge quel sorriso che conosci fin troppo bene: “ Lo abbiamo perso, ragazzi. ”
Aspetti che lui si volti verso il bancone, per rifilargli uno scappellotto.
“ Ahi, ma porca…! ”
“ Piantala! ”
“ Non fai altro che confermarlo, amico! ”
“ Smettila. ” Bevi un sorso di birra. “ Cosa stavi dicendo? ” chiedi a Grant, l’altra recluta del terzo anno venuta con voi a bere lì al pub.
E’ una tua impressione, o questa sera la birra è particolarmente buona?
Basta! – ti costringi a pensare.
“ Stavo dicendo dello scontro di Malocchio con Scrimgeour. Saranno sempre di più quelli che lo riterranno un paranoico. ”
“ A lui non interessa affatto. E nemmeno a me. Io penso che abbia ragione lui. ”
“ Lo pensiamo noi che lo stimiamo ” interviene Gawain. “ Ma la maggior parte ormai crede che sia arrivato al capolinea. ”
“ Al capolinea? ” ti sfugge una risata secca. “ Quello ci seppellisce tutti, te lo dico io.
Nessuno è mai riuscito a coglierlo di sorpresa. Mai. Non credo proprio si possa dire che è arrivato al capolinea. ”
“ Non ti scaldare, King! Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa. ”
“ Lo so, scusa. ”
“ E’ l’amore, Gawain, perdonalo…”
Alzi gli occhi al cielo alla battuta di Sean. “ Se non la pianta lo ucci - ” dichiari.
Ricevi una gomitata da Gawain e ti volti di scatto. “ Si può sapere cosa…”
“ Scusatemi. Sei tu Shacklebolt? ”
Quando cerchi di risponderle, ti esce appena un sussurro, ad accompagnare il cenno con la testa.
“ C’è un cliente che mi ha detto di chiamare te e il tuo amico  ” dice indicando Sean, che alza la mano come a rispondere ad un appello.  “ Si è messo nella saletta qui dietro al bancone. ”
“ Cos’è, uno scherzo? ” chiedi un po’ a tutti.
“ Non credo proprio avesse voglia di scherzare ” scuote la testa lei, colta come da un brivido. “ Avete strane conoscenze, voi due. ” Si riprende, sorridendo. “ Posso prenderli? ” chiede accennando a due dei boccali sul tavolo, ormai vuoti.
Tu e Sean siete ancora intenti a guardarvi, cercando di capire chi potrebbe voler parlare con voi, presentandosi in quel modo. E’ Gawain a cogliere il momento.
“ Come si chiama questa gentile messaggera? ” le domanda, richiamando la tua attenzione sul momento con una raschiata di voce. 
Un istante dopo, sfrutta anni e anni di addestramento nei riflessi per sparire dal tavolo. Per un attimo temi abbia avuto la brillante idea di smaterializzarsi nel bel mezzo di un pub babbano.
“ Philycia ” risponde lei, trovandosi a guardare te, l’unica persona rimastale accanto. Alza lo sguardo dal tavolo, al quale sta dando una veloce passata di straccio, e indica Sean e Gawain. Fa spallucce, voltandosi poi verso  di te.
“ Tu come ti chiami? ”
Sì, lo sta chiedendo a te.
“ Shacklebolt…” – Lo sa già questo, idiota! “ Kingsley. ”
“ Piacere ” sorride stringendoti la mano. “ Io non so chi possa voler parlare con voi, ma non mi sembra molto raccomandabile. Sicuro che non vi siate messi nei guai, tu e il tuo amico? ”
L’intuizione si affaccia prepotente nei tuoi pensieri, “ Ha per caso un bastone, una gamba di legno? ”
“ Eh, fosse solo il bastone. Dove ha perso l’occhio? E metà del naso? ”
“ E’ una storia lunga. Ma quando avrò ucciso i miei due cari amici, potrò raccontartela. ”
Ride, una risata calda che ti incanta.
“ Beh, a quanto pare lo conoscete sul serio. ”
“ Sì, lo conosciamo. Non dovremmo rischiare nulla. ”
“ D’accordo. Allora non vi perderò come clienti? A dopo. ”

Quando – recuperato Sean – ti siedi di fronte a Moody,  sta bevendo da una fiaschetta. Ti costringi a reprimere ogni domanda, perché la sua espressione e il feroce vorticare del suo occhio magico suggeriscono che non è aria.
“ Cosa succede? ” Sean trattiene un sospiro. In questi ultimi mesi dell’addestramento, state imparando come il concetto di libera uscita sia sempre più utopistico.
“ Succede che dovete venire con me, fra cinque ore. Un avvistamento che voglio verificare. Non dovrebbe essere niente di pericoloso, ma non ho bisogno di ricordarvi le solite misure. Mi farò vedere nel vicolo qui dietro al magazzino del pub. Devo prima andare a parlare con Silente...” prosegue a voce udibile solo da voi. “ Perciò, smettete di bere e ripulitevi i neuroni da ogni traccia di whiskey. A più tardi. ”
Si alza dal tavolo e si accompagna con il bastone fino al bancone.
“ Non starà andando…”
Purtroppo sì.
Devi ammettere che la ragazza riesce a mantenere una buona compostezza, mentre le parla. Vorresti davvero sentire cosa le stia chiedendo, mentre paga l’unica consumazione che è ancora sul tavolo, sotto le vostre facce stranite.
E preoccupate.
Lo vedete uscire con la giacca in mano, poi la testa di riccioli di Philycia vi cerca, ancora un po’ scossa. “ Va tutto bene? ”
“ Certo…” annuisci, mentre Sean si guarda intorno alla ricerca di Gawain.
“ Bene. Volete qualcos’altro? ”
“ No, io...no. Quanto ti devo? ”
“ Niente. Ha pagato quell’uomo per voi ” Sembra voler dire altro, ma si trattiene. Poi socchiude di nuovo le labbra. “ Spero torniate. Mi ha fatto piacere conoscert-conoscervi. ”
Ti rilassi, riuscendo a sorriderle di rimando. “ Anche a noi ha fatto piacere. Torneremo di sicuro qui…Philycia ” sorridi pronunciando il suo nome, quel suono così dolce a indugiare sulla punta della lingua .

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Impronte vestite di rosso ***


Indugia sulla punta della lingua

Dedicato a Sakijune, che mi ha fatto anche da Beta-reader per questo capitolo, e con il quale chiacchierare è sempre più piacevole. Un grazie poi a chi legge questa mia piccola fiction sul mio amato Kingsley *__*

Un beso e tanti auguri di buon 2009!

Caill

 

Impronte vestite di rosso

 

La bacchetta levata, puntata davanti a te, avanzi pochi passi alle spalle di Scrimgeour. Il piccolo paese vi accoglie come addormentato nella sua immobilità.

Peccato che voi sappiate molto bene quale macabra ninna-nanna lo abbia stregato.

Una ninna nanna fatta di maledizioni senza perdono, che hanno interrotto la vita di quelle famiglie in una serata che doveva essere di festa.

Alla tua destra, Sean tiene d'occhio le reazioni dei due auror da poco divenuti operativi.

Per ora Tonks e il suo compagno di corso Matthew sembrano mantenere i nervi saldi.

Speri ardentemente sia così, quando raggiungete Scrimgeour e vi fermate.

Il portone della casa a due piani è stato fatto esplodere con un incantesimo.

All'ingresso nel piccolo antro, trovate il primo dei regali che i Mangiamorte hanno avuto la gioia di donarvi.

" Putt... la miseria! " esclama un collega.

Scrimgeour lo guarda di traverso, ma sembra aver pensato tra sé la stessa identica esclamazione.

" Siamo certi che i Lestrange siano ancora dietro le sbarre, vero? " domanda Matthew, mentre Tonks - in piedi tra lui e te - sta facendo di tutto per non lasciarsi coinvolgere, stordire, dall'immagine di quella macabra scultura ricomposta da un artista perverso.

" Se non li avessi visti io personalmente meno di dieci minuti fa ad Azkaban...me lo chiederei anche io " ammette Sean.

Guardi Tonks, irrigidita, silenziosa.  Segui il suo sguardo. Si è soffermato sul più piccolo dei cadaveri. 

“ Sto bene ” previene seccamente la tua domanda, senza nemmeno guardarti.

Annuisci.

Per lunghi istanti rivivi  le sensazioni della prima missione tua e di Sean, in affiancamento a Moody.  Ti ritrovi a pensare che Tonks avrebbe bisogno di Malocchio, per affrontare questa prima missione così spietatamente cruda.

Il suo modo di fare aiuta a concentrarsi, a canalizzare la rabbia.

No, non si tratta di rabbia soltanto, quando ti trovi davanti a scene come questa. Diventa un orrore, un disgusto che non riesci a scacciare. Ti corrode le viscere vedere la sorpresa tramutatasi in panico, vedere sui volti delle vittime quella domanda che gli assassini hanno zittito brutalmente, non senza divertimento.

" Purtroppo sì...” sta dicendo ora Sean, parlando con Scrimgeour. “ Bambini, maledizione! "

Il vostro capo trae un breve sospiro. “ Coraggio. Tonks, sentiamo. Come agire, in questi casi? ”

Il suo annuire è quasi impercettibile, prima che si chini verso i corpi e si rivolga a Scrimgeour, applicando lezioni che Malocchio ci ha fatto entrare sotto pelle, e non certo con delicatezza.

 

Rientrate ore dopo al Dipartimento Auror del Ministero.

“ Permesso.  ” Tonks cammina velocemente, passando in mezzo a te e Sean. 

Le sue scarpe lasciano impronte dolorosamente note a chi ha vissuto la scena di quel ritrovamento.

Impronte vestite di rosso.

Non occorrono parole che si aggiungano all’occhiata che Scrimgeour  ti lancia, voltandosi dopo averla guardata allontanarsi, seguita da un Matthew altrettanto scosso.

“ Sono in gamba…” lo senti dire a beneficio dell’impiegato affacciatosi sul corridoio.

Tu stai voltando il corridoio, batti una pacca sulla spalla di Matthew, che entra nello spogliatoio. Non trova parole, capisci il suo desideri odi sbloccare quell’orrore dalla sua mente, ora che potrebbe permettersi uno sfogo, ora che il vostro dovere è stato fatto.

Capisci il suo disagio nel capire che non è possibile, non ci si riesce. Quell’orrore non può abbandonarti.

Poi però qualcosa lo dice. “ Sono davvero tornati? ” …

La sua domanda non è ansiosa, ma incredula sì.

“ Moody è sempre stato convinto che non se ne fossero mai andati. Ne sono convinto anche io, purtroppo. Vai “ continui in tono più comprensivo. “ Dovete staccare. Matthew...Vi siete comportati bene. ”

Mentre lui scompare cupo dietro la porta, senti respiri affettati provenire dall’aula vicina.

E’ lì che Tonks è entrata, è lì che sta appoggiata alla scrivania, le braccia tese, le mani quasi aggrappate al bordo.

“ Imitavano loro…” Le sfugge un risata secca, rauca, mentre si volta. “ Capisci? Imitavano i Lestrange. Quei…folli invasati. E lei…la sorella…la sorella di mia madre, lei è la peggiore di tutti! 

La vedi guardare verso di te, quasi di sbieco, come se per un attimo temesse di averti rivelato qualcosa che potrebbe cambiare la tua opinione su di lei.

  Tonks, non…”

“ Non dire niente. Non mi dire frasi come: “ Ti ci abituerai! ”

“ Non ne ho intenzione. Sarebbe mentirti… Ma lasciare che altri pensieri  ti rendano tutto ancora più difficile da affrontare, non posso farlo. 

“ Non sono preoccupata di quello che può pensare la gente di me, del fatto che…quegli assassini siano miei parenti. Sono…”

Resti in silenzio, mentre lei cerca le parole per far uscire la bestia che ha nel cuore.

“ Mi sento…Là fuori mi sono sentita piena di orrore…e di sporcizia. Ma non perché alcune di queste menti criminali siano fin troppo vicine a me. Io…mi sono sentita disgustata dalla rabbia che avevo dentro. Nel  trovarmi davanti le maschere di quei pazzi e…sentire l’odio che mi saliva dentro, ma non poteva sfogarsi! 

“ Fallo uscire adesso. ”

Ti guarda convinta di aver sentito male.

“ Moody mi ha urlato nelle orecchie, di ritorno dalla mia prima missione. Ha continuato a farlo finché non mi sono avventato su di lui, pur di farlo tacere. Non volevo sentire nulla. Ma il silenzio non mi avrebbe fatto bene. Adesso lo so. ”

Alza un sopracciglio. Per un istante il blu dei suoi capelli torna ad accendersi.  “ Mi stai suggerendo di rischiare una sospensione avventandomi su un Maggiore Auror? ”

“ Se andassi a spifferare tutto con Scrimgeour o chiunque altro…mi meriterei anche peggio. Credi che nessuno di noi abbia avuto bisogno di qualcuno che ascoltasse un suo sfogo? Colpisci…meglio con tutta la tua forza e senza bacchetta. ”

 

“ E’ ridicolo…” mormora dopo cinque minuti, il respiro spezzato. 

Cinque minuti incredibilmente intensi. Cinque minuti in cui ha urlato, ha pianto, cercando di farsi spazio tra le parate che tu hai opposto per stimolarla a sfogarsi del tutto. Non incassando, ma respingendola in silenzio, finché lei a avuto la forza di provare a colpire.  

Momenti che nessuno di voi farà uscire da quella stanza.

“ E’ ridicolo, ma serve…” rispondi.

Seduti a terra, la schiena contro una parete, estraete le bacchette per riordinare l’aula, sedie e tutto il resto.

“ Non sono mai stata molto brava con gli incantesimi di riordino…” ammette con un filo di voce. Ha gli occhi ancora rossi, ma un sorriso velato di ironia illumina il suo volto a forma di cuore.

“ No, davvero? ” ribatti.

“ Non lo avresti mai detto, vero?...”

I vostri sguardi cadono sulle scarpe di entrambi, macchiate di sangue.

“ Non cancelliamole, ancora…” sussurra Tonks, un po’ più calma.

“ No…” scuoti la testa, d’accordo con lei.

Non si possono sempre gettare i vestiti più scomodi.  

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Il silenzio è il suono più forte ***


Il Silenzio è il suono più forte

Il silenzio è il suono più forte



 

Dipartimento Auror, Ministero

" Dannazione!...Bastardi, figli di...!" impreca Sean, correndo al tuo fianco.
" Matthew, Tonks, troveremo Scrimgeour, Gawain e Rose già là " cominci a dire, quando arrivate nel punto di smaterializzazione.
I due Auror più giovani annuiscono, tesi ma determinati.
" Puntiamo a cercarli subito, per dare loro man forte. Chiaro? "
" Sì " rispondono quasi all'unisono.
" Niente eroismi " aggiunge Sean.
Pochi istanti dopo, vi smaterializzate.
Il campeggio babbano, la foresta che lo circonda, tutta la valle dove si è disputata la finale della Coppa del Mondo è orrendamente trasformata dalle fiamme.
I Mangiamorte sono più di quanti potessi aspettartene, si muovono in gruppi con le loro maledette torce, sotto al marchio del teschio evocato in cielo.
Gli occupanti del campeggio sono passati dall'incredulità all'orrore puro, alcuni già in balìa di quelle figure incappucciate, come giocattoli, altri nemmeno più in grado di capire cosa stia succedendo.
" Ho visto Rose! " Ti volti, al grido di Tonks, e la vedi guizzare nella strettoia tra due tende ormai in fiamme.
" Aguamenti! "
Senti la voce di Nymphadora gridare un incantesimo dopo l'altro; a lei si unisce Rose.
Ti volti e non riesci a distinguere più nulla: una muraglia di fiamme vi separa dalla zona di battaglia scelta da Sean e Matthew.
" Ma guarda..."
Il corpo di una donna semi-incosciente viene sollevato a diversi metri dal suolo, restando sospeso sulla sua tenda.
Il Mangiamorte tiene la bacchetta puntata verso il suo nuovo giocattolo. E non hai più dubbi sulle sue intenzioni: vuole che tu veda.
I suoi occhi ti scrutano da dietro la maschera d'argento.
" Siete arrivati anche prima del previsto. Non importa, ci divertiremo lo stesso. Anzi, probabilmente anche di più! "
Selwyn. Ha riconosciuto la voce. E senti la rabbia montare nello stomaco. Punti la bacchetta verso la donna, ormai ridotta ad una marionetta. Una sfera lucente la ingloba, proteggendola dalle fiamme, dandoti il tempo di spostarla e metterla in salvo.
Intorno a voi, altri Mangiamorte si stanno spostando in una macabra fila, andando a circondare altre tende. Le loro risate si mescolano a frasi quasi salmodiate.

Le urla degli occupanti del campeggio sono ormai senza controllo e incrementano il loro divertimento.
" Attento alle energie, grande Auror...Se le sprecherai tutte per salvare questi inferiori, non ne avrai abbastanza per arrestarci tutti "
Selwyn si volta un solo istante a guardare l'operato di Tonks e Rose. " Ma che bravi soldatini! "
La tua risposta è silenziosa e va a segno. Lo vedi indietreggiare, stordito, lo vedi rendersi conto che non può dare nulla per scontato. Lo vedi pronto a contrattaccare.
Proprio come temi, la sua bacchetta non punta su di te, nemmeno sulla babbana, ancora avvolta dallo scudo protettivo che lentamente scende verso il terreno.
" Impedimenta! " Il suo primo attacco viene deviato dalla figura di Rose.
Lei e Tonks continuano a combattere.
Selwyn sposta la mira su di te.
" Scappi! " hai appena il tempo di gridare all'uomo che hai visto sollevare il corpo della babbana. Lo hai visto con la coda dell'occhio e non hai modo di vedere cosa farà.
Deviare l'attacco di Selwyn richiede tutta la tua attenzione.
" Diffindo! "
Una scia di dolore sembra tagliare la mano con cui impugni la bacchetta. Riuscire a non perdere la presa prosciuga in un battito tutte le tue energie.
" Fammi divertire un po' anche tu, Shacklebolt, coraggio! " si avvicina. " Era tutto qui? " Si toglie la maschera per mostrarti quanto sia deluso.
Ma tu non hai perso la bacchetta. Non puoi fermarti a pensare.
" Che peccato..."
Non puoi cedere adesso.
" Dovrò rimandare il divertime-" Il tuo calcio lo raggiunge in pieno viso, facendolo barcollare e colpire alla cieca.
La struttura di una tenda, oramai priva del rivestimento, si spezza con uno schiocco sotto l'incantesimo del Mangiamorte.
" Petrificus! " insisti, riuscendo a immobilizzarlo.
Lo disarmi, cercando di capire cosa stia accadendo attorno a te, inspirando per controllare il dolore alla mano.
Ti avvicini e prepari il Mangiamorte per consegnarlo a Rufus.
Inerme dal collo in giù, continua a fissarti. Quel suo ghigno ti fa ribollire il sangue, ma riesci a mantenere i nervi saldi.
" Avanti, paladino. Compi il tuo dovere, se sai farlo. "
Lo colpisci con la mano sana. Quel sangue non soffoca il disgusto che provi, ma serve almeno a zittirlo.
" Ci rivedremo al tuo primo interrogatorio, Selwyn. Sarò felice di partecipare. Potrei volermi divertire come tu hai fatto con quella donna. "

Poi tutto precipita.
Ripetuti incantesimi alle tue spalle, formule non puoi arrestare, né fuggire.
" Reducto! "
" Crucio! "
Nell'aria si innalzano quelle urla di dolore capaci di trapanare i timpani. Incontrollate, acute urla di sofferenza che ti raggelano. E un grido di Sean: "Matt, nooo! "
" Avada Kedavra! "
La luce verde esplode impietosa.
Per lunghi istanti il silenzio più agghiacciante ricopre ogni altro suono, diventa quello più forte.
Quando tutto riprende, tu e Tonks lottate soltanto per raggiungere Sean e Matthew. Per portare i loro corpi in salvo.

S. Mungo - pomeriggio

Colmo di orrore, cerchi inutilmente di recuperare il controllo delle tue emozioni.
Mentre Sean lotta per la vita su un letto del S.Mungo, mentre i genitori di Matthew devono trovare la forza di dire addio al loro unico figlio.
Mentre dentro di te non riesci a sentire altro, se non quella disperata voglia di entrare nella cella dove è stato chiuso Yaxley, dopo aver chiesto di poterlo interrogare personalmente.
Sì, Rufus potrebbe persino concedertelo...se tu riuscissi a mascherare il tuo bisogno del momento.
Supereresti il limite? Molto probabile.
Servirebbe a qualcosa? No.
No.
E' una risposta che già conosci, che ti fa stare ancora peggio.
Serri le palpebre, nel sentire quel famigliare "toc... toc" sul pavimento dell'asettico corridoio di ospedale.
Non alzi nemmeno lo sguardo.
" No, ragazzo. No. "
Moody si siede accanto a te.
" Anche se gli spaccassi la testa, anche se gli facessi passare quello che ha fatto, non servirebbe a riportare Matthew. Non servirebbe. "
" Come sai quello che stavo pensando? "
Ti sembra di vedere il suo occhio magico roteare impazzito.
" Non meriti neanche una risposta. "
Cala un silenzio che è duro come la pietra.
Lo sai, senti che Malocchio capisce alla perfezione quello che hai dentro. Forse ti ha osservato in silenzio a lungo, prima di avvicinarsi.
" Matthew stava diventando un grande Auror. E' andata come ha detto Rufus? -­"
" Non so cosa abbia visto Rufus. Yaxley ha colpito Sean con la Cruciatus. Matthew ha pensato che anche la maledizione successiva fosse rivolta a Sean, e l'ha protetto con uno scudo...Nessuno di noi due è riuscito a evocarne un altro in tempo, per proteggere lui. "
Torna a calare il silenzio.
Matthew è stato un vero Auror. Morto per fermare gli orribili divertimenti di un branco di bestie.
Non sono esseri umani, quelli che giudicano gli altri come inferiori.
E Matthew è morto a causa di uno di questi...
Il tempo si dilata tra i vostri respiri, ma non riesce a togliere forza alla tua collera.
Un passo più giovanile si avvicina dal lato opposto del corridoio.
" L'operazione è finita. Smethwyck ha detto che hanno ripreso Sean per il rotto della cuffia. " Tira su con il naso, appoggiandosi di spalle alla parete, di fronte a voi.
Il cuore si ferma nel petto, mentre la speranza lentamente rinasce, cercando di farsi spazio in mezzo a tanta amarezza che ancora minaccia di soffocarla.
Avverti un leggero peso sulla spalla. Non è una mano posatasi a darti conforto.
E' la testa blu spento di 'Dora.
Ha gli occhi rossi di pianto.
Sembra stia chiedendo il diritto di piangere, forse cerca di trattenersi in presenza di Moody, al quale vorrebbe mostrarsi più forte.
Malocchio, però, non pensa minimamente a rimproverarvi per le vostre reazioni: resta così, seduto accanto a voi, senza cercare di vincere il silenzio.

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Sincerità...spietata ***


Tladis di Merridion Home

Prima di lasciarvi all'ottava one-shot di questa collezione, voglio ringraziare chi ha seguito e commentato fino a questo punto, con tanto affetto e un grazie davvero con il cuore. Caillean ^^

Sincerità...spietata

 

I corridoi del S.Mungo hanno odori che non ti piace ricordare.
A volte l'odore della sofferenza che tua madre - la tua regina - si sforzava di nascondere, ma che tu percepivi ugualmente, è ancora lì con te.
L'aver lottato perchè lei non dovesse trascorrere in un luogo come questo le sue ultime ore ti fa dire onestamente di non averla mai abbandonata.
I dolori si stemperano nel tempo, lasciandosi dietro i ricordi.
Mentre entri nella stanza di Sean, trovandovi Megalie e Tonks, cerchi di calmare l'ansia portata da questi pensieri.
" Come sta il ferito di guerra? "
" Sta " risponde Megalie. " Sta facendo impazzire le guaritrici. "
Appoggi sui piedi del letto la sacca che Sean ti ha chiesto di portargli. Finalmente uscirà quel pomeriggio, anche se sarà impegnato per molto con le cure per rimettersi in sesto.
" Io mi do da fare " assicura Sean, indicandoti a Meg. " A differenza di qualcuno di nostra conoscenza. "
" Sean, ti ho spiegato che..." sospiri, rinunciando all'idea di spiegarti per l'ennesima volta.
Ma l'espressione di Megalie suggerisce che non mollerà tanto presto.
" Si può sapere cos'altro è successo, mentre ero via? Già mi sento in colpa per te, Sean...Se poi devo venire a scoprire che anche a Kingsley..."
" Non è successo niente, Meg...ed è completamente inutile che guardi Tonks sperando che ti dica qualcosa lei. " Ridacchi, mentre il suo sbuffare rivela che aveva pensato proprio di prendere quella scorciatoia.
" Pregherei i miei superiori di non mettermi in mezzo, grazie! " replica Tonks. I suoi capelli diventano di un verde allucinato...e allucinante.

Per tua sfortuna, mentre la accompagni a casa sua a tarda serata, scopri che Megalie non ha intenzione di mollare.
Quando arrivate davanti al suo portone, lei ha già intercettato il tuo sguardo diverse volte, con quell'espressione inconfondibile sul volto.
" D'accordo. Ti concedo dieci minuti di psicanalisi. Non di più, però. "
" Adesso mi offendi. Non voglio psicanalizzarti. "
" Non ci casco, signorina. La tentazione è troppo forte, per te. "
Si ferma sugli scalini di pietra, appoggiando la borsa alla ringhiera. Si siede, alzando lo sguardo. Lo farò quando meno te lo aspetti " dichiara. " Adesso hai le difese alzate. "
" Ecco, appunto. "
Ti siedi accanto a lei.
Come ha fatto tante volte da quando vi conoscete, appoggia la testa sulla tua spalla. " Mi piace Tonks. E' in gamba. "
Sorridi, d'accordo con lei. " Decisamente in gamba. E lo è anche Rose. "
Si scosta per guardarti in faccia. " Potrà tornare...? "
Devi dare quella risposta silenziosa che non vorresti mai ricevere. Il peso è sempre lì, non si scioglie. " Si è salvata, starà bene...con il tempo. Ma non...difficilmente potrà rientrare nelle squadre sul campo. "
Fissi la pietra dello scalino sotto di voi, il selciato del vialetto. Le lacrime silenziose sono quelle che sembrano poterti far scoppiare da un istante all'altro. Sono le peggiori.
" Tonks..." riprende Meg dopo un po' " mi piace perchè...è se stessa, con voi. Non sembra temere nessun superiore. "
Annuisci, grato che lei abbia capito il tuo momento, che abbia ripreso l'argomento di prima. " In effetti c'è da pensarlo, nel vedere come riesce a tenere testa a Scrimgeour, senza mai sbilanciarsi e rischiare. Sembra assolutamente impulsiva, ma ha un'idea tutta sua e molto efficace della diplomazia. "
" Troverò lo stesso il modo di sapere da lei quello che tu e Sean non volete dirmi, sappilo. "
" Credo tu abbia sbagliato completamente lavoro, sai?...A meno che il negozio non sia una copertura per una agenzia investigativa. "
" Beh, non ti nascondo che negli ultimi giorni, dopo l'attacco dei Mangiamorte alla Coppa del Mondo, ci è capitato di fare un po' di tutto, tra un sacchetto di mangime e una medicazione ad una zampina di gufo. " Non ti è sfuggito l'unico segnale di paura che Megalie si è lasciata scappare, un leggero tremore delle spalle è tutto quello che accetta da se stessa.
" Ho sentito scemenze incredibili, questa settimana, Kingsley...Persone che non sanno guardare, che vogliono soltanto vivere nelle loro beate tranquillità. "
" Lo vorremmo tutti, Meg. So come la pensi, è quello che provo anche io. Forse, se non fossi a contatto continuo con segnalazioni, indagini sulle famiglie di purosangue più fanatiche...e tutto il resto, forse anche io vorrei poter non vedere. "
" Odio quando sei così...corretto. "
La guardi per diversi momenti, in silenzio. E ti chiedi quanto tu e Sean, tutti voi amici possiate dire di conoscere veramente di lei. Quanto abbia scelto di aprirsi su ciò che pensa, su come vede ogni cosa successa nel mondo magico, dopo la morte dei suoi parenti.
Quanto veramente ci si apre agli altri?
Tu hai desiderato per anni di non ricevere domande su tuo padre, di non dover rispondere.
Fai per dirle qualcosa, ma desisti.
" Io mi sento..." cerca di spiegarsi Meg, guardando avanti a sè. " Ho paura di tutta la rabbia che mi torna a salire dentro. E mi sento egoista, nervosa, piena di collera...dopo la Coppa del Mondo. "
Dopo che il Marchio Nero è tornato a macchiare il cielo.
" Egoista...perchè? " le chiedi.
" Perché..." si asciuga le prime lacrime con il dorso di una mano. " E' assurdo, ma quando sono entrata al S.Mungo, negli ultimi giorni, non desideravo altro di riavere Sean in piena forma, di riavervi accanto a me, in qualche modo...A farmi sentire che tutto si può riparare, che sistemeremo tutto. Mentre voi, tutti voi...chissà cosa state passando! "
" Sciocca! " riesci a dire soltanto questo, mentre l'abbracci cercando di sciogliere quel groppo in gola.
Restate lì, aggrappandovi l'uno all'altro, entrambi cercate di ricordare la sensazione di quei giorni a Hogwarts, relativamente tranquilli, relativamente felici.
" Non finirà mai, veramente " la senti mormorare contro il tuo maglione.
Cosa puoi dirle, ora? No, ti sbagli, finirà molto presto. Non sarà come l'altra volta...?
Non puoi mentirle su quello che senti. Perchè la sua non è soltanto una richiesta di sicurezza, ma soprattutto un bisogno di sincerità.
" Forse non finirà. "
Però si può fare qualcosa per affrontarla, un passo alla volta.

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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