Due criminali familiari

di Abuubu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                 -1-


Con il fiatone e senza ormai più forze oltrepassai le porte della centrale, frugai velocemente nella borsa e timbrai il tesserino, superando quella specie di tornello che dava l’accesso al mio posto di lavoro, la centrale di polizia di Goyang. Ero una semplice agente visto che avevo iniziato a lavorare da poco e come ultima arrivata ovviamente mi toccavano i turni di pattuglia agli orari più scomodi. Alzai lo sguardo, posandolo sull’orologio appeso in alto, segnava le 19:59. Anche per questa volta ero salva, il mio turno infatti iniziava alle 20:00 ed io, da eterna ritardataria quale ero, dovevo sempre correre come una matta per arrivare in tempo, compreso quel giorno.

-Ben arrivata Soohyun, a quanto pare anche per oggi sei salva!- disse l’agente Go Shin Sung.

-Salve sunbae, anche lei ha il turno serale oggi?- chiesi io.

-Eggià mi sa che stasera ci tocca il giro di pattuglia insieme…- aggiunse lui, versandosi del caffè amaro nel bicchiere di carta.

-Speriamo non sia una notte movimentata- dissi io dirigendomi verso gli spogliatoi per mettermi in divisa.

 

La serata passò in modo calmo, e quando verso le 23:30 anche la maggior parte dei detective lasciò la stazione per tornare a casa, pensai di iniziare il giro di pattuglia in macchina insieme a Shin Sung sunbae. Stavo per andare a cercarlo, quando spuntò dal nulla davanti a me.

-Sei pronta?- mi chiese.

-Certo sunbae, stavo per venirla a cercare.- risposi io sull’attenti.

-Hey rilassati Soohyun, non c’è bisogno di essere così rigidi anche quando non c’è nessuno in giro.- mi disse lui con aria rilassata.

Il sunbae Shin Sung era un uomo sulla cinquantina ma con un fisico ben allenato anche se i capelli grigi cominciavano a mostrare la sua vera età. Dal primo giorno che entrai nella polizia di Goyang, si era preso cura di me quasi come un padre, insegnandomi le basi, ed io gli ero estremamente grata per tutto.

-Va bene sunbae, grazie di tutto.- dissi un po’ imbarazzata, inchinandomi leggermente.

-Forza, alza la testa e smettila di ringraziarmi per ogni cosa-, alzai il capo e risposi:-Okay sunbae andiam- stavo per finire la frase quando lo squillo del mio telefono mi interruppe. Il display illuminatosi, mostrava la scritta: “Chiamata in arrivo: Mamma”, -Oh diavolo- pensai. Mi ero dimenticata di chiamarla negli ultimi due giorni e sapendo quanto era ansiosa quella donna adesso mi sarei dovuta sorbire la sua ramanzina…

-Scusi sunbae, è mia madre devo rispondere per forza…- dissi mortificata. -Tranquilla, intanto io vado a prendere la macchina, ti aspetto all’entrata- disse mostrandomi le chiavi della civetta. 

Lo guardai allontanarsi e quando superò le porte d’entrata della stazione, risposi alla chiamata.

-Ciao mam-, -SOOHYUN, COME MAI NON TI SEI FATTA SENTIRE, SONO DUE GIORNI CHE ASPETTO UNA TUA TELEFONATA, HO PROVATO ANCHE A CHIAMARTI A CASA MA NON HAI RISPOSTO, NON MI DIRE CHE SEI ANCORA A LAVORO?!?- disse urlando tutto d’un fiato. -Buonasera anche a te mamma… Comunque sì, sono ancora a lavoro. Te l’avevo detto che per i primi tempi avrei fatto tardi.-, sentii un sospiro dall’altra parte del telefono -Capisco tesoro hai ragione, solo che sono in pensiero per i miei figli, tu non ti sei fatta sentire e anche se da parte sua è normale anche tuo fratello maggiore Namjoon non si è fatto più né sentire né vedere, non so più cosa pensare.- disse lei preoccupata. -Lo so mamma mi dispiace, e non preoccuparti per Namjoon oppa, sicuramente starà gironzolando da qualche parte con Seokjin oppa e gli altri- dissi io sconsolata. -Hai ragione, lo so che sono bravi ragazzi, solo che in questo periodo sono un po’ cambiati, non trovi? Mi sa proprio che stanno passando quella fase di ‘ribellione’ che non hanno avuto prima… Ti ricordi quando erano piccoli e venivano tutti a casa nostra? Tu ti eri presa una cotta per Taehyung, non facevi altro che seguirlo dappertutto dicendo “oppa,oppa” ahahah- disse lei. -MAMMA! MA COSA DICI? NON È AFFATTO VERO…- dissi io rossa come un peperone. -Sì sì, come no… scommetto che adesso sei tutta rossa in viso.-, -Non è vero, e adesso scusa ma devo andare, il mio sunbae mi sta aspettando.-, -Va bene Soohyun, ma mi raccomando tesoro, se hai notizie di tuo fratello fammelo sapere.-, -Va bene mamma, ci sentiamo. Ciao.-, -Ciao tesoro.- terminai la chiamata, lo misi in tasca e uscii. Davanti alla centrale c’era la macchina di pattuglia con il sunbae al posto di guida. Salii e cominciammo a girare senza una meta per il quartiere, controllando che non succedesse nulla di spiacevole a quell’ora di notte per le stradine di Goyang.  D’un tratto il sunbae iniziò a parlare. -Prima era tua madre al telefono?-, -Sì, voleva sapere se avevo notizie di mio fratello maggiore, non si fa sentire da un po’- dissi io. -Ah, non sapevo avessi un fratello…- disse lui sorpreso. -Sì, si chiama Namjoon, è tre anni più grande di me ed è un vero genio, il suo QI è di 148. Lui e i suoi amici si conoscono da tanto e sono davvero uniti, siamo cresciuti tutti insieme visto che passavano tanto tempo a casa nostra. Sono un gruppo di sette ragazzi e il più piccolo è nato il mio stesso anno, quindi non mi sono mai sentita a disagio con loro, anche perché ero un vero maschiaccio da piccola…- dissi e ripensando a quei momenti un sorriso mi spuntò sul viso. -Deve essere stato bello per te, si vede che ci tieni a loro.-, -Sì sono come dei fratelli per me, gli voglio davvero bene.- finii per dire io. 

In quel momento mi venne in mente il viso di Taehyung, oramai erano passati anni da quando l’avevo visto l’ultima volta, chissà come stava… quand’ero piccola mi ero presa una cotta per lui, per questo gli stavo sempre appiccicata, e avendolo sempre vicino (visto che stava sempre con mio fratello) non ero mai riuscita a togliermelo dalla testa… Ero immersa nei miei inutili pensieri quando Shin Sung sunbae frenò all’improvviso. -Che succede?- chiesi io un po’ allarmata. -Cosa ti sembra stiano facendo quei due laggiù?- disse indicando con un dito alla mia destra, oltre il finestrino del lato passeggero dove mi trovavo io. Voltai il capo, scrutai nella penombra e vidi due figure, riuscendo a distinguere delle bombolette spray sia nel borsone per terra che in mano ai due individui, che sicuramente stavano per imbrattare qualche muro o qualche saracinesca. -Sunbae penso proprio che siano dei vandali-, -Oh cielo, sono proprio quelli che danno più seccature… preparati a correre, di solito a scappare sono veloci come il vento- disse lui sconsolato. Annuii con il capo. 

Scendemmo dall’auto e ci avvicinammo silenziosamente ai due individui. Da più vicino si capiva fossero due ragazzi, probabilmente di qualche anno più grande di me, slanciati e con dei bei fisici magri e sodi, e sì, se avessero iniziato a correre sarebbe stato difficile prenderli viste le gambe lunghe che si ritrovavano.

-FERMI DOVE SIETE VOI DUE. POLIZIA DI GOYANG!- li avvisò Shin Sung sunbae.

-Oh cazzo hyung, è la polizia. Sei pronto a correre?- disse uno dei due ragazzi all’altro che aveva i capelli tinti di rosa e un chupachups in bocca.

-Puoi scommetterci!- disse l’altro e iniziarono a scappare velocissimi. 

-Ecco lo sapevo che ci sarebbe toccato correre… forza prendiamoli- mi disse il sunbae.

-Agli ordini!- risposi, ed iniziammo ad inseguirli.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                         -2-

Cominciammo a correre, inseguendo quei due ragazzi che sin da subito frapposero una notevole distanza tra noi e loro. Fortunatamente me la cavavo a correre, durante il periodo scolastico mi era anche capitato di vincere qualche gara dei 100m, quindi recuperai un bel po’ della distanza. Anche Shin Sung sunbae nonostante fosse un po’ più in là con gli anni stava al passo, si vedeva che era allenato. Ogni tanto i due ragazzi si giravano, quasi facendosi beffe di noi invitandoci a rincorrerli. 

Era buio ed ero così concentrata sulla corsa che non riuscivo a distinguere bene i loro lineamenti anche se mi trasmettevano un senso di familiarità. Non mi soffermai molto su quella sensazione, l’adrenalina che in quel momento mi scorreva in corpo non mi permetteva di pensare a qualcos’altro se non a raggiungerli per prenderli. 

Sentivo il fiato appesantirsi, ero stanca. D’altronde anche se ero veloce, non ero di certo abituata alle lunghe distanze. Fortunatamente in fondo alla strada vidi un’altra volante e anche i due ragazzi dovevano averla vista poiché rallentarono un po’, molto probabilmente nel presentimento di essere in trappola, quell’incertezza nelle loro falcate ci permise di avvicinarci ancora di più ai due. Eravamo arrivati quasi alla macchina, e vidi che non vi era nessuno all’interno, quindi addio rinforzi in caso avessero continuato a correre. Non ce la facevo più, quindi decisi di fare l’ultimo sforzo e acciuffarli una volta per tutte. Rivolsi un cenno al sunbae che capì al volo le mie intenzioni. Aumentammo il passo e senza che se ne accorgessero annullammo la distanza tra noi e loro. Io mi “lanciai” maldestramente sul tizio con i capelli rosa, legando le mie braccia intorno alla sua vita, e cadendo a peso morto su di lui che inciampò nei suoi stessi piedi e cadde insieme a me. Prontamente mise le mani davanti per proteggere il viso dall’impatto con il suolo, io fortunatamente caddi sopra di lui, solo le ginocchia risentirono un po’ della caduta. Mi rialzai appena per mettermi a cavalcioni sopra di lui, presi prima una mano, poi l’altra e lo ammanettai. Lo feci alzare, spingendolo poi contro la fiancata della macchina della polizia davanti a noi, e neanche il tempo di girarmi che il sunbae bloccò anche lui l’altro ragazzo contro la macchina, tenendolo per il colletto della giacca blu, e cominciò ad ammanettare anche lui. 

-Avete finito di correre eh?- disse il sunbae affannato ma soddisfatto di averli acciuffati. -Soohyun torniamo in centrale così vediamo cosa hanno da dire questi due.-,-Sì, sunbae!- risposi prontamente io. A quelle parole il ragazzo con i capelli rosa che tenevo bloccato tra me e l’auto volante si irrigidì, girando la testa dall’altro lato in modo da nascondere meglio il suo viso. -Oh, cazzo.- lo sentii bisbigliare a labbra strette. Quella voce mi era famigliare, tanto che mi sorse un dubbio. -Oppa?- dissi a bassa voce, lui si cominciò a voltarsi lentamente, ma neanche il tempo di girarsi del tutto che lo riconobbi e dissi a voce alta:-NAMJOON OPPA?!? MA CHE DIAMINE CI FAI QUI? E COSA HAI FATTO HAI CAPELLI? SEI FORSE IMPAZZITO? SONO GIORNI CHE NON SI SA NULLA DI TE E TI HO APPENA ARREST- cominciai a dire io tutto d’un fiato, mezza isterica. -Ti prego Soohyun non cominciare a parlare senza sosta come fa mamma…- mi interruppe lui. Mi bloccai immediatamente, visto che criticavo tanto la mamma per quella sua parlantina fastidiosa che alla fine pareva avessi anch’io, che scattava ogni qualvolta fossi nervosa o arrabbiata. -Soohyun? Quella Soohyun, hyung?- disse l’altro ragazzo che si era appena girato verso di noi, anche lui con le braccia dietro la schiena e intrappolato contro la macchina. Mi girai verso di lui e vidi quel ragazzo che oramai non incontravo da anni. -TAEHYUNG OPPA?- fui in grado di dire solo questo visto che la voce mi morì in gola dopo quelle due parole. -Ciao Soohyun, è un piacere rivederti, anche se ammetto che le circostanze non sono delle migliori, ti trovo bene. Sei uno schianto.- disse lui squadrandomi da testa a piedi, con uno sguardo alquanto provocatorio, sorridendo e passandosi la lingua in mezzo ai denti, ed io ovviamente arrossii, nemmeno fossi un dodicenne. Anche se trovandomi davanti alla mia cotta di sempre, era abbastanza normale il fatto che fossi arrossita. -Ah ti ringrazio, Opp-, -Cioè, spiegatemi vi sembra una riunione di famiglia e il momento giusto per flirtare, o vi rendete conto che siamo nel bel mezzo di un arresto?- disse il sunbae. “Ops” pensai io. 

Intanto gli agenti di quella volante tornarono, ma ce ne andammo velocemente dicendo che ce ne saremmo occupati noi. Tornammo alla nostra volante, il sunbae si mise al posto di guida, mentre noi tre andammo sui sedili posteriori, ovviamente io schiacciata in mezzo a mio fratello e a Taehyung. Durante il viaggio non volò nemmeno una mosca, io guardavo fisso mio fratello seduto alla mia destra con uno sguardo accusatorio, quasi a dire -Non ci posso credere-, mentre oltre a me anche qualcun altro teneva lo sguardo fisso alla sua destra, e cioè il ragazzo alla mia sinistra, che mi metteva in imbarazzo continuandomi a fissare. Anche per questo io non osavo distogliere lo sguardo da mio fratello, così da poter scampare all’imbarazzo nel caso il mio sguardo e quello di Taehyung si fossero incrociati.

 

Arrivammo alla centrale, e restammo lì praticamente fino al mattino. Io ero riuscita a mettere una buona parola per loro con il sunbae, che conoscendomi mi fece il piacere di chiudere un occhio per questa volta, visto che alla fine non erano riusciti nemmeno ad iniziare ad imbrattare saracinesche. Oramai era spuntato il sole quindi decisi di accompagnare fuori mio fratello e Taehyung per poi aspettare che il mio turno terminasse.

Stavamo per uscire dalla stazione di polizia e salutarci, quando dal nulla entrò mia madre con una borsa in mano, molto probabilmente mi aveva portato la colazione, come faceva ogni tanto. Nel vederla ci pietrificammo, e lei spalancò gli occhi non tanto quando vide noi tre insieme, ma quando vide i capelli rosa di Namjoon…

-Adesso sì che siamo nei guai…- disse mio fratello, -Ah no mio caro ti sbagli, “adesso sì che SIETE nei guai”- dissi io, con un piccolo ghigno. -Vi ho ‘salvati’ dalla polizia, ma non penso proprio di potervi salvare da nostra madre…- continuai, -Peccato che nostra madre sia molto peggio della polizia in questo caso- finì Namjoon. 

-E se facessimo finta di niente, dicendole che siamo solo venuti a trovare Soohyun, che ne dici hyung?- propose Taehyung -Mmh, non credo che se la bevi, ma tentar non nuoce. 

-Buongiorno mamm- iniziò Namjoon con un sorriso stampato in volto quando venne interrotto dalla voce di Shin Sung alle nostre spalle -E mi raccomando non fatevi più beccare in atti di vandalismo, altrimenti sarà peggio per voi!-, nostra madre spalancò occhi e bocca e lasciò cadere il mio cestino del pranzo, cominciando a camminare verso di noi con il suo solito passo da Tirannosauro che assumeva ogni qualvolta fosse infuriata. -KIM NAMJOON! COSA DIAVOLO HAI COMBINATO? NON È COSÌ CHE IO E TUO PADRE TI ABBIAMO EDUCATO! E POI CHE ESEMPIO DAI COME HYUNG A TAETAE?-, -Omonim…- sussurrò Taehyung un po’ in imbarazzo per quel nomignolo. -Eccola che ricomincia con la parlantina, vedi da chi hai preso Soohyun?- mi bisbigliò, per aggiungere poi -Va bene mamma, lo so hai ragione, non lo farò mai più-, -Lo spero bene- finì mia madre. 

Alla fine tutto si risolse con una bella strigliata e qualche scappellotto sulla fronte a tutti e due. 

Ci salutammo tutti, mamma e Namjoon oppa tornavano a casa nostra, mentre io restavo alla centrale e Taehyung sarebbe dovuto andare nella direzione opposta rispetto alla loro. Continuai a fissare le sagome dei miei familiari che si allontanavano piano piano, quando d’un tratto, mi sentii afferrata per un polso, mi voltai tenendo fisso lo sguardo sulla grande mano di Taehyung che avvolgeva in una stretta leggera il mio polso.I niziai poi a spostare lo sguardo dalle nostre mani al suo viso, con aria interrogativa e del tutto in imbarazzo.

-Soohyun,- cominciò -è stato bello rivederti-, -ti ringrazio- risposi io -anche per me è lo stesso, certo sarebbe stato meglio incontrarci in un altro modo, però mi ha fatto comunque piacere.- dissi accennando un sorriso e sentendo le gote andare a fuoco. -Hey ti senti bene?- disse Taehyung con aria preoccupata -Sei tutta rossa, ti sei forse presa un raffreddore?- avvicinò il palmo della sua mano al mio viso per poi appoggiarla sulla guancia. -N-n-no, tranquillo è tutto a posto- abbassai lo sguardo sulle mie scarpe per l’imbarazzo ma le parole di Taehyung mi fecero rialzare la sguardo di scatto, credevo di essermi immaginata quelle parole quindi volevo una conferma dalla sua espressione, e sì aveva proprio detto -Che ne dici se uno di questi giorni ci vediamo, per mangiare qualcosa insieme? Ci sarebbe una cosa che vorrei dirti.- rimasi un attimo intontita, finché non mi accorsi che molto probabilmente dovevo sembrare un idiota nel continuare a comportarmi come una dodicenne alla prime armi. Ma ragionandoci dovetti ammettere a me stessa che anche se non ero più una dodicenne ero ancora alle prime armi eccome, visto che per me c’era sempre stato solo e unicamente Taehyung, proprio come un stupida che si fissa sulla sua cotta dell’infanzia. Cercai di ridarmi un contegno, ma il tremolio nella mia voce mi tradì -C-certo dimmi te quando, io s-sono libera-, Taehyung sorrise leggermente ed io senza accorgermene nemmeno misi il broncio pensando che si stesse prendendo gioco di me, ma invece disse: -Sei davvero carina quando ti imbarazzi, e forse ancora di più quando metti il broncio senza accorgertene- i suoi occhi a quelle parole erano davvero dolci e proprio quando pensavo di essere riuscita a calmarmi, il mio cuore ricominciò a battere più forte. 

-Che ne dici se ci vediamo stasera? Se vuoi ti passo a prendere a casa verso le 19:00, magari facciamo una passeggiata e mangiamo qualcosa al volo…-, -SÌ STASERA VA BENISSIMO PER ME- risposi io immediatamente, forse con un po’ troppa enfasi -Va bene allora a dopo- disse, chinandosi poi su di me per darmi un bacio sulla guancia, e nel ritirarsi i nostri sguardi si incrociarono per qualche secondo e potei notare un leggero rossore anche sulle sue gote, ma non feci in tempo a realizzare quello che era successo che lui già si era avviato per la sua strada, salutandomi ancora con una mano. Lo salutai anch’io prima di rientrare in centrale, con lo sguardo fisso davanti a me quasi fossi uno zombie, quando sentii la voce del sunbae che mi chiamava e mi accorsi che mi stava scuotendo una mano davanti agli occhi dicendo: -Hey c’è nessuno? Sei caduta in trance?-, -Sunbae, sunbae- resuscitai io, -STASERA, CI VEDIAMO IO E LUI DOPO TUTTO QUESTO TEMPO!-, -Tradotto staresti dicendo che stasera hai un appuntamento con il ragazzo che ti piace da sempre e che non vedevi da tanto tempo, quel Kim Taehyung?-, -E tu come fai a sapere tutte queste cose sunbae?- chiesi io sbalordita. -Ragazza mia, forse ti sei dimenticata che non solo ho una certa età, ma sono anche un agente di polizia e poi non mi dire che nessuno ti ha mai detto che tutto quello che pensi ce l’hai praticamente scritto in faccia…- sorrisi a quelle parole quando realizzai una cosa: -Quindi anche lui se ne sarà accorto? Che mi piace da sempre intendo.- chiesi nel panico, -A dire il vero non ne sono sicuro, effettivamente sembra un tipo alquanto sveglio solo che siete anche tremendamente simili, come a te anche a lui si legge tutto in faccia.- rispose lui, sorridendo come uno che la sa lunga, - Ah sì? E dimmi che cosa aveva scritto in faccia?- chiesi curiosa, -Beh se il mio sesto senso non mi inganna, penso proprio che lo scoprirai stasera…- dette queste parole mi diede un pacca sulle spalle, dicendomi di tornare a casa mentre lui si avviò verso la sua scrivania. 

Chissà cosa mi avrebbe voluto dire…

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                                 -3-

 

Passai tutto il pomeriggio a prepararmi. Non ero abituata ad avere appuntamenti, quindi dire che ero indecisa su ogni minima cosa era dir poco: che vestiti indossare, come acconciare i capelli e come truccarmi. Ogni minima cosa quel giorno costituiva per me un interrogativo, anche perché non conoscevo i suoi gusti. Alla fine optai per semplice vestitino nero, con la gonna che arrivava poco sopra le ginocchia, un trucco leggero con giusto un po’ di rossetto e capelli sciolti, insomma niente di che anche perché non volevo si notasse troppo l’impegno che ci avevo messo nel rendermi carina agli occhi di Taehyung. Ma a quanto pare non riuscii nel mio intento visto che poco prima di uscire di casa sentii la voce di mio fratello 

-Uhhh, ci siamo fatte belle? Dov’è il solito maschiaccio che gira per casa?-, -Idiota- replicai io. -Ah, ho capito… devi forse vederti con Taetae?- mi chiese e come risposta ricevette “solo” il mio rossore in viso. -Capisco- continuò, -beh sorellina sappi che io non sono contro il fatto che ti piaccia, anzi pochi lo conoscono come lo conosco io, quindi posso dirti con sicurezza che è un bravo ragazzo… sono solo preoccupato per voi, sai lui finora non ha mai avuto una relazione seria, mi sembra che abbia sempre preso alla leggera questa cosa del frequentarsi, quindi cerca di non soffrire inutilmente.- disse con un’aria sinceramente preoccupata. -Lo capisco oppa, ma non ti devi preoccupare per me…- dissi prima di voltarmi per uscire di casa ma la voce di Namjoon mi fece voltare verso di lui ancora una volta -Ah Soohyun, un’ultima cosa- disse guardandomi -sei davvero carina stasera-, mi spuntò un sorrisone in viso e prima di andarmene con un po’ più di fiducia in me stessa dissi: -Grazie fratellone, ti voglio bene.- e uscii di casa.

Come al solito ero in ritardo, quindi affrettai il passo ma quando arrivai al luogo dove ci eravamo ripromessi di incontrarci lui era già lì. Rimasi per qualche secondo a fissarlo da lontano, lui sembrava essere soprappensiero, non si era nemmeno accorto della mia presenza. In quei pochi secondi notai quanto il tempo lo avesse cambiato ma allo stesso tempo quanto lui non fosse cambiato affatto. Aveva delle gambe lunghe e delle belle proporzioni, con i capelli lisci che gli coprivano la fronte. I suoi occhi erano sempre stati molto belli, con un taglio particolare, come d’altronde lo erano anche quelli del naso e della bocca, ma che comunque restavano sempre molto attraenti. Mi svegliai dal mio stato di trance e mi avvicinai, per un attimo sembrò non riconoscermi, ma dopo due secondi gli spuntò quel suo solito sorriso al quale era impossibile resistere. -Ciao Soohyun, stai benissimo- disse squadrandomi velocemente -Oh ti ringrazio, anche tu stai molto bene- dissi io, un po’ in imbarazzo. Eravamo un po’ impacciati, forse perché non ci vedevamo da tantissimo tempo, ma alla fine superammo quell’imbarazzo iniziale e ci dirigemmo verso il cinema. Avevamo sempre avuto dei gusti piuttosto simili, quindi scegliemmo il film senza problemi. Durante la proiezione, mi capitò qualche volta di voltarmi verso di lui sorprendendolo a guardarmi e lo stesso accadde da parte sua. Finito il film decidemmo di andare a mangiare qualcosa visto che si era fatto già buio. Alla fine decidemmo di fermarci in uno di quei tendoni dove di solito delle ahjumma vendono street food. Ordinammo della carne da grigliare, del riso e qualche bottiglia di soju. Mangiammo a sazietà, e bevemmo senza problemi, sembrava che entrambi reggessimo bene l’alcool, in più a me era sempre piaciuto il soju, con quel suo sapore particolare che all’inizio sembra non essere affatto alcolico, mentre dopo qualche secondo quel piacevole bruciore ti percorre dalla gola allo stomaco… Mangiai molto senza neanche accorgermene, tanto che quando alzai lo sguardo sul moro difronte a me, notai che mi stava fissando con un sorriso in volto -Mangi con gusto eh?-, un po’ di riso mi andò di traverso e cominciai a tossire, non avevo pensato a quanto potesse essere poco attraente mangiare in quel modo, visto che di solito le ragazze quando escono a malapena sembrano toccare quello che hanno nel piatto. -Mi piace che una ragazza mangi così,- aggiunse passandomi un tovagliolo e un bicchiere d’acqua -di solito mi sento a disagio quando la persona che mangia con me, non tocca cibo mentre io mi gusto ogni singola portata-, -Beh sì, ti capisco e poi io amo mangiare quindi non riuscirei mai a mangiare solo qualche foglia d’insalata scondita…- finii io. Il resto della serata passò tranquillamente, ridemmo e scherzammo rivangando il passato. Bevemmo ancora in onore della nostra infanzia e dei pomeriggi che lui e tutti gli amici di mio fratello passavano a casa nostra, quando eravamo più piccoli. A furia di parlare non ci accorgemmo che eravamo rimasti solo noi, il ghiaccio tra di noi si era completamente sciolto, adesso parlavamo tranquillamente senza più imbarazzo, era la cosa più rilassante e naturale del mondo, ed io amavo quella sensazione.Ci alzammo dal tavolino, pagammo l’ahjumma del tendone e la ringraziammo per il buon cibo. 

Si era fatto tardi, perciò cominciammo a dirigerci verso casa mia, quando passammo davanti al parchetto dove andavamo ogni tanto a passare il pomeriggio quando io ero al primo anno di superiori e mio fratello, Taehyung ed i loro amici erano all’ultimo anno. Mi fermai, rimanendo a guardare le altalene che amavo tanto, ricordando che Taetae a differenza di Namjoon e degli altri suoi amici era l’unico disposto a spingermi e a farmi compagnia. -Te le ricordi?- esordii io, -E come potrei dimenticarmele?- disse fissando anche lui le altalene. D’un tratto il suo sguardo però si fece più duro ed io non capii perché. -C’era quel ragazzo delle superiori, di un’altra scuola rispetto a quella mia e di tuo fratello che ti aveva messo gli occhi addosso e tu non ti eri accorta di nulla. Te ne stavi ingenuamente con la gonna corta della divisa a giocare con queste giostre, io e tuo fratello scoprimmo che non aveva buone intenzioni e lo “convincemmo” a lasciarti stare…- proseguì -eri popolare senza saperlo, davvero troppo ingenua.-, rimasi sorpresa -Non me ne ero mai accorta.- “beh effettivamente ero così concentrata su di te, che praticamente non facevo caso a nulla di ciò che mi circondava” pensai.

Entrammo nel pacchetto e ci sedemmo sulle altalene, l’uno di fianco all’altra.

Percepivo piacevolmente la brezza serale sulle mie gote un po’ accaldate ed intanto mi dondolavo lentamente avanti ed indietro. D’un tratto mi sembrò di tornare indietro nel tempo, mi vidi sull’altalena mentre aspettavo mio fratello e gli altri, tra cui anche Taehyung ovviamente. Quando li vidi arrivare con loro c’erano delle ragazze, una delle quali si teneva appiccicata al braccio di Taehyung facendo la smorfiosa e lui le sorrideva… In quel momento sentii qualcosa dentro di me spezzarsi e fare crack. La mia espressione da entusiasta che era per averli visti arrivare, diventò delusa e ferita per aver visto con chi erano effettivamente arrivati.

Mi parve di vedere l’espressione di Taehyung intristirsi per un secondo quando i nostri sguardi si incrociano, ma tornò subito a posare il suo sguardo sulla ragazza accanto lui, sorridendole. 

Sentii una voce chiamarmi da lontano -Soohyun…? Soohyun, sei ancora su questa Terra? Heeey, mi senti?- e mi risvegliai dal quel brutto ricordo.

-A cosa stavi pensando?- mi chiese. Non sapevo se rispondere sinceramente o meno ma alla fine, prima che me ne potessi accorgere stavo già parlando. -Stavo ripensando a quel giorno che tu e gli altri veniste qui con quelle ragazze…- e dopo pochi secondi di pausa aggiunsi -E da quel giorno sempre più spesso venivate con delle ragazze sempre diverse rispetto alla volta precedente…- Smisi di dondolarmi e non avendo il coraggio di dire queste parole guardandolo dritto negli occhi fissai le mie scarpe, ma non sentendo alcuna risposta dal ragazzo al mio fianco, mi voltai e lo vidi con una strana espressione sul volto, non seppi bene come decifrarla. Senso di colpa? Rammarico? Non avevo la più pallida idea di cosa stesse pensando in quel momento. 

-Taehyu-? - venni interrotta -In realtà avevo una cotta per te- disse tutto d’un fiato.

-Cosa?- credevo di non aver capito bene, spalancai un po’ gli occhi. -Hai capito bene, mi piacevi tu non quelle ragazze con cui mi presentavo ogni giorno- ammise.

Mi sentivo più felice di quanto avrei dovuto, infondo si stava parlando di anni fa, non era detto che provasse le stesse cose dopo tutto questo tempo, a differenza mia. Io mi sentivo nervosa come poche cose al mondo, sentivo le idee confuse e le farfalle nello stomaco. -Anche tu mi piacevi…- confessai. Sentii Taehyung ridacchiare sotto i baffi -Lo so- rispose solamente. Quella situazione mi imbarazzò tantissimo, anche se era ovvio che l’avesse capito, era alquanto evidente. Mi sentii comunque presa in giro, per questo mi vendicai dandogli una leggera gomitata tra le costole. Lui si ritrasse velocemente e fece finta di essere stato colpito forte, massaggiandosi la parte “dolorante” che in realtà era praticamente intatta. Risi alla sua espressione finché non realizzai: -Quindi aspetta un attimo, tu mi piacevi ed io piacevo a te. Mi stai quindi dicendo che la mia cotta di sempre mi ricambiava, ma invece di dirmelo si presentava praticamente ogni giorno con una ragazza diversa? E perché mai?- dissi io un po’ sconvolta e un po’ arrabbiata. -Scusa hai appena detto che sono la tua “cotta di sempre”?- disse lui incuriosito, alzando un sopracciglio e un lato della bocca. Quando realizzai la figura che avevo appena fatto mi tappai la bocca con entrambe le mani, maledicendomi nel silenzio. -Non cambiare discorso, e spiegati- dissi riacquistando sicurezza, nonostante fossi ancora rossa in viso per l’imbarazzo. -Beh, ecco… io ero più grande di te, inoltre ero uno dei migliori amici di tuo fratello, e lo sappiamo entrambi quanto lui sia protettivo nei tuoi confronti. Non penso proprio che avrebbe accettato il fatto che tu mi piacevi, ed io non me la sentivo di rovinare la nostra amicizia. Senza tener conto del fatto che per tutto il gruppo tu eri la sorellina di Namjoon quindi eri off-limits a prescindere. Per questo cercavo di non pensare a te frequentando altre ragazze, ma non ha mai funzionato veramente, soprattutto quando ti vedevo soffrire nel vedermi con qualcun’altra, mi sentivo un verme. Ma pensavo che solo così avremmo entrambi rinunciato l’uno all’altra.- 

Da una parte potevo capire le sue ragioni, infatti da sempre mio fratello era il tipo di persona che voleva avere il controllo su tutto, soprattutto nei confronti della a sua detta adorata sorellina. -Capisco…- dissi io, consapevole delle sue buone ragioni ma comunque un po’ delusa e ferita.

-E dimmi come mai, ti sei fatto rivedere dopo tutti questi anni?- dissi io cercando di cambiar discorso.

-In realtà io e tuo fratello siamo sempre rimasti in contatto, e quella sera avevamo deciso di fare qualcosa di diverso.- disse lui.

-Per diverso intendi imbrattare saracinesche?- dissi io scettica, alzano un sopracciglio.

-Hai ragione abbiamo fatto una cavolata.- affermò con voce pentita. -Comunque quando ti ho vista non so se ti ho riconosciuta subito o meno. Sei diventata ancora più bella ma in un certo senso sei rimasta la stessa di sempre. Mi hai sorpreso.-, -Ti ringrazio per il complimento.- Mi sentii accarezzare i capelli e mi voltai verso di lui, vidi il suo sguardo posato su di me fissarmi intensamente, mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi accarezzò la guancia con il dorso della mano per poi passarmi il pollice su labbro inferiore. Stava fissando la mia bocca e si passò la lingua tra le labbra per inumidirle. Il mio sguardo seguì quel movimento che mi fece palpitare ancora di più il cuore. Lo vidi sporgersi dalla sua altalena, avvicinandosi al mio viso, e con una naturalezza di cui io stessa mi sorpresi, mi chinai leggermente anch’io verso di lui, guardai il suo bellissimo viso avvicinarsi sempre più, con le labbra socchiuse, lo sguardo intenso e concentrato sulle mie labbra, poco prima che si unissero chiusi gli occhi e mi lasciai abbandonare a quel calore che avevo desiderato e sognato per anni. Fu il miglior bacio che potessi desiderare, inizialmente dolce per poi diventare più intenso. Le nostre lingue danzarono insieme alle nostre labbra perfettamente compatibili. Quando ci allontanammo, notai un sorriso sul suo viso -Hai delle labbra stupende- disse con voce profonda e passandosi nuovamente il pollice sul labbro inferiore. Mi sentivo ancora in un altro mondo, quindi non recepii a pieno le sue parole.

Quando ripresi completamente il controllo delle mie facoltà psicofisiche mi accorsi che eravamo davanti casa mia. -È stata una splendida serata- esordì lui. -Sì, hai ragione. Grazie di tutto.- non ero mai stata brava con i saluti, figuriamoci dopo che ci eravamo baciati.

-Sono felice che i nostri sentimenti non siano cambiati in tutti questi anni, e che alla fine siamo riusciti ad esprimerci. Ti prometto che in futuro recupereremo tutti gli anni che abbiamo perso- disse facendomi l’occhiolino. Sorrisi, felice di quelle parole e non ancora del tutto credula di tutto quello che era accaduto in così poco tempo.

-Scusa ma adesso oppa non è più un problema per noi?- dissi io. -No figurati, oramai è passato tanto tempo da quando gli ho confessato che mi sei sempre piaciuta. Ma se anche fosse, direi che siamo tutti grandi, quindi non penso che costituirebbe un vero problema e in caso lo affronteremmo insieme.- disse stringendomi la mano. Ero così felice di ciò che mi aveva detto, e della sicurezza che vedevo nel suo sguardo che, quelle parole che forse avevo tenuto per troppo tempo solo per me scapparono senza che me ne accorgessi -Ti amo.- dissi. Questa volta fu lui a strabuzzare leggermente gli occhi, ma subito il suo sguardo si addolcì, mi tirò a sé e potei sentire i suoi muscoli aderire al mio corpo, con la presa salda e protettiva intorno alle mie spalle. Chinò la testa sulla mia, sussurrandomi all’orecchio -Anch’io ti amo Soohyun-ah, e non sai quanto mi sia costato aspettare così tanto per dirtelo, sono addirittura dovuto quasi diventare un delinquente che imbratta saracinesche.- disse scoppiando poi in una leggera risata. -Razza di stupido- dissi io sottovoce mentre avvolgevo le mie braccia intorno alla sua vita. -Comunque sei stato il delinquente più attraente che abbia acciuffato-, -Ovviamente, non avevo dubbi al riguardo.- disse spavaldo. 

 

 

*L’angolo dello sclero *

Buonsalveee gente , sono finiti gli esami di maturità, sono passata e adesso il cielo è più sereno(?), ma il caldo asfissiante rimane. Sulla porta della mia camera c’è oramai scritto “SAVANA”, visto che è la stanza più calda di tutta casa… Nun gliela posso fà.

Anyway questo è l’ultimo capitolo di questa breve ff nata un po’ all’improvviso e dal nulla. 

Non sono brava nel portare a termine le cose, quindi sono veramente fiera di me per averla completata *si lancia petali da sola e applaude come una foca*

Non ho mai scritto, ho sempre preferito leggere, quindi sono ancora alle prime armi ma spero che vi piaccia comunque **

E anche qui si è risolto tutto in un interminabile pippone… sorratemi gente!

Se vi va lasciatemi una recensione, tanto per dirmi cosa ne pensate e per darmi qualche consiglio su come migliorare. 

Saranghae e adios

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