star trek assemble : ep : 111 :Remidian

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


"Diario  del  capitano  siamo  diretti  verso  la  colonia federale  Remidian. E'  situata proprio  al  confine tra  l'impero  Klingon  e  la federazione .Considerato  quanto  sono  tesi i  rapporti  tra  i due governi, la  colonia  rischia delle rappresaglie. Il  nostro  compito è  quindi  evacuare  i  coloni per  metterli al  sicuro ."
"Capitano  la  colonia  non risponde. Ormai  è un bel pò  che tento  di  contattarli."Lo  informò  Uhura. Kirk era  preoccupato: la  posizione strategica della colonia  la  metteva  in una situazione davvero  difficile.
Per quel  che ne sapeva , i  coloni  vivevano  di  agricoltura e  pastorizia . Non  c'era  nessuna  istallazione  militare. Ma i  klingon  potevano  non crederci  e  reputarla  una  minaccia alla  loro  sicurezza.
"Continua   a provare a  intervalli  regolari ."Ordinò infine.
Erano  ancora lontani  e non potevano  fare  molto  per  loro. Se  li  avessero  attaccati  ora sarebbero  stati  perduti.
"Capitano!" Esclamò  Sulu  all'improvviso, indicando lo  schermo.
"Siamo usciti  dalla curvatura!" Kirk  balzò in piedi colto  di  sorpresa.
In effetti  lo  schermo  mostrava le stelle che si  vedevano  nello  spazio  normale  non certo  i  colori  confusi  tipici  dell'effetto curvatura. Diede  un colpo  secco al  comunicatore sul  bracciolo  della sua  poltrona.
"Ponte a sala macchine , Scott che succede?"
"Non  lo so   capitano, abbiamo  avuto un 'improvviso  calo di  energia." Rispsose prontamente l'ingegnere.
"La causa?"
"Difficile dirlo . Devo  fare  un diagnostico  dei  motori e  mi  occorrerà tempo."
"Il tempo  è  quello  che  ci  manca."Commentò  Spock .
"Già  la  colonia di  Remidian. Devo  almeno  sapere cosa sta succedendo! Potrei  tentare di  raggiungerla con  una navetta, mentre voi  risolvete  il  problema  ai  motori ."Suggerì  Kirk .
"E se li  trovassi  i  Klingon? Saresti in pericolo quanto i coloni  su una navetta!"Obbiettò il vulcaniano.
Kirk  sospirò. Non era certamente  una mossa   prudente, ma che doveva fare?Abbandonare quelle persone al  loro  destino?
"Io  e Loki  andiamo  a Remidian  con  una navetta.Tu  e Scott riparate  il  guasto  ai  motori  il prima possibile e ci  raggiungete.  E nel  frattempo  dite  una  preghiera per  noi ..." Spock  inarcò  un  sopracciglio .
Stava per replicare  ma  un 'occhiataccia di  Uhura  gli  fece capire  che Kirk  aveva fatto una  battuta.

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Capitolo 2
*** 2 ***


"Remidian  è  davanti a  noi. I  sensori  a lungo raggio  non rilevano nulla di particolare. Nessun picco  di  energia, nessuna radiazione. Stesse  forme di  vita che avremo  dovuto  trovare secondo  il  censimento che ci  ha  inviato il  quartier generale."
Avevano  viaggiato per 12  ore alla massima curvatura consentita dalla navetta. Loki aveva  impostato il pilota automatico  con la rotta tracciata per raggiungere la colonia federale. Erano  andati  a dormire e  il  computer  li  aveva risvegliati in prossimità  della loro  meta.
"Questa è una buona notizia.Magari non ci  rispondono perchè hanno solo un guasto alla radio ."Commentò Kirk  già rincuorato.
"Lo  scopriremo  presto cominciamo le procedure di  atterraggio."Lo informò Loki. 

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"Sono  a pezzi!" Commentò  Scott esibendosi in un sonoro  sbadiglio.
Aveva passato tutta la notte a eseguire diagnostici, sui motori e sulla rete di  distribuzione dell'energia, con quell'avvoltoio  di  Spock  posato  sulla sua spalla. E ora lui  era  lì! Fresco come  una rosa, mentre  il povero ingegnere cascava dal  sonno. Scott gli stava lanciando mentalmente dei messaggi sperando  che la telepatia vulcaniana fosse abbastanza potente da captarli  a distanza. Contro ogni previsione ,sfavorevole, parve funzionare.
"E' possibile che  non troviamo una soluzione perchè siamo  troppo stanchi. La cosa  migliore è prendersi una pausa e tornare a rifletterci  sopra  dopo aver riposato il  cervello. Le  ordino  di  andare a dormire Scott."
L'ingegnere normalmente avrebbe ribattuto dicendo  di  sentirsi  ancora  in grado  di lavorare. Questa volta  invece neppure salutò. Si  allontanò strascicando i piedi per andarsi  a buttare sul  letto  dopo una bella bevuta. Spock   sua  volta si  diresse verso  la sua cabina pensando che qualche  minuto  di  meditazione  prima del  sonno  gli  avrebbe portato  consiglio, ma  passando  davanti  al  ponte  ologrammi  qualcosa attirò  la sua attenzione. La  porta era semiaperta e dall’interno filtrava una luce.  Decise  di  entrare pensando  che qualche lazzarone avesse lasciato un programma aperto. In effetti non si  sbagliava. Ma ciò  che  vide  lo  sorprese  non poco. La  stanza del ponte  ologrammi era  completamente vuota ad eccezione di un bambino. Poteva avere  forse  sei  mesi  e   se  ne stava al  centro  della stanza fissando il  vulcaniano e  spalancando  la piccola bocca sdentata  in  un  sorriso. Spock  si  chiese  quale  tra  i  membri  del  suo  equipaggio  covasse la fantasia di  avere  un bambino. Sperò  non fosse sua  moglie Uhura.Non era  pronto per questo .
"Computer  fine  programma."Ordinò.
Non  accadde  nulla. Il  bambino  era sempre  lì . Probabilmente  la stessa avaria che aveva colpito i motori stava influenzando  anche  il ponte  ologrammi.Spock  alzò un sopracciglio. Inutile  insistere .
"Computer  sigilla  il ponte  ologrammi." Ciò  detto  ritornò  al  suo  programma  iniziale. Andare a  dormire ! Era fermamente convinto  che   una volta che avesse scoperto il guasto  ai motori ill  ponte  ologrammi  sarebbe andato  a  posto
.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Loki parcheggiò la Fermi in aperta campagna  poi i  due si  incamminarono verso  la cittadina di  Remidian che prendeva il  nome dal  pianeta.
"Di  cosa  vivono  su  questo pianeta?" Chiese Kirk osservando la vegetazione che gli  ricordava da vicino  quella del  posto in cui  era nato: la  fattoria di  zio  Frank.
"Agricoltura e pastorizia. Usano  metodi biologici e  naturali . "
"Saranno mezzi  amish ?"Si  chiese  il  capitano  vedendo   dei  bambini  che  giocavano  a rincorrersi nell'aia di una costruzione primitiva  simile a una fattoria dell'800 ."Uhm ..no  hanno l'elettricità  però  effettivamente, da quello  che  ho  letto  cercano  di  vivere  in armonia con la natura,evitando  di  sfruttarla  intensivamente a scopi  commerciali . In  pratica  coltivano o  allevano  ciò  che serve alla loro  sopravvivenza."
Brutta cosa, penso  Kirk . I naturisti  fanatici   erano  spesso  poco  aperti  al  dialogo. Cominciava a sospettare che se  non rispondevano  alle loro  chiamate era  perchè  non volevano  farlo . Un  uomo sulla settantina si  fece loro  incontro.  Aveva  lo  sguardo  duro  e  ben  poco  cordiale. Per di  più  imbracciava  un forcone. Kirk si  tasto  il  fianco .Sì, si  era  ricordato  di portare  il  phaser.  Era solo  una  precauzione  ma  l'atteggiamento  del borgomastro   non gli  pareva  granchè ospitale.
"Siamo il  capitano  Kirk  e  il  comandante Loki  dell'enterprise.Vi  avevamo  comunicato il  nostro  arrivo."
"Sono  Jackob  Beker il borgomastro." Rispose L'uomo.
"L'avevamo  riconosciuta dai  nostri  file." Gli  confermò   Loki.
"L'abbiamo  chiamata ma  non avete risposto.Cosa succede?" Il  borgomastro li  fissò  con  aria sempre  meno  amichevole." Siete  venuti  con  quella minuscola navetta?Quindi .non siete qui  per evacuarci,non è  abbastanza grande."
"Veramente eravamo in rotta  con l'enterprise, ma  ha  subito un guasto  ai  motori  e  noi  siamo  venuti in avanscoperta a vedere se  stavate bene." Spiegò  Kirk .
"Beh  potevate risparmiarvi la fatica.Noi stiamo  benissimo  e di  di  qua  non ci  muoviamo." I  due federali rimasero  per  un attimo in silenzio allibiti  dalla reazione  così  determinata.
"Forse, voi, così isolati  dal  resto  del  mondo,  non vi  rendete  del  tutto  conto  della situazione. Rischiate  una rappresaglia da  un momento  all'altro. L'unica cosa che frena  i  klingon  è la  nostra  presenza nel  quadrante. "Lo  redarguì  Loki .
"Che vengano  li  accocglieremo  come meritano !" Beker agitò  il forcone  in modo  molto  eloquente.
Loki  lanciò uno  sguardo perplesso  a kirk .
"Sta scherzando  vero?" Chiese il capitano .
"Le sembro un tipo  che scherza." Ribadì  Beker incrociando  le braccia deciso.
"Parliamone ."Suggerì Loki.
"Non ho  niente da aggiungere."
L'uomo  si voltò e si  allontanò lasciandoli in mezzo al  cortile con le galline che razzolavo  attorno  ai loro  stivali. Poco lontano pascolavano pacificamente delle pecore. I  due federali  erano pronti  a scommettere che questa gente si filava gli  abiti  da se , invece che replicarli .
"Che facciamo  ?"Chiese Loki.
"Beh, dobbiamo farlo  ragionare. Mica  possiamo lasciarli qui !" Replicò Kirk.
"Sarà dura ... "Il  sole stava tramontando.
Una signora uscì  dalla porta di  casa  urlando.”La  cena è pronta."
E i  bambini  sciamarono  in casa.
"Venite anche  voi. Non è mia abitudine lasciare gli  ospiti , anche se sgraditi,  a stomaco vuoto. "Aggiunse rivolgendosi  ai  due federali.
Loro  annusarono l'aria e  il profumo non era male! 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Il mattino dopo Spock  si  sentiva decisamente più lucido e  pronto  a trovare  il  guasto che affliggeva la nave. Spinto  dall'  insopprimibile curiosità, tipica dei  vulcaniani, decise di  fare  un passo sul ponte  ologrammi, per vedere  se  almeno  quell'insolita situazione si  era risolta. Quando  aprì la  porta ebbe  un sussulto ben poco  vulcaniano.Fortuna,  per lui, non c'era  nessuno in giro  per testimoniarlo. Il  bambino era ancora  lì al  centro  della sala  ologrammi. Ma qualcosa  in lui  era cambiato. Ora dimostrava almeno  sei  anni  terrestri.Gli  venne  incontro  e  gli  allungò  la manina .
"Ho  fame. Devo mangiare."Sussurrò fissandolo  con  gli occhioni  azzurri pieni  di  aspettative.
Spock  colto  da  un inspiegabile  inquietudine fece  un passo indietro. Poi  si  volto  di  scatto  e  usci  accelerando il passo  verso la sala macchine. Lì trovò  Scott  già intento  a lavorare .
"Progressi ?" Chiese allo  scozzese.
Lui  emise  uno  sbuffo ."Nossignore, qualcosa ci  succhia l'energia e  non so  cosa....E' un bel problema."
"E non è l'unico."Il  pensiero  di Spock , per  chissà  quale motivo  era  tornato  alla supplica del  bambino ."Ho  fame!" Era solo un aggregamento  di  fotoni , non era  un bambino  reale. Doveva toglierselo dalla testa e pensare  alle cose serie. Avrebbe voluto  che  Loki  fosse  lì ad  aiutarlo  ,la dove  la sua logica vulcaniana non riusciva ad  andare  oltre. 

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La  cena era stata gustosa .Tutta a base di prodotti sani  e   naturali ,ma comunque deliziosi.Formaggio  di  pecora,insalata , frutta succosa  come  non ne avevano mai  mangiata prima.Niente a che vedere col  cibo  replicato  che offriva  loro  la  nave. I  due federali  riuscivano  a comprendere  perchè  questa gente  non volesse  lasciare  la  loro  colonia. Il problema era  far  loro  capire che  la  loro  vita  era  seriamente  in pericolo.Qualunque  tentativo  di  discussione col  borgomastro  si  era scontrato  contro  una  barriera che forse  non sarebbero  mai  riusciti  a superare. Alla fine cosa avrebbero  dovuto  fare ? Evacuarli a forza  o lasciarli al  loro  destino? La signora Beker  offrì loro un letto  oltre alla cena. Avrebbero  avuto  tutta  la  notte  per  pensarci  sopra. Anche perchè  dall'enterprise  non giungevano  notizie  incoraggianti . La  nve era  sempre in panne  bloccata in mezzo  al  nulla. Alla  fine  avrebbero  dovuto  chiamare  qualcuno  a rimorchiarla. Che  onta  per il povero  Scotty !

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Capitolo 5
*** 5 ***


La situazione a  bordo  era  peggiorata anzichè  migliorare. Apparentemente non c'era  nessun  guasto  ma  le  loro  riserve di  energia continuavano  drammaticamente a  diminuire. Ancora  poche ore e Spock  avrebbe dovuto  lanciare  un SOS perchè  qualcuno  venisse ad evacuare l'equipaggio prima che  il  loro sistemi  vitali  decadessero  al  punto  di  non poterli  più  sostentare. Era  ormai  evidente che, qualunque cosa stesse accadendo, non dipendeva da  loro  ma  da un fattore esterno. L'unica altra stranezza accaduta a  bordo  era  quel  programma sul ponte  ologrammi che nessuno  riusciva a spegnere. La logica gli  suggeriva  che due eventi  insoliti , avvenuti  contemporaneamente , dovevano  essere  collegati . Si  recò,quindi  , nuovamente sul  ponte  ologrammi. Il  bambino  era  lì  ma  ora  era  più  grande  dimostrava  almeno  dodici  anni .
"Come ti  chiami  ?” Gli chiese Spock  .
"Adam ." Rispose  il ragazzino.
Certo  Adam,  come  il primo uomo . Una scelta evocativa.
"Ho fame ."Si  certo , aveva  fame  anche  prima.
Ma qualcosa da  mangiare  l'aveva trovato , visto  che era cresciuto. E Spock  aveva  un concreto  sospetto  su  ciò  di  cui  si  fosse  nutrito : la  loro  energia. E ora che  le riserve  si  stavano  esaurendo gliene serviva  altra.
"Se  vuoi  che  ti  aiuti devi  dirmi  cosa ti  serve."
Lo  sguardo  del  bambino  si  fece vacuo. Spock  non sapeva che forma di  vita fosse e come fosse rimasta  intrappolata sul loro  ponte  ologrammi . Ma  era  chiaro  che fosse  una  vita  in evoluzione . Non  riusciva   a esprimersi  con  chiarezza  ,non aveva abbastanza conoscenze.
 "Ascolta Adam . Ora  ti porterò  in  un  luogo  in cui  potrai  nutrirti in abbondanza . Ma  per farlo  tu  devi  darci  la  possibilità  di  riattivare  i  motori . So  che  ti  stai  nutrendo  della  nostra energia, e  forse  smettere di  farlo  ti creerà  quello  che  gli umani  chiamano "crisi  di panico ". Ma devi  vincerla  ,devi  darci la possibilità  di  aiutarti . “
 Adam  sembrava  incerto  poi la  sua figura si  fece sempre  meno  luminosa  fino  a scomparire  lentamente. Per un attimo  Spock  si  chiese cosa questo significasse, ma  il  trillo  del  comunicatore interruppe  le sue riflessioni.
”Signor Spock ,non so  che  ho fatto, ma l'energia è  tornata."
"Va bene Scott arrivo. "Rispose.
Aveva funzionato  .La creatura si  era fidata ora toccava   a lui non deluderla. 

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Capitolo 6
*** 6 ***


La  mattina dopo i  due federali  si erano  alzati  decisi ad  avere  la meglio sul  testardo  borgomastro. L'avevano  dovuto  cercare  nei  campi  intento a  trovare  le  uova che le galline avevano  deposto chissà  dove .
"Prendetele delicatamente e  state attenti a  non calpestarle." Ordinò  Beker  in un tono  che  non ammetteva repliche.
Così i  due  si  ritrovarono a razzolare  nei  cespugli  alla ricerca di uova.
"Ha ripensato  a quello  che  le abbiamo  detto?” Chiese Loki afferrando con attenzione  un uovo che aveva adocchiato dietro  a  un ciuffo  d’erba.
 "Vi  ho  già  detto  che  non intendo lasciare questo pianeta. E'  la  nostra casa e  nessuno  ha  il  diritto  di  togliercela."
"Su  questo  sono  d'accordo  però  ciò  non cambia  la realtà. Se  scoppia  la guerra  voi  rischiate di  fare un brutta fine. D'altro canto  che vi  costa  spostarvi  di  qua per  qualche mese  in attesa che la situazione evolva. Se  tutto  va per  il  meglio  potrete sempre tornare."
"E nel frattempo  chi  baderà  ai  campi  e  agli  animali ?"
"E'  questo il  vero problema ?”Chiese Loki  stupito.
"No ,il problema è qui  c’è  tutto  quello  che abbiamo  costruito  con  amore, per  lasciarlo  ai  nostri  figli.Siamo  arrivati in questo  posto  che non c’era  nulla .Solo  natura  allo stato  brado. Ci  siamo  costruiti tutto  questo  con la fatica delle nostre braccia e  il  sudore della fronte. E Ora questa gente vorrebbe portarcelo  via?" Ribadì l'uomo  con asprezza.
"Credo  sia arrivato il momento  di scegliere  se  è più importante la vita dei  suoi  figli  o la   loro  eredità.Sia ragionevole.Veniamo a  un compromesso .Ci  lasci portare via donne , bambini e anziani. Se i  suoi  uomini  vorranno  restare e combattere  sarà una loro  scelta e  noi  l'accetteremo."
Kirk  rimase sorpreso  dalla proposta di Loki. I suoi  ordini  erano  di  evacuare tutti,senza eccezione. Ma  poi  convenne sul  fatto  che  un successo  parziale era  meglio  di  niente.
"Si è  proprio  quello  che faremo, signor Beker, E  se  lei ama davvero  la sua gente ci  supporterà . E'  la  cosa  migliore da fare. " Concluse Kirk .
Il  borgomastro  lo  fissò negli  occhi, ma  la  luce battagliera che  lo  incendiava  si  stava a poco  a  poco  spegnendo . Ora  sopraggiungeva la disperazione tipica di  chi  è  con  le spalle al  muro  e ha  una sola via d'uscita. 

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Capitolo 7
*** 7 ***


"Siamo in posizione signore. Abbiamo  raggiunto l'ammasso  stellare di  Onyx Borealis." Sulu  avvertì  Spock via comunicatore che erano  arrivati a destinazione. Il
 vulcaniano  era in sala ologrammi.Il ponte era vuoto .
"Adam .Siamo  arrivati .Qui  c'è abbastanza energia per soddisfare  i  tuoi bisogni."
Aspettò speranzoso  che l'alieno avesse compreso le  sue parole. La risposta non si  fece attendere. Il bambino  si manifestò. La sua espressione passò immediatamente da  imbronciata a soddisfatta. Poi Spock  potè  assistere a quella che  rappresentava simbolicamente  la sua evoluzione. Il  bambino  crebbe lentamente fino  a diventare  un  adulto  forte e in salute. Stava assorbendo energia dall'ammasso  stellare.  Quando  ebbe raggiunto  la sua forma definitiva  sorrise per esprimere la sua gratitudine.
"Addio ."Si limitò a dire mentre salutava con un cenno  della mano.
Era pronto  a volare via nello   spazio  da cui era venuto. Spock  alzò una mano per ricambiare l'addio  con un saluto vulcaniano ,incerto  se  Adam l'avrebbe capito.Ma l'alieno  si  stava già  dissolvendo  e  in  pochi attimi  il ponte  ologrammi era di  nuovo sgombro ."Signor Sulu.Rotta verso  Remidian alla massima velocità."Ordinò nel  comunicatore.Aveva assistito alla nascita di una  nuova  vita.Ed era  soddisfatto  da quella  insolita esperienza. Ma era giunto il  momento  di  recuperare  i suoi  amici  e salvare  i coloni . 

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"Bentrovato  Spock!" Salutò  Kirk facendo il  suo  ingresso  sul ponte di  comando .
"Mi  scuso  per  il  ritardo,ma abbiamo  avuto  a bordo un 'ospite che ci  ha  causato  qualche problema. Per quanto  non possa  lamentarmi  del  comportamento  che ha tenuto. Era solo dovuto  al  suo  desiderio  di  sopravvivere ed evolvere."
"Come tutte le creature. Non  vedo  l'ora di  conoscere  i  particolari  della vostra avventura."Commentò Il  capitano  riprendendo il  suo posto  al  centro  del  ponte. "Anche  per  voi  non è stato facile ."" In  effetti  Beker  è  stato un  'osso duro. Ma  quel  che conta è  che almeno  il  70  per cento  dei coloni  ora saranno  al  sicuro. Come va  il  teletrasporto Uhura?"
"Siamo  a  buon  punto. Appena sono tutti  a  bordo  te  lo  segnalo."Rispose la ragazza.
"Ottimo! Sai  Spock  sono  convinto  che quando  Becker e  i suoi  uomini  si  troveranno  da  soli  sul pianeta senza  i loro  cari cederanno  e  ci  chiameranno  indietro."
Il  vulcaniano  annuì ."E' una deduzione  ragionevole.  Speriamo  che ci  sia il  tempo necessario ..."
Il  commento  di  Spock  colpì  Kirk per  la sua profeticità. Tempus  Fugit, pensò. Quanto  tempo  avevano  prima che  l'offensiva klingon  iniziasse? 

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