Tutta Colpa della Freccia

di channy_the_loner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


<< Amazzoni, venite! La Principessa Serpente è tornata! >>

È questa la voce che riecheggia per tutta Amazon Lily.

Non perdo tempo: comincio a correre più velocemente che posso con Sweet Pea e Aphelandra verso il fiume dove sta passando la nave della nostra Imperatrice.

Arrivo al fiume e mi posiziono in un punto abbastanza alto della collina adiacente al corso d’acqua in modo da poter osservare la sfilata della nave senza essere disturbata.

Ma c’è qualcosa di strano.

Rufy non è con Hancock.

Anzi, il vascello della nostra amata principessa non è solo. Infatti, dietro di esso, galleggia tranquillamente una strana imbarcazione gialla a forma di capsula … Non ne avevo mai vista una! È una capsula davvero bella … Ma un attimo: Sopra la capsula ci sono delle persone! E non hanno delle forme femminili, anzi … I loro corpi assomigliano molto a quello di Rufy.

Oh, mamma! Ma non saranno mica …

<< UOMINI!!! >> urla una guerriera, non so bene chi.

Tutte le mie compaesane impugnano arco e freccia e si mettono sull’attenti, me inclusa. Gli uomini sono pericolosi e lo dimostra il fatto che, quando abbiamo trovato Rufy, metà città è stata distrutta, sono stata rapita e trasformata in pietra.

Cerco di prendere la mira per colpirli, ma non ci riesco … Mi tremano le braccia. A guardali mi fanno pena: sembrano impauriti e corrono ovunque urlando e cercando di evitare le frecce scagliate dalle mie compagne. Lo fanno tutti.

Tutti tranne uno.

Uno di loro, infatti, se ne sta fermo, appoggiato al muro, gli occhi chiusi, le braccia conserte e l’espressione rilassata. Sembra che non si preoccupi più di tanto del pericolo che lo attende, è come se avesse altre cose che gli passano per la testa.

Ho deciso: il mio bersaglio sarà lui.

Prendo bene la mira e scocco la freccia: ho mirato alla testa.

Osservo la mia preziosa arma dirigersi verso l’obbiettivo ma, un attimo prima dell’impatto, lui scosta la testa in modo che la freccia vada a conficcarsi nella parete senza neanche sfiorargli la guancia. Il tutto lo fa con la stessa leggerezza di poco fa.

Poi apre gli occhi, osserva la freccia accanto a lui per poi spostare lo sguardo su di me: evidentemente deve aver capito che sono stata io a scagliargliela.

Ghigna.

Il mio cuore perde un battito: quel ghigno è davvero bello e i suoi occhi sembrano delle calamite. Mi incanto a guardarlo quando lui, finalmente, prende parola, ordinando agli altri uomini di “contenersi” per poi rivolgersi alla nostra Imperatrice in modo schietto e deciso: nessuno, oltre Rufy, ha mai osato parlare in questo modo ad Hancock. Lui è davvero ammirevole.

Finito di parlare, stacca la mia freccia dal muro e la mette da qualche parte dentro la stanza che c’è sopra la capsula.

Ho deciso: devo a tutti i costi riprendere la freccia.

 

 

Angolino dell'Autrice!!

Ebbene sì, signore e signori. Questa è la prima fic che scrivo su One Piece e ho deciso di farne una sul Chirurgo della Morte e sull'Amazzone Soccorritrice di Rufy. Perché io shippo Law e Margaret. Già.

Coppia strana, sì, ma a parer mio stanno benissimo insieme XD

Se non l'avevate ancora capito, siamo dopo la Guerra di Marineford, alias la "Terza Guerra Mondiale Che Vede Schierati Da Una Parte I Marines E Dall'Altra Barbabianca E Company".

Non so bene quale angolo malato dal mio cervello ha partorito questa cosa, ma ho deciso di pubblicarla perché... Perché mi andava, ecco U.U

Ace: Il bello è che succede tutto grazie a me XD

Zitto, baka-defunto-pseudo-mangiatore-di-fragole-di-Alabasta.

Ace: Non ho mangiato le fragole di Alabasta ... Dovrei?

No, altrimenti potresti morire. Di nuovo.

Tornando a noi, vedrò di pubblicare presto il prossimo capitolo! Recensite in tanti, okay? ;D

See Soon Everyone!!

Channy

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Finalmente si è fatta notte.

Sto aspettando questo momento da questa mattina, dal ritorno della principessa. Voglio assolutamente andare da quel ragazzo per riprendermi la freccia. Per costruirne una normale ci vogliono tempo e pazienza, figuriamoci una freccia di Agalmatolite come quella che ho usato stamattina! Non posso sprecare armi in questo modo!

… Okay, lo ammetto! Della freccia mi importa poco: è solo un pretesto per andare da quel tizio.

Non so precisamente il motivo che mi spinge a farlo, ma … Sento il dovere di andare. Non m’importa se infrangerò le leggi – di nuovo! -, voglio solo rivedere quegli occhi e quel ghigno.

Apro la finestra di camera mia e sgattaiolo fuori nell’ombra. Velocemente, ma con altrettanto silenzio, oltrepasso le mura della città e comincio a correre per la foresta.

Adoro correre: mi regala delle belle sensazioni, mi fa sentire libera come il vento, ed è per questo che ogni giorno mi alleno per diventare sempre più veloce.

Ad un certo punto sento l’odore della brezza marina, e mi fermo di colpo, arrestando anche i miei pensieri. Avanzo di qualche passo e, appena scorgo la figura di un ragazzo appoggiato al tronco di un albero, il mio cuore sussulta e le gambe cominciano a tremarmi.

Evidentemente, lui ha sentito il leggero scricchiolio delle foglie, perché ha girato la testa verso di me, e il suo sorriso diventa sghembo.

<< Sapevo che saresti venuta. >> dice girandosi di nuovo verso il mare.

Per un attimo mi blocco: è la prima volta che non so cosa dire ad una persona.

<< Ciao. >> dico incerta e mi avvicino ancora un po’.

<< Vai al sodo, biondina. Cosa vuoi da me? >> mi dice sgarbato.

“A dire la verità, non lo so nemmeno io” vorrei dirgli, ma mi limito ad un: << Sono venuta per riprendere la freccia. >>

Resta in silenzio e mi da ancora le spalle.

<< Allora? Posso riaverla? >> incalzo avvicinandomi ancora un po’.

<< Perché dovrei ridartela? Hai cercato di uccidermi, o sbaglio? >> mi risponde beffardo.

<< Sì, ma … Ecco, io … Ah! Lascia perdere! >> mi arrendo e faccio per andarmene.

<< Tieni. >> dice porgendomi l’arma.

Lo guardo torva, ma pi avanzo di qualche passo fino a fronteggiarlo: ha davvero la mia freccia in mano. Ma … Come è possibile? È solo una banale freccia, cosa ci stava facendo? … Forse mi stava già aspettando? … Nah, lo escludo. Non ne avrebbe motivo. Sarà solo una coincidenza.

<< Grazie. >> dico piano, sfilandogli delicatamente la freccia dalle dita.

Gli sfioro la mano per sbaglio e mi vengono i brividi. Ma non sono brividi di freddi, neanche di febbre … Sono brividi strani, non saprei come definirli. Sono brividi piacevoli.

Non mi risponde; si limita ad alzare le spalle, come per dire “di niente”.

Restiamo un minuto in silenzio. È un silenzio teso, e la mia curiosità sta per fare capolino da un momento all’altro.

<< Chi sei? >>

Questa domanda esce da sola dalle mie labbra e me ne vergogno subito: avrei potuto essere un tantino più cordiale, magari avrei dovuto presentarmi prima io …

<< Mi chiamo Trafalgar D Water Law e sono il capitano dei Pirati Heart. >> dice tranquillamente.

Wow, che nome! Ma aspetta un attimo … Pirata?!

<< Anche Rufy è un pirata! >> esclamo battendo le mani.

<< Sì, e allora? >> sembra infastidito.

<< Oh, nulla. A proposito, come sta? Ho saputo che è ferito. >>

<< Come vuoi che stia? È in coma, sembra un cadavere, ha pochissime possibilità di sopravvivere. >>

Mi sento come pugnalata: è stato così freddo e insensibile, come se non gliene importasse niente.

<< Povero Rufy … >> mormoro tristemente << Non dovresti dire queste cose così, alla leggera! >> lo rimprovero.

<< Io parlo come mi pare, rassegnati. >> mi risponde.

<< Sei un maleducato! >> alzo la voce, nel disperato tentativo di sembrare seria, anche se il suo tono di voce mi fa sorridere.

<< E tu sei una sempliciotta. >> dice, facendomi intuire che questa risposta l’aveva pronta.

Sto zitta, che è meglio.

<< E tu chi sei? >> mi chiede.

<< Sono una sempliciotta. >> gli rispondo piccata.

<< E dimmi, sempliciotta, come ti chiami? >>

<< Margaret. >> mi arrendo.

Restiamo di nuovo in silenzio, questa volta è un silenzio imbarazzante.

<< Che ci fai ancora qui? >> mi chiede ad un tratto.

<< Eh? >>

<< Volevi la freccia? Te l’ho data. Ora lasciami solo. >>

Un’altra coltellata, questa volta al cuore.

<< Non vado da nessuna parte, se non me lo chiedi con gentilezza. >>

Fa un lungo respiro, come se volesse trattenersi dall’urlare.

<< Te ne vai, per favore? >>

Sento gli occhi inumidirsi e cominciare a pizzicare. Delle lacrime calde percorrono la forma delle mie guance e poi sento il sapore salato in bocca. Mi scappa un singhiozzo e mi asciugo fugacemente gli occhi, per poi stringere la freccia al cuore.

Law si gira verso di me di scatto con gli occhi sgranati: evidentemente non si era ancora accorto che stessi piangendo. Fa un passo verso di me, ma io abbasso lo sguardo e mi volto mormorando un “scusa” appena udibile, e poi corro via.

Del resto, cosa mi aspettavo? Nulla, assolutamente nulla. Volevo solo la mia freccia. Nient’altro.

Eppure ci sono rimasta parecchio male.

 

 

Angolino dell’Autrice!!

Esatto, Law non ha letto il libro di buone maniere. Proprio no.

Law: Perché, tu l’hai letto?

No, ma almeno io so come trattare le persone. Tu togli i cuori o sbaglio?

*Law se ne va imprecando contro l’autrice*

Devo dire che sono stata crudele con Marg in questo capitolo, e me ne pento … Anzi no, non mi pento di niente.

Teach: Mi piaci ragazza. Vuoi far parte dei miei uomini?

*l’autrice va a vomitare*

Kou: Ma che sta succedendo qui?! Neko-chaaaan, ma non ero io il tuo assistente?!

Sì, per favore, resta tu.

*Kou prende Barbanera a calci e lo porta fuori dall’angolino*

Per concludere, mi lasciate una recensione piccina picciò? Anche le critiche vanno benissimo, ovviamente. E già che ci sono, ringrazio le persone che hanno recensito il capitolo precedente! Grazie ragaaa XD

Kou: Vi ringrazio anche io X)

Ora, io e il mio assistente, ci dileguiamo e andiamo a scarabocchiare altri capitoli.

See Soon Everyone!!

Channy & Kou

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sento bussare alla porta di camera mia con insistenza: non ho la più pallida idea di chi possa essere e, sinceramente, non mi interessa. Dopo questa nottata insonne voglio solo recuperare le forze ma, a quanto pare, sono parecchio desiderata.

Mi alzo da letto mugugnando e vado verso la porta, per poi aprirla: è Ran. Chissà cosa vuole … ?

<< Buongiorno, Ran … >> sbadiglio.

<< “Buongiorno”? Margaret, è mezzogiorno! Si può sapere perché … Guarda non voglio neanche saperlo. >> sospira << Comunque, sbrigati: Boa Hancock vuole vederti a palazzo. >> aggiunge e se ne va.

Velocemente mi tolgo il telo che uso per dormire e metto la mia divisa da Kuja (*), poi indosso il mantello bianco e gli stivaletti.

E poi mi vedo.

Passando davanti al frammento di vetro riflettente (**) osservo il mio viso: ho dei solchi viola sotto agli occhi, le iridi lucide e le palpebre gonfie. Devo andare a palazzo e ho quest’aspetto orribile. Per colpa di un uomo, per giunta.

Dovrei vergognarmi. Ma sono già in ritardo, non posso perdere ulteriore tempo per cercare di darmi una sistemata.

Esco di casa e comincio a correre, come ieri notte. È incredibile che abbia infranto le leggi ancora una volta. Spero che nessuno mi abbia vista … O forse, Hancock è venuto a saperlo e ora mi ha convocato per farmi una lavata di capo, o peggio, per trasformarmi in pietra! No, Margaret, non essere così negativa … Non è da te, insomma! Uff, devo calmarmi …

<< Alla buon’ora … >> commenta Boa Sandersonia mentre Marigold mi apre il portone dell’imponente palazzo di Amazon Lily.

Mi dirigo verso la sala del trono e, nel frattempo, incontro Daisy e Lindow, che mi salutano con un sorriso. Una volta arrivata alla sala del trono noto che, oltre alla principessa, ci sono anche la Vecchia Nyon, Sweet Pea, Aphelandra e Kikyo.

<< Scusate il ritardo. Sono mortificata. >> dico inginocchiandomi davanti alla Principessa Serpente.

<< Sì, sì. >> mi dice lei guardandomi con uno sguardo ghiacciato. << Senti, tu e le tue compagne dovrete farmi una cortesia. >> dice pacata.

<< Ci dica tutto, Principessa. >> dice Kikyo.

<< Visto che quei pirati si stanno prendendo cura del caro Rufy … Be’, vi assegno il compito di portar loro da mangiare. L’avrei fatto io molto volentieri, ma qualcuno >> guarda la Vecchia Nyon << me l’ha impedito. >>

Ci metto qualche secondo per elaborare gli ordini di Hancock. Spalanco gli occhi: no, no e no! Non ci credo! Non può essere!

<< Principessa … I-Io … Non posso … >> dico abbassando lo sguardo.

<< Cosa?! Perché non puoi? >> dice la nostra Imperatrice mettendosi sull’attenti.

<< I-Io … È un segreto. >> mormoro imbarazzata.

<< Margaret … >> mi chiamano nervosamente le mie amiche.

<< Ascoltami. >> dice Hancock con voce ferma. << È appena finita una guerra, e il Governo Mondiale sta aspettando il momento giusto per tendermi un’imboscata dato che ho aiutato Rufy. Ho altre cose a cui pensare, perciò non perderò di certo il mio tempo a causa di una ragazzina capricciosa. Chiaro? >>

Mi vengono i brividi di paura: ho paura delle conseguenze, quindi deglutisco rumorosamente e annuisco.

<< Bene, vedo che ci capiamo. Ora via, smammate! >> ordina la principessa.

<< Buona giornata, Principessa Serpente. >> dice Aphelandra mentre ci inchiniamo.

Raggiungiamo velocemente l’uscita e, senza parlare, ci dirigiamo verso le cucine, dove cominciamo a preparare una zuppa a base di carne. Le ragazze rimangono in silenzio, con sguardi seri, ma …

<< Perché prima ti sei rifiutata? >> mi chiede Kikyo senza giri di parole.

<< Perché è un segreto. >> rispondo secca mentre armeggio le pentole.

<< Nuovo capitolo: diccelo, dai! >>

<< No. >>

<< Dai … >> Aphelandra mi fa gli occhi dolci.

<< Ragazze, è inutile che insistete. >> sbotto arrabbiata. << Ora andiamo. >> aggiungo prendendo un pentolone pieno di zuppa e avviandomi verso l’uscita.

<< Secondo me, ci nasconde qualcosa. >> sento sussurrare Aphelandra, ma decido di non risponderle.

 

 

Angolino dell’Autrice!!

Eccomi con il terzo capitolo!

Le amiche di Marg sono proprio delle pettegole -_-‘

Kikyo: Hey! Io non sono una pettegola!

Sì, certo, dicono tutti così U.U

Qui non c’è Law … ToT

Non lo so, mi sento cattiva, dato che è il protagonista e in questo capitolo non c’è. In compenso c’è quella serpe di Hancock.

Comunque, fatemi sapere se questo capitolo vi piace o no con un recensione, e noi ci vediamo al prossimo capitolo ;D

See Soon Everyone!!

Channy

 

(*) Divisa da Kuja:

O bikini, come vi pare X’D

 

(**) Frammento di vetro riflettente:

Sarebbe lo specchio, ma non so se le Kuja sono a conoscenza del nome esatto … In realtà, non so neanche se ad Amazon Lily esiste ^^’

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sento l’odore della brezza marina e mi salgono di nuovo le lacrime, ma non devo piangere. Non voglio piangere. Io sono una ragazza sorridente, non piango quasi mai! Eppure … Non so, oggi sono triste, e molto.

La prima a mettere piede nello spazio dedicato agli uomini è Kikyo che, seria come non mai, comincia a piazzare il “tavolo” con Sweet Pea per appoggiare questo enorme pentolone …


P.O.V. CHANGED – LAW


<< Nuovo capitolo: vi abbiamo portato il pranzo! >> sento dire da una voce poco femminile.

Apro un occhio e vedo una cicciona con la faccia da uomo (*) che apparecchia una cassa di legno che dovrebbe servire per farci mangiare. Una ragazza alta e magra come uno stuzzicadenti, con lunghi capelli neri e occhi da cerbiatta resta in piedi con le braccia incrociate e ci squadra uno ad uno con sguardo inespressivo; dietro di lei c’è una ragazza altissima, forse il doppio di me, con capelli marroncini e occhi del medesimo colore che sorride in modo caloroso.

<< Oh, grazie ragazze! >> esclama Penguin.

<< Che si mangia? >> chiede Bepo con l’acquolina in bocca.

<< Che volete mangiare? Un pranzo da cerimonia? >> dice sarcasticamente la ragazza cerbiatta. << Sono sicura che la zuppa vi sazierà per tutto il resto della giornata. >> aggiunge con un ghigno.

Poi si guarda intorno.

<< Hey, dov’è la zuppa?! >> urla guardando le sue compagne.

<< Arrivo! >> urla una vocetta da dietro gli alberi.

Abbandono completamente lo stato di dormiveglia e mi tiro a sedere. Questa voce … Questa è la sua voce, la voce di Margaret.

Infatti vedo spuntare dalla vegetazione una figura esile con corti capelli biondi e con una pentola enorme tra le braccia. Dev’essere pesante, per lei, quell’affare di metallo, infatti la ragazza altissima la aiuta ad appoggiare il recipiente sul tavolo che la cicciona ha costruito in pochi minuti.

Margaret tira un sospiro di sollievo ed io rimango fermo a guardarla; lei incrocia i miei occhi, ma distoglie subito lo sguardo.

Capisco: è ancora ferita per stanotte, ma io sono un dottore, quindi è compito mio curare le ferite. Non che m’importi qualcosa di quella ragazza, sia chiaro.

Inizio a mangiare lentamente la zuppa che mi ha dato la ragazza cerbiatta, con contorno di stilettate glaciali: è davvero buona, questa pietanza, e mi chiedo se sia stata Margaret a cucinare. Ce la vedo a cucinare, quella biondina spara-frecce.

Bepo parla per tutto il pranzo e, puntualmente, riceve insulti dalla ragazza cerbiatta: dovrei difenderlo, da bravo capitano, ma questa scena è troppo esilarante, quindi decido di godermi lo spettacolo. Come avevo ipotizzato, il cabaret ha coinvolto anche le altre due amazzoni e il resto del mio equipaggio, lasciando me e Margaret in disparte: è la mia occasione, devo sfruttarla al meglio!

Abbandono la ciotola ormai vuota di zuppa a terra e, senza farmi notare, mi avvicino alla bionda, le tappo la bocca con una mano in modo che non possa parlare o urlare e la trascino nella foresta dove, tecnicamente, non dovrei andare, ma io me ne infischio di queste stupide regole.

Questa ragazzina tenta di opporsi, ma io sono molto più forte di lei. Quando capisco che si è arresa, nonostante riesca a percepire con chiarezza il battito accelerato del suo cuore, decido di lasciarla andare; appena libera dalla mia presa, Margaret scatta in avanti e va a rifugiarsi dietro un albero.

<< Guarda che non mordo. >> le dico con un ghigno divertito in volto.

<< Io sì, quindi fai attenzione! >> esclama, sempre nascosta.

<< E, allora, perché sei affannata? >> chiedo retoricamente.

La sento sbuffare.

<< Mi hai colta di sorpresa. >> borbotta.

Mi concedo una sincera risata divertita, pi mi avvicino lentamente a lei.

<< Un’amazzone deve essere preparata ad ogni evenienza. >>

<< Non farmi la ramanzina, ora! >>

Rido ancora, questa volta per prenderla in giro.

<< Cosa vuoi da me, Law? >> mi chiede con un’improvvisa freddezza.

<< Nulla. >>

<< Non ci credo. >>

<< Dico davvero. >>

<< Non pensare di incantarmi! >> esclama mettendosi di fronte a me e guardandomi negli occhi.

<< Ho incantato parecchia gente, sai? >> le rispondo con aria strafottente.

<< Sei da prendere a schiaffi. >>

<< Perché non ci provi? >> la sfido indicandomi una guancia con il dito indice.

Gonfia le guance e arrossisce, ma penso che quel rossore sia dovuto alla rabbia.

<< Preferirei di no. >>

<< Fifona. >>

Sento la guancia bruciare e, automaticamente, mi porto la mano sulla zona che mi fa male; Margaret ha un braccio a mezz’aria, la mano tesa e il fiatone.

Ghigno.

<< Va meglio? >> le domando.

<< Sì. >> mi risponde dopo un po’. << Grazie. >>

Inizia a guardarmi negli occhi: col passare dei secondi le sue goti si tingono leggermente di rosso, le labbra si schiudono appena. Sta succedendo ancora … Devo andarmene di qui prima che sia troppo tardi.

<< Addio, biondina. >>

Uso una voce dura e che non ammette repliche.

<< C-Cosa? >> dice, confusa.

<< Vedi di starmi alla larga il più possibile. >>

Mi volto e mi incammino verso il sottomarino; Margaret non mi segue, così i miei muscoli si rilassano. Ho già fatto male a molte persone, le ho fatte soffrire molto. Non voglio che Margaret diventi parte di quella gente.

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

*si presenta con uno scudo extra-large (?)*

Ehm … S-Salve! Vi ricordate di me …? Sono la tizia che non aggiorna questa storia da mesi e mesi … Tutto bene?

… Okay, no -.-‘

Diciamo che mi sono concentrata maggiormente sulle altre due long e ho lasciato questa in disparte … Scusate, ma sono davvero molto affezionata alle altre due ^^’

Spero di aggiornare in fretta, ma non prometto nulla ;(

See Soon Everyone(si spera)!!

Channy

 

(*)

Una cicciona con la faccia da uomo Non fraintendete! NON VOGLIO OFFENDERE NESSUNO! Ho pensato di aggiungere questa espressione alla storia perché ho ripensato al carattere di Law e mi è sembrata un’espressione “adatta” per uno come lui … Se qualcuno si è sentito offeso, MI SCUSO INFINITAMENTE!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Sono confusa, tanto. Le parole che mi ha detto Law stamattina sono state molto dirette – oltre che scortesi – ma la sua espressione seria mi ha fatto capire la sincerità dietro quella maschera fredda e indifferente.

Sospiro e guardo le gambe penzoloni dal balcone di casa mia. Il sole è quasi definitivamente calato e si è alzato un venticello rinfrescante che mi porta le ciocche dorate dei miei capelli davanti al viso.

Perché mi ha detto quelle cose? Perché ha detto che devo stargli alla larga? Perché queste domande non gliel’ho fatte direttamente stamani, quando avevo ancora occasione di parlargli?

Mi scoppia la testa; non sono abituata ad avere così tanti pensieri che mi fanno perdere la cognizione del tempo. Di solito penso solo alla Principessa Serpente e alle frecce da costruire per andare a caccia. E ora? Ho in mente un uomo. Un uomo! Non posso neanche dirlo a qualcuna del villaggio, altrimenti sarei seriamente nei guai.

Il compito di noi Amazzoni è portare avanti la leggenda e le tradizioni di Amazon Lily, di servire l’Imperatrice e di non innamorarci. Non sono molto portata per seguire le regole che mi vengono imposte, ma queste tre le rispetto e intendo rispettarle per tutta la vita. Ma poi, cosa significa innamorarsi? Nessuno me l’ha mai spiegato, nessuno me ne ha mai parlato. Quindi, come faccio a sapere se sto infrangendo quella regola oppure no? Le altre donne che conosco sembrano saperla lunga, sull’amore, ma mi hanno sempre detto che avrei fatto meglio a saperne il meno possibile. Va avanti così da quando avevo undici anni e ora, nonostante sia cresciuta, la situazione è rimasta la stessa.

Penso che Boa Hancock potrebbe aiutarmi con la definizione di “amore” – dato che gira voce che si sia innamorata di Rufy – ma ho troppo timore per chiederglielo di persona. E se poi dovesse trasformarmi di nuovo in pietra?! No, non se ne parla! Stavolta non ci sarebbe nessuno a salvarmi.

In mente mi balena l’immagine di Rufy: prima è sorridente, poi triste e, infine, lo vedo privo di sensi, chissà dove nella capsula gialla e nera di Law.

Ma certo! Devo andare a trovarlo, devo vedere come sta. Da quanto ne so, la guerra è stata devastante, sia per i Marines che per i pirati. Per andare a trovarlo, però, dovrò per forza andare da quell’uomo … Perfetto! Così potrò fargli quelle domande!

Non perdo altro tempo e mi catapulto giù dal balconcino che affaccia sul palazzo reale; atterro con perfetto equilibrio, rimanendo per un paio di secondi accovacciata e con un pugno puntato a terra che mi sorregge, poi scatto in avanti e inizio a correre in direzione della foresta. Alcune donne mi guardano stranite, altre si limitano a salutarmi accompagnate da un sorriso – si vede che sono abituate a vedermi correre da qualche parte – mentre chiudono i negozietti che colorano la strada.

Non ci impiego molto ad arrivare al punto di attracco dei pirati, visto che ormai conosco il percorso a memoria. Stavolta non ho con me arco e frecce, né il mio mantello bianco al quale sono molto affezionata, quindi credo che i pirati capiranno che vado da loro in pace.

Quando arrivo alla scogliera è calata la notte e i pirati si sono addormentati: evidentemente hanno fatto una festa, perché c’è un piccolo falò quasi spento e delle bottiglie di birra a fare da cuscini ai compagni di Law. Proprio lui è appoggiato a un masso con il cappello calato sugli occhi e sembra che sia addormentato.

Mi avvicino facendo piano – certamente non voglio che si sveglino tutti – e, con un rametto che ho trovato a terra, punzecchio Law sul braccio. Con un movimento veloce e silenzioso, lui mi afferra per le spalle e mi fa cadere a terra, mettendosi sopra di me: il cappello è scivolato di fianco a noi, mentre lui ha aperto gli occhi e li ha puntati su di me, che sono arrossita all’improvviso, senza neanche rendermene conto.

<< Ah, sei tu. >> dice con la sua voce profonda senza muoversi di un centimetro.

<< Chi sarebbe potuto essere? >> domando con un filo di voce.

<< Un aggressore. >> poi accenna una risata. << Magari una delle tue amichette venuta fin qui per prendermi la testa e portarla alla vostra principessina. >>

Distolgo lo sguardo.

<< Non ne sarebbero capaci. >>

<< Magari tu sì. >>

<< Infatti ho proprio cattive intenzioni. >> rispondo tornando a guardarlo negli occhi. << Io e il mio ramoscello trionferemo su voi pirati! >>

Lui si mette a ridere, aumentando la presa sulle mie braccia.

<< Oltre che essere una fifona sei anche presuntuosa. >> commenta recuperando il cappello e rimettendosi nella posizione in cui l’ho trovato.

Io rimango sdraiata per un altro paio di secondi, poi decido di sedermi accanto a lui. Vorrei fargli tutte le domande che mi hanno tormenta per l’intero pomeriggio, ma è come se non avessi più voce: ho la gola secca, la bocca impastata e il batticuore. Riesco solo a dirgli:

<< Come si sente Rufy? >>

Lui torna a guardarmi.

<< Ancora con questa storia?! >> dice e sembra infastidito. << Ti ho già det-- >>

<< Posso fargli visita? >> lo interrompo.

Lui si blocca fissandomi negli occhi, senza battere le ciglia: sembra che abbia visto un fantasma. Cosa avrò detto di così sbalorditivo? Gli ho solo chiesto le condizioni di Rufy e se potevo vederlo. Gli uomini sono così strani …

<< Non dirmi che è vietato andare su quella capsula! >> esclamo indicando l’oggetto giallo galleggiante.

Lui sembra confuso.

<< Ma che … Ma non è una capsula! Si chiama “sottomarino” ed è un’imbarcazione. Io e i miei compagni la usiamo per viaggiare nella Rotta Maggiore alla ricerca di One Piece. >>

Adesso si spiegano un paio di cose …

<< Posso salirci lo stesso? >>

Lui sospira.

<< Va bene, ma solo per questa volta. >> dice roteando gli occhi al cielo. << Poi basta. Ci siamo capiti, piccola fifona presuntuosa? >>

Annuisco vivacemente, troppo felice per essere riuscita ad ottenere il suo permesso.

Law si alza e si incammina verso il sottomarino, poi ci salta sopra, invitandomi ad imitarlo utilizzando il suo sguardo magnetico. Mi muovo velocemente ma poi mi blocco: questo sottomarino è più grande di quanto immaginassi. Lui porge la mano per aiutarmi, ma i suoi occhi dicono ben altro …

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

Sono tonata, per vostra sfortuna XD

Come potete ben vedere, la focalizzazione [cioè il POV, ma io dico focalizzazione perché il troppo studio fa male] è tornata originale, quindi dal punto di vista della nostra biondina. Fatemi sapere se volete che continui a narrare “utilizzando” Margaret, se preferite che sfrutti Law …

Law: HEY!

… Oppure se volete che alterni. Mi raccomando, conto su di voi ^^

See Soon Everyone!!

Channy

 

PS

Ovviamente lasciatemela, una recensione, anche piccina picciò XD

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Una volta a bordo la sensazione di non avere più la terraferma sotto i piedi mi assale, costringendomi ad aggrapparmi alla ringhiera bassa che circonda tutto il ponte. Sento chiaramente le assi dell’imbarcazione produrre un cigolio acuto sotto i passi lenti ma decisi di Law, che si dirige verso l’unica porta che conduce dentro il sottomarino. Una volta arrivato sulla soglia dell’uscio si gira a guardarmi, con un sorriso di scherno.

<< Hai intenzione di rimanere incollata lì per il resto della notte o vuoi almeno tentare di non farti umiliare? >>

Sono combattuta tra il dargli retta e l’urlargli contro. Decido di restare in silenzio e di staccarmi lentamente dalla ringhiera, per paura di svegliare i suoi compagni accampati a pochi metri di distanza da qui.

Lo raggiungo velocemente ma con altrettanta leggerezza ed equilibrio, rendendo il rumore dei tacchi dei miei stivali quasi ovattati nonostante il contatto costante con il legno del pavimento.

Law apre la porta ed entra in un corridoio buio, lasciandomi abbastanza spazio per far entrare anche me. Subito dopo accende la luce premendo un interruttore quasi invisibile a causa della sua piccolezza e del suo minuto spessore, al che chiudo improvvisamente gli occhi, non momentaneamente abituati alla luce diurna.

Una volta abituata alla luce inizio a guardarmi attorno, delusa da quello che sto osservando: il corridoio è praticamente vuoto, grigio, freddo, in metallo, diverso dalle mie aspettative. Mi aspettavo di vedere tante cose, cose come … Non lo so con precisione, ma qualcosa che attirasse la mia attenzione e ammirazione, proprio come Rufy e le sue avventure.

Law cammina lentamente davanti a me, facendomi silenziosamente strada. Altri cigolii, questa volta metallici, mi fanno rabbrividire: questo sottomarino sembrava così forte e resistente nel vederlo da fuori ma, ora che ci sono dentro, sembra crollare da un momento all’altro.

Mi tornano in mente quello che mi ha detto Rufy una volta, prima che partisse per la guerra:


“Una nave è molto importante per il suo capitano, è una sua compagna di vita e di avventure! Figurati, quando la guardi riesci anche a capire di che stoffa è fatta il capitano! È per questo che la mia Sunny è così forte!”


Seguendo il ragionamento di Rufy, allora, Law dovrebbe essere duro come la roccia fuori ma morbido come il cotone dentro. Effettivamente avrebbe un senso: si comporta male nei miei confronti, fa il cattivo con tutti, tutte le volte che l’ho visto è sempre stato imbronciato o con un ghigno stampato in faccia, eppure al nostro primo incontro faccia a faccia si è preso cura della mia freccia e me l’ha restituita di sua iniziativa, senza che lo pregassi troppo.

Osservo attentamente la sua schiena, le spalle larghe e le scapole possenti coperte dalla felpa gialla senape; le braccia e le mani chiuse in due pugni oscillano ritmicamente con i suoi passi, come se stesse marciando.

Ad un certo punto gira a destra e inizia a scendere velocemente degli scalini, che portano alla parte immersa dell’imbarcazione. Deglutisco e inizio a scendere anch’io, imitando i suoi movimenti apparentemente sicuri, certa di non perdere l’equilibrio e finire male. Eppure, l’equilibrio, che mi accompagna costantemente tutti i giorni, decide di abbandonarmi proprio ora. In un nanosecondo sento una gamba cedere, proprio quella che ho appoggiato per prima sul gradino che mi stavo apprestando a superare, il cervello iniziare a pensare a come fare per evitare l’imminente caduta. Law, però, è più veloce di me, più veloce di chiunque io abbia mai visto: mi afferra prontamente tra le sue braccia possenti e resistenti, avvolgendomi in un abbraccio protettivo, riuscendo miracolosamente a non far cadere entrambi.

Mi ritrovo schiacciata contro il suo petto e riesco ad inspirare il suo buon profumo, che mi annebbia la mente; non riesco a formulare una frase di senso compiuto, né una scusa decente, ma non so il perché. L’unica cosa che riesco a percepire al meglio ora è il piacevole calore che emana il suo corpo, che mi circonda anche adesso che ci siamo separati.

<< Fa’ attenzione, la prossima volta. >> dice con tono di voce duro, ma mi pare di sentire un leggero tocco di timidezza nelle sue parole.

Si volta velocemente e ricomincia a scendere i pochi gradini rimanenti; l’ultimo lo supera con un balzo agile e per niente pesante. Per finire di scendere la scalinata decido di attaccarmi con la schiena ad una parete, sotto suggerimento delle mie gambe, che ora si possono definire due budini.

Law avanza in questo nuovo corridoio, questa volta più lentamente, come se si dovesse fermare da un momento e l’altro. Infatti si ferma davanti ad una porta più grande delle altre, si gira verso di me ed indica la finestrella che lascia intravedere all’interno della stanza.

<< Dai un’occhiata al ragazzino che tanto ti preoccupa. >> dice senza batter ciglio.

Mi avvicino alla porta e sbircio all’interno.

Mi salgono improvvisamente le lacrime.

 

 

Angoletto dell’Autrice!!

Salve a tutti, my dear readers! Scusatemi per l’attesa, ma ho deciso di aggiornare questa storia mensilmente (come potete ben vedere dalla presentazione) per il semplice motivo che voglio allungare di più la trama scrivendo più capitoli. Se devo essere schietta, vi dico che avevo programmato di concludere la storia in cinque o sei capitoli, ma questa fic vi sta piacendo veramente tanto (e vi ringrazio tantissimo, my sweeties *^*), perciò ho deciso di allungare un po’ di più il brodo; così facendo, però, avrei bisogno di un po’ di tempo in più per scrivere, ma keep calm, io non abbandonerei per nulla al mondo una mia storia! Spero di aver fatto la scelta migliore, per tutti ^^

See Soon Everyone!!

Channy

 

PS

Mi rendo conto di aver fatto sembrare, in questo capitolo, Law tsundere, nonostante lui sia più kuudere nel manga e nell'anime originali, però mi sembrava kawaii scrivere la metafora della nave ...

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