Glee: The New Class

di shatteredones
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


L’improvviso suono della sveglia interruppe i beati sogni di Olivia St. James. Con un verso di lamento, allungò la mano verso il comodino accanto al letto e cominciò a testare la superficie, fin quando non riuscì a trovare quell’inutile aggeggio e lo spense. Affondò la testa nel cuscino, mentre un verso di lamento lasciò le sue labbra. Era da pochi giorni tornata in Ohio insieme alla sua famiglia, era stata a New York per circa un anno, il tempo che era servito a sua madre Rachel per preparare un musical di successo e tornare a casa.
Aveva lasciato tutta la sua vita per trasferirsi improvvisamente, aveva perso i contatti con tutti eccetto con le sue migliori amiche, Joanne Puckerman e Maelle Hummel-Anderson.
Era bello essere di nuovo a casa, poter respirare di nuovo l’aria di Lima.
Si stropicciò gli occhi, per poi alzarsi, pronta ad affrontare il nuovo giorno di scuola. Aprì la porta della sua camera, per poi trovarsi il viso allegro di suo padre Jesse davanti agli occhi.
« Buongiorno raggio di sole, pronta per una nuova giornata? » esclamò l’uomo, per poi accogliere sua figlia in un caldo abbraccio.
Olivia amava suo padre, il loro rapporto era unico e speciale. Riuscivano a capirsi con un semplice sguardo, ogni volta che lei ne aveva bisogno lui era lì, accanto a lei, pronto ad asciugarle le lacrime e a spronarla a migliorarsi e a ritentare e ritentare, fin quando non ci sarebbe riuscita.
« Tuo fratello dorme ancora, che ne dici di svegliarlo alla tua maniera? »
Olivia osservò il viso di suo padre, per poi alzare un sopracciglio ridendo.
« Agli ordini. » esclamò ridendo, per poi dirigersi verso la stanza di suo fratello Chase.
Aprì piano la porta, per poi entrare cercando di non fare troppo rumore. Si sedette accanto a lui, cercando di trattenere le risate a causa dei flebili suoni che il ragazzo emanava mentre beatamente russava. Olivia si avvicinò a lui, gli spostò leggermente i capelli dal viso, per poi lasciargli un bacio sulla fronte, prima di cominciare ad urlare con tutta la forza che aveva in corpo.
Chase urlò come un forsennato, dimenandosi nel letto, per poi mettersi seduto e voltare lo sguardo verso sua sorella.
« Ma ti ha dato di volta il cervello?! » urlò, mentre sua sorella era in preda alle risate. Le diede una grossa spinta, facendola cadere a terra ed in quel momento fu lui a ridere di gusto.
« Stai chiedendo la guerra? » pronunciò Olivia, con aria di sfida, mentre un sorrisetto si formò sulle sue labbra.
Si alzò di scatto e si buttò su suo fratello, cominciando a fargli il solletico, mentre il povero Chase si dimenava, cercando di farla smettere.
« Ehi voi due, è ora di prepararsi o farete tardi. »
Jesse, che aveva osservato tutta la scena, interruppe quel momento tra fratelli, per poi sorridere ed abbracciarli entrambi non appena furono in piedi.
 
***
 
« Joanne vuoi uscire da questo dannato bagno? Sono stanco di aspettare! »
Uno Zach esasperato era lì fermo davanti alla porta del bagno, ormai da quasi mezz’ora, ad aspettare che sua sorella uscisse per permettergli di prepararsi. Un verso di lamento uscì dalla sua bocca quando sentii sua sorella ridere di gusto dall’altra parte della porta.
« Altri cinque minuti! » urlò dal bagno, per poi continuare a cantare la canzone che stava ascoltando alla radio.
« Giuro che prima o poi ti ammazzo! »
Zach batté un pugno alla porta, per poi entrare in cucina dove i suoi genitori erano intenti a consumare la colazione.
« Giuro che se non esce entro cinque minuti da quel bagno l’ammazzo, sarà bello essere finalmente figlio unico. » affermò rabbioso il giovane Puckerman, per poi sedersi a tavola. 
Afferrò un toast, per poi addentarlo, sotto lo sguardo interrogativo di suo padre Noah.
« Beh è questo il modo di salutare il tuo unico cugino? »
Una voce fin troppo familiare arrivò alle orecchie di Zach che spostò lo sguardo sul punto da dove aveva sentito quelle parole. Non appena vide Travis, suo cugino, non poté fare a meno di sorridere, per poi correre ad abbracciarlo.
« Che cavolo ci fai qui?! » esclamò, ancora incredulo di averlo davvero lì.
« Beh mio padre ha avuto un trasferimento all’estero per via del lavoro e grazie a tuo padre non l’ho dovuto seguire, quindi eccomi qui, dovrai sopportarmi per un bel po’. »
« Travis sei davvero tu?! »
La voce di Joanne arrivò alle orecchie del ragazzo, che si voltò ed afferrò sua cugina tra le braccia prontamente, sorridendo poco dopo e stringendola.
« Mi sei mancato un casino, che bello averti finalmente qui. »
« Ce l’hai fatta ad uscire da quel dannato bagno. » sorrise Travis, lasciando un bacio tra i capelli della ragazza bionda.
« Ehi voi tre, venite o no a fare colazione? » domandò Quinn, guardando i tre ragazzi con un sorriso sulle labbra.
Lei e Noah erano felici di avere Travis a casa e di potergli finalmente dare una famiglia, cosa che il ragazzo non aveva mai avuto per davvero.
 
***
 
« Hai deciso di fare l’audizione al Glee allora? »
Olivia guardò Joanne, per poi alzare le spalle, ancora incerta su cosa avrebbe scelto.
« Non ne sono così sicura. Di certo mia madre ne sarebbe entusiasta. » sbuffò la mora, per poi indicare Maelle che stava correndo verso di loro.
« Scusatemi, la sveglia non ha suonato. » esclamò la ragazza recuperando fiato per la lunga corsa che aveva dovuto fare per arrivare a scuola.
Si sedette accanto alle sue amiche sul muretto che ormai era diventato il loro punto di ritrovo.
« Che mi sono persa? » continuò poco dopo, sorridendo alle due ragazze al suo fianco.
Joanne si passò una mano tra i capelli biondi, per poi ridere appena, mettendo una mano sulla spalla di Olivia.
« Liv non sa se fare o meno l’audizione per il Glee, ti prego aiutami a convincerla, una voce come la sua non può essere semplicemente ascoltata dalle mura della sua camera. »
Olivia roteò gli occhi, alzandosi e mettendosi di fronte alle due ragazze.
« Ragazze non so ancora cosa fare, non mettetemi pressione. Ci vediamo dopo.
 » mormorò, per poi girare i tacchi ed allontanarsi da loro.
Maelle scosse la testa, per poi sbuffare sonoramente.
« Odio quando fa così. » cominciò, per poi guardare Joanne. « Dai andiamo, prima che decida di prenderla a schiaffi da lontano. »
La bionda rise, per poi prendere la sua amica sotto braccio e cominciare a camminare con lei. Da lontano notò suo fratello e suo cugino, intenti a parlare vivamente su qualcosa che sicuramente riguardava il football o il basket. Ah, gli uomini, con i loro passatempi inutili.
Nel frattempo Maelle si era persa ad osservare da lontano Chase, il fratello di Olivia, che parlava con alcuni suoi amici. Aveva una cotta per lui sin dalla terza elementare e, nonostante fossero nella stessa classe di spagnolo e che Maelle frequentasse casa St. James come se ci fosse nata lì, non si erano mai rivolti più di due parole.
« Terra chiama Mae, ci sei?! » esclamò Joanne, sventolando una mano davanti al viso dell’amica e ridendo poco dopo.
Portò lo sguardo verso il punto che la ragazza al suo fianco guardava così attentamente e scosse la testa, sospirando poco dopo.
« Quando ti decidi ad andare a parlargli? Guarda che è un semplice ragazzo, non ti morde mica. » sorrise, per poi portare un braccio attorno alle spalle di Maelle, la quale piagnucolò qualcosa di incomprensibile.
« La fai così facile Joanne! » cominciò, guardandola poco dopo. « Ho una cotta per lui da sempre, ma non mi ha mai notata. Anzi, chi mi noterebbe? Sono praticamente invisibile per tutti. » mormorò, abbassando lo sguardo.
Joanne scosse la testa, fermandosi davanti alla sua amica ed alzandole la testa con la mano, sorridendo dolcemente.
« Ehi, per me non lo sei! E nemmeno per Olivia. Perché non prendi coraggio e lo inviti ad uscire? Sei una ragazza che tutti vorrebbero avere al proprio fianco, devi solo cercare di capirlo. »
« Ci penserò. » rispose Maelle, per poi entrare con la sua amica nel McKinley High School.
 
***
 
La campanella non smetteva di suonare, mentre tutti i ragazzi uscivano dalle rispettive aule.
Leanne Abrams raggiunse il suo armadietto, sentendo da lontano la risata di sua sorella Piper. Spostò lo sguardo su di lei, per poi vederla baciarsi con uno dei tanti ragazzi con cui usciva. Roteò gli occhi, per poi sentire un profumo più che familiare. Sorrise allegramente e girò la testa verso il suo armadietto, notando subito il grande sorriso sulle labbra di Fallon Pierce-Lopez, la sua migliore amica.
« Nuovo ragazzo? » domandò, indicando con l’indice la sorella della sua amica dall’altro lato del corridoio.
Leanne annuì semplicemente, posando il libro di scienze nell’armadietto. Non poteva credere che dopo la rottura con Zach sua sorella si sarebbe buttata tra le braccia di chiunque le capitava a genio. Le era stata accanto nei mesi in cui aveva provato a dimenticarlo, sapeva quanto sua sorella fosse stata male per quel ragazzo, il quale l’aveva scaricata senza una valida ragione. Piper aveva versato un sacco di lacrime per quel ragazzo e quello non faceva altro che far arrabbiare Leanne, la quale avrebbe preferito vedere quello stupido di un Puckerman messo in ridicolo ed umiliato, così come lui aveva umiliato la sua sorellina.
« Ehi non starci male, non è colpa tua se sta ancora soffrendo per quel cretino che non la merita affatto. » mormorò Fallon, accarezzando i lunghi capelli mori della sua migliore amica.
Leanne guardò la ragazza al suo fianco, per poi sorridere e chiudere l’armadietto. Cominciarono a camminare una accanto all’altra, dirette agli allenamenti dei cheerios.
« Che ne dici se stasera scarichiamo tutto e tutti e ce ne stiamo a casa a vedere un bel film? » chiese Fallon sorridendo.
Subito un sorriso si formò sulle labbra di Leanne, che annuì prontamente. Amava passare del tempo con lei, era l’unica che riusciva a farla stare bene con poco. Le bastava una serata passata a divertirsi con lei per farle dimenticare tutto ciò che andava storto nella sua vita.
« Non me lo perderei per nulla al mondo. » sorrise Lee, per poi abbracciare la sua amica.

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Salve a tutti ragazzi! 
Non è la prima long che scrivo, ma è la prima che pubblico qui sopra e spero davvero di non farla morire come tutte le altre *sigh* 
Btw, questa long nasce dal mio amore immenso per Glee, questa serie tv mi ha totalmente cambiato la vita, devo ammetterlo. 
Così mi sono chiesta: e se i membri originali avessero avuto dei figli, quale sarebbe stata la loro storia? 
Ed ecco che così è nata questa storia (ho una grande immaginazione ahahah)
Vorrei ringraziare con tutto il mio cuore Francesca (TelefilmdipendenteFM) per aver sopportato i miei scleri quotidiani e per avermi supportata nella stesura di questa storia 
💜
Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, a presto 💜
-Cams

 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


« Cosa significa che non puoi portare avanti il Glee? »
La voce di Sue Sylvester risuonò nell’immensa stanza.
Un’ormai adulto Sam Evans la guardava con uno sguardo dispiaciuto, non sapendo cos’altro dirle. Aveva fallito. Il professor Schuester gli aveva affidato quel ruolo perché in quel momento della sua vita aveva visto in lui quel qualcosa che poteva cambiare in meglio il Glee. E lui aveva fallito. Aveva perso le speranze, nessun ragazzo sembrava più interessato a partecipare a qualche stupida gara di gruppo corale. Perché mettersi in ridicolo davanti a tutta la scuola? Eppure dentro di sé Sam sapeva che quella era la sua strada, anzi lo era sempre stata.
« Non so che dirle preside, nessun ragazzo vuole iscriversi, i fogli per le audizioni sono affissi nelle bacheche da settimane e sono completamente vuoti. Non so che fare. »
Sue si sfilò gli occhiali, per poi guardare attentamente il giovane uomo che aveva davanti. Si schiarì la voce e si alzò, percorrendo la distanza che la separava da Sam. Si sedette sulla scrivania, per poi guardarlo attentamente, questa volta da vicino.
« Stammi a sentire Justin Bieber dei poveri.. » cominciò, prendendo Sam per il colletto della camicia ed avvicinandolo al suo viso. « Se entro la fine di questa settimana non avrai abbastanza ragazzi a cui potrai rovinare la vita con quelle smielate canzoni che ascolti dalla mattina alla sera, giuro su me stessa che ti renderò la vita impossibile. Non ho passato i migliori anni della mia vita a distruggere quel gruppetto da quattro soldi se non avessi visto in William ed in voi ragazzi un qualcosa di speciale. »
Sue lasciò Sam, il quale la guardò spiazzato. Aveva vissuto i suoi anni nel Glee sapendo che lei, Sue Sylvester, li avrebbe prima o poi rovinati tutti. Eppure adesso era lì davanti a lui che cercava di spronarlo –a modo suo ovviamente-. Sam annuì, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta d’uscita. Si fermò di scatto, per poi voltarsi verso la donna.
« Ti ringrazio Sue. » sorrise, per poi uscire dalla presidenza.
 
***
 
Erano ormai ore che Olivia fissava quel foglio affisso alla bacheca. Finalmente i primi nomi cominciavano a spuntare tra le righe, anche se la maggior parte di quelli era qualche nome inventato per scherzo. Le sue amiche avevano deciso di iscriversi, mentre lei era lì, appoggiata al suo armadietto, a fissarlo senza sosta. Sospirò pesantemente, per poi cominciare a camminare. Aveva sempre avuto la passione per il canto, essere figlia di due persone che del canto ne facevano la loro professione aveva di certo influito. Sua madre aveva sempre cercato di iscriverla a qualche concorso per principianti, ma lei si era sempre rifiutata. Non era un tipo da palcoscenico, non amava i riflettori o tutti gli sguardi puntati su di lei. Era sempre rimasta nell’ombra ed era lì che voleva continuare a passare il resto della sua vita.
Senza rendersene conto, mentre la sua mente era concentrata su altro, i suoi piedi l’avevano diretta verso l’aula di musica. Liv vi entrò dentro e guardandosi attorno non riuscì a trattenere un sorriso. Quel posto le trasmetteva una sensazione di pace, una sensazione che non riusciva a descrivere a se stessa. Si sentiva completa in un luogo che emanava musica in ogni angolo. La musica era sempre stata la sua valvola di sfogo, un mondo immaginario dove rifugiarsi quando quello reale era uno schifo. Si avvicinò al pianoforte, accarezzando con i polpastrelli i tasti freddi e bianchi. Si sedette allo sgabello, per poi cominciare a suonare. Le parole della canzone Titanium uscirono dalla sua bocca, mentre la melodia che stava suonando accompagnava ogni parola. Era possibile sentirsi a casa in quel posto?
Non appena finì di cantare, dopo aver messo tutta se stessa in quella canzone, sorrise come mai aveva fatto prima. Quel posto, quella magia che aveva sentito non appena ci aveva messo piede, era tutto così strano per lei.
Un applauso fu tutto ciò che arrivò alle orecchie della ragazza, la quale si voltò verso la porta.
« Complimenti, hai davvero una bella voce. »
« G-grazie. » farfugliò, per poi cominciare a camminare verso la porta d’uscita dell’aula. Ma la sua goffaggine non la lasciò sola neanche quel giorno, visto che inciampo nell’enorme tappeto rosso. Stava per finire dritta a terra, chiuse gli occhi per incassare il duro colpo che l’aspettava, ma tutto ciò che sentì furono due braccia che la presero al volo. Passarono pochi secondi, fin quando Liv, aprendo un occhio, si rese conto che non si era schiantata a terra. Alzò lo sguardo ed incontrò quello della persona che non l’aveva fatta cadere rovinosamente a terra.
« Ti ho presa. »
La mise di nuovo in piedi, per poi passarsi una mano nervosamente tra i capelli.
« Io sono Travis, piacere. » esclamò il ragazzo, allungando la mano per presentarsi.
Olivia osservò prima il suo viso e poi la sua mano, per poi stringerla.
« Lo so, sei il cugino di Joanne. Io sono Olivia. » mormorò, sorridendo poco dopo.
Travis la osservò attentamente, trovando in lei alcuni tratti che la rendevano così familiare ai suoi occhi.
« Aspetta, Olivia la bambina che mi faceva i dispetti quando venivo per le vacanze dai miei zii? » domandò il ragazzo, ridendo poco dopo a causa della faccia che la mora davanti a lui aveva fatto.
Olivia sorrise innocentemente, per poi indicarsi.
« Si sono io. » mormorò totalmente imbarazzata, ridendo poco dopo. « Ma per la cronaca, anche tu mi prendevi in giro. »
Travis sorrise, abbassando poco dopo lo sguardo.
« Però, sei cresciuta bene. » esclamò, osservando il viso della ragazza diventare completamente rosso.
Liv lo spinse leggermente con la mano, ridendo poco dopo ed abbassando lo sguardo, cercando di ritornare al suo colorito normale. Non era solita ricevere complimenti per il suo aspetto fisico e, quando succedeva, il risultato era che il suo viso prendeva le sembianze di un peperone.
« Beh anche tu Puckerman. » aggiunse, guardandolo in quegli così chiari in confronto ai suoi.
« Perché nascondersi a suonare qui dentro sola con una voce così bella come la tua? » chiese il ragazzo, mentre camminava per l’aula, guardandosi intorno.
Olivia lo seguì con lo sguardo, cercando di trovare le parole adatte a descrivere quella situazione. Perché continuava a nascondersi? Perché non abbandonare una volta per tutte il buio ed uscire alla luce? Joanne glielo ripeteva sempre, come avrebbe fatto un pappagallo. Olivia sorrise a quell’idea, per poi tornare con i piedi sulla terra.
« Diciamo che cantare davanti ad un pubblico non mi entusiasma. » mormorò, cominciando a giocherellare con i suoi capelli.
Travis si appoggiò al piano, per poi osservare la ragazza davanti a sé. In quel momento le sembrava così piccola e fragile, quasi fosse fatta di cristallo. Ma sapeva che dentro di sé aveva una forza immane.
« Facciamo un patto. » propose il ragazzo, incrociando lo sguardo confuso di Liv. « Io ti aiuto ad uscire dal tuo guscio iscrivendomi con te alle audizioni ed in cambio tu diventi la mia fan numero uno. »
Olivia scosse la testa, ridendo per ciò che avrebbe dovuto fare lei in cambio.
« Dovrei diventare una groupie? »
« Una specie. »
Travis le porse la mano sorridendo, sperando che lei accettasse quella specie di patto. Olivia osservò la sua mano protesa verso di lei, per poi mordersi il labbro pensando a cosa avrebbe dovuto fare. Accettare o no? Alzò lo sguardo verso Travis, rimanendo folgorata dal suo sorriso smagliante.
« Ci devo pensare. » mormorò con aria di sfida, per poi stringergli la mano, dando la conferma che il ragazzo attendeva con ansia.
« Lo sapevo che avresti accettato. » esclamò entusiasta il giovane Puckerman, per poi pizzicare la guancia alla ragazza, che si alzò ridendo.
« Non montarti la testa Puckerman e preparati per l’audizione. »
Olivia lo guardò sorridendo, prima di andare verso la porta e lasciarlo lì da solo.
 
***
 
« Certo, ti chiamo appena esco di casa, a dopo. »
Leanne chiuse la chiamata con Fallon, per poi salire frettolosamente in camera sua. Passò davanti la camera di sua sorella, per poi sentire dei singhiozzi farsi sempre più forti. Si fermò, per poi chiudere gli occhi, cercando di canalizzare altrove tutta la rabbia che in quel momento provava per Zach. Sua sorella stava soffrendo per colpa sua e non poteva più permetterlo. Bussò piano alla porta, per poi aprirla e portare lo sguardo su sua sorella.
« Ehi, posso entrare? » domandò con una voce flebile, per poi sorridere appena.
Piper annuì, per poi mettersi seduta sul letto e guardare sua sorella imitarla. Si asciugò le lacrime, passandosi poi le mani sul viso, per cercare di calmarsi. Era passato un anno ormai, ma quella ferita era ancora aperta. Come aveva potuto lasciarla? Cosa aveva fatto di sbagliato nel loro rapporto?
« Stai bene? » soffiò Leanne, accarezzando i capelli della sua sorellina.
Odiava vederla soffrire così, per un cretino poi. Piper scosse la testa, poggiando poi la testa sulle gambe di Lee.
« Ho visto Zach baciarsi con un’altra, non posso credere che dopo tutto questo tempo faccia ancora così male. » mormorò, per poi tirare su col naso.
Leanne cominciò ad accarezzarle i capelli, per poi sospirare alle sue parole. Non l’aveva mai meritata davvero. Come aveva potuto lasciare una ragazza come lei?
« E’ un’idiota e lo sai, non merita neanche una tua lacrima. Devi chiudere con il passato, devi chiudere con lui. Solo così potrai finalmente voltare pagina ed andare avanti. »
Piper sapeva che sua sorella aveva ragione, ma come poteva chiudere con la persona che amava e che avrebbe sempre amato? Era davvero così semplice chiudere quel capitolo della sua vita e smettere finalmente di soffrire? La risposta le era ancora sconosciuta.
« Lo so che ti sembra una cosa impossibile. » continuò Leanne. « Ma so che puoi farcela tesoro, devi solo metterci tutta te stessa e non sarai da sola, ok? Io ti sarò sempre accanto, sei la mia sorellina e devo proteggerti da tutto e tutti. »
Piper guardò sua sorella negli occhi, per poi annuire e regalarle finalmente uno dei suoi bei sorrisi. Amava sua sorella più di chiunque altro al mondo.
« Non so cosa farei senza di te. » sussurrò, per poi tirarla a sé in un abbraccio.
Leanne la strinse, per poi sorridere e lasciarle un bacio tra i capelli.
« Che ne dici se ti vesti ed andiamo da Fallon? Passiamo una serata tra ragazze, così ti dimentichi di tutto. A lei farà piacere. »
Piper sorrise, per poi mettersi seduta, sempre tenendo le mani di sua sorella.
« Preferisco restare a casa, magari passo del tempo con mamma e papà. Tu vai a divertirti con Fallon. »
Leanne annuì, per poi alzarsi. Stampò un bacio sulla sua fronte, per poi avviarsi verso la porta.
« Lee? » la chiamo Piper, per poi vedere sua sorella voltarsi. « Grazie. » sorrise, per poi guardare sua sorella andare via.

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Scusatemi immensamente per questo grandissimo ritardo, ma ho un esame a giorni e sto entrando in una completa crisi ç_ç
Btw, anche se non ancora tutti, state pian piano conoscendo i vari personaggi. 
Nel corso dei vari capitoli vi prometto di trattare le storie di tutti e soprattutto di inserire anche i genitori, in modo da renderli personaggi attivi della storia. 
Spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima 

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


« Non ci credo che hai baciato Mandy Torres, che ti passa per la testa?! »
Zach entrò nell’atrio della scuola, seguito da Chase e Travis.
« E’ fuori di testa, lascialo perdere. » commentò Travis, scuotendo la testa e poggiando una mano sulla spalla di Chase.
Zach era ormai totalmente fuori controllo. Aveva lasciato Piper senza motivo e da quel momento non aveva fatto altro che combinare casini.
« Sentite ormai con Piper è finita, lei mi odia e non mi darà mai una seconda occasione. Tanto vale trovare un’altra ragazza che possa sostituirla. » mormorò il giovane Puckerman, arrivando poi al suo armadietto.
« Ma ti senti? Vuoi davvero rimpiazzare Piper? L’unica ragazza di cui ti sia mai importato qualcosa? » sbottò Chase, guardando con disappunto il suo amico.
Non riusciva più a capirlo ormai. Zach alzò le spalle, inserendo la combinazione ed aprendo l’armadietto, per poi prendere il libro di fisica. Una risata attirò la sua attenzione. Si voltò, per poi notare Piper ridere con sua sorella Leanne e Fallon. Lasciandola aveva fatto lo sbaglio più grande della sua vita e da quel momento ne aveva pagato le conseguenze, passando e facendo passare a quella povera ragazza le pene dell’inferno. Perché continuare con la farsa che non l’amava più? Perché non dirle la verità e cercare di riconquistarla? Perché ormai l’aveva fatta soffrire fin troppo e lei non meritava tutto quello.
Zach incontrò il suo sguardo e subito notò il suo sorriso spegnersi. Leanne notò quel gesto, per poi spostare lo sguardo dalla sorella al ragazzo che era dall’altro lato del corridoio. Con tutta la rabbia che aveva dentro, si avvicinò minacciosa a Zach, per poi spingerlo contro l’armadietto e fulminarlo con lo sguardo.
« Hai anche il coraggio di guardarla? » urlò, puntando il dito contro il suo petto. « Non sei altro che un verme schifoso, è colpa tua, è tutta colpa tua. » continuò, mentre il ragazzo rimaneva in silenzio, cosa che fece imbestialire Leanne ancora di più.
Alzò il pugno che si andò a scontrare violentemente contro la guancia di Zach, che rimase sorpreso da quel gesto improvviso. Un silenzio si diffuse nel corridoio, tutti gli sguardi erano puntati su di loro.
« Leanne ma sei impazzita? » urlò Fallon, trascinando via da Zach la sua amica.
« Cosa succede qui?! »
La voce della preside Sylvestre risuonò in tutto il corridoio. I ragazzi che avevano assistito a quella scena andarono via, dirigendosi nelle classi.
« Voi sei, fermi, vi spetta una bella punizione per questo spettacolo che avete messo su. Che vi passa per la testa? Picchiarvi nel bel mezzo dei corridoi? » esclamò, per poi sospirare pesantemente. « So qual è la punizione adatta a voi: o vi beccate una bella sospensione, o vi unite al Glee diretto dal professor Evans che cerca nuove persone a cui rovinare la vita. A voi la scelta. »
 
***
 
Era quasi un’ora che Zach aspettava seduto su quel lettino in infermeria. Non si era vista nemmeno una persona che potesse medicargli il labbro sanguinante che Leanne aveva colpito qualche ora prima. Portò lo sguardo verso la porta, per poi veder passare Piper.
« Piper! » urlò, richiamando la ragazza, la quale, dopo pochi minuti, sbucò dalla porta.
« Cosa vuoi? » chiese scontrosa, non riuscendo neanche a guardarlo.
« Ti prego avvicinati. » sussurrò lui, per poi alzarsi e prenderle la mano.
A quel contatto Piper cedette ed alzò lo sguardo, incontrando quello del ragazzo che le aveva rubato il cuore. Perché ogni volta che cercava di dimenticare, lui ripiombava nella sua vita per farla soffrire ancora una volta? Zach tornò a sedersi sul lettino, mentre lei rimase lì, davanti a lui in piedi. Osservò il suo labbro, per poi voltarsi e prendere del disinfettante.
« Stai fermo. » gli ordinò, mentre cominciò a tamponargli la ferita.
Zach rimase fermo, osservando la ragazza muoversi con così tanta delicatezza mentre si prendeva cura di lui, come aveva sempre fatto. Sussultò al contatto con il disinfettante, che gli provocò un dolore non molto sopportabile. Si beccò un’occhiataccia da Piper e restò in silenzio, con lo sguardo fisso su di lei.
« Smettila di guardarmi Puckerman. » sibilò la giovane Abrams, continuando a medicarlo.
« Non sto facendo nulla di male. » ribatté il ragazzo, sorridendo appena e cercando di farla sciogliere, cosa che gli sembrava un’impresa titanica.
Piper scosse la testa, per poi allontanarsi da lui e posare ciò che gli era servito per medicarlo.
« Penso che ora tu possa andare. » sussurrò, restando di spalle per non incontrare di nuovo quegli occhi che gli facevano tanto tremare le gambe.
Non appena sentì quelle mani così familiare sulla sua vita, si sentì morire dentro. Perché lo stava facendo?
« Avevo quasi dimenticato quanto buono fosse il tuo profumo. » sussurrò Zach al suo orecchio, perdendosi ad annusare i lunghi capelli della mora.
Piper fu percossa da immensi brividi, non avendo più controllo del suo corpo o del suo cervello. Voleva soltanto andarsene da lì e lasciarlo solo, come lui aveva fatto con lei. Ma perché non ci riusciva? Perché Zach era come un magnete per lei, non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo. Era stato il suo grande amore e lo sarebbe sempre stato.
Zach la fece voltare verso di lui ed incatenò gli occhi di lei ai suoi.
« Smettila di guardarmi. » sussurrò la ragazza, per poi spezzare il contatto.
« Non ti sto guardando Piper. »
Era da tempo che non sentiva il suo nome uscire da quelle labbra ed in quel momento quel nome le sembrava il più bello di tutto il mondo.
« Si, lo stai facendo. Mi stai guardando con quegli occhi. Sai che effetto mi fanno. Tu mi guardi in quel modo ed io non riesco a respirare. Mi fai venir voglia di baciarti e di non lasciarti mai andare. »
« Fallo allora. »
Piper alzò lo sguardo ed incontrò il suo, così chiari. Poteva perdersi per delle ore in quelle iridi del color del mare, cercando di capire cosa stessero cercando di dirle, ma purtroppo non era mai stata brava a capire le persone.
« Non posso farlo, sarei una stupida se ci ricascassi di nuovo. »
Quelle parole cercava di dirle più a se stessa che al ragazzo che aveva di fronte. Non poteva cascarci di nuovo, non poteva continuare a soffrire in quel modo. Aveva passato mesi e mesi a rimuginare su ciò che poteva essere andato storto nella loro storia e non aveva mai trovato una singola spiegazione alle sue mille domande.
« Sono stato un coglione lo so, ma ti prego dammi una seconda possibilità Piper, dimmi come posso sistemare le cose. »
« Hai fatto tanti sbagli Zach, hai giocato con i miei sentimenti. Mi hai detto che mi amavi, che ero tutto ciò che di più prezioso avevi e mi hai gettato via come un giocattolo usato. Sono una persona, ho dei sentimenti, cazzo non te ne rendi conto?! »
Le lacrime cominciarono a fare il proprio corso sulle sue guance, mentre era lì, davanti al ragazzo che amava, il quale non voleva altro che una seconda occasione. Sentì le sue mani sulle guance, per poi chiudere gli occhi per quel contatto.
« Non puoi sistemare le cose con un “mi dispiace”, non è così semplice Puckerman. »
Si scostò da lui, per poi dirigersi verso la porta d’uscita.
« Sei sempre stata l’unica per me Pipe e questo lo sai bene. E continuerai sempre ad esserlo, nonostante tu non voglia ammetterlo a te stessa. Tu mi ami ancora, ma non hai il coraggio di perdonarmi. »
« Il coraggio di perdonarti? » sbottò lei, voltandosi. « Zach tu mi hai tradita! » urlò, avvicinandosi a lui e spingendolo via con tutta la forza che aveva. « Sei andato a letto con tutta la squadra delle cheerios mentre stavi con me, come dovrei sentirmi? Dovrei perdonarti per avermi usata? Per avermi mentito? » urlò ancora, per spingerlo nuovamente, fin quando il ragazzo non finì contro il muro. « E la cosa peggiore sai qual è? E’ che non riesco ad essere arrabbiata con te, lo sono solo con me stessa, perché sono stata così stupida da innamorarmi di uno come te. »
Zach rimase in silenzio, non sapendo come ribattere. Aveva ragione, l’aveva usata e calpestata, l’aveva umiliata e tradita e questo non se lo sarebbe perdonato mai. Era riuscito a farsi scappare l’unica ragazza che era riuscita a capirlo per davvero, che gli era sempre stato accanto. L’unica ragazza che tra i suoi mille difetti era riuscita a trovare dei pregi.
« Va’ al diavolo Zach Puckerman. »
 
***
 
« Benvenuti alla prima lezione del Glee Club. Grazie per esservi uniti a me in questo lungo viaggio. »
Un entusiasta Sam Evans entrò nell’aula di musica, per poi poggiare gli spartiti sul grosso pianoforte che giaceva al centro della sala.
« So che molti di voi sono qui contro la propria volontà, ma sono sicuro che alla fine vi piacerà passare del tempo in questo posto. »
I ragazzi si guardarono intorno, in quell’aula che da quel giorno sarebbe diventata il loro punto di ritrovo.
« Bene, chi di voi vuole rompere il ghiaccio e cantarci una bella canzone? » domandò Sam, osservando uno ad uno i ragazzi seduti.
Il silenzio si impadronì della stanza, mentre alcuni mormorii si sentivano in sottofondo. Joanne stava per alzare la mano, osservando divertita Olivia che era nel panico totale, ma Travis tossì rumorosamente, per poi osservare il professore.
« Perché non ci canta qualcosa lei? »
Sam osservò il ragazzo, per poi sorridere allegramente ed annuire. Si avvicinò alla band che avrebbe accompagnato ogni lezione e sussurrò qualcosa all’orecchio del ragazzo che suonava la chitarra, il quale annuì di conseguenza.
« Parti amico! » esclamò Sam, per poi cominciare a cantare e muoversi a ritmo di Can’t stop the feeling.
Sam riuscì in poco tempo ad alleggerire l’aria all’interno della stanza, mentre tutti i ragazzi cominciarono a partecipare al coro, cantando insieme a lui. Era quello che Sam avrebbe voluto fare per tutta la vita: vedere quei ragazzi, cantare e ballare insieme a lui, vederli divertirsi e prendere confidenza l’uno con l’altro. Era quello il Glee, un posto magico, dove tutti avevano un posto d’onore, dove non esistono persone migliori di altri, ma tutti sono importanti allo stesso modo. Quello che Will Schuester aveva insegnato lui ed era ciò che voleva trasmettere a quei ragazzi. Le parole impresse sulla targa di Lillian Adler ritornarono alla mente dell’ormai uomo: “Proprio dalla sua definizione, Glee riguarda l’aprirsi alla gioia”. 

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Heeeello! Bene, siamo qui oggi con un nuovo capitolo di questa mia storia. 
Sono contenta dei pareri positivi che mi state dando e voglio ringraziare chiunque abbia lasciato una rencesione, ma anche coloro che semplicemente la stanno leggendo. 
Chiedo scusa per il nuovo ritardo, ma ho avuto un po' da fare a causa degli esami e del mio compleanno (sono entrata nei twenty people, yey!). 
Btw, vi lascio al capitolo e mi scuso per questo capitolo buttato un po' così, spero vi piaccia lo stesso  ç_ç
Alla prossima 

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