L'inizio di un amore

di Martina_Catrine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Nico si era trasferito in quella città da poco e, nonostante non fosse bravo a presentarsi e a farsi nuovi amici, aveva già qualcuno con cui uscire il pomeriggio. Leo Valdez e Percy Jackson, due ragazzi un pochino folli che aveva conosciuto una piovosa mattina di Novembre. Nico era seduto su un muretto fuori scuola e non aveva l'ombrello, così gli si avvicinò Leo e gli prestò il suo, poiché ne aveva due. Qualche minuto dopo a loro si era aggiunto percy e avevano iniziato a parlare, nonostante Nico non fosse un gran chiacchierone. 
Purtroppo Nico non era in classe con Leo e con Percy, perché lui era di un anno più piccolo di loro (Nico frequentava il terzo anno di liceo), ma alla ricreazione del suo primo giorno nella nuova scuola gli si era avvicinato una ragazza dalla carnagione color cioccolato e gli si presentò timidamente -Ciao, io sono Hazel e lui è Frank- disse indicando un ragazzo di corporatura abbastanza grande (non era grasso, ma un po' muscoloso) dietro di lei. 
-Io sono Nico- si limitò a dire il ragazzo. Hazel e Frank presero una sedia e gli si sedettero accanto mentre consumavano i loro panini -Tu non mangi?- gli chiese la ragazza -No- non voleva aggiungere altrò, ovvero che lui non mangiava spesso.

Qualche giorno dopo Nico stava correndo per i corridoi della scuola per raggiungere velocemente il suo armadietto, ma nel suo intento andò a sbattere contro un ragazzo un po' più alto di lui e con i capelli biondi. Il moro si affrettò ad alzarsi e a balbettare una cosa simile a "scusa" e riprese la sua corsa. Arrivò all'armadietto, prese ciò che gli serviva e ritornò in classe per la lezione di matematica. Quando si andò a sedere al suo banco notò su di esso un foglio e quattro numeri di telefono: quello di Frank, Hazel, Leo e Percy, poi c'era scritto "Segnali sul tuo cellulare, mi raccomando, così poi ci organizziamo e usciamo". Era abbastanza felice per quel biglietto perché era finalemnte riuscito a farsi degli amici, ma era anche preoccupato, insomma, lui non parlava molto durante delle conversazioni e conosceva i quattro ragazzi da pochissimi giorni...non sapeva quanto potessero essere affidabili. 
Uscito da scuola, una persona a lui familiare lo salutò; era il ragazzo contro il quale era andato a sbattere poche ore prima -Oh, ciao- disse sottovoce -Io sono Will Solace- continuò lui porgendogli la mano. Nico esitò, ma poi glie la strinse dicendo semplicmente il suo nome e cognome. Non parlarono molto, anche perché ad un certo punto Nico farfugliò qualcosa simile a -Scusa, adesso devo proprio andare- e iniziò a correre verso casa sua.

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Angolo autrice.

Lo so, il cpaitolo è cortissimo, ma era solo per introdurre il personaggio di Nico, per introdurre la situazione e per far capire un po' come conosce alcuni suoi compagni. 
Io adoro la Solangelo, che probabilmente sarà la Ship più presente in quest Fan Fiction, ma non tarscurerò le altre coppie...bhe, spero che la storia possa interessare a molti di voi e prometto che i prossimi capitoli saranno molto più dettagliati, lunghi e carini. 
Al prossimo capitolo e zauuuu.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nico non amava molto la matematica, nonostante se la cavasse benino in quella materia, e in quelle ore si distraeva abbastanza spesso. Finalmente suonò la ricreazione, unico momento di riposo per il ragazzo. Hazel gli si avvicinò subito -Tutto bene Nico? Mi sembri un po' pensieroso- gli chiese guardandolo negli occhi.
-Sì, va tutto bene- quel giorno Hazel fu l'unica parlare con lui, ma Nico non ci rimase particolarmente male e alla fine delle lezioni fece per tornarsene tranquillamente a casa, quando improvvisamente Percy lo fermò.
-Ehi Nico, visto che domani non c'è scuola, questa sera vuoi venire a casa mia? Ci siamo tutti, forse una persona in più che probabilmente non conosci, ma ci divertiremo tanto- disse entusiasta, ma neanche il suo entusiasmo fece dire di sì al più piccolo.
-Non lo so, poi ti faccio sapere, okay?- Percy annuì e Nico riprese a camminare per la sua strada senza aggiungere altro.

Jason e Piper si stavano preparando insieme per andare a casa di Percy e il ragazzo insisteva per andarci semplicemente in jeans e maglia a maniche lunghe, ma alla fine Piper lo convinse ad indossare almeno una camicia.
-Ecco, adesso sei più adatto per la festa a casa di Percy-
-Piper, non è una festa, quante volte te lo devo dire? Percy ci ha semplicemente invitati a casa sua per passare una serata insieme-.
-Questo non significa che tu non debba vestirti un po' più elegante, anche se non sei proprio il massimo dell'eleganza, ma va bene così- Il discorso finì lì e Piper riprese a sistemarsi i capelli che stava accuratamente legando a spina di pesce.
Poco più tardi entrambi salirono nella macchina del ragazzo e arrivarono a destinazione dopo dieci minuti circa; al loro arrivo videro Percy, Annabeth, Frank e Hazel fuori, seduti sui gradini di casa.
-Ciao ragazzi!- Li salutò Percy, poi diede un abbraccio a Jason e le ragazze fecero lo stesso con Piper.
-Ci mancano ancora Leo, Calypso, Nico e Will, avete loro notizie?-
-Tranquillo Jason, Leo e Calypso stanno arrivando e Will è appena partito da casa, quanto a Nico non saprei, non mi ha fatto sapere nulla- Percy aveva sperato che il moro si unisse a loro, ma non era certo che si sarebbe presentato.
Leo e Calypso arrivarono poco dopo e Will arrivò qualche minuto più tardi insieme ad una figura piccola figura nera affianco a lui. Quando entrambi scesero, tutti si meravigliarono di vedere Nico scendere dalla macchina di Will.
-Ciao Will, mi fa molto piacere che tu sia venuto! Nico, non mi hai fatto sapere più niente, ma sono comunque molto felice di vederti- Will sorrise e Nico non disse niente, poi entrarono tutti insieme in casa di Percy.
-Allora ragazzi, avevo pensato di iniziare subito a giocare ad obbligo e verità, senza dilungarci troppo, che ne dite?- Visto che tutti acconsentirono iniziarono subitissimo a giocare. Era il tuno di Jason
-Umh...Will. Obbligo o verità?-.
-Verità-. 
-Come mai tu e Nico siete arrivati insieme?- Will rimase un po' colpito e anche un po' perplesso da quella domanda e dopo qualche istante rispose -Ho visto che camminava da solo e quindi gli ho chiesto se stesse andando a casa di Percy e quando mi ha risposto di sì gli ho offerto un passaggio-.
-Quindi voi due vi conoscevate già?- il biondo guardò Percy e annuì silenziosamente. Continuarono a giocare per un'altra mezz'oretta e a Percy come obbligo gli toccò fare il giocoliere con delle bottiglie di plastica (fortunatamente), mentre ad Annabeth toccò creare un dialogo tra una matita e un origami di carta –non si sa il perché–.
-Non so voi, ma mi sono stancato di giocare ad obbligo o verità, voi che ne dite?- Leo si buttò all'indietro stendendosi per terra e attese una risposta dai suoi compagni. Alla fine a nessuno andava più di giocare e Percy andò a prendere qualcosa da bere. Tornò con varie bevande: acqua, succo di frutta, coca-cola, vodka e aranciata e, visto che ne aveva troppe, Annabeth corse a dargli una mano
-Grazie tesoro-. 
-Aspettate un momento, per caso voi due siete fidanzati?- Tutti guardarono Nico in silenzio, poi Annabeth rispose -Sì, certo, perché?-.
-Non lo sapevo-
-Anche Jason e Piper sono fidanzati e anche da un bel po'- i due ragazzi nominati sorrisero.
-Ah, capito- si limitò a rispondere il moro.
-Allora ragazzi, chi vuole da bere?- Quasi tutti si fiondarono sulle varie bottiglie di bevande, tranne Nico e Will che si avvicinarono lentamente. La maggior parte di loro prese un bicchiere di vodka, anzi, Nico ne aveva presi due, ma per lui non era affatto un problema.
-Vedi di non ubriacarti piccoletto- Will gli sorrise.
-Non vedo quale sia il problema se mi ubriaco, a te non dovrebbe interessare-.
-Ti ricordo che mi sono offerto anche di accompagnarti a casa e metti caso mi ferma la polizia, come gli spiego un ragazzo ubriaco nella mia macchina?-
-L'importante è che tu non sia ubriaco- dettò ciò Nico distolse lo sguardo da lui.

Nico aveva avuto la brillante idea di vedere un film horror quasi a mezzanotte e si misero tutti sotto una coperta a coppie; Hazel con Frank, Percy con Annabeth, Leo con Caliypso, Jason con Piper e a Nico toccò condividere la coperta con Will. Calypso era terrorizzata, mentre gli altri erano solo un po' spaventati e Nico era divertito dal film.
-Davvero ti fa sorridere un film simile, Nico? E' spaventoso!- Aveva commentato Will notando il sorriso del più piccolo durante le scene più spaventose. Vedere Nico sorridere era una cosa un po' rara e di certo non si aspettassero che lo facesse durante un film horror, ma era tipico del ragazzo.
Il finale fu la parte più spaventosa del film e quando si presentarono i titoli finali Calypso e qualcun altro tirarono un sospiro di sollievo. Ci furono alcuni minuti di silenzio, poi Jason si alzò proponendo di giocare a "Non ho mai".
-Praticamente- iniziò a spiegare il ragazzo -ognuno di noi, a turno, dice qualcosa che non ha mai fatto e chi ha fatto quella determinata cosa si deve alzare- Si misero tutti in cerchio e iniziarono il giro da Piper -Non ho mai guidato un'auto senza la patente- si alzarono Percy, Leo e Nico.
-Percy?- Il ragazzo in questione guardò Annabeth -Ho 18 anni, quindi é successo l'anno scorso-.
-Non ho mai mangiato così tanto da stare male- Hazel guardò gli altri e si alzarono Percy e Jason.
-Non ho mai bevuto così tanto la sera da stare male anche la mattina dopo- Nico si alzò e questa volta fu l'unico -Davvero ragazzi, voi non vi siete mai ubriacati?-.
-Non so gli altri, ma io non così tanto da stare chissà quanto male- Nico non rispose a ciò che aveva detto Percy e si sedette. -

Va bene ragazzi, poi usciamo la settimana prossima- Percy stava salutando tutti e stava già progettando di uscire con i suoi amici la settimana seguente. Quando tutti entrarono in macchina esi allontanarono dalla sua casa, il moro guardò Annabeth –che sarebbe rimasta a dormire da lui– e rientrarono insieme dentro casa.
-Allora Percy, che ti va di fare?- il ragazzo la guardò e sorrise.
-Non so Annie, dimmi tu cosa ti va di fare- si sedettero entrambi sul divano e si misero una coperta addosso addormentandosi così, abbracciati, anche se non avevano proprio programmato di dormire sul divano al piano di sotto.

-Allora Nico, dove abiti di preciso?- Will non distolse lo sguardo dalla strada davanti a sé, nonostante non ci fossero molte macchine.
-Ehi Solace, se non ti va di riaccompagnarmi fino a casa, puoi anche lasciarmi un po' più avanti e vado da solo-.
Il biondo lo guardò per un istante e poi gli rispose -Non ci pensare proprio, é tardi, non ti lascio in mezzo alla strada- dettò ciò Nico gli spiegò la direzione di casa. Arrivarono pochi minuti dopo e il ragazzo non scese subito dalla macchina, ma rimase qualche istante in silenzio, poi si decise a parlare.
-Bhe, grazie di avermi accompagnato a casa, se vuoi salire ti offro qualcosa-.
-Grazie Nico, ma è tardi, non voglio disturbare, sarà per la prossima volta, va bene?- il più piccolo annuì e scese dalla macchina, poi cercò la chiave del portone di casa ed entrò; quando il portone si chiuse riuscì Comunque a sentire il rumore della macchina che veniva messa in moto e si allontanava.

Angolo autrice.
Salve a tutti e perdonatemi per non aver aggiornato prima la storia, ma sono stata molto impegnata. Comuqnue, ecco qui a voi il secondo capitolo della mia storia. E' la prima Fan Fiction che scrivo qui e non so ancora bene come funziona questo sito, ma imparerò presto...o almeno spero.
Chiedo scusa per non aver inserito molto le altre coppie e aver scritto di più su Nico e Will, ma la Solangelo è la mia Ship preferita e non so bene come "far partecipare" anche le altre coppie, ma prometto che mi impegnerò. Perdonate i vari errori che saranno sicuramente più di distrazione. Spero che il capitolo vi piaccia e vi mando tanti bacini <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Hazel e Frank si erano allontanati dagli altri ed erano andati vicino a Nico che sembrava abbastanza pensieroso e preoccupato.
-Nico, come mai non mangi mai? Bhe, forse a casa mangi, ma lo spuntino di metà mattina é importante- la ragazza si sedette di fronte a lui.
-Mangio sempre tanto a colazione- Nico mentì, ma Hazel cercò di credergli.
-Cercheremo di crederti...comunque sembri sempre così preoccupato e pensieroso in quest'ultimo periodo- Frank si sedette accanto alla sua ragazza e, di conseguenza, di fronte a Nico.
-Precisamente dalla festa a casa di Percy-.
-Ti sbagli Hazel, solo che...bhe, sto pensando che devo migliorare i miei voti, sai, non voglio essere bocciato-.
-Ma dai, Nico! Vai bene a scuola, prendi otto a quasi tutte le interrogazione e ai compiti in classe-.
-Siete liberi di non crederci se volete, ma vi sto dicendo la verità- Nico usò un tono come per dire "e adesso basta, non parliamone più". Hazel e Frank, dopo aver guardato il moro per qualche altro istante se ne andarono lasciandolo solo, come pensavano che egli volesse. Nico li sentì parlare con gli altri suoi amici, probabilmente vicino alla porta della classe, visto che alcuni non facevano parte della sua stessa classe. Riuscì a raccogliere qualche pezzo del loro discorso.
-Okay, non l'ho mai visto mangiare e forse non gli va, ma anche se non lo conosco bene, posso dire che si comporta in modo strano- aveva detto Hazel e anche Annabeth pensava lo stesso. Dopo aver capito che il centro del loro discorso fosse lui, non cercò di ascoltare ancora come forse gli altri ragazzi avrebbero fatto, ma andò in bagno. Superò i suoi amici radunati vicino alla porta e, senza guardarli, andò verso i bagni dei ragazzi. Quando entrò si ritrovò davanti il biondino che l'aveva accompagnato a casa, Will. "Forse non è stata proprio una buona idea venire qui in bagno" pensò.
-Ehi, Nico!- lo salutò Will molto allegramente come era suo solito fare.
-Solace- si limitò a dire prima di aprire la finestra e sedersi sul bordo di essa.
-Scendi da lì se non vuoi cadere giù- il biondo fece un passo verso di lui.
-Ti sembra che io abbia istinti suicidi? Non ti preoccupare, non cado-. -
Bhe, forse ti conviene scendere comunque- Will insistette e mantenne lo sguardo in quello di Nico che, dopo qualche istante scese da lì.
-Forse è meglio se ritorno in classe. Hazel, Frank, Annabeth e qualcun altro pensano che non stia bene, pensano che sia preoccupato, pensieroso e restando qui tanto tempo non farei altro che insospettirli di più. Ci vediamo, Solace- Non diede nemmeno tempo a Will per rispondergli e se ne andò.

Le lezioni finirono normalmente e Nico non vedeva l'ora di tornarsene a casa e questa volta nessuno lo chiamò per proporgli di uscire, ma non ci rimase male, tanto sapeva che Percy e gli altri avrebbero sicuramente organizzato qualcosa. La cosa che veramente non capiva era perché i suoi amici pensassero che non stesse bene; lui non si sentiva per niente diverso così come gli lo vedevano. Non lo conoscevano da tanto tempo e dicevano che da due giorni sembrava diverso.
Arrivato a casa non trovò suo padre, ma gli aveva lasciato un biglietto dicendo che forse quel giorno avrebbe fatto tardi da lavoro. Lui e suo padre avevano un buon rapporto e Nico sperava che tutti quei ritardi dal lavoro finissero, visto che tornava molto stanco da lavoro, un lavoro che lo stressava molto. Il ragazzo aprì il frigorifero e condì dell'insalata sia per lui, che per suo padre per quando sarebbe tornato a casa e cucinò anche due hamburger. Mangiò tutto in silenzio, lavò i piatti e andò in camera sua.

Nel tardi pomeriggio Percy, Jason, Leo, Calypso, Hazel, Frank, Piper e Annabeth avevano deciso di incontrarsi vicino ad un campo da calcio. Percy non aveva invitato Nico e preferiva avere un parere anche dagli altri se invitarlo oppure no, anche se gli sarebbe piaciuto che si unisse a loro.
-Digli che se vuole può raggiungerci-. Percy guardò Annabeth e annuì, poi fece subito partire la chiamata con Nico, che rispose poco dopo.
-Nico?-.
-Sì Percy, sono io- Non aggiunse altro, invitando così l'amico a continuare.
-Bhe, vedi, vicino a me ci sono tutti gli altri e abbiamo pensato di invitare anche te quindi, se non sei impegnato e se vuoi puoi raggiungerci-. Nico ci pensò per un istante
-Va bene, dove siete?-. Percy e gli altri aspettarono dieci minuti prima che Nico li raggiungesse, ma il più piccolo non aveva la macchina e non abitava vicinissimo, quindi per loro non era un problema aspettarlo. Stavano camminando quando dalla bocca di Nico uscì una frase che non c'entrava niente con ciò che gli altri stavano dicendo.
-E Will? Non è potuto venire o non avete pensato ad invitarlo?-.
-Certo che l'avevo invitato, ma ha detto che era impegnato e che non sarebbe riuscito a raggiungerci, perché lo chiedi?-.
-Bhe, mi sembrava giusto invitarlo, ma se non può venire sono fatti suoi- Nessuno aggiunse altro e continuarono a camminare, Nico in silenzio.

Erano le 22.34 e Will si trovava sdraiato sul suo letto e non aveva per niente sonno. Un minuto dopo aver guardato l'orario sul telefono gli arrivò una telefonata da una persona che non si sarebbe mai aspettato che lo chiamasse. Nico. Gli rispose dopo qualche istante.
-Ciao, ti disturbo?-.
-No, tranquillo-.
-Bene-. Dopo qualche istante Will decise di parlare
-E' successo qualcosa?-.
-No, volevo solo sapere se stava tutto apposto da te, cioè, non mi sembri uno che rinuncia volentieri ad uscire con gli altri-.
-Sono stato impegnato e mi è dispiaciuto non poter uscire con voi-. -
-Sì, lo so-
-Parlando di te, oggi non mi hai dato modo di risponderti quando sei uscito dal bagno-. Nico con disse niente, così l'altro ragazzo riprese a parlare.
-Come mai gli altri pensano che tu stia male?-.
-Dicono che sembro preoccupato e sono sempre immerso nei miei pensieri-.
-C'è davvero qualcosa che ti turba? Magari se ne parli con qualcuno ti sentirai meglio-.
-Non c'è niente che mi preoccupa e anche se ci fosse non ne parlerei mai con nessuno-.
-Nico...-. -Si?-.
-C'è un altro motivo per il quale mi hai chiamato, vero?-.
-Non riuscivo a dormire e volevo parlare con qualcuno che forse non mi considera preoccupato, depresso o cose simili- Nico sentì la risatina di Will tramite il telefono.
-Bhe, non sono un tuo compagno di classe, ti frequento meno, quindi non posso dire se sei strano rispetto al solito oppure no-.
-Mi sembra una cosa giusta-.
-Domani vieni a scuola, vero?-
-A meno che io non muoia finendo sotto una macchina mentre attraverso la strada, sì, vengo a scuola-. -Nico, se vuoi ti vengo a prendere io, non c'é nessun problema-.
-Guarda che non mi é mai successo niente e voglio andare a scuola a piedi-.
-Come preferisci-. Nico parlò dopo qualche istante.
-Perché mi hai chiesto se domani vado a scuola?-.
-Pensavo che volessi evitare i tuoi amici- Nico ridacchiò piano, quasi per non farsi sentire, ma Will lo sentì comunque.
-Wow, non ti credevo capace di ridere-.
-Ma dai Solace, ti sembro così tenebroso e privo di sentimenti come la felicità?-. Il biondo sembrò pensarci su -Umh...forse-. -
Taci, Solace-.

Angolo autrice.
Salve a tutti, come state? Ecco a voi il terzo capitolo di questa Fan Fiction. Cosa posso dire? I compagni di Nico, nonostante non lo conoscano bene, pensano che nel ragazzo ci sia qualcosa di strano e ad accorgersene é Hazel (che in questa storia ho deciso di non far essere sorella di Nico, ma vedrete, anzi, leggerete più avanti). Will sembra l'unico a cui Nico può rivolgersi per un po' di compagnia e si preoccupa anche di invitarlo ad uscire con il loro gruppo. Sarà forse successo qualcosa dopo che Will ha riaccompagnato Nico a casa? Sarà forse successo qualcosa tra i due a casa di Percy? Lo scoprirete leggendo.
Ci sentiamo al prossimo capitolo, vi mando tanti bacini baciotti <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Era passata una settimana dall'ultima volta che Nico era uscito con i suoi amici, nonostante loro continuassero ad invitarlo molto spesso ad uscire. Lo chiamavano un sacco di volte, soprattutto Percy e Hazel, ma lui non parlava molto e dopo circa cinque minuti inventava sempre una scusa per terminare in fretta la telefonata.
-Nico, oggi devi uscire con noi, ti obblighiamo- Percy, Hazel, Annabeth e quasi tutti i suoi amici avevano bloccato il moro nel corridoio e Percy gli aveva detto ciò.
-Ti farà bene uscire un po'-. 
-Non avete pensato che siamo a Dicembre, che fa freddo e io non ho un mezzo di trasporto con cui raggiungerci?-.
-Non inventare scuse Nico, io ci metto poco ad arrivare fino a casa tua, ti vengo a prendere io- Nico stava per dire qualcosa quando Will gli disse quelle parole, ma Hazel lo precedette -Perfetto Nico, puoi tranquillamente uscire con noi oggi- a quel punto il ragazzo non sapeva più che dire e si rassegnò. Si allontanarono tutti da lui, tutti eccetto Will.
-Si può sapere cosa ti prende? E' da una settimana che ignori i nostri inviti. Se c'è qualcosa che non va puoi parlarne con noi, o anche solo con me...- Will venne interrotto dal più piccolo -Non c'è niente che non va, come ve lo devo dire? Ho da fare ultimamente-.
-Come vuoi, ma la mia proposta sarà sempre valida. Vado, oppure farò tardi, ci vediamo oggi pomeriggio alle 16.00 sotto casa tua-.

Will arrivò puntuale sotto casa di Nico, che si affettò a salire in macchina.
-Ciao- Will gli sorrise.
-Ciao-.
Non dissero quasi niente durante il viaggio e si creavano lunghi momenti di silenzio che venivano interrotti solo dal biondo.
Quando arrivarono dagli altri e scesero dalla macchina, la prima cosa che videro erano Leo e Calypso che si baciavano con passione. Nico distolse lo sguardo dai due e si limitò a salutare con un semplice "ciao".

Avevano camminato un po' ed erano entrati nel centro commerciale, in un negozio di vestiti per ragazze, visto che Piper, Calypso, Hazel e Annabeth avevano insistito per entrare lì dentro. Percy e gli altri consigliavano alle loro ragazze dei vestiti da indossare, mentre Will e Nico non avevano niente da fare e guardavano gli altri sbavare quando la propria ragazza usciva dal camerino con indosso un abito scollato.
-Vuoi uscire e andare in qualche altro negozio nel frattempo?- Nico annuì e Will annunciò agli altri che lui e Nico li avrebbero aspettati nel bar al piano superiore.
-Tu cosa prendi?- Nico ci pensò un po' prima di dare una risposta a Will, poi ordinarono entrambi una tazza di cioccolata calda e si andarono a sedere.
-La settimana scorsa Percy ha pensato di organizzare una piccola cena prima di Natale, una cena tra noi-.
Nico smise per qualche istante di sorseggiare la sua cioccolata calda, poi rispose -Oh, non ne sapevo niente-.
-Per forza, ci hai evitati per una settimana- dopo qualche istante riprese a parlare -e comunque, molto probabilmente andremo in una pizzeria che Percy considera la migliore del quartiere- Nico si limitò ad annuire.
-Hai litigato con qualcuno del gruppo?-.
-Perché me lo chiedi, Solace?-. 
-Forse per il fatto che ti limiti ad annuire quando accenno alle nostre uscite future? Sembra che non ci vuoi più frequentare-.
Nico lo guardò negli occhi -Non è successo assolutamente niente e voglio continuare a frequentarvi, solo che...- si bloccò e tornò a bere quel poco che era rimasto nella sua tazza.
-Cosa? Cosa ti prende?- Will aveva finito la sua cioccolata calda prima di Nico e aveva sfruttato quei secondi per osservare il suo atteggiamento.
-Non mi prende un bel niente- voleva aggiungere altro, ma non lo fece e l'altro ragazzo si limitò a rispondere con un "va bene".
Il resto della giornata la passarono tranquillamente in giro per i negozi –soprattutto quelli dove volevano entrare le ragazze– e poi Will si offrì di accompagnare Nico a casa.
-Nico, ti accompagno io a casa-.
-Posso andare anche da solo se non vuoi arrivare fino a casa mia-.
-Se te l'ho chiesto vuol dire che voglio accompagnarti-.
Alla fine il moro accettò il passaggio del biondo.
Una volta arrivati, Nico chiese a Will se volesse entrare a casa sua e quella volta accettò. Il moro aprì la prta dell'appartamento e fece entare prima Will, poi gli fece vedere tutta la casa e, una volta finito il tour tra le varie stanze della casa, si andarono a sedere entrambi sul divano.
-Dove sono i tuoi genitori?- Nico si irrigidì a quella domanda. Non aveva ancora parlato a nessuno della morte della madre e non era ancora pronto a tirare fuori quell'argomento.
-Mio padre lavora e mia madre non c'è mai- si limitò a dire.
-Oh, capito-.
-Mio padre non torna prima di mezzanotte oggi, lavora fuori città la maggior parte del tempo, quindi se vuoi puoi fermarti a mangiare qui-.
-Se posso va bene-.
-Allora rimani- affermò il più piccolo, senza però girarsi a guardare Will. Accese la tv e lasciò cadere il telecomando sul divano quando vide che su un canale stavano trasmettendo un film horror. -
Non ti dispiace se guardiamo un horror, vero?-.
Will prese la coperta che stava sul divano e, con il permesso di Nico, se la mise addosso -Per me va più che bene, tanto non dovrebbe essere particolarmente horror se lo trasmettono a quest'ora-.

-Preferisci che ordiniamo la pizza, oppure vuoi che cucini io?-.
-Non so Nico, decidi tu-.
-Vada per la pizza, cucino sempre come piace a me, quindi non so bene come e cosa preferisci mangiare-. Will si limitò a sorridere di fronte all'imbarazzo di Nico, che dopo qualche istante chiamò il ragazzo della pizza a domicilio dandogli le spalle.
Quando arrivò ciò che i due avevano ordinato, il biondo morse subito un pezzo della sua pizza capricciosa -Qualche giorno di questi ti invito a casa per sdebitarmi-.
Nico lo osservò mentre stava tagliando la sua pizza americana -Non devi-.
-Ma io voglio...magari quando non c'è nessuno a casa e ti annoi-.
-Sono libero dopo le quattro del pomeriggio, quando finisco di studiare-.

Erano le dieci di sera passate e Will annunciò che doveva proprio andare, così Nico lo accompagnò fuori.
-Mi ha fatto molto piacere stare con te, Nico, ci vediamo alla prossima- Will sorrise e si avvicinò alla sua macchina.
-A presto, Solace- Nico nascose un mezzo sorriso, non poteva certo dire che non fosse stato bene quella sera con Will, anzi, gli aveva fatto piacere passare una giornata con lui. Rientrò in casa, si fece una doccia e poi si mise nel letto addormentandosi poco dopo.


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Angolo autrice.
Slave a tutti, mi scuso tanto per non aver pubblicato questo capitolo prima, ma volevo creare un capitolo ricco di solangelo e penso di esserci riuscita. State tranquilli, nel prossimo capitolo ci saranno relazioni amorose anche tra altri personaggi. Non so bene il perché, ma volevo che Will rimanesse a casa di Nico e, sinceramente, volevo anche scrivere di Nico che si infilava sotto la coperta con Will, ma non mi sembrava una cosa che Nico farebbe subito e ho lasciato stare. Detto ciò, spero che il capitolo vi piaccia e cercherò di aggiornare il prima possibile. Perdonate i vari errori e mi raccomando, recensite la storia facendomi sapere cosa ne pensate, zauuu.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Annabeth e Percy stavano facendo una passeggiata al parco mano nella mano e ogni tanto si scambiavano dei piccoli baci.
-Allora testa d'alghe, da quanto tempo stiamo insieme? Lo sai vero?-
-Da un bel po'. Ricordo anche il motivo di quel soprannome- Percy sorrise ripensando a quando si erano conosciuti lui e Annabeth. Il ragazzo aveva iniziato a parlare di pesci, mare e tantissime altre cose e le raccontò di quando, un giorno d'Estate, il mare era talmente sporco che gli si attorcigliavano le alghe ovunque. Anche Annabeth sorrise pensando alla stessa identica cosa alla quale stava pensando il suo fidanzato.
-Ti amo Annie-.
-Ti amo anch'io-.
I due si baciarono a lungo e dopo qualche istante aggiunsero anche la lingua al loro bacio, poi si staccò Annabeth e appoggiò la testa sulla spalla di Percy.
La bionda ridacchiò -Ricordo anche che, quando non eravamo ancora fidanzati, mi hai fatto cadere un libro sul piede per sbaglio-.
-Sì, c'era anche Jason-.
-Appena mi avevi conosciuta ti eri preso una bella cotta per me-.
-E tu l'avevi notato-.
-Bhe, sì, era una cosa che si capiva-.
-Per te tutto si capisce al volo-.
Annabeth sorrise -Può essere...non è colpa mia se arrivo alle cose molto più velocemente di te-.
Il ragazzo si finse offeso -Stai dubitando della mia intelligenza?-.
-No no, assolutamente no-.
Si guardarono per qualche istante negli occhi, poi si baciarono di nuovo, questa volta un po' più dolcemente.

Will corse dietro Nico, che stava camminando tranquillamente per strada
-Ehi, Nico!-. Il diretto interessato si girò e quando vide Will lo salutò con un cenno del capo.
-Tutto bene?-.
-Sì, perché?-
-Niente, era per chiedere-.
I due ripresero a camminare-Ti dispiace se cammino con te?-.
Il più piccolo scosse la testa in segno di negazione.
-Va bene-.
Per qualche minuto camminarono in assoluto silenzio, poi Will decise di parlare -Allora, come vanno le altre cose? Intendo dire, scuola e famiglia-.
-Come al solito-.
Will non sapeva quale fosse il "solito" di Nico, ma non gli chiese spiegazioni, visto che quel giorno non sembrava voler parlare molto. Loo guardò per qualche minuto, poi si fermò di scatto e sorrise.
-Io so cos'hai!- Nico si fermò un passo più avanti di lui e si voltò per guardarlo meglio
-E sentiamo, cos'ho questa volta?-. -
Sei innamorato!-.
Il moro si irrigidì -Cosa?! Ma a che cosa vai a pensare- esclamò, per poi riprendere a camminare tranquillamente.
-Suvvia Nico, con me puoi parlarne-.
-Non c'è niente di cui parlare, non sono innamorato-.
-Come vuoi-.
Nessuno dei due aggiunse altro mentre camminavano e dopo un po' decisero di andare a sedersi su una panchina in un parco lì vicino, ma non ci rimasero molto: Nico voleva la cioccolata calda. Entrarono in un bar e si sedettero un po' più distanti dalle altre persone presenti.
-Senti Nico, questa sera sono solo a casa, se per te è lo stesso dopo possiamo andare insieme a casa mia-.
-Non so-.
-E' tornato tuo padre?-.
Il moro scosse la testa in segno di negazione.
-E allora? Se non hai niente da fare vieni-.
-Senti Solace, non sono un tipo molto socievole, lo sai, evito sempre di parlare dei miei problemi agli altri ed esco con voi perché sì, mi divertite e siete di ottima compagnia, ma come sai non parlo mai molto. Inoltre, da quando vi conosco sono stato solo a casa di Percy, alla sua festa, ricordi?-.
-Guarda che lo conosco il tuo carattere, così come ho capito la tua cotta per Percy- All'inizio Will non voleva mettere in mezzo il fatto di Percy, ma gli era scappato.
-Cosa?- Nico era sorpreso, irritato e voleva seriamente picchiare il ragazzo, cosa che fece quando il biondo cercò di dire qualcosa. Il pugno gli arrivò talmente veloce che Will non riuscì a pararlo e quando riaprì gli occhi Nico non c'era più.

-Pronto Nico, ti ho disturbato, dormivi?-
-Che vuoi, Solace?-.
-Volevo chiederti scusa per oggi, non volevo dire quello che ho detto e...- Will fu interrotto dalla voce di Nico.
-Tranquillo, tanto quello che hai detto è vero-.
-Cosa?-.
-Hai capito, ho veramente una cotta per Percy, ma se lo provi a dire a qualcun altro o te lo fai scappare sei morto Solace, morto-.
-Mi è bastato il pugno di oggi-.
-Oh...sì, scusa-.
-Avevi tutto il diritto di picchiarmi-.
Il più piccolo riprese a parlare dopo qualche secondo -Senti, capisco se non mi vorrai più parlare o cose simili-.
-Secondo te ti avrei chiamato se fossi stato arrabbiato con te?- quella volta fu Nico a non fare in tempo a rispondere -comunque, venerdì puoi venire a casa mia se vuoi-.
-Va bene, ci sto-. Will sorrise
-Perfetto. Adesso ti lascio dormire, buonanotte-.
Nico abbozzò un mezzo sorriso -Buonanotte-.

 Leo e Calypso avevano deciso di baciarsi con la lingua e in modo abbastanza passionale proprio vicino a Nico, il quale cercava di non guardarli.
-Dai, sono carini- diceva Will ogni volta che Nico distoglieva lo sguardo da loro con una faccia disgustata.
-Stanno molto bene insieme, ma sono troppo sdolcinati-.
Will sorrise -Se vuoi ci allontaniamo Death Boy-.
Nico lo guardò con uno sguardo assassino -Non chiamarmi così-.
-Va bene, va bene-.
-Ehi, ragazzi!-. I due si girarono e videro Percy correre verso di loro. Nico lo salutò con la mano, poi si girò verso Will e guardando il marciapiede borbottò un "cavolo".
-Andrà tutto bene-.
Percy si era ormai avvicinato -Come state?-.
-Tutto bene, grazie- Il biondo sorrise lievemente.
Percy ricambiò il sorriso e si rivolse a Nico -A te come va Nico?-.
-Bene-.
Poco dopo suonò la campanella e Nico si affrettò ad entrare senza dire niente ai due ragazzi che lo guardarono sorpreso, soprattutto Percy.
-Sta bene?- Chiese a Will abbastanza perplesso -sì, insomma, si è affettato ad entrare. Da quanto in qua gli piace così tanto la scuola?-.
Will scrollò le spalle -Sta bene, tranquillo-.
Quando Percy, Annabeth, Hazel e Frank entrarono, Nico era già seduto e la professoressa era arrivata da poco in classe, quindi nessuno gli si avvicinò.

La giornata trascorse tranquillamente e Nico era pronto a scappare da tutti appena suonata la campanella, ma Percy lo fermò. "Per favore, tra tutti non lui" si ritrovò a pensare il moro, ma non disse niente.
-Dove vai così di fretta?-.
-Non sono fatti tuoi- quella frase gli uscì con una voce abbastanza dura, anche se non voleva parlargli in quel modo.
-Oh, invece sì, io sono tuo amico e voglio sapere quello che ti succede-.
-Devo andare a casa di Solace a studiare-.
Percy lo guardò ababstanza perplesso -Ah, va bene- e lasciò andare Nico, il quale uscì dalla stanza senza aggiungere altro.

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Angolo autrice
. Slave a tutti, come state? :) In questo capitolo ho deciso di inserire un briciolo di Percabeth (chiedo scusa se non sono riuscita a scrivere molto su questa coppia) e ho deciso di far "litigare" un po' Will e Nico.
I sentimenti di Nico nei confronti di Percy si sono trasformati alla festa di quest'ultimo e poi Nico diventa un po' più amico di Will per distrarsi dalla sua cotta. Prima di questo capitolo non ho mai scritto niente sulla cotta di Nico per Percy, perché volevo prima che qualcuno capisse di questo suo interesse per i ragazzi. Lo so, normalmente Nico non uscirebbe mai così tanto con Will, ma è solo una distrazione e più avanti scoprirete altro (no spoiler).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e niente, ci vediamo alla prossima, zauuuu <3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Ti serve una mano, Nico?- Will aveva già finito i suoi compiti dieci minuti prima di formulare quella domanda, ma non aveva nessun problema ad aspettare il più piccolo.
-Tranquillo, ci riesco da solo-.
-Come vuoi. Vado a prendere qualcosa da bere- Nico annuì rimanendo comunque concentrato sugli esercizi che stava svolgendo. Will tornò poco dopo e vide che il moro stava chiudendo e mettendo apposto i suoi libri.
-Che ti va di fare fino a questa sera?-.
-Non saprei, decidi tu-.
Will osservò per qualche istante Nico, poi si mise a pensare a qualcosa di poco noioso da fare. -Ti va di suonare un po'?-.
Nico guardò il biondo e poi gli rispose -Non so suonare nessuno strumento-.
-Ti insegno io-. Fu così che si ritrovarono a suonare la chitarra, o meglio, Will stava cercando di insegnare qualche accordo a Nico.
-Le dita devono essere più rilassate, Nico-. Il più piccolo stacco le dita dalle corde dello strumento
-Lo so, ma non ci riesco-.
-Tranquillo, è una cosa che si impara man mano che si suona-.
-Will...-.
-Sì?-.
-Ho fame- Nico si girò dietro per guardarlo meglio, visto che Will aveva deciso di mettersi dietro di lui per guidarlo bene mentre suonava.
Il biondo sorrise lievemente -Andiamo in cucina-.
Mangiarono qualche biscotto prima di ricominciare a parlare.
-Allora- iniziò Will -tutto bene oggi in classe?-.
Nico annuì -A te?-.
-Tutto bene-. Il più grande non chiese altro della scuola per tutto il pomeriggio e nessuno dei due fece riferimento a Percy.
Dopo cena guardarono un film seduti abbastanza vicini sul divano.
-E' un film abbastanza romantico- commentò Nico dopo la millesima scena di un bacio.
Will ridacchiò -Sì, lo è molto. Ti piace?-.
-Preferisco le cose horror, ma va bene-.
-Tanto lo so che ti sta piacendo come film-.
-Se lo dici tu-

-E' stato bello passare del tempo insieme a te, grazie Nico-.
-Sono io che dovrei ringraziarti per avermi invitato a casa tua-.
Il più grande sorrise -Mi raccomando, fai attenzione per la strada e buonanotte-.
-Buonanotte-. Nico si incamminò tranquillamente verso casa sua. Will gli aveva offerto un passaggio, ma lui aveva rifiutato aggiungendo che era abituato a camminare per strada la sera tardi.
Entrò dentro casa e passò davanti la stanza di suo padre, che stava già dormendo dopo un'altra faticosa giornata di lavoro. Rimase qualche istante a guardarlo, poi andò anche lui a dormire.

-Da quanto in qua tu e Will Solace siete così amiconi?- Leo aveva visto Nico e Will camminare insieme nel corridoio della scuola, ma per fortuna non aveva sentito niente di quello che stavano dicendo su Percy.
Nico alzò gli occhi al cielo -Non siamo "amiconi", come dici tu-.
-Bhe, sai, durante la ricreazione state insieme, fuori scuola state insieme, studiate insieme...-.
-Cosa? Chi ti ha detto che studiamo insieme?-.
-Percy-.
-Ah, giusto- Il moro distolse lo sguardo dall'amico, che lo guardò perplesso.
-Qualcosa non va?-.
-No, va tutto bene-.
-Se lo dici tu- Leo restò qualche secondo in silenzio, poi riprese a parlare -comunque Sabato sera andiamo tutti a mangiare la pizza, vieni anche tu?-
-Per tutti intendi dire il solito gruppo? Io, te, Hazel, Frank, Will eccetera?-.
-Sì, i soliti-.
-Allora ci sto-.

-Uh, quindi hai accettato di venire a mangiare la pizza con noi?- Will rimase un po' sorpreso, visto che non si aspettava un sì da parte di Nico.
-Perché non dovrei, scusa?-.
-Per il fatto di Percy, insomma, pensavo che avresti cercato di evitarlo-. -
Allora, per prima cosa Percy sta con Annabeth e devo farmene una ragione; secondo, io starò con te se non ti dispiace-.
-Certo che non mi dispiace-.
-Allora è perfetto-.
Will cambiò argomento, visto che non aveva altro da aggiungere -Oggi che fai?-.
-Ho da studiare per la verifica di domani, tu?-.
-Niente di che, nel tardo pomeriggio esco con un amico-.
-Ah, capito. Come si chiama questo tuo amico?-.
-Mark, viene in classe con me-.
Nico pensò per qualche istante -Non credo di conoscere nessuno di nome Mark- affermò infine.
Il biondo sorrise -Se vuoi qualche giorno te lo presento-.
-Non so, lo sai che non sono molto sociale-.
-Ma con me lo sei! Parli, mi vieni vicino, mi inviti a casa tua!-.
Nico di votò di lato per non guardare Will negli occhi -E' diverso-.
-In che senso è diverso?-.
-Non so come spiegartelo, ma al situazione tra noi due è diversa...senti, te lo dirò un altro giorno, va bene?-.
-Okay, basta che poi mi spieghi cosa c'è di diverso in me-.
-Questo te lo posso spiegare anche adesso. Non devi prenderla come una cosa negativa, anzi, è una cosa bella...credo. Sei sempre solare e quando hai scoperto che sono gay non ti sei allontanato da me e non mi hai escluso-.
-Non l'ho fatto perché non avrebbe avuto senso. Sei sempre la stessa persona, non sei diventato un altro perché ho scoperto che se gay, capisci?- si voltò verso Nico, il quale annuì e non aggiunse altro.

-Jason, potresti gentilmente passarci la palla?- il biondo era talmente occupato a parlare con Leo, che non aveva notato la palla che gli era arrivata vicino al piede.
-Scusate ragazze!-. Hazel, Piper e Calypso stavano giocando a pallavolo contro Annabeth, Percy e Frank. La bionda che stava insieme ai due ragazzi voleva giocare con le altre tre sue amiche, ma a Leo e a Jason non andava di giocare, così si era ritrovata nell'altra squadra.
-Vi va ancora di giocare?- chiese Hazel mentre palleggiava con la palla che Jason le aveva passato. Calipso si sedette per terra -A me no-.
Piper ridacchiò -Sai Calypso, non penso sia una bella idea sedersi in mezzo al campo da pallavolo, perché non andiamo da Leo e Jason?-.
Percy si andò a sedere accanto a Jason -Allora ragazzi, di che cosa stavate parlando?-.
-Leo mi stava raccontando di una delle tante volte che ha rischiato di dare fuoco alla cucina-.
Calypso rise -Parli di quella volta che hai cercato di fare i pancake, o di quella volta che ti sei offerto volontario per preparare la cena?-.
Jason le rispose prima dell'amico -In realtà nessuno delle due-.
-Gli stavo raccontando di quando ho preparato il pollo al forno. Se volete vi racconto di quella volta che ho messo il barattolo di nutella nel microonde-.
-No, davvero?- Annabeth rimase scioccata.
-Bhe, la nutella era diventata un mattone congelato e volevo assolutamente spalmarla sul pane per merenda, così l'ho messa nel microonde. Per fortuna l'ho tolta prima che esplodesse tutto-.
-Ma non è mica andata a fuoco!- esclamò Percy alla fine del "racconto".
-Oh, fidati, ho anche rischiato di far esplodere la casa un sacco di volte!-.
Leo non aveva ancora avuto tempo di raccontare ai suoi amici tutte le volte che ha rischiato di dare fuoco o di far esplodere casa sua, visto che si era trasferito nella sua attuale scuola solo un anno prima. Era subito riuscito a diventare amico di tutti loro e dopo un bel po' di tempo riuscì anche a diventare il fidanzato di Calipso.
-A proposito di cibo, per Sabato è confermato?- Domandò Hazel, che era seduta in braccio a Frank. Percy guardò la ragazza -Certo Hazel, ci siamo tutti, quindi è assolutamente confermato-.
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Angolo autrice.
Salve a tutti, come state? Vi chiedo scusa per aver aggiornato dopo così tanto tempo, ma ho avuto alcuni problemi. Parliamo del capitolo!
Come avrete letto, c'è stata una conversazione molto interessante tra Nico e Will e posso solo anticiparci che...scoprirete tutto nei prossimi capitoli! Si scopriranno molte cose e nella mia testa stanno frullando molte idee carine su Will e Nico *Sorrisetto*(inoltre ci sono scritti vari momenti diversi. C'è comunque una scena dove tutti, tranne Nico e Will, si trovano vicino ad un campo da pallavolo e, dopo aver giocato un po', parlano. Mi è sembrato molto carino far raccontare a Leo qualche sua esperienza con il fuoco. Non penso ci sia altro da aggiungere...
Come al solito spero che questo capitolo vi piaccia e perdonate tantissimo i vari errori. Ci sentiamo alla prossima, zauuuu.

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