Tu e io, un sogno d'amore - Soulmates

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sogno meraviglioso a quattro ***
Capitolo 2: *** Località di mare!! ***
Capitolo 3: *** Quando solo uno di noi due è sveglio! ***
Capitolo 4: *** Sonnambulismo ***
Capitolo 5: *** Sognando il matrimonio ***
Capitolo 6: *** Il mondo colorato ***
Capitolo 7: *** Quel combinaguai di Misha - prima parte ***
Capitolo 8: *** Quel combinaguai di Castiel - seconda parte ***
Capitolo 9: *** Proteggi la tua realtà con lui ***
Capitolo 10: *** Sorprendimi... prima parte ***
Capitolo 11: *** Sorprendimi - seconda parte ***



Capitolo 1
*** Un sogno meraviglioso a quattro ***


"Dean....Dean..." sussurrava Sam dolcemente.

"Mmm..." 

Sam ridacchiò della pigrizia del suo amore.

Finalmente Dean si alzò dal letto, lasciando il suo corpo - Jensen - a dormire sul letto, accanto al corpo fisico di Sam.

"Rompiscatole." disse ridacchiando Dean.

Sam ridacchiò ancora, gli prese le mani e le avvolse alla sua schiena dandogli un dolce bacio.

"Andiamo a parlare sul divano, vuoi?" chiese Sam.

"Sì." disse Dean accarezzandogli una guancia.



Era notte. Sul divano parlarono di tante cose, soprattutto - novità del giorno - della ritrovata madre di Jensen.
Bobby era finalmente riuscito a ritrovarla.

"Non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta." confessò Dean.

"Ma come, amore mio?"

"Voglio dire, IO sono sicuro di averla fatta, per quello che sento, ma...quando...quando non sono così..." disse Dean alludendo a quando era un tutt'uno con il suo corpo. "Sono pervaso dai dubbi e so che ritorneranno, non appena...mi sveglierò. Voglio dire, so che non deve essere stata una cosa facile da chiedere a mio padre. Adesso si è rifatto una vita con tuo padre e chiedergli di rintracciare mia madre è stato egoistico da parte mia. Non ho pensato a lui."

"Dean..." disse Sam dolcemente, accarezzandogli una mano. " Tua madre voleva già rintracciarti...se non avessi fatto niente, sarebbe comunque tornata..il suo ritorno non intaccherà l'amore tra i nostri padri, fidati.. e poi anche tu hai diritto ad avere una famiglia di nuovo riunita, non solo io..."

"La mia famiglia ora siete tu, John, Bobby, Cas e anche Jo."

Sam rise. "Ora sembri proprio Jensen."

"Lo sono." ridacchiò l'altro.

"Lo so, è per questo che ti amo tanto." disse Sam baciandolo di nuovo.

Quando si staccarono guardarono l'orologio appeso alla cucina.

"È tardi e comincio ad essere stanco. molto stanco." disse Sam.

"È ora di tornare." disse Dean accarezzandogli la guancia.

"Sì." disse l'altro e volteggiarono fino alla loro stanza.





Jared si voltò con gli occhi chiusi mentre era ancora abbracciato a Jensen.

la luce inondava piano piano la stanza.

Jensen si rigirò tra le sue braccia affondando la testa sul suo petto.

"Jensen....tua madre..." mugugnò Jared.

"mmm.."

"Sono felice...che ne abbiamo parlato."

"Anch'io, amore." disse Jensen abbracciandolo di più.


Da quando erano in grado di uscire entrambi dal corpo in maniera cosciente, era tutto più bello. Le loro anime erano completamente libere di esprimersi quando loro erano addormentati e quando invece erano svegli, potevano sentirle vibrare comunque, attraverso le loro parole.
Una coesistenza meravigliosa. 

Avevano deciso, che quando sarebbero stati solo anime, si sarebbero chiamati Sam e Dean, quando invece erano anima e corpo, erano Jared e Jensen.
La cosa non funzionava sempre, però, essendo entrambi sia Jensen sia Dean, sia Jared sia Sam, spesso si chiamavano Sam e Dean anche quando erano anima e corpo, e Jensen o Jared, quando erano addormentati.
ma andava bene così, anzi dimostrava che finalmente erano in equilibrio e in pace con loro stessi. 


















Note dell'autrice: 

Alloraaa, vi avevo promesso un seguito di Amore e morte ed eccolo qua <333 spero vi piaccia <3333

la madre di Jensen era da tanto tempo che volevo farla comunque tornare, ma tranquilli, Bobby e John forever <3333

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Capitolo 2
*** Località di mare!! ***


Il mondo astrale è un mondo strano e incomprensibile, che sfugge ad ogni legge logica che esista.

Quando dormi non sei consapevole di stare viaggiando in astrale a meno che non possiedi una mente particolarmente portata al risveglio dei sensi.

Di tutti i sensi.

E Jensen aveva fatto questo per Jared.

Aveva voluto imparare e farlo imparare a lui. Per lui. Per loro.
 
 
 
“Lo ami davvero tanto per aver fatto una cosa simile.” Disse Cas.

“Avevi dubbi?” chiese Jensen sorseggiando un drink al bar.

“Jensen, ma quando hai deciso di fare…questo…non avevi..paura..insomma..che..”

Jensen gli sorrise.

“Sì, dopo tutto quello che avevamo passato, avevo paura, ma amo Sam più della mia stessa vita. Dovevo assicurarmi di non negargli una cosa che poteva renderlo incredibilmente felice, solo per paura.”

“Capisco, ma…”

“E poi volevo capire quello che lui ha provato per tutti questi anni..e ora lo so…e..Cas, è meraviglioso.”

Castiel gli sorrise teneramente.
 


In quel momento arrivò Jo portando un vassoio di granite.

Diede un bacio sulla bocca al suo fidanzato poi cercò di rimettersi al suo posto ma Castiel la fece salire in braccio a lui.

Lei ridacchiò.

“Le granite sono quattro..” disse Jensen.

“Una anche per mio fratello.” Disse Jo sorridendo. Jensen le sorrise di rimando.

“Volpe. L’avrei presa io.”

“Lo so bene, per questo ho voluto anticiparti..dovevo pagare io..”

“Ma che diav…”

“Ehi, lasciami fare qualcosa per mio fratello, una volta tanto.” Disse Jo con un cipiglio gentile ma fermo, facendo ridere sia Jensen sia Castiel.

“A proposito, perché Sam non è qui con noi?” chiese Castiel.

“Fa troppo caldo. È voluto restare in casetta  a riposare un po’. Non ama troppo il caldo, ma stasera lo carichiamo di peso fuori per la cena a base di pesce!” propose Jensen e furono tutti d’accordo.
 
 















Note dell'autrice: 

Lo so lo so, ho ritardato così tanto l'aggiornamento che ormai eravate convinti che mi fermavo al primo capitolo xd

scusatemi per il ritardo, le altre storie e soprattutto i telefilm , mi hanno risucchiato xd T_T

ma ho tutta l'intenzione di andare avanti con questa storia <333 

Ps la casetta di cui parla jensen, è una casetta che hanno preso sul mare..<3333

e il prossimo capitolo sarà una continuazione di questo dove vedremmo cosa succede dopo che jensen va da jared <333

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Capitolo 3
*** Quando solo uno di noi due è sveglio! ***


Jensen era ritornato in casetta.

La loro casetta era molto graziosa. Aveva pareti giallo chiare e mobili in legno molto carini. La cucina comunicava con la sala senza porte e nella casetta entrava molta luce.

Jensen si accorse subito che Jared stava dormendo. Si sdraiò piano sul letto accanto a lui, cercando di non svegliarlo e cercando di assopirsi a sua volta.
 


Neanche tempo qualche minuto che percepì un tocco delicato sulla guancia, poi più marcato.

Una mano che gli accarezzava i capelli.

Oddio.. pensò Jensen, aprendo istintivamente gli occhi.
 
Jared continuava a dormire al suo fianco!!
 
Mosse la mano sul letto e sentì qualcosa stringerla.

Delicata, non decisa però. Quasi timorosa.

“Sam?” sussurrò.

Nessuno rispose ma lui era sicuro fosse Sam.

“Andiamo..di là…” sussurrò, guardando il suo corpo dormire ancora. Si sentiva a disagio in quella stanza con “entrambi.”
 
Quando andò in salotto si mise sulla poltrona.

“Sam..” richiamò.

Percepiva la sua presenza accanto a sé.

“Io…”

Andiamo, Jensen..puoi farlo… pensò Sam.
 


Jensen si concentrò. Quello era un altro livello di coscienza, cui solo da poco si stavano abituando. Se era infatti “magico” per Jensen poter vedere Sam in passato, per l’attrazione naturale del fatto anima gemella, ora che Sam /Jared era di nuovo…intero…il suo corpo astrale era diventato per Jensen di nuovo invisibile a un occhio nudo.

Infatti la dimensione astrale è invisibile ai corpi umani di terza dimensione. La dimensione astrale è la quinta dimensione, la dimensione dei fantasmi, degli spiriti e di altre creature che vivono in essa. Gli esseri viventi sono ad un punto dell’evoluzione in cui vivono ancora nella terza e normalmente non possono vedere i corpi della quinta, ad eccezione di molto molto allenamento e di una psiche particolarmente potenziata e aperta.
 
Jensen e Jared da quando avevano cominciato questo viaggio astrale in maniera cosciente, riuscivano talvolta a vedersi anche se uno di loro era sveglio, ma era ancora difficile.

“Ci sto provando…” sussurrò Jensen.
 
Aprì gli occhi un’altra volta e vide finalmente il corpo luminescente di Sam.



Sam era bellissimo, luminoso e brillante. I suoi colori erano così…vivi. Dal suo corpo irradiava un alone blu e di volta in volta verde smeraldo che rispecchiava i suoi bellissimi occhi.

“Sapevo che ci saresti riuscito anche questa volta.” Disse Sam fiero.
 
Jensen gli sorrise luminoso e Sam si buttò tra le sue braccia, baciandolo dolcemente.

Jensen restò lì a cullarlo, raccontandogli la giornata, anche di come Jo aveva insistito per pagargli la sua granita.

“Quando mi sveglierò, sarà la prima cosa che prenderò.” Disse Sam stropicciando teneramente il labbro di Jensen.
 
Infatti, in passato, quando Sam non aveva ancora preso la pozione, poteva mangiare e bere, da quando però la sua anima usciva dal corpo solo quando era addormentato – come miliardi di esseri viventi – il suo “metabolismo” era diventato meno “amplificato “ e più regolare. E regolare significa che quando dormi e sogni di mangiare e bere, puoi forse “sentire” il sapore ma non ti stai nutrendo davvero.

Ma Sam era contento di questo e anche Jensen. Significava che finalmente aveva di nuovo indietro la sua vita.
 
“Solo la granita?” lo provocò Jensen.

“Senti, se vuoi che noi…possiamo farlo anche adesso.” Disse Sam.

Jensen ci pensò un po’ su.

“Ti sveglierei…” disse Jensen.
 
Infatti, quello era un altro problema, infatti chiunque potrebbe testimoniare che, agli inizi di un sogno erotico, dove si sogna di fare l’amore o si sta per cominciare, l’attività cerebrale si agita così tanto che….ti svegli dopo pochissimo .
 
“Beh, mi sveglierei con l’intento di riprendere da dove abbiamo cominciato.” Disse Sam ridendo.

Jensen rise a sua volta guardandolo.

“Grazie Jensen..”

“per cosa?”

“Lo sai. Per questo. Sapevi quanto questo…è stata tutta la mia vita.

Jensen cominciava a sentire gli occhi un po’ lucidi.

“Sapevi che ne avrei sentito la mancanza. Sapevi quanto fosse importante per me e non volevi che lo rimpiangessi. Hai voluto ridarmi indietro una parte importantissima di me e allo stesso tempo mi hai guarito, mi hai dato…il futuro.”

“Sam…”

“Non avrei potuto chiedere altro, se non che ne facessi parte anche tu. Del futuro e di questo. E hai fatto anche questo.” Disse puntandogli un dito sul petto.

“Sam, ogni cosa che faccio per te, per noi, non sarà mai troppa.”

Sam lo baciò dolcemente.

Jensen lo vide sbattere un pochino le palpebre come se fosse improvvisamente stanco. Sorrise e mise una mano sul suo cuore.

“Tesoro, ti stai agitando un po’ troppo…tra poco mi sa che uscirai da quella porta..”

Sam gemette di frustrazione.

“Che palle. “

“Come?” rise Jensen.

“Sì, ciò significa che dovrò farmi una doccia, vestirmi, prepararmi per la cena…”

“Scansafatiche.” Lo rimproverò Jensen ridendo.

Sam rise ancora, baciandolo più profondo.

Jensen rise baciandolo a sua volta.

Stava ancora sorridendo sulle sue labbra, quando d’improvviso non sentì più nulla.
 


“Uffff…” sorrise, gettando la testa indietro sul divano, ma sorridendo.

Jared si era svegliato.
 
 
Aspettò che corresse da lui per prenderlo in giro ma non arrivava.

Jensen perplesso andò in camera.

Aprì ma non lo vide.

“Jared? Jared!!” lo chiamò preoccupato.
 
 
 
“AHHHHHHH” gridò Jared uscendo fuori dall’angolo della porta buttandoglisi contro.

“AHHHH.”

Jared rise, Jensen lo guardò a occhi sgranati.

“Sam, tu sei….”

“Dillo.”

“Uno stronzo!!” disse buttandolo sul letto e buttandosi sopra di lui.

“La giusta punizione per non aver voluto fare l’amore con me!”

“Lo sai che non mi piace fermarmi quando sto cominciando…”

“Mpff credi che mi sarei svegliato?”

“Sì.”

“Mi fai così emotivo?”

“Sì.”

I due cominciarono a fare una simpatica lotta che si concluse con i due che rotolarono sul pavimento avvolti nelle coperte.
 
 

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Capitolo 4
*** Sonnambulismo ***


Viaggi astrali…
 


Io e Jared ormai li facciamo da coscienti, ma a volte cadiamo in un sonno così profondo che…
 
 
“Sam. Ehi, Sam.”
 
Sam non gli dà retta e continua ad armeggiare per aprire la credenza ma senza risultato.

“Sam..” gli sussurra Dean andando dietro di lui.
 
Sam sbatte piano gli occhi come se fosse stato in trance fino ad allora.

“Io…stavo camminando ancora come un sonnambulo?” chiese stupito.

“Nel mondo astrale le anime vagano come sonnambuli inconsapevoli…a volte ce lo dimentichiamo.” Sorrise Jensen.

“Già. “ disse Sam abbracciandolo teneramente.  “Credo…credo di avere fame.”

“Tra qualche ora..ti preparo le frittelle di mele. Andiamo a fare un giro in città?”

“Sì.” Disse Sam prendendogli la mano.
 
















Note dell'autrice: 

mi dispiace per voi ma ho deciso di mettere ogni variante che mi viene in mente ahha xd sorry xd

Comunque vi spiego ahhah in teoria le anime durante il sonno non si rendono conto di viaggiare fuori dal corpo, vagano come sonnambuli, è per questo che la mente non mantiene il ricordo del "viaggio" perchè non avviene a livello cosciente...ho voluto immaginare una scena in cui uno dei due è talmente addormentato da non essersi concentrato per viaggiare in maniera "cosciente " xd

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Capitolo 5
*** Sognando il matrimonio ***


Jensen aveva fatto tardi, questa volta al lavoro...e se ne malediceva.

Detestava restare in ufficio fino a tardi perché non poteva addormentarsi insieme a Jared!

Cercava di non pensare a quanti posti meravigliosi avesse visto Sam nel mondo astrale, ora che stava dormendo.

Jensen sapeva che Sam non lo avrebbe mai “disturbato” al lavoro. Anche se, quando viaggiava in astrale, non era del tutto padrone di quello che si impuntava di non dover fare.

Lì era istinto puro, il mondo astrale.
 
Jensen svolse l’ultima pratica e poi tornò alla loro casa.

Trovò Jared già addormentato e si stese al suo fianco, sperando di raggiungerlo presto nel mondo dei sogni.

Sorrise, guardandolo dormire.

Purtroppo, la giornata impegnativa, il caldo e quei dannati insetti – mosche e zanzare – gli impedivano di dormire.
 
Sarà una lunga notte…

Pensò amareggiato Jensen.
 
Finalmente riuscì ad entrare almeno un po’ nel dormiveglia, anche se era ben lontano dall’essere addormentato.

Fu allora che arrivò.
 
Sam.
 
Capì che era lui come spirito e non lui in carne e ossa, perché poteva percepire benissimo il corpo di Jared accanto a lui.

I sensi di Jensen colsero perfettamente i passi camminare sul pavimento e l’andatura leggera che si muoveva attorno al letto, anche se aveva gli occhi chiusi.

La figura, salì piano sopra il letto.

Jensen poteva addirittura sentire il letto quasi abbassarsi quando Sam salì sopra.
 
Non disse niente. Si accoccolò solo sopra di lui.

Jensen era del tutto sicuro che fosse lui, perchè nella loro stanza avevano oggetti e talismani che tenessero lontani eventuali altri spiriti.

Gli cinse i fianchi con le mani, per portarlo giù da lui, felice.

Una richiesta che Sam esaudì immediatamente.
 
Jensen sospirò di piacere nel sentire piccoli, dolci ed erotici baci scendere sul suo collo.  Reclinò la testa all’indietro, per avere maggiore accesso.

Poi si baciarono. Un bacio dolcissimo ma anche carico di passione.
 
 
Jensen poi, si accorse che mentre era abbracciato a Sam, il corpo di Jared sembrava rispondere anch'esso, a quei dolcissimi stimoli e in pochissimo, si ritrovò Sam sopra, ma anche Jared che si accoccolava a Jensen, stringendolo.

Jensen, un po' a disagio, si ricordò di quel sogno in cui sognò di essere a letto con Sam e Jared.

Dopo poco, però, Jensen sentì il peso di Sam svanire e seppe che doveva essere finito nella dimensione dei sogni.

Jensen sperò di addormentarsi subito, allora, per raggiungerlo….
 
 
 
 
 
 
*

Era mattina e una bellissima luce inondava la stanza. Fuori, si sentivano le campane e dei suoni di clacson. Qualcuno festeggiava un matrimonio.

Sorrise, poi vide che anche Sam si stava svegliando. Si accoccolò contro di lui.

“ Non è giusto..” mormorò Sam.

“Cosa non è giusto?”

“Avevi promesso..che mi avresti sposato.” Disse Jared, ricordando le mille promesse quand’era solo un’anima.

“E ci sposeremo..ma quello che ho in mente…richiede tempo.” Disse Jensen, accarezzandogli i capelli.

Sam reclinò la testa all’indietro andando incontro al suo tocco e poi gli diede un bacio sul torace nudo.
 
Jensen lo guardò pieno d’amore. Da quando Sam era reale adesso, era diventato ancora più amabile, perché la profondità e l’intensità di lui come spirito, era miscelata in maniera armoniosa alla dolcezza di Jared.

Sam e Jared erano un essere perfetto e amabile che coesistevano in maniera meravigliosa, come neanche nei suoi sogni più celestiali.

Come avrebbe potuto non volere sposare per sempre la meraviglia che aveva al suo fianco?

















Note dell'autrice: 

ciaooooo!! allora, per scrivere questo capitolo, mi sono ispirata alle allucinazioni ipnagogiche xd un fenomeno davvero curioso xd sono allucinazioni del sonno che arrivano quando sei in dormiveglia e che ti danno l'impressione che qualcuno ti sta toccando nel sonno e che ci sia una presenza in camera tua xd succede più spesso di quanto si crede e sembra molto reale! Io posso testimoniare perchè sono anni che vengo "tempestata" da queste cose, ma non tutti i giorni per fortuna...va a periodi xd non è una malattia eh, sono cose del sonno... xd

naturalmente questa è la spiegazione scientifica, per chi vuole, può credere che in realtà sono presenze che se ne vanno in giro in astrale e vengano a dare fastidio ahhah xd

cooomunque, prometto che il matrimonio ci sarà ahhah

ps il sogno di cui parla Jensen, è nei primi capitoli di "amore e morte nel mirino" xd

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Capitolo 6
*** Il mondo colorato ***


POV DEAN



Il mondo astrale è più di quello che puoi pensare quando senti per la prima volta questa parola.

Non è astrologia, non è qualcosa di astratto.

Non è qualcosa che non c’è, ma è più di quello che c’è.

Non è un mondo grigio, ma piuttosto un tripudio di colori.

Le anime non sono trasparenti o cupe o grigie, come fantasmi.

Sono luminescenti e le persone viventi hanno le auree.

Alcune sono nere, altre sono di un blu intenso.

Ma è chi non fa parte del mondo dei viventi, o per meglio dire, del mondo di terza dimensione,

che è più luminescente.
 
Anche gli oggetti hanno delle auree. Dappertutto, si notano scie in strada, come fossero scie di vernice fresca e alcune salgono addirittura in cielo.

Scie di colori e scie di luce. Come l’arcobaleno.

Se le tocchi ti sembra di possedere tutti i colori del mondo in una mano.
 
 



“Sai, credo proprio che Stephen King avesse ragione.” Disse Dean, camminando al fianco di Sam, nella notte. Una città più illuminata di un teatro pieno di candele.

“Quindi ti sono piaciuti i libri che ti ho regalato?” chiese Sam, poggiando la testa sulla sua spalla, mentre lo teneva a braccetto.

Dean sorrise. Sam gli aveva regalato “Insomnia” e Dreamcatcher ” di Stephen King.

Due libri molto diversi tra loro, ma in comune avevano il fatto che i protagonisti potessero vedere cose invisibili.

In "Dreamcatcher ", la chiamavano “La riga.”

Invece in “Insomnia” veniva proprio reso nota che il protagonista potesse vedere le auree della gente e “i colori “. Così li definivano i personaggi del libro.
 

“Sai, mi chiedo se anche Stephen King avesse conosciuto il mondo astrale. Quello che è certo, è che ne era affascinato.” Disse Dean, mentre era seduto su un marciapiede.

“Come dargli torto.” Disse Sam, seduto al suo fianco, tenendogli la mano, poi lo baciò teneramente e dolcemente.

In alto, sopra le loro teste, le loro auree, bianche, si erano intrecciate e avvinte proprio come i fili di palloncino di cui parlava Stephen King. 

















Note dell'autrice: 

Rieccomi! xd

ma sìììì facciamo un pò di pubblicità ai miei libri preferiti! Che sarà mai!! ahhaha

allora, quando pensai questo capitolo, pensavo sarebbe venuto brutto ahha invece mi è piaciuto com'è venuto, soprattutto perchè non avevo preventivato di fare riferimento ai miei due libri preferiti ^^

Tra l'altro, adoro Stephen King per aver scritto su questi argomenti..infatti furono i primi libri che lessi, avrei voluto leggerli tutti ma poi sfortunatamente lessi IT.

ahhah non gliel'ho mai perdonata xd

Cmq a parte tutto, che Stephen King credesse nel mondo astrale lui non l'ha detto, sono cose che ho scritto io xd

anche se ritengo che per scrivere a fondo di queste cose (andate a leggervi Insomnia ) forse un pò ci crede <3

Per il resto, forse manca ancora un ultimo capitolo prima della fine della storia <333

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Capitolo 7
*** Quel combinaguai di Misha - prima parte ***


“Sam,  finalmente un po’ da soli…”
“Cas, ma che dici? “

“Approfittiamo di questo momento di intimità…” disse Castiel facendo per abbracciarlo, ma Sam si scansò.

“Sono fidanzato con Jensen. Jensen, il tuo migliore amico, ricordi? Che diavolo ti è venuto in mente?”

“E allora? Vi amo entrambi allo stesso modo. Voglio sentirmi parte integrante di voi!” disse Castiel.

Sam lo guardò esterrefatto.

Castiel lo prese di sorpresa e lo baciò, poi lo fece cadere sul pavimento, salendo sopra di lui.

“Castiel, togliti subito, toglitiiiii…” lo pregava Sam.
 
 
 
 
“Castiel, pezzo di merda!!”

“Ehi, ehi, ehi, sei un’anima, non dovresti rivolgerti così, perlomeno non in questa forma!” disse Castiel facendo l’angioletto.

Si trovavano di nuovo in astrale, questa volta li aveva raggiunti anche Castiel e si trovavano in un supermercato, ma Sam in quel momento stava sognando ed era come se non li vedesse. Loro però potevano vedere lui come in una specie di bolla magica.
 
 
“Smettila di manipolare la mente di Sam o il mio me stesso quando si risveglia ti darà tante bastonate, facendosi aiutare anche dalla tua fidanzata!” disse Dean offeso.

“La colpa non è mia, non sto manipolando nessuno. Cas vieni con noi…Cas perché non resti ancora un po’ a casa…ci facciamo una birretta..una pizza…e già che ci sei, dormi anche con noi…”

“Bugiardo patentato!”

Perché, non è mai successo che condividessimo il letto?”

“Ma cosa vuol dire! Sei nostro amico!”

“Ehh, ma la carne è debole, lo sai…” sospirò Castiel.
 
Jensen lo guardò con uno strano sorriso. Castiel capì che Jensen cercava di restare sullo scherzo ma rischiava di arrabbiarsi sul serio.

“Ok, ascolta…” disse tornando serio. “A me non piacciono gli uomini..e poi sono fidanzato con Jo, la mia anima gemella, ricordi?”

“Lo so, lo so…” sbuffò Jensen, vergognandosi un po’.
 
“Non prendertela con Sam se sogna queste cose. Non lo fa perché mi desidera. È il suo inconscio e l’inconscio è strano.”

“Ma perché mai il suo inconscio dovrebbe mostrare…”

“Beh, noi siamo molto vicini.” Sottolineò Castiel “E a volte, anche se non è nostra intenzione, anche se siamo profondamente fedeli l’uno con l’altro, l’enorme affetto che voi provate per me...” disse facendo lo strafottente, tanto che Jensen gli diede un pugnetto sul braccio.

“Può mandare dei segnali strani. Non perché lo vuoi, ovvio.” Chiarì subito. “Ma è difficile a volte distaccarsi completamente dal binomio amore – sesso. Dopo un po’ che senti una devozione profonda per qualcuno, è facile immaginare di legarsi a lui anche carnalmente…naturalmente questa cosa inconscia viene fuori quando la mente non è condizionata dalle vergogne coscienti.”

“Cas, io ti voglio tantissimo bene” disse Jensen, poi gli puntò un dito sul petto. “Ma prova anche solo a far l’amore con il mio ragazzo in sogno e ti spacco le braccine.” Glielo disse sorridendo.

“Ehi, non sono io, quello!” disse Castiel, indicando l’altro, che continuava a flirtare con Jared, anche se l’altro sbuffava senza dargli retta.
 
“Copia o no, rifiuto o no, adesso vado a prendermi il mio ragazzo.” disse Jensen.

“Io lo so perché fai così. Sei geloso di me! Ma guarda che io posso dividermi benissimo anche in tre, se volete!!” disse.

“Non credo che Jo sarebbe d’accordo!” disse Jensen entrando nella bolla del sogno.

Castiel fece una smorfia con la bocca e gli occhi come a dire *beh in effetti *
 
 
 
 
“Sam…” lo chiamò Jensen, infilandosi nel suo sogno.

“Jensen…quando sei tornato??” chiese Sam, mentre era seduto al tavolo facendo apparentemente dei compiti per la scuola.

“Il college? Davvero, dude?” chiese Jensen facendo una smorfia disgustato.

“Beh…”

“Tu, smamma, avanti. L’anima gemella è tornata.” Disse Jensen, cacciando via Castiel finto che sparì subito.
 
Sam guardò Jensen a bocca aperta.

“Dio mio..è…”

“Un sogno? Sì.” Disse Jensen, prendendolo per mano e riportandolo ad un altro livello.
 
 
 
Ritornarono al supermercato dove Castiel faceva finta di mangiare alcune patatine attraverso il pacco.

“Non riesco a mangiarle, ma è divertente provare.” Disse Cas. “Oh, ciao, Sam. Fatto bei sogni?” chiese malizioso.

Sam arrossì vergognandosi come un ladro.

“Sam, tranquillo, non ce l’ho con te.” Disse Jensen.

“Dovresti invece.” Disse Sam in colpa.
 
Cas si alzò e fece un bel discorsetto ai suoi amici.

“Ok, ritorniamo seri. Ragazzi, noi siamo da sempre stati profondamente legati. Ricordatevi solo che immaginare di fare sesso con qualcuno, non significa volerlo fare davvero.”

Si guardarono tutti e tre.

“Da che mondo e mondo, il genere umano ha sempre espresso l’amore che prova l’uno per l’altro con il contatto fisico. Con gli abbracci, con i baci. Quello che ha sognato Sam, non mi offende e non dovrebbe neanche voi. Esprime solo l’amore che proviamo l’uno per l’altro. Questo non vuol dire che renderemo concreta questa fantasia e neanche che lo vogliamo, intesi?”

“Sì.” Dissero Sam e Jensen più sollevati.
 
 
 
 
 
 
*

Jensen e Jared si erano svegliati dal sogno. Non era stata una cosa atipica, anzi, era stata la cosa più strana che era successa loro. Ed era tutto dire!

Jared però sembrava ancora turbato.

“Jared, ehi, piccolo, dove vai?”  chiese assonnato, vedendo che il minore stava lasciando la stanza.

“Jared, ehi, che ti prende?” aggiunse, vedendo che Jared non gli dava retta. Lo tenne fermo per un braccio.
 
Jared fece un profondo sospiro.

“Quello che è successo stanotte ha…ha dell’incredibile. È pazzesco.” Disse Jared.

“Ah ecco, capisco. Senti, tesoro, non devi sentirti in alcun modo in colpa. Cas me l’ha spiegato e io sono d’accordo con lui…”

“Tu..cosa?”

“Sì, beh, non devi sentirti in colpa se qualche volta hai fatto qualche pensierino su Castiel, considerato tutto il tempo che passiamo con lui…è…”
 
Jensen non vide neanche arrivare lo schiaffo sonoro che lo colpì in pieno viso.
 
















Note dell'autrice: 

e niente...io vado sempre a complicarmi la vita xd  

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Capitolo 8
*** Quel combinaguai di Castiel - seconda parte ***


Jensen rimase spiazzato e completamente inebetito.

I ripetuti schiaffoni che si era preso quando era preda del delirium tremens del vampirismo erano niente paragonati a quell’unico schiaffo.

“J-Jared…p- perché mi hai…”
“Ti amo da impazzire, come puoi pensare che io possa tradirti? Come puoi pensare che voglia farlo??”

“Io non volevo assolutamente dire quello!!” si ribellò Jensen.

“Però senti il bisogno di venire a controllare! Non ti fidi di me. Sei dovuto venire a riprendermi e dentro di te mi stai rimproverando per il sogno.”

“Jared…”

“Non so neanche io perché l’ho sognato..non ho mai pensato al nostro migliore amico in questo modo…”

“Jared..”

“Oddio, mi sto giustificando per un sogno..”

“SAM!!” Lo chiamò alzando la voce Jensen.
 


Ci fu un attimo di silenzio, poi Jared parlò di nuovo.

“Non è giusto, Jensen…noi non dovremmo farlo…passi per i viaggi astrali, ma i sogni…dovrebbero rimanere una cosa privata. Solo nostra. Se al risveglio ci sentiamo in colpa o con la vergogna addosso, almeno lo sappiamo solo noi…e invece così…è come se non esistesse nessuna privacy!”

“Non c’è mai stata tra di noi!” disse Jensen

Sam lo fissò duramente: “Forse tutta questa storia dei viaggi astrali è stata uno sbaglio.” Disse lasciando Jensen allibito.
 


Sam fece per andarsene ma Jensen cercò di fermarlo.

“Sam, Sam. aspetta, ti prego. Io tutto questo…l’ho fatto per te, per farti felice.” Disse Jensen, poi un po’ più alterato aggiunse: “I viaggi astrali…ho fatto tutto..PER TE. Ti sembra questo il modo di ringraziarmi?”

“Non capisci! Sei tu il mio sogno! Sei sempre stato solo tu!”

Jensen restò a bocca aperta e Jared ne approfittò per uscire.  

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Capitolo 9
*** Proteggi la tua realtà con lui ***


“Castiel, ho bisogno del tuo aiuto. È urgente.” Disse Jensen al telefono, dopo che Sam era andato via infuriato.

In realtà Sam doveva comunque presentarsi al lavoro, non era uscito perché voleva andarsene via di casa, ma la furia con cui è uscito aveva impensierito molto Jensen, che aveva chiamato subito il suo migliore amico per sfogarsi.
 
“Mi dispiace tanto, amico. Non so proprio che cosa mi è preso stanotte. Sono stato un coglione a scherzare in quel modo davanti a Sam…il fatto è che certe volte sembra che mi trasformo e divento più coglione del solito, soprattutto quando sono ubriaco…in quei momenti chiamatemi Misha.” Disse Castiel versando del caffè a Jensen.

“Non fa niente, Cas, anzi, anch’io ho delle colpe. Non avrei dovuto coinvolgerti con la storia dei viaggi astrali.” Disse Jensen.

“Beh, a me fa invece piacere che mi abbiate coinvolto, ho potuto imparare tante cose nuove, ma avrei dovuto lasciarvi il vostro spazio, ecco. Sinceramente per me era uno scherzo, se avessi saputo che Sam la prendesse così, non mi sarei mai permesso di scherzarci su. Per me era chiaro che non intendevo alludere che provasse qualcosa per me…ma gliel’hai spiegato bene?”

“Ma sì…ma sì…ma credo che lui invece abbia capito come se gli stessi dando il via libera per provarci con te."

Cas intervenne: "Pensi ce l'abbia con te per questo o per il messaggio che gli hai mandato subito dopo che è uscito dalla porta?

"Intendi quando gli ho scritto: ho cercato di capirti ma se reagisci così mi fai pensare che hai la coda di paglia riguardo il nostro amico Cas!"

Cas stette in silenzio a braccia conserte ma aveva lo sguardo divertito.

"Gliel'ho detto per rabbia, non penso davvero che lui...ma in quel momento ero..geloso..oddio, sono stato un coglione!"

"Amico, siamo due coglioni." disse Cas.  
 
 
 
 
*

Qualche ora più tardi….

“Grazie per aver accettato di pranzare con me, Bobby.” Disse Sam al ristorante con Bobby, di uscita dal lavoro.

“Figurati, lo sai che per me sei come se fossi il mio secondo figlio.” Disse Bobby sorridendo, scrollandogli i capelli.

Sam masticò un altro pezzo di carne e poi disse:

“Non ti ho chiamato per parlare male di Jensen, ma l’ha combinata grossa stavolta. Capisco che lui non aveva intenzione di offendermi…ma come può pensare che abbia fatto dei pensieri su Castiel…”

Bobby sospirò.

“ Avrei forse voluto vederlo un po’ infastidito o ingelosito della cosa…invece lui niente, ci mancava soltanto che mi proponesse di scoparci per togliermi il pensiero…”

“Sam..” disse Bobby, guardando se c'era qualcuno che li avesse sentiti.

“Ma la cosa che mi ha messo più ansia è il fatto che mi avesse colto di sorpresa. Voglio dire, un sogno imbarazzante puoi normalmente decidere se condividerlo con chi ti fidi, invece in questo caso non ho potuto scegliere.”

“E se avessi potuto, lo avresti detto?” indagò Bobby.

Sam si strinse nelle spalle.

“Non lo so, sarei stato indeciso perché non sapevo se Jensen avrebbe capito…”

“Ecco. Ecco! Vedi, invece Jensen ha capito. Speravi forse che non avrebbe capito?”

“No! Cioè…in realtà mi aspettavo parole diverse…sono contento che non si è arrabbiato, ma non avrebbe dovuto dire che…è una cosa normale. Insomma..”

“Secondo te non lo è?”

Sam si toccò la testa confuso.

“Mi stai confondendo, Bobby. La mia testa.”
 

Bobby scoppiò a ridere.

“Sono un coglione, vero?”

“No, Sam.

“???”

“Siete due coglioni.” Disse Bobby con un sorriso a trentadue denti indicando due con la dita.




Quando finirono di pranzare ed erano in macchina - guidava Bobby - Sam guardò il cellulare. C'era un messaggio di Jensen che non aveva ancora letto...

Quando finì di leggerlo, suo malgrado sorrise e Bobby se ne accorse.

"Il cucciolo torna a casa?" chiese Bobby sorridendo sornione.

Sam gli raccontò il breve contenuto del messaggio e Bobby scoppiò a ridere.

"Se quello che volevi era farlo ingelosire, ci sei riuscito alla stragrande, mi sa."

Sam però sembrava combattuto.

"Sì, ma...se ora pensa davvero che mi sia agitato perchè...ho la coda di paglia? Non voglio che lo pensi...per me c'è solo lui e Cas è davvero solo come un fratello..."

"E tu diglielo." insistette Bobby.

Vedendo che Sam guardava in basso, tormentandosi il labbro, Bobby sorrise e aggiunse:

"Sam, il sogno è bellissimo, anzi è meraviglioso, ma arrivati ad un certo punto, bisogna confrontarsi con la realtà. Siete entrati troppo dentro a questa cosa della dimensione astrale, ma noi siamo esseri viventi, di carne, non siamo spiriti...dimostra al tuo fidanzato che voi valete più del sogno."

"Per me, noi due insieme, siamo il sogno." disse Sam.

"Ecco e allora piantatela con questa cazzata dei viaggi astrali, per dio, non vi sono bastati tutti questi anni.." disse Bobby ridendo.

Sam fece un debole sorriso.  
 
"Forse ne siamo stati ossessionati un po' troppo..." acconsentì.  
 
"Potete sempre decidere di farlo di meno, se non volete smettere del tutto, ma proteggi la tua realtà con Jensen, Sam." disse Bobby con fare profondo.

Questo toccò il cuore e l'anima di Sam. I suoi occhi si inumidirono e si buttò tra le braccia di Bobby. "Grazie." gli disse.

















Note dell'autrice: 

Eccomi qua xd a dispetto di come mi immaginavo, questa ff non è piaciuta molto, me l'avete criticata tutti ahhah xd

vabbè, preferisco sapere cosa pensate, piuttosto che false lodi xd 

Comunque in questo capitolo c'è un po' di realtà, dai, spero vi piaccia ahhah xd

il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo :p 

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Capitolo 10
*** Sorprendimi... prima parte ***


Dopo l’abbraccio, Bobby ebbe un ultimo chiarimento con Sam, facendogli presente che sicuramente Jensen era andato dritto filato da Cas a raccontargli tutto.

“Oddio..che vergogna.” Aveva risposto Sam sconfortato e imbarazzato.

Bobby aveva risposto: “Per fortuna avete un amico come Castiel che è uno che capisce le cose e comprende, non giudica. Altrimenti sarebbe stato ancora più imbarazzante di come lo è adesso.” Disse Bobby bonariamente ma ridendo anche un po’ e Sam fu d’accordo con lui.

“Già, anche il fatto che Jensen non se la sia presa con me per il sogno, mi fa capire quanto sono fortunato.” Convenne Sam sorridendo.
 
 
 
 
 
*

A casa di Castiel intanto, qualcosa di simile stava accadendo. Castiel stava elogiando l’amico Jensen per gli stessi motivi.

“Chiunque altro, mi avrebbe preso a pugni, dopo quello che è successo. Avrebbe pensato che volevo rubargli il ragazzo. Tu invece sei fantastico, amico.” Disse Castiel.

“Ehi.” Lo riprese Jensen. “Sei il mio migliore amico, che razza di persona sarei se me la fossi presa con te? Il solito maschio alpha dominante e geloso. Io mi fido di Sam e mi fido anche di te. “ disse Jensen.

Castiel gli sorrise grato.

“Questo non vuol dire però che…non ti meriti una piccola vendetta.” Disse Jensen sorridendo con un ghigno furbo.

“Cos…che vuoi dire?”
 
In quel momento arrivò Jo, aprendo la porta di casa.

“Castiel, tesoro, che è successo con Sam? Mi ha detto Jensen che hanno litigato….”

Castiel guardò Jensen sbalordito.

“Stà tranquilla, Jo, adesso Castiel ti spiegherà tutto nei dettagli. C’era anche lui lì presente.” Disse sorridendo divertito.

“Davvero??” chiese Jo.

Cas sgranò ancora di più gli occhi.
 
Jensen ancora più divertito salutò i due e se ne andò. “Ci vediamo.”

“Figlio di…” disse a bassa voce Cas.

Jensen gli fece un gestaccio senza perdere il sorriso, mentre andava via.
 
 
In realtà non era grave. Era il loro modo di scherzare. Castiel non se la sarebbe presa e poi almeno un pochino Jensen doveva vendicarsi, no?
 
 
 
 
 
 
Qualche giorno più tardi……

Non ci fu nessuna sorpresa da parte di Jared o Jensen, all’altro, del tipo un picnic sul lago improvvisato, o una cena a sorpresa o una stanza illuminata piena di palloncini, per fare pace.

Fu strano, ma allo stesso tempo, normale e ordinario, non preparare niente di eclatante, per farsi perdonare.
 
La prima mossa, la fece Sam.

La sera stessa, quando si infilò nel loro letto, diede a Jensen un bacio lungo sulla guancia.

Jensen rimase stupito, ma non disse nulla.

Nessuno dei due disse nulla, ma sorrisero nel buio.

Poi cominciarono le dolci attenzioni.

Quando Jensen andava al lavoro, Sam aveva preso l’abitudine di preparargli i tramezzini per pranzo. Jensen gli disse che non ce n’era bisogno, ma Sam insisteva. Jensen si metteva un mucchio di schifezze nei suoi tramezzini. Non era salutare!

Anche Jensen faceva qualcosa per Sam. Di nascosto infilava nel suo cestino da basket, piccoli dolcetti.

Quando Sam li trovava verso la pausa pranzo, sorrideva. Gli sembrava di essere tornato ai tempi del liceo.
 
 
Quando Sam faceva il bagno, Jensen gli lavava la schiena, fino a quando Sam gli diceva che poteva bastare e non gli diceva di infilarsi nella vasca anche lui!! Insieme!!
 


Era già passata una settimana e Jensen pensò che poteva bastare. Aveva voluto aspettare infatti tutti quei giorni, perché Sam chiaramente ora non si aspettava più una sorpresa da parte di Jensen e così Jensen aveva occasione di stupirlo per bene!
 
Bene, la fantomatica sera era arrivata!!
 
 

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Capitolo 11
*** Sorprendimi - seconda parte ***


Jensen e Jared si stavano preparando per andare anche quella sera al campo, a fare una corsetta.

A loro piaceva andare a correre insieme.

Quella sera però, Jensen aveva altri piani….
 
 


“Ma che diav…non è possibile!” disse Jensen quando arrivarono lì con la macchina.

“Che c’è? Che succede?” aveva chiesto Jared.

Loro.” disse Jensen, indicando una massa di ragazzi che giocavano a pallone.

“Oh…” disse Jared dispiaciuto. “Mi dispiace. Vabbè dai, sarà per un’altra volta.”

“No. Stavolta non ce ne andiamo.” Disse Jensen.

Jared rise. “Cosa vuoi fare? Cacciarli? È un campo pubblico…chi arriva prima…”

“Li farò sloggiare.”

Jared lo guardò a bocca aperta. “Stai scherzando?” rise un po’.

“Per niente.”

“E come pensi di fare??”

“Dirò loro che due anime gemelle come noi hanno il diritto di precedenza. Non si opporranno a questo.”

Jared incrociò le braccia.

“Jens, sai benissimo che loro pur di restare, ti direbbero che tutti loro sono anime gemelle…e auguri per capire se è vero o no.”

“Non mi importa.” Disse Jensen, cominciando già ad incamminarsi.
 
Jared rimase lì basito immobile, a guardare Jensen incamminarsi per un po’, poi deglutì e scattò nella sua direzione.

“Jensen, aspetta, che vuoi fare? Non farci fare delle figure. Fermati!!”
 
 
 
Sam non riusciva a credere che Jensen aveva intenzione di attaccar briga con dei ragazzini. Doveva assolutamente fermarlo, prima che…. cavolo! Questo non era da lui!
 
Quando scese al campo, però, lo trovò buio e deserto.
 
“Ma che significa? Dove sono andati tutti?” chiese ad alta voce.
All’improvviso una luce di un riflettore illuminò il campo.

Jared si coprì il viso per via della luce improvvisa.

In quel momento scese Jensen da lui.
 


Jared rise. “Ci sono cascato come un allocco.” disse, capendo che Jensen aveva organizzato tutto con i ragazzi.

Jensen ridacchiò a sua volta andando da lui.

“Che cos’hai preparato, vecchia volpe?” gli chiese Jared.

“Io…non sapevo come stupirti…e ho scelto qualcosa che era diventata una nostra abitudine, per farlo.” Disse sorridendo emozionato.

Sam lo guardò con gli occhi dell’amore.

Jensen tremando un po’, gli prese le mani tra le sue.
 

“Io dovevo dirti…che hai ragione. Il fatto che siamo una coppia non dovrebbe mai dare per scontato che l’altro possa per suo diritto invadere anche le cose più intime dell’altro…e i suoi sogni, sono una di queste cose. Io l’ho fatto perché ho pensato non potrebbe esserci mai niente di sporco o vergognoso nei tuoi sogni…solo per questo l’ho fatto…e sai una cosa? Non c’è. Quel sogno…era una stupidaggine. Ecco. Non volevo che ti sentissi in colpa, per questo ho cercato molto goffamente di rassicurarti. So che non mi tradiresti mai e ti prometto d’ora in poi di rispettare la tua privacy e i tuoi sogni. Ci ho pensato e se questa cosa dei viaggi astrali ti stressa troppo, possiamo anche smetterla se vuoi. Per me sei importante tu e soltanto tu. Non importa in che dimensione…ma se questa cosa deve farci litigare, io non la voglio più.”

Sam sorrise e commosso lo baciò.

“Sono stato davvero scontroso e insopportabile, ma la sola idea di perderti o di perdere la tua fiducia è insopportabile per me. Ho rigettato addosso a te la vergogna per quello che avevo sognato, ma sappi che è vero. Non c’è mai stato e non ci sarà mai nessuno che desidererò oltre a te…cosi come mai nessuno che amerò. Hai ragione, ci siamo ossessionati troppo con questa storia dei viaggi astrali…ma l’abbiamo fatto entrambi per amore. Ciascuno dei due voleva far felice l’altro e non far rimpiangere all’altro niente, ma ora che l’abbiamo capito, possiamo continuare a farlo, gestendolo in maniera diversa. Possiamo farlo di meno, invece che così assiduamente, perché una cosa così bella non me la sento di interromperla, anche se, ti amo immensamente e se ti crea problemi, io ci rinuncio senza rammarico.”

 “Amore, io sono d’accordo con te, invece. Perché far finire una cosa solo perché non sei riuscito a gestirla? Si può imparare a gestirla meglio e a usarla di meno, ma non interromperei mai una cosa creata con te. In nessuna dimensione.”

Fu il turno di Jared di chiarire le cose.

“D’accordo, però la nostra vita reale avrà la precedenza. Ho passato metà della mia vita solo a sognare una vita con te e ora che finalmente ce l’ho, non voglio più sognarla, ma goderla di ogni attimo, con te. Quando l'abbiamo fatto, a Venezia, era meraviglioso, ma eravamo sperduti, avevamo perso entrambi la memoria...ora sappiamo entrambi chi siamo. In tutti i sensi e io voglio...”

Jensen non lo lasciò finire. Gli prese il viso tra le mani, piantando la sua lingua nella sua in un bacio dolce e felice allo stesso tempo. Sì, felice, perchè il cuore di Jensen stava scoppiando di gioia.

“Tesoro, è la stessa cosa che voglio anch’io e sono contento che tu l’abbia detto.”
 
 
Si baciarono ancora più intensamente dopo quella frase.

Jensen ridacchiò. Queste sembravano proprio le promesse di un matrimonio.

“Dovremmo scegliere qualcos’altro per le promesse.” Disse, come se gli avesse letto nel pensiero Sam.

“Già…senti, non ti ho portato qui solo per dirti questo. Volevo dirti anche una cosa..che non ti ho mai detto…” disse.

“Quale?” chiese curioso Jared.
 
“Avevo 18 anni…era San Valentino…abbiamo ballato…e un pensiero mi sfiorò, per non lasciarmi mai più.”

“Quale?” chiese Sam, che ricordò molto bene quel giorno. Ricordò di aver ballato con lui in una stanza vuota.
 


Jensen sorrise e sparì nel buio, per poi ritornare con una strana scatola.

“Fuochi d’artificio?” chiese Sam ridendo. “Mi ricorda il quattro luglio.” Disse Sam ricordando come lui e Jensen accesero i fuochi quando Sam aveva nove anni.

“Accendi quel pensiero con me.” Sussurrò Jensen.
 
Sam lo fece.

I fuochi scoppiarono nel buio, formando la scritta.
 
Pensai: Lui è l’uomo della mia vita.

Il ragazzo che sposerò.
 
Sam si coprì la mano con la bocca, Adesso piangeva.
 
Jensen prese altri fuochi e lui e Sam li fecero scoppiare ancora.
 
Sposami a Maggio!!
 
 Non sembrava una domanda, ma Sam gli rispose comunque gettandogli le braccia al collo e incollando le labbra alle sue.
 
 















 Note dell'autrice: 

Ciaooooooo. Eccoci all'ultimo capitolo finalmente ahhahh allora, il matrimonio CI SARà, non linciatemi ahhah lo pubblicherò nel seguito!! Farò solo un capitolo, prometto xd

Devo dire delle cose però! I nomi Jared e Sam, questo devo proprio specificarlo e puntualizzarlo!!

Se notate in quest'ultimo capitolo, faccio parecchio sali scendi con i nomi di Jared e Sam, e no non è una distrazione, come non lo è stata nei precedenti capitoli xd

lo faccio proprio per farvi capire che sono considerati come un'unica persona e che in realtà non è andato via nè Sam, nè Jared...insisto a far chiamare Sam da Jensen, perchè mi sembrerebbe come di fargli un torto a lui visto che per tutta la vita Jensen lo ha chiamato Sam e si è sentito chiamare così da Jensen... è solo questo il motivo.

Ma poi decido di farlo chiamare in entrambi i nomi, quando racconto, in maniera indiretta, per farvi capire che nessuno dei due è andato via...e in questo ultimo capitolo l'ho chiamato Jared quando ha comportamenti un pò più simili a Jared e invece Sam quando reagisce in maniera più emotiva..spero abbiate capito ^^

La scelta dei fuochi d'artificio è stata una scelta dell'ultimo momento..mi sono ricordata che durante il "viaggio di Sam" quando ha bevuto la pozione, ma poi l'aveva interrotta - prima dei capitoli in cui sarebbero andati a cercare i nonni -avevo scritto un flash in cui Sam ricordava di aver ballato con Jens a San valentino....beh, poi insieme al fatto che mi sarebbe piaciuto inserire i due che come i Sam e Dean originali, avevano fatto scoppiare i fuochi il 4 luglio nel telefilm, la consideravo un'idea grandiosa e ho pensato di unire le due cose <3333

Il matrimonio invece ho deciso di pubblicarlo in una storia a parte perchè penso lo merita e perchè è davvero un altro capitolo a parte della storia <33333

Vi ringrazio tutti per aver seguito anche questa storia. So che alcuni hanno trovato noioso questo sequel e il viaggio astrale ma spero abbiate capito perchè per me era importante - e anche per i protagonisti - scriverlo <3333

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