You are my life.

di Myself___
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Andare a vivere  a Vancouver era stata l’unica scelta giusta che avessi fatto in 24 anni, che fino ad allora avevo vissuto in Scozia.
Non fraintendetemi, Glasgow è una città stupenda, la Scozia è stupenda e me la porterò nel cuore per sempre; ma ho bisogno di voltare pagina, di dare inizio alla mia nuova vita.

 
Nuovo Stato.
Nuova città.
Nuove persone.
Nuova me.

 
Mi ero trasferita da circa una settimana ed  avevo trovato un piccolo appartamento, all’interno di una palazzina, che dividevo con Katlyn, la mia nuova coinquilina.
Erano circa le 10:00 quando mi alzami dal letto, e dato che non avevo ancora trovato un impiego per mantenermi e pagare le bollette e l’affitto, decisi dedicare tutta la giornata a trovare lavoro al centro per l’impiego.
Mi andava bene qualsiasi mansione, dalla  cameriera fino alla netturbina; ero una ragazza che si adattava facilmente.
Mi stiracchiai e dopo essermi messa le mie adorate pantofole andai verso la cucina dove trovai la mia coinquilina intenta a fare colazione.
“Buongiorno Lou!”, mi disse con il sorriso sulle labbra già pronta per affrontare una giornata intera a servire ai tavoli in un ristorante non molto lontano da casa.
“Buongiorno Kat, oggi per la tua felicità andrò a cercare lavoro… Yuppy!” dissi andando a versarmi una tazza di caffè  iniziando a sorseggiarlo.
Lei in tutta risposta alzò le braccia al cielo, come per lodare Dio, facendo una leggera risata e dopo aver guardato l’orologio finì di bere la sua tazza di thè riponendola poi all’interno del lavabo.
“Devo proprio andare ora, mi aspetta una giornata faticosa.” mi baciò la guancia e prima di mettersi il cappotto ed uscire si girò verso di me: “ Lou mi raccomando oggi, cerca di tornare a casa con un contratto e se hai bisogno di me sai dove trovarmi.” dopodiché si avviò alla porta ed uscì di casa.
Finito ormai di bere la mia tazza di caffè decisi di andarmi a fare una doccia.
Amavo il gettò dell’acqua calda sulla mia pelle, mi rilassava e riuscivo a non pensare per un po’.
Dopo essermi lavata mi asciugai i lunghi capelli rossi, lasciandoli al naturale, e mi truccai leggermente con un po’ di matita e mascara.
Mi piazzai davanti all’armadio e dopo 10 minuti tirai fuori un paio di jeans leggermente strappati e stretti e un maglione grigio bello largo, il tutto completandolo con i miei adorati anfibi.
Mi fissai allo specchio e, dopo aver arruffato un po’ i capelli, presi il mio fedele ipod e la mia borsa e mi diressi al centro per l’impiego.
Arrivata all’entrata dell’edificio andai subito al bancone informazioni dove trovai una signora su una cinquantina intenta a scrivere qualcosa al pc.
“Salve…” dissi schiarendomi la voce per essere notata.
“Prego mi dica pure.” alzando lo sguardo dallo schermo del computer.
“Volevo avere delle informazioni riguardo  qualche lavoro” mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Oh certo! Innanzi tutto deve darmi i suoi dati, dopodiché dovrà aspettare che un operatore si liberi così le farà una consulenza.”
“Bene, che dati le servono?” chiesi alla signora mentre si sistemava gli occhiali che li erano scesi verso il naso.
“I suoi dati anagrafici e che mansione vorrebbe fare.”  disse riprendendo a scrivere al pc.
“ Mi chiamo MaryLou Clark, ho 24 anni e vengo dalla Scozia, precisamente Glasgow. Per quanto riguarda il lavoro non ho preferenze, va benissimo tutto; posso benissimo fare la donna delle pulizie!” dissi sorridendogli un po’ imbarazzata.
“Bene signorina Clark, ho inserito tutti i suoi dati, ora si può accomodare che tra non molto la verranno a chiamare!” La ringraziai e mi diressi verso i divanetti neri che erano infondo alla stanza.
Dopo non molto mi si avvicinò un signore alto e con dei capelli color nero riccioluti, che dopo avermi chiamato, mi condusse alla sua postazione.
“Signorina Clark vero?” mi chiese cercando conferma, io in tutta risposta annuì con la testa facendo un piccolo sorriso.
“Mi dica di cosa ha bisogno?” che razza di domanda è? Secondo te di cosa ho bisogno se sono qui? Lasciando perdere la stupida domanda dell’operatore gli risposi semplicemente che avevo bisogno di un lavoro qualsiasi che avesse possibilmente un buon stipendio  semplicemente per riuscire a campare senza trovarmi a fine mese a vivere sotto un ponte.
“Oh questo è appena arrivato e non è molto lontano da qui” disse guardando attentamente l’annuncio continuando: “Donna delle pulizie all’interno di uno studio di ripresa”.
“Che tipo di ripresa?” avvicinandomi di più alla scrivania.
“Non viene specificato, dice solo per un telefilm non da altre informazioni apparte l’’indirizzo e il nome della persona che bisogna contattare… Robert Singer.” Io lo guardai perplessa quindi continuò a darmi informazioni: “Suppongo serva qualcuno che pulisca i vari set, lo studio e se necessario gli alloggi per il cast. Contratto a tempo determinato, per sei mesi. E la paga è molto buona.” a questa informazione mi si illuminarono gli occhio, feci un sorriso a 32 denti e invitai l’operatore a continuare.
“Non dice che servono abilità particolari. E’ perfetto per lei! Cercherò di fissarle subito un colloquio.” concluse guardandomi.

 
Passarono un paio di giorni da quando andai al centro per l’impiego, il consulente mi aveva contattato per dirmi che quello stesso pomeriggio mi sarei dovuta recare al 8085 di Glenwood Drive alle 15:00 in punto.
Decisi così di prepararmi, anche se era ancora presto, ma almeno averi fatto le cose con calma e avrei dedicato tutto il tempo ad arrivare all’indirizzo, dato che non ero ancora esperta delle strade di Vancouver.
Dopo essermi fatta una doccia rilassante e lavato i miei lunghi capelli con uno shampoo alla pesca mi diressi verso l’armadio.
Ora veniva il problema… Cosa mi sarei messa? Dovevo presentarmi vestita elegante o casual? Con i tacchi o andavano bene i miei anfibi?
Dopo essermi fatta altre 3000 domande decisi di mettermi un paio di pantaloni neri a sigaretta con una camicia azzurra con le maniche arrotolate a ¾. Per le scarpe optai per un paio di stivaletti neri con un leggero tacco.
Capelli rossi e lunghi, mossi alle punte. Occhi verdi con qualche pagliuzza dorata. Naso piccolo a patata, ma non molto. Labbra leggermente carnose e carnagione chiara, oserei dire molto chiara; tipica degli scozzesi.
Non mi definivo una modella, anzi avevo un corpo con le curve al punto giusto, un bel seno e gambe lunghe.

 
Ero arrivata agli studi 30 minuti in anticipo così decisi di avviarmi al loro interno e di mettermi a sedere in una piccola sala d’attesa.
“ La signorina Clark?” chiamò una voce maschile. Mi alzai prendendo la mia borsa e lo segui all’interno del suo ufficio.
“Prego si sieda pure!” mi disse posizionandosi dietro la scrivania e mettendosi a sedere su una grossa sedia nera in pelle.
Mi sorrise gentilmente e si presentò.
“ Sono Robert Singer registra, scrittore e produttore esecutivo della serie tv Supernatural.”

 

 

 

 ******SPAZIO AUTRICE******

Salve ragazze :)

E' la prima volta che pubblico una storia e mi scuso già in anticipo per gli eventuali errori di ortografia.

Spero sia di vostro gradimento e, dato che non sono molto esperta nello scrivere, mi farebbe piacere ricevere delle vostre recensioni così da capire come vi è sembrato.

Qui vi allego l'immagine di MaryLou 




Ora bando alle ciance, ci vediamo al prossimo capito :)

Ciauuu Belle!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***




 


L’uomo mi allungò la mano e io la strinsi.
La sua presa era forte, mi dava la sensazione che fosse un uomo autoritario e con i piedi per terra… insomma che sapesse il fatto suo.
Al contempo però mi sembrava anche molto gentile e affidabile.
Aveva  i capelli di un grigio argenteo, degli occhiali che gli incorniciavano gli occhi verdi, una leggera barba incolta e indossava dei semplici jeans e una camicia.
“ Piacere signore” dissi lasciando la presa sulla sua mano.
“Ho letto bene? Hai 24 anni?” mi domandò togliendosi gli occhiali e guardandomi in modo interrogativo.
“Si signore!” risposi manco fossi all’interno di un esercito… mancava solo che facessi il gesto tipico del soldato e sarei stata perfetta. Ero nel panico e nell’imbarazzo più totale.
“E perché dovrei assumere proprio te, data la tua giovane età?” Io mi asciugai le mani sudate sui pantaloni, mi schiarì la voce e gli diedi la mia motivazione.
“Beh… io imparo in fretta, non mi ammalo mai, abito non molto lontano dagli studi, sono più forte di quanto sembri!!” dissi tutto senza prendere mai fiato.
“Bene!” sistemandosi meglio sulla sedia.
“Marylou” non gli diedi nemmeno il tempo di finire la frase che lo interruppi.
“Mi chiami semplicemente Lou… la prego!”
“Bene allora… Lou! Vuoi davvero questo lavoro?”
“Si, certo signore!” dissi drizzandomi sulla sedia.
“E sei disposta ad iniziare subito?”
“Ovviamente!” sul mio viso si stava aprendo un sorriso a 32 denti.
“Perfetto. Seguimi.” Si alzò dalla sedia e si diresse verso la grossa porta a vetri.
Mi alzai, sistemai i pantaloni con un leggero movimento delle mani, presi la mia borsa e lo segui.
 
Quell’edificio era immenso, le pareti erano dipinte di un bianco pallido e i pavimenti erano rivestiti di semplici mattonelle di marmo con sfumature bianche e nere.
L’unica cosa che rendeva meno spoglio quell’edificio, erano le tantissime foto appese.
Ritraevano vari volti, probabilmente delle persone che lavoravano lì, e molto spesso c’erano foto di tre ragazzi, uno molto alto e con dei capelli lunghi fino al collo, uno con degli occhi color ghiaccio, che facevano invidia a chiunque  e una faccia simpatica; ed infine un ragazzo con un sorriso magnifico e dei bellissimi occhi verdi con al suo interno delle pagliuzze dorate.
Il signor Singer mi fece distogliere l’attenzione da quelle foto mettendosi al mio fianco.
“Loro tre sono le colonne portanti di Supernatural. Jared, Misha e Jensen.” Disse i loro nomi indicandoli sull’immagine.
“Fra non molto li conoscerai di persona, intanto ti faccio accomodare all’interno della tua stanza.” Mi condusse dentro ad un piccolo locale, dove c’era tutto il necessario per pulire e su un tavolo una divisa blu che suppongo sarebbe stata mia.
“ Lou qui troverai tutto quello di cui hai bisogno, se eventualmente però ci sono problemi o ti manca qualcosa, non esitare a cercarmi. Ora indossa la tua divisa, ti aspetto qui fuori.” Chiuse la porta alle sue spalle e io rimasi sola dentro a quella piccola stanza.
Misi la borsa dentro ad un armadietto di alluminio, presi la divisa e la indossai, mi feci una coda di cavallo ed uscì.
Trovai il signor Singer seduto su una poltrona in pelle bianca intento a sfogliare una rivista, mi schiarì la voce e, notando la mia presenza di alzò.
“Ora mancano solo le presentazioni con il cast e poi potrai iniziare con le tue mansioni.” Sorrise e mi fece cenno di seguirlo.
Entrammo in una stanza immensa, piena di telecamere, di vari scenari e di migliaia di persone intente a fare il loro lavoro.
Al centro della stanza c’era una zona con delle sedie da registra con su scritto i cognomi dei vari attori, seduti dove erano assegnati e intenti chi a chiacchierare e chi a ripassare il copione.
È proprio lì che mi portò. Davanti a loro. Stavo per svenire dall’imbarazzo.
Se fossi stata uno struzzo non ci avrei nemmeno messo un secondo a sotterrarmi la testa sotto la sabbia.
Odiavo essere messa al centro dell’attenzione, odiavo avere gli occhi di tutti puntati addosso.
E per di più indossavo quella divisa imbarazzante.
Le mie guance diventarono subito rosse appena il mio capo mi presentò.
“Lei è MaryLou Clark, lavorerà qui da ora in poi. Dato che non riuscite a mantenere ordinati i vostri alloggi, lei penserà a pulirli e riordinarli ogni giorno. Se avete bisogno di lei contattatela. Sarà felice di accontentarvi, vero MaryLou?” mi guardò sorridendo.
Io, toccandomi la coda, risposi imbarazzata: “ Si certo…sarò al vostro servizio ogni volta che ne avrete bisogno… E vi prego chiamatemi Lou!” dissi rivolgendomi agli uomini davanti a me e allungando la mano per presentarmi.
Il primo che la afferrò fu il gigante, mi pare si chiamasse Jared,  la sua presa era possente, emanava forza da tutti i pori.
“Piacere Lou, sono Jared Padalecki” e mi fece un sorriso smagliante.
“Io sono Misha Collins, e tranquilla non siamo i Presidenti d’ America, siamo dei bravi ragazzi” e mi rivolse un sorriso di rassicurazione che mi tranquillizzò un po’.
In fine di presentò il ragazzo dagli occhi bellissimi.
“Jensen Ackles, piacere!” Mi fece un sorriso…WOW… mi stavo letteralmente sciogliendo; mi potevano benissimo raccattare con il cucchiaino.
Ci mancava solo la bava alla bocca ed ero apposto.
Terra chiama Lou, Terra chiama Lou. Concentrati, lavorerai per loro. Lavorerai per LUI.
Mi stavo schiaffeggiando mentalmente.
Meno male che il signor Singer, mi riportò con i piedi per terra.
“Bene, ora che vi siete presentati tutti al lavoro.” I ragazzi mi salutarono e ripresero a fare il loro lavoro.
“Seguimi Lou, ti faccio vedere gli alloggi dei ragazzi così potrai iniziare subito.”
Uscimmo fuori dagli studi e mi portò in un grosso parcheggio dove erano stati messi vari camper, con sulla porta delle targhette con i vari nomi delle persone che lavoravano lì.
Arrivammo davanti a tre roulotte con sopra i nomi dei tre ragazzi che avevo conosciuto prima.
Il signor Singer mi diede le chiavi dei rispettivi mezzi e si congedò.
Era ora di iniziare.
Entrai subito in quello di Jared, e dopo svariate ore a sistemare i vari abiti sparsi per tutto il camper, iniziai a pulire e lucidare.
Ero molto soddisfatta del risultato finale, c’era un profumo di fresco e di fiori, per il prodotto che avevo utilizzato per il pavimento. I vetri brillavano e finalmente era tutto in ordine.
Dopo aver fatto una piccola pausa mi dedicai a quello di Misha.
Era un uomo estremamente ordinato, tutto era sistemato in modo impeccabile quindi non ci misi molto a pulire il suo alloggio.
In fine rimase quello di Jensen, inserì le chiavi nella toppa ed entrai.
Mi pervase un profumo di menta e dopobarba che assaporai a pieni polmoni.
In un angolo del camper c’era una chitarra acustica e qualche vestito buttato sul piccolo divanetto di velluto.
Con calma mi misi a piegarli, appoggiandoli sul letto che si trovava in fondo al camper.
Avevo acceso lo stereo e stavo canticchiando una canzone, quando ad un certo punto la porta si spalancò.
Io per lo spavento feci un piccolo urlo, ma poi notando chi era entrato mi misi le mani sulla bocca come per bloccarlo.
Era Jensen.
“Oh scusa non credevo tu fossi ancora qui” disse rivolgendosi a me che avevo smesso di pulire.
“ Beh…devo ancora finire, però se vuoi posso tornare più tardi o domani.” Dissi imbarazzata abbassando lo sguardo.
“ No no continua pure, mi faccio una doccia veloce e poi vado a cena così sei di nuovo sola e puoi continuare il tuo lavoro canticchiando” il tutto lo disse facendo una risatina.
Mi volevo sotterrare… Signore abbi pietà di me.
Imbarazzata mi misi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio e ripresi a pulire.
Dopo circa 20 minuti, avevo quasi finito, quando Jensen uscì dal bagno, in una nuvola di vapore, con addosso solo un asciugamano che gli contornava la vita.
Aveva un corpo perfetto, gli addominali leggermente scolpiti;  mi fissai su delle goccioline di acqua che gli scendevano dai capelli e gli andavano a rifinire sul collo e sul petto.
Prese i suoi vestiti e si rinchiuse di nuovo in bagno.
E meno male che non si era accorto che lo stavo fissando come una cretina da circa 5 minuti, con la bocca aperta.
Uscì di nuovo dal bagno, ma questa volta era vestito.
Ripensando alla scena di prima diventai subito rossa e per non farmi notare iniziai a raccogliere tutte le mie cianfrusaglie.
“ Io ho finito, spero che ti possa andar bene” gli dissi andando verso la porta.
“Si è perfetto, grazie mille!” disse rivolgendomi un sorriso che mi fece sciogliere.
“Sono contenta…Bene!  Allora buona serata Jensen!”
“Buona serata anche a te!” gli sorrisi di nuovo e iniziai a scendere i gradini quando lui parlò di nuovo: “ Ci vediamo domani, buonanotte MaryLou!”
“Buonanotte Jensen!” e mi chiusi la porta alle spalle.
 
 
 
 

 ******SPAZIO AUTRICE******
 
Buonasera ragazze, ecco il secondo capitolo.
Spero sia di vostro gradimento e come sempre lasciatemi qualche recensione così da migliorarmi J
Buona lettura!!
 
Ciaooo Belle!!!

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