chi trova un messaggio trova un amico, se poi sia un tesoro, questo è discutibile...

di irene_alice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un post-it... ***
Capitolo 2: *** biblioteca, di nuovo... ***



Capitolo 1
*** un post-it... ***


Era una bella giornata di sole e finalmente non serviva più la giacca per uscire di casa. Avevo deciso di fare una passeggiata e ora ero davanti alla biblioteca. Entrai e cominciai a girare tra gli scaffali, un libro era rimasto fuori, nell'angolo lettura, su uno dei tavoli. La copertina mi ispirava e mi sedetti per sfogliarlo. Stavo per richiuderlo ma all'ultimo momento scorsi un post-it su una delle prime pagine, sopra qualcuno aveva scritto: se non hai di meglio da fare rispondi a questo messaggio e riponi il libro in basso a destra sullo scaffale che hai difronte. Mi sembrava una cosa stupida e lo ignorai, chiusi il libro e ricominciai a girare per la biblioteca. Dopo un quarto d'ora passato a sfogliare pagine, leggere titoli e guardare figure di libri per bambini, tornai a sedermi nell'angolo lettura con un nuovo libro. Me ne stufai presto, era un libro più stupido di quanto pensassi. Lo sguardo mi cadde di nuovo sul libro del messaggio... non avevo altro da fare... riaprii il libro alla pagina dove c'era il messaggio, presi una matita dalla borsa e non sapendo cosa scrivere e dove scrivere la risposta, aggiunsi infondo una banale scritta: non avevo un altro post-it su cui rispondere.... Poi richiusi il libro e lo misi dove il biglietto indicava e, dopo aver ammesso a me stessa che ero un po' curiosa, uscii dalla biblioteca e mi avviai verso casa.

 

 

 

Ciao! Questa è una storia che ho scritto ancora l'anno scorso e già me ne ero dimenticata... fatemi sapere se vi piace o vi incuriosisce, perché in effetti non ha ancora un seguito ma se c'è una remota possibilità che possa venire fuori una cosa carina... beh, allora mi farà piacere scriverlo!

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Capitolo 2
*** biblioteca, di nuovo... ***


Mattia entrò in biblioteca sorridendo, finse di leggere la trama di un paio di libri, poi quando nessuno fece più caso a lui, si avvicinò con aria noncurante all'area lettura. Prese il libro infondo a destra dello scaffale difronte ad uno dei tavoli e si sedette. Sfogliò le prime pagine e giunse a quella in cui aveva lasciato il biglietto, “non avevo un altro post-it su cui rispondere...”. Che risposta banale! Doveva essere una persona noiosa... ma non gli importava, prese dalla tasca della felpa un blocchetto di post-it e ne attaccò uno sotto il precedente “che fantasia!” scrisse “come ti chiami? Io sono Mattia, dobbiamo decidere qualche libro noioso in cui nascondere i post-it, altrimenti prenderanno in prestito il libro!”. Prima di cominciare una conversazione voleva accertarsi che il/la suo/a corrispondente continuasse a rispondere, quindi ripose il libro dove l'aveva trovato e cominciò a cercare qualche libro che gli interessasse veramente. Non aveva nessuna voglia di tornare a casa, sapeva già cosa si sarebbe trovato davanti, uno scenario pietoso. I suoi genitori avrebbero litigato per una delle cose più banali del mondo, che ormai avevano già quasi esaurito litigio dopo litigio, la sua sorellina si sarebbe nascosta dietro a qualche tenda o sotto qualche tavolo o letto sperando di non sentirli, lui sarebbe stato ripreso per qualcosa, non aveva fatto nulla di male quel giorno, ma avrebbero ripescato nei giorni precedenti, e poi sarebbe andato chiudersi in camera sua ad annoiarsi fino all'ora di cena. Che bella prospettiva... era così tutti i santi giorni! Aveva pur diritto ad un diversivo, pensò guardando nel punto dove prima aveva lasciato il libro. I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo de cellulare che proveniva dallo zaino, aveva diversificato le suonerie e quello era tipico di quando era fuori casa da più di mezz'ora, sua madre. Non si sforzò di rispondere e, scelto finalmente un libro, si avviò al bancone per registrarlo. Poi si diresse verso casa.

La biblioteca era una sorta di rifugio, lì poteva leggere o studiare in tranquillità, senza essere disturbato, poteva perdersi in mondi immaginari, guardando nel vuoto o perdendosi tra le pagine di un libro. La sua sorellina non aveva la stessa fortuna, lei era troppo piccola perché sua madre la lasciasse uscire, anche la biblioteca, a due passi da casa, era un luogo pericoloso per una bambina di dieci anni.

La piccola Giovanna aveva tutte le sfortune, aveva anche un nome che odiava, per questo lei e Mattia lo avevano cambiato in Joan, era più elegante e la faceva sentire una principessa. Mattia stava spesso con sua sorella, non era una bambina di quelle che scocciano sempre, era una ragazzina intelligente e piena di inventiva, ma a parte suo fratello, non erano molti ad essersene accorti, se ne stava sempre nascosta da qualche parte e anche a scuola o per la strada cercava di non farsi notare, per questo non aveva molti amici, anche se spesso aveva sognato di avere un'amica del cuore.

Mattia arrivò “finalmente” a casa, e sua madre lo accolse sulla porta con il primo di una serie di rimproveri, era arrivato in ritardo!

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