lo scontro con gli uomini in nero

di shinichik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Organizzazione o FBI ***
Capitolo 2: *** Il pollo al cianuro 1 parte ***
Capitolo 3: *** Il pollo al cianuro 2 parte ***
Capitolo 4: *** Il codice ***
Capitolo 5: *** Luce contro Ombra- Prologo ***



Capitolo 1
*** Organizzazione o FBI ***


Organizzazione o FBI

Era un giorno come gli altri a casa Mouri, Kogoro era, come suo solito, seduto davanti alla televisione con una lattina di birra in mano mentre Ran e Conan erano ormai pronti per andare a scuola.
“Sei pronto Conan?” disse la giovane karateka e lui annuì.
Sembrava tutto a posto quando all’improvviso Conan ricevette una telefonata e disse molto tranquillamente:
“Ran-neechan io vado un attimo in bagno ”
Appena rispose sentì la voce di un ragazzo con l’accento di Osaka che disse:
“ehi Kudo, che ne diresti se dopo passo a trovarti”
“sentiamo su quale caso stai indagando?” rispose il detective occhialuto un po’ seccato
“niente sta volta vorrei venire perché Kazuha vorrebbe passare del tempo con Ran ed io e te magari possiamo cercare di scoprire a cosa si riferiva quel messaggio”
“e va bene” disse Conan che poi riattaccò.
Finita quella telefonata andarono subito a scuola e Ran vide Conan più pensieroso del solito ma una voce li interruppe dai loro pensieri, era quella della migliore amica di Ran, Sonoko Suzuki accompagnata da Sera Masumi.
Dopo i rispettivi saluti tra ognuno di loro, Conan continuò nei suoi pensieri era sempre più assorto ed in particolare non riusciva a dimenticare quella frase.
Poi però arrivò il momento di dividersi e Ran, Sonoko e Sera si diressero verso il liceo Teitan mentre Conan verso la scuola elementare dove incontrò Ayumi Genta e Mitsuhiko con cui condivideva “la squadra dei giovani detective”
Ayumi ad un certo punto si guardò intorno e disse:
“ragazzi, qualcuno ha visto Ai?”
“no, oggi non viene non sta molto bene” rispose Conan mentendo, in realtà sapeva che lei era molto turbata a motivo della frase detta da Okiya qualche giorno prima.
“Scappa questo posto è pericoloso”
“Riflettendoci è la stessa frase che scrisse alla professoressa Jodie un po’ di tempo fa quell’uomo con la cicatrice che somigliava tantissimo ad Akai, ma se fosse così allora quell’uomo era Subaru Okiya.”
Disse Conan tra sé e sé, lo Sherlock Holmes del terzo millennio ancora non ci credeva ma, all’improvviso, si ricordò di averli visti insieme, quello stesso giorno, a distanza di pochi metri. Poi però decise di non pensarci più e rimandare i suoi pensieri a dopo.
Finito l’orario di lezione a Mitsuhiko venne in mente un'idea e disse:
“ehi ragazzi, che ne dite se passassimo a salutare Ai e rimanessimo a mangiare a casa del dottor Agasa?”
Ayumi e Genta erano d’accordo mentre Conan dovette accettare quasi obbligatoriamente.
Arrivati a casa del dottor Agasa, Conan vide Ai un po’ triste e le chiese:
“Haibara, che succede?”
Lei rispose freddamente con un niente e salutò i suoi amici
Ad un certo punto Conan si ricordò di dover andare nella casa in cui risiedeva temporaneamente e salutò tutti, ma Haibara lo richiamò a sé e disse:
“ Kudo tieni questo” e gli diede l’antidoto per tornare ad essere adulto
Shinichi non ci poteva credere, lei aveva lavorato tutto questo tempo per lui e finalmente aveva trovato l’antidoto definitivo, istintamente l’abbracciò e Shiho ricambiò. Era semplicemente un abbraccio da amici, ma per la giovane scienziata significava molto. In fondo a lei piaceva Shinichi ma sapeva che non avrebbe mai potuto essere la sua ragazza, perché nel cuore del detective c’era solo ed esclusivamente Ran. Infatti così era. Stavolta Shinichi decise di essere razionale e non prese subito l’antidoto ma andò a casa di Ran dove erano già arrivati i ragazzi di Osaka.
Appena arrivò sentì Heiji e Kazuha che discutevano come al solito mentre Ran era pronta ad apparecchiare e Kogoro cercava un po’ di tranquillità.
Kazuha aiutò Ran con il pranzo ed Heiji disse:
“ehi Kud… cioè volevo dire ehi Conan”
Per fortuna, le ragazze erano indaffarate e non si accorsero dell’ennesimo sbaglio da parte del detective dell’ovest ,mentre Shinichi lo guardò arrabbiato.
“Sono tornato ran-neechan” esclamò sorridendo
“Ciao conan-kun come è andata la scuola?” chiese la karateka
“Bene” rispose e poi continuò dicendo “ Heiji andiamo a lavarci le mani”
E così si allontanarono. Shinichi decise di mostrare al suo amico l’antidoto definitivo dell’APTX4869 che stava custodendo gelosamente e lui gridò:
“COSAAAA?”
Conan lo zittì ma lui proseguì dicendo:
“e perché mai non dovresti prenderlo, finalmente hai l’opportunità di tornare adulto.”
Il detective dell’est gli rispose: “non essere sciocco! Il motivo è semplice: Vermouth, quella donna dell’organizzazione, sa che sono Shinichi e per qualche motivo non lo dice, se però qualcun altro vedesse me girare liberamente, potrebbero scoprirlo, no?”
“hai ragione” rispose Heiji
“e non è tutto, se adesso all’improvviso me ne andassi dalla vita di Ran lei potrebbe sospettare di me, e capire tutto, soprattutto se all’improvviso apparissi magicamente nelle vesti di Shinichi”
“Già, ma adesso andiamo a mangiare altrimenti potrebbero insospettirsi” rispose l’Osakiano
Finito il pranzo tornarono nella camera di Conan mentre le ragazze stettero a discutere tra loro e nel frattempo sparecchiarono
“Allora, non ti sembra strano?” disse il detective rimpicciolito
“già, e se fosse proprio lui Akai Shuichi e quindi facesse parte dell' FBI ?” chiese Heiji
“ci avevo già pensato, e non è possibile, li ho visti a distanza di pochi metri” disse Conan stendendosi sul letto
“ma da come me ne parli credo che tu pensa che Subaru sia Akai” rispose il ragazzo con la pelle scura
“non lo so, hanno degli atteggiamenti così simili, eppure se quel tizio con la bruciatura sul volto fosse proprio Shuichi Akai, allora quel tizio è quasi sicuramente dell’organizzazione.” commentò Shinichi
“ ma come ne puoi essere certo?” chiese Heiji
“lei sente l’odore degli uomini in nero ed è terrorizzata da lui” disse Conan
“Ti riferisci ad AI?” chiese il famoso detective dell’ovest, ed Il piccolo detective annuì
Ma, ad un tratto la loro conversazione fu interrotta da un campanello, quando uscirono guardarono stupiti in direzione della porta, e poi esclamarono all’unisono
“che ci fa qui?”




Angolo dell'autore: 
Breve presentazione: mi chiamo Simone ed ho 17 anni.
Questa è la mia prima fanfic, quindi siate clementi con le critiche.
Nonostante ciò, spero che ci sia qualcuno che seguirà questa storia e mi aiuterà
con complimenti, suggerimenti così che io possa migliorare.
La storia è già ad un buon punto quindi, tra non molto pubblicherò altri capitoli.
Ho già parlato abbastanza.. alla prossima :)

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Capitolo 2
*** Il pollo al cianuro 1 parte ***


“Mamma finalmente sei a casa” esclamò Ran molto sorpresa di vederla
“ciao Ran, tutto bene?” disse l’avvocato Kisaki
“sì, e tu? Come mai da queste parti?” Chiese la Karateka
“beh, vedi Ran, io.. eh..”
“io ho deciso di darle un’altra chance e le ho chiesto di venire ad abitare qui” disse deciso Kogoro interrompendo sua moglie.
“ma è fantastico!” disse Ran abbracciando la madre. E poi continuò dicendo :
“come mai non mi avete detto niente?”

Eri: “Vedi Ran credo sia meglio che chieda questo a tuo padre, d’altronde è stato lui all’improvviso a venire nel mio ufficio con una scatola di cioccolatini e a chiedermi di tornare. Io ci ho messo un po’ per accettare l’offerta ma, alla fine mi ha convinta ed eccomi qui

Ran con un tono un po’ malizioso disse :” allora vi lascio da soli”
arrivati in camera Ran chiese:
“Allora Kazuha, come va con Heiji? Sei riuscita a dichiararti?”
“no” rispose timidamente la giovane amica di Ran che a sua volta chiese “e tu? Hai ricambiato la dichiarazione che ti ha fatto Shinichi a Londra?”
Ma notando la faccia triste di Ran, chiese:
“che è successo?”
“vedi Kazuha, il fatto è che, ho la sensazione che Shinichi mi stia mentendo” le rispose
Kazuha : “cosa te lo fa pensare?”
Ran: “l’altro giorno ho visto uno splendido regalo, con su scritto: ti voglio bene Ran, da Shinichi”
“Quindi, cosa c’è di sbagliato?” Le chiese la ragazza di Osaka
“mi ha regalato un bellissimo puzzle con una nostra foto, ed io, qualche giorno prima, ne avevo visto uno simile ed avevo detto che mi piaceva moltissimo e avrei desiderato riceverlo. ” disse Ran
“scusami Ran, ma non capisco proprio dove sia il problema, lui ti ha regalato qualcosa che tu volevi, e ti è piaciuto, quindi cos’è che non va?”
“Kazuha, lui continua a dirmi di stare sempre a risolvere un caso importante, e invece?! In realtà mi sta spiando ne sono sicura! Altrimenti non poteva sapere che mi piaceva quel genere di regalo” concluse dicendo con gli occhi lucidi Ran
“ma che dici? Probabilmente glielo ha raccontato il piccolo Conan per farti felice”
“già, speriamo sia così”
Nel frattempo Kogoro ed Eri stranamente non litigarono ma sistemarono le valigie dell’avvocato. Conan ed Heiji continuarono per tutto il pomeriggio a discutere riguardo al messaggio ricevuto da Jodie e detto da Subaru. Ad un tratto Kogoro uscì di casa seguito da Eri. Poco più dietro arrivarono Conan ed Heiji e , qualche istante dopo erano tutti in macchina diretti verso un abitazione che distava qualche chilometro dall’agenzia mouri. I due coniugi erano seduti avanti e, nei sedili posteriori c’erano i due ragazzi di Osaka, molto vicini che, ad ogni curva diventavano quasi una cosa sola, e Ran con in braccio un imbarazzatissimo Conan.

Ci fu un momento in cui Kazuha era completamente riversata addosso ad Heiji il quale la circondò con le sue braccia e La ragazza di Osaka arrossì tantissimo. In pratica Ran fu l’unica a fare un viaggio per così dire tranquillo. Arrivati a destinazione c’era già l’ispettore Megure e il suo assistente Takagi sulla scena del crimine. Si trattava di un omicidio che sembrava essere come tutti gli altri con un particolare: il telefono vicino la vittima indicava il nome di Kogoro Mouri. Ovviamente, il detective, oltre ad avere un alibi inattaccabile, non era sospettato ma, molto probabilmente, quella si trattava di una sfida nei suoi confronti.

C’erano molte cose che non quadravano:

1) Non c’era alcuna ferita, quindi probabilmente il cadavere deve essere morto tramite del cianuro o comunque avvelenato perché in cucina c’era del pollo alle mandorle lasciato a metà. Il fatto strano è però

che il cadavere non era in cucina ma sul suo letto.

2) La vittima non era da sola al momento della cena precedente a dimostrazione del fatto che ci sono due piatti: uno dei quali però era stato già consumato. Ma perché continuare a mangiare dopo aver commesso il delitto? O comunque come mai l’assasino ha mangiato tutta la sua porzione prima della vittima?

3) Dato che ci sono 3 indiziati che avrebbero dovuto consumare la cena assieme alla vittima e che, apparte la vittima, solo uno tra loro era mancino, come mai le posate erano sul lato sinistro? Era un tentativo di incastrare l’unico mancino cioè il signor Masato oppure è un errore commesso da quest’ultimo?

 

Arrivarono i risultati del controllo e si scoprì che il pollo non era avvelenato. Anche questo era strano. Il pollo avvelenato non conteneva tracce di veleno, forse perché lo avevano buttato.

I 3 indiziati abitavano tutti nello stesso portone ed erano stati avvisati dalla vittima sul fatto che non avrebbero più potuto cenare assieme. Allora, sorpresi per quel messaggio, passarono la serata in modo diverso.

Interrogarono il portiere ed egli rispose dicendo che:

Il signor Masato buttò la spazzatura come di suo solito per poi ritornare dopo aver consumato la cena nel locale di fronte;

Il signor Chikafusa uscì, come suo solito, con la bici, lo zaino e gli auricolari e ritornò poco dopo dolorante e con una fasciatura sulla gamba destra;

Il signor Takeda andò invece a consumare la cena con Masato ma lo raggiunse in seguito inoltre tornò sopra qualche istante dopo per poi andare nuovamente nel locale.

In merito a questo, l’ultimo indiziato si giustifica dicendo di aver dimenticato il portafoglio.

 

Kazuha chiese ad Heiji:

“ Capito qualcosa di questa faccenda? “

Egli aggiustandosi il cappello come fa ogni qual volta c’è un caso rispose:

“Certo piccola, tra poco il mistero sarà svelato. “

Conan: “Una cosa è certa, il colpevole ha commesso un errore e noi riusciremo a smascherarlo”

Heiji: “Si ma qualcosa ci sfugge”

Eri: “Un momento ma, sul cellulare della vittima c’è una sveglia: ore 10 antidolorifico”

Conan, Heiji: “Ecco come sono andate veramente le cose”





 

Angolo dell'autore:
Innanzitutto grazie a Shinichi e Ran amore per la recensione, spero che continuerai a seguire la mia storia:) 
In questo capitolo c'é un cambiamento abbastanza importante per il prosieguo della storia infatti, Eri, torna 
a vivere con Kogoro, Ran e Conan.
Peccato Ran cucinava così bene.
Poi c'è un caso da risolvere. Non sarà l'ultimo e ogni qualvolta io decida di inserirlo lo suddividerò in 2 parti
per darvi la possibilità di fare delle ipotesi e quindi rendere la storia più interattiva.
A breve pubblicherò un nuovo capitolo, per ora vi saluto :)
Simone

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Capitolo 3
*** Il pollo al cianuro 2 parte ***


Conan: “Ora però ci mancano le prove”

Heiji:” Sì, il colpevole ha avuto tutto il tempo necessario e lo ha sfruttato a suo vantaggio”

Conan: “Già, ma non poteva sapere che le cose sarebbero andate veramente così”

Heiji: “Infatti. Non sapeva che a causa di quell’incidente che c’è stato un anno fa la vittima continuava a prendere degli antidolorifici probabilmente provocati dall’impatto dell’auto”

Conan: “Per sua fortuna però non fu lui ad avere la peggio.”

Heiji: “Infatti come riporta questo sito web, nello scontro tra le due auto lui non subì i danni maggiori ma, nell’altra automobile un ragazzo fu praticamente protetto dalla sua bicicletta pieghevole e i suoi genitori, che erano alla guida, morirono.”

Conan: “Sì ed il nome di quel ragazzo è proprio Chikafusa”

Heiji: “Mi ricordo di quel caso. Accadde vicino Osaka e fu archiviato come incidente. Effettivamente fu così anche se c’erano alcuni particolari strani. Il proprietario dell’auto che si schiantò contro i genitori di Chikafusa rimase ferito ma aveva nella sua macchina tutto il necessario per essere curato proprio nella zona in cui si fece più male. Come se avesse architettato il tutto.”

Conan: “E allora come mai fu archiviato come incidente?”

Heiji: “La polizia scoprì, e non disse a nessuno, che in realtà c’era qualcuno dietro a quell’incidente. Qualcuno di superiore. Perché i freni furono manomessi e quindi si andò a schiantare contro quell’auto ed uccise i genitori di Chikafusa. Genitori che erano tra l’altro i suoi medici. E che quindi, conoscendo i suoi problemi fisici gli avevano detto di portare sempre con se il necessario.”

Conan: “Capisco”

Heiji: “Ora però, andiamo a smascherare il colpevole”

Conan: “Già”

I due giovani si diressero in direzione del letto sul quale avevano trovato il cadavere. Lo stesso letto che rappresentava la sofferenza che aveva provato il Giovane Chikafusa per la morte dei suoi genitori. Poi andarono in cucina e raccolsero altri indizi che riuscirono a completare il quadro.

Nel frattempo Kogoro sfoggiava delle deduzioni errate e prive di senso nei confronti di Masato e fu interrotto proprio da Heiji che spiegò come erano andati i fatti:

“No, Kogoro ti sbagli! Il colpevole non è Masato bensì il signor Chikafusa”

Una volta spiegata la storia il colpevole disse in tono di sfida :

“e sentiamo, come avrei fatto ad uccidere la vittima?”

“Due giorni fa ti sei diretto a casa sua e avete discusso della faccenda. Poi hai architettato il tutto e hai deciso di ucciderlo il giorno dopo una volta scoperto che era lui l’assassino che uccise i tuoi genitori. Non sapevi però che in realtà era stato davvero un incidente. Il giorno dopo sei tornato a casa sua con un’ora d’anticipo rispetto all’orario con cui vi eravate accordati inizialmente e hai attuato il piano.

Chiaramente avevi informato il colpevole il giorno prima che loro non sarebbero più potuti venire così, il padrone di casa ha cucinato la cena solo per voi due.

Mentre sfornava il pollo che avresti dovuto mangiare tu hai inserito una capsula di cianuro all’interno dell’altro. Probabilmente una di quelle che con il calore poi si sciolgono e non lasciano più alcun segno. Inconscio di ciò la vittima ha iniziato a consumare la sua cena ed è morto.

Poco tempo più tardi hai inviato un messaggio dal telefono del colpevole a tutti e tre e lo hai spostato sul letto per rappresentare tutte le sofferenze che hai dovuto affrontare sopportando la morte dei tuoi genitori.

Poi hai messo il restante pollo avvelenato nel tuo zaino e metà di quello restante.

Infine sapendo che il signor Masato usciva sempre a buttare la spazzatura hai provato ad incastrarlo spostando le posate sul lato sinistro della tavola.

Una volta attuato il piano è uscito con la bici per non destare sospetti su di lei.”

Takagi: “ Ma ci sono ancora delle cose che non quadrano, innanzitutto “

Heiji lo interruppe e continuò dicendo:

“Lo so, infatti non ho ancora finito. Non potevi svuotare il pollo lì vicino quindi dopo un tratto ti sei allontanato e lo hai gettato in un bidone dell’immondizia probabilmente nei dintorni.

Fatto questo però ti sei accorto che il tuo zaino avrebbe potuto incastrarti e così hai deciso di cadere di proposito vicino una pozzanghera di fango.

In questo modo si sarebbe sporcato e tu avresti avuto una scusa per portarlo in lavanderia la mattina seguente. A conferma di questo c’è la fasciatura che hai da ieri sera che è sporca di fango.

Hai fatto una caduta di proposito perché non avresti voluto rovinare la bici che ti ha salvato la vita.”

Chikafusa: “AHAHAHA Che bel racconto fantasioso! Dimmi hai per caso delle prove che possono identificarmi come colpevole?”

Heiji”NO!”

L’ispettore Megure e Kazuha rimasero scioccati da quel no. Il primo per ovvi motivi. La ragazza perché aveva paura che il giovane detective del Kansai avesse commesso qualche errore.

Proprio lui però continuò interrompendo le risate del colpevole e lo stupore degli altri:

“La prova è proprio sul cestino del manubrio della tua bicicletta”

Chikafusa: “COSA?!”

Heiji: “Sì, infatti, il pollo ha perso dei liquidi che sono andati a sporcare la bici e a conferma di questo. La scientifica ha già confermato il tutto. Soprattutto però, ho chiesto al detective Takagi di controllare ogni lavanderia nei dintorni. Lo zaino non può essere stato lavato dato che nella zona c’è una sola lavanderia che è stata aperta da poco più di mezz’ora. Inoltre quella lavanderia non lo ha già lavato perché sicuramente avrai detto loro che saresti stato di ritorno tra non meno di un paio d’ore. Sapevi di questo particolare perché sei stato tu a far rinvenire il cadavere comunicando al portiere che nessuno rispondeva.”

Chikafusa: “Lo ammetto, sono stato io”

Le indagini conclusero poco dopo e tutti tornarono verso casa dove li attendeva una deliziosa cena che avrebbe preparato Eri.

O meglio, deliziosa per i suoi gusti gli altri erano abbastanza contrari.

Infatti si fermarono sulla strada e cenarono fuori.

Una volta arrivati a casa Heiji e Kazuha vollero ripartire in direzione Osaka ma furono bloccati perché era già molto tardi .

Le due ragazze preparono le stanze aggiungendo un materasso gonfiabile sia nella stanza di Ran che in quella di Conan.

Poco dopo andarono a dormire o almeno ci provarono.

Heiji e Conan continuarono a parlare del solito messaggio:

“Scappa perché qua è pericoloso”

Conan:” Heiji, Subaru è Akai ne sono certo perché io l’ho aiutato a sopravvivere ma non so chi possa essere quell’uomo con la cicatrice”

Heiji: “Capisco. Speriamo di scoprirlo presto”

Poi Conan si diresse spalle alla finestra con l’antidoto per l’APTX 4869 tra le sue mani ed Heiji li rivolse una domanda:
“ti fa male non poter dire a Ran la verità, vero?”
Conan: “non immagini neanche quanto sia insopportabile vederla piangere per me, però è troppo rischioso prendere l’antidoto”
Heiji: “perché non la chiami con la voce di Shinichi ? credo che le faccia bene a volte sentire la tua voce!”
Conan: “ ehi ehi, e tu da quando sei così esperto in questo campo?!”
Heiji: “sto semplicemente cercando di darti una mano amico”
Conan : “e va bene, adesso la chiamo!” disse con tono deciso.
in camera di Ran mentre squilla il telefono Kazuha dice:
“Ran, chi è?”
Ran: “ Sh-shi shinichi”
Kazuha : “ su, rispondi”
Ran dopo aver aperto la telefonata: “Shinichiiii! Che fine Hai fatto?”
Shinichi: “allora, ti è piaciuto?”
Ran arrossì lievemente ma poi disse decisa e con una nota più amara del solito: “ sei un bugiardo terribile. Non so come faccio a fidarmi ancora di te. Proprio tu che mi dici che la verità è una sola, me la stai nascondendo”
Shinichi: “Ran, calmati, perché dici questo?”
Ran: “puzzle, come facevi a sapere che mi piaceva proprio quel puzzle? E poi quando è che lo hai preso?”
Shinichi : “ beh, vedi e che… me lo ha detto il piccolo Conan che ti erano piaciuti e poi visto che avevo molte cose da dirti che non posso rimandare, sono qui in città, per cui a breve verrò a trovarti e ti spiegherò ciò che vuoi sapere, adesso devo andare, a domani”
Heiji lo guardava con aria perplessa e poi chiese: “come mai all’improvviso? Tornare grande e spiegarle tutto lo hai detto tu, non è una gran mossa.”
Conan: “lo so, ma non ho avuto scelta questa volta”
Heiji: “ricorda che Rifiutarsi di riconoscere un pericolo quando quello ti sovrasta e' da stupidi non da coraggiosi. Questo lo dice proprio il tuo amato Sherlock”
Conan: “si ma adesso non iniziare a dirmi cosa devo fare e cosa no.”
La notte fu molto lunga per tutti e 4: Heiji stava cercando in qualche modo di trovare le giuste parole per convincere il suo amico ad essere cauto, Shinichi continuava a pensare a diversi fattori per cui non prendere l’antidoto, Kazuha era ancora alla ricerca del giusto coraggio per dire ciò che sentiva ad Heiji mentre Ran, si tormentava con pensieri che, alla fine, non erano sbagliati. Dopo un po di tempo Kazuha si alza per andare in bagno e bere un po d’acqua visto che non riusciva a dormire a causa dei vari pensieri che le rimbombavano nella mente e dopo meno di un minuto si vede spuntare un’ombra da dietro che la prende con se e la porta verso l’uscita… Per sua fortuna era Heiji che per non fare rumore l’aveva dolcemente custodita tra le sue braccia chiudendole la bocca con una mano e sussurrandole all’orecchio un :
“tranquilla piccola, sono io, Heiji”
Kazuha appena arrivata alla porta disse sottovoce: “ma cosa ti salta in mente? Mi hai fatto spaventare”
Heiji:” mi dispiace, non volevo, come mai sei sveglia ?”
Kazuha :” potrei farti la stessa domanda, comunque non riuscivo a dormire”
Heiji : “perché?”
Kazuha :”come mai tutto questo interesse?”
Heiji: “beh, il fatto è che stavo pensando a quanto fosse duro cercare di convincere alcune persone a fare le scelte giuste e poi mi sono soffermato su di me”
Kazuha iniziava ad arrossire lievemente un rossore leggero che Heiji non notava nonostante il suo volto fosse abbastanza illuminato dal chiarore della luna.
Heiji:”alla fine ho capito che alle volte è meglio lasciar da parte l’orgoglio e soffermarsi su ciò che davvero si pensa ed io devo dirti che anche se non te lo dimostro spesso tu sei molto importante per me!”
Kazuha:”Hei-heiji”
Heiji le sfiorò la guancia con le labbra quando ad un certo punto si fermò.

Kazuha aveva le guancia imporporate ma non era l’unica anche il giovane detective era arrossito molto al contatto con Kazuha. I due si distaccarono e tornarono ognuno nella propria stanza dopo essersi stretti in un abbraccio.




Angolo dell'autore:
Eccomi qua con questo nuovo capitolo,
se così possiamo definirlo.
Allora, dopo la risoluzione del caso c'è una scena tra Heiji e Kazuha che necessitava di essere inserita.
Poi capirete perché..
Spero che questo capitolo un po' più lungo non vi sia dispiaciuto. 
Sciaoo :3
Simone

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Capitolo 4
*** Il codice ***


La mattinata fu piuttosto tranquilla. Dopo la colazione Heiji e Kazuha salutarono i due ragazzi e ritornarono ad Osaka.
Ran e Conan invece si diressero verso la scuola.
Ai: “Allora? Rimarrai piccolo per molto ancora?”
Ayumi: “Come piccolo?”
Ai e Conan imbarazzatissimi convinsero Ayumi a credere che in realtà aveva capito male.
Conan: “Farsi sentire non mi sembra una buona idea”
Ai rispose un po’ stizzita: “Smettila!”
Conan: “Sto preparando un piano per affrontarli”
Ai: “Cosa vuoi dire?”
Conan: “Riuscirò a distruggerli, una volta per tutte! Lo farò anche per te.”
Ai: “Non mi sembra una buona idea”
Conan: “Sta tranquilla, e poi vedrai. ”

 

Mentre tornava a casa assorto tra i suoi pensieri notò Subaru Okiya entrare nell’ufficio di Kogoro e anche lui entrò perplesso.
“Cosa ci fa qui?” Si chiedeva. Neanche il tempo di entrare che subito ebbe la risposta a quella sua domanda.
“Eccoti Conan. Dobbiamo parlare!”
Conan: “Dimmi”
Subaru porgendogli lo schermo del cellulare disse: “Guarda tu stesso.”
“Kudo, cosa significa?”Rispose Heiji al telefono dopo che aveva visto la foto inviata da Conan.
Conan: “Sicuramente sarà un codice. Appena uscito Subaru mi ha detto di stare molto attento. Dobbiamo risolverlo!”
5y36 ih92 2y9 697 q43 W.I.
Heiji “Le ultime 2 lettere sono maiuscole ed entrambe appuntate. Come se stessero ad indicare un acronimo”
Conan: “Già. Inoltre nei primi due gruppi ci sono 4 tra lettere e cifre mentre nei successivi due gruppi diventano 3”
Heiji: “A proposito. Chi ha inviato questo codice?”
Conan: “Hidemi Hondo alias Mizunashi Rena. Il messaggio arrivava da lei.”
Heiji: “L’infiltrato della cia negli uomini in nero?”
Conan: “Sì, e comunque ora possiamo esserne sicuri”
Heiji era un po’ confuso, “di cosa potevano essere sicuri?” pensò, gli arrivò subito una risposta.
Conan: “Akai Shuichi e Subaru Okiya sono la stessa persona. Io sapevo che era vivo perché abbiamo elaborato un piano insieme, non avevo però la certezza del fatto che lui stesse nei panni di Subaru.”
Conan era certo che si trattasse di un avvertimento che Akai voleva lasciargli eppure non sapeva da dove partire.
Heiji: “Cos’hai intenzione di fare?”

Conan: “Uhm?”

Heiji: “Intendo con Ran”

Conan: “Ora che ho ricevuto questo avvertimento non posso sicuramente farmi vedere da nessuno in giro”
Heiji: “Non pensi che ci starà molto male”

Conan: “Non dirmelo neanche. Non immagini quanto sia frustrante vederla ogni giorno soffrire per me senza avere alcuna possibilità di farla star meglio. Mi sento impotente.”

Heiji: “Già. Comunque appena riesco a risolvere il codice ti faccio sapere.”

Conan: “Facciamo una cosa. Sentiamoci questa sera per vedere a che punto siamo con la risoluzione dell’enigma. Ok?”

Heiji: “Perfetto, a dopo.”

 

Conan continuava a tormentarsi. Come avrebbe potuto spiegare tutto questo a Ran?

Pensava e ripensava anche ai vari aspetti del piano che aveva in mente da un po’.

Inoltre si soffermò a pensare alla possibile risoluzione del codice.

Niente era mai stato così complicato per lui.

Si trovava di fronte il caso più duro di sempre.

Quello che lo aveva costretto a rimanere per tutto questo tempo in quelle condizioni.

E a far sentire Ran praticamente come se fosse stata abbandonata da lui.

Soprattutto lo aveva obbligato a sentirsi impotente nell’evitare che ella soffrisse.

“Allora vediamo.. Cosa può significare? 5 y 3 6… Meglio se lascio stare per il momento.”

Compose il numero di Ran e parlò qualche istante con lei. Poi chiuse e ritornò a pensare al codice.

 

Nel frattempo, a Osaka Kazuha si diresse verso casa Hattori e, dopo aver salutato la signora Shizuka, bussò alla porta della camera del giovane detective e fu completamente ignorata.

Entrò, ma nonostante questo, non fu minimamente considerata.

Allora prese il foglio dalle mani del ragazzo per poi poggiarlo sul comodino lì vicino.

Dopo di che si parò con i suoi occhi verdi dinanzi a quelli del ragazzo che, sorpreso, arrossì molto.

Heiji: “Che ci fai qui?”

Kazuha: “È tutto il pomeriggio che provo a contattarti ma non mi rispondi mai.” disse poggiandosi sul letto di Heiji, accanto a lui.

Heiji: “Sentiamo, cosa vuoi?”

Kazuha: “In realtà vorrei sapere il significato di ciò che mi hai detto questa notte. Sono veramente importante per te?”

Heiji: “In questo momento sono molto impegnato. Devo risolvere questo codice.” rispose prendendo di nuovo il foglio dal comodino.

Kazuha: “Non hai risposto alla mia domanda.”

Heiji: “Sì.” prese una pausa di qualche secondo e poi continuò dicendo “so di non averlo fatto”

Kazuha: “Allora fallo. Sono veramente importante per te?”

Heiji prese un po’ di tempo poi poggiò il foglio di nuovo sul comodino e si girò verso Kazuha guardandola di nuovo negli occhi per qualche secondo. I loro sguardi rimasero incrociati e parlarono da sé.

Heiji interruppe il silenzio dicendole: “Sì, sei importante per me. Ma..”

Kazuha: “Ma?”

Heiji: “In questo momento c’è qualcosa di ancor più importante a cui devo pensare. Riguarda questo codice.”

Kazuha: “Va bene. Allora vado.”

Heiji: “Aspetta! Parlare con te mi aiuta a distaccarmi un attimo. Dopotutto sei sempre la mia manager”

Dopo qualche minuto Kazuha tornò a casa, e anche Ran a Tokyo si accingeva a farlo dopo essere andata, assieme a Sonoko, all’inaugurazione di un centro commerciale.

 

Ran era malinconica, nervosa, disperata e dispiaciuta per il fatto che non poteva rivedere Shinichi neanche questa volta. Sapeva che lui non faceva altro che mentirle eppure..
(qualche minuto prima)
Shinichi: “Ran”
Ran: “Sh-Shinichi?!”
Shinichi: “Dobbiamo rimandare il nostro incontro. Non posso venire da te”
Ran: “SMETTILAA!!! È inutile. Basta a prendermi in giro.”
Shinichi: “Ran”
Ran: “Ti prego, lasciami perdere. Va a risolvere i tuoi casi”
Shinichi: “Sei tu il mio caso più importante. L’unico a cui io tenga davvero. Ti prego lasciami perdere per qualche giorno. Non chiamarmi. Non cercarmi. E finalmente tornerò da te, e vedrai, non ti lascerò mai più. A qualsiasi costo Ran, rimarrò per sempre accanto a te."







Angolo dell'autore
Allora innanzitutto volevo congratularmi con me per essere riuscito a pubblicare ogni 5 giorni fino ad ora.
A parte gli scherzi, spero di mantenere questo ritmo e non farvi aspettare troppo per i miei capitoli.
Non ne vale la pena ^.^
Oook parliamo un po' del capitolo:
Per la prima volta nella storia ho utilizzato dei salti spazio-temporali
Spero non siano un disastro.
La situazione inizia a complicarsi. 
Inoltre c'è un codice da risolvere.
Provateci!
A presto per il seguito.
Ciao 
Simone

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Capitolo 5
*** Luce contro Ombra- Prologo ***


Heiji: “Come si risolverà mai questo dannato codice? Mbha! Meglio scrivere a Kudo chissà unendo i pensieri potremmo riuscire a risolvere il codice”
Shinichi: “They know who you are S.K. o meglio loro sanno chi sono. Conoscono la mia vera identità. È un disastro Heiji. Proprio ora che stavo preparando un piano per distruggerli. Non so che fare. Sono veramente demoralizzato.”
Heiji: “Innanzitutto, MI VUOI SPIEGARE PER QUALE MOTIVO NON MI HAI CHIAMATO APPENA HAI RISOLTO IL CODICE?”
Shinichi: “Beh, vedi, ti stavo scrivendo un messaggio per confrontarmi con te e poi mi hai chiamato”
Heiji: “Allora lo abbiamo praticamente risolto insieme”
Shinichi: “Già, era ovvio che a Rena Mizunashi serviva un modo di comunicare cercando di scrivere meno lettere possibili. Perciò ha usato anche la sigla del mio nome. Inoltre, se scoperta, avrebbe potuto giustificarsi dicendo frasi come il mio telefono dà i numeri o con una scusa del genere”
Heiji: “Non è tutto. Data l’importanza il codice doveva essere anche facilmente decifrabile. Lo ha inviato ad Akai che lo ha risolto in un battibaleno e noi avremmo fatto lo stesso se non fosse per..”
Shinichi: “So già cosa vuoi dire. Hai perfettamente ragione. È comunque un metodo ingegnoso quello di scrivere la lettera o la cifra sopra quella indicata.”
Heiji: “Sì, ma sono rimasto piuttosto perplesso. Trovo abbastanza strano il fatto che lei abbia utilizzato la tastiera qwerty di un computer”
Shinichi: “Non credo! Secondo me invece, quelle cifre come anche il codice in sé per sé indica che c’è qualcuno a conoscenza della mia identità. Dato che ha usato il tasto superiore, considerando anche la 1 o la 2 riga della maggior parte dei Pc vuol dire che si tratta di qualcuno probabilmente molto in alto nell’organizzazione. Mi preoccupa veramente molto il fatto che possa essere il capo o il 2.”
Heiji: “Hai intenzione di proseguire comunque con il tuo piano? Sappi che io sono pronto. Ti darò una mano in qualunque caso.”
Shinichi: “Sai una cosa, il tizio con la bruciatura potrebbe essere anche uno di loro. Uno tra il capo dell’organizzazione e il secondo.”
Heiji: “Già”
Shinichi: “Grazie comunque per l’aiuto ti faccio sapere.”
Heiji: “Senti un attimo.. Ha riattaccato, tsk!”
In quella notte Shinichi iniziò a preparare tutto il necessario affinché il suo piano andasse a buon fine.
Invio parecchi messaggi e preparò tutto il necessario per andare in azione.
Già, bisognava agire e subito. Altrimenti sarebbe stata dura spuntarla. Loro oramai conoscevano il segreto che si portava dietro da tempo.
Che senso aveva allora continuare a restare piccolo?
Molti pensieri simili affollavano la sua mente, nel frattempo Heiji, sotto indicazione di Shinichi si accingeva a tornare nuovamente a Tokyo. Il piano stava per essere attuato ed inconsapevole di tutto ciò che sarebbe potuto accadere Heiji si recò sotto casa di Kazuha, la fece uscire e poi le disse:
“Kazuha, tu per me non sei affatto una semplice, manager. Io ti voglio veramente bene!”
Kazuha: “Heiji, perché tutto questo ad un tratto? Poco fa..”
Heiji la interruppe dicendo: “Non voglio avere alcun tipo di rimorso o rimpianto nella mia vita”
Poi la salutò e partì, direzione Tokyo. Era inutile prenotare una stanza tanto non avrebbe dormito e questo già lo sapeva.
Kogoro ed Eri invece dormivano beatamente nel loro letto.
Shinichi si sentì più invidioso che mai di quel detective che aveva acquisito ormai molta fama.  
Poi posò il suo sguardo su Ran. Si era appena addormentata e Shinichi sapeva che era probabilmente l’ultima volta che l’avrebbe osservata in quei panni.
Perlomeno se tutto fosse andato bene. Altrimenti non l’avrebbe rivista mai più.
Si avvicinò al suo corpo. Aveva la pillola in tasca. Era deciso a dirle una volta per tutte la verità. Ormai lo avevano scoperto. Così si sedette sul suo letto ed iniziò ad accarezzarle i capelli. Dopo pochi minuti Ran si svegliò e disse:
“Conan che ci fai qui? Vai a dormire è tardi”
Conan si tolse gli occhiali e le disse: “Ran, è da tempo che voglio dirtelo. Ti voglio tanto bene ed in questi mesi anch’io ho sofferto molto per tutte le volte in cui tu stavi male e soffrivi a causa mia. Ma devo dirti una cosa: io sono Shinichi Kudo”
Ran non rispose neanche, il suo volto era completamente rigato da lacrime. Allora si girò dalla parte opposta e continuò a piangere. Non era nervosa ma malinconica, non era depressa ma triste. Non riusciva a capire perché tutto questo fosse accaduto. Conan rimase lì e provò a spiegarle la situazione ma non ci fu modo di parlarle.
Nonostante questo non si girò e non si spostò da vicino Ran che ad un certo punto con un forte tono di amarezza disse:
“Perché? Perché mi hai fatto tutto questo?” 
Conan prese il papillon ed iniziò a parlare con la voce di Shinichi dicendole:
“Tutto iniziò quel giorno, al luna park, lì degli uomini vestiti in nero erano coinvolti in uno scambio losco e, appena un altro di questi membri si accorse di me mi colpì alla testa e mi diede questa pillola disse porgendola dinanzi gli occhi di Ran. Ho dovuto mentirti per tutto questo tempo perché se avessero scoperto chi sono, sarebbero risaliti facilmente anche a te e saresti stata in pericolo. Ma ho fallito in questo. Loro mi hanno scoperto nonostante tutto. Tu hai sofferto per me ingiustamente, credo di non meritarti! Inoltre la mia vita è in pericolo e questa notte mi scontrerò definitivamente con loro. Farò tutto il possibile per ritornare da te. Non ti lascerò mai più sola, Ran!”
A queste parole la ragazza sussultò ma, Shinichi, dovette comunque lasciare la casa per poter distruggere una volta per tutte quell’organizzazione.
Heiji arrivò in città ed entrambi si diressero, nel luogo dove il piano si sarebbe dovuto attuare.
Rena: “Gin, ho sentito che Shinichi è ancora vivo e che risiede nel corpo di un bambino, non è così?”
Gin: “Ci stavi spiando come al solito?” disse puntandole una pistola in testa
Rena: “Non ti conviene uccidermi. Sai io conoscevo Shinichi e, appena ho trovato quel bambino due giorni fa gli ho chiesto se avesse voluto fare un’intervista come se fosse Kudo. Gli ho promesso che non avrei usato la fotocamera così che nessuno avrebbe dubitato che lui si fosse rimpicciolito ed ha accettato.”
Gin: “Sappi che se questo è un piano per distruggermi, morirai. Adesso!”
Rena: “Stanotte credo che mi aspetti. Che dici mi accompagni?”
Gin: “E va bene, andiamo e uccidiamolo. Una volta per tutte!”





Angolo dell'autore
Allora, ammetto che la soluzione del codice non è la migliore che ci sia.
Spero non vi dispiaccia.
Nel capitolo si fanno parecchi passi avanti.
Non solo tra Shinichi e l'organizzazione.
Il prossimo capitolo dovrebbe essere quindi quello dove ci sarà lo scontro tanto atteso.
A meno che non decida di sorprendervi e di mandare tutto all'aria xD
Spero recensiate questa storia così da aiutarmi a migliorare.
Nel frattempo vi saluto,
Ciao ^_^
Simone

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