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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Day 1 - First Kiss *** Capitolo 2: *** Day 2 - I'm not mad! *** Capitolo 3: *** Day 3 - Body Swap *** Capitolo 4: *** Day 4 - The Time You Saved My Life *** Capitolo 5: *** Day 5 - Laying In Bed *** Capitolo 6: *** Day 6 - Grey *** Capitolo 7: *** Day 7 - Alternative Universe ***
Dedico questa raccolta a Mati (alias moglie), che mi ha supportato -e
sopportato- per due settimane, mentre mi preparavo per questo evento, e che mi
ricatta promettendomi Hawksilver. Farai meglio a finirle, tesoro.
Non doveva dare ascolto a quello stupido francese,
soprattutto non doveva lasciarsi convincere ad indossare una delle sue ridicole
vestaglie -oltretutto da donna.
Per colpa sua era rovinosamente caduto a terra, inciampando nella gonna che gli
arrivava ben oltre alle ginocchia, e aveva sbattuto la fronte contro il suolo.
Inutile dire che poco dopo era scoppiato a piangere, nonostante avesse tentato
di trattenere le lacrime con tutte le sue forze, urlando verso Francis
maledizioni e improperi che un bambino non avrebbe nemmeno dovuto conoscere.
Questi, per tutta risposta, si era chinato verso la testolina del piccolo, con
gli occhi chiusi, posando poi le labbra morbide nel punto in cui si era fatto
male, eseguendo quel semplice gesto con tutta la dolcezza che aveva in corpo.
《Non piangere mon
lapin. Le lacrime non ti si addicono, per nulla.》
E Arthur fece tesoro di quelle parole, tenendole a
mente negli anni a venire.
Angolino dell’autrice
Ebbene sì! Dopo una lunga assenza
sono tornata con una bella raccolta incentrata sulla FrUk.
Pubblicherò un capitolo ogni
giorno, dal 17 al 23, anche se per motivi di tempo questa prima flash sarà sul
sito dalla mezzanotte del 17, o poco dopo. Parlo al futuro perché queste note
le ho scritte il sabato (?).
Tornerò domani, con il secondo
capitolo già pronto, che non aspetta altro se non essere on-line in orari più
umani rispetto a questi (?).
Spero che questa raccolta vi
piaccia quasi quanto piace a me, perché scrivere di loro due è sempre una
gioia.
《Vorresti dirmi quale dannata strada devo prendere per
tornare a casa?!》Sbottò
di colpo Arthur, battendo con forza il piede per terra, sollevando una
nuvoletta di polvere dal sentiero.
Non sapeva se il luogo in cui era finito fosse frutto
della sua immaginazione o se fosse reale, di certo sapeva di voler tornare a
casa al più presto, o svegliarsi da quel ridicolo e pazzo sogno, anche se tutto
gli sembrava fin troppo vero. Era impazzito, ecco la verità, fino al punto da
non distinguere più fantasia e realtà.
《Potresti andare… Di là, oppure di qua, o ancora
tornare sui tuoi passi, petit》Rispose pacatamente Francis, indicando ogni volta con
la coda la strada che poteva seguire il biondo.
《Ascoltami bene strano… Coso.》Puntò un
dito contro di lui.
《Gatto del Cheshire,
o Stregatto, come preferisci》Lo interruppe, per poter fare quella piccola
precisazione, sentendo l'inglese mormorare qualcosa, che somigliava vagamente
ad un insulto, senza ombra di dubbio rivolto a lui.
《Dicevo… Per la tua incolumità faresti meglio a dirmi
quale sia la strada giusta, o non potrei rispondere delle mie azioni!》Lo minacciò cercando di mantenere un tono di voce
sicuro, facendogli capire che non stava scherzando, che era serio come non mai,
nella speranza che quella bizzarra creatura lo aiutasse a tornare a casa
vedendolo perdere la calma.
《…Desolè ami,
non esiste solo una strada giusta》E
con quelle poche parole scomparve, nel nulla. Prima svanì il corpo, dal collo
fino alla punta dei piedi, poi toccò al viso e infine sparirono le sue labbra,
incurvate per tutto il tempo in un sorrisino misto tra il malizioso e il
divertito.
A quella "sorpresa" Arthur sbatté varie
volte le palpebre, incredulo per quello che era appena successo, stringendo i
denti per la rabbia crescente.
《…DETESTO QUESTO DANNATO MONDO DI PAZZI!》Urlò fuori di sé, sentendo riecheggiare nella sua
testa una fastidiosa risata, dall’accento vagamente
francese.
Angolino dell’autrice
Ed
ecco il secondo capitolo, pazzo e insensato proprio come dice il titolo.
Questo coso è stato partorito dalla mia testolina con
Mad Hatter di Melanie Martinez di sottofondo, perché… Appena ho viso il “mad”
del prompt non ho potuto pensare ad altro se non a questo.
Spero che vi piaccia, e ne approfitto per ringraziare Rain of Truth e Lady White Witch per aver lasciato una piccola recensioncina, insieme
a quelle poche anime che la seguono nell’ombra.
“How the Hell
could this happen?!” continuava a
chiedersi nella propria mente, sentendo che persino lì dentro la sua voce
risultava presa dal panico e, in un certo senso, anche dall'orrore di essersi
ritrovato così.
Non sapeva da quanto tempo si stava guardando allo specchio, decisamente troppo,
ma non riusciva a staccare gli occhi dal suo riflesso -occhi che
si erano fatti azzurri e non erano gli unici ad essere cambiati.Tutto il suo aspetto fisico era
cambiato, ed ora assomigliava a quella dannata rana! Doveva esserci il suo
zampino in mezzo, ne era sicuro, anche se non sapeva come.
Si portò le mani tra i lunghi capelli biondi, prendendo qualche ciocca qua e là
e tirandole come se potessero staccarsi, nella speranza che fossero delle
semplici extension che Francis doveva avergli attaccato nel sonno per fargli
quello scherzo di pessimo gusto. Quelle però non sembravano intenzionate a
mollare la presa, anzi, più usava forza e più sentiva dolore sulla cute.
Allontanò con un gesto secco entrambe le mani dalla propria testa, poggiandole
ai lati del lavandino e piantando i polpastrelli nel marmo freddo, in un misto
di rabbia e panico.
E alla fine urlò.
…Arthur? Mon amour?
Questi, sentendosi chiamare,
si alzò di scatto a sedere sul letto, urlando a gran voce il nome del compagno
che lo guardava con gli occhi spalancati, con un velo di preoccupazione in viso.
Girò la testa a destra e a sinistra ripetute volte, il respiro pesante e
irregolare, ancora scosso da quello che era successo.
D'istinto immerse le mani nei propri capelli, accorgendosi con immensa
soddisfazione che erano corti -e spettinati- come al solito. 《…Stai
bene, petit? Ti stavi agitando nel
sonno e poi hai urlato, mon Dieu》Gli spiegò pacatamente
Francis, per sembrare calmo agli occhi di Arthur, continuando poi a
parlare. 《Mi sono
preoccupato… Devi aver avuto un incubo. Ma… Ti sta anche bene, almeno la
prossima volta eviterai di ridurti uno straccio scolando mezza bottiglia di rum!》 In un crescendo continuo
perse la tranquillità che aveva, sostituita da un moto di rabbia improvviso
causato dalle azioni dell'inglese la sera precedente.
Il diretto interessato però non sembrò ascoltare le parole del compagno e si
lasciò cadere steso sul letto, con un sorriso sulle labbra, conscio e felice del
fatto che non fosse minimamente simile a Francis.
Angolino dell’autrice
Questo è
uno dei capitoli che mi convince di meno, non so perché, ma è stata una
sensazione a pelle.
Quando
Arthur esagera con l’alcool è questo che succede, altro che unicorni e coniglietti
volanti alla menta.
Come al
solito ringrazio chi mi sta sostenendo seguendo la mia piccola raccolta, in particolar
modo chi continua a recensirmi strappandomi un sorriso, quindi grazie ancora a
Lady White Witch e Saroyan.
Capitolo 4 *** Day 4 - The Time You Saved My Life ***
FrUK Week 2016
The Time
You Saved My Life
《Ti sei ubriacato anche quando hai perso la Guerra dei
Cent'Anni, mon petit?》 Chiese Francis con un sorriso stampato sul viso, sia per
il ricordo ancora chiaro di quella sua vittoria -seppur ottenuta ad un caro
prezzo-, sia per le condizioni a dir poco esilaranti in cui versava il suo
inglese preferito.
Non pensava di averlo mai visto ridotto in questo
stato, con la testa poggiata sul bancone del pub e un braccio steso sopra la
stessa superficie, mentre teneva in mano l'ennesimo bicchierino di rum che
doveva essersi scolato quella sera.
Posò una mano sulla sua spalla, per assicurarsi che
fosse ancora vivo, o perlomeno che non fosse entrato in coma etilico.
Nel sentire quel contatto Arthur scrollò le spalle,
dando quindi un segnale di vita al francese, che tirò un sospiro di sollievo.
Non era messo poi così male.
《Mmh… N-Non toccarmi… Hic… Bloody wanker..!》Mugugnò con la voce impastata a causa dell'alcool che
aveva in corpo, mettendosi seduto in una maniera più dignitosa e battendo il
bicchierino sul bancone, per ordinare un altro giro di rum.
Subito Francis si affrettò a toglierglielo di mano,
porgendolo al barista insieme a delle scuse per il comportamento del suo amico. Si sedette poi di fianco
dell'inglese, puntellando il gomito sulla superficie in legno per reggersi la
testa, con lo sguardo rivolto verso l'altro.
《…Alfred?》Chiese
il francese, spassionato.
《T-That… Damned fool!》Borbottò mentre calciava con il piede il bancone del
pub, facendo crescere nell’altro una sensazione di imbarazzo, che riuscì a
smaltire con un respiro profondo.
Come prima mise una mano sulla spalla dell'altro,
stringendo la presa.
《Dai, torniamo a casa》Con quelle poche parole convinse Arthur ad alzarsi in
piedi, che rischiò di cadere non appena scese dallo sgabello, lasciando qualche
banconota sul bancone del bar.
《…Torniamo a casa》Ripeté con voce stanca abbracciato all'altro, che lo
stava aiutando ad uscire da quel posto.
Angolino dell’autrice
E
tornano le avventure di Arthur e la sbornia.
Il prossimo capitolo non conterrà inglesi con un tasso
alcolemico superiore alla norma, lo giuro (?).
Come al solito ci tengo a ringraziare chi segue la mia
storia, sia alla luce del Sole che nell’ombra. Un grazie enorme a tutti, in
particolar modo a Lady White Witch e a Saroyan, della quale sto amando le
recensioni.
Tracciò con un dito i lineamenti del corpo di Arthur,
concentratosi ora sull'accarezzare la linea sinuosa disegnata dal suo fianco.
Non voleva dire che avesse un corpo femminile, era un uomo
in tutto e per tutto e non era così gracile come poteva sembrare da sopra i
vestiti, però certe sue forme lo facevano sembrare tale.
《Mh… Smettila…》Mormorò l’inglese in uno stato di dormiveglia,
allungando una mano verso quella di Francis per scacciarla dal suo corpo.
Era sempre stato così, dopo aver fatto sesso -che
il francese si ostinava a correggere con "l'amore", ma per l’altro sarebbe rimasto solo e sempre “sesso”-
si sentiva privato di tutte le sue forze, e pensava solo ad una cosa: dormire. Dall'altra parte il suo
compagno voleva fare le famose coccole
post-sesso, sostenendo che fossero addirittura migliori dell'amplesso in
sé, ma Arthur non era dello stesso avviso.
《Ora non posso nemmeno accarezzare il tuo bellissimo
corpo, mon amour?》Chiese con un filo di voce, caldo e rassicurante.
《No… Non puoi…》Rispose l'altro, avvertendo poco dopo le braccia del
francese avvolgersi intorno alla sua vita, ritrovandosi quindi rassegnato ad
accettare quella vicinanza.
Angolino dell’autrice
Okay,
un capitoletto più “spinto” rispetto agli standard a cui sono abituata, però
non è proprio e vero porn, c’è solo un piccolo
accenno, forse un pochino di più ma fa lo stesso (?).
Non so se con questa flash devo alzare il rating a
giallo, ma per sicurezza vado a farlo. Voi ditemi se era d’obbligo o potevo
anche evitare, anche se penso che la risposta sia la prima. Non ho mai scritto
qualcosa che avesse a che fare con il porn e sto
provando ad addentrarmi in quei meandri bui.
L'umore di
una Nazione si riflette sul tempo atmosferico del proprio territorio.
Per esempio il cielo dell'Inghilterra è per la maggior parte del tempo grigio, coperto
di nuvole che oscurano il sole, e ciò conferma il comportamento scontroso di
Arthur e la sua tendenza allo stare da solo.
Vedere perennemente quel colore così cupo e triste influiva a sua volta sull'inglese,
che spesso avvertiva l’abbraccio di un alone di malinconia.
Qualche volta però il sole tornava a splendere sulla campagne rigogliose
dell'isola, grazie ad attimi di felicità o a visite che l'inglese trovava
stranamente piacevoli -in netta minoranza rispetto a quelle spiacevoli- tra le quali spiccavano quelle di un certo francese.
Francis veniva sempre a fargli visita nei momenti peggiori, per vantarsi di un
successo ottenuto, soprattutto in ambito militare, o solo per flirtare
spudoratamente con lui nella maggior parte delle volte, non facendo altro che
peggiorare la sua posizione agli occhi di Arthur.
Nonostante tutto, non appena il francese se ne andava, in quei giorni il sole
tornava a splendere nel cielo inglese, e quelle erano le giornate migliori che
l’Inghilterra avesse mai avuto il piacere di godere.
Angolino dell’autrice
Penultimo capitolo! Siamo quasi alla fine ormai.
Volevo indirizzare questa raccolta sulla strada del
fluff, però appena ho visto questo prompt non sono riuscita a trattenermi, e ho
cercato di mettere almeno una nota di fluff verso la fine. Spero che non stoni
troppo con il resto, più… Malinconico.
Detto questo ringrazio ancora una volta chi continua a
seguire la mia raccolta, grazie a tutti.
Riempì la sac à
poche con la crema al burro, osservando con una certa titubanza i cupcake
da decorare di fronte a lui.
Non era mai stato portato per la cucina, quindi chi
glielo aveva fatto fare di sostenere un colloquio di lavoro in una pasticceria?
《Ti trema la mano, petit》Commentò uno degli altri pasticceri nella cucina,
Francis, avvicinandosi al bancone sul quale Arthur stava per iniziare a
decorare i cupcake.
《Prego?》Chiese l'inglese,
rivolgendo lo sguardo verso la propria mano e notando che effettivamente stava
tremando.
《Devi avere la mano ferma, così creerai dei cerchi
perfetti con la crema e non sembrerà che il tuo cupcake stia crollando da un
lato》Spiegò all'apprendista, portandosi alle sue spalle e
afferrandogli le mani con le proprie.
《Ti aiuto io, lapin》Detto quello fece stringere ad Arthur la sac à poche con la giusta forza,
osservando la crema che cominciava ad uscire, ruotando il polso per creare la
classica decorazione che contraddistingueva i cupcake. Non appena ebbe finito
allontanò la mano da quella dell'inglese, sorridendo soddisfatto nel vedere
come era venuto bene quel primo dolce. In fondo dopo tutti quegli anni nel
mondo della pasticceria non poteva che essere un maestro in quello che faceva.
Arthur rimase interdetto per tutto il tempo, con il
viso che andava a fuoco e i muscoli tesi come corde di violino, sorpreso da
quell’iniziativa di Francis. Uscì dal suo stato di trance e imbarazzo quando
l'altro sembrò ricordarsi del suo spazio vitale, indietreggiando di qualche
passo concedendo all’inglese di riprendere a respirare.
《Semplice, no?》
《…G-Go fuck
yourself, damned frog!》
Subito una fragorosa risata riecheggiò per tutto il
laboratorio.
Angolino dell’autrice
Finalmente
ecco l’ultimo capitolo!
Scusate se l’ho pubblicato ad un orario così insolito,
ma sono stata via tutto il giorno e ho potuto prendere in mano il pc solo
adesso.
Ringrazio innanzitutto Mati che mi ha supportato con
la raccolta, dandomi anche l’idea per scrivere questo ultimo capitolo. Senza di
te non ce l’avrei fatta, davvero.
Poi ci tengo a ringraziare Lady White Witch e Saroyan
che hanno recensito ogni singolo capitolo, e ovviamente ringrazio anche chi ha
inserito la mia storia tra le preferite, le ricordate e le seguire, o chi ha
letto nell’ombra. Grazie a tutti!