TUA PER SEMPRE

di Bauci
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio paradiso senza fine ***
Capitolo 2: *** L'incidente ***
Capitolo 3: *** Caccia di gruppo ***
Capitolo 4: *** In lotta contro il tempo ***
Capitolo 5: *** L'attesa ***
Capitolo 6: *** L'ardua decisione ***
Capitolo 7: *** La trasformazione ***
Capitolo 8: *** L'altra me ***
Capitolo 9: *** La mia nuova vita ***
Capitolo 10: *** Eterna Sofferenza? ***
Capitolo 11: *** Sophie ***
Capitolo 12: *** Ospiti ignoti ***
Capitolo 13: *** La venuta di Aro ***
Capitolo 14: *** Il patto ***
Capitolo 15: *** La decisione di Bella ***
Capitolo 16: *** Io & Te ***



Capitolo 1
*** Il mio paradiso senza fine ***


PREMESSA dell'autrice:
Questa è la mia prima FF, si colloca dopo la fine di Eclipse (NON è un rifacimento di BD!) ed è narrata sia dal punto di vista di Bella che di Edward.


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TUA PER SEMPRE
Una Bella diversa, un sacrificio per un grande amore.


Tua per Sempre


Sacrificio, una semplicissima parola: tutti sanno che cosa voglia dire ma quanti ne conosco il significato profondo?
Quando la vita ti pone davanti ad una scelta quanto si è disposti a rischiare per salvare la persona che si ama?
Molti risponderebbero “TUTTO” ma se questo implicasse la propria morte quanti rimarrebbero della stessa idea?

Non mi pentirò mai della scelta che ho fatto. Per lui la farei mille e mille volte ancora senza mai esitare.

Il mio nome è Isabella Marie Swan e questa è la mia storia.



CAP 1 _ IL MIO PARADISO SENZA FINE

Pvd Bella

I caldi raggi solari del primo mattino filtrarono attraverso le tendine schiuse colpendomi in pieno viso. Mi ridestai quasi scocciata dal mio dormiveglia: come ogni notte avevo fatto un sogno bellissimo con lui come protagonista indiscusso e svegliandomi ero certa di non trovarlo accanto a me quel giorno. Causa bel tempo, Edward era a caccia con tutta la sua famiglia e, incredibile ma vero, non vi era nessun pigiama party o licantropo a farmi da balia; dopo l’incontro con Victoria e l’esercito dei neonati, Edward aveva finalmente capito che il pericolo, quello vero, era passato.
Beh, tutto sommato a qualcosa era pur servita quella brutta disavventura!
I licantropi, nonostante i dissapori centenari, ci avevano aiutato e i rapporti non sarebbero potuti essere migliori.
Jacob, non sopportando la mia scelta di diventare una “fredda”, se n’era andato: soffrivo incredibilmente per questa sua decisione ma, nel profondo del mio cuore, la potevo capire. Lui aveva fatto la sua scelta, io la mia. Sulla mia stessa pelle avevo capito che una vita senza Edward non poteva definirsi tale e, per quanto volessi bene al mio migliore amico, avrei sempre rinunciato volentieri alla mia mortalità pur di restare al fianco del mio grande amore per l‘eternità.
Tutto era tornato alla normalità e, grazie anche alle più rosee visioni di Alice, Edward non era più tanto iperprotettivo come qualche mese addietro; la mia scordinatezza e goffaggine erano sempre in agguato ma ora, quando accidentalmente mi ferivo, Edward non ne faceva più una catastrofe.

A quanto pareva il mio piccolo paradiso in Terra non avrebbe mai più avuto fine.

Ancora coricata nel letto, mi stiracchia lentamente gustando il tepore sotto le coperte. Mi voltai verso il comodino per vedere che ora fosse dalla sveglia e solo allora notai una rosa bianca, appoggiata sulla copia ormai consunta di Cime tempestose, con un bigliettino allegato.
Presi il fiore per annusarne il profumo e accidentalmente mi punsi con una spina: portandomi il dito alla bocca per succhiare il sangue che stava fuoriuscendo dalla ferita, aprii il biglietto scritto nella perfetta calligrafia di Edward. Che nervoso!Esisteva forse qualcosa che non sapesse fare benissimo? C’era qualcosa in lui di imperfetto? No, non c’era.
Leggermente depressa dopo aver rimuginato sulla mia insignificatezza, lo lessi.

Un piccolo pensiero alla cosa più bella e perfetta che sia mai esistita.
Nulla può una candida rosa se paragonata a te.
Dormi amore mio, dormi tranquilla e sognami.
Io non ne ho bisogno, il mio sogno sei tu.
Tornerò il prima possibile. La lontananza è troppo dolorosa
perché io vi possa resistere a lungo.
Ti amo immensamente.
Tuo Edward.

Nulla avrebbe potuto rovinare tutto ciò. Ne ero convinta ma purtroppo mi sbagliavo..

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Capitolo 2
*** L'incidente ***


GRAZIE a tutte coloro che hanno lasciato un commento e che hanno inserito la mia FF tra i preferiti! *me commossa*
Altro giorno, altro chap!
Sperando vi piaccia, vi lascio con un grosso bacio e BUONA LETTURA!!
^^

Ely


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Pvd Bella
 

Charlie era a pesca con Billy: da quando Jacob se n’era andato, mio padre cercava di rallegrare il suo migliore amico con ogni espediente possibile, partite di baseball alla tv e gite al lago incluse. Io non avrei potuto esserne più felice: la casa era spesso tutta per me e solitamente anche per Edward…

Oggi, finalmente, potevo dedicarmi solo a me stessa, fare tutto ciò che volevo, leggere in santa pace qualsiasi libro per l’ennesima volta senza che un fidanzato impiccione criticasse i miei gusti letterari. Sotto il caldo getto della doccia, la mia mente ci mise poco a capire che, in realtà, senza Edward non avevo voglia di far nulla: oramai ero succube di lui e della sua presenza. Mia madre aveva ragione: gravitavo attorno a lui come un pianeta col Sole, non c’era passo o movimento che compissi senza la certezza di averlo al mio fianco. Forse fu proprio per questo che, quando Edward mi lasciò per qualche mese, convinto di darmi solo la vita che meritassi in quanto umana, era come se fossi morta: La mia vita, senza di lui, non era vita. Lui era la mia vita.

La mattinata fu tranquilla e molto, molto lunga. Possibile che la mia percezione del tempo fosse pari a zero senza Edward? Quando eravamo assieme le lancette dell’orologio sembravano girare fin troppo velocemente, le ore parevano secondi ma quando eravamo distanti, anche se solo per pochi attimi, era come se il mondo si fermasse di colpo e quei pochi istanti in cui eravamo divisi fossero pari ad un‘eternità. Nel primo pomeriggio, stufa di stare a casa e senza più sapere dove sbattere la testa per trovare un occupazione che mi impegnasse a sufficienza, decisi di fare due passi in centro, benchè Forks non fosse proprio una metropoli. Da tempo non utilizzavo il mio fidato pick up, essendo sempre scortata da Edward e la sua stupida Volvo grigio metallizzata; non riuscivo proprio a capire perché se ne lamentasse tanto: non faceva i 180 km/h, il climatizzatore era inesistente e a volte, il più delle volte in verità, mi aveva lasciata a piedi ma il mio pick up era perfetto per una come me. Dopo aver girato a vuoto per la ‘fornitissima’ biblioteca pubblica, non trovando nulla che solleticasse la mia curiosità decisi di fare la spesa, prima di tornare a casa: Charlie sarebbe tornato certamente affamato dalla pesca e, dopo aver accettato di buon grado l’idea del fidanzamento tra me ed Edward, mi sembrava carino preparargli qualcosa di buono.

Mentre ero al reparto pasta e sughi, concentrata  su cosa cucinare, una palla rotolò fino ai miei piedi. Mi chinai per raccoglierla e così notai un bellissimo bambino a inizio corridoio che mi fissava: sembrava un angioletto, biondo e con gli occhi azzurri. Timidamente si avvicinò a me e protese le sue piccole e paffutelle braccia verso la palla.

“Matthew, Matthew dove sei?” sentii urlare. Una donna, terrorizzata in volto, comparve nella corsia e appena vide il bambino, ci venne incontro quasi correndo.

“Non ti allontanare mai più senza dirmelo hai capito?”  gli disse agitata.

“Non si preoccupi signora, gli era scappata la palla e la stava solo recuperando” le risposi per tranquillizzarla.

“Ah sì, certo. E solo che mi è sempre vicino e all‘improvviso non l‘ho più visto.. Mi sono spaventata”

“Capisco signora ma stia tranquilla. Qui a Forks non succede mai nulla”. Sorrisi alla falsità delle mie stesse parole.

Ah se solo sapesse..

“Hai detto grazie alla signorina?” disse la donna rivolgendosi al figlio.

“Grazie”

“Prego, non c‘è di che. Come ti chiami?”

“Matthew”

“Ciao Matthew, io sono Bella. Piacere di conoscerti” risposi al bambino sorridendogli.

“Amore hai preso tutto?Dobbiamo andare” si intromise un uomo nella nostra conversazione, probabilmente il padre del bambino.

“Sì arriviamo, grazie ancora. Andiamo Matthew”

“Si figuri. Ciao Matthew” dissi mentre la donna si stava già allontanando strattonando il bimbo.

Ritornai alla mia spesa e finii di comprare le ultime cose per la cena. Dopo aver pagato, uscii dal supermarket e mi diressi verso il pick up.Per coincidenza Matthew e famiglia avevano parcheggiato lungo la strada proprio dietro di  me. Rivolsi un sorriso alla madre che, insieme al marito, stava caricando la spesa nel cofano e salutai con la mano il bimbo che contraccambiò timidamente. Raggiunsi il pick up, aprii la portiera e posai la busta della spesa sul sedile di fianco a me.

Stavo per salire nell’abitacolo ma mi voltai un’ultima volta indietro: fu allora che vidi la palla scivolare dalle mani di Matthew e finire in mezzo alla strada. Subito spostai il mio sguardo preoccupato verso i suoi genitori che, ancora intenti a caricare le borse nel cofano, non si erano accorti di nulla. Il bambino senza esitazioni si buttò in mezzo alla strada per recuperare il suo gioco. 

No no che sta facendo?Perché i genitori non l’hanno fermato?Non sa che non si attraversa la strada senza prima controllare? 

E mentre mille domande accrescevano la mia angoscia, un auto sbucò dall’incrocio. Sapevo già cosa sarebbe successo, vidi la scena come al rallentatore: l’auto avrebbe inchiodato ma non avrebbe fatto in tempo a frenare e scansare il bambino;i genitori non lo avrebbero tirato via dalla strada, non si erano manco accorti che si era allontanato; il bambino sarebbe stato preso in pieno e scaraventato in aria, cadendo poi come un sacco di patate sul freddo asfalto a chissà quanti metri di distanza. L’urlo di terrore della madre, accortasi della disgrazia che si stava per compiere, mi fece scattare come una molla.

Non sono cosa mi prese, o cosa pensai: probabilmente non pensai a nulla…

D’istinto corsi verso il bambino, lo presi per la maglietta e lo gettai indietro verso i genitori.Forse sarebbe caduto e sbucciato un ginocchio ma era salvo. O almeno lui lo era. Mi portai le braccia al viso a mo’ di scudo e non feci in tempo a vedere nulla. Sentii i freni inchiodare, le gomme stridere. L’auto mi caricò prepotentemente, sbattei la schiena sul vetro, che si deformò sotto il mio peso, e rotolando percorsi tutta la tettoia dell’auto. Giunta al cofano caddi a terra.

 
Strano non sentivo dolore. Non sentivo nulla. Ero morta? Ero ancora viva?

Non riuscivo a muovermi. La vista era offuscata e le mie palpebre erano sempre più pesanti. Prima che il buio mi inghiottisse, debolmente, chiamai il mio angelo con l’ultimo respiro che avevo. “Edward”

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Capitolo 3
*** Caccia di gruppo ***


Dato che domani non sarò a casa, e quindi non riuscirò a postare, eccovi il nuovo chap!
Grazie ancora a chi ha commentato e chi l'ha inserita tra i preferiti!
Un bacione ^^
Ely

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Pvd EDWARD

Complici la giornata solare, che limitavano i nostri spostamenti, e la pace da poco ritrovata, dopo Victoria e i neonati, la visita di Jane & compari, i licantropi e Jacob, presi parte alla gita organizzata da Alice. Anche se a malincuore, i pensieri entusiasti di Esme e Carlisle su questa piccola “caccia di gruppo” vicino al confine canadese mi avevano convinto. Non ero ancora partito che già mi mancava la mia Bella: dopo aver dato la notizia del nostro fidanzamento alle nostre famiglie, non eravamo riusciti a stare molto “da soli”  e la cosa iniziava a darmi un pò sui nervi. Avevo sconfitto un esercito di vampiri assetati, ucciso la loro creatrice, salvando per miracolo la mia amata, sopportato i pensieri osceni di Jacob senza dir nulla..insomma la mia pazienza,benché vasta,non era infinita. E dopo aver finalmente trovato anch’io l’amore della mia esistenza non mi sembrava così assurdo voler passare con lei ogni istante della sua vita.

 

“E non fare quella faccia Edward.Che vuoi che le succeda?” E poi Jacob se n’è andato gelosone disse,e pensò, Emmett

Lo fulminai con lo sguardo.

“Qualcosa non va figliolo?” mi chiese Carlisle

“No no sono solo un pò preoccupato” gli risposi

“Non c‘è nulla di cui preoccuparsi. Non la vedo manco farsi tanto male,cadere,ruzzolare giu dalle scale o inciamparsi nei suoi piedi..”

“Si abbiamo capito Alice grazie” risposi sarcastico alla mia sorellina.

Tutti scoppiarono a ridere. Effettivamente essere preoccupato era un obbligo con una come Bella. Controllai i pensieri di Alice per sicurezza: vederla nella visione mi fece capire quanto mi mancava ma era giusto passare un po di tempo con tutta la famiglia ed essere ciò che eravamo senza costrizioni. Fissai un ultima volta il braccialetto al polso e raggiunsi la mia famiglia sorridendo al ricordo di quel regalo.

 

FLASHBACK

Come ogni notte,aspettavo Bella in camera sua.

“Buonanotte papà”.

”Buonanotte tesoro”

Rumori per le scale,una breve esitazione davanti alla porta,la maniglia si girò e la porta si aprì.

Bella non fece in tempo a chiuderla dietro di sé che già le ero davanti stringendola tra le braccia.

L’arrivo di Victoria mi aveva fatto capire quanto mi sentissi perduto senza di lei: ogni momento in cui eravamo distanti per me era un dolore quasi insostenibile, che spariva solo quando ci riunivamo.

“Ciao” mi sussurrò sorridente mettendomi le braccia al collo.

Mi tuffai nei suoi capelli ed inspirai profondamente,lasciando che il suo profumo mi lacerasse dentro. Niente di paragonabile all’agonia provocata dalla lontananza.

“Non ci siamo visti solo per qualche ora ma mi sembrava di impazzire senza di te.Ti è mai capitato?”

Mi staccai leggermente per guardarla negli occhi.”Sempre”

Mi avvicinai al suo volto per baciarla ma lei mi fermò, posandomi un dito sulla bocca.

”Aspetta. Ho una cosa per te” mi disse tentando di sciogliere il nostro abbraccio.

Controvoglia glielo lasciai fare. Avrei potuto tenerla per sempre tra le mie braccia se avessi voluto data la mia forza ma respingermi era così raro che un barlume di curiosità si accese in me.

Mi spinse verso il letto ridendo per qualcosa che mi sfuggiva, mi fece sedere e si diresse verso l’armadio; prese qualcosa da un  cassetto e velocemente se lo nascose dietro la schiena,dirigendosi poi verso di me.

“Sai bene che i regali mi mettono in imbarazzo. E sceglierli poi mi provoca solo gran mal di testa ma ieri a Port Angeles con Alice ho visto una cosa.”

Si fermò davanti a me ma anziché sedersi sul bordo del letto,allargò le mie braccia,appoggiò la mano libera sulla mia spalla e si sedette sulle mie gambe. Scrutai nei suoi profondi occhi cioccolato in cerca di indizi, le sue guance si colorarono leggermente di rosa,segno evidente di imbarazzo,mentre mi porgeva un pacchetto.

“Non è niente di che,un piccolo pensierino. L‘ho visto in vetrina e ho subito pensato a te.”

“Amore lo sai che non dovevi!che cos‘è?”

“Aprilo”

Scartai velocemente la scatoletta e sollevai il coperchio:il pacchetto conteneva un braccialetto d‘argento con una targhetta.

“E‘ bellissimo, grazie.”

Lei mi guardò e più passavano i secondi più l‘entusiasmo svaniva dal suo volto..qualcosa mi sfuggiva.

“Edward dovresti girare la targhetta..”

“Perché?”

“Come perché?Non sai a cosa serve la targhetta?”

“Non è un elemento decorativo come il mio ciondolo per il tuo?”

La sentii sospirare spazientita.”Sì, Edward ma serve anche ad altro” mi rispose scocciata alzandosi dalle mie gambe.

Ormai era evidente che qualcosa mi sfuggiva. Girai la targhetta e notai un incisione sopra.

23/03/04 Tua per sempre

 

“Non ti ricordi vero?” mi domandò. Sentii una nota di delusione e tristezza nel suo tono.Ripassai il dito sull‘incisione ripensando a quel giorno.

”Ti riferisci al giorno del nostro primo incontro?O a quando con uno sguardo prendesti il mio freddo cuore e lo facesti tuo? O forse intendevi il giorno in cui capii di non poter più esistere senza di te..”

 

Alzai lo sguardo dal braccialetto per osservarla e vidi i suoi occhi lucidi. Grazie al mio sorriso sghembo,che tanto amava, lei anche mi sorrise ed una lacrima scese sul suo volto. Subito mi avvicinai e con una mano gliele asciugai accarezzandole la guancia.

“Un semplice sì era più che sufficiente”mi disse abbracciandomi.

“Amore un regalo più bello non avresti potuto farmi.Mi pento di non averti mai regalato nulla.Come posso sdebitarmi?”

“Tu mi hai regalato te stesso. E‘ più di quanto potessi mai desiderare” e sollevando il viso per guardarmi,leggermente rossa in volto, mi disse “però se proprio insisti io un idea ce l‘avrei..”

La mia piccola e dolce umana. Così innocente e sexy nelle sue manifestazioni d’affetto.

Le feci il mio sorriso sghembo,certo di ammaliarla; la presi in braccio di slancio, mi diressi al letto dove dolcemente la distesi e mi misi accanto a lei. Con una mano le spostai delle ciocche di capelli dal volto e col braccio l’attirai a me; prima annusai il suo profumo sul collo poi lentamente,molto lentamente, iniziai a salire verso la guancia: sapevo che l’attesa la faceva impazzire, sentivo già il suo cuore accelerare i battiti. Giunsi alla bocca ma non la baciai subito. Le toccai col naso le labbra e con le mie baciai il suo in punta, poi tornai giù verso la bocca e le sussurrai “Ti amo”. Le sue labbra erano schiuse,quasi tremanti,pronte a ricevere le mie e nonostante fossero molto invitanti, mi spostai sulla guancia iniziando disegni immaginari con le labbra sulla sua calda pelle mentre la mia mano dal suo fianco era già sulla sua coscia. Il suo calore era molto eccitante e il suo cuore, ormai impazzito, era musica per le mie orecchie. TUM TUM TUM TUM TUM TUM

“Edward ti prego” sospirò affannata. A quelle parole non seppi più resistere: la strinsi forte a me e la baciai con passione. Niente limiti, niente restrizioni: saggiai avaro le sue piccole labbra, lottando quasi con la sua lingua talmente ero bramoso per avere di più, sempre di più. Baciarla era come cacciare, anzi meglio; Bella era una fonte inesauribile di piacere che scatenava in me potenti emozioni anche solo con un semplice tocco. Mi staccai poco dopo, quasi a malincuore, per permetterle di riprendere fiato ma non mi fermai: ero ancora assettato, di lei e del suo calore. Dal collo mi spostai verso il suo addome; nella foga del momento non mi ero manco accorto che eravamo entrambi senza maglietta: mi fermai un istante a contemplarla e ‘Dio’ com’era bella! Dolcemente le accarezzai il ventre piatto e le baciai l’ombelico: bacio dopo bacio, senza mai smettere, inizia a tornare su verso il suo volto. Le sue delicate mani nei miei capelli ed i suoi caldi respiri rotti mettevano ulteriormente in difficoltà la mia già scarsa concentrazione ma giunto al suo busto seppi fermarmi: benchè trascorressimo tutte le notti  insieme c’era come un sottile confine invisibile che mai avevamo superato a livello fisico; temendo non fosse pronta, decisi di non esagerare e mi concentrai sull’incavo del suo collo.“No aspetta” mi ammonì Bella. La guardai allarmato: avevo forse oltrepassato il limite? L’avevo ferita? Cercai di scrutare i suoi profondi occhi castani per capirlo ma nulla; non so cosa pensasse ma improvvisamente Bella mi prese una mano e la posò su un suo seno: i miei occhi si sgranarono per la sorpresa, il corpo si irrigidì di colpo, spiazzato dalla spavalderia del gesto. La guardai ancora per cercare di decifrare i suoi pensieri ma lei si avvicinò lentamente al mio volto.

“Tua.Per sempre”  sussurrò dolcemente sulla mia bocca e l’incontro delle nostre labbra suggellò così quella sua semplice ed inaspettata dichiarazione. 

FINE FLASHBACK

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Capitolo 4
*** In lotta contro il tempo ***


Dopo un primo incontro con un gruppo di alci, Emmett ci aveva fatto proseguire la caccia: non si sarebbe fermato finché non avrebbe avuto il suo orso. Cosa alquanto infantile ma tipica di lui. E mentre il gruppo proseguiva nella caccia Esme aveva colto l’occasione per parlarmi in disparte con tranquillità. Un momento ‘madre-figlio‘.

“Avete già parlato di luna di miele?”

“No” le risposi amareggiato “Penso che sia ancora tutto ‘troppo’ per lei”

“Credi non sia pronta?”

“Sinceramente non lo so”

‘Lei ti ama. Questo lo sai vero?’  pensò passandomi una mano nei capelli. La guardai sorridendole, grato per quel gesto così materno e di cui avevo disperato bisogno.

“Ne avete passate tante” mi disse dolcemente. “Pur sapendo ciò che sei, non esiterebbe un attimo a dare la sua vita per te. E‘ normale che sia un pò spaventata: a 18 anni il matrimonio è un passo importante ma sul fatto che lei ti ami e che voglia passare tutta la sua vita con te non ne devi dubitare mai” concluse fiduciosa.

“Questo lo sò ma se penso che sarò proprio io a portargliela via la vita.. e se poi non le piacesse essere come noi? Non voglio abbia rimpianti come è stato per Rosalie? Una volta trasformata non si torna più indietro”

“Ricordi quando hai provato a lasciarla? Era a pezzi quella povera ragazza. Quanto ha sofferto..eppure non ha esitato un attimo ad andare in Italia e salvarti dai Volturi. Questo è amore!La trasformazione di certo non cambierà questo sentimento. E tu le darai solo ciò che vuole: stare insieme ed amarvi per l‘eternità”

“Grazie mamma” le risposi baciandole la guancia.

“Meriti anche tu la felicità, figlio mio.”

 

“BELLA”

Mi voltai di scatto all’urlo di quel nome. Alice si era improvvisamente fermata. Scrutai i suoi pensieri e la vidi: divenni un blocco di ghiaccio, gli occhi spalancati dal terrore e la mente vuota per la paura.

 

“Edward” il mio nome pronunciato in un sospiro e due occhi cioccolato a me tanto cari che si chiudono.

 

“Alice che cosa è successo? Alice?” tutti le si erano riuniti attorno.

“Alice ti prego parla” le disse allarmato Jasper vedendola in stato catatonico. La strattonò leggermente ma nulla.

“Io, io ho visto lei..la palla..io non capisco” gli rispose con voce tremante.

Nel mentre io ero immobile, seduto accanto ad Esme in evidente stato di shock. Fissavo il vuoto, incapace di intendere e di volere.

“Con calma Alice. Spiegaci cosa hai visto” la esortò Carlisle.

“Un incidente, a Forks. Una macchina sta per investire un bambino e.. e Bella lo salva finendo lei addosso all‘auto”

“Quando accadrà?” mi sorpresi a chiedere. “Quando?” urlai guardando mia sorella negli occhi.

“Io-io non lo so, era tutto sfocato”

“Non mi importa, concentrati” le dissi volando al suo fianco e afferrandola per un braccio.

“Calmati Edward” disse Carlisle liberando Alice dalla mia presa. “Agitarsi non serve a nulla. Alice ora concentrati e cerca di scoprire qualche dettaglio in più”

Alice prese un bel respiro, chiuse gli occhi e si concentrò. “E‘ giorno, il sole è alto nel cielo. Bella è appena uscita dal supermercato”

“L‘incidente avverrà oggi?” gli chiesi agitato.

“Non lo so..penso di sì” mi rispose incerta.

“Se i negozi sono aperti vuol dire che è pomeriggio. Siamo un pò distanti ma in due ore dovremmo essere in Forks e forse evitare la disgrazia” .

A quelle parole involontariamente ringhiai a Carlisle.

ODIO.

Paura e un odio profondo erano padroni di me.

Odio per il destino che continuava ad esserle nemico.

Odio per il guidatore di quell’auto che l’avrebbe investita.

Odio per Alice che non aveva previsto prima l’accaduto.

Odio verso la mia famiglia che mi aveva allontanato da lei.

Ma soprattutto odio verso me stesso che l’avevo lasciata sola.

Mi ero ripromesso di non lasciarla mai più e invece..

 

Senza dar conto ai loro pensieri, mi voltai e iniziai a correre all’impazzata verso casa, verso lei. Eravamo parecchio distanti da Forks e anche se ero molto più avanti della mia famiglia mi sembrava di essere ancora così lontano, troppo lontano. Più ci avvicinavamo, più il cielo si annuvolava.

‘Il sole sta scomparendo. Non avremo problemi in città’. Al pensiero di Jasper un altro ringhio uscì dalla mia bocca: se il sole non c’era la previsione di Alice non quadrava.

Era una lotta contro il tempo. Una lotta che stavo perdendo senza poter far nulla.

Nei pressi di Forks ci dividemmo: io corsi fino in città, all’incrocio maledetto, seguito da Carlisle ed Esme.

Per fortuna nessuno ci vide arrivare ma tanto non mi sarebbe importato di nulla.

Arrivato all’ingresso del supermercato, invano guardai intorno in cerca del pick up. Esme era ferma poco più avanti, stava fissando qualcosa sull’asfalto: inconsciamente mi avvicinai a lei, lo stomaco attanagliato dalla morsa della paura. Guardai sulla strada e li vidi: 2 segni di frenata, lunghi oltre 3 metri e poco più avanti una macchia rossa. Mi avvicinai benchè già sapessi. Avrei riconosciuto quell’odore a chilometri di distanza. Lei era la mia cantante, il suo sangue cantava per me. Impossibile sbagliarsi.

 

Ma quelli sono i Cullen...Qualcuno li avrà avvisati?

Povera ragazza, era così giovane.

Si dovevano sposare tra poco.

 

Pensieri pieni di tristezza e compassione della gente attorno a noi mi travolsero come un mare in tempesta.

 

‘NO NO non è possibile. Non ci credo. Zitti. Zitti. State tutti zitti’ urlai nella mia mente. Un urlo che si propagò nel vuoto del mio cuore fino a svanire.

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Capitolo 5
*** L'attesa ***


Grazie mille a tutte le persone che hanno messo questa FF tra i preferiti e le seguite.
E un grazie di cuore a chi commenta! ^^

Buona lettura
Ely

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Pvd Edward

“Dobbiamo andare in ospedale” mi disse Carlisle chinandosi su di me.

Ero inginocchiato per terra,davanti alla pozza di sangue.

Alzai lo sguardo verso mio padre. Era bagnato. Io ero bagnato. Stava piovendo e non me ne ero accorto.

‘Coraggio figliolo’ pensò.

Una porche gialla e una BMV si accostarono a noi. Salii in macchina con Alice.

‘Mi dispiace Edward. E’ tutta colpa mia. Se solo avessi visto prima. Se non avessi proposto la gita.’

Il viaggio fino all’ospedale con Alice fu una tortura: sentivo il suo dolore ma le sue parole erano solo parole prive di ogni significato, vuote.. come me. Avrei dovuto dirle che non era colpa sua, che non era infallibile ma non ci riuscivo: la paura mi bloccava ed annebbiava la mente.

Giunti all’ospedale mi catapultai all’ingresso e setacciai tutti i pensieri alla ricerca di Bella.

SALA OPERATORIA 2 . 3° PIANO.

Corsi verso le scale seguito dalla mia famiglia. Giunti alla saletta d’attesa vidi Charlie su una sedia,la testa tra le mani,i gomiti appoggiati alle ginocchia.

Lentamente alzò lo sguardo verso di noi, ci fissò un attimo, con voce tremante disse “La mia bambina..” e poi scoppiò a piangere.

Dinuovo in stato di shock.

Non è vero. Non sta capitando sul serio. Non a noi. Quanto poteva accanirsi il destino sul mio piccolo angelo? Non c’era giustizia?

Carlisle si attivò subito chiedendo informazioni più dettagliate sul caso alle infermiere di turno. Esme tentò di spostarmi dal corridoio e farmi sedere ma io ero immobile. Emmett dovette prendermi di forza…ero apatico,una statua. Il dolore era devastante e tutti i pensieri che sentivo erano colpi micidiali al cuore..sorrisi a questo mio ultimo pensiero. Bella amava dirmi che anche io avevo un cuore. Il suo. Ora lo sentivo. E faceva male.  

Era ancora in sala operatoria. Il tempo passava…e non era un buon segno. 

Da ciò che compresi dalla mente di Charlie e di tutto il personale medico, Bella dopo l’incidente aveva riportato numerose ferite: a parte alcune escorazioni in volto,aveva un braccio fratturato,3 costole incrinate e 1 rotta,che aveva perforato un polmone. Ma la cosa che più preoccupava i medici era l’emoragia celebrale provocata dall’impatto con il veicolo o con l’asfalto nella caduta.

In sala operatoria seguii la procedura medica dell’intervento ma mi persi dopo breve. Avevo conoscenze mediche,non vaste come quelle di Carlisle ma sicuramente migliori del chirurgo in sala, ma ciò di cui si stava parlando era la mia Bella non un paziente qualsiasi.

Charlie a volte si alzava dalla sedia e percorreva incessantemente il lungo corridoio da un estremità all’altra. Era alquanto snervante ma ad un occhio esterno di certo pareva meglio di me che fissavo un punto vuoto della parete di fronte,ascoltando i pensieri di tutti e non sentendo nulla in verità.

Dopo circa venti minuti il chirurgo lasciò la sala operatoria e ci raggiunse per aggiornarci sul quadro clinico. Puntò Charlie, unico parente della paziente in sala,e mio padre,suo stimatissimo collega..non considerò nemmeno per un secondo me. In fondo ero il ragazzo della paziente..ma niente di più pensò.

"Salve, sono il Dr. Ivery, il chirurgo che si è occupato di sua figlia, Sig.Swan. La paziente ora è stabile. Anche se con qualche difficoltà l’intervento al polmone è riuscito senza complicazioni. Per quanto riguarda il braccio fratturato abbiamo già messo un gesso e anche per le costole incrinate nel giro di qualche settimana tutto dovrebbe tornare alla normalità”

“Vuol..vuol forse dire che la mia Bella si riprenderà presto?” chiese Charlie con tono speranzoso. 

Ecco ciò che odiavo dei dottori. Prima davano le belle notizie,per addolcire la pillola e ridare speranza ai famigliari, e poi con la stessa noncuranza davano quelle cattive,mandando la speranza a farsi fottere.

Avevo letto i pensieri del chirurgo quindi già sapevo. Mi accasciai alla sedia prendendomi la testa tra le mani in attesa delle fatidiche parole.

“Questo non glielo so dire Sig. Swan. L‘incidente ha provocato una brutta emoragia celebrale a sua figlia. La paziente è giunta all‘ospedale molto debilitata e tutto lo staff medico ha deciso di dare la precedenza al polmone onde evitare che collassasse.”

“Mi scusi dottore,credo..credo di non aver capito bene” disse Charlie con una maschera di terrore che andava formandosi sul suo volto.

“Bella è in coma.” mi sorpresi a dire.

“Coma?Che significa coma?”

Il medico mi guardò per una frazione di secondo con aria sufficiente.“Purtroppo sì. Il ragazzo ha ragione, sig. Swan” disse “Le condizioni fisiche precarie della paziente ci hanno costretto a posticipare un  secondo intervento. Il cuore molto probabilmente non avrebbe retto e non volevamo rischiare di compromettere l‘operazione al polmone.”

Rischiare..era ovvio che non conosceva Bella. Lei amava il rischio. Amava la vita. Amava me.

Quale rischio maggiore poteva esserci?

“Ora sua figlia è stata portata nel reparto di traumatologia. Aspettiamo che le condizioni fisiche si stabilizzino e poi vaglieremo nuovamente il caso.”

“Non ho capito dottore..Mi sta dicendo che mia figlia ha un trauma al cervello e che voi aspetterete un suo miglioramento per poi vedere se operarla nuovamente o meno?” chiese Charlie leggermente alterato.

Sorrisi beffardo. Charlie non era poi così stupido come pensavo..

“Stia calmo Sig. Swan. Al momento non c‘è altro che possiamo fare. Tornerò tra un ora per vedere come sta la paziente.”

“Posso vederla?”

“Naturalmente. Ma solo uno per volta. Ora è ancora sotto sedativi.”

“Si risveglierà dottore?”

Ecco la domanda che tutti si stavano facendo ma che nessuno aveva osato dire..Carlisle mi guardò. I suoi occhi pieni di compassione e i suoi pensieri colmi di dolore e pena mi diedero il voltastomaco.

Mi alzai di scatto dalla sedia e imboccai il corridoio verso la stanza di Bella. Vederla era l’unica cosa che mi importava. E un idea iniziò a prendere forma nella mia mente..

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Capitolo 6
*** L'ardua decisione ***


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CAP 6 - L'ARDUA DECISIONE

REPARTO TRAUMATOLOGIA. SESTO PIANO. STANZA 6.66

Ironia della sorte. Chi ci credeva avrebbe voluto assolutamente cambiare stanza ma se avessero saputo tutta la storia avrebbero capito che per Bella non faceva alcuna differenza. Lei era stata dannata appena mi aveva conosciuto, ora più che mai ne ero convinto.

Ero dal vetro della stanza. Solo ora capivo lo sconforto dei parenti alla visione di quelle stanze: tutte così tristi,grigie,cupe..tutte così uguali.

Ripercorrevo incessantemente con lo sguardo quel letto dalla testa ai piedi, la flebo inserita nel suo braccio,il tubo dell’ossigeno al naso. Mi spostai al monitor dell’elettrocardiogramma e sorrisi a tutte le volte che avevo sentito  il suo battito aumentare anche solo in mia presenza,per uno sguardo,il mio sorriso sghembo che tanto l’abbacinava per poi quasi impazzire quando ci baciavamo.

Com’era triste quel suono a intervalli regolari…quel macchinario non sapeva quant’era forte quel cuore.

Osservai il suo volto inespressivo,apatico. Sembrava dormisse ma senza dare voce ai suoi pensieri nascosti ,com’era solita fare, non sembrava manco lei. Forse se mi fossi sdraiato accanto a lei e cantato la mia ninna nanna cullandola dolcemente avrebbe sussurrato il suo amore per me... 

Era straziante stare impotenti al suo cospetto senza poter far nulla ma non mi sarei mosso di un centimetro d’ora in avanti. Le avevo promesso che non l’avrei mai più lasciata e avrei tenuto fede alla mia promessa.

Carlisle mi raggiunse dopo poco. Charlie stava cercando al telefono Renè per informarla e a breve sarebbe venuto su a far visita alla figlia.

Come stai? pensò Carlisle posandomi una mano sulla spalla.

“Darei la vita per essere al suo posto ma non posso, non sono altro che un mostro. Non ho nulla da offrire in cambio della sua salvezza” dissi senza togliere lo sguardo dal suo viso.

Per quanto forti,veloci, dotati ci sono cose che neanche noi possiamo fare.

“Ti sbagli papà. Se fossi stato con lei tutto ciò non sarebbe successo”

Forse siamo immortali ma non onnipresenti Edward,non puoi accollarti colpe che non hai. Anche Bella te lo direbbe.

Al suo nome mi voltai di scatto verso mio padre e lo guardai con occhi pieni di rabbia.

“Non puoi dire così. Tu non capisci. Non puoi capire. Tu hai Esme, Jasper Alice ed Emmett Rose. Voi non conoscete la costante paura di poter perdere da un momento all‘altro la persona amata. Non capite la concentrazione che si deve sempre avere perché ad una minima disattenzione potresti esserle fatale. Non conoscete la disperazione che sto provando ora. Bella mi ha ridato la vita,lei è la mia vita..e ora mi sento morto dentro.”

Abbi fede figliolo. Bella è forte, ce la farà.

Fede?io non voglio fede.Voglio lei. Dopo 90 anni finalmente ho trovato la persona che mi completa. Ho visto tu ed Esme e anche tutti gli altri .Ero convinto che mai avrei provato una cosa simile per un‘altra persona. E ora che l‘ho trovata la sto perdendo. E‘ troppo presto. Non è giusto

La vita non è giusta.

Sorrisi a queste ultime  parole. Anche Bella me l’aveva detto appena ci eravamo conosciuti.

“Quanto è grave il trauma?” gli chiesi.

Carlisle dapprima non pensò a nulla. Poi si concentrò su alcuni suoi pazienti. Mi stava nascondendo qualcosa.

“Dimmelo.Voglio saperlo.”

“Al momento il trauma è relativamente piccolo” mi ripose

Ma ciò che mi preoccupa è dove è situato. Ci sono molte possibilità che si allarghi e trovandosi nell’emisfero sud  potrebbe provocare gravi danni al cervello.

“Credi che sopporterebbe un secondo intervento?”

Il corpo umano è molto fragile ma anche una macchina meravigliosa. Ho visto cose incredibili…

“Non è ciò che ti ho chiesto” sibilai sempre più irritato.

Non lo sò figliolo. Forse sì ma non ora. Anche io consiglierei un miglioramento delle condizioni generali prima di intervenire. Il trauma potrebbe anche non espandersi oppure..

“Oppure peggiorare improvvisamente” conclusi il suo pensiero sconsolato.

“Già. A quel punto un secondo intervento non servirebbe più a nulla”

Ringhiai a quelle parole.

Calmati Edward.Non qui penso Carlisle abbracciandomi.

Intanto anche il resto della famiglia era accorsa, attirata dal mio ringhio.

Mi liberai dopo poco dall’abbraccio,guardai ad uno ad uno tutta la mia famiglia intorno a me e fermandomi su Carlisle diedi voce all’idea che mi stava tormentando dalla visione di Alice.

“Io la trasformo”.

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Un commentino?! ^^

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Capitolo 7
*** La trasformazione ***


Angolo della scrittrice.

Ci tenevo a rispondere a:
eulalia_17: credo proprio che con questo chappy le tue domande troveranno risposta!
irly18: questa mia storia è originale, nel senso che non mi sono ispirata a un libro letto o un film visto. Come te alla fine di Breaking Dawn mi sono immaginata un proseguimento diverso dalla fine di Eclipse: quindi è vero che riparto dalla storia originale della Meyer ma poi la modifico. Questo non è una riscrittura di BD, ci tengo a precisarlo,perché come te, non mi è piaciuto il fatto che avessero una figlia e poi..abbiamo già avuto abbastanza lupi in Eclipse no?! Quindi mi spiace x tutte le fan dei ‘lupacchiotti’ ma qui è solo VAMPIRE-RULEZ!!!ahahaha
E per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli concordo con te:diciamo che all’inizio ero un po confusa nella suddivisione dei chappy! Ma rassicuro tutte: solo i primi erano “cortini”!
Mi ha fatto davvero tanto piacere leggere il tuo commento!Spero continuerai a seguirmi!Baci

Rinnovo i ringraziamenti alle 32 persone che hanno messo la mia storia tra i preferiti e le 27 tra i seguiti..         GRAZIE!!
Ma soprattutto ci tengo a ringraziare di cuore tutte coloro che hanno commentato!Solo felice di avervi incuriosita e spero continuerete a seguirmi!
Ora vi lascio, BUONA LETTURA  ^^
Un bacione
Ely

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CAP 7  -  LA TRASFORMAZIONE

 

Pvd Edward

 

 

Vidi e sentii lo shock nei loro sguardi e nelle loro menti.

“Non è questo il luogo adatto per discuterne” sussurrò Rosalie

“Sono d‘accordo. Riparliamone a casa, lontano da occhi ed orecchie indiscrete” proseguì Jasper.

“Non c‘è niente da discutere” dissi tra i denti, gli occhi accecati dalla rabbia.

“Calmati Edward” mi disse Emmett.

“No questa decisione riguarda solo me e Bella”

“Ora basta sta per arrivare Charlie” ci interruppe Alice.

Esme tirò un sospiro di sollievo, non amava i litigi in famiglia.

Charlie comparve proprio in quel momento alle nostre spalle.

“Ah siete tutti qui..ci sono novità?” ci chiese

“Purtroppo no ma Bella è appena uscita dalla sala operatoria stia tranquillo Charlie” lo rassicurò Carlisle.

“Edward se per te va bene vorrei entrare prima io in stanza” mi disse.

“Naturalmente Sig. Swan, non si preoccupi”

Il suo dolore che sentivo amplificava maggiormente il mio. Era agonia pura..insostenibile.

“Se non le dispiace io e la mia famiglia andremmo un attimo a casa..appena saputo siamo subito corsi qui..”

Lasciai cadere la frase.

“Oh si certo,non vi preoccupate e grazie di essere venuti tutti. Bella lo apprezzerebbe molto” ci disse Charlie già con le lacrime agli occhi.

“Charlie non lo dica nemmeno per scherzo. Bella ormai è un membro della nostra famiglia. Le vogliamo tutti molto bene”lo rincuorò Esme.

“Tornerò il più presto possibile, al massimo tra un ora o due” dissi a Charlie.

“Va bene, grazie Edward. Sei un bravo ragazzo” mi disse abbracciandomi.

Già..un bravo ragazzo..non ero ne l’uno ne l’altro.

Mi sentivo un mostro e niente più.

 

Dopo qualche minuto di convenevoli finalmente riuscimmo ad uscire dall’ospedale e  tornare a casa. Cercai di bloccare i pensieri di tutti e non proferii parola con nessuno durante il tragitto. Tra poco avremmo iniziato una delle discussioni più importanti della nostra famiglia e dovevo prepararmi: nessuno mi avrebbe ostacolato.

 

Giunti a casa prendemmo tutti posto al tavolo in sala da pranzo. Sorrisi al pensiero della votazione che Bella ci fece fare per “diventare membro della nostra famiglia” l‘anno prima. Era stata così seria e decisa e io fui così pazzo da votarle contro. Che stupido.

“Bene” disse Carlisle alzandosi e prendendo parola per primo “siamo tutti molto scossi per l‘accaduto ma cerchiamo di essere obbiettivi. Edward incomincia tu.”

Fissai ad uno ad uno tutti i miei famigliari, presi un bel respiro e iniziai. “Le condizioni di Bella molto probabilmente non miglioreranno. Non posso e non voglio perderla, quindi la trasformerò. Fine della discussione”

“Non sono d‘accordo. Il chirurgo è stato chiaro su un secondo intervento per sanare l‘emorragia appena le condizioni di Bella saranno migliorate” disse Rosalie.

La fulminai con lo sguardo. “Oh andiamo Rose, dì semplicemente che non vuoi Bella nella nostra famiglia.”

“Questo non è assolutamente vero” mi rispose offesa.

“Edward non essere ingiusto con tua sorella” mi ammonì Esme.

“Cosa pensi di fare Edward? Andare all‘ospedale e, approfittando di un momento di distrazione delle infermiere di turno o dell’assenza di Charlie, trasformarla in quella stanza?” mi chiese Jasper.Non ci avevo pensato.

“E poi i 3 giorni che verranno a seguire? Rapisci Bella, la porti qui e la tieni segregata fino a che non si risveglierà? Charlie è il capo della polizia: solleverebbe mari e monti pur di ritrovare Bella se dovesse sparire”

“Potremmo tenerla sotto sedativi per tutto il tempo della trasformazione. Ferma nel letto dell‘ospedale nessuno se ne accorgerebbe..” gli risposi ma le mie parole non convincevano manco me.

“Edward devi anche pensare al dopo:Bella diventerebbe una neonata, non potrebbe stare in un ospedale pieno di persone e sangue. Senza contare i suoi genitori: al suo risveglio non la perderebbero di vista neanche un secondo. E’ troppo rischioso” mi disse Carlisle.

“E allora cosa dovrei fare eh? Dovrei stare fermo e fissarla da quel vetro morire senza far nulla?”urlai alzandomi di scatto. Il tonfo della caduta della sedia ci interruppe un attimo.

“No ma magari Alice..” disse Esme

“Non ci possiamo più fidare delle previsioni di Alice” ringhiai interrompendola.

Alice mi guardò scossa, sapevo di averla ferita.

“Edward non è colpa di Alice. Le visioni non sono mai affidabili al 100%” sibilò Jasper stringendola al petto.

“Sono d‘accordo. Le visioni non sono affidabili” gli risposi. Incosciamente ammisi solo una parte di quella verità: in quel momento, per me, Alice era colpevole dell’accaduto.

“Tanto avremmo dovuto farlo comunque no?!” chiese Emmett.

Grazie al cielo almeno mio fratello era dalla mia parte senza riserve. Guardai Emmett con occhi pieni di riconoscenza.

“Esatto. I volturi verranno a controllare che Bella sia un vampiro e noi abbiamo solo rinviato la trasformazione a dopo il matrimonio. Credo che questo sia il momento e il motivo giusto per farlo.”

“Carlisle tu che ne pensi?” chiese Esme.

Mi voltai anch’io verso mio padre.

”Credo che la trasformazione di Bella sia inevitabile” a quelle parole sorrisi debolmente ”ma credo anche che sia prima di tutto nostro dovere permettere ai medici di fare tutto il possibile per salvarla e tenere la trasformazione solo come ultima alternativa”

Nessuno parlò ma leggendo i loro pensieri capii: 5 contro 2.

Presi la sedia e la lanciai contro il muro alle mie spalle. Uscii ringhiando dalla sala. Sentire le loro giustificazioni o le loro scuse era l’ultima cosa che mi importasse.

 

Appena fui fuori all’aperto iniziai a correre senza una metà precisa.

 

Edward aspetta ti prego

Figliolo perdonami

Ed non te ne andare..

 

Non volevo sentire le loro scuse ne le loro giustificazioni. Non volevo nulla. Volevo solo Bella.

Inconsciamente mi ritrovai davanti a casa di sua: raggiunsi la finestra ed entrai nella sua camera da letto. Lasciai che il suo profumo mi avvolgesse e mi lacerasse: era doloroso ma mi dava la parvenza di sentirla vicino a me. Mi coricai sul letto dove ogni notte la vedevo sognarmi,invidiandole quel mondo dove eravamo solo io e lei, nessun se,nessun ma. Liberi di essere noi, semplicemente Edward & Bella.

Presi il suo cuscino, ci immersi la faccia dentro e mi raggomitolai in posizione fetale.

Edward? Edward sei qui?

Non ricevendo alcuna risposta Emmett raggiunse la finestra con un balzo e mi vide sul letto.

Hey a casa sono tutti preoccupati per te

Traditorisibilai

Ti capisco Edward ma non credi di aver esagerato ?La sedia contro il muro è stato un po troppo melodrammatica..te ne sei andato via come un prima donna!

Emmett magari non era un campione di raffinatezza ma nessuno meglio di me apprezzava la sua sincerità.

Nonostante tutto sorrisi . “Posso farti una domanda?” gli chiesi

Spara

“Sei stato l‘unico ad appoggiarmi senza remore, sin dall‘ospedale..perché?”

E’ brutto da dire ma non vorrei mai essere al tuo posto. Se fossi stato in te a quest’ora l’ospedale era già a pezzi!!Non potrei mai vivere senza Rosalie e farei tutto ciò che è in mio potere per salvarla. Certo gli altri hanno ragione:ci sarebbero poi un sacco di casini con Charlie & co ma non mi importerebbe.

Ti ho visto Edward. Faccio il  cretino,il grossolano ma ho visto quanto la ami. Forse non te ne sei accorto ma Bella ti ha cambiato profondamente. Da quando la conosci sei un altro..non che non sei più tu..ma sei migliore..senza offesa ,non voglio dire che prima facessi schifo..

Sorrisi ai sui giri di parole.

Voglio molto bene a Bella .E’ così buffa e maldestra. Non vedo l’ora sia una neonata per poterla sfidare a braccio di ferro..ci sarà da divertirsi!!

Scoppiai a ridere con lui.

E poi Bella è una delle poche che ti sopporta..quando non state insieme sei talmente una palla fratellino..

“Grazie Emmett” mai parole sarebbero potute essere più sincere.

Se abbiamo finito con “L‘angolo della posta del cuore” io alzerei il culo,mi darei una lavata e tornerei dalla mia bella..ahahaha!!

“Questa non fa molto ridere Emmett”

Vedi??le sei lontano da meno di un ora e già rompi!

 

Arrivati a casa erano ancora tutti in salone ad aspettarci.

“Mi dispiace” fu solo ciò che riuscii a dire. Le uniche che abbracciai fu Esme,profondamente addolorata dal mio comportamento, ed Alice, che mi aveva perdonato ancor prima della mia fuga.

”Vatti a cambiare figliolo, Charlie sarà stanco..è giusto che si riposi. Se ci sarai tu a vegliare su Bella di certo sarà più tranquillo.Io ti aspetto qui e poi ti accompagno così vedo come sta” ringraziai anche Carlisle, un padre ora più che mai.

 

 

 

Erano passati  4 giorni dall’incidente e Bella andava migliorando, benché ancora in coma. Il chirurgo dopo molte analisi e controlli acconsentì al secondo intervento..ricominciò così l’agonia dell’attesa. Questa volta però ero fiducioso: nel peggiore dei casi la mia famiglia era d’accordo con me sulla trasformazione e Carlisle sarebbe stato in sala operatoria con il resto dello staff medico. Bella poi si era ripresa così bene fisicamente che c’erano buone possibilità per un suo risveglio.

 

Quanto mi sbagliavo..l’amore fa perdere la prospettiva della ragione.

 

Eravamo tutti in sala d’attesa e ancor prima di veder spuntare il chirurgo già sapevo. “No” sospirai e inconsciamente mi accasciai alla sedia prendendomi la testa fra le mani. Tutti mi fissarono, Charlie fu l’unico a non capire.

 

“Dottore” esultò Charlie vedendolo “Allora come è andata?”

“Sig Swan perché non facciamo 4 passi?”

“Come scusi?L‘intervento non è andato bene?” chiese Charlie allarmato

“No Sig Swan,l‘intervento è riuscito perfettamente ma purtroppo l‘emorragia si è estesa contro ogni nostra previsione”

Che bugiardo bastardo..contro ogni previsione..lo sapeva benissimo sin dall’inizio ma non aveva voluto rischiare.

Emmett mi teneva saldamente ancorato alla sedia..se non ci fosse stato lui sarei saltato addosso a quel chirurgo da 4 soldi.

“Che significa allora?” gli chiese Charlie terrorizzato.

“Significa che sua figlia Sig. Swan è ancora in coma”

“Ah e quando si risveglierà?”

A quell’ultima domanda il medico abbassò lo sguardo: era proprio un codardo fino in fondo.

“Mai” dissi io ancora col capo chino “Bella non si risveglierà mai più”

Dissi più quelle parole a me stesso che al resto del gruppo. Renè scoppiò a piangere tra le braccia di Esme e Charlie per lo shock si accasciò a terra.

Stai bene?

Alzai lentamente lo sguardo verso Alice e mi vidi riflesso nei suoi occhi. Subito  comparve una visione: casa nostra,tutti attorno ad un letto in quella che sembrava camera mia e due profondi occhi rossi che mi scrutano dolcemente.3 parole sussurrate e siglate in un bacio. “Tua.Per sempre”

 

Grazie anche al sistema sanitario, troppo esoso per famiglie non ricche quanto noi, riuscimmo, dopo ben sette giorni di pressing continuo, a convincere Charlie e Renè a portare Bella a casa nostra.

“Non so proprio cosa faremmo senza di voi” ci disse per la centesima volta Charlie.

“La prego Sig. Swan ora basta.Come glielo devo dire?Bella è parte della nostra famiglia.Non è assolutamente un disturbo di alcun genere portarla a casa nostra. Qui sarà sempre seguita da tutti noi e Carlisle la potrà monitorare costantemente. Naturalmente voi sarete sempre i benvenuti.”

“Oh Esme sono senza parole. Non potremo mai sdebitarci.”

“Non lo dica nemmeno per scherzo Renè.Bella è come una figlia per me. E’ giusto che stia a casa,circondata da persone che le voglio bene. E poi non mi piacevano quelle tristi pareti.”

“Già..anche Edward ne sarà felice. Non l‘ha mollata neanche per un istante. Ammetto di essere crollato a volte per via della stanchezza ma lui no” disse Charlie.

“Edward ama profondamente vostra figlia. Non ve lo confermerà mai ma anche lui a volte era spossato. Abbiamo tentato di convincerlo ma per nessun motivo voleva allontanarsi da Bella. Averla qui a casa lo rasserenerà.”

“Povero ragazzo..mancava così poco al matrimonio..” disse Renè singhiozzando.

 

Dalla mia camera sentii i pensieri compassionevoli dei genitori di Bella e..mi venne da ridere. Loro non sapevano. Non tutto era perduto. La visione di Alice all’ospedale era sempre più forte. Non l’avrei persa, Bella sarebbe diventata una di noi e saremmo stati insieme per sempre.

 

Come siamo felici oggi fratellino..ti capisco: finalmente sei riuscito a portare Bella  nel tuo letto..peccato non sia sveglia! pensò Emmett entrando in camera mia.

“Sei il solito cretino” gli risposi acido per poi sorridergli.

So che è difficile ma devi essere ancora un po paziente esordì Carlisle raggiungendoci Per qualche tempo i genitori di Bella saranno sempre qui e non sarebbe saggio trasformarla

Mi avvicinai al volto di Bella “Hai sentito Amore mio?”le sussurrai ”devi resistere solo un altro pochino e poi saremo di nuovo insieme”

“Se fossi in te io non glielo direi” mi interruppe Emmett.

Lo fulminai con lo sguardo “Magari Bella ti può sentire e decidere di non risvegliarsi mai più apposta..sai essere PESANTE  a volte” concluse sbeffeggiandomi.

“Ringrazia che ci sono i suoi genitori sotto..a quest’ora ti avrei già lanciato fuori dalla finestra” gli ringhiai

Uuuuuuh come siamo aggressivi pensò divertito uscendo dalla camera

 

Pienamente felice lo sarei diventato solo a trasformazione ultimata,diciamo che ora non ero più angosciato.

Sapere di avere dalla mia parte tutta la mia famiglia e non solo Emmett mi era poi di gran conforto.

 

Come aveva giustamente ipotizzato Carlisle, nei giorni seguenti  Charlie e Renè vennero spesso a trovare Bella a casa nostra..non che dessero fastidio ma li volevo fortemente fuori dalle scatole. Sentivo la loro speranza, in un risveglio della figlia, ogni volta che varcavano la porta d’ingresso e la triste delusione  quando capivano che nulla era cambiato.

 

Ero impaziente di effettuare la trasformazione, benché spaventato a morte all’idea che qualcosa potesse andare storto. Avevo promesso a Bella che sarei stato io stesso a trasformarla..questo glielo dovevo.

Quando ai genitori di Bella,grazie anche alle parole di Carlisle, fu chiaro che la figlia non si sarebbe mai più risvegliata le visite iniziarono a durare sempre meno..era doloroso vederla praticamente morta,viva ma impassibile a ciò che le capitava intorno. Avrei tanto voluto dirgli la verità, dirgli che c’era speranza, che Bella sarebbe presto tornata ma non potevo.

 

Nei giorni seguenti cercai di imparare il più possibile da mio padre. I suoi consigli ma soprattutto i suoi ricordi sulle nostre trasformazioni mi furono molto utili. Il dolore che sarebbe arrivato nei 3 giorni seguenti mi preoccupava molto ma Carlisle mi assicurò che sotto morfina Bella non avrebbe sentito nulla.

 

E’ ora figliolo mi disse una sera entrando nella mia stanza. Sotto suo stesso consiglio il resto della famiglia era rimasto in salotto, questa era una cosa che dovevo fare da solo.

Sei pronto? Mi chiese

”Lo sei mai stato tu?”

No mi rispose sorridendo “Non avere paura, hai un ottimo autocontrollo,sai cosa devi fare..andrà tutto bene”

Annuii guardandolo intensamente: non sapevo proprio come avrei mai fatto se lui non ci fosse stato.

Mi voltai verso Bella e presi un respiro profondo. Le accarezzi un ultima volta il viso..mi sarebbe mancato il calore del suo corpo,il battito del suo cuore,il rossore sulle sue guance quando era imbarazzata..ma mai quanto mi sarebbe mancata lei se non l’avessi fatto.

Mi avvicinai lentamente “Bella, so che puoi sentirmi. Non avere paura.”le dissi sottovoce “Sei la mia vita,sei tutto ciò che ho sempre voluto.Ti amo”

Baciai dolcemente le sue morbide labbra. “Ti prego non mi odiare, ti prometto che non sentirai nulla. Al tuo risveglio io sarò qui” le sussurrai baciandole la guancia “Insieme.Per sempre”

Se avessi potuto avrei pianto.

Quanta pena. Quanto amore.

La osservai ancora, imprimendo nella mia mente ogni più piccolo dettaglio del suo volto, mi avvicinai al collo, annusai un ultima volta il suo dolcissimo profumo e feci ciò per cui ero destinato, ciò per cui mi sarei dannato. Ora e per sempre.

 


 

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Capitolo 8
*** L'altra me ***


Angolino dell’autrice!

Single93: Sono felice di essere riuscita a trasmettere tutto il dolore di Ed..mi spiace vederlo così sofferente, anche se non si direbbe!

Bellas: Anche a me Emmett piace molto!Lo trovo il ‘fratello maggiore’ perfetto e ti assicuro che leggerai ancora di lui!

Irly18: uahahahahaha io ti adoroooo!!uahahahaha ammetto che aspettavo con impazienza un tuo commy..sei troppo divertente!!grazie cara, è un piacere averti come ‘fan’ e spero continuerai a seguirmi.

 

Mi scuso se nel week non ho postato ma ero al mare! Tranquille però, riprendiamo con l’abitudine “Un chap al giorno”! Buona lettura,spero vi piaccia! Grazie in anticipo a chi leggerà e ancor di più a chi commenterà! ^^ Baci
 

Ely

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CAP 8 -  L’ALTRA ME

 

PdV Bella

 

Insieme.Per sempre furono le ultime cose se sentii dire dal mio angelo poi fu dolore.

Solo dolore. Dolore puro, come mai provato fino ad allora.

Un lampo che mi squarciò dal collo e mi ruppe in mille pezzi. Com’era possibile patire così tanto? Non mi avevano dato la morfina? Perché stavo soffrendo?

Cercai invano di dimenarmi, urlare, muovermi ma nulla. Più tentavo e più mi faceva male. Mi sembrava di essere come confinata in una fredda stanza a me sconosciuta, al buio, senza porte ne finestre. Rinchiusa, prigioniera del mio corpo, vittima del destino che avevo fermamente scelto, insistentemente richiesto e alla fine ricevuto. Perché? Perché a me?

Dio, che dolore! Come essere trafitti da milioni di finissimi spilli, così profondamente conficcati nella carne che ogni tentativo di toglierli provocava solo altro dolore.

Ero fuoco, un fuoco ardente  e incontrastabile che brucia tutto ciò che ha intorno.

Sentivo il veleno circolare nel mio corpo e filtrare molto lentamente in ogni fibra del mio essere.

 

“No no basta Edward aiutami ti prego. Salvami..fallo smettere.”

 

Questo urlai fino allo sfinimento, più forte che potei fino a quando la gola mi fece troppo male per poter continuare. Non doveva durare 3 giorni? Quanto mancava? Da quanto stavo patendo le pene dell’inferno?

 

“Carlisle, Alice..Edward. Vi prego non mi sentite? Aiuto.”

 

No no ti prego,salvami..Non ti sentono, non l’hai ancora capito?

“C’è qualcuno? Mi sentite?”

-SILENZIO-

“Vi prego..basta, non ce la faccio più, vi prego.”

Vi preeego. Oh povera, povera Bella. Tutta sola qui a soffrire

“Chi sei? Fatti vedere”

Tan tan tatan Tan tan tatan Hahaha niente confetti per la nostra principessa vero?

Il suo tono era sarcastico. Avevo paura. Chi mi stava parlando? C’era davvero qualcuno o stavo semplicemente impazzendo?

Non stai impazzendo..o almeno non ancora.

“Fatti vedere. Mi hai sentito? Esci allo scoperto” urlai.

Uuuuh come siamo temerarie. Questo è un aspetto di te che non conoscevo..interessante!

Una figura esile apparve davanti a me. Lentamente mi si avvicinò, il suo volto era ancora coperto nell’ombra.

“Chi sei?Ti conosco?”

Diciamo di sì, diciamo di no.

“Non capisco, fatti vedere.”

 

E quando il suo volto mi fu rivelato urlai terrorizzata.

“No, non è possibile. Come può essere? Stammi lontano, non ti avvicinare”

Ma come? Fatti vedere, esci allo scoperto.. e ora vuoi che me ne vado?!

 

Pelle diafana, come di porcellana. Una figura slanciata ed esile. Lunghi capelli leggermente mossi incorniciavano un viso pallido a forma di cuore. Due profondi occhi rossi mi scrutavano e labbra sottili rivelavano, sotto un sorriso quasi malefico, denti bianchissimi ed aguzzi.

Ero io. Una copia di me ma diversa. Ero ciò che avrei voluto essere, ciò in cui il dolore mi doveva trasformare.

 

Eccoti finalmente, da quanto tempo ti stavo aspettando

“Tu chi sei?”

Sono te

“No tu non puoi essere me.”

Io non posso essere te..lo pensi davvero?

“Perché? Non capisco..”

Già e come potresti. Tu sei così brava, gentile e coraggiosa.

L’essere iniziò lentamente a girare intorno a me canzonandomi.

Oh la nostra Bella piace a tutti e come potrebbe essere diversamente? Lei non giudica le persone, lei aiuta sempre il prossimo, lascia vivere felice il suo nuovo matrimonio alla madre, aiuta il padre in casa e si innamora

“ADESSO BASTA” le urlai

Lei sogghignò Oh certo, lei si innamora perdutamente dell’unico essere da cui avrebbe dovuto stare lontana.

“Basta ti prego..”

Rabbia, gelosia, invidia..perché tu non provi tutto ciò? Non ti sei mai chiesta perché a volte, involontariamente, facessi soffrire tutte le persone intorno a te? Io sono te, l’altra te. Non c’è giorno senza notte, alba senza tramonto, luce senza buio. Gioia senza Dolore. Io sono ciò che l’uomo definisce LATO OSCURO.

Cos’è, pensavi di non averne uno anche tu?

Forse ero piccola e debole ma c’ero. Ci sono sempre stata e ora posso vivere.

“Che stai dicendo? “ gli domandai tremante

Sto dicendo che il veleno del tuo bel fidanzatino mi ha dato forma. Ora è il mio turno esistere.

“No tu non puoi.”

Io non posso? Oh non hai idea delle cose che posso fare! Ora sono più forte: prendere il controllo di questo corpo sarà un gioco da ragazzi!

“No, io te lo impedirò”

E come pensi di fare? Il veleno uccide la parte umana di una persona, il tuo destino è segnato ma.. non ti preoccupare, non svanirai completamente. Mi sento magnanima: ti permetterò di assistere alla nostra nuova vita. Pensaci  Bella: saremo forti, veloci e potenti. Sacrificando quando necessario degli umani per nutrirci potremo fare ciò che vorremo. Per sempre. Non ci sono limiti, non ci sono regole, saremo libere come il vento!

“No” urlai “Tu non puoi fare questo. Edward capirà che non sono io.”

Come? Siamo la stessa persona. Stesso fisico, stesso volto, stessi occhi. L’amore è un sentimento effimero ma potente che annebbia la mente. Mi basterà illuderlo il tempo necessario da per poter prendere confidenza con questo nuovo corpo e poi ucciderlo quando non mi sarà più d’aiuto.

“Noooooo tu non..Edward.” dissi singhiozzante

Unisciti a me Bella. Insieme saremo più forti. Smettila di soffrire, sii ragionevole.

“No io non mi unirò mai a te.”

Fallo o preparati ad una fine lenta e dolorosa. Il veleno è potente, si insinuerà dentro di te. Ti plagerà la mente, i ricordi. Ti sfiancherà  giorno dopo giorno dopo giorno..e quando chiederai il mio aiuto sarà troppo tardi. Ti indebolirai sempre più fino a svanire. Resta con me, se ci tieni alla tua vita. Unisciti a me.

“Per cosa? Diventare un assassina senza freni ne remore,uccidendo chiunque mi sbarri la strada, inclusa la mia famiglia? No grazie, meglio la morte”

Famiglia? Che razza di famiglia potrà mai essere se nel momento del bisogno ti imbottiscono di anestetico per non vederti soffrire e urlare a squarciagola? Che “persone” sono se non rispondono alle tue suppliche d’aiuto? IO ho sentito le tue grida, IO ho placato la tua sofferenza, IO ti ho salvata. Unisciti a me, insieme potremmo fare grandi cose. Non ti confinerò in un angolino della tua mente come hai fatto tu. Coesisteremo senza problemi.

“Io ho fatto cosa? Confinarti nella mia mente?”

Secondo te perché Edward non riesce a sentirti? Io glielo impedivo. I nostri pensieri dovevano essere solo nostri. Ho protetto la nostra mente. Chissà cosa potremmo fare una volta trasformate. Il veleno amplifica i poteri. Vedrai, saremo speciali come Edward e Alice se non di più!

“No, io non posso. Ti prego ora basta. Vattene, lasciami sola.”

Se io me ne vado il dolore ritorna..ne sei proprio sicura? Mi chiese sogghignando.

“Sì io preferisco soffrire anziché sentirti ancora”

Bene,come vuoi. Me ne vado ma sappi che tornerò. Il dolore non passerà, soffrirai per sempre.

“No ti sbagli” le dissi fiera. “Edward e gli altri mi aiuteranno.”

Non questa volta Bella. Sei sola e sei indifesa. Sarai tu stessa a chiamarmi..quanto potrai resistere? E’ solo questione di tempo..e io non ho fretta. Non puoi sfuggire al tuo destino. Ci rivedremo Bella,molto presto.

Furono le ultime parole che le sentii dire in lontananza.

Tirai un sospiro di sollievo, se ne era andata..ma il sollievo durò poco.

Il dolore tornò, più forte di prima, così potente da scuotermi dentro e farmi svenire.

 

 

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So che vi sembra tutto strano e confuso ma non vi preoccupate: nei prox chap tutto vi verrà spiegato! Grazie a chi leggerà e ancor di più a ki lascerà un commentino piccino picciò!

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Capitolo 9
*** La mia nuova vita ***


Angolo della scrittrice

 

Jadis96: grazie di avermi messo tra le preferite!

eulalia_17: tranquilla, non è come sembra..continua a seguirmi e lo scoprirai!

irly18: uahahaha adoro i tuoi commy!Mi fai morire ma andiamo x ordine:la FF la sto ancora scrivendo quindi non so dirti quanti capitoli ci sono in tutto..zorry!;effettivamente scrivere di Bella ‘sofferente’ migliora molto il mio umore..me gelosa!;Si sentirà ancora parlare di battaglie interiori..e non solo..!!

 

Grazie anche a tutte coloro che continuano a mettermi tra le FF preferite e le seguite ma, soprattutto, a coloro che lasciano un commento!Ora vi lascio, buona lettura! Baci ^^

 

Ely

 

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CAP 9 - LA MIA NUOVA VITA

 

Pvd Bella

 

Fu buio. Poi luce.

Dov’ero? Cos’era successo? Dov’era finita lei? Forse era solo un incubo creato dal dolore.

Non ne avevo bisogno ma presi un bel respiro: l’aria fu come elettricità pura che rianimò il mio corpo. Ancora spaesata e confusa aprii gli occhi.

C’era qualcuno seduto accanto a me.. cercai di mettere a fuoco.

Due occhi color ambra erano a pochi centimetri da me.

“Bella? Bella, amore mio mi senti?” mi sussurrò una voce a me familiare. Il mio angelo era vicino a me! Quanto lo avevo invocato..ed ora eccolo qui in tutto il suo splendore.

“Bella so che ti senti confusa ma non avere paura. E’ tutto finito, ci sono io con te. Oh amore mio, ti sei svegliata.”

Lo osservai attentamente: i miei ricordi non gli rendevano giustizia. Per quanto impossibile Edward era ancora più bello di quanto ricordassi. Alzai lentamente il braccio e posai la mano sul suo volto: era caldo, morbido, non più una statua di ghiaccio. Mi fece il suo sorriso sgembo..quanto mi era mancato il suo sorriso..

“Bella” esclamò Alice dalla porta“finalmente!”.Tutta la famiglia comparve alle sue spalle.

“Avete visto?“ esultò Edward “E’ tornata da me”.

Non fece in tempo a girarsi verso di me che mi sollevai di scatto facendo sì che i nostri volti fossero vicinissimi. Occhi negli occhi, il suo respiro era una dolce carezza sul mio viso. Mmmh che buon profumo! Era lui,ora lo sentivo in tutta la sua pienezza. Posai una mano sul mio cuore e poi sul suo, dischiusi leggermente le labbra e senza distogliere lo sguardo gli sussurrai “Tua. Per sempre”per poi posare leggermente le mie labbra sulle sue. Edward si allontanò lentamente, infilò una mano nei miei capelli, esitante mi fissò un ultima volta e poi le nostre bocche si unirono nuovamente in quello che fu il nostro primo vero bacio.

 

Tutto il dolore, la sofferenza e l’agonia che provai durante la trasformazione sparirono improvvisamente all’incontro delle nostre labbra. Fu dolce, tenero, gentile per poi divenire intenso, passionale. Lo strinsi forte a me ricadendo poi all’indietro sul cuscino.

Era lui, ero io, eravamo noi. Di nuovo insieme, questa volta per non lasciarci mai più.

Mi abbandonai agli istinti, felice che lui potesse fare lo stesso con me. Nessun pericolo di ferirmi, nessuna paura o ansia. Potevamo finalmente riscoprirci a vicenda.

“Mh-mh” qualcuno tossì alle nostre spalle.

Sorridendo Edward interruppe il nostro bacio e mi fissò.

“Ciao” gli sussurrai

“Ciao”

“Ti trovo bene”

“Grazie, anche tu”

“Allora, novità?”

“Non direi. La mia ragazza credendosi Superman si è fatta investire da un‘auto, è finita in coma per quattro settimane e non sapendo cosa fare l’ho trasformata in un bellissimo vampiro” mi disse con un tono di indifferenza.

“Mi sentivo più Wonderwoman in realtà” gli risposi schietta.

Edward mi guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere seguito dal resto della famiglia.

“Ah la mia Bella” mi sussurrò abbracciandomi.

 

Lasciai Edward solo per salutare gli altri: Alice mi si gettò praticamente al collo, la felicità fatta a persona e anche Jasper si dimostrò più affettuoso del solito. Esme mi tenne stretta a se per diversi minuti ed Emmett mi stritolò ben bene. Ci fu un leggero momento di imbarazzo tra me e Rosalie..col tempo eravamo diventate amiche ma, da umana, non avevamo mai avuto un gran rapporto. Chi mi commosse di più certamente fu Carlisle che dopo avermi abbracciato mi disse sorridente “Benvenuta in famiglia figlia mia”

 

Ero una di loro, non più la ragazza umana di Edward da tenere sempre d’occhio perché supersfigata. Ora ero un membro effettivo della loro famiglia.

“Se potessi piangerei” mi lasciai sfuggire. Altre risate.

Edward mi fu subito alle spalle, mi cinse i fianchi e mi baciò il collo lì, dove con grande coraggio mi aveva salvata.

“Ah amore mio quanto mi sei mancata” mi sussurrò.

“Sì immagino! A caccia nei boschi a far baldoria per essere scampato al matrimonio”

Tutti restarono a bocca aperta alle mie parole, così inusuali per una come me.

“Beh lasciatelo dire: non ti libererai di me tanto facilmente caro il mio fidanzatino” gli dissi scherzosa voltandomi verso di lui.

“Promettimelo. Prometti che non mi lascerai mai più” mi disse serio Edward.

Gli accarezzai una guancia fissandolo intensamente.

“Mai più. Sono tua, lo sono sempre stata e lo sarò per sempre” gli risposi baciandolo.

Mmh era difficile stargli lontano! Eravamo come due calamite: una volta unite era quasi impossibile dividerle.

“Ragazzi posso capire che siamo in camera vostra ma un po di contegno vi prego” sbuffò Emmett.

Scoppiarono altre risate e anche se non era più necessario nascosi il mio viso nella spalla di Edward per l’imbarazzo mentre lui mi stringeva forte a sé.

 

I giorni che seguirono furono molto strani. Niente più incidenti, cadute o ferimenti vari:il mio senso di equilibrio era la cosa che più apprezzavo della mia nuova vita. Benchè neonata la sete non era poi così grave, altre erano le mie voglie. Ogni istante io ed Edward eravamo assieme, non ci separavamo mai proprio fisicamente. Se non eravamo abbracciati o ci tenevamo per mano o il suo braccio era intorno alle mie spalle o il mio intorno alla sua vita.

Emmett era solito prenderci in giro dicendo che se ci fossimo lasciati non sarei volata via ma a me non importava, mi bastava avere Edward al mio fianco. Il resto erano dettagli.

 

Si poteva morire di felicità? Me lo domandai spesso in quei giorni.

 

Avrei tanto voluto vedere Charlie e Renè, convinti io fossi ancora in coma, ma tutti me lo sconsigliarono: benchè non avessi istinti omicidi come gli altri neonati non potevo rischiare di rimanere vicino ad un umano.

 

 

 

Con il passare dei giorni alcuni strani sintomi iniziarono a manifestarsi: una sete sempre più insaziabile, giustificabile secondo Carlisle dal fatto che ero una neonata, scatti di rabbia ad alcuni scherzetti di Emmett e stanchezza. Sembrava impossibile ma dopo lunghe corse nei boschi insieme ad Edward avevo il fiatone, cosa alquanto strana dato che non avevo bisogno di aria.

 

Ero sdraiata sul tappeto in salotto con Alice quel giorno maledetto..

 

Beeellaaa

 

 

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Capitolo 10
*** Eterna Sofferenza? ***


CAP 11 –  ETERNA SOFFERENZA ?

 

Pvd Bella

 Beeellaaa

“Sì Alice?” chiesi rivolta a mia sorella.

“Cosa?” mi domandò lei curiosa.

“Non mi hai chiamato?”

“No”

“Ah scusa devo essermelo immaginato” le risposi sorridente tornando al mio giornale.

 

Bellaaaa

 

Ancora quella voce: questa volta ero sicura di averla sentita. Alzai nuovamente il capo dalla mia rivista e vidi Alice intenta a disegnare degli abiti sul suo quaderno.

Che strano…

 

Ma come? Già ti sei scordata di me?

 

Un dolorino fastidioso mi prese alla testa.

“Tutto bene?” mi chiese Alice osservandomi mentre mi sfregavo la fronte.

“Oh sì sì..stavo solo..pensando a una cosa..” vaneggiai.

“Che cosa?”

“Ehm..vorrei fare un regalo ad Edward ma non mi viene in mente nulla” buttai lì la prima scusa plausibile.

“Uh, un regalo! Ti posso aiutare io se vuoi” disse Alice entusiasta.

“Oh ehm grazie Alice ma sai vorrei fosse una sorpresa”

“Oh si certo..se ti aiutassi lui lo verrebbe a sapere” mi disse un po delusa.

“E per quanto riguarda le tue visioni?”le domandai ulteriormente per essere più convincente.

“Oh non ti preoccupare, da quando ti sei trasformata non riesco più ad avere visioni su di te..chissà come mai” mi rispose con noncuranza.

 

Già, chissà come mai hihihi…

Sbiancai di colpo. Oddio no, era lei.

Finalmente ci sei arrivata!Ti avevo promesso che sarei tornata ricordi?

 

“Alice scusami..vado..un attimo in bagno”

“Oh sì ti aspetto qui! Ho dei nuovi modelli per te” disse facendomi l’occhiolino.

Mi alzai sorridendole e mi avviai al piano di sopra. Dalla scala mi fermai di colpo: una fitta di dolore mi colpì come una scarica potentissima di elettricità che mi costrinse ad appoggiarmi al corrimano.

“Stai bene Bella?” mi chiese Alice allarmata.

“Oh sì..deve essermi finito qualcosa nell‘occhio..mi sono spostata troppo velocemente” le dissi scherzosa.

“Ah ok” Il suo sguardo era ancora su di me,le feci la lingua divertita per fugare ogni dubbio e quando Alice tornò al suo disegno salii le scale, dirigendomi al bagno.

 

Qualcosa nell’occhio..carina questa..

Che vuoi? perché sei qui?..lasciami in pace.

Bella, Bella, Bella..non dovresti parlarmi così  disse sogghignando.

Un’altra scarica mi colpì al petto facendomi inginocchiare a terra. Conoscevo il dolore,me lo ricordavo bene,impossibile dimenticarsene. Presi un respiro profondo.

 

Oh ma che tenera scenetta..fa molto Famiglia Mulino Bianco!Ti ho lasciato un pò di giorni per pensarci ma ora sono stufa,voglio una risposta

Una risposta a cosa?

Alla domanda

Che domanda?

Ti unirai a me?

Aaah quella domanda. Come avevo potuto essere così stupida da scordarmene. Appena trasformata mi sembrò uno scherzo provocato dal dolore e non ci feci più caso..

Oh andiamo hai sempre saputo che non ero solo frutto della tua immaginazione..

Benchè diminuito il dolore era ancora presente,come lava si stava espandendo dalla testa in tutto il mio corpo. Istintivamente mi portai una mano al cuore.

E allora?Qual è la tua risposta?

No. Non mi unirò mai a te.

Ah Bella Bella io sono stata molto paziente,ma anche la mia pazienza ha un limite..ci tieni proprio così tanto a soffrire?Unisciti a me,non mi resistere. E’ inevitabile.

“Mai” le risposi decisa

Bene tanto peggio per te.

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARG

 

 

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PvD Edward

 

Avevo chiesto ad Alice di tenere Bella occupata per farle una sorpresa. Nel nostro “posto” Emmett, Carlisle e Jasper mi stavano aiutando con gli ultimi preparativi mentre Esme e Rosalie pensavano alle decorazioni. Il giorno prima, rivedendo delle vecchie foto del ballo scolastico, Bella mi aveva confessato che ballare sotto il patio di legno tutto illuminato era stato magico, come un sogno. Volevo ricreare quella magia dato che il mio sogno era lei.

 

“E’ così romantico” mi disse Rosalie

“E’ così da rammolliti” ribattè Emmett

Scoppiammo a ridere

Penso sia bellissimo pensò Esme Bella ne rimarrà incantata.

“Lo credi davvero?” le chiesi

 

Un urlò disumano riecheggiò nella radura, ci bloccammo di colpo.

 

“Da dove arriva?” chiese Jasper

“Non sembra distante” proseguì Carlisle

“Bella” sussurrai.

Iniziai a correre attraverso il bosco, verso casa. Avrei riconosciuto la sua voce tra mille.

Cos’era successo?

Di nuovo quella sensazione di panico misto terrore mi attanagliò lo stomaco.

 

BELLA BELLA Oddio che cos’hai?

 

I pensieri di Alice erano terrore allo stato puro.

Aprii di colpo la porta d’ingresso e volai attraverso le scale, giunto alla porta del bagno gelai dentro.

Bella tremante, raggomitolata sul pavimento.

Alice, spaventata, era accanto a lei che tentava di calmarla accarezzandola.

La maschera di dolore sul volto di Bella divenne anche la mia.

“Che è successo Alice?” le chiesi buttandomi a terra vicino a lei.

“Io non lo so..eravamo in salotto..poi lei è venuta sopra e poi ho sentito l’urlo..”

“Bella?Mi senti amore?che cosa hai?” le sussurrai accarezzandole dolcemente il viso

“Fa male Edward.Fa tanto male” sibilò implorante

“Dove?dove ti fa male?”

 “Che succede?”chiese Carlisle comparendo sulla soglia del bagno,seguito dal resto della famiglia.

Mi voltai verso di lui “Che cos’ha Carlisle?Perchè sta soffrendo?” gli domandai terrorizzato

“Presto portiamola nel mio studio”  furono le sue uniche parole

Mi misi le braccia di Bella intorno al collo e la sollevai da terra. Mugugnò sofferente abbandonandosi all’indietro.

“Coraggio Bella,resta con me. Non mollare,mi hai sentito?Resta con me”

Con le sue braccia a penzoloni,ci precipitammo nello studio dove la distesi sul lettino.

Non smetteva di muoversi,tremare..si contorceva dal dolore talmente era forte.

“Perché?Perchè sta soffrendo?” chiesi a mio padre mentre la visitava.

“Fa male, fa tanto male. Non ce la faccio Edward ti prego. Basta.” mi disse implorante

“Oh amore mio Shhhh passa tutto shhhh” le sussussurrai accarezzandola.

Lei fermò la mia mano sulla sua guancia e chiuse gli occhi.

 

Non c’era fine alla nostra sofferenza?Perchè non potevamo essere felici come gli altri?

Quanta agonia. Quanta pena.

 

“BRUCIOOO” urlò improvvisamente.

 

 

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Commentini??Anche piccini piccini??! ^^

Baci

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Capitolo 11
*** Sophie ***


Angolo della scrittrice

Eulalia_17: Bella schizzofrenica??Ahahaha non l’avevo mai vista da sto punto di vista ma non hai tutti i torti! Non ti resta che seguirmi ma ti posso assicurare che anche io sono per il lieto fine!Grazie del commy ^^

Jadis96: grazie tesoro dei complimenti!Morsetti anke a te

Fiorella91: Per rispondere alla tua domanda: sì e no..nei prox cap spiegherò tutto promesso!

Eli87: spiderman??uahahahaah mi piace mi piace!Non ho avuto modo di leggere la tua FF ma la leggerò volentieri!Cmnq anche io sono favorevole ad una versione di Bella più intraprendente e forte..senza però perdere il suo lato tenero e romantico..sentirete ancora parlare di lei cmnq..grazie del commy e continua a seguirmi!

 

Grazie a tutte quelle che hanno messo la mia FF tra i preferiti e le seguite!

Commentate numerose, adoro leggerli! Buona lettura ^^

 

Ely

 

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CAP 12 – SOPHIE

Pvd Edward

 

Gelai dentro per lo shock al suo urlo.

“Non puoi fare qualcosa? Perchè sta soffrendo?” chiesi disperato a Carlisle.

Esme si avvicinò al lettino con un asciugamano umido e iniziò a tamponarle la fronte.

Tutti i pensieri erano di stupore, paura, angoscia; il peggio furono i pensieri di morte e disgrazie di Jasper che mi fecero istintivamente ringhiare.

“Scusa” mi disse.

“Andate via. Andate tutti via” urlai.

“Ha ragione, andate di sotto. Qui non potete fare nulla” disse Carlisle.

“Shh, amore mio mi senti? Sono qui shhh sono qui” continuavo a ripeterle come un disco incantato mentre Bella non smetteva di gemere.

“Se potessi le darei della morfina per il dolore ma la sua pelle è troppo dura per l’ago..”

E’ vero,non ci avevo pensato..neanche quello. Ora proprio la sua indistruttibilità le impediva di soffrire di meno..che amara ironia della sorte.

Mi dispiace figliolo..non riesco a capire cos’abbia Bella pensò Carlisle

“No ti prego tu-tu non puoi lasciarla così. Devi fare qualcosa” gli dissi implorante e disperato.

“Proverò a guardare in biblioteca, magari trovo qualcosa”

“Ti aiuto” disse Alice comparendo sulla porta.

“Sì ti aiuteremo tutti” disse Emmett dietro di lei.

Guardai la mia famiglia. “Grazie” fu l’unica cosa che riuscii a dire.

Ora più che mai avevo bisogno del loro aiuto.

 

Il tempo passava e Bella non migliorava anzi sembrava soffrisse sempre più.

La portai in camera nostra sperando che ”l’ambiente familiare” le alleviasse un po’ il dolore.

A volte restavo pietrificato dalle sue urla che sembravano lacerarmi dentro.

Andrà tutto bene figlio mio ,ne sono certa era solita pensare Esme. Fu l’unica che rimase sempre con me: era rincuorante sentire quanto amasse la mia Bella.

La notte arrivò e non con buone notizie. Carlisle e gli altri setacciarono tutti i volumi medici e non della biblioteca senza trovare nulla che ci potesse aiutare: era difficile non sapendo cosa cercare esattamente.

“Trovato niente?” chiese Esme appena Carlisle ci raggiunse.

“Purtroppo no”

Mi dispiace figliolo pensò

E’ come se stesse di nuovo affrontando i 3 giorni della trasformazione.

“Ma lei ha già sofferto. Ora è un vampiro. Perchè deve patire tutto ciò un’altra volta?” sussurrai accarezzando il viso del mio angelo.

“Non lo so” disse Carlisle “Non hai notato nulla di strano dalla sua trasformazione?”

“No non direi” gli risposi e poi come un flash riaffiorarono degli episodi alla mente.

…Amore corri!

Solo un attimo,devo prendere fiato..

..Bella dormi?

No no, mi stavo solo riposando gli occhi..

..ho tanta sete Edward!

Ma amore abbiamo cacciato solo questa mattina..

Come avevo fatto ad essere così stupido? Perchè non mi ero accorto di nulla?

Dissi tutto ciò che mi ricordavo a Carlisle: la stanchezza,gli sbalzi di umore..tutto.

“Ti viene in mente qualcosa?” chiesi speranzoso a Carlisle.

Forse.. pensò e senza dare altre spiegazioni uscì dalla sua stanza e si diresse al suo studio.

Avrei voluto seguirlo ma non volevo lasciare Bella..

  pure, resto io con lei pensò Esme

Le sorrisi debolmente e mi precipitai da mio padre. Lo trovai in piedi davanti a uno dei suoi dipinti appesi alla parete. Stava fissando un ritratto con più persone focalizzandosi su una donna.

“Chi è?” gli chiesi

Carlisle si abbandonò ai ricordi e li vidi..i Volturi.

Ero una maschera di terrore: i Volturi. No, che c’entravano loro?

“Si chiamava Sophie. La conobbi intorno al XXVII secolo,in Italia. A quel tempo ero appena arrivato dalla Francia per conoscere i Volturi. Una casata molto famosa tra quelli della nostra specie, considerati quasi la nostra famiglia reale, i più “anziani” tra di noi.” incominciò il suo racconto senza staccare gli occhi dal dipinto.

“Avevo da poco accettato la mia natura, perseguendo il mio obbiettivo di non nutrirmi mai più di sangue umano. Quando conobbi Aro e gli altri non posso dire che furono entusiasti della mia decisione ma non mi obbligarono al loro stile di vita. Fu durante la mia permanenza al loro castello, a Volterra, che conobbi Sophie. In una seduta di caccia Marcus cercò di salvarla da un assalto di più neonati ma nonostante i suoi sforzi non ci riuscì: divenne un vampiro come noi.

A differenza degli altri neonati però Sophie era sempre molto calma, controllata, come un vampiro già esperto. Aro mostrò subito interesse verso questa sua “dote” ma non riuscì a farla diventare una sua seguace: Sophie era già la preferita di Marcus o per meglio dire la sua amata.

Col tempo iniziò a manifestare strani sintomi, simili a quelli di Bella. A volte era aggressiva, quasi spietata, per poi tornare quella di sempre. Quando iniziò a soffrire Marcus, che l’amava profondamente, tentò con ogni mezzo di aiutarla. Non so cosa fecero durante le loro “sedute”: a tutti, Aro e Caius compresi,  era vietato assistere..e Sophie lentamente si riprese.”

“Credi che questa Sophie potrebbe aiutare Bella?” gli chiesi speranzoso.

Ne dubito pensò

“Perché no? Non abbiamo mai avuto grandi rapporti con i Volturi, questo è vero..e forse l’anno scorso abbiamo peggiorato la situazione con Jane ma..ma forse se glielo chiedessimo ci aiuterebbero no?”

“No Edward”

“Se c’è anche solo una possibilità dobbiamo tentare” gli urlai.

“E’ morta Edward” mi disse Carlisle guardandomi negli occhi. “Sophie è morta”

La notizia fu come un colpo al cuore. Rapido, preciso e letale.

Se Sophie era morta voleva dire che nessuno avrebbe potuto aiutare Bella. Stava soffrendo da soli due giorni e già sembrava un ‘eternità..come avrebbe potuto sopportare questo dolore per sempre?

Marcus..

”Marcus ci può aiutare!Lui ha salvato Sophie: potrebbe farlo anche con Bella” esclamai.

“E’ possibile: Marcus non è Aro ma i Volturi sono vampiri che non dimenticano”

“Devo tentare, devo farlo per Bella. Non posso sopportare l‘idea che stia soffrendo per colpa mia” gli dissi sconvolto.

Una visione arrivò come un lampo: salotto di casa nostra, due vampiri coperti da lunghi mantelli blu davanti a tutti noi.

“Va bene vi aiuteremo”

Presi un respiro profondo appoggiandomi con una mano alla parete.

“Alice” sospirai.

Mia sorella apparve alla soglia dello studio seguita da Jasper e gli altri.

“Chi erano?” mi chiese.

“Volturi”sussurrai.

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Capitolo 12
*** Ospiti ignoti ***


Angolo della scrittrice

 

In risposta a eulalia_17 e irly18: è vero che Eddino ora sta ‘soffrendo’ ma..vi assicuro, Bella lo saprà ampiamente consolare dopo!!Questi capitoli iniziali servono per mettere le basi alla storia ma non demordete: prestissimo avrete tanto love-love!

 

Grazie a tutte coloro che continuano a inserirmi nei preferiti e nelle seguite ma soprattutto a chi commenta! Vi adoro

 

Buona lettura!^^

 

Ely

 

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CAP. 12 - OSPITI IGNOTI

 

Pvd Edward

 

Lo shock apparve sui volti di tutti.

“Come i Volturi?Verranno qui?Quando?Come?” ci tempestò di domande Rosalie

“Chi di loro?” chiese Jasper preoccupato

“Non lo so,erano di spalle..non li ho riconosciuti..e tu?”

“No” risposi ad Alice

“Se non li hai visti come fai a sapere che sono i Volturi?” chiese Emmett

“Le mantelle..inconfondibili..”

“Alice concentrati,cerca di capire quando saranno qui..qualsiasi particolare ci può essere utile” le disse Carlisle mettendole una mano sulla spalla

 

E mentre la mia famiglia era attorno ad Alice in attesa di più informazioni ansiosi,preoccupati e anche un po’ impauriti io mi ritrovai ad essere..sollevato.

 

Alice continuava a provare: la visione era sempre più definita anche se i volti dei nostri futuri visitatori rimanevano un mistero. Ciò che io attendevo con più ansia erano sempre quelle 4 semplici parole che alla fine di ogni visione si ripetevano.

 

VA BENE VI AIUTEREMO

 

 

“Vado da Bella così Esme potrà venire di qui” dissi uscendo dallo studio.

Ho sentito Volturi o sbaglio?  Pensò Esme allarmata vedendomi entrare in camera da letto.

“No non ti sbagli, vai pure dagli altri mamma, ti spiegheranno tutto” le dissi avvicinandomi al letto.

“Come sta?”

“Non ha fatto che invocare il tuo nome”

Tu stai bene? pensò Esme

“Sì..io sì. Grazie di essere rimasta con Bella. Và pure dagli altri”

Andrà tutto bene pensò toccandomi un braccio

Le sorrisi mestamente. “Non posso perderla mamma, non posso vivere senza di lei..farò tutto il possibile per salvarla”

“Lo sò. E noi saremo tutti dalla tua parte. Come sempre.” disse avviandosi verso la porta.

“Grazie” sussurrai prima di vederla sparire.

 

Mi stesi sul letto vicino a Bella prendendola tra le braccia e coccolandola teneramente.

“Edward..” mi sussurrò

“Sì amore mio sono qui..”le dissi accarezzandole la guancia

“Fa tanto male,non ce la faccio più..”

“Lo sò amore ma devi resistere: presto tutto finirà” le dissi baciandole i capelli

“Quando?quando..” mi chiese mugugnando.

Vedere la sua espressione sofferente era straziante. La abbracciai ancora più forte a me per farle capire che non era sola,che io c’ero. Per lei,dannandomi ogni secondo di più per ciò che le avevo fatto.

“Ti amo” sussurrò

Oh il mio dolce angelo.

“Ti amo anch‘io..non sai quanto” le risposi cullandola dolcemente

Iniziai a canticchiarle la mia ninna-nanna. La SUA ninna-nanna.

“Ah la mia canzone” sospirò prima di iniziare a tremare. Nascose il volto nel mio petto per soffocare un urlo. Anche se non si sentì quasi, nel mio petto quella dichiarazione di sofferenza vibrò possente.

“Oh amore mio che ti ho fatto,che ti ho fatto..” le dissi disperato baciandola in fronte.

“Non smettere..ti prego. Canta, canta per me angelo mio..”  mi sussurrò

 

Avrei dato la vita,se non fossi già morto,pur di salvarla.

Avrei dato l’anima,che lei era convinta io avessi,per essere al suo posto.

Vederla soffrire e sentirla implorare senza poter far nulla era un dolore così potente da schiacciarmi e sfinirmi.

 

La sua melodia rieccheggiò nell’aria..se era l’unica cosa che potevo fare per aiutarla, avrei cantato ininterrottamente per sempre.

 

La mia famiglia al completo comparve sulla soglia della porta.

Carlisle entrò nella stanza. “Abbiamo parlato di là” iniziò avvicinandosi al letto.

“Chiamiamo i Volturi.”

 

Quella sera stessa Carlisle telefonò ad un suo conoscente in Italia. Nonostante tutti sapessero chi e dove fossero, contattare direttamente i Volturi era praticamente impossibile. Per salvaguardarsi, nei secoli, si erano costruiti una rete così fitta di conoscenze, o per meglio dire sottoposti, intorno a sé che Carlisle non si stupì più di tanto quando il nostro aggancio ci disse che ci sarebbero potute volere anche delle settimane.

 

Settimane?Io non potevo aspettare così a lungo..Bella non avrebbe resistito tanto.

Non volevo abbandonarla ma fui quasi tentato a prendere al volo un aereo per Volterra e farmi ricevere. Due anni fa avere la loro attenzione non era stato poi così difficile..

Tutti naturalmente bocciarono la mia iniziativa. Inoltre una mia partenza molto probabilmente avrebbe variato la visione di Alice, cosa che non potevo rischiare.

La visione era l’unica cosa che mi dava la forza per non crollare.

La visione era l’unica cosa che convinceva Bella a non mollare nei momenti peggiori.

Nonostante i vari tentativi di Alice non ci furono novità il che poteva essere considerato un male,dato che non sapevamo quando sarebbero arrivati, e un bene, dato che eravamo sicuri che sarebbero venuti e ci avrebbero aiutato.

 

Passavano i giorni e benché mi sembrasse impossibile Bella andava peggiorando. Il dolore la stava portando alla pazzia. A volte sembrava parlasse con una persona che non c’era, implorandola di farla smettere di soffrire e ,nei casi peggiori,di ucciderla. All’inizio pensai si riferisse a me o ad un membro della nostra famiglia..provai anche a chiederglielo ma lei insistette su “un’altra lei”, una vampira dentro di sé

 

Ero spaventato a morte..forse la pazzia poteva davvero ucciderla. Carlisle disse che non era nulla di preoccupante,che il dolore nelle sue fasi più acute poteva portare ad allucinazioni..

L’unica cosa che potevamo fare era aspettare.

 

E finalmente il settimo giorno l’attesa finì.

 

TOC TOC

 

Il nervosismo era palpabile nell’aria,sapevamo che a bussare alla porta erano loro..ma chi esattamente?

Contro ogni mia insistenza fu Esme a rimanere con Bella mentre io e il resto della famiglia ci riunimmo in salotto: la mia capacità di lettura del pensiero era fondamentale per capire le vere intenzioni dei nostri visitatori.

 

Carlisle andò ad aprire la porta e senza presentazioni i due vampiri, avvolti dalle loro mantelle blu, fecero l’ingresso nel nostro salotto.

 

Oltre a Marcus chi è l’altro? mi chiese Carlisle mentre stava ancora chiudendo la porta

Mi concentrai sui nostri “ospiti” ma non riuscii a sentire nulla

 

Nella stanza calò il silenzio assoluto: la mia famiglia era in attesa di un mio cenno sull’identità dei 2 vampiri e quindi della pericolosità del nemico e io nonostante i miei sforzi quel cenno non riuscii a darglielo.

 

“Benvenuti, non sapevamo ci avreste messo così poco ad arrivare. Come è stato il viaggio Marcus?” disse Carlisle unendosi a noi

“Molto piacevole grazie ” disse uno dei due vampiri,il più basso

Il nervosismo stava iniziando a dilagare, una strana energia aleggiava nell’aria.

“Ehm volete darmi i mantelli?” chiese Alice

“Oh no grazie non ti disturbare cara”

“Vedo che non sei venuto solo Marcus..chi il tuo amico?” domandò Carlisle

“Oh lui non è mio amico” disse il vampiro prendendosi il bordo del cappuccio“ E io non sono Marcus.”

 

Quando il cappuccio cadde all’indietro rivelandoci l’identità dei nostri visitatori il terrore divenne padrone dei nostri corpi e delle nostre menti.

Bella fu l’unica cosa a cui pensai.

Lo shock era ben impresso sui nostri volti.

Colui che credevamo essere Marcus in realtà era Aro.

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Capitolo 13
*** La venuta di Aro ***


Angolo della scrittrice

 

Grazie a tutte coloro che hanno commentato!Spero che questo capitolo, un po piu lungo rispetto agli altri, vi piaccia!A domani col proseguo! Baci ^^

 

Ely

 

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CAP 14 – LA VENUTA DI ARO

 

Pvd Edward

 

“Dov‘è Marcus?” mi lasciai sfuggire io

“Oh Marcus non ama molto viaggiare. Nei secoli è diventato molto sedentario se non pantofolaio” mi rispose Aro scherzando.

Emmett e Jasper si misero davanti a Rosalie e Alice per proteggerle, in posizione di attacco pronti a scattare ad ogni minimo segnale di pericolo.

Carlisle anche era molto preoccupato benchè continuasse a mostrare una finta calma.

E nella marea di pensieri allarmati che rimbombavano la testa due furono le domande che mi posi:

Perché non potevo sentire i loro pensieri?ma soprattutto chi avrebbe aiutato Bella se Marcus non era qui?

“Allora, nel messaggio Carlisle parlavi di un problema giusto?” chiese Aro rivolgendosi a mio padre.

“Ehm sì si tratta di Bella” gli rispose lui incerto

“Oh sì non vedo l‘ora di poterla ammirare in tutto il suo splendore” ribattè entusiasta

Istintivamente volai all’inizio delle scale e mi rannicchiai in posizione di attacco.

“Dovrai prima passare sul mio cadavere” gli ringhiai

Calmati Edward pensò Carlisle

“Se volessi fare del male alla nostra Bella..”

Ringhiai nuovamente al suono di ‘nostra Bella’.

Aro sorrise “Oh scusa, ‘vostra‘ Bella.. a quest‘ora sarebbe già morta. Veniamo in pace Edward. Nonostante i precedenti,la vostra richiesta di aiuto mi ha incuriosito. Caius era contrario all‘idea e, come ho detto prima, Marcus non ama molto viaggiare..così eccomi qui. Possiamo vedere Bella?” mi chiese

“Tu sai come aiutarla?” gli domandai ancora furente

“Purtroppo no ma..”

“Allora no” gli ringhiai interrompendolo

Edward stai peggiorando la situazione mi ammonì Carlisle

“Perdonalo Aro, è solo molto preoccupato  per la salute di Bella” si scusò

“Oh certo capisco” annuì Aro “come stavo dicendo, non posso aiutarla ORA ma vedendo in che condizioni è e di che cosa si tratta potrei informare Marcus..”

“Chi è lui?” gli chiesi indicando l’altro vampiro che continuava  a fissarci immobile e apatico dalla porta di casa.

“Come..non lo sai?” mi domandò stupito Aro

Oh no!Non era a causa loro che non potevo sentirli?

Ma allora perché i loro pensieri mi erano celati?

In un secondo nello sguardo di Aro balenò una strana scintilla..

“Molto interessante..lasciate che vi presenti Gabriel, tra i più fedeli servitori di Marcus: ha mandato lui in sua vece per Bella”

La mia famiglia si era accorta della mia gaffe. Senza saperlo avevamo un piccolo vantaggio su Aro e non eravamo stati in grado di sfruttarlo. Il fatto che io non sentissi i loro pensieri era un problema ma il fatto che non fosse a causa loro e che quindi non lo sapessero complicava ulteriormente la situazione. Qualunque cosa pensassero noi non lo avremmo saputo..

“Allora Bella è di sopra?”domandò Aro

Rimanemmo tutti immobili senza sapere cosa fare e continuando a fissarci

“Facciamo così Edward: perché non accompagni Gabriel di sopra mentre io rimango qui a fare due chiacchere con Carlisle?sono secoli che non ci vediamo!”

L’idea di Aro sembrava sensata anche se essendo proprio una sua idea la cosa mi preoccupava.

Chi era questo Gabriel?Ci si poteva fidare di lui?Quali garanzie avevamo che, una volta in camera, non avrebbe aggredito Bella per ucciderla?

“Mi sembra un‘ottima idea” disse Carlisle “Alice Rosalie accompagnate Edward e Gabriel di sopra mentre noi vi aspettiamo qui. Ne abbiamo di cose da raccontarci vero?” domandò sorridente

“Eh vecchio amico mio. La colpa è solo tua che non ci sei più venuto a far visita” ribattè Aro

Noi restiamo qui a tenere d’occhio Aro,per qualsiasi cosa avvisaci. Occhi aperti e niente sciocchezze Edward intesi?  pensò mio padre

Gli feci cenno col capo e poi seguii Gabriel per le scale, preceduto dalle mie due sorelle.

 

Arrivati alla soglia della nostra camera da letto passai davanti a tutti e andai vicino ad Esme per tranquillizzarla: anche se non presente aveva seguito la vicenda dai nostri dialoghi ed ora era molto preoccupata per Bella. Anche Alice e Rosalie si avvicinarono ai piedi del letto e si voltarono verso Gabriel,rimasto immobile dalla soglia della stanza.

 

Se aveva intenzione di attaccare noi eravamo pronti a respingerlo: a lui la prossima mossa..

 

“Posso?” mi chiese facendo un primo passo all’interno della stanza

“Via il mantello prima” gli ordinai

Gabriel se lo slacciò e lo ripose con cura sul divano facendo poi un giro su se stesso per farmi capire che non indossava armi di alcun genere o altro se non i vestiti.

Non sembra pericoloso pensò Esme

Non ‘vedo’ ancora nulla ma occhi aperti mi disse Alice

Uhm carino il tipino fu l’unico commento di Rosalie.

La guardai in cagnesco

Scusa mi disse senza voltarsi Se lo dici ad Emmett ti ammazzo chiaro?

“Avvicinati con molta calma e niente scherzi” ringhiai a Gabriel

Con brevi intervalli di 5 secondi tra un movimento e l’altro arrivò ai piedi del letto e osservò Bella.

“Dovrei avvicinarmi un po’ di più” mi disse

“Edward” sospirò Bella gemente

“Sì amore sono qui dimmi” le sussurrai

“E‘ arrivato Marcus?” mi chiese implorante

“Non ancora”

Bella nascose la testa nel cuscino ed emise un urlo straziante, poi si voltò verso di me

“Ma arriverà presto vero?Non so quanto riuscirò ancora a resistere..” disse stanca

“Ciao Bella”disse Gabriel

Bella si alzò sui gomiti e guardò ai piedi del letto

“Tu chi sei?” domandò prima di ricadere esausta sul cuscino

“Il mio nome è Gabriel.Sono qui per farti smettere di soffrire se mi permetti di visitarti”

“smettere di soffrire.. sì ti prego” sussurrò

Gabriel mi stava fissando come per chiedermi il permesso di avvicinarsi a Bella

“Va bene ma niente scherzi o ti uccido ancor prima di potertene rendere conto intesi?”gli dissi rabbioso

Si avvicinò a me e si sedette sul bordo del letto affianco a Bella

“Posso Bella?” le chiese

“Mh mh ” fu l’unica cosa che gli rispose

Gabriel fece passare le sue mani sulla fronte di Bella,sulle tempie e anche dietro la nuca per poi tornare sulle sue guancie. Controllò le sue papille..insomma tutte cose che aveva già fatto anche Carlisle.

E mentre riflettevo su queste cose Gabriel improvvisamente avvicinò il suo viso a quello di Bella quasi a baciarla..

Ringhiai furente e gli ero già quasi addosso quando vidi Bella chiudere gli occhi al contatto della sua fronte con quella di Gabriel.

Rimasero immobili per qualche secondo e noi con loro.

Quando Gabriel si staccò Bella emise un sospiro di..di..sollievo.

Le accarezzò una guancia e le disse “Ora riposa Bella”

Lei annuì e si rilassò.

Che cosa le aveva fatto?Bella ora stava bene?Perché stava bene?

 

Incredulo alla scena a cui avevo appena assistito e perso nei miei pensieri non mi accorsi che Gabriel si era alzato dal letto ed era già dalla soglia della camera.

“Aspetta” gli urlai

In corridoio,lontano da occhi indiscreti lo presi per il collo e lo sbattei contro la parete

“Che cosa le hai fatto?Dimmelo” gli ringhiai

“Per ora nulla e se non mi lasci la cosa peggiorerà” mi disse calmo

Mi allontanai leggermente ma senza dargli vie di fuga

“Sai che cos‘ha?La puoi guarire?”

 

“Gabriel?” giunse la voce di Aro dal salotto

Lasciai passare Gabriel che comparve dalla cima delle scale

“Ah mi era parso di sentirti. Allora..hai visitato Bella?” gli chiese

Gabriel giunto in salotto si avvicinò ad Aro e gli porse la sua mano per farsela toccare.

Il tocco.. A differenza di me Aro poteva sentire, toccando una persona, tutti i pensieri mai generati dalla sua mente. Forse il suo potere era limitato come il mio per qualche motivo..quando però vidi Aro sorridere compiaciuto mi dovetti ricredere..dannazione.

 

 

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PvD Bella

 

Da quanto stavo soffrendo? avevo perso il conto.

Il dolore a volte sembrava sopportabile,soprattutto quando Edward era accanto a me,ma altre era così forte che invocavo la morte dato che a questa sofferenza non ci sarebbe mai stata fine.

Sì, Edward aveva parlato di una visione di Alice ma eravamo sicuri che questi misteriosi visitatori sarebbe venuti?E se sì quando?

 

Ero in camera nostra con Esme ed Edward quel giorno..

 

TOC TOC

 

“Sono loro?” chiese Esme

“Credo di sì” disse Edward disteso sul letto accanto a me.

“Vai pure mamma resto io con lei” disse abbracciandomi forte

“No Edward è meglio se resto io con Bella, devi capire chi sono e che intenzioni hanno”

“Non lascio sola Bella, non con loro di sotto”

“Dovrebbero essere solo in due ma è essenziale sapere cosa pensano..”

Non avevo capito bene di cosa stessero parlando, il dolore era così acuto che le loro voci mi sembravano ovattate

“Và Edward io ti aspetto qui” gli sussurrai

“No io resto” mi disse deciso

“Edward ti prego vai, farò la brava promesso” gli dissi scherzosa

Mi fissò per un attimo,con due dita sotto il mento alzò il mio viso verso lui.

“Ti amo” mi sussurrò dandomi un bacio leggero sulle labbra.

“Io di più”

Sorrise e mi baciò i capelli prima di sciogliere il nostro abbraccio.

“Torno presto” disse dirigendosi verso la porta.

Si voltò un ultima volta verso di me. Gli sorrisi fiduciosa. Quando fui certa che se ne fosse andato soffocai un urlo nel cuscino. Aver visto i suoi occhi tristi era stato massacrante: io stavo soffrendo e il mio dolore faceva soffrire lui..non era giusto.

 

Esme rimase con me solo fisicamente: restò in ascolto dei suoi famigliari di sotto in salotto con i due visitatori; anch’io ci provai ma il dolore mi distraeva troppo facendomi a volte perdere coscienza.

Quando riaprii gli occhi vidi Edward al mio fianco e molte altre figure che non riuscii a mettere a fuoco.

“Edward” sospirai gemente

“Sì amore sono qui dimmi” mi sussurrò

“E‘ arrivato Marcus?” gli chiesi implorante

“Non ancora..”

Una fitta mi colpì al costato,girai la testa nel cuscino ed emisi un urlo. Quando fu ’passato’ mi voltai nuovamente verso il mio angelo.

“Ma arriverà presto vero?..non so quanto riuscirò ancora a resistere..” dissi stanca

“Ciao Bella” sentii dire da qualcuno

Mi alzai sui gomiti e guardai ai piedi del letto

“Tu chi sei?” domandai prima di ricadere esausta sul cuscino

“Il mio nome è Gabriel.Sono qui per farti smettere di soffrire se mi permetti di visitarti”

“smettere di soffrire.. sì ti prego” sussurrai

Dopo un breve istante sentii Edward dire rabbioso:

“Va bene ma niente scherzi o ti uccido ancor prima di potertene rendere conto intesi?”

Gabriel si avvicinò a me e si sedette sul bordo del letto.

“Posso Bella?” mi chiese

“Mh mh ” gli dissi

Gabriel fece passare le sue mani sulla mia fronte ,sulle tempie e anche dietro la nuca per poi tornare sulle guance e bloccarmi la testa.

“Come ti chiami?” mi chiese

“Bella”

“Non tu, dico LEI ”

“Ma che stai dicendo?Levale le mani di dosso” disse Edward furioso

Gabriel continuò a fissarmi negli occhi senza distogliere lo sguardo.

“Isabella” mi sorpresi a dire

Alice,Esme,Rosalie ed Edward mi guardarono stupiti

“Ciao Isabella il mio nome è Gabriel”

“Ciao”

“Puoi far smettere di far soffrire Bella per un attimo?vorrei fare due chiacchere con voi”

Il silenzio regnava nella stanza.Mentre la mia famiglia non capiva cosa stesse succedendo tirai un sospiro di sollievo:il dolore si era notevolmente attenuato.

“Qualcuno mi spiega che sta succedendo?” chiese Edward ancora shoccato

“Bella ,come te,Alice,Jasper e..me è speciale” disse Gabriel

“In che senso?” gli chiesi

“Ad ogni trasformazione il veleno muta il corpo dell‘essere umano morso rendendolo più forte. Così come per chi ha delle predisposizioni particolari le amplifica“

“Non capisco” gli dissi

“Nel caso di Edward, per esempio, lui può leggere i pensieri delle persone perché probabilmente quando era ancora umano era molto intuitivo e perspicace” disse Gabriel fissando Edward, che annuì a quella supposizione.

“In casi molto,molto  rari  il veleno non riesce a completare la trasformazione fisica e mentale però”

“Come nel mio?” gli chiesi

“Esattamente”

“Vuol dire che è colpa mia?” chiese Edward angosciato “il mio veleno non è stato abbastanza forte da trasformarla?”

“No non è colpa tua. Il fatto che tu possa leggere i pensieri di tutti tranne che di Bella..”

“Anche i tuoi e quelli di Aro mi sono celati” lo interruppe Edward

“No” disse Gabriel sorridente “quello è colpa mia. Tu riesci a leggere i miei pensieri e quelli di Aro ma poi non te lo ricordi”

Restammo tutti imbambolati a quelle parole.

“Credo di non aver capito” disse Alice

“Sono in grado di modificare i ricordi.. di manipolare le menti e i pensieri altrui” sentenziò Gabriel

“Tu senti cosa sto pensando Edward ma appena hai finito di ‘sentire’ io ne cancello il ricordo dalla tua mente.Ti sembra di non sentire nulla ma in realtà non è così”

“Possiamo tornare a me per favore?” chiesi spazientita

“Sì,scusa.Come stavo dicendo Edward non può sentire i tuoi pensieri perché sei tu stessa a impedirglielo”

“Come?” chiedemmo io ed Edward contemporaneamente

“Credo che ci sia una specie di scudo che protegge i tuoi pensieri”

“Ma come faccio a creare questo scudo se non me ne rendo manco conto?”gli chiesi

“Probabilmente è Isabella a crearlo.”

“Mi spiegate chi è questa Isabella?” disse Rosalie

”Qualcuno la chiama doppia personalità, altri lato oscuro, YIN/YANG..”

“Ci sono due Bella dentro di me?” gli chiesi

Gabriel sorrise “Sì, detta male ma sì. Esiste un leggero equilibrio in ogni persona tra bene e male.In qualcuno prevale di più il bene,in altri il male. Nella tua vita da umana è prevalsa quella del bene ma ora che sei un vampiro il veleno..”

“..dovrebbe far prevalere quella malvagia giusto?” gli chiesi

“Sì, è una possibilità. Non capita spesso ma con chi ha personalità forti è possibile. La parte ‘buona’ che è in te sta cercando di sopravvivere,di opporsi al veleno che sta favorendo l‘altra..per questo continui a soffrire. Per questo hai sbalzi di umore,ti senti debole,stanca..non sei ancora un vampiro al pieno delle tue possibilità”

“Che si può fare allora?” chiese Edward accarezzandomi una guancia

“Purtroppo non lo so con esattezza, Marcus non me l‘ha detto.So solo che anche Sophie manifestò una doppia personalità una volta trasformata: una dolcissima-da umana e una malefica.Quando questa prendeva il sopravvento Sophie diventava una vampira  spietata,un‘assassina senza freni ne remore. Marcus mi ha solo detto che con delle ‘sedute’ Sophie riuscì a ristabilire un equilibrio dentro di se diventando più forte”

“Credi che Marcus lo insegnerebbe anche a me?”

“Ne sono certo.”

Perché dovrei farlo?” mi sorpresi a chiedere “Presto o tardi diventerò un vampiro completo lo stesso, è solo questione di tempo” dissi sogghignando.

Edward e gli altri mi guardarono sorpresi.

“E‘ vero Isabella ma tu sai solo proteggere te stessa dalle letture del pensiero di Edward e forse anche dalle visioni di Alice. Marcus potrebbe aiutarti a creare veri e propri scudi fisici a patto che…”

 

 

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Capitolo 14
*** Il patto ***


Come sempre ringrazio tutte coloro ke lasciano un commy..vi adoro! ^^

Baci Ely

 

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CAP 13 - IL PATTO

 

A patto che?” chiesi - o per meglio dire chiese Isabella,o per meglio dire la mia ‘parte vampira’

“A patto che coesistiate nello stesso corpo” disse Gabriel

Perché?

“Marcus capì che con le ‘sedute’ i poteri di Sophie erano maggiori. D’altronde il detto ‘L’UNIONE FA LA FORZA’ ha un suo fondamento. Isabella, io credo che benchè più forte le tue capacità saranno sempre limitate se Bella dovesse venire meno. Lo scudo che sai utilizzare potrà solo bloccare chi, come Edward o me, ha poteri che agiscono sulla mente. Se farai sopravvivere Bella molto probabilmente potresti estendere il tuo scudo anche sugli oggetti” concluse Gabriel fissandomi.

 

Proiettare il mio scudo sulle persone..interessante. Prometti che Marcus mi insegnerà a farlo?

“Prometti che non permetterai al veleno di uccidere Bella?” mi chiese Gabriel

“Niente più dolore allora per Bella?”

Ti do 5 giorni e poi tornerò all‘attacco

“Va bene” disse Gabriel

 

Presi un respiro profondo e scossi leggermente la testa. Parlare senza essere l’artefice delle parole era una sensazione stranissima. Guardai Gabriel,che sembrava sereno, e poi la mia famiglia.

Perchè mi guardavano così? Che cos’erano quelle facce?

Incredulità?stupore?..paura?

 

“Che è successo?” mi chiese Edward

“Ora non c‘è tempo per le spiegazioni. Aro si starà insospettendo..sono qui da troppo tempo. Probabilmente appena saprà vi farà una proposta..”

“Ma nella visione io l’ho visto dire che ci aiutava..” disse Alice

“Vero ma tutto ha un prezzo. In cambio del nostro aiuto Aro vorrà sicuramente qualcosa” disse Gabriel

“Maledetto ora vado giù e l‘ammazzo” ringhiò furioso Edward

“NO. Voi non dovreste manco sapere il perché Bella sta male.” disse serio Gabriel

“Ora ascoltami bene Bella: abbiamo 5 giorni e poi tornerai a soffrire. Il veleno ricomincerà la trasformazione: su questo Isabella è stata chiara.  Una cosa è certa: se tra cinque giorni non incontrerai Marcus lentamente morirai. E se non accetterai la proposta di Aro molto probabilmente morirete tutti, tu e tutta la tua famiglia, molto prima”

Mi portai una mano alla bocca per soffocare un urlo di terrore.

“Che - che possiamo fare?” gli chiesi con voce tremante

“Per ora nulla. Devo informare Aro delle tue condizioni e vediamo cosa dice.”

Cercai gli occhi di Edward per avere un pò di conforto e lo vidi confuso,indeciso,spaventato.Non mi stava più accarezzando la guancia..aveva forse paura di Isabella?Di entrambe? di me?

“Ora mi dispiace ma devo cancellare dalle vostre memorie il ricordo di questa conversazione. Se Aro vi toccasse saprebbe ciò che ho fatto e io non dovevo dirvi nulla.”

“No io non voglio dimenticare” gli dissi allarmata

“Stai tranquilla Bella, solo tu ricorderai .Gli altri no. Confido nello scudo mentale di Isabella. Non dire a nessuno,nemmeno ad Edward, ciò che ti ho appena detto intesi?” mi disse Gabriel

“Nemmeno io voglio dimenticare” disse Edward

Ma prima che chiunque potesse fare o dire qualcosa Gabriel improvvisamente avvicinò il suo viso al mio e appoggiò la sua fronte alla mia.

Sentii come un vento,un soffio attorno a me. Chiusi gli occhi per assaporarne la sensazione dopo tutti quei giorni di dolore atroce.

Sentii solo più Edward ringhiare poi più nulla.

Quando Gabriel si allontanò lentamente da me emisi un sospiro di sollievo.

Mi fissò per un attimo molto intensamente,mi accarezzò la guancia e mi disse “Ora riposa Bella”

Annuii e mi lasciai andare sul cuscino rilassandomi..il dolore era sparito, Isabella era sparita. Finalmente pace.

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Pvd Edward

 

Osservai il ghigno sul volto di Aro dopo aver letto i pensieri di Gabriel..quel ghigno non preannunciava nulla di buono.

 

“Bene bene bene” disse Aro alzandosi dal divano ”vedo che Bella è di nuovo in splendida forma!Ero certo che Gabriel gli avrebbe alleviato un po’ il dolore benche questa non sia una soluzione definitiva. Purtroppo è Marcus l’appassionato di medicina..tu lo sai bene Carlisle. Solo grazie alle sue cure amorevoli Bella si riprenderà completamente”.

Sistematosi il mantello Aro,seguito da Gabriel, si diresse verso la porta di ingresso,si tirò su il cappuccio sul volto e ci disse quelle 4 parole che per tanto tempo erano state la mia speranza e la salvezza di Bella.

“Va bene vi aiuteremo..”

Fiuu iniziavo a preoccuparmi pensò Emmett

Bella guarirà  sosprirò Esme felice

La mia visione finalmente si è realizzata esultò Alice

 

Io anche iniziai a rilassarmi. Ci poteva essere una fine alla agonia che ci attanagliava le viscere da una decina di giorni. Bella e io potevamo vivere per sempre felici insieme. Vedevo i nostri desideri prendere forma, i nostri sogni realizzarsi..

 

“..ma a una condizione” sentenziò Aro

 

Restammo tutti di sasso a quelle parole. Come?Condizioni?Che condizioni?No lui doveva dire che ci avrebbe aiutato, Bella sarebbe guarita e poi saremmo stati per sempre insieme,felici di vivere il nostro amore per l’eternità..

 

“Che condizioni Aro?” chiese Carlisle facendosi coraggio

“Un anno presso il nostro castello senza contatti con nessuno di voi in cambio della sua salvezza” disse Aro

“Io ti ammazzo” ringhiai gettandomi su di lui

Emmett e Jasper mi bloccarono quasi subito. Cercai di dimenarmi dalla loro presa, la mente offuscata dalla rabbia, gli occhi iniettati di odio e il cuore colmo di dolore.

“Edward ora basta” urlò Carlisle

Aro continuava a sogghignare verso di me. Oh quanto doveva essere compiaciuto  di quella situazione!E quanto avrei voluto farlo a brandelli con i miei stessi denti..

“Aro perdonami ma non credo tu possa richiederci nulla. Spetta a Marcus porre eventualmente delle condizioni dato che sarebbe lui a guarire Bella” disse calmo Carlisle

“Vero ma Marcus non c’è, ci sono io. Potrei tranquillamente tornarmene in Italia e dire a Marcus che Bella ora sta bene. Di certo lui non si prenderebbe il disturbo di controllare se fosse vero o meno..”

“Resta comunque il fatto che noi oggi ci aspettavamo Marcus..se per te va bene gradirei venire a Volterra con te e parlare direttamente con lui per spiegargli la situazione..”

“No” disse Esme implorante giungendo al fianco di Carlisle e prendendolo per mano.

“Oh ma certo Carlisle,volentieri. Speriamo solo che al tuo ritorno qui a Forks Bella sia ancora viva..”

“Maledettooo” ringhiai ferocemente ricominciando a scalpitare tra le braccia di Emmett.

Come osava lui, viscido verme sanguisuga, parlare della vita della mia Bella così superficialmente.

“Portarla in Italia?Piuttosto dovrai passare sul mio cadavere” gli urlai

Aro sogghignò “Basta chiederlo” disse facendo un passo verso di me

Subito tutta la mia famiglia si pose tra me e Aro in posizione di attacco mostrando i denti.

 

Lo scontro sarebbe stato inevitabile ma tanto già lo sapevamo dall’anno scorso. I Volturi non sopportavano più il nostro stile di vita ne vedevano di buon occhio un gruppetto di vampiri che  non li temessero tanto come noi. Eravamo una scocciatura già allora, ce l’aspettavamo un loro attacco.

 

“ACCETTO” sentimmo dire alle nostre spalle. Ci voltammo tutti di scatto dietro di noi.

Bella era in cima alle scale e ci stava osservando.

Restai di sasso: sicuramente avevo capito male, non era stata lei a dirlo, non poteva essere stata lei..

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Capitolo 15
*** La decisione di Bella ***


Chiedo scusa a tutte del ritardo ma a lavoro è stato proprio un periodo no..

Cmnq, ringrazio ancora chi mi ha messo nei favoriti e ki commenta!

A domani col chap love-love!!

CAP 15 - LA DECISIONE DI BELLA

 

“Accetto” ripetè guardando Aro

La osservammo tutti in silenzio mentre lentamente scendeva gli scalini.

“Un anno presso il vostro castello senza contatti con nessuno di loro in cambio della mia guarigione” sentenziò fermandosi davanti a lui.

Approfittando del momento di shock mi liberai da Emmett, presi Bella dalla vita e la portai dalla parte opposta del salotto, lontana da Aro.

“No no amore mio che stai dicendo?” le chiesi implorante stringendo il suo viso tra le mani

“Edward..” sospirò lei

“No non te lo permetterò” la interruppi stringendola a me

“Edward” disse Bella immobile

“No tu non mi lascerai hai capito?” le dissi con voce tremante

Bella fece un pò di pressione sul mio petto con le braccia per sciogliere il nostro abbraccio ma io la stinsi ancora più forte a me tuffando il viso nel suo collo.

“Ti prego Bella” le sussurrai tra i capelli

“Edward” sospirò lei stringendo le sue braccia intorno al mio collo.

Restammo così, immobili, per forse un minuto, forse un secondo. Avrei voluto durasse un eternità ma mi resi conto che non sarebbe mai stato abbastanza.

 

“Mh -mh” sentimmo Aro tossire dalla porta di ingresso.

Bella allentò la presa e aspettò che anch’io mi staccassi da lei.

“Accetto” disse rivolgendosi ad Aro

“No Bella ti prego” le dissi disperato

La mia famiglia si avvicinò a noi

“Bella non fare cose avventate” le disse Esme

“Sì mamma ha ragione” confermò Alice

“Buttiamoli fuori” suggerì Emmett sogghignando

“Io ci sto” lo appoggiò Jasper

“Bella” le disse Carlisle avvicinandosi ”non è una decisione che puoi prendere alla leggera”

 

“Aro?” disse Bella oltrepassando Rosalie

“Sì?”

“Per favore potresti concederci un momento?”

“Oh sì ma certo. Stavo giusto pensando di fare uno ‘spuntino’..” ci disse mostrando allegro i denti.

“Naturalmente ci sposteremo sul confine canadese: non vogliamo crearvi problemi, vero Gabriel?”

Gabriel annuì

“Torneremo tra 3-4 ore, non c‘è fretta” ci disse aprendo la porta dell’ingresso

“Voi intanto discutete con calma”

 

Era l’occasione buona per ucciderlo. Era fuori da solo e Bella era qui con tutti noi:dovevo sbrigarmi.

 

“Bella che ti è saltato in testa?” le disse Rosalie strattonandola

 

E’ vero, Bella. Mi focalizzai su di lei e tornò subito il panico misto dolore.

 

“Tu non andrai in Italia da loro neanche per un giorno” le dissi furente

“Io ci vado” mi disse dandomi ancora le spalle

“Bella non è una saggia idea. Non ci possiamo fidare di loro” disse Esme

“Non importa io ci vado” ripetè

“Alice riesci a vedere qualcosa?” le chiese Jasper

“No c‘ho già provato prima..tutto il futuro di Bella è un grosso buco nero” disse scoraggiata

“Questo non è un buon segno: potrebbe voler dire che là mori..”

Ringhiai anche solo al pensiero di Carlisle

“Non vedi il mio futuro già da tempo Alice” disse Bella “E non si può dire siano state sempre affidabili le tue visioni..”

Alice si pietrificò. Era vero ciò che aveva appena detto ma non era da Bella parlare così, soprattutto con Alice,che considerava una sorella.

“Non è una decisione che puoi prendere da sola” le dissi riferendomi a me stesso.

Anche in quella occasione ero un’egoista,lo sapevo ma non potevo farne a meno.

“Giusto” esultò Emmett “Sei parte della famiglia: mettiamola ai voti.”

Non era proprio quello che avevo in mente ma andava bene comunque. La mia famiglia mi avrebbe appoggiato in pieno.

“Sì ci sto.Votiamo” lo appoggiai

“No, non stavolta. Io ci vado” continuò a ripetere Bella

Furioso oltrepassai la mia famiglia, mi fermai alle sue spalle,la presi per un braccio e la costrinsi a voltarsi.

“No tu non ci vai” le ringhiai

Appena i miei occhi incontrarono i suoi mollai lentamente la presa. Dolore, paura, angoscia, tristezza, amore..vidi tutto in quei profondi occhi color rubino che a forza di leggere conoscevo meglio di chiunque altro.

“Io vado” sussurrò appoggiando una mano sulla mia guancia

La trattenni,prigioniera,come avrei fatto con lei. Ero egoista, lo ero sempre stato nei suoi confronti e non avrei di certo smesso adesso.

“Bella..”

“Sto soffrendo Edward e per quanto io non voglia, per quanto mi odi per questo devo andare” mi disse avvicinandosi a me

 “No..”

“Ora sto bene guardami!E’ merito di Gabriel” mi disse sorridente. Un sorriso triste,amaro..quanto quella verità.

“Ma non illudiamoci: il dolore tornerà e sarà sempre più forte. Hai forse dimenticato i giorni passati?Hai scordato le mie urla?” mi chiese triste guardandomi negli occhi.

“Io no Edward” disse con la voce tremante “mi ricordo tutto. Ricordo le fitte che mi squarciavano in due, le ondate di fuoco che mi bruciavano lentamente, ricordo il dolore che sembrava mandarmi in pezzi e sbriciolarmi..So di aver quasi delirato negli ultimi giorni talmente soffrivo” concluse sorridente-angosciata.

“E  la cosa ricomincerà Edward, non finirà mai.Ti giuro: mi odio dal profondo del cuore ma non posso riaffrontare tutto di nuovo. Non ce la posso fare. Non me la sento..”

“Ma Bella..”

“No Edward Bella ha ragione” mi interruppe Carlisle

“Marcus è l‘unico che può capire cosa ha Bella e guarirla..noi non possiamo fare nulla” disse toccandomi la spalla

“Sì lo so questo ma non posso stare un anno senza di te lo capisci Bella?Io non ce la faccio” le sussurrai

“Oh amore mio un anno passa in fretta e in quell‘anno io guarirò. Quando ci ritroveremo sarà davvero per sempre e non ci lasceremo mai più”

“Non ci lasceremo mai più” le dissi abbracciandola “hai ragione. Io vengo con te”

“Cosa?” urlò lei allontanandosi da me

“Tu non vieni in Italia con me” mi disse decisa

“Hai detto che devi andare là,che devi guarire e io sono d‘accordo. Se è l‘unico modo ti porterò in braccio io stesso se fosse necessario ma questo non cambia la situazione: tu da sola là non ci vai quindi vengo con te” le dissi sorridente

“No tu non vieni”

“Non puoi decidere da sola, questa cosa non riguarda solo te. Io vengo con te e basta” le dissi fermo

“No ti sbagli questa decisione riguarda solo me, sei tu a non avere voce in capitolo. Io ci vado e tu resti qui” mi disse Bella furente

“Oh non credo proprio. Aro vuole che tu vai in Italia e tu ci andrai ma io verrò con te. Fine discussione” le urlai avviandomi verso le scale

 

Bella era testarda ma lo ero anche io. Non avrei indietreggiato sulla mia decisione. Lei da sola dai Volturi non ci andava.

 

“Non darmi le spalle”inveì  Bella ”La discussione non è finita Edward” mi urlò

“E invece sì” le dissi salendo i primi gradini

“Edward Anthony Masen Cullen non osare andartene mi hai sentita?” mi ringhiò

I miei famigliari, spettatori silenziosi,prima preoccupati  e poi divertiti del nostro primo vero litigio, restarono di stucco dal tono di Bella. Non l’avevo mai sentita così arrabbiata e mi feriva esserne la causa ma non potevo cedere. Continuai a salire le scale.

“Edward torna subito qui” la sentii urlare prima di sparire dietro l’angolo,dirigendomi verso la nostra camera.

“Maledizione“ sibilò prima di sbattere un pugno sul tavolo del soggiorno.

Il mio tavolo pensò triste Esme

Caspita che buco! ..Emmett..

Fa davvero paura,non l’avevo mai vista così pensò Rosalie

“Oh no il tavolo, Esme..sono mortificata. Io non volevo davvero..”

“Non ti preoccupare cara, può capitare”

“Scu-scusate io-io devo prendere un po’ d‘aria” disse Bella prima di avviarsi verso la porta

 

Ero già all’angolo della parete,ancora nascosto. Aro era fuori con Gabriel, non potevo far uscire Bella.

“Dove vai Bella? Aspetta, vengo con te” piagnucolò Alice

“No scusami Alice ma voglio stare da sola” si scusò lei.

“Per favore parlate con lui..fatelo ragionare” disse triste prima di richiudere la porta dietro di se.

 

Appoggiato alla parete mi lasciai cadere a terra mentre il mio amore se andava portandosi con se il mio cuore

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Capitolo 16
*** Io & Te ***


CAP 16 - IO  & TE

 

“”Ke caratterino..” sghignazzò Emmett

“E finiscila tu” lo rimproverò Rosalie

“Dovremmo parlare con Edward” disse Esme

“Ci penso io” disse Carlisle avviandosi alle scale

“No vado io” disse Alice precedendolo

 

Stai bene?

“No” sospirai appoggiando la testa sulla spalla di Alice,sedutasi vicino a me per terra.

Non dovevi andartene prima, Bella si è parecchio arrabbiata

“Ha ragione ma restare avrebbe voluto dire accettare la sua decisione e io non posso farlo”

Parla con lei Edward,Aro sarà qui tra poco e vorrà una risposta.

Ringhiai al pensiero di quel bastardo

Va da Bella,ha bisogno di te ora più che mai

“E‘ alla radura?” le chiesi

“No, l’ho dirottata al lago” disse facendomi l’occhiolino.

 

Già la radura..la mia sorpresa..sorrisi mesto al ricordo di quei giorni.

 

Mi alzai dal pavimento e,dopo aver dato un bacio sui capelli ad Alice,scesi le scale.

Buttai un occhio sul tavolo e sorrisi alla visione del buco lasciato dal pugno di Bella..non era più la umana indifesa di un tempo.

 

Iniziai a camminare via via aumentando il passo finchè corsi. Volevo raggiungerla:essere separati da meno di un ora era già una sofferenza,figuriamoci un anno..

Giunsi brevemente al lago e subito la notai: era seduta su un lungo masso roccioso,con una gamba distesa e il piede a filo d’acqua e l’altra al petto racchiusa dalle sue braccia, il mento sul ginocchio. Sembrava assorta in chissà quali ragionamenti; avrei dato qualsiasi cosa per sapere i suoi pensieri: ora più che mai.

“Bella..” sussurrai

Lei non mi degnò di uno sguardo benchè avesse avvertito da subito la mia presenza

Mi avvicinai lentamente continuando a guardarla. La luce tenue del sole che filtrava dal cielo nuvoloso la avvolgeva di una strana aurea, sembrava un angelo. Il mio angelo.

“Mi dispiace” sospirai affranto fissandomi i piedi

“Perché ci hai messo così tanto?” mi chiese imbronciata

Alzai lo sguardo e incontrai i suoi dolcissimi occhi e la sua bocca che si era distesa in un sorriso.

“Oh amore mio” sussurrai avvicinandomi ancor di più e stringendomi a lei.

“Edward non fare così” disse accarezzandomi i capelli

“Mi dispiace per prima”

“Dispiace anche a me..dovrò comprare un nuovo tavolo a Esme” disse pensierosa

La guardai solo per un secondo e poi scoppiai a ridere.

“Ti amo,lo sai vero?” mi disse ancora sorridente

“Sì”

“Non vorrei andare ma davvero Edward non ho scelta. Appena Gabriel mi ha visitato ho capito cosa vuol dire ‘stare bene’ e non credo di poter resistere nuovamente se il dolore tornasse”

“Lo so Bella ma stiamo parlando dei Volturi,non ci possiamo fidare di loro”

“Marcus non è Aro. E io ora sono un vampiro,saprò difendermi..”

Ringhiai a quel pensiero

“Saprò difendermi anche se non ce ne sarà bisogno” continuò Bella mettendomi una mano sulla bocca.

“Edward sono solo 12 mesi, nulla in confronto a ciò che ci aspetta dopo”

“Già un giorno senza te sembra una tortura..” sospirai

“Lo so ma lo sono stati anche questi ultimi 10 giorni..per entrambi”

Occhi negli occhi la sua tristezza era la mia,il suo dolore era il mio,il suo amore era il mio.

Come un anima divisa in due corpi, eravamo la metà una dell’altro.

Si avvicinò col viso lentamente poggiando le sue labbra alle mie e mi diede un bacio e poi un altro e un altro ancora. Non seppi resistere: la strinsi forte a me,con una mano la presi dietro la nuca e impressi il mio volto nel suo. Con prepotenza mi feci spazio nella sua bocca con la mia lingua,che ebbe pace solo quando incontrò la sua. Iniziammo quella danza con ferocia,rabbia,arroganza e voglia. Uno dell’altra.

Si lasciò andare sulla roccia attirandomi a lei,sopra di lei. Un ricerca affannata dei nostri corpi,dei nostri volti,dei nostri respiri accelerati. Una ricerca disperata..come il nostro amore.

Non lasciandoci mi levò la maglietta a fatica quasi strappandola per la trepidazione.

Le sue mani scorrevano sulla mia schiena lasciando scie ardenti,come la nostra passione rimasta latente troppo a lungo. La volevo,più di ogni altra cosa al mondo. E lei voleva me. Lasciando fuori i giorni scorsi, le urla soffocate, le angosce provate e cercando di essere solo noi.

 

Ero sopra di lei senza paura di poterla schiacciare o ferire e ,benchè avesse ancora il suo vestito addosso, la sentivo fremere e tremare ma questa volta la mia temperatura non c’entrava. Era calda,era morbida ed era mia.

Mi spinse via facendomi cadere di lato e salì sopra di me.

Era audace,curiosa quanto me di sapere cosa potevamo finalmente fare,era sexy.

Le mie mani correvano sul suo corpo senza esitazioni anzi eccitate per la situazione.

Eccitazione che mi scorreva nel sangue,nelle vene,nel corpo più del veleno e che non tardò a manifestarsi..

Facendo leva su un braccio,la girai tornando sopra.

“Edward..” sospirò con le labbra sul mio collo

Con una mano percorsi dal ginocchio tutta la sua coscia, infilandola sotto il vestito e fermandola solo all’incontro con le sue mutandine.

La ammirai in tutto il suo splendore. Dio come era bella. Perso nei suoi occhi,e forse lei nei miei, con un bacio sembrò darmi l’approvazione a ciò che volevo fare.

Infilai un dito nell’orlo di cotone morbido,mai quanto la sua pelle che al mio contatto sembrava ardere,lo percorsi tutto e mi fermai al lato.

“Fallo” mi sussurrò ansimante all’orecchio

Strinsi il lembo di tessuto nel mio pugno e..

 

“Finalmente vi ho trovat..” disse felice sbucando dalla foresta e irrigidendosi vedendoci.

“Alice..” sospirò Bella lasciandosi cadere sulla roccia

“Non è un buon momento Alice smamma” le dissi spazientito chinando il capo sul collo di Bella e continuandola a baciare.

Anche se non era possibile sentii mia sorella arrossire dalla vergogna.

Vedermi su di Bella quasi nudo intento a spogliarla non era, purtroppo, una cosa abituale.

Oddio non vi avevo ‘visto’..ke imbarazzo pensò

“Alice te ne vuoi andare?” gridai iniziando ad arrabbiarmi

“Oh ehm A-Aro..è a casa”

Ci irrigidemmo entrambi al suono di quel nome..

 

“Edward” mi sussurrò Bella ancora sotto di me

Non seppi dirle nulla, i miei occhi le dissero cosa provavo in quel momento: tutto e niente.

“Oh amore” disse stringendomi forte a se.

Mi cullò dolcemente e non avrei mai voluto staccarmi da lei ma lo feci.

Le accarezzai una guancia, la baciai leggermente un ultima volta e diedi voce al nostro infausto destino.

“Andiamo”

 

 

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Mi fermai davanti alla porta di casa,la mano tremante sospesa sulla maniglia.

Le caldi dita di Bella si intrecciarono con le mie e a quel tocco la guardai triste.

Mi sorrise dolcemente ma non disse nulla e forse fu meglio così.

Sapevamo cosa sarebbe successo e per quanto sbagliato era giusto così.

Prese un respiro profondo e aprì la porta.

La seguii focalizzandomi subito su Aro,spaparanzato sul divano compiaciuto, e senza rendermene conto iniziai a ringhiare.

“Edward” sospirò passando un suo braccio attorno alla mia vita per calmarmi.

Tremavo tutto ma non per la paura. Era rabbia,di quella che ti acceca la mente e la vista.

“Bella” esultò Aro alzandosi “Allora?”

“Accetto Aro.Un anno presso il vostro castello senza contatti con nessuno di loro in cambio della mia guarigione.” sentenziò

 

Lo sapevo,pensavo di essere pronto ma le sue parole mi ferirono lo stesso

“Oh meraviglioso, Marcus sarà felice di rivederti.” disse avvicinandosi a noi a braccia aperte.

Istintivamente mi posi di mezzo: proteggere Bella sarebbe sempre stata un abitudine che di certo non avrei mai perso.

“Edward” sospiro lei scavalcandomi per abbracciare Aro.

“Oh prevedo grandi cose,grandi cose per te Isabella” le disse fiero baciandola in fronte.

Impiegai tutta la mia buona volontà per non saltargli addosso. Lo feci per Bella, solo per lei.

“Bene bene. Gabriel ora ti spiegherà tutto, io devo lasciarvi” disse avviandosi verso la porta

“Oh non vedo l‘ora.Ci vediamo tra 5 giorni” ci disse sorridente.

E senza vedere la nostra reazione,senza aver modo di poter dire o fare nulla chiuse la porta dietro di sé e scomparve alla nostra vista.

“ 5 giorni..” sussurrai

Bella si voltò verso di me e mi fissò.

“Che-che voleva dire con 5 giorni? Penso di non aver capito o forse mi sto sbagliando” le dissi con voce tremante

“Perdonami” fu tutto ciò che mi disse prima di abbracciarmi.

Rimasi fermo immobile,le braccia lungo il corpo,lo sguardo vuoto. Come me.

“Edward” mi sussurrò accarezzandomi la guancia

 

“Tra circa 5 giorni il dolore tornerà” disse Gabriel “non sono Marcus,non sono in grado di fare di meglio. Bella ricomincerà a soffrire e per allora dovrà essere in Italia”

“Tu lo sapevi?”le chiesi apatico

“Sì” mi sussurrò distogliendo lo sguardo da me

“Perché non me l‘hai detto?”

“..”

“Perché?” le urlai allontanandomi da lei

“Edward io..”

“Io cosa?Te ne sei dimenticata?Non mi sembra fosse così difficile dire ‘Edward parto tra 5 giorni’ ” continuai

“Ora basta Edward stai esagerando” mi disse Carlisle

“Io sto esagerando?Io?” gli ringhiai dirigendomi verso la porta

“Dove stai andando?” mi chiese Bella

“Da Aro. Tu non ci vai in Italia” dissi

Non so come fece ma Gabriel si materializzò davanti alla porta sbarrandomi la strada.

“Calma, non peggioriamo la situazione”

“Levati” gli sibilai

“Edward ora smettila” urlò Bella accasciandosi a terra

“Basta” sussurrò coprendosi il viso con le mani

Volai al suo fianco,a terra e la stinsi forte al mio petto

“O amore mio mi dispiace,mi dispiace” dissi cullandola

“No sono io..dovevo dirtelo”

“Perché non l‘hai fatto?”

“Se l‘avessi saputo con Aro ancora qui avresti peggiorato la situazione”

Sorrisi. Mi conosceva bene,forse era l’unica a conoscermi davvero,come o più di Alice.

“Mi dispiace interrompervi ma devo raggiungere Aro.” disse Gabriel

Bella sciolse il nostro abbraccio e si alzò da terra.

“Ti aspetterò all’ingresso dell’aeroporto. Il volo è alle 10.00 in punto ma dovrai essere lì almeno 2 ore prima per il check-in. Non dimenticarti il passaporto”

Bella annuì “E per i miei genitori?” disse con voce tremante

“A quello ci penserò io, non ti preoccupare”

”Grazie” fu la sua unica risposta

Gelai dentro.Volevano uccidere Charlie e Renè e Bella non diceva nulla?Che storia era mai questa.

“Che-che intendi fare ai genitori di Bella?” gli chiesi

“Modificherò la loro mente: gli farò credere che Bella è stata portata in Italia in una clinica altamente specializzata in traumi cranici per un nuovo tipo di cura sperimentale. Penseranno di essere stati proprio loro a deciderlo e che il tutto sia stato possibile grazie alle conoscenze di Carlisle nell’ambiente medico. Naturalmente voi dovrete reggere questa versione dei fatti.”

“Gabriel è speciale” disse Bella vedendo le nostre facce interrogative “come Alice,Jasper,te..non farà del male a Charlie e Renè e così potremo giustificare il mio anno in Italia”

“Devo andare” disse Gabriel avviandosi alla porta

“E’ stato un piacere. Bella sii puntuale.”

Si abbracciarono sulla soglia come se fossero già grandi amici mentre io e la mia famiglia eravamo ancora imbambolati nel salotto.

“Ciao Bella ci vediamo venerdì” le disse prima di iniziare a correre scomparendo alla nostra vista.

“Ha detto ‘venerdì’ vero?” disse Emmett

“Sì” disse Bella chiudendo la porta

“Ma scusate oggi che giorno è?” chiese Emmett

“martedì..” sussurrai

“..quindi Bella parte tra 3 giorni?” chiese Alice triste

“Sì ” sussurrò lei voltandosi per guardarmi.

Ero ancora inginocchiato per terra,in mezzo al salotto non riuscendo a capacitarmi di cosa stesse succedendo.3 giorni,solo 3 giorni.

 

3 giorni per AMARSI

3 giorni per ILLUDERSI

3 giorni per DIRSI ADDIO

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