TUA PER SEMPRE di Bauci (/viewuser.php?uid=70392)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio paradiso senza fine ***
Capitolo 2: *** L'incidente ***
Capitolo 3: *** Caccia di gruppo ***
Capitolo 4: *** In lotta contro il tempo ***
Capitolo 5: *** L'attesa ***
Capitolo 6: *** L'ardua decisione ***
Capitolo 7: *** La trasformazione ***
Capitolo 8: *** L'altra me ***
Capitolo 9: *** La mia nuova vita ***
Capitolo 10: *** Eterna Sofferenza? ***
Capitolo 11: *** Sophie ***
Capitolo 12: *** Ospiti ignoti ***
Capitolo 13: *** La venuta di Aro ***
Capitolo 14: *** Il patto ***
Capitolo 15: *** La decisione di Bella ***
Capitolo 16: *** Io & Te ***
Capitolo 1 *** Il mio paradiso senza fine ***
PREMESSA
dell'autrice:
Questa è la
mia prima FF, si colloca dopo la fine di Eclipse (NON è un
rifacimento di BD!) ed è narrata sia dal punto di vista di
Bella che di Edward.
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TUA
PER SEMPRE
Una
Bella diversa, un sacrificio per un grande amore.
Sacrificio, una
semplicissima parola: tutti sanno che cosa voglia dire ma quanti ne
conosco il significato profondo?
Quando la vita ti pone
davanti ad una scelta quanto si è disposti a rischiare per
salvare la persona che si ama?
Molti risponderebbero
“TUTTO” ma se questo implicasse la propria morte
quanti rimarrebbero della stessa idea?
Non mi
pentirò mai della scelta che ho fatto. Per lui la farei
mille e mille volte ancora senza mai esitare.
Il mio nome
è Isabella Marie Swan e questa è la mia storia.
CAP
1 _ IL MIO PARADISO SENZA FINE
Pvd
Bella
I caldi raggi solari
del primo mattino filtrarono attraverso le tendine schiuse colpendomi
in pieno viso. Mi ridestai quasi scocciata dal mio dormiveglia: come
ogni notte avevo fatto un sogno bellissimo con lui come protagonista
indiscusso e svegliandomi ero certa di non trovarlo accanto a me quel
giorno. Causa bel tempo, Edward era a caccia con tutta la sua famiglia
e, incredibile ma vero, non vi era nessun pigiama party o licantropo a
farmi da balia; dopo l’incontro con Victoria e
l’esercito dei neonati, Edward aveva finalmente capito che il
pericolo, quello vero, era passato.
Beh, tutto sommato a
qualcosa era pur servita quella brutta disavventura!
I licantropi,
nonostante i dissapori centenari, ci avevano aiutato e i rapporti non
sarebbero potuti essere migliori.
Jacob, non sopportando
la mia scelta di diventare una “fredda”, se
n’era andato: soffrivo incredibilmente per questa sua
decisione ma, nel profondo del mio cuore, la potevo capire. Lui aveva
fatto la sua scelta, io la mia. Sulla mia stessa pelle avevo capito che
una vita senza Edward non poteva definirsi tale e, per quanto volessi
bene al mio migliore amico, avrei sempre rinunciato volentieri alla mia
mortalità pur di restare al fianco del mio grande amore per
l‘eternità.
Tutto era tornato alla
normalità e, grazie anche alle più rosee visioni
di Alice, Edward non era più tanto iperprotettivo come
qualche mese addietro; la mia scordinatezza e goffaggine erano sempre
in agguato ma ora, quando accidentalmente mi ferivo, Edward non ne
faceva più una catastrofe.
A quanto pareva il mio
piccolo paradiso in Terra non avrebbe mai più avuto fine.
Ancora coricata nel
letto, mi stiracchia lentamente gustando il tepore sotto le coperte. Mi
voltai verso il comodino per vedere che ora fosse dalla sveglia e solo
allora notai una rosa bianca, appoggiata sulla copia ormai consunta di
Cime tempestose, con un bigliettino allegato.
Presi il fiore per
annusarne il profumo e accidentalmente mi punsi con una spina:
portandomi il dito alla bocca per succhiare il sangue che stava
fuoriuscendo dalla ferita, aprii il biglietto scritto nella perfetta
calligrafia di Edward. Che nervoso!Esisteva forse qualcosa che non
sapesse fare benissimo? C’era qualcosa in lui di imperfetto?
No, non c’era.
Leggermente depressa
dopo aver rimuginato sulla mia insignificatezza, lo lessi.
Un
piccolo pensiero alla cosa più bella e perfetta che sia mai
esistita.
Nulla
può una candida rosa se paragonata a te.
Dormi
amore mio, dormi tranquilla e sognami.
Io
non ne ho bisogno, il mio sogno sei tu.
Tornerò
il prima possibile. La lontananza è troppo dolorosa
perché
io vi possa resistere a lungo.
Ti
amo immensamente.
Tuo
Edward.
Nulla avrebbe potuto
rovinare tutto ciò. Ne ero convinta ma purtroppo mi
sbagliavo..
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Capitolo 2 *** L'incidente ***
GRAZIE a tutte coloro che hanno
lasciato un commento e che hanno inserito la mia FF tra i preferiti! *me commossa*
Altro giorno, altro chap!
Sperando vi piaccia, vi lascio con un grosso bacio e BUONA LETTURA!! ^^
Ely
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Pvd Bella
Charlie era a pesca con Billy: da
quando Jacob se n’era andato, mio
padre cercava di rallegrare il suo migliore amico con ogni espediente
possibile, partite di baseball alla tv e gite al lago incluse. Io non
avrei
potuto esserne più felice: la casa era spesso tutta per me e
solitamente anche
per Edward…
Oggi, finalmente, potevo dedicarmi
solo a me stessa, fare tutto ciò
che volevo, leggere in santa pace qualsiasi libro per
l’ennesima volta senza
che un fidanzato impiccione criticasse i miei gusti letterari. Sotto il
caldo
getto della doccia, la mia mente ci mise poco a capire che, in
realtà, senza
Edward non avevo voglia di far nulla: oramai ero succube di lui e della
sua
presenza. Mia madre aveva ragione: gravitavo attorno a lui come un
pianeta col
Sole, non c’era passo o movimento che compissi senza la
certezza di averlo al
mio fianco. Forse fu proprio per questo che, quando Edward mi
lasciò per
qualche mese, convinto di darmi solo la vita che meritassi in quanto
umana, era
come se fossi morta: La mia vita, senza di lui, non era vita. Lui era
la mia
vita.
La mattinata fu tranquilla e molto,
molto lunga. Possibile che la mia
percezione del tempo fosse pari a zero senza Edward? Quando eravamo
assieme le
lancette dell’orologio sembravano girare fin troppo
velocemente, le ore
parevano secondi ma quando eravamo distanti, anche se solo per pochi
attimi,
era come se il mondo si fermasse di colpo e quei pochi istanti in cui
eravamo
divisi fossero pari ad un‘eternità. Nel primo
pomeriggio, stufa di stare a casa
e senza più sapere dove sbattere la testa per trovare un
occupazione che mi
impegnasse a sufficienza, decisi di fare due passi in centro,
benchè Forks non
fosse proprio una metropoli. Da tempo non utilizzavo il mio fidato pick
up,
essendo sempre scortata da Edward e la sua stupida Volvo grigio
metallizzata;
non riuscivo proprio a capire perché se ne lamentasse tanto:
non faceva i 180
km/h, il climatizzatore era inesistente e a volte, il più
delle volte in verità,
mi aveva lasciata a piedi ma il mio pick up era perfetto per una come
me. Dopo
aver girato a vuoto per la ‘fornitissima’
biblioteca pubblica, non trovando
nulla che solleticasse la mia curiosità decisi di fare la
spesa, prima di
tornare a casa: Charlie sarebbe tornato certamente affamato dalla pesca
e, dopo
aver accettato di buon grado l’idea del fidanzamento tra me
ed Edward, mi
sembrava carino preparargli qualcosa di buono.
Mentre ero al reparto pasta e sughi,
concentrata su cosa
cucinare, una palla rotolò fino ai
miei piedi. Mi chinai per raccoglierla e così notai un
bellissimo bambino a
inizio corridoio che mi fissava: sembrava un angioletto, biondo e con
gli occhi
azzurri. Timidamente si avvicinò a me e protese le sue
piccole e paffutelle
braccia verso la palla.
“Matthew, Matthew dove
sei?” sentii urlare. Una donna, terrorizzata in
volto, comparve nella corsia e appena vide il bambino, ci venne
incontro quasi
correndo.
“Non ti allontanare mai
più senza dirmelo hai capito?”
gli disse agitata.
“Non si preoccupi signora,
gli era scappata la palla e la stava solo
recuperando” le risposi per tranquillizzarla.
“Ah sì, certo.
E solo che mi è sempre vicino e all‘improvviso non
l‘ho
più visto.. Mi sono spaventata”
“Capisco signora ma stia
tranquilla. Qui a Forks non succede mai nulla”.
Sorrisi alla falsità delle mie stesse parole.
Ah se solo sapesse..
“Hai detto grazie alla
signorina?” disse la donna rivolgendosi al
figlio.
“Grazie”
“Prego, non
c‘è di che. Come ti chiami?”
“Matthew”
“Ciao Matthew, io sono
Bella. Piacere di conoscerti” risposi al
bambino sorridendogli.
“Amore hai preso
tutto?Dobbiamo andare” si intromise un uomo nella
nostra conversazione, probabilmente il padre del bambino.
“Sì arriviamo,
grazie ancora. Andiamo Matthew”
“Si figuri. Ciao
Matthew” dissi mentre la donna si stava già
allontanando strattonando il bimbo.
Ritornai alla mia spesa e finii di
comprare le ultime cose per la
cena. Dopo aver pagato, uscii dal supermarket e mi diressi verso il
pick up.Per
coincidenza Matthew e famiglia avevano parcheggiato lungo la strada
proprio
dietro di me.
Rivolsi un sorriso alla
madre che, insieme al marito, stava caricando la spesa nel cofano e
salutai con
la mano il bimbo che contraccambiò timidamente. Raggiunsi il
pick up, aprii la
portiera e posai la busta della spesa sul sedile di fianco a me.
Stavo per salire
nell’abitacolo ma mi voltai un’ultima volta
indietro:
fu allora che vidi la palla scivolare dalle mani di Matthew e finire in
mezzo
alla strada. Subito spostai il mio sguardo preoccupato verso i suoi
genitori
che, ancora intenti a caricare le borse nel cofano, non si erano
accorti di
nulla. Il bambino senza esitazioni si buttò in mezzo alla
strada per recuperare
il suo gioco.
No no che sta
facendo?Perché i genitori non l’hanno
fermato?Non sa che non si attraversa la strada senza prima controllare?
E mentre mille domande accrescevano
la mia angoscia, un auto sbucò
dall’incrocio. Sapevo già cosa sarebbe successo,
vidi la scena come al
rallentatore: l’auto avrebbe inchiodato ma non avrebbe fatto
in tempo a frenare
e scansare il bambino;i genitori non lo avrebbero tirato via dalla
strada, non
si erano manco accorti che si era allontanato; il bambino sarebbe stato
preso
in pieno e scaraventato in aria, cadendo poi come un sacco di patate
sul freddo
asfalto a chissà quanti metri di distanza. L’urlo
di terrore della madre,
accortasi della disgrazia che si stava per compiere, mi fece scattare
come una
molla.
Non sono cosa mi prese, o cosa
pensai: probabilmente non pensai a
nulla…
D’istinto corsi verso il
bambino, lo presi per la maglietta e lo
gettai indietro verso i genitori.Forse sarebbe caduto e sbucciato un
ginocchio
ma era salvo. O almeno lui lo era. Mi portai le braccia al viso a
mo’ di scudo
e non feci in tempo a vedere nulla. Sentii i freni inchiodare, le gomme
stridere. L’auto mi caricò prepotentemente,
sbattei la schiena sul vetro, che
si deformò sotto il mio peso, e rotolando percorsi tutta la
tettoia dell’auto.
Giunta al cofano caddi a terra.
Strano non sentivo
dolore. Non sentivo nulla. Ero morta? Ero ancora
viva?
Non riuscivo a muovermi. La
vista era offuscata e le mie palpebre
erano sempre più pesanti. Prima che il buio mi inghiottisse,
debolmente,
chiamai il mio angelo con l’ultimo respiro che avevo.
“Edward”
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Capitolo 3 *** Caccia di gruppo ***
Dato che domani non
sarò a casa, e quindi non riuscirò a postare,
eccovi il nuovo chap!
Grazie ancora a chi ha commentato e chi l'ha inserita tra i preferiti!
Un bacione ^^
Ely
------------------------
Pvd EDWARD
Complici
la giornata solare, che limitavano i nostri spostamenti, e la pace da
poco
ritrovata, dopo Victoria e i neonati, la visita di Jane &
compari, i
licantropi e Jacob, presi parte alla gita organizzata da Alice. Anche
se a
malincuore, i pensieri entusiasti di Esme e Carlisle su questa piccola
“caccia
di gruppo” vicino al confine canadese mi avevano convinto.
Non ero ancora
partito che già mi mancava la mia Bella: dopo aver dato la
notizia del nostro
fidanzamento alle nostre famiglie, non eravamo riusciti a stare molto
“da
soli” e
la cosa iniziava a darmi un pò
sui nervi. Avevo sconfitto un esercito di vampiri assetati, ucciso la
loro
creatrice, salvando per miracolo la mia amata, sopportato i pensieri
osceni di
Jacob senza dir nulla..insomma la mia pazienza,benché
vasta,non era infinita. E
dopo aver finalmente trovato anch’io l’amore della
mia esistenza non mi
sembrava così assurdo voler passare con lei ogni istante
della sua vita.
“E
non fare quella faccia Edward.Che vuoi che le succeda?” E
poi Jacob se n’è
andato gelosone disse,e pensò, Emmett
Lo
fulminai con lo sguardo.
“Qualcosa
non va figliolo?” mi chiese Carlisle
“No
no sono solo un pò preoccupato” gli risposi
“Non
c‘è nulla di cui preoccuparsi. Non la vedo manco
farsi tanto
male,cadere,ruzzolare giu dalle scale o inciamparsi nei suoi
piedi..”
“Si
abbiamo capito Alice grazie” risposi sarcastico alla mia
sorellina.
Tutti
scoppiarono a ridere. Effettivamente essere preoccupato era un obbligo
con una
come Bella. Controllai i pensieri di Alice per sicurezza: vederla nella
visione
mi fece capire quanto mi mancava ma era giusto passare un po di tempo
con tutta
la famiglia ed essere ciò che eravamo senza costrizioni.
Fissai un ultima volta
il braccialetto al polso e raggiunsi la mia famiglia sorridendo al
ricordo di
quel regalo.
FLASHBACK
Come
ogni notte,aspettavo Bella in camera sua.
“Buonanotte
papà”.
”Buonanotte
tesoro”
Rumori
per le scale,una breve esitazione davanti alla porta,la maniglia si
girò e la
porta si aprì.
Bella
non fece in tempo a chiuderla dietro di sé che
già le ero davanti stringendola
tra le braccia.
L’arrivo
di Victoria mi aveva fatto capire quanto mi sentissi perduto senza di
lei: ogni
momento in cui eravamo distanti per me era un dolore quasi
insostenibile, che
spariva solo quando ci riunivamo.
“Ciao”
mi sussurrò sorridente mettendomi le braccia al collo.
Mi
tuffai nei suoi capelli ed inspirai profondamente,lasciando che il suo
profumo
mi lacerasse dentro. Niente di paragonabile all’agonia
provocata dalla
lontananza.
“Non
ci siamo visti solo per qualche ora ma mi sembrava di impazzire senza
di te.Ti
è mai capitato?”
Mi
staccai leggermente per guardarla negli
occhi.”Sempre”
Mi
avvicinai al suo volto per baciarla ma lei mi fermò,
posandomi un dito sulla
bocca.
”Aspetta.
Ho una cosa per te” mi disse tentando di sciogliere il nostro
abbraccio.
Controvoglia
glielo lasciai fare. Avrei potuto tenerla per sempre tra le mie braccia
se
avessi voluto data la mia forza ma respingermi era così raro
che un barlume di
curiosità si accese in me.
Mi
spinse verso il letto ridendo per qualcosa che mi sfuggiva, mi fece
sedere e si
diresse verso l’armadio; prese qualcosa da un
cassetto e velocemente se lo nascose dietro la
schiena,dirigendosi poi
verso di me.
“Sai
bene che i regali mi mettono in imbarazzo. E sceglierli poi mi provoca
solo
gran mal di testa ma ieri a Port Angeles con Alice ho visto una
cosa.”
Si
fermò davanti a me ma anziché sedersi sul bordo
del letto,allargò le mie
braccia,appoggiò la mano libera sulla mia spalla e si
sedette sulle mie gambe.
Scrutai nei suoi profondi occhi cioccolato in cerca di indizi, le sue
guance si
colorarono leggermente di rosa,segno evidente di imbarazzo,mentre mi
porgeva un
pacchetto.
“Non
è niente di che,un piccolo pensierino. L‘ho visto
in vetrina e ho subito
pensato a te.”
“Amore
lo sai che non dovevi!che cos‘è?”
“Aprilo”
Scartai
velocemente la scatoletta e sollevai il coperchio:il pacchetto
conteneva un
braccialetto d‘argento con una targhetta.
“E‘
bellissimo, grazie.”
Lei
mi guardò e più passavano i secondi
più l‘entusiasmo svaniva dal suo
volto..qualcosa mi sfuggiva.
“Edward
dovresti girare la targhetta..”
“Perché?”
“Come
perché?Non sai a cosa serve la targhetta?”
“Non
è un elemento decorativo come il mio ciondolo per il
tuo?”
La
sentii sospirare spazientita.”Sì, Edward ma serve
anche ad altro” mi rispose
scocciata alzandosi dalle mie gambe.
Ormai
era evidente che qualcosa mi sfuggiva. Girai la targhetta e notai un
incisione
sopra.
23/03/04 Tua per sempre
“Non
ti ricordi vero?” mi domandò. Sentii una nota di
delusione e tristezza nel suo
tono.Ripassai il dito sull‘incisione ripensando a quel giorno.
”Ti
riferisci al giorno del nostro primo incontro?O a quando con uno
sguardo
prendesti il mio freddo cuore e lo facesti tuo? O forse intendevi il
giorno in
cui capii di non poter più esistere senza di te..”
Alzai
lo sguardo dal braccialetto per osservarla e vidi i suoi occhi lucidi.
Grazie
al mio sorriso sghembo,che tanto amava, lei anche mi sorrise ed una
lacrima
scese sul suo volto. Subito mi avvicinai e con una mano gliele asciugai
accarezzandole la guancia.
“Un
semplice sì era più che sufficiente”mi
disse abbracciandomi.
“Amore
un regalo più bello non avresti potuto farmi.Mi pento di non
averti mai
regalato nulla.Come posso sdebitarmi?”
“Tu
mi hai regalato te stesso. E‘ più di quanto
potessi mai desiderare” e
sollevando il viso per guardarmi,leggermente rossa in volto, mi disse
“però se
proprio insisti io un idea ce l‘avrei..”
La
mia piccola e dolce umana. Così innocente e sexy nelle sue
manifestazioni
d’affetto.
Le
feci il mio sorriso sghembo,certo di ammaliarla; la presi in braccio di
slancio, mi diressi al letto dove dolcemente la distesi e mi misi
accanto a
lei. Con una mano le spostai delle ciocche di capelli dal volto e col
braccio
l’attirai a me; prima annusai il suo profumo sul collo poi
lentamente,molto
lentamente, iniziai a salire verso la guancia: sapevo che
l’attesa la faceva
impazzire, sentivo già il suo cuore accelerare i battiti.
Giunsi alla bocca ma
non la baciai subito. Le toccai col naso le labbra e con le mie baciai
il suo
in punta, poi tornai giù verso la bocca e le sussurrai
“Ti amo”. Le sue labbra
erano schiuse,quasi tremanti,pronte a ricevere le mie e nonostante
fossero
molto invitanti, mi spostai sulla guancia iniziando disegni immaginari
con le
labbra sulla sua calda pelle mentre la mia mano dal suo fianco era
già sulla
sua coscia. Il suo calore era molto eccitante e il suo cuore, ormai
impazzito,
era musica per le mie orecchie. TUM TUM TUM TUM TUM TUM
“Edward
ti prego” sospirò affannata. A quelle parole non
seppi più resistere: la
strinsi forte a me e la baciai con passione. Niente limiti, niente
restrizioni:
saggiai avaro le sue piccole labbra, lottando quasi con la sua lingua
talmente
ero bramoso per avere di più, sempre di più.
Baciarla era come cacciare, anzi
meglio; Bella era una fonte inesauribile di piacere che scatenava in me
potenti
emozioni anche solo con un semplice tocco. Mi staccai poco dopo, quasi
a
malincuore, per permetterle di riprendere fiato ma non mi fermai: ero
ancora
assettato, di lei e del suo calore. Dal collo mi spostai verso il suo
addome;
nella foga del momento non mi ero manco accorto che eravamo entrambi
senza
maglietta: mi fermai un istante a contemplarla e
‘Dio’ com’era bella!
Dolcemente le accarezzai il ventre piatto e le baciai
l’ombelico: bacio dopo
bacio, senza mai smettere, inizia a tornare su verso il suo volto. Le
sue
delicate mani nei miei capelli ed i suoi caldi respiri rotti mettevano
ulteriormente in difficoltà la mia già scarsa
concentrazione ma giunto al suo
busto seppi fermarmi: benchè trascorressimo tutte le notti insieme c’era
come un sottile confine
invisibile che mai avevamo superato a livello fisico; temendo non fosse
pronta,
decisi di non esagerare e mi concentrai sull’incavo del suo
collo.“No aspetta”
mi ammonì Bella. La guardai allarmato: avevo forse
oltrepassato il limite?
L’avevo ferita? Cercai di scrutare i suoi profondi occhi
castani per capirlo ma
nulla; non so cosa pensasse ma improvvisamente Bella mi prese una mano
e la
posò su un suo seno: i miei occhi si sgranarono per la
sorpresa, il corpo si irrigidì
di colpo, spiazzato dalla spavalderia del gesto. La guardai ancora per
cercare
di decifrare i suoi pensieri ma lei si avvicinò lentamente
al mio volto.
“Tua.Per
sempre” sussurrò
dolcemente sulla mia
bocca e l’incontro delle nostre labbra suggellò
così quella sua semplice ed
inaspettata dichiarazione.
FINE
FLASHBACK
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Capitolo 4 *** In lotta contro il tempo ***
Dopo
un primo incontro con un gruppo di alci, Emmett ci aveva fatto
proseguire la
caccia: non si sarebbe fermato finché non avrebbe avuto il
suo orso. Cosa
alquanto infantile ma tipica di lui. E mentre il gruppo proseguiva
nella caccia
Esme aveva colto l’occasione per parlarmi in disparte con
tranquillità. Un
momento ‘madre-figlio‘.
“Avete
già parlato di luna di miele?”
“No”
le risposi amareggiato “Penso che sia ancora tutto
‘troppo’ per lei”
“Credi
non sia pronta?”
“Sinceramente
non lo so”
‘Lei
ti ama. Questo lo sai vero?’
pensò
passandomi una mano nei capelli. La guardai sorridendole, grato per
quel gesto
così materno e di cui avevo disperato bisogno.
“Ne
avete passate tante” mi disse dolcemente. “Pur
sapendo ciò che sei, non
esiterebbe un attimo a dare la sua vita per te. E‘ normale
che sia un pò
spaventata: a 18 anni il matrimonio è un passo importante ma
sul fatto che lei
ti ami e che voglia passare tutta la sua vita con te non ne devi
dubitare mai”
concluse fiduciosa.
“Questo
lo sò ma se penso che sarò proprio io a
portargliela via la vita.. e se poi non
le piacesse essere come noi? Non voglio abbia rimpianti come
è stato per
Rosalie? Una volta trasformata non si torna più
indietro”
“Ricordi
quando hai provato a lasciarla? Era a pezzi quella povera ragazza.
Quanto ha
sofferto..eppure non ha esitato un attimo ad andare in Italia e
salvarti dai
Volturi. Questo è amore!La trasformazione di certo non
cambierà questo
sentimento. E tu le darai solo ciò che vuole: stare insieme
ed amarvi per l‘eternità”
“Grazie
mamma” le risposi baciandole la guancia.
“Meriti
anche tu la felicità, figlio mio.”
“BELLA”
Mi
voltai di scatto all’urlo di quel nome. Alice si era
improvvisamente fermata.
Scrutai i suoi pensieri e la vidi: divenni un blocco di ghiaccio, gli
occhi
spalancati dal terrore e la mente vuota per la paura.
“Edward”
il mio nome pronunciato in un sospiro e due occhi cioccolato a me tanto
cari
che si chiudono.
“Alice
che cosa è successo? Alice?” tutti le si erano
riuniti attorno.
“Alice
ti prego parla” le disse allarmato Jasper vedendola in stato
catatonico. La
strattonò leggermente ma nulla.
“Io,
io ho visto lei..la palla..io non capisco” gli rispose con
voce tremante.
Nel
mentre io ero immobile, seduto accanto ad Esme in evidente stato di
shock.
Fissavo il vuoto, incapace di intendere e di volere.
“Con
calma Alice. Spiegaci cosa hai visto” la esortò
Carlisle.
“Un
incidente, a Forks. Una macchina sta per investire un bambino e.. e
Bella lo
salva finendo lei addosso all‘auto”
“Quando
accadrà?” mi sorpresi a chiedere.
“Quando?” urlai guardando mia sorella negli
occhi.
“Io-io
non lo so, era tutto sfocato”
“Non
mi importa, concentrati” le dissi volando al suo fianco e
afferrandola per un
braccio.
“Calmati
Edward” disse Carlisle liberando Alice dalla mia presa.
“Agitarsi non serve a
nulla. Alice ora concentrati e cerca di scoprire qualche dettaglio in
più”
Alice
prese un bel respiro, chiuse gli occhi e si concentrò.
“E‘ giorno, il sole è
alto nel cielo. Bella è appena uscita dal
supermercato”
“L‘incidente
avverrà oggi?” gli chiesi agitato.
“Non
lo so..penso di sì” mi rispose incerta.
“Se
i negozi sono aperti vuol dire che è pomeriggio. Siamo un
pò distanti ma in due
ore dovremmo essere in Forks e forse evitare la disgrazia” .
A
quelle parole involontariamente ringhiai a Carlisle.
ODIO.
Paura
e un odio profondo erano padroni di me.
Odio
per il destino che continuava ad esserle nemico.
Odio
per il guidatore di quell’auto che l’avrebbe
investita.
Odio
per Alice che non aveva previsto prima l’accaduto.
Odio
verso la mia famiglia che mi aveva allontanato da lei.
Ma
soprattutto odio verso me stesso che l’avevo lasciata sola.
Mi
ero ripromesso di non lasciarla mai più e invece..
Senza
dar conto ai loro pensieri, mi voltai e iniziai a correre
all’impazzata verso
casa, verso lei. Eravamo parecchio distanti da Forks e anche se ero
molto più
avanti della mia famiglia mi sembrava di essere ancora così
lontano, troppo
lontano. Più ci avvicinavamo, più il cielo si
annuvolava.
‘Il sole sta
scomparendo. Non avremo problemi in città’. Al pensiero di Jasper
un altro ringhio uscì dalla mia bocca: se il sole non
c’era la previsione di
Alice non quadrava.
Era
una lotta contro il tempo. Una lotta che stavo perdendo senza poter far
nulla.
Nei
pressi di Forks ci dividemmo: io corsi fino in città,
all’incrocio maledetto,
seguito da Carlisle ed Esme.
Per
fortuna nessuno ci vide arrivare ma tanto non mi sarebbe importato di
nulla.
Arrivato
all’ingresso del supermercato, invano guardai intorno in
cerca del pick up.
Esme era ferma poco più avanti, stava fissando qualcosa
sull’asfalto:
inconsciamente mi avvicinai a lei, lo stomaco attanagliato dalla morsa
della
paura. Guardai sulla strada e li vidi: 2 segni di frenata, lunghi oltre
3
metri e poco più avanti
una macchia rossa. Mi avvicinai benchè già
sapessi. Avrei riconosciuto quell’odore
a chilometri di distanza. Lei era la mia cantante, il suo sangue
cantava per
me. Impossibile sbagliarsi.
Ma quelli sono i
Cullen...Qualcuno li avrà avvisati?
Povera ragazza, era
così giovane.
Si
dovevano sposare tra poco.
Pensieri
pieni di tristezza e compassione della gente attorno a noi mi
travolsero come
un mare in tempesta.
‘NO NO non
è possibile. Non ci credo. Zitti. Zitti. State tutti
zitti’
urlai
nella mia mente. Un urlo che si propagò nel vuoto del mio
cuore fino a svanire.
|
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Capitolo 5 *** L'attesa ***
Grazie mille a tutte
le persone che hanno messo questa FF tra i preferiti e le seguite.
E un grazie di cuore a chi commenta! ^^
Buona lettura
Ely
-------------------
Pvd Edward
“Dobbiamo
andare in ospedale” mi disse Carlisle chinandosi su di me.
Ero
inginocchiato per terra,davanti alla pozza di sangue.
Alzai
lo sguardo verso mio padre. Era bagnato. Io ero bagnato. Stava piovendo
e non
me ne ero accorto.
‘Coraggio
figliolo’ pensò.
Una
porche gialla e una BMV si accostarono a noi. Salii in macchina con
Alice.
‘Mi
dispiace Edward. E’ tutta colpa mia. Se solo avessi visto
prima.
Se non avessi proposto la gita.’
Il
viaggio fino all’ospedale con Alice fu una tortura: sentivo
il suo dolore ma le
sue parole erano solo parole prive di ogni significato, vuote.. come
me. Avrei
dovuto dirle che non era colpa sua, che non era infallibile ma non ci
riuscivo:
la paura mi bloccava ed annebbiava la mente.
Giunti
all’ospedale mi catapultai all’ingresso e setacciai
tutti i pensieri alla
ricerca di Bella.
SALA
OPERATORIA 2 . 3° PIANO.
Corsi
verso le scale seguito dalla mia famiglia. Giunti alla saletta
d’attesa vidi
Charlie su una sedia,la testa tra le mani,i gomiti appoggiati alle
ginocchia.
Lentamente
alzò lo sguardo verso di noi, ci fissò un attimo,
con voce tremante disse “La
mia bambina..” e poi scoppiò a piangere.
Dinuovo
in stato di shock.
Non
è vero. Non sta capitando sul serio. Non a noi. Quanto
poteva accanirsi il
destino sul mio piccolo angelo? Non c’era giustizia?
Carlisle
si attivò subito chiedendo informazioni più
dettagliate sul caso alle
infermiere di turno. Esme tentò di spostarmi dal corridoio e
farmi sedere ma io
ero immobile. Emmett dovette prendermi di forza…ero
apatico,una statua. Il
dolore era devastante e tutti i pensieri che sentivo erano colpi
micidiali al
cuore..sorrisi a questo mio ultimo pensiero. Bella amava dirmi che
anche io
avevo un cuore. Il suo. Ora lo sentivo. E faceva male.
Era
ancora in sala operatoria. Il tempo passava…e non era un
buon segno.
Da
ciò che compresi dalla mente di Charlie e di tutto il
personale medico, Bella
dopo l’incidente aveva riportato numerose ferite: a parte
alcune escorazioni in
volto,aveva un braccio fratturato,3 costole incrinate e 1 rotta,che
aveva
perforato un polmone. Ma la cosa che più preoccupava i
medici era l’emoragia
celebrale provocata dall’impatto con il veicolo o con
l’asfalto nella caduta.
In
sala operatoria seguii la procedura medica dell’intervento ma
mi persi dopo
breve. Avevo conoscenze mediche,non vaste come quelle di Carlisle ma
sicuramente migliori del chirurgo in sala, ma ciò di cui si
stava parlando era
la mia Bella non un paziente qualsiasi.
Charlie
a volte si alzava dalla sedia e percorreva incessantemente il lungo
corridoio
da un estremità all’altra. Era alquanto snervante
ma ad un occhio esterno di
certo pareva meglio di me che fissavo un punto vuoto della parete di
fronte,ascoltando i pensieri di tutti e non sentendo nulla in
verità.
Dopo
circa venti minuti il chirurgo lasciò la sala operatoria e
ci raggiunse per
aggiornarci sul quadro clinico. Puntò Charlie, unico parente
della paziente in
sala,e mio padre,suo stimatissimo collega..non considerò
nemmeno per un secondo
me. In fondo ero il ragazzo della paziente..ma niente di
più pensò.
"Salve,
sono il Dr. Ivery, il chirurgo che si è occupato di sua
figlia, Sig.Swan. La
paziente ora è stabile. Anche se con qualche
difficoltà l’intervento al polmone
è riuscito senza complicazioni. Per quanto riguarda il
braccio fratturato
abbiamo già messo un gesso e anche per le costole incrinate
nel giro di qualche
settimana tutto dovrebbe tornare alla normalità”
“Vuol..vuol
forse dire che la mia Bella si riprenderà presto?”
chiese Charlie con tono
speranzoso.
Ecco
ciò che odiavo dei dottori. Prima davano le belle
notizie,per addolcire la
pillola e ridare speranza ai famigliari, e poi con la stessa noncuranza
davano
quelle cattive,mandando la speranza a farsi fottere.
Avevo
letto i pensieri del chirurgo quindi già sapevo. Mi
accasciai alla sedia
prendendomi la testa tra le mani in attesa delle fatidiche parole.
“Questo
non glielo so dire Sig. Swan. L‘incidente ha provocato una
brutta emoragia
celebrale a sua figlia. La paziente è giunta
all‘ospedale molto debilitata e
tutto lo staff medico ha deciso di dare la precedenza al polmone onde
evitare
che collassasse.”
“Mi
scusi dottore,credo..credo di non aver capito bene” disse
Charlie con una
maschera di terrore che andava formandosi sul suo volto.
“Bella
è in coma.” mi sorpresi a dire.
“Coma?Che
significa coma?”
Il
medico mi guardò per una frazione di secondo con aria
sufficiente.“Purtroppo sì.
Il ragazzo ha ragione, sig. Swan” disse “Le
condizioni fisiche precarie della
paziente ci hanno costretto a posticipare un
secondo intervento. Il cuore molto probabilmente non
avrebbe retto e non
volevamo rischiare di compromettere l‘operazione al
polmone.”
Rischiare..era
ovvio che non conosceva Bella. Lei amava il rischio. Amava la vita.
Amava me.
Quale
rischio maggiore poteva esserci?
“Ora
sua figlia è stata portata nel reparto di traumatologia.
Aspettiamo che le
condizioni fisiche si stabilizzino e poi vaglieremo nuovamente il
caso.”
“Non
ho capito dottore..Mi sta dicendo che mia figlia ha un trauma al
cervello e che
voi aspetterete un suo miglioramento per poi vedere se operarla
nuovamente o
meno?” chiese Charlie leggermente alterato.
Sorrisi
beffardo. Charlie non era poi così stupido come pensavo..
“Stia
calmo Sig. Swan. Al momento non c‘è altro che
possiamo fare. Tornerò tra un ora
per vedere come sta la paziente.”
“Posso
vederla?”
“Naturalmente.
Ma solo uno per volta. Ora è ancora sotto
sedativi.”
“Si
risveglierà dottore?”
Ecco
la domanda che tutti si stavano facendo ma che nessuno aveva osato
dire..Carlisle mi guardò. I suoi occhi pieni di compassione
e i suoi pensieri
colmi di dolore e pena mi diedero il voltastomaco.
Mi
alzai di scatto dalla sedia e imboccai il corridoio verso la stanza di
Bella.
Vederla era l’unica cosa che mi importava. E un idea
iniziò a prendere forma
nella mia mente..
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Capitolo 6 *** L'ardua decisione ***
Grazie
a chi ha messo la mia storia nelle preferite:
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CAP 6 - L'ARDUA DECISIONE
REPARTO
TRAUMATOLOGIA. SESTO PIANO. STANZA 6.66
Ironia
della sorte. Chi ci credeva avrebbe voluto assolutamente cambiare
stanza ma se
avessero saputo tutta la storia avrebbero capito che per Bella non
faceva
alcuna differenza. Lei era stata dannata appena mi aveva conosciuto,
ora più
che mai ne ero convinto.
Ero
dal vetro della stanza. Solo ora capivo lo sconforto dei parenti alla
visione
di quelle stanze: tutte così tristi,grigie,cupe..tutte
così uguali.
Ripercorrevo
incessantemente con lo sguardo quel letto dalla testa ai piedi, la
flebo
inserita nel suo braccio,il tubo dell’ossigeno al naso. Mi
spostai al monitor
dell’elettrocardiogramma e sorrisi a tutte le volte che avevo
sentito il suo
battito aumentare anche solo in mia
presenza,per uno sguardo,il mio sorriso sghembo che tanto
l’abbacinava per poi
quasi impazzire quando ci baciavamo.
Com’era
triste quel suono a intervalli regolari…quel macchinario non
sapeva quant’era
forte quel cuore.
Osservai
il suo volto inespressivo,apatico. Sembrava dormisse ma senza dare voce
ai suoi
pensieri nascosti ,com’era solita fare, non sembrava manco
lei. Forse se mi
fossi sdraiato accanto a lei e cantato la mia ninna nanna cullandola
dolcemente
avrebbe sussurrato il suo amore per me...
Era
straziante stare impotenti al suo cospetto senza poter far nulla ma non
mi
sarei mosso di un centimetro d’ora in avanti. Le avevo
promesso che non l’avrei
mai più lasciata e avrei tenuto fede alla mia promessa.
Carlisle
mi raggiunse dopo poco. Charlie stava cercando al telefono
Renè per informarla
e a breve sarebbe venuto su a far visita alla figlia.
Come stai? pensò Carlisle
posandomi una mano sulla spalla.
“Darei
la vita per essere al suo posto ma non posso, non sono altro che un
mostro. Non
ho nulla da offrire in cambio della sua salvezza” dissi senza
togliere lo
sguardo dal suo viso.
Per quanto forti,veloci,
dotati ci sono cose che neanche noi possiamo
fare.
“Ti
sbagli papà. Se fossi stato con lei tutto ciò non
sarebbe successo”
Forse siamo immortali ma non
onnipresenti Edward,non puoi accollarti
colpe che non hai. Anche Bella te lo direbbe.
Al
suo nome mi voltai di scatto verso mio padre e lo guardai con occhi
pieni di
rabbia.
“Non
puoi dire così. Tu non capisci. Non puoi capire. Tu hai
Esme, Jasper Alice ed
Emmett Rose. Voi non conoscete la costante paura di poter perdere da un
momento
all‘altro la persona amata. Non capite la concentrazione che
si deve sempre
avere perché ad una minima disattenzione potresti esserle
fatale. Non conoscete
la disperazione che sto provando ora. Bella mi ha ridato la vita,lei
è la mia
vita..e ora mi sento morto dentro.”
Abbi fede figliolo. Bella
è forte, ce la farà.
“Fede?io non voglio fede.Voglio
lei. Dopo 90 anni finalmente ho trovato
la persona che mi completa. Ho visto tu ed Esme e anche tutti gli altri
.Ero
convinto che mai avrei provato una cosa simile per un‘altra
persona. E ora che
l‘ho trovata la sto perdendo. E‘ troppo presto. Non
è giusto”
La vita non è
giusta.
Sorrisi
a queste ultime parole.
Anche Bella me l’aveva
detto appena ci eravamo conosciuti.
“Quanto
è grave il trauma?” gli chiesi.
Carlisle
dapprima non pensò a nulla. Poi si concentrò su
alcuni suoi pazienti. Mi stava
nascondendo qualcosa.
“Dimmelo.Voglio
saperlo.”
“Al
momento il trauma è relativamente piccolo” mi
ripose
Ma ciò che mi
preoccupa è dove è situato. Ci sono molte
possibilità
che si allarghi e trovandosi nell’emisfero sud
potrebbe provocare gravi danni al cervello.
“Credi
che sopporterebbe un secondo intervento?”
Il corpo umano è
molto fragile ma anche una macchina meravigliosa. Ho
visto cose incredibili…
“Non
è ciò che ti ho chiesto” sibilai sempre
più irritato.
Non lo sò figliolo.
Forse sì ma non ora. Anche io consiglierei un
miglioramento delle condizioni generali prima di intervenire. Il trauma
potrebbe anche non espandersi oppure..
“Oppure
peggiorare improvvisamente” conclusi il suo pensiero
sconsolato.
“Già.
A quel punto un secondo intervento non servirebbe più a
nulla”
Ringhiai
a quelle parole.
Calmati Edward.Non qui penso Carlisle abbracciandomi.
Intanto
anche il resto della famiglia era accorsa, attirata dal mio ringhio.
Mi
liberai dopo poco dall’abbraccio,guardai ad uno ad uno tutta
la mia famiglia
intorno a me e fermandomi su Carlisle diedi voce all’idea che
mi stava
tormentando dalla visione di Alice.
“Io
la trasformo”.
--------------------------
Un commentino?! ^^
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Capitolo 7 *** La trasformazione ***
Angolo della
scrittrice.
Ci tenevo a rispondere a:
eulalia_17:
credo
proprio che con questo chappy le tue
domande troveranno risposta!
irly18: questa mia storia è
originale, nel senso
che non mi sono ispirata a un libro letto o un film visto. Come te alla
fine di
Breaking Dawn mi sono immaginata un proseguimento diverso dalla fine di
Eclipse: quindi è vero che riparto dalla storia originale
della Meyer ma poi la
modifico. Questo non è una riscrittura di BD, ci tengo a
precisarlo,perché come
te, non mi è piaciuto il fatto che avessero una figlia e
poi..abbiamo già avuto
abbastanza lupi in Eclipse no?! Quindi mi spiace x tutte le fan dei
‘lupacchiotti’
ma qui è solo VAMPIRE-RULEZ!!!ahahaha
E per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli concordo
con te:diciamo che all’inizio ero un po confusa nella
suddivisione dei chappy!
Ma rassicuro tutte: solo i primi erano “cortini”!
Mi ha fatto davvero tanto piacere leggere il tuo
commento!Spero continuerai a seguirmi!Baci
Rinnovo
i ringraziamenti alle 32 persone che hanno
messo la mia storia tra i preferiti e le 27 tra i seguiti..
GRAZIE!!
Ma soprattutto ci tengo a ringraziare di cuore tutte
coloro che hanno commentato!Solo felice di avervi incuriosita e spero
continuerete
a seguirmi!
Ora vi lascio, BUONA LETTURA ^^
Un bacione
Ely
----------------------------
CAP 7
- LA
TRASFORMAZIONE
Pvd Edward
Vidi
e sentii lo shock nei loro sguardi e nelle loro menti.
“Non
è questo il luogo adatto per discuterne”
sussurrò Rosalie
“Sono
d‘accordo. Riparliamone a casa, lontano da occhi ed orecchie
indiscrete”
proseguì Jasper.
“Non
c‘è niente da discutere” dissi tra i
denti, gli occhi accecati dalla rabbia.
“Calmati
Edward” mi disse Emmett.
“No
questa decisione riguarda solo me e Bella”
“Ora
basta sta per arrivare Charlie” ci interruppe Alice.
Esme
tirò un sospiro di sollievo, non amava i litigi in famiglia.
Charlie
comparve proprio in quel momento alle nostre spalle.
“Ah
siete tutti qui..ci sono novità?” ci chiese
“Purtroppo
no ma Bella è appena uscita dalla sala operatoria stia
tranquillo Charlie” lo
rassicurò Carlisle.
“Edward
se per te va bene vorrei entrare prima io in stanza” mi disse.
“Naturalmente
Sig. Swan, non si preoccupi”
Il
suo dolore che sentivo amplificava maggiormente il mio. Era agonia
pura..insostenibile.
“Se
non le dispiace io e la mia famiglia andremmo un attimo a casa..appena
saputo
siamo subito corsi qui..”
Lasciai
cadere la frase.
“Oh
si certo,non vi preoccupate e grazie di essere venuti tutti. Bella lo
apprezzerebbe molto” ci disse Charlie già con le
lacrime agli occhi.
“Charlie
non lo dica nemmeno per scherzo. Bella ormai è un membro
della nostra famiglia.
Le vogliamo tutti molto bene”lo rincuorò Esme.
“Tornerò
il più presto possibile, al massimo tra un ora o
due” dissi a Charlie.
“Va
bene, grazie Edward. Sei un bravo ragazzo” mi disse
abbracciandomi.
Già..un
bravo ragazzo..non ero ne l’uno ne l’altro.
Mi
sentivo un mostro e niente più.
Dopo
qualche minuto di convenevoli finalmente riuscimmo ad uscire
dall’ospedale
e tornare a casa.
Cercai di bloccare i
pensieri di tutti e non proferii parola con nessuno durante il
tragitto. Tra
poco avremmo iniziato una delle discussioni più importanti
della nostra
famiglia e dovevo prepararmi: nessuno mi avrebbe ostacolato.
Giunti
a casa prendemmo tutti posto al tavolo in sala da pranzo. Sorrisi al
pensiero
della votazione che Bella ci fece fare per “diventare membro
della nostra
famiglia” l‘anno prima. Era stata così
seria e decisa e io fui così pazzo da
votarle contro. Che stupido.
“Bene”
disse Carlisle alzandosi e prendendo parola per primo “siamo
tutti molto scossi
per l‘accaduto ma cerchiamo di essere obbiettivi. Edward
incomincia tu.”
Fissai
ad uno ad uno tutti i miei famigliari, presi un bel respiro e iniziai.
“Le
condizioni di Bella molto probabilmente non miglioreranno. Non posso e
non
voglio perderla, quindi la trasformerò. Fine della
discussione”
“Non
sono d‘accordo. Il chirurgo è stato chiaro su un
secondo intervento per sanare
l‘emorragia appena le condizioni di Bella saranno
migliorate” disse Rosalie.
La
fulminai con lo sguardo. “Oh andiamo Rose, dì
semplicemente che non vuoi Bella
nella nostra famiglia.”
“Questo
non è assolutamente vero” mi rispose offesa.
“Edward
non essere ingiusto con tua sorella” mi ammonì
Esme.
“Cosa
pensi di fare Edward? Andare all‘ospedale e, approfittando di
un momento di
distrazione delle infermiere di turno o dell’assenza di
Charlie, trasformarla
in quella stanza?” mi chiese Jasper.Non ci avevo pensato.
“E
poi i 3 giorni che verranno a seguire? Rapisci Bella, la porti qui e la
tieni
segregata fino a che non si risveglierà? Charlie
è il capo della polizia: solleverebbe
mari e monti pur di ritrovare Bella se dovesse sparire”
“Potremmo
tenerla sotto sedativi per tutto il tempo della trasformazione. Ferma
nel letto
dell‘ospedale nessuno se ne accorgerebbe..” gli
risposi ma le mie parole non
convincevano manco me.
“Edward
devi anche pensare al dopo:Bella diventerebbe una neonata, non potrebbe
stare
in un ospedale pieno di persone e sangue. Senza contare i suoi
genitori: al suo
risveglio non la perderebbero di vista neanche un secondo. E’
troppo rischioso”
mi disse Carlisle.
“E
allora cosa dovrei fare eh? Dovrei stare fermo e fissarla da quel vetro
morire
senza far nulla?”urlai alzandomi di scatto. Il tonfo della
caduta della sedia
ci interruppe un attimo.
“No
ma magari Alice..” disse Esme
“Non
ci possiamo più fidare delle previsioni di Alice”
ringhiai interrompendola.
Alice
mi guardò scossa, sapevo di averla ferita.
“Edward
non è colpa di Alice. Le visioni non sono mai affidabili al
100%” sibilò Jasper
stringendola al petto.
“Sono
d‘accordo. Le visioni non sono affidabili” gli
risposi. Incosciamente ammisi
solo una parte di quella verità: in quel momento, per me,
Alice era colpevole
dell’accaduto.
“Tanto
avremmo dovuto farlo comunque no?!” chiese Emmett.
Grazie
al cielo almeno mio fratello era dalla mia parte senza riserve. Guardai
Emmett
con occhi pieni di riconoscenza.
“Esatto.
I volturi verranno a controllare che Bella sia un vampiro e noi abbiamo
solo
rinviato la trasformazione a dopo il matrimonio. Credo che questo sia
il
momento e il motivo giusto per farlo.”
“Carlisle
tu che ne pensi?” chiese Esme.
Mi
voltai anch’io verso mio padre.
”Credo
che la trasformazione di Bella sia inevitabile” a quelle
parole sorrisi
debolmente ”ma credo anche che sia prima di tutto nostro
dovere permettere ai
medici di fare tutto il possibile per salvarla e tenere la
trasformazione solo
come ultima alternativa”
Nessuno
parlò ma leggendo i loro pensieri capii: 5 contro 2.
Presi
la sedia e la lanciai contro il muro alle mie spalle. Uscii ringhiando
dalla
sala. Sentire le loro giustificazioni o le loro scuse era
l’ultima cosa che mi
importasse.
Appena
fui fuori all’aperto iniziai a correre senza una
metà precisa.
Edward aspetta ti prego
Figliolo perdonami
Ed non te ne andare..
Non
volevo sentire le loro scuse ne le loro giustificazioni. Non volevo
nulla.
Volevo solo Bella.
Inconsciamente
mi ritrovai davanti a casa di sua: raggiunsi la finestra ed entrai
nella sua camera
da letto. Lasciai che il suo profumo mi avvolgesse e mi lacerasse: era
doloroso
ma mi dava la parvenza di sentirla vicino a me. Mi coricai sul letto
dove ogni
notte la vedevo sognarmi,invidiandole quel mondo dove eravamo solo io e
lei, nessun
se,nessun ma. Liberi di essere noi, semplicemente Edward &
Bella.
Presi
il suo cuscino, ci immersi la faccia dentro e mi raggomitolai in
posizione
fetale.
Edward? Edward sei qui?
Non
ricevendo alcuna risposta Emmett raggiunse la finestra con un balzo e
mi vide
sul letto.
Hey a casa sono tutti
preoccupati per te
“Traditori” sibilai
Ti capisco Edward ma non credi
di aver esagerato ?La sedia contro il
muro è stato un po troppo melodrammatica..te ne sei andato
via come un prima
donna!
Emmett
magari non era un campione di raffinatezza ma nessuno meglio di me
apprezzava
la sua sincerità.
Nonostante
tutto sorrisi . “Posso farti una domanda?” gli
chiesi
Spara
“Sei
stato l‘unico ad appoggiarmi senza remore, sin
dall‘ospedale..perché?”
E’ brutto da dire ma
non vorrei mai essere al tuo posto. Se fossi
stato in te a quest’ora l’ospedale era
già a pezzi!!Non potrei mai vivere senza
Rosalie e farei tutto ciò che è in mio potere per
salvarla. Certo gli altri
hanno ragione:ci sarebbero poi un sacco di casini con Charlie &
co ma non
mi importerebbe.
Ti ho visto Edward. Faccio il
cretino,il grossolano ma ho visto quanto la ami. Forse non
te ne sei
accorto ma Bella ti ha cambiato profondamente. Da quando la conosci sei
un
altro..non che non sei più tu..ma sei migliore..senza offesa
,non voglio dire
che prima facessi schifo..
Sorrisi
ai sui giri di parole.
Voglio molto bene a Bella
.E’ così buffa e maldestra. Non vedo
l’ora
sia una neonata per poterla sfidare a braccio di ferro..ci
sarà da divertirsi!!
Scoppiai
a ridere con lui.
E poi Bella è una
delle poche che ti sopporta..quando non state
insieme sei talmente una palla fratellino..
“Grazie
Emmett” mai parole sarebbero potute essere più
sincere.
Se abbiamo finito con
“L‘angolo della posta del cuore” io
alzerei il
culo,mi darei una lavata e tornerei dalla mia bella..ahahaha!!
“Questa
non fa molto ridere Emmett”
Vedi??le sei lontano da meno
di un ora e già rompi!
Arrivati
a casa erano ancora tutti in salone ad aspettarci.
“Mi
dispiace” fu solo ciò che riuscii a dire. Le
uniche che abbracciai fu
Esme,profondamente addolorata dal mio comportamento, ed Alice, che mi
aveva
perdonato ancor prima della mia fuga.
”Vatti
a cambiare figliolo, Charlie sarà stanco..è
giusto che si riposi. Se ci sarai
tu a vegliare su Bella di certo sarà più
tranquillo.Io ti aspetto qui e poi ti
accompagno così vedo come sta” ringraziai anche
Carlisle, un padre ora più che
mai.
Erano
passati 4 giorni
dall’incidente e Bella
andava migliorando, benché ancora in coma. Il chirurgo dopo
molte analisi e
controlli acconsentì al secondo
intervento..ricominciò così l’agonia
dell’attesa. Questa volta però ero fiducioso: nel
peggiore dei casi la mia
famiglia era d’accordo con me sulla trasformazione e Carlisle
sarebbe stato in
sala operatoria con il resto dello staff medico. Bella poi si era
ripresa così
bene fisicamente che c’erano buone possibilità per
un suo risveglio.
Quanto
mi sbagliavo..l’amore fa perdere la prospettiva della ragione.
Eravamo
tutti in sala d’attesa e ancor prima di veder spuntare il
chirurgo già sapevo.
“No” sospirai e inconsciamente mi accasciai alla
sedia prendendomi la testa fra
le mani. Tutti mi fissarono, Charlie fu l’unico a non capire.
“Dottore”
esultò Charlie vedendolo “Allora come è
andata?”
“Sig
Swan perché non facciamo 4 passi?”
“Come
scusi?L‘intervento non è andato bene?”
chiese Charlie allarmato
“No
Sig Swan,l‘intervento è riuscito perfettamente ma
purtroppo l‘emorragia si è
estesa contro ogni nostra previsione”
Che
bugiardo bastardo..contro ogni previsione..lo sapeva benissimo sin
dall’inizio
ma non aveva voluto rischiare.
Emmett
mi teneva saldamente ancorato alla sedia..se non ci fosse stato lui
sarei
saltato addosso a quel chirurgo da 4 soldi.
“Che
significa allora?” gli chiese Charlie terrorizzato.
“Significa
che sua figlia Sig. Swan è ancora in coma”
“Ah
e quando si risveglierà?”
A
quell’ultima domanda il medico abbassò lo sguardo:
era proprio un codardo fino
in fondo.
“Mai”
dissi io ancora col capo chino “Bella non si
risveglierà mai più”
Dissi
più quelle parole a me stesso che al resto del gruppo.
Renè scoppiò a piangere
tra le braccia di Esme e Charlie per lo shock si accasciò a
terra.
Stai bene?
Alzai
lentamente lo sguardo verso Alice e mi vidi riflesso nei suoi occhi.
Subito comparve una
visione: casa
nostra,tutti attorno ad un letto in quella che sembrava camera mia e
due
profondi occhi rossi che mi scrutano dolcemente.3 parole sussurrate e
siglate
in un bacio. “Tua.Per sempre”
Grazie
anche al sistema sanitario, troppo esoso per famiglie non ricche quanto
noi,
riuscimmo, dopo ben sette giorni di pressing continuo, a convincere
Charlie e
Renè a portare Bella a casa nostra.
“Non
so proprio cosa faremmo senza di voi” ci disse per la
centesima volta Charlie.
“La
prego Sig. Swan ora basta.Come glielo devo dire?Bella è
parte della nostra
famiglia.Non è assolutamente un disturbo di alcun genere
portarla a casa
nostra. Qui sarà sempre seguita da tutti noi e Carlisle la
potrà monitorare
costantemente. Naturalmente voi sarete sempre i benvenuti.”
“Oh
Esme sono senza parole. Non potremo mai sdebitarci.”
“Non
lo dica nemmeno per scherzo Renè.Bella è come una
figlia per me. E’ giusto che
stia a casa,circondata da persone che le voglio bene. E poi non mi
piacevano
quelle tristi pareti.”
“Già..anche
Edward ne sarà felice. Non l‘ha mollata neanche
per un istante. Ammetto di
essere crollato a volte per via della stanchezza ma lui no”
disse Charlie.
“Edward
ama profondamente vostra figlia. Non ve lo confermerà mai ma
anche lui a volte
era spossato. Abbiamo tentato di convincerlo ma per nessun motivo
voleva
allontanarsi da Bella. Averla qui a casa lo
rasserenerà.”
“Povero
ragazzo..mancava così poco al matrimonio..” disse
Renè singhiozzando.
Dalla
mia camera sentii i pensieri compassionevoli dei genitori di Bella
e..mi venne
da ridere. Loro non sapevano. Non tutto era perduto. La visione di
Alice
all’ospedale era sempre più forte. Non
l’avrei persa, Bella sarebbe diventata
una di noi e saremmo stati insieme per sempre.
Come siamo felici oggi
fratellino..ti capisco: finalmente sei riuscito
a portare Bella nel
tuo letto..peccato
non sia sveglia! pensò Emmett
entrando in camera mia.
“Sei
il solito cretino” gli risposi acido per poi sorridergli.
So che è difficile
ma devi essere ancora un po paziente esordì Carlisle
raggiungendoci Per qualche tempo i genitori di Bella saranno
sempre qui e
non sarebbe saggio trasformarla
Mi
avvicinai al volto di Bella “Hai sentito Amore
mio?”le sussurrai ”devi
resistere solo un altro pochino e poi saremo di nuovo insieme”
“Se
fossi in te io non glielo direi” mi interruppe Emmett.
Lo
fulminai con lo sguardo “Magari Bella ti può
sentire e decidere di non
risvegliarsi mai più apposta..sai essere PESANTE a volte”
concluse sbeffeggiandomi.
“Ringrazia
che ci sono i suoi genitori sotto..a quest’ora ti avrei
già lanciato fuori
dalla finestra” gli ringhiai
Uuuuuuh come siamo aggressivi pensò divertito
uscendo dalla camera
Pienamente
felice lo sarei diventato solo a trasformazione ultimata,diciamo che
ora non
ero più angosciato.
Sapere
di avere dalla mia parte tutta la mia famiglia e non solo Emmett mi era
poi di
gran conforto.
Come
aveva giustamente ipotizzato Carlisle, nei giorni seguenti Charlie e Renè
vennero spesso a trovare Bella
a casa nostra..non che dessero fastidio ma li volevo fortemente fuori
dalle
scatole. Sentivo la loro speranza, in un risveglio della figlia, ogni
volta che
varcavano la porta d’ingresso e la triste delusione quando capivano che nulla
era cambiato.
Ero
impaziente di effettuare la trasformazione, benché
spaventato a morte all’idea
che qualcosa potesse andare storto. Avevo promesso a Bella che sarei
stato io
stesso a trasformarla..questo glielo dovevo.
Quando
ai genitori di Bella,grazie anche alle parole di Carlisle, fu chiaro
che la
figlia non si sarebbe mai più risvegliata le visite
iniziarono a durare sempre
meno..era doloroso vederla praticamente morta,viva ma impassibile a
ciò che le
capitava intorno. Avrei tanto voluto dirgli la verità,
dirgli che c’era
speranza, che Bella sarebbe presto tornata ma non potevo.
Nei
giorni seguenti cercai di imparare il più possibile da mio
padre. I suoi
consigli ma soprattutto i suoi ricordi sulle nostre trasformazioni mi
furono
molto utili. Il dolore che sarebbe arrivato nei 3 giorni seguenti mi
preoccupava molto ma Carlisle mi assicurò che sotto morfina
Bella non avrebbe
sentito nulla.
E’ ora figliolo mi disse una sera entrando
nella mia stanza.
Sotto suo stesso consiglio il resto della famiglia era rimasto in
salotto,
questa era una cosa che dovevo fare da solo.
Sei pronto? Mi chiese
”Lo
sei mai stato tu?”
No mi rispose sorridendo
“Non avere paura, hai un ottimo
autocontrollo,sai cosa devi fare..andrà tutto bene”
Annuii
guardandolo intensamente: non sapevo proprio come avrei mai fatto se
lui non ci
fosse stato.
Mi
voltai verso Bella e presi un respiro profondo. Le accarezzi un ultima
volta il
viso..mi sarebbe mancato il calore del suo corpo,il battito del suo
cuore,il
rossore sulle sue guance quando era imbarazzata..ma mai quanto mi
sarebbe
mancata lei se non l’avessi fatto.
Mi
avvicinai lentamente “Bella, so che puoi sentirmi. Non avere
paura.”le dissi
sottovoce “Sei la mia vita,sei tutto ciò che ho
sempre voluto.Ti amo”
Baciai
dolcemente le sue morbide labbra. “Ti prego non mi odiare, ti
prometto che non
sentirai nulla. Al tuo risveglio io sarò qui” le
sussurrai baciandole la
guancia “Insieme.Per sempre”
Se
avessi potuto avrei pianto.
Quanta
pena. Quanto amore.
La
osservai ancora, imprimendo nella mia mente ogni più piccolo
dettaglio del suo
volto, mi avvicinai al collo, annusai un ultima volta il suo dolcissimo
profumo
e feci ciò per cui ero destinato, ciò per cui mi
sarei dannato. Ora e per
sempre.
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Capitolo 8 *** L'altra me ***
Angolino
dell’autrice!
Single93: Sono felice di essere riuscita
a trasmettere
tutto il dolore di Ed..mi spiace vederlo così sofferente,
anche se non si
direbbe!
Bellas: Anche a me Emmett piace
molto!Lo trovo il ‘fratello
maggiore’ perfetto e ti assicuro che leggerai ancora di lui!
Irly18: uahahahahaha io ti
adoroooo!!uahahahaha
ammetto che aspettavo con impazienza un tuo commy..sei troppo
divertente!!grazie
cara, è un piacere averti come ‘fan’ e
spero continuerai a seguirmi.
Mi
scuso se nel week non ho postato ma ero al mare!
Tranquille però, riprendiamo con l’abitudine
“Un chap al giorno”! Buona
lettura,spero vi piaccia! Grazie in anticipo a chi leggerà e
ancor di più a chi
commenterà! ^^ Baci
Ely
------------
CAP 8 - L’ALTRA
ME
PdV Bella
Insieme.Per sempre furono le ultime cose se
sentii dire dal mio
angelo poi fu dolore.
Solo
dolore. Dolore puro, come mai provato fino ad allora.
Un
lampo che mi squarciò dal collo e mi ruppe in mille pezzi.
Com’era possibile
patire così tanto? Non mi avevano dato la morfina?
Perché stavo soffrendo?
Cercai
invano di dimenarmi, urlare, muovermi ma nulla. Più tentavo
e più mi faceva
male. Mi sembrava di essere come confinata in una fredda stanza a me
sconosciuta, al buio, senza porte ne finestre. Rinchiusa, prigioniera
del mio
corpo, vittima del destino che avevo fermamente scelto, insistentemente
richiesto
e alla fine ricevuto. Perché? Perché a me?
Dio,
che dolore! Come essere trafitti da milioni di finissimi spilli,
così
profondamente conficcati nella carne che ogni tentativo di toglierli
provocava
solo altro dolore.
Ero
fuoco, un fuoco ardente e
incontrastabile che brucia tutto ciò che ha intorno.
Sentivo
il veleno circolare nel mio corpo e filtrare molto lentamente in ogni
fibra del
mio essere.
“No
no basta Edward aiutami ti prego. Salvami..fallo smettere.”
Questo
urlai fino allo sfinimento, più forte che potei fino a
quando la gola mi fece
troppo male per poter continuare. Non doveva durare 3 giorni? Quanto
mancava? Da
quanto stavo patendo le pene dell’inferno?
“Carlisle,
Alice..Edward. Vi prego non mi sentite? Aiuto.”
No no ti prego,salvami..Non ti
sentono, non l’hai ancora capito?
“C’è
qualcuno? Mi sentite?”
-SILENZIO-
“Vi
prego..basta, non ce la faccio più, vi prego.”
Vi preeego. Oh povera, povera
Bella. Tutta sola qui a soffrire
“Chi
sei? Fatti vedere”
Tan tan tatan Tan tan tatan
Hahaha niente confetti per la nostra
principessa vero?
Il
suo tono era sarcastico. Avevo paura. Chi mi stava parlando?
C’era davvero
qualcuno o stavo semplicemente impazzendo?
Non stai impazzendo..o almeno
non ancora.
“Fatti
vedere. Mi hai sentito? Esci allo scoperto” urlai.
Uuuuh come siamo temerarie.
Questo è un aspetto di te che non
conoscevo..interessante!
Una
figura esile apparve davanti a me. Lentamente mi si
avvicinò, il suo volto era
ancora coperto nell’ombra.
“Chi
sei?Ti conosco?”
Diciamo di sì,
diciamo di no.
“Non
capisco, fatti vedere.”
E
quando il suo volto mi fu rivelato urlai terrorizzata.
“No,
non è possibile. Come può essere? Stammi lontano,
non ti avvicinare”
Ma come? Fatti vedere, esci
allo scoperto.. e ora vuoi che me ne vado?!
Pelle
diafana, come di porcellana. Una figura slanciata ed esile. Lunghi
capelli
leggermente mossi incorniciavano un viso pallido a forma di cuore. Due
profondi
occhi rossi mi scrutavano e labbra sottili rivelavano, sotto un sorriso
quasi
malefico, denti bianchissimi ed aguzzi.
Ero
io. Una copia di me ma diversa. Ero ciò che avrei voluto
essere, ciò in cui il
dolore mi doveva trasformare.
Eccoti finalmente, da quanto
tempo ti stavo aspettando
“Tu
chi sei?”
Sono te
“No
tu non puoi essere me.”
Io non posso essere te..lo
pensi davvero?
“Perché?
Non capisco..”
Già e come
potresti. Tu sei così brava, gentile e coraggiosa.
L’essere
iniziò lentamente a girare intorno a me canzonandomi.
Oh la nostra Bella piace a
tutti e come potrebbe essere diversamente? Lei
non giudica le persone, lei aiuta sempre il prossimo, lascia vivere
felice il
suo nuovo matrimonio alla madre, aiuta il padre in casa e si innamora
“ADESSO
BASTA” le urlai
Lei
sogghignò Oh
certo, lei si innamora perdutamente dell’unico essere da cui
avrebbe
dovuto stare lontana.
“Basta
ti prego..”
Rabbia, gelosia,
invidia..perché tu non provi tutto ciò? Non ti
sei mai
chiesta perché a volte, involontariamente, facessi soffrire
tutte le persone
intorno a te? Io sono te, l’altra te. Non
c’è giorno senza notte, alba senza
tramonto, luce senza buio. Gioia senza Dolore. Io sono ciò
che l’uomo definisce
LATO OSCURO.
Cos’è,
pensavi di non averne uno anche tu?
Forse ero piccola e debole ma
c’ero. Ci sono sempre stata e ora posso
vivere.
“Che
stai dicendo? “ gli domandai tremante
Sto dicendo che il veleno del
tuo bel fidanzatino mi ha dato forma. Ora
è il mio turno esistere.
“No
tu non puoi.”
Io non posso? Oh non hai idea
delle cose che posso fare! Ora sono più
forte: prendere il controllo di questo corpo sarà un gioco
da ragazzi!
“No,
io te lo impedirò”
E come pensi di fare? Il
veleno uccide la parte umana di una persona, il
tuo destino è segnato ma.. non ti preoccupare, non svanirai
completamente. Mi
sento magnanima: ti permetterò di assistere alla nostra
nuova vita. Pensaci Bella:
saremo forti, veloci e potenti.
Sacrificando quando necessario degli umani per nutrirci potremo fare
ciò che
vorremo. Per sempre. Non ci sono limiti, non ci sono regole, saremo
libere come
il vento!
“No”
urlai “Tu non puoi fare questo. Edward capirà che
non sono io.”
Come? Siamo la stessa persona.
Stesso fisico, stesso volto, stessi
occhi. L’amore è un sentimento effimero ma potente
che annebbia la mente. Mi
basterà illuderlo il tempo necessario da per poter prendere
confidenza con
questo nuovo corpo e poi ucciderlo quando non mi sarà
più d’aiuto.
“Noooooo
tu non..Edward.” dissi singhiozzante
Unisciti a me Bella. Insieme
saremo più forti. Smettila di soffrire,
sii ragionevole.
“No
io non mi unirò mai a te.”
Fallo o preparati ad una fine
lenta e dolorosa. Il veleno è potente, si
insinuerà dentro di te. Ti plagerà la mente, i
ricordi. Ti sfiancherà
giorno dopo giorno dopo giorno..e quando
chiederai il mio aiuto sarà troppo tardi. Ti indebolirai
sempre più fino a
svanire. Resta con me, se ci tieni alla tua vita. Unisciti a me.
“Per
cosa? Diventare un assassina senza freni ne remore,uccidendo chiunque
mi sbarri
la strada, inclusa la mia famiglia? No grazie, meglio la
morte”
Famiglia? Che razza di
famiglia potrà mai essere se nel momento del
bisogno ti imbottiscono di anestetico per non vederti soffrire e urlare
a
squarciagola? Che “persone” sono se non rispondono
alle tue suppliche d’aiuto? IO
ho sentito le tue grida, IO ho placato la tua sofferenza, IO ti ho
salvata.
Unisciti a me, insieme potremmo fare grandi cose. Non ti
confinerò in un
angolino della tua mente come hai fatto tu. Coesisteremo senza problemi.
“Io
ho fatto cosa? Confinarti nella mia mente?”
Secondo te perché
Edward non riesce a sentirti? Io glielo impedivo. I
nostri pensieri dovevano essere solo nostri. Ho protetto la nostra
mente. Chissà
cosa potremmo fare una volta trasformate. Il veleno amplifica i poteri.
Vedrai,
saremo speciali come Edward e Alice se non di più!
“No,
io non posso. Ti prego ora basta. Vattene, lasciami sola.”
Se io me ne vado il dolore
ritorna..ne sei proprio sicura? Mi chiese
sogghignando.
“Sì
io preferisco soffrire anziché sentirti ancora”
Bene,come vuoi. Me ne vado ma
sappi che tornerò. Il dolore non passerà,
soffrirai per sempre.
“No
ti sbagli” le dissi fiera. “Edward e gli altri mi
aiuteranno.”
Non questa volta Bella. Sei
sola e sei indifesa. Sarai tu stessa a
chiamarmi..quanto potrai resistere? E’ solo questione di
tempo..e io non ho
fretta. Non puoi sfuggire al tuo destino. Ci rivedremo Bella,molto
presto.
Furono
le ultime parole che le sentii dire in lontananza.
Tirai
un sospiro di sollievo, se ne era andata..ma il sollievo
durò poco.
Il
dolore tornò, più forte di prima, così
potente da scuotermi dentro e farmi
svenire.
----------------
So
che vi sembra tutto strano e confuso ma non vi preoccupate: nei prox
chap tutto
vi verrà spiegato! Grazie a chi leggerà e ancor
di più a ki lascerà un
commentino piccino picciò!
|
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Capitolo 9 *** La mia nuova vita ***
Angolo della
scrittrice
Jadis96: grazie di avermi messo tra le
preferite!
eulalia_17: tranquilla,
non è come sembra..continua
a seguirmi e lo scoprirai!
irly18: uahahaha adoro
i tuoi commy!Mi fai
morire ma andiamo x ordine:la FF
la sto ancora scrivendo quindi non so dirti quanti capitoli ci sono in
tutto..zorry!;effettivamente
scrivere di Bella ‘sofferente’ migliora molto il
mio umore..me gelosa!;Si sentirà
ancora parlare di battaglie interiori..e non solo..!!
Grazie anche a
tutte coloro che continuano a mettermi tra le FF preferite e le seguite ma, soprattutto, a coloro che
lasciano un commento!Ora vi lascio, buona
lettura! Baci ^^
Ely
-----------------
CAP 9 - LA MIA NUOVA
VITA
Pvd Bella
Fu
buio. Poi luce.
Dov’ero?
Cos’era successo? Dov’era finita lei? Forse era
solo un incubo creato dal
dolore.
Non
ne avevo bisogno ma presi un bel respiro: l’aria fu come
elettricità pura che
rianimò il mio corpo. Ancora spaesata e confusa aprii gli
occhi.
C’era
qualcuno seduto accanto a me.. cercai di mettere a fuoco.
Due
occhi color ambra erano a pochi centimetri da me.
“Bella?
Bella, amore mio mi senti?” mi sussurrò una voce a
me familiare. Il mio angelo
era vicino a me! Quanto lo avevo invocato..ed ora eccolo qui in tutto
il suo
splendore.
“Bella
so che ti senti confusa ma non avere paura. E’ tutto finito,
ci sono io con te.
Oh amore mio, ti sei svegliata.”
Lo
osservai attentamente: i miei ricordi non gli rendevano giustizia. Per
quanto
impossibile Edward era ancora più bello di quanto
ricordassi. Alzai lentamente
il braccio e posai la mano sul suo volto: era caldo, morbido, non
più una
statua di ghiaccio. Mi fece il suo sorriso sgembo..quanto mi era
mancato il suo
sorriso..
“Bella”
esclamò Alice dalla
porta“finalmente!”.Tutta la famiglia comparve alle
sue
spalle.
“Avete
visto?“ esultò Edward “E’
tornata da me”.
Non
fece in tempo a girarsi verso di me che mi sollevai di scatto facendo
sì che i
nostri volti fossero vicinissimi. Occhi negli occhi, il suo respiro era
una
dolce carezza sul mio viso. Mmmh che buon profumo! Era lui,ora lo
sentivo in
tutta la sua pienezza. Posai una mano sul mio cuore e poi sul suo,
dischiusi
leggermente le labbra e senza distogliere lo sguardo gli sussurrai
“Tua. Per
sempre”per poi posare leggermente le mie labbra sulle sue.
Edward si allontanò
lentamente, infilò una mano nei miei capelli, esitante mi
fissò un ultima volta
e poi le nostre bocche si unirono nuovamente in quello che fu il nostro
primo
vero bacio.
Tutto
il dolore, la sofferenza e l’agonia che provai durante la
trasformazione
sparirono improvvisamente all’incontro delle nostre labbra.
Fu dolce, tenero, gentile
per poi divenire intenso, passionale. Lo strinsi forte a me ricadendo
poi all’indietro
sul cuscino.
Era
lui, ero io, eravamo noi. Di nuovo insieme, questa volta per non
lasciarci mai più.
Mi
abbandonai agli istinti, felice che lui potesse fare lo stesso con me.
Nessun
pericolo di ferirmi, nessuna paura o ansia. Potevamo finalmente
riscoprirci a
vicenda.
“Mh-mh”
qualcuno tossì alle nostre spalle.
Sorridendo
Edward interruppe il nostro bacio e mi fissò.
“Ciao”
gli sussurrai
“Ciao”
“Ti
trovo bene”
“Grazie,
anche tu”
“Allora,
novità?”
“Non
direi. La mia ragazza credendosi Superman si è fatta
investire da un‘auto, è
finita in coma per quattro settimane e non sapendo cosa fare
l’ho trasformata
in un bellissimo vampiro” mi disse con un tono di
indifferenza.
“Mi
sentivo più Wonderwoman in realtà” gli
risposi schietta.
Edward
mi guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere
seguito dal resto della
famiglia.
“Ah
la mia Bella” mi sussurrò abbracciandomi.
Lasciai
Edward solo per salutare gli altri: Alice mi si gettò
praticamente al collo, la
felicità fatta a persona e anche Jasper si
dimostrò più affettuoso del solito.
Esme mi tenne stretta a se per diversi minuti ed Emmett mi
stritolò ben bene.
Ci fu un leggero momento di imbarazzo tra me e Rosalie..col tempo
eravamo
diventate amiche ma, da umana, non avevamo mai avuto un gran rapporto.
Chi mi
commosse di più certamente fu Carlisle che dopo avermi
abbracciato mi disse
sorridente “Benvenuta in famiglia figlia mia”
Ero
una di loro, non più la ragazza umana di Edward da tenere
sempre d’occhio perché
supersfigata. Ora ero un membro effettivo della loro famiglia.
“Se
potessi piangerei” mi lasciai sfuggire. Altre risate.
Edward
mi fu subito alle spalle, mi cinse i fianchi e mi baciò il
collo lì, dove con
grande coraggio mi aveva salvata.
“Ah
amore mio quanto mi sei mancata” mi sussurrò.
“Sì
immagino! A caccia nei boschi a far baldoria per essere scampato al
matrimonio”
Tutti
restarono a bocca aperta alle mie parole, così inusuali per
una come me.
“Beh
lasciatelo dire: non ti libererai di me tanto facilmente caro il mio
fidanzatino” gli dissi scherzosa voltandomi verso di lui.
“Promettimelo.
Prometti che non mi lascerai mai più” mi disse
serio Edward.
Gli
accarezzai una guancia fissandolo intensamente.
“Mai
più. Sono tua, lo sono sempre stata e lo sarò per
sempre” gli risposi
baciandolo.
Mmh
era difficile stargli lontano! Eravamo come due calamite: una volta
unite era
quasi impossibile dividerle.
“Ragazzi
posso capire che siamo in camera vostra ma un po di contegno vi
prego” sbuffò
Emmett.
Scoppiarono
altre risate e anche se non era più necessario nascosi il
mio viso nella spalla
di Edward per l’imbarazzo mentre lui mi stringeva forte a
sé.
I
giorni che seguirono furono molto strani. Niente più
incidenti, cadute o
ferimenti vari:il mio senso di equilibrio era la cosa che
più apprezzavo della
mia nuova vita. Benchè neonata la sete non era poi
così grave, altre erano le
mie voglie. Ogni istante io ed Edward eravamo assieme, non ci
separavamo mai
proprio fisicamente. Se non eravamo abbracciati o ci tenevamo per mano
o il suo
braccio era intorno alle mie spalle o il mio intorno alla sua vita.
Emmett
era solito prenderci in giro dicendo che se ci fossimo lasciati non
sarei
volata via ma a me non importava, mi bastava avere Edward al mio
fianco. Il
resto erano dettagli.
Si
poteva morire di felicità? Me lo domandai spesso in quei
giorni.
Avrei
tanto voluto vedere Charlie e Renè, convinti io fossi ancora
in coma, ma tutti
me lo sconsigliarono: benchè non avessi istinti omicidi come
gli altri neonati
non potevo rischiare di rimanere vicino ad un umano.
Con
il passare dei giorni alcuni strani sintomi iniziarono a manifestarsi:
una sete
sempre più insaziabile, giustificabile secondo Carlisle dal
fatto che ero una
neonata, scatti di rabbia ad alcuni scherzetti di Emmett e stanchezza.
Sembrava
impossibile ma dopo lunghe corse nei boschi insieme ad Edward avevo il
fiatone,
cosa alquanto strana dato che non avevo bisogno di aria.
Ero
sdraiata sul tappeto in salotto con Alice quel giorno maledetto..
Beeellaaa
|
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Capitolo 10 *** Eterna Sofferenza? ***
CAP 11
–
ETERNA SOFFERENZA ?
Pvd Bella
Beeellaaa
“Sì
Alice?” chiesi rivolta a mia sorella.
“Cosa?”
mi domandò lei curiosa.
“Non
mi hai chiamato?”
“No”
“Ah
scusa devo essermelo immaginato” le risposi sorridente
tornando al mio
giornale.
Bellaaaa
Ancora
quella voce: questa volta ero sicura di averla sentita. Alzai
nuovamente il
capo dalla mia rivista e vidi Alice intenta a disegnare degli abiti sul
suo
quaderno.
Che
strano…
Ma come? Già ti sei
scordata di me?
Un
dolorino fastidioso mi prese alla testa.
“Tutto
bene?” mi chiese Alice osservandomi mentre mi sfregavo la
fronte.
“Oh
sì sì..stavo solo..pensando a una
cosa..” vaneggiai.
“Che
cosa?”
“Ehm..vorrei
fare un regalo ad Edward ma non mi viene in mente nulla”
buttai lì la prima
scusa plausibile.
“Uh,
un regalo! Ti posso aiutare io se vuoi” disse Alice
entusiasta.
“Oh
ehm grazie Alice ma sai vorrei fosse una sorpresa”
“Oh
si certo..se ti aiutassi lui lo verrebbe a sapere” mi disse
un po delusa.
“E
per quanto riguarda le tue visioni?”le domandai ulteriormente
per essere più
convincente.
“Oh
non ti preoccupare, da quando ti sei trasformata non riesco
più ad avere
visioni su di te..chissà come mai” mi rispose con
noncuranza.
Già,
chissà come mai hihihi…
Sbiancai
di colpo. Oddio no, era lei.
Finalmente ci sei arrivata!Ti
avevo promesso che sarei tornata ricordi?
“Alice
scusami..vado..un attimo in bagno”
“Oh
sì ti aspetto qui! Ho dei nuovi modelli per te”
disse facendomi l’occhiolino.
Mi
alzai sorridendole e mi avviai al piano di sopra. Dalla scala mi fermai
di
colpo: una fitta di dolore mi colpì come una scarica
potentissima di elettricità
che mi costrinse ad appoggiarmi al corrimano.
“Stai
bene Bella?” mi chiese Alice allarmata.
“Oh
sì..deve essermi finito qualcosa nell‘occhio..mi
sono spostata troppo
velocemente” le dissi scherzosa.
“Ah
ok” Il suo sguardo era ancora su di me,le feci la lingua
divertita per fugare
ogni dubbio e quando Alice tornò al suo disegno salii le
scale, dirigendomi al
bagno.
Qualcosa
nell’occhio..carina questa..
Che
vuoi? perché sei qui?..lasciami in pace.
Bella, Bella, Bella..non
dovresti parlarmi così
disse sogghignando.
Un’altra
scarica mi colpì al petto facendomi inginocchiare a terra.
Conoscevo il
dolore,me lo ricordavo bene,impossibile dimenticarsene. Presi un
respiro
profondo.
Oh ma che tenera scenetta..fa
molto Famiglia Mulino Bianco!Ti ho
lasciato un pò di giorni per pensarci ma ora sono
stufa,voglio una risposta
Una
risposta a cosa?
Alla domanda
Che
domanda?
Ti unirai a me?
Aaah
quella domanda. Come avevo potuto essere così stupida da
scordarmene. Appena
trasformata mi sembrò uno scherzo provocato dal dolore e non
ci feci più caso..
Oh andiamo hai sempre saputo
che non ero solo frutto della tua
immaginazione..
Benchè
diminuito il dolore era ancora presente,come lava si stava espandendo
dalla
testa in tutto il mio corpo. Istintivamente mi portai una mano al cuore.
E allora?Qual è la
tua risposta?
No.
Non mi unirò mai a te.
Ah Bella Bella io sono stata
molto paziente,ma anche la mia pazienza ha
un limite..ci tieni proprio così tanto a soffrire?Unisciti a
me,non mi
resistere. E’ inevitabile.
“Mai”
le risposi decisa
Bene tanto peggio per te.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARG
----------------------------------
PvD Edward
Avevo
chiesto ad Alice di tenere Bella occupata per farle una sorpresa. Nel
nostro “posto”
Emmett, Carlisle e Jasper mi stavano aiutando con gli ultimi
preparativi mentre
Esme e Rosalie pensavano alle decorazioni. Il giorno prima, rivedendo
delle
vecchie foto del ballo scolastico, Bella mi aveva confessato che
ballare sotto
il patio di legno tutto illuminato era stato magico, come un sogno.
Volevo
ricreare quella magia dato che il mio sogno era lei.
“E’
così romantico” mi disse Rosalie
“E’
così da rammolliti” ribattè Emmett
Scoppiammo
a ridere
Penso sia bellissimo pensò Esme Bella
ne rimarrà incantata.
“Lo
credi davvero?” le chiesi
Un
urlò disumano riecheggiò nella radura, ci
bloccammo di colpo.
“Da
dove arriva?” chiese Jasper
“Non
sembra distante” proseguì Carlisle
“Bella”
sussurrai.
Iniziai
a correre attraverso il bosco, verso casa. Avrei riconosciuto la sua
voce tra
mille.
Cos’era
successo?
Di
nuovo quella sensazione di panico misto terrore mi
attanagliò lo stomaco.
BELLA BELLA Oddio che
cos’hai?
I
pensieri di Alice erano terrore allo stato puro.
Aprii
di colpo la porta d’ingresso e volai attraverso le scale,
giunto alla porta del
bagno gelai dentro.
Bella
tremante, raggomitolata sul pavimento.
Alice,
spaventata, era accanto a lei che tentava di calmarla accarezzandola.
La
maschera di dolore sul volto di Bella divenne anche la mia.
“Che
è successo Alice?” le chiesi buttandomi a terra
vicino a lei.
“Io
non lo so..eravamo in salotto..poi lei è venuta sopra e poi
ho sentito l’urlo..”
“Bella?Mi
senti amore?che cosa hai?” le sussurrai accarezzandole
dolcemente il viso
“Fa
male Edward.Fa tanto male” sibilò implorante
“Dove?dove
ti fa male?”
“Che
succede?”chiese Carlisle comparendo sulla
soglia del bagno,seguito dal resto della famiglia.
Mi
voltai verso di lui “Che cos’ha
Carlisle?Perchè sta soffrendo?” gli domandai
terrorizzato
“Presto
portiamola nel mio studio”
furono le sue
uniche parole
Mi
misi le braccia di Bella intorno al collo e la sollevai da terra.
Mugugnò
sofferente abbandonandosi all’indietro.
“Coraggio
Bella,resta con me. Non mollare,mi hai sentito?Resta con me”
Con
le sue braccia a penzoloni,ci precipitammo nello studio dove la distesi
sul
lettino.
Non
smetteva di muoversi,tremare..si contorceva dal dolore talmente era
forte.
“Perché?Perchè
sta soffrendo?” chiesi a mio padre mentre la visitava.
“Fa
male, fa tanto male. Non ce la faccio Edward ti prego.
Basta.” mi disse
implorante
“Oh
amore mio Shhhh passa tutto shhhh” le sussussurrai
accarezzandola.
Lei
fermò la mia mano sulla sua guancia e chiuse gli occhi.
Non
c’era fine alla nostra sofferenza?Perchè non
potevamo essere felici come gli
altri?
Quanta
agonia. Quanta pena.
“BRUCIOOO”
urlò improvvisamente.
----------------
Commentini??Anche
piccini piccini??! ^^
Baci
|
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Capitolo 11 *** Sophie ***
Angolo della
scrittrice
Eulalia_17: Bella schizzofrenica??Ahahaha
non l’avevo
mai vista da sto punto di vista ma non hai tutti i torti! Non ti resta
che seguirmi
ma ti posso assicurare che anche io sono per il lieto fine!Grazie del
commy ^^
Jadis96: grazie tesoro dei
complimenti!Morsetti
anke a te
Fiorella91: Per rispondere alla tua
domanda: sì e
no..nei prox cap spiegherò tutto promesso!
Eli87: spiderman??uahahahaah mi
piace mi piace!Non
ho avuto modo di leggere la tua FF ma la leggerò
volentieri!Cmnq anche io sono
favorevole ad una versione di Bella più intraprendente e
forte..senza però
perdere il suo lato tenero e romantico..sentirete ancora parlare di lei
cmnq..grazie
del commy e continua a seguirmi!
Grazie
a tutte quelle che hanno messo la mia FF tra
i preferiti e le seguite!
Commentate
numerose, adoro leggerli! Buona lettura
^^
Ely
-----------------
CAP 12
– SOPHIE
Pvd Edward
Gelai
dentro per lo shock al suo urlo.
“Non
puoi fare qualcosa? Perchè sta soffrendo?” chiesi
disperato a Carlisle.
Esme
si avvicinò al lettino con un asciugamano umido e
iniziò a tamponarle la fronte.
Tutti
i pensieri erano di stupore, paura, angoscia; il peggio furono i
pensieri di
morte e disgrazie di Jasper che mi fecero istintivamente ringhiare.
“Scusa”
mi disse.
“Andate
via. Andate tutti via” urlai.
“Ha
ragione, andate di sotto. Qui non potete fare nulla” disse
Carlisle.
“Shh,
amore mio mi senti? Sono qui shhh sono qui” continuavo a
ripeterle come un
disco incantato mentre Bella non smetteva di gemere.
“Se
potessi le darei della morfina per il dolore ma la sua pelle
è troppo dura per
l’ago..”
E’
vero,non ci avevo pensato..neanche quello. Ora proprio la sua
indistruttibilità
le impediva di soffrire di meno..che amara ironia della sorte.
Mi dispiace figliolo..non
riesco a capire cos’abbia Bella pensò Carlisle
“No
ti prego tu-tu non puoi lasciarla così. Devi fare
qualcosa” gli dissi
implorante e disperato.
“Proverò
a guardare in biblioteca, magari trovo qualcosa”
“Ti
aiuto” disse Alice comparendo sulla porta.
“Sì
ti aiuteremo tutti” disse Emmett dietro di lei.
Guardai
la mia famiglia. “Grazie” fu l’unica cosa
che riuscii a dire.
Ora più che mai
avevo bisogno del loro aiuto.
Il
tempo passava e Bella non migliorava anzi sembrava soffrisse sempre
più.
La
portai in camera nostra sperando che ”l’ambiente
familiare” le alleviasse un po’
il dolore.
A
volte restavo pietrificato dalle sue urla che sembravano lacerarmi
dentro.
Andrà tutto bene
figlio mio ,ne sono certa era solita pensare
Esme. Fu l’unica che rimase sempre con me: era rincuorante
sentire quanto
amasse la mia Bella.
La
notte arrivò e non con buone notizie. Carlisle e gli altri
setacciarono tutti i
volumi medici e non della biblioteca senza trovare nulla che ci potesse
aiutare:
era difficile non sapendo cosa cercare esattamente.
“Trovato
niente?” chiese Esme appena Carlisle ci raggiunse.
“Purtroppo
no”
Mi dispiace figliolo pensò
E’ come se stesse di
nuovo affrontando i 3 giorni della
trasformazione.
“Ma
lei ha già sofferto. Ora è un vampiro.
Perchè deve patire tutto ciò un’altra
volta?” sussurrai accarezzando il viso del mio angelo.
“Non
lo so” disse Carlisle “Non hai notato nulla di
strano dalla sua trasformazione?”
“No
non direi” gli risposi e poi come un flash riaffiorarono
degli episodi alla
mente.
…Amore corri!
Solo un attimo,devo prendere
fiato..
..Bella dormi?
No no, mi stavo solo riposando
gli occhi..
..ho tanta sete Edward!
Ma amore abbiamo cacciato solo
questa mattina..
Come
avevo fatto ad essere così stupido? Perchè non mi
ero accorto di nulla?
Dissi
tutto ciò che mi ricordavo a Carlisle: la stanchezza,gli
sbalzi di
umore..tutto.
“Ti
viene in mente qualcosa?” chiesi speranzoso a Carlisle.
Forse.. pensò e senza dare
altre spiegazioni uscì dalla sua stanza e si
diresse al suo studio.
Avrei
voluto seguirlo ma non volevo lasciare Bella..
Và
pure, resto io con lei pensò Esme
Le
sorrisi debolmente e mi precipitai da mio padre. Lo trovai in piedi
davanti a
uno dei suoi dipinti appesi alla parete. Stava fissando un ritratto con
più
persone focalizzandosi su una donna.
“Chi
è?” gli chiesi
Carlisle
si abbandonò ai ricordi e li vidi..i Volturi.
Ero
una maschera di terrore: i Volturi. No, che c’entravano loro?
“Si
chiamava Sophie. La conobbi intorno al XXVII secolo,in Italia. A quel
tempo ero
appena arrivato dalla Francia per conoscere i Volturi. Una casata molto
famosa
tra quelli della nostra specie, considerati quasi la nostra famiglia
reale, i
più “anziani” tra di noi.”
incominciò il suo racconto senza staccare gli occhi
dal dipinto.
“Avevo
da poco accettato la mia natura, perseguendo il mio obbiettivo di non
nutrirmi
mai più di sangue umano. Quando conobbi Aro e gli altri non
posso dire che
furono entusiasti della mia decisione ma non mi obbligarono al loro
stile di
vita. Fu durante la mia permanenza al loro castello, a Volterra, che
conobbi
Sophie. In una seduta di caccia Marcus cercò di salvarla da
un assalto di più
neonati ma nonostante i suoi sforzi non ci riuscì: divenne
un vampiro come noi.
A
differenza degli altri neonati però Sophie era sempre molto
calma, controllata,
come un vampiro già esperto. Aro mostrò subito
interesse verso questa sua “dote”
ma non riuscì a farla diventare una sua seguace: Sophie era
già la preferita di
Marcus o per meglio dire la sua amata.
Col
tempo iniziò a manifestare strani sintomi, simili a quelli
di Bella. A volte
era aggressiva, quasi spietata, per poi tornare quella di sempre.
Quando iniziò
a soffrire Marcus, che l’amava profondamente,
tentò con ogni mezzo di aiutarla.
Non so cosa fecero durante le loro “sedute”: a
tutti, Aro e Caius
compresi, era
vietato assistere..e
Sophie lentamente si riprese.”
“Credi
che questa Sophie potrebbe aiutare Bella?” gli chiesi
speranzoso.
Ne dubito pensò
“Perché
no? Non abbiamo mai avuto grandi rapporti con i Volturi, questo
è vero..e forse
l’anno scorso abbiamo peggiorato la situazione con Jane
ma..ma forse se glielo
chiedessimo ci aiuterebbero no?”
“No
Edward”
“Se
c’è anche solo una possibilità dobbiamo
tentare” gli urlai.
“E’
morta Edward” mi disse Carlisle guardandomi negli occhi.
“Sophie è morta”
La
notizia fu come un colpo al cuore. Rapido, preciso e letale.
Se
Sophie era morta voleva dire che nessuno avrebbe potuto aiutare Bella.
Stava
soffrendo da soli due giorni e già sembrava un
‘eternità..come avrebbe potuto
sopportare questo dolore per sempre?
Marcus..
”Marcus
ci può aiutare!Lui ha salvato Sophie: potrebbe farlo anche
con Bella” esclamai.
“E’
possibile: Marcus non è Aro ma i Volturi sono vampiri che
non dimenticano”
“Devo
tentare, devo farlo per Bella. Non posso sopportare l‘idea
che stia soffrendo
per colpa mia” gli dissi sconvolto.
Una
visione arrivò come un lampo: salotto di casa nostra, due
vampiri coperti da
lunghi mantelli blu davanti a tutti noi.
“Va
bene vi aiuteremo”
Presi
un respiro profondo appoggiandomi con una mano alla parete.
“Alice”
sospirai.
Mia
sorella apparve alla soglia dello studio seguita da Jasper e gli altri.
“Chi
erano?” mi chiese.
“Volturi”sussurrai.
|
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Capitolo 12 *** Ospiti ignoti ***
Angolo della scrittrice
In
risposta a eulalia_17 e irly18:
è
vero che Eddino ora sta ‘soffrendo’ ma..vi
assicuro, Bella lo saprà ampiamente
consolare dopo!!Questi capitoli iniziali servono per mettere le basi
alla
storia ma non demordete: prestissimo avrete tanto love-love!
Grazie
a tutte coloro che continuano a inserirmi nei
preferiti e nelle seguite ma soprattutto a chi commenta! Vi adoro
Buona
lettura!^^
Ely
--------------
CAP. 12 - OSPITI IGNOTI
Pvd Edward
Lo
shock apparve sui volti di tutti.
“Come
i Volturi?Verranno qui?Quando?Come?” ci tempestò
di domande Rosalie
“Chi
di loro?” chiese Jasper preoccupato
“Non
lo so,erano di spalle..non li ho riconosciuti..e tu?”
“No”
risposi ad Alice
“Se
non li hai visti come fai a sapere che sono i Volturi?”
chiese Emmett
“Le
mantelle..inconfondibili..”
“Alice
concentrati,cerca di capire quando saranno qui..qualsiasi particolare
ci può
essere utile” le disse Carlisle mettendole una mano sulla
spalla
E
mentre la mia famiglia era attorno ad Alice in attesa di più
informazioni
ansiosi,preoccupati e anche un po’ impauriti io mi ritrovai
ad
essere..sollevato.
Alice
continuava a provare: la visione era sempre più definita
anche se i volti dei
nostri futuri visitatori rimanevano un mistero. Ciò che io
attendevo con più
ansia erano sempre quelle 4 semplici parole che alla fine di ogni
visione si
ripetevano.
VA
BENE VI AIUTEREMO
“Vado
da Bella così Esme potrà venire di qui”
dissi uscendo dallo studio.
Ho sentito Volturi o sbaglio? Pensò Esme
allarmata
vedendomi entrare in camera da letto.
“No
non ti sbagli, vai pure dagli altri mamma, ti spiegheranno
tutto” le dissi
avvicinandomi al letto.
“Come
sta?”
“Non
ha fatto che invocare il tuo nome”
Tu stai bene? pensò Esme
“Sì..io
sì. Grazie di essere rimasta con Bella. Và pure
dagli altri”
Andrà tutto bene pensò toccandomi un
braccio
Le
sorrisi mestamente. “Non posso perderla mamma, non posso
vivere senza di
lei..farò tutto il possibile per salvarla”
“Lo
sò. E noi saremo tutti dalla tua parte. Come
sempre.” disse avviandosi verso la
porta.
“Grazie”
sussurrai prima di vederla sparire.
Mi
stesi sul letto vicino a Bella prendendola tra le braccia e
coccolandola
teneramente.
“Edward..”
mi sussurrò
“Sì
amore mio sono qui..”le dissi accarezzandole la guancia
“Fa
tanto male,non ce la faccio più..”
“Lo
sò amore ma devi resistere: presto tutto
finirà” le dissi baciandole i capelli
“Quando?quando..”
mi chiese mugugnando.
Vedere
la sua espressione sofferente era straziante. La abbracciai ancora
più forte a
me per farle capire che non era sola,che io c’ero. Per
lei,dannandomi ogni
secondo di più per ciò che le avevo fatto.
“Ti
amo” sussurrò
Oh
il mio dolce angelo.
“Ti
amo anch‘io..non sai quanto” le risposi cullandola
dolcemente
Iniziai
a canticchiarle la mia ninna-nanna. La SUA
ninna-nanna.
“Ah
la mia canzone” sospirò prima di iniziare a
tremare. Nascose il volto nel mio
petto per soffocare un urlo. Anche se non si sentì quasi,
nel mio petto quella
dichiarazione di sofferenza vibrò possente.
“Oh
amore mio che ti ho fatto,che ti ho fatto..” le dissi
disperato baciandola in
fronte.
“Non
smettere..ti prego. Canta, canta per me angelo mio..” mi sussurrò
Avrei
dato la vita,se non fossi già morto,pur di salvarla.
Avrei
dato l’anima,che lei era convinta io avessi,per essere al suo
posto.
Vederla
soffrire e sentirla implorare senza poter far nulla era un dolore
così potente
da schiacciarmi e sfinirmi.
La
sua melodia rieccheggiò nell’aria..se era
l’unica cosa che potevo fare per aiutarla,
avrei cantato ininterrottamente per sempre.
La
mia famiglia al completo comparve sulla soglia della porta.
Carlisle
entrò nella stanza. “Abbiamo parlato di
là” iniziò avvicinandosi al letto.
“Chiamiamo
i Volturi.”
Quella
sera stessa Carlisle telefonò ad un suo conoscente in
Italia. Nonostante tutti
sapessero chi e dove fossero, contattare direttamente i Volturi era
praticamente impossibile. Per salvaguardarsi, nei secoli, si erano
costruiti
una rete così fitta di conoscenze, o per meglio dire
sottoposti, intorno a sé
che Carlisle non si stupì più di tanto quando il
nostro aggancio ci disse che
ci sarebbero potute volere anche delle settimane.
Settimane?Io
non potevo aspettare così a lungo..Bella non avrebbe
resistito tanto.
Non
volevo abbandonarla ma fui quasi tentato a prendere al volo un aereo
per
Volterra e farmi ricevere. Due anni fa avere la loro attenzione non era
stato
poi così difficile..
Tutti
naturalmente bocciarono la mia iniziativa. Inoltre una mia partenza
molto
probabilmente avrebbe variato la visione di Alice, cosa che non potevo
rischiare.
La
visione era l’unica cosa che mi dava la forza per non
crollare.
La
visione era l’unica cosa che convinceva Bella a non mollare
nei momenti
peggiori.
Nonostante
i vari tentativi di Alice non ci furono novità il che poteva
essere considerato
un male,dato che non sapevamo quando sarebbero arrivati, e un bene,
dato che
eravamo sicuri che sarebbero venuti e ci avrebbero aiutato.
Passavano
i giorni e benché mi sembrasse impossibile Bella andava
peggiorando. Il dolore
la stava portando alla pazzia. A volte sembrava parlasse con una
persona che
non c’era, implorandola di farla smettere di soffrire e ,nei
casi peggiori,di
ucciderla. All’inizio pensai si riferisse a me o ad un membro
della nostra
famiglia..provai anche a chiederglielo ma lei insistette su
“un’altra lei”, una
vampira dentro di sé
Ero
spaventato a morte..forse la pazzia poteva davvero ucciderla. Carlisle
disse
che non era nulla di preoccupante,che il dolore nelle sue fasi
più acute poteva
portare ad allucinazioni..
L’unica
cosa che potevamo fare era aspettare.
E
finalmente il settimo giorno l’attesa finì.
TOC
TOC
Il
nervosismo era palpabile nell’aria,sapevamo che a bussare
alla porta erano
loro..ma chi esattamente?
Contro
ogni mia insistenza fu Esme a rimanere con Bella mentre io e il resto
della
famiglia ci riunimmo in salotto: la mia capacità di lettura
del pensiero era
fondamentale per capire le vere intenzioni dei nostri visitatori.
Carlisle
andò ad aprire la porta e senza presentazioni i due vampiri,
avvolti dalle loro
mantelle blu, fecero l’ingresso nel nostro salotto.
Oltre a Marcus chi
è l’altro? mi chiese Carlisle mentre
stava ancora
chiudendo la porta
Mi
concentrai sui nostri “ospiti” ma non riuscii a
sentire nulla
Nella
stanza calò il silenzio assoluto: la mia famiglia era in
attesa di un mio cenno
sull’identità dei 2 vampiri e quindi della
pericolosità del nemico e io
nonostante i miei sforzi quel cenno non riuscii a darglielo.
“Benvenuti,
non sapevamo ci avreste messo così poco ad arrivare. Come
è stato il viaggio
Marcus?” disse Carlisle unendosi a noi
“Molto
piacevole grazie ” disse uno dei due vampiri,il
più basso
Il
nervosismo stava iniziando a dilagare, una strana energia aleggiava
nell’aria.
“Ehm
volete darmi i mantelli?” chiese Alice
“Oh
no grazie non ti disturbare cara”
“Vedo
che non sei venuto solo Marcus..chi il tuo amico?”
domandò Carlisle
“Oh
lui non è mio amico” disse il vampiro prendendosi
il bordo del cappuccio“ E io
non sono Marcus.”
Quando
il cappuccio cadde all’indietro rivelandoci
l’identità dei nostri visitatori il
terrore divenne padrone dei nostri corpi e delle nostre menti.
Bella
fu l’unica cosa a cui pensai.
Lo
shock era ben impresso sui nostri volti.
Colui
che credevamo essere Marcus in realtà era Aro.
|
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Capitolo 13 *** La venuta di Aro ***
Angolo della scrittrice
Grazie
a tutte coloro che hanno commentato!Spero che
questo capitolo, un po piu lungo rispetto agli altri, vi piaccia!A
domani col
proseguo! Baci ^^
Ely
------------
CAP 14 – LA VENUTA DI
ARO
Pvd Edward
“Dov‘è
Marcus?” mi lasciai sfuggire io
“Oh
Marcus non ama molto viaggiare. Nei secoli è diventato molto
sedentario se non
pantofolaio” mi rispose Aro scherzando.
Emmett
e Jasper si misero davanti a Rosalie e Alice per proteggerle, in
posizione di
attacco pronti a scattare ad ogni minimo segnale di pericolo.
Carlisle
anche era molto preoccupato benchè continuasse a mostrare
una finta calma.
E
nella marea di pensieri allarmati che rimbombavano la testa due furono
le
domande che mi posi:
Perché
non potevo sentire i loro pensieri?ma soprattutto chi avrebbe aiutato
Bella se
Marcus non era qui?
“Allora,
nel messaggio Carlisle parlavi di un problema giusto?” chiese
Aro rivolgendosi
a mio padre.
“Ehm
sì si tratta di Bella” gli rispose lui incerto
“Oh
sì non vedo l‘ora di poterla ammirare in tutto il
suo splendore” ribattè
entusiasta
Istintivamente
volai all’inizio delle scale e mi rannicchiai in posizione di
attacco.
“Dovrai
prima passare sul mio cadavere” gli ringhiai
Calmati Edward pensò Carlisle
“Se
volessi fare del male alla nostra Bella..”
Ringhiai
nuovamente al suono di ‘nostra Bella’.
Aro
sorrise “Oh scusa, ‘vostra‘ Bella.. a
quest‘ora sarebbe già morta. Veniamo in
pace Edward. Nonostante i precedenti,la vostra richiesta di aiuto mi ha
incuriosito. Caius era contrario all‘idea e, come ho detto
prima, Marcus non
ama molto viaggiare..così eccomi qui. Possiamo vedere
Bella?” mi chiese
“Tu
sai come aiutarla?” gli domandai ancora furente
“Purtroppo
no ma..”
“Allora
no” gli ringhiai interrompendolo
Edward stai peggiorando la
situazione mi ammonì Carlisle
“Perdonalo
Aro, è solo molto preoccupato
per la
salute di Bella” si scusò
“Oh
certo capisco” annuì Aro “come stavo
dicendo, non posso aiutarla ORA ma vedendo
in che condizioni è e di che cosa si tratta potrei informare
Marcus..”
“Chi
è lui?” gli chiesi indicando l’altro
vampiro che continuava a
fissarci immobile e apatico dalla porta di
casa.
“Come..non
lo sai?” mi domandò stupito Aro
Oh
no!Non era a causa loro che non potevo sentirli?
Ma
allora perché i loro pensieri mi erano celati?
In
un secondo nello sguardo di Aro balenò una strana scintilla..
“Molto
interessante..lasciate che vi presenti Gabriel, tra i più
fedeli servitori di
Marcus: ha mandato lui in sua vece per Bella”
La
mia famiglia si era accorta della mia gaffe. Senza saperlo avevamo un
piccolo
vantaggio su Aro e non eravamo stati in grado di sfruttarlo. Il fatto
che io
non sentissi i loro pensieri era un problema ma il fatto che non fosse
a causa
loro e che quindi non lo sapessero complicava ulteriormente la
situazione.
Qualunque cosa pensassero noi non lo avremmo saputo..
“Allora
Bella è di sopra?”domandò Aro
Rimanemmo
tutti immobili senza sapere cosa fare e continuando a fissarci
“Facciamo
così Edward: perché non accompagni Gabriel di
sopra mentre io rimango qui a
fare due chiacchere con Carlisle?sono secoli che non ci
vediamo!”
L’idea
di Aro sembrava sensata anche se essendo proprio una sua idea la cosa
mi
preoccupava.
Chi
era questo Gabriel?Ci si poteva fidare di lui?Quali garanzie avevamo
che, una
volta in camera, non avrebbe aggredito Bella per ucciderla?
“Mi
sembra un‘ottima idea” disse Carlisle
“Alice Rosalie accompagnate Edward e
Gabriel di sopra mentre noi vi aspettiamo qui. Ne abbiamo di cose da
raccontarci vero?” domandò sorridente
“Eh
vecchio amico mio. La colpa è solo tua che non ci sei
più venuto a far visita”
ribattè Aro
Noi restiamo qui a tenere
d’occhio Aro,per qualsiasi cosa avvisaci.
Occhi aperti e niente sciocchezze Edward intesi?
pensò mio padre
Gli
feci cenno col capo e poi seguii Gabriel per le scale, preceduto dalle
mie due
sorelle.
Arrivati
alla soglia della nostra camera da letto passai davanti a tutti e andai
vicino
ad Esme per tranquillizzarla: anche se non presente aveva seguito la
vicenda
dai nostri dialoghi ed ora era molto preoccupata per Bella. Anche Alice
e
Rosalie si avvicinarono ai piedi del letto e si voltarono verso
Gabriel,rimasto
immobile dalla soglia della stanza.
Se
aveva intenzione di attaccare noi eravamo pronti a respingerlo: a lui
la
prossima mossa..
“Posso?”
mi chiese facendo un primo passo all’interno della stanza
“Via
il mantello prima” gli ordinai
Gabriel
se lo slacciò e lo ripose con cura sul divano facendo poi un
giro su se stesso
per farmi capire che non indossava armi di alcun genere o altro se non
i
vestiti.
Non sembra pericoloso pensò Esme
Non ‘vedo’
ancora nulla ma occhi aperti mi disse Alice
Uhm carino il tipino fu l’unico commento
di Rosalie.
La
guardai in cagnesco
Scusa mi disse senza voltarsi Se
lo dici ad Emmett ti ammazzo chiaro?
“Avvicinati
con molta calma e niente scherzi” ringhiai a Gabriel
Con
brevi intervalli di 5 secondi tra un movimento e l’altro
arrivò ai piedi del
letto e osservò Bella.
“Dovrei
avvicinarmi un po’ di più” mi disse
“Edward”
sospirò Bella gemente
“Sì
amore sono qui dimmi” le sussurrai
“E‘
arrivato Marcus?” mi chiese implorante
“Non
ancora”
Bella
nascose la testa nel cuscino ed emise un urlo straziante, poi si
voltò verso di
me
“Ma
arriverà presto vero?Non so quanto riuscirò
ancora a resistere..” disse stanca
“Ciao
Bella”disse Gabriel
Bella
si alzò sui gomiti e guardò ai piedi del letto
“Tu
chi sei?” domandò prima di ricadere esausta sul
cuscino
“Il
mio nome è Gabriel.Sono qui per farti smettere di soffrire
se mi permetti di
visitarti”
“smettere
di soffrire.. sì ti prego” sussurrò
Gabriel
mi stava fissando come per chiedermi il permesso di avvicinarsi a Bella
“Va
bene ma niente scherzi o ti uccido ancor prima di potertene rendere
conto
intesi?”gli dissi rabbioso
Si
avvicinò a me e si sedette sul bordo del letto affianco a
Bella
“Posso
Bella?” le chiese
“Mh
mh ” fu l’unica cosa che gli rispose
Gabriel
fece passare le sue mani sulla fronte di Bella,sulle tempie e anche
dietro la
nuca per poi tornare sulle sue guancie. Controllò le sue
papille..insomma tutte
cose che aveva già fatto anche Carlisle.
E
mentre riflettevo su queste cose Gabriel improvvisamente
avvicinò il suo viso a
quello di Bella quasi a baciarla..
Ringhiai
furente e gli ero già quasi addosso quando vidi Bella
chiudere gli occhi al
contatto della sua fronte con quella di Gabriel.
Rimasero
immobili per qualche secondo e noi con loro.
Quando
Gabriel si staccò Bella emise un sospiro di..di..sollievo.
Le
accarezzò una guancia e le disse “Ora riposa
Bella”
Lei
annuì e si rilassò.
Che
cosa le aveva fatto?Bella ora stava bene?Perché stava bene?
Incredulo
alla scena a cui avevo appena assistito e perso nei miei pensieri non
mi
accorsi che Gabriel si era alzato dal letto ed era già dalla
soglia della
camera.
“Aspetta”
gli urlai
In
corridoio,lontano da occhi indiscreti lo presi per il collo e lo
sbattei contro
la parete
“Che
cosa le hai fatto?Dimmelo” gli ringhiai
“Per
ora nulla e se non mi lasci la cosa peggiorerà” mi
disse calmo
Mi
allontanai leggermente ma senza dargli vie di fuga
“Sai
che cos‘ha?La puoi guarire?”
“Gabriel?”
giunse la voce di Aro dal salotto
Lasciai
passare Gabriel che comparve dalla cima delle scale
“Ah
mi era parso di sentirti. Allora..hai visitato Bella?” gli
chiese
Gabriel
giunto in salotto si avvicinò ad Aro e gli porse la sua mano
per farsela
toccare.
Il
tocco.. A differenza di me Aro poteva sentire, toccando una persona,
tutti i
pensieri mai generati dalla sua mente. Forse il suo potere era limitato
come il
mio per qualche motivo..quando però vidi Aro sorridere
compiaciuto mi dovetti
ricredere..dannazione.
------------------------------
PvD Bella
Da
quanto stavo soffrendo? avevo perso il conto.
Il
dolore a volte sembrava sopportabile,soprattutto quando Edward era
accanto a
me,ma altre era così forte che invocavo la morte dato che a
questa sofferenza
non ci sarebbe mai stata fine.
Sì,
Edward aveva parlato di una visione di Alice ma eravamo sicuri che
questi
misteriosi visitatori sarebbe venuti?E se sì quando?
Ero
in camera nostra con Esme ed Edward quel giorno..
TOC
TOC
“Sono
loro?” chiese Esme
“Credo
di sì” disse Edward disteso sul letto accanto a me.
“Vai
pure mamma resto io con lei” disse abbracciandomi forte
“No
Edward è meglio se resto io con Bella, devi capire chi sono
e che intenzioni
hanno”
“Non
lascio sola Bella, non con loro di sotto”
“Dovrebbero
essere solo in due ma è essenziale sapere cosa
pensano..”
Non
avevo capito bene di cosa stessero parlando, il dolore era
così acuto che le
loro voci mi sembravano ovattate
“Và
Edward io ti aspetto qui” gli sussurrai
“No
io resto” mi disse deciso
“Edward
ti prego vai, farò la brava promesso” gli dissi
scherzosa
Mi
fissò per un attimo,con due dita sotto il mento
alzò il mio viso verso lui.
“Ti
amo” mi sussurrò dandomi un bacio leggero sulle
labbra.
“Io
di più”
Sorrise
e mi baciò i capelli prima di sciogliere il nostro
abbraccio.
“Torno
presto” disse dirigendosi verso la porta.
Si
voltò un ultima volta verso di me. Gli sorrisi fiduciosa.
Quando fui certa che
se ne fosse andato soffocai un urlo nel cuscino. Aver visto i suoi
occhi tristi
era stato massacrante: io stavo soffrendo e il mio dolore faceva
soffrire
lui..non era giusto.
Esme
rimase con me solo fisicamente: restò in ascolto dei suoi
famigliari di sotto
in salotto con i due visitatori; anch’io ci provai ma il
dolore mi distraeva
troppo facendomi a volte perdere coscienza.
Quando
riaprii gli occhi vidi Edward al mio fianco e molte altre figure che
non
riuscii a mettere a fuoco.
“Edward”
sospirai gemente
“Sì
amore sono qui dimmi” mi sussurrò
“E‘
arrivato Marcus?” gli chiesi implorante
“Non
ancora..”
Una
fitta mi colpì al costato,girai la testa nel cuscino ed
emisi un urlo. Quando
fu ’passato’ mi voltai nuovamente verso il mio
angelo.
“Ma
arriverà presto vero?..non so quanto riuscirò
ancora a resistere..” dissi
stanca
“Ciao
Bella” sentii dire da qualcuno
Mi
alzai sui gomiti e guardai ai piedi del letto
“Tu
chi sei?” domandai prima di ricadere esausta sul cuscino
“Il
mio nome è Gabriel.Sono qui per farti smettere di soffrire
se mi permetti di
visitarti”
“smettere
di soffrire.. sì ti prego” sussurrai
Dopo
un breve istante sentii Edward dire rabbioso:
“Va
bene ma niente scherzi o ti uccido ancor prima di potertene rendere
conto
intesi?”
Gabriel
si avvicinò a me e si sedette sul bordo del letto.
“Posso
Bella?” mi chiese
“Mh
mh ” gli dissi
Gabriel
fece passare le sue mani sulla mia fronte ,sulle tempie e anche dietro
la nuca
per poi tornare sulle guance e bloccarmi la testa.
“Come
ti chiami?” mi chiese
“Bella”
“Non
tu, dico LEI ”
“Ma
che stai dicendo?Levale le mani di dosso” disse Edward furioso
Gabriel
continuò a fissarmi negli occhi senza distogliere lo sguardo.
“Isabella”
mi sorpresi a dire
Alice,Esme,Rosalie
ed Edward mi guardarono stupiti
“Ciao
Isabella il mio nome è Gabriel”
“Ciao”
“Puoi
far smettere di far soffrire Bella per un attimo?vorrei fare due
chiacchere con
voi”
Il
silenzio regnava nella stanza.Mentre la mia famiglia non capiva cosa
stesse
succedendo tirai un sospiro di sollievo:il dolore si era notevolmente
attenuato.
“Qualcuno
mi spiega che sta succedendo?” chiese Edward ancora shoccato
“Bella
,come te,Alice,Jasper e..me è speciale” disse
Gabriel
“In
che senso?” gli chiesi
“Ad
ogni trasformazione il veleno muta il corpo dell‘essere umano
morso rendendolo
più forte. Così come per chi ha delle
predisposizioni particolari le amplifica“
“Non
capisco” gli dissi
“Nel
caso di Edward, per esempio, lui può leggere i pensieri
delle persone perché
probabilmente quando era ancora umano era molto intuitivo e
perspicace” disse
Gabriel fissando Edward, che annuì a quella supposizione.
“In
casi molto,molto rari il veleno non riesce a
completare la
trasformazione fisica e mentale però”
“Come
nel mio?” gli chiesi
“Esattamente”
“Vuol
dire che è colpa mia?” chiese Edward angosciato
“il mio veleno non è stato
abbastanza forte da trasformarla?”
“No
non è colpa tua. Il fatto che tu possa leggere i pensieri di
tutti tranne che
di Bella..”
“Anche
i tuoi e quelli di Aro mi sono celati” lo interruppe Edward
“No”
disse Gabriel sorridente “quello è colpa mia. Tu
riesci a leggere i miei
pensieri e quelli di Aro ma poi non te lo ricordi”
Restammo
tutti imbambolati a quelle parole.
“Credo
di non aver capito” disse Alice
“Sono
in grado di modificare i ricordi.. di manipolare le menti e i pensieri
altrui”
sentenziò Gabriel
“Tu
senti cosa sto pensando Edward ma appena hai finito di
‘sentire’ io ne cancello
il ricordo dalla tua mente.Ti sembra di non sentire nulla ma in
realtà non è
così”
“Possiamo
tornare a me per favore?” chiesi spazientita
“Sì,scusa.Come
stavo dicendo Edward non può sentire i tuoi pensieri
perché sei tu stessa a
impedirglielo”
“Come?”
chiedemmo io ed Edward contemporaneamente
“Credo
che ci sia una specie di scudo che protegge i tuoi pensieri”
“Ma
come faccio a creare questo scudo se non me ne rendo manco
conto?”gli chiesi
“Probabilmente
è Isabella a crearlo.”
“Mi
spiegate chi è questa Isabella?” disse Rosalie
”Qualcuno
la chiama doppia personalità, altri lato oscuro,
YIN/YANG..”
“Ci
sono due Bella dentro di me?” gli chiesi
Gabriel
sorrise “Sì, detta male ma sì. Esiste
un leggero equilibrio in ogni persona tra
bene e male.In qualcuno prevale di più il bene,in altri il
male. Nella tua vita
da umana è prevalsa quella del bene ma ora che sei un
vampiro il veleno..”
“..dovrebbe
far prevalere quella malvagia giusto?” gli chiesi
“Sì,
è una possibilità. Non capita spesso ma con chi
ha personalità forti è
possibile. La parte ‘buona’ che è in te
sta cercando di sopravvivere,di opporsi
al veleno che sta favorendo l‘altra..per questo continui a
soffrire. Per questo
hai sbalzi di umore,ti senti debole,stanca..non sei ancora un vampiro
al pieno
delle tue possibilità”
“Che
si può fare allora?” chiese Edward accarezzandomi
una guancia
“Purtroppo
non lo so con esattezza, Marcus non me l‘ha detto.So solo che
anche Sophie
manifestò una doppia personalità una volta
trasformata: una dolcissima-da umana
e una malefica.Quando questa prendeva il sopravvento Sophie diventava
una
vampira spietata,un‘assassina
senza
freni ne remore. Marcus mi ha solo detto che con delle
‘sedute’ Sophie riuscì a
ristabilire un equilibrio dentro di se diventando più
forte”
“Credi
che Marcus lo insegnerebbe anche a me?”
“Ne
sono certo.”
“Perché
dovrei farlo?” mi sorpresi a chiedere “Presto
o tardi diventerò un
vampiro completo lo stesso, è solo questione di tempo”
dissi sogghignando.
Edward
e gli altri mi guardarono sorpresi.
“E‘
vero Isabella ma tu sai solo proteggere te stessa dalle letture del
pensiero di
Edward e forse anche dalle visioni di Alice. Marcus potrebbe aiutarti a
creare
veri e propri scudi fisici a patto che…”
|
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Capitolo 14 *** Il patto ***
Come sempre ringrazio tutte
coloro ke lasciano un commy..vi adoro! ^^
Baci Ely
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CAP 13 - IL PATTO
“A
patto che?” chiesi - o per meglio dire chiese
Isabella,o per meglio dire la
mia ‘parte vampira’
“A
patto che coesistiate nello stesso corpo” disse Gabriel
“Perché?”
“Marcus
capì che con le ‘sedute’ i poteri di
Sophie erano maggiori. D’altronde il detto
‘L’UNIONE FA LA FORZA’
ha un suo fondamento. Isabella, io credo che benchè
più forte le tue capacità
saranno sempre limitate se Bella dovesse venire meno. Lo scudo che sai
utilizzare potrà solo bloccare chi, come Edward o me, ha
poteri che agiscono
sulla mente. Se farai sopravvivere Bella molto probabilmente potresti
estendere
il tuo scudo anche sugli oggetti” concluse Gabriel fissandomi.
“Proiettare
il mio scudo sulle persone..interessante. Prometti che Marcus mi
insegnerà a
farlo?”
“Prometti
che non permetterai al veleno di uccidere Bella?” mi chiese
Gabriel
“Sì”
“Niente
più dolore allora per Bella?”
“Ti
do 5 giorni e poi tornerò all‘attacco”
“Va
bene” disse Gabriel
Presi
un respiro profondo e scossi leggermente la testa. Parlare senza essere
l’artefice
delle parole era una sensazione stranissima. Guardai Gabriel,che
sembrava
sereno, e poi la mia famiglia.
Perchè
mi guardavano così? Che cos’erano quelle facce?
Incredulità?stupore?..paura?
“Che
è successo?” mi chiese Edward
“Ora
non c‘è tempo per le spiegazioni. Aro si
starà insospettendo..sono qui da
troppo tempo. Probabilmente appena saprà vi farà
una proposta..”
“Ma
nella visione io l’ho visto dire che ci aiutava..”
disse Alice
“Vero
ma tutto ha un prezzo. In cambio del nostro aiuto Aro vorrà
sicuramente
qualcosa” disse Gabriel
“Maledetto
ora vado giù e l‘ammazzo”
ringhiò furioso Edward
“NO.
Voi non dovreste manco sapere il perché Bella sta
male.” disse serio Gabriel
“Ora
ascoltami bene Bella: abbiamo 5 giorni e poi tornerai a soffrire. Il
veleno
ricomincerà la trasformazione: su questo Isabella
è stata chiara. Una
cosa è certa: se tra cinque giorni non
incontrerai Marcus lentamente morirai. E se non accetterai la proposta
di Aro
molto probabilmente morirete tutti, tu e tutta la tua famiglia, molto
prima”
Mi
portai una mano alla bocca per soffocare un urlo di terrore.
“Che
- che possiamo fare?” gli chiesi con voce tremante
“Per
ora nulla. Devo informare Aro delle tue condizioni e vediamo cosa
dice.”
Cercai
gli occhi di Edward per avere un pò di conforto e lo vidi
confuso,indeciso,spaventato.Non mi stava più accarezzando la
guancia..aveva
forse paura di Isabella?Di entrambe? di me?
“Ora
mi dispiace ma devo cancellare dalle vostre memorie il ricordo di
questa
conversazione. Se Aro vi toccasse saprebbe ciò che ho fatto
e io non dovevo
dirvi nulla.”
“No
io non voglio dimenticare” gli dissi allarmata
“Stai
tranquilla Bella, solo tu ricorderai .Gli altri no. Confido nello scudo
mentale
di Isabella. Non dire a nessuno,nemmeno ad Edward, ciò che
ti ho appena detto
intesi?” mi disse Gabriel
“Nemmeno
io voglio dimenticare” disse Edward
Ma
prima che chiunque potesse fare o dire qualcosa Gabriel improvvisamente
avvicinò
il suo viso al mio e appoggiò la sua fronte alla mia.
Sentii
come un vento,un soffio attorno a me. Chiusi gli occhi per assaporarne
la
sensazione dopo tutti quei giorni di dolore atroce.
Sentii
solo più Edward ringhiare poi più nulla.
Quando
Gabriel si allontanò lentamente da me emisi un sospiro di
sollievo.
Mi
fissò per un attimo molto intensamente,mi
accarezzò la guancia e mi disse “Ora
riposa Bella”
Annuii
e mi lasciai andare sul cuscino rilassandomi..il dolore era sparito,
Isabella
era sparita. Finalmente pace.
--------------------------------------
Pvd Edward
Osservai
il ghigno sul volto di Aro dopo aver letto i pensieri di Gabriel..quel
ghigno
non preannunciava nulla di buono.
“Bene
bene bene” disse Aro alzandosi dal divano ”vedo che
Bella è di nuovo in
splendida forma!Ero certo che Gabriel gli avrebbe alleviato un
po’ il dolore
benche questa non sia una soluzione definitiva. Purtroppo è
Marcus l’appassionato
di medicina..tu lo sai bene Carlisle. Solo grazie alle sue cure
amorevoli Bella
si riprenderà completamente”.
Sistematosi
il mantello Aro,seguito da Gabriel, si diresse verso la porta di
ingresso,si
tirò su il cappuccio sul volto e ci disse quelle 4 parole
che per tanto tempo
erano state la mia speranza e la salvezza di Bella.
“Va
bene vi aiuteremo..”
Fiuu iniziavo a preoccuparmi pensò Emmett
Bella guarirà sosprirò
Esme felice
La mia visione finalmente si
è realizzata esultò Alice
Io
anche iniziai a rilassarmi. Ci poteva essere una fine alla agonia che
ci
attanagliava le viscere da una decina di giorni. Bella e io potevamo
vivere per
sempre felici insieme. Vedevo i nostri desideri prendere forma, i
nostri sogni
realizzarsi..
“..ma
a una condizione” sentenziò Aro
Restammo
tutti di sasso a quelle parole. Come?Condizioni?Che condizioni?No lui
doveva
dire che ci avrebbe aiutato, Bella sarebbe guarita e poi saremmo stati
per
sempre insieme,felici di vivere il nostro amore per
l’eternità..
“Che
condizioni Aro?” chiese Carlisle facendosi coraggio
“Un
anno presso il nostro castello senza contatti con nessuno di voi in
cambio
della sua salvezza” disse Aro
“Io
ti ammazzo” ringhiai gettandomi su di lui
Emmett
e Jasper mi bloccarono quasi subito. Cercai di dimenarmi dalla loro
presa, la
mente offuscata dalla rabbia, gli occhi iniettati di odio e il cuore
colmo di
dolore.
“Edward
ora basta” urlò Carlisle
Aro
continuava a sogghignare verso di me. Oh quanto doveva essere
compiaciuto di
quella situazione!E quanto avrei voluto
farlo a brandelli con i miei stessi denti..
“Aro
perdonami ma non credo tu possa richiederci nulla. Spetta a Marcus
porre
eventualmente delle condizioni dato che sarebbe lui a guarire
Bella” disse
calmo Carlisle
“Vero
ma Marcus non c’è, ci sono io. Potrei
tranquillamente tornarmene in Italia e
dire a Marcus che Bella ora sta bene. Di certo lui non si prenderebbe
il
disturbo di controllare se fosse vero o meno..”
“Resta
comunque il fatto che noi oggi ci aspettavamo Marcus..se per te va bene
gradirei venire a Volterra con te e parlare direttamente con lui per
spiegargli
la situazione..”
“No”
disse Esme implorante giungendo al fianco di Carlisle e prendendolo per
mano.
“Oh
ma certo Carlisle,volentieri. Speriamo solo che al tuo ritorno qui a
Forks
Bella sia ancora viva..”
“Maledettooo”
ringhiai ferocemente ricominciando a scalpitare tra le braccia di
Emmett.
Come
osava lui, viscido verme sanguisuga, parlare della vita della mia Bella
così
superficialmente.
“Portarla
in Italia?Piuttosto dovrai passare sul mio cadavere” gli urlai
Aro
sogghignò “Basta chiederlo” disse
facendo un passo verso di me
Subito
tutta la mia famiglia si pose tra me e Aro in posizione di attacco
mostrando i
denti.
Lo
scontro sarebbe stato inevitabile ma tanto già lo sapevamo
dall’anno scorso. I
Volturi non sopportavano più il nostro stile di vita ne
vedevano di buon occhio
un gruppetto di vampiri che non
li
temessero tanto come noi. Eravamo una scocciatura già
allora, ce l’aspettavamo
un loro attacco.
“ACCETTO”
sentimmo dire alle nostre spalle. Ci voltammo tutti di scatto dietro di
noi.
Bella
era in cima alle scale e ci stava osservando.
Restai
di sasso: sicuramente avevo capito male, non era stata lei a dirlo, non
poteva
essere stata lei..
|
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Capitolo 15 *** La decisione di Bella ***
Chiedo scusa a tutte del
ritardo ma a lavoro è stato proprio un periodo no..
Cmnq, ringrazio ancora chi mi
ha messo nei favoriti e ki commenta!
A domani col chap love-love!!
CAP 15 - LA DECISIONE DI BELLA
“Accetto”
ripetè guardando Aro
La
osservammo tutti in silenzio mentre lentamente scendeva gli scalini.
“Un
anno presso il vostro castello senza contatti con nessuno di loro in
cambio
della mia guarigione” sentenziò fermandosi davanti
a lui.
Approfittando
del momento di shock mi liberai da Emmett, presi Bella dalla vita e la
portai
dalla parte opposta del salotto, lontana da Aro.
“No
no amore mio che stai dicendo?” le chiesi implorante
stringendo il suo viso tra
le mani
“Edward..”
sospirò lei
“No
non te lo permetterò” la interruppi stringendola a
me
“Edward”
disse Bella immobile
“No
tu non mi lascerai hai capito?” le dissi con voce tremante
Bella
fece un pò di pressione sul mio petto con le braccia per
sciogliere il nostro
abbraccio ma io la stinsi ancora più forte a me tuffando il
viso nel suo collo.
“Ti
prego Bella” le sussurrai tra i capelli
“Edward”
sospirò lei stringendo le sue braccia intorno al mio collo.
Restammo
così, immobili, per forse un minuto, forse un secondo. Avrei
voluto durasse un
eternità ma mi resi conto che non sarebbe mai stato
abbastanza.
“Mh
-mh” sentimmo Aro tossire dalla porta di ingresso.
Bella
allentò la presa e aspettò che anch’io
mi staccassi da lei.
“Accetto”
disse rivolgendosi ad Aro
“No
Bella ti prego” le dissi disperato
La
mia famiglia si avvicinò a noi
“Bella
non fare cose avventate” le disse Esme
“Sì
mamma ha ragione” confermò Alice
“Buttiamoli
fuori” suggerì Emmett sogghignando
“Io
ci sto” lo appoggiò Jasper
“Bella”
le disse Carlisle avvicinandosi ”non è una
decisione che puoi prendere alla
leggera”
“Aro?”
disse Bella oltrepassando Rosalie
“Sì?”
“Per
favore potresti concederci un momento?”
“Oh
sì ma certo. Stavo giusto pensando di fare uno
‘spuntino’..” ci disse mostrando
allegro i denti.
“Naturalmente
ci sposteremo sul confine canadese: non vogliamo crearvi problemi, vero
Gabriel?”
Gabriel
annuì
“Torneremo
tra 3-4 ore, non c‘è fretta” ci disse
aprendo la porta dell’ingresso
“Voi
intanto discutete con calma”
Era
l’occasione buona per ucciderlo. Era fuori da solo e Bella
era qui con tutti
noi:dovevo sbrigarmi.
“Bella
che ti è saltato in testa?” le disse Rosalie
strattonandola
E’
vero, Bella. Mi focalizzai su di lei e tornò subito il
panico misto dolore.
“Tu
non andrai in Italia da loro neanche per un giorno” le dissi
furente
“Io
ci vado” mi disse dandomi ancora le spalle
“Bella
non è una saggia idea. Non ci possiamo fidare di
loro” disse Esme
“Non
importa io ci vado” ripetè
“Alice
riesci a vedere qualcosa?” le chiese Jasper
“No
c‘ho già provato prima..tutto il futuro di Bella
è un grosso buco nero” disse
scoraggiata
“Questo
non è un buon segno: potrebbe voler dire che là
mori..”
Ringhiai
anche solo al pensiero di Carlisle
“Non
vedi il mio futuro già da tempo Alice” disse Bella
“E non si può dire siano
state sempre affidabili le tue visioni..”
Alice
si pietrificò. Era vero ciò che aveva appena
detto ma non era da Bella parlare
così, soprattutto con Alice,che considerava una sorella.
“Non
è una decisione che puoi prendere da sola” le
dissi riferendomi a me stesso.
Anche
in quella occasione ero un’egoista,lo sapevo ma non potevo
farne a meno.
“Giusto”
esultò Emmett “Sei parte della famiglia:
mettiamola ai voti.”
Non
era proprio quello che avevo in mente ma andava bene comunque. La mia
famiglia
mi avrebbe appoggiato in pieno.
“Sì
ci sto.Votiamo” lo appoggiai
“No,
non stavolta. Io ci vado” continuò a ripetere Bella
Furioso
oltrepassai la mia famiglia, mi fermai alle sue spalle,la presi per un
braccio
e la costrinsi a voltarsi.
“No
tu non ci vai” le ringhiai
Appena
i miei occhi incontrarono i suoi mollai lentamente la presa. Dolore,
paura,
angoscia, tristezza, amore..vidi tutto in quei profondi occhi color
rubino che
a forza di leggere conoscevo meglio di chiunque altro.
“Io
vado” sussurrò appoggiando una mano sulla mia
guancia
La
trattenni,prigioniera,come avrei fatto con lei. Ero egoista, lo ero
sempre
stato nei suoi confronti e non avrei di certo smesso adesso.
“Bella..”
“Sto
soffrendo Edward e per quanto io non voglia, per quanto mi odi per
questo devo
andare” mi disse avvicinandosi a me
“No..”
“Ora
sto bene guardami!E’ merito di Gabriel” mi disse
sorridente. Un sorriso
triste,amaro..quanto quella verità.
“Ma
non illudiamoci: il dolore tornerà e sarà sempre
più forte. Hai forse
dimenticato i giorni passati?Hai scordato le mie urla?” mi
chiese triste
guardandomi negli occhi.
“Io
no Edward” disse con la voce tremante “mi ricordo
tutto. Ricordo le fitte che
mi squarciavano in due, le ondate di fuoco che mi bruciavano
lentamente,
ricordo il dolore che sembrava mandarmi in pezzi e sbriciolarmi..So di
aver
quasi delirato negli ultimi giorni talmente soffrivo”
concluse
sorridente-angosciata.
“E la cosa
ricomincerà Edward, non finirà mai.Ti
giuro: mi odio dal profondo del cuore ma non posso riaffrontare tutto
di nuovo.
Non ce la posso fare. Non me la sento..”
“Ma
Bella..”
“No
Edward Bella ha ragione” mi interruppe Carlisle
“Marcus
è l‘unico che può capire cosa ha Bella
e guarirla..noi non possiamo fare nulla”
disse toccandomi la spalla
“Sì
lo so questo ma non posso stare un anno senza di te lo capisci Bella?Io
non ce
la faccio” le sussurrai
“Oh
amore mio un anno passa in fretta e in quell‘anno io
guarirò. Quando ci
ritroveremo sarà davvero per sempre e non ci lasceremo mai
più”
“Non
ci lasceremo mai più” le dissi abbracciandola
“hai ragione. Io vengo con te”
“Cosa?”
urlò lei allontanandosi da me
“Tu
non vieni in Italia con me” mi disse decisa
“Hai
detto che devi andare là,che devi guarire e io sono
d‘accordo. Se è l‘unico
modo ti porterò in braccio io stesso se fosse necessario ma
questo non cambia
la situazione: tu da sola là non ci vai quindi vengo con
te” le dissi
sorridente
“No
tu non vieni”
“Non
puoi decidere da sola, questa cosa non riguarda solo te. Io vengo con
te e
basta” le dissi fermo
“No
ti sbagli questa decisione riguarda solo me, sei tu a non avere voce in
capitolo. Io ci vado e tu resti qui” mi disse Bella furente
“Oh
non credo proprio. Aro vuole che tu vai in Italia e tu ci andrai ma io
verrò
con te. Fine discussione” le urlai avviandomi verso le scale
Bella
era testarda ma lo ero anche io. Non avrei indietreggiato sulla mia
decisione.
Lei da sola dai Volturi non ci andava.
“Non
darmi le spalle”inveì
Bella ”La
discussione non è finita Edward” mi urlò
“E
invece sì” le dissi salendo i primi gradini
“Edward
Anthony Masen Cullen non osare andartene mi hai sentita?” mi
ringhiò
I
miei famigliari, spettatori silenziosi,prima preoccupati e poi divertiti del nostro
primo vero
litigio, restarono di stucco dal tono di Bella. Non l’avevo
mai sentita così
arrabbiata e mi feriva esserne la causa ma non potevo cedere. Continuai
a
salire le scale.
“Edward
torna subito qui” la sentii urlare prima di sparire dietro
l’angolo,dirigendomi
verso la nostra camera.
“Maledizione“
sibilò prima di sbattere un pugno sul tavolo del soggiorno.
Il mio tavolo pensò triste Esme
Caspita che buco! ..Emmett..
Fa davvero paura,non
l’avevo mai vista così pensò Rosalie
“Oh
no il tavolo, Esme..sono mortificata. Io non volevo davvero..”
“Non
ti preoccupare cara, può capitare”
“Scu-scusate
io-io devo prendere un po’ d‘aria” disse
Bella prima di avviarsi verso la porta
Ero
già all’angolo della parete,ancora nascosto. Aro
era fuori con Gabriel, non
potevo far uscire Bella.
“Dove
vai Bella? Aspetta, vengo con te” piagnucolò Alice
“No
scusami Alice ma voglio stare da sola” si scusò
lei.
“Per
favore parlate con lui..fatelo ragionare” disse triste prima
di richiudere la
porta dietro di se.
Appoggiato
alla parete mi lasciai cadere a terra mentre il mio amore se andava
portandosi
con se il mio cuore
|
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Capitolo 16 *** Io & Te ***
CAP 16 - IO
& TE
“”Ke
caratterino..” sghignazzò Emmett
“E
finiscila tu” lo rimproverò Rosalie
“Dovremmo
parlare con Edward” disse Esme
“Ci
penso io” disse Carlisle avviandosi alle scale
“No
vado io” disse Alice precedendolo
Stai bene?
“No”
sospirai appoggiando la testa sulla spalla di Alice,sedutasi vicino a
me per
terra.
Non dovevi andartene prima,
Bella si è parecchio arrabbiata
“Ha
ragione ma restare avrebbe voluto dire accettare la sua decisione e io
non
posso farlo”
Parla con lei Edward,Aro
sarà qui tra poco e vorrà una risposta.
Ringhiai
al pensiero di quel bastardo
Va da Bella,ha bisogno di te
ora più che mai
“E‘
alla radura?” le chiesi
“No,
l’ho dirottata al lago” disse facendomi
l’occhiolino.
Già
la radura..la mia sorpresa..sorrisi mesto al ricordo di quei giorni.
Mi
alzai dal pavimento e,dopo aver dato un bacio sui capelli ad
Alice,scesi le
scale.
Buttai
un occhio sul tavolo e sorrisi alla visione del buco lasciato dal pugno
di
Bella..non era più la umana indifesa di un tempo.
Iniziai
a camminare via via aumentando il passo finchè corsi. Volevo
raggiungerla:essere separati da meno di un ora era già una
sofferenza,figuriamoci
un anno..
Giunsi
brevemente al lago e subito la notai: era seduta su un lungo masso
roccioso,con
una gamba distesa e il piede a filo d’acqua e
l’altra al petto racchiusa dalle
sue braccia, il mento sul ginocchio. Sembrava assorta in
chissà quali ragionamenti;
avrei dato qualsiasi cosa per sapere i suoi pensieri: ora
più che mai.
“Bella..”
sussurrai
Lei
non mi degnò di uno sguardo benchè avesse
avvertito da subito la mia presenza
Mi
avvicinai lentamente continuando a guardarla. La luce tenue del sole
che
filtrava dal cielo nuvoloso la avvolgeva di una strana aurea, sembrava
un
angelo. Il mio angelo.
“Mi
dispiace” sospirai affranto fissandomi i piedi
“Perché
ci hai messo così tanto?” mi chiese imbronciata
Alzai
lo sguardo e incontrai i suoi dolcissimi occhi e la sua bocca che si
era
distesa in un sorriso.
“Oh
amore mio” sussurrai avvicinandomi ancor di più e
stringendomi a lei.
“Edward
non fare così” disse accarezzandomi i capelli
“Mi
dispiace per prima”
“Dispiace
anche a me..dovrò comprare un nuovo tavolo a Esme”
disse pensierosa
La
guardai solo per un secondo e poi scoppiai a ridere.
“Ti
amo,lo sai vero?” mi disse ancora sorridente
“Sì”
“Non
vorrei andare ma davvero Edward non ho scelta. Appena Gabriel mi ha
visitato ho
capito cosa vuol dire ‘stare bene’ e non credo di
poter resistere nuovamente se
il dolore tornasse”
“Lo
so Bella ma stiamo parlando dei Volturi,non ci possiamo fidare di
loro”
“Marcus
non è Aro. E io ora sono un vampiro,saprò
difendermi..”
Ringhiai
a quel pensiero
“Saprò
difendermi anche se non ce ne sarà bisogno”
continuò Bella mettendomi una mano
sulla bocca.
“Edward
sono solo 12 mesi, nulla in confronto a ciò che ci aspetta
dopo”
“Già
un giorno senza te sembra una tortura..” sospirai
“Lo
so ma lo sono stati anche questi ultimi 10 giorni..per
entrambi”
Occhi
negli occhi la sua tristezza era la mia,il suo dolore era il mio,il suo
amore
era il mio.
Come
un anima divisa in due corpi, eravamo la metà una
dell’altro.
Si
avvicinò col viso lentamente poggiando le sue labbra alle
mie e mi diede un
bacio e poi un altro e un altro ancora. Non seppi resistere: la strinsi
forte a
me,con una mano la presi dietro la nuca e impressi il mio volto nel
suo. Con
prepotenza mi feci spazio nella sua bocca con la mia lingua,che ebbe
pace solo
quando incontrò la sua. Iniziammo quella danza con
ferocia,rabbia,arroganza e
voglia. Uno dell’altra.
Si
lasciò andare sulla roccia attirandomi a lei,sopra di lei.
Un ricerca affannata
dei nostri corpi,dei nostri volti,dei nostri respiri accelerati. Una
ricerca
disperata..come il nostro amore.
Non
lasciandoci mi levò la maglietta a fatica quasi strappandola
per la
trepidazione.
Le
sue mani scorrevano sulla mia schiena lasciando scie ardenti,come la
nostra
passione rimasta latente troppo a lungo. La volevo,più di
ogni altra cosa al
mondo. E lei voleva me. Lasciando fuori i giorni scorsi, le urla
soffocate, le
angosce provate e cercando di essere solo noi.
Ero
sopra di lei senza paura di poterla schiacciare o ferire e
,benchè avesse
ancora il suo vestito addosso, la sentivo fremere e tremare ma questa
volta la
mia temperatura non c’entrava. Era calda,era morbida ed era
mia.
Mi
spinse via facendomi cadere di lato e salì sopra di me.
Era
audace,curiosa quanto me di sapere cosa potevamo finalmente fare,era
sexy.
Le
mie mani correvano sul suo corpo senza esitazioni anzi eccitate per la
situazione.
Eccitazione
che mi scorreva nel sangue,nelle vene,nel corpo più del
veleno e che non tardò
a manifestarsi..
Facendo
leva su un braccio,la girai tornando sopra.
“Edward..”
sospirò con le labbra sul mio collo
Con
una mano percorsi dal ginocchio tutta la sua coscia, infilandola sotto
il
vestito e fermandola solo all’incontro con le sue mutandine.
La
ammirai in tutto il suo splendore. Dio come era bella. Perso nei suoi
occhi,e
forse lei nei miei, con un bacio sembrò darmi
l’approvazione a ciò che volevo
fare.
Infilai
un dito nell’orlo di cotone morbido,mai quanto la sua pelle
che al mio contatto
sembrava ardere,lo percorsi tutto e mi fermai al lato.
“Fallo”
mi sussurrò ansimante all’orecchio
Strinsi
il lembo di tessuto nel mio pugno e..
“Finalmente
vi ho trovat..” disse felice sbucando dalla foresta e
irrigidendosi vedendoci.
“Alice..”
sospirò Bella lasciandosi cadere sulla roccia
“Non
è un buon momento Alice smamma” le dissi
spazientito chinando il capo sul collo
di Bella e continuandola a baciare.
Anche
se non era possibile sentii mia sorella arrossire dalla vergogna.
Vedermi
su di Bella quasi nudo intento a spogliarla non era, purtroppo, una
cosa
abituale.
Oddio non vi avevo
‘visto’..ke imbarazzo pensò
“Alice
te ne vuoi andare?” gridai iniziando ad arrabbiarmi
“Oh
ehm A-Aro..è a casa”
Ci
irrigidemmo entrambi al suono di quel nome..
“Edward”
mi sussurrò Bella ancora sotto di me
Non
seppi dirle nulla, i miei occhi le dissero cosa provavo in quel
momento: tutto
e niente.
“Oh
amore” disse stringendomi forte a se.
Mi
cullò dolcemente e non avrei mai voluto staccarmi da lei ma
lo feci.
Le
accarezzai una guancia, la baciai leggermente un ultima volta e diedi
voce al
nostro infausto destino.
“Andiamo”
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Mi
fermai davanti alla porta di casa,la mano tremante sospesa sulla
maniglia.
Le
caldi dita di Bella si intrecciarono con le mie e a quel tocco la
guardai
triste.
Mi
sorrise dolcemente ma non disse nulla e forse fu meglio così.
Sapevamo
cosa sarebbe successo e per quanto sbagliato era giusto così.
Prese
un respiro profondo e aprì la porta.
La
seguii focalizzandomi subito su Aro,spaparanzato sul divano
compiaciuto, e
senza rendermene conto iniziai a ringhiare.
“Edward”
sospirò passando un suo braccio attorno alla mia vita per
calmarmi.
Tremavo
tutto ma non per la paura. Era rabbia,di quella che ti acceca la mente
e la
vista.
“Bella”
esultò Aro alzandosi “Allora?”
“Accetto
Aro.Un anno presso il vostro castello senza contatti con nessuno di
loro in
cambio della mia guarigione.” sentenziò
Lo
sapevo,pensavo di essere pronto ma le sue parole mi ferirono lo stesso
“Oh
meraviglioso, Marcus sarà felice di rivederti.”
disse avvicinandosi a noi a
braccia aperte.
Istintivamente
mi posi di mezzo: proteggere Bella sarebbe sempre stata un abitudine
che di
certo non avrei mai perso.
“Edward”
sospiro lei scavalcandomi per abbracciare Aro.
“Oh
prevedo grandi cose,grandi cose per te Isabella” le disse
fiero baciandola in
fronte.
Impiegai
tutta la mia buona volontà per non saltargli addosso. Lo
feci per Bella, solo
per lei.
“Bene
bene. Gabriel ora ti spiegherà tutto, io devo
lasciarvi” disse avviandosi verso
la porta
“Oh
non vedo l‘ora.Ci vediamo tra 5 giorni” ci disse
sorridente.
E
senza vedere la nostra reazione,senza aver modo di poter dire o fare
nulla
chiuse la porta dietro di sé e scomparve alla nostra vista.
“
5 giorni..” sussurrai
Bella
si voltò verso di me e mi fissò.
“Che-che
voleva dire con 5 giorni? Penso di non aver capito o forse mi sto
sbagliando”
le dissi con voce tremante
“Perdonami”
fu tutto ciò che mi disse prima di abbracciarmi.
Rimasi
fermo immobile,le braccia lungo il corpo,lo sguardo vuoto. Come me.
“Edward”
mi sussurrò accarezzandomi la guancia
“Tra
circa 5 giorni il dolore tornerà” disse Gabriel
“non sono Marcus,non sono in
grado di fare di meglio. Bella ricomincerà a soffrire e per
allora dovrà essere
in Italia”
“Tu
lo sapevi?”le chiesi apatico
“Sì”
mi sussurrò distogliendo lo sguardo da me
“Perché
non me l‘hai detto?”
“..”
“Perché?”
le urlai allontanandomi da lei
“Edward
io..”
“Io
cosa?Te ne sei dimenticata?Non mi sembra fosse così
difficile dire ‘Edward
parto tra 5 giorni’ ” continuai
“Ora
basta Edward stai esagerando” mi disse Carlisle
“Io
sto esagerando?Io?” gli ringhiai dirigendomi verso la porta
“Dove
stai andando?” mi chiese Bella
“Da
Aro. Tu non ci vai in Italia” dissi
Non
so come fece ma Gabriel si materializzò davanti alla porta
sbarrandomi la
strada.
“Calma,
non peggioriamo la situazione”
“Levati”
gli sibilai
“Edward
ora smettila” urlò Bella accasciandosi a terra
“Basta”
sussurrò coprendosi il viso con le mani
Volai
al suo fianco,a terra e la stinsi forte al mio petto
“O
amore mio mi dispiace,mi dispiace” dissi cullandola
“No
sono io..dovevo dirtelo”
“Perché
non l‘hai fatto?”
“Se
l‘avessi saputo con Aro ancora qui avresti peggiorato la
situazione”
Sorrisi.
Mi conosceva bene,forse era l’unica a conoscermi davvero,come
o più di Alice.
“Mi
dispiace interrompervi ma devo raggiungere Aro.” disse Gabriel
Bella
sciolse il nostro abbraccio e si alzò da terra.
“Ti
aspetterò all’ingresso dell’aeroporto.
Il volo è alle 10.00 in punto ma dovrai
essere lì almeno 2 ore prima per il check-in. Non
dimenticarti il passaporto”
Bella
annuì “E per i miei genitori?” disse con
voce tremante
“A
quello ci penserò io, non ti preoccupare”
”Grazie”
fu la sua unica risposta
Gelai
dentro.Volevano uccidere Charlie e Renè e Bella non diceva
nulla?Che storia era
mai questa.
“Che-che
intendi fare ai genitori di Bella?” gli chiesi
“Modificherò
la loro mente: gli farò credere che Bella è stata
portata in Italia in una
clinica altamente specializzata in traumi cranici per un nuovo tipo di
cura
sperimentale. Penseranno di essere stati proprio loro a deciderlo e che
il
tutto sia stato possibile grazie alle conoscenze di Carlisle
nell’ambiente
medico. Naturalmente voi dovrete reggere questa versione dei
fatti.”
“Gabriel
è speciale” disse Bella vedendo le nostre facce
interrogative “come
Alice,Jasper,te..non farà del male a Charlie e
Renè e così potremo giustificare
il mio anno in Italia”
“Devo
andare” disse Gabriel avviandosi alla porta
“E’
stato un piacere. Bella sii puntuale.”
Si
abbracciarono sulla soglia come se fossero già grandi amici
mentre io e la mia
famiglia eravamo ancora imbambolati nel salotto.
“Ciao
Bella ci vediamo venerdì” le disse prima di
iniziare a correre scomparendo alla
nostra vista.
“Ha
detto ‘venerdì’ vero?” disse
Emmett
“Sì”
disse Bella chiudendo la porta
“Ma
scusate oggi che giorno è?” chiese Emmett
“martedì..”
sussurrai
“..quindi
Bella parte tra 3 giorni?” chiese Alice triste
“Sì
” sussurrò lei voltandosi per guardarmi.
Ero
ancora inginocchiato per terra,in mezzo al salotto non riuscendo a
capacitarmi
di cosa stesse succedendo.3 giorni,solo 3 giorni.
3
giorni per AMARSI
3
giorni per ILLUDERSI
3
giorni per DIRSI ADDIO
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