DxD Tales: Knocking on Hell's Doors

di slenderguy93
(/viewuser.php?uid=917556)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** life 0 ***
Capitolo 2: *** life 1 ***
Capitolo 3: *** life 2 ***
Capitolo 4: *** life 3 ***
Capitolo 5: *** life 4 ***
Capitolo 6: *** life 5 ***
Capitolo 7: *** life 6 ***
Capitolo 8: *** life 7 ***
Capitolo 9: *** life 8 ***
Capitolo 10: *** Newlife ***



Capitolo 1
*** life 0 ***





Io non possiedo i diritti di Highschool dxd e dei personaggi in esso contenuti. Possiedo solo i personaggi da me creati.

 

Alcune persone passano la loro vita cercando uno scopo, un obbiettivo che dia valore alla loro esistenza. Altre semplicemente vivono l’attimo seguendo i loro desideri.
Io appartenevo sicuramente alla prima categoria. Perfino ora, mentre giaccio nel mio sangue mi chiedo: tutto ciò che ho fatto, ha un senso?
Mentre il pentacolo azzurro che mi circonda inizia a risplendere, alzo lo sguardo verso quella ragazza dai capelli neri, e la fisso negli occhi. 
…Desidero vederla ancora una volta.

 
Un rumore fastidioso mi fa sobbalzare. Sollevo il capo dal banco giusto in tempo per vedere l’insegnante chiudere la valigetta e lasciare la classe. 
“Insomma Dante-kun, la vuoi smettere di appisolarti in classe?”  Kyoko Shizuki, la mia vicina di banco, mi fissa un po’seccata.
“Difficile. Tennogi-sensei riuscirebbe a rendere noiosa anche educazione sessuale.” rispondo io, facendola avvampare.
“Che crudele. Ma non posso darti tutti i torti, tra i professori è senza dubbio il meno carismatico.”
Ad aver parlato era Nathan Drake, unico altro studente straniero della classe, forse della scuola.
La prima ha dei lunghi e curatissimi capelli bruni e penetranti occhi neri, l’altro un ondulata chioma castano-dorato e dei calmi occhi cerulei.
Mentre sogghigno divertito, lei inizia a farmi un predicozzo. Allo stesso tempo, raccogliamo le nostre cose e lasciamo anche noi la classe.
Stiamo attraversando il cortile della nostra scuola, la Kuoh Academy, quando incrociamo una ragazza mora con occhiali.
“Buongiorno, Sitri-kaichou, com’è andata la giornata?” fa Kyoko dopo aver tirato bruscamente il fiato.
“In modo soddisfacente direi” fa lei lanciandomi una breve ma attenta occhiata.
“Piuttosto, Shizuki-san, il nostro studente trasferito si è ambientato?"
“Sì, direi che ha preso confidenza con la classe” A Kyoko sfugge un sospiro.
“Con la classe o con il banco?” fa lei inarcando le sopracciglia. Vedendo la nostra compagna arrossire di nuovo, io mi volgo verso la mora.
“Sitri-kaichou, apprezzo il tuo zelo, ma sono certo ci siano questioni più importanti che richiedono l’attenzione del consiglio studentesco. Kyouko-san sta facendo tutto il possibile, il resto dipende da me.” Faccio in tono calmo e cortese.
“Hai proprio ragione, perciò da domani mi aspetto che tu trovi una soluzione per i tuoi attacchi di sonno.” conclude congedandoci. …Sono io, o raggiunto l’ingresso si è voltata a guardarmi?
Arrivati al cancello ci salutiamo, e mi avvio verso casa.

Mentre attraverso un ponte vengo però fermato da una ragazza dagli stupendi occhi viola.
“Sei Dante Nandini della Kuoh?” chiede lei timidamente.
“Esatto, chi vuole saperlo?” …è la prima volta che qualcuno attacca bottone fuori dalla scuola. Beh, tranne quella volta che dei cosplayer mi hanno chiesto di fare una foto.
“Sono Amano Yuuma, ecco io… è da un po’ che ti osservo, visto che passiamo entrambi da questo ponte a quest’ora, e vorrei…”
“Fare la mia conoscenza?” completo io fissandola con nonchalanche. O quella che spero sia nonchalanche. Indossa un’uniforme diversa dalla mia quindi suppongo venga da una scuola vicina.
“Ecco…sì.” Le sue mani tremano un po’, ma mi guarda speranzosa.
“… questo weekend non ho impegni. Ci incontriamo all’ingresso del centro commerciale domenica alle 10?”
Lei sembra spiazzata dal mio cambio d’atteggiamento, ma subito annuisce gioiosamente.
Mi saluta e si allontana sorridendo. Almeno la giornata si è conclusa in modo interessante.

Arrivato a casa mi cambio, e subito inizio a rivoltare come un calzino la camera da letto. Insoddisfatto, dopo un’oretta preparo la cena: oggi il menù prevede… ramen in scatola.
Finito di mangiare, e poi di lavarmi i denti, mi fisso allo specchio: occhi grigio-verdi, corti e disordinati capelli neri e lineamenti decisi. Per la prima volta dopo molto tempo, questo volto sembra essere sereno.
Mentre mi infilo nel letto, noto un luccichio tra esso ed il comodino: si tratta di un crocifisso d’argento con alcune gemme incastonate. Ti pareva.  Lo indosso e spengo la luce.
È ora di andare avanti.
 
 
Il resto della settimana scorre senza eventi particolari, eccetto forse il magnifico pestaggio di un trio di guardoni da parte del club del kendo, e il fatto che una delle idol della scuola, Rias Gremory, abbia iniziato a salutarmi quando passo davanti all’edificio che ospita il suo “club dell’occulto”.
Ora sono seduto su una panchina a godermi il sole mattutino, in attesa dell’arrivo di Yuuma, e mi ritrovo a riflettere sul mio improvviso “successo” tra le donne: escludendo Kyoko che ovviamente mi tampina perché seccata dal mio… scarso entusiasmo nelle lezioni (oltretutto sembrerebbe molto legata ad un certo nostro amico), avevo Sona Sitri che mi teneva sottocchio ogni giorno nonostante, tramite massicce dosi di caffè, avessi posto fine alla mia letargia pomeridiana; Rias Gremory, che comincio a incrociare fin troppo spesso nei corridoi; e dulcis in fundo, una bellezza colta da un colpo di fulmine che è arrivata a dichiararsi ad uno sconosciuto.
“Troppo bello per essere vero, meglio farsi meno illusioni possibili”

“Ehm, ciao, è molto che aspetti?” mentre ero immerso nei miei pensieri, Yuuma era arrivata ed ora mi sta guardando con dolcezza.
“Uh… no, neanche cinque minuti.” E buttiamoci allora.
Cominciamo con un giro dei negozi, in uno dei quali la aiuto a scegliere un’elegante foulard violetto che si abbina magnificamente con i suoi occhi.
Una volta completato il giro del centro commerciale, la porto in un buon ristorante con prezzi relativamente onesti. Mentre ci godiamo il pasto, la scruto in cerca di qualche segnale.
Sembra allegra e soddisfatta, e di tanto in tanto sfiora il foulard intorno al collo. Proviamo ad alzare la posta…
“Che ne dici di fare un giro nel parco e poi andare al cinema?” dico sfoderando un sorriso allegro
“Volentieri Dante-kun. Ci sarebbe però qualcosa che vorrei prima vedere…”  il suo sguardo si posa sulla catena del mio crocifisso, che sporge dal colletto aperto della mia camicia.
“Ah, questo? E’ il regalo di un amico” dico mostrandoglielo.
Esaminandolo, stringe leggermente gli occhi, per poi tornare a sorridere mentre me lo restituisce.
“E’ molto bello, lo indossi sempre?”
“Più o meno”. Paghiamo il conto ed usciamo.

Il resto del pomeriggio è piacevolmente rilassante: proseguiamo con una passeggiata durante la quale parliamo dei nostri hobby e passioni.
Pare che le piacciano la musica classica ed il teatro; io invece le rivelo del mio interesse per i romanzi storici e le arti marziali. Concludiamo andando a vedere una commedia di Woodie Allen.
Giunge il tramonto, e Yuuma mi prende per mano trascinandomi verso la fontana al centro di un parco fittamente alberato. Arrivata di fronte ad essa, prende fiato, per poi girarsi verso di me fissandomi intensamente.
“Per commemorare questo nostro primo appuntamento, vorresti esaudire una mia richiesta?”
Commemorare? Primo? Wow, questa fa sul serio. Cerco di sembrare il più naturale possibile
“Se possibile… volentieri.”
“Moriresti per me?”
…………..CHE?!
Cioè, già al primo appuntamento?! Vacci piano!!!
Quasi nel panico, inizio preparare la risposta più gentile e diplomatica possibile, quando mi accorgo che sul suo bel viso è comparso un ghigno sadico.
Un funereo alone rossastro la avvolge, e mentre i suoi abiti vengono smaterializzati e sostituiti da un completo nero che definire succinto sarebbe la madre degli eufemismi, il suo volto e il suo corpo si trasformano in quelli di una donna adulta.
Proprio quando sono ormai convinto di essere nel mezzo di un trip da acido, un paio di corvine ali piumate le spuntano dalla schiena; e lì il mondo mi crolla addosso.
Indietreggio di alcuni passi stringendo inconsciamente il mio crocifisso.
“Quello è utile solo se indossato sempre. Un solo giorno senza e potresti attirare attenzioni indesiderate.” Il suo sguardo ha assunto una luce fredda e crudele, che mi fa sentire come un topolino intrappolato da un serpente.
“Allora esistete veramente… cosa volete da me?”
“Ah, a quanto pare qui abbiamo uno scettico… o dovrei dire avevamo. Se sai cosa sono e indossi quel talismano dovresti sapere anche questo.” Ora mi sta sorridendo in modo sprezzante, come se mi considerasse un ritardato.
“Reclutarmi, giusto? Se gli angeli bianchi hanno preti ed esorcisti dalla loro, anche voi caduti avrete dei sottoposti umani”
Lei scoppia in una lunga e perfida risata, e materializza una lancia cremisi nella sua mano destra.
“Non ce ne facciamo nulla di rifiuti che in tutta la loro vita non si sono mai impegnati in nulla. E il tuo sacred gear è troppo pericoloso, non possiamo permettere che qualche demone ne approfitti.
Tuttavia… devo ammettere che mi dispiace un po’. Sai, era da parecchi decenni che non uscivo con un ragazzo così sensibile e premuroso.”
La sua mano si solleva, ed io mi tuffo istantaneamente di lato. Invece che trapassarmi, l’arma si limita a squarciarmi il fianco.
Dolore.
Mentre a fatica mi rimetto in piedi, lei mi lancia uno sguardo spazientito, e si prepara ad un altro assalto.
Indossa ancora il foulard. Forse…
“E se ti offrissi la mia vita giurandoti fedeltà eterna?”
La lama si ferma a un soffio dal mio cuore. Il mio sguardo è spaventato ma determinato, il suo invece decisamente sorpreso.
“E cosa potresti mai fare per noi?” fa pressione sul petto, facendomi sgorgare un lieve rivolo di sangue.
…Fa che funzioni.
“Imparerei ad usare il mio SG e passerei il resto della mia vita a combattere i demoni per voi.”
 
 
[Esterno]
 
 
Tra gli alberi, due figure osservano la caduta svanire in un portale, dopo aver “consigliato” al ragazzo di non lasciare la città.
Quest’ultimo si strappa la camicia di dosso e la usa per un fasciarsi, quindi estrae il telefono, probabilmente per chiamare un’ambulanza.
“Allora, che ne pensi di tutto questo?” fa il più basso e meno massiccio dei due.
“Che quel tipo ha un buono spirito di adattamento, e molta fortuna. Comunque la mia missione potrebbe venire favorita da questo avvenimento.” I due in tutta calma, si dirigono all’uscita del parco.
“Ah, già. La tua missione. Sinceramente penso che potresti trovare modi più utili per impiegare il tuo tempo, ma non sarò certo io a criticare le tue manie da stalker, eh.
Mi piacerebbe restare, ma ho trovato una pista su quel bastardo. Se dovessero scoprirti ricordati di chiamarmi, una rissa con angeli o demoni non mi dispiacerebbe affatto.”
Il ragazzo si copre i capelli biondo scuro con un casco integrale e monta su una moto parcheggiata appena fuori dall’ingresso.
“Non fare cazzate” Si accommiata dando una pacca sulla spalla del compagno, quindi parte sgommando.
“Questo dovrei dirtelo io, Zaldor…” la figura resta qualche istante ferma a riflettere, quindi si allontana dal parco, accompagnata dalle sirene dell’ambulanza.
 
 
Kaichou: titolo giapp. che indica il presidente del consiglio studentesco.
Sacred gear: potere soprannaturale ottenuto alla nascita da alcuni esseri umani, e trasferito alla loro morte.



Salve a tutti, sono Slenderguy.
Questa è la mia prima fic, spero proprio che riuscirò a scrivere qualcosa di interessante.Saranno ben accette critiche (se costruttive) e consigli di qualunque tipo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** life 1 ***


 
 
“Non ci posso credere!” sollevo la testa allarmato, quindi mi volgo verso la mia premurosa compagna di banco.
 “Che c’è?” chiedo cercando di sembrare accomodante .
“Come che c’è?! Stavi dormendo di nuovo!”
“No, in realtà stavo…meditando.”
“Se quello fosse meditare, ormai dovresti aver raggiunto il nirvana!”
Dietro di noi, Nathan ridacchia.
Sbuffo, ma Kyoko ha ragione. Seppure per un buon motivo, sono ancora meno attivo del solito.
“Perché non prendi esempio da Nathan-san? A differenza di te non si distrae mai, e contribuisce anche parecchio durante le lezioni.”
“Ehi, non mi tirare in mezzo. E poi ognuno ha i propri metodi, finche non si è di disturbo agli altri e si persegue il proprio obbiettivo…” fa lui quietamente.
“A me il suo russare disturba eccome” ………….Come?!?!
“Ma dai… russare io? Il sensei se ne accorgerebbe.”
“In effetti russi molto piano. I miei complimenti Dante-san: la tua tecnica del pisolino stealth è davvero di alto livello.” Nathan tira su il pollice sorridendomi complicemente.
“Eddai bello, non ti ci mettere pure tu…”
Mi alzo faticosamente, e mi dirigo all’uscita, seguito da una certa testarda, strepitante ragazza.
Fuori dalla classe incrocio una studentessa alta e occhialuta, che con quattro parole riesce a congelarmi sul posto.
“Sitri-kaichou vuole vederti.”
Rassegnato ad un brutto quarto d’ora, saluto Kyoko che pare stranamente sia rammaricata che soddisfatta, e seguo la nuova arrivata fino alla stanza del consiglio studentesco.
 
Una volta entrato, vengo invitato a sedermi da una presidentessa tutt’altro che allegra.
“Tsubaki-san, puoi andare”.
Silenzio.
“Bene, ora che siamo soli, Nandini-san, mi puoi spiegare che hai intenzione di fare?”
“Finire l’anno e diplomarmi, con la mia media non dovrebbero esserci problemi”. Lei mi squadra seccata.
“Non è la media il problema. Questa è una scuola prestigiosa, la condotta influisce molto più che in altri istituti. Con il tuo disinteresse e le tue assenze non stai facendo altro che danneggiare te stesso”.
Non sapevo che il Consiglio Studentesco avesse anche questo tipo di compito… questi discorsi non dovrebbero essere fatti dagli insegnanti?
“Sulla mia bassa concentrazione ci sto lavorando, quanto alle assenze di lunedì e martedì, sono le prime dall’inizio dell’anno, ed hanno una motivazione più che valida: domenica ho avuto un incidente e sono stato dimesso solo ieri pomeriggio.” 
Lei non batte ciglio, e si limita a chiedermi di mostrare più rigore in classe. Mentre mi sto alzando il suo sguardo si concentra sul mio taschino semiaperto da cui sporge un foglietto.
“Dovresti prenderti più cura di te stesso” insicuro che si riferisse alla mia salute o alla giacca disordinata, lo estraggo e sistemo la tasca.
Si tratta di un biglietto da visita, e l’ho ricevuto la settimana scorsa, ma non ricordo da chi.
Sul fronte c’è scritto “Waterlords”, insieme ad un numero di telefono; sul retro invece spicca uno strano pentacolo azzurro su cui troneggia la scritta “per realizzare i tuoi desideri”.
“Le aziende di sanitari ne hanno di fantasia nella pubblicità. In pratica promettono esperienze mistiche sulla tazza... bel logo però.”
Il suo volto si fa istantaneamente di pietra, e i suoi occhi emanano un’aggressività tale da farmi tagliare la corda all’istante, biascicando un saluto nella fuga.
 Mentre lascio la stanza, Tsubaki entra e chiude la porta dietro di sé.
Che diavolo, era solo una battutaccia.
Dall’interno sento la voce ringhiante della kaichou.
“Chiamami  Saji, credo sia ora che discutiamo del suo progetto volantini 2.0”.
 
Tardo pomeriggio.
 
Raggiunto finalmente il mio appartamento, vado in camera e davanti allo specchio mi spoglio scostando le bende per osservarmi il fianco: sebbene recente il taglio si sta già rimarginando.
Ed ora, cena precotta.
Divoro tutto in un lampo, e mentre sono impegnato a riordinare la cucina qualcuno suona il campanello.
“Chi è?” faccio seccato al citofono.
“La guida promessa da Reynalle-sama.” Yuuma…mi ha mentito perfino sul suo nome.
 
Ad attendermi all’ingresso c’è un uomo maturo dal volto serio. Ha barba e capelli sale e pepe, occhi bruni, ed è vestito interamente di nero.
Senza dire nulla per tutto il tragitto, mi guida per la città fino alla vecchia chiesa abbandonata sulla collina, l’unica presente in città.
L’interno è tetro e fatiscente quanto lo sembra fuori, in particolare le statue dei santi e la croce dietro l’altare sono semidistrutte.
“Will-san, non ne potevo più di aspettare, è lui l’aspirante recluta?” ad aver parlato è una giovane ragazza bionda vestita con un completo gotico.
“Sì, Mitelt-sama, lui è Dante Nandini .” l’uomo fa un rispettoso cenno di capo.
Ah. Perciò quella sarebbe…
“E’ un onore conoscerla, angelo caduto-sama” dico chinando il capo.
“Fufu, ora capisco perché Reynalle-neesan ha voluto darti una possibilità. Sei davvero saggio e accorto” fa lei lanciandomi uno sguardo divertito.
“Un po’ di saggezza e dell’oratoria non basteranno per farlo sopravvivere” dichiara una donna mora uscita dall’ombra in quel momento.
“Donnasiege, rapporto” continua volgendosi verso l’alto.
Su un contrafforte, un caduto in impermeabile grigio e cappello scuote la testa.
“Nulla da segnalare” 
“Allora possiamo cominciare. William, va a chiamare Freed: sarà lui ad occuparsene.” continua la donna.
 
Mentre quest’ultimo si allontana, ricevo qualche spiegazione da Mitelt. Pare che dovrò rilasciare il mio Sacred Gear entro l’alba. Fantastico, devo imparare ad usare qualcosa di cui non ho la minima esperienza in…
“Yo, pecorella smarrita!” …a quanto pare il mio personal trainer è arrivato. Un giovane albino vestito da prete dallo sguardo spiritato.
“Mi chiamo Freed Selzen, e sembra che noi due stanotte ce la spasseremo alla grande! Non sei contento?”
Mi tolgo l’amuleto che dovrebbe sopprimere l’aura del mio SG, e lo appoggio sull’altare.
“Non sai quanto. Comunque in che consiste il rituale? Non…”
SBAM!
Prima che mi girassi del tutto, quel tizio ha annullato i 10 metri che ci separavano, e mi ha piazzato un diretto allo stomaco.
“Beh, non è ovvio? I Sacred gear si risvegliano solo quando il loro possessore è sottoposto ad uno stress estremo. In altre parole reagiscono alle emozioni forti.”
Quella specie di gothic lolita non ha perso il suo sorriso, ed anche gli altri due piccioni sembrano divertirsi.
Stronzi! Quindi il vostro programma è godervi me che vengo corcato di mazzate.
Mi levo la maglia e controllo la fasciatura: come temevo, alcune tracce di sangue hanno già cominciato ad apparire.
“Allora amico, che ne dici di iniziare? Stare chiuso qui dentro tutto il giorno a girarmi i pollici rischia di farmi impazzire.”  Ma non mi dire brutto figlio di… ed ecco che riparte.
Stavolta il colpo viene intercettato, visto che mi ero messo in posizione difensiva, ed eseguo un ikkyo.*
O almeno ci provo.
Pur essendo spiazzato dalla mia reazione, prima che riesca a sbatterlo a terra evade dalla mia presa allontanandomi con un calcio, che fortunatamente riesco ad attutire contrando i muscoli ed accompagnando il colpo con un salto all’indietro.
È davvero forte, e si vede che non si sta impegnando. Che razza di addestramento ha seguito?
“Ma allora pratichi l’aikido.” La biondina è felicemente sorpresa, mentre il maschio mi guarda con sufficienza.
“E’ chiaramente un principiante, i suoi movimenti sono lenti e scoordinati.”
Grrr.
“E grazie al cazzo, mi sono trasferito qui due mesi fa, ed ho iniziato il corso solo da uno.” Calmo, devo stare calmo: avevo già intuito a cosa avrei potuto andare incontro…
“Hoho! Allora forse dovrei metterci più impegno!” chiaramente quel fanatico ha sentito solo le prime battute. O ha volutamente ignorato l’ultima.
Merda, non devo farmi prendere dal panico! Ricorda le lezioni, sentilo nel cuore, nella mente e nello spirito.
Uno scontro non è altro che un confronto non verbale, e ciò che voglio comunicare è…
NON SONO UN VOSTRO FOTTUTISSIMO GIOCATTOLO!
Con un a luce intensa, sul mio braccio sinistro si materializza un guanto scarlatto!
Sembra forgiato a piastre, ed ha un gioiello verde sul dorso della mano.
[BOOST!]
Improvvisamente mi sento vigoroso come mai prima d’ora, tanto che decido di contrattaccare.
Paro il calcio di Freed con una brusca torsione del braccio, riuscendo addirittura a respingerlo, mentre con l’altro gli rifilo un cazzotto sul muso.
Wow, sono riuscito a colpirlo, e gli ho anche lasciato un livido.
“BWHAHA, finalmente si ragiona!” Freed sembra scoppiare di felicità, ed estrae dalla giacca uno strano cilindro metallico che rilascia un raggio di luce di un metro e venti circa.
Una lightsaber? Davvero?!
“Freed fermati, il SG è stato rilasciato!” la biondina si è decisa ad intervenire, ma viene fermata da una altra voce.
“Ordine revocato” Yuuma… no Reynalle ed io ci fissiamo in cagnesco.
“Ciò che dovevo fare l’ho fatto.”
“Vero, ma se ti ho dato quest’opportunità è perché stando alle informazioni dei nostri superiori, il tuo SG era molto forte.
Invece si tratta di un banale twice critical, perciò se vuoi diventare dei nostri dovrai dimostrare quanto vali.”
“Twice critical?”
“Già, quel tipo di SG raddoppia la forza di chi lo possiede.” fa Mitelt. Intanto Reynalle dà le istruzioni all’albino.
“Tieni il livello di combattimento di un esorcista medio, e mettilo sotto per un’ora. Sei libero di usare la spada.”
“Cosa?! A parte quelle quattro lezioni di aikido, mi sono battuto solo una volta in vita mia, e oltretutto sarei anche ferito! Come credi che possa…” Ancora una volta vengo interrotto.
 “Se dovessi cedere prima di 60 minuti ti toglierò di mezzo personalmente, mi hai già fatto perdere fin troppo tempo.” …non avrei mai creduto di arrivare ad odiare tanto qualcuno.
“E sia, avanti col secondo round” ringhio esibendo un coraggio falso come una banconota da 30 euro.
 
Da quel momento, entro in uno stato di assoluta tensione. Mi limito sulla difensiva, schivando e deviando i fendenti col guanto, ma per quanto cerchi di risparmiare le energie, esse e la mia concentrazione calano sempre più in fretta. 
Nel frattempo la mia fasciatura si è ormai inzuppata di sangue ed ho accumulato diversi tagli sulle braccia, dove la spada mi ha colpito.
Non posso continuare così, verrò sicuramente sconfitto.
Cerco di prenderlo in contropiede bloccandogli l’arma mentre avanzo verso di lui, ma con una torsione mi sfila la spada dal guanto, esegue una spazzata ed infine mi tira un calcio rotante.
Essendo troppo vicino, vengo centrato nonostante il mio balzo all’indietro, e scagliato in mezzo alla navata centrale.
Sentendomi ormai prossimo al crollo, raccolgo tutte le mie forze residue.
…Non posso morire in modo così stupido, per una cazzo di svista da parte di quei coglioni con le ali.
NON POSSO!
[BOOOOST!]
Mi rialzo allontanando una panca finitami su una gamba con un calcio, quindi inizio ad avvicinarmi a Freed.
Sul mio guanto è comparso un simbolo luminoso, ma non me ne frega nulla.
“Ehm, e quello cos’è?” chiede Freed stranito.
“E’ il mio personale fanculo a te e a quei sadici dei tuoi padroni!”
[BOOOOOST]
“Eccolo che arriva!” urlo ormai fuori di me, afferrando un’altra  panca.
[EXPLOSION!]
Con tutta la forza che ho, la sbatto contro quel bastardo che, stupefatto, viene scaraventato contro l’altare a 15 metri da noi nonostante la parata. Lo vedo tossire, e alcune gocce di sangue gli colano dalla bocca, poi la mia vista inizia ad oscurarsi.
Mentre i miei sensi si offuscano, mi pare di sentire una voce famigliare, ma viene coperta da un “RESET”.
L’ultima cosa che vedo è un lieve bagliore rosso e il volto di Reynalle.
 
 
[Kuoh Academy]
 
 
Due ragazze stanno prendendo il tè in una stanza del vecchio edificio scolastico, sede del club dell’occulto.
“Allora Sona, posso sapere perché hai voluto vedermi a quest’ora?” chiede la prima, che sfoggia dei magnifici capelli cremisi.
“Perché dobbiamo discutere di una questione che richiede delicatezza, rapidità e discrezione, Rias” nonostante la solita espressione seria, la presidentessa sembra ben più rilassata che durante l'orario scolastico.
“Riguarda lo studente traferito, vero?”
“Già, pare che possegga un Sacred Gear, anche se fino a mercoledì scorso non era rilevabile… forse aveva un sigillo che si è temporaneamente indebolito. Oppure un talismano anti-rilevamento.” La rossa assume un’aria pensierosa.
“Anch’io avevo percepito qualcosa, ma poi…”
“La protezione si è riattivata, il problema è che potremmo non essere le sole ad averlo notato.” conclude Sona stringendo gli occhi.
Lo sguardo di Rias si adombra.
“Ultimamente si sono verificati strani movimenti in città, e nella vecchia chiesa sconsacrata ci sono segni di attività recente. Grigori?”
“E’ quello che temo.”
La discussione viene interrotta dalla comparsa di un pentacolo rosso posto sul pavimento, dal quale si materializza una ragazza alta dalla chioma d’ebano raccolta in una coda.
“Akeno, non ti avevo detto che non volevo essere disturbata?”
“E’ stato rilevato un diavolo deviato nell’area.” replica la nuova arrivata.
Rias sembra davvero seccata.
“Posso continuare le indagini da sola, se dovessero esserci sviluppi ti contatterò.” Sona si alza e fa per andarsene.
“Quindi quel ragazzo ti interessa proprio! Mi chiedevo perché fossi così impaziente, ma se anche tu lo volessi nella scacchiera si spiegherebbero molte cose…” Sona non sembra toccata dall’insinuazione.
“Questo è secondario, prima bisogna identificare i caduti ed i loro seguaci, e raccogliere informazioni su di loro. Ora se vuoi scusarmi…” tira la maniglia ed esce spedita.
Quando la porta si chiude, la rossa si abbandona sul divano sospirando.
“Ara ara, Rias. Vuoi iniziare una sfida con Sona-chan proprio ora?” fa Akeno con un sorrisetto.
“Una Gremory non si tira mai indietro. Raduna gli altri, è ora di andare a caccia.”
 
 
 
Sama: titolo onorifico di grande rispetto usato generalmente per rivolgersi a qualcuno di grado superiore al proprio.
Neesan: sorellona.
Ikkyo: mossa basilare di aikido che prevede l’intercettare un braccio dell'avversario, e sfruttando la sua forza, sbatterlo a terra
Chan: titolo colloquiale usato con una interlocutrice con un legame stretto e/o di vecchia data.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** life 2 ***


 
 
La prima cosa che vedo quando apro gli occhi è un rosone da cui filtra intensa la luce solare.
Sbatto le palpebre confuso e causandomi una fitta al fianco, tento inutilmente di alzarmi; quindi un volto sorridente entra nel mio campo visivo.
“Ben svegliato Dan-kun! Certo che sei proprio un dormiglione, il sole è già sorto da ben 2 ore!” finalmente riesco a focalizzare lo sguardo.
“Mitelt…sama? Dove, anzi, cosa è successo? “ lei mi guarda come un morto di fame guarderebbe una bistecca.
“Sei svenuto dopo aver rilasciato 3 power up del tuo Boosted Gear, schiocchino. Che bello! Ora che abbiamo un Longinus la nostra strada sarà tutta in discesa!” mentre la biondina sembra persa nelle sue fantasie, l’uomo che ieri mi ha fatto da guida si avvicina.
“I Longinus sono i 13 SG più forti, dotati del potere di uccidere anche un dio. Il Boosted Gear, anche detto guanto del drago rosso imperatore, è uno di essi e può raddoppiare all’infinito il potere del suo possessore.” Spalanco gli occhi. Ora sono definitivamente sveglio.
“Ma per poterlo usare adeguatamente dovrai mettere su parecchia resistenza, o collasserai subito come ieri. Da oggi William ti farà da istruttore; vedi di non deluderci” fa Donnasiege, seduto a pochi metri da me.
“E come dovremmo regolarci con il mio stato civile?” per la prima volta nella vita, sono tutt’altro che felice di saltare la scuola.
“Finche non avremo compiuto la missione per cui siamo qui, non ci saranno cambiamenti. Dopo le lezioni però dovrai raggiungerci per l’allenamento.” Il caduto si allontana, seguito poco dopo da Mitelt.
 
Rimasto solo con il mio nuovo maestro, riesco finalmente ad alzarmi e sedermi su una delle panche. Almeno mi hanno rifatto la medicazione…
“Credo non ci sia bisogno di dirlo, ma noi siamo sottomessi all’autorità di Reynalle-sama e i suoi colleghi. In cambio della nostra fedeltà ci offrono protezione dai diavoli e altre minacce, pertanto pretendono la massima devozione e rispetto. Lo sfogo di ieri è stato ignorato grazie alla scoperta del Boosted Gear, ma non aspettarti altrettanta clemenza in futuro. Per quel che riguarda gli allenamenti, iniziano ogni sera alle 20.00. Passerai la notte in chiesa, perciò porta il necessario. Domande?” mi scruta per un po’, attendendo pazientemente.
Durante il viaggio di ieri avevo iniziato ad sospettarlo, ma ora ne sono quasi certo: quest’uomo è l’atarassia fatta persona.
Non sembra importargli che la propria vita appartenga a questi tizi, né ciò che gli ordinano di fare. Ma non è neppure un fanatico come quel Freed…
Di fronte al mio silenzio mi congeda con un cenno, per poi addentrarsi nei recessi dell’edificio.
 
Prendo fiato, quindi recuperati e indossati maglia e crocifisso, mi incammino verso l’ingresso.
Finalmente dopo molte ore torno all’aria aperta. Controllo l’orologio: le 9.30. E’ troppo tardi per andare a scuola, perciò decido di sgranchirmi le gambe allungando il percorso verso casa.
Beh, pare che abbia trovato un motivo valido per lottare e impegnarmi sul serio.
E’ piuttosto ovvio, ma si capisce la vera importanza di qualcosa solo dopo averla persa… o aver rischiato di perderla.
Vengo distratto dalle mie elucubrazioni da un gridolino: a qualche metro da me giace prona una piccola suora.
“Ehi, tutto a posto?” lei solleva il viso, e afferra la mano che le stavo porgendo, rialzandosi in modo un po’ traballante.
“Grazie per l’aiuto.” Una folata di vento le fa volare via il velo, che riesco fortunatamente ad intercettare.
Mentre glielo restituisco inizio a studiarla di sottecchi: è una giovane ragazza bionda dai grandi occhi verdi, molto graziosa, e chiaramente occidentale.
Poi mi accorgo di una cosa: ha parlato in italiano.
“Prego. Sei appena arrivata in Giappone sorella?” gli occhi le si illuminano di stupore e gioia.
“Proprio così, e sei il primo che riesca a capirmi! Dev’essere un incontro voluto dal Signore!” e si mette a pregare.
“Sono Asia Argento, e come avrai capito sono una suora che viene dall’Italia. Piacere di conoscerti!” che ragazza educata. Beh, considerata la sua vocazione…
“Piacere mio, sono Dante Nandini. Mi sono trasferito qui solo da un paio di mesi, ma se ti serve una mano credo potrei rendermi utile.” Lei mi rivolge un sorriso radioso.
“Ne sarei immensamente felice, da quando sono arrivata non faccio altro che girare a vuoto” forse una buona azione potrebbe tirarmi su: sia il morale che il karma che a quanto pare è terribile.
“D’accordo, se a te sta bene potremmo cominciare facendo colazione, qui vicino c’è un buon café, ed io avrei un po’ fame.”
 
Le faccio strada portando la sua grossa ed antiquata valigia fino al locale, quindi ci accomodiamo.
Ordiniamo cappuccino e brioches per me, tè e una fetta di torta per lei. Dopo un po’ di tempo passato a rifocillarci ed a chiaccherare, lei assume un espressione seria.
“Ti ringrazio per la colazione, era davvero buona. Ora, io starei cercando la chiesa di questa città, mi sapresti dire dove si trova?” per un attimo penso di aver capito male.
“Sì, ma è abbandonata da anni. Non è che hai sbagliato fermata alla stazione?” lei scuote la testa
“No, le istruzioni dicevano Kuoh Town. E non può essere abbandonata, ci sono sicuramente delle persone che mi aspettano.”  …Dio Santo no… dimmi che è uno scherzo…
“Eeeh, dimmi, hai un orario preciso per cui devi arrivare? Perché mi è venuto in mente che avrei una commissione da compiere, se non ti disturba tenermi compagnia per un altro po’ potrei accompagnarti più tardi.” Torna ad assumere un espressione serena.
“Va bene, mi è stato solo detto di presentarmi lì entro oggi.” Le lancio un sorriso, quindi pago il conto ed usciamo.
Ci dirigiamo verso il centro, dove ho intenzione di comprare un po’ di foglie di tè o qualcosa di simile.
Durante il tragitto mi arrovello su come gestire la faccenda, ma vengo distratto dal pianto di un bambino.  Dal rivolo di sangue che cola lungo la sua gamba, pare che sia caduto e si sia sbucciato il ginocchio.
Immediatamente Asia gli si fionda addosso, e con un sorriso rassicurante avvicina le mani alla ferita.
Una luce verde si diffonde dalle sue mani, dopodiché, gli pulisce il ginocchio con una salvietta inumidita. Ora la ferita è sparita.
Ma che… un SG?! Questo spiegherebbe la sua presenza qui. Quei bastardi vogliono un guaritore.
Il bambino, sorpreso, la guarda e la ringrazia, quindi raggiunge la madre che proprio in quel momento si stava avvicinando chiamandolo ad alta voce.
“Ti ha ringraziato. Però, quella non è una cosa che si vede tutti i giorni. Ti va di parlarmene?” il suo sorriso si vena di tristezza.
“Va bene. Ultimamente è raro che qualcuno, dopo aver visto il mio potere, voglia ancora avere a che fare con me.” Ci sediamo su una panchina, quindi inizia a raccontarmi la sua storia.
 
Da neonata è stata abbandonata davanti un convento, dove è cresciuta come una fedele serva di Dio ed ha scoperto il suo potere curando un cucciolo ferito.
Quando si diffuse la voce sui suoi poteri  fu trasferita in una chiesa famosa, dove venne addestrata ad usare il suo dono, e dove fedeli da tutto il mondo arrivavano per far curare se stessi e i propri familiari.
Un giorno però incontrò un ragazzo ferito, che una volta curato si rivelò essere un demone.
Quei bigotti che la avevano usata fino a quel momento erano convinti di aver trovato una santa, e non poterono accettarlo,  cacciandola con l’accusa di essere una strega.
 
…Che ipocriti. Predicano pace e amore ma puniscono chi fa indistintamente del bene. Il Don si mangerebbe le mani se lo sapesse… o forse ne è già a conoscenza?
“Dante, è tutto a posto?” senza che me ne rendessi conto Asia aveva iniziato a fissarmi preoccupata.
“Direi di sì. Sono solo dispiaciuto per la tua sfortuna. Quindi dopo aver vagato per un po’ sei stata contattata da una setta indipendente che ti ha indirizzata qui, giusto?” lei annuisce.
…Forse mi sono lamentato e commiserato un po’ troppo.
Questi SG sono una vera maledizione, altro che un dono…
“Sono sicura che anche questo è il volere di Dio, deve essere una prova per la mia fede. Perciò non essere triste, di certo insieme ai miei nuovi compagni mi troverò bene!” …sicuro… dannazione,  devo inventarmi qualcosa!
“Capisco, non posso che ammirare il tuo spirito forte. …Non manca molto a mezzogiorno, dopo la commissione potremmo fermarci in un locale, che dici?” mi costringo a sorridere e una volta alzato, le offro la mano.
 
Dopo aver scelto una miscela a caso in erboristeria, ci dirigiamo nel ristorante più vicino. Ci accomodiamo, scegliamo i piatti e ordiniamo.
“Dante, è una mia impressione o un paio di quei camerieri ti guardano storto? Per caso li conosci?” seguo lo sguardo di Asia, e mi rendo conto di una cosa: ho già visto quei camerieri, e conosco bene anche questo locale. È lo stesso in cui ho portato Reynalle. 
Porca di quella…
 “… diciamo che non sono una faccia nuova da queste parti, e no, i miei modi a tavola non sono quelli di un unno. È  che qualche giorno fa ho portato qui un’altra ragazza, e credo che quei due abbiano un’immaginazione fin troppo fervida.”  Lei arrossisce, ed inizia a giocherellare con le posate.
“Non vorrei essere invadente ma… era un appuntamento? Ne ho sentito parlare di sfuggita da alcuni ragazzi… e vorrei capire cosa sia.” Stavolta il sorriso che mi spunta è sincero, genuino.
“E così saresti curiosa eh? Beh, di solito viene considerato un appuntamento quando due persone si mettono d’accordo per incontrarsi e passare del tempo insieme divertendosi, difatti in genere questo è un evento che si svolge tra amici. E sì, quello di domenica era un appuntamento.” Lei assume un’aria pensierosa.
“Amici…” che stupido, se ha passato tutta la vita come santa taumaturga allora…
“Se ti interessa tanto, dopo pranzo possiamo andare a divertirci da qualche parte… dopotutto quello che abbiamo fatto finora di potrebbe considerare un “ appuntamento fortuito”. Poi, prima di cena, posso portarti alla chiesa.”
Lei sembra combattuta, ma alla fine accetta. Dopo il conto, ci alziamo e raggiungiamo l’uscita.
“Dimmi, se questo è un appuntamento, vuol dire che ora siamo amici?” la sua espressione sembra calma, ma in fondo al suo sguardo vedo alternarsi barlumi di paura e speranza.
“Ovviamente!”
 
La prima tappa è la sala giochi, dove, dopo averle fatto provare i vari cabinati, la lascio a divertirsi con un gioco di corse dicendole di dover usare il bagno.
Mi apparto in un gabinetto, e tiro fuori il cellulare pronto ad effettuarmi un salasso. Al settimo squillo finalmente rispondono.
“Pronto, questa è la parrocchia di Vergate sul Membro, chi parla?” …no comment.
“Guarda che lo so che hai il mio numero in rubrica, Don Minchione!”
“Ah, Dante, da quanto tempo! Come stai figliolo?
Hai già rimorchiato qualche pollastrella? Con lo swarosky che ti ho regalato dovrebbe essere facile…” …Non sai quanto.
“Non c’è male. Da voi come va? E l’attaccabrighe?”
“I fedeli sono pidocchiosi con le offerte come al solito, ma si tira avanti. Quanto “all’attaccabrighe”, ha finito il corso ed è ripartita.
Lo sai che se scopre che la chiami ancora così, quella ti fa più nero dell’altra volta? Me l’ha detto proprio il mese scorso.”
“Affabile come sempre. Comunque è meglio se arrivo al punto prima che consumi il traffico residuo. Cosa sai di Asia Argento?” segue una lunga pausa.
“Era considerata una vera santa per i suoi poteri curativi, e per anni è stata il gioiello della corona della Chiesa cattolica. Purtroppo è stata scomunicata tre settimane fa e dopo due si sono perse le sue tracce. Non pensavo sarebbe finita pure lei in Giappone. Cosa vorresti fare?” prendo fiato.
“Potresti trovarle una sistemazione? La chiesa era tutta la sua vita… ora non sa cosa fare e…”
“Dante. Anche se potessi accoglierla o trovarle una casa, se è arrivata fin lì non è certo per sua iniziativa. Qualcuno vuole usarla per i suoi scopi, e finche non sapremo chi o cosa sono, ci sarà impossibile aiutarla. Ed anche così tieni conto che… vabbé, non importa. Mi sentirò con i miei contatti, e non appena scoprirò chi l’ha spedita lì ti richiamerò, ok?”
“…Ricevuto. Solo… fai presto.”
“Va bene figliolo. E ricordati che hai molto più potere di quel che credi. Devi solo VOLERLO.” Metto giù.
Volere è potere… come se fosse così semplice.
Torno da Asia, e passiamo il resto del pomeriggio insieme; durante questo periodo Asia si accorge delle mie ferite e si offre di curarle.
 
Ci stiamo dirigendo a casa mia, dove devo prendere il materiale per la scuola e il necessario per la notte.
“Dimmi Asia, se ti si presentasse l’occasione, torneresti in Italia?” lei aggrotta le sopracciglia, colta alla sprovvista.
“Se ci fosse un posto dove potrei aiutare gli altri senza spaventarli sì. Ma ormai mi sono già trovata una nuova famiglia, e sono stata assegnata qui.” Capisco. Per lei aiutare il prossimo rappresenta felicità, al punto dal risultarle inconcepibile il mettere davanti  altri interessi.
E l’unico altro desiderio che finora ha manifestato è avere degli amici. Cosa posso fare?
Arrivati davanti il mio condominio, il mio cellulare inizia a squillare. Don, sei un grande!
“Già fatto, Boss?”
“Kyehehe, oh sì, mi piace quando mi chiami così! Ma fatto cosa bro-kun? Comunque visto che tra un’ora devi essere qui, ti va di spiegarmelo face to face?” fan**lo.
“…Freed.  Ho un paio di cose da prendere, e poi sarò lì. Non tarderò.”
“Molto bene Dan-kun. Ah, Donnasiege-sama ti ringrazia per aver fatto da guida turistica alla nuova sorella. Siamo tutti ansiosi di conoscerla, sai?”  mette giù.
…Siamo proprio fottuti.
 
Siamo di fronte alla chiesa,  e nonostante il groppo alla gola e le gambe molli, mi ritrovo a sorridere nervosamente ad Asia.
“Eccoci qui. Senti, ci sarebbe una cosa che non ti ho detto… anche io faccio parte di questo gruppo.
Visto però che sono un novizio pure io, e che non mi avevano informato del tuo arrivo, ho preferito farmi un’idea della situazione.
Mi dispiace davvero, non avrei dovuto nascondertelo. Spero che potrai perdonarmi.” Deglutisco, sentendomi peggio di un verme.
Lei mi guarda stranamente tranquilla.
“In verità, Dante, l’avevo capito. Solo chi è a conoscenza dei SG può rimanere così calmo davanti al loro uso, e il fatto che tu non abbia battuto ciglio sentendo parlare di demoni , e che ti abbia incontrato proprio qui vicino… comunque capisco la tua esitazione. L’importante è che d’ora in poi lavoreremo insieme, no?" …una vera santa ragazza.
“…Ah, ok. Sei pronta?” lei annuisce, perciò poggio le mani sui battenti.
 
Apro il portone e la scorto fino al comitato di benvenuto, composto da: Mitelt, che con le chiappe parcheggiate sull’altare ci saluta con uno dei suoi sorrisoni mongoloidi, William alla sua destra, che come sempre manifesta l’espressività di un manichino, e… Freed, appoggiato a una statua con le braccia incrociate, che ci rivolge una vistosa trollface.
“Finalmente sei arrivata, sorella! Spero che il nostro Romeo ti abbia fatto apprezzare le bellezze di questa città!” … e ovviamente quell’idiota non perde occasione per dare fiato alla fogna.
“Benvenuta, Asia Argento! Io sono Mitelt, ma puoi chiamarmi neesan se vuoi. Tra poco ti presenterò la nostra leader, ma prima ti mostrerò la nostra nuova casa, se hai domande non hai che da chiedere!”
Do una pacca incoraggiante sulla spalla di Asia, che dopo un respiro profondo raggiunge la caduta che la sommerge di chiacchere; io invece seguo William sul retro dell’edificio dove ricevo le prime istruzioni per l’allenamento: trenta giri di corsa dell’ampio prato che circonda la chiesa.
 
 
[???]
 
 
Le mie palpebre vengono accarezzate dai primi barlumi dell’alba, riscuotendomi dal sonno soddisfatto in cui ero sprofondata.
La prima cosa che vedo quando apro gli occhi è Lui, ancora profondamente addormentato al mio fianco.
Un sorriso sereno mi si disegna sulle labbra, quindi mi alzo lentamente e in silenzio dirigendomi poi verso la scrivania, dove vergo rapidamente un saluto per il mio compagno.
Ripongo la penna, e raggiunta la finestra mi volto ancora una volta ad osservarlo: la brezza mattutina gli scompiglia leggermente i capelli, che gli solleticano il naso.
Ancora poco e si sveglierà anche lui, ma mi sono già attardata fin troppo, e certo non voglio attirare l’attenzione dei miei superiori.
Scosto le tende, e spiego le mie ali: il bianco delle mie piume si mescola a quello della tunica appena materializzatasi sul mio corpo nudo.
“Ci vediamo, tesoro…”
Poco dopo mi sto librando leggera nell’aria, puntando nell’immensità celeste che mi sovrasta.
 
“…reynalle...” “Reynalle” “REYNALLE!”
Spalanco gli occhi, ancora sconvolta dall’incubo, e cerco la fonte di quel chiasso.
“Dannazione, è oltre un minuto che ti chiamo. La mocciosa è arrivata, sarà meglio che ti prepari ad accoglierla.” Calawana mi sta fissando con aria di rimprovero dall’alto.
“Scusa, dammi un paio di minuti che mi sistemo e poi me ne occupo. Intanto dì a Mitelt di portarla in cappella.” Mi alzo e sciacquo la faccia nella bacinella d’acqua posta vicino al letto, mentre attendo che mi passi la nausea.
“D’accordo. Io ho appena finito la ronda, se vuoi dopo possiamo cenare insieme…” diligente ma gentile come sempre…
“Non ho molta fame a dire il vero… ma grazie comunque.” Più che altro preferirei stare un po’ da sola.
Lei capisce l’antifona, si congeda con un cenno.
Uff, ora i marmocchi a cui badare sono tre.
Cosa mi tocca fare per raggiungere una posizione decente… fortuna che uno di loro dovrò sopportarlo davvero per poco.
 
 
[Dante]
 
 
Dopo troppi chilometri di corsa, una cinquantina di flessioni e addominali, e una lunga sessione di stretching, mi ritrovo accasciato contro un albero, più morto che vivo.
Mentre cerco disperatamente di riprendermi, William e Mitelt mi si parano di fronte.
“Ciao Dan-kun! Allora come ti sembra il programma di Will-san? Lui è considerato uno dei migliori istruttori della nostra organizzazione, lo sapevi? Avanti dimmi, dimmi!”
“Molto…puff, …intenso”
“Dante, indossa questo.” Il mio trainer mi porge un guanto rosso senza dita, con un disco metallico sul dorso e dei cavetti cuciti nella stoffa che lo collegano ad un anello dello stesso materiale posto all’altezza del polso.
Nel frattempo quell’altra si mette in posa a mò di eroina tipo degli anime.
“Eh già, ti abbiamo portato un regalo: questo gioiellino è stato creato dai nostri migliori scienziati appositamente per l’addestramento dei portatori di SG!” sul serio biondina. Fatti una camomilla.
Prendo il guanto e lo infilo nella mano destra, dove inizia ad emettere una vibrazione appena percettibile.
“Bene, ora inizierà il processo di adattamento. Quando sarà finito procederemo con la fase successiva dell’addestramento. Nel frattempo ci accompagnerai nella ronda in città, per fare un po’ di esperienza sul campo. Ah, e levati il talismano, perché interferisce col funzionamento del SG. Indossalo solo al di fuori degli allenamenti.”  A malincuore ripongo il crocifisso in una tasca.
“Per stasera invece dovrai stare vicino a me se non vuoi attirare l’attenzione dei diavoli in città!” in un attimo mi ritrovo Mitelt incollata al braccio, evidentemente decisa a trascinarmi personalmente per tutta la ronda.
“Diavoli. Qui?” William ci raggiunge e ci fa da apripista.
“Proprio così. Dai volantini trovati pare che ci siano ben due casati di demoni che fanno affari in questa città. Le nostre ronde servono proprio per identificarli e sorvegliarli, in modo da poter stabilire come è meglio gestirli.”
…Ok, ha ufficialmente inizio il mio apprendistato da ammazzademoni.
 
Ci facciamo un giro completo della zona urbana, durante il quale William mi infarcisce di nozioni sul nostro lavoro e le nostre prede… il tutto condito dall’inesauribile chiacchericcio di quella gothic lolita piumata.
Arrivati nella  zona industriale l’espressione di Mitelt cambia di colpo, facendosi per la prima volta seria.
“Un capannone ad un paio di chilometri ad est da qui. Saranno almeno in cinque, tra cui uno che rilascia un aura incontrollata.”
Senza aggiungere altro, i due mi guidano sul tetto di un edificio non molto distante, quindi iniziano a scrutare attraverso i vetri di uno stabile a circa un chilometro da noi.
“Tieni. Punta alle finestre sul lato sinistro.” William mi porge un binocolo simile a quello che sta usando.
Mi ci vuole un po’, ma una volta abituato al modello riesco a distinguere alcune figure all’interno che si muovono: quattro sono di taglia normale, una invece è enorme, e sono illuminate di tanto in tanto da dei lampi gialli e nero-rossi.
“Aumenta lo zoom e prova a distinguere i loro volti, è importante saper memorizzare l’aspetto dei propri nemici nel minor tempo possibile. Inoltre quei ragazzi indossano l’uniforme della tua scuola, perciò potresti incrociarli i prossimi giorni.” William ha ragione: indossano l’uniforme della Kuoh.
E quei capelli rossi…
“Bene, ora ti spiegherò il funzionamento degli evil pieces: sono artefatti magici utilizzati per reincarnare umani ed altre creature in demoni, facendogli subire una metamorfosi fisica e spirituale. Sono stati pensati per rinfoltire i ranghi dei diavoli assottigliatosi dalla guerra delle tre fazioni, creando servitori e soldati facilmente utilizzabili e sacrificabili. Infatti se dovessero disubbidire agli ordini, diventano “diavoli deviati”, oggetti alla caccia di tutte le orde infernali. …Questo ovviamente se riescono a sfuggire ai loro padroni.”
Quindi è questo che intendeva Reynalle. Per i diavoli io devo essere davvero un boccone prelibato.
Dopo una breve pausa William riprende.
“Gli evil piece hanno l’aspetto di pezzi degli scacchi, e ciascuno di loro presenta le sue peculiarità. Osserva quei ragazzi: lo spadaccino ha chiaramente un cavallo, e beneficia di un aumento notevole della propria rapidità. La ragazzina albina  una torre, ed è dotata di forza e resistenza enormi; infine la mora ha un alfiere, o data la potenza di quei fulmini, più probabilmente la regina. Il primo aumenta la potenza magica, la seconda ha tutti i benefici dei pezzi finora elencati, ma amplificati. Ci sarebbero anche i pedoni, la cui unica particolarità è la promozione: permette di acquisire i poteri di un qualsiasi altro pezzo, a patto che il padrone riconosca il campo di battaglia come territorio nemico e dia il permesso al servitore.”
 
Durante lo spiegone, il cancello del capannone viene sfondato da una deflagrazione rosso-nerastra, e la battaglia si sposta all’esterno, ma nonostante le esplosioni e le mazzate, nessun suono arriva alle nostre orecchie.
“Hanno eretto una barriera per non attirare l’attenzione. Ce ne sono di diversi tipi: quella isola i suoni, la mia cela le aure.  È ad uso personale, ma può essere estesa ad un'altra persona!” come a sottolineare il concetto, la biondina riprende a stringermi il braccio contro il seno.
“Quindi la rossa deve essere la padrona, e quella cosa grottesca un diavolo deviato?” faccio accennando col capo la mostruosità in procinto di inghiottire la torre, e cercando a tempo stesso di staccarmi un po’ da lei.
“Esatto! Lo sapevo, sei un vero genio!” e mi schiaffa la faccia sul petto, stritolandomi tra le sue…braccia.
No, non è che io sono un genio… sei tu ad essere scema!
Dopo un minuto buono, e svariati colpi di tosse di William, finalmente riesco a prendere una boccata d’aria.
Nel frattempo, la battaglia è finita: stando al mio istruttore, il bersaglio è stato abbattuto con un lavoro di squadra “alquanto scadente”.
“Primo clan identificato. Sarebbe meglio andare a far rapporto a Reynalle-sama.” Ripone il binocolo ed inizia la discesa.
“Ok! Comunque chi sarebbero? La rossa mi ricorda qualcosa, ma…”
“Il casato Gremory. L’attuale erede possiede il potere della distruzione, lo stesso che abbiamo appena visto all’opera.” Alle parole di William, Mitelt sbianca.
“Che?! La sorella di Sirzechs Lucifer il grande capo?! Accidenti, questo a Neesama non piacerà.”

…Magnifico. Una mia compagna di scuola è la sorellina de Il Diavolo, e a giudicare dal suo atteggiamento negli ultimi tempi,  sembrerebbe pure decisa a rendermi suo schiavo.
Quando si dice il culo…  
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** life 3 ***


 
 
 
Le fiamme mi circondano, creando un mare incandescente fin dove riesco a vedere; ciò nonostante non ne avverto il calore.

[E’ da parecchio che non ci sentiamo, ragazzo. Sei finalmente pronto ad accettarmi?]
Mi giro lentamente verso la fonte di quella voce cavernosa che per anni ho cercato inutilmente di ignorare e dimenticare.
“Ehilà, Ddraig. Pare che alla fine non abbia avuto altra scelta.” Di fronte a me si staglia un gigantesco drago rosso.
[Sappi che d’ora in poi ci aspetteranno battaglie e sfide all’ultimo sangue. Dovrai impiegare ogni oncia della tua determinazione se vorrai sopravvivere.]
Avvicina il muso al mio volto fissandomi  con i suoi occhi verde brillante grossi come ruote di tir.
“Puoi scommetterci, di recente ho scoperto di essere molto aggrappato alla mia vita. Spero di poter contare sul tuo aiuto.”
[Ovviamente. Dovremo approfondire parecchio il nostro legame se vogliamo sfidare il Bianco…]

Mi sveglio di soprassalto. Mi trovo nel mio sacco a pelo, in uno dei dormitori della chiesa.
Ddraig.
Era da parecchio che non sentivo la sua voce, ed oggi per la prima volta ci siamo addirittura incontrati, seppure in sogno. Strano, in molti sensi… dipenderà dall’attivazione del SG? Comunque grazie a ciò, per la prima volta dacché ho memoria, ricordo nitidamente un sogno.
Si vede che centra la magia, finora i miei sonni non mi hanno lasciato altro che vaghe sensazioni.
Controllo l’ora: se mi sbrigo dovrei riuscire a passare da casa per mettere qualcosa sotto i denti, visto che nutro ben poca fiducia in una mensa affidata a degli esorcisti esiliati, e magari anche prendere l’uniforme scolastica, dato che l’ho dimenticata lì.
Mi rivesto e raccatto le mie cose; quindi lascio la stanza dirigendomi all’ingresso.
“Il Bianco”.
Di che starà parlando Ddraig? Forse dovrei chiedere in prestito a William dei libri sugli SG e sui draghi, se ne hanno.
“Dante! Ben svegliato, hai dormito bene?”  la cara e dolce Asia.
“Certamente.  Tu invece?”
“Anche io, le brande erano più comode di quel che mi aspettassi!”
“Ah, ok… comunque la nostra permanenza qui non dovrebbe essere lunga, da ciò che mi hanno detto dovremmo andarcene a missione conclusa. Ora io dovrei andare a scuola, ma ritornerò verso sera, se ti va prima dell’allenamento possiamo parlare un po’ che ne dici?”
“Ne sarei felice. A più tardi!” è una mia impressione o il suo sguardo s’è rattristato?
 
“Ma guarda chi si è degnato di farsi vivo…” la spiacevole sensazione, come di un puntatore laser piazzato sulla nuca che provato fin dal mio ingresso nell’istituto, viene sommersa da una ventata di gelo artico.
Mi trovo a pochi metri dalla mia classe,  dieci minuti dopo l’inizio della lezione, ormai convinto di cavarmela con la soporifera ramanzina del professor Tennogi, e invece lei è riuscita beccarmi.
Sona Sitri.
Non mi è chiaro se ha un radar per studenti indisciplinati, o se sono proprio io che sono entrato nella lista nera della dea bendata. Comunque una cosa non esclude l’altra.
 “Sitri-kaichou. Che inaspettato piacere incontrarti! Posso fare qualcosa per te?” mi giro lentamente.
Come temevo, la sua espressione è a metà tra quella di un lupo che ha trovato la sua preda e quella di una segretaria inacidita da troppi straordinari non pagati.
“Oltre allo spiegarmi il perché del ritardo e della nuova assenza?” e lì mi verrebbe da dirle che quella è una cosa che riguarda l’insegnante di quest’ora e al limite,  il mio coordinatore di classe. Che guardacaso sono la stessa persona.
Ma ho la sensazione che se lo facessi farei una brutta fine.
Diamine, come fa una mia coetanea a intimorirmi ancor più di Reynalle e la sua cricca?
“Beh, diciamo che ieri non ero nel massimo della mia forma fisica, dopotutto fino a un paio di giorni prima ero in ospedale, e perciò ho preferito seguire il consiglio del medico e riposarmi ancora un po’… stamattina invece ho avuto problemi con la sveglia.” Il suo cipiglio si rilassa un po’.
“Perché ho la sensazione che tu stia mentendo? Fino ad un paio di settimane fa, pur non essendo uno studente modello, eri relativamente diligente. Abbastanza da tirare avanti dignitosamente almeno, sebbene con le tue capacità potresti puntare molto più in alto. Ora invece? Che cosa ti sta succedendo, Dante Nandini?”
Ora capisco perché è così ammirata dagli studenti.
Non si tratta solo di determinazione e senso del dovere. Ha anche spiccate doti da osservatrice e ottime capacità d’analisi. Ma in questo caso significano guai…devo trovare il modo di levarmela dai piedi, o i miei nuovi datori di lavoro potrebbero decidere di intervenire.
“Io. Mentire? Una gran bella accusa. E vorrei poter dire di essere lusingato dal tuo interesse per me, ma QUESTA sarebbe una menzogna. Io sono solo un ragazzo casa-scuola-chiesa, che ha avuto un brutto incidente e sta ancora cercando di riprendersi. Tu invece? Davvero credi che assillare così gli altri studenti sia cosa buona e giusta, uno dei tuoi doveri?”  ora il suo volto sembra scolpito nel marmo, gli occhi pozzi ribollenti di emozioni represse.
Rabbia? Frustrazione?
“Prendo atto della tua versione dei fatti. Ora vai in classe, hai già fatto aspettare il tuo insegnante fin troppo.” Un po’ mi dispiace di averla trattata così. Seppure impicciona ed un po’ arrogante, dal suo comportamento sembrava davvero preoccupata per me.
[Pare che la galanteria non sia il tuo forte, partner. Vuoi che condivida le mie conoscenze su come trattare col gentil sesso?]
Dannazione Ddraig, non è il momento!
[Come sempre. Volevo solo farti notare che non indossi il talismano, e che con dei diavoli in giro per la scuola…]
Merda, ha ragione! In fretta e furia, estraggo il talismano dalla tasca e l’indosso.
La presenza di Ddraig nella mia testa inizia a sbiadire, ma prima svanisca del tutto riesce a proferire un ultimo avvertimento.
[I Gremory non sono l’unica minaccia in questo edificio.]
Grandioso.
 
“Beh, non si può dire che tu non sia migliorato, ma se dovevi tenere un espressione del genere per tutta la durata delle lezioni, avrei preferito che continuassi a dormire come al solito.” Sto riponendo le mie cose nella valigetta, sotto lo sguardo preoccupato di un certo palestrato americano.
“E’ solo una giornata no, Nathan. Grazie dell’interessamento, comunque.”
“Sul serio, è davvero strano vederti così. Noi due stiamo per fare un piccolo giro dei negozi in centro, poi ci fermeremo a mangiare fuori. Vuoi unirti a noi?” Chi sei? Che cos’hai fatto alla vera Kyoko Shizuki?
“Davvero allettante, ma non potrei mai intromettermi in un appuntamento fra voi due. Mi raccomando divertitevi.” Segue solito avvampamento.
“Baka! E io che volevo essere gentile! Le tue insinuazioni puoi ficcartele su per il…”
“Calma! A Kyoko-chan serviva solo una mano per trasportare le borse, nulla di più. Cielo, star dietro a voi due è un impresa epica!” fortunatamente si calma e possiamo lasciare la classe.
Giunti in cortile incrociamo un altro gruppetto, e per poco non mi ritrovo a fare il segno della croce.
Il Club dell’occulto al gran completo, o per meglio dire il gruppo Gremory, si ferma proprio di fronte a noi col chiaro intento di attaccar bottone.
“Buonasera Nathan-san, Dante-san e Kyoko-san. Avete degli impegni? Ci sarebbe qualcosa di cui vorremmo parlare.” I miei compagni si guardano, quindi Kyoko prende la parola.
“Saremmo occupati, ma se si tratta di qualcosa di importante potremmo trovare un buco nei prossimi giorni…” il mio occhio allenato nota che la capocciona rossa cela a stento un moto di stizza.
“D’accordo allora, fate sapere ad Akeno-san quando la vostra agenda è libera.” Speriamo che ieri sera non ci abbiano notati…
 
Nella settimana seguente si forma una routine che prevede: scuola, sosta a casa, allenamento e studio in chiesa, notte nella stessa, e via a ripetersi.
 Invece l’incontro con il club alla fine prevedeva solo un confronto tra storie sull’occulto e leggende metropolitane occidentali e giapponesi, durante il quale la presenza di Kyoko, stranamente, non fu richiesta. L’unica anomalia fu il comportamento della ragazza più giovane: sembrava a disagio, e di tanto in tanto annusava l’aria. Stando a Ddraig i diavoli volevano starmi vicino per capire i miei vizi e punti deboli, arte in cui eccellono naturalmente.
Non volle però fornirmi ulteriori informazioni sull’altra minaccia nell’istituto, adducendo che non rappresentava un pericolo immediato, e che mi avrebbe fatto bene un prova di individuazione come quella.
Grazie agli allenamenti invece, le mie capacità combattive sono aumentate notevolmente, così come la mia resistenza.
Per quest’ultima il merito va soprattutto al guanto datomi da William, che donava, stando alle sue parole, un ottima regolazione del flusso energetico; nonché una stimolazione dell’organismo necessaria per adattarmi al mio nuovo stile di vita.


È finalmente sabato, e dopo aver salutato la mia quasi-coppia preferita, mi dirigo a casa sperando di riuscire a passare almeno un’oretta in completo relax. Ma prima ancora che possa cambiarmi, qualcuno suona al citofono.
“Chi è?”
“Il Consiglio Studentesco.”  …ma quella mi prende per il culo?!
“E posso sapere quale motivo avrebbe il CS per venire a casa mia?” pausa.
“Sarebbe meglio se ne parlassimo in privato.” Grrr. E va bene. Chiudiamo questa storia.
Pochi minuti dopo mi ritrovo in cucina a preparare del tè per la Sitri e la sua vice, Tsubaki Shinra.
“Spero vi vadano bene le bustine, in foglie ho solo del Rooibos.”
“Andranno bene.” Dopo aver versato una bottiglia d’acqua nel bollitore ed averlo messo sul fuoco, raggiungo le mie ospiti sedendomi di fronte a loro.
“Usi l’acqua in bottiglia anche per il tè?”
“…è un abitudine che ho preso dai miei. Non sopportano l’eccesso di calcare e cloro dell’acqua di rubinetto.” A voi la prima mossa, signorine.
“ A causa dei nostri recenti contrasti, ho pensato che sarebbe convenuto a entrambi una conversazione a tu per tu in un ambiente a te più congeniale.”
“Capisco. E su cosa dovrebbe vertere questa conversazione?”
“Sulla questione lasciata in sospeso l’ultima volta. Il tuo evidente disagio nel partecipare alle lezioni.” …ok, è ufficiale. È una rompico****ni patentata.
“Questa è una tua supposizione, priva di qualsivoglia fondamento; io ti ho già dato una spiegazione sui miei recenti cambiamenti. Devo portare la diagnosi del dottore che si è occupato di me?”
“…Di fondamenti ne ho.  Stando ai dati che ci hanno spedito dalla tua vecchia scuola, non sarebbe neanche la prima volta che sembri estraniarti dalle lezioni, se non direttamente da tutto ciò che ti circonda.” Maledizione, avrei dovuto pensarci…
“Quindi sei arrivata alla conclusione che queste due cose siano collegate, ma ti posso assicurare che non è così.” Il bollitore inizia a fischiare, quindi mi alzo, vado in cucina e dopo aver riempito una teiera, la porto al tavolo con un vassoio insieme a tre tazze e diverse bustine di tè assortite. Mettiamo in infusione le bustine, per poi tornare a fissarci.

“Cosa ti renderebbe così sicuro che non si tratti di una ricaduta?”
“Il fatto che abbia superato il mio problema. E proprio per evitare un eventualità simile mi sono trasferito, in modo da cambiare ambiente.” Le trema lievemente il sopracciglio, come se si stesse trattenendo a forza dall’inarcarlo.
“Se posso permettermi, condividerei il dubbio della kaichou. Il tuo problema non è tale da poter essere superato del tutto in così poco tempo.” Momento momento. Come fanno a sapere QUALE sia il mio problema?
 Quei dati dovrebbero essere riservati.
“Prima di continuare, vorrei sapere una cosa. Perché io? Ci sono molti altri studenti con dei problemi, non ultimi quel trio di guardoni erotomani incalliti; ma non mi risulta che abbiate fatto qualcosa a riguardo. Gli studenti non dovrebbero avere uguali diritti e importanza?” le due mi guardano un po’ sorprese.
“Di loro se ne sta occupando il comitato disciplinare, ma il tuo caso è più complesso. Vorremmo che ci permettessi di aiutarti. Abbiamo saputo che ti sei fatto dei nuovi amici, sarebbe un peccato se il ritorno del tuo vecchio “amico chiaccherone” interferisse nuovamente con i tuoi legami…” ormai sto ribollendo di rabbia.
Queste stronze sono riuscite a mettere le mani sulle mie cartelle cliniche!
Con molta calma, rimuoviamo le bustine ed io dolcifico il tè.
“Posto mettendo che, per aver raccolto QUEI dati, credo abbiate commesso un abuso di potere, oltre che violazione della privacy. Cosa pensate di poter fare voi? Non mi risulta che abbiate una laurea in psicologia…”
“Noi no. Ma fare parte del nostro Consiglio Studentesco porta a numerosi vantaggi, tra cui assoluta privacy con gli esterni, e assistenza medica gratuita, di qualsiasi tipo.” Altro che la mafia. Ormai mi resta solo una cosa da fare.
 
Bevo un sorso di tè per calmarmi, venendo lentamente imitato da Tsubaki.
“Capisco. Davvero una proposta generosa. Ma vi faccio una controfferta. Che ne dite di giocare a carte scoperte?” Fshhhhh…
“AGH!”  la ragazza inizia a tossire convulsamente ed a lamentarsi, mentre un po’ di vapore le esce dalla bocca.
La Sitri la guarda stupita per un istante, per poi balzare in piedi e mettersi in posizione d’attacco.
“Maledetto! Nella bottiglia c’era…”
“Una piccola dose di acqua santa, esatto! Sapete, non ne potevo più di questo festival dell’ipocrisia, è davvero qualcosa che aborro.” Imito la diavola, perché ormai è lampante che sto ospitando un paio di demoni in soggiorno, e mi rimuovo il crocifisso dal collo.
Allo stesso tempo, infilo il guanto rosso nella mano destra, quindi rimuovo il tappo della bottiglia che tenevo su uno scaffale vicino, e la impugno puntandola verso quelle due.
“Questa invece è pura al 100%, quindi vi conviene non fare movimenti bruschi.” La diavola, infischiandosene altamente, con la mano sinistra crea un cerchio magico attorno la gola della compagna, con l’altra ne genera uno enorme puntato dritto su di me, immobilizzandomi nell’atto di tirarle un bel gavettone benedetto.
Dopo pochi secondi la vicepresidente si riprende, e si piazza a fianco della collega fissandomi in modo tutt’altro che amichevole.
“Tutto a posto?”
“Sto bene, grazie Sona. Pare che siamo arrivate tardi.”
“Brillante deduzione Sherlock. Ora che ne pensate di dirmi, fuori dai denti, ciò che davvero volete da me?”
“Esattamente ciò che ti abbiamo detto. Aiutarti e proteggerti facendoti entrare nel Consiglio, e nel frattempo occuparci di quelli che a quanto pare sono i tuoi nuovi padroni. Solo dopo avremmo considerato se invitarti o meno nella nostra famiglia.”
“Davvero commovente. Perché ho la sensazione che tu stia mentendo? Ma a questo punto non importa. Piuttosto, che ne dite di fare un saluto al mio “amico chiaccherone”? Visto quanto l’ho tenuto in letargo, direi che non vede l’ora di divertirsi un po’. Boosted Gear!” con l’ormai familiare lampo rosso, materializzo il mio SG.
“Dunque è questo… un Longinus senziente. Ora il tuo comportamento mi è molto più chiaro. Avrei sperato di non dover arrivare a questo ma…”
“Sona, un portale si sta aprendo proprio sopra di noi, percepisco  almeno tre caduti. Credo ci convenga rimandare.” Lentamente, la diavola abbassa la mano, facendo svanire il cerchio. Quindi si avvicina a Tsubaki, che ne crea uno di teletrasporto.
Poco prima che svanisca, incrocio il suo sguardo. Ancora rabbia e frustrazione, ma stavolta mi pare di scorgere anche… tristezza?
[Partner, sappi che se non avessero deciso di mandare i rinforzi, ora saresti morto.]
Lo so benissimo Ddraig. Come so bene che da quando ho incontrato Reynalle, ho sempre avuto un corvo che mi tiene d'occhio.
[Hai ancora molto da imparare ragazzo.]
Bene, sarà meglio prepararsi per stasera, credo ci sarà parecchio da fare…


 
Sono svaccato su una delle panche della chiesa, mentre cerco con scarso successo di simulare interesse verso gli sproloqui di Mitelt.
“Eggià, d’ora in poi sarò la tua ombra, anche a scuola! Che ne dici, mi sta bene l’uniforme scolastica?” con un lieve bagliore, la biondina applica il metodo Bracchetti e si mette in posa esibendo l’uniforme della Kuoh.
A salvarmi da questo strazio è inaspettatamente Calawana, che si sta dirigendo verso l’ingresso del sotterraneo probabilmente per conferire con Reynalle.
“Mitelt, Dante, siamo in stato d’allerta, anche Freed ed Asia si siano scontrati con dei diavoli..” Cosa? Questi disgraziati la spediscono già in missione?
Mentre la donna sparisce nel passaggio, arrivano anche i due ragazzi scortati da Donnasiege.
“Dante!” appena mi vede Asia corre ad abbracciarmi. È chiaramente sconvolta, e non mi è difficile immaginare il perché.
Gli abiti di Freed macchiati di sangue, e il suo ghigno assatanato sono più eloquenti di mille parole.
“Va tutto bene, ora sei al sicuro.” Inizio ad accarezzarle la testa scossa dai singhiozzi.
“Noi… dovremmo proteggere le persone dal male, non ucciderle…” ah, ecco. Mi chiedevo come trattassero i caduti con i clienti dei diavoli. Ovviamente nel modo più drastico.
“Pfff, senti come frigna! Bisognerebbe mostrare orgoglio nel fare a pezzi i diavoli e i loro trastulli, è una santa missione dopotutto… kyehehe!” ma guarda come fa il pavone…
“E dimmi, a parte quello sfigatissimo contraente, quanti diavoli hai affettato?” il suo sorriso diventa una smorfia.
“E dimmi, tu farti una scarica di cazzi tuoi mai, eh?”
“Voi due, smettetela. Dante, siamo appena entrati in contatto col gruppo Gremory, voi avete capito qual è l’altro clan?” Mitelt nel frattempo reindossa il suo solito completo gotico
“Il casato Sitri. La leader del gruppo è la sorellina di Serafall Leviathan.” Il volto già cupo del caduto diventa ancor più scuro.
“Sempre peggio. Io vado a potenziare le difese, dite a Calawana di raggiungermi quando ha finito di sotto. Ed aggiornate William e gli altri, dovete essere pronti a tutto.” Una battaglia… che dici Ddraig, possono farcela contro quei due gruppi?
[Improbabile. Due diavole di alta classe e diversi diavoli reincarnati che fanno loro da scudo sono un boccone troppo grosso per quattro caduti di bassa classe, anche con il supporto di un curatore e molti esorcisti è un impresa disperata.]
Meglio approfittare dell’attacco per fuggire con Asia, allora.
“Asia, Dante, tutto bene?” William ci ha raggiunti, seguito alla spicciolata dal resto della truppa.
“Io sono a posto, ma Asia è un tantino sconvolta dalla sua prima epurazione. Oltretutto l’unico bersaglio abbattuto è un umano.”
“Seguitemi, ci vorrà un po’ prima che Reynalle-sama elabori un piano.” Ci guida fino alla sagrestia, evitata come la peste dal resto della combriccola.
 
Una volta accomodatoci su delle sedie, mi volgo verso il nostro insegnante.
“Sono consapevole che per voi tutto questo sia sconvolgente e duro da digerire, ma purtroppo non abbiamo alternative. Come ben sapete, i diavoli ottengono potere tramite i contratti con gli umani, sia esso un tesoro o pezzi di anime. Una volta scoperto un loro cliente, la scelta più logica è quella di abbatterlo, in modo da limitare così le entrate del nemico, e a tempo stesso salvare la sua anima o ciò che ne resta dalla dannazione eterna.”  Per la prima volta il suo volto fa trasparire qualcosa. Rassegnazione.
“Quindi non basta contrattare una volta per perdere per sempre la protezione di Dio?” Asia solleva lentamente il capo dal mio petto.
“No, Asia. Il nostro è un Dio misericordioso capace di perdonare i peccatori, se profondamente pentiti per i loro errori. Esistono anche contratti il cui pagamento è un anima intera o anche più d’una, ma questi casi sono ormai molto rari.” …forse...
“Posso farti una domanda personale, maestro?” William si volge verso di me lievemente incuriosito.
“Certo, parla pure.”
“Perché ti sei unito ai caduti? Non mi sembri il tipo da farsi scomunicare, o comunque allontanare da una chiesa cristiana.” Lui si irrigidisce per un istante, ma poi torna a sistemarsi comodamente sulla sedia.
“E’ da parecchio che non racconto la mia storia, ma non credo che mi dispiacerà dirla a voi due dunque…” chiude per un attimo gli occhi, prendendo un respiro profondo.
“…dovete sapere che appartenevo alla chiesa anglicana, ero considerato uno dei loro esorcisti più abili, specialmente nelle missioni di caccia urbana. Le epurazioni ovviamente non sono di dominio pubblico, e per tenere nascoste le caccie ai demoni ed altre creature oscure, di solito è necessaria una conoscenza del territorio, quindi un gruppo di esplorazione e sorveglianza, uno di supporto, e chiaramente dei validi combattenti. Io ero uno dei pochi ad eccellere in tutti e tre i campi.”
“Mentre gli altri in genere si specializzano?” lui annuisce.
“Durante una missione particolarmente difficile, uno dei nostri divenne bersaglio di alcuni diavoli, e fummo costretti a compiere una scelta. Il nemico era più forte di quel che ci aspettassimo, e i nostri cadevano uno dopo l’altro, perciò decisi di fare da esca, essendo quello con più chance di tenere impegnato il nemico abbastanza a lungo da permettere la fuga degli altri. Riuscii nell’impresa, ma ero gravemente ferito, e i diavoli mi erano quasi addosso, tuttavia venni salvato da dei caduti che mi portarono al sicuro e mi curarono. Una volta ripresomi, una di loro venne a farmi visita. Era Reynalle-sama, e mi riferì che i miei compagni erano al sicuro; dopo un po’ mi chiese cosa avevo intenzione di fare. Mi disse che avrebbe potuto riportarmi sulla Terra, ma che così mi sarei trovato nuovamente in situazioni simili, visto che gli angeli molto raramente si presentano sul piano materiale, a causa di un poco chiaro trattato di “non ingerenza” sui mortali. Mi propose così di unirmi al suo gruppo, promettendomi l’aiuto concreto suo e dei suoi compagni durante le missioni, e di sollevarmi da ogni dovere durante le rare volte in cui erano coinvolti i miei colleghi esorcisti. Dopo averci riflettuto qualche giorno decisi di accettare. Sapevo che poteva aver mentito, ma passaggio a casa a parte, tutto ciò che aveva detto era verosimilmente conveniente ad entrambi. Avrei potuto alleggerire il carico di lavoro dei miei ex-colleghi svolgendo missioni a me congeniali con compagni più che adatti allo scopo, inoltre, dovevo la vita a Reynalle-sama, e desideravo restituirle il favore.” 
“Perciò se ho capito bene, le volte in cui le chiese ed i Grigori si scontrano sono poche, giusto?”
“Già, dopotutto entrambi condividiamo un obbiettivo comune ed i più fanatici e rancorosi in genere vengono tenuti sotto controllo per evitare inutili scaramucce, sebbene molti di noi ufficialmente siano eretici da perseguire.” …William crede davvero a quel che dice? O sta solo cercando di tenerci buoni e tranquilli?
“Faremmo meglio a raggiungere gli altri, sembra che sia giunto il momento.” In effetti il brusio di sottofondo era cessato, perciò ci alziamo e raggiungiamo gli altri. 
 
Le panche erano state rimosse per permettere a tutti di riunirsi al centro della chiesa. Ci saranno almeno una quarantina di esorcisti radunati davanti all’altare su cui siede Reynalle, spalleggiata dagli altri tre.
“Aprite bene le orecchie perché non ho intenzione di ripetermi. Abbiamo individuato i due clan di demoni che gestiscono questa città, ma purtroppo siamo entrati in contrasto con loro ed un attacco è un eventualità tutt’altro che remota. Per questo il rituale di domani è stato anticipato stanotte.  Lo eseguirò personalmente e verrò assistita da una decina di voi. Gli altri si occuperanno della sorveglianza. Tutto chiaro? Asia, mi servirà anche il tuo aiuto, perciò seguimi nella Sancta sanctorum.” Rituale? Mai che mi dicano nulla… ma a che le serve Asia?
“Partner, c’è qualcosa che non va…”
…Capito.
Blocco la mia amica per un polso, quindi raccolgo tutto il mio coraggio.
“Avrei una domanda Reynalle-sama. Quale rituale deve richiedere la presenza di una guaritrice? Non sapevo che questo fosse un gruppo che ha tra i propri obbiettivi i sacrifici di sangue…” come speravo, oltre a delle occhiate seccate ed indignate per l’insinuazione, ed ovviamente lo sguardo furente di Reynalle, ci sono parecchie espressioni confuse e sgomente.
Ora la stronza dovrà vuotare il sacco, o rischierà di perdere la fiducia della maggior parte dei presenti.
“La cosa non riguarda certo un novellino come te, ma visto che non c’è stata occasione per spiegarlo, farò una sintesi per tutti. La missione prevede di testare sul campo il rituale della rimozione del SG, finora eseguito solo all’interno dei nostri domini, in ambienti controllati. Il soggetto del test è la nuova arrivata, arruolata proprio per questa ragione.”
…RIMOZIONE?!
Nei libri di William c’è scritto che gli SG sono legati alla vita del possessore, se fanno questo rituale…
Non sono l’unico ad inorridire. Anche lui e diversi altri esorcisti non hanno preso bene la cosa.
Perfino Mitelt, suppongo l’unica dei caduti a non essere già al corrente del piano, pare shockata.
“Sarebbe questo il motivo del rituale? Ma allora perché ha messo al corrente solo alcuni dei nostri e non il coordinatore? Se fosse per il rischio di fuga delle informazioni sarebbe stato meglio dirlo solo a William...” difatti alcuni esorcisti non erano sorpresi dalla spiegazione di Reynalle: i dieci coinvolti nel rituale, ovvero gli unici ad essersi mossi subito dopo il primo discorso.
“Perché…” ormai era chiaro che si stava arrampicando sugli specchi.
Si era cacciata nei casini da sola dando una giustificazione campata per aria, che ora poneva il sospetto che le alte sfere non fossero informate sulla nostra “missione”.
“Provo ad indovinare? Il vero obbiettivo è mettere le mani sul SG di Asia in modo che tu e quegli altri due possiate usufruirne personalmente senza il rischio che qualche superiore vi freghi il merito dandovi solo una pacca sulla spalla.” O magari sul culo, nel tuo caso, Yuuma-chan.
L’espressione omicida di quella zoccola, dei suoi due compagneros, e dei loro complici, mi fa capire di aver fatto centro.
Tieniti pronto Ddraig.
Senza farmi notare, infilo il guanto, e tengo vicina Asia, preparandomi al pandemonio stava per scatenarsi.
SBRAAANG!
Il portone della chiesa viene spalancato violentemente, mentre un fastidioso stridio e delle luci evanescenti segnalano che la barriera protettiva è caduta.
Tempismo perfetto!
Approfitterò dell’attacco dei Sitri e dei Gremory per…
“Sono spiacente di interrompere questo dibattito sul più bello, ma credo di potermi definire una parte in causa, perciò…” ad aver spalancato la porta è una giovane incappucciata, ma ad aver parlato è un ragazzo vestito con abiti nobiliari e dall’aspetto delicato, scortato da altre due ragazze.
“Sono Diodora Astaroth. Vi prego, abbiate cura di me.”
…ma questo coglione chi cazzo è?!
 
 

Rooibos: varietà del tè rosso originaria dell’Africa.


 
 
Angolo dell’autore


 
Ed eccoci qua! Questo è il penultimo capitolo dedicato al primo volume della novel.
Finalmente Dante e Sona hanno avuto il loro confronto, e quest’ultima pare aver rinunciato al reclutamento del nostro eroe (forse); ho inoltre approfondito un pelo il personaggio di William, finora rimasto nell’ombra, e conto di dargli un ruolo importante nei prossimi capitoli.
La scena del té corretto é tratta da Supernatural, ed è un idea di quella sagoma di Bobby Singer.
Riusciranno Dante ed Asia a conservare il fondoschiena intatto? Vi aspetto tra 2 settimane per la conclusione del primo atto. Saluti!
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** life 4 ***


 
 
Per un istante nella chiesa regna il silenzio. In quello successivo, tutti gli esorcisti e i caduti si girano verso il portone, estraendo le armi.
William afferra me ed Asia, e ci allontana dal ingresso, portandoci oltre le linee del nostro schieramento, nei pressi dell’altare.
Nello stesso momento, con uno schiocco di dita del nuovo arrivato, il portone si richiude ed una nuova barriera colma di simboli demoniaci ricopre l’edificio.
“Che cosa significa tutto questo? Perché dovresti definirti una parte in causa, erede degli Astaroth?” Reynalle sta lottando per mantenere la calma, cosa non facile visto l’umore assassino in cui versa.
“È molto semplice in verità. Ho visto che era in corso una disputa sul destino di quella graziosa fanciulla, e non ho potuto fare a meno di intervenire. Dopotutto ho un debito nei suoi confronti, che intendo ripagare a qualsiasi costo.” Asia sta fissando questo Astaroth allucinata, e non sembra in grado di spiaccicare parola.
Dopotutto ha appena visto un collega ammazzare (nel modo più brutale possibile, ovviamente) un civile inerme, ed ha appena scoperto che la sua nuova famiglia l’ha accolta solo per sacrificarla per i loro scopi.
“Che intendi per debito, vuoi forse dire che tu, un demone, già la conosci?”
“Esattamente. Quella signorina mi ha salvato la vita, ricambiarle il favore mi pare il minimo, soprattutto considerato che è per causa mia che è stata cacciata dalla chiesa cattolica…” ecco quindi l’idiota che ha dato inizio alla via crucis della mia amica. Anche William sta fissando il tipo, e non ha una bella espressione.
“Molto toccante, ma lei ormai appartiene alla nostra organizzazione, non puoi immischiarti senza scatenare un incidente diplomatico che avrà ripercussioni su entrambe le fazioni.” Reynalle pare aver recuperato la sua compostezza, ma dubito che la manterrà a lungo. E infatti…
“Avresti ragione se il tuo esperimento fosse approvato dai vertici dell’organizzazione, ma mi pare di capire che tutto ciò sia una tua iniziativa, in altre parole, anche l’ingresso di questa deliziosa signorina nei Grigori non è ufficiale. Perciò ho tutto il diritto di farle la mia proposta, e voi dovrete rispettare la sua decisione, o forse volete spiegare ai vostri capi perché avete violato la tregua scatenando una battaglia contro uno dei pilastri, contro il fratello di uno dei superdemoni?”  la cara Yuuma-chan sembra aver ingoiato un limone, e non sa proprio più che pesci pigliare.
…È la prima volta che sono felice di aver incontrato un demone, ma la reazione di William mi preoccupa, ed anche Ddraig è parecchio teso.
“Mia cara e dolce Asia, è da quando ci siamo incontrati che ti sto cercando, non so davvero come ringraziarti per avermi curato nonostante fossi un diavolo. Ma ormai non si tratta più solo di gratitudine, dal momento in cui ti ho vista la prima volta, quando ormai ero convinto che fosse la mia fine, non riesco a pensare ad altri se non te. Ti prego, accetta la mia proposta e diventa mia moglie!” CHE COSA?! Mi giro verso la mia amica, ma William, di nuovo calmo e controllato, pare aver preso una decisione.
“Io…Io…” Asia viene gentilmente sospinta verso di me dal nostro insegnante, che si fa avanti affrontando di petto quel viscido damerino.
“Diodora Astaroth, giusto? Questo nome non è nuovo alle orecchie di noi esorcisti, esiliati o meno. Dimmi, come stanno le tue altre “mogli”? Vivono negli agi e nel lusso come hai promesso alla nostra protetta?”
Il faccino da schiaffi di Astaroth ha uno spasmo.
“Non ho idea di cosa tu stia parlando. Cosa ti fa credere che abbia altre mogli?”
“Il fatto che tu abbia già fatto questa proposta a molte altre ragazze legate alla chiesa, e che tutte, nessuna esclusa, siano state attaccate da dei diavoli che avevano il simbolo del tuo clan sui cerchi magici da loro usati. Io stesso sono stato testimone di uno di questi attacchi.” Ma allora la missione di cui parlava…
“Una storia avvincente. Ma chi crederebbe ad un esorcista esiliato che accusa un clan come il mio?”
“E se avessi delle prove? Ad esempio, se ti chiedessi di rimuovere il cappuccio della ragazza alla tua sinistra?” il damerino ha l’aria di uno che ha appena avuto un epifania.
“Tu… sei quello scarto che mi ha messo i bastoni tra le ruote a Glasgow! Hai ritardato di ben cinque mesi il momento in cui ho messo le mani su questa sgualdrina!” si passa nevroticamente la mano sulla guancia destra, quindi si gira verso la ragazza indicata da William togliendole il cappuccio, rivelando una ragazza castana della mia età armata di spada e con un viso che fa paura.
Non è semplicemente inespressiva, sembra proprio una bambola.
Si avvicina al suo orecchio, alitandoci piano; per un istante lei mostra un espressione estatica, per poi tornare come prima alla consegna dell’ordine.
“Beth, Yelena, uccidete quegli esorcisti, solita tattica. Cassie, fammi da copertura.” La ragazza che ha spalancato il portone, una torre immagino, si piazza a difesa del suo signore mentre le altre due estraggono una la spada, l’altra una sciabola.
 
I nostri si mettono in posizione con le armi spianate, e ricevuto l’ordine, aprono il fuoco; intanto Calawana, Donnasiege e Mitelt si alzano in volo materializzando le loro lance di luce.
“Asia, Dante, raggiungete Reynalle-sama, ORA!” mentre noi ci dirigiamo all’altare, lui corre verso il retro dell’edificio, pistole alla mano.
“Asia, stammi incollata addosso e non allontanarti per nessun motivo."  Come come?
“Dopo quanto ci hai detto lei dovrebbe starti vicina? Vedo che ti piace scherzare.” Un lampo verde ci passa sopra la testa, sfasciando l’organo.
Mentre diverse sbarre di metallo ci piombano addosso, evoco il SG, pregando che un boost sia sufficiente… 
TWIN…TWIN…TWIN.
In pochi istanti, le tre canne in caduta libera sotto cui ci trovavamo vengono affettate cadendo innocue accanto a noi.
“Ti sembra il momento di fare i capricci, cretino?! Carica altri due boost e preparati allo scontro piuttosto!” … forse…
[Facciamo come dice partner, anche perché…] Ddraig si interrompe al ritorno di William, che concentra il fuoco sul damerino-faccia-di-culo.
“Il retro è libero, ma la barriera ha disattivato il portale d’emergenza. Se vogliamo andarcene dobbiamo abbattere quel deviato. Ma ho notato qualcosa di strano…” io e Reynalle  osserviamo attentamente la battaglia.
Freed è impegnato in un duello all’arma bianca con Beth, dove nessuno dei due pare prevalere sull’altro.
L’altro cavallo si è scatenato tra gli esorcisti di livello inferiore, e pare siano pochi a riuscire anche solo a starle dietro con lo sguardo, complice anche il fatto che Astaroth si diverte a sparare lampi magici nella mischia, impedendo che venga accerchiata.
La torre infine impedisce che chiunque gli si avvicini, e intercetta anche diverse lance di luce lanciate dal nostro trio alato verso quel maledetto.
“Come è possibile che quella troietta non si faccia nulla con i nostri attacchi?! Torre o no la luce è tossica per i diavoli, dovremmo almeno ustionarla…” in effetti, cappa stracciata a parte, quella ragazza è fresca come una rosa.
“Proviamo insieme.” Al segnale di Donnashikou, i tre lanciano un attacco combinato, in cui le loro tre lance si fondono in una trivella di luce che impatta con un sonoro ronzio sulla torre, in quel momento impegnata a squartare uno dei nostri.
Sul suo corpo compare  una specie di velo magico semitrasparente su cui spicca un sigillo demoniaco, che devia gran parte dell’energia.
Tuttavia una parte di essa riesce a filtrare, causandole un’ampia ustione alla schiena. Dalle sue labbra non esce neanche un lamento.
“Mph, pare che debba proprio occuparmi di voi. Avrei preferito fare prima piazza pulita della feccia, ma ormai manca comunque poco.” Astaroth si concentra sui caduti, ed inizia a bersagliarli con numerosi attacchi magici, mentre la cupola con cui si è circondato continua a deflettere i proiettili che superano la sua gorilla.
“Quel tizio. I suoi attacchi sono forti, ed il suo controllo della magia notevole, però… mi sembra strano.
Anche se fosse un genio, e pur essendo un demone di alta classe, mantenere delle barriere simili e a tempo stesso portare avanti una battaglia del genere…” Ddraig, dici che ha una fonte di energia esterna?
[Prima dovremo occuparci delle pedine, nel frattempo cercherò di capire l’origine delle sue capacità.] Mentre parlavamo, il duello tra Freed e Beth era giunto ad una svolta.
Resosi conto che la sua avversaria era difesa da una protezione simile a quella della torre, Freed lascia cadere la spada, e si getta contro di lei, rimediando un taglio superficiale al fianco, ma riuscendo ad immobilizzarla.
Quindi avvicina il volto al suo, mormorandole qualcosa nell’orecchio.
“Ed ora, apri la bocca, sgualdrina” mi pare dica il labiale. Lei si riscuote nuovamente, assumendo un espressione ansiosa ed eccitata; e gli ubbidisce.
Non appena la sua bocca è spalancata, il maniaco estrae fulmineamente una pistola e gliela ficca dentro, tirando il grilletto.
La testa della ragazza esplode in un tripudio di sangue e materia cerebrale, sporcando ulteriormente il nostro Ted Bundy con la tonaca.
“Brava troietta ubbidiente. Sia lode a Pavlov che quel coglionazzo non ha messo un incantesimo di riconoscimento per i comandi, eh?” non… ho parole, per commentare questa scena.
Che cazzo ha fatto quello stronzo di un demone a quelle ragazze? Ovviamente tutto ciò non è passato inosservato, infatti quel bastardo si è finalmente levato l’odioso sorrisetto sulla faccia, ed ora sta fissando Freed furente.
“Yelena, tienilo impegnato, e non osare accettare ordini che non siano miei! Cassie, vammi a prendere quella cazzo di suora!” mentre la seconda spadaccina si lancia su Freed, Astaroth, incurante degli attacchi del trio delle meraviglie, lancia un attacco magico ad ampio raggio che annienta gli esorcisti superstiti. 
La torre invece si dirige dritta verso di noi.
[EXPLOSION!]
Finalmente ho finito di caricarmi, perciò mi metto in posizione d’attesa, pronto ad affrontarla.
[Anche con capacità ottuplicate, non hai speranze in uno scontro di forza, verresti fatto a pezzi come gli altri.]
Lo so, Ddraig. Ma stavolta non sono solo. Giunta ormai a contatto, quella carica il pugno, pronta a distruggermi. Prima che riesca a sferrare il colpo, però, una pioggia di proiettili luminosi la centra in piena faccia.
“Ora, Dante!” rapido come una serpe, le scivolo dietro e la blocco con una presa, immobilizzandole le braccia e sollevandola da terra.
Allo stesso tempo, William si getta in avanti appoggiando le canne sugli occhi del bersaglio. Le esplosioni sono simultanee, e scatenano un intenso bagliore.
Verde. Sparare a distanza zero non è servito, o si disattiva la barriera, o le si fa letteralmente ingoiare piombo. L'esplosione mi ha accecato, facendomi attenuare la presa per un istante, e quella ne approfitta.
Ritrovato l’appoggio, scuote le spalle facendomi perdere la presa, quindi mi rifila una gomitata che attutisco col solito metodo. Nonostante ciò, mi pare i venire centrato da un macigno, e mi ritrovo a terra intontito.
[Partner, devi riprenderti!]
Il richiamo di Ddraig mi riscuote un po’, e cerco di sollevarmi.
Il mio sguardo si posa sui tre caduti, che continuano a bersagliare Astaroth con le loro lance, aiutati da Reynalle che pur non schiodandosi dal fianco di Asia, contribuisce con le sue, tirandone anche due alla volta.
Mentre mi tiro su a fatica, noto una strano movimento delle mani del demone, che focalizza lo sguardo sui suoi avversari volanti.
“BUTTATEVI GIU’!”  l’urlo mio e di Reynalle li raggiunge forte e rapido.
Ma non abbastanza. Da vari punti della barriera dell’edificio si attivano una trentina di sigilli da cui si generano altrettanti intensi raggi di energia, che con una velocità assurda, battono la metà superiore dell’edificio, centrando in pieno Donnasiege e Calawana, e di striscio Mitelt, quella che si trovava più in basso e che per prima si era fiondata verso terra.
I primi due vengono letteralmente inceneriti, mentre l’ultima si schianta vicino una colonna, gravemente ferita.
Colonna, che danneggiata come molte altre da quell’attacco, le crolla parzialmente addosso, seppellendola di pietre e calcinacci.
“CALAWANA! MITELT! DONNASIEGE!” Reynalle, il cui volto era divenuto una maschera di odio e dolore, fa per lanciarsi dritta su quel bastardo.
Io invece pur colpito dall’improvvisa morte dei tre, rimango abbastanza calmo dal trattenerla per un braccio, impedendole di fare una cazzata fatale.
“MOLLAMI SUBITO STRONZO!”
“Rifletti! Per quale motivo sei rimasta qui fino ad adesso? Puoi attaccarlo anche da questa posizione, e lui non risponderà per paura di colpire Asia. Ma faremmo meglio ad eliminare prima le sue pedine, così da lasciarlo senza supporto.” Ddraig, hai capito l’origine del suo potere?
[Negativo. Tutte queste barriere e sigilli creano troppi disturbi.]
Merda! Non hai qualche asso nella manica, qualcosa che possiamo usare per ribaltare la situazione?!
[…l’unica cosa alla tua portata è uno scambio. Con esso acquisiresti forza e resistenza sufficienti per giocartela…] Scambio?
[Hai la possibilità di sacrificare a me parti del tuo corpo, che tramuterebbero la loro natura in draconica, dandoti energie e resistenza extra, oltre ovviamente ad essere superiori in tutto e per tutto a quelle umane. Tuttavia la trasformazione è irreversibile, e dovrai tenere nascoste le parti draconiche ai normali umani per tutta la tua vita.]
… o questo o la morte direi.
Facciamolo. Prendi le mie braccia.
[Normalmente ci vorrebbero ore, ma grazie a quel guanto dovrei riuscire a velocizzare la cosa. Stringi i denti, Dante.]
Un potente bagliore rosso avvolge le mie braccia, e un tremendo formicolio nasce dentro di esse, crescendo fino a diventare una vera e propria tortura.
È come se una colonia di formiche rosse stesse pasteggiando con la mia carne! Dopo pochi minuti, svanisce.
 
Ora le mie braccia sono tre volte più massicce, ricoperte da squame scarlatte e le mie dita terminano in dieci affilati artigli neri.
Sul dorso della mia mano sinistra, dove si trovava la SG, c’è ancora il gioiello verde, ora innestato direttamente nella carne, mentre sulla destra, incastonati tra le scaglie, gli elementi metallici del guanto magico.
[Ho preferito assimilare, almeno per il momento, quell’artefatto. Le sue capacità ci sono state e continueranno ad essere d’aiuto, sia in battaglia che in situazioni come questa.]
Capisco. Diamoci da fare.
William è in difficoltà: pare che abbia esaurito le munizioni, quindi mi lancio contro la torre, rifilandole un violento pugno sulla nuca.
Questa barcolla un po’, quindi si gira tenendo le braccia alzate in posizione di guardia. Ddraig, ora sono abbastanza forte per stenderla?
[Direi che ne hai la possibilità, quel velo deflette solo attacchi magici, ed ora le tue braccia tra trasformazione e  boost dovrebbero avere abbastanza potenza per reggere il confronto.]
Però il resto del corpo no. Il primo errore e sono carne morta.
Iniziamo la scazzottata, io stando ben attento a schivare o deviare ogni singolo colpo, lei incassando impassibilmente i miei che superano la sua guardia.
Dopo neanche un minuto però, un lampo verde mi passa a pochi centimetri dalla testa distraendomi per un istante.
Prima che riesca a rimettermi in guardia, mi lancia un destro allo stomaco che mi rendo conto di non aver il tempo di schivare. Un movimento alla mia sinistra, e vengo scagliato a terra; quindi sopra di me esplode un grosso spruzzo di sangue.
La torre rimuove il braccio dalla sua vittima, e si blocca, forse richiamata dal suo signore. Mentre si allontana, io cerco di sostenere il mio salvatore.
William. 
“…Prima… e seconda… regola in un combattimento…” ad ogni parola del sangue cola copioso dalla sua bocca.
“Non perdere mai di vista il nemico e tenere sotto controllo il campo di battaglia…ma che cazzo, non è il momento di una predica!” cerco di adagiarlo delicatamente a terra, ma lui si aggrappa a me cercando di tenersi seduto.
“Coff… mi sono unito ai Grigori pur sapendo dentro di me che era qualcosa di sbagliato, ma sperando di riuscire lo stesso a proteggere gli altri… che idiota che sono… alla fine Beth non si è salvata comunque…”
Dannazione, dov’è Asia? Riesco ad individuarla: è rintanata in un angolo, protetta da Reynalle che si erge dinnanzi a lei duellando con la spadaccina come neanche un erinni.
Lo stronzo e la torre osservano poco distanti lo scontro senza intervenire. Di Freed invece, nessuna traccia riconoscibile.
Vengo afferrato debolmente da William.
“Asia, lei… è ancora innocente, nonostante tutto. Ti prego, proteggila… non lasciare che quel mostro la prenda…” nonostante il suo sguardo si stia facendo più vitreo ogni istante che passa, non smette di fissarmi intensamente.
“Te lo prometto.” Non ricevo risposte né ringraziamenti, semplicemente la sua presa si scioglie.
Lo adagio a terra, raccogliendo le sue mani sul petto. Supero con lo sguardo l’enorme buco che sostituisce il suo polmone destro, guardandolo negli occhi per l’ultima volta.
Sta a vedere come sistemo il bastardo.


“Ddraig. Ora possiedo le braccia di un drago. E il desiderio di annichilire quella merda è tale, che non riesco a pensare ad altro. Cosa devo fare per realizzarlo?”
[…focalizza la mente sul tuo desiderio, e riversa tutto il tuo potere, tutta la tua volontà e tutto il tuo essere in esso.]
La mia mente ormai è limpida come il vetro, in essa un’unica immagine: Diodora Astaroth.
Scateno un' esplosione cremisi, che mi scuote i capelli, e solleva un turbine di polvere.
[WELSH DRAGON OVERBOOST!]
L’aura che mi circonda inizia a concentrarsi, tramutandosi in una robusta armatura a piastre, decorata da diversi gioielli verdi, e per un istante i miei occhi non vedono altro che rosso, un intenso rosso sangue. 
[BALANCE BREAK!]
…Ora mi è chiaro. Indosso un elmo.
Mi chino piegando una gamba e flettendo l’altra: quindi con un boato e diverse crepe nel pavimento, mi catapulto addosso alla torre.
Lei e il suo padrone si sono girati verso di me allertati dal mio improvviso rilascio di potere, prima che riescano a reagire al mio scatto però, piazzo un destro nel petto della ragazza.
SPLORCH. 
Il suo sguardo vacuo non vacilla neanche un istante, mentre si scompone in particelle di luce.
“Ora è il tuo turno.”  Quel faccia da culo indietreggia, preso alla sprovvista.
Il cavallo volge le spalle a Reynalle, e fa per lanciarmisi contro, ma viene sgambettata dalle lance di quest’ultima, che la blocca a terra e affonda entrambe le armi nella sua schiena.
Come sempre, la protezione blocca la penetrazione, ma Reynalle usando le lance a mo’ di pinze, riesce ad aprire una breccia e piantargliene una  terza nella colonna vertebrale.
“Balance Breaker… ben fatto Dante. Ora abbiamo una buona probabilità di cavarcela.” Continuo ad avvicinarmi ad Astaroth, quindi mi volgo verso le due.
“Facciamo un patto, Reynalle. Tu prendi Asia, la porti all’ingresso posteriore, e quando abbatterò la barriera, la porterai al sicuro. Una volta tolta di mezzo questa merdaccia, raggiungerò il rifugio d’emergenza al confine della città, e attenderò un passaggio. Potrai giustificare questo casino dicendo di aver ricevuto una soffiata sul Twilight Healing, e di aver allungato i tempi per recuperare un longinus, ovvero me. Ciò dovrebbe pararti le chiappe, e magari fruttarti una promozione, no?” lei mi fissa interdetta.
“Ne sei sicuro? Credi di farcela da solo?” stringo i pugni, mentre l’aura che emano divampa furiosamente.
“Io DEVO farcela. E Asia DEVE essere portata lontano da lui. Ora muoviti, e ricorda che è la felicità di Asia l’unico modo che hai di ripagare questo debito.” Senza aggiungere altro, la caduta prende Asia, e la scorta verso il retro della chiesa.
“Dante! Ti prego, torna tutto intero!” Asia mi fissa angosciata. Ha già sofferto fin troppo.
“Puoi giurarci.” Mi giro verso il diavolo, che infuriato, sta creando un bel po’ di sigilli magici.
È ora di spaccare qualche culo.


 
[Reynalle]


 
Sto correndo a rotta di collo verso l’uscita sul retro, trascinandomi dietro una mocciosa frignona che avrei dovuto ammazzare con le mie mani garantendo un posto nella legione del governatore, e magari perfino tra i suoi più fidati collaboratori, a me e ai miei amici.
Amici che ho appena perso per mano di un disgustoso piccolo demone.
Asciugo rabbiosamente una lacrima che era sfuggita dalle mie ciglia. E adesso accetto pure ordini da un ragazzino arrogante; quanto ho intenzione di umiliarmi ancora?
Il mio biglietto per la salvezza singhiozza piano. Siamo di fronte alla porta, ma i sigilli sono ancora attiv…
SBRANG.
Per qualche istante, la barriera posta sull’edificio svanisce, e ne approfitto per sfondare la porta e correre fuori con la suora sotto braccio. Ora è di nuovo attiva, ma credo che il moccioso stia andando bene.
“Dunque tu sei la signorina su cui il mio contraente ha posato gli occhi…” materializzo all’istante una lancia di luce per mano, tenendone una pronta al lancio, l’altra puntata alla gola della ragazza.
Di fronte a noi si trova una creatura umanoide dalle sembianze di tigre; concentrandomi sulla sua aura, maligna e caotica a tempo stesso, capisco la sua identità: un Asura. Probabilmente un Rakshasa.
Non riesco a crederci: cosa ci fa qui un essere come lui?!
Questi fa per raggiungerci, ma io porto la lama a contatto con la pelle della mocciosa, facendole sgorgare qualche goccia di sangue.
“Non azzardarti a fare un altro passo. Non credo sia tanto facile reincarnare una suora decapitata.” Dannazione, speriamo che funzioni…
“Eheheh. Bel bluff. Ma ad aver violato e abbattuto le vostre difese, ed aver creato questa barriera, sono stato io. So tutto quel che avete detto, perciò è inutile che usi come ostaggio la tua unica merce di scambio. Inoltre vi ho permesso io di uscire.” il maledetto rilascia un’aura così potente da farmi barcollare.
“Per quale motivo sei alleato con un diavolo? Credevo che le vostre razze si odiassero…” sul suo muso si forma un ghigno spettrale, che fa mostra di una chiostra di zanne affilate come rasoi.
“È così infatti. Ma lui è un tipetto particolare, e oltretutto mi ricompensa profumatamente per aiutarlo in questo suo hobby, perciò…” stringo i denti soffocando un fiume di imprecazioni.
“Potrei stapparti la ragazza uccidendoti allo stesso tempo, e senza che tu riesca a muovere un muscolo, ma è da molto tempo che quel signorino desidera avere un angelo nella sua collezione, potrei avere un extra. E se non dovessi andargli bene perché sei una caduta…” si lecca le zanne lanciandomi uno sguardo bramoso.
No, ora basta. Non prendetemi per il culo.
Dopo tutto quello che abbiamo passato, così vicina all’obbiettivo…


Stringo con il braccio sinistro la ragazza, tenendole il volto premuto contro il petto; mentre col destro le punto una lancia alla schiena, all’altezza del cuore.
Meglio chiuderla così.
A quella vista il demone, con uno scarto di pochi istanti, genera attorno a me delle catene magiche che  avvolgono le mie braccia proprio mentre la punta delle mia arma penetra nelle vesti della ragazza.
BOOOM! 
Ci immobilizziamo entrambi, lui con gli occhi sulla chiesa, io con gli arti superiori immobilizzati e strattonati verso l’alto.
La barriera sull’edificio è finalmente svanita, e dal quel fracasso direi che…
“Che palle. Neanche un umano sa ammazzare quel moccioso; tu aspettami qui, zuccherino.” Facendomi l’occhiolino, quell’essere schifoso svanisce nel nulla, ma non prima di averci intrappolate in una strettissima barriera che sopprime i miei poteri, e aver fissato le catene sulla sua cima tenendomi appesa per le braccia e costretta in punta di piedi.
“Quel demone sta andando da Dante, dobbiamo fare qualcosa!” reprimo a fatica il desiderio di prenderla a sberle, anche perché purtroppo ora non ho proprio modo di farlo.
“E come? Qui dentro non possiamo fare nulla. Renditi utile tappandoti la bocca e lasciandomi pensare in pace.” …Siamo decisamente nella merda fino al collo.
Fatico persino a pensarlo ma… non ci resta che sperare nel ragazzo.


 
[Dante]


 
Il pugno, ben caricato, perfettamente piazzato sulla sua faccia-da-culo, scaraventa Astaroth contro il portone, che dopo aver rilasciato il solito alone verde viene finalmente infranto.
Ora che la barriera è caduta, posso ammirare il cielo stellato e il diavolo cadente che si schianta nel prato scavando un bel solco.
“Allora, stronzetto. Senza le tue pedine non vali granché, vero?” il demone si rialza a fatica, esibendo un grosso livido sulla guancia e perdendo un rivolo di sangue dalla bocca.
“Come osi, disgustoso umano, fare questo a ME?!”
“Aspetta, hai un po’ di sporco in faccia… ora ti pulisco.” Mentre faccio per caricarlo di nuovo, proprio di fronte a lui compare un essere bipede dalle sembianze feline.
“Ehi scemotto, non dovresti affrontare avversari dal potere ignoto senza prima avvertirmi; sennò dopo chi è che mi paga?” anche il nuovo arrivato riceve l’occhiata assassina di Astaroth.
“Sta zitto! È solo un umano troppo arrogante. Bene, ora che sei qui potrai essermi utile finalmente… schiaccialo, e quando sarà esausto portalo da me. Prima di ucciderlo devo dargli una lezione di umiltà.” questi si volta verso di me, e con un cenno della mano, genera una grandinata di dardi magici che mi arrivano addosso in pochi istanti.
CRACK.
Alcuni secondi dopo, mi ritrovo sdraiato sull’erba.
Il mio elmo e i miei bracciali si sono frantumati, e l’armatura è piena di incrinature; mentre tento di rialzarmi mi accorgo che perdo del sangue dalla tempia.
[Mi dispiace Dante, ma il tempo è quasi scaduto. E quello è un avversario che, attualmente, non avremmo potuto battere comunque.]
Ma non mi dire, Ddraig.
Con un immenso sforzo, riesco a tirarmi in piedi ed a mettermi in posizione di guardia.
“Ahah, è inutile che ci provi! Ho assunto questo Rakhsasa come bodyguard, ed ha un potere paragonabile alla classe ultima. Non crederai che uno del mio calibro vada in giro senza scorta…” cosa non darei per cancellargli quel ghigno dalla faccia… un attimo.
Qualcosa c’è.
“Ormai l’unica cosa che ti resta da fare è guardare mentre prendo quella ragazza e la trascino al mio castello… aspetta. Potrei darti un assaggio di ciò che le farò. Chissà, potrebbe piacerti...”
“Ehi principino, non hai detto che ti piacerebbe avere anche un angelo? Perché ci sarebbe quella delizia con le ali...” Il diavolo si volge seccato verso il compagno.
“Sai bene che non mi interessano quelle già cadute. Se vuoi prenderla per scopartela, mangiartela o quel cazzo che ti pare fai pure, ma non aspettarti degli extra.” A quelle parole, il demone-tigre inizia a sbavare.
“MMMH, doppia festa…”
Ora basta.
“Voi non farete nulla a nessuno, perché ormai saranno lontane da qui. Inoltre non potrei mai essere interessato ai vostri disgustosi feticismi.”
“Tu dici? Prova ad osservare attentamente il cielo. Non noti nulla di strano?” la luce pare essere come… filtrata.
“Ho posto un'altra barriera che racchiude tutto il terreno della chiesa. Isola l’area in modo che gli altri diavoli non avvertano squilibri energetici, e a tempo stesso disturba ogni teletrasporto che non presenti i sigilli degli Astaroth.” Mi guardano entrambi con aria di derisione.
Ora faccio davvero fatica a decidere chi voglio fare a pezzi per primo.
“Capito ora? Siete intrappolati qui dentro. Non vedo l’ora di mettere le mani su di lei: sembra una ragazza molto pura e innocente. Chissà quanto dovrò lavorarci prima che inizi ad implorarmi di sbatterla.”
No… com’è POSSIBILE?!
Tutto quel che abbiamo fatto… tutti i nostri sacrifici… PER NULLA?!
I miei pensieri iniziano a sovrapporsi ed ingarbugliarsi, diventando sempre più incoerenti.
I momenti passati con Asia… Le chiaccherate con Kyoko e Nathan… I ridicoli sproloqui di Mitelt... Le lezioni di William… I mesi passati col Don e…
Delle voci, che non riesco ad identificare, iniziano a giungermi suadenti alle orecchie.
[E’ il nostro destino…]
[Inutile… è sempre tutto inutile.]
[C’è una sola via per noi…] sono decine… no, centinaia?
Ma che importa in fondo? Ormai è finita, possiamo pure chiuderla così. Ora tutto ciò che provo sono rabbia cieca e disperazione.
L’aura che circonda la mia armatura, che aveva iniziato lentamente a ridursi e sfarfallare, divampa nuovamente con un intensità ed una potenza folle, tale da far tremare l’intera area.
La mia vista inizia ad oscurarsi, mentre le voci ormai colmano la mia mente.
[Mi dispiace, compagno. Avrei davvero voluto che almeno stavolta finisse diversamente.]


 
[Esterno]


 
Una dozzina di ragazzi stanno avvicinandosi alla vecchia chiesa abbandonata di Kuoh Town.
A guidare il gruppo, due ragazze: una mora con gli occhiali, e una rossa dagli occhi blu-verde.
“Bene, come stabilito, ci divideremo in due gruppi: quello composto…”
“Rias… c’è qualcosa che non va. L’aria è distorta, come se ci fosse una barriera illusoria…” la Gremory si gira verso l’amica sorpresa, quindi si concentra osservando l’edificio.
“Hai ragione, Sona. Cosa staranno facendo? Non possono essere così ingenui da pensare di ingannarci così…”

[…ridendo nell’eternità…]
[Temendo il sogno]
[Ambendo al mondo]
[Ma rifiutandolo a tempo stesso…]
[Io divengo il drago rosso della dominazione]
[Sono sempre stato potere]
[Sono sempre stato amore]
[Ogni volta voi finite per scegliere la distruzione!]
[Vi farò sprofondare in un purgatorio cremisi… JUGGERNAUT DRIVE!]


La barriera, che già all’inizio di questa inquietante cantilena aveva iniziato a dare segni di cedimento, ora svanisce completamente.
“Ma che diamine…” la facciata destra della chiesa è crollata, esponendo alla loro vista un vero e proprio mattatoio.
Al centro del prato antistante all'edificio invece si stanno confrontando un diavolo, un Rakshasa e…
“Un drago?! Cosa significa questo? E la potenza della sua aura è assurda!”
Con un possente ruggito, la belva corazzata si lancia contro l’avversario più vicino, che attivando diversi scudi magici sovrapposti, riesce faticosamente a bloccare la zampata.
“E no, questo non va affatto bene.  Mi spiace per te principino, ma io me la filo.” Il demone indú svanisce, ma alcuni secondi dopo ricompare a pochi metri di distanza immobilizzato da un sigillo verde che lo riempie di scariche magiche.
“Credi di poter rompere un patto con un diavolo?! Sbrigati e fai a pezzi quella bestia, il tuo compito è di proteggermi per TUTTA la durata delle nostre caccie!” il Rakshasa impreca, quindi il drago gli piomba addosso pronto a finirlo, ma si ferma a pochi centimetri da lui: in quegli istanti il demone aveva mutato le proprie sembianze diventando una giovane ragazza bionda dagli occhi verdi.
"Ti prego Dante-kun, aiutami: quel diavolo vuole farmi del male!" Questi lo fissa alcuni secondi, poi gli stacca la testa con un morso.
Per qualche istante resta in piedi, con una fontana di sangue che zampilla dal collo mischiandosi col rosso della lucida corazza del suo carnefice, quindi riassume la forma originale e crolla a terra.
Poco dopo il drago sputa la testa, che prima di zittirsi per sempre tira un “Porco Indra”.
“Non è possibile, come ha fatto a diventare così forte all’improvviso?!” l’altro, chiaramente terrorizzato crea un cerchio magico, pronto a teleportarsi, ma prima che ci riesca l’altro gli è già addosso, desideroso di un bis.
CRACK.
Il colpo impatta su uno scudo magico, che pur venendo distrutto, permette al diavolo di spostarsi abbastanza da venire preso solo di striscio.
Vola per qualche decina di metri, cadendo poco distante dai Gremory e i Sitri.
Il drago parte di nuovo alla carica, venendo però bloccato da una fitta rete di sigilli che creando una gabbia, lo immobilizzano.
“E’ davvero spiacevole che dobbiate assistere a questo, Rias e Sona-chan.” A fianco del gruppo, è comparso un giovane uomo dai capelli verdi, il volto calmo e lo sguardo calcolatore.

“Ajuka-sama! Cosa sta succedendo?!” durante lo scambio di battute, la gabbia si è stretta, e mentre i simboli e le cifre che la componevano iniziano a risplendere, la corazza del prigioniero si ricopre di crepe.
“Diciamo che sono venuto a riparare al disastro causato da questo stolto. Per quel che riguarda ciò che vedete laggiù… è la forma finale assunta dal Boosted Gear  ed il Divine Dividing, che permette al possessore di rilasciare, a caro prezzo, un enorme potere.” Le due diavole spalancano gli occhi senza parole, quindi Sona stringe i pugni fino ad incidersi i palmi con le unghie.
“Fratello, per fortuna sei arrivato! Quello è un vero mostro, ha ucciso le mie serve, e guarda cosa ha fatto a me!” Astaroth si lamenta toccandosi lo squarcio sulla schiena, attirando il freddo sguardo del nuovo arrivato.
“Di te mi occuperò più tardi. Per ora dovrai vedertela con i nostri genitori…” con un cenno della mano, blocca la sua emorragia, quindi con un secondo lo teleporta negli inferi.
Nel frattempo, l’armatura si era infranta, rivelando un ragazzo dall’aspetto devastato che immediatamente crolla a terra, sputando una boccata di sangue.
“Demoni… mostri…” facendo leva sulle massicce braccia scarlatte, cerca senza successo di tirarsi in piedi.
A quella vista, alcuni giovani diavoli indietreggiano, altri si preparano per uno scontro.
Il demone dai capelli verdi invece, crea un campo di sospensione che stabilizza le sue condizioni.
“Calma, ragazzo. Non so se te ne rendi conto, ma stai per morire. La tecnica che hai usato consuma l'energia vitale del soggetto per alimentarsi. Ora potrei curarti, ma anche così non ti resterebbe più di--” digita qualcosa in un tablet comparso dal nulla.
“--un mese di vita.” L’altro stringe i denti, mentre la sua espressione si fa, se possibile, ancora più carica di odio e sofferenza.
“E di chi sarebbe la colpa?”
“Del mio casato. Sono Ajuka Beelzebub, uno dei quattro Maou infernali, tuttavia non sono riuscito a intervenire in tempo per bloccare mio fratello. Se è in mio potere farò il possibile per rimediare a ciò che ha fatto.”
“Asia… e Reynalle. Sono al sicuro?”
“La caduta e la detentrice del Twilight Healing sono fuggite alla morte di quella creatura. Non dovresti preoccuparti delle tue di condizioni?”
“Hai la capacità di ripristinare la mia durata vitale?”
“No. Esistono esseri in grado di farlo, ma temo che contrattare i loro servigi in così poco tempo sia impossibile. Tuttavia esiste un metodo che ti permetterebbe di prolungare la tua esistenza…”
“La reincarnazione.” sputa il giovane, con uno sguardo aggressivo.
“Già, sono l’inventore degli evil piece, quindi posso assicurarti la loro efficacia. Sono certo che Rias o Sona sarebbero più che liete di accogliere in squadra qualcuno come te.”
“Vai a cagare! Se sono in questa situazione è per causa vostra. Preferisco morire da umano che diventare un mostro che agisce solo per il proprio tornaconto!” l’ultima frase fa infuriare gran parte della combriccola, gli unici a rimanere calmi sono Sona, Tsubaki ed Ajuka.
“Peccato. In tal caso non c’è altro che possiamo fare per te…” a un suo segnale, il gruppo fa per andarsene.
“Sitri, aspetta… avrei un contratto da proporti.” Alle parole del ragazzo, la diavola si ferma, fissandolo sorpresa.
“Un contratto? Che cosa potresti mai volere da un mostro come me? E soprattutto, cosa hai da barattare?”
“Nella tasca destra della mia giacca, ho il talismano antirilevazione. È d’argento, con delle malachiti incastonate. Credo abbia un buon valore, anche se voi non potete usarlo. Per il desiderio… mi serve un passaggio in un certo luogo, e possibilmente un trattamento per stabilizzarmi.” Lei lo osserva imperscrutabile per un po’, quindi accetta con un cenno del capo.


Pochi minuti dopo, Dante siede al centro di un pentacolo azzurrino, intento ristabilire la propria respirazione.
“Credo questo sia un addio, Kaichou. Il tuo impegno verso l’istituto e i suoi studenti è encomiabile, perciò ti auguro un buon proseguimento di anno scolastico.“ fa lui con freddo sarcasmo.
“…Sarà meglio che ti faccia curare come si deve appena arrivi dai Grigori, o non ci arriverai, a fine mese. Addio, Dante Nandini.” Incrociano lo sguardo un’ultima volta. 
Stavolta nei loro occhi non c’è rabbia, solo tristezza in una, rassegnazione nell’altro.
Un lampo azzurro, e il ragazzo sparisce.
I ragazzi ritornano da dove sono venuti, mentre il Maou si dirige nella chiesa per esaminare l’area.
A un centinaio di metri da lì, un certo biondo e una figura incappucciata si tirano in piedi sgranchendosi le gambe.
“Uff, a quel poveretto non ne va bene una, direi. È già al capolinea, che sfiga. A questo punto anche se riferissimo del risveglio del Sekiryutei, non avrebbe una gran rilevanza, visto che presto il SG troverà un nuovo ospite.” Zaldor si gira verso il compagno, intento a fissare Beelzebub che dopo aver estratto una giovane caduta dalle macerie, fa svanire i cadaveri e le altre tracce della battaglia dall’area.
“A quella biondina sarebbe convenuto morire con gli altri. Il Maou Beelzebub è a capo della sezione scientifica degli inferi, se si è preso la briga di recuperarla, non è certo per bontà d'animo.”
“Uuuh, cavia da laboratorio? Anvedi quel capoccione d’un nerd, il lupo perde il pelo… Alla fine avevi ragione, tenere sott’occhio quelle due si è rivelato fruttuoso. Continuerai a sorvegliarle?” l’incappucciato annuisce.
“Sì. Lascio a te il compito di fare rapporto al Senato. Tienimi aggiornato.” L’altro lo saluta con un cenno, quindi si allontana.
Mentre si dirige verso la moto, solleva gli occhi verso il cielo stellato, un ghigno carico di aspettativa sul volto.
“Forse è la volta buona… e se poi i vecchiacci dessero il via libera…  potremo finalmente fare a pezzi quei fottutissimi diavoli!”


 

1 Maou: re infernale, una delle cariche più prestigiose dell’inferno.
 
2 Ivan Pavlov: fisiologo e medico russo noto per il suo contributo alla scoperta dei riflessi condizionati. Il suo studio più famoso fu quello sui cani. 

3 Rakshasa: demone della mitologia indù, è un entità attiva soprattutto di notte, che si dice essere la reincarnazione di umani particolarmente crudeli.
Come i diavoli, tendono a molestare sacerdoti, rovinare cerimonie sacre e possedere gli umani.
A differenza di essi però amano anche dissacrare tombe, i furti, le torture, e guerre e devastazioni in generale.
Sono in aperto contrasto coi diavoli, a causa del diverso modo di pensare: per dirla alla Dungeons&Dragons, i diavoli sono legale malvagio, i Rakshasa caotico malvagio.
Hanno la capacità di: modificare il proprio aspetto, anche in forme animali, svanire, volare e anche mutare dimensioni, oltre a saper ovviamente usare la magia.
Pare inoltre che apprezzino la carne umana…
 
 

Note dell’autore


 
Ed eccoci alla fine della life 4, ultimo capitolo dedicato al volume 1 della novel.
Che dire, è stata un impresa che sono felice di aver compiuto, spero che ciò che ne è uscito sia risultato interessante.
Ma non è certo finita qui: mancano ancora 5 life alla fine di questa prima fic, e ho già programmato le prossime due (che conterranno i volumi 3e4, e 5e6).
Mi auguro non ce l’abbiate con me per i casini in cui ho cacciato Dante e Asia, dopotutto anche nell’originale non è che fosse tutto rose e fiori.
Sappiate però che ci sarà una lenta risalita per entrambi, non sono così sadico da far soffrire e basta i miei protagonisti.
Segnalo di non essere il primo autore del sito ad aver anticipato la battaglia con Diodora, anche Shenron87 ha fatto qualcosa di simile, da cui ammetto di essermi in parte ispirato.
L’aspetto iniziale del Rakshasa è una citazione a D&D, dove sono appunto degli umanoidi felini.
Concludo ringraziando Shenron e fenris per avermi seguito così assiduamente, e tutti coloro che hanno letto fin qui. Alla prossima!
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** life 5 ***


 
 
Dolore. Rabbia. Odio. Nel vortice di oscurità che ormai soffoca la mia mente, queste sono le uniche sensazioni che riesco a provare, e mi stanno letteralmente divorando.
La mia coscienza si sta spegnendo…
Flash!
Una luce verde squarcia le tenebre, e in lontananza inizio a vedere qualcosa: sono dei ragazzi che indossano l’uniforme della mia scuola, e mi fissano tutti spaventati eccetto due: una ha i capelli rossi e pare più incuriosita che altro, l’altra è mora e con gli occhiali, e sembra profondamente dispiaciuta, quasi abbattuta.
Cosa sta succedendo…
Flash!
Di nuovo il lampo di luce, ancora più forte di prima, ma stavolta non vedo solo qualche immagine: davanti i miei occhi scorrono tutti gli avvenimenti delle ultime due settimane.
Io…io…ASIA!
 
Apro gli occhi. Un soffitto sconosciuto  si presenta dinnanzi il mio sguardo.
Sono in una stanza ampia e ben illuminata, collegato ad uno strano macchinario: forse un elettrocardiografo, dati i diagrammi presenti sul monitor.
Non sono solo: appoggiato allo stipite della porta, c’è un ragazzo della mia età dagli occhi color ghiaccio e i capelli grigi, che indossa degli abiti scuri da teppista.
Notato il mio sguardo, quest’ultimo prende a fissarmi dritto negli occhi, ma dopo un po’ si volta ed esce, facendo un cenno a qualcuno all’esterno della stanza.
Qualche istante dopo, un piccolo fulmine biondo entra e si scaraventa su di me.
“DANTE! Finalmente ti sei ripreso! Non sai quanto ero preoccupata… come ti senti?†un abbraccio familiare mi circonda.
“Asia… mi sento… a posto direi. Mi dispiace di averti fatto passare tutto questo. Ehm, sai dirmi dove ci troviamo, e soprattutto cosa è successo? L’ultima cosa che ricordo è l’attivazione del teletrasporto dei Sitri.â€
“A questo posso rispondere io, direi.†Mi giro verso la porta: un uomo dall’aspetto giovanile e l’aria da delinquente ci sta guardando divertito.
È vestito similmente al ragazzo di poco fa, sebbene un po’ più elegante, ed esibisce un ciuffo dorato sulla fronte.
“Piacere di conoscerti, Dante Nandini, io sono un caduto di nome Azazel; forse hai già sentito parlare di me…â€
“Non direi proprio. Allora, come sono finito qui, e soprattutto… cosa è successo alle mie braccia?!?!†eh già, mi sono appena reso conto che le mie braccia, seppur fasciate all’altezza delle spalle, sono assolutamente normali.
Faccio un po’ di fatica a muovere le dita, ma i miei arti sono chiaramente umani. Inoltre pur non avendo più il talismano, non riesco neanche a percepire Ddraig.
L’altro sospira.
“Accidenti, e dire che pensavo di averti fatto un favore… bah, per farla breve, ti abbiamo recuperato svenuto al punto d’incontro; e durante le due settimane di coma dovute al ciclo di cure, abbiamo estratto un po’ del tuo midollo e l’abbiamo usato per creare un corpo clonato, a cui abbiamo prelevato le braccia per sostituirle a quelle originali mutate.†Con un gesto fa comparire un grosso contenitore trasparente, che tiene in sospensione un rosso braccio scaglioso in uno strano liquido.
Il mio braccio, che avevo ceduto a Ddraig.
“Capisco, grazie per questo atto assolutamente disinteressato. Sapresti dirmi cosa mi aspetta ora?â€
“…Ecco, a questo riguardo… ci servirebbe il tuo rapporto. Dovresti presenziare alla riunione dei leader di domani. Credi di farcela?â€
“Ovviamente. Dovessi anche trascinarmi sulle stampelle.â€
“Cosa tutt’altro che improbabile. Domani alle 14 nell’attico del Palazzo del Consiglio. Ci vediamo, ragazzo!†detto ciò, il bellimbusto leva il disturbo. 
Rimasto finalmente solo con Asia, tiro un sospiro. Lei continua a stringermi la mano, ma sembra essersi calmata. Devo dirglielo…
“Senti Asia… c’è una cosa che dovresti sapere. Durante la battaglia con Astaroth, ho utilizzato una tecnica molto pericolosa che…†al solo sentire il nome di quel demone, inizia a tremare.
Non ha ancora superato quel che è successo in quella chiesa. Ma devo continuare, nasconderle la verità la farà solo soffrire di più quando... non ci sarò più.
La forza e le parole che avevo raccolto finora iniziano a scemare. Non c’è davvero nulla che possa fare? Ddraig, dove sei?
“Non hai idea di quanto conti per me ciò che hai fatto. Mi sei stato vicino nei momenti più difficili, e hai rischiato la vita pur di salvarmi. Grazie davvero. Sai… sono sicura che anche William sarebbe fiero di te.â€
Già, il mio maestro. Ho mantenuto la  promessa che gli ho fatto… per ora. Adsso però devo trovare un modo per tenere Asia al sicuro… nel lungo periodo.
“Scusami per averti interrotto, cosa volevi dirmi?â€
“… lascia stare, ne riparleremo un’altra volta, ora vorrei riposare un po’ visto che domani avrò un incontro impegnativo.â€
“D’accordo, ci vediamo più tardi.†Osservo Asia allontanarsi, chiaramente sollevata.
… sono davvero stanco.
 
 
[Reynalle]
 
 
Una falena si è posata sulle sbarre della finestra della cella. La luce che la circonda fatica ad attraversare le sue ali scure, ma riesce comunque a far intravedere le loro trame. Quelle macchie…
La porta scardinata…
“Basta…†le macchie di sangue che conducono alla camera da letto…
“Non voglio ricordare!†il suo corpo semicarbonizzato…
“Reynalle…scappa…â€
“NOOOOO!â€
Mi cingo le gambe tra le braccia, cercando di contenere i brividi che mi stanno facendo tremare completamente.
Non ne posso più… da quando mi hanno rinchiusa qui, non ho passato un solo giorno senza che quei maledetti ricordi tornino a tormentarmi. Perché? Fino ad oggi mi succedeva molto raramente. Da quando ho incontrato quel maledetto ragazzino, tutto ha iniziato ad andare a puttane…
Un rumore di passi mi riscuote un po’, quindi ne approfitto per recuperare tutto l’autocontrollo possibile.
“Mmm, era da parecchio che non sentivo pensieri come questi provenire da te… la tua ultima missione deve averti davvero esaurita, in ogni senso. Ne potremo parlare in tutta calma, quando questa storia si sarà conclusa. Ora, consegnami il rapporto della missione. Completo. Sto per disattivare il sigillo memnomico innescato dall’ispezione mentale compiuta al tuo arrivo. Pizzicherà un po’.†L’uomo che ha parlato mi pone una mano sulla fronte, l’altra sulla spalla.
Il tocco che un tempo calmava ogni mia ansia e preoccupazione, ormai da molto non mi riempie altro che di disgusto e ripudio.
Che ovviamente devo sforzarmi di reprimere, se non voglio suscitare la sua ira, che ho già avuto la sfortuna di subire.
“Ngh! Allora… uno dei nostri sottoposti ci aveva dato una soffiata su una detentrice di SG, e…†la stretta sulla spalla si fa ferrea, facendomi sfuggire un mugolio di dolore.
“Non serve che parli. Ho già copiato i ricordi dal tuo cervello, e riattivato il sigillo, quelle informazioni è meglio che non vengano divulgate…â€Â  il suo calmo sorriso riesce a farmi sprofondare nel terrore.
“Su, non fare quella faccia… aver portato qui quei due ragazzi è stato un grande merito, riuscirò sicuramente a convincere gli altri ad annullare l’esecuzione… e magari anche a farti evitare il Cocito.â€
Finalmente mi lascia andare, e dopo avermi salutata con una lenta carezza sulla guancia, ritorna da dove è venuto.
Ormai sono inutile, anche se prendesse veramente le mie difese… cosa mi aspetta dopo? Cosa mi è rimasto?
 
 
[Dante]
 
 
Il mio passo è incerto e un po’ trascinato, ma sto riuscendo a camminare senza l’aiuto delle stampelle, sebbene Asia abbia insistito per portarle.
Ci siamo lasciati l’ospedale alle spalle, ed ora ci troviamo in una zona residenziale, chiaramente popolata da pezzi grossi, viste le dimensioni degli edifici.
Gli stili sono uno diverso dall’altro: classiche ville da ricconi, enormi residenze tradizionali orientali e perfino alcuni castelli.
“…Il governatore e suoi colleghi si trattano bene. Fortuna che  ci dicevano che i leader dei Grigori erano interessati solo al loro lavoro e a dare il buon esempio.â€
“Credo che lo facciano per non deludere le aspettative dei loro sottoposti. Essendo i leader, devono dare dimostrazione di prestigio e potere, in modo che possano essere ammirati e presi d’esempio anche per quello. Non che approvi qualcosa del genere, ovviamente…†ora è arrossita.
“Vedo che non hai perso tempo. Ti sei documentata un bel po’ ultimamente, eh?â€
“Già. Grazie a te mi sono resa conto che non posso affidarmi esclusivamente agli altri, devo darmi da fare anch’io, non solo usando il mio SG. La prima cosa che ho fatto è stata raccogliere tutte le informazioni possibili sul mondo in cui ci siamo ritrovati.†Sono davvero felice.
In queste due settimane è cresciuta parecchio, credo che ora abbia la possibilità di cavarsela. Ormai sui caduti e gli SG ne saprà sicuramente più di me…
“Dimmi Asia, sai cosa sia il Balance Breaker?†il suo sguardo si fa attento.
“Si tratta di una evoluzione degli SG, raggiunta quando i desideri e le emozioni del portatore cambiano drasticamente arrivando a modificare il corso del mondo.†Mentre stavamo parlando, un uomo dall’aspetto calmo e distinto esce da una delle ville, e ci raggiunge con andatura tranquilla.
“Salve ragazzi, siete nuovi giusto? Vi serve una guida?†ha i capelli ramati e gli occhi verde intenso, e veste abbastanza elegantemente.
“Forse… io sono Dante, lei Asia, con chi abbiamo il piacere di parlare?â€
“Scusate, io sono Shemhazai, piacere di fare la vostra conoscenza. Se avete dubbi o richieste sarò lieto di aiutarvi.â€
“Dovrei andare al Palazzo del Consiglio, come ci arriviamo?â€
“Lo trovate alla fine della via principale, vi basta salire la collina arrivati al memoriale. Ma sarei ben lieto di accompagnarvi, visto che oggi sono a riposo.†Il cancello si chiude dietro di lui, che ci indica la direzione da seguire.
“Non vorremmo disturbare…â€
“Nessun disturbo, ho solo una piccola riunione il pomeriggio, ma tutta la mattinata è libera.†Inizia a farci strada, guidandoci attraverso il quartiere, fino ad arrivare ad un enorme monumento a forma di obelisco, su cui, dalla base a fin dove riuscivo a vedere, sono incisi migliaia, no decine di migliaia o anche più di nomi.
“Qualche giorno fa hanno aggiunto il nome di un altro amico. Ormai ho perso il conto di quante volte sono venuto fin qui, ma questo affare non è stato eretto per renderci più semplice compiangere i nostri morti.†Fa una breve pausa, fissando intento quella sfilza infinita di nomi.
“È un monito, per ricordarci a cosa hanno portato il nostro modo di pensare e le nostre azioni. Ma per quanti nomi vengano incisi, alcune teste calde ancora non capiscono, e lo vedono come un motivo in più ad odiare e combattere le altre razze.†…Ma questo qui cosa vuole?
“…Tutto ciò è molto profondo, ma ha qualcosa a che vedere con noi?  In teoria saremmo pedine usate a vostro vantaggio, per quanto mi faccia piacere una simile confidenza non…†lui sospira e solleva un dito zittendomi.
“Ciò che voglio è farvi capire che la nostra non è solo una dittatura militarizzata: sono ormai secoli che stiamo cercando di andare oltre, e proprio ora si sta presentando una situazione che potrebbe portare ad una svolta. E tu, Dante, potrai essere la chiave che porterà ad una risoluzione; dipende solo da te. Il Palazzo è in cima a quella salita, ci vediamo più tardi.†Il caduto si dirige con calma verso il colle lasciandoci soli e pieni di dubbi.
 
“Che ne dici se andiamo a rilassarci un po’ al parco? Ne conosco uno qui vicino.†Asia sembra voler scacciare i foschi pensieri, e inizia a tirarmi per la manica.
“D’accordo, fai strada.†Dopo una decina di minuti siamo seduti su una panchina, ad osservare le anatre nello stagno azzuffarsi per le briciole lanciate da qualche altro visitatore.
Davvero, non so più a cosa pensare. In queste ultime quattro settimane non ho avuto un attimo di pace, ed ho avuto rivelazioni ed esperienze che basterebbero per una vita intera.
…Ora capisco perché, compreso il mio scetticismo sulle storielle bibliche che mi raccontava, il Don abbia deciso di sigillare il mio SG e lasciarmi credere che fossero solo leggende.
L’ignoranza è davvero una benedizione, ed è solo a causa della mia disattenzione se mi trovo in questa situazione.
Essa e una sfiga cosmica, ovvio.
“Dante, ora mi vorresti parlare di ciò che ho interrotto ieri?†No, Asia. Non ne ho proprio voglia.
Ma pare mi tocchi, eh?
“Felice di vederti già in piedi, Sekiryutei. Ti senti pronto per oggi pomeriggio?†eh no, ora basta.
“Quando lo saprò te lo farò sapere, mister…†ad aver parlato è lo stesso ragazzo di ieri, e il suo sguardo mi sta di nuovo analizzando manco fossi una cavia da laboratorio.
Che potrei essere già inconsapevolmente stato, visti i provvedimenti di quell’Azazel.
“Vali! Che bello incontrarti, non ti ho più visto, da ieri…†ovviamente
 Asia conosce sto tipo, probabilmente glielo hanno assegnato come accompagnatore.
Accompagnatore negligente a quel che sento.
“Non potevo saltare gli allenamenti pomeridiani, e tu eri parecchio presa dal risveglio del tuo amico. Comunque mi fa piacere sapere che ormai ti sei impratichita con la zona. Vuoi che ti accompagni in biblioteca anche stamattina?†Ogni sua singola parola ed espressione mi fa pensare che stia facendo tutto solo per un vago senso del dovere.
Dove sono finiti l’interesse e l’attenzione che mette nel fissarmi?
“È molto distante? Perché neanche a me dispiacerebbe leggere qualcosa…â€
“No, è a solo due chilometri da qui. Sarebbe bello se ci andassimo tutti assieme!†beh… forse non è cambiata così tanto. 
Vali la guarda a metà tra il divertito e lo scazzato.
“Come volete…â€
 
Dopo un paio d’ore di letture, ci dirigiamo in una tavola calda, dove ordiniamo qualcosa.
Durante l’attesa Asia si rende conto con grande imbarazzo di aver bisogno di usare il bagno, essendo stata per tutta la mattinata fin troppo presa nel cercare di tirarmi su o nel provare goffamente ad avvicinare me ed occhi-di-ghiaccio. Non appena raggiunge i servizi, mi concentro su Vali.
“Non so per quale motivo tu provi tutto questo interesse nei miei confronti, ma mi secca parecchio vederti trattare Asia quasi con condiscendenza, e invece che fissi così attentamente me.†Il suo sguardo si fa ancora più intenso.
Fa per aprire bocca, ma io, fulminato da un orribile sospetto, lo interrompo bruscamente.
“E per evitare situazioni imbarazzanti, sappi che io sono etero.†Rimane congelato qualche istante, con la bocca aperta e un espressione incredula.
Poi scoppia in una sonora risata. Dopo aver finito ed essersi asciugato gli occhi, si ricompone.
“Tranquillo, non ho quel tipo di inclinazione, per quel che ne so. Per Asia mi dispiace, ma riesco a vederla solo come lavoro; il suo SG è utile e a modo suo molto forte, ma non è tra i miei interessi. Per quel che riguarda te…†Con un lampo azzurro, sul suo braccio destro compare un guanto a piastre bianco con un gioiello blu sul dorso. Dopo qualche istante esso si illumina,
“Quindi saresti tu l’attuale ospite di Ddraig. Capisco… io sono Albion, l’Hakuryukou. Speravo che a una settimana dall’operazione si fosse ripreso, ma vedo che non è così. Peccato.†…Ddraig non mi ha mai detto che è possibile comunicare tramite il gioiello del guanto…
“E invece tu saresti il Bianco di cui mi aveva parlato. L’eterno rivale in una lotta millenaria. Speravo che dopo essere stati sigillati in degli SG vi sareste dati una calmata, e invece volete ancora combattervi?!â€
“I draghi sono le creature più orgogliose e bellicose esistenti, finche la loro anima vivrà, i loro propositi ed obbiettivi vivranno con loro.†interviene serafico Vali, dicendolo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Tsk… piuttosto sapreste dirmi che è successo a Ddraig? Dal mio risveglio non l’ho più percepito.â€
“Diciamo che si è ritirato nelle profondità del tuo essere: la rimozione chirurgica di parti del nostro corpo, è  molto dolorosa e stressante.†In pratica è andato in letargo. Proprio al momento giusto.
“Perciò tu saresti uno dei guerrafondai dei Grigori, Vali? Per questo mi fissi così, speri di aver trovato un avversario interessante?â€
“Diciamo che affrontare combattenti abili e potenti è un’attività che apprezzo molto.â€
Asia nel frattempo ha finito e ci sta per raggiungere.
“Puoi stare tranquillo: per ora non sono interessato a quel genere di intrattenimento con te.†Negli occhi verdi della mia amica si legge parecchia confusione.
“Mi sono persa qualcosa?†io e Vali le sorridiamo in modo rassicurante.
“Nulla di importante.â€
 
Mi trovo di fronte ad un grosso portone situato nell'ultimo piano del Palazzo del Consiglio, un colossale edificio in cui avvengono le riunioni tra i leader e si raccolgono un mucchio di rapporti e dati sensibili.
Un richiamo dall’interno mi costringe a farmi avanti. Il portone si apre da solo al mio tocco, mostrandomi una grande sala rotonda con un ampio spazio centrale circondato da dei banchi circolari con otto postazioni rialzate di cui quattro, a differenza di tutti gli altre nella sala, sono occupate.
“Ben arrivato ragazzo! Spero tu abbia riposato bene. Lascia che ti presenti i miei colleghi: alla mia destra c’è il vice-governatore, Shemhazai,quello a sinistra è il mio caro amico Barachiel, mentre il tipo ombroso al suo fianco Kokabiel. Ho pensato di coinvolgere meno gente possibile, visto che non credo che ti sia già ripreso abbastanza da affrontare una riunione plenaria…†ad aver parlato è il delinquente col ciuffo biondo di ieri, che come temevo è veramente il boss supremo.
Credo di iniziare a capire molte cose su questa organizzazione…
“I motivi per cui ti abbiamo chiamato qui oggi sono due: avere un resoconto su quanto successo dopo la fuga delle ragazze, e ovviamente decidere come gestire questa situazione. Prego, inizia pure.†I quattro mi osservano dall’alto, chi con impazienza, chi in modo neutro, e chi con aria serena.
“D’accordo. Semplicemente, ho preso a pugni Astaroth fino allo sfondamento della barriera della chiesa, quindi ho provato a continuare, ma l’arrivo di un demone-tigre me l’ha impedito, e mi sono trovato con le spalle al muro. I commenti di quello stronzetto e la consapevolezza di ciò che ci sarebbe successo, mi ha fatto perdere la testa, e credo di essere andato in berserk. Penso si chiami Juggernaut Drive.†Arrivato a questo punto, Azazel si fa improvvisamente attento, e Shemhazai scuro in volto.
“Dopodiché, devo aver fatto a pezzi l’ultimo arrivato, e tentato di fare lo stesso con Astaroth, ma l’intervento di un certo Beelzebub me l’ha impedito. Ha usato una strana magia, e sono ritornato in me, ma ero ridotto da far schifo. Ha dovuto usare un altro incantesimo per stabilizzarmi, quindi mi ha fatto un discorsetto sul fratello, responsabilità, e sul reincarnarmi per recuperare gli anni di vita che avevo consumato con la mia tecnica. Dopo averlo mandato a cagare ho contrattato con la Sitri, arrivata sul posto con la Gremory, un passaggio fino al punto d’incontro, ma purtroppo all’attivazione del portale ho perso i sensi.â€
“Hai mandato a… coff… cagare uno dei superdemoni?!â€Â  il governatore sta sforzandosi di non scoppiare a ridere, invece Kokabiel l’ha preceduto e continua tuttora a sghignazzare, spingendo il vice a lanciar loro un’occhiata esasperata.
“Che rapporti avevi con quelle due, prima dell’attacco?†ad aver preso la parola era Barachiel, il più robusto dei quattro e con un’aria da guerriero consumato.
“La seconda la conoscevo di vista, e le ho parlato per la prima volta solo quando, pochi giorni prima della battaglia, con una scusa mi ha trascinato nel suo club scolastico per studiarmi. La Sitri ha iniziato a starmi dietro fin dal mio arrivo, immagino per il suo ruolo nella scuola, ed ha intensificato lo stalking dal giorno in cui ho dimenticato a casa il talismano anti-rilevamento, lo stesso in cui sono stato avvicinato da Reynalle. In pratica io ero lo scoglio e lei la cozza. Il giorno della battaglia mi ha seguito a casa, dove, per avere la conferma del suo status di demone, ho offerto a lei e la sua vice un tè corretto all’acqua santa. A quel punto ha vuotato il sacco: diceva di volermi proteggere da voi, per poi propormi di entrare nella sua famiglia a cessato pericolo.†Segue un lungo silenzio.
Il boss ha un’espressione indecifrabile, il suo vice parrebbe amareggiato, mentre gli altri due mi guardano con malcelata ammirazione uno, con aria neutra l’altro.
“Devo farti i miei complimenti per il tuo sangue freddo e prontezza di spirito, sei riuscito ad uscire da una situazione davvero disperata, salvando le tue commilitoni. Per quel che riguarda il tuo stato di salute, mi duole ammettere che Beelzebub ha ragione: in quei pochi secondi hai consumato quasi tutta la tua durata vitale, per questo ti hanno lasciato andare. Quello e ovviamente il non essere a conoscenza della nostra capacità di estrarre gli SG.  A questo punto ci restano solo due opzioni: darti una medaglia al valore e lasciarti godere le tue ultime tre settimane come preferisci, per poi recuperare il Boosted Gear allo scadere del timer; oppure coinvolgerti in una missione di vitale importanza che ti permetterebbe di sopravvivere e salvare altre persone dalla minaccia dei demoni…†a quelle parole, tutti i presenti in sala, me compreso, fissano Azazel ammutoliti.
 
 
 [Kokabiel]
 
 
“Che cazzo significa tutto questo, Azazel? È questo il piano che prevede “l’utilizzo†del Sekiryutei? Farlo diventare uno degli esseri che detesta, uno dei nostri nemici?†Shemhazai è livido, ed è uno spettacolo estremamente raro vederlo in questo stato.
“Beh, che c’è che non va? È il modo migliore per superare questo incidente diplomatico, ciò ci darà del margine di manovra  con i Maou e le loro famiglie che ha quanto pare sono interessate a lui; ed oltre a salvargli la vita ci permetterebbe di avere un infiltrato fedele tra i nostri nemici†fa Azazel serafico.
“Direi che ci sono parecchie cose che non vanno. La sua fedeltà, tanto per cominciare: si è unito a noi solo per mera sopravvivenza, ed anche se ora odia i diavoli, nulla ci assicura che esegua i nostri ordini senza dare problemi. Se poi consideri che gli sono bastati pochi giorni sotto pressione per fargli saltare i nervi e spingerlo ad un’idiozia come aggredire l'erede di un pilastro…†anche Barachiel è tutt’altro che convinto.
“Io invece credo sia un buon piano. Per la cosiddetta aggressione, credo sia stata davvero una scelta ponderata, messa in atto sapendo che presto sarebbero comunque stati scoperti. Quel ragazzo è stato abbastanza astuto e prudente da sopravvivere per due settimane durante una missione ad alto rischio agli ordini di una delle mie più rancorose e lunatiche sottoposte, il tutto nonostante quest’ultima  lo detestasse apertamente; perciò credo che il suo autocontrollo sia fuori discussione. Per la fedeltà… non credo sia un caso se la sua amichetta è stata affidata a Vali invece che a un qualunque altro ragazzo dell’organizzazione, vero?†il mio discorso lascia gli altri stupiti e inquieti a tempo stesso: è ormai da secoli  che non manifestavo  appoggio verso quel tipo.
“Hai proprio ragione: per rendere tutto il più chiaro possibile, pensavo di assegnarle come accompagnatrice fissa quella Reynalle. Dovrebbe essere la punizione giusta per lei, e visto che Vali non può starle sempre accanto,  le farà anche da guardia. Con quei due al suo fianco il ragazzo dovrebbe capire che  questa soluzione è conveniente per tutti, e fare il bravo agente sotto copertura.â€
“In altre parole un ricatto. Non ci posso credere, avevi promesso di non usare dei ragazzini come pedine sacrificabili! Ed ora te ne esci con questa porcata?!†vedendo Shemhazai inalberarsi, Azazel fa un cenno a me e Barachiel.
“Riferite pure agli altri che inizieremo la vera riunione con un po’ di ritardo.†usciamo dalla stanza, lasciando il “boss†a vedersela con il suo imbestialito vice.
“Vado io ad avvertire gli altri, così potrai dare la buona notizia alla tua sottoposta. A più tardi.†Anche Barachiel si allontana.
Uno sviluppo interessante. Cosa stai macchinando, Azazel?
Vuoi davvero passare all’azione? Sarebbe fin troppo bello per essere vero… Ma che altri benefici avresti nel cedere ai demoni un longinus?
Non riuscendo a darmi risposte, rimando la questione passando a rimuginare sulle cazzate combinate negli ultimi giorni: due settimane fa Barachiel per poco non si catapultava a Kuoh Town per assicurarsi che quella mezzosangue fosse tutta intera, la settimana scorsa quella checca di Shemhazai è riuscito a far inserire il nome di un umano nel memoriale, ora quel cazzone di Azazel si permette di assegnare una dei miei come scorta a una mocciosa umana… a proposito.
Barachiel ha proprio ragione: dovrei dare la buona notizia a Reynalle. Dopotutto ho ottenuto quanto promesso, ed è da un bel po’ che non mi diverto tra le sbarre.
Il verdetto verrà reso pubblico solo tra una settimana, perciò ho tutto il tempo prendermi cura di quella ragazza.
 
 
[Dante]
 
 
Ho passato il resto del pomeriggio a vagare senza meta, con le parole di quello stronzo dalle mesh bionde che mi ronzavano in testa.
Farmi reincarnare in demone.
Dopo tutto quello che ho passato per evitare a me ed Asia questo schifo, ora dovrei farlo volontariamente?
Perché l’alternativa è chiaramente una presa per il culo.
L’aver assegnato quello che per disegno divino è la mia nemesi come bodyguard di Asia parla chiaro.
Il fatto che, durante il sonno, quello stronzo si sia permesso di fare esperimenti su di me, anche.
Dopotutto i discorsi più da  fangirl di Mitelt erano proprio sulla genialità del governatore, e sulla sua enorme passione per gli SG.
Passione che a quanto pare avevano intenzione di sfruttare per una promozione e trasferimento nella sua legione.
Perciò il binomio è semplice: tre settimane normali per me prima della pace eterna, una vita da cavia per Asia; oppure una vita (in teoria) felice per Asia, e chissà quanto tempo come un dannato schiavo per me. Immagino che considerata la concezione del tempo dei caduti si parli di secoli, e non ho neppure alcuna assicurazione che nel frattempo ad Asia non succeda chissà cosa.
Ma porco cazzo, quand’è che finirà di piovermi addosso tutta sta’ merda?
 
Ormai la luce “solare†è quasi sparita (pare sia un’idea di Azazel e Shemhaza per mettere a loro agio gli umani dell’organizzazione, sì, come no…), ed inizio ad avere qualche fitta allo stomaco.
Per quanto poco appetito abbia, è meglio che metta qualcosa sotto i denti se non voglio svenire in mezzo alla strada.
In lontananza vedo uno di quei tipici stand giapponesi con servizio al banco, tu guarda le coincidenze.
“Dell’udon al pesce, grazie.†Mi accomodo di fronte al gestore, a un paio di posti da un altro ragazzo, stranamente giapponese.
“Ti consiglio il tè verde, è di ottima qualità.†Ne sta bevendo uno anche lui, perciò accetto il consiglio.
…In effetti non è male.
“Tu devi essere l’ultimo acquisto dell’organizzazione, Dante Nandini, giusto?†mentre mi parla continua imperterrito a consumare il suo yakisoba.
 Mi limito ad un cenno affermativo.
“Di pessimo umore, vedo. Ho sentito che non te la sei passata bene ultimamente… comunque se ti serve qualche consiglio, credo di poterti essere utile. Ormai so parecchie cose su questo posto e i suoi residenti.â€
Annuisco ancora. Dopo qualche minuto arriva la mia ordinazione, ed inizio a mangiare. Sono quasi a metà quando quello riprende a parlare. 
“Immagino tu abbia già incontrato Vali. Quel tipo è fin troppo interessato ad individui potenti. E tu, affinità a parte, sembri avere tutte le carte in regola per diventarlo.†Mi blocco, quindi ripongo le bacchette.
Il nome di quel fanatico mi ha fatto di nuovo invadere la mente da tutto lo schifo scaricatomi addosso alla riunione.
“Lo conosci bene?â€
“Abbastanza dal rimanere sconcertato quando lo hanno assegnato come scorta alla tua amica. Piuttosto, ti hanno già dato un programma? Di solito i nuovi possessori vengono sottoposti a…†Vedendo il mio umore sprofondare ulteriormente, si zittisce.
“Capisco…â€Â  osserva in tralice la sua tazza.
“In genere quelli come noi vengono trattati con riguardo, una volta rilasciato il SG. Se stanno cercando di spremerti, probabilmente c’è qualcosa di grosso in ballo, qualcosa per cui sei fondamentale.†Grugnisco seccato.
 “E dovrei esserne felice? Cosa posso fare, a parte prenderlo in quel posto? Lasciare che sia una mia amica a subire?â€
“...Non ho idea di cosa vogliano da te i piani alti. Ma puoi sempre rifiutarti, e in quel caso sarò io ad occuparmi di Asia. In questi giorni ho avuto modo di conoscerla, e mi dispiacerebbe che una persona gentile ed onesta come lei soffra. Fidati se ti dico che non rischierebbero di dover rinunciare anche me, oltre al possessore del Boosted Gear.†Il suo sguardo è calmo e non vedo tracce di menzogne sul suo volto.
“Se le cose stanno davvero così mi leveresti un peso dalle spalle.†Mentre finisco di mangiare, lui paga il conto.
Mentre mi accingo ad imitarlo, con un fischio chiama un grosso cane nero, a cui dà alcune carezze.
Mi giro verso di lui: non sono affatto certo di potermi fidare, ma non è che abbia molta scelta.
“Ti ringrazio per tutto: mi serviva proprio una chiaccherata con qualcuno di normale. È stato un piacere…â€
“Ikuse Tobio. Lui è Jin. Ricordati di guardarti da Vali: pur di raggiungere il suo obbiettivo, quale che sia, è disposto a tutto… Spero di reincontrarti, Dante Nandini.†Detto ciò, si allontana fiancheggiato da Jin.
… Sbaglio o gli occhi di quel cane, oltre ad essere dorati, avevano una luce strana?
 
 
[Shemhazai]
 
 
È mezzanotte passata, e sto muovendomi silenziosamente in soggiorno diretto al bagno del pianterreno per prepararmi ad una nottata sul divano.
 Peccato che sia già occupato da qualcuno che accende la lampada sul tavolino di fronte ad esso.
“Bentornato, tesoro. Bel week-end rilassante, vero?†ad aver parlato è una donna apparentemente sulla trentina, con una chioma castano chiaro ed intensi occhi color rubino.
La donna più bella e difficile da fregare del  mondo.
“Anastacia. La riunione è durata un po’ più del previsto. Tu piuttosto non dovresti essere a letto?†la sua espressione si fa offesa.
“Ho un migliaio di anni, non dodici sai; e prima di tirar fuori la solita storia, domani posso dormire fino a tardi, non è che abbia l’agenda piena d’impegni.†Poi dalla sua testa girata sdegnosamente di lato parte un’occhiata da cerbiatta ferita.
“E poi… sai che da sola fatico a prendere sonno…†…niente da fare.
Con lei è impossibile spuntarla, a confronto Azazel è un moccioso che porta ancora il pannolino. Ah, giusto…
“Scusami, avrei dovuto tenere d’occhio l’orologio. Mi spiace averti dato buca per cena, so quanto adori la serata coreana. Recuperiamo domani?†lei valuta l’offerta per un minuto buono, poi annuisce riluttante.
“Solo ad una condizione: stanotte dose extra di coccole.†Potrebbe non essere una cattiva idea.
“Andata. Che stiamo aspettando? Il letto ci ha attesi fin troppo.†Dopo qualche passo mi accorgo che qualcosa non va: per alzarsi dal divano si sta sforzando troppo.
“…Cara, hai preso le medicine?†il suo volto arrossato si volge stizzito verso di me.
“Certo, ho solo avuto un piccolo giramento di testa. Ora arrivo†riesce finalmente ad alzarsi, e mi raggiunge.
Mi offro come sostegno, aiutandola a salire le scale.
Arrivati in camera, la lascio sul materasso, e vado in bagno. Poco dopo siamo entrambi sotto le lenzuola, stretti l’uno all’altra. Sembra essersi ripresa un po’.
“Temo che stanotte potrò offrirti solo coccole. Mi dispiace.†Questa volta è davvero triste.
“Non dirlo neanche per scherzo. E comunque neanche io credo che avrei potuto dare granché.†Lei mi scruta attentamente.
“Non sono l’unica ad aver avuto una giornataccia. Cos’è successo alla riunione?†…maledetta lingua lunga.
“Azazel ne ha in mente una grossa, stavolta. Qualcosa di così grande che potrebbe cambiare il mondo cristiano per sempre. E la cosa peggiore è che sono dannatamente tentato di lasciarlo fare perché ciò potrebbe significare la fine dei nostri tormenti. Ma il prezzo…†il suo sguardo cremisi mi sta perforando l’anima.
“Qual è?†Sospiro.
“Usare uno di quei poveri ragazzi come agnello sacrificale. È contro tutto ciò per cui abbiamo combattuto, ed ora che William non c’è più… come faccio a lasciare le cose come stanno quando uno dei suoi allievi è con le spalle al muro?†lei rimane in silenzio per diversi minuti, persa nei suoi pensieri.
“Stiamo parlando di quel ragazzo italiano giusto? Sei davvero sicuro che questa situazione sia così pessima? Non è da Azazel forzare qualcuno così.â€
“Non sarà da lui ma il vicolo cieco in cui ha cacciato Dante è più che reale.â€
“…Immagino che come leva abbiano usato la suora arrivata con lui, una certa Asia mi pare. Sai che in questi giorni Tobio ha iniziato a chiedermi consigli sulle ragazze?†rimango basito dal cambio di argomento.
“E questo che centra?†abbozzando un sorriso, mi lancia uno sguardo significativo.
“Centra che dalle domande che mi faceva, pare che la ragazza in questione abbia avuto una vita alquanto… monacale. William potrà anche non esserci più, ma ciò che si è lasciato dietro non svanirà tanto facilmente. Credo che questa sceneggiata abbia anche un altro scopo, ma Dante dovrà arrivarci da solo, o non sarà servito a nulla.†Rimango immobile colpito dalle sue affermazioni.
“Quindi… tutto ciò che possiamo fare è aspettare e sperare che quel ragazzo faccia la scelta giusta.â€
“Esatto. Perciò ora spegni la luce e datti da fare, è stata una giornata lunga e solitaria.†Obbedisco. Come sempre, Anastacia ha ragione.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** life 6 ***


 
 
L’aria è fresca e gradevole sul mio viso.
Mi trovo seduto su uno sdraio nel balcone dell’appartamento che hanno assegnato a me ed Asia. È al decimo piano di un condominio di lusso, gli ambienti sono ampi ed arredati con gusto.
Lei dorme nella stanza accanto la mia, il volto spesso contratto mentre si agita e lamenta nel sonno.
Non mi sorprende. Anche lei ha visto il proprio mondo stravolto, e ci è dentro da più tempo di me. A cui vanno aggiunte le ultime due settimane passate a vegliarmi temendo che non mi svegliassi più…
Cosa fare? Ho due scelte: tener fede ai miei principii e passare le prossime tre settimane a prepararla a ciò che mi succederà, confidando nel mio collega giapponese; oppure mettermi a 90° e dare ai caduti e ai diavoli ciò che vogliono.
La scelta dovrebbe essere semplice, tra il fidarmi di qualcuno come noi o dei bastardi che non pensano ad altro che a sfruttarci; eppure quel Shemhaza… no, ha millenni di esperienza più di me, non devo farmi fregare.
Però c’è qualcosa che mi inquieta ed impedisce di dormire. Nonostante sia ormai deciso salvare almeno la mia umanità, qualcosa continua a tormentarmi…
Io… non voglio…


 
[Ducato degli Astaroth]


 
Un uomo dalle nere e ricche vesti nobiliari sta attraversando un corridoio buio e polveroso, da cui ha avuto accesso superando una porta a combinazione nascosta in una grotta incuneata tra le montagne.
Alcuni minuti più tardi finalmente raggiunge una stanza illuminata: dopo aver bussato, entra in un laboratorio pieno di strani macchinari. In mezzo alla stanza si trova un giovane uomo dai capelli e dall’ampia tunica verdi.
“Ajuka. Vedo che rubi tempo alle ricerche ufficiali. È davvero un esperimento così interessante?” questi gira il capo verso il nuovo arrivato incrociando i suoi calmi occhi blu.
“Nulla di innovativo, ma è abbastanza importante da andare fatto. Volevo confrontare i dati raccolti dal mio predecessore con quelli di una cavia di nuova generazione. Da quando è stata stipulata la tregua, questo tipo di soggetti è diventato difficile da procurarsi…” a qualche metro da lui, una ragazza bionda con due nere ali piumate galleggia in un liquido arancio dentro una vasca di vetro, collegata a numerosi cavi in vari punti del corpo.
I suoi occhi sono chiusi e sembra incosciente, ma di tanto in tanto le sue palpebre tremolano come se stesse vivendo un incubo.
“Dai test fisiologici risulta che ha meno di due secoli, ma proviene comunque dal Paradiso: probabilmente è una dell’ultimi lotti, successivi alla tregua. Sembra che dalla fine della guerra non siano stati fatti upgrade nel sistema di generazione degli angeli, perciò… per Dio la pace era davvero più importante del ripulire l’inferno, oppure…  aveva trovato qualcosa di più urgente da fare.” Il nuovo arrivato si gratta la testa, scompigliandosi lievemente la chioma rossa.
“Più urgente? Dopo millenni di continui tentativi di purificarci, mi risulta difficile crederlo. Hai finito i test?” lo scienziato scuote la testa.
“Solo quelli fisici. Preferirei svolgerne anche sulla psiche e sull’anima, prima di passarla a Falbium. Digli che se vuole posso mandargli i backup della memoria, non è un problema farne due copie.”
“Non è a lui che intendo consegnarla. Non è una prigioniera di guerra.” L’altro inarca le sopracciglia.
“È una terrorista catturata nel territorio assegnato a tua sorella. Sirzechs, cosa c’è dietro?.”
“I Grigori ci hanno fatto una proposta molto allettante. Un buon modo per risolvere questo incidente, ma in cambio ci chiedono di restituire la ragazza. Mi spiace Ajuka,  ho intenzione di accettare.”
“Capisco… non pensavo avrebbero giocato quella carta, ma direi che ciò potrebbe portarci a grandi benefici. Hai intenzione di discuterne prima con Serafall, o il fine giustifica i mezzi?” la risposta del Maou cremisi è uno sguardo colpevole.
“Comprensibile, considerata la situazione di Rias. Beh, prendila pure. Vorrei però poter tenere d’occhio la loro “moneta di scambio”, credo che abbia un enorme potenziale.”
“D’accordo, quindi ti occupi tu di supervisionare lo scambio?”
“Certamente. Fammi sapere la data.”
 

[Dante]


 
Sono di nuovo nella sala delle riunioni, solo che stavolta ad attendermi sono in otto: oltre i quattro che già conosco, c’è una donna dai capelli viola, un uomo con la barba in armatura con un ascia e uno scudo a tracolla, un biondo in toga con un cerchietto in testa, e quello che ha tutta l’aria di essere uno scienziato pazzo, tra camice, occhiali ed espressione nevrotica di chi non vede l’ora di tornare ai propri esperimenti.
“Bene, dopo una settimana di riflessioni sei giunto ad una decisione. Qual è?” tengo lo sguardo fisso verso di loro, imponendomi di non lasciar trasparire nulla.
“Accetto la vostra proposta… a due condizioni.” Un sorriso si dipinge sul volto di Azazel.
“Sentiamo…”
 
Un ora dopo…

“Allora, com’è andata?” Asia sembra impaziente, ma non preoccupata.
“Abbiamo raggiunto un accordo su alcune questioni, e mi hanno affidato la mia prima missione.”
“Davvero? Pensavo che avresti continuato l’addestramento un altro po’…”
“Pare che la missione sarà parte dell’addestramento, purtroppo non so dirti quanto durerà, perciò potrei restare lontano a lungo.” Lei si morde le labbra.
“È così quindi…” rimaniamo in silenzio per un po’, e senza rendercene conto raggiungiamo il parco che frequentiamo di solito.
“Io… avrei qualcosa da fare, ci vediamo stasera.” Asia si allontana chiaramente agitata e confusa, ma stavolta non posso aiutarla. Alla fine, non ho potuto fare altro che abbandonarla.
“Neppure tra voi è tutto rose e fiori, eh?” …Vali.
“Anche a te piace questo parco, oppure sei ancora in fissa con me? Attualmente sono probabilmente il più debole dei combattenti tra i Grigori.” Lui sorride.
“Vero. Attualmente. Ma con la missione che ti è stata affidata, farai passi da gigante, me lo sento. Io ed Albion siamo passati solo per un saluto, ma ho l’impressione che anche tu voglia qualcosa da me. “ 
“Hai ragione. Dubito che il ruolo che ti hanno assegnato durerà a lungo, perciò vorrei una promessa da te. In cambio diventerò velocemente il combattente potente che tanto desideri.” Il suo ghigno si allarga.
“Sentiamo.” La mia espressione si fa dura come l’acciaio.
“Giura che eseguirai il tuo dovere di guerriero per tenere Asia al sicuro, e che non farai nulla che possa metterla in pericolo.” Lui si fa pensieroso, e dopo qualche minuto annuisce.
“A parole.”
“Ok, ok, giuro di tenere Asia Argento al sicuro e di non fare nulla che possa metterla in pericolo. Contento?” tocca a me assentire.
“Bene, se è tutto…” sulla sua schiena compaiono un paio di ali bianco azzurre, e otto nere. Quelle chiare sembrano un rilascio del SG, quelle nere sono ali da pipistrello tipiche dei demoni... ma da quanto ne so loro ne hanno solo due.
“Che diamine significa?” lui si alza in volo, fluttuando a qualche metro da me.
“Significa che dovrai impegnarti molto se vuoi raggiungermi. Alla prossima, Dante Nandini.”
“…Alla prossima Vali.” in un turbine fulmineo, si dirige verso il palazzo.
Ora mi resta solo una cosa da fare…
 

[Reynalle]


 
La mia mente sta galleggiando in un limbo, persa tra i ricordi nel tentativo di fuggire dalla realtà che mi circonda. Ed ovviamente…
“Tesoro, sei tornata!”
“Scusa se non sono riuscita a liberarmi prima, ma il lavoro mi ha tenuta davvero impegnata. Ti prometto che mi farò perdonare…” segue bacio appassionato e caduta sul materasso, e poi…
Flash!
“Ah, ecco arrivata la nostra angioletta! Sei l’ospite d’onore, non è educato farti aspettare.” Il  mio amato giace sul letto in fin di vita, sforzandosi di convincermi ad allontanarmi.
Ad aver parlato è uno dei tre diavoli che occupano la sua stanza, e tutti loro mi fissavano pieni di aspettativa.
“Voi… MOSTRI!” forgio una lancia di luce, e spalancando le ali, mi lancio contro di loro.
Due avanzano evocando degli scudi magici che mi respingono, il terzo, con uno schiocco di dita, solleva il mio uomo schiacciandolo sul soffitto, quindi gli dà nuovamente fuoco.
“NOOO!” l’ultima immagine che ho di lui è un ammasso di carne arrostita, che mi guarda disperato, poi le fiamme coprono tutto.
“Che ragazza birichina, approfittare delle pause dal lavoro per portare avanti una relazione clandestina con un umano… Mi sorprende che tu non sia ancora caduta.” mentre parla, la stanza si riempie di fumo e cenere, e il poco autocontrollo che mi resta svanisce.
“Voi non potrete mai capire… VI UCCIDERÒ!” creo una seconda lancia, quindi dopo averne scagliata una contro la protezione dei due diavoli in prima linea, eseguo un balzo contro il soffitto in fiamme, e lo sfrutto come trampolino per lanciarmi contro quel maledetto assassino.
Che non rimane fermo a guardare, ed evoca delle catene magiche che mi bloccano a un soffio dal trapassargli il cuore.
“Calmati, o le tue ali diventeranno di un magnifico nero inchiostro. Uff, quelli come te sono davvero i più stupidi. Demoni ed angeli che amano gli umani… il più grande insulto al buonsenso. Avanti, ci pensiamo noi a riportarti sulla retta via.”  Mentre mi rivolge un sorriso divertito, fa un cenno agli altri due. Questi prendono le catene che mi bloccano braccia e gambe, e mi trascinano sul letto fissandole a dei sigilli posti lì intorno.
“Andiamo per gradi, questo letto ti è famigliare, inoltre qui c'é ancora il suo odore… direi che per iniziare è l’ideale.” Cerco con tutte le forze di liberarmi o almeno creare qualche arma.
Inutile. Il maledetto si avvicina e con un altro schiocco di dita, incenerisce la mia tunica.
“Mmmh, direi che se dobbiamo lavorare su una bellezza come te hai diritto ad un bonus. Hai qualche preferenza?” ormai la mia mente é vuota: le sue parole scivolano via senza essere udite, il mio corpo, che continua futilmente ad agitarsi, non percepisce il loro tocco…

“Ma che volgari. Già in terza base senza averle offerto neanche un mazzo di fiori o almeno da bere?” una nuova voce risuona forte e decisa, calamitando l’attenzione dei tre all’esterno della casa.
A un paio di metri dalla finestra fluttua un angelo caduto con dieci ali, intento ad osservare la scena divertito.
“Tu… non è possibile!” i diavoli ora stanno tremando, le pupille dilatate dal terrore.
Il capo evoca un cerchio di teletrasporto, ma prima che lo completi, i suoi due compagni vengono annientati da svariate lance, e lui si ritrova una spada di luce puntata alla gola.
“Patetico. Se ci si vuole concedere sfizi di questo tipo, bisogna o preparare un sistema difensivo e vie di fuga adeguate, o essere abbastanza potenti da non temere imboscate.”
“Ti prego, è tutta tua, ma abbi pietà!”
“No. Sono quelli come te ad essere i più stupidi, ed ora pagherai il prezzo di tale idiozia.” Lo sbatte faccia al muro, quindi evoca una lancia fluttuante, che si appoggia delicatamente poco sotto il coccige.
“Ora verifichiamo quanto sei “retto” tu…”
 
Mezz’ora dopo…

“Allora, come va signorina? Spero tu abbia gradito lo spettacolo...” Sono raggomitolata sul letto, lo sguardo spento.
All’inizio l’umiliazione e la sofferenza di quel demone mi avevano fatta sentire meglio, ma dopo un po’ mi sono resa conto che questo non mi avrebbe restituito…
“Su, non piangere. Ormai ciò che è successo non si può cambiare. Su una cosa però quegli idioti avevano ragione. Le storie d’amore tra umani e creature bibliche non possono funzionare, non nel lungo periodo. Ancora pochi decenni e il finale sarebbe stato lo stesso.” Il dolore si fa più intenso.
“Questo… lo sapevo, però… avrei voluto stare con lui un po’ di più… e vederlo andarsene con un sorriso sulle labbra…” lui sospira sfiduciato.
“È proprio per questo che salvo rare eccezioni, le relazioni con gli umani sono vietate in paradiso. Il vostro dovere è vegliare su di loro senza farvi coinvolgere. Beh, ormai è fatta, a questo punto credo ti convenga…”
“Unirmi a voi? No, pagherò per i miei errori consegnandomi  ai miei compagni.” Lui mi guarda con condiscendenza.
“Compagni? Con cui non potevi neanche parlare di ciò che ti sta… stava a cuore di più al mondo? E poi, hai controllato le tue ali ultimamente?” sento il respiro mancarmi.
Giro la testa temendo quel che potrei vedere. Le mie ali… sono incredibilmente torbide e scure, e le piume ancora bianche si contano sulle dita delle mani.
“Capisco che tu non voglia fuggire dalle tue responsabilità, ma non credi di aver già sofferto abbastanza? Hai messo tutta te stessa nella causa, e non hai neanche ricevuto un premio all’altezza della tua abnegazione. Solo qualche istante rubato… Ti rivelerò una cosa. Per i diavoli gli umani sono bestiame da cui mietere anime, per noi utili strumenti, per il Paradiso pedine atte a dimostrare la sua grandezza e influenza. Tra le tre fazioni ci sono meno differenze di quel che si immagini, io lo so bene, ero un arcangelo dopotutto”
 …strumenti… come noi?
Noi angeli siamo stati creati per volere di nostro Padre, è possibile che non provi nulla per noi, che la nostra esistenza sia atta solo a eseguire il suo volere?
Le leggi che ci ha imposto, la nostra programmazione… parlano chiaro. Come l’enorme numero di caduti, anche tra i serafini; perfino alcuni arcangeli hanno abbandonato il paradiso.
“Vieni con me. Ti proteggerò accogliendoti nella mia legione, dove potrai avere tutto ciò che desideri, e potrai prenderti tutte le soddisfazioni che vorrai.” Mi porge la mano, sorridendomi dolcemente. .. ora lo riconosco.
È uno dei caduti più famosi…
Tocco esitante la sua mano, quindi la stringo. Lui mi attira a sé, con delicatezza.
Sento calore… le lacrime che ho cercato di trattenere sgorgano copiose. Scoppio a piangere disperata.
“Coraggio, ora mi occuperò io di te… forse mi hai già riconosciuto, comunque, io sono Kokabiel. Benvenuta tra i Grigori.” Il tono della voce era caldo e rassicurante, ma…

Tump, tump, tump.


Ormai so che quando parla così, significa che si sta divertendo ad ingannare qualcuno, qualcuno che diventerà una delle sue fonti di piacere.


Tump, tump, tump.


“Kokabiel-sama… è venuto anche oggi.” Cerco di ricompormi.
So bene che più la sua preda soffre e mostra paura, più lui si divertirà.
“Quindi è lui il tuo capo. Bah, non che mi interessi più di tanto, ormai. Allora, come va Yuuma-chan?” non è lui.
È quel ragazzino. Pare sia venuto a divertirsi anche lui, a modo suo.
“Una favola, moccioso. Non lo vedi? Che ci sei venuto a fare qui, vuoi qualche consiglio su come fare tua Asia-chan?” lui mi fissa intento, soffermandosi sui miei occhi.
Abbasso lo sguardo.
“Non direi. Volevo solo assicurarmi che prendessi il tuo nuovo incarico per il verso giusto, ma pare che il tuo caro leader non te ne abbia ancora parlato, eh? Curioso, considerando che inizierà tra due giorni.” Di cosa sta parlando? Mi è  stato davvero assegnato un incarico?
“Per farla breve sarai l’accompagnatrice di Asia. Le farai da guida, da amica se necessario, e ovviamente la proteggerai a costo della vita, se non vuoi finire nel Cocito. Spero che non combinerai cazzate, perché altrimenti interromperò la mia missione, tornerò qui, e troverò il modo di liberarti dal ghiaccio per poterti uccidere con le mie mani.” Non è possibile.
Vuol dire che entro due giorni sarò libera? Anche se dovrò fare da balia a quella frignona.
“Sono stato abbastanza chiaro Reynalle?”  la sua aura e il suo atteggiamento sono molto diversi da quelli che conosco, perfino mentre mi ordinava di fuggire…
“Sei stato chiaro, Dante. È la mia ultima possibilità, non voglio certo sprecarla.”
“Bene, ti lascio al tuo compito allora. Spero riuscirai a completarlo.” detto ciò, se ne va a passo spedito.
Proprio quando pensi di aver toccato il fondo…
 

[Dante]


 
Mi sono lasciato il carcere militare alle spalle, ed ora mi sto dirigendo al punto d’incontro, dove mi riunirò con la scorta assegnatami.
[Vedo che sei diventato spietato, Dante. Accanirti così su una donna schiacciata nella mente e nello spirito… non è da te.]
“Ma guarda chi si è svegliato. Dormito bene Ddraig?”
[Non glissare. Cos’è successo?]
“Sono solo stato costretto a scegliere se vendere il mio culo ai demoni, o quello di Asia agli scienziati dei Grigori. Nulla di che, insomma. Per quel che riguarda quella stronza, ammesso e non concesso che un paio di colleghi morti bastino per schiacciarla, questo è comunque ciò che si merita. È vissuta di inganni ed espedienti trattando gli altri come oggetti, ed io non mi farò fregare ancora: devo avere certezze.”
[Quindi è per questo che hanno fatto l’operazione, mi volevano fuori gioco. Qual è stata la scelta?]
“I demoni. Sarò il loro bravo soldatino, in modo di avere l’occasione in futuro di fargliela pagare.”
[Quindi hai scelto la vita. Ottimo.]
“Vita? Gli schiavi non possiedono la propria vita, e finché non riceverò l’ordine di fare rapporto, ogni errore che commetto potrebbe essere l’ultimo. Incredibile, ciò che ho passato finora non è stato che il preludio di quello che mi aspetta…”
[Se non passassi così tanto tempo a lagnarti avresti capito una cosa. O magari la stai ignorando di proposito.]
“Basta così, Ddraig. Non mi serve la paternale. Mi aspetta un addio difficile, perciò abbi il buon gusto di stare zitto.” Finalmente tace.
Durante la discussione, avevo raggiunto il punto d’incontro: ad attendermi ci sono una dozzina di soldati, Asia e Ikuse Tobio.
“Ho sempre odiato gli addii, anche con persone che conosco appena…” mi giro di scatto.
Curioso, non pensavo che si sarebbe scomodato il vice-governatore in persona solo per salutarmi.
“Shemhazai-sama. In tal caso, posso sapere perché è qui?”
“Perché distogliere lo sguardo da ciò che è doloroso non è il modo giusto di affrontare la vita. I problemi in genere non si risolvono da soli. Comunque, tutto ciò che posso fare è augurarti buona fortuna.”
“Molte grazie.” Mi giro verso Asia, che pare un po’ titubante.
“Dante, io… sono stata davvero felice, in questi ultimi tempi, e questo lo devo soprattutto a te, non solo per avermi protetta, ma anche per essermi stata vicina, aiutandomi a colmare le lacune sul mondo che mi era stato precluso e diventando mio amico. Grazie davvero.” Estrae un sacchetto di stoffa, e me lo porge.
Incuriosito lo apro e ne osservo il contenuto. Un vecchio crocifisso in legno, legato ad una cordicella.
“So che hai rinunciato al tuo per poter tornare, perciò vorrei darti questo. È il primo che abbia mai avuto, l’ho ricevuto nel convento dove sono cresciuta. Non è molto, ma spero possa aiutarti…” prima che finisca, la abbraccio.
“Non credere di essere stata un peso, senza di te sarei morto o peggio. Lo tratterò come il più prezioso dei tesori, perciò, anche tu abbi cura di te. Sono sicuro che troverai altri amici fidati con cui divertirti. Arrivederci, Asia.” Mi stacco lentamente da lei, e raggiungo i caduti.
Scambio un cenno di capo con Ikuse, quindi seguo la mia scorta fino al portale che ci avrebbe portati sulla terra.
Sto ricambiando un ultimo saluto con la mano di Asia, quando una luce crepuscolare mi acceca.
…Mi ritrovo nel parco in cui ho concluso l’appuntamento con Reynalle, circondato dai dodici caduti pesantemente corazzati.
Di fronte a noi attendono  due gruppi che ormai conosco bene, i Sitri e i Gremory; guidati da… Ajuka Beelzebub.
“Ben arrivati. Capitano, qui abbiamo la ragazza, un po’ malconcia ma senza danni permanenti. Almeno spero… su, puoi andare.” Il Maou fa cenno a una ragazza bionda di raggiungere il nostro gruppo. Indossa un semplice abito di tela, e… Mitelt?!
I capelli sono sciolti e la sua espressione vacua , con lo sguardo vitreo e perso.
Sono stranamente sollevato dal fatto che sia viva, ma le sue condizioni mi inquietano parecchio. Cosa avranno mai fatto per ridurre così una come lei?
Cerco di incrociare i suoi occhi, ma pare proprio non vedermi.
“Bene, è il tuo turno umano.” All’ordine del caposquadra, mi faccio avanti lasciandomi alle spalle i caduti, che attivano nuovamente il portale appena lascio la sua zona d’azione.
Ora sono solo di fronte ai dodici demoni e il superdemone.
“Salute a voi. Pare che sia stato un addio molto breve… comunque, posso sapere chi avrò il piacere di servire per i prossimi 10000 anni?” alla mia domanda, la Gremory si fa avanti porgendomi un rotolo di pergamena, e mi sorride cordialmente.
“Sarò lieta di accoglierti nella mia famiglia, Dante Nandini. Firma alla fine della pergamena, e diventerai membro del casato Gremory.”  Apro e osservo il rotolo.
É piuttosto lungo, e ci vorrà un po’ per leggerlo. Mi accomodo su una panchina li vicino ed inizio a leggere.


Cinque minuti dopo…


Come mi aspettavo, è un contratto di servitù di stampo medioevale, in cui divento proprietà della rossa che in cambio mi garantirà mezzi di sussistenza e altri benefici necessari alla vita “dignitosa” di un demone. Dovrò rendere conto di ogni mia azione alla mia padrona, che provvederà a ricompensarmi adeguatamente.
Modo elegante per dire che se agisco di mia iniziativa in situazioni non preventivate, verrò punito. Nulla di nuovo sotto il sole.
“Serve del sangue o cosa?” lei mi porge una penna.
“È tutto già pronto, nome e cognome e sarà finita.” Al contrario. Tutto ha inizio da qui, e ti assicuro che non sarà affatto piacevole per te.
“Molto bene!” con un sorriso sancisco il mio destino, legandomi a per sempre a Rias Gremory.
Lei estrae otto pedoni rossi, e attivando un cerchio magico posto intorno a me,  li inserisce con una luce intensa nel mio torace.
Tutto ciò che sento è una intensa sensazione di estraniamento, come se la mia coscienza si stesse disincarnando, ma dura solo un attimo.
Pochi istanti dopo mi sento di nuovo normale, e mi trovo circondato dai miei nuovi compagni, che mi danno il benvenuto nella loro famiglia.

 

Sono seduto all’ombra di un grande albero nel cortile della scuola, al riparo dai raggi solari che negli ultimi giorni paiono volermi incenerire le cornee.
"Vuoi l'ultimo involtino, Dante-kun?" Una Kyoko Shizuki allegra e sorridente ni porge la scatola degli involtini primavera, davanti allo sguardo mogio di Nathan. Inquietante...
"Sono a posto, grazie. Mi puoi spiegare di nuovo il perché di questo banchetto? Dopo quasi un mese di assenza é ... strano ” lei passa indispettita l'involtino a Nathan, che, al settimo cielo, inizia a sgranocchiarlo in modo compulsivo.
"Innanzitutto qualche piatto cinese d'asporto non lo chiamerei banchetto. Comunque non è ovvio? É per festeggiare la fine della tua malattia." La fisso incredulo.
Se le prime assenze dell'anno le ho fatte a causa dei casini coi Grigori, lo devo solo a lei, che incurante delle mie emicranie e altri problemi simili, ogni mattina in cui tardavo a rispondere ai suoi messaggi si presentava al mio appartamento per spedirmi a calci in culo a scuola.
"Se tento di saltare un giorno mi linci, se salto tre settimane si fa festa?!" Lei mi guarda male.
“Che razza di opinione hai di me? Quelle erano cose da nulla, non certo da ricovero. E poi Sona kaichou ha garantito per te..." ah ecco.
Se non ci fossero state prove e testimoni  che mi giustificassero sarei stato mangiato vivo. Altro che involtini.
"Slurp. Ottimi." Lancio uno sguardo compassionevole al nostro compagno. Come avrà fatto a sopportarla fino ad ora?!
"Non starai pensando ad altre malignità, spero..." evito accuratamente lo sguardo sospettoso di Kyoko.
"Ma figurati. Piuttosto dovreste sapere che nel prossimo futuro sarò parecchio impegnato, temo non ci saranno molte occasioni per vederci.”
"Perché sei entrato nel club dell’occulto, giusto?" Nathan finisce di bere il suo te' al limone, incurante delle nostre occhiate sbigottite.
"Come fai a saperlo?!" esclamiamo all'unisono io e Kyoko.
“Sono diventato il loro consulente sulle leggende metropolitane americane, argomento che pare il club stia trattando in questo periodo. Tu invece?" anche io mi metto a fissare una impicciona a caso.
"Me l'ha confidato Sona-kaichou, dopotutto lei e Rias-buchou sono amiche d'infanzia; e quando sono andata a ringraziarla per avermi tenuta informata sulle tue condizioni me l'ha detto." Inizio a sospettare qualcosa...
"Sai, mi ha chiesto lei di aiutare un certo studente trasferito ad ambientarsi, quindi mi sentivo responsabile." Avrei dovuto arrivarci, gli indizi c'erano tutti.
Il suono della campanella indica la fine della pausa pranzo, perciò ci affrettiamo a ripulire. Mentre ci dirigiamo verso l'edificio i miei pensieri si focalizzano su ciò che mi aspetta dopo scuola.
[Coraggio partner, ormai siamo in ballo.]
Lo so Ddraig. Farò del mio meglio.
 
Mentre la fiumana di studenti lascia l'istituto, io sono davanti all'ingresso del vecchio edificio scolastico, e cerco di calmare l'ansia che mi attanaglia come una morsa. 
Con un sospiro, busso vigorosamente al portone. Al terzo colpo, esso si apre: ad aspettarmi dall'altro lato trovo Akeno Himejima, la vice presidente del club,  nonché regina della Gremory.
"Ti stavamo aspettando Dante-kun, seguimi, prego." Mi fa strada per l'edificio arredato con un ricco stile occidentale fino ad un ampio studio, dove comodamente seduti sul divano trovo la torre e il cavallo.
La prima si chiama Koneko Toujo, frequenta il primo anno ed è considerata la mascotte della scuola. É una ragazzina albina con gli occhi nocciola-dorato, dal fisico minuto; è nota per la sua riservatezza.
Al mio arrivo era già girata verso la porta con le narici frementi: evidentemente le sue capacità percettive o il suo olfatto sono particolarmente sviluppati.
Il secondo è Kiba Yuuto, un ragazzo del secondo anno biondo noto come "il principe", per ovvi motivi oggetto delle fantasie di gran parte delle ragazze dell'istituto.
Mi accoglie con un sorriso gentile, ma riesco a percepire della tensione in lui. Evidentemente il nostro primo incontro ha fatto effetto, anche se cercano di nasconderlo.
Mentre stavo meditando su come attaccare bottone, Himejima fa ritorno scortando la... nostra Lady. Quest'ultima si accomoda dietro la scrivania e mi rivolge un ampio sorriso.
"Benvenuto nel club di ricerca dell’occulto Dante-kun, credimi se ti dico che siamo felici di averti qui. Immagino ti starai chiedendo in cosa consistano le attività..."
"Addestramento e studi per adattarsi al nuovo status di demone, dopodiché allenamenti mirati a migliorare le prestazioni in combattimento; il tutto contornato da qualche contratto che al casato male non fa, giusto?" I quattro mi guardano sorpresi, quindi la rossa congiunge le mani.
"Sona me l'aveva detto che eri un tipetto interessante, ma non mi aspettavo fossi così ben informato. I Grigori devono aver raccolto molti dati su di noi..." scuoto la testa.
"Non così tanti. Queste erano soprattutto  mie supposizioni, da te confermate. Considerale come un' aggiunta al mio curriculum. Da cosa si comincia?" Sebbene presa alla sprovvista, la Gremory continua a mostrarsi sicura di sé.
"Dal sigillo del casato, direi. Akeno, procedi.” la vice si fa avanti e mi applica un sigillo magico sulla mano.
"Con questo sarai riconosciuto come membro della famiglia, e potrai usare i nostri cerchi di teletrasporto." La Gremory mi indica una pila di libri sulla scrivania.
"Questi ti saranno utili per comprendere meglio il mondo dei demoni. Presto ti procureremo dei contratti semplici con cui fare esperienza, perciò se hai qualche dubbio, questo è il momento di esternarlo.” passo lo sguardo da un membro del club all'altro, per poi fermarlo sulla mia nuova padrona.
"Per ora nulla. Solo... l'avversione per la luce è un effetto collaterale della trasformazione? Se sì, devo aumentare gli allenamenti per superare la spossatezza da essa derivata?"
"Piuttosto dovresti spostarli alla mattina, è questo il modo corretto di superarla. É fin troppo facile per noi diavoli allenarsi di notte, quando le nostre capacità sono amplificate." Ecco la conferma di quanto già sospettavo.
Raccolgo i libri in una sacca, quindi punto gli occhi sulla rossa.
“É tutto o c'è qualcos'altro che dovrei sapere?" Le due ragazze più grandi si guardano, quindi la rossa fa un cenno alla mora.
“É tutto. Abbiamo applicato dei sigilli nel tuo appartamento, quindi puoi già utilizzare il teletrasporto. É molto comodo e veloce!” Mi strizza un occhio mentre la sua regina attiva il cerchio.
“A domani, Dante-kun."
"...Senpai..."
"Ara, non vedo l'ora di vederti all'opera..."
"...Ci vediamo, ragazzi." Faccio un cenno con la mano al mio nuovo gruppo, poi entro nel portale. La luce scarlatta emanata dal cerchio mi acceca qualche istante, quindi mi ritrovo a casa.
[O sono degli attori da oscar, o erano sinceri. Allora Dante, li consideri ancora dei mostri?]
...Non fare domande stupide, Ddraig. Se è così che vogliono giocarsela, non fanno altro che rendermi le cose più semplici.
[...Hai DAVVERO molto da imparare, ragazzo.]
Bene, il primo giorno è andato di lusso. Ne restano solo... qualche decina di migliaia?
Mi sa che dovrò riprendere a frequentare i corsi di yoga...
 
 
 
NdA
 
Un salve dal vostro Slenderguy!
Siamo finalmente arrivati al punto in cui la mia fic si ricollega direttamente alla novel originale.
Tuttavia, vista la condizione del protagonista, il suo rapporto con il gruppo Gremory sarà ovviamente differente.
Come si evolverà la situazione? Dante riuscirà a dare un po’ di fiducia al prossimo? Qualcuno riuscirà un giorno a scrivere delle NdA decenti?
Le risposte nei prossimi capitoli!
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** life 7 ***


 
 
Chiedo scusa per il ritardo, ma a causa di problemi tecnici non ho potuto rispettare la tabella di marcia. Spero di riuscire a pubblicare in orario i prossimi due; buona lettura!
 


 
“L’apocalisse è vicina se Dante Nandini arriva così in anticipo a scuola… non dirmi che sei davvero impaziente di pulire l’aula del consiglio.” Saji Genshirou, il mio pedone, sta provocando il nuovo membro della famiglia Gremory.
Ancora una volta.
“Dalle mie parti c’è un detto: via il dente via il dolore. Comunque, come procede il volantinaggio, Saji-kun?” il volto del mio servo si arrossa dalla vergogna, creando un contrasto stridente con i suoi capelli biondi.
Nel frattempo Dante tira fuori gli attrezzi per la pulizia, ed inizia a darsi da fare.
“Maledetto, con che coraggio vieni a chiedermi proprio questo?! È a causa tua se mi sono beccato una megapunizione! Quanto deve essere deviata una persona per tirar fuori una battuta sui sanitari da un biglietto da visita che ha semplicemente la parola “acqua” nel nome?!” nonostante la sfuriata di Saji, l’altro continua imperterrito a lucidare l’arredo.
“La colpa è solo tua che hai portato avanti un progetto senza consultare il capo, ma soprattutto senza prevedere variabili che avrebbero potuto influenzarlo. Per inciso, “water” in italiano vuol dire cesso, genio. Vedo che lo sfrutti bene il language.”
Finito di sistemare i moduli che avevo compilato la sera prima, lascio i due pedoni alla loro ennesima discussione.
 
Mi prendo un caffè alle macchinette, quindi raggiunta la recinzione e sedutami sul muretto del tetto della scuola, lo bevo con una smorfia seccata.
Ripenso agli ultimi giorni: la mia migliore amica mi ha scavalcata, fregandomi un potenziale servitore molto promettente, il quale però ha mostrato chiaramente molto più interesse verso il consiglio studentesco piuttosto che il suo club. Oltre il danno la beffa.
Il fatto che si sia presentato per scusarsi del suo “tea party” però mi ha sorpresa; spingendomi più per curiosità che per altro ad accettare un po’ di manodopera volontaria come risarcimento.
Finito di bere, accartoccio il bicchiere stritolandolo nervosamente. 
"Mmm, se il caffè non ti piace forse dovresti limitarti al té." Tsubaki.
"L'unico che bevo è quello in foglie, lo sai. Quell'orrore solubile non potrei neanche toccarlo."
"Ma non è per quello che sei di pessimo umore, vero Sona?"
" Mph, nulla di che. Solo, evita di entrare nell'aula per la prossima mezz'ora. Trasuda testosterone." Un sorriso le si disegna sul volto.
"Ancora loro due. Tuttavia, non sarà che in realtà sei arrabbiata con Rias per averti rubato quel ragazzo?" Contraggo la mascella.
"Non dire sciocchezze, anche volendo non avrei avuto abbastanza pezzi per reincarnarlo." lei sospira.
"Ma ciò non toglie che tu sia rimasta delusa dal non aver potuto accoglierlo nel team. Dovresti accettarlo, o quel bicchiere non sarà l'unica vittima della tua rabbia repressa."
“Uff, lo terrò in considerazione. Piuttosto, hai notizie dai Phenex e dalla Grau Zauberer?”
“Per ora nulla, anche se mi hanno assicurato che arriveranno presto.”
“L’aggiornamento sugli SG o le lacrime?”
“Entrambi. Un sottoposto di Mephisto-sama mi ha assicurato un rapporto preliminare entro il fine settimana, mentre Ruval-sama alcune dosi entro il prossimo. …Curioso che questa ricerca sia nata da uno scontro tra galletti, eh Sona?” Purtroppo ha ragione.
Tre giorni fa, durante il primo giorno da uomo delle pulizie di Dante, Saji ha avuto la brillante idea di vantarsi del suo SG, di tipo drago come il Boosted Gear.
Purtroppo per lui, l’italiano la sapeva lunga sull’argomento, e come al solito è finito scornato.
Il motivo è semplice: i draghi più famosi e potenti della storia erano i due Draghi Celesti, Ddraig e Albion, e dopo la loro sconfitta le loro anime vennero sigillate creando altrettanti longini.
Subito dopo i Draghi Celesti vi sono i Re Draghi, tra cui il Prison dragon, Vritra.
Tuttavia quando quest’ultimo venne sconfitto da Indra, leader delle divinità del monte Sumeru, la sua anima venne divisa in quattro pezzi che vennero in seguito usati dal dio biblico per creare altrettanti SG, tra cui quello posseduto da Saji.
Tenendo conto di ciò la disparità di potere tra i due pedoni risulta evidente, tanto che Dante ha suggerito al collega di montare i pezzi, prima di sfidarlo in una gara di celodurismo.
Nonostante abbia accolto Saji nel gruppo da neanche due mesi, il non aver ancora pensato seriamente a come renderlo più forte mi brucia parecchio, soprattutto considerato ciò che è successo di recente.
Risulta perciò ovvio che intenda sfruttare ogni occasione per rimediare, anche al costo di fare una caccia al tesoro e l'allegro chirurgo con i pezzi dell'anima di Vritra.
“Q1 chiama re. Ci sei Sona? Gli altri stanno arrivando.” La pausa è finita.
Indosso la mia solita maschera impassibile e severa, quindi centro il cestino in cortile con il bicchiere, per poi seguire Tsubaki all’interno.


 
[Esterno]


 
È tardo pomeriggio, e due ragazze more e occhialute si stanno allontanando dalla segreteria portando svariati plichi di documenti.
"Potremmo redigerli stasera dopo cena, Momo si è offerta per occuparsene, quindi  non dovremmo impiegarci molto."
"So che vuole accumulare più esperienza possibile, ma---"
"Sona, avrei bisogno di parlarti." Ad interrompere le due è la presidentessa del club dell’occulto.
"Ed è così urgente da non poter aspettare che timbriamo il cartellino?" Le rossa si limita a tormentarsi le mani.
“ Va bene. Tsubaki, li lascio nelle tue mani." La Kaichou segue l'amica fino ad una delle stanze più appartate del vecchio edificio. Arrivate, le due si accomodano su un divano.
"Allora, cosa ti turba Rias?"
"Non ho idea di come prendere Dante Nandini. Si comporta in modo incredibilmente freddo, e pur essendo sempre cortese ed educato, resta con noi solo il minimo indispensabile. Che cosa posso fare per riuscire ad avvicinarlo?" Sona resta in silenzio per un po’, quindi si leva gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.
“Cosa sta facendo in questo momento?”
“Stasera valuteremo le sue capacità magiche, perciò sta aiutando Akeno nella preparazione del rituale. È l’unica cosa verso cui abbia mostrato interesse finora, finiti i doveri del club, è sempre filato dritto a casa. Ha rifiutato sia le uscite di gruppo o in coppia, sia di allenarsi con Kiba e Koneko, adducendo che preferisce prima rimettersi in forma senza dover pesare sugli altri.” Rias sembra veramente angosciata, priva della sua abituale sicumera, e incapace di reagire.  Sona la fissa in maniera analitica.
“Secondo te perché si comporta in questo modo?” l'altra si lascia sfuggire un sospiro.
“Perché ci odia. Un nostro pari e le sue servitrici hanno ucciso le persone con cui si era legato, inoltre è abbastanza chiaro che i Grigori l’hanno scaricato usandolo come moneta di scambio per i loro scopi. Preferirebbe essere in un qualunque altro posto, ma non ha scelta.”
"Perciò non c'è molto che tu possa fare. Dai tempo al tempo, e vedrai che si avvicinerà da solo." Rias scioglie un po' le spalle tese.
"Lo so, solo... di tempo ormai non me ne resta molto." Gli occhi della Kaichou si illuminano come se avessero capito qualcosa.
Rimangono in silenzio qualche minuto.
“Se vuoi essere sicura di far avvicinare quel pedone a te, la scelta meno rischiosa è lasciargli tempo e spazio. Se hai altre priorità, dovresti invece cercare di coinvolgerlo e motivarlo con la tua consueta determinazione. È indecoroso farti vedere in questo stato, Rias.” Lei sobbalza come se le avesse tirato uno schiaffo, e fissa ferita l’amica per qualche istante.
“Hai…ragione. Lamentarmi e guardare e basta non mi aiuterà. Grazie per il tuo tempo.”
Sona osserva la rossa allontanarsi, per poi abbandonare la testa sullo schienale del divano.
“Quanto sarebbe bello poter dare una ripulita anche ai pilastri…”


 
[Dante]


 
“… e questo sarà il vostro compito per la prossima settimana.” Al suono della campanella liberatrice, studenti e insegnante prendono armi e bagagli e lasciano l’aula, impazienti di godersi il week-end.
“Non avrai intenzione di andare al club anche oggi, vero? Il fine settimana gli unici studenti autorizzati a rimanere nell’istituto sono i membri del Consiglio Studentesco.” Kyoko mi ha beccato prima che superassi la porta.
“No, avevo solo un paio di cose da prendere prima di cena…”
“Perfetto, anche noi dovremmo fare un po’ di spesa, possiamo farlo insieme.” Nathan si fa avanti bloccando l’uscita.
“Ma voi lo passate un po’ di tempo da soli, o siete sempre incollati l’uno all’altra?”
“Che domande, ovvio che--”
“Piuttosto, non sei tu che stai cercando di evitarci ultimamente?” la bruna interrompe il borbottio imbarazzato del compagno.
In effetti, da quando ho iniziato a frequentare il club e pulire l’aula del consiglio, ci siamo visti solo in classe.
“…Vi avevo avvertiti che sarei stato impegnato. Ma oggi sarò dei vostri, non serve che mi trattiate come un criminale.” I due si scambiano uno sguardo compiaciuto.

Mezz’ora più tardi…

Siamo al centro commerciale, davanti alla vetrina di un negozio di videogames, dove io e Nathan siamo impegnati in un accesa discussione.
“Ti dico che ha molto più fascino Mortal Kombat!* Quell’altra roba è una tamarrata commerciale, buona al massimo per una serata tra amici.” Nathan mi squadra di sbieco.
“Tamarrata o no, in un picchiaduro la giocabilità ha più importanza della storia! Che comunque, una sfilza infinita di tornei interdimensionali e faide tra pseudo-ninja vestiti con calzamaglie gialle e blu, non mi pare abbiano tutto sto’ fascino.” Ora sono a guardarlo in cagnesco.
“Perché le vicende di una famiglia con l’hobby del burronismo e delle possessioni demoniache è meglio? Per non parlare del personaggio principale… un emo borchiatissimo con disturbi della personalità!”
“ORA BASTA!” ci blocchiamo entrambi, intimiditi dallo scoppio di Kyoko.
“Sono quasi venti minuti che state spettegolando! Siamo venuti qui per fare compere e rilassarci un po’ insieme, non per berciare come galline spennate! Possibile che debba essere io a dirvelo?!” dopo qualche istante di imbarazzato silenzio, ci scusiamo, e seguiamo la nostra compagna fino al negozio di alimentari.
Per fortuna è quasi vuoto, e facciamo in un lampo.
Mentre ci dirigiamo all’uscita, noto però una sagoma familiare stagliarsi all’ingresso.
Oh, no… chiunque ma non… lui.
Inesorabili come le tasse, i ricordi della notte precedente si affacciano con prepotenza nella mia mente.

La sera prima.

“Sei sicuro?” Rias-buchou, come esige di farsi chiamare, mi lancia uno sguardo stranito.
“Certo. Anche se invitato, mi pare sgarbato piombare in casa di qualcuno che non si conosce. Almeno questa prima volta andrò a piedi. A più tardi.” Il cerchio magico mi trasporta in un vicolo buio a pochi km dall’obbiettivo. Mi metto in cammino, e dopo neanche dieci minuti sono all’indirizzo indicato.
Prendo fiato, quindi busso vigorosamente. Chissà chi sarà il mio primo cliente…
“Sto arrivando, nyo!” …Nyo?
La porta viene spalancata bruscamente, rivelando un essere enorme: un palestrato alto circa due metri che mi fissa con espressione ansiosa.
“Sei tu il demone-san che realizzerà il mio desiderio, nyo?” Santa polenta… pensavo sarebbe stato facile, e invece…
“Ehm, dipende dal tipo e dalla dimensione… err, difficoltà! Ma farò del mio meglio.” Cerco di tenere lo sguardo fisso sugli occhi, ma è inutile.
Di fronte a me si staglia un omone vestito da maghetta, con tanto di cappellino e bacchetta con la stellina.
“Allora entra, e ti mostrerò quel che desidero, nyo!” appena superata la soglia, quel bestione si fionda a recuperare alcuni dvd da uno scaffale.
“Desidero diventare una ragazza magica, nyo!”  e mi mostra le custodie. Magica Milky Spiral 7. Ma cosa ho mai fatto per meritarmi tutto questo?!
“Ecco… acquisire poteri magici è un po’ complicato, soprattutto per gli umani, ed io sarei anche un demone alle prime armi…” la sua espressione si fa disperata, ed i suoi occhi si inumidiscono.
“…ma farò tutto il possibile. Potremmo cominciare da una descrizione dettagliata delle capacità che desideri…” la porta viene chiusa, e in un lampo il primo disco viene inserito nel lettore.
“Grande, nyo! Ti mostrerò i poteri di Mil-tan!”

“…ehi, mi senti? Terra a Dante, ci sei?” mi riscuoto dall’orrido flashback, e mi giro verso i miei due compagni.
“Credo che dovremmo fare una deviazione…”  Kyoko mi guarda stupita.
“C’è qualche problema?” l’aspirante Mil-tan continua a muoversi verso di noi, ma fortunatamente non mi ha ancora notato.
“Hoddimenticatounacosa!!!” svicolo in direzione opposta alla maghetta, quindi ripiego in un’altra uscita il più in fretta possibile.
Perdonatemi ragazzi… ne va della mia salute mentale.
Mentre mi dirigo a casa, scrivo un sms di scuse e lo invio ad entrambi. Sarà per la prossima volta.

Sono finalmente in camera mia, e dopo essermi spogliato, mi tuffo sul letto, prendo uno dei libri che ho preso "in prestito" dalla biblioteca dei Grigori dal comodino, e sbadiglio fin quasi a slogarmi la mascella.
[Giornata pesante anche oggi, Dante?]
No, solo un po’ di stress accumulato. Ma tu non sei cosciente dell’ambiente che ci circonda, Ddraig?
[Sì, ma le reazioni e i metri di giudizio dei miei ospiti spesso non mi sono chiari, anche dopo decenni di convivenza. …Soprattutto quelli che mi ignorano la maggior parte del tempo.]
Sei offeso… non l’avrei mai detto. Beh, in effetti dovremmo parlare di più. Mi dispiace.
[È già un passo in avanti. Riguardo la questione di cui parlavamo l’altra sera, direi che posso iniziare ora e finire entro domani a pranzo, senza spiacevoli effetti collaterali. Ma ne sei sicuro?]
Sì. Se voglio sopravvivere in questa mia nuova condizione, devo farlo.
Metto giù il libro, e mi spaparanzo a dovere.
[Ok, si comincia, Dante. Buona notte.]
Prima che possa rispondergli, il cerchio di trasporto della stanza si attiva, e da esso sbuca la mia padrona.
“Rias-sama?! Che significa tutto ciò?” lei si avvicina al letto senza rispondere, fissandomi intensamente.
Io intanto mi alzo e istintivamente cerco di mettermi con la porta alle spalle, ma lei fa cenno di fermarmi. A malincuore le ubbidisco.
Cosa accidenti vuole da me a quest’ora? Non ricevo buone vibrazioni, e lei pare pure parecchio nervosa, anche se cerca di coprirlo.
“Nonostante tu sia entrato nella nostra famiglia da oltre due settimane, ti sei tenuto a distanza rifiutando qualunque contatto non necessario,  e questo è doloroso. Vorrei approfondire la nostra relazione, perciò…” fa una pausa significativa, quindi si sbottona la camicetta.
“…Dante-kun, ho una richiesta. Fai l’amore con me.”
 
….CHEEEE???!!! Cosa…COME è possibile…
Focalizzo lo sguardo sui suoi occhi, cercando di ignorare la sua... è una quarta o una quinta?
No. Devo guardarla negli occhi, non sono affatto interessato in ciò che è contenuto in quel reggiseno a balconcino di pizzo nero...
“Rias-sama… questo cosa significa? È davvero una cosa normale che l’erede di un casato infernale rafforzi il legame con i suoi servitori andandoci a letto?!” le sue palpebre tremolano, e mentre allontana le mani dalla gonna emette un profondo sospiro.
“Hai ragione. Per una cosa del genere… ti devo almeno la verità. Io… devo perdere la mia verginità il prima possibile. Kiba non può farlo perché è un vero cavaliere perciò… per favore, aiutami…” ora sono più confuso di prima, ma pare proprio che sia nei guai, se per tirare avanti se ne esce con una trovata del genere…
[Sembra sincera, compagno. Che ne dici? Non hai detto di essere stressato?]
DDRAIG!
“Non sono sicuro possa essere definito aiuto, vorrei che prima mi spiegassi per quale motivo sei arrivata a questo punto. Prima di prendere una…” mentre parlavo, un altro cerchio si attiva poco distante da noi.
Stavolta la luce che emette è bianca.
Da esso si materializza una donna dai capelli argentati vestita da cameriera. I suoi occhi dardeggiano sulla camicetta aperta di Rias, quindi analizzano rapidamente l’ambiente e si soffermano su di me.
“In un luogo così umile… è così che hai intenzione di rompere l’accordo? Sirzechs-sama sarà molto addolorato da ciò. ” Ok, non è esattamente Miss Simpatia, ma se è una servitrice del Big Boss sarà meglio tenermela buona…
“Le assicuro che--” vengo nuovamente interrotto da una Rias alquanto tesa e irritata.
“Con chi ho intenzione di andare a letto non ti riguarda affatto, Grayfia. E soprattutto non accetto mancanze di rispetto nei confronti dei miei servitori.”
“In quanto erede dei Gremory, sei pregata di riflettere bene sulle tue scelte, prima di mettere in imbarazzo te stessa e il casato con atti così sconsiderati.” Si gira verso di me e china il capo.
“Mi scuso per la mia scortesia. Sono Grayfia Lucifuge, servitrice di Sirzechs-sama. Piacere di fare la tua conoscenza…” mi riscuoto appena in tempo.
“Dante Nandini, nuovo pedone di Rias-sama. Piacere mio. Vi assicuro che non avevo alcuna intenzione di… fare qualcosa di sconveniente.” Detto da uno che, in questa situazione, indossa solo dei boxer immagino sia molto convincente…
Lei torna a rivolgersi a Rias, non prima di aver giustamente aggrottato le sopracciglia.
“Grayfia, sei venuta qui di tua iniziativa, per conto della mia famiglia, o di mio fratello?”
“Per tutti e tre i motivi.” Non sembra che sia facile, la vita familiare dei demoni.
“Capisco… Mi dispiace Dante-kun, facciamo finta che tutto ciò non sia mai successo. Non ero molto in me, dimentichiamo tutto questo.” Dopo essersi riabbottonata la camicia, raggiunge la cameriera e svanisce nel portale, lasciandomi con una marea di interrogativi irrisolti.
 
Siamo riuniti nella stanza degli ospiti del vecchio edificio scolastico. Sono passati due giorni dalla visita notturna di Rias, e ho avuto modo di vagliare diverse ipotesi sul suo comportamento.
La presenza di Grayfia mi preoccupa un po’, comunque: ho l’impressione che oggi scoprirò la causa dell’agitazione della mia padrona. 
“Ricevete spesso visite di quella donna?” sussurro rivolto a Kiba.
Lui mi scocca uno sguardo indagatore, quindi risponde a voce altrettanto bassa.
“Abbastanza. È la servitrice di fiducia del fratello della Buchou, che essendo molto impegnato fatica a trovare il tempo per farle visita.” Mmm. Probabilmente è la sua regina. Deve essere molto potente.
[Confermo. La sua aura è formidabile.]
No, è spaventosa, Piccolo.
[A volte non ti capisco proprio, Dante.] A riscuotermi dal dialogo con Ddraig è la comparsa di altro cerchio di teletrasporto. Stavolta è fatto di… fiamme?!
“Phenex…” Kiba sta fissando il portale con sguardo quasi disgustato, ma si ricompone all’istante.
Dopo qualche secondo compare un ragazzo biondo sui vent’anni vestito con abiti rosso scuro, con la camicia aperta sul petto.
“Mia amata Rias, sono venuto a prenderti.” Ah. Ok… e luce fu.
“Quindi è per questo che la Buchou era strana ultimamente… matrimonio combinato, giusto?” bisbiglio all’orecchio di Kiba. Per tutta risposta lui si irrigidisce.
“Allora, Rias. Andiamo a dare un’occhiata alla sala della cerimonia, ormai la data è stata decisa.” Quella sottospecie di galletto prende il braccio di Rias, e cerca di trascinarla verso il portale.
“Lasciami andare, Raiser.” L’espressione della rossa è decisamente incazzosa, e sembra che si stia trattenendo a forza dal disintegrare quel bellimbusto biondo.
Con un gesto secco, libera il braccio dalla presa.
“Uff, scontrosa come sempre vedo. E sia, parliamone.” Senza aspettare un invito, si accomoda sul divano facendo cenno a Rias di sedersi al suo fianco.
Quest’ultima si piazza dall’altro lato del tavolino, sulla poltrona di fronte. Il tipo sospira.
 
“Il tè fatto dalla regina di Rias è superbo.”
“La ringrazio molto.” Il sorriso di Akeno al complimento del Phenex sembra davvero naturale.
Questa ragazza sa nascondere le emozioni anche meglio del “Principe”, quando vuole.
Dovrei chiederle lezioni anche su questo… che vergogna, e dire che adoro il poker.
[Ti conviene decidere ora se intervenire o meno, compagno. I matrimoni combinati tra nobili, soprattutto se demoni sono decisamente importanti, sotto molti punti di vista. Quella ragazza è venuta da te perché aveva bisogno di qualcuno che la appoggi, qualcuno su cui contare.]
…Dimmi Ddraig, sai cosa succederebbe a noi servitori di Rias se sposasse quel tipo?
Dentro di me temo di sapere già la risposta, ma voglio sperare di sbagliarmi.
[Diventereste di proprietà anche di Raiser, che potrebbe ordinarvi di fare ciò che vuole. Nel caso tuo e del principino, non correreste molti rischi. Ma le ragazze…]
 …Di nuovo. Non ci posso credere.
“Ti ho già detto che non ho intenzione di sposarti!”
“Ed io ti ho sentito. Ma questo accadrà comunque, sai? La tua famiglia è in piena corsa per scongiurare la crisi.”
“La cosa non ti riguarda! Dato che sono il prossimo erede, sceglierò io chi diverrà mio marito! Mi era stato anche promesso che sarei stata libera fino all’università!”
“Ed è così. Ma tuo padre e tuo fratello sono preoccupati. Hanno paura che la tua casata si estingua, dopotutto nella guerra delle tre fazioni abbiamo perso un gran numero di demoni purosangue. Ed anche con la tregua, scaramucce con i caduti e la chiesa sono tutt’altro che rare; non vorrai portare all’estinzione il tuo casato a causa del tuo egoismo… la soluzione migliore per tutti è unire i nostri casati e generare degli eredi dal sangue puro.” Nonostante l’arroganza del suo pretendente, Rias sembra calmarsi un po’, pur continuando a scoccargli occhiate assassine.
L’altro intanto ci indica con un cenno.
“La produzione di demoni reincarnati si sta espandendo, e questo è senza dubbio importante, ma ciò potrebbe far perdere posto a noi purosangue. Pertanto non possiamo permettere che altre famiglie nobili si estinguano: all’ultima guerra sono sopravvissuti meno della metà dei 72 pilastri, è nostra responsabilità salvaguardare questo nostro retaggio.” Da quel che ne so,  i 72 pilastri sono le più antiche e potenti tra le famiglie infernali.
A quanto pare i Gremory e i Phenex sono tra essi, e probabilmente anche i Sitri e gli Astaroth.
“Non ho intenzione di far estinguere la mia casata.” A quelle parole il Phenex tira fuori un sorriso a 32 denti.
“Ah, è questo che volevo sentire! Allora che aspettiamo, Rias?”
“Ma non sposerò te. Sposerò solo colui che desidera me, e non le mie ricchezze. Anche i demoni che rispettano le tradizioni hanno il diritto di scegliere.” A quelle parole Raiser, finora affabile, assume un espressione sgradevole, gli occhi taglienti come lame.
“Sai Rias, anche io sono un diavolo che porta il nome di uno dei pilastri. Non posso lasciare che venga infangato. Non avevo neanche voglia di venire in questo piccolo e squallido edificio del mondo umano. Questo mondo non mi piace, il suo vento e fuoco sono sporchi e inquinati, e per un demone che come me li simboleggia anche una permanenza così breve è insopportabile.”
 Fiamme. Numerose ed intense, delle lingue di fuoco vengono emanate dal corpo del Phenex.
“Ti porterò con me negli inferi, anche a costo di incenerire tutti i tuoi servi.” La pressione ed il desiderio di uccidere emanati dai due diavoli d’alta classe è tale da farmi tremare le ossa.
Tsk, sono troppo debole per sopravvivere ad una battaglia simile… Ddraig, dobbiamo usare quella cosa!
Il mio SG compare e la gemma sul guanto si illumina di luce rossa. Intanto il fuoco si è raccolto sulla schiena di Raiser formando delle ampie ali fiammeggianti.
“Kiba, spero tu  possa schivare gli attacchi di quel tipo, altrimenti ti consiglio di rifugiarti dietro una delle ragazze.”
“Mi hai rubato le parole di bocca, Dante-kun. Sebbene dubito si arriverà a tanto.” Il biondino sta sorridendo, mentre fissa gelido il nostro avversario.
“Rias-sama, Raiser-sama, vi prego di calmarvi. Se doveste continuare mi vedrei costretta ad intervenire.” A parlare è stata Grayfia, che incurante delle aure emanate dai due si è piazzata proprio in mezzo mantenendo la sua solita aria imperscrutabile.
Alle sue parole, entrambi assumono una faccia seria. Le ali e le aure dei due scompaiono,  accompagnate da un sospiro del biondo.
“Se me lo dice l’Ultimate Queen, un membro del gruppo Lucifer, non posso che accettare. Si dice che sia una squadra composta interamente da veri mostri.” Pare che un po’ di cervello quel gallinaccio ce l’abbia. Anche il mio Boosted Gear svanisce.
“Tutti quanti, il capofamiglia, Sirzechs-sama e i capi del casato Phenex erano consapevoli che si sarebbe arrivati a questo. Questo era l’ultimo incontro per discutere sull' argomento, e visto che non avete raggiunto una decisione, rimane un’ultima opzione.” Rias pare preoccupata dalle parole della donna.
“Quale sarebbe questa ultima opzione?”
“Un Rating Game, che stabilisca quale delle due opinioni verrà ascoltata.” Ora è decisamente scioccata.
“Si tratta di una sfida che mette a confronto i pezzi demoniaci di due demoni nobili, per stabilire la supremazia in combattimento e strategia” fa Kiba.
Ah. Una partita con scacchi viventi. Interessante.
“Però vengono disputati solo da demoni maturi, e Rias non è ancora maggiorenne.” Mentre il cavallo mi spiegava, l’Ultimate Queen riprende la parola.
“Sarà un match non ufficiale, perciò anche Rias-sama potrà partecipare. Allora, accettate?”
“In altre parole hanno scelto di farci confrontare in questo modo in caso avessi rifiutato. Che nervi! Sempre a pianificare ogni istante della mia vita!”
“Quindi rifiuti?”
“Ovviamente accetto. Mi conquisterò la libertà combattendo." A quelle parole Raiser scoppia a ridere.
"Ma davvero? Toglimi una curiosità allora; questi quattro sono tutti i servi di cui disponi?"
"Sí, e con ció?" Per tutta risposta quello schiocca le dita, riaprendo il portale in un turbine di fiamme.
Di fronte a noi sono appena comparse  quindici ragazze, vestite ed equipaggiate in modo variopinto.
A spiccare sono una donna prosperosa vestita da maga, e una ragazzetta bionda con i capelli acconciati a trivelle più che code, che indossa un abito da principessina.
“Queste sono le mie serve carine: come vedi ho il set completo. Cosa dicevi sul conquistare?" Ok, ora sto sudando freddo anche io.
Sono... come dire, un po' tante.
“Io punto sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Saranno le nostre capacità superiori a portarci alla vittoria." Raiser sbuffa divertito, quindi mi indica con un cenno.
"Quel servitore non lo avevi l'ultima volta. Da quanto l’hai reincarnato?" Lei distoglie lo sguardo.
"Tre settimane." Lui si porta una mano alla faccia, quindi chiama a sé la tettona e inizia a baciarla.
Solo dopo qualche minuto si degna di rivolgersi di nuovo a noi.
"Davvero, non sai quanta pazienza abbia portato in questi anni per star dietro ai tuoi capricci. Sappi che dopo questo Rating Game le cose cambieranno: sarai costretta ad assumerti le tue responsabilità, se non vorrai che questo pesi anche sui i tuoi servi." L'aura omicida di Rias torna a divampare, ma riesce a tenerla a freno.
Tra la sua rabbia riesco a percepire anche parecchia disperazione...
[Partner…] … e va bene.
"Pensavo che Astaroth fosse un eccezione, e invece... Pare che comportarsi come cinghiali in calore sia di moda tra i giovani nobili... soprattutto se in pubblico. " alle mie parole, il gelo cala sulla stanza.
"Come scusa? Un servo appena reincarnato si permette di criticare un rampollo della casata Phenex?! Rias, dovresti educare meglio i tuoi servi.” le sue servitrici mi fissano sconvolte e incazzate, mentre i Gremory faticano a trattenere le risate.
"In verità ha espresso quello che pensavamo tutti..." Infuriato, Raiser si gira verso il suo gruppo.
"Allora sarò io di disciplinarlo, Mira, occupatene tu." Una delle ragazze più giovani, vestita con un abito tradizionale giapponese corto e armata di bastone, si lancia verso di me.
Nel frattempo io mi ero allontanato da Kiba e avevo richiamato il Boosted Gear, ma prima di riuscire a caricarlo adeguatamente, quella mi arriva addosso.
...Ddraig, fammi guadagnare un po' di tempo per favore.
[Ricevuto, compagno.]
Mentre il suo bastone si abbatte su di me, una protezione scarlatta si forma tra noi due intercettando il colpo con un sonoro schiocco.
Un istante dopo, una seconda la centra sul fianco sinistro, scagliandola contro la parete. 
"Ma cosa..." Davanti lo sguardo stupefatto dei presenti, spiego le mie grandi ali rosse, mentre il mio SG raggiunge il terzo boost.
Dovrebbe bastare per quella ragazzina, vero Ddraig?
[Procedi pure.]
[EXPLOSION!]
Con la consueta esplosione di potere, carico il nemico, e sfruttando il suo intontimento, la afferro e la scaglio verso il gruppo Phenex dicendo: "torre di destra, al volo."
La donna in questione indossa una mezza maschera e un completo scuro parzialmente scosciato, e appena vede la compagna piombarle addosso, spalanca le braccia intercettandola.

Silenzio.
"Dunque, innanzitutto trovo ipocrita parlare di educazione dopo aver limonato di fronte alla propria promessa sposa; secondo, è altrettanto offensivo che mi si mandi contro la più debole tra i pedoni: a mio parere, un vero uomo dovrebbe consegnare di persona certi messaggi”
“Tu… chi sei? Quelle capacità e quelle ali…” accenno  beffardamente un inchino a quel pallone gonfiato.
“Dante Nandini, unico pedone di Rias Gremory, nonché attuale Sekiryutei.”
“…Hai accennato all’erede degli Astaroth, come fai a conoscerlo?” tiro fuori un sorriso macabro.
“Diciamo che abbiamo incrociato le nostre strade, pestandoci i piedi a vicenda. Se lo vede sarebbe così gentile da chiedergli se ha già rimpiazzato la torre e i cavalli? Ah, e pure il suo bodyguard, che era davvero delizioso.”
“Ridicolo… un comune essere umano non può essere capace di tanto… anche con un longino...”
“Uff, perché crede che si chiamino così? Sono quasi certo che siano stati creati dal Dio biblico per permettere agli umani di battersi anche con gli dei, che vuole che siano alcuni demoni… Comunque se è così scettico, che ne dice di provare di persona, durante il match? Arriverò all’altro lato della scacchiera e le darò modo di assaggiare il potere di un drago…” il mio sorriso si allarga in un ghigno sadico.
“…E sia. Rias, ti do una settimana per istruire adeguatamente il tuo servo sui Rating Games, poi ci affronteremo. Le immortali fenici non temono certo mezzi-draghi insolenti. E ti farò pentire di avermi trattato in questo modo, piegando quel tuo infantile orgoglio.” Quel fastidioso gigolò raggiunge le sue serve, quindi sparisce con loro nel portale.
A quel punto tiro un profondo respiro stiracchiandomi, per poi far sparire ali e SG.
“Bene, c’è qualche punizione per questo colpo di testa, o passiamo direttamente all’elaborazione di un piano?”
“Punizione? Se non rischiassi io di beccarmene una, ti darei una medaglia per questo. Era proprio ora che qualcuno gli rispondesse a tono. Comunque…” Rias si gira verso Grayfia, che per tutta la durata dell’alterco tra me il gallinaccio, non aveva mosso un muscolo.
“Riferirò a chi di dovere. Vi consiglio di sfruttare al meglio il tempo concessovi da Raiser-sama.” La regina si inchina, quindi sparisce anche lei.
“…Il tipo di pezzi e i parametri delle sue servitrici… come fai a conoscerli?” mi giro verso Koneko, che mi sta studiando attentamente.
“Credo che tu già lo sappia, viste le tue capacità. Comunque…” poggio l’indice sulla cornea sinistra, quindi lo ritraggo.
Sul polpastrello è attaccata una lente a contatto grigia.
“…le ali non sono l’unica cosa che ho scambiato con Ddraig. Con questo possiamo leggere facilmente e soprattutto rapidamente i dati sui nostri nemici. Comodo no?” il gruppo osserva il mio occhio, la cui pupilla, ora verticale e allungata, è circondata da un iride verde brillante.**
Rias sorride, quindi attira la nostra attenzione battendo le mani.
“Molto bene. Dunque, dovremo avvertire Sona di questa nostra pausa dalle lezioni… andrò io, dovrei comunque dirle una cosa. Akeno, avverti i miei che utilizzeremo la villa in montagna.” Quindi siamo in partenza… faccio per aprire bocca, ma vengo anticipato.
“No, Dante-kun, stavolta l’allenamento ti tocca. Dobbiamo mettere alla prova le tue capacità combattive e migliorarle il più possibile.”
“Veramente volevo sapere se potevo accompagnarla dalla Kaichou, Buchou.” Lei mi guarda sorpresa, ma accetta senza problemi.
“Bene, è abbastanza ovvio che d’ora in poi non sono ammessi ritardi o perdite di tempo.
Iniziate a preparare i bagagli, partiremo appena sistemate le faccende burocratiche. Dante-kun, seguimi.”
Bene, sono finito in mezzo ad un altro casino, e pare che possa definitivamente dire addio alla noia… ed a una vita tranquilla.
 


 
1 Ci tengo a sottolineare che il parere dei personaggi non rispecchia necessariamente quello dell'autore.
2 Nelle mie fiction esseri magici dotati di grandi poteri ed esperienza riescono a stabilire potenza e capacità altrui semplicemente con lo sguardo; salvo in presenza di artefatti o incantesimi schermanti di livello adeguati.


 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** life 8 ***


 
 
Sbuffo affaticato, mentre carico come un mulo, mi dedico ad un allegra escursione in montagna.
A guidare la comitiva del gruppo Gremory è ovviamente Rias, che chiacchera allegramente assieme ad Akeno mentre noialtri ci trasciniamo dietro tutti i bagagli.
Ma se io sto trasportando una massa pari al doppio del mio corpo, e Kiba il triplo, Koneko… non riesco neanche a guardarla. Non tanto perché sia letteralmente sepolta dai bagagli, quanto per il fatto che nonostante ciò, procede spedita come un treno e senza versare una goccia di sudore.
Sarà anche una torre, ma vedere una ragazzina all’apparenza di 12-13 anni che regge meglio di me pur trasportando più di quanto possa fare un camioncino, è davvero umiliante.
“Dante-kun, stai perdendo il ritmo. Non è che magari ti serve una mano?” non guardarmi con quella faccia compiaciuta, Akeno.
[La ragazza fa bene a sfotterti. Nonostante ultimamente tu ti sia allenato parecchio, la tua forma fisica resta pessima, per un diavolo.]
Ti ci metti pure tu? Grazie per l’incoraggiamento, Drago Rosso Scazzatore.
“Ragazzi, ci siamo.” E poi venne la luce. La villa è in vista, ed è una delle cose più belle che abbia mai visto. 
“Una volta dentro avrete mezz’ora per disfare i bagagli, poi vi darò i programmi per l’allenamento” E figurati.
 
Sono in uno spiazzo erboso in compagnia di Kiba, entrambi reggiamo un bokuto*, e ci stiamo fissando a vicenda attendendo che l’altro faccia la prima mossa.
“Dante-kun, non potrò valutarti se non attacchi.” Mi pare giusto. Eseguo uno scatto accompagnato da un fendente obliquo ascensionale, osservando attentamente le reazioni del corpo di Kiba.
Lui aspetta fino all’ultimo, per poi intercettare con una fulminea botta laterale il mio attacco.
L’arma e il mio braccio schizzano a destra lasciandomi scoperto, ma avendo intuito, anche se solo un istante prima, la sua mossa, sto già balzando all’indietro per evitare il contrattacco.
Riesco a farcela, ma lui mi incalza inseguendomi per alcuni metri, cercando il colpo decisivo. Che arriva ancor prima che riesca a rimettermi in guardia, sotto forma di una dolorosa botta in testa.
È davvero troppo veloce, senza SG fatico terribilmente a stargli dietro anche con lo sguardo, figuriamoci coi colpi.
“Un po’ meglio, ma continui a usare attacchi e combinazioni troppo complesse, cosa che ti rende più difficile concentrarti sul nemico. Usa le basi, in questo modo pian piano migliorerai  sia la tecnica che i riflessi.”
“Capito. Tuttavia credo sia controproducente continuare l’allenamento con la spada. Abbiamo poco tempo, no? Non sarebbe meglio se mi concentrassi sui riflessi e sul combattimento corpo a corpo, piuttosto che imparare a tirare di scherma?” Kiba mi osserva riflessivo, per poi assentire.
“In effetti la priorità è assicurarci che tu possa almeno reggere contro gli altri cavalli, però… pensi di poterlo fare senza un arma?” io per tutta risposta evoco il Boosted Gear, senza però caricarlo.
“Ehi, Rias-Buchou ha detto che non devi usarlo!” io gli sorrido sornione.
“Chiaramente si riferiva al suo potere, non credo ci siano problemi se lo uso come protezione…” contraggo la mano sinistra, coperta dal guanto d’arme rosso.
“…E va bene. Procediamo.” Riprendiamo a lanciarci l’uno contro l’altro, mentre il sole si avvicina sempre più allo zenith.
 
Un ora dopo.
 
Mi sto facendo la doccia, pregustando il pranzo preparato dalle ragazze, quando una voce nota torna a farsi sentire.
[Allora campione, come ti è sembrato il tuo primo allenamento in coppia?]
Ddraig, sai che per le persone stare sotto la doccia è considerato qualcosa di privato, uno dei momenti più intimi e rilassanti della giornata? Detto questo, è stato utile in effetti, poter duellare con qualcuno senza aver stampato in testa il pensiero che se commetti una cazzata sei un uomo morto.
[Anche perché ora non sei più un uomo. Comunque sono felice che tu lo abbia capito, accettare l’aiuto dagli altri può essere duro da mandar giù, ma è fondamentale per crescere come individuo e per andare avanti. Ah, fra parentesi, è meglio se dimentichi la parola privato. Di sicuro nei miei riguardi, e finche starai coi diavoli, anche con loro se non vuoi rischiare di farti beccare con le mani nella marmellata.]
…Intendi dire che sono tenuto costantemente sotto controllo dalla mia padrona?
[O più probabilmente da un Maou o da chi per lui. La scusa dei Grigori di  essersi liberati di te per il rischio di scontro con l’Hakuryukou, con annesso Juggernaut Drive, non sta in piedi. Sono risapute la passione e l’enorme conoscenza sugli SG di Azazel, in ogni caso sarebbe bastato sigillarmi dopo la tua morte, per evitare altri problemi. Alla fine ti hanno solo usato come indennizzo per i casini causati da Reynalle, e già che c’erano per recuperare Mitelt, motivazione davvero poco convincente. E dire che sarebbe bastato rivelare l’identità del portatore del Bianco per dare un minimo di credibilità a tutto questo…]
Vali è così famoso?
[Lo è la sua famiglia. Come ormai avrai capito è uno dei discendenti del Lucifero originale, che a causa delle azioni di suo figlio Rivezim sono considerati delle mine vaganti da tutte e tre le fazioni. Se non avesse ottenuto la protezione del Governatore, sarebbe già morto da tempo.]
In effetti sono gli unici demoni ad avere più di due ali... un momento. Tu come fai a saperlo?
Anzi, anche le conoscenze sul mondo demoniaco che hai mostrato durante l’incontro col gallinaccio, come le hai ottenute?
[Diciamo che ho le mie fonti. Ma visto che in effetti, e a tuo malgrado, io so praticamente tutto di te, ti dirò almeno questo: le conoscenze e le informazioni raccolte nei secoli non sono andate perdute.]
Mpf. Quindi se avessero saputo di Vali, sarebbe stato credibile l’allontanarmi da loro per evitare faide interne, eh.
Ma cosa avrà mai fatto questo Rivezim per causare una reazione simile anche negli altri diavoli? È stato suo padre a creare la loro razza!
[Ha scatenato la più sanguinosa guerra civile degli inferi. Ma di questo parleremo un'altra volta: il pasto ormai sarà pronto, e se vuoi reggere gli allenamenti devi tenerti in forze.]
...Ok.
 
Il pranzo è gustoso e abbondante, pare che Akeno sia anche una brava cuoca.
In breve tempo mi trovo a chiaccherare e scherzare con gli altri, come se fossimo una specie di grande famiglia felice.
Pare che il metodo Stanislawsky inizi a funzionare, ormai mi comporto proprio come uno di loro. Oltretutto, è bastato ergermi a difesa della nostra padrona una volta, perché tutti iniziassero a trattarmi come un membro del gruppo a tutti gli effetti.
Non che prima fossi malvisto o cose del genere, ma essendo stato anche se forzatamente e per poco tempo uno dei loro nemici, era piuttosto ovvio che fossero un po’ cauti.
L’unica che continua a essere un po’ guardinga è Koneko, anche se da quanto mi ha detto Kiba all’inizio fa così con tutti. Ma potrebbe anche aver intuito che in realtà sono tutt’altro che persuaso a diventare un servo modello, dopotutto la sua specie è nota per il riuscire a captare emozioni e segnali rivelatori negli altri.
Dovrò impegnarmi ulteriormente anche in questo.
Ormai abbiamo tutti terminato di mangiare, e in poco tempo sparecchiamo e sistemiamo le stoviglie.
Gli altri lasciano la cucina, ma prima che possa seguirli qualcuno mi trattiene per la manica.
"Dove vai, Dante-kun? Ora hai lezione con me!" Akeno... ha ragione, ma non vorrà farla qui?
"Cominciamo col ripasso delle ultime lezioni: mostrami il tuo controllo sui colpi di energia." A quell'ordine, sollevo la mano sinistra, e mi concentro su di essa. Dal palmo inizia a fluire dello yoki*, che si condensa a pochi centimetri dalla mia mano, formando una sfera di energia scarlatta dalle dimensioni di una palla da golf.
Focalizzo sguardo e mente sulla sfera, e dopo aver concentrato ulteriormente l'aura, trasformandola in una sorta di biglia pulsante, inizio a levitarla facendole fare lo slalom tra le mie dita.
"Non male, ora però vediamo se hai migliorato anche il tuo controllo sulla distanza..." Akeno spalanca la finestra della cucina, indicandomi un masso ad una decina di metri dalla villa.
Sospiro.
Mi avvicino e sporgo il braccio all'esterno, per poi lanciare la sferetta dritta sul masso. Nonostante mi sia impegnato al massimo, e abbia calcolato attentamente le distanze, il mio attacco finisce per schiantarsi miseramente per terra a metà strada.
"Mmmh. Almeno hai ridotto gli sprechi di energia. Purtroppo non abbiamo tempo per farti padroneggiare il controllo a distanza, perciò come avevi suggerito punteremo agli attacchi a flusso. A questo riguardo..." prende un recipiente e lo pone sotto il rubinetto riempiendolo.
"So che hai in programma di imparare un incantesimo d'acqua, perciò che ne dici di iniziare a familiarizzare con essa?" Mi piazza davanti la bacinella piena d’acqua, lanciandomi uno dei suoi migliori sorrisi.
"In pratica devo concentrarmi sull'elemento fino a comprenderlo al punto da riuscire a manipolarlo con la mia aura?" Lei annuisce.
"Vedo che hai fatto i compiti a casa... quando sarai riuscito a manipolare l'acqua chiamami, e passeremo alla fase successiva. E ricordati che la chiave della magia demoniaca è l'immaginazione.” Akeno esce dalla stanza, lasciandomi davanti al contenitore.
Poggio la mano su di esso, spingendolo leggermente: il liquido al suo interno si rimescola piano... devo sentirla come parte di me...
 
 
[Asia]
 
 
Sto percorrendo la via principale dei quartieri residenziali, scortata dalla mia nuova accompagnatrice: Reynalle.
Sono rimasta davvero sorpresa quando ho scoperto che sarebbe stata lei a sostituire Vali, visto che l'opinione che ha di me è ormai molto chiara; per non parlare di ciò che ha cercato di farmi...
No, non devo avere questo tipo di pensieri: mi hanno assicurato che non mi sfiorerà neanche con un dito, se non sarò io a chiederglielo. Inoltre perdonare il prossimo è uno dei miei principii, non posso fare eccezioni. Però...
"Ben arrivata, Asia. Come stai?" Ad attendermi di fronte alla villa del vice governatore trovo Tobio, che mi ha invitato a prendere il tè con Lord Shemhazai e la sua compagna.
“Ciao, Tobio! Sto bene, grazie. Anche tu mi sembri in forma come sempre!" Reynalle distoglie lo sguardo sibilando qualcosa come "per uno che va, un altro che viene".
“Reynalle, vuoi tenerci compagnia?" Lei si gira verso di me, anche se sembra fissare l’abitazione più che il mio viso.
“Ti ringrazio per la tua gentile offerta, ma preferirei andare a far visita a Mitelt: ieri mi sembrava un po' giù, e visto che ora hai un ottimo accompagnatore..." Un po' giù è poco per descrivere il suo stato. Da quando è tornata non è più la stessa, sembra davvero essere stata svuotata da tutta la straripante energia che la animava.
"Per me va bene, se riesco dopo ti raggiungo..." Lei si congeda con un cenno del capo, e si alza in volo diretta all'ospedale.
“Vogliamo entrare?" fa Tobio indicando l'ingresso. Annuisco, e lo seguo all'interno.
La villa è ariosa e arredata elegantemente, ma non pacchiana. Il padrone di casa ci attende all’ingresso, e si fa avanti per accoglierci. Ci scambiamo una stretta di mano, quindi ci guida in cucina, dove troviamo una donna castana dagli occhi rossi intenta a preparare il té.
“Asia, giusto? Piacere di conoscerti, io sono Anastacia. Accomodatevi pure." Poco dopo ci troviamo tutti seduti attorno al tavolo di vetro e legno scuro, ad aspettare che la bevanda si raffreddi.
“Allora Tobio, hai avuto qualche missione interessante ultimamente?” chiede Anastacia. Sembra una donna gentile e affidabile, e lui si mostra aperto e rilassato in sua compagnia.
“Le solite missioni di ricerca di possessori di SG. Ne ho incontrati diversi, e reclutati un paio, però… pare che un’altra organizzazione stia iniziando a farci concorrenza. Non li abbiamo ancora identificati, ma sembra che contino parecchi nostri pari tra essi.” I due riflettono in silenzio qualche secondo, per poi scambiarsi un occhiata.
“Indagherò in proposito, e ne parlerò con Azazel, credo che ciò gli interesserà parecchio. Piuttosto…”
“…come sta andando tra voi due?” lo interrompe Anastacia con un sorrisetto, mentre sposta lo sguardo su Tobio. Lui si schiarisce la voce.
“Bene, grazie per l’interessamento. Comunque avere qualcuno con cui passare il tempo è piuttosto rilassante…” è vero. Anche lui come Dante è spesso impegnato, ma riesce quasi sempre a trovare uno spazio nei suoi orari per me, e i momenti passati con lui sono piacevoli e felici.
Oltretutto durante le cene a cui mi ha invitato ho scoperto che é un ottimo cuoco e che conosce la cucina italiana...
“Tu invece, Asia? Ti trovi bene qui, hai qualche hobby?”
“Sì, sono felice della mia situazione. La mattina ho l’addestramento sul Twilight Healing, e una volta a settimana alcuni test di controllo, ma sono abbastanza veloci. Ormai sono una frequentatrice abituale della biblioteca, ci sono così tanti libri che credo che non riuscirò a leggerne neanche la metà!” Shemhazai sorride compiaciuto.
“Quindi sei diventata una bibliofila… sai, credo che avresti un futuro come studiosa. Azazel è sempre felice di accogliere nuovi talenti che lo aiutino nelle sue ricerche.” Forse ho trovato un altro modo per rendermi utile…
“È specializzato nello studio degli SG, giusto? Mentre Lord Sahariel? Ho sentito che è uno scienziato che opera  anche in quel campo…” al sentire quel nome, e soprattutto la parola “opera”, ai tre viene un tic simultaneo all’occhio.
“Beh, è vero che all’Istituto lavora spesso con voi detentori, però… diciamo che la sua area di competenza è un'altra. E prima che tu me lo chieda, la sua sezione non studia metodi di evoluzione degli SG adatti al tuo…” sembra che voglia tenermi lontano da lui… una rapida occhiata a Tobio rivela che pure lui è d’accordo.
Un momento: non starà mica… sudando?! Non fa così caldo… Dopo essersi asciugato la fronte, prende fiato.
“Sentite… credo sia il momento di affrontare quella questione.” I volti dei nostri ospiti si fanno seri.
“D’accordo. Ho sottoposto la tua proposta agli altri leader, ma le opinioni sono discordanti. Le tue capacità e determinazione sono fuori discussione ma… pare che tu sia considerato un po’ troppo giovane per quel tipo di incarico.” Tobio stringe la tazza seccato, quindi beve qualche sorso.
“Potrei… sapere di cosa state parlando?” sono un po’ insicura, dopotutto, salvo rare eccezioni lui preferisce evitare di parlarmi del suo lavoro. Dopo aver ricevuto un suo cenno di conferma, Anastacia si volge verso di me.
“Devi sapere Asia, che è una questione molto delicata, ma visto che la cosa ti riguarda da vicino…” emette un leggero sospiro.
“Tra i caduti ci sono pochi individui che abbiano le qualità necessarie per essere dei buoni insegnanti, ma visto che seppur non ai livelli dei diavoli, anche i caduti hanno un basso tasso di natalità rispetto gli umani, questo non ha mai rappresentato un grosso problema. Ad esserlo è il fatto che al crescente arrivo di giovani possessori di SG o di talenti particolari, non corrisponda anche quello di adulti adatti ad istruirli. A poter essere accolti nella nostra organizzazione sono solo esorcisti esiliati, o altri umani che siano a conoscenza del nostro mondo, e ovviamente quel tipo di persone in genere non sono adatte all’insegnamento di ciò che esuli il loro campo di competenza. Purtroppo i caduti possono seguire voi ragazzi solo fino a un certo punto, dopotutto si parla di specie diverse. Da ciò ne consegue che gli istruttori umani siano di vitale importanza, e Tobio si è offerto volontario per sostituire il suo maestro recentemente scomparso.” Quindi vuole assumere un ruolo di guida per noi ragazzi dell’organizzazione?
“Di esperienza ne ho, sia pratica che teorica: noi umani impariamo in fretta.” Il mio amico non sembra deciso a cedere.
“Questo lo sappiamo, solo ci vorrà un po’ di tempo per farlo accettare a quei zucconi.”
“Capisco… molto bene.” Finisce di bere il tè, quindi si alza rimettendosi la giacca.
“Avrei alcune faccende da sbrigare, ma non preoccuparti Asia: avvertirò Reynalle di tornare a prenderti.”
“Non sarà necessario: visto che ha detto di volerla raggiungere, la manderò direttamente all’ospedale con un portale.”
“D’accordo. Ci vediamo, grazie per la compagnia.”
“Saremmo noi a doverlo dire.”
“Stammi bene, ragazzo.”
“Ciao, Tobio.”  Se ne va. Non sapevo avesse perso il proprio maestro di recente, chi potrà…
NO. Non sarà mica…
Notando la crescente espressione di orrore sul mio viso, Anastacia si alza e mi raggiunge stringendomi dolcemente la mano.
“Sì, è come temi: ad occuparsi dell’istruzione e a supervisionare l’addestramento dei ragazzi era William. Ma non devi assolutamente sentirti in colpa: ha sempre fatto ciò che riteneva giusto senza lasciarsi influenzare dagli altri. Se ha deciso di sacrificarsi per te e Dante, di sicuro non l’ha fatto per semplice senso del dovere: sono certa che sia morto senza rimpianti.” Sto tremando e sento gli occhi inumidirsi, ma devo tenere duro: ho già avuto la parte dell’indifesa fanciulla piagnona, e mi è bastato e avanzato.
“Lo… lo conoscevate bene?” entrambi annuiscono.
“Quando Reynalle fece rapporto dopo averlo reclutato, l’attenzione di tutti noi leader venne attirata dalla sua storia: era già capitato che degli esorcisti compiessero con successo una simile impresa da eroe solitario*, ma molto raramente sopravvivevano per raccontarlo. Per di più avendolo fatto con un avversario come il casato di uno dei 4 Maou, e soprattutto senza SG o armi sacre… non potevamo lasciare che il suo talento andasse sprecato. Pertanto gli proponemmo di trasferirsi in pianta stabile nei nostri domini, e dedicarsi all’addestramento dei ragazzi da noi accolti. Lui accettò, però a due condizioni: potersi sdebitare con Reynalle aiutandola nelle missioni nel mondo umano, e avere più autonomia possibile sui metodi di insegnamento.” Il caduto fa una pausa, immerso nei suoi pensieri.
“Fu un paio di settimane dopo il suo arrivo che ebbi l’occasione di incontrarlo di persona: mi trovavo nella sede centrale dell’Istituto dove dovevo sistemare alcuni problemi burocratici, quando fui attirato da una certa discussione. Armaros e Sahariel, entrambi miei colleghi, stavano disquisendo con William riguardo il metodo più adatto per migliorare le capacità dei giovani possessori di SG. Devi sapere che sono i più… originali tra di noi, e le loro idee sono perciò alquanto bizzarre. Alla fine riuscimmo, anche grazie alla mediazione di un'altra di noi, Penemue, a giungere ad un compromesso prima venissero tirate fuori ascia e bisturi. Da allora iniziò a frequentarci chiedendoci consigli su come gestire alcune situazioni… problematiche.”
“Quindi è così che stanno le cose… ma io mi sento comunque responsabile. Quel… demonio era venuto per me, e per questo ha intrappolato tutti quanti pur di non lasciarmi fuggire. Per causa mia… non hanno avuto scelta: anche Dante che mi ha sempre sostenuta sono sicura che avrebbe voluto poter almeno scegliere se combattere all’ultimo sangue o fuggire; lui per quanto cercasse di non darlo a vedere, soffriva molto a causa della sua nuova condizione, mentre William… si è trovato davanti agli occhi il suo più grande fallimento, e non ha potuto fare altro che guardarla morire… se non avesse rivisto quella ragazza… ” mentre con voce monocorde tiro fuori tutto ciò che in queste settimane mi ha torturata incessantemente, sento le mie spalle venire afferrate saldamente.
Anastacia mi sta fissando con aria severa, quindi inizia a scuotermi vigorosamente. Dopo quasi un minuto si ferma, e si accomoda a fianco a me nel posto lasciato libero da Tobio.
“Allora, tutte queste sciocchezze ti sono uscite dalla testa? Quel che dici potrebbe avere senso, persino essere vero, ma non lo sapremo mai. Quindi piantala di fustigarti inutilmente, e vivi basandoti su ciò che è, e non su ciò che sarebbe potuto essere.” Emette un sospiro, quindi lancia un occhiata a Shemhazai.
“Asia, coloro che erano presenti in quella chiesa hanno avuto una scelta. Anche dopo che William ha smascherato quel diavolo, sarebbe bastato chiedere scusa per il suo comportamento e zittirlo. Avrebbero potuto barattarti con la loro vita, ma persino coloro che volevano sacrificarti per i loro interessi alla fine si sono battuti. Lo hanno fatto probabilmente perché odiavano il nemico al punto dal rifiutare di continuare le trattative, ma hanno comunque scelto di combattere piuttosto che la resa. Per Dante… lo conosci meglio di noi, perciò dimmi: ha mai dato segno di ritenerti un peso o un fastidio?” ripenso ai momenti che abbiamo passato insieme: solo una volta l’ho visto agitato per qualcosa che poteva riguardarmi: quando mi ha accompagnata alla chiesa.
Questo vuol dire… che si sentiva in colpa per avermi guidata in quella che era la tana del lupo. Però avrebbe potuto limitarsi a darmi le indicazioni, dopo aver scoperto la mia destinazione, ma non l’ha fatto.
Anche lui ha compiuto una scelta, e ha voluto sostenerla fino alla fine. Quindi…
Mi torna in mente l’ultima frase che mi ha detto: “Non pensare di essere stata un peso.”
“Allora, Asia-chan. La situazione ti é un po' più chiara?" Anastacia mi sta fissando con attenzione.
“Forse avete ragione, ma credo che ci vorrà un po' prima di... superare tutto questo." I due annuiscono.
“Ovviamente. L'importante è che non te ne faccia schiacciare. Così avrai modo di dimostrare che Dante e William avevano visto giusto su di te.” passano alcuni minuti mentre metabolizzo il discorso; poi mi alzo in piedi.
"Vi ringrazio davvero per tutto, mi avete aiutata molto. Ora se non vi spiace vorrei andare da Mitelt. A piedi, tanto l'ospedale è vicino." Shemhazai che già era pronto a creare un portale, si blocca, e dopo aver scambiato uno sguardo con Anastacia, mi accompagna fuori dalla cucina.
"Se sentissi il bisogno di parlare con qualcuno, non farti scrupoli; non sono impegnata quanto il mio compagno." La donna mi saluta, mentre Shemhaza lo fa una volta raggiunto il cancello.
…Ora capisco perché Tobio è così legato a quei due. Non sono ancora certa di aver accettato tutto ciò che hanno detto, ma credo che sappiano quel che dicono.
Mi guardo intorno: senza rendermene conto, ho imboccato una strada diversa, che porta ad una radura al centro di un boschetto.
“Allora amico, come è andata la chiaccherata con quei due samaritani?” questa voce… Vali?!
Mi avvicino agli alberi, e a qualche metro dalla radura riesco a vederli. Uno dei due è davvero Vali, l’altro invece…
“La cosa non ti riguarda, visto che non essendo dei fanatici della guerra, o degli esperti di SG non hai alcun reale interesse verso di loro. Quindi non vedo perché dovrei sprecar fiato in discorsi che trovi noiosi.” Tobio! Non ha una bella espressione… il modo in cui fissa Vali…
“Accidenti, l’hai presa proprio male. Mi aspettavo che uno come te affrontasse senza problemi anche il dover rivelare ad una amica che è la causa della morte del suo maestro, e invece hai delegato a qualcun altro…” l’espressione di Tobio si fa ancora più nera.
“Cosa vuoi davvero? Non sei certo il tipo che aiuta gli altri parlando dei loro problemi.” Vali sorride soddisfatto.
“Esatto. Credo che in casi come questo la cosa migliore da fare sia sfogarsi come si deve. E visto tutta la stima che ultimamente hai nei miei riguardi, non credo che avrai problemi a farlo con me.”
“Dovevo immaginarlo. Pensi solo a quello! Comunque stavolta credo tu abbia ragione, ho bisogno di un po’ di moto. Ma oggi niente Balance Breaker, chiaro?” Vali sbuffa, ma accetta comunque sorridendo in modo inquietante.
“Maschi. Se si tratta di combattimenti non si tirano mai indietro, se invece bisogna affrontare discorsi difficili o fuggono, o li ignorano.” mi giro di scatto.
Alla mia destra, Reynalle sta osservando i due ragazzi, che proprio in questo momento stanno armandosi. Tobio fa un fischio a Jin, che con un balzo gli piomba addosso, trasformandosi però in volo in una spada. Cosa?
“Il Canis Lykaon, uno dei 13 longini. Dispone di molte abilità, soprattutto di trasformazione. Molto utile avere un arma indipendente.” Nel frattempo Vali si era inginocchiato poggiando una mano sul terreno, dove generando un enorme cerchio magico, resta in attesa ad occhi chiusi.
Pochi secondi dopo che Tobio ha assunto la posizione di guardia, Vali solleva la mano sotto cui si sta raccogliendo molta polvere grigia, che si condensa formando una rozza spada di ferro.
Quindi passa l’altra mano su cui ha attivato un sigillo magico su di essa, rifinendola ed affilandola.
“È da parecchio che non tiro di scherma, ed inoltre ero curioso di provare questa magia che ho letto in un libro…”
“Allora vuoi combattere o no? Non ho tutto il giorno.”
“Arrivo, arrivo.” Dopo essersi scambiati un freddo inchino, i due si lanciano uno contro l’altro.
“Quindi anche una santerellina come te indugia in attività sconvenienti come lo spiare… Immagino che dopo una scoperta come quella tu non riesca neanche ad avvicinarti o a guardarlo negli occhi.”
“Perché  non mi hai detto nulla? Non credo sia per riguardo nei miei confronti…” lei mi lancia un’occhiata obliqua.
“Infatti. È per rispetto nei confronti di quel ragazzo: se aveva deciso di non dirtelo lui, non vedo perché avrei dovuto farlo io. E per chiarire: sì, considero voi umani come strumenti nelle nostre mani, tuttavia rispetto chi possiede il potere. Il potere di decidere il proprio destino, e di lottare per raggiungerlo: Ikuse Tobio è uno di loro, e per quanto mi disgusti ammetterlo, anche Vali Lucifer. Invece per quelli come noi, non c’è altra scelta che piegarsi e trovare qualcuno da servire che ci protegga. Grazie al tuo SG non avrai problemi ad entrare nelle grazie di Azazel-sama…” scuoto la testa.
Non posso accettarlo. Non dopo che Dante ha combattuto così duramente per la nostra libertà.
Nella radura l’intensità del clangore metallico aumenta, e il duello si fa sempre più serrato.
“Non credo che quella sia la nostra unica scelta. Tobio è un umano, eppure è uno dei combattenti più forti dell’organizzazione. Dante era un ragazzo normale, fino a neanche due mesi fa. Se ci impegniamo a sviluppare le nostre doti e capacità, potremo prendere in mano la nostra vita, e compiere le nostre scelte.” Reynalle mi guarda come farebbe con un caso clinico.
“Sei ancora troppo ingenua…” rimaniamo in silenzio per un po’.
“Mitelt… sta meglio?”
“…Oggi è sembrato che mi riconoscesse, per qualche secondo. E i medici l’hanno confermato: che si tratti di giorni o di anni, dovrebbe riprendersi.” Sento il sollievo pervadermi. Almeno qualcuno sta o starà meglio.
“Allora è tutto qui quello che riesci a fare, Slash/Dog?” Vali sta svolazzando sopra Tobio, generando numerosi sigilli tutti puntati verso di lui.
“Mi stavo solo riscaldando.” In quel momento, dal mio amico inizia a generarsi un'aura oscura che lo avviluppa e lo fa scomparire, mentre nell’intera radura la luce si fa sempre più fioca.
A quel punto, decine di lame emergono fulminee dal buio costringendo Vali a lanciare frettolosamente e senza mirare gli incantesimi già caricati, e a iniziare una serie di schivate aeree per evitare di finire allo spiedo.
Ripenso a Dante. Ho la sensazione che volesse dirmi molte cose, ma che come Tobio non riuscisse a farlo. Cosa starà facendo?
 
 
[Dante]
 
 
Vedo un tronco volarmi addosso. Con uno balzo laterale, lo evito con uno scarto di paio di secondi, mettendomi al contempo al riparo dietro un albero.
“…Non stiamo giocando a nascondino. Devi attaccarmi anche tu.” Ad avere la faccia tosta di rimproverarmi mentre mi lancia addosso oggetti che ucciderebbero sul colpo un essere umano, è la adorabile lolita albina, Koneko.
“E mi spieghi come? Senza SG non riesco neanche a gettarti a terra. Davvero non capisci che per un umano è impossibile stendere una torre a mani nude?”
“...I tuoi ordini sono di combattermi, non di sconfiggermi... Vieni qui e datti da fare.” Deja vù. Con un sospiro, esco dal mio riparo e mi getto alla carica.
Meno di un minuto dopo sono col culo per terra con un nuovo livido a tener compagnia ai suoi numerosi fratelli. Sospiro di nuovo.
“È una specie di tortura vero? Serve a testare la mia resistenza alle mazzate?”
“…Fai del tuo meglio.”
Evviva.
 
Ora di cena.

Sono stato gentilmente medicato da Kiba, e alterno la deglutizione dei bocconi con un massaggio al collo, decisamente indolenzito per il trattamento ricevuto.
“Allora Dante-kun. Come ti è sembrata la prima giornata di allenamenti?” dovrebbero rendere illegali quei tuoi sorrisetti, Akeno. Nuocciono gravemente ai nervi di chi ti circonda.
“Una meraviglia, Akeno-san. Non mi sono mai sentito più in forma. Non si vede?”
CROK. 
Inizio a massaggiarmi freneticamente il collo incriccato cercando di non rendere troppo palese la mia sofferenza;  mentre la regina se la ride sotto i baffi.
“Accidenti Dante-kun, pensavo fossi un po’ più in forma. Mmmh, io e le altre ragazze stasera andremo alle terme, vuoi farci compagnia? Aiuta a sciogliere i muscoli… e anche le articolazioni.” fisso pensieroso la Buchou.
“Sono separate, vero?”
“Sì, ma credo che ti serva un massaggio per rimetterti in sesto, ed Akeno è molto brava in questo.” …sono serie?
“Quindi a voi non darebbe fastidio fare il bagno nude con un ragazzo?!”
“Ara ara, qui siamo tutte diavole, caro mio.”
“…”
“Comunque se ti mette a disagio, posso fartelo io un massaggio, Dante-kun, anche io me la cavo. Anzi, spesso i miei contratti prevedono proprio questo, e per un compagno come te ci metterei tutto l’impegno possibile.”
Brrr. Ecco un lato di Kiba che avrei preferito non conoscere. Per qualche arcana ragione mi viene in mente il battaglione sacro tebano.
“No grazie Kiba. Accetterò l’offerta delle ragazze… se a nessuna di loro questo comporta problemi.” La mora e la rossa fissano interrogative Koneko.
“…Finche non allunga lo sguardo per me va bene.”
“Perfetto, è deciso!” …col senno di poi, avrei dovuto rifletterci meglio.
 
Siamo immersi fino alle spalle nell’acqua delle terme.
Ahhh. Calda e rigenerante. Alla fine per evitare situazioni imbarazzanti, sono entrato con un piccolo telo legato attorno alla vita, e mi sono imposto di guardare le ragazze dritte negli occhi. Sempre e comunque.
“Allora, vogliamo cominciare?” mi giro appena. Akeno mi fissa con il suo solito sorrisetto, e i suoi occhi luccicano in modo sospetto.
Dante Nandini, non è il momento di fare il coniglio. Mi siedo su uno dei gradini della scalinata della vasca, mentre lei su uno poco sopra.
“Cerca di rilassarti Dante-kun, così sarà molto più facile per entrambi.” Sciolgo la tensione che tiene tesi i muscoli di collo e spalle, anche se ovviamente ci riesco solo parzialmente.
E lei comincia. …le sue mani alternano passate delicate che sembrano poco più che carezze a spinte abbastanza vigorose, isolando e sciogliendo tutti i punti di tensione.
In effetti… è davvero brava. Passa circa mezz’ora, e oltre non essersi verificato alcun “incidente”, il dolore è praticamente sparito.
“Credo che possa bastare. Ti direi di evitare di fare movimenti bruschi domani, ma…”
“Divertente.”
“Comunque, che ne diresti di ricambiare? Se ti arrivassero richieste simili a quelle di Kiba, sarebbe bene che tu facessi un po’ di pratica…” un momento. Era a questo che stava puntando?
Lancio un occhiata a Rias. È seduta a qualche metro da noi con gli occhi chiusi, ma giurerei di aver visto per qualche istante un sorrisetto appena accennato sul suo volto.
Ma tu guarda se non mi sono fatto fregare come un pivello… vabbè, almeno ora sono di nuovo in forma.
“Va bene, ma non aspettarti chissà cosa, non è che lo faccia abitualmente.” Ci scambiamo di posto.
Richiamo alla mente i massaggi che facevo a mia madre quando tornava a casa dopo il lavoro. Vediamo se mi ricordo come si fa…
All’inizio sono un po’ titubante, ma dopo qualche passata inizio a riprenderci la mano. Dieci minuti più tardi sto fissando i mosaici sul soffitto, in pilota automatico: in realtà erano piuttosto frequenti queste sessioni, ma questa è una cosa che preferisco tenere per me.
[Ormai ho perso il conto delle volte in cui ti ho raccomandato di essere più onesto, con te stesso e con gli altri, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.]
 Ddraig, ci sono cose che non posso ammettere: non ad una come quella, nemmeno sotto tortura!
[Sei proprio testardo. Comunque noto con piacere che questi allenamenti sono ben studiati e stanno sortendo il loro effetto. Stai già iniziando a gestire le energie molto meglio, sia in combattimento che nella magia, per non parlare dell’aver appreso la manipolazione di un elemento in poche ore. Solo un altro mio possessore in passato era così versato per la magia.]
Di allenamento ne avevo già fatto parecchio, ho solo messo in pratica ciò che avevo già appreso. Elemento a parte.
Quindi… è da loro che derivano le tue conoscenze, i tuoi precedenti possessori. È questo che intendevi con “le conoscenze raccolte nei secoli non sono andate perdute”, vero?
[Esatto. Su questo punto ci sarebbe una cosa importante che devo dirti, ma credo che dovremo rimandare, visto anche il momento non è dei migliori…]
Eh? Mi riscuoto dal dialogo mentale con Ddraig, accorgendomi che qualcosa non va.
SGNEK…SGNEK.
Cosa sta succedendo? La consistenza delle sue scapole…
“Ara ara, Dante-kun. Quanto siamo audaci…” …Perché Akeno mi sta guardando in faccia? Non era girat-
“AAAAAH!” le mie mani stanno… palpeggiando…
Stacco istantaneamente le mani dal seno della mora, imbarazzato come mai in vita mia.
“Come… Quando?!?!”
“Vuoi forse dirmi che non ti sei accorto che mi sono girata, e che inconsapevolmente hai continuato a massaggiarmi le tette? Se le cose stessero davvero così sarebbe davvero crudele… il mio seno è considerato uno dei tesori della Kuoh Academy, e tu nemmeno ti rendi conto di averlo maneggiato...” sembra che l’abbia ferita… forse.
Recupero la calma, e preparo le mie scuse migliori ma…
“Oppure… sei un bugiardo così abile da riuscire a dissimulare il tuo compiacimento anche mentre soddisfi i tuoi istinti…” sul suo viso triste spunta fuori il suo classico sorrisetto, ancora più marcato del solito.
Oh, cazzo! So già come andrà a finire, devo correre ai ripari…
Alla Kuoh Academy ci sono 5 celebrità: Kiba per i maschi, Rias e Akeno come Onee-san (credo sia inteso come ragazze grandi e prosperose), Sona come bellezza severa, e infine… Koneko.
La mascotte della scuola, nota oltre per il sembrare molto più giovane, per la sua riservatezza, passione per i dolci e… odio per i pervertiti, che pesta senza pietà ogni volta che ne ha l’occasione.
“Ti assicuro che non c’era niente di volontario in tutto questo! Ero solo entrato in pilota automatico, e nel bel mezzo di una discussione con Ddraig. Niente pensieri libidinosi, te lo giuro!”
“Non dicevi che eri inesperto in questo?”
“Ho detto che non lo faccio abitualmente. Non più almeno… e comunque potevi staccarti, se la cosa ti offendeva!”
Vai così, contrattacca!
“Mi spiace per quel che ho fatto, ma non era intenzionale, e avresti potuto porci fine quando volevi… quindi quella che ne ha tratto piacere non puoi che essere stata tu!”
Strike! Come pensi di recuperare ora?
“Ara ara. Sei davvero bravo a parole. Ma i fatti dicono tutt’altro.” Abbassa lo sguardo. Un momento.
Oh no, sono stato tradito!
Il mio telo è… come dire, un tantino teso. A causa della mia agitazione, e tutto quel calore, non mi sono reso conto che il mio soldatino è scattato sull’attenti.
“Qualcosa mi dice che hai apprezzato parecchio pure tu…”
Dannazione! Piano B.
“Diciamo che si tratta… di una reazione naturale, ma tu! Hai pianificato tutto questo perché volevi goderti il mio imbarazzo, vero?”
Infatti di recente ho elaborato una teoria: che la dolce, e simpatica Akeno-san sia in realtà una gran sadica.
La prima volta che l’ho vista infatti, stava friggendo un diavolo deviato con un espressione goduriosa che difficilmente dimenticherò, ma pensavo fosse solo la foga della battaglia. I suoi recenti comportamenti invece, me l’hanno fatta rivalutare parecchio.
“Ufufu, mi chiedevo quando l’avresti capito… Esattamente, è proprio così. Ed ora che si fa?” continuando a fissare sfacciatamente la mia virilità, inizia ad avvicinarsi sinuosamente con un espressione bramosa sul viso.
Ora, una situazione del genere mi potrebbe anche garbare… con un'altra ragazza però, visto che considerati i gusti di Akeno, e il fatto che io non sia un masochista, dubito fortemente che andrebbe a finire bene, per me.
La Buchou non credo che interverrà, Koneko… se mi rivolgo a lei in queste condizioni, mi sa che sono un uomo… un demone morto. Non mi resta che…
Ddraig, un aiutino me lo daresti? Tipo, che so, portarmi all’uscita in volo, visto ancora non so usare bene le ali…
[Curioso che tu rivolga questa richiesta d’aiuto proprio a me. Non mi avevi definito “Drago Rosso Scazzatore”?]
E che centra, il tuo aiuto mi serve… un momento. Per quanto preso da un discorso con te, mi sarei accorto del cambio di consistenza durante il massaggio. Ddraig, non avrai…
[Esercitazione conclusa. Ti darei una sufficienza risicata, Dante-kun. Dopotutto il tempo era quasi scaduto.] Akeno ha smesso di avanzare e mi guarda divertita. Ma non ha aperto bocca.
Rrrrgghhh!!! Quindi sarebbe questo il vostro test per valutare la mia concentrazione?!
Pare che due individui insospettabili abbiano fatto fronte comune per farmela pagare.
“Quindi tu Ddraig, offeso da quel nomignolo, hai attirato la mia coscienza verso l’SG in modo da allontanare la mia attenzione dal piano fisico, lasciando campo libero a quella pervertita con cui eri in contatto telepatico e che suppongo abbia schermato la vostra comunicazione. Davvero un bel piano, i miei complimenti; siete soddisfatti ora?!”
[Abbastanza. Ma non è semplice come la metti tu: devi capire che pur essendo un drago, Ddraig ci è rimasto comunque male per il modo in cui l’hai trattato in questi anni. Capisco che essere preso per pazzo dai tuoi compagni umani perché sentivi la sua voce non deve essere stato facile, ma un possessore capace di percepirlo fin da ragazzino è estremamente raro, quasi unico direi. E il fatto di averlo scacciato e ignorato fino a un paio di mesi fa…] fortuna che sta ancora comunicando via telepatica.
Ddraig, mi dispiace. Ne riparleremo con calma più tardi, ok?
[Va bene.]
“Quanto a te… se vuoi fare la parte della brava ragazza altruista, non dovresti approfittarne per soddisfare i tuoi piaceri.”
“Quale brava ragazza? Sono una diavola. E comunque anche io avrei qualcosa da vendicare. Durante le nostre lezioni, non mi hai mai prestato attenzione all’infuori delle spiegazioni, e anche durante alcune di esse mi ignoravi fingendo di essere concentrato sulla pratica.”
“Questo perché inserirci dentro doppi sensi, e farlo alitandomi nell’orecchio per di più, è controproducente per il mio apprendimento! Che dovevo fare, ringraziarti?!”
“Dirmi di smetterla magari?” … ah. Quindi lo avrebbe fatto… niente da fare, è una disfatta totale.
“Va bene, alzo bandiera bianca. Sappi però che la tua crudeltà potrebbe ritorcertisi contro, un giorno.” Ormai il soldatino è tornato a riposo, perciò esco dalla vasca e mi dirigo allo spogliatoio. Questa è proprio una giornata da dimenticare.

Notte fonda.
 
Non riesco a prendere sonno, troppi... pensieri. Perciò sto vagando per la villa, senza meta. A un certo punto mi trovo davanti alla biblioteca.
I libri che ho fregato ai Grigori ormai li ho finiti, quindi decido di prenderne uno dagli scaffali. Ma la stanza ha già un visitatore: Rias Gremory. È seduta davanti alla scrivania con una pila di libri accanto, e un paio di aperti di fronte a lei.
“Salve, Dante-kun. Un po’ di insonnia, eh?”
“È così, Rias-buchou.” Mi metto a cercare qualche titolo interessante. Supero i classici, è meglio se cerco qualcosa di utile per il Rating.
“Buchou… mi puoi parlare del casato Phenex? Vorrei conoscere meglio le capacità e la mentalità dei nostri avversari.” Lei si leva gli occhiali da lettura, e si alza facendomi cenno di seguirla. Attraversiamo la villa fino all’uscita sul retro, che porta ad un porticato vicino ad una fontana. Immagino abbia bisogno di respirare un po’.
“Dunque… come avrai capito hanno il dominio sull’elemento fuoco, e controllano molto bene anche il vento. Ma il loro vero punto di forza è l’immortalità: sono in grado di guarire qualsiasi ferita fisica, anche rigenerare interi parti del corpo. Come contromisura sarebbe logico puntare a piegare il loro spirito, però…” sospira.
“In un 5 contro 16 sarà dura. Dovremo prima battere tutte le sue serve, oppure dici che è abbastanza orgoglioso da accettare un duello con me se lo raggiungo?” lei rimane pensierosa per un po’.
“Potrebbe farlo, ma dubito che sua sorella Ravel e la sua regina ce lo permetteranno. Hanno visto le tue potenzialità, e probabilmente chiederanno anche ad Astaroth. Si assicureranno che tu non arrivi a lui.”
“Capisco. Allora dovremo puntare a queste due, se sono la ragione di Raiser. Quanto forti sono?”
“La regina parecchio, ma Akeno dovrebbe riuscire comunque ad occuparsene se non consuma troppe energie in trappole e incantesimi…”
“Il problema è la difesa giusto? Tu e Akeno sarete costrette a rimanere indietro in attesa del nostro raid, per poi intervenire in base a come si evolve la situazione.”
“Già. Ma questo è compito mio: tu dovrai concentrarti a raggiungere la base nemica consumando meno energie possibile, e ovviamente evitando di subire troppi danni.”
“Roger.” Lei si tormenta le mani agitata.
“Senti… mi dispiace di aver cercato di manipolarti l’altro giorno. Ero davvero disperata, l’idea di dover sposare un cafone come lui,  interessato a me solo per l’eredità… Non te lo meritavi, e il tuo intervento di ieri me lo ha confermato.”
“…Non serve che ti giustifichi. Anche io non sono stato del tutto sincero: l’atteggiamento di quel tipo mi irritava di certo, ma se sono intervenuto è soprattutto per evitare di diventare sua proprietà, più che per difenderti. Tuttavia… non ho dimenticato che la tua è stata una richiesta. Avresti potuto ordinarmi di prenderti, ma non l’hai fatto. Perciò… pur ritenendo la servitù una pratica ingiusta e retrograda, penso che non mi sia andata così male…” le spunta un bel sorriso.
"Ora capisco perché Sona è così presa da te..."
"Come?!"
"Uh, niente! Piuttosto dovremmo andare a letto, sai, la sveglia è alle sei. Buona notte Dante-kun!"
Uff, che demonio, quella ragazza.
“A domani.”
 
 

1 Bokuto: spada d’allenamento giapponese in legno
2 Yoki: aura demoniaca
3 Vedi life 3
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Newlife ***


 
 
Mi stiracchio. Siamo nella stanza del club, sono le 11.40, e stiamo aspettando il fischio d’inizio del Rating Game, fissato a mezzanotte esatta.
Eccetto il sottoscritto, tutti indossano le loro pacchiane e ridicole uniformi scolastiche, dimostrando una discreta dose di masochismo, o di pessimo gusto estetico.
Io invece indosso giacca e pantaloni neri sportivi su una polo color pino, con scarpe in tinta. Non sarò Giorgio Armani, visto che ho sempre comprato abiti col miglior rapporto qualità-prezzo, e indossato quel che mi capitava per primo tra le mani, ma non è che ci voglia molto per trovare qualcosa di meglio di quella roba lì.
Dopo una settimana di allenamenti massacranti sarebbe un sollievo trovarsi finalmente qui, se non fosse che in caso di sconfitta la situazione si farebbe pesante per il gruppo, in particolar modo per la nostra boss rossochiomata.
Non la invidio, ma mentirei se dicessi che mi tocca particolarmente la sua situazione: la tirata che ho fatto al Phenex era dovuta principalmente al fatto che mi aveva ricordato quella merda di Astaroth.
Comunque una padrona è più che sufficiente: è il disgusto all’idea di diventare proprietà di quel galletto a spronarmi a dare il meglio in questo scontro.
Osservo gli altri. Anche se a prima vista sembrano tranquilli, riesco a intuire il loro stato d’animo: in questi giorni ho avuto modo di conoscerli molto bene, e so che darebbero anche la vita per il bene di Rias.
Non conoscendo le loro storie, non posso che ipotizzare che siano stati “salvati” dalla rossa, proprio come ha tentato di fare Beelzebub con me.
Spero sia stata abbastanza furba da non aver creato lei l’occasione per il salvataggio, come un certo stronzetto ha provato a fare con Asia…
Altrimenti questo team rischia di aver vita breve.
“Sono tutti pronti? Mancano 10 minuti al match.” La comparsa di Grayfia Lucifuge interrompe le mie allegre elucubrazioni.
Mentre ci alziamo e raggruppiamo, l’Ultimate Queen ci spiega che verremo traportati in una dimensione artificiale adibita ad arena per lo scontro, dove potremo scatenarci a nostro piacimento senza rischio di danni collaterali.
“Questo match sarà osservato da entrambe le casate e da Lucifer-sama tramite broadcast, inoltre una volta sul campo di battaglia non potrete più usare il cerchio di trasporto fino a match concluso.” Bene, non resta che fare il culo a quell’uccellaccio.
Il portale si attiva, sommergendoci di luce cremisi; qualche istante dopo ci troviamo… nell’aula del club da dove siamo partiti.
Guardo fuori dalla finestra: il cielo è di un viola intenso, confermando che il trasferimento è riuscito.
"Il match si svolgerà nella Kuoh Academy, la scuola frequentata da Rias-sama, la cui base sarà l'edificio del suo club scolastico, mentre quella di Raiser-sama l'area che ospita l'aula del Consiglio Studentesco.”
"Visto che ci hanno concesso del vantaggio, vediamo di sfruttarlo a dovere. Innanzitutto prendete questi." Ci porge delle sferette rosse che si rivelano essere... auricolari-trasmittenti. 
"Kiba e Koneko, usate i vostri famigli per piazzare delle trappole intorno alla nostra base, Akeno, creerai una realtà illusoria; Dante-kun... vieni qui." Mentre gli altri iniziano i preparativi per la battaglia, raggiungo Rias e mi accomodo al suo fianco sul divano.
"Ora rimuoverò parte dei sigilli che sopprimono il tuo potere, dopo questo allenamento hai acquisito abbastanza resistenza e controllo da poterne usare una discreta percentuale senza problemi." Mi poggia una mano sulla fronte e si concentra su di me, attivando il sigillo dei miei evil piece.
Mi ha infatti spiegato che 8 pedoni contengono troppa energia perché un diavolo appena reincarnato riesca a gestirla, perciò fino ad ora la maggior parte del mio potere era sopito.
Dopo alcuni minuti ritrae la mano con aria soddisfatta, mentre io percepisco distintamente un aumento di energia provenire dal mio nucleo*.
"Il match sta per cominciare, siete pregati di tenervi pronti all'interno delle vostre basi." Kiba e Koneko rientrano nell'aula, confermando di aver svolto il loro compito; Akeno invece si cambia d'abito indossando un costume da miko*.
"Che lo scontro cominci." Al segnale di Grayfia, Akeno si dirige all'esterno, mentre noi tre ascoltiamo il piano di Rias.
 
Io e Koneko ci troviamo davanti la porta secondaria della palestra dell'istituto, situata esattamente al centro del campo di battaglia, intenti ad ascoltare le aure presenti all'interno.
"...Sono quattro. Tre deboli e una abbastanza forte." fa lei dopo neanche un minuto, mentre mi passa un piccolo contenitore cilindrico.
"Allora non ci resta che entrare." Dichiaro sistemandolo in una tasca della giacca, per poi aprire lentamente la porta.
Ad attenderci al centro dell'edificio sono tre ragazzine che identifichiamo come pedoni, e una ragazza in abito cinese che ha tutta l’aria di essere una torre.
"...Io mi occupo della torre, cerca di tenere impegnati i pedoni, senpai." Faccio un segno di assenso alla mia compagna, quindi dopo che ho attivato il Boosted Gear, ci avviciniamo alle quattro.
“Vi stavamo aspettando, servitori dei Gremory. Mostrateci di essere all'altezza dei vostri proclami." La ragazza più grande fronteggia Koneko in posa da Kung fu, le altre brandiscono le loro armi puntando al sottoscritto.
Una già la conosco: è la ragazzetta col bastone che ho sbattuto in giro per la stanza del club, credo si chiami Mira; le altre sono due gemelle dai capelli verdi vestite con la divisa da ginnastica scolastica (maglietta bianca e shorts neri aderenti), che dichiarando "è il momento di tagliare", mi si lanciano contro con... delle motoseghe.
[BOOST!]
Evito la loro carica con degli scarti laterali attentamente calcolati, quindi scivolo oltre il terzo pedone che cerca inutilmente di tirarmi una legnata in testa.
Dopo essersi raggruppate, le tre si preparano per un nuovo assalto, tentando una manovra a tenaglia.
[BOOST!]
[EXPLOSION!]
Arrivato al terzo potenziamento, il potere viene rilasciato. Mentre sento l'energia scorrermi dentro, azzardo un occhiata allo scontro tra le torri: sfruttando la sua stazza ridotta, Koneko pare in vantaggio, e pressa l'avversaria a suon di calci e pugni costringendola sulla difensiva.
"Uffa, non solo non ti lasci tagliare, ma ci ignori pure?" Le tre ragazzine mi hanno accerchiato creando un triangolo, e le due gemelle mi si lanciano contro nuovamente. Per vederle entrambe sarei costretto a dare le spalle a Mira, perciò decido di intercettare quella a sinistra.
Arrivati a contatto, dò una violenta ma accurata martellata col sinistro alla motosega, facendogliela incastrare nel pavimento; quindi la afferro mentre incespica e con un giro su me stesso, la scaglio verso la sorella, giunta ormai a pochi metri da me.
"Accidenti!" quest'ultima si trova costretta a lasciar cadere l'arma, venendo centrata in pieno e finendo a terra sotto la gemella.
Alzo il braccio sinistro, e mi concentro: a pochi centimetri dal mio guanto si forma una sfera d'acqua grande quanto una mela.
Intanto un lieve spostamento d'aria preannuncia l'attacco "a sorpresa" di Mira, che evito ruotando su me stesso e chinandomi allo stesso tempo, sfruttando la tecnica del piede perno*.
Afferro con la mano destra il braccio con cui regge il bastone strattonandolo verso l'alto e lanciandola per aria dietro di me, quindi mi giro rapidamente e mentre ricade, rilascio l'incantesimo che la travolge con un vero e proprio getto da idrante.
Il flusso la fa finire contro le gemelle che proprio in quel momento si stavano rialzando, e le fa crollare nuovamente in un mucchio disordinato.
Qualche istante dopo anche la torre, bloccata in una presa di Koneko, finisce per aggiungersi all'ammucchiata con un breve volo.
Interrompo il getto: ora di fronte a noi ci sono quattro ragazze fradicie e infuriate. Mentre si alzano per l'ennesima volta, desiderose di mettermi le mani addosso, indietreggiamo.
“Akeno, sono tutte tue."
KROOM!
Un fulmine sfonda il tetto della palestra, piombando dritto sulle teste di quelle quattro.
BZZZZZ!
Le ragazze ora stanno venendo fritte sia dall'incantesimo della nostra regina, sia dalle scariche dovute alla conduzione della pozzanghera ai loro piedi.
"Tre pedoni di Raiser-sama si ritirano."
La torre cerca di avanzare verso di noi ignorando gli spasmi dei suoi muscoli, ma dopo qualche passo crolla a terra. Mentre una luce la avvolge e la smaterializza, Grayfia segnala anche il suo ritiro.
“Bel colpo, Sadist Queen."
"Ara ara, Dante-kun è proprio entrato nello spirito giusto! Comunque usando il mio metodo avrebbe reso ancora meglio..."
"Ammetto che sarebbe stato molto più scenografico, ma avresti consumato fin troppe energie." Ridacchia.
“Preoccupato per me per caso?"
"Per me stesso. Se resti senza energia prima di aver sconfitto la regina, saranno volatili per diabetici; ed io non ho molta voglia di beccarmi uno dei suoi incantesimi dritto nel...la schiena."
"Oh, così mi ferisci... vi ho appena risparmiato parecchio lavoro..."
"Siete stati bravi, ma potrete continuare a tubare a match concluso. Procediamo con il piano." La voce della nostra master ci riscuote, spingendomi a seguire Koneko che aveva appena lasciato la palestra.
“Il prossimo obbiettivo è l'incontro con Kiba-kun, giusto?" Lei annuisce.
Ci stiamo dirigendo verso la base nemica cercando di raggiungere il complesso principale il più in fretta possibile, quando improvvisamente Koneko ha uno spasmo, e con una spinta fulminea mi scaraventa a una decina di metri da lei.
Prima ancora che atterri, un sigillo magico le piomba addosso dall’alto, scatenando una potente esplosione che alza una nube di polvere.
Dannazione! Alzo lo sguardo al cielo: ecco la colpevole, la regina nemica.
“Mmmh, bersaglio primario mancato, peccato. Comunque puoi stare certo che non arriverai alla nostra base."
"Questo è tutto da vedere." Anche Akeno ci raggiunge, seppure in ritardo.
Approfitto della distrazione dell'avversaria per correre da Koneko: si trova al centro di un piccolo cratere, con i vestiti strappati e il corpo coperto di bruciature ed abrasioni.
“Akeno-senpai... Dante-senpai..." La sua voce è estremamente fievole, e sembra che stia per perdere conoscenza da un momento all'altro. Le stringo delicatamente una mano.
“Sono qui."
"Avrei... voluto rendermi più utile. Mi dispiace..."
"Ma che dici? Quella torre l'hai menata proprio a dovere, e senza di te ora sarei stato sconfitto. Sta tranquilla: la Buchou vincerà, me ne assicurerò anche al costo di schiacciare quel gallinaccio ed ogni sua singola pedina" anche se ormai era svenuta, prima che la luce del ritiro la avvolgesse e la smaterializzasse, avrei giurato di vedere un flebile sorriso comparire sul suo viso contratto dal dolore.
“La torre di Rias-sama si ritira."
"Dante-kun, di questa me ne occuperò io. Procedi come da programma, e ci rivedremo alla base nemica." Akeno una volta tanto non ha il suo solito sorrisetto stampato in faccia, e sembra pronta per combattere seriamente.
“...Conto su di te." Senza aggiungere altro, riprendo la corsa verso l'area che ospita l'aula del Consiglio Studentesco, quando un annuncio di Grayfia risuona per tutta l'arena.
“Tre pedoni di Raiser-sama si ritirano."

Sono ormai arrivato al cortile di fronte al mio obbiettivo, quando una figura nell'ombra mi afferra e trascina nel magazzino degli attrezzi.
“Sono felice di vederti tutto intero, Dante-kun. Come ti senti?"
"Pronto a dar spettacolo, Kiba-kun. I pedoni... come le hai sconfitte tutte in una volta?"
"Attirandole nella realtà illusoria creata da Akeno-san. Comunque una volta in trappola non sono state una gran sfida... Piuttosto, Koneko-chan..."
"É svenuta quasi subito, non ha sofferto molto. Ed ha combattuto magnificamente, senza di lei non sarei qui." Annuisce.
“É un peccato, è sempre stata molto chiusa, ma oggi si vedeva la sua determinazione. Rendiamola orgogliosa."
“Sicuro, prima però vorrei che mi spiegassi una cosa: come accidenti può essere considerata una buona idea che il nostro re si infiltri da solo nella base nemica?! Anche se noi due facciamo da diversivo non è detto che tutte le pedine del gallinaccio ci vengano addosso, e in quel caso...”
“Mi spiace, ma quando la Buchou si mette in testa una cosa non c’è verso di farle cambiare idea. Tutto ciò che possiamo fare è tenere duro fino all’arrivo di Akeno-san, per poi raggiungerla tutti insieme. Stai tranquillo: Rias-buchou non è qualcuno che si faccia sconfiggere facilmente.”
“Guardate che vi sento. Io sono in posizione, quando volete ragazzi.” Sospiro mentalmente, mentre rivolgo a Kiba un cenno d’assenso. 
Usciamo dal magazzino, e ci dirigiamo a passi decisi verso l'edificio principale.
“Dovete essere degli sciocchi per uscire entrambi allo scoperto in questo modo, ma gli stupidi come voi non mi dispiacciono.” Dall'ingresso principale esce una ragazza dall'aria fiera che indossa un’ armatura, e brandisce una spada occidentale.
“Sono Carlamaine, cavaliere di Raiser-sama: ti sfido a duello, cavaliere di Rias Gremory!"
...Visto che non siamo maghi né teleporter, non è che avessimo altra scelta. E dividendoci saremmo stati bersagli fin troppo facili da abbattere, cocca. Inizio a caricare il mio longino.
“Una sfida tra cavalieri: proprio quello che aspettavo. Accetto!” Kiba sguaina la propria spada e assume la posizione di guardia, lo sguardo fisso sull’avversaria e un espressione eccitata malcelata sul volto.
Nel frattempo il resto delle pedine fa la sua comparsa: due ragazze dalle orecchie di gatto, una con un elaborato abito orientale, un'altra spadaccina che però brandisce una spada grande quasi quanto lei, la torre mascherata ed infine la principessina, che mi hanno confermato essere la sorellina del gallinaccio.
Grazie tante, Kiba.
“Geez, proprio ora che pensavo di aver trovato un ragazzo carino, si rivela essere un fissato con le spade. Come se Carlamaine non bastasse!” pare che il carattere di Ravel Phenex corrisponda al suo aspetto esteriore: una mocciosa viziata.
“Ravel-sama, chiedo di poter affrontare il pedone. Pare che siamo entrambi molto annoiati…” ad aver parlato è la torre: ora che la guardo bene noto che ha delle mesh magenta tra i capelli castani, e confermo le sue ottime condizioni fisiche; fasciato da una corta giacca e dai pantaloni neri aderenti, ha davvero un fisico scultoreo temprato dagli allenamenti e... un petto molto prosperoso.
Maledizione! Tra lo spogliarello di Rias e le continue provocazioni di Akeno sto iniziando a diventare un po’ troppo sensibile ai davanzali voluminosi… che dipenda dalla trasformazione in diavolo? Comunque so bene che le distrazioni in combattimento sono fatali.
Di solito. In ogni caso…
“Come preferisci, Izabella. Prima ci sbarazziamo di questo seccatore meglio è.” La ragazzina volta altezzosamente il capo di lato, facendo ondeggiare le sue improponibili trivelle bionde.
"Mmmh, si comincia subito con la più pericolosa, eh? Eccezion fatta per la regina ovviamente..." L’interessata sbatte le palpebre stupita.
“Perché mi reputi la più pericolosa?"
"Perché in quanto torre sei tra le più forzute e resistenti del team, inoltre a differenza della tua collega hai riflessi e capacità di reazione ottime. Mentre lei sembra la classica discepola di arti marziali, che immagino abbia visto veri scontri solo dopo la reincarnazione, tu hai tutta l'aria di una lottatrice professionista, o un ex teppista di strada. Aspetto a parte, ne ho avuto conferma quando hai afferrato con cura Mira appena un secondo dopo il lancio, evitando che si facesse male e che ovviamente ti si schiantasse addosso. Avversari come te, forti, esperti e rapidi, sono decisamente faticosi da stendere."
Izabella mi fissa in silenzio per qualche istante, per poi battere le mani divertita.
“I miei complimenti per le tue ottime capacità d’analisi, ma per quale motivo hai rivelato di aver scoperto le mie capacità? Non sarebbe stato meglio cercare di prendermi alla sprovvista fingendoti in difficoltà per poi attaccarmi dopo aver preso confidenza coi miei movimenti?" le sorrido con garbo.
"Perché sono appena stato reincarnato, perciò purtroppo ho ancora atteggiamenti ingenui, come preferire fare i complimenti ad una bella ragazza piuttosto che ingannarla per poi stenderla a tradimento. Inoltre..." Un rossore appena visibile compare sulle sue guance.
[BOOOOOOST!]
“Mi serviva tempo per accumulare abbastanza forza da poter affrontarti."
[EXPLOSION!]
Raggiunto il quinto boost, ho rilasciato il potere pompandomi alla grande.
“…Astuto. Sto arrivando, pedone di Rias Gremory!” mi carica.
Come mi aspettavo ha una notevole rapidità pur non essendo un cavallo, che anche col potenziamento riesco appena a pareggiare, visto che il mio SG raddoppia forza e potere, mentre l’influenza sulla velocità è ridotta.
Per quel che riguarda la sua forza… è tale da farmi barcollare ad ogni colpo parato, anche se per fortuna riesco a deviarne o schivarne la maggior parte.
Cercare di batterla in un corpo a corpo non è che un sogno, devo inventarmi qualcosa.
Dopo l’ennesima schivata, rotolo per terra per poi rialzarmi pochi istanti prima che mi arrivi addosso: in quel momento, con un brusco gesto della mano le getto addosso della polvere raccolta dal cortile.
“Ngh! Giochi pulito, vedo…” mentre si passa la mano sulla faccia, inizio a caricare una sfera di energia, assicurandomi di concentrarla il più possibile senza sprechi.
In tre secondi una sfera pulsante e scarlatta occupa mio palmo sinistro, ma prima che riesca a lanciarla Izabella ritorna ad attaccarmi puntando soprattutto al braccio con cui la reggo. Dopotutto indossava una mezza maschera, le basta un occhio per potermi pestare.
“Come se te lo lasciassi fare!”
Tch! Nella collutazione che segue, mi vedo costretto a stringere la sfera nel guanto per non rischiare di rilasciarla, e dopo aver incassato un paio di pugni ed un calcio, ho la mia occasione.
 Le ficco la mano nella giacca semiaperta, da cui fa capolino un’abbondante porzione di seno.
“CHE CAZZO FAI?!” mi lancia uno sguardo furente, il volto arrossato dalla rabbia e dalla vergogna, mentre evito una sua mazzata davvero micidiale con un balzo all’indietro.
“Le mie scuse più sentite Izabella-san, ma hai le tasche davvero troppo strette…” sollevo la mano sinistra agitandola amichevolmente, mentre le lancio uno sguardo obliquo alla scollatura.
Anche lei fissa il proprio seno, per poi sbiancare di colpo.
Dalle sue tette proviene un bagliore rosso, che sta gradualmente aumentando e spostandosi verso l’esterno: la mia sfera di energia, che sono riuscito miracolosamente a ridurre alle dimensioni di una ciliegia, emerge e le fluttua a pochi centimetri dal viso.
“Energy Grenade.”
BOOOOM!
“L’ultima torre di Raiser-sama si ritira.”
Dove pochi istanti prima si trovava la torre, ora c’è una buca fumante di oltre tre metri di diametro.
Uff. Come sto messo ad energia, Ddraig?
[Iniziavo a chiedermi quando mi avresti chiamato… Hai consumato circa il 9% delle tue energie totali.]
Vediamo… credo ci convenga usare quel piano. Butto l’occhio su Kiba.
In questo preciso istante sta congelando la spada dell’avversaria con una lama di ghiaccio.
Già, possiede anche lui un SG, chiamato Sword Birth che consiste nel poter creare a piacimento decine di spade dai vari attributi.
L’arma di Carlamaine si infrange in mille pezzi, costringendola ad estrarre una daga che subito potenzia con un incantesimo di fuoco.
Nel frattempo inizio a caricare altro potere col Boosted Gear. Meglio che mi sbrighi prima che--
“Ora basta con i giochetti. Andate e sconfiggete quel pedone!” all’ordine della Phenex, tutte le altre serve mi si lanciano contro, eccezion fatta per l’altro alfiere che inizia a caricare un incantesimo.
“Kiba! Tattica “Foglie autunnali”, con raggio di almeno 20 metri!” corro verso di lui il più in fretta possibile, evitando senza problemi l’enorme spada dell’altro cavallo, e a fatica gli attacchi delle gemelle-gatto.
[BOOOST!]
Stavolta ho raddoppiato solo due volte, ma mi auguro che sommato alla sua forza sarà sufficiente…
[BOOSTED GEAR GIFT!]
Il mio guanto, che negli ultimi giorni si è esteso fino al braccio e ha guadagnato un secondo gioiello, inizia a illuminarsi.
Raggiunto Kiba, gli do una pacca sulla spalla: in quell’istante tutta la luce raccolta dal guanto viene incanalata dentro di lui!
[TRANSFER!]
Lui pianta la sua arma nel terreno, e pochi istanti prima che le nostre avversarie ci raggiungano grida: “Sword Birth!”
Dal terreno intorno a noi spuntano un’infinità di spade, che trafiggono tutte le ragazze presenti strappando loro diverse urla di dolore!
“Gli ultimi pedoni, entrambi i cavalli e un alfiere di Raiser-sama si ritirano.”
Phew.
“Bel colpo Kiba.”
“…Uff… ti ringrazio… anf… Dante-kun…” Ok, forse avrei dovuto trasferirgliene di più, ma i miei ordini sono di raggiungere la base nemica col minor spreco di energie possibili, e reggere senza boost contro cinque avversarie…
“Mph, forse vi ho sottovalutati. Ma non pensate di riuscire ad arrivare da Onii-sama* tutti interi, chiaro?” la principessina è ancora in piedi, e sta giusto finendo di rigenerarsi le ferite e le vesti strappate.
Un velo di fiamme  ricopre i punti dove è stata colpita, per poi lasciare posto a pelle intatta e nuovo tessuto.
“E sarà lei ad impedircelo? Sono proprio curioso di vedere se ha altre “qualità” oltre all’essere una Tsundere* da competizione …” lei avvampa. Metaforicamente e fisicamente.
 “Co-come mi hai chiamata?!?!”
“Quindi conosce il termine… ma che sorpresa, perciò non tutti i membri del casato Phenex schifano il mondo umano…” Kiba trattiene a fatica una risata, mentre le ali di Ravel divampano sempre più.
“Humph! Cos’altro potrei aspettarmi da un rozzo plebeo come te… Comunque io sono qui come supporto morale, non come combattente. A schiacciarvi…”
“La regina di Rias-sama è stata sconfitta.”
“…sarà Yubellona-san.”
…non ci credo. Anche Akeno?!
“Kiba, dobbiamo entrare subito!”
Ci lanciamo entrambi verso l’ingresso dell’istituto, ma a pochi istanti dalla nostra partenza dal cielo iniziano a piovere sigilli esplosivi.
Saranno neanche 40 metri, ma la corsa mi pare durare un eternità: ci muoviamo a zig-zag per rendere più difficile alla regina nemica prendere la mira, ma si presenta un problema, un GROSSO problema.
Avendo lanciato un attacco ad ampio raggio da appena un paio di minuti, e non essendo particolarmente portato per la magia, Kiba è molto affaticato, e si muove a malapena alla mia velocità, ansimando pesantemente.
Merda, avrei DAVVERO dovuto passargli più energia…
BOOOM! BOOOM! BOOOM!
A pochi metri dall’ingresso, la strada ci viene sbarrata da svariate esplosioni a catena, costringendoci ad una brusca frenata.
“Dante-kun… contiamo su di te.” Girando il capo verso di lui, riesco a vedere un grappolo di sigilli puntare dritti su di noi, poi una violenta botta alla schiena mi catapulta dentro l’edificio, facendomi superare gli ultimi 8 metri in un secondo netto.
KA-BOOOOOM!
Un esplosione ancora più potente delle precedenti fa tremare l’area e crollare parzialmente la facciata dell’edificio.

“Il cavallo di Rias-sama si ritira.”
Quel cretino… perfino mentre le bombe magiche si abbattevano su di lui dopo avermi drop-kickato*, ha mantenuto il suo solito sorriso cortese.
Ma che razza di demone è?
[Ormai non puoi negare che la metamorfosi sia soprattutto fisica, e influisca solo parzialmente sull’animo del soggetto. Ed anche la sua padrona…]
Ho capito Ddraig, non serve che mi cazzii ancora una volta. Comunque… ormai farmi parare il culo dagli altri sta diventando un abitudine…
Notando il mio umore sprofondare, Ddraig resta in silenzio qualche istante.
[Ti stai sbagliando.]
Come no?! È la terza volta che…
[Mi hai frainteso. Mi riferivo alla tua improvvisa sensibilità alle grazie femminili. Ti ho appena spiegato che le mutazioni nell’animo sono ridotte, ma sono anche piuttosto lente a verificarsi, perciò non può dipendere dalla tua trasformazione in diavolo. Quindi… i miei complimenti Dante, sei finalmente entrato nella primavera della tua vita!]
…MA CHE CAZZO HAI CHE NON VA?! SEI O NO UN DRAGO CELESTE?!
[Assolutamente. Tu invece sei un diavolo e il mio partner, perciò… sei pronto a prendere a calci quella pseudo-fenice?]
Riprendo fiato.
…Sì.
Ora mi trovo nell’area che ospita l’aula del Consiglio Studentesco, perciò posso effettuare la promozione a regina.
Sento il mio corpo rafforzarsi, mentre il mio nucleo rilascia una quantità di aura enormemente superiore a prima.
“Sei davvero uno scarafaggio, per riuscire a sfuggire alla nostra regina per ben due volte…” Ravel Phenex.
“Comunque Onii-sama ha detto che avresti potuto salire liberamente sul tetto, se avessi tenuto fede alla tua promessa di “raggiungere l’altro lato della scacchiera”. Sii grato di questa concessione, fosse per me e Yubellona-san, ti avremmo fatto crollare addosso l’intero edificio piuttosto che permettere a un insetto come te di infastidirlo.”
“Sai, il definirmi un insetto e trattarmi come una seccatura cozza un po’ con le vostre azioni. La tua cara Yubellona-san mi ha definito bersaglio primario, e ha sempre cercato di stendermi per primo. Inoltre mi hai spedito contro prima la pedina più forte disponibile, poi tutte le altre assieme. Perciò, cara tsunderella-sama, che ne dice di provare ad essere un po’ più onesta con te stessa e con gli altri?” lei arrossisce un po’.
“S-sta zitto! Farai meglio ad andare sul tetto se non vuoi che la tua padrona si arrenda!”
“Va bene, ma prima… come ha fatto la vostra regina a battere la nostra? Non la supera né in potenza né in capacità magiche.”
“Eheh. Mai sentito parlare delle “Lacrime di fenice”? Sono un rimedio curativo molto potente, e la nostra casata ne è l’unica produttrice!” osservo la fialetta che ha estratto da una tasca.
“Ne abbiamo data una alla nostra regina, perciò le è bastato resistere fino a quando la vostra si è trovata a corto di energie, per poi curarsi e bombardarla con tutta calma.” Si mette a ridere. Ovviamente coprendosi “educatamente” la bocca.
A quel punto, eseguo un potente scatto raggiungendola in un istante, e piegandomi su di lei, le pianto un’espressione disgustata a pochi centimetri dalla faccia.
“Quindi sarebbe questo il modo di agire dei nobili Phenex… Almeno scegli cosa vuoi essere: un aristocratica viziata o una stratega senza scrupoli. Alternare l’una e l’altra non è proprio il massimo… mentre farle entrambe assieme è ancora peggio.”
“CO-CO-COME TI PERMETTI?! SPARISCI DALLA MIA VISTA!!!” ormai rossa come un peperone, Ravel si circonda con un bozzolo infuocato, ma io a questo punto mi sto già allontanando diretto sul tetto.
 
 
[Rias]
 
 
Prendo un profondo respiro. Inizio a pensare che il mio piano non fosse poi così perfetto...
Di fronte a me quel cafone di Raiser continua a tenere la sua serafica faccia di bronzo, o meglio, mezza.
Mezza perché il resto della sua testa è stato disintegrato da uno dei miei lampi di potere della distruzione.
Proprio in questo istante verso il lato mancante della testa si generano delle fiamme che in pochi secondi rigenerano le parti mancanti.
“Ritirati. Stai mettendo tuo padre e Sirzechs-sama in cattiva luce, ormai hanno già capito tutti come andrà a finire.”
“Scordatelo! Io sono ancora in piedi, ed anche il mio pedone. Non è ancora Checkmate…” Raiser sbuffa. In quel momento arriva la sua regina, che china il capo un po’ tesa.
“Sono spiacente Raiser-sama, ma il pedone ci è sfuggito. Dovrebbe arrivare entro breve.” Lui alza le spalle con indifferenza.
“Beh, forse avremo almeno una conclusione interessante.”
“Ci può giurare, Galletto-sama: questa è la resa dei conti.”
“Dante-kun!” Pare stare abbastanza bene: giusto un livido su uno zigomo e un po’ di sporcizia qua e là.
“Ora, odio quelli che dicono “te l’avevo detto”, ma che diamine! Era proprio necessario che lo affrontasse da sola pur sapendo della sua rigenerazione?!” abbasso lo sguardo imbarazzata. Il mio corpo è coperto di bruciature, tanto che se non avessi riparato con la magia l’uniforme, ormai sarei nuda.
“Uff, ecco, prenda!” Dante mi porge qualcosa con sguardo fintamente disinteressato: in realtà sono abbastanza sicura che qualcosa lo stia divertendo parecchio.
Che in realtà mi disprezzi davvero così…
Spalanco gli occhi. Ciò che mi ha dato è una fialetta di Lacrime di fenice!
“Cosa significa questo? Ci siamo assicurati perfino che la Sitri non ricevesse la sua ordinazione prima del Game, come fate ad averne?!” la regina è alquanto agitata, mentre il suo padrone fissa con aria attenta il contenitore.
“È una di quelle create per uso personale della nostra famiglia, come…”
“TU…TU… COME OSIII!!!!” una voce acuta come lo stridio di un uccello ci lascia tutti di stucco, eccetto Dante che finalmente fa mostra del suo ghigno malefico.
“MALEDETTO LADRO DA STRAPAZZOOO!!!!”  ad attentare ai nostri timpani è Ravel, che proprio ora sta atterrando al fianco degli altri due con il volto contratto in un’espressione omicida davvero poco consona ad una 14enne.
“Vediamo se ho capito bene: quel pedone è riuscito ad avvicinarsi a te abbastanza da perquisirti e rubartele, e tu te ne sei resa conto solo ora?” fa suo fratello sorpreso.
“Quel bruto mi si è incollato addosso! Come avrei potuto fare attenzione a dove ha messo le mani?!”
“Le sue accuse mi feriscono davvero: non la ho sfiorata neanche con un dito, a differenza di Izabella. Tutto ciò che ho fatto è stato evitare che quella preziosa fialetta che le è sfuggita dalle mani cadesse a terra, poi lei mi hai urlato di sparire, e si è rinchiusa in un bozzolo di fiamme. Comunque… nessuna regola vieta l’approvvigionamento sul campo.”
“COSA--”
“Ravel… calmati.” Raiser poggia una mano sulla spalla della sorella, per poi farci un cenno.
Anche Dante mi sta fissando impaziente. E va bene, godiamoci il bottino di guerra.
Stappo la boccetta e mi verso addosso il suo contenuto. Le mie ferite ricominciano a fumare, e poco dopo svaniscono come se non fossero mai esistite.
“Bene, vogliamo cominciare, Sekiryutei?” per tutta risposta, Dante estrae una pergamena dal contenitore che gli ha passato Koneko…
 
Una settimana fa.
 
“Quindi vuoi farlo sul serio… capisco, mi occuperò io di tutto ciò che riguarda la scuola. Buona fortuna Rias, ne avrai davvero bisogno.” Lo sguardo di Sona è decisamente preoccupato, anche se inizio ad avere il sospetto che non sia solo per me…
“In realtà ero venuta qui per ringraziarti per l’altra volta: avevo proprio bisogno del consiglio di un amica.” Lei socchiude le palpebre.
“È a questo che serviamo no? Ora farete meglio a mettere a frutto questa settimana di vacanze.” Abbassa gli occhi sulla scrivania tornando alle sue carte, ma mentre io faccio per uscire, Dante resta immobile a fissarla.
“Dante-kun?” lui si schiarisce la gola.
“Sitri-kaichou, posso avere l’onore di parlarle?” lei alza lo sguardo trafiggendolo con due lance di ghiaccio.
“Lo stai già facendo. Che cosa vuoi?”
“Un favore, e anche abbastanza grande. Come pagamento farò tutto ciò che vuole per una volta, o allungherò i tempi come uomo delle pulizie finche le farà comodo, che ne dice?” mentre Sona inarca un sopracciglio, lui prende un foglio bianco dalla scrivania, ed inizia a scriverci sopra.
Dopo alcuni minuti, stiamo osservando stupite un disegno pieno di indicazioni e descrizioni.
“E con questo… cosa vorresti farci?” fa lei incuriosita.
“Vorrei utilizzarlo nel Game. Pensa sia possibile realizzarlo entro una settimana, e soprattutto, ci sono restrizioni a riguardo?” Sona si fa pensierosa e resta immobile un paio di minuti.
“No, se lo registrate in anticipo come parte dell’equipaggiamento; tuttavia sarebbe meglio intestarlo ad un servitore senza SG, per evitare possibili lamentele. Per la realizzazione invece non posso dirvelo così su due piedi, dopo aver consultato un esperto vi contatterò il prima possibile.” Sono.. davvero colpita. Pochi minuti dopo aver scoperto di dover affrontare Raiser, ha già ideato questo stratagemma…
“Mille grazie, Kaichou. Conto su di lei.” La mia amica d’infanzia si aggiusta nervosamente gli occhiali.
 
 Ora.
 
Dante posa la pergamena aperta per terra, quindi dopo averci fatto cadere sopra una goccia di sangue, ci poggia sopra la mano attivando il suo sigillo magico.
Flash!
Dopo un intenso lampo di luce, sotto la sua mano ora si trova un grosso fucile futuristico istoriato color argento. Inizia a caricare il Boosted Gear, quindi afferra l’arma puntandola sul mio pretendente.
“…Stai scherzando? Un arma umana? Capirei se le munizioni fossero magiche, ma quell’affare non emana proprio niente di niente!” fa cenno alla sorella e alla regina di allontanarsi, quindi spalanca le sue ali con una vampata ruggente. Il mio pedone si limita a sogghignare.
[BOOST!]
“Mi dica Raiser-sama, cosa succederebbe se lei venisse sconfitto da un’arma umana? La nomea della vostra immortalità sarebbe solo un ricordo vero? È per questo che ha intenzione di attaccare senza prima darmi modo di caricare l’arma…” Raiser, che aveva già una sfera incandescente ben caricata in ciascuna mano, si immobilizza.
“Credi che tema quel bastoncino? E sia. Non attaccherò e non mi muoverò da qui fino a che non avrai sparato il primo colpo.” Fa svanire le sfere infuocate e rimane fermo a mezz’aria in attesa dell’attacco.
[BOOST!]
“Raiser-sama, glielo sconsiglio vivamente. Grazie a quel longino è in grado di potenziarsi davvero oltre misura, inoltre è anche abbastanza astuto…” il Phenex ridacchia.
“Anche se riuscisse a lanciare un attacco abbastanza forte da cancellarmi, si tratterebbe di un potere non suo, perciò potrei rigenerarmi senza problemi. Solo un colpo incredibilmente potente e pieno di spirito può sperare di abbattere un Phenex.”
[BOOST!]
“…Ammiro il suo coraggio, ma non posso dire altrettanto della sua saggezza. Avrebbe dovuto dare retta alla sua regina.” Dante ormai ha raggiunto il quinto potenziamento, e attiva il fucile preparandosi a fare fuoco.
“E chi ha detto che avrei subìto e basta?” Raiser inizia a caricare a sua volta una grande massa infuocata.
[TRANSFER!]
L’intera aura accumulata dal Boosted Gear viene immessa nell’arma, che inizia a risplendere di luce dorata.
“Che cos’è?! Mi fa male agli occhi!” Ravel non è l’unica.
Anche io sento le cornee bruciare, poi mi rendo conto che dipende dalle incisioni. Non è la luminosità in sé a ferirci, ma…
“Con gli omaggi della casa.”
Un getto d’acqua ad altissima pressione parte dal fucile, e impatta sull’enorme palla di fuoco creata da Raiser. Un immensa quantità di vapore si sprigiona dal punto d’impatto avvolgendolo, mentre lo scontro tra le due magie si fa sempre più intenso.
“GHHH! Ma cosa mi sta succedendo?” il nostro avversario ora sta iniziando ad ansimare, e le fiamme da lui prodotte calano sempre più.
“Quelle iscrizioni… sono versi della Bibbia!” sotto lo sguardo scioccato di Ravel e Yubellona, la sfera infuocata di Raiser cede, e lui viene travolto dal getto di acqua benedetta.
“AAARGHHH!!!” mentre le sue urla di dolore risuonano per tutta l’arena, la sua regina prende rapidamente in mano la situazione.
“Basta così!”
BOOOM!
Uno dei suoi sigilli esplosivi deflagra vicino a Dante, sbalzandolo via e danneggiando l’arma. Prima che però si disattivi, il mio pedone riesce a dirigere il getto ormai indebolito verso la sua assalitrice.
“KYAAAA!!!”
Carico nel palmo della mano tutto il mio yoki residuo, per poi lanciare contro di lei uno dei miei migliori attacchi. Essendo impegnata a lamentarsi e ad agitarsi come una pazza a causa dell’acqua, viene centrata in pieno senza nemmeno rendersene conto.
“La regina di Raiser-sama si ritira.”
“Ben fatto, Rias-sama. Ed ora, l’atto finale: Jarvis, com'è il countdown?” per un attimo, giurerei di aver sentito un ringhio provenire da uno dei gioielli del suo SG.
Il Boosted Gear  sta emettendo una luce rossa, mentre Dante si concentra facendo dei respiri profondi.
Dopo un po’, Raiser si rialza faticosamente in piedi.
“Uff…uff. Va bene, ti ho decisamente sottovalutato, Dante Nandini. Non farò più lo stesso errore: dovresti essere fiero del fatto che un diavolo d’alta classe esperto di Rating come me, ti consideri un degno avversario.”  Si leva nuovamente in volo rilasciando un’enorme quantità di aura.
Dannazione! Speravo fosse fatalmente indebolito, invece ha solo subito un brutto colpo. Riesco a percepire che possiede ancora gran parte delle sue energie.  
“Ne sono lieto. Ora anche io farò sul serio.” L’espressione di Dante ora è assolutamente neutra: il ritratto della concentrazione.
“Balance Break.”
Un esplosione cremisi lo avvolge, per poi condensarsi in una possente armatura rosso sangue, dalla cui schiena spuntano delle ampie ali uncinate.
 
 
[Dante]
 
 
Io e Raiser Phenex ci stiamo picchiando selvaggiamente a circa un centinaio di metri di altezza. Il tempo delle parole e delle tecniche eleganti è finito: tutto ciò che abbiamo in mente è schiacciare il nostro avversario.
“Dante, odio dovertelo dire, ma così non ce la faremo. Nonostante tutto, quel diavolo ha ancora molta più resistenza di noi, per non parlare del limite di tempo per cui puoi mantenere il BB.”
Ho capito. Se però ci allontaniamo sarà solo peggio: riprenderà a bombardarci con attacchi di fuoco, e noi nei combattimenti aerei non siamo assolutamente alla sua altezza: anche dividendoci i ruoli di pilota e tiratore ci troveremo senza energie prima di riuscire a spegnerlo, senza considerare poi che la promozione si è esaurita… un secondo.
WOOOOSH.
Non ci voglio credere! Mentre stavamo parlando, Raiser ha iniziato a generare un tornado. E noi ci troviamo proprio in mezzo!
“È stato uno scontro appassionante, ma… è ora di calare il sipario. Dopo il matrimonio seguirò personalmente il tuo addestramento, sono sicuro che un giorno potrai raggiungere la top 3 dei pedoni più forti. Fino ad allora… buon riposo!” Già, sia lui che Rias me l’avevano pure detto che i Phenex controllano anche il vento…   Prendo fiato. O la va o la spacca.
Ci lanciamo verso di lui caricando un incantesimo che ovviamente mi trovo costretto ad usare, visto che giunti quasi a contatto, lui rilascia una grande esplosione fiammeggiante.
FSHHHH!
Il getto d’acqua è stato lanciato esattamente al momento giusto, ma sebbene sia riuscito ad evitare danni… lui è sparito!
“Prevedibile.”
SBAM.
Il suo gancio frantuma parte dell’elmo, già incrinato come gran parte della corazza. Finora ha respinto tutte le sue fiamme e i suoi colpi, ma ormai ha raggiunto il limite, e se consumassi altra aura per ripararla a dovere poi sarei a secco, e mi dovrei limitare al corpo a corpo.
I vento soffia sempre più forte, e perfino la grande esperienza sul volo di Ddraig inizia a non essere più sufficiente… nel frattempo Raiser  punta verso l’alto aumentando drasticamente l’emissione di fiamme delle sue ali, che ingrandendosi iniziano a venir parzialmente risucchiate dal turbine. 
Ha chiaramente intenzione di intrappolarmi sotto di lui trasformando questo tornado in una micidiale gabbia di fuoco e vento.
Lo carichiamo un’altra volta a tutta velocità, subendo un’altra violenta mazzata, ma riuscendo ad afferrarlo per l’altro braccio. Stavolta rilascio l’incantesimo direttamente dalla mia mano, travolgendoci entrambi con una potente esplosione d’acqua.
Veniamo lanciati all’indietro, e mentre lui ha il suo daffare per asciugarsi e rigenerare le ali vaporizzate prima di schiantarsi a terra, noi ci concentriamo sul mio braccio destro.
“Dragon Vortex: Water!”
Due aure si raccolgono attorno al mio braccio, ovvero tutta quella che mi era rimasta in corpo, e quella rilasciata dal SG, ed iniziando a ruotare,  gradualmente si trasformano in una spirale d’acqua che parte dal gomito e termina sulla cima del mio pugno.
Raiser fa appena in tempo a stabilizzarsi che si trova le mie nocche sciabordanti piantate nella mandibola.
“Nnnghhh!” facendo confluire tutte le mie energie nell’attacco, proietto il pugno  verso il cielo in un potentissimo montante.
“Argh! È impuossibile che mui facciua scuonfiggere da un nuovell...”
Peccato, non posso assolutamente dirlo ad alta voce… 
[E invece ruggiamolo, Dante!]  …e va bene, Ddraig!
[“CON CHI CREDETE DI AVERE A CHE FARE?!”] x2
Il vortice sul mio braccio esplode, generando una gigantesca trivella d’acqua che scaraventa il Phenex rotante in aria per centinaia di metri!
[RESET!]
Il Balance Breaker è finito, ed ora riusciamo a malapena a tenerci in volo. Intanto Raiser sta cominciando a precipitare a terra, mentre il suo tornado inizia gradualmente a svanire.
…Non dà segno di essersi ripreso…
…BOMF!
Planiamo con calma a terra, atterrando a pochi metri dal cratere causato dallo schianto del mio avversario. Allo stesso tempo, anche Rias e Ravel si fiondano sul posto.
“…Onii-sama?”
“Raiser Phenex-sama non è più in grado di combattere. La vittoria va al team Gremory.”
………Davvero?!?!?!
“Sei stato grande, Dante!” la mia padrona mi stringe in un micidiale abbraccio soffocante, mentre io la guardo stralunato.
[Ben fatto, Partner.]
…metà del merito è tuo. Grazie… Partner.
[Tu… che mi ringrazi. Non pensavo avrei mai visto questo giorno. Bando ai sentimentalismi, pare che tu abbia un altro compito.]
“… forza, dobbiamo raggiungere subito gli altri in infermeria!” mentre mi lascio trascinare via da Rias, non posso non riflettere su quanto sia cambiata la mia vita in questi ultimi due mesi.
Paradossalmente, ora non posso più affermare con certezza che la mia vita sia un inferno. Anche se non sono più umano, anche se la mia libertà è subordinata ad altri… ho comunque uno scopo, una missione.
Per la prima volta nella mia vita, mi sento parte di qualcosa.
 
 
[Esterno]
 
 
Una ragazza sta attendendo con pazienza all’esterno di una stanza, appoggiata al muro con apparente nonchalanche mentre giocherella con una scatola marchiata con l'emblema dei Phenex.
Di lì a poco la porta si apre, facendo uscire  un giovane dai capelli neri, dall’aria piuttosto fiacca.
“Come stanno?” lui la inquadra assumendo per un attimo un’espressione guardinga.
“Un po’ acciaccati, ma hanno già ricevuto un primo trattamento, e nel giro di un paio di giorni si saranno ripresi.” Lei annuisce pensierosa.
“Ne sono lieta. …e tu, Dante-kun? Mi pare che tu non ami combattere… Come ti senti?” il ragazzo sospira.
“Avendo svolto con successo il mio dovere… sollevato, direi. E la devo ringraziare, Sitri-kaichou: se non mi avesse procurato quel fucile sacro, non avrei mai vinto.” Lei ridacchia, guadagnandosi uno sguardo sconvolto da Dante.
“Non finisci mai di stupirmi. Comunque anche per noi Sitri sarebbe stato impossibile progettare in così poco tempo quell’arma basandoci solo sulle tue idee e quello schizzo, per non parlare della realizzazione. Ad aver svolto il lavoro è stato qualcun altro.”
“Ah. E di chi si tratta?”
“In realtà già lo conosci. È l’unico genio in grado fare qualcosa di simile in soli tre giorni: Beelzebub-sama.” Per un breve istante, un ombra passa sul volto del giovane.
“Capisco… e immagino che vorrà anche lui qualcosa in cambio.”
“Solo incontrarti per parlare un po’, sarai tu a decidere dove e quando.”
“E va bene. Lei invece ha già deciso?” l’altra rimane a fissarlo per un po’.
“Per ora mi basta che cominci a chiamarmi per nome. Non siamo a scuola, e dopo aver difeso così la mia più cara amica, direi che ne hai tutto il diritto.” Dante sembra sorpreso.
“…Come desideri… Sona. Non pensavo potessi avere una così grande considerazione di un semplice servitore.” Lei stringe gli occhi.
“Non tutti i diavoli nobili reputano i reincarnati oggetti di loro proprietà. Un giorno continueremo questo discorso… per ora, puoi porgere le mie congratulazioni a Rias? Tra poco dovrei andare, sai, stanno per iniziare le lezioni…”
“Volentieri, solo, in cambio potrei chiederti un favore anch’io?” lei sbuffa divertita.
“Sentiamo…” lui le porge una busta.
“Un altro progetto?”
“Quasi. Vorrei che consegnassi questa lettera a Ruval Phenex-sama. Sai, dopo il modo burrascoso con cui mi sono approcciato con i suoi fratelli, pensavo fosse il caso di mandare il mio rametto d’ulivo a qualcuno di meno… coinvolto emotivamente.”
“… D’accordo. Ci vediamo tra tre giorni… puntuali, mi raccomando!” la ragazza si allontana con un sorriso appena accennato sul volto, lasciandosi alle spalle un Dante scherzosamente sull’attenti.
Appena girato l’angolo, lancia uno sguardo curioso alla busta, per poi aprirla una volta raggiunto un luogo poco frequentato. I suoi occhi saettano da una riga all’altra fino a raggiungerne la fine. A quel punto scoppia a ridere.
“Mi spiace Rias, ma stavolta… hai fatto il passo molto più lungo della gamba.”
 
Alcuni giorni più tardi.
 
Le lezioni sono finite, e come al solito un orda di studenti sta abbandonando la Kuoh Academy. Tra essi spicca un gruppo composto da due ragazzi e tre ragazze.
I suoi membri attirano lo sguardo ammirato delle studentesse, e quello invidioso di molti studenti maschi verso i loro colleghi più fortunati. Ma c’è qualcuno che dall’esterno dell’istituto, li sta fissando ancor più attentamente, in modo calmo e analitico.
Driin!
L’individuo in questione risponde automaticamente al cellulare, senza perderli di vista.
“Hola L, come procede?”
“Tutto regolare, anche se il “rosso”… sembra essere migliorato parecchio in questi ultimi giorni.”
“Beh, non si può certo dire che quelle due restino con le mani in mano… comunque, ora è ufficiale! Il Senato si è finalmente dato una svegliata, e ha riconosciuto la tua missione. Ora dovrai inviare un rapporto ogni settimana, ma se le cose dovessero mettersi male, hai l’autorità di richiedere l’intervento di una squadra di sterminio! Ma ovviamente prima contatterai me, vero?”
“Puoi starne certo, tuttavia… dopo gli ultimi eventi, ho la netta sensazione che sia in arrivo qualcosa di grosso. Forse faremmo meglio ad informare anche i nostri “alleati”…”
“D’accordo, lo riferirò al Boss e a Miss Perfezione. Tieni gli occhi aperti amico: in quella fazione ci sono un paio di tizi pericolosi perfino per te, e uno di loro si è già fatto vivo ben due volte perciò…”
“Mi conosci, Z. Niente cazzate, promesso.” Mentre chiude la chiamata, lancia un ultimo sguardo ai suoi obbiettivi: un ragazzo moro e una rossa, entrambi dai tratti occidentali.


 
[Marca dei Phenex]


 
“Quella era l’ultima?” Un giovane uomo alto e piacente, seduto dietro una scrivania ingombra di fogli, si stiracchia placidamente.
“Sì, Ruval-sama. O meglio, l’ultima riguardante lo studio. Ce ne sarebbe un’altra senza oggetto…” il suo sguardo stanco si posa sul servitore, che in quel momento tiene in mano una busta.
“…Non sarà un altro anonimo simpaticone che vuole complimentarsi per l’ultimo Rating di mio fratello… quel genio, doveva proprio spargere la voce ai quattro venti?!”
“No, questa è firmata. Inoltre ci è stata consegnata personalmente dalla giovane Sona Sitri-sama. Anche se in effetti… potrebbe riguardare quell’argomento.” L’espressione del Phenex si fa attenta, quindi prende ed esamina la busta.
“Dante Nandini… questo nome…” dopo qualche istante, la apre e ne legge il contenuto. La sua espressione da neutra, si fa sempre più sorpresa ogni istante che passa.
“Uhm…” rimane in silenzio per qualche minuto.
“Riferisci ai miei genitori che stasera mi fermerò a cenare da loro, e che ci sarebbe qualcosa di rilevante di cui discutere.”
“C’è altro di cui i capifamiglia debbano essere informati?” Ruval fa un cenno di diniego.
“Allora, con permesso…” il demone si allontana, lasciando il suo padrone perso nei suoi pensieri.
“Davvero… interessante.”
 
 

1 Nucleo: organo dei diavoli che produce lo yoki. Nei reincarnati è formato dal/i evil piece inserito/i nel loro corpo.
2 Miko: sacerdotessa shintoista giapponese
3 Piede perno: tecnica di movimento usata nella boxe per risparmiare tempo ed energie.
4 Onii-sama: Modo formale di dire “Fratellone” in giapponese.
5 Drop-kick: calcio a piedi uniti usato nel wrestling
 


 
NdA
 
Eccomi qui! Dopo un bel po’ di mesi passati a sfasciarmi le corna sul pc (e sull’Iphone), finalmente ce l’ho fatta! Comincio ringraziando nuovamente fenris e Shenron87, che mi hanno seguito recensendo fin dal primo capitolo (al secondo devo anche molti consigli e correzioni che mi hanno evitato dei grossi strafalcioni); inoltre un grazie anche a: Ansem6 e Rafael12 per aver inserito la storia tra le preferite, Deader e Feanor 787 tra le seguite, e lettore02 tra le ricordate.
Per quanto riguarda le citazioni…
Il fucile sacro utilizza un meccanismo che ho preso da Ga-rei zero, un anime di genere sovrannaturale che è riuscito a commuovermi parecchio; il design è invece un omaggio a Men in Black, praticamente ha lo stesso aspetto del loro fucile standard (quello a canna singola).
Jarvis é il maggiordomo IA di Iron Man, e spesso fa da promemoria e grillo parlante al suo creatore, soprattutto durante le battaglie. Ricorda nessuno? 
Il ruggito di Dante e Ddraig è una citazione di Gurren Lagann, come del resto lo è la seconda parte della loro turbotecnica Dragon Vortex, ovvero la “trivella che sfonda anche i cieli”.
Concludo avvisandovi che essendo ancora al primo cap del sequel, ci vorranno ancora almeno un paio di mesi prima che riesca a buttar giù abbastanza materiale per poter pubblicare regolarmente. In ogni caso per Natale ho intenzione di pubblicare il primo cap di un’altra fiction di genere crossover, in cui sono coinvolti personaggi di 4 anime che ho amato particolarmente. Che altro dire se non…
Arrivederci da Slenderguy!
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3497524