Le Soul

di TheWhiteMoonBlue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


                                                Primo   Capitolo   
                                                                                     
- Stefan - Diceva la voce dall’altro capo del cellulare.
-Fratello, spero che tu abbia ottime notizie perché Klaus non è tardato ad arrivare- Disse Stefan ironico.
-Si mi ha fatto visita e indovina? Ha preso 3 bare,non ce l’ho fatta ha prenderle tutte ,così ho preso le uniche due che non si aprivano - Annunciò Damon soddisfatto.
-Bravo, qualcosa di positivo?- Proseguì Stefan sempre più annoiato.
-Sembra che a queste due ci tenga di più e questo beh ci fornisce un grosso vantaggio-Disse, ma si corresse dicendo- Ti  fornisce fratello ; Sai inizio ad apprezzare il tuo lato da Squartatore- Disse calcando la parola .
-Bene Damon, ti richiamo più tardi- Disse infine riagganciando; aveva infatti sentito provenire dalla camera da letto un rumore di passi e si precipitò immediatamente.
Aveva sentito bene; Seduta sul letto a gambe accavallate c’era una sua vecchia “conoscenza”: Katherine.
-Cosa ci fai qui?- Disse Stefan seccato.
-Stefan, ho sentito che hai dichiarato guerra a Klaus, non è così?- Disse la vampira sorridendo.
-Perché sei venuta in città sapendo che Klaus è qui?- Le domandò di nuovo - Non scappi da lui da 500 anni?-Attese spiegazioni che non tardarono ad arrivare.
-Sì,ma sono ritornata qui per te … Sai so anche che tu ed Elena vi siete lasciati … Come mi dispiace- Disse sarcastica,avvicinandosi al vampiro,che però la scostò immediatamente.
-Ti prego, non rischieresti la tua vita per nessuno Katherine, a te importa solo di te stessa,ormai ti conosciamo - Disse serio e anche infastidito dalla sua presenza.
-Vero,ti dirò la verità : sono tornata qui a Mistic Falls, perché ho sentito che tu e gli altri avete recuperato le bare di Klaus - Disse stranamente seria.
-Quindi  vuoi che ti cediamo le bare per barattare la tua libertà con esse? Scordatelo-  Disse Stefan abbozzando un leggero ghigno. Odiava  Katherine e l’ultima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata aiutarla.
-No, non voglio ridare le bare a Klaus a me interessa il contenuto di una sola … - Disse Katherine stuzzicando la curiosità di Stefan  che si chiedeva ,chi o cosa aveva spinto una donna che scappava da 500 anni,da un pazzo che le aveva rovinato la vita, a rischiare così tanto?
-Non capisco rischi la tua vita per una bara? Chi c’è dentro Katherine?- Disse Stefan sospettoso, poi riprese - Se nelle tre che Klaus ha riavuto indietro c’erano i suoi fratelli e nella quarta,quella che abbiamo noi e che non si apre,c’è sua madre la strega originale (a quanto dice la nuova amica di Bonnie ),chi c’è nella quinta?-Disse lui concludendo.
-Aspetta -Disse Katherine - Avete qualcuno che sa che Ester è all’interno di una delle bare?- Disse lei meravigliata.
-Si- Disse quasi soddisfatto di aver preceduto Katherine.
-Chi ve l’ha detto?- chiese insistente la vampira,improvvisamente diventata molto nervosa.
-Una nostra nuova amica, come ho già detto, si chiama Julia ed è una strega, si direbbe alle prime armi ,che è un’allieva di Bonnie - Disse Stefan semplicemente e poi riprese- Perché improvvisamente sei così agitata è per caso una tua vecchia conoscenza?-
Katherine sorrise e disse:
 - Julia Evelle scommetto, aspetta fammi indovinare … lunghi e mossi capelli corvini,occhi da cerbiatto e carnagione olivastra?- Disse scoppiando a ridere.
-Esatto cos’è una tua alleata?- Disse Stefan convinto che quella Julia,o chiunque fosse, li stessi ingannando per conto di Katherine.
-So che pensi che sia mia complice,ma no io non mi abbasso ad un simile livello , lo sai che sono una ragazza di classe - Disse ridendo in modo altezzoso.
-Che vuol dire,allora?- Disse Stefan sempre più disorientato.
-Bene te lo dirò - Sai perché la conosco ? Sai che anche lei vuole quella bara?E sai come lo so?-Continuò- Perché vedi Julia è … mia sorella ;  mi ha inseguito in tutti questi secoli sia per  poter riprendersi  quella bara e anche perché mi reputa la causa della strage che compì Klaus nel 1492 alla mia famiglia, quando gli scappai e diventai un vampiro- Disse provando un misto di tristezza e nostalgia.
-Come 1492? Se è veramente tua sorella come ha fatto ha sopravvivere? E’impossibile che sia un vampiro,perché l’ho vista praticare la magia - Disse lui incredulo.
-Infatti non è un vampiro, ma una strega molto potente; da ciò che so ,ha usato un incantesimo molto potente che fa parte della magia conosciuta come”Espressione”,  per cui invecchia di un anno ,ogni secolo che passa-  Disse Katherine in maniera scialba.
-Da come ne parli,non sembra che corra buon sangue tra di voi - Disse Stefan,infatti se fosse stata in buoni rapporti con lei di certo non avrebbe avuto così tanti problemi a relazionarsi con altre persone .
-Infatti,ma non ti è dato sapere altro- Rispose fredda.
-Bene-Disse Stefan stufo,poi riprese:
-Quindi entrambe volete quella bara?Rispondi chi c’è dentro e soprattutto perché Klaus ci tiene particolarmente?-Disse lui stufatosi di quei giri di parole voleva la verità e subito.
-Beh se proprio lo vuoi sapere,te lo dirò: al suo interno c’è  l’unica persona che ho sempre amato –Rispose con l’amaro in bocca.
-Quindi?Un tuo ex?- Chiese esanime Stefan.
-No,c’è mia sorella là dentro Stefan e io la rivoglio- Concluse con molta foga  - Sai penso che lei sia l’unica persona che mi abbia veramente amato - Disse sospirando e cercando di inghiottire le lacrime.
Rimasero,per alcuni secondi in silenzio finché Stefan,passato lo stupore chiese:
-Perché è in una delle bare di Klaus?-
-Questo lo voglio scoprire- Disse lei convinta. Non ne aveva veramente  idea e sperava che non le avesse fatto del male -Allora alleati?- Disse Katherine cercando di far suscitare la compassione di Stefan.
-Vedremo - Prima devo parlarne con Damon poi ti farò sapere … - Disse schivo lui,certo in un certo senso gli dispiaceva,ma Katherine resta sempre Katherine.
-Ti prego Stefan è l’unica famiglia che mi rimane- Disse lei quasi supplicando.
Più tardi sempre a casa Salvatore arrivarono Damon e Elena, che rimasero infastiditi dalla presenza di Katherine.
-Sempre a Mistic Falls- Interruppe  Damon versandosi del bourbon.
-Sai  è molto affollata di questi tempi- Rispose Katherine seduta sul divano.
-Cosa ci fai qui?- Disse Elena con disprezzo.
-Quello che fai anche tu a casa dei Salvatore … - Ribatté la vampira-Comunque l’ho detto a Stefan il motivo della mia ‘’gradita’’ visita-Disse con aria graffiante.
Non fece in tempo a finire la frase che entrarono Bonnie e l’ “amica” Julia di cui Stefan e Katherine avevano tanto discusso prima.
- Elena - Corse Bonnie ad abbracciarla e Julia la seguì,ma appena notò chi c’era seduto sul divano raggelò.
- Katherine che ci fai qui?- Disse fredda Bonnie.
-Insomma , perché mi fate tutti la stessa domanda vi siete messi d’accordo?- Rispose la vampira continuando a fissare amaramente Julia. Non passò molto tempo che i presenti si accorsero di come si stavano guardando quelle due.
-Vi conoscete?-Disse Damon portandosi il bicchiere sulle labbra.
-No- Disse Julia evitando il suo sguardo come a nascondersi.
-E’ mia sorella- Disse in tono freddo Katherine.
Tutti eccetto Stefan e Julia si guardarono stupefatti e per poco Damon non si soffocò col bourbon. Elena guardava incredula Julia e Bonnie rimase a bocca aperta.
-Cosa?E’ vero Julia?- Intervenne Bonnie volgendosi verso quella che riteneva sua amica.
-A ragione, questa … sgualdrina che vedi seduta sul divano è mia sorella maggiore Katerina - Disse Julia con disprezzo.
-Bene finalmente dopo secoli vuoi riallacciare i rapporti? Sai questo non è certamente il miglior modo per farlo - Disse sarcastica Katherine - E poi noi non siamo proprio sorelle avevamo lo stesso padre ma non la stessa madre la tua,per la precisione, era una sgualdrina- Continuò sempre più crudele Katherine.
-Da te è un complimento,ma guardati sei patetica- Ribatté Julia in modo saccente.
-Mi spiegate cosa sta succedendo?! – Chiese stufo Damon - E se sei sua sorella sei una specie di vampiro-strega?- Si precipitò a chiedere Elena,mentre Bonnie non poteva credere di aver riposto la sua totale fiducia nella ‘’sorella’’ di Katherine.
-No è solo una delle più potenti streghe mai esistite-Disse Katherine,in modo teatrale.
-E’ vero,sono ‘’sopravvissuta’’ a tutti questi secoli grazie ad un incantesimo,ma questo non mi rende di conseguenza ‘‘immortale’’ - Disse Julia guardando la delusione negli occhi di Bonnie - Mi dispiace ho dovuto farlo oppure non vi sareste fidati di me- Tentò di giustificarsi,poi riprese –Se aveste saputo della mia parentela con Katherine sicuramente non vi sareste fidati di me.
-Perspicace- Disse Damon - Infondo il nostro odio per Katherine è secondo solo a quello per Klaus - Continuò il vampiro.
-Cosa vuoi?-Le chiese Bonnie fredda.
-Quello che voglio anch’io- Intervenne Katherine.
-La Bara dove c’è vostra sorella minore? Non è così?- Disse Stefan facendo rimanere ancora una volta tutti i presenti allibiti.
-Sì,esatto- Rispose Julia- Avevo un’ottima ragione per mentire, vi prego sono 500 anni che non vedo mia sorella- Disse col cuor in gola la ragazza supplicandoli.
-Se sei così potente come dicono,perché non l’hai recuperata prima?-Disse arrogante Damon.
-Perché non avevo la più pallida idea di dove fosse Klaus. Ha fatto mettere su quella bara un incantesimo molto potente,che si può sciogliere solo con la linea di sangue della strega che l’ha generato,in questo caso della famiglia dei Bennett - Ribatté Julia.
-Quindi,in parole povere ti serviva l’aiuto di una strega Bennett,cioè Bonnie per spezzarlo- Disse Elena valutando i fatti.
-Giusto - disse Julia,poi riprese - Per favore aiutatemi a riavere mia sorella-.
-Te lo puoi anche scordare,tesoro -Disse Damon - Ho rischiato di farmi uccidere per quelle bare – Continuò sempre più scocciato.
- Damon,credo che questo sii più importante-Disse Elena.
-Cosa?!,Vi siete forse scordati di tutto ciò che ha fatto Katherine? - ribatté lui.
-Basta calmiamoci,tutti sappiamo cosa ci ha fatto passare Katherine - Disse Stefan,poi rivolgendosi a Julia disse - Non è che non vogliamo aiutarti Julia, ma il nostro obbiettivo è fare un patto con Klaus, in modo che ci lasci in pace - proseguì il minore dei Salvatore.
-Abbiamo già Elijah dalla nostra parte quindi non possiamo rischiare le nostre vite,per una questione di famiglia, irrisolta da secoli - Disse Damon concludendo.
-Vi prego di rifletterci,Klaus non è tipo da scendere a compromessi-Affermò Julia.
-Grazie,ma non ci servono i consigli di una Petrova – Ribatté Damon.
-Vivo da più tempo di tutti voi,so come gira l’Universo e per la cronaca non mi sono mai ritenuta parte dei Petrova – Disse Julia incrociando le braccia.
Elena e Bonnie continuavano a non capire,ma comunque sentendo le parole di Julia provavano come un senso di compassione nei confronti di quella ragazza,tantoché avrebbero aiutato più volentieri lei che Klaus oppure Katherine.
-Se noi ti aiutassimo,come potremmo sconfiggere Klaus una volta per tutte?-Domandò Bonnie a Julia.
-Semplice, potremmo attuare il nostro piano originale e risvegliare Ester; è stata lei ha attuare il vampirismo e sicuramente conosce anche il modo per distruggerlo- Le rispose.
- Altrimenti,c’è la possibilità di risvegliare Mary … - Aggiunse Katherine sorridendo mordacemente.
-E adesso chi sarebbe questa Mary?-Domandò Damon,che non aveva alcuna intenzione di fidarsi della parlantina di Julia.
- Mary è un vampiro originale - Disse Katherine continuando a sorridere.
- Un’altra fantomatica sorella di Klaus?- Chiese Stefan.
Katherine scoppiò a ridere di gusto e poi rispose :- Sei proprio fuori strada,anche se in un certo senso,centra con Klaus-
-Quello è il nome di mia sorella minore. Mary Lenoire – La interruppe Julia.
-Nostra, forse più mia che tua- Disse Katherine guardandola di traverso.

 


 

Angolo dell’autrice
Salve a tutti,innanzitutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia e chi mi ha scritto. E’ grazie a questi ultimi che mi sono resa conto di volerla  riscrivere,per darle maggior risalto. E’ la mia primissima fan fiction e vi prego di essere clementi ; volevo una storia che non si incentrasse al solito triangolo,ma che desse risalto a più personaggi. La scelta della famiglia Mikaelson ,mi sembrava adeguata e per quanto io li adori, volevo dare un aspetto più dark,dando voce alle loro innumerevoli vittime.
Alla prossima  XXX

 

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


                             Secondo Capitolo

             
-Tua sorella?- Replicò Damon accigliato-Quante sorelle hai?-Continuò. Nella stanza ormai tutti guardavano Katherine,incuriositi da quella insolita affermazione.
-Una sola … Mary – Rispose lei continuando a fissare Julia, sempre in modo altezzoso. Julia d’altro canto non abbassò lo sguardo,anzi le teneva testa : aveva passato l’esistenza a subire le angherie di Katherine: quel tempo era giunto al capolinea.
-Come avrete capito,io e Katherine non andiamo molto d’accordo –Si intromise Julia rivolgendosi a tutti i presenti e appoggiandosi leggermente al tavolo.
-Grazie,non si era capito- Disse Katherine sarcastica e poi continuò – Ci sono molte cose su di me,che non sapete,a  cominciare dalla mia storia,quella vera intendo, in modo che possiate comprendere perché non sopporto Julia,ma che invece farei qualsiasi cosa per Mary -Concluse lei guardando tutti che sembravano colpiti,interessati o forse anche annoiati (Damon).
-Una cosa di giorno Katherine!-S’intromise Damon,prima che la vampira potesse aprir bocca-Non che la cosa ci interessi particolarmente-Concluse infastidito,portandosi il bicchiere alle labbra.
-Mmm  … - Sogghignò lei-Allora cercherò di essere breve-Disse e iniziò a parlare.
 

BULGARIA 1490
Nella Tenuta di casa Petrov sta per venire al mondo una nuova vita; infatti nelle stanze della primogenita Katerina appena diciassettenne,figlia dei coniugi Nikolaj e Alexandra  Petrova, sta per venire al mondo una nuova  vita ,frutto di un amore travolgente,passionale e soprattutto clandestino,di conseguenza imperdonabile.
-Coraggio spingi bambina mia - Le ripeteva più dolcemente possibile la madre,tentando di darle forza asciugandole la fronte. Intanto mentre lei urlava di dolore, accanto alla porta della stanza vi erano due figure immobili che restavano in silenzio ad osservare la sua sofferenza.
-Non ce la faccio!-Urlava disperata Katerina.
-Presto portate dell’acqua-Ordinò sua madre e subito una delle due figure si mosse velocemente verso di lei,lasciando immobile l’altra.
-Coraggio manca poco,riesco a vedere il bambino- La incoraggiava la madre. Intanto la figura,che si era avvicinata,aveva appena immerso un panno nell’acqua e si apprestava a passarlo sulla fronte di Katerina.
-Mary,ti posso stringere la mano?- Chiese una  Katerina dolorante, alla giovane ragazza che le se era avvicinata.
-Sì,Katerina,qualsiasi cosa pur di darti sollievo-Disse la ragazza stringendole la mano.

Mentre tutto questo accadeva sulla portacomparve il padre di Katerina, Nikolaj,probabilmente infastidito da tutte quelle urla e invece di provare ad alleviare la sofferenza della figlia ,la guardava con profonda aria di disprezzo . Aveva infatti picchiato più volte la figlia per quello che aveva fatto,disonorando la famiglia e non avrebbe certo permesso,che il nome di essa venisse macchiato dal disonore ; l’aveva rinchiusa nelle sue stanze durante tutto il periodo della gravidanza,dandole solo un tozzo di pane e poca acqua al giorno;era capitato però,che la lasciasse senza niente anche per tre giorni consecutivi. Nessuno poteva opporsi al suo volere né la moglie né le figlie: aveva potere su tutto e tutti e questo rendeva Nikolaj un uomo ancora più spietato e crudele. Più in là vi era una giovane ragazza: Julia.Aveva 16 anni,lunghi capelli corvini,pelle olivastra e grandi occhi color nocciola. Era coraggiosa,tenace,riservata e anche un’avida lettrice: le piacevano molto trattati i trattati filosofici e scientifici,ma anche le opere di carattere letterario e trascorreva gran parte del suo tempo chiusa nelle sue stanze a leggere. Non andava molto d’accordo con Katerina,anzi, spesso e volentieri litigavano probabilmente per via delle divergenze legate alla loro differenza di carattere. Entrambe però avevano una cosa in comune: un innato senso di libertà. Katerina lo esternava con il suo animo ribelle,mentre Julia con il suo comportamento saccente e arrogante con chiunque le imponesse delle regole. Mary,intanto cercava di aiutare il più possibile la sorella maggiore bagnandole più volte la fronte e continuando a stringerle la mano. Lei era una ragazza bellissima di  15 anni. Aveva tratti nordici,differenti dalle altre due sorelle : lunghi e lisci capelli biondi,occhi azzurri e pelle diafana ed era esattamente come una ragazza di nobile famiglia doveva essere:educata,bella,gentile e soprattutto accondiscendente. Per questi motivi  Alexandra e Nikolaj la preferivano alle altre due. Non era una coincidenza che la madre la adorasse,non perché fosse  la più piccola o la più obbediente, ma perché era  figlia del suo unico vero amore. Nikolaj infatti dopo essere partito per una spedizione,anni prima, fu  dato per disperso e la moglie,colta l’occasione di avere una vita più felice, si risposò con un altro uomo. Questa volta non più impostole dal padre,come era accaduto per Nikolaj,ma potette finalmente scegliere e sposò un modesto nobile francese di nome Simon Lenoire,suo amante di gioventù. Dopo sposati si trasferirono in un piccolo villaggio della Provenza e poco tempo dopo nacque Mary; la gioia di entrambi non durò a lungo ,infatti Nikolaj sopravvissuto ritornò e uccise per orgoglio quello era il legittimo marito di sua moglie. Alexandra pianse a lungo,ma l’unica cosa che poteva fare per il bene di tutte le sue figlie, era sottomettersi ancora una volta al marito. Le tre sorelle conoscevano bene questa storia,ma questo non le divideva  affatto tra di loro,anzi aveva contribuito in qualche modo ad unirle , in particolare sia Katerina che Julia erano molto legate a Mary mentre tra di loro c’era sempre stato un clima di competizione. Katerina ,infatti non avendo mai avuto un buon rapporto col padre, vedeva Julia come un’avversaria da superare e la riteneva causa della sua infelicità. Mary durante i loro  battibecchi cercava sempre di dividerle e farle riconciliare tra loro.
Quasi sempre ci riusciva.

-Un ultima spinta- Disse la madre prima che l’intera stanza fosse ricoperta da vagiti.
-E’ una bambina-Disse sorridendo Alexandra.
-Posso tenerla?-Chiese  Katerina esausta, ma prima che potesse finire la frase, Nikolaj strappò dalle mani della moglie la bambina appena nata e si diresse verso la porta.
-No fatemela tenere una volta, soltanto una , vi prego padre!-Urlava disperata Katerina.
-Tu, quest’oggi hai macchiato di disonore questa  famiglia. Io ti ripudio come figlia, non farti mai più vedere, hai capito?!- Disse guardandola con rabbia e si fermò per un istante sull’uscio della porta,come per ammirare il dolore che stava causando e poi se ne andò. Katerina piangeva disperata. Tutta la tenuta era invasa dalle sue grida angoscianti. Dopo tutto ciò che le avevano fatto passare ,non aveva nemmeno potuto tenere in braccio sua figlia … Nemmeno per un istante.
Alexandra abbracciò sua figlia e Mary corse ad unirsi all’abbraccio e mentre tutto  questo accadeva,Julia rimase immobile a godersi quella scena,totalmente indifferente. Non era cattiva,ma dopo tutto ciò che Katerina le aveva fatto passare, trattandola come se non valesse niente per 16 anni,aveva ciò che meritava.
 

Più tardi Katerina decise di andarsene,non sapeva dove,ma d’altro canto non aveva altra scelta e fece preparare la carrozza che l’avrebbe portata il più lontano possibile da lì. Appena uscì di casa notò che né suo padre né sua madre erano lì a salutarla; per suo padre non si meravigliò, dopo ciò che le aveva detto,ma rimase profondamente ferita da sua madre e capì che per lei era solo il frutto di un matrimonio combinato senza amore e che sicuramente non l’avrebbe più voluta vedere. Si sbagliava,il solo motivo per cui non era presente era perché glielo aveva ordinato il marito e come al solito non aveva osato opporsi al suo volere,perché ci sarebbero state terribili conseguenze. C’erano invece le sue due sorelle,che avevano ricevuto lo stesso ordine dal padre,ma non vi avevano obbedito,forse per la prima volta in vita loro. Ci fu un istante in cui i loro sguardi si intrecciarono,prima di scoppiare a piangere.
- Julia ,non fingere che ti dispiaccia non mi hai mai sopportato-Disse Katerina,trattenendo a stento le lacrime , mentre Julia faceva la stessa cosa.
-No,non mi dispiace sorella, finalmente hai ciò che ti meriti-Disse Julia,fingendo di non sentirsi in colpa per ciò che diceva. Poi Katerina rivolse le sue attenzioni a Mary che aveva il viso colmo di lacrime.
-Katerina- Disse Mary abbracciando forte sua sorella-Mi dispiace -le sussurrò e iniziarono a piangere tutte e due.
-Dove andrai?-Chiese Mary,stringendola più forte che poteva.
-Ancora non lo so e, non so nemmeno se mai ci rivedremo-Concluse col cuore in gola e le lacrime che continuavano a scendere.
-Ehi,noi ci rivedremo un giorno, No?- Disse Mary abbozzando un leggero e dolce sorriso,che faceva risaltare le sue rosse labbra.
-Sì,un giorno ci rivedremo-E poi aggiunse-Sai,avrei dovuto ascoltarti e non fare ciò che ho fatto- Disse piangendo. -Infondo avevi ragione- Continuò.
-Non dire così- Le ripeteva la bionda-Io ti vorrò sempre bene Katerina - Disse e per un attimo si lasciarono,ma poi ripresero ad abbracciarsi. Mary trascinò anche una restia Julia e tutte e tre si strinsero in un tenero abbraccio. Era un modo per riappacificarsi,da bambine lo facevano sempre e adesso era come se fossero tornate indietro nel tempo a quei momenti spensierati.

Iniziò a piovere e mentre Katerina stava per salire sulla carrozza, si volse ancora verso le due e guardando Mary sorrise,forse quello era il suo ultimo sorriso sincero,e salì. Non appena la carrozza partì, Mary si divincolò da Julia,che la stava trattenendo e iniziò a correre piangendo e implorando al cocchiere di fermarsi ; questo sarebbe sembrato infantile,ma infondo Mary era solo una ragazzina che voleva molto bene alla sua famiglia. Amava specialmente sua sorella maggiore,che ammirava e stimava profondamente:lei era il suo punto di riferimento,l’esempio da seguire il fascio di luce in tutta quella oscurità.


Katerina sentendo Mary chiamarla, si voltò e, vedendola piangere iniziò a sua volta a rendersi veramente conto di ciò che stava succedendo: Non sarebbe mai più potuta tornare in Bulgaria e di conseguenza non avrebbe mai più rivisto né le sue sorelle né sua madre,alla quale malgrado tutto, teneva ancora e le lacrime scendevano,sempre più in fretta. Mary vedendo Katerina sporgersi si affrettò ancora di più, ma Julia da dietro le afferrò il braccio e la fermò. In quel preciso istante Mary crollò in ginocchio e  le sue lacrime si mischiarono alle gocce  di pioggia. Intanto la carrozza proseguiva il suo viaggio,senza fermarsi. Quando scomparve all’orizzonte Julia disse:
-Cosa credevi di fare,Mary?  Ti prego smetti di piangere-Le disse severa,ma allo stesso tempo quasi compassionevole. Anche se non l’avrebbe mai ammesso Katerina, le sarebbe mancata. Il sangue infondo non è acqua.
-Perché mi hai fermata? Nostra sorella non tornerà mai più,lo capisci?-Disse Mary sempre più disperata.
- Mary, è colpa sua! Non ha mai voluto ascoltare nessuno, nemmeno te, che hai sempre ‘’coperto’’ le sue scappatelle-Disse Julia.
- Ricordati che ognuno è artefice del proprio destino-Continuò infine e l’abbracciò più forte che poteva,anche se in cuor suo sapeva che la sua sorellina voleva essere abbracciata da Katerina.
Rientrarono nella villa e nessuno da quella sera in poi nominò mai più Katerina. Mai più ,come se non fosse mai esistita, come se fosse morta; nessuno tranne Mary che non riusciva proprio a far finta di niente,non ci riusciva.


Angola dell’autrice:
Salve a tutti =) cari lettori.
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno letto,recensito,messo tra preferite,seguite,ricordate, la mia storia. Sono contenta che vi stia conquistando e inoltre cercherò di aggiornare al più presto. Ora tornando a questo capitolo che ne pensate? Quale delle sorelle “Petrova” vi incuriosisce di più?
Alla prossima XXX Moon

 

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