Castle E Beckett-La storia di un amore

di Bettarmandina93
(/viewuser.php?uid=247078)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1-Addio ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2-Dove sei? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3-Il richiamo del cuore (prima parte) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4-Il richiamo del cuore (seconda parte) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5-In corsa contro il tempo ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6-Ti amo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7-Tra sogno e realtà ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8-Per sempre ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9-Chiarimenti ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10-Always and Forever ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11-Finale con sorpresa ***
Capitolo 13: *** Prologo-2 anni dopo ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione

“Perché mi hai fatto una cosa del genere?”

“Perché ti amo. Ma questo già lo sai vero? lo sai da quasi 1 anno.”

“Stai scherzando vero? ne vuoi parlare proprio adesso? dopo che hai confessato di avermi tradita?”

“Kate ascoltami.”

“Ascoltarti? perché dovrei ascoltarti? dimmi come faccio a crederti adesso? a fidarmi di quello che dici?”

“Come fai? e tutto quello che abbiamo condiviso non conta niente? per 4 anni sono stato al tuo fianco. 4 anni ad aspettare che aprissi gli occhi e vedessi che ero li per te e che sono più di un partner. Ogni mattina mi sveglio e ti porto il caffè semplicemente per strapparti un sorriso perché tu sei la persona più incredibile,esasperante,intrigante e snervante che io abbia mai conosciuto. Ti amo Kate e se significa qualcosa per te,se ti importa di me,ti prego smetti di indagare.”

“Se mi importa Castle? hai deciso arbitrariamente della mia vita come se fossi una bambina. La mia vita. La mia. Non spetta a te decidere.”

“Se continui quest’indagine saranno loro a decidere. Verranno a cercarti.”

“Che vengano pure. Hanno mandato Cunan ed è morto,poi hanno mandato Lockwood ed è morto anche lui come vedi sono ancora qui Castle. E sono pronta.”

“Pronta per cosa? a morire per la tua causa? non è più l’indagine di un omicidio. L’hanno trasformata in una guerra.”

“Se vogliono la guerra e allora la guerra avranno. E sarò io ad attaccare per prima.”

“Beh! se la metti così non ho nient’altro da dirti. Va bene. Si hai ragione Kate è la tua vita. Puoi gettarla via se vuoi ma io non resterò a guardare perciò per quanto mi riguarda è finita. Ne ho abbastanza.”

Queste furono le ultime parole tra loro. Dopo aver lasciato l’appartamento di Beckett,nel tragitto per raggiungere il suo,Rick s’interrogava sul suo comportamento. Perché aveva reagito così? Infondo 4 anni prima era stato lui a insistere affinché Kate tornasse ad indagare sull’omicidio della madre. E allora perché? cos’era cambiato da allora? era cambiato lui o era cambiato quello che lui provava per la bella detective dagli occhi color nocciola? risposta semplice. Lui amava Kate. L’amava perché era testarda e insopportabile. L’amava perché era dolce e fragile. L’amava semplicemente perché era Kate e non avrebbe sopportato l’idea di vederla,quasi morire sotto i suoi occhi,ancora una volta. Come non sopportava l’idea di perderla e non poter fare nulla. Lui ci aveva provato. Le aveva detto che l’amava e lei non ha voluto ascoltarlo. L’aveva pregata di smetterla di indagare e lei gli ha detto no. Le aveva detto che avrebbe rischiato la vita e lei gli ha detto che non le importava e che voleva la trovassero. Cos’altro poteva fare allora? grazie alle sue conoscenze imbarcarla sul primo volo diretto Timbuktu? non sarebbe servito a nulla perché Kate,la sua Kate avrebbe ugualmente trovato un modo per tornare e avere giustizia anche a costo della sua vita. Allora scartata quest’ipotesi cos’altro poteva fare per non essere d’intralcio ne a lei,ne a se stesso? semplice sarebbe partito. Dopo la cerimonia del diploma di Alexis sarebbe partito per l’Europa a tempo indefinito. Il tempo di dare al cuore l’opportunità di incassare ancora una volta questo duro colpo che aveva distrutto la sua,ormai fragile,anima.
Nel frattempo,nel suo appartamento,Kate s’interrogava ancora su quello che le aveva detto Rick. E se lui avesse avuto ragione? se stava realmente diventando una guerra senza senso? ne sarebbe davvero valsa la pena? Infondo sua madre non avrebbe voluto questo per lei. Lei avrebbe voluto vederla felice,sposata con un uomo che amava e che a sua volta l’amava e perché no magari anche con tanti bambini. Ma lei Kate non poteva lasciar correre. Rick le aveva mentito,l’aveva tradita e lei non poteva,non voleva perdonarlo. Lui infondo aveva deciso della sua vita senza nemmeno consultarla e lei questo non poteva accettarlo. Non poteva accettare che l’uomo,che inconsciamente amava,l’avesse ingannata.

“No! Rick. Io non posso perdonarti. Non devo perdonarti. Come hai potuto fammi questo? come hai potuto? tu mi hai ferita. Mi hai ingannata. Mi hai mentito. Mi hai mentito quando fingevi di non sapere,che io sapevo che tu mi amassi. Mi hai ferita e ingannata quando hai deciso della mia vita senza dirmi nulla e il tutto alle mie spalle. Perdonami Rick ma proprio non posso,non riesco a perdonarti.”

disse infine la bella detective mentre,con le lacrime che le rigavano ancora il viso,posava sul comodino accanto al tavolo una foto di lei e Castle ancora abbracciati sotto la neve. Un’ultima occhiata a quella foto. Un’ultima occhiata a lui,al suo amato scrittore,per poi sfrecciare veloce per le strade di NewYork pronta a rischiare il tutto per tutto per catturare l’assassino che aveva tolto la vita a sua madre. Johanna Beckett. Chissà cosa avrebbe pensato di lei. Sarebbe stata orgogliosa della scelta che aveva preso? E della sua Kate? di lei cosa avrebbe pensato? sicuramente nulla. Perché Johanna era orgogliosa della sua bambina. Qualsiasi cosa lei facesse. Se ad esempio cadeva e si sbucciava un ginocchio Johanna era orgogliosa perché lei capiva il suo errore ed imparava da esso. Se a scuola prendeva un brutto voto lei ne era ugualmente orgogliosa perché sapeva che c’è l’aveva messa tutta. Se aveva un carattere forte e deciso,come il suo,lei ne era orgogliosa perché sapeva che questo le avrebbe permesso di poter affrontare qualsiasi difficoltà e qualsiasi prova la vita le avesse presentato a testa alta e senza paura. E così è stato. E’ stato così quando lei è morta. E’ stato così quando il commissario Montgomery suo mentore e “padre” è morto. E sarebbe stato così ancora una volta. E sarebbe stato così ancora oggi che aveva messo una pietra sopra la sua storia,mai iniziata,con il suo bel scrittore. E sarebbe stato così quando,guardando l’assassino di sua madre negli occhi,avrebbe messo fine a questa storia.
Troppo tardi per rimediare. Troppo tardi per desiderare di poter tornare indietro. Troppo tardi per poter chiedere scusa.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1-Addio ***


Capitolo 1-Addio

La cerimonia per la consegna dei Diplomi era appena iniziata. Com’era bella la sua piccola Alexis. Sembrava ieri che durante un temporale correva sotto le sue coperte per la paura e invece ora aveva raggiunto il primo traguardo che l’avrebbe portata alla realizzazione dei suoi sogni. Era cresciuta tanto la sua bambina eppure non riusciva a rendersene conto. Ma no perché non volesse ma perché voleva evitarle delusioni,dolore e sofferenze pur sapendo che per quanto ci provasse nella vita sono esperienze inevitabili da provare. La cerimonia per la consegna dei Diplomi era stata un grandissimo successo ed ora il turno del discorso della sua piccola.
Quelle parole. Come si riconosceva in quelle parole. Tutto d’un tratto,mentre ascoltava la sua bambina,gli sono passati nella mente gli ultimi 4 anni della sua vita. Gli è passata per la mente lei. Il loro primo incontro. Le loro litigate. La sua cocciutaggine mista a determinazione e coraggio. I suoi occhi. Quel suo modo di fare che ti portava a non riuscire a far altro che amarla. Tutti i loro momenti insieme,sia belli che brutti. Quella stessa sera. E allora perché? Perché se l’amava tanto si era arreso? Perché se l’amava tanto non aveva avuto e trovato il coraggio di lottare per loro? Perché avrebbe lasciato che gliela portassero via? Per il semplice motivo che era stanco. Era stanco della sua ostinazione che amava tanto. Era stanco del fatto che lei preferisse rischiare la sua vita piuttosto che pensare a loro. Era stanco del fatto che lei fingesse di non sapere che lui l’amava. Era stanco del fatto di non contare nulla per lei quando lei per lui era tutta la vita.
Sotto queste riflessioni il discorso di Alexis finì. La platea si riempì di applausi e lui mai come allora fu fiero della sua bambina.
Una volta scesa dal palco non mancarono le continue congratulazioni quando,senza che se ne rendesse conto,fu avvolta dall’abbraccio di Martha che commossa la strinse forte a se.

“Congratulazioni Alexis. Sei stata fantastica.”

“Avanti nonna non fare così.”

“Così come?”

“Lo sai come. E grazie. Grazie perché se non fosse stato anche per te non sarei arrivata a raggiungere questo traguardo.”

disse alzando lo sguardo per poi incrociare quello fiero e orgoglioso di suo padre.

“Sono fiero di te tesoro.”

“Grazie papà. Ti voglio bene.”

“Ti voglio bene anch’io piccola.”

queste furono le uniche parole che si scambiarono prima di avvolgersi l’un l’altro in un tenero abbraccio. Un abbraccio che Alexis voleva durasse per sempre. Un abbraccio che Rick sapeva essere l’ultimo. Quando si separarono non ci furono bisogno di parole tra loro. Tutto quello che non si dissero a parole se lo dissero tramite un semplice sguardo. Uno sguardo che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato.

“Bene ragazzi. E adesso che ne dite di andare a festeggiare andando a mangiare in un bel ristorantino?”

domandò loro Martha attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.

“Io la trovo una splendida idea! Dove andiamo di bello?”

rispose un entusiasta Alexis alla sola idea.

“Non lo so tesoro. Lascio a te la scelta. Infondo sei tu la festeggiata.”

“Va bene nonna.”

“Rick?”

“Papà?”

dissero in coro le due donne mentre Richard era completamente assorto nei suoi pensieri.

“Cosa?”

rispose solo dopo essere tornato in sé.

“Richard tesoro stai bene?”

disse una Martha alquanto preoccupata per suo figlio.

“Si mamma sto bene. Di cosa stavate parlando?”

rispose a sua volta cercando di convincere più se stesso che sua madre e cercando di poter cambiare discorso.

“Vedi papà con la nonna stavamo pensando di andare a festeggiare al ristorante il mio Diploma. Tu che fai? Ti unisci a noi?”

“Mi dispiace piccola ma purtroppo non posso.”

“Rick che succede?”

“Tranquilla mamma non succede nulla. Ci vediamo a casa.”

disse salutando le due donne con un bacio sulla guancia,per poi dirigersi verso il suo appartamento.

“Nonna cosa sta succedendo a papà?”

“Nulla tesoro non preoccuparti. Sicuramente avrà litigato con Kate e non c’è lo vuole dire.”

“Ne sei sicura?”

“Certo piccola. Sicuramente sarà così.”

disse infine Martha cercando di tranquillizzare la nipote nonostante non fosse a sua volta convinta delle sue stesse parole.
Nel frattempo,una volta arrivato nel suo appartamento,Rick prese la valigia preparata in precedenza quando,dopo aver scritto poche righe alle sue donne e aver scritto una lettera alla sua Kate e dopo avervi dato un ultima occhiata,con il cuore che piangeva le lacrime che gli occhi non riuscivano a tirar fuori,si chiuse la porta alle spalle sicuro che quella fosse la scelta più giusta per lei,per lui,per loro e la sua famiglia.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2-Dove sei? ***


Capitolo 2-Dove sei?

La serata era stata davvero un grandissimo successo. Una delle più belle serate che avessero mai passato,per la prima volta,solo tra donne. Una delle serate che sia Martha che Alexis non vedevano l’ora di raccontare a Rick nei minimi dettagli. Ma mai avrebbero immaginato,una volta varcata la soglia della porta di casa,quello che le avrebbe aspettate.

“Papà siamo a casa”

“Richard siamo tornate. Abbiamo tantissime cose da raccontarti. Dove sei?”

dissero le due donne quando,una volta dentro l’appartamento,si sorpresero del silenzio all’interno di esso.

“Papà come mai non rispondi? Avanti non fare scherzi. Vieni fuori.”

“Richard stai iniziando a spaventarci. Avanti lo scherzo è stato divertente ma adesso è finito. Dove ti sei nascosto?”

dissero ancora una volta non ottenendo risposta. Quando stanche di quel silenzio che gelava loro l’anima si misero a cercarlo per tutta casa.

“Alexis facciamo così dividiamoci. Tu cercalo al piano di sopra mentre io lo cercherò qui.”

“Va bene nonna.”

rispose Alexis andando verso le scale mentre Martha voltandosi iniziava a cercare Richard in ogni angolo della casa. Lo cercò nel suo studio. In cucina e nel soggiorno ma nulla. Persino in bagno di Rick non c’era nessuna traccia. Le speranze la stavano ormai abbandonando quando,solo dopo essersi lasciata andare sul divano,si accorse delle due buste poste sopra il tavolino in vetro posto di fronte esso.

“Ma cosa?”

si domandò la donna alla vista delle due buste che prese tra le mani. “Per te mamma e Per Alexis” “Per Kate”. La calligrafia era quella di Rick. Ma cosa poteva significare? Perché quelle due lettere erano poste su quel tavolino? E dov’era Rick? Mille domande affollavano la mente di una madre che non voleva sapere altro,se non dove,fosse suo figlio. Mille domande alla quale non aveva e non sapeva dare risposta. Mille domande alla quale “forse” solo quella lettera poteva dare risposte. Presa dalla voglia di sapere Martha stava per aprire la busta destinata a lei e Alexis quando venne raggiunta proprio da quest’ultima.

“Nonna ho controllato tutte le stanze di sopra. Papà non c’è.”

“Tesoro anch’io ho controllato tutta casa ma non l’ho trovato.“

“Ma dove può essere finito?”

“Ascolta Alexis…”

“Dimmi Nonna tu sai qualcosa? E successo qualcosa a papà? Perché se e così ti prego dimmelo. Ho il diritto di sapere.”

“No piccola non ti allarmare. Tranquilla. Non gli è successo nulla. Solo che…”

“Nonna niente giri di parole. Che succede?”

“Ho trovato queste.”

disse Martha mostrando le buste trovate sul tavolino alla nipote.

“Cosa sono?”

“Da quello che ho capito sono due lettere scritte da tuo padre. Una come puoi vedere e per noi e l’altra…”

“E’ per Kate.”

“Si.”

“Ma non capisco. Che senso ha? Perché scrivere queste due lettere? Questo comportamento non è da papà.”

“Alexis l’unica soluzione è aprire quelle buste e leggere cosa c’è scritto.”

“Si forse hai ragione.”

disse la piccola Castle prima di aprire,con le mani ancora tremanti,la busta che teneva saldamente tra esse,mentre Martha con delicatezza riponeva l’altra la dove Richard l’aveva lasciata. Una volta preso il foglio tra le mani,e solo dopo essersi presa di coraggio,Alexis iniziò a leggere quella lettera che già sapeva l’avrebbe distrutta.

Carissima mamma e mia piccola Alexis,
so che quando troverete questa lettera vi chiederete che senso ha che ve l’abbia lasciata e perché non sono a casa come vi avevo promesso ma vedete… è una lunga storia. Una storia che non coinvolge solo me ma anche una persona che voi conoscete bene e per me molto importante. Una storia che mi ha portato a capire che ho sbagliato e che per quanto tu possa amare una persona non sempre puoi fare quello che tu credi giusto per lei. Io purtroppo l’ho fatto ed ora l’ho persa consapevole del fatto che anche se fosse successo il contrario l’avrei persa ugualmente se terze persone me l’avrebbero portata via. E di certo non voglio e non posso restare fermo a guardare mentre la donna che amo mette in pericolo se stessa rischiando di morire sotto i miei occhi ancora una volta. So che in quest’istante avrete capito di chi sto parlando ma ve lo chiedo per favore,soprattutto a te mia piccola Alexis,non l’abbiate con lei. La scelta che ho deciso di prendere consapevolmente era l’unica cosa giusta che potessi fare. Andarmene è stata la scelta migliore che potessi prendere non solo per lei ma anche per me stesso e soprattutto per voi. Sicuramente vi chiederete il perché e di certo so che vi potrà sembrare incomprensibile ma fidatevi di me.
Mamma a te che sei una donna straordinaria,a te che in tutti questi anni sei stata la migliore madre del mondo,a te che sei la miglior maestra che chiunque possa desiderare affido il mio bene più prezioso. La mia bambina.
Mia piccola Alexis per quanto tu sia cresciuta ricorda che sei e che resterai per sempre la mia piccolina. Tu sei una ragazza unica e speciale. Sei sempre stata più matura della tua età nonostante tutto questo non ti ha vietato di essere la ragazza meravigliosa che sei. Sono sempre stato fiero di te e continuerò ad esserlo.
Infine vi chiedo di perdonarmi. Mamma a te chiedo perdono per non essere stato il figlio migliore del mondo. So di averti dato tantissimi problemi in questi anni e di questo me ne rammarico ogni giorno della mia vita. Alexis bambina mia a te chiedo perdono per non essere stato il padre che realmente meritavi di avere. A causa del mio essere troppo infantile sei cresciuta troppo in fretta e nonostante tu sia diventata una ragazza meravigliosa mi rammarico ogni istante di ogni singolo minuto della mia vita per non essere stato un uomo,un padre migliore e per non averti fatta vivere con maggiore tranquillità.
Per finire vi chiedo di non cercarmi. So che vi sto chiedendo un grosso sacrificio ma state tranquille io starò bene. E non abbiate paura perché ci sentiremo presto. Questa è una promessa.
Abbiate cura di voi. Vi amo e vi amerò per sempre.
Con immenso amore
Richard Castle

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3-Il richiamo del cuore (prima parte) ***


Capitolo 3-Il richiamo del cuore (prima parte)

“Mi dispiace Kate”

queste erano state le parole del suo amico e collega Ryan dopo averla salvata.

“Detective Beckett”

l’aveva richiamata il commissario Gates quando,solo dopo aver alzato lo sguardo verso loro,si rese conto di cosa realmente avesse rischiato e di cosa realmente contasse con lei. Poco le importava,una volta giunti al distretto,fosse stata sospesa. Poco le importava aver perso il confronto contro se stessa. Poco le importava di tutto ciò che le circondava perché l’unica cosa che realmente importava per lei era Castle. Il suo Castle. Lo stesso uomo che poche ore prima le aveva detto d’amarla. Lo stesso uomo che lei aveva ferito e distrutto solo per il suo stupido orgoglio. Lo stesso uomo che le era sempre stato accanto e che solo ora aveva capito d’amare più di stessa.
Ma cosa fare? si chiedeva la bella Detective seduta sull’altalena del parco cittadino. Mille dubbi e incertezze affollavano la sua giovane mente e tutti accompagnato dal suo dolcissimo ricordo. Fin quando,senza che se ne rendesse conto,il cielo sopra di lei aveva iniziato a scurirsi rilasciando pian piano una leggera pioggerella che andava man mano aumentando e della quale poco le importava. Era seduta ancora sull’altalena quando,ormai bagnata come un pulcino,senza che riuscisse a controllare più le sue emozioni si ritrovò a sorridere. Finalmente aveva capito cosa realmente desiderasse di più al mondo. Finalmente aveva capito che tutto ciò che più amava nella vita era proprio lui….. Richard Castle.
Era appena arrivata davanti la porta del suo appartamento quando,solo dopo aver trovato il coraggio di bussare,si ritrovò davanti Alexis con gli occhi gonfi e pieni di lacrime e Martha sconvolta,anch’essa come la nipote,in lacrime e con la testa fra le mani.

“Cos’è successo? Alexis,Martha dov’è Rick?”

riuscì a chiedere loro mentre una strana sensazione arrivava a soffocarle il cuore.

“Papà non c’è più”

disse la piccola Castle mentre alzava gli occhi verso la donna.

“Se ne andato a nostra insaputa senza dirci nulla. Lui… Lui aveva promesso sarebbe rimasto a casa ad aspettarci e invece se ne andato. Perché Kate? Perché papà ci ha lasciate? Perché?”

urlò infine prima di gettarsi in lacrime tra le braccia della bella Detective che incredula e senza parole,altro non poté fare che abbracciarla e stringerla forte a se con tutte le sue forze.
Infiniti e interminabili furono quegli istanti spezzati solo dai singhiozzi della piccola Alexis. Kate davanti tutto questo dolore non aveva la forza di dire nulla. Troppo incredula per riuscire a dire qualcosa. Troppa paura per riuscire a pensare alla causa di un tale gesto. Troppa la voglia di sapere cosa sia successo e dove fosse il suo Rick. Già il suo Rick ma poteva davvero considerarlo ancora suo dopo come lo aveva trattato? La paura di un suo eventuale rifiuto la terrorizzava tanto che a momenti non riusciva più a respirare quando,solo dopo essersi calmata,Alexis si distaccò da lei permettendole (anche se metaforicamente) di tornare a respirare.

“Perdonami Kate”

“Non preoccuparti Alexis non è successo nulla. Piuttosto cos’è successo? E dov’è tuo padre?”

“Non lo sappiamo Kate”

rispose Martha alla domanda della ragazza riprendendo,per quanto possibile,il controllo di se e delle sue emozioni.

“Cosa significa?”

“Ti prego Kate entra”

disse infine Alexis notando il suo (quanto loro) turbamento. L’atmosfera che si percepiva all’interno dell’appartamento era pressoché insopportabile. Tutte erano unite dagli stessi sentimenti. Tutte erano unite dallo stesso dolore. Tutte si ponevano la stessa domanda dov’era Rick? Per minuti che sembrarono un eternità nessuna di loro ebbe il coraggio di dire o fare qualcosa quando,dopo aver ritrovato un po’ calma,Martha spiegò a Kate tutto quello che aveva il diritto di sapere.

“Vedi Kate tutto ha avuto inizio dopo la cerimonia del Diploma di Alexis.”

“Alexis davvero? Finalmente ti sei Diplomata. Congratulazioni.”

“Grazie”

riuscì solo a dire la piccola Castle con un grande nodo alla gola che sembrava la stesse soffocando.

“Sai noi dopo la cerimonia volevamo andare a festeggiare e avevamo chiesto a Richard dove gli sarebbe piaciuto andare ma lui ha risposto che non si sentiva affatto in vena di far festa nonostante questo nulla ci impediva di andare a festeggiare solo noi due e così abbiamo fatto mentre lui tornava ad aspettarci qui a casa. Solo che…..”

s’interruppe Martha per riprendere fiato,mentre calde lacrime iniziavano a rigarle,ancora una volta,il viso.

“Solo che dopo essere tornate a casa non lo abbiamo trovato. Allora abbiamo iniziato a cercarlo ovunque ma papà non era da nessuna parte.”

“Stavamo per andare nel panico fin quando non ho trovato queste due lettere,una destinata a me e Alexis e l’altra destinata a te,sul tavolino.”

continuò Martha prima di alzare lo sguardo verso la giovane Beckett che la guardava come a cercare nei suoi occhi un perché.

“Non capisco. Cosa significa?”

“Non lo sappiamo Kate. Purtroppo a questa domanda non abbiamo risposta.”

disse Martha alla giovane donna mentre si dirigeva ,seguita dalla nipote,al piano di sopra così da lasciarle la stessa privacy che Rick avrebbe certamente voluto che lei avesse.
Una volta rimasta sola Kate fu assalita da mille dubbi e dalla paura più totale. Che quella busta tra le mani potesse darle le risposte che lei andava cercando? Non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo se non avrebbe mai trovato il coraggio di aprirla e leggerla. Ma si sa la maggior parte della volte,anche se impossibile,è il cuore che l’ha vinta sulla ragione. E questo Kate lo avrebbe capito a sue spese. Quando ancora con la busta tra le mani un solo pensiero attraversò la sua mente.

“Dove sei Rick?”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4-Il richiamo del cuore (seconda parte) ***


Capitolo 4-Il richiamo del cuore (seconda parte)

“Dove sei Rick?”

e con questa domanda che ancora le tormentava la mente la giovane Detective fissava la busta lasciatagli dal suo amato scrittore. Ma cosa mai potesse significare? E perché più il tempo passava,più aveva paura d’aprirla? Che ci fosse scritto qualcosa che avrebbe potuta ferirla? Che ci fossero scritte le sue accuse per averlo trattato come se non contasse nulla per lei?

“Basta Kate. Ma come puoi anche solo lontanamente immaginare una cosa del genere? Castle non lo farebbe mai. Lui ti ama così come hai capito d’amarlo,anche se troppo tardi,anche tu.”

disse fra se e se Kate mentre scuoteva la testa in attesa di quel pizzico di coraggio,che la sempre contraddistinta,per aprire la busta. Più il tempo passava e più le sue paure non diminuivano al contrario aumentavano sempre più velocemente tanto che sembravano quasi volerla soffocare. Quando,ormai stanca di stare nel dubbio e nell’incertezza,si decise ad aprire,ancora con le mani tremanti,la busta che teneva tra esse. Una volta preso il foglio tra le mani la mente di Kate la riportò al giorno del loro primo incontro. Quante cose erano cambiate da allora. Com’era cambiata lei,in meglio,e il tutto solo grazie a quello scrittore che le aveva rubato,involontariamente,il cuore. Al suo solo pensiero si ritrovò,inconsciamente,a sorridere quando,solo dopo essere tornata in se,iniziò a leggere quelle parole,che già sapeva le avrebbero strappato via dal petto,ancora una volta,il cuore.

Mia dolcissima Kate
sicuramente quando leggerai questa lettera ti chiederai il senso dell’avertela scritta e ti porrai la stessa domanda,che sicuramente anche mia madre e Alexis si saranno poste,dove sono. Già dove sono. Chi può dirlo? Io no di sicuro perché dopo questa sera mi sento un uomo distrutto e senza te Kate non ho più nessuna ragione per vivere. Ma ci sono mia madre e Alexis dirai e infondo hai ragione,ci sono loro,ma dimmi Kate possono loro colmare il vuoto che la tua assenza ha provocato nel mio cuore? Non penso sapresti rispondere a questa domanda perché neanch’io saprei trovare una risposta adatta. Il che è strano visto che di solito ho sempre la risposta adatta a tutto ma….. questa volta no! Sai amore mio mentre sono qui a scriverti questa lettera mi torna alla mente il giorno del nostro primo incontro. Com’eri bella già allora. Con quell’andatura così sensuale che ti rendeva incredibilmente irresistibile. Ricordo che allora eri solo una giovane donna entrata in Polizia solo per mantenere la memoria di sua madre,ma diciamocelo sinceramente Kate è mai stato davvero così? Io non credo perché se davvero lo fosse stato mai avresti riaperto il suo caso mettendoti a indagare,ancora una volta,su qualcosa che infine abbiamo scoperto essere più grande di noi. Ma tu no. Tu sei testarda. Cocciuta. E non ti arrendi mai nemmeno quando il gioco si fa duro e quando in gioco non c’è solo la tua vita ma anche il “nostro futuro”. Un futuro che purtroppo,ho capito troppo tardi,essere solo un semplice castello in aria. Sicuramente ti starai chiedendo il perché di questa allusione ma la reale domanda e….. tu hai mai pensato ad un futuro insieme? Hai mai pensato almeno una volta,da quando ci conosciamo,che tra noi poteva esserci qualcosa di più del semplice rapporto tra colleghi? Non saprei dirlo perché capirti è sempre stato complicato anche per me Detective Beckett. Solo che me ne sono accorto troppo tardi. Troppo tardi per rimediare. Troppo tardi per poter decidere di tornare indietro e iniziare tutto d’accapo come non fosse mai accaduto nulla. Troppo tardi per non permettere più al mio cuore di battere ancora una volta e solo per te. Per questo me ne vado. Perché non sopporto la sola idea di perderti ancora una volta. Perché non sopporto l’idea di vederti,quasi morire,ancora una volta tra le mie braccia. Perché non sopporto il solo pensiero di una vita senza te. Perché una vita senza te mia dolce Detective dagli occhi color nocciola è come la vita di una persona che riesce ad andare avanti non respirando ovvero impossibile.
Questa sera,prima di lasciare il tuo appartamento,ti dissi che già tu sapevi che io ti amassi e lo sapevi da quasi 1 anno. 1 anno nella quale ho tentato di proteggerti. 1 anno nella quale tu hai fatto finta di nulla come se mai nulla fosse realmente successo. Ma può essere davvero così? Può tutto finire per qualcosa,che per quanto abbia valore e significato,non sarà mai come quello che potrebbe essere? Ora so che potrò sembrarti di certo egoista ma Kate ascoltami bene. Smettila di combattere. Se non vuoi farlo per me o per noi va bene,ma almeno fallo per te stessa e per la memoria di tua madre che di certo non avrebbe voluto questo per la sua piccola Kitty. Di sicuro lei avrebbe voluto vederti felice e anch’io lo voglio anche se questo significa che potresti esserlo anche senza me.
Sii felice dolce amore mio. Abbi cura di te e non preoccuparti per me perché io starò bene,e anche se con il cuore a pezzi,andrò avanti per la mia vita con te o senza te,come spero riuscirai a fare anche tu senza di me.
E semmai proprio lo desideri continua a lottare amore mio ma ti prego sta attenta perché anche se non sei con me voglio saperti viva ma felice. Voglio sapere che sorridi. Voglio sapere che sei tornata ad amare. Voglio sapere che hai continuato a vivere.
Ti amo con tutto me stesso Detective Kate Beckett. Ti amo come non ho mai amato nessun’altra donna in vita mia. Ti amo e ti amerò per sempre fin quando il mio cuore non smetterà di battere e il mio corpo non esalerà l’ultimo respiro. Ti amo perché sei il mio angelo. Ti amo perché sei la mia musa ispiratrice. Ti amo perché sei la Dea tentatrice dei miei sogni. Ti amo semplicemente perché ti amo.
Con amore tuo per sempre
Richard Castle


Finita di leggere la lettera,lasciatagli dal suo amato scrittore,Kate si lasciò andare,con il volto pieno di lacrime che scendevano copiose dai suo dolcissimi occhi color nocciola,stanca e ormai priva di forze sul pavimento. Troppo grande il peso del suo corpo per le sue gambe poterlo sorreggere. Troppo grande il dolore al cuore causatogli da quelle semplici ma taglienti parole. Troppo grande,stavolta,la consapevolezza di averlo perso….. perso per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5-In corsa contro il tempo ***


Capitolo 5-In corsa contro il tempo

Molte volte l’uomo lascia scorrere il tempo e la vita lentamente senza accorgersi di chi o cosa sia realmente importante per lui. E lo stesso era successo a Kate. Rick aveva giocato con la sua vita è vero ma alla fine era stata lei a perdere qualcosa che andava ben oltre il desiderio di giustizia,verso sua madre,stesso. L’amore della sua vita.
Erano passati diversi minuti da quando,dopo aver letto la lettera lasciatogli da Rick,si era lasciata cadere sul pavimento del suo appartamento. Nulla aveva realmente più senso per lei. Come aveva potuto essere così stupida? Come aveva potuto rischiare la felicità,che aveva già perso,per qualcosa della quale,persino sua madre,sarebbe stata contraria? Ne valeva davvero la pena? Ne valeva davvero il sacrificio alla quale aveva sottoposto il suo cuore? Purtroppo per lei la risposta non tardò ad arrivare e come immaginatosi non era come se l’aspettava. No! Non ne valeva la pena. Era ancora immersa nei suoi pensieri e nel suo dolore quando,poco dopo,venne raggiunta da Martha che preoccupata per lei aveva paura si fosse sentita poco bene a causa del dolore che le accomunava.

“Katherine tesoro stai bene?”

le chiese la sprizzante ma allo stesso tempo fragile e dolce Signora Rodgers.

“Martha come ho potuto essere così stupida? Come ho potuto essere così cieca? Come ho potuto essere talmente egoista da ferirlo in questo modo? Come ho potuto spingerlo ad andarsene lasciando tutto e tutti solo per il mio stupido egoismo?”

disse la giovane Detective,quasi urlando,guardando la donna negli occhi. Di fronte quello sguardo Martha non seppe davvero cosa rispondere. Mai aveva visto Kate in quello stato. Mai avrebbe pensato che un giorno si sarebbe trovata a vivere questa “assurda situazione”. Situazione voluta dall’assurdo destino. Situazione voluta da lui,da lei,da loro. Situazione voluta e cercata dal loro amore sempre presente e mai dichiarato.

“Katherine ascolta io…”

ma la donna non riuscì mai a concludere la frase perché,proprio in quell’istante,entrambe vennero raggiunte da Alexis che ai loro occhi sembrava essere più raggiante che mai.

“Alexis tesoro che succede? Hai avuto notizie di tuo padre?”

chiese Martha alla nipote nella speranza che il suo cuore di madre potesse trovare un po’ di pace.

“Nonna,Kate vedete mentre voi parlavate mi sono ricordata che nel suo ufficio papà teneva sempre un agenda con tutti i suoi contatti e così mi sono messa a cercare tra essi. Tra essi infatti ho trovato il numero di un suo amico,il quale una volta mi disse,che lavorava all’aeroporto.”

“Allora sei riuscita a contattarlo?”

chiese Kate ansiosa e con un furioso batticuore nel petto.

“Kate vedi questo suo amico,Josh mi sembra abbia detto si chiami,mi ha riferito che papà lo ha chiamato nel pomeriggio,forse mentre veniva al mio ritiro del Diploma,chiedendogli se potesse prenotargli con urgenza un posto in aereo.”

“Te lo ha detto per dove?”

chiese di rimando,ancora una volta,Martha nella speranza di avere notizie del suo Rick.

“Questo purtroppo non me lo ha potuto dire per una promessa che ha fatto a papà.”

“Ma è assurdo. Tu gli hai spiegato bene la situazione?”

“Si nonna ma non ha proprio voluto sentir ragioni.”

“Non riesco a crederci. Come può…”

“Nonna l’unica cosa che mi ha detto e che l’aereo che doveva prendere papà ha subito un ritardo di 2 ore.”

“Questo vuol dire che…?”

“Si Kate. Se c’è la facciamo riusciamo a raggiungere papà prima che salga su quell’aereo.”

“Alexis una domanda esattamente tra quanto dovrebbe decollare l’aereo?”

chiese Martha in preda ad una sorta d’improvviso sconforto.

“Dannazione!”

esclamò la giovane Castle in preda al panico facendo preoccupare ancor di più le due donne.

“Alexis che succede?”

chiese Kate mentre il viso della ragazza continuava a cambiare espressione.

“L’aereo che deve prendere papà decolla tra circa 1 ora.”

“Cosa? ma è impossibile non c’è la faremo mai.”

disse Martha lasciandosi andare sconsolata sul divano mentre Alexis si avvicinava alla giovane donna.

“Kate ascolta ho un favore da chiederti.”

“Dimmi Alexis.”

“Papà ti ama ed io so che tu ami lui. Voi siete fatti per stare insieme. Siete una coppia perfetta e imperfetta allo stesso tempo e questo vi rende meravigliosi insieme. So che forse è troppo tardi ma ti prego va da lui. Entrambi avete bisogno di essere felici. Entrambi meritate di esserlo. E per esserlo lo dovete essere insieme. Corri da papà Kate e riportalo a casa da noi e da te.”

a quelle parole gli occhi di Kate di riempirono di lacrime di gioia. Le parole della giovane Castle le erano arrivate dritte al cuore lasciandole una nota di sorpresa ma allo stesso tempo una consapevolezza in più. Il destino le aveva dato l’opportunità di rimediare e lei,anche a costo di fallire,avrebbe dovuto tentare il tutto e per tutto nella vana speranza di riuscire a raggiungere l’unico uomo,che nella vita,abbia mai amato.

“Alexis,Martha vi prometto che farò il tutto e per tutto. Ritornerò e Rick sarà con me.”

disse loro Kate decisa e con una grinta che non sapeva le appartenesse prima di lasciare l’appartamento per poter così raggiungere l’aeroporto.
Mille domande affollavano la mente della giovane Detective ma una sola certezza dominava tra esse. Amava Richard Castle e questa volta non avrebbe permesso a niente e nessuno di separarli mai più.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6-Ti amo ***


Capitolo 6-Ti amo

“Dimmi Kate tu credi nel destino?”

“Non saprei dirti. Perché mi fai questa domanda mamma?”

“Perché vedi piccola mia tutto quello che succede attorno a noi il più delle volte accade perché dietro c’è sempre un motivo.”

“Non capisco.”

“Mia dolcissima Kate ora sei troppo piccola per capire ma sappi che quando sarai grande capirai il senso delle mie parole.”

“Mamma…”

“Si amore?”

“E l’amore? Capirò anche quello?”

“Da grande mio dolcissimo tesoro tu scoprirai cose meravigliose tante quanto ne scoprirai nel corso della tua vita e tra queste c’è anche l’amore.”

“L’amore come quello che lega te e papà?”

“Si bambina mia. L’amore come quello che lega me e tuo padre.”

“Mamma…”

“Si Kate?”

“Ma da grande come farò a riconoscere l’uomo della mia vita? E dove devo cercarlo?”

“Vedi Kate l’amore ne si cerca,ne si trova perché è lui a trovare te. E per riconoscerlo non devi far nulla se non solo ascoltare il tuo cuore.”

“Il mio cuore.”

pensò,portandosi una mano al petto,la piccola Kate mentre qualche anno più avanti una giovane donna era bloccata nel traffico cittadino della bella NewYork.

“Maledizione. Avanti volete muovervi?”

continuava a urlare premendo il clacson della sua auto mentre il tempo,suo grande nemico,continuava a correre inesorabilmente contro di lei.

“Ti prego Rick aspettami. Non partire. Sto arrivando da te.”

disse infine,dopo essersi divincolata dal traffico,mentre premeva con tutte le sue forze,nonostante conoscesse le regole,contro l’acceleratore. Nello stesso istante un giovane uomo,seduto nella sala d’aspetto dell’aeroporto JFK-John Fitzgerald Kennedy,fissava con lo sguardo perso nel vuoto il biglietto che teneva tra le mani. Mille domande affollavano la sua giovane mente ma a nessuna di esse sapeva trovare una risposta. Nonostante tra esse una dominava su tutte. Esiste un anestetico per il cuore? Esiste qualcosa che eviti al cuore di fare così male? Esiste qualcosa che permetta al cuore di battere ma allo stesso tempo di non soffrire? Che lui sapesse nessuno aveva inventato un anestetico capace di arrivare a tanto anche se lui stesso poteva essere il creatore di qualcosa,a detta sua,di “miracoloso”. Era ancora assorto nei suoi pensieri quando sentì chiamare il suo volo,dalla consueta voce metallica,mentre Kate appena arrivata si era diretta all’interno dell’edificio sperando non fosse troppo tardi.

“Dove sei Rick?”

continuava a chiedersi la giovane Detective mentre,con una paura che le stava quasi soffocando il cuore,si avvicinava all’ufficio informazioni.

“Buongiorno signorina in cosa posso esserle utile?”

“B-Buongiorno io volevo un informazione.”

“La prego mi dica di che si tratta e se posso sarò felice di aiutarla.”

“Io vorrei sapere se l’aereo con a bordo il passeggero Richard Castle è già decollato.”

“Aspetti un attimo che controllo. Sa dirmi per caso la destinazione del volo?”

“No. Purtroppo non la conosco.”

“Allora aspetti un attimo che vediamo se riesco a trovarlo.”

“La ringrazio.”

rispose Kate di fronte la gentilezza dimostratagli dall’hostess,che nel frattempo,controllava le liste dei passeggeri in volo quel giorno.

“Eccolo l’ho trovato.”

“Davvero? E allora che dice?”

“Mi dispiace signorina ma il volo del signor Castle è in partenza.”

“Cosa? Non può essere. La prego è sicura di aver controllato bene?”

“Si. Lei si riferiva al signor Richard Castle giusto?”

“Si. E’ proprio lui.”

“Guardi mi dispiace darle questa notizia ma qua mi dice solo che il volo ha subito un lieve ritardo e che adesso sta partendo proprio in questo istante.”

“No Rick.”

“Guardi se proprio lo desidera penso c’è la farà a vederlo decollare.”

“La ringrazio per la disponibilità e per il suo aiuto.”

“Signorina non deve ringraziarmi. Io faccio solo il mio lavoro.”

rispose l’hostess sfoderando un dolce sorriso d’incoraggiamento,mentre Kate disperata si avvicinava alla grande vetrata dell’aeroporto,da dove poteva assistere al decollo dell’aereo.
Lo aveva perso e solo ora si rendeva conto che tutto ciò che ha sempre desiderato nella vita era li al suo fianco. Solo che lei era stata troppo orgogliosa e troppo stupida per rendersene conto. Ma ora… ora che lui non era più li con lei. Ora che lui non le avrebbe più portato il caffè la mattina al distretto. Ora che lui non faceva più parte della sua vita si rendeva conto di molte cose. Una tra tutte che non avrebbe mai potuto amare nessun altro uomo che non fosse Richard Castle.

“Ti amo Rick. Ti amo e ti amerò per sempre.”

disse infine mentre calde e copiose lacrime iniziavano a scenderle lungo il viso,quando,come in un sogno,si sentì chiamare da quell’unica voce che avrebbe riconosciuto tra mille.

“Kate.”

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7-Tra sogno e realtà ***


Capitolo 7-Tra sogno e realtà

“Kate”

al suono di quella voce,al solo sentir pronunciare quelle parole tutto il mondo circostante sembrava essersi fermato. Il cuore di Kate perse un battito e le lacrime,che fino a poco prima ricadevano lungo il suo viso,si erano arrestate tutte d’un colpo.

“Rick!”

riuscì solo a pronunciare,girandosi lentamente,con la voce tremante.

“Beckett!”

fu la dura reazione di lui,che con sguardo ferito,deluso e allo stesso tempo incredulo,guardava la donna,che nonostante tutto,non aveva mai smesso d’amare.
Quando i loro sguardi si incrociarono un brivido percorse entrambi lungo la schiena. Ne Kate e ne Rick riuscivano a staccare gli occhi l’uno dall’altro. In quell’istante erano troppe le sensazioni contrastanti che li univano. Troppe erano le incertezze e le paure della nostra bella Detective. Troppa era la delusione del nostro bel scrittore. Nel silenzio del loro mondo nessuno di loro aveva il coraggio di dire una parola. Solo flebili sguardi scambiati tra loro. Solo flebili parole non dette ma percepite nel silenzio dei loro cuori. Solo flebili baci desiderati e non dati facevano capolino in quel momento,per entrambi magico,nella quale esistevano solo loro due.

“Rick perché non sei più partito?”

fu la domanda di Kate,che presasi di coraggio,spezzò l’incantesimo creatosi tra di loro.

“Non lo so.”

fu la sola risposta di Rick. Risposta che lasciò perplessa la bella Detective.

“Come non sai perché sei partito? E le lettere che hai lasciato a me,tua madre e Alexis?”

chiese di rimando Kate sempre più agitata e consapevole notando lo sguardo vuoto e spento di Richard.

“Rick ma sai che dolore hai causato con questa tua scelta a tua madre e Alexis? Sai che dolore hai causato a me e al mio cuore?”

disse abbassando lo sguardo,sulle ultime parole,sicura che lei non fosse proprio la persona adatta per fargli la predica.

“Kate non credo tu sia nella posizione adatta per criticare le mie scelte. In più immagino il dolore che ho causato alla mia famiglia anche se ho dei dubbi su quello che dici ho causato a te.”

“Come puoi dire questo Castle? Tu lo sai che…”

“Io so cosa Beckett? Hai per caso dimenticato le parole che mi hai detto? Hai dimenticato quando io ti ho supplicato di smettere di indagare sull’omicidio di tua madre? Hai per caso dimenticato quando ti ho implorato di smetterla con questa guerra non solo per o per me ma soprattutto per noi? Io non ho dimenticato tutto ciò Kate.”

“Ascolta Castle io vorrei poterti spiegare.”

“No Kate. Ho ascoltato anche abbastanza. E ora come ora penso che quello che dovevamo dirci c’è lo siamo detti.”

rispose un duro Richard ad una Kate sconvolta ma consapevole dei suoi errori e delle conseguenze da essi scaturite.

“No Rick. Non può finire così. Non deve finire così. Non ora. Non ora che ho capito che ti amo. Non ora che ho capito che non esiste cosa più importante al mondo di noi due. Non ora che ho capito che la mia vita è completa solo grazie a te.”

rispose di rimando Kate disperata ma allo stesso tempo consapevole di aver già perso l’amore della sua vita.

“L’amore. E da quando in qua l’amore è così importante per te Kate?”

“Rick…”

“Eppure quando abbiamo discusso nel tuo appartamento non la pensavi così.”

“Castle…”

“No Kate.”

“Ti prego.”

“Ho già sofferto abbastanza a causa tua e non ho nessuna voglia di continuare a farlo.”

“Ma stavolta sarà diverso Rick.”

“E cosa me lo garantisce? Mi dispiace Beckett ma la tua sola parola non mi basta più. Non ti credo più Kate.”

quelle parole arrivarono alle orecchie e al cuore di Kate come lame affilate. Com’era possibile? Com’era possibile che lo avesse perso? Com’era possibile che la felicità le fosse sfuggita di mano e solo per un suo stupido errore?

“Rick tu non puoi pensare davvero quello che hai detto.”

“Si sbaglia Detective Beckett perché posso pensarlo eccome.”

“Rick ti prego.”

“Addio Kate.”

disse infine Richard voltandosi,per dirigersi verso l’uscita dell’aeroporto,mentre Kate si lasciava andare,ormai priva di forze,al suolo.
Quello che credeva un sogno da favola alla fine si era mostrato il peggiore degli incubi. Aveva perso l’amore della sua vita per un suo errore. Un errore che avrebbe pagato caro. Un errore della quale solo ora capiva l’importanza. Un errore che le aveva fatto capire che la realtà era ben diversa da quella che aveva sempre sognato.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8-Per sempre ***


Capitolo 8-Per sempre

Era passata una settimana dall’ultimo incontro tra Rick e Kate. Una settimana da quando il cuore della bella Detective si era spezzato al suono del suo addio. Una settimana nella quale il cuore di Rick non aveva smesso di versare lacrime amare per aver,volutamente,voluto perdere l’amore della sua vita.

“Addio Kate”

“No Rick”

urlò svegliandosi nel cuore della notte mentre lacrime di dolore le iniziavano a scorrere lungo il viso. Lacrime dettate dalla disperazione. Lacrime dettate dall’amore. Lacrime dettate dalla consapevolezza di aver perso,per un suo stupido errore,l’uomo della sua vita.

“Castle”

riuscì solo a dire mentre,con le mani ancora tremanti,prendeva il suo cellulare tra esse componendo,per l’ennesima volta in quella settimana,il numero di Rick nella speranza di una sua risposta che non arrivava.

“Perché Rick? Perché?”

fu la sola domanda che si poneva Kate,mentre come tutte le notti,avvolta ancora nelle coperte,si portava le gambe al petto lasciandosi andare ad un pianto liberatorio. Lacrime piene di frustrazione. Lacrime piene d’amore scivolavano lungo il suo viso mentre il suo pensiero correva veloce,ancora una volta,ad una settimana prima quando poté guardare un’ultima volta il suo Richard negli occhi.
Nel frattempo in un altro angolo della bella NewYork un giovane uomo si apprestava,dopo aver dato la buonanotte a madre e figlia,a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno.

“No Rick. Non può finire così. Non deve finire così. Non ora. Non ora che ho capito che ti amo.”

quelle parole,quella voce,quel viso così sconvolto e supplichevole da una settimana ogni notte tornavano vivi nella sua mente come una lenta e dolorosa tortura senza fine.

“Ma che mi sta succedendo? Perché non riesco a cancellarti dalla mia vita e dal mio cuore Kate? Perché?”

si chiedeva il giovane scrittore mentre continuava a domandarsi sarebbe mai stato capace di rinunciare a Kate per sempre? Il suo cuore avrebbe mai retto ad un simile dolore destinato a durare per sempre? Non lo sapeva. Anche se le risposte alle sue domande sembravano essere chiare a tutti lui non riusciva a scorgerle.

“Perché deve fare così male? Perché mi hai fatto questo Kate?”

sussurrava all’oscura e tetra notte mentre,come la più lenta e dolorosa delle torture,il volto di Kate riaffiorava nella sua mente. Com’era bella la sua Kate. Com’era forte,testarda,combattiva e coraggiosa. Com’era incredibilmente fantastica e straordinaria se solo se fosse resa conto.

“Castle…”

“Kate?”

“Noi resteremo per sempre insieme vero?”

“Cosa?”

disse alzando improvvisamente lo sguardo mentre nella penombra della stanza la figura di Kate andava via via svanendo fino a scomparire del tutto. In quell’istante quando sentì un vento gelido attraversargli il cuore capì. Mai avrebbe potuto rinunciare alla sua bella,testarda e incredibile Detective. Mai avrebbe potuto immaginare a una vita senza lei. Mai avrebbe potuto rinunciare a lei… a Kate.

“Kate questa volta non permetterò che il destino ci divida di nuovo. Ti voglio nella mia vita Kate. Ti voglio nella mia vita ora e per sempre.”

ripetè più a se stesso che a lei mentre,dopo esser sceso dal letto,si vestì e solo dopo,aver preso le chiavi dell’auto,sfrecciò veloce tra le strade di NewYork pronto a raggiungerla,pronto a non farsela più scappare più via.

“Kate amore mio finalmente anche noi avremo la nostra felicità.”

pensò Rick mentre a gran velocità raggiunse l’appartamento di Kate dove una volta giunto esitò qualche istante prima di prendere coraggio e suonare il campanello. Nessuna risposta. Ma com’era possibile che Kate non fosse in casa? E se non era nel suo appartamento dove poteva essere? Si domandava mentre,dopo i primi attimi di smarrimento,stava per andarsene quando la porta si aprì e se la ritrovò davanti in tutto il suo splendore. Bella come non mai. Capelli scompigliati e occhi arrossati a causa delle troppe lacrime versate. Forte,dolce e indifesa allo stesso tempo.

“Rick…”

disse lei sorpresa mentre il cuore di Castle urlava il suo dolore misto al suo grande amore.

“Kate… ascolta io…”

“Non vuoi entrare?”

chiese lei sempre tenendo lo sguardo basso per paura che un’altra ondata di lacrime le bagnassero il volto.

“Si. Ti ringrazio.”

rispose solamente quando,una volta all’interno dell’appartamento,si voltò verso lei.
In quell’istante il mondo intorno a loro smise d’esistere. Finalmente erano l’uno di fronte all’altra. Finalmente potevano sfogare tutto il dolore che avevano nel cuore. Finalmente potevano colmare quel vuoto che solo la presenza dell’altro riusciva a riempire.

“Cosa ci fai qui Rick?”

riuscì solo a pronunciare non rendendosi conto della pioggia di lacrime che lentamente tornavano a bagnarle il viso.

“Potrai mai perdonarmi Kate?”

“Come?”

chiese lei sorpresa mentre alzando lo sguardo poté scorgere lacrime amare scendere dai suoi meravigliosi occhi azzurri.

“Rick io non ho proprio nulla da perdonarti. Tu piuttosto potrai mai perdonare me?”

“Kate ti sbagli. Si che devo chiederti perdono. Devo chiederti perdono per averti trattata freddamente quel giorno all’aeroporto. Devo chiederti perdono perché per una volta nella mia vita ho seguito il mio orgoglio ferito piuttosto che il mio cuore. Devo chiederti perdono per non aver capito prima quanto ti amassi. Devo chiederti perdono per non aver capito prima che la mia vita ha senso solo se tu nei fai parte.”

“Rick anch’io devo chiederti perdono. Devo chiederti perdono per tutto quello che ti ho detto. Devo chiederti perdono per aver sottovalutato quello che c’era tra noi. Devo chiederti perdono per aver distrutto la tua vita. Devo chiederti perdono per…”

ma Kate non riuscì a terminare la frase perché in quello stesso istante,morbide e delicate come non mai,le labbra di Rick si posarono sulle sue. Quello che ne nacque fu un bacio dolce e carico di dolore. Un bacio nato dall’amore e dalla disperazione. Un bacio nato dall’unione di due cuori che non aspettavano altro che ritrovarsi. Quando,solo dopo essersi separati per riprendere fiato,tornarono a specchiarsi l’uno negli occhi dell’altra.

“Ti amo Richard Castle.”

“Ti amo anch’io Katherine Beckett.”

rispose lui sorridendole mentre la stringeva forte al suo petto per paura che potesse,ancora una volta,scappare via.

“Rick…”

“Si?”

“Noi due non ci lasceremo più vero?”

“No Kate. Noi due resteremo insieme per sempre.”

rispose dolcemente Rick mentre,avvicinava il suo (di lei) viso lentamente al suo,sigillando quella promessa con un bacio carico dell’amore che provavano l’uno per l’altra.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 9-Chiarimenti ***


Capitolo 9-Chiarimenti

Quella notte Rick e Kate fecero l’amore come mai prima in vita loro. Quella notte si amarono come se vivessero solo per quello. Quella notte si amarono come se le loro vite stessero per finire da un minuto all’altro. Quella notte si amarono come solo due amanti,che si erano appena ritrovati dopo essere stati a lungo separati,sapevano fare.

“Come sei bella amore mio.”

pensò Rick mentre guardava la sua piccola Kate dormire poggiata teneramente al suo petto. Com’era bella e quanto era fragile dietro quella maschera che usava per evitare che gli altri si avvicinassero troppo a lei facendola soffrire. Com’era forte e testarda ma allo stesso tempo bisognosa d’amore. Com’era così semplicemente lei la sua piccola e testarda Detective. Pensava tra se e se quando,accarezzandole il viso,la vide muoversi per poi svegliarsi.

“Buongiorno amore mio.”

gli disse lui con un dolcissimo sorriso.

“Buongiorno a te amore mio.”

le rispose di rimando lei staccandosi un poco da lui.

“Scusa amore ti ho svegliata?”

gli chiese Rick con aria colpevole e dispiaciuta in viso.

“No amore tranquillo. E poi non stavo dormendo.”

“Come mai? Io credevo…”

“Pensavo Rick. Pensavo a tutto quello che è accaduto prima di giungere a quest’istante. Pensavo a tutto quello che stavo per perdere. Pensavo a te,a me,a noi e a quello che sarebbe stato del nostro amore se non ci fossimo ritrovati.”

“Kate…”

“No Rick. Non dire nulla.”

disse lei prima di posargli delicatamente un dito sulle labbra per poi continuare.

“So che non è il momento più opportuno ma entrambi sappiamo che è giunta l’ora dei chiarimenti.”

concluse guardandolo nei suoi meravigliosi occhi chiari mentre lasciava che il suo dito scivolasse via dalle sue dolcissime labbra.

“Hai ragione.”

rispose a sua volta Rick mentre prendeva delicatamente la sua fragile mano,tra la sua forte e possente,per poi continuare.

“Abbiamo sofferto troppo e per un motivo o per l’altro abbiamo sempre fatto le scelte sbagliate. Scelte che ci hanno portato a condannare noi stessi ad una vita senza la cosa che entrambi non abbiamo mai smesso di cercare la felicità.”

“Una felicità che mi stavo lasciando sfuggire via se non fosse stato che il destino abbia voluto darmi una seconda opportunità,non solo per riparare hai miei errori,ma anche per essere felice.”

“Beckett…”

riuscì solo a dire mentre,guardandola negli occhi,il suo cuore gli riportava alla mente tutto il dolore e tutta la disperazione della settimana precedente.

“Sai Rick quando mi trovavo sul tetto di quel palazzo,quando ero ad un passo da una delle persone coinvolte nell’omicidio di mia madre e ho rischiato di morire,credendo che non c’è l’avrei mai fatta,l’unica persona alla quale ho pensato e che fino all’ultimo è stata al centro dei miei pensieri eri tu. Forse,lo so,ti sembrerà strano ma fu proprio in quell’istante che capì quello che avevi cercato di dirmi. Che strano vero? quando Ryan insieme al corpo di polizia e il commissario Gates mi salvarono,dal precipitare nel vuoto,non m’importava. Non m’importava della sospensione che ne è conseguita. Non m’importava più di nulla,se non di noi. Per questo ti venni a cercare al tuo appartamento dove trovai solo Martha,Alexis e quelle tue poche righe che mi avevano distrutto il cuore. Ma infondo me lo ero meritata. Io ti avevo fatto soffrire e anche se non volevo accettarlo ti stavo perdendo,ma non per colpa degli altri,ma per colpa mia.”

concluse la bella Detective abbassando lo sguardo mentre una lacrima silenziosa sfuggiva al suo controllo iniziando a rigarle il volto.
Di fronte quella scena il cuore di Rick perse un battito. Mille pensieri iniziarono ad affollargli la mente e una strana sensazione iniziava a distruggerlo dentro.

“Sono stato solo un egoista. Perdonami Kate.”

disse a sua volta abbassando lo sguardo e prendendo di sorpresa la giovane donna.

“Perdonarti? E di cosa? Castle se qui c’è stata un egoista quella sono stata io.”

“Kate quando venni messo al corrente di quello che avresti rischiato se avessi continuato ad indagare sull’omicidio di tua madre è vero cercai di farti cambiare idea decidendo della tua vita per te. Ma capiscimi. Non potevo sopportare l’idea di perderti. Non ancora una volta. Non come era successo durante i funerali di Montgomery. Non dopo averti ritrovata.”

disse mentre l’attirava a se stringendola forte al suo petto.

“Tu Kate,dopo Alexis,sei la cosa più bella che la vita mi abbia mai donato e la sola idea di perderti mi stava distruggendo l’anima. Per questo quando tu facesti la tua scelta io decisi di partire. Perché non sopportavo l’idea di vederti rischiare la vita senza poter far nulla.”

in quell’istante il corpo di Rick,che teneva stretto a se la sua Kate,iniziò a tremare quando lei stringendosi più forte a lui riuscì solo a chiedere.

“Perché non sei partito?”

“Perché ti amo Kate. Ti ho amata dal primo istante che ti ho vista. Ho amato fin da subito i tuoi meravigliosi occhi color nocciola e il tuo,indiscutibilmente,meraviglioso sorriso. Ti ho amata da sempre,forse da prima ancora che ci conoscessimo,e ti amerò per sempre anche se un giorno tu non volessi più avere niente e che fare con me.”

“Questo lo credo impossibile.”

“Cosa?”

“Che io non voglia più a fare niente a che fare con te.”

“E sentiamo Detective Beckett perché?”

“Perché io l’amo signor Castle e l’amerò per sempre qualsiasi cosa accada da adesso in avanti.”

“Anch’io ti amo Kate ora e per sempre qualsiasi cosa accada da adesso in avanti.”

disse infine prima di poggiare le sue labbra su quelle di lei,per poi tornare a stringerla forte a se,prima di addormentarsi l’uno tra le braccia dell’altro con la Luna come unica e sola testimone del loro amore.



Angolo Autrice:
Ed eccomi finalmente tornata con il seguito della storia dedicata ai nostri Caskett. Mi scuso con tutti voi per aver tardato così tanto a pubblicare questo nuovo Capitolo ma purtroppo ho avuto alcuni problemi che non mi hanno permesso di poterlo inserire prima. Come sempre ringrazio chi segue e recensisce la storia ma ancor più ringrazio anche chi semplice la segue solo leggendola. Vi auguro una buona lettura :D

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 10-Always and Forever ***


Capitolo 10-Always and Forever

Quello che fu il giorno seguente per entrambi fu un giorno indimenticabile. La notte dolce amica consigliera se n’era andata lasciando spazio all’amico giorno che con i suoi raggi solari penetrava prepotentemente attraverso la finestra posta nella stanza dell’appartamento della nostra bella Detective andando,di conseguenza,a svegliare il nostro bel scrittore che dormiva ancora beatamente stringendo a se la sua bellissima Kate.
Quante volte aveva pensato a quanto fosse bello vederla dormire. Quante volte aveva pensato a quanto fosse bello far l’amore con lei. Quante volte aveva semplicemente pensato a quanto in realtà,sotto quella maschera da dura,Kate potesse essere tremendamente tenera e soprattutto indifesa a causa delle sofferenze passate. Nonostante tutto c’era una cosa che amava in particolar modo di Kate. La sua immensa capacità d’amare.
Pensava Rick tra se e se mentre,le spostava delicatamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio,le vide aprire lentamente gli occhi.

“Buongiorno amore”

disse la bella Detective mentre,alzandosi sui gomiti,posava un delicato bacio sulle labbra del suo bel scrittore.

“Buongiorno principessa”

le diede in risposta il bel scrittore mentre,stringendola a se,ricambiava quel dolce bacio che via via andava diventando sempre più focoso.
In quell’istante nessuno al mondo esisteva a parte loro. In quell’istante nessuno era felice come Rick e Kate. In quell’istante non c’era storia d’amore nella storia che facesse invidia alla loro. Quando,dopo essersi separati a fatica da quel bacio,si guardarono negli occhi sorridendo felici anche solo del loro amore.

“Sai Rick prima di incontrarti non avrei mai creduto che potesse esistere tanta felicità.”

“Sai Kate io prima d’incontrare te non avrei mai creduto che avrei desiderato,ancora una volta,legarmi a una donna per tutta la vita.”

disse il giovane scrittore creando sgomento e felicità negli occhi della donna che con voce tremante riuscì solo a chiedere.

“Cosa vuoi dire?”

“Mia dolce Kate voglio dire che so di non essere perfetto,di essere un combina guai e di cacciarmi spesso in essi avvolte mettendo anche a rischio la vita delle persone che più amo. So anche che nonostante sia uno scrittore non sono molto bravo con le parole così come non azzecco mai la tempistica adatta.”

“Rick continuo a non capire”

rispose la bella Detective sempre più confusa dalle sue parole.

“Vedi Kate…”

disse prima di rimettersi i box per poi andare verso la sua giacca dalla quale estrasse un oggetto nascosto ai suoi (di lei) occhi.

“Io sono un uomo pieno di difetti. Non sono perfetto e questo,la maggiore parte delle volte,mi porta a commettere sbagli tanto grandi quanto le pieghe d’Egitto. Nonostante tutto io sono sicurissimo di una cosa e cioè che ti amo Kathrine Beckett. Ti ho amata da sempre e se lo vuoi voglio poterti amare per sempre.”

“Rick io…”

“No. Non dire nulla e rispondi solo a questa mia semplice domanda. Kate Beckett mi vuoi sposare?”

a quelle parole il cuore di Kate perse lentamente un battito,gli occhi pian piano le si riempirono di lacrime di felicità e nonostante quella di Rick non fosse stata una perfetta dichiarazione d’amore per lei era la dichiarazione d’amore più bella che le avessero mai fatto. Quando solo dopo essersi ripresa dell’emozione iniziale riuscì solo a dire.

“Si Rick. Voglio essere tua moglie. Voglio essere tua amica. Voglio essere tua complice. Voglio essere la tua compagna e se un giorno tu lo vorrai voglio essere la madre dei tuoi figli. Voglio essere tua per sempre Richard Castle.”

rispose la bella Detective mentre Rick più imbarazzato ed emozionato che mai le mise l’anello,con diamanti Swarovski,al dito per poi baciarla 1,2,3 volte finchè entrambi avrebbero avuto la forza e la voglia d’amarsi.
Quando si furono separati altro non poterono fare altro che guardarsi negli occhi. Mille pensieri ed emozioni affollavano le loro menti e i loro cuori. E mille ricordi tra tanti tornavano a far capolino nelle loro menti come a ricordargli quanto valesse ora quello per la quale avevano un tempo sofferto.
Rick,pensava Kate,era entrato nella sua vita quasi per gioco. Lei ricordava bene quel giorno così come ricordava tutti quelli che si susseguirono. Ricordava ogni singolo secondo,di ogni singolo minuto,di ogni singola ora,di ogni singolo giorno. Da allora… dal giorno del loro primo incontro ne avevano passate tante insieme. Avevano avuto tantissimi litigi,tante incomprensioni e il più delle volte la gelosia aveva fatto capolino tra loro ciò nonostante erano sempre tornati più uniti e affiatati di quanto non lo fossero mai stati. Nonostante tutto questo portava Kate a riflettere. Era stata davvero sua madre a mettere Rick sulla sua strada o era stato tutto merito del loro destino già scritto? Non lo sapeva e mai le sarebbe interessato saperlo perché in quell’istante l’unica cosa che davvero le importava era che si amavano e nonostante le difficoltà che la vita avrebbe riservato loro si sarebbero amati per sempre.

Angolo Autrice:
Ed eccoci giunti ad uno dei Capitoli finali della mia storia. Purtroppo so non è molto lunga nonostante tutto spero che vi sia piaciuta e che anche se breve vi abbia regalato le emozioni di un finale alternativo per i nostri amatissimi Caskett. Come sempre ringrazio tantissimo chi legge e recensisce la storia ma ancor più chi semplicemente la legge. Grazie mille di cuore.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 11-Finale con sorpresa ***


Capitolo 11-Finale con sorpresa

Erano trascorsi 6 mesi dalla famosa notte in cui Rick chiese alla sua bellissima Kate di diventare sua moglie. In quei sei mesi per la coppia molte cose erano cambiate e molte altre,all’insaputa del bel scrittore,ne sarebbero continuate a cambiare. Inoltre durante quel periodo i preparativi per le nozze erano andati avanti e quello che,agli occhi dei Mass Midia,doveva essere il matrimonio del secolo al fine si era rivelata una cerimonia molto semplice e delicata. Quel giorno dal canto suo Kate era davvero bellissima nel suo abito da sposa che la rendeva a dir poco stupenda non solo agli occhi di Rick ma anche del resto degli invitati. Rick dal canto suo invece vestiva con uno smoking molto sobrio ma che lo rendeva,al tempo stesso,tremendamente affascinante.
Tutto era perfetto,fin troppo perfetto,è questo spaventava il bel scrittore che pur non staccando gli occhi dalla bella Detective,che pian piano si avvinava a braccetto del padre verso lui,riuscì a guardare anche se semplicemente con la coda nell’occhio verso sua madre Martha e sua figlia Alexis che sorridendogli gli infusero quel coraggio che fece scomparire di colpo le brutte sensazioni che si erano impossessate di lui. Quando infine furono finalmente l’uno di fronte all’altro a soli pochi passi di distanza riuscirono a specchiarsi nei propri occhi riuscendo a leggere in essi l’amore che da sempre li aveva uniti e che finalmente stava permettendo loro di coronare il loro sogno d’amore.

“Castle…”

disse il padre di Kate mentre teneva ancora il braccio della figlia ancorato al suo.

“Signore…”

rispose a sua volta Rick curioso ma al tempo stesso consapevole di quello che voleva dirgli.

“Finalmente questo giorno è arrivato e oggi ti unirai a Kate per sempre. Io ti affido mia figlia mi raccomando abbi cura di lei,amala e sta attento a non farla soffrire.”

continuò il Signor Beckett mentre porgeva delicatamente la mano della figlia tra la sua grande e possente.

“Signor Beckett…”

iniziò col dire Castle mentre stringeva tra le sue mani quella piuma delicata.

“Chiamami Jim.”

“D’accordo. Jim io amo sua figlia Kate. L’ho sempre amata ed intendo continuare ad amarla per il resto dei miei giorni. Ciò nonostante essendo padre capisco e comprendo i suoi timori ma non si preoccupi perché le assicuro che farò quanto nelle mie capacità e oltre per rendere Kate felice.”

“Era esattamente quello che volevo sentirmi dire.”

poi rivolto alla figlia che aveva quasi le lacrime agli occhi continuò.

“Congratulazioni Kate. Sii una donna felice più di quanto non lo sia già.”

“Ti voglio bene papà.”

“Ti voglio bene anch’io bambina mia. Ma guardati sei bellissima come tua madre il giorno delle nostre nozze.”

“Oh papà.”

rispose infine la bella Detective abbracciando il padre mentre lacrime di commozione le rigavano il volto al solo ricordo della sua amata mamma. Johanna Beckett. Chissà cosa avrebbe pensato della sua amata bambina. Sicuramente sarebbe stata orgogliosa di lei. Sicuramente sarebbe stata felice per la sua piccola Kate. Sicuramente l’avrebbe aiutata a nascondere,aspettando ancora il momento giusto,il piccolo segreto che Kate nascondeva dentro se.

“Signori scusate ma credo sia arrivato il momento di dare il via alla cerimonia.”

disse il sacerdote rivolto ai presenti mentre Jim prendeva posto vicino a Lenie e Kate prendeva posto vicino a Castle.

“Bene siamo qui riuniti oggi per unire quest’uomo e questa donna nel sacro vincolo del matrimonio.”

iniziò facendo cenno ad Alexis di avvicinarsi con il cuscino dov’erano poggiate le fedi nuziali.

“Signor Castle…”

“Io Richard Castle con questo anello simbolo del nostro amore prometto a te Kate Beckett di amarti e onorarti nel bene e nel male,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà finché morte non ci separi.”

concluse poggiando le sue labbra sulla fede per poi metterla al dito di Kate che nel mentre tremava dall’emozione. Quando fu il turno di Beckett.

“Io Katherine Beckett con questo anello simbolo del nostro amore prometto a te Richard Castle di amarti e onorarti nel bene e nel male,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà finché morte non ci separi.”

concluse anch’essa poggiando le sue labbra sulla fede per poi metterla al dito del suo uomo.

“E con i poteri che mi sono stati conferiti io vi dichiaro marito e moglie. Adesso può baciare la sposa.”

al termine di queste parole un enorme applauso di levò tra i presenti nello stesso istante in cui Rick attirò a se Kate unendo le sue labbra a quelle di lei baciandola con passione. Quando si furono separati da quel dolce bacio,prima che qualcun altro potesse rovinare il “momento perfetto” Kate,con un sorriso sbarazzino negli occhi,guardò Rick che a sua volta la guardò a dir poco confuso.

“Bene Castle ora posso dirtelo.”

“Cosa?”

“Vedi Rick…”

“Kate?”

“…..”

“Kate mi stai facendo preoccupare e non credo sia un bene visto che siamo marito e moglie da meno di cinque minuti.”

“D’accordo.”

“Allora Beckett ti decidi a dirmi che succede?”

“Rick sono incinta.”

disse infine tutto d’un fiato mentre gli occhi del bel scrittore di sgranavano dalla sorpresa e tra i presenti Martha e Alexis comprese si eleggeva incredulità mista a commozione.

“Kate ma ne sei sicura?”

“Si Rick. Ho scoperto due mesi fa di essere incinta solo che non ho mai trovato il momento giusto fino ad oggi.”

“Non riesco ancora a crederci. Sarò padre. Sarò padre per la seconda volta. Ti amo Kate. Ti amo.”

“Ti amo anch’io Rick. Ti amo anch’io.”

rispose infine Kate mentre tra le braccia del suo scrittore ora divenuto suo marito piangeva lacrime di felicità.
Finalmente le cose stavano andando per il verso giusto. Finalmente tutto sembrava aver trovato la giusta piega. Finalmente sia Rick che Kate avevano coronato il loro sogno d’amore destinato (stavolta) a durare per sempre.

Angolo Autrice:
Ed eccomi finalmente tornata con il seguito della storia. Mi scuso con voi per aver tardato così tanto ad aggiornarla ma tra il fatto che sono stata fuori città e i problemi che ho avuto mi è stato impossibile poterlo pubblicare prima ciò nonostante spero che il Capitolo vi piaccia. Come sempre ringrazio chi leggerà la storia lasciando una recensione o anche una critica (che ricordo è sempre ben accetta purché sia costruttiva) ma ancor più ringrazio anche chi semplicemente leggerà il Capitolo e la storia in se. Vi auguro una buona lettura :D

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Prologo-2 anni dopo ***


Prologo-2 anni dopo

“Rick hai preso tutto?”

“Si Kate non preoccuparti. Non manca nulla.”

“Sei sicuro di aver preparato tutto il necessario? pannolini,biberon,ciuccio …..”

“Kate sta tranquilla che nel borsone di Alexander non manca nulla. Dato che,certa che papà avrebbe dimenticato sicuramente qualcosa,l’ho preparato io personalmente questa mattina”

l’interruppe Alexis entrando nella loro stanza con il suo fratellino tra le braccia. Il piccolo Alexander Castle. Nato dall’amore di Kate e Rick. Nato da un amore che ha affrontato mille ostacoli ma che con sempre più forza e coraggio è riuscito ad affrontare ogni avversità.

“Alexis sapendo che sei stata tu a preparare il borsone per il piccolo mi sento molto più tranquilla”

disse Kate sicura che sotto l’occhio vigile della ragazza non mancasse nulla.

“Ad entrambe grazie per la vostra fiducia”

rispose a sua volta un finto offeso Rick mentre un elettrizzata ed euforica Martha li raggiungeva.

“Avanti Richard non fare il bambino. Così facendo sembri più piccolo di tuo figlio. Non solo di certo non puoi presentarti alla premiazione così con quell’espressione imbronciata. Vero amore di nonna? Dillo anche tu a papà che deve smetterla di essere più piccolo di te”

disse Martha rivolta sia a Rick che al piccolo Alexander che stava prendendo tra le braccia mentre rideva di gusto per la faccia appena fatta dalla nonna.

“Visto papà anche Alexander pensa che sei un bambinone”

“Mi dispiace per te amore ma hai perso la battaglia in partenza”

“Povero me”

concluse infine con una faccia completamente sconsolata mentre una risata generale di espandeva per tutto l’appartamento.

“Allora tornando per un attimo seri siamo tutti pronti?”

disse la prima delle donne di casa Castle.

“Martha noi siamo pronti quindi possiamo anche andare”

rispose Kate mentre insieme a Martha con il piccolo Alexander,Alexis e Rick si dirigeva verso la porta d’ingresso. Stavano quasi tutti per uscire quando all’improvviso furono fermate dalla voce dello scrittore.

“Mamma,Alexis voi con il piccolo Alexander aspettateci giù. Io e Kate arriviamo subito.”

“Rick è successo qualcosa?”

gli domandò Martha con aria preoccupata.

“No mamma tranquilla.”

gli rispose con un dolce sorriso cercando di tranquillizzarla.

“Va bene papà ma mi raccomando non ci mettete troppo.”

“Ma Alexis…”

“Su nonna andiamo.”

disse la giovane Castle chiudendosi la porta dell’appartamento alle spalle mentre Rick,sicuro che la figlia avesse capito,non smetteva di ringraziarla.

“Rick cos’è successo? Come mai hai voluto che sia tua madre che Alexis scendessero prima aspettandoci giù?”

domandò infine Kate spezzando il silenzio che si era creato negli attimi a seguire. Ma Kate a quella domanda non ricevette mai risposta se non trovarsi tutto d’un tratto tra le braccia del suo amato scrittore.

“Castle…”

“You are my heart. You are my life Kate Beckett. Always and Forever.”

le disse Rick come fossero strofe di una canzone che conosceva da sempre. Strofe di una canzone di cui solo loro due capivano il senso e ne sapevano il significato.

“Richard Castle sono io che devo a te più di quanto immagini. Dal primo giorno in cui ci siamo visti hai saputo tirare fuori la parte migliore di me. Grazie a te non sono più stata la Kate testarda e combattiva che si batteva per aver giustizia. No. Grazie a te sono diventata una Kate migliore non sono con gli altri ma soprattutto con me stessa ed anche se allora non volevo ammetterlo nemmeno a me stessa se sono diventata quello che ero e che sono lo devo solo a te,alla tua testardaggine e al tuo amore.”

“Mia piccola Kate tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata. Tu sei il regalo più grande che la vita potesse farmi. Tu non solo sei una poliziotta straordinaria,una donna meravigliosa,un’amica stupenda non solo per me ma per chiunque abbia l’onore d’incrociarti nella sua strada,una madre incredibile ed una moglie strepitosa. No tu sei molto di più. Tu sei tutto quello che ho sempre sperato d’incontrare nella mia vita. L’amore. L’amore quello vero senza eguali. L’amore che non ti fa dormire la notte. L’amore che ti fa arrivare uno stormo di farfalle nello stomaco. L’amore per la quale saresti pronto a sacrificare la tua stessa vita purché viva. L’amore senza la quale sai di non poter più vivere”

“Rick io non so cosa dire perché non esistono parole per descrivere o per lo meno per provare a descrivere cosa sento in questo momento e cosa giorno per giorno vorrei solo poterti dire.”

“Allora non dire nulla mia piccola Kate.”

disse facendosi sempre più vicino alle sue labbra.

“Always Kate.”

“Always Rick.”

disse infine la bella Detective poggiando,a sua volta,le labbra su quelle del suo amato scrittore.
Finalmente l’inferno nelle loro vite era finito. Finalmente ogni incubo aveva cessato si farsi presente nei loro sogni. Finalmente i conti con il passato erano stati tutti chiusi e per Rick e Kate si prosperava un futuro pieno d’amore e felicità insieme alla loro splendida famiglia ma soprattutto insieme a quell’amore che da sempre li aveva uniti rendendoli l’uno l’incastro perfetto dell’altro.

No matter where go , with whom we will be or what we will do because my heart will follow you everywhere , prisoner of love that lives only for you.
Near , Far , Wherever you are my heart will be with you.




N.D. Autore
Salve a tutti scusatami tantissimo se ciò messo così tanto tempo per continuare la storia ma finalmente dopo secoli eccomi tornata con l'ultimo Capitolo della storia d'amore dei nostri amatissimi Castle e Beckett. Spero che l'ultimo Capitolo vi piaccia e che non sia una delusione.
Grazie in anticipo a chi durante tutta la durata della storia mi ha seguita leggendola e recensendola ma soprattutto grazie anche a chi l'ha semplicemente letta :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3287914