My Mad fat diary. Inside me

di serenina romano
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Guardavo dalla finestra del treno gli alberi che scorrevano velocissimi. Sembravano decenni che pigliai il treno per andare dalla mia piccola città sino alla mia meta: l'Università. In realtà erano passati solo sei anni, tre di corso che mi aveva permesso di fare carriera in una casa discografica come consulente musicale . La mia autostima era cresciuta molto in quegli anni, non che non ci siano stati momenti in cui avrei voluto mollare tutto ed andarmene, ma ho sempre pensato a quello che avevo passato per arrivare sino a questo punto è non potevo mollare. Ero riuscita anche a perdere peso fino a sembrare quasi "normale". Oggi ritornavo a casa e la cosa che mi spaventava di più era vedere le persone più care. In tutti questi anni avevo volutamente tagliare i ponti con la banda così da poterne la cavare da sola. Mia mamma, quando ci sentivamo, mi raccontava un po di pettegolezzi sulla gente della città ma niente dei miei amici, forse perché aveva capito che mi faceva venire la malinconia soprattutto pensare a Finn. Dopo quella notte non lo più sentito ma ho pensato parecchio a lui soprattutto i primi tempi quando immaginavo come sarebbe andata la storia se io fossi rimasta a casa, magari a vivere con lui. Ma come si dice lontano da gli occhi lontano dal cuore ed io me ne feci una ragione. Il treno cominciava a rallentare ed io ho capito che ero quasi arrivata. Raccolsi i miei fogli di lavoro e il mio laptop e misi tutto dentro la mia borsa. Appena entrammo in stazione vidi mia mamma con Karim e la piccola che mi aspettavano. Erano proprio belli insieme e soprattutto sembravano molto felici. Scesi e gli andai in contro. "Rae quanto ci sei mancata! " Disse mia mamma abbracciandomi. In effetti non tornavo a casa da molto tempo. La mia famiglia mi era venuta a trovare a Londra quando ho cominciato a lavorare ma erano state poche volte. "mamma mi sei mancata anche tu." Il suo abbraccio sapeva di mamma. "Rae che bello vederti" mi disse Karim "Rae Rae che bello che sei tornata cosi staremo sempre insieme" mi disse la mia sorellina. Aveva sette anni e mi assomigliava, o volevo che mi assomigliasse anche se lei è magra come un'acciuga. Prendemmo le valige e ci dirigemmo verso la macchina. Molte persone mi guardavano ma non con uno sguardo cattivo ma di curiosita. "Sai mi ha chiamato choe ieri e le ho detto che saresti venuta" disse mia mamma in auto. " Perché gliel'hai detto? Tanto non mi fermo molto" " perché era la tua migliore amica e mi ha chiesto di te. Sai ora lei lavora qui. Ha aperto uno studio di consulenza finanziaria" " ah e come mai ti ha chiamato?" "Non so mi voleva vedere e le ho detto che nel pomeriggio sarei stata a casa". Infatti era proprio davanti casa. Non era cambiata. Forse soltanto per i capelli che adesso sono corti. Scesi dalla macchina lei si avvicinó ci guardammo e dopo un momento xhe sembrava interminabile ci stringemmo forte. "Chloe sono così contenta di vederti!" "Io non posso credere di vedere te! Sono passati sei anni e sei cambiata moltissimo." "E già!" "Ragazze entriamo che faccio il te ". Entrammo e fu come ritornare indietro nel tmpo. Non era cambiato niente tranne per il fatto che ci fossero giochi di mia sorella dappertutto. " Allora cosa mi racconti" disse Chloe. "Beh non c'è molto da dire. Ho soltanto cambiato totalmente la mia vita. Ho lottato con le unghie e con i denti ma alla fine ho vinto io. Ora sto bene". "Mi fa molto piacere e lo vedo anche da tuo fisico." La mamma ha portato il thé e lo servì a Chloe. "Beh ora che siamo tutti posso dirvi la novità più importante." Disse la mia amica dopo aver sorseggiato il suo thé. "Sono venuta qui per invitarvi al mio matrimonio." "Cosa?!" Dissi affogandomi con il thé bollente. Non avrei mai immaginato ad una notizia simile. " Perché ti stranizza tanto?" " No è che non me l'aspettavo. Con chi lo conosco?" "No non lo conosci. Era mio compagno di università e poi collega di ufficio. Stiamo insieme da quattro anni e l'anno scorso mi ha chiesto di Sposarlo. La cerimonia sarà la prossima settimana." "Sono contentissima per te!" Ero veramente felice perche se lo meritava. "Beh visto che sei tanto contenta per me mi faresti da damigella d'onore? Sei la mia migliore amica e ti vorrei accanto." " Ma certo!". "Benissimo! Sarà come i vecchi tempi! Sono contenta che tu sia tornata. Domani sera ho organizzato la pub con un po di amici. Devi venire così conoscerai Jonathan." " Ok certo" "benissimo. Ora devo andare a lavoro." L'accompagnai alla porta. "Allora ci sentiamo domani mattina." " Si cerro" "ok sono felice che domani tu venga, sara anche un modo per riunire la banda. Ciao". Chiusi la porta e mi ci appoggiai. Avrei incontrato la banda. Quanto mi mancavano tutti! Aspetta un attimo! Avrei rivisto anche Fin. Chissà se mi ha pensato tutto questo tempo... Penso di no... Avevo già l'ansia per l'indomani sera e questo non andava bene. Meglio dormirci su.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mi svegliai. Mi ci volle qualche secondo per capire dove mi trovavo e soprattutto cos'era successo il giorno prima. Mi ricordai della proposta di choe e mi venne l'ansia. Era la prima volta dopo sei anni che facevo un passo indietro nella mia vita. Il ritornare a Stamford mi faceva ritornare in mente dei ricordi dolorosi ma al tempo stesso essenziali per la mia "rinascita". Ora non ero più la persona di un tempo, ho imparato a riflettere prima di agire e a cavarmela da sola, combattendo contro i miei alti e bassi. Ora il ritornare indietro mi faceva paura. Chissà cosa avrebbero pensato gli altri del mio nuovo aspetto o del mio carattere. L'avrei scoperto quella sera. (La sera) Mi truccai accuratamente, mi feci uno scignon alto con i miei lunghi capelli neri e scelsi il mio outfit: tailleur nero con una camicia bianca di seta, tutto da abbinare con scarpe e borsa. Ero pronta. Scesi e trovai mia mamma in cucina che stava preparando la cena. "Mamma io esck, mi devo vedere con chloe." "Ok" . Mi avvisi verso lo storico pub e man mano che la strada diminuiva il mio cuore aumentava i suoi battiti. Era una delle poche volte in questi sei anni che avevo pensato di non farcela e di rinunciare, ma appena mi trovai davanti all'entrata del locale feci un respiro profondo ed entrai. C'era molta confusione, come al solito, ma mai come i un londinesi sempre strapieni di gente. Mi guardai attorno e li vidi lì, seduti allo stesso tavolo, come se il tempo non fosse mai passato. Rimasi li, ferma immobile fino a che gli occhi di Chloe non si scontrarono con i miei. Cominciò a sbracciarsi per farsi notare. Mi avvisi verso di loro mentre lei mi venne in contro. Mi abbracciò " che nello che sei qui." E mi trascino verso gli altri. "ragazzi guardate chi c'è qui." Tutti mi guardarono spaesati. "Ciao ragazzi"dissi tentando di sorridere. " Rae?! Sei tu?! Oh mamma. Sei inriconoscibile. "Disse Archie alzandosi per abbracciarmi. "Si sono io forse un po' cambiata." Loro non erano cambiati affatto. Izzy e Chop sembravano felici come sempre e Archie era sempre un gran figo. Ci sedemmo a chiacchierare in attesa di Jonathan, il fidanzato di Chloe. "Che ci racconti? Sei sparita per sei anni, non si fa così" mi riproverò Chop. Aveva ragione. "Mi sono laureata e lavoro in una casa discografica a Londra come produttrice" "ci sei mancata sai." Disse Izzy "anche voi mi siete mancati ma volevo rendermi conto se ce la potevo fare da sola. Voi invece?" " Noi abbiamo aperto un piccolo ristorante, piccolo ma accogliente" disse Izzy avvicinandosi a Chop. "Stiamo pensando di mettere su famiglia" "wow ma è fantastico! E a quando la data?" " Beh ancora stiamo mettendo da parte i soldi, sai ce ne vogliono tanti soprattutto perché il matrimonio è una sola volta" " si certo. E tu Archie?" " Beh anche io mi sono laureato in storia ed, ironia della sorte, insegno nel nostro ex liceo" " noo dai non ci posso credere" " si e mi piace un sacco". Tutti i presenti si misero a ridere. Sempre a che non fossero passati questi anni. "E Finn?" Chiesi io abbassando lo sguardo evidentemente imbarazzata. Lo ero sempre quando parlavo o anche pensavo a Finn. " Finn si è trasferito a Liverpool da parenti e lavora come responsabile di cantieri per conto della ditta di uno zio"  intervenne Chloe. Povero Finn, si era ritrovato a fare quello che meno gli piaceva fare. "E non verrà per il tuo matrimonio?"chiesi io " si certo arriverà domani con..." Ma fummo interrotti dall'arrivo di un uomo biondo, alto, atletico, insomma uno che abitualmente vedi nelle copertine dei giornali di moda. "amore eccoti" disse Chloe alzandosi e baciando appassionatamente l'uomo. "Jonathan lei è Rae. Rae lui è Jonathan" e rivolgendosi un caloroso sorriso mi abbracciò come se ci fossimo sempre conosciuti. "Ciao rae, Chloe mi ha raccontato tutto di te. Sono felice che tu sia venuta e abbia accettato di essere la damigella d'onore di Chloe" "piacere mio". La serata trascorse in modo piacevole. Ebbi modo di conoscere meglio Jonathan e scopri che era molto simpatico, perfetto per Chloe. Ma al di là di tutto non facevo che pensare a Finn e al momento in cui i nostri sguardi si sarebbero incontrati di nuovo. Ci sarebbe stato imbarazzo tra di noi o le cose saeebbero andate lisce come l'olio? Avrei dovuto aspettare domani per scoprirlo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quella sera non dormii molto, anzi per niente. Mi rimbombavano in testa le domande che mi avevano tormentato la sera prima. Il mio cellulare prese a squillare. Numero sconosciuto. "Pronto?" Dissi con voce incerta e preoccupata. "Ciao Rae sono Chloe." "Ah ciao come va?" " Bene bene. Ti stavo chiamando era ricordarti che oggi, in veste di damigella d'onore, mi devi accompagnare all'ultima prova per il vestito." Già, mi ero dimenticata di questo particolare."ehm si certo a che ora?" "Verso le sei. Ci sarà anche Izzy. Nel frattempo Chop e Archie andranno a prendere Finn in aeroporto così potremmo vederci tutti per cena". Perfetto! Non potevo desiderare di meglio. Le sei arrivarono presto e il suono del clacson mi destò dal mio torpore nel quale mi ero adagiata nelle ultime ore. Non pensai al mio outfit, anzi presi delle cose a caso nel mio armadio ma il risultato non fu terribile: t-shirt rossa, jeans chiari abbastanza larghi,converse nere e la mia solita giacca di pelle nera, ormai troppo consumata e troppo grande  ma ci tenevo così tanto che mi dispiaceva buttarla via, c'erano tanti ricordi legati a quella giacca... Uscita di casa vidi la macchina di Chloe fuori dalla porta. "Ciao Rae come va?" Mi disse Izzy. "Tutto bene allora dove andiamo?" "Andiamo in una nuova boutique di abiti da cerimonia appena fuori Stamford." Arrivammo dopo una quindicina di minuti di auto davanti ad una palazzina antica; l'insegna finemente decorata faceva pensare all'alto  livello del negozio. Entrammo e delle commesse ci accolsero. Erano del genere che avevo sempre tenuto, quelle che ti squadrano, ti studiano e ti giudicano. Non posso dimenticare quella volta che noi tre ragazze siamo andate a comprare della biancheria sexy per il campeggio, per far eccitare i nostri rispettivi ragazzi. Quel senso di oppressione mi invase. Era la prima volta in sei anni che mi sentivo così, ma non dovevo pensarci, tanto la protagonista della giornata non ero io ma chloe. Una signora ci condusse in una saletta di prova dove io ed Izzy potemmo sederci, mentre Chloe al di là della tenda grigia provava il suo vestito. Attimi di suspence e finalmente usci. Il vestito era adattissimo a lei: era stile Sissi, enorme e vistoso che non passava di certo inosservato. "Beh che ve ne pare?" "È bellissimo" esclamò Izzy sorridenete. A me non piaceva ma era senza dubbio nello stile della sposa. "È molto bello e ti sta alla perfezione" dissi io. " Si vero?! È proprio bello... Beh ora che ho provato il mio proverete il vostro" " provare cosa?!" Esultai io facendo quasi un balzo dalla sedia. "Certo, non vorrai venire al mio matrimonio in jeans e maglietta vero?" Due signorine "isteriche" ci accompagnarono ai camerini e fu la che lo vidi, l'abito più brutto della storia degli abiti: era fucsia,aderente, molto anni 80, con la gonna a pieghe e gli sbuffi alle maniche... Era orrendo! Ma ero costretta ad indossarlo. Me lo misi e mi guardai allo specchio: sembravo una via di mezzo tra una bambola alta un metro e settanta e un confetto. Non potevo guardare. Usci e vidi Izzy. Il suo vestito era davvero bello: verde pallido, spezzato alla vita con dei piccoli strass dello stesso colore che ricoprivano la gonna. Molto semplice ma d'effetto. Lei mi guardo con la mia  stessa identica espressione di quando mi guardai riflessa allo specchio. "Che ne pensi? E dimmi la verità.." "beh..." In quel momento arrivó Chloe che già si era tolta il suo vestito. " Vediamo un po'.. Izzy sei splendida." Disse guardando l'interessata. "Rae anche tu stai bene." Disse non troppo convinta. " Io non direi, sembro tanto un armadio travestito da confetto" " ma non è vero è solo che abbiamo dovuto optare per questa scelta un po' vintage perché purtroppo non c'era molto per il mio budget" " ma non ci sarebbe qualcosa di più semplice?" "Francamente non abbiamo niente che sia della sua taglia, senza offesa" replicò una delle commesse acide che ci stavano osservando. No questo era troppo! "Signorina perché non si fa un po' i cavoli suoi?" Dissi guardando l'individuo alle mie spalle. Poi mi rivolsi verso chloe. " Senti chloe, questo vestito è davvero orribile. Preferisco venire nuda che con questo vestito." " No ma che dici..." In quel momento una commessa venne da noi. " Signorina qui fuori ci sono dei ragazzi e uno di quelli dice di essere il suo fidanzato. che faccio, li faccio entrare?” disse rivolgendosi a Chloe. Non mi dire che erano già arrivati e con loro... Anche Finn. " Si certo così daranno anche loro un'opinione" NO NO NO. Non possono entrare, soprattutto Finn. Cominciai a correre verso il camerino ma l'abito stretto mi fece inciampare sui miei piedi e finì stesa per terra. Dopo un paio di secondi mi girai tutta dolorante per la botta e la prima persona che vidi fu proprio Fin che mi gyardava. E aveva visto tutto.

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