Magna Opera Pokémos

di darken_raichu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Magna Opera Pokémos ***
Capitolo 2: *** Elettria - L'Epoca Antica ***
Capitolo 3: *** Elettria - La Guerra di Unficazione ***
Capitolo 4: *** Re Electivire I (4440 - 4460) ***
Capitolo 5: *** Electabuzz I - Electivire II (4460 - 4467) ***
Capitolo 6: *** Electabuzz II (4467 - 4489) ***



Capitolo 1
*** Magna Opera Pokémos ***


Quella che segue è una raccolta di libri della Grande Biblioteca di Normalia, la più grande raccolta di conoscenza culturale di Pokémos, creata da instancabili generazioni di Bibliotecari in tutta Pokémos. I libri sono trattati sui più vari argomenti, tenuti aggiornati grazie alle informazioni dei viaggiatori.
 
PRIMO TRATTATO: STORIA DI POKéMOS
 
INTRODUZIONE: POKÉMOS E LA STORIA INCERTA
 
Pokémos è un continente suddiviso tra diciotto stati indipendenti. Questi paesi ospitano per la maggior parte pokémon appartenenti ad uno stesso tipo, seppur esistano minoranze che non appartengono al tipo maggioritario (di questi però la maggior parte sono comunque nati in quel paese e dopo essersi evoluti hanno scelto di non lasciarlo). I pokémon sono attratti verso un certo paese da una forza chiamata Predominanza. La natura di questa forza non è stata del tutto chiarita, ma molti studiosi ritengono che le cause siano da ricercarsi nei particolari climi dei vari paesi. In ogni caso la maggior parte dei pokémon tende a restare in un paese semplicemente perché ci è nata.
 
La storia più antica di Pokémos è avvolta nel mistero più assoluto. Ogni informazione precedente all’anno 0 del computo attuale è giudicata veritiera solo per l’assenza di prove contrarie ad essa, che sei mai dovessero emergere cambierebbero la nostra visione del mondo in modo notevole. Anche molta della storia successiva a quell’anno, per molti paesi, rimane nebulosa. Per la Storia Incerta, il lungo periodo tra l’Era della Fondazione e l’Era Attuale, viene riportata in seguito la sinossi dei vari capitoli dell’opera scritta dal Gran Bibliotecario Asarch il Sapiente, Gran Bibliotecario tra il 3782 e il 3797, il cui trattato La Storia Incerta: Le verità e le supposizioni, rimane ancora oggi una delle maggiori opere sul tema. Chiunque voglia approfondire ulteriormente quelle epoche incerte viene quindi rimandato dall’autore di questo testo a consultare l’opera di Asarch, disponibile nella maggior parte delle Biblioteche di Normalia e anche in quasi tutte quelle dei grandi studiosi stranieri.
 
Era della Fondazione
In principio era il caos. Ma dal caos nacque Arceus, il quale a sua volta generò i primi Loro, che a loro volta ne generarono altri. In origine il tempo scorreva in modo molto più denso e lento, giacché per formulare un singolo pensiero erano necessari interi eoni. Fu per questo un'era di pace e di prosperità.
 
Era dei Combattimenti
Almeno finché Bonoth, colui al quale Arceus aveva affidato il comando del tempo, lo accelerò (NOTA: i Loro in origine si dice che fossero molti più di quanti ne esistano oggi). Gli altri entrarono in confusione, in quanto non erano abituati a pensare a una simile velocità, e Bonoth cercò di approfittare di questo per spodestare Arceus e regnare incontrastato sul cosmo. Dopo un violento combattimento Bonoth fu sconfitto, ma non sopraffatto. Nonostante l'umiliazione riuscì a plagiare le menti di molti altri Loro, assaltando di nuovo Arceus contando sulla forza dei numeri.
Con il Padre di Tutti rimasero in pochi, pare appena un quarto di tutti i Loro esistenti (perfino Giratina prima della corruzione si schierò dalla parte del padre nell'Era dei Combattimenti), ma furono sufficienti a respingere momentaneamente l'assalto dei Bonithi.
Molti Loro perirono nella battaglia, e Bonoth non lo tollerò. Decise di tentare un ultimo assalto, fornendosi però di nuovi seguaci. Raccolse personalmente dal campo di battaglia i cadaveri dei suoi servi morti, li fuse assieme e li rimescolò, dividendoli poi di nuovo in piccoli pezzi. Fece scorrere per ogni singolo pezzettino di carne il tempo al contrario, in modo che la vita tornasse in quelle membra. E fu così che nacquero i Mew, antenati di tutti i pokémon.
L'ultimo assalto fu devastante. Molti Loro, sia da una parte che dall'altra, perirono. Ma alla fine Arceus uccise Bonoth, facendolo dissolvere nell'aria. I Mew restarono senza una guida ed andarono allo sbando, in quanto Bonoth non aveva dato loro la ragione. Arceus, impietosito, decise di dare a quelle creature una possibilità. Unendo le forze con i Loro superstiti diede la capacità di ragionare al "Popolo Multiforme", come erano noti da principio i Mew, data la loro capacità di mutare forma.
 
Era della Creazione
Arceus assegnò il dominio del tempo al figlio Dialga, e la pace continuò. Ma presto cominciarono i problemi. I Mew si moltiplicavano a ritmo spaventoso, e alcuni Loro cominciarono a temere per una nuova ribellione. Per questo alcuni, come Giratina, cominciarono a pensare di annientarli. Ma Arceus decise di risolvere la questione da solo.
Originariamente essi erano poco più piccoli dei Loro, ma Arceus ridusse le loro dimensioni e creò un mondo apposta per loro, al di fuori del quale erano impossibilitati ad uscire: Pokémos.
Al tempo stesso era stata una mossa sia per difenderli che per difendersi. Infatti i Loro erano troppo pochi per fronteggiare una nuova ribellione, e molti avevano paura. Ma Arceus si era affezionato ai pokemon, e decise di imporre dei limiti alla sua barriera: i Mew non ne potevano uscire, mentre i Loro vi potevano entrare, anche se con solo un briciolo del loro vero potere. Per cui sarebbe stato possibile annientare Pokémos solo da fuori, il che era impossibile vista la continua veglia di Arceus.
 
Era della Prosperità
Durante questo periodo il cosmo conobbe la pace, e i Mew si svilupparono nel mondo, mutando in tutte le forme di pokémon conosciute. L’ultimo Mew, su ordine di Arceus, fu ammesso tra i Loro. Essi nel frattempo riacquisirono molti dei loro poteri al di fuori di esso. Cominciarono a diffondersi le prime fedi fra i pokemon, ed è in questo periodo che furono erette le prime città.
 
Era dell'Instabilità
Una parte di Bonoth era sopravvissuta allo scontro con Arceus, rifugiandosi nel Loro più vicino ai due in quel momento: Giratina. Bonoth lo colse in un momento in cui aveva la difesa abbassata, e si annidò in un angolo della sua mente, pronto a farsi vivo nel momento giusto. E quel momento diede inizio all'Era dell'Instabilità.
Bonoth fece pian piano impazzire Giratina, al quale venne trasmessa la stessa brama di potere di Bonoth. Complottò allora con alcuni Loro per spodestare Arceus, ma Yveltal, che era coinvolto, tradì. Allora Giratina, tentando il tutto per tutto, ingaggiò un furioso scontro con il padre. Ne uscì sconfitto.
Arceus lo voleva annientare definitivamente, in quanto aveva scorto in lui un frammento di Bonoth, ma gli altri suoi figli, Dialga e Palkia, lo convinsero a desistere. Arceus allora esiliò Giratina in una parte fredda e buia del corpo, creando tutt'attorno una distorsione dello spazio-tempo con l'aiuto dei figli per impedirgli di fuggire. Si venne a creare il Mondo Distorto.
Ma, nonostante la sconfitta di Giratina, cominciarono a sorgere i primi dissapori tra i Loro. Si crearono le prime rivalità, come Groduon e Kyogre, Xerneas e Yveltal oppure Dialga contro Palkia. Pochi seppero mantenere il buonsenso, e Reshikrom fu uno di questi. Egli, per evitare che Dialga e Palkia si uccidessero a vicenda, si frappose tra i due, facendosi colpire. Ma questo peggiorò ulteriormente la situazione, in quanto egli non morì, ma si divise in due personalità totalmente opposte: Reshiram e Zekrom, che cominciarono anche loro a combattersi (nacque anche una terza entità, Kyurem, che tuttavia rimase in disparte nel conflitto). Arceus, furioso per questa situazione, esiliò tutti i Loro su Pokémos, privandoli di molti dei loro poteri e imponendo il divieto di oltrepassare la barriera. Decretò che sarebbero stati riammessi al suo cospetto solo quando avessero imparato ad appianare i loro contrasti.
 
Era della Tranquillità
Solo allora Pokémos iniziò veramente a crescere. Le fedi per i Loro si rafforzarono dopo che anch’essi vennero esiliati su Pokémos, e addirittura alcuni si integrarono con la popolazione, rinunciando alla propria immortalità e formando una discendenza (i Loro sono immortali solo se non generano figli, con l'unica eccezione costituita da Arceus; si vedano come esempio Latias e Latios).
 
La sinossi sopra riportata è solo l’ombra del titanico lavoro del Gran Bibliotecario, ma fornisce un racconto sufficiente, ai fini di questo testo, delle Ere antiche. Ma la Storia Incerta non termina con la fine dell’Era della Tranquillità.
In quel lasso di tempo i Pokémon, che all’epoca erano ancora molto pochi, vivevano tutti insieme nel territorio dell’odierna Gelia in una fertile valle, divisi in una grande moltitudine di piccoli regni. Ma quando i Picchi Glaciali sorsero nel luogo dove un tempo si estendeva la fertile pianura, i regni scomparvero e i Pokémon furono costretti ad emigrare. Alcuni vagarono per millenni, altri seppero stabilirsi presto, altri ancora non se ne andarono affatto. Questa migrazione viene convenzionalmente datata intorno a settemila anni fa, ma le basi da cui parte questa datazione sono vaghe.
Nell’anno 0 nasce il più antico paese di Pokémos: Normalia. Con a capo la prima Voce di Arceus, Normalia è il primo regno che gli storici accettano di considerare certo. Ed è per questo che con la fondazione del paese inizia il calendario che ancora oggi regola la vita a Pokémos, e viene considerata terminata la Storia Incerta. Va considerato che in realtà molto poco si sa di quanto accadeva negli altri paesi. Gli albori dell’Ordine dei Bibliotecari risalgono a soli duemilasettecento anni fa, sotto l’egida di Bibarel IV. E ancora, occorsero circa duemila anni perché i Bibliotecari riuscissero a stabilirsi in tutta Pokémos e cominciare la loro missione nella raccolta dello scibile universale. Per questo, molti pongono il termine della Storia Incerta in date molto più recenti. Ma in questo testo considereremo come suo termine il convenzionale anno 0.
 
N.d.R. (Nota del Redattore): Svariati autori si sono dedicati a studiare Pokémos, i suoi paesi ed i suoi abitanti. Per pura comodità nell’organizzazione di questa raccolta, tutti i volumi seguono il viaggio di Dolas l’Errante, il misterioso viaggiatore originario di Elettria che ha percorso per non meno di tre volte tutta Pokémos studiando la storia e la geografia dei vari paesi. I suoi scritti, risalenti a circa due secoli fa, sono riconosciuti di primaria importanza su scala globale, in quanto del tutto estranei da ogni forma di giudizio personale, ma solo un riportare su carta i fatti che egli ha osservato o studiato. Bibliotecario ad honorem investito dalla Voce di Arceus in persona nel corso del suo terzo viaggio, il sottoscritto Ditid, bibliotecario che ha raccolto questi documenti, si è limitato a raccogliere i diciotto volumi scritti di proprio pugno da Dolas, unendoli ai testi di autori successivi e precedenti la cui attendibilità non sia discutibile. In questo modo, il redattore omaggia il viaggio di Dolas l’Errante, e al contempo offre un’ordinata e precisa descrizione del mondo in cui lui e i lettori vivono.

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Capitolo 2
*** Elettria - L'Epoca Antica ***


La storia di Pokémos successiva al termine dell’Era della Tranquillità, come detto, fu un’epoca di grandi sommovimenti sociali per buona parte del paese. Elettria, al contrario, fu perlopiù lasciata a se stessa. Rinchiusa tra i Monti Tonanti e il mare, fertile e ampia, il paese offriva infatti una ricchezza tale da non generare quasi alcun interesse nei confronti del mondo esterno tra i suoi abitanti.
Sono molto scarsi i documenti sulla situazione del paese tra l’insediamento del Popolo Elettro, 7.000 anni or sono, e la conformazione definitiva dei suoi confini, circa 5.000 anni fa. E ancora scarse sono le informazioni su ciò che avvenne tra allora e il 3022, data cui risalgono i più antichi documenti storici attendibili.
Basandosi sulle narrazioni orali, si può cercare di ricostruire la storia, ma essa sarà sempre romanzata, perché passata attraverso millenni di aggiunte ed ellissi. In ogni caso, tenteremo di descrivere quantomeno le basi di ciò che avvenne nei secoli.
I documenti orali più antichi affermano che a guidare i Pokémon Elettro attraverso l’arida steppa che sarebbe poi divenuta il Grande Deserto di Terria fu Fergus Ilektrimus. Chi fosse costui, i cantastorie non lo riportano. Un qualche capotribù, elevatosi a signore di tutti i Pokémon Elettro dell’epoca. Sembra assodato che egli avesse un legame con l’altrettanto leggendario Eggon Fotian, che guidò i Pokémon Fuoco a Vulcania, perché in ambo i paesi vengono riportate leggende su costoro. Alcune parlano di loro come fratelli, altre come amici, altre come rivali. Quale che sia la verità, Fergus fu un nome che nei periodi più antichi venne dato spesso ai giovani, anche se ormai è caduto in disuso.
Alla morte di Fergus senza eredi, dicono sempre le leggende, ebbe inizio la sanguinosa frammentazione dell’antica Elettria in una miriade di piccoli territori. Quanto affermato finora è probabilmente vero: effettivamente, appare strano che i Pokémon Elettro siano giunti tutti fino a Normalia dalla lontana Gelia senza una guida, ma tale guida non può aver generato una qualche discendenza, altrimenti Elettria non sarebbe esplosa.
Per tutti i 4000 anni successivi, Elettria non fu altro che un crogiolo di piccoli staterelli in guerra tra loro, ed è anche per questo che si ricorda così poco di quell’epoca. Vi furono numerosi tentativi di riunificazione, questo è certo. I cantastorie parlano del Re dei Cinque Giorni, del Re delle Montagne e del Re Cacciapirati, come anche di molti altri re dai nomi evocativi, ma se queste figure siano davvero esistite, è materia che va oltre quanto possono sapere gli storici. Di certo questa è l’epoca della fondazione degli insediamenti più antichi. La Cattedrale di Ampere City, il più grande tempio Arceista del paese, fu eretta in quest’epoca, come la stessa Ampere City, la vicina Ohm Town e con ogni probabilità anche Truepower, la capitale della lavorazione delle Lampade Pietretuono. Ma anche di città oggi scomparse, come Thunderbourgh e Zapniar, di cui restano solo rovine e la memoria collettiva di canti antichi. Ben poco si può dire di quest’epoca, in realtà.
I millenni di sangue terminarono intorno al 3000, quando circa trenta di questi stati si allearono per riunire sotto il loro controllo coloro che avevano rifiutato l’alleanza promettendosi che, al termine della guerra, nessuno avrebbe mosso contro il proprio vicino. Se qualcuno avesse osato tanto, tutti gli altri promettevano di difendere i diritti dell’offeso.
Il periodo che seguì la difficile spartizione di Elettria viene ricordato come Epoca dei Trenta Ducati. Uno dei documenti più antichi di Elettria era l’accordo tra i Duchi dell’epoca, il 3017, oggi perduto, in cui essi indicano fin dove si estendono i vari possedimenti da proteggere.
Non ci volle molto perché l’accordo venisse violato. Era il 3022, sempre secondo i documenti, quando esso veniva rotto per la prima volta. Il lord del Passo di Thundurus, provocato, dichiarò guerra al lord di Calmaluce, e questi rispose invadendo le sue terre e conquistandone tutti i territori, con l’appoggio degli altri ducati. La stessa Calmaluce subì però lo stesso destino, venendo completamente rasa al suolo, pochi anni dopo, nel 3025, quando ebbe la pessima idea di marciare verso est, contro Fulminatton, la quale conquistò così i territori dello sconfitto, perdendoli in parte nel 3033 a vantaggio di Lasthunder e Storming Rock.
Gli anni successivi furono solo un ripetersi di eventi simili. Nei successivi 300 anni, i Trenta Ducati divennero Venticinque, poi Venti, poi Quindici. Si credeva ci si stesse avvicinando all’unificazione in una sorta di processo naturale, ma i moti rivoluzionari del 3372 posero fine a qualsiasi possibilità in tal senso. Il popolino di tutta Elettria, stanco di oltre 300 anni di combattimenti, insorse dando vita a rivolte che dilaniarono i Ducati per i successivi vent’anni. Per placarli i vari Duchi cercarono di ricorrere alle armi o alla diplomazia, ma la guerra aveva stancato il popolo a tal punto che infine essi dovettero cedere e ritirare le armate.
Fu pochi anni dopo che gli interessi dell’Impero di Laghia emersero. La Marina di Laghia, di recente fondazione, sbarcò nel 3408 sulle coste del paese e dichiarò che al regno appartenevano “tutte le terre bagnate dal mare.”
Iniziò una guerra tra i Duchi minacciati e il paese invasore. Guerra che, in realtà, durò solo finché Laghia non decise di lanciare un’offensiva su larga scala contro il nemico, in una guerra che era durata “fin troppo per i nostri gusti”, come disse l’Imperatore Palpitoad I. Nel 3428, la Marina cominciava la costruzione di numerose basi sulla costa. Ed era il 3432 quando la Marina di Laghia fondava l’avamposto che sarebbe divenuto Volt Port, il più grande avamposto marittimo di Elettria.
Altre città si ingrandirono grazi all’influsso di Laghia, anche quelle di territori verso cui il paese marittimo non aveva interesse. Greathunder, Truepower, Fulminatton, Highroll o Elecvine risultano tutte nei documenti dell’epoca come città con frequenti rapporti commerciali con l’Impero, o addirittura come loro città vassalle.
Nel 3485, l’Impero di Laghia si dissolse, collassando a seguito dei dissensi interni accumulatisi. Il nuovo Re Swampert I concluse con Elettria un trattato di indipendenza, e i Ducati ripresero le loro lotte intestine, riportando il paese nel caos. In realtà le zone più colpite furono i Ducati del sud, che appena divenuti nuovamente indipendenti si trovarono a contrastare le mire espansionistiche dei vicini.
Nel 3612, la fiorente città di Truepower fu la prima a tentare l’unificazione di Elettria. Arricchita dai commerci tenuti con Laghia prima del crollo dell’Impero, e poi con gli altri Ducati il Duca del Sole, Lord Magnezone, era oggettivamente il più potente tra i Duchi dell’epoca. Ben sapendolo si proclamò, a suo dire “per cominciare”, Re dei Monti Tonanti e marciò sulla vicina Fulminatton, annettendola dopo un breve assedio e imprigionando il Duca R. Shan, un Rotom Lavaggio, insieme a tutta la sua famiglia.
Procedendo nel suo piano, il Re dei Monti lasciò una piccola guarnigione a placare le terre conquistate, e unito il proprio esercito con la piccola e recalcitrante armata di Fulminatton mosse verso Lasthunder e Storming Rock, le due imponenti città dell’Est.
I due Duchi, sapendo di non poter competere, da soli, contro l’armata, ingrossatasi nel frattempo obbligando i piccoli villaggi lungo la strada a fornire nuove reclute, chiesero aiuto ai Ducati confinanti, ma solo tre di essi risposero alla chiamata: la Duchessa Eeles di Elecvine, il Duca M’Ros di Ampere City e il Duca Aphor di Volt Port. L’armata combinata avrebbe avuto comunque poche speranze, ma non vi fu bisogno del loro intervento. Alcuni lealisti della famiglia R. presero Fulminatton dall’interno, liberando il Duca. Quando la notizia raggiunse il campo, l’esercito del Ducato dei Tuoni, sempre fedele al proprio signore, si ribellò e diede via ad una battaglia ricordata come Battaglia degli Squarciasoli, riferendosi all’esercito del Duca del Sole, che stando ai cronisti sembrava “squarciato in due, come il cielo quando compare un fulmine”. In realtà, è improbabile che il Duca del Sole avesse subito perdite ingenti, perché pare che l’armata del Ducato dei Tuoni sotto il suo controllo non fosse un decimo del suo Esercito del Sole.
Tuttavia, quella battaglia segnò ugualmente la fine dei sogni del Re dei Monti. L’esercito impiegò tempo per rassestarsi, e quando ripartì scoppiò un violento temporale, uno dei più lunghi nella storia di Pokémos. Ignorando i consigli dei suoi Generali, Magnezone ordinò di procedere. Fu un grave errore. L’esercito, per aprirsi la strada, fece abbattere alberi a migliaia, destabilizzando il terreno. E quando l’armata passò, il fianco del Monte Campo Elettrico collassò. Metà dell’esercito fu schiacciato o trascinato a valle dalle frane.
Ma Magnezone continuò ad avanzare, e subì altre perdite. Una grossa fetta dei contadini reclutati a forza fuggirono nel corso delle varie notti passate in marcia, tornando alle proprie case. Uno dei Generali disertò, seguito da parte dell’armata. Poi la pioggia battente e le lunghe marce causarono a quasi un quarto dell’esercito malattie, dal raffreddore alla polmonite.
Quando finalmente le forze rimaste arrivarono a Lasthunder, dopo due settimane di pioggia battente, trovò davanti a sé l’armata delle cinque città. Magnezone preparò l’ordine di attacco, ma esso non venne mai eseguito. Suo figlio, il Generale Etong, lo uccise quella notte stessa, per evitare altre perdite inutili al Ducato del Sole, poi si arrese ai Duchi. Ancora oggi, a Truepower si ricordano Etong il Parricida e Magnezone il Falso Re, ma il primo è ricordato come l’eroe che evitò la completa distruzione di Truepower e del Ducato del Sole.

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Capitolo 3
*** Elettria - La Guerra di Unficazione ***


Dopo il fallito tentativo del Re dei Monti Tonanti, l’idea di unificare Elettria sembrò cadere in secondo piano. Dodici casate stavano emergendo dalle lotte ducali, con le altre che scomparivano lentamente nell’oblio. E nel 4200, dopo quasi 800 anni di guerra ininterrotta, i Dodici Ducati erano completamente formati.
Sui Monti Tonanti regnavano cinque casate: Nell’ovest dominavano i Magnet di Trupower, Duchi del Sole, il cui motto era “Splendenti e abbaglianti”. A nord gli R. di Fulminatton, Duchi del Tuono, “Ultimi Fulmini del Nord”. Nel profondo Sud-Est i Loisk di Greathunder, Duchi delle Saette, “Furie del monte”. A Nord Est regnavano vicini gli Sfisk di Lasthunder, Duchi della Luna, “Luci della notte”, e gli Zerik di Storming Rock, Duchi dei Fulmini, “Terrori della tempesta”.
Le pianure dell’Est erano divise tra il Elecvine, su cui nominavano gli Eeles, Duchi delle Nubi, “Difensori della Rocca” e i Duchi delle Nuvole, i Voltar di Highroll, “Veloci coltivatori”.
Ad Ovest tre città, due delle quali governate da Duchi potenti: Gli A’Roph di Ampere City, Duchi delle Stelle “Pii guerrieri”; I Vire di Ohm Town, Duchi dei Pianeti, “Protettori della città” e i Brightspark di Brightspark, Duchi delle Scintille, “Coloro che volano”.
Al Sud, Gli Aphor, Duchi delle Scariche di Volt Port, “Vittoriosi nelle tempeste”.
Infine, al centro di Elettria, Electronvolt, governata da casa Mane, Duchi della Tempesta, “Fulmini distruttori.”
I due secoli successivi videro un accentramento del potere su tre diversi fronti: I Lord Mane, da Electronvolt, si trovavano in una situazione di vantaggio strategico. Grazie alla loro grande influenza, ben presto divennero capi (se non in base agli accordi, quantomeno di fatto) di una coalizione con Greathunder, Highroll, Elecvine e Truepower, tre ducati di grande potenza economica. Caparbiamente indipendenti da qualsiasi accordo rimasero Brightspark, Fulminatton, Storming Rock e Lasthunder, anche se forti erano i legami di amicizia tra le due città. Infine, si strinse un’alleanza duratura tra Ohm Town, Ampere City e Volt Port. Molti furono infatti i matrimoni tra le tre famiglie, ma la famiglia Vire, nel suo disinteresse alla vita mondana, aveva comunque la posizione di rilievo tra le tre (I lord A’Roph erano guerrieri e devoti, più che abili politici; e il potere di Volt Port, proveniente solo dal mare, ondeggiava spesso a seconda dell’andamento dei commerci, passando da epoche di ricchezza a epoca di forte crisi).
Se qualcuno avesse osservato lo stato economico e militare di Elettria nel 4440, anno in cui ebbe inizio l’unificazione, avrebbe innegabilmente ritenuto come più probabile vincitore di una guerra per il trono la potente Electronvolt, che aveva dalla sua le risorse economiche di Elecvine e Truepower, la ricchezza alimentare di Highroll e la forza militare di Greathunder e della stessa Electronvolt.
Questo stato delle cose ha spinto molti storici a chiedersi cosa abbia guidato la scelta di Lord Electivire XIX Vire, Duca di Ohm Town, a proclamarsi re.
Indubbiamente, dalla parte del Duca vi furono dalla sua una serie di circostanze favorevoli: la siccità che colpì in quell’anno l’est di Elettria causò gravi perdite negli altrimenti abbondanti raccolti; essi erano la più grande fonte di reddito di Elecvine e Highroll, e persino la stessa Electronvolt fu duramente colpita. Al contrario, Volt Port, grazie agli stretti rapporti commerciali con Laghia, in quel periodo fiorenti, riusciva a convogliare verso i Ducati alleati vettovaglie dal paese vicino. Più contrastata è l’ipotesi che il Lord di Ohm Town contasse in maniere significativa sul Re di Oscuria, con cui pure era riuscito ad intrattenere rapporti. La distanza del paese dei Pokémon Buio era molta, via terra o via mare che fosse.
Altro tassello importante fu la potenza militare sviluppata da Ampere City. Essa infatti vantava la più grande armata che Elettria avesse mai visto da centinaia di anni a quella parte. Non senza giustificazione, quantomeno apparente: scorrerie di numerose bande di predoni, spesso somiglianti a piccole armate, che si infiltravano da Terria eludendo le guardie dei confini, costringevano il lord a mantenere un esercito ben superiore a quello degli altri paesi.
Ancora, Ohm Town aveva dalla propria parte il sistema murario costruito dagli antenati di Lord Electivire, che avevano smesso, dopo gli eventi del Falso Re, di fidarsi della vicina Truepower, per quanto il paese fosse stato colpito ben poco dalla guerra di cinque secoli prima. La città di conseguenza era ben poco preoccupata da un eventuale assedio. Inoltre, il Duca di Ohm Town aveva legami di amicizia con il lontano re Zoroark III di Oscuria, ben felice di sostenere economicamente l’amico (anche se, commentano alcuni storici, non era probabilmente del tutto disinteressato).
Molti studiosi fanno notare che in queste coincidenze sembra esservi del prodigioso, ed è certo che Electivire stesse muovendo alcuni fili da dietro le quinte: l’ingrossamento dell’esercito di Volt Port e Ampere City appare perlomeno sospetto, così come l’attenzione di Volt Port nell’impedire l’arrivo delle derrate alimentari di Laghia nei Ducati alleati con Lord Ectir Mane, Duca di Electronvolt.
Sia quel che sia, nel primo giorno del terzo mese del 4440, undici messaggeri partirono da Ohm Town, diretti verso le capitali degli undici ducati, latori dello stesso messaggio: “L’epoca dei Ducati è giunta al termine. Elettria sarà finalmente unita: un solo re per un solo regno. Tutti i Duchi sono dunque invitati a scongiurare una guerra, giurando fedeltà eterna a Re Electivire I, Re di Elettria.”
Difficile dire come lord Mane (che, alcuni carteggi dell’epoca lo confermano, pianificava la stessa mossa per il momento opportuno) reagì: la sua risposta, se mai ci fu, fu semplicemente “guerra.”
Poco scalpore fu generato dai giuramenti di fedeltà di Lord Mhros A’Roph, Duca di Ampere City, e da Lord Pharos Aphor, Duca di Volt Port. Molto di più quando la indomabile Brightspark, su cui regnava il Duca Emmolg Brightspark, prese la decisione di giurare. Ancora oggi, rimane un mistero perché questo ducato abbia piegato il ginocchio, e le mere congetture ben poca luce possono fare su quanto avvenne allora. Alcuni teorizzano che la scelta sia stata fatta dal Duca per via del timore verso il Duca di Electronvolt e il suo potere crescente, ma altri credono che, semplicemente, Brightspark volesse mantenere rapporti di amicizia con Volt Port, da cui dipendeva per il commercio dei prodotti del Ducato oltre mare.
Un duro colpo per il Re arrivò invece allorché Fulminatton si schierò con il Duca Ectir. Certamente la città fu spinta dalla posizione: si trovava circondata a sud e a ovest dal Duca e i suoi alleati, mentre a est erano schierati i Ducati di Storming Rock e Lasthunder, indipendenti e imprevedibili.
Il neo-Re Electivire, in ogni caso, provvide ad organizzare l’armata con rapidità, passando velocemente all’offensiva. Il Duca di Ampere City fu mandato, al comando di una parte del proprio esercito, a prendere la città di Truepower, unico pericolo alle spalle del regno. L’armata di Ohm Town e la parte rimanente dell’esercito di Ampere City si riunirono invece ad Ohm Town, e da lì, sotto la guida del re, mossero a nord, verso Fulminatton. Volt Port inviò le proprie navi a compiere attacchi lungo il fiume Volt, mentre la fanteria si univa con quella di Brightspark e marciava verso est.
Electronvolt non reagì immediatamente: Il Duca Mane, sfortunatamente per lui, si trovava a dover tenere a freno le opinioni divergenti dei vari Duchi, ognuno dei quali pretendeva la marcia dell’esercito verso i propri territori. Il Duca di Truepower, che all’inizio della guerra si trovava a Electronvolt insieme a una piccola parte del proprio esercito, chiedeva che l’esercito muovesse verso la solida armata di Ampere City per impedirle di prendere la sua città. Il Duca di Fulminatton pretendeva invece una marcia verso nord, perché temeva l’attacco di Re Electivire alla sua città. E i Duchi di Highroll, Elecvine e Greathunder chiedevano a gran voce la marcia verso sud est.
Infine Lord Mane prese l’unica decisione possibile: divise l’esercito in tre fronti. Un’armata più cospicua, composta dalle armate di Fulminatton, Greatthunder, Highroll e Truepower mosse a sud est, verso le armate di Volt Port e Brightspark, che nel frattempo stavano per raggiungere e mettere sotto assedio Highroll.
La seconda, più piccola, sotto il comando del Duca di Elecvine, si diresse a nord, per combattere l’armata di Re Electivire, diretto a Fulminatton. Ad essa, Mane aggiunse buona parte dell’esercito a disposizione di Electronvolt. Lord Eeles era d’altronde noto come uno dei più abili comandanti della storia di Elettria, e Mane contava di essere in una botte di ferro.
Una terza armata fu inviata verso Truepower, sotto il comando del migliore amico e generale di Lord Mane, un Raichu chiamato solo Thund. Su chi fosse esattamente costui, rimangono dubbi. Alcuni lo chiamano lord minore, un conte o barone, forse signore del Pika Village, ma questo pare improbabile, perché già all’epoca il titolo di Conte del Pika Village risulta vacante. Altre fonti lo definiscono il figlio di un uomo di corte, e questo potrebbe essere più accurato. Fatto sta che egli mostrava una capacità di comando molto spiccata.
Mentre le tre armate partivano da Electronvolt, aveva luogo la prima battaglia della Guerra: il grosso dell’armata di Truepower mosse verso Lord A’Roph, in quel momento in marcia. Al comando degli uomini di Truepower era stato posto, con delega Ducale giunta via messaggero, il Generale di Truepower, Lord della cittadina di Joulechester, il Conte Denein Nedden, un Dedenne. L’armata di Lord A’Roph contava quasi trentamila pokémon, la più grande tra quelle che combattevano per il Re, mentre l’Armata di Truepower contava dodicimila pokémon. Il Conte, ben sapendo che una battaglia campale avrebbe causato la sua sconfitta, decise invece di inviare i propri uomini a disturbare l’avanzata nemica, in attesa dei rinforzi da Electronvolt. Attacchi alle salmerie, ai fianchi, alla retroguardia e all’avanguardia divennero all’ordine del giorno per l’armata di Ampere City. Inoltre, man mano che avanzavano, non trovarono davanti a sé altro che terra bruciata.
Ma in tutto ciò, Lord Nedden finì per scoprire che se sulla terra poteva agire così, il mare era il suo nemico. Il Duca di Ampere City guidò l’esercito verso la costa, e qui alle salmerie via terra si sostituirono le navi di Volt Port, adeguatamente scortate. Rifornito abbondantemente, il Duca procedette lungo la costa, per altro annullando completamente le perdite dal fianco sinistro dell’esercito. Nonostante la perdita di tempo causata dalla deviazione, Il Duca riuscì ad arrivare in vista di Truepower con soli due giorni di ritardo rispetto al previsto. Aveva ancora con sé quasi 25.000 guerrieri sani, più un migliaio di feriti.
Truepower, castello fortificato un cui fianco poggia su una montagna, era del tutto inattaccabile dalle pianure sottostanti. Scalare il Monte Ondashock su cui posava la città per poi colpire dall’alto pareva altrettanto impossibile: il monte, completamente spoglio, rendeva impossibile avvicinarsi a sufficienza senza essere visti.
Il Duca A’Roph sapeva fin troppo bene che, perdendo tempo lì, rischiava di subire ulteriori perdite, e di tenere occupata un’armata di cui il Re aveva bisogno. Certo, l’assedio sarebbe durato poco, visto che il nemico non avrebbe avuto per molto scorte con cui sfamare l’esercito, ma era comunque troppo. Più di tutto, sapeva che rischiava di venir preso alle spalle dal Generale Thund.
Dieci pokémon si presentarono, tre giorni dopo, davanti alle porte di Truepower, dichiarando di essere sfollati da un villaggio vicino. La città accettava l’ingresso agli sfollati, e anche a loro furono aperte le porte. All’interno, gli assediati davano già segni di cedimento: i rifugiati occupavano ogni bugigattolo libero, i soldati avevano un’aria nervosa e il cibo scarseggiava. I dieci pokémon attesero la notte, poi entrarono in azione. Due di loro, una coppia di Emolga, raggiunse rapidamente la cima delle fortificazioni uccidendo le guardie sul camminamento intorno al portone. Gli altri otto uccisero quelle a guardia dello stesso, senza che nessuno di loro potesse dare l’allarme. Poi aprirono il portone, e l’esercito di Ampere City sciamò all’interno. Quello che seguì fu un massacro. Le truppe di Truepower, colte di sorpresa, furono sconfitte, catturate o uccise. Il Conte Nedden non ebbe una sorte migliore: a quanto pare, mentre guidava una squadra, un attacco colpì alcune delle case accanto: crollando, schiacciarono lui e parte dei suoi uomini. La mattina dopo, sulle mura di Truepower sventolava il vessillo del regno di Elettria.
Nel frattempo, a nord, Re Electivire si dirigeva verso Fulminatton rapidamente. L’esercito di Fulminatton rimasto nella città, di ottomila pokémon, si era già unito ai ventitremila di Elecvine, e Lord Eeles si preparava ad attaccare sul terreno che avesse ritenuto più adatto. Contro di loro, marciavano i venticinquemila di Re Electivire, l’armata di Ohm Town e parte di quella di Ampere City.
Il Monte Scarica si trova a meno di un giorno di distanza dalla città. Il Duca di Elecvine, deciso ad impedire ad Electivire di avvicinarsi alla città, scelse il monte come punto in cui attendere il nemico. Ma quando l’esercito arrivò in vista del monte, ebbe l’amara sorpresa di trovare Electivire già stanziato, in attesa del nemico.
Sul perché Electivire si fosse posizionato proprio lì esistono molte teorie, ma la più probabile è che egli fosse stato informato dei piani di Lord Eeles da qualche spia e avesse risposto di conseguenza. Ad ogni modo, Eeles fu costretto a stanziarsi su un altro monte, il Monte Incrotuono, dirimpettaio del Monte Scarica, in attesa del momento opportuno per attaccare. Per diversi giorni i due campi si tennero d’occhio in cagnesco, ma nessuna delle due parti osava muovere verso l’altra. Electivire era meglio attestato, in un punto più alto e più facilmente difendibile, ma mancava dell’esperienza e dei numeri per colpire in maniera efficace il nemico, che si era preparato ad attacchi sia dall’alto che dal basso.
Quando il messaggio della presa di Truepower raggiunse i due campi, un boato di gioia si sollevò dalle truppe del re, un grido di dolore da quelle del Duca. E Electivire seppe che era giunto il momento di colpire. Il morale nemico era bassissimo, mentre le sue truppe erano pronte a combattere con rinnovata ferocia. Electivire si riunì con i suoi due Generali (numero che poi si sarebbe conservato nella storia di Elettria fino ai giorni nostri) e concertò l’attacco.
Il mattino seguente, alle prime luci dell’alba, le sentinelle nemiche fecero suonare l’allarme, mentre l’armata di Ohm Town sciamava verso l’accampamento nemico. La risposta di Lord Eeles non si fece attendere: certo che Re Electivire avrebbe colpito, aveva tenuto pronte le truppe, e aveva fatto il possibile per tenerne alto il morale. Lui stesso guidava il centro. Suo figlio maggiore era al comando del fianco destro, i due figli minori alla guida di avanguardia e fianco sinistro. La preparazione fu talmente efficace che, di fatto, la battaglia non raggiunse il Monte Incrotuono, ma lo scontro si ebbe sul Monte Scarica.
La Battaglia del Monte Scarica rimane una delle tre maggiori battaglie dell’Unificazione. L’impeto di Ohm Town si schiantò contro le armate di Elecvine, e ne fu assorbito. Nello scontro che seguì, molte volte la bilancia sembrò pendere per l’una o l’altra parte. Le avanguardie di Eeles e di Electivire furono entrambe annientate, e così morì il secondogenito del Duca, ma quando il centro e i fianchi passarono al confronto cedettero quasi specularmente: mentre Ohm Town si apriva uno passaggio per il centro nel fianco destro dell’armata Ducale, subiva un affondo nel fianco sinistro.
Il primogenito del Duca morì in singolar tenzone contro il Generale Rayx di Re Electivire, al comando del fianco destro. Il terzogenito riuscì a sconfiggere il Generale Lioisk, ma periva poco dopo, per mano di un soldato qualunque, un Pikachu che passò gli anni successivi a vantarsi per essere riuscito a far fuori “quel bestione dal braccio monco”, probabilmente ignorando che il terzogenito, prima della battaglia, non aveva alcuna menomazione.
Infine, i due centri si unirono e la battaglia divenne un vortice guerresco. Nel mezzo della mischia, un enorme incendio divampò, si dice causato da un attacco Scarica, causando centinaia di morti. Alla fine, Re Electivire si trovò davanti Lord Eeles, e i due si lanciarono uno contro l’altro. Molti soldati affermarono di aver assistito al duello finale, e alcuni addirittura di aver sentito uno scambio di parole tra i due, ma questa seconda parte sembra improbabile. Quel che è certo è che, dopo una lunga battaglia, fu Re Electivire ad abbattere l’avversario. La dinamica della morte rimane avvolta nel mistero: alcuni dissero che il Duca si ritrovò la cassa toracica sfondata, altri che Electivire gli spaccò in due il cranio. Altri addirittura entrambe le cose.
Sia quel che sia, la morte del Duca pose fine alla battaglia. Visto morire il comandante, il coraggio abbandono le truppe, che si diedero alla fuga. La vittoria del Monte Scarica, costata la vita a quasi ottomila pokémon di ambo i fronti, fu una vittoria decisiva. Electivire comandò che tutti i morti fossero sepolti, indipendentemente dal vessillo per cui combattevano. Lui stesso si occupò delle esequie di Lord Eeles, dei suoi tre figli e del Generale Lioisk.
Dopodiché, Electivire si preparò a ripartire e muoversi verso Fulminatton, preparandosi all’assedio. Ma quando arrivò alla città, trovò le porte aperte e la bandiera del Ducato di Ohm Town svettante sulle mura.
Quello che Re Electivire ignorava erano gli eventi che avevano attraversato il sud-est di Elettria nei giorni precedenti la battaglia del Monte Scarica.
L’armata congiunta di Brightspark e Volt Port aveva preso Highroll con un’azione fulminea. La città, che aveva usato la propria vicinanza ad Electronvolt come scudo, non aveva difese imponenti, e fu schiacciata da un assalto che all’armata nemica costò meno di cento uomini. Lasciatasi alle spalle una guardia di tremila uomini per tenere la città contro un assalto (che in realtà il Duca di Volt Port sperava non avesse luogo) e ampliamente rifornita l’armata, i ventitremila pokémon marciarono verso est, diretti a Greatthunder. Superato il Volt con un ponte di navi, guadagnarono parecchi giorni di vantaggio, ma fu a quel punto che scoprirono di essere seguiti da un’armata di oltre quarantamila pokémon, le forze congiunte delle tre città del Sudovest e il grosso dell’armata di Fulminatton.
Senza perdersi d’animo, il Duca di Volt Port e quello di Brightspark si organizzarono velocemente: comprendendo che farsi prendere sotto le mura di Greatthunder avrebbe portato alla loro sconfitta, si spostarono, dirigendosi verso i Monti Tonanti. Dopo quattro giorni di marcia, raggiunsero il Monte Tuononda. Nel frattempo, la retroguardia aveva cominciato a subire perdite: l’esercito dei Duchi si trovava a meno di un giorno di distanza, con sorpresa di entrambi.
Come avevano fatto i nemici a superare il Volt è oggi cosa nota. Al Water Wind Mill, avevano rotto il blocco navale lungo il fiume, poi avevano attraversato costruendo un nuovo ponte, al posto di quello distrutto dall’armata reale, a tempo di record, usando i pezzi delle navi distrutte. Da lì, erano passati attraverso i territori di Elecvine, ancora pressoché non intaccati dalla guerra, e si erano mossi verso sud ovest.
A quel punto, i Duchi Emmolg e Pharos dovettero scegliere se stanziarsi sul Monte Tuononda, più basso di quanto non fossero gli altri “monti noti” di Elettria, o tentare di muoversi verso l’interno della catena montuosa e raggiungere il Monte Fulmine, massiccio che ben si prestava a una battaglia. Ma, temendo di essere raggiunti, l’esercito non potè far altro che stanziarsi sul monte. Quando infine, dopo meno di mezza giornata, l’armata nemica raggiunse la base del Monte Tuononda, l’esercito reale seppe di aver fatto la scelta giusta: con il ritmo di marcia tenuto dai nemici, sarebbero stati raggiunti prima di essere riusciti a rendere solida la posizione sul Monte Fulmine, o forse prima ancora di potersi stanziare.
La posizione del Monte Tuononda si prestava comunque alla battaglia. Posto direttamente sopra le pianure, permetteva di dominare il campo nemico. Purtroppo, era molto boscoso, e il nemico avrebbe potuto avvicinarsi sfruttando le fitte foreste, ma a questo pensarono i duchi: la loro prima mossa fu l’ordine di abbattere alberi per settecento metri sopra e sotto l’altezza del campo, e per tutta la fascia compresa tra i due estremi. L’ordine, impartito da Lord Emmolg, gli valse il soprannome di “Emmolg il Taglialegna”. Per quanto non eseguito del tutto, per colpa dell’arrivo dei nemici, i soldati crearono un anello di terra spoglia larg0 circa 1100 metri, oltre quattrocento verso il basso e tutti e settecento verso l’alto, che aggirava il monte per intero. Alla domanda “Cosa ne faremo dei tronchi rimasti?”, postagli dai soldati dopo che ebbero terminato le fortificazioni, egli rispose “Lanciateglieli, con tanti saluti.” Tronchi in fiamme volarono per oltre un’ora, scagliati dall’alto per mezzo di rozze catapulte, schiacciando non meno di cento pokémon nemici e ferendone altri duecento.
Due giorni dopo, la situazione era di stallo: dall’alto, i soldati reali guardavano l’esercito nemico, circa il doppio del loro. Dal basso, i soldati ducali guardavano il campo nemico, in posizione avvantaggiata, ma meno numeroso. E a contornare il tutto, nuvole minacciose stavano lentamente avvolgendo i monti, portando la tanto attesa pioggia che poneva fine alla siccità nel peggior momento possibile.
Alla fine, i Duchi Reali furono d’accordo: bisognava attaccare finché le scorte erano ancora abbondanti e il morale degli uomini ancora alto.
Il tutto si svolse nel più silenzioso dei modi. La notte, cominciò a piovere. Una pioggia forte, che rendeva difficile vedere a pochi metri di distanza. Come se anche il cielo volesse aiutare l’armata reale, quello era il tempo migliore che l’esercito stanziato sul monte poteva sperare. Negli anni successivi, alcuni giunsero ad affermare che fu il Trascina Tempeste, il grande Thundurus, a portare la tempesta, su invocazione di Lord Emmolg e Lord Pharos, ma questa è con ogni probabilità una diceria che mai potrà essere confermata.
Per maggior sicurezza, l’esercito reale non lasciò che il nemico si potesse rendere conto immediatamente che il campo era vuoto. A gruppi di al massimo cinquecento elementi, i soldati si allontanarono dal campo, usando come copertura, ironia della sorte, i boschi che Lord Emmolg non aveva tagliato per via dell’arrivo dei nemici. Riunitisi nella fitta foresta, i ventitremila soldati, con i due Lord alla guida del fianco destro e del centro e l’amico, Generale e braccio destro del Duca di Brightspark Estirk come comandante del fianco sinistro, i soldati marciarono silenziosamente fino al limitare dei boschi.
La pioggia aveva reso il terreno molle, quindi poco rumore produsse la grossa armata muovendosi tra i boschi, camminando sul terreno soffice e le foglie morte. E quando sbucarono fuori dai boschi, lo fecero nel più assoluto silenzio. Tanto silenziosamente che, in effetti, le sentinelle del campo nemico li individuarono solo quando ormai erano alle porte del campo.
Quella che seguì fu una battaglia estremamente disordinata. I quattro Lord riuscirono comunque a radunare intorno a sé poco più di trentamila pokémon, mentre gli altri diecimila erano ancora mezzi addormentati o erano già stati abbattuti prima che l’esercito si organizzasse.
Quando i due fronti si scontrarono, la battaglia entrò nel vivo. Lord Pharos, dimostrando la propria abilità come combattente, si aprì con ferocia la strada nel fianco destro nemico, arrivando a contatto con il Lord di Greathunder, Loheilsk, il quale, si dice, fu abbattuto senza che il Duca di Volt Port si rendesse conto di chi aveva ucciso. L’unico figlio del Lord morì con lui, ma non si sa chi lo uccise. Similmente al padre, chi eliminò il figlio non se ne prese mai il merito, probabilmente non rendendosi conto di aver ucciso un Duca.
Lord Emmolg sfondò il centro con decisione, aprendosi la strada dritto fino all’obbiettivo, costituito dai Lord di Truepower e Fulminatton. Quella che seguì fu una durissima battaglia. Alcuni spettatori giungono ad affermare che Lord Emmolg uccise da solo Lord Agnet, i suoi figli, Lord R. Calore e tre dei loro generali, il tutto riportando una sola ferita, una larga cicatrice che per il resto della vita lo lasciò sfigurato al volto con un taglio quasi orizzontale, da una guancia all’altra, pochi centimetri sopra il naso.
Ma, per quanto questo abbia fatto entrare Emmolg il Taglialegna ancor più nella leggenda, rimane molto difficile credere che egli da solo avrebbe potuto uccidere tutti questi abili guerrieri. Altri storici hanno dato il merito di alcune di esse ai suoi Generali o a soldati comuni, ma nel mezzo della carneficina che si stava svolgendo, diventa impossibile dire chi sia stato ucciso da chi. Lord Emmolg non si vantò mai per aver ucciso qualcuno, quindi nessuno può sapere se effettivamente egli abbia ucciso tutti quei nemici.
Il fianco sinistro fu l’unico a collassare. Il Generale Estirk fu colpito da un attacco vagante, ritrovandosi accecato. Senza la sua guida, il nemico sfondò le sue file e si aprì la strada per oltre metà del campo prima che Estirk tornasse a vederci… e si ritrovasse faccia a faccia con il Lord di Highroll e i suoi due Generali. Ucciso un Generale e ferito gravemente l’altro, fu però ucciso a sua volta dal Duca, e tutti i testimoni sono concordi su questa versione della lotta.
Rimane in dubbio, quindi, come sia morto il Duca di Highroll. La risposta più ovvia, quella secondo cui egli sia stato ucciso da qualche soldato semplice poi morto nella carneficina, è probabilmente quella corretta. Alcuni diedero il merito al Duca di Brightspark, ma pare quanto mai incredibile che lo stesso pokémon abbia ucciso ben tre Duchi nello stesso giorno, anche se Duca a propria volta. Altri ancora danno il merito a uno dei Generali, e allora il maggior indiziato è il Generale Jolte, che combatteva sulla sinistra del Duca di Brightspark, pur facendo parte del centro. Ma con Jolte morto nella battaglia, questo rimarrà per sempre un mistero.
La Battaglia del Monte Tuononda fu la più grande carneficina della guerra. Morirono trentamila pokémon, di cui quasi ventiduemila sul fronte Ducale. Dei comandanti ducali, sopravvissero soltanto alcuni Generali, che guidarono le truppe nella ritirata verso Electronvolt.
Come aveva fatto Re Electivire sul Monte Scarica, anche Lord Pharos ordinò che i soldati nemici fossero sepolti insieme agli alleati, con la celebre dichiarazione “siamo tutti figli di Elettria che hanno avuto la sventura di combattere su parti opposte”. Lord Emmolg in quel momento era sotto trattamento per via della ferita al volto, quindi poteva dire ben poco a riguardo, anche se pare che fosse d’accordo.
Il Lord di Volt Port si premurò anche di inviare messaggeri a tutte le città di Elettria, per comunicare loro l’esito della battaglia. Non lo sapeva, ma aveva riportato la vittoria il giorno successivo alla caduta di Truepower, due giorni prima della Battaglia del Monte Scarica. I messaggeri, che non dovendo temere attacchi nemici riuscirono a viaggiare alla massima velocità e diffusero la notizia da Greatthunder fino a Fulminatton ed Electronvolt. Da Volt Port, Ampere City e Ohm Town si levarono grida di giubilo, mentre pianti e urla di dolore salirono dalle città alleate con Electronvolt.
Quando la notizia raggiunse Fulminatton, la città aveva appena appreso della sconfitta di Lord Eeles, e sapeva che l’esercito di Ohm Town marciava verso di loro. Decisi ad evitare l’assedio, il nuovo Duca prese la decisione di arrendersi: aperte le porte, accolse Re Electivire con gioia, e gli cedette il proprio titolo ducale in una cerimonia pomposa. Questo atto, ricordato come “Caduta dei Rotom”, fu accolto favorevolmente da Re Electivire, che in cambio lasciò loro il titolo di Signori di Fulminatton e nominò il secondogenito del fu Duca suo Generale. R. Lavaggio fu il primo di una lunga serie di membri della famiglia R. che servirono come Generali sotto il Re ed i suoi successori, finanche ai giorni nostri.
A quel punto, Electivire e i suoi avevano sotto il loro controllo sei delle dodici città Ducali e sei degli eserciti. Con la morte di Lord Agnet e dei suoi figli, il seggio di Truepower rimase vacante, e l’esercito della città disertò in massa, chi tornando alla propria casa, chi unendosi al nemico.
Difficile dire come Lord Mane reagì: perso l’esercito più grande a sua disposizione, perse le forze di due delle città ducali, tutte le sue speranze erano nelle mani del Generale Thund.
All’inizio della guerra, il Generale aveva marciato verso Truepower. A un giorno di marcia da questa, era però venuto a sapere della presa ad opera del Duca di Ampere City. Sapendo che andare avanti sarebbe stato oltremodo rischioso, fece invertire la marcia, con la celebre frase “loro hanno preso una città, noi faremo lo stesso”. Ampere City era la più vicina, ma era ben difesa, e assediarla sarebbe stato controproducente. Ohm Town, più lontana a nord, era pieno territorio nemico, e le sue mura erano ben note in tutta Elettria. Restavano quindi solo Brightspark e Volt Port, entrambe sguarnite. Presa la decisione, il Generale marciò su Brightspark. La città fu presa il giorno stesso dell’inizio dell’assedio, con un’azione che causò ingenti perdite ad ambo le parti, e questo rimane il più grande successo della campagna di Lord Mane. Ma appena presa la città, il Generale venne a sapere della sconfitta del Monte Tuononda. Fu un duro colpo, ma gli dette anche la speranza di poter riunire i tre eserciti dispersi per schiacciare le armate reali.
Inviati messaggeri verso nord ed est, attese di ricevere una risposta, ma l’unico messaggio che arrivò fu la sconfitta di Eeles sul Monte Scarica.
Fu troppo da sopportare. Il Generale Thund prese il proprio esercito, lasciandosi dietro solo una guarnigione di duemila uomini che tenesse per lui la città, e marciò verso nord-est, contando di riuscire a riunirsi con le armate in fuga dal Monte Tuononda. Quello che ignorava era di avere alle spalle, a meno di un giorno di marcia le armate di Ampere City. Il Duca A’Roph, anziché attaccare le retroguardie del Generale, si limitò a tenersi a distanza di sicurezza, catturando o uccidendo solo le sentinelle nemiche che, muovendosi troppo all’indietro, finivano per scoprire l’avanguardia. L’azione fu talmente efficace che il Generale non si rese mai conto di aver dietro di sé il nemico.
Arrivato ad Highroll, Thund decise che doveva riprendere anche la città, per assicurarsi di non perdere anche le truppe di quel Ducato come era accaduto a Fulminatton. Ma fu un errore. Appena l’assedio ebbe inizio, da dietro, dove in teoria non avrebbe dovuto esserci nessuno, l’armata di Ampere City colpì quella di Electronvolt, schiacciandola contro le mura dall’alto delle quali i difensori scaricarono su di loro attacchi di ogni genere, accompagnati da olio bollente, pece e massi da catapulta.
Fu una sconfitta per le forze ducali. Il Generale Thund rimase gravemente ferito, ma fu catturato vivo, e la Battaglia di Highroll fu la fine del suo tentativo di difendere il proprio signore, mentre l’esercito di Electronvolt andava alla deriva, disperedendosi. Ad oggi, alcuni si chiedono quanto egli sia stato abile. Alcuni storici fanno notare che, evitando di marciare contro Truepower, aveva fatto la mossa giusta, e che la presa di Brightspark mostrava innegabile abilità di comando. Altri commentano che se il Generale avesse proseguito verso est, lasciando perdere Highroll, avrebbe potuto unire le forze con le armate superstiti del sud est, e forse anche con quelle del nord, e formare così un esercito sufficiente a distruggere le tre armate del Re.
Ma queste sono tutte congetture di scarsa utilità. Sia quel che sia, il destino ormai sorrideva a Re Electivire. L’esercito nemico in rotta, rinforzi da Fulminatton in arrivo sia da est, dove si erano staccati dall’armata Ducale con un’azione molto coraggiosa, subendo tuttavia numerose perdite, sia da nord, egli marciò verso sud, dirigendosi ad Electronvolt. Messaggeri ordinarono ai Duchi suoi alleati di fare lo stesso, e le tre armate si riunirono nel corso delle due settimane successive, arrivando in momenti separati, sotto le imponenti mura della città.
A quel punto, Re Electivire lasciò il grosso dell’esercito sotto il comando dei suoi alleati, e prendendo con se una piccola parte dell’esercito si diresse a pacificare i Ducati rimanenti. La prima tappa del Re fu Elecvine. Morti i tre figli maggiori del Duca, oltre al Duca stesso, Lord della Rocca era divenuto il quartogenito ed ultimo figlio, il debole e malaticcio bambino chiamato Tynan. Non fu una sorpresa quando la madre, sua reggente, chinò il capo al Re, quando questi si presentò alle sue porte. Il Re fece le sue condoglianze alla pokémon, e i due trascorsero, pare, l’intera giornata a discutere di cosa ne sarebbe stato del Ducato.
A interrompere i negoziati giunse la notizia che il Lord di Ampere City stava muovendo verso est. Electivire rimase sorpreso dalla notizia, ma non temeva minimamente che il Duca A’Roph si stesse ribellando. Pertanto, si congedò dal Duca bambino e la di lui madre, e si diresse verso l’esercito amico.
La ragione della marcia di Ampere City era semplice: l’esercito Ducale dell’est aveva ripreso a muoversi, ed era riuscito a guadare il fiume a nord, dove inoltre si era unito con i pochi resti dell’esercito del nord (i soldati di Elecvine ancora ignoravano la pace stretta tra il Re e la Rocca).
Lord A’Roph, che sapeva bene cosa significava essere schiacciati tra un esercito e le mura nemiche, avendo lui stesso vinto una battaglia in quel modo, caricò verso est alla testa di un esercito di trentamila pokémon, lasciandone poco più di diecimila, sotto il comando di Lord Emmolg e Lord Pharos, a tenere l’assedio di Electronvolt.
Il Re si unì a lui a meno di un giorno di marcia dal nemico. Appresa la ragione del cambio di piani, fu d’accordo con lui e gli lasciò carta bianca. L’unica azione presa dal re, prima di ripartire verso la sua destinazione successiva, fu quella di inviare un messaggero a comunicare ai soldati nemici la pace stretta con Elecvine. I soldati del Ducato fuggirono in maggioranza nottetempo e si unirono all’esercito di Lord A’Roph, causando nel frattempo perdite ai nemici. Fiducioso del successo dell’amico, il Re si diresse verso Sud-Est, puntando a Greathunder.
La mattina successiva scoppiò La Battaglia del fiume Volt. Lord A’Roph vinse con facilità contro un esercito disorganizzato, in cui i pochi Generali superstiti rifiutavano di ubbidire l’uno all’altro e l’armata nemica aveva il morale a terra. In quella situazione, la sconfitta fu evidente fin da subito. Il Duca di Ampere City e i suoi uomini uccisero la maggior parte dei Generali superstiti, e presero con la forza il controllo dei nemici. A battaglia finita, erano morti in settemila, solo cinquecento dalla parte del Re. La vittoria disperse del tutto l’esercito Ducale, la maggior parte del quale tornò alle proprie case o si unì all’armata reale.
Tre giorni dopo, mentre Lord A’Roph rientrava trionfalmente nel campo intorno a Electronvolt, Re Electivire faceva il suo ingresso a Greathunder. Non c’era nessun erede dei Duchi rimasto, quindi il re non incontrò alcuna resistenza. Lasciati cento pokémon a fare la guardia alla città in rinforzo ai soldati già presenti, si girò verso ovest.
In tre giorni raggiunse Highroll, dove però la popolazione nutriva ancora la speranza di veder tornare il Duca Voltorb, figlio superstite del Duca, in quel momento sotto assedio ad Electronvolt. Si limitò a rinforzare un poco la guarnigione lasciata da Lord Pharos, poi si diresse ancora ad ovest. Il giorno dopo raggiunse Brightspark, e ordinò alla guarnigione lasciata dal Generale Thund di arrendersi, aprire le porte e piegare il ginocchio. Non sarebbe stato fatto loro alcun male. Ci volle l’intera giornata, perché il comandante in capo della guarnigione rifiutava la resa. Alla fine i suoi soldati, infuriati, lo gettarono dal camminamento e piegarono il ginocchio al re, che ne prese una parte con sé, ne lasciò una parte a difendere Brightspark insieme ai suoi uomini e inviò il resto a ingrossare gli assedianti di Electronvolt.
Poi il re mosse ancora ad ovest, verso Truepower, dove arrivò tre giorni dopo. La città mancava di una guida, dopo la morte dei figli del Duca e del Duca stesso, e le campagne circostanti erano in balia dei banditi. Il Re, entrato trionfalmente in città, fece distribuire a tutti gli abitanti le scorte di cibo che aveva con sé, e ordinò ad alcuni soldati di dirigersi verso Brightspark e Volt Port, per far inviare a Truepower derrate alimentari. Il resto delle sue forze lo inviò nelle campagne a catturare i banditi, perlopiù ex-soldati di Truepower che tornati a casa avevano deciso di vivere di brigantaggio. A tutti, il Re ordinò di fare la stessa offerta, ossia quella di avere i crimini condonati se si fossero uniti all’esercito e avessero donato tutto il bottino rimasto alle casse di Elettria. La maggioranza di essi accettò nelle settimane successive.
Dopodiché, il re ritornò sotto le mura di Electronvolt. Signore ormai di quasi tutta Elettria, egli chiese un colloquio con Lord Mane, colloquio che avvenne sulla porta della città, sotto vessilli di pace, ma solo dopo oltre un mese di attesa. Erano presenti Lord Mane, Lord Voltorb, i Lord fedeli a Electivire, salvo Lord Tynan, il Re e, su richiesta di Lord Ectir Mane, il Generale Thund. Inoltre una trentina di soldati da ambo le parti, quale protezione dei presenti.
Electivire fu quanto mai generoso nelle offerte di pace: promise a Lord Mane che egli avrebbe mantenuto il titolo di Signore di Electronvolt, non avrebbe subito alcun tipo di ripercussione e alla sua morte il titolo sarebbe passato normalmente al suo erede. Il Re aggiunse anche la liberazione del Generale Thund. In cambio, Electivire pretese la resa, il giuramento di obbedienza e parte delle terre di Electronvolt da distribuire ai Lord di Brightspark, Ampere City e Fulminatton (Volt Port avrebbe già ricevuto terre appartenenti in precedenza a Greathunder e Truepower). Al Duca di Highroll fu fatta la stessa offerta.
Difficile dire perché Lord Mane rifiutò. Il suo esercito era stato annientato, l’armata nemica lo circondava con tutta la sua forza, l’unico alleato rimastogli era un Lord senza più terre e con l’esercito ridotto a poche migliaia, tutte stipate all’interno di Electronvolt, che dopo quasi tre mesi di assedio stava dando evidenti segni di cedimento interno. Il suo migliore amico era davanti a lui in catene. Eppure, il Duca sputò su quell’offerta di pace. “Tu non sei il mio re, e io non intendo piegarmi. Avanza pure con tutte le tue forze, tienimi d’assedio come hai fatto finora. Le uniche terre che avrai da me saranno queste.” Rispose, lanciandogli in volto del fango raccolto da terra.
Electivire non si scompose. Si pulì il volto e scosse il capo “Sia come tu vuoi. E lei, Lord Voltorb?”. Anche il Lord di Highroll rifiutò. Nessuno saprebbe dire il perché. Forse era stata la risposta di Lord Mane a dagli coraggio. Forse riteneva di poter vincere. O forse, semplicemente, desiderava morire da guerriero. Perciò il tutto si concluse con un nulla di fatto, con grande dispiacere di Electivire, che sperava di non dover spargere altro sangue. A quel punto, il re attese. Ogni giorno, un araldo fu mandato a chiedere agli abitanti di aprire le porte e lasciar entrare il Re, o almeno pregando gli abitanti di uscire e unirsi all’esercito.
I documenti sopravvissuti ci dicono che almeno dodici volte gruppi di cittadini furiosi tentarono di forzare l’assedio dall’interno. Con il collasso sempre più prossimo, il cibo rimasto al limite, era normale che desiderassero solo la pace. Più volte davanti al Duca si presentarono delegazioni che imploravano che egli accettasse la pace, ma il Duca continuò a rifiutare.
Alla fine, la città insorse, come Electivire aveva sempre saputo sarebbe successo dal momento in cui Lord Mane aveva rifiutato la pace. Gli abitanti uscirono dalle loro case a decine di migliaia e mossero verso il palazzo ducale. Lord Ectir rimase trincerato dentro, mentre Lord Voltorb guidava gli uomini verso i portoni delle mura, per impedire che i cittadini li aprissero. Non ci arrivò mai. La sua guardia fu attaccata sotto le mura di Electronvolt e lui con tutti i suoi soldati fu fatto a pezzi.
A quel punto, le porte si aprirono. L’esercito di Electivire marciò in città e il Re placò la folla distribuendo viveri a tutti, disperdendo i più violenti con le armi. Arrivato al palazzo ducale, trovò il portone sfondato. La sala del trono era un bagno di sangue. Lord Ectir e tutta la sua famiglia erano stati uccisi, i corpi mutilati in più parti. Nauseato, ordinò che le salme fossero ricomposte e che si cercassero eventuali superstiti, ma non se ne trovò nessuno. La notizia della morte di Lord Voltorb non lo colse di sorpresa, ma il re fu comunque dispiaciuto, perché sperava di riuscire a salvare almeno lui, che era sembrato più pronto al dialogo.
Con la presa di Electronvolt ebbe fine la guerra di Unificazione di Elettria. Erano ancora indipendenti le città di Lasthunder e Storming Rock, ma il Re non mosse verso di loro, perché anzitutto sapeva di dover pacificare i Ducati conquistati. Le due città sarebbero rimaste indipendenti ancora a lungo, ma di questo parleremo in seguito.

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Capitolo 4
*** Re Electivire I (4440 - 4460) ***


La figura di Re Electivire I, in precedenza Duca di Ohm Town come Electivire XIX Vire, è una delle più mitizzate della storia di Elettria. Ricordato come “Electivire l’Unificatore”, abbiamo già parlato delle sue azioni nel corso della guerra. Generoso con gli amici e giusto con i nemici, Electivire fu uno dei più grandi Re della storia del paese.
Nato ad Ohm Town nel 4399, Electivire era l’unico figlio del Lord Electivire XVIII Vire e della di lui moglie, Lady Amphere di Ampere City, il che faceva del Lord Ap’Hrros di Ampere City suo zio, e del di lui figlio Mhros (in futuro uno dei suoi più grandi amici e confidenti, come già visto) suo cugino. Il padre crebbe il suo unico figlio facendolo educare dai più abili letterati e guerrieri di Ohm Town. Politica, giustizia, combattimento, Electivire crebbe divenendo un maestro in ognuna di queste arti. Alla morte del padre nel 4432, egli salì al trono, alla giovane età di 33 anni, già sposato e con due figli. Negli otto anni successivi, egli si dedicò a rinforzare il proprio potere politico. Viaggiò molto in tutta Elettria, soprattutto verso Ampere City e Volt Port, ma si recò anche all’estero in diverse occasioni, seguendo gli insegnamenti del padre che gli aveva consigliato di espandere i propri orizzonti. Visitò anche Laghia, per quanto solo per poche settimane e in seguito si recò in viaggio ad Oscuria, dove fece conoscenza con il Re del paese nel 4436. Con quest’ultimo strinse un proficuo accordo economico, che gli garantì i fondi necessari alla guerra. Pare che fosse stato concluso un accordo tra i due Re, circa la restituzione del favore, ma la morte di entrambi ha cancellato ogni possibilità di scoprire quale fosse. Resta certo che, nella lettera che Re Electivire scrisse alla morte dell’amico, egli esprimeva sincero cordoglio e si scusava per non essere mai riuscito a mantenere la promessa fatta.
Nel 4440 iniziò la Guerra, che si protrasse per quattro mesi. Come abbiamo visto, essa si concluse con l’entrata di Electivire a Electronvolt. Ma questa non fu la fine delle peripezie di Electivire I.
Il Re dedicò gli anni successivi a rinforzare il suo dominio sul neonato regno di Elettria, impresa che si rivelò tutt’altro che facile. Dopo aver ripartito le terre promesse ai vari Duchi suoi alleati, gli ci vollero comunque otto anni di regno per dare stabilità, quantomeno superficialmente, al paese. Più volte infatti nacquero movimenti autonomisti.
Nel 4441, a meno di un anno dalla fine della guerra, si ribellarono alcuni Conti dalle terre limitrofe ad Electronvolt. Essi marciarono con duemila pokémon verso la città, ma da nord giunse l’esercito sotto il comando del Re e i ribelli furono annientati facilmente. Si scoprì che il capo dei quattro riteneva di avere dei diritti sul Ducato di Electronvolt. Re Electivire I, giusto e imparziale, gli offrì l’occasione di dimostrarlo, ma il Conte fallì e fu spogliato dei suoi possedimenti. Molti dubitano che Electivire I avrebbe comunque affidato il Ducato di Electronvolt a quel pokémon, visto che già una volta si era ribellato, ma non ci sono prove di questo. Rimane ben noto l’aneddoto secondo cui il Re dichiarò “Il mio giudizio su di lui sarà giusto e imparziale. Se ha dei diritti, che lo dimostri.”. Stessa sorte toccò ai rivoltosi a lui alleatisi. Da quel momento la maggior parte delle famiglie di Conti superstiti, nel territorio dell’ex-Ducato di Electronvolt, si dimostrò piuttosto fedele, e poche rivolte furono imputabili a loro. La maggior parte delle rivolte scatenatesi nel Ducato furono dovute a moti del popolino insoddisfatto o di qualche signorotto che si era montato un po’ troppo la testa.
Il più grave dei moti indipendentisti scoppiò nel 4443 e si espanse da Greatthunder a Truepower. Sotto la guida di due criminali, che si dichiaravano discendenti dei Duchi delle due città, si riunì un’orda di individui della peggior specie, tenuti insieme dalla distribuzione dei bottini delle razzie che compivano nei villaggi. Per quasi sei mesi questi due eserciti di straccioni turbarono la pace di Elettria, ma infine furono sconfitti in battaglia, nello stesso giorno, dai Duchi Mhros di Ampere City e Emmolg di Brightspark, e ammisero di aver inventato tutto. Arrestati, furono imprigionati e morirono in catene, mentre la maggior parte dei loro seguaci veniva impiccata, spedita ai lavori forzati o reclutata nell’esercito di Elettria. Non fu una vittoria senza conseguenze: Emmolg Brightspark, il Taglialegna, perse un braccio e un orecchio nel corso dei combattimenti, finendo per essere costretto a ritirarsi a comandare nelle retrovie. Nonostante ciò, ancora per molti anni egli rimase un fedelissimo del Re fino alla morte.
Una seconda rivolta, passata alla storia come Prima Rivolta del Caduto, fu guidata dall’ex-Generale Thund. Fuggito dalla prigionia ad Ohm Town l’anno precedente, approfittando dell’assenza del Re dalla città, impegnato a sedare una rivolta, nel 4447 riunì intorno a sé alcune migliaia di irriducibili delle scomparse armate ducali di Electronvolt e Highroll, in cui era più forte il dissenso contro il re, e marciò verso la capitale. Fu sconfitto, ironia della sorte, dallo stesso Duca Mhros che lo aveva abbattuto nel 4440, ma questa volta Thund riuscì a fuggire, scomparendo completamente, al punto che fu dato per morto. Non era così, e per questo il regno avrebbe sofferto.
Nel 4448 morì Lord Tynan, seguendo la madre deceduta l’anno precedente. Il suo decesso era atteso, perché fin da giovane egli era stato malaticcio, ma fu comunque un danno enorme per il paese. Morì senza lasciare eredi viventi, avendo avuto un matrimonio breve e sterile, e la linea di sangue del suo Ducato si estinse con lui. Fu molto compianto, perché il suo regno era ricordato bene, anche se in realtà per la maggior parte di esso a regnare era stata la madre. Diversi moti rivoltosi ne seguirono la dipartita, tutti sedati in capo a pochi mesi dal Re e dai Duchi. Quelle furono le ultime grandi rivolte del regno di Re Electivire I, che poté così concentrarsi sulla situazione interna del paese.
Negli anni successivi, ben poco disturbò la pace di Elettria. Lasthunder e Storming Rock firmarono nel 4451 un trattato di pace con il Re, di durata quinquennale, che scelse di lasciarle libere perché utili come stato cuscinetto contro le tribù nomadi di Terria, che talvolta cercavano di invadere il paese, rinnovando poi il trattato nel 4456. I Lord di Ampere City, Brightspark e Volt Port rimanevano fedelissimi, e il Re riponeva in loro la massima fiducia. A Emmolg Brightspark, nel 4456, alla morte del Generale Estrik, Electivire offrì la carica, ma questi rifiutò, affermando di “non essere la scelta migliore”. Effettivamente il Duca morì due anni dopo, nel 4458, a soli cinquantadue anni d’età. Compianto dal Re e dai Duchi, come anche dall’esercito che aveva rispettato quel grande guerriero e comandante, per fortuna il suo Ducato finì nelle solide mani del primogenito, il venticinquenne Molgen.
Nello stesso anno, Re Electivire trasferì la capitale ad Electronvolt, dove sarebbe rimasta nei secoli a venire. Dopo le rivolte di Elecvine, il Re si era reso conto che occorreva una figura forte quanto più vicina possibile al centro di Elettria e così, seppur a malincuore, mosse la capitale dalla natia Ohm Town a Electronvolt, con un editto ufficiale che la decretava capitale eterna.
A seguito della conquista, Electronvolt era rifiorita. Arricchita dai commerci, che ora venivano da tutta Elettria, e dalla diffusione delle tecniche agricole di Highroll voluta dal re, Electronvolt aveva raggiunto uno stato di tranquillità che non aveva da decenni. Addirittura, i Bassifondi arrivarono quasi al punto di scomparire, cosa mai accaduta da quando erano nati settecento anni prima. Ma si sa, il crimine esiste anche nello stato più pacifico, ed essi sopravvissero nonostante tutto.
Fu con gioia che il Re fu accolto quando fece il suo ingresso in città, accompagnato dalla moglie e dai due figli. Il popolo vide in lui un sostituto degno del terribile duca che, diciotto anni prima, li aveva quasi condotti al massacro.
In città, Electivire si mise al lavoro, organizzando squadre di costruzione per far rinforzare le mura e per compiere l’ambizioso progetto di costruire un canale da Electronvolt al Fiume Volt, canale che nei progetti avrebbe dovuto permettere alle chiatte alimentari di entrare direttamente in città. Il progetto era quasi terminato nel 4460, ma in uno dei suoi ultimi editti il re lo fece interrompere, arrivato a poche centinaia di metri dalle mura, perché si era reso conto della pericolosità del varco nelle mura che questo avrebbe comportato. Il progetto permise comunque di irrigare i campi circostanti Electronvolt, e intorno al Canale di Vire, o Antico Canale, sorge tutt’oggi la cittadina di Little Electronvolt.
Lord Aphor seguì Emmolg nel 4459. Lord Aphor aveva a lungo servito il suo Re, e per lui aveva concluso accordi commerciali con Laghia, proteggendo nel frattempo Elettria, e Volt Port soprattutto, dai pirati. Considerato ancora oggi uno dei più grandi guerrieri della storia in campo navale, dopo di lui Elettria ha avuto pochi comandanti così versatili, in grado di passare dal mare alla terra e dalla terra al mare come nulla fosse. Il suo posto fu preso dal figlio primogenito, Pharren, ancora molto giovane ma già abile capitano, per altro membro dell’Esercito di Elettria con il grado di colonnello, e molti prevedevano per lui il titolo di Generale, che in realtà vista la morte del padre non ottenne mai.
Re Electivire si spense nel 4460, dopo 20 anni di regno, all’età, per la verità non molto avanzata, di sessantuno anni. Stava leggendo una fiaba ai nipoti quando si sentì stanco. Diede loro la buonanotte e si addormentò, per non svegliarsi mai più. Alcuni insistono ancora oggi nell’affermare che Electivire I fu avvelenato, o comunque ucciso, per poi spacciare la sua morte per un avvenimento naturale. Se così fosse, c’è da chiedersi quale assassino avrebbe avuto l’abilità necessaria per compiere l’attentato, e chi lo avesse inviato, dato che Re Electivire era un pokémon molto attento, che sapeva di rischiare la vita. Rimane comunque solo una teoria, e tale rimarrà quasi certamente per sempre.
Re Electivire I fu pianto a lungo, sia dai nobili che dal popolino, ma altri gioirono della morte di quel re così potente, che era riuscito a conquistarsi la fedeltà del popolo, dell’esercito e dei nobili. E saranno costoro a tormentare i suoi successori negli anni a venire.

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Capitolo 5
*** Electabuzz I - Electivire II (4460 - 4467) ***


Morto il padre, Electabuzz I Vire salì al trono. Nato nel 4425, il Re era poco più vecchio del padre quando era divenuto Duca di Ohm Town, e da lui ci si aspettavano grandi cose. Educato e gentile, era un guerriero passabile, anche se fu bollato come “nulla di che” dall’anziano duca di Ampere City. Compensava questa debolezza con una grande intelligenza politica, che per molti anni gli consentì di tenere buoni rapporti con Lasthunder e Storming Rock, anche se in definitiva questi si dimostrarono ben poco utili.
La prima delle tante, troppe rivolte contro il Re scoppiò nel 4460, a meno di un anno dalla morte di Re Electivire I. Un nuovo falso Duca sorse ad Highroll, guidando alcune migliaia di soldatacci verso Electronvolt. Fu schiacciato con facilità da Lord Molgen Brightspark, figlio del defunto Emmolg il Taglialegna, morto anni prima.
La seconda, nel 4461, fu guidata da un redivivo Thun, ma questa volta fu molto più pericolosa. Egli prese il controllo di Elecvine e marciò verso ovest, mirando a Greatthunder e riuscendo a prendere anche quella città. Ma quando marciò verso Volt Port lungo la costa, si trovò davanti l’armata di Ampere City e Brightspark, sul fianco sinistro i soldati di Electronvolt e, tentando la ritirata, vide sbarcare alle sue spalle i soldati di Volt Port. La battaglia che seguì, passata alla storia come “Battaglia del Caduto”, è ricordata come un evento di primaria importanza nella storia di Elettria, perché essa vide a confronto il Generale Thund, ultimo vero rappresentante dell’Elettria Ducale, contro l’esercito dell’Elettria unita. E perché vide il terzo ed ultimo confronto tra il Generale Thun e l’ormai venerando Duca di Ampere City, ormai acerrimi nemici. Thun morì nello scontro, ma riuscì a ferire il Duca al fianco in modo talmente grave che gli ci vollero quasi due anni per recuperare le forze. Per il resto della vita, quello sfregio sul fianco rimase ben visibile sul corpo del pokémon, che lo chiamava “un ricordino del mio peggior nemico.”
Nei sei anni successivi, Elettria esplose in una miriade di rivolte, guidate in parte da pretendenti a questo o a quel seggio, ma anche da indipendentisti decisi a rendere le terre che ritenevano spettassero loro nuovamente libere. Electabuzz I, poi evolutosi in Electivire II, impiegò tutto il suo breve ed infelice regno a schiacciare rivolte, con l’aiuto di Volt Port, Ampere City e Brightspark.
Vale forse la pena citare alcune di queste, oltre alle due già nominate in precedenza. La più peculiare fu probabilmente quella organizzata nel 4463 da un Pokémon passato alla storia come “l’Arceista Folle”: costui, che del santo aveva ben poco, affermò di essere nientemeno che il Custode dei Loro di Arceus, venuto per liberare Pokémos dal giogo dei re per portarla a uno stato di eterna pace. Predicò a Ampere City, approfittando della degenza di M’Phar a seguito del combattimento contro Thund per fare il bello e cattivo tempo in città. Chi osava alzare apertamente la voce contro di lui, veniva linciato dalla folla di “fedeli” (perlopiù bravacci) che gli si era radunata intorno. La cosa non passò inosservata, e il Re decise di intervenire. L’esercito reale marciò su Ampere City, ma prima che esso arrivasse fu il Duca a risolvere il problema: ripresosi quanto bastava, ordinò a tutti i suoi uomini di arrestare il folle, e pur a costo di gravi perdite questi fu catturato. Dopo un regolare processo tenuto dal re, fu impiccato sulle mura della città insieme ai suoi seguaci più violenti. Si dice che con le sue ultime parole abbia maledetto la dinastia reale. I più superstiziosi credono abbia funzionato, ma se così fosse la maledizione è giunta a compimento a scoppio molto ritardato.
Nel 4465 fu il turno della Rivolta del nord. Essa è giudicata da molti come un tentativo di “rivoluzione ordinata”: alcuni grandi proprietari terrieri si unirono mirando a conquistare Fulminatton, e il Re, impegnato a sud con un’altra rivolta, non poté fare nulla, salvo inviare una squadra di uomini affinché assicurassero la fuga dei membri di casa R. Presa la città, questi decisero di offrire la propria fedeltà al Re, offrendogli la fedeltà del nuovo “Consiglio del Nord”, ma questi, pur tentato di accettare, decise di marciare contro di loro, in quanto erano pericolosi traditori (molte malelingue dicono che questa scelta dipese molto dal Generale dell’epoca, R. Valag). Furono arrestati e giudicati colpevoli di tradimento, venendo quindi condannati a morte.
All’inizio del settimo anno, marciarono contro di lui le città di Lasthunder e Storming Rock, decise a spezzare l’unità di Elettria, che avevano cominciato a giudicare pericolosa. La guerra durò per l’intero anno, e il re perse la vita nel corso di una battaglia, nel 4467.
Fu compianto da coloro che l’avevano conosciuto, ma l’opinione popolare lo giudicò, a torto, come un signore militaristico e oppressivo, quando invece fu probabilmente l’unica figura a difendere l’unità del paese dalla distruzione.

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Capitolo 6
*** Electabuzz II (4467 - 4489) ***


Re Electivire II non aveva mai avuto figli, non essendosi neanche mai sposato. Alla sua morte, il trono passò quindi al fratello minore, Electabuzz, soprannominato spesso Buzz per distinguerlo dal fratello maggiore, che di figli invece ne aveva due. Più giovane di lui di due anni, era sempre stato considerato uno dei più grandi guerrieri dell’Elettria post-unione, ma era noto che era anche un pokémon facile all’ira e lento al perdono, diversamente dal padre e dal fratello, cui voleva molto bene. Preso il trono come Electabuzz II, il Re marciò verso Lasthunder e Storming Rock, deciso a vendicare la morte del fratello.
Dopo due anni di guerra, egli si aprì la strada verso la prima città nella sanguinosa Battaglia di Lasthunder, distruggendo i due eserciti alleati. Due mesi dopo cadde anche la seconda. Nel frattempo, i due Duchi erano deceduti in battaglia, e le loro famiglie si erano estinte, similmente a quanto accaduto quasi trent’anni prima nel corso della guerra del padre. A quel punto, non potendo vendicarsi su di loro, Re Electabuzz II si vendicò sulla loro città. Egli diede ordine che fossero sfollate e rase al suolo. Ignorò le proteste dei suoi uomini, inclusi i Lord di Ampere City, Volt Port e Brightspark, che tentarono di fargli notare la grande importanza strategica del luogo. Si conserva la sua celebre frase “Se serve una guardia qui a nord-est, costruirò un forte.” Come da promessa, rase al suolo le città fece edificare, a metà strada tra le due, un fortino difensivo chiamato “Forte Buzz”. Ancora oggi, il detto “Avventato come il Forte Buzz” indica una scelta presa in preda alla rabbia che poi si rivela corretta. Negli anni successivi, il Forte Buzz divenne un’importante protezione contro eventuali tribù nomadi, ed esservi assegnati era un grande onore, tanto che più di un membro della famiglia reale vi servì.
Tornato ad Electronvolt da trionfatore, Re Electabuzz si insediò nel palazzo reale con la moglie e i due figli. Uno dei suoi primi editti fu il cambio nel motto di famiglia, che cambiò da “Difensori della città” a “Soli a governare”, che gli parve più adatto dato che ora non avevano più una sola città da difendere, ma un intero regno. In un altro inasprì le pene contro i rivoltosi, ma questa manovra si rivelò inutile, perché appena due anni dopo una nuova insurrezione popolare nei territori appartenuti ai Ducati di Lasthunder e Storming Rock lo costrinse a marciare nuovamente su quei territori. I capi delle rivolte furono catturati e, secondo le nuove leggi, decapitati. Questo atto, che voleva mostrare cosa significava ribellarsi, infervorò invece il popolo, che insorse numerose altre volte.
Alla fine, dopo cinque anni, Electabuzz II ritornò sui propri passi, annullando l’editto in favore di uno più leggero, che imponeva lavori forzati a vita, o in alternativa servizio a vita nell’esercito. Questo placò un poco la popolazione, anche se ancora per altri sei anni il Re fu costretto a viaggiare per Elettria a sedare rivolte. In quegli anni, nel 4482, si spense l’ormai ottuagenario Lord di Ampere City, Mhros A’Roph, ultimo dei Duchi che avevano combattuto con Re Electivire I. Re Electabuzz, che lo definiva spesso “il mio zio preferito”, nonostante egli fosse in realtà un cugino del padre, lo fece tumulare con una solenne cerimonia nelle catacombe di famiglia sotto la cattedrale di Ampere City, alla presenza di Lord Molgen, Lord Pharren e del nuovo Lord P’Ahros, oltre che di una folla enorme, prova di quanto fosse stato amato.
Negli anni successivi, Re Electabuzz poté regnare in un clima di pace. Il suo presenziare ai funerali di Lord A’Roph sembrò avergli conquistato la fiducia della popolazione, come fosse stato un ultimo servigio reso al suo Re dal Duca. Electabuzz fece del suo meglio per tenere ben stretta quella fiducia: quando una nuova siccità colpì l’oriente, nel 4485, egli fece convogliare nella zona cibo per alleviare i disagi della popolazione.
Il Re morì nel 4489, poco dopo aver sedato pacificamente una rivolta minore scoppiata vicino al Fiume Volt. Tornato a palazzo, ormai esausto, si ritirò in camera propria, sedendosi alla scrivania, probabilmente per scrivere qualche messaggio ai Duchi o qualche nuova legge. La mattina dopo, fu trovato con davanti un foglio bianco. Fu decretato che se n’era andato velocemente, senza soffrire, e fu tumulato accanto al padre e al fratello. Nessuno all’epoca sollevò l’ipotesi dell’avvelenamento, che fu invece sostenuta in tempi più recenti. Tuttavia, non sono mai state portate prove tangibili a quella che oggi appare solo come una teoria come molte altre. Più probabile appare semmai l’ipotesi che il Re sia morto per la fatica sopportata in tanti anni, dato che era comunque un pokémon di una certa età che conduceva una vita sfiancante anche per un giovane, e la morte fu probabilmente naturale.
Mai evolutosi, Re Electabuzz II passò alla storia come un Re militaristico, ma è ricordato meglio del fratello, forse perché il suo lungo regno fu più pacifico di quello del predecessore. Gli storici tendono a considerarlo il Re che completò il processo di unificazione, visto che fu l’ultimo a combattere contro rivolte indipendentiste. Su di lui è stata composta una ballata, “La ballata del Re vittorioso”, che ancora oggi viene cantata nelle osterie e nelle piazze. In essa un re combatte per vendicare il fratello, ucciso da due paesi nemici, sconfiggendo ogni avversità che gli si para davanti, per riuscire infine a radere al suolo le due capitali, unificando poi i tre paesi. Infine, dopo aver sconfitto decine di usurpatori in un decennio di guerre, riesce a placare il paese in, così si conclude il poema, “un regno di eterna pace, che se devo esser sincero non mi dispiace”. Anche se il nome del Re non viene mai fatto nel corso della canzone, è evidente il riferimento alla guerra con Lasthunder e Storming Rock e alle rivolte degli anni successivi. La ballata è una delle preferite dal popolino, e ad Elettria una festa non è considerata completa senza che qualcuno si sia esibito in essa.

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