Amami

di Antincendio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nuovo ***
Capitolo 2: *** un invito ***
Capitolo 3: *** magico ***
Capitolo 4: *** Non bere. Non reggi. ***
Capitolo 5: *** L'alcool compromette il giudizio ***
Capitolo 6: *** prima di fare, pensa. ***
Capitolo 7: *** pace. ***



Capitolo 1
*** nuovo ***


i personaggi sono creati e di proprietà di James Dashner e questa storia non ha alcun scopo di lucro ma è scritta per puro diletto.

Salve, vorrei avvertire che nella storia potrebbero esserci alcune scene o parole che potrebbero infastidire, in tal caso vi chiedo di uscire subito per non urtare la vostra sensibilità, spero che questa storia possa piacere, per adesso vi lascio con il primo capito :D

p.s. mi scuso per eventuali errori ma purtroppo ho la dislessia e non sempre ho qualcuno che mi corregga, vi prego di scusarmi, ancora saluti :D
 
Amami

Era una mattina fredda, il vento soffiava gelido e pungente, era come se mille piccoli e fastidiosi aghi pungessero il viso, la giacca a vento di Thomas lo riparava poco, anzi quasi per niente.
Si era appena trasferito in quella città gelida, lui abituato ad un caldo quasi soffocante si ritrovava ad affrontare il gelido vento invernale con solo poche magliette a maniche lunghe ed una striminzita giacca a vento, sua madre gli aveva promesso che nel pomeriggio sarebbero andati a comprare qualcosa di più caldo ma per il momento doveva accontentarsi di una maglietta rossa a maniche lunghe e di quella inutile giacca a vento blu.

Era nervoso, era il suo primo giorno lì, non era un tipo molto loquace, per lo più preferiva starsene sulle sue ed il fatto che quella mattina avrebbe dovuto presentarsi davanti ad una classe intera lo metteva a disagio, magari il professore si sarebbe dimenticato di lui e non si sarebbe accorto di quello studente in più, ma dubitava, quella era una città piccola e probabilmente la voce si era già sparsa come l'olio sul pavimento lucido appena pulito di casa, deglutì quando si fermo davanti ad un grande edificio in mattone rosso con qualche scritta fatta con la bomboletta che recitava stupidi commenti su altri studenti "Gally figo" oppure "zart testapuzzona" ed anche un più piccolo e sbiadito "newt+teresa", una scuola come qualunque altra.
Entrò attirando qualche attenzione di alcuni studenti che ancora dovevano entrare, probabilmente si aspettavano l'arrivo di quel nuovo studente ed erano curiosi, i colli gli si allungavano  come giraffe, qualcuno gli sorrise altri erano semplicemente un po' stupiti, forse della sua giacca a vento? abbassò la testa ed entrò dal portone principale.

Dentro l'istituto i termosifoni stavano facendo il loro dovere e molti studenti giravano solo con dei maglioni o magliette a maniche lunghe, si guardò intorno spaesato, e adesso? era solo in quella scuola con nessuno che potesse aiutarlo, cominciò a camminare nel corridoio lungo facendo a zig zag tra gli altri studenti, provò a fermare qualcuno per chiedere indicazioni ma nessuno si degnò di lui, altri lo guardarono e si misero a ridere causandogli solo imbarazzo.
Alla fine trovò qualcuno gentile che gli indicò la strada per la presidenza, si trovò di fronte ad una porte con una piccola insegna color oro "direttrice d'istituto ava paige" osservò la scritta elegante ancora qualche secondo prima di decidersi a bussare 

"avanti"

Thomas sospirò e scivolò dentro la stanza "buongiorno, sono Th" ma non fece in tempo a finire la frase che la direttrice si era già alzata "Thomas, ti stavamo aspettando, benvenuto" disse afferrandogli la mano e stringendogliela "io sono la direttrice ava paige, è un piacere, vieni ti accompagno in classe" disse uscendo dalla stanza e facendo segno di seguirla.

"Sai noi non riceviamo spesso ragazzi nuovi quindi mi scuso subito se magari i ragazzi potranno, forse e solo all'inizio, stare un po' sulle loro, ma tu non chiuderti, ti troverai bene" la direttrice continuava a camminare svelta producendo il classico suono dei tacchi quando sono su un pavimento, Thomas si guardò intorno facendo caso che i corridoi in pochi minuti si erano già svuotati, segno che le lezioni erano già cominciate. Poco dopo la direttrice si fermò davanti ad una porta bussando qualcuno da dentro fece segno di entrare "Buongiorno professore, c'è il nuovo studente per lei, vieni Thomas" lo chiamò, Thomas cercò di sembrare il meno possibile imbarazzato, deglutì per la seconda volta nella giornata ed entrò trovandosi dentro ad una classe abbastanza grande da contenere circa 20 o poco più ragazzi, i muri celesti con qualche cartina geografica appesa intorno e una massa di studenti con gli occhi puntati su di lui.

"buongiorno"

fu quasi un sussurro che nemmeno lui forse si sentì, nonostante ciò il professore gli sorrise "Thomas benvenuto, è un piacere, io sono il professore di matematica" matematica, iniziavamo bene, Thomas odiava la matematica, nonostante ciò gli sorrise.

"Bene, professore lo affido a lei, ragazzi mi raccomando cercate di farlo sentire a casa, buongiorno" Thomas si girò appena in tempo per vedere la donna sparire dall'aula e chiudersi la porta alle spalle "bene, vuoi dirci qualcosa di te? so che vieni da una città molto calda" disse il professore, Thomas tornò a porre la sua attenzione su quei 20 o più ragazzi che lo fissavano "si, mi sono appena trasferito con i miei" disse infilandosi una mano in tasca e stringendo il tessuto dei jeans per cercare di sopprimere l'ansia.

"raccontaci un po' di te" disse poi il professore, possibile che non vedesse che Thomas non avesse voglia di parlare di lui, ne in quel momento e probabilmente mai.
"non so che dire, sono un ragazzo comune, pratico sport, mangio sano, dormo" lo disse come se fosse ad una visita medica, il professore forse a quel punto capì che non era il caso almeno per quel giorno di chiedere altro, il poveretto era già troppo imbarazzato di suo. 

"bene, bene, forse è il caso che adesso tu vada a sederti così continuiamo la lezione, prendi pure posto accanto a Newt"  il ragazzo nominato alzò un braccio, Newt, dove aveva già letto quel nome? poi gli venne in mente la piccola e sbiadita scritta che si trovava vicino al cancello di entrata, possibile che fosse lo stesso ragazzo? in quel caso forse stava insieme ad una certa Teresa, nonostante ciò che non voleva significare niente per Thomas si andò a sedere.

"ciao" disse il biondino accanto a lui, Thomas gli strinse la mano "Thomas" sorrise, il biondo sembrava una persona affabile o almeno sana di mente.

"nuovo arrivato eh?" disse Newt come se fosse quasi una condanna e forse per Thomas lo era "un consiglio? stai lontano da Gally e Zart, quelli i pive come te se li mangiano a colazione" continuò il biondo indicandogli due ragazzi in ultima fila che sembravano più addormentati che svegli, Thomas annuì. Passarono il resto della giornata in silenzio fino all'ora di pranzo dove i ragazzi si radunarono in una specie di piccola mensa, Thomas prese il suo pasto da 8 euro e si guardò intorno in cerca di un posto quando vide Newt fargli segno di andare a sedere insieme a lui e qualche altro ragazzo, si avvicinò notando anche la presenza di due ragazze estremamente carine, si morse un labbro indeciso se sedersi, ma non ebbe tempo per riflettere perché Newt lo aveva già trascinato a sedere accanto a lui "allora questo è il nuovo pive" disse il biondo mettendolo in imbarazzo, Thomas però sorrise, fece come gli aveva detto la direttrice, fidandosi, non si chiuse in se stesso.

"Loro sono Minho, Frypan, Alby, Teresa e Brenda" presentò gli altri e ad ognuno Thomas strinse la mano sorridendo "Thomas, piacere" disse per poi afferrare il suo panino e notando che nel gruppo c'era Teresa, notò che però non guardava Newt in modo strano, facendo occhiatine dolci o sbattendo le ciglia, anzi non c'era niente di romantico nello sguardo della risata, così, per Thomas fu spontaneo chiederlo "voi due state insieme?" l'intero tavolo si bloccò scoppiando a ridere, Thomas non capì, cosa aveva detto di tanto divertente? scosse la testa cercando qualcuno che gli desse una risposta "amico, come dirtelo" cominciò Minho tra le risate "Newt è completamente e docilmente gay".
Thomas rimase bloccato e diventò rosso come un peperone "oddio, scusa" disse rivolto a Newt "io avevo visto la scritta e pensavo che insomma tu e Teresa" balbettò freneticamente "e tu avevi pensato che noi due stessimo insieme per una stupida scritta?" domandò Teresa cominciando ad andare in escandescenza, Thomas non disse nulla sorpreso dalla reazione della ragazza che prese il suo panino e lo lanciò in un cestino andandosene senza dire nulla "scusate io non credevo che.." fu interrotto da Brenda che gli sorrideva "ti chiedo scusa per il comportamento di mia sorella, lei è.." fece una pausa guardando gli altri come per chiedere il consenso "lei è innamorata di Newt da un pò, quella scritta la fece lei due anni fa, poco prima che Newt, che insomma lui..." si fermò guardando il biondo che le sorrise e finì la frase al suo posto "prima che io dessi il mio lieto annuncio insomma" non sembravano arrabbiati e nemmeno scossi dal comportamento dell'amica, anzi stavano cercando di far sentire Thomas a suo agio e il ragazzo fu grato per ciò.

Il resto della giornata fu alquanto normale, Newt e Thomas dopo una mattinata in silenzio parlarono tutto il temo durante le lezioni del pomeriggio ridendo e scherzando fino all'uscita "perché non vieni con noi questo sabato? Minho da una festa e sono sicuro che vorrà il ragazzo nuovo" propose Newt mentre camminavano verso l'uscita, Thomas annuì felice dell'invito per poi salutare Newt e andare verso casa. Durante il tragitto però qualcuno gli afferrò una spalla trascinandolo in una stradina secondaria, Thomas con il cuore in gola sperando che non fosse un rapinatore si girò e si trovò di fronte Gally, il ragazzo della sua stessa classe, quello da cui Newt lo aveva messo in guardia "te la fai con i frocetti ragazzo nuovo?" chiese questo ridendo, Thomas non capì e scosse il capo e in un attimo di coraggio rispose "anche fosse, quali sarebbero i tuoi caspio di problemi?" Gally alzò un sopracciglio domandandosi se Thomas fosse coraggioso o solo stupido.

"sei intelligente Thomas, così ti chiami giusto? non fare lo stupido e non fare le amicizie sbagliate, potresti ritrovarti ad essere lo zimbello della scuola" continuò bloccando la schiena di Thomas contro il muro della strada e alzandogli la testa con il mento, Thomas digrignò "cosa vuoi da me?" Gally sorrise bagnandosi le labbra con la lingua "mi piaci Thomas, potrebbe essere divertente poter uscire con te" Thomas si stupì, fino a tre secondi fa gli aveva dato di frocetto sembrava che voleva attaccarlo e adesso flirtava con lui? non capiva.

Gally si avvicinò di più a lui leccandogli il labbro inferiore, qualcosa in Thomas scattò e cercò di allontanarsi dal ragazzo più grande "toglimi le mani di dosso" urlo spingendolo "oh avanti Thomas, ti ho chiesto solo di uscire con me" continuò l'altro ridendo e alzando il mento di Thomas forzandolo a guardarlo negli occhi.

"e lui ti ha detto di togliergli le mani di dosso" disse una voce, sia Thomas che Gally si girarono  sorpresi, infondo alla stradina c'erano Newt e Minho che stavano camminando verso di loro, Thomas spinse Gally e corse verso di loro, salvo. "Sarà per un'altra volta, non ci saranno sempre loro a salvarti le chiappe" quella frase segnò per Gally che era l'ora di andare e così fece superandoli ma non prima di aver dato un buffetto a Thomas.

"oh cazzo, grazie ragazzi" sospirò lui.

Newt sorrise mentre Minho lo osservava attentamente "sembra che tu abbia fatto salire la libido a Gally, sapevo che aveva gusti particolari ma tu lo hai sconvolto amico" Thomas rise.
"forse è veramente ora di andare" concluse prima di tirare fuori il cellulare "però prima potreste..." 

"darti i nostri numeri? certo" fu così che Thomas conquistò due nuovi amici e forse non solo.

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Capitolo 2
*** un invito ***


 
Amami

I giorni passavano e Thomas era sempre più nervoso per la festa che lo attendeva sabato, intanto durante i giorni scolastici il rapporto che aveva creato con Newt e Minho cresceva e Thomas poteva dire di essere dentro la compagnia, l'unica persona che lo guardava sempre male era Teresa che dopo il primo giorno in mensa non faceva altro che evitarlo o cercare di metterlo in imbarazzo, fortunatamente sempre con poco successo.
Quella mattina era fredda come al solito, per fortuna sua madre si era decisa finalmente a comprare dei vestiti decenti che lo tenessero per fortuna al caldo, stava facendo la strada da solo quando il cellulare cominciò a suonare, era Newt, era la prima volta che lo chiamava al telefono.

"pron.."

"Thomas! non sei ancora entrato a scuola vero?"

"no, perchè?"

"pensavamo di saltare stamattina, c'è sciopero e mezza scuola è fuori"

"ah! non saprei, sono arrivato da nemmno una settimana e.."

"oh andiamo, non vorrai ritrovarti ad essere l'unico in classe?"

"no, insomma, io....oh e va bene, dove siete?"

"raggiungici al bar fuori scuola ma stai attento, potrebbe esserci Gally nei dintorni"

"capito, arrivo"

riattaccò il telefono, guardandosi intorno, il bar fuori scuola? forse aveva capito quale ma aveva ancora 5 minuti di strada da fare e ora che Newt lo aveva avvertito di Gally la pelle gli si accapponò formando tanti brividi di paura, scosse le spalle, era grande abbastanza per cavarsela da solo. Continuò a camminare e come aveva detto Newt incrociò lo sguardo di Gally che si trovava danti al bar con qualche amico, forse lo avrebbe semplicemente lasciato in pace, ignorandolo, invece quest'ultimo si allontanò dagli altri e si avvicinò a Thomas sorridendo in un modo che se fosse stato possibile Thomas sarebbe corso via subito, ma rimase lì bloccato, incapace di tornare indietro o andare avanti.

"Thomas"

"Gally"

"sai, forse ho sbagliato l'altro giorno a presentarmi in quel modo ma non sono un tipo che ama aspettare, quando voglio qualcosa lo prendo e basta" Thomas gli puntò gli occhi addosso, notò che l'altro era molto più grosso di lui e molto muscoloso ma forse molto meno veloce, se le cose si fossero messe male sarebbe corso via.

"beh, si, forse hai sbagliato ma anche fosse Gally io non sono gay, non mi interessi" le parole gli uscirono di bocca naturali e Thomas si trovò a chiedersi quale parte del proprio cervello non avesse capito che lui si trovava in netto svantaggio in quel momento.

"potresti provare, un uscita Thomas, se non funzionerà ti lascerò in pace, promesso"

"Gally, non mi interessi ne tu ne nessun altro al momento"

"e che mi dici di Newt, con lui hai legato molto in fretta o sbaglio?"

"è un amico, fatti gli affaracci tuoi"

"un amico eh? occhio Thomas io sono molto geloso delle cose che sono mie"

"ti è andata male, io non sono tuo, lasciami in pace o dovrò.."

"dovrai fare cosa? questa volta non ci sono i tuoi amici a salvarti quel bel culetto"

Thomas sbiancò, ma prima che Gally potesse dire qualcos'altro notò Minho e Brenda che uscivano dal bar con una sigaretta in bocca.

"MINHO" urlò con tutto il fiato che aveva in gola fino a quest'ultimo non si girò notando la scena un pò troppo particolare, si avvicinò con cutela come ci si avvicina ad un leone in procinto di attaccare
"Gally pensavo che avessi capito che dovevi lasciare in pace Thomas" continuò la discussione al posto suo e Thomas ringraziò di avere lui come amico "e tu pensavo che avessi capito che dovresti farti i cazzi tuoi"

"togliti dalle palle e non farmi incazzare" concluse Minho afferrando per un braccio Thomas e tirandoselo dietro all'interno del bar.

Era un posto angusto, c'era un forte odore di paste appena sfornate e caffè, c'era qualche divanetto e pochi tavolini, dove appunto in uno di questi c'erano i suoi nuovi amici, Newt, Frypan, e Teresa. Guardò Teresa, voleva chiedergli scusa ma non troavava mai il momento giusto o le parole giuste, dopotutto non la conosceva nemmeno, lei si accorse di lui ma non salutò, anzi, sembrò parecchio delusa nel vederlo, Thomas abbassò la testa cercando di fare finta di nulla e tornò a concentrare la sua attenzione su Minho.

"Ti ringrazio, di nuovo" cercò di tirare fuori il miglior sorriso che poteva tirare fuori in quel momento

"hey, dovere, sei nostro amico adesso e non ti preoccupare è un piacere salvare le tue chiappe del caspio" Minho rise e la sua risata fu contagiosa, Brenda dietro di loro gli appoggiò una mano sulla spalla

"tranquillo Thomas, Gally è fuori di testa ma non credo sia tanto stupido da provare a farti del male" lui annuì rivolgendo un sorriso anche a lei. "Buongiorno" disse prendendo una sedia e sedendosi accanto a Teresa, lei non rispose ma lo fissò come si guarda qualcuno che vuoi uccidere "ciao Teresa" disse Thomas abbassando la testa, lei sopresa fece per parlare ma poi decise di non farlo e si concentrò sul suo caffè.

"Thomas" lo richiamò Newt che gli sorrideva, lui alzò lo sguardo e vide il biondo che lo osservava "dimmi"

"oggi pomeriggio ho casa libera, ti va di venire? queste altre testepuzzone non hanno voglia"

"Non è che non ho voglia, devo studiare Newt!" intervenne Brenda mettendosi la testa tra le mani "io ho atletica" continuò Minho "e io il mio corso di cucina" conclusa Frypan.

"e tu Teresa?" chiese Thomas cercando di attirare l'attenzione della ragazza "io ho da farmi i caspio di affari miei" si arrabbiò lei, Brenda sbattè le mani sul tavolo, infuriata "si può sapere cosa hai contro di lui? ne parli male, gli rispondi male, cosa ti avrà mai fatto?" Thomas arrossì imbarazzato "non importa" cercò di riparare al danno, Teresa si gelò come se tutto intorno a lei fosse un mondo finto con persone finte e senza sentimento "perchè arriva, è nuovo e la prima cosa che chiede è se io e Newt stiamo insieme, ora cerca di essere mio amico, io non voglio intorno, mi sta altamente sulle palle" concluse lei "io entro a scuola, se voi volete fare le testepuzzone con il ragazzo nuovo sono affari vostri, io non voglio averci niente a che fare" si alzò prendendo il suo zaino e uscendo dal bar come un tornando attirando l'attenzione di tutti i clienti.

"mi dispiace, io volevo solo essere gentile" Thomas si portò le mani tra i capelli morendosi il labbro inferiore, si sentiva a disagio e in imbarazzo, Brenda si alzò "ci penso io" disse seguendo la sorella fuori dal bar, gli altri continuarono a chiacchiereare tra di loro in pace, come se nulla fosse successo. Newt scalò di posto ritrovandosi accanto a Thomas.

"insomma vieni? non fare caso a Teresa Tommy, lei è particolare, mi farebbe piacere che tu venissi"

"grazie dell'invito Newt ma.."

"oh andiamo, ci guardiamo un film e magari non so...facciamo finta di studiare?" Thomas rise "e va bene, a che ore?"

"15:00?"

"perfetto" Thomas sorrise, lo aspettava un pomeriggio tranquillo con un amico, alzò lo sguardo di nuovo su Newt e notò come una luce brillante nei suoi occhi.

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Capitolo 3
*** magico ***


Amami

Thomas si trovava esattamente davanti al portone di casa di Newt e ora che si trovava lì davanti si domandava se aveva fatto bene ad accettare quel invito, certo erano amici ma il suo istinto gli diceva che c'era qualcosa che non andava nonostant ciò ormai aveva accettato e si trovava lì davanti, non poteva far altro che suonare il campanello e poi dopotutto magari avrebbe potuto chiedere qualcosa in più su Teresa, quella ragazza cominciava ad ispirarlo, non perchè lo trattasse male o cosa ma perchè aveva qualcosa che lo attiravo come le api sono attirate dal miele, forse gli piaceva e basta.
Suonò.

1 secondo. 2 secondi. 3 secondi. 4 secondi. 5 secondi.

Finalmente Newt glì aprì la porta con uno splendio sorriso.

"Tommy, entra pure, i miei sono giù usciti"

"grazie, dove sono andati? se posso chiedere"

"stranno fuori qualche giorno, sono andati a trovare mio fratello al campus universitario"

"ah ok"

"dai entra" Newt si fece da parte per farlo entrare, Thomas sorrise e varcò la pota ritrovandosi in soggiorno, la casa di Newt era pulita e odorava di fresco, un divano di pelle nera troneggiava nella stanza davanti ad un televisore al plasma, in mezzo un tappeto persiano con un tavolino di vetro al centro, una casetta nienta male. "stavo per aprire una birra, ne vuoi una?" chiese, thomas abbuì afferrando la bottiglia di vetro che Newt gli stava offrendo già stappata come se il biondo già sapesse che Thomas l'avrebbe accettata, ne prese un sorso, era ghiacciata e gli piaceva. "Allora che dici? film, birra e patatine?" propose Newt già afferrando il telecomando, solo ad allora Thomas notò che nel tavolo di vetro al centro della sala ci fosse una ciotola piena di patatine e altre bottiglie di birra, notò anche una bottiglia di vodka alla pesca e se ne domandò il perchè ma alla fine non chiese.

"tu mi vuoi viziare, hai già scelto un film?"

"ti piacierà, fantascienza"

Thomas sorrise pronto a godersi quel pomeriggio.

Il film durò quasi 2 ore, Newt aveva gusti molto particolari in quanto al cinema ma Thomas poteva ritenersi soddisfatto, durante le due ore avevano finite le patatine, le birre e alla fine avevano fatto fuori anche 2 bicchieri di vodka, alla fine la testa di Thomas girava leggermente, come quando fai troppi giri su te stesso.

"Thomas?" lo chiamò Newt

"grazie per il pomeriggio, forse adesso è ora che torni a casa, la mia testa gira come una trottola"

"sono solo le 17:00 e per di più i miei staranno fuori per un pò, perchè invece di tornare a casa in quelle condizioni non dormi qui? sentiamo Minho se dopo gli allenamenti ci raggiunge?"

"potrebbe essere un idea, posso usare il telefono per avvertire mia mamma?"

"certamente" convincere sua madre non fu difficile, era una donna semplice e per di più era molto felici che Thomas dopo così poco tempo si era già trovato degli amici, quando riagganciò dietro di lui c'era Newt con un altro bicchierino da caffè di vodka.

"Minho ci raggiunge verso le 22:00 che sua madre vuole che ceni a casa, ultimo bicchierino e poi ordiniamo una pizza?" Thomas afferrò il bicchierino fissando il biondo "non è che mi stupri vero?" scherzò sopra "tranquillo Thomas, vivresti solamente la serata più bella della tua vita succedesse" risero entrambi mentre mandarono giù l'ultimo bicchierino di quella sera.
Ordinarono due pizze e si sistemarono sul divano a parlare, Newt piaceva sempre di più a Thomas come persona e come amico, sentiva che forse la sua amicizia sarebbe durata molto, lo considerava leale.

"allora Tommy, raccontami di te, come mai vi siete trasferiti?"

"per lavoro di mio padre, è diventato direttore della banca"

"oh prestigioso"

"i tuoi che fanno Newt?"

"mia madre lavora in un bar e mio padre lavora come primario all'ospedale"

"cavolo" Risero, Newt gli si avvicinò sedendosi sul divano nel esatto momento in cui il campanello suonava "le pizze" urlò Newt alzandosi e gettandosi contro la porta.
Mangiarono la pizza in silenzio guardandosi i cartoni animati al televisore, rimanevano ancora 3 ore prima dell'arrivo di Minho e così Newt portò Thomas in camera sua, era semplice, colorata, era una camera da Newt, con un letto matrimoniale al centro, armadio, due comodini, gli piaceva.

"Newt, io non ho un pigiama"

"dormirai in mutande" Thomas rise sperando che il biondo scherzasse, ma Newt non rise.

"scherzi vero?"

"affatto Tommy, che c'è ti vergogni, credimi con il culo che hai non dovresti" Thomas si ritrovò ad arrossire ma non per l'imbarazzo ma bensì perchè quel complimento lo aveva lusingato "oh" fu la sola cosa che riuscì a dire prima di ritrovarsi Newt a pochi passi da lui che lo fissava "tranquillo, ti presto una maglietta se sarai in imbarazzo, ma i pantaloncini non credo di averceli della tua taglia" 

"grazie" 

Poteva sentire il suo profumo, Newt aveva un buon profumo, doveva usare uno di quei profumi costosi che si trovavano nelle profumerie, nelle profumerie quelle buone, si stavano guardando senza dirsi niente, gli occhi di Newt satteavano su Thomas, come se gli stesse facendo una radiografia, senza accorgersene Thomas aveva fatto un passo verso di lui, il cuore perse un battito, si allungò verso il collo di Newt e assaporò il profumo ancora meglio. "Hai un buon profumo" sussurrò allontanandosi ma rimanendo abbastanza vicino da tenere ancora quel contatto magico che si stava creando pian piano tra loro due, Newt sorrise dolcemente, aveva un sorriso splendido che fece perdere un secondo battito al cuore di Thomas.
"anche tu" lo sorprese Newt, Thomas alzò il suo sguardo, era come se il mare si fosse scontrato con il cielo, il cuore accellerò, Newt si stava avvicinando lentamente al suo viso ma proprio in quel momento prima che potesse succedere altro il campanello suonò e Newt era già scomparso dalla stanza lasciando Thomas come uno stupido. Lo seguì mentre andava ad aprire la porta, osservò l'ora, erano le 21:30.

"buonasera pive, sono arrivato prima" sulla porta si trovava Minho, sulla porta era arrivato Minho e se ne era andato anche quel bellissimo momento magico.

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Capitolo 4
*** Non bere. Non reggi. ***


 
Amami

Passarono la serata a scherzare, parlare e guardare film finché verso le 03:40 non si addormentarono sul letto di Newt. Quando Thomas si svegliò erano già le 11:00 di un sabato mattina e si accorse che quella sera aveva la festa a casa di Minho, qualcosa gli strinse lo stomaco, si alzò sbadigliando accorgendosi che il padrone di casa dormiva ancora sbavando sul cuscino mentre Minho era sparito lasciando un biglietto sulla scrivania. 

SONO ANDATO A CASA. DEVO PREPARARE PER STASERA. SARA' UNA GRAN FIGATA, FATE I BRAVI FAGIOLINI.

Thomas sorrise rendendosi conto di quanto stesse diventando amico di Newt e Minho, sentiva di potersi fidare di loro e loro potevano fidarsi di lui.

Durante la serata però non aveva fatto nessuna domanda riguardo Teresa sopratutto dopo quello strano momento che aveva provato con Newt, si girò ad osservare il biondo che ancora dormiva, sorrise e il suo cuore cominciò a battere mentre l'osservava, non capiva cosa gli stesse prendendo, era la prima volta che provava una sensazione simile, osservò Newt per un bel po, accorgendosi di alcuni particolari mai notati, come le fossette che venivano mentre sorrideva o di alcuni piccoli nei, sorrise a quel pensiero e si riscosse.
A lui piaceva Teresa, voleva sapere di più su di lei.

"buongiorno" si riscosse, Newt aveva aperto gli occhi, sbadigliava e aveva i capelli che gli avevano preso la piega del cuscino, Thomas sorrise "giorno" biascicò.

"eri tanto che mi aspettavi?"

"10 minuti" disse Thomas osservando l'orologio sul comodino di Newt, guardò il biondo alzarsi e stiracchiarsi e avvicinarsi a lui.

"stasera c'è la festa di Minho, sei pronto?" Thomas scosse la testa, non era uno che beveva molto e sapeva che quella sera non avrebbe fatto altro probabilmente, non voleva passare per lo scemo di turno.
"Tommy tranquillo, ti presenteremo tutti" il sorriso di Newt era contagioso e così ben presto anche Thomas si trovò a sorridere beatamente mentre scendevano in cucina per fare colazione.
Poco dopo Thomas aveva fatto colazione, si era vestito e lavato ed era pronto per tornarsene a casa sua anche se più si avvicinava il momento di andare via meno aveva voglia  di farlo.
"Newt io vado, ci troviamo alla festa?" chiese mentre si avviava alla porta e il biondo lo raggiungeva con aria non poco abbattuta "si, certo, 22:00 lì, hai capito dove è casa di Minho?" Thomas annuì sorridendogli, Newt era premuroso e si preoccupava e nel esatto momento in cui Thomas metteva la mano sulla maniglia per aprire la porta e tornare a casa Newt gli prese il polso della mano libera.

"Tommy" sussurrò, il moro si ritrovò a deglutire fissando gli occhi del biondo "si?" chiese

"ieri sera, quando ci siamo guardati negli occhi, insomma tu.."

"cosa?"

"tu hai provato...insomma, hai provato nulla per me?" la domanda gli arrivò come una secchiata d'acqua. No. lui era etero. Gli piaceva Teresa. Newt era un amico. eppure, eppure nonostante ciò rimase in silenzio, un silenzio che l'amico prese come un segno positivo allungandosi verso di lui.
"sai Tommy, hai davvero un buon odore" sussurrò al suo orecchio per poi appoggiare la testa sul suo collo, gli accarezzò il viso e Thomas si fermò, bloccandosi mentre il biondo si avvinava pericolosamente alla sua bocca.

"no" rispose prima che altro potesse succedere, posò le mani sulle spalle dell'altro allontanandolo da se "Newt, non posso" sussurrò per poi aprire la porta e scappare fuori, forse aveva fatto la peggior cazzata della sua vita ma questo Thomas si rifiutava di concepirlo.

21:30.
Thomas si guardava allo specchio, indossava una camicia bianca e dei pantaloni marrone chiaro con delle scarpe da ginnastica bianca, doveva ammetterlo, era un gran figo o almeno lo specchio lo rendeva tale, sorrise portandosi le mani nei capelli e scompigliandoli con sguardo assorto, era pronto.
Afferrò il cellulare, aveva decine di chiamate persa da Newt e qualche messaggio con scritto "Thomas, mi dispiace" o "non dovevo" ma cercava di ingorgarli, non voleva almeno per il momento, doveva capire cosa stava succedendo dentro di lui e la presenza costante di Newt non serviva. Avvertì sua mamma che stava uscendo e partì per casa di Minho, non ci volle molto per raggiungere la casa dell'amico, alle 22:10 era lì, una villetta da dove proveniva della musica più che assordante, si stavano dando da fare lì dentro, arrivò alla porta e suonò, ad aprire non fu Minho ma Brenda che gli sorrise invitandolo ad entrare "cavolo Thomas, ti sei dato da fare stasera eh?" si morse il labbro inferiore facendo arrossire il moretto.
"ti ringrazio" le sorrise mentre lei si faceva spazio fra la folla, ad un certo punto Newt vide Gally che scherzava con degli amici, fortunatamente lui non si accorse che Thomas si trovava lì, afferrò il braccio di Brenda

"cosa ci fa lui qui?" chiese allarmato "oh, Gally? devi sapere che Minho è uno come dire, popolare? e Gally lo stesso, si portano rispetto tra di loro e si invitano alle reciproche feste ma come hai visto Minho non esiterebbe mai, nemmeno per Gally, a difendere un'amico, quindi puoi stare tranquillo" lo spalleggiò Brenda accompagnandolo al tavolo degli alcolici.

"fatti fuori il cervello e poi vieni da noi, attento, sono parecchio forti, Minho stavolta ha proprio esagerato, c'è qualcuno che è già ubriaco" e Thomas la prese in parola, afferrò un bicchiere di una strana bevanda color arancione, ne afferrò un'altro e non si sa come qualcuno gli offriva un bicchiere per festeggiare il nuovo arrivato e così via finché il cervello di Thomas già verso mezzanotte era già annebbiato.

"Thomas" qualcuno lo chiamava, Newt.

"Thomas mi dispiace" urlava cercando di superare il volume della musica con la propria voce "lascia stare Newt, non vedi che è partito" disse qualcun'altro, forse Frypan che rideva.
"Newt, non fa niente però parliamo dopo adesso devo andare al divano bere perché sennò non dormirò mai più" biascicò quelle parole mentre la testa gli girava come una trottola.

"Thomas" la voce di Newt era preoccupata ma Thomas aveva la testa altrove "lasciami in pace" disse il moro, non voleva essere disturbato, così se ne andò ritrovandosi forse all'aria aperta perchè sentiva l'aria fresca della sera. Qualcuno gli afferrò un braccio, Gally. "Ciao" disse, Thomas biascicò qualcosa simile ad un ciao mentre cercava di  fissare gli occhi di Gally ma riuscì solamente a trovare gorghi vorticosi di colori "vieni qua" si sentì afferrare  per la vita, l'alito alcolico di Gally lo riportò per un attimo alla lucidità, ma solamente per un attimo, un attimo che non fu abbastanza per impedire a Gally di baciarlo.

"hai un buon sapore" gli sussurrò all'orecchio, fu solo allora che Thomas si lasciò andare, stordito dall'alcool e dalla musica, dalla serata e da quella stesso pomeriggio "dovresti essere più spesso ubriaco" continuò Gally, ma fu in quel esatto momento che qualcuno lo spinse via da Thomas, Newt cominciò a tirargli pugni sul viso, non si fermò alla vista del sangue dal naso di Gally che ovviamente rispose a quelle botte fino a quanto Minho, Alby e Frypan gli divisero, Gally fu cacciato dalla festa in malmodo da Minho e a Newt fu dato del ghiaccio.
Thomas nel frattempo era stato trascinato via da Brenda e qualcun'altro che poi distinse come Teresa, sorrise e cominciò a ridere "cosa caspio ridi pive? Newt ha fatto a botte per colpa tua" gli diceva quest'ultima con una voce insolitamente dolce, Brenda nel frattempo gli stava bagnando la faccia "Thomas devi vomitare?" il moro scosse la testa anche se non ne era del tutto sicuro "torno subito" sussurrò Brenda lasciando Teresa e Thomas da soli in bagno.

"mi dispiace, non volevo farmi gli affari tuoi, tu mi piaci Teresa" con quale coraggio parlava? era l'alcool.

"Thomas non adesso, ne parleremo quando sarai sano e comunque io sono fidanzata, non te lo avevano detto?"

"no"

"con Aris"

"Oh, non lo conosco, scusa" la sentì ridere e bagnarli nuovamente la testa "tu piaci molto a Newt" sussurrò dispiaciuta, Thomas d'altronde non era abbastanza lucido per affrontare quel discorso senza uscirne illeso, ma fu prima che riuscisse a dire anche solamente qualcosa che qualcuno entrò in bagno come un tornado. Newt era lì, come una furia, il petto che gli si abbassava ed alzava velocemente, pieno forse di rabbia e Thomas si chiese se non volesse picchiare anche lui, non avrebbe certo retto, sentiva il suo stomaco voler espellere ciò che aveva mangiato a cena.
"si è fatto male?" chiese solamente a Teresa, che scosse la testa "solo un pò tanto ubriaco".

"Thomas, sei una testa di caspio. Pensavo che non ti piacessero i ragazzi e ci vai con quel cretino di Gally che non fa altro che perseguitarti? sei un idiota, un cretino." Thomas si alzò, l'alcool gli annebbiava la vista, lo stomaco gli girava come una trottola.

"Non dovevi proteggermi da niente Newt, ho deciso io di farlo, lui non mi ha provocato, devi farti gli affari tuoi"

"sei ubriaco"

"Newt non mi piaci. non mi piacerai mai. ti vedo come un caspio di amico!" urlò con tutto il fiato che aveva in gola, vide il biondo allontanarsi di pochi passi.

"Newt, non ho bisogno della tua protezione, me la caverò da solo, stai lontano da me."

"sei ubriaco..."

"sai come si dice, in vino veritas"

"tu non sai cosa stai dicendo" ormai la voce di Newt tremava e la loro lite aveva attirato parecchie persone in bagno tra cui Minho che era già sul piede di guerra. "me ne vado" disse infine Thomas scansando le persone , fu la mano di Brenda ad afferrare il suo polso "Thomas, fossi in te starei qua, sei ubriaco e in questo momento è già tanto che capisci con chi parli, aspetta, ti calmi e vedrai che più tardi risolverai anche con Newt" gli sorrideva dolcemente ma proprio in quel istante lo stomaco di Thomas decise di ribellarsi e riversò la sua cena sul pavimento del bagno di Minho.

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Capitolo 5
*** L'alcool compromette il giudizio ***


 Amami
Aveva combinato un bel casino. Si odiava ma in quel momento il suo cervello era troppo alterato per fare un qualsiasi discorso sensato, qualcuno lo aveva afferrato, pulito e adesso si trovava in una stanza da letto in casa di Minho, poteva ancora sentire la musica fuori dalla stanza mischiate alle urla delle persone. 
La testa gli girava vorticosamente, sentiva lo stomaco completamente girato come se qualcuno si stesse divertendo a stringergli le interiora, notava la presenza di qualcuno che gli girava intorno camminando in su e giù.

"smetti di girare" mugolò Thomas alla persona sconosciuta che sembrava non ascoltarlo, Thomas afferrò un cuscino lanciandolo contro quel qualcuno e ovviamente mancandolo, Thomas non era nemmeno lontanamente in grado di pronunciare il suo nome.

"No. non smetto di girare" era una voce che conosceva, Newt.

"Newt...?" mugolò alzandosi dal letto, la stanza gli girò intorno come se si trovasse dentro una centrifuga "sei un idiota, chi ti ha fatto bere così tanto?"

"un bicchiere, un bicchiere, un bicchiere" cantilenò Thomas.

"Thomas, non puoi tornare a casa così"

"quante stelle ci sono su questo soffitto" delirò Thomas prima di volare giù da letto per trovarsi su un comodo tappeto "morbido" biascicò accarezzando il tappeto "ho inviato un messaggio a tua mamma con il tuoi telefono dicendole che anche stanotte dormirai da me, ha acconsentito ma tu ti devi riprendere quindi adesso ci alziamo e andiamo a casa"

"patate"

"si, si Tommy, patate" disse avvicinandosi, ma prima che potesse farlo Thomas era in piedi con il cuore che sembrava volesse uscire dal petto "non ti avvicinare, ti devo parlare" non sembrava nemmeno la sua voce, il mondo dondolava e probabilmente anche lui non era proprio la persona più diritta del mondo in quel momento.

"dimmi"

"ti preoccupi per me?"

"si, mi preoccupo per te Thomas, è normale, mi piaci e non mi sembri un ragazzo che si sappia vagamente controllare no?"

"mi piaci? tu non sai nulla di me"

"non ricominciare, siamo amici, adesso finiscila e andiamo a casa"

"non finchè la stanza non smette di girare"

"la stanza non sta girando, è la tua testa" Thomas si afferrò la testa tra le mani "non è vero" mugolò tornando con il sedere sul pavimento.

"oh, caspio" sbuffò Newt "MINHO!" urlò con tutto il fiato che aveva in gola cercando di sovrastare la musica e la gente con le proprie corde vocali, urlò il nome dell'amico ancora qualche volta prima che questo apparisse sulla soglia della porta visibilmente ubriaco. "Newt ero con una biondina, molto carina e stavo per portarla in camera poi sento la tua soave voce che mi disturba la tromba di Eustacchio, quale è il tuo dannatissimo problema?"

"Thomas" Minho rivolse il suo sguardo al moretto che stava provando a fare un angelo della neve con il tappeto di camera "sono una farfalla volante" Minho rise.

"Minho, non è divertente, cosa c'era in quella roba?"

"di tutto e di più ma a quanto pare il nostro Tommy non è abituato molto a bere"

"lo porto a casa, ti dispiace?" 

"tranquillo, me ne torno dalla mia biondina sempre che non se ne sia andata, caso mai ne pagherai le conseguenze" disse prima di sparire dalla soglia della porta "andiamo Thomas, non è lontano" fece alzare l'amico afferrandolo per un braccio e tirandolo su, il moro si fece per lo più trascinare finendo completamente addosso a Newt "Thomas, ti prego, un pò di forza di volontà" mugolò, Thomas dalla sua parte vedeva solo il mondo ruotare e sentiva lo stomaco girarsi di nuovo.

"Newt, Newt sei tanto dolce" mugolò Thomas scompigliandoli i capelli e prendendo le guance tra le mani e tirandole "tanto dolce" ripeté mentre si avvicinava alla sua bocca
"Thomas?" sussurrò Newt allarmato da quel improvviso cambio di comportamento del moro "dolce" soffiò Thomas a pochi centimetri dalla bocca di Newt, poco prima di baciarlo, un bacio piccolo e casto ma sempre un bacio, fu come una scossa elettrica  tutto lungo il corpo, niente che prima avesse mai trovato.

"andiamo a casa" sospirò Newt allontanandosi senza aggiungere altro, sembrava triste, qualcosa in quel bacio lo aveva sconvolto.

Arrivare a casa non fu semplice, Thomas sembrava un bambino che non sapeva camminare, due o tre volte era cascato, aveva preso in pieno un palo e aveva anche rivomitato sul marciapiede, quando arrivarono finalmente a casa erano stremati e Thomas era in delle condizioni improponibili, si era diretto verso il divano di pelle nera del salotto prima che Newt urlasse.
"NON TI SEDERE" Thomas si girò con il sedere a mezz'aria "hai bisogno subito di una doccia" Thomas si guardò, era sudato e probabilmente puzzava di vomito da fare schifo. 

"adesso?" mugolò Thomas annoiato, aveva semplicemente voglia di dormire.

"non adesso. subito. immediatamente. all'istante" disse il biondo tirandolo per un braccio attraverso il corridoio, quando riuscì ad infilarlo finalmente in doccia erano già le 4:00 probabilmente.

"Thomas ti stai lavando?" chiese da fuori il bagno, nessuna risposta "Thomas?" domandò preoccupato non sentendo l'amico rispondergli "Tommy?" continuò.
Allarmato entrò di corsa in bagno trovando Thomas addormentato contro la doccia, deglutì, il corpo completamente nudo dell'amico era appoggiato al muro mentre l'acqua gli scorreva addosso lentamente "Thomas" lo chiamò senza ricevere alcun tipo di risposta, si allungò verso di lui per scuoterlo con una mano inzuppandosi completamente i vestiti "Thomas, svegliati" alzò la voce, il moro aprì gli occhi lentamente, sorrise a Newt.

"sei bagnato" notò "anche tu" rispose Newt "siamo in una doccia" constatò il biondino poco prima che Thomas lo afferrasse per il bordo della maglietta e lo trascinasse del tutto sotto la doccia "ciao Newt" sussurrò.

"non ti capisco Tommy, a che gioco stai giocando?"

"non sono gay"

"ok, capisco, ma mi hai anche baciato alla festa"

"posso rifarlo?" la domanda sorprese Newt, che rimase lì semplicemente a bocca aperta, senza risposta, una risposta che non fece in tempo a dare perchè Thomas si era già lanciato alla ricerca delle sue labbra.

E lì, in un sabato notte, sotto la doccia di casa di Newt fu il loro vero primo bacio, fu dolce e sapeva di bagnato ma anche di alcool, sapeva di Newt e sapeva di Thomas, sapeva di loro.

Quando  finalmente riuscirono ad allontanarsi Newt lo guardò, sorpreso, confuso e forse un pò amareggiato per quel rapporto che nemmeno lui riusciva a comprendere "Tommy, sono confuso" 
"mi piaci Newt ma domattina non ricorderò nulla, sarà stato il bacio della notte più bello mai dato ma sarà solo un ricordo" non riusciva a capire, l'alcool ancora in corpo comprometteva il suo giudizio momentaneo ma di una cosa era certo, baciare Newt era magico e lo faceva sentire bene ma non era giusto, non sapeva in quel momento cosa era giusto.

"non voglio dimenticare"

"puoi decidere di non farlo se vuoi"

"potremmo riparlarne quando sarai più lucido?"

Thomas annuì. Quella notte il sonno arrivò velocemente e i ricordi si allontanarono dalla sua mente, tranne quel bacio, quel bacio era stato magico e non solo uno stupido bacio dato perchè l'alcool controllava il suo corpo, no, quel bacio era la descrizione perfetta di ciò che Thomas provava per Newt, ma questo Newt non lo avrebbe mai dovuto sapere.




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spazio autrice: arrivata a questo punto spero che la mia storia vi abbia almeno conquistata, ringrazio chi mi ha commentata e vorrei esortarvi anche a farlo in di più, anche delle critiche se scritte bene possono sempre essere un'aiuto valido, vi ringrazio per l'appoggio e per il vostro tempo che dedicate a questa storia, ancora chiedo scusa per gli errori e non smetterò mai di farlo ma senza nessuno che mi aiuti può risultare difficile alle volte.
grazie mille,
saluti.

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Capitolo 6
*** prima di fare, pensa. ***


Amami

 
Il risveglio fu complicato, aveva un gran mal di testa, i ricordi completamente offuscati, lo stomaco rigirato, la nausea e per di più quella non era casa sua, la testa sembrava volesse scoppiargli da un momento all'altro e sentiva il bisogno assoluto di andare al bagno, si guardò intorno poi come un fulmine a ciel sereno si ricordò del bacio, aveva baciato Newt.
Allarmato, cercò l'amico con gli occhi trovandolo che dormiva beatamente accanto a lui, lo osservò a lungo, gli piaceva e lo sapeva benissimo ma non poteva essere realizzabile una cosa simile, soltanto il giorno prima era interessato a Teresa e ora in poco meno di 24 ore lei era scomparsa dal suo cervello.

"caspio, che mal di testa" mugolò stringendosi i due lati del cranio, probabilmente nella speranza che smettesse di girare, doveva andarsene da quella casa prima che Newt si svegliasse. Sul comodino notò il suo cellulare, nessuna chiamata persa, e sua mamma? andò tra i messaggi, Newt lo aveva coperto, gli si strinse lo stomaco.

Si alzò dal letto in fretta e furia cercando dove il biondo poteva averglieli infilato i vestiti quando poi si ricordò che ci aveva vomitato sopra, probabilmente Newt gli aveva messi in lavatrice, e adesso? adesso poteva solo aspettare che l'amico si risvegliasse, doveva aspettarlo in mutande. Si sdraiò troppo velocemente e lo stomaco si strinse in una morsa mentre il mondo vorticava intorno come una trottola.

"Tommy sei sveglio, come stai?" Thomas si girò cercando di tirare fuori il miglior sorriso del suo repertorio "si, insomma, uno schifo, scusa Newt" era il minimo che poteva fare per ringraziarlo, dopo tutto se non ci fosse stato lui a quest'ora Thomas si sarebbe ritrovato ancora a casa di Minho, probabilmente in coma etilico.

"vuoi un aspirina?"

"si, ma forse dovrei mangiare qualcosa prima, anche se il mio stomaco si rifiuterà di far entrare qualsiasi cosa"

"ora te la prendo ma prima dovremmo parlare"

"parlare?"

"Thomas, di ieri, non ricordi nulla?" se l'aspettava questa domanda ma adesso che gli era stata fatta non aveva idea di cosa rispondere, il cuore prese a battergli, cominciò a tremare e si morse il labbro inferiore "poco".

"tipo?" il biondo rafforzò la dose, era ovvio che sperasse che Thomas si ricordasse di quel bacio, ma lui non lo avrebbe mai ammesso, preferiva far finta di nulla "tipo che ho baciato Gally?" fu cattivo da parte sua tirare fuori quel argomento, Newt scosse la testa, era chiaro che fosse abbattuto.

"perchè?" domandò infine Thomas, cercando di riaprire un'argomento che stava decisamente prendendo una piega imbarazzante.

"perchè ero curioso, solo il bacio con Gally? nient'altro?" il moro scosse la testa diventando rosso a quel pensiero, poi scosse la testa ricordandosi anche il bacio con Gally, qualcosa gli aveva trasmesso ma forse era solo disgusto "Newt?" lo richiamò vedendolo con la testa bassa.

"Thomas ci siamo baciati e tu ricordi solo il bacio con lui?" si sentì in colpa, come se qualcuno gli avesse preso un ferro incandescente e glielo avesse infilato giù per la gola "Newt, io..." aggrottò la fronte, cercando nella sua testa una risposta plausibile.

"Tommy, ho capito, non ti interesso"

"no, insomma si, però.."

"Tommy, ascoltami, tu mi piaci, mi sei piaciuto dal primo giorno, ti ho inserito nel gruppo, mi sono preoccupato. Ogni singolo giorno tu e quel tuo bel visino mi piacete sempre di più nonostante i tuoi rifiuti che ancora non riesco a capire. Sai perchè? perchè Tommy, sei stato tu ieri a baciarmi, mi hai preso tu sotto la doccia e mi hai infilato la lingua in bocca ed è stato qualcosa di grandioso, avevo l'elettricità per tutto il corpo ma adesso tu ti svegli e mi dici che ti ricordi solo del bacio con Gally? ti prego, se siamo almeno amici, non darmi false speranza con baci che non sai nemmeno tu che significano" era come se qualcuno gli stesse prendendo a pedate lo stomaco, non resisteva, la verità era che Newt gli piaceva e ormai era chiaro ma non aveva abbastanza forza per dimostrarlo, era debole e inutile, non aveva abbastanza forza per dimostrare cosa provava.

"mi puoi prestare dei vestiti? me ne vado" sussurrò arrossendo, Newt non disse altro, si alzò e andò verso l'armadio gli lanciò maglietta e pantaloni che Thomas si infilò in fretta e furia "scusa" disse prima di afferrare il suo telefono e scappare letteralmente da casa di Newt, come un codardo.


Aveva passato il resto della domenica a fissare il telefono nella speranza che l'amico lo chiamasse ma verso la sera le speranza si erano affievolite e quando il lunedì mattina si svegliò per andare a scuola erano del tutto scomparse, quando entrò in classe nessuno gli rivolse la parola come se il mondo intero sapeva che lui aveva ferito Newt, che era stato lui la causa della sua tristezza, aveva passato la mattinata in silenzio accanto al biondo che non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo.

Fu durante il pranzo che successe, il tavolo dei suoi amici era pieno, o meglio c'era un posto ma appena si era avvicinato Frypan ci aveva posato il suo zaino sopra e gli aveva detto che era occupato, era ovvio che avrebbero preferito Newt all'ultimo arrivato, mentre si girava parve che le labbra di Brenda mimassero uno scusa, c'era rimasto solo un tavolo libero, passò il resto del pranzo lì, Gally per fortuna quel giorno sembrava mancare e così non dovette sopportare le sue attenzioni.

passarono 5 minuti prima che un ragazzo alto, un pò scuro di capelli con gli occhi scuri e i capelli mori si avvicinasse a Newt piegandosi e dicendogli qualcosa nell'orecchio, il biondo rise, fu il primo sorriso che gli vide fare in tutta la giornata "hey!" disse qualcuno alle sue spalle, si girò, Teresa era davanti a lui e gli sorrideva "posso?" chiese indicando la sedia libera davanti a Thomas, lui annuì ringraziando il cielo che qualcuno non c'è l'avesse con lui.

"Teresa chi è quel ragazzo che parla con Newt?" 

"quello? Winston, si sono frequentati per un periodo e dopo che tu ieri hai fatto il danno, beh Newt deve averlo ricercato, una specie di secondo premio, non credere che sia crudele, tu non hai idea del dolore che lui stia provando, io lo so bene"

"di che parli?"

"ti ricordi quando il primo giorno mi hai chiesto della scritta? beh, due anni fa ero cotta di Newt, si può dire che sia stato il mio primo amore, arrossivo ogni volta che mi parlava, il cuore pareva volere uscire dal petto, eravamo in sintonia, parlavamo sempre, eravamo quasi migliori amici" Teresa prese fiato come se stesse per far riemergere un ricordo molto importante, qualcosa che per lei significava molto "il giorno in cui ebbi il coraggio di dichiararmi, ecco quello fu il giorno in cui Newt mi prese da parte, pensavo che anche lui avesse avuto la stessa idea, che mi avrebbe detto quello che provava e che saremo finalmente vissuti felici e contenti, ma non era una favola e io non ero una principessa, Newt mi disse la verità, che lui era, insomma, che era gay" aveva gli occhi lucidi come se ancora provasse qualcosa per il biondo "ho passato dei giorni orribili dopo, non mangiavo, non dormivo, non studiavo, ero diventata un'ameba finché un giorno Alby mi presentò Aris, frequentava economia con lui, ho trovato qualcuno con cui legarmi, lo amo Thomas, la mia storia con Newt era finita ancora prima di cominciare ma non è detto che deve essere così anche per te" concluse Teresa prima di alzarsi e sorridergli dolcemente "devo andare, matematica, la odio, mi serve" Thomas salutò ancora imbambolato da ciò che lei gli aveva appena detto.

Il suo sguardo tornò su Newt, parlava ancora con quel ragazzo e sembrava felice, il cuoricino di Thomas si strinse come se glielo stessero stritolando, si alzò di scatto andando verso di lui, non sapeva con quale coraggio e con quale autorità ma si piantò in mezzo tra Newt e Winston.

"dobbiamo parlare" disse senza dare attenzione a Winston che gli picchiettava sulla spalla dandogli del maleducato, il suo sguardo era solo per il biondino che sembrava confuso.

"non mi hai parlato per tutto il giorno e vuoi parlare adesso?"

"tu non mi hai parlato per tutto il girono e comunque no, non adesso"

"e quando?"

"oggi pomeriggio a casa mia, ti invio l'indirizzo per telefono, alle 15:30" e senza aspettare la risposta dell'altro Thomas uscì dalla mensa come un militare, passo diritto e svelto ma non appena fu fuori da sguardi indiscreti si appoggiò al muro, lo avrebbe fatto, avrebbe detto veramente a Newt quello che provava. 

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Capitolo 7
*** pace. ***


Amami

15:20
Thomas era sul divano di casa sua con le ginocchia al petto, lo stomaco strinto e sentiva l'ansia salirgli mentre si chiedeva se Newt alla fine sarebbe venuto, aveva programmato tutto, ogni singola parola da dirgli ma più il tempo scorreva e più le parole sparivano dalla sua mente, per fortuna suo padre era a lavoro e sua madre si era chiusa nel suo studio lontano dai problemi del figlio.
15:26
Ormai Thomas aveva perso completamente il senno, camminava su e giù per il corridoio mordendosi il labbro inferiore e cercando di pensare a qualsiasi cosa che non fosse l'arrivo del biondo ma ormai anche un semplice vaso di fiori glielo ricordava.
15:28
il campanello suonò e lo stomaco di Thomas si strinse, se possibile, ancora di più, si avvicinò alla porta con passo lento e indeciso, quando alla fine risucì ad aprirla si trovò Newt davanti che lo guardava "ciao Tommy" sorrise, questo fece rasserenare Thomas che lasciò che entrasse nel soggiorno.
"allora? di cosa dobbiamo parlare?" chiese di fretta Newt
"vai di fretta?" 
"un pò, ho un appuntamento"
"capisco, beh, adesso che sei qui è tutto un pò surreale e difficile, Newt mi ricordo di quel bacio, mi ricordo della tua pelle bagnata dall'acqua, mi ricordo il tuo odore e mi ricordo l'elettricità nell'aria, mi ricordo anche il tuo odore, usi uno shampoo al lampone probabilmente e credimi, non so perchè non faccio altro che pensare a te, io non so cosa mi stia succedendo e mi fa paura" le parole gli uscivano come fiumi in piena, come un peso di cui Thomas doveva liberarsi e avrebbe continuato se Newt non gli si fosse avvicinato piantandogli la lingua in bocca, piangeva ma non di tristezza, di felicità, come se qualcuno gli avesse fatto il più bel regalo del mondo.
"non devi avere paura, io sono con te Tommy, io so cosa provi e so che fa paura, tutti avrebbero paura ma io sono qua, non ti lascio solo"
Poco dopo, ripresosi dalla confusione momentanea Thomas ricambiò quel bacio, era  magico e sapeva di fragola e menta, probabilmente la causa era un gelato, Thomas si chiese di cosa sapesse lui e  fu un pensiero stupido il suo, si trovò a chiedersi se avesse l'alito cattivo.
"vieni" disse Thomas afferrandogli la mano e trascinandolo fino alla sua stanza, quando furono dentro Newt chiuse la porta a chiave "non hai idea di quanto io volessi ciò" disse prima di saltare letteralmente addosso a Thomas, fuori dei baci intensi e non tanto casti, baci che dalla bocca passarono al collo e dal collo passarono al petto, la maglietta di Thomas volò via, seguita da quella di Newt.
Fu lì che Thomas si rese conto che davanti al biondino non si vergognava anzi aveva voglia di lui, Thomas allungò una mano accarezzandolo, aveva la pelle liscia, si morse il labbro afferrando la cintura di Newt e tirandola via, gli tolse i pantaloni e prese a baciargli anche la vita "Tommy?"
"si?" rispose alzando la testa vistosamente infastidito di essere stato interrotto
"credo di amarti"
Fu solo un momento prima di risponderti
"e io credo di provare lo stesso"
Fu in quella stanza, in un pomeriggio normale che si legarono, si amarono come due amanti, i cuori all'unisono e Tommy ne era certo, mai più avrebbe permesso che Newt scivolasse dalle sue mani.
"ti amo Newt"





FINE.



Si, lo so l'ultimo capitolo è molto corto ma vi posso assicurare che preferisco che finisca così, con due persone che si amano, spero che il finale non vi abbia deluso. scusate tanto per la grammatica.
grazie a tutti quelli che hanno seguito la storia, alla prossima :D

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