Camice bianco e tacchi a spillo

di blu panda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO


Le luci al neon sfrigolano e ronzano da tutta la sera, tanto per aggiungere il tocco spettrale che manca. Il laboratorio, di notte, mette i brividi.
Sono 14 ore che lavori: “ Il nuovo vaccino non si fa da sé! Un po' di straordinari non ti faranno certo male”, aveva detto quell'idiota del tuo capo prima di andarsene. Gli auguri di strozzarsi con la sua stessa lingua nel sonno.
Fissi i topolini strafatti che corrono di qua e di là nella loro gabbia. Sono proprio all'altezza del tuo viso, mezza sdraiata come sei sul bancone. Forse dovresti trovare quella nuova droga che Monty sta provando su di loro e sparartela in vena immediatamente.
“Solo altri dieci minuti”, ti ripeti “solo altri dieci minuti, poi quella stupida macchina avrà finito e potrai andare a casa a dormire”.
La porta si apre bruscamente, sbattendo. Salti sulla sedia, rischiando pure di cadere e cacci un urlo di cui non vai proprio fiera.
La ragazza che è entrata ti scocca un sorrisino vagamente divertito. Tiene tra le mani un microscopio dell'anteguerra che sembra li li sul punto di cadere.
“Ma chi è?”. Sei sicura che un visino così non te lo saresti scordata. Né ti saresti dimenticata quelle gambe.
Senza una parola la ragazza sconosciuta si avvicina alla parete, proprio di fronte a te e...
Perdi un colpo e sei sicura che non avrai mai più un briciolo di saliva in bocca per tutta la tua vita.
La ragazza sistema ciò che ha per le mani nell'ultimo scaffale in basso... piegata. Il camice è così teso proprio lì, lì sotto, che lascia poco all'immaginazione.
Deglutisci aria.
< T-ti serve una mano? >, chiedi, più per essere gentile che altro -perché, ne sei sicura, da lì non ti alzerai mai più.
La ragazza si rimette in piedi, sistemandosi meglio gli occhiali e ti sorride.
< La prossima volta la accetto volentieri, la tua mano >.
Se non sei morta oggi, non ti ammazza più nessuno.

 


Nella foresta del Panda

Questa è una piccola storiella senza davvero enssuna pretesa. E' nata come un gioco, per predere in giro un'amica e mi dispiaceva lasciarla a prendere polvere in un angolo del PC. Quindi, visto che non ci perdo niente, l'ho pubblicata. Spero sia vagamente decente!

Blu Panda

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO

Dannata Anya e la sua mania di scommettere su tutto. Anzi, dannata te e la tua incapacità di dirle di no.Hai ancora due ore per riuscire a vincere il tuo weekend libero e nessuno sa quanto ne hai bisogno.
Questa mattina ti sei messa il camice pulito, quello dei tempi del liceo, quello che ti andava un po' stretto già allora ed ora ti fascia come un guanto.

Quello che ti era mancato per tutto il giorno era il coraggio. Non era da te fare cose del genere.
Ma a mali estremi...
Sai che la biondina del secondo piano, quella che Anya ha scelto con un'infantile conta, oggi fa straordinari ad oltranza, quindi afferri il primo attrezzo che ti capita sottomano: quello sarà il tuo pretesto.
Ora forse avrai abbastanza fegato per fare quello che va fatto e finalmente prenderti quelle 48 ore di riposo che ti spettano. Afferri il cellulare per avere una prova inconfutabile da presentare ad Anya.
Entrando con quell'affare spaventi la biondina che si esibisce in un urlo da film di serie B e tu non puoi che sogghignare beffardamente.
E' il momento d'andare in scena.
Noti con piacere che lei ti sta guardando: si, la scelta di quei tacchi e di quel vestitino era stata davvero azzeccata.
Decidi di infilare il microscopio proprio sull'ultimo ripiano dello scaffale. C'erano posti ben più comodi, ma nessuno ti avrebbe permesso di piegarti così, di inarcare la schiena in quel modo sensuale, di far tendere il camice così tanto che ti sembra dipinto addosso.
< T-ti serve una mano? >, ti chiede la biondina, con la voce rotta.
Sorridi mentre lei non può vederti: te l'ha servita su un piatto d'argento.
Lentamente, ti rialzi e ti giri, sistemandoti gli occhiali nel modo più ammaliante che conosci: già pregusti la faccia sconvolta che farà.
< La prossima volta la accetto volentieri, la tua mano >, e con un ultimo sguardo lasci la stanza e l'edificio, già pianificando il tuo weekend libero.


Nella foresta del Panda

Tre pubblicazioni in un giorno... è un record. 
Doveva essere una Flash-fic a sè stante e stamattina pensavo fosse completa. Ma poi qualcuno (Casti) ha detto che la storia le è piaciuta, che aveva qualche idea... l'ossatura di questo capitolo è sua. Io ho fatto ben poco, ma mi ha fatto immensamente piacere questa collaborazione inaspettata.
E spero che questa stessa scena, ma con POV differente, piaccia anche a voi quanto è piaciuta a mei! (Ora torno a finire il mio puzzle U.U)

Blu Panda

 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO

 

Guardi con stizza quel marasma di gente che si agita e dimena a due passi da te. Hanno tutti in mano cocktail dai colori vivaci e ballano a ritmo del remix messo dal deejay.
Abbassi lo sguardo e storci il naso in direzione del bicchiere che giace davanti a te.
È rosa fluo, adornato di spicchi d'arancia e menta fresca, e poi... e poi ti viene soffiato sotto al naso.
< Grazie bambola! >, ti urla il tizio davanti a te per poi allontanarsi verso la pista.
Eh già, tra te e loro c'è una bella differenza: loro sono qui a divertirsi, tu sei ad una specie di arresti domiciliari per aver rotto il modellino di Millennium Falcon preferito di tuo fratello. E così ti a costretta a lavorare per lui -gratis- finchè non avrai ripagato il danno. “Maledetto nerd”, pensi, guardandolo sfilare tutto in tiro tra i tavolini del privèe.
< Un Cosmopolitan e due Long Island >. Accidenti, perchè qui urlano tutti?! Dover sbraitare per ordinare un drink andava bene, ma quando sei tu la barista il numero delle persone con cui gridare si alza drasticamente. E la tua gola ne risente.
Ma in effetti, questo bel manzo che hai di fronte può farti venire mal di gola. Può farti venire qualsiasi cosa voglia.
Lo squadri dalla testa ai piedi e forse il tuo sguardo è un po' troppo esplicito.
< Scusa, ma io pesco dall'altra parte del lago, tesoro >.
“Sono sempre i migliori quelli che ci lasciano per primi”.
Il ragazzo si allontana con uno dei drink in mano e stai già per prenderlo a maleparole, che una figura ben conosciuta ti si para davanti.
< Questi tre li paghiamo noi >, dice. E tu sei capace solo di afferrare la banconota con un gesto meccanico.
In realtà il tuo cervello non si è spento del tutto: è solo troppo occupato a mangiarsi quel corpo svestito. Sbagliavi a pensare “se non sono morta oggi, non mi ammazza più nessuno”. A quanto pare qualcuno in grado di ammazzarti c'è, eccome.
La ragazza di fianco a lei le da di gomito, ridendo sotto i baffi dell'espressione ebete che probabilmente hai: < Almeno stavolta non balbetta! Non me l'avevi detto che era vincere facile con la biondina >, poi ti trascina via e sparisci nella folla.
Quelle parole ti si stampano nella testa e non ci vuole tanto sforzo per capire quel che è successo. Ricordi perfettamente il capo dipartimento del secondo piano -Anya, la stessa di quella sera- che ti indicava discretamente, ridacchiando, in mensa. Non ci avevi dato molto peso, ma ora la faccenda è chiara.
Avevi fatto la figura della stupida, indubbiamente. Ma loro non sanno assolutamente di cosa sei capace.
Sorridi tronfia. Si, non sanno cosa le aspetta.

 


Nella foresta del Panda

Questa cosa ci sta davvero sfuggendo di mano, dico solo questo. Ma noi ci stiamo prendendo gusto e speriamo che anche a voi possa piacere qualcosa di leggero e - si spera - frizzante, lontano dai drammi Elycia/Clexa che ci fanno versare fiumi di lacrime! 
Tra l'altro, voglio scusarmi, perchè è già la seconda fanfiction in cui faccio confusione con i vari universi... Anya in realtà avrebbe dovuto chiamarsi Dichen, ma ora cambiarlo mi sembra brutto. Quindi perdono!

Blu Panda

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO

 

Andare in discoteca non è una delle tue massime aspirazioni. Stare in mezzo alla gente ti piace, stare nel casino più totale.... beh, quello un po' meno. Ma ogni tanto puoi darla vinta ai tuoi amici e si, se capita una volta ogni tanto puoi anche mettere da parte le tue riserve e divertirti. Sopratutto se è un locale carino come quello: devi ammettere che Aleks questa volta ci ha preso.
Lo fissi mentre si scuote in pista addosso ad un ragazzo -che speri almeno sia maggiorenne.
I suoi tratti di uomo maturo ti hanno sempre attirata, fin da quando lo avevi conosciuto ai laboratori. Ci avevi fatto più di un pensierino sconcio, prima e dopo aver scoperto che è irrimediabilmente gay. Alla fine ti sei rassegnata, un po' delusa. Ma ora è tutto passato, sopratutto perché se non ti salta addosso con questo vestito, non c'è proprio nessuna speranza.
< Andiamo a penderci qualcosa, ragazze! >, esclama Aleks, schizzando fuori dalla folla come un tappo di champagne e prendendoci sottobraccio. Il ragazzino è sparito, per fortuna. Non vuoi proprio lo arrestino per aver abbordato un minorenne, anche perché è lui che vi ha portate lì in macchina.
Al bancone del bar c'è una tale calca che solo Aleks, dall'alto del suo metro e novanta, può sperare di farsi notare dalla barista. Con la sua stazza e la sua schiena enorme copre la visuale a te e ad Anya.
Si, è il tuo capo dipartimento ma anche una tua grande amica. Ti ha addirittura aiutata a trovare casa, quando ti sei trasferita in città per accettare quel tirocinio. È abbastanza strano uscire la sera con il tuo superiore, ma così è: non rinunceresti mai alla sua amicizia.
Insieme a lei ti accodi ad Aleks. Non vedi il viso della barista, vedi solo il suo busto, chiuso in una cornice fatta dalle braccia sui fianchi di Aleks. Non puoi fare a meno di notare quella bella divisa che le sta divinamente, tirando nei punti giusti del suo corpo. Ti lecchi le labbra. Beh, lei è una gioia per gli occhi e con quel vestitino sei invincibile, tanto vale buttarsi. Nemmeno il tempo di pensare ad una frase per aprire la conversazione, che Aleks si sposta sussurrando un -Questo lo paghi tu, bellezza-, e con la coda dell'occhio lo vedi di nuovo risucchiato dalla calca.
Altro che frasi ad effetto. Ti precipiti a rassicurare la barista che quei tre cocktail li pagherai tu e sgrani gli occhi quando vedi la biondina lì, proprio davanti a te.
La tua scommessa per poco manca la presa sulla banconota che le stai porgendo. Come minimo il vestito fa il suo dovere.
< Almeno stavolta non balbetta! Non me l'avevi detto che era vincere facile con la biondina >, ride Anya, che poi ti trascina via di nuovo sulla pista da ballo.
“Santo cielo, Alycia. La scommessa è finita”, cerchi di ricordarti. Ma continui a danzare con un ritmo più sensuale. Noti il suo sorriso di sfida e rabbrividisci. Non puoi fare a meno di muoverti per lei.
 


Nella foresta del Panda

Eccoci di nuovo qui con un capitolo Alycia. Come avrete capito ci sarà un'alternanza di Pov Eliza/Alycia, così da seguire la scena da entrambe le prospettive. 
Ho cercato di stare nelle 500 parole richieste da una flashfic ma proprio non ci sono riuscita e mi dispiaceva sacrificare parti della storia.
Ovviamente se avete suggerimenti o critiche da muovere, non abbiate paura a lasciare un commento!

Blu Panda

 

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO


E' già lunedì. Lavorare alla discoteca è sfinente, e l'ora di metropolitana per arrivare al lavoro non ti fa iniziare la giornata nella migliore delle maniere. Ma questo lunedì è diverso.
Entri nel laboratorio contrassegnato 3Alpha con il tuo becker in mano.
< Ehi, che fai qui? >, chiede una voce conosciuta. Sono tutti in pausa pranzo, ma eri più che sicura di trovarla ancora indaffarata sul suo esperimento.
< Giù al due non abbiamo più acqua distillata. Sono venuta a prenderne un po' in prestito. Spero non ti dispiaccia >.
Alycia sembra proprio in imbarazzo. < No, anzi. Speravo di vederti per scusarmi con te per quello che è successo >. Mentre lei cerca le parole adatte, ti avvicini al dispensatore e riempi il tuo becker colmo di veleno per la tua vendetta. Occhio per occhio...
< Cosa? A me non sembra che sia successo nulla >, dici, con un'espressione angelica. Ma purtroppo inciampi contro lo spigolo di una pedana mobile e, sfortunatamente, tutta l'acqua ti finisce sulla camicetta bianca.
< Ops, che sbadata >, dici con uno sguardo di totale serietà.
Alycia è li a meno di tre passi da te, sente benissimo le tue parole, eppure ti avvicini, quasi fino a sfiorarle il seno.
< Non è che in questo laboratorio avere della carta assorbente per asciugare questo disastro? >.
Non c'è nessuna possibilità che non abbia capito la tua strategia. Eppure è rossa come un peperone e non può fare a meno di scoccare occhiate fugaci a quel disastro che ti fa appiccicare il tessuto alla pelle.

Quando te ne vai da quel laboratorio sei abbastanza soddisfatta. Sei tornata ad essere tu la cacciatrice, un ruolo che ti si addice molto meglio che quello di preda.
Ti fermi nel bagno del piano per asciugare quel caos.
La camicia attaccata al petto ti infastidisce da morire, ma sei contenta del sacrificio.
Fai scorrere le dita velocemente sul davanti, sperando di togliertela al più presto. Poi senti la porta aprirsi.
Con la coda dell'occhio vedi che è di nuovo lei. È sorpresa di vederti li, e tu lo stesso. Tu però ti stai già pregustando un gioco più lungo del previsto: oggi quella ragazza è il tuo topolino; è tra i tuoi artigli e le puoi fare davvero di tutto.
Le dai ancora le spalle, che ora sono nude, così ti porti le mani sulla schiena, dove c'è il gancio del reggiseno. Con le dita abituate a quel movimento, lo slacci. Te lo togli con un movimento fluido e lo appendi al posto del camice,
che invece ti infili.

Non allacci nemmeno un bottone prima di girarti. Vuoi che il topolino trepidi e si penta d'averti usato come mero giocattolo.
Sorridi nel vedere che deglutisce a vuoto guardandoti mentre allacci il secondo bottone, proprio li dove il camice tira sulla tua quarta misura, mettendo il risalto un altro tipo di bottone.

< Arrivederci dottoressa Carey. È stato un piacere conoscerla >.
 


Nella foresta del Panda

Beh... Eliza si è presa la sua rivincita. Non è davvero arrabbiata -niente scenate di sorta-; anzi, è divertita e intrigata. Ma deve mostrare agli altri e a sè stessa che non è una che viene abbordata ma che abborda. Lo facesse più spesso...!

Blu Panda

 

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


CAMICE BIANCO E TACCHI A SPILLO

 

Hai decisamente bisogno del bagno per affogare i tuoi bollenti spiriti. Magari se metti la testa sotto l'acqua funziona, ma hai il sospetto che quell'immagine ti si sia stampata dietro le palpebre.
Pensi che sia meglio evitare i servizi più vicini; sicuramente lei sarà li a sistemare quel disastro che, ne sei più che sicura, è stato intenzionale.
Ma a quanto pare il tuo ragionamento ti si ritorce contro.
Se prima eri vagamente su di giri, ora c'è un black out completo.
Quando apri la porta vedi un'inconfondibile testa bionda. Eliza è girata e ti da le spalle, mostrandoti la schiena nuda.
Vedi le sue mani che corrono al gancetto del reggiseno, con un gesto così naturale che è magnetico, e se lo sfila.
Sgrani gli occhi quando vedi che lo appende al gancio di fianco a lei e prende il camice.
Non vorrà mica girarsi in quello stato!
E invece si. È la visione.
I capelli raccolti ti mostrano la linea del collo, la gola, le clavicole... e il tuo sguardo prosegue, trovando le sue curve formose, lambite dal camice aperto.
Mentre infila in primo bottone dell'asola, si incammina verso di te.
< Arrivederci, Dottoressa Carey. È stato un piacere conoscerla >.

La doccia avrebbe dovuto aiutarti a dimenticare l'”incidente”.
L'acqua che scorre sul tuo corpo non fa altro che riportarti in luoghi ben più piacevoli della tua mente.
Nonostante tutto l'impegno possibile, era impossibile non pensarci.
Lei che ti fissa con aria allibita quella prima sera, quando eravate sole in quel laboratorio desolato, lei con quella divisa da cameriera, che non ti stacca gli occhi di dosso metre balli, lei che ti provoca quel giorno...
La tua mano scivola lentamente giù. Hai deciso di assecondarlo perché ormai è inutile combatterlo.
Il piacere sale dal basso ventre agli occhi, inebriandoti la mente di sensazioni.
Poggi la schiena contro la parete, sicura che tra poco non saranno più in grado di sorreggerti. Ma il fato deve proprio odiarti, perchè lanci un urletto, sentendo un getto d'acqua gelida addosso. Con il braccio hai urtato la maniglia dell'acqua. Trattieni un'imprecazione.
< Wow Aly, non ti facevo una cosi rumorosa! >
< Aleks cosa cazzo ci fai in bagno! >. Ora il tuo tipo di urlo è ben diverso.
< Calma tigre! Mi stavo solo facendo la barba, ma ora ho finito. Non voglio mica darti una mano, visto che in quello sei abile da sola! >, lo sento ridere a crepapelle mentre lascia il bagno.
Lo insulto in tutte le lingue che conosco.

 


Nella foresta del Panda

Anche questo è un capitolo prettamente Mel-Service. Le sue reazioni ad Alycia sono sempre illuminanti :))
A presto con il prossimo capitolo!

Blu Panda

 

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