Le Petite Roi- Je suis Morgan

di queenjane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flowers ***
Capitolo 2: *** Maman Reine ***
Capitolo 3: *** Iris and Peony ***
Capitolo 4: *** The Dragon King ***
Capitolo 5: *** Never Surrender ***
Capitolo 6: *** The Last Journey ***



Capitolo 1
*** Flowers ***


Quindici giugno 1789

Mia madre ha i capelli biondi venati di grigio e piange ..che mio fratello , Luigi Giuseppe,è diventato un angelo..


Adesso sono io il delfino ..
Erede del regno di Francia e Navarra, ha detto mio padre..
che ora tua fratello è un angelo..appunto..



Mia sorella ha pianto tanto anche lei come me...




Parlano degli Stati generali...il corteo era pieno di cavalli e colori..
Una specie di fiume, non di acque ma di persone..

Ora mio fratello è con gli Angeli,
di sicuro respira aria buona, luce,
che le mie stanze sono parate a lutto e le candele spente puzzano.

Mi dicono che non devo correre o saltare...
Il lutto..
La compostezza...
Siete il delfino.. Non mi piace...


 
Prendo delle matite e un foglio..
Disegno dei fiori gialli.
 Giunchiglie come i capelli di Mère senza cipria..
Lei mi bacia e piange...
Sa di rose  e di buono..

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Capitolo 2
*** Maman Reine ***


Agosto 1789

Passo molto tempo con MAMAN REINE e  la mia nuova Governante, Madame Tourzel, che io chiamo Madame Severe, tanto è grave e sua figlia Pauline, che gioca e ride con me al contrario di mia sorella, Maria Teresa.

Oggi un cane ha abbaiato vicino a me e io sono corso in braccio a mia madre, tremando e lei ha ribadito alla mia governante come le sue riflessioni su di me fossero vere, che i cani e i rumori forti mi danno fastidio.

Ma non è vero che ripeto le cose, aggiungendo cose, per fare piacere ai grandi, io non sono INDISCRETO..

È vero che se sbaglio (succede anche se sono il DELFINO), di rado chiedo scusa, ma se vi è qualcosa di bello voglio dividerlo con mia sorella.


Pochi giorni fa era la festa di San Luigi, patrono di Francia, e mia Madre la regina era davvero una regina, alta e sottile, con tante pietre azzurre sul vestito e le mani (zaffiri ??) e pareva una fata..
Anzi, la Regina delle Fate,

Pauline mi ha raccontato che re Artù aveva una sorella, che era una fata, Morgana, in inglese Morgan.
Mia sorella ha aggiunto (si dà tante arie lei perché è grande) che le morgane sono anche i miraggi e le illusioni..


 

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Capitolo 3
*** Iris and Peony ***


Primi di luglio 1791


Intreccio una ghirlanda di margherite polverose  per mia Madre..  fa caldo, davvero e sul serio ..
Per distrarmi, meglio i fiori che sognare le tigri e i lupi che ci sbranano ..
Come spesso mi succede.


Il mese scorso mi hanno vestito da bambina, doveva essere una recita e siamo usciti di nascosto da palazzo,
andando in una grande berlina, gialla e verde ..


Poi a Varennes, nelle Argonne, ci hanno rimandato indietro a Parigi
e la gente ci guardava e ci insultava..

Sono volati i sassi e mi sono stretto a mia madre, sapeva, sottile, di peonia e polvere e sudore, la testa alta, non diceva una parola e mi stringeva forte, turandomi le orecchie quando dicevano che ero un bastardo, il figlio del conte di Fersen e non del mio Papà ..
Nessuno mi ha spiegato il motivo del rientro ..

Dopo, quando siamo ritornati a Parigi, mia madre ha pianto, che i suoi capelli erano diventati tutti bianchi come la neve ..


Ho paura, anche se non lo dico .. Canto "Over the Hills and far away "e sogno di cavalcare via lontano con mio padre...

Qui la gente urla sempre fuori dalle finestre, canta canzoni scurrili e ha l’alito pesante..
Mia madre mi ripete tante volte che sono il suo chou d’amour. Che non devo avere paura.


Io non ho paura..


..ripenso a quando siamo giunti alle Tuileries, nel mese di ottobre 1789..
Freddo e polvere.

La speranza della nazione.. mi chiamano così.
In un pezzetto di terra coltivo i fiori per mia madre..
Violette e piccole rose.. Le piacciono gli iris e i tulipani ed i giacinti e io li disegno.. 
Anche qui sono disposti in piccoli vasi di cristallo  di Sevres o di Murano..
Disegno anche altro..
Come le roses-models che mia madre dipingeva a Choisy quelle addossate a una spalliera lunga lunga.



Dicono che mia MADRE è una meretrice e mio Padre un maiale con le corna..
Siamo tutti stanchi..
E mi ricordo di ricordare che io non ho paura.

 

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Capitolo 4
*** The Dragon King ***


1792  1793
Un  nuovo gioco, i pirati, da quando ho scoperto che Morgan era il nome di un corsaro inglese oltre che quello di una fata e delle illusioni ..
Li sterminerò tutti, cavalcando poi via verso il mare.


Chi ha messo un bonnet rouge in testa a mio Padre e lo chiama bougre,  dicono che mia Madre lo ha tradito con Fersen e molti altri . che è una meretrice e una lesbica..


A giugno1792  la folla ha assaltato il nostro palazzo, hanno scardinato le porte e distrutto i mobili, ci siamo abbracciati forte ..non parlavo.. Ho chiesto se era ancora ieri al mio valletto e mi ha fatto cenno di tacere.

Ad agosto siamo andati all’Assemblea, faceva caldo.
 Poi ci hanno portato al Convento dei Foglianti e poi alla Torre del Tempio,, cantavano di Madame Veto ed era Maman, che l’avrebbero uccisa
Hanno mandato via la mia Governante e sua figlia, Pauline.


Fuori la gente ci insulta e dice che uccideranno il grasso maiale e i maialini, cioè il mio PAPA e io e mia sorella..


Mio padre mi insegna di Corneille e Racine e a scrivere, annoto lento sui miei piccoli quaderni  e firmo come “Luois” e “Loius Dauphin”, come prima, anche se dicono che hanno abolito la monarchia..


Non parlo mai di Versailles o Saint Cloud, ma ci penso quando gioco a palla in cortile o faccio volare il mio aquilone,
su cui ho disegnato un drago..che stringe tra le mani un ramo di biancospino, simbolo di purezza.


Sono forte come un drago.
Come un pirata.
Io sono Morgan.




Mio PADRE, mi ha esortato a non vendicare la Sua morte e perdonare i nemici, l’ultima sera in cui è venuto a dirci addio.

Maman era vestita di colori chiari, sul petto incavato aveva uno scialle chiuso da una spilla di zaffiri,
premeva contro la mia schiena, mentre mi  abbracciava e io mi aggrappavo alle sue mani e a quelle di mio padre, le baciavo e singhiozzavo.
Poi è andato via e non è più tornato, il 21 gennaio 1793 i tamburi rullavano forte,  abbiamo capito.



Maman ora veste sempre di nero, è magra , mi chiama il suo piccolo re, Luigi XVII.

A febbraio ho cantato un’elegia funebre per la morte di mio padre,
La piété familiale, la mia voce sottile che modulava le parole
Tout est fini pour moi sur la terre,
mais je suis après de ma mère…


 

Mi hanno portato via una notte di luglio,
dormivo e mi hanno affidato al ciabattino Simon e a sua moglie,
le braccia vuote, che ho dormito sempre con mia madre e ora sono solo, senza il suo profumo di peonia.

Mi picchiano perché piango, così ho smesso,
mi danno il vino e sono più allegro e me danno ancora più da bere quando dico cose scurrili e volgari
e canto la Marsigliese e che gli aristocratici moriranno appesi alle lanterne.


Io non ho paura.
Io sono un drago
e un giorno volerò via.



 

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Capitolo 5
*** Never Surrender ***


Nota .. Luigi Carlo firmò una dichiarazione che venne usata nel processo contro Maria Antonietta in cui la accusava di  incesto.. Era tutto falso ma tale  accusa procurò la rottura definitiva con la zia e la sorella..
 

 
Era l’autunno del 1793 quando ho firmato delle carte,
quando mi hanno interrogato..

Prima Simon e ho detto qualcosa per non essere picchiato..
Poi i commissari..
Non mi hanno picchiato ed erano contenti..

Quando ero sulla sedia i miei piedi non toccavano terra e ho firmato con sforzo..

Luois Capet..

Poi ho visto mia sorella e mia zia..
Dure, di pietra.

I miei capello sottili unti e sporchi..
Le mani sudice posate sui pantaloni lunghi e la carmagnola strappata..
In testa un berretto rosso.
Maria Teresa ha negato e mi ha poi sussurrato..
Che ero un bugiardo e non mi avrebbe perdonato.
Mai..
Che mi avrebbe dimenticato..
Così sia.

 I giorni passano tra le ombre e il vino..
Scruto i profili delle nuvole,
Cerco i draghi e gli aquiloni..
Nella mia buia stanza dipingo di azzurro le pareti..
 
 
Tornano i pirati e i draghi
e le spade e le fate.

I giorni passano e i tamburi rullano..
A ottobre hanno ucciso la donna Capeto..
L'austriaca..
Un tempo Maria Antonietta di Francia.
Mia Madre.



 
I gigli sono stati tra i simboli della corona francese..
Li incido sulla pietra delle pareti..
Fa freddo e umido..
Una specie di disegno..
Come i draghi e la  emme di Morgan...

Parlo molto  poco ora ..


Alle volte mi portano a passeggiare sul tetto della torre..
Vedo i tetti di Parigi..
Il profumo di tigli e dell'estate giunge fino  qui..



I tamburi rullano..
Dicono che ora vi è la repubblica..
Ma prima sarei stato il Re..
Forse .. Ma non so..



In maggio, maggio 1794,
hanno portato via la Signora Zia Elisabetta e la hanno ghigliottinata..

Anche Maria Teresa è SOLA..
La Bibbia parla dei gigli dei campi..


Mio padre..
tanto tempo fa mi leggeva Corneille e Racine e a volte Shakespeare..


Ricordo preciso..

Senza sbavature..
E mi raccontò che in Amleto si dice che si può essere
il re di un guscio di noce come dello stesso universo..

Nella mia buia stanza sono un re come un imperatore come l'ultimo dei mendicanti..

Stracci e percosse e vino..
Il 27 marzo 1795 ho compiuto dieci anni ..
Ho fissato i tetti di Parigi
immersi nella foschia di primavera come oggi..

È il 12 maggio  1795

Mi sento stanco ma non mi arrendo..
Conto i passi e sogno la liberazione..

Bianchi cavalli e prati e giardini superbi con rose e giacinti..
Sotto il segno del drago
e di Morgan l'invincibile.. 

IO SONO MORGAN..
Il re dei sogni...

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Capitolo 6
*** The Last Journey ***


Parlano di scrofola..
Febbre e negligenza senza rimedio..
Così sia..



Antichi frammenti di sapere e mitologia e latino bussano alle porte della memoria come la febbre devasta alta il mio corpo..
Sono immobile..
Da fuori il profumo delle rose..

Un tempo ero chiamato duca di Normandia..
Il secondo figlio di Luigi XVI..
Poi il delfino..
E poi RE quando mio Padre è volato in Cielo..
Mia madre in segreto mi chiamava il suo piccolo re..
Sorrido..
Ho fatto solo finta di dimenticare..
LA MIA ULTIMA DIFESA NEL LUNGO ASSEDIO

È il sette giugno 1795..
Starò bene e guarderò dai tetti..
non ho dimenticato.. Che io sono un RE
E sarò libero ..


 
Tra i pochi effetti che Maria Antonietta portò con sé alla Corciengerie, quando lasciò la Torre nel mese di agosto 1793, vi era un astuccio con le ciocche dei capelli di tutti i suoi figli, un piccolo guanto del Delfino, il suo chou d’amour,  e un orologio d’oro.


Louis-Charles morì nel mese di giugno 1795, il giorno otto, di scrofolosi, in base all’esame autoptico condotto dal Dottor Pelletan, che ne asportò il cuore.
Il medico rimase allibito per tutte le cicatrici che aveva il ragazzo.
Fu sepolto il 10 giugno 1795, i giorni chiari e lunghi dell’estate incombente battevano sui cieli di Parigi, nel cimitero di Santa Margherita,vicino al Tempio,  non venne eretta alcuna lapide.


Alla notizia della sua morte, lo zio paterno, il conte di Provenza, si proclamò re con il nome di Luigi XVIII.
Fiorì la leggenda che fosse sopravissuto e vi furono molti falsi  Delfini, almeno una quarantina nel XIX Secolo, che sua sorella Maria Teresa sempre si rifiutò di incontrare..

 
Il cuore asportato subì molte peripezie e smarrimenti, fu finalmente posto in un’urna di cristallo a Saint Denis, la Basilica ove riposano i RE Borbone, chiesa ove furono traslati nel 1815 i resti  mortali di Luigi XVI e Maria Antonietta.


 Solo in anni recenti, con l’analisi del DNA mitocondrico, che si trasmette in linea materna, eseguito in due diversi laboratori si è appurato che il cuore era davvero di Luigi Carlo, essendo le sequenze identiche a quelle di Maria Antonietta, due sue sorelle e due parenti per parte di madre, ancora in vita.



L’8 giugno 2004 i realisti francesi hanno organizzato la cerimonia funebre del cuore, vicino ai resti dei genitori del piccolo Re,
per la prima volta in oltre un secolo una cerimonia reale ha avuto luogo in Francia, completa del  fleur de lis e di una corona regale..




 
IO SONO MORGAN
IL RE DEL TEMPO E DEI SOGNI..


Nota 1, il fleur de lis è il giglio, simbolo araldico della Corona francese.
Nota 2,ringrazio chi ha letto, seguito e recensito la storia.

 
 

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