All men must die, but not you. di teddy90 (/viewuser.php?uid=111316)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caverna ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Non sono una lady! ***
Capitolo 4: *** Prime impressioni ***
Capitolo 5: *** Il volere del dio ***
Capitolo 6: *** Visioni ***
Capitolo 7: *** Corvi ***
Capitolo 8: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 9: *** Calma e sangue freddo ***
Capitolo 10: *** A caccia ***
Capitolo 11: *** Insieme ***
Capitolo 12: *** La mia preferita ***
Capitolo 13: *** Brutte notizie ***
Capitolo 14: *** Pianificazioni ***
Capitolo 1 *** La caverna ***
CAPITOLO 1 – LA CAVERNA
<< Si papà.... Ti giuro che starò attenta! Si, il cellulare è carico e lo terrò sempre vicino, però non mi chiamare ogni cinque minuti! Sono andata in campeggio, non in guerra! Ok! Ti voglio bene anche io. Ciao! >>
“Uff! Non esiste un padre più ansioso in tutto il mondo!” pensò la ragazza scendendo dalla macchina. Finalmente poteva godersi una vera vacanza con i suoi amici dopo mesi e mesi passati sui libri! Quando le avevano proposto di partire tutti insieme con i camper per visitare l'Islanda aveva immediatamente accettato, gli era sempre piaciuta quella terra e ne era sempre rimasta affascinata, in più sua nonna materna era Islandese e quando era piccola le raccontava sempre leggende del suo paese con cavalieri, elfi e draghi.
<< Addy! Ti va domani di fare un'escursione nel bosco? Dicono che ci sono delle grotte bellissime!>> Le propose Jessy la sua migliore amica.
<< Certo! Non vedo l'ora! Ora però sono stanchissima ragazzi, io vado a dormire>> detto ciò si rifugiò nel camper e subito dopo aver poggiato la testa sul cuscino cadde in un sonno profondo animato da strani sogni. Sognò delle fiamme che la circondavano, ma non riusciva a capire perchè non ne sentisse il calore sulla sua pelle, sentiva solo una grande energia dentro di sé, poi nelle fiamme vide degli occhi, due grandi occhi neri che la fissavano e una voce che la chiamava. Si incamminò in mezzo alle fiamme nella direzione dalla quale proveniva la voce, e si ritrovò davanti un enorme drago rosso. La ragazza restò pietrificata dalla paura, non riusciva ad urlare e le sue gambe erano due colonne di marmo rigide e pesanti, impossibili da spostare. Di nuovo quella voce profonda e intensa la chiamò e capì che in realtà era il drago a chiamarla. L'animale puntò i suoi occhi in quelli della ragazza, spalancò le fauci dalle quali scaturì una fiammata diretta al suo viso. Addy si svegliò di soprassalto con il cuore a mille e il respiro corto, uscì fuori dal camper per trovare un po' di sollievo e respirò l'aria fresca del mattino, ormai il sole faceva capolino dal mare producendo infiniti riflessi dorati sull'acqua increspata dalle onde.
“Era solo uno stupido sogno” pensò “ perchè ti agiti così tanto??”
Ormai i più mattinieri tra i suoi amici si alzarono e lei andò a prepararsi per l'escursione con la voce del drago che le rimbombava nella testa come un'eco in una caverna.
*********
<< Addy vieni! Vediamo cosa c'è in questa caverna!>>
Jessy si aggirava spensierata nella caverna come una bambina in un negozio di caramelle e Addy la guardava divertita, effettivamente la caverna era stupenda decorata da un'infinità di stalattiti e stalagmiti che la facevano sembrare una cattedrale gotica. La ragazza si avventurò sempre più in profondità distanziandosi sempre di più dall'amica come ipnotizzata dalle sculture di calcare create dall'acqua nel corso degli anni e si ritrovò improvvisamente sola nel buio più totale.
“ E adesso come esco da qui?? Ok calmati non farti prendere dal panico...”
<< Jessy! Dove sei? Jes!>> Nessuna risposta. Dopo qualche minuto intravide un bagliore “ Sarà la torcia di Jessy” pensò e si diresse verso la luce che divenne sempre più intensa fino a diventare accecante, poi come nel sogno sentì di nuovo la voce, quella voce profonda e gutturale che la chiamava, improvvisamente si ritrovò circondata dalle fiamme e terrorizzata urlò a squarciagola. Poi il buio.
***************
La testa le martellava dandole l'impressione che sarebbe scoppiata da un momento all'altro, era tutta indolenzita e infreddolita e sentì qualcosa di umido e ruvido muoversi sulla sua guancia. Si costrinse ad aprire gli occhi e si ritrovò davanti due occhi che la fissavano, ma non erano gli stessi del sogno infatti questi erano rossi e la osservavano con curiosità. Sbattè gli occhi per mettere meglio a fuoco ciò che aveva davanti e vide un enorme lupo bianco che incombeva su di lei. Spalancò gli occhi terrorizzata, ma cercò di non urlare per non provocare reazioni improvvise nell'animale. Il lupo, contrariamente a ciò che si aspettava la ragazza, non reagì in modo aggressivo piuttosto le sembrò incuriosito e la annuso con aria circospetta e dopo pochi minuti sembrò aver stabilito che Addy non fosse fonte di pericolo e addirittura le leccò delicatamente il viso. La ragazza sorpresa dalla reazione del lupo, accettò la manifestazione di affetto dell'animale con gioia.
“ Bene.....sembra che per il momento non morirò sbranata da un lupo. Ma dove diavolo sono finita? E soprattutto come ci torno al campeggio??”
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Capitolo 2 *** Presentazioni ***
Piccola
premessa: Il primo capitolo è un po' troppo corto,
così ho
pensato di pubblicare subito anche il secondo. Temo che anche questo
sia abbastanza introduttivo, ma già vediamo i personaggi
interagire
tra loro. Comunque ho in mente una storia abbastanza lunga quindi i
primi capitoli non saranno molto avventurosi. Spero che vi piaccia e
non abbiate paura di dirmi cosa ne pensate. E' la prima storia che
scrivo e per me la vostra opinione sarebbe di grande aiuto. Grazie e
buona lettura! ;)
CAPITOLO
2 – PRESENTAZIONI
Addy
continuava a camminare nella neve infreddolita e preoccupata, mentre
i lupo la seguiva come un'ombra trotterellandole intorno.
“
Ma
perchè non sono rimasta con Jessy? Adesso come faccio a
tornare in
dietro? E poi come ci sono finita in un bosco sommerso dalla neve?
Almeno non sono sola....” pensò “ Anche
se questo lupo mi sembra
un po' troppo tranquillo per essere un animale selvatico, sembra
addomesticato, magari il suo padrone è nei
dintorni....”
<<
Che dici lupacchiotto? Mi accompagni dal tuo padrone? >>
Gli
chiese la ragazza con tono scherzoso arruffandogli il pelo sulla
testa. L'animale la guardò con i suoi profondi occhi rossi
come se
avesse capito la sua richiesta e iniziò a correre tra gli
alberi.
“Perfetto
ora sono rimasta sola....” pensò scoraggiata.
Proseguì
con la neve che le arrivava alle ginocchia cercando di seguire le
tracce lasciate dal lupo, notò che le impronte erano enormi,
molto
più grandi di quelle che avrebbe lasciato un lupo normale e
rimuginando su ciò che le era accaduto per un attimo la
sfiorò un
pensiero ridicolo “ Magari è un metalupo...
ahahaah! Non è
possibile. E' la stanchezza che parla....e il freddo....e la
fame”
Però non riusciva a scacciare quel pensiero dalla sua mente,
non che
fosse una esperta, ma non aveva mai visto un lupo così
grande,
neanche nei documentari. E per di più albino! Non poteva
essere una
coincidenza....
Ormai
erano ore che camminava, stremata si sedette ai piedi di un maestoso
abete e si raggomitolò cercando di trattenere il
più possibile il
calore del suo corpo. “Non devo addormentarmi. Non devo
addormentarmi” pensò. Poi in lontananza senti dei
rumori e poco
dopo le piombò addosso una nuvola bianca.
<<
Ehi! Ciao Spettro! Perchè tu ti chiami così vero?
>>
Il
lupo le leccò la faccia e scodinzolò soddisfatto
come a confermare
la sua teoria. Dopo pochi minuti sentì un rumore ritmico,
martellante e man mano che si avvicinava a lei, acquisì la
consapevolezza che si trattava di cavalli. Oramai era esausta e le si
chiudevano gli occhi, quando finalmente sentì delle voci di
uomini
riuscì solo a vedere delle macchie nere che le si
avvicinavano e
sentì ben chiara un'unica voce << Spettro! Ma
da chi diavolo
ci hai porato??? >> Poi sprofondò nel sonno.
***************
Il
tepore della stanza e l'odore del legno affumicato erano
così
piacevoli che si concesse qualche minuto ad occhi chiusi per goderne
appieno, ma subito l'agitazione prese il sopravvento e
improvvisamente i ricordi riaffiorarono tutti insieme travolgendola
come un onda. Spalancò gli occhi e constatò con
piacere di non
essere più nel bosco ma in una stanza, o meglio in una
camera da
letto, l'arredamento era semplice: un letto, uno scrittoio con una
sedia, un tavolino con sopra una brocca d'acqua e una bacinella e una
sedia davanti al camino nel quale danzavano delle fiamme
scoppiettanti. Il letto era grande e ricoperto di pellicce che la
riscaldavano, scese dal letto e notò con piacere che anche
sul
pavimento c'era una morbida pelliccia che le accarezzava i piedi. Poi
constatò con meno piacere di non avere addosso i suoi
vestiti, ma
una lunga tunica bianca di lana che la copriva fino alle caviglie, i
suoi vestiti infatti erano poggiati sulla sedia davanti al camino ad
asciugare. Mentre rimuginava su ciò che le era accaduto
qualcuno
entrò dalla porta, una ragazza magrolina con un viso pallido
e due
occhi castani che la guardarono con gioia e stupore. <<
Ti sei
svegliata finalmente! Hai dormito per 12 ore, temevamo che non ti
saresti svegliata più. >>
Addy
non riusciva a credere a ciò che vedeva, la ragazza sembrava
appena
uscita da una festa a tema medievale, indossava un semplicissimo
vestito di lana verde lungo fino alle caviglie e un mantello marrone
ricoperto da un leggero strato di neve.
“Non
può essere....Sto sognando.....”
<<
Hai fame? Ti ho portato una minestra >> La ragazza la
guardava
perplessa senza rispondere alla sua domanda.
<<
La capisci la mia lingua? Da dove vieni? Sei una bruta? Anche se
indossavi degli strani pantaloni non sembri una bruta...
>>
<<
Bruta? >> chiese Addy
<<
Si una bruta....il popolo libero che vive oltre la barriera
>>
Nel
sentire quelle parole Addy si sentì mancare.
“Bruta....Popolo
libero....Barriera....”
<<
Ti prego non dirmi che sei Gilly! Non dirmi che ci troviamo sulla
barriera! Non dirmi che questo è il Castello Nero!
>>
La
bruta la guardò come si guarda un pazzo farneticante.
<<
Si....Sono Gilly e ci troviamo a Castello Nero, ma tu come fai a
sapere il mio nome? >>
Addy
senza nessuna logica tempestò la bruta di domande.
<< Chi è
il Lord Comandante adesso? Mormont è ancora vivo? E maestro
Aemon? E
Stannis è già arrivato? Se tu sei ancora qui vuol
dire che Sam non
è ancora partito... >> Mentre continuava con i
suoi sproloqui
non si accorse che Gilly era fuggita dalla camera confusa e
terrorizzata, quando finalmente se ne rese conto la bruta era ormai
scappata chissà dove e si ritrovò di nuovo sola.
Decise allora di
approfittare della solitudine e si diede una lavata con la poca acqua
gelida che le avevano lasciato nella bacinella sul tavolino e, dopo
aver indossato i suoi vestiti ed aver acconciato i capelli in una
coda alta, frugò nel suo zaino alla ricerca del cellulare.
“
Niente....ovviamente non prende. Quindi la teoria dello scherzo va a
farsi benedire.” Mentre si spostava per tutta la stanza con
il
telefono in mano cercando disperatamente di prendere la linea,
qualcun altro entrò nella stanza e non era solo. Il metalupo
le andò
subito in contro con fare tutt'altro che minaccioso e per la foga la
buttò a terra leccandole la faccia.
<<
Spettro! Smettila vieni subito qui! >> Il lupo era
riluttante,
ma obbedì al comando perentorio del suo padrone. Addy stava
ancora
ridendo a squarciagola quando si ritrovò tre paia d'occhi
che la
fissavano sbigottiti. Un paio erano di Gilly, la piccola bruta si
stava rifugiando dietro il proprietario del secondo paio di occhi
castani che appartenevano ad un ragazzo grassottello che con ogni
probabilità doveva essere Sam, il terzo paio di occhi la
fissavano
con sospetto, quegli occhi grigi erano così profondi da
metterla in
soggezione. Quando riuscì a sganciare i suoi occhi dallo
sguardo
magnetico del ragazzo, capì che si trattava senza ombra di
dubbio di
Jon Snow, era proprio come se l'era sempre immaginato: capelli
castani mossi, viso allungato e carnagione olivasta e soprattutto
indossava il mantello del Lord Comandante.
“Quindi
hanno già votato...” pensò mentre si
rialzava dal pavimento.
<<
Chi sei? Da dove vieni? E soprattutto perchè piaci
così tanto al
mio metalupo? >>
Addy
non sapeva da dove cominciare << Mi chiamo Addy e vengo
da
molto lontano e ho incontrato Spettro nei boschi >>
<<
Come fai a conoscere Gilly?? Sei una spia? >> Le
urlò Sam con
il tono più severo che riuscisse a simulare.
<<
Ma io conosco tutti voi Samwell Tarly figlio di lord Randyl
Tarly.>>
Le rispose la ragazza con arroganza. << Quello che non so
è
come diavolo sono finita qui! >>
I tre
si guardarono l'un l'altro come per verificare se uno di loro sapesse
rispondere alla ragazza.
<<
Come fai a conoscerci? Nessuno di noi ti ha mai vista. L'unico che
sembra conoscerti è Spettro >>
<<
Perchè ho letto di voi su un libro, io so tutto di voi
presente,
passato e futuro >>
Jon a
quel punto si rivolse a Sam << Accompagna Gilly dal suo
bambino
e poi torna qui >> Il guardiano della notte lo
guardò
preoccupato << Non preoccuparti Sam, se avesse voluto
farci del
male l'avrebbe già fatto, e poi c'è Spettro a
proteggermi >>
Così Lord Snow congedò il suo amico con un
sorriso rassicurante.
Dopo che Sam e Gilly li lasciarono soli si girò verso Addy e
la
congelò con il suo sguardo minaccioso. << Ora
dimmi cosa ne
dobbiamo fare di te ? >>
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Capitolo 3 *** Non sono una lady! ***
CAPITOLO
3 – NON SONO UNA LADY!
Addy
fissava il suo interlocutore con rabbia e frustrazione.
<< Ma
quante volte ve lo devo dire??? Non sono una spia! Non sono una
bruta! Diciamo che vengo dal futuro....un futuro molto lontano e
quindi so molte cose di voi. Se non mi credete chiamate Melisandre!
>>
<<
Conosci anche la Sacerdotessa Rossa! >> Le chiese Sam.
<<
Certo! Vi ho già detto che conosco tutti voi
.>>
<<
Sam va a chiamare lady Melisandre, ma non dirle niente, dille solo
che devo parlarle e portala qui. >>
“
Scommetto
che lei si precipiterà al cospetto del Lord Comandante senza
battere
ciglio.....” pensò la ragazza con un pizzico di
ironia.
<<
Certo! Subito Jon! >> Così Sam uscì
alla ricerca della
sacerdotessa.
<<
Allora, tu dici di venire dal futuro e che delle fiamme ti hanno
portata qui e nei boschi sei stata trovata da Spettro. >>
<<
Esatto. Ti prego dimmi che mi credi! >>
<<
Allora se è vero che conosci il futuro dimmi chi
vincerà la guerra.
>>
<<
Non lo so....ancora non l'ho letto. Però posso dirti cose
che puoi
sapere solo tu, per esempio so che prima di partire da Grande Inverno
hai regalato ad Arya una spada che lei ha chiamato Ago, che l'ultima
volta che hai visto tuo padre ti ha promesso che ti avrebbe parlato
di tua madre... >>
<<
Come fai a sapere queste cose?? >> Le chiese Jon
sconvolto.
<<
Te l'ho detto....le ho lette. >>
In
quel momento vide un cambiamento nello sguardo di Jon Snow, da
glaciale e sospettoso si trasformò in caldo e rassicurante.
Il
ragazzo parve rifletterci un po' e poi Addy riuscì a
leggergli negli
occhi che aveva preso una decisione.
<<
Va bene, ti credo lady Addy che viene dal futuro. Adesso vediamo cosa
saprà dirci la Sacerdotessa rossa sul tuo arrivo qui.
>>
La
ragazza si sentì rassicurata dalle parole del Lord
Comandante, ma
comunque gli rispose stizzita << Non sono una lady! Sono
una
ragazza punto e basta! >>
Per
tutta risposta Jon scoppiò in una risata fragorosa
<< Mi hai
ricordato mia sorella, le somigli molto, non nel fisico, ma nello
spirito. Mi ricordi anche un'altra persona. >>
<<
Ygritte?? >> Le parole le uscirono da sole senza
pensarci. <<
Scusami, non volevo.... >> “ Che
stupida!” pensò “ Deve
starci ancora male....”
Infatti
l'allegria che per un momento aveva animato gli occhi grigi del Lord
Comandante, sparì all'istante facendo sprofondare di nuovo
il suo
sguardo in una palude di tristezza e malinconia.
“
E'
solo un ragazzo” pensò Addy “ Ne ha
passate fin troppe. E' così
giovane eppure ha sofferto tantissimo, probabilmente più di
quanto
io soffrirò mai in tutta la mia vita....”
<<
Lord Comandante, lady Melisandre è qui. >>
Disse Sam facendo
capolino dalla porta della camera. Quando la donna entrò
nella
stanza non la degnò di uno sguardo ma porse subito i suoi
omaggi a
Jon che la saluto con un gesto del capo, fatto ciò la
osservò
attentamente e poi disse << Questa ragazza ha il fuoco di
R'
hllor in sé >> Le si avvicinò e le
alzò il mento girando il
suo viso verso il fuoco del camino.
<<
Dice di venire dal futuro. Pensi sia possibile? >> Le
chiese
Jon.
<<
La ragazza dice il vero, ma non è proprio il futuro...Io lo
definirei più un altro mondo. Comunque le fiamme mi dicono
che è
una profetessa, che conosce le arti curative e che è
sincera. Puoi
fidarti di lei Lord Snow. >>
Detto
questo la sacerdotessa salutò il comandante con un cenno del
capo e
fece per andarsene, ma Addy desiderava avere risposte <<
Come
faccio a tornare a casa? Le fiamme te l'hanno detto? >>
Melisandre
si girò e con il tono più pacato e rilassato del
mondo le disse <<
Non lo so, Il dio della luce non me l'ha detto. So solo che ti
riporterà a casa quando non avrà più
bisogno di te. >> Così
lasciò la stanza e portò via con sé
tutte le speranze di Addy di
tornare a casa.
“
La
fai facile tu! Quando il dio non avrà più bisogno
di te.... Che
cavolo vuol dire??? ”
<<
Allora lad- cioè ragazza Addy penso che per il momento
abbiamo
finito. Spettro resterà con te e farà la guardia.
E soprattutto
chiederò a Gilly di aiutarti a fare il bagno e di portarti
dei
vestiti nuovi, i tuoi sono a dir poco indecenti... >> Le
disse
il Lord Comandante arrossendo impercettibilmente.
<<
Perchè?? Cos' hanno che non va i miei vestiti?
>> Chiese la
ragazza scioccata.
<<
Stai scherzando? Innanzi tutto le donne non portano i pantaloni e
soprattutto non così aderenti per non parlare della
scollatura! >>
<<
Adesso non essere bigotto! E' solo una canotta. E poi sopra ho una
felpa. >>
<<
Una canot-che?? Comunque così non va, se vuoi uscire da
questa
stanza dovrai essere vestita come si deve. I guardiani della notte
non vedono una donna da anni e inoltre molti di loro non sono per
così dire dei gentiluomini. Ci vediamo a cena lady Addy.
>>
Detto ciò uscì a grandi passi dalla stanza dopo
aver ordinato a
Spettro di proteggerla, seguito da Sam che la salutò
accennando un
inchino impacciato.
<<
Non sono una lady! >> Urlò la ragazza con
tutto il fiato che
aveva in gola, cercando di far arrivare il suo disappunto alle
orecchie del giovane comandante che ormai era già uscito
dalla
stanza.
Salve!
Che dire.... Finalmente c'è la prima vera conversazione tra
Addy e
Jon! E' ovviamente lei fa una gaffe stratosferica nominando Ygritte
XD
E
ovviamente compare per la prima volta Melisandre che non sta molto
simpatica a Addy, ma la sacerdotessa ancora non si pronuncia sulla
nuova arrivata. Chissà come si svilupperà la
situazione tra loro
due! ;) Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e non abbiate
paura di dirmi cosa ne pensate!
A
presto! ;)
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Capitolo 4 *** Prime impressioni ***
CAPITOLO 4
–
PRIME IMPRESSIONI
“
Finalmente
un po' di relax” pensò sprofondando nella tinozza
piena di acqua
bollente. “ Ci voleva proprio....”
<<
Quanti anni hai mia signora?>> Le chiese Gilly mentre le
lavava
i capelli cospargendoli di una lozione alla lavanda.
<<
Non chiamarmi mia signora, non sono la signora di nessuno. Comunque
ho vent'anni e tu?>> Le chiese Addy.
<<
Di preciso non lo so, forse quindici o sedici... Ma Mia signora lady
Melisandre dice che sei una profetessa e che dobbiamo tutti portarti
rispetto. Mi ha perfino dato alcuni suoi vestiti e lozioni e unguenti
profumati per il bagno.>>
<<
Ti prego, non chiamarmi di nuovo mia signora! Chiamami solo Addy.
Ok?>>
La
bruta le sorrise accennando un si con la testa e poi la
aiutò ad
uscire dalla vasca, ad asciugarsi e a vestirsi.
L'abito
regalatole da Melisandre era bellissimo, era in seta ed era
ovviamente bordeaux, era molto aderente in vita e scendeva morbido
fino alle caviglie, le maniche erano ovviamente lunghe ma a poco
serviva visto che con quel freddo la seta non era esattamente il
massimo. Decise così di indossare la sua canotta nera sotto
l'abito
sia per il freddo che per coprire la scollatura che per i suoi gusti
era troppo profonda. Gilly acconciò i suoi lunghi capelli
castano
chiaro facendole due piccole trecce che partivano dalle tempie e
fermandole dietro la nuca, lasciò il resto della
capigliatura libera
di coprirle schiena fino alle scapole.
Finalmente
era pronta, indossò gli stivali donategli anch'essi dalla
sacerdotessa e uscì con Gilly per unirsi a Sam, Jon e al
maestro
Aemon negli appartamenti del comandante per consumare la cena.
Per
raggiungere gli appartamenti del Lord Comandante dovettero uscire in
un cortile interno, il freddo era insopportabile “Avrei
dovuto
farmi dare un mantello” pensò la ragazza mentre
percorreva il
corridoio; per fortuna dopo pochi passi giunsero a destinazione.
<<
Adesso devo andare Addy, il mio bambino mi aspetta >> La
salutò
Gilly sorridendole.
“
Mi
piace Gilly “ pensò la ragazza “
nonostante quello che ha
passato è sempre sorridente, anche se il sorriso non
raggiunge mai i
suoi occhi, il suo sguardo è sempre malinconico...
“
La
ragazza improvvisamente si sentì agitata all'idea di
partecipare
alla cena senza il sostegno della giovane bruta. Fece un bel respiro
profondo e bussò alla porta. Subito Sam la fece accomodare,
la
camera non era molto diversa dalla sua, sicuramente era più
grande,
ma l'arredamento era praticamente lo stesso, tranne per il fatto che
oltre allo scrittoio c'era un grande tavolo rettangolare al quale
potevano comodamente sedere otto persone. La ragazza notò
che il
letto non c'era. “ Sicuramente si troverà dietro
quella porta....
“ Pensò osservando la stanza e notando una porta
che invece
nella sua camera non c'era. “ Ovviamente è il
comandante e i suoi
appartamenti sono più grandi....”
Jon
era seduto a capotavola e non appena la vide si alzò e le
andò
incontro.
<<
Buonasera lady Addy, questo vestito vi dona molto >> La
salutò
il comandante, divertito dalla sua espressione irritata.
<<
Buonasera Lord Comandante, grazie per il complimento ma questo abito
è scomodo ed inadatto al clima della barriera e soprattutto
non mi
sembra che sia più appropriato del mio solito abbigliamento
>>
rispose stizzita.
Sam e
Jon si scambiarono uno sguardo divertito.
<<
Mia signora comunque sia vi dona molto, magari potrei chiedere a
Gilly di prestarvi il suo mantello. >>
<<
Grazie mille Sam, ma non mi sembra giusto privarla dell'unico
mantello che possiede, se si ammalasse mi sentirei terribilmente in
colpa. Magari potreste darmi un mantello dei guardiani della notte.
>>
<<
Mia signora purtroppo non credo che ci siano rimasti dei mantelli
inutilizzati, ma controllerò >> le rispose Sam
con gentilezza.
<<
Non preoccuparti Sam, le darò quello che avevo prima di
indossare il
mantello del Lord Comandante. Ora se vogliamo accomodarci vorrei
presentarvi il maestro Aemon >>
Fino
a quel momento non aveva notato l'anziano seduto alla tavola, lui si
girò verso di lei e le sorrise come se la vedesse
chiaramente.
<<
Buonasera lady Addy, finalmente ci incontriamo. Sam e Gilly non hanno
fatto altro che parlarmi di voi >>
<<
Buonasera, anche io ero molto impaziente di incontrarla maestro
>>
“
Non
ci posso credere.... Sto parlando con il maestro Aemon!!! Ok....
Adesso non fare la nerd e non rovinare tutto....”
<<
Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni direi di accomodarci
>>
disse Jon sedendosi a capotavola alla sinistra del maestro.
Sam
ovviamente si accomodò alla destra del maestro Aemon e Addy
sedette
alla sinistra di Jon Snow, a dir poco irritata per gli sguardi di
scherno che le lanciava il comandante.
“Lo
so che questo vestito è ridicolo, ma TU
hai insistito che lo
mettessi!!! “
La
cena proseguì serenamente, fu servito del vino rosso e della
carne
arrosto con patate e carote bollite; ovviamente Addy non si
azzardò
a chiedere di che animale si trattasse, memore del fatto che nei
libri si parlasse spesso di ratti o gatti arrosto, preferiva
semplicemente non sapere e mangiò tutto di gusto cercando di
rispondere alle domande fattele dai suoi commensali.
<<
Quindi voi non avete un re?? >> le chiese Sam sconvolto.
<<
No, o meglio la maggior parte degli stati sono senza re, quei pochi
che ancora ne hanno uno, hanno una monarchia parlamentare con una
costituzione. Per capirci meglio non sono liberi di fare tutto quello
che gli pare senza interpellare il popolo. >>
<<
Ma come è possibile? >> il guardiano della
notte non riusciva
a capacitarsene.
<< Ci sono voluti
secoli di lotte, di ribellioni e di guerre, ma alla fine ci siamo
arrivati quasi tutti. Solo perchè hai avuto la fortuna di
essere
nato nella famiglia reale, non hai il diritto di fare quello che ti
pare! Così il popolo vota dei suoi rappresentanti che
controllino il
suo operato. Ma comunque la maggior parte degli stati sono governati
da un capo di stato che è affiancato da un parlamento.
>>
<<
E' interessante....>> commentò il maestro
<< E come
nominate i vostri capi? >>
<<
Più o meno come voi eleggete il vostro Lord Comandante.
>>
Jon
non fece altro che ascoltare le sue spiegazioni per tutta la sera
senza fare commenti, sembrava semplicemente assimilare le
informazioni come una spugna, ma quando si giunse (non si sa come) a
discutere delle condizioni della donna nel loro mondo, il dibattito
si fece più acceso.
<<
Da noi le donne vengono trattate diversamente, non dico che ci sia
proprio la parità, ma siamo a buon punto. Possono votare,
lavorare,
prestare servizio nell'esercito.... >>
<<
Nell'esercito??? >>
<<
Si, possiamo fare quello che vogliamo. Possiamo scegliere chi
sposare, oppure non farlo affatto. E soprattutto possiamo vestirci
come ci pare.... >> disse lanciando a Jon uno sguardo
raggelante.
<<
E' tutto davvero interessante lady Addy >> disse maestro
Aemon
<< Ma temo che sia giunta l'ora per me di andarmi a
coricare.
Sam, ragazzo mio, accompagnami alla mia stanza. Buonanotte lord Snow
e buonanotte a voi mia signora >> li salutò e
uscì con passo
incerto dalla stanza affiancato da Sam che si congedò
accennando un
inchino.
A
quel punto erano rimasti soli e Addy sentì che l'atmosfera
era
diventata improvvisamente tesa, così decise di seguire
l'esempio del
maestro Aemon.
<<
Bene.... Credo che anche per me sia giunta l'ora di andare a letto.
E' stato davvero divertente sconvolgervi con i miei racconti!
>>
disse Addy alzandosi dalla sedia ridendo. Probabilmente a causa del
vino che aveva mandato giù in continuazione per tutta la
sera senza
neanche rendersene conto, perse l'equilibrio e ricadde sulla sedia.
<<
Credo che abbiate bevuto troppo mia signora >> le disse
con
tono divertito il Lord Comandante << Forse è
meglio che vi
accompagni nelle vostre stanze. >>
<<
Davvero non ce n'è bisogno non ho bevuto poi così
tanto... >>
pronunciò quelle parole cercando di rimettersi in piedi.
<<
Forse non ve ne siete resa conto perchè eravate troppo
impegnata nel
vostro dibattito, ma avete bevuto otto o forse nove coppe di vino, il
doppio di me ed il triplo di Sam. Pensavo che sareste svenuta da un
momento all'altro, ma continuavate a bere e parlavate con molta
lucidità. Non credevo che una donna potesse reggere
così bene il
vino. >> Disse divertito aiutandola ad alzarsi.
<<
Forse hai ragione...ops! Avete ragione
comandante... >>
e si appoggiò al braccio che il ragazzo le aveva gentilmente
offerto.
<<
Andiamo fuori un po' di aria fresca vi farà bene
>> detto ciò
si avviarono verso il cortile dove le lanterne ormai bruciavano da
ore cercando di combattere l'oscurità che assediava il
Castello
Nero.
L'aria
fredda del cortile le solleticava le guance, all'inizio le diede
sollievo e la testa smise di girarle, ma poi iniziò a
tremare.
Il
Lord Comandante, da vero cavaliere, si tolse il mantello e glielo
pose sulle spalle.
<<
Va meglio adesso? >> le chiese.
<<
Si, grazie >> gli rispose sorridendo.
<<
Posso chiedervi una cosa lady Addy? >>
<<
Si, ma ad una condizione, che la smettiate di chiamarmi lady, sono
solo Addy. >>
<<
Come vuoi.... >> rispose rassegnato <<
Visto che sai
tutto, secondo te posso fidarmi di Stannis? >>
<<
Pensavo che volessi chiedermi dei tuoi fratelli.... >>
disse
sorpresa << Per quanto riguarda Stannis non lo so, anche
se
credo che sia un uomo onorevole, penso che si faccia condizionare
troppo dalla Sacerdotessa Rossa e lei non mi piace per niente.
>>
<<
Cos'altro dovrei sapere dei miei fratelli? Sono tutti morti,
è
rimasta solo Sansa, che non nutre un particolare affetto per me.
>>
“
E'
vero! Lui non sa niente.... Stupida!!! E adesso che faccio? Devo
dirglielo, almeno per fargli sapere che non è l'ultimo Stark
sulla
faccia della terra... “
<<
Questa volta sono particolarmente felice di contraddirti Jon Snow....
Arya, Brandon e Rickon sono vivi. >>
Lo
sguardo del comandante, sempre coperto da un velo di tristezza, si
illuminò di speranza.
<<
Dici davvero?? Sei sicura che siano ancora vivi? >>
<<
Per il momento si.... >> rispose la ragazza, sentendosi
scaldare il cuore nel vedere spuntare un sorriso sul volto del
giovane comandante.
Giunti
davanti alla porta della sua stanza, Addy si appoggiò alla
balaustra
della balconata << Sai, Arya è stata sempre la
mia
preferita.... >> disse << E' coraggiosa,
forte,
intraprendente e non si arrende mai. La ammiro molto, ne ha passate
tante poverina... Beh, diciamo che tutti voi Stark ne avete passate
tante. Il destino non è stato molto clemente con voi...
>>
<<
Io non sono uno Stark.... >>
<<
Certo che lo sei! Anche se non sai chi è tua madre, Eddard
era tuo
padre e loro sono i tuoi fratelli! Sai che Rob prima di morire ti
aveva legittimato? Voleva che, se gli fosse successo qualcosa, tu
regnassi su Grande Inverno. E comunque puoi dire quello che ti pare
ma sei uno Stark dalla testa ai piedi! >>
<<
Tu non capisci.... >>
<<
No, sei tu che non capisci! Da dove vengo io non esistono
bastardi.... I tuoi genitori sono quelli che ti crescono, e tu sei
cresciuto a grande inverno insieme ai tuoi fratelli, quella
è la tua
famiglia! Il sangue non conta, conta solo l'amore e il rispetto.
>>
<<
Mi sarebbe piaciuto nascere nel tuo mondo, sembra bello.
>>
<< Non è
tutto rose e fiori, è solo un po' meno spietato del tuo....
Comunque Arya ti pensa sempre, ti vuole bene e le manchi tanto.
Manchi tanto anche ai tuoi fratelli. >>
<<
Le tue parole mi sono di grande conforto, grazie. >>
<<
Prego. Almeno la mia presenza serve a qualcosa.... Adesso posso
chiedere io una cosa a te? >>
<<
Chiedi pure. >>
<<
Ti prego, non far partire Sam e il maestro Aemon! >>
<<
Come fai a saperlo? Non l'ho detto a nessuno! >>
<<
Dimentichi cosa ha detto Melisandre?? Sono una profetessa
>>
gli rispose con tono ironico. “ Per una volta la rossa
è stata di
una qualche utilità.... “ pensò Addy.
<<
Scusa è che non hai l'aspetto di una profetessa e spesso me
lo
dimentico >> replicò trattenendo a stento una
rista.
<<
Seriamente, verranno momenti molto difficili per te e tu avrai
bisogno di loro. Inoltre temo che non rimanga molto tempo al maestro.
>>
<<
La cosa è fuori discussione, ormai ho già deciso.
Lo faccio per il
loro bene e per il bene dei guardiani della notte. >>
“
Come
faccio a dirgli che probabilmente alcuni suoi confratelli lo
uccideranno?? Non posso dargli anche questo peso.... però
devo
aiutarlo in qualche modo.”
<<
Ma tu non capisci! Hai bisogno di avere al tuo fianco persone fidate
che ti consiglino e ti sostengano! Ti prego dammi retta....
c'è
anche la tua vita in gioco, oltre che il futuro dei guardiani della
notte. >>
<<
Ti ho detto che ho già deciso e informerò Sam e
il maestro Aemon
domani mattina! Io mi fido dei miei confratelli e so che la mia vita
non sarà a rischio più del solito.
>>
<<
Jon Snow, il mondo è crudele e ingiusto e tu sei troppo
onesto e hai
troppa fiducia nel prossimo, purtroppo le guerre non le vincono i
più
giusti, ma i più forti e i più astuti.
>> Il ragazzo la
guardò perplesso.
<<
Buonanotte Lord Comandante >> disse, restituendogli il
mantello
e si diresse nella sua stanza.
<<
Buonanotte Addy.... >> rispose il comandante.
“
Testardo
di uno Stark!” pensò la ragazza furibonda
chiudendo la porta e
lasciando fuori il giovane Snow ancora confuso dalla loro
discussione.
**********************************************
Il
mattino seguente Addy si svegliò in compagnia del metalupo
albino,
Spettro aveva vegliato su di lei tutta la notte e dormito nel suo
letto con il muso poggiato sul suo petto.
<<
Buongiorno lupacchiotto! >> lo salutò
accarezzandolo dietro
l'orecchio. << Il tuo padrone mi ha fatto infuriare ieri
sera,
è testardo come un mulo! >> si rivolse
all'animale immersa
nel ricordo della discussione della sera precedente.
Il
lupo godette per qualche momento delle sue attenzioni e poi con uno
scatto fulmineo balzò giù dal letto e si
piazzò davanti alla
porta. In quel preciso momento Gilly la aprì e il lupo ne
approfittò
per uscire spaventando a morte la giovane bruta.
<<
Buongiorno Addy! Ti ho portato qualcosa per la colazione.
>>
<<
Grazie Gilly! Puoi poggiare il vassoio sul tavolino. >>
<<
Ti ho portato anche alcuni vestiti di lady Melisandre, sono sempre di
seta ma sono meno scollati dell'altro e non sono rossi. Dice che
glieli hanno regalati, ma lei non li ha mai indossati perchè
non
sono del colore adatto per onorare il dio della luce. >>
<<
Ok... >> rispose Addy perplessa << Grazie
mille Gilly! >>
La
bruta la salutò con un inchino e lasciò la
camera.
La
ragazza si stiracchiò, scese dal letto e mangiò
qualche boccone
della colazione. “ Ci vorrebbe un bel cappuccino con il
cornetto,
mi manca il caffè!!! ” pensò e mentre
proseguiva nell'elencare
mentalmente tutto ciò che le mancava del suo mondo, qualcuno
bussò
alla porta. Lei sovrappensiero rispose << Avanti! Gilly
che
c'è? Melisandre si è per caso ricordata di aver
inventato il
dentifricio e ti ha chiesto di portarmelo? >>
<<
Il denti-che? >> domandò una voce maschile che
le sembrava
familiare.
<<
Ah! Siete voi... >> constatò la ragazza
girandosi verso il
comandante visibilmente imbarazzato.
<<
Che c'è? Perchè mi guardate così?
>>
<<
Sei in camicia da notte.... >> rispose il ragazzo
distogliendo
lo sguardo.
<<
Oh! Scusa, mi dimentico spesso quanto siete bigotti in questo
mondo... >> replicò Addy divertita afferrando
uno dei vestiti
portati da Gilly e andando dietro al paravento.
La
ragazza si cambiò in fretta e dopo essersi resa presentabile
uscì
<< Mi dispiace di avervi turbato Lord Comandante, a cosa
devo
la vostra presenza? >>
Il
ragazzo si schiarì la voce ancora imbarazzato
<< Stannis vuole
conoscerti prima di partire, quindi vuole incontrarti immediatamente
e ti ho portato il mio vecchio mantello per coprirti. >>
<<
Va bene.... >> rispose indossando il mantello che il
comandante
le porse << Spero di non offenderlo e di fargli una buona
impressione, so che è molto serio e permaloso.
>>
<<
Questo vestito blu vi dona molto, sono sicuro che gli farete
un'ottima impressione, almeno finchè non aprirete bocca....
>>
replicò con un tono divertito.
<<
Molto divertente. >> rispose stizzita << E
adesso
vediamo cosa vuole da me il re. >> “ O per lo
meno
l'autoproclamato re” pensò Addy seguendo Jon fuori
dalla sua
stanza.
Salve!
Piano piano Addy sta conoscendo tutti i personaggi e ovviamente sta
prendendo confidenza con il nostro giovane Lord Comandante. ;) Manca
ancora Stannis e le presentazioni per il momento saranno concluse.
Chissà come reagirà Stannis trovandosi davanti la
nostra Addy....
Questa
volta ( rendendomi conto che i capitoli sono troppo corti ) ho deciso
di unire due capitoli pubblicandone uno più corpulento,
spero che vi
sia piaciuto!
A
presto! :)
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Capitolo 5 *** Il volere del dio ***
CAPITOLO
5 – IL VOLERE DEL DIO
Il
Lord comandante la accompagnò all'alloggio del re e per
farlo
dovettero attraversare il cortile che a quell'ora brulicava di
guardiani della notte, c'era chi si allenava nei duelli, chi con
l'arco e chi sbrigava faccende pratiche come tagliare la legna.
Indipendentemente dall'attività che stavano svolgendo, tutti
smisero
di fare quello che stavano facendo per convogliare la loro attenzione
in direzione della ragazza. Ovviamente tutti erano a conoscenza della
sua presenza all'interno della fortezza, ma nessuno l'aveva ancora
vista eccetto i tre ranger che l'avevano trovata e Jon, Sam e Gilly,
quindi si aspettava che sarebbe stata al centro dell'attenzione, ma
non immaginava che avrebbero avuto una tale reazione. Erano tutti
pietrificati, sembravano tante statue di ghiaccio.
<<
Ho capito che non vedano una donna da tanto tempo, ma dalla loro
reazione sembra che non ne abbiano mai vista una in tutta la loro
vita. >> bisbigliò Addy al comandante.
<<
Loro non ti guardano così perchè sei una donna, o
meglio, non solo
per quello. Lo fanno perchè circolavano molte voci su di te
profetessa >>
<<
Gli uomini di questo mondo sono facilmente impressionabili
>> commentò.
<<
Forse, o forse tu sei troppo modesta >> rispose con tono
canzonatorio.
<<
Vabbè.... che mi fissino pure, ho cose più
importanti di cui
occuparmi, non è da tutti essere convocati dal re
>>
Detto
questo si diressero a passi più decisi verso l'alloggio di
Stannis e
una volta entrati il Lord Comandante procedette alle presentazioni.
<<
Sire, questa è lady Addy la profetessa >>
<<
E' un'onore conoscervi >> disse la ragazza inchinandosi.
Stannis
la guardò per qualche secondo senza far trasparire alcun
emozione,
poi si voltò verso Melisandre e solo dopo aver ricevuto un
cenno di
assenso dalla donna, si alzò dalla sedia le andò
in contro e la
salutò.
<<
Finalmente incontro la famosa profetessa >> disse con
tono
severo e squadrandola dalla testa ai piedi.
<<
Si, è lei la ragazza di cui vi ho parlato sire
>> confermò la
sacerdotessa.
<<
Sei molto giovane >> commentò <<
sei poco più di una
bambina, non hai l'aspetto che solitamente hanno le profetesse
>>
<<
In realtà ho vent'anni sire, non sono poi così
giovane. Inoltre mi
dispiace che il mio aspetto non sia di suo gradimento >>
<<
Tutt'altro lady Addy, è solo che vi immaginavo come una
vecchia
saggia veggente, segnata dal passare del tempo >>
<<
Spesso l'apparenza inganna sire, inoltre la saggezza non va sempre di
pari passo con l'età >>
<<
Questa è una triste verità mia signora, ma prego
accomodatevi,
gradite del vino? >>
La
ragazza stava per rispondere che ne avrebbe gradita una coppa quando
la precedette il comandante.
<<
Grazie sire, io ne gradirei una coppa e la profetessa gradirebbe del
thè con il miele se possibile >> disse
lanciandole uno sguardo
divertito << Lei preferisce non bere a stomaco vuoto,
vero mia
signora? >>
Addy
lo fulminò con lo sguardo e rispose << Si,
purtroppo
stamattina non avevo molto appetito, quindi preferirei bere una tazza
di thè >>
“
Oltre
che testardo è anche impertinente! “
considerò irritata.
Mentre
Jon Snow si accomodava sulla sedia gongolando, Addy notò che
Melisandre si sedette non vicino a Stannis, come lei si era
immaginata, ma tra lei e il giovane comandante dei guardiani della
notte e ne fu stranamente infastidita.
“
Più
la guardo e meno mi convince....” pensò la
ragazza.
<<
Allora vi starete chiedendo perchè mai vi abbia voluta
incontrare >>
le disse Stannis.
<<
Qualcosa mi dice che stiate per spiegarmene il motivo....
>>
Jon
la fulminò con lo sguardo. Il re fece trasparire la sua
irritazione
con un sospiro.
<<
So che le vostre doti profetiche sono addirittura più grandi
di
quelle di lady Melisandre, per cui volevo chiedervi di seguirmi nella
mia campagna contro gli usurpatori e giurarmi fedeltà.
>>
La
richiesta la pietrificò, soprattutto perchè non
sapeva come
rispondere al re che non aveva alcuna intenzione di aiutarlo a
rimuovere un usurpatore dal trono di spade per farci sedere un uomo
che a suo parere non era il legittimo erede al trono.
Notò
che, inspiegabilmente, anche lord Snow si era irrigidito rendendo
l'atmosfera ancora più tesa, poi le venne un'idea geniale.
“
Lui
è un fanatico e mi considera una profetessa del suo dio,
giochiamoci
la carta del volere divino....”
<<
Sire, per quanto io vi stimi, purtroppo temo che non mi sia possibile
accontentare la vostra richiesta >>
<<
E perchè mai?? >> le chiese Stannis
visibilmente irritato.
<<
Mi dispiace, ma il dio della luce mi ha mandato qui per altri scopi,
tutto ciò che posso fare è dirvi ciò
che so riguardo il vostro
futuro. >>
La
sacerdotessa rossa era sconvolta dal suo rifiuto e sentì il
suo
sguardo truce che la trapassava, ma Addy la ignorò
concentrandosi su
Stannis.
<<
E quale scopo sarebbe più importante di quello di assistere
me? >>
chiese stizzito il re.
<<
Il dio mi ha detto che non devo immischiarmi nella guerra per il
trono, quindi capite bene che non posso seguirvi. >>
Stannis
era visibilmente irritato dalla risposta della profetessa, ma non
insistette oltre.
<<
Se questo è il volere del dio, non posso oppormi. Dunque
ditemi cosa
sapete del mio futuro. >> rispose rassegnato.
<<
Tutto ciò che posso dirvi è che il dio ama chi
gli è fedele, ma
non chi lo segue ciecamente, lui aiuta i suoi seguaci ma non vince le
guerre al loro posto. Vi consiglio di fare affidamento più
sulla
vostra saggezza che sull'aiuto divino. >> Detto questo si
alzò,
salutò Stannis con un profondo inchino e uscì
dalla stanza.
Jon
Snow rimase per qualche istante pietrificato sulla sedia e , dopo
aver salutato il re e la sacerdotessa, seguì la profetessa
fuori
dalla stanza ancora perplesso per ciò che era appena
accaduto.
<<
Mi spieghi cosa diavolo è successo lì dentro??
>> le chiese
Jon mentre le correva dietro.
<<
Niente, non intendo aiutare un fanatico per cui mandare al rogo le
persone è facile come respirare. C'è
già stato un re
particolarmente affascinato dai roghi e mi pare di ricordare che non
è andata a finire molto bene! >> rispose
percorrendo in poche
falcate l'intero cortile costringendo il comandante ad accellerare il
passo per starle dietro.
<<
Va bene, ma magari potevi rifiutare la sua offerta con più
tatto,
Stannis non è famoso per la sua tolleranza >>
replicò il
ragazzo preoccupato.
<<
Non mi interessa! >> sbottò fermandosi davanti
alla porta
degli appartamenti del Lord Comandante << Ora avrei
proprio
bisogno di quella coppa di vino >> Jon non rispose, si
limitò
ad aprire la porta della sua camera e a farla accomodare nella
stanza.
***********
Ormai
entrambi si trovavano alla terza coppa di vino, ma ancora nessuno dei
due aveva proferito parola.
Finalmente
Addy si fece coraggio e disse << Spero che Stannis non se
la
prenda con te.... Mi sa che ho combinato un casino! >>
<<
Non preoccuparti, non se la prenderà con me, e anche se
fosse ho le
spalle abbastanza larghe, piuttosto non vorrei che si vendicasse con
te.... >> rispose con tono preoccupato.
<<
Non credo, quel fanatico ha troppa paura di offendere R'hllor, non mi
farà del male. Per quanto riguarda Melisandre non so di cosa
sia
capace quella donna. >>
<<
Anche lei ha fede nel dio della luce, se la tua teoria è
giusta non
hai niente da temere neanche da lei. Ma è vero che il loro
dio ti ha
detto di non intrometterti nella guerra? >>
“
Si
vede che non conosci le donne Jon Snow.... “
<<
Ma va! Io non ho mai parlato con il loro dio! E' l'unica bugia che mi
è venuta in mente per convincerlo a lasciarmi in pace...
>>
Lord
Snow non riuscì a trattenersi e scoppiò in una
risata fragorosa, la
ragazza ( forse grazie anche alla quarta coppa di vino che ormai era
quasi finita) si unì a lui e rise fino alle lacrime, dopo
qualche
minuto tornarono entrambi seri e Jon le chiese << Dimmi
la
verità, perchè non hai voluto aiutare Stannis?
>>
<<
Te l'ho detto, non penso sia adatto.... >>
<<
Sento che c'è dell'altro... non è solo
perchè non ti piace e non
dirmi che non ne è degno! E' comunque più
meritevole dei Lannister.
Lui è l'alternativa migliore. >>
Addy
pensò “ Se si parla di chi è
più meritevole, sicuramente la
migliore opzione saresti stato tu , oppure tuo fratello Rob, ma non
si diventa re solo grazie all'onore....”
<<
Ci sono alternative migliori, e hanno pretese molto più
legittime di
Stannis.... >> rispose.
<<
Chi? >>
<< Daenerys Targaryen,
lei è saggia per la sua età, è giusta
e
soprattutto possiede tre draghi. E' molto giovane, ma è
l'unica che,
a mio parere, possa rivendicare legittimamente il trono di spade.
>>
<<
Draghi??? >>
“
Ops!
Lui non sapeva dei draghi.... Altro che profetessa, sono la regina
degli spoiler! “
<<
Si, ne possiede tre e non penso che sia un caso che prima di arrivare
qui l'ultima cosa che ho visto è stato un drago.
>>
<<
Pensi che c'entri qualcosa la Targaryen? >>
<<
Non lo so, so soltanto che è lei che deve regnare sui sette
regni.
Penso che re Robert abbia commesso un grande errore uccidendo
Rhaegar, suo padre era pazzo e fu giusto deporlo, ma al suo posto sul
trono ci si sarebbe dovuto sedere lui. Invece gli interessi personali
e la vendetta hanno prevalso sulla giustizia e sul bene per il regno.
Così ha messo i sette regni in pericolo, senza neanche
rendersene
conto. >>
<<
Non lo so, probabilmente per i guardiani della notte Targaryen o non
Targaryen non cambierà poi molto. Adesso mi preoccupano di
più gli
Estranei. >>
“
Allora
è proprio vero che non sai niente Jon Snow.... “
pensò la
ragazza.
<<
Ti dimentichi dei draghi mio caro Lord Comandante, non credi che il
fuoco di tre draghi riuscirebbe a sterminare gli Estranei?
>>
Il
ragazzo parve rifletterci per un po', poi rispose << Si,
ma
come facciamo a far arrivare qui tre draghi? >>
<<
Non lo so, ma forse sono arrivata qui proprio per questo, per trovare
un modo. >>
Addy
si accigliò e finì in un sorso la quinta coppa di
vino. Il
comandante la guardò perplesso e poi affermò
deciso << Credo
che sia il caso di mangiare qualcosa visto che ci troviamo
già alla
quinta coppa di vino, mia signora >>
La
ragazza arrossì rendendosi conto di aver un po' esagerato
<<
Direi che sia decisamente il caso >> gli rispose
sorridendo.
Mangiarono un montone arrosto
accompagnato da verdure
bollite, presto il comandante parve sentirsi soddisfatto del pasto,
mentre la “profetessa” continuava a mangiare senza
sosta. Il
ragazzo la guardava divertito e sbalordito dall'appetito della
ragazza.
<< Sarai anche
una profetessa, ma mangi come un
cavaliere appena tornato da una battaglia! >> la prese in
giro.
<< Le
discussioni mi mettono fame... >>
commentò dopo aver mandato giù l'ultimo boccone
sentendosi ormai
sazia.
<< Posso
chiederti una cosa? >> chiese il
comandante con una strana luce negli occhi.
<< Certo, chiedi
pure >> rispose buttando
giù un altro sorso di vino.
<< Davvero hai
20 anni? >>
“ Sembrava che
volesse pormi chissà quale domanda
esistenziale..... “ pensò delusa la ragazza.
<< Si, ma
perchè la mia età sconvolge tutti?
>>
<<
Perchè a vederti sembra che tu abbia 16 anni,
invece sei più grande di me. Allora Stannis non si
è sbagliato di
tanto quando ti ha immaginato come una vecchia! >> la
prese in
giro.
<<
Ah-ah-ah molto divertente. Comunque vuol dire che me li porto
bene.... >> rispose fingendo di essersi offesa.
<<
Seriamente, qui la maggior parte delle donne alla tua età
sono già
sposate e hanno almeno un paio di figli. Tu sei sposata?
>>
<<
Ma che dici?? No! E non ho intenzione di farlo molto presto. Prima
devo finire di studiare e comunque non ho ancora incontrato la
persona giusta. >>
<<
Studiare? >>
<<
Si, da noi studiano tutti, sia maschi che femmine. Si va a scuola per
molti anni, la maggior parte fino ai diciotto – diciannove
anni,
poi puoi scegliere di andare a lavorare oppure di continuare a
studiare per imparare dei mestieri per cui è necessario
studiare
vari anni. Io sto studiando per diventare medico. >>
<<
Studiate davvero tanto.... Quindi tu sai leggere e scrivere, potrebbe
tornarmi utile....>> commentò accigliato
<< Ma cos'è un
medico? >>
<<
Diciamo un guaritore >>
<<
Anche questo potrebbe tornarmi utile >>
<<
Quando vuoi sono a disposizione, ma ti avverto, devo studiare ancora
tanti anni per diventare un vero medico. >>
<<
Vuol dire che ci accontenteremo >> le disse sorridendo.
Si
guardarono per qualche istante, i suoi occhi nocciola si persero in
quelli grigi di lui e per un attimo si dimenticò
dell'esperienza
assurda che stava vivendo, non c'erano draghi, Estranei, Baratheon,
Lannister, Targaryen. C'erano solo i suoi occhi grigi che sembravano
guardarla dentro.
Addy
arrossì e decise di mettere fine a quel momento
imbarazzante, così
indossò il mantello e salutò il comandante.
<<
Grazie del pranzo, ma penso sia il caso che mi vada a stendere, ho
bevuto di nuovo troppo vino >> sorrise imbarazzata.
Jon
si alzò e le disse << Se vuoi ti
accompagno.... >>
<<
No, grazie non c'è bisogno e poi fuori c'è ancora
la luce. Penso
che andrò a dormire senza cenare, ho mangiato più
che a sufficienza
a pranzo. Ci vediamo domani comandante >>
<<
A domani Addy! >> la salutò il ragazzo
sorridendole.
Lei
uscì dalla stanza meno barcollante di quanto si aspettasse,
ma non
era sicura che dipendesse esclusivamente dal vino. Arrivò
nella sua
camera e vi trovò Spettro ad aspettarla, si
spogliò, indossò la
camicia da notte e si gettò nel letto stremata. Il lupo
saltò sul
letto e le si sdraiò accanto, ormai per lui era diventata
un'abitudine. Subito si addormentò profondamente senza
neanche
rendersene conto, poi iniziò a sognare.
Il
fuoco divampava intorno a lei, ma non ci fece caso oramai sapeva che
non si sarebbe bruciata, camminò per qualche metro
finchè non si
ritrovò davanti tre draghi, erano enormi e la guardavano con
solennità. Il più grande era nero con con le
corna e gli occhi
rossi, gli altri due erano più piccoli, ma non meno
spaventosi, uno
era color crema con ali e occhi dorati e l'altro era verde con occhi
bronzei.
Quei
sei occhi la fissavano attentamente, poi sentì una voce
nella sua
testa, profonda e gutturale simile a quella del drago rosso che aveva
già sognato.
<<
Il fuoco.... Il fuoco è la chiave.... >>
Si
svegliò di soprassalto con il sudore che le imperlava la
fronte e
Spettro che la fissava incuriosito.
“
Ma
perchè i draghi non mi lasciano in pace?? ”
pensò disperata. “
E poi che cavolo vuol dire il fuoco è la chiave???
“
Salve
ragazzi! Scusate per il ritardo, ma tra la sessione estiva e il
tirocinio non ce l'ho proprio fatta a pubblicare il nuovo capitolo.
Comunque.... anche Stannis ha conosciuto la nostra profetessa e lei
ovviamente l'ha già fatto arrabbiare! XD
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto! A presto! ;)
Teddy90
|
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Capitolo 6 *** Visioni ***
CAPITOLO
6 – VISIONI
Addy
non riuscì più a prendere sonno, continuava a
pensare al suo sogno,
così si alzò dal letto ( con grande disappunto di
Spettro che
riposava comodamente addosso a lei). Prese una coperta, se la mise
sulle spalle e si accomodò sulla sedia davanti al camino, il
metalupo la seguì e si sedette al suo fianco, la ragazza gli
accarezzò distrattamente la testa fissando le fiamme
scoppiettanti
nel camino.
“
Il
fuoco è la chiave..... Il fuoco è la chiave....
Ma cosa avranno
voluto dire? Poi perchè lo dicono proprio a me? Il fuoco
è la
chiave....”
Persa
nei suoi pensieri fissò sempre più attentamente
le fiamme del
camino finchè le lingue di fuoco presero a muoversi
disegnando
strane sagome,
la
ragazza non riuscì a distogliere lo sguardo dalle braci e se
ne
sentiva attirata come una falena è attratta dalla luce. Le
sagome
cominciarono a prendere una forma più decisa e vide
chiaramente una
ragazza dai capelli corti che puliva il pavimento di quello che
sembrava un tempio pieno di statue, con numerose candele ai loro
piedi, e con una grande fontana al centro del salone. Poi d'un tratto
le sagome si sfocarono e le fiamme ne disegnarono di nuove, c'era una
ragazza con capelli lunghi e argentati intenta a cavalcare un drago
nero, lei sembrava non vederla, ma il drago puntò i suoi
occhi rossi
in quelli di Addy e ruggì verso di lei.
Il
ruggito fu così forte e la spaventò
così tanto che le visioni si
interruppero all'improvviso e la ragazza si ritrovò
ansimante in
ginocchio sul pavimento di fronte al camino in cui oramai le braci
erano quasi spente. Il lupo albino le si avvicinò e le
leccò la
guancia, ma poi parve percepire una presenza fuori dalla sua camera e
iniziò a ringhiare verso la porta. Immediatamente bussarono
e
qualcuno entrò senza neanche aspettare una sua risposta.
<<
Sei una ragazza davvero arrogante lady Addy! Chi credi di essere per
rifiutare di aiutare re Stannis?? >>
“
E
chi altri poteva essere se non lei?? “ pensò la
ragazza che
sfinita dalle visioni si accasciò sulla sedia.
Melisandre
la squadrò con uno sguardo truce prima di ricominciare a
parlare.
<<
Io non sono stupida! Lo so che il dio della luce non ti ha proibito
di aiutare il re! Dimmi perchè hai rifiutato la sua offerta!
>>
Addy
decise che aveva udito abbastanza e di essere stata anche troppo
paziente con la donna che era entrata nella sua camera urlando come
un'aquila alle cinque del mattino.
<<
Cara sacerdotessa io non ti devo nessuna spiegazione! Se sei
così
brava come dicono cerca le risposte che desideri consultando i tuoi
bracieri. Semmai TU chi ti credi di essere per entrare a quest'ora
nella mia stanza e rivolgerti in questo modo a me! Io non ti ho mai
mancata di rispetto e gradirei che tu facessi lo stesso con me.
>>
La
donna era visibilmente irritata, ma cercò di calmarsi e dopo
aver
guardato con sguardo lucido gli occhi della ragazza, capì
che le era
successo qualcosa.
<<
Hai avuto una visione? >> le chiese, ogni traccia
dell'ira
sfoggiata nei minuti precedenti era sparita dalla sua voce.
<<
Non sarebbero affari tuoi, ma si.... >> rispose Addy
irritata.
<<
Ti conviene bere del vino e mangiare qualcosa, le visioni
indeboliscono molto il corpo.... >> detto questo la donna
le
diede le spalle e se ne andò come se niente fosse.
La
ragazza rimase per qualche minuto perplessa dal comportamento della
sacerdotessa, poi decise di seguire il suo consiglio. Sul tavolo
c'erano una brocca di vino, una coppa e un piatto con pane e burro
probabilmente lasciati da Gilly mentre Addy dormiva.
“
Deve
avermeli portati per cena.... “
Si
sedette e sgranocchiò un po' di pane sorseggiando un po' di
vino
diluito e speziato che, al contrario di quello che pensava, sposava
perfettamente con quello spuntino. Il lupo le si avvicinò,
la testa
che le arrivava alla spalla, con uno sguardo implorante.
<<
Ho capito, ne vuoi un po'.... Non guardarmi così!
>> lo
rimproverò la ragazza, ma l'animale continuava a fissarla.
<<
Ok.... Te ne do un pezzetto, ma non dirlo al tuo padrone!
>>
spezzò la fetta di pane in due e gli lanciò i due
pezzi, uno dietro
l'altro. Il lupo li prese al volo e si leccò i baffi
soddisfatto,
poi tornò al suo fianco scodinzolando.
Addy
rimuginò sulle visioni e dedusse che nella prima, la ragazza
che
aveva visto doveva essere Arya che si trovava nel tempio del dio dai
mille volti, mentre nella seconda visione era sicura di aver visto
Daenerys Targaryen che cavalcava il suo drago più grande,
Drogon. Ma
perchè aveva visto proprio loro?
Mentre
era ancora immersa nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla
porta.
<<
Avanti! >> urlò e subito entrò
Gilly con una faccia
preoccupata.
<<
Buongiorno Gilly! >> la salutò la ragazza.
<<
Buongiorno Addy! Vedo che hai mangiato il cibo che ti ho lascito ieri
sera >>
<<
Si, grazie mille. Ci voleva proprio.... Ma che c'è? Ti vedo
agitata,
è successo qualcosa? >>
<<
In realtà si, ma non posso parlarne... Sono venuta per
aiutarti a
prepararti, il Lord Comandante vuole vederti. >>
“
Ma
in questo castello non dorme nessuno?? “
<<
Ok... >> rispose la ragazza rassegnata.
Addy
si alzò dalla sedia seguita dal lupo e lasciò che
Gilly la aiutasse
a vestirsi e le acconciasse i capelli in una lunga treccia. Questa
volta indossò un abito di seta verde con ricami dorati,
semplice ma
elegante.
Una
volta terminato Addy ringraziò Gilly e vide che la giovane
bruta era
ancora visibilmente preoccupata.
<<
Si può sapere cosa è successo?? >>
chiese spazientita.
La
bruta continuava a scuotere la testa senza rispondere. Dopo varie
rassicurazioni e richieste insistenti finalmente la ragazza rispose.
<<
Il Lord Comandante ha ordinato a me e a Sam di partire per Vecchia
città insieme al maestro Aemon >>
Addy
perse subito le staffe. << Quello stupido mulo testone di
uno
Snow! >> urlò. Prese il mantello, lo
indossò e si diresse
come una furia agli appartamenti del comandante.
La
ragazza entrò senza bussare e sbattendo la porta,
trovò il
comandante seduto davanti allo scrittoio, intento a firmare qualche
documento. Il ragazzo alzò subito lo sguardo su di lei e non
parve
affatto sorpreso di trovarsela davanti, anzi, la guardava quasi
divertito.
<<
Buongiorno Addy! Brutta giornata eh? >> le chiese
sorridendo.
Il
suo atteggiamento la rese ancora più furiosa.
<<
Buongiorno?? Buongiorno??? Cos'è quella faccia divertita?
Per caso
Melisandre è venuta a farti visita stanotte? E visto che si
trovava
nei paraggi stamattina alle cinque ha pensato bene di venirmi a fare
una sfuriata? >>
Per
tutta risposta il ragazzo le scoppiò a ridere in faccia,
facendola
irritare ancora di più.
<<
Per di più ho appena appreso che hai deciso di ignorare il
mio
consiglio e far partire Sam, Gilly e maestro Aemon! >>
Il
ragazzo si fece un po' più serio e le rispose.
<< Ti assicuro
che il mio buonumore è dovuto esclusivamente a te, sei molto
buffa
quando ti arrabbi. >> Addy fece per replicare, ma lui la
interruppe << Per quanto riguarda la sacerdotessa rossa,
stamattina vi ho sentire urlare ( sai la mia camera da letto confina
con la tua ) e devo dire che non è stato piacevole neanche
per me
essere svegliato così bruscamente. Tuttavia mi sono molto
divertito
a sentirvi discutere, mi avete ricordato i battibecchi che avvenivano
spesso tra le mie sorelle. >>
<<
Mi fa piacere che almeno qualcuno si sia divertito.... >>
replicò stizzita, ma decisamente meno infuriata.
<<
Per quanto riguarda Sam e gli altri, ti avevo detto che la mia
decisione era già stata presa. >> disse il
comandante, questa
volta molto più serio.
<<
Allora cosa ci sto a fare qui se i miei consigli non vengono neanche
presi in considerazione? >>
<<
Non è vero che non li ho presi in considerazione,
è che ritengo che
valga la pena rischiare pur di ottenere un determinato risultato.
Apprezzo molto i tuoi consigli, ma essendo tali non sono obbligato a
seguirli, altrimenti sarebbero degli ordini. >>
replicò
con tono pacato. La ragazza non seppe come replicare e si
accomodò,
sconfitta sulla sedia davanti allo scrittoio.
<<
Cos'è poi questa storia dello stupido mulo testone???
>>
chiese divertito. Addy arrossì, ma rispose sicura
<< E' quello
che sei, non dai mai retta a nessuno.... >> il ragazzo
rise di
gusto, mandando in frantumi le ultime tracce di irritazione
nell'animo di Addy, la quale però decise di non dargli
soddisfazione
fingendo di essere ancora offesa dal suo comportamento.
<<
Allora, per quale motivo volevi vedermi? >> gli chiese la
ragazza.
<<
Per chiederti del litigio di stamattina con lady Melisandre.
>>
<<
Non è successo niente di che, quella donna è a
dir poco irritante e
boriosa ed io non la sopporto! >> solo al ricordo di
quella
discussione il sangue le ribolliva nelle vene. << Ma
ciò non è
rilevante... Prima che arrivasse quell'arpia, ho avuto una specie di
visione. >> dichiarò la profetessa.
<<
Cosa hai visto? >> le chiese, ma la ragazza
notò che il
comandante non sembrava poi così tanto sorpreso dalla sua
notizia.
<<
Ho visto Arya a Bravos e poi ho visto Daenerys che cavalcava uno dei
suoi draghi. >> Il comandante non rispose.
<<
Beh! Non hai niente da dire?? >> chiese Addy.
<<
No.... non so cosa pensare.... Cosa credi che voglia dire questa
visione? >> chiese perplesso.
<<
Non lo so, ma spero di capirlo presto. >>
Si
guardarono per qualche minuto, studiando l'uno l'espressione
dell'altra, cercando di capire come affrontare tutti gli imprevisti
che li avevano travolti in quei giorni da quando si erano incontrati
e che li avevano inevitabilmente legati. Si persero in quel momento,
poi Jon parve ritornare improvvisamente alla realtà.
<<
Comunque ti ho convocato anche perchè volevo informarti che
Stannis
sta partendo per Grande Inverno e mi ha comunicato che lady
Melisandre resterà con noi finchè non avranno
conquistato il forte.
>>
“
Come
mai Stannis lascia qui la rossa?? c'è qualcosa che non mi
convince... prima voleva portarmi con lui e ora parte senza neanche
uno straccio di veggente? “
<<
Ti ha detto come mai ha preso questa decisione? >>
<<
Dice che per lei è più sicuro stare qui e che
quando avrà
conquistato Grande Inverno lei lo raggiungerà lì
scortata da noi
ovviamente. >> spiegò il comandante.
<<
Ovviamente.... E avrà anche buttato lì che magari
potresti
scortarla tu. >> commentò ironicamente la
ragazza, facendo
trapelare involontariamente un po' di gelosia che sperò
vivamente
non venisse notata dal Lord Comandante.
<<
Esattamente.... Sei molto perspicace profetessa. >>
<<
Ti ringrazierei per il complimento comandante, se non l'avessi detto
con quel tono ironico. >> replicò lei
divertita.
Quel
ragazzo testardo la irritava come pochi, ma doveva ammettere che si
divertiva molto a punzecchiarlo e, a giudicare dal suo sguardo, lo
stesso doveva valere per lui.
<<
Se questo è tutto comandante io mi ritirerei nella mia
stanza. >>
disse infine Addy interrompendo quello scambio di sguardi di intesa.
<<
Si, profetessa, è tutto. Se non hai altro da fare ti
inviterei a
cenare con me stasera, odio mangiare da solo. >>
<<
Certo! Tanto non ho nient'altro da fare.... >> rispose
ironica. Improvvisamente le si accese una lampadina nel cervello.
<<
A dire la verità, prima di andare via avrei una richiesta da
farvi.
>>
<<
Prego >> rispose cortesemente il ragazzo.
<<
Sono stanca di stare rinchiusa nella mia stanza, quindi vorrei il
permesso di esplorare la fortezza, di andare in biblioteca e magari
di allenarmi. >>
<<
Allenarti?? Allenarti a fare cosa? >> chiese sconvolto.
<<
Già so andare a cavallo, ma magari potrei imparare a tirare
con
l'arco o ad usare la spada, anche se credo che non riuscirei neanche
a tirare su una spada, sarebbe troppo pesante.... L'arco credo che
sia più adatto a me. >>
<<
E' fuori questione! Per quanto riguarda l'esplorare la fortezza e la
biblioteca penso che sia fattibile, a patto che Spettro sia sempre
con te. Ma di imparare a combattere non se ne parla! >>
rispose
perentorio.
<<
Ma non è giusto! Io voglio combattere! Non sono una delle
vostre
lady che passano tutto il tempo a cantare e a ricamare! Io mi annoio
e voglio rendermi utile! E poi non darò fastidio, quando
andavo al
liceo ho preso un po' di lezioni di tiro con l'arco, quindi non sono
una completa incapace! >> replicò con tono
implorante.
Il
Lord Comandante sbuffò irritato, era davvero difficile
tenere testa
a quella ragazza. << Ne parleremo stasera a cena, ora non
ho
tempo di discutere, ho altre cose a cui pensare. >>
Addy
parve abbastanza soddisfatta dalla risposta e , dopo averlo salutato
tornò nella sua stanza dove il lupo albino la stava
aspettando.
<<
Ciao Spettro! Quel testone del tuo padrone ha detto che posso
esplorare il castello, mi accompagni? >> disse al
metalupo che
la seguì scodinzolante. << E per puro caso
esplorerò la zona
del cortile in cui si allenano i guardiani della notte.
>>
annunciò orgogliosa percorrendo la balconata.
Salve!
:) Mi scuso per la mia latitanza, ma è un periodo un po'
incasinato.... Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi
prometto che cercherò di pubblicare più spesso!
Non abbiate paura
di farmi sapere cosa ne pensate, mi fa sempre piacere leggere le
vostre recensioni.
A
presto! Teddy90
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Capitolo 7 *** Corvi ***
CAPITOLO
7 - CORVI
Non appena arrivò
nel cortile, Addy si pentì
immediatamente della sua idea. Tutti i guardiani della notte la
fissavano mentre si dirigeva nella zona degli allenamenti, la ragazza
finse di non accorgersene e ostentò una sicurezza che
decisamente
non possedeva, soprattutto in quel momento.
“ Forse Jon non
aveva tutti i torti.... Non sarei
dovuta venire qua giù. “
Proprio mentre stava per
tornare in dietro due corvi le
si avvicinarono.
<< Salve mia
signora, avete bisogno di aiuto? >>
le chiese uno dei due sorridendole.
<< Salve.....
>> rispose Addy titubante.
<< Io sono Edd e
lui è Grenn >> si
presentarono i guardiani della notte.
“ Gli amici Jon....
“
<< E' un piacere
fare la vostra conoscenza, io
sono Addy >>
<< Sappiamo chi
siete, sono giorni che non si
parla d'altro. >> le rispose Edd sorridendo.
<< Bene....
>> commentò la ragazza
imbarazzata. Poi per qualche minuto tra i tre regnò un
silenzio
imbarazzante.
<< State forse
cercando il Lord Comandante? >>
chiese infine Grenn.
<< No no! In
realtà volevo allenarmi al tiro con
l'arco. >>
<< Bene! Se
volete vi aiutiamo noi! >>
<< Grazie! Ma ci
sarebbe una condizione.... Il
vostro Lord Comandante non lo dovrà sapere. >>
I due corvi si guardarono
perplessi, e ,dopo qualche
minuto, parvero decidere che non sarebbero di certo finiti al ceppo
per aver aiutato la profetessa ed accettarono di buon grado.
I due ragazzi prepararono
tutto il necessario, fornirono
alla ragazza l'equipaggiamento e le spiegarono come posizionarsi per
colpire efficacemente il bersaglio. Addy se la cavò
abbastanza bene,
memore delle lezioni di tiro con l'arco ricevute durante le lezioni
di educazione fisica al liceo, ma nonostante ciò non
riuscì mai a
centrare in pieno il bersaglio. I due corvi tentarono di avvicinarsi
a lei per aiutarla a posizionarsi meglio, ma la guardia spietata di
Spettro glielo impedì, così si limitarono a darle
consigli restando
a distanza di sicurezza e ad esultare ogni volta che Addy colpiva il
bersaglio avvicinandosi sempre di più agli anelli centrali.
<< Molto bene
lady Addy! >> si complimentò
Grenn.
<< Ancora
qualche ora di allenamento e centrerete
il bersaglio! >> disse Edd.
<< Vi ho detto
almeno cento volte di non chiamarmi
Lady! E comunque grazie degli immeritati complimenti ma credo che
siate troppo gentili con me, sono una schiappa! >>
rispose la
ragazza provocando una risata nei due corvi.
Le risate fragorose dei tre
ragazzi riecheggiarono nel
cortile per qualche minuto, finchè i due corvi smisero
bruscamente
di ridere.
<< Che
c'è? Che vi prende? >> Chiese la
ragazza guardando le loro facce pietrificate con lo sguardo
terrorizzato rivolto alle sue spalle. Quando Addy si voltò
si
ritrovò di fronte Jon Snow che li osservava a braccia
conserte con
una faccia tutt'altro che sorridente.
“ Merda!
“ pensò la ragazza fulminata dallo sguardo
truce di lui.
<< Mi sembrava
di averti detto che non potevi
allenarti in cortile, o sbaglio? >> chiese Jon irritato.
<< Hai ragione,
ma mi annoio a morte. E comunque
non ho fatto niente di male... >>
<< Con voi due
fannulloni faremo i conti dopo....
Chi vi ha dato il permesso di trascurare i vostri doveri per
trastullarvi con lady Addy?? >>
<< Loro non
c'entrano niente, sono stata io a
chiederglielo e non sapevano che tu me l'avevi proibito. Non
prendertela con loro. E poi potrei esserti utile, Edd e Grenn dicono
che sono abbastanza brava. >>
<< Non mi pare,
non hai centrato il bersaglio
neanche una volta ed è anche ridicolmente vicino!
>> commentò
acido il Lord Comandante. << Vediamo come te la cavi con
il
bersaglio alla giusta distanza.... >> disse spostandolo
di
qualche metro.
<< Prova ora
>> la sfidò il ragazzo. <<
E voi due tornate subito ai vostri doveri! >>
ordinò ai poveri
Edd e Grenn che schizzarono via alla velocità della luce.
“ Che razza di
arrogante! Ti farò vedere io! “
pensò la profetessa decisa a far scomparire quel sorrisetto
insolente dal viso del comandante.
Addy si concentrò,
mirò, fece un respiro profondo e
tirò facendo conficcare la freccia nell'anello
più esterno del
bersaglio, ovviamente il sorriso di Jon non scomparve affatto dal suo
volto, ma non la prese in giro come aveva supposto.
<< Come
immaginavo.... >> commentò il
ragazzo avvicinandosi ad Addy.
<< Devi
allargare un po' le gambe, il gomito devi
tenerlo più alto >> disse posizionandosi
dietro di lei con la
mano destra sulla sua schiena e l'altra sul gomito sinistro per
sollevarlo, senza che il metalupo albino muovesse un muscolo.
“ Traditore!
“ pensò la ragazza lanciando
un'occhiataccia a Spettro.
<< Bene, ora
tendi la corda fino a sfiorare la
bocca con le dita e rilascia. >> continuò
parlandole
all'orecchio. Addy non potè fare a meno di arrossire,
sentì il suo
respiro sul collo, la mano destra che le toccava ancora la schiena e
dovette sforzarsi più del necessario per concentrarsi e
finalmente
scoccare la freccia che fece pieno centro.
<< Brava, allora
Grenn ed Edd avevano ragione...
>> si complimentò senza allontanarsi da lei.
La ragazza
diventò paonazza e fu lieta del fatto che lui non potesse
vederla,
quel contatto le provocò un brivido lungo la schiena
rendendole
difficile concentrarsi su qualcos'altro, così
balbettò un grazie
imbarazzato facendo trapelare il suo disagio. Jon restò
accanto a
lei ancora per qualche minuto senza dire niente, poi si
allontanò da
lei improvvisamente.
<< Adesso
vediamo come te la cavi con il
combattimento corpo a corpo... >> disse e le
lanciò un bastone
che per fortuna Addy riuscì a prendere al volo, evitando di
fare una
figuraccia di fronte a tutto Castello Nero.
<< Per il
momento inizieremo con questi, poi
quando diventerai più brava useremo le spade.
>>
Addy rimase senza parole a
fissare la mazza di legno,
aveva sempre sognato di imparare a combattere, ma un conto era
immaginarsi di essere l'impavida principessa Nymeria e un conto era
trovarsi a combattere per davvero.
<< In guardia!
>> l'avvertimento di Jon la
riportò alla realtà e fece giusto in tempo a
parare il suo primo
colpo. Quello che successe dopo fu tutt'altra storia, fu sconfitta
miseramente più e più volte dal Lord Comandante,
nonostante fosse
riuscita a parare e schivare molti dei suoi attacchi, inevitabilmente
finì sempre a tappeto.
Alla fine dell'allenamento Jon
parve abbastanza
soddisfatto, ma Addy era sfinita.
<< Bene.... Ora
devo andare, sei stata abbastanza
brava per essere la prima volta e soprattutto per essere una donna!
Ci vediamo a cena. >> e dopo averla salutata con un
cenno, la
lasciò in compagnia di Spettro esausta e ricoperta di fango
dalla
testa ai piedi.
***************
Sfinita dall'allenamento Addy
si fece un bel bagno, per
quanto ormai si fosse abituata e rassegnata al fatto che era bloccata
lì, non riusciva ad accettare che in quel luogo non
esistessero le
docce o l'acqua corrente e che quindi non potesse lavarsi ogni volta
lo desiderasse, per loro era normale non potersi fare il bagno tutti
i giorni, ma lei non riusciva proprio a capacitarsene. Gilly in
principio trovò bizzarro che la profetessa si lavasse
così spesso,
ma poi ci fece l'abitudine e ogni volta la aiutava con piacere,
così,
come faceva quasi tutti i giorni, la preparò per la cena. La
aiutò
ad indossare un bellissimo vestito di seta verde smeraldo
semplicissimo, con qualche piccolo ricamo dorato sulla maniche e
sulla schiena una profonda scollatura, poi le acconciò i
capelli in
una lunga treccia.
<< Addy! Ma
cos'hai sulla schiena? Sei coperta di
lividi! >>
<< Davvero? Non
è niente, non preoccuparti! Oggi
mi sono allenata con il Lord Comandante.... >>
<< Ti sei
allenata? Jon deve essere impazzito....
Avresti potuto farti male! >> disse la bruta preoccupata.
<< Davvero
Gilly, stai tranquilla. Mi sento
benissimo! Sono solo stanca. >>
<< Se lo dici
tu.... >> rispose rassegnata.
Quando finalmente fu pronta,
Gilly la salutò e,
indossato il mantello, la profetessa si recò nelle stanze
del Lord
Comandante. Giunta lì bussò e ,dopo aver ricevuto
l'assenso di Jon,
entrò nella stanza trovandolo in compagnia della
sacerdotessa rossa.
<< Buonasera
Addy >> la salutò Jon con uno
strano tono.
<< Buonasera
lady Addy, ora vi lascio alla vostra
cena. Io e il Lord Comandante parleremo in un altro momento.
>>
disse la donna e se ne andò lasciando Addy ancora perplessa
per
l'accaduto.
<< Che voleva
lady Melisandre? Ha avuto qualche
visione? >> chiese la ragazza incuriosita.
<< Niente, non
voleva niente.... >> rispose
Jon arrossendo. << Ora mangiamo, ho una fame da lupi!
>>
<< A chi lo
dici! >> disse Addy
accomodandosi alla tavola.
Trascorsero vari minuti in
totale silenzio, gustando lo
stufato di coniglio e bevendo vino, poi Addy non ne potè
più e
sbottò.
<< Si
può sapere che ti ha detto Melisandre da
sconvolgerti così tanto??? >>
<< Niente,
davvero.... >>
<< Non mi sembra
niente, da come reagisci c'è
qualcosa che ti preoccupa. >>
<< Non
è proprio così.... E' una sciocchezza.
>>
<< Racconta
allora! >>
<< Niente....
Lady Melisandre è venuta a parlare
con me per chiedermi se avessi bisogno di compagnia....
>>
disse arrossendo.
Addy trovò la
proposta un po' strana, ma non capì il
perchè di tanta agitazione, in fondo non c'era niente di
male.
<< Quindi? Quale
sarebbe il problema? >>
<< Compagnia nel
caso in cui mi sentissi solo....
>> Niente. << Di notte... Nel mio letto....
>>
Finalmente Addy
capì. << Oh! QUELLA compagnia....
>>
Jon le rispose con un cenno di
assenso. Lei si sentì
pervadere da uno strano senso di gelosia che attribuì
categoricamente all'antipatia che nutriva per la sacerdotessa rossa.
<< Comunque non
c'è niente di male..... Voglio
dire.... Se a te sta bene.... >>
<< Io sono il
Lord Comandante dei guardiani della
notte! >>
<< Lo so, ma sei
un uomo e avrai i tuoi
bisogni.... Cioè tecnicamente, seguendo il vostro giuramento
alla
lettera, non vi è proibito fare sesso >>
<< Non sono
discorsi da fare con una lady.... >>
disse arrossendo.
<< Non sono una
lady! E comunque questi discorsi
imbarazzano più te che me! >>
gli rispose strappandogli un
sorriso.
<< Comunque se
ne senti il bisogno non c'è niente
di male, non saresti né il primo né l'ultimo.
>>
<< Lo so, ma tu
credi veramente che io infrangerei
il mio voto per una donna del genere? Il punto non è il
giuramento,
già l'ho infranto una volta. Io amavo Ygritte, per me non
è stato
un passatempo, per me era importante. Se proprio devo farlo, ne deve
valere la pena. >>
Jon la guardò,
stupendosi della facilità con cui
riusciva a parlare con lei, di quanto gli venisse naturale confidarsi
ed essere sincero, indubbiamente non era una ragazza come le altre,
ma c'era qualcosa di più, c'era qualcosa in lei che gli
ispirava
fiducia.
<< Cambiamo
discorso che è meglio.... >>
Addy interruppe le sue riflessioni.
<< Si, hai
ragione.... Volevo dirti che Sam, Gilly
e maestro Aemon partiranno tra due giorni. >>
Addy ormai si era rassegnata
al fatto che non sarebbe
mai riuscita a fargli cambiare idea, così non disse niente
limitandosi a fare un cenno di assenso con la testa.
<< Bene, vedo
che il nostro allenamento di oggi ti
ha molto provata e a dir la verità, anche io sono un po'
stanco,
quindi direi che sia ora di andare a dormire. >> disse
alzandosi dalla sedia.
<< Concordo! Mi
sento a pezzi.... >>
dichiarò Addy stiracchiandosi.
Il Lord Comandante la
aiutò ad indossare il mantello e,
quando lei scostò la lunga treccia che le copriva la
schiena, lui si
accorse dei lividi.
<< E questi cosa
sono? >>
“ Perfetto.... Ora
non mi farà più esercitare con le
armi. “ pensò preoccupata.
<< Niente di
che, qualche piccolo livido. Non mi
fanno neanche mal- AIH! >> esclamò dopo che il
ragazzo sfiorò
una delle tante chiazze viola sulla sua schiena.
<< Come? Stavi
proprio dicendo che non ti fanno
male! >> le disse ironico, ricevendo come risposta un
sospiro
rassegnato.
<< Non voglio
che tu ti faccia male allenandoti,
domani mattina ti farò portare l'equipaggiamento da Gilly.
Dovrebbe
esserci qualcosa della tua taglia. >>
<< Grazie!
>>
<< Allora a
domani Addy. Buonanotte. >>
La profetessa lo
salutò e tornò nella sua stanza dove
c'era già il metalupo ad aspettarla.
<< Sei diventato
un po' troppo appiccicoso per i
miei gusti. >> si rivolse all'animale, che indifferente
alle
sue proteste, si accomodò sull'enorme letto accanto a lei.
Addy, sfinita, si
addormentò appena toccò il cuscino
con la testa e subito iniziò a sognare.
Trovava
a casa sua, ma sembrava che non ci fosse
nessuno. Chiamò i suoi genitori, cercandoli in tutte le
stanze, poi
finalmente li trovò in cucina che bevevano un the insieme a
Jessy,
la sua migliore amica.
<< Ciao Jes!
Mamma, papà vi stavo chiamando, non
mi avete sentita? Mi siete mancati tantissimo! >> disse
abbracciandoli. Nessuno dei tre rispose.
<< Ma che vi
prende?? >> chiese lei, stupita
dal loro comportamento.
<< Dove sei
stata fin'ora? Cosa hai fatto fin'ora?
>> le dissero in coro.
<< Lo so, lo
so.... Ho provato a contattarvi, a
tornare in dietro, ma non ci sono riuscita. Non crederete mai a
quello che mi è successo.... >>
<< Ti avevamo
avvertita ragazzina, il fuoco è la
chiave. >> dissero interrompendola.
<< Cosa? Ma che
state dicendo?? >>
In quel momento delle fiamme
si accesero dal nulla
lambendo tutta la casa, ma, come in ogni suo sogno, dalle fiamme non
scaturiva alcun calore e sembrava che i mobili non venissero
danneggiati in alcun modo da esse.
<< Devi muoverti
Addy! Non è rimasto molto tempo.
>> le dissero in coro con uno strano tono di voce. Poi
improvvisamente le fiamme si spensero e sbucarono centinaia di corvi
che si scagliarono contro i suoi genitori e Jessy, beccandoli e
graffiandoli con i loro artigli. I corvi li stavano dilaniando e lei
non riusciva a muovere un solo muscolo, era bloccata, fossilizzata.
L'unica cosa che era in grado di fare era urlare, urlò a
squarciagola con le lacrime che le coprivano il viso, ma i corvi non
si fermarono.
<< No! Fermi!
Andate via! Lasciateli stare! >>
<< Addy! Addy!
>> sentì una voce chiamarla.
<< Svegliati Addy! Stai sognando! E' solo un sogno!
>>
Si svegliò di
soprassalto con il cuore in gola e
l'unica cosa che vide furono due occhi grigi che la guardavano
preoccupati.
Salve!
Scusate il ritardo, ma ho avuto un piccolo problemino tecnico: Il mio
pc è impazzito è mi ha cancellato l'intero
capitolo, quindi ho
dovuto riscriverlo da capo e il risultato non mi convince molto.
Quindi scusatemi ancora! Per il resto spero che vi piaccia ( a me non
piace per niente XD ) e fatemi sapere cosa ne pensate.
Ringrazio
chi segue questa FF e chi l'ha recensita, mi fa piacere vedere che la
mia storia interessi a così tante persone, non l'avrei mai
immaginato!
Grazie
mille! A presto! =)
Teddy90
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Capitolo 8 *** Preoccupazioni ***
CAPITOLO
8 - PREOCCUPAZIONI
Spettro stava ancora ululando
quando Addy prese
coscienza di trovarsi nella sua stanza a Castello Nero. Le lacrime
continuavano a sgorgarle dagli occhi, senza che lei riuscisse a
controllarle.
<< Addy calmati,
era solo una sogno. >> la
rassicurò il comandante.
<< Oh Jon! Era
terribile! C'erano quei corvi che
li stavano uccidendo e io non potevo fare niente per aiutarli.
>>
spiegò la ragazza singhiozzando e buttando le braccia al
collo del
Lord Comandante.
In principio Jon rimase un po'
sorpreso dal contatto, ma
poi la abbracciò a sua volta cercando di tranquillizzarla
come aveva
fatto centinaia di volte a Grande Inverno con sua sorella Arya quando
faceva qualche incubo. Addy tremava come una foglia e il suo pianto
diventava sempre più convulso, il ragazzo non sapeva cosa
fare, così
la strinse a sé e le accarezzò la schiena
aspettando che
l'agitazione scemasse.
Il contatto con il corpo di
Jon e le parole che le
sussurrava per calmarla, dopo qualche minuto, fecero effetto e la
ragazza smise di tremare e le lacrime smisero di inondare il suo viso
e il petto del comandante che, Addy notò solo in quel
momento, era a
dorso nudo, ma lei era troppo agitata per imbarazzarsi di quel
contatto e restò abbracciata al ragazzo, godendo della
serenità che
la sua vicinanza le trasmetteva.
<< Scusa, devo
sembrarti una stupida ragazzina...
>> mormorò sul suo petto tirando su con il
naso.
<< Non
preoccuparti. Mi sono solo spaventato,
pensavo che qualcuno fosse entrato nella tua stanza e....
>>
disse aumentando di poco la stretta sul corpo di lei.
Addy sentì il cuore
di Jon battere più velocemente,
così alzò lo sguardo verso di lui e, posandogli
la mano sul petto,
gli sussurrò << Grazie. >> con
la voce che tremava
ancora per l'agitazione.
I loro occhi si incontrarono
in uno scambio misto di
preoccupazione e sollievo, grigio e castano si fusero insieme
rendendoli consapevoli di quanto entrambi si sentissero soli e
deboli, benchè in normali circostanze non lo dessero a
vedere. Il
cuore di Addy riprese a battere all'impazzata, assecondando il ritmo
di quello di lui che galoppava sotto la sua mano. I loro volti si
avvicinarono sempre di più, i loro nasi ormai si sfiorarono.
Entrambi desideravano quel contatto, più che desiderio il
loro era
un bisogno, a cui Jon non voleva rinunciare e che Addy aveva appena
scoperto di provare. Ormai era inevitabile, il ragazzo chiuse gli
occhi e si protese ancora di più verso di lei, le sue labbra
accarezzarono quelle di Addy, finchè improvvisamente lei si
irrigidì
e premette la sua fronte su quella di Jon sospirando. Lui
riaprì gli
occhi confuso e il suo sguardo incontrò quello di lei
tornando alla
realtà e rendendosi conto che ciò che stavano per
fare non era
giusto, per quanto entrambi lo desiderassero.
<< Scusa,
è colpa mia.... Non avrei dovuto.... >>
mormorò Addy imbarazzata.
<< Non
preoccuparti, sono stato io.... Tu eri
confusa e spaventata e io... >> rispose Jon continuando
ad
abbracciarla. Il suo sguardo era lucido, aveva ormai perso quella
strana luce che lo aveva illuminato, tornando freddo e malinconico.
<< No, davvero,
io non voglio farti infrangere il
giuramento, non voglio che tu debba pentirtene, non voglio che tu ti
senta in colpa per un momento di debolezza. >> disse Addy
tutto
d'un fiato.
Jon le accarezzò la
guancia dolcemente, provocandole un
brivido lungo tutta la schiena, era assurdo come quel semplice
contatto la confondesse, la facesse avvampare e rabbrividire allo
stesso tempo.
<< Sei sempre
così altruista.... >> mormorò
il comandante allontanandosi da lei.
Subito Addy fu travolta dal
freddo, uno strano senso di
gelo che le fece desiderare, suo malgrado, di tornare tra le braccia
di Jon.
<< Se ora ti
senti meglio, io andrei a letto. >>
Addy non riuscì a pronunciare neanche una sillaba
perciò rispose
solo con un cenno di assenso.
<< Allora
buonanotte.... >> si congedò il
ragazzo.
<<
Buonanotte.... >> mormorò lei.
Dopo che Jon ebbe lasciato la
stanza, la profetessa
sospirò e, seguita subito da Spettro, si lasciò
cadere sul letto.
“ Addy, Addy sei
un'idiota! Lui non esiste, non puoi
innamorarti di qualcuno che non esiste! Lui non è reale, non
puoi!
Non puoi! Ma il suo cuore era reale, lo sentivo battere sotto la mia
mano, il suo respiro sul mio viso era reale, le sue carezze sulla mia
schiena anche..... Maledizione! “ pensò Addy
rendendosi conto che
avrebbe passato la notte in bianco pensando e ripensando
all'accaduto.
****************
Il mattino seguente Addy si
alzò all'alba, trovò i
vestiti per l'allenamento ai piedi del letto e svogliatamente fece
colazione prima di indossarli. L'abbigliamento consisteva in un paio
di pantaloni di pelle marrone, camicione di lana nero e una
giacchetta fatta di pelle più spessa di quella dei pantaloni
e
leggermente imbottita sulle spalle e sul petto. La ragazza raccolse i
capelli in una semplice coda alta e, dopo essersi lavata,
indossò il
mantello e si recò nel cortile per iniziare gli allenamenti.
Appena arrivata,
trovò Jon ad aspettarla con l'arco in
mano, lui la salutò come se la notte prima non fosse
successo
niente, così lei decise di fare altrettanto e di
concentrarsi sugli
allenamenti. Si esercitarono per un'ora con l'arco e poi passarono ai
bastoni, questa volta Addy si difese molto meglio e riuscì
addirittura a colpire un paio di volte il comandante, aiutata senza
dubbio anche dal nuovo abbigliamento che le concedeva più
libertà
di movimento.
L'allenamento si svolse come
al solito, senza che
nessuno dei due facesse il minimo cenno a ciò che era
successo tra
loro, dopo ore di combattimento Addy era sfinita ed andò
nella sua
stanza e, dopo essersi lavata e cambiata ed aver pranzato, decise di
andare in biblioteca per rilassarsi un po'.
Entrata nella stanza, vi
trovò Sam e il maestro Aemon.
<< Salve maestro
Aemon! Sam come va? >> li
salutò cordialmente.
<< Buonasera
lady Addy, ho saputo che il nostro
Lord Comandante vi aiuta ad esercitarvi con le armi, come procede
l'allenamento? >> le chiese il maestro.
<< Con l'arco me
la cavo abbastanza bene, ma con
il combattimento temo di essere ancora un disastro. >>
confessò
la ragazza, provocando una risata nei due uomini.
<< Come mai vi
trovate qui mia signora? >>
le domandò Sam.
<< Jon mi ha
dato il permesso di consultare i
vostri libri >> l'uomo paffutello sussultò
quando la sentì
chiamare per nome il Lord Comandante, ma non le disse niente, mentre
maestro Aemon sorrise senza che nessuno dei due se ne accorgesse.
<< E quali libri
vorreste leggere? Ci sono delle
storie bellissime in un libro che ho letto l'altro giorno.....
>>
dichiarò Sam cercando tra gli scaffali.
<< Grazie Sam,
ma preferirei leggere dei libri che
trattano dell'arte del guarire. >>
<< Non sapevo vi
interessassero tali argomenti. >>
commentò il vecchio.
<< Diciamo che
nel mio mondo studio per diventare
guaritrice, quindi mi piacerebbe vedere come curate le persone nel
vostro mondo. >>
Entrambi gli uomini rimasero
leggermente sorpresi dal
suo interesse, ma le consigliarono i migliori libri per guaritori di
cui disponevano, poi il maestro Aemon chiese a Sam di portarli nella
stanza della profetessa e il ragazzo ubbidì prontamente,
lasciando
soli il maestro e la ragazza.
<< Jon mi ha
informata che domani partirete. >>
dichiarò Addy.
<< Si, il Lord
Comandante ritiene che sia più
sicuro per me e Gilly allontanarci da Castello Nero ed ha
incoraggiato Sam a forgiare la sua catena a Vecchia Città,
sarebbe
un talento sprecato se restasse qui. >>
<< Io gli ho
consigliato di farvi restare, con la
protezione di Jon voi e Gilly non avete da temere e Sam avrà
sempre
tempo di studiare in un momento meno agitato di questo. Lui ha
bisogno del vostro sostegno. >>
<< Lo so, il
Lord Comandante mi ha parlato del
vostro disaccordo, ma io la penso come lui, stanno arrivando tempi
oscuri e non sarà sempre possibile per lui proteggere tutti,
inoltre
Sam deve sbrigarsi a forgiare la sua catena perchè Castello
Nero ha
bisogno di un bravo maestro. >>
“ Gli ha parlato di
me? E cos'altro gli avrà detto? “
pensò Addy agitandosi sulla sua sedia di fianco al maestro.
<< Mia cara
ragazza, non devi preoccuparti per
noi, ce la caveremo. >> le disse sorridendole e
stringendole la
mano. << Inoltre il nostro comandante non
resterà solo, finchè
ci sarete voi a consigliarlo sarà in ottime mani.
>>
<< Spero che i
miei consigli siano sufficienti, ma
io non so per quanto potrò restare ed ho paura che la mia
presenza
non gli sia di grande aiuto, anzi che lo distragga. >>
confessò
la ragazza facendosi sfuggire anche troppo.
<< Non
preoccuparti figliola, io trovo che la tua
presenza gli abbia ridato la grinta che aveva perso da un po'. Le
notizie sulla sua famiglia inoltre gli hanno dato speranza ed
è
anche più sereno, soprattutto riguardo al compito datogli
dai
guardiani della notte. Anche se negli ultimi due giorni mi è
sembrato un po' irrequieto. >> buttò
lì il maestro, dando
conferma ad Addy che, anche se non sapeva esattamente cosa era
successo la notte precedente, sapeva cosa stava succedendo tra loro.
<< Io ritengo
che ciò che da speranza e voglia di
lottare sia un dono degli dei, purchè non faccia trascurare
i propri
doveri. Ma non mi sembra questo il caso.... >>
Addy arrossì
sentendo le parole del maestro e fu lieta
che lui non potesse vederla.
<< Io penso che
abbia già sofferto abbastanza e
che si senta anche troppo in colpa per cose di cui non ha alcuna
responsabilità. Non voglio aggiungere altri rimorsi, altra
sofferenza. >> dichiarò la ragazza.
<< A me sembra
che oltre a preoccuparvi per lui,
abbiate paura anche per voi stessa. >>
Le sue parole furono come un
pugno nello stomaco e la
costrinsero ad ammettere che, anche se i problemi e le preoccupazioni
riguardanti Jon non fossero esistiti, lei comunque non si sarebbe
concessa di provare qualcosa per lui. Aveva paura, era una vigliacca.
La ragazza rimase a bocca aperta per qualche minuto, poi
entrò Sam
ad interrompere la loro conversazione.
<< Maestro, ho
fatto come mi avete chiesto, ora vi
accompagno da Jon, mi ha detto che vuole parlarvi. >>
<< Perfetto,
aiutami Samwell >> disse il
vecchio e, dopo averla salutata, i due uomini uscirono dalla stanza
lasciandola sola a pensare alle parole del saggio maestro.
Salve
ragazzi!
Il
capitolo è breve, ma intenso. XD Spero che vi sia piaciuto!
E' la
prima volta che scrivo di argomenti del genere, quindi sinceramente
non so se il risultato sia buono, l'ho scritto d'istinto e spero che
non vi abbia annoiati! Detto questo ringrazio come sempre chi segue
la mia storia, siete molti più di quelli che speravo!
Grazie!
A presto!
Teddy90
Ps:
Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
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Capitolo 9 *** Calma e sangue freddo ***
CAPITOLO
9 – CALMA E SANGUE FREDDO
Addy trascorse il resto della
serata a studiare il libri
dategli da Sam e dal maestro fino a notte fonda, senza neanche
assaggiare la cena. Alla fine, quando si rese conto che era
tardissimo, andò a dormire in compagnia dell'onnipresente
metalupo e
per sua fortuna sprofondò in un sonno tranquillo e senza
sogni.
Il mattino seguente fu Gilly a
svegliarla, la giovane
bruta le portò la colazione e la aiutò a
prepararsi.
<< Non posso
credere che questa sia l'ultima volta
che ti pettino i capelli... >> constatò Gilly
con un velo di
tristezza negli occhi.
<< Dai, non
essere triste! Vedrai che ti troverai
molto meglio a Vecchia Città con Sam e il tuo bambino.
>> la
confortò Addy << Sono io che dovrei
disperarmi, come diavolo
farò ad indossare questi abiti senza di te??
>> la bruta non
potè fare a meno di ridere. << Davvero, mi
mancherai! >>
le disse Addy abbracciandola commossa.
Quando furono pronte, andarono
nel cortile dove le
attendevano Jon, Sam con in braccio il piccolo di Gilly, il maestro
Aemon e un gruppetto di guardiani della notte. Jon la salutò
con un
cenno del capo, poi aiutò Sam a sistemare il maestro Aemon
sul carro
e salutò entrambi con un abbraccio.
Addy abbracciò di
nuovo Gilly e baciò il bambino sulla
fronte, poi salutò Sam che rimase un po' interdetto dalla
stretta
della profetessa e arrossì imbarazzato, infine venne il
turno del
maestro Aemon.
<< Addio
maestro, è stato un vero onore
conoscervi. >> disse Addy abbracciandolo.
<< Lo stesso
vale per me lady Addy. >> le
disse sorridendo, poi la tirò per il braccio e le
sussurrò
all'orecchio << Non privarti della felicità,
anche se potrai
goderne per poco tempo. Il mondo è già abbastanza
orribile e le
occasioni di gioia sono così poche che è un
peccato sprecarle
quando si presenta l'occasione, fidati di un povero vecchio, quando
sei così vicino alla morte vedi le cose diversamente. Ma
ricordati
sempre che lui ha dei doveri verso la sua gente. Promettimelo
figliola. >>
<< Lo prometto
maestro, grazie. >> disse
baciandolo sulla guancia.
La ragazza tornò al
suo posto, accanto al Lord
Comandante e guardò il carro allontanarsi con gli occhi
umidi di
commozione.
<< Cosa ti ha
detto il maestro all'orecchio? >>
le chiese Jon quando tutti si furono allontanati.
<< Niente, mi ha
augurato buona fortuna. >>
mentì la ragazza.
<< Bene, vatti a
cambiare, ci vediamo tra mezz'ora
per l'allenamento. >> le rispose Jon e si
allontanò per
parlare con un gruppo di guardiani della notte.
Dopo venti minuti si fece
trovare già pronta nella zona
in cui ci si allenava al tiro con l'arco, Jon arrivò subito
dopo di
lei.
<< Oggi non ci
alleniamo con l'arco, ormai hai
imparato e sei abbastanza brava per esercitarti da sola.
>>
disse e poi le lanciò un bastone.
Addy accolse la sua proposta
con piacere, desiderava
sfogare un po' di tensione accumulata in quei giorni e il
combattimento era la soluzione ideale.
I due si affrontarono per ore
e, nonostante Jon si
impegnasse come se fosse un vero combattimento, lei riuscì a
tenergli testa, per lo meno all'inizio, poi la stanchezza
iniziò a
farsi sentire e la profetessa venne sconfitta miseramente.
Addy notò che il
ragazzo spesso, nonostante fosse
palesemente in vantaggio, infierisse su di lei colpendola anche
quando ormai il duello era stato chiaramente vinto da lui, mettendola
a tappeto. Questo suo atteggiamento al fece infuriare, così
quando
per l'ennesima volta finì a terra disarmata con il bastone
puntato
alla gola, reagì: prese del fango, glielo tirò in
faccia,
cogliendolo di sorpresa, e lo fece cadere a terra, poi
recuperò la
sua “arma” e gliela puntò alla gola.
Jon la guardò
stupefatto << Questo non è giusto!
E' stata una scorrettezza! >> protestò il Lord
Comandante.
<< In amore e in
guerra tutto è permesso. >>
rispose lei gongolando. << Inoltre credo che in un vero
duello
l'avversario non rispetti molto le regole della cavalleria.
>>
Jon le sorrise e lei lo
aiutò a rialzarsi.
<< Non
è corretto neanche fare il prepotente con
me approfittando della mia inesperienza. >>
commentò la
ragazza.
<< Hai ragione,
forse ho esagerato.... >> si
scusò lui.
<< Udite! Udite!
Lord Snow che ammette di avere
torto! Questa è una data da ricordare.... >>
<< Non farmi
pentire di essermi scusato! Comunque
sei migliorata molto, la prossima volta potremmo usare delle spade.
>>
<< Come vuoi,
sei tu l'esperto. >> gli
rispose con tono ironico.
<< Perfetto....
E ora levati dai piedi, quel tuo
sorriso gongolante è insopportabile. >> le
disse sorridendo.
La ragazza per tutta risposta
lo salutò con una
linguaccia e se ne andò lasciandolo solo nel cortile.
********************
Addy aveva appena finito di
lavarsi e cambiarsi, quando
qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti!
>> Non ebbe neanche il tempo di
finire di parlare che Edd si catapultò nella sua camera.
<< Mia signora,
abbiamo urgente bisogno di voi! >>
<< Ma che
succede Edd?? >> chiese Addy
preoccupata dal tono agitato del guardiano della notte.
<< Il giovane
Olly si è ferito durante
l'allenamento e Jon mi ha mandato a cercarvi. >>
<< Arrivo
subito. >> disse infilandosi il
mantello e uscì dalla stanza scortata da Spettro e da Edd,
che la
condusse in una piccola cameretta, dove erano assiepati vari
guardiani della notte, compreso il Lord Comandante.
<< Addy! Abbiamo
bisogno del tuo aiuto. >>
le andò in contro Jon agitatissimo.
<<
Farò il possibile, fatemi vedere la ferita. >>
disse e il Lord Comandante le fece largo tra il gruppetto di corvi
portandola davanti al letto, dove un ragazzino pallido si agitava ed
urlava per il dolore.
<< Ciao Olly, io
mi chiamo Addy. >> lo
salutò la ragazza << Adesso vediamo cosa ti
sei fatto. >>
disse scoprendogli un po' la spalla per verificare la
gravità della
situazione. Il sangue era troppo e l'unica cosa che riuscì a
capire
era che la ferita era molto profonda.
<< Come se
l'è fatta? >> chiese Addy.
<< Si stava
allenando con la spada insieme a
Justin... >> raccontò Edd.
<< E questo
incosciente ha ben pensato di usare
spade vere senza indossare le adeguate protezioni, così
quando
Justin lo ha colpito è rimasto ferito. >>
dichiarò Jon
irritato.
<< Va bene, va
bene.... Allora fate bollire
dell'acqua, portatemi ago e filo e delle bende. >>
ordinò Addy
presa dall'agitazione. << Aiutami a spogliarlo.
>> disse
a Jon, che la guardava incredulo. << E portatemi anche
del
vino! Il più forte che avete! >>
<< Cosa devi
farci con il vino? >> chiese il
Lord Comandante.
<< Serve per
disinfettare la ferita, in mancanza
di altro. >>
Jon non credeva ai propri
occhi, Addy gridava ordini a
destra e a manca, affrontava la situazione con tale lucidità
e
prontezza di spirito, da lasciarlo senza parole.
<< Jon!
>> lo richiamò all'ordine la
profetessa.
<< Si?
>>
<< Il vino,
sbrigati! >>
Il Lord Comandante
ordinò di portare del vino ad uno
dei corvi presenti, il quale si precipitò nelle cucine e
così, nel
giro di qualche minuto la ragazza ottenne tutto ciò che
aveva
richiesto.
<< Ok, adesso
uscite tutti di qui. >> i
guardiani obbedirono immediatamente alla ragazza ed uscirono dalla
stanza, rimasero solo Jon e Edd.
<< Allora Edd,
trova qualcosa che il ragazzo possa
stringere tra i denti e tu Jon tienigli la mano. >>
<<
Perchè? >> chiese lord Snow.
<<
Perchè gli farà male ed avere una persona
vicino lo aiuterà a sopportare il dolore >>
gli rispose lei
con un tono freddo e concentrato, poi si rivolse ad Olly
<<
Olly, adesso ti pulirò la ferita, farà un po'
male, ma poi vedrai
che starai meglio. >> disse, questa volta dolcemente.
La ragazza fece un bel respiro
prima di incominciare,
poi prese le pezze che aveva immerso nell'acqua bollente ed
iniziò a
pulire la ferita il più delicatamente possibile, l'acqua le
stava
ustionando le mani, ma lei ignorò il dolore e
proseguì finchè la
lesione non le sembrò abbastanza pulita.
<< Edd, passami
il vino. >> ordinò.
<< Olly sei
stato bravissimo! Ora questo ti
brucerà un po', mi dispiace ma devi resistere.
>> bisbigliò
al ragazzino.
Si asciugò il
sudore che le imperlava la fronte, poi
versò il vino sulla ferita provocando dei lamenti da parte
del
ragazzo, che fino a quel momento aveva sopportato il dolore
coraggiosamente.
Jon era pietrificato, non
aveva riflettuto sul fatto che
mandando via il maestro Aemon aveva allontanato l'unica persona in
grado di occuparsi dei feriti, mentre Addy sembrava che fosse nel suo
elemento naturale.
La ragazza dopo aver versato
il vino, ripulì di nuovo
la ferita con panni bollenti e poi la tamponò con uno
pulito.
<< Edd, tieni
premuto sulla ferita, mi raccomando
premi forte! >> ordinò al corvo, poi si
lavò le mani e chiamò
Jon accanto a sé.
<< Ora devo
ricucire la ferita, il povero Olly è
stremato e questa procedura forse sarà più
dolorosa della
precedente. >> gli bisbigliò la profetessa.
<< Cosa vuoi che
faccia? >>
<< Dovresti
andare nello studio del maestro Aemon
e trovare del latte di papavero, io intanto sterilizzo l'ago sul
fuoco. >>
Il comandante
eseguì i suoi ordini e tornò subito con
ciò che gli era stato chiesto.
<< Bevi Olly,
questo ti farà bene. >> disse
Jon al ragazzino, che seguì il suo consiglio bevendo tutto
l'intruglio.
<< Perfetto, ora
procediamo.... Edd puoi togliere
il panno, Jon passami il vino. >>
I due uomini obbedirono, ma
contrariamente a ciò che
pensavano, la ragazza non versò il vino sulla ferita, ma ne
bevve un
bel sorso.
<< Ne avevo
bisogno! >> rispose lei agli
sguardi increduli dei due corvi, poi procedette a ricucire la ferita.
Quando la procedura fu
conclusa, Addy si alzò <<
Vado a prendere delle erbe per gli impacchi nel laboratorio del
maestro Aemon. >>
<< Aspetta, ti
accompagno. >> disse Jon
uscendo dalla stanza con lei.
Durante il tragitto fino allo
studio nessuno dei due
pronunciò una parola, Jon non aveva mai visto Addy
così seria, gli
metteva quasi soggezione, poi, quando furono arrivati, la ragazza gli
disse di cercare della camomilla, dell'echinacea, del coriandolo e
dell'uncaria tomentosa. Mentre entrambi frugavano tra gli scaffali,
Jon trovò il coraggio di rivolgerle la parola
<< Sei stata
bravissima, hai affrontato tutto con un sangue freddo di cui non ti
credevo capace. >> ammise.
<< Non so se
prenderlo come un complimento o
un'offesa. >> rispose ironica, tornando per un momento la
Addy
che Jon conosceva.
<< Comunque non
è ancora detto, bisogna vedere
come guarirà la ferita. >>
<< Comunque vada
sei stata davvero brava. >>
le disse Jon trovando l'ultima erba che mancava all'appello.
<< Grazie!
>> gli sorrise << Ora
andiamo, abbiamo una fasciatura da fare. >>
Una volta tornati nella stanza
di Olly, Addy preparò
l'impacco, lo posizionò sulla ferita e fasciò la
spalla come meglio
poté. Finalmente il suo lavoro era terminato,
così si lasciò
cadere sulla sedia affianco al letto del ferito stremata.
<< Ora potete
andare, resterò io con lui. >>
dichiarò la profetessa.
<< No, restiamo
noi. Sarai stanca, inoltre non hai
mangiato niente da stamattina. >> si oppose il Lord
Comandante.
<< No, voi non
avete esperienza di queste cose, è
meglio se resto io. Non preoccuparti, sto bene. >>
Dopo varie proteste da parte
dei due corvi, finalmente
Addy restò da sola con Olly. Vegliò su di lui
fino all'alba,
nonostante Jon avesse cercato più volte di convincerla a
mangiare
qualcosa e ad andare a letto, lei non si mosse da lì
finchè Olly la
mattina seguente non aprì gli occhi e non potè
constatare che,
nonostante fosse dolorante, il ragazzino stava bene.
Jon arrivò giusto
in tempo per assistere al risveglio
di Olly che, dopo qualche chiacchiera e un rimprovero da parte del
comandante riguardo all'incoscienza con cui si era procurato la
ferita, si addormentò. Addy, gli cambiò la
fasciatura e decise
finalmente di andare a riposare, ma dopo qualche passo sentì
girarle
la testa e dovette aggrapparsi al braccio del Lord Comandante per non
cadere.
<< Hai mangiato
qualcosa stamattina? >>
<< Veramente
no.... >> ammise la ragazza con
tono colpevole.
<< Adesso ti
accompagno in camera e ti farò
portare qualcosa dalle cucine. >>
Jon, nonostante le proteste
della ragazza, rimase con
lei in camera assicurandosi che mangiasse tutto.
“ Neanche fossi una
bambina di cinque anni! “ pensò
irritata mentre il comandante la osservava mangiare.
<< Non hai altro
da fare?? Non mi serve la
babysitter! >> protestò la ragazza.
<< No,
stamattina per tua sfortuna non ho niente
di particolarmente urgente da fare. >> rispose con un
sorriso
gongolante stampato in faccia che le fece venire voglia di prenderlo
a schiaffi.
<< E poi
cos'è una babysitter?? >>
<< Una specie di
balia. >> rispose
scocciata.
Rimasero in silenzio per vari
minuti, con Jon che la
fissava divertito e lei che cercava di mangiare più
velocemente
possibile per levarselo di torno.
<< Va bene, ora
ho finito di mangiare, puoi
andare. >>
Ma lui rimase seduto sulla
sedia ad osservarla a braccia
conserte con uno strano sorriso dipinto sul volto.
<< Che
c'è ?? >> sbottò Addy.
<< Niente,
è che sei strana.... >> rispose
lui.
<< Cosa vuoi
dire? >>
<< Non lo so....
Alcune volte sei coraggiosa,
generosa, altruista e altre invece sei una fifona e ti comporti come
una bambina. >>
<< Fifona io??
>> rispose punta
nell'orgoglio << Non sarò coraggiosa come un
guerriero, ma non
sono una fifona! >>
<< E invece lo
sei, preferiresti andare in
battaglia contro gli estranei piuttosto che parlare con me di quello
che è successo l'altra notte. >>
“ Merda!
“
Salve
ragazzi!
Mi
scuso ancora per il ritardo, ma dopo la mia disavventura non mi fido
più del mio pc così ho deciso di scrivere i miei
capitoli prima a
mano e poi copiarli al computer, però così
facendo impiego più
tempo per pubblicare i capitoli.
Per
quanto riguarda la mia ff credo di dover fare un chiarimento, anche
se penso che l'abbiate capito da soli leggendola, io sono sia una fan
dei libri che della serie tv quindi non prendo spunto solo da una o
solo dall'altra, semplicemente scelgo la versione che più mi
piace o
che si adatta meglio alla piega che voglio dare alla storia.
Detto
ciò spero come sempre che il capitolo sia di vostro
gradimento e
ringrazio tutte le persone che seguono la mia ff e che la
recensiscono. Grazie a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate!
A
presto! :)
Teddy90
|
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Capitolo 10 *** A caccia ***
CAPITOLO
10 – A CACCIA
<<
Jon, sono stanca.... Non
ho voglia di parlarne adesso! >>
<<
E quando? >> chiese
lui esasperato.
<<
Non lo so.... E poi cos'è
questa voglia improvvisa di parlarne?? Mi sembra che neanche tu ne
fossi tanto ansioso fino a poco tempo fa! >>
<<
Si, ma prima o poi
dovremo parlarne, quindi perchè non ora? >>
<<
Perchè non ne ho voglia!
>>
“ Ma
lui non era un ragazzo
timido, silenzioso e introverso? “ pensò Addy
ricordando come
veniva descritto nei libri.
<<
Smettila di fare la
bambina... >>
<<
Io?? E tu invece saresti
un uomo maturo? >>
<<
Sicuramente più di te!
>>
“ Questa
è davvero bella! E'
stato lui il primo a far finta di niente e ad evitare l'argomento e
ora sarei io quella immatura? “ pensò giunta al
culmine della
sopportazione.
<<
Ok, cosa vuoi sentirti
dire? Che mi piaci? Si, mi piaci! Ma il punto non è questo,
il punto
è che è sbagliato! >>
<<
Credi che non lo sappia?
Ma sapere che tu provi ciò che provo io mi da conforto, mi
fa
sentire meno solo e soprattutto meno idiota. >> ammise il
comandante.
<<
A me invece non aiuta per
niente sapere cosa provi per me, anzi! Mi fa sembrare questa
situazione ancora più assurda. >>
dichiarò la ragazza
irritata. << Tu sei un guardiano della notte ed hai fatto
un
giuramento, ma io no! E questa situazione è frustrante per
me.... >>
<<
Ma il vero problema non è
il mio giuramento, vero? >> chiese lui prendendola alla
sprovvista.
<<
No, il problema sei tu,
ti odieresti per questo ed hai già sofferto tanto, per non
parlare
della storia con Ygritte che ti ha spezzato il cuore. Io non voglio
farti soffrire, non resterò qui per sempre prima o poi
tornerò a
casa e …. >>
La
mascella del comandante si
irrigidì sentendo il nome della bruta baciata dal fuoco.
<<
E? Ammettilo! >>
questa volta Jon era davvero infuriato << Il problema non
sono
io, sei tu! Tu hai paura di soffrire , hai paura di innamorarti
perchè sai che questa storia non porterà a
niente, sai che te ne
andrai e non mi rivedrai mai più. >>
<<
Si! >> ammise tra
le lacrime << Ho paura! Tu no? >>
urlò.
<<
Certo! Sono terrorizzato!
>> urlò ancora più forte della
ragazza.
I due si
guardarono per alcuni
secondi senza dire una parola, non c'era solo rabbia nei loro occhi,
ma anche frustrazione e tristezza e la consapevolezza che qualunque
scelta avessero fatto avrebbero sofferto entrambi.
<<
Io sono stanca di
discutere con te, parlarne non porterà a niente. Facciamo
finta di
niente, comportiamoci come abbiamo sempre fatto. >>
<<
Cioè tu vuoi fare finta
che tra noi non sia successo niente? Vuoi ignorare i sentimenti che
proviamo l'uno per l'altra? >>
<<
Si, credo che sia la
soluzione migliore.... >>
<<
Perfetto. Come vuoi tu
lady Addy. >> disse salutandola con un inchino ed
uscì dalla
stanza sbattendo la porta.
Addy
prese a calci una sedia per
sfogare la rabbia e, dopo essersi probabilmente rotta un dito del
piede e aver deciso di essersi resa abbastanza ridicola, si mise a
letto e si addormentò per la prima volta da sola, senza la
compagnia
del metalupo.
Nei
giorni seguenti i due ragazzi
non si rivolsero la parola, Jon non si presentò agli
allenamenti
così la ragazza si esercitò con Grenn; cercavano
di evitarsi in
tutti i modi, se per caso si incontravano durante le loro visite ad
Olly si salutavano freddamente ed uno dei due trovava sempre una
scusa per svignarsela. Durante il suo tempo libero Addy studiava i
libri dategli dal maestro Aemon e mangiava sempre da sola nella sua
camera, l'unico a farle compagnia era il metalupo albino che, dopo
l'unica eccezione della notte in cui aveva discusso con Jon, la
seguiva come un'ombra.
Una
mattina, dopo essere scesa nel
cortile per i soliti allenamenti, trovò Grenn che la stava
aspettando a cavallo.
<<
Buongiorno mia signora!
>> la salutò << Purtroppo
stamattina non potrò aiutarvi
ad esercitarvi. E' il mio turno di andare a caccia. >>
“ Non
ho voglia di restare
chiusa in camera tutto il giorno “ pensò Addy.
<<
Vengo con te! >>
annunciò.
<<
Ma, mia signora, non mi
sembra il caso.... >>
<<
Che male c'è? Inoltre me
la cavo abbastanza bene con l'arco, potrei esserti utile.
>>
disse con uno sguardo implorante.
<<
Va bene.... >>
rispose rassegnato << Però dovete starmi
sempre vicina! >>
<<
Affare fatto! >>
Grenn la
aiutò a montare a
cavallo, una bellissima giumenta nera come la notte, e partirono al
galoppo seguiti da Spettro.
I due
cacciarono tutta la
mattinata, lepri, un paio di cinghiali e perfino un daino (
ovviamente ucciso da Grenn ), Addy contribuì prendendo
qualche lepre
e un paio di scoiattoli. Ormai avevano cacciato abbastanza
così
decisero di fermarsi a mangiare per poi tornare a Castello Nero prima
che facesse buoio, Grenn accese un fuoco per cucinare una lepre
mentre Addy gironzolava lì intorno insieme a Spettro.
“ Questa
foresta è stupenda! “
pensò ammirando i magnifici alberi secolari che svettavano
verso il
cielo come dei grattacieli, ma la loro bellezza, la loro eleganza era
nettamente superiore, erano affascinanti come solo la natura sa
esserlo.
Quel
mondo era bellissimo, ma non
poteva fare a meno di pensare al suo di mondo, ai suoi genitori, ai
suoi amici; gli mancavano tanto e l'allontanamento da Jon le faceva
sentire ancora di più la mancanza di casa, si sentiva sola.
Il
richiamo di Grenn, che la
informava che il pasto era pronto, la riportò alla
realtà, così
scacciò i brutti pensieri e godette della compagnia del
corvo
mangiando la lepre davanti al fuoco. Dopo aver finito di mangiare,
mentre il guardiano della notte preparava i cavalli, Addy rimase
davanti al fuoco godendo del suo tepore ancora un po' e guardando le
fiamme che danzavano ad ogni folata di vento gelido, le
osservò
attentamente finchè non le sembrò di vedere tra
di esse la sagoma
di un drago, poi il buio.
**************************
Quando
riaprì gli occhi si rese
conto di trovarsi in una stanzetta buia con un letto striminzito e
nessun altro mobile ad arredarla. Si girò e si
ritrovò davanti due
occhi grigi come quello di Jon, ma questi erano diversi, non la
guardavano con dolcezza, la guardavano con sospetto.
<<
Chi sei? >> le
chiese la ragazza.
Era alta
quasi quanto lei, aveva i
capelli che le arrivavano alle spalle e assomigliava moltissimo a
Jon, per cui per lei non fu molto difficile capire chi si trovava di
fronte a lei.
<<
Tu devi essere Arya....
>> constatò Addy.
<<
Ti sbagli, io sono
nessuno. Chi ti ha mandata qui? Cosa vuoi? >>
<<
Sei uguale a tuo
fratello, ostinata come un mulo. >> commentò
Addy sorridendole
ricevendo come risposta soltanto uno sguardo truce da parte della
ragazza. << Io mi chiamo Addy, sono un'amica di Jon....
>>
<<
Jon?? >> i suoi
occhi si illuminarono istantaneamente sentendo il suo nome
<<
E' lui che ti manda? >>
<<
Tecnicamente no, non so
neanche come ci sono finita qui. L'ultima cosa che ricordo è
che mi
trovavo davanti al fuoco con Spettro quando.... >>
“ Il
fuoco! Il fuoco è la
chiave! Giusto! “ realizzò Addy in quel momento.
<<
Vieni con me. >>
disse prendendo per mano Arya << Non c'è un
camino da queste
parti? >>
<<
Si.... >> rispose
la ragazza confusa.
<<
Fammi vedere dov'è,
forse ho trovato un modo per portarti da tuo fratello. >>
Arya
sembrò felice e terrorizzata allo stesso tempo, ovviamente
desiderava con tutta se stessa di rivedere suo fratello, ma cosa
avrebbero detto nella casa del dio dai mille volti? Comunque non
c'era tempo per preoccuparsi di questo, Jon era la sua famiglia, il
suo branco e come le aveva spiegato suo padre,
quando
la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce,
mentre il branco sopravvive.
<<
Aspetta! Devo prendere Ago. Tu resta qui, non ti muovere.
>>
disse la ragazza uscendo dalla stanza.
Addy
attese per qualche minuto ed Arya ricomparve nella stanza con la
spada alla cintola e un sorriso soddisfatto dipinto sul volto, poi la
prese per mano e la trascinò via passando per molti corridoi
tutti
uguali, giungendo in fine in una piccola camera arredata
semplicemente, dove in un angolo c'era un camino con delle fiamme
scoppiettanti al sui interno.
<<
Perfetto! Chiudi a chiave la porta. >> ordinò
la profetessa
alla piccola Stark, poi si inginocchiò di fronte al fuoco
cercando
di ricordare ciò che aveva fatto per provocare quella
“visita”
alla Casa del Bianco e del Nero. Quando Arya si inginocchiò
al suo
fianco la prese per mano ed iniziò ad osservare le fiamme
attentamente.
“ Maledizione!
Perchè non funziona?? “
Poi
sentirono dei passi e qualcuno bussò con veemenza alla
porta.
<<
Ci hanno scoperte! >> constatò Arya agitata.
<<
Aprite la porta! >> ordinò la voce di un uomo.
Addy
si girò di nuovo verso le fiamme e cercò
disperatamente di
concentrarsi il più possibile. “ Ti prego! Ti
prego! Ti prego!
Portaci da Jon! “ La porta veniva percossa sempre
più forte. “
Ti prego! “
Proprio
mentre sfondarono la porta, le due ragazze vennero avvolte dalle
fiamme e sparirono, poi Addy non vide nient'altro che il buio.
********************
La
testa le doleva come se le avessero spaccato il cranio con un
martello, non aveva il coraggio di aprire gli occhi per vedere dove
diavolo era finita.
Sentì
una mano calda che stringeva la sua, aprì gli occhi e
constatò con
sollievo di trovarsi nella sua camera a Castello Nero al sicuro e a
soprattutto al calduccio. Si voltò e trovò e al
suo fianco trovò
Jon che dormiva seduto su una sedia con la testa poggiata sul suo
letto e la sua mano destra che la stringeva, cercò di
tirarsi su, ma
una fitta di dolore alla testa la colpì strappandole
un'esclamazione
di dolore che fece sussultare il giovane comandante.
<<
Addy! Sei sveglia! >> la salutò con un sorriso
sollevato.
<<
Non urlare.... Ho la testa che mi scoppia. >> rispose
confusa,
poi improvvisamente si ricordò tutto ciò che era
accaduto.
<<
Arya dov'è? Sta bene? >> scattò
cercando di nuovo di
rialzarsi.
<<
Si, sta benissimo. Sta giocando con Spettro nel cortile.
>> la
rassicurò << Ora mettiti giù devi
riposare, hai preso una
bella botta in testa. >>
<<
Ma cosa è successo? I miei ricordi sono po' confusi....
>>
<<
Questo devi dirmelo tu, io so solo che Grenn stava sellando i cavalli
e che quando si è girato tu eri scomparsa, così
è tornato al
Castello Nero per dare l'allarme e poi ti abbiamo cercata nel bosco
fino a notte fonda, quando Spettro ha trovato Arya che cercava di
trascinarsi dietro te priva di sensi. >>
“ Bene,
quindi mi sono praticamente teletrasportata a Bravos grazie a non si
sa quale magia.... “
<<
Io ricordo solo che stavo guardando le fiamme e poi mi sono ritrovata
a Bravos, dove ho incontrato Arya, immagino che il resto te lo
avrà
raccontato lei. >>
<<
Si. >> le rispose Jon guardandola in modo strano tenendo
ancora
stretta la sua mano.
<<
Che c'è? Perchè mi guardi così?
>>
<<
Perchè sei stata un'incosciente! Come diavolo ti
è venuto in mente
di andare nei boschi con Grenn?? Non posso lasciarti un attimo da
sola. >>
<<
Cosa?? Aspetta un attimo, io ho riportato tua sorella da te e questo
è il ringraziamento?? E poi la colpa è tua! Tu mi
hai ignorata per
giorni e io mi annoiavo così sono andata con Grenn.
>>
<<
Quell'imbecille. >> ringhiò il comandante.
<<
Non è colpa sua, sono stata io ad insistere e comunque non
ho fatto
niente di male, sarebbe potuto succedere anche se fossi rimasta nella
mia stanza. >>
<<
Certo, ma probabilmente non ti saresti ferita alla testa e non ti
avrei cercata per tutta la foresta sperando che non fossi morta o
tornata nel tuo mondo. >> disse con tono meno brusco e
più
dolce.
<<
Mi dispiace, non era mia intenzione farti preoccupare. E' che mi
sentivo sola ed ero infuriata con te..... >>
Le
sue parole lo irritarono di nuovo << Sei proprio una
bambina!
Io ho semplicemente fatto ciò che mi hai chiesto.
>> urlò.
<<
Non ti ho detto di ignorarmi! >> replicò la
ragazza sentendo
un'altra fitta propagarsi nella testa.
Per
tutta risposta Jon le si avvicinò prendendole il viso tra le
mani e
incastrando i suoi occhi in quelli di Addy , costringendola a non
guardare nient'altro.
<<
Non farlo mai più! Mi hai spaventato a morte.
>> le sussurrò
ad un centimetro dal suo viso, poi la baciò dolcemente,
lentamente,
cogliendola di sorpresa senza darle il tempo di replicare o di
respingerlo.
In
principio non rispose al bacio, in parte perchè non se lo
aspettava
e in parte perchè cercò di mantenere il
controllo, ma più lei
insisteva, più il ragazzo la baciava con dolcezza indugiando
con la
lingua sulle sue labbra ancora chiuse.
Infine
però cedette e si lasciò andare permettendosi di
godere a pieno di
quel contatto, quando Jon si rese conto che lei finalmente aveva
abbassato le sue difese, il bacio divenne più profondo.
Addy
si sentì inebriata dal suo odore, dal suo sapore, non
ricordava più
dov'era né di avere una ferita alla testa e neanche le
importava,
tutto ciò che contava erano lei e Jon. Entrambi si
lasciarono andare
dando sfogo ad un desiderio fin troppo soffocato, Jon le
baciò il
collo lasciandole una scia rovente sulla sua pelle, mentre lei
intrecciò le sue dita ai riccioli scuri del ragazzo con il
cuore che
galoppava all'impazzata.
I
loro sguardi si incontrarono di nuovo illuminati dalla stessa
passione, dalla stessa felicità. Lei riprese a baciarlo,
impaziente
di sentire ancora il suo sapore, prendendo Jon alla sprovvista. Le
loro mani vagavano accarezzando ogni parte del corpo dell'altro,
infastidite dalla presenza degli indumenti che si frapponevano tra
loro e la pelle di entrambi della quale percepivano il calore
attraverso la stoffa. Addy stava proprio per slacciare i lacci della
camicia del comandante quando qualcuno bussò alla porta
interrompendoli bruscamente. Ebbero appena il tempo di ricomporsi
prima che una chioma rossa facesse capolino dalla porta.
<<
Disturbo? >>
“ Si!
“
<<
No, prego lady Melisandre accomodatevi. Addy si è appena
svegliata.
>> la salutò Jon lanciando uno sguardo di
ammonimento alla
ragazza, come per imporle di essere gentile e non dare in
escandescenze.
<<
Salve Melisandre, è sempre un piacere incontrarvi.
>> la
accolse Addy, cercando di far trasparire il più possibile il
suo
tono ironico.
Salve
ragazzi!
Chiedo
umilmente perdono e mi prostro ai vostri piedi per l'enorme ritardo!
Lo so, mi faccio schifo da sola! Comunque spero che ne sia valsa le
pena aspettare e prometto che cercherò di pubblicare
più spesso.
Spero
che non mi odiate e che continuerete a leggere ciò che
scrivo.
Fatemi
sapere cosa ne pensate!
Baci,
Teddy90
; )
|
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Capitolo 11 *** Insieme ***
CAPITOLO
11 - INSIEME
<< Lady Addy
sono venuta a chiedervi di
raccontarmi cosa è successo nel bosco, come avete fatto ad
arrivare
a Bravos? >>
<< Sinceramente
non lo so, io non ho fatto niente.
Le fiamme si sono animate da sole e poi all'improvviso non mi trovavo
più nel bosco. >> rispose Addy ancora confusa
da ciò che era
accaduto qualche minuto prima.
<< Non
è possibile, ci sarà qualcosa che avete
fatto o detto per incanalare il potere del dio! >> disse
la
sacerdotessa incredula.
<< Davvero, io
non lo so. >> rispose
toccandosi la testa che le sembrava sempre più pesante.
<< Ora basta,
lady Addy è stanca e deve ancora
riprendersi dalla ferita alla testa, quando starà meglio
risponderà
alle vostre domande e senza dubbio lo farà con
più precisione. >>
le interruppe il Lord Comandante. La sacerdotessa parve essere
d'accordo con lui e dopo averli salutati li lasciò
finalmente soli.
I ragazzi si guardarono per
qualche minuto finchè non
subentrò l'imbarazzo per ciò che la sacerdotessa
rossa aveva
interrotto.
<< Grazie per
averla convinta a lasciarmi in pace,
quella donna è insopportabile. >> disse Addy
cercando di
rompere il ghiaccio.
<< Figurati.
>> rispose Jon guardandola con
una strana luce negli occhi. << Ti sei pentita?
>>
La sua domanda la colse di
sorpresa impedendole di
rimuginare troppo sulla risposta.
<< No, tu?
>>
<< Affatto.
>> le rispose soddisfatto.
Addy non potè fare
a meno di sorridere e Jon notò che,
nonostante la ferita alla testa e la spossatezza, la ragazza era
raggiante, sembrava illuminata da una strana luce che la rendeva
ancora più bella e pensare che parte di ciò fosse
merito suo lo
rese ancora più felice.
Starle lontano negli ultimi
giorni era stato molto
difficile per lui, ma non baciarla né accarezzarla in quel
momento
fu ancora più difficile, dovette fare affidamento su tutto
l'autocontrollo di cui disponeva per andarsene.
<< Penso sia
meglio che tu ti riposi ora. >>
<< No, resta
ancora un po'.... Non sono stanca. >>
<< Addy non fare
la bambina! Devi riposare,
tornerò più tardi. >> disse e poi
la salutò con un bacio
sulla fronte soffermandovisi un po' più del dovuto. Addy
accettò
rassegnata gli ordini del comandante e si sdraiò di nuovo
addormentandosi subito, cullata dall'odore di Jon che le era rimasto
addosso.
*********************
<< Sveglia
dormigliona! >> la voce allegra
di una ragazza la strappò dalle braccia di Morfeo.
<< Mio fratello
mi ha proibito di svegliarti, ma
penso che tu abbia dormito fin troppo. >>
Addy aprì gli occhi
e si ritrovò di fronte quelli
della piccola Stark che la fissavano allegri.
<< Ciao Arya
>> la salutò La profetessa
ancora confusa.
<< Ti va di fare
un giro con me e Spettro? >>
<< Credo di si,
dammi il tempo di prepararmi. Che
ore sono? >>
<< E' l'alba,
saranno più o meno le sei. Hai
dormito praticamente per ventiquattro ore. >>
Addy si alzò
lentamente dal letto aspettando che il
dolore alla testa la colpisse come una martellata sul capo, ma
stranamente non arrivò, così provò a
fare qualche passo e constatò
con piacere che, a parte una sensazione di pesantezza alla testa, si
sentiva abbastanza bene.
<< Io vado a
prendere la colazione nelle cucine,
tu intanto preparati. >> disse Arya lasciandola da sola
con il
metalupo albino. La ragazza si lavò e, dopo aver tentato
inutilmente
di mettere uno dei suoi abiti, indossò i vestiti che
solitamente
utilizzava durante gli allenamenti, i quali erano meno belli, ma
sicuramente più facili da indossare essendo sprovvisti degli
innumerevoli odiosi lacci di cui prima si occupava Gilly. Proprio
mentre, con cautela, raccoglieva i capelli in una semplice coda alta,
tornò Arya con la colazione sufficiente a sfamare un
reggimento, e
dopo essersi rifocillate le due ragazze uscirono nel enorme cortile
del castello.
Addy ed Arya gironzolarono per
il forte in compagnia di
Spettro finchè non incontrarono Grenn e il Lord Comandante.
<< Salve lady
Addy! E' un piacere vedervi sana e
salva. >> la salutò il corvo visibilmente
sollevato nel
vederla.
<< Ciao Grenn,
mi dispiace di averti fatto
spaventare. >>
<< Non vi
preoccupate, l'importante è che stiate
bene. >> le sorrise il ragazzo.
<< Cosa ci fate
in giro voi due? >> li
interruppe Jon.
<< Una
passeggiata, fratello. >> rispose
Arya con tono innocente.
<< Addy ha una
ferita alla testa, non è troppo
presto perchè vada in giro per il castello da sola?
>>
<< Ma non sono
sola, c'è Arya con me. >>
<< E' proprio
questo che mi preoccupa.... >>
rispose guardando la sorella come se fosse ancora quella ragazzina
che a Grande Inverno ne combinava di tutti i colori.
<< Non essere
ridicolo! Sto bene ed un po' d'aria
fresca non può che giovarmi ed Arya si è
semplicemente offerta di
farmi compagnia, inoltre mi pare che tra noi due la guaritrice sono
io quindi so badare benissimo alla mia salute. >>
Arya guardò stupita
la ragazza, nessuno a castello nero
osava rispondere in quel modo a Jon, inoltre il fratello non sembrava
affatto offeso, bensì divertito dalla sua risposta.
<< Sto
constatando con piacere che hai recuperato
le forze e il tuo solito caratteraccio >> rispose ironico
<<
Visto che ti senti così in forma, domani riprenderemo gli
allenamenti. >> disse andando via.
<< Cos'era
quella cosa? >> chiese Arya.
<< “
Quella cosa “ cosa? >>
<< Quello
scambio tra te e mio fratello, quegli
sguardi.... >> insistette la ragazza << Per
caso tra voi
c'è qualcosa? >> disse bisbigliando.
<< No! Ma che
dici?? Non c'è niente tra noi! >>
rispose Addy scandalizzata.
<<
Sarà.... ma io ho visto qualcosa. Nella Casa
del Bianco e del Nero mi hanno insegnato a leggere nell'animo delle
persone. >> sentenziò la piccola Stark.
<< Lady Arya
volete esercitarvi con me con la
spada? >> per fortuna Grenn la salvò da un
interrogatorio da
cui, Addy temeva, non ne sarebbe uscita viva.
<< Certo! Ma non
chiamarmi lady! >>
Addy sorrise per la risposta
della ragazza e restò per
un po' in disparte a guardare la piccola Stark fare nero il povero
Grenn, ovviamente nel tempio del dio dai mille volti Arya si era
allenata molto e non solo a mentire e a capire quando lo facevano gli
altri, la stavano preparando per diventare un'assassina
professionista e Grenn, per quanto fosse abile, non poteva competere
con ciò. All'ennesima sconfitta del corvo, decise di passare
a
salutare Olly per controllare come proseguiva la sua guarigione,
ovviamente il giovane corvo non era da solo, bensì in
compagnia del
Lord Comandante.
<< Ciao Olly!
Come ti senti? >> chiese Addy
controllando la ferita che, constatò la ragazza, stava
guarendo
bene.
<< Bene, grazie
lady Addy. >> le rispose il
ragazzo arrossendo impercettibilmente. << Se non fosse
stato
per voi non so dove sarei adesso. >>
<< Spero che tu
abbia imparato la lezione. >>
si intromise Jon con tono severo guadagnandosi un'occhiataccia dalla
profetessa.
<< Si, Lord
Comandante. >> disse Olly
abbassando lo sguardo dispiaciuto.
Addy cambiò
l'impacco e la fasciatura della ferita e,
dopo aver chiacchierato un po' con Olly, se ne andò seguita
da Jon.
<< Addy, dovrei
parlarti, potresti seguirmi nelle
mie stanze? >> le chiese con tono formale.
<< Certo.
>> rispose confusa seguendolo nei
suoi appartamenti.
Il ragazzo la fece entrare per
prima molto galantemente,
poi chiuse la porta alle sue spalle a chiave. Tutto successe troppo
in fretta ed Addy si ritrovò con le spalle contro il muro
con il
corpo del comandante che aderiva perfettamente al suo, la ragazza ci
mise un po' per rendersi conto di quello che stava succedendo.
<< Scusa, ma non
ce la faccio più.... >> le
disse Jon prima di baciarla con passione.
<< Non
c'è niente di cui scusarsi. >>
mormorò la ragazza sorridendo sulle sue labbra prima di
morderle.
Era assurdo come ormai per
loro fosse diventato naturale
baciarsi e sentire il sapore l'uno dell'altra, nonostante non si
vedessero da meno di ventiquattro ore, i loro corpi si cercavano come
se non si vedessero da anni.
Le braccia di Jon erano la sua
oasi, in cui Addy era
lieta di rifugiarsi, e le sue labbra erano una sorgente in cui la
ragazza si dissetava con avidità.
<< Non ti
saresti dovuta vestire così. >>
le disse Jon mentre per un attimo ripresero fiato.
<<
Perchè? >>
<<
Perchè questi pantaloni sono troppo stretti,
ti guardano tutti. >> disse strappando un sorriso alla
ragazza.
<< Non mi dire
che sei geloso! >> rispose
divertita << non essere ridicolo, mi vesto sempre
così quando
ci alleniamo. >>
<< Si, ma solo
adesso l'ho notato, non riuscivo a
smettere di guardare le tue gambe e come è successo a me
sarà
successo anche agli altri. >>
<< Per caso mi
hai fatto un complimento Jon Snow?
>> Addy non riusciva a smettere di sorridere.
<< Credo di
si.... >> rispose incredulo per
ciò che aveva appena detto. << Sono ridicolo.
>>
<< Un po',
però sei tanto carino quando fai il
geloso. >> disse baciandolo dolcemente sulle labbra.
Jon divenne paonazzo e si
lasciò baciare con passione
dalla ragazza che gli slacciò il mantello e lo fece cadere a
terra,
poi venne il turno della giacca di pelle e infine della camicia,
così
si ritrovò a dorso nudo senza neanche accorgersene. Il
ragazzo
quindi prese a spogliarla lentamente per un tempo che le
sembrò
eterno, finchè rimase solo con i pantaloni di pelle,
continuò a
torturarla sbottonando i bottoni uno alla volta con una lentezza che
Addy non credeva possibile, lasciandola sempre di più con il
fiato
corto, compiacendosi ogni volta che la sentiva smettere di respirare.
Era la tortura più dolce del mondo, ma Addy era ormai famosa
per la
sua mancanza di pazienza, così con movimenti veloci si
liberò degli
stivali e dei pantaloni privando il Lord Comandante del suo gioco
preferito. Il ragazzo ne rimase piacevolmente sorpreso e la
trascinò
sul letto senza più nessun indugio, ormai stanco anche lui
di tutti
questi preamboli.
Il tempo parve fermarsi, non
erano più sulla barriera,
non esistevano guerre, estranei, corvi, bruti, sacerdotesse,
profetesse o Lord Comandanti, erano semplicemente Addy e Jon. I loro
corpi combaciarono perfettamente come due pezzi di un puzzle e in
quel momento sembrarono fondersi in un'unica persona, tutti i dubbi e
le preoccupazioni svanirono perchè non c'era niente di
più giusto,
di più naturale, di più bello e nessuna stupida
regola, nessuna
magia avrebbe potuto cancellarlo. Quando infine si adagiarono sul
letto beati l'uno tra le braccia dell'altra, si accorsero che ormai
fuori era buio e che sicuramente qualcuno si sarebbe chiesto dove
fossero finiti.
<< Vorrei
restare così per sempre. >>
confessò Addy adagiata sul petto di Jon.
<< Piacerebbe
anche a me, ma purtroppo non
possiamo. >>
<< Lo so....
>> rispose pensierosa.
<<
Però se vuoi puoi restare a dormire qui. >>
<< Sicuramente
qualcuno se ne accorgerebbe. >>
<< Chi?
>>
<< Per esempio
Arya. >>
<< Figurati! Lei
non sospetterebbe mai di noi due,
e poi non preoccuparti ci sveglieremo prima dell'alba così
non
correremo nessun rischio. >> la rassicurò
baciandole la
fronte.
<< Se lo dici
tu, non me lo farò ripetere due
volte. >>
Restarono abbracciati senza
dire niente, ascoltando
semplicemente il respiro dell'altro godendo di quel momento di pace
che, sapevano benissimo, sarebbe finito fin troppo presto,
così si
addormentarono cullati dal ritmo regolare dei loro cuori, rassicurati
dal fatto che qualsiasi sfida, qualsiasi difficoltà da quel
momento
in poi l'avrebbero affrontata insieme.
Salve!
Volevo
aspettare natale per pubblicare questo capitolo, ma poi mi sono resa
conto che erano passati già ventuno giorni dall'ultima volta
che ho
pubblicato quindi diciamo che vi faccio il regalo di natale in
anticipo. :)
Questo
capitolo è stato un po' complicato per me da scrivere,
infatti l'ho
modificato tantissime volte e comunque non sono convinta del
risultato, quindi fatemi sapere cosa ne pensate!
Ringrazio
tutti quelli che seguono la mia storia e che l'hanno messa tra i
preferiti e grazie anche a coloro che l'hanno recensita.
Buone
feste! A presto! :)
Teddy90
|
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Capitolo 12 *** La mia preferita ***
CAPITOLO
12 – LA MIA PREFERITA
Si svegliò
lentamente, godendo per un po' del calore
del corpo di Jon prima di aprire gli occhi e subito si
ritrovò di
fronte due iridi grige che la fissavano.
<< Non dirmi che
mi guardavi mentre dormivo.... E'
inquietante! Per non parlare del fatto che è un
clichè melenso che
non ho mai sopportato. >>
<< Sei sempre
così dolce di prima mattina? >>
<< Si!
Soprattutto se sono in astinenza da caffè!
>>
<<
Cos'è il caffè? >> chiese il Lord
comandante, la ragazza per tutta risposta alzò gli occhi al
cielo
sospirando.
<<
Comunque mi è sempre piaciuto guardarti
dormire. >>
<< Quando mai mi
hai vista dormire? Non abbiamo
mai dormito insieme. >>
<< Molte volte,
quasi ogni notte da quando sei
arrivata. >>
Addy per un attimo non
capì a cosa si stesse riferendo,
poi improvvisamente le si accese la lampadina.
<< Spettro!
>>
<< Esatto.
>>
<< Quindi tu hai
dormito con me per tutte queste
notti? >> disse arrossendo.
<< Si,
praticamente sono stato quasi sempre con
te. >>
<< Sempre?
>>
<< Diciamo non
sempre, ma spesso. >>
Addy si riaccomodò
sul petto del comandante rilassata,
quando la assalì un dubbio.
<< Scusa,
potresti specificare il tuo “ spesso “
cosa implicherebbe? >>
Il volto di Jon divenne
paonazzo e la guardò con occhi
colpevoli e imbarazzati.
<< Spesso vuol
dire spesso.... diciamo che quasi
tutte le volte in cui spettro era con te c'ero anche io.
>>
spiegò rosso in volto.
Lo sguardo colpevole di Jon la
insospettì. “ Perchè
è così imbarazzato? In fondo non ha fatto niente
di grave, ha
semplicemente dormito qualche volta ai piedi del mio letto. Non
avrà
mica.... “
<< Brutto
pervertito! >> gli urlò
riempiendo il povero Jon di schiaffi. << Sei arrossito
quando
mi hai visto in camicia da notte e poi mi spiavi mentre facevo il
bagno o mi cambiavo d'abito?? >>
<< E' capitato
solo qualche volta e solo per un
attimo! Non è colpa mia, non riesco ancora a controllarlo
bene! >>
disse il ragazzo cercando di ripararsi in qualche modo dall'attacco
della ragazza e ridendo per il modo in cui si era infuriata.
<< Fai tanto il
santarellino e poi.... >> la
sua frase venne interrotta da una bacio del comandante che, con
facilità, era riuscito a bloccarle le braccia, impedendole
di
picchiarlo ancora.
<< Non penserai
di cavartela così! Io... >>
un altro bacio le impedì di finire la frase, questa volta la
tattica
del Lord Comandante funzionò mettendo a tacere la
profetessa.
All'improvviso qualcuno
bussò alla porta, entrambi
sgranarono gli occhi spaventati all'idea di essere scoperti. Jon fece
cenno ad Addy di fare silenzio, si vestì in fretta ed
uscì dalla
camera da letto chiudendo la porta dietro di sé, poi,
avvicinatosi
alla porta d'entrata, tolse il chiavistello e permise al visitatore
di entrare.
<<
Perchè ci hai messo così tanto ad aprirmi?
>>
chiese la piccola Stark.
Addy si rivestì in
fretta cercando di origliare da
dietro la porta la conversazione tra i fratelli.
<< Non dirmi che
stavi ancora dormendo! Ma che
hai? Sei strano. >>
<< Niente!
>> si affrettò a rispondere <<
E' che mi sono appena svegliato, ieri notte sono stato sveglio fino a
tardi per consultare delle carte. >> si
giustificò, ma la
sorella non parve molto convinta della sua spiegazione e si
aggirò
per la stanza con fare sospetto.
Jon iniziò a sudare
freddo, non era mai stato molto
bravo a mentire, inoltre Arya lo conosceva troppo bene per non
accorgersi delle sue menzogne.
<<
Sarà..... Ma le braci nel camino sembrano
spente da molte ore... >> replicò la
ragazzina.
Addy, che continuava ad
origliare da dietro la porta,
sentendo l'affermazione della piccola Stark perse per un attimo
l'equilibrio, andando a sbattere contro lo stipite della porta.
“ Maledizione!
“ pensò affrettandosi a rimettersi
in piedi e cercando di non fare il minimo rumore.
Arya, come un segugio alla
ricerca della sua preda, girò
di scatto la testa verso la camera da letto del fratello e Jon, preso
dal panico, per distrarla le chiese dove fosse Spettro.
<< L'ho lasciato
nelle cucine con Hobb, era
affamato. >>
<< Traditore
>> bisbigliò il comandante a
denti stretti.
Jon aveva lasciato il metalupo
con la sorella proprio
per controllarla ed evitare anche di ritrovarsi in situazioni simili.
<< Come?
>> chiese la sorella.
<< Niente...
>>
Poi calò un
silenzio imbarazzante, Jon era visibilmente
agitato, mentre la piccola Stark aveva uno strano sorriso dipinto sul
volto, come quello del gatto che gioca con il topo prima di
divorarlo.
<< Chi
c'è di là fratellino? >> chiese
Arya divertita.
“ Merda!
“ pensò Addy da dietro la porta.
<< Nessuno.
>> rispose Jon simulando
sicurezza, senza successo.
<< Va bene....
Fingerò di crederci. >>
disse la ragazza avviandosi verso la porta.
I due ragazzi tirarono un
sospiro di sollievo, convinti
di averla fatta franca, finchè Arya prima di uscire dalla
porta si
voltò verso il fratello e disse << Ci vediamo
in cortile tra
dieci minuti. >>
<< Certo!
>> rispose Jon molto più sereno.
<< Ciao Addy!
>> salutò Arya chiudendo la
porta dietro di sé.
Jon rimase pietrificato e
quando Addy uscì dalla camera
da letto la guardò stupefatto.
<< Te l'avevo
detto che è la mia preferita! >>
gli disse la ragazza ridendo.
************************************
La mattina procedette come al
solito, dopo aver svolto i
suoi doveri di Lord Comandante, Jon aiutò Addy ad allenarsi
con la
spada, ormai erano passate settimane dal suo arrivo ed era diventata
abbastanza brava, anche se continuava a perdere miseramente contro il
ragazzo.
Arya
si allenò insieme a loro e, nonostante non avesse
fatto alcun accenno a ciò che aveva scoperto qualche ora
prima, i
suoi sguardi e il suo sorriso non smisero mai di perseguitarli.
Quando finalmente l'allenamento finì, Addy cercò
di dileguarsi, ma
fu subito raggiunta dalla piccola Stark accompagnata dal metalupo
albino.
<< Non
c'è bisogno di scappare, non ti riempirò
di domande, non sono affari miei cosa fa Jon nella sua camera da
letto. >> le disse Arya sorridendole << E
poi tu mi
piaci, gli sai tenere testa, in fondo non c'è niente di male
se vi
divertite un po'. >>
<< Noi non ci
“ divertiamo un po' “! E' una
cosa seria. >>le bisbigliò leggermente
irritata dalle sue
affermazioni.
<< Immaginavo,
quando si tratta di Jon è sempre
una cosa seria. >> disse la ragazzina provocando una
risata da
parte della profetessa.
<<
Effettivamente tuo fratello è un po' troppo
serio.... >> ammise e subito Arya imitò
l'espressione
imbronciata e severa che caratterizzava il fratello. Le due ragazze
risero a crepapelle finchè Addy non sentì
ringhiare il metalupo e
cercò di tornare seria.
<< Lascia che si
offenda, tanto è la verità! >>
disse Arya facendo una linguaccia verso Spettro.
“ Anche lei lo
sa.... “ pensò Addy.
Di nuovo entrambe scoppiarono
a ridere, lasciando il
metalupo interdetto dalla loro ilarità.
“ Certo! Sono
entrambi metamorfi, come ho fatto a
dimenticarlo? Deve mancarle molto Nymeria. “ pensò
Addy mentre
tornava nelle sue stanze accompagnata dalla ragazzina.
<< Pranzi con
me? >> le chiese.
<< Certo! Ho una
fame! >>
L'allegria di Arya era
contagiosa e le due ragazze
trascorsero gran parte del tempo a chiacchierare e ridere, ma Addy
notò che, per quanto fosse solare e divertente e
indubbiamente fosse
contenta di aver ritrovato il fratello, il suo sorriso non
raggiungeva mai gli occhi. I suoi occhi grigi erano identici a quelli
del fratello, non solo per il colore delle iridi, ma anche per la
tristezza e la freddezza che li pervadeva, i loro sguardi si
illuminavano solo quando i due fratelli erano insieme, ma comunque vi
si poteva scorgere ancora un velo di malinconia.
<< La tua
famiglia deve mancarti moltissimo.... >>
si fece sfuggire Addy.
<< Jon
è la mia famiglia. >> rispose
prontamente Arya.
<< Si lo so,
volevo dire il resto della tua
famiglia. >>
La piccola Stark in principio
non rispose, poi, dopo un
lungo sospiro, parlò.
<< Cerco di non
pensarci la maggior parte del
tempo, ma devo ammettere che mi manca perfino Sansa. Spero che lei,
Bran e Rickon stiano bene e so nel profondo del cuore che in un modo
o nell'altro riusciremo a rincontrarci e ciò mi conforta. Ma
quando
penso a papà, mamma e Robb è straziante, sento il
lupo che è in me
ululare di rabbia e dolore. So che non li rivedrò mai
più e che mi
mancheranno per tutta la vita, è come avere una ferita che
non
guarisce mai e che continua a sanguinare. Non lo sopporto,
soprattutto sapendo che i responsabili della loro morte se ne stanno
al calduccio a godersi le loro vite. >>
<< Non
sarà sempre così, non dico che non ti
mancheranno più, ma imparerai a conviverci. Tu sei la
persona più
forte che io conosca, hai affrontato tutto da sola, io al tuo posto
non sarei riuscita a reagire e probabilmente sarei rimasta
rannicchiata in un angolo a piangere. Sono convinta che riuscirai a
superare tutto questo. >>
<< Lo so, ma non
avrò pace finchè i responsabili
non l'avranno pagata. >>
Addy cambiò
discorso per evitare di far agitare troppo
la ragazza, così parlarono ancora per un po'
finchè Arya non la
ripagò con la stessa moneta.
<< Posso
chiederti una cosa? >>
<< Certo!
>>
<< Tu ami mio
fratello? >>
La domanda la colpì
come un pugno nello stomaco.
Effettivamente non ci aveva mai pensato, indubbiamente era innamorata
di Jon, ma essere innamorati e amare una persona sono due cose
diverse, la profetessa si rese conto di non saper rispondere alla
domanda. Addy non aveva mai voluto soffermarsi sulla questione,
soprattutto perchè sarebbe stato inutile analizzare la
natura dei
suoi sentimenti visto che prima o poi lei sarebbe dovuta tornare a
casa.
<< Sinceramente
non lo so, è successo tutto così
in fretta.... Sicuramente provo qualcosa di molto forte per lui, ma
non lo so.... >>
<< Io non vi
giudico perchè non sono affari miei
e, come ti ho già detto, tu mi sei simpatica, ma Jon
è mio fratello
e non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. Io lo conosco,
è un
uomo d'onore come nostro padre e quando tu sarai tornata a casa,
oltre che soffrire per la tua assenza, sarà straziato dal
senso di
colpa. >>
<< Lo so,
infatti abbiamo già discusso per questo
e credimi, mi sento molto in colpa. >>
<< Scusa, non
volevo rovinare il tuo momento
felice, ma se non te l'avessi detto non me lo sarei perdonato, lui
è
mio fratello, è il mio branco, gli voglio bene e non voglio
che
soffra, abbiamo già sofferto abbastanza. >>
<< Lo so.... Non
mi aspettavo che fossi così
matura, sei cresciuta davvero in fretta. >>
<< Ho dovuto.
>>
In quel momento si rese conto
che quella ragazzina di
tredici anni era molto più matura di lei, che ne aveva
venti, e
provò vergogna per questo.
<< Comunque stai
tranquilla, tuo fratello starà
bene. >>
Detto ciò Arya la
salutò e se ne andò, lasciando Addy
in compagnia di Spettro, la ragazza guardò i suoi occhi
rossi e non
potè fare a meno di chiedersi se Jon avesse ascoltato la la
loro
conversazione o no. Per tutta risposta il Lord Comandante
entrò come
una furia nella sua camera senza neanche bussare.
<< Non ci
pensare neanche! Non ricominciare con la
storia “ tu soffrirai - io soffrirò “.
Sono un uomo adulto, sono
il Lord Comandante e non lascerò che nessuno, neanche tu,
possa
decidere della mia vita! >>
Salve!
:)
Questo
capitolo è un po' più incentrato su Arya che,
come avrete ormai
capito, è uno dei miei personaggi preferiti. La adoro!!!
Purtroppo
il capitolo è un po' troppo breve per i miei gusti, ma
l'esperienza
mi ha insegnato che più cerco di modificare i capitoli e
peggio è,
quindi ho deciso di non ritoccarlo più di tanto.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!
A
presto!
Teddy90
|
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Capitolo 13 *** Brutte notizie ***
CAPITOLO
13 – BRUTTE NOTIZIE
La furia con cui il Lord
Comandante aveva pronunciato
quelle parole, per un attimo lasciò Addy senza parole, poi
ovviamente subentrò l'irritazione per il comportamento del
ragazzo.
<< Devi
smetterla di spiarmi! >> replicò
stizzita.
<< Sai benissimo
che non è questo il punto. >>
<< Lo so. Ma lo
sai che mi da i nervi! E comunque
Arya non ha torto... >>
<< Lo sapevo!
Ogni volta che mi sembra di fare
progressi con te, succede qualcosa che ci fa tornare al punto di
partenza. >>
<< Non
esagerare, sto solo dicendo che dovremmo
pensarci bene. >>
<< Io sono stufo
di pensarci, ci ho riflettuto
abbastanza. >>
<< Non mi
sembra, sei troppo testardo e impulsivo.
Tuo zio ti aveva avvertito di non rinunciare per sempre a qualcosa
che non conosci e ora ci troviamo in questa situazione.
>>
<< Stai parlando
di nuovo del giuramento? Non ci
posso credere! >> gridò fuori di
sé.
<< I guardiani
della notte sono l'unica cosa che
ti rimarrà quando me ne andrò! >>
urlò Addy ancora più
forte.
Jon rimase colpito
dall'affermazione della ragazza.
Effettivamente non ci aveva mai riflettuto; si, adesso c'era Arya, ma
probabilmente quando la guerra sarebbe finita la piccola Stark
sarebbe andata via per ricongiungersi con ciò che restava
della loro
famiglia e lui sarebbe rimasto solo.
<< Per questo
non volevi che Sam e maestro Aemon
partissero... >>
<< Loro sono
come una famiglia per te ed essere
Lord Comandante non è facile, è una grande
responsabilità e spesso
comporta prendere decisioni difficili, chi comanda spesso è
solo ed
ha poche persone di cui fidarsi. Già molti corvi pensano che
tu sia
troppo giovane per questo ruolo e il fatto che tu abbia aiutato i
bruti ha peggiorato la situazione. Non voglio che ti succeda qualcosa
per colpa mia. >>
<< Non dire
sciocchezze! So che la situazione è
difficile, ma cosa c'entra quello che provo per te? >>
<< Se qualcuno
lo venisse a sapere.... Non
aspettano altro che un tuo passo falso. >> disse Addy
ricordando quando lesse nel libro della congiura contro Jon e il modo
orribile in cui lo avevano ucciso.
<< Stai
esagerando... >>
<< Non fare lo
stupido! Sai benissimo che ho
ragione. Non voglio compromettere la tua posizione qui.
>>
rispose con le lacrime agli occhi.
<< Quindi cosa
vorresti che facessi? >>
Addy cercò di
calmarsi, si asciugò le lacrime ed
esaminò la loro situazione, in fondo lei aveva eliminato il
pericolo
che Jon si precipitasse a Grande Inverno per salvare la finta Arya
riportando sua sorella da lui, perciò ritenne di aver
eliminato il
motivo scatenante della congiura.
“ Ma non
è ancora detto che Jon sia fuori
pericolo.... “
<< Non lo so,
non voglio rinunciare a te, ma penso
che dovremmo rallentare. >>
<<
Cioè? >>
<< Farci vedere
di meno insieme, magari potrei
allenarmi con Arya, così i pettegolezzi verrebbero messi a
tacere.
>>
<< Va bene,
credo che sia una richiesta
ragionevole. >> disse sospirando rassegnato.
<< E adesso
togliti quel muso dalla faccia. >>
gli ordinò la profetessa cingendogli il collo con le sue
braccia.
Jon la accontentò regalandole uno dei suoi sorrisi sghembi e
la
abbracciò a sua volta, posando le sue mani sui fianchi di
lei.
<<
Cos'è poi questa storia del musone? >>
le chiese fingendosi offeso.
<< E' vero! Sei
sempre così serio ed accigliato!
Poi Arya ti imita alla perfezione. >>
<< Non
è affatto vero! >> protestò il
ragazzo.
<< E invece si!
Adesso torna nelle tue stanze a
fare quello che stavi facendo prima di origliare la mia conversazione
con tua sorella e io andrò ad esercitarmi con l'arco.
>>
<< Agli ordini
Lady Comandante! >> rispose
Jon prendendola in giro e, dopo aver posato un leggero bacio sulle
sue labbra, se ne andò convinto che quello non sarebbe stato
il loro
ultimo litigio.
****************************
Nei giorni a seguire i due
ragazzi si comportarono come
avevano programmato. Addy si allenò con Arya diventando
sempre più
brava, tanto che finalmente le fu concesso di duellare con delle
spade vere. Lentamente i corvi si erano abituati alla presenza della
profetessa e spesso le chiedevano consigli e la consultavano riguardo
le sue doti profetiche e di guaritrice. Jon invece si
concentrò sul
problema degli estranei cercando di capire come riuscire a bloccare
la loro avanzata.
Entrambi attendevano l'ora di
cena con trepidazione,
finalmente potevano godere della reciproca compagnia cenando insieme
ad Arya nelle stanze del Comandante, solitamente la piccola Stark,
dopo aver finito di rifocillarsi, li lasciava soli inventando ogni
volta una scusa diversa ed Addy la adorava per questo.
I giorni passarono senza
nessun intoppo e la profetessa
non potè fare a meno di pensare che forse la sua presenza
aveva
definitivamente modificato il corso della storia evitando
l'ammutinamento nei confronti di Jon.
“ Ormai sono quasi
due mesi che mi trovo qui e non è
ancora successo niente.” pensò la ragazza
sollevata. Non aveva mai
voluto rivelare a Jon che i suoi stessi uomini lo avrebbero ucciso,
ma era sempre rimasta allerta e attenta ad ogni segnale di mal
contento da parte dei guardiani della notte.
Tranquillizzata dalla usa
riflessione, la ragazza quel
pomeriggio decise di allenarsi con l'arco, tirare con l'arco la
rilassava, la sua mente si liberava da qualsiasi pensiero, l'unica
cosa che vedeva era il suo bersaglio. Fece tre centri di seguito
quando sentì qualcuno battere le mani.
<< Complimenti
lady Addy, siete un'eccellente
arciere. >>
Quella voce era
inconfondibile, perciò non si prese
neanche la briga di distogliere lo sguardo dal bersaglio prima di
rispondere.
<< Grazie lady
Melisandre. >>
“ Non posso avere
un attimo di pace” pensò la
ragazza infastidita.
<< A cosa devo
l'onore? >> chiese
continuando a scoccare frecce una dietro l'altra, senza mai mancare
il bersaglio.
<< Il Lord
Comandante vuole vederti. Posso darti
del tu profetessa? >>
<< Certo! Non ti
spiace se faccio altrettanto? >>
<< Ovviamente
no. >> la sacerdotessa rossa
tacque per qualche istante come se fosse in attesa di qualcosa.
<< Appena
avrò terminato di allenarmi lo
raggiungerò, grazie lady Melisandre. >> disse
Addy cercando di
levarsela di torno.
<< Temo che non
sia possibile, ser Davos è appena
tornato dalla sua missione e il Lord comandante ci ha convocati per
parlarci di qualcosa di importante. >>
La ragazza finalmente distolse
gli occhi dal bersaglio e
li rivolse verso Melisandre.
<< Cosa
è successo? >>
<< Questo non lo
so. >> rispose la donna con
tono serafico.
<< Va bene,
andiamo a scoprire cosa vuole il Lord
Comandante. >> rispose Addy sospirando.
Le due donne si incamminarono
verso le stanze di jon
senza che nessuna delle due proferisse parola per svariati minuti,
Addy cercava di ignorarla, quella donna la ignorava come pochi e non
sopportava il suo modo di fare, quell'espressione sempre rilassata e
quel suo sguardo sornione con il quale ostentava sicurezza.
Quando furono giunte a
destinazione, prima che Addy
bussasse alla porta, la sacerdotessa ruppe il silenzio.
<< Io non ti
piaccio, vero? >>
<< Mi sembra che
la cosa sia reciproca. >>
rispose la ragazza freddamente guardando dritti di fronte a
sé.
<< Ti sbagli, tu
mi piaci. >>
<< Hai uno
strano modo per dimostrarlo. >>
replicò bussando finalmente alla porta.
Subito Jon aprì la
porta e le fece accomodare,
all'interno della stanza trovarono ser Davos, entrambi gli uomini
sembravano sconvolti ed Addy iniziò ad intuire il motivo
della loro
convocazione.
<< Stannis ha
perso, vero? >>
Jon e ser Davos la guardarono
sorpresi dalla sua
intuizione.
<< Si
>> rispose il Lord Comandante <<
Ramsey Bolton in persona mi ha scritto una lettera per mettermi al
corrente della sua disfatta. >>
Per la prima volta Addy vide
sparire dal volto di
Melisandre la sicurezza che l'aveva sempre contraddistinta,
sostituita da un'espressione di puro terrore.
<< Capisco...
Quindi ora vorresti andare a Grande
Inverno, giusto? >> chiese la ragazza.
<< Si, l'idea
sarebbe quella. >>
Tutti i timori di Addy presero
vita nel sentire quelle
parole.
<< Sai benissimo
che i guardiani della notte sono
neutrali. >>
<< Lo so...
>>
<< Quindi
è fuori discussione, non hai nessun
motivo valido per marciare verso Grande Inverno. >>
Ser Davos e Melisandre, ancora
sconvolti dall'infausta
notizia, guardarono stupiti la ragazza.
<< Vi chiedo
perdono mio signore, ma non sono
d'accordo con la profetessa, qualcuno deve pur difendere i sette
regni dal dominio dell'usurpatore. >>
<< Ser Davos,
avete ragione, ma questo compito non
spetta ai guardiani della notte. >> rispose Addy.
<< E a chi
spetterebbe? I Tyrell, dopo la morte di
Renly, si sono alleati con i Lannister, Robb è morto,
Stannis ha
probabilmente subito la stessa sorte di mio fratello, quindi io
dovrei tirarmi in dietro perchè i guardiani della notte sono
neutrali? E cosa la sorvegliamo a fare la barriera se non
c'è
rimasto nessuno regno da proteggere? A mio parere non c'è
nessun
motivo per restare neutrali, i sette regni sono alla deriva e spetta
a noi riportare l'ordine, siamo gli unici rimasti. >>
Ser Davos fece un segno
d'assenso dimostrando di essere
d'accordo con Jon, mentre la sacerdotessa rossa continuava a fissare
il vuoto senza proferire parola.
<< Visto che sei
così convinto delle tue
motivazioni, parliamo di cose pratiche, come farai a sconfiggere i
Bolton? I guardiani della notte sono numericamente inferiori, senza
contare il fatto che molti non ti seguiranno in battaglia.
>>
<< I bruti si
uniranno a noi, in fondo adesso
anche loro sono degli uomini del nord ed è nel loro
interesse
difendere le loro terre. >>
Addy capì che non
sarebbe mai riuscita a far cambiare
idea al Lord Comandante e si rese conto che il momento che aveva
temuto di più era arrivato: la decisione che avrebbe causato
la
rivolta contro Jon.
La ragazza sentì
improvvisamente il cuore farsi più
pesante e non riuscì più a pronunciare una sola
parola, per fortuna
Melisandre, ripresasi dalla scioccante notizia che praticamente
rendeva tutte le sue previsioni errate, parlò.
<< Fa attenzione
Lord Comandante, io ho visto nel
fuoco dei coltelli nascosti nella notte. >>
Jon ovviamente non diede
particolare peso alle sue
parole, ma ad Addy le si gelò il sangue nelle vene e fu
proprio
questa paura a risvegliarla dal suo torpore.
<< Tu non
capisci! Ti si rivolteranno contro! >>
urlò la profetessa.
<< Non lo
faranno, sicuramente qualcuno non sarà
d'accordo con me, ma sarà libero di restare al Castello
Nero,
qualcuno dovrà pur rimanere per presidiare la barriera.
>>
rispose Jon per niente allarmato dagli avvertimenti delle due donne.
<< Forse non hai
capito ciò che ti ho appena
detto, io so con certezza che alcuni guardiani della notte si
ribelleranno a te, sai che le mie “previsioni” sono
esatte e non
sono soggette ad interpretazioni. >>
Finalmente Addy vide negli
occhi di Jon una leggera
titubanza, così continuò.
<< Dobbiamo
trovare un'altra soluzione e forse io
ho già un'idea.... >>
Salve
ragazzi! =)
Finalmente
sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo! Mi scuso tantissimo per
avervi fatto aspettare così tanto, purtroppo ho avuto una
piccola
crisi ed ero indecisa sul come far proseguire la storia, ma per
fortuna ce l'ho fatta!
Spero
che il nuovo capitolo vi sia piaciuto e cercherò di
pubblicare il
prossimo tra massimo quindici giorni. Fatemi sapere cosa ne pensate!
A
presto! ;)
Teddy90
|
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Capitolo 14 *** Pianificazioni ***
CAPITOLO
14 - PIANIFICAZIONI
Tre paia di occhi fissavano Addy in attesa,
la ragazza
da tempo stava cercando una soluzione al problema degli estranei e
della guerra che stava dilagando nei sette regni e l'unico espediente
che era riuscita a trovare era ricorrere all'aiuto di un altro
pretendente al trono di spade.
<< So che la mia idea vi
sembrerà assurda, ma è
l'unica soluzione possibile, dobbiamo chiedere aiuto a Daenerys
Targaryen. >>
Ser Davos e Melisandre rimasero
comprensibilmente
sconvolti dalla proposta di Addy, mentre Jon restò
stranamente
calmo, in attesa che la ragazza spiegasse il suo piano nei dettagli.
<< Lei è l'unica
che può aiutarci, ha tre draghi
quindi non le sarà difficile sconfiggere i Lannister,
inoltre i
draghi sarebbero di grande aiuto contro gli estranei. >>
<< E come pensi di arrivare
fino a Meereen mia
signora? >> chiese ser Davos perplesso.
<< Nello stesso modo in cui
ho raggiunto Arya: con
il fuoco. >>
<< Non lo so, il tuo piano mi
sembra troppo
rischioso. >> intervenne Jon << e se la
Targaryen non
fosse interessata alla nostra proposta? O se invece si rivelasse
essere peggiore dei Lannister? >>
<< Dubito che esista qualcuno
peggiore dei
Lannister. >> rispose la ragazza strappando un sorriso a
ser
Davos.
<< Lady Addy mi fido del tuo
giudizio perchè so
che è il dio della luce a guidarti, ma non potrai di certo
andare da
sola, non sappiamo come reagirà la madre dei draghi alla tua
proposta né se ti darà la possibilità
di esporre il tuo piano. >>
constatò la sacerdotessa rossa.
<< Questi sono dettagli che
vaglieremo in seguito,
il punto è se il mio piano vi sembra ragionevole e se
è una valida
alternativa a quello di Jon. >>
Dopo qualche minuto di silenziosa
riflessione, in cui
Addy lesse sul volto dei suoi interlocutori l'incertezza e la
perplessità riguardo alla riuscita del suo progetto,
finalmente
qualcuno parlò.
<< Penso che il tuo piano sia
comunque meno
rischioso, anche se andasse male non metteremmo a repentaglio la vita
di centinaia di uomini, inoltre ritengo che la soluzione di lady Addy
abbia più possibilità di riuscita e poi se non
dovesse funzionare
potremmo sempre attuare il piano del Lord Comandante. >>
disse
il cavaliere delle cipolle.
<< Per una volta sono
d'accordo con ser Davos. >>
aggiunse Melisandre.
<< Anche a me sembra comunque
la soluzione meno
rischiosa. >> ammise Jon a malincuore.
<< Perfetto! Ora dobbiamo
decidere solo chi verrà
con me, non so quante persone sono in grado di trasportare,
perciò
direi non più di due. >>
<< Bene, allora io
verrò con te mia signora. >>
si propose ser Davos.
<< Siete sicuro ser?
>> chiese Jon.
<< Sicurissimo Lord
Comandante. >>
<< Bene, ora dobbiamo trovare
qualcuno di cui Jon
possa fare a meno e che sia abbastanza abile nel combattimento.
>>
<< Verrò io!
>> una voce che sia Addy che
Jon conoscevano perfettamente interruppe il loro discorso.
<< Non ci pensare neanche!
>> rispose Jon.
<< Diglielo anche tu Addy!
>> la supplicò
la piccola Stark che era rimasta nascosta per tutto il tempo
ascoltando in silenzio i loro discorsi.
<< Mi dispiace Arya, ma
stavolta sono d'accordo
con Jon, non puoi venire con me, è troppo pericoloso.
>>
<< Sciocchezze! Sapete
benissimo che sono tra i
migliori combattenti di Castello Nero. >>
<< Non stiamo mettendo in
dubbio le tue abilità,
ma se la missione andasse male perderei tre persone con
abilità
indispensabili per noi e non ce lo possiamo permettere.
>>
disse Jon poco convinto egli stesso delle sue parole.
La piccola Stark infatti non credette alle
giustificazioni del fratello, forse con quelle parole sarebbe
riuscito a convincere la vecchia Arya, la ragazzina che viveva a
Grande Inverno con la sua numerosa famiglia e che sognava di vivere
grandi avventure al di fuori di quelle mura, ma lei non era
più
quella bambina, purtroppo il corso degli eventi l'aveva cambiata
rendendola più scaltra e cinica, perciò
fissò i due ragazzi con
fare minaccioso e determinato.
<< Arya cerca di capire
>> disse Addy
avvicinandosi a lei << io sarei felicissima se tu venissi
con
me, ma ci servi qui, tuo fratello ha bisogno di te. >>
La ragazza, dopo qualche attimo di
riflessione, sbuffò
in segno di resa ed Addy la abbracciò.
<< Inoltre ho bisogno che tu
stia attenta a tuo
fratello e vegli su di lui, mi fido solo di te per questo compito
>>
le sussurrò all'orecchio.
<< Va bene,
resterò >> rispose rassegnata.
<< Direi che per stasera
abbiamo discusso
abbastanza >> intervenne il Lord Comandante
<< Domani ci
rivedremo per discutere gli ultimi dettagli. >> disse
congedandoli tutti.
Ovviamente Addy fu l'unica a restare nella
stanza.
<< Non preoccuparti, ce la
faremo. >> lo
rassicurò la ragazza.
<< Tu credi? >>
<< Si, dobbiamo farcela, non
abbiamo altra scelta.
>> gli rispose baciandolo dolcemente sulla guancia.
Per tutta risposta il Lord Comandante la
abbracciò,
trattenendola tra le sue braccia per qualche minuto.
<< Come fai ad essere
così fiduciosa? >> le
chiese.
<< Non lo so, forse
perchè l'alternativa sarebbe
arrendersi e mi rifiuto di farlo. >>
I due restarono ancora abbracciati
confortandosi e
dandosi coraggio l'un l'altra, finchè Jon non si
staccò dalla
ragazza con un sospiro di rassegnazione e tornò a malincuore
a
lavoro sulle sue carte.
Addy lo lasciò ai suoi impegni,
sperando che il suo
piano scongiurasse il pericolo di un ammutinamento e che soprattutto
avesse successo, portando dalla loro parte la madre dei draghi.
*****************************
Il giorno seguente Jon, ser Davos,
Melisandre ed Addy si
incontrarono di nuovo per discutere della missione. Cercarono di
vagliare tutte le possibilità, ciò che sarebbe
potuto andare
storto, gli ostacoli che avrebbero potuto incontrare, provando a
prevedere ogni singolo imprevisto e preparandosi ad ogni evenienza;
infine, nonostante le obiezioni di Addy, Jon decise che Spettro
avrebbe accompagnato lei e ser Davos nella missione. Finalmente tutti
i dettagli erano stati definiti, restava solo da decidere il giorno
della partenza, tutti erano concordi sul fatto che non ci fosse tempo
da perdere, perciò fissarono la partenza per il giorno
seguente,
ovviamente Addy non era entusiasta all'idea di lasciare Jon, ma
sapeva che la missione era troppo importante. La ragazza temeva che
per convincere Daenerys non sarebbero bastati pochi giorni e che la
questione sarebbe andata per le lunghe, perciò quella sera
cenò da
sola con il Lord Comandante per passare più tempo possibile
insieme
a lui.
La cena proseguì tranquillamente
tra vino e risate, Jon
non si era ancora abituato all'appetito della profetessa, non
riusciva a credere che una ragazza così minuta mangiasse e
bevesse
quanto lui, ciò per lui rendeva ancora più
gradevole consumare i
pasti in sua compagnia perchè lei non aveva paura di
mostrarsi per
quello che era, a differenza della maggior parte delle donne che
aveva conosciuto, che erano più preoccupate di mangiare in
modo
composto che di gustarsi i pasti. Il ragazzo però non
disdegnava di
prenderla in giro per il suo appetito, lo divertiva troppo
stuzzicarla e scherzare con lei che non se la prendeva mai e rideva
di gusto alle sue battute.
Quello che gli era sempre piaciuto di Addy
era che non
fingeva mai, era trasparente sia nei modi che nelle parole, e
soprattutto quando parlava con lei, sapeva che stava parlando con una
sua pari, in questo le ricordava un po' Ygritte, ma la bruta aveva
dei modi diversi, più aggressivi, come se lottasse ogni
giorno per
essere considerata abile ed intelligente tanto quanto gli uomini ( e
spesso anche di più ), Addy invece si comportava come se
fosse un
dato di fatto e non avesse bisogno di dimostrare niente a nessuno,
era sicura di sé e non temeva il confronto con gli altri che
fossero
uomini o donne, era bello parlare con lei. Mentre il Lord Comandante
rifletteva su tutto ciò, si incantò a fissare la
ragazza sedutagli
di fianco che parlava con lui come se si conoscessero da sempre.
Addy se ne accorse e smise di parlare.
<< Jon che hai?
>>
<< Niente, stavo solo
pensando che sei una gran
chiacchierona e che mi mancheranno le nostre conversazioni.
>>
ammise il ragazzo.
<< Anche a me, anche se parlo
quasi sempre io >>
disse strappando un sorriso al corvo.
<< Quanto pensi che ci
vorrà per portare la
Targaryen dalla nostra parte? >> chiese Jon.
<< Non lo so, ma se
è intelligente come credo che
sia, ci metterà un po' per decidere, sarebbe una stupida se
prendesse una decisione del genere senza prendersi il tempo
necessario per analizzare i pro e i contro della nostra proposta.
>>
<< Giusto.... Speriamo solo
che non ci metta
troppo. >>
L'atmosfera si era subito appesantita e la
tristezza
prese il sopravvento sull'allegria che fino a quel momento aveva
pervaso la stanza.
Addy si rifiutava di passare la loro ultima
serata prima
della partenza all'insegna della malinconia, voleva che si
divertissero perchè non sapeva dopo quanto tempo si
sarebbero
rivisti e voleva portare il ricordo di quella serata con sé
per
rievocarlo quando si sarebbe sentita sola a Mareen. Così
decise di
interrompere quel momento triste cambiando discorso e scherzando sul
fatto che per un po' avrebbe annoiato il povero ser Davos con le sue
chiacchiere, ovviamente il Lord Comandante rise della sua battuta
replicando che provava molta pena per il povero ser e l'atmosfera
divenne subito più distesa. Jon la guardò con
gratitudine
comprendendo le sue intenzioni, il suo sguardo si incatenò a
quello
della ragazza e le accarezzò la guancia dolcemente,
avvicinando il
suo viso a quello di Addy. I loro nasi si sfiorarono ed Addy
sentì
il respiro caldo di Jon sul suo viso prima che lui la baciasse con
passione, la ragazza ricambiò ovviamente il bacio
abbracciando il
Lord Comandante e intrecciando le dita nei suoi capelli corvini. Tra
le sue braccia si sentiva sempre come se fosse a casa, come se quello
fosse il posto a cui apparteneva e ogni dubbio, ogni preoccupazione
sparivano all'istante, sostituiti dalla consapevolezza che nonostante
tutto si appartenevano a vicenda e nient'altro al mondo contava.
Salve
ragazzi!
Mi
scuso tantissimo per il ritardo, ma ho avuto alcuni problemi tecnici.
Questo capitolo è un capitolo di transizione e
perciò non è
lunghissimo, ma spero che vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie
a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo e a coloro che
seguono la mia storia. Lo so che vi ho fatto penare un po', ma spero
che continuiate a leggere ciò che scrivo.
A
ptresto!
Teddy90
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