Profumo di un Fiore d'Inverno

di Florafairy7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


FESTA A SORPRESA

Caro diario,
È da poco cominciato il primo semestre qui ad Alfea e per il momento sembra essere tutto tranquillo. Ne sono felice, anche perché con le mie amiche è raro stare un po' tranquille dato che di tanto in tanto il nemico di turno vuole prendere il controllo della Dimensione Magica; ma stavolta sono positiva, le Trix sono in un limbo fuori dal tempo dove noi stesse le abbiamo intrappolate con l'aiuto del Cigno dell'Infinito...nulla potrebbe andare storto...
Rimanendo in tema di festeggiamenti, domani sera abbiamo organizzato una festa a sorpresa per Brandon al Frutti Music Bar, è il suo compleanno e Stella ha pensato potesse essere una buona idea, anche se Brandon ha precisato settimana scorsa che non gli piacciono le sorprese...spero che vada tutto bene e che Stella possa essere soddifatta del suo lavoro. Abbiamo dato tutti una mano, io mi sono occupata delle decorazioni floreali, e poi Helia ed io abbiamo preparato delle piccole lanterne che accenderemo sulla spiaggia, (è anche per questo che mi piace il locale di Roxy,è sul mare e ricorda l'estate in ogni momento).

"Flora! Sei pronta??" Si sentì chiamare dall'altra stanza, Flora guardò l'orologio, poi disse:

"Arrivo subito!"

Ora me ne vado in centro con Stella, ha bisogno di un aiuto per scegliere il vestito per domani sera, le altre hanno trovato delle scuse perché Stella quando è in un negozio sa essere insopportabile, ma che possiamo farci? È fatta così, e non cambierà, non mi resta che accompagnarla, meglio che se la prende con me che la conosco che con una povera commessa, una volta una la fece piangere...

"Flora! Ti muovi o no??" Sentì ancora Flora dall'altra stanza.

"Arrivo, arrivo!" Disse Flora, allora richiuse il suo diario e con un gesto della mano accompagnato da scintille color rosa il diario scomparve.
Allora la fata prese il suo gilet e raggiunse la sua amica.

"Finalmente!" Esclamò Stella accigliata.

"Hai ragione, scusa...ma ora andiamo!" Disse Flora alzando gli occhi al cielo e prendendo sottobraccio la sua amica, così finalmente uscirono.

Le due ragazze quel pomeriggio si diressero al centro di Magix, passeggiarono lungo il corso principale dando un'occhiata ad ogni singola vetrina ed entrando praticamente in ogni negozio.
Ognuno di questi aveva il vesito che era quasi quello giusto, e ne aveva altri giusti per altre occasioni, così a metà della loro passeggiata Stella si era ritrovata a comprare un abito da sera per serate eleganti, come l'anniversario di matrimonio di un granduca e una granduchessa, un vestito semplice per andare in spiaggia e indossare sopra al costume da bagno, un paio di costumi da bagno in saldo dato che l'estate era finita da poco, e un cappotto di pelliccia ecologica, che poteva sempre servire nei mesi successivi in cui sarebbe arrivato l'inverno, o anche prima, con i tempi che cambiano, aveva detto Stella.

Entrate nell'ennesimo negozio Flora, stanca, posò le borse della sua amica in terra, accanto al divanetto dove poteva sedersi per guardarla quando provava un vestito, ne aveva provato un altro ed ora era in camerino.

"Non ti muovere, mi sa che stavolta è quello giusto!" Urlò Stella dal camerino.

"Sono qui, sto dando un'occhiata!" Disse Flora ad alta voce per farsi sentire, la commessa avrebbe voluto cacciarle fuori dopo la confusione che aveva fatto Stella per entrare in quel camerino, ma dopo aver visto con quante borse era entrata l'aveva giudicata un'ottima cliente.
Dopo aver dato un'occhiata in giro Flora tornò a sedersi sul divanetto apposito di fronte ai camerini.

"Stella, è bellissimo!" Esclamò Flora vedendo uscire la sua amica, era davvero stupenda.

"Tu dici? Perché a me non piace,mi fa sembrare pallida..." Disse Stella col broncio guardandosi allo specchio.

"Ma no, cosa dici? Sei bellissima!"

"Non lo so..."

"Stella, ascolta, siamo in giro da ore e questo vestito è stupendo, prendilo!"

"Facciamo una cosa!" Esclamò Stella ritornando eccitata e voltandosi verso Flora.

"Cosa?" Chiese la sua amica un po' scettica incrociando le braccia.

"Cercamene uno tu, l'ultimo, lo prometto. Se non mi piace neanche quello prenderò questo, o magari il destino mi porterà il vestito giusto servendosi di te! Che ne dici?"

"E va bene, te ne trovo io uno, basta che poi ti decidi o perderemo l'ultimo autobus per Alfea."

"Va bene, ho promesso." Disse Stella alzando le mani, "Sei la migliore!" Esclamò poi vedendo che la sua amica si era già alzata alla ricerca del vestito e tornando in camerino.

Flora nel frattempo girovagava tra tutti quegli stand cercando il vestito adatto per la sua amica.

"Coraggio, Flora, ci dev'essere quello giusto, quello che ti fa innamorare al primo sguardo..." Si disse picchiettandosi due dita sul mento, e poi lo vide.

"Wow!" Disse a bocca aperta prendendolo. "Questo sì che è quello giusto! O almeno per me...spero che le piaccia..." Disse Flora tornando alla sua amica.

"L'hai trovato?" Chiese Stella dal camerino.

"Sì," rispose l'altra infilandocisi con la testa,"è uno dei vestiti più belli che abbia mai visto in vita mia, ti prego fattelo piacere! Eccolo." Flora glielo porse e tornò a sedersi.
Caspita se era bello quel vestito! Magari se a Stella non fosse piaciuto poteva prenderlo lei...

"Allora, che ne dici?" Chiese Stella uscendo e facendo un giro su se stessa.

"Stella, sei assolutamente perfetta, il verde acqua ti dona, e quei rifinimenti viola ti fanno risaltare gli occhi!"

"Vero, eh? Lo prendo! È stupendo!" Disse Stella con un gran sorriso senza smettere di guardarsi, allora tornò in fretta nel camerino per toglierlo e poterlo pagare.
Flora sospirò, Stella stava davvero bene con quel vestito, ed era contenta per lei, in fondo quella del giorno seguente sarebbe stata la sua serata.

"Sono pronta, andiamo a pagare!" Disse la principessa facendosi strada verso la cassa, e fu così che l'avventura al centro commerciale si concluse.

Le due amiche tornarono ad Alfea giusto in tempo per l'ora di cena, tornarono in camera per lasciare lì le borse e poi corsero nella sala grande per cenare.
Trovarono le loro amiche al tavolo dove erano solite sedersi, così le raggiunsero e si sedettero con loro.

"Giornata eccitante?" Chiese Musa con un sorriso divertito notando l'espressione stanca di Flora.

"Oh, sì, meravigliosa! Vi siete perse una giornata fantastica! E vi siete perse Flora che ha trovato il vestito perfetto per me!" Esclamò Stella tutta contenta.
Le altre guardarono Flora stupite, i gusti di Stella erano molto particolari, lei era estremamente esigente e lei e Flora erano praticamente due poli opposti, quella era decisamente una gran notizia.

"È vero, avete visto? Sto imparando anch'io." Disse Flora con un sorriso, lei non era molto vanitosa e vestiva in maniera semplice, per questo a volte Stella la rimproverava. "Ed è fantastico, è uno dei vestiti più belli che abbia visto in vita mia."

"E..." Continuò Stella,"lo indosserò domani sera alla festa! Brandon non potrà fare a meno di guardarmi!"

"Lo sai che è già così." Le disse Flora colpendola leggermente col gomito,lei ridacchiò soddisfatta.

Dunque le ragazze cenarono insieme e poco dopo tornarono al loro dormitorio, Stella provò il vestito per farlo vedere alle altre e queste convennnero che era davvero così bello come dicevano.

Il giorno seguente le ragazze si prepararono per andare sulla Terra e mettere a punto gli ultimi particolari per la festa. Fortunatamente il compleanno era capitato nel week-end così non dovettero preoccuparsi dei compiti e dello studio.
Tutto era organizzato: Winx e Specialisti,eccetto Sky e Brandon, al Frutti Music Bar, tutto doveva essere assolutamente perfetto.

Roxy aiutò i ragazzi, Musa cominciò le prove dato che si sarebbe occupata lei dell'intrattenimento, anche se Stella aveva detto che ci sarebbe stata una sorpresa, sì, un'altra.
Flora ed Helia misero a posto le ghirlande preparate da Flora.
Bloom aiutava come poteva in giro anche perché era continuamente distratta dal cellulare che squillava, il povero Sky era in difficoltà nel tenere il segreto al suo amico.

"Certo che non devi dirgli che è una sorpresa se te lo chiede! Lo so che ha detto che non gli piacciono, ma questa gli piacerà! No, Sky, non potete fare surf, il Frutti Music Bar è a trecento metri dalla spiaggia! Non lo so, combattete con le spade, fate la lotta, andate a cogliere fiori, non lo so! Basta che tieni Brandon lontano da qui!" Disse Bloom riattaccando per l'ennesima volta.

Nel frattempo Stella faceva da dirigente:

"Tecna, voglio quegli inviti spediti entro le due! Nex, posa quell'affare, non è mica un raduno per  motociclisti! Timmy, abbi pazienza, le luci così soffuse ci faranno addormentare! Flora, dev'essere una vera e propria cascata!"

Tutti si davano un gran da fare e nell'arco di quella mattinata riuscirono a rendere il locale perfetto, tutto era pronto per la festa.

Le ragazze e i ragazzi si salutarono e si diedero appuntamento per tornare al locale quella stessa sera, ora però dovevano andare a prepararsi.

Ad Alfea mano a mano che le ragazze erano pronte andavano a sedersi sul divano del salotto comune per aspettare le altre, e sul quel divano ne furono presto in cinque, anche se nessuna di loro era bionda.
Stella continuava ad andare da una stanza all'altra, e perché le serviva la crema idratante di Aisha, e perché aveva bisogno del mascara di Flora.

"Vedrete, Brandon l'adorerà!" Disse,continuando a prepararsi,"E non sono finite le sorprese! Alla festa ho invitato anche suo fratello!"

Le ragazze si guardarono scioccate.
"Brandon ha un fratello?!" Chiesero all'unisono.

"Sì, più piccolo di lui di un anno, non vanno molto d'accordo, e stasera li farò incontrare!" Disse Stella con un sorriso fermandosi un momento e tenendo le mani ai fianchi guardando un punto indefinito, come un'eroina.

Le ragazze si guardarono un po' perplesse, allora Flora disse:

"Stella, è dolcissimo quello che vuoi fare per Brandon, dico davvero... ma non credi che... insomma, mi sembra una cosa delicata e questa mi sembra una sorpresa un po' troppo... sorprendente."

"Non ti seguo..." Disse Stella accigliandosi.

"Quello che Flora intende dire," Provò allora Bloom,"è che per Brandon potrebbe non essere una piacevole sorpresa, o almeno non stasera..."

"Credete di sapere cosa gli piaccia oppure no? Io lo so bene, lo conosco... e ora devo finire di prepararmi che siamo in ritardo!" Sbottò allora Stella che tornò in camera sua e sbatté la porta alle sue spalle.

"Non volevo offenderla..." Disse Flora guardando la porta chiusa.

"Lo sappiamo,Flora,ma a volte è più cocciuta di un mulo!" Disse Aisha increspando le labbra.

Dopo un po' Stella uscì dalla sua camera in tutto il suo splendore pronta per la serata,allora le ragazze si diressero al locale.
Roxy era già lì e tutto era perfetto, cominciarono ad arrivare i primi invitati e Stella li accolse felice.
Pian piano il locale si riempì, c'era una marea di gente, Stella sì che sapeva come organizzare una festa.

"Ragazze, messaggio da Helia, stanno arrivando!" Disse Flora alle altre, così si sparse la voce tra gli invitati, il volume della musica fu abbassato così come le luci e tutti rimasero in silenzio in attesa del festeggiato.

Appena Brandon entrò, seguito dai suoi amici, tutti gli gridarono Sorpresa! e lui rimase davvero senza parole.
Guardò i suoi amici, uno per uno, con sguardo bieco, questi infatti gli avevano detto che sarebbero usciti soltanto per bere qualcosa con le ragazze, e lì invece c'era molta più gente.
Musa attaccò con la musica e dal palco esclamò:

"Tanti auguri, Brandon!"

"Grazie..." disse lui alzando la mano per farsi vedere dalla cantante, Stella corse da lui e gli gettò le braccia al collo, lo riempì di baci e gli disse:

"Tanti, tanti, tanti auguri! Sei contento? Eh? Eh?"

"S-sì, wow... insomma, grazie, proprio non me l'aspettavo! Hai organizzato tutto per me?"

"Sì, tutto! Sarà una festa indimenticabile e te la meriti tutta!"

"Grazie." Disse Brandon, stavolta più sinceramente, in fondo Stella si era inpegnata per fare tutto quello per lui,"E sei bellissima, questo vestito è davvero un incanto."

Stella sorrise e arrossì.
Le altre ragazze andarono dal loro amico per fargli gli auguri, quando Flora andò da lui e gli augurò buon compeanno lui rispose:

"Grazie, ma... Flora, sapevi tutto?"

"Sì..." Disse lei distogliendo lo sguardo.

"E avevo chiesto a te perché pensavo non mi avresti detto una bugia, ci si rende conto quando menti, strizzi gli occhi... ma stavolta sei stata davvero... impassibile!"

Lei rise e rispose:

"Sì, è vero, ma l'ho fatto per Stella, capisci?"

Lui sospirò e mettendole un braccio intorno alle spalle per abbracciarla disse:

"E va bene, sei perdonata, è il mio compleanno, sono più buono! Ma basta sorprese, vero?"

Flora si guardò intorno battendo le palpebre velocemente e disse:

"Sì, sì, sono finite!"

"Oh, accidenti, cosa mi aspetta ora?" Chiese retorico Brandon dato che la risposta della sua amica voleva dire chiaramente il contrario.

Ma dopotutto non era così male quella festa, il punto era soltanto che era stata una sorpresa, e a lui non piacevano per niente, ma tenendo in conto quanto si era impegnata Stella lasciò perdere e si godette la festa. 
La seconda sorpresa di Stella fu una canzone cantata proprio da lei e se la cavò abbastanza, anche se di solito lei suonava quando si esibiva con le ragazze.
Tutto andò per il meglio, certo, fino a quel momento.

"Ciao, scusa, è il Frutti Music Bar questo, vero?" Chiese un ragazzo un po' smarrito a Flora.
Lei si girò e quando lo vide capì esattamente chi fosse.

"S-sì, è qui... sei qui per...?" Balbettò Flora.

"Per Brandon, mi ha invitato una certa Stella, mi ha detto che è la sua ragazza. Comunque piacere, Logan." Rispose lui porgendole la mano, Flora gliela strinse dicendo:

"Io sono Flora..."

In quel momento arrivò Stella e andando incontro a Logan disse:

"Ciao! Sei arrivato! Un po' in ritardo ma va bene comunque! Hai un regalo? Bene, bravo, ora vieni con me!" Stella lo prese sottobraccio e lo portò via, lui per un attimo guardò Flora come per chiedere se fosse normale, lei sorrise imbarazzata.

"Chi è quello?" Chiese Helia curioso avvicinandosi a Flora.

"È il fratello di Brandon..." rispose Flora seguendo Logan e Stella con lo sguardo.

"Il cosa?!" Chiese Helia sgranando gli occhi.

"Sì, è...oh, cielo!" Esclamò Flora vedendo l'espressione di Brandon che era cambiata di colpo.

"Auguri!" Disse Logan a Brandon con un sorrisetto beffardo.

"Che ci fai qui?!" Chiese Brandon, accigliato.

"È il tuo compleanno, non avrei potuto perdermelo." Rispose quello con lo stesso sorrisetto.

"Beh, gli ultimi cinque te li sei persi, non mi avrebbe sorpreso se ti fossi perso anche questo!"

Stella aveva un'espressione contrariata, non era esattamente così che si era immaginata la scena. Nel frattempo tutti avevano taciuto e persino la musica si era fermata, si cercava di capire cosa stesse succedendo.

"Wow, Brandon, complimenti, bel modo per chiedere scusa!" Esclamò Logan e il suo sorrisetto svanì lasciando posto ad un espressione decisamente arrabbiata.

"Scusa?! E perché mai dovrei chiederti scusa?!"

"Mi pareva che ti fossi deciso, o almeno è quello che mi ha detto la tua ragazza quando mi ha invitato qui!"

Brandon guardò Stella, dire che era arrabbiato era poco. Stella cercò subito di discolparsi:

"Brandon, ascolta, l'ho fatto per te! Credevo che ti avrebbe fatto piacere!"

"Lo sai che non mi avrebbe fatto piacere! Sapevi che una festa così non mi avrebbe fatto piacere!" Esclamò Brandon, beh, diciamo che le urlò in faccia. Tutti fecero ooh! sorpresi, e così Brandon andò via facendosi spazio tra la folla.

"Povero Brandon..." Disse Flora ad Helia accanto a lei.

"Già, e chissà cosa sarà successo con suo fratello per provocare questa reazione..." Disse lui.

"Beh, grazie per l'invito, a quanto pare mio fratello non ha apprezzato... gli avevo preso questo, se volete dateglielo," disse Logan porgendo la busta a Stella,"...io me ne vado." Allora il ragazzo, seguito dallo sguardo di tutti, se ne andò.

C'era ancora silenzio, allora Musa salì sul palco e disse:

"Beh, la festa continua! Il festeggiato tornerà presto, non è successo nulla!"
La musica ripartì e gli invitati tornarono a ballare.

La squadra si riunì.

"Stella, come ti è saltato in mente di invitarlo?!" Chiese Sky guardando Stella con uno sguardo accusatorio.

Stella aveva gli occhi lucidi,allora disse:

"Io...volevo solo renderlo felice, credevo che gli avrebbe fatto piacere chiarirsi con suo fratello..."

"A quanto pare non è stato così!" Disse Nex con un sospiro, ma con un aria da saputello.
Stella scoppiò a piangere, allora Flora la abbracciò e le disse:

"Sappiamo quali erano le tue intenzioni, Stella, tranquilla. E anche Brandon le sa, sotto sotto, era solo sconvolto, a quanto pare erano anni che non si vedevano."

"Secondo voi ce l'ha con me?" Chiese Stella asciguandosi le lacrime.

"No, Stella, Brandon ti ama, è come ha detto Flora, era sconvolto." Disse Bloom dandole dei colpetti sulla schiena.

"Già, forse... anzi, Flora, posso chiederti un favore?"

"Qualsiasi cosa, Stella."

"Va' tu da Brandon, vedi se è arrabbiato e spiegagli tutto."

"Stella, dovresti farlo tu." Disse Flora.

Stella si mise di nuovo a piangere,"Finiremo per litigare, lo so. Invece tu non litighi mai con nessuno!"

Flora sospirò e guardò gli altri per sapere se secondo loro doveva andare.

"Magari Stella ha ragione, tu hai un approccio tutto tuo..." Disse Sky con un sospiro.

Flora guardò Helia.

"Ci sai fare con queste cose." Sorrise lui dolcemente.

"Va bene..." Disse Flora, Stella la ringraziò asciguandosi le lacrime, le altre annuirono a Flora per farle sapere che anche loro la pensavano come gli altri.

Dunque Flora prese il regalo di Logan e uscì dal bar.
Andando prese anche un'altra cosa.

Appena uscì lo vide da lontano, era sulla spiaggia, in riva al mare, allora fece un respiro e andò da lui.

"Ciao." Disse Flora arrivando affianco a lui.

Brandon era lì fermo, si era alzato le maniche della camicia fino ai gomiti e teneva le mani in tasca. Senza distogliere lo sguardo dal mare, segno chiaro che non aveva molta voglia di parlare, rispose:

"Ciao."

"Sai bene che Stella l'ha fatto a fin di bene." Disse Flora coprendosi le spalle con le mani per proteggersi dal vento che c'era in riva al mare.

"È vero, lo so, ma sono arrabbiato comunque."

"Le dispiace."

"Mi sembra giusto."

"Brandon..."

Brandon si girò allora verso di lei:

"Non ne aveva il diritto, Flora! Io la amo, lo sai, ed è per questo che mi sono confidato con lei, ma lei ha preso le mie confidenze e me le ha sbattute in faccia con la forza di uno tzunami!"

"Me ne rendo conto, ma forse pensava che l'avresti presa diversamente."

"No, non è questo, il punto è che Stella fa sempre così, non pensa mai a come potrebbero pensarla gli altri! Se lei pensa che una cosa va bene, allora va bene!"

"Hai ragione a sentirti ferito, ma ti chiedo solo di non spostare su Stella la rabbia che hai verso tuo fratello."

Brandon la guardò, ma non disse nulla, poi distolse lo sguardo.

"Questo te l'ha portato lui, non sei curioso di sapere che cos'è?" Chiese Flora con un sorriso incoraggiante porgendogli la busta a pois.

"Non proprio, ci sarà sicuramente una scatola di insulti e una bella confezione di accuse..." Disse Brandon continuando a guardare il mare.

"E va bene... allora la apro io... ti offende se la apro io?"

"No, no, fa' pure..."

Flora aprì la busta e trovò un pacchetto avvolto da carta a strisce gialle e azzurre. Allora lo aprì.

"Wow..." Cercò di sembrare convincente,"...una fantastica...ehm...cornice. È un bel regalo, è un regalo utile, a volte sono meglio i regali utili che... cosa c'è?" Chiese poi notando che Brandon si era messo a ridere.

"Grazie, lo apprezzo. E non so come fai..."

"A fare cosa?"

"A far sorridere le persone con poche parole, a metterle di buon umore, e a farle fidare subito di te. Davvero, ti ammiro, io non ne sono in grado."

"Ma sì che ne sei in grado, tu piaci a tutti, Brandon."

"C'è una bella differenza..."

"Brandon, non vorrei essere invadente, ma... insomma, se tuo fratello è venuto ci sarà una ragione, forse ci teneva a chiarirsi con te."

"Logan si aspetta che gli dica che ha ragione, è per questo che è venuto, credeva volessi farlo."

"Da quel che ho capito non vi vedete da tanto, non credi sia ora di mettere da parte l'orgoglio?"

"Non si tratta di orgoglio.
Io e mio fratello non siamo mai andati troppo d'accordo per diverse ragioni. Ma vedi, quando è morta nostra madre lui... il fatto è che non gli è mai piaciuto che lavorassi per la famiglia reale e..." Brandon sospirò, Flora capì che c'era qualcosa sotto allora si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, lui continuò:

"È colpa mia se nostra madre è morta."

Flora rimase senza parole, a bocca aperta, ma cercò di non fargli notare il suo sgomento.

"O almeno è ciò che sostiene lui..." Continuò Brandon.

"Brandon, ascolta, io non so cosa sia successo né sono tenuta a saperlo. Quel che so è che oggi è il tuo compleanno e che la tua ragazza, che ti ama, ti ha organizzato una festa e ha cercato di fare di tutto per renderti felice, e per questa festa ieri mi ha costretta ad andare in giro per negozi con lei, per tutto il pomeriggio. Quindi, ora prendi questa." Flora gli diede la piccola lanterna che aveva fatto con Helia," Avevamo progettato di farle volare alla fine della festa come augurio, ma ora ti propongo una cosa: prendi tutta quest'amarezza e falla volare via, anche solo per stasera permetti al tuo cuore di essere più leggero, ti va?"

Brandon la guardò stupito, Flora sembrava uscita da un bigliettino d'auguri, dove le prendeva quelle parole?
Si limitò ad annuire senza sapere bene come reagire. 
Allora Flora gli fece alzare la lanterna, lei con uno schiocco delle dita la fece accendere.

"Sei pronto? Al mio tre la lasci andare. Uno, due, tre!"
Brandon la lasciò andare e la lanterna volò e si librò nel cielo notturno.

"Come ti senti?" Chiese Flora col sorriso di una che la sa lunga.

"Fortunato." Sorrise lui.

"Fortunato?"

"Sì, perché ho una delle amiche migliori del mondo, vieni qui." Allora Brandon la abbracciò e Flora ricambiò volentieri quell'abbraccio.

Con Brandon erano sempre stati amici, fin da subito, anche se era strano dirlo perché erano molto diversi. Sarà che avevano vissuto molte avventure insieme, o che inaspettatamente in certi casi si capivano, per esempio era stato lui a presentarle Helia, ad ogni modo qualunque fosse la ragione erano davvero molto amici.

"Dai, torniamo alla festa." Disse lui. "E, Flora, non lo sa nessuno... intendo il motivo del mio litigio con Logan."

"Sta' tranquillo, non dirò nulla, promesso... e ora andiamo, forza, che tra un po' c'è la torta!" Esclamò Flora, così insieme tornarono al Frutti Music Bar.

Flora entrò per prima e tutti la guardarono col fiato sospeso fin quando lei sorrise, così capirono che era andato tutto a buon fine.
Brandon invitò Stella a ballare così poté chiederle scusa per come si era comportato con lei.

"Come hai fatto?" Chiese Helia a Flora mentre ballavano.

"Gli ho parlato, funziona sempre." Rispose lei con un sorriso.

"Sei bellissima stasera, e sai una cosa? Sono fortunato, perché tu sei bella anche dentro."

"Oh, Helia, mi fai arrossire!" Ridacchiò lei, e poi gli diede un bacio.

La serata si concluse bene, ci fu la torta, ci furono le foto, ci fu lo scarto dei regali, e ci fu il volo delle lanterne, e fu uno spettacolo pazzesco.

Finita la festa e andati via gli invitati i ragazzi riaccompagnarono le ragazze ad Alfea.

"Buonanotte, ci sentiamo domani, okay?" Disse Helia a Flora dopo che lei scese dalla sua windrider.

"Va bene, a domani." Disse lei dandogli un bacio.

"Cos'hai lì?" Chiese notando la busta a pois.

"Ecco..." Provò a dire Flora ma Nex disse:

"Helia, ti muovi o no?!"

"Devo andare, a domani!" Salutò Helia, così i ragazzi andarono via e le ragazze entrarono nel college e tornarono nella loro stanza.

"Che serata!" Esclamò Stella togliendosi le scarpe.

"Come stai?" Chiese Flora facendo lo stesso.

"Sto bene, io e Brandon ci siamo chiariti, non so tu cosa gli abbia detto ma ha funzionato, grazie infinitamente." Disse Stella abbracciandola.

"Di nulla... beh, buonanotte, ragazze, io me ne vado a letto, sono stanchissima, a domani."

"Notte." Dissero le altre all'unisono.

Flora andò nella sua stanza e mise il pigiama, poi prese il regalo di Logan e lo mise nell'armadio, Brandon per il momento non lo voleva e lei l'avrebbe conservato per lui fin quando i due fratelli non si fossero chiariti. Decise di non darlo a Stella perché la confidenza che Brandon le aveva fatto era qualcosa di veramente serio e dentro di sé dare quel pacchetto a Stella significava condividere una parte di quel segreto, e aveva promesso a Brandon di non dire una a parola.

Così si mise a letto e in poco tempo si addormentò.
Bloom la raggiunse poco dopo ,anche lei si mise a letto ma poi, incuriosita si avvicinò alla finestra.

"È proprio vero che non esistono più le mezze stagioni..." Disse fra sé notando che il vetro della loro finestra era ricoperto di brina.

Salut a tutti! Rieccomi tornata con una nuova storia :) ma stavolta ci tengo a precisare che questa storia è frutto della collaborazione tra me e Ariel99. E' stata proprio lei che mi ha contattata proponendomi l'idea e io l'ho trovata assolutamente geniale, quindi è nato tutto questo! 
Dunque, questo primo capitolo come avete potuto leggere dal diario di Flora è ambientato dopo la settima stagione, tutto sembra tranquillo, ovviamente "sembra".

Spero che questa storia abbia già catturato la vostra attenzione, (attenzione all'ultima frase), e spero che partirete per questa nuova avventura!

Ci sentiamo sui prossimi capitoli perché ho ancora molto da dirvi ma non vi anticipo niente per ora! Sentitevi liberi di recensire e farmi sapere cosa ne pensate dell'intro di questa nuova storia. Bisous,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


UN AFFETTUOSO GERANIO FA CALARE L'INVERNO

"Ragazze,siamo all'inizio del semestre, non possiamo arrivare già in ritardo!" Esclamò Flora sulla porta mentre aspettava le sue amiche.

Loro, affannate, presero le loro cose e la raggiunsero, così si avviarono per la loro lezione.

"Non è che due minuti siano un ritardo così esagerato!" Si lamentò Stella mentre camminavano per i corridoi.

"Non è esagerato, ma è comunque ritardo..." Disse Flora, le altre alzarono gli occhi al cielo: conoscevano la loro amica e sapevano quanto fosse pignola per quanto riguardava la scuola.

Arrivarono a lezione, in orario, ovviamente, e presero posto.
Quel giorno avrebbero fatto lezione col professor Wizgitz, e quindi avrebbero studiato la metamorfosimbiosi.

"Molto bene, signorine, rieccoci ad iniziare un nuovo anno! È la prima lezione di metamorfosimbiosi da quando è cominciato il semestre, vero? Ci vorrebbero più ore, io lo dico sempre!" Esclamò il professore che era in piedi sulla cattedra per farsi vedere e sentire da tutte data la sua piccola statura.

Stella si sporse verso le sue amiche e disse sottovoce:

"È la prima lezione del semestre ed è già diventato noioso!"

Loro ridacchiarono poi tornarono a seguire la lezione.
Oltre alla metamorfosimbiosi quel giorno le Winx fecero lezione di pozionologia e di storia e finalmente furono libere di andare a pranzare.

Andarono insieme in sala da pranzo e sedettero al loro solito posto.
Appena si sedettero il cellulare di Stella squillò.

"Oh, è Brandon, scusate un secondo. Mangiate pure." Disse alzandosi così si allontanò per rispondere.
Le altre annuirono e così cominciarono a mangiare, dopo poco Stella tornò e Bloom chiese:

"Che succede?"

"Oggi pomeriggio usciamo insieme." Rispose Stella con la bocca piena e con una mano davanti.

"Non dovevi studiare oggi?" Chiese Flora.

"Sì, dovevo, ma posso sempre studiare quando torno." Rispose la bionda facendole l'occhiolino.

Flora fece spallucce, sapeva che la sua amica dava poca importanza allo studio ed era inutile farglielo notare: non avrebbe certo cambiato idea. Il problema però era che quando poi si trovava alle strette, il giorno prima del compito passava tutta la notte con Flora a cercare di imparare qualcosa.

"Io oggi la passerò ad allenarmi, ho poco da studiare e voglio perfezionare le mie rondate." Disse Aisha battendo un pugno sul tavolo con uno sguardo determinato.

"Credevo venissi a darmi una mano nella serra." Disse Flora un po' delusa.

"Sì, volevo, Flora, ma sono entrata nel girone della prossima gara di ginnastica che si terrà a Magix e devo allenarmi, mi dispiace."

"Oh, va bene. Tranquilla, fai bene ad allenarti, e sono sicura che le tue rondate saranno le migliori." Disse Flora con un sorriso, Aisha ridacchiò sapendo che la sua amica non sapeva esattamente di cosa stava parlando ma la incoraggiava lo stesso.

Dunque Flora guardò le sue altre amiche e chiese:

"C'è qualcuno che ha voglia di aiutarmi oggi?"

"Non guardare me, io esco con Brandon." Disse Stella indicando se stessa con un dito.

"Lo so, Stella, intendevo le altre."  Disse Flora guardando le sue amiche aspettando risposta.

"Mi dispiace, Flora, ma sto lavorando ad un nuovo pezzo." Si giustificò Musa.

"Io sto costruendo una nano-navicella a propulsione, mi dispiace." Disse Tecna con un broncio, dispiaciuta.

"Bloom?" Chiese Flora speranzosa.

"No, Flora, non posso, ho da fare in biblioteca."

"E va bene, vorrà dire che oggi me ne starò da sola..." Disse Flora con un sospiro.

"Ma perché non chiedi ad Helia?" Suggerì Stella con un sorrisetto.

"Hai ragione, Stella, chiederò a lui, non mi dirà di no!" Esclamò Flora con gioia; aveva davvero bisogno di una mano perché doveva trapiantare tutti i germogli negli appositi vasetti in vista dell'autunno e farlo da sola sarebbe stato un processo davvero lungo e faticoso.

Dopo pranzo ognuna delle ragazze si dedicò alla propria attività, Flora allora si diresse nella serra di Alfea e una volta entrata chiamò Helia.
Quando lui rispose Flora disse:

"Hey, sono io, Flora."

"Ciao Flora, va tutto bene?" Chiese Helia dall'altra parte.

"Sì, sì, certo, va tutto bene... ehm... hai da fare?" Chiese lei con un sorriso speranzoso,anche se Helia non poteva vederlo.

"Eh, abbastanza... mio nonno mi costringe a stare in direzione con lui ad aiutarlo con i documenti da riordinare. Tutti pensano che sia bello essere il nipote del preside, ma non è affatto così!" Sospirò Helia,il sorriso di Flora si spense. Helia chiese:

"Tu hai bisogno di qualcosa?"

"No, tranquillo, nulla di importante, torna al tuo lavoro, non volevo disturbarti."

"Tu non disturbi mai, anzi, tornerò a lavoro più contento! Ci sentiamo dopo, okay? Ti amo."

"Ti amo anch'io." Disse Flora, e riattaccò.
La fata allora si guardò intorno con le mani ai fianchi e con un sospiro affermò:

"Beh, piantine, a quanto pare staremo da sole oggi, maglio mettersi al lavoro!"

Allora Flora cominciò il suo lavoro, si diresse al tavolo da lavoro dove teneva tutti i vasetti, poco distante c'erano i germogli ancora nella terra.
Le piante si mossero e le fecero spazio per passare, lei le ringraziò, loro ne furono molto contente. 
Le piante di quella serra adoravano Flora, e lei gli voleva bene, loro facevano sempre di tutto per facilitarle il lavoro e per impressionarla aspettando dei complimenti da parte sua che arrivavano molto spesso.

Passarono un paio d'ore e Flora era quasi a metà del lavoro, poi si sentì chiamare.

"Flora, sei qui?" Chiese la voce dall'ingresso.

"Sì, sono qui!" Esclamò la fata e attraversando la serra si diresse all'ingresso.

"Ehm... Flora?!"

Flora ipotizzò quello che era potuto succedere tanto da allarmare il suo ospite e così si affrettò per raggiungerlo.
Arrivata all'ingresso trovò Brandon che era bloccato e avvolto da un rampicante, quando la vide lui chiese implorante:

"Un aiutino?"

"Ma sì, subito." Disse lei con un sospiro,poi assunse un'espressione seria e rimproverò la pianta:

"Lascialo andare, non si trattano così gli ospiti e Brandon è un mio amico! Su, forza!"

La pianta rampicante, mortificata, lasciò andare il ragazzo.
Lui si risistemò i vestiti e disse:

"Grazie..."

"Di nulla, anzi, scusa, è che sono tutte molto protettive nei miei confronti."

"Ci credo, considerando quello che è successo qui..." Disse lui guardandosi intorno.

"Sì... ehm... ma tu che ci fai qui?" Chiese Flora curiosa togliendosi i guanti da lavoro.

"Sono qui perché... ecco... in realtà non lo so neanch'io esattamente..." Disse Brandon distogliendo lo sguardo.

"Hai da fare?" Chiese Flora con un sorriso: le era appena venuta un'idea.

"Ehm... no, perché?"

"Ti va di aiutarmi? Devo trapiantare i germogli nei vasetti in vista dell'inverno e sono davvero tanti germogli. Erano tutti troppo occupati per darmi una mano... che ne dici?"

"Sì, va... va bene, ti aiuto io." Rispose Brandon annuendo, Flora sorrise contenta e così fece strada per tornare al tavolo da lavoro.

"Wow..." Disse Brandon a bocca aperta quando vide il numero di vasetti ancora vuoti su quel tavolo.

"Ecco i tuoi guanti, e ora ti faccio vedere come si fa." Disse Flora porgendogli i guanti e facendogli gesto di seguirla.

Brandon osservò attentamente il procedimento e così Flora gli affidò un vasetto e un germoglio da trapiantare.
Per i primi minuti lavorarono in silenzio, poi Flora chiese:

"Allora, l'appuntamento con Stella non è andato bene?"

"No, direi di no... vedi, sono stato io a chiederle di uscire, avevo voglia di vederla. La visita di Logan mi ha lasciato molto sconcertato, e pensieroso, avevo voglia di vedere qualcuno che potesse tirarmi su."

"E invece cosa è successo? Avete litigato?"

"No, non esattamente. Noi lo sappiamo com'è fatta Stella, no? Lei è egocentrica, e mi sta bene, insomma, io non sono un esempio di modestia e la amo così com'è, però... mi sono ritrovato a fare il solito, ascoltarla mentre mi raccontava di gente che non conosco nemmeno e accompagnarla a guardare vetrine."

"Mentre tu avevi bisogno di qualcos'altro..." Puntualizzò Flora pigiando la terra nel vasetto.

"Esatto. Alla festa ci siamo chiariti, ma questo non vuol dire che io adesso stia bene, e mi avrebbe fatto piacere che lei se ne interessasse, che si accorgesse che c'è qualcosa che non va. Mi sarebbe piaciuto parlarne con lei."

"Forse se n'è accorta ma non ti ha chiesto niente per non turbarti, magari ha pensato che l'ordinario avrebbe potuto aiutarti a non pensare al problema." Flora alzò gli occhi dal vasetto aspettando una risposta da Brandon.

"Forse... sta di fatto che avevo immaginato questo pomeriggio in maniera un po' diversa..." Disse lui con un sospiro mentre pigiava la terra nel vasetto.

"E invece una perfida fata della natura ti costringe ai lavori forzati!" Esclamò Flora facendo la voce da strega, entrambi risero.

"Di solito qui faccio tutto da sola," Disse Flora dopo aver smesso di ridere,"ma stavolta c'è più lavoro e credo che neanche in due riusciremo a finire entro oggi, fra mezz'ora devo chiudere, la serra ha degli orari prestabiliti."

"Continuerai domani?"

"Sì, per forza, ormai è già entrato l'autunno e questi germogli rischiano molto senza un vasetto che li protegga."

"Se vuoi ti aiuto."

"Lo faresti davvero?" Chiese Flora alzando gli occhi dal suo vasetto.

"Sì, certo, e poi ormai ci ho preso la mano, finiremo in fretta, vedrai." Sorrise Brandon.

"Oh, grazie, Brandon! Non so davvero come ringraziarti!" Esclamò Flora con le mani giunte.

"Tranquilla, non ce n'è bisogno." Le disse con un sorriso accennato mentre metteva a posto un vasetto.

Flora e Brandon continuarono a lavorare finché poterono, poi Flora dovette chiudere. Allora si tolsero i guanti e posarono gli attrezzi, con un incantesimo temporaneo Flora creò una barriera sui germogli per proteggerli.
Dunque si avviarono all'uscita, prima di uscire, il rampicante che aveva preso Brandon quando era arrivato sciolse le sue fronde verso di lui, Brandon indietreggiò ma poi si accorse che la fronda era piena di fiori.

"È il suo modo per scusarsi, prendine uno, ti sta facendo un regalo." Disse Flora facendo cenno verso il fiore. Brandon, un po' titubante, ne colse uno. Flora guardò Brandon in attesa, allora lui disse, rivolto alla pianta:

"Ehm... grazie mille, non... non ce l'ho con te..."

La pianta allora riavvolse le sue fronde, così Flora fece strada e i due lasciarono la serra.
Flora chiuse la serra con un incantesimo, ormai era quasi ora di cena e Brandon doveva tornare a Fonterossa, così si avviarono all'uscita.

Mentre Brandon guardava il fiore Flora gli disse:

"È stato molto importante quello che ha fatto per te, le ipomee non regalano i loro fiori al primo che capita, ti sei fatto una nuova amica."

"Quando si dice avere fortuna con le ragazze!" Esclamò il ragazzo e la sua amica rise.

Arrivarono all'uscita,allora Brandon disse:

"Allora ci vediamo domani per finire il lavoro?"

"Sì, ti aspetto, e grazie ancora."

"Di nulla, anzi, grazie a te, alla fine il pomeriggio è andato proprio come volevo."

"Volevi passare il tempo a trapiantare germogli...?" Chiese Flora con un sopracciglio alzato.

"No, ma volevo vedere un volto amico. Ci vediamo domani, Flora." Disse Brandon posandole la mano sul braccio per salutarla, allora mise il casco e volò via.

Flora tornò dentro e si avviò verso la sala da pranzo. Si sentiva soddisfatta perché aveva potuto aiutare un suo amico, poi però pensò a Stella: perché aveva agito in quel modo? Non si era resa conto di quello che Brandon le stava chiedendo?
Flora avrebbe voluto chiederglielo, ma poi pensò che in fondo non erano affari suoi e non doveva intromettersi, ma se Brandon le chiedeva dei consigli lei voleva essere almeno sicura di avere le buone ragioni per giustificare la sua amica.
Senza rendersene conto era già arrivata in sala da pranzo e raggiunse le sue amiche.
Stella non disse nulla del suo appuntamento con Brandon, tantomeno Flora la informò che lui era stato con lei nella serra, o almeno non ci fu modo.
Aisha parlò delle sue rondate che erano migliorate già nell'arco di quel pomeriggio mentre Tecna mise le altre al corrente dei progressi della sua nano-navicella a propulsione, pareva che potesse raggiungere velocità molto elevate.

Dopo cena le ragazze tornarono in camera, Stella stava tornandosene in camera sua ma Flora la fermò:

"Stella."

"Sì, Flora? Dimmi tutto." Disse la bionda sulla porta di camera sua.

"Come è andato l'appuntamento con Brandon?"

Bloom sentì di cosa parlavano e sedendosi sul divano disse:

"È vero, Stella, non hai detto nulla,è insolito da parte tua."

Le altre si avvicinarono trovando giusta l'affermazione di Bloom.

"Beh... perché non c'era molto da dire, insomma, abbiamo fatto il solito, e Brandon non mi ha portato niente di particolare. Di solito se mi chiede di vederci così tempestivamente è perché mi ha fatto un regalo o deve dirmi qualcosa d'importante, invece è stato tutto normale, ordinario..." Disse Stella facendo spallucce.

"Da come lo dici sembri un po' delusa." Osservò Aisha.

"Beh, mi aspettavo qualcosa, ve l'ho detto, invece è stato il solito. Ovviamente mi ha fatto piacere che ci siamo visti, ma non è stato nulla di particolare."

"Solo questo?" Chiese Flora un po' spiazzata.

"Sì, solo questo, ci dovrebbe essere altro?" Chiese Stella.

"No, insomma... forse era lui che si aspettava qualcosa da te..."

"No, non credo. Brandon era normale, il solito, e di solito sono io che mi aspetto qualcosa da lui. E poi lo sapete, io sono spontanea, non avrei potuto prepararmi niente... oh, e poi se avessi preparato io qualcosa per lui sarei stata io a chiamarlo... ora vado a letto, a domani." Disse Stella e così chiuse la porta della sua camera alle sue spalle.

Flora guardò le sue amiche, loro scrollarono le spalle con un espressione che diceva : - In fondo è Stella.- e così ognuna se ne tornò in camera sua.

Mentre era a letto Flora pensò che allora Brandon aveva le proprie ragioni e che per quanto avesse voluto giustificarla a volte Stella era davvero cieca.

Il giorno dopo le ragazze iniziarono una nuova e solita giornata e si prepararono per andare a lezione.
Finite le lezioni e dopo aver pranzato tornarono in camera loro per studiare.

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi avevano terminato la loro mattinata e avevano avuto del tempo per pranzare e riposarsi.
Brandon e Sky erano in camera loro e Sky era steso sul letto mentre cercava di studiare ma il metodo forse era troppo rilassante e lo studio non stava andando nel migliore dei modi.
Al contrario Brandon era seduto alla sua scrivania e studiava con molta attenzione, al che Sky chiese:

"Non ti ho mai visto studiare così, che succede?"

Brandon distolse lo sguardo dal libro e si rivolse al suo amico:

"Niente, non sono impazzito, tranquillo... è che voglio finire in fretta."

"E come mai?" Chiese il principe.

"Devo andare ad Alfea, ho promesso a Flora che l'avrei aiutata a trapiantare i suoi germogli nei vasetti, non riuscirà a finire da sola."

"Oh..." Fu l'unico commento di Sky che rimase per un secondo a pensare, poi continuò:

"Da quando in qua' sei tanto interessato al giardinaggio?"

"In realtà non lo so neanch'io come mi sono ritrovato a trapiantare germogli, sta di fatto che ho promesso a Flora che le avrei dato una mano e non posso né voglio tirarmi indietro, ci rimarrebbe male."

"Ed Helia lo sa?"

"Cosa?"

"Questo."

"Questo cosa?"

"Che passerai il pomeriggio con Flora a trapiantare germogli nei vasetti."

"Ehm... no, non credo, o almeno io non gliel'ho detto... è importante?"

"Secondo me sì, dovresti dirglielo, Helia non è un tipo geloso ma dovresti farlo per correttezza."

"Forse hai ragione, glielo dirò prima di andare ad Alfea."

Ad Alfea le ragazze studiavano insieme nella loro sala comune dato che il giorno dopo avrebbero avuto tutte un compito sullo stesso argomento. Dopo poco Stella posò il libro sul tavolo e dopo aver sbuffato disse, in tono lamentoso:

"Io non ne posso più! Vi prego, prendiamoci una pausa!"

"Io ci sto!" Disse Musa sfogliando le pagine del libro che avevano ancora da studiare.

"Io no, non posso perdere tempo, devo finire il lavoro nella serra." Disse Flora senza distogliere lo sguardo dal libro.

"Se vuoi ti do una mano." Disse Aisha prendendole la mano per chiamare la sua attenzione, ma Flora disse:

"Tranquilla, non ce n'è bisogno, c'è già Brandon che mi aiuterà." E tornò a leggere ma Stella guardò le altre e tutte lasciarono ciò che stavano facendo, allora Flora alzò di nuovo lo sguardo sentendosi osservata.

"Che succede?" Chiese Flora guardandole confusa.

"Brandon ti darà una mano?" Chiese Stella alzando un sopracciglio.

"Ehm... sì, è quello che ho appena detto, c'è qualche problema?" Chiese ancora Flora.

"No, no, nessun problema..." Rispose Stella liquidando la faccenda anche se la sua espressione diceva che era chiaramente offesa.

"Stella, se ti dà fastidio che io e Brandon passiamo del tempo insieme da soli posso... insomma, non voglio crearti problemi." Provò a dire Flora ma Stella disse:

"Ho detto che non c'è problema, e se non c'è problema non c'è problema, punto, fine della discussione, torniamo a studiare."

Tornarono a studiare anche se Flora si sentì un po' a disagio. Era chiaro che a Stella dava fastidio ma lei non l'aveva neppure immaginato. Lavorare con Brandon le era sembrata una cosa naturale, non si era fatta troppi problemi, e invece c'erano. Anche se, a quanto pareva, a modo suo Brandon aveva bisogno di parlare dei suoi problemi con Stella e nessuno poteva consigliarlo meglio di una delle sue migliori amiche, e da quanto aveva capito Flora lei era l'unica con la quale Brandon si era confidato, non poteva e non voleva certo dargli buca.

Finito di studiare Brandon si preparò per uscire, tolse l'uniforme e vestì i suoi abiti, così andò a prendere la sua windrider. Mentre andava si ricordò che doveva parlare con Helia, così cambiò direzione e si diresse verso la camera che quest'ultimo una volta condivideva con Riven.
Arrivato Brandon bussò e fu proprio Helia ad aprire la porta.

"Ciao, Brandon." Salutò Helia un po' sorpreso, Brandon non era solito fargli visita.

"Hey, Helia, devo dirti una cosa." Disse Brandon ripensando a ciò che gli aveva detto Sky e quindi cercando le parole giuste,Helia si spostò dalla porta e col braccio gli fece cenno di accomodarsi.

"Grazie." Disse Brandon entrando, Helia chiuse la porta e chiese:

"Di che si tratta?"

"Ehm... ti volevo chiedere se a te dà fastidio se do una mano a Flora nella serra di Alfea."

Helia lo guardò sconcertato, presa lì su due piedi quella frase non aveva molto senso per lui, allora chiese:

"Tu? Nella serra di Alfea?"

"Sì, vedi, Flora ha bisogno di una mano per del lavoro e mi sono offerto di aiutarla, deve finire tutto entro oggi... solo dopo ho pensato che tu..." Brandon non finì la frase che Helia, colpendosi la fronte, disse:

"Ecco perché mi aveva chiamato ieri! Fastidio? No, sei matto? Nessun fastidio! Anzi, grazie per esserti reso disponibile. Flora non chiede mai aiuto per non disturbare nessuno, dev'essere un lavoro parecchio importante, ma vedi, io sto aiutando mio nonno e non posso dirgli di no..."

Brandon sfilò le mani in tasca sentendosi totalmente sollevato, poi disse:

"Fantastico, allora è tutto a posto, va bene?"

"Sì, sì, anzi, grazie mille, Brandon."

"E di che, sta' tranquillo. Allora vado ad Alfea, ci vediamo." Salutò Brandon uscendo mentre Helia tornò al suo lavoro.

Quando Brandon arrivò alla serra Flora era già lì e gli disse di raggiungerla, Brandon salutò l'ipomea con un sorriso soddisfatto e raggiunse la sua amica.
Lei era già seduta al suo posto e stava già lavorando.

"Ciao." Salutò lei con un sorriso.

"Ciao, spero di non essere in ritardo." Disse lui mettendosi i guanti e prendendo gli attrezzi.

"No, tranquillo, anch'io sono appena arrivata... Brandon, devo dirti una cosa." Disse Flora dopo un sospiro fermandosi e guardandolo.

"Che succede?"

"È per Stella, mi è sembrata infastidita quando le ho detto che saresti venuto ad Alfea oggi per aiutarmi qui."

"Beh, ogni tanto le cose non vanno come vuole lei." Disse Brandon cominciando il suo lavoro ma accigliandosi.

"Sì, ma lei è mia amica e..."

"...anche io sono tuo amico. Ad Helia non dà fastidio non vedo perchè Stella debba essere infastidita. Eppure, non mi sembra di vederla qui, non mi pare che sia venuta a dirmelo!"

"E va bene, come non detto." Sospirò Flora, sapeva che quei due si volevano bene ma avevano molto spesso problemi di questo tipo; si sentì sollevata: lei ed Helia non avevano mai avuto problemi come questi, tranne per la volta di Krystal, ma tutto si era risolto.

Con sorpresa di Flora non fu aperto più "l'argomento Stella", lei si aspettava che forse Brandon voleva parlarle dei suoi problemi con lei invece non fu così, parlarono di tutt'altro, di tutto e di niente. Brandon sapeva essere di compagnia e Flora in quella serra non aveva mai riso tanto dato che per la maggior parte se ne occupava da sola e non con un amico che tirava fuori una battuta per ogni cosa.
Per questo le piante di Flora presero Brandon molto a genio e nessuna di loro lo infastidì, anzi, molte gli offrirono dei fiori.

"Sono lusingato..." Disse Brandon un po' stranito davanti all'ennesimo e coloratissimo bouquet offerto da un geranio pendente, Flora ridacchiò. La pianta fu molto felice e con le sue lunghe fronde abbracciò, a modo suo, il ragazzo, lui legato in quel modo perse la presa sul vasetto che gli scivolò di mano.

"No!" Esclamò Flora che prontamente con un gesto della mano lanciò un incantesimo per non far cadere il vasetto a terra.

"E quello che cos'era?" Chiese Brandon ad occhi sgranati, ormai libero dalla presa della pianta.

"Non... non ne ho la più pallida idea." Rispose Flora ancor più scioccata.

Il vasetto si era completamente congelato,il germoglio che c'era dentro era ormai ricoperto di brina, fortunatamente però era rimasto a mezz'aria e Flora poté prenderlo e lo poggiò sul tavolo.
Lei e Brandon lo osservarono attentamente.

"Ti è mai successa una cosa del genere?" Chiese lui guardando la pianta ancora perplesso.

"No, mai." Rispose lei con gli occhi puntati sul germoglio,"Ma devo... devo fare qualcosa, non resisterà così al freddo, la lullabea non riesce a sopportare neanche la brina, devo... devo scongelarlo!" Disse battendo un pugno sulla mano aperta.
Guardò Brandon, lui annuì, allora la fata si concentrò e chiuse gli occhi, le mani aperte verso il vasetto. Le sue mani furono avvolte da un'aurea gialla e il vasetto e il germoglio si riscaldarono di nuovo tornando normali.
Flora aprì gli occhi ma poi le girò la testa, Brandon l'afferrò per un braccio.

"Va tutto bene?" Chiese preoccupato.

"Sì, sì, solo che è un incantesimo faticoso anche se non sembra." Rispose Flora.

Si sedettero di fronte al tavolo ma non tornarono a lavoro, davano un'occhiata alla pianta e poi tornavano a guardarsi perplessi.

"Non ti ho mai vista controllare il freddo."

"Perché non l'ho mai fatto..."

"Ma è pur sempre natura, no?"

"Sì, credo... non lo so, è stato strano, ed è stato fuori dal mio controllo, io non volevo lanciare questo tipo di incantesimo."

"Forse sentivi freddo mentre lanciavi l'incantesimo."

Flora scosse la testa e disse:

"La magia non funziona così, Brandon."

"E allora come te lo spieghi?"

"Non lo so, dovrei parlarne con le altre, ma forse è meglio chiedere prima a Faragonda per avere risposte certe, non voglio allarmarle per nulla."

"Sì, credo sia la scelta migliore."

"Fino a quando non ne parlerò con loro non dire a nessuno quello che mi hai visto fare, okay?"

"Promesso, nessuno saprà niente." Affermò lui con un cenno della testa.

Quella sera Flora e Brandon riuscirono a terminare il lavoro, tutti i germogli ora erano al sicuro nei loro vasetti pronti ad affrontare la stagione fredda che stava per arrivare.

Lasciarono la serra che Flora chiuse con un incantesimo, allora Flora accompagnò il suo amico all'uscita.
Arrivato al cancello Brandon sospirò e Flora disse:

"Ci sei rimasto male?"

"Come? Per cosa?" Chiese lui scattando e facendo finta di non sapere di cosa parlasse la sua amica.

"Lo sai, Stella non si è fatta viva. Ma è orgogliosa, c'era da aspettarselo... Brandon lei ti ama, non lasciare che tutti questi dubbi ti confondano."

Brandon scrollò le spalle e disse:

"Forse hai ragione... beh, io me ne torno a Fonterossa, ci vediamo."

"Va bene, e grazie mille, sei stato gentilissimo!" Disse Flora prima che lui mettesse in moto la sua windrider,la salutò con la mano e volò verso Fonterossa.

Flora tornò dentro e andò a cenare con le sue amiche. Stella non sembrava arrabbiata e Flora sperò che le era davvero passata.
Tornarono in camera e andarono a letto.
Prima di addormentarsi Flora scrisse al suo diario:

Caro diario,
Mi è successa una cosa davvero strana, oggi ho congelato un germoglio di lullabea. Non ho mai usato una magia del genere e non mi aspettavo di farlo, devo parlarne con Faragonda. Meglio non allarmare subito le altre, avere problemi di magidentità è una cosa seria, meglio essere sicuri di che problema si tratti effettivamente.
Secondo Brandon non è nulla di grave, in fondo il freddo è parte della natura... a proposito di Brandon, è stato davvero gentile ad aiutarmi nella serra e anche se pensavo il contrario mi ha davvero aiutato perché voleva farlo. Io ero convinta che volesse parlarmi di Stella,invece si è semplicemente comportato da amico.
Senza volerlo sono giunta però ad una conclusione: in meno di una settimana io e Brandon ci siamo ritrovati a condividere due segreti,entrambi difficili da mantenere e che riguardano questioni molto delicate, sento che tutto questo sarà molto difficile.


Salve mie piccoli germogli di lullabea! Rieccomi con un nuovo capitolo! Dunque, questo capitolo ci ha dato qualche indizio in più dopo quella curiosa ultima frase del capitolo precedente a cui vi avevo detto di fare particolare attenzione. Lavorando e senza volere Flora ha congelato un germoglio, come è stato possibile? Secondo quanto scrive nel suo diario sarebbe possibile che si tratti di un problema di magidentità, ma che cosa vuol dire? Ahahahah, credevate davvero che ve lo svelassi? Non posso, mi dispiace, dovrete aspettare il prossimo capitolo! 
Per il resto abbiamo uno specialista incompreso e una fata disposta ad ascoltare, direi un'accoppiata perfetta per un'amicizia che fa scintille, per il resto vedremo...
Helia è il solito, super perfetto fidanzato che non si ingelosisce per nulla (ma quanto è dolce? Eh? *-*) dall'altra parte abbiamo una Stella leggeremnte indispettita ma comunque ha le sue ragioni, Brandon è stato più volte preso di mira da molte ragazze e non possiamo biasimare la principessa...
Ad ogni modo, per ora è tutto, ci risentiamo sui prossimi capitoli dove ho in serbo grandi cose per voi!
Ci tenevo a ringraziarvi per aver iniziato a leggere questa storia, per aver recensito e per averla aggiunta alle vostre preferite/seguite.
Vi straAmo, ci sentiamo presto,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


IL CIOCCOLATO INFONDE CORAGGIO

La mattina seguente le Winx, come era d'abitudine, si alzarono presto e si prepararono per le loro lezioni.
Stella si comportò normalmente con Flora e lei lo interpretò come un segno che le era passata e che in fondo quella specie di discussione che avevano avuto non era stato nulla di grave.
Andarono a lezione, la prima della giornata era un'ora di autodifesa con Griselda che non fu molto piacevole.
Dopo le solite e schematiche istruzioni dell'insegnante le ragazze furono pronte, Griselda disse, guardandole ad una ad una:

"Allora, passiamo alla parte pratica. Ho bisogno di due volontarie."
Nessuna ragazza disse nulla, ci fu solo un leggero mormorio, allora Griselda disse:

"Non siate tanto timide, signorine, avanti, o sarò costretta a scegliere io."

"Lo faccio io!" Esclamò Amaryl, una sudentessa, alzando la mano.

"Molto bene, signorina, venga qui." La ragazza fece come le era stato detto, la professoressa guardò le altre e chiese:

"La prossima?"

Ma nessuno rispose,Griselda si aggiustò gli occhiali sul naso e ordinò:

"Flora, venga lei, e non perdiamo altro tempo."

Flora saltò in piedi, con voce un po' tremante disse:

"In realtà io...non mi sento molto bene, professoressa."

Le sue amiche intorno a lei mormorarono:

"Che cos'hai?"

Flora non poté rispondere perché Griselda chiese:

"Vuole andare in infermeria?"

"No, non ce n'è bisogno, ma preferirei non usare la magia."

Griselda sospirò, allora concesse:

"E va bene, ma ho comunque bisogno di una volontaria. Signorine, ho soltanto quest'ora oggi, non perdete tempo."

"Vengo io!" Si offrì Bloom alzando la mano, Flora le rivolse uno sguardo riconoscente.

"Bene, Bloom, venga." Disse Griselda.

Così la professoressa si avvicinò al gruppo lasciando alle due ragazze più spazio per potersi trasformare e per poter iniziare la loro simulazione di combattimento.

Le due ragazze furono avvolte da luce e scintille, Bloom da farfalline scintillanti, così furono pronte per combattere, Bloom nella sua forma Butterflix e Amaryl nella sua versione Enchantix. Si alzarono in volo di qualche metro, Griselda diede le istruzioni:

"Molto bene, signorine, tenetevi pronte. Colpirete una volta ciascuna e non un colpo che superi il grado quattro di intensità, sono stata chiara?"

Le due ragazze annuirono in direzione dell'insegnante e cominciarono il loro esercizio.

"Attacco Fiammeggiante!" Urlò Bloom e dalle sue mani una scia infuocata partì fino ad arrivare dritta alla sua compagna.

"Brezza Autunnale!" Chiamò invece Amaryl creando uno scudo intorno a sé.

Le altre ragazze guardavano le loro compagne mentre Griselda segnava tutto sul suo taccuino.

"Tifone Distruttivo!" Urlò Amaryl passando all'attacco ma Bloom si scansò prontamente.

"Saetta di Domino!" Disse Bloom e così una scia di fuoco nacque dalle sue mani e colpì Amaryl in pieno, la fata del vento cadde a terra a causa del colpo, Griselda fece segno a Bloom di tornare a terra.

Amaryl si alzò e si risistemò i vestiti, sbatté le ali che si erano leggermente piegate a causa della caduta e si avvicinò all'insegnante.

"Molto bene,siete state entrambe piuttosto brave. Amaryl, lei è stata distratta, deve essere più attenta durante il combattimento. Bloom,lei deve cercare di ricorrere più spesso a incantesimi protettivi anziché a quelli di attacco."

"Va bene." Disse Bloom con un cenno, allora annullò la sua trasformazione e raggiunse le sue amiche, Amaryl fece lo stesso.

"Sei stata grande, Bloom!" Esclamò Musa dandole il cinque.

"È vero, bravissima! E grazie per aver preso il mio posto, sai che Griselda non accetta facilmente rifiuti." Disse Flora facendo cenno verso l'insegnante.

"A proposito Flora, cos'hai?" Chiese la fata dai capelli rossi con aria preoccupata, le altre assunsero la stessa espressione aspettando una risposta.

"Niente di che, state tranquille, è solo che..."

"...Molto bene." Disse Griselda ad alta voce per richiamare l'attenzione, "Ora tornate subito dentro che a breve suonerà la campanella e non dovete arrivare in ritardo alla prossima lezione!"

"Sì, ispettrice Griselda." Dissero le ragazze in coro, così si avviarono verso l'entrata, ma Flora si sentì chiamara dall'insegnante, così chiese alle sue amiche di aspettarla e andò da lei.

"Sì, che succede, ispettrice?"

Griselda si aggiustò gli occhiali sul naso e guardò Flora dalla testa ai piedi, così rispose:

"Non mi è sembrato di vederla indisposta durante la lezione, non vorrei che sia l'inizio di un atteggiamento negligente..."

Flora scattò, pronta alla ricerca di una buona scusa, ne pensò tante, scosse la testa con una smorfia, poi anche senza le giuste parole disse:

"Non lo è assolutamente, ispettrice, glielo assicuro, è solo che è un periodo particolare, è solo un po' di stress e per oggi preferivo non usare la magia. Ma glielo assicuro: non accadrà più."

"Me lo auguro." Disse Griselda contrariata, dunque andò via superando la fata che ancora rifletteva su ciò che aveva detto sperando di non avere problemi con l'insegnante.
Stava per tornare dalle sue amiche ma poi sentì Amaryl che, accompaganta dalle sue amiche, stava dicendo:

"Bloom mi ha fatto fare una figuraccia davanti a tutte, e le sue amiche erano così soddisfatte! Pensare che avevo tirato un sospiro di sollievo quando Griselda ha chiamato Flora, ci avrei messo un attimo a farla cadere, e invece...devo rifarmi, o non sarò che l'ennesima di quelle che Bloom ha sconfitto!"

Le sue amiche annuirono di comune accordo, né loro né Amaryl si accorsero che Flora era lì a pochi passi da loro.
La fata della natura tirò un sospiro e raggiunse le sue amiche.

"Cosa voleva Griselda?" Chiese Stella curiosa mentre ripresero a camminare per raggiungere la prossima aula.

"Nulla d'importante... andiamo." Rispose Flora, Stella fece spallucce così le amiche si diressero nella classe del professor Palladium per la lezione di pozionologia, superata anche quella poterono finalmente dedicarsi all'ultima lezione del giorno, quindi andarono nell'aula del professor Avalon per una lezione di magicofilosofia.

Il professore arrivò poco dopo delle ragazze così loro presero posto.
Nel frattempo Flora non poteva fare a meno di pensare a ciò che le era successo il giorno prima nella serra, a quello che aveva fatto. E poi pensò ad Amaryl e a ciò che aveva detto. Nonostante con le sue amiche avesse combattuto numerosi e pericolosi nemici, Flora era considerata debole, e se ne chiedeva il motivo. Non era potente quanto Bloom, lo sapeva, ma non si reputava una che poteva essere fatta cadere in un attimo. 
Doveva andare da Faragonda e doveva raccontarle quello che le era accaduto, doveva capire se il suo era un problema di magidentità e allora doveva parlarne con le sue amiche.
Tutte queste sue preoccupazioni si riflettevano sul foglio che teneva davanti, tutto scarabocchiato, cosa che faceva spesso quando era sovrappensiero.

Aisha era di fianco a lei e notò che la sua amica aveva la testa da un'altra parte, non era da Flora perdere l'attenzione durante una lezione e fu per questo che anche le altre si accorsero che c'era qualcosa che non andava.
Bloom picchiettò con la mano sulla spalla di Aisha per farla girare indietro, quando lei si girò le sue amiche fecero segno verso Flora con un'espressione interrogativa, Aisha fece spallucce facendo loro capire che non ne sapeva nulla, così tornò a seguire la lezione.

Il professore camminava per l'aula mentre spiegava la lezione, ma Flora lo notò poco e tantomeno capì esattamente di cosa stesse parlando, sapeva che stava spiegando quello che aveva assegnato la volta precedente, lei l'aveva già studiato dal libro e ora non poteva fare a meno di pensare al suo possibile problema di magidentità.
Mentre disegnava piccoli fiocchi di neve sul suo foglio lo sentì strisciare via, alzò lo sguardo e vide che il professore era proprio lì accanto al suo banco con il suo foglio tra le mani.

"Non era esattamente a questo che pensavo mentre parlavo di gelo dell'io." Disse il professore di magicofilosofia guardando seccato il foglio.

"Io..." Balbettò Flora ma il professore posò il foglio sul banco e concesse con un sospiro:

"Questa volta passa, ma non voglio più trovarti distratta durante una delle mie lezioni."

Flora annuì, in quel momento suonò la campanella, il professore comunicò sinteticamente i compiti per la prossima lezione e tornò alla sua cattedra su cui c'erano pile di compiti da correggere.

Le Winx si stavano dirigendo in sala da pranzo, mentre camminavano Stella tagliò la testa al toro e chiese:

"Allora, Flora, ci dici cosa ti sta succedendo o no?!"

Flora alzò lo sguardo e notò che tutte le sue amiche la stavano guardando in attesa di una risposta, allora sospirò e disse:

"Ragazze, ve lo assicuro, ho intenzione di dirvi tutto, ma devo andare prima da Faragonda per togliermi un dubbio."

"Ma..." Provò a dire Bloom ma Flora stava andando via, mentre andava disse:

"Ci ritroviamo dopo in camera e vi dico tutto, promesso!"

"Non vieni a pranzo?" Chiese Stella con una mano al lato della bocca per avere un tono più alto.

"No, ci vediamo dopo!" Salutò Flora mentre le ragazze la videro avviarsi di fretta verso l'ufficio della preside.

"Secondo voi di cosa si tratta?" Chiese Bloom con espressione confusa.

Le altre scossero la testa non avendo nulla da rispondere così continuarono verso la sala da pranzo.

Flora invece si diresse velocemente verso l'ufficio della preside, appena arrivò notò che Griselda non era alla sua scrivania, probabilmente era a pranzo, allora Flora si fermò, le dita che si contorcevano le une sulle altre. Forse anche Faragonda era a pranzo, magari era meglio non sprecare neanche il tempo a bussare alla sua porta, e magari anche quello che le era successo era qualcosa con il quale non andava perso tempo. Magari era come aveva detto Brandon, aveva freddo, e poi era la fata della natura e il freddo faceva parte della natura.
No. Non era affatto così, e quella era una spiegazione molto stile specialista, quei ragazzi sapevano ben poco della magia.
Ma se Faragonda non c'era? Meglio tornare dalle altre, si era fatta mille problemi per nulla.
La ragazza girò sui tacchi e prima che potesse fare il primo passo si sentì chiamare.

"Flora?"

Lei si girò, Faragonda stava uscendo dal suo ufficio e teneva ancora la porta aperta dietro di lei con la mano.

"Preside Faragonda, buongiorno."

"Buongiorno, cara, che ci fai qui?"

"Niente... è che... no, niente." Finì Flora con un sospiro, stava per andare ma la preside disse:

"Devo dirti una cosa, puoi entrare un secondo nel mio ufficio?"

Flora la guardò sorpresa, era andata lì per parlare con lei ma ora era la preside che doveva dirle qualcosa. Era strano.
No, non era strano, era il fato, dunque Flora capì che doveva parlare con Faragonda.
La fata annuì e seguì la preside nel suo ufficio.

"Chiudo la porta?" Chiese Flora mentre Faragonda era andata a sedersi dietro alla sua scrivania.

"Sì." Rispose la preside con un cenno.

Flora chiuse la porta e si avvicinò alla scrivania, Faragonda la invitò a sedersi e lei prese posto. La direttrice la guardava con i gomiti poggiati sulla scrivania e le mani giunte, poi sciolse le dita intrecciate e dopo un sospiro disse:

"Vedi, Flora, non sapevo proprio come dirtelo e trovarti qui fuori mi ha dato la prova che dovevo fare ciò che andava fatto."

Flora la guardò con un'espressione piuttosto confusa, Faragonda continuò:

"Si tratta di tua sorella Miele, stamattina è stata attaccata da delle creature malvagie, tua madre non ha saputo spiegarsi meglio ma..."

"Come?! Miele è stata attaccata?! E ora  come sta?! Sta bene?!" Domandò Flora allarmata con lo sguardo che guizzava da ogni parte come se cercasse smaniosamente la sorellina.

"Sì, ora sta bene, sta' tranquilla." La tranquillizzò Faragonda prendendole la mano, la fata provò a respirare regolarmente e si calmò in poco tempo.

"Ma vedi," Disse Faragonda distogliendo per un attimo lo sguardo, "c'è dell'altro. Tua madre mi è sembrata molto preoccupata quando mi ha chiamata, mi ha detto che erano pericolose. Insomma, credo sia il caso che andiate a dare un'occhiata." Concluse la preside.

"Beh, mia madre è un tipo molto... impressionabile, ecco, magari ha esagerato sul conto delle creature, ma vorrei davvero andare su Linphea, anche per vedere Miele."

"Ma sì, certo. Ed è per questo che domani ci andrai con le ragazze, oh, e, Flora, starei davvero più tranquilla se venissero con voi i ragazzi."

"Oh, wow, i ragazzi, sembra che allora sia una cosa seria, non è mia madre che ha esagerato?" Chiese Flora un po' sorpresa.

"Non lo so, è quello il punto." Rispose Faragonda.

"Capisco..."

"Mi dispiace per non averti avvisata non appena tua madre ha chiamato, ma eri a lezione e non volevo metterti questo peso per tutto il giorno, anche perché non potrete partire per Linphea fino a domani."

"Ma sì, certo, capisco, direttrice, non si preoccupi." Disse Flora con un sorriso rassicurando Faragonda, questa poi chiese:

"Piuttosto, tu cosa ci facevi fuori al mio ufficio?"

"Oh, giusto. Beh, preside Faragonda, ho un dubbio e volevo parlarne con lei prima di allarmare le ragazze."

"Allarmarle? Perché, cosa succede?"

"Si tratta della mia magia, credo di avere un problema di magidentità." Disse Flora abbasando lo sguardo.

"Magidentità? Hai raggiunto pienamente il tuo Enchantix, cosa te lo fa pensare?" Chiese la preside preoccupata.

"Vede, ieri ero nella serra e stava per cadere un vasetto, così ho usato un incantesimo protettivo per non farlo cadere... e l'ho ghiacciato." Flora guardò la preside negli occhi sgranati dallo stupore cercando di trovare una risposta, tutto quello che Faragonda disse fu:

"L'hai ghiacciato?!"

"Sì, freddo, congelato, ghiacciato." Disse Flora tagliando l'aria con la mano in un colpo secco.

Faragonda si sistemò gli occhiali sul naso e disse:

"Flora, non vorrei saltare a conclusioni affrettate..."

"Il freddo non é magia della natura, non crede anche lei? Insomma, il mio limite è una Rosa d'Inverno, ma non vado oltre, o almeno non ci andavo fino a ieri."

"Mi dispiace dirtelo, ma potrebbe davvero trattarsi di una crisi di magidentità." Affermò Faragonda addolorata.

Flora ci rimase male, rimase male da quella risposta, avrebbe preferito che la preside l'avesse tranquillizzata e le avesse detto che la natura era natura, freddo compreso.
Avere una crisi di magidentità era una cosa piuttosto seria per una fata, soprattutto per una fata che aveva già raggiunto il suo Enchantix. Com'era ben risaputo nel mondo magico l'Enchantix era il grado più alto per una fata, tutti gli altri livelli, come il Sirenix, o il Butterflix, erano gradi che non  superavano l'Enchantix di potenza ma che aggiungevano nuove capacità, restava il fatto che una fata Enchantix ormai era una fata completa. Una crisi di magidentità in questa fase, oltre ad essere insolito, poteva essere molto destabilizzante per una fata.

"Allora cosa mi consiglia?" Chiese Flora che in quel momento aveva le lacrime agli occhi per lo shock.

"Ti consiglio di parlarne con le tue amiche, e domani andrai su Linphea, parlane con i tuoi genitori e scopri se ci sono stati altri casi in famiglia, i casi  di problemi con la magidentità spesso sono legati, sapremo qualcosa in più." Rispose la preside cercando di sembrare rassicurante.

Flora si alzò e salutò la preside, stava per andare ma la preside disse:

"Flora."

"Sì?" Chiese la ragazza sperando che la preside volesse smentire ciò che aveva appena detto.

"Per le lezioni di domani sarete giustificate ma dovrete comunque firmare la nota e darla ai professori, va bene?"

"Ma certo, sarà fatto, preside Faragonda. Buona giornata." Così Flora uscì.

Lasciato l'ufficio di Faragonda Flora tornò in camera sua dove trovò le ragazze, loro erano sedute sul letto di Bloom e la stavano aspettando.

"Finalmente!" Esclamò Stella che con un gesto teatrale si spostò i capelli dalla spalla.

"Oh, ciao." Salutò Flora tirando su col naso.

"Flora, stavi piangendo?" Chiese Aisha alzandosi e andando da lei.

"Sì, e ora vi spiego tutto, ma prima mi piacerebbe davvero mangiare del cioccolato." Rispose Flora con gli occhi lucidi e con le braccia incrociate.

"Abbiamo del cioccolato?" Chiese Aisha alle amiche, Bloom disse:

"Io ce l'ho!" La rossa si alzò e prese dal cassetto del suo comodino una barretta di cioccolato, la porse a Flora, questa la seguì con Aisha e si sedette sul letto.
Scartò nervosamente il cioccolato, ne staccò un pezzo e lo mise in bocca mentre Musa chiese:

"Allora, Flora, ci racconti cosa succede?"

Flora annuì e deglutì, così disse:

"Ragazze, ho un problema, ho una crisi di magidentità."

Le altre trasalirono stupite, Flora aveva gli occhi lucidi ma non abbastanza per scoppiare in lacrime, la fata continuò:

"Ieri, nella serra, ho congelato un germoglio. Capite? L'ho congelato! Era così infreddolito, per colpa mia! Non credevo potesse mai succedermi una cosa del genere."

"Flora," Disse Bloom mettendole una mano sulla gamba,"sta' tranquilla, ci siamo noi qui per te e ti aiuteremo ad affrontare tutto questo."

"Grazie." Disse Flora mangiando un altro pezzo di cioccolato,"Non saprei cosa fare senza di voi. Sappiamo quello che succederà, dovrò riattraversare tutti i livelli di trasformazione, e il cambio di personalità, lo sdoppiamento della realtà... ragazze, ho una paura tremenda." Ora era abbastanza e Flora scoppiò in lacrime, le sue amiche la abbracciarono, Stella disse:

"Io sono molto lunatica e sono fantastica lo stesso, no? Vedrai,andrà tutto bene."

"E poi non è una magia tanto diversa dalla tua, hai congelato un germoglio, dovrebbe essere il ghiaccio." Disse Bloom.

"È pur sempre natura!" Esclamò Flora che ridacchiò fra le lacrime ripensando alle parole del suo amico.

"Ci pensi? Saresti una Icy buona, quelle stregacce ci penseranno due volte prima di voler ritornare a combatterci!" Disse Aisha cercando di sdrammatizzare.

"E, Flora, c'è il cento per cento delle possibilità che noi rimarremo con te e ti vorremo sempre bene." Le disse Tecna con un dolce sorriso.

"Oh, ragazze, vi adoro!" Esclamò Flora stringendole tutte in un unico abbraccio.
Poi la fata ripensò a ciò che le aveva detto Faragonda e disse:

"Ho delle novità."

"Perché, queste cosa erano?" Chiese Stella con una smorfia e un sopracciglio alzato, Flora sorrise e scosse la testa, allora continuò:

"Domani dovremo andare su Linphea."

"Come mai andiamo su Linphea?" Chiese Musa curiosa.

"Mia sorella Miele è stata aggredita da alcune creature, ora sta bene ma Faragonda vuole che andiamo a controllare se su Linphea è tutto a posto. E poi, domani potrei chiedere ai miei genitori se nella nostra famiglia ci siano stati altri casi di crisi di magidentità."

"Buona idea!" Commentò Tecna, poi si accorse che il suo cellulare aveva vibrato. "Un messaggio di Timmy, vuole sapere cosa è successo... ma come...?"

"Oh, giusto!" Disse Flora schioccando le dita, " Faragonda vuole che i ragazzi vengano con noi, l'avrà detto a Saladin e lui l'avrà comunicato a loro, e loro ora si chiederanno perché domani andiamo su Linphea."

"Beh, certo, vorranno sapere come mai ancora grazie a noi domani saltano le lezioni." Concluse Stella annuendo con un sorrisetto, Tecna, con ancora il cellulare in mano, chiese:

"Allora glielo dico?"

"Credo sia meglio parlare di persona con i ragazzi, sapranno cosa abbiamo da fare su Linphea oltre che indagare sulle creature che hanno attaccato tua sorella, sono tutti tuoi amici, Flora, è giusto così, sono sicura che anche loro saranno felici di sostenerti." Disse Bloom con un sorriso incoraggiante, Flora sorrise a sua volta così Tecna inviò il messaggio invitando Timmy e i ragazzi a raggiungerle ad Alfea.

Nell'attesa le ragazze si spostarono nel loro salottino comune dove Tecna prese la scena mostrando loro i progressi della sua nano-navicella a propulsione mentre Flora si sentì libera di finire la tavoletta di cioccolato gentilmente offertole dalla sua amica.

"E se premo questo pulsante..." Stava spiegando Tecna mentre mostrava le capacità della navicella, le ragazze erano sedute sul divano e chi con più e chi con meno attenzione seguivano la dimostrazione.

D'un tratto sentirono bussare alla porta e capirono che dovevano essere arrivati i ragazzi, Tecna posò la sua nano-navicella sul tavolino ed aprì la porta.

"Ciao." Salutò la fata con un sorriso, così si spostò dalla porta e li lasciò entrare.
I ragazzi la salutarono e poi salutarono le altre così si sedettero con loro.
Timmy vide la nano-navicella e con un sorriso eccitato disse:

"È pronta? È arrivato il pezzo?"

"No, ancora no purtroppo, mi arriverà fra due settimane. Ma non è per la navicella che vi abbiamo chiesto di venire, è per la nostra missione su Linphea." Rispose Tecna frenando l'entusiasmo del suo ragazzo.

"Se siamo qui vuol dire che è qualcosa di serio." Disse Sky perplesso.

"In effetti è così." Confermò Bloom con un sospiro angosciato.

"È successo qualcosa?" Chiese Brandon preoccupato ma guardò Flora, era certo che tutto quello c'entrava qualcosa con ciò che era successo nella serra. La fata della natura incontrò il suo sguardo e annuì con le labbra increspate, allora si alzò e rivolta ai suoi amici decise di dire tutto.
Prese un respiro e sebbene cercasse di stare tranquilla le sue dita si intrecciavano ansiose le une con le altre:

"Vedete, mia sorella Miele è stata aggredita e Faragonda vuole che indaghiamo sulle creature che l'hanno attaccata."

"Ma sta bene?!" Chiese Helia allarmato.

"Sì, sì, ora sta bene." Rispose Flora, poi continuò:
"Ma c'è dell'altro. Domani, quando andremo su Linphea dovrò..." Le si incrinò la voce, Helia fece per andare da lei ma Aisha lo fermò e gli fece gesto di aspettare.
Dopo poco Flora andò avanti:

"Il fatto è che devo sapere se nella mia famiglia ci sono stati dei casi di problemi di magidentità prima d'ora perché a quanto pare io ho una crisi."
Distolse lo sguardo, aspettò una reazione.
Helia si alzò e andò da lei, l'abbracciò e le disse:

"Ci sono io con te, andrà tutto bene, vedrai."

Flora gli diede un bacio sulla guancia e tornò a sedere, con Helia, accanto ai suoi amici.

"Hai fatto bene a raccontarcelo, Flora, ti vogliamo bene e ti aiuteremo." Le disse Timmy con un sorriso, Flora lo ricambiò.

"Mi sento meglio ora che ve l'ho detto, è confortante sapere di avere degli amici come voi." Disse Flora a tutti i suoi amici mentre teneva la mano di Helia.

I ragazzi non poterono trattenersi a lungo e dovettero tornare a Fonterossa dato che di lì a poco sarebbe scattato il coprifuoco.
Gli specialisti salutarono le loro ragazze, Helia baciò Flora e le disse:

"Non preoccuparti, risolveremo tutto, ti amo."

"Ti amo anch'io, a domani." Rispose lei.

Mentre i ragazzi si stavano congedando Flora incrociò lo sguardo di Brandon, avrebbe voluto ringraziarlo per aver tenuto il suo segreto, entrambi provarono a dirsi qualcosa ma la situazione era insolita e preferirono scambiarsi un sorriso.
Dopo che i ragazzi andarono via le Winx rimasero in camera e decisero cosa indossare il giorno seguente e cosa portare con loro, poi scesero per la cena.
Mentre mangiavano e chiacchieravano Flora disse seria, zittendo le altre:

"Secondo voi sono una fata debole?"

Le ragazze si guardarono le une le altre incerte, un po' spiazzate da quella domanda, Aisha rispose:

"No, certo che no."

Flora non fu soddisfatta e disse ancora:

"Intendo, secondo voi, in un combattimento, sarebbe facile sconfiggermi?"

Tecna rispose:

"No, Flora, perché sei la fata della natura e il tuo potere è davvero potente, anche se non sembra."

"Ecco," Disse Flora battendo non troppo violentemente la mano sul tavolo," perché non sembra? Perché, anche se fossi potente, gli altri mi vedono debole?"

"Perché tu sei Flora." Rispose Stella come se quella fosse una risposta ovvia.

"In che senso?" Chiese confusa la fata della natura.

"In nessun senso," Intervenne Aisha guardando male Stella," Flora, tu hai sconfitto insieme a noi i nemici più pericolosi della Dimensione Magica, non pensare mai di essere debole."

"Va bene, scusate, è solo che mi era venuto questo dubbio..." Disse Flora timidamente.

"Come mai?" Chiese Tecna.

Flora ripensò per un secondo alle parole di Amaryl e poi, con un sorriso, rispose:

"Nessuna ragione in particolare."

Le ragazze finirono la loro cena e tornarono in camera, decisero di andare a letto dato che il giorno dopo sarebbero dovute partire per Linphea.
Mentre Bloom era in bagno a cambiarsi Flora ne approfittò per una chiacchierata col suo silenzioso amico.

Caro diario,
Dire che sono sconvolta è poco. Ho una crisi di magidentità e davvero non ho idea di come affrontare la cosa, sono fortunata perché ho i miei amici con me e c'è Helia che è fantastico.
Ma una crisi di magidentità fa paura comunque.
Al momento sono una fata Butterflix, ma se ho una crisi tendente verso il potere del freddo allora dovrò ripercorrere tutti gli stadi del mio potere, dalla trasformazione base, al Charmix, all'Enchantix. Non è solo questo che mi preoccupa, anzi, non è un problema lavorare o esercitarmi, il problema sono tutte quelle cose che una crisi di magidentità comporta.
Una fata con questo problema cambia totalmente, cambia la sua personalità dato che la personalità di una fata dipende dal suo potere, se il potere è in crisi la fata è in crisi.
E poi, lo sdoppiamento della realtà, il non saper riconoscere cosa è reale e cosa non lo è.
Sembra spaventoso.
Sono certa che lo sia.
Vorrei tanto essere forte, ma non ci riesco, tutti mi credono debole e forse hanno ragione.
Domani andrò su Linphea e chiederò ai miei genitori se nella nostra famiglia c'è qualcuno che ha già avuto una crisi e se l'ha superata.
E poi c'è Miele che è stata attaccata da dei mostri, chissà come sta la mia sorellina... eppure, nonostante sia più piccola molte volte mi accorgo di quanto lei sia forte e coraggiosa, tutto il contrario di me.

Hola miei adoratissimi lettori! Eccoci con un nuovo capitolo dove possiamo capire un po' più chiaramente di cosa si tratta una crisi di magidentità.
Ci tengo però a dare qualche spiegazione in più e quindi faccio partire la sigla di SuperQuark.......
- Una crisi di magidentità, che cos'è esattamente? Cosa comporta? Dunque, la magidentità, in una fata, è l'identità magica, ovvero la sua identità in quanto fata, il suo potere. La magidentità di Bloom, per esempio è Fata della Fiamma del Drago, è il suo essere cosa, la sua identità magica. Sarebbe come dire "Io sono italiana" --> identità nazionale, qui si parla di identità magica.
Okay, quindi cos'è una crisi di magidentità? Una fata è in crisi quando la sua magia non riconosce più propria identità, ora è come se la magia della natura di Flora non si rendesse più conto di essere la natura, è come se ora si sentisse ghiaccio, o freddo. I casi di magidentità sono molto più frequenti in fate al livello base o Charmix, queste infatti non sono pienamente coscienti della propria magidentità non essendo ancora fate complete, come le Enchantix. Una fata Enchantix, appunto, è una fata completa e la sua magidentità è stabile e formata, avere quindi una crisi è piuttosto raro. E' come se una mattina vi svegliaste e vi chiedeste: Ma io sono italiano o spagnolo? Un bambino magari se lo chiederebbe, un adulto no... spero di aver chiarito il concetto.
Le fate in crisi con la loro magidentità hanno dei porblemi: sdoppiamento della realtà, cambio della personalità e ovviamente la magia. La fata non riesce più a controllare la propria magia a meno che non attraversi di nuovo tutti gli stadi magici fino a quel momento raggiunti, la sua personalità cambia radicalmente e non riesce e distinguere cosa è reale da cosa non lo è e il suo mondo prende pieghe piuttosto spaventose.
Nella Dimensione Magica la magidentità è ancora una materia piuttosto sconosciuta ed è molto difficile riuscire a stabilizzare una fata che soffre di una crisi.
Dunque, avrete capito quindi perché tutti sono così preoccupati, io però vi consiglio di non pensare al peggio, tutto questo potrebbe prendere delle pieghe del tutto inaspettate!
Scusate per l'angolo di divulgazione scientifica eccessivamente lungo, grazie per la lettura e per le recensioni lasciate, vi voglio bene!
xoxo Florafairy7

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


IMPREVISTO NEL BOSCO DELLE FRAGOLE

Il giorno seguente le Winx si alzarono di buon'ora e si prepararono velocemente, risistemarono le loro stanze sapendo che sarebbero state via almeno per un giorno e presero tutto quello che poteva servire per il viaggio. Era bello essere una fata, soprattutto quando potevi portare qulasiasi cosa in uno zainetto, letteralmente qualsiasi cosa dato che lo spazio non finiva mai. Basti pensare che Stella portò con sé asciugacapelli, piastra e tutto il set di spazzole.

Flora comunicò alle sue amiche ciò che le aveva detto Faragonda il giorno prima, e cioè che dovevano firmare la nota di giustifica e darla ai professori.
Musa, che era quella che aveva finito di prepararsi per prima, si incaricò di portarle ai professori a nome di tutte.
Quando tornò in camera le sue amiche erano quasi pronte.
Flora era sul divanetto seduta, pronta per partire ma con un'espressione che solo al guardarla metteva ansia. Aspettava le altre mentre batteva nervosamente i piedi a terra.
Ad un tratto il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un sonoro Plop! e in quell'istante apparvero sei fatine vestite in abitini colorati e scintillanti con un gran sorriso stampato sul viso.

"Buongiornobuongiorno!" Esclamò Chatta in una sola parola e fece una piroetta, Flora ridacchiò.

Le Pixie notarono che Flora e Musa erano sedute mentre le altre girovagavano per la stanza tanto affaccendate che non si erano accorte nemmeno del loro spettacolare ingresso, allora le fatine si avvicinarono alle due amiche.

"Ciao, ragazze, ma che succede? Cos'hanno tutte da fare? Bloom non si è presa neanche il disturbo di salutarmi." Disse Lockette col broncio, ma Flora rispose con un'espressione in viso tanto dolce da consolare la piccola fatina:

"Dobbiamo partire, abbiamo una missione su Linphea e ci è stato comunicato soltanto ieri, è per questo che le altre sono tanto indaffarate: non hanno ancora finito di prepararsi."

"Una missione? Che genere di missione?" Chiese Amore curiosa e immaginando già un qualche tipo di intreccio amoroso coinvolto.

"Mia sorella Miele è stata attaccata da delle creature malvagie e andiamo lì per saperne di più." Spiegò Flora.

"Cosa?! Miele attaccata?! Ora come sta?" Chiese Chatta impiantandosi di fronte a Flora pronta a colpire una di quelle creature se le si fosse piazzata davanti.

"Tranquilla, ora sta..." Stava dicendo Flora ma fu interrotta dalla voce di Tecna che chiamava Musa dall'altra stanza.

"Scusate, vado a vedere che succede." Disse Musa prima di alzarsi e andare dalla sua amica.

"Come dicevo," Disse Flora," ora sta bene, non preoccuparti. Ma c'è anche un altro motivo per il quale andremo su Linphea." Abbassò lo sguardo ma la fatina le alzò il mento con la sua manina.

"Che succede, Flora?" Chiese Chatta stavolta più seria.

Flora esitò, ma Caramel disse:

"Avanti, Flora, con noi puoi parlare."

"Vedete," Disse allora Flora, " è che ho una crisi di magidentità e su Linphea potrei scoprire qualcosa in più su quello che mi sta accadendo."

La notizia fu accolta da un coro di Oh! da parte delle fatine, poi tutte cercarono di rasserenare la fata, Chatta andò a sedersi sulla sua spalla.

"Andrà tutto bene." Le disse la sua fatina.

"Sì, Flora, e vedrai che tutto si risolverà." Affermò Lockette convinta, Cherie continuò:

"Il destino è mutevole tanto quanto lo possa essere il tempo in primavera, sta' tranquilla, le cose si sistemeranno."

"E tutte noi ti vogliamo bene, è già di per sé una cosa importantissima." Disse Amore con un sorriso, Flora sorrise e disse:

"Ne sono convinta, Amore. Beh, grazie, pixies, mi avete rincuorata con queste parole."

"Eccoci pronte!" Esclamò Stella seguita dalle altre con i loro zainetti in spalla.

"Pixies, cosa ci fate qui?" Chiese Bloom, sorpresa, con un sorriso.

"Oh, ve ne siete accorte, che gentilezza!" Esclamò Cherie offesa.

Piff mormorò qualcosa di incomprensibile ma dalla sua espressione era chiaro che fosse offesa quanto le sue piccole amiche.

"Scusateci, è che siamo state parecchio indaffarate per la partenza." Si scusò Aisha con un sorrisetto colpevole.

"Vi va di farci compagnia mentre aspettiamo i ragazzi?" Chiese Stella per farsi perdonare.

Le pixies esultarono felici tranne Chatta che, seduta sulla spalla di Flora, era intenta a giocherellare con i lunghi capelli di quest'ultima.

"Ti voglio tanto bene, Flora."

"Lo so, Chatta, te ne voglio anch'io." Rispose Flora ma senza guardarla sapendo che anche senza scambiarsi lo sguardo l'intesa tra loro era perfetta.

Le ragazze, con le pixies, scesero in cortile per aspettare i ragazzi e nel frattempo chiacchierarono con le fatine che insistettero molto per poter partecipare alla missione.

"Credo non ci sia niente di male." Suppose Bloom mentre teneva Lockette in braccio.

"Lo credo anch'io, e se per i ragazzi non ci saranno problemi sarete le benvenute a bordo." Disse Tecna.

"Oh, ecco i ragazzi, non ci resta che chiedere." Disse Stella indicando la navicella che stava atterrando proprio di fronte a loro.

Un istante dopo l'atterraggio le porte si aprirono e scesero i ragazzi.

Andarono a salutare le ragazze e salutarono anche le pixies che in realtà pretesero un saluto.
Le pixies adoravano quei ragazzi, probabilmente a causa del legame emotivo che avevano con le Winx, e ogni volta che li vedevano adoravano ricevere attenzioni da parte loro.

Quando Helia salutò Flora le carezzò la guancia e le chiese:

"Come stai?"

"Bene, davvero, avere tutti voi mi fa stare meglio."

Lui le diede un bacio sulla guancia ma fu interrotto da Brandon che chiese ad alta voce a tutto il gruppo:

"Possiamo partire o andiamo prima da Faragonda?"

"Prima un salto da Faragonda, vorrà farci le solite raccomandazioni." Rispose Bloom alzando gli occhi al cielo.

"Giusto," Convenne Brandon dopo una breve riflessione, "allora andiamo."

Così la squadra si diresse all'ufficio di Faragonda, prima di bussare Aisha disse con aria severa alle pixies:

"Voi rimanete ad aspettarci qui, e non combinate nessun guaio, intesi?"

"Signorsì, signorina Aisha!" Esclamarono le sei pixies in coro con un gesto da soldatini.
Aisha ridacchiò soddisfatta e fece cenno a Bloom, allora la fata dai capelli rossi bussò alla porta e dopo che la preside le ebbe dato il permesso Bloom aprì la porta ed entrarono.

"Buongiorno, preside Faragonda." Salutarono tutti i ragazzi.

"Buongiorno." Salutò Faragonda mettendo da parte delle scartoffie, allora si dedicò completamente ai ragazzi.

"Noi siamo pronti per partire." Affermò Sky composto com'era d'obbligo di fronte alla preside.

"Bene, ragazzi, faccio affidamento su di voi. Ragazze, state attente e mi fido del vostro giudizio. Cercate di scoprire qualcosa su quelle creature, aspetto il rapporto."

I ragazzi annuirono e ognuno fece sua quell'affermazione, poi Faragonda disse:

"Flora."

"Sì?" Chiese la fata con espressione quasi impaurita.

La preside sospirò prendendo tempo mentre cercava le parole giuste, poi disse:

"Parla con i tuoi genitori. E fa' attenzione, e cerca di rimanere da sola il meno possibile."

Flora non rispose ma abbozzò un sorriso molto poco convinto, Brandon disse a Faragonda:

"Non si preoccupi, preside Faragonda, ci prenderemo noi cura di lei."

"Ci conto, Brandon. Ora andate, e mettetemi al corrente di ogni novità." Rispose la preside, così i ragazzi la salutarono e lasciarono la stanza.

Fuori le pixies li aspettavano con aria sommessa e appena li videro uscire si illuminarono, allora Chatta chiese eccitata:

"Allora? Possiamo venire con voi?"

Le Winx si ricordarono della promessa fatta e guardarono i ragazzi con degli sguardi a cui neanche il più gelido dei cuori avrebbe potuto resistere.
Beh, forse uno ci riuscì.

"Non se ne parla, combinate sempre guai!" Esclamò Nex a braccia incrociate, deciso.

"Oh, Nex, andiamo, non puoi essere sempre così...così...così!" Disse Aisha guardando torva il suo ragazzo.

"Saremo buone!" Disse Caramel.

"Promesso!" Aggiunse Lockette con una mano sul cuore.

Sky, dopo una lunga occhiata alle fatine, disse, con aria incerta:

"Non lo so...insomma, Nex non ha tutti i torti e..."

"...E abbiamo promesso di starcene buone, per Ecate!" Esclamò Chatta esasperata, Flora alzò entrambe le sopracciglia sorpresa e rimproverò la pixie:

"Chatta, bada al linguaggio!"

"Mi dispiace..." Si scusò la fatina guardando altrove.

"E va bene, venite." Concesse Sky con un sospiro,"Ma se solo vi azzardate a combinare qualche pasticcio vi rispedisco ad Alfea in un pacchetto, capito?" Cercò di sembrare severo, e ci riuscì! Le pixies quasi impallidirono dinanzi a quella minaccia e si promisero che mai e poi mai, durante quel viaggio, avrebbero osato mettere le mani dove non dovevano.

Dopo questa breve e buffa scena le Winx, con i ragazzi e le pixies, furono pronte per il viaggio.
Tornarono alla navicella, che era parcheggiata nel cortile di Alfea, e partirono per Linphea.

Sky e Brandon erano ai comandi, Timmy si occupò della rotta da seguire, mentre Nex ed Helia sarebbero stati coloro che avrebbero dato il cambio a Sky e Brandon quando si sarebbero stancati.

Le Winx erano con le pixies e furono molto contente della decisione presa. Quelle fatine erano molto importanti per loro e averle lì per una situazione tanto delicata si rivelò essenziale.

"Mi domando come stia Miele, insomma, anche se non l'hanno ferita sarà sconvolta, povera sorellina..." Disse Flora imbronciata.

"Non potevi chiamarla per parlarci?" Chiese Stella seduta accanto a lei.

"Su Linphea non ci sono telefoni." Rispose Flora, Tecna non poté fare a meno di commentare:

"Mi domando come riusciate a sopravvivere."

Flora alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito, Bloom le chiese:

"Allora come ha fatto tua madre a contattare Faragonda?"

"Con una sfera di cristallo, a casa ne abbiamo una, ma io non ce l'ho e non ho potuto chiamare." Spiegò Flora, Aisha stava per dire qualcosa ma fu interrotta da Helia che arrivò e disse, un po' impacciato:

"Flora, posso...ehm...posso rubarti un secondo?"

"Ma sì, certo." Rispose Flora alzandosi, allora si allontanò seguendo il suo ragazzo.

La navicella dei ragazzi era spaziosa e trovarono un angolo in cui appartarsi per poter parlare senza essere sentiti dagli altri.

"Che succede?" Chiese Flora che, assottigliando gli occhi, cercò di capire cosa volesse dire l'espressione di Helia, il suo sguardo andava nervosamente da un punto all'altro della grande navicella.

"Ecco..." Balbettò lui nervosamente, Flora gli posò una mano sul braccio e gli disse:

"Helia, tranquillo, puoi dirmi tutto."

"Sì, hai ragione. Vedi, stiamo andando su Linphea, dai tuoi genitori e..." Helia non finì la frase, aspettò solo che fosse Flora a capire. In realtà lei ci mise qualche istante per arrivare a ciò che volesse dire.

"Oh, intendi...sì, i miei genitori...ehm...Helia, ascolta, sono già un paio d'anni che stiamo insieme e mi sembra giusto che tu voglia conoscerli, ma questo non mi sembra il momento adatto."

"Oh..." Fu l'unica cosa che uscì di bocca ad Helia, una bocca che in quel momento aveva un sapore piuttosto amaro. Flora si affrettò a dire:

"Ho intenzione di dirglielo, ma non ora. Insomma, c'è Miele, e ci sono io con questa cosa della magidentità...meglio aspettare, quando tutto si sarà risolto potrò presentarti a loro come mio ragazzo, ma ora..."

"...Ora è meglio di no, mi...mi sembra giusto." Disse Helia che chiaramente pensava il contrario.

"Sì, vedi, per ora diremo che sei un mio amico. È una cosa delicata, sono la figlia maggiore, per mio padre è un po' difficile accettare che non sono più una bambina e preferirei aspettare un momento più...armonioso, ecco. È una questione delicata, e per ora ci sono troppe questioni delicate in ballo per aggiungerne un'altra."

Helia la guardò, decisamente offeso. Disse:

"Una questione delicata. Wow, non mi aspettavo di arrivare a questo quando ti ho chiesto di parlare...beh, hai ragione, intendo, tu conosci la tua famiglia e sai come comportarti con loro. Va bene, aspetteremo."

Flora non riuscì a dire nulla ed Helia si allontanò raggiungendo i suoi amici.

"Che succede?" Chiese Timmy notando l'espressione del suo amico.

"Beh, stiamo andando a casa di Flora, e lei mi presenterà come un suo amico. Voglio dire, sono cinque anni che stiamo insieme, e non ho ancora conosciuto i suoi genitori. E ora, che finalmente lo farò, sarò semplicemente un suo amico."

"Ferisce nell'orgoglio, eh, amico?" Chiese Nex con un sorrisetto dandogli una pacca sulla spalla.

"Non si tratta di questo." Replicò Helia, " Il fatto è che mi sento preso poco in considerazione, ecco tutto."

"Helia, non credo che sia questo il punto." S'intromise Brandon mentre continuava a tenere lo sguardo sulla rotta da seguire, "Credo che Flora abbia solo bisogno di tempo, voglio dire, anche se volesse presentarti a loro, ti sembra il momento adatto? Con la storia di sua sorella e tutto il resto."

"Sono d'accordo con Brandon," Aggiunse Sky, anche lui continuando a pilotare la navicella, "Flora ti ama, lo sai, è inutile avere discussioni del genere."

Helia guardò tutti i suoi amici, ognuno a modo suo, e a secondo del proprio modo di pensare, gli aveva dato un consiglio, allora rifletté e poi disse mortificato guardando Flora:

"Mi sa che avete ragione, e mi sa che ho esagerato con lei..."

Flora era con le sue amiche e stava raccontando loro ciò che era successo con Helia. Aisha la prese per mano e le disse:

"Ascolta, Flora, non c'è assolutamente nessun motivo per il quale tu debba sentirti in colpa. Se senti che questo non è il momento giusto, allora non lo è. Devi sempre fidarti del tuo istinto."

"Tu dici?" Chiese Flora incerta.

"Ma certo!" Esclamò Aisha convinta con un cenno del capo.

"Concordo pienamente!" Aggiunse Chatta, poi continuò:

"Anzi, dovresti proprio cantargliene quattro al signorino, e se non lo fai, lo faccio io!"

"No, Chatta, ferma!" La fermò Flora prendendola per il vestitino, "Tu non vai proprio da nessuna parte ed io ad Helia non dirò nulla. Non so perché abbia reagito in questo modo, ma aspetterò per parlargli, entrambi dobbiamo sbollire un po'."

"Non so davvero come fai..." Disse Stella con un sospiro.

"A fare cosa?" Domandò la fata della natura.

"Ad essere così calma, io sarei già esplosa. E questo è uno dei motivi per i quali io e Brandon discutiamo tanto spesso."

Dopo non troppo tempo la squadra arrivò su Linphea. Trovarono un posto per un atterraggio sicuro nei paraggi della casa di Flora e così atterrarono nel bosco che circondava il villaggio.

"Siamo pronti? Abbiamo tutto?" Chiese Sky mentre chiudeva tutti i portelloni e spegneva i motori.

Le ragazze risposero affermativamente e così scesero tutti dalla navicella per essere accolti dai grandi alberi del bosco.

Appena misero piede a terra Helia e Flora si cercarono, e quando furono l'uno di fronte all'altra dissero all'unisono:

"Mi dispiace."

Ridacchiarono, Helia la baciò e disse:

"Mi dispiace, non volevo usare quel tono, è solo che pensare che agli occhi dei tuoi sono solo un tuo amico mi faceva sentire..."

"...poco considerato, lo immagino. Ma, Helia, ti prometto che quando questa storia sarà finita di presenterò a loro. In realtà ci stavo già pensando da un po'. E Miele ti conosce già."

"Va bene, Flora. Allora, è tutto a posto?"

"Ovvio." Rispose Flora dandogli un bacio.

Con la situazione risolta e con i cuori più leggeri Helia e Flora raggiunsero gli altri, allora Sky chiese:

"Dove si va?"

"Per di qua, venite." Rispose Flora passando in testa al gruppo e facendo strada.

Attraversarono il bosco seguendo dei sentieri, le pixies rimasero al loro posto come promesso e non combinarono nessun pasticcio anche se uno degli specialisti sentì di avere lo sguardo di una di quelle piccole fatine su di sé.

"Eccoci arrivati." Annunciò Flora quando arrivarono di fronte alla grande casa. Le Winx l'avevano già vista e apprezzata, gli specialisti rimasero a bocca aperta nel vederla.

"Wow!" Si lasciò scappare Brandon quando vide la casa circondata da tutte quelle piante e i fiori colorati e profumati. Stare lì di fronte era come stare di fronte alla primavera stessa.

"Ti piace?" Chiese Flora con un espressione piuttosto soddisfatta.

"Molto." Rispose il suo amico.

"Venite." Disse Flora invitando tutti i suoi amici a seguirla.

Arrivati alla porta Flora bussò, aspettarono qualche istante quando finalmente la porta si aprì.

"Non ci credo!" Esclamò Rodols appena la vide, poi si sporse verso l'interno della casa e disse:
"Alyssa, abbiamo visite!"
Tirò Flora a sé e l'abbracciò:

"Oh, piccola, che bello vederti."

"Ne sono felice anch'io, papà." Disse Flora abbracciando suo padre. 
Quando finalmente Rodols la lasciò permise a tutti di entrare e chiuse la porta mentre Alyssa li raggiunse dal piano di sopra.

"Oh, tesoro, sei qui! Non hai idea di quanto io sia felice!" Disse Alyssa andando ad abbracciare sua figlia, poi  quando finalmente Flora fu libera dalla presa affettuosa dei suoi genitori disse:

"Mamma, papà, vi ricordate delle Winx, vero?"

"Ma sì, certo, come dimenticarle, non hanno ancora finito di sentire le mie battute!" Disse Rodols ridacchiando, le Winx si guardarono l'un l'altra allarmate.

"E non le sentiranno..." Mormorò Flora quasi in una preghiera, sua madre invece disse:

"Rodols, non metterle in imbarazzo. E comunque, mi ricordo perfettamente, siete delle ragazze deliziose. Tua madre ha un negozio di fiori, vero?" Chiese a Bloom.

"Sì, signora." Rispose la fata, Alyssa disse:

"Per favore, chiamatemi Alyssa."

Le Winx sorrisero, poi Flora aggiunse:

"E loro sono nostri amici, sono degli specialisti di Fonterossa, ci aiuteranno a scoprire qualcosa di più sulle creature che hanno aggredito Miele. A proposito, dov'è? Come sta?"

Alyssa rispose, rabbuiandosi:

"Beh, si è spaventata molto, fortuna che c'erano delle sue amiche nei paraggi e quando ho sentito che chiedevano aiuto mi sono precipitata. Ora è da Rosa, le farà bene distrarsi. Rodols, puoi smetterla, per favore?" Chiese la donna pazientemente alzando gli occhi al cielo.

"Ma se non ho fatto niente!" Si giustificò suo marito.

"Con quello sguardo stai mettendo questi poveri ragazzi in soggezione." Lo rimproverò Alyssa, infatti Rodols stava guardando attentamente ognuno dei ragazzi con aria molto diffidente.

"Era davvero necessario portare dei ragazzi con voi?" Chiese Rodols come se non avesse sentito il rimprovero di sua moglie.

"Beh, Faragonda lo ha preferito, e poi con i ragazzi abbiamo sempre lavorato bene, sono un sostegno per noi, siamo una squadra."

"Ah..." Disse Rodols guardando con maggior diffidenza i ragazzi.

Avvolte da uno scintillio apparvero le pixies, Rodols e Alyssa rimasero un po' spiazzati, Chatta prese subito la scena:

"E ci siamo anche noi! Molto piacere, mi presento, io sono Chatta, la pixie delle chiacchiere, sono legata a vostra figlia, una ragazza meravigliosa, lo dico col cuore. Queste sono Amore, Lockette, Caramel, Piff e Cherie. Siamo tutte legate alle Winx e siamo qui per dare una mano."

"Oh..." Disse Alyssa un po' intontita dalla velocità con la quale Chatta aveva detto tutto, poi continuò:

"Molto piacere, Chatta. Siete le benvenute, pixies."

"Ma guarda che carine queste piccole fate." Ridacchiò Rodols," Siete tutti qui per Miele? Non so davvero come potremo ringraziare la preside Faragonda."

"Ecco, veramente c'è dell'altro, papà." Disse Flora scura in viso.

"Cosa?" Chiese Rodols preoccupato.

"Meglio se ci sediamo."

Alyssa e Rodols si guardarono preoccupati, dopodiché si sedettero al tavolo della cucina insieme a tutti i loro ospiti.

Flora picchiettò le dita sul tavolo di faggio, per un attimo si guardò intorno riassaporando l'aria di casa.
La cucina illuminata dai caldi raggi del sole che entravano dalle grandi finestre, il tavolo di faggio che era lì da quando ne aveva memoria, i cestini di vimini con cui la mamma raccoglieva la frutta, ce n'era uno a cui era legato un nastrino rosa, era il suo, quando era più piccola lo usava per andare a cogliere le fragole.
Dietro di lei le scale che portavano al piano di sopra, di fronte a lei il piano dove la mamma cucinava, la domenica era da lì che il profumo dei dolci saliva fin su per le scale arrivando in camera sua.

"Allora, di che si tratta?" Chiese la mamma dopo aver preso posto di fronte a lei.

"Mamma, papà, ho un problema. Nell'ultimo periodo ho avuto dei problemi con la mia magia e ne ho parlato con Faragonda. Io...beh, ho una crisi di magidentità." Spiegò Flora con gli occhi lucidi.
Alyssa trasalì, Rodols assunse un'espressione cupa e seria.

"Ne sei sicura?" Chiese Alyssa dopo una breve pausa.

Flora annuì e non riuscendo a trattenersi cominciò a piangere.
La mamma le prese la mano, Rodols non fece né disse nulla.
Le sue amiche sedute accanto a lei la abbracciarono, Brandon, che era di fronte a lei, accanto ad Alyssa, le porse un fazzoletto di stoffa beccandosi un'occhiataccia da parte di Rodols.

"Grazie." Mormorò Flora tra i singhiozzi prendendolo quindi si asciugò le lacrime.

"Tesoro, la mamma e il papà sono qui, andrà tutto bene." Disse Alyssa, che si alzò e andò ad abbracciare sua figlia.
Anche Rodols si alzò, ma al contrario di Alyssa andò di fuori per la portafinestra.
Flora guardò sua madre:

"Ho detto qualcosa che..."

"No, tesoro, tranquilla, papà ha soltanto bisogno di un secondo, va tutto bene."

Ad un tratto bussarono alla porta, Alyssa disse:

"Andate ad aprire, io torno subito." E così uscì andando da suo marito.
Flora si alzò ed andò ad aprire la porta.

"Non ci credo! Che bella sorpresa!" Esclamò Miele quando vide che era stata sua sorella ad aprirle la porta.

Flora la abbracciò, dopodiché la lasciò entrare.

"Oh, ciao a tutti." Salutò Miele con un sorriso amichevole quando vide gli ospiti, poi si accigliò e disse a sua sorella:

"Non dirmi che è stata la mamma a chiamarvi per quello che è successo!"

"Miele, è ovvio che siamo venuti per quello che è successo! Delle creature malvagie ti hanno attaccata, cosa credevi, che saremmo rimasti con le mani in mano?" Replicò Flora.

"Ma sto bene, davvero! In ogni caso, se andate a cercare degli indizi io vengo con voi." Disse poi Miele con un sorriso ed un'espressione furbetta.

"Non credo proprio." Disse Flora fermamente.

"Io invece sì!" Ribatté sua sorella," Vedremo cosa dirà la mamma...piuttosto, dov'è?"

"Fuori, con papà, ma ora arrivano." Rispose Flora, poi lasciò Miele con i suoi amici e raggiunse i suo genitori che erano all'entrata della serra.

Da lontano vide che stavano parlando piuttosto animatamente ma appena lei arrivò si zittirono.

"Che succede, tesoro?" Chiese sua madre calmandosi di colpo.

"È... è rientrata Miele, perché non venite? E, mamma, papà, non diciamo niente a Miele, è piccola e questa cosa della magidentità è una cosa delicata."

"Pensavamo lo stesso, tesoro, tranquilla." Le disse sua madre con un cenno, allora fece segno a suo marito ed entrambi seguendo Flora rientrarono.

Nel frattempo Miele era in cucina con le Winx e gli specialisti, sedette dove poco prima era seduta Flora.

"Allora..." Esordì guardandoli ad uno ad uno, quasi con la stessa espressione di suo padre,"...mi lascerete venire con voi, non è vero?"

"Non lo sappiamo, Miele. Se Flora preferisce di no non possiamo." Rispose Bloom.

"Oh, andiamo, lo sapete com'è mia sorella! Ma io non ho paura di nulla, ormai mi conoscete, posso venire con voi senza farmi fermare da alcun timore!" Disse Miele gesticolando animatamente, i ragazzi non poterono fare a meno di ridere. Soprattutto gli specialisti che non conoscevano la ragazzina quanto le Winx e non si aspettavano che la sorella di Flora potesse avere certi atteggiamenti.

"Non c'è niente da ridere." Disse lei orgogliosa del suo coraggio, "Piuttosto, come mai sei ancora vivo?" Chiese ad Helia cercando di non ridere.

"Come, scusa?" Chiese lui stranito.

"Sei il ragazzo di mia sorella, mio padre non ti ha detto niente? Non ti ha fatto il quarto grado? Nessuno sguardo da se-fai-soffrire-la-mia-dolce-bambina-ti-do-in-pasto-ai-girasoli-carnivori? Niente?"

Helia sospirò e rispose:

"In realtà tuo padre non sa che sono il ragazzo di Flora."

"Oh, beh, da un lato è un bene. Papà è estremamente protettivo nei confronti di Flora e non gli va molto a genio l'idea che lei stia con qualche ragazzo. Ma prima o poi dovrete dirglielo."

"Lo so." Rispose Helia che, dopo le confidenze di Miele, era un po' più preoccupato e aveva capito meglio le ragioni di Flora.

"Eccoci qui." Disse Rodols entrando con sua moglie e sua figlia e con un'espressione serena come se nulla fosse accaduto.

"Ti sei divertita da Rosa?" Chiese Alyssa.

"Abbastanza...ma ora si passa all'azione, giusto?

"Mamma, diglielo anche tu che non può venire con noi!" Disse Flora a sua madre, lei guardò le sue figlie e poi, rivolgendosi alla minore, disse:

"Flora ha ragione, tesoro, tu rimani qui con noi. Mi sono presa un brutto spavento e non ti lascerò andare là fuori alla ricerca di quelle creature!"

"Ma mamma!" Protestò Miele ma Alyssa la fermò:

"Niente 'ma'!"

Miele sbuffò contrariata, Flora e i suoi genitori si sedettero allora Sky disse:

"Siccome siamo qui per sapere qualcosa in più riguardo a queste creature, che ne dici di descrivercele?"

Miele annuì ma prima che potesse aprir bocca bussarono ancora alla porta.

"Vado io." Disse Flora andando ad aprire.

Quando aprì si ritrovò davanti un vecchio elfo che le arrivava più o meno all'altezza del busto, vestito di fucsia e con dei baffi bianchi molto curati.

"Oh, salve signor Aries." Salutò Flora.

"Salve, Flora, che piacere vederti, era un po' che non venivi da queste parti."

"Già...vuole entrare?"

"No, no, vado di fretta, ma di' a tuo padre che sono qui, per favore."

Flora allora tornò da suo padre e disse:

"Papà, il signor Aries è qui, mi ha chiesto di avvisarti."

"Accidenti, l'avevo dimenticato. Beh, devo scappare." Disse Rodols alzandosi con un sospiro, baciò sua moglie e le disse sottovoce:

"Sta' attenta a questi ragazzi, non sia mai che si facciano pensieri strani su Flora."

Alyssa alzò gli occhi al cielo mentre Rodols baciò le sue figlie, salutò gli ospiti e andò via.
Flora si sedette dove prima era seduto suo padre, sua madre le prese la mano con uno sguardo eloquente. Miele allora cominciò a parlare:

"Erano creature particolari, non le avevo mai viste prima ad essere sincera. Erano grandi più o meno quanto un cane di grossa taglia e la loro pelle era squamosa e nera, avevano zanne al posto dei denti e gli occhi azzurri chiari come il ghiaccio."

"Mai una volta che abbiamo a che fare con degli orsetti dal pelo morbido." Commentò Stella tamburellando le dita sul tavolo con aria insoddisfatta.
Sky si strinse nelle spalle e si rivolse ancora a Miele:

"Dove ti hanno attaccata?"

"Nel Bosco delle Fragole, è qui vicino."

"Flora, tu sai dov'è?" Chiese Sky, la sua amica annuì, allora il principe disse:

"Allora non ci resta che andare a dare un'occhiata."

Dunque ognuno si alzò, i ragazzi e le ragazze salutarono Alyssa e Miele e così si diressero alla porta. Prima che andasse Alyssa disse a sua figlia:

"Prima di ripartire vieni a salutare."

"Ma certo, mamma, lo farò."
Alyssa le fece una carezza e mentre i ragazzi si incamminavano disse:

"State attenti!"

Li guardò andare via e incamminarsi verso il Bosco delle Fragole, poi chiuse la porta e ritornò dall'altra sua figlia.

"Cosa c'è, mamma?" Chiese Miele notando l'espressione preoccupata di sua madre.

"Non è nulla, tesoro. È solo che sono in pensiero per Flora."

"Beh, se mi lasciassi andare con lei..." Tentò Miele ma Alyssa disse:

"Non ci provare, signorina. E ora svelta, su, di sopra a fare i compiti."

"Ma..."

"Ho detto 'svelta'."

"Uff...va bene, ma porto i libri qui in cucina, mi annoio a stare da sola in camera mia."

"Va bene, mi terrai un po' di compagnia mentre preparo il pranzo."

"Sicura che non ti servano delle fragole?"

"Miele!"

"Okay, vado a prendere i libri." Sbuffò la giovano fata.

Nel frattempo i ragazzi si erano incamminati per raggiungere il Bosco delle Fragole. Non era molto distante dalla casa di Flora ma per arrivarci dovevano addentrarsi nel bosco e superare la fitta vegetazione.

"È davvero necessario tutto questo?!" Chiese Stella molto irritata da tutte quelle piante.

"Siamo su Linphea, Stella, che ti aspettavi?" Rise Aisha.

"Non so, avrei preferito strade al posto di questa terra, per esempio!"

"Non sei la sola, ma che vuoi farci." Sospirò Timmy anche lui molto poco abituato alla vita all'aria aperta.

"Flora, è un'ipomea?" Chiese Brandon indicando i fiori color blu-violacei di una pianta. Flora la guardò e poi rispose al suo amico:

"No, in realtà è una genzianella, ma somiglia molto all'ipomea per il colore e la grandezza dei fiori."

Notando l'espressione attenta del suo amico Nex disse:

"Da quando hai il pollice verde?" E poi ridacchiò, Brandon rispose:

"Per favore, Nex, tu non sai distinguere una patata da un carciofo!" E zittì il suo amico, e stavolta fu Flora che ridacchiò.

Attraversato il breve tratto durante il quale avevano dovuto faticare per passare oltre le fronde degli alberi arrivarono finalmente al Bosco delle Fragole.

"Eccoci qui." Disse Flora guardandosi intorno, i suoi amici erano rapiti da quella meraviglia della natura; in effetti, era Linphea stessa una meraviglia della natura.

Gli alberi intorno erano alti ma la luce del sole riusciva tranquillamente a passare oltre le loro fronde, tutt'intorno c'erano cespugli di fragoline di bosco di medie e grandi dimensioni, il suolo composto da terriccio leggermente umido che rendeva l'atmosfera molto suggestiva.

"Allora, se è qui che Miele è stata attaccata dovrebbe esserci qualche traccia..." Disse Sky con una mano sul mento.

"Magari delle impronte per terra." Disse Tecna osservando attentamente il terreno.

"Ragazzi, guardate!" Esclamò Musa attirando l'attenzione di tutti, loro si avvicinarono.
Lì per terra c'erano delle impronte di zampe grandi quando una mano, a partire da quel punto andavano verso l'interno della selva ed era chiaro che fossero impronte di più creature dato che si allontanavano prendendo direzioni differenti.

"Okay, ecco cosa faremo," disse Sky rivolto ai suoi amici," ci divideremo e seguiremo ogni gruppo di impronte, e cercheremo di capire se portano da qualche parte in particolare. Avete tutti i vostri auricolari?"

Gli altri annuirono, "Bene, allora se troviamo qualcosa avvertiamo gli altri."

"Noi diamo un'occhiata in giro, non abbiamo bisogno degli auricolari, se troviamo qualcosa appariamo e basta, okay?" Disse Caramel.

"Va benissimo." Disse Sky con un sospiro.

Quindi i ragazzi si divisero per seguire le tracce, Flora ed Helia decisero di seguire quelle che andavano verso ovest.
Sky chiamò Brandon prima di andare e gli disse:

"Ascolta, credo sia meglio se tu vada con loro. Flora non va lasciata da sola ed Helia è coinvolto emotivamente, se mai succedesse qualcosa lui non lo affronterebbe lucidamente. Mi capisci, vero?"

"Ma sì, certo, Sky, hai ragione." Rispose Brandon annuendo, così prese la direzione che avevano preso Helia e Flora, Stella gridò:

"Brandon, dove vai?"

"Ci ritroviamo dopo qui." Rispose lui, dunque raggiunse i suoi amici.

"Come ve la passate?" Chiese arrivando dietro di loro, i due saltarono per lo spavento.

"Brandon, sei tu." Disse Flora prendendo un respiro con una mano sul petto.

"Ti sembra il modo?" Chiese Helia irritato.

"Era solo uno scherzo." Si giustificò lui alzando le mani, poi con un cenno indicò le impronte e chiese:

"Andiamo per di qua?"

"Sì, su, vieni." Disse Helia pazientemente.

Brandon sorrise ai suoi amici con lo stesso atteggiamento di un bambino che promette di fare il bravo, così seguendoli s'incamminò con loro.

Il Bosco delle Fragole non era che un giardino in confronto a quello in cui si addentrarono. Gli alberi erano più numerosi, grandi e antichi, le loro fronde lasciavano passare a fatica i raggi del sole e il sentiero che stavano seguendo era l'unica via libera da cespugli e altra vegetazione.
I ragazzi camminavano seguendo la loro pista fin quando non arrivarono ad un punto in cui le orme s'interruppero.

"Come è possibile?" Chiese Helia osservandole.

"Non lo so, forse si sono arrampicate su qualche albero." Disse Flora.

"Non credo," Disse Brandon schioccando la lingua, "le loro orme sono molto grandi, questo vuol dire che le creature sono grosse e pesanti, se si fossero arrampicate su uno di questi alberi avrebbero lasciato un segno."

"Forse posso chiederlo agli alberi!" Disse Flora posando la mano sulla corteccia di un albero.
Helia e Brandon rimasero in silenzio mentre la mano di Flora fu avvolta da un'aurea verde. Lei si corrucciava mentre cercava di comunicare con l'albero, poi lo lasciò andare e disse ai suoi amici con un sospiro:

"Niente da fare, non ne vogliono parlare. Sono molto spaventati e non vogliono aprirsi."

"Non puoi...non puoi fare la stessa cosa col terriccio?" Chiese Brandon cercando di non sembrare stupido, nella sua mente era una buona idea ma non ne sapeva molto di magia e non sapeva se ciò che aveva detto potesse avere alcun senso.

"Sì, certo che posso, buona idea!" Sorrise Flora.

La fata si chinò e posò la mano a terra, sulle orme, ma appena le toccò il terricciò intorno a lei si trasformò in una lastra di ghiaccio.
Lei si alzò di fretta quasi con un salto e si rifugiò tra i suoi due amici tenendosi la mano che aveva compiuto quella magia.

"Non è possibile." Mormorò la fata spaventata.

Helia le prese le mani e le disse:

"Flora, tranquilla, non è successo nulla."

Lei però ritirò le mani e disse:

"Sì, certo che è successo. L'hai visto, è successo." Si sfregò le mani nervosamente, i suoi occhi guizzavano in ogni angolo del bosco come se temesse un attacco o che qualcos'altro accadesse da un momento all'altro, o che forse proprio lei potesse fare qualcos'altro che fosse fuori al suo controllo. "Non posso crederci, sta succedendo, mi sta..."

"Flora, calmati." Le disse Brandon, serio, fermandola prendendola per le spalle. Helia rimase immobile. 
Brandon la scosse leggermente per attirare la sua attenzione, lo guardò negli occhi e lui le disse:

"Stai calma. Calma. Sai cos'è, sai perché accade, non c'è bisogno di aver paura. Ci sono io, c'è Helia. È successo ma non sei da sola. Okay?"

"O-okay." Rispose la fata con voce tremante.

"Va bene." Disse Brandon sciogliendo la tensione e avvolgendo Flora in un abbraccio. Per un attimo non ci fece caso ma poi guardò Helia che assisteva immobile alla scena, e Brandon avrebbe voluto sprofondare sotto metri e metri di terriccio congelato. Si allontanò subito da Flora, lei rimase ferma ancora un po' scioccata, forse un po' imbarazzata.

Brandon tornò a guardare le impronte come se fossero la cosa più interessante che avesse mai visto, mentre Helia porse la mano a Flora che la prese e si avvicinò a lui.

Osservando attentamente le impronte Brandon disse:

"Direi...ehm...direi che sia il caso di avvertire gli altri, le impronte si sono interrotte misteriosamente, è già un indizio di per sé, che ne dite?"

"Sì, sono d'accordo." Disse Helia, Flora annuì.

Brandon premette un tastino sul suo auricolare e dopo qualche secondo di attesa disse:

"Ehi, Sky, sì, sono io. Ascolta, qui forse abbiamo trovato qualcosa, siamo...ehm...direi in direzione ovest..."

"30° longitudine nord 45° latitudine ovest." Puntualizzò Flora con disinvoltura.

"Sì,ehm...esatto, 30° longitudine nord 45° latitudine ovest. Ci raggiungete? Okay, noi allora vi aspettiamo qui."
Brandon premette ancora il tasto e la comunicazione fu interrotta.
Allora guardò Flora, un po' curioso e un po' confuso, e chiese:

"Come hai fatto?"

"Sono sul mio pianeta natale e sono la fata della natura, so orientarmi in un bosco." Rispose la fata che teneva la mano ad Helia mentre erano appoggiati al tronco di un albero.

"Oh, sì, giusto." Disse Brandon annuendo," Beh, non ci resta che aspettare gli altri." Concluse poi.

Ad un tratto però sentirono un grido che riecheggiò in tutto il bosco.


Ciao, piccoli germogli di lullabea! Sorpresa! Niente, praticamente avevo voglia di pubblicare e avevo il capitolo pronto, e avevo così tanta voglia di entrare in questo mondo e mettermi le ali che non ci ho pensato due volte!
Questo capitolo mi piace, non lo so perché, forse perché Linphea è uno di quei pianeti che ti fanno venir voglia di sorridere perché son colorati e c'è il sole. 
Ad ogni modo, la situazione qui non è che sia tanto soleggiata... partiamo dal fatto che amo alla follia Rodols e Alyssa, poi, Rodols geloso di Flora è lo stereotipo del papà affettuoso, e più avanti capirete anche perché è rimasto tanto turbato dall'affermazione di sua figlia riguardo al suo problema di magidentità.
La piccola discussione tra Flora ed Helia ci sta tutta, sinceramente ad Helia non do nemmeno tutti i torti, stanno insieme da molto ed essere presentato come un amico diciamo che ti fa sentire un po' invisibile... conoscendo Rodols però non è stata un'idea così cattiva XD
Ma... Flora non ha tutti i torti e preferirebbe presentare Helia in un momento più... gioioso.
Ora, la domanda del secolo: chi credete che abbia urlato nel Bosco delle Fragole?
Vi adoro, xoxo Florafairy7

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


MALINTESI

I tre amici si guardarono.

"È Stella!" Dissero all'unisono, corsero veloci andando nella direzione dell'urlo, Stella doveva essere da quelle parti e doveva essere successo qualcosa.
In quel momento, Brandon correva e si rimproverava. L'aveva lasciata da sola, e se una di quelle creature l'aveva attaccata? E se si era trovata in difficoltà? Troppe, troppe domande e doveva fare in fretta e avere quelle risposte.

"Stella!" Chiamò, lei non rispose.

"Stella, dove sei?" Urlò Flora, ma nessuna risposta.

Continuavano a correre cercandola, Brandon chiamò ancora:

"Stella! Dove sei? Dove sei?"

"Sono qui! Aiuto!" Rispose la fata del sole splendente.
I tre amici seguirono la voce, Brandon in testa cercava di sbrigarsi il più possibile, si divincolava tra la fitta vegetazione, i rami di quegli alberi sembravano lunghissimi e interminabili. Gettando lo sguardo fra due cespugli intravide i capelli biondi, si affrettò spezzando un ramo per poter passare più velocemente.

"Stella, eccomi! Che succede? Cosa è successo? Ti hanno attaccata?!" Chiese lo scudiero col fiato corto notando che la ragazza era seduta a terra e si teneva la caviglia.

Flora ed Helia arrivarono un secondo dopo, entrambi col fiatone. Lì con Stella c'erano Aisha e Nex ma Brandon non li aveva nemmeno notati. Flora lanciò uno sguardo interrogativo ai due che non dissero nulla allora chiese:

"Stella, come stai? Ti hanno ferita?"

"Dire che mi hanno ferita è poco!" Sbottò la bionda aggrappandosi a Brandon ed alzandosi.

"Oh, andiamo, te la sei cercata!" La rimbeccò Aisha.

"Aisha!" Disse Brandon accigliato," Come puoi dire una cosa del genere?!"

"Ecco, amore, diglielo!" Disse Stella facendo una smorfia ad Aisha, la fata dei fluidi si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

"Allora, cosa è successo?" Chiese Brandon gentilmente a Stella che era aggrappata a lui.

"Oh, Brandon, non me lo sarei mai aspettato. Mi hanno presa per le caviglie, mi hanno fatta cadere e mi hanno persino trascinata per terra. I miei poveri capelli hanno dovuto toccare questa... bleah, questa umida e sporca terra. Dire che sono sconvolta è poco."

Brandon era scioccato, quelle creature erano state capaci di fare tutto quello a Stella? E Aisha e Nex non sembravano minimamente interessati! Sapeva che Stella a volte poteva sembrare poco simpatica, ma quelli erano suoi amici! Accidenti a lui che l'aveva lasciata sola!

"E tu non hai fatto niente per fermarle?!" Chiese arrabbiato a Nex mentre Flora fece sedere Stella e le disse, quasi bisbigliando:

"Cerco di curarti questa caviglia, sembra slogata."

Nex guardò Brandon offeso, allora rispose con la voce grossa:

"Beh, figurati, se non fosse stato per me la tua ragazza sarebbe chissà dove su qualche albero!"

"Avrei voluto vedere se ci fosse stata Aisha al suo posto! Sinceramente non sono neanche sorpreso, lo sappiamo tutti che non ti interessa che di te stesso!"

"Avevo dimenticato che qui abbiamo l'altruista dell'anno!"

"Era in pericolo!"

"È un'ochetta!"

Brandon non ci vide più e prendendo tutti di sorpresa tirò un pugno a Nex.
Le ragazze trasalirono, Helia si mise subito in mezzo prima che Nex potesse reagire.

"Ragazzi, basta!" Esclamò Aisha, i due cercavano di colpirsi nonostante ci fosse Helia fra loro che, poveretto, poteva davvero poco.

"Ragazzi, dovete smetterla!" Provò a dire Helia ma non servì a nulla e fortunatamente si scansò in tempo per non beccarsi un pugno sul naso.

"Ehi, ehi, ehi! Che diamine sta succedendo qui?!" Chiese Sky arrivando a grandi passi, seguito dagli altri, e mettendosi tra i due aiutando Helia a separarli.
Una volta avuto l'aiuto, Helia mantenne Nex e Sky Brandon.

"Ma siete impazziti?! Che vi salta in mente?!" Domandò Sky estremamente arrabbiato guardando male i suoi due amici.

Il resto della squadra era lì e si faceva mille domande sul perché Stella fosse a terra e, ovviamente, sul perché Nex e Brandon si stavano prendendo a pugni. Le pixies apparirono in una nuvoletta di brillantini ed erano spaesate quanto gli altri.

"Stella era in pericolo e Nex non ha fatto nulla per lei, anzi, si è messo ad insultarla!" Spiegò Brandon molto arrabbiato.

"Nex, come hai potuto?" Disse allora Sky, "C'è un motivo se stiamo insieme, ci aiutiamo gli uni gli altri! Sei stato..."

"Fermo, non azzardarti a finire quella frase!" S'intromise Aisha, gli altri la guardarono sorpresi, ciò che aveva fatto Nex era riprovevole e lei non poteva appoggiarlo. La fata però continuò: " Che Nex non abbia fatto nulla non è del tutto esatto, è stato lui a tagliare il ramo di quell'albero e non è giusto che lo accusiate soltanto perché Stella esagera sempre!"

"R-ramo dell'albero? Ma di cosa...?" Balbettò Brandon confuso, Nex allora, sicuro di sé, rispose, guardando tutti avendo trovato finalmente l'occasione di riscattarsi e non essere sempre quello egoista o quello dal lato del torto:

"La tua ragazza, Brandon, non ha fatto altro che lamentarsi per tutto il cammino offendendo più volte le piante di questo bosco. Uno di questi alberi non ne ha potuto più, e sinceramente ero d'accordo con lui, e con i suoi rami l'ha acciuffata per le caviglie, stava per trascinarla per il bosco ma io, ripeto, io ho tagliato il ramo con l'alabarda!"

Brandon lo guardò confuso, Aisha annuiva soddisfatta, allora si rivolse a Stella:

"È questo che è successo?" Stava cominciando a sentirsi un emerito idiota e sperava che Stella potesse evitarglielo.

"Beh..." Cominciò Stella, che si era alzata ma era sorretta da Flora, non incrociando lo sguardo di Brandon alla fine disse: "...sì."

Brandon voleva sprofondare, Stella si affrettò a dire, con le mani avanti e con Amore sulla spalla destra:

"Ma...ma non è proprio esatto. Insomma, io ero in pericolo. Quell'albero gigantesco mi ha letteralmente attaccata e con quei rami è riuscito a slogarmi una caviglia. A proposito, grazie per avermela rimessa a posto, Flora. E... e Nex e Aisha si sono messi a ridere quando quel perfido albero mi ha trascinata per terra e..."

"Non aggiungere altro." Disse Brandon col viso duro.

"Ma..." Provò a dire Stella ma Brandon con un gesto della mano la fermò e ripeté:

"Non aggiungere altro."

Amore stava per aprir bocca ma Brandon quasi la fulminò con lo sguardo per non farle dire una parola.

Ci fu silenzio, leggero imbarazzo, un po' di tensione.
Sky prese la scena e cercò di allentare la tensione:

"Okay, allora, è tutto risolto. Non è successo nulla, siamo a posto. Ehm... quali erano gli indizi che avevate trovato, ragazzi?"

"Abbiamo seguito le orme," Rispose Helia, Nex, di fianco a lui, lanciava occhiatacce a Brandon. "Ma ad un tratto si sono interrotte, così, di punto in bianco. Non crediamo che le creature si siano arrampicate su qualche albero... venite a dare un'occhiata?"
Helia guardò Sky, Sky guardò Brandon, Brandon guardava prima Nex e poi Stella.
Musa intervenne:

"Fateci strada, vedremo di cosa si tratta."

E tutti avrebbero voluto ringraziare la fata della musica in quel momento.

Helia e Flora camminarono avanti per far strada e gli altri li seguirono, Brandon cercò di dire qualcosa a Nex ma questo con tono burbero lo interruppe dicendo:

"Lascia stare, per favore." E poi mormorò: "Imbecille."

Brandon si sentiva davvero così, si sentiva uno sciocco, e non poteva dire nulla. Ripensando a tutto quello che era appena successo seguì il gruppo.

Seguirono le orme che Flora, Helia e Brandon avevano seguito poco prima e arrivarono nel punto in cui le tracce si erano fermate.

"E questo?" Chiese Stella indicando la lastra di ghiaccio sul terriccio.

"Sono... sono stata io, ho... ho sbagliato incantesimo." Rispose Flora un po' imbarazzata, poi però pensò che nonostante non facesse affatto freddo il ghiaccio era ancora lì, freddo e solido. Chatta andò a sedersi sulla spalla della sua fata in segno di appoggio e conforto.

"Okay." Disse Sky con un sospiro, "Beh, il fatto che le impronte si fermino qui è davvero strano."

"Io consiglierei di prelevare dei campioni di terriccio da analizzare, ci potrebbero essere residui biologici appartenenti alle creature." Suggerì Tecna.

"Io direi quasi sicuramente." Aggiunse Timmy con un cenno alla fata, così i due si misero subito al lavoro per prendere ciò di cui avevano bisogno.

"Come è possibile che s'interrompano così?" Chiese Aisha guardando le orme.

"Forse hanno spiccato il volo." Ipotizzò Bloom.

"Miele non ha parlato di creature alate." Puntualizzò Nex con l'aria da saputello, sì, l'averla vinta in quella discussione gli aveva dato parecchia soddisfazione.

"Voi avete trovato qualcosa?" Chiese Flora agli altri.
Sky rispose per il suo gruppo:

"Noi le abbiamo seguite fino ad un certo punto, poi abbiamo incontrato una sorgente che ha cancellato tutte le orme a partire da quel punto."

"Le nostre invece si sono interrotte proprio come queste." Rispose Nex.

"In pratica non sappiamo un bel niente." Sospirò Musa.

"Dovremo analizzare il terriccio e cercare i residui biologici, se siamo fortunati sapremo di che tipo di creature si tratta. A quanto pare non possiamo contare sull'aiuto della natura." Disse Tecna che, in fondo, era un po' soddisfatta.

"Ve l'ho detto, l'intero bosco è terrorizzato, e il mio tentativo di comincare con la terra non è andato a buon fine." Disse Flora guardando il ghiaccio.

"A proposito di questo," Disse Helia,"dato che dobbiamo aspettare per sapere di quali creature si tratta, potremmo tornare a casa tua e chiedere a tua madre qualcosa in più su... insomma, su quello che ti sta succedendo. Che ne dici?"

"Sono d'accordo." Annuì Flora con un sorriso dolce per rassicurare Helia," Andiamo?" Chiese agli altri, loro furono d'accordo e la seguirono per poter uscire da quel bosco che, in pochi giorni, ne aveva viste veramente tante.

Tornarono a casa di Flora nel pomeriggio dopo che, per essere sicuri, perlustrarono di nuovo la zona e prelevarono terriccio anche dalle parti del bosco esplorate dagli altri due gruppi.
Quando arrivarono a casa di Flora bussarono alla porta ma nessuno rispose, Flora pensò che la sua famiglia doveva essere nella serra così invitò gli altri a seguirla.

"C'è nessuno? Mamma? Miele?" Chiamò Flora aprendo la porta della serra, entrando trovò Miele seduta sul tavolo che mangiava un dolcetto alla ciliegia.
Appena la giovane fata li vide chiese subito:

"Allora? Come è andata? Avete trovato qualcosa?"

"Non proprio..." Rispose Flora, "Ad Alfea dovremo fare delle analisi per sapere qualcosa di più."
Helia chiese a Miele:

"Non è che le creature avevano delle ali?"

"Ali? No, non mi sembra, no. Perché?"

"Le impronte delle creature si sono misteriosamente interrotte e ci chiedevamo se fosse possibile che avessero spiccato il volo." Rispose Helia.

"Non ho visto delle ali ma tutto potrebbe essere, magari..." stava dicendo Miele ma Flora fermò la sua fantasia:

"Vi faremo sapere cosa scopriremo e tu, mamma e papà starete più tranquilli." Guardò curiosa sua sorella e chiese:

"Dove hai rimediato quel dolcetto a quest'ora?"

"Da quando è successo tu-sai-cosa la mamma è così preoccupata che sto sempre con lei, siamo state insieme a lavorare qui e quando le ho chiesto un dolcetto me l'ha concesso senza batter ciglio." Rispose Miele con la sua solita espressione furbetta, Flora rise per l'atteggiamento di sua sorella.

"È sempre così." Disse Stella," Quando i miei genitori divorziarono erano così preoccupati per come avessi potuto reagire che mi davano tutto ciò che chiedevo per farmi felice."

"Un grande errore." Sospirò Nex, Stella stava per dire qualcosa ma Helia s'intromise:

"Ragazzi, per favore, non cominciate."

"Miele, dov'è la mamma?" Chiese Flora cercando di fermare una possibile discussione e cambiando argomento.

"È..."

"Eccomi qui." Disse Alyssa entrando nella serra con due vasi di terra in mano. Brandon ed Helia le diedero una mano a posarli sul tavolo.

"Oh, grazie." Disse Alyssa, si pulì le mani e chiese: "Allora, avete trovato qualcosa di interessante?"

"Forse, ma come dicevo a Miele dovremo analizzare il terriccio per trovare dei residui biologici. Il bosco è praticamente terrorizzato e non ho potuto fare molto."

"Capisco, che peccato. Beh, speriamo di trovare presto quel che cerchiamo."

"Già, ehm... mamma, posso parlarti un secondo?" Chiese Flora indicando la porta.

"Sì, vieni, tesoro." Rispose Alyssa avviandosi seguita da Flora, prima di uscire dalla serra disse:

"Miele, fa' attenzione con quei vasi. Ragazzi, fate come se foste a casa vostra."
Miele annuì, i ragazzi sorrisero gentilmente e Alyssa e Flora lasciarono la serra.

"Di cosa devono parlare?" Chiese Miele.

"Nulla d'importante, tranquilla." Rispose Bloom.

"Oh, non trattatemi come una bambina! Helia, almeno tu devi dirmelo, sono l'unica qui che può mettere una buona parola per te con mio padre!"

Helia arrossì e disse:

"Beh, mi dispiace ma vorrà dire che in questo caso farò a meno delle referenze."
Tutti risero alla battuta di Helia mentre Miele s'imbronciò incrociando le braccia.

Alyssa e Flora erano tornate in casa ed erano andate in camera di Flora.
La fata chiuse la porta e si sedette sul letto accanto a sua madre.

"Mi era mancata questa camera." Sospirò Flora.

"È sempre qui pronta ad accoglierti." Sorrise sua madre prendendole la mano.
Fu un momento molto tenero ma fu interotto da un Plop! E da una pixie chiacchierona che irruppe nella stanza e che volando tutt'intorno e senza prendere neanche fiato disse:

"Wow! Mi piace la tua stanza! Guarda questa piantina! E guarda quanti libri! Oh, ma è fantastico! Questa sei tu da piccola?"

"Chatta." Chiamò Flora, ma la fatina continuava a volare da un punto all'altro della stanza commentando ogni singolo oggetto.
"Chatta!" Chiamò di nuovo Flora e Chatta s'interruppe, sorrise e volò dritta in grembo della sua fata.

"Scusatemi." Disse con un sorrisetto, Alyssa ridacchiò.

"Mamma, dobbiamo parlare di..."

"Lo so, tesoro, ora ne parliamo. Ma prima parliamo di qualche altra cosa, non ci vediamo mai e non appari mai nella mia sfera di cristallo."

"Lo so, scusa, è solo che non ne ho una e con le ragazze c'è sempre qualche cattivo da combattere."

"Va bene, va bene." Concesse Alyssa guardando sua figlia come se fosse la cosa più bella del mondo. Flora sorrise all'indulgenza di sua madre, era sempre tanto dolce ed anche quando cercava di essere severa finiva con l'essere permissiva e gentile.

"Innanzitutto parliamo di ragazzi." Disse Alyssa e Flora arrossì lievemente. "Lo so che tuo padre è un po' troppo severo su queste cose ma, tranquilla, quando ti sentirai pronta gliene parlerò io."

"Cosa? No, mamma, io..." Ma Alyssa la interruppe e le disse con l'aria di chi la sa lunga:

"Tranquilla, tesoro, non c'è bisogno che ti spieghi. O vorresti dirmi che quel brunetto che non ti toglie gli occhi di dosso è semplicemente un amico?"

"Beh, in realtà... aspetta, brunetto? Ma di chi parli?"

"Flora, sta' tranquilla, puoi dirmi tutto. E poi mi sta già simpatico, è gentile e..."

"Mamma, credo tu stia fraintendendo."

Alyssa la guardò contrariata. Flora prese un respiro e continuò:

"Il mio ragazzo è Helia, quello dai capelli corvini e la pelle chiara, ha lo stemma color arancio."

"Non quello che ce l'ha verde?" Chiese Alyssa con un sopracciglio alzato, dubbiosa.

"No, mamma, quello è Brandon e lui sì che è soltanto un amico. Mentre Helia, beh, stiamo insieme da un po', ma non mi sembrava il caso presentarvelo proprio oggi."

Chatta si trattenne dal ridere guardando l'espressione dubbiosa e insoddisfatta di Alyssa, la donna poi però sorrise e disse:

"Beh, anche lui è carino, e sembra gentile, anche lui. Sto perdendo colpi come mamma, eh?" Chiese poi con entrambe le mani sul viso.

"Ma no, se sei la mamma più fantastica del mondo!" Disse Flora abbracciandola.

"Mi sei mancata, tesoro."

"Mi sei mancata anche tu." Rispose Flora, poi, mentre teneva ancora la testa sul seno di sua madre chiese:

"Ora mi racconti qualcosa sulla magidentità e la nostra famiglia?"

Alyssa sospirò e disse:

"E va bene..." 
Flora si alzò e tornò al suo posto pronta ad ascoltare, Chatta seduta sul suo grembo attenta quanto lei.

"Direi che al momento non c'è molto da dire. Per quanto ricordi né mia madre né alcuna delle mie zie ha avuto una crisi di magidentità, ma potrebbe essere dal lato di tuo padre... che ne dici di tornare qui domani? Io e tuo padre scaveremo un po' nella memoria e nei vecchi documenti così potremo darti risposte certe."
Alyssa notò l'espressione delusa di sua figlia e disse:

"Tesoro, ti aiuteremo. Io e papà non ti lasceremo mai da sola, mi hai capito?"

Flora annuì.

"Torni domani?"

"Sì, torno domani." Confermò Flora.

Lei e sua madre, seguite da Chatta, tornarono nella serra dove gli altri le stavano aspettando.

"Finalmente!" Esclamò Miele," Si può sapere cosa vi siete dette voi due?"

"Sono cose da donne." Rispose Alyssa sorridendo a Flora.

"Sì, certo, e allora io cosa sono, un ragazzo?" Borbottò Miele.

Flora sospirò e disse:

"Beh, mamma, allora noi andiamo, saluti tu papà per me?"

Alyssa l'abbracciò:

"Ma sì, tesoro, sta' tranquilla, te lo saluto io."

Flora abbracciò Miele e le disse:

"Mi raccomando, sta' attenta e non far preoccupare la mamma."

"Sarà fatto." Rispose la minore.

"È stato un piacere rivederla, signora Alyssa." Disse Bloom. "Anche rivedere te, Miele."

"Sempre a disposizione." Disse Miele con una riverenza, gli altri risero.

"È stato un piacere conoscerla, signora. Buona giornata." Disse Helia che si era preso la responsabilità di salutare Alyssa a nome della squadra.

"È stato reciproco. Ci vediamo presto, ragazzi."

Così la squadra tornò alla navicella, come si erano messi d'accordo furono Nex ed Helia che la pilotarono fino a casa. 
Sky e Brandon rimasero da soli a parlare e a giudicare dalle loro espressioni Flora pensò che discutevano su quanto era successo, allora disse a Stella:

"Stella, credo che dovresti parlare a Brandon."

"Ci ho provato, lui non ha voluto saperne." Rispose la bionda scrollando le spalle.

"Sì, ma..." Flora fu interrotta da Amore che era appoggiata alla spalla di Stella:

"Ha ragione Stella, e Brandon è stato decisamente troppo duro. C'è stato solamente un malinteso e poi quell'albero l'ha veramente attaccata!"

"Andiamo, Stella, hai esagerato!" Disse Aisha incrociando le braccia ancora un po' offesa per come veniva trattato il suo ragazzo.

"Credo sia meglio chiudere questa faccenda, non possiamo discutere tra noi per ciò che fanno i nostri ragazzi." S'intromise Bloom.

"Infatti, tra amiche non si fa così." Accordò Lockette.

"Piuttosto," Disse Musa pronta a cambiare argomento, "Flora, cosa ti ha detto tua madre?"

Flora stava per rispondere ma Chatta scoppiò a ridere e disse:

"La mamma di Flora non aveva capito che fosse Helia il ragazzo di Flora, credeva che fosse..."

"Nessuno." Flora finì la frase per lei e con uno sguardo le fece capire che era meglio non dire nulla. Stella era molto permalosa e dopo ciò che era successo l'ultima cosa che poteva dirle era che sua madre credeva che tra lei e Brandon ci fosse qualcosa.

"Giusto, giusto. Nessuno." Concluse Chatta, Flora continuò:

"Mia madre dice che non le risulta che nella sua famiglia ci sia mai stato qualcuno con una crisi di magidentità ma non ne è certa, domani tornerò su Linphea, ha detto che oggi cercherà qualche informazione."

"Vuoi che domani veniamo con te?" Chiese Aisha.

"Non ce n'è bisogno, andrò su Linphea e parlerò con mia madre, entro sera sarò ad Alfea. State tranquille." Rispose Flora con un sorriso.

"E poi ci sono io!" Aggiunse Chatta.

"Esatto. Magari chiedo ad Helia di accompagnarmi, lui e mia madre potrebbero anche conoscersi meglio."

"Ottima idea." Disse Bloom, " Helia è un ragazzo d'oro e tua madre conoscendolo lo adorerà."

Nel tardo pomeriggio arrivarono finalmente ad Alfea. Atterrarono in cortile e si diressero da Faragonda.
Quando entrarono nel suo ufficio la preside fu sorpresa di vederli: erano in orario, i loro vestiti erano intatti e non avevano un graffio, quel momento era da immortalare.

"Buonasera, preside Faragonda." Salutò Bloom.
La preside sorrise e chiese:

"Allora, cos'avete trovato?"

"Non molto," Rispose Tecna, "abbiamo seguito le impronte delle creature ma si interrompevano in un punto del sentiero. Abbiamo prelevato del terriccio così cercheremo di trovare dei residui biologici per identificare le creature."

"Molto ben fatto, ragazzi. Quando avrete delle risposte fatemi sapere. E per quanto riguarda te, Flora?"

"È andato tutto bene, salvo il fatto che quando ho toccato il terriccio si è congelato e io non avevo nessuna intenzione di fare un incantesimo del genere. Ho parlato con mia madre, non sapeva molto e mi ha detto di tornare su Linphea domani."

"Va bene. È normale che tu non controlli la magia nel tuo stato, l'importante è che non sia successo nulla di grave. Chi era con lei?"

"Io e Brandon." Rispose Helia.

"Avete notato qualcosa di strano? Qualcosa di particolare quando ha compiuto la magia?"

"Non direi." Rispose Helia.

"In realtà..." Disse Brandon e Faragonda allora gli rivolse la sua attenzione,"...insomma, il terriccio era congelato, una lastra di ghiaccio. Ma su Linphea non faceva freddo, anzi, quel posto è la primavera fatta pianeta, ma quando siamo tornati in quel punto dopo parecchi minuti la lastra di ghiaccio era ancora lì. Non si è sciolta, neanche un po' d'acqua."

Flora guardò Brandon per un secondo, un po' sorpresa a dir la verità. Anche lei aveva notato la stessa cosa ma non si aspettava che avesse potuto farlo anche il suo amico.

Faragonda poggiò il mento sulle mani incrociate, poi disse:

"Sembra che quest'altro lato del tuo potere sia potente."

"Più potente del potere della natura?" Chiese Flora.

"Non lo so." Sospirò Faragonda, "Domani vai su Linphea e vediamo se tua madre saprà dirci qualcosa."

"Va bene." Annuì Flora.

"Allora, arrivederci, signora preside." Disse Sky andando via seguito dai suoi amici, Faragonda tornò ai suoi documenti ma alzò un attimo lo sguardo dal foglio e disse:

"Brandon?"

Il ragazzo guardò i suoi amici sorpreso, poi rispose:

"Sì?"

"Vai anche tu domani su Linphea."

"Cosa?"

"Domani. Vai su Linphea."

"Sì, questo l'avevo capito, ma perché? Insomma..." Brandon guardò Helia, toccava al suo amico accompagnarla, Flora era la sua ragazza e doveva starle vicino.

"Perché io preferisco così. Nulla togliere a te, Helia, sappilo, ma sei troppo coinvolto, per prestare troppa attenzione a Flora non hai notato il cambiamento della sua magia."

"Ma io..." Balbettò Helia ma Faragonda disse:

"Non prendetela sul personale, ragazzi. Brandon, domani su Linphea. Buona serata."

"Va bene, preside Faragonda." Disse Brandon, "Arrivederci."

Così i ragazzi lasciarono l'ufficio della preside. Le Winx accompagnarono i ragazzi alla navicella in cortile e li salutarono, anche se Stella e Brandon si rivolsero solamente un sorriso freddo.

"Mi dispiace, avrei voluto accompagnarti domani." Disse Helia a Flora.

"Anch'io avrei voluto che ci fossi, ho detto anche a mia madre di noi e le avrebbe sicuramente fatto piacere avere la possibilità di conoscerti meglio."

"Gliel'hai detto?"

"Sì, beh, in un certo senso ha capito che c'era qualcosa. Mio padre non sa ancora nulla però. Beh, sarà per la prossima volta."

"Va bene. E, Flora, io presto attenzione a quello che ti capita."

"Lo so, Helia, non c'è bisogno che ti giustifichi."

"Sì, ma, insomma, ghiaccio che non si scioglie..."

"...Helia, Helia," lo fermò Flora dolcemente, "lo so, tranquillo. Anzi, apprezzo che ti sia dedicato a me piuttosto che ad una lastra di ghiaccio."

Helia la baciò e tornò sulla navicella, prima di raggiungere gli altri Brandon disse a Flora:

"Mi dispiace se ho per sbaglio preso il posto di Helia."

"Ma no, Brandon, sta' tranquillo, non hai niente di cui dispiacerti. Helia ed io avremo altre occasioni per andare insieme su Linphea."

"Va bene," Sorrise lui, "passo a prenderti verso le quattro, okay?"

"Mi sembra perfetto." Rispose la fata.

"A domani, allora."

"A domani."

I ragazzi andarono via e le ragazze tornarono dentro, le pixie tornarono al loro villaggio e le ragazze andarono a cena insieme e poi tornarono in camera.

"La prima cosa che farò domani mattina sarà portare questi campioni in laboratorio per analizzarli." Disse Tecna mostrando  le piastrine con il terriccio che aveva tirato fuori dal suo zaino 
Stella, seduta sul divano, svuotava il suo zaino e tirando fuori l'asciugacapelli disse, con aria insoddisfatta:

"Dopo quello che mi è successo avrei voluto aggiustarmi i capelli, ma dato che su Linphea non avete elettricità era alquanto impossibile! Ma come fate a sopravvivere?"

"Me lo chiedo anch'io." Sospirò Tecna il cui computer portatile era finalemente tornato sulle sue ginocchia.

"Non ce li asciughiamo, i capelli  intendo. Il torrente ci fornisce acqua fresca e il caldo vento del sud ci permette di asciugare i capelli."

"Potrai spiegarmelo anche cento volte, ma non ne capirei il senso." Disse Stella con aria insoddisfatta, le altre risero.

Dopo poco le ragazze andarono a letto e Flora prima di dormire scrisse al suo diario:

Caro diario,
Le cose strane che sono successe oggi:
1) Papà si è comportato in modo strano (è la lista delle cose strane che sono accadute, infatti) quando gli ho detto della mia crisi di magidentità. Non mi ha detto nulla ma se n'è andato di fuori. Questa cosa un po' mi ha ferita ma non lo biasimo, quello che mi sta accadendo è del tutto inaspettato. Spero che per causa mia non si rovini la nostra armonia familiare, cosa che a casa mia non è mai mancata, e non voglio che venga a mancare proprio ora.
2) La mamma credeva che Brandon fosse il mio ragazzo. Mai sentita cosa più assurda, anzi sì, a detta della mamma lui "non mi toglie gli occhi di dosso". Non so davvero a cosa stesse pensando. Le ho detto di Helia, mi è sembrata abbastanza contenta e spero di poterlo presentare al più presto anche a papà.
3) La mia magia continua ad essere impazzita. Ho toccato del terriccio e questo si è trasformato in una lastra di ghiaccio che, anche dopo un po' di tempo, è rimasta intatta e non si è sciolta.
Mi domando quanto possa essere potente questo secondo lato della mia magia e si ritorna allo stesso discorso:
Sono una fata debole? Pare che molti la pensino così e il potere della natura viene poco apprezzato.
Magari divento la fata del ghiaccio, mi vestirei come Icy... oh, mai e poi mai! Non cambierei il mio potere per nulla al mondo... anche se pare che sia proprio lui a voler cambiare.
Ora vado, e domani torno su Linphea con Brandon. Lo so, sarebbe dovuto venire Helia ma dato che Brandon ha notato quello che avevo notato anch'io, cioè che il ghiaccio non si è sciolto, Faragonda ha creduto che Helia non prestasse abbastanza attenzione perché coinvolto emotivamente. 
Ad ogni modo, con chiunque domani andrò su Linphea, avrò risposte e saprò come affrontare meglio la mia crisi di magidentità.
Sto cominciando a prendere consapevolezza, se so cosa succede e perché succede non c'è bisogno di aver paura, giusto?
Beh, mi si chiudono gli occhi dal sonno, mi sa che devo proprio andare, dolce notte.

 

Buonsalve, piccoli germogli di lullabea, sì, ormai vi chiamerò così... dunque, dunque, dunque... vi avevo spaventati a morte alla fine del capitolo precedente, poteva essere davvero chiunque, ma alla fine...
Leggendo le vostre ipotesi mi sono resa conto di quante possibili cose sarebbero potute succedere e la mia scelta mi è sembrata persino banale... siete dei piccoli geniali germogli, davvero.
Ancora dunque, Brandon e Nex si sono presi a pugni e il povero Brandon si è trovato davvero in una brutta situazione, gli do tutte le ragioni stavolta u.u
Tornati a casa di Flora abbiamo un'Alyssa adorabile, davvero la amo, una mamma così dolce neanche nel Mulino Bianco, e l'ho adorata io per prima che ho scritto di lei.
Ora, Alyssa aveva frainteso diciamo tutto, ma a sua discolpa dico che, essendo che Helia si è forzato a tenere le distanze da Flora per non far capire che era il suo ragazzo e che Brandon come tutti, e forse più di tutti e poi vi dico perché (anzi glielo dice proprio Flora) e non fatevi strane idee, era preoccupato per la sua amica, Alyssa ha frainteso.
Faragonda prende decisioni in base ai fatti e mi manda Brandon su Linphea, ma come Flora apprezziamo che Helia si dedichi più a lei che a del terreno congelato.
Quindi, come una pallina da ping-pong passo dal TeamBrandon al TeamHelia per confondervi e sappiate che vi voglio un mondo di bene, vi reputo miei amici, anche dopo una giornata "no" pubblicare e sapere che ci siete mi consola molto.
Beh, a presto con il prossimo capitolo che vi sorprenderà supertroppissimo, a presto germogli di lullabea, vi strAmo!
xoxo Florafairy7

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


RIVELAZIONI

Il giorno seguente non fu che un susseguirsi di azioni abituali fino all'ora del pranzo e ci mancava poco che le ragazze non le compissero per inerzia, infatti tutte loro pensavano ad altro, ovvero a Flora e a quello che sua madre avrebbe potuto rivelarle quel pomeriggio.
Le ragazze erano tutte molto in pensiero per la loro amica e speravano che tutta quella storia potesse risolversi felicemente.

"Non dico che per Flora sarà così, ma se ne sono sentite tante!" Disse Stella camminando con Bloom e Aisha verso la sala da pranzo. Le tre erano insieme perché avevano avuto insieme lezione di storia della magia mentre il resto del gruppo aveva assistito alla lezione di pozionologia, dunque erano d'accordo sul vedersi direttamente in sala da pranzo.

"E speriamo che certe cose non tocchino a lei." Replicò Aisha.

"Infatti," aggiunse Bloom, "certe cose ti capitano più facilmente se sei tu che le cerchi. E comunque Flora sembra non dare alcun segno, ancora."

"E non lo darà, ragazze. Non può." Disse Aisha con espressione seria.

Flora, Tecna e Musa aspettavano le loro amiche sedute al loro solito tavolo. Le portate erano già a tavola ma aspettarono le loro amiche, Musa intravide i capelli rossi di Bloom, facilmente riconoscibili tra la folla, e disse indicandola:

"Eccole, sono arrivate."

Bloom, Stella e Aisha si fecero strada tra i tavoli e raggiunsero le loro amiche.

"Eccoci qui! Vi siamo mancate?" Esclamò Stella arrivando.
Musa, leggermente seccata, disse:

"In realtà qualcosa mi è mancato: il cibo. Nel mio stomaco. Vi sbrigate?"

Le amiche risero e le tre ritardatarie presero posto.

"Come va?" Chiese Aisha alle amiche ma dopo un'occhiata svelta alle altre il suo sguardo si posò su Flora. La sua voce aveva preso un'intonazione un po' troppo alta, Flora la guardò per un secondo in silezio e poi disse:

"Va bene."

"Tutto bene?"

Flora sospirò e rispose:

"Sì, tutto bene. Per tutto il giorno sono stata fermamente convinta di essere Flora, non ho congelato nessuno e sono stata in pace con la realtà che mi circonda." Le amiche la guardarono in attesa, assottigliarono gli occhi, espressioni di dubbio sui loro volti, poi Stella lentamente disse:

"Perché ti sei rivolta a te stessa in terza persona?"

Flora posò le mani sul tavolo con un sospiro:

"Ragazze, sto bene. Sto benissimo. Davvero. Non c'è bisogno che vi preoccupiate tanto. Ma vi voglio tanto bene!" Sorrise dolcemente poi.

"Anche noi te ne vogliamo." Disse Bloom poggiando la propria mano sulla sua.

"Ed ora parliamo d'altro; non voglio che questa mia condizione ci dia tutta quest'ansia."

"E va bene, e va bene, se proprio non potete farne a meno vi descriverò la mia nuova collezione autunnale!" Disse Stella con un gran sorriso, le altre guardarono Flora di bieco, lei ridacchiò.

Dopo pranzo le ragazze tornarono in camera e fecero i loro compiti, li finirono in poco tempo e si riversarono nel salottino comune. Stella usò Bloom come manichino e cominciò a cucire i primi capi della collezione che aveva descritto a pranzo; era ispirata all'autunno e quindi basata sui suoi colori tipici : il rosso, il giallo e il marrone, in tutte le loro tonalità.
Musa faceva da sottofondo con la chitarra mentre Aisha e Flora stavano realizzando un dipinto con degli acquerelli magici richiesto dalla professoressa DuFour.
Tecna non si vide per tutto il pomeriggio, infatti era in laboratorio per analizzare i campioni di terriccio con Timmy che era arrivato lì subito dopo pranzo.

"Perchè questi naturomani non possono fare a meno di piantare ogni sorta di cosa piantabile nel terreno?" Si lamentò la fata della tecnologia mentre cercava di prelevare dal terriccio solo le componenti di cui aveva bisogno.

"Non lo so, perché sono naturomani...?" Rise Timmy mentre compiva lo stesso lavoro, poi posò il suo arnese e disse trionfante:
"Finito! A che punto sei?"

"C'è ancora traccia di larve di vermi ed altre disgustose cose... oh, accidenti!" Disse stizzita la fata quando le cadde ciò che aveva prelevato.

Timmy rise e chiese:

"Vuoi una mano?"

"No, ce la faccio da sola." Rispose lei con un sospiro.

"Andiamo, Tecna, lascia che ti aiuti per una volta." Disse Timmy allargando le braccia.

"No, posso farcela."

"Non lo metto in dubbio, ma c'è un motivo se si lavora insieme." Disse Timmy cercando di investigare lo sguardo della fata che era ancora fisso sul campioncino.
"Allora?" La incalzò Timmy.

"Oh, e va bene, tanto non è genere di campione che m'interessa." Concesse la fata posando l'attrezzo e incrociando le braccia imbronciata.
Timmy scivolò al suo posto e prese lo strumento con un 'grazie', Tecna si lasciò scappare un sorriso, anche se non lo ammetteva amava essere salvata dal suo cavaliere.

Nel frattempo le altre erano in camera a dedicarsi alle loro attività, mentre Aisha muoveva le dita per far spostare il colore ad acqua sulla tela Flora le disse:

"Mi dispiace, devo andare a prepararmi, Brandon sarà qui fra poco."

"Di già?" Chiese Aisha alzando gli occhi dalla tela, "Beh, finisco soltanto di riempire di colore questa parte, il resto lo continuiamo insieme, okay?"

"Va bene." Disse Flora alzandosi e andando in camera sua a prendere le scarpe che doveva indossare.
Tornò in salotto e si sedette sul divano per indossarle, Bloom, che era immobile mentre Stella le girava intorno con ago e filo, chiese:

"Devi andare?"

"Sì, Brandon starà per arrivare." Rispose Flora allacciandosi le scarpe, poi si alzò e notò che lo schermo del suo cellulare, che era sul divano, si era illuminato.
Lo prese e lesse il messaggio che le era arrivato.

"Ecco, appunto, è qui fuori che mi aspetta." Disse Flora riposando il cellulare in tasca, fece per andare alla porta ma poi si fermò e disse:

"Stella, Brandon mi sta aspettando di sotto."

Stella, che stava cucendo le pieghe della camicetta color arancio scuro di Bloom, si fermò per un secondo e disse a Flora:

"Sì, ho sentito."

"E beh? Non scendi? Non vuoi salutarlo? Non..."

"No, Flora, e già so dove vuoi a andare a finire. Non gli chiederò scusa, è lui che deve chiedere scusa a me per come mi ha trattata!"

"Forse è stato duro, è vero, ma era ferito, Stella. Ha tirato un pugno ad un suo amico solo per un malinteso creato da te." Replicò Flora incrociando le braccia.

"Nex mi ha chiamata 'ochetta', non c'è nessun malinteso in questo!"

"Va bene, lascia stare." Disse Flora alzando le braccia in segno di resa, allora disse," Ci vediamo questa sera, ragazze." Così uscì.

"Stella, forse Flora..." Provò a dire Musa ma la sua amica la fermò con un gesto della mano e disse, con un ago tra le labbra:

"Non una parola!"

Musa scrollò le spalle e continuò a suonare la sua canzone alla chitarra.

Nel frattempo Flora attraversava il cortile, l'autunno ormai era arrivato e, guardando in cielo, Flora pensò che molto probabilmente di lì a poco avrebbe piovuto, o almeno era quello che quei grossi nuvoloni che coprivano il cielo lasciavano intuire. Raggiunse Brandon, che la stava aspettando appoggiato alla sua windrider fuori al cancello di Alfea.

"Ciao." Salutò la fata.

"Ehi, va tutto bene?" Chiese Brandon notanto l'espressione della sua amica.

"Sì, certo." Rispose Flora, in realtà stava ancora pensando a ciò che era successo con Stella. Sarebbe stato tutto più semplice e si sarebbe risolto tutto se solo lei avesse chiesto scusa, le dispiaceva che lei fosse triste e le dispiaceva che Brandon fosse triste, lui si era messo in prima linea per difendere la sua ragazza e tutto per niente, in fin dei conti.

Brandon strinse le labbra e disse:

"Non me la conti giusta."

"Ma no, è tutto okay, davvero." Rispose lei scacciando via quei pensieri, poi prese quacosa dalla borsa. "Questo è tuo, e grazie mille, sei stato molto gentile." Disse porgendogli il fazzoletto che lui le aveva offerto il giorno prima.

"Ah, non è nulla, e tienilo, ne ho un altro in tasca. È una delle poche cose che mi ha insegnato mio padre: da qualche parte, ovunque ti trovi, ci sarà una ragazza che avrà bisogno di piangere sulla tua spalla, porta con te un fazzoletto da offrirle, e magari ti sposerà."
Flora assottigliò gli occhi con una smorfia imbarazzata, Brandon si affrettò a dire:

"Cioè, no, cancella quella parte, beh, hai capito."

"Sì, ho capito," Rise Flora, "andiamo?"

"Vi stavate forse dimenticando di me?!" Chiese Chatta apparendo in una nuvoletta dorata.

"Come potevamo mai..." Disse sarcastico Brandon.

"Ecco, appunto! Andiamo su Linphea? Non vedo l'ora! Adoro quel pianeta, sempre così fiorito, verde, petaloso..."

"Chatta..." Disse Flora alzando gli occhi al cielo, conosceva la sua pixie e sapeva che se non l'avesse fermata in tempo lei si sarebbe persa in troppe, troppe chiacchiere.

"Scusate, scusate, sto buona. Andiamo su Linphea?" Domandò la pixie con un gran sorriso eccitato.

Brandon sospirò e disse:

"Sì, andiamo."

Così Brandon diede il casco a Flora, lei lo indossò e montò con lui sulla windrider, Chatta disse:

"Ci vediamo lì!" Così si ficcò due dita in bocca e fece un fischio che neanche nei rodei di Melody e arrivò in volo una coccinella grande quanto un uccellino, la pixie saltò in groppa e seguì la windrider che aveva preso la strada per Linphea.

Nel frattempo Tecna e Timmy in laboratorio erano finalmente riusciti a prelevare dai campioni ciò di cui avevano bisogno e li analizzarono al microscopio.

"Non c'è niente di inusuale, e qui non vedo residui biologici. " Disse Tecna mentre guardava il terriccio attraverso le lenti del microscopio.

Timmy, che osservava come lei il suo campione, disse a bocca aperta:

"Io invece credo di aver trovato qualcosa." Alzò gli occhi dal microscopio, "Vieni a vedere."

Tecna allora passò al microscopio di Timmy e diede un'occhiata al suo campione, alzò gli occhi e guardando Timmy a bocca aperta disse:

"Oh, cavolo."

Flora consigliò a Brandon di parcheggiare fuori casa sua, la sua windrider non era grossa quanto una navicella.
Fermò il suo amico prima che potesse avviarsi alla porta e gli disse:

"Ehi, ascolta, mi dispiace. Insomma, ti sei ritrovato coinvolto in tutta questa storia e in qualche modo più di tutti, tu c'eri quando mi è successo la prima volta, ieri e ora sei qui, io..."

"Flora, Flora," La fermò Brandon, "non dire così, non devi dispiacerti. Noi siamo amici, e ne sarei stato coinvolto in ogni caso perché ti voglio bene, mi hai capito?"

Lei annuì, e Brandon sorrise. In quell'istante apparve Chatta ed esclamò:

"Ah-ah!"

"Cosa?!" Chiese Brandon che era saltato per lo spavento.

"Allora c'era qualcosa che nascondevi!" Disse la fatina puntadogli il dito contro.

"Ma di che parli?" Chiese Brandon confuso.

"Sono la pixie delle chiacchiere, io, e so se qualcuno nasconde un segreto. Segreto vuol dire parola non detta, segreto vuol dire possibile pettegolezzo. È decisamente il mio campo! E tu eri lì quando la mia dolce Flora ha fatto quel che ha fatto, e non hai detto nulla!"

"Chatta," Intervenne Flora, salvando Brandon dalla furia della pixie, "ho chiesto io a Brandon di non dire nulla."

"Ah sì?"

"Sì, non volevo allarmare nessuno prima di avere risposte certe."

"Oh... va bene," Convenne Chatta, poi si rivolse a Brandon avvicinandosi al suo viso con aria piuttosto intimidatoria:
"E non pensare di potermi nascondere qualcosa, soprattutto se riguarda la mia fata. Ero sicura che ci fosse qualcosa sotto..."

"Allora era per questo che mi fissavi?" Chiese Brandon irritato.

"Sì, beh, sentivo che c'era qualcosa di non detto..."

"Chatta, potresti evitare di fissare le persone? È di cattivo gusto." Disse Flora con un sospiro, la pixie fece spallucce, guardò Brandon di bieco e andò a sedersi sulla spalla di Flora.
La fata allora disse a Brandon con un cenno:

"Andiamo?"

Lui annuì e la seguì, Flora bussò alla porta e dopo pochi istanti Alyssa aprì la porta.

"Tesoro mio!" Esclamò quando la vide, le fece spazio e Flora entrò seguita da Brandon che mormorò un 'permesso'.
Alyssa chiuse la porta alle sue spalle e li raggiunse.

"Mi abituerò ad averti di nuovo qui." Sorrise la donna, "Tu sei... Brandon, giusto?" Chiese Alyssa e lanciò a Flora un'occhiata soddisfatta, la ragazza increspò le labbra con un cenno.

"Sì, signora." Rispose lui con un sorriso leggermente imbarazzato.

"Ci sono anch'io!" Salutò Chatta.

"Ma sì, certo, Chatta, scusami. È un piacere rivederti." Disse Alyssa e Chatta sorrise contenta.

"Venite, sedetevi." Disse Alyssa che indicò le sedie attorno al tavolo di faggio.
Tutti presero posto e Flora chiese:

"Dov'è Miele?"

"Dai signori Aries, la signora aveva bisogno di una mano nella serra, ormai è anziana. Ehm...posso offrirvi qualcosa? Brandon, preferisci del tè, caffè...?"

"No, signora, sono a posto, grazie." Rispose Brandon, ma Alyssa si alzò dicendo:

"Insisto, metto su l'acqua per il tè."

"Ma..." Provò a dire Brandon ma Flora poggiò la mano sulla sua per fermarlo e scosse leggermente la testa, lui sorrise divertito.
Mentre Alyssa riempiva d'acqua il bollitore Brandon chiese a Flora:

"Com'è possibile che qui sembra che sia ancora estate mentre a casa è ormai autunno?"

"Perché in effetti qui è ancora estate. Vedi, su Linphea non esiste l'inverno, abbiamo solamente tre stagioni: la primavera, l'estate e l'autunno. La primavera e l'estate durano di più e l'autunno occupa quelli che a casa sono i mesi invernali."

"Come fa a non esistere l'inverno?"

"Se mai fosse inverno Linphea morirebbe, la natura è messa a dura prova d'inverno, gli alberi sono spogli, la neve copre la terra e pochi fiori riescono a crescere, come pensi che riusciremmo a sopravvivere?"

"Wow," Disse Brandon sbalordito, "adoro questo posto."

Alyssa tornò e si mise a sedere, allora Flora e Brandon le diedero la loro attenzione. Flora poggiò i gomiti sul tavolo e incrociò le mani:

"Allora, mamma, cos'hai scoperto?"

"Cos'ho scoperto... cos'ho scoperto? Oh, la teiera ha già fischiato! Un secondo, tesoro." Alyssa si alzò di nuovo e preparò le tazzine su un vassoio, preparò il tè e aggiunse al quadretto dei biscotti alla marmellata. Posò il vassoio sul tavolo e si sedette, poi porse ai due ragazzi due tazzine e versò loro il tè.

"Ecco fatto, un buon tè è sempre ciò che ci vuole quando si chiacchiera. Quanti cucchiai di zucchero, caro?"

"Uno, uno va bene." Rispose Brandon che stava cominciando a sentirsi a suo agio con quella compagnia. 

"Mamma, allora..."

"Tesoro, aspetta, non andiamo di fretta, prima chiacchieriamo un po', Miele rientrerà al tramonto ed io non ho nulla da fare se non aspettare un cliente che ha ordinato dei semi di camelia sasanqua, ho tanto tempo da dedicarvi! Chatta, cara, prendi un biscotto."

Flora sospirò capendo che sua madre stava evitando l'argomento e, rassegnata, sorseggiò il suo tè. 
Alyssa fece un sorso e chiese a Brandon:

"Allora, da dove vieni?"

"Vengo da Eraklyon, signora." Rispose lui.

"Per favore, chiamami Alyssa." Rispose lei avvicinandogli il piattino con i biscotti. 

"Ehm... okay, va bene."

"E come mai non indossi l'uniforme?" Chiese lei notando che il ragazzo, a differenza del giorno prima, indossava dei semplici jeans e una camicia blu.

"Non siamo tenuti ad indossarla sempre, quando finiamo le lezioni e siamo fuori per affari personali possiamo vestirci come ci piace."

"Oh, capisco." Disse Alyssa con aria interessata. "Frequenti Fonterossa, vero?"

"Sì, mi sono iscritto lì per seguire il principe, sono il suo scudiero."

"Ma davvero? Dev'essere un incarico impegnativo."

"Abbastanza."

"E quali sono i tuoi piani quando finirai gli studi?"

"In realtà penso di continuare con la carriera militare."

Flora assisteva alla scena senza sapere esattamente come reagire, un po' era in imbarazzo per il comportamento di sua madre che stava praticamente facendo un interrogatorio al suo amico, un po' era sorpresa per come lui sembrava sentirsi a suo agio. Si limitò a guardarli e ascoltarli mentre chiacchieravano.

"Tua madre dev'essere molto fiera di te."

"In realtà mia madre non c'è più da un po'."

"Oh, caro, mi dispiace." Alyssa si coprì la bocca con la mano, mortificata.

"Non si preoccupi, signora." Alyssa lo guardò in attesa e lui rettificò: "Volevo dire Alyssa."

"Ecco." Disse Alyssa contenta.

Flora si chiese come mai sua madre stesse temporeggiando e sperò che non fosse perché aveva brutte notizie. In fondo, poteva soltanto essere che aveva davvero voglia di chiacchierare, Brandon le piaceva, l'aveva già espresso il giorno prima, e da quello sguardo Flora poteva leggere quanto fosse soddisfatta che quel giorno l'aveva accompagnata lui su Linphea.
Conosceva sua madre e sapeva quanto potesse essere testarda, così decise di non forzare la cosa e si unì alle chiacchiere.
Chatta fu molto felice di quella scelta perché i quattro chiacchierarono trascorrendo del tempo molto piacevolmente.
D'un tratto bussarono alla porta e Alyssa alzandosi disse:

"Dev'essere il mio cliente. Flora, apri tu alla porta io vado a prendere il sacchetto con i semi."

Così Alyssa uscì per la porta finestra e andò nella serra per prendere i semi, Flora invece andò ad aprire.
Quandò aprì la porta rimase sorpresa.

"Ciao, ehm... sto cercando la signora Alyssa, mi ha venduto dei semi di camelia."

"S-sì, lei... arriva subito." Rispose Flora immobile davanti alla porta. Il ragazzo la guardò con attenzione e disse:

"Ma non ci siamo già visti?"

"No... io..." Balbettò Flora, sua madre dalla cucina le disse di lasciare entrare il cliente, così Flora si vide costretta a lasciarlo passare.

Appena Brandon lo vide scattò in piedi, Alyssa non ne capì il motivo e si limitò a porgere il sacchetto con i semi al suo cliente.

"Grazie mille, signora. Ecco a lei." Disse dando i soldi ad Alyssa.
Lei li prese e li contò, poi disse:

"Aspetta un secondo qui, devo darti il resto." E così la donna sparì di nuovo per la porta finestra.

"Ora ti dai al giardinaggio?" Chiese Brandon con espressione dura.

"Non sono per me, è una commissione." Rispose l'altro,"Tu, piuttosto, hai già cambiato fidanzata? Beh, dopo la catastrofe combinata dall'altra... a quanto pare sostituire le persone è il tuo forte."

"Non sono io quello che è scomparso."

"Ma mi hai sostituito subito col biondino. Sai, tesoro, non mi fiderei." Disse poi a Flora coprendosi un lato della bocca fingendo di non voler farsi sentire da Brandon.

"Sai cosa, Logan? Non ho voglia di ricominciare con la stessa storia.
Sparisci, tanto tu in quello sei bravo, e non farti più vedere."

"Non è colpa mia se la madre della tua ragazza è l'unica che vende i semi di camelia."

Brandon stava per dire qualcosa ma in quel momento arrivò Alyssa.

"Ecco il tuo resto."

"Grazie mille, signora." Sorrise Logan cambiando d'un tratto espressione.
Alyssa sorrise a sua volta e disse:

"Flora, accompagnalo alla porta."
Flora annuì e fece come le era stato detto, gli aprì la porta, lui le posò una mano sulla guancia con fare affettuoso.
Flora rimase immobile e non disse nulla, Logan, con un ghigno, disse:

"È stato un piacere." E andò via.

Flora chiuse la porta e prese un respiro, quel tipo era inquietante, era gelido e sembrava non emanare alcun tipo di calore, sembrava non avere il cuore nel petto.
Tornò in cucina, Brandon si era riseduto con Alyssa e stava parlando con lei come se nulla fosse accaduto, allora lei si sedette di nuovo accanto a lui.
Sua madre stava ridendo a qualcosa che aveva detto Brandon ma Flora, con espressione seria, la interruppe e le disse:

"Mamma, basta girarci intorno. Cos'hai scoperto?"
Alyssa capì che il tempo delle chiacchiere era finito e tornò seria anche lei, così rispose:

"Credo sia meglio aspettare tuo padre."

"Mamma, per favore, ho bisogno di sapere." Chatta e Brandon passavano con lo sguardo dall'una all'altra domandandosi chi l'avrebbe avuta vinta.

"Lo so, tesoro, e ti dirò tutto, ma preferisco aspettare tuo padre. Arriverà a minuti."

"E... e va bene." Concluse Flora.

Da quel momento ci fu silenzio, Flora tamburellava le dita sul tavolo con impazienza mentre Chatta giocava con le mani di Brandon incrociandogli le dita, a detta sua era più divertente giocare con le mani di Brandon perché erano più grandi; Alyssa, dal canto suo, finì il suo tè in silenzio.

Finalmente bussarono alla porta, Alyssa si alzò di scatto e andò ad aprire.
In quel poco tempo Flora guardò Brandon e gli chiese:

"Stai bene?"
Lui non rispose ma sospirò.

Rodols entrò nella cucina e fu molto sorpreso di vedere che aveva ospiti.
Flora si alzò e lo salutò dandogli un bacio sulla guancia, Brandon si alzò e lo salutò con un 'buonasera', ma Rodols ricambiò il saluto con un cenno.
L'uomo prese posto a capotavola e Alyssa tornò a sedere.

"Allora," Esordì Rodols, "pare che abbiamo qualcosa da dirci."

"Sì, papà, e la mamma ci sta girando intorno da tutto il pomeriggio."

"Tu che ci fai qui?" Chiese Rodols a Brandon guardandolo di bieco.

"Io... ho accompagnato Flora." Rispose Brandon sentendosi a disagio sotto quello sguardo intimidatorio.

Rodols si rivolse ad Alyssa e chiese:

"È...?" Ma non poté terminare perché Flora sbatté le mani sul tavolo e disse:

"Adesso basta! No, Brandon non è il mio ragazzo! E adesso ditemi subito che cosa sta succedendo alla mia magia!"
Prese un respiro, non si era mai rivolta ai suoi genitori in quel modo, si sentì estremamente mortificata, posò le mani sulla ginocchia.
Rodols e Alyssa si scambiarono uno sguardo d'intesa, allora Rodols, poggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le mani proprio con lo stesso atteggiamento di sua figlia, disse:

"Hai ragione, tesoro, c'è qualcosa che non ti abbiamo detto. Quando..." Si schiarì la voce, "...quando sei venuta qui, ieri, e ci hai detto quella cosa della magidentità ci siamo resi conto che non potevamo più tenerti allo scuro di tutto."
Si fermò, Flora, Brandon e Chatta lo guardarono in attesa morendo dalla curiosità di sapere cosa i due stessero nascondendo.
Rodols guardò Alyssa, lei annuì così lui proseguì:

"La notte dopo quella in cui nascesti ti portammo dal piccolo popolo degli gnefri, come si suole fare con ogni neonato di Linphea. A differenza delle altre notti, quando ci sono più neonati presso il piccolo popolo, quella notte tu eri l'unica.
Quando arrivammo il sommo saggio volle compiere il rito di persona, diceva che sentiva una particolare aurea intorno a te. Ci stupimmo, ma non ci facemmo caso, insomma, tutti i genitori pensano che il loro bambino sia il più bello e il più speciale di tutti.
Beh, Flora, tu lo eri davvero, eri una bambina speciale.
Ti posammo sulla Pietra Dura, e appena lo facemmo si alzò il vento, tanto forte che le candele si spensero e rimanemmo alla luce delle lucciole.
Il sommo saggio cominciò il rito e ti presentò alla natura di Linphea, ma qualcosa andò storto, la natura sembrava fare resistenza, sentimmo dei bisbigli nel vento e l'espressione del saggio di certo non rassicurò me e tua madre.
Tu iniziasti a piangere, volevamo prenderti ma gli gnefri ce lo impedirono.
E continuavano quelle voci, quei sussurri arrabbiati.
Ad un trattò il vento si placò, tu smettesti di piangere e il sommo saggio ci spiegò cos'era successo.
La natura di Linphea ti temeva, aveva paura di te, perché dopo secoli ne era nata un'altra, l'ultima, l'unica di questo tempo, era nata una fata keimerina."

"Una cosa?" Si lasciò sfuggire Brandon, Rodols lo guardò male, poi tornò a guardare Flora dolcemente.

"Una fata dell'inverno."

Flora non disse nulla, guardò i suoi genitori sorpresa, un po' spaesata, incrociò le braccia e disse, seria:

"E quando pensavate di dirmelo?"

Alyssa, che teneva la mano a suo marito, rispose subito:

"Noi volevamo proteggerti! C'è... c'è dell'altro, c'è una profezia."

Flora stava per dire qualcosa ma la parola 'profezia' la fece rimanere di sasso, Rodols continuò:

"Il sommo saggio ci disse che il vento gli aveva parlato, c'era una profezia che ti riguardava," Rodols con tono solenne recitò: "-La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde, ma sulla terra gelata si spargerà sangue.-"

"Per Ecate, e questo che significa?!" Esclamò Chatta, poi si morse le labbra aspettandosi un rimprovero da parte di Flora che però non arrivò, la fata si rivolse ai suoi genitori con un'espressione dubbiosa e indecifrabile:

"Una profezia. Wow. Non so cosa dire. Questo significa che non ho una crisi di magidentità?"

"Noi... noi crediamo di no, tesoro." Rispose Alyssa.

"Bene, voglio dire, è una cosa positiva." Disse Flora, era pensierosa, era dubbiosa, picchiettava le dita sul tavolo ma con un ritmo lento.

"Sì, sì, lo è." Sorrise Alyssa, ma con ansia, cercando di far cambiare in qualche modo l'espressione di sua figlia.

"Ma sono una fata keimerina."

"Sì, ma ciò non toglie che tu sia una fata della natura, una fata keimerina è una fata della natura." Affermò Rodols convinto battendo il pugno sul tavolo.

"Forse potremmo dire a Faragonda della profezia." Suggerì Brandon ma Rodols disse:

"No."

Flora ne fu sorpresa, Brandon replicò:

"La preside Faragonda è una fata anziana, saprà aiutarci ad interpretarla e..."

"Non lo direte a Faragonda e non interpreterete la profezia." Disse Rodols.

"Guardi che..." Stava dicendo Brandon ma Flora notò l'espressione di suo padre e fermò il suo amico toccandogli la mano, Rodols si accigliò notando quel gesto ma Flora non vi fece caso e disse:

"Papà, se gli spiriti della natura hanno pronunciato una profezia che mi riguarda non posso ignorarla."

"Sì che puoi, è troppo pericoloso e non ti lascerò seguire le tracce di un'antica profezia e metterti in pericolo."

"Mi dispiace, ma non sono d'accordo. Sono una fata, sono una protettrice della Dimensione Magica e se questa profezia dice che c'è un pericolo e posso annientarlo allora lo farò."

Rodols la guardò per un attimo, poi con espressione dura disse:

"No."

"No?" Ripeté Flora stupita.

"No." Confermò suo padre.

"Mamma!" Disse Flora cercando l'aiuto di sua madre, Alyssa allora intervenne:

"Rodols, credo... credo che Flora abbia ragione. L'abbiamo tenuta in una campana di vetro per anni temendo quello che sapevamo, ma è il suo destino, vedi? Anche se l'abbiamo sempre ignorato la magia del freddo si è fatta conoscere. Deve farlo."

Rodols si alzò, guardò le due donne, e disse:

"Se sono queste le tue intenzioni, va bene. A quanto pare tua madre è d'accordo, hai già qualcun altro" Indicò Brandon sprezzante, " non hai bisogno di me né di quello che ho da dirti. Buttati in quest'avventura, vai, sei libera."

Così Rodols andò via sotto gli occhi di tutti, Flora non poteva credere ai suoi occhi, chiamò:

"Papà! Papà, aspetta!" Ma Rodols uscì dalla porta senza dir null'altro.

"Mamma..." Disse Flora con le lacrime agli occhi.

"Dagli un po' di tempo, tesoro, è spaventato. Temiamo questo giorno da quella notte, abbiamo sempre cercato di proteggerti, avevamo paura di questa profezia e che qualcosa di brutto potesse accaderti. Ricordi tutte quelle storie per mandarti ad Alfea?"

"Per questo papà è sempre stato così protettivo nei miei confronti?"

"Sì, tesoro, e tutto perché tu e tua sorella siete la cosa più importante della nostra vita." Sorrise dolcemente a sua figlia e lei si sentì meglio.
Brandon chiese:

"Alyssa, crede che Flora debba seguire la profezia?"

"Vorrei dirti di no, Brandon, ma è il suo destino, e anche se ho molta, moltissima paura, credo che decriptare questa profezia sia la cosa giusta da fare." Rispose Alyssa col viso scuro.

Flora guardò fuori, avrebbe voluto piangere, aveva paura, il suo mondo aveva cambiato forma in pochi istanti, si rivolse a sua madre:

"È quasi il tramonto, Miele starà per tornare, meglio se noi andiamo."
Alyssa annuì, Flora e Brandon si alzarono e Chatta volò dritta sulla spalla della sua fata.
Alyssa li accompagnò alla porta, diede un bacio a sua figlia e le disse:

"Parla con Faragonda, fatti aiutare ad interpretare la profezia. Tesoro, per favore, sta' attenta."

"Va bene, mamma."

Alyssa disse a Brandon:

"Torna quando vuoi, caro, questa porta per te sarà sempre aperta."

"La ringrazio." Disse Brandon.

"Ciao Chatta, conto di rivedere presto anche te."

"Ciao, Alyssa!" Sorrise la fatina.

Così Brandon, Flora e Chatta lasciarono la casa di Flora, montarono sulla windrider ma prima che potessero partire Flora disse a Brandon:

"Non prendere questa strada, va' per di qua, andiamo prima in un posto."

Così Brandon seguì le indicazioni di Flora e attraversarono i sentieri del bosco che circondava la casa di Flora, dopo poca strada Flora gli disse di fermarsi.

"Cosa ci facciamo qui?" Chiese Brandon guardandosi intorno, c'erano solo alberi e cespugli.

"Vieni con me." Gli fece cenno Flora, così i due s'incamminarono tra gli alberi e dopo pochi passi arrivarono nel posto scelto da Flora.

"Wow." Disse Brandon a bocca aperta.
Era una piccola cascata, era avvolta tra gli alberi e lungo il ruscello che si formava dall'acqua che cadeva c'erano enormi rocce.
Flora gli fece cenno di seguirla, salì sulle rocce come fossero stati gradini e Brandon la imitò. Si sedettero su un grande masso con le gambe a penzoloni sul ruscello e con i visi lievemente spruzzati dall'acqua che cadeva.

Rimasero per un po' in silenzio lasciando parlare la natura: il fruscio dell'acqua, il frullo delle ali degli uccelli, il fruscio delle foglie mosse sal vento.
Poi Flora disse:

"Venivo qui nelle mie giornate no, quando prendevo un brutto voto, o litigavo con un'amica, o avevo visto il ragazzo che mi piaceva baciare un'altra."

"Ahia, quello fa male." Disse Brandon schioccando la lingua.

"Già... e credo che questa sia proprio una giornata no."

"Hai paura?"

"Da morire."

Ci fu un'altra pausa, Chatta era volata via per acchiappare una farfallina colorata che le era passata davanti.

"Tu come stai?" Chiese Flora mentre dondolava le gambe.

"Sto bene."

"Non è vero." Disse Flora scuotendo la testa.

"Sì che è vero."

"In meno di una settimana hai incontrato due volte il fratello che non vedevi da cinque anni... Se stai bene svelami il tuo segreto."

"Touché."

Ci fu di nuovo silenzio, poi fu Brandon a parlare:

"Da piccoli eravamo legati, anche se eravamo diversi. Dopo che nostro padre ci lasciò legammo ancora di più, mi stava sempre attaccato. Poi però siamo cresciuti, io volevo i miei spazi ed ero stanco di averlo sempre intorno, lo ammetto. Io i miei amici, e lui i suoi. E i suoi lasciavano parecchio a desiderare. Brutta gente. E cominciarono i litigi. Così ci allontanammo. Io decisi di lavorare per la famiglia reale, dopo tanti sacrifici riuscii ad essere scelto per essere lo scudiero del principe, un onore. Lui invece lo odiava. Dopo poco mi comunicarono che avrei dovuto seguire il principe a Fonterossa e avrei dovuto spacciarmi per lui per proteggerlo. Ne ero molto felice, due piccioni con una fava, compivo il mio dovere e ricevevo un'istruzione che non potevo permettermi, economicamente parlando.
Poiché dovevo spacciarmi per il principe dovevo comportarmi come un principe, frequentavo la corte e mi davano delle lezioni.
Ricordo che quel giorno avevo l'ultima lezione, poi avrei incontrato la regina Samara. Ero molto nervoso, la mamma mi baciò e mi lasciò andare mentre Logan mancava da casa da due giorni, era andato con amici, aveva detto. 
Fu l'ultima volta che vidi mia madre, andai a palazzo, e ci fu l'incidente. Il fienile aveva preso fuoco e con esso tutta la casa.
Quando Logan tornò e seppe cosa era successo disse che era stata colpa mia, troppo preso dal principe, troppo preso dallo sfarzo della corte. È per questo che non ci parliamo più, lui crede che sia colpa mia se nostra madre è morta."

Flora aveva le lacrime agli occhi ma le ricacciò dentro per non rattristare ancor di più il suo amico.

"E tu cosa credi?" Chiese lei.

"Che avrei dovuto essere lì." Rispose Brandon guardandola per un attimo e ritornando poi alla cascata.

Flora non poteva credere che Brandon, il ragazzo divertente, spiritoso, generoso e amorevole che conosceva da tempo ormai, avesse una storia tanto dolorosa alle spalle.

"Io invece credo che non sia colpa tua." Disse Flora, poggiò la testa sulla sua spalla e lo abbracciò, Brandon l'accolse fra le sue braccia, Flora non riuscì a trattenersi e le cadde una lacrima.

E ci fu silenzio, ma stavolta ci fu troppo silenzio.

Flora e Brandon si girarono non appena sentirono il ringhio alle loro spalle.
Chatta, che era tornata da loro un istante prima, lasciò cadere le more che aveva raccolto.

"Alzati piano, niente movimenti bruschi." Disse Brandon a Flora aiutandola ad alzarsi ma senza distogliere lo sguardo dalle creature.
Erano tre e, proprio come aveva descritto Miele, erano molto grosse, avevano la pelle nera e sembrava squamosa, gli occhi erano azzurri come il ghiaccio mentre dal muso sporgevano grosse zanne.
Flora fece per trasformarsi ma Brandon la fermò:

"La tua magia non è stabile, potresti farti del male."

"Allora che facciamo?" Chiese Flora impaurita vedendo che le creature si stavano avvicinando a passi lenti guardandoli come succulente prede.

"Al mio tre scappa, va' alla moto, io li distraggo e ti raggiungo."

"Non posso lasciarti qui da solo." Protestò Flora.

"Ti raggiungo subito, te lo prometto. Chatta, va' con lei." Disse Brandon prendendo la pistola dalla cintura.
Flora allora si convinse, Chatta le si posò sulla sua spalla tenendo forte la presa alla manica della sua maglietta.

"Uno..." Contò Brandon avvicinandosi piano alle creature, "...due..." Impugnò la pistola, "...tre! Correte!"

Flora e Chatta corsero verso il bosco, le creature scattarono per seguirle ma Brandon sparò ad una di loro che cadde e rimase a terra immobile.
Sparò alla seconda ma questa non fu ferita mortalmente così, insieme all'altra, corse nella direzione che avevano preso Flora e Chatta.

"Accidenti!" Mormorò Brandon seguendole.

Flora corse veloce con Chatta sulla sua spalla, sentiva il fiato della creatura alle sue calcagna.
Brandon le seguiva, riuscì a raggiungere le creature e sparò un secondo colpo che fece cadere la creatura già ferita.
L'altra non si fermò ma continuò a correre, Brandon la inseguì e urlò:

"Correte!"

Flora arrivò alla moto, da lì, a piedi, non poteva andare in nessun posto, si trovava praticamente in un vicolo cieco.
La creatura era di fronte a lei, coi suoi occhi gelidi la fissava, Flora sentì un brivido correrle lungo la schiena.
Chatta si nascose fra i suoi capelli.
Flora decise che doveva fare qualcosa, doveva necessariamente usare la magia. 
La creatura era ritta sulle zampe pronta a saltarle addosso, Flora stava per trasformarsi, ma in quel momento arrivò Brandon.

"Ferma! Non usare la magia!" E sparò alla creatura che aveva già saltato per arrivare addosso a Flora ma cadde a terra senza vita.
Brandon riposò la pistola nella cintura e andò da lei.

"Stai bene?" Chiese abbracciandola.

"Sì, sì, sto bene. Grazie." Rispose lei ancora un po' spaurita.
Chatta volò davanti alla faccia di Brandon e, con gestualità teatrali, disse:

"Oh, Brandon, grazie! Ci hai salvato la vita! Non so come sarebbe andata a finire! Sono una fatina troppo piccola per fronteggiare certi pericoli! Grazie!" E con le sue manine gli prese il viso scuotendolo, Brandon la afferrò per il vestitino e disse:

"Non c'è di che, ma adesso basta, Shakespeare."
Chatta rise e tornò da Flora, lei disse:

"Saranno sicuramente le stesse creature che hanno attaccato Miele."

"Lo penso anch'io, non hanno le ali ma pare che riescano a fare grossi salti, forse è per questo che le impronte si sono interrotte."

"Sì, ma chissà da dove arrivano e cosa volevano da mia sorella."

"O da te." Disse Brandon, Flora non rispose ma guardò la carcassa della creatura.

"Flora, ascolta," Disse Brandon poggiandosi una mano sulla nuca un po' a disagio, "non ti ho detto di non usare la tua magia perché non mi fido di te."

Flora non rispose, lui continuò:

"Magidentità o no ci sono delle... complicazioni, e non volevo che ti trovassi in difficoltà."

"Ma certo, Brandon, lo capisco. E non ce l'ho con te, ma con me. Sono una fata, e non riesco nemmeno a difendermi da una creatura grande quanto un cane."

Brandon strinse le labbra dispiaciuto per la sua amica, poi prese il casco e porgendoglielo disse:

"Andiamo, ti porto a casa."
Chatta viaggiò con lo stesso mezzo dell'andata, i due ragazzi partirono dal bosco e presero la strada per Magix.
Arrivati a metà strada il bel tempo di fine estate di Linphea cambiò e tornarono all'autunno.
Come Flora aveva predetto quei grandi nuvoloni neri erano portatori di pioggia e verso Magix cominciò a piovere mentre ormai era calato il buio.
Arrivarono ad Alfea, Brandon fermò la moto e scesero. Flora gli restituì il casco, Brandon l'accompagnò al cancello coprendola col suo giubbino per non farla bagnare.

"Grazie." Disse Flora, "se faccio una corsa riesco ad entrare senza bagnarmi troppo. Ehi, se puoi racconta tu ai ragazzi quello che ci hanno detto i miei, anche per farli stare tutti più tranquilli."

"Va bene, allora stasera glielo dico... anche ad Helia? O lo chiami tu?"

"No, dillo anche a lui, tanto penso che domani ci vedremo."

"Okay, allora a domani." Disse Brandon.

"Okay... se... se hai voglia di parlare, chiamami." Disse Flora con un sorriso dolce riferendosi alla storia di Logan.

Brandon, con un sorriso, le fece un cenno.
Allora lui tornò alla sua moto ma prima che potesse mettersi il casco Flora disse:

"Brandon." Lui si girò, avevano pianificato di non bagnarsi troppo ma ormai erano fradici dato che erano fermi sotto la pioggia.
La guardò, lei disse:

"Ti voglio bene."

Brandon allora si avvicinò di nuovo a lei e le disse:

"Te ne voglio anch'io."
Poi rimase a guardarla con un'espressione che lasciava intendere che aveva altro da dire, Flora aspettò, ma lui non disse nulla, la avvicinò mettendole una mano dietro la schiena la baciò sulla guancia.

"A domani." Disse, così tornò alla sua moto e volò via.
Flora allora entrò ad Alfea e tornò in camera sua.

Brandon tornò a Fonterossa e anche lui tornò in camera sua per cambiarsi ed asciugarsi. Mentre era in bagno Sky bussò alla porta:

"Brandon, muoviti, dobbiamo scendere per la cena."

"Sì, arrivo, comincia a scendere, vi raggiungo."
Si asciugò i capelli e mise dei vestiti asciutti, poi si guardò allo specchio come se volesse dire qualcosa a se stesso e mille penseri gli balearono per la mente.
Decise di non pensarci troppo e raggiunse i suoi amici per la cena.
Loro erano già seduti così Brandon prese posto.

"Allora, come è andata su Linphea?" Chiese Helia impaziente e curioso.

"Oh, ne sono successe di tutti i colori." Sospirò Brandon, i suoi amici lo guardarono aspettando che raccontasse, allora lui continuò:

"Partiamo dal fatto che le creature che avevano attaccato Miele ci hanno attaccati."

"Cosa? Flora sta bene?!" Chiese Helia allarmato, Brandon annuì, Timmy disse:

"A proposito, io e Tecna abbiamo analizzato i campioni e siamo riusciti a risalire alla specie delle creature.

"Fantastico." Disse Sky, "Così sappiamo con cosa abbiamo a che fare."

"Già, e Tecna ha detto che domani lo mostrerà a Faragonda."

"Bene," Disse Brandon," e Miele non scherzava, sono davvero spaventose, fortuna che avevo portato con me la pistola."

"Come mai non hai usato la spada?" Chiese Nex, stava cercando di ricucire con Brandon senza essere obbligato a chiedere scusa.

"Dava troppo nell'occhio e ho optato per la pistola. Comunque, ci sono novità: Flora non ha una crisi di magidentità."

"Davvero? Ma è... è fantastico!" Disse Helia.

"Che fortuna." Aggiunse Timmy.

"Già, ma..." Stava dicendo Brandon ma Sky lo interruppe:

"Allora perché ha problemi con la sua magia?

"Ci stavo arrivando," Rispose Brandon, "i suoi genitori hanno detto che Flora è una fata... aspetta, com'era quella parola? Keratina? No... ehm... insomma, è una fata dell'inverno, l'ultima fata dell'inverno che esista e la natura di Linphea ha pronunciato una profezia su di lei."

I ragazzi rimasero a bocca aperta a quella notizia, Brandon continuò:

"Domani chiederemo una mano a Faragonda ad interpretarla. Ragazzi, ci aspetta una nuova avvenutura." Annunciò lo scudiero.

"Flora, una fata dell'inverno?" Chiese Helia pensoso.

"Già." Annuì Brandon.

"Wow." Replicò l'altro attonito, "E c'è una profezia... dovrà essere spaventata..."

"Già," Annuì di nuovo Brandon, "ed anche i suoi lo sono molto, è per questo che non le avevano mai detto nulla. Figurati che suo padre non vuole neanche che interpretiamo la profezia, secondo Alyssa invece è la cosa giusta da fare. Insomma, se è una profezia vuol dire che questo è il suo destino."

Helia era scuro in viso, Sky guardò Brandon stranito e chiese:

"Alyssa?"

"È la mamma di Flora." Rispose Brandon.

"Sì, questo lo so..." Disse Sky.
Brandon aggiunse:

"Adoro quella donna, è tanto simpatica e fa dei biscotti alla marmellata che sono la fine del mondo!"

Gli altri risero, tranne Helia, ma nessuno se ne accorse.

Nel frattempo anche Flora aveva raggiunto le sue amiche per la cena e loro appena la videro la tempestarono di domande.

"Com'è andata?"

"Perché ci avete messo tanto?"

"Allora, tua madre aveva informazioni utili?"

Flora si sedette e con le mani fece segno loro di rallentare, così disse:

"Piano, una alla volta. Allora, la notizia più importante: non ho una crisi di magidentità!"

"Cosa?!" Chiese Stella stupita.

"Ma è fantastico!" Esclamò Aisha.

"Non ci credo, ma è meraviglioso!" Disse Bloom.

"Sì, ma perché hai problemi con la magia?" Chiese Tecna frenando l'entusiasmo.

"Okay, altra notizia importante," Disse Flora, "sono una fata keimerina."

"Una che?" Chiese Musa confusa con una smorfia.

"Una fata dell'inverno." Rispose Tecna attonita.

"Dici sul serio?" Chiese Bloom a Flora, stupita.

"Sì, me l'hanno detto i miei genitori. Hanno detto che quando sono nata la natura di Linphea ha pronunciato una profezia su di me che ero, e sono, l'ultima fata keimerina." 

Le altre non aggiunsero nulla, erano molto stupite, Flora notò le loro espressioni e disse:

"Beh, ragazze, ci aspetta una nuova avventura. Anche se, devo ammettere, sono un po' spaventata."

Aisha poggiò la mano sulla sua e disse:

"Tranquilla, ci siamo noi con te."
Flora sorrise.

"Domattina andremo da Faragonda," Disse Tecna, "le diremo della profezia e poi io e Timmy abbiamo scoperto la specie delle creature che hanno attaccato Miele, ne parleremo con la preside perché, ragazze, non potrete mai credere cosa abbiamo scoperto."

Flora si ricordò allora dell'altro fatto importante delle giornata e raccontò di come lei e Brandon fossero stati attaccati dalle creature.

"Fortuna che c'era Brandon o non so come sarebbe andata a finire. Chatta invece non si è più vista, credo sia tornata direttamente al villaggio visto il temporale." Concluse Flora dopo un dettagliatissimo racconto.

Le ragazze tornarono in camera loro e andarono a letto, Flora avrebbe voluto scrivere al suo diario ma non ne ebbe il tempo, appena si mise a letto lo schermo del suo cellullare, posato sul comodino accanto al letto, s'illuminò. Lei lo prese, le erano arrivati due messaggi, li lesse e sorrise. In quell'istante davanti a lei comparve la sua pixie. Flora per poco non saltò per lo spavento.

"Chatta, ma che ci fai qui! È tardi! Dovresti essere al villaggio!"

"Lo so, lo so," Disse la fatina che fluttuava davanti a lei con le braccia incrociate come una che ha tutto sottocontrollo, "ma ho questioni più importanti da risolvere con te!"

"Sì, ma abbassa la voce che Bloom già dorme." Bisbigliò la fata.

"Okay," Bisbigliò Chatta, "ti do una possibilità per dirmi tutto così cercherò di non arrabbiarmi."

"E cosa dovrei dirti?"

"Lo sai bene!" Si accigliò la pixie.

"Ti assicuro che non so di cosa parli." Disse Flora con una mano sul petto e l'altra alzata.

"Tu... e Brandon."

Flora la guardò in attesa, allora chiese:

"E beh? Io e Brandon cosa?"

"L'ho visto sai?"

"Ma visto cosa?" Chiese Flora esasperata.

"Che vi baciavate! L'ho visto, ti ha dato un bacio!"

"Ma ti è dato di volta il cervello?!" Chiese Flora scioccata.

"No, l'ho visto con questi occhi qui! E devo fermarti prima che tu possa fare qualche sciocchezza!"

"Chatta, frena! Brandon non mi ha baciata, ti sei impressionata. Pioveva e ci avrai visti da un'angolazione che ha distorto completamente la realtà della scena. Mi stava solo salutando e mi ha dato un semplicissimo bacio sulla guancia, niente di più."

"Oh..." Disse la fatina abbassando lo sguardo piena di vergogna per aver accusato la sua fata di una cosa tanto grave basandosi su un malinteso.

"E adesso torna subito al villaggio, ci vediamo domani. E la prossima volta prima di dire cose tanto gravi accertati di essere sicura di ciò che dici, sei la fatina delle chiacchiere, ciò che ti esce da bocca ha un certo peso e un certo valore." La rimproverò Flora.

"Hai ragione, Flo, mi dispiace." Disse, mortificata, la pixie.

"Va bene, e ora al villaggio, su, che è tardi."

La fatina mandò un bacio a Flora e scomparve, così Flora poté finalmente coricarsi, era stata una dura giornata, e quello era soltanto l'inzio.



Buonsalve, miei adorati germogli di lullabea! Come state? Io non vedevo l'ora di pubblicare! Prima di ogni cosa ci tenevo a ringraziarvi per la lettura e per le recensioni che state lasciando, dire che vi adoro è poco! 💖
Dunque, ritornando al capitolo... Flora non ha una crisi di magidentità! Vi avevo detto di aspettarvi l'impensabile, ed eccolo qui: Flora è una fata keimerina, cioè una fata dell'inverno, i dettagli nei prossimi capitoli!
Abbiamo una profezia che non ci fa immaginare proprio arcolbaleni e prati fioriti, ma credo che potremmo cavarcela...
... abbiamo Rodols e Alyssa che sono i genitori perfetti e forse proprio per questo esistono solo in questa storia, Rodols non ha reagito bene ma non possiamo biasimarlo, è molto preoccupato per la sua bambina.
Brandon se l'è cavata come amico, direi che ha fatto un buon lavoro come accompagnatore... Flora ci ha anche detto perché lui nel capitolo precedente sembrava tanto preoccupato: senza volerlo lo scudiero si è ritrovato in questa storia più coinvolto di tutti gli altri...
... e poi c'è Logan. Vi aspettavate di vederlo? Direi che il litigio tra lui e Brandon è un qualcosa di pesante e descrivo il tutto in due parole: povero Brandon.
Ah, e ultimo ma non ultimo... ci sono riuscita, ragazzi, ce l'ho fatta: HO USATO "PETALOSO"!!! Sto sorridendo da tipo tre minuti!
Beh, per ora direi che è tutto, ancora vi ringrazio, siete quella parte della giornata che mi fa sorridere, vi voglio bene!
xoxo Florafairy7

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


"LA"  NATURA

Il giorno dopo le Winx andarono a lezione normalmente anche se non vedevano l'ora di finire per recarsi da Faragonda e raccontarle tutto ciò che sapevano e che avevano scoperto.
Fortunatamente tra un esercizio, una spiegazione e qualche risata la mattinata passò velocemente e appena la campanella suonò le ragazze si diressero all'ufficio della preside.

Arrivate fuori all'ufficio di Faragonda notarono che la scrivania di Griselda era vuota: l'ispettrice era andata a pranzo; quella donna era la precisione fatta persona e quando la campana segnava coi suoi rintocchi che era ora di pranzo lei metteva giù la penna e andava, e appena si faceva di nuovo orario di lavoro non si perdeva certo in chiacchiere con gli altri colleghi ma tornava subito alla sua postazione.
Fortunatamente Faragonda era molto diversa dalla sua collega, infatti, nonostante fosse ora di pranzo, la preside era ancora nel suo ufficio ed accolse le ragazze.

"Allora," Esordì Faragonda, "suppongo che abbiamo novità."
Le ragazze guardarono Flora facendole cenno di parlare, così la ragazza disse:

"Sì, e la prima è una buona notizia: non ho una crisi di magidentità!"

Il viso della preside s'illuminò:

"Ma è... è fantastico, cara. Ma allora cosa sta succedendo? I tuoi genitori ti hanno parlato di qualche caso simile nella tua famiglia? Non... non riesco a capire..."

"Sì, beh, i miei genitori mi hanno detto che sono una fata keimerina."

"Una fata dell'inverno." Affermò Faragonda diventando di colpo seria, passandosi poi due dita sulle labbra serrate.

"Nata da Linphea. Come è possibile?"

"I miei genitori dicono che gli spiriti di Linphea hanno pronunciato una profezia su di me e che loro... sì, loro mi temevano." Disse Flora insicura sulle parole usate.

"Certo, mi sembra ovvio." Confermò invece Faragonda, le ragazze la ascoltarono con attenzione. "Hai il potere dell'inverno, Flora, Linphea ti teme. Erano secoli che non nasceva una fata keimerina, da prima che Linphea fosse quella che è adesso. Tu potresti essere la salvezza o la rovina del tuo pianeta."
Faragonda si morse le labbra, aveva probabilmente usato parole un po' troppo dure.
Flora abbassò lo sguardo non sapendo cosa dire, era piuttosto scossa.

Aisha guardò prima la sua amica e poi disse:

"Quelle creature l'hanno attaccata."

Faragonda, che guardava fuori dalla finestra per quel breve momento di silenzio, si voltò di scatto e chiese:

"Ti hanno fatto del male? Che creature erano?"

Flora alzò lo sguardo per guardare la preside e rispose, passandosi la mano sul braccio opposto:

"No, non mi hanno fatto nulla, c'era Brandon con me. Non so che tipo di creature fossero, non le ho mai viste prima, ma sono spaventose."

"In questo potrei essere d'aiuto." S'intromise Tecna con un dito alzato come se fosse stata in classe,"Io e Timmy abbiamo analizzato i campioni e abbiamo scoperto una cosa straordinaria! Le cellule delle creature erano molto instabili, come degli esseri mutaforma, il punto è però che analizzando i campioni abbiamo trovato la specie, sono dei ruvi."

"Dei ruvi su Linphea? Mi pare piuttosto strano..." Disse la preside increspando le labbra.

"Già, e i ruvi non sono una specie mutaforma, era questa la cosa straodinaria, si staranno evolvendo?" Chiese Tecna.

"Non lo so, cara, ma non mi piace..." Disse Faragonda pensosa, poi risoluta chiese:
"Allora, la profezia cosa recitava?"

Con un cenno della testa Flora richiamò alla mente le parole di suo padre e disse:
"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde, ma sulla terra gelata si spargerà sangue."
Calò il silenzio, era la prima volta che le ragazze la sentivano e non era molto incoraggiante come profezia, soprattutto per l'ultimo verso.
Faragonda rimase per un secondo a riflettere, poi disse:

"I ruvi su Linphea devono essere collegati a questo imminente pericolo... ma ricominciare ciò che è finito?"

"Quindi non sa come decifrarla?" Chiese Stella delusa.

"Come potrei..." Disse Faragonda con un sospiro," ...sono pur sempre una semplice fata, ma so chi può interpretarla per noi, dopotutto sono un'anziana ed esperta fata." Aggiunse con un sorrisetto.

"Allora chi può farlo?" Chiese Bloom.

"Ma chi l'ha pronunciata, è ovvio. Ragazze, andrete ad interrogare la Natura di Linphea." Concluse Faragonda.

Le ragazze si guardarono con sguardo d'intesa come se avessero la vittoria in tasca, quanto poteva essere difficile interrogare qualche pianta? Ma Flora guardò Faragonda con aria preoccupata e chiese:

"Lei intende la Natura?"

"Sì, cara, preparatevi, partite domattina."

"Oh..." Fu ciò che Flora riuscì a dire.
Faragonda aggiunse:

"Tranquilla, contatterò Saladin: avrete l'aiuto dei ragazzi."

"Oh, andiamo," S'intromise Stella con fare spavaldo, "quanto possono essere terribili quattro fiorellini?"

"Molto, possono esserlo davvero molto." Rispose Flora seria.

"Bene, ragazze, direi che è tutto. Ci vediamo domattina qui con i ragazzi per le ultime raccomandazioni." Disse Faragonda, le ragazze sorrisero con un cenno e lasciarono l'ufficio per andare nella loro stanza.

Arrivate lì si sedettero insieme in salotto, Tecna sulla poltrona accanto al divano, Stella, Bloom e Aisha compostamente sul divano, Musa sul bracciolo destro e Flora sull'altra poltrona.

"Okay, spiegati meglio, perché dobbiamo preoccuparci?" Chiese Musa appoggiando le braccia sulle ginocchia.

"Perché," Rispose Flora, " la Natura di Linphea, quella con la maiuscola è... insomma, è il cuore stesso del pianeta. Pochi linpheani hanno accesso alla Natura e, beh, non so molto, ma dicono sia difficile accedervi, che lì ci siano gli spiriti primoridiali e che possano essere severi. È lì che vengono mandati i nemici del nostro pianeta, quelli che gli hanno fatto del male, vengono portati al cospetto della Natura. Non è come una passeggiata per il sentiero dei girasoli. E poi, per arrivarci bisogna attraversare il Bosco Oscuro, lì vivono le creature meno pacifiche di Linphea, per così dire."

"Beh, in primo luogo noi non siamo dei nemici di Linphea, noi siamo amiche della natura... più o meno..." Disse Stella che si fermò a riflettere sulle parole appena dette, poi aggiunse:

"...Se non fosse per gli insetti, il polline che mi dà allergia, l'umidità, il fango, le radici degli alberi che ti fanno inciampare mentre cammini..."

"...Okay, okay, hai reso l'idea, ma domani è meglio se stai zitta al cospetto della Natura." La fermò Musa, le altre risero.

"E in secondo luogo," Aggiunse Aisha, " riusciremo a cavarcela anche con qualsiasi creatura ci venga incontro."

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi avevano finito le loro lezioni ed erano liberi di passare il pomeriggio come volevano.
Poiché erano tutti curiosi di sapere cosa Tecna e Timmy avessero scoperto riguardo alle creature si riunirono tutti in camera del geniale amico per avere delle risposte.

Brandon era seduto sulla sedia di Timmy, quella alla scrivania, e rivolto verso gli altri si dondolava guardando il suo cellulare ascoltando distrattamente la spiegazione del suo amico.

"Capite? È un qualcosa di straordinario, le loro cellule erano agitate anche se i ruvi non sono una specie mutaforma... è..." Stava dicendo Timmy ma Nex concluse la frase per lui sarcasticamente:

"... Straordinario?"

"Ha-ha, divertente, guardate che dico sul serio e, Brandon, affrontarne più di uno e uscirne vincitore è stata una fortuna! Brandon?" Chiamò Timmy notando che il suo amico era distratto.

"Sì?" Brandon alzò lo sguardo, "Oh, sì, certo, beh, lo sapete, queste cose mi vanno sempre bene." Scrollò le spalle, Sky gli disse:

"Noi però vorremmo sapere della profezia." Notò che il suo amico si era distratto ancora col cellulare, "Brandon!"

"Cosa?!" Chiese lui infastidito alzando la voce, poi si rese conto che era stato davvero inopportuno e abbassando il tono e smettendo di dondolare la sedia disse:
"Scusate. Sì, la profezia, il padre di Flora ha detto che gli spiriti della natura l'hanno pronunciata quando gliela presentarono da neonata, era - La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde, ma sulla terra gelatà si spargerà sangue."

Nex fischiò per lo stupore, Helia disse:

"Non è troppo chiara ma una cosa è certa, Flora non può evitarla. Ma la cosa preoccupante è l'ultimo verso."

"Ragazzi, non è detto che il sangue sparso debba essere il nostro o quello delle ragazze," Disse Sky cercando di essere positivo, "potrebbe essere quello dell'artefice del male."

"Beh, speriamo!" Disse Nex e gli altri lo guardarono, era stato proprio lui a dirlo, l'attuale ragazzo di Aisha.

"Faremo di tutto perché sia così." Disse Helia deciso battendo un pugno sul palmo della mano.

"Non vorrei essere il pessimista di turno, ma è una profezia a dirlo, qualsiasi cosa tu faccia non puoi andare contro ciò che dice." Disse Timmy inforcando gli occhiali dopo averli puliti.

Gli altri rimasero per un attimo in silenzio, Timmy aveva ragione e non sapevano come fare per essere positivi.
Sky gettò un'occhiata a Brandon che aveva ricominciato a dondolare sulla sedia e a guardare il suo cellullare.

Ad un tratto il silenzio fu rotto da un cellulare che squillò, tutti furono riscossi dal loro momento di riflessione.

"Scusate, è il mio." Disse Helia prendendolo dalla tasca, allora rispose:

"Ciao. Sì, certo. Aspettavo una tua telefonata in realtà. Okay, a fra poco."

Helia riattaccò, poi si rivolse ai suoi amici con aria piuttosto compiaciuta:

"Ci vediamo dopo, esco con Flora."

"Ah, okay, ciao." Salutò Timmy andando ad aprirgli la porta, gli altri salutarono ed Helia andò via.
Brandon si alzò e si ficcò il cellulare in tasca con un sospiro, così disse:

"Vado anch'io, devo studiare. Ci vediamo dopo, ragazzi."

Gli altri furono un po' sorpresi da quell'atteggiamento e dall'espressione eccessivamente pensosa del loro amico, lo salutarono e Brandon tornò in camera sua.

"Che gli è preso?" Chiese Nex a Sky con un'espressione scettica, Sky non rispose ma fece spallucce scuotendo la testa.

Helia e Flora si diedero appuntamento a Magix, di fronte alla biblioteca: era il loro posto preferito.
Quando Flora arrivò notò che Helia non era ancora arrivato così si fermò ad aspettarlo. Nell'attesa guardava i passanti ripensando a tutto quello che stava succedendo.
Lei, una fata keimerina. Non se lo sarebbe mai aspettato, mai. Una fata keimerina era una fata rara, una fata speciale, lei era speciale? A quanto pareva sì, ma non riusciva a sentirsi tale.
Guardava i passanti, e pensava alla storia diversa e unica che potesse avere ognuno di loro, gli abitanti di Magix avevano delle storie, e pensò a come anche gli abitanti di Linphea ne avessero una, ognuno di loro, e lei poteva essere la loro salvezza o la loro rovina.

Le furono coperti gli occhi, con le mani capì che due mani gentili glieli stavano coprendo, una voce sussurrò al suo orecchio:

"Indovina chi è?"

"Mmm...fammi pensare... quel ritardatario del mio ragazzo!" Esclamò Flora prendendogli le mani e girandosi verso di lui, così gli diede un bacio.

"Ho fatto tanto tardi?" Chiese lui con un sorrisetto per farsi perdonare.

"No, non troppo... dai, vieni, facciamoci una passeggiata." Disse lei tenendogli la mano passando al suo fianco.
Passeggiarono per il corso di Magix, Flora gli disse che era arrivata lì con le ragazze ma loro avevano preso un'altra strada per poterla lasciare sola con Helia.

"Brandon ci ha detto della profezia." Disse Helia mentre con Flora guardava la vetrina di un negozio.

"Sì, a proposito, Faragonda dice che per poterla interpretare dovremo chiedere alla Natura di Linphea, domani. Penso che tuo nonno ve lo dirà non appena torni a Fonterossa."

"Oh, bene, anche perché non è molto chiara... in realtà, Flora, volevo sapere altro, tu come stai?" Chiese Helia fermandosi e guardandola negli occhi.

"Beh, ho mille pensieri per la testa a dir la verità. Questa cosa della profezia mi fa sentire un peso sulle spalle, Faragonda dice che potrei essere la salvezza o la rovina di Linphea! Sono un po' spaventata, se devo essere sincera." Disse Flora col viso buio. Helia le mise un braccio intorno alle spalle mentre passeggiavano per tenerla più vicina.

"Sta' tranquilla, non sei sola, lo sai, vero?"

"Sì. Sì, lo so." Disse lei con un cenno e con un sorriso guardandolo negli occhi.

A Fonterossa Brandon era tornato in camera sua e si era messo sui libri, Sky lo raggiunse poco dopo.
Quando entrò in camera e lo trovò a studiare si avvicinò a lui e gli chiuse il libro sotto il naso, Brandon alzò la testa verso di lui con un'espressione tanto interrogativa quanto irritata.
Sky chiese:

"Che ti è preso?"

"A me? Niente. A te, piuttosto?"

"A me niente! Io l'ho chiesto a te! Per domani non dobbiamo studiare nulla e non è da te stare sui libri a meno che non sia necessario. Ripeto, che ti è preso?"

Brandon si alzò e andò a sedersi sul suo letto.

"Niente, non mi è preso niente! Non avevo voglia di rimanere di là e non ho nulla di meglio da fare, tanto vale anticiparsi nello studio." Disse Brandon allargando le braccia.

"È per quello che è successo con Stella, non è vero?" Chiese Sky e si sedette incorciando le braccia pronto ad ascoltare.

Brandon alzò gli occhi al cielo, sbuffò e si sdraiò sul letto con un tonfo, così guardando il soffitto disse:

"S-sì, è per Stella. Andiamo, Sky, mi ha fatto fare la figura dell'idiota, ho dato un pugno a Nex per lei, e ora fa l'offesa! Ma io non la chiamo!"

"Non essere tanto orgoglioso, lo sai come è fatta. È stato tutto un malinteso e tu hai reagito male con Nex."

"Fantastico, ora è colpa mia!"

"Non sto dicendo questo, ma se vuoi chiarirti con Stella sai bene che il primo passo dovrai farlo tu."

"Già..." Sospirò Brandon.

In quel momento la porta fu spalancata, i due ragazzi si girarono verso essa, Brandon si alzò tornando seduto.

"Ragazzi, Saladin ci vuole nel suo ufficio." Disse Nex che aveva aperto la porta.

"Lo sai che si è soliti bussare prima di aprire la porta di una stanza che non è la tua?" Chiese Brandon seccato.

"Sì, beh, per stavolta fa niente. È urgente, pare riguardi la cosa di Flora." Spiegò Nex molto sommariamente.

Sky si alzò e raggiunse Nex, poi si voltò verso Brandon e chiese:

"Beh? Non vieni?"

"Sì, arrivo subito, metto a posto questi libri, li ho presi un biblioteca e non posso perderli." Rispose Brandon, così Sky e Nex lasciarono la stanza e chiusero la porta.

Brandon si alzò e prese il libro che aveva sulla scrivania, lo posò nella libreria, poi prese il cellulare e sbloccò lo schermo.
Lesse ciò che aveva scritto con finto entusiasmo:

"Ciao, hai da fare? Non è che hai bisogno di un aiutante nella serra oggi? Mi farebbe piacere stare un po' con te, sempre se non hai altri impegni.
Cancella. Salva come bozza? No. Sei sicuro di voler eliminare il messaggio? Sì, amico, sono sicuro."
Si rimise il cellulare in tasca e si diresse nell'ufficio del preside.

Helia e Flora passarono piacevolmente insieme il resto del pomeriggio, lui la aiutò a metabolizzare meglio tutta quella storia e Flora gliene fu davvero grata.
Aisha la chiamò e le disse che loro stavano tornando ad Alfea ma lei preferì stare un altro po' col suo ragazzo.
Passeggiarono ancora insieme ed Helia sapeva essere molto romantico anche in situazioni semplici.
La accompagnò ad Alfea con la sua windrider poco prima che scattasse il coprifuoco.

"Grazie, ci vediamo domani." Disse lei.

"Va bene. Flora, ti amo." Le disse con un sorriso, lei gli mandò un bacio prima che volasse via verso Fonterossa.

Quando Helia tornò a Fonterossa arrivò giusto in tempo per la cena, raggiunse i suoi amici e si sedette con loro.

"Domani andiamo su Linphea." Annunciò Sky appena il suo amico prese posto.
Helia, sopreso, disse:

"Come fate a saperlo? Andiamo, per una volta volevo essere io ad avere la notizia..."

"Ce l'ha detto tuo nonno." Spiegò Brandon in maniera piuttosto piatta.

Flora, come Helia, raggiunse le sue amiche per la cena, dopodiché tornarono in camera per prepararsi al giorno successivo.

La mattina dopo le ragazze erano frementi per la missione che le aspettava.
Quella giornata avrebbe cambiato tutto perché avrebbero interprertato la profezia e da quel momento sarebbe stata un strada in salita.
Indossarono vestiti pratici su consiglio di Flora, presero i loro zainetti e andarono da Faragonda.
Quando entrarono nell'ufficio della preside furono sorprese nel trovare le pixies sedute sulla sua scrivania.

"Buongiorno, preside Faragonda. Pixies, che ci fate qui?" Chiese Bloom.

"Noi? Niente! Tenevamo compagnia alla preside!" Rispose Caramel con un sorriso e il viso da angioletto.
La preside rise con una mano davanti alla bocca.

"Io invece credo che la ragione sia un'altra..." Disse Aisha con le braccia incrociate e l'espressione severa.

"Ecco." Disse Faragonda, "Pixies, questa volta la questione è un po' più complicata. Lasciate andare le ragazze da sole, vi racconteranno tutto poi."

"Ma..." Stava per dire Chatta ma Faragonda la zittì con l'indice alzato, Chatta provò ancora a parlare ma la preside la fermò con lo stesso gesto, Chatta ci rinunciò e sbuffò contrariata.
In quel momento bussarono alla porta, la preside disse:

"Avanti."
Così la porta si aprì e gli specialisti entrarono. Insieme salutarono:

"Buongiorno, preside Faragonda."

"Buongiorno, ragazzi." Disse Faragonda poggiando i gomiti sulla scrivania. "Bene, ora ci siamo tutti. Ragazzi, la Natura di Linphea sa essere pericolosa, state attenti. Flora, attenta con la magia.
State a sentire, portate un'offerta al cospetto della Natura, sarete favoriti e possiamo sperare in un aiuto."

"Che genere di offerta?" Chiese Musa.

"Fiori." Rispose Flora, poi guardò la preside e questa annuì.

"Esatto, portate dei fiori, la Natura non ama coloro che le sono nemici, portate al suo cospetto dei fiori che possano farle capire che non siete una minaccia."

I ragazzi annuirono.

"Bene, è tutto. Mi raccomando, state attenti." Disse la preside, i ragazzi, seguiti dalle pixie, uscirono, ma Faragonda disse:

"Flora, puoi trattenerti un secondo?"

Flora guardò i suoi amici e poi si avvicinò di nuovo alla scrivania mentre gli altri uscivano.

"Mi dica."

"Cara, sta' attenta, affidati ai tuoi amici, la tua magia è troppo instabile, fa' di tutto per non usarla. Va bene?" Disse Faragonda con un'espressione dolce cercando di non turbare la sua allieva.

"Va bene, la userò il meno possibile." Affermò Flora.

"Flora, ascolta, so che posso esserti sembrata dura, ma faccio quel che faccio per il tuo bene." Faragonda strinse le labbra, dispiaciuta.

"Lo so, preside Faragonda." Disse Flora con un sorriso tranquillizzando la preside.

In quegli istanti gli altri erano fuori e Lockette stava dicendo:

"L'abbiamo chiesto anche con gentilezza! Non è giusto che non possiamo venire!"

"E io che avevo una cosa importante da fare!" Disse Chatta mordendosi le labbra dalla stizza.

"E cosa avresti dovuto fare?" Chiese Helia curioso.

"Non ditelo a Flora ma vi affido questo compito, anzi, lo affido a te, Helia. La madre di Flora nasconde qualcosa, quando siamo andati lì c'era qualcosa che non ha detto e ho paura che possa essere qualcosa d'importante."

"Come fai a saperlo?" Domandò Helia che aveva la pixie che fluttuava davanti alla sua faccia.

Chatta stava per rispondere ma Brandon disse:

"Lo sa, lo sa."

Helia lo guardò sorpreso, in quel momento Flora uscì dall'ufficio della preside.

"Va tutto bene?" Chiese Bloom, Flora annuì e disse:

"Andiamo?"

Le pixies salutarono le ragazze a malincuore, Chatta si avvicinò al viso di Flora e con la manina sulla guancia le disse:

"Stai attenta, e rimani vicino ad Helia."

"Va bene. Come mai quest'insolita raccomandazione?" Chiese Flora alzando un sopracciglio.

"Fidati di me, non allontanarti da Helia."

Flora alzò gli occhi al cielo sapendo a cosa si riferiva e baciò la sua pixies.

Furono pronti per andare ma Brandon rimase per un attimo in fondo al gruppo, e senza che la pixie se l'aspettasse afferrò Chatta per il vestitino e l'avvicinò al suo volto dicendole:

"Lo stai facendo di nuovo! Cos'ho ora? Cosa non ti ho detto?"

"Sei furbo, specialista. Flora è la mia fata e io la proteggerò sempre, siamo legate, noi. Faresti meglio a guardarti le spalle. Lo sento, sai?"

"Cosa?"

"Lo sai, non c'è bisogno che te lo dica."

Brandon sostenne lo sguardo della fatina ma poi la lasciò andare, le lanciò un'altra occhiata e raggiunse gli altri.

Presero la navicella e mentre i ragazzi si occupavano di tutte le cose tecniche Flora spiegava alle ragazze quali tipi di fiori sarebbe stato opportuno portare al cospetto della Natura.

"Direi che possiamo optare per dei gerani rosa per l'amicizia, e anche dei tulipani ci starebbero bene. Poi delle campanule, per esprimere gratitudine e... e sì, direi dei narcisi per il rispetto." Disse Flora che contava sulle dita i fiori che aveva intenzione di cogliere.

"Ma come fai a ricordarli tutti?" Chiese Stella scioccata, Flora rise.

Brandon era seduto a lucidare la sua spada ripensando alle parole di Chatta, intimorito da una fatina alta quanto una mela, lui, no, proprio no. Ma non riusciva a sopportarla, lei sapeva, sapeva, sapeva! Ora non si era nemmeno più liberi di avere un segreto perché una pixie doveva venire a rinfacciartelo! Segreto, poi. Era solo una cosa non detta, uno stupido pensiero che gli era passato per la mente, ma no, quella piccola fatina sapeva! 
Fu riscosso dai suoi pensieri solo quando lei si sedette accanto a lui e disse:

"Vuoi specchiartici dentro o cosa?"

"No, io... stavo solo pensando." Rispose Brandon con un sospiro dando un po' di tregua alla lucentissima spada.

"Me ne sono accorta." Disse Flora con una leggera nota di rimprovero nella voce, "Credo sia arrivato il momento di parlarle." E fece cenno verso Stella che chiacchierava con Bloom.

"Non è per questo, perché credete sia per questo?" Chiese lui un po' seccato.

"Perché hai l'aria di chi è combattuto, e lo sguardo di un innamorato." Rispose Flora incrociando le braccia convinta di ciò che diceva.

"Ah sì?" Chiese Brandon sorpreso guardandola.

"Sì." Rispose lei sostenendo il suo sguardo.

"Ah..." Fu quello che Brandon riuscì a dire, Flora alzò un sopracciglio e disse:

"Beh, allora che fai qui fermo? Vai a chiarirti con Stella."

"Sai cosa? Hai ragione. È inutile pensarci e ripensarci, ora le parlo." Concluse lui posando la spada nel fodero, Flora sorrise soddisfatta.
Brandon si alzò e Flora guardò la scena, chiese a Stella di parlare e lei lasciò Bloom per andare con lui.
Flora tornò dalle sue amiche compiaciuta, Bloom disse:

"Quei due ti devono la riappacificazione di metà dei loro litigi!"

Flora scrollò le spalle e disse:

"Non ne potevo più di vederli così, e poi a loro due basta solo una spinta d'incoraggiamento."

Le ragazze, anche se non volevano impicciarsi, s'impicciarono, e seguirono, anche senza sentire cosa si dicessero, tutta la scena, commentando ovviamente.

"È in difficoltà, lo vedete? Stella con quello sguardo lo mette in soggezione!" Disse Aisha contrariata.

"Oh, eccoli, bene, pare si stiano sciogliendo, Stella ha sorriso!" Continuò Bloom agitata, dopo poco Flora con un sorriso disse:

"Le ha preso la mano!"

"È quasi fatta!" Disse Tecna ansiosa quando lei gli poggiò una mano sul braccio, dopo alcuni istanti Musa a braccia incrociate e con soddisfazione disse:

"È fatta." Stella gli era praticamente saltata addosso e lo riempiva di baci.

Arrivarono su Linphea e fermarono la navicella in una radura indicata da Flora; era sempre difficile trovare un posto per l'atterraggio lì dato che su Linphea non esistevano mezzi del genere.
Appena arrivarono Tecna con un sospiro disse:

"Ecco, non siamo neanche atterrati e il cellulare non ha segnale."

Scesero dalla navicella e Sky si rivolse a Flora:

"Allora, per dove si va?"

"Andiamo a sud, venite."

Helia la fermò e chiese:

"Non vuoi passare prima a casa tua?"

"No," Rispose Flora scuotendo la testa, "ancora non sappiamo di cosa tratta la profezia e non voglio dare altre preoccupazioni ai miei genitori, starebbero troppo in ansia."

La squadra s'incamminò verso sud, come aveva detto Flora, e mentre camminavano ogni tanto si fermavano per raccogliere i fiori da portare alla Natura, a volte perdendo anche un po' di tempo.

"Guardatelo! È stupendo! Dobbiamo assolutamente coglierlo!" Diceva Flora ogni volta che vedeva un fiore che le interessava.

Trovò soltanto un ostacolo:

"Okay, questa è cattiva..." Mugugnò battendo il piede in terra seccata, voleva quello di un albero in fiore e non riusciva ad arrivare al ramo.
Gli altri risero, Brandon lo prese per lei.

"Grazie!" Disse Flora contenta prendendo il fiore, "Giusto, tu sei il mio assistente, sto pensando di promuoverti, sai? Sei davvero efficiente!"
Entrambi risero, Flora aggiunse il fiore al suo bouquet.

Attraversarono dei sentieri indicati da Flora, erano larghi e luminosi, l'erba per terra non era troppo alta e gli alberi ai lati non erano troppo alti da impedire alla luce di passare.
Arrivarono ad un bivio, la strada di destra era simile al sentiero appena attraversato, luminosa e spaziosa. Quella di sinistra invece si addentrava nel bosco fitto.

"Ti prego, ti prego, dimmi che andiamo a destra!" Implorò Stella con le mani giunte, Flora la guardò con espressione colpevole.

"Mi dispiace deluderti, ma si va per di qua." Disse guidando il gruppo verso sinistra.

Presero il sentiero e dopo i primi passi la luce era già diminuita a causa della fitta vegetazione, di conseguenza faceva un po' più freddo. Le radici degli alberi intralciavano il cammino, le allegre farfalline colorate che avevano incotrato poco prima non si fecero vedere.

"Mai, e dico mai una volta che facciamo qualcosa di tranquillo e allegro!" Si lamentò Stella.

Aisha contestò:

"Oh, andiamo, è questo il bello: il brivido dell'avventura!"
Stella si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

La strada era in pendenza, Flora spiegò che si stavano avvicinando al cuore del pianeta, continuarono a camminare mentre la vegetazione era sempre più fitta e quello che stavano seguendo non era neanche più un sentiero.
Fino a quando:

"Lo avete sentito?" Chiese Bloom fermandosi, gli altri si fermarono con lei. Sky si mise in ascolto e disse:

"Non sento nulla."

"È stato come un fruscio tra le foglie..." Spiegò Bloom guardandosi intorno, poi scosse la testa e disse:

"Forse mi sono impressionata."

Si rimisero in cammino. Dopo pochi passi Musa si fermò:

"L'ho sentito anch'io!"

"Ragazze, molto, molto probabilmente è soltanto il vento." Disse Nex con aria serena.

"Non ne sarei così sicuro." Disse Brandon guardando davanti a lui, gli altri si girarono e videro le creature.

"Che cosa sono?" Chiese Bloom facendo un passo indietro.

"Spiriti della terra, quelli malvagi." Spiegò Flora impaurita.

Gli spiriti malvagi della terra erano creature molto grosse che somigliavano a delle palle, sì, proprio delle grosse palle fatte di rami intersecati. Avevano sottili braccia e gambe costituiti da rami e dalla testa scendevano dei rampicanti che li avvolgevano. Sarebbero sembrati piuttosto buffi se non fosse stato per le loro espressioni maligne, gli occhi incavati e vuoti e gli incantesimi distruttivi che lanciavano contro i ragazzi.

Le ragazze si trasformarono, Helia però fermò Flora che, di fronte all'imminente pericolo, aveva già dimenticato le raccomandazioni della preside.

"Potrebbe essere pericoloso." Le disse Helia.

Flora sospirò contrariata mentre le sue amiche erano già in volo e stavano attaccando le creature aiutate dai ragazzi.

"Colpo morphix!" Urlò Aisha dalle cui mani schizzò via una scia rosa e azzurra, putroppo però non riuscì a colpire la creatura.

Lo spirito della terra che si era schivato lanciò contro di lei il proprio incantesimo e colpì in pieno la fata.

"Aisha!" Chiamò Bloom, la fata, rialzandosi, fece segno di stare bene.
"Attacco Fiammeggiante!"  Urlò Bloom aiutata dalla rabbia contro la creatura che aveva colpito la sua amica.

Erano cinque spiriti della terra, le Winx e gli specialisti cercarono di tenere loro testa come potevano.

Helia e Timmy lavorarono di squadra, Helia immobilizzò lo spirito con i raggi laser mentre il suo amico colpì lo spirito con sette colpi di pistola fino a farlo cadere a terra e di questo non rimasero che rami ammucchiati.

Sky e Brandon combatterono insieme un altro anche se era piuttosto difficile dato le sue dimensioni e il fatto che le spade lo trapassavano senza ferirlo, furono aiutati da Nex.

Le Winx cercarono in tutti i modi di colpirli e schivare i loro attacchi magici.
Flora non seppe assolutamente cosa fare. Era ferma lì in mezzo alla mischia senza sapere come muoversi. Non poteva combattere. Tutto si muoveva intorno a lei e lei non sapeva come muoversi insieme al tutto.

Una delle creature la colpì improvvisamente facendola cadere, lei dolorante si alzò e sentì Helia gridarle:

"Nasconditi nel bosco!"

Dopo un attimo di esitazione Flora raccolse da terra i fiori che le erano caduti e fece come le era stato detto così corse nel bosco e si nascose fra gli alberi.
Aveva corso molto senza rendersene conto, guidata dalla paura e dal panico. Era lontana dai suoi amici e non poteva né vederli né sentirli, quindi non aveva idea di come stesse andando lo scontro.
Avrebbe voluto saperlo, avrebbe voluto essere lì e dare loro una mano. Stare lì nascosta la faceva sentire inutile, bel primo passo per una che aveva il fato di Linphea nelle proprie mani.
E così aspettò. Si sedette, lì, fra gli alberi suoi amici, e aspettò.
Non seppe per quanto era stata lì e mentre aspettava sperava che i suoi amici se la fossero cavata bene contro gli spiriti della terra.
D'un tratto sentì chiamare il suo nome, lei si alzò e disse:

"Sono qui!"

Fece un passo avanti verso la voce e fra quegli alberi comparve Brandon che quando la vide disse:

"Sei qui. Non ti trovavamo."

Lei, un po' imbarazzata, borbottò:

"Sì, beh... ehm... sono... mi sono..."

"Hai fatto bene, la tua magia non è stabile." Disse Brandon mettendole una mano sulla spalla come segno di conforto.

"Com'è andata con gli spiriti della terra?" Chiese lei quasi mortificata per averli lasciati soli.

"Ce la siamo cavata, tutto sommato..." Poi notò che lei aveva abbassato lo sguardo e si affrettò ad aggiungere:
"... ma non è lo stesso senza di te, quindi ora andiamo dalla Natura e facciamoci dire come fare a riaverti luccicante, sfavillante e fatata come sempre!"
Flora sorrise, allora lui le prese la mano per invitarla ad andare, Flora però lo trattenne e gli domandò:

"Brandon, posso chiederti un favore?"

"Quello che vuoi."

Così Flora, a voce bassa come se ne vergognasse, spiegò al suo amico ciò di cui aveva bisogno.

"L'hai trovata! Flora, come stai?" Chiese Helia correndo da lei vedendola arrivare con Brandon.

"Sto... sto bene. Voi, piuttosto?" Chiese lei ancora stretta nell'abbraccio.

"Noi stiamo tutti bene, ma ci siamo preoccupati quando non ti abbiamo vista tra gli alberi qui intorno, così ci siamo messi a cercarti. Fortuna che Brandon ti ha trovata." Spiegò Helia che ancora non aveva smaltito la preoccupazione.

"Beh, direi che ora è tutto a posto, speriamo di non imbatterci in altre creature." Disse Flora guardando i suoi amici e un sorriso positivo, "Per la Natura si va per di qua, seguitemi."

Con i suoi amici Flora s'incamminò verso il cuore di Linphea, mano a mano che si avvicinavano la natura diventava sempre più presente, più di quanto già non fosse normalmente su Linphea.
Mentre camminavano cominciarono a sentire dei bisbigli, si alzò una leggera brezza e avrebbero potuto giurare di aver visto quegli alberi intorno a loro muoversi.

"Che cosa sta succedendo?" Chiese Timmy un po' preoccupato.

"È la Natura," Disse Flora a bassa voce,"qui è libera di essere... beh, di essere se stessa."

Erano arrivati, Flora fece cenno ai suoi titubanti amici di seguirla.
La fata spostò i folti rampicanti che serravano loro la strada, e da lì si aprì un mondo.

I ragazzi avanzarono con passi silenziosi, erano circondati da alberi e cespugli, gli alberi erano tanto alti e grandi che i loro rami impedivano alla luce di entrare. Ma c'era luce: le lucciole illuminavano la scena. Si sentiva il fruscio dell'acqua, molto probabilmente lì vicino doveva esserci un corso d'acqua.

Avanzarono, non si sentiva il rumore dei loro passi grazie all'erba, ma sentirono delle risatine sommesse, dei sospiri, delle voci che bisbigliavano.

"Chi sono?"

"Qualcuno svegli Vymarna."

"Venite qui, non fatevi vedere!"

"Ma che succede da queste parti?"

I ragazzi si voltarono nelle direzioni da cui provenivano quei sussurri certi di aver visto qualcuno con la coda dell'occhio, ma appena si voltavano non vedevano nulla, solo alberi, foglie al vento e da un lato una semplice pozzanghera.

"Questo è strano..." Mormorò Sky.

"Sono gli spiriti della Natura." Sussurrò Flora, poi alzò di poco la voce e disse:

"Vi abbiamo portato un'offerta, siamo qui perché abbiamo bisogno del vostro aiuto."

"Un'offerta? Che genere di offerta?" Chiese con voce squillante la ragazza che apparve davanti a Flora, nessuno capì da dove fosse arrivata.

"Fiori come gesto di amicizia, rispetto e gratitudine." Rispose Flora.
La ragazza li prese e andò a posarli su un grande masso che era davanti ad una grande, grandissima quercia. A guardarla bene però era chiaro che quella non fosse una ragazza: aveva le orecchie a punta, la pelle verde e leggermente simile alla corteccia di un albero, era chiaramente una driade.

"Perché ha la pelle verde?" Chiese Stella a denti stretti per non farsi sentire, con una mano al lato della bocca.

"È una driade: spirito degli alberi." Rispose Flora con lo stesso atteggiamento.

La driade posò i fiori sul grande masso e si rivolse ai ragazzi:

"Mi piacciono i vostri fiori, quello che mi piace di meno sono le vostre auree."

"Ecco, era per questo che non dovevi farti vedere!" La rimproverò una driade che apparve uscendo, letteralmente, dal tronco di un albero vicino. L'altra alzò gli occhi al cielo e disse:

"Perché non svegliare Vymarna?"

"Non sappiamo chi sono!" Disse l'altra battendo un piede in terra facendo ondeggiare il suo vestitino di velo verde.

"Sono d'accordo, svegliamo Vymarna, voglio sapere che succede!" Disse la ninfa che invece apparì dalla pozzanghera, era una naiade e di conseguenza un po' diversa dalle altre due: la sua pelle era azzurra e i suoi capelli blu, il suo vestitino di velo azzurro.

D'un tratto si alzò il vento e si sentì:

"Noi sappiamo chi sono e per questo non sveglieremo Vymarna!"
E apparvero, da vortici di brezza, due ninfe dell'aria, una dai capelli corvini e l'altra dai capelli biondo pallido, vestite in tuniche bianche.

I ragazzi fecero un passo indietro a queste ultime parole dette con tanta autorità, le aurae avevano un'espressione severa e sembrava che anche le altre ninfe ne fossero un po' impaurite per la loro severità.

"Noi abbiamo bisogno di voi." Disse Bloom.

"Andate via." Disse l'aura dai capelli corvini.

"Ma è davvero importante, ne va del destino di Linphea." Aggiunse Sky.

L'aura dai capelli biondi stava per dire qualcosa ma fu interrotta dalla terra che tremò, il movimento partiva dalla grande quercia e tutti si girarono. Da lì, proprio come poco prima era uscita la driade, uscì Vymarna.

"Non ho proprio potuto fare a meno di sentirmi chiamata in causa." Disse l'anziana.

Flora trasalì dallo stupore mormorando:

"Vymarna." E fece una riverenza, le altre la imitarono, i ragazzi notarono il gesto delle ragazze e fecero un inchino.

"Comodi, comodi." Disse l'anziana con un gesto della mano. Una mano rugosa, così come il suo viso. La sua pelle era piuttosto scura e non verde come le altre driadi. Aveva i capelli castani e raccolti dietro la nuca. Vestiva una tunica verde scuro ed era adornata da ciondoli, collane e bracciali di legno.
Decisamente una ninfa fuori dal comune.

Guardò i fiori sul masso di fronte a lei che ora aveva più l'aria da essere un tavolino da tè.

"Un'offerta! Adoro le offerte, ormai nessuno me ne fa più..."

"Vymarna, di' loro che vadano via!" Esclamò la ninfa dai capelli corvini.

"Buona, buona, Astrea, lasciali."

"Ma..." Fece l'altra aura ma Vymarna disse:

"Jovia, le tue amiche sono tanto curiose. Prego, sedetevi." Disse Vymarna invitando i ragazzi a sedere di fronte al grande masso davanti a lei.
Le ninfe li fecero passare e loro si sedettero a terra, sull'erba.

Seduti, le driadi tornarono ai loro alberi, la naiade tornò pozzanghera e le aurae  sparirono in una brezza, e i ragazzi intorno a loro sentivano risate e sussurri.

Vymarna notò le loro espressioni e disse:

"Sono un po' timide, le mie ninfe, ma sono ancora qui se sapete dove guardare." E rise piano.
Flora disse:

"Vymarna, noi siamo qui perché..."

"... e credi che non lo sappia? Sento la tua aurea, kemerina."

Ci fu un momento di silenzio, allora Aisha disse:

"Sappiamo della profezia e abbiamo bisogno di una mano ad interpretarla."

Vymarna guardò le sue ninfe con la coda dell'occhio:

"La profezia... Jovia e Astrea erano lì quella notte ed è per questo che erano un po' schive, le altre sono ancora giovani."

Improvvisamente si sentì recitare la profezia come da mille voci portate dal vento, ognuna che seguiva il suo ritmo.

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito..."

"La keimerina dovrà seguire il suo fato..."

"Dovrà ricominciare ciò che era finito..."

"Sulla terra gelata si spargerà sangue..."

"Basta..." Mormorò Vymarna come in un rimprovero, ma le voci continuarono.

"Avrà accanto le stelle e radici ben salde..."

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito..."

"Basta!" Ordinò allora battendo la rugosa mano sul masso provocando il movimento dei tanti fronzoli.
Si rivolse a Flora:

"Ti temono, keimerina, ma questo lo sai, non è vero?"

"Io in realtà... voglio dire, amo questo pianeta, è il mio pianeta e non voglio fargli del male, voglio sapere come proteggerlo. Ti prego, Vymarna, aiutaci ad interpretare la profezia, è nata da te, sai cosa vuol dire."

"È vero, è vero, è nata da me. Sono vecchia, io, e sono il cuore di questo pianeta, mi dispiacerebbe molto se una keimerina lo distruggesse."

"Non ne ho intenzione, te lo assicuro." Disse Flora dispiaciuta che si pensasse quello di lei.

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde ma sulla terra gelata si spargerà sangue." Recitò Vyrmana, si alzò un brezza.

"Buone..." Ammonì l'anziana, "... è una profezia, non puoi sapere in anticipo a cosa si riferisce. Vorreste sapere di chi è il sangue versato, ma non lo sa nessuno, lo sa il fato. D'altro canto per la storia vecchia, oh, quella è la mia specialità."

Vymarna agitò le mani e sulla roccia apparvero delle foglie aghiformi e del terriccio, nella sua mano apparve una pietra affilata.
Vymarna fece cenno a Flora, lei scosse la testa con aria interrogativa.

"La mano, dammi la mano."

Flora allungò la mano all'anziana, questa la prese e la tenne aperta sulla sua così con la pietra le tagliò il palmo, Flora gemette a denti stretti. Vymarna le chiuse la mano in un pugno e fece cadere delle gocce di sangue sulle foglie.
Appena finito Flora ritirò la mano mentre il mucchietto su cui aveva versato il suo sangue  prese fuoco, da lì si alzò del fumo.

"Avvicinatevi." Disse Vymarna, i ragazzi fecero come gli era stato detto, e Vymarna cominciò il suo racconto:

"Lo vedo, ah, Linphea nella sua prima età, e c'era lui, Nikolai. Il freddo, era lui che lo controllava, Nikolai era lo spirito immortale dell'inverno e viveva su Linphea. Le keimerine custodivano il suo potere, potenti, quelle fate, possedevano la natura e anche l'inverno... ma era questa la questione!" Il fuoco divampò. "Troppo, troppo potere, e troppo pericoloso per Linphea. Nikolai aveva il potere di distruggerla, se voleva, e andava fermato. Gli fu tolta l'autorità  sul suo potere, ne divenne l'unico custode ma gli fu vietato di praticarlo, le keimerine cessarono di esistere. Fu condannato a vivere fra i mortali custodendo segretamente il suo potere e facendo sparire l'inverno da Linphea.
Ma Linphea lo temeva, ancora.
La Natura lo esiliò e Nikolai andò lontano. Fu lì che incontrò il male che lo distrusse. Distrusse lui e il pianeta che abitava." Le fiamme si abbassarono e Vymarna disse a Flora:
"Lo stesso male che vuole distruggere te, keimerina."

Il fuoco si estinse, erano tutti a bocca aperta per il racconto e per tutto quello che era venuto con esso.

"Se Nikolai è morto e le keimerine hanno cessato di esistere come è possibile che Flora sia una di loro?" Chiese Helia con tono un po' duro verso l'anziana che aveva ferito, anche se non per farle del male, la sua ragazza.

"Nikolai era il custode dell'inverno, la sua compagna una driade, è così che nasce una keimerina." Rispose Vymarna.

"Beh, e allora? Io non sono figlia di una driade e tanto meno di questo Nikolai." Disse Flora.

Vymarna ridacchiò. Stella, con espressione confusa, chiese:

"Cosa c'è da ridere? No, sul serio, credo di essermi persa un... Ahio!" Bloom le diede una gomitata per farla tacere.

"Vi dirò di più, va bene?" Chiese Vymarna e guardò Flora, lei le porse di nuovo la mano.
L'anziana ferì la fata ancora una volta con lo stesso procedimento e si riaccese il fuoco.

"Nikolai fu accolto da un mondo lontano, un mondo adatto a lui, adatto all'inverno quale lui era. E lì, entrò nelle grazie dell'uomo potente ma fece incollerire la donna. Prese da lei il suo potere non reputandola degna e lei giurò vendetta. Distrusse quel mondo che era anche il suo senza pietà né rimorso alcuno, ma non ottenne da Nikolai ciò che aveva perduto. Tu, keimerina, ora hai ciò che cerca, hai la vita e hai la morte nelle tue mani. 
Potrai usarle ma bada, avrai una guida, Cassiopea non ti lascerà sola. Rimani salda alle radici che ti seguiranno nel cammino, ti proteggeranno con spada e con lancia, attenta però a non ferirti.
Ora, keimerina, non ti resta che seguire il tuo fato."
Il fuoco si estinse e tutti erano più confusi che mai.

"È tutto qui?" Si lasciò sfuggire Nex, Vymarna batté la mano sulla roccia e offesa disse:

"È una profezia! Non posso rivelarvi più di quanto non abbia già fatto!"

"Va bene, mi scusi..." Disse Nex con una nota di sarcasmo nella voce.

"Sì, ma... in quanto a storia passata?" Chiese Flora, "Ancora non capisco come io possa essere una fata keimerina e tu dovresti sapere qual è il pianeta che ha accolto Nikolai, da lì potremmo capire chi è che ci minaccia."

"Posso dirti, keimerina, che il pianeta che ha accolto Nikolai non esiste più. E potrei darti un consiglio: cerca il cuore della natura. Per il resto, Alyssa dovrebbe avere le risposte che cerchi."

"Vymarna, tu conosci mia madre?" Chiese Flora confusa.

"Certo che sì." Annuì l'anziana.

"Come?" Chiese Flora, dubbiosa, assottiggliano gli occhi.

"Conosco le mie ninfe una ad una. E adesso va', keimerina."

"Aspetta," Disse Flora ancora non soddisfatta, "volevamo un aiuto a decriptare la profezia ma tu ci hai parlato con parole altrettanto enigmatiche."

I vortici di brezza accanto a Vymarna si trasformarono in Jovia e Astrea, quest'ultima disse:

"Vymarna ha già fatto abbastanza, ora devi andartene."

Flora si alzò di scatto e con le mani sul petto replicò:

"Non dovete temermi, io voglio soltanto risposte più chiare!"

"Devi andare via!" Esclamò Jovia e fu avvolta da un vento che le fece ondeggiare le vesti e i biondi capelli.

Flora, leggermente spazientita dalla cocciutaggine delle ninfe, posò le mani sulla roccia di Vymarna dicendo:

"Non voglio ferire questo pianeta!"

Le ninfe fecero un passo indietro spaurite, Flora non capì ma poi si guardò le mani.

"Io... mi dispiace." Disse la fata estremamente dispiaciuta guardando la roccia ricoperta di ghicchio, ritirò subito le mani.

"Lascia Linphea, keimerina, non è il posto adatto a te." Disse Vymarna, alzatasi, con espressione dura.

"Ma io..." Balbettò Flora, la terra iniziò a tremare, le ninfe si personificarono e si misero ai lati di Vymarna.

"Via da Linphea. Tu sei come lui, e Linphea non è il vostro posto. Io ti esilio." Disse ancora Vymarna.

"Non puoi..." Iniziò Helia ma Vymarna con un'espressione tremenda e con voce grossa disse:

"Cosa non posso?! Io sono il cuore di Linphea e una fata keimerina per me è una minaccia, un pericolo! Via, prima di far calare l'inverno su Linphea! Via di qui, e non farci più ritorno!"

Le ninfe in un coro fuori tempo ripeterono le parole di Vymarna come avevano fatto poco prima con la profezia.
I ragazzi capirono che era arrivato il momento di andare, Helia prese la mano di Flora per farsi seguire poiché la fata era rimasta immobile davanti all'anziana e alle sue ninfe, sconvolta.

Uscirono da quella specie di antro naturale, i rampicanti chiusero di nuovo la strada e loro a passo svelto si allontanarono da quel posto.
Attraversarono il sentiero buio e difficoltoso, superarono in fretta il Bosco Oscuro e arrivarono finalmente al sentiero che li aveva portati lì e che si era diviso in due strade.
Lì si fermarono per riprendere fiato.

"Ho detto che con la natura non vado d'accordo." Disse Stella togliendosi le foglie dai capelli che si erano impigliate durante la corsa.

Le ragazze si limitarono a guardarla, poi tutti si rivolsero a Flora che camminava nervosamente avanti e indietro guardando a terra.

"Flora." La chiamò Helia con dolcezza, cercando di farla fermare, ma la fata continuò a camminare avanti e indietro, avanti e indietro, con aria nevrotica senza dire una parola.

"Flora." Disse Aisha mettendole una mano sulla spalla per fermarla, Flora si scostò, lasciando un po' di sasso la sua amica, ma si fermò e si rivolse ai suoi amici, anche se ancora nervosa, grattandosi la fronte, passandosi la mano fra i capelli e toccandosi il naso col dorso dell'indice.

"L'avete sentita. L'avete sentita anche voi. La Natura mi ha cacciata da Linphea... sono la fata guardiana della natura e sono stata esiliata da Linphea dalla Natura stessa!"

"Flora, prova soltanto a calmarti..." Le disse Helia avvicinandosi.

"Non posso calmarmi! Non adesso!" Sbottò Flora con le lacrime agli occhi, "La natura è tutta la mia vita, è tutto di me, e sono stata esiliata dal mio pianeta da Vymarna, lo sapete cosa vuol dire? Che se Lei vuole questa è l'ultima volta che ci metto piede!"

"Noi... troveremo una soluzione!" Si azzardò Bloom, Aisha aggiunse:

"Sì, è quello che facciamo sempre del resto, no?"

Flora chiuse per un attimo gli occhi con un sospiro e si voltò riprendendo la camminata smaniosa, dopo poco però si fermò da sola e disse ai suoi amici, con le mani ai fianchi e gli occhi lucidi:

"Ora andiamo dai miei. Se questa è l'ultima volta che metto piede qui, devono dirmi chi diamine sia davvero questo Nikolai e perché Vymarna consosce mia madre. Mi sono fatta un'idea ma desidero con tutto il cuore di essermi sbagliata. Andiamo."
Così la fata, senza aspettare risposta, girò sui tacchi e, seguita dai suoi amici, prese la direzione per arrivare a casa sua.


Buon salve!! I miei piccoli germogli di lullabea, non sapete quanto mi siete mancati! Mi scuso per l'assenza e per farmi perdonare vi faccio un regalo e oggi pubblico due capitoli! =D
Riflettiamo un po' su questo, di capitolo... è stato molto importante, abbiamo scoperto molto e ci chiediamo molte cose.
A quanto pare i genitori di Flora non ci hanno detto proprio tutto l'ultima volta (dateci la ricetta delle fette biscottate più spesse!!) e abbiamo molte domande. Vymarna non è stato l'aiuto che ci aspettavamo, ma come ha detto, è una profezia e non puoi sapere nulla in anticipo.
Abbiamo una Flora estremamente preoccupata, un Helia dolce e rassicurante e un Brandon combattuto. Ricordiamoci però come abbiamo lasciato lo scudiero nel capitolo precendente...
La profezia non è affatto rassicurante e quell'ultimo verso fa stare in ansia, lo so.
Per ora direi che è tutto, ci risentiamo sul prossimo. Ci tenevo a ringraziarvi per la lettura, per la pazienza che avete con me (XD) e per le recensioni! Siete dei piccoli germogli adorabili!
xoxo Florafairy7

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


ANCHE GLI EROI DELUDONO

Si diressero a casa di Flora attraversando il bosco, Helia la teneva per mano, che si era fasciata con una foglia, infondendole coraggio, ciononostante lei era ancora molto scossa per quanto era successo.

"A cosa credi si riferisse Vymarna?" Chiese Bloom mentre camminavano.

"Quelle parole erano chiare, mia madre in qualche modo..." Flora sospirò con esasperazione,"... non lo so, sarà meglio chiedere ai miei genitori, di certo sanno di più."

Così arrivarono a casa di Flora, lei bussò alla porta, dopo pochi istanti Alyssa venne ad aprire.

"Flora, tesoro, vieni, entra. Ma cos'è quella faccia? Ragazze, prego, entrate. Ragazzi, siete i benvenuti, venite."

Allora i ragazzi entrarono ed Alyssa chiuse la porta, notò le loro espressioni e chiese col viso buio:

"Ma cosa è successo? Pare abbiate visto un fantasma!"

"Flora!" Esclamò Miele scendendo le scale e andando ad abbracciare sua sorella. Flora sorrise e disse:

"Ehi, come stai?"

"Benissimo e, indovina... sto imparando a lanciare incantesimi mentre sono in volo!"

"Wow, è fantastico sorellina." Sorrise Flora, poi si rivolse a sua madre diventando seria:
"Mamma, dov'è papà?"

"È nella serra." Rispose Alyssa indicando la serra col pollice dietro di lei,"Hai bisogno di lui? Se è per quello che è successo l'altra volta, tesoro, tranquilla, gli è già passata."

"In realtà ho bisogno di lui e di te, puoi andare a chiamarlo per favore?"

Alyssa avrebbe voluto sapere altro ma notò l'espressione seria di sua figlia allora senza dire altro fece come le era stato chiesto.

"Che succede?" Chiese Miele a sua sorella.

"Niente, tranquilla." Sorrise Flora.

"Mh... non ne sono così sicura..." Disse Miele incurvando le labbra, " Ma so che tanto non me lo dirai. Allora, ragazze, come va? Molto presto verrò anch'io ad Alfea, lo sapete?"

"Davvero?" Chiese Stella sorpresa.

Miele stava per rispondere ma Flora fece per lei con sarcasmo:

"Sì, certo, prestissimo... fra quattro anni!"

Gli altri risero, Miele stava per ribattere ma entrarono Rodols e Alyssa e calò il silenzio.
Flora guardò prima i suoi genitori, poi disse, con la sua solita dolcezza:

"Miele, per favore, puoi andare in camera tua? Ho bisogno di parlare con mamma e papà."

"Ma siamo una famiglia, cosa c'è che non puoi dirmi?" Chiese Miele con aria afflitta.

"È... complicato. Ne parliamo poi, ora ho bisogno di parlare con mamma e papà."

Miele avrebbe voluto ribattere ma dopo uno sguardo d'intesa con sua moglie Rodols disse:

"Miele, fa' come dice tua sorella, per favore."

Miele ne fu delusa, a voce bassa e tristemente disse:

"Oh, okay, va bene."

Così Miele tornò in camera sua su per le scale, Alyssa allora disse:

"A chi va un po' di tè?"

"Mamma, per favore, non è il momen..."

"...Ci vuole sempre un po' di tè per chiacchierare! Prego, ragazzi, sedetevi."

Il gruppo prese posto e Alyssa mise su l'acqua per il tè. Una volta pronto lo portò a tavola con i suoi soliti biscotti.

"Allora..." Disse Alyssa sedutasi ma non continuò la frase.

"Allora..." Ripeté Rodols ma come sua moglie non disse più nulla.

"Allora..." Fece eco Flora che però continuò:
"Ho una domanda per te, mamma."

Alyssa le fece cenno di continuare ma prese la mano di Rodols.

"Eri una driade?" Chiese Flora a bruciapelo tenendo le braccia incrociate sul tavolo.

"Io... cosa... come...?" Balbettò Alyssa, Flora andò avanti:

"Siamo stati da Vymarna per farle interpretare la profezia, ti conosce, dice che conosce tutte le sue ninfe. Tu sei umana, adesso, questo vuol dire che prima eri qualcos'altro e per qualche motivo sei stata resa umana, correggimi se sbaglio."
Lo sguardo di Flora era tanto intenso che Alyssa abbassò lo sguardo e disse, dopo un momento di pausa:

"Cos'altro sai? Cosa ti ha detto?" Alyssa guardò sua figlia e aveva le lacrime agli occhi. Flora per un momento esitò vedendo sua madre in quello stato ma era ferita ed andò avanti:

"So che erano secoli che non nasceva una keimerina perché le keimerine non appartengono più a Linphea, sono pericolose. E so che una keimerina nasce da una driade e dal custode dell'inverno."

Alyssa guardò suo marito e non trattenne più le lacrime, Rodols le strinse la mano e disse a Flora:

"Ti volevamo proteggere."

"Bel modo, davvero, ben fatto." Disse Flora con sarcasmo, alzandosi di scatto, ma se ne pentì subito, "Il punto ora è che la mia magia è fuori controllo, c'è una profezia che mi riguarda e a quanto pare questo Nikolai..." Non riuscì a finire la frase, le salirono le lacrime agli occhi e le tremolarono le labbra.

Suo padre si alzò e le andò da lei, stava per abbracciarla ma lei si scostò:

"Mi sono sempre fidata di te, che cosa sta succedendo? Perché tutto sembra non avere senso?" Chiese Flora piangendo, suo padre l'abbracciò e lei stavolta non lo rifiutò.

"Flora," Disse Alyssa che si era ricomposta,"ascoltami, tesoro: hai ragione, hai perfettamente ragione a sentirti ferita. Ora che sei qui però è giusto raccontarti tutto e non omettere più nulla."

Flora si sedette con suo padre e si asciugò le lacrime con un fazzoletto che tirò dalla tasca.
I ragazzi si scambiarono uno sguardo: a quanto pareva la pixie delle chiacchiere aveva fatto centro, Alyssa aveva davvero qualcosa di importante da nascondere.

"Nikolai... lui era il custode dell'inverno, quando lo conobbi io. Prima era stato uno spirito immortale della natura, era stato l'inverno di Linphea, ed era stato troppo pericoloso. Fu per questo che la Natura gli tolse l'immortalità e tutto il resto, divenne umano e custodì segretamente il suo potere allontanando l'inverno da Linphea.
Linphea era al sicuro senza inverno, e le keimerine non esistevano più, come spirito immortale aveva avuto molte figlie ma dopo che divenne mortale loro furono costrette a rinunciare i loro poteri, e Nikolai non ne ebbe altre.
Anche se era umano era diverso, lui non invecchiava come gli altri, quando lo conobbi era molto, molto più vecchio di me, eppure sembrava un giovane uomo.
Io ero una driade, è vero, e avevo sentito tanto parlare di lui.
Flora, c'è un motivo se non sono più una ninfa: la Natura mi ha punita."

"Stavate insieme, una driade e il custode dell'inverno, potevate dar vita a..." Disse Flora ma non terminò la frase, incredula, sua madre annuì:

"Ad una keimerina, e la Natura non poteva accettarlo, temeva le keimerine, temeva il loro potere, il potere dell'inverno avrebbe potuto distruggere Linphea.
Così lo esiliarono, e io non lo rividi più, diventai umana e poi..."

"... e poi ci conoscemmo." Continuò Rodols, "E ci siamo innamorati, perché non succede una sola volta nella vita. E poi sei nata tu, anche se prima di quanto mi aspettassi ma, Flora, tu sei la cosa più bella che mi sia capitata, sei la mia bambina."

"Ma... papà, vuoi dire che...? Insomma, questo Nikolai sarebbe..." Le mancarono le parole, Alyssa e Rodols si guardarono con sguardi di colpevolezza e dispiacere.

"Io non sapevo di aspettarti quando Nikolai andò via, e neanche la Natura lo sapeva quando lo esiliò. Poi nascesti e la Natura se ne rese conto, fu pronunciata la profezia e noi abbiamo sempre pensato che più alla larga stessi con quella parte di te più tardi sarebbe riaffiorata."

"A proposito... devo dirvi una cosa." Disse Flora col viso scuro, "La Natura, Vymarna, mi ha esiliata da Linphea, questa è l'ultima volta che ci metto piede."

"Non può farlo!" Esclamò Rodols battendo le mani sul tavolo, Alyssa abbassò lo sguardo sentendosi colpevole.

"Che vuol dire che la Natura ti ha esiliata?!"

"Miele!" Esclamarono praticamente tutti, sorpresi di trovarla lì.

"Da quanto tempo stavi origliando?!" Chiese Rodols arrabbiato, e preoccupato.

"Abbastanza da sentire che questa è l'ultima volta che mia sorella viene su Linphea." Rispose Miele tristemente, andò di corsa ad abbracciare sua sorella.

"Flora, ma cosa è successo? Ci dev'essere stato uno sbaglio, deve per forza." Disse Miele mentre abbracciava stretta Flora.
La maggiore guardò i suoi genitori e i tre s'intesero.

"Miele, vedi, la mia magia al momento è un po' instabile, nulla di serio, ma pare che stia avanzando di livello e tutto questo è nuovo per la Natura, sai, ora sono una fata guardiana e se il mio potere cambia la Natura si spaventa. Risolveremo tutto, tranquilla." Flora le accarezzò i capelli, Miele, tranquillizatasi, si allontanò da sua sorella e tirò un sospiro di sollievo:

"Ah, menomale, e io pensavo chissà che. Beh, l'ho sempre saputo che eri speciale, sorellina, vedrai, la Natura capirà che non c'e nulla di male nel cambiamento, basta portarle qualche offerta."

"Ma sì, ne sono sicura, sorellina." Sorrise Flora, poi guardò i suoi e disse:
"Ora devo andare."

Loro non dissero nulla ma si alzarono per accompagnarla alla porta, i ragazzi si alzarono e seguirono Flora.

"Fai la brava, ci vediamo presto, te lo prometto." Disse Flora abbracciando Miele, la ragazzina la baciò sulla guancia e dopo che sua madre le diede una commissione da fare corse via su per le scale.

"Mamma, papà." Flora li abbracciò entrambi, poi disse:

"Sappiamo di più sulla profezia, la studieremo e capiremo cosa fare.
Sentite, lo so che la cosa è complicata anche per voi ma... è difficile e io non so se..."

"Tesoro, prenditi il tuo tempo per pensare, non ci devi nessuna spiegazione." Disse Alyssa, Flora strinse le labbra e poi disse:

"Papà, io ti voglio bene."

"Lo so, tesoro, te ne voglio anch'io." Le disse Rodols prendendole la mano e stringendola nella sua.

"Ci... vediamo." Disse Flora con aria triste, i ragazzi e le ragazze salutarono e seguirono Flora.
Prima che potesse andare Alyssa lo chiamò:

"Brandon."

"Sì?" Chiese il ragazzo tornando indietro lasciando il gruppo.

"Per favore, promettimi che la proteggerai."

Brandon la guardò negli occhi e percepì la sua tristezza, e percepì quanto affidamento facesse su di lui.

"Alyssa, ha la mia parola." Disse Brandon fermamente e con convinzione.

"Ascoltami, ragazzo," Disse Rodols e Brandon fu sorpreso,"non lasciarla da sola, io sono venuto meno, ora tocca a te. Ha bisogno di te."

Brandon, un po' in difficoltà, rispose:

"Io... forse questo dovreste dirlo ad He..." poi sospirò e disse: "... non importa. Glielo prometto, signore, non sarà mai sola, ci sarò io per lei."

"Grazie." Fu la prima volta da quando l'aveva conosciuto che Rodols non lo guardò male ma con rispetto e con gratitudine.
Brandon increspò le labbra in un sorriso e raggiunse i suoi amici.

"Cosa stavi...?" Chiese Sky con un sopracciglio alzato, Brandon, ridendo nervosamente, rispose:

"Niente, è solo che Alyssa, le sto simpatico, mi ha detto che la prossima volta devo prendere il tè se lei lo prepara!"

Tutti furono abbastanza poco interessati alla risposta che non diedero peso a quanto fosse stupida come scusa e si rivolsero a Flora.

"Come stai?" Chiese Helia con un braccio intorno alle sue spalle.

"Non lo so." Rispose Flora guardandosi i piedi.

"Meglio se torniamo a casa." Disse Aisha.

Tornarono alla navicella, prima di salire Flora guardò dietro di sé: Linphea. Il suo pianeta, la Natura stessa, e lei non era più parte di tutto quello.
Flora non disse nulla durante il viaggio, le ragazze non le dissero nulla per non turbarla e le lasciarono il suo spazio.

Sky e Brandon pilotarono la navicella ed Helia fu libero per andare dalla sua ragazza. Si sedette accanto a lei e le prese la mano, Flora gli sorrise dolcemente.

"Si risolverà tutto, vedrai." Le disse Helia fiducioso stringendole la mano e baciandogliela.

"Lo spero." Disse Flora abbassando lo sguardo.

Helia le alzò il mento e la costrinse a guardarlo:

"Te lo prometto, farò di tutto per farti tornare su Linphea."

"Ti amo, Helia." Disse Flora abbandonandosi tra le sue braccia, Helia la tenne stretta a sé.

"Ti amo anch'io."

Arrivarono ad Alfea e i ragazzi fermarono la navicella in cortile così andarono da Faragonda.
La raggiunsero nel suo ufficio e la trattennero, per la seconda volta, dal suo pranzo.

"Allora, ci sono novità?" Chiese la preside tornando a sedere dato che stava per dirigersi in sala da pranzo quando arrivarono i ragazzi.

"Sì, beh, abbastanza..." Disse Flora con le labbra increspate annuendo.

"Bene." Sorrise la preside, " Di che si tratta?"

"La Natura mi ha esiliata da Linphea, dice che sono pericolosa." Disse Flora con tono piatto guardandosi i piedi.

La preside si portò una mano alla bocca e guardò gli altri in cerca di conferma, purtroppo loro annuirono.

"Oh, Flora, ma è... sta' tranquilla, sei la fata guardiana della natura, troveremo un modo." Disse la preside, Flora la guardò e sorrise forzatamente.

"C'è dell'altro." Aggiunse Bloom, "Vymarna ci ha detto di più sulla profezia."

"Oh, bene, almeno una buona notizia..." Mormorò la preside.

"Beh, non proprio," Disse Helia, " pare che la minaccia a cui si riferisce la profezia sia una donna che era in collera con Nikolai ed ora ce l'ha con Flora."

"Fermo, fermo, chi è Nikolai?" Chiese la preside con le mani avanti.

"È il pad..."

"Il custode dell'inverno." Disse Brandon interrompendo Helia, "Lui prima era immortale, era l'inverno di Linphea, poi la Natura lo rese custode e mortale, e poi lo esiliò. A quanto pare ha dato filo da torcere a questa donna di un regno lontano che non sappiamo quale sia: le tolse il suo potere."

"E lo cerca da me dato che sono una fata dell'inverno, il potere che custodiva Nikolai."

"Oh, beh, certo, tutto torna..." Disse la preside. "Dobbiamo scoprire chi è questa donna, da dove viene, bisogna conoscere il proprio nemico e noi camminiamo praticamente nell'ombra. Cercate in biblioteca, troverete sicuramente qualcosa."

"Va bene, preside Faragonda, faremo del nostro meglio." Disse Bloom.

"Ne sono certa, Bloom. Flora, mi auguro che tu non abbia usato la magia." Disse la preside passando lo sguardo dalla rossa alla bruna.

"No, certo che no." Disse Flora un po' seccata.

"Bene."

"Tranne per quando ho accidentalmente congelato la roccia di Vymarna, è per questo che mi ha esiliato..." Flora si passò una mano sul braccio come se avesse avuto i brividi.

"Sei fuori controllo..." Sospirò la preside.

"Lo so... i miei genitori mi hanno tenuto allo scuro di tutto questo, se solo avessi potuto allenarmi e svilupparlo come il potere della natura." Disse Flora con un sospiro stringendo i pugni.

"E per questo che devi allenarti. Partirai dal primo stadio per arrivare ad equilibrare i due livelli della tua magia. Tranquilla, cara, ci riusciremo."

"Lo so, preside Faragonda, mi fido di lei." Disse Flora con un lieve sorriso.

"Beh, è tutto, per ora. Potete andare." Disse la preside alzandosi e invitando i ragazzi ad andare. Uscì con loro, andò in sala da pranzo mentre i ragazzi andarono in biblioteca dopo aver mangiato qualcosa di veloce.

Incontrarono le pixies che li avevano aspettati lì per tutta la mattina.

"Allora, come è andata?" Chiese Chatta alla sua fata.

"Non bene, Chatta." Disse Flora con un sospiro, la fatina sembrò confusa ed Helia disse:

"La Natura era preoccupata ed ha esiliato Flora da Linphea."

"Che cosa?!" Esclamarono le cinque pixies, Piff si limitò ad un'espressione sbalordita.

"Come è potuto accadere?" Chiese Lockette tristemente.

"Gliela faccio vedere io alla Natura!" Esclamò Chatta alzandosi le maniche che non aveva.

"Apprezzo molto, Chatta." Disse Flora facendola sedere sulle proprie mani aperte, "Ma credo che per ora non ci sia modo."

"Oh, e poi abbiamo scoperto che la madre di Flora era una driade e che in realtà Flora è frutto dell'amore tra lei e il custode dell'inverno di Linphea." Disse Stella con l'indice alzato come recitasse una poesia.

"Non potevi... riassumerlo meglio." Disse Flora con un sorriso forzato per nascondere l'imbarazzo e il dispiacere che tutta quella storia le causava.

"Sapevo che c'era qualcosa!" Esclamò Chatta.

"Sì, beh, per ora è tutto, ora però andiamo in biblioteca, ci vediamo dopo, okay?" Disse Musa alle pixies, loro annuirono e le lasciarono andare andando in camera delle Winx per discutere dell'accaduto.

I ragazzi andarono in biblioteca attraversando i corridoi di Alfea. Nella biblioteca a quell'ora non c'era nessuno, soltanto loro e i numerosissimi libri. Non avendo idea da dove iniziare a cercare si rivolsero a Barbatea.

"Buon pomeriggio, Brabatea, avremmo bisogno del suo aiuto." Disse Bloom alla bibliotecaria, lei alzò gli occhi dal libro che stava leggendo seduta alla sua scrivania e disse:

"Siete fortunati che non lasci mai la biblioteca. Allora, in cosa posso aiutarvi?"

"Abbiamo bisogno di sapere di più su Nikolai, l'inverno di Linphea. E anche sulle keimerine." Disse Helia che guardò Flora, lei sembrava sovrappensiero.

"Mmm... devo avere qualcosa... Aspettatemi lì, io torno subito." Disse Brabatea indicando il lungo tavolo di legno in una fila della biblioteca. I ragazzi fecero come era stato loro detto.
Dopo poco Brabatea tornò seguita da circa una ventina di libri che levitavano dietro di lei, col dito li indirizzò sul tavolo e loro ci si posarono con un tonfo.

"Ecco qui tutto quella che abbiamo a proposito. Buon lavoro!" Disse Brabatea con un sorriso così tornò alla sua scrivania e al suo libro.

"Dobbiamo... leggerli tutti?" Chiese Stella con un sopracciglio alzato e una smorfia di repulsione verso tutte quelle pagine.

"Sì, è sarà meglio iniziare o non finiremo più!" Disse Aisha prendendo il primo libro e sedendosi, gli altri la imitarono.
Prima che cominciassero il lavoro di ricerca però fecero un resoconto.
Sky disse:

"Okay, sappiamo che sei l'ultima keimerina esistente, Nikolai è stato... ehm... distrutto, quindi niente Nikolai niente keimerine."

"Sky!" Lo colpì Bloom accigliata.

"Scusa, Flora, non volevo..."

"Tranquillo." Disse Flora stringendo le labbra mentre era seduta appoggiata contro lo schienale della sedia, a braccia incrociate.

Helia sospirò e disse:

"Andiamo avanti. Dovrà ricominciare ciò che era finito, forse parla dell'inverno, non esiste più, forse dovrai portare l'inverno su Linphea."

"Non può esserci inverno su Linphea, morirebbe. È per questo che sono stata esiliata, quindi credo di dover ricominciare qualcos'altro." Costatò Flora, Helia tamburellò le dita sul tavolo con lieve esasperazione.

"Sappiamo chi è l'artefice del male, più o meno." Disse Aisha, "Sappiamo che vuole 'distruggerti', Flora, e che ha distrutto il suo stesso mondo perché Nikolai le ha tolto i suoi poteri."

Flora indicò Aisha come se avesse guadagnato un punto, Timmy disse:

"La profezia dice che avrai accanto le stelle nella tua impresa, e Vymarna ha parlato di Cassiopea."

"E chi sarebbe?" Chiese Stella.

Timmy alzò gli occhi al cielo e rispose:

"Cassiopea è una costellazione. La profezia parla di voi ragazze, ne siete cinque, e Cassiopea è formata da cinque stelle."

"Okay, sentiamo, Timmy, a cosa si riferiva parlando di radici salde?" Chiese Nex mentre giocava con una matita con la sua solita nota di scherno nella voce.

"Non so, la Natura ha detto che difenderanno Flora con spada e con lancia ma non so a cosa potesse riferirsi." Disse Timmy tenendosi il mento.

Brandon, dopo aver chiuso il libro che stava sfogliando senza leggere, chiese ironicamente al suo amico:

"Chi potrebbe mai difendere Flora con una spada?"

"Oh..." Disse Timmy arrivandoci e annuendo, il suo amico sorrise divertito.

"L'incognita rimane sull'ultimo verso." Disse Bloom con un sospiro affranta.

"Anche la profezia dice che vi difenderemo, ragazze, e, tranquille, non sarà il nostro sangue." Disse Sky cercando di tranquillizzare la sua ragazza.

"Come fai ad esserne così sicuro?" Chiese Aisha con espressione seria.

"Non perderemo nessun altro, Aisha." Disse Sky guardando negli occhi la sua amica.
Quegli stessi occhi si riempirono di lacrime, Aisha si alzò e disse:

"Ho bisogno di un po' d'aria."
Così uscì di fretta, Nex si alzò ma Flora lo fermò dicendogli:

"Vado io."
Flora si allontanò, appena uscì dalla biblioteca guardò prima alla sua sinistra e il corridoio era vuoto, poi alla sua destra e a pochi passi vide Aisha appoggiata al muro, singhiozzante.
Flora si avvicinò e passandole una mano sulle spalle le disse:

"Aisha."

Aisha si tolse le mani dalla faccia e ancora in lacrime disse alla sua amica:

"Neanche sulla Terra dovevamo perdere qualcuno quella volta, eppure è successo!"

"Lo so, lo so." Disse Flora abbracciandola. "Ma, ascoltami, faremo di tutto, tutto il possibile per impedire che accada di nuovo. Abbiamo... hai sofferto troppo per viverlo di nuovo. Nex sarà al tuo fianco, sempre."

"Non sono preoccupata solo per lui, Flora. Nabu era la persona più importante della mia vita e dopo di lui venivi tu, la mia migliore amica. Questa profezia pare faccia di tutto per volerti mettere nei guai, non voglio perdere la seconda persona più importante per me."

Flora, che abbracciava Aisha, non si sarebbe mai aspettata quelle parole, e si emozionò.
Fece alzare Aisha dal suo petto e guardandola negli occhi le disse:

"Non mi perderai. Noi siamo amiche e lo saremo sempre, niente potrà separarci. Ho le mie stelle e le mie radici, non mi accadrà nulla di male, te lo prometto."

"Ti voglio bene, Flora." Disse Aisha con un sorriso asciugandosi le lacrime con la mano.

"Te ne voglio anch'io." Sorrise Flora.

Nel frattempo in biblioteca i ragazzi riflettevano sulle parole di Vymarna.

"Okay, aspettate, se siamo noi quelli che devono proteggere Flora 'con spade e con lancia'," Disse Nex facendo anche le virgolette con le dita, " perché Vymarna le ha detto di stare attenta a non ferirsi? Insomma, come potremmo mai ferire Flora?"

Tutti si guardarono, Nex aveva ragione. Helia disse:

"In realtà non ha senso, hai ragione. Beh, noi dobbiamo proteggerla, forse Vymarna intendeva dire che non dobbiamo separarci, che senza di noi potrebbe ferirsi."

"In fondo parla di radici 'salde'." Disse Timmy analizzando l'idea.

"Sapete cosa penso?" Chiese Musa," che è una profezia e che anche se ci sforziamo non possiamo sapere a cosa si riferisce. Dobbiamo solo... seguire la strada e prenderla come viene, è così che funziona."

"Beh, non è molto rassicurante." Replicò Bloom contrariata.

"Sono d'accordo con Musa." Disse Stella, "La Natura in persona ha pronunciato la profezia e non ha saputo interpretarla per noi, non possiamo farlo."

"A questo punto direi di iniziare a cercare qualche indizio tra questi libri." Disse Sky aprendo quello che aveva davanti, gli altri furono d'accordo così lo imitarono.

Poco dopo rientrarono Flora ed Aisha e la fata dei fluidi sembrava si fosse ripresa. Quando si sedette Sky le rivolse uno sguardo di scuse che diceva anche - spero tu stia bene- Aisha sorrise lievemente rassicurando il suo amico.

Flora si sedette e vide che i suoi amici erano tutti intenti a leggere i libri che Barbatea aveva portato, ne prese anche lei uno ed aprì alla prima pagina.
Lesse il primo rigo almeno tre volte poiché ogni volta si era distratta. Poi si avvicinò di poco a Brandon che era seduto alla sua destra e bisbigliando, senza distogliere lo sguardo dal libro, gli disse:

"Grazie per non aver detto niente a Faragonda."

"Di nulla, non mi sembrava il caso, credo tu debba prima digerire la cosa prima di riferirti a lui con quella parola."

"Già."

"Avete trovato qualcosa?" Chiese Bloom sentendo i bisbigli, tutti interruppero la lettura e guardarono i due amici.
Brandon e Flora sussultarono e Brandon disse:

"Cosa? No, era solo... non sapevo cosa significava questa parola, Flora me l'ha... detto."

"Oh..." Disse Bloom un po' delusa dal fatto che allora doveva tornare a leggere il suo libro.

I ragazzi passarono l'intero pomeriggio su quei libri e non potevano essere più stanchi anche se tutto quello in fondo servì a qualcosa. Scoprirono qualcosa in più sul conto di Nikolai e anche altro.

"Quindi anche se mortale era un essere fuori dal comune." Disse Stella, Tecna annuì e continuò:

"Era pur sempre il custode dell'inverno, aveva dei poteri, infatti una volta lasciata Linphea per lui fu possibile utilizzare la magia."

"È così che ha fatto prosperare tanto Sakoma, e penso sia proprio quello il regno di cui parlava Vymarna." Disse Brandon.

"Direi che abbiamo più di quanto ci aspettavamo." Disse Flora chiudendo il libro davanti a sé. "Questo comunque lo prendo, potrebbe dirmi di più riguardo alla mia magia." Disse poi prendendo un libro dal tavolo, uno che si riferiva alla fate keimerine.

In effetti avevano scoperto molto: leggendo la Storia dei Regni Andati i ragazzi avevano scoperto che Sakoma era un pianeta congelato, proprio come lo era stato Domino, anche se nessuno l'aveva poi scongelato.
Pareva che una pesante piaga si fosse abbattuta sul pianeta e che nessuno fosse sopravvissuto. La cosa strana però era che Sakoma era un pianeta che faceva parte del Sistema Farnait, lì i pianeti non avevano problemi col freddo, tutti quei pianeti erano ricoperti per la maggior parte di neve. Eppure Sakoma era stato congelato fino alla sua morte.

L'altra cosa importante che fu scoperta era però che lo spirito del freddo di un pianeta lontano era arrivato su Sakoma facendolo prosperare incredibilmente poco prima che la piaga vi si abbattesse, e i ragazzi erano quasi certi di sapere a chi si riferisse il libro. Poteva essere una coincidenza quanto poteva non esserlo, e almeno avevano una traccia.

Della famosa donna a cui aveva accennato Vymarna però non scoprirono nulla quindi per quanto riguardava la strategia del conosci il tuo nemico non erano proprio a buon punto.

Ormai stanchi i ragazzi decisero di tornare a Fonterossa mentre le ragazze tornarono nella loro camera.
In realtà tutte preferirono fermarsi in camera di Bloom e Flora per accertarsi che la loro amica stesse bene. Non trovarono le pixies e dedussero che dovevano essere tornate al villaggio.

"I tuoi genitori hanno fatto tutto per proteggerti." Disse Musa a Flora seduta a gambe incrociate sul letto.

"Lo so, ma ancora non riesco a crederci, provo un po' di rabbia, e sinceramente molta delusione." Replicò Flora con lo sguardo a terra.

"È normale che tu sia scossa, ma vedrai che tutto passerà. Con me è finita bene, lo sarà anche per te." Disse Bloom con un sorriso incoraggiante.

"Già, Bloom, lo spero. Ma vedi, il fatto è che per me mio padre è sempre stato un eroe, e ora sento che tutto sta vacillando."

"Flora," Disse Stella, "con mio padre ha sempre vacillato, ma gli ho sempre voluto bene comunque."

"Ma io gli voglio bene, è solo che... non lo so, sta di fatto che ho bisogno di un po' di tempo." Disse Flora con un sospiro, Musa disse:

"Noi saremo con te."

Flora le sorrise e Aisha aggiunse:

"Dopo tutto siamo le tue stelle fortunate."

"E non ti lasceremo da sola." Concluse Tecna.

"Oh, ragazze, vi voglio un gran bene!" Esclamò Flora abbracciandole tutte.

"Sentite, stavo pensando una cosa." Disse poi alle sue amiche.

"Cosa?" Chiese Stella lisciandosi con le dita una ciocca di capelli.

"E se nel frattempo mi dedicassi al combattimento? Insomma, non posso usare la magia ma voglio difendermi in qualche modo."

"Flora, tu sei una fata, non hai bisogno di imparare a combattere." Disse Tecna.

"Sono una fata che non può usare la magia, ricordate?"

"Beh, se perdi tempo a combattere come un ragazzo non potrai concentrarti su come usare la tua magia." Disse Stella.

"Io avevo pensato di imparare a combattere, usare una spada, così potrò difendermi. Io... ho chiesto a Brandon di insegnarmi."

Stella lasciò perdere i suoi capelli e guardò Flora.

"In effetti Brandon è uno dei migliori spadaccini di Fonterossa." Disse Stella con orgoglio, "Ma non mi sembra proprio il caso, Flora."

"Ti darebbe fastidio?" Chiese Flora.

"Mettiamola così: io e Brandon affrontiamo spesso periodi di crisi, piccole incomprensioni, ma se nel frattempo lui passasse il suo tempo con un'altra ragazza..."

"Okay, Stella, ho capito, mi dispiace. Fa' conto che quest'idea non mi sia nemmeno passata per la mente." Disse Flora fermando la sua amica poggiando la sua mano sulla sua.

"Grazie, Flora, per me è molto importante. Noi siamo amiche, ma dopo tutto quello che abbiamo passato io e Brandon..."

"Va bene, non aggiungere altro." Disse Flora con un sorriso rassicurandola.

"Io penso, Flora, che quello che devi fare adesso è concentrarti sulla tua magia, scoprire come arrivare ad un primo livello come fata keimerina, a quel punto non avrai bisogno del combattimento." Le disse Bloom, Aisha aggiunse:

"Focalizza le tue energie sulla magia. Perderesti tempo ed energia preziosi col combattimento, devi concentrarti."

"Forse... forse avete ragione." Concluse Flora.

"E ora fuori dalla nostra camera, muoio di sonno e vanno spente le luci!" Disse Bloom con finta severità, le altre risero per il suo atteggiamento, poi si diedero la buonanotte e andarono tutte a letto.

Caro diario,
Tutto sta diventando estremamente complicato e io ho paura. Ho paura di non essere abbastanza speciale.
Faragonda dice che potrei essere la rovina o la salvezza di Linphea, sì, queste parole non riesco a togliermele dalla testa.
C'è una profezia che mi riguarda, questo dovrebbe elettrizzarmi e farmi sentire importante, io invece ho paura di non esserlo e temo di non riuscire a fare ciò che "il fato" si aspetta da me.
Queste sono più cose da Bloom, salvare il mondo perché le forze dell'universo ti girano praticamente intorno... pare che il vento sia cambiato ed ora tocca a me.
E poi c'è questo Nikolai, lo spirito immortale dell'inverno di Linphea, pare che lui e la mamma ( che da giovane era una driade. Ma dico, non poteva essere una specie di ribelle come tutti gli altri giovani? Una driade?) abbiano avuto una storia, e sono nata io. Questo vuol dire quel che vuol dire. Non lo credevo possibile e mi sta crollando ogni certezza.
Sappiamo che Nikolai andò su un pianeta chiamato Sakoma, inizieremo da lì le nostre ricerche per scoprire chi è il nostro nemico.
Non credo di essere pronta, la mia magia non è di grande aiuto e non so come controllarla.
Spero che tutto si risolva, vorrei tanto nascondermi e aspettare che qualcuno venga a salvarmi quando sia tutto finito, ma so che non posso. Perché sono una fata e perché tutto questo dipende da me, dovrò farmi coraggio e affrontare ciò che mi aspetta.
Non credo sarà una buona notte.



E rieccomi... SORPRESA! Okay... capitolo particolare, lo so... a quanto pare Chatta aveva proprio ragione, Alyssa nascondeva un grosso segreto... 
La nostra dolce Alyssa era una driade un tempo ed ha avuto una storia con Nikolai, lo spirito dell'inverno. La Natura l'ha punita ed è diventata umana, allora ha conosciuto Rodols... direi che Flora non l'ha presa troppo male, è scossa, molto scossa, ma ama i suoi genitori e Rodols per lei è davvero importante, è il suo eroe.
I due genitori, preoccupati, si sono affidati a Brandon, lo conoscono meglio di quanto conoscano gli altri e Rodols ancora non è sicuro se lui e sua figlia siano soltanto amici. Noi invece sappiamo che sono davvero solo amici ma ora Brandon dovrà prendersi cura della sua amica in maniera particolare.
La scena tra Aisha e Flora l'ho inserita per dare spazio all'amicizia vera, quella sincera.
Vi lascio con una domanda: secondo voi è possibile per noi, che non viviamo nella Dimensione Magica, avere un'amicizia del genere?
Grazie a tutti per la lettura, spero che questo capitolo extra vi abbia fatto piacere, grazie per aver aggiuto la storia alle preferite/seguite e grazie per le recensioni, adoro sapere cosa pensate!
Ci sentiamo presto, vi strAmo!
xoxo Florafairy7

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


ALLENAMENTI

Il giorno seguente ancor prima di andare a lezione le ragazze andarono da Faragonda per riferirle quello che avevano saputo a proposito di Sakoma. Fecero in fretta per non fare poi tardi a lezione e quando arrivarono fuori al suo ufficio la preside non era nemmeno ancora arrivata, dovettero aspettare una decina di minuti fin quando Faragonda arrivò e, sorpresa di vederle lì a quell'ora, capì che doveva esserci qualcosa di importante, così le invitò ad entrare.
Bloom e Stella sedettero di fronte a lei mentre le altre erano in piedi dietro di loro.
Bloom disse:

"Abbiamo una traccia, è un pianeta chiamato Sakoma, è congelato proprio come lo era Domino, abbiamo motivo di credere che Nikolai abbia vissuto lì dopo l'esilio da Linphea, potremmo partire da lì."

"Sì, credo sia una buona idea." Disse la preside pensosa.

"Perfetto, quando partiamo?" Chiese Musa entusiasta.
Faragonda la guardò con uno sguardo che frenò il suo entusiasmo in un secondo e disse:

"Non ora, non per il momento. Prima di qualunque mossa dobbiamo accertarci che Flora sia in grado di usare la magia."

"Non abbiamo tempo per arrivare fino all'Enchantix, e poi dovrei salvare la vita a qualcuno che venga da Linphea e direi che al momento non è proprio possibile." Disse Flora scuotendo la testa, Faragonda disse:

"È vero, ma basterà farti arrivare ad un primo livello, o ad un Charmix se siamo generosi, l'importante è che tu possa usare la magia, non puoi intraprendere un'avventura del genere senza i tuoi poteri."

"Come posso fare a rendere stabile la mia magia?"

"Io e il professor Avalon ti aiuteremo, sta' tranquilla, cara." Disse la preside rivolgendole un sorriso che Flora ricambiò.

Le ragazze lasciarono l'ufficio di Faragonda ma prima la preside firmò un permesso a Flora per esonerarla dall'uso diretto della magia.
Dopo le lezioni le ragazze si ritrovarono in sala da pranzo, Flora era già lì quando le altre arrivarono e leggeva il libro sulle keimerine che aveva preso in biblioteca.

"Ehi." Salutò Bloom sedendosi, Flora la salutò con un gesto della mano continuando a leggere, Stella e Tecna si sedettero e Flora rivolse loro lo stesso gesto distratto.
Dopo alcuni istanti Musa e Aisha si unirono a loro ma Flora non distolse gli occhi dal libro, solo quando sentì lo sguardo delle sue amiche su di lei le guardò e disse:

"Oh, scusate, ragazze, dovete perdonarmi. Il fatto è che sto leggendo questo libro che dice cose davvero incredibili sulle keimerine. Sapevate che la polvere di fata di una keimerina che ha un livello Enchantix può rigenerare un'intera superficie senza vita? Nessuna fata della natura può, ma le keimerine possono farlo."

"Vuoi dire che tu  puoi farlo." Disse Aisha indicandola.

"Io, sì... beh, è ancora difficile credere che sia una di loro." Disse Flora.

"Sarai una keimerina che spacca." Le disse Musa con un sorriso, le altre risero.

Dopo pranzo le ragazze tornarono in camera loro e si misero a studiare.
Dopo aver finito i suoi compiti Flora si preparò per uscire ma indossò dei jeans e una t-shirt a mezze maniche, e legò i capelli in una coda di cavallo.

"Dove vai?" Chiese Bloom seduta sul suo letto studiando magifilosofia.

"Io... esco. In giro, sai." Disse Flora guardando da un'altra parte sbattendo più volte le palpebre, Bloom, continuando a tenere gli occhi sul suo libro, disse:

"Con Helia? Perché non ti vesti in maniera un po' più... sofisticata?"

"No, va bene così, grazie comunque per il consiglio." Disse Flora uscendo.

Flora in realtà stava bene davvero così e vestita adatta per l'occasione, non era mica un appuntamento quello a cui stava andando.

Prese l'autobus e durante il tragitto pensò almeno tre volte di tornare indietro, arrivata alla sua fermata però non ci fu tempo per pensarlo una quarta volta così scese.

"Ce l'hai fatta." Disse andandole incontro.

"Come, scusa?" Chiese Flora alzando entrambe le sopracciglia, un po' offesa.

"Una parte di me era convinta che non saresti venuta, ma devo ricredermi. Dai, non ti offendere, è solo che tu... sei tu. Queste cose non sono da te." Disse lui mentre iniziarono a camminare verso l'interno della scuola.

"Lo so, Brandon, ma se voglio difendermi senza magia devo imparare come fare." Disse Flora decisa.

"Bene, hai scelto l'insegnante migliore." Sorrise il suo amico, "Vieni, è per di qua." La guidò per i corridoi della scuola e la portò nell'arena nord dove si allenavano i cadetti e che quindi a quell'ora era deserta.

Scendendo le scale per arrivare al centro dell'arena Flora si guardò intorno meravigliata e si rese conto di quanto quello non fosse assolutamente il suo posto.
Scese le scale c'era Brandon che teneva per lei tre spade, lui le disse:

"Okay, ho scelto queste perché sono le più leggere che abbiamo, le usano i cadetti. Scegline una."

Flora le guardò, erano delle spade molto simili a quella che di solito usava Sky, la loro impugnatura era d'argento e sull'elsa c'erano delle incisioni di nomi.

"Mi piace questa." Disse lei indicando la spada con la lama bianca e sottile a doppio taglio.

"Okay." Disse Brandon posando le altre due e porgendo a Flora quella che aveva scelto, appena gliela diede il braccio di Flora crollò per il peso e la punta della spada toccò a terra, lei lo guardò con un sopracciglio alzato e gli disse:

"E questa la definisci leggera?"

"Non è colpa mia se non hai forza in quelle braccine. Su, in guardia." Disse lui sfoderando la sua spada.
Flora con un gemito alzò la spada da terra e per tenerla alzata dovette usare due mani. Provò a mettersi in guardia imitando Brandon ma era decisamente la sua brutta copia.

"Difenditi!" Disse lui menando il primo colpo, Flora lo parò e si sorprese del fatto che ci fosse riuscita. Poi Brandon affondò il secondo colpo, lei si scansò, lui disse:

"Difenditi con la spada, non scappare!"

Allora la colpì ancora, Flora parò ma la sua spada le scappò letteralmente di mano cadendo a terra.
Lei guardò la spada e sospirò contrariata, Brandon rimise la sua nel fodero e disse:

"Raccoglila."

"E poi? Mi hai vista, stiamo solo perdendo tempo." Disse lei con un lieve broncio e fece per andare ma Brandon la fermò per il polso e la fece indetreggiare.

"Dai, raccoglila."

Flora guardò il suo amico e sospirò, così raccolse la spada.

"È pesante, come faccio a difendermi con qualcosa che non riesco a tenere in mano?" Chiese lei tenendo la spada con la punta rivolta verso terra.

"Vuol dire che lavoreremo per renderti più forte, e dobbiamo lavorare sulla postura. Ti faccio vedere."

Brandon le girò intorno per arrivare alle sue spalle, poi poggiando le sue mani su quelle di Flora alzò la spada. Le sue braccia la avvolgevano e la spinse ad imitare i suoi movimenti.

"Le braccia le tieni leggermente piegate, così, tenerle completamente tese non ti aiuterà. Fa' un passo avanti con la gamba destra, brava."

Flora sentiva il suo respiro sul collo e un brivido le corse lungo la schiena. Sentiva le sue mani che stringevano le proprie tenendo forte la presa sull'impugnatura della spada.

"Se ti lascio crolli?" Chiese Brandon, Flora sentiva il suo petto dietro di sé e ne seguiva i movimenti ad ogni respiro.

"Forse." Rispose lei.

Brandon le guidò una mano lungo il corpo e la aiutò a tenere la spada con una sola mano, il ragazzo intrecciò le sue dita con quelle di lei che non stringevano la spada in modo da farle imitare ogni suo movimento.

"Ti serve una mano libera per poterti difendere, o dare un pugno a chi ti si avvicina mentre stai combattendo. Con l'altra proviamo movimenti semplici, ci sei?"

"Sì."

"Okay." Brandon guidò il braccio di Flora in modo da farle affondare un colpo e in modo da pararne uno.
Ad un tratto Flora sentì la forza venire meno e la punta della spada toccò di nuovo terra, tirò un sospiro di sollievo per la distanza che si era di nuovo creata tra lei e il suo amico. Ora era di nuovo di fronte a lei e le disse con un sorriso:

"Hai visto? Non è così difficile. Dobbiamo solo renderti più forte per essere in grado di tenere una presa salda sulla tua arma e il resto viene da sé, certo, ci sarà da lavorare molto, e quando dico molto intendo molto, anzi intendo moltissimo..."

"Hai finito?" Chiese lei guardandolo di bieco, lui rise dicendo:

"Stavo solo scherzando!" Poi le disse guardandola negli occhi: "Puoi farcela, Flora."
Lei sorrise, grata per quell'incoraggiamento, poi gli restituì la spada dato che per il momento non era in grado di usarla. Brandon la posò nel fodero con le altre e le disse:

"Il lavoro duro porta sempre risultati, ti aiuterò. Ci alleneremo insieme, va bene?"

"Va bene." Rispose Flora, "E, Brandon, grazie per la discrezione. Insomma, le altre non sono d'accordo, loro credono che sia meglio se mi concentri solo sulla magia. Ed Helia non m'insegnerebbe mai, non gli piace questo genere di combattimento."

"Sta' tranquilla. Lo so come ti sei sentita in quel bosco, ti sei sentita indifesa e inutile, e se posso fare qualcosa per non farti sentire così puoi contare su di me. Le ragazze sono delle fate ed è normale che per loro la magia venga prima di tutto. Helia, beh, Helia è Helia, e tu lo capisci meglio di tutti, siete uguali voi due, è per questo che mi hai sorpreso."

"Ho sorpreso anche me, a dir la verità, ma qualcosa mi diceva che era la cosa giusta."

"Sono felice che abbia fatto questa scelta. Combattere non vuol dire solo violenza, a volte significa quello ma altre volte vuol dire proteggersi, e vuol dire guardare le spalle ai tuoi compagni. Non sei tu quella che va difesa con spada e con lancia?" Chiese con un sorrisetto, lei sospirò e disse:

"Quella profezia tenere tutti col fiato sospeso. E poi c'è quel verso che mette tutti in ansia."

Lui fece un passo verso di lei:

"Non sarà il tuo sangue."

"Non voglio neanche che sia il tuo. O di una delle ragazze. O di uno dei ragazzi. Ma come potremmo saperlo?"

"Faremo del nostro meglio, combatteremo, e non permetteremo che ci accada qualcosa di male, a nessuno di noi.

Flora sorrise lievemente, dopo un istante di silenzio Brandon chiese:

"Come va con la storia di Nikolai?"

"Mi sento come se ogni mia certezza fosse crollata. So che mi hanno detto tutto, e so che hanno fatto tutto per proteggermi, ma sapere che mio padre non è mio padre... questa cosa mi fa star male."

"È comprensibile, ma pensa a questo: Rodols c'è sempre stato per te. Lui ha asciugato le tue lacrime, lui ti ha dato un consiglio quando ne avevi bisogno e un abbraccio quando ti sentivi triste. È questo che fanno i padri. Nikolai ti ha dato la magia, beh, grazie tante, spirito del freddo, ma è Rodols tuo padre, ci puoi giurare."

Flora guardò Brandon per un istante, poi, meravigliata, chiese:

"Tu eri quello che non ci sapeva fare con le parole?"

"Forse quando mi sforzo qualcosa di buono riesco a dirlo." Sorrise lui. "E adesso a terra a fare almeno venti flessioni." Disse cercando di sembrare severo, Flora sgranò gli occhi:

"Quante?! No, sei fuori strada, non ce la faccio."

"Tu comincia, poi vediamo quanto duri." Disse Brandon con un sorrisetto divertito, Flora prese un respiro e poggiò le mani a terra mettendosi in posizione. Teneva le braccia tese rimanendo in tenuta.

"Inizio?"

"Non ancora." Disse Brandon mentre le braccia di Flora cominciarono a tremare.

"Mi sto stancando."

"Lo so, aspetta ancora un po'..."

"Tu sei perfido." Disse Flora mentre le sue braccia tremavano come foglie sotto il peso del suo corpo.
Brandon rise sommessamente, poi disse:

"Okay, vai. Uno." Disse e Flora fece la prima flessione molto lentamente.

"Due."

Flora gemette nel fare la seconda.

La fata della natura non riuscì a compiere tutte le flessioni che il suo "allenatore" le aveva ordinato, si sedette a terra stanca e Brandon disse:

"Cinque. Ne hai fatte cinque."

"Beh? Cinque, ti rendi conto? Sono tantissime!"

"Sì, per un bambino di otto anni." Disse prendendola in giro, Flora gli tenne il muso. Brandon disse:

"Non posso pretendere altro, ma ti farò vedere che giorno dopo giorno diventerai più forte. Per quanto riguarda il tuo altro allenamento come stai messa?"

"Ancora niente, Faragonda mi ha detto che lei ed Avalon mi daranno una mano per riuscire a trasformarmi in forma base, potrei raggiungere un Charmix ma non ne sono sicuri."

"Bene, non è da buttare, perché quella faccia?"

"Perché per tutti questi anni ho studiato ed ora sono una fata Butterflix, sai quanto è imbarazzante e demotivante tornare al Charmix?"

Brandon la guardò riflettendo e rispose:

"No... non lo so. Ma quando eri Charmix riuscivi già a fare tanti incantesimi, e abbiamo combattuto Darkar quando eri solo una fata Charmix, non la vedo una tragedia."

"Forse... forse hai ragione." Disse Flora ripensando a quell'anno in cui, con le sue amiche, avevano combattuto e sconfitto la Fenice d'Ombra.

Per Flora fu ora di tornare ad Alfea, Brandon l'accompagnò all'uscita e una volta di fuori le disse:

"Fammi sapere quando ti alleni con Avalon. Noi ci alleneremo insieme, ma ho pensato sia meglio vederci a Selvafosca, qui potremmo incontrare i ragazzi e non vorrei che si creino situazioni imbarazzanti, sei d'accordo?"

"D'accordissimo, e grazie ancora. Oltre che ai tuoi amici ti sto chiedendo di non dire una cosa alla tua ragazza la quale mi aveva espressamento chiesto di lasciar perdere. Grazie mille, mi rendo conto che mi stai facendo un favore enorme."

"Ehi, non crearti nessuno di questi problemi." Le disse con un sorriso, Flora sorrise a sua volta e disse:

"Ci sentiamo, allora."

"Va bene."

Flora prese l'autobus per tornare ad Alfea mentre Brandon tornò in camera sua.
Quando Flora arrivò ad Alfea prese la strada per raggiungere la sua camera ma fu fermata da Griselda che le disse di seguirla nell'ufficio della preside, Flora non fece domande e seguì l'ispettrice.

"Preside Faragonda, voleva vedermi?" Disse Flora chiudendo la porta.

"Sì, cara, prego, siediti pure." Rispose Faragonda indicando la sedia di fronte alla scrivania. 
Flora si avvicinò con passi silenziosi e si sedette. Si guardò per un attimo intorno, spaesata, Faragonda chiese:

"Che succede?"

"Niente, è solo che è strano essere da sola qui, di solito ci sono le ragazze."

"Lo so, cara, ti trovi in una situazione più grande di te. Flora, questa storia della profezia è più importante di quanto immagini, non prenderla sottogamba: se gli spiriti della Natura si sono pronunciati vuol dire che è la natura stessa che ha bisogno d'aiuto, è la Dimensione Magica che chiede aiuto."

"La Dimensione Magica?" Chiese Flora un po' confusa.

"Linphea è il pianeta naturale della Dimensione Magica, la sua Natura è uno dei suoi fondamenti. Fuoco, come sai, ma poi c'è l'Acqua, e l'Aria, e poi la Terra."

"G-giusto... quindi lei mi sta dicendo che tutto questo non riguarda solo Linphea ma tutta la nostra Dimensione?"

"Sì." Confermò Faragonda.

Flora sospirò frustrata e chiese:

"Perché me l'ha detto?"

Faragonda la guardò spaesata, Flora disse:

"Preside Faragonda, io non so se non in grado di avere una responsabilità del genere, sono solo... Flora."

Faragonda alzò un sopracciglio e disse:

"Sì, beh, signorina, tu sei l'ultima fata keimerina esistente e l'ultima che esisterà, hai il potere della Natura e il potere dell'Inverno, hai il soffio della vita e il gelo della morte nelle tue mani, quindi fatti coraggio perché al momento sei quella che deciderà il fato della nostra Dimensione. Sappi, Flora, che sei speciale, e io so che puoi farcela. Dopotutto sei una mia allieva, non mi aspetterei di meno da te."

"Lei lo... pensa davvero?"

"Certo che sì." Rispose Faragonda battendo una mano sulla scrivania, convinta.

"Oh... grazie." Disse Flora arrossendo lievemente, Faragonda sorrise, poi disse:

"Il motivo per cui ti ho fatto chiamare è che da domani io, tu e il professor Avalon lavoreremo insieme per farti sviluppare il tuo potere. Ti allenerai ogni giorno dopo pranzo fino alle cinque così dopo avrai tempo per studiare. Va bene?"

"Va benissimo, preside Faragonda."

"Bene, cara, allora domani dopo pranzo ci vediamo nella classe del professore."

Flora annuì e si alzò, salutò la preside e lasciò il suo ufficio per tornare in camera.
Le ragazze erano tutte lì quando entrò, Musa era sul divano mentre ascoltava musica dagli auricolari, Aisha e Bloom studiavano insieme, Stella disegnava qualcosa sul suo album mentre Tecna muoveva freneticamente le dita sul suo palmare.
Flora le guardò e pensò che sembrava tutto normale, un pomeriggio tranquillo, una sola cosa rovinava quel quadretto: aveva il fato della Dimensione Magica nelle sue mani.

"Ehi, sei tornata!" Disse Aisha chiudendo il suo libro ma tenendo il segno con un dito.

"Dove sei stata?" Chiese Stella mentre continuava a disegnare.

"Piccole commissioni." Rispose Flora, poi, per cambiare in fretta argomento, disse:
"Piuttosto, sono appena stata da Faragonda, mi ha detto che da domani comincerò il mio allenamento con Avalon."

"Sessioni private con l'affascinante professore." Disse Stella con un sorrisetto e un tono insinuante, si beccò una cuscinata da parte di Bloom e uno sguardo scettico da parte di Flora.

"Come dicevo, domani dopo pranzo, e spero di riuscire ad usare la magia, fin quando non ne sono in grado non possiamo andare su Sakoma e non possiamo andare avanti con le nostre ricerche."

"Tranquilla che ce la farai!" Esclamò Aisha con un sorriso.

"Hai visto che non hai bisogno né di combattimenti né di altro? La tua magia sarà a posto in men che non si dica e torneremo a combattere insieme." Disse Bloom, Flora abbozzò un sorriso.

Flora aveva deciso di imparare ad usare una spada nel Bosco Oscuro, quando gli spiriti della terra li avevano attaccati e lei non aveva potuto far niente per difendere se stessa o i suoi amici. Si era sentita indifesa ed inutile, sì, Brandon aveva centrato in pieno, e aveva pensato che se solo avesse saputo usare una di quelle spade allora avrebbe potuto lottare al fianco dei suoi amici anche se la sua magia faceva cilecca. La squadra non si abbandona mai, e magia o no, lei non aveva intenzione di abbandonarla di nuovo. Quindi doveva imparare a lottare in ogni modo, con o senza la magia, non poteva fare affidamento solo sui suoi poteri. L'aveva sempre fatto, e ora si trovava in difficoltà: era ora di cambiare strategia.

Le ragazze andarono a cena parlando e riflettendo ancora su Sakoma e sul possibile viaggio che avrebbero fatto lì.

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi erano andati a cena e parlavano della stessa cosa di cui parlavano le ragazze.

"Dobbiamo solo aspettare che Flora riesca ad usare la magia, allora Faragonda ci lascerà partire, è quello che mi ha detto Bloom." Disse Sky.

Nex scosse la testa e disse:

"Sì, ma così non facciamo che perdere tempo, e se non riuscisse ad usare la magia per... che so, tre mesi? Noi che facciamo, aspettiamo che l'artefice del male venga da noi?"

"Flora riuscirà ad usare la magia, ne sono certo." Disse Helia, "Ma ora è meglio aspettare, senza magia è indifesa, non possiamo intraprendere un viaggio su un mondo sconosciuto."

"E se... imparasse a difendersi senza magia?" Chiese Brandon ad Helia.

"Vuoi dire col combattimento?" Chiese Helia un po' scettico alzando un sopracciglio.

"Sì, voglio dire con una spada, con calci e pugni." Rispose Brandon convinto guardando negli occhi blu del suo amico.

"No, non è una cosa per Flora. Lei non ama queste cose e poi... è una fata, non sono cose adatte a lei." Rispose Helia.

"Non le ama lei o non le ami tu?" Chiese Brandon, Helia divenne serio guardando il suo amico, gli altri si scambiarono uno sguardo un po' preoccupato. Brandon continuò:

"Lo sappiamo tutti che odi combattere ma perché non dare una possibilità a Flora?"

Helia stava per rispondere ma Sky s'intromise:

"Io credo... io credo che Helia conosca Flora meglio di tutti noi e che quindi lui sa meglio di tutti come prendere questa cosa. Se Flora ha bisogno della magia aspetteremo fino a quando non sarà in grado di controllare il suo potere." Guardò Brandon, poi guardò Helia, loro non dissero nulla.
Poi Timmy disse:

"Avete sentito che Billy del terzo anno ha avuto un incidente con un drago, oggi?"

L'argomento di discussione a quel tavolo allora cambiò e si passò a parlare di draghi per il resto della serata.
Quando tornarono in camera loro Brandon e Sky si prepararono per andare a letto e mentre si toglieva la maglietta Sky chiese:

"Allora, che ti è preso prima, a cena? Perché hai parlato ad Helia in quel modo?"

Brandon sospirò e andò a sedersi sul letto, così disse:

"Flora è venuta da me, mi ha chiesto di insegnarle a combattere." Guardò il suo amico aspettando una reazione.
Sky sorrise sorpreso, un po' divertito dall'inverosimiglianza del fatto, e chiese:

"Davvero?"

"Sì, davvero. Ed era piuttosto convinta, il che mi ha sorpreso."

"Non me lo sarei mai aspettato. E nessuno sa niente?"

"No, soltanto io e lei, e ora tu. Le ragazze gliel'hanno sconsigliato dicendole che deve concentrarsi sulla magia, Helia, beh, hai appena sentito come la pensa. Ma dovevi vederla, Sky, lei... ne ha bisogno. Quando me l'ha chiesto non ho potuto dirle di no."

"Secondo me hai fatto bene."

"Dici sul serio?"

"Sì, anch'io credo che debba imparare a combattere ora che la sua magia non è stabile. Ma Helia odia combattere, lo sappiamo tutti, e credevamo lo odiasse anche Flora. Helia la ama, e non vuole che lei s'immischi in certe cose che già per lui sono violente e crude, vuole solo proteggerla."

"Già, ma vedi, ora mi sento ancora più motivato a darle una mano perché fa affidamento soltanto su di me. Credi sia un cattivo amico? Intendo verso Helia."

"Verso Helia non lo so, ma sei un buon amico nei confronti di Flora." Concluse Sky con un sorriso, Brandon si sentì più tranquillo.

Gli arrivò un messaggio da parte di Flora, gli diceva che il giorno dopo si sarebbe allenata con Avalon ma dopo le cinque era libera, decisero di vedersi nella foresta di Selvafosca.

Il giorno dopo, dopo le lezioni mattutine le ragazze si ritrovarono a pranzo.

"Allora, emozionata per oggi pomeriggio?" Chiese Aisha colpendo Flora col gomito, lei sorrise e rispose:

"Oh, sì, non vedo l'ora! Potrò trasformarmi e cominciare a svilluppare il potere del freddo!"

"E poi finalmente Faragonda ci lascerà partire per Sakoma." Disse Bloom, Tecna aggiunse:

"A proposito, ieri ho pensato ad una cosa che potrebbe essere importante."

"Di che si tratta?" Chiese Stella.

"I ruvi, le creature che hanno attaccato Miele e poi Flora, sono originari dei pianeti del sistema Farneit."

"Dobbiamo andare su quel pianeta il prima possibile." Disse Flora battendo il pugno chiuso sul palmo aperto.

Aisha le mise una mano sulla spalla e le disse:

"Sì, ma tu concentrati sulla tua magia e non pensare ad altro. Faremo tutto in tempo."
Flora le sorrise.

Dopo pranzo la ragazza si diresse nella classe del professor Avalon, bussò alla porta ed entrò dopo che lui le ebbe dato il permesso.

"Buon pomeriggio, Flora." Salutò il professore seduto alla sua cattedra, Flora avanzò verso di lui.

"Buon pomeriggio, professore. Sono qui perché..."

"...Faragonda mi ha detto tutto." Disse lui alazandosi e appoggiandosi al lato della cattedra.
"Posso aiutarti, se è questo quello che ti stai chiedendo. La preside oggi non potrà unirsi a noi, purtroppo."
La squadrò da capo a piedi e disse meravigliato:

"Una fata keimerina, non me l'aspettavo da te."

"Neanch'io." Rispose lei arrossendo lievemente.

"Per quel che mi ha detto Faragonda non riesci a controllare la magia del freddo e non ti sei trasformata da quando l'hai usata per la prima volta, è giusto?"

"Sì." Rispose Flora, "La preside pensava potesse essere pericoloso."

Avalon fece un verso che esprimeva leggera disapprovazione, poi disse:

"Vieni con me."

Flora seguì il suo insegnante fino ad una classe del terzo piano, non c'erano banchi ma solo una grande libreria su un lato, un grande quadro sul fondo accanto alla porta, sulla parete opposta una grande finestra, la parete opposta alla libreria era vuota.  Il professore le disse:

"Ora trasformati."

Flora si concentrò e così d'un tratto fu avvolta da scintille e piccole farfalline luccicanti come durante ogni sua trasformazione Butterflix.
Si trasformò.

"Sì, ce l'ho fatta!" Esclamò contenta, poi però il pavimento sul quale aveva i piedi si congelò, le sue mani furono avvolte da una scia azzurra, lei guardandosele disse, andando nel panico:

"Whoa, whoa, whoa, che succede? Professore, che mi succede?"
Le sue ali si congelarono, il ghiaccio intorno a lei si espandeva, poi d'un tratto la sua trasformazione si annullò.

Avalon fece un passo avanti e disse:

"La tua magia è in conflitto. Hai una parte del tuo potere sviluppata al massimo ed una sviluppata al minimo. Ora ti sei trasformata come fata Butterflix della natura, prova fata keimerina forma base."

"Come... come posso fare?"

Avalon andò alla libreria e da uno degli scaffali prese una candela.
La appoggiò a terra al centro della stanza e si sedette, Flora lo imitò sedendosi di fronte a lui.

Avalon passò una mano sulla candela che si accese di colpo.

"Ora dammi le mani." Disse a Flora porgendogli le mani, lei obbedì.

"Chiudi gli occchi. Concentrati sul tuo potere, senti quella magia che vuole uscire, quella che hai intrappolato, è viva dentro di te, Flora, riesci a sentirla?"

"Sì."

"Concentrati, Flora. Sei una keimerina, tu vuoi trasformarti, l'inverno ti obbedisce." Le strinse più forte le mani, poi la candela si spense e quando Flora aprì gli occhi si vide trasformata.
Avalon sorrise soddisfatto della sua allieva, lei si alzò per guardarsi meglio.
Indossava un abito molto simile a quello della sua forma base ma era di qualche tonalità più chiara e dai guanti delle braccia scendevano sottili veli. Aveva i piedi scalzi ma portava una cavigliera d'oro. I suoi capelli erano sciolti ma raccolti su un lato da una spilla a forma di fiocco di neve.

"Se posso permettermi sei molto graziosa." Disse Avalon con un sorriso molto fiero del progresso di Flora.

"La ringrazio." Disse lei rossa in viso. "C'è solo un problema." Disse lei rabbuiandosi.

"Quale?" Chiese il professore.

"Una volta trasformata dovrei conoscere i miei incantesimi, ma non ne so nessuno, com'è possibile? Dovrebbero venirmi naturalmente spinti dalla polvere di fata."

"Sì, beh, su questo dovremo lavorarci. I tuoi incantesimi sono lì da qualche parte ma hai tenuto questo potere silente per molto, troppo tempo. Dovremo scavare un po' dentro di te, come abbiamo appena fatto. Te la senti?"

"Sì." Rispose Flora annuendo, improvvisamente la sua trasformazione si annullò, lei guardò il professore in cerca di risposta.

"E come per il Butterflix, sei instabile. Lavoreremo anche su questo, ora vai, Flora, per oggi e tutto. Ci vediamo domani."

"Di già? Abbiamo già finito?"

"Faragonda mi ha detto che avremo lavorato tutti i giorni dall'ora di pranzo fino alle cinque."

"Sono già le cinque? Ma se abbiamo appena... e poi..."

Avalon ridacchiò e disse:

"Non te ne sei resa conto, ma hai compiuto un viaggio interiore, richiede un po' di tempo."

Flora fu molto meravigliata da quello che era riuscita a fare con l'aiuto del suo insegnante, lo ringraziò ancora una volta e andò via.
Quando tornò in camera le ragazze la tempestarono di domande ma lei disse:

"Vi racconto tutto stasera, promesso. Aisha, posso parlarti un secondo?"
Aisha annuì e seguì Flora in camera sua.

"Che succede? È successo qualcosa con Avalon? Non sei riuscita a trasformarti?" Chiese la Aisha preoccupata e pronta a prendere le difese della sua amica se mai fosse successo qualcosa.

"No, no, è andata alla grande, ma di quello ti racconto stasera. Devo dirti una cosa."

"Di che si tratta? Non tenermi così sulle spine!"

"Sto imparando a tirare di spada, e a combattere."

"Cosa? Tu? Non ci credo, Flora tu odi la violenza." Disse Aisha incredula.

"Ma combattimento non vuol dire violenza, vuol dire difendersi e guardare le spalle ai compagni. Aisha, il cammino per poter usare di nuovo la mia magia sarà lungo, nel frattempo voglio essere in grado di aiutarvi, non come è successo su Linphea."

"Ne sei sicura? Perché non ti vedrei molto a tuo agio con in mano una spada..."

"Ne sono sicura, ho bisogno però del tuo appoggio. Hai sentito le ragazze, loro credono che non debba fare altro che concentrarmi sulla magia, Helia la pensa come loro."

"Se credi che sia la cosa giusta, se credi di averne bisogno, allora ti appoggio. Ma se Helia non è d'accordo allora chi è che ti sta insegnando?"

"Brandon."

Dopo un istante di silenzio Aisha disse:

"Meglio non dirlo alle altre, soprattutto a Stella. Sappi però che sono con te."

"Grazie, Aisha." Disse Flora abbracciandola.
Mentre Aisha era ancora in camera sua Flora si cambiò per l'altro suo allenamento, quando fu pronta per andare la sua amica le disse:

"E, Flora, sta' attenta."

"Ma certo, sta' tranquilla." Sorrise Flora.

"Intendo... anche con Brandon." Disse Aisha e poi fece una piccola smorfia sapendo di aver appena lanciato una granata e che non poteva tornare indietro.

"In che senso?"

"Nel senso che è un ragazzo, e non è Helia. Ed è attraente oltre il limite umano."

"Aisha!"

"Ti ho avvisata." Disse Aisha indicando con l'indice la sua amica che scosse la testa e andò via.

Flora incontrò Brandon al limite della foresta di Selvafosca come da appuntamento.

"Ehi, sembri allegra, che succede?" Chiese lui notanto la sua espressione.

"L'allenamento con Avalon è andato alla grande!" Rispose lei con un sorriso, lui disse:

"Fantastico! Vedrai, presto sarai di nuovo in grado di lanciare incantesimi e fare tutte le cose che... fanno le fate."

Flora rise, per quanto si sforzasse Brandon non ne capiva niente di magia fatata. Iniziarono l'allenamento: partirono con la corsa, Brandon disse che era importante per la resistenza.
Corsero parecchio, o almeno così sembrò a Flora, quando si fermarono era sfinita.

"Oh, andiamo, sei davvero tanto stanca?" Chiese lui con un sorriso pronto a prenderla un po' in giro.

"Tu..." Disse Flora ansando, "... non hai pietà..." Si appoggiò ad un albero per riprendere fiato.

"Forse non ce l'ho ma non ce l'hanno nemmeno i tuoi nemici. Pensa di avere davanti delle creature come quelle che ci hanno attaccato su Linphea, devi scappare, ne sono troppe. Cosa fai? Ti trasformi e voli via. Ma se non puoi trasformarti? Allora devi correre, e veloce."

"Okay, hai vinto." Concesse Flora che aveva ripreso fiato, più o meno.

"E adesso cerchiamo di mettere un po' di forza in quelle braccia." Disse Brandon con un sorrisetto.

"Oh, no, ti prego, devo fare altre flessioni?"

"No, no, niente flessioni."

Flora tirò un sospiro di sollievo, Brandon aggiunse:

"Ho in mente qualcosa di meglio."

"Che tradotto vuol dire qualcosa di estremamente perfido." Puntualizzò Flora, Brandon rise.

"Vieni, vieni qui, sotto questo ramo." Le disse, Flora fece come le era stato detto.

"Dovrai tirarti su, facciamo venti volte almeno."

"Cosa?! Ma..."

"... Ci sono delle creature dietro di te e sei in un vicolo cieco, non puoi volare..."

"... Okay, okay, ho capito." Disse Flora alzando gli occhi al cielo.

"Sei pronta?"

Flora annuì, tese le mani verso l'alto, Brandon le diede la spinta per arrivare al ramo dove doveva aggrapparsi.

"Ora tirati su."

Flora ci mise un sacco di forza, strinse i denti, dondolò per darsi la spinta e riuscì ad arrivare col mento all'altezza del ramo.

"Sì, così sono capaci tutti. Dritta!" La richiamò Brandon, le poggiò una mano sulla pancia e l'altra dietro la schiena tenendola dritta come un tronco.
Inutie dire che fu cento volte più difficile per la fata della natura.

Riuscì a farne poco meno della metà di quante doveva, Brandon poté dirsi soddisfatto del leggero progresso.
Scesa da quel ramo Flora si sedette a terra appoggiata al tronco dell'albero, esausta.

"Ehi, ho... ho detto ad Aisha di tutto questo, non riesco a tenere segreti con lei e sentivo di aver bisogno del suo appoggio."

Brandon sedette di fronte a lei appoggiato all'albero vicino e disse:

"Io l'ho detto a Sky, stesso motivo."

"Brandon, graz..."

"... Non ringraziarmi, noi siamo amici, lo faccio con piacere."

Flora sorrise, poi Brandon chiese:

"Perché non lo dici ad Helia?"

"Lo sai, non gli piacciono queste cose, è a Fonterossa per via di suo nonno in fondo, e credevo non piacessero neanche a me. Ma vedi, ora ne ho bisogno e... non capirebbe. Lo conosco, mi direbbe che non è una cosa adatta a me. Suo padre fu ucciso in guerra, per lui non c'è cosa più terribile e crudele. È per questo che ho evitato da subito di chiedergli di insegnarmi."

"Giusto." Disse Brandon avendo la conferma di quello che era successo il giorno prima.
Helia era l'animo nobile, l'animo gentile, non avrebbe fatto del male ad un moscone della Palude Rossa, la guerra gli aveva portato via suo padre, la vista della sua ragazza con in mano una spada sarebbe stata devastante. 
"So che l'hai detto ad Aisha ma non dirlo a Stella, okay?"

"Non lo farò. Le avevo detto cosa avevo in mente e lei mi aveva chiesto di evitare, mi ha detto che avete degli alti e bassi."

"È vero, ma voglio aiutarti comunque, Stella non lo saprà. Sono felice che ti sei fidata di me per chiedermi una cosa come questa."

Flora sorrise con un po' d'imbarazzo.
Rimasero in silenzio, il pensiero che in qualche modo avrebbe potuto offendere la sua amica torturava Flora, così cambiò argomento.

"Vuoi vedere una cosa?"

Brandon annuì, Flora si alzò.
Chiuse gli occhi e fu avvolta da scintille e piccoli fiocchi di neve scintillanti.
Aprì gli occhi ed era trasformata alla sua forma base di fata dell'inverno.

"Sei..."

"... Una fata dell'inverno! Pazzesco, non è vero?"

"S-sì, è pazzesco."

"Ancora non conosco degli incantesimi, Avalon dice che dovrò compiere dei 'viaggi interiori'."
Ad un tratto la sua trasformazione si annullò.

"Purtroppo sono ancora instabile e non dura per molto la trasformazione, ma sono comunque molto soddisfatta."

"Fai bene ad esserlo, stai già facendo dei progressi. La pausa è finita, addominali!" Disse poi alzandosi.

Flora seguì le indicazioni del suo allenatore, poco prima del tramonto i due amici si salutarono e tornarono alle loro scuole.
In camera c'erano le ragazze, Tecna chiese:

"Dove sei stata? Sei sporca di terreno."

"A Selvafosca." Rispose Flora, "Ma ora, siete pronte a vedere una fata keimerina forma base?" Chiese con un sorriso, le ragazze furono entusiaste, sedettero tutte sul divano come un pubblico, Flora di fronte a loro si trasformò come aveva fatto poco prima.

"Wow, Flora, sei bellissima!" Disse Bloom guardando la sua amica.

La trasformazione si annullò, Stella, delusa, chiese:

"Cosa è successo?"

"Dura per poco, è molto instabile." Spiegò Flora.

Le ragazze andarono a cena e Flora raccontò loro per filo e per segno come era andata la sessione con Avalon, poi a letto. Flora più di tutte era a pezzi. Nonostante fosse molto stanca però sentì che aveva qualcosa da confidare e se non l'avesse fatto non avrebbe mai potuto prender sonno.

Caro diario,
Sto imparando a combattere. Voglio sapermi difendere senza magia perché, anche se ho fatto qualche progresso, non posso sempre contare sui miei poteri e non voglio essere indifesa. La Dimensione Magica chiede aiuto e io non posso tirarmi indietro e aspettare fino a quando non imparo nuovi incantesimi. La squadra non si abbandona.
Il punto è che l'unica persona a cui mi sono sentita di chiedere un aiuto è stato Brandon. Lo avevo accennato alle altre ma Stella ha espressamente espresso (espressamente espresso?) la sua gelosia. Da buona amica avrei dovuto lasciar perdere, ma non l'ho fatto. 
Io voglio imparare, voglio difendermi e sì, voglio attaccare. Secondo la profezia sarà versato del sangue, farò di tutto per non permettere che sia il sangue dei miei amici.



Coucou mes petits germogli di lullabea!! Sono tornata con uno di quei capitoli che mettono un po' in crisi. finalmente Flora ha iniziato il suo allenamento e abbiamo le idee un po' più chiare grazie ad Avalon che anche più avanti ci chiarirà i concetti più complicati.
Flora ha deciso di imparare a combattere nonostante le sue amiche non approvassero... io sono d'accordo con lei, non bisogna rimanere fermi in un punto e aspettare, l'ho trovata intraprendente, e voi? L'unico problema è che le sue amiche non sarebbero mai d'accordo e non può rivelare niente né a loro né ad Helia, e soprattutto a Stella, ma la principessa è gelosa pure dell'aria, e quindi? E quindi non si sa, è Chatta che sa, come molti di voi avete sottolineato, 
Beh, io vado e aspetto di sapere voi cosa ne pensate, ribadisco quanto vi adoro, siete dei lettori stupendi e molto attenti, siete praticamente i migliori, ci sentiamo credo venerdi... o almeno spero, la scuola mi tiene parecchio occupata, ma farò del mio meglio. Vi strAmo,
Bisous,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


UNA VISITA INASPETTATA

Per le successive due settimane Flora continuò con i suoi allenamenti.
Quello magico andava un po' a rilento dato che quello che doveva fare era molto complicato, passava parte dei suoi pomeriggi nella classe dove l'aveva portata il professor Avalon a compiere viaggi interiori e cercando di mettersi in contatto col suo potere dormiente, che poi tanto dormiente tanto più non era.
Aveva evitato comunque di usare la magia ma le era capitato di congelare parte del pavimento della sua camera o ghiacciare l'acqua che stava per bere.
Non aveva neanche usato il potere della natura che era tanto instabile quanto l'altro. Era comunque andata nella serra di Alfea per salutare le sue piante e aveva cercato di usare pozioni al posto di incantesimi.

Oltre a questo continuava i suoi allenamenti per imparare a combattere, in quelli stava facendo più progressi: si stancava di meno quando correva, riusciva a fare più piegamenti, più addominali e più flessioni.
Con Brandon però si divertiva anche parecchio, spesso la faceva ridere e poi di solito le concedeva delle pause durante le quali i due amavano sedersi tra gli alberi della foresta di Selvafosca e chiacchierare.
Flora gli raccontava quello che le era successo durante il giorno, Brandon faceva lo stesso. Lui le raccontava come spesso la spada fosse stata la sua migliore amica, lei gli raccontava di come invece la magia era stata la sua salvezza.

Dopo due settimane di allenamento, finita la corsa, Brandon disse:

"Sai cosa? Credo proprio che tu sia pronta."

"Pronta per cosa?" Chiese lei curiosa, un po' confusa.

"Per usare una spada." Disse lui con un sorrisetto. Flora sorrise anche con gli occhi.

Brandon si avvicinò all'albero dove teneva le sue cose e lì c'erano i due foderi, prese la sua spada e poi porse l'altra a Flora.
Lei lo guardò un po' insicura, Brandon disse con un sorriso:

"So che ce la farai, prendila."
Flora si convinse, sorrise al suo amico e prese la spada.

"Wow." Disse lei meravigliata tenendo alta la spada e guardandone la lama. Poi si rivolse al suo amico:

"Guarda! Guarda come la tengo!"

Lui sorrise vedendola tanto contenta, le spade erano cose da ragazzi, cose da duri, ma Flora le rendeva dolci e adorabili.

"Ti vedo, eccome se ti vedo! Ora, in guardia!" Le disse mettendosi in guardia.
Flora si fermò un attimo per richiamare alla mente ciò che il suo amico le aveva insegnato un paio di settimane prima, così assunse la stessa posizione, Brandon disse:

"Wow, che postura! Chi è il tuo insegnante?"

Flora rise e rispose:

"Il migliore in circolazione, per quanto ne sappia."

"Ottima, davvero ottima risposta." Disse Brandon con un sorrisetto soddisfatto. "Ora io affondo un colpo e tu lo pari, pronta?"

Flora annuì, Brandon affondò un colpo, Flora pronta lo parò. Brandon ne affondò un altro, Flora parò anche quello, il ragazzo provò con qualcosa di più difficile e Flora si scansò.

"Ti ho detto che devi difenderti con la spada, non scappare!"

Affondò un altro colpo e Flora provò a pararlo anche se ebbe difficoltà.

Gli allenamenti procedettero così per altre due settimane e i progressi furono incredibili.

"Non mi aspettavo parassi anche quello!" Le disse Brandon dopo che Flora aveva parato il suo colpo, lei menò un fendente, Brandon lo parò, lui provò con un manverso ma Flora lo parò, sorrise. Brandon la colpì ancora e dopo che Flora parò il suo colpo lui le fece roteare la spada, con la sua gliela fece abbassare, passò alle sue spalle, le tenne la spada bassa con una mano e con l'altra le tenne la spada alla gola.

"Non abbassare la guardia quando credi che stai avendo la meglio." Le sussurrò all'orecchio mentre la lama della sua spada sfiorava ancora la gola di Flora.
La ragazza tratteneva il respiro, non solo per la spada che aveva davanti.
Brandon abbassò la spada e si scostò, Flora espirò, Brandon disse:

"Devo ammetterlo, hai fatto dei progressi straordinari."

"Non mi sarei mai aspettata di riuscirci." Disse Flora felice e incredula rimettendo la spada nel fodero.

"Io invece ero certo che potessi farcela, e a quanto pare non mi sbagliavo." Disse Brandon posando anche la sua spada, la guardò negli occhi e le sorrise, Flora sorrise a sua volta arrossendo un po'.
Rimasero un secondo a guardarsi ma nessuno dei due disse nulla, ad un tratto il telefono di Flora squillò.
Quel suono improvviso li interruppe, Flora andò alla sua borsa e prese il cellulare.

"Scusami." Disse a Brandon, poi guardò lo schermo, si stampò una mano sulla fronte: "Oh, accidenti, Helia! L'avevo completamente dimenticato! Ma che ore sono?!" Prese un respiro, si schiarì la voce e rispose: "Helia! No, certo che non l'avevo dimenticato. Guarda, sono praticamente per strada! Ma sì, dico sul serio, sono da te in dieci minuti. Va bene, ciao. Okay, ciao."

Notò che Brandon la stava guardando.

"Cosa?" Chiese lei poggiandosi le mani sui fianchi, lui alzò un sopracciglio e disse:

"In dieci minuti?"

"Cosa potevo dirgli? L'avevo completamente scordato! Ora, scusami, ma devo proprio andare, mi sta già aspettando da un quarto d'ora quel poverino!"

Mentre Flora collezionava le sue cose di fretta e furia Brandon chiese:

"Dov'è che devi andare?"

"A Magix, alla biblioteca, è lì che ci vediamo di solito. Ultimamente ci siamo visti poco a causa dei miei impegni e gli avevo promesso che ci saremmo visti oggi. Devo sbrigarmi, devo prendere l'autobus e..."

"... ferma, ferma, calma, ti ci accompagno io."

Flora si fermò per un secondo.

"Dici sul serio?"

"Ma sì, certo, in windrider ci metti davvero solo dieci minuti, l'ho parcheggiata a pochi passi da qui."

"Oh, Brandon, grazie,grazie,grazie!" Esclamò Flora con un gran sorriso.

"Di nulla." Sorrise lui, "Andiamo, non facciamo aspettare Helia."

Presero le loro cose, raggiunsero la windrider di Brandon e lui l'accompagnò a Magix.
Si fermarono a pochi passi da lì per non incontrare Helia, ovviamente.
Lei scese, si tolse il casco e sciolse la coda di cavallo, Brandon fece cadere lo sguardo sui lunghi capelli che ondeggiarono al vento mentre lei scuoteva la testa. Flora arricciò l'orlo della t-shirt per coprire lo sporco di terra e si aggiustò un'ultima volta i capelli.

"Sono tanto terribile?" Chiese lei temendo di essere scomposta dopo essersi allenata con la spada.

"Ma no, sei perfetta. Vai." Disse Brandon facendole l'occhiolino, Flora sorrise, lo ringraziò ancora e poi andò per raggiungere Helia mentre Brandon volò verso Fonterossa.

Flora arrivò a passo svelto fino all'entrata della biblioteca dove trovò Helia.

"Flora, ehi, sei arrivata. Come mai ci hai messo tanto?" Chiese il ragazzo un po' dispiaciuto.

"Oh, mi dispiace." Disse Flora dandogli un bacio per salutarlo, "È solo che ho avuto molto da fare anche oggi..." Disse poi un po' evasiva cercando di far cadere l'argomento.

"Mi dispiace, questa cosa della magia ti sta stancando molto?"

"Abbastanza... facciamo una passeggiata?" Chiese Flora cercando di superare in fretta quell'argomento, odiava non dire le cose ad Helia.

Lui annuì e Flora si sentì più tranquilla. I due passeggiarono per Magix, si tenevano per mano e spesso ci scappava qualche bacio. Non si erano visti per giorni e si erano mancati parecchio, ma tutto quello che ritornava alla mente di Flora però era che aveva dimenticato l'appuntamento, e si sentiva terribilmente in colpa.

"Ehi, devo chiederti una cosa importante." Le disse Helia ad un tratto scuro in viso.

"Sì, Helia, dimmi." Replicò Flora preoccupata.

"Domani dovrò andare a... a far visita a mio padre, è di tradizione e... e vorrei che mi accompagnassi. Ti va?" Chiese Helia un po' titubante, Flora si strinse a lui e gli disse:

"Ma certo che mi va, Helia, verrò con te. So quanto per te sia doloroso e io sarò al tuo fianco."

"Grazie, Flora. Ti amo tanto."

"Ti amo tanto anch'io, Helia, e proprio per questo che non devi neanche ringraziarmi."
Helia sorrise e la baciò.

Quando Flora tornò ad Alfea incontrò le sue amiche che avevano da poco finito di studiare ed erano nel salottino.

"Ehi, ragazze." Salutò Flora posando la borsa.

"Ehi, hai visto Helia?" Chiese Aisha che era seduta con Musa scrivendo qualcosa su un foglio.

"Sì." Disse Flora con un sospiro prendendo posto accanto a loro, le altre ragazze era sedute sul divano e prestarono attenzione alla loro amica che continuò dicendo: "E lo vedrò anche domani: mi ha chiesto di accompagnarlo da suo padre."

"Ma il padre di Helia non era morto?" Chiese Stella con una smorfia di confusione.

"Sì, lo è, Stella, domani sarà appunto l'anniversario della sua morte ed Helia lo va a trovare ogni anno, gli porta dei fiori, e quest'anno mi ha chiesto di accompagnarlo."

"Wow, è una cosa delicata." Commentò Bloom, Flora annuì e disse:

"Per me significa molto."

Aisha guardò la sua amica, Flora le rivolse uno sguardo d'intesa.
Per le due amiche non ci fu tempo di parlare perché fu ora di cena e andarono tutte insieme, poi Flora raccontò loro dei progressi che stava facendo con Avalon.

"È un qualcosa di pazzesco, mi da le mani, chiudiamo gli occhi e sembra che ci spostiamo in un'altra dimensione. È davvero incredibile, riaffiorano ricordi, sensazioni... e, ragazze, sono felice di annunciarvi che ho imparato due incantesimi di attacco e due di difesa che però non funzionano tanto bene, devo fare ancora pratica." Spiegò Flora con gli occhi che le brillavano.

"Stai comunque facendo dei grandi progressi, credo che la settimana prossima Faragonda ci lascerà partire per Sakoma." Disse Bloom con un sorriso eccitato.

"E, diciamocelo, è anche merito di Avalon." Stella sorrise maliziosamente e le altre risero; era cosa risaputa ad Alfea che il professore di magicofilosofia fosse molto affascinante.

Le ragazze tornarono in camera, Flora stava per mettersi a letto ma vide che alla finestra c'era la sua pixie.
Dunque uscì al balcone e chiuse la finestra alle sue spalle.

"Chatta, che ci fai qui?" Chiese Flora facendola poggiare sulle sue mani aperte.

"Perché non mi dici le cose?" Chiese Chatta con aria offesa a braccia incrociate.

Flora sospirò, sapeva che la sua pixie l'aveva scoperta. Dopotutto il villaggio delle pixies era proprio a Selvafosca, non si sarebbe stupita se Chatta l'avesse vista e poi spiata, quella pixie in quel genere di cose ci sapeva proprio fare.

"Ascolta," Disse Flora, "non l'ho detto a te come non l'ho detto a nessuno, lo sa soltanto Aisha."

"E la tua amica approva i tuoi incontri segreti con un altro ragazzo?!"

"Cosa?! Chatta, no, no, sei fuori strada! Brandon mi sta insegnando a combattere!" Si giustificò subito Flora.

"A combattere? Flora, tu sei una fata!"

"Ed è proprio per questo che non lo sa nessuno..." Sospirò Flora, la reazione di Chatta era stata la stessa delle sue amiche.

"Queste cose non sono adatte a te." Puntualizzò Chatta.

"Invece sono diventata anche piuttosto brava." Ribatté Flora con un sorrisetto soddisfatto, poi però si rabbuiò e chiese:

"Chatta, questa è già la seconda volta che insinui qualcosa del genere, perché pensi che non ami Helia?"

"Non è questo, Flora. Io mi fido di te, e so che ami Helia. Il problema non sei tu."

"Cosa stai cercando di dirmi?" Chiese Flora stringendo le labbra, pensosa.

"Che... niente. Davvero, niente. E scusami se ti ho offesa. Ti voglio tanto bene, Flora." Disse Chatta che si sporse verso lei e le baciò la guancia, Flora le sorrise e Chatta scomparve in una nuvoletta dorata.

Flora scosse la testa e tornò dentro, Bloom, che era seduta sul suo letto, chiese:

"Era Chatta quella?"

"Sì," Sospirò Flora, "quella piccola fatina è sempre in pensiero per me."

Flora si mise a letto, prima di dormire si ricordò di mandare un messaggio a Brandon per dirgli che il giorno dopo aveva un importante impegno con Helia e non avrebbe potuto allenarsi. Poco dopo anche Bloom spense le luci e le due si addormentarono.

Il giorno dopo le ragazze finirono prima le loro lezioni così ebbero tempo per altro.
Bloom e Stella uscirono e andarono in centro, Tecna era praticamente chiusa in camera da giorni per terminare la sua nano-navicella a propulsione mentre Musa si esercitava con la chitarra.

"Tu vieni con me?" Chiese Aisha a Flora mentre rimettevano a posto i libri che avevano usato per le lezioni.

"Devi allenarti?"

Aisha annuì, dunque le due ragazze andarono in palestra, Aisha l'aveva prenotata per quell'orario così non c'era nessuno.
Quando entrarono Aisha posò a terra il suo borsone e ci frugò dentro, poi chiese:

"Hai un elastico?"

"Ah, sì, ecco, tieni." Disse Flora porgendole l'elastico che teneva al polso, poi chiese:

"Quando ci sarà la gara?"

"Il mese prossimo, e voglio vincerla!" Esclamò la sua amica con determinazione.

"Sono certa che ce la farai." Disse Flora, la fata andò a sedersi in fondo alla sala, poteva vedersi nello specchio alla sua destra che copriva l'intera parete.

Aisha iniziò il riscaldamento con qualche salto, e mentre saltava e roteava chiese a Flora:

"Allora, che succede con Helia?"

"Ieri ho dimenticato il nostro appuntamento." Rispose Flora con aria afflitta.

Aisha, che continuava a saltare, a far roteare le braccia e a girare su se stessa, chiese col fiato corto:

"Dici sul serio? Come hai fatto a dimenticarlo?"

"Mi stavo allenando con Brandon e ho perso completamente la cognizione del tempo. Mi sento un mostro a mentire ad Helia e a dimenticare i nostri impegni." Disse Flora stringendo le ginocchia al petto.

"Ascolta," Disse Aisha, poi fece una ruota, e poi continuò: "A volte capita. Voglio dire, questo periodo per te è molto stressante, c'è questa cosa della tua magia, poi c'e anche il combattimento. Hai tante cose per la testa, non devi sentirti in colpa."

"Tu dici?"

"Sì, cerca solo di non perdere di vista le tue priorità." Concluse Aisha fermandosi. "Ehi, vuoi vedere la mia coreografia?" Chiese poi con un sorriso, Flora annuì così Aisha si mise in posizione, schioccò le dita e partì la musica.

Roteò le mani e tese la punta del piede, poi si mise in posizione. Prese la rincorsa ed eseguì la prima rondata, da lì una ribaltata seguita da un salto raccolto. Bloccò l'arrivo, eseguì una capovolta, poi un tic-tac, un mezzo giro ed eseguì la seconda diagonale composta da una rondata, un salto teso e poi un teso avvitato. Concluse la coreografia con un movimento della mano e della gamba e la musica si fermò.

Appena si concluse la musica Flora applaudì energicamente.

"Bravissima! Aisha, sei fantastica!"

"Grazie!" Disse Aisha con un gran sorriso, si avvicinò all'amica dopo che prese la bottiglietta d'acqua dalla borsa. "Mi definisco soddisfatta."

Le due amiche rimasero in palestra fino all'ora di pranzo, poi Aisha raccolse le sue cose e andarono a pranzare raggiungendo le loro amiche.

Dopo pranzo Flora raggiunse il professor Avalon nella classe dove lui l'aspettava.

"Buon pomeriggio, Flora." Salutò il professore che stava poggiando a terra la solita candela.

"Buon pomeriggio, professore." Disse la ragazza mentre chiudeva la porta alle sue spalle.

"Sei pronta?" Chiese il professore, lei annuì e si sedette con lui.
Il professore passò una mano sulla candela: questa si accese. Poi le diede le mani.

"Chiudi gli occhi." Disse lui quasi in un sussurro, Flora chiuse gli occhi e prese grandi respiri.
Dopo poco cominciò il suo viaggio.
Aveva gli occhi chiusi ma davanti a sé non vedeva il buio pesto. Vide scintille colorate che fluttuavano, erano verdi e azzurre. Poi tutto divenne bianco, c'era neve intorno a lei e sentì un odore che le pizzicò un po' il naso: odore di menta.
Poi tutto fu come se avesse tenuto gli occhi aperti, si vedeva le mani, e notò dai guanti che portava che era trasformata come fata keimerina. Le tese avanti e un guizzo azzurro partì dai palmi delle sue mani, si congelò all'istante.
Sentì ridere, si guardò intorno ma c'era solo neve. Erano risate di bambini e sentì dei passi che calpestavano la neve. Si girò e davanti a lei c'era un ruve, una delle creature che l'avevano attaccata su Linphea.
La creatura digrignò i denti pronta a saltarle addosso, Flora si alzò in volo ma la creatura saltò lo stesso fino a raggiungerla. Lei urlò, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Tese le mani avanti per lanciare un incantesimo e...

"Tempesta ghiacciata." Disse aprendo gli occhi, Avalon li aprì con lei.
Flora gli lasciò le mani, se le sfregò dato che erano un po' fredde.

"Un incantesimo di attacco." Disse Avalon, "Molto bene."
Flora sorrise e Avalon aggiunse:

"A questo punto, Flora, come fata di livello base sei riuscita ad intuire tre incantesimi di attacco e due di difesa. Credo che potremmo passare all'allenamento pratico. Nonostante questo credo anche che sia meglio non interrompere queste sessioni, la tua magia risponde bene, ti aiuteranno a stabilizzarla."

"Va bene, professore. Non vedo l'ora di iniziare l'allenamento pratico!" Disse Flora con un sorriso, Avalon sorrise a sua volta, soddisfatto.

"Bene, allora ci vediamo domani alla stessa ora ma in cortile, ci sarà anche la preside e potrai iniziare ad utilizzare la tua magia. A domani, Flora."

"A domani, professore. Grazie per tutto." Sorrise Flora, così lasciò la classe.

La fata si diresse in camera sua per cambiarsi per andare con Helia.
Quando entrò, andando nella sua camera da letto, disse alle sue amiche:

"Domani inizio l'allenamento pratico, ragazze!"

"Wow, Flora, di già? Sapevo che avresti spaccato come keimerina!" Esclamò Musa.

"Visto che ce l'hai fatta? Brava." Disse Bloom con un sorriso.

"Grazie. Scusate, ragazze, ma devo cambiarmi, tra un po' Helia passa a prendermi." E così scomparve in camera sua.
Trovare qualcosa da mettere fu un vero dramma. Non voleva vestirsi in maniera troppo colorata, sarebbe sembrata una mancanza di rispetto, vestirsi completamente in nero però sarebbe stato troppo angosciante.
Alla fine indossò un abito che arrivava sopra alle ginocchia, era nero ma le spalle e la cintura erano bianchi.

Uscì dalla sua camera e attirò l'attenzione delle sue amiche.

"Che ne dite?"

Stella si avvicinò, la guardò, girò intorno a lei e chiese:

"Scarpe?"

"Queste." Rispose Flora alzando le scarpe nere che aveva in mano, erano alte e portavano un cinturino.

"Capelli?" Chiese ancora Stella, era serissima.

"Sciolti."

Stella guardò le sue amiche, poi guardò Flora. Tutte erano in attesa del verdetto. Alla fine di un'accurata riflessione Stella disse:

"Oh, sei stupenda, Flora! Mi sorprende che abbia fatto tutto da sola!"

"Grazie...?" Sorrise Flora un po' stranita.

Le altre risero, Flora si sedette sul divano per allacciarsi le scarpe, poi le squillò il cellulare facendole sapere che Helia era arrivato.

Nel frattempo a Fonterossa i ragazzi si allenavano nell'arena, Sky e Brandon lavoravano insieme ed erano nel pieno di un duello con le spade.

"Dico sul serio, è diventata brava." Stava dicendo Brandon a Sky mentre parava il suo colpo.

"Ti credo, solo che non riesco ad immaginarmi Flora con una spada in mano." Replicò Sky affondando un altro colpo.

"Il fatto è che sono un grande insegnante, ecco tutto! Ah! Beccati questa!" Esultò Brandon quando toccò Sky con la spada, poi chiese:

"Ehi, quand'è la festa su Eraklyon?"

"Dovrebbe essere tra due settimane."

"Non ci credo che sono già passati due anni da quando Dafne e Thoren si sono sposati." Disse menando un fendente.
Sky lo parò e disse:

"Già, e anche quest'anno daranno una festa gigantesca, verranno invitati da tutta la Dimensione Magica. Mia zia ci sa fare in queste cose e quando si mettono lei e mia madre..."

Brandon rise, stava per colpire di nuovo Sky ma fu fermato da un ragazzo, un suo compagno.

"Ehi, che succede?" Chiese Brandon abbassando la spada.

"C'è un qualcuno all'ingresso per te. Pare sia urgente." Spiegò il suo compagno.

Sky rivolse a Brandon un'espressione interrogativa, lui scosse la testa non avendo risposta.

"Torno subito." Disse a Sky, "Grazie Matt." Disse invece al suo compagno.

Brandon posò la sua spada e lasciò l'arena per recarsi all'ingresso.

Nel frattempo Flora ed Helia erano insieme, lui le porse la mano e la aiutò a scendere dalla windrider.

"Grazie per essere qui." Disse Helia, Flora sorrise e camminò con lui superando il grande cancello e arrivando in un vasto giardino disseminato da monumenti di pietra che avevano il compito di ricordare i caduti della Guerra delle Murene su Andros.

A Fonterossa Brandon raggiunse l'ingresso e vide chi era che l'aveva cercato con tanta urgenza. Il suo ospite stava parlando con un ragazzo, quello che evidentemente era di guardia all'ingresso quel pomeriggio.
Brandon prese un respiro, poi si avvicinò e disse con un sorriso:

"Grazie, Jason. Puoi lasciarci."
Jason sorrise e si allontanò lasciandoli soli.

"Che ci fai qui?" Chiese Brandon, secco, a suo fratello.
Logan non rispose, si limitò a guardare suo fratello con aria colpevole. Brandon prese un respiro e disse ancora, con la stessa espressione:

"Logan, ti ho chiesto che ci fai qui."

"Senti..." Sospirò Logan portandosi una mano dietro la nuca, in difficoltà,"... io..." Chiuse un attimo gli occhi, forse per riuscire a vincere l'orgoglio che come una belva gli ordinava di tacere, "... ho bisogno di te." Concluse con fatica.
Brandon lo squadrò col viso duro, poi disse:

"Cosa è successo?" Nonostante una parte di sé fosse preoccupata non cambiò la sua espressione né il tono che usava.

"Vedi... mi sono cacciato nei guai e ho bisogno di stare lontano per un po'." Rispose Logan con profondo imbarazzo.

"E tutti i tuoi amici? Quegli amici per cui davi tutto? Non puoi chiedere ad uno di loro?"

"Sì, ecco, è quello il punto... diciamo che ho potuto fare qualcosa che ha diciamo offeso un tipo importante, uno che conta, e diciamo che i miei amici fanno parte del suo giro e diciamo anche che se mi trovano mi fanno davvero male, ma davvero, davvero male."

Brandon era arrabbiato, lo si poteva vedere chiaramente dalla sua espressione, guardò Logan negli occhi, molto deluso. Così disse:

"Quindi tu mi stai dicendo che un tipo che conta tra quello schifo di gente con cui hai a che fare ti vuole morto."

"A grandi linee... sì."

"E vuoi che ti nasconda qui, a Fonterossa."

"Sempre a grandi linee direi di sì."

"Non se ne parla." Concluse Brandon incrociando le braccia.
Logan sgranò gli occhi e disse:

"Non puoi farmi questo! Sono tuo fratello!"

"Ti rendi conto io cosa ci sto a fare qui? Eh? Sono lo scudiero del principe, devo proteggerlo, e tu mi chiedi di nasconderti qui! E se uno di quei tuoi stupidi amici ti trova?! Non posso mettere Sky tanto in pericolo!"

"Sì, certo, perché è sempre di quello che si parla, no? Sky, Sky, Sky! Non è lui quello in pericolo, sono io! Sono tuo fratello, accidenti, e ti sto chiedendo una mano! Ho bisogno di te!" Concluse battendo un piede a terra, con rabbia e frustrazione.

Brandon, ancora accigliato, lo guardò negli occhi. Erano dello stesso colore di quelli della madre. Prese un respiro e così rispose a suo fratello.

Helia e Flora erano davanti al monumento che ricordava Horace, il padre di Helia. Flora aveva portato delle calendule e dei nontiscordardime che significavano rispettivamente dolore e tristezza e voglia di ricordare qualcuno.
Flora stringeva la mano ad Helia, lui disse, guardando il monumento:

"Mio nonno è venuto stamattina, non veniamo qui insieme da un paio d'anni ormai. Era suo figlio, era mio padre, esigenze diverse, momenti diversi."

"Da quanto tempo non c'è più?" Chiese Flora, nonostante lei ed Helia stavano insieme da tempo lui aveva sempre parlato pochissimo di suo padre e lei non sapeva quasi nulla.

"Nove anni, era un soldato nell'esercito reale di Linphea. È successo su Andros, durante la Guerra delle Murene. Era così fiero di essere un soldato e di servire il nostro pianeta, io invece non posso che odiare tutto quello." Rispose Helia con gli occhi lucidi.

"Helia, se tutto questo è così difficile per te, perché studi a Fonterossa?" Domandò ancora Flora tenendogli ancora la mano.

"Non lo so, per mio nonno, forse. Dopo il primo anno lasciai, come già sai, e l'anno passato all'accademia artistica fu bellissimo. Poi mio nonno mi chiese di tornare, in fondo sono figlio di mio padre e lui ci teneva che fossi un soldato bravo quanto lo era stato lui."

"Mi dispiace."

"Appena finirò a Fonterossa non ho intenzione di toccare mai più un'arma. Già ora sto alla larga da spade e pistole, ma finita la scuola non voglio neanche più vederle. Tu mi conosci, Flora, la violenza non è per me, non mi attirano certe cose. Ma sapere che mio padre è morto per combattere... questo mi fa totalmente repellere il combattimento."

Flora chiuse un attimo gli occhi e sentì quasi dolore nel petto pensando a quello che non stava dicendo al suo ragazzo. Gli strinse la mano e disse:

"Sei un animo nobile, Helia." Poi si strinse a lui.
Helia la strinse tra le sue braccia trovando conforto, sapere che lei era lì con e per lui lo faceva sentire più forte.

"Grazie per i fiori." Disse Helia.

"È stato un piacere." Rispose Flora, ad un tratto il suo cellulare squillò.
Si scostò da Helia e lo tirò fuori dalla borsa estremamente mortificata.
Guardò lo schermo, era Brandon.
Non doveva perdere di vista le sue priorità.
Silenziò la chiamata dicendo ad Helia:

"Mi dispiace tanto."

"Se vuoi rispondere..."

"No, no, tranquillo. Ora non... non è importante." Così abbracciò di nuovo il suo ragazzo.

Rimasero lì per un po', Helia le raccontò qualche episodio che aveva vissuto da piccolo con suo padre e Flora lo ascoltò con piacere. Le disse che se suo padre l'avesse conosciuta sarebbe stato molto contento di averla come nuora, Flora somigliava per certi aspetti a Candice, la madre di Helia.

"Che ne dici, andiamo?" Chiese Helia.

"Va bene." Rispose Flora, in fondo era lui che doveva decidere.
Mentre stavano uscendo a Flora squillò di nuovo il cellulare, lo tirò di nuovo fuori ed era sempre Brandon, a venti minuti di distanza dalla prima chiamata.

"Chi è?" Chiese Helia notando che Flora era indecisa sul rispondere o meno.

"È... scusami un secondo, rispondo un attimo e andiamo." Disse Flora sospirando dopo una lotta interiore. Si allontanò di qualche passo e rispose un po' nervosa:

"Brandon, che succede?"

"Dove sei?" Chiese lui che non sembrava essere tanto calmo.

"Sono con Helia," Rispose Flora,"ma che succede?"

"Puoi venire con lui a Fonterossa?" Chiese Brandon, sembrava molto nervoso, Flora guardò per un attimo Helia, poi rispose:

"Brandon... non lo so, sono con Helia e... mi dici cosa succede?"

"Ho bisogno di te." Rispose Brandon dall'altra parte, Flora sospirò ma non ebbe più alcun dubbio:

"Va bene, sto arrivando."

Riattaccò il telefono e tornò da Helia, lui, con il casco in mano da darle, chiese:

"Chi era?"

"Era Brandon, mi ha chiesto se posso andare un attimo a Fonterossa."

"E come mai?" Chiese Helia un po' sorpreso, nonostante questo sembrava piuttosto tranquillo.

"Credo sia successo qualcosa con Stella." Mentì Flora strizzando gli occhi, sapeva che doveva essere successo qualcosa di più grave, l'aveva sentito dalla sua voce.

"Va tutto bene?" Chiese Helia notando l'espressione di Flora.

"Sì, è solo la polvere, mi dà fastidio agli occhi... posso venire con te a Fonterossa?"

"Ma certo, andiamo." Annuì Helia.

Flora si sentiva in colpa: aveva mentito al suo ragazzo.
Sapeva che quello di Brandon non era un problema che riguardava Stella, l'aveva sentito da quanta preoccupazione c'era nella sua voce. Allora perché aveva detto ad Helia una cosa che non era? Non lo sapeva, ma cos'altro poteva dirgli? Credo che a Brandon sia successo qualcosa che lo fa stare davvero male e mi ha chiamata dicendomi che ha bisogno di me.
Non suonava come una cosa da dire al suo ragazzo, mentirgli però non era una grande soluzione.

Arrivarono a Fonterossa in poco tempo, entrarono nella scuola e ne percorsero insieme i corridoi per arrivare ai dormitori.

"La mia camera è di là, quella di Brandon dall'altra parte." Spiegò Helia indicando i corridoi.

"Sì, sì, lo so. Grazie, Helia." Sorrise Flora, lui le prese le mani e disse:

"Grazie a te. Per me ha significato molto averti oggi."

Flora si avvicinò a lui e lo baciò molto intensamente, forse anche per coprire il senso di colpa che sentiva per quella bugia.
Helia la lasciò per tornare in camera sua e Flora proseguì per il corridoio per raggiungere la camera di Brandon.

Quando arrivò di fronte alla porta prese un respiro: quello non era il suo posto, eppure lei sentiva di essere nel posto giusto.
Bussò alla porta e dopo neanche un secondo Brandon aprì.

Appena la vide esclamò:

"Sei arrivata, vieni!" Le prese la mano e la tirò per farla entrare in fretta così chiuse la porta, era visibilmente agitato.

"Brandon, mi dici cosa è successo?" Chiese lei confusa incrociando le braccia.

"Siediti." Disse lui che, con due mani sulle braccia di lei, la fece sedere sul suo letto come una bambolina. Stava per dire qualcosa per si fermò notando com'era vestita.

"Sei carina." Constatò convinto.

"Grazie. Ora parla." Disse lei.

Brandon camminò su e giù per la stanza mentre Flora lo seguiva con lo sguardo, allora si decise e disse:

"Logan è stato qui. È venuto a Fonterossa."
Flora trasalì stupita, Brandon continuò:

"Mi ha chiesto se può stare qui per un po', in realtà dovrei nasconderlo dato che quell'idiota si è messo nei guai con certa gente."

"E tu cosa gli hai detto?" Chiese Flora in maniera calma e gentilmente.

Brandon si fermò, e Flora gliene fu grata, rispose:

"All'inizio gli ho detto di no. Sono lo scudiero di Sky, devo proteggerlo, cosa faccio, mi metto in camera uno ricercato dalla malavita di Eraklyon?"

"E non hai tutti i torti, ma..."

"... Ma, appunto, ma! È pur sempre mio fratello, e devo proteggere anche lui essendo suo fratello maggiore. E allora gli ho detto di sì, che va bene e che poteva stare qui." Concluse Brandon con aria un po' affranta, si avvicinò a Flora e sedette di fronte a lei sul letto di Sky.

"Ho fatto bene? Ti prego, dimmi che ho fatto bene, ho bisogno che tu mi dica che ho fatto bene." Disse afflitto, Flora rispose con un sorriso dolce:

"Hai fatto bene, Brandon. Logan è tuo fratello, è venuto a chiederti aiuto e ai fratelli non si chiude mai la porta in faccia."

"E allora perché mi sento così?" Chiese lui scuro in viso.

Flora gli prese le mani e rispose:

"Perché hai paura, Brandon, ed è assolutamente normale. È tuo fratello, gli vuoi bene, e hai soltanto paura che possa farti soffrire dopo quello che avete passato. Però io sono convinta che non succederà, è venuto a chiederti aiuto, questo vuol dire che sei la persona di cui si fida di più a questo mondo, e vuol dire anche che è ora di mettere a tacere vecchi rancori."

"Sei sicura?" Chiese lui guardandola, incerto.

"Al cento per cento." Annuì lei.

Brandon ci rifletté per un attimo, poi disse:

"Forse hai ragione... ora non mi resta che dire a Sky che avremo un ospite a tempo indeterminato che non deve essere visto da nessuno..."

"Sky capirà, e anche gli altri."

"Okay, ma se ti dico una cosa promettimi che non mi giudicherai."

"Non lo farei mai." Affermò Flora lasciandogli le mani.

"Non voglio dire ai ragazzi il motivo per cui sarà qui. Andiamo, Flora, sembriamo il principe e il pirata! Lavoro per la famiglia reale mentre mio fratello è ricercato dai peggiori malviventi di Eraklyon!... Credi che sia una brutta persona?"

Flora prese un respiro e con aria paziente rispose:

"No, non credo che tu sia una brutta persona. Purtroppo lavori in un mondo dove la reputazione è tutto. E poi, perdonami se mi permetto, ma non c'è di che andar fieri delle le compagnie che frequenta tuo fratello."

"Ecco, infatti, allora non lo penso soltanto io! E lui mi fa passare per quello snob!"

"Tu non sei snob, alcune delle persone per cui lavori sono snob, non è la stessa cosa."

Stavolta fu Brandon che si sporse verso di lei e le prese le mani.

"Flora, grazie, io... non sapevo con chi confidarmi e avevo bisogno di sapere di aver fatto la cosa giusta. Il pensiero mi stava uccidendo, davvero, grazie per essere venuta."

"Di nulla, non preoccuparti." Sorrise Flora, poi Brandon si alzò e lei fece lo stesso, lui la guardò per intero e chiese:

"Dove sei stata?"

"Con Helia a far visita a suo padre."

"Oh, giusto, oggi è l'anniversario della sua morte, vero? Lo sanno tutti qui a Fonterossa."

"Sì, e mi ha chiesto di andare con lui a trovarlo."

"È una cosa importante."

"Già."

"Sei carina."

"Grazie."

Rimasero in silenzio, poi Flora disse:

"Credo sia meglio se... meglio se io ora torni ad Alfea."

"Oh, sì, certo, certo." Annuì Brandon e la accompagnò alla porta, gliela aprì e poi le disse:

"Ascolta, non dire niente alle ragazze, con i ragazzi ci parlo io stasera e poi magari domani o stasera stessa chiamo Stella."

"Le dirai perché Logan è qui?"

"Le dirò che mio fratello ha bisogno di me e starà a Fonterossa per un po'." Rispose lui appoggiato allo stipite della porta.

"Okay, afferrato. Ma lo sai che non sono troppo brava a mentire."

"Mentire e omettere sono cose differenti. Posso chiederti questo favore?" Chiese Brandon unendo le mani in preghiera.
Flora alzò gli occhi al cielo e disse:

"Altrimenti a cosa servono gli amici?"

Brandon sorrise, poi disse:

"Domani a Selvafosca?"

"Domani a Selvafosca." Confermò lei, gli sorrise e fece per andare, lui le disse:

"Ehi, ti voglio bene!"

Flora si girò verso di lui e con un sorriso disse:

"Te ne voglio anch'io!"

Brandon la guardò andare via e quando lei svoltò l'angolo tornò in camera sua.

Flora tornò ad Alfea in autobus e raggiunse le sue amiche.
Quando entrò in camera c'erano solo Musa e Aisha.

"Ehi, dove sono le altre?" Chiese Flora lasciando la borsa in camera sua.

"Bloom e Stella sono in centro, pare che stamattina Stella abbia visto un vestito che le piaceva ed ora e tornata per comprarlo. Tecna è con Timmy nel laboratorio di sotto per quella loro mini-navicella." Rispose Aisha mentre era sul divano con Musa con in mano il libro di storia della magia.

"Oh, capisco." Disse Flora andandosi a sedere sulla poltrona, "Studiate?"

"Ci proviamo, ma questa roba sembra non voler entrare in testa!" Rispose Musa, Flora scrollò le spalle.

"A te come è andata con Helia?" Chiese Aisha chiudendo il libro in un solo colpo.

"Bene, per quanto si possa definire con bene quello che abbiamo fatto e dove siamo andati. È stato così triste e mi dispiace così tanto per Helia, soffre molto la mancanza di suo padre."

In quel momento arrivarono Bloom e Stella che stava discutendo su qualcosa ma che quando entrarono lasciarono perdere e Stella disse:

"Benissimo, fanciulle, ci siete tutte o quasi! Ammirate!" Tirò fuori dalla borsa il vestito che aveva comprato. Era lungo, giallo ocra con una cintura lilla.

"Lo indosserò per la festa di anniversario di Dafne, vi piace?"

"È carino." Rispose Musa con un tono un po' piatto.

"A me piace." Disse Aisha, Flora concordò con lei.

"Cercherò di non oscurare la festeggiata, giuro che farò del mio meglio ma non prometto nulla!" Esclamò Stella e tutte le altre risero.

Fu ora di cena e le ragazze andarono insieme.
Mentre cenavano Stella disse:

"Indovinate un po'? Mi ha chiamato Brandon, mi ha detto che suo fratello starà a Fonterossa per un po'."

"Davvero?" Chiese Bloom sorpresa, tutte ricordavano come era andata tra Brandon e suo fratello alla festa.

Flora tenne gli occhi bassi fissi sul suo piatto.

"Sì, a quanto pare si sono riavvicinati, ed è stato merito mio in fondo!" Disse Stella soddisfatta.

Flora guardava il suo piatto.

"Sono felice per loro, e Brandon è davvero fortunato, grazie a te ha potuto ritrovarsi con suo fratello." Disse Aisha, Stella sorrise con orgoglio.

Flora non alzò gli occhi dal piatto.

Nel frattempo anche a Fonterossa era ora di cena, Sky e Brandon stavano dirigendosi insieme in sala da pranzo quando Brandon disse:

"C'è una cosa che devo dirti."

"Cosa?" Chiese Sky curioso.

"Sai oggi, quando Matt è venuto a chiamarmi?"

"Sì."

"All'ingresso c'era mio fratello, lui... starà qui per un po'."

"Si è iscritto a Fonterossa?"

"Non esattamente... lui... ecco, ha bisogno di un posto dove stare, per un po' dovremo ospitarlo in camera nostra."

"Cosa?!"

"Senti, Sky, ha davvero bisogno di me e non posso dirgli di no: sono suo fratello."

Sky sospirò.

"Va bene, ma potevi chiedermelo prima di dirgli di sì. Ma ormai quel che è fatto è fatto, sarà il benvenuto."

"Grazie, e scusa."

I due ragazzi arrivarono in sala da pranzo e si sedettero con i loro amici.
Mentre cenavano Helia chiese:

"Brandon, tutto risolto poi con Stella?"

"Con Stella?" Domandò Brandon un po' confuso.

"Sì, Flora mi ha detto che c'era qualche problema con Stella, spero si sia risolto tutto."

"Oh, sì, giusto! Sì, sì, tutto risolto, grazie. Litighiamo per piccole sciocchezze e a volte abbiamo solo bisogno di un intermediario per chiarirci." Disse Brandon forzando un sorriso.

"Helia, ad ogni modo, ci tenevamo tutti a dirti che ci dispiace per tuo padre." Disse Sky con un sorriso di conforto per il suo amico gli altri annuirono e sorrisero al loro amico.

"Grazie, ragazzi." Disse Helia con un sorriso sincero ai suoi amici.

Brandon si schiarì la voce e disse:

"Ragazzi, ho un annuncio da fare."

"Sarebbe?" Chiese Nex un po' annoiato.

"Sarebbe che mio fratello Logan verrà a stare qui a Fonterossa per un po'. Ovviamente, come sapete, è vietato avere ospiti in camera, quindi vi chiedo la massima discrezione." Rispose Brandon, Timmy chiese:

"Come mai viene a stare qui?"

"Lui ha... ha rotto con la sua ragazza e aveva bisogno di un po' di tempo lontano da Eraklyon."

"Ma non vi odiavate?" Chiese Nex con un sopracciglio alzato, Brandon lo guardò male e rispose:

"I fratelli litigano, Nex, è la natura che funziona così, è il grande cerchio della vita: tra fratelli si litiga e si fa pace, si litiga e si fa pace. Purtroppo la natura non ha ancora preso provvedimenti per quelli che fanno domande stupide."

Nex stava per replicare ma Sky lo interruppe:

"Non cominciate voi due, per favore."

I due si guardarono di bieco.

Finita la cena i ragazzi tornarono in camera, tutti tranne Brandon che scese all'ingresso per aspettare Logan.
Lui arrivò poco dopo, Brandon lo fece entrare senza farsi vedere da nessuno e lo portò in fretta in camera sua.

Logan gettò a terra il suo borsone e si guardò intorno.

"Bel posto."

"Cos'hai lì?" Chiese Brandon indicando la borsa.

"Due paia di pantaloni, qualche t-shirt..."

"Va bene. Ascolta, io normalmente condivido la camera con Sky che al momento è sotto la doccia, non ci può sentire quindi te lo dico adesso e non te lo dico più: non ti azzardare a far arrivare qui i tuoi guai, non permetterti di crearne altri, non farti vedere da nessuno e stando a ciò che ho detto ai miei amici tu sei qui perché hai rotto con la tua ragazza su Eraklyon e hai bisogno di riflettere. Sono stato chiaro?"

"Mmh-mmh."

"Logan, sono stato chiaro?!" Chiese Brandon con aria ancora più severa e Logan rispose:

"Sì, sì, chiarissimo. Qual è il mio letto?"

"Quello è quello di Sky, questo è il mio e questo invece è il tuo." Disse Brandon indicando i letti e poi lo spazio tra il suo letto e l'armadio.

"Una specie di letto invisibile?"

"No, si chiama letto-pavimento-perché-non -c'è - spazio, vedrai, starai comodissimo." Rispose Brandon con un sorriso di scherno, Logan sbuffò guardando male suo fratello.

Sky uscì dal bagno e notò che il suo ospite era arrivato, così si presentò porgendogli la mano:

"Io sono il principe Sky."

"La tua fama ti precede, Sky." Disse Logan con un sorrisetto beffardo, Brandon lo guardò male e lui disse:
"Sono Logan, piacere di conoscerti."

"Il piacere è mio. Mi dispiace per quello che è successo tra te e la tua ragazza, sei il benvenuto."

"Grazie, Sky. Eh, già, mi ha spezzato il cuore, non mi resta che riflettere..." Disse Logan abbassando lo sguardo con un'afflizione teatrale.
Sky lo guardò confuso per chiedersi se quel tizio lo stesse prendendo in giro o meno, Brandon disse subito:

"Meglio se ci mettiamo a letto, è stata una lunga giornata!"

I ragazzi si misero a letto, Brandon diede a Logan un cuscino ed una coperta, disse poi a suo fratello che il giorno dopo avrebbe rimediato un materassino dalla palestra e Logan smise di sbuffare.

Il giorno dopo, ad Alfea, dopo le lezioni e dopo pranzo, Flora si recò in cortile eccitata per il suo allenamento.
Quando arrivò c'erano già il professor Avalon e la preside Faragonda.

"Se la Natura ha pronunciato una profez... oh, buon pomeriggio, Flora." Salutò Faragonda interrompendo la discussione col suo collega.

"Buon pomeriggio." Disse Flora salutando entrambi gli insegnanti.

"Sei pronta?" Chiese Avalon con un sorriso, lei annuì eccitata:

"Prontissima!"

Così Flora si concentrò e si trasformò, Avalon disse:

"Dovrai cercare di tenere la trasformazione più a lungo questa volta, te la senti?" Chiese il professore, Flora annuì convinta.

Faragonda agitò le mani e creò dei bersagli di pietra davanti a lei.

"Bene, Flora, quello che ti chiedo di fare è di colpire questi bersagli, ovviamente dovrai rimanere all'erta per difenderti dagli attacchi di ogni creatura che cercherà di impedirtelo." Disse Faragonda che con un gesto della mano fece alzare i sassolini che giacevano sul prato che si unirono in gruppi e si trasformarono in creature magiche: ruvi e falchi dell'ombra.

"Partiamo da qualcosa di semplice." Disse Faragonda facendo cenno verso le creature, Flora sorrise incerta.
La fata si alzò in volo e i professori le dettero il via.

"Tempesta ghiacciata!" Urlò la fata colpendo in pieno il primo bersaglio, non ebbe il tempo di esultare perché i due ruvi creati da Faragonda le saltarono addosso. La fata si difese:

"Corteccia avvolgente!" E uno scudo duro come la corteccia di un albero si creò attorno a lei impedendo alle creature di ferirla.
Flora disattivò lo scudo e colpì un altro bersaglio ma appena lo fece lo stormo di falchi dell'ombra scese in picchiata su di lei.

"Scudo di brina!" Chiamò a sé la fata e uno scudo ghiacciato la difese dai falchi, una volta allontanati decise di colpirli per non essere attaccata nuovamente:

"Mugo tagliente!" E delle foglie aghiformi colpirono le creature facendole cadere e facendole tornare dei sassi.
Flora si rivolse ai bersagli per colpirne ancora uno, tese le mani di fronte a lei ma prima che potesse formulare l'incantesimo le sue ali scomparvero e la sua trasformazione si annullò di colpo facendo precipitare la fata che cadde a terra con un tonfo, per fortuna non volava troppo in alto.

Faragonda e Avalon andarono da lei, la preside con un gesto fece scomparire i bersagli e fece tornare le creature degli innocui sassolini.

"Va tutto bene, cara?" Chiese Faragonda preoccupata mentre Avalon aiutava la sua allieva ad alzarsi.

"Sì, tutto bene." Rispose Flora sistemandosi, un po' dolorante.

"Sei ancora instabile." Constatò Avalon, Faragonda aggiunse:

"Dovrai ancora allenarti sodo, ma per il momento sono molto soddisfatta dei tuoi progressi e credo che entro il prossimo fine settimana potrete andare su Sakoma. L'importante è che tu sia in grado di difenderti in caso di un attacco o di una qualsiasi difficoltà, e siamo sulla strada giusta."

"Allora mi allenerò duro, preside Faragonda. Non vedo l'ora di partire per sapere di più su questo regno, su Nikolai e sulla profezia." Disse Flora con determinazione, Avalon sorrise fiero di lei e disse:

"Potrai farlo presto, credo solo che debba stabilizzare la tua magia e penso che sia meglio se domani non ti alleni qui ma che possiamo provare con un'altra delle nostre sessioni. Lei che ne pensa, preside Faragonda?"

"Se hanno portato a tutto questo vuol dire che danno frutto, domani seguirai il tuo allenamento con il professore, Flora, poi in questi giorni vediamo se la tua magia si è stabilizzata."

"Va bene." Annuì Flora.

"Bene, direi che è tutto. Molto bene, Flora, cerca solo di essere più sicura di te. Torno nel mio ufficio, buona giornata." Salutò Faragonda, gli altri due la salutarono.

Quando Faragonda andò via Avalon disse a Flora:

"Dico davvero, stai andando benissimo. Ci vediamo domani, rimani concentrata sul tuo obiettivo e, come ha detto la preside, sii un po' più sicura di te stessa."

Flora sorrise e salutò il suo insegnante , lei tornò in camera mentre Avalon nella sua classe.

A Fonterossa Brandon aveva lasciato Logan in camera sua e gli aveva detto di non muoversi, non fare rumore, non mettere in disordine e non uscire da quella camera per nessun motivo al mondo, e poi era uscito.
Era andato a prendere Stella e i due erano andati a Magix per passare il pomeriggio insieme.

"E così ha pensato che stare lontano da Eraklyon fosse la soluzione migliore." Finì di dire Brandon raccontando a Stella di come Logan si era trovato a Fonterossa.

"Sapevo che tra voi due era solo un piccolo bisticcio, se vuoi puoi ringraziarmi." Sorrise Stella, Brandon forzò un sorriso e disse:

"Già, era solo una sciocchezza, se non ci avessi fatto rincontrare..."

"Lo so! E sai anche cosa so? Che tuo fratello dovrebbe uscire e trovarsi subito una nuova ragazza!"

"Cosa? No, meglio di no. Anzi, ha deciso che non uscirà dalla mia camera per nessun motivo al mondo, figurati, troppo depresso..." Disse Brandon cercando di sembrare convincente e sentendosi un po' in colpa per quelle bugie.

Stella trasalì:

"Mi è appena venuta un'idea geniale! E se lo facessimo uscire con Musa?! È single da troppo tempo e dopo quella semi- avventura nel passato non ha incontrato nessun ragazzo!"

"Cosa?! No, Stella, fuori discussione." Disse Brandon serio.

"Ma come?! Sarebbero così carini e saremmo un'unica grande famiglia!"

"Ma tu e Musa non siete parenti." Affermò Brandon stranito, Stella alzò un sopracciglio:

"E beh? Siamo migliori amiche, fa lo stesso."

"Beh, amiche o no Logan non è il tipo adatto a Musa, fidati, e ti consiglio di non intrometterti fra loro. Per favore." Brandon era molto serio, Stella si imbronciò e disse:

"Se lo facessi lo farei perché voglio bene a Musa, ecco tutto."

"E io conosco mio fratello, rimarrà a deprimersi fino a quando non vorrà tornare su Erklyon." E con questo Brandon chiuse quell'argomento.

Camminarono guardando vetrine, Stella gli fece vedere vestito che aveva preso per la festa di Dafne e Thoren che era ancora in mostra nella vetrina del negozio. Dopo un po' Brandon disse:

"Ehi, mi dispiace ma dobbiamo andare."

"Di già?" Chiese Stella col broncio.

"Sì, devo allenarmi."

"Non ti alleni già di mattina?" Chiese la ragazza incrociando le braccia, molto dispiaciuta.

"Allenamenti speciali. Mi faccio perdonare, promesso." Disse Brandon con un sorriso cercando di togliere il broncio dal viso della sua ragazza, lei abbozzò un sorriso e disse:

"E va bene, andiamo."

Così Brandon riaccompagnò Stella ad Alfea e tornò a Fonterossa.
Quando arrivò lì andò subito all'armeria, aprì il suo armadietto e prese la sua spada e quella che era diventata della sua amica.
Mentre si dirigeva all'uscita però pensò che era meglio andare a controllare suo fratello, così tornò sui suoi passi andando ai dormitori e in camera sua.
Quando aprì la porta trovò Logan steso sul suo letto.

"Sei tornato finalmente! È una noia mortale stare qui senza far niente!" Disse suo fratello mettendosi seduto.

"Meglio annoiarsi che farsi uccidere... allora, come è andata? È venuto qualcuno? Ti ha visto qualcuno?"

"E venuto Sky prima, poi mi ha detto che doveva uscire con la sua ragazza, una certa Bloom che l'ha tenuto al telefono per un quarto d'ora, molto sdolcinati quei due... per il resto sono stato un fantasma." Sorrise il ragazzo.

"Bene, cerca di essere invisibile anche per le prossime due ore." Disse Brandon serio, Logan chiese:

"Ma come, sei appena tornato ed esci di nuovo?!"

"Sì."

"E dove vai?" Chiese Logan un po' seccato dal fatto che doveva chiedere per farsi dire le cose.

"Devo vedere una mia amica, ci alleniamo insieme."

"Ti sei allenato stamattina, potresti anche farmi un po' di compagnia." Si lamentò Logan.

"Non posso, è una cosa importante. Ora devo andare, sono in ritardo, quindi se vuoi scusarmi..." Brandon stava per uscire ma Logan chiese:

"... la tua amica è la brunetta di Linphea?"

Brandon si voltò, suo fratello aveva stampato in faccia un sorriso malizioso.

"Sì, e non fare quella faccia, siamo solo amici."

"Oh, andiamo, fratellino, a me puoi dirle certe cose, è a lei che non puoi dirle!" Esclamò Logan indicando la foto che Brandon aveva sul comodino, c'erano lui e Stella.

Brandon rise:

"Sei un idiota."

"Tutto mio fratello!" Ribatté l'altro ed entrambi risero.

"Sul serio, devo andare," Disse Brandon," non..."

"... farti vedere da nessuno, lo so. A stasera." Salutò suo fratello così Brandon lasciò la camera.
Prese la sua windrider e volò verso Selvafosca, parcheggiò e si fece strada tra gli alberi per raggiungere il posto dove lui e Flora si allenavano di solito, gli fu però tagliata la strada da qualcuno che non gli stava troppo simpatico.


Coucou mie dolcissimi germogli di lullabea! Allora... che ne pensate?
Logan è andato a chiedere aiuto a suo fratello e nonostante le prime esitazioni Brandon non ha saputo dirgli di no... avrà fatto la scelta giusta?
Flora deve cercare di non perdere di vista le sue priorità, è ciò che le consiglia Aisha, ma le cose si complicano. Con Helia è stato un momento molto intimo, ma il suo amico aveva bisogno di lei, credete che le abbia chiare le sue priorità?
Presto andremo su Sakoma... non immaginate cosa ho in serbo per voi ahahhahahahaha... okay, scusate, ma la magia di Flora sembra molto più stabile e siamo quasi pronti per partire per la misteriosa avventura!
Dall'altro lato abbiamo una Flora sempre più combattiva e sta facendo moltissimi progressi, o almeno questo è ciò che pensa il suo allenatore. Oh,e ultimo, ma non ultimo, chi credete che abbia tagliato la strada a Brandon?
Direi che è tutto, ma sono davvero curiosa di sapere voi cosa ne pensate di queste "visite inaspettate"... Ancora voglio ringraziarvi per la lettura e per le vostre recensioni sempre piene di belle parole, siete dolcissimi e vi voglio un mondo di bene!
A presto,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


LA PIXIE E LO SCUDIERO

"Perché ho l'impressione che tu stia per minacciarmi?" Chiese Brandon alla pixie delle chicchiere che fluttuava davanti a lui con aria minacciosa.

"Perché è proprio quello che sto per fare!" Rispose Chatta con le mani ai fianchi, accigliata.

"E cos'ho fatto per meritarmi una minaccia da te? Ah, aspetta, senti che ho un segreto, non è vero? Ti risparmio la fatica: Logan non ha rotto con nessuna ragazza, è a Fonterossa perché è un completo idiota. Ecco, l'ho detto." Disse Brandon a braccia incrociate tenendo testa alla fatina. Lei stava per dire qualcosa con un ditino alzato, poi si fermò e annuì dicendo:

"Era... era anche questo, sì. Ma non sono qui per questo, specialista. Ascoltami bene: sta' alla larga da Flora, lei è la ragazza di Helia, punto!"

"Lo so bene, non mi reputo tanto stupido da non riuscire a notarlo."

"Bene, allora stalle alla larga!" Ripeté la fatina un po' alterata.

"Senti, Chatta, lo so che me lo stai dicendo perché forse sei passata di qui e ci hai visti, ma ci stiamo solo allenando insieme, le sto insegnando a combattere." Disse Brandon con aria tranquilla, soprattutto perché voleva far notare alla pixie che lui non temeva nessuna delle sue accuse.

"Sì, certo, certo, questo me l'ha detto anche lei, perché è la mia fata e mi dice tutto. Ma tu, specialista, non dici tutto quello che hai da dire..."

"... Ora mi hai stancato!" Sbottò Brandon, "Sono affari miei cosa dico e cosa non dico!"

"Non se riguarda la mia fata!" Ribatté Chatta alzando la voce.

"Ci sono cose che voglio tenermi per me!" Replicò Brandon alzando la voce più di lei.

"Ti ho visto come la guardi! E le stai vicino! Devi stare lontano da Flora!" Chatta gli urlò in faccia, Brandon le puntò il dito contro:

"Tu non sei una fatina. Tu sei una strega in miniatura!"

"Ma che cosa sta succedendo qui?!"

Chatta e Brandon si girarono nello stesso istante per vedere Flora che era lì a pochi passi da loro, teneva le mani sui fianchi e aveva un'espressione molto seria. I due cercarono di giustificarsi nello stesso istante:

"Lui mi ha urlato in faccia..."

"Questa fatina non fa altro che..."

"Ssst!" Li zittì Flora con un gesto della mano, poi si rivolse a Chatta:

"Vieni qui."

La fatina lanciò un'occhiataccia a Brandon e volò verso Flora.
Quando fu davanti a lei la sua fata, seria e un po' arrabbiata, le disse:

"Questa cosa deve finire."

"Ma, Flora, lui..."

"Ho detto che questa storia deve finire. Non puoi comportarti così con le persone, non puoi comportarti così con i miei amici. Non puoi saltare a conclusioni e crearti storie nella testa e poi importunare gli altri. Intesi?"

Chatta sospirò affranta e disse:

"Intesi."

"Bene, fa' la brava, ti voglio bene." Sorrise Flora per non far rattristare la fatina, odiava fare la dura anche se a volte doveva: Chatta era spesso troppo indisciplinata.

"Ti voglio bene anch'io." Sorrise la pixie.

Flora guardò Brandon che era ancora a qualche passo e disse a Chatta:

"Ora perché non torni al villaggio? Qui abbiamo un po' da fare, ma sai cosa? Domani puoi venire ad Alfea, ti faccio vedere la mia nuova trasformazione, ti va?"

"Sì, mi va tantissimo!" Esultò Chatta con un sorriso, "Allora io torno al villaggio, a domani." La fatina si avvicinò e le baciò la guancia così volò via scomparendo tra gli alberi.

Brandon tirò un sospiro di sollievo e solo quando fu sicuro che Chatta era andata via si avvicinò a Flora, i due s'incamminarono per andare ad allenarsi e Flora, mortificata, disse:

"Mi dispiace per Chatta, davvero, ti chiedo scusa."

"Tranquilla. Tu hai... hai sentito cosa ci siamo detti?"

"No, ho sentito però che vi gridavate contro e ho seguito le voci. Anche se credo di essermi fatta un'idea e, davvero, ti chiedo scusa per quello che ha potuto insinuare."

"Oh..." Disse Brandon un po' in imbarazzo, Flora aggiunse con un sorriso divertito:

"Tranquillo, lo so che non mi guarderesti mai in quel modo! È solo che Chatta tende ad interpretare le cose a modo suo."
Brandon ridendo disse:

"Sì, infatti."

Quando raggiunsero il loro posto Brandon posò le spade accanto ad un albero e disse:

"Okay, oggi prima delle spade voglio farti provare una cosa diversa."

"Ah sì? Cosa?" Chiese Flora curiosa.

"Combattimento, quello senza armi." Rispose Brandon con un sorrisetto, Flora sgranò gli occhi e disse:

"Su questo dovremo proprio lavorarci perché il mio massimo è uno schiaffo."

"Ah sì?" Chiese Brandon, divertito, Flora annuì, lui con un sorrisetto disse:

"Dammi uno schiaffo."

"Cosa?! No, non ti darò uno schiaffo!" Disse Flora scuotendo la testa.

"Avanti, uno schiaffo. Voglio vedere se riesci a farmi un po' male." Disse Brandon alzando le spalle.
Flora stava per darglielo ma fermò la mano a poco dalla sua faccia e disse:

"No, non ci riesco."

"Andiamo, Flora, devi solo darmi uno schiaffo, non è difficile."

"E se ti faccio male?" Chiese lei, preoccupata.

"Non mi farai male." Rispose Brandon con un sospiro, pazientemente.

"E va bene." Disse Flora con determinazione, prese un respiro e Slap! schiaffeggiò il suo amico. Subito ritirò le mani stringendole al petto e chiese, preoccupata:

"Mi dispiace, ti ho fatto male?!"

Brandon si massaggiò la guancia ridendo:

"Ho ricevuto di peggio, credimi. Quindi, ragazza, mi sa che dobbiamo farti arrabbiare un po' di più. Nel combattimento le regole sono poche: colpisci, para, colpisci para." Brandon assunse il suo tono da saggio insegnante e Flora da brava allieva lo ascoltò con attenzione. "Come si fa a colpire?" Chiese lui anticipando la domanda, rispose:
"Con quello che abbiamo a disposizione."

Passò alle sue spalle, Flora lo seguì con lo sguard finché fu possibile. Brandon le prese le mani e intrecciò le sue dita con quelle della ragazza.

"La postura è sempre la stessa," Disse abbassando un po' la voce, erano vicini, non c'era bisogno di parlare a voce alta. "Quindi gamba destra avanti e sinistra indietro per avere equilibrio. Esattamente. Braccia alternate, ovviamente. Uno, due." Disse tirando dei pugni ad un invisibile avversario guidando le braccia di Flora.

"Come ci difendiamo?" Chiese Brandon anticipando un'altra domanda, ma Flora rispose:

"Ci copriamo la faccia sperando che non ci facciano troppo male?"

"Non esattamente." Replicò Brandon, lui le portò le braccia avanti. "Così, e pari i colpi del tuo avversario, blocchi quella che vuole essere la sua mossa."

"Okay, ho... ho capito." Disse Flora rossa in viso.

"Bene." Annuì Brandon allontanandosi, Flora sperò di non avere le guance troppo rosse.
Brandon passò davanti a lei e disse:

"Ora mi devi colpire, e ci devi mettere forza."

"Quella ora ce l'ho." Sorrise Flora rincuorandosi, lui ridacchiò e la sfidò:

"Bene, fammi vedere allora."

Flora prese un respiro, controllò la postura e iniziò a colpire il suo amico tirandogli pugni sul petto. Ci mise molto forza anche se lui non si spostò di un centimetro.

"Più forte, mi stai facendo il solletico."

"Ci sto mettendo forza!" Disse Flora a denti stretti continuando a colpirlo.

"Metticene di più, chi è che davvero non sopporti?"

"Non lo so!" Rispose lei con fatica colpendolo ancora, ma senza risultati.

"Andiamo, c'e qualcuno che ti ha fatta arrabbiare, qualcuno a cui vorresti proprio dirgliene quattro." Disse Brandon, Flora smise di colpirlo e rifletté per un secondo riprendendo fiato, poi lo guardò e disse:

"La Natura, sì, la Natura di Linphea mi ha esiliata dal mio pianeta. Il mio pianeta! Sono la fata guardiana della natura e non posso tornare su Linphea!" Parlando aveva alzato la voce e si era scurita in viso, allora, motivata, colpì di nuovo il suo amico e gli fece fare un passo indietro.

"Brava, bravissima. Okay, continua così, chi c'è ancora?"

"Quelle ninfe!" Rispose Flora, con rabbia, colpendolo ancora. "Mi hanno fatta sentire un mostro! Mi hanno fatta sentire pericolosa e fuori posto sul mio pianeta!" Lo colpì ancora.

"Okay, brava. Qualcun'altro?"

"Ehm... mmh... Amaryl! Sì, Amaryl, lei ha detto che sono una fata debole! Credeva che sconfiggermi sarebbe stato semplice e non aveva nulla da temere, invece Bloom era più potente, credeva che le sarebbe bastato un secondo per farmi cadere!" Flora colpì il suo amico ancora e ancora, Brandon la lasciò fare anche se un po' stava cominciando a fargli male.
Poi si fermò e riprese fiato con lo sguardo a terra, lui le mise una mano sulla spalla:

"Stai bene?"

"Sì, credo di sì." Guardandolo negli occhi, lui in quel momento vide qualcosa in più in quegli occhi.

"Direi che per oggi basta, possiamo anche prendere le spade." Sorrise Brandon, lei annuì.
Brandon prese le due spade e i due si allenarono insieme.

Finito il loro allenamento si presero una pausa e si sedetteri fra gli alberi, Flora poggiò la testa contro l'albero alle sue spalle, Brandon notò la sua espressione e disse:

"Tornerai su Linphea."

"Lo spero, è stata Vymarna ad esiliarmi, capisci? Anche se capiamo a cosa porti questa profezia e riusciamo a sconfiggere questo nemico rimango una keimerina, e la Natura non vuole keimerine sul suo pianeta." Rispose Flora con lo sguardo basso, sospirò affranta. Brandon allora disse ancora:

"Non possono tenerti lontana, sei la fata guardiana della natura oltre ad essere una keimerina. E poi, non sei una specie di celebrità? L'inverno in persona è..." Brandon si interruppe e si morse le labbra, Flora gli sorrise:

"Puoi dirlo, tranquillo. L'inverno in persona è il mio padre biologico. Ma in fondo io quell'uomo, o spirito della natura, o quel che era, non lo conosco, vorrò bene sempre a Rodols, mio padre." Abbassò di nuovo lo sguardo.

"Ehi, di' un po', chi è questa Amaryl che si è azzardata a dire che sei una fata debole?" Chiese Brandon alleggerendo la discussione, Flora allora rispose animandosi:

"Siamo nella stessa classe di autodifesa. Qualche settimana fa Griselda ci chiamò per combattere, poi Bloom prese il mio posto, e ho sentito che parlava con le sue amiche e diceva loro che si era sentita sollevata a dover combattere con me!"

"Non ci credo!" Esclamò Brandon con un tono esageratamente scioccato e una mano sul petto.

"Sì, sì!" Annuì Flora ridendo.

"Non sa proprio di cosa parla quella ragazza!" Disse ancora Brandon con lo stesso tono e Flora rise ancora, Brandon fu contento di averla tirata su.
Rimasero un po' in silenzio ad ascoltare la natura, poi Flora chiese:

"Come va con tuo fratello?"

"Sorprendentemente bene, a dir la verità." Rispose Brandon con un cenno.

"Fantastico." Sorrise Flora.

"Già, e se devo proprio essere sincero, mi era mancato."

"Vedrai, il vostro rapporto si ricucirà da solo, è questo il bello dei fratelli. Ho sentito da Stella che hai detto che ha mal d'amore."

"Sì, non sapevo cosa inventarmi e mi è sembrata la spiegazione più credibile. Grazie ancora per il tuo silenzio."

Flora sorrise, poi Brandon disse:

"Io invece ho sentito che hai detto a Helia che avevo problemi con Stella. Sapevi che non era così, non è vero?"

"Certo che lo sapevo, eri sconvolto al telefono." Flora fece spallucce," Ma davvero non sapevo come dirlo ad Helia, detto ad alta voce suonava strano e non volevo creare nessuna situazione imbarazzante."

"Sono d'accordo, e starò anch'io più attento a non obbligarti a farlo." Brandon strinse le labbra un po' mortificato, gli dispiaceva che a causa sua Flora aveva mentito ad Helia, ma si sorprese quando Flora disse:

"Brandon, tu sei mio amico e se hai bisogno di me allora io arrivo, sempre e comunque. È così che fanno gli amici."

"Già..." Fu quello che Brandon riuscì ad aggiungere.

Dopo poco fu tempo di tornare a scuola e i due amici si salutarono.
Quella settimana trascorse tra allenamenti e sessioni di viaggi interiori. Tutte le ragazze furono molto impegnate tra studio e allenamenti, Bloom si vide poco poiché doveva dare una mano ad organizzare la festa per l'anniversario di sua sorella.
Chatta raggiunse Flora ad Alfea, la sua fata le mostrò la sua trasformazione e la pixie ne fu molto colpita. Chatta non disse più nulla a Flora riguardo la sua stretta amicizia con lo scudiero e Flora non aprì più il capitolo per non mortificare la sua fatina.

A Fonterossa anche i ragazzi ebbero molto da fare con lo studio, e Brandon si poteva dire quello più stressato dato che era costantemente preoccupato che qualcuno potesse vedere suo fratello e che si presentasse qualcuno che voleva la sua testa da un momento all'altro.
Nonostante ciò, era molto felice di avere Logan lì, anche se non lo ammetteva. Erano anni che lui e suo fratello non si vedevano, anni che non vivevano più insieme, e Logan sembrava essere tornato quello di sempre. Più volte in quella settimana Stella aveva insistito per uscire tutti insieme, Brandon aveva sempre rifiutato inventando delle scuse.

Durante l'ultima sessione della settimana Flora riuscì a trasformarsi nella sua forma butterflix rimanendo stabile, poi passò a quella keimerina di livello base.

"Bene," Disse Avalon,"riuscire a passare da una forma all'altra è un grande risultato, e mi sembra che tu sia molto più stabile, o sbaglio?"

"Sì, sento che non mi sfugge di mano, credo di avere un certo equilibrio adesso." Rispose Flora mentre il professore rimetteva a posto la candela. Lui allora disse:

"Direi che sei pronta per partire in missione, puoi andare dalla preside e riferirle ciò che ti ho detto. Nonostante questo, Flora, dovremo lavorare ancora, va bene?"

"Sì." Annuì la fata.

"Bene," Sorrise Avalon, "allora ci vediamo lunedì, puoi andare dalla preside."

"Arrivederci, professore." Salutò la ragazza, lui ricambiò il saluto e Flora lasciò la classe.
Prima di tornare in camera per cambiarsi e andare a Selvafosca, Flora andò dalla preside Faragonda per riferirle le novità.

"È permesso?" Chiese la ragazza, Faragonda le fece gesto di entrare.

"Dimmi tutto, cara." Disse Faragonda mentre Flora si sedeva di fronte a lei.

"Ho appena finito l'allenamento con il professor Avalon, secondo lui ora sono abbastanza stabile e potremmo già partire per Sakoma." Spiegò Flora con un sorriso, Faragonda però non aveva la stessa espressione.

"Non lo so, cara. Hai fatto pochi allenamenti pratici, e se vi attaccassero? Non lo so..."

"La prego, preside Faragonda, ci lasci partire. Sakoma è l'unica traccia che abbiamo per capire a quale nemico si riferisce la profezia."

Faragonda guardò la sua allieva, lei la pregava anche con lo sguardo. La preside allora sospirò e concesse:

"E va bene. In fondo ti ho vista, stai facendo progressi... domani mattina allora andate su Sakoma."

"Oh, grazie, preside Faragonda!" Esclamò Flora con un gran sorriso, Faragonda rispose con un cenno del capo, sperava di non pentirsi della scelta appena fatta.

"Va' a dirlo alle tue amiche, io avverto Saladin."

"Va bene!" Flora si alzò e lasciò l'ufficio, così tornò in camera sua.
Trovò lì tutte le sue amiche, stavano ascoltando il racconto di Bloom che era appena rientrata da Domino.

"E così abbiamo scelto l'azzurro, sapevo che era la scelta giusta sin dall'inizio ma alla madre di Thoren piaceva il pesca..."

"Ragazze, grandi notizie!" Esclamò Flora entrando e interrompendo la sua amica.

"Che succede?" Chiese Tecna che aveva davvero bisogno di cambiare argomento.

"Domattina andiamo su Sakoma! Avalon dice che sono stabile, Faragonda ci ha dato il permesso!"

"Sì! Finalmente!" Esultò Aisha, Musa aggiunse:

"Ci voleva un'altra avventura!"

"Verranno anche i ragazzi, vero?" Chiese Stella.

"Sì, Faragonda ha detto che avrebbe avvertito Saladin."

"Bene." Disse Stella lievemente accigliata,"Perché sono giorni che non vedo Brandon e non me la conta giusta, mi sta evitando."

"Cosa? Stella, non essere paranoica." Bloom alzò gli occhi al cielo, Aisha aggiunse:

"Cosa tu fa credere che ti stia evitando?"

"Volevo organizzare una serata tutti insieme ora che c'è suo fratello, ha detto che sta studiando tutte le sere fino a tardi. Andiamo, Brandon?"

Flora si schiarì la voce e disse:

"Potrebbe essere, di questi periodi c'è tanto da studiare, si avvicinano gli esami di metà semestre."

Stella non fu troppo convinta ma non disse nulla, Bloom ritornò a parlare della festa e dei colori, della musica che sarebbe stata suonata e dei fuochi d'artificio che sarebbero stati fatti paritire alla fine della festa.
Flora si cambiò ed uscì, le sue amiche non chiesero nulla, probabilmente troppo prese dal racconto della principessa di Domino.

"Sei allegra, che succede?" Chiese Brandon vedendola sorridente.

"Un sacco di cose! Uno: riesco a passare dalla forma butterflix alla forma base e sono in equilibrio, secondo Avalon!" Rispose lei eccitata.

"Fantastico!"

"Ah-ah, e non è finita qui! Domani andiamo su Sakoma!"

"Cosa? Davvero?" Chiese Brandon incredulo, Flora annuì.

"Faragonda ci ha dato il permesso!"

"Finalmente! E sai perché ci ha dato il permesso? Perché una certa fata keimerina sta imparando ad usare la sua nuova magia." Disse Brandon con un sorrisetto, sapeva quanto Flora fosse soddisfatta dei propri progressi.

"Sì, lo so!!" Sorrise lei allegramente.

"Anche se," La frenò lui assumendo il suo tono da maestro, "ricorda che la magia combatterà soltanto la metà delle tue battaglie."

"Sei un pozzo di saggezza." Disse Flora con sarcasmo, lui le strizzò l'occhio e disse:

"Sentiti onorata di avermi come maestro, e, proprio perché l'altra metà delle tue battaglie devi combatterle senza magia... in guardia!" Le disse mettendosi in posizione, Flora fece lo stesso.

"Questa volta reagirò, e cercherò di colpirti, va bene?" 
Flora annuì.

Si allenarono per per il resto del pomeriggio, Brandon le diede dei consigli molto importanti che le servirono per richiamare la forza e la motivazione.

"Come ti sentivi in quel bosco?" Le chiese mentre si colpivano e si schivavano.

"Inutile."

"Ricordalo, stai facendo questo per non sentirti mai più così!"

"Mi sto stancando." Disse lei col fiato corto mentre schivava un colpo e provava ancora a colpire.

"Devi resistere." La incitò il suo allenatore.

E colpirono, pararono, colpirono e schivarono fin quando Brandon, vedendola davvero stanca, la fece fermare.
Si sedettero a terra per riposarsi, lui le disse:

"Brava, stai andando alla grande."

"Grazie, non avrei mai creduto di essere in grado di... fare tutto questo, ed è soltanto merito tuo."

"Sì, beh, la falsa modestia non mi si addice quindi direi che posso prendermi anche il merito." Disse Brandon scrollando le spalle e Flora rise. Poi lei disse:

"Stella crede che tu la stia evitando."
Brandon sospirò, Flora, sorpresa, disse:

"Allora è vero! Hai intenzione di rimediare? Perché la tua principessa è piuttosto offesa."

"Sì, è vero, ma che posso farci? L'ultima volta che l'ho vista le ho mentito riguardo Logan, poi in settimana mi ha chiesto più volte di uscire tutti insieme e mio fratello non può far vedere la sua faccia in giro." Spiegò Brandon, un po' afflitto.

"Sai cosa penso?"

"Cosa?"

"Che dovresti dire a Stella la verità su Logan." Brandon scosse la testa e stava per replicare ma Flora aggiunse:
"È la tua ragazza, capirà sicuramente!"

"È la mia ragazza ma è anche una principessa." Controbatté Brandon totalmente in disaccordo.

"E allora? Temevi che non avrebbe capito quando non le dicesti di non essere un principe e come è andata a finire? Ha capito, perché ti amava, e ti ama ancora, capirà anche questa volta."

"Non lo sa nemmeno Sky per la stessa ragione, ed è il mio migliore amico. Rimane sempre un principe però, loro certe cose non le capiscono."

"Brandon," Disse Flora stringendo un ginocchio al petto,"mentire a Stella non farà altro che creare dei muri tra di voi."

Brandon sospirò e disse:

"Hai ragione, ma... non saprei..."

"Qui non si tratta di apparenze, Stella non è come Sky, lui ti è amico, ma tu sei sempre il suo scudiero. Stella è la tua ragazza, è la persona che ami, tutto il resto non conta perché voi vi capite. È così che funziona l'amore, ci si capisce senza troppi giri di parole."

"Dimmi come faccio a dirti che non hai ragione." Disse Brandon appoggiando la testa all'albero dietro di sé, con un sospiro.

"Non puoi, ho ragione." Sorrise Flora.

Al tramonto i due ragazzi tornarono alle loro scuole, quando Brandon tornò in camera sua suo fratello lo stava aspettando.

"Sei tornato! Ehi, sai cosa pensavo? Che potrei sempre uscire di qui se mettessi un cappello e dei baffi finti! O potrei farmi crescere dei baffi veri! Sono un genio." Disse Logan contemplando se stesso, Brandon alzò un sopracciglio e disse:

"Genio, nah, non esagerare. Ascolta, tu non ti muovi di qui, erano questi i patti. Cosa importante, domani non ci sarò, devo andare in missione su un pianeta un po' lontano da qui e credo che mancherò per tutto il giorno, tu non muoverti di qui per nessun motivo al mondo."

"Un pianeta lontano? Che pianeta?"

"Un pianeta chiamato Sakoma, pare sia congelato, è una lunga storia."

"E perché ci vai?" Chiese Logan curioso, Brandon rispose:

"Per Flora, lei è una fata keimerina, una fata dell'inverno. La Natura di Linphea ha pronunciato una profezia quando è nata e, come ogni profezia che si rispetti, ci avverte di una male che potrebbe essere molto pericoloso. Sakoma per ora è l'unica traccia che abbiamo quindi andiamo lì per scoprire chi possa essere questo nemico."

"Eccitante... posso venire?"

"No."

"Per favore." Logan giunse le mani, Brandon, piatto, rispose:

"No."

"Andiamo! Non hai idea di quanto sia noioso stare qui! E poi, non ci sarai per tutto il giorno, e se qualcuno ti cercasse? E se mi scoprissero? Finiresti nei guai, fratellino."

"Tu vedi di non farti scoprire."

"Se non posso uscire di qui e per tutto il giorno non ci sei cosa mangerò, la suola delle mie scarpe? Brandon, per favore, lasciami venire!"

Brandon lo guardò, rifletté per un secondo, poi sospirò e disse:

"E va bene, vieni anche tu."

"Sì!"

"Scendo a cena, ti porto qualcosa." Disse Brandon uscendo, Logan sorrise.
Quando Brandon scese i suoi amici erano già tutti lì.

"Non sappiamo cosa troveremo esattamente." Stava dicendo Helia quando lui arrivò, Brandon si sedette e Sky disse:

"Ehi, domani andiamo su Sakoma."

"Lo so, fantastico, vero?" Esclamò Brandon, Timmy chiese:

"Come lo sai? A noi Saladin lo ha detto poco prima della cena."

"Io... le ragazze, loro lo sapevano già, l'ho saputo da loro." Balbettò Brandon.

Dopo cena ognuno tornò in camera sua, Brandon portò a Logan qualcosa da mangiare e lui divorò tutto.
Era riuscito inoltre a rimediargli un materassino, come promesso.
Quando si misero a letto e spensero le luci Logan sussurrò:

"Brandon?"

"Cosa c'è?" Sussurrò Brandon nel buio, probabilmente Sky già dormiva.

"Comunque io una ragazza ce l'ho davvero."

"Ah sì?"

"Sì, si chiama Helen."

"Ne sei innamorato?"

"Sì, e molto, anche se lei ci tiene molto al giudizio di sua madre, così faccio di tutto per piacerle."

"Oh, beh, buona fortuna, io non piaccio molto alla madre di Stella."

"Perché?"

"Stella è la principessa di Solaria, io sono lo scudiero di Sky."

"Ah, buona fortuna anche a te allora. Niente, volevo dirtelo."

"Va bene, buonanotte." Bisbigliò Brandon girandosi ma Logan disse ancora:

"Brandon?"

"Sì?"

"Grazie."

"Non dirlo neanche." Logan non poteva vederlo ma Brandon sorrise e, felice, si addormentò.

Anche le ragazze andarono a letto presto e si addormentarono in fretta.
Flora era molto emozionata per la missione del giorno successivo, non era molto tranquilla e non dormì affatto bene.
Quando si addormentò vide se stessa come in un viaggio col professor Avalon, ma invece di vivere una nuova e curiosa avventura per intuire i suoi incantesimi, Flora sognò un'esperienza già vissuta.

Era seduta a terra con i suoi amici di fronte ad una grossa roccia, dietro di questa c'era Vymarna, la Natura di Linphea.

"Va bene, mi scusi..." Stava dicendo Nex seduto a pochi passi da lei, Flora non se ne rese conto ma poi chiese a Vymarna di sapere di più sulla storia passata, su Nikolai.
Vymarna allora rispose:

"Posso dirti, keimerina, che il pianeta che ha accolto Nikolai non esiste più. E potrei darti un consiglio: cerca il cuore della natura. Per il resto, Alyssa dovrebbe avere le risposte che cerchi."

Flora si svegliò di colpo, si guardò intorno e vide che era ancora troppo presto per alzarsi.
Rifletté sul sogno appena fatto, forse la sua mente voleva dirle qualcosa, voleva che riflettesse sui suoi ricordi.
Flora pensò a sua madre, in effetti era ancora un po' ferita per quello che era successo, amava Rodols con tutto il suo cuore ma le bugie fanno sempre male.
Poi però, si rese conto che non era su quello che avrebbe dovuto riflettere.

Decise di riaddormentarsi, il giorno dopo avrebbe raccontato tutto ai suoi amici.


BuonSalve miei adorati germogli di lullabea! Come state? E' passata un'altra settimana, spero vi sia andata bene, e se non è andata proprio una meraviglia consolatevi pensando che domani è domenica e che stasera ho aggiornato con un nuovo capitolo!! (sì, vabbe', la gioia proprio... -.-)
Dunque, questo capitolo non è proprio ricco di eventi ma ci serviva... la cosa più importante: andiamo su Sakoma! E, altra cosa importante è il sogno di Flora! La fata racconterà tutto ai suoi amici, e diciamo che questo è il punto di partenza... ne vedremo delle belle!
All'inizio del capitolo c'è stata la discussione tra Brandon e Chatta... non vi aspettavate fosse lei, vero? Beh, in questa storia sto cercando di riprendere i personaggi un po' "dimenticati" come Avalon e come le pixies, le fatine saranno molto presenti nel corso della storia e da quanto abbiamo capito in questo capitolo Chatta avrà un ruolo fondamentale: sarà l'acerrima nemica dello scudiero! XD
Flora impara a combattere e migliora ogni giorno, qui la fata ha avuto anche un momento un po' emotivo, diciamo che aveva un po' bisogno di buttare fuori (cosa importantissima, credetemi, non  tenetevi niente dentro, anche se è difficile dopo starete meglio).
Beh, direi che per questo capitolo è tutto quello che ho da dire, un discorso molto più lungo ci aspetterà sul prossimo... ho intenzione di stupirvi, e di scioccarvi...
Ancora una volta ci tengo a ringraziarvi per la lettura e per tutte le bellissime recensioni che lasciate, siete il MIELE *-*
Un bacio forte, e sabato, anche se ci sarà Harry Potter, prima di prendere l'Espresso per Hogwarts, pubblicherò, promesso. ----- preparatevi------ XD
Vi strAmo, 

xoxo Florafairy7

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


METTERE IN PRATICA GLI INSEGNAMENTI

Il giorno dopo furono tutti pronti per la partenza.

"Sono felice che tu voglia venire, dedicarsi ad altre cose è il primo passo per dimenticarla." Disse Sky a Logan che si pettinava davanti allo specchio, questo rispose:

"Sì, ehm... ho deciso di non pensarci, capisci?"

Brandon, che si stava preparando, sorrise tra sé soddisfatto.

Quando furono tutti pronti i ragazzi partirono per Alfea. Brandon era stato attento a nascondere suo fratello durante il tragitto tra la sua camera e l'hangar. Saliti tutti a bordo e chiusi gli sportelli Brandon presentò suo fratello ai suoi amici:

"Ragazzi, questo è mio fratello Logan, non c'è stato modo di fare prima le presentazioni..."

"... mi tieni segregato in camera." Commentò Logan sottovoce, Brandon fece finta di non sentire e continuò:

"Non volevo che rimanesse da solo oggi così viene con noi, per voi non è un problema, vero?"

"Ma no, certo che no." Disse Helia con un sorriso, si avvicinò a Logan e gli porse la mano:

"Io sono Helia, molto piacere."
Logan ricambiò la stretta di mano e dopo Helia anche gli altri si presentarono.
Dopo poco arrivarono ad Alfea e si fermarono in cortile per prendere le ragazze. Loro erano già lì che li aspettavano.
Prima di scendere Brandon intimò a Logan:

"Meglio se aspetti qui, noi andiamo da Faragonda e torniamo subito, va bene?"

"Va bene, sta' tranquillo." Annuì il ragazzo. 
I ragazzi scesero e Logan andò a sedersi ai posti di comando, in quel momento Brandon pensò a come sarebbero potute andare le cose.

Quando scesero le ragazze erano tutte lì che li aspettavano.

"Eccoci arrivati!" Annunciò Sky scendendo.

"Finalmente, non vediamo l'ora di partire!" Replicò Bloom con un sorriso.
I ragazzi e le ragazze si salutarono e così andarono da Faragonda.
La preside era seduta alla sua scrivania, quando li vide entrare lasciò quello che stava facendo e li salutò:

"Oh, buongiorno ragazzi."
Gli studenti ricambiarono il saluto, poi Bloom disse:

"Preside Faragonda, siamo pronti per partire."

"Bene. Ragazzi, per favore, state attenti, sappiamo molto poco, potreste trovarvi in qualcosa di troppo pericoloso."

"Va bene, preside Faragonda." Annuì Sky, lei continuò:

"La Dimenisione Magica ha chiesto aiuto, le profezie sono cosa rara, questo vuol dire che un serio pericolo incombe su di essa."

"Faremo attenzione, preside Faragonda, stia tranquilla." La rassicurò Stella, la preside sospirò e disse:

"Va bene, andate. Flora, mi raccomando, tu in particolare sta' attenta."

"Ci siamo noi per questo." Disse Helia, la preside sorrise al ragazzo.

Così i ragazzi lasciarono l'ufficio della preside e salirono a bordo della navicella che li avrebbe portati su Sakoma.
Appena le ragazze salirono Logan girò il suo sedile e andò loro incontro per presentarsi, loro furono molto sorprese di vederlo.

"Molto piacere, io sono Logan." Si presentò lui, poi si rivolse alle ragazze una ad una.

"Sono Bloom." Disse lei quando lui le prese la mano.

"Aisha." Sorrise la fata dei fluidi, Nex aggiunse dalla sua postazione: "Ed è la mia ragazza!"

"Nex!" Aisha alzò gli occhi al cielo.

"Sono Musa." Sorrise la ragazza, lui sorrise. Poi passò alla ragazza affianco a lei e alzò entrambe le sopracciglia per lo stupore.

"Il mio nome è Tecna."

"Oh, ma è un bellissimo nome, insolito... da dove vieni?"

"Zenith." Rispose Tecna arrossendo lievemente.

"Non ci sono mai stato, dev'essere un bel pianeta."

"Molto, ma parlo soggettivamente, però due visitatori su tre si dicono molto soddisfatti."

Logan sorrise, poi prese la mano a Stella, lei disse subito:

"Noi praticamente ci conosciamo già, e poi diciamo che è grazie a me se sei qui, ma tranquillo, non voglio che mi ringrazi, fare felice Brandon è una delle mie priorità."

"Sì, ehm... giusto..." Rispose Logan un po' stranito. Poi salutò Flora:

"Ciao, io e te ci siamo già visti su Linphea, è così?"

"Sì." Rispose Flora ma non sorrise nonostante lui sembrasse molto lieto.

"Sei Flora, non è vero? Mio fratello parla di te, ma da quel che ho capito la biondina rimane la sua ragazza, sbaglio?"

"No, è proprio così." Rispose Flora, Logan tornò dai ragazzi e Flora ne fu felice.
Quel ragazzo le trasmetteva una strana sensazione, non molto piacevole, ma non disse nulla alle sue amiche.
Brandon era seduto ai comandi, Logan andò da lui anche perché ancora non conosceva bene i ragazzi, suo fratello gli disse:

"Alla larga dalle ragazze... cosa direbbe Helen?"

"Oh, andiamo, è per divertirmi un po'."

"Sono tutte impegnate, tranne Musa ma comunque non è per te, quindi gira a largo."

"Ah sì, tutte? Anche quella di Zenith?" Chiese con una smorfia di delusione, Brandon rispose:

"Assolutamente! È la ragazza di Timmy."

"Mmh... fortunato il quattrocchi, è carina. E, dimmi, chi è il ragazzo di Flora?"

"Helia. Hai finito di farti gli affari degli altri?"

"Mi sto solo informando!" Si giustificò il ragazzo, Brandon ridacchiò.

Nel frattempo le ragazze erano sedute insieme e non potevano non parlare del nuovo ragazzo.

"Non mi aspettavo ci fosse anche lui." Disse Bloom guardandolo da lontano.

"Forse si è stufato di piangersi addosso, lo dicevo io a Brandon." Disse Stella guardando nella stessa direzione.

"È carino." Aggiunse Musa, Aisha disse:

"Lui e Brandon si somigliano molto."
In effetti fisicamente era così, erano alti più o meno la stessa altezza, Logan portava i capelli più corti di suo fratello ed erano un po' più scuri ma per il resto i loro tratti erano molto simili.

"Eppure a me sembrano totalmente diversi." Aggiunse Flora, Stella disse:

"Non saprei... comunque sembra che si sia ripreso perché, mi sbaglio o ha già messo gli occhi su una ragazza?"

Le ragazze guardarono Tecna, lei arrossì e disse:

"Non guardatemi in quel modo! Mi ha solo chiesto da dove venissi, forse ho un viso familiare."

"Sì, perché ti ha vista nei suoi sogni!" Esclamò Musa, le altre risero e Aisha le diede il cinque per la battuta.
Quando tornarono serie Flora disse:

"Ragazze, stavo pensando ad una cosa che ci ha detto Vymarna."

"Di che si tratta?" Chiese Bloom, lei rispose:

"Credo che ci abbia detto di più di quanto crediamo."

Stella si alzò, le altre la guardarono confuse, lei a gran voce attirò l'attenzione di tutti:

"Un momento di attenzione, per favore! Ragazzi, è una cosa importante!"
I ragazzi si girarono curiosi, Stella allora fece un passo indietro e fece gesto a Flora:

"Prego."

Flora scosse la testa, Stella aveva dei modi di fare un po' esagerati, anche se efficaci. La fata si alzò, si schiarì la voce e disse:

"Okay, ascoltate, stavo riflettendo sulle parole di Vymarna e credo che ci abbia detto di più di quanto abbiamo effettivamente realizzato."

"Cosa intendi?" Chiese Helia, seduto con Timmy alle mappe.

"Ricordate quando ci ha parlato di Nikolai? Poi ci disse di come nascevano le keimerine e mi disse che mia madre aveva le risposte che cercavo."

"Sì, e allora?" Chiese Nex, accanto a Sky.

"Allora prima di questo ha detto che dovevamo cercare il cuore della natura, poi ha parlato di mia madre e non ci abbiamo dato peso! E se questo cuore della natura ci potesse aiutare contro il nostro nemico?"

"Non ho mai sentito parlare di nessun cuore della natura." Disse Bloom strofinandosi il mento.

"Dovrebbe essere un'arma?" Chiese Stella.

"Io... non lo so, in realtà, ma Vymarna dà peso alle parole, non parla per parlare e sono sicura che il cuore della natura ci potrebbe aiutare in qualche modo." Rispose Flora stringendo i pugni, facendosi forza.

"Beh, non ci resta che scoprire cos'è e dove possiamo trovarlo." Concluse Brandon, Sky aggiunse:

"Sì, e magari potrebbe essere il nostro asso nella manica."
Flora sorrise.

"Se non sbaglio io ne ho sentito parlare," Disse Helia riflettendo, "forse da mio nonno, non ne sono sicuro. Comunque per quanto ne so è un ciondolo."

"Perché Vymarna ci indirizzerebbe ad un ciondolo?" Chiese Musa, Tecna disse:

"Posso sempre fare qualche ricerca e scoprire qualcosa in più su questo ciondolo, forse ha proprietà magiche."

"Ricerche! Quello che stavo per dire! Sono un gran ricercatore, se vuoi ti do una mano!" Esclamò Logan, Tecna sorrise imbarazzata.
Logan si unì al gruppo delle ragazze, Timmy si avvicinò a Brandon e gli disse:

"Brandon, perdonami, ma ho l'impressione che tuo fratello ci stia provando con Tecna..."

Brandon scosse la testa e balbettò:

"Ma no, no... no, Timmy, non pensarci nemmeno, non si permetterebbe mai."

"Oh, scusami."

"Non scusarti, tranquillo." Sorrise Brandon nervosamente, suo fratello aveva l'abilità di fare un passo avanti e due indietro.

Logan prese posto accanto a Tecna che era circondata dalle ragazze, la fata tirò fuori il suo palmare e cominciò le ricerche a proposito di quello di cui aveva parlato Flora.
Dopo poco le altre ragazze furono stanche di aspettare che la loro amica terminasse le sue ricerche e si dedicarono ad altro mentre Tecna rimase da sola con Logan.
La fata della tecnologia si sentì leggermente a disagio per tutte le attenzioni che il ragazzo le rivolgeva ma cercò di non darlo a vedere.

Dopo alcune ore finalmente arrivarono su Sakoma. I ragazzi spensero i motori e le ragazze misero le giacche.
Prima di scendere Brandon chiamò suo fratello, lui si avvicinò.

"Prendi questa, non si sa mai."

"Una spada?! È una vita che non ne uso una, praticamente da quando..."

"... da quando sono partito per Fonterossa?" Chiese Brandon con un po' di amarezza, suo fratello annuì, il maggiore disse:

"Ascolta, potrebbe essere pericoloso e devi difenderti, prendila in ogni caso."

"Va bene." Annuì Logan e prese la spada porta da suo fratello.

Scesero dalla navicella e le ragazze furono molto felici di aver portato con loro le giacche, faceva molto freddo.

"Somiglia un po' a Domino quand'era congelato." Osservò Bloom guardandosi intorno come gli altri.
Il paesaggio non era per niente accogliente, era spoglio e completamente ghiacciato, privo di ogni forma di vita.
Faceva molto freddo e c'era della nebbia che rendeva difficile vedere quello che c'era più lontano.

"Che ne dite, diamo un'occhiata?" Chiese Sky al resto del gruppo, loro furono d'accordo e si incamminarono per dare un'occhiata in giro.
Flora si avvicinò ad Helia e gli prese la mano, aveva davvero bisogno di lui in quell'occasione.

"Andrà tutto bene." Le disse il ragazzo e una nuvoletta di vapore si creò dalle sue parole.

"Ho tanta paura, Helia."

"Ci sono io con te, tranquilla." La rassicurò lui stringendole la mano.

"Secondo me ci conviene cambiare direzione, insomma, da questa parte non c'è praticamente niente." Disse Logan camminando e un po' affaticato.

"Io credo di intravedere qualcosa lì in fondo." Ribatté Stella assottigliando gli occhi per riuscire a vedere meglio.

"Sì, c'è un'ombra." Annuì Bloom, Logan però replicò:

"Sarà una montagna."

"Io invece credo che potrebbe essere qualcosa di interessante, suggerisco di continuare da questa parte." Disse Sky e Logan si rassegnò seguendo il gruppo.
Continuarono a camminare e si avvicinarono all'ombra vista da lontano, quando videro di cosa si trattava rimasero stupiti.

"Wow, e questo?" Chiese Nex con un fischio, Tecna disse:

"Credo proprio che sia, o era, il palazzo reale."

"Andiamo a vedere di cosa si tratta!" Esclamò Bloom camminando in testa al gruppo.

Gli altri la seguirono, Flora guardò il cielo che era ricoperto da nuvoloni grigi, non le piaceva quel posto.
Arrivarono all'entrata del palazzo e salirono i gradini con attenzione poiché erano ghiacciati e sarebbero potuti cadere.
Arrivati davanti al portone Sky e Nex lo aprirono, Brandon notò che suo fratello si guardava nervosamente intorno.

"Va tutto bene?" Chiese, l'altro rispose con un mezzo sorriso:

"Sì, è solo che non sono abituato a tutto questo..."

"Ti ci vorrà un po', su, vieni." Disse suo fratello con un sorriso invitandolo a seguirlo.
La squadra entrò nel grande palazzo e anche l'interno era congelato.
Ai lati dell'ampio ingresso c'erano montagne di neve, le finestre era completamente ghiacciate. C'era poca luce, il pavimento era una lastra di ghiaccio.

"State attente a non scivolare." Disse Sky alle ragazze mentre avanzavano.

"Cosa speriamo di trovare?" Chiese Nex al gruppo, guardandosi intorno; la sua voce fece eco nel gigantesco e vuoto palazzo.

"Non lo sappiamo con esattezza, qualsiasi cosa, brancoliamo nel buio." Rispose Aisha, Flora aggiunse:

"Vymarna ha detto che Nikolai è diventato amico dell'uomo potente qui, forse intendeva il re, forse Nikolai ha vissuto qui e magari anche la donna di cui ci ha parlato Vymarna."

Continuarono a girare per il palazzo disabitato senza trovare molto, le stanze erano ammobiliate ma non c'era vita, tutto era completamente congelato.
Poi arrivarono in quella che doveva essere la sala del trono.

"Sembra che si sia congelato tutto improvvisamente." Affermò Tecna guardandosi intorno, in effetti tutto sembrava al suo posto e sembrava che si fosse congelato all'improvviso.

"Guardate qui!" Esclamò Musa chiamando l'attenzione del gruppo, era al lato della sala accanto al grande tavolo, lì c'erano piatti e posate, bicchieri e tovaglioli, tutto ricoperto di ghiaccio.

"Sembra stessero dando una festa e improvvisamente tutto è stato congelato." Disse Sky.

"Quindi quello che abbiamo scoperto venendo qui è che il re stava dando una festa quando si sono improvvisamente abbassate le temperature, molto costruttivo!" Commentò Nex sarcasticamente, Timmy però disse:

"Aspettate, c'è qualcosa che non mi è chiaro: se tutto si è congelato improvvisamente dove sono le persone?"

"Bella domanda..." Commentò Helia, Logan rispose:

"Forse sono scappati tutti in tempo."

"Ne dubito, è tutto molto strano..." Disse Tecna.

"Forse..." Stava dicendo Stella ma Musa la interruppe:

"Zitta una secondo! Avete sentito?" Chiese preoccupata, la sua voce fece eco nella grande sala vuota e fredda.

"Che cosa?" Chiese Stella leggermente infastidita di essere stata interrotta in quel modo.

"Ho sentito dei passi." Rispose Musa a voce bassa cercando di sentire qualcos'altro.

"Io non ho sentito niente!" Esclamò Stella guardandosi intorno, poi, d'un tratto sentirono sbattere una porta.

"Questo l'avete sentito però!" Disse Musa ai suoi amici e loro annuirono preoccupati.

"Che cosa può essere?" Chiese Flora ai suoi amici.

"Niente che non possiamo gestire." Rispose Brandon mettendo mano alla sua spada.

La sala del trono non era molto illuminata, fuori non c'era il sole, era coperto dalle grandi e fitte nuvole, i vetri delle finestre erano ghiacciati e la sala era molto fredda.
I ragazzi rimasero in silenzio in attesa, si guardarono gli uni gli altri con le orecchie tese ad ascoltare.
Silenzio.

Logan aprì la bocca per dire qualcosa ma suo fratello lo zittì con un gesto: aveva sentito qualcosa, e con lui anche tutti gli altri.

"Sono dei passi, non mi sbagliavo." Disse Musa a bassa voce.

"È un pianeta disabitato, chi è che sta venendo ad accoglierci?" Chiese Bloom con ansia, Stella, guardando la porta, rispose:

"Ehm... loro?"

Tutti gli altri guardarono in quella direzione e videro chi erano gli ospiti.

Iniziarono ad avanzare verso di loro e subito le ragazze gridarono in coro:

"Magic Winx! Butterflix!"

E avvolte da scintille e farfalline si trasformarono nella loro forma butterflix.

"Cosa dovrebbero essere?!" Domandò Stella, agitata.

"Quello che... ehm... sembrano, soldati di neve." Rispose Bloom preparandosi all'attacco. "Attacco Fiammeggiante!" Urlò infatti poi e colpì uno dei soldati, il colpo gli passò attraverso e questo cadde a faccia a terra.

Purtroppo uno in meno non era un gran risultato, davanti a loro c'erano circa un centinaio di soldati fatti completamente di neve. Erano come dei pupazzi di neve ma a forma di soldati, al posto della carota e dei bottoni però avevano delle armi di ghiaccio e un'espressione molto poco amichevole.

"Colpo morphix!" Urlò Aisha, seguita da Stella:
"Potere dell'Aurora!"

Due soldati di neve caddero in un solo colpo.

"Raggio Prismatico!"

"Percussione Sonica!"

Gridarono rispettivamente Musa e Tecna colpendo una buona quantità di soldati, Flora diede loro una mano:

"Soffio di Primavera!"

Nel frattempo i ragazzi cercavano di fare del proprio meglio combattendo contro i soldati di neve.

Nex con l'alabarda si difendeva contro quelli che gli arrivavano addosso, Timmy ed Helia lavoravano insieme: Helia immobilizzava, Timmy sparava.
I soldati erano molto numerosi.
Sky e Brandon, schiena contro schiena, combattevano menando fendenti e manversi.
Tra la folla di soldati Brandon vide suo fratello immobile:

"Logan! Attaccali! Difenditi in qualche modo!" Gridò a suo fratello mentre la battaglia imperversava, Logan lo guardò, poi fece una cosa del tutto inaspettata: corse alla finestra, la aprì con forza, poiché anche la serratura era congelata, e si lanciò di sotto lasciando il terreno di battaglia.
Brandon rimase attonito ma non ebbe tempo per pensarci perché ancora un altro soldato di neve gli era venuto addosso e doveva difendersi.

Nel frattempo Flora combatteva al fianco delle sue amiche ma d'un tratto la sua trasformazione si annullò.

"Oh no, non adesso!" Esclamò la fata, allora si concentrò e fu avvolta di nuovo da scintille, questa volta si trasformò in fata keimerina.

"Bella mossa!" Le disse Aisha, lei rispose:

"Il butterflix non regge, provo a combattere con questa forma. Tempesta ghiacciata!" Gridò poi scagliando l'incantesimo, questo colpì il nemico ma appena la scia azzurra uscì dalle mani di Flora la sua trasformazione si annullò.
Flora si guardò intorno, nessuna delle sue due trasformazioni era abbastanza stabile per una battaglia di quel calibro.
Helia la vide e gridò, per farsi sentire:

"Flora, scappa! Torna alla navicella!  Vai!!"

Quando sentì quelle parole qualcosa scattò nella sua mente, guardò per terra e trovò ciò che cercava.
Si abbassò, schivando in tempo un colpo da parte di un soldato di neve, e raccolse la spada di ghiaccio di un soldato caduto.

Helia gridò ancora:

"Flora, via di qui! Può essere pericoloso!!"

Flora scosse la testa e tornò in battaglia.
Le gambe le tremavano e sentiva la mano incollata all'elsa della spada, durante i suoi allenamenti non era mai stata tanto sottopressione.
I soldati di neve arrivavano e lei doveva difendersi, e sapeva come fare.

Non si sarebbe mai aspettata di esser diventata tanto forte e tanto agile senza magia e senza le sue ali, un soldato menò un fendente, lei lo schivò abbassandosi e lo colpì facendolo cadere, arrivato il prossimo lo disarmò e con un calcio lo fece tornare neve.
La magia aveva combattuto metà di quella battaglia, doveva finire l'altra metà.
Flora quindi rimase a terra a combattere mentre le sue amiche dall'alto lanciavano i loro incantesimi.

"Saetta di Domino!"

"Contrappunto di Melody!"

"Luce di Solaria!"

Si sentiva, e dall'alto arrivavano scie di magia che decimavano i nemici.
Flora era alle prese con uno di quei soldati quando si sentì afferrare alle sue spalle.

"Lasciami! Lasciami!" Urlò la fata dimenandosi ma il soldato di neve la teneva stretta, quello contro il quale stava invece combattendo le fece cadere la spada.

"Lasciami!" Pregò ancora la fata, Aisha dall'alto la vide e gridò:

"Colpo Morphix!"
Il soldato che teneva Flora si ridusse ad un cumulo di neve, Flora sorrise alla sua amica, stava per prendere la sua spada da terra ma in quel preciso momento il soldato davanti a lei la ferì, infilandole la spada dritta all'altezza dello stomaco.

Flora sgranò gli occhi, aprì la bocca ma sentiva troppo dolore per gridare. Si mantenne la ferita, vide il sangue sulle sue mani. Cadde in ginocchio.

"Flora!" Gridò Helia vedendola cadere capendo che era successo qualcosa, corse da lei ma la strada gli fu tagliata dai nemici.

Brandon la vide in ginocchio, e dalla sua posizione poté vedere la grande macchia di sangue sui suoi vestiti. Finì il nemico davanti a lui e corse dalla sua amica.

"No, no, no, no..." Mormorava, era colpa sua.
La stava raggiungendo, Helia era ancora placcato.
Era quasi da lei ma altri nemici gli tagliarono la strada.

"Toglietevi di mezzo!" Urlò Brandon a quei soldati colpendoli con la sua spada, dopo averli ridotti in semplice neve fece per raggiungere Flora, ma lei non era più lì.

La cercò smaniosamente con lo sguardo per tutta la sala, poi vide che un soldato di neve la trascinava oltre la grande porta.

"No, no, no... Flora! Flora!" Gridò, ma la ragazza sembrava aver perso conoscenza.

L'esercito di neve li teneva tutti bloccati lì, superarli per arrivare a Flora era impossibile.

"Ragazze!" Chiamò Helia alle sue amiche in volo, poi fece gesto verso la porta e loro videro Flora.

Bloom e Aisha volarono verso la porta e la chiusero con un incantesimo, il soldato le guardò.
Bloom creò tra le mani una sfera di fuoco ma Aisha la fermò:

"Ferma! Potresti ferire Flora."
Così la fata dei fluidi volò verso il soldato per salvare la sua amica ma questo aprì la mano verso di lei e le ali di Aisha furono in un attimo congelate, la fata cadde a terra dolorante.

"Aisha!" Esclamò Bloom volando da lei, il soldato di ghiaccio con lo stesso gesto congelò anche le ali della fata della Fiamma del Drago.
Aisha e Bloom erano entrambe a terra doloranti per le ali completamente congelate, chiamarono aiuto ma le loro amiche non furono in grado di raggiungerle, Bloom si fece forza e cercò di lanciare un incantesimo al soldato di ghiaccio, questo con un gesto congelò il fuoco nelle sue mani, aprì la porta e scappò via con la keimerina tra le braccia.
Appena lasciò la sala la porta si chiuse sbattendo, cumuli di neve che erano ai lati della sala si riversarono davanti alla porta e addosso alle due fate, in quell'istante la battaglia si fermò poiché tutti i soldati si ritrasformarono in semplice neve.

Le ragazze scesero a terra, i ragazzi ripresero fiato.

"Flora! Dov'è Flora?!" Chiese Helia correndo verso la porta, tutti gli altri lo seguirono con la stessa preoccupazione.

"Bloom! Aisha!" Chiamò Sky, le due ragazze erano sotto la neve.
Il principe, aiutato da Nex, scavò velocemente per raggiungere le due ragazze, per fortuna stavano bene e i due le aiutarono ad uscire da quel cumulo di fredda neve.
Loro si sedettero a terra, Sky e Nex le avvolsero con i loro mantelli, non poterono annullare la trasformazione per via delle ali congelate.

"N-non s-siamo riuscite a s-salvarla." Disse Aisha, battendo i denti, avvolta da un caldo abbraccio del suo ragazzo.

"Tranquilla, non è colpa vostra." La rassicurò Nex, stringendola.

"Dove l'hanno portata? Dove?! Qui non c'è nessuno!" Esclamò Helia molto preoccupato, tutti gli altri rimasero in silenzio guardando il loro amico. Timmy gli disse:

"Helia, la ritroveremo, starà bene."

Brandon, buio in viso, replicò:

"No, non starà bene, dobbiamo sbrigarci a trovarla: è stata ferita."

"Come è stata ferita?!" Domandò Helia scioccato, e preoccupato, girando il suo amico verso di lui poggiandogli una mano sulla spalla.
Brandon lo guardò e rispose:

"Tu forse non l'hai vista tra la confusione che c'era... Uno di quei soldati l'ha ferita, e anche gravemente, qui, all'altezza dello stomaco, c'era molto sangue. Dobbiamo assolutamente sbrigarci a trovarla."

Helia non disse nulla, guardò Brandon con rabbia, poi distolse lo sguardo e si rivolse al resto dei suoi amici:

"Dobbiamo uscire di qui. Dobbiamo togliere di qui tutta questa neve."

"Forse possiamo farlo io e Bloom." Propose Stella, "Unendo i nostri poteri potremmo riuscire a scioglierla."

"Buona idea. Per favore, ragazze, fate in fretta." Le pregò Helia, Sky, che abbracciava stretta Bloom, disse:

"Mi dispiace ma dovremo aspettare, le sue ali sono congelate."

"Sky, posso farcela..." Ribatté Bloom debolmente, Sky però replicò:

"No, no che non ce la fai, le tue ali devono prima scongelarsi."

Helia stava per dire qualcosa ma fu preceduto da Brandon che esclamò:

"Non possiamo aspettare!"
Sky lo guardò sorpreso, il suo amico però non sembrava dispiaciuto.
Stella si avvicinò a lui, con una mano lo costrinse a guardarla e gli disse:

"Tesoro, da sola non ce la posso fare, dobbiamo per forza aspettare."
Brandon le prese la mano che teneva sul suo viso e la scostò dicendo:

"Allora troveremo un altro modo per uscire di qui."
Guardò Helia, questo però non gli rivolse lo sguardo che si aspettava: sembrava arrabbiato. Si guardò intorno, poi schioccò le dita:

"La finestra." 
Tutti lo guardarono con aria interrogativa.

Nel frattempo Flora stava riprendendo conoscenza. Aprì gli occhi e si guardò intorno, si trovava in una specie di antro di ghiaccio, non era molto illuminato e faceva molto freddo.
Al freddo seguì una ben più dolorosa sensazione, si guardò la pancia, il suo giaccone era macchiato di sangue, lo sbottonò e la maglietta era ancora più sporca. Alzò la maglia e diede solo un'occhiata alla ferita che le procurava tanto dolore, non riusciva a guardarla.

Prossima mossa: andare via di lì e trovare i suoi amici.
Si alzò a fatica, era appoggiata ad una parete che sembrava di ghiaccio, allora cercò di allontanarsi da lì ma non appena fece due passi fu bloccata. Era come se davanti a lei ci fosse una barriera magica.

"Strega." Mormorò.
Era chiaro che dietro tutto quello ce ne fosse una, l'incantesimo di delimitazione, i soldati di neve.
Sì, ma dov'era allora la strega che la teneva prigioniera?
Quell'antro era vuoto, intorno a lei non c'era nulla, solo stalagmiti di ghiaccio.
Alla sua destra c'era un'uscita ma lei non riuscì a vedere a dove portava, l'incantesimo di delimitazione la teneva prigioniera.
Non le restò che sedersi per non sprecare energie, allora chiuse gli occhi e cominciò il suo incantesimo con le mani tese avanti.
Mormorava parole impossibili da riportare, e fu avvolta da un'aurea rosa. 
La ferita le faceva molto male, ma doveva resistere per completare il suo incantesimo e rompere la barriera che la teneva prigioniera.

"Io non ci proverei se fossi in te!"

Flora interruppe di colpo l'incantesimo e aprì gli occhi.

"Ti sei svegliata, vedo." Disse la ragazza davanti a lei con un sorriso.
Era una ragazza alta, magra, con la pelle molto chiara, quasi pallida, i capelli erano di un biondo molto chiaro e i suoi occhi erano azzurri come il ghiaccio.

"Chi sei? Cosa ci faccio qui?!" Chiese Flora spaurita ma cercando di sembrare coraggiosa.

"Ma non è ovvio? Sei prigioniera." Rispose la ragazza scuotendo la testa per una domanda tanto sciocca.

"Cosa vuoi da me?" Chiese Flora tenendosi una mano sull'addome dove la ferita continuava a far male.

"Hai qualcosa che ci serve." Rispose la ragazza con un sorriso tanto gentile da essere inquietante.

"Ci?" Chiese Flora, "Chi siete? Chi c'e con te?"

"Saprai tutto a tempo debito. Ad ogni modo, ti consiglio di non usare la magia, l'abbiamo legata a questo posto: tu usi la magia e la tua prigione crolla. È da brividi, non trovi?" Disse la ragazza con una risatina, così andò via lasciando Flora da sola.

I ragazzi si calarono dalla finestra della sala del trono gettandosi sulla neve ancora fresca e morbida, Aisha e Bloom li imitarono mentre le altre scesero in volo.

"Perfetto, siamo fuori. Ora dove andiamo?" Chiese Nex a Brandon sottolineando il fatto che lo scudiero non aveva altre idee.

"Dobbiamo cercare Flora," Rispose invece Helia, "non può essere lontana, dev'essere per forza qui da qualche parte."

"Non possiamo cercare così alla cieca, fa troppo freddo per perdere altro tempo." Replicò Tecna, "Torniamo alla navicella, lì faremo un incantesimo di localizzazione per trovare Flora." Concluse poi risoluta. Guardò Sky, questo annuì e disse:

"Tecna ha ragione, forza, andiamo." Così la squadra tornò alla navicella e lì c'era qualcuno che li aspettava.

"È andato tutto bene alla fine?" Chiese Logan a suo fratello mentre salivano a bordo, lui rispose:

"No, per niente. Quei cosi hanno preso Flora."

"Mi dispiace..." Disse Logan abbassando lo sguardo, suo fratello disse:

"Sono sicuro che la troveremo, dobbiamo trovarla. Logan, tu perché te ne sei andato in quel modo? Buona l'idea di farti trovare qui, ma perché?"

"È... è una lunga storia, Brandon, poi ne parliamo. Ora troviamo la tua amica." Rispose Logan poggiandogli una mano sulla spalla e Brandon sorrise, così si avvicinarono al gruppo.
I ragazzi e le ragazze erano intorno a Tecna che era seduta davanti ad una mappa digitale del pianeta.

"Ragazzi, così mi mettete ansia... ricordatemi: perché devo fare io quest'incantesimo?" Chiese la fata della tecnologia completamente circondata, Stella rispose:

"Perché dopo Flora sei tu quella che riesce a fare bene tutti gli incantesimi di Palladium."

"Va bene, okay..." Disse Tecna con un sospiro, "... dunque, noi siamo qui." Disse indicando un punto sulla mappa,"Il palazzo reale è qui. La mappa non indica nessun altra struttura ma proviamoci lo stesso. Ho bisogno di cenere, e di qualcosa che appartiene a Flora."

"La cenere te la procuro io." Si offrì Bloom le cui ali si erano finalmente scongelate, Aisha invece disse:

"Io ho un suo elastico per capelli, me l'aveva prestato e ho dimenticato di restituirglielo."
Tecna sorrise e la sua amica le porse l'elastico, Bloom invece aprì le mani sulla mappa di Tecna e cadde un mucchietto di cenere.

"Molto bene." Disse Tecna, così chiuse gli occhi e pronunciò il suo incantesimo.

Mentre si svolgevano questi avvenimenti Flora era nell'antro di ghiaccio ancora bloccata dall'incantesimo di delimitazione.
Doveva uscire di lì, doveva avvertire i suoi amici in qualche modo, ma usare la magia sarebbe stata una mossa fin troppo avventata: non sapeva dove si trovava né quanto ghiaccio e quanta neve c'erano sopra di lei, meglio non rischiare.
Si alzò la t-shirt e vide il taglio, non riuscì a spiegarsi come fosse possibile ma stava guarendo, la ferita aveva iniziato a chiudersi da sola.
Quel posto era strano, tutto quello era molto strano, e lei era sempre più spaventata.

Ad un tratto le pareti dell'antro cominciarono a tremare, le stalagmiti di ghiaccio si creparono, Flora si tenne alla parete alle sue spalle, spaventata. E se senza rendersene conto era stata la sua magia a curare la sua ferita? Non lo sapeva, era certa di non averla usata, ma l'antro tremava e sembrava voler crollare da un momento all'altro e ricoprirla di metri di neve e ghiaccio.

A bordo della navicella tutti aspettavano impazienti che Tecna concludesse l'incantesimo, passavano lo sguardo da lei alla cenere sulla cartina aspettando che si muovesse e tracciasse il percorso per raggiungere Flora.
Tecna aprì gli occhi con un sospiro e disse:

"Mi dispiace, non funziona!"

"C-come non funziona?!" Domandò Helia.

Tecna scosse la testa:

"È come se qualcosa lo bloccasse, è come se Flora fosse dapperttutto e in nessun posto."

"Non può essere..." Disse Helia passandosi una mano fra i capelli, Brandon poggiò le mani sul piano di controllo, dove Tecna aveva sistemato la cartina, e, guardando la fata negli occhi, le disse:

"Provaci ancora."

"Mi dispiace, Brandon, ma..." Provò a dire Tecna, lui ripeté:

"PROVACI ANCORA!... per favore." Scosse la testa e si allontanò dalla sua amica mortificato per aver usato quel tono.

Era preoccupato, era molto preoccupato perché tutto quello era colpa sua. Era colpa sua se era stata presa ed era colpa sua se era stata ferita, doveva assolutamente trovarla.

Il resto dei ragazzi rimase accanto a Tecna cercando spiegazioni, Stella andò da lui.
Gli poggiò una mano sulla spalla e gli chiese:

"Brandon, mi dici che ti succede?"

Lui la guardò, strinse le labbra, poi rispose:

"Hanno preso Flora, dobbiamo trovarla."

"Lo so, tesoro, e la troveremo, questo è solo un piccolo incidente di percorso, ma la troveremo." Affermò Stella con un sorriso, lui però si rabbuiò e replicò:

"Non abbiamo tempo per gli incidenti di percorso, è stata ferita, l'ho vista. Doveva scappare, doveva tornare qui."

"Ma non l'ha fatto, un po' sciocco da parte sua... ma quel che è fatto è fatto, ora dobbiamo trovarla." Stella sorrise ancora cercando di fargli cambiare espressione, lui abbozzò un sorriso, la ragazza disse:

"Vieni, vediamo cosa Tecna ha da dirci."

Stella gli prese la mano e lo guidò verso il gruppo, prima di raggiungerli e lontani ancora da altri orecchi chiese:

"C'entri qualcosa con le nuove e sorprendenti abilità da spadaccino di Flora?"
Il mezzo sorriso di Brandon si spense di colpo, rifletté e rispose:

"No, è tutta opera sua, è in gamba."

"Un talento nascosto?" Chiese Stella assottigliando gli occhi, poco convinta. Brandon annuì e rispose:

"Suppongo di sì."

"Mmh..." Mormorò Stella, così i due tornarono dagli altri.

Lui l'aveva detto a Flora, era brava, ci sapeva fare, e allora non aveva mentito alla sua ragazza.

Aisha chiese a Tecna:

"Come possiamo fare a trovarla?"

"Se un incantesimo di localizzazione non ha funzionato non ci resta che uscire e cercarla..."

"Fa troppo freddo e tra un po' farà buio." Disse Nex guardando di fuori, Helia disse:

"Io vado lo stesso."

"Cosa?" Chiese Timmy, "Helia, non puoi, morirai di freddo."

"Devo farlo, Timmy. La mia ragazza è lì fuori da qualche parte, ferita. Devo trovarla." Rispose l'amico con determinazione. Timmy sospirò contrariato.
Sky disse:

"Helia, non sai da dove iniziare a cercare, siamo su un pianeta congelato, potrebbe essere ovunque."

"Vale la pena tentare, Sky." Replicò lo specialista, dopo un secondo di esitazione Brandon disse:

"Helia, vengo con te."

Sky alzò gli occhi al cielo, i membri della sua squadra sembravano voler dare di matto tutti insieme. Stella si strinse a lui dicendo:

"Amore, fa troppo, troppo freddo, non puoi."

"Helia non può uscire da solo, avrà bisogno di una mano, voglio dargliela io."

"Grazie, Brandon, ma credo non ce ne sarà bisogno." Disse Helia, Brandon lo guardò sorpreso, così come gli altri.

"Non puoi uscire da solo!" Gli disse Brandon, Helia stava per replicare ma Aisha disse:

"Aspettate, qui nessuno dovrà uscire a cercare un ago in un pagliaio: ho un'idea."

Sky guardò i suoi amici assicurandosi che ogni tipo di discussione fosse finita e si rivolse ad Aisha:

"Ti ascoltiamo."

"Tecna ha detto che l'incantesimo non funziona, deve trattarsi di magia nera. Deve esserlo, solo una strega avrebbe potuto controllare quei soldati di neve."

"Quindi con un incantesimo cerchiamo tracce di magia nera!" Concluse Musa, Aisha sorrise:

"Esattamente!"

"Si può fare?" Chiese Helia a Tecna, lei annuì dicendo:

"Certo, richiede un po' di tempo, ma si può fare."

"Bene, Tecna, allora puoi anche iniziare." Disse Sky alla sua amica, lei sorrise e iniziò il suo incantesimo.
Nel frattempo Sky e Nex inviarono un telegramma a Fonterossa dicendo che avrebbero tardato a rientrare ma senza specificare altro per non allarmare i presidi. Le ragazze sedettero accanto a Tecna aiutandola nell'incantesimo mentre Timmy era con Helia e cercava di rassicurarlo.

"Tecna è molto intelligente, l'incantesimo le riuscirà e troveremo Flora, sta' tranquillo."

"Timmy, sono così preoccupato! La mia Flora, la mia dolce Flora è ferita e tenuta prigioniera chissà dove... vorrei solo averla qui adesso..." Rispose Helia col viso scuro, Timmy gli mise una mano sulla spalla per confortarlo.

Nel frattempo Brandon andò da suo fratello che sembrava essersi isolato. Si sedette accanto a lui e chiese:

"Che ti succede?"

"Niente." Rispose Logan guardando di fuori, Brandon disse ancora:

"Logan, sei strano, ti succede qualcosa. Prima lasci la battaglia e poi ti siedi qui da solo, che succede?"

Logan lo guardò, Brandon aggiunse:

"Puoi dirmi tutto, sono tuo fratello."

Il ragazzo sospirò e disse:

"Okay, senti... era una vita che non prendevo una spada in mano, avere quei nemici di fronte è stato... spaventoso. Io credevo di potercela fare ma... non ce l'ho fatta, sono scappato. Sono un codardo."

"È questo che pensi? È per questo che ti sei messo qui con aria depressa a guardare di fuori?" Chiese Brandon con una nota di scherno ma affettuosamente, Logan fece un cenno e Brandon disse:

"Ascolta, mi dispiace. È stato tutto troppo nuovo per te oggi. La missione, la ricerca, i nemici, la battaglia... è diverso da quando giocavamo con le spade davanti casa. Non sei un codardo, non lo sei affatto, non hai fatto niente di male, nulla di cui tu debba vergognarti."

Logan strinse le labbra, Brandon lo avvicinò a sé con una mano dietro la nuca:

"Ehi, mi hai capito? Non devi vergognarti di nulla, sei scappato perché hai avuto paura, sei stato saggio perché se non avessi saputo come muoverti avresti potuto farti uccidere. La paura tiene all'erta, è una gran cosa, la paura."

"Va bene." Sorrise Logan, "Grazie."

"Ti voglio bene." Gli disse Brandon, Logan lo abbracciò.

Tecna cercava di concludere l'incantesimo ma era molto difficile, allora si fermò e disse alle sue amiche:

"Così non ci riuscirò mai, ho bisogno del vostro aiuto."

"Dicci cosa fare." Disse Aisha, Tecna allora spiegò:

"Diamoci le mani, ho bisogno di accedere alla vostra magia, è un incantesimo troppo complicato."

Le ragazze fecero come era stato loro detto.

Nel frattempo Flora era nell'antro ghiacciato e la ferita si era magicamente risanata, lei proprio non riusciva a spiegarselo.
L'antro aveva smesso di tremare e lei era rimasta lì a terra senza avere la possibilità di liberarsi e tantomeno di contattare i suoi amici.
Appoggiata contro la parete di ghiaccio fissava le stalagmiti cercando di trovare una via d'uscita, poi però sentì dei passi e passò lo sguardo sulla cavità alla sua destra che era l'uscita.
Dopo pochi istanti arrivò qualcuno.
Era una donna dagli occhi azzurri e la pelle tanto chiara che sembrava porcellana. La donna era seguita dalla ragazza dai capelli biondi.
Flora si alzò tenendosi alla parete  di ghiaccio, intimorita.

"Sicura di reggerti? Sei già guarita?" Chiese la donna con un ghigno, Flora chiese:

"Com'è possibile che la mia ferita si sia risanata da sola? E dove mi trovo? Chi siete?"

"Oh, ma quante domande!" Esclamò la donna spostandosi una ciocca di capelli corvini dietro le spalle, poi rispose:

"Dunque, innanzitutto mi presento: sono la regina Yana."

Flora la guardò con attenzione cercando di capire altro da quell'espressione serena ed enigmatica, Yana disse con una smorfia:

"Ora devi inchinarti."

"Non mi inchinerò davanti ad una strega!" Disse Flora, Yana si accigliò:

"Io sono la regina Yana e tu devi inchinarti!" Così tese la mano verso di lei e Flora sentì una fitta all'altezza dello stomaco dove c'era stata la sua ferita, si piegò in due per il dolore e Yana ridacchiò soddisfatta.

"Che cosa vuoi da me?" Chiese Flora con voce soffocata dal dolore, tenendosi l'addome.

"Curioso come tu lo chieda quando è per colpa tua che rischio la vita e che il mio piano rischia di andare a rotoli."

"Di cosa parli?" Chiese Flora, che scivolò lungo la parete e si sedette a terra mentre sentiva forte dolore.

"Ma della profezia, è ovvio." Rispose Yana seccamente.

"C-come? La profezia? Cosa c'entri tu con la profez... Ah! Smettila!" Implorò Flora tenendosi l'addome, la ferita non c'era più ma il dolore era lancinante.
Yana strinse la mano in un pugno e Flora gridò dal dolore, poi la strega aprì la mano e il dolore di Flora svanì.

La fata era seduta a terra, aveva la fronte sudata e riprendeva fiato mentre guardava di bieco la sua nemica. Questa, assottigliando gli occhi con perfidia, disse:

"Non fare la finta tonta, lo so che sai della profezia e so che sei venuta qui proprio per quella. Volevi sapere con chi avevi a che fare, bene, eccomi. Ma sappi, fatina, che sono un passo avanti a te e che rimarrai qui fino a quando non sarai più un pericolo."

"I miei amici verranno a prendermi." Disse Flora guardandola negli occhi, non perché non avesse paura ma perché aveva fiducia nei suoi amici.

"Ne sei sicura? C'è un incantesimo su questo posto, non ti troveranno mai! Lenny, vieni, andiamo, avrà bisogno di riposare, la nostra ospite." Disse Yana facendo gesto alla ragazza affianco a lei, stavano andando ma Flora la fermò dicendo:

"Aspetta!"
Yana si girò, Flora continuò:

"Dici di essere la mia nemica, quella di cui parla la profezia. Se sei davvero tu non dovresti avere poteri magici, Nikolai te ne privò."

Yana ridacchiò e tornò sui suoi passi mettendosi di fronte a Flora, così le disse:

"Nikolai... odiavo quell'uomo, o spirito... non ho mai capito cosa fosse esattamente. Di certo però era un egocentrico, si è reputato degno di decidere chi potesse avere o no la magia. Ciò che ti basta sapere è che devi temermi, keimerina. Lenny, andiamo." Così la strega lasciò l'antro ghiacciato seguita dalla bionda.

Flora riposò la testa sulla parete ghiacciata dietro di lei aspettando che in un modo o nell'altro venissero a salvarla.


Coucou piccoli germogli di lullabea! Vi avevo detto che vi avrei sorpreso! Diciamo che in questo capitolo siamo passati all'azione tutto in una volta!
Dunque, innanzitutto Logan è partito per la sua prima missione ed ha avuto la possibilità di conoscere gli altri, credete che andrà d'accordo con la squadra?
Flora ci ha spiegato meglio a cosa si riferiva il suo sogno, a quanto pare dovremo trovare il cuore della natura e avremo un aiuto...
Sakoma è un pianeta pieno di mistero e il palazzo reale è altrettanto misterioso... cosa sarà successo lì? E poi abbiamo la battaglia... che ne pensate di Flora? Io sono fiera di lei, ma le cose purtroppo non sono andate come dovevano...
La regina Yana e Lenny si sono presentate come la nostra minaccia ma anche loro sono parecchio misteriose, voi che ne dite?
Nel prossimo capitolo vi svelerò qualcosa in più ma sappiate che già in questo capitolo vi ho detto più di quello che pensate...
Grazie ancora per la lettura e per le bellissime recensioni che lasciate, 
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


SCENATE

"Tecna, sta facendo buio, quanto dovremo aspettare ancora?" Chiese Nex mentre era davanti alla console, pareva che da Fonterossa avessero chiesto notizie.

La fata, che cercava di mantenere la concentrazione, rispose:

"Ancora un po', silenzio."

Nex alzò gli occhi al cielo e tornò alla tastiera.
Le altre ragazze erano tutte con Tecna, tenendole le mani le permettevano di accedere alla loro magia così da poter concludere l'incantesimo.
I ragazzi nel frattempo non avevano idea di cosa fare poiché non avevano magia e non potevano aiutarle. Helia era seduto in disparte pensando a Flora e ogni tanto qualcuno gli rivolgeva un sorriso di incoraggiamento.

Brandon gli si avvicinò e gli chiese:

"Possiamo parlare?"

Helia lo guardò negli occhi, poi rispose:

"Non ora."

Brandon sbuffò insofferente e chiese ancora:

"Helia, senti, ho capito che hai qualcosa e... ho l'impressione che tu ce l'abbia con me."

Helia tornò a guardare di fuori e rispose:

"Hai ragione, Brandon, ma non ho voglia di parlarne qui e adesso, lo sai che non sono un tipo da scenate."

"Scenate? Helia..."

"Brandon, per favore, non peggiorare la situazione." Lo zittì Helia senza guardarlo, Brandon stava per replicare ma ci pensò e non disse nulla così si allontanò.
La navicella calò in uno strano silenzio disturbato solo da un lieve mormorio che era Tecna che praticava il suo incantesimo.
Timmy, che era ai comandi, disse ai suoi amici:

"Ragazzi, credo si debbano controllare i motori, fuori fa freddissimo e se mai si congelassero rimarremmo bloccati qui, cosa che vorrei evitare..."

"Ci penso io!" Si offrì Brandon alzandosi di scatto, Sky disse:

"Vengo con te."

"In realtà credo che Helia sarebbe contento di darmi una mano." Ribatté lo scudiero guardando il suo amico, Helia si girò appena si sentì chiamato in causa.
Timmy aggiunse:

"Sì, lo penso anch'io."

"Cosa? Ma..." Balbettò lo specialista ma Timmy lo interruppe:

"Helia, non vorrei davvero rimanere qui al freddo."

Helia sospirò e disse:

"E va bene, andiamo."

Brandon guardò prima Timmy con riconoscenza, poi Sky con uno di quegli sguardi da 'Ne parliamo dopo' che si scambiano solo i migliori amici, così uscì dalla navicella seguito da Helia.
Timmy disse a Sky:

"Almeno non penserà a Flora per un po'..."

"Giusto..." Replicò Sky chiedendosi cosa stesse progettando il suo amico.

Helia e Brandon lasciarono le orme nella neve fresca quando scesero a terra. Il posto si era fatto più scuro, forse era il tramonto, anche se le fitte nubi non lo facevano vedere.
I due ragazzi raggiunsero i motori della navicella, Helia li guardò e subito si mise a lavoro per cercare di capire se ci fosse qualche problema ma Brandon lo fermò girandolo verso di lui e gli disse:

"Ora parla."

"Scusami?" Chiese lo specialista, un po' offeso dai modi. Brandon allora rispose:

"Siamo solo io e te adesso, puoi dirmi quello che vuoi, nessuna scenata."

Helia abbassò lo sguardo come per riflettere, poi guardò di nuovo Brandon e disse:

"Flora è stata ferita, e quei soldati di neve l'hanno presa... non sarebbe successo se fosse tornata qui."
Brandon rimase in silenzio, le parole del suo amico esprimevano esattamente ciò che stava pensando da quando tutto quello era accaduto. Abbassò lo sguardo, c'era solo una cosa che Helia non aveva detto e che Brandon sentiva, poi però lo specialista aggiunse:

"Non vorrei dirlo, ma è colpa tua, Brandon."
Brandon guardò il suo amico con sorpresa, Helia continuò, alzando un po' la voce per la rabbia che cercava di contenere:

"Se lei... se lei fosse tornata qui, se non avesse deciso di continuare a combattere ora non sarebbe in pericolo e non sarebbe ferita!"

"Credi che non lo sappia?!" Sbottò Brandon spingendo il suo amico, Helia aveva fatto parlare ad alta voce la sua coscienza.
Helia non reagì fisicamente ma alzando la voce replicò:

"Allora perché l'hai fatto?! Perché le hai messo una spada in mano?!" Guardò il suo amico con gli occhi lucidi, tutto quello era più difficile di quanto sembrasse. Brandon, con il viso duro, rispose:

"Perché ne aveva bisogno."

Helia alzò entrambe le sopracciglia per la sorpresa, poi, infastidito, disse:

"Aspetta, mi sono perso una parte... da quando tu sai di cosa ha bisogno la mia ragazza?!" La gelosia si mischiò alla rabbia, era a causa di Brandon se Flora era in pericolo e lui pretendeva di sapere di cosa avesse bisogno la sua ragazza.

"Tu non capisci, Helia. La sua magia stava venendo meno, aveva bisogno di sapersi protetta, di sentirsi al sicuro! Di non sentirsi inutile." Replicò Brandon cercando di convincere anche se stesso delle proprie ragioni, sapere Flora in pericolo a causa sua lo stava uccidendo.

"Ci sarei stato io per quello! Non aveva bisogno di una spada! Non aveva bisogno di combattere!"

"Ah sì, e come l'avresti protet..." Brandon s'interruppe e distolse lo sguardo, Helia disse:

"Continua, vorrei tanto sapere cosa pensi di me. Vediamo cosa ne pensa di me il coraggioso scudiero! Perché è così, non è vero? Solo perché hai sempre la spada pronta e non esiteresti a togliere delle vite ti senti forte, non è vero?"

"Sì, sì, è vero! Perché so che se capitasse qualcosa saprei difendermi!"

"Giusto, giriamola così adesso, la guerra." Helia rise con disprezzo, Brandon allora disse:

"Oh, per favore! Puoi vederla come vuoi ma se non hai il coraggio di prendere un'arma fra le mani come pensavi di difenderla? Eh?"

"Sai che ci sono ben altri motivi per i quali non uso un'arma." Disse Helia ferito, Brandon capì di essere arrivato troppo in fondo e abbassò lo sguardo. Poi, abbassando i toni, disse al suo amico:

"La vediamo diversamente, e so che se Flora ora è in pericolo è per colpa mia, quindi direi di mettere queste divergenze da parte e impegnarci a trovarla."

"Sì..." Disse Helia, "sì, hai ragione."

Brandon stava andando dentro ma Helia lo fermò:

"Brandon."

Lui si girò ed Helia continuò:

"Promettimi che non le farai prendere mai più una spada."

"Se lei non vorrà, ti prometto che non lo farò." Rispose Brandon.

"Ma..." Balbettò Helia ma Brandon era già salito a bordo, lo specialista dai capelli corvini calciò la neve, esasperato, poi prese un respiro e anche lui tornò a bordo.

Saliti a bordo videro che gli altri ragazzi erano intorno alle fate che sembravano aver finito l'incantesimo.
Helia si avvicinò chiedendo:

"Allora? Ce l'avete fatta?!"

"Sì, in un certo senso." Rispose Tecna, "la nostra magia ha tracciato una scia di magia nera, il problema però è che stando alle mappe che abbiamo rilevato del posto non c'è nulla dove crediamo ci sia Flora. Insomma, o è in mezzo alla neve o la nostra strega è veramente brava ed ha coperto tutto con un incantesimo di occultamento."

"Io direi più la seconda." Disse Sky, "Quindi non ci resta che andare a vedere da vicino. Timmy, imposta le coordinate, Brandon e Nex ai comandi con me, Helia, rispondi al telegramma di Fonterossa. Ragazze, cominciate a pensare come far cadere l'incantesimo di occultamento della strega." Ordinò poi e tutti si misero al lavoro.

Dopo pochi istanti i motori furono accesi e la squadra volò fino al punto dove, secondo le fate, doveva essere tenuta prigioniera Flora.
Sky e Brandon erano ai comandi e Sky chiese al suo amico:

"Che succede con Helia?"

"Ce l'ha con me." Rispose Brandon tenendo la rotta.

"Questo l'avevo intuito, ma perché?"

"Ma come perché, Sky? Quello che è successo a Flora è colpa mia, e lo sa anche lui, anch'io ce l'avrei con me. Quello stupido che ha messo una spada nelle mani della mia ragazza e l'ha fatta ferire e catturare, andiamo, ha ragione."

Sky gettò un'occhiata al suo amico e notò la sua espressione afflitta.

"È per questo che sei così preoccupato?"

"Beh, suppongo di sì, tu come ti sentiresti?"

"Se non ricordo male è stata Flora a chiederti aiuto."

"Sì, ma avrei dovuto rifiutarglielo. È di Flora che stiamo parlando, è stato un suo momento di... non lo so, debolezza? La cosa nel bosco l'aveva sconvolta, beh, così come la cosa con i ruvi su Linphea, era così turbata dal fatto che non riusciva più a difendersi, suppongo che per una fata sia un qualcosa di brutto avere problemi con la propria magia..."

"Ecco, appunto, allora perché ti senti in colpa?"

"Come perché? Te l'ho appena detto!"

"No, Brandon, tu mi hai detto che Flora era turbata e voleva difendersi senza magia, e poi mi hai detto che le hai insegnato come usare una spada."

Brandon guardò il suo amico, Sky sorrise con l'aria di chi la sapeva lunga. Lo scudiero disse:

"Ma Flora è la ragazza di Helia, di Helia. Ho fatto diventare realtà uno dei suoi peggiori incubi. Insomma, Helia è buono, è uno di quelli con i quali non riesci ad avercela per un secondo, e io gli rifilo questa... cattiveria gratuita."

"Io credo che sia troppo duro con te stesso. E credo che quello che hai fatto per Flora sia una bella cosa. Ad ogni modo, ora dobbiamo trovarla e riportarla a casa."

"Già..." Fu tutto quello che disse lo scudiero che aveva ancora l'amaro in bocca per la discussione con Helia.

Arrivati a destinazione dai finestrini guardarono di fuori ed effettivamente non c'era altro che neve.

"Qui c'è solo neve." Commentò appunto Logan guardando di fuori, Timmy disse:

"C'è un incantesimo di occultamento."

"Ah..." Logan alzò entrambe le sopracciglia.

Spenti i motori i ragazzi furono pronti per andare, Brandon disse a suo fratello:

"Meglio se rimani qui, noi troviamo Flora e torniamo."

"Va bene." Annuì Logan e tornò a guardare di fuori.

Quando la squadra scese a terra faceva più freddo di quanto ricordassero di quel posto, le ragazze e i ragazzi si strofinarono le braccia con le mani per un po' di calore guardandosi intorno in cerca del covo della strega, ma lì c'era solo neve. Helia disse:

"Ragazze, procedete con l'incantesimo, per favore."

Bloom sorrise ad Helia cercando di rassicurarlo e così prese le mani delle sue amiche, Tecna recitò l'incantesimo, i ragazzi non capirono una parola di quello che disse la fata ma le cinque amiche furono avvolte da un'aurea colorata, poi davanti a loro una scia scintillante avvolse l'aria e come un vetro che va in frantumi l'incantesimo di occultamento si spezzò.

"Ma che...?!" Esclamò Stella spaventata, davanti a loro, oltre all'immenso palazzo di ghiaccio, c'era un esercito di soldati di neve e, in mezzo a loro, un enorme mostro.

"È il pupazzo di neve gigante più inquietante che abbia mai visto!" Disse Musa guardandolo ad occhi sgranati, Bloom chiese:

"Perché, quanti pupazzi di neve giganti hai visto in vita tua?"

"Com'è possibile che siano tutti qui ad aspettarci?" Chiese Nex al gruppo, Sky rispose:

"Non lo so, ma non ci resta che attaccare! Forza, ragazzi!"

Così i ragazzi passarono all'attacco e le Winx si trasformarono, le ragazze si dedicarono al pupazzo di neve gigante mentre i ragazzi, da terra, ai soldati di neve.

"Attacco Fiammeggiante!"

"Potere dell'Aurora!" Urlarono Stella e Bloom lanciando al mostro un attacco combinato, questo indietreggiò schiacciando alcuni dei suoi alleati.

"Bella mossa, ragazze!" Sorrise Aisha, "Colpo Morphix!" Gridò poi creando un grosso buco al centro del corpo del pupazzo, il mostro barcollò, poi si fermò e con un suono simile ad un Blurp! Il buco si riempì di neve.

"Oh, accidenti!" Imprecò Aisha, Tecna disse:

"Dovremo provare con qualcos'altro... ho un'idea!"

Nel frattempo a terra i ragazzi cercavano di eliminare più nemici possibile, capendo che non sarebbero mai riusciti ad eliminarli tutti Sky urlò nuovi ordini alla sua squadra:

"Helia, Timmy e Brandon! Andate dentro e cercate Flora, "Nex, tu rimani con me o non potrò farcela da solo!"

"Agli ordini!" Esclamò Nex con un po' di sarcasmo tagliando la testa ad un soldato di neve con la sua alabarda.

Sky e Brandon si scambiarono uno scambio reciproco di buona fortuna e così i tre amici corsero alla volta del castello.
Si fecero spazio tra i soldati eliminandone più possibile,  si divincolarono dalle loro prese, Brandon roteava la spada senza una direzione precisa per liberarsi la strada, Timmy con la pistola sparava loro sciogliendoli aprendosi la via.
I tre amici corsero veloce fino ad arrivare al grande palazzo di ghiaccio.
Salirono in fretta le scale che precedevano l'entrata dopo aver gettato un'altra occhiata alla battaglia che imperversava alle loro spalle e così entrarono.
Una volta entrati si ritrovarono in un immenso atrio, tutto sembrava fatto interamente di ghiaccio, tutto.
I ragazzi ripresero fiato, Brandon disse:

"Questo palazzo è enorme ma credo che se dobbiamo cercare una prigioniera sarà meglio iniziare dalle segrete."

"Cosa ti dice che ci siano delle segrete?" Chiese Timmy, dubbioso. Brandon si strinse nelle spalle con un sorrisetto:

"Tutti i castelli ce l'hanno. Andiamo."

I tre amici si fecero strada nel palazzo cercando la possibile entrata ai sotterranei, poi Helia fermò gli altri due e li invitò a nascondersi dietro l'angolo di un corridoio.
Appena i ragazzi furono con le spalle al muro videro passare un gruppo di quei soldati di neve, questi non si accorsero della presenza degli specialisti e continuarono a marciare fino a svoltare il prossimo corridoio.
I tre tirarono un sospiro di sollievo e continuarono nella ricerca fino a quando non trovarono una porta chiusa con un lucchetto.

"Dite che quella potrebbe portare alle segrete?" Chiese Timmy agli altri due, Brandon rispose:

"Dovremo scoprirlo." Così con un calcio ruppe il lucchetto ed aprì la porta.
Gli specialisti attraversarono la porta e dopo pochi passi si ritrovarono in un tunnel scavato nella neve che scendeva verso il basso.
Non era molto illuminato ma le stalattiti di ghiaccio riflettevano della luce, o forse emanavano della luce, i ragazzi non capirono.
Arrivarono a un incrocio, il tunnel si divideva in tre vie, i ragazzi si fermarono.

"Dovremo dividerci." Constatò Timmy stringendo le labbra, Brandon disse:

"Va bene, io vado a sinistra."

"Perché proprio sinistra?" Chiese Helia notando la sua determinazione nel prendere quella strada, Brandon scosse la testa:

"È una lunga storia, ma la sinistra è una direzione che mi porta fortuna."

"Speriamo di averne, io vado a destra." Disse Helia, Timmy concluse:

"Io seguo dritto, allora. E comunque la fortuna non esiste, esiste la matematica ed esistono le probabilità, Flora sarà qui da qualche parte e ognuno di noi ha una possibilità su tre di trovarla."
Brandon ed Helia si guardarono, Timmy scosse la testa, così i ragazzi s'incamminarono per la via che avevano scelto.

Intanto di fuori il resto della squadra continuava a combattere.

"Allora è tutto chiaro?" Chiese Tecna alle sue amiche, loro annuirono.

"Rete Digitale!" Gridò Tecna creando una rete a forma di cubo intorno al mostro.

"Decibel Distruttivo!" Lanciò Musa dando vita a forti onde sonore all'interno della gabbia creata da Tecna.

"Attacco Lavico!" Urlò Bloom, Stella la seguì, "Macchia Solare!" Con questi due attacchi la temperatura all'interno della gabbia salì terribilmente, ma non abbastanza e Aisha diede il colpo finale:

"Bolla Morphix!" Così la gabbia creata da Tecna fu avvolta da una gigantesca bolla fatta di morphix.
Le ragazze ripresero fiato guardando il mostro: il loro piano stava funzionando.

Frattanto Flora non aveva alcuna idea della battaglia che stavano combattendo i suoi amici ed era seduta a terra nell'antro congelato.
D'un tratto però sentì chiamare il suo nome e sembrava una voce familiare. Credendo di essersi impressionata Flora aspettò in silenzio, poi la sentì ancora. La ragazza scattò in piedi e gridò:

"Sono qui! Sono qui! Aiuto!"
Dopo pochi istanti dalla cavità dell'antro arrivò uno dei suoi amici che era venuto a salvarla.

"Brandon!" Esclamò Flora vendendolo.

"Flora! Grazie al cielo sei qui!" Disse tirando un sospiro di sollievo, "Che succede?" Chiese spegnendo il suo sorriso notando che la sua amica sembrava bloccata.

"È un incantesimo di delimitazione, non posso uscire di qui, riesco a fare a malapena un passo, vedi?" Rispose Flora facendo un passo avanti e vedendosi bloccare l'altro piede da una barriera invisibile.

Brandon storse le labbra, poi chiese:

"Si può spezzare?"

"No, la mia magia è legata a questo posto, se la uso crollerà tutto." Rispose Flora affranta.

"Ma riesci a fare l'incantesimo?"

"Sì, ma farei crollare tutto." Ribadì Flora, Brandon disse:

"Fallo."

"Cosa?!" Esclamò Flora scioccata, "Brandon, rischia di crollarci tutto addosso!"

"Ti fidi di me?" Chiese lui con espressione seria. Flora prese un respiro e con un mezzo sorriso rispose:

"Certo che mi fido."

Brandon lasciò andare subito un sorriso e disse:

"Bene, allora tu fa' il tuo incantesimo, io ti porto fuori di qui, va bene?"

Flora annuì.

"Dammi la mano." Disse Brandon, Flora replicò:

"Non posso, c'è l'incantesimo."

"Oh, beh, allora... aspetta, così." Brandon fermò la sua mano a mezz'aria contro la parete invisibile che bloccava Flora, lei colse l'idea e fermò la sua mano nello stesso punto.
Brandon le fece un cenno, Flora allora cominciò il suo controincantesimo per quello di delimitazione.
La fata fu avvolta da un'aurea rosa e la grotta cominciò a tremare mentre la parete invisibile si crepò. La terra tremava e il ghiaccio e la neve minacciavano di crollare.
Flora guardò Brandon e disse:

"Non so se posso farcela, e qui crollerà tutto."

"Sì che puoi farcela," Replicò lui guardandola negli occhi verdi, poi fece un passo verso l'uscita tenendo la mano vicino a quella della fata, "ti porterò fuori di qui. Continua, non fermarti, ci stai riuscendo."

Flora prese coraggio e continuò il suo incantesimo, la grotta sembrava voler cedere ma la parete che la teneva prigioniera si crepò fino a somigliare ad uno specchio frantumato.
Cumuli di neve cominciarono a cedere, le stalagmiti si spezzarono, pezzi di ghiaccio caddero dal soffitto della grotta.
Brandon fece un altro passo così si ritrovò con un piede nel tunnel che portava all'uscita e con un piede nella grotta mentre teneva ferma la mano che sfiorava quella della sua amica.
La terra tremava terribilmente e in quel momento Flora ebbe una paura altrettanto terribile, però si disse a denti stretti:

"Posso farcela." Dopo un istante la parete invisibile si frantumò, Flora sentì la mano di Brandon stringere la sua, la neve e il ghiaccio caddero e la grotta crollò esattamente un istante dopo che Flora si era sentita tirare da una gran forza.
Aprì gli occhi e si ritrovò stretta al suo amico.
L'apertura alle loro spalle ormai non c'era più, la neve aveva ricoperto tutto.

"Grazie." Disse Flora in un sussurro essendo ancora molto scossa, lo disse però con profonda gratitudine e riconoscenza.

"Ti avevo detto che ti avrei tirata fuori di lì." Sorrise Brandon guardandola negli occhi, Flora gli teneva un braccio intorno al collo, l'altra mano era ancora stretta alla sua. Flora sorrise, Brandon disse:

"Flora, mi dispiace."

"Per avermi salvato la vita?" Chiese Flora guardandolo, ancora non avevano deciso di allontanarsi l'uno dall'altra.

"No, per averti messa in pericolo. È colpa mia se ti sei trovata in questa situazione, mi dispiace."

"No, Brandon, non è affatto così. Non ho pensato neanche per un secondo che potesse essere colpa tua."

Brandon le sorrise mentre la guardava negli occhi, la teneva ancora stretta a sé, poi il suo sguardo cadde sulle sue labbra, il ragazzo allora la lasciò andare dalla sua presa dicendo:

"Sarà meglio tornare dagli altri, sono alla fine di questo tunnel... ehi, aspetta, come sta la tua ferita?! Ho visto che quel soldato ti ha fatto del male." Chiese poi preoccupato.

"Sto bene. Non so come ma la ferita si è risanata magicamente, non so se sia stata io stessa a curarmi senza saperlo ma ora sto bene ed è sparita." Spiegò Flora con un sorriso.

"È fantastico." Esclamò Brandon, ora si sentiva davvero meglio, poi le disse:

"Helia e Timmy sono alla fine di questo tunnel, andiamo."

Così i due camminarono lungo il tunnel scavato nella neve questa volta salendo, arrivati quasi presso l'incrocio sentirono le voci di Timmy ed Helia.

"Sono loro!" Esclamò Flora piena di gioia.
Arrivarono all'incrocio dei tunnel e appena vide Helia Flora corse ad abbracciarlo.

"Flora! Stai bene! Oh, ho avuto così tanta paura!" Le prese il viso fra le mani:
"Ti senti bene? So che eri ferita, dove?"

"Sì, Helia, ma ora sto bene, la mia ferita si è curata con la magia. Sono così felice di vederti!" Flora lo abbracciò ancora, Timmy sorrise soddisfatto.

"Ora andiamo via da questo posto." Disse Helia prendendo la mano di Flora così lei e gli specialisti risalirono il tunnel.

Nel frattempo ai piani di sopra Nex e Sky combattevano contro i soldati di ghiaccio che sembravano non finire mai, ma intanto erano riusciti a decimare l'esercito. Le Winx convertivano il loro potere per alimentare l'incantesimo che avevano usato per sconfiggere il mostro e ci riuscirono: il pupazzo di neve gigante, grazie all'effetto combinato dei loro poteri, si era sciolto in una poltiglia di neve e acqua portando con sé anche alcuni dei soldati di neve.

"Sì!" Esultò Musa unendosi all'abbraccio di gruppo.

"Siamo grandi!" Disse Stella alzando le braccia al cielo.

Dopodiché ragazze aiutarono Nex e Sky contro i soldati.

Intanto il gruppo nel castello era riuscito a superare il tunnel e arrivò nel corridoio del palazzo.
A passo svelto superarono i corridoi per poi arrivare nell'atrio, lì, però, furono costretti a fermarsi.

"Bene, bene, bene, ma guarda cosa abbiamo qui. Una ragazzina che infrange le regole e un gruppetto di principi azzurri."

Flora si trasformò nella sua forma butterflix sperando di riuscire a mantenerla, Brandon mise mano alla sua spada, Timmy alla pistola, Helia tenne pronti i suoi guanti.
Yana alzò gli occhi al cielo con una risatina e con un gesto della mano fece cenno di abbassare le armi.

"Ma io non voglio combattere, per quello c'è un esercito qui fuori. Tutto quello che voglio è che la malvagia piccola keimerina rimanga qui, non chiedo tanto o sbaglio?"

"Sbagli di grosso, ora lasciaci passare." Rispose Brandon col viso duro, Yana assottigliò gli occhi dicendo:

"Ma che caratterino!" Poi divenne serissima, si poggiò una mano sul fianco e disse: "Dico sul serio, ragazzo, la keimerina rimane qui."

"Mi dispiace, ma non mi attira molto il posto." Disse Flora formando una sfera verde tra le mani, "Soffio di Primavera!" Gridò, e una scia verde e rosa prese in pieno Yana facendola cadere a terra. La donna, rialzandosi, gridò:

"Lenny! Lenny!" Ma non arrivò nessuno, Yana si piazzò davanti alla porta, Helia disse:

"Lasciaci passare."

"Altrimenti?" Chiese la donna alzando un sopracciglio.

"Altrimenti passeremo lo stesso." Rispose lo specialista, così dai suoi guanti scattarono dei raggi laser che immobilizzarono la regina, con un gesto la allontanò dalla porta, Flora invocò:

"Rami avvolgenti!" Così Yana fu chiusa in una gabbia di rami.

In quel momento dalle scale scesero dei soldati di neve, Helia disse:
"Non abbiamo tempo per loro, andiamo!"

Timmy aprì il portone e i quattro amici uscirono lasciandosi alle spalle le imprecazioni della regina, molto poco regali, a dirla tutta.

"Torniamo subito a bordo della navicella." Disse Brandon, in quel momento la trasformazione di Flora si annullò.

"Correre, adoro correre." Disse con sarcasmo, i suoi amici sorrisero divertiti così corsero verso gli altri.
Brandon, Timmy ed Helia cercarono di eliminare i soldati di ghiaccio che si avvicinavano a loro e alla loro amica, poi finalmente raggiunsero gli altri.

"Flora!" Esclamarono le Winx all'unisono, Sky gridò:

"Tutti a bordo!"

I ragazzi corsero alla navicella, il resto dei soldati di neve li inseguì, poi d'un tratto si fermarono come per lasciarli andare, Flora, mentre correva tenendo stretta la mano di Helia, si girò e vide Lenny, la ragazza dai capelli biondo pallido, sul balcone del grande palazzo, i soldati si ritirarono così come la ragazza che tornò dentro.
La squadra raggiunse la navicella e i ragazzi salirono di fretta a bordo, chiusero i portelloni e solo allora ripresero fiato.

"Flora! Stai bene!" Esclamò Bloom abbracciando la sua amica, lei ricambiò l'abbraccio e il resto delle amiche si unirono a quell'abbraccio di gruppo.
Quando si sciolse da quell'abbraccio Flora notò Logan seduto accanto al finestrino, il ragazzo le rivolse un sorriso, lei non ricambiò subito, come se ci avesse riflettuto su, poi tornò alle sue amiche.
Helia e Timmy presero i comandi con Sky, nel frattempo Flora raccontò ai suoi amici:

"Okay, ascoltate, la situazione sembra complicata."

"In che senso?" Chiese Musa, Flora rispose:

"Mentre ero rinchiusa in quella specie di grotta ho conosciuto la strega. Ha detto di essere la regina Yana, e con lei c'era una certa Lenny. Ora, se è lei la minaccia di cui parla la profezia come è possibile che abbia la magia? Nikolai non gliel'aveva tolta?"

"Forse non è lei quella a cui si riferisce la profezia." Ipotizzò Nex ma Flora disse:

"Invece credo proprio di sì," Sospirò Flora, "me ne ha parlato. Mi ha detto che sapeva che eravamo lì per la profezia, e mi ha detto che è proprio lei quella che dobbiamo temere."

"Ma ha la magia!" Esclamò Bloom contrariata, Flora aggiunse:

"E poi ha detto che conosceva Nikolai, ha detto che lo odiava perché lui scelse chi poteva avere o no la magia. Non mi ha detto altro, solo che dovremmo temerla."

"Tutto questo è molto strano..." Mormorò Tecna strofinandosi il mento, poi cambiò espressione dicendo:
"Ho una buona notizia!"

"Di che si tratta?" Chiese Stella, curiosa e desiderosa di buone notizie.

"Ho scoperto qualcosa sul cuore della natura, a quanto pare è davvero un ciondolo come sostiene Helia ma non è specificato se abbia proprietà magiche."

"Okay, aspetta, non continuare." La interruppe Nex, "Scommetto che è andato perso misteriosamente e noi non abbiamo alcuna possibilità di trovarlo a meno che non ci fiondiamo in una qualche missione suicida." Tutti guardarono Tecna in attesa di una risposta temendo che Nex potesse avere ragione, la fata sospirò e tutti lasciarono andare un lamento, Flora chiese:

"Sai dove possiamo trovarlo allora?"

"Mi dispiace dirlo, ma Nex ha ragione, non sarà affatto facile impossessarcene: è proprietà della regina di Isis."

"Non ci credo!" Sospirò Sky alzando gli occhi al cielo, Bloom aggiunse:

"Quella strega di Diaspro non ci lascerà avvicinare!"

"Beh, dovremo escogitare un piano per prenderlo, allora." Disse Nex, Aisha chiese:

"Non intendi mica rubare?"

"Intendo dire che ci serve e che dobbiamo prendercelo, con o senza il consenso della regina di Isis." Rispose il suo ragazzo, Aisha lo fulminò con lo sguardo.

"Okay, sentite, e se andassimo semplicemente a chiederglielo?" Propose Flora, Sky rispose con un sospiro:

"La regina Agata è simpatica tanto quanto sua figlia, dubito fortemente che accoglierà la nostra richiesta."

"Allora si procede con il mio piano?" Chiese Nex con un sorrisetto, Sky disse:

"Non lo so, Nex, stiamo parlando di rubare ad una regina, potrebbe avere brutte conseguenze."

"E se ne parlassimo con Faragonda? Lei di sicuro saprà consigliarci." Propose Bloom, Sky annuì, Helia, dai comandi, disse:

"Magari potrebbe chiederlo lei alla regina Agata, in fondo la preside non ha rotto nessun fidanzamento con la principessa."

"Potrebbe funzionare..." Disse Sky.

"Okay, per il momento caso risolto." Disse Aisha, "Ma io muoio di fame."

"In effetti abbiamo saltato il pranzo e direi, per l'ora, anche la cena..." Disse Musa guardandosi l'orologio, Stella disse:

"Nessun problema! Ho io tutto quello che ci serve! A cosa serve essere una fata se non puoi riempire una borsa trenta volte di più?"

"Ma certo, e io che pensavo che potesse servire a proteggere la Dimensione Magica!" Esclamò Musa con sarcasmo colpendosi la testa, Stella le fece la linguaccia e andò alla sua borsa. Tirò fuori di tutto e tra tante cose anche qualcosa da mangiare e lo offrì ai suoi amici.
Una volta finito le ragazze si riunirono per chiacchierare tra loro mentre i ragazzi gestivano la navicella, ci sarebbe voluto ancora un po' per tornare a casa.

"Ragazze, scusatemi un secondo, ho bisogno di parlare con Helia." Disse Flora alzandosi, le altre le fecero un cenno e la fata si allontanò.
Lo raggiunse al piano di comando e si fermò di fianco a lui.

"Come va?" Chiese lei, Helia prima la guardò e poi tornò a guardare davanti a sé.

"Tutto bene, sono solo un po' stanco, ma non manca ancora molto per arrivare a Magix."

"Oh, bene... Helia, ascolta, devo dirti una cosa importante." Disse Flora con un sospiro, combattuta.

"La so già, Flora." Replicò lui con un sospiro invece di afflizione. Flora, allarmata, si affrettò a dire:

"Helia, non avrei mai voluto ferirti, né mentirti! Ascolta, io so quanto per te sia difficile ed è per questo che non sono venuta a chiederti una cosa del genere. Ma cerca di capire, la mia magia è instabile, non sapevo come proteggermi, come aiutare la squadra... mi sentivo così inutile, io... ne avevo bisogno."

Helia la guardò, poi si sporse verso Timmy e disse:

"Ho bisogno di un secondo, arrivo subito."

"Va bene, qui ho tutto sottocontrollo." Gli assicurò l'amico, così Helia si alzò e sospinse Flora a seguirlo. I due si appartarono ed Helia le disse:

"Ne sei davvero sicura? Sei sicura che ciò di cui avevi bisogno fosse una spada?"

"Helia, io..."

"... No, perché, se è così, davvero, non so più chi tu sia."

"Helia, per favore non parlarmi così." Disse Flora con le lacrime agli occhi.

"Mi dispiace, Flora. Io... io ti amo, ti amo così tanto che tu neanche lo immagini, per me sei la persona più importante della mia vita. Ma... Flora, tu sai quanto per me sia doloroso e nonostante questo hai voluto lo stesso far parte di tutto quello... e poi, Flora, mi hai mentito." I suoi occhi blu esprimevano tutta la sua tristezza, a Flora cadde una lacrima ma se l'asciugò con la mano e replicò:

"Lo so, e mi dispiace, mi dispiace tantissimo! Ma l'ho fatto solo perché non volevo farti dispiacere, sapevo che ti avrebbe fatto male... ma io... Helia, sono una fata, e tu non immagini cosa abbia provato io su Linphea quando ho dovuto lasciare la squadra e nascondermi perché la mia magia non poteva difendermi, e difendervi."

Il resto dei ragazzi si accorse della discussione tra i due innamorati, non tanto per i toni, perché parlavano entrambi a voce non troppo alta, ma per i singhiozzi che Flora cercava di contenere. Nessuno però riuscì a capire cosa si stessero dicendo, lo capì solo chi già sapeva.

"Posso?" Chiese Brandon a Sky, il biondo rispose:

"No, rimani dove sei."

Helia stava dicendo a Flora:

"Io ti amo davvero, vedi, ora sei qui di fronte a me e non sopporto vederti piangere, ma... mi hai ferito, Flora."

"Lo so, lo so e mi dispiace, per favore, Helia, perdonami."

"Flora..."

"Okay, adesso basta." Disse Aisha arrivata di fianco a Flora guardando male Helia, lui la guardò sorpreso. Aisha mise un braccio intorno alle spalle di Flora e disse:

"È vero, forse Flora avrà sbagliato perché ti ha mentito, ma non puoi comportarti così, Helia."

"Aisha, devi perdonarmi, ma non puoi capire, è una cosa tra noi due." Replicò Helia, Aisha ribatté:

"No, Helia, sei tu a non capire: fa' piangere di nuovo la mia amica e te la vedrai con me. Andiamo, Flora." Guardò male Helia per la seconda volta e si allontanò portando con sé la sua amica.

Nessuno sapeva il motivo di quella discussione ma nessuno disse nulla poiché un litigio tra Flora ed Helia era la cosa più insolita che potesse capitare e non sapevano cosa dire.
Aisha sedette con Flora, Helia tornò ai comandi molto turbato.
Quando sedette al suo posto Timmy chiese:

"Helia, ma cosa succede? Perché Flora stava piangendo?"

"Abbiamo litigato, Timmy. Flora mi ha mentito." Rispose Helia, Timmy chiese ancora:

"Flora? Mentito? Ma riguardo a cosa?"

"Ha imparato a combattere, a tirare di spada, voleva difendersi senza magia. Sapeva quanto per me fosse importante che se ne tenesse lontana eppure ha voluto farlo lo stesso. Brandon le ha dato una mano, è stato lui ad insegnarle." Rispose Helia.

"Non ci posso credere..." Commentò Timmy rimanendo a bocca aperta, "Con Brandon ci hai parlato? È stato lui che te l'ha detto?"

"No, sono io che l'ho capito. Oggi ho visto Flora come combatteva e ho ripensato alla piccola discussione avuta con Brandon poco tempo fa. Ne abbiamo parlato e non mi sbagliavo."

"Cavolo... Helia, ascolta: tu ami Flora, non è vero?" Chiese Timmy ed Helia rispose:

"Più di ogni altra cosa."

"Bene," Disse Timmy," allora le cose si sistemeranno. So che è difficile, soprattutto per te per la perdita che hai avuto, ma cerca di perdonarla."

Helia sorrise al suo amico e continuò a pilotare la navicella verso casa.

"Oh, Aisha, sono una stupida!" Esclamò Flora asciugandosi le lacrime, Aisha, tenendole un braccio intorno alle spalle, disse:

"No, Flora, non sei una stupida. Vedrai, si sistemerà tutto."

"Gli ho mentito, ha ragione! Suo padre è morto in guerra, cosa pretendevo? Che mi dicesse - oh, brava, Flora, è così che si fa, viva la violenza!- Non mi perdonerà mai e io di certo non lo biasimo!"

Aisha non disse nulla e lasciò sfogare la sua amica.
Le altre lanciarono uno sguardo interrogativo alla fata dei fluidi, lei scosse la testa facendo loro capire che non era il momento adatto per parlarne.

Arrivarono ad Alfea in tarda serata, i ragazzi e le ragazze si salutarono, Helia e Flora non si dissero nulla.

"Domani ci vediamo?" Chiese Stella a Brandon con un sorriso, lui rispose:

"Sì, certo. Ti avevo promesso che mi sarei fatto perdonare."

"Ti amo tanto!" Esclamò Stella abbracciandolo, Brandon la baciò e Stella tornò dalle sue amiche.
Prima di risalire a bordo Brandon lanciò un'occhiata a Flora, lei fece spallucce con un broncio che voleva dire che ancora non aveva finito le lacrime, lui strinse le labbra, dispiaciuto, e tornò alla navicella.
Le ragazze tornarono in camera, era troppo tardi per parlare con Faragonda, l'avrebbero fatto il mattino seguente.
I ragazzi fecero rotta verso Fonterossa, Timmy ed Helia erano ancora ai comandi. Sky fece sapere alla torre di controllo che stavano arrivando.
Brandon si avvicinò ad Helia e gli disse:

"Non credi di aver esagerato con lei?"

"Brandon, per favore, non voglio parlarne." Rispose Helia tenendo lo sguardo sulla rotta da seguire.

"Helia, Flora ti ama e per lei è stato molto difficile mentirti per mantenere il segreto, ma è un fata che non può contare sulla sua magia, o almeno non per ora, lei..."

"... ne aveva bisogno, sì, me l'ha detto." Concluse Helia, Brandon aggiunse:

"Beh, lo vedi? Non c'è bisogno di litigare, non te l'ha detto solo perché non voleva ferirti!"

"Brandon, davvero, non voglio parlarne, non ora e tantomeno con te."

"Ma..."

"Brandon, per favore." Disse Timmy che, essendo di fianco ad Helia, aveva sentito tutto.

"No, niente per favore!" Sbottò Brandon, "Flora ti ha chiesto scusa, è terribilmente dispiaciuta e tu continui a fare l'offeso?!" Il resto dei ragazzi si girò verso di loro.

"C'è di più di un'offesa, Brandon!" Esclamò Helia, "Mio padre è stato ucciso in guerra, oggi lei è stata ferita! È questo a cui porta la violenza!"

"Forse è vero, a volte ci sono tragiche conseguenze," S'intromise Sky, "ma pensaci: la tua ragazza è andata dritta da un suo amico per chiedergli di insegnarle a combattere, non credi che anche le sue ragioni possano essere profonde quanto le tue?!"

"Io non credo, Sky." Rispose Timmy, "Quello di Flora non è stato altro che un complesso psicologico, molto probabilmente di inferiorità, voleva solo rimettersi in pari, poteva semplicemente focalizzarsi sulla sua magia."

"Io credo che le ragazze che combattono siano attraenti, è anche questo che mi piace di Aisha, non ha paura di sporcarsi le mani." Disse Nex con un sorrisetto, tutti lo guardarono male.
"Okay, sto zitto." Concluse poi e gli altri tornarono alla loro discussione. Nel frattempo erano arrivati a Fonterossa e avevano fermato la navicella.
Brandon rispose a Timmy:

"No, non poteva solo focalizzarsi sulla sua magia, perché è insicura anche su quello! Le altre fate credono che sia debole e purtroppo alcune lo fanno notare, la sua magia la abbandona nel bel mezzo di una battaglia: si è sentita inutile e non c'è cosa peggiore del sentirsi inutili!"

"Poteva evitare di mentirmi." Disse Helia, Sky ribatté:

"Se lei te l'avesse detto l'avresti lasciata fare?"

"Le avrei fatto cambiare idea." Rispose Helia, Brandon disse:

"E lei avrebbe continuato a sentirsi inutile, bella mossa."

"Senti, Brandon, non hai il diritto di parlarmi in questo modo. Io amo Flora, lei per me è tutto e l'ho sempre appoggiata nelle sue decisioni, la amo ed è per questo che l'ho sempre incoraggiata, ma in questo non posso farlo e tu non puoi venirmi a dire come posso o non posso comportarmi con la mia ragazza."

"No, senti tu, Helia, la mia amica aveva bisogno di un modo per sentirsi protetta e all'altezza di una situazione e tu non puoi farla sentire in colpa per questo."

"Non hai il diritto di parlare così."

"E tu non hai il diritto di farla piangere!" Disse Brandon alzando la voce, e facendo poi calare il silenzio.

"Okay..." Disse Nex cercando di sciogliere un po' la tensione, "... siamo tutti stanchi, perché non ce ne torniamo dentro e ci dormiamo su? Eh?" Aspettò risposta, da un lato c'erano Brandon e Sky, dall'altro Helia e Timmy. Logan, che era seduto in disparte, disse:

"È stato un viaggio lunghissimo, sono proprio d'accordo."

Dopo essersi lanciati qualche occhiata i ragazzi lasciarono la navicella e in silenzio ognuno tornò nella sua stanza.
Quando Sky, Brandon e Logan tornarono in camera loro Logan disse a suo fratello:

"Sei stato forte prima... comunque, come avete fatto a trovare Flora e a superare l'esercito di neve?"

Brandon raccontò a suo fratello com'era andata su Sakoma e lui ascoltò con attenzione proprio come faceva quand'erano piccoli e suo fratello gli raccontava delle storie.
Poi Logan andò a cambiarsi e Brandon chiese a Sky:

"Perché hai mandato anche me a prendere Flora?"

"Perché ti conosco, e sapevo quanto ti sentissi in colpa, l'unico modo per fartelo superare era metterti in condizione di salvarla. E ci sei riuscito."

"Già..." Ridacchiò Brandon, "... ho chiesto comunque scusa a Flora, lei mi ha detto che non ce n'era bisogno."

"Certo che non ce n'era bisogno, Brandon, non è stata colpa tua."

"Ho combinato un casino con Helia." Sospirò Brandon sedendosi sul letto, Sky disse:

"Helia è Helia, gli passerà presto, sta' tranquillo."

"Grazie per avermi difeso."

"Ehi, sei il mio migliore amico, cosa credevi che potessi fare?" Sorrise Sky.

Nel frattempo le ragazze ad Alfea si erano già messe a letto, nessuna aveva chiesto particolari a Flora dopo che lei aveva spiegato che lei ed Helia avevano avuto una profonda incomprensione. Non svelò il suo segreto alle le sue amiche anche perché quel segreto non era solo suo, era anche di Brandon e non poteva far litigare lui e Stella.
Nonostante fosse molto preoccupata e triste la stanchezza prese il sopravvento e Flora si addormentò presto.
D'un tratto però, nel bel mezzo della notte, si svegliò di soprassalto a causa di una gran dolore all'altezza dello stomaco.
Spostò la coperta e sgranò gli occhi per ciò che vide.

"Bloom!" Disse chiamando la sua amica, la rossa non rispose.

"BLOOM!" Chiamò Flora allarmata, Bloom si svegliò e mugugnò:

"Che succede, Flora? È notte."

"Lo so, Bloom, ma vieni subito qui. Ho bisogno di andare in infermeria!"

Bloom si alzò e si trascinò fino al letto di Flora dicendo:

"Andiamo, Flora, cosa succede? Se è stato un incub... oh, santo cielo!" La fata sgranò gli occhi vedendo la sua amica seduta in mezzo al letto con le mani sporche di sangue e la maglietta del pigiama che aveva un'enorme macchia di sangue nel centro.
Bloom andò nel panico e si mise le mani nei capelli, poi cercò di calmarsi e disse a Flora, prendendole il viso tra le mani:

"Andrà tutto bene, ora ti portiamo in infermeria. Ragazze! Ragazze!" Chiamò le altre, Flora nel frattempo non sapeva cosa fare ed era immobilizzata dal panico. Si guardò le mani e si toccò la maglietta senza il coraggio di alzarla.

Arrivarono le altre, le prime furono Aisha e Tecna.

"Ma che succede? Flora! Ma cosa...?!" Esclamò Aisha scioccata.

"Deve andare in infermeria!" Disse Tecna, Bloom aiutò la sua amica ad alzarsi e l'accompagnò alla porta arrivando nel salottino comune.

"Ma cosa succ... Flora! Ma che cos'hai?!" Domandò Stella, scioccata, sulla porta della sua stanza.

"La portiamo in infermeria, su, venite." Disse Bloom a Stella e Musa.

Così le cinque amiche accompagnarono Flora in infermeria, Stella domandò:

"Ma come è possibile? Quando è successo? Come hai fatto?"

"Non... lo... so..." Rispose Flora a denti stretti, con fatica. Il dolore era insopportabile, sentiva la sua carne andare a fuoco, sentiva l'odore del proprio sangue sulle mani e si sentiva estremamente affaticata.

"Ophelia! Ophelia!" Esclamò Aisha bussando alla porta dell'infermeria di Alfea.
Dopo alcuni istanti la porta si aprì ed Ophelia, che sembrava inzialmente assonnata, cambiò subito espressione vedendo Flora sorretta dalle sue amiche e il tanto sangue.
Fece spazio alle ragazze per farle entrare.

"Presto, stendetela qui! Oh, cielo, ma come è successo? Flora, non avrai fatto qualche sciocchezza?!"

Flora, stesa sul lettino, rispose, dolorante:

"Cosa?! No! Sono stata ferita, oggi, su Sakoma. In qualche modo la ferita si è riaperta. La prego, Ophelia, faccia qualcosa! Non ne posso più!"

Le ragazze erano lì vicino al lettino e vedendola tanto sofferente quasi sentirono anche loro dolore. La loro amica sembrava sul punto di impazzire dalla sofferenza.

"Ragazze, dovete uscire." Disse Ophelia alle Winx, Aisha ribatté:

"Non possiamo lasciarla."

"Qui ho tutto sottocontrollo, andate."

"Ophelia, la prego!" Pianse Flora tenendosi la ferita, Ophelia disse:

"Ragazze, fuori!" Le ragazze allora lasciarono l'infermeria mentre Ophelia diceva a Flora:

"Tranquilla, tesoro, starai bene."

Chiusa la porta dell'infermeria alle loro spalle le Winx di scambiarono sguardi di estrema preoccupazione.

A Fonterossa i ragazzi ormai dormivano, improvvisamente Sky fu svegliato dal suo cellulare che squillò.
Lui lo prese e vide che era Bloom, si svegliò anche Brandon.

"Sky, ma che succede?" Chiese lo scudiero ancora assonnato.

"Non so, è Bloom. Sarà successo qualcosa... Bloom?" Rispose poi. "Cosa?! Ma come è possibile?! Dov'è ora?! Arriviamo." Riattaccò. Brandon, vedendolo tanto preoccupato, chiese allarmato:

"Sky, è successo qualcosa a Bloom?"

"No, è Flora. La ferita di quel soldato si è riaperta tanto magicamente come si era chiusa, è in infermeria."

"Che?! Dobbiamo andare ad Alfea!" Esclamò Brandon alzandosi, Sky lo imitò e i due ragazzi si vestirono in fretta. Logan si svegliò a causa dei rumori e chiese:

"Brandon, che succede?"

"È Flora, è in infermeria, dobbiamo andare subito ad Alfea." Rispose Brandon infilandosi di fretta la maglietta.

"Oh, mi dispiace..." Disse Logan, Sky e Brandon furono pronti per andare, prima di uscire Brandon disse a suo fratello:

"Torniamo presto."

Così Brandon e Sky lasciarono la loro stanza e andarono a chiamare gli altri, li incontrarono in corridoio, evidentemente le ragazze avevano chiamato anche loro.
Andarono a prendere le wind riders, Helia disse a Brandon:

"Bene, spero tu ora sia fiero dei tuoi insegnamenti."

No, non lo era. Non lo era affatto.


Ehilà, dolcissimi germogli di lullabea! Dunque, dunque, dunque... in questo capitolo sono successe un sacco di cose! La nostra Flora è stata salvata, per fortuna, ma Helia non essendo affatto stupido ha capito tutto e i due piccioncini purtroppo hanno discusso... =/ dall'altro lato abbiamo Brandon che all'inizio era estremamente preoccupato, poi si è sentito meglio rassicurato dalla sua amica e poi... insomma, un finale un po' cattivello, lo ammetto!
Il cuore della natura abbiamo scoperto che appartiene alla regina di Isis, non sarà affatto facile recuperarlo ma sicuramente i ragazzi escogiteranno qualcosa...
Direi che è tutto ciò che ho da dire perché ho scritto tutto nel capitolo, ora aspetto con ansia di sapere cosa voi ne pensate!
Vi ringrazio per la lettura, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per le recensioni che lasciate! 
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

Ps. Da buona nerd quale sono ho lasciato qualche riferimento che i Whovians capiranno, FANTASTICO! vero? XD

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


RICORDI

I ragazzi arrivarono ad Alfea dopo poco, Musa li aspettò al cancello per permettere loro di entrare, poi fece strada per l'infermeria.

"Musa, come è successo?" Chiese Helia, estremamente preoccupato, mentre raggiungevano l'infermeria.

"Non lo so. Stavamo dormendo, poi Bloom ha gridato e ci siamo svegliate tutte, e poi ho visto Flora che aveva tutto quel sangue... l'abbiamo portata subito in infermeria." Rispose la fata ripensando alla scena con un brivido.

Arrivarono fuori all'infermeria, le ragazze salutarono i loro ragazzi.
Stella andò ad abbracciare Brandon:

"Oh, Brandon, sono così in pensiero! Quando ho visto tutto quel sangue io..." Affondò il viso nel suo petto, Brandon l'abbracciò.

"Ragazze, dov'è Bloom?" Chiese Sky non vedendo la sua ragazza, Aisha rispose:

"È andata a chiamare Faragonda."

Dopo alcuni minuti infatti la preside Faragonda arrivò seguita da Bloom.

"Buonasera, preside Faragonda." Salutò Aisha, la preside ricambiò con un cenno, poi indicò la porta dell'infermeria:

"È con Ophelia?"

"Sì." Rispose Musa, la preside non disse altro ed entrò in infermeria.
Brandon, che teneva ancora Stella fra le sue braccia, chiese a Bloom:

"Allora, come è successo?"

Bloom sospirò e si sedette, Sky le andò vicino, la fata rispose:

"Stavo dormendo, mi ha chiamata e mi ha svegliata, sembrava molto allarmata e mi sono alzata per andare da lei. Credevo si trattasse di un incubo, poi però quando sono arrivata accanto a lei ho visto le sue mani sporche di sangue, la maglia del suo pigiama era tutta sporca, è stato terribile. Ho subito chiamato le altre e l'abbiamo portata qui in infermeria."
Sky l'abbracciò, poi tutti rimasero in silenzio.
Il tempo sembrava essersi fermato, Flora sembrava essere lì dentro da ore. Loro non sapevano come stesse e non potevano accedere all'infermeria.

Helia, ovviamente, era quello più in ansia di tutti. Camminava avanti e indietro per il corridoio senza fermarsi facendo innervosire anche tutti gli altri.
Le ragazze trovarono un po' di conforto nei loro ragazzi, ma uno di loro si poteva dire preoccupato tanto quanto lo specialista dai capelli corvini.

Quello che gli aveva detto Helia l'aveva ferito, ma sapeva che il suo amico aveva ragione. Quel senso di colpa l'aveva perseguitato tutto il giorno, se n'era liberato, ed ora era tornato.
Non poteva fare a meno di pensare che se Flora fosse tornata alla navicella tutto quello non sarebbe successo. E poi, se fosse stata una cosa seria? Una cosa molto seria? Non riusciva neanche a pensarci.

"Brandon, va tutto bene?" Gli chiese Stella notando che lui fissava il vuoto, lui scosse la testa e rispose:

"S-sì... sono solo preoccupato." 
Stella gli sorrise e poggiò la testa sulla sua spalla.
Dopo poco la preside Faragonda uscì dall'infermeria, i ragazzi l'accerchiarono chiedendo informazioni.

"Si è ripresa?" Chiese Bloom.

"Come sta?" Chiese Aisha.

"Mi dica che sta bene." Disse Helia.

Faragonda alzò le mani per fermarli, poi disse:

"Ascoltate, Flora ora ha davvero bisogno di riposare. Il peggio è passato, ma era magia nera, ragazzi. Sentite, ora è tardi, sono sicura che domattina Flora avrà voglia di vedervi tutti, e domani voglio assolutamente sapere cosa è successo su Sakoma. Per ora possiamo stare tranquilli, a domani, ragazzi."
Faragonda si fece spazio e tornò in camera sua.
I ragazzi rimasero per un secondo senza parole, la preside aveva detto tutto e risposto a tutto senza lasciare il tempo di dire altro.

"Voglio vederla." Disse Helia, Aisha lo fermò:

"Faragonda ha detto che ora deve riposare, anche noi vorremmo vederla ma se ne parlerà domani."

"Ma..."

"Aisha ha ragione, Helia." Disse Bloom, "Ragazzi, ci vediamo domani, in ogni caso se ci saranno novità vi faremo sapere."

I ragazzi, anche se controvoglia, tornarono a Fonterossa mentre le ragazze, dopo un'altra occhiata alla porta chiusa dell'infermeria, tornarono in camera loro.

Quella notte nessuno riuscì a dormire, Stella si fece una camomilla temendo che la notte insonne potesse farle venire le occhiaie. Fu l'unica infatti che ci riuscì a prender sonno, le altre si girarono e rigirarono nel letto senza risultato.

Il giorno dopo, a Fonterossa, i ragazzi decisero di saltare le prime lezioni di quella mattina per andare dalla loro amica.
Mentre Sky e Brandon si prepararono per uscire Logan chiese:

"Non sapete come sta?"

"Faragonda stanotte ha detto che il peggio era passato, ma finché non la vedo non riesco a stare tranquillo." Rispose Brandon sbuffando, Sky gli poggiò una mano sulla spalla e, guardandolo negli occhi, disse:

"Brandon, non è colpa tua."

"Andiamo ad Alfea." Replicò Brandon, lui e Sky allora uscirono ma prima che andassero Logan disse a suo fratello:

"Ehi, sta' tranquillo, starà bene."
Brandon gli sorrise increspando le labbra, poi raggiunse i suoi amici.

Ad Alfea le ragazze ebbero la stessa idea dei ragazzi e decisero anche loro di saltare le lezioni, così si prepararono e si recarono in infermeria.
Bussarono alla porta ed Ophelia aprì, Bloom chiese:

"Possiamo vederla?"

"Sì, è sveglia, ma fate piano, ha bisogno di stare tranquilla." Rispose l'infermiera lasciandole entrare.

Flora era stesa sul lettino, aveva l'addome fasciato e portava un top che scopriva la pancia, o almeno la fasciatura.

Appena vide le sue amiche la fata s'illuminò.

"Ragazze!" Esclamò, loro si avvicinarono.

"Flora! Come stai?" Chiese Stella.

"Ti fa ancora male?!" Chiese Aisha.
Ophelia schioccò la lingua e richiamò le ragazze:

"Vi ho detto di fare piano, e tu, signorina, cerca di non muoverti."
Le ragazze si guardarono con aria colpevole, Ophelia tornò dietro la sua scrivania e loro, a bassa voce, continuarono a parlare.

"Flora, allora, come stai?" Chiese Bloom.

"Ora sto bene, ma stanotte è stato terribile, mi faceva così male. Ophelia e Faragonda mi hanno curata con la magia, hanno detto che la mia ferita era causata da magia nera... è tutto molto strano." Spiegò la fata, Musa disse:

"Si è curata magicamente, c'era sicuramente qualcosa sotto."

"Io credevo di essermi curata da sola, ricordo che mentre ero in quell'antro tutto ha iniziato a tremare come se volesse crollare, era legato alla mia magia, credevo di averla usata senza rendermene conto, ma a quanto pare non è così."

"Infatti, credo che siamo stati noi a far tremare l'antro." Disse Tecna, Flora chiese, confusa:

"In che modo?"

"Incantesimo di localizzazione, ti cercavamo. Ma poi non ha funzionato e abbiamo cercato la magia nera, e allora ti abbiamo trovato. La strega aveva coperto tutto con un incantesimo di occultamento."

"Caspita..." Commentò Flora, "... questa strega sembra molto potente."

"L'importante è che ora stai bene!" Esclamò Stella, Flora sorrise.
D'un tratto bussarono alla porta, Ophelia andò ad aprire.

"Anche voi qui? Ha bisogno di stare tranquilla, come ve lo devo dire?!" Disse l'infermiera agli specialisti.

"La prego, Ophelia, ci lasci entrare." La pregò Sky a mani giunte con l'aria da bravo bambino, l'infermiera storse le labbra e poi concluse:

"E va bene, ma fate piano."

Così li lasciò entrare. I ragazzi si avvicinarono subito a Flora e, come le ragazze, la tempestarono di domande. Helia le prese la mano e le chiese:

"Ti senti bene?"

"Sì, sto meglio." Rispose lei con un lieve sorriso, Bloom disse:

"Bene, Flora, ti lasciamo in buone mani, noi andiamo da Faragonda a raccontarle ciò che è successo. Ragazzi, mi raccomando, fate piano o Ophelia vi caccerà via. Torniamo presto."
I ragazzi annuirono e le ragazze lasciarono l'infermeria dopo aver salutato Flora e i rispettivi fidanzati.
I ragazzi sedettero intorno a lei, Nex chiese:

"Ma ti è successo all'improvviso? Tipo che ti sei svegliata circondata da una pozza di sangue?"

Flora fece una smorfia e rispose:

"In una maniera molto meno tetra ma sì, è successo all'improvviso. Cosa importante: la nostra nemica è più potente di quanto pensassimo, ha detto Faragonda che la mia ferita era provocata da magia nera."

"Non importa quanto sia potente, si è messa contro le persone sbagliate!" Esclamò Sky con un sorriso, Flora disse:

"Credo sia meglio se raggiungiate le ragazze, io me la cavo anche da sola, non devo fare praticamente nulla."

"Sei sicura? Perché se vuoi rimaniamo." Disse Timmy, Flora annuì:

"Sì, sono sicura, andate."

I ragazzi allora la salutarono e lasciarono l'infermeria, prima che potesse andare Flora chiamò:

"Helia?"

Lo specialista si fermò e fece gesto agli altri di andare, allora tornò sui suoi passi e prese la mano a Flora.

"Dimmi."

"Non sei più arrabbiato?" Chiese la fata con la voce un po' tremante.

"Flora, quando ho saputo cosa ti era successo, stanotte... io... io credo di non aver mai avuto tanta paura. Se penso a che cosa ti ha portato qui allora sì che sono arrabbiato, ma stanotte mi sono reso conto di amarti più di quanto mi possa mai arrabbiare. Sei tutto per me, Flora."

"Helia, ti amo." Disse la fata e si sporse verso di lui, così lo baciò.

"Rimango qui con te, va bene?" Chiese Helia, lei annuì sorridendo dolcemente:

"Non desidererei nessun altro."

Nel frattempo gli altri avevano raggiunto le ragazze nell'ufficio di Faragonda.
Quando entrarono Aisha disse loro, a denti stretti:

"Non dovevate rimanere con Flora?"

"Ci ha mandati lei qui!" Si giustificò Nex, le ragazze si guardarono capendo che la loro amica, tra tutti, in quel momento voleva solo Helia.
Faragonda scrisse l'ultima riga sul suo foglio così posò la penna e mise da parte i documenti e si dedicò ai ragazzi.

"Ora mi dite esattamente cosa è successo ieri su Sakoma."

"Vede, preside Faragonda, abbiamo trovato il palazzo reale di Sakoma, e lì degli strani soldati fatti di neve ci hanno attaccati, uno di loro ha ferito Flora con la sua spada e l'ha portata via." Spiegò Bloom, Faragonda si accigliò, Stella continuò:

"Ma poi l'abbiamo ritrovata, era in un altro palazzo che invece era fatto di ghiaccio e non congelato come l'altro. E lì c'erano altri soldati di neve e un pupazzo di neve malvagio gigante."
Faragonda alzò un sopracciglio, Musa continuò:

"Abbiamo salvato Flora e la sua ferita si era magicamente risanata. Lei ha detto di aver incontrato la strega che l'aveva rapita, una certa regina Yana, e con lei c'era una certa Lenny. Questa Yana dice di essere la minaccia di cui parla la profezia, ma ha la magia, e Nikolai dovrebbe avergliela tolta... ed è tutto molto strano."

Faragonda li guardò, prese un respiro e disse:

"Sono stata un'irresponsabile a mandarvi lì. Non era pronta, sapevo che non era pronta."

"Ma, preside Faragonda..." Provò a dire Bloom ma la preside disse:

"Quella ferita... era magia nera. Era un sortilegio, ho dovuto aiutare Ophelia per curarla. Questa Yana è potente, e molto. Come avete fatto a vincere la battaglia?"

"Siamo scappati, in realtà. Quei soldati erano troppi." Rispose Sky.

"E lei vi ha lasciato andare?" Chiese la preside assottigliando gli occhi, pensosa.

"Sinceramente non ce lo siamo chiesto, abbiamo pensato solo a salvare Flora e andare via di lì. Ma in effetti è strano..." Rispose Tecna, la preside disse:

"Per qualche motivo l'ha fatto ma ha voluto ricordarci quanto fosse potente con quello che ha fatto a Flora." La preside sospirò, "Non c'è altro?"

"In effetti sì, ci sarebbe dell'altro." Disse Aisha.

"Di che si tratta?"

"La Natura di Linphea ci ha chiesto di trovare il cuore della natura, ci avrebbe aiutato in qualche modo. Abbiamo scoperto che è un ciondolo, e al momento è proprietà della regina di Isis."

"Oh, bene, contatterò la regina immediatamente, se è ciò di cui abbiamo bisogno per sconfiggere questa Yana la regina Agata non potrà dirmi di no. Purtroppo non ne conosco le proprietà, di cosa si tratta?"

"Non lo sappiamo, non sappiamo nemmeno se sia magico... ma Vymarna ci ha detto di trovarlo." Rispose Bloom.

"Bene... andate dalla vostra amica, dopo quello che ha passato stanotte vorrà avere vicini i suoi amici, io mi metto in contatto con la regina." Concluse Faragonda, i ragazzi allora la salutarono ed uscirono dal suo ufficio.
Il gruppo si diresse in infermeria, lì trovarono Flora ed Helia che si tenevano per mano.
Flora si rivolse ai suoi amici:

"Allora, che ne pensa Faragonda?"

Aisha sedette sul lettino e raccontò tutto alla sua amica, alla fine Flora concluse:

"Oh, bene, speriamo che la regina ascolti Faragonda."

In quel momento arrivò Ophelia che disse:

"Il tempo per le visite è terminato. Forza, fuori, questa fata ha bisogno di riposo."

"Ophelia, per favore..." Provò a dire Musa ma l'infermiera ribadì:

"Ho detto fuori. Forza!"

Così Flora salutò le sue amiche, che promisero di tornare dopo le lezioni, e i suoi amici che invece dovevano tornare a Fonterossa.
Lasciata l'infermeria salutarono le loro ragazze, Sky disse a Bloom:

"Se ci sono novità fateci sapere."

"Certo." Annuì la rossa.

Stella diede un bacio a Brandon e gli disse:

"Tesoro, mi dispiace, ma credo che oggi non potremo uscire, rimaniamo con Flora."

"Ma certo, Stella, tranquilla, usciremo un altro giorno." Sorrise il ragazzo.

Così le ragazze raggiunsero in tempo la lezione di pozionologia di metà mattinata e i ragazzi andarono via.
Erano quasi al cancello quando Brandon si fermò e disse:

"Scusate, ho dimenticato una cosa... andate pure."

"Ma, Brandon..." Provò a dire Sky ma il suo amico aveva già preso la direzione opposta.

"Cos'ha dimenticato?" Chiese Nex a Sky, lui si strinse nelle spalle.

Flora era in infermeria ed era stesa sul suo lettino ripensando a ciò che le era successo. Toccava col dito la fasciatura che le avvolgeva l'addome. Lei, Flora, ferita durante un combattimento, e non uno qualsiasi, era stato un combattimento con la spada!
D'un tratto bussarono alla porta, il filo dei suoi pensieri fu interrotto e gettò subito un'occhiata alla porta curiosa di sapere chi potesse essere, ma dalla sua posizione sapeva che non sarebbe riuscita a vedere niente.
Ophelia sbuffò ed andò ad aprire.

"Di nuovo qui?! Il tempo delle visite è finito!" Esclamò l'infermiera incrociando le braccia.

"La prego, Ophelia, ci vorrà un minuto." Disse Brandon poggiando una mano sullo stipite della porta con impazienza.
Ophelia alzò gli occhi al cielo, poi, con aria severa, disse:

"Un minuto, poi ti caccio fuori."
Brandon le sorrise:

"Grazie." Così entrò.

Raggiunse Flora e lei fu molto sorpresa di vederlo, si tirò un po' su, imbarazzata.

"Brandon, che ci fai qui?" Chiese la fata, lui si avvicinò al suo lettino e rispose:

"Flora, mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo."
Flora sospirò e disse:

"Credevo ne avessimo già parlato, non è colpa tua."

"Sì che è colpa mia! Sono io quello che ti ha messo una spada in mano! È colpa mia se non sei tornata subito alla navicella e sei stata ferita! Mi dispiace così tanto." Abbassò lo sguardo, Flora gli prese la mano:

"Okay, cerchiamo di vederci chiaro. Brandon, io non ce l'ho assolutamente con te, perché dovrei? Tu mi hai aiutata quando ne ho avuto bisogno. Tu lo sai come mi sentivo, te l'ho detto, anzi, l'hai capito tu prima che potessi dirtelo: mi sono sentita inutile. È stato orribile. E poi sono venuta da te, e tu mi hai insegnato a difendermi e non hai idea di come mi sia sentita ieri."

"Dolorante?" Chiese lui, scuro in viso. Flora sorrise:

"No, prima. Ieri, quando ho raccolto quella spada mi sono sentita parte del tutto, mi sono sentita in movimento con il tutto. È stato elettrizzante, un po' spaventoso, anzi, molto spaventoso, ma elettrizzante. Non mi sono sentita debole, ed è stato grazie a te. Ora, se vuoi chiedermi scusa per questo, fa' pure, non rifiuterò le tue scuse, ma a patto che tu non rifiuti il mio ringraziamento."

Brandon le sorrise e le strinse la mano che le stava tenendo, poi le disse:

"Ti voglio bene."

"Ti voglio bene anch'io." Sorrise Flora.

"Ascolta, ho promesso una cosa ad Helia: se tu non vorrai più toccare una spada, allora non sarò io quello che te ne farà prendere una."

Flora si rabbuiò, rifletté, poi replicò:

"Helia mi ha perdonata, cioè, non proprio. Mi ha detto che mi ama più di quanto sia arrabbiato con me. Credo che per il bene della nostra relazione dovrei rimettere la spada nel fodero..."

"È quello che vuoi?" Chiese Brandon, lei rispose:

"Non ti nascondo che mi è piaciuto combattere ieri, e mi piace allenarmi con te, ma amo Helia e se questo lo fa soffrire credo che dovrei mettere fine a tutto questo."

Flora guardò il suo amico, sembrava dispiaciuto.
Brandon forzò un sorriso e disse:

"Beh, sono felice che vi siate chiariti."

Flora sorrise, ma in realtà era un po' triste.

"Ti fa male?" Chiese Brandon a Flora indicando il suo addome, lei rispose:

"Non più."

"Per quel che può valere, ti ho vista combattere ieri, e sono stato fiero di te."

"Dici sul serio?" Chiese Flora con uno scintillio negli occhi, lui annuì:

"Certo che sì. Tu, Flora, sei una guerriera. Una gentile e delicata, ma pur sempre una guerriera."

Flora arrossì.

In quel momento la porta dell'infermeria si aprì ancora una volta, Ophelia si alzò subito ma l'ospite si era già fatto strada.

"Helia?" Disse Flora vedendolo, lui si avvicinò e puntò il dito contro il suo amico:

"Brandon, ora basta, sul serio, devi lasciare in pace la mia ragazza."
Brandon con un gesto gli fece abbassare la mano e disse:

"Ehi, datti una calmata."

"No, non mi do una calmata. È colpa tua se Flora è in queste condizioni e ora cosa? Sei qui a dirle quanto è stata brava?!"

"Basta urlare!" ...Urlò Ophelia, ma i ragazzi la ignorarono, Brandon strinse le labbra offeso e rispose ad Helia:

"Non sono affari tuoi."

"Ma certo che lo sono, Flora è la mia ragazza!"

"Okay, adesso basta!" Esclamò Flora, i due ragazzi zittirono e la guardarono. Flora, con il viso duro, ma anche molto dispiaciuta, disse:

"Che cos'è questo? Insomma, ragazzi, per cosa state discutendo? Helia, Brandon è un mio amico, e la cosa non ti è nuova, è venuto per chiedermi se stessi bene. Brandon, Helia è il mio ragazzo, e con questo ho detto tutto."

I due ragazzi abbassarono lo sguardo, Ophelia sbuffò e andò a sedersi dietro alla sua scrivania borbottando:

"Due ragazzi che litigano per una ragazza, avessi ancora l'età..."

Flora, con la stessa espressione, disse ancora, rivolta ad Helia:

"Cos'è questa storia che la colpa sarebbe di Brandon?"

Brandon fu sorpreso, Helia guardò prima lui e poi rispose a Flora:

"Flora, ascolta, se lui non ti avesse insegnato tu saresti tornata alla navicella e tutto questo non sarebbe successo. Io ti amo e voglio solo che tu sia al sicuro."

Flora rifletté, poi chiese:

"Brandon, potresti lasciarci?"

"Oh, va... va bene." Rispose Brandon, sorrise a Flora per un saluto, lei lo ricambiò e lo specialista lasciò la stanza.
Flora tornò ad Helia:

"Non è colpa sua, ma da quel che ho capito tu non hai perso occasione di accusarlo... chi è che non si riconosce più adesso?"

"Oh, per favore, Flora, certo che è colpa sua! Io sono sempre lo stesso, sono il ragazzo che ti ama e desidero proteggerti." Rispose Helia prendendole la mano, Flora la fece scivolare via e replicò:

"In realtà qui la colpa è la mia. Sono io che ho chiesto a Brandon di insegnarmi, sono io che sono voluta rimanere ieri per combattere. Sono state scelte mie, Helia. Ascolta, so che per te è doloroso, ma riesci per un attimo a metterti nei miei panni? Io... non capisco come tu faccia a non capire..." Sospirò Flora, affranta.

"Ora Brandon ti capisce più di me?"

"Non ho detto questo. Okay, senti, forse per te tutto questo è troppo e per questa volta tocca a me mettermi nei tuoi panni, ho già parlato con Brandon e non ho più intenzione di combattere, mi focalizzerò sulla magia."

"Davvero?"

"Sì, davvero, perché ti amo, e non voglio che tu soffra." Rispose Flora addolcendo la sua espressione.

"Flora, per me significa molto." 
Flora gli prese la mano dicendo:

"Lo so, ed è per questo che lo faccio."

Helia le si avvicinò e la baciò.

"Devo tornare a Fonterossa."

"Va bene, e per favore, cancelliamo tutta questa discussione, odio discutere con te."

"Già, anch'io." Sorrise Helia.

"Helia, un'ultima cosa."

"Cosa?"

"Non è colpa di Brandon, per favore, non discutere con lui."

Helia strinse le labbra in un sorriso, poi baciò di nuovo la sua ragazza e tornò a Fonterossa.

Flora sospirò e tornò a stendersi passando le dita sulla sua fasciatura.
Con Helia si era chiarita, finalmente, ma non avrebbe potuto più prendere una spada.
Le era piaciuto combattere, difendersi da sola da quei nemici era stato bello, per una volta era stata lei, Flora, a muovere il tutto. Si era sentita come l'eroina di un romanzo, forte e fiera.
Amava usare la sua magia, ma dietro quella spada c'era stato di più. C'era stata la sicurezza in se stessa e nelle proprie capacità.
Ma amava troppo Helia per mettere tutto quello davanti a lui, la magia bastava e si sarebbe focalizzata su quella.

Nel pomeriggio le ragazze andarono di nuovo da lei e Flora ne fu molto felice.

"Quando ti dimettono?" Chiese Bloom.

"Domani mattina, Ophelia dice che vuole tenermi sottocontrollo, ma sto bene." Rispose Flora passandosi una mano sull'addome fasciato.

"L'importante è che per il fine settimana starai bene." Disse Stella con un sorriso, Flora la guardò con aria confusa, Stella allora si spiegò:

"Pronto? La festa su Eraklyon!"

"Oh, giusto, l'anniversario di Daphne e Thoren. A proposito, Bloom, come vanno i preparativi?" Chiese Flora, la sua amica fu molto felice di dover rispondere alla domanda e informò le ragazze di ogni particolare di quell'importante festa.

Le ragazze passarono tutto il pomeriggio con Flora e Ophelia le lasciò perché non sembravano stancarla troppo.
Ogni tanto arrivava un messaggino da parte di Helia e Flora interrompeva per rispondergli.
Fu ora di cena e le ragazze dovettero lasciare la loro amica, Flora invece cenò in infermeria. Le pixies le fecero visita e le tennero compagnia.

A Fonterossa anche i ragazzi si riunirono per la cena, prima che potessero sedersi con gli altri Helia fermò Brandon e gli disse:

"Brandon, mi dispiace per quello che è successo stamattina."

"Lo so, Helia, anche a me. Che ne dici, facciamo finta che non sia successo niente?" Chiese l'amico, Helia sorrise:

"Va bene."

Si sedettero con gli altri e Timmy chiese:

"Helia, come sta Flora?"

"Sta molto meglio, l'ho sentita prima. Ha detto che domattina la dimetteranno." Rispose Helia, Sky disse:

"Ragazzi, ho qualcosa per voi."

"Ah sì, che cosa?" Chiese Nex, curioso.

"Gli inviti per la festa su Eraklyon, ecco, prendete." Rispose Sky porgendo gli inviti ai suoi amici. "Brandon, se vuole può venire anche Logan."

"Non credo che vorrà." Replicò Brandon con un sorriso imbarazzato, Sky disse ancora:

"Tu chiediglielo lo stesso. Mi è sembrato di vederlo un po' ripreso."

Brandon forzò un sorriso.

Nex aprì il suo invito e lesse con tono solenne trattenendo una risata:

"Le Loro Altezze il principe Thoren di Erklyon e la principessa Dafne di Domino sposa sono lieti di invitarvi al ricevimento per l'anniversario delle loro regali nozze avvenute due anni or sono... ma cos'è questa roba?" Chiese poi alzando un sopracciglio, gli altri risero e Sky rispose con un sospiro:

"Scritto dal pugno di mia zia, aiutata da mia madre, e credo dalla madre di Bloom."

"Dovremo vestirci eleganti, vero?" Chiese Timmy quasi spaventato all'idea.

"L'uniforme buona andrà bene." Lo rassicurò Sky.

"E invece sapete chi si vestirà in maniera elegante?" Rispose Nex con un sorrisetto, "Le ragazze. Sono sicuro che saranno bellissime, non vedo l'ora di vedere Aisha."

Gli altri risero ma ognuno di loro pensò alla propria ragazza proprio come aveva fatto Nex, Brandon disse:

"Io il vestito di Stella l'ho visto. È molto particolare..."

"Ti piace?" Chiese Sky, Brandon rispose stringendosi nelle spalle:

"È alla moda."
Nex li fermò e disse:

"Ehi, ehi, fermi."

Gli altri lo guardarono, lui continuò:

"Siamo dei ragazzi, cosa sono questi discorsi?"

"Oh, andiamo, Nex, lo sanno tutti che la moda è la tua passione segreta." Lo prese in giro Brandon.

Dopo cena i ragazzi tornarono in camera, quando Sky e Brandon tornarono in camera Sky si mise subito a letto e si addormentò mentre Brandon e Logan rimasero per un po' a parlare.

"Mi ricorda quando di notte in estate cercavamo di non svegliare la mamma." Bisbigliò Logan, Brandon trattenne una risata e disse, a bassa voce:

"Ti ricordi quella notte quando salimmo sul tetto e all'alba la mamma si svegliò e ci vide dal portico?"

"Come dimenticarlo. Ci obbligò a darle una mano a cucire i merletti da vendere alla signora March. E tu ti ricordi quando uscisti con quella... come si chiamava? Nikki?"

"Sì, e la mamma la fece entrare e le preparò il tè. Non mi sono mai sentito così in imbarazzo."
I due fratelli risero sommessamente per non svegliare Sky.
Dopo poco decisero di dormire perché si era fatto tardi, si diedero la buonanotte e si addormentarono.

La mattina dopo la prima cosa che fecero le ragazze fu andare in infermeria.
Quando arrivarono Flora era stesa sul lettino mentre Ophelia la visitava.

"È permesso?" Chiese Bloom non sapendo se poteva entrare.

"Sì, ma silenzio." Rispose Ophelia girandosi per un attimo verso di loro, le ragazze entrarono e Ophelia tornò a Flora.
L'addome della fata era tornato liscio, non c'era alcuna traccia della ferita avuta.
Ophelia le disse:

"Molto bene, sei libera di andare. Ma al minimo fastidio vieni subito qui, chiaro?"

"Sì, va bene, Ophelia." Sorrise Flora felice di poter andare.

"Bene, ti firmo le dimissioni." Sorrise Ophelia e tornò alla sua scrivania.

Le ragazze si avvicinarono a Flora mentre lei si rimetteva a posto.

"Pronta per andare?" Sorrise Stella.

"Sì!" Rispose Flora allegramente, "Arrivederci, Ophelia. Grazie per tutto." Salutò poi mentre lasciava l'infermeria con le sue amiche, l'infermiera le salutò con la mano.

Flora andò in camera per prendere le sue cose e con le altre andò a lezione.
Quella mattina ebbero lezione di metamorfosimbiosi, pozionologia, storia della magia (con una supplente poiché Dafne era impegnata su Eraklyon) e magicofilosofia.

"Benissimo, ragazze, ci vediamo dopodomani. Ricordate di studiare il capitolo assegnato, la prossima volta prima di iniziare la spiegazione ci sarà una breve verifica orale. Potete andare." Disse Avalon.

Le ragazze presero le loro cose e lasciarono la classe, il professor Avalon però trattenne Flora.

"Vi raggiungo subito." Disse lei alle sue amiche, loro lasciarono la classe e Flora si avvicinò alla cattedra. "Mi dica, professore."

"Ho saputo da Faragonda quello che ti è successo su Sakoma, innanzitutto stai bene?"

"Sì, Ophelia mi ha dimessa stamattina dall'infermeria, sto benissimo." Sorrise Flora.

"Bene, ne sono felice. Ma, dimmi, come è andata con la tua magia?"

"Abbastanza bene, ma ero comunque un po' instabile. Sono riuscita a trasformarmi ma circa a metà del combattimento la trasformazione si è annullata."

"Capisco... e lo trovo un po' strano, credevo che avessimo raggiunto un certo equilibrio. Credo che dovresti raggiungere un Charmix..."

"È già stato difficile la prima volta!" Sospirò Flora, "Professore, se sono una fata keimerina, perché il potere del freddo e quello della natura sono separati?"

"Vedi, Flora, il punto è che non li hai sviluppati simultaneamente. Quando raggiungerai un equilibrio la tua magia sarà uniforme, avrai una sola trasformazione come fata keimerina, perché, ti ricordo, una fata keimerina è una fata della natura."

"Capisco..." Disse Flora un po' affranta, Avalon disse:

"Ti aspetto dopo pranzo, puoi andare."

Flora salutò il professore e raggiunse le sue amiche per il pranzo, dopodiché si diresse alla classe che lei ed il professore usavano per il suo allenamento.
Sedettero uno di fronte all'altra, a gambe incrociate, Avalon accese la candela magica e prese le mani di Flora.
La ragazza cominciò il suo viaggio interiore e rivisse l'esperienza accaduta su Sakoma. I soldati di neve, il combattimento nella sala del trono.
Ebbe di nuovo quella spada di ghiaccio in mano e rivisse quei momenti. Poi si ritrovò nell'antro ghiacciato, l'incantesimo contro la barriera che la teneva prigioniera, Brandon che la tirava via. La discussione con Helia, il suo pianto. E poi vide ancora Helia e sentì la propria voce promettere ad Helia di non combattere più. Baciò Helia e in quel momento trasalì aprendo gli occhi. Con un soffio di vento la candela si spense.
Quando aprì gli occhi sentì di avere le guance bagnate dalle lacrime e se le asciugò in fretta con la mano.

"È stato molto intenso." Disse Avalon poggiando i gomiti sulle ginocchia.

"Perché ho visto tutto questo?" Chiese Flora, un po' turbata.

"Lo scopo di questo viaggio è stato quello di farti ottenere un Charmix. Come sai, il Charmix si ottiene quando si superano delle paure, si rivelano delle angosce o i propri sentimenti. La tua mente ti ha fatta accedere a questi ricordi, questo vuol dire che in questi ricordi c'è la chiave che ti darà il tuo Charmix."

"Oh..." Fu tutto quello che Flora disse, Avalon aggiunse:

"So che ottenere un Charmix è difficile per una fata, forse più dell'Enchantix... ma sono sicuro che puoi farcela, Flora." Sorrise, poi si alzò e posò la candela nella libreria, Flora si alzò con lui e gli chiese:

"Professore, sa qualcosa riguardo al cuore della natura? È un ciondolo, ma Vymarna ci ha chiesto di trovarlo."

"Il cuore della natura? Ne ho sentito parlare, forse devo avere qualcosa... ti faccio sapere se trovo qualche informazione utile." Rispose il professore, Flora sorrise:

"Grazie mille!"

"Di nulla." Replicò Avalon gentilmente.

"Ora vado, ci vediamo domani, professore." Salutò Flora avviandosi alla porta.

"Va bene e, Flora, ricorda di riflettere su quanto è accaduto oggi."

"Lo farò."

Flora tornò in camera sua, trovò lì le sue amiche.

"Indovinate? Avalon sembra sapere qualcosa sul cuore della natura, ha detto che farà qualche ricerca e fra un paio di giorni avremo qualche risposta." Raccontò Flora con un sorriso.

"È fantastico!" Esclamò Bloom, Stella, con un sorrisetto, prese in giro Flora:

"Il tuo professore farebbe proprio di tutto per te." La fata del sole si beccò una cuscinata da parte di Musa, le altre risero.

Flora si ritirò in camera sua e si sedette alla sua scrivania per studiare.
Prese i libri ma non poteva fare a meno di pensare a quello che era successo poco prima.
Il suo Charmix era in quei ricordi. Quale parte di tutto quello l'avrebbe portata ad ottenere il livello successivo della sua magia? Forse lo sapeva, o forse no. Non era sicura.
Era il primo pomeriggio, dopo settimane, che non si allenava con Brandon. Era strano, un po' ci aveva fatto l'abitudine, andare a Selvafosca e vedere il suo amico, allenarsi insieme, parlare.
Ma Helia veniva prima, lo amava e non avrebbe messo niente fra loro due.

Stava scarabocchiando sull'angolo della pagina del suo quaderno quando Bloom entrò in camera e disse:

"Faragonda vuole vederci."

A Fonterossa Brandon era in camera con suo fratello mentre Sky era andato su Eraklyon. Brandon era seduto alla sua scrivania cercando di studiare ma non ne aveva molta voglia e Logan si divertiva a distrarlo.

"Le loro altezze il principe Thoren di Erklyon... mmh... ah, e così nel fine settimana te ne vai ad una festa principesca..." Disse Logan dopo aver letto l'invito che suo fratello aveva poggiato sul comodino.
Brandon lasciò perdere il libro che aveva davanti e si girò verso di lui.

"Sì, è l'anniversario di Dafne e Thoren, a proposito, se Sky te lo chiede tu non ci vuoi venire."

"Ma io ci voglio venire." Replicò Logan seduto sul letto.

"Per favore, odi quelle persone!" Brandon alzò gli occhi al cielo.

"Sì, ma stare qui è noioso."

"Su Eraklyon tu non puoi metterci piede." Disse secco Brandon, Logan sospirò, poi disse:

"Hai ragione... piuttosto, di' un po', cosa ci fai qui? A quest'ora non dovresti allenarti?"

"No, quegli allenamenti sono finiti." Rispose Brandon abbassando lo sguardo.

"Oh... hai l'aria di chi vuole parlarne." Disse Logan increspando le labbra e assottigliando gli occhi, Brandon lo guardò, poi alla fine cedette:

"Sì, beh, era bello passare il pomeriggio insieme ad allenarsi."

"E sai già che ti mancherà."

"Sì, forse."

Logan si stese sul letto pancia all'aria e disse:

"Ah, fratellino, ti vedo un po' rammollito. Andiamo, tu sei Brandon, quello che ricordo io andrebbe dritto da quella ragazza e le direbbe..."

"... niente. Perché Helia è mio amico e Flora è la sua ragazza, se lui non vuole che lei combatta e se Flora non vuole fargli dispiacere allora la storia finisce qui."

Logan lo guardò poco convinto, Brandon fece spallucce.
In quel momento qualcuno aprì la porta: era Sky.

"Brandon, in camera di Timmy: ci sono novità." Disse il principe tenendo aperta la porta.

"Ma non eri su Erklyon?"

"Sono appena tornato ed ho incontrato Helia in corridoio, su, vieni." Rispose Sky, Brandon fece un cenno a suo fratello e seguì il suo amico.

"Niente allenamento con Flora, eh?" Chiese Sky mentre raggiungevano la camera di Timmy.

"No." Rispose Brandon.

"Beh, è la cosa giusta. Hai fatto una promessa ad Helia e la scelta è stata di Flora."
Brandon sospirò.

I due arrivarono in camera di Timmy, gli altri erano già lì.

"Allora, quali sono le novità?" Chiese Brandon prendendo posto accanto alla scrivania.

"Sono stato contattato da Tecna, le ragazze hanno avuto novità per quanto riguarda il cuore della natura." Spiegò Timmy.

"Sarebbero?" Chiese impaziente Nex.

"Faragonda si è messa in contatto con la regina Agata e lei non vuole saperne di cedere il suo gioiello."

"Lo sapevo!" Esclamò Sky battendo un pugno sulla scrivania con rabbia.

"Quindi cosa facciamo?" Chiese Helia.

"Le ragazze ancora non lo sanno e hanno chiesto consiglio a noi." Rispose Timmy.

"Io il mio consiglio l'ho dato già." Sorrise Nex, tutti lo guardarono male ma Sky disse:

"A questo punto, ragazzi, direi che non sia proprio una cattiva idea."


Buonsalve dolci lullabee! Come state?
Diciamo che alla fine dello scorso capitolo ci eravamo lasciati un po' male ed eravamo tutti molto in pensiero per Flora. Questo capitolo lo apriamo proprio con la notte in bianco passata ad aspettare che la fata si riprendesse, i ragazzi sono tutti molto in ansia ma, come abbiamo letto, Helia e Brandon sono quelli più preoccupati. Dalle recensioni che avete lasciato si iniziano a vedere chiari gli schieramenti tra il team Brandon e il team Helia e diciamo che in questo capitolo ci sono state gioie per entrambi. Flora ed Helia si sono chiariti, e sono stati molto dolci, Helia la ama davvero davvero. Anche Flora e Brandon si sono chiariti, e sono stati carini :)
Ma la cosa più importante di questo capitolo sono i ricordi di Flora, proprio come ci dice il titolo... e voi, cosa ne pensate? Cosa le vogliono dire i suoi ricordi? In che modo potrà ottenere il suo Charmix?
Mi sono dilungata, lo so, e chiedo scusa... spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per la lettura e le recensioni!
Un'ultima cosa: oggi ho deciso di pubblicare due capitoli... diciamo per farmi perdonare per come vi ho lasciati la scorsa settimana, spero vi faccia piacere!
Vi strAmo,

xoxo Florafairy7

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


GESTI IMPROVVISI

"Non possiamo rubare alla regina di Isis! Ragazzi, finiremo in guai seri!" Esclamò Helia, sgomentato. Sky lo guardò e rifletté, poi disse:

"Sembra l'unico modo. La regina Agata mi odia tanto quanto mi odi sua figlia, e purtroppo siete influenzati anche tutti voi da quest'odio che provano nei miei confronti..."

"E se ci scoprissero?" Chiese Timmy, molto dubbioso.

"Cercheremo di non farci scoprire." Rispose Sky, poi guardò Brandon come in cerca di un appoggio. Il suo scudiero rifletté per un secondo e concluse:

"Se è l'unico modo per avere quel ciondolo allora... credo che dovremmo farlo."

"Ragazzi, siete impazziti?" Chiese Helia ancora più scioccato, Nex disse:

"Andiamo, non è niente di che! È solo un innocente furto per appropriarci di qualcosa che potrebbe letteralmente salvarci la vita, o devo ricordarvi della profezia? Quella vecchia di Linphea ha coinvolto anche noi, siamo le radici salde di Flora, quel sangue potrebbe essere il nostro."

Calò il silenzio. Nex aveva ragione e loro in fondo lo sapevano.

"Dovremo parlarne con le ragazze." Disse Timmy.

"Non saranno d'accordo." Disse Helia, Sky si strinse nelle spalle:

"Dovremo convincerle, è l'unico modo, ragazzi."

Nel frattempo ad Alfea le ragazze stavano avendo la stessa discussione, non sapevano come fare per appropriarsi del cuore della natura e ci tenevano ad evitare la soluzione proposta da Nex.
Bussarono alla porta e Musa andò ad aprire.

"Ciao, posso aiutarti?" Chiese Musa alla ragazza di fronte a lei, era del primo anno e sembrava un po' spaesata.

"Sto cercando Flora." Rispose lei, Musa si scostò un po' dicendo:

"Sì, è qui."

La fata della natura si alzò sentendo il  suo nome e si avvicinò.

"Io sono Flora, che succede?"

"Il... il professor Avalon ti aspetta nella sua classe, ha detto che deve parlarti di una cosa importante e sarebbe meglio se lo raggiungessi subito."

"Ma certo, grazie mille." Sorrise Flora, la ragazza ricambiò timidamente quel sorriso e andò via.
Flora guardò le sue amiche, un po' dubbiosa, chiedendosi cosa potesse volere Avalon, Stella disse:

"Non farlo aspettare, su, su!"

Le sue amiche risero, Flora disse:

"Vado a vedere che succede, ci vediamo dopo."

Flora lasciò la sua camera e si diresse nell'aula del professore, la porta era socchiusa e Flora entrò chiedendo permesso anche se nessuno rispose.
Quando entrò vide il professor Avalon seduto alla sua scrivania circondato da pesanti libri e fogli ingialliti dal tempo.

"Professore, voleva vedermi?"

Avalon alzò lo sguardo e sembrò sorpreso, evidentemente non l'aveva sentita neanche entrare.

"Sì, scusa il disordine, ma vieni, avvicinati." Avalon le fece un cenno, Flora si avvicinò alla cattedra e vide ciò che il professore stava leggendo.

"Hai con te il cuore della natura?" Chiese Avalon.

"No, è proprietà della regina di Isis, dovremo trovare un modo per impossessarcene."

"Sarà meglio farlo al più presto." Concluse Avalon, poi mostrò a Flora ciò che aveva trovato.

Nel frattempo gli specialisti avevano raggiunto le ragazze ad Alfea dato che nessuno riusciva a mettersi d'accordo sul da farsi.

"Apro io!" Esclamò Stella quando sentì bussare alla porta.
Si alzò di fretta ed andò ad aprire, salutò i ragazzi con un gran sorriso e li lasciò entrare, poi abbracciò stretto Brandon stampandogli un bacio sulle labbra.

"Non riesci proprio a starmi lontano!" Rise Stella, Brandon sorrise e la seguì prendendo posto con gli altri.

"Ragazze, dov'è Flora?" Chiese Helia non vedendo la sua ragazza.

"Con il professor Avalon." Rispose Bloom.

"Ancora non ha finito il suo allenamento?" Chiese Brandon, Aisha rispose:

"In realtà avevano finito, Flora è tornata qui, solo che poco fa Avalon ha chiesto di lei dicendo che era urgente."

"Di cosa potrebbe trattarsi?" Chiese Helia, le ragazze scossero la testa.

"Dunque," Disse Bloom cambiando argomento, "come facciamo a convincere la regina Agata a darci il cuore della natura?"

"Non c'è modo, ragazze, la regina Agata non ce lo darà mai. Dovremo... prendercelo senza permesso." Rispose Sky cercando di sembrare convincente.

"No, Sky, non se ne parla. Non possiamo rubare ad una regina." Replicò Aisha incrociando le braccia.
Nex disse:

"Aisha, andiamo! È l'unica soluzione che abbiamo! Abbiamo chiesto gentilmente e non ha voluto darcelo, cosa potremmo fare?"

Musa stava per dire qualcosa ma Brandon disse:

"Sentite, la regina di Isis preferirebbe morire anziché cedere uno dei suoi gioielli, e se siamo noi a chiederlo poi..."

"Ragazze, i ragazzi hanno ragione." Concluse Musa con un sospiro, Bloom la guardò scioccata e disse:

"Andiamo, non possiamo, e sapete quanto poco mi stia simpatica Diaspro... Helia, anche tu sei d'accordo?" Chiese poi cercando appoggio nel suo amico essendone sicura, conoscendolo.

"No, non lo sono e ho già espresso il mio disaccordo, nessuno ha voluto ascoltarmi..." Rispose Helia anche un po' offeso.

In quel momento si aprì la porta e Flora entrò, fu sorpresa di vedere i ragazzi.

"Oh... ciao, ragazzi." Salutò, poi andò da Helia e gli diede un bacio sulla guancia.

"Cosa voleva il tuo professore?" Chiese Stella con un sorrisetto, le altre la guardarono male, Helia fu un po' sorpreso e guardò la sua ragazza in attesa di una risposta.

"Oh, andiamo..." Flora alzò gli occhi cielo, "... Avalon ha davvero trovato qualcosa. Ha tirato fuori i suoi vecchi libri dell'Accademia Malacoy, ha trovato degli appunti sul cuore della natura, sono stati scritti da un antico mago ma non c'era la firma... ma questo non è importante. Il punto è che su quegli appunti c'era scritto che il cuore della natura possiede proprietà magiche e che ogni keimerina ne possiede uno, o almeno ne possedeva uno."

"Ma non ci sono più keimerine da secoli." Disse Bloom.

"Questo vuol dire che quello della regina Agata è l'ultimo cuore della natura." Aggiunse Brandon, Flora annuì:

"Esatto, è proprio questo che mi ha spiegato Avalon. Quando le keimerine cessarono di esistere anche i loro cuori della natura furono distrutti, il libro però parlava di un ultimo ciondolo e proprio quello ci aiuterà a scoprire di più."

"In che modo?" Chiese Helia.

"Ad un tratto le pagine sono bianche, metà libro è in bianco, ma alla fine, sull'ultima pagina, c'è scritto -Lascia parlare il cuore- secondo Avalon se troviamo il ciondolo il libro si paleserà, ha detto che era un incantesimo molto comune tempo fa per nascondere informazioni ad occhi indiscreti." Spiegò Flora.

"Okay, quindi che si fa?" Chiese Stella ai suoi amici, Brandon rispose:

"Rubiamo alla regina."

"Che cosa?! Ma siete matti?!" Esclamò Flora.

"Beh, se avete un'altra idea allora esponetela, questo è il massimo che siamo riusciti ad escogitare." Sospirò Sky, ma ci fu silenzio.

"Io sto con i ragazzi." Ribadì Musa alzando una mano, Aisha disse:

"Ragazzi, potremmo metterci in guai seri, ma se la regina Agata non vuole saperne allora... credo che debba andar fatto ciò che deve andar fatto."

Nex sorrise soddisfatto, Tecna disse:

"Non sarebbe impossibile escogitare un buon piano, basterà stare attenti a non farci scoprire."

"Tu dici?" Chiese Timmy titubante, Tecna annuì:

"Timmy, abbiamo delle menti brillanti, ce la caveremo."
Timmy sorrise.

"Sky, ne sei sicuro?" Chiese Bloom con un'espressione di dubbio disegnata sul volto, Sky le sorrise:

"Sì, ne sono sicuro. Tu più di tutte sai quanto Diaspro possa essere perfida, non ce lo concederà mai."

Bloom sospirò:

"E va bene."

Stella si strinse a Brandon dicendo:

"Se credi sia la cosa giusta allora va bene."

Flora sospirò:

"Beh, Helia, io e te sembriamo gli unici ad essere contro..."

Helia le strinse la mano che le teneva e disse:

"Valeva la pena tentare."

Si scambiarono uno sguardo d'intesa, Sky disse:

"Mi dispiace, ragazzi. Dunque, ora non ci resta che escogitare un piano per entrare a palazzo e prendere il ciondolo."
Bloom lo fermò con un gesto della mano.

"Faremo tutto questo dopo la festa di Dafne e Thoren, mia madre mi uccide se mi metto nei guai e mando in qualche modo a monte la festa."

"Giusto, la festa! Beh, vale anche per me." Aggiunse Sky, Timmy allora concluse:

"Quindi ora non ci resta che escogitare un piano da mettere in atto dopo la festa di Thoren."

"Dovremo introdurci a palazzo." Disse Aisha.

"In che modo?" Chiese Stella, Tecna rispose:

"In incognito! Potremmo entrare fingendo di far parte della servirtù."

"Quindi io, Bloom e Aisha non possiamo," Disse Stella, "siamo delle principesse, ci riconoscerebbero subito."

"Posso farlo io." Si offrì Musa, eccitata all'idea, Stella la fermò con un gesto:

"Sì, certo, dopo che hai tappezzato l'intera Dimensione Magica con i poster del tuo concerto sulla Terra di quest'estate. Musa, il tuo disco è uno dei più venduti, il tuo viso è ovunque."

"Giusto..." Borbottò Musa frenando l'entusiasmo.

"Neanch'io posso. Mio padre lavora per il re, non posso metterlo a rischio." Disse Tecna escludendosi.
Le ragazze guardarono Flora.

"Cosa? No, non se ne parla." Le frenò la fata.

"Dai, Flora, per favore!" La pregò Bloom, Flora scosse la testa:

"Ero già contro quest'idea, figuriamoci compiere io stessa il furto. No, mi farei scoprire, sarei troppo nervosa, mi tremerebbero le gambe, no, davvero, no." Incrociò le braccia, convinta, Helia sorrise.

"Flora, per favore, sei l'unica che può farlo, hai sentito le altre, sono tutte coinvolte in qualche modo con le famiglie reali, e Musa è famosa." Disse Sky cercando di convincerla, l'espressione dura di Flora si addolcì per un secondo, ma poi la fata ci ripensò.

"No, ragazzi, mi dispiace."

"Flora, cerca di capire," Stella si sporse verso di lei e le prese la mano, "noi siamo tutte famose, i nostri visi sono riconoscibili da un chilometro, abbiamo bisogno di qualcuno di più anonimo, anonimo come te, sei la nostra anonima, Flora." Le sorrise, Flora alzò entrambe le sopracciglia e chiese:

"Perdonami, voleva essere un complimento?"

"Beh... sì." Stella fece spallucce, Flora scosse la testa.

"Sentite," S'intromise Helia, "se Flora non vuole non potete obbligarla."
Flora rivolse ad Helia uno sguardo di riconoscenza.
Brandon disse:

"Flora, ascolta, se non vuoi allora non ti obbligheremo a farlo, ma sarebbe molto importante se lo facessi. Abbiamo bisogno di quel ciondolo, e poi, sei una keimerina, è tuo di diritto, solo che a volte bisogna lottare per ciò che ci spetta. Se non vuoi, va bene, ma se ti rifiuti solo perché pensi di non riuscire a farcela, allora credo che dovresti cambiare idea, perché noi qui abbiamo fiducia in te." Le sorrise, Flora sostenne il suo sguardo per un secondo, in quel momento vide qualcosa di cui forse non si era mai accorta. Poi guardò Helia che invece sembrava spaventato, alla fine disse:

"E... e va bene, lo farò, perché siamo una squadra e perché abbiamo davvero bisogno di quel ciondolo."
Tutti tirarono un sospiro di sollievo per quella decisione, beh, tutti tranne uno. Helia guardò Flora sorpreso e forse un po' deluso. Flora poggiò la propria mano sulla sua e gli disse:

"Per la squadra."

"Ho fiducia in te, se te la senti va bene." Sorrise Helia, Flora ne fu sollevata.

"Okay, abbiamo la nostra infiltrata, qual è il piano?" Chiese Stella sfregandosi le mani, Tecna rispose:

"Abbiamo la nostra infiltrata: Flora, dovrai fingerti una cameriera, o qualcosa del genere, per poterti muovere a palazzo. Ti introfulerai nelle camere della regina e prederai il ciondolo."

"La regina ha una camera segreta nella sua stanza da letto, è lì che tiene i gioielli." Disse Sky, Bloom alzò un sopracciglio:

"E tu come lo sai?"

"Beh, quando ero fidanzato con Diaspro lei mi fece vedere i gioielli e mi mostrò quale sarebbe stata la sua corona." Rispose Sky, Brandon aggiunse:

"Quella tipa è davvero folle, accompagnai Sky per precauzione, nel caso l'avesse legato e tenuto prigioniero!"

"Abbiamo un altro problema," Disse Flora interrompendoli, "io non ho idea di come muovermi in quel palazzo e tantomeno so accedere alla camera segreta della regina."

"Giusto..." Tecna si strofinò il mento cercando di pensare.
Musa disse:

"Brandon andrà con lei."

"Perché non Sky?" Chiese Stella alzando un sopracciglio, Nex replicò:

"È l'ex fidanzato della principessa di quel castello, non può neanche avvicinarsi ai cancelli.  È ovvio che deve andarci Brandon."

"Sicuri? Io?" Chiese lo scudiero, Tecna sorrise, evidentemente le era venuta l'illuminazione, e rispose:

"Sì, tu! Hai detto che sei stato a palazzo, sai come arrivare nelle stanze della regina e come accedere alla sua camera segreta."

"Ma anch'io ci sono stato lì, e se mi riconoscessero?" Chiese Brandon, dubbioso. Nex gli prese la mano imitando il gesto di Stella nei confronti di Flora, e imitando il tono della principessa, disse:

"Brandon, tu sei solo uno scudiero. Sei un anonimo, sei il nostro anonimo."
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Stella che, infastidita, minacciò Nex:

"Ti faccio ingoiare un cuscino!" Poi si strinse a Brandon ignorando l'ex paladino che intanto se la rideva.

"Come faremo ad entrare a palazzo?" Chiese Flora, Timmy rispose:

"Creeremo un diversivo per permettervi di entrare, poi vi confonderete tra la servitù."

"È un'idea brillante." Esclamò Tecna complimentandosi sia col suo ragazzo sia con se stessa.

"Io confezionerò le uniformi che dovrete indossare!" Si offrì Stella, gli altri furono d'accordo.

"Credete che dovremo informare i presidi?" Chiese Bloom ai suoi amici, Helia rispose:

"Mio nonno mi uccide se lo viene a sapere, non possiamo dirglielo."

"Bene, allora sarà un segreto." Concluse Stella eccitata.

Per i ragazzi fu ora di andare e salutarono le ragazze.
Quando Brandon e Flora si salutarono lui disse:

"Oggi pensavo a quanto fosse strano non vedersi..."

"... già, pensavo lo stesso." Sorrise Flora timidamente, lui stava per andare ma Flora lo fermò posandogli una mano sul braccio:

"Brandon, grazie... intendo, per ciò che hai detto prima, che credi, cioè, che credete in me. È stato importante."

"Non c'è di che, Flora." Sorrise Brandon, poi andò a salutare Stella, lei lo abbracciò e disse:

"Mi mancherai."

Lui rise e la baciò, Stella però assunse un'espressione seria e chiese:

"Brandon, tu mi ami, non è vero?"

"Certo che è vero, Stella, perché me lo chiedi?"

Stella s'imbronciò e rispose:

"Perché è un po' di tempo che sei costretto a passare del tempo con altre ragazze e ora c'è questa cosa di Isis e io... ho paura di perderti."

Brandon rimase senza parole per quell'affermazione, si sentì un peso sul petto, si ricompose in fretta e disse:

"Non succederà mai, Stella."
La baciò ancora e raggiunse i suoi amici.

"Flora, domani possiamo vederci?" Chiese Helia alla sua ragazza, lei sorrise:

"Sì, certo, dopo l'allenamento con Avalon."

"Bene, devo parlarti di una cosa importante, ma ora non c'è tempo. A domani, ti amo."

"Ti amo anch'io." Helia la baciò e andò via.

I ragazzi tornarono a Fonterossa, Brandon e Sky tornarono in camera loro e Brandon raccontò a Logan delle novità.
In serata scesero per la cena e tutti erano molto presi per l'imminente missione.
Quando tornarono in camera Helia fermò Brandon, Sky continuò lasciandoli soli.

"Che succede?" Chiese Brandon, Helia ci rifletté per un secondo e rispose:

"Si tratta di Flora. Brandon, io e te siamo amici, e tu e lei siete amici, ma ti chiederei il favore di... vedi, ho l'impressione che Flora si lasci influenzare da te."
Brandon alzò un sopracciglio e, con aria un po' sfacciata, disse:

"Sarei una specie di cattiva compagnia?"

"Non prenderla a male, ma, vedi, Flora è una ragazza un po' insicura e tende a dar retta agli altri più che a se stessa. Se fosse stato per lei non avrebbe mai accettato e invece..."

"Senti, Helia, io non le ho detto che doveva farlo per forza, e non credo che abbia cambiato idea solo perché gliel'ho chiesto io. Influenzare ed incoraggiare sono due cose diverse."

"Beh, non mi piace che incoraggi la mia ragazza a far cose che non vuole fare, o che sono completamente opposte alla sua personalità." Disse Helia col viso duro, Brandon sorrise, sfacciatamente divertito:

"Sei geloso?"

"No." Rispose Helia senza cambiare espressione.

"Oh, va bene." Brandon tornò serio ma con un po' di scherno nel tono della voce, "Beh, ti assicuro che saprò essere per Flora una buona compagnia. A domani, Helia."
Brandon andò via senza lasciare il tempo ad Helia di dire altro.

Il giorno dopo ad Alfea le ragazze andarono a lezione, dopo pranzo Flora incontrò il professor Avalon per una sessione di allenamento pratico che però non andò molto bene.

"Concentrati, Flora!" Le disse il professore dal basso mentre lei era in volo.

"Ci sto provando..." Mormorò la fata, in difficoltà contro una creatura creata apposta dal professore. Era un giarboney, un uccello simile ad un corvo, era molto grande e le sue piume erano lame taglienti.

"Tempesta ghiacciata!" Scagliò la fata ma il giarboney si scansò e colpì la fata facendola precipitare.

"Presa!" Esclamò Avalon prendendola, la sua trasformazione si era annullata.
Flora arrossì terribilmente e balbettando ringraziò il professore che la lasciò andare.
Avalon sospirò e chiese:

"Che succede?"

Flora teneva lo sguardo basso, poi guardò il professore e rispose:

"È che... non posso fare a meno di pensare al Charmix, i miei ricordi volevano dirmi qualcosa, come posso non capirlo?"

"Io credo che tu in fondo lo sappia, ma stiamo parlando di un Charmix, devi superare la paura e accettare i tuoi sentimenti. Credo che il problema sia che ti costringi a non ascoltare ciò che vogliono dirti i tuoi ricordi."
Flora non disse nulla ma storse le labbra, Avalon sorrise e disse:

"Pensaci. Per oggi può bastare, sei libera di andare."

Flora salutò il suo professore e andò via. Si preparò per uscire e poco dopo Helia passò a prenderla.
Andarono a Magix e si fermarono in un caffé, ormai aveva iniziato a far freddo e nulla era meglio di una buona cioccolata per scaldarsi.

"Allora, di cosa volevi parlarmi?" Chiese Flora con un sorriso mentre soffiava sulla sua cioccolata.

"Credo di aver trovato un modo per farti tornare su Linphea." Rispose Helia tutto d'un fiato, Flora rimase a bocca aperta e alzò lo sguardo verso di lui.

"Dici... dici sul serio?" Chiese la ragazza, meravigliata e piena di speranza.

"Sì, ne ho parlato con Krystal." Sorrise Helia, il sorriso di Flora si spense di colpo, lei chiese:

"Krystal? Hai detto a Krystal ciò che è successo?"

"Beh, sì, è la principessa di Linphea e ci conosciamo da sempre, potrà sicuramente essere un aiuto."

"Helia, potevi anche chiedermelo prima, non ti pare?" Disse Flora, un po' ferita ma con tono basso. Helia andò in confusione:

"P-perché? Cosa c'è di sbagliato?"

"Vymarna mi ha esiliata, non c'è di che andarne fieri, e Krystal non è mia amica, non ci tenevo a farglielo sapere."

"Ma è amica mia."

"Oh, giusto... certo..."

"Flora, ti sei offesa? Io... io l'ho fatto per te e..."

Flora forzò un sorriso e interrompendolo disse:

"Beh, quel che è fatto è fatto. Come può aiutarci Krystal?"

"Ancora non lo so, le ho soltanto accennato il problema e lei mi ha detto che potremmo parlarne con calma e che sarà felice di darci una mano."

"Oh, bene... sono sicura che sarà molto felice di aiutarti." Disse Flora, infastidita. Helia le prese la mano e le disse:

"Flora, per favore, non essere gelosa. Tutto questo è per te, sai che per me Krystal è solo un'amica."

Flora sorrise ed Helia si sentì sollevato.
Flora raccontò ad Helia del suo allenamento con Avalon, di come doveva raggiungere un Charmix, omettendo però i suoi dubbi riguardo i suoi ricordi.
Quando tornò ad Alfea raccontò alle sue amiche quello che si era detta con Helia.

"Non posso credere che abbia detto tutto a Krystal!" Esclamò Aisha, indignata. Flora disse:

"Beh, in fondo l'ha fatto per me... neanch'io ne sono stata felice, ma se posso tornare su Linphea..."

"Helia saprà come convincere Krystal, il punto è, Flora, che devi tenere gli occhi aperti. Non è un mistero quello che Krystal prova per lui, si è messa da parte una volta, non sappiamo se lo farà una seconda." Disse Stella mentre si limava le unghie, Flora si rabbuiò.

"STELLA!" La richiamarono le altre, lei fece spallucce, Bloom disse:

"Flora, Helia ti ama, e senza nessun' altra preoccupazione sappi che tornerai su Linphea."
Flora sorrise, poi disse:

"Io ora vado a chiamare i miei genitori. Non li sento da quando andammo su Linphea e voglio aggiornarli. A dopo."
Quindi la fata andò verso l'ufficio della preside, fuori c'era la scrivania di Griselda e su questa una bella sfera di cristallo.

"Buonasera, ispettrice Griselda. Mi chiedevo se fosse possibile utilizzare la sfera."

"Massimo venti minuti, signorina."

"Va bene." Annuì Flora, così Griselda concesse la sfera a Flora.
La fata allora pronunciò l'incantesimo che la mise in contatto con Linphea, la sfera di cristallo in un primo momento sembrò piena di fumo grigio, poi il fumo sparì e apparvero Alyssa e Rodols.

"Flora!" Esclamò Rodols.

"Tesoro, finalmente hai fatto una chiamata." Disse Alyssa.

"Ciao mamma, ciao papà. Come state?"

"Noi stiamo bene, sempre il solito qui su Linphea. È entrato l'autunno e tutti si danno da fare, come sempre, proprio come sempre." Rispose Alyssa sottolineando il 'come sempre', Flora capì che sua madre non voleva farle pesare l'esilio. La fata sorrise e disse:

"Indovinate? Forse c'è un modo per farmi tornare su Linphea!"

"Che cosa?!" Chiese Alyssa.

"Dici davvero?!" Chiese invece Rodols.
Flora annuì:

"Helia è molto amico di Krystal, la principessa, magari lei può intercedere, è pur sempre la futura regina di Linphea."

Rodols mormorò qualcosa ad Alyssa, lei rispose:

"È uno dei suoi amici." Poi si rivolse a Flora, "Tesoro, è fantastico, speriamo che ci riesca!"

"Lo spero tanto anch'io, mamma." Disse Flora, "Mi mancate."

"Ci manchi tanto anche tu." Dissero Alyssa e Rodols all'unisono.

"E, mamma, papà, riguardo quello che è successo... io ci tenevo a dirvi che vi voglio bene e che per me non è cambiato nulla. Avevo solo bisogno di mettere un po' d'ordine nella testa."

"Ma certo, cara, lo sappiamo, sta' tranquilla. Anche noi ti vogliamo tanto bene." Alyssa le mandò un bacio.

"Papà, dico sul serio, per me non è cambiato assolutamente nulla."

"Lo so, bambina." Rodols le sorrise e Flora si sentì molto felice, quel sorriso la fece sentire al sicuro, protetta tra le braccia del suo papà, come quand'era piccola.
Flora raccontò ai suoi genitori della missione su Sakoma ma evitò di aggiungere il dettaglio della ferita per non farli preoccupare.
I venti minuti concessi da Griselda scadettero e Flora dovette salutare.

"Ci sentiamo presto, salutatemi Miele. Vi voglio bene."

"Ciao, tesoro, a presto. E ringrazia Helia, e salutami le ragazze, e salutami anche Brandon." Disse Alyssa, Flora rise, sua madre ci teneva così tanto che lei e Brandon fossero amici.

"A presto, piccola, sta' attenta." Salutò Rodols, Flora gli mandò un bacio e la comunicazione fu interrotta.
Flora tornò dalle sue amiche e insieme scesero per la cena.
A Fonterossa anche i ragazzi si riunirono, Sky arrivò in ritardo e quando lo raggiunse prese posto stancamente.

"Che succede?" Chiese Brandon notando la sua espressione, Sky sospirò e rispose:

"Mia madre e mia zia non mi danno pace, e la madre di Bloom... non posso che cercare di far buona impressione con lei. Ma l'organizzazione di questa festa è più stancante di una pulizia nelle scuderie dei draghi."
Gli altri risero, Timmy chiese ad Helia:

"Che ne pensa Flora della tua idea?"

Brandon lo sentì e domandò:

"Quale idea?"

Helia lanciò un'occhiata a Timmy, poi rispose:

"Io... credo di aver trovato un modo per far tornare Flora su Linphea."

"Davvero?" Chiese Sky.

"Sì, ho pensato di parlarne con Krystal, è la principessa di Linphea e siamo molto amici."

"Flora che ne pensa?" Domandò Brandon, "Intendo, per Krystal, sappiamo quello che prova per te."

"È d'accordo, ne è felice. Non mi resta che parlarne con Krystal."

"Oh, bene." Disse Brandon.

"Sì, bene." Concluse Helia.

Ad Alfea le ragazze cenarono insieme e poi tornarono in camera, Flora era molto pensierosa così decise di mettere un po' d'ordine nella sua testa.

Caro diario,
Sono molto combattuta.
Il punto è che credevo di aver messo tutto a tacere ma poi i miei ricordi mi si sono ritorti contro e dar voce a tutto questo sembra essere l'unico modo per permettermi di raggiungere un Charmix.
Sto parlando di Helia, per lui ho rinunciato al combattimento, e non me ne sono pentita perché lo amo.
Il fatto è che mi manca, mi sentivo bene quando combattevo con la spada, mi sentivo forte e non più indifesa, in qualche modo mi sentivo protetta. Mi piaceva, mi piaceva molto.
Helia lo odia.
Non siamo mai stati tanto divergenti in un'opinione, ho paura di deluderlo, ho paura di non essere la Flora che si aspetta.
Vorrei dirgli - Se non ti sta bene... beh, a te non sta bene, a me sì!-
Ma non ne sono capace, e non ci riuscirei in ogni caso perché lo amo, mi interessa ciò che pensa e soprattutto ciò che pensa di me.
Per ottenere il mio Charmix dovrei andare dritta da lui e dirgli che voglio combattere, lo so bene, è solo che non voglio accettarlo. Helia è il mio primo amore, il più grande e il più forte di sempre, non voglio rovinare tutto.
E allora cosa faccio?
Charmix o Helia?
La risposta viene da sé: Helia è più importante.

Il giorno dopo, nel pomeriggio, dopo che Flora ebbe finito il suo allenamento col professor Avalon, le ragazze andarono insieme a Magix per trovare un vestito per la festa di Dafne e Thoren.
Le ragazze passarono lì l'intero pomeriggio e Stella, che aveva già trovato il suo, aiutò le altre a scegliere.
Non tutte trovarono il loro vestito e il giorno seguente le ragazze tornarono a Magix per dare un'altra occhiata così, dopo due giorni di ricerche, le ragazze trovarono ciò che stavano cercando.

A Fonterossa i ragazzi continuavano i loro allenamenti, quella sera, quando Brandon tornò in camera, vide che Logan era sul balcone ed esclamò:

"Sei pazzo?! Vieni subito dentro!"

Logan sobbalzò per lo spavento ed entrò subito chiudendo la finestra.

"Non puoi farti vedere da nessuno!" Lo rimproverò Brandon, Logan disse:

"Hai ragione... è solo che volevo prendere un po' d'aria."

"Con questo freddo? Ma sta nevicando?" Chiese poi Brandon vedendo della neve sulle spalle di Logan, lui la spazzò via con la mano e rispose:

"No, è solo che fuori fa molto freddo, era acqua ma poi... beh, come è andato il tuo allenamento?"

Brandon raccontò a Logan quello che aveva fatto durante il giorno, più che altro per intrattenerlo un po' dato che suo fratello stava lì chiuso tutto il giorno. Gli raccontò delle intenzioni del gruppo di rubare alla regina, Logan, con un sorrisetto, disse:

"Lo vedi che in fondo non siamo tanto diversi? Abbiamo preso entrambi da papà."

"Non apriamo questo discorso, okay?" Chiese Brandon spegnendo il suo sorriso.

"Andiamo, Brandon, per una volta dillo, nostro padre non era che..."

"Logan!" Esclamò Brandon con rabbia, Logan si zittì subito e guardò suo fratello, Brandon, con un tono più calmo, aggiunse:

"Non voglio parlare di papà, va bene?"

"Okay." Disse Logan con aria un po' annoiata.
I due fratelli passarono insieme il resto della serata mentre Sky cercava di studiare essendo rimasto indietro a causa della festa di suo cugino.

Il giorno dopo nel pomeriggio Brandon si diresse ad Alfea, aveva appuntamento con Stella che doveva prendergli le misure per l'uniforme.
La porta gli fu aperta da Bloom.

"Ehi, Brandon." Salutò la rossa lasciandolo entrare.

"Ciao, Bloom. Ciao, ragazze." Salutò anche le altre che erano lì in salotto.

"Amore mio, sei arrivato!" Esclamò Stella correndo ad abbracciarlo, Brandon le sorrise. Stella gli prese la mano e lo guidò fino al divano facendolo sedere.

"Musa, non lasciare sempre qui tutta questa roba!" Si lamentò Stella spostando i fogli sul tavolino, Musa, seduta sulla poltrona, fece spallucce.
Stella prese il suo blocco e mostrò a Brandon i suoi disegni.

"Ho già preso la stoffa." Spiegò Stella, "Mi sono informata su quale tipo di uniformi indossano su Isis e ho preparato i modelli, devo solo prenderti le misure."

"Okay, va bene, fa' tutto tu, allora." Disse Brandon.

Stella fece mettere Brandon al centro della stanza, il posto che di solito occupava Bloom quando le faceva da modella.
Le altre ragazze si ritirarono nelle loro camera su richiesta di Stella, la sua camera era inaccessibile poiché stava facendo il cambio di stagione e Brandon si sentiva in imbarazzo a fare il modello davanti a loro.

"Alza le braccia, tesoro." Disse Stella tenendo un ago tra le labbra.
Brandon eseguì tutti gli ordini senza fare storie.
Dopo poco Flora tornò in camera dopo l'allenamento con Avalon.

"Ciao, Stella, ciao, Brandon!" Salutò la keimerina, entrando con un sorriso.

"Ehi, Flo." Salutò Stella, applicata nel prendere le misure del braccio di Brandon.
Lui, fermo come un manichino, disse a Flora:

"Ehilà, quanta allegria! Che succede?"

"L'allenamento di oggi è andato benissimo! Avalon dice che sono migliorata e, pensa, i miei incantesimi di difesa sono diventati tutti più forti." Rispose Flora allegramente.

"Anche quello che ti dava problemi? Quello con la corteccia?" Sorrise Brandon, Flora annuì:

"Sì! Credevo che fin quando non avessi raggiunto il Charmix non sarebbe mai migliorato, e invece!"

"Visto? Bastava solo un po' di pratica."

Stella alzò lo sguardo, si schiarì la voce e disse:

"Flora, sul tavolino c'è il blocco con i disegni, quella è la tua uniforme. Dovrò prendere le misure anche a te."

"Oh, okay, va bene." Annuì Flora, così andò a prendere il blocchetto.

"Come sempre hai fatto un buon lavoro, Stella!" Si complimentò Flora, Stella sorrise:

"Lo so, è che sono brava. Vero, Brandon, vero che sono brava?"

"Sì, certo." Confermò Brandon con un sorriso.

"Con te ho finito." Disse Stella, "Flora, tocca a te, vieni qui."

Flora posò il blocchetto e si avvicinò alla sua amica, Brandon andò a sedersi sul divano e guardando il blocchetto chiese:

"Come hai fatto a sapere com'è vestita la servitù di Isis?"

Stella, mentre prendeva le misure dei fianchi di Flora, sorrise soddisfatta e rispose:

"Oh, tesoro, come se non mi conoscessi! Conosco una ragazza che è fidanzata con un ragazzo di Isis la cui cugina è la migliore amica di una cameriera del palazzo reale."

"Ma sì, certo..." Brandon scosse la testa.

"Flora, non devi muoverti!" La richiamò Stella.

"Scusa, è che mi fai il solletico." Si scusò la fata, Brandon sorrise, poi scosse la testa come se stesse dicendo qualcosa a se stesso. Si schiarì la voce.

"Dice Helia che ha trovato un modo per farti tornare su Linphea." Brandon aspettò la reazione di Flora, non si fidava di ciò che gli aveva detto l'amico.
Flora sospirò, e a Brandon bastò per capire.

"A proposito si Linphea, ieri ho chiamato a casa e ti saluta mia madre... AHI!" Esclamò Flora: Stella l'aveva punta con uno spillo mentre cercava di prendere le misure sulla stoffa.

"Scusa." Disse la bionda, "Bene, ho finito. In questi giorni confezionerò le uniformi, saranno pronte per quando andremo su Isis."

Stella lasciò andare Flora, Brandon si alzò.

"Beh, io vado, ci sentiamo, va bene?" Disse a Stella, lei lo baciò e gli disse:

"Va bene, amore mio."

Stella raccolse le sue cose, Brandon senza farsi sentire da lei disse a Flora:

"Mi accompagni? Ti devo parlare."
Flora ne fu sorpresa, annuì.

Brandon salutò di nuovo Stella e lasciò la stanza. Uscì anche Flora ma Stella non se ne accorse.

"Ehi, che succede?" Chiese Flora raggiungendo il suo amico e insieme s'incamminarono per l'uscita.

"Pensavo a questa cosa che dobbiamo fare, e mi chiedevo... non ti sei sentita obbligata, vero?"

"All'inizio non volevo farlo, non mi piaceva l'idea e tutt'ora non mi piace. Ma abbiamo bisogno di quel ciondolo e pare non ci sia alternativa, la squadra ha bisogno di me, quindi è okay."

"Oh, bene, perché ho riflettuto su quello che ti ho detto e temevo di averti spinta a fare qualcosa che non volevi."

"In realtà, come ti ho già detto, ho apprezzato le tue parole. Non devi dispiacerti di nulla, va bene?" Flora sorrise, e Brandon ricambiò quel sorriso.

Arrivarono al cancello e si salutarono, Flora disse:

"Suppongo che ci vedremo alla festa."

"Già." Brandon storse le labbra, un po' dispiaciuto. Poi Flora lo sorprese: si avvicinò e lo abbracciò.
Brandon la strinse, e mentre Flora gli teneva ancora le braccia intorno al collo disse:

"Credo che tu mi sia mancato."

"Mi sei mancata anche tu." Replicò Brandon.
Flora lo lasciò andare, aveva le guance un po' rosse, non erano da lei certi gesti improvvisi. Brandon si schiarì la voce e disse:

"Allora, io vado."

Flora fece un passo indietro e lui salì a bordo della sua windrider, un attimo dopo era già volato via.
Flora tornò dentro ma prima di tornare in camera fece una sosta nella sua serra.

Ehilà! Rieccomi come vi avevo detto, siete contenti di sentirmi? Eh? Eh? Eeeh?
Torniamo seri, allora... che ne pensate della decisione dei ragazzi? Faranno bene a seguire il piano o finiranno nei guai? Diciamo che in fondo non ci sono altre soluzioni, la regina Agata si è rifiutata e cos'altro potremmo fare per ottenere questo ciondolo?
Flora ed Helia sono contrari ma alla fine Flora cede... diciamo che viene incoraggiata anche se ad Helia quest'atteggiamento non piace affatto, come fa poi notare al suo amico.
Parlando di Helia... diciamo che la mossa di dire tutto a Krystal non è stata brillante, o almeno non lo è stata dal punto di vista di una ragazza, ma i maschi sono maschi, anche i più sensibili, e certe cose, ahimé, non le capiscono -.- ma abbiamo una buona notizia almeno, Krystal potrà far tornare Flora su Linphea!! 
Direi che è tutto, aspetto ora di sapere cosa ne pensate! Spero il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto piacere il doppio aggiornamento, ancora ci tengo a ringraziarvi per le vostre recensioni e per leggere questa storia, ovviamente! Un bacio forte, ma davvero forte,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


GESTI IMPROVVISI

"Non possiamo rubare alla regina di Isis! Ragazzi, finiremo in guai seri!" Esclamò Helia, sgomentato. Sky lo guardò e rifletté, poi disse:

"Sembra l'unico modo. La regina Agata mi odia tanto quanto mi odi sua figlia, e purtroppo siete influenzati anche tutti voi da quest'odio che provano nei miei confronti..."

"E se ci scoprissero?" Chiese Timmy, molto dubbioso.

"Cercheremo di non farci scoprire." Rispose Sky, poi guardò Brandon come in cerca di un appoggio. Il suo scudiero rifletté per un secondo e concluse:

"Se è l'unico modo per avere quel ciondolo allora... credo che dovremmo farlo."

"Ragazzi, siete impazziti?" Chiese Helia ancora più scioccato, Nex disse:

"Andiamo, non è niente di che! È solo un innocente furto per appropriarci di qualcosa che potrebbe letteralmente salvarci la vita, o devo ricordarvi della profezia? Quella vecchia di Linphea ha coinvolto anche noi, siamo le radici salde di Flora, quel sangue potrebbe essere il nostro."

Calò il silenzio. Nex aveva ragione e loro in fondo lo sapevano.

"Dovremo parlarne con le ragazze." Disse Timmy.

"Non saranno d'accordo." Disse Helia, Sky si strinse nelle spalle:

"Dovremo convincerle, è l'unico modo, ragazzi."

Nel frattempo ad Alfea le ragazze stavano avendo la stessa discussione, non sapevano come fare per appropriarsi del cuore della natura e ci tenevano ad evitare la soluzione proposta da Nex.
Bussarono alla porta e Musa andò ad aprire.

"Ciao, posso aiutarti?" Chiese Musa alla ragazza di fronte a lei, era del primo anno e sembrava un po' spaesata.

"Sto cercando Flora." Rispose lei, Musa si scostò un po' dicendo:

"Sì, è qui."

La fata della natura si alzò sentendo il  suo nome e si avvicinò.

"Io sono Flora, che succede?"

"Il... il professor Avalon ti aspetta nella sua classe, ha detto che deve parlarti di una cosa importante e sarebbe meglio se lo raggiungessi subito."

"Ma certo, grazie mille." Sorrise Flora, la ragazza ricambiò timidamente quel sorriso e andò via.
Flora guardò le sue amiche, un po' dubbiosa, chiedendosi cosa potesse volere Avalon, Stella disse:

"Non farlo aspettare, su, su!"

Le sue amiche risero, Flora disse:

"Vado a vedere che succede, ci vediamo dopo."

Flora lasciò la sua camera e si diresse nell'aula del professore, la porta era socchiusa e Flora entrò chiedendo permesso anche se nessuno rispose.
Quando entrò vide il professor Avalon seduto alla sua scrivania circondato da pesanti libri e fogli ingialliti dal tempo.

"Professore, voleva vedermi?"

Avalon alzò lo sguardo e sembrò sorpreso, evidentemente non l'aveva sentita neanche entrare.

"Sì, scusa il disordine, ma vieni, avvicinati." Avalon le fece un cenno, Flora si avvicinò alla cattedra e vide ciò che il professore stava leggendo.

"Hai con te il cuore della natura?" Chiese Avalon.

"No, è proprietà della regina di Isis, dovremo trovare un modo per impossessarcene."

"Sarà meglio farlo al più presto." Concluse Avalon, poi mostrò a Flora ciò che aveva trovato.

Nel frattempo gli specialisti avevano raggiunto le ragazze ad Alfea dato che nessuno riusciva a mettersi d'accordo sul da farsi.

"Apro io!" Esclamò Stella quando sentì bussare alla porta.
Si alzò di fretta ed andò ad aprire, salutò i ragazzi con un gran sorriso e li lasciò entrare, poi abbracciò stretto Brandon stampandogli un bacio sulle labbra.

"Non riesci proprio a starmi lontano!" Rise Stella, Brandon sorrise e la seguì prendendo posto con gli altri.

"Ragazze, dov'è Flora?" Chiese Helia non vedendo la sua ragazza.

"Con il professor Avalon." Rispose Bloom.

"Ancora non ha finito il suo allenamento?" Chiese Brandon, Aisha rispose:

"In realtà avevano finito, Flora è tornata qui, solo che poco fa Avalon ha chiesto di lei dicendo che era urgente."

"Di cosa potrebbe trattarsi?" Chiese Helia, le ragazze scossero la testa.

"Dunque," Disse Bloom cambiando argomento, "come facciamo a convincere la regina Agata a darci il cuore della natura?"

"Non c'è modo, ragazze, la regina Agata non ce lo darà mai. Dovremo... prendercelo senza permesso." Rispose Sky cercando di sembrare convincente.

"No, Sky, non se ne parla. Non possiamo rubare ad una regina." Replicò Aisha incrociando le braccia.
Nex disse:

"Aisha, andiamo! È l'unica soluzione che abbiamo! Abbiamo chiesto gentilmente e non ha voluto darcelo, cosa potremmo fare?"

Musa stava per dire qualcosa ma Brandon disse:

"Sentite, la regina di Isis preferirebbe morire anziché cedere uno dei suoi gioielli, e se siamo noi a chiederlo poi..."

"Ragazze, i ragazzi hanno ragione." Concluse Musa con un sospiro, Bloom la guardò scioccata e disse:

"Andiamo, non possiamo, e sapete quanto poco mi stia simpatica Diaspro... Helia, anche tu sei d'accordo?" Chiese poi cercando appoggio nel suo amico essendone sicura, conoscendolo.

"No, non lo sono e ho già espresso il mio disaccordo, nessuno ha voluto ascoltarmi..." Rispose Helia anche un po' offeso.

In quel momento si aprì la porta e Flora entrò, fu sorpresa di vedere i ragazzi.

"Oh... ciao, ragazzi." Salutò, poi andò da Helia e gli diede un bacio sulla guancia.

"Cosa voleva il tuo professore?" Chiese Stella con un sorrisetto, le altre la guardarono male, Helia fu un po' sorpreso e guardò la sua ragazza in attesa di una risposta.

"Oh, andiamo..." Flora alzò gli occhi cielo, "... Avalon ha davvero trovato qualcosa. Ha tirato fuori i suoi vecchi libri dell'Accademia Malacoy, ha trovato degli appunti sul cuore della natura, sono stati scritti da un antico mago ma non c'era la firma... ma questo non è importante. Il punto è che su quegli appunti c'era scritto che il cuore della natura possiede proprietà magiche e che ogni keimerina ne possiede uno, o almeno ne possedeva uno."

"Ma non ci sono più keimerine da secoli." Disse Bloom.

"Questo vuol dire che quello della regina Agata è l'ultimo cuore della natura." Aggiunse Brandon, Flora annuì:

"Esatto, è proprio questo che mi ha spiegato Avalon. Quando le keimerine cessarono di esistere anche i loro cuori della natura furono distrutti, il libro però parlava di un ultimo ciondolo e proprio quello ci aiuterà a scoprire di più."

"In che modo?" Chiese Helia.

"Ad un tratto le pagine sono bianche, metà libro è in bianco, ma alla fine, sull'ultima pagina, c'è scritto -Lascia parlare il cuore- secondo Avalon se troviamo il ciondolo il libro si paleserà, ha detto che era un incantesimo molto comune tempo fa per nascondere informazioni ad occhi indiscreti." Spiegò Flora.

"Okay, quindi che si fa?" Chiese Stella ai suoi amici, Brandon rispose:

"Rubiamo alla regina."

"Che cosa?! Ma siete matti?!" Esclamò Flora.

"Beh, se avete un'altra idea allora esponetela, questo è il massimo che siamo riusciti ad escogitare." Sospirò Sky, ma ci fu silenzio.

"Io sto con i ragazzi." Ribadì Musa alzando una mano, Aisha disse:

"Ragazzi, potremmo metterci in guai seri, ma se la regina Agata non vuole saperne allora... credo che debba andar fatto ciò che deve andar fatto."

Nex sorrise soddisfatto, Tecna disse:

"Non sarebbe impossibile escogitare un buon piano, basterà stare attenti a non farci scoprire."

"Tu dici?" Chiese Timmy titubante, Tecna annuì:

"Timmy, abbiamo delle menti brillanti, ce la caveremo."
Timmy sorrise.

"Sky, ne sei sicuro?" Chiese Bloom con un'espressione di dubbio disegnata sul volto, Sky le sorrise:

"Sì, ne sono sicuro. Tu più di tutte sai quanto Diaspro possa essere perfida, non ce lo concederà mai."

Bloom sospirò:

"E va bene."

Stella si strinse a Brandon dicendo:

"Se credi sia la cosa giusta allora va bene."

Flora sospirò:

"Beh, Helia, io e te sembriamo gli unici ad essere contro..."

Helia le strinse la mano che le teneva e disse:

"Valeva la pena tentare."

Si scambiarono uno sguardo d'intesa, Sky disse:

"Mi dispiace, ragazzi. Dunque, ora non ci resta che escogitare un piano per entrare a palazzo e prendere il ciondolo."
Bloom lo fermò con un gesto della mano.

"Faremo tutto questo dopo la festa di Dafne e Thoren, mia madre mi uccide se mi metto nei guai e mando in qualche modo a monte la festa."

"Giusto, la festa! Beh, vale anche per me." Aggiunse Sky, Timmy allora concluse:

"Quindi ora non ci resta che escogitare un piano da mettere in atto dopo la festa di Thoren."

"Dovremo introdurci a palazzo." Disse Aisha.

"In che modo?" Chiese Stella, Tecna rispose:

"In incognito! Potremmo entrare fingendo di far parte della servirtù."

"Quindi io, Bloom e Aisha non possiamo," Disse Stella, "siamo delle principesse, ci riconoscerebbero subito."

"Posso farlo io." Si offrì Musa, eccitata all'idea, Stella la fermò con un gesto:

"Sì, certo, dopo che hai tappezzato l'intera Dimensione Magica con i poster del tuo concerto sulla Terra di quest'estate. Musa, il tuo disco è uno dei più venduti, il tuo viso è ovunque."

"Giusto..." Borbottò Musa frenando l'entusiasmo.

"Neanch'io posso. Mio padre lavora per il re, non posso metterlo a rischio." Disse Tecna escludendosi.
Le ragazze guardarono Flora.

"Cosa? No, non se ne parla." Le frenò la fata.

"Dai, Flora, per favore!" La pregò Bloom, Flora scosse la testa:

"Ero già contro quest'idea, figuriamoci compiere io stessa il furto. No, mi farei scoprire, sarei troppo nervosa, mi tremerebbero le gambe, no, davvero, no." Incrociò le braccia, convinta, Helia sorrise.

"Flora, per favore, sei l'unica che può farlo, hai sentito le altre, sono tutte coinvolte in qualche modo con le famiglie reali, e Musa è famosa." Disse Sky cercando di convincerla, l'espressione dura di Flora si addolcì per un secondo, ma poi la fata ci ripensò.

"No, ragazzi, mi dispiace."

"Flora, cerca di capire," Stella si sporse verso di lei e le prese la mano, "noi siamo tutte famose, i nostri visi sono riconoscibili da un chilometro, abbiamo bisogno di qualcuno di più anonimo, anonimo come te, sei la nostra anonima, Flora." Le sorrise, Flora alzò entrambe le sopracciglia e chiese:

"Perdonami, voleva essere un complimento?"

"Beh... sì." Stella fece spallucce, Flora scosse la testa.

"Sentite," S'intromise Helia, "se Flora non vuole non potete obbligarla."
Flora rivolse ad Helia uno sguardo di riconoscenza.
Brandon disse:

"Flora, ascolta, se non vuoi allora non ti obbligheremo a farlo, ma sarebbe molto importante se lo facessi. Abbiamo bisogno di quel ciondolo, e poi, sei una keimerina, è tuo di diritto, solo che a volte bisogna lottare per ciò che ci spetta. Se non vuoi, va bene, ma se ti rifiuti solo perché pensi di non riuscire a farcela, allora credo che dovresti cambiare idea, perché noi qui abbiamo fiducia in te." Le sorrise, Flora sostenne il suo sguardo per un secondo, in quel momento vide qualcosa di cui forse non si era mai accorta. Poi guardò Helia che invece sembrava spaventato, alla fine disse:

"E... e va bene, lo farò, perché siamo una squadra e perché abbiamo davvero bisogno di quel ciondolo."
Tutti tirarono un sospiro di sollievo per quella decisione, beh, tutti tranne uno. Helia guardò Flora sorpreso e forse un po' deluso. Flora poggiò la propria mano sulla sua e gli disse:

"Per la squadra."

"Ho fiducia in te, se te la senti va bene." Sorrise Helia, Flora ne fu sollevata.

"Okay, abbiamo la nostra infiltrata, qual è il piano?" Chiese Stella sfregandosi le mani, Tecna rispose:

"Abbiamo la nostra infiltrata: Flora, dovrai fingerti una cameriera, o qualcosa del genere, per poterti muovere a palazzo. Ti introfulerai nelle camere della regina e prederai il ciondolo."

"La regina ha una camera segreta nella sua stanza da letto, è lì che tiene i gioielli." Disse Sky, Bloom alzò un sopracciglio:

"E tu come lo sai?"

"Beh, quando ero fidanzato con Diaspro lei mi fece vedere i gioielli e mi mostrò quale sarebbe stata la sua corona." Rispose Sky, Brandon aggiunse:

"Quella tipa è davvero folle, accompagnai Sky per precauzione, nel caso l'avesse legato e tenuto prigioniero!"

"Abbiamo un altro problema," Disse Flora interrompendoli, "io non ho idea di come muovermi in quel palazzo e tantomeno so accedere alla camera segreta della regina."

"Giusto..." Tecna si strofinò il mento cercando di pensare.
Musa disse:

"Brandon andrà con lei."

"Perché non Sky?" Chiese Stella alzando un sopracciglio, Nex replicò:

"È l'ex fidanzato della principessa di quel castello, non può neanche avvicinarsi ai cancelli.  È ovvio che deve andarci Brandon."

"Sicuri? Io?" Chiese lo scudiero, Tecna sorrise, evidentemente le era venuta l'illuminazione, e rispose:

"Sì, tu! Hai detto che sei stato a palazzo, sai come arrivare nelle stanze della regina e come accedere alla sua camera segreta."

"Ma anch'io ci sono stato lì, e se mi riconoscessero?" Chiese Brandon, dubbioso. Nex gli prese la mano imitando il gesto di Stella nei confronti di Flora, e imitando il tono della principessa, disse:

"Brandon, tu sei solo uno scudiero. Sei un anonimo, sei il nostro anonimo."
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Stella che, infastidita, minacciò Nex:

"Ti faccio ingoiare un cuscino!" Poi si strinse a Brandon ignorando l'ex paladino che intanto se la rideva.

"Come faremo ad entrare a palazzo?" Chiese Flora, Timmy rispose:

"Creeremo un diversivo per permettervi di entrare, poi vi confonderete tra la servitù."

"È un'idea brillante." Esclamò Tecna complimentandosi sia col suo ragazzo sia con se stessa.

"Io confezionerò le uniformi che dovrete indossare!" Si offrì Stella, gli altri furono d'accordo.

"Credete che dovremo informare i presidi?" Chiese Bloom ai suoi amici, Helia rispose:

"Mio nonno mi uccide se lo viene a sapere, non possiamo dirglielo."

"Bene, allora sarà un segreto." Concluse Stella eccitata.

Per i ragazzi fu ora di andare e salutarono le ragazze.
Quando Brandon e Flora si salutarono lui disse:

"Oggi pensavo a quanto fosse strano non vedersi..."

"... già, pensavo lo stesso." Sorrise Flora timidamente, lui stava per andare ma Flora lo fermò posandogli una mano sul braccio:

"Brandon, grazie... intendo, per ciò che hai detto prima, che credi, cioè, che credete in me. È stato importante."

"Non c'è di che, Flora." Sorrise Brandon, poi andò a salutare Stella, lei lo abbracciò e disse:

"Mi mancherai."

Lui rise e la baciò, Stella però assunse un'espressione seria e chiese:

"Brandon, tu mi ami, non è vero?"

"Certo che è vero, Stella, perché me lo chiedi?"

Stella s'imbronciò e rispose:

"Perché è un po' di tempo che sei costretto a passare del tempo con altre ragazze e ora c'è questa cosa di Isis e io... ho paura di perderti."

Brandon rimase senza parole per quell'affermazione, si sentì un peso sul petto, si ricompose in fretta e disse:

"Non succederà mai, Stella."
La baciò ancora e raggiunse i suoi amici.

"Flora, domani possiamo vederci?" Chiese Helia alla sua ragazza, lei sorrise:

"Sì, certo, dopo l'allenamento con Avalon."

"Bene, devo parlarti di una cosa importante, ma ora non c'è tempo. A domani, ti amo."

"Ti amo anch'io." Helia la baciò e andò via.

I ragazzi tornarono a Fonterossa, Brandon e Sky tornarono in camera loro e Brandon raccontò a Logan delle novità.
In serata scesero per la cena e tutti erano molto presi per l'imminente missione.
Quando tornarono in camera Helia fermò Brandon, Sky continuò lasciandoli soli.

"Che succede?" Chiese Brandon, Helia ci rifletté per un secondo e rispose:

"Si tratta di Flora. Brandon, io e te siamo amici, e tu e lei siete amici, ma ti chiederei il favore di... vedi, ho l'impressione che Flora si lasci influenzare da te."
Brandon alzò un sopracciglio e, con aria un po' sfacciata, disse:

"Sarei una specie di cattiva compagnia?"

"Non prenderla a male, ma, vedi, Flora è una ragazza un po' insicura e tende a dar retta agli altri più che a se stessa. Se fosse stato per lei non avrebbe mai accettato e invece..."

"Senti, Helia, io non le ho detto che doveva farlo per forza, e non credo che abbia cambiato idea solo perché gliel'ho chiesto io. Influenzare ed incoraggiare sono due cose diverse."

"Beh, non mi piace che incoraggi la mia ragazza a far cose che non vuole fare, o che sono completamente opposte alla sua personalità." Disse Helia col viso duro, Brandon sorrise, sfacciatamente divertito:

"Sei geloso?"

"No." Rispose Helia senza cambiare espressione.

"Oh, va bene." Brandon tornò serio ma con un po' di scherno nel tono della voce, "Beh, ti assicuro che saprò essere per Flora una buona compagnia. A domani, Helia."
Brandon andò via senza lasciare il tempo ad Helia di dire altro.

Il giorno dopo ad Alfea le ragazze andarono a lezione, dopo pranzo Flora incontrò il professor Avalon per una sessione di allenamento pratico che però non andò molto bene.

"Concentrati, Flora!" Le disse il professore dal basso mentre lei era in volo.

"Ci sto provando..." Mormorò la fata, in difficoltà contro una creatura creata apposta dal professore. Era un giarboney, un uccello simile ad un corvo, era molto grande e le sue piume erano lame taglienti.

"Tempesta ghiacciata!" Scagliò la fata ma il giarboney si scansò e colpì la fata facendola precipitare.

"Presa!" Esclamò Avalon prendendola, la sua trasformazione si era annullata.
Flora arrossì terribilmente e balbettando ringraziò il professore che la lasciò andare.
Avalon sospirò e chiese:

"Che succede?"

Flora teneva lo sguardo basso, poi guardò il professore e rispose:

"È che... non posso fare a meno di pensare al Charmix, i miei ricordi volevano dirmi qualcosa, come posso non capirlo?"

"Io credo che tu in fondo lo sappia, ma stiamo parlando di un Charmix, devi superare la paura e accettare i tuoi sentimenti. Credo che il problema sia che ti costringi a non ascoltare ciò che vogliono dirti i tuoi ricordi."
Flora non disse nulla ma storse le labbra, Avalon sorrise e disse:

"Pensaci. Per oggi può bastare, sei libera di andare."

Flora salutò il suo professore e andò via. Si preparò per uscire e poco dopo Helia passò a prenderla.
Andarono a Magix e si fermarono in un caffé, ormai aveva iniziato a far freddo e nulla era meglio di una buona cioccolata per scaldarsi.

"Allora, di cosa volevi parlarmi?" Chiese Flora con un sorriso mentre soffiava sulla sua cioccolata.

"Credo di aver trovato un modo per farti tornare su Linphea." Rispose Helia tutto d'un fiato, Flora rimase a bocca aperta e alzò lo sguardo verso di lui.

"Dici... dici sul serio?" Chiese la ragazza, meravigliata e piena di speranza.

"Sì, ne ho parlato con Krystal." Sorrise Helia, il sorriso di Flora si spense di colpo, lei chiese:

"Krystal? Hai detto a Krystal ciò che è successo?"

"Beh, sì, è la principessa di Linphea e ci conosciamo da sempre, potrà sicuramente essere un aiuto."

"Helia, potevi anche chiedermelo prima, non ti pare?" Disse Flora, un po' ferita ma con tono basso. Helia andò in confusione:

"P-perché? Cosa c'è di sbagliato?"

"Vymarna mi ha esiliata, non c'è di che andarne fieri, e Krystal non è mia amica, non ci tenevo a farglielo sapere."

"Ma è amica mia."

"Oh, giusto... certo..."

"Flora, ti sei offesa? Io... io l'ho fatto per te e..."

Flora forzò un sorriso e interrompendolo disse:

"Beh, quel che è fatto è fatto. Come può aiutarci Krystal?"

"Ancora non lo so, le ho soltanto accennato il problema e lei mi ha detto che potremmo parlarne con calma e che sarà felice di darci una mano."

"Oh, bene... sono sicura che sarà molto felice di aiutarti." Disse Flora, infastidita. Helia le prese la mano e le disse:

"Flora, per favore, non essere gelosa. Tutto questo è per te, sai che per me Krystal è solo un'amica."

Flora sorrise ed Helia si sentì sollevato.
Flora raccontò ad Helia del suo allenamento con Avalon, di come doveva raggiungere un Charmix, omettendo però i suoi dubbi riguardo i suoi ricordi.
Quando tornò ad Alfea raccontò alle sue amiche quello che si era detta con Helia.

"Non posso credere che abbia detto tutto a Krystal!" Esclamò Aisha, indignata. Flora disse:

"Beh, in fondo l'ha fatto per me... neanch'io ne sono stata felice, ma se posso tornare su Linphea..."

"Helia saprà come convincere Krystal, il punto è, Flora, che devi tenere gli occhi aperti. Non è un mistero quello che Krystal prova per lui, si è messa da parte una volta, non sappiamo se lo farà una seconda." Disse Stella mentre si limava le unghie, Flora si rabbuiò.

"STELLA!" La richiamarono le altre, lei fece spallucce, Bloom disse:

"Flora, Helia ti ama, e senza nessun' altra preoccupazione sappi che tornerai su Linphea."
Flora sorrise, poi disse:

"Io ora vado a chiamare i miei genitori. Non li sento da quando andammo su Linphea e voglio aggiornarli. A dopo."
Quindi la fata andò verso l'ufficio della preside, fuori c'era la scrivania di Griselda e su questa una bella sfera di cristallo.

"Buonasera, ispettrice Griselda. Mi chiedevo se fosse possibile utilizzare la sfera."

"Massimo venti minuti, signorina."

"Va bene." Annuì Flora, così Griselda concesse la sfera a Flora.
La fata allora pronunciò l'incantesimo che la mise in contatto con Linphea, la sfera di cristallo in un primo momento sembrò piena di fumo grigio, poi il fumo sparì e apparvero Alyssa e Rodols.

"Flora!" Esclamò Rodols.

"Tesoro, finalmente hai fatto una chiamata." Disse Alyssa.

"Ciao mamma, ciao papà. Come state?"

"Noi stiamo bene, sempre il solito qui su Linphea. È entrato l'autunno e tutti si danno da fare, come sempre, proprio come sempre." Rispose Alyssa sottolineando il 'come sempre', Flora capì che sua madre non voleva farle pesare l'esilio. La fata sorrise e disse:

"Indovinate? Forse c'è un modo per farmi tornare su Linphea!"

"Che cosa?!" Chiese Alyssa.

"Dici davvero?!" Chiese invece Rodols.
Flora annuì:

"Helia è molto amico di Krystal, la principessa, magari lei può intercedere, è pur sempre la futura regina di Linphea."

Rodols mormorò qualcosa ad Alyssa, lei rispose:

"È uno dei suoi amici." Poi si rivolse a Flora, "Tesoro, è fantastico, speriamo che ci riesca!"

"Lo spero tanto anch'io, mamma." Disse Flora, "Mi mancate."

"Ci manchi tanto anche tu." Dissero Alyssa e Rodols all'unisono.

"E, mamma, papà, riguardo quello che è successo... io ci tenevo a dirvi che vi voglio bene e che per me non è cambiato nulla. Avevo solo bisogno di mettere un po' d'ordine nella testa."

"Ma certo, cara, lo sappiamo, sta' tranquilla. Anche noi ti vogliamo tanto bene." Alyssa le mandò un bacio.

"Papà, dico sul serio, per me non è cambiato assolutamente nulla."

"Lo so, bambina." Rodols le sorrise e Flora si sentì molto felice, quel sorriso la fece sentire al sicuro, protetta tra le braccia del suo papà, come quand'era piccola.
Flora raccontò ai suoi genitori della missione su Sakoma ma evitò di aggiungere il dettaglio della ferita per non farli preoccupare.
I venti minuti concessi da Griselda scadettero e Flora dovette salutare.

"Ci sentiamo presto, salutatemi Miele. Vi voglio bene."

"Ciao, tesoro, a presto. E ringrazia Helia, e salutami le ragazze, e salutami anche Brandon." Disse Alyssa, Flora rise, sua madre ci teneva così tanto che lei e Brandon fossero amici.

"A presto, piccola, sta' attenta." Salutò Rodols, Flora gli mandò un bacio e la comunicazione fu interrotta.
Flora tornò dalle sue amiche e insieme scesero per la cena.
A Fonterossa anche i ragazzi si riunirono, Sky arrivò in ritardo e quando lo raggiunse prese posto stancamente.

"Che succede?" Chiese Brandon notando la sua espressione, Sky sospirò e rispose:

"Mia madre e mia zia non mi danno pace, e la madre di Bloom... non posso che cercare di far buona impressione con lei. Ma l'organizzazione di questa festa è più stancante di una pulizia nelle scuderie dei draghi."
Gli altri risero, Timmy chiese ad Helia:

"Che ne pensa Flora della tua idea?"

Brandon lo sentì e domandò:

"Quale idea?"

Helia lanciò un'occhiata a Timmy, poi rispose:

"Io... credo di aver trovato un modo per far tornare Flora su Linphea."

"Davvero?" Chiese Sky.

"Sì, ho pensato di parlarne con Krystal, è la principessa di Linphea e siamo molto amici."

"Flora che ne pensa?" Domandò Brandon, "Intendo, per Krystal, sappiamo quello che prova per te."

"È d'accordo, ne è felice. Non mi resta che parlarne con Krystal."

"Oh, bene." Disse Brandon.

"Sì, bene." Concluse Helia.

Ad Alfea le ragazze cenarono insieme e poi tornarono in camera, Flora era molto pensierosa così decise di mettere un po' d'ordine nella sua testa.

Caro diario,
Sono molto combattuta.
Il punto è che credevo di aver messo tutto a tacere ma poi i miei ricordi mi si sono ritorti contro e dar voce a tutto questo sembra essere l'unico modo per permettermi di raggiungere un Charmix.
Sto parlando di Helia, per lui ho rinunciato al combattimento, e non me ne sono pentita perché lo amo.
Il fatto è che mi manca, mi sentivo bene quando combattevo con la spada, mi sentivo forte e non più indifesa, in qualche modo mi sentivo protetta. Mi piaceva, mi piaceva molto.
Helia lo odia.
Non siamo mai stati tanto divergenti in un'opinione, ho paura di deluderlo, ho paura di non essere la Flora che si aspetta.
Vorrei dirgli - Se non ti sta bene... beh, a te non sta bene, a me sì!-
Ma non ne sono capace, e non ci riuscirei in ogni caso perché lo amo, mi interessa ciò che pensa e soprattutto ciò che pensa di me.
Per ottenere il mio Charmix dovrei andare dritta da lui e dirgli che voglio combattere, lo so bene, è solo che non voglio accettarlo. Helia è il mio primo amore, il più grande e il più forte di sempre, non voglio rovinare tutto.
E allora cosa faccio?
Charmix o Helia?
La risposta viene da sé: Helia è più importante.

Il giorno dopo, nel pomeriggio, dopo che Flora ebbe finito il suo allenamento col professor Avalon, le ragazze andarono insieme a Magix per trovare un vestito per la festa di Dafne e Thoren.
Le ragazze passarono lì l'intero pomeriggio e Stella, che aveva già trovato il suo, aiutò le altre a scegliere.
Non tutte trovarono il loro vestito e il giorno seguente le ragazze tornarono a Magix per dare un'altra occhiata così, dopo due giorni di ricerche, le ragazze trovarono ciò che stavano cercando.

A Fonterossa i ragazzi continuavano i loro allenamenti, quella sera, quando Brandon tornò in camera, vide che Logan era sul balcone ed esclamò:

"Sei pazzo?! Vieni subito dentro!"

Logan sobbalzò per lo spavento ed entrò subito chiudendo la finestra.

"Non puoi farti vedere da nessuno!" Lo rimproverò Brandon, Logan disse:

"Hai ragione... è solo che volevo prendere un po' d'aria."

"Con questo freddo? Ma sta nevicando?" Chiese poi Brandon vedendo della neve sulle spalle di Logan, lui la spazzò via con la mano e rispose:

"No, è solo che fuori fa molto freddo, era acqua ma poi... beh, come è andato il tuo allenamento?"

Brandon raccontò a Logan quello che aveva fatto durante il giorno, più che altro per intrattenerlo un po' dato che suo fratello stava lì chiuso tutto il giorno. Gli raccontò delle intenzioni del gruppo di rubare alla regina, Logan, con un sorrisetto, disse:

"Lo vedi che in fondo non siamo tanto diversi? Abbiamo preso entrambi da papà."

"Non apriamo questo discorso, okay?" Chiese Brandon spegnendo il suo sorriso.

"Andiamo, Brandon, per una volta dillo, nostro padre non era che..."

"Logan!" Esclamò Brandon con rabbia, Logan si zittì subito e guardò suo fratello, Brandon, con un tono più calmo, aggiunse:

"Non voglio parlare di papà, va bene?"

"Okay." Disse Logan con aria un po' annoiata.
I due fratelli passarono insieme il resto della serata mentre Sky cercava di studiare essendo rimasto indietro a causa della festa di suo cugino.

Il giorno dopo nel pomeriggio Brandon si diresse ad Alfea, aveva appuntamento con Stella che doveva prendergli le misure per l'uniforme.
La porta gli fu aperta da Bloom.

"Ehi, Brandon." Salutò la rossa lasciandolo entrare.

"Ciao, Bloom. Ciao, ragazze." Salutò anche le altre che erano lì in salotto.

"Amore mio, sei arrivato!" Esclamò Stella correndo ad abbracciarlo, Brandon le sorrise. Stella gli prese la mano e lo guidò fino al divano facendolo sedere.

"Musa, non lasciare sempre qui tutta questa roba!" Si lamentò Stella spostando i fogli sul tavolino, Musa, seduta sulla poltrona, fece spallucce.
Stella prese il suo blocco e mostrò a Brandon i suoi disegni.

"Ho già preso la stoffa." Spiegò Stella, "Mi sono informata su quale tipo di uniformi indossano su Isis e ho preparato i modelli, devo solo prenderti le misure."

"Okay, va bene, fa' tutto tu, allora." Disse Brandon.

Stella fece mettere Brandon al centro della stanza, il posto che di solito occupava Bloom quando le faceva da modella.
Le altre ragazze si ritirarono nelle loro camera su richiesta di Stella, la sua camera era inaccessibile poiché stava facendo il cambio di stagione e Brandon si sentiva in imbarazzo a fare il modello davanti a loro.

"Alza le braccia, tesoro." Disse Stella tenendo un ago tra le labbra.
Brandon eseguì tutti gli ordini senza fare storie.
Dopo poco Flora tornò in camera dopo l'allenamento con Avalon.

"Ciao, Stella, ciao, Brandon!" Salutò la keimerina, entrando con un sorriso.

"Ehi, Flo." Salutò Stella, applicata nel prendere le misure del braccio di Brandon.
Lui, fermo come un manichino, disse a Flora:

"Ehilà, quanta allegria! Che succede?"

"L'allenamento di oggi è andato benissimo! Avalon dice che sono migliorata e, pensa, i miei incantesimi di difesa sono diventati tutti più forti." Rispose Flora allegramente.

"Anche quello che ti dava problemi? Quello con la corteccia?" Sorrise Brandon, Flora annuì:

"Sì! Credevo che fin quando non avessi raggiunto il Charmix non sarebbe mai migliorato, e invece!"

"Visto? Bastava solo un po' di pratica."

Stella alzò lo sguardo, si schiarì la voce e disse:

"Flora, sul tavolino c'è il blocco con i disegni, quella è la tua uniforme. Dovrò prendere le misure anche a te."

"Oh, okay, va bene." Annuì Flora, così andò a prendere il blocchetto.

"Come sempre hai fatto un buon lavoro, Stella!" Si complimentò Flora, Stella sorrise:

"Lo so, è che sono brava. Vero, Brandon, vero che sono brava?"

"Sì, certo." Confermò Brandon con un sorriso.

"Con te ho finito." Disse Stella, "Flora, tocca a te, vieni qui."

Flora posò il blocchetto e si avvicinò alla sua amica, Brandon andò a sedersi sul divano e guardando il blocchetto chiese:

"Come hai fatto a sapere com'è vestita la servitù di Isis?"

Stella, mentre prendeva le misure dei fianchi di Flora, sorrise soddisfatta e rispose:

"Oh, tesoro, come se non mi conoscessi! Conosco una ragazza che è fidanzata con un ragazzo di Isis la cui cugina è la migliore amica di una cameriera del palazzo reale."

"Ma sì, certo..." Brandon scosse la testa.

"Flora, non devi muoverti!" La richiamò Stella.

"Scusa, è che mi fai il solletico." Si scusò la fata, Brandon sorrise, poi scosse la testa come se stesse dicendo qualcosa a se stesso. Si schiarì la voce.

"Dice Helia che ha trovato un modo per farti tornare su Linphea." Brandon aspettò la reazione di Flora, non si fidava di ciò che gli aveva detto l'amico.
Flora sospirò, e a Brandon bastò per capire.

"A proposito si Linphea, ieri ho chiamato a casa e ti saluta mia madre... AHI!" Esclamò Flora: Stella l'aveva punta con uno spillo mentre cercava di prendere le misure sulla stoffa.

"Scusa." Disse la bionda, "Bene, ho finito. In questi giorni confezionerò le uniformi, saranno pronte per quando andremo su Isis."

Stella lasciò andare Flora, Brandon si alzò.

"Beh, io vado, ci sentiamo, va bene?" Disse a Stella, lei lo baciò e gli disse:

"Va bene, amore mio."

Stella raccolse le sue cose, Brandon senza farsi sentire da lei disse a Flora:

"Mi accompagni? Ti devo parlare."
Flora ne fu sorpresa, annuì.

Brandon salutò di nuovo Stella e lasciò la stanza. Uscì anche Flora ma Stella non se ne accorse.

"Ehi, che succede?" Chiese Flora raggiungendo il suo amico e insieme s'incamminarono per l'uscita.

"Pensavo a questa cosa che dobbiamo fare, e mi chiedevo... non ti sei sentita obbligata, vero?"

"All'inizio non volevo farlo, non mi piaceva l'idea e tutt'ora non mi piace. Ma abbiamo bisogno di quel ciondolo e pare non ci sia alternativa, la squadra ha bisogno di me, quindi è okay."

"Oh, bene, perché ho riflettuto su quello che ti ho detto e temevo di averti spinta a fare qualcosa che non volevi."

"In realtà, come ti ho già detto, ho apprezzato le tue parole. Non devi dispiacerti di nulla, va bene?" Flora sorrise, e Brandon ricambiò quel sorriso.

Arrivarono al cancello e si salutarono, Flora disse:

"Suppongo che ci vedremo alla festa."

"Già." Brandon storse le labbra, un po' dispiaciuto. Poi Flora lo sorprese: si avvicinò e lo abbracciò.
Brandon la strinse, e mentre Flora gli teneva ancora le braccia intorno al collo disse:

"Credo che tu mi sia mancato."

"Mi sei mancata anche tu." Replicò Brandon.
Flora lo lasciò andare, aveva le guance un po' rosse, non erano da lei certi gesti improvvisi. Brandon si schiarì la voce e disse:

"Allora, io vado."

Flora fece un passo indietro e lui salì a bordo della sua windrider, un attimo dopo era già volato via.
Flora tornò dentro ma prima di tornare in camera fece una sosta nella sua serra.

Ehilà! Rieccomi come vi avevo detto, siete contenti di sentirmi? Eh? Eh? Eeeh?
Torniamo seri, allora... che ne pensate della decisione dei ragazzi? Faranno bene a seguire il piano o finiranno nei guai? Diciamo che in fondo non ci sono altre soluzioni, la regina Agata si è rifiutata e cos'altro potremmo fare per ottenere questo ciondolo?
Flora ed Helia sono contrari ma alla fine Flora cede... diciamo che viene incoraggiata anche se ad Helia quest'atteggiamento non piace affatto, come fa poi notare al suo amico.
Parlando di Helia... diciamo che la mossa di dire tutto a Krystal non è stata brillante, o almeno non lo è stata dal punto di vista di una ragazza, ma i maschi sono maschi, anche i più sensibili, e certe cose, ahimé, non le capiscono -.- ma abbiamo una buona notizia almeno, Krystal potrà far tornare Flora su Linphea!! 
Direi che è tutto, aspetto ora di sapere cosa ne pensate! Spero il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia fatto piacere il doppio aggiornamento, ancora ci tengo a ringraziarvi per le vostre recensioni e per leggere questa storia, ovviamente! Un bacio forte, ma davvero forte,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


A/N: Come sicuramente avrete notato è stato pubblicato due volte il capitolo 15, ho cercato di rimediare ma non sono riuscita a far nulla senza rischiare di fare un pasticcio! >.< Chiedo scusa per l'inconveniente, questo sarebbe il capitolo 16, spero di non aver creato confusione... fatemi sapere e nel caso cercherò di fare qualcosa... detto questo, buona lettura!


SENSAZIONI

Le piante di Flora furono molto felici di vederla, mentre si faceva strada spuntavano da ogni lato bouquets di fiori colorati.

"Vi ringrazio." Sorrise la fata, poi sedette al suo tavolo da lavoro, gettò un'occhiata ai vasetti con con le lullabee, le quali riposavano al calduccio sotto il terreno.
La fata sobbalzò quando, avvolta da una nuvoletta dorata, apparve Chatta.

"Chatta, mi hai quasi spaventata." Disse Flora mogia.

"Mi dispiace, volevo farti una sorpresa." La pixie si strinse nelle spalle, poi sorrise e volò davanti a lei dicendo:

"Come ti senti? Stai bene? Non ho potuto lasciare prima il villaggio in questi giorni: ci stiamo adoperando per ripararci dal freddo, ma ero in pensiero e..."

"Chatta..." Flora la fermò con due mani avanti, poi continuò:
"Sto bene, grazie per l'interessamento, tesoro."
Poi abbassò lo sguardo ritornando ai pensieri di pochi istanti prima.

"Che succede? Sei triste?" Chiese la fatina, preoccupata.

"Ma no, è solo che..."

"Flora?" Sentirono chiamare, dopo alcuni istanti videro Aisha che si faceva strada tra le piante.

"Aisha, che succede?" Chiese Flora, Aisha si avvicinò e rispose:

"No, niente. Oh, ciao, Chatta." Chatta sorrise e fece una riverenza.
"Ti cercavo, non ti vedevo tornare in camera, e poi ho pensato che potessi essere qui."

"Già, avevo... avevo solo voglia di pensare." Rispose Flora stringendo le labbra.
Aisha si accigliò e chiese:

"C'è qualcosa sotto, me lo dici tu o lo scopro io?"

Flora guardò prima Chatta e poi Aisha, poi sospirò e disse:

"Si tratta del mio Charmix."
Aisha e Chatta assunsero una posizione di ascolto e lasciarono Flora continuare.

"Vedete, con Avalon ho richiamato i ricordi che mi avrebbero aiutato ad ottenerlo."

"Per ottenere il Charmix devi superare un'angoscia, o una paura, o esprimere i tuoi sentimenti... la prima volta l'hai ottenuto rivelando ad Helia cosa provavi per lui." Rifletté Chatta.

"Ed anche stavolta si tratta di Helia solo che è più complicato..."

Aisha le prese la mano per incoraggiarla a continuare.

"Io... voglio combattere."  Rivelò Flora, Chatta trasalì coprendosi la bocca con la mano, Aisha inclinò la testa, un po' sorpresa.
"Helia lo odia, e gli ho promesso che avrei rimesso la spada nel fodero... ma mi manca, mi piace, non voglio smettere."

Chatta disse:

"Credo che tu debba mantenere la promessa fatta. Flora, sei una fata, lascia stare il combattimento, lascialo perdere, non rovinare tutto con Helia."

"Se posso permettermi, dissentisco con la tua pixie, Flora." Disse Aisha, Chatta alzò un sopracciglio, la fata dei fluidi continuò:

"Se ti piace non vedo perché tu debba smettere, Helia dovrà farsene una ragione."
Flora, picchiettando le dita sul tavolo da lavoro, replicò:

"L'ho pensato, ma..."

"Ma l'amore è anche sacrificio." La interruppe Chatta, "Helia ha le sue buone ragioni per odiare il combattimento, sei la sua ragazza, Flora, e dovresti capirlo."

"Ecco, appunto." Sospirò Flora. "Avete entrambe ragione, e io non ho idea di cosa fare. Se parlo ottengo il mio Charmix e sarei libera di tornare a combattere ma poi perderei Helia. Lo amo, non posso permetterlo."

Chatta e Aisha, nello stesso momento, dissero:

"Non dirgli niente."

"Digli tutto."

Flora le guardò, più confusa che mai.
Chatta volò davanti a lei e le disse:

"Devo tornare al villaggio, ci vediamo presto. Ricorda, non mettere nulla fra te ed Helia."
Flora le sorrise dolcemente e Chatta svanì in una nuvoletta di polvere di fata.
Aisha porse la mano a Flora dicendole:

"Vieni, torniamo in camera."

Flora seguì la sua amica e mentre si aggiravano per i corridoi di Alfea Aisha disse alla sua amica:

"Devi parlarne con Helia."

"Non lo so, Aisha... gli ho fatto una promessa, non posso deluderlo."

"Ti manca combattere?"

"Sì, mi manca la sensazione che provavo quando riuscivo a colpire Brandon, o quella specie di... paura, quando lui stava per disarmarmi. Quella spada mi faceva sentire forte, e protetta."

Aisha rifletté, aprì la bocca per dire qualcosa ma poi ci ripensò.

"Cosa?" Chiese Flora notanto i gesti della sua amica, Aisha scosse la testa:

"No, niente."

"Andiamo, Aisha, dimmi."

"Niente, lascia stare... rimango dell'idea che dovresti parlarne con Helia."

"Non so..." Sospirò Flora.

Le due fate tornarono in camera, dopo un po' scesero per la cena e poi tornarono sopra e si misero a letto.
Il giorno seguente le ragazze seguirono la stessa routine, tranne Bloom, che mancò tutto il giorno saltando anche le lezioni, perché era andata su Domino per aiutare sua madre e sua sorella per la festa del giorno seguente.

Il giorno seguente, appunto, le ragazze non ebbero lezione e passarono la mattinata a prepararsi per la festa.
Fu una mattinata frenetica, snervante e stancante.
Giravano bigodini, piastre per capelli, ferri per i ricci, creme idratanti e spazzole di ogni forma e dimensione.
Dopo aver passato almeno due ore e mezza  a prepararsi le ragazze furono finalmente pronte e, grazie allo scettro di Stella, si teletrasportarono su Domino.
Superarono in fretta la folla ai cancelli, composta principalmente da servitù e giornalisti che cercavano di ottenere foto degne di una prima pagina.
Così raggiunsero Dafne in camera sua per aiutarla a prepararsi.

"Ragazze, siete arrivate!" Le salutò Dafne con un sorriso, la sua camera era sottosopra e lei era ancora in sottoveste.
"Dafne, ma hai pianto?" Chiese Bloom a sua sorella. Lei si imbronciò e rispose:

"Sì, ma tranquilla, solo una piccola crisi di nervi. È il mio vestito... Il fatto è  che pende e questo colore mi fa sembrare pallida!!"

Le ragazze si guardarono, Dafne era chiaramente ancora nel pieno della sua crisi di nervi.

"Okay, calma, vediamo cosa possiamo fare." La rassicurò Bloom, Dafne prese  respiri profondi e si sedette sul letto.

"Se ti fa sembrare pallida perché lo hai comprato?" Chiese Musa, Dafne strinse i pugni:

"Non lo so!! Sembrava stesse bene quando l'ho preso! Ma ora..."

"Okay, adesso basta." Esclamò Stella piantadosi di fronte a lei, a braccia incrociate.
Dafne tirò su col naso e la guardò:

"Ora ti rimetti in piedi, sei una principessa e una futura regina e questi comportamenti non sono accettabili. Mettiti quel vestito e Stella troverà un modo per farti essere bellissima. Sono stata chiara?"

Dafne non disse nulla, annuì, si alzò e andò ad infilarsi il vestito.
Le ragazze si complimentarono silenziosamente con Stella per la sua presa di posizione.
Dafne infilò il suo vestito azzurro, Stella si voltò verso di lei e si sfregò le mani.

"Vediamo cosa posso fare."

Le ragazze rimasero stupefatte dalla maestria di Stella.
La fata, innanzitutto, fece apparire ago e filo e risistemò il difetto del vestito, prima in maniera più abbozzata, poi più definita. Dafne rimase ferma come un manichino mentre Stella le girava intorno.
Finitò l'aggiusto, con rapidi schiocchi delle dita Stella fu capace si schiarire la tonalità del vestito di Dafne in modo che la sua pelle di porcellana non contrastasse in maniera eccessiva.
Stella guidò Dafne davanti allo specchio e chiese:

"Allora, che ne dici?"

"È... è perfetto! Oh, Stella, non so come ringraziarti!" Esclamò la ninfa abbracciando la sua amica.
Dopodiché le ragazze aiutarono Dafne a sistemarsi i capelli e a truccarsi, così fu pronta per la festa.

"Noi andiamo di sotto," Disse Aisha, "vi aspettiamo lì."

Le ragazze allora lasciarono la stanza mentre Bloom rimase con sua sorella, sarebbero scese insieme dopo qualche minuto, lì Dafne si sarebbe riunita con suo marito.

Le ragazze si diressero nella sala da ballo, appena entrarono videro che era già gremita di gente.

"Beh, una cosa è certa, la regina Samara, la regina Marion e la regina Tatia ci sanno fare nell'organizzazione di feste!" Esclamò Stella eccitata.
Si guardarono intorno, c'erano Galatea, principessa di Melody, con i suoi genitori, c'erano i sovrani di Zenith, c'era Krystal con i suoi genitori e tanta, tanta altra gente.
Gli invitati erano riversati nella sala e chiacchieravano, ridevano e sorridevano.
In fondo alla sala c'era l'orchestra che di lì a poco avrebbe iniziato a suonare, la servitù si muoveva silenziosamente offendo agli invitati qualcosa da bere.

Le ragazze videro finalmente i loro ragazzi, loro si avvicinarono divincolandosi tra la folla di invitati.

"Ragazze, siete tutte bellissime." Si complimentò Helia, poi si rivolse a Flora:

"Sei stupenda." Lei lo baciò.

Ognuna di loro salutò il suo ragazzo, mancava solo Sky, che era con Thoren il quale ancora non si era fatto vedere in sala.

"Amore mio!" Salutò Stella abbracciando Brandon e baciandolo.
"Sono o non sono stupenda?"

"Sei bellissima." Sorrise Brandon.

Tecna e Timmy non spesero molte parole, nessuno dei due era bravo ad usarle, Timmy la baciò e Tecna capì.

"È ufficiale, la mia ragazza è la più bella della Dimensione Magica!" Esclamò Nex, Aisha rise.

"Smettila."

"Ma è la verità."

Era risaputo che Nex fosse egocentrico, ma una cosa era certa: Aisha era l'unica persona che amava più di se stesso.

"Eccoli, arrivano." Disse Flora, tutti gli invitati erano rivolti verso le due porte in fondo alla sala. Le porte si aprirono, l'orchestra cominciò a suonare un'allegra musica, l'araldo pronunciò:

"Sua maestà il principe Thoren di Eraklyon, e con lui, suo cugino, sua maestà il principe Sky di Erklyon."
Thoren entrò, accompagnato da Sky, rivolegendo un sorriso agli invitati.

"Sua maestà la principessa Dafne di Domino, sua sposa, con lei, sua sorella, la principessa Bloom di Domino."

Dafne entrò con un sorriso, era accompagnata da Bloom. Erano entrambe bellissime, Dafne era un incanto con il suo vestito, Bloom indossava un vestito glicine ed era davvero bella.
La regina Tatia e la regina Marion presero la scena, erano tra i due sposi,  la regina Tatia disse:

"Grazie a tutti per essere venuti. È un onore avervi con noi per festeggiare il secondo anniversario di nozze di mio figlio e della sua sposa."
Marion continuò:

"Speriamo che vi divertiate e che passiate piacevolmente questo giorno."

Thoren e Dafne furono finalmente liberi di riunirsi, così come Sky e Bloom, la musica ricominciò a suonare con un tono più alto e gli sposi aprirono le danze.

"Che ne dite, andiamo a ballare anche noi?" Chiese Musa a tutti i suoi amici, loro annuirono e seguirono Musa sulla pista da ballo.
La fata della musica non faticò per trovare un cavaliere e cominciò subito a ballare.
Mentre Flora ed Helia ballavano lei lo guardava negli occhi, ripensando a quanto lo amasse e soppesando le conseguenze della sua scelta.

"Va tutto bene?" Chiese Helia notando che lei era con la testa da un'altra parte, Flora sorrise e rispose:

"Sì, va tutto bene, tranquillo."

Dopo qualche ballo qualche coppia si fermò, ormai stanca.
Helia, da gentiluomo qual era, andò a prendere a Flora qualcosa da bere.
Mentre lei lo aspettava fu avvicinata da Krystal.

"Flora! Che piacere vederti, come stai?"

"Ciao, Krystal. Va tutto bene, e a te?"

"A me benissimo." La principessa, con aria preoccupata, disse poi: "Ma sai, ti chiedevo per quello che ti è successo, devi stare male, è naturale."

Flora strinse i denti, forzò un sorriso e replicò:

"Beh, le cose si sistemeranno, no? Credo che la Natura debba solo prendere un po' di coraggio."

"È naturale, è naturale..." Borbottò Krystal, in quel momento arrivò Helia, porse il bicchiere a Flora e salutò la sua amica:

"Krystal, che bello vederti!"

"Helia!" Sorrise Krystal, "Come stai?"

"Bene, grazie, e tu?"

"Molto bene, fa sempre piacere rivedere un amico. Flora, se permetti, te lo rubo per un ballo, che ne dici, Helia?" Chiese poi Krystal che aveva già poggiato la sua mano sul braccio di Helia.

"Veramente noi..." Provò a dire Flora ma Krystal la interruppe:

"Andiamo, solo un ballo. Sai, abbiamo cose importanti di cui discutere, faccende legislative del regno, tutto per te, ovviamente, per rimediare a ciò che ti è successo."

"Oh..." Fu tutto quello che riuscì a dire Flora, avrebbe voluto dire di più ma non uscì altro dalla sua bocca. Krystal non aspettò altre parole e trascinò Helia sulla pista da ballo.
Flora li guardò andare via, posò il suo bicchiere e, offesa, uscì sul balcone.

Era una bella giornata, c'era il sole, anche se faceva freschetto data la stagione.
Flora si avvicinò al parapetto, osservò i giardini del palazzo di Domino e lasciò andare un sospiro.
Qualcuno fece la stessa cosa, Flora si girò per vedere chi c'era di fianco a lei appoggiato al parapetto.

"Brandon, che ci fai qui?" Chiese la fata, sorpresa di vedere lì il suo amico.

"È che non potevo fare a meno di pensare a questi giardini, dovevo prendermi un momento per guardarli!" Rispose lui, Flora rise.
"Anche tu? No, perché, questi giardini sono la fine del mondo!" Flora rise ancora, poi disse:

"Per quanto mi possano interessare, non sono qui per ammirare i giardini."

"Ah no? E allora che ci fai qui?" Chiese il suo amico, girandosi, appoggiando la schiena al parapetto e guardandola.

"Krystal ha chiesto un ballo ad Helia." Sospirò la fata.

"Dai, è solo un ballo, lo sai che non la guarda nemmeno." La consolò Brandon, Flora disse ancora:

"Lo so, ma il fatto che lei ora sappia quello che mi è successo... mi fa sentire inferiore a lei, capisci?"

"Certo che capisco, ma voglio dirti, e voglio che tu mi creda, che non sei inferiore a nessuno."
Flora sorrise, poi chiese:

"Seriamente, che ci fai qui fuori?"

"Beh, quando non sono con Stella o con i ragazzi non so davvero dove collocarmi in mezzo a tutta questa gente. Al momento Stella è con certe sue amiche di Solaria, i ragazzi sembrano già sapere cosa fare e con chi parlare, quindi... sono solo uno scudiero e diciamo che mi sono sentito un po' fuori posto."

"Capisco, beh, non sei il solo. Bloom, Aisha e Stella sono delle principesse, Tecna intrattiene con i suoi discorsi persino gli uomini più scettici, Musa è una celebrità... mi domando a chi sia saltato in mente di invitarci a questa festa!" Esclamò poi ed entrambi risero.
Tornarono seri, rimasero in silenzio. Poi Brandon chiese:

"Ti va di ballare?"

"Ballare insieme? Intendi io e te?"

"Sì, dai, magari troviamo anche noi il nostro posto in mezzo a tutto questo." Rispose Brandon porgendole la mano.
Flora ci rifletté un secondo, poi gli prese la mano.

"Va bene."

Tornarono dentro e Brandon la portò sulla pista da ballo. Flora gettò un'occhiata ad Helia che stava ancora ballando con Krystal. Helia stava sorridendo, Krystal stava parlando. Flora li guardò con attenzione cercando di capire cosa potessero dirsi, poi però ne fu distolta quando Brandon la strinse per iniziare a ballare.
La presa dietro la sua schiena era tanto forte che Flora sentì quasi che i piedi le si alzassero da terra e che lui la facesse volteggiare senza neanche il suo permesso.

"Dove hai imparato a ballare così?" Chiese Flora, stupita.

"Te l'ho detto, sono stato educato come un principe. Immagina un principe Sky che ti calpesta i piedi mentre ballate!" Rispose lui mentre la faceva ondeggiare, Flora rise.

"Se devo dirla tutta sembri davvero un principe."

"È vero, l'uniforme mi dona. Io ci provo anche a non essere così bello, ma per quanto mi sforzi proprio non ci riesco!" Replicò Brandon con un sorriso, la fece girare, poi la strinse di nuovo a sé.

"Stai bene in rosa." Concluse poi, e dal suo tono si capì che stavolta non scherzava neanche un po'.

"Grazie." Mormorò Flora arrossendo lievemente.

Ballarono fino a quando la canzone non finì, allora lasciarono la pista da ballo, Brandon era stato un'ottima compagnia e Flora stava cercando di smettere di ridere per una cosa che le aveva raccontato.
Si fermarono a lato della sala, dopo pochi istanti furono raggiunti da Stella.

"Va tutto bene qui?" Chiese lei, con aria severa, ad entrambi. Loro tornarono seri di colpo.

"Sì... perché? Come è andata con le tue amiche?" Chiese Brandon.

"Ti sembra il modo, Brandon?!" Chiese ancora Stella, stavolta arrabbiata.

"Che cosa ho fatto?" Domandò lui, confuso. Guardò Flora, lei scosse la testa, tornò a Stella. Questa disse:

"Cos'hai fatto? Te lo dico io cos'hai fatto! Mi hai messo in imbarazzo davanti a tutti!"

"In imbarazzo?! Ma come?!"

"Ti sembra il caso di ballare con un'altra ragazza mentre io chicchiero con le mie amiche?! Ti hanno visto tutti, e ora tutti parlaranno male di noi, metteranno pettegolezzi in giro!" Stella era furiosa, Brandon non sapeva cosa dire, Flora intervenne:

"Stella, per favore, non prendertela... sono stata io! È colpa mia, Helia stava ballando con Krystal e ho chiesto io a Brandon di ballare, ho insistito io."

Stella la guardò, poi disse:

"Beh, Flora, so che certi ambienti non ti sono familiari, ma sappi che non si balla col ragazzo di una principessa o tutto il regno si farà beffe di lei. Non deve succedere più!"

"Va... va bene, mi dispiace, Stella." Disse Flora, Stella le passò una mano sul braccio dicendo:

"Okay, va bene. Perdonami, ciccino, sono saltata a conclusioni affrettate, avrei dovuto immaginare che non ci avresti mai pensato a ballare con un'altra..." Disse poi a Brandon, arricciando le labbra. "Fortuna che siamo tra molta gente e che tra noi due quella famosa sono io o avreste mandato a monte il nostro piano per Isis!" Sussurrò cercando di sembrare indiscreta, poi cambiò espressione quando vide passare una ragazza dai capelli biondi.

"Caterina! Oh, ciao, tesoro, come stai?"
E andò via con Caterina.

Flora e Brandon si guardarono, poi Brandon disse:

"Non dovevi farlo."

"Avete già troppi problemi." Replicò Flora.

"Grazie."
Flora sorrise, poi cercò Helia con lo sguardo, era ancora con Krystal ma avevano smesso di ballare, erano al lato della sala e stavano parlando.
Poi Helia le disse qualcosa che fece spegnere il sorriso di Krystal, lei annuì e lui si allontanò.
Helia cercò Flora e quando i loro sguardi si incrociarono sorrise.
La raggiunse e disse:

"Mi dispiace se sono andato via così."

"Spero sia servito a qualcosa." Replicò Flora, Brandon, che era lì con lei, disse:

"Meglio se vi lascio parlare." 
Quando Brandon si allontanò Flora disse:

"Potevi evitare di lasciarmi così."

"È stato solo un ballo, Flora, e poi Krystal voleva parlarmi per quanto riguarda la faccenda di Linphea."

Flora non disse nulla ma abbassò lo sguardo, Helia le si avvicinò e la costrinse a guardarlo alzandole il viso.

"Flora, io ti amo, e non mi stancherò mai di dirtelo. È una situazione difficile, e sto facendo tutto per te, credimi. Anche se tu e Krystal avete delle divergenze, io sono con te, sempre."

Non poteva farci niente, le parole di Helia le scaldavano sempre il cuore, non riusciva ad arrabbiarsi e non riusciva a non perdonarlo subito. Perdersi in quegli occhi blu le faceva dimenticare tutto.

"Ti amo." Disse Flora, Helia sorrise.

"Ti amo anch'io. Che ne dici di ballare?"

Flora annuì con un sorriso e lei ed Helia ballarono insieme.
Stare tra le braccia di Helia era come camminare in punta di piedi sulle stelle, era come non sentire più niente intorno.

"Ti ho già detto che sei bellissima?" Disse Helia, Flora sorrise.

"Sì, ma mi piace quando tu me lo dici."

"Bene, perché te lo dirò fino alla fine dei miei giorni."

"Anche quando sarò vecchia?" Rise Flora, ma Helia rispose seriamente:

"Per me sarai sempre bella, perché è bella la tua anima, Flora, e quella non invecchia mai."

Flora si avvicinò a lui e lo baciò con dolcezza.

Nel pomeriggio furono offerti i regali agli sposi, i sovrani di Linphea regalarono loro una Goccia di Luna, una pianta che fioriva un giorno all'anno, e che avrebbe tenuto il conto degli anni del loro amore.
I sovrani di Melody donarono loro la Melodia degli Innamorati, una melodia udibile solo da loro due e che li avrebbe legati indissolubilmente.
I sovrani di ogni regno partecipe a quella festa presentò un dono, poi, alla fine della festa, uscirono tutti in terrazza per ammirare i fuochi d'artificio.

Helia prese la mano di Flora mentre guardavano il cielo pieno di scintille colorate, Flora poggiò la testa sulla sua spalla, a loro bastava questo.
Qualcosa però turbò quell'armonia, una sensazione nel cuore di Flora, quella sensazione che le diceva che se mai si fosse rivelata ad Helia per quello che ora era, sentiva e desiderava, l'avrebbe perso.


Hola todos! Come state? Spero bene e spero che il capitolo vi sia piaciuto... dunque... ancora una volta, e anche se qui non sembra, c'è molta carne al fuoco! Partendo dalla prima parte abbiamo una Flora combattuta, purtroppo non riesce a venire a capo della questione dato che la sua pixie le consiglia una cosa e la sua migliore amica le dice la cosa opposta!
Andando più avanti abbiamo finalmente il tanto atteso ballo: se vi chiedevate se avessi messo Stella da parte beh non è così; sarebbe troppo facile dipingere Flora come personaggio perfetto e sottolineare solo i difetti di Stella solo per aiutare il Team Brandon quindi in questo capitolo troviamo la fata del Sole splendente che salva la situazione aiutando Dafne grazie al suo talento.
Si balla, si fischia e si canta e poi si chacchiera sul balcone, eheh... i due amici si concedono un ballo essendo, poveretti, due pesci fuor d'acqua in quella situazione. Sì, Team Brandon, era per voi.
Ma poi il Team Helia recupera con un Helia super dolce che ruba una frase ad Ed Sheeran, lo ammetto, ma è poeta, eh u.u
E quindi, spero che vi siate divertiti questa sera su Domino! Grazie ancora per la lettura e per le vostre recensioni che mi riempiono di gioia!
Un bacio fortissimo,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

PS. Mi sono fatta prendere la mano parlando del capitolo come in una telecronaca, ditemelo se è stupido e non lo faccio più! XD

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


FURTO AL PALAZZO DI ISIS

Il giorno dopo, nel pomeriggio, Flora incontrò il professor Avalon per il suo allenamento. Avalon le aveva creato dei bersagli di pietra da colpire e ad ogni colpo doveva alternare la trasformazione.

"Soffio di Primavera!" Chiamava nella sua forma butterflix, poi, ancora in volo, in un attimo passava alla forma base e gridava:

"Colpo Aghiforme!"

Non riuscì a colpire tutti i bersagli ma tornò a terra distrutta. Guardò Avalon come se si aspettasse un rimprovero ma il professore aveva un'aria soddisfatta.

"Non sono riuscita a colpirli tutti." Puntualizzò Flora, Avalon sorrise inarcando le labbra e replicò:

"Beh, non è questo il punto. Il punto è, Flora, che la tua magia si sta uniformando, e anche che qualcosa mi dice che tu sia riuscita a sciogliere il tuo rompicapo." La guardò in attesa, infatti poco dopo Flora disse:

"Sì, beh, io credo di averlo capito... ma vede, il fatto è che se accettassi questi sentimenti, se superassi questo timore, perderei delle persone a cui tengo molto."

"Io credo, se posso permettermi, che se queste persone a cui tieni molto tengono almeno la metà a te di quanto tu tieni a loro, accetteranno la cosa."

"Sì, ma vede, ci ho già provato a fargliela accettare, e abbiamo finito per litigare. Non litighiamo mai! E a causa di una mia... sciocca passione dovrei rovinare tutto?" Chiese Flora, un po' esasperata, un po' triste.

"Perché dici che è sciocca? È una tua passione... vedi, nella vita incontrerai molte persone che cercheranno di sminuirti, di farti credere che sei meno importante di quanto sia in realtà, e che cercheranno di far sembrare sciocche le cose che per te sono importanti, non essere tu stessa la prima a farlo."
Flora lo guardò senza dire niente, il professore ruppe quel contatto visivo eccessivamente colmo di emotività e disse:

"Beh, per oggi può bastare. Sei andata bene, non buttarti giù, ricorda: va bene tener conto degli errori per migliorare, ma va bene anche tener conto dei buoni risultati per semplice amor proprio."

"Va bene, a domani, professor Avalon." Salutò Flora ancora riflettendo, Avalon sorrise fra sé.

Flora percorse i corridoi ripensando alle parole del suo professore. Una parte lei avrebbe voluto gridare tutto, l'altra parte aveva troppa paura per farlo.
Tra questi pensieri raggiunse la sua camera, quando entrò non si aspettava di vedere tanta gente.

"Ragazzi, ehi, che... ci fate qui?" Chiese la fata entrando e vedendo che gli specialisti, meno Brandon, erano seduti sul divano con le ragazze, meno Stella, come fossero il pubblico di un qualche spettacolo.

"Flora! Tesoro, sei qui, finalmente!" Esclamò Stella uscendo dalla sua camera e chiudendo la porta alle sue spalle.

"Stella, ma cosa...?" Chiese ancora Flora, Stella la zittì con un gesto e disse:

"Va' subito in camera mia a cambiarti, la tua uniforme è pronta."
Dall'altra stanza si sentì:

"Posso uscire ora?!"

"Un secondo, amore mio!!" Rispose Stella alzando la voce. "Va' in camera mia, il completo è sul letto." Disse poi a Flora, lei lanciò un'occhiata ai suoi amici, Helia le sorrise, così andò in camera di Stella.

"Stella, insomma, quanto temp..." Disse Brandon girandosi, poi si interruppe vedendo Flora, "Flora, ciao."

"Ehi." Salutò la fata con un mezzo sorriso, poi indicò l'abbigliamento di Brandon, "Direi che ha fatto proprio un bel lavoro."

"Sì, ci sa fare in queste cose." Disse Brandon guardandosi. Indossava dei pantaloni neri, una camicia bianca e un panciotto nero, su questo c'era ricamato lo stemma di Isis, abbellito da gemme preziose.

"Beh, almeno è qualcosa di semplice, me l'aspettavo più stravagante." Aggiunse Flora, Brandon sorrise:

"Questo perché non hai ancora visto quelle femminili!" Fece un cenno al letto di Stella e Flora poté vedere l'uniforme che le sarebbe toccato indossare.

"Oh, andiamo!" Esclamò Flora alzando gli occhi al cielo, sentirono Stella dall'altra stanza:

"...un taglio delicato, l'arte del ricamo che voi non avete neanche idea di cosa possa mai significare dato il piccolo spazio che concedete ai vostri cervelli per la materia, ed ecco il primo capolavoro: Amore, entra!!"

Brandon guardò Flora e con un sospiro disse:

"Mi sa che devo andare, buona fortuna." Le disse poi facendo un cenno verso la divisa. Flora gli sorrise e Brandon lasciò la stanza.

Flora indossò l'uniforme e prima di uscire si guardò allo specchio di Stella, uno specchio enorme.
Indossava un vestito che arrivava alle ginocchia, era color rosso cremisi, sopra portava un grembiulino bianco. Il vestito era a maniche corte e lungo i bordi era merlettato. Sul grembiule c'era lo stemma di Isis ricamato alla stessa maniera di quello sul panciotto di Brandon.
Neanche il tempo di guardarsi allo specchio che sentì:

"Flora, esci, muoviti!!"

La ragazza prese un respiro ed uscì dalla stanza, ne raggiunse il centro seguita dagli sguardi dei suoi amici. Arrivò al fianco di Stella e questa, indicando i particolari del vestito, diceva:

"Vedete la maestria con la quale ho cucito questo merletto? Sinceramente, credo che queste divise siano fatte meglio delle originali!"

"Okay, ora posso cambiarmi?" Chiese Flora con le guance rosse. Tutti la guardavano, e quel vestito era davvero, davvero, troppo appariscente per lei.

"Andiamo, Flora, non fare la timida, questo vestito è fatto benissimo!" Rispose Stella, Aisha disse:

"Guarda che stai proprio bene, Flora."
Lei abbozzò un sorriso.

"Bene, tesoro, puoi andare a cambiarti." Disse Stella a Brandon, lui si rivolse ai suoi amici:

"Sono felice di avervi permesso di sciacquarvi gli occhi, con permesso." E andò via ridendo mentre i suoi amici gli dissero:

"Sei un idiota!" Sky da un lato, Nex dall'altro:

"Presuntuoso che non sei altro!"

Helia, guardando Flora, disse:

"Flora, stai davvero bene, non è uno scherzo."
Lei gli sorrise, ma voleva comunque togliersi quel vestito di dosso.

Stella fece soffermare ancora i suoi amici sui particolari del vestito di Flora, poi finalmente le permise di andare a cambiarsi.
Aveva lasciato i suoi vestiti in camera di Stella, ma prima di entrare bussò:

"Posso entrare?" Sentì che Brandon le aveva dato il permesso così entrò.

"Oh, scusami!" Esclamò poi coprendosi gli occhi con le mani, Brandon ancora non aveva finito di rimettersi la camicia.

"Sono vestito, tranquilla." Rise lui mentre se l'abbottonava.
Flora si tolse le mani dagli occhi, anche se avrebbe tanto voluto coprirsi la faccia che ormai era tutta rossa.

"Io... devo prendere... ehm... i miei... le mie cose." Balbettò la ragazza prendendo i suoi vestiti.
Brandon cercò di non ridere, Flora stava andando ma lui la fermò:

"Flora?"

"Sì?" Chiese lei girandosi.

"Lo vuoi un consiglio?" Domandò Brandon come se ne sapesse di più, lei annuì:

"Tu sei bella, sei davvero bella, non nasconderti, non aver paura di farti vedere. Non... aver paura del mondo."

"Oh... g-grazie." Disse Flora, le sue guance non si decidevano a perdere quel colore, Brandon si avvicinò di qualche passo e disse:

"Sei così bella, e non solo esteriormente... eppure sembri l'unica a non vederlo, spero che qualcuno te lo ricordi."

"S-sì, beh, Helia, lui... sì, lui me lo dice che sono bella." Disse Flora con voce tremante, Brandon con un cenno della testa e con un mezzo sorriso replicò:

"Bene, perché altrimenti sarebbe un peccato."

Flora girò subito sui tacchi senza incrociare lo sguardo del suo amico e lasciò la stanza.
Attraversò il salottino a grandi passi e raggiunse la sua camera dove tirò finalmente un sospiro di sollievo dopo che ebbe chiuso la porta.
Si sedette sul letto. Prese un respiro e cercò di rilassarsi, erano stati dei minuti molto movimentati: Avalon, la prova del vestito, e Brandon.
Quello che le aveva detto significava molto e non si sarebbe mai aspettata di sentirselo dire proprio da lui.
Si poggiò le mani sulle guance per rinfrescarle, poi si decise e si cambiò i vestiti.
Raggiunse gli altri, incontrò lo sguardo dello scudiero e sedette accanto ad Helia.
Timmy e Tecna presero la scena e misero in chiaro i particolari del piano, dopodiché fu ora di tornare a Fonterossa.

"Ragazze, ci vediamo domani mattina, fatevi trovare fuori al cancello e non dite niente a nessuno." Disse Sky, loro confermarono e così, dopo averli salutati, i ragazzi andarono via.
Poiché avevano ancora tempo prima di cena Aisha decise di andare ad allenarsi e Flora andò con lei.

"Fra due settimane hai la gara, sei emozionata?" Chiese Flora andandosi a sedere al suo solito posto di spettatrice.
Aisha si legò i capelli e rispose:

"Abbastanza, ma è ansia positiva, mi spronerà a dare il meglio di me."

"Ho parlato con Avalon." Disse Flora e l'altra si fermò per ascoltarla, "Crede che debba superare le mie paure e prendermi quel Charmix. Crede che debba essere più sicura di me."

"Oh, beh, lo credo anch'io. Flora, tu sei davvero, davvero, troppo insicura."

"Lo so, ma non posso farci niente! È solo che... oh, non lo so! E poi Brandon, e poi la magia e..."

"... Aspetta, aspetta." La interruppe Aisha con le mani avanti, "Brandon?"

"Sì, vedi, me l'ha detto anche lui, ha detto che non devo aver paura di mostrarmi al mondo."

"Una delle poche volte in cui sono d'accordo con lui." Commentò Aisha," E..."

"E cosa?" Chiese Flora.

"Ti ha detto anche qualcos'altro o non saresti così turbata." Rispose Aisha incrociando le braccia.

"Ha detto che sono bella." Replicò Flora quasi in un mormorio.

"Okay." Annuì Aisha, notò l'espressione della sua amica, le si avvicinò e si inginocchiò accanto a lei.
"Non ti ha detto niente di male."

"Lo... so, ma..."

"Ma, Flora, ha ragione, tu sei bella, e so a cosa lui si riferisse. Per una volta, come ho detto, mi trovo d'accordo con lui, devi essere più sicura di te."
Flora abbozzò un sorriso, poi disse:

"Allora, mi mostri la tua coreografia o no?"

La sua amica alzò gli occhi al cielo, sapeva che Flora non amava parlare troppo di se stessa, così si alzò e le mostrò la sua coreografia alla trave.

Fu ora di cena, e lo fu anche a Fonterossa.
Dopo cena, mentre Sky e Brandon tornavano insieme in camera loro, Brandon disse:

"Credo di avere un problema."

"Che genere di problema?" Chiese il principe con preoccupazione.

"Il fatto è che... mi sento un po' confuso."

"Una parte di me sa a cosa ti rifersici ma vorrebbe tanto sbagliarsi." Disse Sky, Brandon storse le labbra e raccontò al suo amico ciò che lo turbava.

La mattina dopo le ragazze si prepararono presto per uscire, Flora prese con sé l'uniforme che avrebbe dovuto indossare.
Uscirono per aspettare i ragazzi e quando loro arrivarono salirono in fretta a bordo della navicella che ripartì subito alla volta di Isis.
Le ragazze salutarono i loro ragazzi e purtroppo per Timmy c'era anche Logan che si prese del tempo per salutare Tecna.

"Hai fatto qualcosa ai capelli?" Chiese lui con un sorrisetto accattivante, lei arrossì lievemente e rispose:

"In realtà sì, grazie per averlo notato."

"Come non notarlo." Sorrise lui, in quel momento arrivò Helia che disse:

"Tecna, credo che Timmy abbia bisogno di te."

"Ma sì, certo, certo." Sorrise imbarazzata la fata e, seguita dallo sguardo di Logan, raggiunse Timmy.
Helia guardò Logan negli occhi e con aria severa disse:

"È la ragazza del mio migliore amico."

"Che se la tenga stretta." Sorrise Logan, così si allontanò non lasciando il tempo ad Helia di dire altro.

Sky chiamò l'attenzione della squadra e disse:

"Bene, abbiamo scoperto che il cambio dei turni è alle undici, per le dieci e quarantacinque dovrete stare nel palazzo."
Flora e Brandon annuirono, Sky continuò:

"Brandon, sai dove dirigerti, Flora, la regina ha protetto tutto con un incantesimo che dovrai spezzare per accedere alla camera segreta."
I due annuirono ancora una volta, Tecna intervenne:

"Calcolando una statistica di probabilità la regina avrebbe potuto usare tre incantesimi diversi per nascondere i suoi gioielli: l'incantesimo di occultamento Cloak, quello Sombra e quello Nox, dovrai provare i loro controincantesimi e sperare di indovinare quello giusto al primo tentativo."

"Okay, va bene." Disse Flora.

"Se posso permettermi," S'intromise Logan, "come farete ad introdurvi a palazzo?"

"Sky e io distrarremo le guardie, Diaspro ci odia, perderà del tempo con noi." Rispose Bloom, Logan schioccò la lingua e disse:

"No, no, fa acqua da tutte le parti! La principessina risalirà subito a voi quando scoprirà del furto. Non potete usare la magia? Magari con un'illusione."

"Non possiamo usare quel tipo di magia." Puntualizzò Musa, Logan disse:

"Allora non potrete mai rubare quel ciondolo."

"Ha parlato l'esperto!" Esclamò Nex con sarcasmo, Logan sorrise e Brandon incrociò il suo sguardo, poi sospirò e disse:

"E va bene, Logan, tu cosa ci consigli di fare? Le ragazze non praticano quel tipo di magia, dacci un'altra idea."

"Brandon, rimarremo col nostro piano." Disse Sky, o lo ordinò più che altro, ma Brandon ribatté:

"Ha ragione lui, meno di una settimana fa Faragonda ha chiesto alla regina Agata del ciondolo, tu arrivi sotto al palazzo e il ciondolo scompare? Ha ragione, non va bene. Allora, fratellino, che ci consigli di fare?"

"Io vi consiglio di infrangere le regole per una volta e fare quel dannato incantesimo, state rubando ad una regina, non direi che siete tanto corretti poi." Rispose Logan, Brandon lo guardò di bieco ma lui continuò:

"Nessuno è buono veramente." 
Flora alzò gli occhi al cielo, infastidita. Quel tipo non le piaceva e non le piaceva! Ma sembrava l'unico esperto in materia, anzi, lo era, e Brandon sembrava fidarsi di lui.

"Potremmo finire nei guai con il Distretto della Magia." Disse Aisha, Logan replicò:

"Potreste finire nei guai anche per aver rubato alla regina di Isis ma non mi sembra che la cosa vi turbi più di tanto."

I ragazzi si guardarono tra loro, Sky si avvicinò a Brandon e sottovoce gli disse:

"Brandon, lo so che è tuo fratello e che ti fidi di lui, ma le ragazze potrebbero finire nei guai."

"Hai un'idea migliore?" Chiese il suo scudiero.

"Potremmo sempre pensarci."

"Sa quello che dice, te lo assicuro, è un buon piano." Replicò Brandon, Sky disse:

"E va bene, mi fido di te." Brandon sorrise.

Timmy, che era ai comandi, disse:

"Potremmo sempre pensare ad un'altra soluzione."

"Concordo con Timmy." Disse Helia ma Sky fermò i due amici:

"Ragazzi, è un buon piano. Ragazze, ve la sentite?"

"Per me si può fare, in fondo saremmo comunque nei guai." Disse Stella e Bloom concordò con lei, così come Musa e Aisha.

"Ragazzi, non ne sono sicura..." Disse Tecna, Flora aggiunse:

"Un incantesimo di illusione non è propriamente magia bianca..."

"Oh, andiamo, ragazze, guardate che so quello che dico! Un tizio una volta ha fatto la stessa identica cosa e gli è andata alla grande!" Esclamò Logan, poi aggiunse: "... L'ho letto sul giornale..."

Flora lo guardò male, poi guardò Brandon, lui disse:

"Mi fido di lui."

"Non lo so..." Insisté Flora, Brandon replicò:

"Sa di cosa parla."

"In che senso?" Chiese Stella, Brandon si girò verso di lei e disse, e con lui Flora nello stesso istante:

"In nessun senso."

"Oh... va bene." La bionda alzò le mani, Flora concluse:

"E va bene."

Logan sorrise soddisfatto ma tra i ragazzi c'era un po' di tensione.
Dopo qualche ora arrivarono su Isis e Flora e Brandon si cambiarono per potersi confondere tra la servitù del palazzo.

"Che eleganza!" Esclamò Logan quando li vide, Flora gli lanciò un'occhiataccia mentre Stella sorrise e disse:

"Modestamente, sono stati confezionati dalla sottoscritta e sono stupendi!"

"Ragazze, siamo pronte per l'incantesimo?" Chiese Flora cambiando argomento, le altre allora annuirono e le sei fate si misero in cerchio e si presero per mano.
Sky e Timmy fermarono la navicella nei pressi del palazzo e le ragazze iniziarono a formulare il loro incantesimo.
Fu un po' diverso dalle altre volte, le ragazze cercarono di tenere salde le prese tra le loro mani, i loro capelli iniziarono ad ondeggiare per la forza della magia, i motori della navicella si spensero di colpo.
I ragazzi si guardarono tra loro un po' spaesati, le ragazze facevano fatica mentre cercavano di mantenere un ritmo costante nel recitare l'incantesimo.
Brandon, sottovoce, disse a suo fratello:

"Logan, se succede qualcosa alle ragazze giuro che..."

"... Rilassati, fratellino, non succederà niente di male. Sai quel tizio del giornale? Era il sottoscritto, andrà tutto bene."

"Oh, beh, allora..." Sospirò Brandon contrariato, le ragazze interruppero l'incantesimo proprio in quel momento e furono spinte all'indietro dalla forza di quella magia.

"State bene?!" Chiese Helia avvicinandosi a loro.

"Sì, stiamo bene." Rispose Bloom dopo aver preso un respiro.

"Flora?" Chiese ancora Helia, lei sorrise rassicurandolo e replicò:

"Va tutto bene." Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. Tecna disse:

"L'illusione non durerà per molto, dovrete sbrigarvi."
Flora guardò Brandon e lui annuì, Sky disse:

"Ragazzi, buona fortuna."
Brandon gli sorrise e si avviò al portellone seguito da Flora.
Timmy aprì le porte, prima di scendere Flora guardò Helia in cerca di una rassicurazione che ovviamente arrivò.

"Pronta?" Le chiese Brandon.

"Pronta." Rispose lei, allora lasciarono la navicella.

Si trovavano all'esterno del lato nord dell'immenso palazzo, la cancellata lo circondava, loro dovevano arrivare al cancello nord, superare le guardie, ormai illuse, ed entrare a palazzo.
Camminarono a passo svelto per raggiungere il cancello prima che l'incantesimo s'interrompesse.
Brandon era qualche passo avanti.

"Flora?" Chiese fermandosi, lei lo raggiunse:

"Con queste scarpe è impossibile!" Rispose lei, la servitù di Isis indossava delle scarpine rosse con un tacchetto che rendeva la corsa un qualcosa di molto difficile.

"Dobbiamo sbrigarci, dai, vieni!" Esclamò lui prendendola per mano e riprendendo a camminare portandola con sé.

"Ricordi quando mi hai detto che non volevi farmi fare cose che non volevo fare?" Chiese Flora, col fiato corto, costretta a seguire il passo del suo amico.

"Sì."

"Bene, perché stavolta l'hai fatto. Non mi piace praticare questo tipo di magia, non è magia bianca."

"Lo so, Flora, mi dispiace, ma Logan aveva ragione."

"Brandon, lo so che è tuo fratello, ma non... voglio dire, potevamo pensare ad altro e..."

"Non ti fidi di lui?"

"Sinceramente?"

"Ma ti fidi di me?" Chiese fermandosi, Flora in automatico si fermò con lui.

"Sì."

"Andrà tutto bene. Ce la caveremo alla grande, te lo prometto."

Flora strinse le labbra con un sospiro, Brandon disse:

"Ascolta, mi dispiace di averti messa in condizione di fare qualcosa che non volevi, ti prometto che non accadrà mai più, va bene?"

"Va bene." Annuì Flora con un sorriso, Brandon riprese a camminare e la trascinò via ancora una volta.

Arrivati davanti al cancello c'erano due guardie armate che lo sorvegliavano, oltre quello c'era una stradina che attraversava il giardino e poi un portico, era da lì che entrava la servitù.

"Vi stavamo aspettando, entrate." Disse una guardia aprendo il cancello, Brandon si sorprese, guardò Flora, lei gli fece un cenno così entrarono e la guardia richiuse il cancello.

"È così che funzionano gli incantesimi di illusione?" Chiese lui mentre si avvicinavano al portico.

"Sì, è controllo della mente fondamentalmente."

"E non ricorderanno di averlo fatto?"

"No, per niente."

"Caspita..."

Arrivati sotto al portico c'erano due porte.

"Quale prendiamo?" Chiese Flora andando già un po' nel panico.

"Sinistra." Rispose Brandon sicuro di sé, così entrarono a palazzo.
Si ritrovarono nelle cucine, c'erano donne e uomini vestiti come loro che andavano avanti e indietro per cucinare, lavare e riordinare.
I due ragazzi si guardarono intorno per un secondo, poi notarono di avere ancora le mani unite e si lasciarono andare.

"Vieni." Disse Brandon, così si fece strada e Flora lo seguì.

"Dove credete di andare?!" Chiese una donna cicciottella piazzandosi davanti a loro.

"Nella... lavanderia!" Rispose Brandon, "Non non facciamo parte delle cucine, il nostro posto è la lavanderia."

La donna li guardò entrambi, poi disse:

"Allora ritornateci, e non voglio più vedervi nella mia cucina, sempre a rubacchiare qualcosa, razza di delinquenti!"
Li lasciò passare e Flora e Brandon tirarono un sospiro di sollievo.
Uscirono dalla cucina salendo delle scale, aprirono la porta e si ritrovarono in un corridoio.

"Wow." Flora rimase a bocca aperta, il palazzo di Isis era il più prezioso palazzo della Dimensione Magica.
Le pareti erano coperte di arazzi adornati a loro volta con pietre preziose e sfavillanti, la mobilia era altrettanto preziosa e sui mobili c'erano incastonate delle gemme.

"Diciamo che sono un po' fanatici..." Disse Brandon storcendo il naso, Flora si poggiò le mani sui fianchi come se fosse stata già un po' stanca, e chiese:

"Da che parte andiamo?"

"Terzo piano, quarto corridoio, è l'unica porta di quell'ala."
Rispose Brandon, fece strada e Flora lo seguì.
Durante il cammino per i corridoi e salendo le scale incontrarono altro personale ma nessuno fece caso a loro essendo ben mimetizzati.
Erano al secondo piano e stavano raggiungendo la scalinata che li avrebbe portati al terzo, ma sentirono una voce che diceva:

"Che bassezza! Non mi aspettavo arrivassero a tanto le due sorelline! Puah! È davvero vergognoso!"

Flora trasalì e bisbigliò:

"È Diaspro!"

"L'ho sentita!" Replicò Brandon a denti stretti.

"Che facciamo?! Brandon, ci scopriranno, lo sapevo, lo sapevo che andava a finire così!"

Brandon le posò una mano sulla bocca e la tirò con lui  girando l'angolo del corridoio nascondendosi dietro ad un busto di marmo che era lì con il compito di abbellire e impreziosire il corridoio.
Il cuore di Flora batteva a mille, e anche quello di Brandon per quello che poté sentire. Lo specialista era dietro di lei e la teneva stretta con una mano sulla bocca.
Videro Diaspro proseguire per il corridoio e continuando a parlare con la sua serva:

"C'era tutta la Dimensione Magica a quella festa! Sono delle oche, ecco cosa sono le due sorelline!"

La principessa superò quel corridoio e Flora e Brandon tirarono il secondo sospiro di sollievo. Brandon la lasciò andare, Flora, con aria seria, gli disse:

"Ti prego, sbrighiamoci."
Brandon la guardò negli occhi, prese un respiro e riprese a camminare lungo il corridoio, seguito da Flora.
Arrivarono al terzo piano, arrivati lì Brandon fece strada per arrivare alla camera della regina. Svoltarono il primo angolo, poi il secondo, e poi il terzo. Lì si fermarono, c'era un uomo vestito come Brandon e avanzato d'età che li guardò contrariato dicendo:

"E beh? Ve la prendete con comoda voi due? Tu," Fece cenno a Brandon, "porta subito queste lenzuola in lavanderia, e tu," Fece cenno a Flora, "questi asciugamani nel bagno del secondo piano. La regina prenderà il tè fra venti minuti e va apparecchiata la tavola, muoversi!!"

Brandon e Flora, un po' spaesati e sotto l'occhio vigile dell'uomo, presero le lenzuola e gli asciugamani così ritornarono sui loro passi.

"E ora che facciamo?" Chiese Flora, preoccupata, mentre l'uomo li guardava allontanarsi.

"Shh." Fu tutto quello che disse Brandon, le fece un cenno e girarono il corridoio.

"Dove vai?!" Chiese Brandon che si era fermato mentre Flora stava avanzando, lei si girò e rispose:

"Devo portare queste nel bagno del secondo piano!"

"No, tu porti le tue scarpette rosse qui! Non abbiamo tempo per le commissioni, vieni!" Replicò Brandon, Flora gli si avvicinò, lui gettò lo sguardo oltre l'angolo per vedere se l'uomo era andato via.

"Che cosa fa?" Chiese Flora, con ansia.

"Sta... guardando l'orologio... ora prende delle tovaglie... è entrato in una stanza, andiamo!" Senza un secondo di preavviso Brandon le prese la mano e i due corsero lungo il corridoio e svoltarono l'angolo prima che il servitore anziano potesse uscire da quella stanza.
Erano finalmente arrivati nel quarto corridoio, Flora riprese fiato.

"Ti odio." Disse lei.

"No che non mi odi." Replicò lui con un sorrisetto, Flora sorrise inarcando le labbra.

"La camera della regina è quella, andiamo." Disse Brandon.

I due si avvicinarono alla porta guardandosi intorno sperando che nessuno arrivasse, così entrarono chiudendo la porta alle loro spalle.

"Wow!" Esclamò Flora, la camera della regina era molto grande e colorata. Al centro c'era un letto a baldacchino ricoperto da lenzuola rosse. Le tende di velluto coprivano le grandi finestre lasciando la stanza in penombra. Posarono le lenzuola e gli asciugamani sul letto.

"Qual è la stanza dei gioielli?" Chiese Flora al suo amico.

"L'arazzo sulla destra, è da lì che si apre la porta che porta ai gioielli." Spiegò Brandon.

Flora diede un' altra occhiata ai bei mobili laccati, al grande specchio nella cornice d'oro e al prezioso tappeto, e si avvicinò all'arazzo che raffigurava proprio una porta.

"Rimani vicino alla porta e accertati che non venga nessuno mentre compio l'incantesimo." Disse Flora, lui aprì di poco la porta, tanto quanto bastava per permettergli di vedere.

Flora si dedicò all'arazzo. Prese un respiro, era molto agitata, scrollò le spalle ed inizò.
Provò con il controincantesimo per l'occultamento Sombra, passava le mani sull'arazzo mentre mormorava le parole del suo incantesimo.

"Come va?" Chiese Brandon dopo alcuni minuti, lei, ad occhi chiusi e cercando di non perdere la concentrazione, rispose:

"È complicato."

Continuò a salmodiare mentre Brandon alla porta ogni tanto le lanciava qualche occhiata.
Dopo poco s'interruppe e batté un piede in terra dicendo:

"Non è l'incantesimo Sombra! Accidenti! Provo con un altro... va tutto bene lì fuori?"

"Non c'è anima viva." Le assicurò Brandon.

Flora si rivolse ancora all'arazzo, ci poggiò sopra le mani e formulò il suo incantesimo intento a spezzare un incantesimo di occultamento Nox.
Dopo pochi minuti la fata disse:

"È l'incantesimo Nox! Posso spezzarlo!"
Brandon, con un occhio fuori la porta, sorrise.

Flora allora si dedicò al suo incantesimo, la porta dell'arazzo diventava più reale ad ogni parola, pronta per essere aperta.
D'un tratto Brandon chiuse la porta.

"A che punto sei?" Chiese lui cercando di mascherare l'agitazione.

"Ci vorrà qualche minuto." Rispose lei, poi capì. "Oh, cielo! Arriva qualcuno, non è vero?!"

"Ha preso questo corridoio e questa è l'unica porta..."

"Dobbiamo nasconderci!" Esclamò Flora agitata, "Ma dove?! Idea! Sotto al letto!"

"Notizia flash: sono il doppio di te, non ci entro sotto al letto." Rispose Brandon ormai agitato quanto lei.

"Brandon, che facciamo?!" Chiese lei facendo passare smaniosamente lo sguardo dal suo amico alla porta.

"Troviamo un modo... lo troviamo..." Replicò Brandon guardando la porta.
La maniglia si abbassò, la serva stava per entrare. Flora lo guardò respirando velocemente, piena d'ansia.
La porta si stava aprendo, Brandon allora le si avvicinò, spingendola verso l'arazzo e facendola appoggiare al muro, le prese il viso fra le mani e la baciò.
La baciò prima dolcemente, poi con più passione. Flora sentì un formicolio nelle gambe, sentì tremarle le dita, che erano appoggiate sul petto del ragazzo.
E poi entrambi sentirono qualcuno schiarirsi la voce. Si interruppero e guardarono la donna che era in piedi accanto alla porta con in mano delle lenzuola.
Flora stava per dire qualcosa ma la donna, accigliata, disse:

"Come osate infiltrarvi nelle camere della regina per... per i vostri affari?!"

"Ci... ci dispiace. La prego, la prego non si arrabbi, noi stavamo solo..." Provò a dire Brandon ma la donna non lo fece finire:

"... l'ho visto cosa stavate solo facendo! Siete degli irresponsabili! Degli immaturi! Degli..." La donna sospirò vedendo che Flora aveva preso la mano di Brandon. "... innamorati. Sentite, io non vi ho visto, ma dovete andarvene subito di qui." E avanzò per poggiare le lenzuola suo letto, poi tornò accanto alla porta.

"Va bene, grazie, grazie mille! Ce ne andiamo, e le siamo debitori." Disse Brandon con un sorriso, la donna alzò gli occhi al cielo con un sorrisetto.

"Mi raccomando, non tutti sono indulgenti come me, è che io sono un'inguaribile romantica, ma qualcuno avrebbe potuto pensare che foste qui persino per rubare qualcosa!" Borbottò la donna e così lasciò la stanza.
I due ragazzi rimasero in silenzio per un secondo guardando la porta, poi si guardarono.
Brandon stava per dire qualcosa ma Flora fece prima:

"Ero a metà incantesimo, è quasi fatta."
Si girò verso l'arazzo dandogli le spalle, lui tornò alla porta.
Dopo pochi minuti Flora disse:

"Brandon, vieni, è completo."

Il ragazzo si avvicinò, la porta raffigurata nell'arazzo era diventata reale. Poggiò una mano sulla maniglia, era vera, la abbassò ed aprì la porta.

Flora entrò nella stanza segreta, era piccola ma era stracolma di gioielli preziosi poggiati su portagioie. C'erano orecchini, anelli, una corona d'oro luccicante, e c'era il cuore della natura.
Flora, con cautela, lo prese e lo guardò con attenzione.
Era un ciondolo d'oro a forma di cuore con incastonato un rubino ed era attaccato ad una catenina anch'essa d'oro.

"È bellissimo." Disse Flora guardando il ciondolo, Brandon la guardò tenere il gioiello e poi le disse:

"Ora dobbiamo andare via di qui il più velocemente possibile."
Flora si distolse dal ciondolo e lasciò la stanza segreta.
Chiusero la porta, Brandon sentì Flora mormorare parole incomprensibili e la porta divenne magicamente parte dell'arazzo.

"Andiamo." Disse Flora, Brandon la fermò.

"Dammi il ciondolo."

"Cosa? Perché?" Chiese Flora, confusa.

"Perché è meglio se lo tengo io." Insisté Brandon, Flora non capì il motivo dell'insistenza del suo amico ma gli porse comunque il ciondolo, Brandon lo nascose nella tasca dei pantaloni.

"Va bene, ora possiamo andare." Stavano andando ma Brandon si fermò ancora:

"Anzi no." Flora si fermò e lo guardò, "Flora, mi dispiace... per prima..."

Flora era visibilmente agitata, arrossì e balbettò:

"M-ma no... non devi..."

"Sicura?"

"S-sì... ora andiamo." Abbozzò un sorriso e i due lasciarono la stanza.

"Ora andiamo di sotto, passiamo per la cucina e da lì usciamo con il carico, è fatta." Disse Brandon anche per ricapitolare il piano.
Flora lo seguì in silenzio.
Dal terzo piano dovevano scendere al piano terra sperando di non incontrare nessuno.
Scesero al secondo piano. Passarono due ragazze con in mano dei vassoi vuoti.
Scesero al primo, e incontrarono invece qualcuno che non avrebbero voluto.

"Vi aspettavo mezz'ora fa! Dove vi eravate cacciati?! La regina doveva prendere il suo tè! Per questa mancanza raddoppierete i turni di lavapiatti!" Esclamò l'uomo anziano guardandoli male, Flora e Brandon rimasero fermi sotto il suo sguardo severo.

"Ci... dispiace..." Mormorò Flora, l'uomo si accigliò:

"Dispiace?! Se a voi dispiace la regina non prende il suo tè! Sai quanto me ne importi che vi dispiace!"

Brandon aprì la bocca per dire qualcosa ma l'uomo anziano si calmò di colpo e chiese proprio a lui, squadrandolo dalla testa ai piedi:

"Che cos'hai in tasca?"

Flora sgranò gli occhi e cercò di non far vedere quanto fosse agitata, Brandon dissimulò e con un sorrisetto rispose:

"Io? In tasca? Niente!"

"Hai qualcosa lì. Che cosa? Fammi vedere." Ordinò l'uomo aprendo il palmo della mano, Brandon deglutì e replicò:

"È solo un fazzoletto."

"Voglio vederlo." Insisté l'uomo.

"Oh, no, non è molto piacevole, raffreddore..."

L'uomo lo guardò, poi disse:

"Non sono uno che ha lo stomaco debole. Esigo che tu mi dia quello che hai in tasca."
Brandon non disse nulla, Flora guardò entrambi, l'uomo si avvicinò a Brandon, lui fece un passo indietro.

"Vieni qui!" Esclamò l'uomo cercando di frugare lui stesso nella tasca di Brandon con la sua mano secca, in quel momento Flora esclamò:

"Oh, cielo! Oh, cielo!" I due uomini si girarono verso di lei, lei si gettò fra le braccia dell'uomo dicendo:

"Mi manca l'aria! Sento che sto per svenire!"

"Ma... signorina!" Disse l'uomo sorreggendola, preoccupato. Flora, continuando la sua commedia, esclamò:

"Ho bisogno di un fazzoletto con i sali! Mi sento male! Svengo!"

L'uomo, che sorreggeva Flora, si passò una mano sui capelli bianchi e tirati indietro e ordinò a Brandon:

"Valle subito a prendere i sali dal bagno!" Brandon guardò Flora, stava per andare ma la ragazza esclamò:

"No! Vada lei... questo qui è.... un incapace! Non sa nemmeno dove prenderli i sali e a me servono subito! Sto male, mi scende la pressione, svengo!"
L'uomo, agitato, disse a Brandon:

"Prendila! Su, prendila! Vado a prenderle il fazzoletto con i sali!"
Passò Flora tra le braccia di Brandon con molta poca delicatezza e scese le scale di fretta. I due aspettarono che lui si fosse allontanato e Flora come per magia si riprese.
Brandon scosse la testa con un sorriso:

"Sei incredibile."

"Sono una ragazza." Replicò lei stringendosi nelle spalle ma piuttosto compiaciuta, "Ora andiamocene prima che torni."
Brandon le sorrise e i due continuarono verso le cucine. Dal corridoio presero dei fazzoletti di cotone poggiati su una sedia che aspettavano di essere riordinati nei cassetti.
Arrivati alla porta delle cucine sentirono la donna cicciottella che li aveva fermati poco prima dire:

"Il carro è pronto! Su, forza! Che ho bisogno di latte, pane e uova, e del pesce per la cena di stasera! E anche del formaggio! Muoversi!!"

"È il nostro passaggio." Sussurrò Brandon a Flora, lei prese un respiro, allora entrarono in cucina.
Si fecero strada tra i grandi tavoli e le pentole bollenti fino a raggiungere la porta dalla quale erano entrati.
La stessa donna li fermò e con la stessa aria severa chiese:

"Ancora qui voi due?! Sono stata indulgente una volta!"

"Ci hanno mandati dalle lavanderie!" Rispose Brandon mostrando i fazzoletti di cotone, "Hanno detto che c'era bisogno del cotone per avvolgere il pane e i formaggi che avreste comprato al mercato!"
Sorrise con aria innocente, la donna guardò Flora, lei sorrise e annuì.

"Bene, per una volta si rendono davvero utili quelli della lavanderia! Forza, caricateli sul carro!" La donna indicò il carro fermato di fuori, Flora e Brandon sorrisero e uscirono.
Salirono sul carro e poggiarono i panni di cotone in un angolo, poi fecero gesto di scendere ma non lo fecero e si nascosero dietro le botti di vino che sarebbero state riempite al mercato. Erano coperti da un grande e vecchio telo grezzo. Si strinsero dietro le botti cercando di fare il meno rumore possibile. Poi sentirono il cocchiere:

"Caricato tutto?"

"Sì, vai!" Rispose la donna cicciottella, così il cocchiere sospinse i cavalli e il carro partì.
Flora e Brandon rimasero in silenzio, quei minuti sembravano interminabili. Flora fece scivolare la sua mano in quella del suo amico, lui la tenne stretta. Dai rumori capirono che erano arrivati ai cancelli, questi si erano aperti e il carro li aveva superati. Erano fuori. Brandon alzò di poco il telo per vedere quanto distanti erano dal palazzo, le guardie ai cancelli erano sempre più piccole, poi il carro girò e le guardie erano fuori dalla visuale. Brandon bisbigliò:

"È il nostro momento, al mio tre saltiamo giù, okay?"

"O-okay..." Replicò Flora con voce tremante, lui disse ancora, a bassa voce:

"Lo so che hai paura, ma andrà tutto bene, fidati di me."
Flora prese un respiro, si alzò piano e seguì il suo amico.
Erano sulla soglia del carro, bastava un passo per scendere.

"Al mio tre. Uno, due... tre!" Disse Brandon, così, tenendole la mano, saltò giù dal carro e lei con lui.
Il cocchiere non si accorse di nulla per il rumore degli zoccoli dei cavalli e per le numerose cose che portava con sé su quel carro e che saltavano ad ogni imperfezione della strada.

Il carro continuò la sua corsa mentre Flora e Brandon erano a terra, caduti dopo il salto.
Brandon si alzò per primo ed aiutò la sua amica, Flora si spazzò via la polvere dal vestitino. Poi sorrise e guardò il suo amico:

"Ce l'abbiamo fatta."
Brandon la guardò e un sorriso gli illuminò il volto.

"Certo che ce l'abbiamo fatta!" Flora lo abbracciò entusiasta, lui la strinse alzandola da terra.

"Non posso credere che ce l'abbiamo fatta!" Esclamò ancora Flora, incredula.

"Te l'avevo detto." Disse Brandon strizzandole l'occhio, poi tirò fuori il cuore della natura, i due si fermarono a guardarlo.

"Per essere un bel gioiello è un bel gioiello." Commentò Brandon.

"Bello è bello, ma spero ci sia anche utile." Aggiunse Flora. Brandon lo rimise in tasca e disse:

"Gli altri ci aspettano, non facciamoli stare in pensiero."

Erano d'accordo con gli altri a vedersi poco distanti da lì dove loro erano fermati con la navicella.
I due amici si incamminarono, mentre raggiungevano la navicella Flora disse:

"Grazie per tutto quello che hai fatto, senza di te non sarei mai riuscita a fare tutto questo."

"Beh, sì, sono indispensabile, lo so!" Flora lo colpì sul braccio, lui rise.
"Lavoro di squadra, giusto?"

"Giusto." Sorrise Flora, lo guardò per un attimo, poi tornò a guardare la strada.
Aveva capito perché Brandon aveva voluto tenere il ciondolo e le si era scaldato il cuore.
Videro la navicella, i loro amici erano a bordo e li stavano aspettando, Flora però si fermò.

"Che succede?" Chiese Brandon. Flora cercò di non incontrare il suo sguardo, strinse i pugni come per darsi forza e rispose:

"Ti avevo detto che è tutto a posto, ma non lo è."

"A cosa ti riferisci?" Domandò lui, lei lo guardò.

"A..." Distolse lo sguardo e Brandon capì.

"Flora, te l'ho detto, mi dispiace. Non era mia intenzione metterti in difficoltà e..."

"... per te ha significato qualcosa?" Chiese Flora interrompendolo, lui la guardò negli occhi.

"Per te?" Domandò, Flora non rispose, poi disse:

"Non deve saperlo nessuno. Non è mai successo, va bene?"

"Va... bene."

Flora annuì e prese un respiro, prima che potessero andare Brandon domandò:

"Ce l'hai con me?"

"No, non ce l'ho con te." Rispose lei, serissima.

"Okay..." Replicò Brandon.

Dopo pochi minuti di cammino, in silenzio, arrivarono alla navicella e salirono a bordo accolti dai loro amici, ansiosi e impazienti.
Appena salirono tutti gli altri li circondarono riempendoli di domande.

"Qualcuno vi ha riconosciuti?!" Chiese Sky, Stella invece chiese:

"Dov'è il ciondolo?"

"È stato difficile?" Domandò Timmy.

"È andato tutto bene, ecco il ciondolo." Rispose Brandon tirando fuori il ciondolo. Tutti si fermarono ad ammirarlo, Stella gli saltò addosso riempendolo di baci.

"Oh, amore mio, sei il migliore!"

"Non ne vado poi così fiero." Replicò Brandon, incrociò lo sguardo di suo fratello.

Il ciondolo passò tra le mani di tutti, poi Sky tornò ai comandi con Timmy.
Helia notò che Flora aveva un po' l'aria assente, le prese la mano e le chiese:

"Va tutto bene?"

"Sì, certo, voglio solo tornare ad Alfea." Rispose lei senza cambiare espressione, lo lasciò lì e andò a cambiarsi.
Helia gettò un'occhiata a Brandon che era con Stella, la principessa parlava ma lui non sembrava ascoltarla, ed Helia capì che in quel palazzo doveva essere successo qualcosa.


Ehilàà! Scusate il ritardo, piccoli germogli! Come va? Eheh, sembra che voglia prendere tempo perché questo capitolo è abbastanz delicato... allora, non dico che non penso anche a voi, team Helia, perché avevamo pensato che il fatto ceh Flora avesse accettato di compiere il furto senza batter ciglio era strano, eh beh, qui Flora parla con Brandon spiegandogli cosa le sta bene e cosa no...
Tornando al furto, è andato tutto bene, a grandi linee, il team Brandon sembra essere in vantaggio ma, credetemi, il team Helia non resterà a guardare e cercherà di riprendere terreno, oh certo che ci proverà! Aspettatevi qualcosa di cattivo e moltiplicatelo per 3!
Non mi esprimo sul rigore del team Brandon, lascio fare a voi, nel frattempo vi saluto e spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio per la lettura e per le dolcissime recensioni che lasciate!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


TROPPE, TROPPE EMOZIONI

I ragazzi fermarono la navicella fuori al cancello di Alfea, era passata da poco l'ora di pranzo.

"Beh, ragazzi, più tardi vedrò Avalon, vedremo se potremo lavorare su quei libri ora che abbiamo il ciondolo." Disse Flora, le ragazze salutarono i propri ragazzi.
Flora andò da Brandon e chiese, cercando di non incontrare il suo sguardo:

"Potresti darmi il ciondolo?"

"Cosa? Ah, sì, il ciondolo, certo, il ciondolo... eccolo." Balbettò lui, tirò fuori dalla tasca il cuore della natura e lo porse alla sua amica.

"Grazie, anche per averlo tenuto." Disse lei con un cenno della testa, lui abbozzò un sorriso.
Non si dissero altro, Flora salutò distrattamente Helia e lasciò la navicella con le sue amiche.

I ragazzi tornarono a Fonterossa in silenzio, o almeno non dissero nulla di abbastanza interessante da attirare l'attenzione di Brandon.
Lasciarono la navicella nell'hangar e tornarono nelle proprie camere, mentre andavano Helia chiese ai suoi amici:

"Se mio nonno mi chiede perché abbiamo saltato le lezioni cosa dico?"

"Che... siamo andati sulla Terra per dare una mano a Bloom a fare una di quelle cose che fanno i terrestri sulla Terra..." Rispose Nex inarcando le labbra, Helia guardò gli altri, Sky annuì e disse:

"In una maniera più credibile, ma di' qualcosa del genere."

I ragazzi si salutarono e si avviarono ognuno nelle proprie stanze, prima di andare Helia fermò Brandon e Sky si fermò con lui, al contrario, su ordine di Brandon, Logan tornò subito in camera.

"È successo qualcosa?" Chiese Brandon con aria seccata.

"Non lo so, dimmelo tu, è successo qualcosa in quel palazzo? Flora era strana, e tu anche." Rispose Helia, non amava i giri di parole.

Brandon rifletté per un secondo e con fare un po' sfacciato disse:

"Beh, ci siamo introdotti in un palazzo reale, abbiamo rubato un gioiello di inestimabile valore e potremmo finire in guai molto seri. No, Helia, non è successo proprio niente." Concluse con sarcasmo, Helia assottigliò gli occhi, poco convinto.

"Tenevi tu il ciondolo, perché? È successo qualcosa alla magia di Flora al contatto col gioiello?" Chiese ancora lo specialista dai capelli corvini, nel frattempo Sky rimaneva in silenzio.

"Tenevo il ciondolo perché nel caso ci avessero scoperti avrebbero trovato me in possesso del gioiello rubato. Credi davvero che sarei stato così sciocco da farlo tenere a lei? Andiamo, Helia! Ora, io direi di tornarcene nelle nostre stanze e lasciar perdere tutto questo... queste inutili discussioni, diciamo così. Riposati, Helia, ti farà bene." Gli disse dandogli delle pacche sulla spalla. Helia sembrò infastidito da quel gesto, si limitò solo a replicare:

"Bene, ci vediamo stasera a cena." Così il ragazzo girò sui tacchi e raggiunse la sua stanza.
Sky guardò il suo amico come se volesse rimproverarlo, Brandon sospirò ed entrambi si avviarono per raggiungere la loro stanza.

"Brandon, queste discussioni con Helia devono finire." Disse Sky con espressione seria, il suo amico sbuffò e replicò:

"Ha iniziato lui."

"Davvero hai tenuto il ciondolo per paura che scoprissero Flora?" Chiese Sky guardandolo, Brandon continuò a fissare il pavimento, poi alzò lo sguardo verso di lui e rispose:

"Beh, è ovvio, cosa potevo fare? Se mai qualcuno ci avesse scoperti, e stava per succedere, almeno non sarebbe finita nei guai. Per una cosa che non moriva dalla voglia di fare, tra l'altro."

"È stato gentile da parte tua."

Brandon non rispose ma sentiva il peso dello sguardo del suo amico su di lui, Sky ci rinunciò e cambiò argomento:

"Lascia perdere, abbiamo... anzi, hai un altro problema."

Brandon alzò gli occhi al cielo:

"Che succede ancora?"

"Si tratta di tuo fratello."

"Che cosa ha fatto?" Chiese Brandon fermandosi improvvisamente e col viso scuro, Sky si fermò con lui e rispose:

"Diciamo che non sta molto simpatico ai ragazzi."

"E come mai?"

"Ha fatto un po' di discussione con Nex, e Timmy crede che ci stia provando con Tecna. E non piace ad Helia perché dice che per colpa sua le ragazze hanno infranto il regolamento magico. Vedi, mi hanno chiesto di non farlo venire più con noi."

"E tu che cos'hai risposto?" Domandò Brandon, molto deluso e dispiaciuto.

"Che ti avrei parlato." Rispose Sky allargando le braccia, Brandon non disse nulla, Sky aggiunse:

"Brandon, ascolta, lo sai che cerco sempre di..."

"... no, Sky, va bene."

"Brandon..." Ma il suo amico lo fermò con un gesto della mano:

"... va bene, sta' tranquillo, non è certo colpa tua."
Sky sembrava dispiaciuto ma Brandon non aggiunse altro, i due amici tornarono in camera e lì c'era Logan che li aspettava.
Logan notò l'espressione di suo fratello e disse:

"E adesso cosa c'è?"

Brandon guardò Sky e questo capì subito così si scusò e lasciò la stanza.

"Sky mi ha detto che hai avuto problemi con i ragazzi." Disse Brandon incrociando le braccia, con aria severa.

"Sciocchezze." Logan fece spallucce ma Brandon si accigliò e replicò, alzando la voce:

"No, Logan, non sono sciocchezze! Questi sono i miei amici!"

"Beh, i tuoi amici ce l'hanno con me e non è colpa mia, è così difficile crederlo? È ovvio... la colpa è sempre mia! Qualsiasi cosa sbagliata, qualsiasi discussione, la colpa è mia, no?"

"Non ho detto questo."

"E invece sì! Oh, Brandon, tu non sai quanto sia frustrante essere tuo fratello!" Esclamò Logan con rabbia.

"Frustrante? Logan..."

"È così! Sono io quello che sbaglia sempre! Sono io quello che frequenta cattive compagnie! Sono io quello che fa discussione! Sono io! E non sei mai tu!"

"Okay, senti, non è colpa mia se hai fatto le scelte che hai fatto!" Replicò Brandon alterandosi.

Logan alzò gli occhi al cielo sbuffando e disse:

"Ecco, lo vedi? Ed è frustrante, Brandon, perché ho fatto tutto con le mie mani e tu... niente! Perché tu no? Perché tu hai fatto le scelte giuste e io no?!"

Brandon ne fu dispiaciuto, si calmò e si avvicinò a suo fratello dicendogli:

"Logan, ascoltami, tra di noi non è una competizione, non devi paragonarti a me."
Gli mise una mano sulla spalla ma Logan si scostò, Brandon disse:

"Siamo due persone diverse, e abbiamo fatto scelte diverse. Forse tu sei stato troppo avventato ma non è troppo tardi per far cambiare direzione alla tua vita."
Logan lo guardò, col viso scuro.

"E... ci sarebbe la possibilità che questa direzione combaci con la tua? Perché... sono solo, Brandon, e tu sei tutto quello che mi resta."
Brandon rimase senza parole, sorrise e abbracciò suo fratello.

"Tu non sei solo, e non lo sarai mai, mi hai capito? Non ti lascerò mai da solo."

Brandon sentì una strana sensazione, un bruciore nel petto, era molto che il suo cuore non era tanto vicino a quello di suo fratello.
Quando si allontanarono entrambi distolsero lo sguardo, Logan disse:

"Non ti creerò problemi coi tuoi amici, sta' tranquillo."

"Va bene, grazie." Replicò Brandon. "Che mi dici di Helen?"

"Fin quando non piacerò a sua madre non c'è storia, e per ora ci siamo presi una pausa."

"Si risolverà tutto, vedrai."

"Lo spero." Sosprò Logan, Brandon gli sorrise.

Nel frattempo ad Alfea Flora si preparava per incontrare il professor Avalon, non aveva detto nulla da quando avevano lasciato la navicella e le ragazze cominciavano a preoccuparsi.
Erano tutte in salotto mentre la porta di Flora era socchiusa, la ragazza si stava legando i capelli mentre era di fronte allo specchio e sentì:

"Non voleva farlo, e noi l'abbiamo obbligata." Era la voce di Bloom.

"Dobbiamo parlarle, è chiaro che è sconvolta." Diceva invece Musa.

"Aisha, magari prova a parlarci tu, se andiamo tutte si sentirà accerchiata." Proponeva Tecna.

"Ora meglio se la lasciamo andare da Avalon, stasera le parlo con calma prima della cena." Concluse Aisha.

Flora guardò il suo riflesso nello specchio.

"Ah, ragazze, sapeste..." Sospirò angosciata la ragazza. Prese le sue cose, prese il ciondolo e lasciò la stanza. Quando le ragazze la videro si zittirono, lei disse:

"Vado da Avalon."

"Va bene, ti aspettiamo per sapere novità." Sorrise Bloom, Flora ricambiò quel sorriso ed uscì.
La fata percorse i corridoi di Alfea con la testa piena di pensieri e raggiunse la classe del suo professore.
Bussò ed entrò senza aspettare che lui potesse risponderle, sapeva che non l'avrebbe fatto.
Quando entrò Avalon era seduto alla sua cattedra correggendo dei compiti mentre le ultime luci di quel giorno gli facevano compagnia, l'autunno ormai si era fatto strada e le giornate erano sempre più corte.

"Professore?" Chiamò Flora, lui alzò gli occhi da quei compiti.

"Flora, ciao, scusami, ero molto preso."

Flora ridacchiò:

"Non si scusi, non fa niente."

"Bene, andiamo di sopra, cercheremo di analizzare i flussi magici..."

"Professore..." Lo fermò Flora, lui inclinò la testa con aria interrogativa, lei continuò: "... ho con me il cuore della natura."

Avalon sgranò gli occhi dalla sorpresa e dalla gioia:

"Finalmente! Ho analizzato quei testi e quel ciondolo sarebbe la chiave di tutto! Ce l'hai qui?"
Flora lo tirò fuori e lo mantenne per la catenina d'oro, il professore lo sfiorò con le dita mentre lo ammirava.

"Lascia perdere i flussi magici per oggi, abbiamo altro da fare."

Flora sorrise contenta, Avalon spostò dalla cattedra tutti i compiti corretti e da correggere, poi si rivolse a Flora:

"Aspettami qui, torno fra un secondo."
Lei annuì e il professore uscì di fretta.
Flora guardò il ciondolo ancora una volta, poi si forzò a distogliere lo sguardo. Il cuore della natura era come un magnete, quel rubino la costringeva a guardarlo e sentiva dentro di sé molte emozioni; ma guardando di fuori pensò che molto probabilmente quelle emozioni non erano affatto causate dal rubino.

"Eccomi qui!" Esclamò Avalon entrando e Flora si girò verso di lui, il professore aveva con sé una pila di libri e li poggiò sulla cattedra.
Flora si avvicinò alla cattedra e Avalon aprì il primo libro, sfogliò in fretta le pagine per arrivare all'ultima.

"Lascia parlare il cuore. Ecco fatto." Disse Avalon parlando tra sé, fece cenno a Flora e lei gli passò il ciondolo. Avalon lo fece dondolare sul libro aperto, i caratteri si illuminarono. Il professore chiuse gli occhi e il ciondolo s'illuminò, Avalon, tenendo ancora gli occhi chiusi, porse la mano a Flora e lei gliela diede, quando il professore gliela strinse Flora sentì una fitta nella testa, strinse gli occhi. Sentì un calore nel petto, prese un respiro. Avalon mormorò qualcosa che a Flora sembrò linguaggio magico antico, poi il libro si palesò sotto gli occhi della fata: lettere cominciavano ad apparire componendo parole, e le parole componevano frasi.
Avalon aprì gli occhi e quando vide le pagine sorrise soddisfatto e meravigliato, la guardò e le disse con un sorriso:

"Oh, Flora, non avrei mai pensato di riuscire a spezzare questi incantesimi mentre ero ancora ad Alfea! Sono il professore più felice del mondo, e il più fortunato ad avere allieve come te!"

Flora sorrise, non aveva mai visto il suo professore tanto contento. Sapeva che Avalon era un mago molto potente e molto colto e, mettendosi nei suoi panni, dopo tutti gli studi fatti, capì che quell'occasione per lui doveva davvero essere qualcosa di speciale.

"Ne sono felice. Allora, scopriamo cosa c'è scritto?"

Avalon sedette alla sua cattedra, Flora prese una sedia e sedette con lui.

"È un manoscritto." Constatò la ragazza, Avalon annuì:

"Già, ed è molto antico, probabilmente risale al tempo in cui esistevano altre keimerine."

"Prima che Linphea fosse quella che è adesso?"

"Esatto."

Flora rimase tutto il pomeriggio col professore ed insieme studiarono le pagine del manoscritto.

Nel frattempo, a Fonterossa Sky e Brandon si allenavano insieme, Sky si fermò e, col fiato grosso, disse:

"Okay, ora mi dici che ti succede."

Brandon replicò scuotendo la testa:

"Non mi succede niente."

"Secondo te ti conosco davvero così poco?"

Brandon sospirò sapendo che il suo amico aveva ragione, poggiò la punta della spada a terra e disse:

"Non posso dirtelo."

Sky alzò un sopracciglio:

"Non puoi... dirmelo? Sono il tuo migliore amico!"

"Lo so, ma... se non lo dico posso far finta che non sia successo nulla."

"Brandon, che hai combinato?" Chiese Sky con una punta di preoccupazione nella voce, il suo amico lo guardò con aria colpevole.

Flora rimase con Avalon per il resto del pomeriggio, lui sapeva molte cose e le sue conoscenze furono fondamentali per poter decifrare le frasi complesse di quel misterioso manoscritto.
Il cuore della natura era poggiato sulla cattedra e tra una cose e l'altra Flora ci gettava uno sguardo attratta dalla pietra, era come se le trasmettesse delle vibrazioni, era come se il suo cuore e la sua magia fossero attirati da quella pietra preziosa.

"È davvero incredibile." Disse Avalon passando delicatamente il dito sul disegno al centro della pagina

"Questo vuol dire che non abbiamo ancora finito?" Chiese Flora temendo la risposta del professore, lui la guardò:

"Oh, no, Flora, questo è solo l'inizio."

"Sì, ma come faremo? Vymarna mi ha esiliata da Linphea." Replicò la fata, Avalon ci pensò un attimo, poi disse:

"Troveremo un modo, stasera stessa parlerò con la preside per..."

"Non può farlo!" Si affrettò a dire Flora, Avalon la guardò con aria sorpresa, Flora, un po' titubante, aggiunse:
"La preside Faragonda non può sapere che abbiamo il ciondolo, o almeno non ora."

"E come mai?" Chiese Avalon storcendo le labbra.

"Beh... diciamo che abbiamo preso questo ciondolo senza il permesso del suo proprietario..." Rispose la fata distogliendo lo sguardo, Avalon sgranò gli occhi per la sorpresa.

"Flora! L'avete...? Non posso crederci! Come avete potuto fare una cosa del genere?!" Esclamò poi, furioso.

"La regina Agata non ce l'avrebbe mai concesso! E lei sa quanto sia importante questo ciondolo per tutto questo, non potevamo aspettare, e ora abbiamo anche capito che la questione è più urgente di quanto credevamo!" Provò a giustificarsi Flora, estremamente mortificata.
Avalon si alzò e, camminando avanti e indietro, rifletté, poi, tenendosi la mano sul mento, disse infine:

"Il fatto è che la nostra questione è davvero urgente, se la regina Agata chiedesse il gioiello indietro sarebbe la fine... ma sono il tuo professore, non posso coprirti per una cosa del genere."

"Professor Avalon, la prego, ne va della Dimensione Magica." Lo pregò Flora scattando in piedi, Avalon la guardò, storse le labbra, e poi disse:

"E va bene, ma solo perché abbiamo davvero bisogno di questo ciondolo o sarebbe la fine."

Flora tirò un sospiro di sollievo, Avalon aggiunse:

"In fondo ne sei la legittima proprietaria, non è proprio un furto."
Flora gli si avvicinò e con un sorriso gli disse:

"Professore, la ringrazio infinitamente."

"Sei una mia studentessa e hai bisogno di me, ma una cosa come questa non dovrà succedere mai più."

"Glielo prometto."

"Bene." Sorrise Avalon, "E ora sarà meglio andare, è quasi ora di cena, racconta alle tue amiche quello che abbiamo scoperto."

"Va bene." Disse Flora, stava per andare ma Avalon la fermò:

"E, Flora." Lei si girò di nuovo verso di lui, "Questo manoscritto... ehm... l'autore si firma N., e accenna alla sua conoscenza in quanto spirito immortale dell'inverno. Credevo volessi saperlo."

Flora rimase immobile per un attimo, poi si costrinse a reagire e disse:

"Come...?"

"Lo sai che ho studiato molto, e so perfettamente come nasce una keimerina."

"Oh..." Fu tutto quello che Flora riuscì a dire, abbassò lo sguardo, Avalon le mise una mano sulla spalla e le disse:

"Va tutto bene, credevo solo ci tenessi a saperlo. Sarà un modo per te per conoscerlo, è pur sempre tuo..."

"... Non lo dica, la prego." Lo interruppe lei con gli occhi lucidi, "Ma grazie per l'informazione."

"Devi essere forte, Flora. Sei una fata molto potente. E hai tra le tue mani un potere che ancora non realizzi. Mi raccomando, e per qualsiasi dubbio non esitare a venire da me, va bene?"

"Va bene, la ringrazio, professore." Sorrise Flora.
In quell'istante la porta fu aperta e i due si girarono verso essa.

"Stella!" Esclamò Flora vedendo la sua amica, lei sorrise e replicò:

"Non ti vedevamo arrivare. Buonasera, professor Avalon."

"Buonasera, Stella. Flora, raggiungi le tue amiche, ci vediamo domani."

Flora annuì, prese il ciondolo dalla cattedra e raggiunse Stella dopo aver salutato il professore.

"Sei praticamente scomparsa, ti stavamo aspettando per scendere, io ho fatto tardi così è toccato a me fare il giro della scuola per venire a cercarti!" Spiegò Stella mentre lei e Flora si avviavano in sala da pranzo.

"Sì, beh, il ciondolo ha funzionato. Ha palesato le pagine del libro e abbiamo scoperto così tante cose, ora vi racconto tutto." Replicò l'amica.

Flora e Stella raggiunsero le altre e sedettero con loro.

"Finalmente!" Esclamò Musa, Stella disse:

"Ma è possibile che nella tua testa ci siano solo musica e cibo?!"
Le altre risero, poi Aisha chiese:

"Allora, Flora, avete scoperto qualcosa di interessante?"

"Ho delle importanti notizie." Rispose Flora, le altre le fecero cenno di proseguire, curiose. "Bene, dunque, il cuore della natura ha palesato le pagine nascoste dall'incantesimo, e in quelle pagine c'era scritto che il cuore della natura appartiene alle keimerine. In particolare c'è un cuore della natura per ogni keimerina, un qualcosa di predestinato, per così dire. Questo è l'ultimo, e io sono l'ultima. Questo è il mio cuore della natura."

"Ma è fantastico, è fatta!" Esclamò Bloom allegramente, Flora la frenò:

"Non esattamente. Il cuore della natura non è un semplice ciondolo, ha il potere di equilibrare la magia delle keimerine, non permette ad una parte del potere di contrastare l'altra, e poi lega la keimerina alla terra."

"Potresti essere solo un pizzico più chiara?" Chiese Stella con una smorfia, Flora rispose:

"Il cuore della natura è legato alla keimerina, e la lega al cuore di Linphea. Una keimerina è una custode dell'Inverno, una custode di una parte del pianeta. Oltre a questo, il ciondolo ha la capacità di stabilizzare il potere, è come se lo contenesse per la keimerina, le permette di rimanere in equilibrio."

"Fantastico! Equilibrerà la tua magia." Esclamò Bloom, Flora scosse la testa:

"Vedi, il fatto è che c'è un rito da compiere su Linphea per legare la keimerina al suo cuore della natura e mediante esso legarsi al pianeta, senza di questo i poteri del ciondolo non... funzionano. E io su Linphea non posso più metterci piede, o almeno non per ora."

"Dire che siamo sfortunate è poco." Commentò Stella, nessuna aggiunse nulla. Poi la fata del sole splendente si illuminò come se le fosse appena venuta un'idea.

"Hai un'idea?" Chiese appunto Musa, speranzosa.

"Che? Ma no! Flora, allora, raccontaci di te e Avalon..." Disse Stella puntando il dito verso l'amica, Flora alzò un sopracciglio, le altre la guardarono, sorprese.

"Avalon e me niente, ma cosa ti viene in mente?!"

"Oh, andiamo, vi ho visti, vicini, la sua mano sulla tua spalla..." Insinuò ancora Stella, Flora si alzò di scatto e, con rabbia, disse:

"Stella, sei una sciocca! Come ti viene in mente una cosa del genere?! Sai benissimo che amo Helia e non immaginerei mai di essere accanto a nessun altro!"

Stella fu spiazzata da quella reazione, e come lei tutte le altre. Aisha disse:

"Flora, Stella stava solo scherzando, non devi prendertela..."

Flora prese un respiro, poi disse:

"Perdonatemi, ma torno in camera, è stata una giornata un po' pesante." 
Così andò via lasciando le altre senza parole.

S'incamminò per i corridoi di Alfea e raggiunse la sua camera, appena ci arrivò chiuse la porta e si gettò sul letto con la pancia all'aria guardando il soffitto.
Non riusciva a smettere di pensarci, non poteva smettere di pensarci.
Erano state dolci, e piene di emozione, quelle labbra.
Doveva smettere di pensarci.
Era stato solo un diversivo, e doveva pensare a tutto quello come un semplice diversivo. Ma non ci riusciva. Il suo cuore aveva battuto così velocemente, le sue ginocchia avevano tremato. Era stato così inaspettato, ma era stato forte.
Doveva smettere di pensarci. Brandon non aveva provato nulla e lei non doveva ingigantire una cosa tanto piccola e insignificante. Helia era l'amore della sua vita, era il suo compagno di viaggio, la capiva e la conosceva, Helia era perfetto per lei e lei lo amava.

Caro diario,
Non riesco a smettere di pensarci. E ci ho provato.
Di cosa parlo? Eh, beh, non è mica così facile. Non riesco nemmeno a dirlo, non ho il coraggio di scriverlo.
L'importante è sapere dentro di me che io amo Helia, più di tutto.
Ma c'è questa vocina... questa fastidiosa vocina nella mia testa che mi dice che io sono cambiata, e che Helia non mi conosce più.
Ma forse sto solo ingigantendo tutto, perché io alla fine sono sempre la stessa, e sono la ragazza di Helia.
Dovrò ricordarmi di rileggere questa pagina, mi farà bene...

In quel momento Flora fu interrotta da Aisha che entrò in camera, Flora chiuse il suo diario e lo poggiò sul comodino mentre Aisha sedette sul letto, accanto a lei.

"Flora..."

"... Aisha, lo so, ho esagerato, e mi dispiace molto, è solo che..."

"... Lo so che sei turbata, ed anche le ragazze lo sanno. Abbiamo notato come stavi oggi, so che quello che hai dovuto fare per te è stato troppo e ci dispiace averti messa in condizione di farlo. Sta' tranquilla, okay? Sappiamo che..."

"... No, Aisha, voi non sapete proprio niente." La interruppe Flora, Aisha la guardò sorpresa e chiese:

"Di cosa parli? Non capisco."

Flora prese un respiro, poi rispose:

"È successa una cosa oggi in quel palazzo."

Aisha poggiò la sua mano su quella di Flora.

"Flora, mi sto preoccupando, mi dici cosa succede?"

Flora esitò, poi, in un mormorio appena udibile, rispose:

"Brandon mi ha baciata."

"BRANDON CHE COSA?!"

Flora si affrettò a zittire la sua amica poggiandole una mano sulla bocca.

"Shh! Non deve saperlo nessuno!"

Quando la fata dei fluidi fu finalmente libera dalla presa della sua amica, ad un tono forzatamente più basso, disse:

"Flora, come Brandon ti ha baciata? Ma è impazzito?! Ma che gli è preso?! Io non..."

"... Aisha, Aisha..." Cercò di calmarla Flora, "... il fatto è che eravamo nella camera della regina, stavo facendo l'incantesimo per aprire la stanza dei gioielli e stavamo per essere scoperti, e allora mi ha baciata, e quando quella cameriera è entrata ci ha solo presi per dei ragazzi che cercavano un posto tranquillo... è stato solo un diversivo."

Aisha rimase in silenzio per un momento, l'ansia di Flora era alle stelle, Aisha prese un respiro e finalmente disse:

"È stato solo un diversivo, non devi sentirti in colpa, insomma, non significava nulla, non era un bacio vero." Guardò la sua amica in attesa di una risposta, la conosceva.

"Sì, ma..."

"Hai provato qualcosa." Aisha scosse la testa, Flora disse:

"Beh, forse... io... Aisha, mi sento così confusa, io... non so più nulla! È stato così... così... io amo Helia, lo amo, e questa cosa non deve assolutamente mettersi fra noi due. È stato solo un diversivo e Brandon non ha provato nulla!"

"Provi qualcosa per lui?" Chiese Aisha ignorando l'ultima parte del discorso della sua amica, Flora la guardò ma non rispose.

A Fonterossa Sky e Brandon stavano tornando in camera loro dopo aver cenato, Sky non ne poté più così disse:

"Non puoi non dirmelo, sono il tuo migliore amico! Sei stato strano per tutto il tempo stasera..."

"Sky, è complicato..."

"È per quello che sta succedendo con Helia? O per quello di cui mi hai già parlato?"

Brandon lo guardò, Sky sospirò:

"Okay, allora c'entra Flora... mi dici cosa è successo? Avete discusso per quanto riguardava il furto alla regina?"

"Anche, ma non è questo il punto..."

"E allora qual è, Brandon?" Chiese Sky, ormai esasperato.

"L'ho baciata." Rispose Brandon di getto, Sky rimase a bocca aperta.

"Tu... che cosa?! Ma sei impazzito?! Che accidenti ti è saltato in mente?!"

"Shh! Vuoi farti sentire da tutta la scuola?!" Lo richiamò Brandon, poi aggiunse:

"L'ho baciata, ma solo perché stavano per scoprirci e ci serviva un diversivo, eravamo nella stanza della regina."

"Oh, beh, allora le cose cambiano..." Borbottò Sky tranquillizzandosi, Brandon storse le labbra e disse:

"Tu dici?"
Sky lo guardò, meno tranquillo. Brandon disse:

"Non deve saperlo nessuno, va bene? Flora non ha provato nulla, è stato solo un diversivo."

"E quello che hai provato tu, allora?"

"Dovrò tenermelo per me, e tu non lo dirai ad anima viva, me lo prometti?"

"Te lo prometto, ma..."

"... ma niente, questa storia finisce qui. Non è mai successo, e per Flora non ha valso nulla, è anche inutile ripensarci."
Con questo Brandon chiuse la questione e lui e Sky tornarono in camera loro senza dire altro.

Quella sera Flora dormì a malapena, erano successe troppe cose e le emozioni che si affollavano dentro di lei in maniera confusa non le permettevano di tenere gli occhi chiusi.
Il giorno dopo le ragazze andarono insieme a lezione, prima di entrare in classe Flora chiese scusa a Stella per la sua reazione della sera prima, la sua amica la rassicurò del fatto che non se l'era presa... troppo.
Dopo le loro lezioni le ragazze andarono insieme a pranzo e quando finalmente sedettero Stella propose alle sue amiche:

"Credo che dovremmo vedere i ragazzi, dobbiamo spiegare loro la faccenda del ciondolo."

Bloom la guardò con un sorrisetto e le disse:

"Wow, Stella, è davvero una buona idea... ma non è che vuoi solo vedere Brandon?"

"E cosa c'è di male se posso avere due piccioni con una fava?" Replicò la principessa, le altre risero.

"Mi occupo io di avvertire i ragazzi." Si offrì Tecna che in un secondo aveva già preso il cellulare.
Dopo pranzo le ragazze tornarono in camera, Flora spinse Aisha in camera sua di fretta e chiuse la porta.

"Che ti succede?!" Chiese Aisha sconvolta per il modo di fare della sua amica, l'aveva praticamente sequestrata.
Flora, ancora con le spalle appoggiate alla porta chiusa, rispose:

"Non posso vedere Helia. O Brandon."

"Oh, accidenti, Flora..." Sospirò Aisha.

"Aisha, non posso! Con Brandon è così imbarazzante! E con Helia... oh, mi sento terribilmente in colpa, ho baciato un altro ragazzo!"

"Flora, non hai baciato un altro ragazzo, è stato lui che ha baciato te."

"Devo dirglielo." Concluse Flora, Aisha sgranò gli occhi:

"Sei matta?! No, tu non dici un bel niente."

"Devo dire ad Helia ciò che è successo o rischio di morire soffocata dai sensi di colpa."

"Flora, per favore, ascoltami, se riveli tutto ad Helia sarà tutto ancora più complicato. Per un insignificante bacetto metti a rischio la tua relazione con lui, la sua amicizia con Brandon e la tua amicizia con Stella, vuoi davvero farlo?"

Flora ci rifletté, poi disse:

"Ma se è stato insignificante allora nessuno ci darà peso, perché è stato insignificante."

"Flora, tu vuoi proprio che io ti faccia certe domande, eh? È stato davvero insignificante per te?"

"Per me?" Flora alzò entrambe le sopracciglia, Aisha annuì e Flora rispose:

"Beh... ovvio che sì. È stato insignificante, certo. Io amo Helia, Aisha, e questo non cambierà."

"Bene, Flora, allora segui il mio consiglio e dimentica questa faccenda. Fa' finta che non sia successo nulla."

"Perché non è successo nulla."

"Esattamente."

"Bene."

"Bene."

Flora guardò la sua amica come se quella discussione non fosse davvero finita.

"Flora, stai bene?" Chiese allora Aisha.

"S-sì, sto bene... ora devo vedere Avalon, ci vediamo dopo." Disse Flora con aria un po' affranta, stava per andare ma poi si fermò.

"Aisha."

"Sì?"

"Grazie, ti voglio bene."
Aisha si alzò, le andò in contro e l'abbracciò dicendo:

"Ti voglio bene anch'io."

A Fonterossa i ragazzi si stavano allenando tutti insieme, mancava poco agli esami di metà semestre e dovevano essere pronti.
Sky e Brandon, come sempre, si allenavano in coppia insieme.
Nel momento in cui Brandon stava per toccare Sky con la spada fu distratto da Timmy che chiamò l'attenzione di tutti dicendo:

"Ragazzi, abbiamo novità."

Tutti si girarono verso di lui, allora il ragazzo continuò:

"Tecna mi prima mi ha inviato un messaggio, scusate ma ho dimenticato di avvertirvi: le ragazze ci vogliono lì fra poco, pare che ci sia una cosa importante di cui vogliono parlarci."

"C'entrano Flora e il ciondolo?" Chiese Nex che già si aspettava che ci fosse una qualche complicazione.

"Non lo so, ma credo di sì." Rispose Timmy, "Helia, ne sai niente?"

Helia storse le labbra e pensoso rispose:

"No, non sento Flora da ieri... credo che mi avrebbe avvisato se ci fosse stata qualche novità."
Sky notò un sorrisetto sul volto del suo migliore amico, ma non gli disse nulla. Parlò invece rivolto a tutti:

"Beh, non ci resta che andare ad Alfea più tardi per scoprire di cosa si tratta."

Tutti furono d'accordo e tornarono ad allenarsi, Sky dovette richiamare l'attenzione del suo compagno:

"In guardia, e smettila!"

"Di fare cosa?" Chiese lo scudiero, con un sopracciglio alzato, Sky scosse la testa.

Ad Alfea il professor Avalon aveva portato Flora in cortile per farle fare un allenamento pratico, come aveva già fatto qualche sessione prima, doveva passare da una forma all'altra della sua magia per combattere i nemici che Avalon le poneva davanti.

"Andiamo, Flora, più veloce!" La incitò il professore mentre la fata si divincolava tra i vari ostacoli.
Flora si fermò e colpì la creatura creata da Avalon, poi passò alla sua forma di keimerina e attaccò un'altra creatura.

"Bene! Concentrati, non annullare la trasformazione!"

Flora cercò di concentrarsi per mantenere la sua forma, eliminò due creature con un solo colpo, poi le sue ali svanirono e la sua trasformazione si annullò.

"Non fare quella faccia, stai facendo molti progressi." Le disse Avalon notando la sua espressione afflitta.

"Sì, lo so, non è questo che mi preoccupa."

"E cosa allora?" Chiese il professore, Flora distolse lo sguardo.

"Oh, capisco, cose da ragazze... beh, ho un consiglio per te: non tenere separate la tua magia e le tue emozioni."

"Non è il contrario? Non devo cercare di non farmi influenzare dalle mie emozioni?" Chiese Flora, confusa. Avalon ridacchiò e rispose:

"Ma certo che no. Flora, la magia è emozione, la magia viene da dentro, come potresti mai separarla dalle tue emozioni? Non sforzarti di tenere separate due cose che dovrebbero stare insieme. E, tornando su questo argomento, per il Charmix? Hai deciso cosa fare? Ne avresti bisogno."

"Lo so, ma non ho risolto e credo non risolverò. Dovrò... aspettare che arrivi un altro timore da superare."

"Lo sai che non funziona così." Replicò il professore scuotendo la testa, Flora non rispose.

"Per oggi abbiamo finito, puoi andare. Stasera studierò il libro e cercherò di capire se c'è un modo per legarti al tuo cuore della natura ora che le cose su Linphea sono cambiate. Stasera passa nella mia classe, c'è una cosa che devo farti vedere."

"Va bene, la ringrazio, professor Avalon. Ci vediamo dopo." Salutò Flora tornando dentro.

Il professor Avalon era una persona davvero singolare. Era un mago molto potente e molto colto, conosceva quasi tutto sulla magia, ma c'era dell'altro. Lui sapeva leggere dentro, e forse un po' del merito era della legilimanzia. Ad ogni modo, Avalon mise Flora a pensare, non che non ne avesse già da sé.
Le serviva quel Charmix, ma non poteva prenderselo. 
Da quando aveva scoperto di essere una keimerina erano cambiate delle cose dentro di lei, e lei temeva quel cambiamento.

Quando i ragazzi arrivarono ad Alfea le ragazze li stavano aspettando. Li salutarono e li invitarono ad accomodarsi, Stella fu molto felice di poter vedere il suo ragazzo e sedette contenta accanto a lui.

"E Flora?" Chiese Helia, un po' dubbioso, non l'aveva sentita per tutto il giorno e cominciava a pensare che ci fosse qualcosa che non andava.

"Con Avalon." Rispose Aisha.

"Aspettiamola, starà per arrivare, sarà meglio se vi racconta tutto lei." Disse Bloom.

"Sapevo che c'entravano lei e il ciondolo! Timmy, ho vinto! I miei soldi, prego!" Esclamò Nex con un sorriso, Timmy alzò gli occhi al cielo.

"Qualcosa è andato storto?" Chiese invece Helia, preoccupato. Stella scosse la testa e rispose:

"Ma no, beh, forse sì... diciamo che la situazione è complicata e Flora è un po' nervosetta. Figuratevi che ieri per una semplice battutina su lei e Avalon se l'è presa terribilmente!"

"Lei e Avalon?" Chiese Helia, stranito, le ragazze guardarono male Stella, Aisha stava per dire qualcosa ma la principessa rispose:

"Sì, perché passa tanto tempo con lui e ieri li ho sorpresi mentre erano tanto vicini e Avalon è così affascinante e..." Ad ogni parola il volto di Helia si era scurito di più, Aisha la interruppe:

"... Può bastare, Stella. Helia non darle retta."

"No, aspetta, Stella, dici davvero? Avalon ci ha provato con lei?" Chiese Helia, sconvolto.

"Provato... voglio dire, alla fine la cosa non è così esplicita ma..."

"Stella ma la smetti?!" La rimproverò Musa, Brandon chiese:

"Tu li hai visti?"

"Ti dico di sì." Confermò Stella.

"Razza di..." Brandon non finì la frase per educazione, Helia disse:

"Non ci posso credere, è un insegnante!"

Aisha si alzò e, autoritaria, disse:

"Adesso basta! Stella, non mettere pettegolezzi in giro su cose non vere! Avalon non ci ha affatto provato con Flora, hai solo storto le cose, come fai sempre! Potete stare tranquilli." Disse poi ad Helia e Brandon, Helia notò che Aisha si riferiva anche al suo amico e chiese:

"Scusami, cosa c'entra Brandon?"

"Niente!" Rispose Aisha continuando ad urlare, "Tu non c'entri niente!" Disse poi a Brandon quasi sgridandolo.

In quell'istante la porta fu aperta e Flora entrò.

"Ragazzi, siete già tutti qui? Bene, abbiamo tante notizie da darvi." Disse la ragazza avvicinandosi ai suoi amici, salutò tutti con un saluto generale e non si fermò neanche per salutare il suo ragazzo, sembrava così tanto presa dalle notizie e dalle novità.

"Bene, questo è il punto." Esordì Flora senza incrociare lo sguardo delle due persone che più temeva in quel gruppo, "Ogni cuore della natura è stato forgiato per una keimerina, questo vuol dire che quello che abbiamo è il mio perché è l'ultimo e io sono l'ultima. Il cuore della natura ha il compito di equilibrare la magia delle keimerine e di legarle al cuore di Linphea. C'è un rito che permette tutto questo, che lega la keimerina al suo ciondolo, viene compiuto su Linphea."

"Ma tu non puoi andare su Linphea." Disse Sky.

"Esatto, ecco il nostro problema." Concluse Flora che finalmente si sedette.

"Beh, e allora che facciamo?" Chiese Nex, Helia, con un sorriso speranzoso, disse:

"Krystal mi ha detto che Vymarna le ha concesso un'udienza, sono sicuro che ci darà una mano."

"Ho... dimenticato di dirvi che se non mi lego al mio cuore della natura la mia magia cesserà di esistere." Aggiunse Flora, lievemente affranta.

"Cosa?! E quando pensavi di dircelo?!" Esclamò Aisha, Helia le prese la mano:

"Quanto tempo abbiamo?"

"Ventitré pleniluni di Linphea dal momento in cui si raggiunge l'Enchantix, e facendo i calcoli, dato che su Linphea si verifica un plenilunio ogni due mesi e mezzo circa, abbiamo..."

"Poco più di quattro anni." Concluse Timmy.

"Ma tu hai raggiunto il tuo Enchantix circa quattro anni fa." Constatò Helia, Flora annuì:

"Questo vuol dire che abbiamo davvero poco tempo..."

"Flora, ce la faremo." La rassicurò Bloom, Flora le sorrise.

"Aspetta, ma tu non hai ancora un Enchantix come keimerina, il conto alla rovescia non è ancora iniziato." Rifletté Tecna, Flora replicò:

"Non è proprio esatto. Una keimerina è una fata della natura, ed io sono una Enchantix come fata della natura... è come se fossi una Enchantix a metà, il conto alla rovescia è iniziato solo che devo sviluppare l'altra parte del mio potere... secondo Avalon ho bisogno di un Charmix per poter compiere il rito in modo che la magia sia quasi in equilibrio e che non ci vorrà troppo tempo..."

"Beh, un Charmix, che sarà mai? Non devi fare altro che superare un timore, Flora, andiamo!" Esclamò Stella, Flora la guardò ma non rispose.

Ci fu un momento di silenzio durante il quale ognuno raccolse le proprie considerazioni, poi Sky disse:

"Dobbiamo trovare un modo per tornare su Linphea e compiere quel rito. Yana non si è fatta più vedere e temo che questa sia la quiete prima della tempesta... dobbiamo sbrigarci."

Flora si passò una mano tra i capelli con esasperazione, Helia stava per dirle qualcosa ma lei si alzò e prima che lui potesse parlare disse:

"Dovete scusarmi ma ho bisogno di prendere un po' d'aria." 
Gli altri non dissero nulla, qualcuno annuì, Flora si avviò alla porta ma Helia la raggiunse e sottovoce le disse:

"Flora, ma cos'hai?"

"Niente, Helia, ho solo bisogno di prendere un po' d'aria, te l'ho detto." Rispose Flora con lo stesso tono, così lasciò la stanza.
Flora percorse il corridoio a grandi passi mentre si sforzava a non far cadere le lacrime.
Provò una sensazione di sollievo quando finalmente raggiunse la serra, entrò e fu accolta dalle sue piante, si fece strada tra loro e sedette insieme agli anemoni, poi scoppiò in lacrime.
Si lasciò andare, e pianse.
Quante emozioni, quante preoccupazioni, quante paure. Ed era tutto così confuso, così improvviso che le parve un sogno.

Nel frattempo gli altri erano rimasti in camera, Aisha disse:

"Le farà bene stare un po' da sola, ha bisogno di riflettere." Poi lanciò un'occhiata a Brandon che incontrò il suo sguardo, e allora si capirono. Proprio lo scudiero disse:

"Dobbiamo trovare un modo per tornare su Linphea, insomma, dev'esserci un modo per convincere Vymarna, un accordo che potremmo prendere..."

"Ve l'ho detto, Krystal..." Cercò di dire Helia ma Brandon lo interruppe:

"Krystal non ha alcun interesse nel far tornare Flora sul suo pianeta, dobbiamo trovare un'altra soluzione, andare noi su Linphea magari!"

"Brandon, Krystal è mia amica e mi ha promesso che ci darà una mano, io direi di prenderla in considerazione invece. È inutile andare su Linphea, Vymarna non ci riceverà mai." Insisté Helia.

Brandon stava per replicare ma Sky concluse:

"Per ora aspetteremo l'esito dell'udienza concessa a Krystal, nel peggiore dei casi penseremo a qualcos'altro." Guardò Helia, guardò il suo amico, tutti rimasero in silenzio.

I fiori e le piante di Flora la circondarono preoccupati nel vederla in quello stato, le furono offerti bouquets di fiori colorati e carezze da morbide felci.

"Vi ringrazio, siete così dolci." Disse fra le lacrime prendendo l'ennesimo bouquet offertole, lo poggiò a terra accanto a lei e quando alzò lo sguardo si trovò davanti la sua fatina.

"Chatta!" Esclamò e si asciugò le lacrime con la mano, la fatina, preoccupata, chiese:

"Flora, ma che ti succede? Perché piangi?"

"Ma niente, tranquilla... è solo che sento così tante cose, sono così confusa e preoccupata... avevo bisogno di sfogarmi."

"Perché sei preoccupata?" Chiese Chatta sedendosi sul grembo di Flora, lei rispose:

"Per tutta la faccenda di Linphea. Dovrei tornare lì per legarmi ad un ciondolo magico, ma non posso, e se non lo faccio perderò i miei poteri. E anche se potessi, dovrei raggiungere il Charmix e parlare con Helia, e non ho il coraggio di dirgli che non sono più la Flora di cui si era innamorato quando ho ottenuto il mio Charmix per la prima volta..."

"Non sembra esserci via d'uscita... mi dispiace tanto." Replicò Chatta tristemente, poi aggiunse:

"Sicura che non ci sia altro?"

"D'importante? No, non c'è altro, sta' tranquilla." Mentì la sua fata.
Flora rimase nella serra con Chatta per un po' di tempo, stare lì la faceva sentire al sicuro da tutte le battaglie che doveva combattere.
Nel frattempo per i ragazzi fu ora di andare, salutarono le ragazze e, prima che potesse andare, Brandon chiese ad Aisha:

"Te l'ha detto, non è vero?"

"Ma certo che me l'ha detto, sono la sua migliore amica!" Rispose lei con un sorrisetto, Brandon strinse le labbra e le disse:

"So che per lei non voleva dire nulla, quindi ti chiedo il favore di fare finta di niente, va bene?"
Aisha, con aria sorpresa, rispose:

"Va bene, ma... insomma, per lei? Questo..." Aisha non poté finire perché Nex s'intromise e la salutò facendo allontanare lo scudiero, ma qualcosa aveva iniziato a formarsi nella mente della fata dei fluidi.

Flora capì che era ora di andare poiché alcune dature avevano cominciato ad aprirsi, allora si alzò e ringraziò le sue piantine, salutò la sua pixie e chiuse la serra.
Prima di raggiungere le altre passò per la classe del professor Avalon.

"Professore?"

"Flora! Entra, vieni." La invitò lui mentre sistemava dei libri sullo scaffale.

"Mi ha detto di passare..." Disse lei entrando, Avalon annuì, prese un libro proprio da quello scaffale e si avvicinò alla sua allieva.

"Era per questo." Le porse il libro, sembrava antico e la copertina era di pelle. "Ho questi libri da molti anni ormai, ricordo di averli acquistati su un isola nel mezzo del... non è questo il punto... il punto è che ora che si sono palesati, grazie al tuo ciondolo, si è palesata anche la loro origine e, quindi, la loro appartenenza. Credo che questo debba averlo tu, Flora."

Flora guardò il libro, passò una mano sulla vecchia copertina, non c'era titolo, così chiese:

"Perché? Che cos'è?"

"Una guida, se vogliamo definirla così... è tuo, tienilo e dagli un'occhiata, va bene?"

"Ne è sicuro? Io non..."

"Ne sono sicuro." La fermò il professore, Flora allora si convinse:

"Va bene, la ringrazio. A domani." Salutò, così andò via.

Quando uscì dalla classe decise di andare a posare quell'antico libro in camera ma durante il tragitto non lo aprì avendo quasi paura di quello che avrebbe potuto leggere.
Quando tornò in camera trovò le sue amiche, nessuna di loro fece domande capendo che la situazione era delicata e Flora lo apprezzò molto. Non si capiva lei, figuriamoci farlo capire ad altri.
Posò il libro di Avalon sul comodino, poi decise di andare. Stava per uscire, ma poi cambiò idea, così sedette sul suo letto ed aprì con delicatezza l'antico manoscritto.

Salut mes petits! Lo so, lo so, sono imperdonabile! Vi ho fatto aspettare più di una settimana e me ne esco con un capitolo con 0/° di azione... ma voi sapete quanto me che capitolo come questi sono importanti...
Eh sì, importanti perché innanzitutto abbiamo scoperto a cosa serve questo benamato ciondolo e a quanto pare la questione è molto delicata! La squadra dovrà escogitare qualcosa per permettere a Flora di legarsi al suo cuore della natura... voi vi fidate di Krystal? Io non troppo, ma considerando che in realtà lo farà per Helia la principessa si impegnerà per non deludere il suo amico...
Nel frattempo la nostra Flora si sente in crisi, il suo potere, Helia, Brandon...
Il team Brandon ha di che gioire in questo capitolo, più o meno... a quanto pare Flora non è rimasta indifferente a quello che è successo, mentre Brandon sembrava essersi accorto già da prima che c'era qualcosa che stava cambiando.
Helia nel mentre è ignaro di tutto ma Flora sembra convinta nel non lasciarlo andare e, Team Helia, vi chiedo di non preoccuparvi troppo perché c'è un motivo se esiste un Team Helia, lo specialista non sarà affatto messo da parte, contateci!
E, altra cosa importante: non credete ai pettegolezzi messi in giro da Stella...
Direi che è tutto, il resto delle considerazioni le lascio a voi... come credete che si risolverà la questione di Linphea? E cosa ci sarà scritto nel libro che Avalon ha dato a Flora?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo mentre i due team scarteranno, correranno, avanzeranno e cercheranno di mettere a segno più punti possibili!
Prometto di aggiornare nel fine settimana, ora sono molto più libera ed ho più tempo!
Prima di andare, ci tengo a ringraziarvi per la lettura e per le recensioni, siete i miei amori! 
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

Ps. Credevi che l'avessi dimenticato?! TANTISSIMI AUGURI MICKY2911! Oggi, germogli di lullabea, è il compleanno di una fedele team Brandon e grande amica, ci tengo a farti gli auguri e a modo mio ti regalo questo capitolo! Un bacio, buon compleanno!
xoxo Florafairy7

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


UN ACCORDO

"Non so chi stia leggendo questo libro in questo momento, ma dopo quello che mi è successo ho deciso di mettere per iscritto le mie memorie.
Io sono... beh, non posso scrivere il mio nome completo, per i mortali sarebbe impronunciabile e, semmai qualcuno riuscisse a pronunciarlo, avrebbe troppo potere tra le mani, quindi mi presento con il nome con cui mi chiamano i mortali, sono Nikolai, e sono lo Spirito Immortale dell'Inverno di Linphea."
Flora prese un respiro, poi continuò nella lettura:

"Ho deciso di scrivere queste memorie perché da oggi ho capito che un giorno non ci sarò più. Vymarna mi ha punito per qualcosa che crede che farò, e mi ha tolto l'immortalità... vecchia quercia.
Io non ho intenzione di distruggere Linphea, ma pare che la mia essenza sia dannosa, in qualche modo.
E allora lei e tutto il consiglio mi hanno tolto la mia immortalità e condannato a vivere fra i mortali proibendomi persino di utilizzare la mia magia.
La cosa sarà ufficializzata dopo il prossimo plenilunio, l'Inverno lascerà Linphea, le stagioni diverranno soltanto tre, ed io sarò custode dell'Inverno all'insaputa dei mortali fra cui vivrò.
Non ne sono felice, soprattutto perché tutto questo si ripercuoterà anche sulle mie figlie.
Vymarna distruggerà i loro cuori della natura e toglierà loro la loro magia.
Ce l'hanno con me, e non le biasimo.
Anche se ho amato le loro madri per poco tempo o persino per alcuni momenti, io loro le amo ad una ad una.
Sono delle fate molto potenti, peccato che Vymarna non si renda conto di quanto bene possano fare a Linphea. Loro non sono come me, loro non hanno solo l'Inverno, hanno anche la natura, loro hanno anche la vita."

Qualcuno bussò alla porta e Flora interruppe la lettura, era Bloom. La ragazza aprì la porta e disse a Flora:

"Scendiamo per la cena, forza, vieni."

"Sì..." Replicò Flora schiarendosi la voce.

"Che cos'è?" Chiese Bloom facendo un cenno al libro, Flora lo guardò e poi rispose a Bloom:

"È... è un libro che mi ha dato Avalon." Chiuse il libro e lo poggiò sul comodino alzandosi poi si rivolse alla sua amica:
"Dai, andiamo."

Le due ragazze raggiunsero le loro amiche e insieme scesero per la cena.
Quando si sedettero Aisha notò che Flora era un po' distratta così chiese:

"Va tutto bene?"

"In realtà... no." Rispose l'amica e tutte zittirono aspettando che Flora si spiegasse meglio.
"Vedete, Avalon mi ha dato un libro, mi ha detto di leggerlo. Pare che sia una specie di diario scritto da Nikolai."

Le ragazze si scambiarono tutte uno sguardo d'intesa mentre Flora teneva lo sguardo basso.
Bloom le prese la mano e con un sorriso incoraggiante le disse:

"Beh, ma è fantastico! Voglio dire... potrai avere la possibilità di conoscerlo meglio!"

Flora strinse la labbra e non rispose, le altre sorrisero e annuirono incoraggiando l'affermazione di Bloom. Nessuna disse altro cercando di non peggiorare la situazione e Stella riuscì a cambiare argomento proponendo ad Aisha di confezionarle il body e la tuta per la sua gara.

"No." Rispose categorica Aisha, Stella ne fu scioccata:

"Come no?! Le altre pagherebbero per farsi confezionare tutto su misura da me, da Stella di Solaria, e tu mi rifiuti?!"

"So già che non mi farai scegliere nulla e che farai tutto di testa tua!" Replicò Aisha.

"Beh, ma è ovvio, ho un senso dello stile eccezionale, perché mai dovrei lasciar fare a te?"
Le altre risero ma Stella non ne capì il motivo.

Nel frattempo anche i ragazzi erano a cena ed Helia colse l'occasione per comunicare ciò che gli era successo:

"Mio nonno ha notato l'assenza dell'altro giorno e mi ha chiesto il motivo."

"E tu che gli hai detto?" Chiese Nex.

"Come avevamo deciso, che siamo stati sulla Terra. Ragazzi, presto la regina si accorgerà del furto, cosa facciamo?" Domandò invece Helia preoccupato, Brandon scrollò le spalle e rispose:

"Niente, in fondo il ciondolo appartiene a Flora di diritto."

"Sì, secondo un diritto magico e trascendentale, ma sulla carta quel gioiello è della regina Agata." Ribatté Timmy tirando su gli occhiali, poi guardò Sky, il principe allora disse:

"Avete ragione entrambi. Insomma, la regina Agata ha comprato quel gioiello chissà dove, è suo. Ma la Natura l'ha forgiato per le keimerine quindi è anche di Flora."

"E quindi?" Chiese Nex.

"E quindi quando arriverà il momento vedremo cosa succederà." Sospirò Sky, Brandon aggiunse:

"Una volta che Flora si legherà al ciondolo la regina Agata non potrà strapparglielo via."

"Io rimango dell'idea che avremmo dovuto escogitare qualcos'altro." Borbottò Helia, Brandon replicò:

"Almeno ora il ciondolo ce l'abbiamo."

"Con delle coscienze sporche." Ribatté Helia.

"Abbiamo il ciondolo, Helia, è questo che conta. Hai sentito Flora, la sua magia ha poco tempo." Disse ancora Brandon, Helia non rispose.

Sky spostò la discussione su un altro argomento, e credeva che sarebbe andato tutto bene. Purtroppo si sbagliava.
Finita la cena i ragazzi tornarono di sopra ma Helia e Brandon ebbero un'altra discussione: lo scudiero sentì Helia parlare con Timmy.

"Pare che a lui e suo fratello piacciano certe cose losche."

Brandon lasciò perdere ciò che Sky stava dicendo e avvicinandosi ai due amici girò Helia verso di lui mettendogli una mano sulla spalla.

"Scusami?!"

"Cosa?" Chiese Helia, Timmy disse:

"Brandon, che ti prende?"

"Stavate parlando di me e di mio fratello, e non provare a negarlo." Esclamò Brandon con rabbia.

"Okay, Brandon, perché non provi a calmarti?" Disse Helia con tono pacato, ma Brandon non si calmò affatto:

"Come vi permettete di parlare di me e di mio fratello in quel modo?! Noi siamo delle brave persone, mi hai capito?!" Era molto arrabbiato, ma per un attimo si gelò e capì che non lo stava dicendo ad Helia, ma a se stesso.

"Non nascondo che secondo me non è stata una brillante idea quella di far infrangere alle ragazze il regolamento magico, e tu sembri piuttosto soddisfatto di quello che hai fatto su Isis. Non mi piacciono certe cose, Brandon, ma a quanto pare a te sì."

Brandon si avvicinò ad Helia e gli puntò il dito contro:

"Non ti devi azzardare... non... NON TI DEVI AZZARDARE!" Gli gridò in faccia, "IO NON SONO COME LUI! E NEANCHE LOGAN LO È!" 
Helia rimase fermo e in silenzio ma fu costretto a battere spesso gli occhi dalla violenza con la quale lo scudiero gli stava urlando contro.

Brandon lo guardò, si allontanò da lui, prese grandi respiri, gli altri lo guardarono, erano sorpresi da quella reazione.

"Io..." Balbettò, poi si fece strada e si avviò in camera sua lasciando tutti di sasso.
Sky guardò Helia, accigliato, e disse:

"Gli avevo già parlato, non ce n'era bisogno, Helia."

"Sky, mi dispiace, non avrei mai pensato che avrebbe potuto reagire in quel modo." Replicò Helia sinceramente ed estremamente dispiaciuto.

"Credo che dovresti parlargli." Disse Sky, Helia annuì mentre Nex chiese:

"A chi si riferiva quando ha detto che non è come lui?"

"Non lo so." Rispose Sky, e si rese conto di quanto poco sapeva sul passato del suo migliore amico.

Brandon entrò in camera sua sbattendo la porta, Logan, che era sdraiato sul letto, si alzò e si mise seduto:

"Ma che ti prende?!"

"Che mi prende?! È Helia! Io... non lo sopporto più! È così buono, Helia! Così sensibile, Helia! Non lo sopporto, non lo sopporto! E tutti gli altri non arriveranno mai alla sua perfezione!" Replicò Brandon camminando su e giù per la stanza.

"Ma si può sapere che è successo?" Chiese suo fratello, Brandon si fermò e rispose:

"Dice che a noi piacciono le cose losche! Il signor poeta perfettino invece ama fare le cose alla luce del sole perché lui è perfetto! Ma si rende conto che quel che abbiamo fatto è stato per il bene della sua ragazza?! Si può sapere perché stai ridendo?" Chiese poi infastidito notando che suo fratello ridacchiava.

"Sto ridendo perché è una novità vederti così. Vedi, quello che senti tu ora è quello che ho sentito io, da sempre... non credevo esistesse qualcuno che potesse far vacillare la tua perfezione."

"A quanto pare non sono perfetto." Concluse Brandon sedendosi sul letto, Logan gli mise una mano sulla spalla e gli disse:

"Sai cosa? Mi piaci di più così. Se a loro non stai bene, sappi che io invece ti apprezzo."
Brandon fece un cenno con la testa, suo fratello gli sorrise.

Ad Alfea le ragazze erano tornate in camera loro e si preparavano per mettersi a letto, Aisha fermò Flora:

"Come stai?"

"Ho voglia di mettermi a letto, domani  andrò a Fonterossa, credo che ne parlerò con Helia."

"Davvero? Beh, sono felice che ti sia tolta tutti quei dubbi, Flora."

La sua amica le sorrise un po' forzatamente e se ne andò in camera sua lasciando un'Aisha un po' perplessa.

La mattina dopo i ragazzi di Fonterossa andarono a lezione, e mentre Sky e Brandon si dirigevano insieme alla classe del professor Codatorta, Sky disse a Brandon:

"Ieri sera non abbiamo più parlato, stai bene?"

"Sì, sì, sto bene." Sorrise Brandon.

"Oh..." Fu quello che disse Sky, poi il principe prese di nuovo coraggio e disse ancora:

"Sembra che con tuo fratello le cose vadano bene, ho visto che parlavate prima."

"Sì, direi che fra me e Logan le cose sono finalmente tornate come una volta."

"Perché avevate litigato?" Chiese Sky, Brandon, sempre con lo stesso sorriso sereno, rispose:

"Niente d'importante."

Sky rimase per un attimo in silenzio, poi sospirò e disse:

"Okay, Brandon, ascolta: c'è qualcosa che non va e ieri sera mi sono reso conto che... insomma, io non ti conosco!"

"Che vuoi dire?" Chiese Brandon alzando un sopracciglio.

"Che non so niente di te prima che diventassi il mio scudiero. Non sapevo che avessi un fratello prima di quando l'ho scoperto circa due anni fa, quando me lo dicesti quasi per sbaglio, e non so niente dei tuoi genitori, non so praticamente niente! Mentre tu sai tutto di me."

"Ma tu sei il principe, e io sono il tuo scudiero, è ovvio che io sappia tutto di te." Replicò Brandon con naturalezza.

"Sì, ma sei anche il mio migliore amico."

Brandon sospirò e disse:

"Sky, non c'è niente da sapere su di me, la mia vita non è interessante come la tua. Ho sempre vissuto su Eraklyon, ho solo un fratello e mia madre era una sarta. I miei genitori non ci sono più, siamo rimasti io e Logan, Logan lo conosci, ecco tutto."

"Oh..."

"Sta' tranquillo." Sorrise Brandon, "Piuttosto, migliore amico, devi sapere una cosa."

"Cosa?"

"Flora ha detto tutto ad Aisha."

"È per questo che si è comportata in modo strano ieri."

"Già... mi raccomando, Sky, nessuno deve sapere niente. E c'è un'altra cosa di cui nessuno deve sapere niente."

"Cosa?" Chiese ancora Sky, curioso. Brandon, con un sorrisetto, rispose:

"Ho un piano."

Nel frattempo ad Alfea anche le ragazze erano andate a lezione e, dopo pranzo, Flora raggiunse Avalon con il quale si dedicò ad un allenamento pratico.

Quel pomeriggio Sky e Brandon erano in camera loro con Logan e stavano studiando, d'un tratto qualcuno bussò alla porta, Brandon fece gesto a suo fratello di nascondersi e così andò ad aprire.

"Helia..." Disse Brandon vedendo il suo amico sulla porta.

"Brandon, ti posso parlare?" Chiese l'altro con il viso scuro, Brandon annuì e lo lasciò entrare.

"Ciao, Sky." Salutò Helia entrando, il principe si alzò e disse:

"Mi sono appena ricordato che devo fare una cosa importante."

"Non è vero!" Esclamò Brandon guardando il suo amico con uno sguardo eloquente, Sky però replicò:

"Sì che è vero, a dopo." Così il principe uscì lasciando Helia e Brandon.
Logan uscì dall'armadio e, sistemandosi i vestiti, disse:

"Helia, che colpo che ci hai fatto prendere!"

Helia forzò un sorriso e poi si rivolse a Brandon, deciso:

"Brandon, sono venuto per chiederti scusa per quanto è successo ieri. Mi dispiace davvero tanto, non avrei mai voluto offenderti. Noi siamo amici e mi dispiacerebbe se una cosa così stupida si mettesse fra di noi."

"Beh, erano molto offensive le tue parole, Helia." Replicò Brandon incrociando le braccia, Helia sospirò:

"Non me ne sono reso conto, scusa. Non volevo intendere che tu fossi un poco di buono, tantomeno insinuare che tu fossi... mi dispiace, ma non ho capito a chi ti riferissi ieri sera."

"A... a qualcuno di cui ora non ho voglia di parlare. Ma grazie per le tue scuse, Helia, per me significa molto."

Il viso di Helia si illuminò con un sorriso:

"Oh, grazie, Brandon!"

"Siamo amici, no?" Sorrise Brandon, Helia annuì con un sorriso, poi disse:

"Ora devo proprio andare, Flora mi ha detto che sarebbe venuta a Fonterossa."

Brandon si costrinse a non spegnere il suo sorriso e disse:

"Beh, allora meglio se vai. Ci vediamo stasera."

Helia salutò Logan con un cenno e lasciò la stanza, quando fu andato via Logan chiese:

"Hai davvero accettato le sue scuse?"

"Beh, certo, Helia è un mio amico." Rispose Brandon scrollando le spalle, Logan disse:

"Ma... ieri sera eri così arrabbiato e ce l'avevi con lui, ora ti è già passata?"

"Ieri sera ero soltanto arrabbiato, ho esagerato e forse la mia rabbia non era poi nei confronti di Helia."
Logan stava per replicare ma Brandon disse:

"Ora devo studiare."
Così sedette alla sua scrivania mentre Logan rifletté sull'accaduto.

Ad Alfea, finito il suo allenamento Flora prese l'autobus per Fonterossa, così raggiunse la scuola.
Sapeva bene dove si trovava la camera di Helia così ci si diresse senza esitazione.
Quando bussò alla porta fu proprio Helia ad aprirle:

"Sei arrivata!" La baciò e la invitò ad entrare.

"Sei solo?" Chiese Flora guardandosi intorno, Helia annuì:

"Sì, Jason aveva da fare. Allora, che succede? Mi è sembrato di capire che c'era qualcosa che ti preoccupava."
Flora si scurì in viso e sedette sul letto di Helia, poi tirò fuori il libro dalla borsa e disse:

"Questo libro... il fatto è che è una specie di diario, è di Nikolai."

"Oh, Flora..." Helia schioccò la lingua, dispiaciuto, e sedette accanto alla sua ragazza prendendole le mani. "L'hai già letto?"

"Solo le prime pagine, non ho avuto il coraggio di proseguire." Rispose Flora, poi si alzò, animandosi: "Il fatto è che ho così tante emozioni dentro di me, così tanta confusione!"

"Lo capisco, Flora. Ma non sei curiosa di saperne di più?" Chiese Helia, seduto, che con pazienza l'ascoltava.

"Ma certo che sono curiosa! Solo che... ho paura. Insomma, io un padre già ce l'ho, Nikolai per me non è nessuno..."

"Non mi sembri convinta." Puntualizzò Helia per farla proseguire, Flora infatti sospirò e disse:

"Ecco... il fatto è che ho paura di sapere di più su di lui. E se gli somigliassi? E se leggendo il suo diario scoprissi che mi sta persino simpatico? Non voglio sostituire mio padre."
Si avvicinò Helia e lui le prese le mani, così con dolcezza le disse:

"Capisco il problema ma, Flora, qualsiasi cosa accada tu non sostituirai tuo padre. Tu lo ami, e se conoscendo Nikolai scoprirai di amare anche lui non ci sarà nulla di male, conosco il tuo cuore e so che è grande abbastanza per amare entrambi allo stesso modo."
Flora sorrise, poi disse:

"C'è... c'è anche un'altra cosa... vedi, ho paura di volergli bene perché lui ora non c'è più."

"Vieni qui." Helia la tirò a sé e la fece sedere sulle sue ginocchia, le posò una mano sulla guancia e le disse:

"Devi rischiare, non puoi privarti di un amore per paura di soffrire, e se il tuo cuore mai si spezzasse ci penserò io a rimetterlo a posto. Sì?"
Flora annuì ed Helia la baciò. 
Flora sentì il suo cuore spezzarsi in due ma preferì dare ascolto a quella parte che sentiva amore e dolcezza e mise a tacere l'altra.

"Ho una buona notizia!" Annunciò poi il ragazzo, Flora sorrise:

"Adoro le buone notizie! Di che si tratta?"

"Krystal mi ha detto che oggi incontrerà Vymarna."

"Sul serio?! Oh, Helia, spero proprio che possa aiutarci! All'inizio ero un po' scettica, ma in fondo è la nostra unica possibilità."

"Andrà tutto bene, Krystal è la principessa di Linphea, Vyamarna dovrà prenderla in considerazione."
Flora abbracciò Helia e lui la tenne stretta a sé. 
La fata rifletté su quanto era fortunata ad averlo con lei e che mai e poi mai avrebbe voluto perderlo.
Passarono insieme il resto del pomeriggio, poi per Flora fu ora di tornare ad Alfea.

"Non c'è bisogno che mi accompagni, passa un autobus fra qualche minuto." Lo rassicurò Flora, Helia storse le labbra:

"Ne sei sicura? Perché ci metto un att..."

"... Helia, sta' tranquillo!" Sorrise Flora, "Ci vediamo, okay? Ti amo." Lo baciò ed Helia le disse:

"Ti amo anch'io."
Così Flora andò via ed Helia tornò in camera sua dopo che lei ebbe svoltato l'angolo.

Quel pomeriggio le aveva chiarito le idee, le aveva sgombrato la mente. Helia era tutto quello che potesse desiderare ed era inutile farsi tante domande.
Poi lo incontrò, anzi, ci si scontrò.

"Fa' attenzion... Brandon!" Esclamò Flora raccogliendo la borsa da terra, il ragazzo le diede una mano a raccogliere le sue cose dicendo:

"Mi dispiace! Andavo di fretta, ho dimenticato di consegnare il mio... e questo cos'è? Caspita, sembra antico..." Disse poi osservando il libro, Flora lo prese e replicò:

"Lo è, e credo che sia molto antico."

"E che ci fai con un libro molto antico?" Chiese ancora Brandon appoggiandosi con la spalla alla parete, Flora lo guardò per un attimo storcendo le labbra, poi rispose:

"Apparteneva a Nikolai."

Brandon sgranò gli occhi e si ricompose subito, si affrettò a dire:

"Flora, mi dispiace, io non avrei mai creduto che..."

"... Va tutto bene." Lo interruppe Flora con una mano avanti, forse anche per allontanarlo.

"Oh... beh..."

"Non andavi di fretta?" Chiese Flora cercando di uscire da quella situazione, Brandon annuì:

"Sì, giusto..." La superò e Flora tirò un sospiro di sollievo, ma lo scudiero si trattenne e chiese:

"Flora..." Lei si girò con un sorriso forzato, "... è tutto a posto?... intendo... fra di noi..." Probabilmente gesticolò un po' più del dovuto.

"Ma sì, certo! Perché mai non dovrebbe?" Chiese Flora mantenendo quel sorriso, Brandon si costrinse a sorridere e rispose:

"No... già, insomma... ci vediamo." E così andò via, Flora sospirò ancora una volta, posò il libro nella borsa e lasciò Fonterossa.

Brandon andò nella classe del professor Simons per consegnargli il suo compito finito all'ultimo minuto e fu fortunato di trovarlo ancora lì a quell'ora.
Dopo una ramanzina da parte del professore sul suo vizio di procrastinare e quindi essere sempre in ritardo per i suoi impegni scolastici, Brandon fu libero di andare e tornò in camera sua.
Fu impossibile non pensare a lei, a quel punto.

"Che hai?" Chiese Logan vedendolo tanto pensoso.

"Stavo solo... pensando." Rispose suo fratello scrollando le spalle.

"Oh, di quello me n'ero accorto anche da solo! A chi stavi pensando?"
Brandon lo guardò, Logan alzò entrambe le sopracciglia in attesa di una risposta e così Brandon rispose:

"Ho visto Flora, prima, in corridoio. È stata da Helia."

"E..."

"E credo che ora praticamente mi odi! E non riesco a sopportarlo!"

"E perché dovrebbe odiarti? Sembravate andare piuttosto d'accordo..."  Disse Logan sfregandosi il mento, Brandon sospirò e si spiegò meglio:

"C'è stata una... cosa fra di noi. Tutto puramente legato ai fini del piano, una cosa professionale... il punto è che credo di averla offesa. Tu non li hai visti lei ed Helia insieme di solito, sprizzano amore da tutti i pori e..."

"Okay, quindi l'hai baciata ma credi che lei non abbia provato niente, anzi che ora ce l'abbia con te. Il punto è, fratellino, che tu invece hai provato qualcosa ed è per questo che stai così."

Brandon lo guardò senza parole, Logan, con un sorrisetto, disse:

"Che ti aspettavi? Sono tuo fratello, se non ti conosco io..."

"Beh, hai centrato il punto, ora che faccio?"

"Ora vai dritto da quella ragazza e le dici come stanno le cose!"

"Non posso farlo! Sei impazzito?!"

"No, sei impazzito tu! Brandon, da quando ti conosco, e sarebbe a dire da quando sono nato, non ti ho mai, e dico mai, visto in difficoltà con una ragazza! Mi dici qual è il problema?"

"Il problema," Brandon gesticolò come fosse un professore che spiegava la lezione,"che io una ragazza ce l'ho già, che Flora un ragazzo ce l'ha già, che Flora e la mia ragazza sono amiche e che io e il suo ragazzo siamo amici, e che io e Flora siamo amici!"

"Ehi, ehi, frena... mi fai venire mal di testa... dunque è una situazione complicata, anche se basterebbe un attimo a risolverla... torniamo però alla solita questione: tu sei troppo integro, troppo perfetto."

"Oh, per favore, non ricominciare..." Sbuffò Brandon, Logan disse:

"A proposito, cosa c'entrava papà con la tua discussione con Helia?"

"Niente." Rispose Brandon, serio.

"Si è capito che ti riferivi a lui, non sono scemo..."

"... ah no? Questa mi è nuova!" Lo interruppe Brandon per alleggerire l'argomento ed evitare di aprire un discorso che non aveva assolutamente voglia di affrontare.
In quel momento entrò Sky e i due fratelli s'interruppero.

"Interrompo qualcosa?" Chiese il principe notando la situazione, i due risposero nello stesso istante.

"No!" Il maggiore, "Sì!" Il minore, Brandon guardò il suo amico:

"Sul serio, non interrompi niente. Come è andata con Bloom?"

"Alla grande, anche se mi ha raccontato che lei e le altre ragazze sono molto preoccupate per Flora e temono la reazione della regina Agata."

"Ci credo... presto risolveremo tutto." Disse Brandon pensoso, suo fratello gli lanciò un'occhiata cercando di capire cosa gli stava frullando nella mente.

I ragazzi scesero per la cena, poi tornarono in camera e si misero a letto.
Nonostante tutto Brandon era convinto di quello che aveva intenzione di fare, con quello non c'entrava il bacio, non c'entravano le sue emozioni.
Fu difficile addormentarsi a causa di tutti quei pensieri ma il mattino dopo si svegliò di buon'ora.
Andò a prepararsi mentre Logan dormiva ancora e Sky si era appena alzato.

"Sei sicuro di volerlo fare?" Gli chiese il suo migliore amico, Brandon annuì:

"Certo che sì. Guardarsi in faccia ed aspettare non ci porterà a nulla, bisogna agire!"

"Sai che avrai bisogno della magia?"

"Ho già risolto." Assicurò Brandon mentre si sistemava i capelli.

"Non ti chiederò come e non ti farò più domande, meno ne so meglio è." Disse Sky alzando le mani, Brandon lo guardò dallo specchio con un sorrisetto.

"Io vado, mi ci vorrà un po' per raggiungere Linphea."

"Buona fortuna." Gli augurò Sky, Brandon sorrise e uscì.
Lo scudiero percorse silenziosamente i corridoi della scuola e andò a prendere la sua windrider, allora partì. La destinazione era Linphea, ma prima dovette fare una sosta a Selvafosca.
Arrivato a Selvafosca si fermò e s'incamminò fra alberi e cespugli raggiungendo il villaggio delle pixies.

Quando ci arrivò vide molte, moltissime pixies e si rese conto che quelle che conosceva lui non erano le uniche esistenti. Quelle che lo conoscevano però lo notarono subito e gli si avvicinarono.

"Brandon, che ci fai qui?" Chiese Amore svolazzandogli davanti.

"È successo qualcosa alle ragazze?!" Chiese invece Lockette, preoccupata.

"No, ma..." Provò a dire Brandon ma fu interrotto da Caramel:

"Sono in pericolo? Le hanno attaccate?!"

Brandon alzò le mani per calmarle e disse:

"Le ragazze stanno benissimo, non dovete preoccuparvi. Ho bisogno di parlare con Chatta."

"Con Chatta? E come mai?" Chiese Amore con una punta di gelosia nella voce.

"Beh, sentiamo." Disse la fatina delle chiacchiere incrociando le braccia, Brandon l'afferrò per il vestitino e si scusò con le altre:

"Pixies, perdonatemi, ma è una cosa privata."
Così, lasciando le fatine senza il tempo di replicare, si allontanò e lasciò andare Chatta che rimase a fluttuare davanti a lui dicendo:

"Non devi azzardarti mai più a prendermi in questo modo, sono stata chiara?! Sono una fatina, io, e vado rispettata!"

Brandon alzò gli occhi al cielo e replicò:

"Va bene, scusa. Senti, è una cosa importante, riguarda Flora."

Chatta divenne seria di colpo e chiese:

"Che succede alla mia fata?"

"Ha bisogno di tornare su Linphea e abbiamo poco tempo, ho intenzione di andare su Linphea e proporre un accordo a Vymarna."

"Mmm..." Fece Chatta strofinandosi il mento, "... Mi sembra una buona idea. Ma dov'è Helia? È lui che dovrebbe occuparsene." Puntualizzò la fatina, Brandon richiamò a sé tutta la pazienza che aveva e rispose:

"Helia fa affidamento su Krystal, io però di quella principessina non mi fido affatto."

"Neanch'io, Flora non le sta per niente simpatica."

"Ho bisogno di te per andare su Linphea, avrò bisogno della magia per raggiungere Vymarna."

Chatta rifletté per un secondo, poi disse:

"È un buon piano, ed anche se non mi stai troppo simpatico... è per Flora, quindi ci sto."
Brandon tirò un sospiro di sollievo, Chatta andò a riferire alle sue amiche che avrebbe avuto da fare, così raggiunse lo scudiero ed insieme si diressero su Linphea.

Non mancarono i battibecchi fra i due ma arrivarono sani e salvi fino al pianeta della natura, così andarono proprio a casa di Flora.
Si avviarono alla porta ma Chatta si fermò e chiese:

"Perché lo stai facendo?"

Anche Brandon si fermò e si girò per guardarla, la fatina fluttuava a braccia incrociate a pochi passi da lui.

"Per Flora."

"Sì, ma perché?" Chiese ancora la pixie assottigliando gli occhi.

"Perché le voglio bene, perché non voglio che perda la sua magia. Perché Yana è pericolosa e perché ho promesso di proteggerla e di esserci per lei. Ti basta?"

"A me sì, l'importante è che basti a te." Replicò Chatta che lo superò ed andò a bussare alla porta, Brandon, che era rimasto di sasso, si scosse e la raggiunse.

Quando Alyssa aprì la porta li accolse con un sorriso:

"Brandon, Chatta! Siete arrivati! Venite, entrate."

Brandon e Chatta entrarono ed Alyssa chiuse la porta.

"Prego, sedetevi." Li invitò la donna e i due presero posto, poi lei li raggiunse.

"Brandon, ci tenevo a ringraziarti per quello che hai intenzione di fare per la mia Flora." Disse Alyssa con un'espressione dolce che ricordava tanto quella di sua figlia, Brandon sorrise e replicò:

"Non lo dica nemmeno, voglio bene a Flora e sa che è necessario fare qualcosa."

"Flora è davvero fortunata ad averti."
Chatta si accigliò, Brandon si affrettò a dire:

"Alyssa, credo che sia meglio chiarire questa cosa: io non sono il ragazzo di Flora."
Alyssa ridacchiò e replicò:

"Questo lo so, caro."
Brandon non disse nulla e Chatta s'intromise:

"Lo conosci vero Helia?"

"Sì, certo, è stato qui, e devo dire che è un ragazzo delizioso." Rispose la donna, Chatta sorrise soddisfatta, poi chiese:

"Allora, come possiamo aiutare Flora?"

Alyssa con un cenno della testa riordinò i suoi pensieri, così rispose:

"Brandon, ti ho già detto cosa fare a grandi linee, ma ora ascoltami con attenzione. Andrete da Vymarna. Chatta, la tua presenza sarà fondamentale, non avete un'udienza e solo un'entità magica vi permetterà di accedere a lei. Arrivati da Vymarna, attenzione, non fatevi intimorire dalle sue ninfe, è nost... cioè, è compito loro proteggerla e cercheranno di mandarvi via. Di' loro che vuoi proporle un accordo, ti ascolteranno. Brandon, è importante ciò che farai e io..."

"... Alyssa, deve stare tranquilla, voglio farlo." La rassicurò Brandon, allora Alyssa continuò:

"Per far nascere nuove ninfe Vymarna ha bisogno di molta, moltissima energia, che purtroppo non ha, è per questo che le ninfe non nascono spesso, Vymarna deve conservare energia, e quando nasce una nuova ninfa, una deve andare via, è il ciclo della Natura. Ma tu le darai parte della tua essenza, grazie a quella nuove ninfe verranno al mondo e nessuna se ne andrà. Vymarna ti darà in cambio ciò che vorrai."

"Vymarna non può chiederla agli abitanti di Linphea?" Chiese Chatta, Alyssa scosse la testa:

"Donare la propria essenza a Vymarna è un atto di volontà, e poi, ci sono delle conseguenze..."

"Che tipo di conseguenze?" Chiese ancora Chatta.

"Sarai legato al pianeta per sempre, una parte di te apparterrà a Vymarna. Noi Linpheiani nasciamo legati al pianeta, è vero, ma solo in una minima parte, donare parte della propria essenza a Vymarna invece vuol dire appartenere a lei. Pochi hanno avuto il coraggio di farlo e l'hanno sempre fatto per avere in cambio qualcosa d'importante, è così che il primo sovrano di Linphea, Myrthus, divenne re."

"Non sembra una cosa troppo pericolosa..." Commentò Chatta, Alyssa sospirò:

"Non lo sembra, forse, ma lo è. È doloroso, e appartenere a Vymarna vuol dire che la tua vita dipende da lei, sarà come esserle legato come se fossi una sua ninfa. Se lei soffre, tu soffri. Se lei muore..."

"... Sconfiggeremo Yana prima che Linphea possa mai essere in pericolo, staremo tutti bene." Disse Brandon, Alyssa gli sorrise con un po' di amarezza.

"Lo farei io, ma non posso, lei mi ha punita e mi ha ripudiata, non accetterebbe la mia essenza. E nemmeno quella di Rodols, suo padre lo fece e una parte di Rodols è già legata a lei, in una piccolissima parte."

"Alyssa, glielo ripeto, lo faccio perché voglio, non deve giustificarsi né preoccuparsi." Le disse Brandon, poi si alzò, Alyssa lo imitò e lo accompagnò alla porta.

"Fate attenzione, il Bosco Oscuro sa essere pericoloso. Brandon, dammi notizie."

"Prima di tornare a Fonterossa passerò di qui e le racconterò tutto." Le assicurò Brandon, Alyssa sorrise, gli aggiustò il colletto e gli baciò la guancia:

"Buona fortuna."

Così Brandon e Chatta andarono via ed Alyssa tornò dentro.
Brandon si toccò la guancia che Alyssa gli aveva baciato.

"Che ti prende?" Chiese Chatta vedendolo assorto nei pensieri.

"Niente," Rispose lui scuotendo la testa, "solo dei ricordi. Muoviti, pixie, andiamo."

Brandon e Chatta s'incamminarono verso il centro del pianeta, camminarono dunque lungo il sentiero abitato dalle farfalline colorate e arrivarono al famoso bivio scegliendo poi la strada di sinistra.

"Non... non mi piace questo posto..." Borbottò Chatta guardandosi intorno mentre si strofinava le braccia.

"È il Bosco Oscuro," Spiegò Brandon, poi sospirò. "Ci sarebbe posto sulla mia spalla se una certa fatina avesse paura."

"Paura io?!" Esclamò Chatta con fare spavaldo, "Ma se sono la pixie più corag..." Fu interrotta da un ululato, così volò sulla spalla di Brandon con la coda fra le gambe. "Scherzavo. Ho paura, ho tantissima paura."

Brandon ridacchiò ma tese l'orecchio e mise mano alla spada.

Nel frattempo ad Alfea le ragazze si dirigevano in classe del professor Palladium, Stella sospirò tristemente attirando l'attenzione di tutte, nessuna le disse nulla. La fata del sole splendente allora ci riprovò e sospirò ancora, stavolta con più forza e più tristezza.

"Va bene, Stella, che ti succede?" Chiese Bloom.

"Oh, bene, qualcuno che si accorge di me!" Esclamò la fata, Musa disse:

"Oh, andiamo, Stella, sai che ti prendiamo in giro! Ma stavolta sembra che qualcosa di serio ti preoccupi, allora?"

"Beh, vedete, ci sono dei problemi con Brandon." Rispose Stella col broncio.

"Come mai?" Chiese Tecna, pronta a trovare in fretta una soluzione analiticamente.

"È distante, distratto, non..."

"... non ti gira intorno come se fossi la ragazza più bella della Dimensione Magica?" Tentò Aisha, Stella annuì.

"E, per precisare, io sono la ragazza più bella della Dimensione Magica... solo che lui sembra non accorgersene."

"Stella, sarà solo un periodo, vedrai che Brandon tornerà presto quello di sempre." Le disse Flora, convinta di ciò che stava dicendo. Sapeva che Brandon non aveva affatto pensato tutto ciò che aveva pensato lei a proposito di quel bacio. Sapeva che per lui non era valso niente e probabilmente la distanza da Stella era dovuta al fatto che era solo turbato da ciò che era successo, forse si sentiva in colpa per aver baciato un'altra ragazza mentre il suo cuore apparteneva a Stella.

"Lo spero, beata te che di questi problemi non ne hai." 
Flora strinse le labbra.

A Fonterossa invece i ragazzi stavano risistemando le loro armi per dirigersi poi alle scuderie dei draghi, Timmy chiese:

"Sky, come mai Brandon non è venuto a lezione?"

"Lui... aveva da fare oggi." Rispose il principe.

"Cosa?" Chiese Nex: tra di loro si dicevano sempre tutto, o quasi.

"Faccende da sbrigare su Eraklyon, tornerà oggi pomeriggio, credo."
La scusa sembrò convincente perché i ragazzi non chiesero altro. Sky, dal canto suo, si chiedeva come potesse passarsela, in quel momento, il suo migliore amico.

Male, se la stava passando male.
Delle creature molto simili a dei magilupi, ma non amichevoli come Amarok, l'avevano attaccato. Chatta si era rifugiata sul ramo di un albero, impotente contro delle creature tanto grandi e feroci.
Brandon invece cercava di difendersi come poteva. Il primo magilupo gli saltò addosso, lui con un gesto lo respinse ma provò un forte dolore all'avambraccio, lo guardò e vide che la creatura l'aveva morso.

"Eh no, ora è una cosa personale!" Esclamò lo scudiero che affondò un fendente colpendo a morte il magilupo.
La seconda e la terza ed ultima creatura allora si prepararono a saltare e con un solo balzo gli furono addosso gettandolo a terra.
Brandon sentì gli artigli delle creature che affondavano lentamente nel suo petto, non poteva alzare il braccio poiché uno dei magilupi glielo teneva fermo. Il magilupo gli si avvicinò al volto, ringhiando, ma prima che potesse ferirlo Brandon strinse una gamba al corpo così con un calcio allontanò la prima creatura, libero dalla sua presa riuscì a liberarsi anche dall'altra.
Con la spada di nuovo stretta fra le mani poté colpire le creature, ne ferì una a morte, l'altra, stremata, scappò via.
Brandon riprese fiato e rimise la spada nel fodero, Chatta volò verso di lui.

"Andiamocene di qui." Disse Brandon alla fatina, lei si guardò intorno e gli disse:

"È per questo che non devi avvicinarti alla mia Flora."

"Come, prego?" Chiese Brandon infastidito, la pixie rispose:

"Guardati intorno, Helia non l'avrebbe mai fatto. Brandon, non sarò esperta come Amore, ma ho capito che c'è qualcosa che bolle in pentola. Devi starle lontano, Flora non è fatta per quelli come te."

Brandon non disse nulla ma s'incamminò, Chatta lo seguì.
S'inoltrarono nel Bosco Oscuro e la vegetazione era sempre più fitta. Poi arrivarono al punto in cui c'erano i rampicanti che coprivano l'antro naturale di Vymarna.
Brandon spostò i rampicanti ma invece di trovare gli alberi, le lucciole e la grande quercia, trovò un muro di pietra.

"Entità magica, ricordi?" Disse Chatta con un sorrisetto, Brandon alzò gli occhi al cielo e fece spazio alla fatina che, con le manine ricolme di polvere di fata, spostò i rampicanti, ed ecco che l'antro si mostrò ai loro occhi.

Brandon e Chatta si fecero strada mentre il suono dei loro passi veniva coperto dalla folta erba, le lucciole intorno a loro creavano un'atmosfera quasi mistica mentre sentirono dei mormorii e si alzò una leggera brezza.
Un movimento di alcune foglie li fece girare alla loro sinistra, non videro nulla. Poi si ritrovarono davanti la driade che li aveva accolti la prima volta.

"Ciao!" Salutò lei con un sorriso, "Ci siamo già visti, non è vero?"

"Sì, ci siamo già visti e..." Brandon non riuscì a finire la frase perché da una brezza si materializzò Astrea, la aria dai capelli scuri.

"... e vi abbiamo già mandati via. Cos'altro vuoi?"

"Sono venuto a proporre un accordo a Vymarna." Rispose Brandon, le altre ninfe si materializzarono in un istante, uscirono dagli alberi, apparvero dalla brezza e uscirono dal corso d'acqua.

"Che tipo di accordo?" Chiese Astrea, con espressione seria, mentre le altre ninfe più giovani le si erano raccolte intorno.

"Voglio concederle la mia essenza." Rispose Brandon guardando la ninfa negli occhi, Chatta si era appoggiata sulla sua spalla, intimidita dalle ninfe.
Si alzò un mormorio, Jovia fece tacere le altre con un gesto e chiese a Brandon:

"Cosa vuoi in cambio?"

"La keimerina dovrà avere il permesso di tornare su Linphea."
Jovia e Astrea si guardarono, tra le ninfe si alzò di nuovo un mormorio, qualcuna indicò il ragazzo.
Brandon disse:

"Allora, mi fate parlare con Vymarna o no?"
In quel momento la terra tremò, tutti si girarono verso la grande e antica quercia, a quel punto la vecchia driade uscì dall'albero facendo dondolare i suoi numerosi fronzoli di legno.

"È così difficile capire che io ci sento? So di essere vecchia, ma..." Borbottò Vymarna, Astrea disse:

"Vymarna, lui viene per la keimerina!"

"Lo so, Astrea, l'ho capito. Ora tu, ragazzo, vieni qui, avvicinati." Brandon, anche se un po' intimorito, fece come gli era stato detto, Vymarna gli fece gesto di accomodarsi e lui sedette sull'erba di fronte alla vecchia ninfa, solo il grande masso li divideva.

"Una pixie!" Sorrise Vymarna, "Voi creature ormai abitate a Selvafosca, non è vero?"

"Sì, è vero." Rispose Chatta, un po' titubante, seduta sulla spalla dello scudiero.

Vymarna allora si rivolse a Brandon, mentre le sue ninfe ripresero le loro sembianze da esseri della natura:

"Stavolta nessuna offerta floreale? Peccato."

"Non me ne intendo di fiori, ma Flora sì."
Vymarna si accigliò sentendo il nome della keimerina, Brandon allora aggiunse:

"Vymarna, entrambi sappiamo che Flora non è pericolosa."

"Questo lo dici tu. Ancora non ha piena coscienza del suo potere ma quando sarà così... oh, non la voglio sul mio pianeta."

"Ma... la profezia..."

"La profezia chiede alla keimerina di distruggere quel male, è vero, ma questo non vuol dire che Linphea sarebbe al sicuro con lei qui... ad ogni modo, mi è sembrato che volessi propormi un accordo, per lei."

"È così." Annuì Brandon.

"Pare che la sua questione interessi a molti. La discendente di Myrthus è venuta qui ieri per chiedermi la stessa cosa."

"Krystal? E tu cosa le hai risposto?" Chiese il ragazzo, Vymarna scrollò le spalle:

"Sei qui per chiedermi la stessa cosa, mi sembra ovvio che a lei non l'ho concessa."

"Ma lei non ti ha proposto in cambio la propria essenza." Replicò Brandon, Vymarna sospirò, poi disse:

"Mi metti in una situazione difficile..."

"Solo un giorno, ti chiedo il tempo per farla legare al suo cuore della natura. Per poche ore avrai la mia essenza. Allora?"

Vymarna tamburellò le dita sul grande masso mentre si alzò una leggera brezza che portava con sé dei mormorii.

Coucou miei piccoli germogli! Come promesso, rieccomi con un nuovo capitolo! :)
Quante cose sono successe! Allora, partiamo dall'inizio: il libro. A quanto pare Nikolai ha scritto delle memorie e grazie  a questo diario potremo conoscere la sua storia e la storia di Linphea nei tempi antichi... Flora, come ha spiegato ad Helia, è un po' turbata, e a questo punto direi che il Team Helia può ritenersi soddisfatto per il recupero di palla, infatti Flora è andata dritta dal suo ragazzo per chiarire questi dubbi su suo padre ed Helia ha saputo ascoltarla con pazienza e, diciamocelo, è stato dolcissimo! *-* anche una Team Brandon come me non può non avere gli occhi a cuoricino!
Parlando di Helia, nonostante la discussione avuta con Brandon, è stato umile e ha saputo scusarsi sapendo di aver sbagliato, non so voi, ma per me questo vuol dire molto su una persona, le cose piccole valgono molto. E, a proposito di cose piccole, vorrei fravi soffermare sulle differenti reazioni dei due fratelli... cosa c'entra? Voi pensateci...
Brandon coglie tutti di sorpresa con questo suo nuovo piano (momento feels anche per lui mentre ricorda la sua mamma quando lascia la casa di Flora)... voi che ne pensate?
Perdonatemi per questo poema, ma voglio riuscire a trasmettervi tutto di questi capitoli perché dietro piccoli gesti ci sono più significati...
Ancora voglio ringraziarvi per la lettura e per tutte le recensioni lasciate, siete dolcissimi!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


RIMETTERE A POSTO UN'AMICIZIA

Ad Alfea le ragazze erano in camera loro ed avevano già finito di studiare, Flora si stava preparando per andare da Avalon ma ad un tratto la stanza fu piena di polvere di fata dalla quale apparvero le pixies.

"Pixies! Che bella sorpresa!" Esclamò Bloom e Lockette volò subito da lei, così come le altre volarono ognuna dalla loro fata.
Flora si accorse quindi dell'assenza di Chatta e chiese:

"Ma dov'è Chatta?"

"Ecco, era proprio di questo che volevamo parlarvi: è successa una cosa che ci ha lasciate un po' perplesse..." Spiegò Caramel, nel frattempo Amore sedette sulla spalla di Stella.

"Beh, non teneteci sulle spine! Di che si tratta?" Chiese Tecna, impaziente.
Amore rispose:

"Questa mattina..." La fatina fu interrotta poiché la porta della camera fu spalancata.

"Winx, immediatamente nell'ufficio della preside!" Esclamò l'ispettrice Griselda, visibilmente agitata.

"Ma cosa succede?!" Chiese Bloom, Griselda rispose:

"Ci sono dei problemi su Melody."
Le ragazze si guardarono tra loro preoccupate, così seguirono l'ispettrice nell'ufficio di Faragonda lasciando le pixies con un "Ne parliamo dopo".

Appena arrivarono da Faragonda Musa chiese:

"Preside, cosa succede su Melody?"

"Il palazzo reale è stato attaccato, dovete andare subito lì. È opera di Yana perché è come avete raccontato, ci sono dei soldati di neve e dei ruvi che stanno mettendo a ferro e fuoco il palazzo."

"Dobbiamo andare subito lì!" Convenne Bloom, Faragonda disse:

"Avete il mio permesso di usare il teletrasporto. Andate, presto!"

Così le ragazze corsero in cortile, Stella fece apparire in fretta il suo scettro e teletrasportò se stessa e le sue amiche su Melody.

Nel frattempo, su Linphea, Brandon e Chatta erano seduti al cospetto di Vymarna che aveva preso la sua decisione.

"Sia chiaro, soltanto per un giorno." Precisò la Natura, Brandon annuì:

"Un accordo è un accordo."

Vymarna allora batté la mano sul grande masso e fece apparire delle ciotoline di legno nelle quali c'erano delle polveri colorate. Fece cenno alla natura intorno a lei ed alcune ninfe si fecero vedere, qualche driade, Jovia, Astrea ed un'altra aria, e due naiadi.

"Ne sei sicuro?" Chiese Vymarna con espressione seria, Brandon annuì:

"Sì."

"Bene." Replicò Vymarna, così fece cenno alle sue ninfe. Jovia, con un'espressione estremamente seria, disse:

"Alzati." 
Brandon si alzò e seguì la ninfa che lo fece allontanare dalla quercia, le altre ninfe posarono dei massi intorno a lui creando un cerchio.
"Devi toglierla." Disse ancora Jovia alla scudiero riferendosi alla sua camicia, lui senza replicare fece come gli era stato detto.

"La pixie deve allontanarsi." Ordinò Astrea, Chatta guardò lo scudiero, lui annuì e lei volò via andandosi a sedere sul ramo di un albero.
Le ninfe allora raccolsero le ciotoline che Vymarna aveva fatto apparire, le due naiadi immersero le dita nella prima ciotolina che conteneva una polvere blu, così di avvicinarono a Brandon.

"Le mani." Disse la naiade, Brandon gliele porse e lei, con l'altra ninfa, disegnò dei simboli sui palmi delle mani del ragazzo.
Due driadi invece immersero le dita nella polvere verde e disegnarono dei simboli sui suoi avambracci.
Brandon rimase immobile mentre le ninfe compivano il lavoro, intimorito da quella situazione. Lanciò un'occhiata alla pixie, lei gli fece un OK con la mano, Brandon prese un respiro.

Una volta che le driadi ebbero finito, Astrea e Jovia si avvicinarono e, mentre Jovia manteneva la ciotolina di legno, Astrea immerse le dita di entrambe le mani nella polvere gialla, poi si rivolse al ragazzo e gli poggiò le dita sulle tempie, chiuse gli occhi e mormorò delle parole che lui non capì. Dopodiché la ninfa si allontanò, Brandon deglutì, Vymarna si avvicinò.
Una driade mantenne per lei la ciotolina, la Natura immerse la mano nella polvere rossa, poi disegnò un simbolo sul petto del ragazzo, all'altezza del cuore.
Tenendo la mano sul suo cuore sentì quanto forte stava battendo, Vymarna si lasciò scappare un sorrisetto soddisfatto.
A quel punto le due driadi, le due naiadi e le tre ariae si schierarono accanto alla Natura, questa allora cominciò il suo incantesimo:

"Terra Mora vantis quo incandis, per vasa quo errum signos. Phasmatos selvus Terra Mora vantis quo incandis, per vasa errum quo signos."
I simboli disegnati sul corpo del ragazzo si illuminarono, le ninfe allora si unirono a Vymarna con una sola voce:

"Phasmatos selvus nos ex malom Terra Mora vantis quo incandis per vasa quo errum signos. Terra Mora vantis quo incandis."

Brandon strinse i denti cercando di sopportare il dolore, i simboli che gli avevano disegnato bruciavano come carboni ardenti, quelli sulle tempie gli facevano sentire come se gli stesse per scoppiare la testa, quello sul cuore gli fece sentire una fitta nel petto e sembrò che il suo cuore si stesse letteralmente spezzando.
Ma Vymarna non si fermò e nemmeno le sue ninfe mentre Brandon sentiva sempre più dolore. Vymarna e le sue ninfe continuarono a salmodiare e alzarono la voce mentre sui massi intorno a loro si accesero delle fiammelle blu, le fiammelle incendiarono delle strisce d'erba che conversero tutte verso il centro.
Brandon urlò dal dolore e fu costretto ad inginocchiarsi mentre Vymarna teneva la mano sul suo cuore e continuava il suo incantesimo, i segni sul corpo di Brandon, ormai incandescenti, gli entravano nella pelle.

Chatta non riuscì a guardare la scena, Brandon era in ginocchio e le sue urla facevano gelare il sangue. La fatina allora volò verso le ninfe dicendo:

"Basta! Gli fate del male!" Ma fu scaraventata via da un soffio di vento lanciatole da un'aria.

"Phasmatos selvus nos ex malom terra mora vantis quo incandis per vasa quo errum signos. Terra Mora vantis quo incandis." Continuavano la Natura e le sue ninfe, Chatta si coprì le orecchie per non sentire le grida dello scudiero.

Negli stessi istanti le Winx erano arrivate su Melody, potevano vedere il palazzo reale e videro che c'era molta confusione nel cortile.

"Ragazze, forza, trasformiamoci e andiamo lì!" Esclamò Bloom, dunque con un coro di Magic Winx! Butterflix! le ragazze si trasformarono nella loro forma Butterflix.

"Flora, ti senti stabile?" Chiese Aisha alla sua amica, lei rispose:

"Credo di sì, spero di esserlo!"

"Lo speriamo anche noi, e non farti venire strane idee come l'altra volta." Disse Stella, Flora non ebbe il tempo di replicare perché al palazzo avevano bisogno di loro.
Volarono verso il palazzo di Melody e, arrivate lì, videro quello che stava realmente succedendo: le guardie reali erano occupate in un combattimento contro numerosissimi soldati di neve mentre i ruvi, belve senza controllo, li attaccavano da ogni direzione.

"Musa, Stella, voi andate a controllare se la famiglia reale sta bene e portatela al sicuro! Flora e Tecna, occupatevi delle creature all'interno del palazzo! Aisha, io e te rimarremo qui!"
Le ragazze annuirono e seguirono lo schema indicato da Bloom.

Musa e Stella volarono all'interno dell'edificio dove c'era un'enorme confusione.

"Andiamo al piano di sopra!" Suggerì Stella, Musa chiese:

"Perché proprio lì?"

"Perché è lì che si trova la famiglia reale!"

"Come...?"

"Sono una principessa, è lì che mi nasconderei! Vieni, forza!" La incitò la sua amica così le due fate volarono in fretta su per le scale arrivando all'ultimo piano. E proprio lì, sulle scale, una schiera di ruvi minacciava la famiglia reale impedendo loro di scappare dalle creature alla loro destra e alla loro sinistra. L'unica cosa che riusciva a tenerli al sicuro era uno scudo magico creato dalla principessa ma sembrava non voler durare ancora per molto.

Galatea incontrò lo sguardo della sua suddita e vecchia amica e, implorante, esclamò:

"Aiutateci, ci hanno circondato!"

Musa e Stella si guardarono, la fata della musica disse:

"Distraili, io li porto in salvo."
Stella annuì e così le due amiche si diedero da fare.

Nel frattempo Tecna e Flora erano al secondo piano dove i ruvi avevano distrutto tutto, c'erano squarci nelle tele dei dipinti, tavoli rovesciati e ninnoli rotti per terra.

"Tecna, non possiamo batterli tutti!" Esclamò Flora vedendo il branco di creature, verso le due ragazze corsero dei membri della servitù, le donne erano in lacrime, gli uomini estremamente spaventati.

"State bene? Vi hanno ferito?" Chiese Tecna, una delle cameriere rispose:

"Stiamo tutti bene, non ci hanno toccati."

"Va bene. Qui ce ne occupiamo noi, andate!"

Così la servitù si allontanò e Flora e Tecna si resero conto che quelle creature non rivolsero loro il minimo sguardo. Erano entrate nelle stanze del piano, era tutto distrutto, ma non avevano ferito nessuno.

"Sembra che stiano cercando qualcosa." Disse Tecna.

"Dovremmo comunque fermarle, o no?"

Tecna annuì, così le due amiche si prepararono all'attacco ma in quell'istante uno dei ruvi, con un abbaio misto ad un ringhio, diede un segnale ai suoi compagni, così tutto il branco seguì il ruve che corse verso il piano di sotto. Tecna e Flora ne rimasero scioccate e senza perdere altro tempo seguirono in volo le creature.

Di fuori invece la battaglia imperversava, le guardie e le due fate combattevano contro i soldati di neve e i ruvi ma la situazione era molto più grande di loro.
D'un tratto però le due ragazze sentirono un rumore familiare e un sorriso nacque sui loro volti.
I ragazzi arrivarono con le loro windriders e in un attimo erano già a terra con le armi fra le mani.

"Bisogno di aiuto?" Chiese Sky a Bloom con un sorrisetto mentre si accingeva a combattere il primo soldato di neve che gli si era parato davanti, Bloom sorrise e rispose:

"Non guasterebbe!"

Così i ragazzi affiancarono Bloom, Aisha e le guardie reali contro i ruvi e i soldati di neve mentre, all'interno del palazzo, Flora e Tecna seguivano i ruvi che si dirigevano a tutta velocità verso il primo piano.
Lì non c'era nessuno, la servitù era scappata via e le guardie erano di fuori per difendere il palazzo.
Il branco si fermò di fronte ad una porta, uno dei ruvi la annusò, poi, dopo aver preso la rincorsa buttò giù la porta ed entrò seguito dagli altri.
Tecna e Flora non li attaccarono ma li lasciarono fare, cercavano qualcosa e loro volevano scoprire cosa. E lo scoprirono.

"Flora, ora dobbiamo fermarli." Disse Tecna mentre i ruvi si erano avvicinati al centro della sala, la sua amica chiese:

"È quello che penso che sia?"

"Sì, e loro non devono averlo." Rispose Tecna guardando con attenzione il manufatto magico.
Così lei e Flora passarono all'attacco:

"Soffio di primavera!"

"Raggio Prismatico!"

Insieme, con una scia rosa e verde di incredibile potenza, riuscirono ad allontanare i ruvi dal manufatto. 
Le due amiche si guardarono e capirono cosa fare: Tecna lanciò un secondo incantesimo sui ruvi mentre Flora volò dritta verso il centro della sala per prendere il manufatto magico, la fata allungò le braccia per prenderlo in una sola mossa ma fu ostacolata da un ruve che saltò dalla direzione opposta facendo cadere a terra.

"Flora!" Gridò la sua amica mentre la fata della natura era a terra e il ruve si era posato su di lei per immobilizzarla.
La fata provò a muoversi ma il ruve la tenne ferma, Flora guardò la creatura negli occhi e rabbrividì, poi si scosse in fretta e lanciò un'occhiata alla sua amica, la creatura capì troppo tardi perché quando si allontanò da Flora la fata della tecnologia aveva già con sé l'arpa d'oro.
Il ruve provò ad attaccare Tecna ma Flora con un colpo la stordì, in quel momento però la trasformazione della fata si annullò e negli stessi istanti i ruvi che avevano messo al tappeto poco prima riprendevano conoscenza. Tecna allora lanciò l'arpa d'oro a Flora e le disse:

"Va' via di qui, io li tengo impegnati!"

"Ma..." Provò a ribattere Flora ma la fata della tecnologia la interruppe dicendo:

"Non puoi combattere e l'arpa va messa al sicuro, vai!"

Dopo un attimo di esitazione Flora corse via lasciando alle sue spalle la sua amica che si preparava a combattere contro le numerose creature.
Aveva fatto bene? Non lo sapeva, ora doveva correre.
Così corse veloce per i corridoi del palazzo che, senza ali, sembrava molto più grande. Svoltò il primo corridoio, poi il secondo, e poi ancora un altro, ma non riusciva a trovare l'uscita di quell'enorme palazzo.

Nel frattempo al terzo piano Musa e Stella proteggevano la famiglia reale.
Lo scudo creato da Galatea stava iniziando a vacillare, dunque Stella gridò:

"Potere dell'Aurora!"
Dalle mani della fata nacquero due scie di luce accecante che presero in pieno i ruvi sulle scale, poi, un istante dopo gridò:

"Luce di Solaria!" E così anche quelli che circondavano la famiglia reale furono allontanati.
Musa allora senza perdere altro tempo evocò il suo incantesimo:

"Risonanza Magica!" Così una barriera avvolse i tre membri della famiglia reale, in quel momento Galatea lasciò cadere il suo scudo e perse conoscenza, suo padre la sostenne mentre Musa chiamò:

"Scala sonora!" E lo scudo che aveva creato si alzò galleggiando su onde sonore.

"Li porto via di qui, raggiungimi." Disse Musa alla sua amica, Stella annuì.
Così Musa guidò il suo scudo lontano dalla portata dei nemici fino a lasciare il palazzo per portare i sovrani al sicuro.
Stella rimase sola con i ruvi. Era impossibile batterli tutti ma doveva costringerli a lasciare il palazzo.

"Molto bene, schifosi cagnoni neri, è tempo di andare a farvi una passeggiata fuori di qui!" Esclamò la fata mentre i ruvi si preparavano ad attaccarla.

Musa fece fermare la bolla sonica poco distante dal palazzo, ma al sicuro. Quando la sciolse andò da Galatea che era sorretta da suo padre.

"Galatea! Galatea, stai bene?" Chiese il re, la principessa si ricompose, anche se a fatica, e rispose:

"Io... s-sì, sto bene, sono solo stanca, quell'incantesimo ha richiesto molta energia... ma ora dobbiamo tornare subito a palazzo!"

"No, voi dovete rimanere qui." Replicò Musa, "Al palazzo ci pensiamo noi, voi non sareste al sicuro lì."

"Musa, ti ringrazio per averci salvati, ma, credimi, dobbiamo tornare lì, c'è qualcosa che potrebbe essere più in pericolo."

"Cosa?!" Chiese Musa preoccupata, la principessa si appoggiò di nuovo a suo padre, stancamente, e fu sua madre che rispose:

"A palazzo custodiamo un antico manufatto magico: l'arpa d'oro. Non possiamo permettere che quelle creature lo distruggano."

Musa si accigliò, aveva già sentito quel nome.

"L'arpa d'oro... correggetemi se sbaglio, maestà, ma non è quel manufatto creato dal primo re di Melody, quello che ha la proprietà di amplificare ogni onda magica?"

La regina annuì e rispose:

"È proprio quello, e dobbiamo proteggerlo."

"Non posso permettermi che vi accada qualcosa, rimanete qui al sicuro, ma vi prometto che proteggerò l'arpa d'oro e non permetterò che cada in mani sbagliate."

"Ma..." Provò a dire il re ma sua figlia lo fermò:

"Papà, mi fido di Musa."

Musa guardò il re aspettando conferma, il sovrano annuì così la fata rivolse loro un sorriso.

"È al primo piano, terzo corridoio a sinistra." Indicò Galatea, Musa la ringraziò con un cenno e volò via alla volta del palazzo.

Lì, nel cortile, Aisha, Bloom e gli specialisti si occupavano dei soldati di neve insieme alle guardie reali anche se quelle creature sembravano non finire mai.

"Saetta di Domino!" Attaccava Bloom.

"Onda Morphix!" Seguiva Aisha, ma i nemici sembravano non diminuire.

A terra i ragazzi cercavano di fare del loro meglio, Sky menava fendenti e mandritti con la sua spada, Timmy sparava con la pistola aiutato da Helia e Nex con la sua alabarda colpiva a destra e a manca.

Al terzo piano Stella si occupava dei ruvi:

"Potere dell'Aurora!" Urlò colpendo le creature, due di loro si scansarono e con un salto le si fiondarono addosso ma la fata si difese:

"Scudo Splendente!" Così le creature furono rimandate indietro.
La fata creò una sfera di energia fra le mani pronta per colpirle ancora ma d'un tratto le creature si fermarono, annusarono arricciando il naso e, sotto gli occhi della fata, corsero via scendendo le scale.
Stella ne fu sorpresa, alzò un sopracciglio, sconcertata, poi guardò le creature scendere le scale di fretta e disse loro:

"Sì... bene, scappate! Fate bene ad aver paura, piccoli cagnetti rabbiosi!" Poi si ricordò della sua amica e trasalì, "Musa!" Così volò via in cerca della sua amica.

Frattanto Flora era al primo piano e finalmente era riuscita ad orientarsi nel grande palazzo, la fata teneva stretta fra le mani l'arpa d'oro e correva il più velocemente possibile per uscire di lì.
D'un tratto però le fu tagliata la strada, presso le scale, da un branco di ruvi che saltò giù in un attimo.
La fata strinse la presa sull'arpa d'oro, fece un passo avanti bilanciando il peso e guardò le creature cercando di anticipare la loro prossima mossa. 
I ruvi cominciarono a ringhiare e fecero dei passi avanti. Non poteva tornare indietro, non avrebbe avuto senso perché l'avrebbero seguita e l'uscita era dall'altra parte, ma la strada era bloccata dalle creature.
In quell'istante Flora ebbe una sorta di déja-vu e fu tentata di fare la scelta ritenuta giusta, ma ancora una volta fece quella ritenuta sbagliata.
I ruvi saltarono verso di lei ma la fata si abbassò e li scansò, tenendo salda la presa sull'antico manufatto. Le creature la circondarono ringhiando, Flora rimase ferma cercando di tenere lo sguardo su ognuna di loro.
Ad un tratto una di loro con un salto le arrivò addosso ma Flora con un calcio la respinse gettandola a terra, a quel punto tutti i ruvi le si fiondarono addosso. Flora si difese tirando calci e gomitate, abbassandosi e schivando mentre teneva stretta l'arpa d'oro tra le mani, tanto stretta che le nocche le diventarono bianche.

Musa e Stella si incontrarono in volo, Stella chiese:

"Galatea e i suoi genitori stanno bene?"

"Sì, li ho portati poco lontano da qui per farli stare al sicuro. Te la sei cavata con i ruvi?"

"Sono scappati con la coda fra le gambe!" Rispose Stella con un sorrisetto soddisfatto, Musa però disse:

"Dobbiamo tornare subito a palazzo, credo che quelle creature vogliano prendere l'arpa d'oro, dobbiamo fermarle!"

"L'arpa d'oro? E che cos'è?" Chiese Stella con una smorfia, Musa l'afferrò per il braccio e la tirò:

"Ti spiego strada facendo, muoviti!"
Così le due fate volarono velocemente verso il palazzo, si accertarono che le loro amiche in cortile stessero bene, notarono la presenza degli specialisti così tornarono dentro.

"Galatea ha detto primo piano, terzo corridoio." Ripeté Musa, così si fece strada nel palazzo e Stella la seguì.

Nel frattempo Flora combatteva contro i ruvi ma loro erano un intero branco e lei era sola. Le mani avevano cominciato a sudare e tenere la presa sull'arpa era difficile, le creature l'attaccavano, graffiavano e lei si difendeva come poteva ma d'un tratto una di loro le graffiò il braccio e un'altra le morse la mano facendo cadere il manufatto magico.
Flora si chinò per prenderlo ma in quell'istante il branco le si fiondò addosso facendola cadere a terra.
Flora cercò di divincolarsi e colpire le creature per allontanarle, riuscì a vedere però che una di loro afferrò l'arpa tra i denti, i ruvi abbaiarono così corsero via a grandi balzi mentre per Flora fu impossibile stare al loro passo. La fata si alzò a fatica e corse nella loro direzione ma, appena svoltò il corridoio, lo stesso che avevano svoltato i ruvi, non trovò traccia delle creature, era come se si fossero volatilizzate.
La ragazza rimase in piedi, immobile e disperata. Si coprì la bocca con una mano cercando di trattenere le lacrime. Ancora una volta aveva fallito.

Musa e Stella raggiunsero la sala dove doveva essere custodita l'arpa d'oro e lì trovarono la porta aperta e Tecna in volo che fronteggiava le creature.

"Tecna!" Esclamò Stella volando verso di lei, la fata della tecnologia tirò un sospiro di sollievo vedendo le sue amiche e disse:

"Ragazze, ho bisogno di voi."

Così le tre amiche combatterono insieme il branco di ruvi che Tecna aveva tenuto impegnato.

"Raggio Prismatico!"

"Potere dell'Aurora!"

"Percussione Sonica!"

Le tre fate compirono una convergenza magica mettendo al tappeto quasi tutto il branco e soltanto due o tre creature riuscirono a scappare.

Le tre amiche tornarono a terra e ripresero fiato.

"Ma eri sola? E Flora?" Chiese Stella notando la stanchezza della sua amica.

"E dov'è l'arpa d'oro?" Chiese Musa preoccupata notando la vetrinetta vuota al centro della sala.

"La trasformazione di Flora si è annullata." Spiegò Tecna, "Così ha preso lei l'arpa per metterla in salvo mentre io mi occupavo dei ruvi, credo che a quest'ora sia fuori del palazzo con l'arpa."

"Bene, andiamo a cercarla." Disse Musa, così le tre amiche lasciarono la stanza e volarono di fuori per una finestra.

In cortile le altre due fate combattevano senza sosta insieme agli specialisti, poi però, d'un tratto, proprio come era successo nell'altro palazzo, i soldati di neve si sciolsero improvvisamente mentre i ruvi, dopo che alcuni di loro avevano abbaiato, scapparono via.
Le guardie reali ripresero fiato, Bloom e Aisha tornarono a terra e raggiunsero i ragazzi.

"Cosa volevano quei cosi da qui?" Chiese Sky a Bloom, stancamente. La sua ragazza si strinse nelle spalle e rispose:

"Non lo sappiamo."
In quel momento videro Tecna, Stella e Musa in volo e fecero segno di stare bene, le tre fate scesero a terra e Tecna chiese:

"Si sono sciolti? Di nuovo?!"

"A quanto pare... ma cosa volevano da qui?" Chiese Aisha mentre Nex le teneva un braccio intorno alle spalle.

"L'arpa d'oro." Rispose Tecna, "Ma non l'hanno avuta, l'ho data a Flora che l'ha portata in salvo."

"Ed ora Flora dov'è?" Chiese Helia, Tecna rispose:

"Fuori di qui con l'arpa."
Helia tirò un sospiro di sollievo.
Le guardie reali riformarono un ordine e la servitù cominciò a ripopolare il palazzo uscendo dai nascondigli, poi arrivò la famiglia reale.

"Musa!" Esclamò Galatea avvicinandosi, i ragazzi e le ragazze fecero un piccolo inchino per salutare i reali. "Musa, dov'è l'arpa?!" Chiese la principessa, la fata sorrise:
"L'arpa è in salvo, la mia amica Flora l'ha portata al sicuro."

"Non posso credere che il mio palazzo sia distrutto..." Borbottò la regina dispiaciuta.

"Ci dispiace, vostra maestà." Disse Bloom a nome di tutti, il re disse:

"Vi ringraziamo per averci difesi e per averci protetti. Ora dove sono quelle creature?"

"I soldati si sono sciolti, erano fatti di neve e controllati da magia nera. I ruvi sono scappati via." Rispose Musa.

"E spero che non facciano più ritorno." Aggiunse la regina con il viso scuro.

In quel momento dal portone principale arrivò Flora a piccoli passi e con lo sguardo basso.
Helia le andò subito incontro vedendola malmessa.

"Flora! Ma cosa ti hanno fatto?!" Chiese, prendendole il viso fra le mani, poi le sue mani scesero sulle sue braccia piene di graffi.

"Mi dispiace..." Mormorò Flora senza guardarlo.

Tutti gli altri la raggiunsero, famiglia reale compresa. Musa, con un sorriso, chiese:

"Flora, allora, dov'è l'arpa? Il re e la regina ti aspettavano."

Flora alzò lo sguardo e incontrò quello dei suoi amici, Musa aveva dipinto sul volto un sorriso soddisfatto, pronta a far bella impressione sui sovrani del suo pianeta, e allora le salì un nodo alla gola. Non riuscì a dire nulla ma scosse la testa, e tutti capirono.

Frattanto su Linphea Brandon aprì gli occhi e cercò di far mente locale, aveva un forte mal di testa.
Era steso su un prato, si alzò seduto e si guardò intorno, era ancora nell'antro di Vymarna. Attorno a lui driadi, naiadi ed ariae si davano da fare per svolgere le loro faccende quotidiane, d'un tratto lo scudiero si ritrovò davanti la pixie delle chiacchiere.

"Ehi, bell'imbusto, ti sei svegliato! Ho temuto che fossi morto! Muoviti, Vymarna ti vuole parlare."
Brandon si scosse, si guardò gli avambracci e se li toccò ricordando la sensazione che aveva provato, quella di carboni ardenti sulla pelle, ma lì non c'era alcun segno. L'unico segno rimasto era quello inciso da Vymarna sul cuore.
Brandon si alzò e quando le ninfe lo videro corsero intorno alla quercia di Vymarna dove l'anziana ninfa compiva un incantesimo con piccoli ciottoli e una foglia di arbusto. Il ragazzo si avvicinò alla quercia mentre la pixie si sedette sulla sua spalla.

"Ti sei svegliato." Disse Vymarna con un leggero sorriso, Brandon la guardò con espressione un po' dura.

"Posso riavere i miei vestiti?" Si limitò a chiedere, Vymarna fece un cenno alle sue ninfe ed una naiade corse al corso d'acqua e tornò in un baleno con la camicia del ragazzo.

"Grazie." Disse lui infilandosela.

"Non sembri di buon umore." Disse Vymarna con calma, forse con una punta di scherno, Brandon replicò:

"Infatti non lo sono, sei piuttosto diversa dalla Madre Natura che dipingono nelle storie... abbiamo un accordo?"

"Non sarò dolce come credono che sia nei miei modi di fare ma sono corretta, un accordo è un accordo. La keimerina avrà accesso a Linphea il prossimo plenilunio per legarsi al suo cuore della natura, dopo il rito andrà via."

"Ed io? Cosa mi succederà ora che siamo legati?"

Vymarna sorrise:

"Mi hai donato parte della tua essenza vitale, la tua vita dipenderà dalla mia, in ogni aspetto. Mi appartieni, Brandon."

Brandon per un attimo rimase stupefatto, non aveva mai detto il suo nome.

"E adesso vai, e spera che Linphea non sia distrutta dalla keimerina, potrebbe essere la tua rovina... hai fatto tanto per lei, sarebbe un peccato."

Brandon non disse nulla ma si limitò a lanciare un'ultima occhiata alla Natura, così, con Chatta sulla sua spalla, lasciò l'antro naturale di Vymarna.

Brandon percorse silenziosamente il sentiero fino ad arrivare al bivio, poi, sempre in silenzio, si avviò per arrivare a casa di Flora. Il silenzio però non era il forte della pixie delle chiacchiere che, non potendone più, disse:

"Flora non distruggerebbe mai Linphea."

"Certo che no." Replicò Brandon senza guardarla.

"Voglio dire... la tua vita ora è legata al pianeta, se il pianeta muore tu muori, e se l'inverno di Flora..."

"... Flora appartiene a questo pianeta, lei non lo distruggerà perché Flora non sarebbe mai capace di distruggere la natura, è una keimerina, è una fata della natura e dell'inverno. Staremo tutti bene."

Chatta non disse altro e nemmeno Brandon, finalmente arrivarono a casa di Flora e bussarono alla porta.
Fu Miele ad aprire e fu molto sorpresa di vedere lo specialista.

"Brandon... ciao!" Sorrise la ragazzina, Brandon le sorrise e disse:

"Ciao Miele, perdonami, tua madre è in casa?"

"Sì, è nella serra, vieni." Miele fece strada e Brandon la seguì, la ragazzina chiese:

"Ma cosa ci fai qui? È successo qualcosa?"

"No, no. Va tutto bene, devo solo dire una cosa a tua madre, ma va tutto bene." Assicurò il ragazzo.
Arrivarono nella serra, Alyssa stava innaffiando delle orchidee.

"Mamma, c'è una visita per te." Annunciò Miele entrando nella serra, Alyssa alzò gli occhi e appena vide il ragazzo posò a terra l'annaffiatoio andandogli incontro.

"Brandon! Caro, è quasi il tramonto! Ero così in pensiero!" Esclamò abbracciando il ragazzo, lui non provò imbarazzo ma semplice nostalgia.

"Miele, tesoro, potresti lasciarci un secondo, sono cose da adulti." Disse sua madre, la ragazzina alzò gli occhi al cielo e replicò:

"Come sempre!" E sapendo che non c'era storia andò via.
Appena Miele lasciò la serra Alyssa chiese:

"È andato tutto bene? Tu stai bene? Cosa ti ha detto Vymarna? Vieni, siediti."

Brandon sedette sullo sgabello di legno e Alyssa anche, così lo scudiero rispose:

"È andato tutto bene, Vymarna ha accettato l'accordo!"
Alyssa si coprì la bocca trattenendo la gioia, poi disse:

"Non posso crederci! La mia bambina potrà tornare su Linphea!"

"Sì, ma solo per un giorno, per legarsi al ciondolo." Precisò Brandon.

"Sì, ma che importa? Un giorno, un'ora, un minuto! Lei tornerà! Oh, Brandon, non so davvero come ringraziarti per ciò che hai fatto per lei! Non ho parole, non so..."

"Alyssa, gliel'ho già detto, non deve ringraziarmi." Sorrise Brandon, Alyssa increspò le labbra e chiese:

"Hai sentito molto dolore?"

"Beh... non è stato affatto piacevole, lo ammetto, ma ne è valsa la pena."

"Brandon, ricorda che ora sei legato a Lei."

"Sì, lo so... ma non mi sento diverso." Disse lui facendo spallucce, Alyssa sospirò e disse:

"No, hai ragione, non ti senti diverso, ma ora una parte di te appartiene a Lei. Ricordo com'è essere suoi... appartenere a Vymarna significa dipenderne, significa che se su Linphea c'è secca tu non hai forza, significa che se su Linphea non splende il sole tu non hai voglia di sorridere... ed è per questo che io e Rodols ti dobbiamo tutto."

Brandon strinse le labbra in un sorriso, poi chiese:

"Crede che Flora possa fare del male a questo pianeta?"

"No, non credo, credo che invece Vymarna sia una vecchia quercia cocciuta!" Rispose Alyssa, "Non ti giudico se ora hai un po' di timore, ma l'inverno appartiene a Linphea, Nikolai apparteneva a Linphea, e questo non cambierà, neanche se Vymarna crede il contrario. Ho conosciuto Nikolai e conosco la mia Flora, nessuno dei due farebbe mai del male a questo pianeta. La natura e l'inverno si appartengono."

"C'era... c'era una cosa che mi preoccupava in realtà..." Disse Brandon un po' titubante, Alyssa gli fece cenno di proseguire, con aria apprensiva.
"Vede, Flora è stata esiliata da Linphea, ed io appartengo al pianeta, mi chiedevo se fra noi due... insomma, se ci saranno delle difficoltà..."

"Capisco dove vuoi arrivare. No, la tua essenza non respingerà Flora, la sua magia non ti causerà dolore, questo avverrà solo se sarà Vymarna ad essere attaccata direttamente. Sei tu a dipendere da lei, sei tu ad essere legato a lei e non lei a te. Flora non può entrare al cospetto di Vymarna ma tra voi due non cambierà nulla. Se mai fosse Vymarna a subire un attacco o se Flora entrasse su Linphea, allora si ripercuoterà su di te, ma quello che accade a te non si ripercuote su Vymarna."

"Oh, bene..." Brandon tirò un sospiro di sollievo, poi Alyssa chiese:

"Io invece mi chiedevo come Flora ha saputo del rito, è una cosa molto antica e Vymarna si prese l'incarico di distruggere ogni traccia delle keimerine."

"Grazie ad Avalon, lui aveva dei libri che appartenevano a... a Nikolai, ecco." Rispose Brandon e guardò Alyssa sperando di non causarle dispiacere parlando di Nikolai. Al contrario, Alyssa sorrise dolcemente.

"Davvero? È incredibile, riesce sempre a venirne fuori... ho pensato spesso a lui negli ultimi anni, mentre Flora cresceva. Molte volte ho trovato delle somiglianze, degli atteggiamenti che mi ricordavano lui."

Brandon notò la sua espressione e chiese:

"Lo ha amato molto, vero?"

"Oh, sì, tantissimo." Sorrise Alyssa, "Ricordo ancora il giorno che lo conobbi..." Alyssa non riuscì a smettere di sorridere e si perse nei ricordi:

"Io e le mie amiche, Jovia e Astrea, due ariae, stavamo passeggiando per il bosco delle fragole, quello qui vicino. Prima Vymarna ci lasciava libere di girovagare su Linphea, in realtà è colpa mia se ora non è più permesso... quel giorno lo incontrammo mentre raccoglievamo dei fiori e lui era lì, steso sull'erba. Ci fermammo a guardarlo, sapevamo chi fosse e un po' lo temevamo, era quello che ci aveva insegnato a fare Vymarna. Ma poi Nikolai si accorse di noi. Posso aiutarvi? Ci chiese, e lo fece con una galanteria che..." Alyssa ridacchiò. "Jovia e Astrea non dissero nulla. Raccogliamo fiori, dissi invece io, e lui mi sorrise. Non ho mai capito se fosse perché una parte di lui era uno spirito primordiale della natura, ma Nikolai aveva un qualcosa, un qualcosa che notai fin dal primo istante, una scintilla negli occhi che solo a guardarla ti aveva già aperto un mondo."

Brandon sorrise, Alyssa se ne accorse e disse:

"Credo che l'abbia presa da lui."
Brandon guardò la donna e si rese conto che lei aveva capito ciò che stava pensando, o meglio, a chi.
Alyssa gli sorrise complice, poi in quel momento qualcuno entrò nella serra.

"Rodols! Tesoro, sei tornato! Ho una buona notizia!" Esclamò Alyssa andando incontro a suo marito, gli diede un bacio e lui, con un sorriso, chiese:

"È quella che mi aspetto?"

Brandon andò verso di lui con Chatta sulla sua spalla, si fermò al fianco di Alyssa dove si sentiva più sicuro, la donna allora rispose a suo marito con un gran sorriso:

"Brandon ce l'ha fatta! Vymarna ha accettato l'accordo, Flora potrà tornare!"

Rodols sgranò gli occhi, guardò prima Alyssa, poi Brandon, e persino la pixie in cerca di conferma. Il suo volto si illuminò, non poteva contenere la gioia.

"Tornerà su Linphea! Tornerà su Linphea!" Esclamò ridendo allegramente, abbracciò sua moglie con gioia tanto che la alzò da terra. Poi si rivolse a Brandon:

"Non so come ringraziarti! Vymarna non avrebbe potuto accettarmi o altrimenti..."

"Signore, non si preoccupi, non mi deve alcuna spiegazione. So che farebbe qualsiasi cosa per Flora." Lo interruppe Brandon guardando l'uomo negli occhi e tra i due ci fu un'intesa. Rodols gli porse la mano e Brandon gliela strinse.

"Grazie." Ripeté l'uomo, Brandon annuì.
"Quando Alyssa mi ha raccontato che le eri apparso nella sfera di cristallo e mi ha detto ciò che avevi intenzione di fare non credevo che potessi avere il coraggio di arrivare fino in fondo, ma l'hai fatto e ti sono debitore."

"No, non lo è, mi creda. È stato lei stesso a chiedermi di occuparmi di Flora, sto solo mantenendo la promessa che le ho fatto."

Alyssa e Rodols si guardarono e si sorrisero.
Nel frattempo il resto del gruppo era tornato ad Alfea, le ragazze grazie al teletrasporto di Stella e i ragazzi le avevano raggiunte.

"Dobbiamo andare subito da Faragonda e raccontarle tutto." Disse Bloom, Helia scosse la testa:

"Flora va prima in infermeria."

"Ma no, sto bene..." Mormorò Flora ma Helia non volle sentire ragioni:

"La tua trasformazione si è annullata e quelle creature ti hanno attaccata, guarda cosa ti hanno fatto, dobbiamo andare subito in infermeria."

"Okay, sentite," Disse Flora a tutti," io vado da Ophelia, voi andate da Faragonda."

"Vengo con te!" Si propose Helia ma Flora replicò:

"Ma no, ci vorranno pochi minuti per rimettermi a posto, andate."

"Oh... va bene." Helia fu un po' sorpreso ma raggiunse gli altri, prima che andassero però Flora fermò la sua amica:

"Musa!"

La fata della musica fece cenno agli altri di proseguire e si avvicinò a Flora, si fermò davanti a lei con le braccia incrociate, Flora disse:

"Musa, ascolta, mi dispiace. So che la famiglia reale contava su di te e io..."

"Avevo promesso che avrei protetto l'arpa d'oro!" Replicò Musa, accigliata. "Quando Tecna mi ha detto che ce l'avevi tu ero tranquilla, sapevo, o credevo, che l'avresti portata al sicuro e contavo su di te!"

"Lo so, Musa, mi dispiace moltissimo ma quelle creature mi hanno tagliato la strada e..."

"Sì e sei fuggita e ti sei persa nel palazzo, poi ti hanno raggiunta e non hai potuto far nulla, lo hai già detto, Flora, ma se non avevi la magia e sapevi che non potevi difenderti non dovevi accettare l'incarico. La regina e Galatea non si fideranno più di me."

"Mi... dispiace." Mormorò Flora un'ultima volta, Musa non disse nulla ma andò via avviandosi per l'ufficio di Faragonda.
Flora sospirò con tristezza e raggiunse l'infermeria.
Aveva deluso le sue amiche, aveva messo Musa in cattiva luce con la sua principessa. E aveva anche mentito. E aveva mentito per non deludere proprio tutti, per non deludere almeno Helia.

Arrivò da Ophelia e bussò alla porta, quando l'infermiera aprì e la vide esclamò:

"Oh, tesoro, ma cosa ti è successo?! Su, vieni!"

Così Flora entrò e Ophelia la fece sedere sul lettino mentre prese disinfettante e cotone.

"Signorina, dovresti stare un po' più attenta, stai venendo qui un po' troppo spesso!"

"Lo so, Ophelia, cercherò di fare attenzione. Può fare qualcosa per la mia mano? Delle creature mi hanno morso." Chiese Flora porgendo la mano all'infermiera.
Ophelia le prese la mano e gliela guardò, poi rispose:

"Ma certo che posso, starai bene in un attimo!"

Ophelia con un incantesimo risanò i graffi di Flora, poi le applicò una pomata sul morso dopo averglielo disinfettato e le fasciò la mano.

"La ringrazio, Ophelia, è stata gentilissima!" Esclamò Flora con un sorriso, l'infermiera, compiaciuta, replicò:

"Di nulla, tesoro, ma spero di non vederti qui troppo presto!"

"Lo spero anch'io, arrivederci!" Salutò la fata, così andò via.

Uscita dall'infermeria Flora raggiunse i suoi amici nell'ufficio di Faragonda, bussò ed entrò.

"Buon pomeriggio, preside Faragonda." Salutò Flora entrando e avvicinandosi alla scrivania dove già c'erano i suoi amici.

"Flora." Salutò la preside. "Come dicevo ai tuoi amici, la situazione è peggio di quello che credevamo. Yana e i suoi si stanno preparando ad un grosso attacco se hanno bisogno dell'arpa d'oro. Quel manufatto amplifica le onde magiche, raggiungerebbero ogni pianeta della Dimensione Magica."

"Lei... lei mi disse che la Dimensione Magiche era in pericolo!" Disse Flora ripensando alle parole della preside di qualche tempo prima, Faragonda annuì:

"Dobbiamo fermarle, e tu devi legarti al tuo cuore della natura per stabilizzare la tua magia in modo che eventi come quelli di oggi non si riverifichino."

"Ma sì... certo." Mormorò Flora con un cenno, dispiaciuta ed imbarazzata.

"Bene, per ora è tutto, andate. Oh, e, a proposito, non so come abbiate convinto la regina Agata  ma l'importante è aver recuperato il ciondolo." Disse la preside, i ragazzi si guardarono tra loro con nervosismo, dissimularono e salutarono la preside andando via.

Una volta fuori iniziarono le discussioni:

"Dobbiamo scovare Yana!" Esclamò Bloom.

"Ma non sappiamo cosa abbia in mente ed ora sarà ancora più potente." Rifletté Aisha.

"Sì, ma in tutto questo io ancora non ho capito dov'è finito Brandon!" Disse Stella interrompendo la discussione, Sky allora rispose:

"Aveva da fare su Eraklyon."

"Non me ne ha parlato." Replicò Stella col broncio, Sky si affrettò a dire:

"Gli ho chiesto io di andare stamattina! E molto di fretta!"

"Oh..." Stella arricciò le labbra.

"Ad ogni modo, dobbiamo trovare Yana e trovare l'arpa d'oro." Disse Musa ritornando alla prima discussione.

"Dobbiamo tornare su Sakoma allora." Propose Nex.

Nessuno disse nulla, nessuno aveva molta voglia di tornare su quel pianeta.
Sky capì la situazione e disse:

"Credo che sia meglio se ne parliamo domani, che ne dite?"

Gli altri annuirono, così i ragazzi salutarono le ragazze e tornarono a Fonterossa, tutti tranne Helia che fermò Flora e le disse:

"Ho bisogno di parlarti, facciamo un giro in cortile?"

"Ma certo." Rispose Flora, così si avviò con lui mentre Stella chiese alle altre:

"E se per rilassarci ce ne andassimo un po' in centro?"

"Scordatelo!" Flora sentì dire a Musa.

"Ho da fare!" Disse invece Tecna, Aisha e Bloom invece furono incastrate dalla fata del sole splendente.

Brandon nel frattempo salutava i genitori di Flora, pronto per tornare a Magix.

"È stato un piacere averti qui, caro. Ancora grazie!" Disse Alyssa, Brandon sorrise:

"Non si preoccupi."

"Ci vediamo, allora, il prossimo plenilunio, vero?" Chiese Rodols, Brandon annuì, Alyssa disse:

"Quando torni a Magix e darai la notizia a Flora, dille che ci chiami, vogliamo sentirla."

"Va bene, lo farò. Ci vediamo presto." Salutò Brandon. 
"Ciao ciao!" Salutò invece Chatta, seduta sulla sua spalla, Alyssa e Rodols le sorrisero, così la pixie e lo scudiero andarono via.

Raggiunsero la moto di Brandon, prima che lui potesse mettere il casco Chatta gli volò davanti alla faccia e disse:

"Non puoi dirlo a Flora!"

Brandon, confuso, chiese:

"Cosa? E perché mai non dovrei?"

"Intendo che non puoi dirglielo tu!" Rettificò la fatina, "Avverti Helia, digli che non le dica di Krystal, digli che le dica che è andato tutto bene."

Brandon inarcò le labbra, poi disse:

"Avevo detto ad Helia che la sua non era una buona idea. Mi ha ascoltato? No che non mi ha ascoltato, ha voluto fare affidamento su Krystal nonostante glielo avevo sconsigliato... e ora dovrei far credere a Flora che Helia ha risolto tutto?"

"Sì." Annuì convinta Chatta, "Perché rischi di metterti tra loro due. Fa' prendere il merito ad Helia, o vuoi farti bello agli occhi della mia fata?"

Brandon scosse la testa e sospirò:

"Mi sembra ovvio che non dirò a Flora cosa ho offerto a Vymarna ma..."

"... Ma niente, rovineresti tutto. Brandon, andiamo, fa' la cosa giusta."

Brandon non rispose, rifletté, poi concluse:

"Beh, dovremmo comunque arrivare a Magix, su Linphea i cellulari non funzionano." S'infilò il casco e partì, seguito dalla fatina.

Ad Alfea Flora ed Helia si avviavano verso il cortile insieme, Helia allora esordì:

"Non devi sentirti in colpa per ciò che è successo."

"Musa aveva rassicurato la famiglia reale e ovviamente faceva affidamento su di me, e l'ho delusa." Replicò Flora con lo sguardo basso, Helia schioccò la lingua dispiaciuto e le disse:

"Flora, hai fatto del tuo meglio, quelle creature sono pericolose, non devi incolparti. Anzi, sono felice che tu... insomma, che tu..."

"... che abbia fatto la scelta che ho fatto?" Chiese Flora guardandolo, Helia annuì con un lieve sorriso:

"Sì."

"Perché ti amo, Helia."

"Ti amo anch'io, e Musa capirà, dalle solo un po' di tempo."

"Sì, lo so," Annuì Flora mentre erano arrivati in cortile. "Musa ha un carattere molto forte ed esuberante, le passerà presto, le ho chiesto scusa e non sono preoccupata, so che ci chiariremo. Più che altro sono delusa da me stessa, sai... per non avercela fatta."

Helia la guardò e la fermò girandola verso di lui, sospirò prendendo coraggio e disse:

"Flora, non hai deluso nessuno, e non devi essere troppo dura con te stessa. Chi ti ha deluso sono io." Helia abbassò lo sguardo, Flora, confusa, chiese:

"Tu? Helia, no, tu non mi hai deluso, di cosa parli?"

"Sì, io... io ti ho deluso. Ti avevo detto che Krystal avrebbe risolto le cose, che saresti tornata su Linphea ma... Vymarna non ha voluto sentire ragioni." Rispose Helia guardandola negli occhi dopo aver preso coraggio. Flora si aspettava che Krystal non si sarebbe impegnata troppo ma quella notizia fu dura comunque. Arrivò come uno schiaffo, come se fosse andata a sbattere contro una porta di vetro.
Guardò Helia senza dire nulla, senza sapere esattamente cosa dire. Fu Helia che parlò:

"Flora, mi dispiace così tanto..."

"No... Helia, s-sapevamo che potevamo fallire..."

"Mi dispiace, io... io credevo che essendo la principessa Krystal potesse..."

"Helia," Lo fermò Flora posandogli una mano sul braccio, "non devi scusarti, va tutto bene. Troveremo un altro modo, assicurami solo questo: che rimarrai con me e troveremo un modo."

Helia le sorrise. "Ma certo, ti prometto che non ti lascerò mai." Le prese il viso fra le mani e la baciò. 
"Ora sarà meglio se torni a Fonterossa, mio nonno ci tiene che gli racconti tutto delle nostre missioni."

"Lo so, tranquillo." Sorrise Flora, Helia la baciò ancora una volta e così andò via mentre Flora si avviò per tornare in camera sua.
Lì, come si aspettava, c'erano solo Tecna e Musa, era troppo presto per le altre per tornare...
Flora e Musa si incontrarono in salotto, Musa non disse nulla e Flora se ne andò in camera.
Sedette sul suo letto e la prima cosa che fece fu liberarsi da tutti quei pesi.

Caro diario,
A quanto pare cantavo vittoria troppo presto: Krystal non è riuscita a convincere Vymarna e per ora non potrò tornare su Linphea. 
Non ce l'ho con Helia, ma ci avevo sperato così tanto. So che lui si fida di Krystal, sono cresciuti praticamente insieme, non lo giudico se si è affidato a lei... ma non è bastato. 
Mi chiedo cosa potremmo fare ora.
E mi chiedo come reagirebbe se sapesse.
Oggi ho combattuto contro dei ruvi, su Melody, lui non lo sa, crede che sia scappata via... ne era così sollevato. Ho dovuto mentirgli ma non potevo deluderlo, ho deluso i miei amici oggi facendomi sfuggire l'arpa d'oro, non potevo deludere Helia.
Di questo passo non otterrò mai il mio Charmix e mi chiedo come potrà mai risolversi questa situazion...

"Musa! Ehi..." Flora s'interruppe vedendo la sua amica sulla porta. Musa avanzò di qualche passo, poi disse:

"Flora... io... volevo chiederti scusa per come ti ho trattata, ero solo arrabbiata, ci tenevo così tanto a fare bella impressione sulla famiglia reale..."

"Lo so, Musa, e non ce l'ho con te. So di avervi deluso e tu avevi le tue ragioni, ma sono felice che ti sia già passata." Sorrise Flora, Musa sorrise a sua volta dicendo:

"Sì, beh, mi conosci, un attimo prima sono una furia e poi pian piano mi calmo... grazie, Flora."

"Di nulla, ti voglio bene." Replicò Flora facendole l'occhiolino, Musa le rivolse un sorriso e fece per lasciare la stanza ma si fermò sulla porta e disse:

"Flora, tu non ci hai delusi."

Flora strinse le labbra in un sorriso e Musa andò via prima che Flora potesse ricordarle di chiudere la porta.

Nel frattempo Brandon era arrivato a Magix ed era a Selvafosca con Chatta.
La fatina, prima di lasciarlo andare, gli disse:

"Ricorda quello che ti ho detto."

"Sì, certo." Brandon alzò gli occhi al cielo, poi la guardò di bieco dicendole: "E tu ricordati che mi stai antipatica."

"È reciproco." Sorrise la fatina, Brandon scosse la testa mentre Chatta tornò al villaggio.

Lo scudiero, riflettendoci, decise di dare ascolto alla fatina, anche se il suo orgoglio gli diceva, o meglio, gli gridava il contrario.
Così chiamò il suo amico.

"Helia?"

"Brandon! Ehi! Sei ancora su Eraklyon? Non immagini qui cosa è successo!" Esclamò il suo amico dall'altra parte, Brandon fu tentato di chiedere particolari ma cercò di non perdere il filo e disse:

"Poi mi raccontate... ascolta, hai già parlato con Flora? Non le avrai già detto che Krystal ha fallito, vero?"

"E tu come lo sai? Comunque sì, ho dovuto per forza."

Probabilmente una parte si sé esultò con forza, l'altra ne fu dispiaciuta.

"Oh... capisco, beh, ci vediamo a Fonterossa, a dopo!" Così lo scudiero riattaccò senza lasciare il tempo al suo amico di dire altro.
Senza perdere altro tempo allora si recò ad Alfea.
Arrivò lì in un baleno e si diresse alla camera delle ragazze. Camminando per i corridoi di Alfea si costrinse a non essere troppo soddisfatto, ma ciò che era fatto era fatto, Helia le aveva già detto tutto e se anche una parte di lui aveva detto a Brandon di aiutare il suo amico con la sua ragazza, ora non poteva fare a meno di ascoltare il suo orgoglio che, trionfante, dirigeva ogni suo passo verso quella camera.

Arrivato lì prese un respiro e bussò, fu Musa ad aprire.

"Brandon! Ehi, non ti si è visto, sapessi cosa è successo oggi! Comunque Stella è uscita e credo che tornerà per l'ora di cena." Disse la fata della musica, lo scudiero replicò:

"Sì, ne ho sentito parlare... ehm... in realtà cercavo Flora, c'è?"

"Sì, è in camera sua." Rispose la fata spostandosi dalla porta e facendolo entrare, gli fece cenno verso la camera di Flora e tornò in camera sua.

Brandon si avvicinò alla porta di Flora e notò che era quasi completamente aperta. Bussò comunque.
Flora, che risistemava i suoi libri su uno scaffale, si girò verso la porta e lo vide.
Ne fu sorpresa ed esclamò:

"Brandon! Sei qui! Oh, non immagini..."

"... cosa è successo oggi... sì, mi hanno accennato che ne sono successe di tutti i colori." Brandon finì per lei la frase, Flora strinse le labbra:

"Beh, sì, in effetti. Ho saputo che sei stato su Erklyon, è andato tutto bene?"

In quel momento Flora si sentì chiamare da Tecna e disse ad alta voce:

"Arrivo subito!" Poi si rivolse a Brandon:
"Scusami, è che è stata una giornata movimentata."

Brandon, appoggiato sullo stipite della porta, rispose cercando di trattenere un sorriso soddisfatto:

"Ma sì, certo, ti rubo un minuto soltanto, devo solo dirti una cosa che forse ti sarà utile sapere."

Flora inclinò la testa non capendo di cosa parlasse e chiese:

"Beh, cosa?"

"Sai, su Linphea è entrato l'autunno e ti consiglio di portare qualcosa da mettere sulle spalle, farà freschetto, soprattutto di sera."

Flora divenne seria di colpo, guardò Brandon negli occhi, lui sorrise.

"Non ci credo..." Disse la fata in un sussurro, scosse la testa ma Brandon annuì:

"Sì, vedi, perché quando ci andrai..." Brandon non poté finire la frase perché Flora gli si era praticamente gettata addosso e gli aveva stretto le braccia intorno al collo abbracciandolo.
Brandon la strinse e sorrise.

"Non ci credo! Ma come...? Quando...? Tornerò su Linphea?! Davvero tornerò su Linphea?!" Chiese Flora entusiasta, scioccata, felice.

"Sì, tornerai su Linphea!" Confermò Brandon, Flora si allontanò e lui fu costretto a lasciarla.

"Brandon, ma come hai fatto?!" Chiese ancora la fata con un sorriso che non voleva e non poteva spegnere.

"Beh, come ho fatto... non è importante come, tornerai su Linphea!" Esclamò lui deviandola dall'argomento, Flora, felicissima, lo abbracciò ancora.

"Oh, grazie! Grazie! Grazie!" Disse Flora tenendolo ancora stretto, gli diede un bacio sulla guancia e poi poggiò la testa sulla sua spalla mentre lo abbracciava ancora.

"Ma... Flora," Disse poi Brandon frenandola un po', lei si allontanò per lasciarlo parlare. "... potrai rimanere lì soltanto il tempo necessario per legarti al tuo cuore della natura, poi dovrai andare via. Mi dispiace, ma non ho potuto fare altro."

"Sì, certo, certo! Ma anche per un giorno potrò tornare sul mio pianeta, e potrò legarmi al ciondolo e non perderò i miei poteri!"

"Allora sei felice?"

"E me lo chiedi anche?!" Sorrise Flora guardandolo negli occhi, anche Brandon le sorrise, poi Flora disse:

"Vuoi sapere cosa è successo oggi? Perché devo raccontarti una cosa importante!"

"E Tecna?"

"Non è venuta fin qui a chiamarmi, avrà già risolto o mi avrebbe inviato un drone." Rispose lei liquidando la faccenda, Brandon fece spallucce e accettò l'invito di Flora a sedersi con lei sul suo letto per ascoltare il racconto, fra i due non ci fu ombra dell'imbarazzo creato da quel bacio che, per entrambi, era stato rovina e desiderio, passione e turbamento.

Ah. Ah. Ah. Che capitolo, eh?
Buonsalve, miei dolcissimi germogli di lullabea e buon sabato! Allora, meglio non perdersi in chiacchiere che abbiamo molto da dirci...
Melody è stata attaccata dai servi di Yana ed hanno preso l'arpa d'oro, la regina di Melody ci ha spiegato cos'è e quindi, ragazzi, mi sa che dobbiamo preoccuparci, pare che la nostra cattiva abbia in mente qualcosa di grosso...
Ma come hanno preso  l'arpa? Flora non è riuscita a proteggerla... qualcuno in una recensione mi aveva detto che gli piaceva che le cose non andassero sempre lisce... ne sei ancora sicura? XD io sì, sapete che AMO complicare le cose...
A proposito di complicanze: Flora ha mentito ad Helia per non deluderlo, al momento si potrebbe esultare nella curva del Team Helia perché questo sta a significare quanto Flora ami Helia, ma le bugie sono dannose, sempre. 
Nel frattempo Brandon si è legato a Vymarna ottenendo il permesso per Flora di tornare, Alyssa ci ha spiegato questo cosa comporterà e...
Beh, per ora direi che è tutto, il resto aspetto di saperlo da voi, adoro le vostre recensioni e vi ringrazio per il tempo che vi prendete per scriverle... e per leggermi!
Grazie ancora,
vi strAmo,
Florafairy7

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


DELUSIONI

"E così io e Tecna eravamo a tanto così da prendere l'arpa d'oro, ma poi..." Stava spiegando Flora ma si interruppe e si alzò per andare a chiudere la porta, così andò a sedersi di nuovo accanto al suo amico e continuò:

"La mia trasformazione si è annullata, sono fuggita via con l'arpa ma i ruvi mi hanno tagliato la strada."

"E tu cosa hai fatto?" Chiese Brandon impaziente, Flora sottovoce rispose:

"Non devi dirlo a nessuno, ma ho combattuto, proprio come mi hai insegnato."

Brandon sorrise orgoglioso, Flora però non sembrava soddisfatta:

"No, non è una cosa buona! Avevo promesso ad Helia di non farlo mai più! E poi... a cosa è servito? Non sono riuscita a proteggere l'arpa d'oro ed ora è nelle mani di Yana." Abbassò lo sguardo, Brandon le alzò il mento costringendola a guardarlo e le disse:

"E beh? Cosa credi, che si vinca sempre? Capita di sbagliare, e capita di non soddisfare le aspettative che avevamo di noi stessi, ma non è per questo che si molla! Flora, so che tu non credi molto in te stessa, ma io, al contrario, credo molto in te e non voglio che molli né che ti abbatta per nessun motivo al mondo. Ti sei difesa da un branco di ruvi, accidenti!"

Flora sorrise guardandolo, dopo alcuni istanti però si rese conto di essergli troppo vicina così si allontanò dicendo:

"Ora che posso tornare su Linphea dovrò raggiungere il mio Charmix."

"... e qual è il timore che dovresti superare?" Chiese Brandon seguendola con lo sguardo.

"Dovrò parlare ad Helia, credo che mi toccherà deluderlo..."

"Cosa... cosa intendi dire?" Chiese ancora il suo amico che provò dentro sé una sensazione inaspettata.

"L'ho evitato per non deludere Helia ma ora non posso più nasconderlo: questa nuova magia, questa profezia, mi hanno cambiata. Non sono più la stessa Flora, e una cosa che appartiene alla nuova me è la voglia di combattere. Non mi aspetto che Helia capisca ma prendere due volte la stessa scelta mi ha fatta rendere conto di quello che sento."

"Quando intendi dirglielo?"

"Non lo so, vorrei il più tardi possibile ma devo farlo quanto prima, ho bisogno del Charmix." Rispose Flora incrociando le braccia, in quel momento qualcuno aprì la porta senza bussare.

"Flor... oh..." Aisha rimase di sasso nel vedere lo scudiero, Flora notò l'espressione della sua amica.

"A-Aisha, dimmi... vieni, entra..." Balbettò la fata, Brandon si alzò dicendo:

"Credo sia ora di andare per me... ehm... ciao, Aisha. Ciao Flora, oh, e ricorda di chiamare i tuoi, ci tenevano."

"Brandon." Salutò Aisha perplessa, Flora invece sorrise:

"Va bene, ciao Brandon, e grazie ancora."
Lui le sorrise e così lasciò la stanza accompagnato dallo sguardo severo della fata dei fluidi.
Andato via Brandon Aisha guardò Flora, la sua amica chiese:

"Cosa?"

"Beh, fino a ieri avevi paura di incrociare il suo sguardo per... insomma, per quello che è successo e ora invece vi trovo a chiacchierare come se nulla fosse! Anzi, neanche tanto... perché eravate qui da soli?!"

Flora sedette sul letto con aria un po' colpevole, forse ripensando a ciò che era successo giorni prima con il ragazzo, poi guardò la sua amica e rispose:

"Lo so ma... insomma, ci siamo chiariti alla fine."

"In che modo? Cosa vi siete detti?" Chiese Aisha, curiosa, sedendo accanto alla sua amica.

"Beh... niente, in realtà, ma ci siamo capiti. La cosa più importante però è un'altra: Brandon ha trovato un modo per farmi tornare su Linphea!" Sorrise Flora, Aisha sgranò gli occhi:

"Che cosa?! Come ha fatto?! Ma... quando?! Non dirmi che oggi...?!"

"Non lo so!" Rispose Flora ancora sorridendo, "Si è presentato qui e mi ha detto che potrò andare su Linphea per legarmi al ciondolo! Non ha detto altro!"

"Ma... te l'ha detto per conto di Helia? Krystal è risucita a..."

"No, no, no..." La interruppe Flora scuotendo le mani avanti. "Ho parlato con Helia prima e Vymarna non ha voluto dare ascolto a Crystal."

"E allora...?"

"Non so come abbia fatto, non me l'ha detto, ma tornerò su Linphea!"

"Ne sono felice, Flora!" Sorrise Aisha abbracciandola.

"Dobbiamo dirlo alle altre, e a Faragonda, e ad Avalon! Su, vieni!" Esclamò Flora aprendo la porta.

Brandon tornò a Fonterossa con il cuore leggero, fermò la sua windrider e prese la strada per raggiungere la sua camera.
Quando ci arrivò trovò Sky e Logan, entrambi appena lo videro gli andarono incontro.

"Ma dove eri finito?!" Chiese suo fratello.

"Come è andata?" Chiese invece Sky, Logan gettò un'occhiata al principe, confuso.
Brandon sorrise e rispose a suo fratello:

"Sono stato su Linphea." Poi si rivolse a Sky:

"Vymarna ha accettato."

"Non ci credo..."

"Beh, credici, perché la Natura mi ha ricevuto e sa persino il mio nome!" Brandon lo disse come un vanto perché era nel suo stile e non poteva farne a meno, ma dentro di sé, quando la Natura l'aveva chiamato per nome, la sensazione era stata tutt'altro che piacevole.

"Tu sei..." Stava dicendo Sky ma bussarono alla porta, Brandon fermò il suo amico con un gesto ed andò ad aprire.

"Helia..." Salutò Brandon con non troppo entusiasmo.

"Brandon, ciao. Ascolta, la telefonata che mi hai fatto prima mi ha lasciato un po' perplesso... insomma, cosa intendevi? Perché Flora ci è rimasta un po' male e..."

"... ho trovato un modo." Lo interruppe Brandon, aspettò la reazione del suo amico.
Helia sembrava confuso, infatti poi chiese:

"Cosa... cosa intendi? Cosa posso fare allora?"

Brandon prese un respiro, alle loro spalle Sky fece gesto a Logan di far finta di non ascoltare.

"È... è già fatto. Cioè, è risolto, più o meno. Il prossimo plenilunio Flora potrà tornare su Linphea per legarsi al suo cuore della natura."

"Come hai fatto?" Chiese Helia con un'espressione serissima.

"Ho preso un accordo con Vymarna." Rispose Brandon altrettanto seriamente.

"Quando?"

"Oggi."

"Che tipo di accordo?"

Fu un botta e risposta tanto teso che rimasero entrambi immobili.

"Non vuoi saperlo." Concluse Brandon.

"E gliel'hai già detto, non è vero?" Chiese ancora Helia.

"Sì." Rispose l'altro, poi abbassò lo sguardo.

"E il motivo di questa tua presa d'iniziativa?" Chiese Helia incrociando le braccia.

"Non mi fidavo di Crystal." Rispose Brandon guardandolo.
Helia non disse nulla, non sapeva cosa dire, non sapeva neanche che genere di risposta si aspettava. Poi lasciò di sasso il suo amico chiedendo:

"A che gioco stai giocando, Brandon?"

"Nessun gioco, qui si tratta di cose serie." Rispose Brandon.
Helia sostenne il suo sguardo per alcuni istanti poi, senza dire altro, andò via lasciando Brandon alla porta.
Il ragazzo chiuse la porta e guardò Sky, il principe sospirò.

Nel frattempo Flora e Aisha avevano raccontato alle ragazze che finalmente sarebbe stato possibile tornare su Linphea ma, su consiglio della sua migliore amica, molto più furba di lei, Flora omise che era stato merito di Brandon.
Così le Winx andarono da Faragonda per darle la bella notizia ma, appena entrarono nell'ufficio della preside, capirono che c'era qualcosa che non andava.

"Indovinate? Stavo proprio per convocarvi." Disse la preside col viso duro.
Le ragazze si guardarono fra loro, preoccupate.

"Mi è giunta notizia che stamattina, su Isis, la regina faceva il suo controllo mensile dell'inventario dei suoi gioielli e mancava un pezzo. La regina Agata ha lanciato l'allarme su ogni pianeta della Dimensione Magica sostendo che le sia stato rubato il suo prezioso cuore della natura. Credete di avere alcuna idea su chi possa essere il malfattore?" Chiese poi la preside con sarcasmo, estremamente arrabbiata.

"Preside Faragonda, noi..." Provò a dire Bloom ma la preside, arrabbiata, si alzò di scatto e disse:

"Come avete potuto?! Mi fido di voi e non avrei mai, mai e poi mai immaginato che foste state in grado di una cosa del genere!"

"Ci dispiace, ma quel ciondolo ci serviva!" Si giustificò Bloom, la preside, accigliata, replicò:

"Non è una buona scusa! Siete delle fate! Voi... voi non sapete quanto mi avete delusa!"

"Preside Faragonda," Disse Flora in maniera calma, "avremmo cercato altre soluzioni se ce ne fosse stato il tempo. Ottenendo il ciondolo in tempo abbiamo scoperto che devo legarmi ad esso o perderò la mia magia, ed abbiamo davvero poco tempo. Il prossimo plenilunio su Linphea è fra una settimana, se non avessimo trovato il ciondolo la mia magia..."

"Dovevate parlarmene." Disse la preside col viso scuro, tornando a sedersi.

"Non volevamo deluderla." Replicò Flora, la preside la guardò, poi chiese:

"Come intendi tornare su Linphea se Vymarna ti ha esiliata?"

"Era per quello che eravamo venute qui, potrò tornare su Linphea il tempo necessario per legarmi al ciondolo."

"Oh... beh..." Borbottò Faragonda, poi passò le dita su dei campanellini che aveva sulla scrivania e un attimo dopo Griselda era alla porta.
"Griselda, per favore, può far venire qui il professor Avalon? È piuttosto urgente, gli dica di sbrigarsi."

"Subito, preside Faragonda." Replicò l'ispettrice, così andò via per svolgere il suo compito.
Faragonda allora si rivolse alle ragazze, con aria severa:

"Non me lo sarei mai aspettato da voi. Capisco le vostre motivazioni ma non posso accettare le vostre giustificazioni."

"Preside Faragonda, Flora avrebbe potuto perdere la sua magia!" Disse Musa, Faragonda si passò un dito sulle labbra, con aria combattuta.
Le ragazze non dissero nulla ma aspettarono una reazione, Faragonda allora si decise a replicare ma prima che potesse dire qualcosa fu interrotta da Griselda che aprì la porta dicendo:

"Il professor Avalon."

"Grazie, Griselda." Disse Faragonda, Avalon entrò facendo un cenno alle ragazze, poi si rivolse a Faragonda:

"Preside Faragonda, ha chiesto di vedermi?"

"Sì, è così." Rispose la preside col viso duro. "Ho già espresso alle ragazze la mia profonda delusione ma lei... professore, lei è chiamato ad insegnare, ad essere un esempio!"

Avalon prese un respiro capendo a cosa si riferisse la preside e disse:

"Preside Faragonda, ascolti, anche se nel modo sbagliato quel ciondolo era..."

"Non m'interessa!" Esclamò la preside alzandosi e sbattendo le mani sulla scrivania, Avalon stava per replicare ma Flora s'intromise:

"Per favore, non se la prenda col professor Avalon! Lui me l'ha detto che avevamo sbagliato, e mi ha fatto anche una ramanzina se è per questo, ma gli ho chiesto io di non dirle niente e la gravità della situazione l'ha portato ad agire di conseguenza!"

"E questo è il punto di vista di una studentessa, Flora." Disse Faragonda, "Ma, professore, da insegnante sarebbe dovuto venire subito da me!"

"Ma..." Stava per dire Flora ma Avalon la fermò con un gesto e disse:

"Ma certo, preside Faragonda, ha assolutamente ragione, sono stato un'irresponsabile e sono costernato. Le chiedo solo di non essere troppo dura con le ragazze, avrei dovuto rimetterle in riga e non l'ho fatto, la colpa in fondo è mia."

Faragonda lo guardò stringendo le labbra, arrabbiata, poi guardò le ragazze che erano tutte molto dispiaciute. Si sedette con un sospiro, poi, ancora un po' nervosa, chiese:

"Beh, cosa pretendete che faccia ora? Quel ciondolo appartiene alla regina che a noi serva o meno!"

"Quel ciondolo appartiene a Flora, è suo di diritto!" Replicò Tecna in difesa dell'amica, Faragonda guardò Avalon e lui disse:

"È così, una volta legata al ciondolo non potrà separarsene. La regina dovrà capirlo, accettarlo insomma..."

"Stiamo parlando della regina Agata..." Rifletté Bloom.

"Beh, voi avete creato il problema e voi troverete una soluzione, entro domani, sono stata abbastanza chiara?" Disse la preside guardando le ragazze con aria severa, loro annuirono.
"Bene, e ora andate."
Le ragazze, quindi, mortificate, lasciarono l'ufficio della preside.

"Prima o poi ci avrebbe scoperte." Disse Flora appena uscirono, Musa fece spallucce:

"Abbiamo il ciondolo, è ciò che conta, troveremo una soluzione."

"Me lo auguro, e mi dispiace molto che Avalon ci sia andato di mezzo." Replicò Flora col broncio.

"Non ci resta che trovare un modo per convincere la regina Agata." Disse Bloom.

"Sarà meglio farlo con qualcosa nella pancia! Andiamo a cena?" Propose Aisha, le altre annuirono ma Flora disse:

"Io faccio una chiamata ai miei, vi raggiungo."

"Okay!" Sorrise Aisha, così, seguita dalle altre, si avviò in sala da pranzo.

Flora chiese a Griselda il permesso di usare la sfera di cristallo, l'ispettrice gliela concesse seppur brontolando e borbottando che aveva solo dieci minuti.
Dunque Flora si mise in collegamento con i suoi genitori su Linphea.

"Ciao mamma, ciao papa!" Salutò allegramente la ragazza vedendoli apparire nella sfera di cristallo.

"Tesoro mio!"

"Bambina!" Salutarono loro.

"Oggi è venuto Brandon qui e mi ha detto che potrò tornare su Linphea!" Esclamò Flora con un sorriso, Alyssa disse:

"Lo sappiamo, tesoro! Oh, ne siamo così felici! Non vediamo l'ora di vederti!"

"Anch'io non vedo l'ora! Mi mancate, e mi manca Linphea! Sono così felice! Ma... mamma, papà, voi sapete come ha fatto Brandon a convincere Vymarna? Non me ne ha parlato."

"Beh, tesoro, è un po' complicato..." Rispose Alyssa, Rodols continuò:

"Andando da Vymarna le ha..."  Flora vide che Avalon era uscito dall'ufficio della preside e fermò suo padre:

"Papà, scusami, ma devo andare... ci vediamo la prossima settimana, mi racconterete tutto di persona! Vi voglio bene!"

"Te ne vogliamo anche noi!" Sorrise Alyssa.

"A presto, tesoro!" Salutò Rodols.
Flora poggiò quindi la sfera di cristallo e raggiunse il suo professore.

"Professor Avalon!" Lo chiamò e lui si fermò. "Professor Avalon, mi dispiace così tanto! Io... io spero che la preside non sia stata dura con lei... lei è stato così buono e così comprensivo che..."

"Tranquilla, Flora." La interruppe Avalon, "Va tutto bene, la preside Faragonda ha ragione, avrei dovuto ammonirvi e non coprirvi. Mi è servito da lezione."

"Ma..."

"... Ora sarà meglio se tu e le tue amiche vi sbrighiate a trovare una soluzione per questa faccenda. E preoccupati meno per gli altri e più per te stessa: ora che la questione di Linphea è risolta dovrai ottenere il tuo Charmix, devi farlo al più presto, Flora."

"Oh... v-va bene." Annuì Flora.

"E... come avete fatto a convincere la Natura?"

"È stato merito di un mio amico, in realtà." Sorrise Flora.

"Oh, beh, è un tipo sveglio allora." Disse Avalon inarcando le labbra. "Ci vediamo domani, Flora, e mi raccomando."

"Sì, professor Avalon. Buona serata." Salutò Flora, il professore andò via e Flora raggiunse le sue amiche.
Quando sedette con loro stavano decidendo cosa fare con la regina.

"Non ci darà ascolto," Stava dicendo Stella, "Diaspro ci odia a morte e quindi anche sua madre! Oh, che vergogna! Quando ci scopriranno saremo su tutte le riviste!"

"Giornali," La corresse Tecna, "saremo su tutti i giornali."

"No, io intendo le riviste! FataModerna, OggiMagia, DiPiùMagix... tanto tempo per costruirmi un'immagine e ora andrà tutto in pezzi!"

Le ragazze si guardarono perplesse ma Bloom disse:

"Beh, Stella in fondo ha ragione. Siamo dei personaggi pubblici, siamo le principesse dei nostri pianeti."
Ognuna di loro lasciò andare un sospiro non avendo la minima idea di come risolvere quella situazione.

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi erano a cena, purtroppo però la tensione tra Brandon ed Helia non era calata e i due non si rivolgevano la parola.
Nessuno aveva dato la notizia e Sky si sentì in dovere di rendere gli altri partecipi.

"Ragazzi, abbiamo una buona notizia!" Annunciò il principe.

"Dopo quello che è successo oggi? Beh, sentiamo!" Esclamò Nex un po' scettico.

"Flora potrà tornare su Linphea per legarsi al suo cuore della natura!"

"Oh, bene! Almeno riusciamo anche noi in qualche cosa! Questa Yana sembra essere sempre avanti a noi!" Disse Nex, poi guardò gli altri, nessuno disse nulla.

"Ehm... è una buona notizia, no?"

Helia abbozzò un sorriso, Timmy annuì. A quanto pareva Nex era l'unico che ancora non lo sapeva e l'unico ad essere all'oscuro dell'importante discussione.

"Okay..." Concluse Nex lentamente guardando i suoi amici, poi si rivolse a Sky:

"Quando ci andiamo?"

"Settimana prossima." Rispose il principe.

"Oh, bene, speriamo allora che entro il prossimo weekend avremo sconfitto quella brutta stregaccia!"
Nessuno rise alla sua battuta e l'ex paladino si rassegnò.
I ragazzi furono distolti da un suono e si rivolsero tutti verso il loro amico.

"È Tecna," disse Timmy, "dice: - Catastrofe. La regina si è accorta del furto. Faragonda arrabbiatissima. Ci serve soluzione." Lo specialista abbassò il cellulare e guardò i suoi amici, a quanto pareva al peggio non c'era mai fine.

Il giorno dopo, dopo le lezioni e dopo pranzo, Flora raggiunse il professor Avalon in cortile per il suo allenamento pratico.
Dopo alcune ore di schiva, vola e attacca, sfinita, Flora tornò a terra per incontrare lo sguardo perplesso del suo professore.

"Flora, odio essere ripetitivo ma..."

"... Il Charmix, lo so, ho intenzione di... di ottenerlo oggi, ci sto girando intorno da troppo tempo."

"Bene. Risolto questo ti darò istruzioni per quando dovrai andare su Linphea."

"Come istruzioni? Lei non verrà con noi?" Chiese Flora annullando la sua trasformazione.

"No, non ce ne sarà bisogno."

"Sì che ce ne sarà bisogno, noi..."

"Siete delle fate abbastanza potenti, tu e le tue amiche. Non pensare che ti stia abbandonando, ma ora inizierai un altro percorso."

"Ma..."

"Quando non sapevi camminare ti ho tenuto la mano, ora hai imparato e dovrai correre, io ti guarderò e ti aiuterò a rialzarti se cadrai, a meno che non lo farai da sola."

"Ci vediamo domani, professor Avalon." Salutò Flora un po' seccata, Avalon ricambiò il saluto con un sorrisetto divertito.

Quell'uomo sapeva parlare solo attraverso certi giri di parole che gli davano solennità, ma a volte sapeva essere snervante.
Flora tornò in camera sua per mettersi a studiare ma appena poggiò il libro sulla scrivania sentì bussare alla sua porta.

"Helia!... che piacevole sorpresa, stavo giusto pensando a te!" Esclamò la fata, "Pensando a quanto ti deluderò." Aggiunse poi nella sua mente.

"Ciao Flora, hai un minuto?" Chiese il ragazzo. Flora ebbe una sorta di déjà-vu e non ne fu felice, aveva capito che i déjà-vu non portavano a nulla di buono.

"M-ma certo, vieni, entra." Gli fece spazio per entrare e chiuse la porta.

"Ho una buona notizia." Annunciò Helia con un sorriso, Flora prese un respiro: la sua non era tanto buona. Forzò un sorriso:

"Anch'io avrei qualcosa da dirti in realtà... ma, sentiamo prima, sono curiosa!"

"Il cuore della natura è tuo! Ho risolto tutto con la regina Agata!"

Flora sgranò gli occhi.

"Ma come...? Helia, come...?" Non riuscì a dire altro e lo abbracciò.

"Non riesco a crederci!" Esclamò ancora, lo baciò con dolcezza. "Helia, ma come hai fatto? Oh, grazie! Tu sei... ti amo!" Lo baciò ancora, e ancora, e solo dopo lo lasciò andare. In quel momento ebbe un altro déjà-vu, ma ci fu qualcosa di diverso. Di estremamente diverso.

"Sono stato dalla regina Agata, ho messo in chiaro un paio di cose. Sono il nipote di Saladin e il figlio del generale Horace, per quella gente certe cose contano." Rispose Helia scrollando le spalle, per lui non erano affatto cose così importanti.

"Helia..." Sorrise Flora e lo baciò ancora, e ancora.

"Sono contento di averti resa tanto felice!" Esclamò Helia.

"Beh, ma certo! Ma la regina Agata non è una donna facile, sarà stato difficile per te." Rifletté Flora, ed Helia, che aveva l'ingenuità fin dentro le ossa, rispose:

"L'ho comprato, e per coprire il fatto ho accettato la sua proposta di partecipare alla missione su Unamuno."

"Quale missione?" Chiese Flora confusa.

"Mio padre era un gran generale, e sa delle nostre imprese, mi ha chiesto di guidare la missione su Unamuno che inizierà tra poco per cercare le pietre preziose nel sottosuolo. Ci andrà il suo esercito perché su Unamuno il sottosuolo è protetto dalle creature che ci abitano."

Flora si portò una mano alla bocca, sconvolta.

"Helia... no..."

"Va tutto bene, Flora. Sono figlio di mio padre, la Dimensione Magica si aspetta anche questo da me, e l'ho fatto per te."

"No, Helia, tu non... non dovevi farlo!" Replicò Flora estremamente dispiaciuta, Helia sembrò confuso:

"Ma... Flora, non capisco, io l'ho fatto per te."

"Ma io non me lo merito! Tu sei così buono, e guarda cos'hai fatto per me!" Esclamò Flora tristemente coprendosi la bocca con le mani, Helia le si avvicinò per calmarla:

"Flora, ehi, va tutto bene. Per te farei questo ed altro, non devi sentirti in colpa." Le poggiò una mano sulla guancia costringendola a guardarlo, le sorrise dolcemente ma Flora, con le lacrime agli occhi, disse:

"E invece no, non va tutto bene, perché non me lo merito affatto. Non mi merito una sacrificio del genere da parte tua, e non dire che non è un sacrificio perché ti conosco abbastanza da sapere che lo è."

"Flora..."

"Aspetta, fammi parlare o non ne troverò più il coraggio."
Helia si fermò, stupito e un po' spaventato.
"Io... devo dir... ti ho mentito." Riuscì finalmente a dire Flora.
Helia, sorpreso e confuso, fece un passo indietro.

"Che vuoi dire?" Chiese, "Brandon ieri mi ha detto tutto, non sentirti in colpa se..."

"No... non c'entra Brandon... sono io."

"Flora, mi stai spaventando. Per favore, dimmi cosa succede." Disse Helia un po' spazientito, estremamente preoccupato.

"Ieri non sono scappata quando quei ruvi mi hanno tagliato la strada, non sono voluta scappare. Io... ho deciso di rimanere e combattere. Non è andata come speravo ma quel che conta, o quel che per me ha contato, è stato rimanere. Helia, questa magia, questa profezia, mi hanno cambiata. Non in ogni parte, sono sempre io, e ti amo ancora, ma è venuta alla luce una Flora più combattiva. E anche se all'inizio la tenevo nascosta mi sono resa conto che a me questa Flora piace, anche se a te no."

Helia rimase fermo, immobile, impassibile, guardandola.

"Helia... Helia, ti prego di' qualcosa." Lo implorò Flora trattenendo le lacrime.

"Io..." Disse Helia lentamente. "... non è la profezia, o questa magia che ti hanno cambiata, è stato Brandon, con tutti quei discorsi..."

"No, aspetta." Lo interruppe Flora. "Brandon non c'entra nulla e lo sai. Vuoi soltanto dare a qualcun altro la colpa perché non vuoi darla a me."

Helia prese un respiro e abbassò lo sguardo, Flora continuò:

"Mi dispiace, mi dispiace così tanto per averti deluso... ma è ciò che sento. Sono stanca di essere sempre messa in un angolo perché non sono abbastanza forte, forse Brandon mi ha aiutata a tirare fuori tutto questo ma la colpa, in fondo, è mia. Ti capisco se ce l'hai con me, e non volevo dirti nulla per non deluderti ma..."

"Era questo, vero?" Chiese Helia, guardandola.

"A cosa ti riferisci?"

"Al tuo Charmix, era questo il timore che dovevi superare." Affermò Helia col viso scuro.

"Io... sì, era questo."

"Bene, spero che allora tu l'abbia ottenuto. Curioso come la prima volta il Charmix ci abbia fatti mettere insieme ed ora ci abbia fatti litigare."

"Vuoi dire... vuoi dire che non mi ami più?" Chiese Flora con la voce tremante.

"È proprio questo il fatto: nonostante tutto ti amo lo stesso, ed è per questo che sono tanto deluso. Dovresti sapere che l'opposto dell'amore è l'indifferenza, Flora, e sappi che ti amo più della mia vita. Fatti due conti." Detto questo Helia aprì la porta per andare via, Flora gli andò dietro e lo fermò per un braccio, Helia la guardò:

"Flora, per favore."

Flora cercò di trattenere le lacrime ma non ci riuscì mentre Helia si costrinse a non guardarla per riuscire ad andare via.
Flora rimase ferma ed Helia andò via, la ragazza andò a sedersi sul suo letto e pianse. Del Charmix però nemmeno uno scintillio. 
Sott'occhio vide il libro che teneva sul comodino, allora si fermò a guardarlo e, tra i singhiozzi, si rivolse proprio al libro:

"È colpa tua! La tua magia! La tua stupida profezia!" Per la rabbia lo prese e lo gettò a terra, il libro si aprì.
La fata notò che si era aperto e si asciugò le lacrime col dorso della mano, così raccolse il libro da terra e lesse:

"Molte volte sarà così difficile, ma confido nel fatto che ce la farai. Andiamo, in fondo sei mia figlia!" Flora alzò gli occhi al cielo pensando a quanto potesse essere egocentrico quel tipo, tirò su col naso e continuò: "E lo so, le cose sono difficili, ma vedi, sei potente, tesoro, e le cose per quelli potenti sono più complicate, ma solo perché sei speciale! Insomma, se fosse tutto facile cosa ci scriveresti nella tua biografia? Prendi me, le cose non mi sono andate sempre bene ed è per questo che sono già alla quattrocentosedicesima pagina! Chissà se sarò vicino a te mentre leggerai tutto questo, se lo sono, non esitare a venire da me, anche se avrai voglia di piangere, ti aspetterà un abbraccio. Se non ci sono, per una qualsiasi ragione e spero che tu non ce l'avrai con me se mi sono messo nei guai, sappi che queste parole sono per te, e allora è come se ci fossi. Ascolta sempre il tuo cuore e anche se per gli altri sarà difficile accettarlo saprai che avrai fatto la cosa giusta."

Flora chiuse il libro e lo poggiò sul comodino, non aveva parole e rimase qualche istante a fissare il vuoto cercando di scuotersi.
Quel pomeriggio non riuscì neanche a studiare, si stese sul letto e passò l'intero pomeriggio a guardare il soffitto cercando delle risposte.
Aveva detto la verità ad Helia, dov'era il suo Charmix? Helia l'avrebbe mai perdonata? Qual era allora il timore da affrontare?

La sera stessa Flora irruppe in camera di Aisha per raccontarle tutto, la sua amica, scioccata, non poté che consolarla ma neanche lei riuscì a spiegarsi il motivo del mancato Charmix.

Quella settimana, che Flora avrebbe voluto non passasse mai, passò in una maniera incredibilmente veloce. Le ragazze si videro poco per il tanto da fare, con i ragazzi si videro ancor meno, soprattutto Flora ed Helia.
Flora raccontò ad Avalon del suo mancato Charmix e il professore, perplesso quanto lei, in maniera enigmatica le fece capire che doveva esserci qualcosa sotto e il suo consiglio fu quello di meditare.
Flora provò allora con la meditazione ma ogni volta che chiudeva gli occhi per "meditare" pensava ad Helia e le veniva voglia di piangere.
La sua migliore amica fu molto impegnata, quella settimana c'era la gara e la fata dei fluidi fece un po' da ginnasta e un po' da consolatrice.

"Ed ora rimettiti in piedi, stasera vedrai Helia!" La rimproverò Aisha.

"Oh, Aisha, devi perdonarmi! Questa sera avrei dovuto io incoraggiare te!" Piagnucolò Flora, Aisha alzò gli occhi al cielo:

"Fa niente, ti perdono, e ho abbastanza adrenalina da incoraggiare entrambe stasera... ora però datti una mossa!" E con questo la lasciò sola in camera sua per farla preparare.

Flora si preparò senza molta voglia. Non aveva voglia di uscire perché non aveva voglia di incontrare Helia e il suo sguardo deluso.

Incontrarono i ragazzi a Magix, al padiglione sportivo, dove Aisha avrebbe dovuto partecipare alla sua gara. Aspettò giusto il tempo per salutare i ragazzi e per baciare Nex, prendersi un in bocca al lupo dalla sua migliore amica e poi andò via con le altre altlete.

"Ehi." Salutò Flora con un sorriso, Helia la guardò, sorrise educatamente e ricambiò:

"Ciao." Poi si rivolse a Timmy.
Flora sospirò tristemente e si riunì alle sue amiche, Musa chiese:

"Flora, ma cosa succede con Helia?"

"Abbiamo avuto una piccola discussione." Rispose la fata stringendo le labbra, Bloom disse:

"Tranquilla, Flora, vi chiarirete in un attimo! Parliamo di te ed Helia!"

"Già..." Replicò Flora poco convinta.

"Dovrete risolvere, non c'è tanta tensione nel gruppo dai tempi dei battibecchi tra Musa e Riven!" Esclamò Stella, le altre la guardarono male. "Ed ora cosa ho detto?" Chiese annoiata la bionda.

La competizione stava per iniziare così si avvicinarono alle balaustre che li dividevano dal terreno di gara.
Le ginnaste furono presentate e quando fu annunciato il nome di Aisha il tifo non si fece attendere.
Tra una cosa e l'altra Flora gettava uno sguardo ad Helia e più di una volta lo colse a guardarla. Una cosa buona? Non era facile dirlo.

"Ehi, che cosa sta succedendo con Helia?" Le chiese Brandon, di fianco a lei, senza distogliere gli occhi da Aisha che camminava elegantemente sulla trave.

"Abbiamo discusso, gli ho detto cosa è successo davvero su Melody." Rispose lei con il suo stesso atteggiamento.

"Ora ce l'ha con te?"

"Sì... e tra l'altro, per domani dovrei aver raggiunto il Charmix, gli avevo detto la verità e l'ho deluso per questo, ma niente! Oh, per favore, non cadere! Brava!" Commentò poi guardando la sua amica.

"Mi dispiace, spero risolverete presto." Disse Brandon, Flora stavolta lo guardò:

"Grazie." Brandon le sorrise, poi Flora tornò a guardare Aisha che con una rondata scese dalla trave. "Sì, bravissima!" Esclamò poi battendo le mani. 
"Perché ho l'impressione che tu e Stella abbiate dei problemi?" Chiese poi Flora senza guardarlo, aveva notato che Stella era con Bloom e non appiccicata a lui.

"Non è che abbiamo dei problemi, ma ultimamente parliamo poco."

"Oh... spero risolviate, è importante parlare."

"Sì, sì è importante."  Disse Brandon con un mezzo sorriso, la guardò, Flora seguiva Aisha con lo sguardo.

La principessa di Andros quella sera fu regina della scena: la coreografia alla trave fu perfetta, ottenne il massimo dei punti al volteggio e stupì tutti alle parallele. L'ultimo attrezzo fu il corpo libero, il pubblico ne fu rapito e la giuria estasiata.
Appena si fermò la musica si sentì un grido:

"Quella è la mia ragazza!"

I ragazzi si girarono tutti verso Nex ma lui non se ne accorse, aveva occhi solo per Aisha.
La giuria diede il suo verdetto dopo che aveva tenuto tutti col fiato sospeso per lunghi minuti, la principessa di Andros ottenne la medaglia d'ora classificandosi per le interplanetarie. Non c'erano dubbi: si meritava ogni grammo di quella medaglia.
Il pubblico applaudì con forza, Nex non si trattenne affatto, le ragazze si abbracciarono: erano tutti molto fieri della loro amica.

Dopo aver parlato con la stampa e fatto alcune foto per i più appassionati, Aisha raggiunse i suoi amici che si congratularono con lei. Nex la baciò con tanta passione da mettere gli altri in imbarazzo.
Flora la abbracciò:

"Oh, tesoro, sono fiera di te!" Le disse, Aisha sorrise, ancora emozionata.
Pieni di orgoglio e soddisfazione tornarono ad Alfea commentando la gara anche se non tutti se ne intendevano.

"E quando hai fatto quella cosa che giravi su te stessa ho visto Anna Kim battere i piedi a terra dalla frustrazione!" Rise Stella.

"Sono così felice!" Esclamò Aisha, che teneva la mano di Nex. "A volte è bello fare cose normali e non sempre rischiare la vita per salvare il mondo."

"Sì, è vero, serate normali a volte sono quello che ci vogliono!" Concordò Bloom.

Helia, nonostante Flora l'aveva sorpreso a guardarla, non disse molto a Flora e lei cercò di non allontanarsi dalle sue amiche. Si ritrovò a chiacchierare tanto anche con Brandon; i due, dopo che avevano passato settimane ad allenarsi insieme, avevano ora tanta voglia di parlare.
Quando arrivarono ad Alfea era ancora presto così Bloom invitò i ragazzi a salire da loro, era ancora presto per il coprifuoco.
Mentre andavano di sopra Flora disse a Brandon:

"Dopo quello che mi hai raccontato deduco che ormai tra te e Logan le cose sono tornate alla normalità, come fratelli, insomma."

"Sì, credo di sì."

"Beh, allora credo di avere qualcosa per te." Sorrise Flora mentre si avviavano in camera con tutti gli altri.

"Che cosa?" Chiese Brandon, curioso.

"Ricordi il tuo regalo di compleanno?"

"L'hai... l'hai conservato davvero?"

"Beh, certo! L'avrei tenuto io fin quando non vi foste chiariti, e sono così felice di potertelo ridare!" Sorrise Flora, Brandon, meravigliato, non seppe cosa dire.

"Di cosa parlate?" Chiese Stella intromettendosi.

"N-niente d'importante." Rispose Brandon scrollando le spalle, Flora non aggiunse altro.

Arrivarono in camera delle ragazze e sedettero tutti insieme.
Dopo un po' Flora si alzò per andare in camera sua e disse a Brandon:

"Vado a prendertelo o rischio di dimenticarlo!"
Brandon le sorrise.

Flora andò in camera sua chiudendo la porta quasi per abitudine. Rabbrividì, notò che la finestra era aperta. Si guardò intorno, convinta di averla lasciata chiusa prima di uscire.

"Che sciocca!" Si disse facendo spallucce, così aprì l'armadio e ci frugò dentro trovando la busta a pois, la prese e uscì dall'armadio.
Prese la cornice dalla busta per guardarla, sorrise, così chiuse la porta dell'armadio e trasalì per lo spavento.

"Logan! Cosa...?" La fata non poté finire la frase perché il ragazzo, stringendole una mano alla gola, la sbatté contro l'armadio.
A Flora cadde la cornice dalle mani, cercò di fargli togliere le mani dalla sua gola ma senza risultati.

"Dov'è il cuore della natura?" Chiese Logan guardandola negli occhi, Flora rabbrividì, spaventata, e disse:

"Lasciami andare."
Logan, stringendo la presa sulla gola della ragazza, replicò:

"Ascoltami bene, dimmi dov'è il cuore della natura e ti lascio andare. L'ho cercato dapperttutto, dove diavolo l'hai messo?"

"Lavori per Yana?" Chiese Flora con un sorrisetto di disprezzo, a fatica, mentre le dita di Logan le stringevano la gola.

"Credi che voglia farmi bello con una collanina?" Disse lui, schernendola.
Flora allora, con rabbia, gli diede un calcio allontanandolo da lei e liberandosi dalla sua presa.
Logan si ricompose subito.

"Andiamo, vuoi davvero combattere con me, fiorellino?"

"Sei grande tanto quanto Brandon, e indovina chi mi ha allenata?" Sorrise Flora dandogli un pugno dritto in faccia. Logan indietreggiò e tenendosi la guancia dolorante bofonchiò:

"Quello stupido di mio fratello e le sue cotte!"
Allora la gettò ancora una volta contro l'armadio e Flora non poté trattenere un gemito di dolore. Con l'avambraccio premuto sotto la sua gola Logan le chiese ancora:

"Allora, fiorellino, dov'è il cuore della natura?"

Flora stava per dire qualcosa ma sentirono:

"Flora, va tutto bene? Cos'è questo baccano?"

Era Bloom. Logan guardò Flora negli occhi e le disse lentamente per darle l'ordine:

"Va tutto bene."

Flora annuì, intimidita, e rispose alla sua amica:

"AIUTATEMI!"

Logan strinse i denti, arrabbiato.

"Maledetta fata!" Esclamò e prendendola per le spalle la gettò a terra, fece per scappare dalla finestra ma Flora con un gesto della mano invocò:

"Edera avvolgente!" E così gli strinse le caviglie con due rampicanti e il ragazzo cadde a terra.
In quell'istante il resto del gruppo irruppe nella stanza.

"Flora, ma cosa...?" Bloom s'interruppe quando vide Flora a terra e Logan poco distante.
La fata della natura si rialzò a fatica, Logan anche si alzò rompendo i rampicanti.

"Logan, ma che ci fai qui? Cosa succede?" Chiese Brandon, confuso e scioccato.

Logan lo guardò ma non rispose così si girò pronto per scappare dalla finestra.

"Fermatelo!" Esclamò Flora e giusto in tempo Aisha tese le mani avvolgendo il ragazzo in delle corde morphix, con un gesto lo scaraventò contro il muro e lui rimase lì immobile bloccato dal morphix, così gli altri si avvicinarono.

"Lasciatemi subito andare!" Si lamentò il ragazzo, Brandon chiese ancora:

"Logan, mi dici cosa diamine stai combinando? Che ci fai qui? Cosa è successo?"

Logan non rispose, guardò Flora, allora lei, anche se non avrebbe mai voluto farlo, disse:

"Voleva il cuore della natura."

Brandon guardò Flora scioccato, poi tornò a guardare suo fratello come per cercare conferma, Logan non disse nulla.

"E perché mai...?" Stava dicendo Brandon con un sorrisetto scettico, poi realizzò. Si scurì in viso in un attimo. "No... no, non... no."

"Senti, ora non ho tempo per il dramma familiare!" Esclamò Logan e, sapendo di non poter mai riuscire a combattere da solo contro sei fate e sei specialisti, sotto gli occhi di tutti si liberò trasformandosi in un ruve.
Istintivamente tutti indietreggiarono, Flora lo guardò e si rese conto che era lo stesso ruve che l'aveva attaccata su Melody nella sala dell'arpa d'oro.
Così il ruve scappò dalla finestra in un balzo.

"Dobbiamo fermarlo!" Esclamò Bloom, Brandon calmò la sua amica con un gesto:

"No."

"Ma... Brandon..." Provò a dire Stella ma Brandon disse:

"Ormai sarà già lontano, ed è inutile andargli dietro, il cuore della natura ce l'abbiamo noi."

Gli altri si resero conto che lo scudiero aveva ragione.

"Andiamo... andiamo di là?" Propose Timmy dopo alcuni istanti di silenzio, così i ragazzi lasciarono la stanza di Bloom e Flora. Tristemente, Brandon notò la cornice a terra, rotta probabilmente durante il combattimento tra Logan e Flora.

Tornati nel salottino comune, dopo alcuni istanti di silenzio, Tecna, seduta con gli altri sul divano, disse:

"Ci credo che Yana anticipava ogni nostra mossa!"

"Abbiamo avuto una spia in casa per settimane!" Aggiunse Helia battendo un pugno sulla mano.

"Quindi anche quando siamo andati su Sakoma! Lui ha avvertito Yana!" Disse Bloom.

Brandon guardò i suoi amici che parlavano di suo fratello, che però era il nemico.

"Non mi è mai piaciuto quel tipo..." Mormorò Timmy al suo migliore amico, ma Brandon lo sentì e Timmy se ne accorse. Stava per dire qualcosa ma Brandon disse:

"Scusatemi."

Così lo scudiero lasciò la stanza sbattendo la porta lasciando tutti di sasso.
Flora si alzò per andare da lui ma Stella fece la stessa cosa e la ragazza si rese conto che non toccava a lei.
Così Stella uscì seguendo Brandon, ma Flora non si sedette, anzi.

Di fuori Brandon camminava avanti e indietro per il corridoio, scioccato, agitato, deluso, arrabbiato. Sentì chiudere la porta della camera delle ragazze e si girò dicendo:

"Fl..." S'interruppe rendendosi conto che c'era Stella di fronte a lui. "... Stella."

"Oh, tesoro mio!" Esclamò la bionda andando ad abbracciarlo. "Mi dispiace tanto! Non mi sarei mai aspettata che fosse uno dei nostri nemici quando ho voluto farvi riappacificare!"
Si allontanò da lui, Brandon non disse nulla.

"Amore, di' qualcosa, così mi fai paura, a cosa pensi?" Chiese Stella, Brandon, col viso scuro, rispose:

"Non ho molta voglia di parlare."

Nel frattempo, in camera, Flora guardò male i suoi amici e chiese:

"Beh, vi sembra il modo? Dico, vi sembra la maniera di agire?!"

"Ha riportato tutto quello che abbiamo scoperto alla nostra nemica!" Si giustificò Helia.

"Ma qui non si tratta di Logan, si tratta di Brandon! Come potete parlare male di suo fratello davanti a lui?!" Domandò ancora Flora, arrabbiata.

"Sì, beh..." Borbottò Bloom ma Flora disse ancora:

"Non ci sono giustificazioni, Bloom!"
La fata del fuoco rimase per una volta senza parole. Flora scrutò tutti i suoi amici, Sky le sorrise, e Aisha anche.
In quel momento rientrarono Stella e Brandon, il ragazzo prese il giubbotto lasciato sul divano e disse ai suoi amici:

"Ci vediamo a Fonterossa. Buonanotte, ragazze." Stava per andare ma Stella lo fermò e gli diede un bacio sulla guancia, allora lo scudiero uscì.

Tutti guardarono Stella e Sky chiese:

"Beh, cosa ti ha detto?"

"Che 'non ha voglia di parlare'!" Rispose Stella, infastidita, facendo le virgolette con le dita. Sky sospirò.
Flora si contorceva le dita incerta sul da farsi, poi però sentì la risposta di Stella e capì che non poteva lasciarlo andare così.

"Scusatemi." Disse in fretta ai suoi amici e lasciò la stanza.
Percorse il corridoio di fretta, quasi di corsa, e uscì.
Superò il cortile ed uscì dal cancello.

"Brandon!" Lo chiamò, lui era di spalle e stava per mettersi il casco.
Quando la sentì poggiò il casco sulla sua windrider e si girò verso di lei.

"Flora. Ma perché ci hai messo tutto questo tempo?" Disse mentre lei gli andò incontro e lo abbracciò.

"Brandon, mi dispiace tanto." Disse lei mentre erano abbracciati, poi si lasciarono andare e Flora lo guardò. Era così triste, e arrabbiato, e deluso. Stava per piangere, Flora lo sapeva, e non l'aveva mai visto così.

"L'ha... l'ha fatto ancora. Flora, l'ha fatto ancora." Disse Brandon quasi in un sussurro, Flora gli poggiò una mano sulla guancia, dispiaciuta, e abbozzò un sorriso per consolarlo. Aveva le lacrime agli occhi.

"Gli avevo dato un'altra possibilità! Avevo deciso di dimenticare tutto quello che era successo! È mio fratello, accidenti! E sembrava che... io gli voglio bene, Flora, gli voglio davvero bene nonostante tutto!" La ragazza si allungò verso di lui e lo abbracciò ancora, sapeva che stava soffrendo. E lui la strinse, la strinse forte.

"Andrà tutto bene, passerà. Ti fa male perché tu hai un cuore grande, purtroppo lui non se n'è reso conto, ed ha fatto la scelta sbagliata. Tu sei buono, Brandon, e per le persone buone le cose si aggiustano sempre." Disse Flora che, in quel momento, non sentì nemmeno il freddo della notte di fine autunno di Magix.
Brandon, in tutta risposta, la strinse ancora a sé.

Si separarono, Flora rimase a guardarlo. Brandon allora disse:

"Io... io torno a Fonterossa."

"Va bene." Replicò Flora con un cenno, Brandon con la mano le spostò una ciocca di capelli dal viso, poi con delicatezza la tirò a sé e la baciò.
Fu un bacio semplice, durò pochi secondi, e un istante dopo Brandon volava verso Fonterossa. 

Flora rimase immobile. Il suo amico l'aveva baciata ancora una volta, ma stavolta non le aveva chiesto scusa.


Eeeehilààà! Non so come salutarvi perché vi immagino arrabbiati... lo so, sono un essere spregevole, l'importante è averne la consapevolezza...
Le "delusioni" in questo capitolo sono tante, c'è quella di Faragonda, c'è quella di Helia e c'è quella di Brandon... da dove iniziare?
Beh, la preside ha tutte le ragioni del mondo ad essere delusa, si fida ciecamente delle ragazze ed anche per questo, anche se non l'ha dato  avedere, era fiduciosa che avrebbero trovato una soluzione.
Helia. H E L I A. Come ho già detto sono consapevole della mia malvagità e non mi aspetto nulla da parte di Babbo NAatale, ci sono rimasta male io che sono Team Brandon e quindi posso solo immaginare come stia il Team Helia, mi dispiace, dovete perdonarmi... ma... insomma, nessuno, e dico nessuno resterà con le mani in mano, il tutto sarà incredibilmente inaspettato -quindinonmiodiate-.
E poi Brandon. Raga', sono una Team Brandon, e sto male anche per lui, Logan l'ha deluso ma sapete quanto? Sì, lo sapete, perché sapete quanto Brandon gli voglia bene e cosa abbiano passato i due fratelli.
E poi COLPO DI SCENA! Eheh...
Beh, piccoli germogli di lullabea, da parte mia direi che è tutto ma sono curiosissima di sapere cosa ne pensate di questo capitolo quindi aspetto con ansia le vostre recensioni!
Spero di riuscire a pubblicare anche la settimana prossima, non vi assicuro niente perché non sarò a casa mia e se troverò del tempo per stare al computer senza sembrare asociale al resto della famiglia e senza beccarmi quindi una ramanzina dai miei, pubblicherò.
Nel frattempo vi auguro buon Natale che in fondo il Natale è di tutti, si voglia o no, quindi vi auguro di cantare tante belle canzoni, di mangiare tanto cioccolato e non solo e di passare del buon tempo con la vostra famiglia! 
Ci sentiamo presto, (spero)
vi strAmo,
xoxo Florafairy7


 


 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


CONFESSIONI (...ANCORA?)

Quando Brandon tornò a Fonterossa andò subito in camera sua. La finestra era aperta, Logan doveva essere uscito di lì.
Non poteva crederci, non... non poteva essere vero. Stava sognando. Non poteva essere stato tanto stupido da fidarsi di suo fratello ed essere deluso da lui un'altra volta.
Voleva urlare. Voleva distruggere tutto quello che aveva intorno e il trattenersi stava per farlo esplodere.

Ad Alfea Flora era tornata in camera sua dove era stata accolta dagli sguardi curiosi dei suoi amici che si chiedevano perché mai fosse uscita tanto di fretta.

"S-scusatemi..." E la ragazza andò in camera sua.
Era tutto in disordine a causa del combattimento con Logan.
Non poteva crederci. Eppure quel ragazzo le aveva trasmesso strane sensazioni da quando l'aveva conosciuto. Quando si erano visti su Linphea le aveva dato l'impressione di essere freddo, in qualche modo. Ed ora tutto si spiegava.

La ragazza, con distacco, ripensando agli avvenimenti di quella sera, risistemò la camera come poté e gettò via la cornice rotta.
Si stese sul letto ripensando a ciò che era accaduto senza poterci credere. A tutto ciò che era accaduto.

Sentì che poco dopo i ragazzi andarono via e fece finta di dormire quando Bloom tornò in camera.

Quando Sky raggiunse la sua camera trovò il suo amico steso sul letto, non si era preparato per dormire, ancora vestito però sembrava essersi addormentato.

"Lo so che non stai dormendo." Disse Sky dopo aver chiuso la porta.
Brandon aprì gli occhi e lo guardò sott'occhio.

"Brandon, ascolt..."

"Non...!" Lo fermò Brandon alzando di scatto il braccio trattenendo la rabbia, "... voglio parlarne." Concluse in maniera forzatamente calma.
Sky sospirò e disse:

"Beh, spero che almeno ne abbia parlato con Flora..." Guardò il suo amico in attesa di una reazione, Brandon si alzò di scatto mettendosi seduto e puntando il dito contro il principe replicò:

"Non ho assolutamente voglia di sentirmi dire quanto sia stato inopportuno e profondamente irrispettoso baciare Flora!"

Sky sgranò gli occhi:

"Tu... che cosa?"
Brandon strinse le labbra puntando il dito al suo amico ribadendo ciò che aveva appena detto, Sky alzò le mani in segno di resa e Brandon tornò a stendersi.

Il giorno dopo fu il grande giorno: quella sera i ragazzi si sarebbero recati su Linphea e Flora si sarebbe legata al suo cuore della natura.
Prima delle lezioni, quella mattina, Flora era stata convocata nell'ufficio della preside. Erano sedute l'una di fronte all'altra e dopo una lunga pausa Faragonda disse:

"Beh, il fatto che Helia abbia risolto tutto ci libera dalla prima preoccupazione ma resta il fatto che Yana sta progettando qualcosa di grande, non dimentichiamo che ha l'arpa d'oro."

"Preside Faragonda, c'è qualcosa che non va. Yana non dovrebbe avere la magia, tutto questo non si spiega... e poi, perché non venire a cercarmi direttamente? Perché mandare messaggi intimidatori?"

"Non lo so, e il fatto che si muova sott'acqua mi fa ancora più paura. È una donna pericolosa, e se è lei quella a cui Nikolai ha tolto la magia deve aver fatto qualcosa di grave..."

Flora abbassò lo sguardo e sospirò, Faragonda disse:

"Ora va' a lezione. Oggi il professor Avalon ti darà istruzioni per l'incantesimo."

Flora storse le labbra, poco convinta, e si alzò, salutò la preside e lasciò l'ufficio, così raggiunse le sue amiche per andare a lezione. Non le avevano detto niente di Logan, anche perché lui a Fonterossa non avrebbe potuto starci, così decisero di tacere per non mettere nei guai Brandon che l'aveva tenuto nascosto.

A Fonterossa quella mattina Brandon saltò le lezioni rimanendo chiuso in camera. Sky non ci aveva nemmeno provato a svegliarlo e sapeva che la cosa migliore per il suo amico era rimanere da solo per un po'.
Alla fine delle lezioni, tornato in camera, Sky lo trovò dove l'aveva lasciato. A quel punto il principe sedette accanto a lui e disse:

"Ora devi smetterla."

"Di fare cosa? Non sto facendo niente." Rispose in modo piatto il suo amico, Sky alzò gli occhi al cielo.

"Smettila di non fare nulla!"

"Vorrei, ma non ci riesco." Disse Brandon con lo stesso tono, steso sul suo letto.

"Brandon, so che è stata dura per te, ma hai sempre i tuoi amici!" Sky cercò di sembrare positivo, Brandon lo guardò.

"I miei amici che ho messo da parte e messo in difficoltà per colpa sua e i miei amici che lo odiano tanto quanto me e che io odio per questo?"

"Smettila di fare il melodrammatico!" Esclamò Sky, stanco e desideroso di riavere indietro il suo migliore amico. "Tu non odi proprio nessuno, ti conosco e non ne sei capace! I ragazzi non ce l'hanno con te ed è normale che tu stia soffrendo, ma tu ora ti alzi, ti lavi e ti risistemi! Immediatamente! E non te lo dico come tuo amico ma come tuo principe, sono stato chiaro?!"
Brandon non disse nulla e Sky temette di essere stato troppo duro. Ma lo scudiero eseguì gli ordini e si alzò dicendo:

"Sai cosa? Hai ragione, tu hai proprio ragione! Ho sprecato una giornata a... fare niente! Io! La persona più utile ed essenziale per la Dimensione Magica!"

"Okay, forse..."

"... Come ho potuto sprecare questo tempo?! Ora sai cosa faccio? Vado subito in biblioteca a finire il compito che avrei dovuto finire stamattina, poi torno qui e mi preparo per andare su Linphea senza perdere altro tempo!"

"Esattamente!" Sorrise Sky anche se era un po' perplesso per quel repentino cambio di umore.
Brandon allora, convinto, prese le sue cose e lasciò la stanza alla volta della biblioteca.

Nel frattempo ad Alfea le Winx erano nella classe del professor Avalon, la sua cattedra era disseminata di antichi volumi tutti dello stesso autore.
Avalon ne stava leggendo uno mentre le ragazze ascoltavano, poi si rivolse a loro:

"Direi che è tutto molto chiaro. Bisogna prepararsi prima che la luna raggiunga il sagittario, è importante che sia già tutto pronto quando arriverà nel suo asse, a quel punto saranno i raggi stessi della luna che toccheranno il punto esatto, se avrete predisposto tutto in modo corretto. E, ragazze, mi raccomando per la preparazione delle pozioni, dev'essere tutto pesato con estrema precisione. E attenzione anche alla posizione delle pietre, Flora, tu non dimenticare di indossare i fiori e il vestito di rugiada... dimentico qualcosa? Ah, sì, non lasciatevi mai le mani per nessun motivo, un'interruzione improvvisa manderebbe tutto a monte senza possibilità di ritentare."

Le ragazze si guardarono un po' in ansia, ed Avalon sembrava ansioso quanto loro.

"Non si preoccupi, professor Avalon, seguiremo le istruzioni per filo e per segno." Cercò di rassicurarlo Flora ma Avalon non sembrò più tranquillo e, tamburellando le dita sul libro chiuso, replicò:

"E invece mi preoccupo, Flora. Sarà tutto più complicato senza Charmix. La tua magia è debole e questo vuol dire che avrai bisogno di più magia per legarti al ciondolo!"
Flora abbassò lo sguardo, Avalon si accorse che forse il suo tono era stato duro e cercò di rimediare:

"Ma sono fiducioso, voi ragazze siete delle fate molto potenti."
Bloom sorrise:

"Infatti, professore, andrà tutto bene! Ora è meglio se andiamo, tra un po' verranno i ragazzi per andare su Linphea."

"Va bene, andate." Annuì Avalon, loro stavano uscendo ma lui disse:

"Flora, ti trattieni un secondo per favore?"
Lei fece cenno alle sue amiche di andare e si riavvicinò al professore.

"Mi dica." Disse appoggiandosi al banco dietro di lei, Avalon le era di fronte e le disse:

"Non volevo essere duro... ma ero convinto che fosse fatta, cosa è successo?"

Flora strinse i pugni e poi aprì le mani con esasperazione, pareva che il suo professore avesse centrato il punto.

"Lo so! Lo credevo anch'io! Lo sa cosa? Ho litigato col mio ragazzo per quel Charmix! Ma niente! Niente di niente! Com'è possibile che non riesca a capire le mie emozioni?!"

"Oh, mi dispiace... ascolta, sono certo che in fondo, ma davvero in fondo, tu sappia cosa devi fare. Non è tutto perduto, hai fino alle undici e mezzo di questa sera."

"E lei crede che in poche ore riesca a capire cosa sento davvero e riesca ad ottenere il mio Charmix?" Chiese Flora, scettica.

"Sì, beh, sono abbastanza fiducioso." Sorrise Avalon, "Tieni il libro, vi servirà. E porta con te quello che ti ho dato, troverete sicuramente informazioni utili. Buona fortuna."
Flora sorrise al suo professore prendendo il libro offertole, così lasciò l'aula per raggiungere le sue amiche.
Tornata in camera le trovò che stavano sistemando le loro cose per la partenza per Linphea mentre erano arrivate le pixies, lei intanto, dopo aver salutato le fatine, andò in camera sua per prendere l'altra cosa importante di cui avrebbe avuto bisogno quella sera.
Lo scrutò con attenzione, quasi per trovarci qualcosa in più... e in effetti notò qualcosa: la copertina del libro era ormai rovinata ma seguendo con il dito le rilegature della pelle, si rese conto che doveva esserci scritto qualcosa, un titolo, che ormai il tempo aveva quasi del tutto cancellato. Chiuse gli occhi per concentrarsi sulla sensazione sulle dita, e capì che sulla copertina del diario di Nikolai c'era scritto: Alla mia keimerina.
Flora aprì gli occhi, incredula e commossa.

A Fonterossa Brandon aveva passato il suo pomeriggio in maniera costruttiva per recuperare il tempo perso ed era tornato in camera per prepararsi. Mentre lui e Sky si cambiavano Sky chiese:

"Come stai?"

"Mai stato meglio!" Sorrise il suo amico, Sky alzò gli occhi al cielo:

"Perché devi sempre strafare? Mi bastava un 'bene'!"

"Okay, okay, non sto proprio alla grande, ma mi ha fatto bene distrarmi..." Concesse Brandon, poi Sky disse ancora:

"Visto che ora stai bene parliamo di quello che è successo ieri sera con Flora."

Brandon si fermò di colpo e lo guardò:

"Non sto poi... così bene..."

"Non cercare di fregarmi! Ora parla!" Esclamò Sky puntandogli il dito contro, Brandon allora sospirò e andò a sedersi sul letto, così disse:

"Non lo so perché l'ho fatto, okay? Ho solo... voluto farlo. Ero arrabbiato, e triste, e quando l'ho vista lì, prima che potessi tornare a Fonterossa, ho capito che era l'unica persona che avevo voglia di vedere in quel momento."
Sky fischiò per lo stupore, Brandon aggiunse:

"Questo non vuol dire niente."

"No, no, amico, questo vuol dire tutto!" Ribatté Sky, Brandon alzò gli occhi al cielo dicendo:

"Ma tu da che parte stai?"

"Dalla tua!" Rispose Sky, "Sono il tuo migliore amico e voglio che tu sia felice... prima di tutto, fai pace coi tuoi sentimenti, e poi ascoltali! Io ho fatto così quando stavo con Diaspro e poi ho conosciuto Bloom ed ora sono la persona più felice del mondo!"

"Ferirei molte persone, e lo sai bene. Io e Flora siamo amici e ci conviene rimanere amici che non si baciano. Quindi quando la vedrò le chiederò scusa e le prometterò che non ricapiterà mai più." Concluse Brandon, deciso.

"Ah, contento tu..." Mormorò Sky distogliendo lo sguardo.

"Cosa?"

"Niente! Su, muoviti, che le ragazze saranno già quasi pronte e dovremo arrivare fino a Linphea." Replicò Sky con un sorrisetto guardando sott'occhio il suo amico e si accorse che era molto pensieroso.

Una volta pronti i due amici raggiunsero il resto della squadra giù all'hangar ed insieme a loro salirono a bordo.
Prima che potessero dedicarsi alle loro mansioni i ragazzi fermarono Brandon per potergli parlare.

"Volevamo dirti che ci dispiace per ciò che è successo e per come ci siamo comportati." Disse Helia a nome di tutti.

"Vi ringrazio." Replicò Brandon con ancora la vergogna lasciatagli da suo fratello.

"Siamo una squadra, ci rimetteremo in sesto tutti insieme." Aggiunse ancora Helia, Brandon sorrise:

"Sicuri che non siete arrabbiati?"

"Un po' infastiditi del fatto che la nemica ci abbia superati di alcune mosse, ma niente che non possiamo recuperare." Sorrise il suo amico, Brandon ne fu rassicurato e ognuno tornò al proprio posto, Brandon però in quel momento aveva capito ciò che aveva da capire. Helia era troppo buono per meritarsi un tale colpo basso.

I ragazzi arrivarono ad Alfea al tramonto, le ragazze allora li raggiunsero.
Mentre si dirigevano all'uscita Musa chiese a Stella:

"Ti sei sentita con Brandon? Come sta?"

Stella si strinse nelle spalle e rispose:

"Io ci ho provato a parlargli ma ha detto che non ne aveva voglia, non se la sentiva eccetera eccetera,eh beh, che potevo farci?"

"Poveretto..." Commentò Musa, Bloom annuì:

"Sky mi ha detto che stamattina non è andato nemmeno a lezione."

"Beh, almeno ora potrà distrarsi un po'!" Esclamò Aisha riferendosi alla loro missione.
Le ragazze, con le pixies, arrivarono all'uscita e lì c'era la navicella che le aspettava. Salirono a bordo e incontrarono i ragazzi, li salutarono anche se c'era qualcosa di strano nell'aria.
Ognuna di loro rivolse in particolare un sorriso a Brandon per fargli sapere che gli erano vicino, Stella lo baciò e chiese:

"Come stai?"

"Sto... sto bene, sì, direi che sto bene." Annuì lui, Stella però non ne fu convinta:

"Ne sei davvero sicuro sicuro? Perché non ci prendiamo un po' di tempo per parlarne? Insomma, non so neanche perché avevate litigato la prima volta!"

"Magari più tardi... ora dobbiamo partire."

"E beh?" Stella sembrava confusa.

"Devo dare una mano agli altri." Spiegò Brandon un po' perplesso.

Dall'altra parte invece Flora aveva preso coraggio ed era andata a parlare con Helia:

"Come stai?"

"Sto bene... e tu?" Disse Helia con aria un po' dura.

"B-bene."

"Mi fa piacere." Concluse il ragazzo e fece per allontanarsi ma Flora lo fermò poggiandogli la mano sul braccio, lo guardò negli occhi e chiese:

"Helia, per quanto tempo dovrà continuare così?"

"Il tempo che servirà per far tornare la mia Flora." Rispose lui guardandola, Flora, rimasta di sasso, lo lasciò poi andare ed Helia raggiunse Timmy ai comandi.
Flora era rimasta a bocca aperta, si guardò intorno per scrollarsi ed incrociò senza volere lo sguardo del suo amico, lo sostenne per un attimo e in quell'istante anche Stella si girò per capire dove stava guardando il suo ragazzo. Quel filo invisibile fu spezzato dalla voce di Sky che esclamò:

"Tutti in posizione! Forza! Forza! Si parte!"
Così in un attimo tutti andarono ai propri posti, i ragazzi ai comandi mentre le ragazze si riunirono per dare un'altra occhiata al libro di Avalon.

"Flora, va tutto bene? Sembri distratta." Le disse Aisha notando la sua espressione, Flora annuì:

"Ma sì, certo, va tutto bene..." Poi gettò un'occhiata a Brandon pensando a come avrebbe dovuto comportarsi con lui ma Aisha lo notò, la fata dei fluidi però si accorse che Chatta aveva notato la stessa cosa.

"Devo assolutamente parlare con Flora, sono uno stupido." Intimò Brandon a Sky mentre pilotavano la navicella verso Linphea.

"C'è tempo per farlo..." Replicò Sky tranquillo ma Brandon disse:

"Appena arriviamo su Linphea le chiedo di parlare... c'è anche quella pixie che non le si stacca di dosso!"
Sky sospirò scuotendo la testa.

Dopo un paio d'ore arrivarono su Linphea, scesero dalla navicella e videro che era il crepuscolo e, senza perdere altro tempo, si misero in cammino per raggiungere la casa di Flora.

"Non posso crederci, sono su Linphea!" Esclamò Flora guardandosi intorno con un sorriso, poi guardò lo scudiero e gli fece un cenno che solo loro due capirono.

Mentre camminavano Brandon provò a dire a Sky:

"Sky..." Ma suo migliore amico lo fermò:

"Ci parlerai dopo con Flora, va bene?"

Brandon sospirò e disse:

"Va bene."

La squadra in poco tempo raggiunse la casetta circondata da piante e fiori e nel frattempo si era fatta sera.
Fu Flora che, un po' emozionata, bussò alla porta.
Dall'altra parte sentirono:

"Arrivo! Rodols, dev'essere Flora! Sono certa che..." Alyssa aprì la porta ed esclamò:

"Sì, è la mia bambina! Sapevo che eri tu, tesoro! Le mamme lo sentono!" La abbracciò stretta e Flora ricambiò felice quell'abbraccio.

"Oh, mamma, sono così felice di vederti!"

"Anche io, amore mio! Vieni, entra! Ragazzi, prego, entrate!" Invitò tutta la squadra e loro entrarono.

"Papà!" Esclamò Flora e corse ad abbracciarlo, Rodols la strinse dolcemente e lei rimase fra le sue braccia mentre sua madre salutava i suoi amici.

"Ragazze, come state? Oh, che carine, ci sono anche le pixies!" Disse la donna, Bloom sorrise:

"Stiamo bene, grazie."

"Anche noi." Sorrise Chatta.

"E voi? Oh, non sentitevi in imbarazzo, state tranquilli." Disse Alyssa ai ragazzi notandoli un po' in difficoltà, la prima volta che erano stati lì non erano stati accolti troppo bene; stavolta però Rodols era troppo preso dalla sua bambina per dare peso a chi potesse essere una potenziale minaccia per sua figlia.

"Prego, sedetevi." Li invitò Alyssa, poi si rivolse a Brandon prendendogli il mento e girandogli il viso come per controllare:

"Tu stai bene, caro? Va tutto bene?"
Brandon sorrise quasi compiaciuto, adorava le sue attenzioni:

"Sì, sto bene, la ringrazio."

"Sicuro?"

"Sì, sì, sono sicuro."

"Bene." Annuì la donna, rassicurata.

I ragazzi presero posto e Brandon notò un'occhiata poco amichevole rivoltagli da Helia.

"Miele?" Chiese Flora.

"Sulla Ninfea, la sua classe ha passato due giorni lì, dovrebbe rientrare stasera ma per quell'ora il rito sarà concluso. Le abbiamo detto però che saresti passata per sbrigare qui delle faccende, lei ci è rimasta un po' male ma le ho detto che saresti tornata." Spiegò Alyssa.

"Oh, okay, beh, da un lato meglio che lei non ci sia. Allora: ecco il ciondolo." Disse Flora tirandolo fuori e tutti si fermarono per un istante a guardarlo.

"Questo col vestito rosso con lo spacco starebbe un amore!" Si lasciò sfuggire Stella, le ragazze la guardarono perplesse, lei alzò le mani e si zittì.

"Molto bene, tesoro." Annuì Alyssa, "So che avete un libro con le istruzioni da seguire, io dal canto mio mi sono occupata di cucirti il vestito di rugiada, non ho potuto prepararti la corona di fiori perché servono appena colti quindi vi conviene uscire ora per prenderli e poi preparerò tutto."

"Come facevi a..."

"... tesoro, ero una ninfa." Disse Alyssa con un sorrisetto, Flora strinse le labbra:

"Giusto."

"Bene," Rodols si alzò, "ormai ha fatto sera, abbiamo circa due ore per preparare tutto. Per arrivare presso il piccolo popolo ci metteremo una decina di minuti. Ora: due delle ragazze andranno a cogliere i fiori che ci serviranno, uno di questi qui va con loro, è pur sempre buio e non è saggio uscire da sole. Le altre tre ragazze prepareranno le pozioni, suppongo che a scuola vi insegnino come si fanno le pozioni." Guardò le ragazze, loro annuirono. "Il resto di loro mi daranno una mano a preparare il Cerchio Astrale, non ce la faccio da solo... Tutto chiaro?"

I ragazzi si guardarono tra loro, Rodols batté le mani per scuoterli:

"Allora?"

Tutti dunque annuirono e mormorarono qualcosa alzandosi.

"Molto bene." Sorrise Rodols. "Dunque, tu, ragazzo coi capelli strani," Disse poi a Nex, "tu andrai con le ragazze a cogliere i fiori. Il resto con me!" Detto questo Rodols si avviò verso l'uscita e dopo essersi scambiati un'occhiata i ragazzi lo seguirono.

"Oh, andiamo, perché io devo cogliere i fiori?" Si lamentò Nex.

"Perché così ha deciso il padre di Flora!" Rispose Aisha trattenendo, senza riuscirci, una risata.

"Mio marito a volte può sembrare duro ma non lo è affatto, è solo che quando si tratta delle sue figlie non sente ragioni." Sorrise Alyssa, Flora disse:

"Sarà meglio se raggiungiamo il piccolo popolo."

"Sì, aspettatemi solo un secondo, vado a prendere il vestito." Replicò Alyssa ed andò al piano di sopra.
Tornò pochi istanti dopo con una grande scatola e allora uscirono, così Alyssa disse:

"Bene, ora possiamo andare. Ragazze, chi si occuperà dei fiori?"

"Io e Bloom!" Esclamò Stella alzando la mano, Nex alzò gli occhi al cielo sbuffando, Stella gli fece una smorfia.

"Bene," Disse Alyssa, "allora voi prenderete quella direzione, è lì che ci sono i cespugli di margherita e malva, coglietene abbastanza, mi raccomando. Dopodiché seguite questo sentiero, vi porterà dritti al piccolo popolo."

"Va bene, ci vediamo dopo." Annuì Bloom e così con Stella e Nex, e le loro pixies, prese il sentiero indicato da Alyssa.

"Noi andiamo, ci vorrà un po' di tempo per preparare le pozioni." Disse la donna e così le ragazze la seguirono.
Dopo alcuni minuti di cammino, mentre il cielo si era ormai fatto completamente scuro ed era illuminato soltanto dalle stelle, arrivarono presso il piccolo popolo degli gnefri superando la parte del sentiero ricca di vegetazione.
Quando la superarono arrivarono in una radura dove le lucciole e piccole lanterne illuminavano tutto.
I ragazzi e Rodols erano lì e stavano sistemando a terra dei grossi massi di diversa forma e dimensione.
Davanti alle donne appervero due creature simili a degli gnomi con la pelle ruvida.

"È lei! È lei! È la keimerina!" Esclamò uno indicando Flora, la ragazza fece un passo indietro ma Alyssa le posò una mano sul braccio per rassicurarla e disse ai due gnefri:

"Sì, è lei."

"Ne è passato di tempo dall'ultima volta che venisti qui e sconvolgesti la Natura." Disse l'altra creatura a Flora, Alyssa rispose ancora una volta al suo posto:

"Sì, ma ora lasciateci in pace, abbiamo da fare, e se ci importunerete ancora chiamerò il sommo saggio!"

I due gnefri allora si allontanarono sparendo tra gli alberi mormorando:

"Che caratterino!"

"Ah, gnefri!" Sospirò Alyssa.

"Bene, noi prepariamo le pozioni allora." Disse Tecna poggiando la borsa con tutto il necessario su un masso, Alyssa annuì e fece loro spazio così le tre fate sedettero a terra di fronte alla roccia e tirarono fuori tutto l'occorrente e il libro che le avrebbe guidate.

"Ragazze, io ho bisogno di parlare un secondo con mia madre." Disse loro Flora, Musa le sorrise:

"Ma certo, Flora, qui ce ne occupiamo noi, tranquilla."

"Grazie." Sorrise Flora e così raggiunse sua madre che nel frattempo era andata a sedersi guardandosi intorno per controllare che tutto procedesse bene.
Le pixies rimasero con le ragazze mentre Chatta non si staccò da Flora ed andò con lei da Alyssa.

"Mamma, posso parlarti un secondo?" Chiese Flora prendendo posto accanto a lei, Alyssa le fece ancora un po' di spazio dicendo:

"Ma certo, cara, dimmi."

"Io..." Esordì Flora intrecciando le dita, "... vedi, quel che abbiamo scoperto, e le pozioni e tutto il resto, l'abbiamo scoperto grazie a dei libri che ci ha dato il professor Avalon..." Si fermò e nel frattempo lei e sua madre guardarono come le tre amiche stavano cominciando a preparare le loro pozioni e Tecna richiamava Musa:

"Devi tagliarla più piccola! Tanto vale ce la mettevi intera questa bacca di Nanga!"

Alyssa si girò verso Flora:

"Continua, tesoro."
Flora annuì e prese un respiro, sua madre guardava come Rodols dava istruzioni ai ragazzi, allora disse:

"Vedi, questi libri sono stati scritti tanto tempo fa e..."

"... li ha scritti Nikolai." Concluse sua madre per lei girandosi a guardarla.

"Esattamente." Disse Flora con un sospiro. Sua madre le prese le mani:

"Tesoro, vuoi sapere di più su di lui, ed è assolutamente normale. Questo non vuol dire che non vuoi bene a tuo padre." Guardò di nuovo suo marito, Flora seguì ll suo sguardo e guardò suo padre, così disse:

"Ho trovato anche una sua specie di diario e sembra che... che l'abbia scritto per me... mamma, ti va di raccontarmi di lui?" 
Alyssa sorrise ed annuì.

Nel frattempo i ragazzi posizionavano i massi seguendo le direzioni astrali e non era affatto facile dato che erano tutti molto pesanti. Le ragazze invece preparavano le pozioni necessarie per il rito tagliando, sminuzzando e mescolando ingredienti magici, Aisha però d'un tratto s'interruppe:

"Ragazze, torno subito, devo fare una cosa." Musa e Tecna continuarono il loro lavoro mentre la fata dei fluidi si alzò e raggiunse i ragazzi che, a fatica, stavano rotolando i massi lungo la linea tracciata a terra da Rodols.

"Sky, posso parlarti un secondo per favore?" Chiese Aisha sorprendendo il principe, lui si fermò e rispose:

"Sì, certo." Lanciò un'occhiata al suo migliore amico chiedendosi cosa potesse essere successo, Rodols però richiamò Brandon:

"Non abbiamo tutta la notte! Forza!" E così lo scudiero tornò al suo lavoro.

Aisha e Sky si allontanarono dagli altri per poter parlare.

"Aisha, che succede? Bloom...?"

"Ah, sta' zitto, non c'entra niente Bloom!" Sbottò la fata dei fluidi a braccia incrociate.

"Okay... e allora che succede?" Chiese Sky perplesso.

"Si tratta del tuo migliore amico. E della mia migliore amica." Rispose lei risoluta, Sky, che era sempre stato un po' intimorito dal carattere forte della sua amica, disse:

"Intendi... intendi Brandon e Flora?"

"E chi sennò? Ho bisogno di chiederti una cosa ma devi rispondermi in tutta sincerità..."

"Sì, va bene, non avrebbe dovuto baciarla... Flora è arrabbiata?"

"Fermo, fermo, fermo... Brandon l'ha baciata... di nuovo?" Chiese Aisha alzando un sopracciglio, Sky sgranò gli occhi:

"Non dovevo dirlo... non dovevo proprio dirlo... okay, senti, è che..."

"... dimmi, Sky: Brandon prova qualcosa per Flora?"

"Che cosa te lo fa pensare?" Chiese Sky cercando di essere evasivo, senza risultato.

"Il fatto che... ehm... fammi pensare, l'ha baciata, ben due volte, e mi disse che era certo che per Flora non fosse valso nulla, e questo voleva chiaramente dire che invece per lui era valso qualcosa, non credi?"

Sky sembrava in difficoltà, alla fine disse:

"Aisha, è il mio migliore amico, non posso parlarti di cose sue intime!"

"Sky, sei un idiota!" Sbottò Aisha colpendogli il braccio.

"Ehi!"

"Ti sto chiedendo una cosa seria! Flora è chiaramente confusa ed io, che sono la sua migliore amica, devo proteggerla! Se Brandon prova qualcosa per lei devo saperlo!"

"Diciamo che... è confuso."

"Anche lui?" Disse Aisha con una smorfia.

"Anche lui." Confermò Sky annuendo, Aisha sospirò esasperata.

Nel mentre Alyssa raccontava a Flora ciò che lei voleva sapere:

"Mi ha parlato alcune volte dei libri che aveva scritto, mi disse che erano serviti a loro tempo ma ormai non esistevano altre keimerine, fui io che lo convinsi a conservarli. Nella sua lunga vita aveva avuto alti e bassi... quando Vymarna gli tolse l'immortalità e gli impedì di dare vita ad altre keimerine lui non si diede per vinto, oh no, nutrì per molto tempo la speranza che le keimerine non erano finite. Poi però a volte si scoraggiava e voleva rinunciare a tutto. Non sapevo che avesse forgiato un altro cuore della natura, non me ne aveva parlato, ma deve risalire a molto tempo prima che ci conoscessimo." Alyssa si fermò per un attimo richiamando i ricordi, "Sai, ti sarebbe piaciuto; Nikolai era... lui era divertente, e spensierato per la maggior parte del tempo, era coraggioso... ricordo ancora quando un giorno stavo passeggiando per il viale dei gerani e m'imbattei in dei troll, ero da sola e mi spaventai a morte, il mio albero era distante e non sapevo cosa fare, ma poi arrivò lui. Per me era... era come il mio cavaliere dall'armatura scintillante. Si parò davanti a me usò la sua magia per mandarli via, e Vymarna gli aveva impedito di farlo. Ma lui insisté dicendo che ne valeva la pena per me..."

"È come se... come se lo amassi ancora?" Chiese Flora con voce un po' tremante.

"Vedi, è complicato... il nostro è stato un amore forte, un amore intenso. È stato uno di quegli amori che arrivano all'improvviso, che non te ne accorgi che ti stai innamorando ma poi d'un tratto ti rendi conto che è lui la persona di cui hai bisogno, all'improvviso capisci che il tuo cuore batte per lui. Con Nikolai è stato così e non posso dire di averlo dimenticato, ma ora c'è tuo padre." Disse poi guardando suo marito, "Ed io lo amo."

"Come ci si può innamorare due volte? Se Nikolai ti ha dato tutto questo come puoi amare papà?" Chiese Flora con impeto, Alyssa rispose:

"Tesoro mio, la vita è una cosa meravigliosa e tra le tante meraviglie che ci offre c'è l'amore. E la cosa più straordinaria è che non ci vieta di amare due volte. Ho amato Nikolai con tutto il mio cuore e non lo dimenticherò mai, ma ora amo tuo padre e, credimi, il mio cuore è tutto suo."
Alyssa si girò verso Flora e le sorrise ma sua figlia si accorse che aveva gli occhi lucidi.

"Ti rende triste parlare di lui?"

"No, è solo che mi dispiace che non abbia mai potuto conoscerti... sarebbe stato così orgoglioso di te. Flora, tieniti stretta quel libro, ci sono i suoi pensieri, le sue impressioni... leggilo, conoscilo e non privarti tu stessa di un amore straordinario."
Alyssa guardò di nuovo Rodols, Flora anche si girò ma non guardò suo padre stavolta.

"E adesso è meglio se ti cambi, su, tesoro. Ti ho cucito questo vestito con la rugiada fresca dell'alba. Starai benissimo." Disse Alyssa alzandosi e scuotendosi un po' da tutte quelle emozioni.
Flora si alzò con lei, Alyssa aprì la larga scatola e tirò fuori il vestito così con uno schiocco delle dita lo fece indossare a sua figlia.

"Wow, mamma, è bellissimo!" Esclamò Flora guardandosi, era lungo fino alle ginocchia ed era di un azzurro molto chiaro, non aveva le spalline e dal centro del petto un velo di rugiada scendeva fino alla pancia, era semplice e non portava altro infatti Flora era rimasta a piedi scalzi.

"Sei stupenda, amore mio. Con la rugiada sarai connessa all'acqua e all'aria e appena le ragazze torneranno con i fiori ti connetterai alla terra. Andrà tutto per il meglio."

Flora sorrise guardandosi ancora, poi si accorse che qualcuno la stava guardando: era Helia. Lei gli sorrise, lui strinse le labbra in quello che poteva definirsi un sorriso e tornò a lavoro.

"Sono felice di essere con te stasera." Disse Flora a sua madre, così l'abbracciò.

"Oh, tesoro, ne sono tanto felice anch'io. Presto troveremo un modo per farti riammettere su Linphea." Replicò sua madre stringendola, poi si allontanarono, "Possiamo farcela, averti qui stasera sembrava impossibile e invece eccoti qui!"

"Già, non posso crederci, ed è stato tutto merito di Brandon." Disse Flora ancora incredula.

"È stato così gentile, anzi, gentile è dir poco considerando ciò che ha fatto!"

"Non me ne ha parlato, come ha fatto a convincere Vymarna?" Chiese Flora, curiosa.

"Io non potevo crederci! Lui..." Poi si fermò notanto che Chatta, seduta sulla spalla di Flora, le faceva dei gesti. Flora però se ne accorse:

"Che succede?"

"Niente, niente..." Sorrise Chatta con aria colpevole, Flora non ne fu convinta e chiese, con espressione seria, un po' preoccupata:

"Mamma, come ha fatto Brandon a convincere Vymarna?"

"Ecco, lui... lui le ha offerto la propria essenza!" Rispose Alyssa tutto d'un fiato.
Flora rimase a bocca aperta, sconvolta. Sentì un tuffo al cuore e una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

"Che cosa ha fatto?" Chiese scioccata, Alyssa confermò con un cenno della testa.

"Chatta, tu lo sapevi?!" Chiese ancora Flora, sconvolta.

"Sì, beh, io... diciamo di sì però..." Borbottò la fatina, Flora guardò il suo amico che aveva appena finito di creare il Cerchio Astrale e chiacchierava con i suoi amici. 
"Scusatemi." Disse Flora a sua madre e a Chatta e lasciando la fatina con Alyssa si allontanò.
Andò dritta da lui che parlava con Sky, quando i due amici la videro si interruppero. Lei, seria, con le braccia incrociate, disse:

"Brandon, dobbiamo parlare."
Lui notò la sua espressione, guardò Sky, poi replicò:

"Va bene."

Così Flora si girò e si allontanò seguita da Brandon e dallo sguardo perplesso di Helia, le altre invece non si accorsero di loro prese dalle loro pozioni. Flora camminò inoltrandosi tra gli alberi per essere sicura di essere abbastanza lontana dagli occhi e dalle orecchie degli altri.
Si fermò e lui, che l'aveva seguita in silenzio, si fermò con lei.
Lei lo guardò senza dire nulla, Brandon, nonostante fosse più grande di lei, si sentì intimidito dalla minuta ragazza.

"Bel vestito..." Disse lui per rompere il ghiaccio, Flora non rispose ma fece una cosa del tutto inaspettata, o forse non proprio: gli tirò uno schiaffo.

"Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere?!" Chiese Flora alzando un po' la voce, sembrava piuttosto arrabbiata.
Brandon, tenendosi la guancia, replicò:

"Ahio... okay, sei arrabbiata, è chiaro. Flora, mi dispiace se ti messo in diff..." Flora lo interruppe dicendo:

"Come hai potuto concedere la tua essenza alla Natura?! Brandon, è pericoloso, è estremamente rischioso!"

Brandon la guardò confuso, era davvero arrabbiata per quello e non perché l'aveva baciata?

"Perché accidenti hai fatto una cosa del genere?!" Chiese ancora Flora visto che lui non le aveva risposto, Brandon allora rispose:

"Beh, io di Crystal non mi fidavo e ho pensato di fare qualcosa invece di girarmi i pollici."

Flora lo guardò con disappunto, sbuffò passandosi una mano fra i capelli e Brandon la seguì con lo sguardo.

"Beh... hai fatto... hai fatto male." Concluse lei.

"L'ho fatto per te!" Esclamò Brandon confuso da quell'atteggiamento, se l'aspettava almeno riconoscente e non certo arrabbiata.

"È rischioso, la tua vita ora dipende da Lei." Ribatté Flora incrociando le braccia.

"Non m'importa, okay? L'ho fatto per te, punto." Controbatté Brandon risoluto quanto lei.

"È proprio per questo che hai fatto male!" Sbottò Flora con rabbia, Brandon con la sua espressione le fece chiaramente capire che necessitava una spiegazione, Flora sbuffò e, nervosa, disse:

"Non fai che essere buono con me! Hai donato la tua essenza alla Natura per me! Mi hai aiutata su Isis! Mi hai insegnato a combattere! E io... sento che il mio cuore va a mille, ho voglia di sorridere, sento un calore che m'inonda il petto!" Era tanto nervosa che le si riempirono gli occhi di lacrime, "E poi su Isis mi hai baciata e io ci ho pensato, e ci ho pensato, ci ho pensato così tanto! E poi ieri sera stavi male e quando sei andato via ho sentito che non avrei mai potuto lasciarti andare così, che dovevo vederti e accertarmi che stessi bene! E poi mi hai baciata, di nuovo! Ed Helia... Helia! Io credevo che il problema fosse che potevo deluderlo perché stavo cambiando ma non avevo capito il perché! E invece d'un tratto mi è tutto chiaro! Io non so quando sia successo, forse a Selvafosca, o forse su Isis, ma io mi sono innamorata di te, Brandon, ed è per questo che devo chiederti di starmi lontano!"

Brandon la guardò sconvolto, aveva assimilato ogni parola, fatto suo ogni istante di quel momento. Lei era lì, davanti a lui, era così nervosa, forse un po' arrabbiata, riprendeva fiato. E lui allora non ci pensò più, e la baciò.
La strinse a sé come se non avesse voluto più lasciarla andare, la baciò con passione perché sapeva che lei lo amava.
Flora in un primo momento aveva pensato di allontanarsi ma poi non ci riuscì, sentiva tutto, sentiva il cuore batterle forte, si sentiva senza peso fra le sue braccia e non voleva andare via.

Quando finalmente si allontanarono, ma ancora vicini e ancora una fra le braccia dell'altro, Flora disse, quasi in un sussurro:

"Il succo del discorso era che dovresti evitare di baciarmi."

"Non credo che arrivati a questo punto possa riuscirci." Sorrise lui, poi d'un tratto ci fu una luce, Flora d'istinto si allontanò e in quel momento fu avvolta da una gran luce e si ritrovò nella sua forma di keimerina base ma in più aveva una spilla a forma di bucaneve, tipico fiore invernale che però fiorisce alla fine dell'inverno, il tempo di guardarsi e la trasformazione si annullò in un fascio di luce.
Guardò Brandon, incredula.

"Il mio Charmix! Ho ottenuto il mio Charmix!" Esclamò poi e lo abbracciò, Brandon la strinse tanto da sollevarla da terra, poi Flora lo guardò negli occhi e disse:

"Eri... eri tu."

"Beh, certo che ero io, che ti aspettavi?" Sorrise Brandon avvicinandosi a lei, Flora però fece un passo indietro e, scurendosi in viso, disse:

"No. Aspetta, no... non è... non è giusto, non sarebbe dovuta andare così..."

"C-come?"

"Dovevo rivelarti i miei sentimenti ma tu avresti dovuto dirmi, non so, che ero impazzita... ti avevo chiesto di starmi lontana perché tutto questo è sbagliato... oh, cielo, che cosa ho fatto?" Flora si poggiò una mano sulla fronte quasi disperata.

"No, no, no, ehi, ferma... non puoi venire qui e dirmi che sei innamorata di me e poi pretendere che io ti rifiuti! Sono settimane che cerco di dirmi che non provi niente per me per toglierti dalla testa!"

Flora lo guardò.

"Davvero?"

"Sì, sì, davvero!" Annuì Brandon leggermente alterato.

"Oh..." Flora si coprì la bocca con le mani incredula, mortificata. Si girò e gli diede le spalle cercando di riflettere.

"C'è Stella... c'è Helia... avresti dovuto... avresti dovuto mandarmi via, arrabbiarti... io... ti avevo chiesto di allontanarti..."

Brandon si avvicinò a lei e le prese la mano così con un solo gesto la girò verso di lui e la tirò a sé:

"Ascoltami: oggi ero pronto a scusarmi con te perché ieri sera ti ho baciata. E ti ho baciata perché nonostante il mondo mi sia crollato addosso tu sei stata l'unica, l'unica che è riuscita a tenerlo in piedi anche solo per un attimo. Ma non te l'avrei detto, ti avrei detto che mi dispiaceva, che avevo agito senza pensare e ti avrei fatta tornare dal tuo poeta. Ma ora non posso farlo, Flora, mi dispiace ma non posso farlo."
Flora lo guardò negli occhi, non era un poeta ma quando voleva ci sapeva fare con le parole. 
La ragazza si sciolse dalla sua presa e si allontanò, guardandolo balbettò:

"Io... mi... mi dispiace, io..."

"Flora, per favore..." La pregò Brandon, in quel momento entrambi si girarono:

"Flora, abbiamo portato i fiori!" Esclamò Stella con un sorriso. "Ma che succede qui?" Chiese poi notando l'espressione poco allegra dei due.

"Niente d'importante." Rispose Flora, poi forzò un sorriso:

"I fiori? Fantastico! Raggiungo subito mia madre allora!"
Così in un attimo superò Stella e tornò alla radura attraversando gli alberi.

"Brandon, che succede?" Chiese Stella poco convinta.

"Niente." Rispose lui cercando di andare ma Stella lo fermò:

"Non stavate mica parlando di quello che è successo ieri?"

"P-perché?"

"Perché mi scoccia che, a parte tutti, ma che proprio il mio ragazzo si confidi con Flora e non con me solo perché lei è emantica. Ti ho detto che ne avremmo parlato, parliamone." Disse la principessa incrociando le braccia.

"Forse... forse volevi dire empatica." La corresse Brandon, Stella sventolò la mano dicendo:

"Sì, beh, fa lo stesso."

"Beh, Stella, cosa vuoi che ti dica, così, su due piedi? Logan mi ha deluso, mi ha deluso davvero molto e..." Brandon sospirò, "... ed ora sarà meglio raggiungere gli altri."

Frattanto Flora era tornata da sua madre che le stava già preparando la corona di fiori, sedette accanto a lei.

"Va tutto bene, tesoro? Cos'è quel faccino? Non avrete mica litigato? Guarda che..."

"Mamma, mamma..." La fermò Flora, "... tranquilla, non abbiamo litigato, è tutto okay."

"Ne sei sicura?" Alyssa storse le labbra, poco convinta, Flora le sorrise:

"Sì, ne sono sicura. Vedo se le ragazze hanno bisogno di aiuto per le pozioni." Così raggiunse le sue amiche, Alyssa sospirò continuando ad intrecciare i fiori.

Gli gnefri per la maggior parte furono tutti collaborativi, mantenevano accese le lanterne e cercarono di fare ordine.
Guardando il cielo i ragazzi si accorsero che era quasi ora, la luna era quasi al suo asse e così decisero di darsi da fare.
Flora indossò il ciondolo e poi le sue amiche si occuparono di prepararla con le pozioni che avevano preparato. Erano dei densi miscugli colorati, Bloom diede istruzioni alle sue amiche.

"Quello con l'iris va sulle braccia, dovete disegnare dei... cosa sono questi, ghirigori? Qui c'è il disegno..." Girò il libro verso le sue amiche e così loro disegnarono gli stessi simboli sulle braccia delle loro amica con la pozione blu, andarono avanti così per circa mezz'ora con la pozione gialla e quella rossa disegnando sui polsi, sullo sterno e sulle mani di Flora. Poi con le stesse pozioni disegnarono dei simboli in linpheiano antico sui grandi massi.

"Ah, ragazze, ho una buona notizia: ho ottenuto il Charmix!" Annunciò Flora, le sue amiche furono sorprese.

"Fantastico!" Esclamò Musa.

"Ma come hai fatto?" Chiese Bloom, Flora fece spallucce:

"Ho ammesso i miei sentimenti."

"Con Helia le cose ancora non vanno bene?" Chiese Tecna inarcando le labbra.

"No, effettivamente no." Sospirò Flora.

Finita la preparazione Flora era pronta per cominciare.

"Mamma, i fiori." Disse Flora, Alyssa le portò la corona di malva e margherite e gliel'appoggiò sulla testa.

"Ragazze, è ora, forza, in posizione!" Esclamò Bloom, così Flora si posizionò al centro del cerchio formato dagli specialisti con i grandi massi, tra ogni masso c'erano sassi più piccoli che creavano la perfetta riproduzione delle stelle del cielo linpheiano.
In quel momento, da dietro un masso, si fece vedere uno gnefro. Era più anziano degli altri, più rugoso e i peli delle sue orecchie erano decisamente più lunghi.

"Sommo saggio, che sorpresa!" Esclamò Alyssa vedendolo, lui camminò lentamente arrivando accanto a lei seguito dagli sguardi curiosi di tutti. Fece un cenno col capo verso Flora:

"Sono passati un bel po' di anni... oh, ragazza, ci hai fatti stare in ansia, lo sai?" Ridacchiò lo grefro, Flora arrossì imbarazzata.

"È pronta a legarsi al suo cuore della natura." Spiegò Alyssa con un sorriso orgoglioso, il sommo saggio annuì:

"Lo vedo, lo vedo... ma la profezia è stata pronunciata e da qui non sarà che una strada in salita, keimerina."
Flora inspirò, ansiosa, e dovette ricordare a se stessa di espirare.

"Grazie del... consiglio." Disse Helia allo gnefro, "Ora siamo pronti per cominciare."

"Oh, bene, fate pure, fate pure." Sorrise il sommo saggio, Flora guardò Helia sorridendogli con gratitudine, lui ricambiò.

Le ragazze allora si misero intorno a Flora formando un cerchio e si diedero le mani, Rodols raggiunse sua moglie e lei si strinse a lui, preoccupata, i ragazzi si allontanarono mettendosi in un angolo quasi con timore.

La luna raggiunse il suo asse e i suoi raggi toccarono il rubino, questo s'illuminò. I raggi della luna toccarono anche i grandi massi e i simboli disegnatici sopra s'illuminarono.
Le ragazze allora cominciarono il loro incantesimo:

"Phasmatos Tribum, Melan Veras. Phasmatos Tribum, Melan Veras." Cantilenavano le ragazze tenendosi per mano mentre Flora rimaneva ferma lì, ad un tratto i segni dipinti su di lei si illuminarono, sentì il cionodolo diventare sempre più caldo fino a diventare bollente e poi il rubino cominciò ad emanare una gran luce. Intorno a lei nacquero dei germogli dalla terra e sbocciarono dei bucaneve.

"Phasmatos Tribum, Melan Veras. Phasmatos Tribum, Melan Veras." Continuavano le ragazze e tutto sembrava andare per il meglio, ma ad un tratto la terra tremò.

"Ragazze, non fermatevi!" Disse Alyssa preoccupata, stretta a suo marito, le Winx si strinsero più forte le mani sapendo che se mai avessero interrotto l'incantesimo avrebbero mandato tutto all'aria.
Un'altra scossa, le ragazze rischiarono quasi di cadere ma si tennero strette le mani mentre i germogli intorno a Flora crebbero avvolgendola man mano.

Flora sentì una strana sensazione, ebbe un po' di paura mentre quelle piante le si aggrovigliavano addosso coprendola completamente.
I segni addosso a lei, luminosi, furono coperti da quelle piante.

"Ma è così che deve andare?" Chiese Brandon agli altri ragazzi, loro, senza distogliere lo sguardo dall'incredibile scena, si limitarono a scrollare le spalle.

Le luci dei segni sulle pietre divennero sempre più forti fino ad arrivare al cielo incontrando la luce della luna, poi il rubino emanò una gran luce e tutti furono costretti a coprirsi gli occhi, quando li aprirono Flora era al centro del cerchio, ormai libera, e le ragazze capirono di aver concluso.
Flora sentì dentro sé una sensazione mai provata prima, si sentì completa, si sentì finalmente intera, e capì che quella era la sua natura. Il ciondolo che portava al collo ora le sembrava qualcosa di più, sentiva un legame tra lei e quel rubino e sapeva che quel ciondolo le apparteneva, ora non aveva più dubbi.

Prima di andare da lei, le sue amiche videro che i segni disegnatile addosso erano diventati più scuri e poi, sotto i loro occhi, scomparvero.
Flora guardò le sue amiche e sorrise, loro allora corsero da lei per abbracciarla.

"Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!" Esclamò Aisha mentre le sei amiche erano strette nell'abbraccio di tutte.

"Sì! Siamo grandi! Nulla può fermarci!" Aggiunse Stella con un sorriso.

Alyssa guardò suo marito, entrambi erano molto fieri della loro bambina.

I sorrisi di tutti però si spensero quando si alzò un gran vento e, come portati proprio dal vento, dei sussurri recitavano una cantilena.

"Il gelo e la terra un'ultima figlia hanno partorito."

"Sulla terra gelata si spargerà sangue."

"Avrà accanto le stelle e radici ben salde."

Tutti, preoccupati, si guardarono.

"La profezia..." Mormorò il sommo saggio.

"Ma cosa vuol dire? Perché proprio ora?" Chiese Bloom, la ragazza non ottenne risposta perché uno dei ragazzi gridò e tutti si girarono verso di lui chiedendosi cosa potesse essere successo per farlo gridare in quel modo.

Ehiláaa, miei dolcissimi germogli di lullabea! Sono ancora in tema festivo, come potete vedere dal colore, e spero lo siate anche voi e che essendo piú buoni possiate perdonarmi, o almeno il Team Helia... il problema di quando ci sono due team é che inevitabilmente uno ci rimane male quando l'altro avanza... quindi chiedo scusa al Team Helia ed esulto col Team Brandon!! Yeeeh...
Okay, scusate, diciamo solo che spero che anche se il vostro team stia un po' indetro il capitolo vi sia piaciuto lo stesso...
Finalmente Flora si é legata al suo cuore della Natura, ma qualcosa é andato storto... immaginate cosa? Nel frattempo, sappiamo un pizzico in piú sulla storia di Alyssa e Nikolai, lo spirito della Natura era un bel tipo, a quanto pare, e lo conosceremo meglio un po' piú avanti...
Brandon é sconvolto per ció che é successo con suo fratello, e dopo la confessione di Flora fa la sua mossa, sento che tutto andrá in discesa, sento che le cose si complicheranno molto... soprattutto perché Flora, nonostante abbia ammesso i suoi sentimenti, sembra restia a volerli seguire...
Direi che é tutto... allora, cosa ne pensate? E, cosa ancora piú importante, come vanno le feste? Oggi é l'ultimo giorno di un anno che é stato davvero ricco di avvenimenti, belli e brutti, spero che nel vostro anno ci siano state cose belle, e se ce ne sono state delle brutte, ricordatevi che non é mai la fine, e che da un lato fa bene anche soffrire perché ci fa sentire vivi, di certo per nessuno le cose sono andate rose e fiori, e non lo dico per dire, io stessa ho avuto dei brutti dispiaceri quest'anno, ma vi lascio con un grande abbraccio, e Dio vi benedica... non so se crediate, ma io ci credo, e credo che si prenderá cura di voi se glielo lasciate fare.
Grazie per essere miei amici, grazie perché mi sostenete in tutto questo,( e un ringraziamento speciale ad Ariel99 che l'ha reso possibile)
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


LO SCUDIERO E IL POETA

"Brandon! Brandon, che ti succede?!" Chiese Sky, estremamente preoccupato, vedendo che il suo amico si teneva la testa fra le mani lanciando grida terribili.

Le ragazze andarono subito da lui, così come Alyssa e Rodols.

"Amore! Amore, che cos'hai?! Che cos'hai?!" Chiese Stella ma Brandon non ebbe la forza di risponderle.

"Ah, la Natura, terribile e grandiosa..." Mormorò il sommo saggio ma pochi gli prestarono attenzione.

"Ragazzi, scusatemi." Disse Alyssa facendosi spazio e arrivando al ragazzo, gli alzò le maniche e vide che sugli avambracci aveva dei segni che ardevano come bruciature, Brandon si guardò, poi guardò Alyssa.

"Mi dispiace tanto, caro." Mormorò la donna, poi lei diede un'occhiata a sua figlia e Flora capì, così fu proprio la ragazza che, a gran voce, disse:

"Dobbiamo andarcene subito di qui!"

"Cosa? Perché?" Chiese Stella che sorreggeva Brandon, Flora guardò il ragazzo e sentì una stretta al cuore:

"Perché dobbiamo andarcene subito! Ora! Presto, alla navicella!"

I ragazzi non capirono ma Alyssa appoggiò sua figlia:

"Beh, cosa aspettate? Forza!"

A quel punto fu tutto un gran trambusto: gli gnefri uscirono dalle loro casette di pietra per capire cosa stesse succedendo, Sky e Nex sorressero Brandon per portarlo fino alla navicella il più presto possibile mentre il ragazzo ad ogni passo sembrava non potercela fare, le ragazze li seguirono così come Alyssa e Rodols, qualcuno chiese informazioni ad Alyssa ma lei scosse la testa senza rispondere.

"Flora, ma che diamine sta succedendo a Brandon?!" Chiese Stella preoccupata e arrabbiata per la mancanza di attenzione prestatale, non ricevere risposta ad una domanda la irritava molto.

"Stella... è complicato, è la Natura... l'importante è andare subito via da Linphea."

Neanche loro seppero come avevano fatto ma arrivarono in un lampo alla navicella, i ragazzi salirono portando Brandon su e le sue urla diventavano sempre più terribili.

"Mamma, starà bene, non è vero?" Chiese Flora con le lacrime agli occhi.

"Sì, tesoro, ma dovete andare via." Rispose Alyssa trisemente, la ragazza salutò in fretta i suoi genitori e salì a bordo.
Brandon si era seduto ma non riusciva a trattenere il dolore, Flora notò che i ragazzi gli erano intorno invece che essere ai comandi e disse:

"Ragazzi, dobbiamo subito lasciare Linphea!"
Loro le ubbidirono subito, e Flora si stupì.
Nel frattempo furono le ragazze che si presero cura del loro amico, Stella gli era accanto e cercava di tranquillizzarlo ma con scarsi risultati. Videro i segni sulle sue mani, sui suoi avambracci, e si chiesero cosa mai potessero essere, il ragazzo però non rispose, disse solo:

"Brucia da morire! Fate qualcosa!"

"Tecna, senza Brandon abbiamo bisogno di te!" Chiamò Sky e la fata della tecnologia si precipitò dai suoi amici ai comandi.

"Ragazze, ho tutto sottocontrollo! Mi occupo io del mio amore, non è vero?" Sorrise Stella ma Brandon strinse i denti cercando di non urlare.
Le ragazze, per non essere d'ingombro, si allontanarono con le pixies sulle loro spalle, anche loro molto preoccupate.
Flora lo guardò, guardò quelle bruciature, lo vide stringere i denti mentre Stella faceva apparire delle creme per poterlo curare.
Si coprì la bocca con la mano per non far notare agli altri che era sul punto di scoppiare a piangere, così si allontanò e si chiuse nello sgabuzzino delle armi.
Le ragazze si guardarono con aria interrogativa ma non seppero darsi una risposta.

Flora appoggiò le spalle contro la porta chiusa e scoppiò a piangere, si sentiva così in colpa. Era per colpa sua che Brandon stava tanto male, lui stava soffrendo, stava sentendo un dolore atroce... a causa sua. E, oltre a quello, ciò che stava succedendo era la chiara espressione della Natura di rigetto nei suoi confronti. La Natura provava dolore, stava male se c'era lei. Il suo stesso pianeta soffriva se lei ci metteva piede.
Lo sentì urlare e sentì una fitta alla bocca dello stomaco, quel dolore era causato da lei. Ma non poteva rimanere a compiangersi mentre Brandon soffriva in quel modo a causa sua, doveva fare qualcosa, doveva... forse poteva alleviare il suo dolore, c'era quel vecchio rimedio usato dalle anziane di Linphea... si asciugò in fretta le lacrime, prese un respiro, ed uscì.
Andò dritta da lui e Stella e chiese proprio alla sua amica:

"Cosa gli stai mettendo?"

"Una pomata di sali minerali e alga marina!" Sorrise Stella, Flora guardò Brandon, lui non sorrideva affatto.

"Prova con del miele, foglie di tè nero e lavanda, su Linphea facciamo così, e questo è un problema di Linphea, magari funziona..."

"Ma no, guarda che..." Stava dicendo Stella ma Brandon, a denti stretti, disse:

"Stalla a sentire."

Stella lo guardò assottigliando gli occhi, poi si alzò e sbottò:

"Bene! Allora che lo faccia lei!" E così andò via raggiungendo le ragazze, Flora la chiamò:

"Stella, no, io non intendevo..."

"Allora, questo tè nero?!" Chiese Brandon che, effettivamente, aveva questioni più gravi da risolvere.

Flora sedette accanto a lui e in quel momento il ragazzo gemette dal dolore, Flora sospirò tristemente e fece apparire tra le sue mani foglie di tè nero e lavanda, e poi il miele, che applicò sulle ustioni.

"Per favore, dimmi che non ce l'hai con me." Disse Flora mentre curava il suo amico.

"Certo che ce l'ho con te!" Replicò Brandon soffocando il dolore.

"Gli accordi con Vymarna vanno presi con cautela, il mio permesso per stare su Linphea è scaduto subito dopo il rito e..."

"... ma di cosa parli?" Chiese Brandon interrompendola, tenendo i denti stretti cercando di sopportare il dolore.

"Di quello che ti sta succedendo a causa mia! Ma quanto ci vuole per lasciare l'orbita di Linphea?" Rifletté poi tra sé.

"E perché dovrei avercela con te per questo? È colpa di quella vecchia quercia!" Esclamò Brandon mentre Flora gli poggiava la lavanda sugli avambracci.

"E allora perché hai detto che ce l'hai con me?" Chiese Flora, stranita, continuando il suo lavoro, Brandon però tirò prima un sospiro di sollievo, a quanto pareva il rimedio di Flora stava funzionando. Avevano lasciato ormai Linphea ma sulle mani del ragazzo i segni continuavano a bruciare e Flora si occupò anche di quelli mentre lui le rispose:

"Perché mi hai piantato in mezzo a un bosco dopo avermi detto di amar..."

"Zitto!" Lo fermò Flora poggiandogli una mano sulla bocca, Brandon sorrise e Flora lo lasciò andare.

"Pare che Vymarna abbia voluto lasciarti un bel ricordo, non siamo più su Linphea ma la sua magia continua a fare effetto." Disse Flora schioccando la lingua.

"Non provare a cambiare argomento, signorina... Ahia!"

"E tu non farmi arrabbiare quando sono io che ti faccio da infermiera." Replicò Flora accigliata, Brandon le si avvicinò e le sussurrò:

"Lo sai dove mi ha lasciato un altro segno Vymarna? Sul cuore, mi curi anche quello?"

"Sei uno stupido." Ribatté Flora ma questa volta sorrise e sorrise anche lui.
Brandon stava già meglio e lo si poteva capire dal fatto che gli era tornato l'umorismo, Flora gli aveva fasciato le mani e gli avambracci con le foglie di tè nero e il bruciore gli era passato.

"Flora, non stavo scherzando, senti." Disse Brandon, stavolta seriamente. Le prese la mano e la poggiò sul proprio petto, Flora sentì che scottava e capì che il suo amico le aveva detto la verità.
Flora lanciò un'occhiata alle sue amiche e vide che stavano parlando tra loro con le pixies, così sospirò e disse:

"Beh, che aspetti? Fammi vedere."

Brandon allora si slacciò il mantello e tolse la parte superiore della sua uniforme, le ragazze si stupirono, i ragazzi lo notarono e rimasero perplessi.

"Che stai facendo?" Chiese Sky dai comandi.

"Ordini del dottore!" Rispose Brandon, Helia gli gettò un'occhiata infastidita.

"La smetti? Mi fai sembrare una specie di pervertita..." Gli disse Flora, lui rise allora Flora gli stampò con forza la lavanda sulla bruciatura lasciata da Vymarna.

"Ahia!"

"Te l'ho detto di non farmi arrabbiare mentre ti faccio da infermiera. Ora stai fermo."

Flora fece la stessa cosa fatta prima con le altre bruciature e Brandon si sentì subito meglio, Stella lo guardò di bieco per tutto il tempo mentre le ragazze cercavano di farle capire che la sua reazione era stata un po' esagerata.
Una volta finito, e una volta che lo scudiero si fu coperto, Flora non tornò subito dalle sue amiche ma restò accanto a lui e chiese:

"Come stai?"

"Molto meglio, non so come tu abbia fatto ma..."

"... intendevo per ciò che è successo ieri." Specificò Flora, Brandon abbassò lo sguardo:

"Ah..." La guardò, "... sto uno schifo."

"Mi dispiace, vorrei dirti che presto starai meglio, ma credo che ci vorrà un po'."

"Grazie per la sincerità, e credo anch'io che mi ci vorrà davvero molto tempo per perdonarlo... sai, in queste settimane sembrava essere tornato tutto come prima, come prima che nostra madre morisse, prima che lui s'immischiasse in certe cose..." Brandon s'interruppe vedendo che si era avvicinata la fatina delle chiacchiere:

"Come va?" Chiese con un sorriso, "Flora, hai finito di assistere..." Guardò Brandon dall'alto in basso," ... questo qui?"

"Chatta, per favore, sii gentile. E sì, ho finito, Brandon sta meglio, vero?" Lo scudiero annuì guardando male la pixie. "Credo che ti farà bene riposare, non rimetterti al lavoro." Gli disse poi Flora così seguì Chatta e raggiunse le sue amiche.

"Come sta quello stupido?" Chiese Stella col broncio.

"S-sta meglio." Rispose Flora. "Stella, non c'era bisogno di prendersela, volevo solo darti un consiglio."

"Sì, ma perché quelli che dai tu sono sempre i consigli giusti?!" Sbottò Stella attirando persino l'attenzione dei ragazzi, proprio Nex sussurrò ad Helia:

"Principessa che esplode fra tre, due, uno..." Helia scosse la testa ma in fondo il suo amico non aveva poi così torto perché Stella continuò dicendo:

"Sembra che a nessuno vada mai bene quello che dico o quello che faccio!"

"Ma no, Stella, non è v..." Provò a dire Flora ma la bionda non le diede il tempo di finire:

"E sono inopportuna, e sono egocentrica, e sono immatura! Uffa! Io non ne posso più!"

"Stella, per favore, calmati." Le disse Bloom prendedole il braccio ma Stella si sciolse dalla sua presa dicendo:

"No che non mi calmo! Sempre tutti a criticarmi! Sempre a dire cosa faccio male e cosa faccio bene! Avete sempre da ridire su cosa dico o cosa faccio ed io mi sono stufata!"

Brandon si alzò con calma e si avvicinò silenziosamente, così, in maniera pacata, chiese proprio alla sua ragazza:

"Cos'è che dicevi sull'egocentrismo?"

Stella lo guardò, furiosa, mentre tutti lasciarono ciò che stavano facendo per assistere alla scena.

"E tu! Non parliamo di te!" Esclamò Stella puntandogli il dito contro. "Sei il peggior fidanzato che si possa avere! Sempre di cattivo umore! Non mi porti mai a fare una passeggiata! Non mi dici più quanto mi ami! Ed io sono stufa, stufa, stufa!"

Brandon prese un respiro, analizzò la cosa, e poi replicò:

"E torniamo alla stessa cosa, Stella, non esisti soltanto tu a questo mondo! Da sempre ho cercato di darti tutto ed ora... ieri sera ho sorpreso mio fratello a rubare per la nostra nemica ma tutto quello che sai dirmi è che ti dà fastidio che non ti parli... ma mi andrebbe bene se non fosse che a te dà fastidio che l'attenzione non sia data a te! E sai chi è stufo? Sono io!"

"Oh, mamma mia..." Mormorò Bloom poggiandosi una mano sulla fronte e aspettandosi il peggio.

"Siamo arrivati ad Alfea!" Annunciò Timmy ma nessuno gli prestò attenzione. La principessa di Solaria si scagliò con tutte le sue forze contro il suo ragazzo:

"E perché mai dovresti essere stufo, tu?! Sono egocentrica, eh beh, che sarà mai? Posso permettermelo! Sono la principessa più bella della Dimensione Magica e tu, caro mio, dovresti..."

"Stella, fermati." Le intimò Flora capendo dove stava arrivando la sua amica, ma Stella era arrabbiata e disse cose che sì, alcune volte aveva pensato, ma che in altre occasioni non si sarebbe mai azzardata a dire:

"... Dovresti ritenerti fortunato a stare con me!"

Brandon assottigliò gli occhi e chiese:

"E perché mai?"

"Oh, Brandon..." Bloom scosse la testa, Flora prese Stella per un braccio per fermarla ma la bionda rispose:

"Perché sei solo uno scudiero!"

Brandon era un ragazzo impetuoso, ma anche molto orgoglioso, e sapeva quando era necessario, anzi, doveroso, contenersi. E allora incassò e l'unica espressione che venne fuori fu un sorrisetto beffardo, e con quell'atteggiamento replicò:

"Si ritenga fortunata invece Sua Altezza, perché io ad avere questa fortuna non ci tengo più. Lo scudiero posa spada e scudo, mi dimetto." E con la mano fece una riverenza a Stella.

Rimasero tutti in silenzio, scioccati.
Stella sgranò gli occhi, gli puntò il dito contro e gli disse urlando:

"Tu non puoi!"

"Eppure lo sto facendo!" Sorrise Brandon. "Mi si viene a dire che sono di cattivo umore ma non mi si chiede il perché, mi viene chiesto di dare tutto a qualcuno che non mi dà niente... mi dispiace, principessa, ma questo posto non fa per me, io lascio."

Stella aprì la bocca per dire qualcosa, poi ci ripensò e non disse nulla, così andò verso il ragazzo, gli tirò uno schiaffo ed andò via sotto gli occhi di tutti.

"Brandon, ti sembra il caso? È solo una sciocchez..." Provò a dire Bloom ma il ragazzo la fermò con un gesto della mano.

"Ragazze, dobbiamo andare da lei." Intimò Musa alle sue amiche, loro annuirono e salutarono in fretta i ragazzi per poi ritornare ad Alfea.

"Flora! Ehi, tu aspetta." Disse Helia quando la ragazza stava per uscire, lei lasciò le sue amiche andare avanti e tornò sui suoi passi.

"Sì?" Chiese, i ragazzi le si riunirono intorno, tutti meno Brandon che era andato a sedersi ai comandi subito dopo l'uscita di scena della prima attrice.

"Allora, ci spieghi cosa è successo a Brandon?" Chiese Timmy, Flora guardò i suoi amici e notò che erano tutti molto curiosi e preoccupati così rispose:

"Vedete, il rito ha stravolto l'equilibrio della Natura, Vymarna ha voluto avvertirci in qualche modo, io su Linphea non avrei dovuto esserci e... tutto questo si è ripercosso su uno di noi, in questo caso Brandon. Ad ogni modo, ora è tutto okay, sta bene e potete stare tranquilli... anzi, Sky, per favore, ricordagli di rinfrescarsi le bruciature con del tè nero."

"Me ne occupo io, tranquilla." Sorrise Sky, Flora gli fece un cenno:

"Bene, io ora vado, Stella avrà bisogno anche di me. Ragazzi, per favore, cercate di farlo ragionare."
I ragazzi la salutarono, Flora gettò un'ultima occhiata al suo amico ai comandi e lasciò la navicella.

I ragazzi volarono verso Fonterossa, in silenzio, ma quando arrivarono non poterono più trattenersi.

"Brandon, ma che stai combinando?" Chiese Nex al suo amico mentre, stanchissimi, tornavano nelle loro stanze.

"Oh, per favore..." Brandon alzò gli occhi al cielo, Timmy disse:

"Brandon, sul serio, non mandare tutto all'aria per uno stupido litigio."

"Per me non è stupido, okay? E quanto pare erano cose che entrambi ci tenevamo dentro da un bel po' di tempo." Replicò Brandon, i ragazzi arrivarono all'incorcio del corridoio dove si sarebbero divisi.

"Beh, dormici su, a domani." Salutò Nex e si avviò per la sua stanza, Timmy ed Helia fecero lo stesso e Sky e Brandon tornarono in camera loro.
Quando entrarono entrambi si gettarono sui loro letti, esausti. Sky allora disse:

"Pretendo che tu sia sincero."

Brandon si girò verso di lui, sorrise, poi tornò a guardare il soffitto.

"Flora." Confessò poi e Sky sospirò.

"Sì, me n'ero fatto un'idea, ma prima parliamo di Stella..."

"Sai cosa? Non mi sento in colpa, io e Stella finalmente ci siamo detti ciò che pensavamo da tempo. Io per Stella ho sempre fatto di tutto, cercato di essere all'altezza della principessa... ma cosa ho ricevuto in cambio? Settimane fa provai a parlarle e indovina? Finimmo per parlare di lei e di Cristina, Vala, Martha... e sai invece chi mi ha ascoltato? Sì, lo sai, e allora ho capito che l'amore che provavo per Stella mi ha annebbiato la mente e ho costretto me stesso ad accontentarmi per averla. Beh, l'amore è altro, quello vero, intendo. Perché io Stella l'amavo, e non lo dico per dire, mi sono innamorato di lei dal primo momento che l'ho vista e ho fatto ciò che ho fatto per lei guidato dal cuore... ma ora, beh, ho capito che esiste l'amore ed esiste l'amore vero, è una differenza sottile, Sky, ma vuol dire tutto."

Sky lo guardò e disse:

"Mi stai dicendo che ora ami veramente..."

"Sì, Sky, credo proprio di amarla." Annuì Brandon con espressione seria, Sky allora si mise seduto.

"Sarà difficile, lo sai, vero?"

"Ma tu non stavi dalla mia parte?!" Chiese Brandon alzando un sopracciglio.

"Certo! Ma vorrei sapere cosa ti ha fatto cambiare idea... qualche ora fa sembravi deciso a rimanere con Stella e a non tradire Helia ed ora..."

Brandon si portò due mani dietro la testa rimanendo steso con serenità e rispose:

"Mi ama."

"Che cosa?!" Sky era scioccato.

"Ha saputo quello che ho fatto per lei, e all'inizio era arrabbiata, poi si è arrabbiata perché sono buono con lei, è bella quando si arrabbia... e niente, ha detto che mi ama, ed è per questo che era arrabbiata."

"Ti ama." Constatò Sky tenendosi il mento.

"Mi ama. Solo che poi è andata via dicendo che io avrei dovuto respingerla... cosa che ovviamente non ho fatto. Quando me l'ha detto, Sky, e quando la tenevo fra le mie braccia io... troverò un modo, Helia capirà, ci parlerò, non lo so, ma io mi sono innamorato di lei e non la lascerò andare così facilmente."

"Okay, ultima domanda: come fai a sapere che è amore vero, come dici tu?"

"Ma che razza di domanda è? Lo sento, Sky, con lei non sono in imbarazzo, con lei riesco a parlare, con lei voglio confidarmi, voglio passare del tempo con lei, la vedevo bella anche mentre era sporca di fango e sudata dopo essersi allenata... mi sono innamorato di lei perché è stata prima una grande amica e poi, piano piano, è riuscita a farmi battere il cuore. È... è qualcosa che non mi è mai successo con nessuna."

"Stare con lei ti renderebbe felice?" Chiese Sky, senza scherzare, accorgendosi che il suo amico parlava molto seriamente.

"Sì."

"Allora io sono con te. Oh, e credo che in qualche modo contorto lo sia anche Aisha."

"Aisha?" Chiese Brandon, e così Sky gli raccontò della chiacchierata avuta con la fata dei fluidi, dopodiché si misero a letto perché quella era stata una giornata davvero troppo lunga.

Nel frattempo ad Alfea nessuna poté mettersi a letto, purtroppo; erano tutte in camera di Stella e la principessa era davvero furibonda.

"Non può lasciarmi!" Esclamò Stella, seduta sul suo letto, circondata dalle sue amiche.

"Ma non ti ha lasciata, Stella, è solo una discussione." Disse Bloom, "Eravamo tutti stanchi e molto nervosi, e Brandon più di tutti considerando che la Natura se l'è presa con lui senza ragione."

"Ma l'hai sentito, no?! L'hai sentito?!" Sbottò Stella, poi arricciò il naso e mugugnò: "Con quel suo sorrisetto da non m'importa, come se decidesse lui, poi!"

"Stella, Stella, fermati un secondo." La interruppe Flora in maniera calma. "Non è per questo che avete litigato in fondo? È anche lui che decide, Stella, le relazioni si fanno in due, non sei sempre tu che decidi. Brandon sta passando davvero un brutto momento e dovresti cercare di fare qualche passo in più verso di lui."

Stella la guardò, alzò un sopracciglio e replicò:

"Credi che non l'abbia fatto? Gli ho chiesto come stava, mi ha detto che stava bene, poi mi ha detto che non voleva parlare di ciò che è successo... perché sono io quella che ho sbagliato?!"

"Perché non devi chiederlo per farti dire che sei stata brava, devi chiederlo perché t'interessa! E quando t'interessa trovi il momento giusto per chiedere certe cose!" Ribatté Flora, le altre rimasero in silenzio, Flora abbassò lo sguardo. Stella la guardò dall'alto in basso e disse:

"Il potere ti sta dando alla testa?" E fece un cenno al ciondolo che la sua amica portava al collo, Flora alzò lo sguardo verso di lei, spiazzata, provò a rispondere ma Aisha fece prima:

"Se sei nervosa perché non sai tenerti il tuo ragazzo non prendertela con noi!"

Stella sgranò gli occhi, indignata. Bloom replicò per lei:

"Aisha, Stella sta passando un brutto momento!"

"Capirai, lei e Brandon litigano un giorno sì e l'altro pure! Sai cosa, Stella? Brandon aveva ragione e non vedo perché dobbiamo stare qui a consolarti quando l'unica cosa sensata da fare sarebbe che tu gli chieda scusa!"

Aisha si alzò ed uscì sotto gli occhi di tutte, dopo un attimo anche la keimerina lasciò la stanza per seguire la sua migliore amica.

"Aisha! Aisha, vieni subito in camera mia!" Le intimò Flora prendendola per il braccio e trascinandola in camera.

"Flora, se vuoi dirmi che sono stata dura io..."

Flora la fermò mettendo le mani avanti:

"Non è per questo, cioè, sì, è anche per questo ma... devi sederti."

"Flora, sono stanca, per favore..."

"Lo so, sono stanca anch'io, ma è una cosa troppo importante!" Esclamò Flora giocherellando con le dita, nervosa. Aisha incrociò le braccia, un po' scettica, e disse:

"E va bene, sentiamo."

"Si tratta di Brandon, vuoi sapere la vera ragione per cui la Natura se l'è presa con lui?"

Flora riuscì a catturare l'attenzione di Aisha e quest'ultima annuì, curiosa.

"Ha concesso la propria essenza a Vymarna così che potessi tornare su Linphea e legarmi al ciondolo. Il mio tempo è scaduto subito dopo il rito e la mia presenza su Linphea, essendo rigettata dal pianeta stesso, gli ha fatto male."

"Lui che... che cosa?" Balbettò Aisha, sconvolta.

"Ti rendi conto di ciò che ha fatto? E io... io sono andata da lui, non potevo restarmene indifferente, ed ero arrabbiata e le parole sono uscite da sole ed io..." Flora s'interruppe, Aisha capì che c'era qualcosa sotto, così guardò la sua amica negli occhi:

"Che cosa gli hai detto, Flora?"

"Che mi sono innamorata di lui." Rispose di getto la keimerina.

"Tu... che cosa?!" Esclamò Aisha sgranando gli occhi, Flora si passò una mano fra i capelli, disperata:

"Oh, ti prego, non farmelo ripetere!"

"È così che hai ottenuto il tuo Charmix, non è vero? Oh, io lo sapevo! Io l'ho capito parecchio tempo fa! Lo sapevo, lo sapevo!" Replicò Aisha battendo più volte il pugno sul palmo della mano, convinta, ma Flora frenò il suo entusiasmo:

"Sì, beh, è sbagliato. È terribilmente sbagliato!"

"Ma, Flora, persino la tua magia te l'ha detto: è ciò che senti realmente!" Insisté Aisha, Flora si accigliò:

"Ma tu da che parte stai? Io ho già un ragazzo!"

"Non esattamente. Vi siete presi una pausa e nel frattempo ti sei innamorata di un altro, direi che questa pausa abbia dato una risultato."

"Aisha, no."

"Flora, sì. Senti, sai che con Brandon non è che sono andata sempre troppo d'accordo, ma tu sì! Insomma, siete amici da sempre, e non so come facciate ma andate davvero d'accordo! Ha un effetto positivo su di te, lo notavo, eri così felice quando andavi a Selvafosca e..."

"... a Selvafosca ci andavo per allenarmi." Puntualizzò Flora.

"Ma con lui! Ascolta, siamo amiche, e ho sempre adorato Helia, è davvero perfetto per te, ma da tua migliore amica mi sono resa conto che al momento la cosa migliore che possa capitarti è Brandon. Sbaglio forse a dire che con lui sei te stessa? E non parlo della Flora ragazzina, e nemmeno della Flora dell'estate scorsa, parlo della Flora che ora è una persona con altre preoccupazioni ed altre responsabilità."

Flora la guardò senza rispondere.

"Chi tace acconsente! Oh, andiamo, per spingerti tra le braccia di Brandon o mi è dato di volta il cervello o sono davvero convinta di ciò che dico, o no?"

"Direi più la prima."

"Sai cosa? È che tu credi di stare bene con Helia perché ti ci sei abituata, ma se lo ammetti, se apri davvero il tuo cuore senza alcun dubbio capirai che ho ragione."

"E anche se fosse? Anche se lo ammettessi, cosa potrei fare? Anche se non mi tirassi indietro e decidessi di provarci, come potrei mai fare una cosa del genere a Stella? E ad Helia? Ad Helia non ci pensi?!"

Aisha incrociò le braccia, pensosa, aprì bocca ma Flora disse prima di lei:

"E non dimentichiamoci cosa Helia ha fatto per me! Si è praticamente offerto nella campagna della regina Agata, Helia!"

"Ma Brandon ha offerto la sua essenza vitale a Vymarna."

"Aisha, non posso farlo. Anzi, domani stesso parlerò con Helia, gli dirò che è tutto a posto, che sono la Flora di sempre e questo stupido pensiero se ne andrà com'è venuto."

"Sai che non puoi farlo, il tuo Charmix ha parlato chiaro, ti sei innamorata di Brandon, Flora, e non puoi più negarlo!"

Flora sedette accanto alla sua amica.
"Beh, il mio Charmix la prima volta mi ha detto che era Helia quello giusto, come la mettiamo?"

"Avevi diciassette anni, il tempo passa,  noi cambiamo... Flora, io sono l'esempio vivente che ci si può innamorare due volte."

Flora rimase per un attimo di sasso e abbassò lo sguardo.

"Aisha, mi dispiace, io non volevo farti..."

"Flora, per favore, sono le due del mattino, sono stanca e non sopporterei le tue scuse." Sorrise Aisha conoscendo la sua amica.

"Oh, va bene, mi dispiace... oh, no! Scusa, io..."

"Flora... Flora, basta. Ora sai cosa facciamo? Ci mettiamo a letto, tu dormici su, ma sappiamo entrambe che ho ragione."

Flora sospirò mentre la sua amica si alzò e si avviò alla porta, così disse:

"Beh, buonanotte."

"Buonanotte."

Flora si cambiò e si mise a letto ma non riuscì a togliersi il cuore della natura. Qualcosa in quel ciondolo le diceva che doveva rimanere con lei, quella pietra, in qualche modo, sembrava ormai appartenere alla sua essenza. E per non pensare a Brandon, o a Helia, Flora rifletté sulla sua magia e pensò che il giorno dopo avrebbe consultato il diario di Nikolai.

Il mattino seguente Brandon fu svegliato da un urlante Sky, lo scudiero si mise in piedi stancamente e chiese:

"Ma cos'hai da urlare?!"

"È tardi e tu non ti muovi! Sto provando a svegliarti da almeno dieci minuti!"

"Beh... stamattina mi sento un po' stanco a dir la verità..."

"Devi muoverti comunque, su, forza!" Lo rimproverò Sky mentre cercava per tutta la stanza la spilla del suo mantello, Brandon invece non poté fare a meno di appoggiare per qualche altro minuto la testa sul cuscino.

Nel frattempo, a qualche stanza di distanza, anche un altro specialista si preparava, ma in maniera molto più calma avendo tutto sottocontrollo. D'un tratto però con una nuvoletta di polevere di fata sul comodino apparì una pixie.

"Chatta? Ma che ci fai qui?" Chiese il ragazzo, sorpreso.

"Ma come cosa ci faccio qui, Helia? Sono qui per te, per Flora, per voi due!"

"Che... che cosa?" Chiese ancora Helia, un po' confuso, e si sedette sul letto.
"Chatta, senz'offesa, ma questi non sono esattamente affari tuoi..."

"Helia, Helia, stammi a sentire..." Replicò Chatta scuotendo la testa, "... questi sono eccome affari miei, Flora è la mia fata! Allora, cerchiamo di renderla semplice... tu e Flora dovete stare insieme, okay?"

"Ma io e Flora non ci siamo lasciati, è solo che abbiamo fatto un po' di discussione e se devo dirla tutta mi ha ferito, è per questo che ci hai visti freddi, ma vedrai che le cose si risistemeranno, ci amiamo, in fondo."

"Helia, devi ascoltarmi, però, eh! Intendo che tu e Flora dovete chiarirvi al più presto!"

"Beh, Chatta, anch'io vorrei chiarirmi con lei il più presto possibile... ma perché tutta questa fretta?"

"Per non dare il tempo ad altri di fregarti il posto, no?!"

Helia si accigliò, incerto e un po' sorpreso.

"Chatta, tu sai qualcosa ed ora dovrai dirmelo! Qualcuno è interessato a Flora? Lo conosco?"

"Flora si arrabbierebbe a morte se sapesse che te ne ho parlato ma io sono la pixie delle chiacchiere, i segreti sono pane per i miei denti ed ho dei dubbi su qualcuno che forse guarda la nostra Flora con degli occhi diversi e, insomma..."

"Chatta, non girarci intorno. Parla."

"E va bene, ma Flora non deve sapere che te ne ho parlato. Io faccio tutto per il vostro bene..."

"E va bene, e va bene, Flora non saprà nulla, ma ora parla." Accordò lo specialista mentre la pixie sedette comoda per spifferare tutto ciò che sapeva, o che credeva di sapere.

Quella stessa mattina le ragazze, prima di andare a lezione andarono dalla preside Faragonda dove anche il professor Avalon le stava aspettando.

"Allora?" Chiese impaziente la preside quando loro entrarono.

"È andato tutto bene!" Rispose Bloom con un sorriso, Avalon disse:

"Sì, ma, Flora, come ti senti? Cosa provi? È cambiata la tua relazione con il ciondolo?"

"Mi sento diversa, sento che adesso la magia dell'inverno è parte di me, è come se adesso ne avessi la piena consapevolezza. E, professore, potrà sembrare strano ma ieri sera non sono riuscita a togliere il ciondolo, sentivo che doveva rimanere con me." Rispose Flora, con un sorriso, toccando il ciondolo che portava al collo.

"Bene, cara, allora oggi, nel pomeriggio, proverai la tua magia col professor Avalon." Disse Faragonda che poi guardò il professore, lui annuì.

Le ragazze furono libere di andare e così insieme si diressero in classe. Nonostante Stella non pensò affatto di scusarsi per come si era comportata con la sua amica, la coscienza sporca di Flora la obbligò a chiederle come stesse e la principessa sembrò non stare affatto meglio, Flora allora capì che doveva vedere lo scudiero e doveva farlo rinsanire.

Anche i ragazzi si diressero a lezione ed Helia fu ancora più silenzioso del solito, nessuno dei ragazzi però ci diede peso perché la notizia più attuale era quella che riguardava Brandon e Stella e anche i ragazzi, al pari delle ragazze, erano bravi pettegoli.

"Andiamo, Brandon, smettila di tenere il broncio e corri dalla tua principessa!" Lo prese in giro Nex quando vide che Brandon aveva rimesso la spada nel fodero.

"Sei un idiota..." Commentò Brandon, poi si appoggiò al muro. "Io mi prendo una pausa, non mi sento molto bene."

Sky notò che il suo amico faceva sul serio e così gli si avvicinò:

"Che cos'hai?"

"Mi sento stanco, e un po' confuso..." Rispose lo scudiero, Sky storse le labbra e, sottovoce, chiese:

"Credi che abbia a che fare con... insomma, con Linphea?"

"Non lo so..." Rispose Brandon distogliendo lo sguardo, e quello valeva come risposta.

"Torna in camera, ti copro io." Concluse Sky, Brandon però sembrò riluttante:

"Sky, sto bene, mi sono riposato solo un secondo e..." Non poté concludere perché Helia s'intromise avvicinandosi:

"Vuoi che ti accompagni in camera?"

Brandon guardò Sky, confuso, e si rivolse ad Helia:

"N-non ce n'è bisogno, Helia, grazie comunque."

"Non ce la fai oggi ad allenarti... e poi, devo parlarti di una cosa importante."

"Dai, Brandon," Disse Sky, "non succede nulla se non ti alleni per un giorno, vai, su."

Brandon, anche se un po' controvoglia, seguì il consiglio del suo migliore amico e, accompagnato da Helia, prese la strada per tornare in camera sua.

"Non stai bene?" Chiese Helia freddamente.

"Non molto, no." Rispose Brandon, un po' in imbarazzo.

"Certo che capitano tutte a te, ieri sera, ora non stai bene..."

"... stai cercando di dirmi qualcosa?" Chiese lo scudiero alzando un sopracciglio, Helia scrollò le spalle:

"No."

"Ah..."

Brandon arrivò in camera ma prima di entrare disse ad Helia:

"Mi hai accompagnato perché volevi parlarmi, allora?"

Helia prese un respiro, così rispose:

"Qualsiasi cosa ti stia passando per la testa, devi stare lontano da Flora. Siamo amici, okay? E non so in che modo tu la stia... non lo so, va bene? Ma così non va bene, così stai sbagliando, e devi cambiare atteggiamento. Flora è una tua amica e non è una ragazza come tante con la quale puoi sfoggiare il tuo fascino, sono stato chiaro?"

Brandon lo guardò negli occhi e nessuno dei due distolse lo sguardo, così lo scudiero replicò:

"Lo so bene che non è una ragazza come tante, altrimenti non mi sarei innamorato di lei."

"C-che cosa?" Disse Helia, sgranando gli occhi, scioccato.

"Sì, beh, l'hai detto tu, siamo amici, tra amici non esistono segreti. La amo, la amo e la amo!" Sorrise Brandon, quasi delirante.

"Ti senti bene?!" Chiese Helia, un po' preoccupato e sperando che il suo amico non dicesse la verità.

"No, affatto, mi sento uno schifo ma questo non cambia che la amo! Credo di essermi innamorato di lei a Selvafosca perché su Isis ero già completament... oh, ma sono certo che la cosa non ti interessi troppo..."

"Brandon, è uno scherzo di cattivo gusto e..." Si accigliò Helia, ma Brandon, calmissimo, disse:

"Ma io non sto scherzando, Helia."

Helia lo guardò, era chiaro che il suo amico non stesse bene e grazie alla pixie Helia sapeva il perché, ma a quanto pareva non stava mentendo né scherzando.

"Flora è la mia ragazza."

"Mh... non esattamente... vi siete presi una pausa, no? Può succedere di tutto durante una pausa!" Sorrise ancora lo scudiero.

"Oh, beh, allora sappi, Brandon, che non ti permetterò di portarmi via la mia ragazza, costi quel che costi perché io Flora la amo con tutto il mio cuore! Tu sei solo un egocentrico, e un vanitoso, e chissà perché ora ti sei interessato a Flora, forse solo perché ti sei stancato della tua principessa! Ma ricordati che lotterò per Flora, mi hai capito bene?  Amo quella ragazza più della mia vita e non sarà il primo narcisista a portarmela via!"
Helia non ricordava di essere mai stato tanto deciso, determinato e espressamente forte in tutta la sua vita. Sostenne lo sguardo di Brandon. Lo scudiero si avvicinò e gli disse a bassa voce:

"Se tu la ami più della tua vita, figurati io. La mia essenza vitale ora ce l'ha Vymarna, per lei."

Poi si allontanò, sorrise beffardamente, Helia invece era molto arrabbiato ed estremamente infastidito da quell'atteggiamento.

"Vedremo! Vedremo come andrà a finire!" Tuonò Helia andando via, Brandon, alla porta, gli disse:

"Buona fortuna! Te ne servirà!" E rientrò in camera ridacchiante, poi chiuse la porta, e da lì il buio.

Le ragazze nel frattempo avevano finito la lezione di pozionologia e stavano andando in cortile per l'autodifesa con Griselda.

"Oh, accidenti, ho dimenticato il mio golfino!" Disse Bloom strofinandosi le braccia per scaldarsi.

"Tranquilla, con Griselda ci scalderemo, di sicuro ha preparato uno di quei suoi percorsi ad ostacoli!" Replicò Aisha, tutte sospirarono pensando alla lezione a cui avrebbero dovuto assistere quando Musa disse:

"Flora, sbaglio o quello è tuo padre?"

"Cosa?" Chiese Flora, sorpresa. Musa indicò il cancello di Alfea e disse:

"Sì, guarda!"

Flora guardò nella direzione indicata da Musa e riconobbe suo padre e sua sorella:

"Sì, e c'è anche Miele! Ma cosa ci fanno qui? Dev'essere successo qualcosa..." La ragazza allora, seguita dalle sue amiche, andò incontro a suo padre e a sua sorella.

"Papà, Miele!" Esclamò, abbracciò in fretta entrambi e chiese:

"Non dico che non sono felice di vedervi ma... che succede? Cosa ci fate qui?"

"Oh, Flora!" Esclamò Miele ed abbracciò sua sorella, Flora le accarezzò i capelli e, preoccupata, chiese a suo padre:

"Papà, cosa è successo?"

"Si tratta di tua madre, tesoro... io... sono entrati, hanno distrutto tutto, erano delle bestie ed io..."

Flora, con espressione serissima, chiese ancora a suo padre:

"Non capisco! Chi?! Chi è entrato?! Cosa le hanno fatto?!"

"Erano delle bestie! Le stesse che hanno attaccato Miele settimane fa! Loro hanno... l'hanno presa."

"Che cosa?!" Esclamarono le cinque amiche, sconvolte.

Flora guardò prima suo padre, che sembrava distrutto, e poi la sua sorellina, che si era lasciata avvolgere dal suo abbraccio.

"Mi dispiace tanto..." Disse Rodols abbassando lo sguardo, ma Flora abbracciò anche lui e gli disse:

"La troveremo, quella strega non la passerà liscia, te lo prometto. Ora andiamo da Faragonda, le diremo tutto. E poi andiamo dritti su Sakoma."

A Fonterossa, invece, Helia non tornò in arena ma andò in camera sua, arrabbiatissimo.

"Chatta! Chatta! Come si fa a chiamare una pixie?! Chatta!" Esclamò il ragazzo, disperato.

La pixie non si fece attendere ed apparve avvolta da polvere di fata.

"Calma, ehi, calma... sono qui! Per chiamare una pixie basta chiamare il suo nome, ma con gentilezza! Ma che ti prende?" Chiese poi la fatina vedendo lo specialista tanto agitato.

"Avevi ragione! Tu... tu avevi ragione! Me l'ha detto! Ha avuto la faccia tosta di confessarlo! Ha detto di amarla!" Replicò Helia, agitatissimo.

"Parli di Brandon?" Chiese Chatta incrociando le braccia, Helia annuì energicamente:

"Sì, parlo di Brandon! Non posso crederci! Dovevi vederlo! Oh, ma io non mi faccio certo intimidire da uno come lui! Perché quelli come lui credono di avere il mondo ai loro piedi solo perché hanno un bel faccino!"

"Ecco qui!" Assentì Chatta.

"Già, beh, non... non m'importa più di nulla! Flora vuole combattere? Che combatta! Ma non permetterò a quel... narcisista di mettersi fra me e lei! Era così sicuro di sé! Oh, ma non ha capito con chi ha a che fare! Essere buoni non vuol dire essere stupidi ed ora, Chatta, vedrà contro chi si è messo! Lotterò per Flora, fosse l'ultima cosa che faccio!" Affermò con forza lo specialista, e chissà perché a Chatta venne in mente la profezia che riguardava la sua fata, decise però di tenere per sé quella riflessione.

"Sappi che tifo per te, Helia. Ti aiuterò io, Flora sarà tua." Sorrise infine la pixie.

Ehilààà! Rieccomi miei adorati germogli di lullabea! Perdonatemi se vi ho fatto aspettare tanto! Allora, come procede questo 2017?
Dunque, rieccoci con un nuovo capitolo e diciamo che le cose si stanno incrinando... sì, non so perché ma è proprio questa la parola che mi viene per descrivere la situazione.
All'inizio ogni dubbio è risolto, abbiamo scoperto che è stato Brandon ad urlare, ma... c'è un ma, la cosa prende una piega quasi inaspettata e quindi abbiamo la rottura. La rottura. Scusate, volevo dare enfasi... ad ogni modo, questa cosa ha scombussolato un po' tutti e sebbene Brandon sia convinto al centro per mille della sua scelta, Flora non lo sembra tanto e anche se la nostra fata è una ragazza semplice al momento non lo è affattto e sembra non capire naeanche lei stessa i propri sentimenti.
Chatta è una fedele Team Helia, una consolazione per il team un po' in difficoltà. Aisha invece sta col Team Brandon che, ammetto, in questo capitolo è da cartellino giallo... ma non tutto è chiaro e una frase ve lo fa capire.
E poi abbiamo Alyssa che è stata rapita e quindi... e quindi abbiamo molto da fare, piccoli germogli, e prometto che la prossima settimana sarò puntuale con il prossimo capitolo dove cercheremo di capirci qualcosa in tutto questo!
Vi voglio ringraziare per come seguite questa storia e per come sempre di più uscite dal vostro terriccio e lasciate una recensione, sappiatelo, mi scaldate il cuore! 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima settimana,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


LA KEIMERINA DOVRÀ SEGUIRE IL SUO FATO

"Flora, la troveremo, non è vero? Troveremo la mamma?" Chiese Miele mentre con suo padre e le Winx andavano da Faragonda.

"Ma certo che la troveremo, Miele. Certo che la troveremo..." Rispose sua sorella maggiore cercando di nascondere la preoccupazione.

Arrivarono da Faragonda e la preside fu molto sorpresa di vederle tutte lì, e di vedere la famiglia di Flora.

"Buongiorno, come posso...?" Stava dicendo la preside ma Flora, nonostante fosse una ragazza molto educata, non poté fare a meno di interromperla:

"Preside Faragonda, hanno preso mia madre! I ruvi, le creature di Yana, l'hanno presa stanotte. Sono entrati in casa mia e l'hanno presa!"

Faragonda, sconvolta, si portò una mano alla bocca.

"Dobbiamo fare qualcosa immediatamente! Dobbiamo rintracciarla!"

"Sicuramente sarà su Sakoma, non crede anche lei?" Chiese Bloom alla preside, lei annuì.

"Sì, l'avranno portata lì... non dimentichiamo che Yana ha l'arpa d'oro, escogita qualcosa ed ora vuole attirarti lì, Flora, vuole la tua magia e questo lo sai bene."

"Sì, ma dovrò correre il rischio, non posso abbandonare mia madre!"

"Allora avverto Saladin, appena arriveranno i ragazzi partirete per Sakoma." Concluse la preside a malincuore, preoccupata per le sue allieve.
"Ma per sicurezza voglio effettuare un incantesimo di localizzazione, non voglio correre rischi inutili."

"Va bene." Annuì Flora, così spiegò a suo padre che le serviva qualcosa di sua madre, fu proprio Miele che risolse la situazione offrendo un bracciale che le aveva prestato sua madre per la sua gita sulla Ninfea.

Nel frattempo, a Fonterossa, i ragazzi si stavano allenando quando furono convocati nell'ufficio del preside.

"Ne mancano due." Constatò il preside Saladin, Sky rispose:

"Brandon non stava molto bene ed Helia l'ha accompagnato in camera."

"Beh, recuperateli subito, soprattutto Helia. Pare che la madre di Flora sia stata rapita da dei ruvi, questa notte, Faragonda mi ha chiesto il vostro aiuto. Chiamate i vostri compagni ed andate subito ad Alfea." Ordinò Saladin e così i ragazzi fecero come era stato loro detto.

"Io vado da Brandon, Timmy, tu va' da Helia, ci vediamo tutti all'hangar fra due minuti." Disse Sky e così i ragazzi si divisero.

Sky si diresse velocemente in camera sua e quando aprì la porta si spaventò molto.

"Brandon! Ehi! Amico! Svegliati!" Esclamò il principe cercando di svegliare il suo scudiero che era steso sul pavimento privo di conoscenza.

"Oh! Bello! Amico! Brandon! Brandon, non morire, non voglio essere l'ultimo che ti ha visto vivo! Ehi!" Continuò Sky dandogli dei buffetti sulle guance, Brandon allora riprese conoscenza.

"Ehi, ehi, ehi! Fermati! Ma che...?"

"Ah, grazie al cielo sei vivo!" Esclamò il principe tirando un sospiro di sollievo, così aiutò il suo amico a rimettersi in piedi.

"Ma che è successo?" Chiese Brandon, confuso.

"Non lo so, dimmelo tu! Sono venuto qui ed eri lì a terra!"

"Oh, accidenti..." Borbottò Brandon tenendosi la testa, poi però trasalì. "Oh, no! No! Ma che ho fatto?! Sky, che ho fatto?!"

"Non lo so, Brandon, cosa diamine hai fatto?!"

"Ho detto tutto ad Helia! Sky, perché ho detto tutto ad Helia?! Ma cosa mi è preso?! Io... era come se non controllassi le mie parole... era... era Lei, Sky, era Lei, è come se sentissi ciò che sente Lei, sono confuso, sono irritato, arrabbiato, io..."

"Vuoi dire che hai detto tutto ad Helia?" Chiese Sky, preoccupato.

"Sì! Ora mi odierà! Ci credo, anch'io mi odierei! Gli ho detto di amare la sua ragazza!"

"A proposito di Flora..." Lo frenò Sky, Brandon era disperato. "... abbiamo un problema: sua madre è stata rapita dalle creature di Yana, molto probabilmente l'hanno portata su Sakoma e noi dobbiamo andare subito lì, quindi ora andiamo ad Alfea."

"Che... che cosa? Alyssa? L'hanno... dobbiamo sbrigarci!" Brandon uscì impetuosamente mentre Sky lo seguì e si diressero all'hangar.

Brandon stava male, sentiva delle sensazioni dentro di sé, sensazioni che erano in contrasto con se stesso. Era come avere un'altra persona dentro, e sentire ogni sua singola emozione in maniera amplificata. Era come avere la febbre alta, ma fisicamente stava benissimo, era solo un po' stanco. E quelle parole dette ad Helia... non era riuscito a fermarsi, era come se una rabbia e una forte gelosia si fossero impossessati di lui, una gran voglia di sentirsi superiore. E la cosa peggiore, che Brandon non avrebbe mai ammesso a nessuno se non a se stesso, era che quelle cose, in fondo, le pensava.

Ad Alfea, nell'ufficio di Faragonda, la preside compiva l'incantesimo di localizzazione.

"C'è qualcosa che non va..." Mormorò Faragonda mentre compiva l'incantesimo, erano tutti intorno a lei, Rodols guardò sua figlia in cerca di risposte, prima che la ragazza potesse rispondere Miele, con le lacrime agli occhi, chiese a sua sorella:

"Ma si può sapere cosa volevano dalla mamma?! Flora, perché ce l'hanno con te?! Cosa sta succedendo?!"

Flora la guardò tristemente, poi guardò suo padre ed i due s'intesero.

"Miele, vieni, dobbiamo parlare." Replicò Flora dolcemente, gettò un'altra occhiata a suo padre, lui le annuì, sapeva che era una questione tra sorelle ed era giusto che se la sbrigassero tra loro.

Mentre Tecna spiegava a Faragonda le difficoltà che aveva avuto compiendo lo stesso incantesimo su Sakoma, Flora e Miele uscirono e rimasero nel corridoio.

"Flora, che sta succedendo?" Chiese ancora Miele, disperatamente confusa.
Flora si appoggiò con le spalle al muro ed incrociò le braccia, come per consolare se stessa, e così rispose:

"Miele, vedi, queste creature hanno preso la mamma perché vogliono attirarmi su un pianeta lontano da qui dove... dove una certa strega vorrebbe prendersi i miei poteri."

"Cosa?!" Esclamò Miele, sgomentata, ma Flora andò avanti.

"Ecco, c'è dell'altro, ed è giusto che tu lo sappia, anche perché prima o poi lo scoprirai in una maniera o nell'altra... io sono una keimerina."

"Io... io lo so che cos'è, è una fata dell'inverno!" Disse Miele con un sorriso, ricordandosi di qualcosa studiato a scuola, poi però il suo viso si scurì. "Ma le keimerine non esistono più, come puoi esserlo? E poi, le keimerine custodiscono il potere dell'inverno, come potresti tu... insomma, papà non è mica l'Inverno! O sbaglio?" Abbozzò un sorriso sperando di non sbagliarsi, Flora prese un respiro e la ragazzina capì che c'era da preoccuparsi.

"Caspita, quando andavo io a scuola su Linphea tante cose non ce le spiegavano... hai... hai ragione, papà non è l'Inverno, ma io sono una keimerina, e questo... questo lo sai cosa vuol dire, a quanto pare... ma, Miele, io..."

"... come può essere?! E da quanto tempo lo sapevi?! Come hai potuto non dirmi niente?!" Chiese, arrabbiata e triste, la ragazzina.

"Miele, ascoltami, io volevo solo proteggerti e..."

"... tu volevi proteggere te stessa! Sei una vigliacca, Flora! E non sei neanche mia sorella!" Pianse Miele, gli occhi di Flora si riempirono di lacrime.

"Ti prego, non dire così, noi siamo sorelle!"

"Non è vero! Non è vero! Io e te non abbiamo lo stesso padre, come facciamo ad essere sorelle?!"

"Miele..."

"No! Non voglio ascoltarti!" Pianse ancora la ragazzina, così corse via. "Lasciatemi passare!" Mugugnò ai ragazzi, appena arrivati, coprendosi il viso.

"Miele!" La chiamò Flora ma la sua sorellina corse via.

"Flora, che cosa è successo?!" Chiese Helia avvicinandosi a lei mentre la ragazza si asciugava le lacrime.

"Nostra madre... e, ho dovuto dirglielo, le ho dovuto dire che sono una keimerina e... e l'ho distrutta!" Flora non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere, Helia, accanto a lei, la abbracciò.

"Scusatemi." Disse Brandon allontanandosi, Flora si allontanò da Helia per capire dove andasse lo scudiero, poi si asciugò ancora le lacrime.

"Dove vai?" Chiese Sky, era l'unico che poteva.

"Torno subito." Rispose il suo migliore amico prendendo la direzione della ragazzina. 
Flora lo capì, sorrise, e poi disse:

"Andiamo nell'ufficio di Faragonda, vediamo se il suo incantesimo ha dato risultati."
E così rientrarono, tra loro un Helia perplesso e nervoso e la piccola Chatta sulla sua spalla.

Brandon trovò Miele dopo poco, la ragazzina era seduta accucciata a terra con le spalle al muro e piangeva.
Il ragazzo sospirò e le si avvicinò, così sedette a terra accanto a lei.
Quando si accorse della sua presenza, Miele alzò la testa e si girò verso di lui. Brandon le porse un fazzoletto, la ragazzina però lo rifiutò.

"Io non piango tanto."

"Oh... sei la prima ragazza a dirmelo, mi cogli di sorpresa." Replicò Brandon sperando di farla sorridere, Miele però appoggiò la testa contro il muro e disse:

"Se ti ha mandato Flora sappi che..."

"... non mi ha mandato Flora, ma so perché avete litigato."

"Allora sai anche che non sono affari tuoi!" Lo rimbeccò lei, Brandon ridacchiò.

"Eh, beh, in effetti... ma vedi, non posso fare a meno di immischiarmi perché mi è successa quasi la stessa cosa. Mio fratello mi ha deluso, un paio di anni fa, ed io ero così arrabbiato, tanto quanto lo sei tu adesso e..."

"... e avete fatto la pace ed ora siete più felici, ma io Flora non posso perdonarla! Mi ha mentito e non è davvero mia sorella!"

"La pace? Ma chi ti racconta certe storielle?! No, non abbiamo fatto la pace, e siamo stati arrabbiati l'uno con l'altro per anni, poi però ci siamo rincontrati, e ho scoperto che lui era cambiato, non era quello che conoscevo e allora l'ho perso."

"Cosa stai cercando di dirmi?"

"Che Flora è la miglior sorella che potessi desiderare. Ti ama alla follia, farebbe di tutto per te, ed è tua sorella, non solo perché avete la stessa madre, ma perché siete cresciute insieme, perché vi volete bene, perché dareste la vita l'una per l'altra e nessuno vi conosce come vi conoscete l'un l'altra. E quello che voglio dirti è che non devi perdere tempo, il tempo passato divise e arrabbiate è tempo sprecato. Se non avessi allontanato mio fratello anni fa avrei potuto passare più tempo con lui prima di perderlo, e invece non l'ho fatto. Sono stato orgoglioso e testardo. E purtroppo nessuno specialista mi è venuto a dirmi che stavo sbagliando tutto." Brandon la guardò, Miele sorrise in un primo momento ma poi il suo viso s'indurì di nuovo e disse:

"Ma mi ha mentito."

"L'ha fatto per proteggervi, entrambe."

Miele allora sospirò:

"Oh, sono stata così cattiva con lei! Credi che potrà perdonarmi?"

"Qualcosa mi dice che l'ha già fatto, ma le farebbe davvero piacere sapere che non ce l'hai più con lei." Sorrise Brandon, Miele allora lo abbracciò dicendo:

"Grazie, Brandon."
Così si alzò e corse verso l'ufficio della preside mentre Brandon, per un secondo, ripensò alle parole appena dette, non si aspettava di essere in grado di tanto, ma in fondo non aveva fatto altro che parlare col cuore. Così lo scudiero si alzò e raggiunse gli altri.
Quando arrivò nell'ufficio di Faragonda Miele stava abbracciando Flora e lui ne fu felice, incontrò però lo sguardo di disappunto di Helia, e non poté certo biasimarlo dopo quello che era successo.

"Alla luce dei fatti, Alyssa si trova su Sakoma, la strega ha occultato tutto con la magia nera." Concluse Faragonda con un sospiro triste.

"Bene, allora partiamo subito!" Disse Flora, decisa.

"Non credo che sia una buona idea per te andare lì." La fermò Rodols, "Se la strega ha fatto questo per attirarti lì vuol dire che vuole farti del male. Non puoi andare dritta nella tana del leone!"

"Papà, non posso restare ferma mentre la mamma è nelle mani di quella strega! Lo sai che non posso, la profezia..."

Rodols, al sentire quella parola, alzò gli occhi al cielo, Faragonda s'intromise:

"Mi creda, anch'io vorrei proteggere le mie ragazze sempre e comunque, ma Flora ha ragione, non si può evitare una profezia, e dobbiamo agire prima che Yana prenda il controllo sulla Dimensione Magica."

"E dobbiamo sbrigarci, perché su Linphea sta già succedendo qualcosa." Aggiunse Brandon senza pensare, tutti lo guardarono. "Per... quello che ho sentito dire..."

Faragonda guardò Rodols, lui, dopo aver riflettuto per un secondo, anche se a malincuore disse:

"E va bene, va bene."

"Allora partite subito, Flora, non separarti mai dal ciondolo, la stabilità della tua magia dipende da quello." La istruì Fragonda, la ragazza annuì.

"Buona fortuna, e fate attenzione, e mandateci notizie. Se avrete delle difficoltà..."

"Conosciamo la procedura, stia tranquilla, preside Faragonda." La interruppe Sky, Faragonda sorrise cercando di mascherare la preoccupazione.

Così i ragazzi lasciarono l'ufficio, e con loro anche Rodols e Miele per poterli salutare.
La squadra salì a bordo, Flora abbracciò suo padre.

"Ti voglio bene. Riporteremo qui la mamma, te lo prometto."

"Ti voglio bene anch'io, sta' attenta, tesoro, per favore."

Flora gli diede un bacio sulla guancia, poi salutò sua sorella:

"Ci vediamo presto, va bene?"

"Va bene, sorellina, ti aspetto." Sorrise Miele, si abbracciarono e Flora salì a bordo. Rimase a guardare fuori dal finestrino fino a quando la sua famiglia non era che un piccolo puntino, poi si accorse che qualcuno era di fianco a lei.

"Ce la faremo, Flora. Non abbiamo mai fallito e non falliremo adesso." Le disse Helia, Flora strinse le labbra.

"Le altre volte però era Bloom quella che aveva in mano la situazione, ora invece..."

"E beh? Ora invece la profezia riguarda te, una fata tanto potente da non dover aver paura di nessuno."

"Helia..." Flora lo abbracciò, poi quando si allontanò continuò:

"Ascolta, mi dispia..." La fata non poté finire perché ci fu un imprevisto a bordo che richiese la sua attenzione.

Nel mentre, su Sakoma, Alyssa si era ritrovata in una camera molto sontuosa, l'unica pecca era che era fatta interamente di ghiaccio e neve e lei si stava congelando.
La donna si alzò dal letto sul quale si era svegliata, poi trasalì ripensando a suo marito e a sua figlia, a quanto potessero essere preoccupati per lei, e capì che doveva andarsene di lì.
Corse verso la porta, provò ad aprirla ma era chiusa a chiave.
Alyssa allora si guardò intorno per trovare un'altra via di fuga: alla sua sinistra c'era un tavolino di ghiaccio con una sedia, anch'essa fatta di ghiaccio. Continuando c'erano dei cristalli di ghiaccio che emanavano una tenue luce, e poi c'era il letto, accanto al letto Alyssa notò una finestra, così andò a vedere se quella poteva essere aperta e, con sua sorpresa, lo era.

"Sì!" Esultò Alyssa, così spalancò la finestra, si sporse e allora il suo entusiasmo si spense:

"Incantesimo di limitazione... furba la strega... ma io ora come vado via di qui?" Si chiese e, tristemente, sedette sul freddo letto.

"Oh, Nikolai, ma che hai combinato?" Chiese retoricamente Alyssa; sapeva perché era lì, e dove c'era ghiaccio c'entrava quell'egocentrico eppure tanto affascinante spirito della natura.
Alyssa, ripensando a lui, si appoggiò sul letto e si perse tra i ricordi.
E le venne in mente il giorno in cui Nikolai fu esiliato da Linphea e lei ripudiata da Vymarna.
Dopo alcuni mesi che si conoscevano Alyssa si era resa conto di amarlo, era successo all'improvviso, un attimo prima erano solo amici e quello dopo lei aveva capito che quelle forti sensazioni che sentiva nel petto quando c'era lui intorno erano amore. A quanto pareva Nikolai aveva sentito lo stesso perché, senz'esitazione, si era dichiarato a lei. Erano insieme alla cascata delle viole, poco distante da dove viveva attualmente Alyssa con la sua famiglia, perché era il posto preferito di Nikolai. E mentre erano seduti sui grandi massi vicino alla cascata, Nikolai le aveva detto che si era innamorato di lei. Alyssa aveva sentito un calore inondarle il petto e una gioia indescrivibile, e quando Nikolai si era avvicinato per baciarla lei non si era tirata indietro. Era stato tutto perfetto, ma i problemi non erano tardati ad arrivare: Alyssa aveva sentito una stretta nel petto, una morsa che le stringeva il cuore, Nikolai, allarmato, aveva cercato di soccorrerla e poi, avendo molta più esperienza di lei, aveva capito cosa stesse succedendo. Così le aveva detto di tornare da Vymarna e di non cercarlo, ed era scappato via.
Alyssa era tornata da Vymarna e lì la Natura l'aspettava impaziente, era molto, molto arrabbiata. Alyssa, che era sempre stata un po' intimorita dall'anziana, aveva subito confessato tutto e Vymarna, senza alcuna spiegazione, le aveva proibito di rivedere Nikolai.
Ma Alyssa, che aveva capito di essere davvero innamorata di Nikolai, era andata a cercarlo.
Quando aveva trovato il suo amato spirito della natura, Nikolai in un primo momento si era arrabbiato, ma poi era tornato quello dolce di sempre, e aveva spiegato ad Alyssa perché non potevano più vedersi e perché Vymarna aveva reagito in quel modo.
Nikolai si aspettava che Alyssa scappasse via, si arrabbiasse, una qualsiasi cosa, ma non certo che lei gli proponesse di scappare insieme.
E Nikolai, nonostante l'amasse molto, si era rifiutato. Non poteva allontanare Alyssa da Linphea, lei era un essere della natura, stare lontana da Linphea l'avrebbe uccisa, e se non fosse stata la distanza ad ucciderla sarebbe stata la stessa Vymarna a farlo per risolvere la situazione.
Vymarna e il Gran Consiglio della Natura, davanti al terribile comportamento della giovane ninfa, avevano preso provvedimenti: Nikolai era stato esiliato da Linphea.
Quando Alyssa lo aveva saputo, e aveva pensato che non avrebbe più rivisto Nikolai, aveva capito quali erano davvero i suoi sentimenti: di Nikolai era davvero innamorata. Il dolore era stato straziante, la terribile consapevolezza che non l'avrebbe più rivisto la stava uccidendo.
Prima che Nikolai avesse potuto lasciare Linphea Alyssa era andata a cercarlo, nonostante Jovia e Astrea le avevano consigliato di non farlo.
Lì, alla cascata delle viole, si erano visti per l'ultima volta. Si erano abbracciati, si erano baciati, si erano stretti e si erano sentiti, Alyssa sapeva che era la scelta giusta e non aveva avuto paura.
Tra le urla e i pianti di Alyssa, Nikolai era andato via, e quando Vymarna aveva saputo che lei le aveva disobbedito un'altra volta, l'aveva ripudiata.

Qualcuno aprì la porta e Alyssa si alzò subito.

"Oh, bene, sei sveglia... qui c'è qualcosa da mangiare." Disse la ragazza dai capelli biondi che era entrata nella stanza, Alyssa le andò incontro dicendo:

"Non voglio qualcosa da mangiare, voglio tornare a casa mia! Se scopro che avete torto anche un solo capello ad una delle mie bambine io..."

"... tu cosa? Sei solo un'esca, rilassati." La fermò la ragazza, poi andò a sedersi e disse:

"Ora meglio se mangi, per essere un'esca devi rimanere viva."

Alyssa si avvicinò a lei, disperata:

"Un'esca? Per Flora? Per favore, no! Fatemi quello che volete ma lasciatela stare, dovete lasciarla stare! Per favore!"

"Lasciarla stare? La keimerina sarà la nostra rovina se non facciamo qualcosa! Sai della profezia, no? Sakoma e la Dimensione Magica saranno sotto il nostro controllo, come è giusto che sia, è il posto che ci spetta!" Affermò la ragazza, Alyssa sembrò confusa:

"Di chi parli?"

"Di me e di mia madre, la regina Yana, occuperemo il posto che ci è sempre spettato!" Si accigliò la ragazza.

"Oh... come ti chiami?" Chiese Alyssa con aria dispiaciuta. La ragazza, dopo un attimo di esitazione, rispose:

"Sono Helen."

"Oh, beh, Helen, credi davvero che questa sia la via da seguire?"

"Mia madre doveva essere regina ma mio padre fu troppo codardo per permetterglielo! Se dovremo combattere per avere ciò che ci spetta allora lo faremo!" Ribatté Helen, Alyssa fu colpita dalla profonda determinazione della ragazza ma al tempo stesso fu molto dispiaciuta.

Nel frattempo i ragazzi viaggiavano verso Sakoma ma ci fu un piccolo imprevisto.
Tutti erano intorno a Brandon cercando di capire cosa gli fosse successo, il ragazzo infatti sembrava essersi sentito male e aveva fatto cadere le mappe attirando l'attenzione di tutti, anche se Stella, dal canto suo, aveva finto di ignorarlo.

"Ragazzi, sto bene, dico sul serio." Li rassicurò Brandon ma gli altri ne furono poco convinti, Sky però disse:

"Sì, torniamo a lavoro, ragazzi, forza, questa navicella non si pilota da sola." E così ognuno tornò al proprio lavoro ma Flora si trattenne ancora accanto a lui.

"È Linphea, non è vero?" Chiese la ragazza, preoccupata.
Brandon abbassò lo sguardo ma Flora con la mano lo costrinse a guardarla. "Dovevi rimanere ad Alfea."

"No che non dovevo, sto bene, è solo che Vymarna sembra avere un po' d'influenza..."

"Brandon, è una cosa seria." Replicò Flora col viso duro, allora Brandon si fece serio e disse:

"Okay, hai ragione, scusa... credo che le cose su Linphea non vadano affatto bene, il pianeta è turbato, irritato, come se qualcosa lo disturbasse, e non c'entra il rito, quello l'ho sentito diversamente; ora è come se il pianeta avesse paura, ed io mi sento un po' debole."

Flora sospirò tristemente, Brandon strinse le labbra.

"Ehi, staremo tutti bene, e riporteremo a casa tua madre."

"Brandon, non so se riesco a crederci..." Replicò Flora con un nodo in gola, Brandon la prese per le spalle e le disse:

"Te lo prometto, e non devi aver paura, non ce n'è bisogno, ci sono io, va bene?"

Flora lo guardò e sorrise.
Poteva sembrare banale ciò che le aveva detto lo scudiero, ma non lo era. Perché anche se erano frasi fatte, generalmente, era proprio quello che voleva sentirsi dire. Flora era terrorizzata, non aveva mai avuto tanta paura nella sua vita, nonostante i tanti nemici affrontati, perché stavolta, nonostante ci fossero i suoi amici con lei, era sua madre che era in pericolo ed era lei quella che doveva salvarla, o almeno era così che aveva deciso l'universo. E sapere che qualcuno l'aiutava a portare quel peso era più di quanto potesse chiedere.
Quando Flora tornò dalle sue amiche, Stella, freddamente, chiese:

"Cosa ti ha detto? Ti ha parlato di me?"

"N-no... mi ha solo detto... mi ha detto che sta bene."

"Oh, bene, buon per lui, intendo..."

"Stella, io credo..." Stava dicendo Flora ma poi s'interruppe.

"Cosa? Cosa credi?" Chiese Stella, Flora scosse la testa:

"Niente, lascia stare."

Era egoista. Stava per dire alla sua amica che era meglio se andasse dal suo ragazzo a chiedergli scusa, ma poi non ce l'aveva fatta. Brandon portava con lei quel peso, il suo sguardo era così sicuro, e lei aveva bisogno di quella sicurezza, aveva bisogno di non aver paura, e lui riusciva a non fargliene avere.

Su Sakoma, Alyssa cercò di fare la dura ma con quel freddo aveva davvero bisogno di energie e così mangiò ciò che le aveva portato Helen. Quella ragazza non sembrava cattiva, eppure c'era qualcosa sotto.
Sperò che la ragazza non fosse un'altra di quei mutaforma, era stato davvero terrificante avere a che fare con quelle creature. Erano entrate in casa sua distruggendo tutto e spaventando a morte la povera Miele che era da poco rientrata dalla Ninfea. E poi erano diventati umani, e tra loro c'era persino quel cliente che una volta aveva comprato dei semi di camelia sasanqua.
Alyssa andò alla finestra per cercare di capire dove si trovasse, ma intorno a quel palazzo sembrava esserci solo neve. Andò alla porta e ci poggiò l'orecchio per cercare di sentire qualcosa, dopo alcuni minuti di silenzio sentì:

"Logan, no! Mia madre ti aveva chiesto una semplice cosa: prendere quel ciondolo ed evitare che la keimerina ottenesse i suoi pieni poteri e permettere a noi di usare il rubino per l'incantesimo, e tu hai fallito."
Era Helen.

"Okay, lo so, ho fatto del mio meglio, va bene? Ma ora essere trattato così... Helen, per favore, sai che ti amo e io voglio restare con te in questa cosa."
Alyssa conosceva quella voce, e dopo un po' capì che era quella del ragazzo delle camelie.

"O forse vuoi solo il potere."

"Anche, ma non lo vuoi anche tu, in fondo? Tutto questo è per far avere a te e a tua madre quello che vi spetta. Dopo l'incantesimo, e sta' certa che Flora verrà per sua madre, riuscirete a controllare la Dimensione Magica."

"Ne sei sicuro? Io non lo so più! I nostri sono su Solaria, su Linphea e su Domino, e tra un po' partiranno gli altri, ma se non riuscissimo a prendere la keimerina?"

"Perché non dovremmo? Helen, la magia di Flora potrà essere anche forte, ma lei è debole, riusciremo a prenderla e a terminare l'incantesimo... piuttosto, a che punto sei?"

"A buon punto, ma mi serve la magia della keimerina, da sola non ce la faccio, e con la magia che devo condividere con mia madre..."

"Ma perché continui a farlo? Lei la sua magia l'ha persa, non è giusto che usi te!"

"Logan, è mia madre, se vuole la magia, avrà la magia, punto."

"Ma perché continui a..."

"... È tutta la famiglia che mi resta, e lo sai."

"Sì, certo, ma solo perché ha avuto una reazione un tantinino esagerata, non credi?"

"No, non credo, mio padre era solo un codardo ed ha avuto ciò che si meritava."

"Oh, andiamo..."

"Tu sei l'ultimo che può farmi la morale, hai tradito tuo fratello."

"Brandon ha avuto ciò che si meritava."

"E io sarei quella che porta rancore?"

"Beh, siamo uguali io e te, no?"

Alyssa, scioccata, appoggiò le spalle alla porta.

"Non posso credere a ciò che hanno sentito le mie orecchie!" Disse Alyssa parlando a se stessa.

Nel frattempo la navicella di Fonterossa si avvicinava a Sakoma mentre Flora era sempre più preoccupata, così la ragazza prese il diario e lo aprì.

"Ora vediamo se hai la risposta pronta..." Disse quasi lanciando una sfida allo spirito della natura, e cominciò a leggere.

"Giorno 14 della mia vita da mortale, e già non ne posso più. I mortali si stancano, hanno freddo e hanno caldo, hanno sempre fame e sonno... non ne posso più. Non credevo sarebbe stata tanta pietosa quest'esistenza... almeno un lato positivo c'è: invecchierò più lentamente (un piccolo gesto di grazia concesso da Vymarna) per abituarmi a non essere più immortale. Da un lato ora però capisco perché mi odiassero tanto. Pare che se i raccolti non sono buoni e loro non possono mangiare muoiano... cioè, muoiono così facilmente! Non posso credere di essere uno di loro... e non posso credere di sentirmi tanto solo. Da quando sono stato punito i miei amici della natura mi hanno abbandonato, tutti mi evitano: naiadi, driadi, ariae, gnomi, grefri... tutti. Sono solo, e le mie figlie sono tutte arrabbiate con me. Non mi piace stare da solo. Mi sento insicuro, e non mi piace. Ora è tutto così instabile, questa vita da mortale sembra voler cadere da un momento all'altro, ed io vorrei solo qualcuno che mi dicesse che va tutto bene. Anche se sapesse che non è così. C'era una naiade, credo di essere stato con lei circa un secolo fa, e ricordo che era sempre positiva e allegra, quella ninfa mi faceva stare davvero bene, chissà perché l'ho lasciata..."

"Superficiale." Borbottò Flora, così sfogliò il libro arrivando alle pagine dopo la prima metà e lesse:

"Oggi guardavo il cuore della natura e pensavo: chissà se un giorno ne nascerà un'altra o sono solo io che sogno troppo... se ne sono andate tutte, il tempo per loro è passato più in fretta che per me, e non tutte mi hanno perdonato. Vorrei non aver perso tanto tempo, aver colto le occasioni quando potevo... ma ero immortale, cosa ne sapevo io dello scorrere del tempo? Avevo l'eternità a disposizione! Mi sono ripromesso di non perdere più le occasioni, non ce ne saranno di seconde, e se la vita per un mortale è una e breve, allora voglio viverla appieno. Certo, ora mi rendo conto del perché è così difficile: ci vuole una montagna di coraggio per cogliere le occasioni, e forse da mortale ne ho un po' meno di quanto ne avessi da spirito della natura. Non so se sarai nata davvero o no, ma mi piace pensare di sì, e allora lo scrivo a te, keimerina: sii forte, e non perdere la speranza. Non aver paura, e cogli sempre l'occasione che il tuo cuore ti dice di cogliere, a qualunque costo. La paura può aiutare a diventare più coraggiosi, o può paralizzare. Controllala, e diventa più forte. Te lo dico io che ho imparato a mie spese, e te lo dico io che voglio solo il meglio per te."

Flora chiuse il libro e prese un respiro, gettò un'occhiata ad Helia, e rifletté. Poi guardò Brandon, e rifletté ancora. E poi...

"Flora! Che succede?" Le chiese la sua pixie piazzandosi davanti a lei.

"Niente, Chatta, è che sono preoccupata." Rispose Flora.

"Oh, capisco... beh, vedrai che si risistemerà tutto. Sai, ho parlato con Helia, è così dolce, ha sempre le parole giuste... Flora, credo che dovreste fare la pace."

"S-sì, Chatta, ma ora non è il momento adatto per pensare a certe cose."

"E invece lo è, Flora, ora più che mai hai bisogno della persona che ami per non avere paura."

Flora guardò la sua pixie come se lei avesse scoperto una specie di segreto, Chatta allora chiese:

"Sbaglio?"

"N-no, non sbagli affatto..." Abbozzò un sorriso alla pixie, poi, tra sé mormorò: "Povera me..."

Dopo qualche ora, arrivò il momento.

"Siamo arrivati." Annunciò Timmy, Flora scattò in piedi e rimase ferma passandosi tra le dita il ciondolo che portava al collo.
Sentiva il cuore batterle forte, sentiva il ronzio del sangue nelle orecchie e le formicolavano le mani.

"Ragazzi, prima di andare," Si fermò Sky, "voglio ricordarvi che non siamo qui solo per salvare la madre di Flora, siamo su questo pianeta per sconfiggere questa strega."

Ci fu uno strano silenzio, un silenzio di consapevolezza.

"Bene, andiamo." Concluse il principe e così scesero dalla navicella e s'incamminarono per raggiungere il palazzo di Yana. La navicella, essendo il loro luogo sicuro, era stata fermata lontana dal palazzo per non permettere ai nemici di distruggerla.
Mentre camminavano, Brandon disse ad Helia, senza farsi sentire dagli altri:

"Helia, senti, volevo parlarti di ciò che è successo prima."

"Davvero?" Chiese Helia sarcasticamente.

"Sì, io non ero in me, e lo sai, insomma, non ti avrei mai parlato in quel modo."

"Brandon, ti stai davvero scusando per i modi e non per esserti innamorato della mia ragazza?!" Chiese Helia, indignato.

"Beh, io... sì. Sarebbe inutile mentirti, e non sei stupido, l'avresti capito. Mi dispiace se la cosa ti ferisce, ma credo davvero di essermi innamorato di lei."

Helia prese un respiro per mantenere la sua solita calma, così disse:

"Io invece intendevo tutto ciò che ti ho detto: lotterò per Flora."

"Anch'io." Replicò Brandon, deciso, meno pacato del suo amico e forse mostrando di più della sua determinazione.

"Buona fortuna, te ne servirà." Disse Helia e così camminò più avanti raggiungendo Flora. Brandon strinse le labbra, Helia sembrava agguerrito e, da quando si conoscevano, non aveva mai avuto qualcosa tanto importante per cui combattere e Brandon sapeva che avrebbe visto una parte di Helia fino ad allora tenuta nascosta, o forse non troppo, in fondo.

Alyssa pensò in fretta, doveva trovare un modo per comunicare con Flora, un modo per dirle di non avvicinarsi a quel palazzo o sarebbe stata in pericolo. Andò alla finestra, e allora vide delle figure che si avvicinavano e capì che ormai era troppo tardi.

Ehilàà, miei dolcissimi germogli di lullabea! Sono stata puntuale questa volta, visto? *wink wink* E sono stata puntuale con un capitolo un po'... non trovo una parola per descriverlo, stavolta... provateci voi *parte la sfida e la canzone della sfida al serale di Amici*!
Beh, Flora ha dovuto rivelare la verità a sua sorella e la reazione di Miele è stata più che comprensibile, fortuna che c'era Brandon... okay, lo so, lo so, sono di parte, ma nello scorso capitolo gli ho dato un cartellino giallo ed ora me lo coccolo un po', scusatemi u.u
A proposito di Brandon, abbiamo capito perché ha agito in quel modo MA non lo giustifichiamo del tutto perché ha ammesso che quelle cose le pensava davvero...
Poi abbiamo il momento con Nikolai, so che a molti di voi lo spirito della natura piace un sacco ed eccovelo qui, è stato davvero carino, lo so piace anche a me, ed è stato possibile capire quanto sia maturato dai primi momenti della vita mortale arrivando a metà del suo diario. Abbiamo scavato un po' nella memoria di Alyssa, la nostra Alyssa che è più agguerrita di quanto sembri!
Concludo con un elogio ad Helia che sta mostrando tutta la sua forza e la sua determinazione senza negare il suo carattere, team Helia, vi faccio una riverenza :-*
Non dico più nulla, non voglio annoiarvi, lascio il resto a voi e vi ringrazio per come lasciate le vostre recensioni, siete i germogli più dolci e teneri del mondo! E ringrazio anche i germogli che rimangono nascosti sotto al terriccio, voglio bene anche a voi, lettori silenziosi! 

vi strAmo,
xoxo Florafairy7

PS. Qui sotto vi lascio i link di alcune immagini. Queste immagini sono frutto del talento di Winxclub e MartiAntares, ci tengo a ringraziarle per l'impegno e per il pensiero che hanno avuto, vi voglio bene, ragazze, e mille volte grazie! 

Cari germogli, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata perché sono davvero belle e sono certa che il TeamBrandon apprezzerà particolarmente! ;) - io ho sclerato.-


 http://imgur.com/1a8vxPM  Di Winxclub 

http://i.imgur.com/tBs4U3a.jpg Di MartiAntares

http://i.imgur.com/jgdaZxw.jpg Di MartiAntares

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


PESSIMA STRATEGIA O PIANO EFFICIENTE?

I ragazzi arrivarono davanti all'immenso palazzo di ghiaccio, questa volta nessun incantesimo lo nascondeva ma era comunque ben difeso. Davanti al portone, infatti, c'era un plotone di soldati di neve.
Le ragazze allora si trasformarono nella loro forma butterflix, tutte meno Flora che si trasformò alla forma base ed aveva con sé il Charmix.
Ora sapeva che la sua magia non le avrebbe fatto scherzi, e lo sapeva per il semplice fatto che ora conosceva la sua magia, e si rese conto che fino a quel momento non l'aveva mai conosciuta veramente.
Stavano per andare ma Brandon fermò la squadra:

"Aspettate!" Tutti si fermarono e guardarono lo scudiero. "Non vi sembra strano che ci siano solo loro? Che non ci sia un esercito come l'ultima volta?"

"Accontentati per una volta!" Sbuffò Stella.

"Mi sono già accontentato troppo!" Replicò Brandon.

"Ragazzi..." Provò a dire Musa ma Stella rimbeccò Brandon:

"Accontentato? Quando?! Quando mai?!"

"Ragazzi, non vorrei interrompervi ma avremmo da fare!" Esclamò Musa indicando di fronte a lei, i due si girarono e videro che i soldati di neve, armati delle loro spade di ghiaccio, si avvicinavano velocemente.

Così lasciarono perdere le discussioni e la squadra si fiondò all'attacco.

"Attacco Fiammeggiante!" Lanciò Bloom annientando due nemici in un colpo solo.

"Tempesta Ghiacciata!" Seguì Flora spazzandone via un altro. Non si era mai sentita tanto potente, era come se per tutta la sua vita avesse ignorato quello che aveva dentro, e beh, in fondo era così.

In poco tempo la squadra si liberò dei nemici ed entrò nel palazzo e lì, nell'atrio, c'erano Yana ed Helen, e la ragazza con un incantesimo teneva Alyssa.

"Mamma!" Esclamò Flora facendo per andare da lei ma Helia la prese per il polso e la fermò, Flora allora, capendo il pericolo, rimase al suo posto.

"Lasciala andare!" Disse Flora rivolta alla strega, Yana sorrise malignamente e replicò:

"Sì, potrei, ma solo se al posto suo ci fossi tu."

"Flora, no!" S'intromise Alyssa. "Sono malvagie, non farlo!"

Flora guardò i suoi amici.

"Flora, no." Le disse Aisha.

"È mia madre, non posso lasciarla in mano loro." Rifletté Flora, Helia disse:

"La salveremo, troveremo un altro modo."

"Io..." Balbettò la fata, poi Yana disse:

"Tic toc, keimerina! Il tempo passa e per me è estremamente prezioso! Cosa decidi?"

"Tesoro, no!" S'intromise ancora Alyssa, Helen la guardò di bieco.

"Ora mi hai stufata! Che ne dici se abbassiamo un po' la temperatura?" E così la giovane strega strinse i pugni provocando un forte dolore nella testa di Alyssa che gemette dal dolore.

"Mamma!" Esclamò Flora preoccupata, non poteva lasciare sua madre nelle mani di quelle streghe, allora disse:

"Va bene, io..."

"... rifiuta." Concluse per lei Brandon, Flora lo guardò scioccata.

"No! Brandon, ma che...?!"

"Oh, e va bene." Replicò Yana con un ghigno." Fece gesto a sua figlia ed Helen schioccò le dita, a quel punto dai cumuli di neve ai lati della sala si crearono dei soldati di neve.
"Volevo fare le cose in maniera pulita, ma mi costringi a giocare sporco, keimerina... PRENDETELA!"

I soldati di ghiaccio si fiondarono addosso ai ragazzi, gli specialisti si misero in prima linea per difendere le ragazze mentre loro si alzarono in volo per aiutarli a combattere.

"Percussione Sonica!"

"Onda Morphix!"

Volavano scie d'incantesimi che colpivano i nemici sciogliendoli all'istante ma questi sembravano ricrearsi all'infinito.

"Madre, portatela via, mi occupo io di loro, prenderò la keimerina." Assicurò Helen a sua madre, così Yana prese Alyssa con la magia e la portò con lei mentre Helen creò attorno a se stessa una barriera di ghiaccio per proteggersi da un possibile attacco.

"Mamma!" Chiamò Flora vedendo che veniva portata via da Yana e fece per volare verso di lei ma fu fermata, Brandon la tenne stretta bloccandola per le braccia e le disse:

"Devi andare via di qui."

"Che cosa?! No! Brandon, mia madre..."

"... la salveremo, non le accadrà nulla. Ma ora devi andartene di qui, torna alla navicella." Le ripeté Brandon, guardandola, mentre intorno a loro gli altri combattevano.

"Ma..."

"Ehi, sono il tuo fan numero uno ma non voglio che ti accada nulla, quella strega vuole te. Per favore."

Flora lo guardò negli occhi, erano occhi preoccupati e attenti ma anche tanto dolci.

"Va bene, ma tornate presto." Annuì Flora, lo scudiero tirò un sospiro di sollievo mentre Flora volò via lasciando il palazzo.

"Ma dove va?!" Esclamò la giovane strega, arrabbiata, così con un gesto raddoppiò il numero dei suoi scagnozzi, alcuni continuarono a combattere mentre altri si diressero all'uscita per seguire la keimerina, davanti al portone però Helia e Brandon tagliarono loro la strada e combatterono per proteggere Flora.

La keimerina volò veloce, velocissima, pareva che le sue ali contro quel vento gelido non si stancassero, e così in poco tempo raggiunse la navicella, salì a bordo e ci si barricò dentro.
Annullò la sua trasformazione e camminando avanti e indietro rifletté.
Sua madre. Alyssa era stata presa, Yana e Lenny non avevano alcuna pietà, lei lo sapeva, le avevano lasciato un bel promemoria, ed ora sua madre era in mano loro. Doveva trovare un modo per salvarla. Doveva... cosa doveva fare? Come faceva Bloom a trovare sempre l'idea giusta quando i suoi cari erano in pericolo a causa sua? Flora si fermò un attimo e ci pensò: era la squadra che trovava l'idea. Aveva allora bisogno della squadra, di tutti i suoi amici, e doveva salvare sua madre in qualche modo.
Nel frattempo loro erano lì a combattere, e lei si stava nascondendo.
Ma forse Brandon aveva ragione, sarebbe stato pericoloso consegnarsi, chissà cosa avevano in mente quelle due...
Brandon. Ed Helia. Quando erano partiti aveva deciso di chiarirsi con Helia, poi qualcosa glielo aveva impedito. E poi Brandon, che sembrava amarla tanto. Come? Come era possibile che quello che fino a poco tempo prima era solo un suo amico, ora sentiva qualcosa per lei? Per lui sembrava così semplice, i suoi occhi erano così limpidi e facili da leggere. Mentre lei si sentiva così confusa, si sentiva tante persone in una sola. Helia era lì nel suo cuore da tanto tempo e lei non poteva mandarlo via, non dopo quello che le aveva detto mentre raggiungevano il palazzo di Yana.

"Devo dirti una cosa importante." Aveva detto Helia, e Flora, anche se un po' timorosa di quello che sarebbe potuto essere, aveva risposto:

"Sì, certo, dimmi."

"Io non riesco a stare senza di te, questi giorni separati, arrabbiati, sono stati difficili, ed io... io volevo dirti che non importa, se senti di essere cambiata allora va bene, voglio conoscere la nuova Flora."

"Dici... dici sul serio?" Aveva chiesto Flora incredula.

"Sì, certo che dico sul serio!" Aveva sorriso Helia, Flora aveva solo accennato un sorriso e aveva detto:

"Ne sono felice."

Helia era il ragazzo più dolce, e premuroso, e gentile, ed amorevole che avesse mai incontrato. Per questo si era innamorata di lui, perché lui l'aveva capita. Ma ora lei era lì, in quella navicella, perché era stato Brandon a mandarcela, e perché ora era Brandon che la capiva. Ma Helia voleva conoscere la nuova Flora, voleva tornare a capirla, e non dargli un'occasione sarebbe stato incredibilmente egoista da parte sua.
E allora va bene, si sarebbe fatta conoscere di nuovo da Helia, perché non voleva lasciarlo andare dopo tanto, troppo tempo passato insieme. E se Brandon le avesse fatto battere il cuore allora... allora poi ci avrebbe pensato, ora non poteva concentrare le sue energie in un dramma amoroso quando due streghe minacciavano la Dimensione Magica.
D'un tratto sentì un bip, veniva dal pannello di controllo, la ragazza allora si avvicinò e sedette al posto che di solito occupava Timmy.
C'era una lucetta rossa che s'illuminava ad intermittenza e faceva bip.

"Sì, un attimo, un attimo..." Disse Flora parlando alla macchina. "Oh, ma come fanno a far funzionare questi aggeggi?" Si chiese esasperata la fata. Premette qualche pulsante e fece accendere i tergicristalli, poi ne premette altri e i fari della navetta si accesero, e poi finalmente, anche se a caso, premette i tasti giusti.
Apparì un ologramma, era il preside Saladin.
Il preside in miniatura sospeso sul pannello di controllo disse:

"Non avendo ricevuto ancora nessun codice 3-9-4 deduco che stiate tutti bene, si aspetta conferma della riuscita della missione. Ad ogni modo, appena ascoltate questo messaggio, mandate conferma." 
Flora guardò quasi incantata il piccolo omino olografico, ci fu un lungo bip che per poco non la fece saltare dalla sedia, e poi il mini Saladin disse:

"I pianeti di Domino, Linphea e Solaria sono stati attaccati da delle creature selvagge e spietate, sono dei ruvi. Hanno assediato i palazzi reali dei pianeti e, sebbene le due cose non sembrino collegate, c'è stato un drastico ed inaspettato cambio della temperatura. Su Solaria sta nevicando. Fonterossa ha già mandato delle squadre, terminata la missione corrente, raggiungeteli."
E così la proiezione si spense da sola.

"Flora? Ma che ci fai qui?" Chiese Chatta che si era svegliata dal suo pisolino, la pixie andò a sedersi sul pannello di controllo e Flora le raccontò ciò che era successo.

Nel frattempo a palazzo i ragazzi combattevano contro i soldati di Helen.

"Raggio Prismatico!"

"Potere dell'Aurora!" Lanciavano le ragazze.
A terra Nex e Sky facevano squadra tirando mandritti e manversi, Timmy cercava di colpirne più che poteva mentre Helia e Brandon facevano squadra presso il grande portone.
Helia riusciva ad immobilizzare i soldati a due a due così che Brandon poteva eliminarli più velocemente con un semplice e veloce colpo di spada.
Ed ecco che Helia ne aveva fermati altri due, a quel punto Brandon avrebbe dovuto colpirli, ma non lo fece, rimase invece fermo a guardare in un punto.

"Brandon?! Ehi, Brandon, che ti prende?!" Chiese Helia che ormai faticava a tenere fermi i nemici. Brandon stava guardando la scalinata di ghiaccio, o meglio, chi era sulla scalinata di ghiaccio. Logan era appoggiato alla ringhiera e sembrava controllare se tutto stesse andando bene, se i suoi stessero combattendo bene contro suo fratello, se lui fosse in difficoltà.
E in quel momento l'attenzione dello scudiero fu attirata da qualcosa di ancora più grave.

"Helia! Mi... mi dispiace!" Si scusò, inutilmente, Brandon: Helia non era riuscito a tener fermi per molto i nemici, questi si erano liberati e l'avevano colpito ferendolo alla spalla.

"Ma cosa stavi guardando?" Chiese Helia a denti stretti, soffrendo silenziosamente.

"Io... niente. Helia, stai sanguinando... dobbiamo portarti subito alla navicella... Sky!" Chiamò lo scudiero, Sky si girò e vide in che condizioni era Helia, così ordinò:

"Torniamo subito alla navicella!"

I ragazzi inizialmente non ne capirono il perché ma poi videro Helia, così le ragazze crearono un diversivo per poter andare via.

"Saetta di Domino!"

"Luce di Solaria!"

"Onda di Andros!"

"Contrappunto di Melody!"

"Flusso Virtuale!"

E così con una convergenza magica le Winx distrussero la barriera creata da Helen facendola cadere a terra, poiché la strega interruppe il suo incantesimo i soldati di neve si sciolsero e i ragazzi senza perdere altro tempo lasciarono il palazzo.

Flora era nella navicella con Chatta, preoccupata per i suoi amici e per quanto stava succedendo sugli altri pianeti. D'un tratto sentì bussare forte al portellone della navicella e dal pannello di controllo riuscì a vedere che erano i suoi amici così aprì subito.
I ragazzi salirono a bordo, Helia era sorretto da Timmy e Sky mentre Brandon, agitatissimo, cercava di aiutarli.

"Helia! Cosa ti è successo?!" Chiese Flora andandogli subito incontro.

"Abbiamo avuto un piccolo problema..." Rispose il ragazzo cercando di trattenere il dolore, era un po' arrabbiato con Brandon ma tutto passò ora che Flora si occupava di lui.

"Va bene, siediti. Ragazzi, aiutatelo, per favore. Oh, mamma mia, guarda qui..." Borbottò Flora guardando la sua ferita, Sky disse:

"Flora, occupatene tu e..."

"... sì, ma, Sky, c'è una cosa importante... Saladin ha inviato un messaggio, pare che Solaria, Domino e Linphea siano stati attaccati." Istintivamente la ragazza gettò un'occhiata allo scudiero, se Linphea era stata attaccata lui in qualche modo lo sentiva, ma Brandon sembrava stare bene, era lì accanto ad Helia e sembrava essere molto preoccupato per il suo amico.
Sky e gli altri andarono ad ascoltare il messaggio di Saladin mentre Flora si occupò della ferita di Helia, e Brandon sembrava non volersi allontanare da loro.

"Ma come è successo?" Chiese Flora mentre con la magia cercava di farlo stare meglio.

"Un piccolo incidente." Rispose Helia.

"È stata colpa mia. Helia, mi dispiace davvero molto." S'intromise Brandon, Flora lo guardò stupita in attesa di spiegazioni, allora lui aggiunse:

"Sì, io... mi sono distratto e quei soldati si sono sciolti dalla sua presa."

"Beh, è stato solo un incidente, " Lo rassicurò Flora, "ed io qui ho tutto sottocontrollo."

"Come farei senza di te." Sorrise Helia, Flora gli sorrise dolcemente ma qualcuno lì con loro non sorrise affatto, e Flora se ne accorse.

"Ragazzi!" Chiamò Sky, Flora tirò un sospiro di sollievo e con Helia e Brandon si avvicinò al principe.

"La situazione è piuttosto grave ed io... io non so quello che dobbiamo fare." Ammise Sky e tutti si guardarono stupiti.

Nel frattempo a palazzo Alyssa era stata sbattuta da Yana nella stanza in cui si era svegliata, aveva urlato contro la strega ma era servito a ben poco e, affacciandosi alla finestra, aveva visto i ragazzi correre via.
La donna era seduta sul letto gelido quando sentì delle voci e si avvicinò alla porta premendoci contro l'orecchio.

"Stare con quel rammollito ti ha fatta diventare stupida?!" Sbraitò Yana, subito dopo fu Helen a parlare:

"No! Madre, per favore, io ho fatto del mio meglio! Quelle fate sono incredibilmente forti e quei ragazzi sembrano non stancarsi mai, io sono da sola e la mia magia non riesce a sostenere certe battaglie. La keimerina è scappata..." Alyssa tirò un sospiro di sollievo. "... ed io ho provato a farla inseguire ma, come vi ho detto, è difficile!"

"Beh, ed ora cosa aspetti?! Si saranno pur rifugiati da qualche parte! Cercali, scovali, e portami qui quella stupida fata!"

"Ma... madre, io non posso! Parte della mia magia è in continuo flusso per l'incantesimo, e poi..." Helen s'interruppe, Yana però chiese:

"E poi cosa?! Vuoi forse dire che aiutarmi ti costa troppo?!" Alyssa trasalì per l'impeto della regina ed aspettò che Helen rispondesse.

"No, certo che no, madre. Vi chiedo solo un po' di tempo per riprendere forze, mi basteranno alcune ore, domattina cercherò la keimerina e la porterò qui, ora devo solo recuperare le energie."

"Bene... porta i miei saluti a tuo padre, tesorino!" Ridacchiò Yana, dopodiché nessuno più parlò ed Alyssa tornò a sedere. 
Pareva che i ragazzi avessero dato alle due streghe filo da torcere, e Flora stava bene, ma da quel che aveva capito quel palazzo nascondeva dei segreti.

"Io voglio andare su Solaria." Disse Stella incrociando le braccia.

"No, io dico che dobbiamo rimanere tutti qui, insieme siamo più forti e l'epicentro del problema è qui." Ribatté Helia.

"Il mio pianeta è in pericolo!" Controbatté Stella.

"Beh, anche il mio, a questo punto voglio andare su Domino!" Aggiunse Bloom.

"Cosa?! Ma siete impazzite? Se ci dividiamo non concluderemo nulla!" Disse Aisha.

"Non possiamo rimanere con le mani in mano mentre i nostri pianeti sono in difficoltà." Replicò Bloom, ma Aisha disse:

"Anche Linphea è in pericolo ma Flora è qui."

"Che c'entra? Sua madre è qui è ovvio che voglia salvarla!" Ribatté Stella.

Mentre gli altri urlavano, discordanti sul da farsi, Flora chiese a Brandon:

"Come stai? E voglio la verità."

"Linphea è in serio pericolo." Rispose Brandon, facendole capire che non stava bene.

"Allora forse dovrei..."

"No." La fermò Brandon, Flora si accigliò:

"Ma stai male perché il pianeta sta soffrendo, dobbiamo fare qualcosa!"

"Sapevo che legarmi a Vymarna avrebbe avuto delle conseguenze. Ora rimaniamo qui, portiamo in salvo tua madre e togliamo di mezzo quelle due streghe. Hai sentito Saladin, delle squadre sono già lì, non siamo mica gli unici capaci di sconfiggere cattivi." Le sorrise, e Flora sospirò guardandolo negli occhi, poi però la sua attenzione fu attirata da Bloom che chiese:

"Beh, allora, Flora? Cosa facciamo?"

"P-perché lo chiedete a me?" Balbettò la fata trovandosi  improvvisamente al centro dell'attenzione.

"Perché anche Linphea è in pericolo, e perché tua madre è qui in ostaggio." Spiegò Bloom che aveva chiaramente voglia di andare su Domino.

"Io... credo..." Rispose Flora, un po' incerta, guardò Brandon, lui le fece cenno di proseguire. "... credo che il problema nasca da qui, Yana e Lenny controllano tutto da qui e sconfiggendo loro fermeremo anche i ruvi che hanno mandato sugli altri pianeti, e credo anche che se sugli altri pianeti sia arrivato l'incantesimo del gelo come qui su Sakoma sia a causa dell'arpa d'oro, quindi dovremmo fare qualcosa da qui... ma credo anche che come io voglia salvare mia madre anche Bloom e Stella abbiano il diritto di andare dalle loro famiglie."

"Oh, grazie, finalmente qualcuno che capisce!" Esclamò Stella alzando le mani al cielo.

"Allora dividiamo la squadra?" Chiese Timmy a Sky, il principe rifletté, poi rispose:

"Flora non ha tutti i torti, e poi potremmo sempre rimanere in contatto."

C'era molta agitazione, a quanto pareva mentre loro erano lì il resto della Dimensione Magica stava andando a rotoli, così i ragazzi alla fine finirono per essere tutti d'accordo con il principe.

"Bene, allora, io, Bloom e Tecna andiamo su Domino. Chi accompagna Stella su Solaria?" Chiese Sky, ci fu silenzio. Sky guardò Brandon che era accanto a lui, il suo amico allora gli intimò:

"Io rimango qui."

Sky sospirò e disse:

"Che fatica essere il tuo migliore amico... okay, ragazzi, allora Timmy e Musa accompagnano Stella. Nex, Brandon, Aisha, Helia e Flora rimangono qui. Se avete da ridire, non mi interessa, questa situazione è già complicata!"

Ci fu un mormorio e poi si organizzarono in fretta. I ragazzi che sarebbero rimasti su Sakoma avrebbero usato il palazzo reale come base e come rifugio mentre gli altri sarebbero partiti verso Solaria e Domino.

"Siamo tutti pronti? Forza, non possiamo perdere tempo!" Esclamò Sky incitando i suoi amici.
Le ragazze si salutarono abbracciandosi.

"Mi raccomando, state attente." Disse Flora a quelle che dovevano partire.

"Tranquilla, e state attente anche voi, buona fortuna." Replicò Bloom con un sorriso dolce.

"Amico, mi raccomando, fate attenzione, e non litigare con Helia." Lo prese in giro Sky per sdrammatizzare.

"Ci proverò. Stai attento anche tu, ci sentiamo." Replicò Brandon, poi però si accorse che qualcuno voleva parlare con lui.

"Stella."

"Vi lascio parlare." Disse Sky allontanandosi, così Stella si rivolse a Brandon in maniera diretta e senza mezzi termini:

"Perché non vieni su Solaria?"

"Perché verrà Timmy, e io voglio rimanere qui. Le streghe sono qui, Alyssa è qui e anche..." Brandon s'interruppe, e no, non intendeva la ragazza di cui si era innamorato.

"E anche...?"

"Il problema parte da qui, Sky va su Domino e non possiamo lasciare certo Nex da solo."

"Brandon, mi lasci davvero andare da sola?"

"Non rendere tutto una cosa personale, non è che non vengo perché ce l'ho con te, ti ho già detto perché voglio rimanere qui."

"I miei genitori sono in pericolo."

"Anche Alyssa lo è."

"È la madre di Flora, mentre i miei gen..."

"... Stella, io le voglio bene, ad Alyssa. Io... non deve succederle nulla, non voglio che le succeda nulla." Brandon sostenne lo sguardo della principessa, era determinato. Voleva bene ad Alyssa, e non voleva sbagliare ancora.

"Oh, bene, fa' come vuoi, ma così non sperare di farti una buona reputazione con la mia di madre."

Brandon scosse leggermente la testa, confuso, e disse:

"Stella, credo che tu ti sia persa qualche parte... io e te non stiamo più insieme."

"Ah! Sì, certo, certo!" Replicò Stella ironica, "Vorresti davvero farmi credere che eri serio? Cosa vuoi, Brandon? Vuoi che mi scusi? Va bene, mi dispiace! Ed ora porta la tua spada su Solaria!" Esclamò poi poggiandosi le mani sui fianchi, decisa e furiosa.

"Ero serio, ero serissimo! Grazie per le tue scuse, ma io rimango qui, e no, con te non ci torno. Stella, io ti voglio bene, ti voglio davvero bene, ma... non ti amo più, e non mi sembra giusto continuare."

L'espressione che assunse Stella fu indescrivibile, un misto di rabbia, sgomento, incredulità e umiliazione.

"Tu sei una persona orribile." Gli disse poi con gli occhi assottigliati dalla rabbia.

"Mi dispiace." Replicò Brandon senza avere altre parole.

"Bene, ragazzi, siamo pronti per partire!" Esclamò Sky dai comandi. Brandon si scusò ancora e si allontanò dalla principessa, così dopo altri saluti il gruppo di Sakoma lasciò la navicella e per dirigersi al palazzo reale dove si sarebbero rifugiati.
Ognuno di loro ora aveva un auricolare che li avrebbe tenuti in contatto con i loro amici.
Aisha, Flora e Chatta s'incamminarono avanti mentre i ragazzi le seguivano.

"Flora, devi stare tranquilla, salveremo tua madre e per domani saremo già a casa!" Esclamò Chatta carica di ottimismo.

"Lo spero, Chatta..." Replicò la sua fata.

"Dividere il gruppo è stato stupido." Disse Aisha con tono polemico. "Si sa che insieme siamo più forti."

"Aisha, le loro famiglie sono in pericolo." Puntualizzò Flora.

"Sarà..." Aisha fece spallucce.

D'un tratto Helia si avvicinò al gruppetto e chiese:

"Aisha, perdonami, potrei parlare un secondo con Flora?"

"Veramente..." Rispose Aisha incerta sul voler lasciare la sua amica con il ragazzo per il quale sentiva ancora qualcosa ma non sapeva esattamente cosa, ma Flora le fece un cenno e la fata dei fluidi concesse:
"... va bene."
Così Aisha raggiunse Nex e portò con sé anche Chatta, dunque Flora ed Helia poterono parlare.

"Che succede? Come ti senti?" Chiese Flora.

"Cosa? Ah, sì, molto meglio, grazie. Ascolta, io... ti vedo un po' strana, insomma, ti sento distante. Credevo che dopo quello che ci eravamo detti fosse tutto risolto."

Flora sentì un macigno depositarsi sul suo petto, forzò un sorriso per cercare di non essere troppo dura e rispose:

"Sì. Hai ragione. Vedi, Helia, quello che mi hai detto è stato davvero... davvero importante, ma... ora ci sono questioni molto importanti da risolvere, e io non mi sento pronta ad affrontare anche questo, a dirla tutta io... mi sento un po' confusa, ecco. Penso che questo tempo di pausa non possa che farci bene, per schiarirci un po' le idee."
Che cosa? E dov'era finito il discorso che si era preparata? Quello del riprovarci, di conoscersi di nuovo, del non volersi lasciare andare? Beh, era finito negli occhi di uno scudiero che, e lei lo sapeva e non lo poteva negare, la conosceva già, chissà come. E che credeva in lei, ma la proteggeva. E che aveva una montagna di coraggio, e che la amava davvero.
Era lì che era finito quel discorso, e lei lo sapeva bene, solo che non lo disse ad Helia, e forse finse di non dirlo neanche a se stessa.

Nel frattempo Chatta era andata a sedersi proprio sulla spalla di quello scudiero e, dispettosamente, gli disse:

"Li vedi? Stanno parlando, si stanno chiarendo."

"Quante volte devo dirti che mi stai antipatica? Okay, tifi per Helia, ma non vuol dire che Flora non possa scegliere me." La rimbeccò Brandon.

"Oh, andiamo, credi che la mia Flora si lasci ingannare da quel briciolo di fascino che hai? Ma per favore! Lei ed Helia sono fatti l'una per l'altro, e se anche con i tuoi sporchi trucchetti la stai confondendo lei non ci cascherà!"
Brandon alzò gli occhi al cielo, mentre Helia, nonostante lo sgomento, rispose a Flora in maniera calma:

"Flora, forse hai ragione, le cose sono complicate, ma l'amore non lo è mai, se questa storia ti ha messo troppi pensieri in testa, stai certa che ti rischiarerò la mente perché ti amo più di tutto, e lo sai bene."

"Certo... certo che lo so. Sei così dolce, Helia." Sospirò la fata guardandolo.

Arrivarono a palazzo e quando entrarono l'accoglienza non fu delle migliori: come la prima volta in cui c'erano stati, l'ambiente era freddo, buio ed anche un po' sinistro.

"Per di là si va alla sala del trono ma la porta è bloccata dall'interno, quindi direi di andare al piano di sopra, saremo più protetti e avremo una buona visuale, che ne dite?" Disse Brandon mentre ognuno si guardava intorno.

"Per me va bene." Annuì Nex, poi guardò Helia e il ragazzo fece solo un cenno.
Così i ragazzi si diressero al piano di sopra, le ragazze illuminarono la strada con delle piccole sfere di energia.
Girarono per le stanze disabitate del palazzo fin quando non scelsero di fermarsi in un salottino dove c'erano poltrone, divanetti e dei tavolini.

"La sala del tè." Disse Aisha entrando, gli altri la seguirono.

"Si usa una stanza solo per prendere il tè?" Chiese Flora stranita, Aisha rise.

I ragazzi dunque sedettero insieme e mangiarono qualcosa che avevano recuperato prima di lasciare la navicella. Erano tutti intorno al tavolino da tè, finito di mangiare Brandon disse:

"Ci serve un piano."

"Andiamo lì e rompiamo tutto!" Propose Nex scherzando, ma Helia lo ammonì:

"Nex, qui si tratta di cose serie."

"Va bene, va bene... qualcuno è nervosetto..." Mormorò poi Nex, Helia sospirò.

"Beh, Brandon, tu cosa proponi?" Chiese Aisha ritornando all'argomento principale, Brandon prese un respiro e rispose:

"Io avevo in mente un attacco bilaterale." Guardò i suoi amici, loro rimasero in silenzio, poi incrociò lo sguardo di Flora e continuò:" Noi ragazzi attacchiamo e distraiamo le due streghe mentre voi due cercate Alyssa nel palazzo, con le ali siete molto più veloci di noi."

"Mh... sì, direi che è una buona idea." Replicò Aisha.

"Sì, piace anche a me." Sorrise Flora, poi però rifletté e si scurì in viso. "Ma poi come combatteremo da soli contro le streghe?"

"Ecco perché non dovevamo dividere la squadra." Commentò Nex.

Brandon stava per rispondere a Flora ma Helia disse:

"Flora, ce la faremo. Tu ed Aisha unirete la vostra magia e ci siamo noi, portata in salvo tua madre le streghe non potranno ricattarci in alcun modo, perderanno il vantaggio che hanno su di noi."

Flora strinse le labbra in un sorriso di riconoscenza.

"Bene, allora siamo d'accordo, domattina attaccheremo il palazzo." Concluse Brandon.

Deciso il loro piano i ragazzi si riposarono, Flora ed Aisha, con Chatta, chiacchierarono insieme, al contrario, tra i ragazzi era chiaro che ci fosse qualcosa che non andava.

"Si può sapere che cosa avete voi due?" Chiese Nex notando lo strano atteggiamento dei suoi amici.

"Niente." Risposero loro due all'unisono.

Nex alzò gli occhi al cielo e disse ancora:

"Beh, è chiaro che avete qualcosa allora..."

"Ma no, Nex, non è nulla." Replicò Helia con ironia, "È solo che Brandon è convinto di essere un passo avanti."

"Ma perché io sono un passo avanti, Helia, e né tu né nessuna piccola odiosa zanzara potete dire il contrario!" Ribatté Brandon con un sorrisetto.

"Ma di che parlate?" Chiese ancora Nex, confuso.

"Di niente!" Risposero ancora gli altri due.

Flora invece aveva raccontato ad Aisha ciò che si era detta con Helia e Chatta sembrava non essere molto d'accordo.

"No, no, no, no! Flora, no! Hai sbagliato tutto! Ascoltami bene," Le disse la sua fatina mentre le era seduta in grembo, "Da quanto tempo conosci Helia?"

"Da più o meno sei anni." Rispose Flora cercando di capire dove volesse arrivare la fatina.

"E da quanto tempo conosci quello lì?"

"Quello lì ha un nome..." Puntualizzò Aisha ma Chatta fece finta di non sentire.

"Lui più o meno sette."

"Vedi?" Disse la fatina, "Conosci il belloccio anche da prima ma di Helia ti sei innamorata subito, se mai quella specie di finto principe fosse stato quello giusto per te te ne saresti innamorata già da prima, e invece è Helia che ha fatto breccia per primo nel tuo cuore!"

Flora rifletté, guardò Aisha e disse:

"Beh, Chatta non ha poi tutti i torti."
Chatta sorrise, Aisha alzò gli occhi al cielo e replicò:

"Flora, io voglio bene ad Helia, dico sul serio, e vi adoro insieme, siete davvero la coppia più bella di sempre... ma voglio più bene a te perché sei la mia migliore amica, e se mi dici che provi qualcosa per Brandon, allora io tiferò per Brandon, perché tifo per la tua felicità."

"Chi ti dice che è lui la sua felicità e non Helia?" Chiese Chatta accigliata.

"Il fatto che abbia avuto dei dubbi su Helia, se ami davvero qualcuno non hai dei dubbi, ma tu ce li hai, questo vuol dire che per quanto tu possa amare Helia, non è amore vero."

Flora guardò la sua amica, a quanto pareva aveva capito più di quanto lei si aspettasse, perché lei Helia lo amava, sì, certo che lo amava, ma forse a quell'amore mancava qualcosa.

Poiché il giorno dopo sarebbe stato molto impegnativo, i ragazzi cercarono di dormire per rimettere forze. Si sistemarono alla buona sui divanetti della sala del tè, Helia e Brandon l'uno accanto all'altro come se volessero farsi la guardia a vicenda, Aisha e Nex sull'altro divano e Flora, con Chatta in grembo, sulla poltrona.

La keimerina però, per quanto ci provasse, non riusciva a dormire. Così, senza svegliare la sua fatina, si alzò e piano si avvicinò alla grande vetrata.
In quel palazzo persino i vetri erano congelati, e non si vedeva molto al di fuori dato che non c'era alcuna luce. Ma Flora rimase in piedi a cercare di scrutare qualcosa in quel buio, magari delle risposte, o un po' di pace.
Chissà come stava sua madre, se l'avevano ferita, se... se... se... quei se la stavano uccidendo.
D'un tratto sentì un calore avvolgerla, ma non si spaventò.

"Perché non riesco a non aver paura?" Gli chiese mentre continuava a guardar di fuori e Brandon, alle sue spalle, la avvolgeva in un abbraccio.

"Perché è giusto che tu ne abbia." Le rispose lui.

"E allora come si fa?"

"E allora si va avanti nonostante la paura, non devi ignorarla, perché anche la paura serve, ma devi farle sapere che non esiste solo lei."

"La fai facile."

"Non lo è affatto, ma è questo che mi hanno insegnato, e dato che sei la mia allieva preferita ho deciso di condividere questo gran bel consiglio."

Flora sorrise, poi sospirò e si sciolse da quell'abbraccio girandosi verso di lui.

"No."

"No?" Chiese Brandon, confuso.

"No, questo! Io... io non posso farlo, Chatta ha ragione, da quanto tempo conosco Helia? Mi sono innamorata di lui fin da subito! E invece tu... sbuchi fuori dopo tutto questo tempo e... ti ho già detto che devi starmi lontano, rendi tutto più complicato."

"Beh, certo, se per te complicato vuol dire far finta di non provare niente allora è ovvio che se ti sto intorno è più complicato!"

"Se lo ignoriamo forse andrà via come è arrivata e..."

"Flora, l'amore non è come il raffreddore, se c'è poi non se ne va più, o almeno l'amore vero è così." Replicò Brandon e Flora non seppe cosa rispondergli.

"Io... non posso." Concluse poi lei quasi con le lacrime agli occhi, ripensando ai suoi amici.

"E perché? Perché hai paura?"

Flora annuì.

"Beh, non esiste solo lei." Disse Brandon, le prese il viso fra le mani e la baciò. Flora inizialmente si strinse a lui, ma poi si allontanò dicendo:

"Helia ha detto che mi ama."

"Anche io ti amo." Replicò Brandon, con tutta la convinzione che potesse dimostrarle.

"Per colpa mia hai litigato con Stella, è lei è una delle mie migliori amiche." Disse Flora abbassando lo sguardo.

"Mi dispiace tanto, mi dispiace davvero tanto se Stella ci è rimasta male, ma io e lei sappiamo che il nostro rapporto è andato perdendosi nel tempo e non è affatto colpa tua. Flora, io mi sono innamorato di te, perché devi farla sembrare una cosa brutta?"

"Per favore, non arrabbiarti." Lo pregò Flora. Brandon le si avvicinò e le prese le mani.

"Allora rimani con me." Così la baciò e Flora non si tirò indietro, allora il ragazzo ci mise più passione, sembravano avere il potere di scaldare quel luogo gelido e desolato.
Rimasero a guardare insieme di fuori, quella grande vetrata lasciava vedere le dune di neve che li separavano dal palazzo di Yana.
Flora sentì un forte calore all'altezza del petto del ragazzo e capì di cosa si trattava.

"Presto anche Linphea starà bene, non devi preoccuparti." Gli disse cercando quasi di rassicurarlo.

"Ne sono certo." Sorrise lui, sapeva che lei si sentiva in colpa.

Rimasero per un po' in silenzio, riflettendo, entrambi.

"Oggi vi siete visti, non è vero? A palazzo." Chiese Flora, stretta ancora allo scudiero.

"Sì, è uno di loro." Rispose Brandon con tristezza.

"Mi dispiace, credevo davvero che poteste ritrovarvi."

"L'ho creduto anch'io, e sai qual è la cosa peggiore? Che è anche per lui se sono rimasto, non mi perdonerei se gli accadesse qualcosa, anche se è un idiota."

"Lo porteremo in salvo, anzi, non sono troppo sicura che si lasci salvare da noi, ma sconfiggeremo le streghe prima che possano fargli qualcosa... credi che sia sotto qualche sorta d'incantesimo?"

"L'incantesimo dell'egoismo, della cecità, della testardaggine e del rancore... uno difficile da spezzare."

"Non per chi ha un cuore grande come il tuo." Gli disse Flora, e lui le diede un bacio sulla guancia.
Se n'era innamorato, se n'era innamorato davvero. Avrebbe solo dovuto ricordarselo.

Ehi fantastici e meravigliosi germogli di lullabea! Credetemi, non so davvero dove iniziare, quindi faccio prima e non dico nulla perché questo capitolo ha messo prima me in crisi... mentre lo scrivevo non mi piaceva, poi rileggendolo ho pensato non fosse male, ora ci rifletto e di nuovo non mi piace...
Quello che ho da dirvi però è che in questo capitolo ogni singola parola è importante ed ha un significato nascosto (non proprio ogni singola ma va beh, si fa per dire! XD) e vi invito a riflettere un po' su tutto...
Per il resto, che ne pensate della strategia attuata dalla squadra? Secondo me è pessima, i ragazzi hanno preso sette anni di studio a Fonterossa e li hanno buttati nella spazzatura, ma... c'è sempre un ma, ognuno ha le sue ragioni e quindi...
Come qualcuno aveva già notato, Brandon ed Helia non stanno avendo dei comportamenti da "gentiluomini", in effetti pare che i ragazzi abbiano preso troppo sul serio la faccenda del Team, ma a loro discolpa posso dire che sono maschi, e i maschi sono fatti così, e vi assicuro che entrambi amano la nostra keimerina... a proposito, ma l'ultima frase cosa voleva...? Ah, no, non mi esprimo! XD
Okay, direi che per me è tutto e lascio fare a voi che siete i più fantasticissimi e sono super iper mega arci felice che stiate diventando sempre più numerosi nello scrivere la vostra opinione, siete davvero dolcissimi!!
Vi saluto augurandovi una buona settimana e mandandovi un bacio enorme, amici miei,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

ps. dato l'enorme successo della rubrica "Diamo un volto all'amore" ecco che le nostre amiche, sebbene rivali nella partita che appassiona tutta la Dimensione Magica, hanno deciso di deliziarci con un'altra delle loro opere:


http://i.imgur.com/TEjIwSE.jpg  di MartiAntares

http://imgur.com/tdXU1li di WinxClub

Grazie ancora, ragazze!
Un abbraccio stritolante! 


 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


SCELTE DIFFICILI

Il sole stava sorgendo su Sakoma, anche se sembrava il sole più freddo che avessero mai visto, Flora si girò verso Brandon allontanandosi da lui e gli disse:

"Mi dispiace, mi dispiace tanto."

"Per... per che cosa?" Le chiese lo scudiero.

"Io non posso farlo, e non so come tu ci riesca."

"Flora, per favore, ne abbiamo già parlato poco fa." Replicò Brandon con un sospiro.

"Beh, per me non basta! Non ti rendi conto che rovineremmo delle amicizie che durano da anni? E Stella, che anche se non sembra è così sensibile!"

"Stella sensibile, questa mi mancava..." Borbottò Brandon alzando gli occhi al cielo.

"Sì, e solo perché sei arrabbiato non riesci a vederlo! Devi darle un'altra possibilità, Brandon, e se non funzionerà allora e solo allora potremmo riparlarne!"

"Ma le ho già dato un milione di altre possibilità e non è finita bene, perché non puoi accettare il fatto che mi sia innamorato di te?"

"Perché prendi le cose troppo alla leggera!"

"O forse sei tu che ci pensi troppo!"

Si guardarono, entrambi arrabbiati. Fu Flora che ruppe il silenzio dicendo:

"Io voglio dare un'altra occasione ad Helia."

"No!" Rispose istintivamente lo scudiero, Flora alzò un sopracciglio:

"Scusami?"

"No, non è giusto! Lui la sua possibilità con te l'ha avuta, ora tocca a me!"

"Non mi piace che parli in questo modo." Replicò Flora incrociando le braccia, accigliata.

"Scusami tanto, ma non è giusto! Siete stati insieme, lui non ci ha saputo fare, ora se permetti vorrei provarci io a renderti felice."

"Oh, per favore, ora non cercare di indorare la pillola..." Flora alzò gli occhi al cielo, "... io ed Helia stiamo insieme da tanto, non posso gettarlo via così come una carta sporca!"

"E quello che se ne deve stare buono sono io, no? Alla grande!"

"Non fare il melodrammatico!"

"Non è giusto che l'abbia sempre vinta lui perché è quello dolce e sensibile, anch'io ho dei sentimenti!" Replicò Brandon, arrabbiato.

"Non lo metto in dubbio, ma io non posso ignorare quello che lui prova per me. È stato così dolce prima, nonostante tutto... non posso sbattergli una porta in faccia!"

"Lo sai perché è stato così dolce prima? Perché ha paura, lo sa che vincerò io!" Brandon si pentì subito per ciò che aveva detto, per due motivi e non sapeva Flora per quale si sarebbe arrabbiata di più.
La ragazza strinse le labbra e assottigliò gli occhi trattenendo la rabbia e ribatté:

"Vincere? È questo quello che è per te? Una specie di... gara?!"

"Mi dispiace, io..." Provò a dire Brandon avvicinandosi ma Flora gli puntò il dito contro:

"Oh, non provarci! Ti conosco, sei così, tu, vuoi vincere, vuoi essere il primo, vuoi ottenere quello che vuoi sempre e comunque!"

"Si chiama determinazione!" Puntualizzò Brandon con una punta di ironia.

"No, si chiama... non lo so come si chiama!" Flora era furiosa, poi come come una lampadina che si era accesa le venne in mente un'altra cosa e chiese allo scudiero: "Cosa intendi dire che Helia sa che vincerai tu? Non mi dire che..."

"... Forse gli ho accennato che ho un interesse per quella che al momento non è la sua ragazza." Disse Brandon abbozzando un sorriso cercando di non far sembrare a Flora tanto terribile ciò che aveva fatto.

"Tu che cosa?!"

"A mia discolpa posso dire che non ero propriamente in me, ma anche se fosse stato? Era inutile negarlo, Flora, io ti amo davvero." Le disse avvicinandosi a lei ma Flora si voltò dandogli le spalle.

"No, questo è un disastro, è una catastrofe, povero Helia, non ci posso pensare... sono una stupida, non avrei mai dovuto... no, tu sei uno stupido!" E si girò di nuovo verso lo scudiero, e puntandogli il dito contro continuò:

"Volevi farglielo sapere, volevi che la gara iniziasse, vero?!"

"Beh... sì! Va bene? Sì! Volevo che lo sapesse, volevo che la smettesse di sentire quella soddisfazione di saperti sua! Volevo mettergli paura, volevo fargli sapere che ti voglio e che ti avrò, va bene? Lo ammetto, ed è inutile che ti arrabbi tanto perché se dovessi scegliere lo farei ancora!" Le rispose Brandon, accigliato.

"Sei un egocentrico! Un superbo! Un narcisista!" Esclamò Flora colpendolo con il dito sul petto ad ogni insulto, Brandon la fermò per il polso e replicò:

"Beh, tu sei un'ingenua! E una codarda! Pendi dalle sue labbra! Ma che ti costa ammettere che vuoi stare con me?!"

Flora assottigliò gli occhi, che le si riempirono di lacrime, era docile, lei, e Brandon troppo impetuoso. Si sciolse dalla sua presa e gli disse:

"Stammi lontano. E questa volta per davvero."

Così Flora si voltò per tornare dalla sua pixie ma vide che la sua migliore amica era sveglia e dalla sua espressione sembrava dover avuto assistere alla scena, Aisha forzò un sorriso e disse:

"Ehm... già svegli, eh? Bene, svegliamo anche gli altri allora, prenderemo le streghe di sorpresa!"

"Sì, sì infatti." Annuì Flora, e raggiunse la sua pixie, Brandon invece alzò gli occhi al cielo, esasperato, come in cerca di un aiuto, Aisha finse di non vederlo.

Nel frattempo, le altre due squadre, dopo essersi divise utilizzando uno shuttle, si erano dirette ai pianeti che avevano bisogno di loro. I primi ad arrivare furono Sky, Bloom e Tecna su Domino, e quello che videro fu spaventoso.
Arrivati sul pianeta Bloom rimase scioccata ed ebbe bisogno un attimo per riprendersi.

"Sembra... sembra essere tornati ai tempi del sortilegio. È... è terribile!" Disse la principessa cercando di essere forte e non crollare, rivedere il suo pianeta in quello stato riportava alla mente tanti dolorosi ricordi. Sky con un braccio le avvolse le spalle e continuarono verso il palazzo reale.

"Perché non c'è nessuno? Dove sono tutti?" Chiese Tecna guardandosi intorno.

"Non lo so, e non mi piace..." Rispose Sky rimanendo all'erta.
Arrivarono a palazzo e la cosa strana fu che non incontrarono nessuno, neanche i nemici, non c'erano ruvi né soldati di neve.
Il patio del palazzo di Domino era deserto, così i ragazzi lo attraversarono ed aprirono il grande portone, e non poterono credere a quello che videro.

"Mamma, papà!" Esclamò Bloom scioccata. I suoi genitori erano al centro della sala, legati ed imbavagliati, ed un ragazzo e una ragazza erano lì a tenerli fermi.

"Mmm... amma!" Provò a dire la regina di Domino, ma era imbavagliata, molto probabilmente intendeva "Scappa!". Ma Bloom rimase dov'era, insieme ai suoi amici, e disse ai due ragazzi:

"Lasciateli subito andare!"

"Lasciarli andare? Mmm..." Replicò la ragazza, era bruna ed aveva la pelle scura, il ragazzo era come lei, si somigliavano, forse erano fratello e sorella. "Che ne dici, Marcus, vogliamo lasciarli andare?" Chiese ironica, Marcus rispose:

"Beh, Sylvie, potremmo, ma così, senza niente in cambio, non lo so..."

Bloom fece per andare loro incontro, furiosa, ma Sky la fermò per il polso e disse:

"Sentiamo, cosa volete in cambio?"

Sylvie agitò lentamente la mano e su questa apparvero delle scintille azzurre, poi chiuse il pugno e dopo lasciò cadere dalla mano della neve, così guardò Sky e rispose:

"Beh, principino, mettiamola così, questa magia così... calda, non ci piace tanto..."

"No, non ci piace per niente..." Aggiunse Marcus scuotendo la testa, Sylvie sorrise divertita e continuò:

"E allora, sapendo che era la principessa di Domino ad averla siamo venuti su Domino, pensa un po'! Solo che abbiamo sbagliato principessa, povera biondina, lei provava a dirci che non aveva lei la magia, ma noi credevamo che stesse mentendo!"

"Cosa avete fatto a mia sorella?!" Chiese Bloom, preoccupata ed arrabbiata.

"Quello che abbiamo intenzione di fare con te, no? L'abbiamo torturata fino a quando non ha invocato il nome del suo potere per farci accedere alla sua magia!"

Bloom sgranò gli occhi e si coprì la bocca con la mano, incrociò lo sguardo di sua madre che aveva gli occhi pieni di lacrime.

"Dov'è Dafne?" Chiese Bloom, serissima.

"Avete delle belle segrete, l'abbiamo lasciata lì, lei il suo innamorato, così potrà consolarlo mentre muore lentamente!" Sorrise perfidamente Marcus, Sky allora si accigliò e chiese:

"Thoren non ha magia, cosa gli avete fatto?!"

"Beh, si è messo davanti, e noi avevamo bisogno di campo libero... e l'hai detto tu, non ha magia, non può curarsi, poverino..." Rispose Sylvie.

"Lasciateli subito andare!" Ripeté Bloom riferendosi questa volta a tutta la sua famiglia, Marcus e Sylvie si guardarono e scoppiarono a ridere.

"Volete la Fiamma del Drago? Va bene, l'avrete!" Aggiunse Bloom, Sky sussurrò:

"Bloom, no..."

"Ho tutto sottocontrollo, Sky." Gli intimò la rossa.

"Sì, vogliamo la Fiamma, ma fa' meno la melodrammatica, tesoro, la vogliamo solo per distruggerla! Rubarti i poteri è così fuori moda, sei antica! La distruggeremo così non vi salterà in mente di usare il Fuoco per contrastare la magia della regina Yana."

"Ah, sono fuori moda, è così? Vediamo quanto sono fuori moda i miei attacchi!" Così Bloom si alzò di poco in volo e attaccò:

"Attacco Fiammeggiante!" Ma Sylvie si scansò, Tecna si alzò in volo per aiutare la sua amica e Bloom disse a Sky:

"Li teniamo occupati, porta in salvo i miei genitori!"
Il principe annuì, nel frattempo però Marcus si trasformò in un ruve e si mise davanti ai due ostaggi, Sky mise mano alla spada.

Sylvie invece fronteggiò le due fate, la ragazza roteò le mani ed esse furono avvolte da un'aurea azzurina.

"Innanzitutto, riportiamovi con i piedi per terra!" Esclamò e lanciò una scia di ghiaccio verso le due fate che non fecero in tempo a scansarsi e le loro ali furono congelate all'istante. Bloom e Tecna caddero con un tonfo e si alzarono a fatica mentre Sylvie fece qualche passo avanti dicendo:

"Odio quando i reali si sentono migliori, meglio stare sullo stesso piano!" E si preparò ad attaccare ancora ma Tecna fu più veloce:

"Raggio Prismatico!" E la giovane fu scaraventata a terra, grazie all'attacco di Tecna Marcus si distrasse, seguendo con lo sguardo la sua compagna, e Sky poté prendere il sopravvento su di lui colpendolo. Il ruve si accasciò per un attimo, e il principe si lasciò andare un sorriso, poi però la creatura si rialzò ringhiando e gli saltò addosso.

"Come... hai... osato?!" Ringhiò Sylvie alzandosi e, riavvicinandosi alle due fate, a fatica, preparava il suo prossimo incantesimo.

Bloom e Tecna si guardarono e capirono che c'era bisogno di una convergenza, quella Sylvie era potente.
Così le due amiche si presero per mano, Tecna disse:

"Bloom, abbiamo le ali congelate, credi che funzionerà?"

"Lo spero, Tecna. Lo spero." Rispose la principessa guardando la sua amica.

Nel frattempo Sky combatteva contro Marcus che nonostante la ferita sembrava non essere affatto rallentato. I sovrani di Domino non avevano modo di scappare e Sky cercava in tutti i modi di liberarsi della creatura per poterli aiutare.
Sky era armato, ma Marcus era un ruve. La creatura aveva delle zanne affilate che mettevano Sky a dura prova, il principe provava a colpirlo ma la creatura era molto veloce ed aveva la pelle molto dura.

Bloom e Tecna allora conversero la loro magia ed entrambe furono avvolte da polvere di fata, Sylvie si accorse di quello che stava per succedere e fece un passo indietro, intimorita, fermando il suo di incantesimo.

Nel mentre, su Sakoma, la squadra si stava dirigendo al palazzo di ghiaccio, non c'era molta luce, il cielo era coperto da grossi nuvoloni bianchi e la nebbia era molto fitta.

"Okay, Aisha, puoi smetterla di far finta di niente, lo so che hai sentito tutto." Le disse Flora mentre camminavano lontane dagli orecchi dei ragazzi.
Aisha espirò e replicò:

"Oh, grazie! Flora, ci siete andati giù pesante e credo che..."

"... niente, so già dove vuoi andare a finire. Non m'importa se tu abbia questa simpatia, tra me e Brandon non c'è e non ci sarà mai niente!"

"Che cosa odono le mie orecchie!" Esclamò gioiosa Chatta volando accanto alla sua fata e sedendosi sulla sua spalla. "E così, finalmente sei tornata in te! Sono fiera di te, Flora."

Aisha si accigliò e disse:

"Oh, andiamo! E dov'è finito il con Brandon puoi essere te stessa ti sei innamorata di lui?!"

"È finito nel è solo un narcisista e non voglio più vederlo!" Replicò la sua migliore amica.

Aisha sospirò mentre Chatta sorrise.

Arrivarono di fronte al palazzo e si nascosero dietro un grande cumulo di neve, così Brandon disse:

"Okay, noi entriamo dal portone principale e le distraiamo mentre voi ragazze andate a cercare Alyssa."
Gli altri annuirono così le ragazze si trasformarono e si alzarono in volo, stavano per andare ma Brandon le fermò:

"Fl... ragazze, state attente." Guardò Flora, lei sembrava ancora parecchio arrabbiata.

"Andrà tutto bene, ci ritroviamo qui." Replicò Aisha dato che Flora non aveva detto nulla, Brandon le fece un cenno e così volarono via.

"Noi andiamo." Disse poi lo scudiero ai suoi amici e così entrarono nel grande palazzo.

Davanti al portone c'erano due soldati di neve di cui i ragazzi si disfecero senza troppi problemi, poi però, una volta entrati, si accorsero che c'erano altre guardie e sulle scale di ghiaccio qualcuno dava loro gli ordini.

"Ma guarda, ci sono visite!" Esclamò Logan con sarcasmo. "Fratello." Salutò poi, Brandon lo guardò negli occhi, col viso duro, e mise mano alla spada.

"No, ehi, ehi, qui nessuno vuole perdere tempo a combattere... andiamo, dove avete lasciato Flora? Non perdiamo tempo."

"Ti sapevo stupido, ma non fino a tanto... credi davvero che ti lasceremo prendere Flora?" Replicò Brandon.

"Oh, giusto, giusto," Disse Logan alzando le mani, "hai una cotta per lei, ora dovrai fare l'eroe per conquistarla eccetera eccetera..."

Nex alzò un sopracciglio, disorientato, mentre Helia alzò gli occhi al cielo, e fu proprio lui che disse:

"Logan, adesso basta, ridateci Alyssa, Flora è al sicuro dove non potrete trovarla!"

"Fammi indovinare... nascosta al palazzo reale?" Chiese il ragazzo, e i tre amici si guardarono con aria preoccupata, così Logan disse:

"Mi sa che è arrivato il momento di farle visita!" E così con un gesto diede l'ordine ai soldati di neve mobilitando l'intero palazzo.

Nel frattempo, Aisha, Flora e Chatta avevano fatto il giro del palazzo in volo e, arrivate ad un piano alto, si fermarono davanti una finestra. Una volta certe che non ci fosse nessuno, Aisha creò uno strato morphix, lo appoggiò davanti al vetro della finestra e lo ruppe così da non fare rumore, allora le fate entrarono.

"Molto bene, siamo dentro, ora cerchiamo tua madre." Disse Aisha, così le due amiche si divisero, Aisha proseguì verso sinistra mentre Flora e Chatta presero la direzione opposta.

Mentre Flora volava per i corridoi del palazzo cercando di essere silenziosa e discreta, d'un tratto sentì dei passi, erano molti e tutti coordinati, doveva trattarsi di soldati di neve.

"Oh, accidenti!" Imprecò la fata a denti stretti.

"Flora, nascondiamoci! Lì, guarda, lì!" Disse Chatta indicando una porta, Flora esitò, poi però vide che i nemici si stavano avvicinando e così decise di dar retta alla sua pixie.

Dall'altra parte del palazzo invece Aisha volava velocemente aprendo ogni porta che incontrava senza paura, e ogni stanza che apriva era vuota, la fata arrivò a capire che quelli a cui appartenevano quelle stanze a quell'ora erano su Linphea, Domino e Solaria, e pensò alle sue amiche.
Mentre volava Aisha sentì dei rumori e capì che il piano dei suoi amici aveva funzionato, ora l'attenzione dell'intero palazzo era rivolta all'ingresso e probabilmente i nemici stavano per dirigersi, scioccamente, al palazzo reale, convinti di trovarci Flora.

Aisha continuò ad aprire porte fino a quando non arrivò ad una che sembrava essere chiusa a chiave.
Così la fata bussò dicendo:

"Signora Alyssa? Signora Alyssa, è qui dentro? Sono Aisha, l'amica di Flora!"
Ma la ragazza non ottenne nessuna risposta, Aisha sbuffò e ci riprovò:

"Signora Alyssa, sono venuta a tirarla fuori di qui! Riesce a sentirmi?"
Dopo pochi istanti Aisha finalmente sentì:

"Aisha, cara! Sono qui dentro! La porta è chiusa e c'è un incantesimo di delimitazione che mi tiene chiusa qui dentro!"

"Va bene, allora si sposti dalla porta, la tiro fuori di qui!" Replicò Aisha, aspettò che Alyssa potesse allontanarsi e così preparò il suo incantesimo, le sue mani formarono una sfera color rosa scuro, poi la indirizzò davanti a lei dicendo:

"Colpo Morphix!" E così la porta fu scaraventata via rompendosi in mille pezzi, Aisha riprese fiato mentre Alyssa si fece vedere.

"Aisha, cara, che gioia vederti!"

Aisha sorrise, poi Alyssa disse:

"Sono chiusa qui dentro da un incantesimo di delimitazione, è di basso livello, sono riuscita ad identificarlo ma non a spezzarlo purtroppo..." Alyssa si spostò per far vedere ad Aisha ciò che aveva fatto: di fronte alla finestra c'erano delle bucce di mela e una pozzanghera d'acqua. "Era la mia cena, ma attraverso la natura posso fare ancora qualche magia, e per questo che ti ho fatta aspettare, credevo di dover togliere tutto o mi avrebbero scoperta."

"Lei è incredibile, bene, mi ci vorranno pochi istanti per spezzare l'incantesimo." Sorrise Aisha, così chiuse gli occhi e mormorò qualcosa che Alyssa non comprese, in fondo era una ninfa, non una fata, e così il muro invisibile che c'era davanti alla porta si frantumò come se fosse stato uno specchio e Alyssa fu libera di andare.

"Su, venga, andiamo via di qui!" Le disse Aisha e così Alyssa la seguì.

Nel mentre Flora e Chatta si erano nascoste in una stanza, si guardarono intorno ma videro davvero poco perché era tutto buio.

"Dove siamo finite adesso?" Chiese Flora, impaurita. Fece un passo avanti ma si scontrò con qualcosa e lasciò andare un gridolino.

"Flora, ehi, calma." Le disse la sua pixie, seduta sulla sua spalla.

"Qua- qualcosa mi ha toccata, era una mano, Chatta, era una mano!" Esclamò Flora spaventata.

"Oh, andiamo, come una mano?! Ti mostro subito che cos'è, sarà una lampada!" Disse Chatta e tra le sue manine creò una sfera di energia per fare luce e volò davanti alla sua fata, e quello che videro spaventò entrambe.

"Aah! Che accidenti...?!" Esclamò Chatta andando a rifugiarsi tra i capelli Flora.

"È quello che penso?" Chiese Flora tremando leggermente.

"N-non lo so, fai tu luce..." Rispose Chatta.
Così Flora deglutì, prese coraggio e creò una sfera di luce fra le mani e si avvicinò di nuovo a quella che avevano creduto fosse una lampada.

"Non posso crederci..." Disse Flora stupita.
La luce mostrò loro cosa c'era: era una persona. Un uomo, era lì, fermo, congelato, letteralmente. L'uomo aveva entrambe le mani avanti, come se stesse cercando di proteggersi da qualcosa, aveva la bocca aperta e gli occhi sgranati.
Flora gli girò intorno facendosi luce, poté vedere che i suoi abiti erano eleganti e un po' antiquati.
Con la luce si accorse che c'era anche qualcun'altro accanto a lui, così Flora fece luce: c'era una donna, era una ragazza, sembrava una scultura, era come se il tempo per lei si fosse fermato nell'esatto momento in cui stava per iniziare a correre.
E così Flora avanzò nella stanza facendosi luce incontrando numerose di quelle statue di ghiaccio, tutte diverse ma con una cosa in comune: un'espressione terrorizzata sul volto.

"Chatta, guarda, questo dev'essere il re..." Disse Flora scrutando l'uomo che portava in testa una corona.

"Ma come ci sono finiti tutti qui?" Chiese Chatta.

"È opera della strega, ha congelato tutto, ma davvero tutto..."

"Ehi, Flo, vieni a vedere! È carino!" Esclamò Chatta accanto a quello che era un ragazzo, in effetti era piuttosto carino, o almeno quanto lo poteva essere una statua di ghiaccio.

"Chatta, per favore, non è possibile che..." Poi s'interruppe trasalendo. "Che cosa è stato?" Chiese guardandosi intorno.

"Io n..." Stava rispondendo Chatta ma la fatina fu interrotta, la porta fu aperta e la luce entrò nella stanza, lo spettacolo allora fu ancora più spaventoso. Numerosissime statue, molte di più di quante ne avessero contate le due fate, giacevano immobili in quella stanza.

"Bene, bene, guarda chi abbiamo qui, mi hai risparmiato molta fatica, keimerina." Sorrise Lenny.

Nel frattempo su Domino la faccenda si stava riscaldando, Sky aveva messo Marcus al tappeto e riuscì finalmente a liberare il re e la regina.

"Uscite di qui, la navicella è a pochi passi dal palazzo!" Disse loro Sky, neanche il tempo di finire la frase che il principe sentì un intenso dolore alla schiena: era Sylvie che con un incantesimo lo aveva preso. La strega infatti aveva creato come un legame di ghiaccio che teneva stretto tenendo tesa la mano, poi strinse la mano verso di lei e il principe fu spostato di peso e tirato verso la strega. I sovrani invece approfittando dell'incoscienza di Marcus scapparono via seguendo le indicazioni di Sky.

"Guarda chi ha il coltello dal lato del manico ora!" Ghignò Sylvie, Bloom e Tecna interruppero immediatamente il loro imminente attacco.

"Non fargli del male!" Disse Bloom mentre la strega strinse il pugno e il ghiaccio cominciò ad avvolgere il principe di Eraklyon, Sky gemette dal dolore e Bloom si affrettò ad aggiungere:

"Va bene! Va bene, avrai la Fiamma del Drago, e stavolta senza scherzi, ma devi lasciarlo andare!"

Sylvie sorrise, nel frattempo Marcus, tornato alla forma umana, si rialzò e raggiunse la ragazza.

"Prima la Fiamma, e poi lo lasciamo andare." Disse allora Marcus, Bloom fu presa di sorpresa da quella richiesta, aveva pensato di agire diversamente, ma guardò Sky negli occhi e fu costretta a cedere:

"E... e va bene."

A quel punto, la fata della tecnologia capì che era arrivato il suo momento.
Bloom rilassò le braccia facendo capire che non aveva intenzione di attaccare, così camminò verso Sylvie, mentre camminava però, la principessa di Domino sparì.

"Che scherzo è questo?!" Chiese Marcus, con rabbia.

"La principessa di Domino non è coraggiosa come dicono." Rispose Tecna che nel frattempo era riuscita a scongelarsi le ali e si alzò in volo.

"Che cosa?" Chiese Sylvie, confusa.

"Si è teletrasportata, sapete, noi fate possiamo farlo, è scappata, ecco tutto." Rispose Tecna. "A questo punto potete anche lasciare Sky, o almeno non è il mio ragazzo e non darei certo la mia magia per lui. Senz'offesa." Aggiunse poi rivolta a Sky, lui si strinse nelle spalle, per quello che poté, anche se era molto disorientato.

"Beh, meglio comunque togliervi di mezzo! Marcus, occupati di lui, io mi occupo della fatina!" Disse Sylvie. Così la strega sciolse la presa che teneva su Sky e lo gettò a terra, Marcus si ritrasformò in un ruve e i due ripresero a combattere.
La creatura saltò addosso a Sky ma il principe la respinse con la spada gettandola sul pavimento. Marcus ringhiò ma Sky, ormai furioso, si gettò su di lui e con una serie di affondi riuscì finalmente a colpire la creatura.

Tecna invece fronteggiava Sylvie.

"Raggio Prismatico!" Lanciò la fata ma la strega si scansò, Sylvie le lanciò contro dei dardi di ghiaccio ma Tecna si coprì con uno scudo.

"Non sei la prima strega del ghiaccio che combatto, non mi fai paura!" Esclamò Tecna e così con un incantesimo avvolse Sylvie con una corda digitale e si preparò all'attacco, fu distratta però dal lamento del ruve che era accasciato a terra, Tecna e Sylvie si girarono e videro che Marcus era tornato alla forma umana ma si teneva l'addome dove una grande ferita stava sanguinando.

"Marcus! Maledetti! Maledetti! Cosa gli avete fatto?!" Urlò Sylvie con le lacrime agli occhi, così in un attimo la strega con gran forza si sciolse dalla presa di Tecna ma, invece di attaccarla, corse da Marcus. Si sedette accanto a lui accarezzandogli i capelli:

"Andrà tutto bene, fratellino, andrà tutto bene. Me la pagherete cara!" Esclamò la strega, lei e suo fratello furono avvolti da un vortice di neve e sparirono. Tecna volò verso di loro per impedirglielo ma Sky la fermò:

"È inutile, e poi, sono solo dei ragazzi come noi... meglio essercene disfatti... ed ora, Tecna, dove diavolo è Bloom?"

Su Sakoma invece Flora fronteggiava Helen, la ragazza dai pallidi capelli si avvicinò e i suoi passi riecheggiarono nella grande sala.

"Non mi aspettavo di trovarti qui, mi è stato detto che non sei troppo coraggiosa, ma tanto meglio." Sorrise Helen, Flora si accigliò e si mise in guardia, ma quelle parole la ferirono, e le fecero ricordare ciò che lo scudiero le aveva detto quella stessa mattina.

"Che cos'hai fatto a queste persone?" Chiese Flora facendo un passo indietro mentre Helen si avvicinava.

"Oh, non sono stata io, a quell'epoca ero solo una bambina... è stata mia madre. Incredibile, vero?"

"No, da pazzi! Che ne è di tuo padre? Sai, in casi come questi, è il genitore sano di mente che si prende cura dei figli..." Rispose Flora preparando tra le sue mani una sfera di color rosa chiaro.
Helen ridacchiò e, avvicinandosi ad una delle statue, replicò:

"Diciamo che era... impossibilitato. Vero, papà?" Chiese poi alla statua accanto a lei, Flora sgranò gli occhi, scioccata, e si rese conto della somiglianza fra l'uomo congelato e la ragazza. Ma la fata non si lasciò distrarre e prese tempo mentre tra le sue mani preparava un attacco abbastanza potente da mettere fuori combattimento la strega.

"È... è tuo padre?! Come puoi essere... così?! Sei matta tanto quanto tua madre!"

"Io non sono matta." Disse Helen diventando di colpo seria e guardando Flora negli occhi. "Oh, e ho visto cosa stai facendo lì!" Aggiunse facendo un cenno verso Flora, così la keimerina decise di attaccare e scagliò verso Helen il suo attacco, la strega però mise le mani avanti creando una barriera di ghiaccio che la difese, così con un gesto della mano scaraventò Flora verso il muro e la immobilizzò con un incantesimo di ghiaccio.

"Aho..." Gemette Flora, Helen ridacchiò.

"E pensare che volevi fare la furba!" La ragazza chiuse gli occhi e si poggiò due dita sulle tempie mentre con l'altra mano teneva ferma Flora con un incantesimo. "La keimerina è qui, fermate tutto." Comunicò telepaticamente ai suoi. Poi, rimanendo accanto alla statua di ghiaccio di suo padre, cominciò a mormorare delle parole e lo scettro impugnato dall'uomo s'illuminò, Helen poggiò una mano sullo scettro e una scia di energia sembro passare dallo scettro alla ragazza.

"Chatta," Sussurrò Flora alla fatina nascosta fra i suoi capelli. "Devi distrarla."
Allora la pixie sbucò fuori e volò in picchiata verso la giovane strega, le girò intorno cospargendo polvere di fata così Helen, disorientata, fu costretta ad interrompere il suo incantesimo e Flora fu libera.
Helen tossì mentre Chatta le girava intorno.

"Che cos'è questa specie di insetto?!"

"Una pixie, una  di loro si sarebbe legata a te se non avessi passato la tua vita in questa prigione di ghiaccio!" Rispose Flora con un sorrisetto mentre la sua pixie tornò da lei.
Prima che la polvere di Chatta svanisse completamente Flora lanciò:

"Tempesta Ghiacciata!" E gettò a terra la strega così volò via senza perdere altro tempo.

Nel frattempo al piano di sotto Nex, Brandon e Helia combattevano contro i soldati di ghiaccio cercando di bloccarli per far credere ai loro nemici che stessero difendendo Flora, d'un tratto qualcuno parlò nei loro auricolari:

"Ragazzi, sono Aisha, ho la signora Alyssa, ci ritiriamo!"

I tre ragazzi si scambiarono uno sguardo e s'intesero, in quel momento però anche Logan ricevette una comunicazione.

"Che cosa?!" Esclamò il ragazzo, poi guardò suo fratello e si capirono. "Oh, fratellino, questa è davvero imperdonabile!" Così il giovane tirò fuori la spada e con un salto fu giù dalle scale.

"Credevate di farla franca, è così?" Chiese, con un ghigno, avvicinandosi minacciosamente a suo fratello. "La keimerina è a palazzo!  Compagnia al piano di sopra! Il plotone d'attacco imprigioni questi intrusi!" Aggiunse poi a gran voce e i soldati di neve eseguirono subito gli ordini. Una parte di loro cambiò direzione per andare al piano di sopra, l'altra si fiondò su Nex ed Helia, non Brandon, Brandon era di Logan.

I due fratelli cominciarono a combattere come se ci fossero stati solo loro in quella sala e con una coordinazione che sembrava innaturale. Fendenti, manversi e mandritti, affondi e parate.

"Non sai quanto tu mi abbia deluso." Gli disse Brandon, col fiato corto, parando un colpo.

"E tu non sai quanto me ne infischi! È finita, ho vinto io. Hai visto, ora sono persino un generale!" Replicò Logan con un sorriso, quasi isterico, affondando un altro colpo.

"Sì, ma a quale costo, Logan?!" Chiese ancora Brandon con un mandritto molto forte guidato dalla rabbia.
Le due spade rotearono e i due fratelli si avvicinarono:

"Non voglio far parte della tua vita. Non voglio far parte del tuo mondo. Voglio essere qualcuno, e questo qualcuno non ti conosce." Rispose Logan guardandolo negli occhi. Brandon sciolse la spada e avanzò menando degli affondi, e ad ogni colpo diceva:

"Sì, ma perché?! Hai sempre voluto allontanarti, ma da quando è morta la mamma sei scomparso! Era solo lei che ti teneva a casa? Ed io?! Siamo fratelli, siamo... da quando papà se n'è andato è stato tutto tra noi due, si può sapere perché d'un tratto mi hai odiato tanto?!"

Al sentire quelle parole Logan si accigliò e il combattimento cambiò direzione, fu Logan ad attaccare e Brandon a parare e il ragazzo rispose:

"Perché tu ti sei preso quello che io volevo essere! Eri l'orgoglio della mamma! Eri quello perfetto! E non sei stato tu ad ucciderla!" Urlò infine Logan con un ultimo colpo.

Brandon abbassò la spada, scioccato, e guardò suo fratello.

"Che... cosa?" Chiese lo scudiero, a bocca aperta. Logan stava per colpirlo ma in quell'istante un gruppo di soldati irruppe nella sala, in testa c'era Lenny e dietro di lei i soldati tenevano Flora per le braccia immobilizzandola, Chatta invece era tenuta in una bolla di ghiaccio, sospesa accanto alla strega.

"Ehilà, vi divertite qui?" Chiese Helen con un sorriso, i ragazzi smisero di combattere così come i soldati.
Il silenzio fu interrotto da una porta che sbatté, fu la regina che entrò a grandi passi dicendo:

"Lenny! Lenny! La madre della keimerina è scapp... ma guarda cos'abbiamo qui!" Arrivata accanto a sua figlia poté vedere la scena e un sorriso nacque sul suo volto. "Davvero ben fatto, tesorino." Ridacchiò poi.

"Grazie, madre." Replicò Helen, compiaciuta.

"Lasciatela andare!" Esclamò Helia alle due streghe. Loro si guardarono e risero, poi Yana si rivolse ad Helia:

"E perché mai? Una profezia dice che questa fatina sarà la mia rovina, perché dovrei lasciarla libera? Odio, odio le sciocchezze, io le odio..." Disse scuotendo la testa.

Helia dunque decise di agire.

"Perché solo allora lascerò andare tua figlia!" Disse il ragazzo, così tese il braccio e un attimo dopo Helen era stretta a lui, avvolta dai suoi raggi laser, uno di questi intorno alla gola.

La regina trasalì, come tutti nella sala. Yana allora stava per dare un ordine ai soldati ma Helia strinse la presa intorno alla gola della ragazza dicendo:

"Non lo farei se fossi in te."

La regina allora diede riposo ai soldati, e prima di dire altro tese la mano verso Flora e la fata si ritrovò a penzolare a qualche metro di altezza.

"Flora!" Esclamò Helia istintivamente, la regina strinse il pugno e fu come se lo stesse stringendo intorno alla gola della ragazza. Flora si portò le mani alla gola come per liberarsi da quella morsa invisibile.

"Helia... non cedere." Disse, a fatica, la fata.

"Allora, ragazzo, cosa vuoi fare? Entrambi sappiamo che l'unica ad avere il coraggio di stringere sono io."

Nex e Brandon si guardarono, preoccupati, mentre Helia teneva salda la presa su Helen, Yana però strinse ancora il pugno e Flora tirò su le gambe come per cercare di arrivare a dell'aria.
Helia guardò la regina, e poi, come se non ci fosse stato alcun altro suono in quella grande sala, sentì il respiro strozzato della sua fata, il palpito delle sue mani intorno alla gola che cercavano di liberarla, il sottile suono delle ali che battevano faticosamente.

"E va bene!" Cedette allora Helia e così lasciò andare Helen, un istante dopo anche la regina lasciò andare Flora e la fata cadde a terra con un tonfo.

Helen tornò accanto a sua madre e disse ad Helia, toccandosi la gola:

"Me la pagherai."

Flora si rialzò e in quell'istante la stessa morsa la riprese e la fata si ritrovò di nuovo a mezz'aria, i ragazzi fecero per andare da lei ma la regina con lo stesso incantesimo prese Logan.

"Madre, cosa state facendo?!" Chiese Helen, preoccupata.

"Silenzio. Ora, per quanto ne so avete un qualche interesse anche in questo ragazzo... quindi, chi viene con me e chi se ne va?"

Logan e Flora erano ai lati della regina, entrambi presi dallo stesso incantesimo, entrambi ansimanti d'aria.

"Tic toc, allora?" Chiese la regina e strinse la morsa che soffocava i due.

"Lascia andare Fl..." Stava dicendo Helia ma Brandon lo fermò mettendosi davanti a lui:

"No!"

"Brandon, ma sei impazzito?!" Chiese Helia ma lo scudiero rispose:

"È mio fratello, no."

"E Flora è la mia ragazza, Logan sta dalla loro parte, non gli farebbe del male, è un bluff, Brandon. Ora fammi salvare Flora." Replicò risoluto Helia e con una mano cercò di spostare lo scudiero, ma Brandon non si mosse e disse:

"Flora le serve viva, ha bisogno della sua magia, non la ucciderà."

"Mi sto annoiando!" Esclamò la regina, Brandon allora si girò di nuovo verso di lei, la guardò negli occhi e la regina gli sorrise:

"Come se non sapessi che la scelta spetta a te, eh? Allora, chi salviamo? La bella damigella o il non così fedele fratello? Oh, e c'è da aggiungere che ho molti altri dalla mia parte, lui è solo uno dei tanti, non mi costerebbe nulla stringere un altro po'!" E con queste ultime parole strinse la gola di Logan, il ragazzo ansimò.

"Brandon, non fare sciocchezze!" Gli disse Helia.

Brandon non gli prestò attenzione, e quegli istanti gli parvero infiniti. Guardò Flora, lei incrociò il suo sguardo. Quegli occhi verdi erano imploranti, Brandon ripensò al litigio che avevano avuto, avevano alzato la voce, e si erano detti cose davvero poco carine. Non avrebbe mai dovuto darle della codarda, sapeva quanto fosse insicura, e con quelle parole aveva messo solo il dito nella piaga. Povera Flora, così impaurita, scaraventata in qualcosa di più grande di lei, e lui avrebbe dovuto esserci, sperò che non fosse ancora arrabbiata e sperò che non avesse preso alla lettera ciò che le aveva detto. Perché lui sapeva che non era una codarda, perché quella ragazza sembrava non avere difetti, e lui l'amava. La implorò silenziosamente di perdonarlo, e si odiò per aver usato proprio quelle parole.
Guardò suo fratello, occhi di sfida anche nel peggiore dei casi. Perché per Logan tutto era una sfida, ed ora Brandon sapeva il perché. Per entrambi loro madre era sempre stata tutto, e quando il padre era andato via entrambi avevano cercato di essere all'altezza per essere gli uomini di casa. Renderla fiera era un obiettivo.
Logan l'aveva uccisa. Non sapeva come era successo, ma Logan l'aveva uccisa.
Brandon prese un respiro, poi disse:

"Lascia andare mio fratello, strega."

Okay, odiatemi. Lo so, sono in ritardo di una settimana e torno con un capitolo del genere...
Va bene, aspettate però, lasciatemi spiegare: partiamo dal terribile litigio. Erano entrambi molto arrabbiati, conosciamo i loro caratteri e quando si è arrabbiati si dicono cose che non si pensano davvero, è vero? Brandon è stato terribile, credo che a questo punto qualche team Brandon abbandonerà la nave (ship, nave, ahahahahahah, stop.) ma come vi ho detto dal principio in questa storia le cose non sempre vanno come dovrebbero... sto soffrendo, okay?! OKAY?! Mi calmo, prendo un respiro e continuo: strategia abbastanza astuta quella dei ragazzi per salvare Alyssa, l'ex ninfa è davvero tosta ed io la amo. E' stata Aisha a salvarla mentre Flora ha fatto una scoperta sconvolgente. Qualcuno si chiedeva dove fosse il padre di Helen ed eccolo qui, tutto congelato... come abbiamo visto la giovane strega prende energia dal suo scettro, era lì quindi che era diretta quando nello scorso capitolo parlava con sua madre.
Poi andiamo a Domino dove c'è un combattimento ma... dove accidenti è finita Bloom? 
Piccoli e dolci germogli, ora parliamo della fine. Io non mi schiero, va bene? La scelta di Brandon forse vi ha presi di sorpresa e muoio dalla curiosità di sapere voi cosa ne pensate! C'è da dire che tutto si ricollega alla famosa fine del capitolo precendente, quando Brandon deve ricordarsi che ama Flora... ORA TE LO DOVEVI RICORDARE, QUANDO DOVEVI SCEGLIERE!... / Sì, MA LOGAN è SUO FRATELLO NON POTEVA ABBANDONARLO COSì SAREBBE MORTO LUI SA CHE YANA NON UCCIDERA' FLORA...  e niente, queste sono le mie due... avete presente l'angioletto e il diavoletto sulle spalle, ecco, sono loro.
Dolcissimi e miei adorati germogli, vi ringrazio per come ancora mi sopportate ma il fatto è che con voi posso essere me stessa, e vi ringrazio per come continuate nella lettura e per le vostre dolcissime e stupende recensioni che ogni volta leggo con un sorriso stampato sul volto e una grande gioia nel cuore, alla prossima settimana, sarò puntuale, spero...
vi strAmo

xoxo Florafairy7

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


UN NUOVO MEMBRO IN SQUADRA

"Brandon, no!" Esclamò Helia sconcertato, Brandon però guardava la sua fata che ancora lo implorava con gli occhi di salvarla.

"Ottima scelta!" Disse la regina e lasciò andare Logan che cadde a terra e si rialzò tossendo, Helen corse da lui per accertarsi che stesse bene. Yana allentò la presa su Flora e la ragazza tossì riprendendo fiato. "Ed ora liberatevi di loro!... abbiamo cose più importanti a cui pensare!"

Al di fuori del palazzo invece Aisha e Alyssa aspettavano gli altri che però tardavano ad arrivare.

"Non capisco," Disse Aisha camminando avanti e indietro, impaziente. "Li ho avvertiti, ed avevamo deciso di ritrovarci qui... dev'essere successo qualcosa."

Alyssa la fermò mettendole una mano sulla spalla:

"Cara, sta' calma, molto presto saranno qui, ne sono sicura."

"Lo spero..." Poi la ragazza alzò lo sguardo e sorrise immediatamente. "Nex!" Esclamò quando arrivò il suo ragazzo e lo abbracciò.

"State bene?" Chiese il ragazzo alle due, loro annuirono e Aisha domandò:

"Sì, ma dove sono gli altri?"

Nex sospirò, la guardò e rispose:

"Devo raccontarvi una cosa..."

Nel frattempo Timmy, Musa e Stella erano quasi arrivati su Solaria, il pianeta a differenza di Domino era più lontano da Sakoma. Timmy pilotava lo shuttle mentre la principessa non stava ferma un attimo andando avanti e indietro, preoccupata, e Musa cercava di calmarla.

"Musa, non posso stare calma, e più mi dici di calmarmi io meno mi calmo! Sono stata calma?! Cioè... chiara?!"

"Okay, okay, scusa... cercavo solo di aiutare." Replicò Musa alzando gli occhi al cielo.

Stella batteva ripetutamente il piede a terra come se faticasse a mantenere il silenzio, alla fine non ne poté più e nonostante non le fosse stato chiesto, disse:

"È stato pessimo! Pessimo. Per un minimo litigio mi abbandoni al mio destino? In balìa di belve feroci? Pessimo. Pessimo. Ti voglio bene ma non ti amo più, non mi sembra giusto continuare," Disse facendo la voce da ragazzo, "che cosa vuol dire? Cos'è, ha il suo momento di crisi esistenziale?!"

"Beh... potrebbe essere, magari è arrivato ad un momento della sua vita in cui vuole farsi due conti. Stiamo crescendo, Stella, stiamo cambiando, stiamo diventando tutti adulti, non mi sembra troppo strano da parte di Brandon." Replicò Musa ripensando al suo ex ragazzo; non giudicava Riven proprio per i motivi che aveva detto a Stella.

Stella aprì la bocca per dire qualcosa ma poi si fermò, Musa sospirò, purtroppo la sua amica preferiva quando le veniva dato ragione.

"Ragazze, non vorrei interrompervi." S'intromise Timmy, "Ma venite a dare un'occhiata."

Musa e Stella si avvicinarono al loro amico e poterono vedere Solaria. Il pianeta era sconvolto, privato della sua propria natura, ricoperto interamente di neve e questa continuava a scendere dal cielo senza sosta.

"Neve... su Solaria?!" Esclamò Stella che, nonostante fosse stata avvertita, non riuscì a trattenere lo sgomento davanti alle condizioni del suo pianeta.

"Stella, stai bene?" Chiese Musa appoggiandole una mano sulla spalla, Stella prese un respiro, stava per rispondere ma non poté: la navicella si inclinò violentemente e le ragazze si aggrapparono ai seggiolini per non cadere.

"Timmy, ma che accidenti fai?! Ti sembra il modo di pilotare una navicella?!" Domandò Stella e Timmy, che cercava di tenere stabile la navicella, preferì non rispondere e lasciar vedere alla principessa cosa stava succedendo: davanti a loro passarono due enormi creature simili a dei draghi, fatte interamente di ghiaccio, e sopra queste c'erano due ragazzi. I due lanciavano contro la navicella sfere ghiacciate mentre cercavano di sabotarla urtandola ripetutamente.
Timmy cercò di divincolarsi ma aveva un drago ghiacciato su ogni lato, le creature sembravano giocare a palla con la navicella spingendola da un lato all'altro.

"Timmy, fa' qualcosa! Che ne so, prendi un'altra direzione!" Esclamò ancora Stella che faticava a rimanere in piedi, Timmy strinse le labbra cercando di mantenere la concentrazione e si limitò a dire:

"Tenetevi forte." Così Timmy prese di sorpresa i suoi nemici e prese quota, i due draghi lo seguirono e Timmy aumentò la velocità, Stella e Musa si tenevano strette ai sediolini mentre la navicella ormai completamente inclinata continuava a prendere quota a tutta velocità. Una volta che fu certo che anche i suoi nemici stessero facendo lo stesso, Timmy li prese di sorpresa e invertì la direzione così scese in picchiata e Musa e Stella caddero a terra non riuscendo più a tenersi. Scendendo in picchiata Timmy recuperò terreno e a quel punto aprì il fuoco colpendo i due draghi di ghiaccio che gli stavano alle costole. Con quattro colpi lanciati in quattro secondi, Timmy fu in grado di distruggere i draghi di ghiaccio lasciandosi alle spalle i nemici e atterrano sulla neve fresca di Solaria.
Timmy si appoggiò allo schienale del suo sediolino lasciando andare un sospiro di sollievo mentre Musa e Stella si rialzarono.

"Timmy, sei stato fenomenale!" Esclamò Musa con un sorriso, Timmy si alzò e le sorrise arrossendo lievemente, Stella stava per dire qualcosa ma lo specialista la fermò e disse:

"Punto numero uno: questa è la mia navicella. Punto numero due: nessuno, e dico, nessuno, mi dice come devo pilotarla e tantomeno qualcuno che non sa assolutamente niente di volo. Punto numero tre: non provare più a distrarmi mentre volo, ne va anche della tua, di vita." E sorrise, Stella sembrava un po' confusa. Poi Timmy chiese:

"Che ne dite, andiamo a palazzo?" Così superò le due ragazze per andare al portellone mentre Musa cercava di soffocare una risata.
Quando aprirono il portellone e scesero dalla navicella tutto sembrava piuttosto tranquillo, così si diressero a palazzo. Dopo pochi passi però la strada fu loro tagliata: un branco di ruvi si piazzò davanti a loro mentre sopra questi c'erano i due draghi di ghiaccio con in groppa i due ragazzi.

"Oh-oh..." Si lasciò scappare Musa, Timmy mise mano alla pistola laser mentre Stella e Musa si trasformarono nella loro forma Butterflix.

"Non ci è piaciuto affatto come hai trattato i nostri draghi, quattrocchi." Disse uno dei ragazzi, quello dai capelli neri.

"E a noi non piace quello che avete fatto a questo pianeta." Replicò Timmy pronto a tirar fuori la pistola.

"Ohoh, l'hai sentito?" Disse l'altro al suo amico con tono di scherno, "Pare che siano venuti qui per rimettere le cose a posto, che carini!"

"Sì, siamo venuti per rimettere le cose a posto, razza di imbecilli dai capelli che sembrano usciti da un video musicale di quindici anni fa!" Esclamò Stella, furiosa.

"E tu devi essere la principessa Stella." Disse il ragazzo dai capelli neri, i ruvi ringhiarono e Timmy fece un passo avanti.

"Sì, sono la principessa, e meglio per voi se non avete torto neanche un capello ai miei genitori o vi giuro che ve la farò pagare cara!"

"I tuoi genitori sono vivi e vegeti, principessa." Replicò l'altro, "Ma non per molto, se non farai quello che vogliamo."

Stella si accigliò e chiese:

"Cos'è che volete?"

Quello dai capelli neri stava per rispondere ma il suo amico lo fermò:

"Rory, no, ehi, amico, è inutile, non lo farà mai."

"Lo so, ma vale la pena tentare, no?" Disse Rory.

"No, io dico di tornarcene a palazzo e disfarci dei sovrani, ormai il pianeta è nostro, loro non servono più... credi davvero che la principessa farà ciò che vogliamo?"

"Sì!" Rispose subito Stella, "Farò che volete ma non fate del male ai miei genitori!"

Musa prese il polso della sua amica come per fermarla, ma Stella si sciolse da quella presa e disse:

"Non posso perderli, Musa, ho fatto troppo per riaverli." Poi si rivolse ai due:

"Ditemi cosa volete."

"Il tuo potere, carina, e vogliamo distruggerlo." Rispose l'altro.

Nel frattempo su Domino Sky fu piuttosto confuso quando vide riapparire la sua ragazza. Bloom andò da lui e lo abbracciò, ma Sky chiese:

"Si può sapere dove eri finita?!"

"Sono sempre stata qui, Sky! Non capisco, non riuscivo a muovermi e voi non mi vedevate!"

Sky alzò un sopracciglio: ci stava capendo ancora meno, così Tecna s'intromise:

"Lo ammetto, è colpa mia." I due la guardarono e Tecna, con molta disinvoltura, spiegò: "Sì, beh, non potevo mica permetterti di fare una sciocchezza simile? Ho creato una scatola riflettente, vale a dire una specie di scatola che riflette la luce, e che quindi è... diciamo invisibile, anche se odio minimizzare fino a questo punto... e che riflette il suono, e quindi dall'esterno non potevamo sentirti. Così Sylvie e Marcus hanno creduto che tu fossi scappata teletrasportandoti chissà dove ed hai dato il tempo a noi di combattere, grazie mille, Bloom." E sorrise, Bloom guardò Sky, un po' perplessa, lui fece spallucce.

"Beh, l'importante è che abbiamo vinto noi, no?" Sorrise poi la principessa, poi però si scurì in viso: "Ragazzi, Dafne e Thoren sono nei sotterranei e Thoren è ferito! Dobbiamo sbrigarci!"

Così i tre ragazzi si fecero strada lungo i corridoi del grande palazzo, Bloom guidò i suoi amici fino ai sotterranei, e fu lì che incontrarono dei problemi:

"Okay, questa dovevamo aspettarcela..." Disse Bloom vedendo i soldati di neve davanti all'entrata delle segrete.
Senza perdere altro tempo i ragazzi si diedero al combattimento: Sky si lanciò contro di loro distruggendone quanti ne poteva menando colpi di spada, Bloom e Tecna preferirono un attacco combinato grazie al quale riuscirono a sciogliere buona parte di quei soldati, e così, dopo pochi minuti che erano sembrati anni, di quei soldati non rimase che neve sciolta.

"Non è stato troppo difficile..." Disse Bloom, col fiato corto.

"No, affatto..." Replicò Tecna con sarcasmo.

I ragazzi continuarono lungo i sotterranei chiamando i nomi dei loro amici sperando di trovarli il più in fretta possibile. Finalmente dopo poco qualcuno rispose e i ragazzi furono in grado di trovare la cella.

"Dafne, Thoren!" Esclamò Bloom quando li vide, erano entrambi in condizioni pietose.

"Bloom! Non dovevi venire qui!" Disse Dafne mentre era seduta a terra reggendo la testa di Thoren sul suo grembo.

"Sai quanto sono testarda. Ed ora vi facciamo uscire via di qui!" Disse poi la giovane principessa, risoluta. Guardò Tecna e la sua amica capì che toccava a lei: Tecna collegò la serratura della cella ad un dispositivo digitale tridimensionale, premette dei tasti a la porta fu magicamente aperta. Così entrarono e videro le condizioni di Thoren.

"Cosa è successo?" Chiese Sky vedendo suo cugino che era quasi privo di conoscenza. Dafne, trattenendo le lacrime, rispose:

"Sono venuti e hanno messo a ferro e fuoco il palazzo, hanno preso mamma e papà... a proposito..."

"... stanno bene, sono nella nostra navicella." La rassicurò sua sorella e le fece cenno di continuare.

"... e così mi hanno minacciata, mi hanno detto di volere la Fiamma del Drago, ho detto loro che ero solo una ninfa ma non mi hanno creduta e così... così mi hanno torturata per convincermi a dare loro la mia magia. Nonostante Thoren fosse stato catturato da quelle creature in qualche modo è riuscito a liberarsi per venirmi in aiuto ma quella specie di... era un ruve, credo fosse un ruve, l'ha morso, l'ha graffiato e... insomma, l'ha ridotto in questo stato."

"Non preoccuparti, Dafne, lo porteremo subito a Magix dove riceverà le cure di cui a bisogno. Sky..." Bloom gli fece un cenno e Sky aiutò suo cugino ad alzarsi mentre Bloom aiutò Dafne.
A piccoli e faticosi passi raggiunsero la navicella dove c'erano anche i genitori di Bloom. Quando videro le loro figlie corsero ad abbracciarle mentre Sky aiutò suo cugino a stendersi.

"Sky, non possiamo andare a Magix." Gli disse Tecna a bassa voce mentre Bloom era con la sua famiglia.

"Tecna, dobbiamo per forza." Replicò il principe.

"Come dovevamo per forza dividere la squadra per venire a salvare questi pianeti, ora siamo qui e dobbiamo salvare Domino. Abbiamo sconfitto Marcus e Sylvie ma non erano gli unici seguaci di Yana che sono su Domino, da dove credi che arrivi tutta questa neve? Non possiamo andarcene lavandocene le mani."

"Arriveranno altre squadre da Fonterossa, Thoren e Dafne hanno bisogno di cure."

"Se ne occuperà Bloom, ha dei poteri curativi, no?"

"Beh, ora col Butterflix non sono troppo potenti, non sono neanche come quelli di Flora... e non dirle che l'ho detto."

"Se hai paura di distruggere l'egocentrismo della tua ragazza sono problemi tuoi, ma non lasciamo Domino, o almeno non fino a quando ci saremo assicurati che possiamo farlo." Concluse Tecna risoluta e si allontanò dal principe senza dargli la possibilità di dire altro.

"Vostre Maestà," Disse quindi la fata della tecnologia ai due sovrani, "ci rendiamo perfettamente conto che voi, Dafne e Thoren avete bisogno di cure mediche, ma al momento non possiamo lasciare Domino." Bloom sgranò gli occhi ma Tecna continuò: "In quanto difensori della Dimensione Magica e dei suoi abitanti è nostro compito assicurarci prima che gli abitanti di Domino stiano bene e attendere le altre squadre di Fonterossa."

"Tecna, ma..." Provò a dire Bloom ma suo padre disse:

"Sono molto felice di sentire una cosa del genere. Mi rendo conto delle condizioni di mia moglie, mia figlia e mio genero, ma il mio pianeta, il mio regno, non può essere abbandonato, non in questo stato. Ti ringrazio."

"Papà, credi davvero che Thoren possa aspettare?" Chiese Bloom scioccata, Oritel rispose:

"In quanto sovrano di Domino, è mio dovere mettere il bene del pianeta avanti al mio e a quello della mia famiglia. Sarei un re egoista, altrimenti, e nessun regno se ne merita uno."

Marion sorrise fiera per le parole di suo marito, Bloom sospirò lanciando un'occhiata a sua sorella che teneva la mano di suo marito.

Nel mentre su Solaria erano cominciati i combattimenti, a quanto pareva Stella aveva cambiato idea e non si sentiva pronta a rinunciare ai suoi poteri.
Timmy quindi si ritrovò da solo a combattere contro un branco di ruvi mentre Musa e Stella combattevano contro Rory e il suo amico.

"Andiamo, Dean, pronto a combattere contro due farfalline colorate?" Chiese, con ironia, Rory al suo amico.

"Fate... non mi sono mai piaciute, le streghe hanno tutt'un altro fascino!" Esclamò Dean.

"Che coincidenza, a me gli idioti psicopatici non sono mai piaciuti!" Replicò Stella preparando tra le sue mani una sfera arancione.

"Ti eri detta disposta a qualsiasi cosa per salvare i tuoi genitori, principessa, credi davvero che sia saggio sferrare quell'attacco?" Chiese Rory con un sorrisetto, Stella assottigliò gli occhi con rabbia e rispose:

"Dovresti sapere che non sono famosa per la mia saggezza!"  E così lanciò contro il ragazzo e al suo drago una sfera di calore puro ed incandescente, Rory si scansò ma la sfera di Stella colpì la coda del suo drago. A quel punto il ragazzo non se ne stette indifferente e diede ordini alla sua creatura, così con un ruggito dalla bocca del drago uscì una scia ghiacciata che Stella non avrebbe mai potuto evitare se non fosse stato per Musa che si gettò addosso alla sua amica per farla spostare, la fata della musica però si ritrovò con un'ala congelata.

"Oh no, Musa!" Esclamò Stella e si coprì la bocca con le mani, Musa sbatté forte le sue ali cercando di rimanere in volo, ma non ci riuscì  e la fata perse quota, Stella si gettò in picchiata per aiutarla ma la strada le fu tagliata dal gigantesco drago.

Musa, nonostante l'ala congelata, cercava di creare una rete sonica per attutire la caduta, ma era difficile farlo mentre precipitava da una considerevole altezza, improvvisamente però smise di precipitare. Aprì gli occhi e si ritrovò davanti il ragazzo dai capelli biondi, guardò il grande drago che la sorreggeva. Dean sorrise:

"Ciao, tesoro, credo sia arrivato il momento di uno scambio."

Musa capì che il suo nemico voleva usarla come esca e così non perse tempo:

"Non credo proprio!" Spinse via il ragazzo mentre lui cercava di tenerla ferma, Musa si divincolò e per ultimo usò la tattica più efficace contro un ragazzo-piovra: gli diede uno schiaffo. Dean fu costretto a lasciare andare per un attimo la presa su di lei, e così Musa lo spinse via, giù dal drago di ghiaccio.

"Ciao ciao, amico!" Ridacchiò la fata della musica, la sua ala però era ancora congelata allora Musa prese le redini della creatura ghiacciata.

"Okay, bello... ehm.. yeehaa!" Esclamò, cercando di incitare il drago a muoversi, ed effettivamente ci riuscì. Il drago di ghiaccio caricò e seguì le direzioni che gli dava Musa, così la fata raggiunse la sua amica che era in difficoltà.
Nel frattempo Timmy cercava di sbrigarsela da solo contro quel branco di creature che attaccavano da ogni lato, e sebbene lo specialista fosse molto abile con la sua arma, incontrò innumerevoli difficoltà, essendo uno contro una cinquantina.

Timmy però non rimase solo per molto, il suo overwatch lo avvertì che erano arrivati i rinforzi, e dopo pochi istanti, da due navicelle in volo, si calarono due squadre di specialisti arrivati direttamente da Fonterossa.

"È arrivata la cavalleria!" Esclamò uno degli specialisti, il capitano della squadra, affiancandosi a Timmy. Lo specialista occhialuto sorrise sollevato e la battaglia alla pari poté finalmente iniziare.

Stella nel frattempo era intrappolata dal drago di Rory che la circondava completamente.

"Sai già cosa devi fare, devo ottenere la tua magia." Le disse Rory, Stella, accigliata, replicò:

"Te lo scordi! Salverò il mio pianeta e la mia famiglia, ridurrò il tua draghetto in granita e mi terrò la mia magia!"

"Ah, davvero?" La schernì il ragazzo.

"Sì, davvero." Rispose Musa arrivando con il suo drago.

"Musa!" Sorrise Stella, la sua amica le fece un cenno e poi lanciò:

"Percussione Sonica!" Ma invece di lanciarlo lei stessa, fu il drago di ghiaccio a farlo unendo all'incantesimo la sua magia e disarmando Rory che perse l'equilibrio e perse quota.

Musa raggiunse la sua amica.

"Stella, stai bene?"

"Sì, ma tu come...?"

"Te lo spiego dopo, ora andiamo a salvare i tuoi genitori!"

Così le due ragazze, Musa in groppa al suo drago e Stella volando, raggiunsero il palazzo di Solaria.

Nel frattempo su Domino Bloom era rimasta nella navicella con la sua famiglia, non aveva intenzione di lasciarli da soli, mentre Sky e Tecna erano scesi per pattugliare le strade di Domino.

"Perché le squadre di Fonterossa ci mettono tanto?" Chiese Tecna mentre con Sky camminava lungo la strada ghiacciata e desolata.

"Domino è lontano, di sicuro a quest'ora saranno già su Solaria ma a noi toccherà aspettare, credo che saranno qui entro il calar del sole."

Tecna non disse nulla e Sky, dopo il secondo troppo lungo di silenzio, chiese:

"Hai sentito cosa ho detto?"

"Sì," Rispose Tecna senza guardarlo ma continuando a premere tasti digitali, "ma sto cercando di fare una scansione termica su tutto il pianeta cercando di capire dove accidenti sono finiti tutti."

"Oh, si... si può fare?" Chiese Sky avvicinandosi alla fata.

"Certo che si può fare!" Rispose Tecna alzando gli occhi al cielo, poi sospirò e mise via il suo palmare digitale. "Sky, ascolta, mi dispiace per il tono che ho usato prima."

"No, va... va bene, insomma, Domino ha bisogno di noi."

"Sai che voglio bene a Bloom."

"Certo, lo so, tranquilla." Sorrise Sky, anche Tecna sorrise ma improvvisamente si sentì un bip! e la fata alzò subito il suo palmare.

"Sky, guarda!"

"Com'è possibile?!" Chiese Sky scioccato, Tecna scosse la testa:

"Non ne ho la minima idea, ma pare che su Domino non ci sia nessuno a parte noi."

Su Solaria la situazione era completamente differente: c'era il caos più totale, panico, distruzione, e neve (il che era la cosa più grave per Solaria).

"È come se avessimo stretto una specie di legame, ora la mia magia passa attraverso di lui, è pazzesco!" Spiegò Musa una volta arrivate a palazzo scesa dal drago di ghiaccio.

"Ed ora ti obbedisce? Sta dalla nostra parte?" Chiese Stella.

"Credo di sì." Rispose Musa accarezzando il muso del suo drago.

Le due amiche notarono quindi in che condizioni era il palazzo: i soldati erano tutti feriti, probabilmente avevano combattuto contro i ruvi, e il palazzo era semidistrutto, e quella doveva essere opera di Dean e Rory.

"Principessa! Cosa ci fate qui? È pericoloso! Tornate ad Alfea!" Le disse uno dei soldati del palazzo avvicinandosi a Stella, lei lo guardò:

"Avete combattuto?"

"Sì, hanno assediato il palazzo, dei draghi di ghiaccio l'hanno distrutto e creature con zanne affilate ci hanno attaccati, questa notte hanno lasciato il palazzo per andare nelle strade, Solaria ormai appartiene a loro."

"No, questo non succederà mai. Dove sono i miei genitori?" Chiese Stella, decisa.

"All'ultimo piano, li abbiamo difesi meglio che abbiamo potuto e le creature non sono arrivate a loro."

"Va bene." Replicò Stella superandolo, Musa la seguì ma la principessa si fermò e disse al soldato:

"Grazie."

"Dovere, vostra altezza." Rispose lui, ma Stella non fu proprio contenta di quella risposta.
Senza perdere altro tempo lei e Musa entrarono a palazzo, tutto era distrutto: i mobili, i lampadari, le tele. Le due ragazze si diressero all'ultimo piano per raggiungere i sovrani ma ad un tratto Stella si fermò e Musa la imitò.

"Musa, secondo te sono davvero tanto terribile?"

"Terribile? Perché?"

"Secondo te Brandon ha ragione su di me?"

"Io credo che ognuno sia fatto in un modo e che è difficile che certi tipi di persone cambino, allora o le si ama o niente."

"E con questo hai voluto dire che..."

"... che ti voglio bene, Stella."

Stella abbozzò un sorriso e Musa la incitò ad andare, così insieme raggiunsero i genitori di Stella che erano protetti da delle guardie.
Appena li vide Stella andò loro incontro e li abbracciò.

"Come state? Vi hanno ferito?" Chiese Stella preoccupata, sua madre rispose:

"No, tesorino, noi stiamo bene, ma Solaria è in condizioni terribili."

"L'ho visto."

"Quando abbiamo visto la neve non potevamo credere ai nostri occhi ed abbiamo chiesto ad Antares, lei dice che è come se questa magia non arrivasse da qui, pare che arrivi da un altro pianeta e lei non può nulla."

"Arriva da Sakoma, è l'arpa d'oro che permette tutto questo." Spiegò Stella.

"Oh..." Fu quello che disse Luna abbassando lo sguardo.

"Mamma, papà, ascoltatemi: ora vi porteremo ad Alfea dove sarete al sicuro. Qui sono arrivate delle squadre di Fonterossa che cercheranno di allontanare queste creature, ma voi siete in pericolo. Mamma, tu sei la regina, con Solaria in queste condizioni sei estremamente debole."

"Non so se possiamo farlo..." Disse Luna un po' esitante.

"Papà, diglielo anche tu, per favore!" Lo pregò Stella, Radius disse a sua moglie:

"Stella ha ragione, è meglio andare ad Alfea."

"Bene!" Esclamò Stella, "Allora venite con noi, siamo venute con una navicella." Sorrise Stella.

Musa, Stella e i suoi genitori uscirono dal palazzo, e Musa fu lì appena in tempo per salvare il suo nuovo amico.

"Ehi, ehi, ehi! Lasciatelo stare! Ehi, amico, posa quella lancia! Sì, dico a te!" Musa corse a piazzarsi davanti al suo drago.

"Ma, signorina, queste creature sono pericolose!" Disse uno dei soldati, costretto ad abbassare la lancia per non puntarla contro Musa. La fata nel frattempo accarezzava il muso del drago per calmarlo per lo spavento preso.

"Ve lo dico io cosa è pericolosa: la mia percussione sonica è pericolosa! Ed ora via di qui!"

"Impetuosa, la tua amica, tesorino..." Mormorò Luna a sua figlia guardando Musa, Stella ridacchiò. D'un tratto videro avvicinarsi un drago simile a quello di Musa e Stella si mise davanti ai suoi genitori spingendoli ad indietreggiare.

"Ecco dov'è finito il tuo drago, Dean!" Esclamò Rory indicando il grande drago, Dean era con lui sul suo drago.

"Ehi, fatina, perché non usi le tue ali da farfalla e lasci andare il mio drago?" Chiese Dean sinceramente offeso.

"Non credo proprio! Mai sentito parlare di protezione animali?"

"Voi due idioti mi avete stancato!" Disse Stella alzandosi in volo, Musa saltò in groppa al suo drago e fece lo stesso.

"Hai un'ultima possibilità, principessina: dacci la tua magia e nessuno si farà male." Disse Dean.

Stella e Musa si guardarono e capirono cosa fare.
Le due fate si concentrarono, Musa e il suo drago furono avvolti da un'aurea rossa mentre Stella da un'aurea arancione: convergevano la loro magia.

"Convergenza magica!" Invocarono, e così il colpo partì direttamente dal drago ghiacciato colpendo in pieno i due ragazzi e distruggendo il drago che li portava in groppa.
Dean e Rory precipitarono anche se non da un'altezza non troppo elevata e le guardie di Solaria furono abbastanza veloci da prenderli entrambi e impedire loro di scappare.
Stella e Musa scesero a terra per prendersi la soddisfazione ma videro che molti dei soldati correvano verso il castello: si girarono e videro cosa era successo.

"No! No, no, no, no!" Disse Stella correndo verso il palazzo, o meglio, le macerie di quel palazzo, e verso i suoi genitori che erano da qualche parte lì sotto.

Musa lanciò un'occhiata d'odio ai due e raggiunse la sua amica mentre le faceva eco Dean:

"Questo succede quando mi rubano il drago!"

Stella, a mani nude, spostava le macerie, i grandi massi, i resti del palazzo.

"Mamma! Mamma! Papà! Mi sentite?! Lo so che mi sentite! Non scherzate! Ehi! Dico a voi!" Diceva Stella senza fermarsi mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso.
Musa, dopo un'attimo che le era servito per riprendersi, aiutò la sua amica.
I soldati di Solaria facevano lo stesso, ma nessuno sentiva le voci dei due sovrani.

Su Domino invece Tecna e Sky non riuscivano a spiegarsi come potesse essere possibile che su quel pianeta non c'era anima viva.

"Ne sei sicura?" Chiese Sky, Tecna lo guardò di bieco e Sky alzò le mani:

"Okay, non farò mai più una domanda così stupida."

"Non so dove possano essere finiti tutti, ma credo che a questo punto possiamo tornare ad Alfea per aiutare Thoren."

"Okay, andiamo." Concluse Sky.

I due amici stavano per tornare alla navicella ma sentirono dei ringhi.

Sky sospirò e anche Tecna capì di cosa si trattava, così si girarono entrambi.

"A quanto pare non siamo proprio soli." Disse Sky, i ruvi si avvicinavano a piccoli passi ringhiando.

"Non capisco... non appaiono nella rilevazione termica, è come se non avessero calore." Disse invece Tecna.

"Calore o non calore non possiamo combatterli, sono troppi, e se non ci sono abitanti su Domino andiamo via di qui, va bene?" Sky guardò la sua amica, Tecna annuì.

"Al mio tre scappiamo via e tu non fermarti per nessuna ragione, capito?"

Tecna annuì ancora.

"Uno... due... tre!" Così Tecna e Sky scapparono via per raggiungere la navicella e i ruvi partirono all'inseguimento.
Le creature erano molto veloci e stavano per raggiungerli ma la navicella era vicina, Sky si rese conto che i ruvi erano quasi a loro così si fermò e sfoderò la spada.

"Sky!" Chiamò Tecna vedendo cosa faceva il suo amico, e mentre Sky aveva già cominciato a combattere le disse:

"Cosa ti avevo detto? Corri, Tecna!"

Tecna, anche se all'inizio esitante, fece come le aveva detto il suo amico e mentre il principe combatteva lei corse alla navicella.

Una volta entrata corse ai comandi.

"Tecna! Tecna, dov'è Sky?!" Chiese Bloom andandole dietro ma Tecna sembrava occupata.

"Tecna, ti ho fatto una domanda!"

"Ed io ora non ho tempo per risponderti!" Sbottò Tecna, Bloom fu sorpresa da quei modi ma non poté dire altro, Tecna aveva messo in moto e si alzò in volo.

Sky nel frattempo menava colpi a destra e a manca cercando di difendersi, le creature sembravano non rimanerne colpite più di tanto e stavano per sopraffarlo.

"Ti consiglio di afferrare la corda!" Disse una voce familiare.
Sky guardò in alto, "Tecna!" Sorrise e afferrò la corda e questa cominciò a salire portando in salvo Sky mentre i ruvi ringhiavano ed abbaiavano contro di lui.
Sky salì a bordo, era un po' malconcio ma stava bene.
Bloom corse ad abbracciarlo.

"Sky, stai bene?" Chiese lei, lui la baciò.

"Sì, sì, sto bene."

Poi raggiunse la sua amica ai comandi e prendendola del tutto di sorpresa la abbracciò, Tecna non era abituata a certe manifestazioni d'affetto ma apprezzò il gesto del principe.

"Allora, dove sono gli abitanti di Domino?" Chiese Bloom, Sky allora si rivolse a lei e alla famiglia reale:

"Abbiamo controllato, fatto una scansione termica, ma pare che non ci siano persone su Domino."

"Che cosa?!" Chiese Oritel, sconvolto.

"Sì, non so come sia possibile, ma a questo punto la cosa migliore è tornare ad Alfea."

Su Solaria continuavano le ricerche dei due sovrani, ormai però sembravano senza speranza.

"Stella..." Provò a dire Musa con la voce rotta, ma Stella non voleva saperne e continuava a scavare.

"Mamma!" Esclamò, poi vide qualcosa. Continuò allora a scavare e finalmente trovò sua madre lì sotto quelle macerie. Fu aiutata dai soldati a tirarla fuori, accanto a lei c'era Radius e tirarono fuori anche lui. Dopo pochi istanti Radius si riprese tossendo, ma Luna non riprendeva conoscenza.

"Mamma, ehi, mamma. Mamma  svegliati, ti prego." La pregò Stella asciugandosi le lacrime con la mano.
Stella allora le prese la mano e mormorò qualcosa, all'altezza del cuore della regina brillò una scintilla arancione.

"Musa, dobbiamo tornare subito a Magix." Disse Stella, serissima. 
Musa le fece un cenno, Radius prese in braccio sua moglie la mise in groppa al drago di ghiaccio.

"Di loro due occupatevene voi." Ordinò Stella alle guardie riferendosi a Rory e Dean così seguì gli altri.
Con Musa riportò i suoi genitori alla navicella e Timmy le raggiunse lasciando alle due squadre di Fonterossa il resto dei ruvi.
Musa decise di seguire la navicella in groppa al suo drago, non voleva lasciarlo su Solaria.

La prima ad arrivare ad Alfea fu proprio la squadra di Timmy, Radius portò Luna in braccio fin dentro alla scuola.
Magix era nelle stesse condizioni degli altri pianeti: completamente ricoperta dalla neve.

"Presto, andiamo in infermeria, Ophelia saprà sicuramente cosa fare." Disse Stella ed indicò a suo padre la strada da prendere.
Il gruppetto si fece notare e presto si sparse la voce ad Alfea che c'erano i sovrani di Solaria e che la regina non stava bene.

"Ophelia! Ophelia, apra la porta! Ophelia!" Stella batteva con forza alla porta dell'infermeria.

Ophelia aprì la porta pronta a richiamare la studentessa un po' maleducata ma si fermò quando si rese conto della situazione.

"Ma cosa è successo?! Presto, poggiatela qui!" Esclamò Ophelia facendo spazio e Radius poggiò la regina sul lettino.

"Solaria è ricoperta di neve e mia madre è molto debole, le è crollato addosso il palazzo reale. Non sapevo cosa fare, le ho dato una scintilla della mia magia."

"Sei stata molto saggia, Stella."

"Oh... grazie..." Balbettò la principessa.

"Di lei me ne occupo io, è molto debole e dovrò riabilitarla. Devo chiedervi di uscire, ragazzi, ha bisogno di tranquillità, magari se il re vuole può rimanere, una sola persona non sarà un problema." Disse Ophelia, così Timmy, Stella e Musa lasciarono l'infermeria. Proprio lì fuori incontrarono la preside che stava per entrare.

"Ragazzi, cosa ci fate qui? Cosa è successo? Flora dov'è?"

"Stiamo bene, grazie, preside Faragonda." Rispose Stella con sarcasmo, "Solaria è ricoperta completamente di neve e il palazzo reale è crollato sui miei genitori, siamo qui perché mia madre è in serio pericolo!"

Faragonda non si aspettava fatti tanto gravi e abbassò lo sguardo, poi si rivolse alla principessa:

"Mi dispiaca molto, Stella, sono certa che Ophelia sarà in grado di aiutarla. So che Saladin stesso vi ha avvertite della situazione degli altri pianeti, ma vi si era chiesto di intervenire solo se era possibile lasciare Sakoma, allora vi chiedo: cosa è successo lì? Dov'è Flora?"

"Flora è su Sakoma, con Brandon, Helia, Aisha e Nex. Non sappiamo se abbiano portato in salvo Alyssa, abbiamo diviso la squadra." Rispose Musa, Faragonda si accigliò.

"Avete diviso la squadra? Perdonatemi, ma perché mai avreste fatto una scelta simile?"

"Perché il mio pianeta e il pianeta di Bloom sono sotto la neve, pianeti non adatti alla neve, e dovevamo andare lì." Rispose Stella.

"No, Stella, voi dovevate rimanere con i vostri amici perché altre squadre si erano incaricate di aiutare i pianeti in difficoltà."

"Io e Bloom siamo le principesse!"

"Me ne rendo perfettamente conto, Stella, ma la vostra amica ha bisogno di voi. Se mai Yana prendesse Flora..."

"Si tratta di me, non si tratta di Flora, mia madre rischia di morire!" Sbottò Stella interrompendo la preside.

"... Se mai Yana prendesse Flora non solo tua madre rischierebbe di morire! Ho fatto delle ricerche con i dati che avevo a disposizione e sono riuscita a risalire all'incantesimo che ha intenzione di lanciare Yana: legherà la sua stessa magia al cuore della natura di Flora, a quel punto sarà in grado di congelare l'intera Dimensione Magica lanciando l'incantesimo attraverso l'arpa d'oro, e se ci riesce... oh, beh, questo a confronto sarebbe l'estate. Rischiamo tutti, Stella, e prima di tutti una delle tue migliori amiche: una volta che Yana si legherà al cuore della natura di Flora, lei morirà."

"Cosa? Io non... io non credevo che..." Balbettò Stella ma Faragonda disse:

"Invece io credo che tu sapessi cosa vuol dire quel ciondolo per la tua amica. Spero vivamente che tua madre si riprenda, cercate di contattare i vostri amici, almeno quelli su Domino, noi non riceviamo notizie da Sakoma da ieri e ogni collegamento risulta interrotto." Così la preside si congedò, lasciando di sasso le due amiche.

Timmy, Musa e Stella rimasero fuori all'infermeria attendendo notizie, provarono a contattare i loro amici ed effettivamente non riuscirono ad ottenere un collegamento con Sakoma. I ragazzi di Domino invece fecero sapere che erano quasi ad Alfea.
Dopo qualche ora Musa lasciò Stella dicendo che andava a controllare il suo drago e la principessa rimase con Timmy. Anche se il ragazzo era un tipo da poche parole provò a consolare la principessa:

"Ophelia è brava, vedrai che tua madre starà bene."

"Lo spero, Timmy, anche se ho molta paura."

"Non prendertela per ciò che ha detto Faragonda, sai che siamo tutti sotto pressione." Disse ancora lo specialista, Stella lo guardò:

"Come faccio a non rendermene conto? Io... io non riesco a non essere come sono!"

"Oh, beh, è difficile essere chi non si è, credo..." Replicò il ragazzo aggiustandosi gli occhiali, Stella sospirò.

Musa andò in cortile dove aveva lasciato il suo drago.

"Allora, bello, devo sceglierti un nome... ehm... dunque, visto che ti ho conosciuto su Solaria ti chiamerò Polaris, come una stella, ti piace?" Chiese al drago mentre gli accarezzava il muso. Il drago però si agitò e cominciò a sbattere le ali.

"Ehi, ehi, va tutto bene, non devi aver paura. Credevo potesse essere un bel nome..." Cercò di calmarlo Musa, poi capì cosa lo agitava: una grossa navicella stava planando ed atterrò a pochi metri dalla creatura.

"Sono nostri amici, non ti faranno del male. E comunque, Polaris sia." Lo tranquillizzò Musa, poi vide i suoi amici scendere dalla navicella così li raggiunse.

"Ragazzi!" Vide scendere Dafne e Thoren entrambi malmessi, poi i sovrani di Domino e poi i suoi amici.

"Musa, a voi come è andata? Noi abbiamo bisogno dell'infermeria per Dafne e per Thoren." Spiegò Bloom.
Musa li accompagnò in infermeria e strada facendo raccontò loro ciò che era successo su Solaria.
Arrivati lì Ophelia fece entrare Dafne e Thoren che erano quelli che più necessitavano aiuto, Timmy e Tecna finalmente si riunirono e si abbracciarono.

"Stai bene?" Chiese Timmy contemplenado il volto della sua ragazza.

"Sì, sì, sto bene." Sorrise Tecna arrossendo lievemente.

Bloom e Stella si abbracciarono e Bloom consolò la sua migliore amica:

"Andrà tutto bene, tua madre starà bene, hai capito? Ophelia la rimetterà in sesto, non devi aver paura."

"Ti voglio bene, Bloom." Le disse Stella stringendola e con le lacrime agli occhi.

"Te ne voglio anch'io." Sorrise Bloom.

Nel frattempo Sky era andato nell'ufficio della preside per metterla al corrente della situazione di Domino.

"È permesso?" Chiese Sky, Faragonda gli fece cenno di entrare.
Quando Sky entrò si rese conto di quanto quella situazione avesse condizionato tutto e tutti: l'ufficio della preside era sempre stato un luogo accogliente soprattutto grazie alla grande vetrata che lasciava entrare la luce del sole, ma con quel cielo di nuvoloni grigi ed infiniti la malinconia sembrava aver preso posto in quell'ufficio.

"Allora, com'è andata su Domino?" Chiese la preside anche se c'era una nota di disappunto nella sua voce.
Sky andò a sedersi di fronte alla sua scrivania e rispose:

"Su Domino non c'è nessuno, a quanto pare non ci sono persone, abbiamo svolto una scansione termica e non abbiamo rilevato nulla. C'erano soltanto dei ruvi, molti ruvi... hanno preso il controllo del pianeta. " Sky notò lo sguardo della preside  e capì che lei stava pensando ad altro, così disse:
"Senta, lo che non avremmo dovuto lasciare Flora da sola, ma ci sono Helia e Nex, e c'è Brandon, e mi creda, gli affiderei la mia vita."

"Non basta, Sky!" Sbottò la preside. "Quella ragazza... Flora non ha mai avuto tanto peso sulle proprie spalle e tutto questo è più grande di lei, e non solo, è più grande di me, più grande di... può sembrare qualcosa da niente sconfiggere una strega, ma una strega che annulla il calore dei pianeti è una strega incontrollabile, se tira via la vita nessuno sarà in grado di sconfiggerla. Guardati intorno, Sky, ci sta già riuscendo! Ed io ho mandato le mie migliori fate contro di lei ma loro se ne sono lavate le mani perché avevano questioni più importanti a cui pensare!"

"Lo so, mi dispiace, io..."

"Sky, stammi bene a sentire, ora voi vi rimettete su quella navicella e tornate su Sakoma. Ho un marito, e padre, preoccupato perché sua moglie è stata rapita e le sorti della Dimensione Magica dipendono da sua figlia e non ho il coraggio di dirgli che coloro che avrebbero dovuto aiutarla ora sono qui."

"Va bene, preside Faragonda." Fu tutto quello che disse Sky e abbassò lo sguardo.

"So che non è una decisione presa da te, ti conosco da anni, e so che Flora era d'accordo, conosco anche lei da molto, e mi rendo conto che era in pensiero per le sue amiche, ma ora è lei quella che ha bisogno di aiuto, è lei quella che ha bisogno di voi."

"Lo so, e grazie per la comprensione. Raggiungo gli altri e partiamo, le assicuro che risolveremo questa storia una volta per tutte." Promise Sky alzandosi, Faragonda gli fece un cenno con un mezzo sorriso e Sky lasciò l'ufficio.

Faragonda era perplessa, quella magia era del tuttto inconvenzionale ed inaspettata. Stava prendendo man mano il controllo senza che nessuno potesse fermarla, si stava insinuando nei pianeti senza che se ne accorgessero, e se non avessero fatto qualcosa, molto presto, il gelo avrebbe preso il controllo.

Ehilàà, miei infreddoliti germogli di lullabea! Avevo promesso che sarei stata puntuale ed eccomi qui! Dunque, questo capitolo è un po' inaspettato da parte mia dato che faccio sempre capitoli Flora-centrici, ma la Dimensione Magica è in pericolo e mi sembrava giusto dare spazio anche agli altri pianeti. Come sapete non ho questa gran simpatia per le due principesse ed è per questo che ho affiancato a loro i personaggi che più amo dopo Flora e Brandon: Timmy, Musa e Tecna.
Ho preferito lasciare spazio alle amicizie che nella serie vediamo molto poco e spero che abbiate apprezzato.
Diciamo che è stato un capitolo abbastanza movimentato e quindi non ho nessuna riflessione da condividere con voi, al contario spero voi ne abbiate e sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate del capitolo. Proprio per questo ci tengo a ringraziarvi per come seguite questa storia e per come lasciate sempre un pensiero! Vi voglio un mondo di bene! Come MartiAntares avrà notato c'è una dedica per lei nel capitlo, il fatto è che scorrevo i nomi delle stelle per poter scegliere quello più adatto per la divinatrice della corte di Solaria e trovando questo nome (non sapevo che Antares fosse una stella, bella scleta!) non potevo non sceglierlo!
Direi che è tutto, per sapere come sono andate le cose su Sakoma dovrete aspettare la prossima settimana ma spero che il capitolo, sebbene non fosse dedicato alla protagonista, vi sia piaciuto! Vi mando un bacio fortissimo! Ah, un'ultima cosa: avevo una curiosità e a chi chiedere se non ai miei adorati lettori? Ecco, mi chiedevo, voi che tipo di narratore preferite? Quello in prima o quello in terza persona? Così, per sapere :) è bello essere una specie di "comunità di lettori/scrittori"!
Anche quando non ho niente da dire scrivo interi libri, mi scuso e a presto,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


LA PROFEZIA

"Ehi! Ehi! Dove la state portando?!" Urlò Helia ai soldati di ghiaccio che avevano gettato lui e Brandon in una cella congelata ed ora stavano portando via Flora. I soldati non gli prestarono la minima attenzione e lo specialista fu costretto a lasciar perdere.
Si rivolse allora al suo compagno:

"Mi dici cosa diavolo ti è saltato in mente?!"

"Usciamo di qui. Andiamo a prenderla." Replicò Brandon con aria smaniosa, ma per cercare una maniera di uscire di lì, non sembrava avere le stesse preoccupazioni di Helia. Lo scudiero si avvicinò alle sbarre di ghiaccio per cercare di capire se poteva romperle.

"Credi che sia davvero così facile?! Siamo in un palazzo controllato da due streghe che hanno dalla loro parte tuo fratello e che tu hai scambiato per Flora, per la mia Flora, senza pensarci due volte!" Disse ancora Helia, alzando la voce. Brandon si girò di scatto verso di lui e gli puntò il dito contro:

"Senza pensarci due volte?! Ma chi ti credi di essere, eh?! Credi di essere l'unico capace di sentire qualcosa di vero?! Credi di essere l'unico ad avere delle emozioni e che tutti gli altri siano egoisti?!"

Helia allontanò Brandon con la mano e replicò, in maniera piuttosto calma, forse un po' sfacciata:

"No, certo che no, non credo affatto che tutti gli altri siano egoisti, credo che tu sia egoista."

"Sei fortunato, Helia, perché ora ho altro a cui pensare!" Sbottò Brandon tornando alle sbarre ma si fermò quando Helia chiese:

"Perché, altrimenti?"

Brandon si voltò verso Helia e, con un sorrisetto isterico, disse:

"Oh, non ci riuscirai, non mi farai passare per quello che tu credi che io sia! Flora sa perché ho fatto la scelta che ho fatto e tu sei l'ultima persona al mondo a cui devo delle spiegazioni!"

"Invece me le devi! Siamo intrappolati qui! La ragazza che amo è intrappolata qui a causa tua!"

"La ragazza che io amo è intrappolata qui perché la mia vita non è perfetta come la tua! Perché io devo rimettere sempre insieme i pezzi, i pezzi che non sono io a rompere, ed ora se non ti dispiace devo trovare il modo di uscire di qui perché la ragazza che amo a quest'ora sarà spaventata e tutto quello che vuole è che la porti via di qui!" Brandon guardò Helia, arrabbiato, molto arrabbiato. Arrabbiato con Helia, con Logan, con se stesso. Helia, con un atteggiamento completamente opposto a quello dello scudiero, disse:

"Non credi allora che si meriti di più?"

"Come, scusa?" Chiese Brandon, profondamente infastidito da quell'atteggiamento.

"L'hai detto tu stesso: la tua vita è un disastro, la mia è perfetta. Non credi che si meriti qualcosa di perfetto?"

Brandon sostenne lo sguardo di Helia essendo troppo orgoglioso per abbassarlo, allora disse:

"Ho un'idea, su, muoviti."

Yana si stava occupando del flusso magico che attraversava l'arpa d'oro, magia che certamente non era sua e che lei aspettava con ansia di avere.
Flora alzò lo sguardo cercando di capire meglio cosa stesse facendo la strega, ma non ci riuscì: le sue mani erano legate ad una catena di ghiaccio che non le permetteva di fare più di un passo, catena, tra l'altro, che assorbiva ogni suo tentativo di attacco.
La strega si voltò verso di lei e, con un ghigno disegnato sul volto, disse:

"Mi hai fatto penare un po', ma alla fine sono riuscita a catturarti, farfallina!"

"Sì, certo, col ricatto! Sappi che non sei affatto una bella persona!" Replicò Flora con rabbia, Yana alzò gli occhi al cielo, annoiata:

"Oh, non ci dormirò stanotte!" E ridacchiò, poi tornò seria:

"La vedi questa? Questa è l'arpa d'oro... oh, ma di sicuro saprai di cosa si tratta, sei stata tu che te la sei fatta scappare!"
Flora abbassò lo sguardo, la strega continuò:

"E grazie a questo bell'affarino la mia magia si estenderà in tutta la Dimensione Magica!"

"Magia? Quale magia? Tu non ne hai, Nikolai te ne ha privato!" Ribatté Flora, Yana assottigliò gli occhi e disse:

"Oh, tranquilla, avrò la mia vendetta su Nikolai molto presto. La sua magia la stai custodendo tu, e tu, povera, sei intrappolata qui... ma che spiacevole situazione!" Concluse con sarcasmo.

"Non avrai la mia magia, hai detto bene, la sto custodendo, e non ti lascerò prenderla tanto facilmente! I miei amici..."

"Amici?" Chiese la strega, "Quali amici? Quelli che ti hanno lasciata qui? Oh, povera illusa... mi fai anche un po' pena, per loro vali persino meno di un traditore!"

"Ti sbagli! Loro... lui..." Flora abbassò lo sguardo non avendo altre parole. Brandon non l'avrebbe mai abbandonata, ma teneva a suo fratello e la strega l'avrebbe ucciso. Lui sapeva che la strega non le avrebbe fatto del male, o non ora almeno. Lui lo sapeva, o non l'avrebbe mai lasciata da sola.

Poi qualcun altro entrò in quell'antro ghiacciato, qualcuno di molto più importante della regina.

"Madre, quei ragazzi sono stati imprigionati, mi occuperò poi di trasformarli."

"Molto bene, cara." Replicò Yana sorridendo a sua figlia, "Ora non perdiamo tempo, su."

Così Helen si avvicinò a Flora, la ragazza purtroppo non poteva difendersi né allontanarsi. Helen prese tra le mani il ciondolo della keimerina dicendo:

"Ma che bella collana! Ops, adesso è mia!" Così provò a strapparla dal collo della fata ma il ciondolo non venne via.

"Brandon, è ghiaccio ma è stregato, credi davvero di riuscire a romperlo con una semplice spada?" Chiese Helia scettico una volta che Brandon gli ebbe spiegato il suo piano.

"Ehi, ehi, innanzitutto la mia spada non è una semplice spada. Non ascoltarlo, " Intimò lo scudiero alla spada tenuta a qualche metro da lui, oltre le sbarre. "... e poi, vale la pena tentare, meglio che ce l'abbiamo noi che che ce l'abbiano loro, no?"

Helia sospirò e assecondò quindi la proposta dello scudiero, così si avvicinò alle sbarre di ghiaccio senza prima lanciare uno sguardo alla pixie che rimaneva priva di conoscenza in un'ampolla magica.
Lo specialista allora allungò il braccio oltre le sbarre, Brandon lo guardò con attenzione, impaziente di impugnare nuovamente la sua spada. Helia allora sparò i suoi raggi laser dritti verso la stalattite dove i soldati di neve avevano lasciato la spada di Brandon dopo avergliela confiscata, i laser si avvinghiarono contro l'elsa della spada ed Helia la tirò verso di sé, questa poi cadde a contatto con le sbarre non potendole attraversare.

"Piano!" Esclamò Brandon quando la spada cadde a terra, Helia alzò gli occhi al cielo.

"Ecco fatto." Concluse con noncuranza mentre Brandon andò alle sbarre, si mise in ginocchio e, allungandosi, cercò di avvicinare la spada. "Non capisco perché tu ci tenga tanto..." Disse lo specialista guardando come il suo amico cercava di prendere la spada. E Brandon, con la faccia schiacciata contro le sbarre cercando di allungarsi più che poteva, rispose:

"Questa spada sta con me da quando avevo sedici anni, è la mia spada... ah, eccoti qui!" E così la impugnò e la fece passare attraverso le sbarre mettendola in verticale, così si girò verso Helia mentre la rimetteva nel fodero. "Non puoi capire..."

Helia lo guardò:

"Ti do una notizia: anch'io sono uno specialista."

"Sì, ma non è la stessa cosa... diciamo che tengo a questa spada come tu tieni al tuo primo blocco da disegno, o almeno il blocco su cui hai fatto il tuo primo vero disegno venuto bene."

"Oh, allora capisco cosa vuoi dire... tengo conservato quel blocchetto, è quello dove ho il primo ritratto che feci a Flora."

Brandon assottigliò gli occhi ed Helia, con un sorrisetto, disse:

"Oh, ma tu non puoi capire, non sei mica un artista... Flora è un tipo romantico, ed anche io lo sono, e certe cose ci legano, è un ricordo che abbiamo. Certo, non mi aspetto che tu possa capire, c'è bisogno di una certa sensibilità per farlo e tu chiaramente non ne hai. Sai, tra me e Flora c'è questa connessione."

"Sì, certo, perché con un blocchetto e una matita tu credi che sia fatta? Una ragazza ha bisogno di sentirsi al sicuro, come credi di proteggerla, con un quadro?" Chiese Brandon, scettico.

"Lo vedi? Non pensi ad altro! Hai una visione del mondo così..."

"... Così come, Helia? Non voglio fare altro che proteggere le persone che amo."

"Sì, beh, Flora non è quel tipo di ragazza che vuole essere difesa con una spada." Replicò Helia con sicurezza nella voce.

"Esattamente!" S'intromise Chatta, ripresasi. Helia si lasciò scappare un sorrisetto mentre Brandon alzò gli occhi al cielo:

"Ora ci voleva pure la fatina impicciona..."

"Brandon, sono la sua pixie, siamo legate, è come se fossimo una sola persona ed io so esattamente cosa desidera Flora, e di cosa ha bisogno. E ciò di cui ha bisogno è un ragazzo come Helia, quindi volatilizzati." Disse Chatta molto velocemente, poi aggiunse:

"Ed ora tiratemi fuori di qui!"

"Hai ragione, Chatta, ora vediamo come fare, se solo..." Stava dicendo Helia ma Brandon lo zittì:

"Arriva qualcuno."

E lo scudiero aveva ragione, arrivarono due soldati di neve guidati da un ragazzo, sembrava avere l'età dei due specialisti.

"Un po' stupido da parte vostra mettervi contro un intero esercito, non credete?" Chiese il ragazzo divertito, Brandon lo guardò e replicò:

"Stupido da parte tua metterti contro di noi."

"Wow, facciamo i coraggiosi! Eppure non sono io quello dietro le sbarre."

Brandon si avvicinò alle sbarre e, sostenendo lo sguardo del ragazzo, disse:

"Io ti conosco, sei di Eraklyon."

"Sì, è vero. Anch'io ti conosco, tutti conoscono lo scudiero del principe. Che bravo, ti sei fatto un nome!" Lo schernì il ragazzo, Brandon però rimase impassibile osservando il viso del ragazzo: capelli scuri, occhi piccoli, e quella voglia sul mento. Lo conosceva.

"Tu sei il figlio del disertore." Concluse Brandon.

"Felice di sapere che ho un nome anch'io." Sorrise con ironia il ragazzo.

"Beau, giusto? Non mi sorprende che tu sia finito qui."

"Allora non ti sorprende neanche che ci sia tuo fratello, qui."

Brandon lo guardò con gli occhi pieni di rabbia e chiese:

"Come avete fatto a convincerlo?"

"Oh, ma è stato lui a convincere noi!" Sorrise ancora Beau, "Andiamo, Brandon, vivi ancora nel tuo sogno ad occhi aperti? Logan sta con noi, è sempre stato dalla nostra parte anche se lo venivi a tirare per le orecchie da brava mamma chioccia! Fattene una ragione, a quanto pare il tuo nido non era abbastanza!"

Quello che fece Brandon dopo costrinse Chatta a coprirsi gli occhi, ed Helia pensò svariate cose in quegli attimi. Primo: pensò che Brandon era tutto ciò che lui non era, e ne era felice; la violenza con cui aveva preso quel ragazzo e l'aveva sbattuto contro la cella fino a farlo sanguinare era davvero qualcosa che Helia non avrebbe mai fatto, forse il calcio per gettarlo contro il muro privo di conoscenza ci stava, ma era il massimo per Helia. Secondo: anche se gli costava ammetterlo, Brandon con la spada ci sapeva davvero fare; in un attimo l'aveva sfoderata e aveva distrutto i due soldati di neve attraverso le sbarre. Terzo: lo scudiero aveva molte cose dentro di sé, ed Helia capì che non lo conosceva affatto, e si chiese se quello che fino ad allora aveva conosciuto fosse o no il vero Brandon.

Lo scudiero, col fiato corto, si girò verso la fatina e il suo amico con un sorriso mostrando le chiavi:

"Andiamo?"

"S-sì." Annuì Helia, ancora un po' scioccato. 
Brandon aprì la cella e i tre uscirono, prima di andare Helia fermò Brandon dicendogli:

"Hai del... hai del sangue qui... sul... sì, ecco." E Brandon, abbozzando un sorriso, si pulì.

"Chatta, sta' tranquilla, troveremo un modo per farti uscire di qui." Disse Helia rassicurando la fatina mentre si avviava con Brandon per uscire da quei cunicoli scavati nella neve.
D'un tratto però Brandon, che era in testa al gruppo, si fermò.

"Brandon, che ti succede?" Chiese Helia preoccupato.

"Niente," Rispose lo scudiero tenendosi il petto, "va tutto bene, andiamo." Ma la sua uniforme si stava consumando sotto la magia della Natura.

Nel frattempo, Nex, Aisha e Alyssa erano tornati al palazzo reale abbandonato essendo quello l'unico luogo sicuro.

"Non ci credo, Brandon non avrebbe mai lasciato Flora." Disse Aisha dopo che Nex ebbe finito di raccontare la sua storia.

"Aisha, ero lì." Insisté Nex.

"Lo so ma... stiamo parlando di Brandon, e di Flora, e non... adesso che facciamo?" Chiese infine Aisha con un sospiro di disperazione. Nex la guardò non sapendo cosa risponderle mentre Alyssa, che era alla finestra, si girò e sbottò:

"Se metto le mie mani su quel furfante io... come ha potuto?!"

"Signora Alyssa, mi creda, era l'unica cosa da fare." Replicò Nex ed Aisha lo ascoltò con attenzione stupita che il suo ragazzo prendesse le parti di Brandon quando neanche lei stessa lo faceva. "Eravamo in tre contro un intero esercito, la strega aveva preso Flora, Helia ha provato a prenderla ma quando la strega ha preso anche Logan Brandon ha creduto che fosse meglio fare in questo modo, abbiamo salvato due vite: non avrebbe mai ucciso Flora, le serve, Logan invece non più di tanto."

"E da quando il mio ragazzo è tanto maturo?" Chiese Aisha con una punta di ironia.

"Da quando è la prima volta che dividiamo la squadra e mezza Dimensione Magica e sotto la neve, questa situazione è assurda. E poi, anch'io ho dei fratelli, posso capire la scelta di Brandon e se l'ha fatta, vuol dire che è sicuro di poter salvare Flora."

"Beh, sarà meglio per lui!" Esclamò Alyssa.

Aisha, che era accanto a Nex, gli chiese:

"Tu ti fidi di lui?"

"Sì." Rispose Nex convinto, "Ma non dirgli che te l'ho detto." Aggiunse strizzandole l'occhio facendola sorridere.

"Ed ora," Disse ancora Nex prendendo il comando, " vediamo di metterci in contatto con gli altri, spieghiamo loro la situazione e vediamo cosa fare, di certo non possiamo rimanere qui mentre Helia e Brandon sono là dentro."

A palazzo invece Helen si scagliava contro Flora:

"Che giochetto da fata è questo?! Eh?! Dammi subito quel ciondolo!"

"Non posso, sono una keimerina e questo è il mio cuore della natura, non puoi separarmene." Replicò la fata cercando di sembrare sicura e nascondendo la paura. Non poteva separarsi da quella collana, era l'unica cosa che teneva stabile la sua magia e che non le faceva subire gli effetti di quello che stava succedendo su Linphea: era il rubino che assorbiva le vibrazioni magiche di Linphea, il dolore, il freddo.

Helen la guardò, insoddisfatta, poi si rivolse a sua madre abbassando la voce:

"Madre, adesso che facciamo?"

"Adesso trovi un modo di prendere quel ciondolo, l'incantesimo ormai è completo e l'arpa sta facendo il suo lavoro, manca solo il ciondolo ed io riotterrò i mie poteri. Morta la keimerina e con quel ciondolo custodirò l'inverno, niente potrà fermarmi. Tienila viva, avremo bisogno di lei per l'incantesimo. Mi raccomando, Lenny, cerca di non deludere la mamma."

"Certo che non vi deluderò madre, potete starne certa." Replicò Helen, decisa. Yana la guardò dall'alto in basso, poi prima di andare disse:

"Dimostrami che non sei come tuo padre."

Quando Yana andò via Helen si rivolse a Flora e la fata, cercando di prendere tempo, disse:

"Ascolta, nessuno vuole guai, e non è un grande affare controllare la Dimensione Magica, puoi credermi, insomma..."

"Silenzio!" Tuonò Helen e Flora zittì subito, la ragazza si avvicinò alla keimerina e, prendendole il viso con una mano, le chiese:

"Come faccio a prendere questo ciondolo?"

Flora la guardò negli occhi ma non rispose, Helen la lasciò facendole sbattere la testa contro il muro di ghiaccio. Flora appoggiò la testa per sopportare il dolore, poi però si accorse che qualcun altro era entrato in quell'antro gelido.

"Tu..." Disse Flora guardandolo con rabbia, Logan si lasciò sfuggire un sorrisetto e replicò:

"Fiorellino! Mh... non ti ho ancora perdonata per come ti sei comportata con me, lo sai?"

Helen gli si avvicinò e gli disse:

"Logan, non riesco a prendere il ciondolo."

"Come non riesci a prendere il ciondolo?"

"Non viene via, è come se fosse incollato a lei, non riesco a prenderlo!"

Logan sospirò pensando a qualcosa ma i suoi pensieri furono interrotti da Flora che esclamò:

"Come hai potuto essere così cattivo?! Brandon si fidava di te!"

Logan alzò un sopracciglio, la guardò e replicò:

"Sì, sì, la solita vecchia storia... il povero Brandon ha provato a fidarsi del fratello cattivo, lui l'ha tradito, bla bla bla... Brandon ha quello che si merita! Vuole fare l'eroe? Dovrebbe ringraziarmi, gli do tante occasioni per farlo."

"Si può sapere perché ce l'hai tanto con lui? Non capisci che ti vuole bene? Ti ha salvato la vita nonostante tutto!"

"Ecco, appunto, non so perché tu lo difenda ancora se ti ha lasciata qui." Rispose Logan incrociando le braccia, Flora replicò:

"Perché mi fido di lui."

Logan la guardò, poi si avvicinò:

"Il ciondolo, muoviti."

"Non posso toglierlo."

"Non sei coraggiosa e questo non è il momento per fingere di esserlo. Il ciondolo."

"No!"

"Flora, ora basta, non arriverà il tuo cavaliere in armatura scintillante, mi sono già occupato di lui, quindi smettila di prendere tempo e dimmi perché questo dannato ciondolo non viene via."

"Lo sai che lui ci ha sperato veramente? Voleva che tornaste fratelli come eravate una volta e..."

"Una volta quando? Quando eravamo piccoli? Siamo cresciuti, le cose sono cambiate, è venuto fuori che io non sono come lui, ho un'altra indole, sono quello che ha preso da nostro padre, non possiamo tornare fratelli come una volta!" Esclamò Logan, Flora cercò di capire ma Logan fece per lei:

"Non te l'ha detto, vero? Ancora mi chiedo perché ti fidi tanto di lui se ti lascia qui e chissà cosa ti ha raccontato su di lui!"

"Smettila, so cosa stai cercando di fare ma non ci riuscirai, non mi dividerai dai miei amici!"

Logan stava per replicare ma Helen gli poggiò una mano sulla spalla dicendogli:

"Abbiamo un problema."

Logan la guardò e lei continuò:

"È Beau, sono scappati, dobbiamo sbrigarci."

Logan prese un respiro trattenendo la rabbia e si rivolse a Flora:

"E va bene, fiorellino, pare che dovremo usare le maniere forti!" Così prese Flora per un braccio stringendo fino a farle male, Helen agitò la mano e dissolse la catena che la legava alla parete anche se le sue mani rimasero legate, Flora provò a sciogliersi dalla presa del ragazzo ma non ci riuscì ed Helen, con un gesto, le fece perdere i sensi.

Brandon ed Helia erano usciti dai cunicoli portando con loro Chatta che, povera, non ne poteva più di stare in quella bolla magica. E Brandon non ne poteva più delle sue chiacchiere, quella fatina prendeva la sua magia troppo alla lettera. Ovviamente, la pixie non faceva che criticare la scelta di Brandon, rimproverarlo, ricordargli che Flora era nelle mani della strega e che lui era un emerito idiota. A questo punto, si stava lui stesso domandando se la scelta che aveva fatto fosse quella giusta, ma una parte del suo cuore gli diceva di sì... Logan, per quanto stupido, immaturo ed egoista fosse, era suo fratello, e lui non poteva lasciarlo alla strega. Se lui voleva tornarci ci sarebbe tornato, ma Brandon non poteva scegliere di lasciarlo lì. Aveva ucciso lui la madre, ma come? Quando? Quelle domande lo stavano uccidendo, e non solo quelle. Sentiva una fitta nel petto, un gelo nei sensi, ed ogni passo era una tortura. Ma Flora era lì da qualche parte in quel palazzo, e sì, Helia era perfetto, era dolce, era gentile, era tutto quello che Flora potesse desiderare, ma lui la amava lo stesso, e voleva andarla a prendere. L'aveva lasciata alla strega, ma solo perché sapeva di avere un limite di tempo, e va bene, era troppo sicuro di se stesso, eh beh, non era mica perfetto, lui, mica era perfetto come Helia. E allora, sicuro di se come di nessun altro la stava andando a prendere. Flora non ha bisogno di un ragazzo che la protegga con una spada, sì, beh, quello era l'unico modo che conosceva, era davvero una cosa così terribile voler impedire che le persone che amava si facessero del male? Helia lo faceva con le parole, con i gesti... le parole e i gesti non avevano funzionato quando la sua casa era in fiamme e lui era ancora troppo rammollito per andare a prendere sua madre lì dentro. Non sapeva di chi era la colpa, ma lui rimasto lì fuori, e se Amelia non era uscita era colpa sua.
E poi sentì un'altra fitta al petto e fu costretto a fermarsi, Helia si voltò e sgranò gli occhi, scioccato da ciò che vide:

"Brandon, tu..."

"... sto bene, andiamo." Disse Brandon ma Helia lo fermò:

"Le tue labbra... sono diventate blu."

Brandon si passò due dita sulle labbra e le sentì incredibilmente fredde, prese un respiro e disse al suo amico:

"Dobbiamo sbrigarci, se quella strega congela Linphea siamo tutti spacciati."

"Vuoi dire che tu sei spacciato." Rettificò Helia.

"No, lo siamo tutti. Linphea è il pianeta naturale della Dimensione Magica, crolla Linphea crolla l'equilibrio naturale di ogni pianeta."

"E tu come fai a sapere tutte queste cose?" Chiese Helia, Brandon lo guardò:

"Non ne ho la minima idea."

"Ragazzi, su, andiamo!" Li incitò Chatta, Helia aiutò Brandon a rimettersi in sesto e, stringendo i denti, lo scudiero continuò con i suoi amici.
Quel palazzo era davvero enorme ma era chiaro che l'antro di Yana doveva trovarsi dove tutti quei soldati di neve facevano la guardia.
I ragazzi allora salirono le scale di ghiaccio e quando i soldati li videro si misero in posizione, Brandon ed Helia si guardarono e si capirono, così si lanciarono su di loro.
Volarono mandritti, fendenti, colpi laser, calci, pugni, il tutto facendo cadere neve su neve.
Quando i due ragazzi ripresero fiato avevano la neve fin sopra le caviglie.
Raccolsero la bolla di Chatta e si avviarono per cupo corridoio, ormai deserto. Arrivarono davanti ad una grande porta che sui lati aveva grandi stalattiti di ghiaccio.

"Qualcosa mi dice che l'antro della psicopatica strega sia questo." Scherzò Brandon, così insieme i due ragazzi, con un calcio, sfondarono la porta.

"Non è possibile." Mormorò Helia sentendo che il suo cuore sprofondava nella disperazione.

Quando Flora aprì gli occhi si sentiva terribilmente stordita, le faceva male la testa e quel forte vento quasi le impediva di tenere gli occhi aperti.
Capì di trovarsi sulla torre del palazzo, davanti a lei c'erano Yana, Helen e Logan, e l'arpa d'oro. L'artefatto brillava e da quello partiva un vortice che arrivava fino al cielo e squarciava i grandi nuvoloni grigi.

"Okay, Flora, mettiamola così: di sotto ci sono i tuoi fidanzatini e con un ordine posso ucciderli entrambi, ora, se mi dai questo dannato ciondolo posso evitare di dare l'ordine ai miei soldati, ma se non me lo dai... mio fratello non mi sta troppo simpatico, Helia è troppo buono per i miei gusti quindi direi che non sarebbero una grave perdita." Logan la guardò negli occhi e Flora notò l'incredibile differenza tra lui e suo fratello. La fata rimase in silenzio mentre il forte vento le agitava i capelli e la costringeva ad assottigliare gli occhi.

"E va bene." Concluse Logan, chiuse gli occhi e si appoggiò due dita sulle tempie, "Plotone d'esecuzione, nei sotterranei! Avete l'ordine di..."

"... No!" Lo interruppe Flora, Logan aprì gli occhi e la guardò con un ghigno. "Credevo che neanche tu potessi arrivare a tanto, ma va bene. Avrete il cuore della natura, ma non fare loro del male."

Logan si avvicinò a lei di qualche passo, aprì il palmo della mano. Flora, che era confinata in un un incantesimo di delimitazione, si tolse il cuore della Natura. Logan mise la mano oltre il cerchio di cenere che confinava Flora, e lo prese. Helen si girò verso di loro e disse:

"È così era tutto qui il tuo trucchetto, keimerina? Dovevi toglierlo tu? Voi fate siete così inutili!"

Flora non rispose, stava accadendo qualcosa dentro di lei: una volta tolto il ciondolo si sentì debole, infreddolita e confusa. Guardò Logan porgere il cuore della natura ad Helen e pensò che ormai tutto era perduto: i ragazzi erano rinchiusi chissà dove, le sue amiche erano sui loro pianeti i quali stavano morendo, la strega stava attuando il suo incantesimo e la Dimensione Magica sarebbe presto piombata nel gelo più profondo, e tutto perché lei non era stata abbastanza.
Non si sarebbe mai aspettata quel cambio improvviso di scenario. Le aveva detto che non sarebbe arrivato, ma si sbagliava perché il suo cavaliere in armatura scintillante era proprio lì.

"Oh, andiamo, Logan, persino papà rispettava questa regola: non si ruba alle signorine!" Esclamò Brandon lanciando la sua spada e facendola incastrare tra le rocce del parapetto della torre, la spada con sé portò la manica della giacca di Logan il quale si trovò quindi attaccato al parapetto, Brandon si avvicinò a lui a grandi passi e strada facendo raccolse il ciondolo che era caduto, lo lanciò ad Helia e si dedicò a suo fratello. Helen e Yana allora si dedicarono al giovane specialista che tra le mani aveva ciò che serviva a loro.
Helia strinse fra le mani il cuore della natura e si mise in guardia, il vento soffiava con forza e l'aria era sempre più gelida, Helia fu costretto a strizzare gli occhi. Guardò le sue nemiche, gettò un'occhiata a Brandon, che aveva cominciato un duello con suo fratello, e guardò Flora che sembrava rimanere in piedi a fatica. Gli bastò quella scena per agire: con i suoi raggi laser colpì Yana che fu scaraventata contro la torre, Helen formò tra le mani una sfera azzurrina che scagliò contro lo specialista ma Helia si scansò, colpì Helen facendola cadere a terra ma in quell'istante sentì un dolore atroce alla mano. Yana, rialzatasi, lo aveva colpito ghiacciandogli la mano e facendo cadere il ciondolo, Helen con un incantesimo attirò il ciondolo a sé e scaraventò Helia contro la torre facendogli perdere i sensi.
Madre e figlia non persero altro tempo: si avvicinarono all'arpa d'oro e si presero per mano.

"Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari. Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari." Cominciarono a cantilenare, il rubino iniziò a brillare mentre il ciclone circolava più velocemente e dal cielo coperto di enormi e pesanti nuvoloni cominciarono a scendere delicati fiocchi di neve che mano a mano scendevano più numerosi e più grandi.
Flora rimaneva impotente a guardare la scena essendo costretta nel suo cerchio di cenere, infreddolita e debole, e sentì una stretta al petto mentre le due streghe continuavano il loro incantesimo.

"Universa Ruina In Tenebras Ra Damis Polari."

Helia si rialzò a fatica e fece per avvicinarsi alle streghe ma qualcuno fece prima di lui.

"È qui la festa?" Chiese Aisha ironicamente, tutti si voltarono verso di lei. La principessa di Andros era nella sua forma butterflix e accanto a lei c'erano Nex ed Alyssa, entrambi sospesi su degli snowboards di morphix, Nex teneva sfoderata la sua alabarda mentre Alyssa aveva una faretra con delle frecce dietro la schiena è un arco fra le mani, tutto fatto di morphix.
Helen provò ad allontanarsi da sua madre ma Yana le strinse forte la mano.

"Madre, queste fate sono potenti, non possiamo andare avanti con l'incantesimo!" Disse Helen quasi urlando per farsi sentire con quel forte vento, ma Yana non si lasciò distrarre e continuò a cantilenare la sua formula magica.

Brandon e Logan invece si stavano sfidando a duello e nessuno dei due riusciva a sopraffare l'altro.

"Perché non ti arrendi? Ho vinto io, ora basta!" Disse Logan, col fiato corto, abbassandosi e schivando un affondo da parte di suo fratello, il maggiore replicò:

"Non fino a quando mi spieghi cosa vuol dire che sei stato tu ad uccidere la mamma." Menò un fendente ferendo il braccio Logan ma il ragazzo non si fermò e continuando a combattere rispose:

"E va bene, prima di ucciderti mi sembra giusto che tu sappia la verità."

"Uccidermi? Ma che diavolo ti hanno fatto queste streghe?"

"Mi hanno dato una famiglia, e poi, anche se non ti uccidessi io moriresti comunque, ti sei controllato il trucco ultimamente?"

Bradon istintivamente strinse le labbra sentendole terribilmente fredde, Logan poi continuò:

"Ero finalmente entrato nella cerchia di Beau, tu eri troppo occupato a palazzo ed io ero libero dal tuo fiato sul collo, Beau aveva un carico di fuoco greco che doveva rivendere ad un tizio e mi chiese di tenerlo per lui, se lo avessi fatto avrei guadagnato una montagna di soldi e sarei riuscito a ripagare i debiti della mamma, magari prima che lo facesse lo scudiero del principe Sky... ehi, ehi, sto raccontando una storia, evitiamo i mandritti... e allora l'ho fatto, ma con il fuoco greco non è andata bene."

Brandon abbassò la spada e Logan fece lo stesso, entrambi avevano il fiato corto ed ora che erano fermi i fiocchi di neve stavano cominciando a posarsi sulle loro spalle.

"E me lo dici così?" Chiese Brandon che inconsapevolmente lasciò scendere una lacrima mentre una specie di abisso mangiava il suo cuore facendolo perdere nella tristezza. Oh, e poi c'era Vymarna, e lei in quanto a sofferenza neanche stava scherzando.

"È come avrei dovuto dirtelo?" Ribatté invece suo fratello con tono duro. Brandon abbassò lo sguardo lasciando cadere le lacrime, strinse l'elsa della sua spada, e allora poteva essere Vymarna, poteva essere che sentiva che quelli potevano essere i suoi ultimi attimi, poteva essere la rabbia di un pianeta che veniva distrutto e rimaneva inerme, ma Brandon sfoderò la spada e si lanciò su Logan.

Nel frattempo Aisha era riuscita con un'onda morphix a rompere il cerchio di cenere che confinava Flora, così la keimerina fu libera di uscire da lì, nel frattempo erano arrivati due ragazzi e con loro un centinaio di soldati di neve. Nex e Alyssa atterrarono mentre i soldati di neve, guidati dai due ragazzi dai capelli molto chiari, si pararono davanti a loro per non permettergli di arrivare alle due streghe, Aisha invece raggiunse Flora.

"Aisha, devi aiutarmi a prendere il ciondolo, Yana vuole legarcisi." Aisha sorresse la sua amica e, preoccupata, chiese:

"Ma cosa ti sta succedendo? Sembra che tu ti stia congelando..."

"È Linphea, senza il ciondolo sento ciò che accade al pianeta." Rispose Flora cercando lo scudiero con lo sguardo, e mentre Alyssa e Nex si occupavano dei soldati di neve, Helia raggiunse le due fate.

"Flora! Stai bene? Cosa ti sta succedendo?" Chiese il ragazzo, allarmato.

"Helia, ho bisogno del cuore della natura."

Aisha ed Helia si guardarono e capirono che quello doveva essere il loro compito. Yana ed Helen erano avvolte da un'aura di magia nera impossibile da oltrepassare, solo Aisha avrebbe potuto spezzare quella barriera ed Helia avrebbe dovuto aiutarla a prendere quel ciondolo.
Flora però non rimase con le mani in mano e così raggiunse sua madre mentre strada facendo raccolse la spada di uno di quei soldati.

"Mamma, perché sei venuta qui? Potrebbe essere pericoloso!" Esclamò Flora affiancandola e cominciando a combattere con lei, Alyssa scoccava frecce a destra e a manca mentre sua figlia trafiggeva i soldati che si avvicinavano.

"Non potevo lasciarti qui, fiorellino mio!" Rispose Alyssa girandosi per un attimo verso di lei e sorridendole, poi colpì un altro soldato e disse:

"E non capisco come invece Brandon abbia potuto lasciarti qui! Io e tuo padre ci fidavamo di lui!"

Flora menò un manverso contro un soldato, disintegrandolo, e poi trafisse quello alle sue spalle, così rispose a sua madre:

"Sapevo che sarebbe tornato a prendermi, non ho perso la fiducia in lui..." Si scrollò di dosso un soldato e lo disintegrò con un fendente, "... neanche per un attimo."

Nel frattempo Helen faceva fatica a continuare nel suo incantesimo e mantenere la barriera intorno a lei mentre Aisha cercava di disintegrarla. La giovane strega era così sovraccarica di energia che con un solo gesto della mano scaraventò via Aisha facendola sbattere violentemente contro la torre.

"Ehi, nessuno tratta così la mia amica!"

Tutti alzarono lo sguardo sentendo quella voce familiare e sul volto delle fate nacque un sorriso.
Le Winx e gli specialisti erano finalmente arrivati. I ragazzi atterrarono sulla torre affiancandosi a Nex che da solo combatteva contro i due ragazzi trasformatisi in dei ruvi, le ragazze invece aiutarono Aisha. Musa e Tecna andarono a soccorrere la loro amica mentre Bloom e Stella unirono la loro magia in una convergenza rompendo la barriera di Helen. Nonostante ciò il vortice saliva al cielo violentemente alzando un forte vento e l'arpa d'oro continuava a brillare mentre la neve scendeva copiosa.

"Madre, sono arrivate le fate, non posso continuare l'incantesimo." Disse Helen lasciando la mano di sua madre.

"Certo che puoi!" Esclamò Yana riprendendo bruscamente la mano di sua figlia.

"No che non può!" S'intromise Aisha che con un'onda morphix ripagò la strega con la stessa moneta gettandola a terra e facendole cadere di mano il ciondolo. Yana si affrettò a riprenderlo quasi con aria ossessiva ma Tecna fu più veloce di lei e con un semplicissimo incantesimo di levitazione attirò il ciondolo a sé. Yana formò una sfera fra le mani pronta ad attaccare Tecna ma la fata lanciò prontamente la collana ad Helia che si perse poi tra i soldati di neve per far ricongiungere il ciondolo e la sua proprietaria.

Flora e sua madre nel frattempo combattevano fianco a fianco come non era mai successo.

"E così è per questo che non chiami mai a casa?" Chiese Alyssa col fiato corto, Flora con un sorrisetto rispose:

"Sì, più o meno."
La ragazza dovette poi scansarsi per non intralciare l'altro combattimento in corso: i due ruvi contro i tre ragazzi di Fonterossa. Quelle bestie sembravano instancabili e senza alcuna pietà, Sky, Nex e Timmy cercavano di tenere loro testa ma tutto era più difficile ora che sapevano che quelle bestie erano dei ragazzi, proprio come loro, e non potevano certo togliere loro la vita, o almeno avrebbero voluto evitarlo. Ma i nemici non la pensavano come loro e a furia di morsi e graffi stavano riducendo i ragazzi a degli stracci. Dall'altra parte Flora e Alyssa stavano combattendo ma per la keimerina era più difficile dato che il pianeta a cui era legata stava soffrendo, e Flora non poté fare a meno di pensare, nonostante stesse nel pieno di un combattimento, allo scudiero che probabilmente stava molto peggio di lei.
D'un tratto Flora sentì chiamare il suo nome, si girò ed incontrò lo sguardo di Helia, lo specialista le lanciò il ciondolo con un mezzo sorriso sul volto, Flora lo prese al volo e dopo aver disintegrato un altro nemico abbassò la spada ed indossò il suo cuore della natura. Sentì un calore invaderle il petto, una nuova forza nascerle dentro, la voglia di vivere sempre più amplificata, la magia scorrerle viva nelle vene. Così Flora si trasformò, fece un cenno a sua madre e in volo raggiunse le sue amiche.

Yana alzò lo sguardo per vedere le sei fate in volo.

"Adesso basta Yana, arrenditi o saremo costrette a combatterti, e non finirà bene per te." Disse Flora guardando la strega, lei e sua figlia si tenevano all'arpa per non essere buttate a terra dal vento, Helen però sembrava non preoccuparsi troppo delle sei fate, sembrava affaticata e in quel momento la sua attenzione era ai suoi soldati che controllava telepaticamente, dato che il suo ragazzo sembrava troppo impegnato a litigare con suo fratello.

"Arrendermi? Sono una regina, e le regine non si arrendono mai! Controllerò la Dimensione Magica, non è troppo tardi!"

"Certo che lo è, sai della profezia ed ormai è finita." Replicò Flora rimanendo col viso duro.

"Una regina saggia ha sempre un piano B!" Esclamò la regina, così dalla mano creò una specie di chopper di ghiaccio e tirò a sé sua figlia, la guardò negli occhi e le disse:

"A volte è necessario fare qualcosa che agli occhi degli altri è male per ottenere un bene più grande."

"Madre, cosa volete di..." Helen non poté finire la frase perché sua madre, con l'utensile di ghiaccio, le tagliò il palmo della mano, poi fece lo stesso con il suo e prese la mano di sua figlia.

"Ragazze, dobbiamo fare qualcosa!" Disse Bloom alle sue amiche, così le ragazze si presero le mani per una convergenza, nel frattempo Helen, con le lacrime agli occhi, chiese a sua madre:

"Madre, cosa stai facendo?"

"Spero tu mi capisca, Lenny, perché se non mi capisci allora sei una grande delusione... Phesmatos Tribam Exam Sanguine, Phesmatos Tribam Exam Sanguine, Phesmatos Tribam Exam Sanguine..." Al pronunciare queste parole intorno alle due si creò un vortice e la neve che era a terra fluttuava intorno a loro, Helen stava piangendo ma rimaneva accanto a sua madre, le Winx invece avevano effettuato una convergenza per rompere quella barriera ma il loro attacco sembrava essere stato inutile.

"Madre..." La implorò Helen piangendo, ma Yana continuò nel suo incantesimo senza neanche guardarla.

"Ma cosa sta facendo?" Chiese Musa, quasi urlando per farsi sentire, alle sue amiche.

"Non lo so, ma non mi piace, e non sappiamo come fermarla!" Rispose Tecna.

"Ragazze, dobbiamo continuare a provare prima che possa finire quest'incantesimo!" Disse Flora mentre il vento le scompigliava i capelli, le sue amiche annuirono e così riprovarono.

"Luce di Solaria!"

"Saetta di Domino!"

"Contrappunto di Melody!"

"Onda di Andros!"

"Flusso Virtuale!"

"Soffio d'Inverno!"

I colpi delle ragazze colpirono la barriera delle streghe nello stesso istante ma non riuscirono a romperla, no, ma un istante dopo fu la barriera stessa a cadere, e con lei la giovane Helen. La ragazza cadde a terra con un tonfo appena sua madre le lasciò la mano, dalla mano pallida scesero le ultime gocce di sangue che bagnarono e colorarono la candida neve che era a terra.

"HELEN!" Gridò Logan non appena la ragazza cadde a terra, si sciolse dalla presa di Brandon e corse dalla ragazza, la tirò su tenendo la sua testa in grembo.

"Helen, ehi, ehi, sveglia... stai perdendo sangue, non devi perdere sangue, sei pallida, Helen, ehi..." Logan fu tirato su per collo della sua giacca, era suo fratello che l'aveva rialzato, ma Logan si scrollò allontanandosi da lui e, puntandogli il dito contro, gli disse:

"Guarda che cos'hai fatto! Guarda! Se non avessi rovinato tutto... se fosse andato come doveva..."

"Tu hai ucciso la mamma! E per colpa tua siamo qui! Ed ora è solo colpa tua se Helen è morta!" Replicò Brandon con rabbia, Logan non rispose ma menò un mandritto ricominciando a combattere contro suo fratello, ora però quelli veramente arrabbiati erano entrambi.

Yana invece si era alzata in volo portata da un vortice, aveva un ghigno disegnato sul volto, gli occhi che brillavano di pericolosa ossessione e due sfere di ghiaccio fra le mani.

"Cosa le hai fatto?" Chiese Flora gettando un'occhiata in basso verso la ragazza che rimaneva immobile, la sua pelle chiara quanto la neve su cui era poggiata e accanto a lei il colore del sangue che aveva impregnato la neve.

"Ho assorbito la sua magia dato che tu hai ostacolato i miei piani!" Replicò la strega gettando contro le fate le sfere di ghiaccio, ma le ragazze si scansarono.

"Basta giocare, keimerina, ora mi hai stancata!" Esclamò la strega e gettò verso Flora un vortice di ghiaccio.

"Corteccia Avvolgente!" Chiamò Flora e dei rami apparvero intorno a lei proteggendola dall'attacco di Yana.

"Ragazze, è molto potente, dobbiamo usare la polvere di fata!" Disse Stella alle sue amiche, poi però guardò Flora e capì che non era possibile.

"Proviamo con una convergenza!" Propose allora Tecna, così le ragazze si presero per mano e con una convergenza magica furono capaci di colpire Yana e farla cadere a terra. La strega si rialzò dicendo:

"Devo finire il mio incantesimo e non posso farlo con voi farfalline fra i piedi, ho detto adesso basta!" E al suono di quelle due ultime parole un'onda d'urto fece perdere quota le fate e fece tremare l'intero palazzo di ghiaccio. Pochi istanti dopo un enorme e terribile mostro di ghiaccio senza volto ma con solo una gigantesca bocca si stagliava di fianco alla torre.

"Oh-oh..." Disse Stella, Bloom guardò il mostro e disse alle sue amiche:

"Non possiamo occuparci tutte del mostro o Yana terminerà il suo incantesimo! Aisha, tu e Musa occupatevi del mostro, ragazze, noi penseremo a Yana! Forza!"

Nel frattempo i ragazzi a terra continuavano a combattere contro l'esercito instancabile di Yana che, dopo la caduta di Helen e il rafforzamento della regina, era diventato praticamente invincibile: tutto quello che potevano fare era evitare di farsi uccidere perché era impossibile eliminarli. Alyssa stupì tutti: l'ex ninfa tirava frecce come se lo avesse fatto da tutta la vita, i ragazzi cercavano di starle intorno per non farla ferire in alcun modo.

Brandon e Logan ormai erano agli stremi ma nessuno dei due voleva darla vinta all'altro. Erano malconci, stanchi, e forse Brandon un po' di più. Lo scudiero non sapeva neanche come poteva ancora stare in piedi, il gelo ormai lo inondava, lo possedeva. La sua mente era un fiume confuso di pensieri, ragionamenti ed emozioni, ma continuava a combattere perché Logan aveva ucciso la mamma, perché per colpa sua loro erano lì, per colpa sua la strega aveva preso Flora, per colpa sua lui stava morendo perché Linphea stava morendo. E Linphea era arrabbiata. Linphea soffriva. Linphea era straziata. E tutto quello era insopportabile.
Poi lo scudiero si fermò, attirato dalla voce della persona di cui più gli importava su quella torre, un grido.
Si girò, Yana, che teneva una mano sull'arpa d'oro, con l'altra aveva lanciato un incantesimo.

"Per colpa tua ho perso mia figlia, per colpa mia perdi la tua mammina!" Aveva esclamato la strega, e aveva colpito Alyssa, ma Flora era stata più veloce e l'ex ninfa si era salvata.

"Flora..." Disse Brandon ma dalle sue labbra rotte a sangue non uscì alcun suono. Fece per andare da lei ma Logan lo fermò prendendolo per il colletto:

"Ho perso Helen, tu perdi Flora."

"No!" Urlò Brandon spintonando suo fratello e facendolo sbattere contro il parapetto della torre, si girò di nuovo verso la sua fata, Helia era già chino sopra di lei, e d'un tratto tutti furono costretti a coprirsi gli occhi a causa della forte luce.

Un attimo dopo la keimerina volava alta con le ali grandi come quelle di una farfalla, il vestito delicato come il petalo di un fiore bianco e oro con delle tracce di rosa, le caviglie avvolte da cavigliere d'oro bianco.
Brandon sorrise, era una guerriera, una dolce e gentile, ma pur sempre una guerriera. Peccato, o forse per fortuna, che Linphea non l'aveva voluta, intanto Vymarna si era presa lui, ma ne era valsa la pena.

Nel frattempo Musa e Aisha si occupavano del gigantesco mostro, a loro si unì Timmy, lo specialista girava intorno al mostro come se stesse cercando qualcosa, le ragazze non capirono la sua strategia e attaccarono il mostro a modo loro.

"Ricordami dove hai trovato questo drago..." Disse Aisha alla sua amica colpendo il mostro e Musa, in groppa a Polaris e canalizzando con lui la sua magia, rispose:

"Su Solaria, era di uno degli scagnozzi di Yana, ma in realtà è buono, vero che sei buono?" Chiese retoricamente accarezzando il drago di ghiaccio, Aisha alzò gli occhi al cielo.

"Ragazze," Le chiamò Timmy che combatteva con loro volando con la sua windrider. "Ho un piano, ma ho bisogno che lo teniate occupato!" Urlò Timmy alle sue amiche, loro gli fecero un cenno, poi Musa chiese ad Aisha:

"Tu hai capito di cosa si tratta?"

"No, ma è Timmy e sono sicura che funzionerà!" Sorrise Aisha.

Così le due fate si pararono davanti al mostro mentre Timmy volò alle sue spalle.

"Onda Morphix!"

"Percussione Sonica!" Lanciarono le ragazze, trapassarono il mostro con il loro attacco ma dopo un istante questo si ricreò.

"Ecco perché odio i mostri di ghiaccio!" Esclamò la fata della musica.

Il mostro reagì soffiando sulle ragazze e scaraventandole via, le fate si fecero forza sulle ali e lo raggiunsero, poi dalla bocca, proprio come un drago, sputò un getto di neve che stava per cogliere Musa in pieno ma la sua amica la coprì con un incantesimo.
Aisha, mentre riprendeva fiato, guardò il cielo che si era fatto più cupo mentre la neve che scendeva era sempre più fitta, e quello voleva dire che l'incantesimo di Yana stava funzionando, la principessa si chiese come potesse stare il suo pianeta in quel momento.
D'un tratto, proprio davanti ai suoi occhi, il mostro si sgretolò come se fosse stato un palazzo di cui erano state distrutte le fondamenta, Musa e Aisha dovettero allontanarsi per non essere colpite dai resto del mostro. Erano entrambe a bocca aperta quando Timmy le raggiunse.

"Timmy, ma come hai fatto?!" Chiese Aisha, il ragazzo rispose con un sorriso timido:

"Non ho fatto altro che trovare il punto di fusione del mostro e colpire lì, ci ho messo tempo perché la sua massa era enorme e ho dovuto calcolarla in rapporto con il peso e l'altezza ma... insomma, non è stato chissà che."

"E invece sei stato grande Timmy!" Esclamò Musa ed anche Polaris scodinzolò contento.

"Mamma, stai bene?" Chiese Flora abbracciando sua madre, incurante degli sguardi meravigliati dei suoi amici.

"Sì, sì, sto bene." Rispose Alyssa con le lacrime agli occhi.
Flora si voltò verso le sua amiche:

"Ragazze, è arrivato il momento di usare la polvere di fata!" Le altre annuirono e così le quattro amiche si alzarono in volo, dopo pochi istanti furono raggiunte da Aisha e Musa.

"Solo perché ti sei cambiata d'abito credi di potermi vincere?" Chiese Yana con un ghigno, Flora sorrise furbamente:

"Diciamo di sì!" Lei e le sue amiche si presero per mano, Yana capì che avevano qualcosa in mente così strinse i pugni accrescendo l'intensità della tempesta, le ragazze strinsero più forte le mani per non perdersi, furono tutte avvolte da un vortice di polvere di fata colorato, luminoso, potente. Yana le attaccò con dei dardi di ghiaccio ma questi si sciolsero ancora prima di toccare il vortice delle fate.
Terribile e meravigliosa la polvere di fata si stagliava contro il cielo quasi nero costringendo quelli che erano a terra a coprirsi gli occhi, la potenza di quella magia sciolse all'istante tutti i soldati di neve, in quel momento il principe Sky con un colpo di spada aveva fatto cadere giù dalla torre uno dei due ruvi ma non ebbe il tempo per compiangersi perché tutta la sua attenzione fu richiamata da quel vortice di magia pura. La signora Alyssa non scoccò la sua freccia ed abbassò l'arco guardando meravigliata quel vortice.

"Dovresti vederla, dovresti proprio vederla." Disse con un filo di voce.

La strega si ritrovò ormai impotente, la sua spaventosa tempesta era vinta da quella luce irruenta ma lei non si dava per vinta. Scagliò contro le fate ogni tipo di incantesimo a lei conosciuto inveendo contro di loro.

"Non ho fatto tutto questo, aspettato vent'anni, sacrificato mia figlia, per essere sconfitta da sei farfalline! Posso ancora terminare l'incantesimo, ho assorbito tutta la magia di Helen e non sapete quanta voglia ho di usarla dopo tanto tempo passato ad accontentarmi del flusso che mi concedeva! Le vostre ali si congeleranno! Il vostro cuore si congelerà! Ho finalmente la mia magia ed avrò la mia vendetta, keimerina, puoi giurarci, fosse l'ultima cosa che faccio ma tu soffrirai, maledetta fata! Per colpa tua, per colpa di Nikolai sono stata allontanata, ho perso tutto, ed ora posso riottenerlo! Vincerò io, keimerina, e tu soffrirai pene che neanche immagini!" Urlava la strega mentre la polvere di fata si avvicinava a lei inghiottendo quelle tenebre e lasciando dietro di sé una scia di luce.

Helia alzò gli occhi in tempo per vedere quella straordinaria magia.
La piccola Chatta nel frattempo non aveva trovato nessuno che potesse liberarla e dalla sua piccola sfera di magia incastrata nella neve si guardò intorno: l'alta neve, gli specialisti stanchi ed affaticati che avevano fatto di tutto per proteggere la sua Flora, le sei fate in volo splendenti come stelle del cielo, la terribile strega avvolta dalla sua nube che veniva spazzata via, e le due vittime di quella battaglia.
La terra è il gelo un'ultima figlia hanno partorito,
Dovrà ricominciare ciò che era finito,
L'artefice del male sarà sempre in agguato,
Ma la keimerina dovrà seguire il suo fato.
Avrà accanto le stelle
E radici ben salde,
Ma sulla terra gelata si spargerà sangue.

Carissimi, dolcissimi, miei adoratissimi germgli di lullabea! Ben ritrovati! Non so proprio da dove iniziare... facciamo dal capitolo precedente! XD Dunque, dalle recensioni mi è sembrato di capire che la reazione di Faragonda è stata molto poco condivisa, vorrei spezzare una lancia a favore della preside: è vero che ha mandato Flora su Sakoma per salvare sua madre ma lì c'era anche Yana ed era il momento di combatterla, il fatto è che lei si aspettava che le Winx l'avrebbero combattuta insieme e non che la squadra si dividesse, dato che altre squadre erano state inviate su Solaria e Domino. E finito con il "previously on..." torniamo al capitolo.
All'inizio abbiamo lo scontro tra Helia e Brandon, ci tengo a sottolineare che sebbene lo scudiero pensi ciò che dice è influenzato molto da ciò che sta vivendo Linphea, comprese tutte le sue reazioni. L'avete trovato troppo violento? Sarà che volevo dare un tono più dark al capitolo...
Poi Helen, Yana, Flora e Logan. Yana è assolutamente terribile e lo vediamo più avanti dove la strega assorbe tutta la magia di sua figlia arrivando ad ucciderla.
Abbiamo finalmente saputo come è morta la madre dei ragazzi e mi dispiace molto per Amelia (sì, Whovians, non metto nomi a caso), Flora guadagna il suo Enchantix salvando sua madre e qualcuno l'aveva già ipotizzato e, dato che sono perfida, ci tengo a farvi notare come ogni volta che Flora pensa a Brandon arriva Helia a salvarle la situazione... XD
La profezia si è compiuta, e vi chiedo di fare attenzione ad ogni parola, soprattutto sulla fine ricordandovi che Yana non è stata ancora sconfitta...
Vi anticipo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo di questa storia e per questo ho una proposta da farvi: io e la mia dolce collega Ariel99 avevamo pensato ad un sequel, io mi sono già occupata a buttare cose qui e là che potrebbero essere tranquillamente riprese nella prossima storia... quindi mi chiedo: vi farebbe piacere seguire un'altra storia o ne avete il vasetto pieno?
Ci sentiamo sul prossimo capitolo, la fine di questa storia, vi mando un bacio e vi ringrazio per come siete sempre presenti,
vi strAmo,
xoxo Florafairy7

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


FESTA CON SORPRESA

La strega lanciò un grido straziato quando la polvere di fata cominciò ad attacarlesi addosso, miliardi di granelli di essenza magica la stavano attaccando e consumavano la sua magia, magia nera, magia a cui si era legata con l'inganno.  La polvere la avvolse e la portò con sé fino a terra, dove la lasciò andare priva di sensi.

Le fate ripresero fiato mentre erano ancora in volo, si sorrisero capendo che era finalmente finita. L'arpa d'oro smise di brillare, ormai l'incantesimo della strega non aveva più speranze: la Dimensione Magica era salva.

"Manca ancora qualcosa." Disse Flora, così chiuse gli occhi, prese tra le dita il cuore della natura e disse:

"Profumo di un Fiore d'Inverno!" La keimerina fu avvolta dalla sua polvere di fata e con un gran battito d'ali girò intorno alla torre spargendo la sua polvere. Quella magia sembrò invadere il pianeta, improvvisamente i grandi nuvoloni neri si dissolsero per lasciar spazio ad un bel sole che era ormai all'orrizzonte, la neve che ricopriva il pianeta si sciolse lasciando spazio solo ad un po' di brina sui prati, il palazzo reale, visibile dalla torre, rinacque, e persino la magia dei ruvi si annullò: il ragazzo che poco prima aveva combattuto contro gli specialisti era ritornato alla forma umana. Sakoma era rinata. Era ricominciata.

Flora sorrise vedendo tutto quello che era riuscita a fare, non poteva credere che era davvero opera sua. Poi però il suo sorriso si spense.

"Brandon!" Esclamò Sky correndo verso il suo migliore amico, tutti lo seguirono e Flora volò subito verso di loro. Tutti erano intorno allo scudiero che era accasciato a terra, freddo e molto pallido.
Stella era china su di lui, in lacrime. Alyssa gli teneva la mano.

"È così... freddo." Disse la principessa.

"Lasciatemi passare!" Esclamò Flora, si fece spazio tra i suoi amici e quando lo vide in quello stato le si freddò il cuore.
"Fammi sentire la sua essenza vitale." Disse Flora alla principessa cercando di rimanere lucida, e le costò molta fatica. Stella si alzò e si lasciò andare fra le braccia della sua migliore amica mentre Flora si chinò e poggiò la testa dello scudiero sul suo grembo.
Era così freddo, pallido, immobile.
Guardò sua madre e nei suoi occhi non vide ciò che sperava, Alyssa si alzò raggiungendo le ragazze dopo aver fatto un cenno a sua figlia. La keimerina chiuse gli occhi e poggiò la mano sul petto del ragazzo.
Il gelo lo inondava, la sua essenza vitale era così debole, o meglio, quella di Linphea era così debole. Vymarna stava cercando di resistere, di tenere duro, ma lei era un pianeta e Brandon era solo un essere umano, e sebbene fosse forte e testardo, lui la stessa forza della Natura non ce l'aveva ed aveva ceduto.
Flora aprì gli occhi che ormai erano pieni di lacrime.

"Profumo di un Fiore d'Inverno." Invocò con la voce spezzata, una scia color rosa attraversò il corpo del ragazzo, rimasero tutti col fiato sospeso, in attesa. Ma non accadde nulla.
Le ragazze cercarono di rimanere forti mentre Stella era ormai in preda alla disperazione, Alyssa singhiozzava silenziosamente mentre i ragazzi erano tutti intorno al loro amico.

"Non può essere! Flora, provaci ancora!" Le ordinò Nex, con rabbia. Flora alzò gli occhi per guardarlo e, cercando di rimanere calma, replicò:

"Lasciatemi spazio, devo concentrarmi."

I ragazzi, anche se controvoglia, si allontanarono raggiungendo le loro ragazze. Helia prima di andare si avvicinò a Flora e le posò una mano sulla spalla:

"So che puoi farcela." Le diede un bacio sulla guancia e si allontanò.

Flora prese un respiro, sentì le voci degli altri.

"Deve farlo, okay?! È una dannata fata della natura, ha fatto rivivere un pianeta, farà rivivere Brandon!" Diceva Stella con rabbia, in lacrime.

"Ci sta provando!" Replicava Helia.

Come se il suo corpo fosse una macchina, Flora silenziò quelle voci e si dedicò a lui.

"Profumo di un Fiore d'Inverno." Disse ancora, la scia rosa attraversò ancora il corpo dello scudiero ma non accadde nulla ancora una volta. "Profumo di un Fiore d'Inverno!" Disse ancora a denti stretti cercando di trattenere la rabbia, strinse la mano che gli teneva sul petto arricciando la stoffa della sua uniforme. Non successe ancora nulla e la keimerina lasciò andare un gemito di rabbia.

"Brandon? Brandon, stammi a sentire, tu non puoi farmi questo, mi hai capito?" Sussurrò la fata trattenendo le lacrime, "Devi svegliarti, tu devi svegliarti perché... perché io non riuscirei mai a sopportarlo se tu te ne andassi, hai... hai capito? Io ora ci riprovo, ma tu ti svegli. È colpa mia, Brandon, è colpa mia se ti è successo questo, e l'ultima volta che abbiamo parlato sono stata terribile e tu non puoi andartene. Brandon, per favore..." Flora prese un respiro, tremando, cercava di trattenere le lacrime, di rimanere lucida o non sarebbe mai riuscita a compiere il suo incantesimo. Deglutì, e ci riprovò.

"Profumo di un Fiore d'Inverno." Una scia rosa partì dalla mano di Flora, poggiata sul cuore dello scudiero, e lo attraversò. Ma Brandon era freddo ed immobile, e il suo cuore era congelato.

"No..." Pianse Flora con un filo di voce lasciando scendere le lacrime silenziosamente. Gli spostò i capelli e con un dito sfiorò i lineamenti del suo viso.

"Flora?"

Flora alzò lo sguardo e vide Sky di fronte a lei, chinato per essere alla sua stessa altezza. Era chiaro che avesse pianto ma si era asciugato le lacrime prima di avvicinarsi alla sua amica.

"Sky..." Disse Flora fra le lacrime. "... Non ci riesco, Sky. Non ci riesco..."

Il principe posò la sua mano su quella di Flora dicendole:

"Flora, per favore, ti supplico... una magia più potente, quella più potente che hai, Flora, per favore..." Flora lo guardò negli occhi, le tremarono le labbra, poi si fece forza per replicare:

"Io... non... non..."

Abbassò lo sguardo, non riusciva a guardare Sky e dirgli che non poteva fare più nulla.
Non aveva mai guardato con tanta attenzione il viso del ragazzo che diceva di amarla, sembrava così... così perfetto. Non avrebbe cambiato nulla.  Ma c'era qualcosa che non doveva esserci: quella brina sulle ciglia, quel colorito fin troppo chiaro, quei capelli quasi ingrigiti dal gelo.

"Qualcosa di più forte... una magia più forte... Brandon, tu lo sai che io non sono forte, non sono potente, non sono brava, e non mi puoi chiedere..." Stava dicendo la fata fra le lacrime, poi pero si fermò trasalendo.

"La cosa più potente al mondo." Si disse in un sussurro, Sky non disse nulla e si accorse che Flora quasi non si rendeva conto che lui fosse lì.

La ragazza strinse il suo cuore della natura.

"Ti prego, ti prego, ti prego." Implorò alla sua magia, al ragazzo.
Così si avvicinò a lui, lo guardò ancora una volta, e poi chiudendo gli occhi poggiò le proprie labbra sulle sue. Il cuore della natura si illuminò, Flora si allontanò da lui e aspettò. Non accadde nulla. Chiuse gli occhi non riuscendo più a trattenersi e scoppiò a piangere, Sky sospirò passandosi una mano fra i capelli, disperato, tutti gli altri si avvicinarono.

"Non è possibile! No!" Urlò Stella  che andò subito da lui capendo che anche Flora aveva mollato.

"Mi dispiace, mi dispiace tanto!" Pianse Flora, Helia stava per andare da lei ma d'un tratto:

"Quante volte devo dirtelo? Non devi dire sempre mi dispiace, non è mica sempre colpa tua!"
Flora aprì gli occhi, sconvolta, e vide quel sorriso che tanto le era mancato. Brandon in un attimo riprese colore e calore.

"Brandon!" Esclamò Stella asciugandosi le lacrime, voleva abbracciarlo, ma la sua amica accanto a lei fece prima.

"Non fare mai più uno scherzo del genere!" Gli disse Flora stringendolo, Brandon si lasciò cullare da quella presa dolce e forte allo stesso tempo e quando Flora lo lasciò andare sentì la mancanza di quel profumo di fiori. Tutti i suoi amici si raggrupparono intorno a lui, Stella finalmente poté abbracciarlo.

"Stavo... stavo per morire disperata, non puoi immaginare la paura che mi hai fatto prendere!"

Sky aiutò il suo migliore amico ad alzarsi, tutti i suoi amici lo abbracciarono.

"Sono contenta che tu stia bene..." Disse Chatta a braccia conserte, svolazzando accanto a Musa che l'aveva finalmente liberata, Brandon le sorrise:

"Detto da te vale cento volte di più!" 

Poi qualcun altro si avvicinò e Brandon le sorrise subito.

"Oh, caro, che spavento! I maschi! I maschi sono quelli più spericolati! Non farmi prendere più uno spavento del genere sono stata chiara?!" Disse Alyssa cercando di sembrare severa per un attimo, ma subito dopo il suo dolce sorriso le tornò sul volto e Brandon la abbracciò:

"Le voglio bene, e le prometto che non accadrà più."

"Oh, lo spero, o ti metto a lavoro con i girasoli carnivori!"

Tutti risero, sembrava che quegli attimi di paura appena passati non ci fossero mai stati.
Poi lo scudiero guardò Flora, lei sostenne il suo sguardo per qualche istante e poi fu proprio lei che disse:

"Ragazzi, c'è... c'è anche qualcos'altro a cui pensare." E si girò verso i nemici che avevano combattuto: Yana era priva di sensi, la polvere di fata l'aveva conciata male; Logan anche, suo fratello non era stato da meno, ed Helen...

"Non posso credere che sua madre le abbia fatto questo..." Disse Bloom guardando la ragazza a terra.

"Era buona." Aggiunse Alyssa, "Non era come sua madre, no, lo si vedeva dallo sguardo. Lei era... era solo desiderosa d'amore, e cosa non si fa per amore, no?" Alyssa guardò Brandon, lui inarcò le labbra.

"Beh, dobbiamo occuparci di loro." Concluse Tecna, "Yana andrà portata a Roccaluce così come tutti i suoi seguaci, Helen invece... credo che Faragonda debba avere l'ultima parola."

Come sempre, i ragazzi si diedero subito da fare: le fate si occuparono di Helen, la protessero con un incantesimo e la portarono alla navicella; i ragazzi invece presero Yana e i suoi, ormai deboli e stremati, e li chiusero nelle celle fatte apposta per quelle occasioni nel piano inferiore dello shuttle.
E fu proprio controllando il palazzo di ghiaccio alla ricerca di possibili nemici che i ragazzi trovarono qualcosa di davvero strano.

"Okay... che cos'è questo?" Chiese Nex entrando nella sala insieme ai suoi amici, tutti furono confusi da ciò che videro: una marea di persone, tutte lì, vestite in maniera un po' antiquata, che borbottava confusa. Quando quelle persone videro i ragazzi zittirono subito, confuse quanto loro.
Sky si schiarì la voce e disse:

"Ehm... salve... siamo venuti a salvarvi, credo... ma chi siete?"

"Tu!" Tuonò un uomo dal fondo della sala che la attraversò rapidamente e si rivolse a Sky:

"Che ne è di Yana?! Dove siamo?! Cosa ci avete fatto?!"

"Io... Yana è stata sconfitta e... credo che lei vi abbia tenuti prigionieri qui e..."

D'un tratto nella sala irruppe Flora che quando vide la scena si trovò un po' in difficoltà.

"Oh... era proprio di questo che volevo avvertirvi..."

"E tu chi saresti?" Chiese il re facendole un cenno col capo.

"Io sono... beh, non è importante, il punto è..."

"Beh, lei è quella che vi ha salvati, è grazie a lei se Yana è stata sconfitta." La interruppe Brandon, Flora sorrise. Le altre persone nella sala si accalcarono intorno a loro, stupite.

"Sì, beh," Continuò allora Flora, "il fatto è che Yana vi ha tenuti congelati con un incantesimo e credo che vi abbia tenuti in quello stato per parecchio tempo..."

"Come hai potuto vincerla?" Chiese un uomo dai capelli biondi e il viso spigoloso che fino a quel momento era stato in silenzio. Flora sapeva chi fosse e le dispiacque molto per lui.

"Io... io sono una fata, una keimerina."

Ci fu un ooh generale e mormorii del tipo:

"Quelle di cui parlava Nikolai!"

"Ha la collana, vedete, quella di cui parlava di Nikolai!"

"Solo una keimerina avrebbe potuto sconfiggere la strega!"

Il re alzò mano richiamando il silenzio, una volta ottenuto chiese a Flora:

"Una keimerina? Quanti anni hai? Insomma, questo vuol dire che siamo rimasti qui congelati per almeno vent'anni?"

"Io... mi dispiace, ma credo proprio di sì." Rispose Flora, il re non disse nulla, ma sospirò.

I ragazzi aiutarono quelle persone ad uscire dal palazzo di ghiaccio, ne erano tantissime, praticamente quasi un intero regno, o almeno l'aristocrazia di un intero regno. Chiesero di essere portati al loro palazzo e ovviamente il loro desiderio fu esaudito. Prima di lasciare il palazzo Flora chiese al re, allegro e profondamente riconoscente:

"Vostra maestà, so che avrete sicuramente molto da fare con il vostro regno e tutto il resto ma... ecco, mi chiedevo cosa sapeste di Nikolai, se lo conoscevate bene, se..."

"Ma certo, ma certo, ah, Nikolai... beh, potrai avere le tue risposte domani." Poi il re alzò la voce per far sentire a tutti: "Queste persone  ci hanno salvati, il minimo che possa fare per loro è ringraziarle pubblicamente. Domani, se vorrete," Si rivolse dunque ai ragazzi,"... riceverete un'onorificenza molto importante per noi abitanti di Sakoma. Se vorrete accettarla."

"Ma certo, sarebbe un onore per noi." Replicò Sky abbassando lievemente la testa in segno di rispetto.

E così Sakoma era salva, un po' arretrata, ma comunque salva, e la sua vita stava ricominciando.
I ragazzi salirono a bordo per poter tornare a casa, finalmente era finita, o quasi.
Una volta a bordo dal pannello di controllo arrivarono dei messaggi: pareva che il pericolo "gelo" sugli altri pianeti fosse sventato, gli abitanti di Domino erano usciti allo scoperto, pareva che fossero stati trasformati in dei ruvi che ovviamente non venivano percepiti dai rilevatori di calore, da Alfea però non arrivò nessuna notizia per quanto riguardava le condizioni del principe Thoren e della regina Luna.
Il viaggio fu tranquillo, i ragazzi portarono prima le ragazze ad Alfea e poi si diressero a Roccaluce per lasciare i nemici vinti.
Prima che potessero arrivare Flora lasciò i suoi amici per raggiungere il piano inferiore della navicella.

"Facile essere coraggiosi quando si è dall'altra parte, eh, keimerina?" Chiese Yana, seduta e con le mani tenute dalle manette, e decisamente malmessa.

"Ormai abbiamo vinto, Yana, basta con questi giochetti." Replicò Flora col viso duro.

"E beh? A cosa devo l'onore? Mi porterete a Roccaluce, no?"

"Voglio sapere cosa gli hai fatto." Disse Flora, ma suonava più come un ordine.

"Io? A chi?" Ghignò Yana, sapeva esattamente a chi si riferisse la keimerina.

"A Nikolai, a mio padre."

Yana rise di gusto e poi rispose, incrociando lo sguardo gelido della fata:

"Nikolai aveva scoperto che avevo intenzione di uccidere mio cognato, il re, dopo che mio marito si era rifiutato, e così mi tolse la magia, mi disse 'che non ne ero degna'! Puah! E chi ne era degno, lui?! Senza la mia magia mi sentivo praticamente inutile e così, prima di attuare il mio piano, ciò prima di congelare Sakoma usando la magia di Helen, ho usato..." Scoppiò a ridere, poi cercò di soffocare la risata, "... questa è bella! Ho usato lo stesso veleno per uccidere Nikolai! Capisci?! Lui che mi aveva tolto la magia, morto per del semplice veleno! Lo facevo più furbo!" Esclamò continuando a ridere.

"Zitta!" Tuonò Flora e la strega smise di ridere. "E così usavi già la magia di Helen? Quanti anni poteva avere?"

"Abbastanza da permettermi di controllare la sua magia al suo posto... ma avevo bisogno che crescesse, che diventasse più forte per fare altro... e poi, dopo aver congelato il pianeta, vengo a sapere che su Linphea era nata una keimerina e che portava con sé una profezia... ed ora eccoci qui." Concluse Yana, acida.

"Sei un essere ignobile." Disse Flora con disprezzo.

"Solo perché ho ucciso il tuo dolce paparino?" Chiese Yana con un ghigno.

"No, perché hai ucciso tua figlia." Rispose Flora e senza degnarla di un altro sguardo tornò dai suoi amici.
Prima che potessero andare però Flora avvicinò il suo amico:

"Sky, devo chiederti un favore."

"Se posso..."

"Devi." Gli disse Flora guardandolo.

"Oh..." Fu tutto quello che riuscì a dire il principe.

Roccaluce era poco distante e i ragazzi non ci misero molto. Come al solito comunicarono il loro arrivo ai templari, le altre squadre di Fonterossa avevano fatto lo stesso per i nemici incontrati sugli altri pianeti.
Una volta finito il loro lavoro i ragazzi poterono andar via, ma Brandon lasciò andare i suoi amici e rimase a Roccaluce.

"Beh, è comprensibile..." Commentò Nex, gli altri annuirono.

Brandon sedette accanto al laghetto, segnato da un incantesimo di delimitazione, dove suo fratello avrebbe passato un bel po' di anni, e rifletté. Quante cose che erano successe in poco tempo, e nonostante tutto non si sarebbe mai aspettato che sarebbe finita in quel modo: lui da un lato e Logan dall'altro.
Quando Logan si svegliò Brandon era ancora lì e si alzò.

"Che ci fai qui? Sei venuto a prenderti gioco di me?" Chiese Logan, decisamente malmesso.

"No, no." Rispose Brandon scuotendo la testa. Lo guardò, Logan rimase dov'era. Quest'ultimo allora disse:

"Ero a tanto così da avere tutto, e invece non ho niente!" E rise istericamente.

"Accidenti, Logan!" Sbottò Brandon con rabbia, "Neanche ora riesci ad avere un minimo di morale?! Un minimo di senso di colpa?!"

"Senso di colpa, dici?" Chiese suo fratello con un sopracciglio alzato, con fare beffardo, "Ti ho detto cosa ho fatto... io ci convivo col senso di colpa. Perché credi che abbia passato gli ultimi sette anni ad incolpare te della morte della mamma?!" Finì poi alzando la voce, sembrava aver cambiato umore in un attimo. "Io sbaglio, Brandon! Sbaglio! Ho perso tutto, ho perso Helen..." Concluse poi abbassando di nuovo la voce.

"Beh, stavolta non funziona." Replicò Brandon col viso duro, "Stavolta non sono qui a dirti che andrà tutto bene anche se per una volta hai sbagliato. Stavolta no, sono stanco. Quanto mi hai deluso... sai, credevo, per un brevissimo istante ho creduto che fossi cambiato, che non fossi quello che avevo immaginato che fossi... ma mi sbagliavo. Mi dispiace, ma ormai sei solo." Lo guardò, Logan non incrociò il suo sguardo, così Brandon fece per andare, era di spalle quando fu fermato dalla voce di suo fratello:

"Tornerai. Tanto tu torni sempre."

Brandon trattenne le lacrime ed andò via senza voltarsi.

Ad Alfea le ragazze erano subito andate da Faragonda per parlarle di Helen, la preside le lasciò andare dalle loro famiglie assicurando loro che se ne sarebbe occupata. Musa andò su Melody per restituire l'arpa d'oro ai suoi legittimi proprietari e viaggiando da un pianeta all'altro poté vedere come, sconfitta la strega, gli effetti dell'artefatto era quasi completamente spariti. Fortunatamente, con l'aiuto di Roxy, Polaris non ne subì le conseguenze e la fata ne fu davvero felice.

Bloom raggiunse i suoi genitori e Dafne e pareva che Ophelia avesse rimesso Thoren a posto e al principe servissero solo un paio di giorni di riposo.
Stella invece non ricevette buone notizie.

"Mi dispiace, Stella, ma la condizione di tua madre è molto seria. È grazie alla scintilla che le hai dato che le cose non sono andate male, ma è troppo debole e non riprenderà conoscenza, non per ora. La scintilla della tua magia potrà aiutarla e sarà quella che, insieme alla ripresa di Solaria, contribuirà alla rinascita della sua magia, ma fino a quel momento... non ci resta che aspettare e sperare che vada tutto come deve." Le disse Ophelia, molto dispiaciuta, e poi la lasciò con suo padre. Radius e Stella si abbracciarono cercando di consolarsi a vicenda, ma era difficile.

"Vorrei tanto che Brandon fosse qui in questo momento." Singhiozzò Stella, suo padre le fece una carezza.

Un'altra famiglia, al contrario, era decisamente felice: quando Rodols e Miele videro arrivare Flora ed Alyssa andarono loro incontro e le abbracciarono.

"State bene! Oh, state bene!" Esclamò Rodols con gli occhi lucidi, baciò sua moglie ed abbracciò stretta sua figlia.

"Oh, papà, sono così felice di vederti." Sorrise Flora mentre era fra le sue braccia.

"Io lo sono di più, tesoro mio." Replicò Rodols dolcemente.

Quella stessa sera la famiglia di Flora tornò su Linphea, tutti avevano bisogno di riposare e purtroppo Flora ancora non poteva tornare su Linphea. 
La ragazza tornò in camera sua, esausta ma allo stesso tempo irrequieta; quello che era successo era ancora troppo vivo dentro di lei ed ancora non riusciva a credere che fosse finita, mesi di allenamenti, di paure, tutto per finire in un solo attimo. Quando tornò in camera le sue amiche erano lì e c'erano anche le pixies, dunque sedette con loro.

"È finita." Disse Bloom con un sospiro, sprofondando nel divano.

"Ancora non ci credo..." Borbottò Flora, poi si rivolse a Stella:

"Stella, ci tenevo a dirti che mi dispiace molto per ciò che è successo a tua madre. Sai che la mia magia è curativa e se posso fare qualcosa non ti basta che chiedere."

Stella le sorrise stancamente e replicò:

"Ti ringrazio, Flora, ma ho già parlato con Ophelia e per il momento solo la magia di Solaria può fare qualcosa per lei e non ci resta che sperare... anzi, volevo ringraziarti per ciò che hai fatto per Brandon."

"Scherzi? Non ce n'è bisogno, non avrei mai potuto lasciarlo in quello stato... ho sentito la sua essenza vitale ed era... non c'era... dovevo per forza fare qualcosa."

Ognuna di loro sorrise fra sé, sollevata di non aver perso un altro amico, sollevata che quella volta le cose erano andate bene. Aisha abbassò lo sguardo e Flora lo notò così le prese le mano in maniera indiscreta, in una maniera che solo le migliori amiche capivano.

"Posso chiederti quale incantesimo hai usato?" Chiese Bloom, Flora strizzò gli occhi per un attimo e rispose:

"La polvere di fata, una keimerina può rivivere ogni essere vivente che perde la vita... scusate il gioco di parole, ma... è così. La prima volta non è andata bene ma poi mi sono concentrata meglio e... ed ha funzionato."

"Ed io davvero non posso non ringraziarti, Brandon per me è una delle persone più importanti della mia vita." Disse Stella, Flora le sorrise arricciando le labbra.

"Beh, ragazze, basta ripensare a quei brutti momenti, ora andiamo a letto, domani mattina andremo da Faragonda per sapere cosa ha deciso per Helen e poi su Sakoma per ricevere la nostra onorificenza." Conculse Tecna alzandosi, le altre furono d'accordo e dopo essersi date la buonanotte andarono a letto mentre le pixies tornarono al villaggio.
Flora tornò in camera sua e sedette sul suo letto mentre Bloom si addormentò subito.
La keimerina sentiva qualcosa dentro di sé, una specie di amarezza.

"Ora ho davvero bisogno che tu trovi le parole giuste." Sussurrò la ragazza rivolgendosi al libro sul suo comodino, così lo prese e lo aprì, poi ci ripensò e allora aprì verso le ultime pagine.

"Oggi ripensavo a come ho perso il conto dei miei giorni di vita mortale. Insomma, ormai sono uno di loro, anche se più forte, potente, bello e affascinante..." Flora sorrise scuotendo la testa. "Il punto è che ora ho accettato la cosa, anzi, vorrei essere uno di loro per davvero, almeno non sarebbe successo ciò che è successo.
Mi manca, mi manca la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi verdi. Vymarna non doveva farlo, non... direi che a questo punto è davvero inutile continuare a tenere questo diario, tu non nascerai, non potrai nascere, anche perché non credo di poter innamorarmi ancora, non dopo di lei. Ormai sono lontano da Linphea, sono in cerca di un pianeta che mi accolga e che accolga la mia magia.
E va bene, allora, questa è l'ultima volta che ti scrivo prima che il mio desiderio voli via per sempre.
Ho perso l'amore della mia vita e, credimi, detto da me che ho avuto una vita piuttosto lunga fino ad ora, vuol dire che ho trovato il vero amore. Sai quell'amore che ti consuma e ti dà vita allo stesso tempo? Quell'amore per il quale daresti la tua stessa vita? Quell'amore che se mai perdessi la tua vita non avrebbe più senso? Quello. Io l'ho trovato e l'ho perso. Quindi, piccola mia, segui il mio consiglio: abbi il coraggio di seguire il tuo cuore. Se non lo farai sarai triste quanto me, ed io non potrei mai sopportarlo.
Ed ora che ti ho dato il miglior consiglio che potessi darti, essendo che sono le ultime parole che ti scrivo, possiamo passare alla magia.
Sì, tu custodisci la mia magia, la magia dell'Inverno, ed anche se all'inizio non ero troppo felice di aver perso l'ultilizzo della mia magia per avelo ceduto a voi, ora sono così orgoglioso di te. Beh, prima ero uno spirito piuttosto egogentrico ed immaturo, ora che ho perso tutto però mi rendo conto di quanto valore avevano quelle cose. Ora vorrei tanto insegnarti a trasformare la terra in neve, e la neve in terra, a spogliare gli alberi quando ne hanno bisogno, a proteggere i campi con la brina. Sono orgoglioso di te, mia piccola keimerina, e desidero che tu sia felice perché è da te che dipende la mia felicità. 
Sii forte e coraggiosa, ti amo,
Nikolai "

Flora si asciugò le lacrime con la mano, leggere quelle parole l'aveva profondamente commossa. Ci era riuscito ancora una volta, aveva trovato le parole giuste nel momento in cui ne aveva bisogno. Ed ora se n'era andato anche lui. Certo, non aveva letto ogni pagina di quel diario, poteva sempre rileggerlo, ritrovare una pagina lasciata indietro, ma poi? Quando poi l'avrebbe letto tutto? Era per questo che non voleva conoscerlo. Ora gli voleva bene e lui non c'era più, caduto per mano di Yana.

Flora poggiò il libro sul comodino e si coricò, pensò alla strega che aveva sconfitto con le sue amiche e pensò che era davvero orgogliosa di ciò che era riuscita a fare. Pensò a Rodols, suo padre. Ancora non riusciva a dare un equilibrio al suo cuore. Quel flusso di pensieri in pochi minuti la fece addormentare.

La mattina dopo Flora si svegliò con un'attitudine completamente diversa, come se tutto fosse stato più chiaro e più semplice. Dormire le aveva fatto bene, e leggere Nikolai le aveva fatto meglio.
Notò che il letto di Bloom era vuoto così si alzò controllando l'ora, non era troppo tardi, anche se non c'era fretta dato che Faragonda aveva dato loro il permesso di saltare le lezioni per quel giorno. Aprì la porta della sua camera per vedere se le altre erano di là, e infatti vi trovò Bloom e Stella.

"Buongiorno ragazze. Bloom, come mai non mi hai svegliata?" Chiese la fata dopo uno sbadiglio.

"Dormivi così beatamente che non ne ho avuto il coraggio!" Rise Bloom, "Ora però va' a prepararti, andremo da Faragonda e poi partiremo per Sakoma."

"Va bene, ci metto un attimo!" Sorrise Flora e richiuse la porta andando a prepararsi. Una volta pronta e rifatto il suo letto Flora decise di non raggiungere ancora le sue amiche.

Caro diario,
è finita. Finalmente è finita. Ieri, su Sakoma, abbiamo combattuto ed abbiamo vinto. Sì, Yana è stata sconfitta e Sakoma è salva, la profezia si è compiuta e stiamo tutti bene. Alla fine l'ultimo verso non si riferiva a nessuno di noi ma ad una dei nostri nemici, anche se mi dispiace molto per lei. Era chiaro che Helen non fosse una persona cattiva, ma solamente sola.
Ieri ho raggiunto anche il mio Enchantix e così ho potuto far rivivere Sakoma, ora sono anche in perfetto equilibrio con la mia magia e la mia forma butterflix e quella da keimerina sono diventate un tutt'uno, devo dire che ho apprezzato il cambio di look!
Ma ieri sera non riuscivo ad essere tanto tranquilla e serena, no, sentivo che mancava ancora qualcosa, che avevo sbagliato qualcosa, ed ora ho finalmente capito.
Ieri Brandon è morto. Per pochi ma lunghissimi minuti ha ceduto alla forza distruttrice della magia di Yana su Linphea ed io ho creduto di averlo perso per sempre. Credo di non aver mai sofferto tanto. Il mio cuore si è spezzato e il mondo mi è crollato addosso. Lui era lì, freddo ed immobile, e il mio cuore se ne stava andando con lui. Ma poi, proprio quelle sensazioni mi hanno fatto capire come potevo salvarlo e l'ho fatto ricorrendo alla cosa più potente al mondo. Non ho neanche il coraggio di scriverlo, ma sono sicura che sia abbastanza chiaro. E quando si è svegliato e mi ha sorriso io... beh, anche il mondo mi ha sorriso. Giorni fa, nonostante ci fosse il problema della strega e tutto il resto, mi chiedevo come fosse possibile che Brandon mi amasse. Ma lui me l'aveva detto, sì, lui mi aveva guardato negli occhi e mi aveva detto di amarmi. Ed io mi chiedevo come potesse essere che un amico come lui, un amico sincero, un amico, potesse poi provare quelle cose per me. Per lui sembrava così semplice mentre per me... non riuscivo ad accettarlo, ma ora capisco cosa intendeva. Ho dovuto credere di averlo perso per capire cosa provassi davvero per lui, e poi, ancora una volta la mia magia me ne ha dato la conferma, altrimenti non si sarebbe mai svegliato. 
Leggendo le parole di Nikolai, ieri sera, pensavo che capivo perfettamente ciò di cui parlava. Lui ha trovato il vero amore con la mamma, un amore che ti consuma e ti dà vita, un amore che non vorresti perdere mai... ed io l'ho trovato, mi chiedo solo perché ci ho messo tanto a capirlo. E Nikolai mi ha detto anche che non devo perderlo e che devo essere forte e coraggiosa.
Nikolai è mio padre, l'ho conosciuto attraverso le sue parole, e sono giunta alla conclusione che da lui ho preso solo la magia, per il resto siamo molto diversi. Scriveva rivolgendosi a me però non mi conosceva, peccato.
Oggi andremo su Sakoma, il re ci darà un'onorificenza per aver salvato il suo pianeta, ed oggi farò anche ciò che devo fare. E sapere cosa fare mi dà finalmente serenità.

Flora richiuse il suo diario e raggiunse le sue amiche.

"Sono pronta, andiamo?" Chiese, così aspettarono per pochi minuti Aisha e poi andarono da Faragonda. Lì trovarono già i ragazzi, li salutarono in fretta, dato che c'era anche la preside, e c'era anche il professor Avalon, Flora fu molto contenta di vederlo.

"Beh, ragazzi, ho parlato con il resto dei professori e con il Consiglio Magico ed Helen non sarà giudicata come nemica della Dimensione Magica." Spiegò la preside con un dolce sorriso. "È per questo che ora riposa nella Foresta dei Fuochi Fatui."

"Quella poverina era praticamente manipolata da sua madre, cercava di compiacerla in ogni modo..." Rifletté Flora con dispiacere. "E scommetto che ora toccherà a noi dare la notizia alla sua famiglia."

"La sua famiglia?" Chiese Bloom, Flora scosse la testa, rimproverandosi di non aver messo al corrente i suoi amici di ciò che sapeva. "Sì, beh, suo padre era congelato con il resto degli abitanti di Sakoma... Yana lo giudicava un codardo, e così Helen, ma lei emulava semplicemente sua madre, mi chiedo come siano andate davvero le cose..."

"Facciamocelo raccontare!" Esclamò Stella, "Partiamo per Sakoma?" Chiese poi ai suoi amici.

"Sì, infatti," S'intromise la preside, "ora andate, ci vorrà un po' per arrivare e poi mi sembra giusto che passiate una giornata diversa, quello che avete passato non è roba da poco." Gettò lo sguardo di fuori, sollevata dal vedere quel sole.

Prima di andare Flora si avvicinò al professor Avalon:

"Sono un'Enchantix adesso e..."

"... sono molto fiero di te, Flora." Sorrise Avalon.

"Sì, ma io ho tanto da chiederle, Nikolai parlava di spogliare alberi e..."

"Domani vieni in classe, anche se abbiamo vinto non vuol dire che tu abbia finito di imparare. Questo è il tuo ultimo anno qui, devo riuscire ad insegnarti tutto prima che tu vada via."

Flora sorrise e con un cenno disse:

"A domani."

Così i ragazzi andarono alla navicella che avevano lasciato in cortile e partirono per Sakoma.
Stella sembrava molto allegra e dominava la scena dello shuttle, era davvero piacevole perché il viaggio era lungo e c'era bisogno di qualcuno che facesse passare il tempo più in fretta.

"E quindi alla fine ho optato per la camicetta arancione, si sa che è il mio colore!" Stava dicendo Stella e notò di aver perso un po' l'attenzione del suo pubblico, "Ma ora un bell'urrà per la nostra Flora che ha salvato Brandon con il suo fiore d'inverno! Suona bene, mi piace quell'incantesimo!" Era accanto a Brandon mentre lo diceva e così gli girò il viso con la mano e lo baciò, prendendolo un po' di sorpresa.

"Sì, beh, ho solo utilizzato la mia magia, non ho fatto niente di che!" Sorrise Flora imbarazzata, poi incrociò lo sguardo del principe.
Arrivarono su Sakoma dopo qualche ora e ne furono sollevati: a Stella si era unita Chatta e dopo poco le due erano diventate insopportabili.

Scesi dalla navicella si diressero a palazzo, Flora però prima doveva parlare con delle persone.

"Ascoltate," Esordì rivolgendosi alla sua migliore amica e alla sua pixie, "so che in questi mesi ho coinvolto anche voi due nella mia... burrascosa vita sentimentale ma ho capito, finalmente, ed ho deciso cosa fare."

"Davvero?!"

"Quindi vuoi dire che ti sei tolta quei dubbi?!"

"Sì..." Rispose Flora frenando l'entusiasmo delle due, "... e siccome so che avevate opinioni molto diverse, ho bisogno che accettiate la mia scelta, anche se questa possa non farvi piacere. Ho bisogno di sapere che sarete al mio fianco sempre e comunque."

"Lo saremo." Assicurò Aisha.

"Assolutamente." Concordò Chatta.

Arrivati a palazzo furono accolti come re e regine, tutti erano profondamente rispettosi. Il palazzo reale, in quello stato, era assolutamente magnifico, e davanti ad esso c'era un'immensa distesa d'erba verde ricoperta da una leggera brina che luccicava sotto i deboli raggi del sole. Sakoma era tornata quella di un tempo.
I ragazzi furono portati nella sala grande, quella dove, un po' di tempo prima, avevano combattuto contro dei soldati di neve. La sala era completamente diversa: le pareti tappezzate da arazzi colorati, grandi tavoli imbanditi (di cibo non congelato), il sole filtrava dalle grandi vetrate e c'era una vita in quella sala che faceva dimenticare ogni brutto ricordo legato ad essa.

"Siete arrivati, che piacere, è un onore avervi qui!" Esclamò il re vedendoli e andando loro incontro. "Non abbiamo avuto modo, ma mi presento: sono il sovrano di questo splendido pianeta e il mio nome è Ruben, questo è mio figlio, il principe Jackson." Disse poggiando una mano sulla spalla di suo figlio, il ragazzo sfoggiò un sorriso mozzafiato e il re continuò: " E questo è mio fratello Herman." L'uomo dal volto spigoloso sorrise in maniera poco convinta, Sky parlò a nome di tutti:

"Per noi è davvero un piacere essere qui, un onore. Volevamo ringraziarvi per l'invito."

Il re fece un cenno, poi Herman s'intromise:

"Mi chiedevo se fosse possibile sapere cosa ne è di Yana e di... di Helen."

I ragazzi si guardarono, Sky implorò Flora di rispondere per lui con lo sguardo e tutta la squadra, con una sola occhiata, concordò col principe, al che Flora fu costretta a parlare:

"Beh, ecco, Yana aveva intenzione di legarsi al mio cuore della natura per poter controllare l'Inverno ed aveva intenzione di far ricadere questa magia su tutta la Dimensione Magica, non aveva alcuna scusante ed il Consiglio Magico l'ha condannata alla reclusione a Roccaluce, lei e tutti i suoi seguaci."

"Compresa Helen, quindi?" Chiese Herman, con gli occhi tristi.

"Ecco... con tutto il rispetto parlando, Yana è una donna piuttosto prepotente e... ecco, lei ha cresciuto Helen opprimendola completamente e quando Helen ha dovuto scegliere tra il suo bene e quello di sua madre... lei ha scelto quello di sua madre."

"Cosa... cosa vuol dire? Helen non è a Roccaluce? So che Yana era una donna malvagia, e so che l'ho capito troppo tardi, ma se posso recuperare mia figlia io... l'ultima volta che l'ho vista aveva sì e no tre anni, è cresciuta senza di me e se posso recuperare..."

"... non ce l'ha fatta." Lo interruppe Flora non riuscendo a sentire tutte quelle speranze sapendo che doveva poi infrangerle.

I tre uomini rimasero spiazzati dalla notizia, nonostante ciò rimasero tutti impassibili.

"Mi dispiace molto." Aggiunse Flora.

Herman disse qualcosa di veloce all'orecchio di suo fratello e poi si allontanò dopo un "Con permesso." rivolto ai ragazzi.

"Scusatemi... servitevi pure, molto presto comincerà la cerimonia." Disse il re che raggiunse suo fratello, il principe andò con suo padre.

"Beh, avete sentito il re, no? Serviamoci pure!" Esclamò Stella, tutti la guardarono male, "Era per sdrammatizzare." Si giustificò scrollando le spalle, poi però si ricompose quando Brandon le chiese:

"Posso parlarti un secondo?"

"Sì, certo." Annuì lei con un sorriso, nel frattempo il gruppo si era disperso tra folla. Flora notò che Helia si stava avvicinando a lei ma con una scusa si allontanò raggiungendo l'altra parte della sala.

"Di che si tratta?" Chiese Stella.

"Ecco, io..." Borbottò Brandon poggiandosi una mano dietro la nuca, "... volevo dirti che mi dispiace moltissimo per ciò che è successo a tua madre."

"Oh, grazie, Brandon, non sai cosa voglia dire per me averti accanto!" Esclamò Stella avvicinandosi a lui per baciarlo ma lui si tirò indietro, Stella sembrò confusa e Brandon disse:

"Ascolta, anche per ciò che è successo prima a bordo... Stella, mi dispiace per ciò che è successo a tua madre, ti voglio bene e voglio che tu sappia che se ne hai bisogno troverai un amico in me, ma non più di questo. Non ho cambiato idea dall'ultima volta che abbiamo parlato, mi dispiace, spero che tu possa capire..."

"Capire? Io? C-certo che capisco, perché non dovrei capire, non sono mica ottusa? Ho capito che sei un ignobile meschino traditore, ecco cosa ho capito e..." Stella fu interrotta dalla sua amica che si era avvicinata a loro.

"Perdonatemi se vi interrompo." Si scusò Flora.

"No, prego, anzi, non ho altro tempo da perdere qui!" Sbottò Stella andandosene dopo aver rivolto un'occhiataccia a Brandon.
Flora prese un respiro e chiese allo scudiero:

"Possiamo parlare?"

"Certo." Sorrise Brandon guardandola.

"Da soli." Precisò Flora, così insieme allo scudiero lasciarono la sala grande per uscire di fuori, passeggiarono per pochi istanti in silenzio, quello che bastò per allontanarsi un po', e poi si fermarono.

"Sei stata più veloce: anch'io volevo parlare con te." Sorrise Brandon.

"Ah sì?"

"Sì, prima di tutto volevo ringraziarti per avermi salvato la vita. Insomma... avevo davvero ceduto ma tu ce l'hai fatta, mi hai riportato indietro... sei la miglior fata di sempre."

Flora sorrise e replicò:

"Non esageriamo... ho fatto rivivere un pianeta intero, sono un'Enchantix ora, diciamo che non è stato nulla di che..."

"E c'è dell'altro." Aggiunse Brandon.

"Oh... va bene."

"Volevo chiederti scusa." 
Flora alzò le sopracciglia, sorpresa, Brandon continuò:

"Ti ho lasciata nelle mani di Yana, e ci eravamo detti cose che, credimi, non pensavo e non penserò mai. Ho sbagliato a darti della codarda, non lo sei e mi sono sentito uno schifo perché avrei dovuto incoraggiarti in un momento come quello."

"No, tranquillo, non devi scusarti. Eravamo solo arrabbiati, neanch'io pensavo davvero quelle cose, e poi c'era in ballo la vita di tuo fratello e Yana non avrebbe esitato."

"Già."

"È a Roccaluce, vero?"

"Sì, anche lui lì, dove merita di essere, in fondo." Rispose Brandon abbassando lo sguardo, poi prese un respiro e la guardò:

"Ascolta, non lasciamo che Logan rovini anche questo momento, okay? Devo parlarti di una cosa importante."

"Beh, anch'io..." Disse Flora inarcando le labbra ma Brandon, con un sorriso, disse:

"Aspetta, ci tengo ad essere il primo, fa' più gentiluomo... ecco, Flora, io ti amo. Sì, io sono innamorato di te e non lo dico per dire. So che spesso sono considerato superficiale ma io ti amo davvero, tu... tu sei il mio vero amore. Lo so che sembra assurdo, so che può sembrare strano, ma... ma il mio cuore brucia e... e il bello è che più brucia e più sono felice perché stare con te, averti vicino, sentire la tua voce, guardare nei tuoi bellissimi occhi è la cosa che desidero di più al mondo. Tu... tu per me sei quell'amore che capita una volta nella vita. Mi ero innamorato di Stella ma poi sei arrivata tu ed ora mi rendo conto che quello poteva essere amore ma non era quello vero. Ora so che non potrò mai amare qualcuno più di quanto amo te. Ho dato la mia vita per te, letteralmente, e lo farei altre cento e mille volte... e ieri... ieri ero certo che quelli fossero i miei ultimi momenti, Vymarna era debole ed io stavo cedendo, ma il mio unico pensiero eri tu. Dovevo trovarti, dovevo venire a salvarti. E poi ti ho trovata e... e l'ultima cosa che ho voluto guardare prima di cedere al gelo eri tu. Flora, io lo so che la mia vita non è perfetta, sono un disastro, insomma, è stato mio fratello uno di quelli che voleva ucciderti, e so che io stesso non sono perfetto, non come Helia, sono vanitoso, piuttosto egocentrico e fin troppo sicuro di me, ma so anche che ti amo alla follia e non potrei sopportare di vivere un altro secondo lontano da te. Tu... tu avevi dei dubbi ma, Flora, se proprio devi scegliere, se proprio devi amare qualcuno, allora scegli me, ama me, perché sei l'unica cosa che dà senso alla mia vita."
Brandon riprese fiato, flirtare era il suo forte ma dichiararsi e aprire il suo cuore... beh, era molto più difficile. Guardò Flora negli occhi, in attesa.
La ragazza ricambiò il suo sguardo, i suoi occhi erano lucidi e Brandon per un attimo ebbe paura.

"Di' qualcosa..." Aggiunse Brandon, preoccupato. Flora prese un respiro e replicò:

"Hai ragione."
Allora il ragazzo sorrise sollevato e fece per avvicinarla a lui ma Flora si sciolse dalla sua presa e, con espressione seria, disse:

"Hai... hai ragione, tu non sei perfetto come Helia."

"C-che cosa?" Chiese Brandon, confuso da quell'atteggiamento.

"Tu sei istintivo, testardo, geloso... Brandon, tra di noi non potrà mai funzionare, insomma, guardaci, siamo troppo diversi e... Helia c'è sempre stato per me, mi ha sempre capita ed io ho bisogno di lui.  Mi ama e..."

"... Anch'io ti amo!" Si affrettò a dire lo scudiero ma Flora continuò:

"Ed io lo amo, ho bisogno di lui al mio fianco. Mi dispiace se ti ho dato delle speranze e..."

"... Flora, tu mi hai detto che ti eri innamorata di me! Su Linphea tu me l'hai detto! Okay, ascolta, so che sarà terribilmente difficile farlo accettare ad Helia e..."

Flora spostò le mani di Brandon che lui le aveva poggiato sul viso e disse:

"... Su Linphea ero solo confusa, e a dirla tutta sei stato tu a confondermi con... con quei baci e... Brandon, mi dispiace molto, ma è meglio se io e te restiamo solo amici." Flora trattenne le lacrime e fece per andare ma Brandon la prese per il polso:

"Non mi basta."

"Mi dispiace." Replicò Flora guardandolo.

"Non ti credo, non... Flora, stai per piangere, te lo si vede dagli occhi, non piangeresti se non fossi triste, vuol dire che..."

"... vuole semplicemente dire che sono una ragazza sensibile, e molto empatica, ed anche Helia lo è, è per questo che stiamo bene insieme, ho... ho preso una decisione, Brandon, mi dispiace."

"Flora, per... per favore!" Erano le ultime parole che gli erano rimaste, ma Flora lo guardò e disse:

"Spero davvero che potremo rimanere amici."

"Non potrò riuscirci."

"Dovrai provarci." Concluse Flora, tristemente. Così si voltò ed andò via, avanzando verso il palazzo sentì il gemito di rabbia dello scudiero, le fece male. Poi sentì il rumore delle foglie secche che aveva calciato con fin troppa forza, e le fece male. Lasciò cadere le lacrime che fino a quel momento aveva trattenuto.
Tornò dentro dopo essersi asciugata il viso ed indossò un sorriso, prese un respiro e, decisa, raggiunse Helia che parlava con Nex.

"Ehi." Salutò arrivando con un sorriso, Helia guardò il suo amico e questo capì che erano faccende private.

"Flora, finalmente, è tutta la mattina che cerco di parlarti."

"Già, ed eccomi qui." Sorrise Flora, "Helia, devo dirti una cosa importante."

"In realtà anch'io, ma prima le signore." Scherzò lui e Flora allora si fece coraggio, lo guardò dritto negli occhi, prese un respiro e senza batter ciglio disse:

"Volevo chiederti se potrai mai perdonarmi."

Helia fu spiazzato da quell'affermazione ma la lasciò finire.

"Vedi, so che in queste ultime settimane sono stata distante e ho fatto e detto cose davvero... davvero lontane dal mio modo di essere, ma ora che ci siamo liberati di Yana ed ho potuto pensare più chiaramente io mi sono resa conto che starti lontana è stato un errore e che ho bisogno di te."

"Dici... dici sul serio?" Chiese Helia con un sorriso, Flora annuì sorridendo.

"Helia, so di essere cambiata, era inevitabile, sono una nuova fata e sono diventata una nuova persona, spero che tu possa accettarmi e desidero che tu possa... che tu possa capirmi di nuovo. Tu ci sei sempre stato per me ed ora che c'è dell'altro vorrei tanto farmi conoscere di nuovo da te e che possiamo tornare quelli che eravamo."

"Flora, io... ti amo più di ogni altra cosa!" Esclamò Helia con un sorriso.

Il principe Sky notò che il suo migliore amico era appena rientrato così lo raggiunse.

"Ma dov'eri?" Chiese Sky, e Brandon, guardando Flora tra la folla, ed Helia che la baciava, rispose:

"A prendere un po' d'aria."

"Signori, signore!" Esclamò il re, a gran voce, attirando l'attenzione di tutti, tranne quella dello scudiero. "Oggi è un giorno importante, ieri Sakoma è rinata grazie a queste fate e a questi guerrieri! Una terribile piaga si è abbattuta sul nostro pianeta un ventennio fa, eppure noi tutti lo ricordiamo come se fosse ieri: Yana ci ha maledetti con un sortilegio la sera del compleanno di mio figlio, ma ora finalmente siamo liberi da quella terribile strega!"

"Ruben..." Intervenne Herman, così suo fratello gli fece spazio e fu lui che continuò:

"Desidero chiedere perdono a tutto il regno di Sakoma. È anche colpa mia, in parte, se Yana ci ha fatto questo. Mi chiese di uccidere il mio stesso fratello al fine di diventare re e rendere lei regina, ma io rifiutai, ovviamente." I due fratelli si sorrisero.
Flora non poté fare a meno di gettare uno sguardo allo scudiero dopo le parole di Herman a proposito di suo fratello e sorprese Brandon a guardarla, lei allora si rivolse di nuovo al re, questo lasciò la parola a Sky che, in quanto leader del gruppo, riferì al regno ciò che Yana aveva deposto:

"Dopo che Nikolai la privò dei suoi poteri, Yana si servì della magia di Helen per congelare Sakoma, e l'ha tenuta congelata per tutto questo tempo aspettando che sua figlia crescesse e acquisisse più magia. Quando seppe della mia amica Flora, della sua magia e della profezia, ha aspettato che la magia di Flora si manifestasse e voleva rubarla per poi ucciderla ed avere la sua rivincita su Nikolai. Ma l'abbiamo fermata in tempo e la Dimensione Magica è in salvo, Sakoma è in salvo!"

Tutti i presenti applaudirono con gioia, poi il re aggiunse:

"Ed ora, se i nostri salvatori vogliono raggiungermi, sarà un piacere per me renderli cavalieri e damigelle di Sakoma."

I ragazzi si avvicinarono e il re con una spada diede loro la sua benedizione e l'onorificenza e ci fu ancora un grande applauso.
Flora raggiunse il re, che era con suo figlio, e chiese:

"Vostra maestà, avrei delle domande da porvi."

"Qualsiasi cosa." Sorrise il re, Flora allora continuò:

"Beh, ecco, io mi chiedevo in che modo Nikolai sia arrivato qui, che ruolo aveva, se ha mai parlato di Linphea..."

"Io e Nikolai eravamo molto amici, era davvero un uomo molto saggio e lui e mio fratello sono sempre stati i miei migliori consiglieri. Arrivò qui dicendo che solo il mio pianeta poteva accoglierlo, e poi ci mostrò la sua magia. È stato lui ad insegnare a mio figlio." Poggiò una mano sulla spalla di Jackson e Flora allora si rivolse a lui. Per un attimo ripensò a quando l'aveva già visto in quella sala del palazzo di ghiaccio ma scacciò via quei brutti pensieri.

"Sì," Annuì il giovane con un sorriso, "Nikolai mi ha insegnato quello che so, è stato il miglior tutore che abbia mai avuto. Non ho magia ma Nikolai me ne ha insegnato i principi e svelato misteri... era un uomo davvero interessante e non mi sembra vero che siano passati tutti questi anni, sembra ieri che mi parlava di astronomia."

"Sapeva tutte queste cose?" Chiese Flora, meravigliata.

"Sì, e avrebbe potuto insegnarmi molto altro ancora se le cose non fossero andate come sono andate. Padre," si rivolse poi a Ruben, "le cose a questo punto sono cambiate, credo sia il caso di compiere le volontà di Nikolai ora che è possibile."

"Figlio mio, mi meravigli," Sorrise Ruben, "ci avevo pensato anch'io ma vederti così deciso mi stupisce, non mi sembravi troppo favorevole quando Nikolai te ne parlò."

"Beh, diciamo che gli ultimi eventi mi hanno fatto maturare parecchio." Replicò Jackson gettando un'occhiata a Flora. La ragazza era piuttosto confusa ma anche curiosa e così chiese:

"Quali erano le ultime volontà di Nikolai? Se posso, vorrei compierle, era mio padre in fondo."

"Sono felice di vederti tanto propensa." Sorrise Ruben, Flora ancora non capiva e guardò Jackson in cerca di una risposta, il ragazzo ridacchiò e disse:

"Nikolai metteva la sua magia a servizio del nostro pianeta, si legò ad esso, in fondo Linphea l'aveva ripudiato, e decise che sarebbe sempre stato al servizio di questo pianeta essendo la sua nuova casa."

"Mi sembra davvero nobile da parte sua." Sorrise Flora, Jackson, senza togliersi da volto quel gran bel sorriso, continuò:

"Sì, ma sapeva di essere mortale, e così ci mostrò il ciondolo, quello che porti al collo. Vedi, ce ne fece dono, e ci disse che con un particolare incantesimo quel ciondolo si sarebbe potuto legare, anche se illegittimamente, a qualcun altro, e questo qualcuno si sarebbe preso cura di Sakoma."

"Oh..." Si meravigliò Flora ed istintivamente si toccò il ciondolo, come per paura che avrebbe potuto esserle strappato via. "Beh, ma non è un problema, insomma, se è davvero questo che voleva Nikolai per me sarà un piacere, metterò la mia magia al servizio di questo pianeta, me ne prenderò cura e ne garantirò l'equilibrio... sarà un po' come esserne la fata guardiana, no?"

"Sì, beh, insomma..." Borbottò Jackson ma suo padre, eccitato, chiese:

"Hai davvero intenzione di accettare?! Così, su due piedi?! Ma che fantastica notizia!"

"Ma sì, certo che accetto!" Sorrise Flora insieme al re che era contentissimo, così il sovrano chiamò di nuovo tutti per attirare l'attenzione.
Flora guardò il principe, stranita, lui ridacchiò:

"Vedi, il punto è che quel qualcuno... quel qualcuno sarebbe stata..." e le sussurrò all'orecchio il continuo di quella frase.
Flora allora avrebbe voluto fermare il re ma era troppo tardi.

"Che fantastica notizia! Che lieta novella! Sakoma, oggi è una giornata così gioiosa!"

Aisha si voltò verso le sue amiche:

"Ma che cos'ha ora? Certo che questo tipo è parecchio strano!"
Loro risero, arrivò Helia:

"Ragazze, avete visto Flora?"

"Era con il re... eccola lì. Mi aveva detto che voleva chiedergli qualcosa su Nikolai." Spiegò Aisha, Helia annuì, poi la gran voce del re costrinse tutti a guardarlo.

"Nikolai non ci ha lasciati soli! Mai! Ancora oggi ci protegge! Quell'uomo... quell'uomo era il mio migliore amico! L'uomo più saggio che avessi mai conosciuto e non ho mai preso una decisione senza di lui e mio fratello! Ma oggi si è superato perché non solo ci ha liberato, è grazie a sua figlia se siamo tutti qui, ma questa dolce ragazza si occuperà d'ora in poi di questo pianeta, proprio come faceva suo padre! E se fino a ieri, beh, si fa per dire, festeggiavamo il compleanno di mio figlio Jackson, ora festeggiamo il suo fidanzamento con la figlia di Nikolai!"

"Che?!" Esclamarono, scioccati, Brandon ed Helia all'unisono, anche se a due lati opposti della sala. Flora si voltò verso il ragazzo, scioccata quasi quanto lui, e chiese perdono con lo sguardo. E così, era ad una festa, ancora una volta, una festa che aveva capovolto la sua vita ancora una volta.

Fine

Ehilà miei dolcissimi e adoratissimi germogli di lullabea! Ma quanto vi adoro! Siete arrivati fino all'ultimo capitolo, mi avete sopportata fino all'ultimo capitolo e vi voglio davvero un mondo di bene!
E così, siamo alla fine... ve l'aspettavate? Non credo, diciamo che il Team Helia aveva perso le speranze, ma la situazione si è ribaltata! Ma non sentitelo come un premio di consolazione, no, affatto, perché Flora è fermamente convinta della scelta che ha fatto, nonostante tutto, perché tutti sappiamo cosa sia la cosa più potente al mondo, lo abbiamo imparato da Biancaneve, da Aurora e da Giselle! Ma Flora ha scelto un'altra strada, e spero che nonostante tutto la storia e il suo finale vi siano piaciuti!
Certo, non è finita qui, perché non può finire qui, ovviamente... Nikolai ha ficcato la sua ultimogenita in un bel pasticcio che dovremo risolvere!
Volete delle anticipazioni? Eh? Eh? Beh, vi posso dire che in fondo le avete già avute nel corso del capitolo, ce ne ha parlato Avalon, Ophelia, Ruben... quindi diciamo che avremo molto da fare nella prossima storia e spero vivamente che tutti voi potrete iniziare con me e con Ariel la nuova avventura!
A questo proposito, Ariel ci teneva a ringraziare MartiAntares per aver seguito la storia e aver recensito ogni capitolo e tutti coloro che hanno seguito questa fanfiction con tanta passione!
Io ringrazio tutti voi, ho potuto conoscervi e ho trovato degli amici e non vi ringrazierò mai abbastanza per questo! E poi, senza di voi tutto questo non ci sarebbe stato!
Un'ultima cosa, prima di lasciarci, perché per la prossima storia dovrete aspettare un pochetto, qualche settimana direi perché è già work in progress: voglio ringraziare SMaRrtis__00, ecco, lei ha trovato la colonna sonora di questa storia, questa canzone, quando l'ha ascoltata e spero quando l'ascolterete voi, le ha fatto pensare a questa storia, e allora seguiamo il cuore... Paddy's Green Shamrok Shore è LA canzone, ve la lascio qui sotto, e in questo caso ora il testo è anche più significativo, quindi bel lavoro SMaRtis! Direi che in un certo senso avevi predetto come sarebbe andata a finire!
Vi saluto con un bacio di quelli che lasciano il segno sulla guancia, vi adoro e

Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

http://www.youtube.com/watch?v=q11d0Lbju7Q

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