OMG! Children

di Himeno
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Touch ***
Capitolo 2: *** Jealousy ***
Capitolo 3: *** Cravings or... ***
Capitolo 4: *** Prenatal Class ***
Capitolo 5: *** Names ***
Capitolo 6: *** Birth ***
Capitolo 7: *** Karaoke Night ***
Capitolo 8: *** Love and children ***



Capitolo 1
*** Touch ***


POV Sulfus


-Oh!-

Questo lieve lamento fu abbastanza per farmi girare di scatto verso di lei, o meglio, verso la sua pancia arrotondata. Eravamo entrambi sul divano a guardare la tv e credevo che le fosse venuta un altra voglia.

-Cosa c'è? Vuoi un ghiacciolo al melone? Ananas?-

Lei, dopo un attimo di smarrimento, scoppiò a ridere. Cosa c'era di così divertente? La guardai storto. Certo che la gravidanza rendeva le donne proprio strane, oltre che più belle. Avevo comprato un libro per essere più preparato sull'argomento e sicuro non è facile. Ma sta in queste condizioni per causa mia e per il mio desiderio insaziabile nei suoi confronti ed è giusto che le stia accanto ed esaudisca ogni suo capriccio.

-I piccoli... si sono mossi-

Non credevo che bastassero queste pochissime parole per commuovermi come mai prima d'ora.

-Davvero?- le chiesi e sentii che mi si stava formando un sorriso idiota.

Raf mi sorrise raggiante, piena d'amore per me e le nostre creature, e mi prese la mano.

-Senti-

Giusto il tempo di un leggero tocco sul ventre gravido e li sentii. I miei figli, due bambini che sarebbero stati parte di me e di Raf.

Non soddisfatto, ci appoggiai anche l'orecchio. In un attimo fui incantato dal suono meraviglioso delle vite che stavano crescendo all'interno della mia donna. Sarebbero stati il mio mondo insieme all'angioletto.

-Vi aspetto con impazienza, piccoli miei-

Chiusi gli occhi e mi addormentai così. Con Raf che continuò ad accarezzarmi i capelli e i battiti del cuore della mia futura famiglia come ninna nanna.

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Capitolo 2
*** Jealousy ***


POV Raf

 

Uova, prese.

Farina, presa.

Cioccolato fondente, preso.

Burro, idem.

Mi sembra di aver preso tutto quello che Tilda mi ha raccomandato di prendere. Mi ha promesso che mi avrebbe fatto la sua famosa torta al doppio cioccolato. Al diavolo la linea, tanto mi sto ingrassando comunque per via della gravidanza. Voleva andarci lei a fare la spesa ma ero stufa di stare a casa a poltrire. Certo, con il pancione mi faceva un po' male la schiena ma tanto a ritorno il mio caro fidanzato mi avrebbe fatto un bel massaggio. Li fa così bene.

Ovviamente non mi ha lasciato uscire da sola e trasportare pesi nelle mie condizioni ed è venuto con me. Mi guardai intorno, ma che fine aveva fatto?

Girai per i vari reparti finché non lo trovai. Avrei dovuto capirlo subito in quale parte si trovava. In pochi mesi di conoscenza, la cosa che ho imparato prima di tutto su Sulfus è la sua passione per la liquirizia. Ne va davvero matto.

Ma quello che non mi aspettavo di vedere era la ragazza carina che gli stava parlando con un sorriso civettuolo. Ovviamente questa non era di certo una racchia. Capelli biondi, occhi azzurri e fisico da modella, figuriamoci. Chi diavolo era? E perché Sulfus le stava sorridendo? Non la passerà liscia.

-Sulfus- lo chiamai. Dovevo sembrare un cane che reclamava il suo osso. Con le braccia incrociate e il piede che picchiettava, vidi che si girò subito al mio richiamo e il suo sorriso diventò ancora più luminoso.

-Angioletto! Hai preso tutto?- mi raggiunse, ignorando la ragazza che ora mi fissava a bocca aperta. Che pensi quello che vuole di me. Sono stata etichettata come opportunista e accusata di essermi fatta mettere incinta di proposito ma finché i miei famigliari e amici sanno la verità, non mi importa di nient'altro.

-Sì, mi sembra di sì-

-Bene. Ah, ti presento Lara, andavamo a scuola insieme alle elementari.- disse poi si rivolse a lei. -Lara, lei è la mia futura mogliettina, Raf. E questi...- mise una mano sulla mia pancia con uno sguardo pieno di tenerezza. -... sono i miei gemelli.-

Lara sbiancò di botto e mi guardò, se possibile, più sconcertata di prima.

-Capisco... piacere di conoscerti, Raf- disse.

-Piacere mio. Ma ora scusaci, dobbiamo andare.-

Non aspettai che rispondesse e mi trascinai via il mio uomo che fece un cenno di saluto a Lara per poi guardarmi confuso.

-Ehy, che ti prende?-

-Che mi prende a me? Te, piuttosto, che stavi flirtando con quella lì!- lo accusai.

I suoi occhi si spalancarono increduli, guardò prima verso dove eravamo arrivati e poi me.

-Chi flirtava con chi?-

-Lo sai benissimo. Tu con quella... quella bionda mozzafiato- gesticolai come una pazza.

Lui rimase a fissarmi per un po' poi a un tratto scoppiò a ridere. Che c'era di divertente? Io ero parecchio irritata invece.

-Scusami, tesoro, ma davvero credevi che...-

Non finì la frase ma dopo aver smesso di ridermi in faccia, si avvicinò con un sorriso malizioso che mi fece arrossire all'istante. Stupidi ormoni.

-Sei solo tu la mia bionda mozzafiato a cui penso giorno e notte e che mi eccita da morire. Sai, non vedo l'ora di metterti dentro la mia grossa ere...- gli tappai la bocca con le mani, imbarazzatissima.

-Scemo-

Sulfus ghignò e, dopo aver tolto le mie mani dalla sua bocca, prese il carrello e si avviò alla cassa.

-Su, andiamo a casa, gelosona-

Sbuffai e lo raggiunsi. Sì, ero gelosa e molto possessiva. Lui era solo mio e una volta a casa, glielo avrei dimostrato.

________________


Holà, gente! Eccomi con un nuovo pezzetto su Raf e Sulfus. Mi è venuta in mente guardando una fan art di un altro fandom e non ho potuto fare a meno di scriverla. Spero vi sia piaciuta :) alla prossima!

Himeno

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Capitolo 3
*** Cravings or... ***


POV Sulfus

 

Calma, Sulfus. Dopotutto è colpa tua se lei si ritrova gonfia come un melone. Sì, perché sei stato un vero cretino a non voler usare preservativi e giustamente i tuoi girini si sono fiondati alla velocità della luce sull'ovetto non appena hanno potuto.

Ok, coscienza. Ora basta.

Devo sbrigarmi se non voglio che mi si sciolga il gelato al pistacchio. L'ennesima voglia di Raf. Sì, si tratta di un semplicissimo gelato, peccato solo che mi abbia chiesto di procurarglielo alle 2 del mattino. Sfortuna ha voluto che a casa ci fosse solo quello alla nocciola e perciò, se volevo tornare a dormire in santa pace, uscii per andare a cercare un negozio di alimentari aperto 24 ore su 24. Ci misi circa mezz'ora a girare per la città e finalmente lo trovai. La mia salvezza. Fissai l'edificio come fosse un miracolo sceso in Terra. L'incognita era se erano forniti di gelato al pistacchio ma, grazie al cielo, c'era e ringraziai il cassiere. Giuro, ci mancava poco che gli baciassi i piedi per quanto ero disperato. Merda, ci sono volute le voglie di una donna incinta per ridurre in questo modo il grande Sulfus Zolfanelli. Non mi sono mai sentito così stressato, nemmeno dopo dodici ore di lavoro. Povero me.

Ovviamente questo non si dovrà MAI venire a sapere.

 

Chiudo piano la porta di casa e poggiai il contenitore del gelato sul tavolo della cucina. Presi una coppa, la riempii mettendoci anche un po' di cioccolato e panna sopra. Presi un cucchiaino e mi avviai nella nostra stanza.

Aprii la porta ma rimasi deluso quando vidi che Raf se la dormiva alla grossa. Dopo tutta la fatica nel trovare quel fottuto gelato!

Sospirai. Pazienza, non posso di certo arrabbiarmi con lei.

Andai a riporre il dolce in freezer e ritornai a dormire stringendo la donna che amavo di più al mondo tra le mie braccia.

 

Mmmm...

Sento il tocco gentile e allo stesso tempo audace di Raf. Mi piace questo sogno, non facciamo l'amore da una settimana e l'astinenza si faceva sentire.

Le sue mani che passano sul mio petto fino ad arrivare al...

Mi svegliai di scatto e sollevai le lenzuola.

-Raf!-

Al diavolo! Non era un sogno.

Stava rannicchiata tra le mie gambe e le sue mani, quelle benedette mani, tenevano la presa sul mio cazzo. Il suo sguardo era dannatamente sexy.

Deglutii forte.

-Ora ci divertiamo, mio diavolo-

E da quella notte imparai una lezione molto importante: mai sottovalutare la libidine di una donna incinta.

_______________

 

Aloha! :) Che ne dite? Piaciuto? Mi auguro di non essere stata troppo volgare ma... parliamo di Sulfus XD lui è un fottuto demonio e a quanto pare la gravidanza rende Raf più maniaca di lui. Eh... gli ormoni. Alla prossima con il POV di Raf riguardo al corso preparto ;)

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Capitolo 4
*** Prenatal Class ***


POV Raf

 

Non che abbia niente contro i corsi preparto, dopotutto ho insistito io per farne uno. E' importante che Sulfus ed io veniamo preparati per il lieto evento. Ma quello che non mi aspettavo è di essere, non solo gelosa, ma anche invidiosa del mio futuro marito.

Dopo gli esercizi di respirazione, siamo passati a come preparare il latte, cambiare i pannolini e come prendere in braccio il bambino. Non che pensavo fosse una passeggiata però mi sono dimostrata piuttosto goffa in tutti e tre le lezioni. Latte troppo bollente, avrei ustionato i miei figli; pannolino messo in maniera anomala, sembrava un nodo da marinaio e avrei rischiato di rovinare i gioielli di mio figlio appena nato; infine la corretta presa per non danneggiare il bambino in braccio, anche qui fallito alla grande con tanto di manichino con la testa che pendeva da una parte. Faceva davvero impressione ed io sono stata un completo disastro.

Sulfus mi ha sorriso rassicurandomi che è normale la prima volta ma poi è toccato a lui e sono rimasta a guardarlo in completo stupore.

Era davvero bravo, sembrava nato per essere un papà modello nonostante la giovane età.

Subito tutta la classe si riunì intorno a lui guardandolo con ammirazione e ovviamente non potevano mancare le future mamme che si misero a cinguettare il loro apprezzamento. Solo che non credo si riferivano alle abilità paterne di Sulfus ma al suo bel faccino, per non dire altro.

Certo che avevano una faccia tosta di guardare il MIO compagno quando al loro fianco avevano i propri mariti e i fidanzati.

Rimasi con il broncio e una leggera punta di invidia ciò che riusciva a fare lui. Ammetto che non era la prima volta che invidiamo il fatto che Sulfus Zolfanelli riuscisse a fare tutto. Però è brutto pensare che i nostri gemelli avranno un genitore incapace come me.

 

La corso si concluse e Sulfus corse subito a coprirmi come si deve. Temeva che mi potessi prendere un malanno anche solo con uno spiffero d'aria. Alzai gli occhi al cielo ma gli sorrisi e lo baciai sulla guancia ringraziandolo.

-Complimenti a tutti, signori, ci vediamo alla prossima lezione. Se avete dubbi su qualcosa, fatemelo sapere. Il mio numero è sempre disponibile.- ci salutò l'insegnante e ci congedammo tutti.

Io non avevo dubbi, solo incertezze.

Gas ci stava aspettando e non appena ci vide uscì per aprirmi lo sportello mentre Sulfus metteva nel bagagliaio alcuni oggetti del corso, compreso purtroppo il bambolotto. Sembrava una bambola assassina di un film horror.

-Com'è andata, ragazzi?- ci chiese il nostro amico avviandoci a casa.

-Benissimo! Abbiamo imparato un sacco di cose, vero angelo mio?- disse entusiasta Sulfus.

-Emmm... sì. Davvero tante cose- risposi con un sorriso titubante.

Lui si accorse del mio morale a terra e mi guardò confuso e preoccupato.

-Cosa c'è?-

-C'è che sono un imbranata mentre tu sai fare sempre tutto! Vorrei davvero riuscire a fare tutto come fai tu e non riesco a fare a meno di provare questa invidia nei tuoi confronti-

Lui rimase a guardarmi. Sembrava che stesse riflettendo su cosa rispondermi.

-Ahahah! Ma... Raf, dolcezza, ti sbagli. Sulfus non è mica l'uomo perfetto- ridacchiò Gas.

-Come?- dissi incredula.

-Cazzo ti ridi, idiota?- brontolò scoccandogli un'occhiataccia. Notai che era pure arrossito.

-Ahahah... scusami davvero, amico, ma non ho resistito.-

Sulfus sbuffò per poi guardarmi esasperato.

-Raf amore, Gas purtroppo ha ragione. Non sono così perfetto come pensi. Alcune cose mi vengono naturali ma in altre sono un completo disastro. In amore ad esempio. Ti sono sembrato bravo nel dirti alcune cose? In alcuni gesti?-

Ci pensai su e in effetti era vero. Nel dimostrare i suoi sentimenti era a volte un vero impedito.

Gli sorrisi intenerita. Che stupida e infantile sono stata.

-Giusto.-

-E poi per un'imbranata come te, un uomo imperfetto come me va più che bene.- mi fece l'occhiolino.

-Vero anche questo.-

E ormai serena, mi rilassai con la testa appoggiata alla spalla del mio imperfetto fidanzato.

 


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Capitolo 5
*** Names ***


Names


POV Sulfus


-Assolutamente no!- esclamai con convinzione.

-Ma perché?- protestò la mia dolce metà con un adorabile broncio stampato in faccia. Quando faceva così mi inteneriva ed eccitava allo stesso tempo. Ma non stavolta.

-Perché no-

-Non è una risposta-

-Ne abbiamo già parlato, Raf. Nostro figlio non si chiamerà come mio padre. E la questione è chiusa- intrecciai le braccia al petto. Ma perché era così complicato scegliere un dannato nome? Ed era escluso che chiamassi il maschio con un nome che finisce con “us”. Piuttosto mi ingozzavo di sott'aceti insieme a Raf per il resto dei miei giorni.

-Ok, va bene.- alzò le braccia in segno di resa e sospirò rassegnata. Entrambi non avevamo proprio voglia di litigare come bambini per queste cazzate. -Ma almeno per la femminuccia siamo d'accordo nel chiamarla come mia madre?-

-Certo. Angelie è un nome stupendo. E poi mia suocera da lassù mi ha aiutato parecchio con te.- sorrisi con strafottenza. Era vero. Raf mi ha raccontato che sua madre le era apparsa in sogno e le aveva detto di essere più onesta con se stessa e di conseguenza sui sentimenti che nutriva per me. Poi il fatto che il sottoscritto abbia reagito male alla dichiarazione di allora è un'altra cosa ma alla fine eccoci qua.

Raf arrossì. Dopotutto c'era stato anche quel bacio mozzafiato.

-Angelie Lorena Zolfanelli è assolutamente perfetto per la mia principessa- dissi baciando la pancia bella tonda. Mancava pochissimo ormai.

-Già.- concordò felice.

-Per Fagiolino numero 1 direi di rimandare la sentenza a quando nasceranno, che ne dici?-

Le presi il volto e le diedi un bacio a stampo.

-Direi che va bene. Per stavolta l'hai vinta te ma la prossima non sarai così fortunato, mio caro-

-Grazie-

-Senti... ma sei proprio sicuro che Claudius sia così brutto come nome?-

-RAF!- urlai esasperato.

-Allora Gas.-

-Che c'entra Gas?- la guardai stranito.

-Bè... è il tuo amico più caro e anche lui ha fatto di tutto per noi.- spiegò lei.

-Per quanto tenga a lui, che io sia dannato se ogni volta che chiamo il nostro piccoletto mi venga in mente quel grassone.-

-Sei davvero stronzo, lo sai?-

-Lo so e me ne vanto.-

 

Di nuovo eccomi qua! Pensavate fossi sparita eh XD Purtroppo da quando ho iniziato a lavoricchiare ho avuto poco tempo per scrivere anche queste poche righe ma conto di rimediare pubblicando la prossima drabble in tempo breve fino all'ottava per completare questa raccolta senza farvi aspettare secoli XD Vi prometto che l'ultima sarà sui gemelli all'asilo quindi preparatevi a un papà piuttosto nervoso.

Alla prossima, angeli e diavoli!

Himeno

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Capitolo 6
*** Birth ***


Birth

POV Raf

 

Ce la puoi fare, Raf. Com'è che aveva detto l'insegnante al corso? Ispira e espira, ispira e espira... Ok, sta funzionando.

Ma NO che non funziona! Fa un male cane! Dov'è Sulfus?

Guardai l'orologio e sbiancai. Mancava ancora mezz'ora prima che staccasse dal lavoro. Dannazione! Proprio adesso mi si dovevano rompere le acque?

Piccoli miei, non potevate aspettare che papà fosse a casa?

Che faccio? Ok, Raf, niente panico.

-Raf, tesoro!- esclamò Lorena entrando in casa. Era andata un attimo a comprare una cosa e per fortuna aveva la copia della chiave. Appena vide il pavimento bagnato, sbiancò. -Oh no...-

-Oh sì... è proprio ora- risposi e un'altra contrazione mi colpì. Ahi!

-Ok, niente panico. Respira profondamente, mia cara-

-Lorena, ti voglio un mondo di bene, lo sai, ma per favore, RISPARMIAMI L'ENNESIMA LEZIONE SUL PARTO E LA RESPIRAZIONE! CHIAMA SUBITO GAS CHE DEVO ANDARE IN OSPEDALE!- urlai. Non so perché ma adesso ero incazzata nera. Avevo una rabbia enorme nei confronti di Lorena che se ne stava impalata lì a fissarmi come se avessi le corna e ne avevo anche nei confronti di Sulfus e dei suoi dannati spermatozoi. Non bastava che mi avesse messo incinta ma addirittura di due, il bastardo! Doveva sempre esagerare ma giuro che lo castro se prova di nuovo a toccarmi!

Ok, sto dando di matto nella mia testa. Ora comprendo benissimo l'atteggiamento delle donne partorienti nei film.

Dopo un attimo di stordimento, Lorena uscì un attimo e urlò a Gas di venire subito.

Lui arrivò subito alla velocità permessa dalla sua stazza.

-Oh merda... Raf, respira...-

-CAZZO! NON TI CI METTERE ANCHE TU. AIUTAMI AD ANDARE IN MACCHINA E PARTIAMO!-

Al mio urlo scattò ad aiutarmi a camminare fino all'auto e dopo avermi adagiato dietro, si mise subito alla guida. Lorena si mise accanto a me ma non osava parlare. Dovevo sembrare Satana in persona per averli spaventati così tanto da star zitti.

Calmiamoci, su. E' inutile arrabbiarsi, sto per diventare mamma e dovrei essere felice.

Arrivati in ospedale, mi portarono subito in sala parto. Il dottore mi controllo in mezzo alle gambe.

-Sei quasi pronta. Il futuro papà è qui fuori?- mi chiese.

-No ma starà per arrivare. AH!- gemetti. Un'altra contrazione. Ho capito che non vedete l'ora di uscire, bambini miei, ma attendete ancora un po'. Gas dopo avermi lasciato qui è andato a prendere Sulfus ma prima l'ha chiamato per avvisarlo che era giunto il momento. Invece Lorena era ad aspettare fuori e stava facendo migliaia di telefonate ad amici e parenti.

Dopo qualche minuto ebbi l'ok del dottore per cominciare a spingere.

Urlai e ad ogni spinta mi sentii spezzare in due.

A un tratto, la porta della sala si aprì e Sulfus fu subito al mio fianco. Aveva il fiatone ed era preoccupato da morire.

-Ci siamo quasi. Continua a spingere, dai- mi incitò il dottore mentre strinsi la mano del mio fidanzato.

Non sentivo più rabbia nei suoi confronti. Gli sorrisi per rassicurarlo e per trasmettergli tutto l'amore che provavo per lui anche in quel momento doloroso.

-Bravissima, Raf. Sta uscendo. Spingi. ORA- il dottore aveva preso la testa della mia prima creatura ed ora dovevo dare un'ultima spinta per farla uscire. Forza!

Urlai. Non riconobbi la mia voce ma alla fine ci fu un attimo di silenzio che si tramutò presto nel pianto di un neonato.

-E il maschietto è nato, congratulazioni. Ora è il turno della sorellina-

Vidi di sfuggita una zazzera di capelli neri andare tra le braccia dell'infermiera per lavarlo. Il mio fagiolino numero 1...

Non avevo ancora finito. Mancava Angelie e dopo qualche altro minuti a soffrire le pene dell'inferno, fu anche il suo turno di venire al mondo. Sorrisi nel vedere anche la seconda testolina piena di capelli corvini. Mi spiace, Sulfus, a quanto pare rimarrò solo io il tuo angelo biondo al momento.

Mi rilassai e guardai commossa il mio uomo. Stava piangendo il mio forte diavolaccio.

Non dimenticherò mai la sua espressione nel vedere i gemelli. Sarà un ricordo che mi porterò per tutta la vita.

Le lacrime di un uomo completo e felice.

 

 

Ho superato il limite delle parole per una drabble per questo capitolo. Scusate, una piccola eccezione per questo momento memorabile :p Mi auguro vi sia piaciuto. Il prossimo dovrebbe essere sui primi mesi di vita dei gemelli poi è la volta dell'ultimo capitolo e sarà sul primo anno di asilo di Rafe e Angelie. Dovrei pubblicare presto ma non vorrei fare promesse a vuoto.

Alla prossima e tanti auguri a tutti coloro che stanno facendo gli esami!

Himeno

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Capitolo 7
*** Karaoke Night ***


 

Karaoke Night

POV Sulfus



Quando portammo i gemelli a casa io e Raf potevamo dire addio alla pace e tranquillità. Non che mi aspettassi dei bambini calmi – dopotutto buon sangue non mente – ma le prime notti ci hanno davvero distrutto.

Richiedono la poppata ogni ora, se smette di piangere uno attacca l'altro... insomma gestire due gemelli non era affatto facile.

Dovevamo trovare una soluzione.

Era notte fonda quando sentii Angelie strillare come un'aquila. Rafe era già più buono rispetto alla sorella e gli piaceva molto dormire. Almeno lui un po' di tregua ce la dava volentieri ma Angelie era troppo simile a me.

Aspetta... simile a me...

Quindi magari potrebbe calmarla quello che usava Marcus con me.

Dissi a Raf restare a letto e che ci avrei pensato io poi andai in soffitta, sperando che ci sia ancora la possibile salvezza.

Dopo qualche minuti nel cercare tra le varie cianfrusaglie, eccolo là. Il mini stereo con i cd degli Guns N'Roses. Hard Rock pensaci tu.

Andai nella stanza dei bambini – adiacente a quella mia e di Raf ovviamente – e posizionai lo stereo. Lo avviai e lasciai che le note di Paradise City riempissero la stanza.

Guardai speranzoso la mia bambina e rimasi incredulo e felice di fronte al potere della musica. Dopo un attimo, Angelie smise di piangere e ascoltò con attenzione la canzone. Dal sorriso e i gorgoglii che fece capii che le piaceva. E brava l'amore di papà. Pensai con orgoglio a quanto fossimo uguali.

La presi in braccio e la cullai ridendo insieme a lei.

-Sì, Angelie. Senti che meraviglia di canzone-

-Non...ci...posso...credere!- esclamò scandendo ogni parola Raf nel vedere la scena che le si presentava.

Controllò che Rafe stesse ancora dormendo – era un ghiro quel bambino! - e si girò verso di me con gli occhi sgranati.

-A quanto pare mi somiglia più di quanto pensavamo- feci spallucce.

-Davvero. Tale padre tale figlia.- sorrise lievemente.

Cambiai canzoni e misi la traccia “Welcome to the Jungle”.

-Welcome to the jungle we got fun and games...- iniziai a cantare seguito poi da Raf.

-We got everything you want honey, we know the names...- non era male a cantare. Feci un sorrisetto.

A fine canzone ci accorgemmo che la nostra bimba si era addormentata. La misi nella culla ma nemmeno il tempo di uscire dalla stanza che si mise a piangere Rafe.

Alzai un sopracciglio e scambiai uno sguardo d'intesa con il mio angelo biondo.

-Visto che lui somiglia di più a te, che canzoni vorresti sentire?- le chiesi.

Lei ci pensò su.

-Credo che per qualche tempo avremo serate karaoke, tesoro. Quindi sii preparata per domani e i giorni dopo ancora- ridacchiai.

E da quel giorno trovammo una tradizione di famiglia anche per quando i gemelli ci avessero dato pace.





Ed ecco la penultima drabble! Come avrete capito è ambientata ai primi mesi di vita dei gemelli mentre l'ultimo sarà all'asilo. Concluderò in bellezza questa raccolta, non temete :P Vi farei volentieri delle fan art/vignette ma non sono poi tanto brava quindi vi risparmio la pena.

Alla prossima!

Himeno



p.s. L'avrò ripetuto fino alla nausea e pensavo che si capisse ma lo scrivo qui una volta per tutte. QUESTA è solo una raccolta di extra e retroscena della storia principale LOVE GAME. Si completano a vicenda. Quindi se non ci sono cose spiegate qui, trovate le risposte leggendo la storia principale oppure viceversa

 

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Capitolo 8
*** Love and children ***


POV Raf

 

Sapevo che sarebbe arrivato questo momento ma speravo che arrivasse più tardi possibile.

Ora mi ritrovavo a guardare i miei figli chiedendomi come potevo spiegargli il concetto di amore e bacio.

Ebbene sì, a soli sei anni mi hanno chiesto come funziona tra una coppia e come nascono i bambini. Quest'ultima cosa non ho avuto proprio il coraggio di gestirla e mi spiace ammetterlo ma ho affidato l'arduo compito di spiegarglielo a Sulfus. Lui mi guardò storto. Era sì esperto in fatto di sesso più di lei ma non gli piaceva proprio l'idea di spiegare questo alle sue creature, sopratutto alla sua adorata principessa.

A volte ero davvero gelosa di Angelie, sembrava che Sulfus preferisse lei a me per quanto tempo le dedicava ma poi rinsavivo ricordandomi che il suo cuore era immenso da poter amare tutti e che ero io l'unico amore della sua vita. Quant'ero sciocca a volte.

Così Sulfus prese un attimo con sé i gemelli e andò a spiegargli da dove spuntavano i bambini. Non so se sperare che gli rifili la storia della cicogna o del cavolo oppure no. Quand'ero piccola io pensai che fosse la cosa più stupida dell'universo.

Mentre aspettai che finisse il suo discorso, finii di preparare la cena.

A un certo punto, sentii tirarmi la maglietta e incontrai lo sguardo azzurro di mio figlio.

-Cosa c'è, Rafe?-

-Mamma, papà ha detto che un uomo e una donna per avere un bambino devono aspettare il momento giusto e poi abbracciarsi stretti e darsi un bacio. Ma per il bacio va bene quello della buonanotte?- chiese il piccolo con curiosità.

-Emmm... no, tesoro. E' un altro tipo di bacio-

Panico... panico...

-Oh, quale allora?-

-Vedi... è complicato da spiegare. Quello che ti diamo io e papà prima di andare a dormire non è lo stesso. Esistono diversi tipi di baci come l'amore. C'è l'amore tra genitori e figli, quello tra fratelli e quello tra innamorati. Per avere un bambino... ecco... servirebbe quello tra innamorati. Quando sarai grande, capirai. Incontrerai una ragazza che ti piace e vedrai da te.-

-Ma mamma, io ho già delle femmine che mi piacciono molto- ammise con innocenza.

Lo guardai confusa. Che voleva dire?-

-A scuola c'è Lucy che mi porta sempre le caramelle, Marie che è mia vicina di banco e mi stringe sempre la mano, poi c'è...-

-Ok ok, ho capito, tesoro.-

Mio Dio, i geni di Sulfus si sono già fatti sentire. Mio figlio è già così popolare da piccolo, non voglio immaginare da adolescente. Povera me.

Poco distante, vidi Sulfus ridacchiare. Aveva sentito quello che dicevamo. Idiota. Lo guardai male.

Angelie corse da me, raggiungendo il fratello.

-Mamma-

-Sì, dimmi, amore-

Mi aspettai il colpo di grazia e non si fece attendere.

-Il mio compagno di classe, Michael, mi ha dato un bacio. Lui mi piace tanto, ci siamo anche abbracciati. Questo vuol dire che avrò un bambino? Diventerò mamma?-

Boom! Sganciata la bomba, io e Sulfus siamo rimasti di sale.

Sospirai stanca di quei discorsi. Non erano proprio argomenti di cui un genitore parlava volentieri ai figli. Ma poi, nel guardare l'espressione di Sulfus, non potei trattenermi dal ridere.

Era diventato più pallido di un lenzuolo. Poveretto, la sua bambina aveva già un corteggiatore.

Si riscosse e si inginocchiò per stare faccia a faccia con Angelie.

-Tesoro- iniziò.

-Sì, papà?-

-Non diventerai mamma, sei troppo piccola per avere un bambino.-

-Ok.-

-Ma ricordati, la prossima volta che quel Maurice...-

-Michael- lo corressi divertita. Mi lanciò un'occhiataccia per poi ritornare a guardare sua figlia.

-La prossima volta che Michael ti tocca usa la mossa che abbiamo visto l'altro giorno in tv.-

-Oh! Quella! Sìììì, papà. E' divertente, l'ho già provata su un'altro mio amico-

-Brava, mia principessa- annuì orgoglioso.

Mossa? Quale mossa?

Poi pensai a quando l'altro giorno li ho beccati a guardare un film d'azione e capii.

-SULFUS!-

Lui mi rivolse un sorrisetto diabolico.

-C'è la vie, mon amour. Una ragazza deve sapersi difendere e prima si impara meglio è-

Incrociai le braccia al petto e lo guardai severa.

Ma non riuscii ad avercela con lui per molto. Era senza speranze. Probabilmente avrebbe rinchiuso sua figlia in una torre se avesse potuto.

Sovrappensiero, non mi accorsi subito delle mani che scorrevano sui miei fianchi.

I gemelli erano andati a giocare in giardino e Sulfus mi stava abbracciando e stava toccando punti che mi trasmettevano scariche in tutto il corpo.

Mi sentii già umida e pronta per le sue attenzioni.

-A proposito di bambini... parlarne mi ha messo una certa voglia.- mi sussurrò nell'orecchio che poi mordicchiò.

Gemetti e mi strinsi di più a lui. Una mano andò a toccare sotto la mia gonna e arrivò dove voleva arrivare.

Avevo la vista annebbiata dal desiderio e guardai gli occhi di Sulfus scurirsi per la fame che aveva di me.

Si staccò un attimo da me per prendermi in braccio e ci avviamo verso la nostra camera.

-Ti amo, maledetto diavolo-

Ridacchiò e mi diede un bacio carico di promesse e amore.

-Ti amo, mio angelo. Ora e per sempre-

 

 

Finito anche questo piccolo progetto! Come promesso, non vi ho fatto attendere molto per queste flashfic. Per ora penso di finirla qui con la serie Love Game ma forse in futuro cambierò idea e scriverò altri extra. Chi lo sa.

Bacioni e grazie a tutti per avermi seguita! <3

Himeno 

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