La Tomba per i Parasprite (パラスプライトの墓)

di Ventodivino87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I - Il pony della Everfree Forest ***
Capitolo 2: *** Atto II - Gli Eventi del Passato ***
Capitolo 3: *** Atto III - Azioni e conseguenze ***
Capitolo 4: *** Atto IV - Il risultato del caos ***
Capitolo 5: *** Note dell'autore ***



Capitolo 1
*** Atto I - Il pony della Everfree Forest ***


Tutta questa storia inizia sei anni fa con un piccolo pony dalle fattezze sconosciute, esso vagava da solo nell’Everfree Forest, tuttavia non era spaventato, era come se fosse in un giro di perlustrazione. Questo pony se ne stava andando tutto tranquillo per la foresta senza il minimo segno di paura, fino a che non sentì qualcosa sotto una delle sue zampe, era qualcosa di così sottile da sembrare cartapesta; quando guardò in basso vide che era un piccolo insetto rotondo, era nero e disteso a terra. Il pony tolse immediatamente la zampa dalla sua ala per farlo andare via ma… quell’insettino non si muoveva nemmeno una volta liberato, forse… stava dormendo? Questo pensò il nostro pony in un primo momento, tuttavia data una seconda occhiata provò a raccoglierlo per osservarlo più da vicino: quell’insettino che aveva nella zampa destra non muoveva un muscolo, inoltre i suoi occhi erano vuoti come quelli di un pesce; il pony rimase ad osservarlo per un indeterminato periodo di tempo.






La tomba per i Parasprite

パラスプライトの墓






 
Atto I - Il pony della Everfree Forest


-Zecora ho trovato ciò che ti serviva.        Disse Apple Bloom.
-Per il tuo aiuto Apple Bloom ti sono grata, adesso per le mie pozioni sono del tutto preparata.         Rispose Zecora in rima come al solito.
Zecora prese il sacchettino consegnatole da Apple Bloom e ne versò il contenuto nel suo calderone, era una luccicante polverina gialla che emanava una piccola luce a contatto con il contenuto del calderone, raccolta da Apple Bloom da dei fiori gialli poco lontani dalla casa della zebra sotto richiesta di quest’ultima.
-Allora io torno a casa, la mia sorellona potrebbe arrabbiarsi se tornassi troppo tardi.
-Fai attenzione a tornare, lungo strada chissà cosa potresti trovare.
-Tranquilla Zecora, non ci saranno problemi, e poi non è ancora notte.          Disse sorridendo Apple Bloom.
-Allora ciao ciao Apple Bloom.
La puledrina si apprestò ad aprire la porta, e come lo fece si trovò con grande sorpresa davanti le sue due amiche Scootaloo e Sweetie Belle.
-Ragazze? Ma che cosa ci fate qui?
-Beh, a casa tua non c’eri, e nessuno ti aveva vista a Ponyville, non eri nemmeno al nostro quartier generale, quindi abbiamo dato per scontato che tu fossi qui da Zecora.         Disse Sweetie Belle.
-Dovevo aiutarla con delle cosette, a quanto pare ho perso la cognizione del tempo.           Rispose imbarazzata Apple Bloom.
-Non preoccuparti Apple Bloom, eravamo venute per farti compagnia.             Disse Scootaloo.
-In realtà io non volevo venire, mi ha trascinata qui contro la mia volontà.           Constatò Sweetie Belle.
-State tranquille, stavo tornando a casa.
-Possiamo accompagnarti fin li se per te non è un problema.
-Ma certo che potete.
-Meno male, non vedevo l’ora di andare.           Disse Sweetie Belle.
 
Le tre puledrine stavano camminando lungo il sentiero di ritorno, discutendo di quanto più potesse venir loro in mente.
-Dovremo affrettarci, si sta facendo sera.           Disse Apple Bloom.
Sweetie Belle constatò immediatamente ciò che disse la sua amichetta gialla senza la minima esitazione, quel posto le stava dando i brividi.
All’improvviso qualcosa passò davanti ad Apple Bloom, passò così velocemente che quasi la piccola cadde a terra dallo spavento.
-Tutto a posto Apple Bloom?            Chiese Scootaloo.
La puledrina ci mise qualche secondo a rispondere.
-Sto bene… credo che fosse un parasprite.
Sweetie Belle si girò verso Apple Bloom.
-Un parasprite? Ma non è uno di quegli esserini che una volta iniziarono a mangiare mezza Ponyville?
-Se non mi sbaglio si, sono quelli.          Rispose Apple Bloom.             
-Chissà dove sarà andato.
-Non ne ho idea, spero che sia andato via e che non ci abbia viste, se ne tornasse anche uno solo sarebbe davvero un gran problema.
Improvvisamente le due sentirono un rumore vicino a loro, come un fruscio di foglie, magari quel parasprite si era nascosto in un cespuglio e le stava spiando.
-Hey Sweetie Belle, lo hai sentito pure tu?
-S… si, pensi che sia quel coso di prima?
-Forse, potrebbe essere.
-Hey Apple Bloom, andiamo via di qui, se quell’esserino ci seguisse potrebbe succedere tutto di nuovo.
-Sono d’accordo Sweetie Belle.
Soltanto quando l’unicorno si guardò intorno si accorse che qualcosa non andava.
-Un momento! Dove è Scootaloo?!
Appena le due si guardarono intorno iniziarono a preoccuparsi per la loro amica, sembrava sparita chissà dove.
-SCOOTALOO! SCOOTALOO DOVE SEI?!
Dopo che le due la chiamarono per tre o quattro volte, Scootaloo uscì dallo stesso cespuglio dove si era infilato il parasprite di prima.
-Sono qui! Va tutto bene.
-Scootaloo! Ma che cosa ci facevi li dentro? Ci hai fatte preoccupare davvero tanto.
-Ero curiosa di vedere meglio quell’esserino prima che scappasse, chiedo scusa.
-Scootaloo, sai cosa sarebbe successo se ti avesse vista?! Lo avresti portato a Ponyville tu stessa!
-Beh… io non l’ho visto…
-Sei sicura di non averlo addosso? Nei tuoi capelli? Nella tua coda? Sotto le tue ali?
Scootaloo si guardò addosso da tutte le parti, anche con l’aiuto delle sue amiche, ma del parasprite non vi era traccia.
-Beh Scootaloo, sembra che non ti si sia attaccato addosso… meno male.        Disse Apple Bloom
-Scusami Apple Bloom…
-Non preoccuparti Scootaloo, l’importante è che quell’esserino non ti sia attaccato addosso. Avanti, si sta facendo buio e se non saremo a casa prima di sera Applejack e le altre si arrabbieranno.
-Buona idea Apple Bloom, meglio andare.
Le tre si rimisero a camminare e uscirono in poco tempo dall’Everfree Forest, a quel punto decisero di separarsi e che sarebbero tornate a casa ognuna per la propria strada.
 
 
 
-Apple Bloom dove sei stata per tutto il tempo? Stavo per venirti a cercare.         Chiese Applejack alla sua sorellina.
-Beh, ero semplicemente andata da Zecora per aiutarla con un paio di cose, poi ho incontrato Scootaloo e Sweetie Belle che mi hanno accompagnata fino all’uscita dell’Everfree Forest. Loro sono tornate a casa da sole, tanto il peggio era già passato.         Apple Bloom sperò che questa sua risposta bastasse a giustificarla.
-D’accordo zuccherino, vedi di prepararti per la cena, è quasi pronta.
-Oh sorellona, c’è anche un’altra cosa che ci terrei a dirti: nel tornare a casa un parasprite mi è passato davanti, non so se possa essere un problema come l’ultima volta, quindi ho pensato di dirtelo.
-Un parasprite? Sbaglio o è uno di quei mostriciattoli che una volta divorarono mezza Ponyville?
-Per quanto ricordi si.
-Sei sicura di non averlo addosso Apple Bloom?        Applejack era visibilmente preoccupata, se la sua sorellina avesse riportato quei cosi in città sarebbe successo di nuovo tutto da capo.
-Non penso, quella che è stata più vicina a quell’insettino è stata Scootaloo, ma pur avendola controllata da cima a fondo non abbiamo trovato nulla.
Non che Applejack non si fidasse della sua sorellina, ma giusto per precauzione le diede un’occhiata veloce, frugò giusto un pochino nei suoi capelli e nella sua coda, dando una piccola occhiata anche al fiocco. Soltanto dopo essersi accertata che nulla fosse attaccato ad Apple Bloom le sorrise e la portò in casa per cenare.
 
 
Apple Bloom era a letto da circa due ore, tuttavia non riusciva a prendere sonno a differenza di tutti gli altri, non sapeva in realtà cosa fosse a tenerla sveglia… forse non aveva sonno e basta? La piccola puledrina cercava di addormentarsi ma non ci riusciva, provava a cercare una posizione comoda, a tenere gli occhi chiusi per un minuto o due, ma non serviva a niente.
Apple Bloom sentì un rumore proveniente dalla sua finestra, si girò per dare un’occhiata, e ciò che vide la rese incredula…
C’era un parasprite, e sembrava proprio quello che era passato davanti a lei a le sue amiche. Apple Bloom si avvicinò alla finestra per osservarlo meglio… era giallo con gli occhi neri… e pucciosi.
-Ma tu… che ci fai qui? Non spererai che ti apra?           Disse sottovoce Apple Bloom.
Il giallo insettino guardò Apple Bloom con degli occhietti che avrebbero sciolto il cuore a chiunque. La puledrina lo guardò per qualche secondo cercando di non farsi intenerire, ma era più forte di lei.
-Ascolta, io ti apro e tu prometti di non fare nulla… va bene?
Il parasprite fece cenno come per acconsentire ad Apple Bloom, la quale aprì la finestra e l’osservò in silenzio per qualche momento.
-Non riesco a dormire, tu invece? Voli normalmente di notte?
Il parasprite annuì.
-Mh, beato te… tanto per sapere, cosa ci fai qui? Non dovresti stare nell’Everfree Forest?
Il parasprite si avvicinò ad Apple Bloom e si strusciò a lei.
-Volevi… volevi vedermi?
Il parasprite si girò ed uscì rapidamente dalla finestra, Apple Bloom cercò di stargli dietro, o perlomeno vedere dove andasse. Il parasprite volò fra i meli della fattoria, Apple Bloom si affacciò per vedere dove fosse andato, forse voleva che la seguisse ma…
Ad Apple Bloom sembrava di vedere qualcosa fra i meli… o forse… qualcuno?
Chiunque fosse quella bassa creatura, indossava un mantello nero e teneva il parasprite sulla sua zampa, mentre con l’altra lo accarezzava lentamente, come se per lui non significasse nessun pericolo. Apple Bloom rimase a guardarlo per un paio di secondi; all’improvviso quella creatura si girò verso la sua finestra con uno scatto fulmineo, girò la testa in modo così rapido che sembrò quella di un gufo; nonostante Apple Bloom non vide nessun volto capì subito di essere osservata, e si buttò a terra immediatamente, forse quel tipo non l’aveva ancora vista e aveva fatto in tempo a nascondersi, sperava soltanto che non sospettasse nulla vedendo la finestra aperta… o che non gli venisse in mente di entrare.
Apple Bloom si riaffacciò dopo una decina di secondi, fece capolino dalla finestra per assicurarsi che non ci fosse nessuno; dalla sua finestra guardò dietro ogni albero che potesse vedere e sotto la finestra di camera sua, ma sembrava che non ci fosse nulla.
Chi era quel tipo? E perché quel parasprite era andato da lui? Sembrava quasi che fosse il suo animaletto. C’era certamente qualcosa che non andava in questa storia, ed Apple Bloom sapeva che stava a lei scoprirlo, stava per uscire da camera sua ma i passi di qualcuno che si avvicinava la fece tornare immediatamente a letto, chiunque fosse avrebbe pensato che lei dormisse e forse sarebbe andato tutto bene; Apple Bloom scivolò sotto le coperte e si girò dal lato opposto della porta.
I passi si avvicinarono fino a fermarsi: il silenzio regnava sovrano nella stanza di Apple Bloom, forse se lo era solo immaginato, o forse stava già dormendo e tutto quanto era solo un sogno.
La porta della sua camera si aprì lentamente…
Apple Bloom chiuse immediatamente gli occhi sperando che chiunque fosse sarebbe andato via subito ma… un momento! E se quel tipo di prima fosse entrato in casa per portarla via? Forse aveva visto qualcosa che non doveva e voleva portarla da qualche parte lontana da tutti, dove nessuno l’avrebbe mai più ritrovata. Per Apple Bloom restare rilassata e non tremare era davvero un’impresa, doveva dare l’impressione di dormire.
Sentiva i passi avvicinarsi sempre di più, e in breve arrivarono fino al suo letto.
Apple Bloom era ferma immobile e stava trattenendo il respiro, cercava di restare il più ferma possibile.

-Eppure mi era sembrato di sentir parlare Apple Bloom, forse stavo solo sognando.
Apple Bloom riconobbe la voce di sua sorella e realizzò che andava tutto bene, aprì leggermente un occhio e vide sua sorella davanti alla finestra che guardava verso l’esterno.
-Immagino che avesse caldo, forse è per questo che la finestra è aperta.
Applejack chiuse la finestra e si girò verso la sua sorellina, che chiuse immediatamente l’occhio.
-Scusa il disturbo Apple Bloom.         Sussurrò Applejack, le diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza.
Apple Bloom tirò un sospiro di sollievo e si addormentò.
 
 
Il giorno dopo Apple Bloom andò a scuola, ma nonostante tutti quanti ascoltassero la lezione lei sembrava tutta rinchiusa in un mondo tutto suo a pensare chissà che. Dopo una lezione che sembrava interminabile, la campanella suonò e tutti si gettarono fuori dall’aula a capofitto gioiosi di andare in giardino a giocare… tutti tranne Apple Bloom che rimase al suo banco. Sweetie Belle si avvicinò alla sua amica preoccupata per lei.
-Hey Apple Bloom, c’è qualcosa che non va?
Apple Bloom girò pigramente lo sguardo verso la sua amica.
-Tranquilla Sweetie Belle, è tutto a posto.
Si avvicinò pure Scootaloo.
-Apple Bloom? Tutto a posto? Mi sembri giù di corda.
Apple Bloom si girò verso le sue amiche, sapeva che volevano delle risposte da lei…
Si alzò dal banco e chiuse la porta dell’aula, osservò rapidamente che nessuno fosse nei dintorni e che ascoltasse, in particolare Diamond Tiara e Silver Spoon, quelle due potrebbero farsi venire in mente qualche cattiva idea.
-Vi ricordate del parasprite che ieri c’è passato davanti mentre tornavamo a casa?
-Più o meno, perché?          Chiese Sweetie Belle.
-Ieri notte è venuto a casa mia.
Le due sgranarono gli occhi dalla sorpresa, Scootaloo si fece avanti e disse la sua.
-Ci vorresti dire che quella creatura è venuta qua a Ponyville?! Non ti avrà mica seguita fin qui a scuola, se qualcuno dovesse saperlo saremo nei guai fino al collo.
-No Scootaloo! Non è come pensi!          Disse Apple Bloom cercando di difendersi.
…C’è stato solo per qualche momento, ma non è questa la cosa più misteriosa…
Scootaloo e Sweetie Belle si guardarono negli occhi cercando di capire cosa Apple Bloom stesse per dire, erano davvero interessate alla sua storia.
…Quando è volato via verso gli alberi mi è sembrato di vedere qualcuno.
-Qualcuno fra gli alberi della tua fattoria?           Chiese dubbiosa Scootaloo.
-Si, era basso e indossava un mantello nero, inoltre teneva il parasprite sulla sua zampa destra, mentre con la sinistra lo accarezzava.
-Wow, se ci stai dicendo la verità, che cosa avrebbe dovuto farci qualcuno nel tuo campo?
-Non ne ho idea Scoot, sta di fatto che si era girato verso camera mia, ma sembra che non mi abbia vista… quando mi sono riaffacciata non c’erano più ne lui ne il parasprite; ‘stamattina mi sono alzata prima di mia sorella e sono andata a controllare gli alberi vicino a casa, ma non ho trovato nessuno.
Scootaloo rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi ricominciare a parlare.
-I parasprite stavano nell’Everfree Forest, forse sarà solo tornato li.
-È probabile, credo che dovremmo andare a guardare.
Sweetie Belle stava ascoltando le altre due per tutto il tempo, ma quando sentì parlare di tornare nell’Everfree Forest si fece subito indietro.
-Io passo, mi spiace.
Scootaloo ed Apple Bloom si girarono verso Sweetie Belle.
-…
-…
-Chissà perché non sono sorpresa.           Rispose tranquillamente Apple Bloom.
-No Apple Bloom, non è come credi, devo aiutare mia sorella con dei vestiti.        Sweetie Belle sperò che in questo modo le altre se la bevessero e che potesse scansarsi l’esplorazione della foresta.
-Va bene Sweetie Belle, andremo io ed Apple Bloom.
Davvero è stato così facile? L’unicorno non riusciva a crederci.
-Beh, io vado… buona fortuna ragazze.
Sweetie Belle uscì dalla classe lasciando da sole le altre due. Scootaloo ed Apple Bloom erano rimaste le uniche in classe, si guardarono negli occhi per qualche secondo ed Apple Bloom parlò.
-Beh… Sembra che stia a noi e basta.
 
 
Apple Bloom e Scootaloo passarono l’intero pomeriggio a cercare quel parasprite nell’Everfree Forest, anche se in fondo in fondo sembrava una pazzia insensata agli occhi delle due.
Passò un’ora ed entrambe erano totalmente esauste, Scootaloo era distesa a terra dalla stanchezza.
-Non c’è traccia di quell’insettino… dovremo arrenderci?           Chiese Apple Bloom.
-Pensi che dovremo chiedere a Fluttershy? Lei dovrebbe sapere dove sono i parasprite, la prima volta li portò lei a Ponyville.
-Certo che no, cosa dovremo dirle? “Hey Fluttershy, ci porteresti da quelle carinissime creature affamate di tutto che hanno mangiato mezza Ponyville?”.
-Forse non è poi una grande idea… io dico che stiamo girando intorno dall’inizio, non sarebbe meglio tornare a casa?
-Hai ragione Scootaloo…           Apple Bloom era veramente dispiaciuta di non aver trovato il parasprite giallo che la sera prima era venuto da lei, anche solo per assicurarsi che fosse vero.
Giusto uscita dall’Everfree Forest le sembrò di vederlo dietro un albero che la guardava, non sapendo quindi se fosse vero o no si lanciò a capofitto verso di lui sperando che non volasse via, cosa che ovviamente successe.
Quando Apple Bloom arrivò all’albero non trovò nulla, Scootaloo si avvicinò alla sua amica.
-Dai Apple Bloom, andiamo a casa…
Apple Bloom rimase in silenzio, per poi rispondere dopo qualche secondo.
-… si Scootaloo…
 
 
 
Quella sera Apple Bloom rimase a guardare fuori dalla sua finestra, sperava che il parasprite si mostrasse di nuovo come la sera prima… passarono ore ed ore, ma del suo amichetto non vi era nemmeno l’ombra, forse l’aveva soltanto sognato per davvero.
“Ma si Apple Bloom… Sei solo stata condizionata da quel parasprite che ti è passato davanti ieri…”
La puledrina era appoggiata alla sua finestra con le zampe all’aria e gli occhi chiusi, si stava facendo tardi… forse sarebbe dovuta andare a dormire, se sua sorella avesse dovuto trovarla sveglia a quest’ora se la sarebbe passata davvero brutta.
Proprio quando Apple Bloom stava per andare a letto sentì un fruscio fuori dalla sua finestra, si affacciò di nuovo e le sembrò di veder muoversi le foglie di uno dei meli.

Da uno degli alberi spuntò qualcosa di davvero piccolo, era forse… il parasprite giallo?
Apple Bloom rimase sorpresa nel vederlo, poi si rallegrò nel vedere che non lo aveva immaginato e che era tutto vero…
Ma la sua espressione di felicità e allegria mutò in una preoccupata quando vide uscire altri parasprite da altri dei molteplici meli; tutte quelle decine, forse cinquantine di insettini, si librarono in volo dai meli, erano così tanti che avrebbero potuto oscurare totalmente la notte coprendo ogni singola stella nel cielo.
Apple Bloom era pietrificata dalla sorpresa, forse nemmeno la prima volta che vennero a Ponyville erano così tanti.
All’improvviso si lanciarono tutti in picchiata verso la finestra di Apple Bloom, la puledrina la chiuse immediatamente dalla paura; ogni singolo parasprite batté sul vetro con un gran frastuono, sembrava quasi che la finestra si potesse rompere da un momento all’altro.
Apple Bloom era caduta a terra dalla paura, sperava soltanto che la sua finestra resistesse finché non se ne fossero andati via… improvvisamente smisero tutti di battere sulla finestra come se si fossero scordati qualcosa, e rimasero tutti a guardare Apple Bloom negli occhi.
-Non spererete che vi apra… vero?       Apple Bloom era visibilmente spaventata da tutti quegli esserini.
Qualcuno di loro si spostò in basso, appoggiandosi alla base della finestra e aprendola normalmente dal basso, sollevarono la finestra ed entrarono tutti quanti. Si attaccarono ad Apple Bloom e la sollevarono da terra.
-C… cosa state facendo?!
I parasprite decollarono senza preavviso verso la finestra portandosi dietro Apple Bloom; la puledrina si mise ad urlare dalla paura.
-SORELLONA! SORELLONA SVEGLIATI!         Apple Bloom sperò che questo bastasse a portare da lei Applejack e farsi aiutare.
Riuscì ad aggrapparsi al bordo della finestra e guadagnare un po’ di tempo; la puledrina strepitava il più possibile per farsi sentire da qualcuno, urlava così forte che avrebbe potuto lacerarsi le corde vocali, le sue zampe si stavano facendo deboli, non avrebbe resistito ancora per molto aggrappata alla finestra, quegli insettini stavano tirando davvero forte.
Proprio quando tutto sembrava andare per il peggio, Applejack aprì violentemente la porta della camera di Apple Bloom, entrando con i capelli sciolti ed uno sguardo davvero preoccupato.
-APPLE BLOOM! CHE COSA SUCCEDE?!
Applejack rimase immobile a guardare la sua sorellina aggrappata alla finestra, cercando di capire cosa stesse succedendo.
-SORELLONA FAI QUALCOSA!         Apple Bloom era disperata.
Applejack si lanciò immediatamente verso la sua sorellina, ma non arrivò comunque in tempo per afferrarla. Apple Bloom urlò come una pazza mentre venne portata via dai parasprite che la tenevano saldamente. Tutto ciò che Applejack era in grado di fare era vedere la sua sorellina venire portata via da quegli esserini, provò ad urlare, ma Apple Bloom era già troppo lontana.
 
-Vi prego riportatemi a casa…         Apple Bloom era talmente impaurita che non riusciva a tenere gli occhi aperti, ed il pensiero di star volando sopra Ponyville a decine di metri non migliorava certo la situazione, cercava di darsi conforto pensando che forse Scootaloo non ne sarebbe stata molto dispiaciuta, provare a pensare a qualcos’altro, ma non ci riusciva.
Fra lo sciame di parasprite che trasportava Apple Bloom ne uscì uno giallo, era proprio quello che Apple Bloom aveva conosciuto; la puledrina alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi.
-Dove… dove mi state portando?         Disse singhiozzando.
Il parasprite si girò come per dire ad Apple Bloom di guardare davanti a lei; lo fece, e ciò che vide non la rassicurò per niente…
Davanti a lei c’era l’Everfree Forest.
Apple Bloom era talmente scioccata che l’unica cosa che riuscì a dire fu:
-… oh no…
I parasprite ripartirono in un attimo verso la foresta, spaventando di nuovo Apple Bloom.
-Vi prego! Voglio tornare a casa!        Apple Bloom implorò gli insettini ancora una volta.
 
Soltanto dopo qualche minuto di volo gli insettini iniziarono a scendere di quota fino a poggiarsi a terra, lasciando così Apple Bloom in una piccola radura all’interno della foresta, l’erba raggiungeva il collo della piccola quasi a nasconderla fra i fili. Apple Bloom era così disperata che non riusciva ad aprire gli occhi e singhiozzava di continuo.
Dopo aver posato Apple Bloom a terra, gli insettini si allontanarono tutti quanti dividendosi dal loro sciame, tutti tranne quello giallo, il quale svolazzò davanti alla puledrina fino a che lei non lo guardò.
-P… Perché mi avete… portata qui?       Singhiozzò Apple Bloom.
Il parasprite giallo si girò e svolazzò lontano da Apple Bloom, la puledrina alzò lo sguardo e… non poteva credere ai suoi occhi: davanti a lei c’era la stessa creatura che la sera prima era nascosta fra i meli del suo campo, il suo mantello nero e la bassa statura non lasciavano dubbi. Apple Bloom lo osservava spaventata mentre esso accarezzava il parasprite giallo che si era posato sulla sua zampa, e non aveva la minima idea di cosa fare, temeva che scappare peggiorasse solo la situazione ma al tempo stesso non voleva nemmeno restare li, voleva solamente tornare a casa.
Il tipo guardò il parasprite negli occhi come se fosse di normale routine, poi si girò improvvisamente verso Apple Bloom proprio come fece la prima volta, la puledrina si riempì di terrore come non mai, non aveva la minima idea di cosa quel tipo fosse capace di fare: le tremavano le  zampe, e le sue pupille si restrinsero dalla paura, voleva soltanto che la sua sorellona venisse a salvarla il prima possibile; trovò giusto un pizzico di coraggio per parlare.
-C… chi sei?
Il tipo incappucciato protese la sua zampa grigia verso Apple Bloom e le parlò.
-Tu. Se dici a qualcuno di aver visto me o questo parasprite ti assicuro che non rivedrai casa.
Disse con una voce secca, seppur bambinesca, il tipo incappucciato; in ciò che aveva detto c’era certamente della cattiveria e dell’odio. Apple Bloom pensò subito che ne aveva parlato a Scootaloo e Sweetie Belle, e aveva capito subito che il giorno dopo avrebbe dovuto dire loro qualcosa e sperare che loro non avessero fatto altrettanto con qualcuno. Riuscì a balbettare una qualche risposta al misterioso personaggio davanti a lei.
-N… non… non… dirò… n… nulla…
-Sarà meglio per te.
Dopo qualche secondo di silenzio si avvicinò ad Apple Bloom e le parlò di nuovo con un tono di voce più tranquillo.
-Sento dei passi avvicinarsi, dev’essere tua sorella che ti cerca. Conosci il nostro patto.
La figura incappucciata si allontanò di corsa da Apple Bloom e scomparve fra gli alberi insieme al suo parasprite, in pochi secondi non ve n’era nemmeno l’ombra, era come se… si fosse dissolto nell’aria.
-APPLE BLOOM!
La puledrina si girò, sua sorella era arrivata fin li per salvarla. Apple Bloom era così felice che si lanciò a gran velocità verso di lei, l’abbracciò così forte che quasi Applejack fece fatica a respirare, ma non le importava… voleva solo tornare a casa con sua sorella.
-Apple Bloom, meno male che stai bene… Sei ferita?
-No… non lo sono…
Applejack tirò un sospiro di sollievo.
-Per fortuna non ti è successo nulla… Che cosa è successo? Intendo… perché tutti quei parasprite ti hanno portata qui.
Apple Bloom non doveva rivelare a nessuno di quel tipo, a sua sorella? No, se non era nessuno era nessuno, meglio stare in silenzio e inventarsi una scusa.
-Quei parasprite hanno aperto la finestra di camera mia e mi hanno portata fuori…
Fin qui tutto a posto, rimaneva solo da inventarsi una scusa.
… sembrava che volessero portarmi più avanti, ma devono avermi fatta cadere per sbaglio.
-Sicura di non avere nulla di rotto? Se sei caduta da un’altezza elevata…
-Non preoccuparti, erano… erano abbastanza bassi.
Applejack tirò un sospiro di sollievo e abbracciò la sua sorellina, contenta che fosse incolume da tutto ciò che aveva passato. Le diede uno sguardo veloce per controllare se qualcuna di quelle bestioline le fosse addosso, ma non trovò nulla.
-Avanti Apple Bloom, torniamo a casa.
Apple Bloom mugolò, ma bastò come risposta ad accontentare sua sorella. Applejack si caricò la sua sorellina sulla schiena e s’incamminò verso casa.
 
Il giorno dopo Applejack accompagnò la sua sorellina a scuola per evitare rischi, avrebbe potuto venire presa di nuovo dai parasprite per quanto la riguardasse, certo Apple Bloom era imbarazzata nel farsi accompagnare da sua sorella, ma sapeva che lo faceva per lei.
 
Quando entrambe arrivarono a scuola, Apple Bloom venne salutata dalle sue amiche, e vedendo Apple Bloom giù di morale, Scootaloo si avvicinò a lei.
-Hey Apple Bloom, va tutto bene?
Apple Bloom alzò lo sguardo verso Scootaloo.
-No, va tutto bene Scoot, sono solo stanca per essermi alzata presto.
Applejack si avvicinò alla sua sorellina.
-Allora io ti lascio con le tue amiche Apple Bloom.
-Certo sorellona, ci rivediamo a casa.
Applejack si girò e andò via; solo quando nessuna delle Cutie Mark Crusaders la vide più Sweetie Belle si rivolse ad Apple Bloom.
-Come mai Applejack ti ha accompagnata a scuola oggi? In genere non vieni da sola?
-Oggi ha da fare qualche cosa qui a Ponyville, e ne ha approfittato per portarmi a scuola.
-Ah giusto! Fra poco suona la campanella, dovremmo entrare in classe.
-Meglio di si, non ci tengo ad entrare in ritardo Sweetie Belle.
Le tre entrarono in classe proprio qualche secondo prima di Cheerilee, il che le salvò dal ritardo, ma meglio così.
 
Finite le lezioni, le tre si incamminarono in gruppo per Ponyville per tornare ognuna a casa loro, Apple Bloom si girò verso le sue amiche.
-Sentite… vi ricordate quando ieri vi ho accennato a quel tipo nel mio campo e del parasprite?
-Certo che si. Perché?         Chiese Scootaloo.
-Mi piacerebbe se non ci pensaste più, credo che sarebbe meglio per tutte.
Scootaloo e Sweetie Belle si guardarono dubbiose per ciò che aveva detto Apple Bloom; la suddetta allentò il passo fino a fermarsi, erano certe che qualcosa non andasse e che stesse affliggendo la loro amica, Scootaloo si fece avanti.
-Apple Bloom, se c’è qualcosa che non va ce lo puoi dire, sai che siamo amiche e che non lo diremo a nessuno, giusto Sweetie Belle?
-Ma certo, non ti preoccupare Apple Bloom, andrà tutto bene.
-Va tutto bene, non c’è problema.        Disse Apple Bloom.
-Non dirci che va tutto bene Apple Bloom, è ovvio che qualcosa non va con te, lo capirebbe anche un sasso.       Scootaloo cercava di farsi dire da Apple Bloom cosa non andasse, e non aveva intenzione di fallire.
Apple Bloom rimase in silenzio per un pochino, non ce la faceva più a nascondere tutto quanto, e poi erano le sue amiche, sentiva che in qualche modo poteva fidarsi di loro.
-D’accordo, vi dirò tutto, ma non qui… qualcuno potrebbe sentirci.
- È davvero qualcosa di così segreto?        Chiese Sweetie Belle.
- È… è complicato…
Nel mezzo della conversazione iniziò improvvisamente a piovere, giusto qualche goccia all’inizio, per poi diluviare come non mai. Le tre puledrine corsero subito a cercare un riparo, ma senza successo. Proprio quando sembrava che sarebbero dovute rimanere sotto la pioggia, Sweetie Belle adocchiò qualcosa in lontananza.
-Hey ragazze, non è la casa di Twilight quella?
Le due si girarono nella direzione puntata dalla zampa di Sweetie Belle.
-Si è quella!         Rispose Apple Bloom.
-Le luci sono accese, pensate che Twilight ci farà entrare?         Chiese Scootaloo.
-Sono certa che ci farà entrare, o pensi che non stia piovendo abbastanza?          Rispose Apple Bloom.
-Non cominciamo a litigare e andiamo subito da lei.            Sweetie Belle cercava di mantenere la calma fra il gruppo.
Le tre corsero subito in direzione della porta di casa di Twilight e bussarono più forte che potevano.
-Twilight! Twilight dicci che sei in casa!
La porta si aprì quasi subito, e Twilight si affacciò per vedere chi fosse.
-Apple Bloom? Scootaloo? Sweetie Belle? Ma che cosa ci fate qui fuori con questo tempo?
-Ci faresti entrare per favore?           Supplicò Apple Bloom.
-Ma certo entrate.        Twilight si spostò per far entrare le tre puledrine.
-Spike! Porta dei lenzuoli!
-Che succede Twilight? Abbiamo visite?
-Certo Spike, tre per la precisione… Prenderesti dei lenzuoli prima che le nostre ospiti prendano freddo?
Spike corse subito a prendere ciò che Twilight le aveva detto, mentre lei si occupava delle tre.
 
Con l’aiuto di Spike, Twilight mandò una lettera ad Applejack, una a Rarity ed una a Dash per avvisarle che le loro sorelline erano a casa sua a causa della pioggia.

“Cara Applejack, la tua sorellina Apple Bloom è qui da me insieme alle sue amiche, finché non smetterà di piovere credo che rimarranno qui alla biblioteca.
Stai tranquilla, mi prenderò cura di loro senza problemi, e poi c’è anche Spike ad aiutarmi.
 
Twilight”
 
L’unicorno mandò un messaggio simile anche a Dash e a Rarity.
-Ecco fatto, finché il tempo non migliora credo che voi tre rimarrete qui.
Non che le tre fossero tanto preoccupate, anzi, erano davvero sollevate di non essere più sotto la pioggia; Apple Bloom invece stava ad osservare gli scaffali della libreria, ma fra tutti i libri ce n’era uno che attirò la sua attenzione.
-Hey Apple Bloom, cerchi qualcosa?          Chiese Twilight.
Apple Bloom indicò un libro inclinato sullo scaffale più in alto. Twilight usò la magia per prenderlo e lo dette ad Apple Bloom.
Era un libro sui Parasprite, Apple Bloom sapeva che era un pensiero stupido, ma voleva comunque tentare di leggerlo per provare a chiarire di più la sua situazione con quel tipo incappucciato… era davvero una cosa stupida da pensare, ma tanto valeva provarci.
-Come mai t’interessa quel libro Apple Bloom?
-Ehm… curiosità.
-Questo libro è davvero vecchio, è probabile che manchino molte informazioni rispetto ad ora… sei sicura di volerlo leggere?
-Vecchio di quanto?
-Credo di almeno 10 anni, non ho ancora trovato una versione aggiornata.
Non che ad Apple Bloom importasse davvero di quanto fosse vecchio quel libro, le bastava che li ci fosse qualcosa che l’aiutasse in qualche modo.
-Certo Twilight stai tranquilla, te lo restituirò senza neanche un graffio.         Rispose Apple Bloom col sorriso sulle labbra.
Apple Bloom prese il libro e lo mise nel suo zaino insieme ai libri di scuola.
Scootaloo si affacciò alla finestra per osservare come fosse la situazione fuori, pioveva ancora più forte di prima, e non accennava a migliorare.
-Hey Twilight, ti dispiace se rimaniamo qui per la notte?           Chiese la pegaso arancione.
Sweetie Belle e Apple Bloom  annuirono senza problemi. Twilight invece era dubbiosa e non sapeva bene che cosa fare, decise infine di tenere le tre in casa sua per la notte vista la situazione. Decise di mandare di nuovo una lettera alle sue amiche per informarle del fatto.
Proprio quando finì, la luce andò via improvvisamente, lasciando tutti al buio.
-Che succede?!           Chiese Apple Bloom.
- È soltanto andata via la luce, credo che ‘stanotte staremo al buio per un pezzo.       Disse Twilight.
 

Si era fatto davvero tardi, per tutti quanti era ora di andare a dormire, e Twilight non esitò a dare il suo letto alle tre puledrine. Le Cutie Mark Crusaders si addormentarono quasi subito tranne Apple Bloom, ella stava alla finestra a guardare la pioggia osservando come fosse Ponyville di notte: le strade erano deserte, e nessuna luce di qualche altra finestra era accesa, come era prevedibile. Apple Bloom si voltò verso le due amiche, entrambe dormivano senza problemi, sembrava quasi che nulla avrebbe potuto svegliare quelle due. Apple Bloom guardò di nuovo fuori dalla finestra, continuando ad osservare il cielo chiedendosi cosa fare, era spaventata dal pony misterioso che l’aveva rapita la sera prima, aveva paura che potesse farle nuovamente qualcosa, e che la prossima volta non sarebbe stato per niente “gentile” con lei. Apple Bloom prese il libro sui parasprite dallo zaino e iniziò a sfogliarlo sperando di trovare qualcosa di utile…
-Apple Bloom? Che cosa ci fai ancora sveglia? Non dovresti dormire?        Chiese Twilight sottovoce alla piccola per non svegliare le altre.
-Beh… Non riesco a dormire…
-E come mai? C’è qualcosa che ti turba?

Apple Bloom rimase in silenzio, avrebbe detto tutto a Twilight, ma se lo avesse fatto quel tipo l’avrebbe portata via un’altra volta, sapeva che le cose avevano preso veramente una brutta piega e che in entrambi i casi sarebbe finita male, ma per il momento voleva solo mantenere segreto ciò che le era successo.

-Avanti Apple Bloom, di me ti puoi fidare, se c’è qualcosa che non va puoi parlarmene senza problemi.
Apple Bloom decise di parlare, ma non del tutto.
-Beh… mia sorella ti ha detto che uno sciame di parasprite mi aveva rapita ieri sera, giusto?
-È per questo che non riesci a dormire, vero? Hai paura che possa accaderti di nuovo?
-Esattamente così… Ti ho chiesto questo libro perché speravo che la prossima volta potessi in qualche modo difendermi…
-Capisco, se proprio vuoi posso creare una barriera attorno all’albero per impedire ai parasprite di entrare.
-Non ce n’è bisogno Twilight.
-Mh, potrei limitarmi alle finestre e alla porta.
         Disse l’unicorno sorridendo.
-D’accordo Twilight, se vuoi essere sicura per me sentiti libera di farlo, immagino che mia sorella te ne sarebbe grata.
-Avanti Apple Bloom, ora vai a dormire, certo non sarò tua sorella, ma finché ci sono io non avrai nulla di cui preoccuparti.

Apple Bloom chiuse il libro e si mise a letto come le aveva detto la sua amica, Twilight fece levitare la coperta su Apple Bloom… ora tutte e tre dormivano senza più alcuna preoccupazione.
Twilight raccolse il libro di Apple Bloom e glielo mise nello zaino, dopodiché tornò a dormire mentre la pioggia iniziò a rallentare, per poi infine smettere.
 

Quando Apple Bloom si svegliò la luce del sole penetrava dalla finestra, la puledrina si rigirò nel letto, per poi scoprire di essere da sola, probabilmente le sue amiche si saranno svegliate prima di lei. Apple Bloom si alzò dal letto e scese le scale verso la biblioteca.
-Era ora che ti svegliassi Apple Bloom.        Disse sorridente Scootaloo.
-Quanto ho dormito?
-Circa un quarto d’ora in più di noi.        Rispose Sweetie Belle.
Twilight entrò nella stanza.
-Ma guarda un po’ chi si è svegliata, come stai Apple Bloom?
-Abbastanza bene Twilight, grazie.
-Avanti ragazze, è l’ora della colazione, Rainbow Dash ed Applejack saranno qui fra poco per accompagnarvi a scuola, quindi vi conviene mangiare qualcosa.
Sotto richiesta di Twilight, Spike portò la colazione a tutti, si misero a mangiare e parlare di qualunque cosa potesse passar loro per la testa.
Ad un certo punto Twilight sentì bussare alla porta, l’unicorno andò ad aprire.
-Ciao Twilight, sono arrivata troppo presto?
-Per niente Dash, abbiamo finito ora di mangiare.
Come sentì il nome di Rainbow Dash, Scootaloo si lanciò a capofitto verso la pegaso azzurra per abbracciarla.
-Rainbow Dash! Mi sei mancata…
-Davvero Scoot? Per una notte sola?
-Ehm… Si.         Scootaloo arrossì.
Rainbow Dash sorrise e portò Scootaloo con se.
-Io vado ragazze! Ci vediamo a scuola!          Disse Scootaloo alle sue amiche, dopodiché uscì e andò via dalla biblioteca insieme a Rainbow Dash.
Apple Bloom e Sweetie Belle si guardarono in faccia senza dire nulla, nessuna delle due sapeva cosa dire dopotutto. Ancora prima che una delle due potesse aprire bocca sentirono bussare di nuovo alla porta, forse Scootaloo aveva dimenticato qualcosa ed era tornata indietro, Apple Bloom andò ad aprire ancora prima che lo facesse Twilight.
-Buon giorno zuccherino.
Apple Bloom era così eccitata di rivedere sua sorella che si lanciò senza esitazione su di lei abbracciandola.
-Sorellona! Sei venuta anche tu.
-Certamente Apple Bloom, perché me lo chiedi?
-Poco fa era passata anche Rainbow Dash, e mi chiedevo se...
-Ma certo sorellina.
Applejack si avvicinò a Twilight.
-Hey Twilight, grazie per aver badato ad Apple Bloom ieri, spero che non ti abbia dato fastidio.
-Ma certo che no Applejack, quelle tre puledrine sono state tranquille per tutto il tempo, non ho avuto il minimo problema.       Disse Twilight sorridendo.
-È sorprendente, in genere Apple Bloom non è una puledrina molto tranquilla.
-Hey sorellona ti ho sentita!
Applejack si girò verso la sua sorellina non sapendo se dirle qualcosa o essere imbarazzata. Si limitò a dirle di prendere lo zaino e di avviarsi a scuola insieme a Sweetie Belle. Dopo una rapida chiacchierata con Twilight, Applejack prese sua sorella e la sua amica, uscendo dalla casa di Twilight.
 
Le Cutie Mark Crusaders si ritrovarono poco dopo a scuola, c'erano tutti tranne Dinky e Diamond Tiara, non che alle tre puledrine desse fastidio in fin dei conti. Cheerilee iniziò la lezione come al solito. Passò tanto tempo prima che a Silver Spoon caddero gli occhi sullo zaino di Apple Bloom, notò il libro sui Parasprite e si girò incuriosita verso la compagna di banco.
-Che cosa hai nello zaino?          Chiese incuriosita sottovoce.
Apple Bloom girò gli occhi verso Spoon, aveva già troppi problemi al momento, e non voleva certo che qualcun'altro si mettesse nel mezzo; decise di dare una risposta abbastanza neutrale.
-È un libro, non ne hai mai visto uno?            Rispose con calma Apple Bloom sperando che bastasse come risposta, tuttavia non fece che aumentare i sospetti dell’earth pony grigia.
La campanella suonò stando a significare l’inizio dell’intervallo, tutti uscirono in giardino a fare merenda e a giocare mentre Cheerilee andò nella sua stanza a controllare dei documenti. Anche Silver Spoon stava per uscire, poi sentì parlare Scootaloo:
-Apple Bloom, possiamo parlarti un secondo?
Silver Spoon decise di nascondersi dietro la porta per sentire di cosa stessero per parlare le sue compagne; Apple Bloom andò a chiudere la porta dell'aula spaventando Spoon.
Apple Bloom si girò verso le sue amiche parlando loro sottovoce.
-Ragazze Silver Spoon è dietro la porta, le ho visto la coda.
Le altre due annuirono e risposero a tono alla loro amica.
-D'accordo, qualunque cosa tu dica noi ce la berremo.         Disse Sweetie Belle facendo l'occhiolino.
Per contrastare il silenzio nell'aula Scootaloo parlò.
-Allora Apple Bloom… non per farci i fatti tuoi ma... che cosa ti ha chiesto prima Silver Spoon?
-Avete presente il libro che ho preso ieri da Twilight?
-Credo di si.      Rispose Sweetie Belle.
-Voleva saperne qualcosa ma… che dovrei dirle di un libro? Non vedo come possa esserne incuriosita, dopotutto non vi è scritto nulla di importante.
Silver Spoon aveva ascoltato tutto,  ma nonostante fosse incuriosita da quel libro non se la sentiva di rischiare a prenderlo, inoltre se Apple Bloom avesse avuto ragione avrebbe tentato di rubarglielo inutilmente,  Spoon decise di non rischiare e di uscire in giardino anche lei.
 
Nel pomeriggio le Cutie Mark Crusaders si ritrovarono nella loro casetta sotto richiesta di Apple Bloom, aveva bisogno di dire loro cosa stesse succedendo, erano le sue amiche e sentiva che poteva fidarsi di loro, anche se all'inizio aveva esitato.
-Allora Apple Bloom, cosa ci vuoi dire?       Chiese Sweetie Belle.
Apple Bloom assunse un'espressione afflitta, come se si sentisse in colpa a rivelarle tutto.
-Sapete già che sono stata rapita da uno stormo di Parasprite qualche sera fa?
-Ci avevi detto di aver visto un parasprite nel tuo campo e qualcuno vicino a lui, quando pensavi di dircelo che ti avevano presa?       Rispose Scootaloo.
-Vi spiego tutto ora... La sera dopo quel parasprite è tornato da me, pensavo mi si fosse affezionato ma poi ne ho visti tanti altri, mi hanno afferrata e mi hanno portata in una piccola radura nell’Everfree Forest.
-Sembra figo.          Interruppe Scootaloo.
-Non lo era per niente Scootaloo! Ero terrorizzata, non avevo idea di cosa fare! E se per sbaglio mi avessero fatta cadere?!       Rispose Apple Bloom scossa dall’osservazione della sua amica.
Sweetie Belle si mise in mezzo cercando di calmare la situazione.
-Per favore, non iniziamo a litigare fra di noi.
Entrambe guardarono Sweetie Belle, poi Scootaloo si girò verso Apple Bloom.
-Scusa Apple Bloom...
-Colpa mia, ho esagerato io.
-Stavi dicendo?            Disse Sweetie Belle.
-Una volta che mi hanno lasciata li, ho visto quel tipo, non l'ho visto in faccia perché aveva ancora il cappuccio, mi ha detto che se qualcuno verrà a sapere di ciò che è successo mi prenderà di nuovo, quindi dovete promettermi che non direte nulla a nessuno di questa storia.
-Promesso!        Dissero insieme l'unicorno e la pegaso.
-Grazie ragazze.
Sweetie Belle si avvicinò ad Apple Bloom.
-Quindi il libro che avevi preso ieri da Twilight era per capire qualcosa in più sui parasprite?
-Tecnicamente si, mi spiace di avervelo tenuto nascosto, volevo dirvelo ieri ma ha iniziato a piovere, e ho pensato che in casa di Twilight non fosse abbastanza sicuro.
-Tutto a posto Apple Bloom, possiamo capire la tua situazione.        Disse Scootaloo.
-Non ci teniamo a farti portare via da qualcuno, faremo il possibile per aiutarti.       Disse energicamente Sweetie Belle.
-Preferisco di no, non voglio che finiate nei guai per colpa mia, se quel tipo prendesse anche voi non so cosa farei.
-Se quel tipo ci prende troveremo un modo per liberarci, pensa a quanti problemi siamo finite in mezzo.        Disse Scootaloo.
-Non ci era mai capitato un pony che potesse comandare i parasprite, non so se ricordate l'ultima volta che quegli insetti hanno attaccato Ponyville. L'unico aiuto che al momento vi chiedo è di stare in disparte e non fare nulla.
-Ma Apple Bloom...
-Fate come vi dico...        Disse sorridente l’earth pony gialla.
...vedrete che andrà tutto bene.
Le due amiche dettero ascolto ad Apple Bloom, e promisero di non immischiarsi nell situazione, almeno fino a che fosse stata tranquilla.
 

Quella sera Apple Bloom iniziò a sfogliare il suo libro sperando di trovare qualcosa di utile, ma fra le pagine non trovava che paragrafi sull'anatomia dei parasprite e sulle loro origini ed evoluzioni. Non voleva realmente leggerlo, voleva solo sfogliarlo sperando di trovare qualcosa a primo impatto che l’attirasse.
Apple Bloom sfogliò il libro per minuti e minuti, fino a trovare qualcosa di stranamente curioso, non erano le informazioni che cercava, ma le sembrava che ci fosse qualcosa fra le due pagine, era... uno strappo?
Apple Bloom controllò meglio, i numeri delle pagine saltavano da 78 a 81, Apple Bloom tornò all'indice del libro sperando di trovare almeno l'argomento mancante. La puledrina passò al setaccio tutti gli argomenti elencati, una volta giunta al paragrafo riguardante pagina 79 vi era scritto:
Starving Bubble- Effetti sui parasprite _________ Pag. 79
“Starving Bubble? Ma che cosa è? Non ne ho mai sentito parlare prima d’ora.”
Apple Bloom non aveva mai sentito parlare di quella cosa, non sapeva nemmeno che fattezze avesse o quale fosse il suo utilizzo, forse Twilight o Zecora avrebbero potuto saperne qualcosa di più, Twilight è sempre così acculturata, e se si trattasse di una pozione o cose simili Zecora la conoscerebbe di sicuro, tuttavia era davvero tardi per continuare a leggere, semmai avrebbe potuto chiedere il giorno dopo a Twilight. Apple Bloom poggiò il libro sul comodino accanto al suo letto.
Apple Bloom spostò le coperte pronta a mettersi a dormire, ma quando lo fece rimase incredula davanti al suo letto...
Un impressionante numero di parasprite dimorava sotto le sue coperte, ve n’erano di tutti i colori, e tutti stavano a fissare la puledrina gialla come lei fissava loro, con l'unica differenza che quest'ultima era terrorizzata.
Apple Bloom cercò di chiamare sua sorella, ma ancora prima che potesse finire il suo nome un parasprite le entrò in bocca impedendole di parlare, Apple Bloom aveva la bocca piena come se avesse appena mangiato un'enorme fetta di torta, con l'unica differenza che il sapore era orribile e che nonostante cercasse di sputare non ci riusciva; seppur potesse respirare col naso si sentiva comunque soffocare.
Apple Bloom cercò di scappare dalla camera, provò ad aprire la porta, ma appena ci mise le zampe sopra si sentì trascinare all'indietro; Apple Bloom osservava la porta della sua camera allontanarsi mentre i parasprite la trascinavano fuori dalla finestra. Apple Bloom fece nuovamente un volo sopra i tetti di Ponyville, ancor più spaventata della prima volta; voleva dimenarsi ma aveva paura che potesse cadere da quella nuvola di insettini e sfracellarsi a terra senza che nessuno potesse intervenire.
I parasprite portarono Apple Bloom nella stessa radura della prima volta, il parasprite che tappava la bocca della puledrina uscì e volò via come gli altri; quando Apple Bloom alzò la testa vide il tipo col mantello e il cappuccio, anche se non ne vedeva il volto capiva che la stava osservando, il tipo misterioso si avvicinò ad Apple Bloom, mantenendo comunque una certa distanza.
-Pensavo che la prima volta fosse bastata, ma a quanto pare sei più cocciuta di un mulo.       Disse il tipo incappucciato con una voce rassegnata.
Apple Bloom si rivolse al tipo misterioso.
-Che cosa stai dicendo, io ho mantenuto il segreto, non ho detto niente a nessuno.         Disse la piccola col fiato strozzato, impaurita come non mai da chiunque avesse davanti.
-Menti, hai parlato di me a qualcuno, altrimenti non saresti qui, saresti a dormire nel tuo letto senza problemi.
-Anche se fosse come faresti a saperlo? Tu non mi hai mai seguita.
Dal cappuccio si udì un mugolio, quasi una risata, mentre dai capelli di Apple Bloom spuntò un parasprite giallo, che andò a posarsi sulla spalla dell'individuo.
-Avevo detto a Lion di starti attaccato addosso per almeno una settimana, gli ho ordinato di tornare qui se tu avessi rispettato i miei ordini, in caso contrario, di sdoppiarsi e portarti qui, ed è ciò che ha fatto.
Apple Bloom rimase senza parole davanti all'affermazione di quel tipo, oramai era inutile insistere, o avrebbe solo peggiorato la situazione.
-Questa notte manderò di nuovo Lion a Ponyville per prelevare anche coloro a cui hai detto di me, lui saprà di sicuro chi sono.
Apple Bloom si sentì il cuore in gola, non voleva che le sue amiche finissero nel suo stesso caso, doveva proteggere almeno loro.
-Ti prego no!
Il tipo alzò la testa e fece un passo verso Apple Bloom.
-Loro due non c'entrano nulla...          Disse singhiozzando la puledrina.
-Sanno di me, il minimo che possa fare è portarle qui.      Disse con voce secca il tipo incappucciato.
Apple Bloom insistette.
-Non far loro niente, prendi soltanto me, mi hanno promesso che non diranno nulla a nessuno.
-Pensi davvero che lo faranno?
-Non mi hanno mai mentito, manterranno il segreto...       Apple Bloom stava guardando il cappuccio come a far capire che stesse guardando il suo avversario negli occhi, sebbene non riuscisse a vederli.
Il tipo incappucciato rimase immobile davanti alla puledrina, poi si girò e le disse semplicemente:
-Seguimi.
Apple Bloom non poteva che obbedire al misterioso tizio davanti a lei, se avesse tentato di scappare le cose sarebbero potute solo peggiorare.
Il tipo incappucciato portò Apple Bloom all'interno dell’Everfree Forest, e varcando quegli alberi, la piccola diede uno sguardo veloce dietro di sé sperando che sua sorella potesse arrivare da un momento all'altro pronta a salvarla.
Apple Bloom provò a socializzare con il suo rapitore, sperando di poter guadagnare tempo o avere un'idea geniale per scappare.
-Posso chiederti chi sei?          Domandò timidamente Apple Bloom.
-Non voglio parlare di me, tanto meno di ciò che è successo...
-Come mai non vuoi parlarmi di te?
-Perché è una storia troppo incasinata...
Apple Bloom non si aspettava che il suo piano avesse successo così facilmente, decise di continuare.
-E non è che me la racconteresti?
Il tipo si girò bruscamente verso Apple Bloom, la quale si pietrificò dallo spavento.
-Non ora! E… non qui.
Nonostante Apple Bloom cercasse di guadagnare tempo si sentiva attratta da quel misterioso personaggio, sentiva che c'era qualcosa sotto, e che lui lo sapesse, inoltre camminando accanto a lui poteva constatare che erano alti uguali, quindi chiunque fosse sarà stato un puledro come lei.
 
I due camminarono per tanto tempo, fino a giungere ad un albero coperto di liane e muschio con una piccola fossa alla base. Il tipo puntò una zampa all'albero.
-Ci siamo.
Apple Bloom guardò l'albero, poi si girò verso il tipo.
-Che cosa c'è la?
Il tipo non rispose, si avvicinò all'entrata e poi parlò ad Apple Bloom.
-Allora? Entri?
Apple Bloom tirò un sospiro bello forte, chiuse gli occhi per un momento ed entrò nell'albero; sembrava che la pianta fosse l'ingresso di un tunnel, talmente buio che Apple Bloom non riusciva a vedere assolutamente nulla.
Tutto a un tratto, si accese una luce, era così intensa che Apple Bloom si coprì gli occhi, passarono pochi secondi perché la piccola si abituasse alla luce e potesse vedere l'ambiente attorno a sé: si trovava in un tunnel circondato di radici, la luce era emanata dalla fiamma di una torcia che era infilata nel terreno, Apple Bloom osservò il suo rapitore... togliersi il cappuccio!
Apple Bloom osservò il tipo davanti a lei senza dire nulla, catturando ogni particolare potesse; era un puledro dal manto grigio, con degli scuri capelli arruffati e degli occhi quasi totalmente neri.
Il pony scuro guardò Apple Bloom negli occhi.
-Tu non hai visto niente.
Si girò di scatto portando con sé la torcia, Apple Bloom per non restare al buio lo seguì.
I due camminarono fino ad una porta di legno: non aveva maniglie da girare, ma semplicemente un gancio da tirare.
-Cosa c'è la dietro?         Chiese Apple Bloom.
Il pony davanti a lei non rispose, aprì la porta e disse ad Apple Bloom di entrare, quando la piccola entrò, il pony chiuse la porta e spense la torcia, Apple Bloom non riusciva a vedere niente, buio totale.
Il pony col mantello andò in fondo alla stanza e rimosse un mattone dal soffitto, così facendo entrò della luce dal buco in alto; la stanza era rotonda con un arredamento davvero spartano, sulla destra vi erano delle radici con attaccati sopra dei parasprite di pezza, uno rosso, uno verde e uno blu, mentre sulla sinistra vi stava un piccolo tavolino con sopra un piccolo fiocco rosa, mentre sul muro sopra il tavolino vi erano dei fogli attaccati.
-Come fa ad esserci così tanta luce di notte?          Chiese incuriosita Apple Bloom.
Il pony si girò verso la puledrina e indicò le radici con i peluche attaccati.
-Vai lì e non muoverti.
Apple Bloom eseguì gli ordini del pony grigio, andò al muro e lui iniziò a legarla ad una delle radici, Apple Bloom capiva che ormai era alla mercé di quel pony.
-Spiacente ma non ti muoverai di qui per un po', se vuoi passare un po' di tempo ci sono dei peluche di parasprite attaccati sopra di te.
Apple Bloom osservò tristemente il pony grigio che l'aveva legata, come se cercasse di fargli pena.
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo, fino a che il pony grigio non ruppe il silenzio.
-Perché?       La sua espressione cambiò nella stessa che aveva Apple Bloom, la quale rispose con un tono quasi dispiaciuto.
-È successo tutto per caso, stavo tornando a casa quando il tuo parasprite mi è passato davanti, non volevo che accadesse tutto questo.
Il pony grigio chiuse gli occhi per un pochino e sospirò, si girò poi verso Apple Bloom.
-Ho capito...
Il pony si girò e si incamminò verso la porta.
-Io devo uscire per un pochino, vedi di non toccare nulla.
-Io rimango qui?
-Si.       Disse freddamente il pony ad Apple Bloom prima di chiudere fortemente la porta della stanza.
Apple Bloom guardò la porta e cercò di ascoltare fin quando non si sarebbero più sentiti i passi del suo rapitore. Apple Bloom era ormai legata come un cane ad una radice, sotto terra, nella stanza più claustrofobica possibile, lontanissima da casa nel bel mezzo dell’Everfree Forest, la piccola non riuscì a reggere tanta pressione e scoppiò a piangere, voleva soltanto che sua sorella arrivasse a salvarla, ma come avrebbe mai potuto trovarla? Se Applejack fosse rimasta sul sentiero non sarebbe mai riuscita a ritrovare la sua sorellina.
Mentre Apple Bloom piangeva, la luce nella stanza si assentò per un momento, dalla fessura da cui entrava la luce si era introdotto un parasprite, esso si avvicinò alla piccola e iniziò a guardarla, quando Apple Bloom alzò lo sguardo vide il parasprite giallo davanti a lei. Rimase in silenzio per qualche secondo.
-Tu... tu sei...Lion?        Disse la piccola piagnucolando.
Il parasprite fece cenno come per acconsentire, poi si girò e svolazzò verso la parete con i fogli attaccati, dopodiché guardò nuovamente Apple Bloom.
-Vuoi che venga li da te?
Il parasprite fece su e giù come a rispondere di si.
Apple Bloom provò ad avanzare, ma la corda con cui era stata legata era davvero ben stretta, provò a tirare in tutti i modi, e perfino a spezzare la radice, ma nulla sembrava avere successo.
-Beh... sembra che debba restare qui...        Apple Bloom si sedette senza speranze.
Lion la guardò quasi con aria afflitta, si avvicinò ad Apple Bloom, la piccola aveva un'espressione davvero depressa e non faceva che guardare a terra.
Lion volò dietro Apple Bloom e iniziò a mordicchiare la corda con cui era stata legata. Apple Bloom se ne accorse solo quando vide un pezzo di corda dondolare davanti a lei.
Apple Bloom alzò lo sguardo verso il suo piccolo amichetto volante.
-Grazie Lion.       Disse la puledrina passandosi una zampa sugli occhi.
Apple Bloom si avvicinò al tavolo, prima di osservare i fogli diede una rapida occhiata al fiocco rosa sul tavolino, era probabilmente un fiocco da mettere ai capelli, come quello che aveva lei, solo che questo era piuttosto piccolo. Apple Bloom alzò poi la testa verso i fogli, vi erano tante pagine riguardanti i parasprite e un ritaglio di giornale.
Apple Bloom osservò prima il foglio in alto a sinistra: era la apgina di un diario.
 
 24/08/XX
È passato un po' di tempo da quando ho dato le Starving Bubble ai parasprite per placarli, ma ultimamente sembra che qualcuno di loro venga di nascosto a mangiarne qualcuna in più; devo spostare le piante in modo che non le ritrovino facilmente, se quella pianta scomparisse potrebbero tornare a Ponyville per mangiare tutto il cibo presente li.

25/08/XX
Ho prelevato qualche Starving Bubble dal suo posto originale e le ho portate da un'altra parte, sembra comunque che molti parasprite non siano venuti a rubarle, o comunque meno del solito. Probabilmente devono aver trovato qualcos'altro da mangiare oggi, qualcosa che mi ha permesso di agire indisturbato, non che mi dispiaccia, anzi...

26/08/XX
Ho incaricato Lion di radunare più parasprite possibili al mio albero, avesse dovuto fare il giro di tutta la foresta. Verso mezzogiorno mi sono trovato davanti almeno un centinaio di quegli esserini svolazzanti, ma non sono i numeri a spaventarmi, non più almeno. Ho detto Lion di comunicare ai suoi simili di seguirmi, e così è stato. Ho portato i parasprite alla nuova coltivazione di Starving Bubble, grazie a Lion ho vietato loro di divorarli tutti d'un colpo promettendogli che avrebbero avuto un frutto per uno, dopodiché ho servito i parasprite con quei frutti; oggi sono bastati appena, ho giusto una settimana per farne ricrescere ancora, di più se possibile.

27/08/XX
È incredibile che i parasprite non siamo venuti a mangiare di nuovo, forse hanno capito che se io coltivo quella pianta ne avranno ancora, e a me non può andare meglio, vuol dire che avrò più tempo per coltivarla e sfamarli di nuovo.

09/09/XX
Sembra che ormai i parasprite si siano affezionati a me, non vengono più da me solo per il cibo, ma qualcuno mi aiuta anche con qualche lavoretto (sebbene il mio numero uno sia Lion). Credo che senza di me questi insettini sarebbero spacciati, o in alternativa lo sarebbe Ponyville, mi chiedo quanti pony ancora stiano provando a cercarmi, non hanno ancora capito che non mi troveranno mai.
 
Il diario di quel pony si concludeva li, e non sembravano esserci altre pagine da nessuna parte.
Apple Bloom passò poi a leggere il ritaglio di giornale, era una pagina davvero increspata e in parte strappata.

 
 Foal Free Press
edizione n°15
I misteri dell'invasione dei parasprite

 
Buongiorno a ogni pony, oggi parleremo di un argomento che in questi ultimi giorni ha davvero lanciato il caos in paese, stiamo parlando dei parasprite, piccoli insettini voraci provenienti dall'Everfee Forest, le piccole creature si sono recate nel nostro paese, ma non sembravano avere fame come da loro natura, sembrava quasi che stessero cercando qualcuno. Qualcuno dice di aver visto con la coda dell'occhio un pony grigio correre per le strade prima che arrivassero i parasprite, tuttavia nessuno è davvero sicuro di ciò che ha visto; noi della redazione abbiamo svolto un paio di ricerche, per poco tempo è stato presente a Ponyville un Earth pony grigio senza Cutie Mark, esso sembrava abitare alla biblioteca di Ponyville, ma quando ci siamo diretti la per delle interviste ci è stato negato l'accesso dalla bibliotecaria, si ritiene che possa essere stato catturato dai parasprite, ipotesi alimentata dal fatto che alcuni pony affermano di aver visto lo stesso pony grigio addentrarsi nell'Everfree Forest. Apparentemente questo puledro sembra non avere dei genitori o dei parenti apparte la bibliotecaria, la quale si rifiuta di partecipare alle interviste, inoltre alcuni affermano che la bibliotecaria tenga le luci accese più del normale, noi della redazione riteniamo che stia cercando un metodo per riprendersi il suo puledro, non siamo in grado di dirvi di più sulla situazione, ma aspettate il prossimo numero e sicuramente saprete qualcosa di più.

 
Foal Free Press
Firmato: capo redattrice Ink Hoof
 
 
Apple Bloom rimase colpita dalla pagina di giornale che aveva letto, il mistero si faceva sempre più grande, ma fra le tante pagine rimanenti ce n'era una che l'attirava più delle altre...
 
Starving Bubble - Effetti sui parasprite
 
L'aveva trovata! Era la pagina che mancava nel suo libro. Apple Bloom la lesse immediatamente.

 
Starving Bubble - Effetti sui parasprite
Come ormai già saprete, i parasprite sono insetti altamente voraci, tuttavia esiste una particolare pianta i cui frutti riescono a tenerli a bada per almeno una settimana: la Starving Bubble, chiamata così per le sue particolari proprietà. La Starving Bubble è una pianta rampicante dai rotondi frutti bianchi e leggermente trasparenti (da cui deriva appunto Bubble) che cresce in posti difficilmente visibili. I parasprite amano il sapore dei suoi frutti, tuttavia essendo una pianta inodore rende a questi insetti più difficile trovarla. Sebbene essa possa sfamare qualsiasi essere vivente per una settimana non vuol dire che esso non mangerà per una settimana intera, semplicemente farà in modo che chiunque la mangi si possa sfamare con qualsiasi cosa.
(es. Se un parasprite mangia un frutto di Starving Bubble, il giorno dopo basterà un semplicissimo fiore a sfamarlo per il resto della giornata, questo ogni giorno per una settimana).
 

 
Apple Bloom stava iniziando a capire, probabile che il suo rapitore avesse preso tutti quei fogli per fare in modo che nessuno pensasse a lui? Ma allora perché rimuovere anche la pagina sulla Starving Bubble?
La porta della stanza si aprì di botto facendo saltare Apple Bloom dalla paura. Il pony grigio se ne stava sulla soglia ad osservare la scena con occhi sgranati, quasi ancora più spaventato di Apple Bloom.
-CHE COSA STAI FACENDO?!
Apple Bloom rispose balbettando.
-I... io... io stavo... stavo solo...
-Come ti sei liberata?!
-È... È stato Lion...
Il pony grigio si girò verso il parasprite giallo, il quale mostrò una piccola risata imbarazzata. Il pony grigio si portò una zampa sugli occhi e sospirò.
-Possibile che tu debba fare tutto di testa tua?       Disse il pony al parasprite.
Guardò Apple Bloom.
-Quali fogli hai letto?         Disse seccamente il pony.
Apple Bloom non sapeva se rispondere onestamente o no, ma quando vide il pony grigio negli occhi preferì non mentire.
-Io... il diario il giornale e quello sulla Starving Bubble.        Disse Apple Bloom tutto d'un fiato.
Il pony grigio si sedette in un angolo sospirando, non aveva idea di cosa fare dal momento che la piccola aveva letto tutte quelle cose.
-Mi dispiace... avrei voluto che andasse diversamente...        Disse afflitto il pony grigio.
Apple Bloom si avvicinò a lui.
-Di cosa stai parlando?
-Non andrai via... non più...
Nonostante Apple Bloom sentisse quelle parole si sentiva in colpa per lui, sembrava ancora più dispiaciuto, come se lui non volesse tenerla con sé ma fosse costretto.
-Cosa è successo con tutte quelle pagine? E.. con te?       Apple Bloom non era solo curiosa, ma voleva cercare di rallegrare il pony davanti a se.
Il pony grigio alzò lo sguardo, guardò Lion e chiuse gli occhi.
-Reggiti forte piccola, dovrai ascoltare davvero bene...         Disse amareggiato il pony grigio.

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Capitolo 2
*** Atto II - Gli Eventi del Passato ***


Atto II - Gli eventi del passato
 
 
Sei anni fa un pony grigio camminava nella Everfree Forest seguendo il sentiero, fino a che non s'imbattè in un parasprite nero su di esso, il parasprite nero era a terra e non si muoveva, il pony lo prese con una zampa per guardarlo da vicino e capire cosa fosse, era la prima volta che vedeva qualcosa del genere; Il pony lo girava e lo rigirava cercando di capire cosa fosse.
Il pony sentì un rumore da un cespuglio vicino, si girò per vedere di cosa si trattasse: erano altri insettini simili a quello, il pony li guardò per qualche secondo. Quegli insettini videro il loro simile nelle zampe del pony, e cambiarono la loro curiosa espressione in una del tutto infuriata. Si lanciarono a capofitto verso il pony che iniziò a scappare, lasciando cadere a terra il parasprite nero; il pony corse e corse fino a tornare in città e si rifugiò in casa sua, una biblioteca all'interno di un albero. Pensando di essere ormai al sicuro si affacciò alla finestra per osservare la situazione, i parasprite sembravano averlo perso di vista, e questo bastò al pony per pensare che sarebbero andati via, ma essi reagirono in modo del tutto inaspettato: gli insettini iniziarono a sputare loro simili per farsi aiutare nelle ricerche, dapprima erano solo due parasprite, e in pochi secondi erano più di cinquanta, il pony era terrorizzato e non sapeva che fare.
In camera sua entrò una pegaso; il suo nome era Flying Flame, era una pegaso dal manto verde sbiadito, dagli occhi azzurri come il cielo e dai capelli argentati, i quali erano racchiusi in una treccia legata da due fiocchi rosa, uno all'inizio ed uno alla fine della treccia, e come Cutie Mark aveva una fiammella rossa. La pegaso era la cugina del pony grigio che, non avendo più i genitori, ha deciso di tenerlo con sé nella sua biblioteca a Ponyville.
-Hey cuginetto, qualcosa non va? Ti ho visto correre in camera come se non ci fosse un domani.      Chiese dubbiosa la pegaso.
-Flame è successo un casino! Quei così la fuori mi hanno inseguito e mi stanno cercando!        Disse il pony grigio alla pegaso in preda al panico.
Flame si affacciò alla finestra per vedere cosa stesse succedendo fuori e di cosa stesse parlando suo cugino. Quando la pegaso si affacciò vide un impressionante numero di parasprite per le strade di Ponyville.
-Ma quelli la sono parasprite. Come hai fatto a portarli qui?
-Flame non arrabbiarti se te lo dico.
-Non importa, per ora cerchiamo una soluzione.       Disse con calma la pegaso mentre i parasprite vagavano per le strade alla ricerca della loro preda.
-Credo che se avessimo degli strumenti musicali potremmo riuscire a ingannare i parasprite facendogli credere di aver trovato qualcosa.        Ipotizzò la pegaso.
-Cosa?! E dove li troviamo degli strumenti musicali?
-Mmm... forse non è la migliore delle idee.
La pegaso rimase a pensare per un po' di tempo, poi si rivolse al pony grigio.
-Dovrei avere un libro sui parasprite giù in biblioteca, andiamo a vedere!         La pegaso corse giù dalle scale e iniziò a setacciare gli scaffali uno per uno. Quando vide il libro volò verso di esso e lo prese.
Il pony grigio iniziò a sfogliare le pagine cercando un rimedio al guaio che aveva fatto. Dopo una settantina di pagine trovò ciò che gli interessava.
-Ecco qua Flame, ho trovato una soluzione.
-Sei sicuro? Io penso che sia troppo rischioso.
-Invece ti dico che funzionerà. Qui dice che questa pianta riesce a placare i parasprite, quindi se glie ne do un po' dovrebbero calmarsi.
-Cuginetto quella pianta cresce nei posti più remoti dell’Everfree Forest, sarà impossibile trovarla, e poi è un posto troppo pericoloso per andare a controllare.
-Flame sono stato io a portare questi insettacci qui, e sarò io a portarli via.
Flame guardò il pony con un'espressione affranta.
-Sei sicuro di questo?
-Certamente Flame.       Disse deciso il pony grigio senza staccare gli occhi dal libro.
 
Il Pony grigio uscì dalla porta di casa e corse verso la foresta più veloce che poteva, tuttavia aveva pensato talmente tanto alla soluzione che si era scordato quanti parasprite ci fossero fuori, adesso erano almeno duecento, che appena lo videro si scagliarono a capofitto verso di lui. Il pony correva e correva, finché non si sentì sollevare da terra, i parasprite lo avevano preso con le loro bocche per le orecchie, per i capelli, per le zampe e qualsiasi parte del suo corpo, ognuna era tenuta da un parasprite, i quali lo portavano sempre più in alto; il pony si dimenava cercando di toglierseli di dosso, ma ogni tentativo era inutile, soltanto quando il pony grigio iniziò a vedere le nuvole davanti a sé si fermò, aveva realizzato solo in quel momento cosa i parasprite volevano fare davvero, tutto a un tratto, gli insetti lasciarono la presa sull'earth pony...
 
Il Pony urlava a squarciagola mentre precipitata dalle nuvole, era così terrorizzato che non riusciva a tenere gli occhi aperti.
"Davvero andrà così?"        Pensava il pony mentre precipitava...
"Sono stato uno stupido, chissà quante altre soluzioni c'erano".
Improvvisamente si sentì afferrare al petto, aprì gli occhi dopo qualche secondo per poi vedere chi lo aveva salvato.
-Tutto bene?
Il pony si girò verso la sua salvatrice
-FLAME!
-Stai bene cuginetto?
-Più o meno...        Disse sospirando l'earth pony grigio.
Sentì un ronzio nelle sue orecchie avvicinarsi, si girò e vide tutti quei parasprite volargli dietro.
-FLAME VOLA!
La pegaso si girò verso i parasprite, e impressionata dal grande numero di insetti iniziò a sbattere le ali il più veloce possibile, tuttavia non bastò a seminarli, tanto che alcuni di loro iniziarono ad attaccarsi alle ali di Flame.
In poco tempo la pegaso si trovò le ali bloccate da tantissimi parasprite e iniziò a perdere quota, sia lei che suo cugino fissavano il terreno avvicinarsi, Flame provò nuovamente a sbattere le ali, riuscendo così a togliersi di dosso, seppur in basso numero, qualche parasprite.
La pegaso riuscì a riprendere un po' di quota, ma le restava comunque difficile volare, sapeva che i parasprite volevano suo cugino, ma non poteva certo servirglielo su un piatto d'argento; in lontananza la pegaso vide una sorta di lago quasi al confine con l'Everfree Forest, ed ebbe un'idea, sperava solo che funzionasse.
-Cuginetto, tu sai nuotare?          Disse frettolosamente Flame.
-Un pochino.        Rispose dubbioso il pony grigio.
-Questo è quanto basta.
-Cosa hai in mente?       Chiese preoccupato il pony grigio.
-Ho un piano, ma dovrai fare esattamente quello che ti dico.
-Di che si tratta Flame?
-Io volerò a contatto con la superficie dell'acqua, ti lascerò nel lago, e quando vedrai che i parasprite saranno andati uscirai dall'acqua e andrai nella foresta a cercare quei frutti.
-Sei sicura Flame?
-Sicurissima.
La pegaso si lanciò a capofitto verso il lago tenendosi ancora addosso i parasprite, faceva fatica a volare ma doveva provarci, se il suo piano avesse funzionato gli insettini avrebbero pensato che lei portasse ancora con sé quel pony.
Flame raggiunse la superficie del lago, e iniziò a volare a pelo d'acqua tenendo suo cugino sotto la superficie, dopodiché lo lasciò e riprese quota stringendo ancora le zampe.
Il pony grigio rimase sott'acqua trattenendo il fiato, rimase a guardare sopra di sé sperando che i parasprite andassero via prima che annegasse; dopo una decina di secondi non vide più nulla fuori dall'acqua, emerse e riprese fiato. Osservò l’ambiente attorno a sé, vide nel cielo sua cugina che sfrecciava portandosi dietro un centinaio di parasprite; non aveva tempo da perdere e decise di entrare nella foresta e iniziare a cercare quella pianta.
 
Il pony grigio camminava fra gli alberi dell’Everfree Forest in cerca della Starving Bubble, unico rimedio per fermare i parasprite, il pony camminò e camminò fino a tornare sul sentiero, lì vide di nuovo il parasprite nero disteso a terra, esattamente dove lo aveva lasciato cadere; il pony rimase a guardarlo.
-È tutta colpa tua...       Pensò osservando l'insetto.
Il pony grigio udì un rumore dai cespugli, si girò spaventato pensando che tutto stesse per ricominciare da capo. Dal cespuglio sbucò un piccolo parasprite giallo, i due rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, il parasprite giallo osservava incuriosito il pony davanti a sé, sembrava che stesse cercando di capire che cosa fosse quel quadrupede grigio; il pony invece era tutto spaventato da quel parasprite, temeva che da un momento all'altro gli sarebbe saltato addosso e tutto darebbe ricominciato da zero.
-Ti prego non è come sembra, è tutto un equivoco.        Cercò di giustificarsi.
Il parasprite giallo sembrò confuso, inclinò leggermente il suo corpo come a significare di non aver capito.
-Non... non sei arrabbiato con me?           Chiese confuso il pony grigio al parasprite.
L'insettino si girò a destra e a sinistra come a dire di no.
-Tu... mi capisci?       Il pony era sorpreso.
Il parasprite annuì.
Il pony si rivolse immediatamente al parasprite.
-Ascoltami, so che ci siamo appena incontrati ma ti devo chiedere un favore: sto cercando una pianta con dei frutti rotondi e bianchi, l'hai vista?      Il pony dubitava che il parasprite potesse aiutarlo, dopotutto la pianta era inodore a loro, ma con sua grande sorpresa il parasprite annuì e svolazzò fuori dal sentiero, si girò accanto ad un albero e si mise a guardare il pony.
-Vuoi che ti segua?
Il parasprite svolazzò in alto e in basso, e il pony iniziò a seguirlo.
“È la cosa più stupida che possa fare, sto cercando una pianta per fermare i parasprite e finisco a seguire uno di loro per trovarla, devo essere proprio un idiota.”       Pensò il pony.
Dopo aver camminato per un sacco di tempo, il pony giunse verso la pianta di Starving Bubble, il parasprite giallo stava accanto ai frutti a guardare il pony.
-Non lo mangi?
Il parasprite chiuse gli occhi e alzò la testa, probabilmente era un no.
-Sembra che tu sia diverso dai tuoi simili, mi riesci a capire e mi hai aiutato nonostante tu abbia visto un tuo simile a terra vicino a me, perché?
Il parasprite rimase in silenzio ad osservare il pony davanti a sé, sebbene lo capisse non poteva parlare con lui.
-Il fatto è che i tuoi simili pensano che lo abbia attaccato io, ma non capiscono che passavo di lì per caso, l'ho soltanto trovato... non… non ho fatto nulla...
Il parasprite guardò in basso come se pensasse a cosa fare, dopodiché fece un piccolo volo verso il pony e poi verso la pianta.
-È proprio lì che voglio portare i tuoi compagni, ma non ho idea di come farlo.
Entrambi rimasero in silenzio per circa un minuto.

-Ho trovato!
Il parasprite sobbalzò dalla sorpresa.
-Ascolta piccolino, tu capisci quello ti dico, giusto?
Il parasprite fece come per acconsentire.
-Ascoltami bene, devi portare qui tutti i tuoi simili che si trovano a Ponyville e dintorni, e mi raccomando tutti, dopodiché dovrai farmi da interprete con loro.
Il parasprite acconsentì e volò in alto fino a scomparire fra gli alberi.
Passarono circa dieci minuti prima che i parasprite iniziassero ad arrivare, e in poco tempo passarono da un decina ad un centinaio; sembravano uno più infuriato dell'altro, e iniziarono tutti quanti a puntare il pony.
Il parasprite giallo si mise fra il pony e lo sciame di suoi compagni, come a proteggerlo da loro... erano in due contro almeno duecento, e il parasprite giallo parlava per il pony, quindi tutto dipendeva da quell'insettino più intelligente degli altri.
Il parasprite giallo si girò verso il pony grigio in attesa di ordini.
-Immagino che possiamo cominciare.
Il parasprite giallo annuì deciso.
-Digli come stanno le cose, digli che hanno frainteso e che non ho fatto nulla.
Il parasprite giallo si girò verso i suoi simili e inizio a ronzare. In poco tempo un parasprite rosso si fece avanti dal gruppo e iniziò a ronzare a sua volta.
-Che cosa dice?          Rispose dubbioso il pony scuro.
Il parasprite giallo puntò un ala verso il pony, poi verso lo sciame di parasprite e si lasciò cadere a terra.
-Pensano che sia stato io?
Il parasprite annuì tristemente al pony.
-Digli che hanno frainteso, io passavo di lì per caso. Digli che eri li e che quando mi hai visto arrivare quel parasprite nero era già sul sentiero.
In un primo momento il parasprite dubitò, ma poi si girò e ricominciò a ronzare.
Quando ebbe finito, i parasprite nello sciame iniziarono a guardarsi a vicenda, uno più confuso dell'altro.
Il parasprite giallo ronzò di nuovo, dopo di lui lo stesso parasprite rosso di prima. Il parasprite giallo si girò verso il pony, indicò con un'ala lo sciame, dopodiché fece un'espressione confusa.
-Non sanno che fare? Immagino che con questa non sappiano che pesci prendere.
Per un po' di tempo rimasero tutti in silenzio, poi un parasprite dal gruppo ronzò, quel parasprite verde però non puntava ne al pony grigio ne al suo capo, ma ai frutti di Starving Bubble. Immediatamente tutti i parasprite del gruppo si girarono verso quelli.
“Devono aver visto la pianta!”       Pensò il pony.
Ma qualcosa non andava, se erano i loro frutti preferiti perché nessuno li aveva ancora mangiati?
Il parasprite rosso si girò verso quello giallo e iniziò a ronzare; i due si parlarono per molto tempo, ma alla fine lo sciame si dileguò; il pony grigio si girò verso l'insettino giallo.
-Che cosa vi siete detti?
Il parasprite giallo indicò le Starving Bubble, dopodiché fece cenno di mangiarne una.
-Forse ho capito...        Disse il pony grigio.
 
 
Nei giorni seguenti il pony grigio si occupò di dare ad ogni parasprite un frutto di Starving Bubble a settimana, in questo modo i parasprite sarebbero rimasti a bada per un po' di tempo.
Passarono un paio di giorni prima che qualcuno venisse a fare visita al pony, il quale si era ormai fatto una coltivazione di Starving Bubble, cosicché quando i parasprite sarebbero venuti di nuovo lui avrebbe avuto frutti sufficienti per tutti.
-Hey...      Disse una voce sottile ma distinta.
Il pony grigio, che al momento stava controllando i frutti, si girò verso la voce.
-Ciao Flame...       Disse il pony con un pizzico di rammarico.
-Non ti chiederò come stai, ma perché non sei tornato in paese?
-Ho trovato una soluzione al problema dei parasprite, io li nutro di Starving Bubble e loro se ne stanno a cuccia.
-Ti trovi bene cuginetto?
-Abbastanza, e poi non è che la vita a Ponyville mi entusiasmasse tanto.
-Sei sicuro di voler restare qui? Basta un frutto a settimana, potresti tranquillamente vivere a Ponyville e venire qua una volta a settimana quando ti serve.
-Rimango qui Flame, è deciso.
Il puledro si girò e mostrò a sua cugina il suo fianco: aveva ottenuto il suo Cutie Mark, un parasprite nero ad ali spiegate era stampato sul suo fianco.
La pegaso rimase in silenzio, non riusciva a credere che il suo cuginetto dovesse passare il resto della sua vita in una foresta a nutrire degli insetti.
-Quindi rimarrai qui?       La voce della pegaso era davvero abbattuta.
-Immagino di si.
La pegaso non disse nulla, si girò e tornò in paese mentre suo cugino scompariva fra gli alberi.
Il giorno dopo Flame tornò alla coltivazione di suo cugino portando con sé una borsa, la diede al puledro che la aprì per visionarne il contenuto: dentro vi erano un libro sui parasprite e uno sulle piante, quest'ultimo aveva un segnalibro al suo interno.
Il pony grigio accettò i libri donatogli dalla pegaso, la quale fece un passo avanti.
-In paese ti stanno cercando, ho rifiutato di farmi intervistare per evitare di sparlare e farti scoprire, ho semplicemente finto di essere stravolta dalla tua scomparsa.       La pegaso era visibilmente distrutta, fisicamente e psicologicamente. Diede al pony grigio un articolo di giornale che trattava di loro e dei parasprite.
-Senti cuginetto... sei proprio sicuro di voler rimanere qui?
-Certo che si Flame.         Rispose tranquillamente il pony grigio.
La pegaso rimase in silenzio a guardare suo cugino che scrutava ogni singolo paragrafo di quei libri, dopo qualche minuto di silenzio Flame si rivolse al pony.
-Io… io me ne vado...
Il pony grigio alzò immediatamente lo sguardo dai libri.
-Che cosa?
-Io domani devo andare via...
-Che cosa è successo Flame?
-Mi è arrivata una lettera di lavoro, domani dovrò partire per Fillydelphia.
Il pony grigio rimase in silenzio a guardare la pegaso, non sapeva che cosa fare, non voleva lasciare la sua unica familiare, ma al tempo stesso non poteva nemmeno lasciare i parasprite a sé. Sapeva che per Flame il lavoro era una cosa veramente seria, e che non vi avrebbe rinunciato per nessun motivo.
...
-Che cosa stai facendo?       Chiese Flame mentre suo cugino strappava alcune pagine dal libro sui parasprite e quello sulle piante.
Il pony grigio strappò tutte le pagine che gli servivano, dopodiché alzò la testa verso Flame.
-Faccio in modo che nessuno si faccia strane idee.
-Ma che cosa stai dicendo?
-Pensa a come abbiamo facilmente trovato la soluzione delle Starving Bubble, qualcuno potrebbe usarla a suo piacimento per schiavizzare i parasprite, e magari usarli per conquistare perfino l'intera Equestria. È meglio che queste informazioni rimangano nelle zampe giuste. E poi possono servire a me per occuparmi di loro.
Flame non era davvero convinta, ma quando suo cugino chiuse i libri e glieli restituì capì che non sarebbe mai riuscita a portarlo con sé.
-Cuginetto... vorrei che tu tenessi questo...
La pegaso si tolse dalla treccia il fiocco più in alto, e lo diede al suo scuro parente. Il pony prese il fiocco e se lo legò ad una zampa.
I due si abbracciarono, Flame era una pegaso davvero attaccata a suo cugino, non riuscì a reggere il momento ed iniziò lentamente a piangere, le lacrime iniziarono lentamente ad uscire dai suoi azzurri occhi splendenti come il cielo, attraversarono le sue guance verde chiaro e caddero sulla fronte del suo cuginetto.
-Quindi è un addio, vero?       Chiese il pony grigio abbracciando fortemente la pegaso.
-S... Si...         Flame non riusciva nemmeno a guardare suo cugino, era troppo triste perfino per quello.
-F... Fai attenzione...
-Flame... T... Ti voglio bene...         Balbettò il pony alla sua cugina.
 
Flame tornò a Ponyville e riportò i libri sui parasprite e sulle piante alla biblioteca, il giorno dopo partì per Fillydelphia e nessuno ebbe più notizie di lei. Ogni tanto il pony grigio si recava in una delle radure dell’Everfree Forest, dove aveva seppellito il parasprite nero da cui era iniziato tutto, ma sebbene ritenesse che stesse facendo tutto per salvaguardare Ponyville aveva la vaga impressione che il suo fosse un talento sbagliato, e che avesse ottenuto il suo Cutie Mark per errore. Seppellì il parasprite per evitare che qualcuno, trovandolo, commettesse il suo stesso errore e finisse a condurre un vita come la sua, vi fece un piccolo cumulo di terra e infilandoci un piccolo ramo sopra.
Qualche anno più tardi, un parasprite blu fuggì dalla foresta, e fece partire di nuovo un'invasione in quel piccolo paese, il pony grigio mandò Lion a Ponyville per riportare i parasprite nell’Everfree Forest, ma il parasprite giallo non riuscì ad attirare l'attenzione nemmeno di uno solo dei suoi simili. Decise di rischiare il tutto per tutto andando a Ponyville con delle Starving Bubble addosso e farsi seguire dai parasprite, ma proprio mentre era al confine fra la foresta e Ponyville vide un'altra pony rosa portarli verso di essa suonando una bizzarra melodia, decise di nascondersi e di lasciar fare a lei il lavoro.

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Capitolo 3
*** Atto III - Azioni e conseguenze ***


Atto III
Azioni e conseguenze


 
 
Apple Bloom stava ad osservare il pony grigio davanti a lei senza battere ciglio, era come sconvolta dalla storia che aveva sentito da lui; il pony grigio se ne stava davanti ad Apple Bloom guardando in terra, nei suoi occhi era possibile  vedere chiaramente la tristezza e la malinconia con cui aveva parlato fin ora.
-Ecco… Ora sai tutto…         Disse malinconicamente il pony grigio.
-Mi… Mi dispiace…         Rispose Apple Bloom.
-No, sono io quello che deve dispiacersi…          Apple Bloom era confusa dopo questo.
-Perché tu? In fin dei conti non hai fatto niente di male, non dipendeva da te.          Apple Bloom provò a consolare il pony davanti a lei.
-No, non è quello…        Il pony alzò lo sguardo verso Apple Bloom, poi chiuse gli occhi.
-È che ora non puoi più andartene…
Apple Bloom si sentì morire dopo averlo sentito, sperava che facendolo parlare avrebbe potuto in qualche modo aiutarlo, e che magari la lasciasse anche andare, ma adesso la puledrina non sapeva che cosa pensare.
-Ma perché? Io credevo…       Disse amaramente Apple Bloom
-Perché sai…
Il pony si alzò da terra e si spostò dove filtrava la luce, si affacciò al buco nel soffitto e guardò fuori; senza nemmeno distogliere lo sguardo dalla fessura il pony si rivolse ad Apple Bloom.
-Inoltre è quasi l’alba, anche se ti riportassi a casa sarebbe troppo rischioso per me…
Apple Bloom si avvicinò al pony.
-Non è vero, se mi porti al confine della foresta potrei ancora farcela.       Apple Bloom le stava provando tutte.
Il pony grigio stava cedendo alla richiesta di Apple Bloom, ma poi pensò al fatto che anche qualcun altro sapesse di lui, e che se Apple Bloom tornasse a Ponyville tanti altri avrebbero saputo della sua esistenza, e alla fine tutti.
-Se non ritorno a casa mia sorella inizierà a cercarmi, e credimi che non ti piacerebbe vederla arrabbiata.       Apple Bloom non cercava di giocare pesante, stava solo mettendo in guardia il pony grigio da sua sorella.
-Tua sorella non mi fa paura, tu rimarrai qui con me.         Ribatté il pony.
Il pony grigio smise di guardare fuori dalla fessura e si girò verso Apple Bloom.
-Voglio mostrati una cosa, seguimi.
Apple Bloom non sapeva più che pesci prendere, non poteva che seguire il pony fuori dalla stanza.
 
I due camminarono fra gli alberi dell’Everfree Forest per un po’ di tempo, fino a giungere ad una strana radura, Apple Bloom si guardò intorno: la puledra vedeva delle strutture di legno con delle piante che vi crescevano sopra in grandissime quantità, si avvicinò per osservare meglio e vide che erano delle Starving Bubble; possibile che quella fosse la coltivazione di cui parlava il pony grigio?
-Benvenuta nel mio giardino.          Il pony grigio parlò quasi tranquillamente, con un velatissimo sorriso sul volto.
-Qui è dove coltivi le piante per loro, vero?            Disse Apple Bloom incuriosita.
-Si, e per loro è il momento della colazione, fra pochissimo arriveranno.
-Non ci faranno nulla, vero?          Chiese impaurita Apple Bloom.
-Certo che no, loro non attaccano se non glielo ordino io.        Disse tranquillamente il pony.
Proprio quando il pony finì di parlare spuntarono due parasprite da dietro un cespuglio, uno bianco e uno blu.
-Ma guarda un po' chi si vede per primi oggi.
Apple Bloom rimase a guardare leggermente turbata.
-Mi raccomando non date fastidio alla nostra ospite, oggi mi aiuterà a darvi quei deliziosi frutti che vi piacciono tanto.
Apple Bloom era ancora più turbata da quel pony, non sapeva cosa fosse peggio: dover stare con lui a tempo indeterminato o il fatto che si rivolgesse ai parasprite come se fossero normalissimi pony.
Il pony grigio si avvicinò alle piante di Starving Bubble e iniziò a staccare i frutti uno per uno, ne aveva due in una zampa e la protese verso i parasprite blu e bianco, che li mangiarono istantaneamente; sembravano davvero felici di mangiare quei frutti.
Apple Bloom pensò di sentire qualcosa dietro di sé, si girò e vide un parasprite arancione spuntare timidamente dai suoi capelli.
-Che cosa aspetti? Dagli uno dei frutti.         l pony si rivolse gentilmente ad Apple Bloom.
Apple Bloom era confusa, si avvicinò alle Starving Bubble e prese un frutto, lo porse al parasprite che in un primo momento dubitò, si avvicinò lentamente alla puledrina osservando il frutto nelle sue zampe. Il parasprite lo mangiò istantaneamente e scappò via.
-Devi perdonarla, Sun è un parasprite timido, è probabile che avesse paura di te ma ci farà l'abitudine.
-Ah... è così?          Disse confusa Apple Bloom.
-Ti lascio riprovare, ti piacerà.
Un altro parasprite si avvicinò ad Apple Bloom, la piccola prese un altro frutto e glielo porse; il parasprite che osservava incuriosito Apple Bloom, appena vide il frutto, cambiò la sua espressione nella più felice del mondo, lo mangiò e si strusciò allegramente ad Apple Bloom, la quale sembrava contenta per lui.
 
I due nutrirono i parasprite per circa un'ora.
-Sai... non avevo mai dato da mangiare a dei parasprite fino ad ora.         Disse sorridente Apple Bloom.
-Ti è piaciuto?         Disse il pony grigio ad Apple Bloom.
-È stato divertente.
-Buon per te.        Il pony grigio si girò verso Lion.
-Avanti piccolo, manchi solo tu.
Il pony grigio avvicinò uno degli ultimi frutti a Lion, il quale fece come per rifiutare.
-Avanti Lion, sai cosa succede se non mangi.
Il parasprite giallo si rassegnò e mangiò il frutto.
-Bravo piccolo.         Il pony grigio sorrise al suo piccolo amichetto volante.
Dopodiché il pony si diresse ad una delle piante con ancora qualche frutto, ne staccò uno e lo mangiò in un solo boccone.
-Vieni qui.
Apple Bloom non sapeva che fare, ma decise comunque di andare incontro al suo compagno.
Una volta che Apple Bloom raggiunse il pony lui le porse un frutto di Starving Bubble, Apple Bloom era confusa.
-Avanti mangia.         Disse freddamente il pony ad Apple Bloom.
-Che… Che sapore ha?
-È estremamente dolce.
Apple Bloom esitò un secondo, poi prese il frutto e lo mangiò; era talmente dolce che la puledrina sgranò gli occhi, poi iniziò a piangere.
-È un po' troppo dolce per te, vero?         Disse sorridendo il pony grigio, Apple Bloom continuava a piangere per quanto fosse dolce il frutto, poi il suo compagno si avvicinò a lei e l'abbracciò.
-Col tempo ti ci abituerai.          Il pony provò a consolare Apple Bloom.
-È più dolce delle tortine di Pinkie.
-Non so cosa sia una tortina.
Apple Bloom avrebbe voluto rispondere, ma quel sapore dolciastro che aveva in bocca le impediva persino di pensare; la puledrina si fece forza ed ingoiò il frutto. Con le lacrime che le colavano sul viso e la bocca piena d'un sapore orribilmente dolce Apple Bloom si rivolse al pony grigio.
-Dimmi che hai dell'acqua da qualche parte.           Apple Bloom era disperata.
-Certo, c'è un lago da queste parti, ti ci porto subito.
Il pony grigio prese Apple Bloom per una zampa e la portò con sé attraverso l’Everfree Forest.
 
Dopo dieci minuti i due giunsero ad un lago, sebbene si trovasse nell’Everfree Forest l'acqua era pulitissima e non causava nessuno strano effetto; Apple Bloom poté risciaquarsi la bocca e togliersi quel sapore orrendo da li.
-Ah, adesso si...
Apple Bloom si girò verso il pony grigio, vedendolo parlare sottovoce con Lion.
-Avanti Lion, sei sicuro?
Il parasprite acconsentì al suo grigio amichetto.
-Cosa state facendo voi due?           Chiese Apple Bloom.
Il pony grigio diresse il suo sguardo verso Apple Bloom, ma non sembrava essere molto convinto di cosa dire, sembrava che non avesse il coraggio di guardare Apple Bloom in faccia; abbassò lo sguardo.
-Senti... mi vergogno a chiedetelo adesso ma...
Apple Bloom era veramente curiosa di sapere cosa il suo compagno stesse per chiederle ma non si aspettava una domanda come:
-C... come ti chiami?
Nonostante la domanda, ad Apple Bloom stava venendo da ridere, il pony grigio sembrava confuso.
-A... Apple Bloom.
-Io... io sono...
Apple Bloom fremeva dalla voglia di sapere il nome del pony davanti a lei, finalmente era la sua possibilità.
-Sono Lone.         Rispose il pony grigio.
I due si strinsero le zampe, dopodiché il pony grigio appena presentatosi si girò verso Lion, il quale gli fece l'occhiolino.
-Lone?
-Si Apple Bloom?
-Il tuo nome è soltanto... Lone?
-Avevo anche un altro nome, ma per il tempo che sono stato con i pony normali mi hanno sempre chiamato così, fino a che io stesso non smisi di ricordare il mio nome completo, lo so… è sciocco.       Ridacchiò Lone.
-Oh... capisco.
Lone si avvicinò ad Apple Bloom.
-Non preoccuparti, ci ho fatto l'abitudine, e poi mi trovo bene a farmi chiamare così.       Finì sorridendo.
-Senti Lone, mi piacerebbe tanto aiutarti ma...
-Ma cosa Apple Bloom?
-Ascolta, so che non vuoi che io me ne vada, ma a Ponyville ho delle conoscenze, appena nessuno mi vedrà inizieranno a cercarmi.
-Non ti troveranno, noi due resteremo qui insieme ai parasprite.      Questo sembrava l'unico pensiero di Lone.
Apple Bloom assunse un'aria afflitta.
-Non capisci dove voglio andare a puntare, voglio dirti che se mi ritroveranno troveranno anche te, e a quel punto dovrai andare via da qui.
-Sai Apple Bloom... la verità non è che non voglio tornare a Ponyville, ma... ho paura.
-Paura?
-Se tornassi la mi prenderebbero per un orfano, e di conseguenza mi cercherebbero una famiglia, così facendo nessuno si occuperebbe più dei parasprite, quegli insettini sono più sensibili di quanto sembra.
Lone si girò, si distese sulla sponda del lago e vi mise una zampa dentro, fissando la propria immagine riflessa nell'acqua.
Apple Bloom rimase a guardare Lone, poi si avvicinò a lui.
-Non so cosa accadrà se torni a Ponyville, ma so per certo che se ci torni, anche se ti troveranno una famiglia, se ti dimostri abbastanza determinato possono lasciarti venire qui quando vuoi.
-Tu credi?         Chiese dubbioso Lone senza distogliere lo sguardo dalla superficie dell'acqua.
-Più o meno, ma di una cosa sono certa: che non puoi passare la tua intera vita in questa foresta.
Lone sospirò.
-Non so se darti ascolto o no Apple Bloom, ormai mi sono abituato alla vita di qui, mi sono legato a Lion come a nessun'altro parasprite, e non penso che laggiù siano ancora tanto graditi; quindi spiacente, ma da come vadano le cose io rimango qui.
Apple Bloom ci aveva provato, sperava di convincere in qualche modo Lone a tornare in paese, ma sembrava che lui non ne avesse la minima intenzione.
Lion svolazzò da Apple Bloom davanti a Lone, in modo da guardarlo negli occhi. Lone era davvero affranto, e appena guardò Lion, chiuse gli occhi e sospirò; Lone si alzò e si rivolse ad Apple Bloom.
-Avanti, torniamo indietro.
 

 
-Sai Apple Bloom, credo che potremmo essere davvero buoni amici.
-Lone io... Certo che possiamo esserlo.
-Sai, io ho Lion, ma avere qualcuno che ti risponde anche è ancora meglio.
Lion fece come per calciare Lone, il classico calcio che ci si tira fra amici quando uno parla troppo, non voleva veramente fargli male, e anche se avesse voluto, con quelle piccole zampette non avrebbe potuto fare molto.
Apple Bloom ridacchiò.
-Cosa c'è da ridere?          Chiese confuso Lone.
-Niente.
-Seriamente Apple Bloom… rimarresti qui?
-Io... non lo so. Credo che potrei, ma non posso certo lasciare da sola la mia famiglia e le mie amiche.
-Non ci pensare Apple Bloom, se proprio vuoi tornare la troverò una soluzione.        Lone si era ormai rassegnato alla richiesta di Apple Bloom.
-Comunque sia promettimi che non parlerai più di me.
-Lo prometto Lone, ormai siamo amici.
I due avevano camminato fino a tornare alla coltivazione di Starving Bubble, nessun parasprite sembrava volare nei dintorni, e tutto era esattamente come lo avevano lasciato, tranne per il fatto che pochissime piante, giusto una o due, ricominciavano già a dare i loro frutti.
-Dici davvero Apple Bloom?
-Certo.
Lone guardò Apple Bloom e sorrise. Proprio un secondo prima che potesse ringraziare la sua nuova amica venne quasi investito da una palla di luce viola, la palla di luce passò in un istante davanti ai suoi occhi e colpì una delle impalcature delle piante, fortunatamente senza gravi conseguenze. Il pony si spaventò così tanto da cadere all'indietro.
Sia Apple Bloom che Lone osservarono l'asse di legno semi fumante con occhi sgranati.
-APPLE BLOOM!
Apple Bloom si sentì chiamare, si girò.
-Apple Bloom stai bene...
-SORELLONA!       Il cuore di Apple Bloom si riempì di gioia nel rivedere sua sorella; Apple Bloom corse verso di lei e l'abbracciò.
Mentre Apple Bloom era occupata con sua sorella, Lone si trovava faccia a faccia con un'unicorno viola davvero arrabbiata.
-Chi sei te?         Chiese l'unicorno.
Lone si mostrò subito minaccioso verso l'unicorno.
-Potrei chiederti la stessa cosa.           Rispose freddamente Lone.
L'unicorno mostrò un'espressione ancora più arrabbiata di prima.
-Fermati Twilight! Non è come pensate!          Apple Bloom provò a gestire la situazione, ma venne fermata dalla sua sorellona.
-Spiacente Apple Bloom, ma dobbiamo sapere perché ti ha rapita.
-No! Voi non capite! Non sapete ancora nulla! Lui non è cattivo!
Lone si rivolse ad Apple Bloom senza distogliere lo sguardo da Twilight.
-È inutile Apple Bloom, loro non capiscono.
Lone concentrò il suo sguardo totalmente su Twilight.
-Nessuno di loro ha mai capito, non capisce, e non capirà mai.
-Ascolta, noi non vogliamo farti del male, vogliamo solo farti un po' di domande.        Rispose Twilight.
-Vattene.          Rispose seccamente Lone.
Twilight caricò il suo corno, che iniziò a illuminarsi di una luce viola.
-Tu non mi ucciderai, non ne hai il coraggio e te lo leggo in faccia.
-Non ho intenzione di farlo.          Rispose Twilight, poi sparò il suo incantesimo.
La palla di luce viola che prima era solo sfrecciata davanti a Lone, questa volta era diretta a lui, il pony grigio stava a guardare la palla con aria di sfida pronto a evitarla, se soltanto...
-NO!
Apple Bloom sfuggì alla presa di sua sorella e si lanciò davanti a Lone, facendosi così colpire dall'incantesimo di Twilight.
Apple Bloom cadde a terra con la pancia all'aria, aveva gli occhi chiusi e non muoveva un muscolo; Lone la osservava scioccato.
-T... Twilight?! Che cosa hai fatto?!          Chiese immediatamente Applejack.
-Stai tranquilla Applejack, sta solo dormendo, si riprenderà fra poco, è… è stato un incidente...
Twilight caricò di nuovo il suo corno e lo puntò verso Lone.
-... ma questa volta non mancherò il bersaglio.
Lone fece come per provocare l'unicorno.
-Prova a prendermi.          Disse con un sorriso sul volto.
Twilight iniziò a sparare palle di luce viola in numero nettamente maggiore di prima nel tentativo di prendere quel piccolo puledro, che schivava gli incantesimi di Twilight con una velocità incredibile, vista la situazione Applejack corse a nascondersi dietro un albero, ma non fece in tempo e venne colpita anche lei, ora sia lei che la sua sorellina dormivano tranquillamente a terra.
Sul campo di battaglia restavano soltanto Twilight e Lone, il quale, evitando una delle ennesime palle di luce andò a scontrarsi contro uno dei supporti per le piante; Lone cadde a terra, e la struttura gli cadde addosso immobilizzandolo, per quanto si sforzasse di togliersi le assi di dosso non ci riusciva.
Twilight avanzava verso Lone, fino a che i due non si trovarono faccia a faccia; Twilight stava caricando il suo corno con la solita magia che aveva usato fin'ora.
Lone chiuse gli occhi, ma nonostante ciò tutto diventò totalmente bianco.

Lone riaprì lentamente gli occhi, quello che vedeva lo lasciava a dir poco confuso, era... era ancora nella foresta, con le assi di legno ancora addosso, ciò che vedeva era soltanto Twilight davanti a sé, ma non sembrava avere lo stesso sguardo di prima, era... come se fosse senza parole, non guardava direttamente Lone, ma più sul suo petto.
Lone abbassò lo sguardo per capire cosa stesse succedendo, quando lo fece rimase immobile: poggiato sul suo petto vi stava un parasprite nero i cui occhi vuoti sembravano guardare verso Twilight.
-C... c... cosa... cosa hai fatto?          Balbettò Lone.
-Non... non capisco...         Rispose confusa Twilight.
-...Quel parasprite giallo si era lanciato davanti a te proprio quando ho lanciato l'incantesimo, perché ora è nero?
-Giallo?
Lone rimase a guardare il parasprite per qualche secondo, poi mutò la sua espressione in una faccia terrorizzata.
Urlò, e più tempo passava più le sue urla sembravano peggiorare.
-LION! LION, NO!         Lone iniziò a piangere, non riusciva a credere a ciò che vedeva; i suoi pianti e urla stavano trapanando le orecchie di Twilight, la quale era più confusa che mai.
-Ma... quel parasprite...
Lone mostrò uno sguardo infuriato verso Twilight, i suoi occhi pieni di lacrime mostravano visibilmente che non era la stessa arrabbiatura di prima, ma qualcosa di peggio.
Lone si fece forza e si alzò, facendo cadere a terra le assi di legno che aveva addosso, e con tutta la sua furia si rivolse a Twilight.
-Quando un parasprite muore diventa nero.       Lone stava stringendo i denti così forte che avrebbero potuto frantumarsi da un momento all'altro, aveva un tono di voce che non aveva mai usato in tutta la sua vita, l'odio che provava per Twilight era immenso.
Twilight era scioccata, non riusciva a capire cosa dire, aveva appena... ucciso un parasprite.
-Tu sei morta.
-Non... non volevo...
-TU SEI MORTA!
Lone si lanciò a capofitto verso Twilight, pronto a colpirla.
In preda al panico, Twilight caricò la sua magia e lanciò un'ennesima palla di luce verso Lone, riuscendo pure a colpirlo ma...
Lone venne colpito dall'incantesimo di Twilight, avrebbe dovuto addormentarsi come le altre ma invece era ancora in piedi, venne giusto sbalzato un pochino indietro, ma non bastò a fermarlo; caricò di nuovo Twilight.
-Ma cosa?          Twilight era sorpresa dal fatto che Lone fosse ancora sveglio mentre Applejack e la sua sorellina dormivano come ghiri, che la sua magia si fosse improvvisamente indebolita? O che quel puledro fosse estremamente resistente.
-IO TI UCCIDO!
Spaventata, Twilight caricò ancora una volta il suo corno, e sparò a Lone.
Lone venne colpito dalla magia di Twilight più e più volte fino a cadere a terra, e mentre lei si avvicinava lui respirava affannosamente. In poco tempo Twilight era sopra Lone con il suo corno illuminato.
-Non vincerai unicorno, avrai quello che meriti!
Twilight usò la magia, e per Lone tutto divenne bianco, per poi sfumare in nero.
 
 
 
 
 
Apple Bloom riaprì gli occhi lentamente e si guardò intorno, era in camera sua, distesa sul suo letto.
-Bentornata zuccherino.
-Applejack?
-Tutto a posto sorellina, adesso sei al sicuro.        Applejack aveva un velato sorriso sul volto.
-Cosa è successo?
-Dopo averti erroneamente colpita, Twilight si è occupata della faccenda e ti ha riportata qui.
-Twilight?
Apple Bloom spalancò gli occhi.
-Dov'è Lone?!
-Non fare domande e riposati, penseremo noi a lui.           Disse tranquillamente Applejack.
-No! Voi non sapete cosa accadrà se lui non torna nell’Everfree Forest!
Applejack si accostò alla porta della camera.
-Non ti preoccupare Apple Bloom, qualunque cosa succeda saremo in grado di gestirla.
Applejack uscì dalla stanza.
-Te pensa solo a riposarti.
Applejack chiuse la porta, prese la chiave e la bloccò.
“Mi spiace sorellina, ma non possiamo rischiare nulla.”
Apple Bloom si alzò dal letto e provò ad aprire la porta, ma non le servì molto a capire di essere stata chiusa dentro.
Apple Bloom non sapeva cosa fare, ma proprio quando stava per arrendersi si sentì chiamare, la puledra si girò e guardò la finestra.
-Scootaloo?
Apple Bloom era entusiasta di rivedere la sua amica... alla finestra?
-Scootaloo, ma siamo al primo piano, come sei arrivata quassù?
-È opera di Sweetie Belle, con la sua magia ha accatastato alcune cianfrusaglie e mi sono arrampicata fin qui.
-Potresti arrivare al dunque Scootaloo!?                     Urlò Sweetie Belle da terra.
-Ah giusto...
Scootaloo si rivolse ad Apple Bloom.
-Avanti vieni qui Apple Bloom.           Disse Scootaloo battendo le zampe sul vetro.
Apple Bloom provò ad aprire la finestra, ma era inutile, sua sorella aveva bloccato anche quella.
-Avanti Apple Bloom, non aspetterai che le nuvole inizino a muoversi da sole?
-Scootaloo non si apre!
-Cosa!?
-Ascolta Scootaloo, dovete trovare mia sorella e prenderle la chiave di camera mia, è la mia unica possibilità di uscire.
Sweetie Belle si fece sentire.
-Scootaloo sbrigati, non ce la faccio più a reggere tutta questa roba!
Per quanto Sweetie Belle potesse usare la magia, non era certo così potente da reggere tutta la roba che sosteneva Scootaloo.
-D'accordo Apple Bloom, ce ne occuperemo noi, ti libereremo il prima possibile.
Sweetie Belle cedette, il suo corno si spense e l'ammasso di oggetti cadde a terra, facendo così cadere anche Scootaloo, la pegaso provò a volare ma senza successo, cadendo infine addosso all'unicorno bianca.
-Tutto a posto Scootaloo?      Chiese preoccupata Sweetie Belle.
-Abbastanza, dobbiamo trovare Applejack.
-Spiega Scootaloo, io non ho sentito nulla.
-Apple Bloom è chiusa in camera, dobbiamo trovare Applejack a prendere la chiave.
-Adesso tutto ha più senso, no?
Le due provarono ad entrare in casa, ma la porta era chiusa anch'essa a chiave.
-Sembra quasi che sua sorella si sia barricata dentro.        Constatò Sweetie Belle.
-Proviamo al fienile, forse si può entrare da li.
Le due puledrine camminarono fin lì, poi iniziarono a sentire delle voci provenire da dentro. Scootaloo appoggiò un orecchio alla porta.

-È qui, Sweetie Belle.       Disse sottovoce la pegaso arancione.
Scootaloo fece il giro in cerca di un'entrata, trovando una finestra socchiusa dietro il fienile, si affacciò e controllò al suo interno.
-Sweetie Belle, vedo Applejack e Twilight, stanno parlando fra loro.        Sussurrò la pegaso.
-Twilight? Che cosa ci fa qui?
-Aspetta. C'è anche qualcun'altro.
-Chi?
-C'è un earth pony grigio legato ad una delle assi, sembra… sembra che stia dormendo.
-Un earth pony grigio? Non ricordo di averne mai visti qui a Ponyville.
-Sembra avere la nostra età Sweetie Belle.
-Che cosa facciamo Scootaloo?
-Quello che ha detto Apple Bloom, probabilmente è proprio per questo motivo che è stata chiusa in camera sua.
-Riesci a vedere la chiave?

Scootaloo diede una rapida occhiata alla stanza.
-Eccola. È laggiù, sul banco degli attrezzi.
-Perfetto, lascia fare a me.

Sweetie Belle si affacciò alla finestra e preparò la sua magia.
La chiave era circondata da un'alone verde chiaro, e sotto effetto della magia di Sweetie Belle stava levitando verso di lei.
Applejack smise di parlare con Twilight e si girò verso la finestra.
-Presto Sweetie Belle. Lasciala.
Appena l'unicorno vide Applejack lasciò immediatamente cadere la chiave a terra, ed entrambe si nascosero sotto la finestra.
Applejack si affacciò alla finestra, ma per fortuna delle due puledrine non sembrava guardasse a loro, sembrava più che stesse osservando Ponyville, quasi con un'aria dispiaciuta.
Applejack sospirò.
-Sei sicura Twilight? Non credo che in fin dei conti sia una buona idea.
-Sono sicura, andrà tutto bene Applejack.
-Twilight capisco che ha preso mia sorella, ma legarlo così e fargli un interrogatorio...
-Fidati Applejack, andrà tutto bene, gli faremo solo delle domande e appena lo riterrò opportuno lo lascerò andare, a condizione che...
Lone iniziò a svegliarsi, mugolava e strizzava gli occhi.
Applejack si girò e andò da Twilight, pronta ad interrogare il pony grigio.
...
-A posto Sweetie Belle, è andata via.
-Fatti da parte Scootaloo, fammi prendere quella chiave.

Sweetie Belle fece levitare la chiave verso di sé, fino a che non era fuori dalla finestra.
-Ce l'abbiamo. I miei complimenti Sweetie Belle.
L'unicorno fece come per vantarsi, girando la chiave in aria.
-Ok Scootaloo, andiamo a liberare Apple Bloom e facciamoci spiegare che succede.
Le due puledrine aprirono la porta di casa e si fiondarono al piano di sopra, passarono al setaccio le porte fino a che non trovarono quella di Apple Bloom, riconosciuta poiché era l'unica che non si apriva.
-Ragazze siete voi?!
-Siamo noi Apple Bloom, ora ti liberiamo.
Sweetie Belle infilò la chiave nella serratura e sbloccò la porta, Apple Bloom era così entusiasta che abbracciò le sue amiche.
-Dov'è mia sorella?
-È nel fienile.        Disse Scootaloo.
-Devo andare immediatamente ad aiutare Lone, seguitemi.
-Chi?         Chiesero simultaneamente Sweetie Belle e Scootaloo.
-Non c'è tempo per spiegare. Seguitemi.
Mentre Apple Bloom si fiondò verso le scale, le due iniziarono a rincorrerla.
 
 
-Ma guarda un po' chi si rivede.         Disse nervosamente Lone a Twilight.
-Ascolta, nessuna di noi due vuole farti del male, vogliamo solo farti delle domande, a cominciare da come ti chiami.
Lone rimase in silenzio a guardare Twilight negli occhi.
-Tu sei morta.
-Ascoltami, mi dispiace davvero tanto per il tuo... ehm... amico.
-Lo hai ucciso tu stessa, pensi che chiedermi scusa possa bastare?
-Io ed Applejack vogliamo solo sapere perché hai portato via Apple Bloom, e che cosa le hai fatto mentre era con te.
-Sei condannata, se non ti uccido io lo faranno i parasprite. Appena vedranno che non sono più nella foresta verranno qui a cercarmi, e a quel punto sarà il caos.
Applejack intervenne.
-Vorresti dire che i parasprite sarebbero al tuo comando?
Lone non rispose, si limitò solo ad alzare sfacciatamente il muso.
-Ascolta, se sei preoccupato per Apple Bloom ti informo che lei sta bene.
-Buono a sapersi.       Disse Lone senza nemmeno guardare Applejack.
Twilight parlò.
-Senti un po' piccino, se i parasprite verranno qui a Ponyville come dici tu li scacceremo via, lo abbiamo già fatto una volta, e farlo di nuovo non sarà un problema.
Lone iniziò a ridere.
-Cosa c'è di così divertente?
-Ahahahaha, la vostra stupidità è incredibile.
Applejack si girò verso Twilight.
-Ma chi ha insegnato le buone maniere a questo qui?       Chiese sottovoce.
-Quella volta si trattò di un semplice parasprite affamato, ma questa volta si tratta di molti parasprite arrabbiati. E pensa quando sapranno di ciò che hai fatto a Lion.
-Ti ho già detto che mi dispiace.
-Io potrei anche perdonati, ma i parasprite?
Le due rimasero in silenzio ad osservare lo sguardo serio del pony legato.
-Appena non vedranno più me o Apple Bloom setacceranno l'intera Ponyville.
Twilight fece un passo avanti battendo violentemente lo zoccolo a terra.
-Noi non abbiamo paura di quei così! O ci dici cosa hai fatto ad Apple Bloom e perché o rimarrai qui per molto tempo!
-Rimarrò qui per molto tempo...
Lone ghignò.
-...vedrai cosa succederà.
Twilight sospirò.
-È inutile Applejack, stiamo parlando a un muro.
-Lascia provare a me Twilight.
-Come vuoi.
Twilight lasciò campo libero alla sua amica.
-Ascolta zuccherino, potresti gentilmente dirci-
Applejack e Twilight sentirono bussare violentemente alla porta del fienile.
-Chi è?!         Urlò Applejack.
-Sono Rainbow!
Applejack andò ad aprire la porta, cercando comunque di nascondere Lone.
-Rainbow Dash, cos'è questo baccano?
-Hai visto Twilight?!
-È qui con me, perché me lo chiedi?
Rainbow Dash sembrò calmarsi.
-Ricordi quegli insettini voraci che hanno attaccato Ponyville tempo fa?
-Si... perché?
-SONO TORNATI!
Twilight apparve immediatamente davanti a Dash.
-Cosa hai appena detto?!
-Hai sentito bene Twilight.
L'unicorno si girò verso Lone, il quale ghignava con aria davvero minacciosa.
Twilight si rivolse a Dash.
-Andiamo, dobbiamo risolvere questo casino il prima possibile.
-Ma Twilight.          Rispose Applejack ricordandole che avevano Lone a cui badare.
Twilight si girò verso l'earth pony arancione.
-Andiamo Applejack, non c'è nessun problema.         Disse facendo l'occhiolino.
Applejack acconsentì e le tre si incamminarono verso Ponyville.
Lone era ormai da solo legato dentro un fienile, ma il pensiero di essere legato non lo infastidiva più di tanto, perché sapeva che i parasprite sarebbero riusciti a trovarlo; Lone si mise comodo e iniziò ad aspettare i suoi amichetti col sorriso in faccia.
Lone sentì quasi subito un rumore vicino a se.
-Lone! Sono io, Apple Bloom!
-Ahhh finalmente qualcuno d'intelligente.         Disse Lone con gli occhi al cielo.
Apple Bloom entrò dalla finestra portandosi dietro le sue due amiche.
-Stai bene Lone?
-Mai stato meglio.
Apple Bloom si avvicinò al pony grigio.
-Cosa vuoi fare Apple Bloom?
-Ti libero.
Apple Bloom liberò Lone dalla corda che lo legava al muro, Sweetie Belle intervenne.
-Lui sarebbe Lone?
Si alzò e si avvicinò a Sweetie Belle.
-Fammi indovinare, voi siete le due a cui Apple Bloom ha parlato di me, non è così?
-Ehm... probabilmente.
-Spero che tu sia contenta Apple Bloom, sappi che tutto questo è iniziato per colpa tua, io ti avevo avvertita che le cose avrebbero preso una brutta piega.
-Lone non è il momento di bisticciare, dobbiamo andare a Ponyville e fermare i parasprite.         Replicò Apple Bloom.
-E perché dovremmo fermarli, la tua amichetta viola avrà quello che si merita.
Scootaloo si fece avanti.
-Dici Twilight? Di cosa stai parlando?
-Spiacente ragazze, ma io rimango qui.
-Avanti Lone, tu sei l'unico che può controllare i parasprite, senza il tuo aiuto saranno tutti nei guai.
-Appunto, io so cosa fare, loro no.
-Eddai Lone, fallo per me.
Lone rimase a pensare.
"Apple Bloom ha ragione, la ci sono anche degli innocenti che potrebbero finire nei guai; inoltre senza di me i parasprite non capirebbero mai chi devono cercare."
Lone ispirò.
-D'accordo Apple Bloom, verrò con te.
-Ti sei deciso finalmente.
-Fammi strada e andiamo fin la Apple Bloom.
La puledrina si mise davanti a Lone, i quali seguiti da Sweetie Belle e Scootaloo. Sweetie Belle si rivolse ad Apple Bloom appena uscite dal fienile.
-Apple Bloom quand'è che ci dirai cosa sta succedendo?
-Appena questa storia sarà finita.
I quattro pony si incamminarono verso Ponyville, ma solo uno di loro non aveva le stesse buone intenzioni delle altre.
"Ponyville... non pensavo che sarei stato così contento di tornarci."
 
 
 
In poco tempo i quattro pony si trovarono fra le strade di Ponyville con centinaia di parasprite che sfrecciavano a destra e a manca, tanto che qualcuno andava anche a scontrarsi contro di loro senza neanche accorgersene.
-Apple Bloom, questo è davvero spaventoso, quanti saranno?       Chiese Sweetie Belle.
-Non ne ho la minima idea ragazze.
Lone intervenne quasi istantaneamente.
-Sono 549.
Le Cutie Mark Crusaders si girarono stupite ad osservare Lone.
-Come fai a dirlo?        Chiese confusa Scootaloo.
-Posso dirlo perché sono tutti miei, e so riconoscerli anche in mezzo a questo casino, è ovvio che mi stanno cercando.
-E allora perché non ti guardano? Voglio dire... ti stanno cercando.         Disse Sweetie Belle.
-Non lo vedi unicorno? Sono totalmente impazziti per cercarmi, non mi vedono perché sono così presi dal loro lavoro che non hanno neanche il tempo di mettermi gli occhi addosso, sebbene sembri un controsenso.
-E allora cosa facciamo Lone? Non pretenderai che ci guardino con un semplice battito di zoccoli.       Chiese preoccupata Apple Bloom.
-Apple Bloom, hai passato una notte intera in mia presenza e non mi conosci ancora abbastanza.
Lone fece un passo avanti e fischiò, immediatamente tutti i parasprite si fermarono.
-Lone...
-Ok ragazzi la festa è finita, potete tornare a casa, io vi raggiungerò più tardi!        Urlò Lone ai parasprite, i quali seguirono il suo comando.
Scootaloo prese le sue amiche e le raggruppò come per dirle qualcosa.
-Vi rendete conto? Questo pony è una vera forza, avete visto con quale facilità ha mandato via quei così?
-No Scootaloo, non pensarci nemmeno.       Rispose Apple Bloom.
-Hey tranquilla, non vogliamo rubartelo.
-Cosa?
Apple Bloom rimase in silenzio per qualche secondo.
-Oh no, voi due non penserete mica…
Sweetie Belle e Scootaloo si sentirono a disagio alla risposta di Apple Bloom.
-Noi due non stiamo insieme, cosa vi viene in mente?
Lone si unì alle tre puledrine.
-Spero di non rovinarvi la festa.
-Tutto a posto Lone, queste due hanno pensato delle stupidaggini.
Apple Bloom e Lone si incamminarono, lasciando le altre due da sole.
-Oh, avanti Apple Bloom.       Rispose Sweetie Belle.
 
Apple Bloom e Lone camminavano per le strade di Ponyville, controllando se ci fosse ancora qualche parasprite in giro. Nel mezzo della ricerca Apple Bloom si sentì chiamare.
-APPLE BLOOM! VIENI SUBITO QUI!
Apple Bloom si girò, era Twilight a chiamarla direttamente sulla soglia della porta di casa sua.
Apple Bloom pensò che se ci fosse Twilight, ci fosse anche sua sorella, e si lanciò a capofitto verso la biblioteca di Twilight.
-Tutto bene Apple Bloom? I parasprite ti hanno fatto qualcosa?
-I parasprite sono andati via Twilight.
Applejack si mostrò.
-Apple Bloom, cosa ci fai qui? Non dovresti essere a casa?
-Ehm... sorellona, non è come può sembrare.
-Apple Bloom?        Chiese severamente Applejack, la sua sorellina rispose con un tono di voce quasi colpevolizzato.
-I parasprite sono andati via, il problema è risolto.
-Ma di cosa stai parlando zuccherino?
-Sta parlando di me.
Tutte quante si girarono verso la porta: Lone stava buono buono sulla soglia, poi si rivolse a Twilight.
-Sono contento di rivederti... Twilight.
-Tu... come hai fatto a liberarti?
Applejack guardò malevolmente sua sorella.
-Apple Bloom.
La piccola ribatté.
-Lui non è cattivo! Siete voi che non volete ascoltarmi!
-Inutile Apple Bloom, queste due sono dure quanto un baobab, potresti dirglielo all'infinito e loro non capirebbero mai.
-Non parlare così di mia sorella Lone!
-Quello che vuoi.
Twilight parlò a Lone.
-Che cosa vuoi?
Lone andò su tutte le furie.
-Cosa voglio? Io e te siamo gli unici che sappiamo cosa è successo nell’Everfree Forest! Soprattutto tu stupido unicorno viola!
Apple Bloom si liberò dalle zampe di sua sorella e si rivolse a Lone.
-INSOMMA LONE MI VUOI SPIEGARE COSA È SUCCESSO FRA TE E TWILIGHT?!
-Apple Bloom...       Applejack riuscì a malapena a parlare, non si aspettava una risposta così esaltata dalla sua sorellina.
-CHE COSA È SUCCESSO MENTRE IO ERO PRIVA DI SENSI? CE L'HAI CON TWILIGHT PERCHÉ MI HA ADDORMENTATA E PERCHÉ HA ADDORMENTATO ANCHE TE? SE È PER QUESTO ANCHE IO SONO ARRABBIATA CON LEI, MA NON HO CERTO IN MENTE UN PIANO MALVAGIO PER FARGLIELA PAGARE, QUINDI DIMMI SUBITO COSA È SUCCESSO!
Nella stanza regnava il silenzio, tutti quanti erano sconvolti dalla reazione di Apple Bloom.
Lone rimase a guardare, quasi sconvolto dalla reazione della puledrina, all'inizio era confuso, poi iniziò lentamente a sorridere.
-Facciamo così: perché non glielo dici tu?        Disse Lone rivolgendosi a Twilight.
L'unicorno rimase sconvolta. Apple Bloom si fece timidamente avanti.
-Twilight?
Twilight balbettò.
-Apple Bloom, noi... noi non volevamo dirtelo...
Applejack si fece avanti.
-Twilight non devi dirglielo, posso pensarci io. È mia sorella, sarà più semplice.
-No Applejack, devo dirglielo io.
Twilight prese un respiro bello forte.
-Poco fa nell’Everfree Forest, ho accidentalmente colpito un parasprite, che... che dopo il mio incantesimo è diventato nero.
Apple Bloom era disorientata, confusa da ciò che la sua amica le aveva detto.
-Ma... ma... di cosa stai parlando?
-Io... io non volevo farlo ma... l'ho... l'ho...
Apple Bloom iniziava a preoccuparsi.
-Avanti unicorno, dille di che colore era.       Rispose Lone.
-Perché dovrei sapere il colore?         Chiese preoccupata Apple Bloom.
Apple Bloom sgranò immediatamente gli occhi.
-No... no...
Apple Bloom iniziava ad avere paura.
-Ti prego Twilight non dirmi che quel parasprite era giallo!        Urlò tesa Apple Bloom.
Twilight sospirò.
-Mi spiace Apple Bloom...
Apple Bloom iniziava a tremare dallo shock, il pensiero che una sua amica avesse fatto del male a quel parasprite la stava pietrificando dalla paura. Lone si sentiva soddisfatto d'aver messo in cattiva luce Twilight, voleva fargliela pagare, e aveva già fatto un passo avanti; stava iniziando a sorridere.
-Twilight... no... è... è uno scherzo... vero?        Balbettò Apple Bloom.
-Mi dispiace Apple Bloom... è stato un incidente...
L'espressione di Lone si era tramutata in un enorme sorriso, era davvero contento di ciò che aveva fatto. Lone iniziò a ridere dalla soddisfazione, rideva come nessun pony aveva mai fatto, era una risata talmente spaventosa da far rizzare il pelo a tutti i pony nella stanza. Si rivolse a Twilight.
-Adesso tu verrai con me.
Twilight guardò arrabbiata Lone.
-E se io non volessi?
-Allora dirò al parasprite di moltiplicarsi e di attaccare le tue amiche. E se servisse, di ucciderle.
Applejack si fece coraggiosamente avanti.
-Stai bluffando, non ci sono parasprite qui, sono andati tutti via, vero Apple Bloom?
Lone abbasso la testa e sghignazzò.
-Ahahahaha sciocca!
Alzò lo sguardo.
-Non sono mica uno sprovveduto, mi sono organizzato.
Lone batté lo zoccolo sul pavimento per due volte, e un parasprite viola spuntò dai suoi capelli, per poi poggiarsi sulla sua testa.
-Avete visto come i parasprite mi hanno ascoltato e sono andati via, come non vi hanno fatto nulla possono farvi veramente male, se glielo ordino.
Twilight era davvero arrabbiata con Lone, ma non poteva certo attaccarlo, sapeva chi aveva davanti: non aveva la minima intenzione di far innervosire un pony in grado di comandare i parasprite, quindi decise di fare il suo gioco.
-D'accordo Lone, ti seguo.
Applejack ribatté.
-Twilight non lo fare, sono certa che ci sarà un'altra soluzione.
-No Applejack, lascia fare a me, evitiamo troppi guai.
-Al contrario di te loro non avranno problemi se mi segui.       Intervenne Lone.
Twilight si avvicinò a Lone e uscì dalla biblioteca accanto a lui, prima di uscire si girò verso le sue amiche e fece loro l'occhiolino.
Nella biblioteca rimasero solo Applejack e sua sorella, la quale era ancora sconvolta da ciò che è successo.
Applejack portò una sua zampa attorno ad Apple Bloom.
-Avanti sorellina, andiamo...
Apple Bloom si fece semplicemente trascinare da sua sorella, era talmente sconvolta che non riusciva nemmeno a camminare.


 
Lone camminava nell’Everfree Forest portandosi dietro Twilight, l'unicorno stava pensando a delle soluzioni per riuscire a far ragionare Lone, una più improbabile dell'altra, provò a parlargli.
-Senti ehm... Lone, dove stiamo andando?
-Lo vuoi proprio sapere?
-Io voglio solo venire a capo di questo casino.          Rispose delusa Twilight.
-Immagino che tu non sia cattiva di natura, ma il passato non si può cambiare, ed io devo intervenire.
-Volevamo solo riavere Apple Bloom e sapere perché l'avevi presa.
-Non fraintendere, nemmeno io volevo averla con me. Preferisco stare da solo.
-Ma allora perché l'hai tenuta?
Lone si girò verso Twilight guardandola seccamente.
-Tu parli troppo. Vedi di risparmiare il fiato.
Twilight iniziò ad innervosirsi.
-Vedi di usare le buone maniere puledrino.
Lone avrebbe voluto picchiare Twilight, ma non se la sentiva di sprecare le sue forze in quel modo.
-Pensa solo a seguirmi.
Lone si rigirò e continuò a camminare. Twilight ricominciò a seguirlo.
Lone passò dalla sua coltivazione: le strutture portanti per le piante erano ancora a pezzi, ma nonostante ciò molte delle piante stavano già ricrescendo.
Lion... era... era ancora lì... esattamente dove stava prima, con il suo corpo diventato nero e le sue piccole ali grigie, come se fossero ricoperte di un enorme strato di polvere.
Lone si sentiva distrutto, pensava che avrebbe dovuto fare qualcosa, ma ormai non poteva più farlo.
"Devo assolutamente prendere una scatola per Lion, ma non posso certo far sapere a questa tipa dove mi nascondo."
Lone ebbe un'illuminazione. Si girò verso il parasprite che aveva con sé, quello viola.
-Ascolta Ball, devi sdoppiarti, dopodiché vai al mio rifugio a prendermi una scatola, se ti serve aiuto a portarla qui fatti pure aiutare.
Twilight stava ad osservare il pony che parlava al parasprite, e quest'ultimo che gli obbediva, il parasprite viola sputò un suo simile di color blu, dopodiché volò via.
-Sono... stupefatta.
-Non provare a fare scherzi pensando che se ne sia andato, secondo te perché gli ho chiesto di sdoppiarsi?         Rispose seccamente Lone.
-Perché dovrei...
-Tu, da oggi ti chiamerai Aqua, tieni d'occhio quell'unicorno, se fa scherzi avvertimi.
Twilight era come affascinata da come quel pony desse ordini a quegli insetti e da come loro gli obbedissero, e allo stesso tempo spaventata da esso.
Lone si avvicinò al corpo di Lion.
-Ci siamo amico mio...
-Mi... mi dispia-
-Non parlare.
-Io volevo solo-
Lone si girò verso Twilight.
-TI HO DETTO DI NON PARLARE!
Twilight indietreggiò, mise gli zoccoli avanti come per dire a Lone di calmarsi. Il pony grigio si girò di nuovo verso il suo defunto amico e cominciò ad accarezzarlo, si sentiva il cuore segato in due, ma era a un passo dalla sua vendetta, e non vedeva l'ora di farla pagare a Twilight.
-Sono qui Lion, ti vendicheró e mostrerò a quest'unicorno di cosa siete capaci tu e i tuoi simili, nessuno vi farà più del male, non ci saranno più innocenti feriti, te lo prometto.
Lone era come fuori di sé, a Twilight sembrò quasi di vederlo sorridere mentre parlava.
 
Il parasprite viola tornò dopo qualche minuto portando una piccola scatola, aiutato da un parasprite bianco e uno rosso. Lasciarono la scatola davanti a Lone.
-Bel lavoro ragazzi, ora dovete farmi un altro favore...
Twilight restò a guardare mentre i parasprite si misero a svolazzare davanti al muso di Lone.
-... dovete richiamare quanti più possibili di voi e dirgli di incontrarsi tutti all'albero senza foglie a est del lago fra 10 minuti, è estremamente importante.
Tutti e tre i parasprite acconsentirono e svolazzarono verso l'alto, per poi prendere tre direzioni diverse e sparire, lasciando di nuovo Lone insieme a Twilight e il parasprite blu.
Twilight si rivolse a Lone.
-Che cosa dovresti dire di così importante ad uno sciame di parasprite?
-Sei così sciocca, non lo hai ancora capito?
Twilight sentiva che le cose stavano prendendo una piega ancora peggiore di prima, e non le veniva in mente nulla per risolvere la situazione.
-Avanti inizia a camminare, quell'albero non è proprio dietro l'angolo.
Lone mise Lion dentro la scatola e iniziò a camminare.
 
 

-Apple Bloom non ti preoccupare, Twilight è davvero furba, troverà certamente una via d'uscita.
I tentativi di Applejack per consolare sua sorella erano inutili, la piccola non poteva ancora credere a ciò che aveva sentito, ma non poteva certo restare li a piangersi addosso.
-S... sorellona... dimmi che Twilight non... non ha davvero... u... ucciso Lion.
Applejack non sapeva da che parte stare, aveva promesso a Twilight di non dire niente, ma a questo punto... perché continuare a nasconderlo?
-Ascolta Apple Bloom, io... all'inizio non sapevo se Twilight dicesse davvero o no, pensavo fosse solo uno scherzo di cattivo gusto, ho iniziato a pensare che dicesse davvero soltanto quando il tuo amico ha iniziato a scagliarsi pesantemente su di lei più e più volte.
Apple Bloom restava in silenzio ad ascoltare sua sorella.
-Quando quel pony ha spifferato tutto in casa di Twilight non sapevo cosa fare, pensavo solo... pensavo soltanto a tenerti al sicuro.
-Sorellona... lui... lui non era cattivo, se lo è diventato è per colpa di ciò che ha fatto Twilight, ma possiamo ancora salvarla.
Applejack era confusa, non voleva davvero dare corda a sua sorella, ma dal momento che Twilight era da sola nell’Everfree Forest insieme a quel pony l'unica cosa che poteva fare era ascoltare Apple Bloom.
-Sorellina, come pensi di fermare... Lone?
-Devo tornare laggiù, conosco qualche posto in cui potrebbe essere... spero solo di non sbagliarmi.
-Ah no Apple Bloom, non ti lascerò andare da sola nell’Everfree Forest.
-Ma... sorellona non puoi lasciarmi qui a non fare nulla!
-Ho detto che non andrai da sola.
Apple Bloom abbasso la testa, capiva che sua sorella era fin troppo protettiva nei suoi confronti, ma se non avesse fatto nulla... Twilight... Twilight sarebbe...
-Posso accompagnarti io.
Apple Bloom alzò la testa sorpresa. Sua sorella... la stava autorizzando ad andare nell'Everfree Forest, accompagnata, ma comunque la.
-Sorellona ma... dici veramente?       Chiese stupefatta Apple Bloom.
Applejack sorrise. Questo bastò come risposta alla piccola.
Apple Bloom scese immediatamente dal letto e corse verso il suo zainetto.
-Che cosa fai Apple Bloom?
-Prima di parlargli devo prendere delle cose, altrimenti non ce la faremo mai.
Applejack era confusa, non si sentiva del tutto sicura per sua sorella, ma al tempo stesso voleva sapere come stesse Twilight e fermare quel pony.
Una volta preso lo zaino, Apple Bloom si diresse verso la porta.
-Avanti sorellona, non volevi accompagnarmi?
-Ehm, certo, certo.
Applejack seguì sua sorella dalla fattoria, attraverso Ponyville, fino al confine dell'Everfree Forest, era titubante, ma vedendo sua sorella incamminarsi sul sentiero senza problemi si rassicurò, se Apple Bloom era così tranquilla probabilmente non ci saranno stati pericoli lungo la strada, e se ci fossero stati non si sarebbe certo fatta indietro per difendere Apple Bloom.
Entrò nella foresta, un po' più insicura di sua sorella ma comunque decisa ad uscirne insieme a Twilight. Camminava a fianco di Apple Bloom, fino a che lei non lasciò il sentiero.
-Apple Bloom dove vai?          Chiese preoccupata Applejack.
-Non preoccuparti sorellona, se seguiamo il sentiero non lo troveremo mai.
Riluttante, Applejack seguì sua sorella attraverso gli alberi, erano talmente fitti che pensava di restare indietro e perderla di vista, ma sorprendentemente riusciva a tenerla sempre d'occhio.
Passò un po' di tempo, ma alla fine giunsero ad un albero con una cavità alla base, Apple Bloom intervenne.
-Ascolta Applejack, io devo entrare un minuto li dentro, tornerò subito.
-Sei sicura Apple Bloom? Credo che sia un po' imprudente, e se ti succedesse qualcosa?
-Tranquilla sorellona, ci sono già stata, il massimo che possa succedere è battere la testa sul soffitto.
Apple Bloom si infilò rapidamente nell'albero ancora prima che sua sorella potesse dire qualcosa, scomparendo sotto le sue radici, Applejack provò a seguirla ma era troppo grande per riuscire a passare, le toccò aspettare.
La sua sorellina si fece di nuovo viva dopo circa due minuti, tenendo il suo zaino in bocca, buttò fuori dalla cavità prima quello, poi uscì.
-Eccomi qui, sono viva.
-Che cosa hai preso Apple Bloom?
-Ho preso delle cose estremamente importanti per salvare Twilight, non chiederti come sapessi che erano lì.
Apple Bloom ricominciò a camminare, sua sorella continuò a parlarle restandole dietro.
-Immagino sia stata opera di quel pony.
-Lone mi ci ha portata nella notte. Quando sono sparita.
-Senti Apple Bloom, dato che lui non ci ha detto nulla lo chiedo a te: Ti ha fatto del male?
-Certo che no, voglio dire... mi ha legata per un po' di tempo, ma non mi ha mai colpita.
Applejack si sentì sollevata alle parole di sua sorella.
-Senti Apple Bloom, hai anche una minima idea di cosa passi per la testa di quel tipo?
-È... è semplicemente una lunga storia, potrei non spiegartela in soli 5 minuti.
-I... Immagino.
Applejack rimase in silenzio per qualche secondo.
-Pensi di sapere dove possa essere?
-Forse si, mi ha mostrato qualche posto. Spero... Spero solo di non sbagliarmi.
-Tranquilla Apple Bloom, lo troveremo.        La rassicurò Applejack.
Apple Bloom condusse sua sorella alla piantagione di Starving Bubble e al lago, ma non trovarono la minima traccia di Lone, e come se non bastasse non vi era traccia di nessun parasprite... da nessuna parte.
Apple Bloom era confusa, se non era la allora poteva essere in qualsiasi angolo che l’Everfree Forest potesse avere.
-Sorellona siamo a un punto morto.
-Rifletti Apple Bloom, non c'è proprio nessun altro posto dove ti ha portata?
Apple Bloom si sforzava di ricordare, qualsiasi cosa, qualsiasi.
...
-Niente, nessun posto.
Apple Bloom non aveva la minima idea di cosa fare. Non voleva arrendersi, ma d'altra parte dove sarebbe dovuta andare? L’Everfree Forest era immensa, perquisirla tutta era soltanto un'enorme perdita di tempo.
Sentì qualcosa nelle vicinanze, come un fruscio. Apple Bloom si girò quasi istintivamente.
La piccola vide due parasprite volare rapidamente lungo la sponda del fiume, e senza pensarci due volte gli corse dietro.
-Cosa fai Apple Bloom?!
-Sorellona seguimi!
Applejack iniziò a correrle dietro.
-Stai scherzando?! Non sappiamo neanche se sono quelli giusti!
-Quanti parasprite hai visto da quando siamo entrate qui? Devono essere suoi, se li seguiamo possiamo trovarlo!
-Potrei darti il beneficio del dubbio, ma sappi che sei precipitosa, dovresti almeno accertartene!
-Sorellona ascoltami, se non c'è nessun parasprite è molto probabile che Lone li stia radunando, se questi sono in ritardo ce l'abbiamo fatta!
Applejack credeva che sua sorella fosse un po' troppo impulsiva, cioè, correre dietro ai primi due parasprite che vedeva era un pochettino troppo, Applejack continuava a correre soltanto per non perdere di vista sua sorella, la quale non accennava a rallentare.
 
Apple Bloom iniziò a finire il fiato, non aveva mai corso in quel modo in vita sua.
-Anf... anf... anf... f... fermi...
-Apple Bloom, finalmente ti sei fermata.
-Sorellona... dobbiamo... dobbiamo seguirli...
-Ah no Apple Bloom. Ora facciamo a modo mio.       Disse severamente Applejack.
-C... cosa?
-Ci facciamo aiutare da qualcuno che conosce bene l’Everfree Forest, e sai a chi mi riferisco.
Apple Bloom stava per ribattere, ma sapeva che sua sorella era dura come un mulo e che era ardua vincere contro di lei. Ma non aveva certo intenzione di arrendersi.
Proprio quando Apple Bloom stava per ribattere sentì qualcuno in lontananza.
-Perfetto, ora che ci siete tutti possiamo iniziare!
-... Lone?
-Apple Bloom, l'ho sentito solo io?
La piccola si avvicinò al punto dove aveva sentito la voce di Lone, si affacciò da dietro un albero e vide una quantità spaventosa di parasprite; davanti a tutti loro vi era Lone, mentre Twilight era circondata da circa una ventina di quegli insetti.
Anche Applejack fece capolino.
-Partiamo dall'inizio: vi chiederete perché vi abbia convocati qui...        Parlò Lone.
-... Questo unicorno ha fatto del male a un vostro compagno, e non ci sarà nessun modo di recuperarlo. Per questo siete qui, dovete vendicarlo e rendergli giustizia.
Apple Bloom e sua sorella stavano ascoltando attentamente ogni singola parola.
-Il compagno colpito è stato Lion, è morto cercando di proteggermi da questo unicorno, lui è andato, ma lei no, e per questo dobbiamo fare in modo che la morte di Lion non sia stata invana.
-Vuole... vuole veramente giustiziare Twilight?        Rispose sconvolta Applejack.
-Fai silenzio sorellona.
-Tuttavia vi chiedo di aspettare a scagliarvi su di lei. È un'unicorno, ed è estremamente pericolosa, non è come un pegaso o un Earth pony, ella può essere davvero abile a scamparvi. Dal momento che potrebbe attutire le cadute non possiamo farla precipitare, ma in compenso possiamo soffocarla.
Apple Bloom iniziava veramente a temere per Twilight, mentre sua sorella era puramente convinta che quel pony fosse estremamente serio, capiva che da come parlava sapeva il fatto suo.
-Ricopritele la faccia. In particolare naso e bocca, ma non gli occhi...        Lone si girò verso Twilight.
-...Voglio che prima di morire mi guardi e comprenda la gravità del suo errore.
Lone avvicinò lentamente una zampa alla scatola dove era chiuso Lion.
Apple Bloom capiva che non poteva più stare a guardare, doveva subito intervenire. Si girò verso sua sorella.
-Ascoltami sorellona, io devo parlare con lui, da sola, tu resta qui e porta via Twilight appena verrà da te, io tornerò da sola.
-Apple Bloom stai scherzando? Non puoi metterti contro di lui in una situazione come questa.
Lone aprì la scatola e si rivolse ai parasprite mostrando il corpo di Lion.
-E questa ne è la prova!
Tutti i parasprite iniziarono a ronzare e diressero uno dopo l'altro il loro sguardo verso Twilight, la quale era estremamente preoccupata, l'unicorno stava pensando a un modo per salvarsi, ma non le veniva in mente nulla.
-Sorellona se non faccio nulla Twilight si ritroverà davvero in un'orrenda situazione, devo fermarlo.        Apple Bloom guardò negli occhi sua sorella.
-Fidati di me...
Applejack non sapeva più che cosa pensare; la giumenta arancione stava a guardare i parasprite mentre si avvicinavano a Twilight, e rapidamente attaccarsi alla sua faccia, certo la sua amica aveva preso un po' d'aria, ma non sarebbe durata per sempre.
-...
Guardò sua sorella.
-D'accordo...
Abbracciò sua sorella e la lasciò andare da Lone.
 
Il pony grigio stava ad osservare compiaciuto l'unicorno viola, che piano piano stava iniziando a scuotersi per mancanza d'aria.
“Avanti, ancora un pochino e giustizia sarà fatta.”
Twilight cadde a terra cercando di dimenarsi, sperando di mandare via qualche insettino e riprendere fiato.
-Lone...
Il pony si girò confuso, gli sembrò che Apple Bloom lo avesse chiamato.
-Apple Bloom? Che ci fai qua?        Chiese sorpreso Lone.
-Sono qui per porre fine a questa storia, una volta per tutte.
Twilight diresse il suo sguardo spaventato verso la piccola, la quale si girò verso i parasprite.
-Lasciatela andare...         Disse gentilmente Apple Bloom.
I parasprite esitarono per qualche momento, non sapevano più a chi obbedire, se a Lone o a lei.
-Vi ho detto di lasciarla andare...         Ripeté Apple Bloom con un tono leggermente più afflitto.
Confusi, gli insettini rivolsero la loro attenzione su Lone, mentre Twilight stava quasi per collassare.
Lone non voleva perdere così, ma non voleva nemmeno rendere triste Apple Bloom.
-Fatele... fatele riprendere aria...
I parasprite si staccarono dalla bocca di Twilight, la quale annaspava in cerca di ossigeno.
Apple Bloom si avvicinò a Lone.
-Avanti Lone, adesso basta...
-Apple Bloom ascoltami, Lion è morto per colpa sua, so che le vuoi bene ma non posso ignorare quello che ha fatto, deve avere ciò che si merita... DEVE.
-Qualunque cosa si meriti Twilight non è certo questo...        Apple Bloom posò il suo zaino a terra e ci infilò una zampa dentro.
-...che cosa pensi che ti direbbe Flame in questo momento?        La piccola tirò fuori dallo zaino il fiocco rosa della pegaso, porgendolo a Lone.
L'earth pony grigio si congelò tutto d'un tratto.
-L... l... lei... non... non ti riguarda!
-Me no, ma certamente riguarda te, ricordi cosa hai fatto prima che lei andasse via e perché?
Lone era confuso, sapeva che Apple Bloom voleva porre fine a tutto quanto, ma non capiva dove volesse andare a parare, fatto sta che ci stesse riuscendo.
-Apple Bloom... falla finita e fammi rendere giustizia a-
-No Lone. Tu non ricordi cosa le hai detto, me lo avevi anche raccontato.
-Apple Bloom... dove... dove vuoi arrivare?
La piccola prese dei fogli dallo zaino e li porse a Lone come aveva fatto col fiocco. Lone riconobbe le pagine, erano quelle attaccate al muro del suo nascondiglio.
-Avevi detto a Flame che avresti tolto queste pagine dai libri della biblioteca per evitare che qualcuno potesse usare i parasprite per fare del male, ed è proprio quello che stai facendo tu ora.
Lone stava iniziando ad avere paura, non sapeva bene per quale motivo, ma le sue zampe iniziavano a tremare.
-A... Apple Bloom... io... io...
-Avanti Lone, qualunque cosa tu debba dire dilla.
Lone esplose.
-IO NON POSSO LASCIAR ANDARE VIA QUEST'UNICORNO! NON TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE MI HA FATTO!
Lone si lasciò cadere a terra e si sedette.
-Hai mai perso il tuo migliore amico per colpa di qualcuno? Come ti sentiresti?
-No Lone, non mi è mai successo e so di non poter comprendere appieno il tuo dolore, ma vendicarsi facendo del male a qualcuno non riporterà in vita Lion.
Lone alzò la testa e urlò con le lacrime agli occhi.
-LO SO CHE NEMMENO CELESTIA PUÒ RIPORTARLO IN VITA! MA LUI È STATO CON ME PER TUTTO QUESTO TEMPO, E NON POSSO LASCIARE CHE LA TUA AMICA SE NE VADA COSÌ SENZA CHE IO ABBIA FATTO NULLA!
-Hai già fatto abbastanza Lone, non serve che tu faccia altro.
Lone si mise a piangere.
-Io... io non ho più nessuno... Flame è andata chissà dove... e adesso... anche Lion...
Si alzò da terra con fiumi di lacrime agli occhi e alzò la testa verso Apple Bloom.
-Dimmi tu che cosa devo fare! Non... non posso andarmene da qui... i... i parasprite hanno bisogno di me...
Apple Bloom abbracciò Lone.
-Tu resti qua, è ciò che devi fare no?
-T... Twilight...
-Lei ha già passato abbastanza, immagino che aver rischiato così tanto le sia sufficiente.
Apple Bloom strinse Lone fra le sue zampe, il quale piangeva a dirotto, la piccola diede un sguardo ai parasprite attaccati a Twilight facendo loro cenno con la testa.
Gli insettini si dileguarono.
-Twilight vai di là, ci penserà mia sorella a portarti a casa, da qui me ne occupo io.
-Apple... Apple Bloom... sei sicura di cavartela?
-Si.
Twilight ebbe fiducia in Apple Bloom e scomparì fra gli alberi, lasciando i due puledrini da soli.
-Avanti Lone, andiamo via.
Lone non disse nulla, rimase in silenzio e si limitò a seguire Apple Bloom.
La puledrina decise di portare il suo amico al lago, in modo da fargli sciacquare la faccia e farlo stare meglio.
 
Lone si passò le zampe sul volto una decina di volte, e soltanto dopo iniziò a riprendere un respiro costante.
-Allora? Ti senti meglio?
-V... vorrei poterti dire di si...
-Hey Lone, supererai la cosa, un pony non rimane triste per tanto tempo.        Disse sorridente Apple Bloom.
Lone guardò in faccia Apple Bloom, dopodiché fissò lo sguardo sul proprio riflesso sulla superficie dell'acqua, vi mise una zampa dentro e iniziò a girarla formando dei piccoli cerchi.
-Io... non ho più nessuno...
-Questo non è vero.
Lone si fermò.
-Abbiamo promesso di essere amici, e lo rimarremo.
Lone era senza parole.
-D... davvero vorresti essere... amica mia... dopo tutto quello che ho causato?
-Certo Lone, se servisse ti darò tutto il supporto possibile, verrò a farti compagnia e a nutrire i parasprite, e chissà che ci divertiremo anche.
Lone fece un passo verso Apple Bloom e sorrise.
-Apple Bloom, tu stai bene a Ponyville.
-Beh Lone, se davvero lo pensi...
Lone si girò e guardò la sponda opposta del lago.
-Apple Bloom, tu sai bene che non volevo nulla di tutto questo.
-Posso immaginarlo.
...
-Puoi tornare a casa.
-Sei sicuro?
Lone su girò verso Apple Bloom e le sorrise.
-Non hai capito bene: Puoi tornare a casa.
-Lone...          Apple Bloom si sentiva al settimo cielo, saltò addosso a Lone e lo abbracciò.
-GRAZIE LONE! GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
Lone rispose in tono scherzoso verso la piccola.
-Hey Apple Bloom vedi di andarci piano.
-Sono... sono così emozionata.
Apple Bloom si staccò da Lone.
-Ascolta Lone, non m'importa cosa succeda d'ora in poi, verrò a trovarti tutte le volte che hai bisogno.
-Messaggio ricevuto Apple Bloom, ora puoi andare. Sto bene adesso.
Ad Apple Bloom non servivano prove, vedeva perfettamente che Lone si era abbastanza ripreso e che non gli serviva nient'altro.
Sorrise.
-D'accordo Lone, io vado.
Apple Bloom s'incamminò verso gli alberi dietro di lei per tornare alla coltivazione di Starving Bubble, da li sarebbe riuscita a tornare a casa.
Poco prima di sparire fra gli alberi si girò e guardò Lone, fermo immobile a fissare il lago.

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Capitolo 4
*** Atto IV - Il risultato del caos ***


Atto IV - Il risultato del caos
 

Apple Bloom tornò a casa, ad aspettarla vi erano la sua famiglia e Twilight. Appena Applejack la vide le si lanciò incontro e l'abbracciò, complimentandosi con lei per essere riuscita dove tutte loro avevano fallito, Apple Bloom rispose che era tutta una questione di conoscerlo o meno, ma alle altre sembrava importare soltanto che lei stesse bene... non che fosse sbagliato, ma nessuno conosceva veramente Lone, nessuno poteva veramente capire.
Apple Bloom passò tutto il pomeriggio e il resto della serata a spiegare a sua sorella e a Twilight che cosa le fosse successo, spiegando loro anche qualche dettaglio del passato di Lone. Una volta finito di parlare, a Twilight sembrò tutto più sensato ma a Applejack bastava che sua sorella fosse incolume.
Dopo la cena, Apple Bloom venne mandata a letto come al solito, sebbene andasse a letto presto non riusciva a prendere sonno; la piccola si alzò e si diresse alla finestra: in lontananza Ponyville sembrava tranquilla come al solito, solo qualche luce era ancora accesa, la luna era già sopra la cittadina e il cielo era chiaro senza nuvole, mostrando così tante stelle che sembrava ne spuntasse una nuova ogni volta che si girava lo sguardo, mentre i campi sotto camera sua erano calmi e senza il minimo rumore se non qualche grillo...
Già... nessun rumore... ne... nessuno...
Apple Bloom sospirò.
"Lion... Immagino che non tornerai a farmi visita di nuovo..."        Pensò Apple Bloom.
La piccola ricordava quando quel piccolo parasprite giallo venne di nascosto a casa sua, battè sulla sua finestra e lei lo fece entrare, probabilmente sarebbe stato lui a portare i suoi compagni la il giorno dopo e portarla via facendola volare sopra i tetti di Ponyville in piena notte... quanto era impaurita quella volta, non sapeva se la spaventasse di più essere portata via da casa o volare sopra Ponyville, dopotutto lei non era un pegaso. Vedeva in quell'insettino tanta allegria e pucciositá, vedeva come fosse attaccato a Lone e quanto iniziasse ad andare d'accordo anche con lei.
Apple Bloom sorrise mentre il suo respiro si faceva lentamente affannato e i suoi occhi iniziavano a sfocare la sua vista a causa delle lacrime.
-Sai Lion? Sei stato fortunato ad avere Lone.
Apple Bloom si passò una zampa sugli occhi e si asciugò le lacrime, chiuse la finestra e si mise sotto le coperte.
 
Era strano, ma la puledrina si svegliò ancora prima dell'alba, non sapeva perché, sapeva solo di essere preoccupata per Lone, come se lui stesse facendo qualcosa di particolare alle spalle di tutti. Apple Bloom scese dal letto e uscì da camera sua il più silenziosamente possibile per non svegliare sua sorella.
Apple Bloom uscì dal casa e si diresse verso l’Everfree Forest, le strade di Ponyville erano del tutto deserte, e nulla sembrava causare il minimo rumore se non i suoi passi, come se fosse l'unica in tutta Ponyville.
Apple Bloom entrò nella foresta e s'incamminò verso la piantagione di Starving Bubble sperando di trovare li l'earth pony, ma non vide nessuno, in compenso le piante sembravano già essersi rimesse in sesto, e la struttura rotta il giorno prima era già stata riparata, non vi era nemmeno l'ombra di un singolo parasprite, probabilmente era troppo presto; ad Apple Bloom sembrò che il cielo iniziasse, seppur pochissimo, a schiarirsi.
La piccola si diresse fino al nascondiglio dove era stata legata la prima volta, magari stava lì.
Apple Bloom raggiunse l'albero cavo e vi entrò dentro, si fece strada fra le radici che si estendevano sotto terra, fino a raggiungere la porta del nascondiglio di Lone, aprì la porta.
...
Nessuno, la stanza era come la prima volta, i fogli attaccati sulla parete sinistra, il fiocco rosa sul tavolino, qualche scatola qua e là, i quattro peluche di parasprite attaccati alle radici sulla des-
"Quattro?"
Apple Bloom si avvicinò ai piccoli insettini di pezza, osservandoli da vicino.
"Uno rosso, uno verde, uno blu e... uno... giallo..."
Apple Bloom si sentì a disagio tutto d'un tratto, il pupazzetto giallo era legato più in alto rispetto agli altri.
-L... Lion...
Apple Bloom si girò, il suo sguardo si posò casualmente sulla fessura da cui entrava giusto un filo di luce; la puledrina si arrampicò a dare un occhiata: vi era una vista sorprendemente ampia della foresta, probabilmente il nascondiglio dava su un crepaccio o cose simili; le sembrava di vedere qualcosa in lontananza in cima ad una piccola montagna, una piccola sagoma.
-Lone?
Apple Bloom uscì da quel covo sotterraneo, e corse in direzione dove pensasse potesse essere Lone, pensò persino di perdersi fra tutti quegli alberi, ma riprese speranza quando vide una piccola stradina estendersi verso l'alto; Apple Bloom la seguì.
Giungendo sulla cima vide spuntare il capo di Lone, si avvicinò lentamente.
-Che ci fai qua Apple Bloom?          Disse Lone senza nemmeno girarsi.
Apple Bloom rimase leggermente spiazzata.
-Io... in realtà non lo so, ho sentito che dovevo venire, tutto qui.
-È quasi ironico se ci pensi... dovrebbe essere un momento solo per me.
-Come mai Lone?
L'earth pony rimase in silenzio per qualche secondo, poi si spostò.
Apple Bloom vide un piccolo cumulo di terra con un ramo piazzato li, il ramo si estendeva verso l'alto in due direzioni; vi era inoltre appesa una foglia di qualche pianta.
-Sai Apple Bloom, le foglie d'edera erano le preferite di Lion.
Apple Bloom rimase turbata.
-Edera?
-I parasprite riescono a digerirla senza effetti collaterali, non preoccuparti.
Apple Bloom rimase in silenzio.
...
-Quante albe hai visto finora Apple Bloom?        Chiese Lone mentre il sole iniziava a spuntare all'orizzonte.
-Albe? Non sono una puledrina mattiniera, credo due o tre.
Lone sorrise.
-Io 2190.
Apple Bloom rimase stupefatta, due o tre le sembravano sufficienti ma... più di duemila... era una cosa incredibile.
-Come è possibile? Voglio dire... sono così tante.
-Ogni mattina guardo l'alba da un posto diverso, così non mi annoio e non è mai la stessa.
-Vuol dire che per sei anni hai guardato l'alba per duemila volte in posti sempre diversi? L'Everfree Forest è così grande?
-Più di quanto credi Apple Bloom.
Lone si alzò e si girò verso la puledrina.
-Ci sono delle cose sulla Starving Bubble che il libro non dice, nemmeno nelle pagine che ho preso io.
Apple Bloom si incuriosì.
-Che cosa sai Lone?
-La Starving Bubble non solo sfama per una settimana qualunque cosa la mangi, ma per lo stesso periodo di tempo blocca la crescita della stessa, per questo motivo io non sono mai cresciuto e ho ancora la tua età.
Apple Bloom si sorprese della rivelazione di Lone, non sapeva però se ritenere giusto il suo comportamento o no, mangiare i frutti di Starving Bubble per non crescere era un'azione egoista, ma qualcuno doveva occuparsi dei parasprite, e chi poteva farlo se non Lone?
-Senti... non credo sia giusto smettere di crescere per dei parasprite, immagino possa esserci un'altra soluzione.
-Dovrei insegnare a qualcuno tutto quello che bisogna fare, dovrebbe stare gran parte del suo tempo nella foresta e spesso non uscirne, perché dovrei farti fare una vita così?
-Potremmo alternarci, una volta io e una volta t-
Lone iniziò a ridere.
-Apple Bloom, sei così sciocca, se c'è uno che deve occuparsi di quegli insettini sono io, nessun'altro sarebbe all'altezza di questo compito.
Apple Bloom rimase in silenzio per qualche secondo.
-Sono più delicati di quanto credi...
Lone rivolse il suo sguardo verso il sole, il cielo era parzialmente rosso e colmo di nuvole che rendevano la vista ancora più spettacolare; il sole si era appena staccato dall'orizzonte.
-Sai Apple Bloom, tu dovresti tornare a Ponyvillle, è la che devi stare.
-Lone, io ci tornerò senz'altro, ma verrò lo stesso a trovarti o se hai bisogno di una zampa.
-Sei una continua sorpresa Apple Bloom, prima facevi di tutto per andartene via da qui e ora sembra quasi che tu voglia rimanere.
-Che non voglio restare qui è vero, ma ora come ora voglio esserti di qualche aiuto.
Lone mise una zampa sulla spalla di Apple Bloom.
-Tu hai già fatto abbastanza, adesso è il momento che mi lasci solo, proprio come erano le cose prima.
-Che cosa farai Lone? Pensi di poter ricominciare tutto da capo come se nulla fosse?
-Ricominciare da capo sarà impossibile, ma almeno sarebbe un inizio.
Lone passò la sua zampa sul ramoscello davanti a se.
-È stato davvero un ottimo compagno. Fedele fino... fino... alla fine.
-Mi spiace tanto Lone, stava simpatico anche a me.
-È stato il migliore... punto e fine.
Lone si sedette davanti al ramoscello.
-Lo sai quanto vive normalmente un parasprite?
-No Lone.
-Se non si nutre di Starving Bubble vive in media una settimana e mezzo.
-È questo ciò che intendevi con lui quando gli dicevi "Sai cosa succede se non lo mangi", vero?
-Si Apple Bloom, era il mio migliore amico, e non potevo lasciarlo vivere così poco come gli altri, aveva fatto così tanto per me.
-Beh, alla fine quel momento arriva, nemmeno Celestia può cambiare questa cosa.
-Apple Bloom, non sono più arrabbiato, tuttavia perdonare Twilight mi è impossibile.
-Va bene così, hai già fatto abbastanza pure tu.
Lone si girò verso Apple Bloom.
-Tu dici? Più tempo passa e più credo che avrei dovuto fare qualcosa.
Lone porse la sua zampa ad Apple Bloom, la quale accettò il suo invito a avvicinarsi.
Il sole si stava lentamente alzando, mentre il cielo si stava facendo veramente chiaro; Lone guardò il sole.
-Mi ricorda Lion.
-Dici? Il sole non è giallo.
-In parte lo è, ma la lentezza con cui si alza mi ricorda la vitalità di Lion al mattino.       Disse Lone sorridendo.
-Lone, lui sarà anche andato ma finché lo ricordi una parte di lui sarà sempre qui.
-È così che vi consolate fuori da qua?
-Non lo so, è un dato di fatto.
Lone sospirò.
...
-Credo che ripartirò da capo, dopotutto ho già risistemato la piantagione.
-Me ne sono accorta, hai fatto un ottimo lavoro laggiù.
-Grazie...
-Lone...
-Si Apple Bloom?
La puledrina rimase in silenzio per un paio di secondi, poi guardò in faccia Lone.
-Ti riprenderai.          Disse Apple Bloom sorridendo ampiamente.
Lone all'inizio non sapeva che dire, ma alla fine rispose anche lui con un sorriso, soddisfando appieno Apple Bloom.
I due iniziarono a ridere copiosamente durante l'alba, scordandosi per qualche manciata di secondi di essere tristi per Lion, Lone non si sentiva così da una vita, non rideva per davvero da anni, e grazie ad Apple Bloom si sentiva in qualche modo... diverso.
I due smisero di ridere e si guardarono in faccia sorridendosi l'un l'altro.
-Avanti Lone, andiamo.
-Si Apple Bloom, andiamo.





Il pony grigio si occupò dei parasprite per sei anni senza mai farsi vedere, e trattandoli con ogni riguardo possibile; il pony grigio si fece amico uno di loro, un piccolo parasprite giallo che sembrava comprenderlo, i due collaborarono per sei anni dandosi i compiti piu disparati a vicenda.
Un giorno il parasprite giallo incappò per errore in una piccola puledrina dal fiocco magenta, e per colpa di questo il pony grigio non poté fare altro che avvertire la piccola di cosa sarebbe successo se ne avesse parlato con qualcuno, ma la puledrina ne aveva già parlato con delle sue amiche.
Qualche giorno dopo la piccola venne rapita e portata nell’Everfree Forest, condannata a restare la per il resto dei suoi giorni; in una notte sola la piccola conobbe meglio il pony grigio e cercò in tutti i modi di convincerlo a lasciarla andare, tuttavia la piccola si trovò stranamente in sintonia con la vita che conduceva il suo compagno.
Proprio quando i due stavano discutendo intervenne un'unicorno che era giunta li con la sorella della puledrina al solo scopo di riprenderla, il pony grigio si mise sulla difensiva e partì una battaglia, il parasprite giallo morì cercando di proteggere il proprio padrone e questo fece infuriare il pony.
Il pony grigio iniziò a serbare rancore e disprezzo verso l'unicorno, tanto da rapirla e cercare di vendicarsi; la puledrina giunse sul posto, e facendo ricordare al pony le sue promesse fatte in passato riuscì a porre fine alla sua rabbia.
I due si ritrovarono il giorno dopo all'alba per onorare il loro valoroso compagno giallo, deceduto il giorno prima per aver protetto il suo padrone, discussero, e alla fine andarono via: la puledrina tornò a casa prima che la sua famiglia si svegliasse, mentre il pony grigio tornò nel suo rifugio, contemplando il suo nuovo parasprite di pezza dal color giallo.


-Arrivederci Lion... Arrivederci.

 

Fine
終わり

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Capitolo 5
*** Note dell'autore ***


Soooo... you made it to the end another time, uh? Good to hear.

Ciao a tutti ragazzi, qua è Ven.
Spero che la storia vi sia piaciuta o che perlomeno non vi abbia fatto troppo schifo, questa è ciò che ritengo la mia migliore Fan Fiction finora.
Il giorno 18 Maggio 2015 iniziai a lavorare sulla storia facendomi un personale "Storyboard" per mantenere un piccolo senso del corso degli eventi e come appunti.
Scelsi i Parasprite perché sinceramente sono la creatura che più mi affascina nel cartone e penso che il fandom sappia fin troppe poche cose su di loro... MALEDETTA HASBRO!
Per coloro che non hanno letto il disclamer nella descrizione (cosa che oramai non dovrebbe importare se state leggendo questo) questa storia non aveva nulla a che fare con "La Tomba delle Lucciole", poiché è stata scritta ancora prima che potessi vedere il film.
In realtà... quando scrissi questa storia conoscevo già il film, in realtà no ma... sapevo della sua esistenza, e volevo provare a scrivere come secondo me il film potesse essere facendo però delle ovvie modifiche per farlo tornare con l'universo MLP (poi lo vidi al cinema senza sapere nulla... per tre giorni non avevo ragione di esistere... seriamente: non guardate La tomba delle lucciole se non siete psicologicamente preparati).
Ritengo di aver scelto Apple Bloom come protagonista perché... sentivo in un certo senso che fosse il personaggio adatto allo scopo: è semicuriosa, è volenterosa nell'aiutare gli altri, e se serve disobbedisce a sua sorella. XD
Sarò del tutto sincero, quando iniziai la storia non avevo la minima idea di che trama creare e come concluderla, ho creato tutto via via, fino a che non ebbi un mese intero di vuoto (dove la storia rimase bloccata).
Volevo creare una storia che potesse attirare già dal titolo (e che fosse la mia percezione de La Tomba delle Lucciole prima di vederlo) e che si rivelasse qualcosa di intrigante che spingesse il lettore a leggere fino alla fine pur di sapere come finisse. Non so se sono riuscito nell'intento, ma spero comunque che la storia non vi abbia fatto così tanto schifo.
Inoltre devo ringraziare di nuovo Greta, grazie a lei sarei rimasto bloccato in alcuni punti, e le Starving Bubble e Flying Flame non avrebbero un nome.
Arigatō Gureta kōhai di nuovo.
Passò tempo, ed infine il giorno 11 Ottobre 2015 misi la scritta Fine alla storia, e sinceramente ne ero soddisfatto, sentivo di aver creato qualcosa di (quasi) totalmente mio partendo totalmente da zero (escludendo il titolo che era una sorta di base).
Ovviamente l'ho letta e riletta più volte per privarla di ogni errore gramamticale come per le altre.
La storia contiene 7 citazioni/curiosità:
-Una riguarda un gioco RPG Horror abbastanza troll.
-Una riguarda un piccolo metodo di colorazione, penso che tutti voi abbiate notato.
-Una invece è una data, e solo chi mi conosce davvero bene saprà cosa significa (muahahahahahahahah).
-Flying Flame... in realtà sarebbe un'OC ispirata al personaggio di un film, vediamo chi di voi lo capisce.
-Una è una piccola chicca per coloro che si ricordano cosa hanno letto prima nella storia.
-Il parasprie blu che fuggì dalla foresta... non vi suona familiare?
-Lone ad un certo punto della storia nomina uno dei parasprite con un nome abbastanza... curioso. Chi di voi è un fan di determinato gioco come me capirà subito.

Non penso di avere altro da dire se non di lasciare le vostre recensioni per farmi sapere che cosa ne pensate (e mi raccomando, se siete così pazzi da leggere fino a questo punto scrivete anche "Lion" nella recensione).

Qua è ven e ci vediamo alla prossima Fic, che sarà... un pochettino più pesante di questa (eh no, niente spoiler).

Buona giornata/serata a tutti quanti popolo di EFP.

-Ven

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