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Lista capitoli: Capitolo 1: *** One: Demoted to “Princess” *** Capitolo 2: *** Two: Orders and Orders *** Capitolo 3: *** Three: An Indian Not-So-Brave *** Capitolo 4: *** Four: Head Wounds Bleed Too Much *** Capitolo 5: *** Five: “What an Angry Child You’ve Got There!” *** Capitolo 6: *** Six: Moving Forward in the World *** Capitolo 7: *** Seven: A Self-Saving Damsel *** Capitolo 8: *** Eight: Introduction of a Familiar Face *** Capitolo 9: *** Nine: Intruder Alert! *** Capitolo 10: *** Ten: Jealousy Strikes Again *** Capitolo 11: *** Eleven: A Clairvoyant in the Making ***
Da sostenitrice del Millaismo
quale sono ho pensato “Ci sono troppe poche storie su Milla!!” e allora eccomi
qui con una fic che percorre tutta la vita della
grande e mitica Oliver Milla Armstrong!! Dedicata a tutte le sue fan e alla
sacerdotessa Suprema del Millaismo!
La raccolta ha una 40 di capitoli, scritti da Dailenna e tradotti da Keyra89.
Buona lettura!!!
One: Demotedto “Princess”
Come
primogenita, passò i suoi primi anni in un mondo pieno dell’imbarazzo della
scelta. La sua scelta era la migliore, e non c’era nessuno che poteva
contestarglielo. Le sue paffute e candide guance e il broncio delle labbra
rosee mandò molti servitori ad affrettarsi per “l’orsetto della signorina
Oliver” o per “il succo di frutta per la signorina Oliver”.
Lei era
felice come Regina del Castello – l’orgoglio del padre, e , anche due,
manifestando le caratteristiche su cui lui ridacchiava su e diceva “Sarà la
giusta scheggia che sposterà questo vecchio.”
Come ogni
bambina soppiantata dal suo trono, Oliver non era per niente felice.
Il tono di
voce della madre cambiò da “Ma certo che puoi, Livvy”
a “Sono con Alex ora. Puoi chiedere a qualcuno della servitù e loro te lo
andranno a prendere.
Ma questo
non era quello che voleva. Voleva che sua madre
chiedesse alla servitù di prenderle i suoi biscotti per lei. E di chi era
la colpa per essere ignorata da sua madre? Di quell’usurpatore senza pretese di
Alex, con i suoi ricci capelli biondi e la risatina da bambino. La fa ignorare,
non è vero? Bene, gliela farà vedere..
Un grido echeggiò dall’entrata fin dentro la camera di
Oliver. Lei era, di per sé, già sveglia, avendo risolutamente trascurato di
premere la campanella che chiamava le cameriere. Lei fu terrorizzata da quel
grido.
Udì le porte spalancarsi, e dopo una piccola pausa, le sue
lenzuola furono scagliate via e esposero il suo posto nascosto – no; la sua
ritirata strategica – e le mani spaventate di sua madre l’ afferrarono fermamente,
ma gentilmente, correndo agili fra i suoi capelli. Ci fu un momento in cui
Oliver era certa che sarebbe morta, ma per ora era salva. Almeno fino a quando
si sarebbe scoperto che era lei la colpevole.
Capitolo 4 *** Four: Head Wounds Bleed Too Much ***
Four: Head Wounds Bleed Too Much
Ci fu bisogno di alcune spiegazioni da parte sua, e con
quelle i suoi genitori furono in grado di spiegare al dottore come mai i
follicoli dei capelli di Alex avessero ricevuto un tale trauma che solo una
piccola parte di essi al centro della sua testa aveva ancora la stimolazione di
crescere.
Spiegarlo ai suoi genitori fu la prima peggior cosa che ebbe
mai fatto, perché l’evidenza non lasciava altre conclusioni quando le forbici
sporche di sangue furono trovate in mezzo ai suoi colori. Tutti furono
d’accordo nel metterla sotto controllo fino a quando avesse compiuto 15 anni.
“I ragazzi non sono obbligati ad avere i capelli più belli
di quelli delle sorelle.”
Se non era più la Regina del Castello, poteva passare ancora
per la Principessa Oliver, e così, fece suo il dovere di essere certache chiunque dei suoi
sudditi potesse pronunciare il suo nome.
“Oh-liv-ee-er.”
“Oh-ya-vah”
“No, stupid! Ee-er!”
“Ee-uh?”
“Ee-er! Ee-er!
Dillo giusto o ti colpisco!” La mano alzata e pronta, la faccia risoluta e
preparata, labbra imbronciate erano imbronciate, e la fronte abbassata.
Ora, tutto questo non era possibile da comprendere per le
traballanti labbra e gli occhi umidi di uno degli abitanti in pericolo del
castello. In meno di un minuto, l’ingrato Principe era scappato via.
Capitolo 6 *** Six: Moving Forward in the World ***
Six: Moving Forward in the World
All’età di sei anni, quando le lezioni iniziavano e le
guerre verbali erano consentite a cena (le persone grandi avevano un tavolo,
non quello per I bambini), Oliver trovò nuovamente il suo posto nella famiglia.
Il problema di suo fratello minore fu messo da parte e “dimenticato”, e il Padre
parlava di iniziareaddestramento con le
armi appena lei fosse stata in grado di tenerne una in mano.
“E Alex seguirà le mie orme ed imparerà l’alchimia.”
Pfff. Buon per lui. L’alchimia era
difficile. Lasciate a Oliver le sue coraggiose, affilatee care spade – Alex poteva avere la stupida
alchimia.
Quando scelse di brandire la spada, Olivier ammirò la letale
bellezza con cui era fatta; lama, impugnatura e guardia come uno. Presa dalle
favole dei principi, che galoppavano per salvare la principessa, la lama sul
loro fianco e la piuma nel loro cappello, sempre domandandosi perché la
‘principessa’ non proteggeva la sua integrità in un’altra maniera che
aspettando qualche uomo forte vestito con calze e tunica lo facesse per lei.
Olivier giurò che un giorno sarebbe fatta intrappolata in
un’alta torre, così avrebbe potuto combattere per se stessa da sola.
Capitolo 8 *** Eight: Introduction of a Familiar Face ***
Eight: Introduction of a Familiar Face
“Livvy, ti ricordi dell’amico di
tuo padre, il sig. Mustang, e suo figlio Roy?
Si, l’uomo con cui
suo padre si sedeva vicino al fuoco e ricordava storie di combattimenti e
valore – e il suo figlioletto dai capelli neri, che dava colpettini
ad Alexfinchè
il piccolo biondino ridacchiava, e che aveva provato ad alzarle la gonna perché
voleva sapere cosa portava sotto di essa.
“Si, me li ricordo madre”
“Vengono a cena questa sera. Non sarà divertente giocare di
nuovo col piccolo Roy?”
Divertente? Forse intendeva completamente noioso? Perché era
così, guardare il rompiscatole aggirarsi per Casa Armstrong.
“Non toccarlo! Esci dal mio letto! Smettila di prendere i
miei pezzi degli scacchi e vattene. E pulisciti la marmellata dalle mani – hai
fatto diventare il mio letto tutto appiccicoso! NOOOOOOOOOOOO!! Non pulirti le
mani sulle mie tende! Erano tutte pulite prima che tu arrivassi! Vattene e
lascia i miei giocattoli! Se provi a mettere anche solo un unico dito sul
Brillante Fuhrer, prendo la mia spada e ti picchio! Roy, lo giuro!”
“Ma Livvy, con cosa posso
giocare?”
“Niente, okay?! Non toccare niente di mio! Va a giocare con
Alex – a lui piacciono i bambini come te!”
Era già brutto abbastanza avere un fratello con bei capelli
– beh, non più ora – ma ora, c’è quella
cosa. Quella cosa calma, sorridente, dagli occhi verdi, e
morbidi capelli.
Dall’alto dei suoi otto anni poteva chiaramente vedere oltre
le coperte, verso cosa sua madre e suo padre stavano abbracciando.
“Non è meravigliosa? Non pensi, Livvy?”
“No”
Occhiate ansiose furono scambiate, e le voci abbassate.
“L-lei
non ha un altro paio di forbici vero?”
“Manderò una cameriera
a controllare”
Olivier girò la testa “Posso ancora sentirvi.”
Due sorrisi nervosi apparirono.
“Ma certo che puoi cara”