Inkheart the other end

di Dominatrice della lava
(/viewuser.php?uid=956436)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


No.no.no.no. Come era potuta succedere una cosa del genere? Era un sogno. Solo uno stupido sogno. Meggie ormai non riusciva più a pensare ad altro e nessuno, nemmeno Resa con le sue belle storie o Maciste con i suoi mille versi, o ancora Roxane con il suo canto-che-consola-anche-le-rocce, o Doria o Farid o Dita di Polvere o Elinor o chiunque altro. Nessuno poteva placare il suo dolore e nessuno avrebbe mai potuto mai farlo. Meggie aveva visto Mo per l'ultima volta cadere a terra, subito dopo essere stato trafitto dalla spada del Fringuello, che, essendo solo uno stupido, seguiva il Pifferaio dappertutto e faceva solo quello che voleva lui. Ecco la fine di Mo. Non poteva essere. Mo. Morto. Per sempre. Ora nessuno avrebbe potuto portarlo indietro, perché la Morte non lo avrebbe lasciato mai più. L'unica cosa che Meggie voleva era andare da lui, nel mondo dei morti, perché ormai non c'era più motivo di vivere, perché non avrebbe vissuto mai più una vita felice. Piangeva ormai da giorni, e Resa si era rinchiusa in una tenda da tre giorni e non usciva nemmeno per mangiare. Tutte e due, anzi, tutto l'accampamento era immerso in un silenzio totale e nessuno aveva voglia di parlare. Anche ad Ombra era lo stesso, perché ormai il loro salvatore, Glandarius, colui che non moriva mai, era defunto e non sarebbe tornato indietro per un'altra volta. Meggie, sapendo che la madre era disperata quasi quanto lei, decise di entrare nella tenda dove alloggiava."Resa?" chiamò "Hai voglia di parlare un po'?" La madre, alla vista della figlia, la abbracciò e scoppiò in lacrime. Ormai era da sette mesi che era incinta e dopo pochi mesi sarebbe nato un maschietto. "Non ti preoccupare, Meggie" le disse Resa "il fratellino che verrà sarà una parte di Mo, e lui vivrà per sempre nei nostri cuori. Ma dobbiamo continuare a vivere la nostra vita facendoci coraggio a vicenda, va bene?" "Credo che non ci sia altra scelta" rispose Meggie tra un singhiozzo e l'altro. Subito dopo portò a Resa una scodella di zuppa di cavolo, un bicchiere di latte e una coperta di lana, così che si potesse riposare e rimettersi in sesto. Poi si coricò accanto a lei e si addormentò, troppo stanca e troppo triste per rimanere sveglia. Note autrici: speriamo che vi sia piaciuta, accettiamo ogni tipo di recensione. Dominatrice della lava & Kala

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Resa non si dava più pace. Come poteva dirlo a Meggie senza farla impazzire. No. No c'era modo di non farla arrabbiare, qualunque fosse stato il modo in cui glielo avesse detto. Non sapeva nemmeno lei come era possibile. Non si ricordava nulla che avrebbe spiegato quella catastrofe. Nulla. Ma era a un mese dal parto e doveva dirlo a Meggie, che altrimenti ci sarebbe rimasta ancora più male e non le avrebbe più parlato nella sua vita. Mai più. Con un respiro profondo, come faceva sempre Mo prima di cominciare un discorso importante, la chiamò nella sua tenda." Meggie! Vieni un attimo qua per piacere!" Meggie si precipitò nella sua tenda (ultimamente si preoccupava molto di più per lei) "È successo qualcosa di grave, Resa? Stai bene? Ti senti la nausea?" "No tesoro, niente di tutto questo. Ti volevo solo parlare di qualcosa di molto importante, ecco, siedoti qua" le disse indicandole un punto con una coperta. "Allora… volevo parlarti di Fiamma di Ghiaccio" "Chi?" Disse Meggie perplessa. "Tuo fratello, Fiamma di Ghiaccio" "E perché questo nome e non uno…normale?" "Perché tuo fratello,o meglio fratellastro…" "FRATELLASTRO?! Ma di che stai parlando?!" "Fiamma di Ghiaccio… non è di Mo" "NON È DI MO! MA COSA VAI BLATERANDO?!" Ormai Meggie cominciava ad essere fuori di se. "No. Fiamma di Ghiaccio è di Dita di Polvere ma..." "DI DITA DI POLVERE! E QUANDO PENSAVI DI DIRMELO? Tuo fratello sarà parte di Mo e… tutte fandonie! Tutte bugie in questi mesi! E Mo è morto pensando che fosse SUO figlio, non il figlio di Dita di Polvere" "Mi dispiace, non so nemmeno io…" cercò di dire Resa. Ma Meggie era talmente furiosa che uscì senza farle finire la frase e lasciandola da sola per il resto della giornata, a piangere e piangere.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


WOW! Doria non aveva mai visto Meggie così furiosa ma allo stesso tempo così triste. Non riusciva nemmeno a parlarle, perché se qualcuno entrava nella sua tenda, cominciava ad imprecare contro del povero sfortunato e lo cacciava fuori con le urla più forti che avesse mai sentito. Ma che le prendeva? Nemmeno Farid riusciva ad avvicinarsi a lei, non che ultimamente lo facesse molto spesso. Doria decise che comunque avrebbe scoperto cosa le succedeva, perché era sicuro che a lui avrebbe parlato con maggiore confidenza. Con un respiro profondo entrò nella tenda di Meggie e, prima che lei potesse replicare o impazzire, cominciò a parlare." Meggie, lo so che non hai voglia di parlare con nessuno, ma ho bisogno di sapere, per aiutarti. Ti giuro che non lo dirò a nessuno." Meggie era in preda al panico, si vedeva dal suo sguardo diffidente e smarrito. Ma alla fine ci rinunciò e cominciò a raccontare. " Io… mio fratello… non…" per un momento esitò e stava quasi per ricominciare quando Resa entrò nella tenda. " Oh, ciao Doria" disse. Nei suoi occhi si vedevano gli stessi sentimenti che in quelli di Meggie: smarrimento, tristezza, ma anche un po' di rabbia. "Buongiorno, Resa" la salutò lui. "Avete passato una cattiva nottata?" chiese, vedendola quasi barcollante dalla stanchezza. "Oh no, caro, affatto" mentì lei. "Meggie io… ehm… vado a fare una passeggiata con Dita di Polvere al fiume. Vuoi… venire anche tu?" queste ultime parole le disse quasi impercettibilmente. "Oh, no grazie. Divertiti pure con Dita di Polvere." Resa stava quasi per uscire, quando Meggie la fermò di colpo. "Un attimo… ma Roxane lo sa?" Resa divenne rossa come un peperone. "Ehm… si… voglio dire… si lo sa." "E cosa ne pensa?" replicò Meggie acida. Doria non capiva nulla: di che parlavano? Cos'era che Roxane doveva sapere? E che c'entrava Dita di Polvere? "Bè, ha detto che anche lei ha avuto Jonah da un altro. Ma guardava me e il marito con uno strano sguardo. Sembrava mezzo accusatorio e mezzo un po' geloso" "Già, che ti aspettavi dalla moglie di Dita di Polvere? Che ti avrebbe detto:" Oh, come sono contenta! E ora ve ne andrete addirittura a fare gli sposini al fiume! Ma che bello!" E con quello Resa abbassò la testa scoraggiata e se ne andò fuori. "Ma che storia è quella dell'altro figlio di un altro?" chiese Doria perplesso. "Senti" gli disse Meggie:" Il figlio di mia madre è di Dita di Polvere e… io sto progettando di…" Doria la guardò preoccupata:" Meggie, che cosa hai intenzione di fare?" Meggie esitò un momento, ma poi rispose: "Me ne vado dall'accampamento, Doria".

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Andarsene… anche a Meggie faceva uno strano effetto. Ma non poteva continuare a vivere così, e lo sapeva. E anche Doria lo sapeva. Tuttavia, per il resto della giornata, continuò ad assillarla. "Uffa, la vuoi smettere? Ormai ho deciso!" "Ma Meggie" replicava ogni volta lui:" Non puoi andartene così. E tua madre che direbbe?" "Mia madre?" ormai non provava più compassione per Resa, da quando le aveva detto che… "Mi ha già perso due volte. Non credo che se ne farà un problema. E poi, ora sta per nascere un figlio, e Dita di Polvere le sta sempre appiccicata. Non che a Roxane facesse molto piacere… comunque non è sola e non sentirà la mia mancanza. Fidati." "Ma gli altri allora? Farid per esempio?" "Farid! A quello là non gli importa niente di me. L'unica cosa a cui pensa di continuo è Dita di Polvere!" Insomma, tutte cose del genere. E poi, a Doria cosa importava di quello che faceva lei? In ogni caso, quella mattina era la prima volta che stava da sola nella tenda. "Meggie?" Oh, eccolo di nuovo, quello stupido che cercava di convincerla. "Doria, lo sai che è un no! Ho deciso già e non si cambia! Me-ne-vado-punto." "T…te ne vai?" Oh, cavolo. Non era Doria, ma Farid. Stavolta Meggie l'aveva fatta grossa. "Oh, ciao, Farid." "Meggie non puoi andartene! Perché non me l'hai detto?" "Perché non te l'ho detto, dici? Perché? Indovina! Stai sempre e solo attaccato a Dita di Polvere! Non ce la faccio più a fare la povera ragazzina tradita e sofferente! Ora basta! Spero che ti troverai qualcun'altra disposta a soffrire come me! Magari Brianna, tanto lei pure non si stacca dal padre! Addio, Farid." E con quello lo lasciò solo nella tenda, visibilmente sconvolto da quello che le aveva appena detto la sua ex-ragazza. "Doria, dove sei?" chiamò Meggie. "Doria!" Il ragazzo spuntò da dietro un albero facendola sobbalzare. "Oh santo cielo, la prossima volta avvertimi che mi stai per spuntare davanti al naso!" Disse lei divertita. "Bè, ma così non ci sarebbe più gusto, no?" Replicò lui dandole un bacio sulla guancia. Meggie respirò profondamente e disse:" Doria, che ne dici di… scappare con me?" Doria rimase sorpreso da quella domanda. "Oh, bè… ehm… ne sarei grato, ma non voglio lasciare l'accampamento" Meggie rimase molto delusa dalla risposta di Doria. " Oh, no di certo, è ovvio. Vabbè, vorrà dire che me ne andrò stanotte. Da sola." Si stava allontanando, quando Doria la chiamò. "Meggie! Aspetta! Io… senti, credo che sia lo stesso per te e… voglio dire…" mentre parlava arrossì:" Se… ehm… se vuoi,… se vogliamo…per s…stare in…ehm…insmdvrstrimanr" Meggie lo guardò perplessa: "Uh" Doria deglutì, ma poi disse: "Se vogliamo stare insieme dovresti rimanere con me all'accampamento" Anche Meggie, a quel punto, arrossì."Oh! Wow, eh… direi di sì e…" Doria non la lasciò finire e la baciò di nuovo, questa volta sulla bocca. "Decidi stanotte, ok?" E se ne andò nella sua tenda.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Decidi stanotte, ok?" Queste parole, che Maggie all'inizio aveva ascoltato con molta indifferenza, in quel momento  le sentiva  riecheggiare nel buio dell'accampamento. Ogni volta che se lo ripeteva era come ricevere un colpo. Era come essere messi davanti a quelle verità, quelle che non puoi cambiare: Mo è morto, Resa avrà un figlio con Dita  Di Polvere. E la cosa più terribile è che è sua la scelta, potrebbe andarsene e cambiare la sua vita o potrebbe rimanere lì, ad aspettare che tutto vada a rotoli che tutti si dimentichino,di Mo e di quello per cui sono in questo accampamento e non a casa, per chi ce ne ha ancora una. Maggie si riggirò molte volte nel sacco a pelo, sentendo il terreno più freddo e il cuscino più duro. Guardò il profilo di Resa, sdraiata a più o meno un metro da lei. Guardare il profilo del ventre gonfio della madre le ricordò perché aveva senso andarsene e  dimenticare tutto,  anche se impossibile.  Si riggiró di nuovo, per darle le spalle. " Scappare o non scappare?" Si sussuró nel tentativo di darsi una risposta.  All' improvviso rise, pensando che Doria avrebbe detto una cosa del tipo" così sembri Sheakespears", si Doria riusciva sempre a farla ridere, Doria...Doria . Maggie si alzò di scatto, aveva deciso di parlare con lui, ormai era l'unico che si preoccupava di lei. "Doria! Dove ti sei cacciato?" Gridò Meggie nell' accampamento. " Doria!" Doria era nella sua tenda e non dormiva. "Meggie?" Chiese." Sei tu? Hai deciso?" La sua voce era piena di speranza. "Doria, io… credo che sia meglio che rimanga qui. Sai… mia madre…" Sua madre… era tutta una bugia. Meggie non voleva rimanere per Resa. No, se fosse stato per Resa se ne sarebbe già andata da un pezzo. Meggie voleva rimanere per Doria. Solo per lui. Ma non poteva dirglielo, sarebbe parsa una stupida ragazzina innamorata. Bè, forse innamorata lo era, ma non era una stupida ragazzina, no di certo. La faccia di Doria si illuminò. "Davvero! Wow!" E la abbracciò forte, talmente forte da farla quasi soffocare, ma facendola ridere, come solo lui sapeva fare. Na: scusate il ritardo

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Fiamma di Ghiaccio era nato. Era una fredda giornata d'inverno, e, mentre Resa faceva una passeggiata con Dita di Polvere, era caduta a terra con la nausea. Dita di Polvere l'aveva portata da Roxane che, pur malavoglia (da quando aveva saputo che il bambino di cui era incinta era di Dita di Polvere i loro rapporti erano diventati all'improvviso molto freddi), l'aveva aiutata. E Fiamma di Ghiaccio era nato. Com'era bello! Aveva la faccia di Resa, ma gli occhi erano quelli del padre. A Meggie questo non sarebbe piaciuto… oh Meggie, quanto le mancavano i suoi abbracci e le sue premure. Ma non avrebbe avuto mai più niente di tutto quell'affetto. Mai più… Ma doveva farle vedere Fiamma di Ghiaccio. Dopotutto era sempre suo fratello. "Roxane, puoi far venire qui Meggie, per favore?" "Ma certo, vado a chiamarla" disse lei con un tono acido e un'occhiataccia al marito. "Attenti a quello che fate, io vi vedo" sembrava dire. Poi uscì dalla tenda e si avviò verso quella di Meggie. "Fammelo tenere in braccio, Resa. È anche mio figlio." Disse Dita di Polvere con un sorriso enigmatico, come solo lui li sapeva fare. Resa gli consegnò il bambino "Meggie non vorrà sentir parlare di Fiamma di Ghiaccio" sospirò intristita. "Ehi" la consolò Dita di Polvere "è e sarà pur sempre suo fratello. Lo deve amare!" Mentre diceva questa frase, rise, talmente forte da far sentire anche Resa un po' meglio. "Ehi, voi due!" Roxane era tornata e dietro di lei c'era Meggie, con un'espressione apparentemente contrariata, ma sotto sotto felice. Dopotutto, era appena nato suo fratello, e lui che colpa aveva se non era figlio di Mo? "È…bellissimo" disse Meggie estasiata, per poi riprendere l'espressione seria di prima:"Ehm…non che m'interessi, s'intende." Resa si girò di scatto verso suo figlio. No, non poteva essere… "Che c'è?" Le chiese Dita di Polvere. "Niente.mi era sembrato di vedere… una fiamma uscire dalle mani di Fiamma di Ghiaccio" rispose Resa. Dita di Polvere sorrise:"Certo, è mio figlio!" Ma Resa scosse la testa:"No, la fiamma era… blu" Tutti la guardarono sorpresi, tranne Meggie. "Certo" disse lei "ha ereditato il potere del fuoco dal padre, ma invece di fiamme normali le sue sono… Fiamme di Ghiaccio." Note autrici: un capitolo in più, per farci perdonare per ieri. Ogni recensione è accettata

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Non poteva essere. Era una cosa impossibile, mai vista al mondo. Ne in uno, ne nell'altro. Mai nella sua vita Dita di Polvere aveva visto fiamme blu, uscire dalle mani di un neonato senza l'uso del miele degli elfi del fuoco. Ed eccolo qua, il suo piccolo figlio appena nato a giocare con le sue fiammette di ghiaccio in tutta spensieratezza. Il suo fuoco era insolito. Non solo era blu, ma invece di bruciare le cose le ghiacciava all'istante. L'unica cosa che quelle fiamme non ghiacciavano erano le minuscole mani del bambino, che ci giocava tutto il giorno. Dita di Polvere sospettava che la sua vita non sarebbe stata facile in quel mondo, pieno di pericoli e superstizioni. No, la gente lo avrebbe creduto stregone, e chiunque dava la caccia alle streghe lo avrebbe imprigionato e torturato, fino alla morte. Doveva fare qualcosa, ora che Fiamma di Ghiaccio era ancora piccolo. Già, ma che cosa? Sarebbe stato comodo spedirlo in un altro mondo. Un altro mondo… ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima! Doveva correre da Meggie per spiegarle il suo piano. Dita di Polvere si precipitò alla sua tenda, e la trovò con Doria. Stavano parlando di… di cosa parlavano? Dicevano qualcosa tipo "macchine volanti,carri senza cavalli…" ogni tanto diventavano davvero strani, i ragazzi. "Oh, scusatemi tanto se ho disturbato la vostra conversazione, ma devo parlare con Meggie. In privato" aggiunse dando un'occhiata di avvertimento a Doria. "Ah, certo" disse lui andandosene dalla tenda. Meggie lo squadrò con un'espressione contrariata. "Cosa vuoi?" Gli chiese bruscamente "Voglio parlarti di tuo fratello" le rispose lui altrettanto brusco " In questo mondo è in pericolo, e lo sai anche tu" Lei abbassò la testa:" Si. Lo so." "Bene, allora stammi a sentire. Meggie, tu devi portare me, tua madre, tuo fratello e Roxane in un altro mondo, dove Fiamma di Ghiaccio vivrebbe al sicuro" Meggie lo guardò sorpresa:" E dove pensi di andare? E Roxane verrebbe?" "A Roxane ci penso io. Ed ecco qua il libro." Si chiamava "il mondo del mangia fuoco" Dita di Polvere l'aveva letto, e sapeva che era il posto adatto a suo figlio. Meggie lo guardò ancora più sorpresa di prima, poi rispose. "Bene, facciamolo."

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


"Era una notte buia a Magma e quattro forestieri si aggiravano per le case. Un neonato in braccio ad una donna dai capelli scuri e dagli occhi azzurri, un uomo vestito in nero e rosso-molto probabilmente un mangia fuoco- e una donna, la donna più bella che Magma avesse mai ospitato. Tutti e quattro si aggiravano curiosi tra botteghe, case e castelli, chiedendosi chi abitasse quella città colorata di rosso, rosso fuoco. L'avrebbero scoperto presto, perché il mattino dopo, vedendo che il neonato giocherellava con delle fiamme blu, gli abitanti del paese credettero di aver visita da amici venuti da lontano. Infatti Magma era l'unica città al mondo ad ospitare solo mangia fuoco, di tutti i tipi. Alcuni facevano sprizzare fiamme ghiacciate, altri modellavano il fuoco come volevano, e chi ne ha di più più ne metta. Così i quattro forestieri decisero che sarebbe stato meglio per loro abitare a Magma, dove nessuno aveva superstizioni e dove non c'era pericolo per nessuno." Meggie lesse il testo a voce alta, davanti a Dita di Polvere, Resa, Fiamma di Ghiaccio e Roxane. Tutti e quattro, quando Meggie arrivò a metà del testo, sparirono sotto i suoi occhi. Lei sapeva che era meglio per loro vivere in un posto lontano, lontano dai pericoli, lontano dalle superstizioni, lontano dal Pifferaio. Ma, appena sparirono, Meggie cominciò a sentirne la mancanza. Sentì dentro di se il rimorso che provava a non aver perdonato Resa prima della partenza. Ormai se ne era andata, e non avrebbe fatto mai più ritorno. Non c'era più Mo a consolarla, non c'era più Mo a farla ridere e a non farla sentire sola. Mo non c'era più, e neanche lui, proprio come Resa, non sarebbe mai più tornato da lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Magma era una città incantevole, ma come ci erano finiti la? Roxane si ricordava solamente di stare seduta, accanto a Dita di Polvere, a sentire Meggie che leggeva una strana storia riguardo quattro forestieri (stranamente la descrizione somigliava esattamente a lei, a Dita di Polvere, Resa e loro figlio,ma sarà stata solo un'insolita coincidenza) che si aggiravano a Magma, e , dopo pochi minuti dall'inizio della lettura, si era ritrovata alla città descritta da Meggie. Appena erano piombati nella città, si era avvicinata a Dita di Polvere interrogandolo di tutto di più. "Calmati, Roxane" l'aveva tranquillizzata lui accarezzandole i capelli "Qui saremo al sicuro." Ma lei aveva replicato:" No! Io voglio sapere cosa sta succedendo! Tu lo sai, lo so benissimo che lo sai, e anche la tua Resa lo sa. Sono l'unica qui che non ha idea di cosa stia succedendo, e voglio che me lo spieghi. Ora!" Dita di Polvere l'aveva accontentata:" Ok,ok, ti racconto tutto" e mentre camminavano, le aveva detto dove era stato per dieci lunghi anni, che cosa aveva passato, il potere di Glandarius e di sua figlia, e infine cosa aveva avuto in mente per proteggere suo figlio. Roxane, dopo il racconto, era ancora più arrabbiata di prima. "E tu pensi che io accetterò di finire la mia vita con te e con quella stupida donna da cui hai avuto un figlio? Che cosa farò io con i Miei e anche i tuoi figli? Cosa dirà Brianna che dopo aver sofferto moltissimo per dieci anni perde tutti e due i genitori? Che cosa hai fatto!" "Roxane, calmati! Ho pensato a tutto io. Meggie andrà da Brianna e da Jonah e dirà tutto quello che ti ho detto io. Poi spetterà a loro decidere se venire da noi o no. Se non verranno, Meggie farà comparire una lettera di scuse in casa nostra. Altrimenti, sapremo che verranno" Roxane sembrò calmarsi dopo questo, ma per tutta la notte si tenne in disparte dagli altri. "Dita di Polvere mi ama ancora. Altrimenti non mi avrebbe portato con se. O si? E poi, ha pensato anche ai nostri figli, perché sapeva di sicuro che io lo avrei accusato subito dopo aver avuto delle spiegazioni. E pensa che vita da inferno ha dovuto passare in quel mondo strano e affollato. Certo non mi sarei mai immaginata che venisse fuori da una storia così strana." Questi pensieri le affollarono la mente per tutta la notte, fino alla mattina dopo, quando vennero accolti da un popolo ospitale e disponibile a tutti i forestieri. Note autrici: scusate i 20 minuti di ritardo

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


All'accampamento non era rimasto più nessuno. Da quando Glandarius (ancora lo chiamava così, anche se Meggie lo odiava quel nome) era morto i briganti se ne erano andati man mano, e alla fine era rimasto solo il Principe Nero con il suo fedele orso. Ma alla sparizione di Resa, Roxane, Dita di Polvere e Fiamma di Ghiaccio se ne era andato anche lui, troppo triste per rimanere. Erano rimasti solo in tre: Meggie, Doria e Farid. Mentre Meggie e Doria passavano tutto il tempo insieme, Farid se ne stava in disparte, a giocherellare con il fuoco e a pensare a Meggie. Avrebbe voluto passare molto più tempo con lei, ma purtroppo Meggie passava la maggior parte del tempo a sbaciucchiarsi con Doria. Come lo odiava, quel ragazzo che le aveva rubato Meggie, e lo avrebbe ucciso molto volentieri. Ma lei sembrava stare bene con lui, e Farid non voleva che ridiventasse triste e arrabbiata. Voleva solo il meglio per lei e, anche se questo lo faceva soffrire moltissimo, Meggie era felice e per il momento gli bastava. Non gli rivolgeva quasi mai la parola, e ancora meno lo sguardo, ma Farid l'amava ancora e non l'avrebbe mai tradita. Ora che lo aveva lasciato, capiva che aveva passato fin troppo tempo con Dita di Polvere da trascurarla e farla soffrire. Lei aveva voltato pagina, e lo capiva, ma avrebbe voluto tanto tornare indietro e rimediare tutto. "Mi dispiace Farid" disse tra sé e sé "Hai sbagliato e l'hai tradita e trascurata. Ormai non puoi più tornare indietro."

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Erano passati cinque mesi da quando Meggie aveva portato in un altro mondo sua madre e suo fratello. Brianna e Jonah avevano accettato di essere trasportati a Magma dove abitavano ormai i loro genitori, e Meggie li aveva accontentati. Dopo quello l'accampamento era vuoto (tranne per lei, Farid e Doria). Meggie non si spiegava come mai Farid fosse ancora li, o perlomeno non avesse ancora preso a calci Doria, che lei aveva preferito. Di giorno se ne stava sempre in disparte, mentre lei passava tutto il tempo con Doria. Ma ogni tanto Meggie lo vedeva scrivere, cosa che non aveva mai fatto (che Dita di Polvere gli avesse insegnato quello che per lui era sempre stata magia oscura?) con tanto impegno che le veniva quasi l'impulso di andare da lui e sederglisi accanto, a leggere quelle frasi c'è aveva scritto con tanto amore e fatica. Ma Doria la fermava sempre, e si metteva a parlare con lei di tutto di più, guardandola con occhi preoccupati, quasi avesse paura di perderla per sempre. Così andavano i suoi giorni li, ed erano di una noia mortale. Ma una sera, quando Meggie si ritirò nella sua tenda per dormire, trovò qualcosa sul cuscino. Assomigliava a… ma no non poteva essere. O si? Davanti a lei c'era Gwin, la dispettosa martora di Dita di Polvere. In bocca aveva qualcosa; sembrava una lettera. Meggie avvicinò il braccio alla lettera con cautela (non si era dimenticata i morsi dell'animale) ma Gwin non sembrava intenzionato a morderla, perciò prese la lettera e la aprì "Cara Meggie, ho pensato di scriverti una lettera perché voglio parlare di qualcosa di molto importante, e visto che ho appena imparato a scrivere, penso che faccia più effetto così che con parole vere. Ti starai di sicuro chiedendo perché sono ancora qui e non me ne sono andato, ora che tu hai preferito Doria a me. E sono sicuro che ti sembrerà strano che non abbia preso a cazzotti il tuo fidanzato per gelosia. Bé, eccoti la risposta alle tue domande. Non me ne sono andato per te. Mi piaci ancora moltissimo e non volevo perderti per sempre. E Doria, mi piacerebbe moltissimo ammazzarlo di botte, ma tu l'hai preferito a me (e credo di sapere anche perché l'hai preferito) e prenderlo a calci mi farebbe sentire solo molto più in colpa di quanto mi sento adesso. So di aver sbagliato, e so che ormai non si può più tornare indietro, ma ti chiedo una sola cosa: anche se non mi rivolgerai mai più la parola e che non staremo mai più insieme, ma ti prego, perdonami. Perdonami perché sono stato più tempo con Dita di Polvere che con te (e solo ora che sono di nuovo solo mi pento di averti trascurata e non averti ascoltata). Perdonami per il fatto del cimitero e per tutti (o quasi tutti) gli sbagli che ho commesso. Perdonami, ti scongiuro. Se scriverai una frase da dare a Gwin saprò che hai letto la lettera. Se mi perdonerai, non fa niente se non lo scrivi, mi basta sapere che sai cosa ti dovevo dire. Con amore, Farid." Meggie era sbalordita: mai qualcuno aveva scritto una lettera così bella per lei, nemmeno Mo. Farid era stato davvero gentile a scrivergliela, e ovviamente aveva intenzione di farglielo sapere. "Caro Farid" cominciava la lettera "sei stato gentilissimo a scrivermi questa lettera, e ne sono rimasta colpita. Nessuno nella mia vita mi aveva mai scritto una lettera così bella come la tua. Certo che ti perdono, anche per il fatto del cimitero. Mi dispiace che tu ci sia rimasto male perché ho preferito Doria a te, ma la vita va avanti e lo devi capire. Con affetto, Meggie." Ma non voleva darla a Gwin. Sarebbe stata lei in persona a darla a Farid. Detto fatto uscì dalla sua tenda e si diresse da Farid. Doria la bloccò a metà strada. "Ehi! Dove stai andando?" Ormai non si fidava più della sua ragazza. "Senti" disse Meggie "devo dare una cosa a Farid e no, non puoi venire con me. Se mi devi parlare vediamoci dopo davanti alla mia tenda." E detto quello continuò a camminare. "Farid!" Chiamò:" vieni un attimo" Farid era perplesso, ma si avvicinò lentamente verso di lei. Meggie gli porse la lettera. "Ho letto la tua lettera. Era meravigliosa, e ho pensato di darti la risposta personalmente." Farid guardò la lettera, poi guardò lei e sorrise:" Ti ringrazio. Per tutto quanto." Prese la lettera e se ne andò nella sua tenda. Meggie gli sorrise prima di vederlo sparire nella sua tenda. "Devi parlare con Doria, Meggie!" Di corsa si avviò davanti alla sua tenda dove vide Doria già ad aspettarlo. "Ehm… ciao Meggie" Meggie lo guardò sorpresa: non era mai stato imbarazzato con lei. "Ciao Doria. Volevi parlarmi?" Doria la guardò preoccupata. "Ah si, certo, ehm… tu… mi sei sempre piaciuta molto…" Meggie lo interruppe:" si, anche tu mi piaci, ma se era questo che mi volevi dire…" "Oh no, no. Non volevo dirti questo. Io…è da un po' di tempo che sono in confusione… e ora sono quasi certo che…io…non credo di essere più innamorato di te…io…" A Meggie le si spezzò il cuore, letteralmente"Ma…perché allora non mi facevi mai andare da Farid? Tanto…" Doria era molto imbarazzato. "Non volevo che ci andassi perché… ero ancora confuso e non volevo ancora perderti" Meggie era triste e arrabbiata allo stesso tempo: "E allora perché non te ne vai? Per esempio dal tuo caro fratellino? Qui non hai più niente da fare." Mentre pronunciava l'ultima frase scoppiò in lacrime. Doria non sapeva più cosa fare:" Io…non me ne andrò. Anzi, rimarrò per sempre insieme a te." Meggie lo guardò con aria di sfida e disperazione. "Perché? Perché mi lasci ma vuoi rimanere con me?" " io… rimarrò per sempre con te… perché sono…" Prima che Doria potesse finire la frase, si sentì una voce. "Ehi voi due, smettetela di fare i piccioncini!" Testa di Serpente… Meggie si girò verso Doria. "Devi correre ad avvertire Farid. Siamo tutti in pericolo."

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Testa di Serpente… non era possibile. Le sue carni marcivano insieme al Libro Vuoto, e ormai non usciva più dal suo castello. Perché allora aveva deciso di fare un salto da loro, che forse si sarebbe rivelato fatale per i tre ragazzi? Ma Testa di Serpente non voleva combattere. Chissà come mai… comunque Farid decise di nascondere la sua spada sotto le vesti, in modo che fosse sempre preparato all'evenienza. Doria era venuto a chiamarlo. Sembrava sconvolto o meglio …imbarazzato. Con lui non lo era mai stato, anzi aveva sempre un tono di sfida e lo odiava quasi quanto Farid odiava lui. Ma quel giorno tutto era diverso. Era imbarazzato, parlava a voce bassa e con gli occhi cercava di guardare ovunque che non fosse la sua faccia. Ma in quel momento non c'era tempo di preoccuparsi di sciocchezze simili. Era arrivato Testa di Serpente al loro accampamento, e Meggie era sola con lui. Cioè, sola con lui, due soldati e il Fringuello, che era ancora peggio di sola con Testa di Serpente. Farid e Doria si precipitarono fuori dalla tenda per raggiungere Meggie. Li stava solo aspettando, di Testa di Serpente ancora neanche l'ombra. Che strano, sembrava avesse pianto… non lo aveva mai fatto, a parte per quando Mo era morto e Resa le aveva confessato che Fiamma di Ghiaccio era di Dita di Polvere. Forse piangeva perché dentro la carrozza c'era colui che aveva ucciso suo padre… no, Meggie non piangeva per simili sciocchezze. Farid era troppo curioso e allo stesso tempo preoccupato. Doveva chiederglielo, anche se non ne aveva il coraggio. Ma come mai era sempre coraggioso e poi quando si trattava di queste cose diventava un codardo, proprio come il suo amico Dita di Polvere? No, lui non era Dita di Polvere; fino a quel momento aveva creduto di essere uguale spiccicato a lui, ma non era vero. Lui non era Dita di Polvere. Era Farid. Perciò fece un bel respiro e si avviò verso Meggie. "Tutto bene?" Le chiese. Lei lo guardò e cercò di sorridere nel modo migliore che poteva. "Certo!" ma mentiva. Farid lo sapeva benissimo. Perciò replicò con un sorriso:" Non ci credo e non è vero. Tu non stai bene. C'è qualcosa che è successo? È per il Fringuello?" Meggie si rassegnò e abbassò la testa. "Riesci sempre a smentirmi. Va bé, tanto vale che te lo dica. Non è per il Fringuello, per lui spero solo la morte peggiore. E la cosa più buffa è che da quando ha ucciso Mo è lui il capo e non Testa di Serpente. Tutti sanno che tra poco morirà. Magari oggi, chi lo sa?. Comunque, è un altro il motivo per cui non va tutto bene. Doria…" Farid si sentì avvampare dalla rabbia. "Doria! Quello stupido… quando mi capiterà davanti lo riempio di pugni." Meggie sorrise. " Doria ha detto che sarebbe rimasto per sempre con me, anche se mi aveva lasciato,e poi mi ha detto che era… ma non ho sentito più nulla perché in quel momento è arrivato Testa di Serpente con la sua truppa. Mi chiedo per quale motivo siano venuti qui…ma ora, Farid, non c'è tempo di pensare a queste sciocchezze. Purtroppo ho l'impressione che ci aspetterà una dura lotta" Note autrici: scusateci se abbiamo ritardato. C'è stato un problema di comunicazione tra noi.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


"Non ho voglia di lottare. Il Libro Vuoto è distrutto e voglio ormai la mia fine è arrivata." Così aveva detto Testa di Serpente dalla sua carrozza, nera come la pece. Che strano, voleva morire ma aveva deciso di farlo davanti a loro, portandosi il Fringuello e i suoi soldati. Meggie aveva comunque l'impressione che avrebbero lottato, e che, molto probabilmente,per uno di loro tre sarebbe stato l'ultimo giorno di vita. Perciò tutti e tre avevano un'arma sotto le vesti, così da essere sempre pronti. La carrozza si avvicinava a loro sempre di più, e i soldati guardavano torvi i tre ragazzi. Meggie sentì la paura impadronirsi di lei, invaderla in tutto il corpo e farle battere il cuore all'impazzata, tanto da augurarsi che la carrozza non si avvicinasse troppo a lei per paura che potessero sentire il battito del suo cuore. Tuttavia cercò di assumere un'aria di sfida, sicura e cattiva, ma non fu sicura di esserci riuscita. Finalmente, a pochi metri di distanza da loro, la carrozza si fermò. Il Fringuello aprì le porte della carrozza, da dove uscì un tanfo terribilmente forte che i tre ragazzi dovettero tapparsi naso e bocca per non morire soffocati. Dalla carrozza uscì Testa di Serpente. La sua pelle era diventata grigiastra é penzolava da ogni parte, e i suoi occhi erano ancora più piccoli della prima volta che Meggie lo aveva incontrato. Sembravano veramente occhi di serpente e, se uno sguardo poteva uccidere, Meggie sarebbe morta all'istante. Camminava aiutato da un piccolo omino, chiamato Pollicino per il fatto che ai suoi prigionieri mozzava sempre i pollici, e a stento riusciva a reggersi in piedi. La sua testa penzolava al lato del collo, e si vedeva dalla sua espressione che era invecchiato moltissimo e che era vicino alla morte. Uno dei due soldati mise un trono proprio davanti al naso di Meggie, che indietreggiò di qualche passo per la puzza che emanava anche quella. Testa di Serpente, arrivato alla poltrona, si sedette e allargò la bocca in un ghigno malefico. "Bene bene" disse con la sua voce da serpente "Guarda un po' chi abbiamo qui! I tre mocciosetti. Ma gli altri non ci sono, dico bene? Sono tutti andati via, o sbaglio? E come mai sono andati via? Perché Glandarius è morto!" E scoppiò in una risata malefica. "Morto! E non ritornerà! Mai più. Peccato però che non ha fatto in tempo ad aggiustarmi il Libro Vuoto, qualcuno" aggiunse guardando torvo il Fringuello "ha voluto ucciderlo prima. Ma non importa, non importa. Ormai sono vecchio, e sento che oggi stesso le dame bianche verranno a prendermi, ma prima di morire vorrei godermi un ultimo spettacolino. Insieme a me, tutti e tre morirete. Ora!" Ordinò ai suoi soldati e al Fringuello, che si scagliarono contro Meggie, Doria e Farid. Meggie tirò fuori dalla veste il pugnale che aveva, e tutti e tre cominciarono a lottare contro i soldati di Testa di Serpente. Uno di loro ferì Meggie al braccio, ma lei per tutta risposta lo colpì dritto al cuore. Il soldato si accasciò a terra, privo di vita. Farid e Doria combattevano tutti e due contro un altro soldato, e ben presto lo uccisero. Così fecero con tutti gli altri. Solo uno era rimasto in vita: il loro capo, il Fringuello. "Bene!" Urlò con la sua voce da anatra. "Sono rimasto solo io, e voi tre. Ma basterà per uccidervi tutti quanti. Anche Testa di Serpente. Ormai è vulnerabile e debole; perché non dargli una morte più veloce?" Detto quello prese il coltello e si diresse verso Testa di Serpente "Mi dispiace, mio caro cognato. La tua fine è arrivata." E colpì forte suo cognato al cuore. Meggie si coprì gli occhi, anche se doveva ammettere che non era dispiaciuta della morte di Testa di Serpente. Ma non doveva essere il Fringuello ad ucciderlo. Nelle sue vene scorreva lo stesso sangue di Testa di Serpente. Freddo, cattivo e assetato di potere. Meggie aveva una voglia matta di corrergli incontro e prenderlo a pugnalate, ma sapeva che in quel modo si sarebbe solo fatta uccidere, perciò rimase ferma dov'era, a guardare con orrore l'omicidio di Testa di Serpente. Fine lente il Fringuello si girò e cominciò a parlare:"Tutti mi chiameranno il Salvatore della Patria! Diventerò il governatore di tutto l'impero, sia del popolo dai mille colori che dalla parte di Testa di Serpente. Ma prima devo sbrigare una cosetta." Detto questo si avvicinò a Meggie. Farid e Doria si avvicinarono cercando di coprirla, ma il Fringuello urlò con la sua voce da anatra:"Sparite! Ora!" E chiamò dalla carrozza altri due soldati, rimasti nascosti fino a quel momento. I soldati li portarono molto lontano, dove potevano osservare e sentire tutto, ma non potevano accorrere in caso di bisogno. Perciò Meggie rimase sola con l'assassino di suo padre. Con che odio la guardava lui. "La strega, la figlia di Glandarius; tra poco nessuno ti ricorderà più così. Tutti ricorderanno il momento in cui la povera piccola Meggie Folchart morì alla orribile vista della morte dei suoi due amici, annegati nel fiume per puro caso. Nessuno penserà che io, il Fringuello, colui che uccise il grande principe d'argento, abbia in realtà ucciso la figlia di Glandarius." E scoppiò in una risata di scherno, così forte che Meggie non si sarebbe stupita se da Ombra si fossero sentite. Odiava a morte il Fringuello. Perciò prese coraggio, fece un bel respiro e colpì il Fringuello dritto nel petto. Gli occhi del suo avversario si spegnevano lentamente, ma prima di morire il Fringuello tentò un affondo nel petto di Meggie, che riuscì. Meggie cadde a terra, e l'ultima cosa che vide fu Farid che le corse incontro urlando il suo nome.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


P.S.= (Si lo so starete pensando "Ma il ps non viene dopo?" Ma io sono completamente pazza perciò lo metto prima.) In questo capitolo, l'ultimo che scriverò, ho voluto scrivere tutto in prima persona, perché mi sembrava più giusto che Doria parlasse in prima persona e al presente. È un pochino strano questo capitolo, lo ammetto. Anche io sono rimasta molto sorpresa quando Dominatrice della Lava mi ha fatto questo scherzo e mi ha detto che… non voglio spoilerarvi nulla. Mi auguro che questa fan fiction, nata da uno scherzo fatto proprio a me, vi sia piaciuta e aspetto con ansia le vostre recensioni. Kala Epilogo Sono passati nove anni da quando c'è stato quel terribile incidente che ha ucciso Meggie, ma ancora ricordo la scena perfettamente. Come a ogni anniversario di morte, io e Farid siamo seduti vicino alla tomba di Meggie in silenzio, mentre ci immaginiamo come sarebbe stato se lei non fosse morta. Probabilmente si sarebbe rimessa con Farid, anzi, sicuramente, visto quanto parlavano quel giorno. Perciò sono più felice che sia andata così. Non l'avrei sopportato. Di sicuro se dicessi a Farid quello che sto pensando in questo momento, mi direbbe che anche a lui non piaceva che Meggie stava con me, perché ne era ancora innamorato. Ma non è per Meggie che sarei stato geloso, è che… è troppo imbarazzante, non mi piace ammetterlo. Purtroppo so che non succederà mai, perché lui non è… diverso come me. È una persona perfettamente normale, come Meggie, come Maciste, come tutti… tutti tranne me. In questi anni il nostro rapporto non è più "io ti odio a morte" (lo devo ammettere anche io quando ero innamorato di Meggie lo odiavo più di qualunque altra persona, ma ora…) e di questo sono anche abbastanza felice. Siamo diventati amici, anche perché siamo gli unici abitanti dell'accampamento, che non abbiamo mai lasciato come se avessimo promesso a Meggie che saremmo morti dove lei è morta, e Farid è diventato più gentile con me. Ma mai come in queste ultime settimane; il che mi fa solo sperare. Dopo tre lunghe ore di silenzio, Farid si gira verso di me. "Ti manca?" Mi chiede. "Un po' si, ma ormai ci sono abituato. A te?" Farid abbassa la testa e dice a bassa voce:" Ogni giorno, ma anche io ci sono abituato. Doria, lo so che non vuoi che io te lo chieda, ma perché hai lasciato Meggie quel giorno?" Ormai mi chiede quasi sempre la stessa domanda, e io mento sempre dicendo che non lo so. Ma stavolta, stavolta sento che è la volta giusta per dirgli la verità. "Perché mi piaceva qualcun altro." Farid sembra soddisfatto. "Ah" mi dice "E posso sapere chi?" No. Nononono. Questo è quello che mi dice la testa. Nono nonono! Ma ho cominciato a dire la verità, e finirò di dire la verità. "Io… ti sembrerà strano, molto, molto strano. Sono diverso dagli altri, e di questo me ne sono sempre vergognato. Ma… credo che tu debba sapere. L'altra persona che mi piace… ehm… sei tu." Oh no. Cosa ho fatto! Mi sento avvampare e giro subito la testa. Ho combinato un guaio! Mi sento uno stupido imbecille sfigato. Farid, non so che faccia fa, ma sento dalla sua voce che è molto, ma tanto imbarazzato. "Oh… ehm… wow… ehm…" questo è tutto quello che dice, prima di zittirsi di nuovo. "Eh, ma che ti credi, mio caro Doria. Che anche Farid, la persona probabilmente più normale al mondo, sia come te? Ma come ti è venuto in mente di dire proprio oggi la verità. Non potevi aspettare, no certo che no. Ma ora puoi stare proprio sicuro che non ti parla più il tuo caro Farid. E mi dispiace tanto, hai rovinato tutto. Tutto." Questo è l'unica cosa che in questo momento riesco a pensare. E in effetti è proprio vero. Ma io non lo so! Non mi sono mai sentito più stupido e diverso dagli altri prima d'ora. E Farid sicuramente comincerà a pensare la stessa cosa, che io sia solo un cretino innamorato di lui. Non ho la forza di girarmi, ho troppa vergogna di quello che è appena successo. Perciò rimango fermo, fino a quando non mi fa male il collo per quella posizione strana. Farid non se ne è andato, il che è strano, visto che è seduto vicino a me. Ma non sembra intenzionato ad andarsene. Anzi, sembra proprio che voglia dire qualcosa, ma che le parole non gli escano di bocca. Guardo verso la tomba di Meggie. Chissà cosa avrebbe detto lei? "Sarebbe stata felice per te." Ma come fa? Sembra che mi abbia letto nel pensiero. Sono le prime parole che mi rivolge dopo tante ore. E all'improvviso, quasi non me ne accorgo, si gira verso di me e mi da un bacio, che mi fa sentire felice, felice come non mi sono mai sentito.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3513973