A Tutto Reality: CampEFP

di Lo Otta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0. Introduzione, Alla ricerca di nuove vittime ***
Capitolo 2: *** 1. Entrano in scena: 24 mentecatti ***
Capitolo 3: *** 2. Le squadre ai remi. Pronti, via ***
Capitolo 4: *** 3. Gioco di Segreti, Segreti di Gioco ***
Capitolo 5: *** 4. Bombe e parole ***
Capitolo 6: *** 4.5 Bombe e parole(extra sfida) ***
Capitolo 7: *** 5.1 Fratelli coltelli ***
Capitolo 8: *** 5.6 Fratelli coltelli ***



Capitolo 1
*** 0. Introduzione, Alla ricerca di nuove vittime ***


0. Introduzione, Alla ricerca di nuove vittime

 

Pomeriggio. Caldo. Afa. Sugli schermi di tutto il mondo compare la stessa scena. Un uomo, dai capelli neri e il viso contratto in una smorfia di rabbia, urla dietro a un giovane ragazzo in una sudicia camicetta rossa -:E questo per te sarebbe un cappuccino?!:- il ragazzo finisce a terra, colpito dalla stessa tazza che aveva precedentemente in mano l'uomo. Intanto la telecamera muove l'inquadratura, come se chi ci fosse dietro volesse attirare l'attenzione del signore. -:Cosa c'è? Non vedi che sono occ... Siamo in onda? Dopo facciamo i conti!

Ora l'uomo rivolge tutta la sua attenzione alla telecamera -:Benvenuti a questa nuova edizione di A Tutto Reality. Dopo essere stato assente per alcuni anni per motivi... tecnici:- tra gli aiutanti subito scatta una ridarella generale, spenta fulmineamente da uno sguardo del presentatore -:Sono tornato più in forma che mai, per portarvi una nuova fantastica stagione con concorrenti tutti nuovi, che sarete voi da casa a scegliere. Dopo isole selvagge, set abbandonati e aerei fatiscenti, la location sarà qualcosa di straordinario, un ritorno alle origini, in puro stile McLean.

Dette quelle parole, la trasmissione si interrompe, lasciando spazio alla solita pubblicità delle “Codine di pesce della felicità A Tutto Reality”.

 

Angolo dell’Autore:

Questa, se non fosse chiaro, è una serie che utilizzerà OC. Penso di utilizzare circa una ventina di personaggi.

Ecco la scheda da compilare:

Nome:

Cognome:

Età:

~

Aspetto fisico:

Vestiario (giorno-notte-costume):

Segni particolari:

~

Carattere:

Aspirazioni, Desideri:

Paure, Fobie:

AMA:

ODIA:

Curiosità, Manie:

~

Abilità (non esagerate):

Debolezze (tutti hanno dei difetti, suvvia):

~

Perché partecipa al reality & Cosa farebbe con il premio:

Famiglia & Amici:

Breve storia personale:

 

Tutta la prossima settimana sarò in campeggio, ma cercherò di rispondere dal cellulare.

Sciau.

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Capitolo 2
*** 1. Entrano in scena: 24 mentecatti ***


1. Entrano in scena: 24 mentecatti

Due figure si stagliano in mattina inoltrata in una radura. Dietro, uno scorcio tra gli alti alberi di conifere permette la visione di uno sterminato lago cristallino increspato da piccole onde. Il cielo limpido promette bel tempo, e fruscii di foglie e cinguettii incorniciano la scena come una colonna sonora.
-Dovevano proprio arrivare a quest’ora i nuovi concorrenti? Non potevano arrivare stamattina presto?- chiese spazientito il grosso cuoco di colore, anche lui segnato dagli anni rispetto alle prime apparizioni televisive -Ho un pasticcio di carne putrefatta da preparare. La prima giornata cominciamo leggeri.
-No Chef. Secondo te mi sarei dovuto svegliare all’alba per dei ragazzini? Non avrei fatto il mio riposino di bellezza. Sai inoltre quanto ci vuole a pettinarmi così i capelli? Non è facile come per te, avrai tre capelli in croce.- rispose il presentatore di Terranova -Ma non sarebbe stata una cattiva idea. L’aria frizzante e l’acqua gelida gli avrebbe fatto capire cosa gli attende.
-Non insultare il mio capo. Comunque, lo sanno tutti che porti il parrucchino.
-Prova a ripeterlo e ti rimetterai quel bel vestito da soubrette.- un ghigno malevolmente malizioso apparve sul volto rifatto dell’uomo -Ti faceva delle fantastiche gambe.
-Provaci e…- ma prima che l’omone potesse finire la minaccia, un soffio di vento più forte degli altri fece volare ciò che c’era dalla fronte in su del suo interlocutore.
-Pffftt- la risata venne malcelata, a dimostrazione l’occhiata di odio del conduttore.
-Muoviti, ti aspetta di là.- troncò il bianco, indicandogli la zona della troupe.
-Mai, Chris.

**

Poco tempo dopo, una telecamera inizia a riprendere il “giovane” presentatore, con i capelli rimessi a nuovo -Benvenuti a questa nuova stagione di A Tutto Reality. Dopo tanto tempo ritorniamo alla ribalta con un nuovo format ed un cast tutto nuovo. Ora, oltre che sui canali televisivi, potrete seguire i vostri preferiti attraverso il nostro nuovo sito Internet. Ecco a voi, A Tutto Reality: CampEFP.
La scena trasmessa da tutti i televisori sintonizzati puntò su una strada sterrata, da cui arrivarono quattro pulmini scassati, perdendo pezzi e alzando polvere. I mezzi si disposero con ardite mosse di guida estrema in fila nello spiazzo, aprendo le porte, che probabilmente non si sarebbero riuscite più a richiudere.
Dal primo giallo pullman iniziarono a scendere alcune ragazze. Si susseguirono una minuta ragazza bionda, una rosa antico ed una dotata di una lunga treccia multicolore, marrone, verdastra e fucsia.
-Loro sono Elinn, Annabeth e Cleo- annunciò il presentatore platealmente. Intanto le tre giovani si posizionarono vicino a lui, nella radura.
La seconda sormontava le altre due di dieci centimetri buoni, ma i suoi abiti risaltavano il suo prominente fisico molto meno che alle altre due. Mentre la prima, Elinn, indossava un elegante completo formato da una maglietta viola, una leggera giacchetta di pelle e dei jeans, l’ultima, Cleo, vestiva degli abiti molto colorati ed appariscenti, correlati di una giacchetta da cowgirl ed una grossa borsa marrone di pelle. Invece la maggiore, Annabeth, si sminuiva in una grossa felpa grigia di qualche squadra di football, lunghi leggins e comode scarpe da ginnastica.
Fu proprio lei ad avviare una conversazione -Ragazza arcobaleno, quella treccia e quei vestiti ti fanno sembrare una caramella mou.
-Grazie.- rispose lei con un largo sorriso -Cleo adora essere colorata.
La risposta spiazzò Annabeth, che spostò in fretta i suoi freddi occhi grigi sull’unico occhio dorato non coperto dai capelli di Elinn -Tu invece stai bene così. Bello quel piercing all’orecchio destro.
-Ok. Per tua informazione, a me come veste quella mi piace. Ha una bella giacchetta e quella borsa non sembra niente male.
-Finite questa chiacchierata di moda, facciamo scendere gli altri concorrenti. Darcy, Rebecca e Pam. Un pullman tutto femminile.
Le tre nominate scesero dal primo pulmino, che restò desolatamente vuoto. La prima mostrava una pelle pallida, lunghi capelli marroni, lisci, e dei penetranti occhi gialli, contornati da del trucco viola-nero. Vestiva un abito a palloncino stile tartan di varie sfumature. Portava inoltre vari braccialetti, ed un bracciale borchiato nero. La successiva risultava l’opposto della precedente. Con un fisico abbronzato e abbastanza muscoloso, portava una canotta blu elettrico e degli shorts neri, come i lunghi capelli. Sul bicipite destro risaltava inoltre un tatuaggio di una palla da basket avvolta dalle fiamme. La terza e ultima del pullman, nella sua camicia sbottonata con maglietta, e nei jeans sbiaditi, risultava tranquilla ed a suo agio, quasi come se fosse a casa sua. Inoltre, i capelli marroni raccolti in uno chignon, davano a pensare ad una persona ordinata ed elegante. Ma, a rovinare tutto, c’erano le mani che continuavano a giocherellare con un accendino.
-Puoi spegnerlo? Mi… mi da fastidio.- disse Darcy, la piccola gotica.
-Sì, spegnilo. Non sai che fumare fa male?- le diede manforte Rebecca, con un tono autoritario di chi a fatto a lungo il capo.
-E chi fuma? Io non ho mai toccato una sigaretta. Non posso divertirmi in questo modo?- rispose acida Pam, non smettendo di accendere e spegnere l’accendino.
-Non se lo fai cercando di bruciare le mie valigie!- sbottò Darcy, mentre Pam lavorava vicino ai bagagli dell’altra.
-Stai tranquilla, tu. Me ne vado, me ne vado.- concluse la piromane, mentre si allontanava verso la boscaglia, adocchiando alcuni mucchi di foglie secche.
-Perfetto, si sono formati già i primi litigi. Ma andiamo avanti. Dal secondo pullman ecco che scendono Damerae, Wren e Felix.- Dalla porta appena aperta scesero i tre nominati. Il primo e l’ultimo con una carnagione abbastanza scura, mentre il mezzo era chiaro. Tutti e tre alti, quasi due metri, non erano per niente ordinari. Il grande Damerae portava capelli scuri legati in treccine, colorate da alcune macchie rosa. Indossava una maglietta blu, con sopra ricamato in rosso “Y love Giamaica”, dei jeans e delle scarpe bianche e verdi. Wren non era meno bizzarro, con i suoi lunghi capelli biondi, la maglia a maniche lunghe e i parabraccia con i guanti argentati. Anche una tracolla con molte tasche. Ma più di tutto, risultava perlomeno da stramboide il cappellino di alluminio che portava in testa, illuminato dai pochi raggi di sole che filtravano tra le conifere. L’ultimo, probabilmente il più normale tra i tre, aveva dei capelli scuri e ricci, che gli scendevano ai lati, oltre a degli spessi occhiali verde menta sopra agli occhi scuri. Vestiva una maglia a maniche lunghe verde, jeans e Vans scure.
I tre si sistemarono vicino alle ragazze già scese, e Pam  acida disse -Idiota, che è quel cappellino? Hai paura di rovinarti i tuoi capelli biondi? Così ti friggi solo il cervello.
Wren non rispose, fingendo di ignorarla, ma si intromise Elinn -Ti sembra il caso di trattarlo male? A me quel cappellino non sembra male, e… caratteristico.- finì, e Pam non rispose. Wren, in risposta, le indirizzò un raggiante sorriso, che Elinn ricambiò.
-Ciao, io sono Damerae Kajuskin.- disse, anche per smorzare il silenzio creatosi.
-Io sono Wood, Felix Wood.- rispose l’altro, imitando con le mani una pistola.
-Sei divertente, lo sai?- disse Damerae, dandogli una forte pacca sulla schiena, che per lui probabilmente era un saluto amichevole. Per poi andare dagli altri.
Appena Wren lo vide avvicinarsi, mise avanti le mani dicendo -Tranquillo, non devi salutarmi- quasi impaurito dal saluto che aveva fatto a Felix, che sorridente si massaggiava ancora la schiena.
-Non scherzare. Staremo insieme per un sacco di tempo, dovrai fare qualche amicizia, no?- e finita la frase lo prese e lo strinse in un abbraccio che avrebbe potuto stendere un orso.
-Il nostro gigante dovrebbe stare attento a dosare un po’ la forza. Ma ora andiamo avanti. Scendono Jimmy, Stephan e Stella.- Dal secondo pulmino scesero i tre. Il primo era un ragazzo mingherlino, con lisci capelli carota ed un volto costellato da lentiggini. Vestiva solo una camicia azzurra sopra una t-shirt, e dei pantaloni blu. Il ragazzo dietro risaltava incredibilmente confrontato a lui. I capelli anch’egli rossi, ma tendenti al viola, un fisico non scolpito, ma messo in risalto da una leggera camicia che alla sola vista molte delle ragazze lanciarono gridolini di felicità. Gli occhi violacei e la carnagione chiara non faceva che aumentare la sua aria da modello -Puoi andare al tuo posto al tuo posto, Stephan?- disse irritato Chris, appena scese. Appena lui andò vicino agli altri, dal pullman scese per ultima una bellissima ragazza, dai lunghi capelli biondi e un viso pesantemente truccato, ma non danneggiato da ciò.
Appena scesa dal pulmino, corse verse il gruppo -Darcyuccia tesorooooo!- la piccoletta da lei nominata ebbe uno spasmo di terrore sul volto, per poi tornare all’espressione scontrosa che aveva dall’inizio -Hai visto, mi hanno preso! Hai visto poi con che figone sono venuta qui?! Credo mi abbia notata! Ho visto che mi lanciava delle occhiate così… così… iiiiiiiihh!- urlò la bionda, senza curarsi di essere sentita dagli altri presenti.
-Ti ricordi cosa ti avevo detto prima di partecipare? Se ci prendevano, dovevi fingere di non conoscermi.- sbottò arrabbiata la gotica Darcy.
-Ma, sorellina, cosa dici. Non sei felice di essere qui con la tua sorellona amicona?!
-Primo, non dire che sei mia sorella. Secondo, tu non sei, non sei mai stata e non sarai mai la mia “sorellona amicona”.- Disse irata, facendo capire che il discorso era finito.
-Ma, ma Darcyuccia…- rimase un attimo ferma Stella, per poi andare al suo posto, vicino al suddetto “figone”.
-Buongiorno, bella ragazza.- le disse Stephan appena si avvicinò, mimando un leggero inchino.
-Ciao… iiiiiiihiih!- rispose emozionata la bionda.
-Ciao anche a te!- rivolse Stella all’altro rosso sceso insieme a loro, che da quando era arrivato non aveva ancora parlato.
-Cia… Ciao!- pronunciò impacciatamente il lentigginoso Jimmy, iniziando a sudare ed arrossire, mentre sul volto di Stella si formava un espressione perplessa.
-Vedo che c’è chi ha fortuna con le ragazze, e chi un po’… meno.- concluse con un ghigno Chris, mentre Jimmy gridava “Ehi!” -Ma il tempo stringe, quindi andiamo avanti. Dal terzo pullman, ecco Aiden Joseph, Asher, Charlotte e Santos.- i quattro scesero veloci, come spinti da qualcosa da dentro. Il primo aveva capelli neri e occhi verdi, oltre ad un bel ciondolo a mezzaluna sopra una maglietta e dei pantaloncini. Il secondo aveva un viso ben curato, ma che probabilmente non andava oltre all’anonimato. I capelli marroni e gli occhi acquamarina erano belli, ma il fisico risultava troppo magro. La ragazza invece aveva lunghi capelli biondi dalle punte rosa, e occhi ambrati. Indossava un completino da cheerleader rosa, con però una gonna ornata da piume sfumate tra bianco e rosa. L’ultimo era un ragazzo chiaramente ispanico, occhi neri tanto quanto i capelli lunghi e spettinati.
Nessuno dei primi tre osò dire qualcosa, fino all’arrivo dell’ispanico, che praticamente avviò una chiacchierata in cui parlava solo lui -Non sei male, lo sai, ragazzino. Forse però dovresti fare qualcosa per quelle orecchie. Ma sei davvero curato. Quelle sopracciglia te le sei fatte te? Le potresti fare anche a me?- tartassò Asher di domande, finché non vide Damerae.
-Hey, amico, alla fine ti hanno preso. Come te la passi?- gli gridò euforico Santos al giamaicano.
-Benissimo. Hai visto quante belle ragazze?- gli rispose di rimando.
-Ah, sì.- tagliò secco il discorso, mutando improvvisamente il tono.
-Non c’è tempo da perdere. Mancano solo otto concorrenti. Ecco Sophie Clarson e Mary Byrston.- scesero due ragazze, entrambe prominenti quanto determinate. La prima mostrava pelle abbronzata, capelli castani fino alle spalle e lucidi occhi neri, oltre che una maglia sportiva blu, e jeans. La seconda sembrava uscita da un ranch. I capelli color grano, racchiusi in trecce, erano coperti da un cappello da cowgirl. La pelle abbronzata, chiaramente scurita da una vita passata in un ambiente soleggiato, stava sotto una camicetta a quadri legata sopra l’ombelico, e dei pantaloncini con una cintura con fibbia a forma di testa di toro. Attaccata ad essa una lunga corda arrotolata. Leggermente puntellata da lentiggini su viso e corpo.
Non furono neanche scese entrambe, che arrivò su di loro come una furia -Sophieeeee!- era la taciturna Charlotte ad aver urlato correndole incontro -Dov’eri? Ero da sola, non conoscevo nessuno, ero così…- sembrava sul punto di cominciare a piangere.
-Scusa, ma Patì Calin mi aveva sfidato a non rivolgerti la parola finché non fossi arrivata qui.- disse, poi rivolgendosi alla telecamera -Hai capito, Patì? Mi devi un gelato, e lo voglio bello grosso, limone, cioccolato, pistacchio e frutti di bosco. E con la granella.
-Ottimo, ma questo non è il momento per i messaggi a casa.- si udì urlare “Non dimenticare la granella” -Resta solo un pullman. Ecco arrivare Maël, Dylan e… Dylan.- Scesero dall’ultimo scassato veicolo giallo tre ragazzi. Mentre il primo non svettava d’altezza ed aveva una pelle candida punteggiata da lentiggini, occhi d’ambra e capelli castani, il secondo era un tipo allampanato dagli occhi diversi. L’ultimo invece, portava un pizzetto marrone e dei capelli di ugual colore che gli scendevano fino alle spalle, mentre gli occhi grigi non sembravano mostrare emozione.
-Io sono Dylan- disse, porgendo la mano.
L’altro prese la sua mano e lo fissò con un sorrisetto divertito, negli occhi bicolore luccicò un guizzo divertito -Ehy, anche io mi chiamo Dylan!
-Incredibile. Tu sei Dylan, lui è Dylan ed io qui mi sto gelando il culo. Quindi muovetevi e andiamocene da questo cacchio di posto- urlò acida la focosa Pam dal suo posto, ricordando a tutti la sua (forse sgradita) presenza.
-Se hai così tanto freddo datti fuoco con quel dannato accendino. Sei l’unica cosa che non hai ancora provato a bruciare.- la rimbeccò Rebecca dalla sua altezza.
-Tu amico non dici niente?- Damerae si era avvicinato al taciturno Maël, che da quando era sceso non aveva aperto bocca.
-Io, bhe, non ho niente da dire, cioè, non so…- Agitato, forse non abituato a tale folla e tali parole, Maël era chiaramente a disagio.
-So io cosa ti serve. Un bell’abbraccio!- e prima che potesse contestare, l’enorme giamaicano lo strinse tra le braccia, mentre lui cercava disperatamente di divincolarsi.
-Abbiamo quasi finito, cara Pam. Ora restano soltanto Nevil, Lionel e…- ma prima che finì la frase, una giovane stagista da dietro le telecamere gli fece cenno. Lui le si avvicinò e ascoltò ciò che le disse piano, ad un tono che non venne registrato dalle camere.
-Sembra che la nostra ultima concorrente non sia ancora arrivata, una vera ragazza malevola. Purtroppo ora mi manca un concorrente. Come fare?- Chris si guardò un po’ attorno, finché lo sguardo non gli cadde sulla stagista che gli aveva appena riferito la notizia
-Tu!- indicò la ragazza, facendola sobbalzare -Sai scrivere?- la tipa in camicia rossa fece un cenno d’assenso -Perfetto, firma qui.- e tirò prontamente fuori dei fogli già compilati.
In seguito ad alcuni brusii incomprensibili della stagista, Chris rispose -Sono le carte che ci discolpano in caso di vostri incidenti, mutilazioni o… morti.- Chris vide il terrore sul volto della ragazza -Stai tranquilla, sarà successo quanto, due o tre volte?- Ma neanche questo commento la rassicurò. Ci volle un po’ di tempo per convincerla a firmare.
Intanto gli, ormai, due ultimi concorrenti scesero dal mezzo. Se il primo era un ragazzo un po’ robusto, capelli marroni e con degli spessi occhiali da vista, un aspetto gentile e a tratti ingenuo, il secondo nel suo fisico sottile, i capelli biondi ed il maglione giallo, con scarpe abbinate, sembrava più maturo, e la fotocamera ad alta prestazione che portava al collo gli dava anche un aria professionale.
Il castano aveva avviato una conversazione sull’attuale situazione politica canadese, e benché il biondo non partecipasse, seguiva attentamente il discorso -L’attuale governo sta disperdendo troppo la gestione delle finanze in attività che non renderanno nel medio-lungo termine, rischiando di aumentare il debito pubblico. Ma quando sarò io Primo Ministro, questo…- ma non si seppe mai cosa sarebbe stato quando lui sarebbe diventato Primo Ministro, perché Chris ottenne la firma dalla ragazza, e riprese il microfono.
-Questo è un programma apolitico, areligioso e aintellettuale.- scandì, Chris.
-Forse volevi dire “apolitico, ateo e non intellettuale”.- lo corresse Stephan, con i gridolini di sottofondo di alcune ragazze.
-Saprò cosa volevo dire. Qui non si parla di politica. Soprattutto da quando hanno negato la mia candidatura. Il mio programma era chiaro e geniale, direi. Cosa c’è di sbagliato a disporre un quinto delle entrate per la mia cura del corpo e dei capelli? Ho sentito che anche là in Europa qualche pezzo grosso lo fa, hanno persino i parrucchieri personali 24 ore al giorno.
-Ma oramai abbiamo finito. Ora che ho qui 24 mentecatti, chiamerei il nostro caro Chef, anzi, Cheffina.- concluse Chris con un sorriso sui denti. Verso di loro apparve, in arrivo, un mastodontico uomo di colore, compresso in uno sgargiante vestito rosa sbrilluccicante.
Quando arrivò davanti a loro, Chris, fingendo di nascondere le risate, disse -Ci vuole guidare, Madame?- per poi scoppiare a ridere dopo che quel cioccolatino di due metri in un incarto sfavillante si era girato.

**

Arrivati tutti, Chris li raggruppò su un molo dall'aria fatiscente. -:Mi dispiace, ma purtroppo ho sbagliato a darvi le indicazioni. Il luogo dove passerete le prossime settimane è dall'altra parte del lago:- disse il presentatore, indicando un punto imprecisato sull'altra sponda del bacino. -:Chi arriverà per primo riceverà una bella ricompensa.:- prese un respiro -:E per rendere le cose più interessanti, direttamente dai resti di Wawanakwa... gli squali d'acqua dolce!:-
La telecamera cambiò improvvisamente inquadratura, passando a una folla di ragazzine che attorniavano due squali in piedi, che con accappatoio e occhiali scuri firmavano autografi.
Chris guardò i nuovi concorrenti, e con un sorrisetto disse -:Fossi in voi, comincerei a nuotare:-
-:Cosa intendi per nuota...:- il Dylan del pizzetto non ebbe tempo di finire di parlare, che Chris schiacciò un pulsante, facendo finire tutti i ragazzi in acqua. Gli squali abbandonarono occhiali e accappatoio per buttarsi in acqua. Sguardi di terrore presero spazio sui volti di tutti i ragazzi, che iniziarono a spingere a più non posso sulle giovani gambe.
-Riusciranno questi nuovi ragazzi a resistere al nostro campeggio? Verranno divorati dagli squali, o forse affogheranno nelle gelide acque canadesi? Scopritelo qui, su A Tutto Reality: CampEFP.
Angolo dell’Autore:
E il primo capitolo finisce qui. Il prossimo servirà a far interagire i personaggi, creare le squadre e sarà una gara senza eliminazione, ma che donerà un premio molto importante.

Mi scuso se questo capitolo può sembrare pesante, ma si trattava di 24 descrizioni diverse, ed io non son molto bravo a renderle leggere.

Alcuni hanno già iniziato ad interagire, ditemi pure con si relazionerebbe il vostro OC, o se ho sbagliato qualcosa nella caratterizzazione.

Ho un unico rimprovero per voi. Quasi ogni stramaledettissimo OC è buono. Mi avete messo veramente in crisi. Come potevo tirare le fila delle varie trame se non c’è un solo sudbolo, doppiogiochista, o cattivo personaggio. Accidenti a questi OC buonisti.

Vi lascio qui la lista degli OC, in ordine di apparizione:
Elinn Eselas
Annabeth White
Cleo Martin
Darcy Morgan
Rebecca Dean
Pam Walsh
Damerae Kajuskin
Wren Kostin
Felix Wood
Jimmy Carrot
Stephan Roth
Stella Morgan
Aiden Joseph McCartney
Asher Bellamy
Charlotte Welch
Santos Mels
Sophie Clarson
Mary Byrston
Maël Levrac
Dylan Milkins
Dylan Stroganoff
Nevil Ramsey
Lionel Conrad
STAGISTA

Riguardo alla stagista, lo dovuta inserire perché The_Malevolent_Girl, tu non mi hai mandato la tua scheda OC. Fai ancora in tempo a spedirmela, la farò entrare in un secondo momento. Altrimenti terremo la stagista.

Voglio dire inoltre che questa serie si ispira molto ad un altra interattiva scritta qualche anno fa, si chiamava A Tutto Reality: Mysterious Island! È stata cancellata dopo pochi episodi, ma mi piacque così tanto che ho deciso di riprendere alcune idee. Il mio OC è lo stesso di allora, e alcune battute sono tratte da lì, fino al secondo episodio. Solo alcuni eventi forse del mio OC saranno uguali.

Consigli e critiche sono ben accetti, purchè siano costruttivi.

Ho detto tutto.
Sciau.

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Capitolo 3
*** 2. Le squadre ai remi. Pronti, via ***


2. Le squadre ai remi. Pronti, via

 

Il sole oramai alto rifletteva i suoi raggi sull’acqua increspata dal continuo agitarsi di 24 adolescenti. Tutti cercavano di muovere i piedi velocemente per mantenersi a galla in quell’acqua gelida di inizio autunno in uno dei più grandi laghi del Nord America, mentre tenevano la bocca chiusa, non per lanciare invettive al conduttore, ma per non bere più acqua di quella che già avevano bevuto.

Poche pedate e tutti riuscirono a mantenersi perlomeno a galla, in quell’acqua limpida e fredda.

-Per tutti i vitelli sotto il Mississippi, sono tutta bagnata. Nel ranch in Texas non c’era tutta quest’acqua.- appena la mandriana Mary finì di parlare, sul volto di tutti i concorrenti di fronte a lei si dipinse un’espressione d’orrore. Mary si girò, e si trovò a distanza ravvicinata dall’enorme dentatura su più file di uno di quelli squali sguinzagliati da Chris.

-Oddio, è spacciata.- disse Charlotte ansiosa, coprendosi gli occhi con le mani.

Ma fortunatamente per la sanità mentale della cheerleader inzuppata, (e con un sonoro disappunto di altri) non ci furono spargimenti di sangue. Velocemente Mary riuscì a legare il suo lazo come delle redini attorno alla bocca dello squalo, e dando un forte strattone gli saltò in groppa.

-Cavalcavo tori più feroci di te a otto anni, bello. Loro almeno avevano le corna per farci male.- urlò da sopra Mary allo squalo, e sorpassando tutti gli altri, con violenti strattoni -Ci vediamo più avanti ragazzi, iihaaa!

I restanti tirarono un sospiro di sollievo appena si allontanò lo squalo, ma ben presto arrivò il secondo, e tutti iniziarono a battere i piedi e muovere le mani per allontanarsi da quella bestia.

 

**

 

Dopo un esaustiva nuotata fino a circa la metà del lago, i concorrenti trovarono ristoro su un isoletta apparentemente preparata per una pausa, poiché vi risiedeva un grosso schermo che mostrava un Chris scontento.

-Ci avete messo una vita, e siete solo a metà del percorso. Bene bene, chi è arrivato qui per primo?- chiese con un finto sorriso l’anziano conduttore. Mai domanda peggiore fu posta.

Si scatenò un violento dibattito tra Sophie e Rebecca “Sono arrivata prima io” “Eri dietro di me, ragazza” “me ne sarei accorta se avessi avuto davanti un gigante come te, e credimi non c’era”.

-Decido io, veloci, altrimenti mi fate perdere anche il massaggio orientale. Vediamo… Pam, Sophie e Mary.- le tre nominate fecero un passo avanti, Sophie non risparmiando un ghigno a Rebecca, che rispose con uno sguardo assassino.

-Voi tre sarete le capitane delle tre squadre che concorreranno in questo reality. Cominciamo da te, Pam. Visto la tua passione per il fuoco, vi chiamerete “Tendisti Focosi” e sarete…- ma Pam non stava già più ascoltando, intenta com’era ad appiccare il fuoco anche su quell’isolotto, partendo da un cespuglietto -Almeno ascoltami, piromane in fasce. Bene. Giocherai con Annabeth, Darcy, Elinn, Jimmy, Lionel e Wren.- i nominati fecero un passo avanti e andarono a collocarsi vicino al loro nuovo leader, anche se tenendosi alle dovute distanze per evitare di bruciarsi.

-Sophie, la tua squadra sarà i “Camperisti Inchiodati”. Aiden J., Asher, Damerae, Felix, Rebecca, Stella e Stephan.- anche loro si radunarono, mentre scintille di competitività sprizzavano dagli occhi del neo-capitano e di Rebecca.

-Tutti i restanti sono nella squadra di Mary, i “Piloti Esplosivi”. Charlotte, Cleo, Dylan, l’altro Dylan, Maël, Nevil e cosa, quella lì, la stagista.- fu Mary a raggiungere i suoi nuovi compagni di squadra, non subendo sguardi d’astio, anzi, non subendo quasi niente. Era una squadra molto taciturna.

-Perfetto, ora che abbiamo fatto le squadre, posso spiegarvi la sfida di oggi.

-Sfida, ma siamo appena arrivati. Non abbiamo ancora raggiunto il campo.

-E proprio questa la sfida, caro Wren che non sa stare zitto quando gli altri spiegano. Come avevo già detto ci sarà un premio per la squadra che arriverà prima, e sarà un premio molto importante, essenziale direi.- e si lascio andare in una piccola risata.

-Quello che dovete fare è costruirvi un’imbarcazione di fortuna con i materiali di prima categoria che troverete qui dietro. Siatemi grati, non vi faccio neanche fare l’ultimo pezzo a nuoto. Sono bravo, vero?- e così interruppe la conversazione, spegnendosi il televisore.

-Camperisti, muovetevi. Non sia mai detto che io ho perso per colpa di uno di voi. Avanti, march.- grintosa Sophie guidò il suo gruppo verso i mucchi di oggetti lasciati sulla spiaggia.

-Credo che dovremmo dirigerci, Piloti, se non vogliamo arrivare ultimi.- fu la volta di Mary, che si avviò con la squadra.

Su quella spiaggetta restarono solo più i Tendisti. -Non dovremmo andare anche noi, capitano?- si rivolse a Pam Annabeth, ricevendo una ben poco soddisfacente risposta.

-Sì, andate. Vi raggiungo subito.- fu l’unica risposta di Pam, ancora inginocchiata intenta a bruciacchiare il suo cespuglio.

-No, tu ora vieni con noi.- arrivò Elinn vicino ad Annabeth a darle manforte, e le due presero la loro neo-guida per le ascelle e la trascinarono fino all’altra spiaggia, dove si erano già radunati tutti.

 

**

La prima squadra a cominciare i lavori fu la seconda, quella dei Camperisti Inchiodati.

-Diamoci una mossa gente. Non perderemo contro quel mucchio di gentaglia, anche se i membri della squadra non sono neanche lontanamente al mio livello. Non ho mai perso, qualsiasi squadra abbia avuto.- fu il discorso motivazionale del loro capo Sophie, che si diresse verso i mucchi di materiali, seguita da alcuni dei più valenti membri della sua squadra, Damerae, Stephan e Rebecca.

Raggiunti gli scarti, prima di iniziare a cercare materiali utili per la loro imbarcazione, Rebecca prese Sophie, che per guardarla mentre iniziò a parlare dovette alzare il collo verso l'alto -Tu qui puoi definirti capitano, capo supremo o quello che vuoi, ma non provare a toccare la squadra. Senza una squadra anche il miglior capitano è perduto. Perciò se ti metti contro la squadra affonderai miserabilmente, e se riuscirai a risalire io non ti perdonerò ciò che hai fatto a noi. Hai capito?

La castana, prima così grintosa e spaventosa, ora era paralizzata tra le forti braccia di Rebecca, che durante il discorso l'avevano alzata fino a far allineare sullo stesso piano le due paia di occhi. Sophie deglutì rumorosamente, e, lentamente annuì.

A quella risposta Rebecca si calmò, e il suo viso si distese, formando un piccolo ma simpatico sorriso, la lasciò scendere -Vedo che hai capito. Dovremmo collaborare, siamo i due più valenti membri della squadra, e se cooperassimo, invece di competere, porteremmo la squadra alla vittoria. Ci stai?- e le tese la mano.

Stavolta la risposta di Sophie fu meno incerta, e tese anch'essa la mano. Le due si avviarono per tornare dai compagni, e mentre camminavano la castana ribadì -Comunque il capo sono io.

 

Intanto tutti gli altri membri dei Camperisti aveva raggiunto le cataste, e quando le due atlete arrivarono videro che Stephan e Damerae avevano già iniziato a selezionare i pezzi a loro parere migliori.

-Quello che dobbiamo costruire è una zattera che ci porti fino alla riva dove si trova il campeggio.- ricapitolò Stephan -Fin qui va bene, ma servirebbero dati più precisi, per indirizzarci con i lavori.

-Dovrebbe essere abbastanza grande da riuscire a trasportarci tutti e otto, e magari potrebbe avere una vela per aumentare la nostra velocità, in caso dovessimo correre contro un'altra squadra.- fu l'utile osservazione di Damerae, che era riuscito a trovare tra un gabinetto gettato via e una vecchia poltrona un grosso telo bianco, senza troppi graffi o lacerazioni -Potremmo usare questo.

-Ottima idea. Altri suggerimenti?- continuò Stephan, ma fu succeduto da un colpo di tosse un po' troppo forte di Sophie, che lo squadrò male.

-Come caposquadra, accetto l'idea del grosso giamaicano qui. Qualcuno ha altre proposte?

-Potremmo mettere dei fiocchi sulle vele e della polvere luccicante.- alzò la mano Stella, e squittì ciò.

-Qualcuno ha altre proposte intelligenti?

Nessuno disse niente, neanche Asher, Felix e Rebecca che erano rimasti in silenzio durante il brainstorming per il battello della squadra.

-Bene, allora direi di prendere tutti i materiali che ci servono e andare in qualche posto vicino alla riva, per costruire questa zattera e vincere la prima sfida.

Tutti i Camperisti si caricarono di legno, stoffa e corde, e Stella prese anche un barattolo di vernice rosa e polvere scintillante ritrovato chissà dove.

Intanto anche la squadra dei Piloti Esplosivi si stava avvicinando ai materiali, non intenzionati a perdere quella sfida.

 

**

 

Quando tutti e otto i concorrenti dell’ultima squadra arrivarono sul posto, nessuno parlò aspettando tutti che il loro capitano parlasse, e lei per niente intenzionata a farlo, anzi più interessata a provare il suo lazo su vari scarti delle cataste.

Fu il Dylan dagli occhi diversi a rompere per primo quel fastidioso silenzio -Dovremmo cercare i materiali per costruire qualcosa, giusto? Qualcosa come una zattera, per esempio?

I membri della squadra annuirono, tranne Mary che era già partita per andare a testare le sue abilità nell’utilizzo di corde.

-Quindi cosa ci può servire? Del legno?- propose ancora Dylan, continuando a guardare con i suoi occhi eterocromatici tutti i compagni, sperando nell’intervento di qualcuno.

In suo soccorso arrivò l’altro Dylan, che parlò rapido, netto -Sì. E corde, e chiodi.

Ma al primo Dylan ciò bastò, e lo ricompensò con un sorriso, e gli parve che Dylan “2” per un attimo contraccambiò quel gesto, ma forse era stata solo un allucinazione provocata dal riflesso del Sole sul lago.

-Perfetto. Allora prendiamo tutto ciò che vi può sembrare utile per la nostra imbarcazione, e qualcuno vada a riprendere Mary.

Intanto la loro capitana aveva trovato, tra il vario pattume, anche un vecchio toro meccanico e gli era saltato in groppa. Il movimento di quel vecchio catorcio sembrava più dato dalle spinte di bacino che l’amante dei rodei metteva, che dal suo meccanismo, anche visto che non era collegato a nessuna presa elettrica.

I vari membri frugarono a lungo tra le macerie, ma alla fine quando si riunirono, ebbero uno scarso bottino. Solo i due Dylan sembravano avere procurato legno e altri materiali, Charlotte aveva invece recuperato alcune vecchie tele bianche, mentre Nevil aveva scovato chissà come una grossa edizione riguardante i più importanti Primi Ministri del Canada, e ora era intento a discuterne con chiunque avesse a tiro, cosa che fece allontanare tutti da lui, tranne la Stagista che non riuscì a sfuggire in tempo, e perciò dovette sorbirsi tutto il discorso in silenzio, senza possibilità di contestare, perché quando Nevil cominciava a parlare, era irrefrenabile. Per fortuna era una stagista di Chris, quindi era abituata alle torture.

Maël non riuscì a procurarsi nulla perché era stato costretto a portare quel vecchio toro elettrico in disuso per Mary. Sembrava che sotto a quell’aspetto da misantropo avesse un animo gentile, e Mary per quel suo gioco si era imposta a tal punto da non riuscire a dirle di no. Inoltre lei non aiutava, perché era rimasta in groppa al toro e continuava a dimenarsi, così che Maël doveva stare attento, altrimenti rischiava di schiacciarsi le mani sotto quel bestione, cosa non molto bella, che non si consiglierebbe a nessuno a cui si vuole bene.

Visto il poco rifornimento, il primo Dylan affermò, mesto -Ci faremo bastare quello che abbiamo. Al massimo torneremo a fare rifornimento in seguito.

Tutta la terza squadra si avviò, chi camminando normalmente, chi trascinando tori e chi cavalcando i suddetti. Andarono verso un luogo un po’ distante della spiaggia, dalla parte opposta della squadra precedente.

 

**

 

Anche la prima squadra riuscì a trovarsi dai rottami, anzi tutta la squadra era già lì, quando Elinn e Annabeth trascinarono una Pam riottosa.

-Uffa, io stavo bene là. Cosa volete squadra?- dichiarò stizzita la piromane.

-Deve darci delle indicazioni, capitano. Cosa dobbiamo fare, che materiali prendere. Cose così.- fu Jimmy a parlare. Stavolta non sembrava più impacciato a parlare, benché lo facesse con una ragazza. Forse semplicemente non considerava quella pazza come una ragazza.

-Bho, fate un po’ voi. Sentite, non ho chiesto io di fare il capo, ma mi hanno dato questo titolo, quindi eseguite i miei ordini e non scocciate.- e si diresse verso i materiali, gli occhi luccicanti alla vista di tutto quel materiale infiammabile.

-Qualcuno la fermi, presto, prima che bruci quello che ci serve per vincere.- urlò non senza un filo di panico ancora Jimmy, e le due ragazze di prima, Annabeth e Elinn, si diressero a dirne quattro all’altra sul suo comportamento che certo non aiutava la loro squadra.

-Va bene, allora, ci serviranno legno, corde, chiodi e teli, se ne troviamo, per fare una zattera degna di tale nome.

A tali ordini di Jimmy, che sembrava trovarsi a suo agio in quel campo, tutti i membri corsero a recuperare ciò che aveva chiesto.

Chi gli era vicino, sentì anche dire, mentre rovistavano -Altro che materiale di prima qualità, Chris, questa roba non andrebbe bene neanche per fare della segatura.

 

Quando ebbero recuperato tutto il necessario, si ritrovarono tutti e otto, Annabeth e Elinn anche loro con vari pezzi di legno e alcuni teli, ancora tenendo sott’occhio Pam.

-Non abbiamo più molto tempo, quindi resteremo qui a costruire la zattera. Tutti pronti?- Jimmy era riuscito a coprire il buco causato dal non comportarsi da capo di Pam, e la squadra sembrava pronta a impegnarsi, spinta da una nuova fiamma.

Si posizionarono più vicini alla riva, di fronte all’immondizia. Jimmy inizio a scegliere i materiali giusti, e tutti gli altri gli stessero attorno, senza chiedergli niente per non volerlo disturbare.

Lionel aveva ora tempo per occuparsi della sua amata macchina fotografica, e dopo averla tirata fuori dalla sua custodia a tracolla, si mise a pulire i vetri e parlottare tra sé -Meno male che la borsa è impermeabile, accidenti a Chris e quel suo bagno del cavolo.

Finita la manutenzione della sua adorata canon reflex, si mise a girovagare per la spiaggia, facendo degli scatti a ciò che lo attirava.

Dopo poco si fermò davanti a Darcy, che non lo notò finché non venne sentì il suono dell’otturatore.

-Cosa ci fai qui, non dovresti aiutare a costruire quella barca che ci farà vincere?- disse Darcy acida, non cercando di celare il suo malcontento e distacco.

-Provo un po’ la fotocamera, per vedere se l’acqua l’ha danneggiata. E comunque non sarei molto d’aiuto, Jimmy è così concentrato in quello che fa che se gli dessimo una mano probabilmente lo distrarremmo soltanto.- e si voltarono entrambi un attimo a guardare quel ragazzo, che era chino su alcuni tronchi, e gli stava lavorando per dargli la forma giusta, e per poterli poi legare con la corda.

-E perché non vai a provare la tua macchina fotografando le ragazze carine, mi sembra che non manchino, nella nostra squadra.- continuò Darcy con la sua via di parole velenose.

-Forse anche qui ci sono delle belle ragazze.- controbattè Lionel -Cioè, non volevo dire niente di male, cioè- e se ne andò, temendo di aver fatto una gaffe assurda. Ma se fosse rimasto, si sarebbe accorto che la pelle lattea di Darcy aveva cambiato la sua gradazione verso una più rosea.

Quel fotografo se ne andò verso gli altri maschi suoi compagni, e se la risposta di Wren quando lo inquadrò con l’obbiettivo fu strana “cos’è quella roba, una macchina per il lavaggio del cervello? Puntala da un’altra parte.”, Santos, nonostante non disse niente, fu felice di quelle attenzioni dedicategli.

Intanto anche le due carceriere, Annabeth e Elinn, avevano iniziato a socializzare.

-Io ho paura di rimanere chiusa in luoghi ristretti.

-Sei claustrofobica? Pensa che io ho paura dell’altezza, e addirittura dei cani.

-Dei cani, ma sono così teneri. Non sono cattivi, sono i nostri migliori amici.

-Lo so, ma non riesco ad avvicinarmi ad uno di quelli. Amo però disegnare e viaggiare.

-Anche a me piace viaggiare, e salire sugli alberi. Salgo lassù quando discutevo con qualcuno, a casa, e li mi rilassavo, e capivo che il motivo della lite spesso era futile. Cambiando punto di vista si notano molte cose che altrimenti tralasceremmo.

-Perfetto, ora sapremo dove trovarti, se ti arrabbierai mai con noi.- e con questa ultima di Elinn, le due ragazze si misero a ridere, come se avessero in quella chiacchierata creato un ponte tra le due.

-Finito.- l’urlo di esultanza di Jimmy richiamò i compagni da lui, che era fermo a riva, sudato con vicino una splendida zattera. Oltre alla semplice base, era munita di un timone per direzionarla, e di una bella tela trasformata per l’occasione in una vela, su cui erano riusciti anche a disegnare velocemente il logo della squadra, un cerchio rosso con all’interno una tenda che prendeva fuoco.

Tutti invece andarono a fare i complimenti al carpentiere della squadra, che da solo era riuscito a recuperare e superare le due squadre concorrenti, e sembrava anzi che la squadra dei Camperisti li guardasse, e arrivassero da loro grida d’ira.

Purtroppo la loro felicità fu la loro rovina. Mentre erano tutti intenti ad esultare per Jimmy, Pam era stata lasciata libera dalla sua prigionia, e con un forte desiderio di veder ardere qualcosa. L’unica cosa infiammabile li vicino era la zattera della squadra, e soprassedendo ad ogni spirito di giustizia e bontà che aveva, iniziò a dargli fuoco in vari punti.

Wren fu il primo ad accorgersene, sentendo un penetrante odore di bruciato che ricondusse a motori di astronavi marziane, ma si scoprì essere la loro imbarcazione, o quel che restava.

Per quanto provarono a placare le fiamme, ciò che rimase fu solo nere cenere, e davanti a tale scempio, rivolto al cielo, Jimmy lanciò un urlo che provocò fughe di massa di animali, onde e temporali.

 

**

 

Sophie era malignamente felice ora. Se prima le era salita la rabbia alla vista della zattera dei rivali, dopo il tocco finale dell’altro capitano la sua squadra era risalita in testa.

Oramai la loro imbarcazione era pronta per più della metà, e con gli sforzi congiunti di tutti i membri, non ci sarebbe voluto ancora molto.

-Muoviamoci. Siamo di nuovo in gara, e non voglio perdere anche quest’occasione.

Tutti gli otto cercarono di impegnarsi a completare la zattera, ma solo gli sforzi di Damerae, Stephan, Sophie e Rebecca sembravano portare a qualcosa di concreto.

Felix sembrava più intento a creare un piccolo pupazzetto con foglie e rametti, e impiccarlo con un cappio improvvisato, ma lanciò tutto in aria quando zampettò su quella bambolina un piccolo ragnetto, gridando con una forza tale l’hawaiano da rischiare di farsi cadere gli occhiali dal naso.

La bionda Stella si era messa a dipingere con la vernice rosa dei pezzi di legno, che poi passava a Sophie. Lei, con un “Grrr...azie” li prendeva, ed appena la bionda si girava li buttava via.

Asher aveva provato a fare qualcosa, ma con le sue mani delicate abituate a lavori meno fisici, non combinò niente di buono, colpendo anzi due o tre dita di Aiden con il martello, mettendolo fuori gioco nel lavoro. L’unica cosa che poteva fare era passare i materiali che gli chiedevano.

 

-Finito. La nostra vittoria e assicurata.- ammise per la prima volta raggiante Sophie, mentre Stephan e Rebecca varavano la loro zattera.

Quando furono saliti tutti e otto, Damerae spiega la vela, e si iniziarono a muovere verso la sponda dove si poteva scorgere il campeggio, la loro meta.

 

**

 

Intanto, per la squadra dei Piloti le cose non andavano altrettanto bene.

Il capitano Mary aveva ripreso il suo rodeo selvaggio con il toro meccanico, e Maël era stravaccato alla base di esso, sfiancato dal trasporto di quel bestione.

Charlotte era oramai contagiata dalla foga creativa, e stava marchiando le tele che aveva recuperato con le tempere nello zaino, con dipinti “impressionanti”.

Nevil era assorto nel suo trattato di politica, da cui ogni tanto metteva fuori il naso per fare qualche osservazione, o parlare di qualcosa. Parole che si perdevano nel vuoto, perché nessuno lo stava più ad ascoltare.

Cleo non sembrava fare niente, ma quando le si chiedeva di fare qualcosa, era come se non ascoltasse.

La stagista era intenta a far nulla, se non a cercare di sfuggire dalle telecamere come le era stato insegnato, e visto quanta concentrazione richiedeva quella fuga continua, non poteva mettersi a martellare, legare e tagliare.

I due Dylan, d’altro canto, stavano a fissare sconcertati le scenette che si presentavano ai loro occhi. Il primo, con gli occhi bicolore spalancati, aprì e chiuse la bocca un paio di volte, indeciso. Poi, grugnì e gridò -Ora basta! Vogliamo o no vincere questa dannatissima sfida?
Nessuno sembrò accorgersi di lui.
L’altro Dylan arricciò il naso e strinse gli occhi a due fessure. Il suo colorito ceruleo si tinse di un rosso pomodoro maturo. Sembrava una teiera pronta ad esplodere.
-Basta! Basta! Brutto branco di idioti, smettetela di fare i bambini e costruiamo questa fottutissima zattera o giuro che vi soffocherò uno ad uno con le mie stesse mani!- ruggì.
D’improvviso, fu il silenzio a regnare. Gli sguardi disorientati e confusi della squadra blu erano tutti a fissare il volto fumante di rabbia del ragazzo col pizzetto scuro.

Il volto si corrugò, come se avesse capito solo ora l’azione che aveva appena compiuto, e gli occhi rossi ritornarono grigi, tremanti di panico -Cioè, sì… dovremmo metterci al lavoro… sì.

Ma appena ebbe finito di parlare, la stramboide Cleo mise mano nel suo enorme borsone, e con un “Bilùbidù!” tirò fuori una pistola e la puntò contro il Dylan dello scatto d’ira -Se Dylan vuole uccidere Cleo, Dylan seguirà Cleo!- e fece un sorriso a trentadue denti.

La tensione era palpabile. Mentre gli altri sei seguivano la scena atterriti, Cleo continuava a puntare tranquilla la pistola su Dylan, e il bersaglio sudava freddo di paura.

-Io non voglio farti niente. Stai, stai tranquilla.- disse Dylan mettendo le mani avanti, sempre con la pistola puntata addosso, sentendosi il terrore nelle sue parole.

-Dylan non vuole uccidere Cleo? Bene, ma ora Cleo deve finire la sua opera.- e rinsaldò la sua presa sull’arma, facendo tremare tutti i concorrenti.

Uno schermo provvidenziale sbucò da sotto un masso, e il faccione di Chris disse -Cara Cleo, temo che se uccidi un concorrente dovrò squalificarti. Mi dispiace.

-Cleo squalificata? Ma se Cleo viene squalificata non vince i soldi, e a Cleo servono i soldi. Va bene, Cleo ora non ucciderà Dylan.- e abbassò l’arma, rimettendola nel borsone.

Il primo Dylan chiese -Chris, non le requisisci la pistola?

-Scherzi, sai che ascolti se un concorrente muore in diretta? E non ci andrei di mezzo neanche io, perché il colpevole sarebbe Cleo. Fantastico.- e così euforico Chris sparì di nuovo sotto il masso.

Tutti gli otto concorrenti si misero al lavoro lasciando le loro attività, temendo la rabbia del pazzo Dylan e di Cleo.

Ma anche dopo un ora di lavori, tutto ciò che riuscirono a fare fu una misera piattaforma di legno, che al primo contatto si disgregò nei pezzi iniziali.

-Non abbiamo più tempo di costruire una zattera. Prendete tutti un pezzo e iniziate a nuotare tenendovi a quello.- decise il primo Dylan, e nessuno ebbe da obbiettare, neanche Nevil che nel primo pezzo di lago si era dovuto aggrappare al grosso Damerae per non affogare.

Tutti i Piloti si gettarono in acqua ed iniziarono a pedalare, capendo che le loro possibilità di vittoria erano calate drasticamente.

 

**

Intanto la squadra dei Camperisti era quasi giunta a riva. Sophie guardava la spiaggia emozionata, agitandosi per l’imminente vittoria, e solo il contrappeso degli altri non fece cadere tutti in acqua.

Appena toccarono la terra, Sophie scese esultante -Sì, abbiamo vinto. Siamo arrivati primi. Evviva.

-Sei così sicura, Sophie?- a parlare era stata una Darcy ghignante, vicina alla sua squadra e ai resti carbonizzati della zattera, poco distanti dall’approdo.

-No, non è possibile. Come hai fatto ad arrivare prima?

-Eh… come abbiamo fatto Jimmy?- il ghigno iniziale le si tramutò in un’espressione interrogativa.

-Bella domanda.- e Jimmy tirò fuori da chissà dove un foglio su cui c’erano disegnate le due squadre e il loro percorso, e quello della squadra dei Tendisti finiva con la zattera carbonizzata -Se lo stanno chiedendo tutti dietro lo schermo.

Ma a Sophie quella risposta non bastò, inizio a urlare e dimenarsi, e solo gli sforzi congiunti di Damerae e Rebecca riuscirono a impedirle di buttarsi contro tutta la prima squadra.

 

**

 

Ci volle ancora un po’ di tempo prima che giunsero anche tutti i concorrenti della terza squadra. Le altre due erano disposte sulla spiaggia in attesa, con in metà Chris, e Sophie sembrava aver sbollito la sua rabbia, per quanto guardasse ancora male tutti i Tendisti.

-Ce ne avete messo di tempo. Devo ancora mostrarvi il campo, e tutto il resto.- detto ciò Chris si incamminò seguito dalle prime due squadre, ed in fondo la terza ancora zuppa.

Il campo non era molto esteso. La riva del lago si apriva su una radura racchiusa in una fitta boscaglia, come tutto il campo, a parte per un unica via sterrata, oltre gli edifici. Questi erano tre casette prefabbricate malridotte, poste in cerchio attorno a un area centrale, in cui si trovava un ampia zona adibita ai falò. Infine, vicino alla strada, c’erano tre lunghi tavoli, ed una grossa tenda collegata ad un altro fatiscente immobile, che probabilmente era la cucina.

-Bene, per questa stagione avremo un nuovo mezzo per eliminarvi, che sarà anche l’unico mezzo per andarsene, a meno che non vogliate prendere la via dell’ultimo saluto.- e cominciò con una risata lugubre.

-Queste tre casette saranno la vostra residenza finché rimarrete qui. Una per ogni squadra, all’interno sono divise fra maschi e femmine (quest’ultima fu presa con molta delusione da alcuni ragazzi con gli ormoni un po’ troppo alti, ma qualcuno in particolare apprezzo questa divisione, finché non si ricordò delle squadre separate).

-Il confessionale è nella foresta, a cinque-dieci minuti da qui. Se volete dire qualcosa, o espletare le vostre funzioni fisiologiche, sapete cosa fare. Altrimenti gli alberi sono vostri amici.

-Ma veniamo al premio per la squadra vincitrice. La squadra dei Tendisti vince, rullo di tamburi, dei letti.

La ricompensa incurvò i volti dei concorrenti, e Sophie iniziò a ridere ad alta voce -Dei letti? Era questo il premio? Bel premio sciocchi, ahahaahh.

Ma Chris rimase incurante a questo sfottò. Solo quando Wren domandò, riprese a parlare -Ma se noi avremo dei letti, vuol dire che gli altri non ne avranno?

-Giusta osservazione, pazzo ufologo, e dico anche esatta. I Camperisti, arrivati secondi, avranno delle amache, mentre i Piloti, giunti per ultimi, dovranno accontentarsi di dei comuni sacchi a pelo.

Le risate di Sophie cessarono, e i le ultime due squadre iniziarono a preoccuparsi.

 

CFZZZ

Asher fissava la telecamera, arrabbiato -Dovrei dormire su delle stupidissime amache? Non lo farò mai. Io ho sempre vissuto in uno dei migliori hotel del mondo, non mi adeguerò a queste condizioni a dir poco disumane.

CFZZZ
 

-Bene, ora che vi ho spiegato tutto, andate a sistemare le vostre cose. La prima giornata è finita, e vi aspetta la cena di Chef.- molti risultarono più terrorizzati che felici di mettere qualcosa sotto i denti dopo quella faticosa giornata, ma tutti in silenzio si diressero alle rispettive casette.

 

Oramai era sera, le cose erano state sistemate e il desinare di Chef era sceso negli stomaci dei 24 ragazzi, anche se aveva tentato di risalire piuttosto che scivolare liscio. Il cielo era tinto di rosso, e gli stagisti addetti stavano iniziando a ravvivare il falò centrale, mentre i giovani si rilassavano nelle casette e alle entrate delle suddette.

 

CFZZZ

La stagista vestita di rosso stava seduta sulla tazza del putrido confessionale, non intenta a dire niente. Solo dopo vari movimenti di qualcosa o qualcuno dietro la telecamera, la ragazza si mise a parlare, con fatica, come se non lo facesse da un’eternità -Io, penso, potrei provare, a vincere, potrei. La squadra a, sì, perso, ma non è detto. Ora, sono in gioco, ora. Dovrei provare, mica mi manderanno via, cioè.

CFZZZ
 

Dalla sterrata via giunse in un polverone una bionda ragazza, dagli occhi blu e notevoli bruciature sulle ciocche dorate, forse dovute ad un incompetenza ad usare la piastra. Correva scuotendo i lunghi arti, ma sembrava che fosse molto affaticata da quella camminata. Trascinava con se i suoi bagagli

-Sono arrivata Chris. Sono l’ultima concorrente, Selene Rochira.

-Perfetto. Selene, tu d’ora in poi sarai nella squadra dei Piloti Esplosivi. Vai pure a sistemare le cose. Cosa, mi dispiace per te ma sei stata eliminata.

 

CFZZZ

Il volto della stagista era paralizzato in un’espressione sbigottita.

CFZZZ
 

-Non pensavo avremmo mandato qualcuno già via questa settimana. Bene, cosa, ora sali su questa macchina.- e Chris indicò una vecchia jeep scassata, posta all’inizio della strada sterrata.

Appena salita sul mezzo, per la prima volta la ragazza in camicia aprì bocca davanti ad altre persone -Chi è che guid…

Ma Chris non la lasciò finire, che con un gesto rapido lanciò un fiammifero acceso all’inizio di una miccia che finiva sul fondo del macchinone -Nessuno. Ahaah.

E la macchina partì, spinta da centinaia di razzi pirotecnici posti sul fondo del macchinone. Si diresse lungo la diritta via sterrata, e quando fu fuori dalla vista, si levò in alto una composizione di luci e immagini pirotecniche.

-Vi è piaciuta la Boom-Boom Jeep della Vergogna? Sento che questa stagione sarà elettrizzante.

I 24 concorrenti, superato il primo momento d’incredulità, tornarono alle loro faccende.

-Cosa succederà ancora in questa stagione? Ci saranno amori, passioni, odi e rancori? O tutto filerà liscio e si arriverà ad una finale tutta fiori ed amicizia? Scopritelo qui, su A Tutto Reality: CampEFP.

 

Angolo dell’Autore:

Anche questo secondo capitolo è finito. La vera storia inizia da qui, ho già buttato giù alcune amicizie, odi e passioni, ma ditemi voi se sono fuori strada.

 

Dal prossimo capitolo inizieranno le votazioni, che gestirò in un modo particolare. Ve ne parlerò meglio la prossima volta.

 

Vi lascio la lista delle tre squadre, per permettervi di chiarirvi le idee.

TENDISTI FOCOSI   |   CAMPERISTI INCHIODATI   |   PILOTI ESPLOSIVI

Pam Walsh CAP      |   Sophie Clarson CAP           |   Mary Brystol CAP

Annabeth White     |   Aiden Joseph McCartney    |   Charlotte Welch

Darcy Morgan        |   Asher Bellamy                    |   Cleo Martin

Elinn Eselas           |   Damerae Kajuskin              |   Dylan Milkins

Jimmy Carrot         |   Felix Wood                          |   Dylan Stroganoff

Lionel Conrad        |   Rebecca Dean                    |   Maël Levrac

Santos Mels | Stella Dean | Nevil Ramsey

Wren Kostin | Stephan Roth | Selene Rochira

 

Devo chiedervi se posso inventarmi fatti imbarazzanti sul loro passato, oppure voi potete dirmene qualcuno.

 

Inoltre nel testo ho nascosto una semi-citazione, un dialogo che ho adattato alla scena in cui si trova.

 

In più, la sfida di questo capitolo e una scena in particolare sono prese dall’interattiva cancellata che ho già citato nello scorso capitolo. Ma lo giuro, solo più una cosa che forse aggiungerò nel prossimo capitolo, e poi sarà tutta farina del mio sacco (Sì, farina. Nessun’altra polvere bianca di dubbia provenienza).

 

Ho detto tutto.

Sciau.

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Capitolo 4
*** 3. Gioco di Segreti, Segreti di Gioco ***


3. Segreti di Gioco, Gioco di Segreti

 

Asher Bellamy fissava imbronciato l’amaca su cui avrebbe dovuto dormire, indossando la sua tenuta da notte, composta da un paio di pantaloncini rossi e una maglia a mezze maniche gialla con motivi geometrici rossi e arancioni. -Stupido Chris, come dovrei dormirci su ‘sta roba? Non mi terrà, mi girerò di notte e cadrò per terra facendomi male. Malnato Chris.

-Fratello, metti dei cuscini per terra ed il gioco è fatto.- suggerì Stephan, seduto sulla sua amaca, indossando solo dei boxer neri.

-Oppure potresti evitare idee stupide e coricarti normalmente. Vedrai che non cadi. Io sono cresciuto dormendo su cose così, e non mi sono mai fatto male.- propose Damerae, mentre si stava mettendo una t-shirt blu, e già indossava pantaloncini blu, e pantofole di ugual colore.

-Ehi ragazzi, non sprechiamo questa prima sera dormendo. Abbiamo tutto il resto del reality per dormire normalmente, e prima di una settimana non avremo altre gare. Questa sera facciamo festa.- saltò giù dalla sua branda Felix, una canottiera bianca e pantaloni neri. La sua proposta poteva suonare strana, se accostata al volto coperto da spessi occhiali, ma gli altri avevano iniziato a capire come andava con lui. Vicino al suo giaciglio c’era appoggiato una custodia di qualche strumento, una chitarra o un basso forse. -Tu ci stai, amico?

La domanda era rivolta a Aiden, il quinto inquilino della stanza. Era coricato sulla sua amaca, anche lui con solo i boxer. -Ok, va bene. Che facciamo?

Tutti e quattro guardarono il festaiolo con i riccioli, che era stato mutuamente proclamato organizzatore della festa. -Non hanno ancora finito di sistemare tutti i viveri, così sono riuscito a sgraffignare qualche bottiglia di alcool. Che ne dite di qualche giro al Gioco della Verità versione alcolica? Uno gira la bottiglia e chi viene scelto beve un goccio e poi gli fanno una domanda. Ci state?

Stephan e Damerae accettarono, mentre Asher respinse chiaramente l’offerta -Non sapete divertirvi senza ubriacarvi come degli idioti? Siamo in un reality, sicuramente ci filmeranno. Inoltre quelle bottiglie sono di una marca abbastanza scadente, e si sono già riscontrati vari casi di intossicazioni da chi aveva consumato quei liquori.- e si coricò sulla sua amaca, talmente arrabbiato da dimenticarsi il suo odio per quel bivacco.

-Va bene, il signorino Bellamy non sarà dei nostri. Comunque non credo ci stiano filmando. AJ, sei dei nostri?- scherzò Felix.

-Ok, basta che non esageriamo.

-Figurati. Cominciamo?

I quattro si sedettero al centro della stanza, in cerchio attorno ad una bottiglia ancora chiusa, mentre Damerae ne apriva una. Le prime domande non furono troppo private, le solite cose, se c’era qualche ragazza che gli piaceva, così. Bevvero e dovettero rispondere soprattutto Damerae e Felix, il primo senza farsi problema a rispondere alle domande, il secondo euforico, anche prima di bere.

Ma dopo vari giri anche Stephan, e in minor quantità Aiden, che beveva sorsi più piccoli degli altri, furono un po’ brilli.

-Tocca a me farti la domanda, Stephan. Tra te e Stella, eeehhh.- chiese allusivo Damerae, con l’alito che ad avere un accendino prendeva fuoco.

-Con quella? Non c’è niente. L’ho già detto che per ora non sono interessato a nessuna in particolare qui al campo.

-A già è vero, scusa, l’avevo dimenticato.- masticò le parole Damerae.

-Tocca a AJ girare la bottiglia. Vai.- urlò Felix ad un tono troppo alto, e i due ai suoi lati Stephan e Damerae gli si avvicinarono alla faccia, e mettendo un dito davanti alla bocca, fecero entrambi “Sshhh”, con un gesto sbilenco.

Aiden prese la bottiglia e la fece ruotare, puntando su Felix. Fecero ancora qualche domanda, e poi lasciarono la bottiglia, e si misero a parlare.

-Tu AJ hai dei figli? Quindi vuol dire che lo hai già fatto. Io lo ho fatto per la prima volta con una bella ragazza qualche anno fa in una tenda con una di cinque anni più grande. O erano dieci? Era bionda, ricordo. O forse era bruna e la bionda era la sua amica.

I tre lasciarono Felix a farneticare sulla sua “avventura” nella tenda con una ragazza, e parlarono tra loro.

Improvvisamente Felix si alzò da terra, dove nel frattempo si era coricato. -Voglio fare una sonata a tutte le ragazze che ci furono in quella tenda. E ai piccoli di AJ.- tirò fuori lo strumento dalla custodia, che si rivelò essere un basso elettrico. Nonostante mancò qualche nota a causa dell’alcool che aveva in circolo, non suonava niente male. Poi iniziò a cantare, e se alle prime il suo pubblico non si accorse di niente, dopo un po’ neanche tutto quello che avevano bevuto permetteva di non accorgersi di quanto fosse stonato.

Allora lanciò un acuto, e dalla stanza accanto arrivarono delle urla -Volete smetterla! Noi ragazze vogliamo dormire.

Così Felix ripose il basso, e si sedette di nuovo per terra vicino agli altri, dove ben presto tutti e quattro si addormentarono.

Ci fu un tonfo, poi Asher urlò -Ahia. Lo avevo detto che cadevo da quella roba.

 

~

 

La settimana passò rapida dopo quel festino iniziale, e come detto da Felix sembrò che nessuno se ne accorse, anche se il mattino successivo la festa Sophie sgridò tutti i cinque membri maschili della squadra, compreso Asher, non volendo ascoltare le sue giustificazioni. Quel ragazzo sofisticato non accettò di buon grado il rimprovero, ed cercò di evitare per tutta la settimana il capitano.

Una settimana dopo l’inizio del reality, dopo pranzo, mentre i ragazzi si ritrovavano attorno alle casette, ed alcuni riposavano, Chris fece risuonare la suo voce dagli altoparlanti -Tutti i concorrenti vicino alla strada dell’eliminazione. Avete due minuti. L’ultimo che arriva sarà penalizzato nella sfida di oggi.

Tutti si affrettarono a raggiungere il luogo di ritrovo. Nella parte maschile della casetta dei Tendisti, c’erano solo più Wren e Jimmy. Se il secondo stava finendo di cambiarsi in tutta fretta, mettendo entrambe le gambe nello stesso pantalone, Wren era coricato sul suo letto, rivolto verso il muro.

Quando Jimmy ebbe finito alla belle-meglio di vestirsi, si diresse da Wren -Muoviti Wren, dobbiamo andare al luogo della sfida. Non hai sentito Chris?- e mentre disse ciò lo scosse, e lui si girò verso di lui gli occhi spalancati. Jimmy tirò un urlo di terrore.

Solo allora Wren si svegliò, e sbatté varie volte gli occhi, prima di vederci bene -Cosa c’é? Stavo dormendo. Ahhug- concluse con uno sbadiglio.

-Sfida. Chris. Macchina a petardi.- e corse fuori di fretta Jimmy.

Wren ci mise un attimo a capire, ma poi si diresse al ritrovo con i vestiti che aveva addosso, anche se stropicciati si era addormentato con gli abiti giornalieri, ed il cappello di stagnola.

-Bene, il signor Konstin ci degna della sua presenza. Poiché è l’ultimo, avrai uno svantaggio in questa sfida.- disse Chris davanti all’inizio della lunga strada sterrata che si dipanava per gli sterminati boschi che circondavano il campo, il mezzo esplosivo dell’eliminazione dietro a lui. -La sfida di oggi sarà una cosa che vi aiuterà a conoscervi, carattere tipico dei campeggi. La sfida mi è venuta in mente grazie alla festicciola del signor Felix.- tutti si girarono incuriositi verso l’occhialuto con i riccioli, mentre questo sembrava per la prima volta a disagio. I tre altri festaioli fingevano di guardare altrove, e Asher lo fissava fiero, orgoglioso di sapere che aveva ragione lui, ed aver fatto bene.

-Questa doveva essere una sfida con api, leoni e tante altre cose interessanti. Terrò queste sorpresine per dopo.- di colpo gli sguardi a Felix si fecero sereni e riconoscenti, lieti di non dover compiere quella sfida interessante, che per Chris voleva sicuramente dire mortale.

-La sfida di oggi sarà una versione rivisitata del gioco della verità. Divisi in squadre, a turno verrà estratto un giocatore del team. Questo dovrà dire un suo segreto intimo ed imbarazzante, di cui io darò un indizio. Se lo farà, la squadra avrà un punto. Se non risponderà sinceramente, perderanno un punto e le altre due squadre avranno una possibilità di indovinare, ricevendo entrambe un punto. Se azzeccheranno il segreto avranno ne avranno un altro, ma se sbaglieranno, un punto in meno. Si vince ai 15 punti. Andiamo.

I 24 ragazzi vennero condotti dal conduttore rifatto attraverso un sentiero che prima nessuno aveva notato, fino ad una strana radura, dove c’erano tre scalinate con tavolo, disposte a cerchio rivolte verso lo stesso punto. Ogni panca riportava logo e colore della squadra, e i concorrenti non ebbero problemi a disporsi.

Chris si dispose al centro, sopra un palco triangolare alle cui basi c’era il punteggio attuale. 0-0-0.

-Cominciamo. Visto che sei arrivato ultimo, Wren cominci tu. Dicci, cappello di stagnola, la tua schiena, la tua paura, la tua fissazione.

Wren si era seduto nella seconda fila, vicino a Jimmy, aveva iniziato a sudare, le gocce si potevano vedere attraversargli il viso. Forse era il sole, erano le due di pomeriggio ed era alto, ma non faceva così caldo. Timoroso, disse -Non so di cosa stai parlando, Chris.

-Non vuoi rispondere, peccato. Un punto alle altre squadre, che ci porta a 0-1-1. Provate a rispondere.

Rebecca fu più veloce di tutti, e disse -Forse si tratta degli alieni?

-Risposta non completa, ma la accettiamo. Andiamo a 0-2-1. Tocca ai Camperisti.

Sui tre schermi iniziarono a scorrere rapidi i volti degli otto concorrenti della squadra blu, mentre dal suo posto in prima fila vicino solo a Darcy, Pam commentò del compagno -Femminuccia, pfui. Gli UFO, sì.

Il volto che si fermò fu quello di Stella, che sorrise raggiante -Stella Stellina, dicci, come va la tua vita amorosa?

Il viso prima allegro della bionda ebbe una smorfia di dolore. -Credo che tu Chris intenda parlare del mio ex-ragazzo.

-Proprio lui. Come sta ora?- disse Chris con ghigno malefico.

-Credo, bene. Non dovresti chiederlo a me, ma a Darcy.

-E perché, Stellina cara?

-Perché ora sta con lei.

-Era la risposta che volevo. Il punteggio passa a 0-3-1.- intanto Darcy guardava compiaciuta il volto non più felice della sorella maggiore.

 

CFFZZZ

Darcy era seduta nella latrina -Adoro quando mia sorella è triste. È l’unico motivo per cui non l’ho ancora affattu… eliminata, volevo dire eliminata.- disse agitata Darcy.

Prese poi a colpire la telecamera -La cassetta, datemi la cassetta. Come si apre questo coso?

CFFZZZ

 

-Passiamo ai Piloti. Gira, gira, gira. Charlotte, la domanda è su di te. Sei amica di Sophie, una grande sportiva, ma una volta l’hai battuta alla grande in una gara. Vuoi dirci quale?

La faccia della dolce Charlotte divenne rossa come il rosso delle sue tempere -Era una gara… di… rutti.- l’ultima parola sussurrata. Chris le chiese di ripetere, e lei ridisse -Rutti.

-Esatto.- Il punteggio loro passò a 2, e Charlotte nascose il volto dalla vergogna, ma nessuno disse niente, se non Felix che era esaltato per aver scoperto una campionessa di rutto libero.

-Non fermiamoci. Tendisti.

 

~

 

La gara era già molto avanti, con il punteggio di 5-11-9. Dei Tendisti già tre volte era uscito Santos, che non rispondeva mai riguardo “per chi gli batteva il cuore”. Damerae, suo amico, aveva fatto il nome di varie ragazze che conoscevano entrambe, ma erano sempre sbagliate, e al terzo gli parve che l’amico ispanico fosse indispettito da quelle risposte. In realtà era uscito tre volte Darcy, ma stranamente il tabellone faceva ancora uno scatto e finiva sul successivo, Santos.

-Ancora il turno dei Tendisti. E gira, gira, e la domanda sarà fatta a…

-Calmati Darcy, non devi preoccuparti, non hai niente da temere.- Lionel disse alla compagna cercando di confortarla -Ogni volta ti muovi e agiti le mani, rilassati.

-No, non è per quello, è che…

Ma si distrasse per parlare al suo vicino, e intanto la ruota si era fermata su di lei.

-Darcy, tocca a te. E questa volta ne sono sicuro. Vedo che hai un bel tatuaggio al polso. Vuoi dirci a cosa è legato?- Darcy cercò di nascondere con la mano il polso sinistro, ma era già stato inquadrato dalle telecamere, e tutti avevano potuto vedere quella stella inscritta in un cerchio.

-Tic tac, tic tac. Rispondi, ragazzina strana, oppure farai perdere un punto alla tua squadra, e mi sembra che ne abbia già persi abbastanza. Non vuoi rispondere? Bene. Altre squadre, a voi.

Tutti erano calmi, solamente Stella si sbracciava dalla sua postazione. Inizialmente Chris fece finta di non vederla, ma non poté ignorarla a lungo.

-Quella è una stellina, e il nome della sua sorellona è Stella, quindi la mia sorellina si è fatta un tatuaggio dedicato a me. Che dolce!!!

-Mi dispiace, ma i tuoi viaggi mentali si discostano dalla realtà. Il punteggio si ferma su 4-11-10. Continuiamo.

Intanto Darcy guardava la sorella provando non solo un’emozione. Era felice perché la stupidità della consanguinea le aveva permesso di preservare il segreto, ma di provava anche tanto odio per aver solo osato insinuare che le volesse bene. La avrebbe eliminata.

 

CFFZZZ

Stella guardava fissa l’obbiettivo -Secondo me Chris mi ha mentito. In realtà Darcy mi vuole bene, e quando saremo grandi andremo a vivere nel mio castello tra le nuvole di zucchero filato, a bordo di unicorni rosa.- guardò la telecamera -Sì che ho un castello incantato. L’ho comprato su Internet. Era un sito che si chiamava intortagrulli.com. Pensavo fosse un sito di torte, invece ho trovato un castello. Iiiihhh.

CFFZZZ

 

-Felix! Sembri avere un animo da vero festaiolo, nonostante il tuo aspetto. Ma forse dentro non sei solo così. C’è un’altra parte di te? Qualcosa che non vuoi dirci?- nascosto dietro ai suoi occhiali aveva iniziato a stringere i pugni, e i suoi denti si sfregavano con forza. -Non aver timore, il tuo segreto non verrà detto a nessuno, siamo solo noi, qui in diretta mondiale.

-STAI ZITTO MCLEAN!- l’urlo che scaturì fece sobbalzare i suoi riccioli. Felix era in piedi mostrando i pugni verso il conduttore, e Damerae e Stephan ai suoi lati lo trattenevano a stento, nonostante fossero più grandi di lui.

-Sembra che l’amico qui sia incapace… di rispondere, e se continua così forse anche di intendere e di volere. Visto quanto ci tiene, nessun altro proverà ad indovinare. Ma tolgo due punti ai Camperisti, e ne do due alle altre squadre. Siamo a 6-9-12. Solo più tre punti ai Piloti per vincere. Tocca a loro.

Intanto Felix si era calmato, e sembrava vergognarsi di quello che aveva fatto, di quel suo scatto d’ira.

 

CFFZZZ

Era nel confessionale, ancora con la faccia vergognata -Mi capita a volte di lasciarmi prendere dall’ira, ma non lo faccio apposta. Mi succede se mi danno del secchione, o se sanno del mio lato segreto.- comprendendo ciò che aveva appena detto, si buttò sulla telecamera -La cassetta, datemi la cassetta. Come si apre questo coso?

CFFZZZ

 

-Selene. Selene cara, sei nuova qui, quindi facciamo un po’ di conoscenza, parlando dei tuoi segreti. Dimmi Selene, cosa è successo al vaso di mamma. Il vaso di mamma? Che razza di domanda è? Chi ha scritto queste cose?- Chris si rivolse infuriato agli stagisti, gettando a terra le varie domande sui concorrenti.

-Tu parli Chris del vaso di mia mamma, che un giorno trovò misteriosamente rotto. Io incolpai il mio fratellino Manuel, ma lo avevo rotto io giocando con Leonard, un mio amico. Non potevo però farmi mettere in punizione, perché…

Ma Chris la interruppe -Va bene, va bene, un punto alla tua squadra. Non voglio perdere tempo con queste inutilità. Ci sono ancora molti segreti interessanti da svelare.

 

CFFZZZ

Selene era a gambe incrociate seduta nel confessionale -Ma come osa Chris interrompermi. Io lo disintegro, lo stritolo, lo distruggo.- Poi si ricordò di qualcosa, e guardando la telecamera disse dolcemente -Scusa mamma per il vaso.

CFFZZZ

 

-Ultime domande. Tendisti, a voi. Lo sfortunato è… Pam. Il primo capitano. La avevamo lasciata da parte, ma c’è anche lei. Allora Pam, dicci…- ma quando Chris guardò verso il suo posto, lei non c’era. Poco dopo un BOOOM partì da sotto il palco centrale, sotto ai piedi di Chris. Le fiamme divamparono dagli schermi, e Chris iniziò a urlare. Tutti si misero a correre, fino alla radura vicina.

Pam uscì per ultima dalla zona delle fiamme, dove gli stagisti stavano cercando di spegnere l’incendio, anche se non con molto successo. -Avete visto che belle fiammate? Certo, non ho potuto usare l’accendino, ma son venute belle lo stesso. Come va la sfida, squadra?

A quella domanda tutti la guardarono male. Erano bruciacchiati e i vestiti di alcuni erano ancora in fiamme, e stavano cercando di spegnerli, come la maglietta di Jimmy, che non aveva voluto togliersela anche se bruciava.

-La sfida è finita. I Tendisti hanno perso. Piloti, voi siete arrivati al primo posto.- Gridò Chris isterico, ancora agitato per l’accaduto.

-Ma la sfida non era ancora finita. Non è giusto.- disse qualcuno.

-Io sono il presentatore e io decido quando iniziano e quando finiscono le sfide. Chiuso. Ora andate a cambiarvi e a mangiare da Chef, che stasera ci sarà la prima cerimonia di eliminazione e vi voglio tutti presenti.

 

CFFZZZ

Sophie stava per scoppiare dalla rabbia -Non abbiamo vinto, di nuovo? Quel Chris maledetto, avremmo potuto rimontare. Stupida squadra, stupido gioco, stupido reality.- e si mise a dare calci per terra e alla latrina.

CFFZZZ

 

~

 

La cena fu lunga per molti, soprattutto per i Tendisti. Annabeth e Elinn non chiacchieravano allegramente come erano solite fare, e Wren sembrava più concentrato al suo piatto, che a guardarsi le spalle da eventuali attacchi alieni. Solo Pam era normale. Bruciacchiava il tovagliolo (sporco), senza apparentemente accorgersi di ciò che succedeva intorno. Infatti al tavolo dei Piloti si erano creata una festicciola, con trombette e cappellini che forse erano usciti dal borsone di Cleo. Tutti erano allegri, con sopra il tavolo una consistente cena composta da cibi commestibili, e molto succulenti da quello che si vedeva dagli altri tavoli. Il premio per la sfida. Mary mangiava una bistecca ai ferri dopo l’altra, ed anche il taciturno Maël festeggiava con i compagni, insieme a Nevil ed ai due Dylan.

A metà cena, Sophie piantò con forza la forchetta nel tavolo e se ne andò via, seguita da Rebecca. Anche altri se ne andarono dal locale di ristoro anzitempo.

 

~

 

Calato il Sole, tutti i 24 si radunarono nell’area comune tra le casette, dove in mezzo era stato acceso un falò. -Vi ho chiamati tutti per spiegarvi le regole. Come è sempre stato, la squadra sconfitta dovrà votare una persona della squadra, e questa verrà eliminata. Si potrà salvare soltanto grazie ad una “testa di Chris”, strumento di salvezza ad uso singolo. Ne ho nascosto alcune nei dintorni, ma fossi in voi non mi avventurerei troppo nei boschi alla ricerca di quest’immunità, se volete tornare.- Un brivido attraversò tutti i ragazzi, nonostante le alte fiamme producevano abbastanza calore da permettere un abbigliamento leggero.

-Perfetto. Ora che ho spiegato le regole, andiamo con le eliminazione di oggi. Il simbolo dell’immunità sarà il classico marshmallow, ma potrà variare a seconda di ciò che ci è rimasto in dispensa. Andate a votare.

 

~

 

-Perfetto, ho qui tutti i voti. I primi salvi sono…

 

 

 

Angolo dell’Autore:

Anche questo capitolo è finito. Ora ci saranno le prime votazioni, dunque vi spiego le modalità. Ci saranno due voti separati, per gli OC della squadra sconfitta e per gli altri.

Gli Autori degli OC perdenti dovranno semplicemente votare uno dei concorrenti della squadra, per decidere chi andrà via. Metterò la lista, così:
   Tendisti Focosi

Pam Walsh

Annabeth White

Darcy Morgan

Elinn Eselas

Jimmy Carrot

Lionel Conrad

Santos Mels

Wren Kostin

 

Gli altri dovranno votare uno degli OC della squadra vincitrice, quello ce considereranno più meritevole, o semplicemente preferiranno. Non possono autovotarsi. Ogni Autore ha un voto per OC in gioco, che deve esprimere.

 

Considererò chiuse le votazioni di mercoledì, se ho ricevuto abbastanza voti, oppure quando ne avrò più della metà. Quindi non vi chiedo di recensire se non avete tempo, ma almeno scrivetemi i voti per messaggio privato, è importante.

 

Ditemi, preferite un capitolo un po’ più corto come questo (in cui purtroppo non ho potuto mostrare tutti i personaggi, I’m sorry) o più lungo come il precedente? Per capire come gestirmi.

 

Credo di aver detto tutto.

Sciau.

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Capitolo 5
*** 4. Bombe e parole ***


4. Bombe e parole

  -Perfetto. Ora che ho spiegato le regole, andiamo con le eliminazione di oggi. Il simbolo dell’immunità sarà il classico marshmallow, ma potrà variare a seconda di ciò che ci è rimasto in dispensa. Andate a votare.

CFFZZZ
  Darcy era nel confessionale, con la foto di Pam segnata con una grossa x rossa -La ragazza dei roghi è fuori.
CFFZZZ
  Pam -Voto Elinn. Non mi piace quella ragazzina, è troppo sveglia e dotata. Non la voglio in squadra.
CFFZZZ
  Lionel guardava dubbioso le varie schede di fronte a lui -So che dovrei votare Pam per averci fatto perdere, ma non saremmo comunque riusciti a recuperare. E poi, come facciamo a fidarci di Darcy, se non ci vuole parlare di lei?- guardò le due scelte, e poi segnò il suo voto.
CFFZZZ

~

  -Perfetto, ho qui tutti i voti. I primi salvi sono Annabeth, Jimmy, Lionel.- I due ragazzi presero il dolcetto tirando un sorriso di sollievo, mentre Annabeth guardava l’amica, ansiosa.
  -E poi Elinn.- Anche lei ricevette la caramella gommosa, e si rivolse a Annabeth che potè tirare un sospiro di sollievo.
  -E ancora… Wren.- Anche il ragazzo con il cappello di stagnola ricevette il simbolo della salvezza.
  -Restano solo più tre concorrenti. Darcy, non ci hai voluto parlare del tuo tatuaggio. Santos, hai ripetutamente negato riguardo il tuo unico amore, e Pam… HAI ATTENTATO ALLA MIA VITA!- Urlò il presentatore Chris -Se fosse per me, a quest’ora saresti già fuori da questo campo, ma l’amministrazione ha ordinato di non esagerare con le eliminazioni ingiustificate, che non possiamo più sostenere altre cause di questo genere. Quindi, cara piromane, spero che i tuoi compagni abbiano fatto ciò che avrei voluto fare io.
  -Di voi tre, il penultimo marshmallow va a… Santos.- l’ispanico ricevette il marshmallow, ma non lo iniziò a mangiare come tutti gli altri.
  -Restate solo più voi due, ragazze, e la prima eliminata di A Tutto Reality: CampEFP è…
  Darcy ostentava disinvoltura, ma nervosamente muoveva mani e piedi. Pam invece sembrava fregarsene di tutto quello che succedeva, con gli occhi fissi sull’alta fiamma del falò.
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  -Pam! Addio, dovrei dire che mi spiace che tu te ne vada, ma non è vero quindi dico che sono felice.-
  -Eh? Hai detto qualcosa Chris?- Pam si ridestò dalla sua trance contemplativa dei disegni formati dalle rosse fiamme, e si voltò verso Chris, irritato che lei non avesse seguito il suo importantissimo discorso.
  -Sei fuori, ragazza di fuoco. Kaput, Game Over. Torni a casa.- disse scortese Chris.
  -Meglio. Qui non si può dare fuoco a qualcosa che arrivano quegli sfigati in camicia che spengono tutto con l’estintore. Comunque Chris, se hai paura del fuoco, non dovresti metterti parrucche così facili da bruciare. Ne ho trovate un intero magazzino nel bosco. Hanno preso fuoco in un attimo, insieme a tutti i vestiti che c’erano dentro.
  -Il mio guardaroba!- urlò disperato Chris, gettandosi sulle ginocchia con la testa tra le mani.

CFFZZZ
  Pam guardava ghignando la telecamera -Non mi piace perdere, soprattutto per cose così stupide. Chris ha deciso la mia sconfitta e la deve pagare.
CFFZZZ

  -Ragazzi, buttatela subito sulla Boom Boom Jeep. Chef, muoviti.- l’enorme cuoco di colore prese la ragazza che non oppose resistenza, e si lasciò gettare sulla vecchia macchina imbottita di petardi e fuochi d’artificio.
  -Ora, qui, Pam, decreterò la tua fine in questo reality, lanciandoti via da questo campeggio a bordo…- ma prima che potesse finire quel lungo discorso, la miccia prese fuoco. Pam era riuscita ad accenderla con l’accendino, ed era quasi giunta alla fine.
  -Cosa? Fermatela, devo essere io ad eliminarla.- impazzì Chris, ma prima che gli stagisti riuscirono a spegnere la miccia, la macchina partì in un’esplosione di colori.
  -Dannata ragazza. È riuscita a farmela ancora. Che rabbia.- sbraitò Chris.
  -Che ragazza esplosiva. Ricorda Izzy a bei vecchi tempi.- sorrise Chef, poi quando si accorse che tutti lo stavano guardando -Cioè, io la detestavo quella pazza, non che mi divertissi a darle la caccia.- e finse un colpo di tosse.
  Chris si ricompose, e guardando verso la telecamera, disse -Meno uno, ne restano ventitre. Quale di questi ragazzi vincerà il premio di un milione di dollari? Sopravviveranno? Scopritelo qui, su A Tutto… Reality… CampEFP!

~

  -Bene squadra, siamo sopravvissuti al rischio di subire la prima perdita, ma non posso accettare la mancata vittoria. Riunione di squadra nella camera maschile.- ordinò imperiosa Sophie ai suoi compagni di squadra.
  -Hey, hey Damerae.- l’ispanico amico del giamaicano lo chiamò a se.
  -Hey amico, vedo che ti sei salvato dall’eliminazione. Non sarebbe stato lo stesso se tu fossi stato eliminato.
  -Ti, ti sarei mancato?- domandò fissandolo Santos, eccitato per scoprire quanto sarebbe dispiaciuto al suo “amico” se lui fosse stato eliminato.
  -Be, sì. Cioè, tu sei un mio amico, ed abbiamo fatto il provino insieme…- Damerae rispose agitato. Per quanto per lungo tempo aveva convissuto con Santos, ogni tanto quel ragazzo mostrava atteggiamenti che Damerae non riusciva a spiegare, quasi che lui fosse innamorato pazzo di qualcuno.
  -Cosa volevi dirmi, comunque?- continuò Dam.
  -Volevo invitarti a venire da noi questa sera. Per festeggiare il mio salvataggio.
  -Non so se…- ma il gigante della Giamaica fece l’errore di guardare l’amico negli occhi. Lui si era espresso nella sua migliore espressione da occhi da cucciolo, e a guardarlo si sentiva un irrefrenabile sentimento di compassione e tenerezza.
  -Va bene, se mi fai la faccia da cucciolo accetto. Ma solo dieci minuti. Vado a dirlo al mio capitano.- mentre Dam se ne andava, tacitamente Santos esultava fissando il fondoschiena dell’amico.
  -Ehi Sophie, va bene se sto arrivo dieci minuti dopo? Sto da un mio amico.- il volto di Sophie si scandalizzò al pensiero di qualcuno che non seguiva i suoi ordini, ed incasinava i suoi orari. Ma dopo, con uno sbuffo acconsentì “Ma non tardare” aggiungendo.
  -Perfetto San, possiamo andare.- i due si incamminarono verso la prima casa, e fecero altrettanto tutti gli altri.

~

  La mattina dopo Damerae si svegliò in boxer senza una maglietta, addormentato su un morbido materasso. Non era dove aveva dormito per una settimana, lui riposava su un’amaca. Poi pensò alla sera prima, ed i ricordi uscirono confusi. Dopo che era finita la cerimonia di eliminazione e si era allontanato con Santos, i ricordi si annebbiavano. Rimembrava solo di aver mangiato il marshmallow di Santos, che aveva tenuto per lui. San non amava troppo i dolci, li aveva sempre dati a Dam.
  Si girò nel letto, e schiacciò un braccio muovendosi.
  -Ahi.- il proprietario dell’arto si svegliò. Santos era coricato vicino al giamaicano.
  -Ah, ho dormito con te. Menomale, pensavo di essere finito insieme a qualche ragazza. Con te non c’è problema.- e sorrise, guardando l’amico ancora intontito dal sonno -Tu ti ricordi come sono finito qui? Io niente. Sembra una di quelle mattine dopo che facevamo le nostre uscite nei vari locali. Mi offrivi un drink e poi non ricordavo più niente.
  Santos ebbe il tempo di ridestarsi, e a vedere il viso del caro amico così vicino ebbe un sussulto. Poi ricordò qualcosa, e cercò di spiegare -Ieri sera Dam hai avuto un colpo di sonno, e ti sei assopito qui. Ti ho lasciato riposare, perché sembravi molto stanco.
  -Quanto sei dolce, San.- e indirizzò all’ispanico un grande sorriso che lo fece divenir paonazzo, ma forse il grande dalla Giamaica non se ne accorse.
  -Aspetta, ma è già mattina? Sophie mi ammazza. Devo andare San, ciao.- e Damerae corse fuori dalla stanza, diretto alla propria casetta.
  Entrò subito dopo Wren -Ehi Santos, ma quanta roba hai nella valigia? Sembra un piccolo laboratorio portatile. Sei stato dieci minuti a trafficare con quel marshmallow e altre robe.
  Santos non disse niente, ma corse fuori dalla casetta di corsa.

CFFZZZ
  Santos guardava la telecamera, leggermente imbarazzato -Non ho fatto niente di male, diciamo che ho fatto in modo di dormire ancora una volta con il mio grande orsacchiottone.
CFFZZZ

  Damerae raggiunse più velocemente che poteva l’edificio della squadra, dove Sophie camminava avanti ed indietro ansiosa, mentre tutti gli altri compagni erano seduti intorno assopiti.
  -Ti sembra questo il momento di arrivare?! Dieci minuti, avevo detto dieci minuti. Per questo non abbiamo vinto. Non sapete seguire gli ordini. Ora siamo pure in ritardo sul programma.- sbraitò la capitana. Imprecato contro divinità varie ed eventuali, si rivolse ancora a Damerae, più calma -Va bene, vai in camera e cambiati, sembra che tu abbia dormito vestito. Stephan andrà con te e ti spiegherà il programma. Hai cinque minuti, non prorogabili.
  -Non può venire Felix al posto di Stephan?
  -No. Quel ricciolino ha già provato tre volte a sgattaiolare in camera per tornare a dormire. Muoversi, muoversi.

CFFZZZ
  -Questi ragazzi non sono abituati a vincere, ma io li porterò sulla giusta via. E Rebecca mi potrà dare una mano. Tra i concorrenti, e di sicuro la più valida.- Sophie finì di descrivere il suo piano.
CFFZZZ

  -E cosa dovremmo fare, a quest’ora del mattino, Stephan?- Damerae si stava togliendo la maglia che aveva, trovata con i pantaloni di fretta nella camera dei Tendisti. Era di qualche taglia in meno, e gli stava molto stretta.
  -Sophie ci ha fatto un programma di allenamento, che ha spiegato ieri sera. Sveglia tutte le mattine alle 6:30, corsa di mezz’ora per i boschi e poi allenamenti fino alle undici.
  -Più che un allenamento sembra una tortura. Secondo te riusciranno tutti a tenere il passo?
  -Forse Stella potrebbe lasciare prima, o quell’Asher, non mi sembra un grande sportivo.
  -Ok, finito. Possiamo andare.
  Usciti fuori, Sophie aveva già svegliato tutti gli altri, ed erano pronti a partire, chi più chi meno -Al segnale iniziamo a correre. Seguitemi e non fermatevi, altrimenti ve la vedrete con me.
  Gli otto concorrenti iniziarono a correre, passando attraverso il campo che si stava risvegliando.
  -Secondo te dovremmo fare anche noi come loro?- chiese il Dylan con il pizzetto.
  -Dovrebbe decidere il capitano.- rispose l’altro Dylan.
  Aprì appena la porta della camera femminile, e videro Mary stravaccata sopra il sacco a pelo, abbracciata al cuscino, un rivolo di bava che finiva sopra la canotta bianca. -Naaa.- disse il primo Dylan, ed i due restarono in veranda a godersi il primo mattino, in attesa della sveglia dei compagni.

  I Camperisti corsero per circa venti minuti attraverso le abetaie, tenendo adeguatamente il passo di Sophie, tranne la biondina svampita e il ragazzino sofisticato, che come predetto erano la coda del gruppo, ed arrivarono sfiatati alla radura. Qui erano dispiegati vari oggetti, che potevano essere comparati a dei rozzi strumenti da allenamento.
  Prendendo in mano un bastone alle cui estremità erano legate due buste piene di sabbia, AJ chiese -Chi ha fatto tutta questa roba?
  -Io, ieri notte dopo la riunione. Ho perso qualche ora di sonno, ma per vincere questo e altro.-
  Non sembrava minimamente che avesse dormito meno di altri, anzi Sophie sembrava la più sveglia ed energica.
  -Bene, cominciamo. Vi dividerò a coppie, e io e Rebecca vi controlleremo. Aiden con Stella, Felix e Asher, Damerae con Stephan. Correre.
  I ragazzi si divisero e iniziarono l’allenamento. -Peccato, volevo essere con quel bel figaccione. Però sembra che non mi guardi. Uffi.- si lamentò Stella con il suo compagno di allenamenti -AJ, tu ce l’hai la ragazza?- chiese poi sbattendo le lunga ciglia.
  -Sì, e non la tradirei per nessuno al mondo.- rispose netto Aiden, per poi mettersi a sollevare il bilanciere casalingo che aveva preso prima.
  Stella fece lo stesso, ma con le buste vuote.
  -Cosa pensi di fare, carina? Le buste devono essere piene.- e Sophie, avvicinatasi alla bionda, mise delle pesanti pietre nelle buste, che fecero crollare il bastone addosso a Stella, senza che riuscisse a toglierselo di dosso. -Idiota.
  -Non tirare così tanto, ricciolo.
  -Sei tu che non ti stai impegnando abbastanza, snob.
  Felix e Asher stavano litigando sull’esecuzione dell’esercizio, che richiedeva di alzarsi dandosi la schiena, braccia legate. Il risultato fu ovvio, con la caduta di entrambi, insieme ad un tonfo.
  -Tutto bene, ragazzi?- Rebecca corse da loro per rialzarli in piedi.
  -Sì, è tutta colpa di questo qua.
  -No, è colpa sua. Devo cambiare compagno di esercizi.
  Rebecca guardò Sophie, che negò categoricamente -Se non imparano a lavorare insieme, non potremo vincere. Andate avanti.
  -Ehi, io non sono d’accordo. Solo perché sei il capitano, non devi decidere vita e morte degli altri.- Asher prese coraggio e disse ciò in faccia alla ragazza.
  -Va bene. Se pensi di essere meglio di me, battimi. Braccio di ferro, qui, ora.
  Asher non rispose niente, spiazzato dalla risposta pronta, mentre Sophie era riuscita a procurarsi un piano. Si accomodò e attese l’altro, con il braccio pronto.
  Per non darsi vergogna, rifiutando la sfida, anche Asher si preparò, ma appena diedero il via, il suo braccio cadde giù, la mano schiacciata da quella di Sophie. Una, due, tre volte. Alla fine dovettero smettere perché la mano si era gonfiata e arrossata.
  -Bene, ora tornate ai vostri esercizi. Se ci sono problemi, il mio braccio è pronto.

  Tornarono al campo per pranzo, distrutti e indolenziti da quel primo giorno. -È andato bene oggi, come allenamento iniziale. Domani doppi esercizi.- disse l’allenatrice, ottenendo mugolii di protesta dagli altri.
  Ai tavoli i Tendisti avevano già levato le tende, mentre i Piloti stavano ancora mangiando, se quello che avevano nei vassoi si poteva chiamare cibo.
  -Che strategia pensa di prendere, capitano? Partiamo con degli allenamenti, oppure altro?- domandò esaltato Nevil, interessato alla gestione della squadra.
  -Direi di non fare niente di più di quello che abbiamo sempre fatto. La vita è come un rodeo, non ci si può preparare, perché ogni puledro è diverso.- fu la risposta di Mary, seguita da un'addentatura all’unica porzione di carne del piatto del giorno, anche considerata l’unica parte distinguibile.
  -Allora io torno ai miei quadri questo pomeriggio.- proclamò Charlotte, senza usare un tono troppo alto -Cleo, vieni anche tu?
  La ragazza vicino a lei annuì scuotendo la colorata treccia -A Cleo piacciono i dipinti di Charlotte.

CFFZZZ
  Charlotte era nel confessionale -Cleo è una brava ragazza, se si passa sopra alla sua stranezza. Mi ha anche procurato altre tele. Ora posso fare molti altri dipinti. Mi sono messa a fare ritratti. Ho trovato un bel ragazzo, cioè, soggetto…- il viso si tinse di una gradevole sfumatura di rosso, e lei corse fuori dal confessionale.
CFFZZZ

  Maël guardò Charlotte, dall’altro lato del tavolo -E il mio quadro, come sta venendo?
  -Be… Bene. Se poi vuoi venire a vederlo…
  -Ok.- e si alzò, andando a riporre il vassoio che aveva finito.
  -Io ho finito di mangiare. Andiamo a farci un giro?- il Dylan con il pizzetto chiese al suo omonimo.
  -Ok. Possiamo passare dalla casetta dei Tendisti?
  -Certo. Vuoi andare a rivedere la tua amica?- scherzò allusivo il pizzetto.
  Occhi diversi non disse niente, ma uscì dalla tenda del pranzo, seguito dall’altro con un sorriso stampato sul volto prima sempre malinconico.

CFFZZZ
  Gli occhi diversi di Dylan brillavano d’emozione -La sera della cerimonia di eliminazione, dopo l’eliminazione di quella con l’accendino, andai a farmi un giro lungo il lago, dove iniziava la boscaglia. Sedutomi a far rimbalzare pietre sul lago, sento sopra di me una voce che mi chiama. Era la ragazza della prima squadra. Non l’avevo notata molto prima, ma così illuminata dal riflesso del lago, sembrava veramente carina. Scese vicino a me, e ci mettemmo a parlare. Rimanemmo lì per un po’, poi tornammo al campo. Mi ha detto quando ci siamo divisi che si era divertita. Poi ho raccontato tutto a Dylan. Annabeth è una bella ragazza.
CFFZZZ

  Davanti alla prima casa, uscì di corsa Lionel, seguito da una Darcy molto, molto arrabbiata.
  -Ciao ragazzi. Dylan, Dylan.- il saluto rivolto al Dylan dagli occhi diversi fu più bello di quello diretto al Dylan occhi grigi, ma lui non ne fece un caso di gelosia.
  -Ciao Annabeth. Quelli che sono appena usciti non erano Darcy e, coso, quello delle fotografie?
  -Esatto, Darcy e Lionel. Sembrava ci fosse qualcosa tra loro, ma Lionel ha votato per eliminare Darcy, e lei l’ha scoperto. Stupido maschio.- poi si ricordò che non stava parlando a delle ragazze, e cercò di scusarsi -Non che i maschi siano scemi.
  -Sì, anche l’amico qui, il mio omonimo Dylan non riesce a capire le ragazze. È dall’inizio che Cleo gli ronza intorno, e non ha ancora fatto niente.
  Pizzetto marrone prese la parola, interpellato in causa -Non mi ronza intorno perché le piaccio, ha detto solo “Cleo non si fida di Dylan”.-
  Annabeth lasciò l’argomento, chiaro che quel Dylan non capisse le ragazze, e l’altro Dylan fu dello stesso parere.
  Tornò allora Darcy, arrabbiata -Ma come ha osato. Dopo le moine che faceva. “Bella ragazza”. Pfui.- vide i due Dylan -Qui ci sono dei nuovi ragazzi. Qual è il tuo, Ann?
  Lei diventò rossa al posto di rispondere, e anche Dylan dagli occhi eterocromatici diventò rosso, rispondendo alla domanda di Darcy.
  -Capito.- poi si rivolse a Dylan col pizzetto -Allora tu sei libero. Che ne dici di andare a fare un giro, solo io e te? Lasciamo così gli altri due a fare le loro cose.
  -No grazie.
  La voce di Darcy da dolce divenne allora piatta -Va bene.- ed entrò nella stanza delle femmine.
  L’altro Dylan parlò -Dylan, in realtà pensavamo di fare un giro, io e Annabeth.
  -Lo sospettavo. Volevo solo chiedere alla tua amica se c’era Elinn.
  L’interpellata rispose -El è andata a disegnare da qualche parte. Ma, mi dispiace dirtelo, ma ogni tanto mentre dorme ripete il nome di “Alphonse”. Non ho idea di chi sia, ma non è un suo famigliare.
  -Ok.- deluso, tornò verso la sua casetta, per stare un po’ con Nevil e parlare di attualità e altro.
  Dylan guardò Annabeth, e tendendole la mano, disse -Andiamo?
  Lei indugiò, ma poi mise anche lei la mano -Andiamo.

~

  Il mattino dopo e quello ancora, prima che il sole sorgesse, tutta la squadra dei Camperisti era stata già svegliata Sophie. Dopo la corsa, fecero gli esercizi, sempre in gruppi mal assortiti. Il terzo giorno di esercitazioni, però, successe qualcosa, mentre si allenavano a fare passaggi.
  -Passaggi mirati. Dosate forza e lancio. Guardate a chi la passate, non cosa lanciate. Se non c’è squadra non c’è gioco.
  Usavano ceppi di legno, e mentre Stephan lo stava per passare a Stella, un lancio sbagliato fece finire il legno sul naso di Asher. Prese a sanguinare copiosamente, e si lamentava del dolore. Rebecca disse di riportarlo al campo, ma Sophie non voleva bloccare l’allenamento.
  I concorrenti allora si ribellarono. Non volevano continuare quegli inutili esercizi, e non volevano seguire gli ordini di qualcuno di così crudele da mettere i suoi piani prima della salute di qualcuno.
  -Volete perdere? Se smettiamo ora, non vinceremo la prossima sfida.
  -Pensi alla sfida mentre un tuo compagno sta male? Sei un insensibile.- tutti lasciarono la radura, accompagnando l’infortunato fino all’infermiera Chef, e abbandonando Sophie.
  Al campo, consegnato il naso rotto ed il suo proprietario nella cosa più simile che c’era ad un infermeria, tornarono ai loro passatempi. Molti andarono a dormire, per recuperare il sonno perso nelle ultime giornate, mentre altri si rilassarono come preferivano.
  Rebecca tornò nel luogo degli allenamenti. Sophie era ancora lì, seduta per terra fissando l’arma del delitto, che teneva in mano -Perché sei tornata, traditrice?
  La parola ferì Rebecca, ma il dolore non la fermò dal suo piano -Volevo solo ricordarti ciò che ti ho detto all’inizio. Senza squadra, non sei niente. Se ti inimichi così gli altri, non saranno mai una squadra per te.
  -Io voglio solo che vinciamo. È tanto difficile da capire per loro?
  -No, ma loro non hanno la tua stessa determinazione. Non vedono la vittoria importante quanto la vedi tu, ma anche loro la desiderano.
  -Ora è tardi per questo.
  -No, non è tardi.
  -E cosa dovrei fare, allora?
  -Vai da loro, chiedigli scusa e forse ti riprenderanno. Sappi che comunque hai il mio supporto.
  -Grazie. Torniamo?
  -Sì.- e le due si tornarono al campo. Seppero che quella di Asher non era niente di grave, una lieve botta. Quando ci furono tutti, Sophie disse le sue scuse, e anche se molti furono restii, la ripresero in squadra.

~

  Davanti all’atrio della casetta tre stava seduta una ragazza bionda, che canticchiava qualche canzone pop. Passò di lì un ragazzo alto, dai capelli pel di carota.
  -Non fai niente, ragazza?- chiese Jimmy.
  -Sì, mi sto annoiando. Charlotte e Cleo lavorano sui quadri, si belli, ma dopo un po’ annoia guardarli. Invece Mary è uscita senza dire dove.- rispose Selene, l’ultima arrivata.
  -Sei fortunata allora, stavo andando a fare delle casette per gli uccelli nel bosco, se vuoi puoi venire.
  -Non so. Ma sì, piuttosto che stare qui ad annoiarmi.- ed i due si diressero verso gli abeti.

CFFZZZ
  Jimmy stava nel confessionale -Non so neanch’io perché le ho chiesto se voleva venire con me. Ma l’ho vista lì ad annoiarsi, e so quanto è brutto non fare niente perché non si ha nessuno con cui stare.
CFFZZZ

  -Aaahhaah- i due ridevano, una casetta per gli uccelli abbandonata a metà lì vicino -Pensavo di venire piuttosto che non fare niente. Pensavo di annoiarmi. Invece sei divertente, Jimmy.
  -Anche tu lo sei, Selene. A casa passavo il tempo con ragazzi pieni di arie, e ragazze vanitose. Tu invece sei normale, e questo mi piace. Odio le persone false.
  I due si guardarono negli occhi, e poi chiusi i suddetti iniziarono ad avvicinare i volti.
  Ma gli altoparlanti risuonarono ovunque, e i due si ridestarono, e si allontanarono tra loro imbarazzati.
  -Tutti i cadetti nel campo di addestramento, ripeto, tutti i cadetti nel campo di addestramento. Avanti, march.- urlarono gli altoparlanti.

  Selene e Jimmy raggiunsero gli altri in ritardo, non sapendo dove fosse il campo di addestramento, che risultò poi essere il luogo stesso dei vari allenamenti svolti durante la settimana dai Camperisti.
  Chris indossava un uniforme da generale, un costume probabilmente, mentre Chef stava dietro, con la sua vera tenuta da militare, in canotta e pantaloni, vicino a delle casse piene di qualcosa.
  -Reclute, siete in ritardo. Recluta Jimmy e recluta Selene, venti flessioni.- i due si guardarono, e poi iniziarono l’esercizio. Ci volle un po’, ma finito il capitano Chris iniziò a spiegare.
  -Abbiamo comprato il campo e tutto il resto ad un’asta delle aree in disuso dell’esercito. Insieme alle vostre bellissime casette...- ci furono commenti a questa affermazione -...abbiamo avuto questi.- Chef rovesciò con il piede una delle casse, da cui rotolarono fuori molte bombe a mano. I concorrenti fecero tutti un passo indietro -Tranquilli, hanno la sicura per ora. Le abbiamo svuotate in parte dall’esplosivo, e ci abbiamo messo molte altre belle cose: fango, vernici.
  Quello che dovrete fare voi e passarvele tra tutti voi fino all’ultimo che le disattiverà rimettendo la sicura. Se esplode prima di arrivare all’ultimo, niente punti. Ora, dividetevi in squadre e fate due file ognuna, una rivolta verso l’altra. Scattare.
  Le tre squadre si divisero in due file ognuna, e Chef portò a tutte e tre una cassa piena di granate.
  Iniziarono la gara. I Tendisti, avendo un giocatore in meno, riuscivano a compiere i passaggi più velocemente, e l’idea di mettere ai due opposti Darcy e Lionel evitò diatribe tra i due.
  I Piloti, invece, erano più lenti, ma riuscivano comunque a mantenere il passo, restando secondi.
  Ultimi erano i Camperisti, alla cui fine si era posizionata Sophie. Dimentica di quello che aveva fatto, si era messa a dare ordini ai compagni, e ciò non piacque molto. Rallentavano, sbagliavano passaggi. La prima bomba esplose proprio a loro. Aveva quasi raggiunto la fine, quando scoppiò davanti a Damerae, il terzultimo. Uscirono api infuriate, che si misero a seguire il giamaicano. Corse fino al lago, e dovette buttarcisi dentro per evitar le punture. Sott’acqua, gli toccò la spalla uno dei due squali, e Dam saltò fuori dal lago così velocemente quando lo vide che riuscì a evitare lo sciame e tornare dalla squadra, tutto inzuppato.

  Passa il tempo, e la classifica non cambia. La prima squadra continua a dominare, seguita dalla terza, mentre la seconda squadra era ultima, per colpa della sfiducia reciproca e del pessimo gioco di squadra.
  Chris commentò -Sembra che il risultato sia ormai deciso. I Camperisti hanno quasi raggiunto il punto in cui non riusciranno più a rimontare. Dopotutto Se non c’è squadra non c’è gioco.

CFFZZZ
  Asher era nel confessionale -Nessuno di noi era abbastanza motivato per impegnarci fino in fondo per vincere. Ma quando Chris ha ripetuto le stesse parole che ci disse Sophie, credo che tutti si siano ricordati i suoi insegnamenti. Eravamo spronati da una nuova spinta, qualcosa che ci diceva di non mollare, di andare avanti. Io sarei stato il primo ad aver il diritto di disobbedire a Sophie, ma non me la sentivo. Volevo invece vincere, e così anche tutti gli altri.
CFFZZZ

  I Camperisti, come pervasi da una nuova energia, aumentarono il loro ritmo di gioco. Nessun errore, nessun passaggio mancato. C’era finalmente tra i ragazzi un’intesa che prima non trovavano. Superarono i Piloti, e poi anche i Tendisti, fino a svuotare completamente la cassa.
  -E abbiamo dei vincitori. Camperisti, siete i campioni di questa settimana. Piloti, vi voglio stasera attorno al falò. Uno di voi tornerà a casa.
  I Camperisti esultarono e issarono la loro capitana Sophie, portandola fino alla zona ristoro, dove un grande banchetto era stato preparato per loro.
  Si misero a festeggiare, e dopo che ebbero posato Sophie, Rebecca le si avvicinò -Tu sapevi qual’era la sfida vero? L’avrai sentita da Chris o qualcun altro. Per questo ci hai fatto fare tutti quegli allenamenti.
  -Forse- e poi prese il bicchiere e alzandosi in piedi, proclamò -La prossima settimana, allenamenti doppi.

~

  Gli otto concorrenti dei Piloti erano attorno al fuoco acceso, le altre due squadre guardavano ansiose l’eliminazione che sarebbe seguita a breve.
  -Piloti, siete arrivati ultimi alla sfida di oggi, dopo la vittoria della settimana scorsa. Ora, decidete chi tra voi dovrà andarsene da qui.

 
Angolo dell’Autore:
  Ok, lo so che sto dando spazio solo ai Camperisti, ma volevo fare questa cosa e quindi è così, accontentatevi. Devo chiedervi una cosa. È meglio se faccio un unico capitolo più lungo come questo, pubblicandolo solo di domenica, o dividere in due, pubblicando domenica e martedì? Chiedo il vostro parere, poi farò degli esperimenti per vedere se riesco a gestirmi.
  I voti di questo capitolo
Annabeth 0
Jimmy 0
Lionel 0
Wren 0
Elinn 1
Santos 2
Darcy 2
Pam 3

  La squadra sconfitta in questo capitolo è la squadra dei Piloti Esplosivi. Ecco la lista:
  Piloti Esplosivi
Mary Byrston CAP
Charlotte Welch
Cleo Martin
Dylan Milkins
Dylan Stroganoff
Maël Levrac
Nevil Ramsey
Selene Rochira

  I vincitori sono invece i Camperisti Inchiodati. Ditemi, possessori degli OC di Tendisti e Camperisti, quale OC preferite tra i Camperisti. Lista:
  Camperisti Inchiodati
Sophie Clarson
Aiden Joseph McCartney
Asher Bellamy
Damerae Kajuskin
Felix Wood
Rebecca Dean
Stella Morgan
Stephan Roth

  Ho finito. Passo e chiudo.
Sciau.

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Capitolo 6
*** 4.5 Bombe e parole(extra sfida) ***


4.5 Bombe e parole

 

Chris, nella sua tenuta da finto ufficiale militare, spiegava imperioso la sfida -Quello che dovrete fare voi e passarvele tra tutti voi fino all’ultimo che le disattiverà rimettendo la sicura. Se esplode prima di arrivare all’ultimo, niente punti. Ora, dividetevi in squadre e fate due file ognuna, una rivolta verso l’altra. Scattare.

I ventitré ragazzi si divisero nelle proprie squadre. Ognuna formò due file, una rivolta verso l’altra, posizionando da un capo delle file la cassa data loro da Chef, dall’altra una cassa vuota. Il brusio fremeva fra i giovani. C’era chi aveva paura, chi trovava la sfida divertente e originale. Tutti si acquietarono quando Chris diede il via -Vinca la prima squadra che svuota completamente la cassa, se perdete più di un terzo delle bombe siete eliminati. Via.

Le tre squadre diedero via al gioco, ognuna con il suo ritmo. I Tendisti riuscivano a compiere passaggi veloci e completare tutta la catena senza far esplodere l’ordigno. Segnarono uno, due, tre punti per la propria squadra.

I Piloti riuscivano a stare dietro alla prima squadra, anche se l’elemento in più non andava a loro vantaggio. Ma neanche loro furono i primi a far esplodere qualcosa.

Furono invece i Camperisti a innescare la prima esplosione. Dopo aver segnato solo tre punti, il quarto esplosivo scoppiò tra le mani di Damerae, rilasciando un nugolo arrabbiato di vespe. Il grosso giamaicano fuggì a gambe levate dagli insetti, che lo inseguirono. Per sfuggire loro si buttò nelle calme acque del lago, ma anche lì non trovo migliore compagnia. Appena entrato in apnea, qualcosa lo toccò sulla spalla. Damerae si girò e si trovò faccia a muso con un dei due grandi squali incontrati nella prima sfida. Compì un salto tale per lo spavento da diradare lo sciame, che lo aspettava fuori dal pelo dell’acqua, e riuscì a tornare al campo di gara, anche se bagnato fradicio.

-Tutto bene Dam?- fece il suo amico Santos dalla prima squadra, distraendosi dalla sfida e lanciando così una bomba in faccia a Jimmy, che non riuscì a riceverla e si ritrovò la faccia rossa, di rabbia e di vernice.

-Stai attento! Smettila di guardare quel ragazzo che ti sei portato a letto la settimana scorsa e concentrati sulla sfida!- Santos diventò anch’egli rosso in viso, ma non per colpa di tinture o collera.

Intanto la squadra dei Camperisti era rimasta indietro, non potendo continuare senza un giocatore, come sottolineò più volte in modo odioso Chris.

 

I Camperisti continuarono con un Damerae fradicio ed infreddolito, che aveva una presa poco salda e traballante. I suoi tiri non erano molto precisi, ma Rebecca dopo di lui riusciva a riceverli bene.

-Brava Rebecca. Almeno una forte in squadra ce l’abbiamo.- urlò Stephan dai primi posti, elogiando le qualità nei passaggi della sportiva, affinati con anni e anni di allenamenti nella pallacanestro.

-Niente chiacchiere, muoversi. Non dobbiamo perdere.- tagliò corto Sophie, e gli altri si zittirono e continuarono con i passaggi, ma non sembrava al meglio delle possibilità.

Intanto continuava ad aumentare la distanza fra i Camperisti e le altre due squadre.

 

~

 

I Piloti invece continuavano nella loro posizione centrale, non superando il ritmo dei Tendisti, anche poiché, oltre al giocatore in più, la loro squadra non era un fiorire di atleti.

-È la limitazione delle armi sarebbe uno dei miei punti principali della campagna, poiché il concetto stesso di arrecare danno ad un altro mediante la forza bruta è inadatto alla società attuale…- Nevil aveva dato il via alla spiegazione punto per punto del suo programma riguardo gli armamenti, quando sarebbe diventato Primo Ministro del Canada. Gli altri non lo interrompevano, ma certo non sprizzavano gioia a sentirlo parlare. -E quindi è questo che farei.- Nevil gonfiò il petto fiero di aver completato il suo discorso, e guardò di sottocchio Cleo, di fronte a lui.

-Quindi se Nevil diventa Primo Ministro non si può più portare armi?- chiese Cleo, innocentemente.

-Proprio così. Non siamo mica dei buzzurri degli States.

-Ehi, da dove vengo io se dai ad cittadino americano del buzzurro quello ti pianta due pallottole in testa.- gridò offesa Mary dal fondo della fila, il suo sangue texano le ribolliva nelle vene.

-Quindi Cleo non può più portare la sua arma?- e tira con gesto naturale la pistola dalla sacca che si era portata, come aveva fatto durante la prima sfida.

Nevil a vedere lo sputafuoco fece cadere la bomba che aveva in mano, e lui e Dylan Stroganoff divennero dei puntaspilli di aghi di riccio, Dylan riempito fino al pizzetto.

-Cleo non lascia la sua arma. Se poi quello strano Dylan la minaccia ancora?- e rimise la pistola al suo posto, mentre Nevil era silenziosamente offeso.

 

CFFZZZ

-Siamo qui da due settimane, e quella ragazza non fa altro che parlare di Dylan, di quanto sia sospetto Dylan e di cosa a fatto tutto il giorno Dylan. Non mi ascolta. Non mi ha ancora fatto una volta un complimento per la mia grande parlantina, la mia dialettica ricercata e la mia direzione magistrale.- Nevil mise il broncio di fronte alla telecamera.

CFFZZZ

 

-Amico, andiamo piano, non c’è fretta.- il Dylan dagli occhi eterocromatici disse al suo omonimo, che gli occhi ce li aveva grigi.

-Perché, non vuoi vincere?- scherzò l’altro Dylan, marcando un lieve accento russo.

-Se vinciamo ancora, Annabeth mi ammazza.

-E tu vorresti perdere per una ragazza? Ma hai mai seguito A Tutto Reality, hai visto cosa è successo a Trent perché voleva far vincere la sua fidanzata? Se perdi intenzionalmente, ti voto anche se sei mio amico.

-Ok, scherzato. Calmati.- e Dylan Mylkins continuò con i passaggi, anche se a parer di alcuni poteva fare di meglio.

Rimasero in silenzio, poi il Dylan filo-russo chiese -E Elinn l’hai vista?

-Ogni tanto. Di solito va a dipingere da qualche parte, ma l’ho sentita lamentarsi qualche pomeriggio dopo pranzo che le mancava il suo caro Alphonse.- il Dylan russo non continuò a chiedere, in silenzio, e l’altro disegnò un piccolo sorriso di vendetta.

 

-Pensare che con questo tempo potrei essere a fare dipinti. A quest’ora ne avrei quasi ultimati tre.- Charlotte si lamentava, lei non era abituata a sudare e faticare come invece l’amica Sophie, che alla sua squadra urlava e impartiva ordini. Sembravano felici di averla come capitan“a”.

-A Cleo piacciono i quadri di Charlotte. Soprattutto quel ritratto di ragazzo, a cui Charlotte aggiunge e rimuove in continuazione cuoricini e cuori.

-Co… Cosa dici Cleo, non è assolutamente vero, è tu lo sai, vero? Vero?- Ma la sua credibilità non era molta, visto che tremava talmente tanto che la bomba che aveva in mano le esplose addosso. Fu completamente ricoperta di vernice.

Chris rideva a veder la scena -La pittrice… pitturata. Ahahahahh

-Tieni, pulisciti con questo.- Maël tese a Charlotte un fazzoletto, e sotto alla vernice spuntarono tinte rosso ardore.

-Lui assomiglia al ragazzo del quadro di Charlotte, quello che lei riempie di cuoricini e scritte.- Charlotte si vergognò alle parole di Cleo, e cercò di nascondersi dietro al fazzoletto donatole.

 

~

 

Mentre dai Piloti c’era chi si ripuliva il volto dalle sorprese esplosive e rallentava la squadra, dai Tendisti il gioco era molto più veloce. Senza il loro leader, sembravano giocare meglio, e non solo perché erano uno in meno. Eliminato l’elemento di disturbo, potevano sbocciare nuovi talenti e virtù.

La squadra seguiva gli ordini impartiti da Annabeth e il suo capitano in seconda, la bionda Elinn. Il ruolo di leader le si era stampato addosso, e d’altronde nessuno dei maschi sembrava interessato a tale titolo. Darcy invece mostrava timore, e appariva fragile e debole ai compagni, esca a cui i compagni di sesso maschile abboccarono tranne Santos, che alla ragazzina gotica preferiva il ragazzone giamaicano.

-Questa sfida è così difficile. Chissà cosa c’è in questi palloncini. Se ci fossero insetti, che paura.- finse Darcy con tono innocente e flebile.

 

CFFZZZ

-Chi se ne importa se ci sono insetti o altre cose. Io non ho paura di questi scherzi di Chris. Mi basta guardare un animale fisso negli occhi per intimidirlo. Con uno sciame ci vuole un po’ di più, ma dopo aver squadrato uno per uno obbediscono come cagnolini.- Darcy si lodava per le sue capacità -Fingo solo per accalappiare qualche maschio. Ora che non c’è più quella pazza dei roghi, posso avviare il mio piano di dolce e tenera ragazza, così cadranno tutti ai miei piedi e potrò raggiungere la vetta.- incrociò le braccia compiaciuta -Lionel? Non c’è niente di serio.

CFFZZZ

 

-Non preoccuparti Darcy, ci penserò io se qualcuno o qualcosa proverà a farti del male.- proclamò Jimmy spavaldo.

-Che eroe.

 

CFFZZZ

-Un imbecille è caduto nella mia rete.- rise di gusto Darcy.

CFFZZZ

-Darcy mi sembra una brava ragazza, e molto carina e dolce. Che sia lei l’amore della mia vita?- Jimmy interrogò con lo sguardo oltre la telecamera.

CFFZZZ

 

Un bomba colpì Darcy, e lo esplose vicino. Non si vide bene chi la lanciò, ma Santos aveva un sorrisetto che non prometteva certo baci e abbracci. Dall’ordigno uscirono esseri a sei e a otto gambe, e bestie striscianti. Jimmy Cuordileone si buttò all’indietro per la paura, e iniziò a indietreggiare velocemente. Darcy era rimasta sola sul luogo della propagazione, e una serpente puntò dritto a lei. Lei lo fissò e, sotto il suo sguardo, la creatura sibilante si placò e si rintanò tra gli alberi. Nessuno però aveva visto niente.

Quando riuscirono ad allontanare tutto il resto, la squadra dei Tendisti si radunò -Stai bene Darcy, hai avuto paura?- Annabeth le mise una mano sulla spalla.

-Io… io… sto bene, ho avuto tanta paura.- singhiozzò in modo convincente Darcy.

-Per fortuna non ti hanno fatto niente, giusto?- chiese Elinn, amorevole.

-Il mio animo cavalleresco mi tortura, dolce Darcy, di essere fuggito di fronte a quelle orride belve.- recitò Jimmy, tentando un approccio da cavaliere che non era nel suo stile.

-Oh, grazie. Grazie lo stesso.- pigolò appena Darcy, e poi si sporse in punta di piedi e diede un bacio sulla guancia a Jimmy. Tutti intorno furono lietamente sorpresi, ma si sentì anche un rumore di un pugno scagliato ad un albero, e il suddetto scuotersi. Ma nessuno lo notò.

 

CFFZZZ

-Oramai è un burattino nelle mie mani. Povero, piccolo Jimmy.- Darcy teneva in mano una bambolina con le sue fattezze, capelli carota, magro. La manovrava facendole fare gesti ridicoli.

CFFZZZ
 

La terza squadra, quella dei Piloti, nel tempo che succedeva tutto ciò aveva quasi superato i Tendisti.

-Ci manca solo un passaggio e siamo primi. Muoviamoci.- esortò un Dylan alla squadra.

Ma quando la bomba passò per le mani di Selene, lei vide il bacio sulla guancia tra Darcy e Jimmy. Le salì una tale rabbia che scagliò con forza l’ordigno. Maël venne buttato a terra dal lancio, e l’esplosivo detonò, ricoprendo di colla adesiva una metà della squadra.

Prima che riuscirono a liberarsi del collante, i Tendisti li avevano di nuovo distaccati, ed erano stati superati a loro volta dai Camperisti, guidati da una forza che prima non avevano.

 

CFFZZZ

-Non mi importa niente di Jimmy. Quel quasi bacio che c’è stato tra noi prima della sfida era dovuto solo al momento. Non provo niente. E non sono gelosa di lui e Darcy.- Selene abbandonò con furia il confessionale, facendo tremare la telecamera.

CFFZZZ

 

~

 

-Bene, Piloti, avete perso la sfida di oggi. Forse non avevate i numeri, o la forza motivazionale adatta a vincere, ma potevate impegnarvi di più. Ora vi dovrò chiedere di decidere chi volete che se ne vada della vostra squadra.

 

 

 

 

 

Angolo dell’Autore:

Ok, so che oggi sarebbe dovuto uscire il nuovo capitolo, e che questa parte avrei dovuto pubblicarla martedì, ma tra un impegno e l’altro non sono riuscito a scrivere niente. Mi scuso per avervi fatto attendere, e per farvi attendere ancora per i prossimi capitoli. Ma giuro che questa parte non potevo saltarla, perché oltre a volervi consegnare un prodotto di qualità, non avevo ancora tutti i voti delle eliminazioni. Mi mancano quelli di Sasi02, di Duncneyforever e di The_Malevolent_Girl.

Scegliete uno degli otto della lista, come sapete:

Piloti Esplosivi

Mary Byrston CAP

Charlotte Welch

Cleo Martin

Dylan Milkins (occhi diversi)

Dylan Stroganoff (occhi grigi, pizzetto)

Maël Levrac

Nevil Ramsey

Selene Rochira

 

Dovevo farla la volta scorsa questa, ma per lo stesso motivo per cui la sfida sembra letame di equino brutta, non ho potuto creare questa rubrica, per niente copiata da un altra interattiva attualmente in corso, riguardante sfide a tema vacanze estive.

 

IN MEMORIA DI:

Pam Walsh, 24esima posizione

di DOKTOR_

È stato un personaggio che mi è piaciuto moltissimo usare, come credo si possa vedere dai pochi capitoli in cui appare. Ho esaltato al massimo la sua pazzia piromane, rendendola una mina vagante, che gli altri non hanno tardato a disinnescare. Era un personaggio con molte potenzialità, e spero che rientri, perché potrà fare molto.

La scheda era molto spartana, non trasmetteva molto del personaggio. Da quello che ho capito, era un OC che infestava ogni interattiva un paio di anni fa, nel periodo che non ho frequentato le fanfiction. Era un Damerae ante-litteram.

Su Pam non c’è molt’altro da dire, a parte il fatto che è un personaggio che personalmente adoro, se dovessi stilare una classifica di tutti e ventiquattro, risulterebbe nella top7 o top5.

 

Avrei voluto pubblicare prima, ma non riuscivo a scrivere qualcosa per questa sfida. Non che questo sia meglio. Ma almeno è decente, e voglio pubblicarlo per poter andare avanti, così non sarà una delle solite interattive abbandonate dopo pochi capitoli.

 

Mi scuso ancora con tutti per i ritardi di pubblicazione, ma potrebbero succedere ancora, quindi spero mi comprendiate. Chiudo.

Sciau.

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Capitolo 7
*** 5.1 Fratelli coltelli ***


5.1 Fratelli coltelli

  -Piloti, siete arrivati per la prima volta qui, alla cerimonia di eliminazione. Ho con me sette marshmallow, che consegnerò ad altrettanti sette di voi. Chi non lo riceverà abbandonerà il campo, dicendo addio ad un milione di dollari. Quindi, ora votate.

CFFZZZ
  Il Dylan dagli occhi diversi, Dylan Mylkins, tiene in mano la foto di Selene -Non vorrei eliminarla, ma è quella che ci ha fatto perdere.
CFFZZZ
  Nevil fissa la foto di Cleo -Se lo merita. Così impara a fissarsi su uno strano che ci urla contro.
CFFZZZ
  Cleo gioca con la foto del russo Dylan Stroganoff -Cleo sa che è strano, e a Cleo non piace la gente strana.
CFFZZZ

~

  -I voti sono decisi. Chi chiamerò sarà salvo. Charlotte.- la ragazza prese il dolcetto, tirando un sospiro di sollievo -Nevil, Maël, Mary.- i due ragazzi e la ragazza ottennero il marshmallow e l’immunità.
  -Dylan… Mylkins. Restano soltanto due marshmallow, e voi siete tre. Cleo, Selene, Dylan. Ognuno di voi ha un motivo per non essere ben visto dalla squadra. Dylan, tu hai minacciato tutti il primo giorno. Cleo, tu giri con una pistola addosso, e per quanto la cosa possa far alzare gli ascolti, non a tutti piace. Selene, tu invece hai fatto perdere la possibilità di superare i Tendisti nella sfida scorsa, e pertanto arrivare secondi, e non ultimi. Ma ora vediamo i voti. Questo marshmallow andrà a… Cleo, sei salva per ancora una settimana.- la ragazza con la treccia colorata ricevette la sua caramella gommosa, e Nevil ne fu sollevato, forse temeva che il suo voto fatto “per protesta” avrebbe portato a delle conseguenze terribili, come l’eliminazione di lei.
  -Restate voi due. Dylan, Selene, Dylan, Selene. La votazione è stata ardua, ma è chiaro chi andrà via oggi. Forse dovrei dirvelo, ma teniamo questa tensione. Non disturbiamola. La sentite? È la suspense per scoprire chi andrà fuori.
  -E dillo è basta.- urlò il Dylan salvo.
  -Vuoi che ti tolgo il marshmallow e lo dia all’eliminato? Se vuoi tornare a casa fai pure.- Silenzio -Bene. L’eliminato di questa settimana è…
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  Selene. Ragazza, te ne torni a casa.
  -Cosa, io? Come avete potuto eliminarmi. Perdete un valido elemento, mentre continuate a tenervi in squadra pesi morti.
  -Chef, portala via.- il grosso cuoco di colore prese la ragazza, e la portò fino alla macchina.
  Chris si rivolse agli altri sette, i salvati -Voi volete venire?- fecero cenno di sì, e seguirono Chris fino all’Uscita della Vergogna.
  Lì c’era Selene, ed era anche arrivato Jimmy -Mi dispiace che ti hanno eliminato, Selene. Ma se tra noi c’è stato qualcosa, bhe…
  -Qualcosa, qualcosa dici? Tra noi non c’è mai stato niente, neanche un bacio. È stata solo per l’emozione del momento che le nostre labbra si sono quasi incontrate. Torna dalla tua sciacquetta, spero ti faccia soffrire, perché lei ti sta solo usando.- Jimmy restò in silenzio, ferito dalle parole. Nessun altro disse niente, anche se avevano sentito tutto.
  Poi Selene salì sulla scassata Jeep, e Chris disse -Ultime parole?
  -Fot***i, Chris.- Allora la macchina partì in un turbinio di colori e fiammelle, insieme all’urlo della ragazza.
  -Era più simpatica la stagista.- concluse Chris, e poi mandò tutti nelle proprie casette.

~

  Il mattino dopo, ai primi raggi del tiepido sole autunnale, nella foresta il giovane Wren con il suo sempre presente cappello di stagnola si allenava in delle specie di arti marziali.
  Aveva già iniziato da un pezzo, quando arrivò nella sua stessa radura Rebecca, la sportiva ragazza dei Camperisti -Oh, sei tu, Wren.
  Il ragazzo rimase sorpreso da quell’arrivo -Ciao, Rebecca. Pensavo… Pensavo che oggi Sophie vi avesse concesso un giorno senza allenamenti di squadra.
  -Sì, ma se non faccio una corsetta ogni mattina non mi sento carica per la giornata.- solo allora si accorse dell’innaturalezza del luogo dove si trovava Wren -Ma tu cosa fai qua? Ti stai allenando anche tu? In cosa?
  -Diciamo che mi sto allenando. Stavo provando un po’ di arti marziali.
  -Arti marziali? Che bello. Avrei sempre volute provarle, ma poi ho iniziato con il basket e non ho più avuto tempo per fare altro. Perché hai deciso di praticare questa disciplina?
  -Per difendermi dagli alieni.- Wren sussurrò soltanto.
  -Cosa hai detto? Scusa, non ti ho sentito.
  -Non ho detto niente. Mi… Mi sono sempre piaciute. Poi è, è utile sapersi difendere, giusto?
  -Hai proprio ragione. Non bisogna farsi sottomettere dai bulli. Ehi, ma visto che siamo qui, che ne dici di insegnarmi qualcosa? Qualche mossa semplice, magari, o qualcos’altro.
  Wren non seppe cosa rispondere. Lui era coraggioso, ma non era molto abituato a lavorare con gli altri, e gli allenamenti erano sempre stati una cosa personale, che non aveva mai condiviso con nessuno. Ma lei lo guardava speranzosa, e lui non aveva il coraggio di dire “No” a quei profondi occhi neri. -Va bene.- accettò alla fine.
  Rebecca era felice di poter conoscere di più quello strano ragazzo. Non era quello che si poteva chiamare “Nerd”, un genere di persone che proprio non riusciva a capire. Come potevano preferire restare chiusi in casa piuttosto che correre all’aperto? Ma lui non era come quei ragazzi. Sebbene fosse strano, con quel suo cappellino artigianale, sembrava dotato di grandi capacità.
  Wren invece stava iniziando a tremare e sudare freddo. Voleva che quella ragazza lo conoscesse, capisse e si appassionasse al suo “fondato” interesse per gli alieni, ma non voleva che gli si avvicinasse troppo, non avrebbe voluto soffrire per lei o farla soffrire.
  Quell’allenamento non diminuì il suo disagio. Rebecca era brava e dotata, ma spesso sbagliava l’impostazione. Allora Wren doveva correggergliela, passando le mani su fianchi, gambe e bacino. Rebecca non sembrava infastidita, finché quei tocchi si limitavano a correzioni, ma Wren era teso ogni volta che trovava un errore. E non poteva ignorarlo, perché glielo impediva il suo orgoglio. Si diceva “Se devo fare una cosa: o la faccio bene o non la faccio”.
  Fu per Wren quella l’ora più lunga e difficile di cui aveva memoria. Finito l’allenamento, ne uscì sudato come se avesse corso per chilometri e chilometri. Rebecca invece era sempre allegra, ma tutti quegli esercizi le avevano messo addosso un po’ di fame.
  -Che languorino. Peccato che per avere qualcosa da mangiare, dovrei tornare fino al campo, e solo per il cibo di Chef. Uffi.
  -Se vuoi ho qualcosa da mangiare con me.
  -Ti sei portato il cibo della mensa dietro? Cos’è, avevi finito la tua scorta di armi chimiche?
  -Ah Ah. Proprio comica.- rispose Wren -Ma no, non è il cibo di quel pazzo cuoco. Ho preparato qualcosa io prima di venire qui.
  -E Chef ti ha lasciato usare la sua cucina?
  -Diciamo che l’ho usata senza dirglielo. Ma lui non c’era. Occhio non vede, Chef non s’arrabbia.
  -Allora proviamo queste delizie per cui hai rischiato la vita.
  Wren tirò fuori dallo zaino un contenitore pieno di succulente crespelle dolci, ripiene di crema spalmabile di nocciole®. Rebecca ne addentò una, e scoprì che oltre che belle fuori erano anche buone.
  -Dove hai imparato a cucinare così bene?
  Wren non si aspettava la domanda, ma questo non era nella zona del passato che aveva definito “OFF LIMITS” -Lavoravo in una pasticceria prima di partecipare al reality.- rispose, conciso.
  -Woha. Non sono molti i ragazzi che sanno cucinare così bene e sono sportivi. Non sono molti neanche i cuochi magri.
  -In realtà chi lavora in cucina non è molto grasso. Limiterebbe i movimenti, e poi in cucina non si mangia molto di ciò che si prepara.
  -Forse hai ragione. Io sono una schiappa ai fornelli. Non riesco nemmeno a cuocere della pasta. Ahahah.- Wren non rise però alla battuta, e tra i due calò un pesante silenzio.

CFFZZZ
  -Wren sembra un bravo ragazzo. È sportivo, sa cucinare, e simpatico. Solo che non sembra molto espansivo. E quella storia degli alieni. Se voleva fare lo stravagante ci è riuscito, ha fatto colpo sul pubblico, ma non deve continuare a portare quel coso di alluminio. Lo indossa da quando abbiamo iniziato. Ogni volta. Probabilmente ci dorme con quella roba.
CFFZZZ

  -Allora io vado, Wren. Oramai Sophie si sarà svegliata, e se non ci pensò io a tenerla a bada, le sue urla arrivano fino a qui. Ciao.- Mentre Rebecca si allontanava, Wren sentì crescere in se un desiderio di gridarle dietro di restare, di non andarsene. Ma tutto ciò che uscì fu un debole rantolo. Finì che rimase a fissare la sua tonica figura allontanarsi, e quando la vide sparire si sentì come se avesse sprecato una splendida occasione, che forse non si sarebbe ripetuta mai più.

CFFZZZ
  Wren si tormentava le braccia e le mani nella latrina/confessionale -Sono qui per il milione, solo per il milione. Non sono qui per una ragazza bella, alta, mora e formosa, che non mi considererà mai. NO. Sono qui per il milione, per il MILIONE.
CFFZZZ

~

  Quella sera, nella casetta dei Piloti i sette restanti si riunirono nella zona comune.
  -Non siamo andati molto bene nell’ultima sfida. Abbiamo perso un compagno, e questo non va bene.- iniziò il discorso il Dylan dagli occhi diversi.
  -Non abbiamo fatto abbastanza lavoro di squadra, ma questa riunione ci aiuterà a trovare i problemi interni e risolverli. Da noi chiamano questo modo “Prendere il toro per le corna”.- sancì seria Mary, la texana.
  -Da quand’è che sei così seria, cowgirl?- la schernì il Dylan che aveva preso la parola.
  -Quando ho sonno straparlo- emise un lungo sbadiglio -Dovevamo farla ad un ora così tarda la riunione?
  -Certo. Era fondamentale ai fini del discorso. Analizzare i nostri sbagli dopo aver lasciato passare molto tempo non serve a niente. “Batti il ferro finché è caldo”.- Ma il discorso di Dylan venne bellamente ignorato, perché Mary stava già ronfando stravaccata sulle gambe di un incerto Maël, provocando la rabbia della sua vicina Charlotte.
  -Sì, certo, e “Non c’è due senza tre”. Quindi i prossimi eliminati saranno i Camperisti? La smettiamo di tirare fuori proverbi a caso e pensiamo seriamente a questa riunione? Ho meglio da fare che stare qui ad ascoltare inutili ciance.- l’altro Dylan pronunciò tutto ciò con un accento russo.
  -Non è da escludere. Ma ciò a cui volevo arrivare era il fatto che se d’ora in poi non lavoriamo come una vera squadra, toccherà di nuovo ad uno di noi uscire. Non so voi, ma io non ho ancora voglia di rinunciare ad al milione.- fu il discorso di Dylan Mylkins.
  -Sono d’accordo con l’idea del compagno Mylkins. Dobbiamo mettere da parte i nostri desideri personali per il bene della squadra.- dicendo ciò Nevil guardò Cleo, che rideva vicino a Charlotte, mentre questa cercava di togliere l’addormentata Mary dalla parte inferiore di  Maël.
  -Quindi anche tu la pensi come lui? Anche tu? Pensavo fossi una persona razionale. Voi pensate che possiamo giocare come compagni, davvero? Quello che dite non ha senso!- Dylan Stroganoff si lasciò andare ad uno sbuffo di esasperazione dopo le sue urla.
  -Credo che qui abbiamo finito. Possiamo anche tornare a dormire. L’unico contrario è Stroganoff, ma credo che si comporti così perché alle eliminazioni…- ma Mylkins non finì la frase che un coltello gli sfiorò la testa, andandosi a conficcare nel muro.
  Tutti gli sguardi attoniti erano puntati su un unica persona, e anche Mary si era svegliata, e guardava confusa la scena.
  Charlotte era sconvolta, il viso tramutato in un pessimo ritratto dell’orrore.
   Maël era attonito, la mascella caduta mostrava tutta la sua paura.
  Dylan Stroganoff aveva ancora il braccio proteso verso l’omonimo, il suo volto dipingeva uno sguardo omicida, e gli occhi rossi incutevano terrore.
  -MA SEI PAZZO!!! Potevi uccidermi!- Mylkins urlò al suo omonimo, che sembrò come risvegliato da una trance.
  -Cosa… cosa è successo?- alle parole di Stroganoff seguirono sguardi duri da tutti i suoi compagni, e particolarmente dall’altro Dylan. Visto il coltello conficcato nel muro, Stroganoff corse fuori dalla casetta, senza guardarsi indietro.
  -Quel pazzo! Ma se torna…- concluse Mylkins, tenendo in mano il coltello che gli avevano lanciato contro.

~

  La mattina successiva, alla casetta dei Camperisti Jimmy stava seduto sugli scalini della veranda. Triste, guardava la Strada della Vergogna, la via dove era sparita Selene, la strada da cui era arrivata la seconda settimana. Non capiva perché lei lo aveva respinto. Non aveva mai avuto molto successo con le ragazze, ma sembrava che con lei ci fosse un certo rapporto che con le altre non c’era mai stato. Ma quando se ne è andata lei lo odiava. Oppure, forse fingeva! Certo, fingeva di detestarlo per non fargli sentire la sua mancanza e non essere indebolito durante le sfide! In realtà lei lo amava, non c’era altra spiegazione.
  Fatta questa scoperta, ora più di prima non poteva deprimersi per la partenza di Selene. Avrebbe vinto, lo avrebbe fatto per lei. È una volta ottenuto il montepremi, le avrebbe dichiarato il suo amore.
  -Ehi, già alzato?- l’arrivo di Darcy lo svegliò dai suoi pensieri.
  -Sì, non riuscivo proprio a dormire. Tu dove sei stata?
  -Ho raccolto alcune bacche.- rispose rapida Darcy.
CFFZZZ
  -Sì, bacche molto speciali. Muahuahahaha.
CFFZZZ
  -Va tutto bene, Jimmy? Ti vedo triste.
  -Sì, sì. E che mi manca Selene. Ma ora sono deciso a vincere, anche per lei.
  -Ma come può mancarti lei, se qua ci sono io?- la mano di Darcy scivolò fino a toccare quella di Jimmy, e il pel di carota divenne rosso in volto.
  Poco lontano, al limitare del bosco, un albero viene preso a pugni. Finito di sfogarsi, l’improvvisatosi pugile Lionel si accascia a terra, non ascoltando le mani doloranti. Non facevano male come il dolore che lo dilaniava dentro, ogni volta che pensava a Darcy e Jimmy insieme, felici.
  -Tu hai un problema, io ho un problema. Se lavoriamo insieme possiamo risolverlo.- Una figura gli tendette la mano. Quando Lionel accettò la mano, sul volto dell’altro si disegnò un sicuro sorriso.

~

  Dylan Stroganoff aveva preferito passare la notte nel bosco, piuttosto che tornare al campeggio dai suoi compagni. Quello che aveva fatto, sapeva che non era perdonabile, ed anche se non era veramente colpa sua, le prove non davano via di scampo.
  Dopo aver passato tutta la notte coricato su un letto di pietre e muschio, la sua schiena gridava pietà. Mentre si stiracchiava per allietare i muscoli indolenziti, dal bosco arrivò Elinn, con un blocco da disegno in mano.
  -Cosa ci fai qui?- chiese brusco Dylan.
  -Vengo spesso per disegnare.
  -Vattene. Non sai che sono pericoloso? Non sai cosa è successo?!- urlò Dylan.
  -Ho saputo. Ma so che non sei cattivo. Voglio aiutarti.
  -Cosa ti interessa di me? Tu hai quel tuo amico, Alfons, che ti aspetta a casa. Cosa vuoi da me?- la rabbia di Dylan, la frustrazione di quei giorni si stava riversando contro Elinn, anche più di quanto era necessario.
  -Cosa c’entra il mio maggiordomo Alphonse?- domandò curiosa Elinn.
  -Ma-maggiordomo?
  -Sì, maggiordomo. Alphonse vive con me da quando ero piccola, ma non è mai stato niente più di un maggiordomo. Ora, se vuoi il mio aiuto calmati, altrimenti se continui a comportarti come uno sciocco me ne vado.
  Dylan capì quanto era stato stupido. Era stato geloso per settimane di un ragazzo, che ragazzo non era mai stato. Tutta quella tensione, finalmente giunti al nodo del problema, si era sciolta in una grossa risata.
CFFZZZ
  Dylan -Elinn è una ragazza così dolce. L’adoro. Se mi piace? Sì, credo mi piaccia.
CFFZZZ
  Elinn -Dylan è un caro ragazzo. Se mi piace? Forse…
CFFZZZ
  Dylan -Alfons, se sei in ascolto, prova ad avvicinarti a Elinn e ti vengo a prendere.
CFFZZZ

~

  Nella sala comune dei Camperisti, Stella stava camminando avanti e indietro, davanti a Felix e Aiden Joseph.
  -Devo trovare un modo per far colpo su Stephan.- Stella si interrogava mentre camminava.
  -Usa le tue grazie femminili per sedurlo.- scherzò Felix.
  -Sciocchino, ma cosa dici. Aspetta, ho un idea. AJ, vieni con me!
  -Ehi, ma io scherzavo.- le urlò dietro Felix, mentre Stella trascinava fuori un inerme Aiden.
CFFZZZ
  Felix -Quella è pazza.
CFFZZZ
  -Hai capito, AJ. Fingi di provarci con me, così Stephan si ingelosirà e verrà a salvarmi come un principe azzurro.- Stella iniziò a sognare Stephan su un cavallo bianco che la salvava da un perfido troll (AJ).
  -Ma veramente… Io…
  -Zitto, sta arrivando.- quando Stephan fu vicino, Stella cominciò la recita -Oh, AJ, come sei dolce.
  -Io, in realtà io…
  sottovoce -Zitto e abbracciami- Stella disse a voce alta -Come sei impetuoso, tesoro.
  Stephan sembrava ignorarli.
  -Così non funziona. Idea. Baciami, AJ.
  -Cosa!!!- prima che Aiden potesse fare qualsiasi cosa, Stella lo prese e lo baciò.
  -Ehi, AJ. Vedo che fai conquiste.- salutò Stephan, per poi entrare nella casetta.
  -Che sfortuna, non ha funzionato. Baci bene AJ. Ciao ciao.- Stella se ne andò, lasciando AJ impalato. Dopo scoppiò in lacrime.
CFFZZZ
  AJ -Scusami, cara. Scusami, scusami!
CFFZZZ

~

  Era oramai finita la settimana, e Dylan Stroganoff non era ancora tornato. Nella casetta dei Piloti i suoi compagni erano preoccupati.
  -Non è arrivato il momento di perdonarlo?- propose Charlotte.
  -No, non lo perdonerò mai.- rispose deciso Dylan Mylkins.
  -Ma pensa a lui, la fuori, al freddo. Non provi dispiacere per lui?
  -Neanche un po’. Se lo merita. Comunque Annabeth mi ha detto che sta bene, Elinn lo va a trovare tutti i giorni.
  -Potresti andare a trovarlo anche tu.
  -Per farmi accoltellare definitivamente? No, non ci tengo.
  -Fai come vuoi. Prima di andare a dormire chiudi bene la porta però, stanotte farà molto freddo e non ci tengo a prendere un raffreddore.- detto ciò, Charlotte lasciò la sala, lasciando Dylan solo.
  Lui chiuse tutte le porte, e si fermò pima di chiudere anche l’ultima finestra, buttando un occhio alla foresta. Doveva essere molto freddo.
  Si ritirò anche lui nella camera.

~

  -Riunitevi tutti nella piazza centrale del campeggio. Sta per iniziare la sfida. Vieni anche tu, lanciacoltelli!- l’annuncio di Chris risuonò tra le casette e nei boschi, e tutti iniziarono a radunarsi.
  I membri delle tre squadre giunsero sul posto. Damerae disse al compagno più vicino, Asher -Certo che ne sono successe di cose in questa settimana. Sembra sia passato più di un mese.
  -Silenzio la in fondo.- Urlo Chris -Ci siete tutti?
  -No, manca ancora il pazzo assassino.- disse Mylkins con tutta l’acidità che aveva in corpo.
  -Arrivo.- dal bosco uscì Stroganoff. Il suo aspetto era incurato, le borse sotto gli occhi e la camminata era strascicata.
  Mylkins -Eccoti.
 
Angolo dell’Autore:
  Sono ritornato. Dopo “sole” otto settimane, eccomi ritornato con questa prima parte del quinto episodio di  A Tutto Reality:Camp EFP. Purtroppo, tra un impegno e l’altro non ero riuscito a continuare, ma ora spero di riuscire a dare una certa regolarità.

  Ecco i voti di questo turno. A differenza dei Tendisti, non ci sono stati OC che hanno attirato quasi tutti i voti.
Charlotte 0
Nevil 0
Maël 1
Mary 1
Dylan M 1
Cleo 1
Dylan S 1
Selene 2
  Come vedete Selene è uscita per un voto. Inoltre, i voti sono solo sette perché Duncneyforever non ha votato per il suo OC. Se per tre eliminazioni consecutive un autore non vota per il proprio OC, mi riservo di eliminare tale OC. Se si è impossibilitati per qualche motivo a votare, avvertitemi e ne terrò conto.

Ora il momento degli eliminati.
IN MEMORIA DI:
  Selene Rochira, 23esima posizione
  di The_Malevolent_Girl
  Ultima ad arrivare, seconda (terza, contando la stagista) ad andarsene. Non ho saputo gestirla al meglio, anche perché non avevo nessuno con cui farla lavorare. Un ragazzo cattivo, qualcuno con cui avrebbe potuto far coppia per tormentare tutti gli altri campeggiatori. Magari, quando potrebbe tornare con un rientro, qualche OC “avrà cambiato allineamento”.

Fine delle comunicazioni. La Rete Assolutamente Intelligente di Me vi augura buona serata.
RAIM, per voi (no scherzo, per quei tipi simpatici dietro di voi. Quelli con il coltello in mano, che si stanno avvicinando di soppiatto. No, non girarti. Calmo, calmo. Ora. Lo hai colpito? No, allora credo che sei finito, amico. Spero che quel tipo che ti sta sfilando portafoglio, telefono, e protesi dorate ai denti scriva una recensione al posto tuo)
Sciau.

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Capitolo 8
*** 5.6 Fratelli coltelli ***


5.6 Fratelli coltelli

 

Mylkins -Eccoti.

-Non voglio che tu continui ad odiarmi, Dylan. Sono venuto a porgerti le mie scuse.

-Peccato io non le accetti.

Chris urlò -Basta litigare, voi due. Con i vostri problemi avete occupato già mezzo episodio, ed io sono apparso una sola volta. Inammissibile. Ora è il mio momento.- finito di parlare, Chris si posizionò davanti alla telecamera.

-Chris?- chiese Stephan.

-Che c’è, belloccio?

-Dovresti spiegarci la sfida, Chris.

-Ah sì, giusto. Se non lo faccio non mi pagano, e se non mi pagano dove trovo i soldi per l’acconciatrice. Questi capelli non diventano perfetti mica da soli.- cominciò a rimirarsi in uno specchio, sistemandosi i capelli.

Stanco della scena, Chef diede una scrollata a Chris -Ehi Chris, la sfida.

-Sì, giusto giusto. Ero rimasto incantato dalla bellezza dei miei naturalissimi capelli. Ma torniamo alla sfida. Mi servono dei temerari per ogni squadra. Gente forte, che non ha paura di niente. Avanti, un volontario per ogni squadra.

Sophie per prima si fece avanti -Una squadra è forte quando ha un leader forte. Per i Camperisti vado io.

Mary la seguì a ruota -Vanno i capitani? Allora vado io, iahh!- andò vicino a Sophie, saltando sulle spalle del povero Maël.

Mancava solo uno per i Tendisti. I sette della squadra si riunirono per discutere “Io non vado”, “Neanch’io”, “Pensi io voglia andare”. Alla fine uscì Wren, che preferì presentarsi volontario che sopportare quell’inutile tiritera.

-Perfetto! Ora che abbiamo i tre campioni, posso spiegare la sfida. È arrivato l’autunno, e questo ricorda a tutti una sola cosa…

Elinn -L’inizio dell’anno scolastico?

Mary -Le ultime grigliate?

Nevil -Le elezioni?

-No, no e… no. Mentre gli alberi si tingono di rosso e di arancio, involucri pungenti cadono piangenti, dolci delizie contengono primizie.

-Parli delle castagne?- tagliò corto Asher.

-Sì, grrazie. Era ciò che volevo dire, ma anche come hai detto tu va bene. Certo non c’è tutta la poetica e la raffinatezza di un canto in versi antico…

-Abbiamo capito, abbiamo capito. Ma perché hai scelto le castagne? Siamo in Canada, la terra degli aceri e delle sterminate pinete, delle lande ghiacciate e delle alci. Con tutti questi simboli, dovevi scegliere le castagne?

-Certo. Ho scelto le castagne perché sono deliziose, ma le più deliziose sono le Castagne delizia, se il vostro riccio si muove non per forza avete comprato un animale. Ora smettete di interrompermi, che per studiare tutto questo copione ho impiegato tempo, e pieno di parole strane come “gentilezza”. Cosa vuole dire?

-E quella cosa che era venduta insieme all’intelligenza, quando non sei voluto andare a fare la spesa.- disse Felix.

-Per tua informazione io non faccio la spesa, esistono gli stagisti per quello. E comunque, giovanotto, mi devi dare del lei, quando mi parli, capito?

-Certo, ho ricevuto i suoi ordini. Riverisco.

-Perfetto.

CFFZZZ

Felix -Chris è un vero tonto. Non capisce neanche quando lo si insulta.

Fuori dal confessionale si sente la voce di Chris -Cosa hai detto? Espulso dalla sfida.

Felix rimane basito.

CFFZZZ
Chris parlò alle squadre -Con Felix fuori, siete sei per squadra. Perfetto, non devi eliminare nessuno per fare tornare i conti.

-Sempre a scherzare, Chris.- rise Damerae.

-Certo, Damerae, certo.- Chris fa segno di andarsene ad uno stagista vestito da ninja, che goffamente si era avvicinato ai Camperisti.

-Ora, se abbiamo finito posso spiegarvi le regole. Dei sei concorrenti per squadra, due saranno i raccoglitori, tutti gli altri saranno i caduti.

-Cosa fanno i caduti, Chris?- domandò Charlotte.

-Lasciami spiegare e lo dirò, dolce Charlotte. I raccoglitori dovranno prendere i caduti delle altre squadre, ed evitare che gli altri raccoglitori prendano i propri caduti. Si potranno bloccare i raccoglitori prendendogli, e quindi facendo cader loro i punti fatti. Quando si prende un caduto si fa un punto, tranne un concorrente in particolare per ogni squadra, che da tre punti. Vincerà la prima squadra che arriverà a dieci punti. Tutto chiaro?

-Certo, Chris. Solo non capisco come si combini tutto questo con le castagne.

-Cara Charlotte, voi non giocherete con i vostri soliti abiti, ma avrete speciali costumi progettati da me, insieme all’aiuto di un team di professionisti che ha fatto tutto il lavoro, ha creato la sfida e scritto il mio copione.

-Ok. Io faccio il raccoglitore per la mia squadra.

-Frena gigante giamaicano. I ruoli mica li scegliete voi. Li sorteggerò io, da questo speciale contenitore.- diedero a Chris un enorme riccio di castagna, con dentro dei foglietti -Chi arriva ultimo si siede sopra questo riccio. Ora peschiamo. Per i Tendisti: Elinn e Annabeth sono le raccoglitrici. Per i Camperisti, AJ e Stephan. Infine, per i Piloti Cleo la pazza e il lanciatore di coltelli. Tutti gli altri faranno i caduti. Troverete i costumi nel magazzino. Andate.

I vari concorrenti si diressero a recuperare gli abiti di scena, lasciando con Chris solo i raccoglitori e i tre volontari, Wren, Sophie e Mary.

-Chris, non sarebbe ora di dirci cosa faremo noi?- domandò impaziente Sophie.

-Ogni cosa a suo tempo. Voi avrete il compito più importante, ossia… servirmi!

-COSA?!?

-Proprio così, mia cara “capitana” dei Camperisti. Avrete tu e gli altri due sciocchi della tua risma l’onore di servirmi. Starete per tutto la durata della gara alle mie dirette dipendenze.

-No, no, no. Io non spreco il mio talento per una cosa così stupida. Fammi partecipare alla gara, Chris.

-Purtroppo è troppo tardi, mia cara Sophie. Se lasci il posto, la tua squadra non subirà belle conseguenze.

Sophie si allontanò stizzita, mentre Chris rideva di gusto -Voi volete abbandonare?

Ne l’apatico complottaro alieno ne la texana esaltata ebbero da obbiettare.

-Perfetto.

 

~

 

Tutti i concorrenti furono portati nel campo di gara. I raccoglitori furono portati in mezzo al campo, mentre i caduti erano divisi in tre postazioni differenti, una per ogni squadra.

Chris era seduto su una sedia pieghevole, attorniato dai tre suoi temporanei schiavi ed un Felix, seduto per terra -Al mio tre, voi raccoglitori potrete partire. Dovrete prendere le fascette che ogni caduti porta addosso. Uno… Due… Tre!

Mary sparò un colpo in aria con una pistola a salve, e i sei raccoglitori iniziarono a correre. I caduti a loro volta iniziarono a fuggire. Chris intanto poteva osservare i vari concorrenti dal multischermo che riprendeva ogni concorrente. Intanto Sophie reggeva un frullato non troppo contenta della situazione, Wren reggeva un vassoio carico di cibo indossando una maschera priva di emozioni e Mary giocherellava con l’arma a salve ancora fumante.

 

Annabeth ed Elinn corsero verso quello la zona di partenza dei caduti dei Piloti. Al punto di partenza non c’era più nessuno, ma di alcuni fuggitivi erano facilmente seguibili le tracce. Queste si dirigevano in mezzo ai cespugli, dove avevano aperto un percorso rompendo rami e strappando foglie. Le due si divisero, Elinn seguì quei segni, mentre Annabeth restò a cercare gli altri Piloti.

Per Elinn le tracce non erano difficili da seguire, chi le aveva lasciate doveva essere molto goffo e si muoveva difficilmente tra le sterpaglie. Lei doveva solo seguire il percorso già tracciato, e non aveva neanche il problema dei rami, perché la sua bassa statura combinato al fatto che buona parte erano già stati presi in faccia dall’inseguito, rendevano il percorso molto agevole. Bastava poco e il braccato sarebbe stato raggiunto.

Così fu. Poco distante dal limite del campo di gioco, in una piccola radura, il rotondetto Nevil era fermo, mentre cercava di riprendersi dall’affanno. Indossava un enorme costume da riccio che non sminuiva le sue forme, e sulla fronte indossava la fascia che Elinn doveva recuperare. Lei cercò di avvicinarsi piano, evitando di fare rumore, ma il respiro affannoso di Nevil copriva ogni altro suono. Lui si accorse di essere stato trovato solo quando lei gli si parò davanti.

-Senti, cara, io sono un uomo di mente. Non sono un atleta, non sarò mai ministro dello sport. Per quel ruolo delegherò un atleta olimpionico. Il mio corpo non è fatto per correre, non è fatto per sudare. Io lavoro meglio seduto ad una scrivania. Perciò finiscimi, e poni fine al mio supplizio.

-Ok.- Elinn strappò la fascetta dalla fronte sudata del suo interlocutore, e questo si accasciò a terra.

Annabeth intanto si era diretta nella direzione opposta. Dopo poco, vide non distante fuggire due membri della terza squadra, un maschio seguito da una femmina. Facili prede ai suoi occhi. Le seguì cercando di non farsi vedere, cercando di muoversi nascosta da alberi e piante. Anche con un passo rallentato da quest’attenzione a nascondersi, non le era difficile seguire i due, poiché, soprattutto lei, erano abbastanza lenti. Non cercava di correre, si faceva trascinare da lui, tenendosi al suo costume da riccio. Avvicinatasi quanto lei credeva abbastanza, Annabeth sbucò da dietro i suoi ripari, facendosi notare dai due, Maël e Charlotte. Loro non si aspettavano di essere trovati così presto, quindi furono inizialmente scossi. Annabeth iniziò ad avvicinarsi ai due, sorridendo compiaciuta di portare quei facili punti alla squadra, ma non appena fu vicina, Maël urlò “Corri!” e iniziò a scappare, tenendo per mano Charlotte. Annabeth non si aspettava una fuga, e così i due riuscirono a distanziare la ragazza, prima che anche lei si mise alla loro rincorsa.

 

Cleo e Dylan iniziarono a muoversi dalla partenza poco dopo le due dei Tendisti, prendendo un’altra direzione. Dylan si muoveva a passo spedito, con la faccia dura e deciso a finire quello stupido gioco il prima possibile, seguito da Cleo, che lo scrutava e lo esaminava a distanza.

Camminando la strana coppia finì nella postazione iniziale dei Camperisti. Tutti i caduti si erano allontanati, ma non potevano essere distanti. Dylan prese un percorso che sembrava fatto recentemente, mentre Cleo lo seguiva passando un po’ tra i cespugli un po’ nel percorso, interessandosi solo ad esaminare con gli occhi Dylan.

Ad un certo punto, la ragazza disse -Cleo pensa che Dylan sia strano.

-Confortante sentirlo dire da lei. Dille che forse a ragione. Io sono un po’ strano, ma strano forte.

-Cleo non ha detto che chi è strano sia cattivo.

-Grazie. Ma conosco i miei problemi. Non ho bisogno di una visita psicologica.

-Cleo non voleva…- venne zittita da Dylan.

-Ssh. Senti?- era udibile un fruscio dai cespugli davanti. Oltre c’erano Damerae ed Asher. Il gigante cercava di parlare, ma l’altro non gli dava molto spago. I due raccoglitori dei Piloti gli aggirarono, facendo il giro tra i cespugli. Poi uscirono fuori e saltarono addosso ai due. Dylan si buttò su Asher, che non fece molta resistenza. Fu più fastidioso il costume da riccio che punzecchiava Dylan mentre cercava di prendere la fascia.

Cleo invece si gettò sul giamaicano. Il costume evidentemente troppo piccolo per lui non gli permetteva grossi movimenti, e non si sentiva di far male ad una donna. Poteva solo sfruttare la sua altezza alzando la fascetta. Prima che Dylan avesse finito con Asher e potesse dirigersi da Damerae però, Cleo tirò fuori dalla borsa un taser e diede la scossa a Damerae, facendolo cadere a terra e potendogli così prendere la fascia.

Quando i due raccoglitori guardarono le i punti fatti, videro che una era contrassegnata con un dorato “+3”, valendo quindi tre e non un solo punto.

-Cleo pensa ancora che Dylan sia un ragazzo troppo violento, e che nasconda il suo animo dietro gli scatti d’ira.

-Osservazione molto acuta, da parte di una che ha appena fritto una persona con 20000 Watt.

 

Alla partenza c’erano solo più Stephan e AJ.

-Amico, andiamo?- chiese il primo.

Il secondo però era fisso a guardare il vuoto, imbambolato.

-Facciamo così, io vado avanti a cercare di fare qualche punto, tu poi fai lo stesso, va bene?-

Non ricevette risposta, così si avviò verso una terza direzione, non ancora presa da gli altri.

Raggiunse presto la partenza dei Tendisti, e da li proseguì dritto. Finirono presto davanti a lui Lionel con la sua macchina fotografica e Jimmy, in due imbarazzanti costumi da riccio. Essendo Lionel più indietro, Stephan lo riuscì a prendere senza farsi notare da Jimmy, e senza trovare resistenza da parte di Lionel, che sembrava più interessato a non danneggiare la fotocamera che a tenere la fascia. Sottratta quella, il belloccio della seconda squadra si diresse verso Jimmy, che finalmente lo notò. Iniziò a correre, ma Stephan gli stava dietro senza problemi. Per liberarsi di lui poteva solo affrontarlo faccia a faccia, sperando di batterlo.

Si fermò nella prima area aperta che trovò e si girò verso il ragazzo.

-La finisci di seguirmi? Hai già il punto di Lionel, vuoi anche il mio?

-Sì, sono l’unico raccoglitore che partecipa della mia squadra, quindi devo fare più punti possibili per poter vincere.

-Tu sei uno di quelli che ha scuola non perdevano mai, vero? Circondato da amici, ragazze, con i professori che ti dicevano “Sei davvero bravo. Potrai fare quello che vorrai da grande”. Magari non tutti sono come te. Magari non tutti avevano amici o ragazze. Magari c’era chi veniva osteggiato dagli insegnanti perché aveva problemi di lettura, di scrittura o di chissà cos’altro. Non tutti nascono perfetti, lo sai? Nascono anche persone con difficoltà, a differenza tua.

Stephan non sapeva bene cosa dire, non si aspettava quello -Forse non è così grave. Ho fatto per vari anni l’aiutante in campi estivi ed ho aiutato vari ragazzi con difficoltà nell’apprendimento, se vuoi posso aiutare anche te.

-Certo, perché tu sei in grado di risolvere ogni problema, superare ogni difficoltà. Sai cosa significa sentirsi dire “Non ce la farai mai, è inutile che provi” ogni volta, anche da chi dovrebbe supportarti invece di affossarti. No, tu non lo sai. Tu non sai niente di come mi sento.- Jimmy tirò un pugno a Stephan, colpendogli la guancia. Il colpo lo buttò a terra. Jimmy riuscì così a scappare.

 

Maël e Charlotte stavano scappando da Annabeth, e l’avevano distanziata così tanto da poter pensare di averla seminata. Correvano guardandosi alle spalle, controllando che la loro inseguitrice non apparisse di nuovo alle loro calcagna. Non videro dove andarono a scontrarsi. AJ, colpito dai due in fuga, si svegliò dallo stato di catalessi in cui era caduto, e raccolse i due nastri dei fuggitivi, che erano finiti ai suoi piedi. Uno riportava anche una scritta dorata, corrispondente al punteggio bonus.

-Accidenti, tutta questa corsa per fuggire da un raccoglitore per scontrarci con un altro.- esclamò Maël mentre si rialzava e aiutava Charlotte a rialzarsi.

 

-Un punto per i Tendisti, cinque punti per i Camperisti e quattro per i Piloti. Ma un raccoglitore dei Camperisti è a terra per una sventola di Jimmy, mentre l’altro più che partecipare, fa numero. Cosa succederà? Scopritelo qui, tra poco.

 

~

 

-Sbrigatevi, servi. Dov’è la mia granita? L’ho chiesta più di un minuto fa! È così difficile trovare del puro ghiaccio perenne sopra i 4000m? E cos’è del semplice succo concentrato di mille bacche della selva equatoriale? Se non mi portate tutto ora, farete una brutta fine!- Chris sbraitava ai suoi schiavi temporanei. Mary non capiva la rabbia di Chris, e ad ogni ordine partiva carica di energia. Sophie invece conteneva il desiderio omicida di strozzare il presentatore, e i suoi compagni di squadra, che stavano facendo una ben magra figura. Wren si era da tempo imboscato in cucina, preferendo gli ordini impartiti da Chef ai fornelli, che le futili richieste di Chris.

 

Dylan Stroganoff e Cleo camminavano, cercando di trovare altri giocatori avversari. Mentre Dylan tentava di stare nascosto, Cleo non si tratteneva, giocando continuamente con le mille cianfrusaglie che tirava fuori dalla borsa. Inutili furono i tentativi di lui di zittirla. Continuarono così finché non trovarono per terra Stephan, svenuto. Avvicinatosi a lui, Dylan gli strappò di mano l’unico punto che il comatoso era riuscito a fare, per poi accertarsi delle sue condizioni.

-È svenuto, sembra abbia preso una botta in testa.

-Cleo sa come far rinvenire le persone.

-Hai fatto pratica nel primo soccorso?

-Cleo è molto brava.- la ragazza si accovacciò sul corpo a terra, e iniziò a tirargli schiaffi su una guancia e l’altra.

-Ferma, cosa fai!

-Cleo si sta divertendo molto.- nonostante i metodi irruenti, Stephan iniziò a riprendersi. Appena completamente svegliò, i due raccoglitori dei Piloti lo lasciarono. Stephan, non ancora completamente lucido e derubato del suo unico punto, ritornò da AJ.

Raggiunto l’area di partenza, lo trovò ancora lì fermo, inaspettatamente con due fasce in mano.

-Queste è meglio se le prendo io.- appena Stephan ebbe preso i punti dal compagno, arrivò dal bosco Annabeth di corsa, ancora all’inseguimento dei due Piloti. Ma alla vista di una preda migliore, un raccoglitore avversario con due fascette in mano, non ebbe problemi a cambiare obbiettivo.

Stephan si mise a correre, consapevole di non essere ancora abbastanza in forze per affrontare quella ragazza che, anche se piccola, dimostrava grande grinta ed energia.

I due raccoglitori si inseguirono per un lungo percorso, finché davanti alla preda non sbucò da un cespuglio Stella.

-Ciao Stephanuccio. Ti piace il mio costume? L’ho modificato io.- Stella si mise in posa davanti a lui, che aveva rallentato per non finirle addosso. Indossava un top e degli shorts fatti con il costume da riccio, molto corti. Prima che potesse commentare, venne placcato da Annabeth.

-Ti fai desiderare da altre ragazze?! Dovresti avere occhi solo per me!- Stella fece per andarsene, ma da terra Annabeth la prese per un piede e la fece cadere.

-Ferma, ochetta.

 

-La sfida si è ribaltata. Piloti e Tendisti sono a metà sfida pari merito, mentre i Camperisti hanno perso tutti i punti.

 

Il raccoglitore Dylan camminava, dopo essere riuscito a seminare Cleo. Arrivò in una radura, dove stava nascosto il suo omonimo, Dylan Mylkins.

-Che ci fai qui, assassino, dovresti cercare gli altri concorrenti, non camminare a vuoto.- Mylkins fu diretto e brutale.

-Senti, non voglio che tu continui ad odiarmi. Cosa posso fare per farmi perdonare?

-Potresti andartene, innanzitutto. Non voglio che i germi della tua follia omicida mi contagino.

-Seriamente, ti prego di smetterla. Non odiarmi. Non ero in me, non capivo ciò che stavo facendo…

-Mi vuoi dire che non ti accorgevi che mi stavi lanciando un coltello? Stai dicendo che non sei cosciente delle tue azioni?

-Non sto dicendo questo, non posso dirti perché…

-Se non hai abbastanza fiducia in me per dirmi la verità, perché dovrei io fidarmi di te?- il Dylan dagli occhi eterocromatici iniziò ad incamminarsi, lasciando il suo nascondiglio non più sicuro.

-Fermati!- al grido del Dylan russo susseguì l’esecuzione dell’ordine da parte dell’altro. La felicità del primo sparì quando si accorse che più avanti era ferma una delle raccoglitrici della prima squadra, che fissava il Dylan più avanti.

La raccoglitrice corse verso Dylan Mylkins, il quale a sua volta si mise a fuggire nella direzione opposta. Era quasi stato raggiunto, quando la raccoglitrice venne atterrata dall’altro Dylan.

Iniziarono a rotolarsi per terra, cercando entrambi di bloccare l’altro, in modo da rubare punti.

-E inutile che continui a resistere, il punto di Dylan non riuscirai a prenderlo, e tra poco ti bloccherò, e ti ruberò tutti i punti.- grugnì Dylan con pizzetto, mentre bloccava a terra un braccio della sua avversaria di lotta greco-romana.

-Tu credi? Io controllerei meglio se fossi in te.- dopo tale affermazione, Dylan non riuscì a trattenersi dal girarsi per vedere l’effettivo stato del suo compagno, e lo trovò a capo chino con le braccia alzate, mentre la seconda raccoglitrice dei Tendisti giocherellava trionfale con la fascetta del punto di Mylkins.

La raccoglitrice in lotta approfittò del momento di sgomento del suo avversario, riuscendo a buttarlo a terra e a rubargli le fascette.

-10 PUNTI, 10 PUNTI PER I TENDISTI. LA PRIMA SQUADRA VINCE LA GARA DI OGGI.- l’altoparlante di Chris risuonò per tutto il bosco, radunando lentamente tutti i concorrenti.

 

Dopo aver dato l’annuncio di fine gara, Chris si ridistese sul suo lettino, ordinando di portargli una bibita gelida, all’istante.

Sophie prese di malo modo l’ennesimo ordine, e sbottò -Io non sono la tua schiava, capito Chris? Io non farò più niente per te, ora che questa cavolo di gara è finita, e la mia squadra è stata completamente inutile.- prese la bibita che era stata portata e la lanciò in faccia al conduttore, che andò su tutte le furie.

-Cosa hai fatto, i miei capelli, i miei bellissimi capelli! La tua squadra ha perso, e uno di voi andrà a casa, ho deciso! Ed ora qualcuno mi porti un asciugamano!

 

~

 

La sera gli otto della squadra dei Camperisti erano seduti attorno al falò, su enormi ricci. Chris portava un asciugamano attorno al collo e camminava avanti e indietro, guardando tutti i concorrenti.

-Oggi avete svolto una prova veramente penosa. Per il mio giudizio, ognuno di voi meriterebbe di andare a casa, ma solo una dovrebbe essere espulsa seduta stante, per reato di lesa bellezza.- lanciò uno sguardo di collera a Sophie, che stava seduta a braccia conserte, arrabbiata.

-Ma solo uno se ne andrà veramente, e saranno i vostri voti a decidere chi verrà cacciato. Io non posso influire sui voti, ma se non sapete chi votare, ricordatevi di chi ha rischiato di cancellare l’ottava meraviglia del mondo. Ora andate.

 

 

Angolo dell’Autore:

Per finire questo capitolo ci ho messo solo qualcosa come due mesi, accettabile nevvero? Mi scuso innanzitutto per eventuali errori, se ne trovate avvertitemi così passerò a correggerli. La trama stessa può sembrare un po’ scollegata, avendo io scritto il capitolo in più tempi. Alcune parti non mi convincono neppure.

Vi ricordo di scegliere uno dei concorrenti da votare (per chi ha un OC nella squadra sconfitta) o di scegliere il migliore o il vostro preferito nella squadra vincente (per chi ha OC nelle altre due squadre). La lista, per chi non se li ricorda più tutti:

 

Da eliminare:

Camperisti Inchiodati

Sophie Clarson

Aiden Joseph McCartney

Asher Bellamy

Damerae Kajuskin

Felix Wood

Rebecca Dean

Stella Morgan

Stephan Roth

 

Il migliore:

Tendisti Focosi

Pam Walsh

Annabeth White

Darcy Morgan

Elinn Eselas

Jimmy Carrot

Lionel Conrad

Santos Mels

Wren Kostin

 

Come al solito mandate pure il voto via messaggio privato, e chiedete pure se non vi ricordate qualcosa, io stesso non mi ricordo tutto riguardo la trama che avevo in mente.

Il prossimo capitolo (se lo scriverò prima della salita al potere delle locuste marzapaniane) sarà il primo Doposhow, perciò avete tempo per i voti.

Sciau

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