Jamila - La Leggenda della Fenice di Fuoco

di EragonForever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Ritorno a Konoha ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Una Tranquilla Giornata Alle Terme ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Ritorno In Gioco ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Visita a Suna ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Un Incontro Inaspettato e Una Nuova Svolta ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Sorridere è meglio di piangere ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Missione a Kumo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Il passato di Ren ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Scontro tra Fratelli ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Di nuovo riuniti ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Un dolce amore ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Una Missione Importante ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Amore Sincero ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Un fantasma dal passato ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - La Forza di una Squadra ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Il Nemico si Muove ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - Scontro nel Deserto ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Qualunque cosa accada ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Un'Ardua Impresa ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - Una Nuova Sfida ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - L'Inizio della Sfida ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Il Vero Io ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Grande Determinazione ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Questo è il Mio Credo Ninja ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Un Nuovo Potere ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Modalità Bijuu ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 - La Prima Mossa del Nemico ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Non più due ma una ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Primi Presagi ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Una Grande Opportunità ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 - Risollevarsi ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 - L'esame ha inizio ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 - Uno Scontro Difficile ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 - Finalmente Jonin! ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 - Verso l'ultimo Atto ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 - Una Missione Particolare ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 - Il tempo delle lacrime è finito, ora è arrivato il momento di agire ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 - Il Consiglio dei Kage ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 - Consiglio di Guerra ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 - Verso la Battaglia ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 - Faccia a faccia col nemico ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 - La Battaglia ha Inizio ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 - Verità nascoste ***
Capitolo 44: *** Capitolo 44 - Saikou no Jutsu ***
Capitolo 45: *** Capitolo 45 - Shyra ***
Capitolo 46: *** Capitolo 46 - Una Svolta Inaspettata ***
Capitolo 47: *** Capitolo 47 - L'inizio di una nuova era ***
Capitolo 48: *** Capitolo 48 - Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Ritorno a Konoha ***


Capitolo 1: Ritorno a Konoha

Konoha apparve sulla linea dell'orizzonte ai primi raggi del sole primaverile. Jamila sorrise e il cuore iniziò a batterle all'impazzata, ormai non mancava molto. Erano già passati quattro anni da quando se ne era andata per compiere il suo viaggio di addestramento solitario. Quattro anni lunghi e difficili, anche se il motivo per cui era partita ormai le era chiaro come il sole: diventare più forte per proteggere coloro che amava di più al mondo. Quattro anni di lontananza che a lei erano parsi un'eternità. Ora aveva 17 anni e anche per lei il tempo era passato. Il suo viso però aveva ancora quell'aria furbetta di quando era adolescente. Di carattere si era fatta più forte e determinata anche se conservava un pò di quell'antica insicurezza. Avanzava sicura, non vedeva l'ora di riabbracciare i suoi amici che tanto le erano mancati. Non appena mise piede nella foresta l'odore inconfondibile di casa impregnò l'aria, un odore fresco e frizzante che metteva sempre allegria e che scaldava il cuore. Infine eccolo li, il Villaggio della Foglia apparve di fronte a lei in tutto il suo splendore. Sorrise e per l'emozione si mise a correre fino alle porte. Quando fu davanti a esse si fermò, prese un profondo respiro ed entrò. Era finalmente tornata a casa. Camminò per la via principale e si guardò attorno nella speranza di trovare una faccia amica.

Konoha non era affatto cambiata in quei quattro anni di lontananza, era proprio come se la ricordava, con i suoi colori che mettevano tanta allegria e il suo calore che le scaldava il cuore. Arrivata nei pressi del campo di allenamento sentì dei rumori e curiosa si avvicinò. Fu li che li vide. Ren e Rayal si stavano allenando insieme ed erano parecchio affiatati. Non appena la videro i loro sguardi si illuminarono di gioia.

"Jamila! Che bello rivederti!", esclamarono.

Le saltarono addosso facendola cadere con il loro peso.

"Ciao ragazzi, anch'io sono felice di rivedervi! Mi siete mancati!", fece lei di rimando, per poi abbracciarli.

"Anche tu ci sei mancata Jam!", fece Rayal, entusiasta.

"Era ora che tornassi, senza di te qui era una noia.", replicò Ren, felice.

"Ora sono tornata e non vi lascerò mai più.", rispose lei, stringendoli con più forza.

Poco dopo si rialzarono e fecero insieme la strada di casa. Stavano parlando del più e del meno quando in quel momento vide qualcosa correre a tutta velocità verso di lei. Non fece in tempo a scostarsi che si trovò di nuovo a terra. Sul suo ventre strava un cane che subito iniziò a leccarle il viso. Lo guardò per un attimo e non appena i loro sguardi si incrociarono lo riconobbe subito.

"Kyuu! Oh Kyuu quanto mi sei mancato! Caspita se sei cresciuto!". esclamò, tutta contenta.

Lo strapazzò di coccole. Ora era grande quasi quanto un pony, a occhio e croce un pochino in più di Akamaru. Con sua gioia scoprì che poteva pure cavalcarlo, così decise di andare a trovare Kiba. Tuttavia quando giunse a casa sua venne a sapere che era in missione e quindi decise di aspettarlo in casa con somma disapprovazione di mamma Tsume. Alla fine allora cedette e decise di attendere il suo arrivo alle porte di Konoha. Non dovette aspettare molto e non appena lo vide arrivare il cuore le battè forte nel petto per l'emozione. Lui si fermò a qualche passo da lei e la guardò stupito.

"Non mi riconosci? Sono io.", le disse, sorridendo.

Gli bastò vederla sorridere per sciogliere ogni dubbio. Quel sorriso così dolce non lo aveva mai dimenticato e poi nemmeno quegli occhi che ricordavano un limpido cielo azzurro e quei capelli di un bel rosso vivo che sembravano fiamme vere. Subito non l'aveva riconosciuta, ma ora ne aveva la certezza. Era proprio la sua Jamila. L'abbracciò quindi con forza stringendola al suo petto.

"Sei tornata" mormorò.

"Si, sono tornata ..."

Poco dopo si baciarono dolcemente sulle labbra, stretti l'uno all'altra. Anche se era passato un pò di tempo dall'ultima volta lui non l'aveva mai dimenticata. Ora si erano ritrovati e questo bastava ad entrambi.

Jamila era felice, quanto gli era mancato. La sua stretta salda e sicura era rimasta sempre la stessa e il sapore delle sue labbra era come lo ricordava: un'aroma fresco e selvatico con un mix di salsedine, menta piperita e sakè. Poco dopo si staccarono e si inoltrarono mano nella mano nella loro amata Konoha.

"Sono felice che vi siate ripresi bene dopo l'attacco.", esordì Jamila dopo un pò.

"Già, non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti a rialzarci e prendere in mano la situazione. Dopo la tua partenza abbiamo sistemato quello che c'era da sistemare e alla fine ecco il risultato.", spiegò l'altro.

"Meno male ... ora è ancora più bella, anche se è rimasta sempre la stessa"

"Konoha rimarrà sempre Konoha.", fece Kiba di rimando.

Mentre camminavano molti si voltarono a guardarli con sguardi curiosi, soprattutto lei e ciò la imbarazzò non poco. Kiba rise divertito.

"Sei carina quando arrossisci"

"Oh, grazie"

"Ti guardano così perchè sanno quello che hai fatto per salvarli da morte certa"

Lei sorrise, era contenta da quel punto di vista. In fondo quello che aveva fatto non era stata una cosa da poco conto ed era stato grazie alla sconfitta di Ideki che Konoha era salva. Sorrise di nuovo, ora che era finalmente tornata non l'avrebbe mai più lasciata.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, come vi avevo anticipato rieccomi qui con la seconda parte di JAMILA. È stata dura, ma ecco qui il pimo capitolo. Mamma se sono eccitata, non vedevo l'ora. Preparatevi per questa nuova avventura, la leggenda di Jamila continua.

Aspetto le vostre recensioni.

Baci EragonForever (capitolo revisionato)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Una Tranquilla Giornata Alle Terme ***


Capitolo 2: Una Tranquilla Giornata Alle Terme

Il giorno seguente Jamila si svegliò poco prima dell'alba. Ancora non riusciva a credere di essere tornata finalmente a Konoha dopo quattro anni di assenza. Uscì e salì sul tetto di casa dove l'aria tiepida le accarezzava dolcemente il viso. Kyuu l'affiancò e la leccò sul viso per darle il buongiorno. In risposta lo accarezzò con affetto.

"Anche se sei cresciuto non smetterò mai di strapazzarti di coccole.", gli disse, strusciandosi contro il suo pelo morbido.

Il sole iniziò a sorgere all'orizzonte e colorò il cielo di un pallido rosato. Sorrise, quanto le era mancata l'alba di Konoha. Poi saltò in groppa a Kyuu e si avventurò in giro per il villaggio in cerca di facce amiche. Non dovette cercare molto, infatti non appena scese da Kyuu per andare a mangiare il ramen si sentì chiamare allegramente. Si voltò di scatto e vide un Naruto tutto contento correrle incontro. L'abbracciò con forza come una vecchia amica.

"Sei tornata finalmente"

"Si ... giusto ieri ..."

"Mi sei mancata molto, però, caspita se sei cresciuta, ti sei fatta grande"

"Già"

Anche lui era cresciuto. Ora aveva 20anni, ma non era cambiato molto, il suo sguardo era sempre lo stesso, come il suo sorriso. Poco dopo ecco che arrivò Hinata al suo fianco che sorrideva. Anche lei non era molto cambiata, il suo viso aveva ancora la sua immancabile gentilezza. Poi i due si presero mano nella mano.

"State insieme vedo.", commentò Jamila, sorridendo.

"Si ... a proposito, ben tornata, si sentiva la tua mancanza" rispose Hinata, abbracciandola.

La Komamura ricambiò il gesto per poi sciogliere la stretta dopo qualche secondo.

"Immagino ... ma ditemi, Ren e Rayal se la sono comunque cavata anche senza di me?" chiese, perplessa.

"Beh ... all'inizio è stato difficile ma poi sono riusciti ad andare avanti senza nessun problema, però sentivano la tua assenza. Ma però non hanno mai perso la speranza che un giorno tu saresti ritornata.", rispose Naruto, allegro.

"Ne sono molto felice"

"Comunque il tuo ritorno merita di essere festeggiato in grande"

Jamila lo guardò, perplessa.

"Ah si? E come?"

"Una giornata alle terme è quello che ci vuole per rilassare i nervi"

Hinata ridacchiò, divertita.

"Sarà fantastico!", trillò.

"Ci sto!" accettò Jamila, dopo averci pensato un pò su.

La proposta di Naruto fu ben accolta anche da Sakura, Tenten, Ino, Hinata, Rayal, Sasuke, Rock Lee, Kiba, Sai e anche Ren. Anche loro erano entusiasti, in fondo ci voleva. Il giorno seguente erano tutti pronti per quella fantastica giornata. Naruto aveva prenotato il giorno prima e ora avevano le terme tutte per loro.

Quando arrivarono ragazzi e ragazze andarono nei loro rispettivi spogliatoi per prepararsi e non appena furono tutti pronti si immersero nelle loro piscine separate. Quella dei maschi era al piano di sopra e quella delle ragazze al piano di sotto.

Jamila si tuffò in acqua.

"Questa è la prima volta che vengo alle terme, l'acqua è una favola!"

Le altre la raggiunsero poco dopo.

"Naruto allora ha avuto proprio una bella idea a prentare le terme tutte per noi, almeno questa non è stata stupida" commentò Ino, divertita.

"Già" rise Sakura.

Poi la ragazza guardò Jamila un pò interrogativa.

"Che c'è?" chiese lei.

"Beh, è quattro anni che non ci vediamo e sei tornata solo due giorni fa ... non ci hai raccontato niente"

"Oh è vero ... beh, sono stati quattro anni molto intensi e difficili pieni di allenamento continuo, uno dopo l'altro. Fortunatamente ho ottenuto i risultati sperati, e voi come ve la siete passata?"

"Beh, ecco io mi sono fatta allenare sa Sakura con le arti mediche e Ren nell'apertura delle otto porte del chakra. Ci siamo allenati molto con le nostre abilità innate e abbiamo dato una mano a rimettere in piedi le ultime cose che dopo l'attacco di Ideki sono andate distrutte.", raccontò Rayal.

"E non sai la novità, questa ragazza e Ren stanno insieme.", intervenne Ino, per sdrammatizzare.

"Davvero? Sono felice per voi"

"Già ... Ren è un ragazzo fantastico"

Cominciarono quindi a spettegolare su chi era il ragazzo migliore e a ridere.

 

Nel frattempo nell'area di sopra Naruto stava progettando uno dei suoi scherzi.

"Dai ragazzi sarà uno spasso, fidatevi di me"

"Non credo che la prenderanno bene se ci scoprono.", replicò Lee, preoccupato.

"Io concordo con Naruto, sarà divertente!", fece Kiba.

"Noi tre siamo contrari.", fece Sasuke, indicando Sai e Lee, anche se il primo non sapeva nemmeno cosa significasse.

"Io ci sto!", fece Ren, divertito.

"Dai ragazzi!", gli incitò il biondino.

Alla fine cedettero a malincuore, così di soppiatto andarono al piano di sotto, avvolti nell'asciugamano stretto in vita. Si misero dietro la porta delle terme femminili e iniziarono la loro missione di spionaggio attraverso un buco.

Le ragazze nel frattempo erano ignare di quello che stava accadendo. La porta però non era ben fissata e cedette, sotto il peso dei loro corpi premuti contro di essa e gli ospiti indesiderati piombarono dentro. Le ragazze guardarono sbigottite la scena.

Hinata nel vedere Naruto avvampò, mettendosi le mani sulle labbra, mentre le altre li fissarono con sguardi di fuoco.

"Ma guarda un pò chi si vede, ciao ragazze ...". salutò Lee, rialzandosi, seguito a ruota dagli altri.

Jamila guardò Kiba, irata.

"Sono profondamente delusa, non mi sarei mai aspettata che tu fossi un guardone pervertito"

"Io non c'entro ...", disse l'altro, innocente.

"E' stata un'idea di Naruto, io, Sai e Sasuke non centriamo" si difese Lee.

Sakura fulminò il biondino con lo sguardo, circondata di fuoco e fiamme.

"Naruto, questa me la paghi dannato pervertito!! Shannaro!!" esclamò.

E senza troppe cerimonie lo spedì fuori dalle terme con un bel pugno in faccia. Il colpo fu talmente violento da fargli fare l'intero giro del globo per poi atterrare rovinosamente davanti alle terme. Poi fu il turno di Sai che guardò Ino con aria sognante e ingenua.

"Sai che sei proprio uno schianto senza vestiti addosso?"

Quella esplose e iniziò a picchiarlo in una zuffa tra mille spruzzi. Tenten iniziò a mitragliare Lee di kunai e shuriken a non finire. Sakura e Jamila guardarono i loro rispettivi ragazzi con sguardi omicidi.

"Naruto aveva detto che era uno spasso ...", si giustificò l'Inuzuka con aria supplice.

"Concordo" fece l'Uciha, impassibile.

Le due ragazze non mostrarono ugualmente pietà davanti alle loro giustificazioni. Anche Rayal non si risparmiò nei confronti di Ren. La giornata si concluse con le terme distrutte, una Tsunade piuttosto incazzata e i ragazzi tutti all'ospedale con lievi ferite. Sakura spiegò la situazione e la donna allora diede tutta la colpa a Naruto, che per punizione dovette pagare tutti i danni di tasca propria.

"La prossima volta ci penserai due volte prima di farne una delle tue.", le aveva detto Nonna Tsunade, severa.

Ero-Sennin sarà fiero di me

E con quel pensiero affrontò la punizione con il sorriso.

Tutto sommato però era stato un vero spasso.

 


Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi di nuovo qui con il secondo capitolo di Jamila. Spero con tutto il cuore di aver soddisfatto le vostre aspettative cari lettori. Ho voluto inserire una delle tante parti divertenti che ci saranno nel corso della storia. Ringrazio come sempre tutti voi lettori e seguaci nella speranza che le mie storie siano apprezzate. Spero di non essere noiosa.

Concludo dicendo ... buona lettura e buone feste.

Baci EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Ritorno In Gioco ***


Capitolo 3: Ritorno In Gioco

Era passata ormai una settimana dal ritorno di Jamila a Konoha. Da quando viveva insieme ai suoi compagni la sua vita si era fatta più colorata. Lei e Rayal condividevano la stanza, mentre Ren dormiva in quella che era stata di Jamir. Quella sera però non riusciva a dormire e allora chiamò l'amica che era in dormiveglia.

"Ehi sei sveglia?"

"Si, adesso si ...", fece l'altra, con voce assonnata.

"Ti va di parlare un pò? In questi quattro anni non ho saputo più niente di voi.", propose Jamila, con un sorriso.

"Va bene, che vuoi sapere?"

"Ecco ... come vi siete innamorati tu e Ren?"

Rayal arrossì un pò imbarazzata.

"E va bene te lo dico ... è successo qualche mese dopo la tua partenza. Eravamo in missione e ci siamo imbattuti in alcuni nemici del Suono. Io mi sono trovata in una situazione disperata e Ren mi ha salvato la vita. Da quel giorno il nostro rapporto si è fatto più forte e alla fine è sbocciato l'amore.", raccontò l'amica con aria sognante.

"Un pò come è successo tra me e Kiba" fece l'altra, divertita.

"Già ..."

"Con l'allenamento ho saputo che avete fatto progressi.", osservò Jamila poco dopo.

"Si dai, diciamo di si, oltre alle nostre abilità ci siamo allenati anche nelle kage bunshin con Naruto e sappiamo produrre fino a 10 cloni"

"Wow, è davvero fantastico, anch'io mi sono allenata, però il mio massimo è nove, ma sono felicissima che abbiate fatto progressi" rimase per un attimo in silenzio e poi riprese "Ora che sono tornata potremmo ricominciare con le missioni come Team 6 che dici?"

Rayal sorrise.

"Certo che mi va, in questi quattro anni non ci siamo mossi più di tanto. Tsunade ci metteva sempre con un Chunin o Genin a sua scelta e spesso ci guidava o Kakashi o Yamato. Più che con le missioni io e Ren passevamo la maggior parte del tempo ad allenarci con tecniche come quella della Moltiplicazione Superiore del Corpo o della Sostituzione. E poi abbiamo scoperto a quale chakra apparteniamo. Ren è di tipo fulmine e io terra e acqua, è stato fantastico. Lui ha imparato anche il Millefalchi oltre alle 8 porte e io qualcosa sull'Arte del Legno. Ho fatto anche altre amicizie con alcuni Genin e anche Ren non è stato da meno. Ma comunque una missione è quello che ci vuole"

"Bene, domani allora lo comunicheremo all'Hokage"

Parlarono fino a notte fonda e poi il sonno le travolse entrambe. Il giorno dopo parlarono della cosa a Ren, che fu entusiasta.

"E' il momento di tornare in gioco come Team 6!"

Così andarono dall'Hokage, che fu felice di rivederli.

"Vedo con piacere che vi siete riuniti.", esordì.

"Si e non vediamo l'ora di tornare in attività" Jamila sorrise "Ha qualche missione per noi?"

"Che impazienza, comunque si, ho qualcosa. È una missione di Liv.C e consiste di andare in perlustrazione verso i nostri confini e nella foresta. Anche se ci siamo ripresi dopo l'attacco di Ideki abbiamo avuto numerose perdite e le nostre difese si sono fatte deboli. In questi quattro anni ci siamo ugualmente rafforzati ma non è bastato. Abbiamo subito alcuni attacchi di chi se ne voleva approfittare, la maggioranza dal Suono. Lì ho mandato alcuni Jonin in perlustrazione capitanati da Kakashi, ma dobbiamo comunque restare in guardia" iniziò "Quindi per sicurezza è meglio prendere provvedimenti. Nella missione sarete guidati dal Team di Shikamaru. Ci sarà anche Hinata con voi, due Byakugan sono meglio di uno. Resterete fuori il tempo necessario e partirete oggi pomeriggio"

Rayal annui.

"Faremo del nostro meglio"

L'Hokage fece un cenno d'assenso e poi li congedò.

I ragazzi eccitati andarono a prepararsi e per festeggiare mangiarono il ramen. Jamila per la contentezza mangiò ben cinque porzioni.

"Non hai cambiato abitudine vedo" osservò Ren, divertito.

"Che posso farci ... se ho fame ho fame ... e poi mi sono mancate le mie scorpacciate.", borbottò Jamila, nervosa.

Ma poi scoppiò a ridere. I suoi compagni sorrisero, avevano avuto nostalgia di quella sua risata argentina che metteva sempre allegria. E infatti ecco che anche loro scoppiarono a ridere.

Quel pomeriggio erano erano tutti pronti per partire.

"Bene, mi raccomando ragazzi, occhi aperti e state vicini. La missione potrebbe avere riscontri inaspettati.", fece Shikamaru.

Loro annuirono e poi partirono. Lungo la strada Rayal e Hinata si dettero da fare con il Byakugan per vedere se c'erano nemici, ma fortunatamente non ne trovarono. Fino a pomeriggio inoltrato si dedicarono alla perlustrazione di alcune zone della foresta. Jamila, Ren e Rayal usarono la kage bunshin ed evocarono cinque cloni a testa per facilitare di più la perlustrazione.

Quella sera trovarono riparo in una grotta nascosta.

"In questi quattro anni hai fatto molti progressi.", esordì Choji.

"Eddai, non sono poi granchè, mi sono solo migliorata in alcune cose e appreso nuovi jutsu, ma solo in una cosa non mi sono allenata purtroppo"

"In che cosa?", chiese Ino.

Lei si portò una mano al fianco destro e sospirò.

"Il controllo del Demone ... nonostante nello scontro contro Ideki ci fossimo alleate il mio controllo su di lei non è totale. Sono ancora instabile e purtroppo mi è capitato più volte di perdere nuovamente il controllo senza rendermene conto"

Hinata le mise una mano sulla spalla e la guardò negli occhi, lo sguardo serio.

"Ce la farai, ne sono sicura.", la rassicurò.

Jamila sorrise, aveva ragione.

La missione riprese il giorno seguente all'alba. Finora non avevano trovato intoppi e la giornata trascorse tranquilla. A pomeriggio inoltrato arrivarono ai confini di Konoha.

"Bene, ora seguite le mie istruzioni. Team 6, voi userete la kage bunshin e manderte tre cloni per i confini nord, ovest e sud, mentre noi perseveremo il confine est, tutto chiaro?"

Loro annuirono e fecero come era stato loro ordinato. Fortunatamente i confini non erano troppo distanti e i cloni poterono raggiungererli senza alcun problema. La missione durò altri tre giorni e non avendo incontrato pericoli o nemici fecero ritorno a Konoha. Shikamaru consegnò subito il rapporto e l'Hokage ne fu entusiasta. Per festeggiare andarono al ristorante a mangiare. Choji ovviamente non si trattenne nel farsi una bella scorpacciata. Jamila e i suoi compagni erano contenti. Il Team 6 era tornato di nuovo in gioco.

 


Angolo dell'Autrice

Salve gente, rieccomi di nuovo qui, nonostante l'ora, con questo nuovo capitolo. Il Team 6 è tornato a dominare la scena, o meglio, in gioco dopo tanto tempo. Almeno un altro pò d'azione ci voleva. La missione centrerà molto nel corso della stroria perchè determinerà un pò il corso degli avvenimenti. Spero di non averla buttata a caso.

Ringrazio MartinForever, AkaneChan95 e KakashinoSharingan per le loro recensioni come sempre molto costruttive.

Concludo augurandovi buonanotte e tanti auguri.

Alla prossima gente.

Baci EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Visita a Suna ***


Capitolo 4: Visita a Suna

Quella sera tornò a casa prima dei suoi compagni. La missione era stata molto stancante e la spossatezza l'aveva colta all'improvviso. Non appena entrò trovò una letterà sul tavolo.

"Viene da Suna, è da parte del Kazekage.",disse una voce alle sue spalle. Era Sakura.

"La leggo subito"

Così prese la lettera e iniziò a leggerla.

 

Cara Jamila

Ho saputo solo oggi che sei tornata dal tuo viaggio solitario durato ben quattro anni.

Ti aspetto.

Gaara

 

"Vuole vedermi"

"Beh non esserne sorpresa, da quando te ne sei andata si è preoccupato molto per te, ha passato quattro anni senza tue notizie ..."

"Ho capito, partirò domani"

Allora il giorno seguente partì per Suna in groppa a Kyuu. Il viaggio fu tranquillo e non incontrarono ostacoli. Jamila e Kyuu erano abituati a quel caldo estivo del deserto, dato che c'erano cresciuti. Arrivarono a Suna dopo tre giorni. Il Villaggio non era affatto cambiato dall'ultima volta che ci era stata durante la prima missione di Livello B che aveva fatto con la sua squadra. Le si strinse il cuore mentre varcava la soglia. Quel luogo non le trasmetteva ricordi felici. Mentre camminava affiancata da Kyuu le sembrò di sentire ancora quegli sguardi di ghiaccio che tempo addietro le venivano lanciati, ma non fu così. Ora erano sguardi sorpresi e anche un pò grati. Evidentemente avevano saputo quello che aveva fatto quattro anni prima contro Ideki. Non ci fece caso più di tanto e andò spedita a palazzo. Fu accolta da Kankuro e Temari.

"Nostro fratello ti aspetta nel suo ufficio.", le disse Temari con un lieve sorriso.

Era contenta di vederla ma non lo diede a vedere. Jamila annuì poi lasciò Kyuu in loro custodia e andò spedita verso l'ufficio del Kazekage. La porta era aperta, ma bussò ugualmente per rispetto. Gaara, voltato di spalle, la invitò a entrare. La Chunin quindi entrò e si chiuse la porta dietro di lei.

"Ho saputo che volevate vedermi.", mormorò.

"Si è così"

"Perché?"

"Per sapere come stai, è da quando sei partita che non ho più tue notizie ..."

Si interruppe per qualche secondo e poi riprese.

"Mi sei mancata ..."

Gaara teneva moltissimo a lei e Jamila questo lo sapeva fin troppo bene. Da quando era diventato Kazekage l'aveva sempre difesa assieme a Jamir dalle angherie del popolo nei suoi confronti.

"Anche tu mi sei mancato e scusa se non ti ho dato mie notizie, ma sono stati quattro anni piuttosto impegnativi ..."

"Tranquilla, l'importante è che sei tornata sana e salva" esordì per poi guardarla meglio "Ma guardati, sei proprio identica a Selena"

Jamila lo guardò, stupita nel sentire il nome di sua madre.

"La conoscevi?"

"Si certamente, sai com'è, io e Jamir eravamo molto amici ..."

Lei sorrise.

"Mi fa piacere, anch'io ho avuto l'occasione di conoscerla, è successo durante lo scontro con Ideki. Sono stata costretta ad aprire il sigillo e quindi lei e Jamir hanno tenuto a bada il chakra di Mistfire.", raccontò.

"Ho capito, alla fine sei riuscita a raggiungere il tuo obbiettivo"

"Si e ne sono felice"

"E come va con Mistfire?", chiese tutto dun tratto.

Lei abbassò lo sguardo a quella domanda e sospirò.

"Non ho il controllo totale su di lei, sono ancora molto instabile e purtroppo più volte mi è capitato di perderlp involontariamente senza rendermene conto.", spiegò.

"Capisco ... a proposito, vorrei che ti fermassi qui qualche giorno. Dopotutto Suna è ancora la tua casa"

Jamila ci pensò un pò su. In fondo perchè no? Era una bella proposta.

"Va bene accetto, non ci sono problemi, starò qualche giorno, poi farò ritorno a Konoha"

"Ok"

Poi la congedò.

Jamila quindi tornò nella sua vecchia casa. Era come la ricordava, tutto stava al proprio posto come l'aveva lasciata l'ultima volta. Si guardò quindi attorno, notando che la polvere ricopriva ogni cosa e sui muri c'era qualche ragnatela qui e la. L'odore di chiuso impregnava l'aria e quindi aprì tutte le finestre. Andò poi nella sua stanza, notando che era uguale a come l'aveva vista l'ultima volta. Aprì anche li la finestra e vide che la polvere era ovunque. Ci sarebbero state delle pulizie da fare. Poi lasciò cadere la borsa, sollevando un polverone che la fece starnutire più volte. Infine andò in esplorazione delle altre stanze. Non appena entrò nella stanza di Jamir le si strinse il cuore. Dopo aver aperto pure li la finestra, uscì chiudendosi la porta alle spalle. I suoi occhi si inumidirono ma lei ricacciò indietro le lacrime, sdegnata.

"Piangersi addosso non serve a niente, ho versato troppe lacrime, ma ora devo guardare avanti" si disse tra se.

Poi tornò in cucina e impostò i sigilli.

"Kage bunshin no Jutsu!"

Poco dopo fu circondata da quattro cloni.

"Bene ragazze, questa casa ha bisogno di una ripulita e mi serve il vostro aiuto"

Le copie annuirono e dopo essere state suddivise iniziarono le pulizie e anche lei ci diede dentro. In due ore la casa tornò pulita e splendente, quindi congedò le copie ringraziandole e rimase sola con Kyuu al suo fianco. Andarono nella sua stanza e lei si sistemò per bene. Quando ebbe finito salì in groppa a Kyuu. Andarono sulla solita rupe ad ammirare il paesaggio. In quei quattro anni non era affatto mutato, era come lo ricodava. Tra quelle rocce aveva salvato Kyuu anni prima e in quel luogo le loro vite si erano intrecciate. Lo coccolò quindi con amore. Poi si guardò attorno con aria malinconica, quel posto le ricordava Jamir, il suo amato fratello. Si ricordò di tutte quelle volte che l'aveva rassicurata quando era giù di morale, le sembrò quasi di vederlo seduto al suo fianco. Sospirò. Tra una settimana sarebbe stato il suo 20esimo compleanno.

Oh fratello mio te ne sei andato troppo presto ... mi manchi.

Poco più tardi tornò a casa in groppa a Kyuu. La giornata trascorse in fretta e quella notte il suo sonno fu inquieto.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con questo nuovo capitolo. Volevo dedicare questa parte al Villaggio natio di Jamila. Suna nonostante tutte le sofferenze che Jamila ha passato, tiene comunque alla sua casa. Ho un pò patito, ma alla fine eccolo qui. Ringrazio MartinForever, AkaneChan95 e KakashinoSharingan per le loro recensioni o chi legge e basta. Concludo dicendo...alla prossima avventura.

Baci EragonForever. (Capitolo leggermente sistemato)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Un Incontro Inaspettato e Una Nuova Svolta ***


Capitolo 5: Un Incontro Inaspettato e Una Nuova Svolta

Il giorno dopo si svegliò poco prima dell'alba e assieme a Kyuu andò ad ammirare il sole nascente sulla solita rupe. L'aurora seppe regalare il suo solito spettacolo mozzafiato incendiando il panorama con i suoi colori rosati. Jamila sorrise, un nuovo giorno era iniziato. Tornata a casa fece colazione con dei dango che aveva preso a una bancarella lungo la strada. Erano molto buoni e il loro sapore dolciastro le invase la gola. Quando finì di mangiare andò a fare un giro per le vie di Suna. Subito notò che non la guardavano con astio, bensì con ammirazione e curiosità. All'inizio nessuno avrebbe mai pensato che lei sarebbe diventata davvero qualcuno, ma dopo lo scontro contro Ideki avevano cambiato opinione su di lei. Dopo il giro andò ad allenarsi nel suo luogo segreto. Con sorpresa però si accorse di non essere sola. Un ragazzo di circa 17anni se ne stava di spalle, aveva la carnagione ambrata e corti capelli ramati un pò sbarazzini. La schiena era salda e forte.

"E tu cosa ci fai qui?", chiese con diffidenza.

Tazu si voltò, fissandola con i suoi occhi di un profondo verde foresta. La sua espressione era sicura, ma non ostile e nel suo sguardo c'era un velo di comprensione.

"Ciao Jamila, sei tornata a quanto vedo"

Lei lo guardò, stupita. Che fine aveva fatto il bullo che si divertiva a importunarla e che adorava renderle la vita un inferno?

"Sono cambiato se è questo che vuoi sapere.", borbottò l'altro, incrociando le braccia.

"E questo mi stupisce molto se devo essere sincera. Ma come hai fatto a scoprire questo luogo?"

Kyuu al suo fianco ringhiò ma Jamila lo fulminò con lo sguardo e quello si mise a terra uggiolando.

"L'ho scoperto per puro caso"

"Mh ... non ti credo, non ho mai parlato a nessuno di questo luogo, tantomeno a te, quindi mi stupisce il fatto che tu lo abbia usurpato"

Tazu allora spalancò le braccia, rosso in viso.

"Dannazione, ma non vuoi capire che ti sto dicendo la verità?! Se l'ho scoperto per puro caso è perchè è così!", esclamò, irritato.

A quelle parole la ragazza agitò le mani.

"Va bene, va bene, calmati adesso ... e poi non ti stupire del mio atteggiamento, insomma, fino a quattro anni fa mi detestavi ... quindi per me è molto difficile da accettare.", spiegò.

"Lo immagino ... ma in fondo le persone cambiano no?"

"Si, questo è vero ... solo che per me era impossibile che tu riuscissi a cambiare"

"Ah si?", chiese l'altro, stupito.

In risposta la rossa annuì.

"Si ... vedi ... a causa tua venivo sempre bulleggiata e vista in malo modo rendendomi la vita praticamente impossibile ... e per questo immagino che ti sia capitato qualcosa per cambiare ..."

Tazu in risposta annuì.

"Beh si ... qualcosa è successo ..."

"Cosa di preciso?"

A quella domanda il ninja si fece cupo e pensieroso, cercando di metabolizzare una risposta decente, ma soprattutto chiedendosi se fosse stato saggio rivelarglielo.

Beh ... in fondo perchè non dovrei dirglielo? Dopotutto anche lei ha un'abilità innata ... pensò tra se e se.

Infine con un sospiro parlò.

"Anch'io ho un'abilità innata"

Jamila sgranò gli occhi, sconvolta, non riusciva a crederci. Tazu allora gli diede una dimostrazione e con dei gesti delle mani creò una scultura di sabbia molto simile a Jamila, che rimase senza parole.

"Ora prova a colpirmi lanciandomi alcuni shuriken"

A quella richiesta lei lo guardò un pò titubante.

"Sei sicuro?"

"Si"

Allora fece come gli aveva chiesto e lanciò sei shuriken contro Tazu.

Spero che sia cosciente di quello che sta succedendo

I suoi dubbi fuorono dissolti quando a pochi centimetri dal suo viso apparve uno scudo di sabbia che fermò gli shuriken. Quando la sabbia si dissolse quelli caddero a terra. Jamila rimase senza parole per lo stupore.

"Inc ... incredibile ... quando l'hai scoperta?"

"E' successo qualche mese dopo la tua partenza. Ero in missione con il mio team quando all'improvviso siamo stati attaccati da alcuni ninja del Suono. La situazione fu subito disperata. Fu quando vidi i miei amici in pericolo che accaddè. Sentii come una strana forza crescere dentro di me e poco dopo la sabbia sotto i miei piedi iniziò a levitarmi intorno. Le mie mani si mossero da sole e creai uno scudo di sabbia che ci protesse dall'attacco. È stato strano"

"Da quanto la possiedi?"

"A parer mio da sempre, è solo che non sapevo di averla"

"Sei come me allora"

"Si ... all'inizio non è stato semplice ma il Kazekage mi diede una mano a controllare questa abilità. E scusa per quello che ti ho fatto"

Jamila non seppe cosa rispondere, era piuttosto perplessa. Tazu che si scusava? Una cosa che non si era mai vista in tutti quegli anni che si conoscevano. Con sua sorpresa lui le tese la mano.

"Amici?"

Jamila rimase un po' incerta ma poi glie la strinse.

"Amici"

Poi rimase in silenzio per qualche secondo e poco dopo riprese.

"Perchè mi detestavi?"

Tazu fu sorpreso da quella domanda e per un attimo esitò a rispondere.

"Allora?", insistette lei, le braccia conserte sotto il seno.

Lui sospirò e poi iniziò a raccontare.

"Ero invidioso, nonostante fossi un bravo studente tu spiccavi in qualunque cosa che facevi, eri sempre davanti a tutti per il tuo talento. Per questo ti detestavo e ti prendevo in giro e poi la tua abilità era pazzesca, anche se era pericolosa, ma ... l'ammiravo"

"Eri invidioso di me? Tutto qui? Pensavo di peggio, qualcosa di più forte, ma di certo non l'invidia"

"E' così invece, ma se non mi credi sono affari tuoi"

"No ... ti credo, è solo che non me lo aspettavo"

"Immagino quindi che non sarà facile perdonarmi per quello che ti ho fatto passare"

Lei ci pensò un pò su, perplessa, ma poi accosentì.

"Mhhh ... si vedrà, ti va bene?"

Tazu si limitò quindi ad annuire. Non sarebbe stato facile




Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con questo nuovo capitolo di Jamila. Che ne pensate? Bello l'incontro con Tazu vero? Come vi sembra lui? Eh si è cambiato e molto anche. Ora anche lui ha un'abilità innata, ossia quella del Magnetismo. Ha provato quello che provava Jamila a suo tempo quando era ancora biasimata dal popolo di Suna. Ma ci vorrà ancora un pochino perché Jamila lo perdoni definitivamente. Ringrazio AkaneChan95, MartinForever, KakashinoSharingan e LordMaverik per le loro recensioni e per chi legge e basta.

Detto questo ... alla prossima gente e tanti auguri di Buone Feste.

Saluti EragonForever (Capitolo revisionato)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Sorridere è meglio di piangere ***


Capitolo 6: Sorridere è meglio di piangere

Rimasero in silenzio per qualche secondo, poi Jamila parlò.

"Che dici se ci alleniamo insieme? Così tanto per cominciare?"

Tazu la fissò stranito e poi incrociò le braccia, lo sguardo serio.

"Mettiamo in chiaro una cosa, ora che siamo amici non vuol dire che lo siamo per la pelle. Quindi non farti venire strane idee hai capito? Siamo amici, non compagni di squadra che fanno tutto insieme" ribattè lui, con fare scontroso.

Jamila aggrottò le sopracciglia, offesa.

"Volevo solo non allenarmi da sola tutto qui. Ma se non vuoi fa lo stesso, non insisterò oltre"

"Infatti non voglio. E ora ti saluto. Ci si vede"

E così Tazu se ne andò, lasciandola sola.

Ah lui e il suo dannatissimo orgoglio, su questo non è cambiato

Inizò il suo allenamento solitario. In quei quattro anni si era perfezionata parecchio nell'utilizzo della sua abilità e ora aveva imparato più composizioni. In un angolo Gaara la guardava, lo sguardo fiero.

E brava Jamila, ora sei diventata una kunoichi a tutti gli effetti ma hai ancora tanta strada davanti a te

Nei giorni che seguirono Jamila decise di fare una missione per conto di Suna, ovvero andare a perlustrare i confini di Suna e Tazu si offrì, seppur restio, a venire con lei. In quell'occasione però vennero attaccati da alcuni ninja del suono e, con somma sorpresa di Jamila, lui le salvò la vita mentre un ninja nemico l'aveva bloccata a terra, ed essendo di livello superiore non era riuscita a liberarsi. Finita quella missione decisero di parlare della cosa.

"Perchè oggi mi hai salvato? Saresti potuto morire cercando di salvarmi"

A quelle parole Tazu sospirò.

"Perchè volevo dimostrarti che dicevo il vero riguardo al fatto che ero cambiato.", rispose lui, tenendosi il braccio fasciato.

"Solo per questo? Certo che tu sei proprio pazzo ... ma comunque ti ringrazio ... e si, alla fine sei riuscito nel tuo intento"

Tazu sorrise lievemente, contento che ora era riuscito a riparare ai suoi errori.

Passò poi qualche altro giorno dal quell'evento e la loro amicizia si evolvè a piccoli passi finchè non giunse il momento per Jamila di tornare a Konoha. Al suo ritorno quando informò i suoi amici di aver fatto amicizia con Tazu rimasero non poco sorpresi, talmente tanto che le fecero mille domande sul perchè e sul come era accaduto, ben sapendo che tra quei due non c'era mai stato un rapporto amichevole. Persino Jamila era ancora stupita del fatto che fosse successa una cosa del genere. Arrivò poi il giorno del 20esimo compleanno di Jamir, nel quale la ragazza fu abbastanza malinconica. Quel pomeriggio era con Kiba e insieme guardavano la lapide stretti l'uno all'altra.

"Sono passati quattro anni ... eppure mi sembra ieri che se ne sia andato per sempre.", esordì lei dopo aver messo dei gigli bianchi sulla lapide.

L'Inuzuka allora le accarezzò la schiena con fare rassiccurante.

"Manca anche a me ... ma ehi, in fondo non è sparito per sempre, vive ancora nei nostri cuori"

"Si ... hai ragione ... lui vive in noi.", mormorò, lasciano uscire una lacrima.

Kiba allora glie l'asciugò con il pollice.

"Su, non fare così, sorridi, Jamir non vorrebbe vederti triste"

La Chunin allora annuì per poi sfoggiare verso il cielo un caldo e luminoso sorriso.

Si ... è vero, lui non vorrebbe vedermi così e poi sorridere è meglio di piangere

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve cari lettori, eccomi qui con un nuovo capitolo di Jamila. Dopo un'attenta revisione ecco questo capitolo revisionato in cui ho fatto vedere Jamila più matura. Lei e Tazu alla fine sono diventati comunque amici, non per la pelle certo, ma comunque amici. Dopo aver ascoltato Teoth ho dimezzato drasticamente le lacrime e poi non potevo darle torto ... spero che questa revisione vi piaccia. Detto questo spero di non andare troppo veloce, ditemi se scrivo troppo in fretta...Spero con tutto il cuore che questa seconda parte di JAMILA vi stia emozionando come la prima, ci spero. Concludo augurandovi Buone Feste e Felice anno nuovo. Alla prossima avventura.

Baci EragonForever! (Capitolo revisionato)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Missione a Kumo ***


Capitolo 7: Missione a Kumo

Nei giorni sucessivi Jamila tornò di nuovo serena e piena di vitalità e soprattutto con la voglia incontenibile di agire. Dopo l'ultima missione di Liv.C non si erano mossi più di tanto, così una sera fecero riunione di squadra.

"Che dite di chiedere all'Hokage una missione di Livello A?", propose Ren.

"Mi sembra un'ottima idea, l'ultima missione che abbiamo fatto è stata un fallimento per colpa mia ... ma ora è arrivato il momento di rimediare.", accettò Jamila.

"Sono d'accordo.", fece Rayal, decisa.

Così il giorno successivo su presentarono all'ufficio dell'Hokage.

"Abbiamo una richiesta.", esordì la Komamura.

Tsunade allora li guardò con un sopracciglio alzato.

"Che richiesta?"

La Chunin quindi prese un profondo respiro per poi continuare.

"Ecco noi vorremmo ... fare una missione di Livello A se è possibile"

Tsunade a quelle parole la guardò stupita, poiché entrambe si ricordavano troppo bene quello che era successo l'ultima volta. Ma questa volta nei suoi occhi però vedeva una nuova determinazione. Infine annuì.

"Si, ce nè una, consiste nell'andare a Kumo per recuperare dei documenti estremamente importanti e top secret. Verrete scortati da Kakashi e Yamato, non si sa mai"

Non appena Ren sentì il nome di Kumo ebbe un sussulto, ma non lo diede a vedere, quindi il gruppo annuì.

"Accettiamo la missione.", dissero in coro.

"Bene, partirete domani all'alba"

Annuirono e poi vennero congedati. Solo Ren non era entusiasta della missione al contrario delle sue compagne.

"Ehi va tutto bene?", chiese Rayal, affiancandolo.

Ren la guardò negli occhi per poi annuire.

"Si, si, tutto apposto"

"Guarda che si vede lontano un miglio che non sei contentò della missione" osservò Jamila, seria, notando il suo atteggiamento "Dovresti essere felice, almeno rivedrai la tua famiglia.", riprese la rossa poco dopo.

Ren sospirò, non sapeva cosa rispondere, ma era piuttosto ovvio che c'era qualcosa che non andava. La verità era che non voleva tornare a Kumo per un motivo: la sua difficile infanzia.

Le sue amiche allora non insistettero oltre. Quella notte fu Ren a non avere sonno. L'idea di tornare a Kumo lo spaventava in un certo senso, poiché sapeva benissimo cosa lo attendeva. Avrebbe sicuramente rivisto coloro che lo avevano sempre disprezzato e odiato e infine cacciato da casa. Più che altro aveva paura per le sue compagne, ma purtroppo non poteva evitare di coinvolgerle e questo lo sapeva troppo bene. Il mattino successivo all'alba erano pronti a partire. Ren nonostante la sonno si mostrò presente, anche se avrebbe voluto tornare a ronfare sotto le coperte visto che aveva dormito solamente tre ore.

"Bene, si parte.", annunciò l'Hatake.

Era arrivato ovviamente con mezz'ora di ritardo, ma ormai i tre ninja si erano abituati. Fu il Jonin a guidare la spedizione. Il viaggio verso Kumo fu lungo, ma tutto sommato tranquillo e non trovarono ostacoli. Per giungere a destinazione viaggiarono per mare, sopra una barca creata da Yamato. Ren durante tutto il viaggio non aveva proferito parola e questo preoccupò parecchio le sue amiche, che però preferirono non interferire. Arrivarono infine a Kumo dopo quasi due settimane che erano partiti. Il Villaggio si trovava vicino a una boscaglia dove i tronchi degli alberi erano pieni di graffi e morsi, cosa che fece intimorire non poco. Il cielo era cupo con le nuvole cariche di pioggia e il rombare dei tuoni in lontananza, segno che doveva arrivare un temporale. Le case erano quasi tutte di legno o di mattoni, molto semplici, non era un villaggio numeroso come Konoha o Suna. Anche lì c'erano gli stessi segni della boscaglia. Aveva qualche negozio, la Sede della Polizia, un piccolo templio, un cimitero e case un pò sparse qui e là. C'era anche l'Accademia e a fianco la Biblioteca. A vedere la sua vecchia scuola Ren rabbrividì. Nella sua mente si fecero vivi i ricordi di quando era bambino. Tutti lo avevano tenuto sempre a distanza, biasimato e insultato solo perché lo avevano sempre considerato troppo debole per essere un ninja. Erano stati anni terribili e per nulla felici quelli della sua infanzia. Fu Rayal a distoglierlo prendendolo per mano.

"Tutto bene?"

"Si si tutto apposto tranquilla"

Ma si vedeva che non era vero. Il suo passato stava tornando a tormentarlo poco a poco, ma cercò di non darlo a vedere.

"Sai dove possiamo trovare un alloggio per riposare?", gli chiese Yamato.

"Si certo, c'è una taverna qui vicino.", rispose il ragazzo.

Li condusse quindi alla locanda del Villaggio. Essa non era troppo accogliente come posto ma non mancava di nulla. Presero due stanze, una per i maschi e una per le femmine. Fuori nel frattempo aveva cominciato a piovere a dirotto, non per niente era il Paese del Tuono. Quella notte ...

"Ren sembra parecchio preoccupato hai notato?", osservò Jamila, seria.

"Si l'ho notato ma non vuole parlarne, l'unica cosa che possiamo fare è dargli supporto e stargli vicino.", mormorò Rayal, preoccupata.

"Già, hai ragione"

Ren, che era sveglio, aveva sentito la loro conversazione. Sorrise. Era felice di averle al suo fianco, soprattutto Rayal e sapeva che lei non lo avrebbe mai abbandonato. Anche Jamila gli sarebbe stata vicino, ma nonostante tutto non riuscì a dormire. Lì a Kumo, il suo villaggio natio, non si sentiva per niente al sicuro. Al contrario, si sentiva minacciato, braccato da ogni parte. Per un attimo si chiese perché l'Hokage gli avesse mandati li, ma poi un sonno agitato lo trascinò nei suoi abissi più profondi e oscuri.

Vide tre volti ghignanti con sguardi di scherno che iniziarono a prenderlo in giro.

"Ahahah, fai pena, se pensi davvero di essere come noi ti sbagli di grosso" disse una voce.

"Sei l'anello debole della nostra famiglia caro fratellino" aggiunse una seconda voce.

La terza figura rimase in silenzio. Poi le prime due iniziarono a deriderlo e allora si mise le mani sulle orecchie e crollò in ginocchio esasperato.

"Non vali nulla ... non meriti di essere membro del nostro Clan.", dicevano.

"Smettetela, basta vi prego!", implorò.

Le risate però si fecero più forti. Poi ecco che sotto di lui si aprì un abisso senza fondo che lo inghiottì nel buio più totale.

Si svegliò madido di sudore senza gridare. Kakashi gli era vicino poichè lo aveva sentito gemere nel sonno.

"Tutto bene?"

"Si, era solo un brutto sogno"

Poi il ragazzo si rimise a dormire. Il Jonin però aveva intuito che c'era qualcosa che non andava ma non volle forzarlo. Se Ren voleva parlarne o meno avrebbe deciso lui se confidarsi o no, la scelta era solo e solamente sua.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve raga, eccomi qui con questo nuovo capitolo di Jamila. Come avrete già intuito questo capitolo e il prossimo saranno dedicati al nostro Ren, anche perchè non posso parlare solo e sempre di Jamila. Anche Naruto è strutturato così nella seconda serie che sto amando ogni minuto di più. Se parlassi sempre di Jamila, che ormai considero la mia creatura più riuscita, diventerebbe noioso e allora sì che sarebbe una MarySue. Comunque spero di essere migliorata su questo punticino.

Ringrazio i miei seguaci MartinForever, KakashinoSharingan, AkaneChan95, Sasuko e LordMaverik per le loro recensioni e chi legge e basta.

Detto questo ... alla prossima gente.

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Il passato di Ren ***


Capitolo 8: Il Passato di Ren

Il giorno seguente la missione ebbe inizio. Ren però iniziò sin da subito ad agitarsi e quel suo comportamento iniziò a far preoccupare i suoi compagni.

"Se c'è qualcosa che non va puoi dircela senza problemi.", lo incoraggiò Rayal, guardandolo intensamente negli occhi.

Il ragazzo fece per parlare quando due ragazzi sbarrarono loro la strada. Avevano uno sguardo di scherno.

"Ma guarda un pò chi si è deciso a tornare, il nostro caro fratellino, che sei venuto a fare qui?", fece il primo.

Aveva la carnagione ambrata, profondi occhi di un nero petrolio, corti capelli ramati con dei ciuffi sulla fronte. Il fisico era molto forte e robusto. Indossava la divisa della Polizia di Kumo. Era come quella di Konoha solo che il giubbotto era di un blu opaco. Al braccio destro aveva legato il coprifronte del Villaggio.

"Sempre così acceso eh Akira?" fece il secondo, l'aria un pò assente.

A differenza del fratello aveva la carnagione rosea, i capelli erano riccioli e sbarazzini, di un bel castano chiaro e gli occhi leggermente allungati erano di un intenso color cioccolato. La sua corporatura era salda e robusta. Anche lui indossava la divisa della Polizia ma il coprifronte lo aveva al braccio sinistro.

Rayal si avvicinò all'amico, preoccupata.

"E loro chi sono?"

Lui sospirò.

"Sono Akira e Kiryu, i miei fratelli più grandi"

Lo guardarono stupite a quella rivelazione.

"Fratelli?", fece Jamila, sconvolta.

"Si ...", mormorò.

"Oh, a quanto pare le tue amichette qui non sapevano niente ... che delusione. Eri talmente spaventato da noi come un coniglio impaurito che non hai avuto il coraggio di parlarne. Poverino ... mi fai pena. E hai anche avuto la faccia tosta di tornare quando ti avevamo espressamente cacciato via, Kumo non è più casa tua"

Sin da subito si capiva il suo carattere: arrogante, aggressivo, spietato, orgoglioso e ambizioso di successo.

"Sentite un pò voi due, Ren è qui con noi in missione per conto del Quinto Hokage. Vi conviene lasciarlo in pace o ve la vedrete con noi.", intervenne Rayal, irata.

"Sai che paura"

Kiryu invece di carattere era freddo e distaccato, di poche parole. Come Akira però era un'eccellente poliziotto, ma la fama non gli interessava.

"Vi conviene sloggiare se non volete farvi del male inutilmente, voi non avete il diritto di insultare il nostro amico capito?!", esclamò Jamila, arrabbiata.

"Lui non è quello che pensate e se provate ancora a insultarlo non ci tratterremo.", fece l'Akami, furiosa.

I due fecero un gesto di nonchalance e se ne andarono. Ren nel frattempo si era seduto contro il tronco di un albero, le ginocchia al petto. Tremava. I suoi compagni allora lo affiancarono e le due ragazze gli furono vicino. Abbassò lo sguardo.

"Scusate se non vi ho detto niente.", esordì.

"Perché non ce l'hai detto subito?" chiese Rayal, seria.

"Perché sarebbe stato troppo doloroso per me. Ma ora è giusto che lo sappiate. Ho tre fratelli maggiori: Akira, Kiryu e Shin. Loro in confronto a me erano perfetti, bravi in tutto quello che facevano, con una bella carriera e senza problemi nelle loro abilità. Sono sempre stato visto come l'anello debole della mia famiglia, essendo molto ribelle e impulsivo, e per questo mi hanno sempre considerato inferiore, almeno i due più grandi e mio padre. Shin e mia madre invece no, mi sostenevano sempre dandomi fiducia e affetto" iniziò, la voce tremante.

"All'Accademia era un vero inferno. Non sono mai stato uno studente eccellente, avevo pessimi voti e poi non avevo amici a parte Shin. Venivo sempre bulleggiato dai compagni dei miei fratelli, mi getteavano nel pozzo lasciandomi lì anche dei giorni senza cibo ne acqua, non facevano altro che umiliarmi pubblicamente impedendomi persino di mostrarmi all'altezza quando dovevo. Distruggevano persino le cose a me più care come attrezzature ninja o libri, anche i giochi di quando ero bambino. Ogni giorno mi rinfacciavano che non sarei mai stato alla loro altezza nonostante la mia abilità. Ma poi un giorno accadde il disastro.", riprese.

"Che cosa accadde?", chiese Rayal, apprensiva.

Il compagno sospirò, per poi riprendere.

"Io amavo molto Shin e non sopportavo che anche lui subisse le angherie dei miei fratelli solo per farlo passare dalla loro parte. Un giorno lo stavano picchiando a sangue e allora non ci vidi più ... persi totalmente il controllo della mia abilità e mi trasformai in un grosso licantropo ... ero talmente accecato dalla rabbia che iniziai ad attaccarli, ferendo non solo loro ma anche la mia famiglia che cercò di fermarmi. Ero fuori di me ma ... poi accadde l'impensabile. Shin, che era stato fatto uscire dal pozzo, mi si avvicinò abbracciandomi il collo dicendomi di fermarmi e ... e fu in quel preciso istante che tornai in me" contunuò "Ma nel vedere quello che avevo fatto scappai nella foresta, nascondendomi come un animale, incredulo. I miei famigliari provarono a farmi tornare ma purtroppo quando lo feci ... venni esiliato dal Villaggio, con sommo dolore dei miei genitori e mio fratello Shin ... mentre invece quei due bastardi mi guaradavano con sguardi ostili, così come tutti gli altri. Venni quasi lapidato mentre me ne andavo e picchiato, tutti mi gridavano contro che ero un mostro e che non meritavo di vivere. Da quel giorno mi ripromisi di non tornare mai più ..."

Con suo stupore si accorse di avere le lacrime agli occhi. Ren non amava far emergere le proprie emozioni, ma questa volta era diverso, una nuova sensazione che non aveva mai provato. Quelle erano lacrime di rabbia e disperazione. Rayal allora gli prese le mani e lo guardò fisso negli occhi, per poi abbracciarlo con vigore lui allora ricambiò la stretta.

"Ci dispiace ... noi non ne avevamo la minima idea"

"Per forza ... non volevo coinvolgervi in questa faccenda ... per questo non vi ho detto niente"

Jamila dal canto suo lo guardò piena di comprensione. Capiva quello che stava provando dato che anche lei ci era passata e aveva subito più o meno le sue stesse ingiustizie. L'unica differenza era che lui, a parte Shin e sua madre, non aveva mai avuto nessuno ad appoggiarlo e sostenerlo. Lei invece aveva sempre avuto Jamir e Gaara al suo fianco, quindi si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.

"Sbagliano a pensare questo di te, tu non sei come loro pensano che tu sia. Se dicono così è perchè allora non ti conoscono come ti conosciamo noi"

"Tu ... tu dici?"

"Si ..."

"E allora come sono?"

Rayal a quella domanda sorrise.

"Sei un ragazzo davvero straordinario, forte, gentile, sempre pronto a dare il massimo, e nonostante all'inizio davi parecchio a desiderare con il tuo carattere freddo e scontroso ora sei una persona diversa che ha capito che l'amicizia e la fiducia sono le basi per tenere salda la nostra squadra, che non puoi fare tutto da solo, ma soprattutto che ha capito il grande valore dell'amore. E noi siamo fiere di te e saremo sempre al tuo fianco" spiegò, stringendolo con forza.

"Le tue compagne hanno ragione Ren, e sappi che qualunque cosa accada potrai sempre contare su di loro e su di me.", disse l'Hatake.

Lui sorrise felice, avevano ragione.

Quella notte stava dormendo beato quando sentì qualcuno scuoterlo delicatamente. Si svegliò di colpo. Stava per gridare quando una mano gli tappò la bocca.

"Shhh sono io.", disse una voce appena percettibile.

Ren lo guardò, incredulo. L'altro allora gli tolse la mano dalla bocca.

"Ciao fratellino"

 


Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con questo nuovo capitolo di Jamila. Pensavo di finire con la storia di Ren in questi due capitoli, ma anche nel 9 parlerò di lui e forse anche nel 10, ma spero di non farla troppo lunga, non vorrei essere troppo noiosa. Parlando del capitolo, come noterete dal titolo, qui si scopre la storia di Ren. Perdonate ma amo le storie strappalacrime eheheheheh. Tranquilli, presto saprete qualcosa anche di Rayal, ma per quello dovrete aspettare un pochino. Passando ai ringraziamenti, ringrazio MartinForever, KakashinoSharingan, Sasuko, AkaneChan95 e LordMaverik per le loro recensioni e anche chi legge e basta. Detto questo ... alla prossima!

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Scontro tra Fratelli ***


Capitolo 9: Scontro tra fratelli

Ren guardò il nuovo arrivato, stupito.

"Shin? Che ci fai qui?"

"Ho saputo che sei tornato da quei due teppisti. Sei in missione giusto?"

"Si, devo recuperare un documento top secret dalla biblioteca"

Il ragazzo lo guardò, gli occhi che brillavano. La luce della luna che entrava dalla finestra lo illuminava chiaramente. Aveva circa 19 anni, carnagione chiara, profondi occhi color cioccolato fondente e capelli castano dorati un pò sbarazzini. Il fisico era magro e esile. In confronto ad Akira e Kiryu era molto legato a Ren ed era sempre stato dalla sua parte. Felice lo abbracciò con foga.

"Sono davvero felice di rivederti, mi sei mancato"

Ren ricambiò la stretta.

"Anche tu fratellone, ma dimmi, come stai? Non ho più avuto tue notizie"

Shin si staccò dall'abbraccio.

"Volevo scriverti ma con quei due non si scherza. Se mi avessero beccato sarei sicuramente morto. Una volta è quasi successo"

"Che ti hanno fatto?"

Lui allora si tolse il giubbotto della divisa e la maglia. Ren rimase di sasso. Dalla spalla al fianco destro partiva un'orrida cicatrice rossastra rimarginata da tempo. Si potevano notare i segni degli artigli. A quella vista Ren trattenne la rabbia che gli ribolliva nelle vene.

"E' successo poco dopo la tua partenza. Io mi sono ribellato e Akira non ha esitato, ma fortunatamente mamma è intervenuta appena in tempo"

Ren abbassò lo sguardo, sconvolto.

"E' successo per ... per colpa mia ... non averei dovuto lasciarti qui ...", mormorò.

Shin allora gli alzò il mento e lo guardò intensamente negli occhi, lo sguardo serio e deciso.

"No, non è stata colpa tua, tu non centri niente. Non farti carico di colpe che non hai"

Ren però scosse la testa.

"Akira ti ha quasi ucciso perchè mi hai difeso ... è colpa mia"

Shin lo abbracciò di nuovo con foga mentre il minore si lasciò andare in un pianto disperato, sfogando un dolore a stento represso.

"Non fare così, tutto questo non è da te. Incolpare te stesso non servirà a niente, se non solo a peggiorare la situazione ancora di più. E' inutile piangerti addosso, devi reagire"

Ren allora si calmò di colpo, asciugandosi le lacrime.

"E' vero, non serve a niente ... scusami, mi sono lasciato andare"

"Non scusarti fratellino, le lacrime non ti rendono debole ma più forte. Ma ora voglio proporti una cosa"

"Che cosa?"

"Voglio aiutarvi con la vostra missione se è possibile"

"Certo, un aiuto in più ci farà comodo"

"Ora devo andare, se scoprono che sono qui sono morto"

"Va allora e ... grazie"

"Figurati"

Si abbracciarono e dopo un ultimo saluto Shin uscì dalla finestra. Ren lo guardò dileguarsi nel buio della notte. Era felice di averlo rivisto.

Almeno tu stai bene

Nella sua mente però era impressa l'immagine della cicatrice inflittagli da Akira tempo addietro. Fremette di rabbia.

"La pagherai cara.", mormorò tra se.

Poi il sonno prese il sopravvento. Il giorno successivo fece la proposta ai suoi compagni.

"Quindi in pratica tuo fratello Shin vorrebbe aiutarci nella missione giusto?", osservò Kakashi, perplesso.

"Esatto, io mi fido ciecamente di lui poiché è stato l'unico a sostenermi assieme a nostra madre in questi anni. Ci state?"

Ci pensarono un pò su poiché non era una decisione facile ma alla fine decisero di fidarsi. In fondo un aiuto in più non faceva affatto male. Shin arrivò poco dopo e fu felice di sapere che avevano accettato.

"Conosco la Biblioteca, così saprò aiutarvi"

"E sia, ci farai da guida" fece Yamato, serio.

Il gruppo allora, con Shin come guida, andò alla Biblioteca. Si trovava a pochi passi dall'Accademia. Non era grande come quella di Suna o Konoha ma conteneva comunque molti tomi importanti. L'interno era molto semplice, non era un labirinto e ci si poteva orientare facilmente poiché la struttura era una torre con il tetto a forma di cupola di 20 piani e ogni piano era riservato a uno specifico argomento. I documenti top secret invece si trovavano nell'archivio sotterraneo. Shin li guidava con passo sicuro attraverso gli scaffali pieni di libri e tomi. Arrivarono poi ai sotterranei. Non erano molto illuminati nonostante le torce ma riuscirono comunque a orientarsi. Tsunade prima che partissero per la missione aveva riferito ai due Jonin quale fosse il documento che dovevano recuperare, ossia informazioni importanti che riguardavano alcune tecniche proibite. Non fu difficile trovarlo e quando lo ebbero preso uscirono dalla Biblioteca. Fu lì che li rividero.

"Ma guarda un pò, due piccioni con una fava. Che ci fai con loro Shin?"

"E' semplice, perchè a differnza di voi due io tengo a Ren e non permetterò che gli facciate del male!"

"Quindi vuoi morire, ti ricordi cos'è successo l'ultima volta? Quel giorno sei stato fortunato, ma oggi non lo sarai"

Shin fece per farsi avanti, ma Ren lo fermò, avanzando al suo posto. Akira scoppiò a ridere.

"Non ci credo, tu che osi sfidare me? Una feccia come te non sarà mai alla mia altezza!" esclamò Akira, con fare di scherno.

"Ti sbagli ... lo sono eccome. Perchè a differenza di te io non sono solo!"

Detto questo si trasformò in Licantropo e guardò i suoi amici con decisione, lanciando loro uno sguardo d'intesa.

"Non preoccupatevi, ce la farò, voi intanto allontanetevi, sarà pericoloso"

Ubbidirono e poi lui tornò a concentrarsi su Akira.

"Bene, se vuoi morire ... ti accontento subito caro fratellino! Te ne pentirai!", ringhiò l'altro.

Si trasformò in un'enorme orso dalla pelliccia ramata. Di dimensioni era decisamente più grande ma questo non bastò a spaventare Ren. Subito Akira si lanciò con foga contro lui, che prontamente schivò l'attacco.

"Troppo lento!"

Infatti anche se Akira era superiore al quanto di forza, Ren era molto più veloce e agile e questo era un grande vantaggio per lui. Ma Akira non era da sottovalutare e questo Ren lo sapeva troppo bene. L'orso continuava a caricarlo ma ogni volta l'altro schivava.

Vuole farmi stancare eh? Ma non gli lascerò il gioco facile

Ren allora attaccò saltandogli sulla schiena per poi morderlo sulla spalla. Akira ruggì di dolore, ma era difficile scrollarselo di dosso. Restava saldamente aggrappato alla sua folta pelliccia.

"Ti piace? Sto facendo il tuo stesso gioco caro il mio orsacchiotto, non ti sarà facile liberarti di me.", lo schernì poco dopo, mollando la morsa.

"Questo lo vedremo!"

Allora lo prese per una zampa e se lo staccò con la forza, scaraventandolo con violenza contro un albero poco distante. Il contraccolpo fu talmente forte da togliergli ogni energia e quindi tornò umano. Akira allora riprese le sue sembianze e lo raggiunse, sovrastandolo con la sua ombra. Aveva la spalla sanguinante ma non era una ferita profonda. Ren invece aveva la gamba dilaniata da un taglio profondo che aveva il segno del morso. Era privo di sensi.

"Ah, vedi cosa succede a chi osa sfidarmi? Si va incontro a una bruciante sconfitta. Sei debole, lo sei sempre stato e questo ne è la prova!"

Fece per colpirlo quando ...

"No ... ti sbagli ... qui l'unica feccia sei tu ..."

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, rieccomi qui con un nuovo capitolo sempre incentrato sul nostro Ren. Qui si può ben vedere come Akira sia davvero spietato e senza pietà. Per la loro rivalità mi sono un pò basata su Itachi e Sasuke. Qui vedete Ren fare i conti con il proprio passato e come noterete dal titolo c'è uno scontro tra lui e Akira. Spero di non annoiarvi troppo con la sua storia ma era necessario parlare un pò dei compagni di squadra di Jamila e non incentrare tutto su di lei. Passando ai ringraziamenti, ringrazio KakashinoSharingan, AkaneChan95, Sasuko, MartinForever e LordMaverik che seguono sin dall'inizio questa fanfiction dedicata a un nuovo universo nel mondo di NARUTO che sto amando con tutto il cuore. Detto questo...alla prossima gente.

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Di nuovo riuniti ***


Capitolo 10: Di nuovo riuniti

Ren lo stava bloccando con la sola forza del braccio, lo sguardo carico d'ira.

"E perché sarei io?"

"E me lo chiedi? Perché te la prendi con i più deboli, ecco perchè! E per questo motivo non sei degno di essere un ninja!"

Detto questo sfoderò il Millefalchi e colpì Akira con violenza, lasciandolo privo di sensi. Kiryu, che aveva assistito allo scontro in disparte, fiducioso che Akira avrebbe vinto, accorse in aiuto del fratello e dopo aver lanciato uno sguardo carico d'odio verso Ren, si dileguò con Akira sulle spalle. Kiryu di per se non era mai stato un ragazzo molto combattivo e nonostante aveva sempre eccelso in tutto quello che faceva non gli era mai importato di fare qualcosa di prestigioso come entrare nella Polizia di Konoha. Lo aveva fatto solamente per compiacere il suo clan e la sua famiglia, nient'altro. Certo, anche lui odiava Ren, ma essendo meno aggressivo di Akira aveva preferito non intevenire. Ma ora che suo fratello era stato sconfitto si pentì amaramente di non averlo fatto.

Quando entrambi furono spariti, Ren venne raggiunto dai suoi compagni. Subito Rayal accorse in suo aiuto e iniziò a curargli la gamba.

"Ce l'hai fatta ..."

"Si, gli ho ... dato una bella lezione"

Poi guardò Shin, che sorrideva felice.

"Ti va di venire con noi a Konoha? Non sei obbligato a restare qui"

Il ragazzo esultò di gioia e abbracciò Ren con forza.

"Certo che mi va ... però può venire anche mamma? Non mi va di lasciarla qui ... a proposito, è appena arrivata"

Poco dopo da un angolo della strada sbucò una donna bellissima quasi sulla 50ina d'anni. Era la copia esatta di Ren, a parte i dolci lineamenti e lo sguardo gentile. Non appena vide suo figlio lo abbracciò con amore, gli occhi velati di lacrime.

"Oh figlio mio ... perdonami"

Ren rispose alla stretta e scoppiò in lacrime di gioia.

"Oh mamma ... si ti perdono ... so che non volevi che me ne andassi ... ma non potevi opporti ..."

"Lo so, non potevo ma non ho mai smesso di pensare a te tesoro mio"

Poco dopo si calmarono.

"Ragazze, Kakashi sensei e Yamato sensei, vi presento nostra madre Maivel.", fece Shin, poco dopo.

"Piacere di conoscerla signora.", rispose l'Hatake, annuendo.

"Il piacere è tutto mio, e voi due chi siete?", domandò la donna, guardando le due ninja.

"Io sono Jamila Komamura e lei è Rayal Akami, siamo le compagne di squadra di Ren, tanto piacere"

In risposta Maivel sorrise.

"Sono felice di conoscere le amiche di mio figlio e per questo accetto con gioia di venire con voi a Konoha"

"Sarete i benvenuti ... ma chi si occuperà dei sui figli Akira e Kiryu.", chiese Kakashi, perplesso.

"Ah, quei due se la caveranno benissimo, sono in grado di badare a se stessi fin troppo bene e poi hanno causato troppa sofferenza nella mia famiglia ... ma nonostante tutto voglio loro molto bene ... certo, per quanto abbia provato a metterli in riga come madre si sono sempre dimostrati più forti della mia autorità ...", spiegò.

"Capisco ... immagino non sia stato facile per lei ...", osservò Yamato, serio.

"Per niente ... ma ora è il momento di voltare pagina.", fece lei di rimando.

Maivel aveva sempre amato i suoi figli con tutto il cuore anche se avevano entrambi un pessimo carattere. Ma dopo tanto tempo vissuto nella paura e nell'ombra di suo marito, morto tempo addietro per malattia, era arrivato il momento di ricominciare. Così lei e Shin si unirono al Team 6 per trasferirsi a Konoha.

L'Hokage gli accolse benevolmente e diede loro una casa vicino a quella di Jamila. Ren era tornato di nuovo sereno ora che sapeva che sua madre non aveva mai smesso di amarlo e lo stesso Shin. Anche Rayal e Jamila erano felici. Tutto alla fine si era risolto per il meglio e la missione si era conclusa a buon fine. Shin già dal secondo giorno a Konoha andò subito ad arruolarsi negli Ambu, dove si integrò senza nessun problema.

Essendo sempre stato molto bravo e buono di carattere i suoi successi erano sempre stati lodati dai suoi genitori, nonostante il suo talento fosse alla pari con quello di Akira. Sin da bambino si era subito fatto notare per le sue abilità e tecniche di combattimento, ma soprattutto per le sue doti di stratega. Ogni sua strategia aveva sempre avuto successo. Era sempre stato dotato anche di grande intelligenza. A soli 10 anni era già diventato Genin e a 13 Chunin e poi Jonin a 16. Ren lo aveva sempre ammirato e a volte aveva pure cercato di imitarlo, ma con scarsi risultati. Shin allora gli diceva che non doveva diventare per forza come lui, ma che quello che contava davvero era quello che lui era.

Quella mattina Tsunade aveva dato a Ren dei giorni di riposo, anche perchè la ferita alla gamba era abbastanza seria, ma non c'erano ossi rotti, e aveva dato istruzioni precise a Sakura e Rayal su come curarlo, poichè lei non poteva occuparsene al momento. Aveva anche proposto a Jamila che se voleva poteva pure fare missioni da sola ma lei aveva declinato gentilmente la proposta.

"Preferisco restare accanto alla mia squadra in tal caso avesse bisogno di supporto. So che non potrò fare molto ... ma almeno starò con loro e poi Ren ha bisogno anche del mio sostegno. Grazie comunque per la proposta Quinto Hokage ma preferisco così"

Tsunade annuì, comprensiva, sapeva che lei non avrebbe mai lasciato il suo Team nel momento del bisogno. Era stata lontana da loro per quattro anni e in un certo senso capiva come si sarebbe sentita nel fare missioni con un'altra squadra momentanea o da sola. Poco più tardi tornò ai suoi doveri e lasciò il suo posto a Sakura.

"Sono appena stata a curare Shin. Nonostante la ferita sia completamente cicatrizzata a volte gli tira un pò e gli fa male. Ma niente di preoccupante"

"Meno male ... almeno lui sta bene, anche se gli ho detto di non sforzarsi troppo ...", fece Ren, preoccupato.

"L'importante è che stia bene ... ma ora passiamo a te"

Poco dopo, con abili gesti, tolse la fasciatura e pulì la ferita con cautela, poi lei e Rayal si misero a curarlo. Jamila guardava la scena, serena. Ren era in buone mani e presto sarebbero tornati a fare missioni insieme. Quando ebbero finito Rayal fasciò la gamba con una fasciatura pulita.

"Ecco fatto"

"Grazie mille, sei un vero tesoro"

L'Akami arrossì e poi gli scoccò un bacio sulle labbra.

"A proposito Jam, non avevi un appuntamento con Kiba?", fece poco dopo, divertita.

La ragazza divenne bordò per l'imbarazzo, dandosi poi una manata sulla fronte.

"Cavoli è vero"

Detto questo salì in groppa a Kyuu e a tutta velocità andò alla Valle dell'Epilogo. Lui era lì che l'aspettava, affiancato da Akamaru. Non appena la vide sorrise.

"Sei arrivata"

"Si scusa il ritardo"

La prese per mano e lei sorrise felice, il viso accarezzato dai dolci raggi del tramonto.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, rieccomi qui con il capitolo 10 di Jamila. Come noterete dal titolo, Ren e la sua famiglia si sono di nuovo riuniti e lui ha superato il suo momento di crisi per fortuna. Qui si scopre qualcosa in più su Shin e sua madre Maivel. Ora però il Team 6 starà un pò a riposo perchè Ren è ferito, ma tornerà in azione. E' un capitolo ponte e spero di non annoiarvi troppo. Nel prossimo capitolo ci sarà da ridere eheheheheh. Passando ai ringraziamenti, ringrazio KakashinoSharingan, AkaneChan95, Sasuko, MartinForever e LordMaverik per le loro recensioni e il loro sostegno. Detto questo alla prossima gente.

Baci EragonForever! (Capitolo revisionato)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Un dolce amore ***


Capitolo 11: Un dolce amore

Kiba l'abbracciò dolcemente e lei si lasciò avvolgere dal calore di quella stretta così calda e sicura. La guardò intensamente negli occhi e lasciò che le labbra di lei toccassero le sue in un bacio pieno di tutto il suo amore.

"Non ti ho mai detto quanto mi sei mancato in questi quattro anni che sono stata via"

"No, ma posso immaginarlo, anch'io ho sentito molto la tua mancanza, ma non devi fartene una colpa, avevi i tuoi motivi"

"Lo so ... spero solo che sia bastato quello che ho imparato"

"Sicuro ... ma ora sorridi, sei qui adesso e questo mi basta"

Jamila sorrise. Aveva ragione, non doveva pensare al passato, ora doveva solo godersi quel dolce presente. Poco dopo si sedettero a guardare il tramonto. Dopo un po' l'Inuzuka si grattò la nuca con fare nervoso.

"Allora ... hai qualche progetto per il futuro?"

La ragazza arrossì a quella domanda.

"Perché me lo chiedi?"

"Beh ecco ... per sapere cos'hai intenzione di fare ...", fece Kiba di rimando.

Lei allora lo guardò intensamente negli occhi, prendendogli il volto tra le mani e posando la fronte contro la sua.

"Visto che me lo chiedi allora ... per il futuro vorrei condividere tutta la mia vita con te e vivere avventure.", rispose.

"Davvero?"

"Davvero davvero ..."

Kiba allora con gli occhi che gli brillavano la baciò con ardente passione e lei ricambiò a sua volta il gesto.

Più tardi andarono a mangiare il ramen da Teuchi: Kiba non ne andava matto quanto Jamila, ma gli piacque ugualmente. Per contegno la ragazza ne mangiò solo una, tuttavia poco dopo rimediò alla pancia che ancora brontolava riempiendola di dango.

"Certo che sei insaziabile tu"

"E' solo che sono felice di trascorrere finalmente una serata da sola con te"

Lui allora le cinse la vita con un braccioe lei poggiò la testa sulla sua spalla con un sorriso.

"A proposito, tua madre come l'ha presa?"

"Piuttosto bene, anche se all'inizio era un po' sconcertata sul fatto che avessi trovato una ragazza"

"E perché scusa?"

"Beh ... per il mio carattere burlone oltre che impulsivo e poi è molto protettiva.", spiegò.

"Immagino ...", disse Jamila, ridendo.

"E vorrebbe conoscerti meglio"

La risata si spense di botto.

"Sul ... sul serio?"

In risposta Kiba annuì.

"Si, domani sera"

Jamila divenne rossa per l'imbarazzo.

"Va ... va bene ... se proprio ci tiene accetto"

"Non sei arrabbiata?"

"E perché dovrei? È pur sempre tua madre"

"Meno male"

Lei si strinse a lui, lasciandosi avvolgere dal suo calore rassicurante. Kiba le accarezzò il viso con delicatezza, felice. Poi lo prese tra le mani come se fosse una cosa fragile e la baciò dolcemente. Jamila chiuse gli occhi e si godette quel tenero contatto, perdendosi in quell'incendio di passione che avvolgeva le loro anime. Era una sensazione bellissima che la trasportò lontano, in un mondo senza dolore e sofferenza. Poco più tardi si staccarono e lei poggiò la testa sul suo petto. Erano in un luogo isolato, lontani da sguardi indiscreti.

"Scusa se non mi sono fatta sentire in questi quattro anni"

"Tranquilla non devi scusarti, avevi altro a cui pensare"

Rimasero lì ancora un pò e poi tornarono al Villaggio. Jamila era stanca e allora salì su Akamaru con Kiba per poi addormentarsi serena. L'Inuzuka l'accompagnò a casa e la mise a letto, congedandosi poi con un bacio sulla fronte e tornò a casa.

Il mattino seguente Jamila si svegliò con il sorriso sulle labbra. Rayal ovviamente volle sapere tutto della serata che aveva trascorso e l'amica le raccontò ogni cosa.

"Stasera sono a cena da lui, sua madre vuole conoscermi"

"Davvero? Mitico!", esultò l'Akami, stritolandola in un abbraccio.

"Ammazza se sei forzuta, si vede che Sakura ti ha allenata" protestò Jamila, soffocata dalla stretta.

"Scusa"

Poi andò a curare Ren assieme a Sakura seguendo le istruzioni di Nonna Tsunade. Jamila invece cercò di passare la giornata senza pensare alla serata che avrebbe dovuto trascorrere e si distrò allenandosi alla Valle dell'Epilogo. Almeno lì non poteva fare danni.

Arrivò infine il momento fatidico. Kiba la venne a prendere per le sette e poi insieme andarono a casa sua. Quando arrivarono lei strinse convulsamente il suo braccio.

"Nervosa?"

"Si molto"

"Andrà bene vedrai, sta tranquilla"

Poi aprì la porta e ... fu il caos. La casa era piena di parenti e cugini, uno più pazzo e scalmanato dell'altro e mamma Tsume che sorrideva.

"Ma ... mamma"

"Prego entrate.", li invitò lei.

"Quando avevi detto di voler conoscere Jamila pensavo una cena normale ... non questo"

"Suvvia suvvia, ora entrate su"

Quando Jamila fece il suo ingresso tutti la guardarono, ammirati. La ragazza allora si nascose dietro la schiena di Kiba, imbarazzata. Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. Poi si sedettero a tavola. Ma non era ancora finita.

"Bene, vi presento Jamila, la ragazza di mio figlio"

"S ... salve"

"Salve a te, quando abbiamo saputo che Kiba aveva una ragazza non pensavamo fosse così carina!", esclamò uno dei cugini.

La ninja allora avvampò, tremendamente imbarazzata.

"Oh ... ti ringrazio ... davvero molto gentile da parte tua ...", mormorò.

"Però, certo che la tua chioma rossa è davvero niente male.", fece un altro cugino, guardandola con interesse.

Kiba allora cinse Jamila a se con fare protettivo.

"Ehi, lei è la MIA ragazza chiaro?"

"Va bene va bene, come vuoi, volevo solo farle un complimento.", si giustificò quello.

"Ha ragione ... non essere geloso ...", fece lei di rimando.

Lui allora la guardò con un sorriso annuendo. La cena di per se trascorse allegra tra canti, abbuffate e risate e alla Chunin piacque un sacco, divertendosi come non mai. Fu solo quasi a fine serata che Tsume affiancò la ragazza.

"Devi sapere che per essere degna di questo titolo devi affrontare il rito di passaggio"

Kiba sgranò gli occhi.

"Mamma ti prego ... è ancora minorenne"

"Reggerà"

Così la gara di bevute iniziò. Jamila non aveva mai bevuto alcolici, ma quella sera assaporò il gusto forte del sakè che le bruciava la gola a ogni sorso. Era inebriante e, con somma sorpresa dei presenti, riuscì a tenere testa a Tsume. Arrivò a fine serata che non si reggeva più in piedi e come se non bastasse andò in bagno solo a gara conclusa e dopo che mamma Tsume l'aveva dichiarata la ragazza di suo figlio.

A notte fonda Kiba l'accompagnò a casa in groppa ad Akamaru poichè era crollata addormentata tra le sue braccia e quindi non appena arrivarono la mise a letto, ma visto l'ora tarda rimase con lei e si addormentò al suo fianco cingendola a se in un caldo e rassicuarante abbraccio.

 

 

Angolo dell'Autrice

Hola gente, sono tornata. Che ne pensate di questo capitolo super romantico? Non uccidetemi ma dovevo dedicare un capitolino a loro due. Mi sono davvero goduta a scrivere della gara tra lei e Tsume. Tranquilli, nel prossimo capitolo ne succederanno ancora delle belle. Ringrazio come sempre LordMaverik, AkaneChan95, Sasuko, KakashinoSharingan e MartinForever per le loro recensioni. Concludo dicendo ... alla prossima.

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Una Missione Importante ***


Capitolo 12: Una Missione Importante

In un luogo remoto celato da occhi indiscreti cinque figure ammantate di nero si inginocchiarono di fronte a un punto preciso nascosto dall'ombra.

"Mio signore Ichiru, abbiamo saputo che la ragazza ha fatto ritorno a Konoha.", esordì una di loro.

"Molto bene, avete fatto un ottimo lavoro, ora andate, avete bisogno di una meritata pausa"

Le figure quindi si congedarono, liete di aver soddisfatto le richieste del loro signore.

 

(...)

 

Intanto a Konoha...

"Jamila alzati, ormai è quasi mezzogiorno.", la chiamò Rayal, scuotendola dolcemente.

La ragazza mugolò infastidita.

"Ancora cinque minuti"

L'amica però insistette ma alla fine dovette intervenire Sakura per farla alzare. Jamila per lo spavento cadde dal letto per poi rialzarsi un pò ammaccata. All'improvviso però un capogiro la costrinse a sedersi.

"Di un pò? È questo il modo di svegliarla?", protestò Ren, severo.

"Deve ancora smaltire la sbornia porca miseria" aggiunse Rayal.

Sakura allora guardò preoccupata la rossa.

"Perdonami ... allora come ti senti? Kiba mi ha raccontato tutto"

"Mi fa male la testa e ho lo stomaco sottosopra ..."

Trattenne un conato a stento, in viso era un pò verdognola e le guance erano ancora rosse.

"A quanto pare una notte di riposo non ti è servita.", osservò Rayal, preoccupata.

"E allora che devo fare?"

"Oggi devi stare a letto e stanotte fatti una bella dormita, domani in teoria starai meglio ... ma oggi non muoverti da qui"

Jamila annuì, contrariata, ma ormai sapeva che era per il suo bene. Naruto sorrise nel vederla col broncio e lei allora gli fece l'occhiolino. Passò il resto della giornata a letto e quella notte dormì profondamente come un angioletto. Quando il giorno dopo si svegliò stava già molto meglio e riusciva a stare in piedi. La sua pelle aveva ripreso il suo bel colorito caramellato.

"Hai visto? Ora sei di nuovo in forma.", esultò l'Haruno, entusiasta.

"Per fortuna ..."

Più tardi venne Kiba a farle compagnia.

"Ho sgridato mamma per non averci detto di quella cena e per la gara quando ho saputo che sei stata male"

"Grazie ma non dovevi e poi tutto sommato mi sono divertita, la tua famiglia è molto simpatica"

"Mi fa piacere"

Poco dopo Kakashi venne a chiamarli.

"L'Hokage ci ha convocato per una missione, venite"

Loro senza obbiettare lo seguirono. Quando giunsero nel suo ufficio videro che era stato convocato il Team di Kiba e Sakura.

"Bene vi ho convocati per una missione di estrema importanza di Liv.A", esordì Tsunade, seria.

"Di che si tratta?", chiese Sakura, curiosa.

"Poco distante da Konoha c'è un archivio dove vengono custodite delle copie di alcuni jutsu molto pericolosi. Per evitare che venga attaccato il luogo è protetto da alcune guardie che mi hanno riferito che ultimamente si sono notati dei movimenti insoliti e una spia del Suono è stata catturata, ma si è suicidata di recente"

"E quindi?", chiese Kiba, serio.

"Quindi è possibile che il luogo venga attaccato da un momento all'altro, hanno quindi chiesto dei rinforzi. Affido a voi la missione perché siete ninja abili, sarete supportati da Kakashi e Yamato"

"Si Quinto Hokage.", fece il ninja del Legno.

Poi furono congedati e andarono a preparsi per la missione assieme a Sakura.

"Mi raccomando Rayal occupati di Ren e Shin e fai attenzione.", le disse Jamila, preoccupata.

"Tranquilla, faremo attenzione e torna viva"

"Ovvio"

"Ci penserò io a tenerla in vita.", fece l'Haruno.

Jamila la guardò male e la kunoichi ridacchiò.

"So che sai cavartela"

Poi però scoppiarono a ridere, divertite. Quando furono pronte andarono alle porte di Konoha dove c'erano anche gli altri. Ovviamente Kakashi fu l'ultimo ad arrivare.

"Bene possiamo partire. Il posto non è molto distante e se siamo fortunati arriveremo prima di sera"

Detto questo partirono. La loro destinazione non era molto distante dalla Valle dell'Epilogo ed era ben nascostoa, quindi non ci misero molto ad arrivare. Di guardia c'erano Izumo e Kotetsu che furono sollevati di vederli.

"Meno male che siete venuti, l'Hokage vi avrà già informato della situazione suppongo.", esordì Izumo.

"Si sappiamo tutto, com'è adesso la situazione?" chiese Yamato, serio.

"Per ora tutto normale ma non si sa mai.", fece Kotetsu di rimando.

"Perfetto, noi ora ci apposteremo qui nei dintorni e in caso di attacco interverremmo.", aggiunse l'Hatake.

I due ninja di guardia annuirono. Così il gruppo fece come aveva detto e si appostarono nei luoghi prestabiliti. Per comunicare usarono gli auricolari che avevano alle orecchie. Erano attenti e vigili, pronti a scattare in qualunque momento.

L'attesa era ovviamente snervante dato che non succedeva niente. Hinata perlustrava i dintorni con il Byakugan per vedere se c'erano movimenti isoliti, ma nulla. Quella notte fecero i turni di guardia, ottenendo però un buco nell'acqua e passarono due giorni di noiosa attesa ma al terzo giorno ecco che accadde quello che Tsunade si era aspettata: il nemico attaccò. Erano strani ninja dalle divise nere con uno strano marchio sul petto e non avevano coprifronte. Il loro numero era considerevole, troppi per i ninja di Konoha. Erano molto forti e le loro abilità fuori dal comune, e nonostante gli sforzi per contrastarli purtroppo alcuni riuscirono infine a prendere quello che cercavano nell'archivio. Kiba tentò di fermarli ma sia lui che Akamaru si ritrovarono in mezzo a un tappezzamento di bombe carta e rimasero gravemente feriti, quindi Sakura si occupò subito di loro. Erano entrambi abbastanza gravi e Jamila rimase sconvolta. Kakashi allora decise di andare avanti per inseguirli ma si fermò non appena li vide inoltrarsi nel territorio di Oto, dove i ninja di Konoha non potevano entrare senza permesso. Non potendo proseguire oltre tornò dagli altri dove lo scontro si era da poco concluso.

"Allora?", chiese Sakura, incerta.

"Niente da fare, sono entrati nei territori di Oto. Purtroppo la missione è fallita, si torna a Konoha"

Senza obbiettare fecero il viaggio di ritorno. Tsunade ovviamente fu molto delusa per il fallimento, ma alquanto sorpresa per i nemici che avevano dovuto affrontare.

"Si sa niente di loro?"

"No vuoto totale, ma se sono a Oto o nei dintorni vuol dire che il Suono sta tramando qualcosa o forse è una nuova minaccia"

"Va bene ho capito, in ogni caso dobbiamo essere pronti, va ora"

Kakashi si congedò, perplesso. Con tutto il suo cuore sperava sperava che si trattasse del Suono ma non era possibile.

Una nuova minaccia stava per fare la sua mossa.

 

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con un altro capitolino di Jamila. E finalmente Rash fa la sua comparsa, scusate l'attesa perchè so di avervi fatto aspettare e non poco, perdonatemi. Dalla missione nel prossimo capitolo avrà inizio un piccolo litigio tra Jamila e Kiba, perché non tutte le relazioni sono rosa e fiori no? Non ho molto da dire di questo capitolino ma spero con tutto il mio cuore di avere fatto centro anche stavolta e di non aver scritto uno schifo. Ringrazio MartinForever, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Sasuko perchè continuano a seguirmi dalla prima parte e per le loro recensioni molto utili e costruttive.

Alla prossima gente

Saluti EragonForever (capitolo nuovamente revisionato)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Amore Sincero ***


Capitolo 13: Amore Sincero

Un'altra missione di Liv.A non portata a termine, ma stavolta la colpa non era sua. Ma ora poco importava. L'unico pensiero che le vagava per la mente era Kiba, che ancora non si era svegliato nonostante fossero passati ormai due giorni dal loro ritorno dalla missione. Jamila gli restava sempre affianco e non lo lasciava mai. L'amore che gli univa era forte e sincero. Quel pomeriggio c'era Sakura ad occuparsi di lui.

"Come sta?"

"Non è in pericolo di vita e le ferite stanno guarendo poco a poco. Nel giro di una o altre due settimane si riprenderà del tutto, anche Akamaru si sta riprendendo"

"Meno male ne sono felice"

"Tranquilla, Kiba è un ragazzo forte, se la caverà vedrai" la rassicurò l'Haruno con un sorriso.

"Lo so"

Ma nonostante la fiducia che aveva nei suoi confronti fosse grande, la preoccupazione le avvolgeva l'animo. Non voleva perdere un'altra persona che amava, se lo era ripromessa quattro anni prima e non voleva infrangere quella promessa.

Fortunatamente due giorni dopo l'accaduto Kiba riprese i sensi con suo enorme sollievo.

"Grazie al cielo ti sei svegliato ... ero così in pensiero che ho temuto davvero il peggio"

Lui le accarezzò dolcemente il viso e sorrise.

"Ma ora sono qui no? E sono vivo"

Jamila si scostò dal contatto e lo guardò con durezza.

 

"Si, per miracolo lo sei, ah accidenti a te e alla tua imprudenza. A quanto pare non sei affatto maturato in questi anni"

"Che potevo fare? Dovevo impedire che prendessero quei rotoli e poi non potevo di certo sapere che fossero così forti.", borbottò lui, irritato.

"Nessuno di noi lo sapeva dannazione. La missione è fallita, il nemico è ignoto e tu hai quasi rischiato di morire per la tua imprudenza e la tua mania di cacciarti nei guai. Accidenti a te"

"Akamaru come sta?", chiese l'Inuzuka poco dopo.

"Sta bene, tua sorella si sta occupando di lui"

Poi abbassò lo sguardo e sospirò.

"Ora che sei Jonin dovresti essere più responsabile e non impulsivo. Ho letto qualche rapporto sulle tue missioni e quasi ogni volta qualcosa andava storto a causa della tua immaturità. Ti sto dicendo questo perché voglio che tu migiliori e non solo perché ti amo"

"Sei cambiata in questi anni.", fece lui con un sospiro.

"Si, sono cambiata per il semplice fatto che sono maturata. Tu invece sei rimasto lo stesso bambino di un tempo e se c'è una cosa che proprio non sopporto di te è la tua imprudenza. Non voglio che tu finisca sempre per cacciarti nei guai. Ho fiducia in te e nelle tue capacità di ninja, so che hai del potenziale, non sprecarlo per la tua imprudenza o stupidità. Te lo chiedo per favore"

Poi girò i tacchi e mormorò ...

"Non voglio perdere anche te"

Poi se ne andò sbattendo la porta. Era felice e arrabbiata nello stesso istante. In tutto quel tempo in cui si erano conosciuti aveva imparato a conoscerlo meglio. All'inizio forse apprezzava il fatto che per via di imprudenza era stato simile a lei quattro anni prima. Ma ra che era cresciuta e maturata si era aspettata che anche lui fosse cambiato. Ma invece era rimasto sempre lo stesso e questo dopo un pò che era tornata a Konoha aveva iniziato a darle fastidio. Subito aveva sperato che cambiasse da solo, ma alla fine era dovuta intervenire lei per farglielo capire. Lui era tutto per lei e non voleva perderlo per qualche sua cavolata.

Poco più tardi per calmarsi andò alla Valle per il solito allenamento. La calmava in un certo senso e poi finchè Ren era ancora a riposo non faceva missioni. Però presto sarebbe tornato in gioco poichè la ferita alla gamba stava migliorando a vista d'occhio.

A pomeriggio inoltrato si lavò dal sudore dell'allenamento nell'acqua tiepida. Mentre era in ammollo guardò il cielo infiammato dalla luce infuocata del tramonto e un senso di pace le avvolse l'anima. Sorrise. Poi uscì dall'acqua e si asciugò per bene e quando fu asciutta tornò al Villaggio a mangiare il suo amato ramen. Venne affiancata da Sakura che le si sedette vicino.

"Kiba mi ha raccontato del vostro piccolo litigio"

"Me lo immaginavo ... senti, ora penserai che io sia una perfetta egoista ma non è vero ... sono solo preoccupata. So che impedire che quei rotoli venissero rubati era importante, ma ... ha rischiato troppo"

"Capisco che tu non voglia subire di nuovo quel dolore ma hai un pochino esagerato"

Jamila abbassò lo sguardo.

"E' vero lo ammetto ... ah che stupida che sono"

"Sarà il caso che vi chiariate"

"Si ... lo faremo non appena lui sarà dimesso"

"Bene"

Poi l'Haruno si congedò, lasciando Jamila sola a riflettere. Aveva capito di aver sbagliato a comportarsi in quel modo e anche se non voleva ammetterlo era stata un pò egoista.

Kiba fu dimesso dopo una settimana, le sue condizioni erano nella norma a parte qualche fasciatura. Era pomeriggio. Sakura gli aveva detto che Jamila lo aspettava alla Valle e così in groppa ad Akamaru, che si era ripreso, la raggiunse. Quando arrivò la vide che guardava l'orizzonte, affiancata da Kyuu.

"Ciao.", lo salutò lei, voltandosi.

"Ciao, Sakura mi ha detto che eri qui e che volevi parlarmi"

Jamila abbassò lo sguardo.

"Si ... senti riguardo a quello che è successo ... ecco ... ti chiedo umilmente scusa. Mi sono comportata da egoista, cosa che non sono ... e mi dispiace davvero tanto ... so che quei rotoli erano importanti e che volevi evitarlo ma ero talmente terrorizzata dal pensiero di perderti che non sapevo quello che dicevo ... scu ... scusami.", mormorò, gli occhi velati.

Lui in risposta la strinse con forza al suo petto.

"Ehi, va tutto bene, anche se è vero che un pochino egoista lo sei stata, ma hai capito il tuo errore e questo mi basta"

"Se ... se non mi vuoi più lo posso capire ...", sussurrò lei.

Lui la guardò basito.

"Ma che diavolo stai dicendo Jamila? Quello che è successo non vuol dire che non ti voglia più, perchè se pensi questo allora ti sbagli"

Lei lo guardò, le lacrime agli occhi. Lui allora la baciò con foga, mostrandole tutto l'amore che provava per lei, un'amore vero e sincero. Poco dopo si staccarono per poi guardarsi negli occhi.

"Mi prometti che maturerai almeno un pochino?"

Lui si grattò la testa imbarazzato, poi sorrise.

"E va bene, va bene, te lo prometto, farò del mio meglio"

"Lo dico per il tuo bene ... sai che non voglio che tu ti cacci nei guai ... se ti accadesse qualcosa non lo sopporterei"

Lui la strinse nuovamente al suo petto, avvolgendole la schiena in una stretta calda e sicura, quasi protettiva.

"Non temere, ci vuole ben altro per mettermi ko, lo sai no? Ho la pellaccia dura io"

"Si lo so lo so, ho fiducia in te e nelle tue capacità di Jonin della Foglia. È solo che non voglio che rischi troppo"

"Tranquilla, mi impegnerò al meglio"

Si baciarono nuovamente, il sole del tramonto unico testimone del loro grande amore.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, sono tornata. Perdonate l'assenza ma sono stata male. Ora però eccomi di nuovo qui con questo nuovo capitolo. Qui, seguendo un consiglio prezioso, la relazione tra Jamila e Kiba ha una piccola divergenza, si sa che non è sempre tutto rosa e fiori no? Spero che questo capitolo non sia una noia. Ma tranquilli, nel prossimo si parlerà del momento di crisi di Rayal, così saprete qualcosa in più sul suo conto. Ringrazio MartinForever, KakashinoSharingan, AkaneChan95, Sasuko e per le loro recensioni e la loro pazienza. Detto questo non ho altro da dire.

Alla prossima gente.

Saluti EragonForever (capitolo modificato nuovamente)

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Un fantasma dal passato ***


Capitolo 14: Un Fantasma del Passato

Passò un altro mese e l'atmosfera iniziò a tingersi dei colori autunnali. La vita a Konoha scorreva serena, soprattutto per Kiba, Ren e Shin che ora stavano in perfetta salute. Una mattina Rayal era andata a fare una passeggiata per la foresta quando un uomo incapucciato le sbarrò la strada. Subito si mise sulla difensiva.

"Ehi e tu chi sei? Perché mi hai sbarrato la strada?!"

L'uomo allora si tolse il cappuccio, mostrandogli il volto. Aveva circa 30anni, la carnagione color caramello, profondi occhi verde foresta e corti capelli purpurei. Il fisico era possente, quello di un vero e proprio guerriero A vederlo sgranò gli occhi, sconvolta, ma poi si ricompose, tornando seria. L'uomo le sorrise compiaciuto.

"A quanto pare vedo che non ti sei scordata di me ragazzina"

"Come potrei dimenticare l'uomo che ha reso la mia vita un inferno strappandomi dalla mia famiglia e crescendomi come una macchina da guerra?", sbottò lei, fremente di rabbia.

"Sai benissimo perché l'ho fatto, per il bene del clan. Tu non sei mai stata niente per me, sei sempre stata solo e soltanto uno strumento per il nostro clan. Questo era quello che gli Anziani avevano deciso, niente di più, niente di meno.", sbottò l'altro, con fare tranquillo.

Rayal a quella frase trattenne a stento la rabbia per non esplodere.

"Quello che facevano era del tutto sbagliato, lo pensvo allora e lo penso anche adesso"

"Ah, sempre la solita testa calda e sempre la stessa ragazzina ribelle, per questo mi divertivo a vederti sputare sangue, ma non ti sei mai sottomessa. Gli altri mocciosi erano molto più intelligenti di te.", fece l'altro di rimando, sempre pacato.

La Chunin lo guardò con sguardo di fuoco.

"Erano poveri bambini innocenti!! Ma voi non vi siete fatti scrupoli nel rendere la loro vita un inferno!! Meritavano di vivere la loro infanzia in modo felice e sereno, ma non ne hanno avuto la possibilità!! Ma a voi non ve ne fregava niente se soffrivano, a voi importava solo il benessere del Clan e basta! Solo questo aveva importanza mentre noi venivamo trattati come carne da macello quando invece dovevamo vivere la nostra vita! Ci avete strappato dalle nostre famiglie per uno scopo del tutto sbagliato!!", urlò, furiosa.

"Anch'io ho sofferto per il Clan, che credi? Mi sono allenato senza tregua con la sola convinzione che salvare il Clan fosse l'unica cosa che conta. Ho donato la mia stessa vita per questo e lo stesso hanno fatto gli altri. Ma tu no, eri diversa, avevi una forza di volontà tale che non hai ceduto al dolore e alla disperazione" esordì.

Poi l'afferrò per un braccio con presa ferrea e poi con fare stancante le scoprì la schiena. Sospirò nel vedere le cicatrici biancastre e irregolari.

"Ma nonostante ti impegnassi e soffrissi non sei mai riuscita a combinare niente di buono per proteggere il Clan, eri una vergogna.", concluse infine, sempre con un sospiro.

Poi tirò giù la maglia e la lasciò. Lei dal canto suo lo guardò male.

"Oh, non guardarmi così, la tua sofferenza era necessaria se volevamo tirare avanti per sopravvivere. Tu magari pensavi che fosse una cosa inumana, ma era la nostra unica possibilità.", spiegò.

"Era comunque sbagliato.", sbottò l'altra di rimando.

"Pensala pure come vuoi ragazzina, ma ora rispondi a questa domanda, volevi davvero che il clan crollasse definitivamente?"

Quella domanda la colse alla sprovvista. Ci pensò su e poi rispose.

"No, certo che no, ma gli Anziani avrebbero potuto trovare altri metodi per tirare avanti e non sacrificare vite innocenti, necessario o no"

"Quelli erano tempi molto bui come ben sai e quella era l'unica decisione plausibile, ma tu sei sempre stata troppo testarda e cocciuta per capirlo"

"Lo capivo benissimo invece!"

"Oh, ma davvero? Se lo capivi allora avresti dovuto sottometterti sin da subito che invece di resistere. Soffrivi per il Clan, ma essendo comunque uno strumento eri ugualmente inutile.", replicò l'altro, sempre tranquillo e senza perdere la calma.

"Non è vero!! Ti sbagli di grosso, non sono inutile come pensi tu!!", esclamò l'altra, furiosa.

A quella reazione Tamabunta non fece una piega. La guardò e poi sospirò nuovamente.

"Tu non hai mai voluto vedere la vera realtà delle cose e questo è sempre stato un tuo grande difetto.", disse infine.

"Non è vero, la vedevo eccome, ero ben consapevole della drastica situazione, solo non concepivo i vostri metodi inumani, tutto qui"

"Ah, la verità era che per quanto ti impegnassi non eri degna di proteggere il Clan, non lo sei mai stata.", ribattè Tama, con voce sempre pacata.

Quel suo atteggiamento irritò non poco la Chunin, lo trovava quasi innaturale e anche strano da parte sua.

"Lo avrei protetto in modo diverso e non seguendo i vostri metodi"

Lui la guardò con nonchalance e poco dopo evocò l'Arte del Legno e trasformando il braccio in un tronco la colpì con violenza, scaraventandola contro un albero. Il contraccolpo fu talmente violento da farle perdere i sensi completamente. Poi lui si avvicinò sempre con il suo fare tranquillo.

"Ricordati questo, tu sarai sempre e soltanto un inutile feccia umana che ha tradito l'onore del Clan, questo è ciò che sei e che sempre sarai"

Poi se ne andò lasciandola sotto una lieve pioggia che poco a poco aveva iniziato a cadere.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, come vi avevo già anticipato, questo capitolo parla della nostra Rayal (spero ti piacerà KakashinoSharingan) e qui la vediamo scontrarsi con il suo lontano passato che torna a perseguitarla dopo tanto tempo e mi dispiace che se le sia prese di santa ragione, perdonatemi per questo...ma era necessario, scusate. Da qui ai prossimi due capitoli si parlerà del suo momento di crisi, e come vi ho gà detto, la mia piccina non può sempre stare sotto i riflettori no? Spero di non annoiarvi troppo.

Ringrazio LordMaverik, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Sasuko per le loro recensioni e il loro sostegno, senza il quale non sarei riuscita ad andare avanti. Detto questo non altro da dire se non...alla prossima avventura gente.

Saluti EragonForever (capitolo revisionato)

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - La Forza di una Squadra ***


Capitolo 15: La Forza di una Squadra

Si svegliò in una stanza d'ospedale, il ventre fasciato e lo stesso la testa. Al suo fianco stavano Ren e Jamila, il viso provato e affaticato.

"Rayal, sia lodato il cielo, ti sei svegliata.", mormorò lui, prendendole una mano.

"Che è successo? Dove sono?", mormorò lei, la voce flebile.

"Io e Jamila ti abbiamo aspettata a lungo ma tu non tornavi e allora siamo venuti a cercarti. Non immagini che spavento quando ti abbiamo trovata in questo stato. Ti abbiamo subito portata qui in ospedale dove Sakura si è presa cura di te.", raccontò Ren, ancora scosso.

"Ricordi qualcosa di quello che è accaduto?", chiese Jamila, apprensiva.

Rayal allora ci pensò un pò su e poco dopo nella sua mente si fecero strada i ricordi dell'accaduto.

"Si ... qualcosa ricordo ...", mormorò.

"Chi è stato a farti questo?", chiese Ren, fremente.

Rayal abbassò lo sguardo e sospirò.

"Il suo nome è Tamabunta, l'uomo che ha distrutto la mia vita.", mormorò, gli occhi velati.

Ren le prese le mani e la guardò intensamente negli occhi.

"Non sei obbligata a parlarne se non vuoi"

Lei scosse la testa.

"No, è giusto che lo sappiate. Come ben sapete provengo dal Clan Akami, un Clan di Konoha noto per la sua forza combattiva. Ma ahimè quei tempi prima della Quarta Guerra erano molto bui e faticavamo ad andare avanti, così gli Anziani presero una decisione e per difendere il Clan decisero di strapparci alle nostre famiglie per addestrarci come guerrieri senza emozioni. Da piccola mi avevano impiantato il Byakugan per rendermi più forte. Ma io non ero come gli altri bambini che si sottomettevano agli atroci allenamenti, no, io ero diversa, poichè ero ben consapevole che quello che facevano era del tutto sbagliato. Ma loro non si facevano il minimo scrupolo. Per rafforzarci eravamo alleati degli Hyuga. Tamabunta, mio zio, era metà e metà, e per questo fu lui ad allenarmi. A lui interessava solo il benessere del Clan, della vita degli altri non gli è mai importato nulla. Ricordo ancora il dolore. Ma nonostante le enormi sofferenze non ho mai ceduto"

Poi alzò la maglia, mostrando le cicatrici dietro la schiena. I suoi amici rimasero sconvolti. Jamila si fece di colpo perplessa. Quella volta alle terme non le aveva notate perchè l'amica aveva il costume intero che le copriva la schiena e non aveva fatto molto caso sul perchè l'avesse avuta coperta.

"Chi è stato?". chiese poco dopo, allibita.

"Tamabunta adorava frustarmi a sangue per cercare sempre di sottmettermi, rinfacciandomi che ero solo una debole e un inetta e oggi me lo ha rinfacciato.",spiegò, tirandosi giù la maglietta.

Ren allora la prese per le spalle con cautela e la guardò intensamente negli occhi.

"Non è vero, tu non sei debole ne tanto meno un inetta. Sei la ragazza più forte che io conosca, sei il sostegno della nostra squadra, la nostra roccia. Tamabunta ha detto quelle cose solo per provocarti e basta. Non pensare neanche per un momento di essere debole perché non è così, fidati di me"

"Ha ragione Rayal e anch'io lo penso"

Lei sorrise rassicurata.

"Grazie ragazzi, siete davvero unici"

"Anche te sei davvero unica.", fece Ren, accarezzandole il viso con dolcezza.

Poi si baciarono con amore. Jamila li guardò intenerita. Erano proprio carini insieme.

 

Non temere Rayal, non sei sola. Noi saremo sempre al tuo fianco, stai tranquilla

 

Passò qualche giorno e lei si ristabilì completamente. Nonostante le parole di Tamabunta fossero ancora vivide non si era lasciata andare alla depressione. Al contrario, era più che determinata a dimostrare che lui si sbagliava, allenandosi fino allo stremo delle forze in tutte le tecniche che sapeva. Non passava giorno che non si allenasse e talvolta arrivava anche fino a notte fonda. Durante le missioni era sempre concentrata al massimo e mostrava appieno il suo valore. Aveva saputo rialzarsi e prendere l'accaduto con filosofia.

"Siamo felici che tu ti sia ripresa.", fece Jamila una sera.

"Anch'io, diciamo che non ci ho dato troppo peso, non è da me lasciarmi andare al dolore e poi il passato è passato. Ora devo solo pensare a godermi il presente.", fece lei con un sorriso.

"Ben detto, hai ragione, sono d'accordo con te ... anche se però ci hai fatto preoccupare allenandoti in quel modo.", replicò Ren, un pò preoccupato.

"Scusate, non era mia intenzine.", mormorò Rayal, mortificata.

Jamila le mise una mano sulla spalla.

"Tranquilla, non preoccuparti, l'importante è che ora stai bene e che ti sia ripresa.", la rassiccurò con un caldo sorriso.

"Si ... è vero, hai ragione" fece l'altra, rassiccurata.

Ren allora le cinse la vita con un braccio.

"E poi voglio che tu sia felice.", sussurrò.

"E con te lo sono"

Poi si baciarono con amore sulle labbra sotto lo sguardo intenerito di Jamila. Era contenta che stesse bene e loro non l'avrebbero mai e poi mai abbandonata.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, rieccomi di nuovo qui con questo nuovo capitolo di JAMILA tutto sulla nostra piccola Rayal. Qui ho voluto mostrare il vero valore della loro amicizia, che è una delle basi più importanti della loro squadra. Loro hanno dimostrato a Rayal che qualunque cosa accada rimarranno per sempre al suo fianco, un pò come Jamila nella prima parte se avete notato. In questo capitolo si conclude la miniserie dedicata a Rayal. A partire dal prossimo tornerà di nuovo l'azione. Jamila e i suoi compagni dovranno vedersela di nuovo con i seguaci di Rash.

Ringrazio LordMaverik, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Sasuko per il loro grande sostegno.

Concludo dicendo...alla prossima avventura gente.

Saluti EragonForever

(capitolo revisionato non so se il costume ci stia ma spero che possa andare)

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Il Nemico si Muove ***


Capitolo 16: Il Nemico si Muove

Nei giorni successivi Rayal tornò la ragazza di sempre, Ren era la sua felicità e grazie a lui si era lasciata alla spalle quello che le era accaduto, anche Jamila aveva dato il suo contributo per farla stare ancora meglio portandola a fare passeggiate per e fuori Konoha, delle volte si allenavano anche assieme. Grazie a questo l'Akami aveva sempre il sorriso sulle labbra.

Una mattina vennero convocati dall'Hokage per una missione di Liv.A a Suna che consisteva come nella volta precedente di recuperare alcuni documenti che contenevano jutsu segreti e molto pericolosi, tra cui anche alcune informazioni sull'abilità innata di Jamila estremamente importanti che non dovevano assolutamente finire in mano al nemico, poichè avrebbe potuto usufruirne per i suoi scopi.

"Questa missione è molto importante, quei rotoli non devono andare in mano al nemico, sarete guidati da Yamato assieme a Sakura, Naruto e Sasuke. Mi raccomando, non fallite"

"Si Quinto Hokage"

"Bene, andate a prepararvi, partirete immediatamente"

Loro annuirono e andarono a prepararsi al meglio con tutto il necessario. Quando furono pronti andarono al cancello dove si ritrovarono. Stavolta avevano indossato la divisa per la spedizione sotto richiesta e nonostante non fossero una vera bellezza nessuno dei tre protestò, soprattutto le due ragazze, anche perché erano comunque pratiche e comode, anche se sembravano sacchi imbottiti. Mancava solo Naruto all'appello.

"Ma dove cavolo si è cacciato quella testa quadra? Sono già passati 20 minuti e deve ancora arrivare.", borbottò l'Uciha, infastidito.

"Boh e chi lo sa.", fece l'Haruno, seria.

Aspettarono altri 10 minuti e alla fine il biondo arrivò.

 

"Scusate il ritardo ... non ho sentito la sveglia eheheh"

"Ma guarda un pò, dobbiamo partire per una missione importante e tu non senti la sveglia. Certo che sei proprio scemo!", esclamò Sasuke, divertito.

"Taci te.", fece l'Uzumaki, mettendo anche lui il broncio.

Gli altri risero divertiti. Poi partirono alla volta di Suna, che distava a soli tre giorni di cammino da Konoha. Jamila e i suoi amici erano comunque molto tesi: non dovevano assolutamente fallire e l'ultima cosa che volevano era deludere nuovamente Tsunade. Una volta era già bastata.

 

(...)

 

"Hyro, Mayumi, venite al mio cospetto"

Subito due figure incapucciate si materializzarono di fronte a lui.

"Eccoci padrone, ha qualche ordine per noi?"

"Si, ho sentito dire che a Suna ci sono dei tomi che mi interessano. Dovete recuperarli e se vedete la ragazzina dovete portarla da me ... viva"

"Si mio signore, consideratelo già fatto

E detto questo si dileguarono come ombre nell'oscurità.

 

(...)

 

Nel frattempo la traversata verso Suna continuava tranquillamente senza ostacoli, a parte il sole cocente del deserto. Con quella divisa addosso erano già madidi di sudore, ma nessuno si lamentava e procedevano comunque spediti.

Giunsero a Suna nel pomeriggio del terzo giorno di viaggio. Li la sabbia soffiava sopra i tetti delle case e si poteva sentire il suo scricchiolio sotto le suole. Temari li aspettava all'ingresso e dopo averli salutati li condusse al Palazzo del Kazekage, fino al suo ufficio. Gaara li accolse con un lieve sorriso.

"Siete qui per i documenti immagino.", esordì

"Si, abbiamo ricevuto la richiesta dal Quinto Hokage e dobbiamo portarglieli.", fece Yamato.

"Molto bene allora, sono nell'Archivio Segreto del Palazzo. Temari vi farà da guida"

La ragazza al suo fianco assentì con un piccolo inchino in segno di rispetto e poi guardò gli altri.

"Seguitemi.", intimò.

Loro allora annuirono, per poi seguirla. L'Archivio si trovava nei sotterranei del Palazzo, che in confronto alla bollente superficie erano talmente freddi che sembrava quasi essere al Polo Nord. Almeno però erano riparati dalle loro divise. Quando arrivarono all'Archivio rimasero sorpresi. Era enorme e pieno di tomi di ogni genere. Fortunatamente Temari trovò i documenti che cercavano senza problemi, poichè conosceva il luogo a memoria. Dopo averli presi fecero ritorno dal Kazekage.

"Abbiamo fatto" esordì Yamato, serio.

"Molto bene" fece Gaara.

Poi guardò fuori e notò che stava scendendo la sera.

"Se non avete fretta che dite di restare una notte qui?", propose poco dopo.

Loro accettarono di buon grado la proposta dato che erano esausti per il viaggio. Jamila offrì loro ospitalità a casa sua e i suoi compagni furono entusiasti all'idea. Li fece sistemare in salotto mentre lei nella sua stanza. Subito notarono le foto alle pareti di lei e Jamir nei momenti felici che avevano trascorso insieme e il loro sguardo si fece nostalgico, poichè anche a loro mancava. Quella notte dormirono sereni e il giorno seguente ripartirono per Konoha.

Lungo la strada del ritorno però vennero fermati da due figure incapucciate che sbarrarono loro la strada.

"E voi chi siete?", chiese Naruto, parecchio nervoso.

Le due figure si tolsero il mantello, mostrando il loro volto. Indossavano divise nere ed erano un maschio e una femmina.

Lei aveva i capelli biondi raccolti in una coda, occhi di ghiaccio e la carnagione rosea. Il fisico era snello e slanciato. Lui era identico a lei, a parte gli occhi di un intenso color cioccolato e il fisico forte e robusto. Mostravano circa 18anni.

"Siamo Hyro e Mayumi, fedeli servitori del Supremo Ichiru, nostro signore e padrone"

"Che cosa volete?", chiese l'Uciha, seccato.

"Lui vuole quei documenti e la ragazzina. Dateceli senza fare storie e avrete salva la vita"

 

 

Angolo dell'Autrice

Hola gente, eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo di JAMILA. Dal titolo si può notare che Rash ha fatto la sua mossa. Preparatevi di nuovo all'azione gente. Ringrazio LordMaverik, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Sasuko per le loro recensioni e il loro sostegno e chi legge e basta.

Concludo dicendo ... alla prossima avventura!

Saluti la vostra EragonForever! (capitolo revisionato)

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - Scontro nel Deserto ***


Capitolo 17: Scontro nel Deserto

Li guardarono con aria di sfida.

"E davvero pensate che ve la consegneremo così facilmente? Spiacente, non l'avrete" gli provocò lui.

"Lei è una nostra compagna, se la volete allora dovrete passare sui noistri cadaveri!", replicò Naruto, irato.

"Idea molto allettante ... vi accontentiamo subito.", replicò Hyro con un sorriso di scherno.

Detto questo entrambi i fratelli crearono due statue di terracotta a forma di gru.

"Preparatevi a un bel botto!"

Lanciarono le sculture verso di loro, ma Yamato intervenne creando uno scudo di tronchi che li protesse dall'esplosione. Fortunatamente nessuno si fece male. Ren e Rayal si voltarono verso Jamila e sorrisero.

"Tranquilla Jam, non ti avranno tanto facilmente.", la rassiccurò l'amica, facendole l'occhiolino.

"Ci siamo qui noi"

Lei annuì rassiccurata, poi guardò i suoi amici uno a uno e infine parlò.

"Allora, faremo così, io, Rayal e Ren gli affronteremo faccia a faccia. Abbiamo il vantaggio della Modalità Eremitica, voi ci coprirete le spalle.", disse infine.

Loro annuirono. Poi i ragazzi sfoderarono la loro Modalità per prepararsi al contrattacco. Fortunatamente sapevano utilizzarla al meglio e il chakra eremitico era più superiore dell'abilità dei loro avversari, poiché traevano forza dall'energia naturale del mondo e non consumava le loro energie e per avere un vantaggio in più utilizzarono la Tecnica del Richiamo, ottenendo così il supporto delle loro creature. Nonostante tutto però Jamila era sempre nel loro mirino di attacco e aveva un gran bel da fare per schivare gli attacchi e allo stesso tempo attaccare a sua volta. Più volte veniva comunque colpita e Sakura allora interveniva per curarla come meglio poteva. Yamato interveniva per proteggerle con scudi di tronchi, mentre Sasuke dava istruzioni a Ren e Rayal su come anticipare le mosse degli avversari con il suo sharingan. Anche Naruto dava il suo contributo, cercando di distrarli poichè il suo chakra di vento avrebbe sicuramente aumentato il pericolo.

I fratelli dal canto loro attaccavano senza tregua, pareva quasi si divertissero nel fare un'esplosione dopo l'altra. Sasuke per rallentarli cercava di colpirli con il Millefalchi o la Palla di Fuoco Suprema, ma loro erano troppo veloci. I tre ragazzi invece grazie al chakra eremitico avevano qualche vantaggio in più poiché risparmiavano più energie. Gli avversari però non mostravano il minimo segno di stanchezza e continuavano ad attaccare, euforici, come se quel combattimento li stesse divertendo un monto. Ma ogni divertimento aveva una fine, così dopo un po' si guardarono con aria d'intesa: volevano farla finita. Così crearono una scultura più grande delle altre a forma di drago e la fecero cadere sopra di loro. Yamato però riuscì a proteggerli ma l'esplosione fu talmente forte che li investì in un potente boato. Fortuna volle che Yamato avesse creato una seconda barriera, ma ne uscirono comunque feriti, soprattutto Ren e Rayal. Jamila a quella vista non riuscì a trattennere la rabbia. Liberò il chakra di Mistfire che l'avvolse e con lo sguardo di fuoco guardò i due fratelli.

"Maledetti!! La pagherete cara bastardi!!", ringhiò.

Si lanciò in avanti con tutta la sua forza dirompente. Aveva sfoderato una coda al momento, ma era abbastanza lucida da poter riflettere su come agire. I fratelli però erano molto astuti e schivavano con destrezza tutti i suoi colpi e questo bastò a farla infuriare, arrivando presto a sei code. I suoi amici erano sconvolti, dovevano fare qualcosa per intervenire e fermarla nonostante le loro ferite considerevoli.

"Basta Jam! Adesso stai esagerando! Fermati!"

"Non c'è motivo di continuare a combattere, basta!"

Erano atterriti poiché non era la prima volta che rischiava di perdere il controllo e sapevano fin troppo bene quanto fosse pericolosa in quello stato ripensando a quello che era successo quattro anni prima contro i Gemelli della Nebbia. Tentarono in ogni modo di farle tornare in se, pur venendo feriti non troppo seriamente, anche se fu vano.

Ma lei a stento riusciva a ragionare e il chakra stava per avere il sopravvento. Con una potente codata li scaraventò a qualche metro di distanza, per poi raggiungerli mettendoli subito in difficoltà, continuando a colpirli senza pietà, ancora e ancora. Yamato faticava a intervenire, poichè era troppo veloce per riuscire a bloccarla e nemmeno Sasuke riusciva a percepire le sue mosse. Anche Naruto provava a intervenire, ma lei era incontrollabile.

I due fratelli ormai erano giunti al limite, avevano ferite ovunque e a stento si reggevano in piedi. Allora Jamila con un potente colpo al petto li scaraventò con un rumore di ossa infrante contro una roccia. Il contraccolpo fu talmente forte che caddero a terra senza vita. A quel punto Yamato e Naruto si guardarono con aria d'intesa, pronti a bloccarla definitivamente. Il ragazzo entrò in Modalità Bijuu e con un Rasengan in pieno ventre riuscì a intontirla, mentre Yamato la immobilizzò con la Crescita Rigogliosa e toccandola al fianco dove pulsava il sigillo dissolse il chakra, lasciandola senza forze e poi lei calò nel buio più totale.

 

(...)

 

Si risvegliò tre giorni dopo nella tanto amata stanza d'ospedale di Konoha, la testa e il corpo mezzo fasciato, la testa che le girava . Al suo fianco stavano Naruto, Kiba e i suoi amici.

"Era ora che ti svegliassi bella addormentata, hai dormito per quasi tre giorni.", la salutò l'Inuzuka, tutto contento.

Lei si mise una mano sulla fronte.

"Abbassa la voce ... altrimenti mi esplode la testa.", borbottò, seccata.

"Scusa tanto.", fece lui, mettendo quel suo adorabile broncio che la faceva sempre impazzire.

Lei sorrise e dopo avergli fatto cenno di avvicinarsi lo baciò sulle labbra, felice di rivederlo.

I suoi amici li guardarono inteneriti. Anche loro avevano riportato ferite non troppo gravi, ma stavano meglio di lei.

"Che sollievo vedervi ragazzi ... come state?"

"Come puoi vedere non siamo messi poi così male.", la rassiccurò Rayal, con un caldo sorriso.

In verità non voleva farla preoccupare facendole ricordare quello che era successo durante lo scontro con i due fratelli.

"La missione stavolta si è conclusa bene. L'Hokage è stato molto soddisfatto.", fece Ren, poco dopo.

"Meno male ..."

Poco dopo ecco arrivare Sakura, anche lei con qualche fasciatura e iniziò a curarle le ferite che per fortuna non erano troppo gravi.

"Ah Jamila, Jamila, ti cacci sempre nei guai eh? Birbantella"

"Non è vero!", protestò l'altra, mettendo il broncio.

L'Haruno rise divertita.

"Sei proprio come Naruto, in tutto e per tutto"

"Non sono mica un maschio.", fece lei, offesa, ben sapendo però a cosa si stava riferendo.

Ogni volta la paragonavano a lui, cosa che lei non si sarebbe mai sognata di fare. Le piaceva l'azione e l'avventura e allora? Era stufa di quella faccenda e poi lui era un'eroe, uno da cui prendere esempio. Lei invece no, era una ragazza piena di sogni e anche se aveva sconfitto Ideki, il suo gesto non era niente in confronto a quello di Naruto e a quello che aveva fatto lui. Scosse la testa.

"Ora sono stanca ... vorrei riposare un po'.", disse poco dopo.

Loro non obbiettarono e la lasciarono da sola in stanza. La luce era soffusa e dava un'atmosfera rilassante, così calma che si addormentò pacifica in un sonno ristoratore.

Quella sera Naruto e Sasuke vennero a farle visita nuovamente, l'espressione seria e decisa. Jamila gli guardò, incerta.

"Ra ... ragazzi? Perché quella faccia?" chiese preoccupata.

"Dobbiamo dirti una cosa e sta pur certa che non ti piacerà"

 

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con un altro capitolino della mia piccina. Spero con il cuore di averlo revisionato a dovere. E qui si fa uno scontro in pieno deserto ... mamma che caldo. Jamila perde il controllo, ma come vi avevo accennato, lei non si è addestrata nel controllo del demone. Ma tranquilli, imparerà.

Ringrazio KakashinoSharingan, TotalEclipseOfTheHeart, AkaneChan95 e Sasuko, miei fan fedeli per le loro recensioni e sostegno.

Alla prossima.

Saluti EragonForever (Capitolo nuovamente sistemato)

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Qualunque cosa accada ***


Capitolo 18: Qualunque cosa accada

Lei sgranò gli occhi, sconvolta.

"Che cosa?", mormorò, la fronte imperlata di sudore.

"Quello che Rayal ha detto prima non era vero, ha solo nascosto la vera natura dei fatti.", fece l'Uciha, serio.

"No ... lei non mentirebbe mai ..."

"Lo ha fatto per il tuo bene, ma ora giusto che tu sappia quello che successo veramente.", fece l'Uzumaki, serio pure lui.

La Chunin allora si mise in ascolto. Le raccontarono ogni cosa nei minimi dettagli, senza tralasciare nulla, dalla perdita del controllo fino all'intervento di Yamato e Naruto per fermarla.

"Fortunatamente però i tuoi compagni stanno bene.", concluse il biondino.

Lei dal canto suo tremò, scossa.

"Per ... perchè lo avete fatto? Accidenti a voi ..."

"Era giusto che lo sapessi.", fece l'Uciha, freddo.

"Adesso basta Sasuke, hai davvero esagerato. Non vedi che è già abbastanza sconvolta di suo?"

"Andate via ... subito!", esclamò Jamila, trattenendo le lacrime.

L'Uciha se ne andò senza dire niente, mentre Naruto le si sedette vicino.

"Mi dispiace, ma è stata sua l'idea.", si scusò.

Lei si strinse le braccia attorno al petto, scossa.

"Non ... non ci credo ... come ho potuto fare loro del male? Dannazione ... il passato sta per ripetersi ...", mormorò, la voce tremante di pianto.

Naruto allora le accarezzò il viso con fare comprensivo.

"Anche a me è successo una volta, durante uno scontro contro Kabuto e Orochimaru ho perso quasi completamente il controllo arrivando ben a otto code. Sakura aveva cercato di fermarmi ma senza rendermene conto le ho fatto del male. Grazie a Yamato sono tornato normale ma è stato uno shock quando l'ho saputo. Come te ora non riuscivo a credere di averle fatto del male, stavo malissimo, ma quando ha detto che si sarebbe sempre fidata di me mi sono sentito subito meglio. Ti sto dicendo questo perché nonostante quello che è successo e qualunque cosa accada, loro si fideranno sempre di te"

Lei scosse la testa, sforzandosi di non piangere.

"No invece ... ho fatto loro del male quando mi ero ripromessa di proteggerli ... accidenti. E non negarlo, sai che è vero"

A quella frase il suo sguardo si indurì e lei deglutì, incerta.

"E invece lo nego perché non è vero. Autocommiserarti non serve a niente. Ascolta, so come ti senti, ma devi cercare di capire. Loro sono davvero degli amici meravigliosi, ti vogliono bene e qualunque cosa succederà in futuro, avrai sempre la loro fiducia"

Poi la guardò intensamente fino a specchiarsi nei suoi occhi celesti e sorrise.

"E anch'io"

Lei sorrise ricacciando indietro le lacrime.

"Lo so ... ma avrò bisogno ... di un pò di tempo ...", mormorò.

"Certamente"

Poi la ragazza poggiò la testa sul cuscino e si addormentò serena. Naruto la guardò intenerito. Aveva un'espressione pacificata e tranquilla nonostante quello che aveva scoperto poco prima. Ma lui sapeva quasi sempre tirarla su di morale quando serviva. In fondo avevano avuto più o meno esperienze simili nella loro vita, e per questo riusciva a capirla più degli altri.

 

Passò poi qualche giorno da quell'evento e diede segni di ripresa nonostante fosse ancora preoccupata. Spesso però nella sua mente rivedeva le immagini di quello scontro e a volte si sovrapponevano a quelle del suo passato. Ma quando ripensava alle parole di Naruto le tornava il buon umore e presto ebbe la conferma che erano vere. Non appena i suoi compagni le dissero più o meno le stesse parole si riprese completamente e le tornò il sorriso. Quando fu dimessa la situazione era nuovamente stabile e questo la sollevò moltissimo. Una sera era con loro e Kyuu ad ammirare il cielo stellato alla Valle. La sua espressione era serena e aveva il sorriso sulle labbra.

"Sapete, sono felice che tutto si sia sistemato per il meglio.", esordì dopo un pò.

"In fondo la fiducia è il piedistallo del nostro team dopotutto, ce lo hai detto tu.", fece Rayal, sorridendo.

"Sono d'accordo.", aggiunse Ren.

"Già è vero e ne sono contenta ... anche se all'inizio avevo comunque paura ... temevo di averla persa o almeno che voi non vi fidaste più di me.", spiegò Jamila, abbassando lo sguardo.

"Ehi, non pensarci, ora è tutto apposto.", la rincuorò Ren, dandole una pacca amichevole sulla spalla.

"Ormai è acqua passata, ora è il momento di godersi il presente.", spiegò l'Akami, facendole l'occhiolino.

Jamila allora sorrise rassicurata.

"Ma si, in fondo hai ragione e sarà un'avventura fantastica, ne sono certa"

"Ben detto Jam!", esclamarono in coro.

Era vero, qualunque cosa sarebbe successa, sarebbero rimasti per sempre una squadra.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente vi sono mancata? Ho avuto un periodo di revisionamento tra questa storia e quella nuova, e dato che oggi è Pasquetta e c'è un tempo del cavolo, eccomi qui con questo nuovo capitolo di JAMILA. Ahia, qui scopre quello che è successo, poverina, mi fa tenerezza. Ma come potete vedere tutto si è risolto per il meglio. Ora sta per arrivare una nuova sfida per la nostra Jamila: riuscirà a controllare Mistfire con Naruto? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Ringrazio KakashinoSharingan, Teoth, AkaneChan95 e Sasuko che seguono questa storia sin dagli inizi.

Detto questo ... alla prossima gente.

Saluti e Buona Pasqua da EragonForever!

 

(Capitolo nuovamente sistemato)

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Un'Ardua Impresa ***


Capitolo 19: Un'Ardua Impresa

Jamila, dopo due settimane di riposo su richiesta di Sakura si riprese completamente e anche i suoi amici tornarono in piena forma. Una mattina la Chunin venne convocata nell'ufficio dell'Hokage da sola. Non appena arrivò bussò alla porta con fare incerto.

"Entra pure Jamila.", esordì la donna.

La ragazza ebbe un groppo alla gola che deglutì ed entrò, sedendosi poi di fronte a Tsunade. Dopo qualche minuto di silenzio la donna sospirò e la guardò negli occhi, lo sguardo serio.

"Immagino che tu ti stia chiedendo perché ti abbia convocata da sola" esordì dopo un pò.

"Si ... in effetti si ...", mormorò lei, preoccupata.

Tsunade sospirò ancora e poi parlò, una nota di preoccupazione nella voce.

"Yamato mi ha detto quello che è successo con Mistfire e dello scontro con i due seguaci di Rash"

"E quindi? Che ha pensato?"

A quella domanda l'Hokage sospirò nuovamente.

"La verità è che il tuo controllo sul 14 Code è ancora molto instabile, non sai ancora controllarlo come si deve e una tua esplosione di rabbia causerebbe guai seri.", iniziò.

A quella spiegazione Jamila la guardò con una punta di nervosismo.

"E allora che intendete fare? Chiudermi in una gabbia come una bestia per il resto dei miei giorni?"

Nel sentire quella frase la donna la guardò con apprensione e scosse la testa.

"Questo non lo farei mai e poi mai, ma ora ascoltami per favore" replicò.

Jamila allora si mise in ascolto. L'Hokage allora dopo aver preso un profondo respiro iniziò.

"Dopo il rapporto di Yamato sulla missione ho riflettuto molto e alla fine sono giunta alla conclusione che dovrai essere addestrata sul controllo di Mistfire.", spiegò.

La ragazza la guardò piuttosto sorpresa.

"E chi mi addestrerà?" chiese piena di curiosità.

"Naruto si assumerà il compito di farlo, l'ho già informato. So che potrebbe essere una cosa azzardata ma mi è sembrata una scelta adatta. Voi due avete vissuto più o meno le stesse esperienze e il vostro legame si è rafforzato molto. Però se non dovesse funzionare chiederò a qualcuno di più esperto. Ci sarà anche Yamato con voi in caso di necessità"

"E perché? Naruto non basta?", domandò Jamila, inarcando un sopracciglio.

"No ... se perdessi il controllo Yamato saprà bloccarti con la sua abilità"

"Oh ... ok ... in fondo sarà molto più prudente così ...", borbottò, poco convinta della cosa.

"Sappi comunque che è per il tuo bene, se saprai avere il controllo sulla fenice avrai un grande vantaggio"

"Lo so"

"Bene abbiamo finito, puoi andare ora, ti stann aspettando. Mi raccomando, massimo impegno"

"Si Quinto Hokage"

Poi si alzò e raggiunse entrambi nel luogo di addestramento, ossia la Valle dell'Epilogo dove entrambi l'aspettavano con un sorriso.

"Allora, pronta per cominciare?", esordì l'Uzumaki.

"Certamente"

Non sapeva se essere entusiasta o meno della cosa. L'dea di addestrarsi con Naruto era allettante, ma se lo conosceva un pò sentiva che non era adatto per quel ruolo. E presto ne ebbe la prova quando provò a spiegargli come fare a farsi amica di Mistfire. Yamato ascoltò in silenzio.

"Allora, la cosa fondamentale per avere un buon rapporto con Mistfire è una fiducia costante l'una nell'altra. Devi dimostrarle che può fidarsi di te ma tu per prima devi fidarti di lei, altrimenti niente feeling hai capito?"

"Fammi capire bene, in pratica dovrei creare un rapporto di fiducia con lei ma io per prima devo fidarmi giusto? Sennò niente empatia vero?"

"Si esatto, vedo che hai capito"

"Ma in teoria non è già successo quella volta contro Ideki? Lì c'era fiducia e anche empatia o sbaglio?", replicò lei, incrociando le braccia.

"Beh tecnicamente si ... ma la prudenza non è mai troppa"

"Con le spiegazioni fai proprio pena sai?", intervenne Kurama.

"Taci te stupida volpe"

Guarda che è vero fece l'altro.

"Oh, il famoso Kurama eh? Quale onore.", interevenne Mistfire.

"Solo famoso? Ma hai idea di chi sia io? Sono il terrore della Foglia, basta nominare il mio nome per tremare.", ribattè lui, stizzito.

"Uhhh sai che paura, sto tremando come una foglia. Beh sappi che non mi farò mai sottomettere da te Kyuubi!"

"Ma come osi fiammifero ambulante?!? Dovresti portarmi più rispetto sai?!?", ringhiò l'altro di rimando.

"Tsz, non mi faccio intimorire da chi ha meno code di me caro mio.", rimbeccò la Fenice.

"Avrò anche meno code di te, ma ho decisamente più anni ed esperienza!"

"Calma calma, non ti conviene farmi arrabbiare, potresti pentirtene amaramente!"

"Che è? Una minaccia per caso?", la schernì Kurama, divertito.

"Chiamala come ti pare pelo di velluto, tanto non mi sottometterai"

"Però, che caratterino.", borbottò Naruto, serio.

"Sono d'accordo con te.", replicò Yamato, scuotendo la testa.

"E' fatta così che posso farci"

"Ehi tu ragazzina, ti avverto, non sarà per niente facile sottomettermi"

"Vedrai che ci riuscirò, se sono riuscita ad accettare di averti dentro di me ... vedrai che riuscirò anche a conquistare anche la tua fiducia stanne certa, io non mi arrendo tanto facilmente"

"Questo lo vedremo, buona fortuna allora"

"Grazie"

Poi la conversazione finì.

"Però, certo che fa davvero paura.", commentò Naruto, preoccupato.

"Ha fatto rabbrividire pure me ... se si scatenerà sarà davvero molto difficile trattenerla.", constatò Yamato.

"Lo so, ma sento che ce la posso fare, anche se sarà un'impresa molto ardua"

"Già.", replicò Naruto.

"Concordo.", fece Kurama.

Così iniziarono l'allenamento, ma non sarebbe stato per niente facile.

 

 

 

Angolo dell'Autrice

Hola gente, sono tornata. Eccomi qui con questo nuovo capitolo. E Mistfire ricompare finalmente per la vostra goia. Bel caratterino eh? Per Jamila non sarà fatto un'impresa facile. Qui si può notare un bel battibecco tra Mistfire e Kurama ... divertente eh? Riuscirà Jamila a farcela? Lo scoprirete presto.

RingrazioTeoth, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Sasuko per il loro sostegno e le loro recensioni e chi legge e basta.

Detto questo ... alla prossima gente!

Baci EragonForever (capitolo nuovamente revisionato)

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - Una Nuova Sfida ***


Capitolo 20: Una Nuova Sfida

Quella sera non appena tornò a casa ...

"Ma che ho fatto per meritarmi questo?!?", esclamò, esasperata, ripensando all'allenamento di quel pomeriggio.

 

(Qualche ora prima)

 

"Ma no! Devi fare così, cerca di avere una relazione!", esclamò Naruto all'ennesimo fallimento.

Lei riprovò e riprovò, cercando in ogni modo possibile di chiedere un pò del suo chakra, ma ogni finì per perdere la testa e uscirne non poco stremata.

"E' inutile ... è proprio una testa dura!", protestò Jamila, non poco irritata.

"Qui la testa dura sei tu ragazzina.", replicò Mistfire.

"Ah sta zitta tu!", protestò l'altra di rimando.

Naruto d'altro canto sospirò pesantemente.

"Il rapporto deve essere intimo, se non c'è intimità non si otterranno risultati"

"Intimo?!? Non è mica la mia fidanzata, io ho già un ragazzo!" protestò Jamila, incrociando le braccia.

"Non intimo in quel senso, devi cercare di mostrare fiducia e non tremare ogni volta che ci sei davanti!"

"Facile a dirsi, ogni volta mi guarda come se volesse uccidermi sul posto! Non è facile sai?!?"

"E tu devi cercare di essere superiore a questo, devi dimostrare che non hai paura di lei"

"Seee come no, voglio proprio vedere te al mio posto, sono curiosa se te la fai sotto oppure no"

"Va bene, accetto la sfida"

Così entrò nell'inconscio della ragazza ma non appena si ritrovò di fronte allo sguardo minaccioso della Fenice iniziò a tremare come una foglia e a sudare freddo. Così rinunciò.

"Hai visto? Te l'avevo detto io"

"Sono solo stato preso alla sprovvista"

"Si certo come no"

"Comunque però non puoi arrenderti proprio ora.", replicò Yamato.

Jamila annuì, aveva ragione ... così riprovò, arrivando persino a far esasperare Mistfire, che, stizzita, le cedette più chakra del normale, cogliendola alla sprovvista. Per poco Naruto non si ustionò le chiappette e solo l'intervento di Yamato riuscì a placare quello sfogo, seppur con enorme difficoltà.

Jamila ovviamente ne uscì stremata e frustrata allo stesso tempo, poiché alla fine del primo giorno non riuscì ad ottenere nessun riusultato.

 

(Fine flashback)

 

Esausta si buttò sul letto, incapace di muoversi da quanto era a pezzi. Il suo corpo era praticamente immobile e i muscoli indolenziti e la testa le scoppiava da quanto le faceva male.

Poco dopo arrivò Kiba a farle compagnia. Le si sedette vicino e con cautela la strinse a se e lei poggiò la testa sul suo petto.

"Allora? Com'è andata?", domandò, icuriosito.

Aveva saputo di recente del suo addestramento con Naruto da Sakura e ora era curioso di sapere.

"Prima o poi lo ammazzerò, è un pessimo sensei, non sa spiegare ne dare dimostrazioni efficenti in cui io riesca a capirci qualcosa. Insomma ... un vero inferno"

"Immagino, ma stai tranquilla, Sakura mi ha detto che se entro una settimana o due non ci saranno risultati Tsunade ti affiderà a qualcuno di più esperto"

"Almeno ci ha fatto un pensierino. Addestrarsi con Naruto è come essere in mezzo a una tempesta su una barca con il mal di mare"

"Perché? Soffri di mal di mare per caso?"

"Si, ne ho avuto la prova mentre ero su una barca due anni fa. Quella è stata l'ultima volta che ho viaggiato per mare"

"Ognuno di noi ha le sue sfortune e possiamo farci ben poco"

"Già, concordo"

"Un consiglio, se qualcosa non va pensa positivo"

A quella frase lo guardò con ammirazione.

"Però, tu che dai consigli a me? Vedo che stai maturando"

"Già"

"Bravo, sono fiera di te"

Poco dopo si guardarono intensamente negli occhi e si baciarono con passione con tutto l'amore possibile. Quel sentimento era la forza di entrambi che li spingeva ad andare avanti.

Nei giorni seguenti non si vide però nessun risultato fattibile e per quanto Jamila ci provasse era tutto inutile e come se non bastasse le spiegazioni di Naruto erano le perggiori in assoluto e lei ormai era arrivata al limite della sopportazione. Così una sera l'Hokage si presentò a casa sua, l'espressione seria.

"Da quello che ho saputo non sono stati ottenuti risultati a quanto vedo. Quindi non mi resta altra scelta che affidarti a un sensei con molta più esperienza alle spalle"

Il cuore di Jamila perse un battito.

"Aspetti ... non si starà per caso riferendo a quello che penso io.", mormorò.

"Si esatto, proprio lui, ha addestrato anche Naruto nel controllo della Volpe a Nove Code. Sono sicura che farà lo stesso con te"

La ragazza sbiancò.

"Non mi dica che ha già fatto richiesta spero"

Tsunade annui.

"Allora prepari la bara al mio ritorno perchè molto probabile che non ne uscirò viva.", borbottò Jamila, mettendo il broncio.

"Sul pessimismo non sei cambiata eh?"

"A quanto pare no"

"Sarà, comunque preparati, partirai fra due giorni"

"Ok"

Poi l'Hokage si congedò, lasciandola sola.

 

Il giorno seguente ...

"Che cosa?!? Sul serio ha detto questo?!?", esclamò Naruto, scosso.

"Si esatto"

"Sei proprio sicura?"

"Si sicura sicura, e poi non mi sembra che ci siano altre forze portanti dell'Hachibi in circolazione o sbaglio?"

"No infatti ... e comunque sono sicuro che lui potrà aiutarti meglio di me"

"Si spera ...", borbottò Jamila, poco convinta.

"E poi non sarai da sola, verrò con te assieme a Sakura e i tuoi compagni"

La rossa allora lo guardò con fare interrogativo.

"Sicuri che potete venire?"

"Se l'ha detto Nonna Tsunade si, ti servirà un pò di supporto morale no?"

Jamila sorrise.

"Si hai ragione ... ma toglimi una curiosità, com'è questo Killer Bee?"

Naruto si grattò la testa, imbarazzato.

"Beh ... lui è un tipo piuttosto esuberante, un vero pazzo scatenato, parla sempre in rima ed è un pò suonato, ma sa comunque il fatto suo"

A quella descrizione rabbrividì.

"Fantastico ...", borbottò, incrociando le braccia.

"Tranquilla, sono sicuro che saprà aiutarti come si deve"

"Se lo dici tu ..."

Poi tornò a casa preoccupata. Sarebbe stata davvero dura, ma avrebbe saputo affrontare anche quella nuova sfida.

 

 

Angolo dell'Autrice

Holà gente, rieccomi qui con questo nuovo capitolo di Jamila. Ebbene si cari miei, la nostra ninja preferita dovrà affrontare una nuova e pericolosa sfida: l'addestramento con il nostro Killer Bee! Yeah baby. Volevo ringraziare i miei adorati fan, KakashinoSharingan, Teoth, AkaneChan95 e Sasuko e per il loro sostegno e le loro recensioni sempre ben gradite.

Riuscirà la nostra Jamila ad affrontare questa nuova sfida? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. Detto questo ... alla prossima gente!

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - L'Inizio della Sfida ***


Capitolo 21: L'Inizio della Sfida

L'attesa prima della partenza era davvero molto snervante. Non sapeva se avere paura o meno, in fondo Killer Bee era abbastanza temuto per quanto ne sapeva, e il suo bue a ottocode non era da meno. La notte prima della partenza se ne stava nella sua stanza con Kiba al suo fianco che la stringeva forte al suo petto.

"E così domani parti per il tuo nuovo addestramento eh?" esordì l'Inuzuka, serio.

"Si ... e non so più cosa pensare"

"Se non sai a cosa pensare pensa a me ..."

Jamila lo guardò intensamente negli occhi e sorrise.

"Io penso sempre a te, tu sei il mio primo pensiero al mattino quando mi sveglio e alla sera quando mi addormento"

Kiba le accarezzò il viso con affetto.

"Lo stesso vale per me"

Poi la baciò sulle labbra consapevole di tutti i sentimenti che provava per lei al quale Jamila rispose subito. Quella dolce sensazione le scaldava il cuore facendola sentire pacificata in ogni senso. Quell'amore che intrecciava le loro anime era la loro forza per superare qualsiasi difficoltà avessero dovuto affrontare in futuro.

Più tardi si addormentarono stretti l'uno all'altra. Jamila dormì serenamente avvolta da quel calore così protettivo che la faceva sentire sicura.

Il giorno seguente si svegliarono all'alba, lei aveva già tutto pronto per la partenza. Andarono alle porte di Konoha dopo una colazione a base di dango dove Naruto, Sakura e i suoi compagni la stavano aspettando. Prima di partire Kiba la strinse forte a se.

"Buona fortuna e mi raccomando, dacci dentro"

"Certamente, e tu ricordati la promessa ok?"

"Si tranquilla"

"Ti amo"

"Anch'io ti amo"

E dopo un bacio sulle labbra si separarono.

"Ah e occupati di Kyuu ok?"

"Certamente"

Poi con i suoi amici varcò le porte e partì per la sua nuova avventura. Il viaggio verso il Villaggio della Nuvola era lungo, anche perchè ci erano già stati tempo addietro durante la missione per recuperare dei documenti importanti. Ma stavolta la loro meta non era il villaggio in se, ma l'Isola Tartaruga, il luogo dove Killer Bee viveva.

"Quindi Bee vive su un'isola in movimento giusto?", osservò Jamila la terza sera del loro viaggio.

"Si, è davvero pazzesca, ti piacerà.", fece Naruto con un sorriso.

"Oh ... allora'è un piccolo problema ...", mormorò lei con un sospiro.

"Ossia?", chiese l'Haruno, curiosa.

Jamila sospirò e poi rispose.

"Io ... io soffro di mal di mare purtroppo, l'ho scoperto due anni fa"

Naruto allora le mise una mano sulla spalla.

"Tranquilla, il dondolio non lo senti nemmeno.", la rassicurò.

Lei in risposta abbassò lo sguardo.

"Ditemi la verità, per caso Tsunade ha deciso di mandarmi da lui così che io possa essere più al sicuro giusto?", replicò, seria.

"Anche per questo si, ma prima di tutto per il tuo bene. Controllare Mistfire ora ha la priorità assuluta.", fece Sakura, seria.

"Speriamo ..."

"Non temere, noi siamo qui apposta, se ti sentirai giù noi saremo li pronti a sostenerti, siamo il Team 6 in fondo no?", la rassicurò Rayal.

"Concordo appieno.", fece Ren.

Lei allora li abbracciò felice.

"Vi adoro ragazzi, siete fantastici"

Sakura li guardò intenerita e con una punta di nostalgia. Quel gruppo così affiatato le ricordava i vecchi tempi del suo Team 7. Anche Naruto se ne accorse e sorrise.

"Questi ragazzi diventeranno grandi ninja un giorno"

"Sono d'accordo"

Quella notte Jamila e i suoi compagni dormirono vicini vicini, segno del profondo legame che li univa.

 

Il viaggio verso la loro destinazione fu per fortuna tranquillo e non incontrarono ostacoli con loro sommo sollievo. Raggiunsero la loro meta dopo 5 settimane di viaggio. Non appena Jamila vide l'isola rabbrividì.

"Siamo sicuri che sia questo il posto?", chiese, perplessa.

"Ovvio che lo è ragazzina.", disse una voce allegra dietro di lei.

Jamila si voltò e rimase piuttosto stupita. Di fronte a loro stava niente poco di meno che lui ... Killer Bee che sorrideva. Naruto lo salutò tutto contento mentre Jamila e i suoi amici lo guardarono con sommo stupore. Bee allora si avvicinò a loro e diede a tutti e tre una pacca sulla spalla.

"Yo yo fratelli che sono quelle facce strane? Non mi direte che non avete mai sentito parlare di me vero?"

Si scambiarono degli sguardi perplessi. Non si sarebbero di certo immaginati che fosse un pazzo esaltato.

"Ecco ... ti immaginevamo ... come dire ... diverso.", balbettò Rayal, incerta.

"Siete tutti matti! Allora, chi di voi è la mia vittima?"

"Sono io, sono Jamila Komamura, Forza Portante del 14 Code.", fece la rossa, avvicinandosi.

"Interessante, comunque l'Hokage mi aveva informato, quindi ... sarai mia allieva sorella! Ora seguitemi avanti!" esclamò.

Lo seguirono all'interno dell'isola e rimasero a dir poco stupiti dall'enorme vastita della vegetazione e degli animali che popolavano il luogo. Erano a dir poco affascinati. Solo Naruto non era sorpreso.

"Però, che posto fantastico!", commentò Jamila, estasiata.

"Lo so, anch'io ho avuto la tua stessa reazione la prima volta.", fece Naruto, sorridendo.

"Chi lo avrebbe mai detto che un tipo come Bee vivesse in un posto come questo?", fece l'Haruno, incerta.

"Posto più sicuro di questo non c'è fragolina.", replicò Bee con un sorriso furbetto.

L'Haruno incrociò le braccia, offesa.

"Dai Sakura-Chan non serve che te la prendi per un complimento così carino.", replicò l'Uzumaki con un sorrisetto.

Lei in risposta gli tirò un calcio in mezzo alle gambe e lui cadde a terra uggiolante dal dolore.

"Così impari!", esclamò lei, arrabbiata.

Gli altri scoppiarono a ridere divertiti. Naruto si rialzò a fatica e li guardò male.

"Non è divertente.", sbuffò.

"Invece si!", fece Jamila tra le risate.

Dopo un pò arrivarono a uno strano tempio di pietra.

"Qui è dove avrà luogo il tuo addestramento" spiegò Bee quando arrivarono "Per oggi avrai un giorno di riposo, inizieremo domani.", continuò.

E detto questo andò a farsi un giro.

La vera sfida era solamente all'inizio.

 

 

Angolo dell'Autrice

Hola hola! Rieccomi qui con questo nuovo capitolo. E fa la sua comparsa il mitico Killer Bee! Yeah baby! Come vi sembra? Abbastanza fedele? No perchè non sono affatto brava con le rime quindi sarà un'impresa a dir poco ardua. Nel prossimo capitolo avrà luogo l'addestramento di Jamila che vi anticipo già che non sarà affatto una cosa facile perchè ne accadranno di belle.

Ringrazio Eco, la mia nuova fan per le sue ultime recensioni, KakashinoSharingan, Akanechan95, Teoth e Sasuko, i miei fan veterani ormai che seguono questa storia dagli inizi.

Detto questo ... alla prossima avventura!

Saluti EragonForever (capitolo nuovamente modificato)

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Il Vero Io ***


Capitolo 22: Il Vero Io

Quella notte Jamila non riusciva affatto a prendere sonno, così si alzò piano e andò fuori ad ammirare il cielo stellato. Aveva l'espressione preoccupata.

"Ehilà Jam, come mai qui fuori? Non riesci a dormire?", chiese Rayal con fare gioviale, affiancata da Sakura.

La rossa in risposta sospirò.

"No ... sono troppo tesa per riuscirci"

Loro allora le si sedettero vicino.

"Hai paura non è vero?", domandò l'Haruno.

"Si ... insomma, questa nuova sfida è davvero molto importante. E se non ce la facessi?"

Rayal sorrise.

"Ce la farai, devi solo credere in te stessa e affrontarla con il sorriso"

"Sarà dura ..."

La castana allora le cinse le spalle con un braccio.

"Ehi, non pensarci, altrimenti peggiorerai solo la situazione, cerca ... di distrarti un po'.", replicò.

"Mh ... e a cosa dovrei pensare?", domandò Jamila, incerta.

"Mhhh che ne so ... al tuo Kiba per esempio, di solito pensare alla propria dolce metà aiuta molto in questi casi.", propose Sakura.

A quella risposta la Komamura sussultò per poi arrossire.

"Si ... avete ragione, distrarmi è quello che mi serve in questo momento e poi ... Kiba mi ha chiesto di pensare a lui.", mormorò.

"Quindi ... adesso è il momento migliore per soddisfare la sua richiesta non credi anche tu?", la punzecchiò Rayal.

"Si ma ... non sono l'unica ad essere ... come dire ... fidanzata qui ...", puntualizzò.

"Su questo hai ragione, ma in questo momento sei tu quella che ha bisogno di distrazioni qui.", fece Sakura di rimando.

Jamila d'altro canto si strinse nelle spalle.

"Giusto ... quindi ... che volete sapere di me e Kiba di quello che già sapete?", domandò a sua volta.

Le due allora si fecero pensierose per qualche secondo.

"Mmmh ... non saprei ... ad esempio se hai pensato a lui mentre eri lontana.", azzardò Rayal dopo un po'.

Jamila sbuffò a quella domanda.

"Che domande, certo che ci ho pensato ... dopotutto è stato il sentimento che ci univa a darmi la forza necessaria"

"Che cosa fantastica ... e immagino che ti manchi terribilmente adesso giusto?"

La rossa annui appena.

"Si ... e vorrei tanto che fosse qui con me in questo momento ... ma dopotutto anche lui ha le sue missioni da fare" mormorò con un sospiro per poi guardare le altre "Ma adesso basta parlare di me, che mi dite di voi invece? Come vanno le vostre relazioni?", domandò con un sorriso.

Sakura a quella domanda sorrise.

"Oh molto bene grazie ... Sasuke è un vero tesoro, certo, un po' cupo a volte ma comunque ci vogliamo molto bene, stiamo progettando di sposarci!", trillò.

"Davvero? Sono molto felice per voi!", eclamò Jamila, felicissima.

"E' davvero una splendida notizia! Sarai una madre fantastica!", esclamò Rayal a sua volta.

L'Haruno d'altro canto arrossì.

"Tu dici?"

"Certamente, sei una persona meravigliosa e grazie a te ho imparato l'arte medica, non potevo desiderare insegnante migliore quindi si, se sei riuscita ad insegnarmi così bene riuscirai a crescere anche dei figli.", la rassicurò.

"Oh beh ... se lo dici tu mi fido ..."

"Io sono d'accordo con lei, ma ora veniamo a te amica mia, come vanno le cose con Ren?"

L'Akami ridacchiò a quella domanda.

"Beh ma lo vedi anche da te Jam, le cose vanno alla grande, presto andremo a convivere.", disse con un grande sorriso.

"Però, anche voi vi siete dati da fare" osservò la Komamura per poi sospirare "Kiba non me l'ha ancora chiesto ... ma non credo che mamma Tsume sia facile da convincere ..."

Rayal allora le diede una pacca sulla spalla.

"Su col morale, l'importante è che vi amiate no?"

La rossa allora annuì con un sorriso.

"Si ... hai ragione" rispose, per poi sbadigliare "Coraggio, sarà meglio tornare a dormire, domani sarà una giornata intensa.", disse infine, incamminandosi.

Le due compagne in risposta annuirno e quindi tutte e tre tornarono a letto, Sakura e Rayal felici, perché erano riuscite nel loro intento.

 

Il giorno seguente ...

"Oggi inizieremo con il tuo addestramento! Yeah baby! Ma prima dovrai affrontare la tua verità alla Cascata della Verità! Yeah!"

La ragazza incrociò le braccia, perplessa.

"Puoi parlare in un modo più comprensivo per favore?" borbottò, seccata.

"In pratica dovrai affrontare il tuo vero io, e ti avverto, non sarà facile" fece l'altro di rimando.

"Oh fantastico" borbottò, poco convinta.

Infine lei, Bee, Naruto, Sakura, Ren, e Rayal andarono verso il luogo della Cascata. Rimasero a dir poco stupiti dalla bellezza di quel luogo all'apparenza surreale.

"Ora devi salire su quella grande foglia e concentrarti al massimo, il resto lo vedrai da te" disse Bee, dopo un pò.

La ragazza fece come gli aveva detto e non appena si sedette sulla foglia galleggiante chiuse gli occhi e si concentrò.

 

Sentì dei passi lenti venire nella sua direzione simili a gocce d'acua che cadevano, quindi riaprì gli occhi per poi trovarsi nella sua mente. Impallidì nel vedere quello che aveva davanti a lei: era se stessa, con la differenza che la sua espressione era dura e carica di odio, i vestiti neri e gli occhi fiammeggianti. Quella sorrise, beffarda. Jamila era sconvolta, non sapeva più cosa pensare. Era davvero quello il suo vero io?

"Se ti stai chiedendo chi sono allora io e te abbiamo un problema, un grosso problema.", esordì.

"No ... no non ci credo ... non puoi essere tu"

L'altra rise fino alle lacrime.

"Ma che domande! Certo che sono io! Io sono l'incarnazione di tutte quelle emozioni negative che tu non hai mai voluto accettare: rabbia, odio, vendetta, sensi di colpa, tutte emozioni che tu hai rifiutato ... solo per paura! E non dire che non è vero perché in fondo al cuore sai che è così e ora ... te lo mostro!"

In quel momento Jamila venne proiettata indietro nel tempo, quando era appena morto suo fratello, ucciso da Ideki, rivide ogni attimo, da quando era stato mortalmente ferito fino al suo ultimo respiro tra le sue braccia. Si sentì travolgere da un tumulto di emozioni e la testa iniziò a girarle per lo sforzo.

"Le senti non è vero? Tutti quei sentimenti che non hai mai voluto provare ... come ad esempio la vendetta per la morte del tuo amorevole fratellino ... avresti potuto scatenare Mistfire e uccidere Ideki prima ancora della battaglia finale, ma invece hai preferito crogiolarti nel dolore senza fare nulla solo per paura di essere di nuovo giudicata un mostro come quella volta quando eri ancora una marmocchia ... quale spreco ... scommetto che avresti voluto farla finita troppe volte piuttosto che subire le angherie dei tuoi coetanei ... quanto odio verso te stessa"

Jamila fremette a quelle parole.

"Quello è stato un'incidente e lo sai benissimo ...", ringhiò.

Il suo io oscuro ridacchiò.

"Oh ma davvero? Sei sicura che non sia stato qualcos'altro? Pensaci un attimo, anche prima di quel fatto non eri ugualmente ben vista, ed è stata l'esasperzione a far scatenare una parte del potere di Mistfire ..."

"Te lo ripeto, è stato un'incidente! Non è stato per vendetta come te lo devo dire!"

"Pensala come vuoi ... ma in fondo è vero anche questo e non serve mostrartelo per fartelo capire.", replicò l'altra con fare beffardo.

"Ti sbagli!", gridò Jamila, esasperata, gli occhi velati.

Nel vederla in quello stato il suo io oscuro rise con fare di scherno.

"Che patetica ... una vera ninja non verserebbe lacrime ogni tre per due, piuttosto che affrontare le difficoltà ti nasconderesti dietro ai tuoi amici, alle loro coccole, sei come un coniglio impaurito ... una vera vergogna. Non sai accettare la realtà dei fatti, mi fai pena ... è inutile, se pensi che mi fonda con te ... sei fuori strada. Non hai un minimo di spina dorsale! Jamir sarebbe molto deluso se ti vedesse ora ..."

E detto ciò sparì così come era apparsa.

 

 

Riaprì gli occhi di scatto e si guardò attorno, incerta. Solo dopo qualche minuto capì che era successo per davvero. Suo malgrado si accorse di avere le lacrime agli occhi. Si alzò in piedi e si voltò a guardare i suoi amici, che furono stupiti di vederla in quello stato, a parte Naruto e Bee.

"Jam? Tutto bene?", chiese Rayal, preoccupata.

Lei in risposta scosse la testa e poi corse via, le lacrime bollenti che le rigavano le guance. Quelle parole come unico pensiero nella sua mente.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente, rieccomi qui. Scusate l'attesa, ma ecco finalmente il nuovo capitolo! Qui come potete vedere c'è il conflitto tra Jamila e il suo vero io. Spero di essere riuscita a caratterizzarlo come si deve ... non vorrei aver fatto una cavolata. Sarà molto dura ma alla fine anche stavolta si rialzerà come sempre.

Ringrazio KakashinoSharingan e Teoth per le loro recensioni. Concludo dicendo ... alla prossima!

Saluti EragonForever (Capitolo nuovamente revisionato)

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - Grande Determinazione ***


Capitolo 23: Grande Determinazione

Rimasero sorpresi da quella sua reazione e allora guardarono Naruto e Bee con fare incerto.

"Che cosa le ha preso?", chiese Ren, perplesso.

"Le Cascate della Verità mostrano chi sei veramente, mostrano il tuo vero io e per essere in un certo senso completi bisogna accettarlo e non è mai una cosa facile. È stato così anche per me e solo quando l'ho finalmente accettato sono diventato la persona che sono ora. Lo stesso dovrà fare Jamila e dovrà farlo da sola. Ho fiducia in lei e lo stesso dovrete averne anche voi.", rispose Naruto, serio.

Rayal sorrise rassicurata.

"E' vero hai ragione, è una ragazza forte"

"E poi ha affrontato cose di gran lunga peggiori. Accettare se stessi è un grande ostacolo, ma è assai fondamentale.", spiegò l'Uzumaki.

"Sono d'accordo. Anch'io ho fiducia in lei. Se Jamila non si fosse fidata di me dal primo momento ora non sarei la persona che sono. Mi ha cambiato in meglio e darle la mia fiducia sarà un buon modo per ripagare.", fece Ren, sorridendo.

"Ben detto.", fece Bee.

"Già" aggiunse l'Haruno.

"Speriamo solo che se la cavi ...", mormorò Rayal con un sospiro.

Erano preoccupati certo, ma questa era una cosa che lei avrebbe dovuto affrontare da sola.

 

Jamila intanto continuava la sua corsa, le lacrime che scendevano come un fiume in piena. Era sconvolta, non poteva credere che il suo vero io fosse così crudele e spietato e senza cuore. Si fermò in riva al fiume e li si sedette, mettendosi a fissare il suo riflesso nell'acqua. Per un attimo le sembrò di rivedere se stessa in versione opposta. Con rabbia gettò un sasso e il suo riflesso tornò normale.

"Dannazione!", esclamò, le lacrime che copiose le rigavano le guance.

 

Nel frattempo i suoi amici erano ancora alla Cascata, pensierosi.

"Sapete, mi è appena sorto un pensiero.", esordì Rayal.

"Che pensiero?", chiese Sakura, curiosa.

La Chunin sospirò per poi rispondere poco dopo.

"Da quando conosco Jamila ho come la vaga impressione che non abbia avuto una vita tranquilla. Ideki la voleva morta per impadronirsi di Mistfire e ora anche questo Ichiru la vuole per un motivo che noi ancora non sappiamo. Insomma, tutto questo lo trovo davvero ingiusto.", disse infine.

Naruto sospirò.

"La vita per noi non è mai stata una cosa facile e lo stesso vale per chi ha un'abilità innata.", mormorò.

"Anche noi ne abbiamo passate di cotte e di crude, ma ora siamo abbastanza tranquilli ... però lei ne ha passate di peggio.", fece Rayal, sospirando.

"Però nonostante tutto quello che ha passato si è sempre rialzata, non è mai crollata una volta, ha sempre affrontato ogni sfida a testa alta. Ce la farà anche stavolta.", replicò l'Haruno, sorridendo.

"Già.", fece l'altra di rimando.

"Sono d'accordo.", aggiunse Ren.

Si vedeva che erano molto preoccupati nei confronti della loro amica ma se volevano aiutarla era giusto così.

 

Jamila nel frattempo era ancora in riva al fiume e aveva appena finito di sfogare tutte le sue lacrime. L'ultima che scese la asciugò con fare sdegnato.

"Ma che diamine sto facendo?", si disse tra se e se con fare irritato.

"Se mi comporto così non farò altro che darle ragione. Devo assolutamente reagire.",riprese poco dopo.

Poi all'improvviso le tornarono in mente le sue parole: "Che patetica ... una vera ninja non verserebbe lacrime ogni tre per due, piuttosto che affrontare le difficoltà ti nasconderesti dietro ai tuoi amici, alle loro coccole, sei come un coniglio impaurito ... una vera vergogna. Non sai accettare la realtà dei fatti, mi fai pena ... è inutile, se pensi che mi fonda con te ... sei fuori strada. Non hai un minimo di spina dorsale! Jamir sarebbe molto deluso se ti vedesse ora ..."

Fremette di rabbia.

No, stavolta sarà diverso e te lo dimostrerò, puoi starne certa

Detto questo si alzò con decisione e tornò dai suoi amici, lo sguardo serio. Rayal fece per correrle incontro ma Jamila la fermò con un gesto della mano. Poi prese un profondo respiro, iniziando poi a parlare.

"Ho preso una decisione.", esordì.

"Che decisione?", chiese l'Akami, incerta.

Lei sospirò per poi continuare.

"Ho deciso che stavolta affronterò la situazione a modo mio. Questa è una faccenda che devo risolvere da sola e non voglio coinvolgervi, non stavolta. È giusto che sia io a farlo, io e basta. Mi sono resa conto che ogni volta che avevo un problema voi eravate sempre li a supportarmi e credetemi, l'ho apprezzato molto, ma stavolta le cose saranno diverse. Spero con il cuore che capiate.", disse infine, la voce ferma e decisa.

Naruto a quelle parole sorrise e si avvicinò per poi metterle una mano sulla testa.

"Tranquilla, abbiamo capito quello che intendi e poi è giusto così"

Jamila annuì. Stavolta avrebbe dimostrato a se stessa che poteva farcela, poteva farcela davvero.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve cari lettori, rieccomi qui con un altro capitolo della mia bambina che tanto adoro. Si, non mi sono trattenuta con gli abbracci e le coccole, ma sapete come sono fatta. In fondo solo Naruto può capirla nelle situazioni difficili. Ma tranquilli, Jamila è forte e affronterà anche questa. Ringrazio KakashinoSharingan, Teoth e Eco per le loro recensioni. Spero vi piaccia.

Alla prossima avventura!

Baci EF (capitolo leggermente revisionato)

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 - Questo è il Mio Credo Ninja ***


Capitolo 24: "Questo è il Mio Credo Ninja!"

Era rimasta molto sollevata dal fatto che i suoi amici avessero compreso la sua decisione. Nessuno aveva obbiettato, il che significava che era quella giusta. L'aveva presa anche per il loro bene perchè sapeva che se li avesse coinvolti gli avrebbe messi senza volerlo in pericolo ed era l'ultima cosa che voleva. In fondo era una cosa che riguardava solo lei e basta, e stavolta averli intorno non sarebbe servito a molto.

Era passato ormai qualche giorno e anche se quelle parole l'avevano particolarmente segnata non ci dava più molto peso, anche se a volte tornava suo malgrado a pensarci. Quindi per cercare di distrarsi passava il tempo ad allenarsi per conto suo o a liberare la mente con un pò di meditazione. Se voleva affrontare al meglio il suo vero io doveva non solo essere pronta con il corpo, ma anche nella mente se non voleva crollare come la prima volta. La Volontà del Fuoco bruciava dentro di lei. L'aveva ereditata col tempo e l'aveva fatta maturare sempre di più lungo il suo cammino di ninja ed era fiera di possederla. Ripensando a come era un tempo si era accorta che qualunque sfida le si era presentata davanti, l'aveva sempre affrontata senza alcuna esitazione. Ma in confronto a quella che avrebbe dovuto affrontare a breve, quelle passate non erano poi granché, poiché non c'era niente di più difficile di quella di affrontare se stessi. La sfida sarebbe stata ostica, ma non poteva tirarsi indietro. Quel pensiero però però non la faceva dormire e non lasciarsi prendere dal panico era non poco difficile.

Una notte non riuscendo a prendere sonno andò come sempre ad ammirare il cielo stellato. Lo guardò con un velo di malinconia, nonostante sapeva quello che avrebbe dovuto affrontare a breve, aveva ancora un pò di soggezione. Ma prima o poi avrebbe dovuto affrontarla.

Ce la farò, te lo prometto fratello mio

 

Dopo qualche giorno di riflessioni giunse finalmente a una conclusione: avrebbe affrontato il suo io oscuro senza alcuna esitazione. Così una mattina fece il suo annuncio.

"Sono pronta ad affrontare di nuovo la sfida"

I suoi amici la guardarono con stupore, ma poi sorrisero, fiduciosi. Ren allora annuì in un cenno d'assenso mentre Killer Bee le diede una pacca amichevole sulla spalla. Rayal invece l'abbracciò.

"Buona fortuna ...", mormorò.

"Grazie ..." esordì la Komamura per poi sciogliere la stretta e tornare a guardare i suoi amici "Stavolta sento di potercela fare"

"Bene, allora vamonos! Yeah baby!", fece Bee con il suo solito modo espansivo.

Jamila dal canto suo roteò gli occhi, esasperata, ma ormai ci aveva fatto più o meno l'abitudine a quel suo modo di fare da rapper pazzoide. Andarono quindi alla Cascata. Poi con nuova decisione andò sulla foglia e fece lo stesso procedimento dell'altra volta. E infine ecco che accadde.

 

Era di nuovo nella sua mente e il suo io oscuro stava di fronte a lei, lo sguardo sprezzante.

"A quanto pare la lezione dell'ultima volta non ti è bastata a quanto vedo.", replicò con un sorriso beffardo.

Si aspettò che Jamila tremasse o scoppiasse a piangere, ma con suo sommo stupore non accadde. Sorrise nuovamente con fare quasi compiaciuto.

"Però, a quanto pare hai fatto un bel passo avanti"

"Beh mi pare ovvio no? A quanto pare non sono patetica come pensavi.", fece Jamila di rimando

L'altra la guardò con un gesto di nonchalance.

"E' vero, forse ti ho giudicato male, anche se lo penso ancora in parte"

"Pensala pure come vuoi, ma se sono qui vuol dire che hai pensato male. E poi dovrei ringraziarti, quello che mi hai detto mi ha fatto capire una cosa molto importante"

"E che cosa sentiamo"

Jamila la guardò con sguardo serio e infine parlò.

"Mi ha fatto capire che ogni volta che avevo un problema avevo sempre il supporto dei miei amici e non ho quasi mai risolto niente da sola, ma stavolta ho deciso di farlo senza il loro supporto morale.", spiegò.

"Ah si eh? E perché?"

Jamila fece un sorriso furbetto.

"E' piuttosto semplice, tu sei un mio problema, una cosa che riguarda solo me. Loro non centrano e non voglio coinvolgerli per poi rischiare di metterli in pericolo inutilmente"

"Oh capisco, quindi pensi che sia stata una cosa saggia eh? Te lo concedo, questo è stato un bel passo avanti. Ma per il resto se pensi che sia disposta ad accettarti sei fuori strada.", sbottò.

La Chunin a quella frase ghignò.

"Strano, perchè io sono disposta a farlo. Tu sei convinta che io non abbia bisogno di te perchè pensi che sia una fallita e una codarda, ma invece sai benissimo che in verità abbiamo bisogno l'una dell'altra, solo che non hai il coraggio di ammetterlo, o mi sbaglio?"

L'altra la guardò con sguardo di fuoco.

"Non è vero, ti sbagli!", gridò.

"Oh, allora ho ragione non è così?", chiese Jamila con fare provocatorio.

"Taci! Io non mi fonderò mai con te! Ai miei occhi sei ancora un coniglietto impaurito! E poi pensi davvero che io ceda così facilmente?! Non mi fido di te, sei solo una nullità!"

"Io invece mi fido perchè so che è vero! Sai troppo bene che senza di te sarei davvero quello che pensi che io sia! Se ci fonderemo invece sarei completa! Io e te siamo la stessa persona, possibile che tu non te ne renda conto?! Posso essere tutto quello che vuoi, ma sono comunque disposta ad accettarti!" esclamò Jamila, seria.

In risposta l'altra scoppiò a ridere.

"Io e te uguali?! Ma fammi un piacere! Nei tuoi sogni magari!", gridò.

"Guarda che sono seria! È vero, emozioni come rabbia, odio, paura, tristezza, vendetta, sono negative ma ne ho bisogno se voglio essere davvero completa capisci?! E ti ripeto che sono disposta ad accettarti!"

"E perchè lo saresti?! Dimmelo avanti!", esclamò l'altra, irata.

Jamila allora fece una cosa del tutto inaspettata, si avvicinò e l'abbracciò con forza.

"Perchè come ti ho già detto mi fido di te e so che umano provare queste emozioni, anche se negative! Ecco perchè sono disposta a disposta a farlo!"

Il suo io oscuro sgranò gli occhi, stupita dalla sua grande determinazione. Quindi titubante ricambiò la stretta.

"Anch'io sono disposta. Ma il mio debito lo ripagherò quando quando sarà il momento e grazie per averlo capito"

"Sappi che mi ci è voluto un pò, ma alla fine ce l'ho fatta. Avevi ragione a dirmi quelle cose ma ero troppo spaventata per accettarle. Ma ora so che se ci metto tutto il mio impegno posso affrontare qualunque sfida, anche la più tosta senza mai arrendermi. Perchè è questo il mio credo Ninja: qualunque cosa accada nella mia vita io l'affronterò a testa alta!"

"Che sentimentalismo, mi fa venire il voltastomaco, ma dopotutto sei tu. Ora va, un giorno ripagherò il mio debito"

"Grazie"

Poi ci fu una luce sfolgorante che avvolse ogni cosa.

 

Riaprì gli occhi di scatto e si guardò attorno leggermente intontita. Poi guardò i suoi amici e sorrise.

"E' fatta ... ma non ci siamo fuse subito.", spiegò.

"Ah no?" chiese l'Haruno, perplessa.

"No, ha detto che ripagherà il suo debito quando sarà il momento.", rispose lei.

"Beh, almeno vi siete accettate, questo è l'importante.", fece Naruto, con un sorriso.

"Già già! Yeah baby! Ora che hai superato questa sfida ... ci sarà un'altra sfida! Yeah yeah"

"Si si lo so, non serve che ti agiti"

Ora aveva un'altra prova da affrontare. L'addestramento stava per avere inizio.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve cari lettori! Eccomi qui con il nuovo capitolo della mia piccolina (la considero come una figlia eheheh). Qui si vedono le sue prime incertezze prima di affrontare la nuova prova, ossia il suo io oscuro. Ho voluto fare uno scontro solo con le parole per dimostrare che anche quelle hanno valore, non solo l'azione. Spero ugualmente di non aver deluso le vostre aspettative.

Ringrazio KakashinoSharingan, Teoth e Eco per le loro recensioni. Detto questo ... alla prossima avventura gente!!

Saluti EragonForever (capitolo leggermente revisionato)

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - Un Nuovo Potere ***


Capitolo 25: Un Nuovo Potere

L'addestramento con Bee iniziò nel pomeriggio. In fondo era la cosa migliore cominciarlo subito. Jamila era comunque entusiasta.

"Innanzi tutto dovrai avere il controllo totale sulla Fenice se non vuoi più instabilità.", iniziò Bee, miracolosamente serio.

Jamila allora si sedette a gambe incrociate e si concentrò al massimo. Ovviamente la cosa non era facile dato che Mistfire da parte sua non voleva saperne di collaborare. L'ultima cosa che voleva era farsi sottomettere da una ragazzina. Ma Jamila non era una che mollava al primo tentativo.

 

"Senti, lo so che non ti piaccio, ma è una cosa da fare per la sopravvivenza di entrambe"

"Te l'ho detto che non sarebbe stato facile ragazzina"

"Io non mi arrenderò hai capito? Potrai rifiutarmi quanto vuoi, ma io non mollo"

Era già da qualche giorno che aveva cominciato l'addestramento ma Mistfire non ne voleva proprio sapere nonostante i continui rimproveri dell'Hachibi e del Kyuubi.

"E va bene, visto che non ti decidi dovrò obbligarti con la forza!", esclamò Jamila una mattina.

Quel giorno era piuttosto frustrata. Era da ormai due settimane che ci provava e ancora nessun risultato, e ne stava decisamente avendo abbastanza. Così fece lo stesso procedimento delle altre volte, piuttosto arrabbiata.

All'improvviso però successe qualcosa di inaspettato: il suo corpo iniziò a irradiare di uno strano chakra oscuro che l'avvolse in una sfera di energia. I suoi amici la guardarono piuttosto preoccupati. Fecero per intervenire ma la sfera esplose in un'onda di energia che si espanse per qualche chilometro ma fortunatamente lei e i suoi amici erano rimasti illesi. Si riscosse, leggermente intontita, ma consapevole di quello che era successo.

"E quello che cos'era?", chiese, stupita.

"Una delle mie abilità"

A rispondere era stata la materializzazione del suo io oscuro al suo fianco ma la sua presenza non la intimorì.

La guardò, perplessa.

"E che abilità sarebbe?", chiese.

"Si tratta di un elemento oscuro, creato dalla fusione di tutti i tipi di chakra elementali che unendosi creano un chakra differente in grado di annullare ogni genere di ninjustu. È la quinta essenza di ciò che sono, una mia rappresentazione fisica, un po' come se io potessi incarnarmi in forma fisica attraverso di esso. Potrà apparirti inizialmente difficile da controllare ma ti sarà indubbiamente molto utile"

"Non è pericoloso?"

"Per i nemici si. Ah a proposito, quella che stai vedendo è solo una proiezione, non la mia vera forma. Ci si vede"

E detto questo scomparve. I suoi amici la guardarono pieni di curiosità e preoccupazione. Lei in risposta incrociò le braccia, poco contenta.

"Fantastico, un altro problema da risolvere, mitico ...", borbottò, mettendo il broncio.

"Tranquilla, quando vi fonderete le cose saranno diverse.", la rassiccurò l'Haruno, seria.

"Si spera ...", replicò lei con un sospiro.

L'dea di avere un altro problema da gestire oltre a Mistfire non le piaceva per niente. Già era difficile trovare un punto d'incontro, figuriamoci gestire un nuovo potere in contemporanea. Insomma, un vero e proprio inferno quadrato. Ma Jamila era più che determinata e non si sarebbe lasciata di certo abbattere.

 

 

Angolo dell'Autrice

Rieccomi qui dopo tanto tempo con Jamila, vi chiedo scusa. Ma ora sono tornata. Che posso dirvi, questo capitolino parla di questo nuovo e misterioso potere derivante dal suo io oscuro. Ma non temete, Jamila è forte e affronterà anche questa sfida.

Ringrazio KakashinoSharingan, TotalEclipseOfTheHeart, AkaneChan95 e Eco per le loro recensioni. Detto questo ... alla prossima gente.

Saluti EragonForever

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 - Modalità Bijuu ***


Capitolo 26: Modalità Bijuu

Da quando Jamila aveva scoperto quella nuova abilità era piuttosto preoccupata, essendo molto difficile da gestire e in grado di emergere di sua spontanea volontà senza alcun preavviso, quindi non bastava fare attenzione per evitare che comparisse nuovamente.

"Dannazione! È impossibile andare avanti così!", esclamò Jamila un pomeriggio dopo l'ennesima perdita del controllo.

"Tutti i nodi vengono al pettine! Yeah baby!" fece Bee.

"Certo per te è facile parlare! Prova a metterti nei miei panni, poi vediamo!", fece lei di rimando.

"Calma, fa respiri profondi.", intervenne l'Hachibi, serio.

Lei allora li fece e poco dopo si calmò. Poi riprese.

 

Fu di nuovo inoltrata nella sua mente, faccia a faccia con Mistfire e riprovò nuovamente a cercare di creare un rapporto. Subito però ebbe molta difficoltà essendo già troppo stressata di suo. Poi accadde una cosa davvero fin troppo strana.

All'improvviso lo sfondo da arancio/dorato divenne di un rosso purpureo con nuvole nere. Sgranò gli occhi, sconvolta. Lo conosceva troppo bene quel cielo. Rabbrividì.

"Tremi ancora di paura eh ragazzina?", disse una voce nell'aria.

Sbiancò e Mistfire si irrigidì. Conoscevano troppo bene quella voce.

"Vedo che non vi siete dimenticate di me, mi fa davvero piacere"

In quel momento la sua viscida figura apparve in mezzo a loro.

"Dovresti essere morto maledetto!", esclamò Jamila, irata.

Non riusciva a credere che il suo nemico si ritrovasse di fronte a lei. Ideki, colui che le aveva distrutto la vita e portato via la persona più importante per lei se ne stava lì immobile, un ghigno sadico sul volto. Mistfire lo guardava con odio.

"Suvvia, non guardarmi in quel modo, in fondo sono sempre l'uomo che ti ha creata e che ti ha dato la vita no? Dovresti solo ringraziarmi.", sibilò.

Lo guardò carica di disprezzo.

"Per cosa?!? Per avermi trattata per anni come carne da macello?!? Se pensi anche solo minimamente che ti deva qualcosa ... sei solo un povero illuso!", gridò quella, irata.

"Non sei cambiata affatto.", fece lui di rimando.

Poi volse lo sguardo verso Jamila, uno sguardo carico d'odio puro che lei a stento riuscì a sostenere.

"Come fai ad essere qui?", chiese, un lieve tremito nella voce.

Lui ghignò e poi rispose.

"Immagino che ricorderai il nostro ultimo scontro.", esordì.

Jamila annuì, lo ricordava troppo bene.

"Quando ti sferrai il mio attacco, riducendoti in fin di vita, una parte del mio chakra si infuse dentro di te prima che morissi"

Fece una pausa e poi in un attimo il suo sguardo divenne carico di follia pura e scoppiò a ridere sguaiatamente. Jamila e Mistfire lo guardarono piuttosto sconcertate.

"E ora finalmente avrò la mia ... vendetta!!"

Tese le mani verso Mistfire circondandole del suo chakra oscuro che poco dopo avvolsero la fenice, che gemè di dolore.

"Ora il tuo chakra sarà mio e potrò finalmente risorgere!!"

Anche la Chunin sentiva la sua sofferenza, il dolore la costrinse in ginocchio. Guardò la compagna con disperazione.

"Ascoltami stupido pennuto, tu sei più forte di quanto pensi! Non puoi arrenderti così, devi combattere mi hai sentito?!? Voglio che tu sappia che io non ti ho mai considerata come uno strumento, ma come una compagna?!? So che all'inizio è stato difficile accettarti, non sai quanto?!? Ma l'ho fatto e sai perché?!? Perché tu sei stata un dono capisci?!? n dono da parte di mia madre, lei pensava che insieme avremmo salvato il mondo dall'estinzione e ce l'abbiamo fatta ricordi?!?", iniziò.

"Si ... mi ricordo,", mormorò l'altra con un filo di voce.

"E allora sappi che io non ho mai smesso di fidarmi di te, mai una volta!! In questi quattro anni non mi sono dimenticata della tua esistenza!! Ti prego ... non arrenderti per nessuna ragione!! Tu sei molto più forte di così!! Ti ho sempre rispettata e so che non mi deluderai!!", esclamò con foga

A quelle parole Mistfire sgranò gli occhi. In un attimo capì di quanto Jamila tenesse davvero a lei, di quanto la considerasse davvero sua amica, di quanto avessero bisogno l'una dell'altra e nel vederla soffrire in quel modo sentì una profonda rabbia bruciarle nel petto. Guardò Ideki carica di odio.

"Tu non avrai mai il mio chakra maledetto!"

Detto questo trovò la forza di reagire. Il suo chakra crebbe a dismisura fino a sopraffare l'oscuro potere di Ideki che rimase allibito da quell'incredibile energia. Jamila allora si rialzò come rinvigorita e all'improvviso iniziò a irradiare di una luce arancio/dorata e in quell'attimo il suo corpo cambiò: la sua pelle divenne dello stesso colore della luce mentre i capelli erano leggermente più scuri. Sul top si disegnò un motivo con un sole rosso e dei ghirigori del medesimo colore apparvero sulle braccia e sul ventre. Gli occhi erano tizzoni ardenti così come il chakra che la circondava. Ma la cosa più sorprendente era che sembrava fatta di fiamme. I lembi dei vestiti e i capelli così come quelli del coprifronte si agitavano come se fossero davvero di fuoco. Rimase a dir poco stupita.

"Non ci credo, ce l'ho fatta" mormorò.

"Questa è la Modalità Bijuu." , disse Mistfire.

La ragazza sentiva il suo potere bruciare vivo dentro di lei. Poi evocò un Kasaishuriken senza nessuna difficoltà e guardò Ideki con odio.

"E ora ... sparisci!!", gridò, lanciando la sfera rotante contro di lui.

"No!!", gridò l'altro, mentre l'attacco lo colpiva in pieno facendolo sparire per sempre.

Le due infine si guardarono negli occhi.

"Questo potere è la prova del nostro legame.", commentò Jamila felice.

"Quello che mi hai detto mi ha fatto capire quanto fossi nel torto, ma ora ho capito che ero io a sbagliare. Ti chiedo scusa"

"Wow, allora anche tu tieni a me in fondo"

"Si che credi, se muori tu muoio anch'io e sinceramente non ci tengo. Ma non farci troppo l'abitudine, se ho capito, questo non significa che siamo bestfriend forever"

"Si si ho capito ... e grazie"

"Prego"

 

Tornò in se di scatto e i suoi amici la guardarono con stupore. Era ancora in Modalità Bijuu. Bee le diede delle pacche sulla schiena.

"Complimenti, ce l'hai fatta! Yeah baby!" esclamò.

"Si, è stato complicato.", fece lei.

Tornò normale e raccontò quello che era successo nella sua mente per filo e per segno e i suoi amici rimasero a dir poco stupiti.

"Quindi Ideki voleva risorgere tramite il tuo corpo usando il chakra di Mistfire giusto? E una parte del suo chakra si era fuso con il tuo, motivo per cui lo avete visto.", riassumè Sakura, incerta.

"Si esatto ma ora non darà più problemi.", fece Jamila, seria.

"Si spera.", fece Rayal.

"Già.", aggiunse Ren.

"Ora che hai ottenuto la Modalità Bijuu dovrai addestrarti ad usarla.", puntualizzò Naruto.

"Lo so lo so.", replicò Jamila, sospirando.

Una nuova sfida stava per avere inizio.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve cari fan, eccomi di nuovo con un altro capitolo. Ed ecco che la mia piccina ottiene la Modalità Bijuu! Com'è? Forte vero? Spero di aver spiegato bene quello che è successo nella sua mente, non vorrei crearvi confusione. Preparatevi che tra poco si arriverà al momento clew della storia, non manca molto.

Ringrazio AkaneChan95, KakashinoSharingan, Teoth e Eco per le loro recensioni sempre preziose e utili. Detto questo concludo dicendo ... alla prossima avventura gente!!

Baci EragonForever (capitolo leggermente modificato)

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 - La Prima Mossa del Nemico ***


Capitolo 27: La Prima Mossa del Nemico

Era passata ormai qualche settimana da quando Jamila aveva ottenuto la Modalità Bijuu e l'addestramento con Bee stava dando i suoi preziosi frutti, lo stesso valeva per il suo nuovo potere. Aveva imparato a gestirlo con non poche difficoltà. Ma ora che aveva anche la Modalità Bijuu dalla sua era diventato molto più facile da gestire.

"Stai facendo davvero ottimi progressi! Yeah baby!" commentò Bee una sera a fine allenamento.

"Grazie, ma caspita se è dura"

"Ma con il mio aiuto imparerai tutto in un battito di ciglia! Yeah baby!"

Lei sorrise e poi volse lo sguardo verso il cielo stellato. Bee allora le mise una mano sulla spalla.

"Tuo fratello sarà fiero di te piccoletta.", mormorò.

"Lo so e anche se mi manca so che sarà sempre nel mio cuore e che vivrà sempre dentro di me"

"Mi sarebbe piaciuto conoscerlo"

"Sarebbe stato bello, era davvero una persona magnifica. A lui devo tutto, soprattutto la vita, e se ci sarà un'altra guerra la combatterò anche per lui"

"Ben detto"

Poi la ragazza andò a dormire, sfinita.

"E' sicuro che ci sarà un'altra guerra?", chiese Naruto dietro di lui.

"Non lo so con certezza, ma è probabile di si. Jamila è ancora nel mirino, per questo è qui. Tsunade deve aver intuito qualcosa dalle ultime mosse del nemico"

"Già, ma ora il suo addestramento ha la priorità. Deve essere pronta ad affrontare questa nuova minaccia in arrivo"

 

 

Nel frattempo nel suo covo Ichiru aveva convocato Rhyuoo, suo figlio. Era esattamente identico al padre in tutto e per tutto. Non appena gli fu davanti si inginocchiò in segno di rispetto e poi lo guardò con sguardo devoto.

"Hai scoprerto qualcosa figlio mio?", esordì.

"Si padre, so dove si trova la ragazza. A quanto pare dall'ultimo incidente nella quale Hyro e Mayumi hanno perso la vita, l'Hokage ha preso provvedimenti. L'ha mandata presso Killer Bee ad addestrarsi per il controllo totale su Mistfire"

"Mossa astuta da parte sua ... bene, dato che quei due incapaci non sono riusciti a stanarla ... la eliminerò io personalmente e avrò la mia vendetta!", esclamò Ichiru, glaciale.

Poi congedò il figlio. Il nemico stava per fare la sua prossima mossa.

 

 

L'addestramento nel frattempo procedeva nel migliore dei modi. Jamila ci metteva anima e corpo senza la minima esitazione. A volte si allenava anche di notte se non riusciva a dormire.

"Ben fatto Jamila, hai portato a termine il mio addestramento

con enormi progressi e ottenendo alla fine il risultato sperato. I miei complimenti! Yeah baby!", esclamò Bee un pomeriggio.

"E' stata dura ma alla fine ce l'ho fatta! Non mi sembra vero!", esclamò Jamila, felice.

"E' stato merito del tuo grande impegno, siamo fieri di te Jam!", fece Rayal, stritolandola in un abbraccio.

"Piano, così mi soffochi. Comunque grazie, senza il vostro appoggio non ce l'avrei mai fatta"

"Noi abbiamo fatto il minimo, tu hai fatto il resto.", fece Naruto, sorridendo.

"Sono d'accordo.", aggiunse Ren.

"Ora non ci resta che tornare a casa a Konoha.", aggiunse l'Haruno.

Buona fortuna allora ragazzi fece l'Hachibi.

Così il gruppo lasciò l'isola per fare ritorno a casa. Konoha in fondo mancava a tutti e ritornare era sempre un'emozione, soprattutto per Jamila, dato che avrebbe rivisto Kiba dopo un pò di tempo che era stata via. Il suo pensiero verso di lui l'aveva fatta andare avanti, dandole la forza per continuare senza arrendersi.

 

Era un giorno come tanti e il viaggio di ritorno verso Konoha continuava tranquillo quando all'improvviso una figura incapucciata sbarrò loro la strada. Il suo chakra era una cosa a dir poco impressionante che li fece rabbrividire. Naruto però si fece avanti senza esitazione.

"Ehi! E tu chi sei?!? Ti conviene lasciarci passare hai capito?!?" esclamò.

"Lasciarvi passare? Spiacente, ma questo non sarà possibile" fece quello di rimando.

Si tolse il cappuccio, mostrando il suo aspetto. Jamila sgranò gli occhi, scossa. Era tale quale a Ideki, solo che non era lui.

"Ah, finalmente ci incontriamo ragazzina.", sibilò lui, guardandola con odio.

"Chi sei tu? E cosa vuoi da me?", chiese lei, incerta.

Lui scoppiò a ridere sguaiatamente.

"Che cosa voglio?! E me lo chiedi pure?! La vendetta! Ecco cosa voglio!" esclamò tra le risate.

"E l'avrò togliendoti tutto quello che tu hai tolto a me.", disse infine.

Detto questo circondò le mani di una sfera oscura circondata da fulmini neri e la puntò verso i suoi amici.

"Light Death!", gridò.

Un raggio di energia partì dalla sfera per poi puntare dritto verso i suoi compagni. Con un gesto disperato Jamila si mise in mezzo prendendosi il colpo in pieno che la scaraventò contro un albero li vicino. Poi l'uomo scomparve così come era apparso.

Subito i suoi amici accorsero in suo aiuto, sconvolti. Rimasero allibiti quando la videro: aveva ferite ovunque, una in particolare che partiva dal torace e arrivava in diagonale fino all'addome. I vestiti erano strappati e una pozza di sangue si stava poco a poco allargando sotto di lei. Rayal scossa la prese tra le braccia, in lacrime.

"Jam? Jam? Ti prego ... ti prego, rispondimi.", la chiamò.

Jamila per un attimo aprì gli occhi e sorrise lievemente.

"Meno male ... siete salvi...", mormorò, la voce flebile.

Poi perse i sensi tra le sue braccia, priva di ogni energia.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! E siamo finalmente arrivati all prima parte centrale della storia! Spero con tutto il cuore di averla scritta bene. Se c'è qualcosa che non va non esitate a dirmelo che modifico. Qui fa la sua comparsa un altro personaggio, Rhyuoo, il figlio di Rash e anche Ichiru appare in scena. Più avanti scoprirete più cose sul suo conto ve lo prometto. E tranquilli, Jamila si riprenderà, mica la faccio morire, sennò addio.

Ringrazio AkaneChan95, KakashinoSharingan, Eco, TotalEclipseOfTheHeart per le loro recensioni e ovviamente KnightofFire, ovvero il nuovo LordMaverik per essere ritornato finalmente a scrivere.

Detto questo ... alla prossima!

Saluti EragonForever (capitolo modificato)

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 - Non più due ma una ***


Capitolo 28: Non più due ma una

Rayal disperata la strinse a se con forza e fu sollevata di sentire il suo cuore battere ancora.

"E'... è viva ... grazie al cielo"

"Si ma lo sarà ancora per poco se non facciamo qualcosa in fretta.", replicò Ren, cercando di non piangere.

L'Haruno allora ci pensò un po' su e poi le venne un'idea.

"Sentite, faremo così, io e Rayal cercheremo di bloccare l'emorraggia e quando il sangue sarà bloccato evocherò Katsuyu per portarla a Konoha. Ren, tu nel frattempo cerca di tamponare il flusso all'addome, così per noi due sarà più facile fermarlo. Naruto, tu invece cerca dell'acqua e riempi la borraccia, sarà molto utile per alleviare il dolore e poi il sale evita le infezioni!", spiegò infine Sakura.

L'Uzumaki annuì e andò verso il mare a seguire le sue istruzioni, mentre Ren si tolse la felpa e iniziò a tamponare il flusso meglio che potè. Rayal e Sakura allora si misero subito all'opera con il loro chakra curativo per bloccare l'emorraggia dall'interno, concentrandosi al massimo per evitare l'irreparabile. Era un'operazione molto delicata che richiedeva la massima concentrazione e grandi abilità. Rayal fortunatamente le possedeva grazie agli insegnamenti costanti di Sakura. Doveva ammetterlo, all'inizio non era stato per niente facile, ma alla fine era riuscita a imparare il meglio del meglio. Naruto nel frattempo era tornato e con un panno bagnato aveva iniziato a picchiettare la fronte di Jamila con molta cautela.

"Come sta procedendo?", chiese dopo un po'.

"L'emorraggia sta regredendo, ancora poco e si fermerà.", rispose l'Haruno, senza perdere la concentrazione.

E infatti dopo qualche minuto l'operazione venne ultimata con successo. Sakura quindi evocò Katsuyu dandole l'ordine di portare Jamila all'ospedale di Konoha più in fretta che poteva. La lumaca gigante allora evocò una delle sue figlie che avvolse la ragazza ancora priva di sensi nel suo involucro che subito partì alla volta del Villaggio mentre gli altri la seguirono in groppa alla lumaca madre. Non appena arrivarono all'ospedale Jamila venne subito ricoverata in una stanza e medicata a dovere. I suoi amici allora le si strinsero vicino in un abbraccio per farsi forza.

"Ti prego ... non morire Jam, ti supplico. Noi abbiamo bisogno di te ... non lasciarci, torna da noi ... ti prego.", mormorò Rayal in lacrime mentre le teneva una mano


 

Aprì gli occhi di scatto nel sentire quella voce. Si guardò attorno, incerta. Era nello stesso luogo dell'ultima volta, distesa sull'acqua. Provò a muoversi, ma non ne aveva le forze. All'improvviso ecco che al suo fianco apparve il suo io oscuro, le braccia conserte, lo sguardo serio.

"Però, certo che sei finita proprio in una brutta situazione.", disse con un sorriso furbetto.

Jamila sospirò.

"A quanto pare si ...", mormorò.

"Beh, stai per crepare, per forza lo è.", replicò l'altra.

"Grazie, davvero molto rassicurante"

Poi sentì i gemiti dei suoi compagni e le loro voci che le dicevano di tornare da loro, sentiva il calore delle loro lacrime bagnarle il viso. Le si strinse il cuore nel sentire il loro dolore.

"Sembra che ti reclamino.", osservò la sua gemella.

"Devo tornare da loro, hanno bisogno di me. Avevi detto che avresti pagato il tuo debito al momento opportuno no?"

"Già, l'ho detto"

"Quindi ... che intendi fare?", chiese Jamila, incerta.

"Che domande, aiutarti no? Tu nonostante tutto quello che ti ho fatto passare mi hai accettata facendomi capire quanto entrambe avessimo bisogno dell'altra. Hai smesso di combattermi accettando anche le emozioni più oscure, in un certo senso è come se mi avessi salvata, e adesso tocca a me.", iniziò l'altra.

Poi le tese la mano.

"Quindi che dici se ci fondiamo e in cambio ti salvo la vita?"

Jamila sgranò gli occhi, sorpresa, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da parte sua. Ma poi decisa le prese la mano, tirandosi su.

"Accetto"

"Bene"

Poi in quel momento entrambe irradiarono di un forte bagliore, una dorato e l'altra oscuro. Si abbracciarono, attirandosi l'una all'altra in un'esplosione sfolgorante. Quando si attenuò era rimasta solo lei, ma era diversa, si sentiva ... completa. Sorrise. Erano diventate una sola.


 

All'improvviso il suo corpo iniziò a brillare di una luce arancio/dorata, sotto lo sguardo stupito dei suoi amici.

"Ma ... che sta succedendo?", chiese Rayal, stupita.

"Non lo so, ma qualunque cosa sia ... la sta guarendo, guardate" fece Naruto, sorpreso.

Allora guardarono con attenzione. In effetti era vero: il corpo di Jamila stava riprendendo poco a poco tutto il suo vigore e le ferite stavano scomparendo, facendo tornare la sua pelle liscia come la seta. Il colorito da pallido era ritornato di quel bel color caramello e il respiro era regolare. Quando la luce si attenuò il suo corpo era come rinato, e non c'era la minima traccia delle ferite che aveva riportato. Grande fu la gioia quando la videro riaprire i suoi occhi di cielo di nuovo splendenti di vita. Le loro lacrime mutarono passando da quelle di dolore a quelle di felicità. Sorrise.

"Ciao ragazzi.", mormorò.

Rayal la strinse con cautela al suo petto.

"Oh Jam, eravamo così in pensiero ... temevamo di perderti per davvero stavolta.", mormorò.

"Ormai dovresti saperlo no? Ci vuole ben altro per mettermi ko" replicò lei di rimando.

"Ma cosa è successo di preciso?", chiese Ren, stupito.

"E' merito del mio io oscuro, ha ripagato il suo debito per averla accettata salvandomi la vita e fondendosi con me. Siamo un tutt'uno ora.", raccontò Jamila, sorridendo.

Rimasero alquanto sorpresi dalla cosa e allora iniziarono a farle domande su domande su come era stato, che cosa aveva provato e lei rispose senza tralasciare nulla. Ma la cosa che contava era che era ancora viva.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente, eccomi qui con il nuovo capitolo. Eh si, alla fine Jamila e il suo io oscuro si sono fuse e la nostra ninja preferita è sana e salva. Non pensavate davvero che l'avrei fatta morire vero? Sennò addio storia. Non sono così crudele. Comunque ora è tornata tra noi e tutto si è risolto per il meglio.

Ringrazio KnightofFire, KakashinoSharingan, AkaneChan95, Teoth e Eco per le loro recensioni e per il loro sostegno.

Detto questo alla prossima avventura!

Saluti EragonForever (capitolo revisionato)

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 - Primi Presagi ***


Capitolo 29: Primi Presagi

Konoha apparve all'orizzonte dopo un'altra settimana di viaggio. Non appena arrivarono Jamila corse incontro a Kiba che l'aspettava assieme a Kyuu all'ingresso del Villaggio. L'impatto fu talmente forte che entrambi caddero a terra.

"Mi sei mancato.", mormorò.

"Anche tu.", fece lui, stringendola.

Anche Kyuu le fece le feste.

"Si ... si, anche tu mi sei mancato cucciolotto"

Era felice di essere di nuovo a casa e lo stesso fu per i suoi amici. Ma fece appena in tempo a mettere giù lo zaino che venne subito convocata dall'Hokage nel suo ufficio. Evidentemente voleva sapere com'era andata con Killer Bee e in effetti fu proprio così.

"Si dai, è andata bene, sono riuscita nel mio obbiettivo"

"Visto che alla fine sei sopravvissuta?", replicò Tsunade con un sorriso furbetto.

A quella risposta Jamila si rabbuiò e la donna non potè non notarlo.

"Per caso è successo qualcosa?", chiese, seria.

La ragazza allora raccontò quello che era successo durante il viaggio di ritorno senza tralasciare nulla. A quella rivelazione Tsunade si allarmò.

"Quindi alla fine il nemico ha deciso di colpire.", disse infine.

"Si ... ma ancora non sappiamo le sue vere intenzioni. Al momento sappiamo solo che mi vuole morta e basta"

"C'è altro?"

Jamila annuì.

"Molto probabilmente è, o almeno credo, il fratello di ... Ideki ... era praticamente uguale, solo che non era lui"

Nel sentire quella notizia la donna sgranò gli occhi, scossa, ma poi si ricompose.

"A quanto pare il nostro nemico è il fratello di quella viscida serpe secondo la tua teoria.", constatò infine.

"A quanto pare si Quinto Hokage"

Tsunade si fece pensosa per qualche secondo e poi parlò.

"Quello che avete incontrato deve essere senza dubbio Ichiru, quello di cui hanno parlato i suoi seguaci che tempo addietro vi hanno attaccato dopo la vostra missione a Suna"

"Ora che mi ci fate pensare penso che abbiate ragione. Ma mi domando perchè fare una mossa del genere.", replicò Jamila, seria.

"Mmmmh, nemmeno io, ma molto probabilmente l'unica cosa certa per ora è che tu sei il suo obbiettivo e perciò dovrai fare molta attenzione"

Lei annuì decisa. Poi fu congedata e allora tornò a casa. Appena entrata trovò i suoi amici ad aspettarla, lo sguardo ansioso.

"Certo che le notizie volano in fretta.", borbottò, incrociando le braccia.

"Già, allora, che ti ha detto l'Hokage?", chiese Rayal, ansiosa.

Jamila allora si sedette su una sedia e raccontò quello che si erano dette senza tralasciare nulla.

"In conclusione ... sono di nuovo nel mirino di qualcuno che non so per quale motivo oltre alla vendetta mi vuole morta" disse infine, seccata.

Naruto la guardò, preoccupato.

Povera Jamila, potrà mai vivere in pace la sua vita? pensò tra se e se.

Ma nel suo cuore sentiva che avrebbe affrontato anche quella situazione. Nei giorni successivi nonostante fosse preoccupata cercò ugualmente di mostrarsi solare per non far preoccupare i suoi amici. Però dentro di lei provava un'enorme paura verso Ichiru e quello che avrebbe potuto fare. In un certo senso si sentiva responsabile di tutti i problemi che Konoha aveva avuto finora e l'ultima cosa che voleva era causare altri guai. Una sera allora per tirarsi su decise di passare la serata con Kiba, dato che era il loro anniversario. Erano in un posto tranquillo per fatti loro, stretti l'uno all'altra sotto un magnifico cielo stellato. Lei gli aveva appena raccontato tutta la situazione senza tralasciare nulla, nella speranza che lui le avrebbe tirato su il morale. In risposta quindi la strinse con più vigore, avvolgendole la schiena con il suo dolce tepore.

"Non temere, sono certo che riuscirai ad affrontare anche questa, io ho fiducia in te, dovresti saperlo ormai"

Lei si sforzò di sorridere, ma le riuscì solo un sorriso forzato. Lo guardò quindi con amore.

"Sai, oggi è il nostro anniversario.", disse poco dopo per cambiare discorso.

"Ah si? Ne sei proprio sicura?"

Quella risposta fu la goccia che fece traboccare il vaso. Di colpo tutta la fatica e la spossatezza di quegli ultimi giorni assieme a tutta la sua frustrazione la travolsero come un fiume in piena. Esplose quindi in un pianto disperato e senza dire niente corse via in groppa a Kyuu, le lacrime di rabbia che le rigavano le guance. Arrivata a casa sbattè la porta e crollò sfinita sul divano, immersa nei suoi pensieri. Poco più tardi sentì bussare la porta e andò ad aprire. Rimase sbalordita nel vederlo lì sulla soglia con un mazzo di rose rosse in mano e l'espressione preoccupata.

"Non so se basti per farmi perdonare ma ... buon anniversario.", mormorò, porgendogli il mazzo.

Jamila sospirò e lo fece entrare per poi mettere le rose in un vaso.

"Non era per quello che me ne sono andata.", mormorò.

"E per cos'era allora?", chiese l'Inuzuka, grattandosi la nuca.

A quella domanda la Chunin crollò in ginocchio, disperata.

"Il fatto è che sono sfinita ok?!? In questo ultimo periodo è successo praticamente di tutto e come se non bastasse vengo a sapere che sono nuovamente braccata come un cane! E tutto questo per il bastardo di turno in cerca di vendetta! Dopo la sconfitta di Ideki per un attimo ho sperato di poter vivere finalmente in pace ma a quanto pare mi sbagliavo! Io ... io non ce la faccio più! Tutto questo è davvero troppo per me ... mi sento come se fossi responsabile di tutti i vostri problemi! Speravo di non esserlo più dopo Ideki, ma invece lo sono ancora! Non potrei mai sopportare che Ichiru vi faccia del male per colpa mia! Io ... io non voglio ... non voglio tutto questo! È tanto chiedere un po' di pace?!? Perchè non ne posso proprio più!", gridò, esasperata.

Kiba allora a quelle parole rimase basito e la strinse nuovamente al suo petto con forza.

"Oh Jam, non dire così ... ti prego. Nessuno di noi ti considera responsabile di tutto ciò, nessuno. Capisco che tu ti senta a pezzi, ma non per questo devi mollare. Io so che ce la farai. Sei la ragazza più forte e incredibile che io abbia mai conosciuto ed è stato proprio il tuo spirito combattivo a farmi innamorare di te e sono sincero.", la rincuorò lui con voce calda e profonda.

A sentire quella frase lei lo guardò negli occhi con fare intenso.

"Davvero pensi tutto questo?", chiese con un filo di voce.

"Si, senza alcuna ombra di dubbio, e sono più che sincero" rispose lui con un caldo sorriso, prendendole il volto tra le mani.

Jamila allora sorrise tra le lacrime per poi gettargli le braccia al collo e stringerlo forte forte.

"Oh Kiba, riesci sempre a tirarmi su di morale anche nelle situazioni difficili, sei davvero meraviglioso!", esclamò.

"Beh, in fondo sono un'Inuzuka e far ridere la gente e la mia ragazza è la mia miglior qualità!", rispose lui, facendola sdraiare per poi farle il solletico.

La ragazza rise a più non posso fino a dimenticare tutti i suoi problemi. La serata divenne molto più allegra e spensierata ed entrambi si godettero il loro magnifico anniversario, ricordando come quel giorno di quattro anni fa i loro cuori si erano aperti, avvolgendoli in quel caldo e tenero sentimento chiamato amore.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente sono tornata! Come potrete ben leggere la situazione non è delle migliori per la nostra Jamila. È di nuovo nel mirino del nemico. Ma fortunatamente le cose si sono sistemate per il meglio grazie al suo Kiba che le sarà per sempre accanto.

Ringrazio KnightofFire, Eco, AkaneChan95, KakashinoSharingan e Teoth, che mi seguono con grande entusiasmo. Riuscirà la nostra Jamila ad affrontare anche questa difficile situazione? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. Detto questo ... alla prossima avventura!

Saluti EragonForever (capitolo modificato)

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 - Una Grande Opportunità ***


Capitolo 30: Una Grande Opportunità

Erano passati ormai alcuni giorni dal loro ritorno a Konoha e l'atmosfera era fin troppo tranquilla. Ma sia la Foglia che la Sabbia erano comunque vigili. Se fosse scoppiata un'altra guerra molto probabilmente avrebbe coinvolto solamente il Paese del Fuoco e visto che Konoha e Suna erano legate da una profonda amicizia ed essendo alleate potevano contare l'una sull'aiuto dell'altra.

Questo poteva dimostrarsi un vantaggio se avessero dovuto scendere nuovamente sul campo di battaglia.

Una mattina Jamila e la sua squadra vennero convocati nell'ufficio dell'Hokage. Incerti su cosa volesse da loro, dopo aver fatto colazione si diressero verso il Palazzo.

"Voleva vederci Quinto Hokage?", esordì Jamila quando si furono tutti seduti sui divanetti dell'ufficio.

"Si, vi ho convocati per farvi una proposta molto interessante.", rispose la donna con un lieve sorriso.

"Che proposta?", chiese Ren, curioso.

Tsunade a quella domanda prese un profondo respiro e poi parlò.

"In questi ultimi mesi ho avuto modo di valutare le vostre capacità e abilità. Ormai tutti e tre siete diventati dei Chunin con una certa esperienza non da poco anche per le missioni di Liv.A più rischiose" esordì "E poi avete acquisito anche maggior esperienza sul campo. Perciò la mia proposta è questa: vorreste diventare dei Jonin della Foglia?", disse infine.

A quella proposta rimasero non poco stupiti e si guardarono piuttosto incerti.

"E' una proposta molto allettante ma ci servirà del tempo per pensarci.", fece Rayal, incerta.

"Certamente, prendetevi tutto il tempo che volete"

"Grazie Quinto Hokage.", fece Jamila.

"Bene, potete andare"

Annuirono e poi si congedarono. Una volta tornati a casa fecero una riunione di gruppo.

"Ragazzi? Voi che ne pensate della proposta dell'Hokage?", esordì Jamila dopo un pò.

"Non saprei ... in fondo è una proposta piuttosto considerevole.", fece Rayal, incerta.

"Mi domando però se sia vero che abbiamo le giuste qualità per diventare Jonin. Insomma, non siamo mica dei geni come Kakashi o forti come Sakura o Sasuke.", replicò Ren, serio.

"Mica dobbiamo essere per forza come loro. Noi siamo noi punto. Se l'Hokage ritiene che siamo all'altezza per salire al grado di Jonin deve aver visto qualcosa che noi ancora ignoriamo.", replicò Jamila, seria.

"Giusto, hai ragione .... però mi domando cosa"

Jamila allora ci pensò un attimo su e poi sorrise.

"Credo di aver capito, forse non ce ne siamo mai resi conto, ma in tutti questi anni siamo cresciuti soprattutto come come squadra e non solo ognuno di noi. Insieme abbiamo affrontato tante sfide ed è stato il nostro affiatato lavoro di squadra che ce lo ha permesso"
"Ora che mi ci fai pensare è vero, forse è proprio per questo" osservò Rayal, sorridendo.

"Credo proprio che tu abbia ragione.", aggiunse Ren, sorridendo pure lui.

"Comunque abbiamo tutto il tempo per pensarci, stasera ne parleremo con gli altri, di sicuro sapranno darci qualche consiglio.", propose Jamila, decisa.

"Già, meglio non prendere decisioni troppo affrettate.", constatò Ren infine.

"Infatti e questa proposta non è affatto da prendere alla leggera.", mormorò lei con un sospiro.

A quella frase capirono subito quello che intendeva dire. Jamir era morto per difenderla qualche giorno dopo la sua promozione e lei più di loro capiva quali rischi comportava quel grado. Rayal allora le mise una mano sulla spalla con appresione.

"Lui sarà fiero di te.", disse con un sorriso.

"Si ... hai ragione.", fece lei di rimando.


 

Quella allora sera parlarono della situazione ai loro amici, nella speranza di avere qualche consiglio anche da parte loro.

"Secondo me dovreste vederla come una grande opportunità, è un modo per dimostrare anche a voi stessi che siete cresciuti e siete pronti a dimostrare appieno il vostro valore e le vostre abilità.", spiegò Sakura, entusiasta"

"Beh ... in fondo hai ragione, potrebbe essere un'occasione per dimostrare quanto è tosto il Team 6.", esultò Ren, con un sorriso furbetto.

"Fossi in te non mi entusiasmerei troppo sai?", replicò l'Uciha, severo.

"Eddai Sasuke lascialo fare, in fondo una proposta così da parte di Nonna Tsunade non capita mica tutti i giorni no?", ribattè l'Uzumaki, con fare eccitato.

"Senti chi parla.", borbottò Sasuke, alzando gli occhi al cielo.

"Ehi, guarda che alla fine cel'ho fatta a diventare Chunin.", fece l'altro di rimando.

"Ragazzi basta litigare, vi ricordo che hanno chiesto il nostro parere.", intervenne l'Haruno, seria.

Loro sospirarono, era meglio non farla arrabbiare.

"Allora?", chiese Rayal, incrociando le braccia.

"Beh, io penso che non dovreste lasciarvi scappare un'occasione del genere, sono d'accordo con Sakura-Chan.", fece Naruto, con un sorriso.

"Io vi posso solo dire di fare attenzione.", aggiunse l'Uciha, beccandosi un'occhiataccia dal biondo.

"Comunque non preoccupatevi, avete ancora tempo per pensarci.", li rassiccurò infine l'Uzumaki.

"Sono d'accordo.", mormorò Jamila con un sospiro.

Era evidente che lei più di tutti era insicura, ma quella poteva essere davvero una grande opportunità non solo per lei, ma anche per la sua squadra.


 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! Sono tornata. Perdonate l'assenza ma ho avuto un pò da fare ma alla fine ecco il tanto atteso capitolo. Come potrete ben leggere i nostri amici vengono posti di fronte a una scelta ovvero se diventare Jonin o meno e per quel che ne so su questo grado è che non è una cosa da poco...e poi mi sembrava anche l'ora. Insomma non possono rimanere Chunin in eterno come Iruka che è l'eterno Genin.

Volevo ringraziare KnightofFire, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Eco per le loro recensioni e chi legge e basta. Detto questo alla prossima gente!

Saluti EragonForever

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 - Risollevarsi ***


Capitolo 31: Risollevarsi

La proposta che l'Hokage aveva fatto loro era stata non poco entusiasmante, anche se però il grado di Jonin non era di certo una passeggiata, soprattutto per la loro giovane età. Ma se erano stati ritenuti pronti dall'Hokage stesso non potevano che esserne fieri. Si presero ancora qualche giorno per decidere cosa fare. Le parole di Sakura li avevano motivati nel profondo. In fondo era vero, poteva essere la loro grande occasione per evolversi come squadra e dimostrare appieno le loro capacità.

Così un pomeriggio andarono dall'Hokage, pronti a comunicare la loro decisione.

"Allora? Cosa avete deciso?", esordì Tsunade quando li convocò.

Loro sorrisero.

"Abbiamo deciso di accettare la vostra proposta!", dissero in coro.

A quella risposta il suo viso si illuminò.

"Sono felice che abbiate accettato.", disse infine.

"Ci abbiamo riflettuto molto e alla fine abbiamo capito che potrebbe essere una grande occasione per crescere di più come squadra.", spiegò Rayal, entusiasta.

"E non solo, ma anche per dimostrare il nostro valore e le nostre abilità.", aggiunse Jamila, entusiasta pure lei.

"Questi sono i motivi che ci hanno spinto ad accettare.", spiegò Ren infine.

"Molto bene allora, tra qualche giorno inizierà il vostro esame, giusto il tempo per organizzare la cosa, potete andare"

Loro annuirono e poi tornarono a casa, entusiasti. Solo Jamila non era di quell'avviso. Si, era contenta della situazione creatasi, ma allo stesso tempo non era affatto tranquilla, si sentiva in un certo senso inquieta, soprattutto dopo quello che era successo con Ichiru. Provava paura mista a preoccupazione. Quella notte infatti non riusciva a dormire. Se ne stava seduta sul tetto con Kyuu al suo fianco a guardare le stelle, piuttosto pensierosa. Avrebbe tanto voluto parlarne con Kiba ma preferì di no.

No, stavolta non voglio coinvolgere nessuno. Già una volta mi sono rialzata da sola e lo farò anche stavolta. In fondo sono una Komamura e non posso dipendere sempre dagli altri. Non sono più una bambina, ma una ninja a tutti gli effetti pensò tra se e se.

Nei giorni che seguirono decise quindi di riflettere per conto suo senza nessuna interferenza con i suoi amici, poichè non voleva coinvolgerli. Loro, avendo capito il motivo non avevano obiettato alla sua decisione. Certo, era molto difficile, ma lei non avrebbe di sicuro arretrato. Anzi, era più che determinata a farcela da sola. Un pomeriggio alla fine ebbe l'illuminazione: mentre camminava per la via principale di Konoha, la sua attenzione venne attirata da una pattuglia di Jonin che ritornavano da una missione molto impegnativa e decise quindi di seguirli di nascosto fino al Palazzo dell'Hokage e una volta lì ebbe modo di sentire una parte della conversazione.

"Mi creda Quinto Hokage, la missione è riuscita solo grazie all'intervento dei Jonin più esperti, è stato merito loro se io e i miei tre fratelli siamo ancora vivi.", disse una voce di ragazza.

"Molto bene Rey, sono più che felice che la vostra missione abbia avuto successo.", rispose Tsunade.

"Anch'io Quinto Hokage.", rispose la kunoichi.

"Essere Jonin richiede molte responsabilità, soprattutto verso i compagni e il tuo team ha dimostrato queste qualità. È questa la vera cosa che conta per la riuscita di una missione.", spiegò la donna.

"Si è vero Quinto Hokage, concordo pienamente.", rispose Rey"

"Molto bene, va pure ora.", la congedò Tsunade poco dopo.

La ragazza allora uscì senza accorgersi della presenza di Jamila, che era rimasta molto colpita. Così tornò a casa e iniziò a pensare alle parole dell'Hokage.

Ha perfettamente ragione, perchè non ci ho pensato prima? Diventare Jonin è una grande responsabilità, e certe volte mi spaventa, ma potrebbe essere una possibilità per proteggere coloro che amo allo stesso tempo. Jamir è morto per permettermi di sopravvivere e non posso deluderlo. Diventerò Jonin e porterò a termine la strada che ha incominciato per me pensò con estrema decisione.

Così quella sera ne parlò con i suoi compagni.

"Sapete, oggi ho capito una cosa molto importante.", esordì.

"Che cosa Jam?", chiese Rayal, curiosa.

La ragazza allora raccontò ogni cosa senza tralasciare nulla, spiegando tutto per filo e per segno quello che aveva capito.

"Alla fine ho concluso che non devo aver timore di questa nuova esperienza. All'inizio temevo che non ne sarei stata all'altezza e di essere solo un peso, ma ora è diverso dopo oggi.", spiegò infine con un sorriso.

I suoi amici la guardarono sorpresi da quella conclusione.

"Siamo felici che anche stavolta ci sei riuscita da sola.", rispose Ren infine.

"Già, lo ammetto, è stata dura ma alla fine ce l'ho fatta.", fece lei sorridendo.

Ancora una volta era riuscita a risollevarsi da sola.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente! Eccomi qui con questo nuovo capitolo. Qui ho voluto spiegare un pochino meglio le insicurezze di Jamila riguardo alla decisione presa sul fatto di diventare Jonin e ho optato nuovamente che si risollevasse da sola. Spero vi piaccia!

Ringrazio KnightofFire, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan, Eco e AkaneChan95 per le loro recensioni e i loro consigli.

Vi avviso già che per due settimane non pubblicherò perchè sarò al mare, ma tranquilli che poi tornerò più carica di prima.

Detto questo buone vacanze a tutti!

Saluti EragonForever (capitolo revisionato)

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 - L'esame ha inizio ***


Capitolo 32: L'esame ha inizio

Essersi rialzata da sola l'aveva motivata, facendole capire che avere paura in una situazione come quella non era proprio il caso. Si era lasciata un attimo prendere dal panico ma ora era più che determinata ad affrontare anche quella nuova prova e non solo lei, ma anche la sua squadra. L'esame Jonin si sarebbe tenuto nei prossimi giorni, come aveva detto l'Hokage, giusto il tempo di organizzarlo. Ma l'attesa era comunque una vera agonia, poichè nessuno dei tre sapeva in cosa sarebbe consistita la prova di valutazione. L'unica cosa di cui erano certi era che non sarebbe stata affatto una passeggiata.

Passò infine qualche giorno e finalmente vennero convocati per la comunicazione tanto attesa che aspettavano. Erano seduti davanti alla scrivania dell'Hokage e, con aria ansiosa attendevano il suo arrivo. Dopo qualche minuto la donna entrò, seguita da Kakashi e si sedette alla scrivania, lo sguardo serio. Poi con un sospiro parlò.

"Innanzitutto scusate l'attesa. Dunque, come vi avevo già accennato, in questi giorni abbiamo preparato il vostro esame Jonin. Oggi vi sarà comunicato in cosa consisterà, mentre tra due giorni verrà sostenuto.", iniziò Tsunade.

Il gruppo si guardò con fare incerto e poi Rayal fece la fatidica domanda.

"E in cosa consisterà l'esame?", chiese con fare titubante.

L'Hokage sospirò e poi fece cenno a Kakashi di spiegare. Il Jonin annuì e dopo un sospiro iniziò.

"Allora, per prima cosa sappiate che sarò io il vostro esaminatore.", esordì.

Li guardò negli occhi uno per uno perchè si ficcassero bene in testa che quello non era uno scherzo e che lui non ci sarebbe andato leggero. Poi il Jonin proseguì.

"L'esame consisterà in una missione di Liv.S. Dovrete uccidere una persona estremamente pericolosa. Si sa poco di lui, ma militava in un gruppo di banditi, un giorno però ha assassinato il capo ed è fuggito. Ogni tanto rispunta fuori, sempre in un paese diverso. Avete presente il villaggio bruciato sul confine tra Suna e Konoha? Si pensa sia stato lui.", riprese poco dopo.

I tre si guardarono piuttosto preoccupati. Ma in fondo erano ninja e la cosa era anche normale. Però quella era la prima volta che dovevano uccidere qualcuno su commissione e per giunta in una prova d'esame. Non sarebbe stato per niente facile, se la sarebbero dovuta cavare con le loro forze per essere valutati. La tensione era palpabile.

"Avete capito tutto?"

La voce del Jonin li riscosse dai loro pensieri.

"Si, abbiamo capito.", dissero in coro.

"Molto bene, vi avverto, non sarà una cosa facile, vi posso solo dire buona fortuna.", replicò l'Hokage.

"Grazie.", fece Jamila, decisa.

Poi vennero congedati. Nei due giorni che seguirno l'attesa fu davvero un vero inferno e non ci dormivano la notte da quanto fossero agitati.

La sera della vigilia della partenza decisero di parlarne tra loro.

"Ragazzi, voi che ne pensate di tutta questa faccenda?", esordì Jamila, con fare incerto.

"Se devo essere sincero non lo so, la prova d'esame non sarà affatto facile e come minimo potremmo rimanerci secchi. Però se ci metteremo d'impegno potrebbe anche essere che ce la facciamo.", replicò Ren con un sospiro.

"Mh già, ma in fondo dovevamo aspettarci una cosa del genere, dopotutto è la prova per diventare Jonin, è ovvio che non poteva essere una cosa facile.", fece Rayal di rimando.

"Sono d'accordo con voi, non dimenticate che siamo ninja, una cosa del genere è normale, anche se lo faremo per la prima volta su commissione.", intervenne Jamila, incrociando le braccia.

"Siamo sicuri che non ne risentirai?", chiese Rayal, preoccupata.

Lei scosse la testa.

"No, potete stare tranquilli ... ora però è meglio dormire, domani sarà un giorno importante"

Loro annuirono e poco dopo tutti e tre erano scivolati nell'oblio del sonno. Il mattino seguente si svegliarono all'alba e dopo essersi vestiti con le rispettive divise si diressero al cancello con lo zaino in spalla facendo colazione lungo la strada. Anche stavolta Kakashi arrivò in ritardo ma non fecero commenti, ormai abituati al suo modo di fare. Con loro avevano tutto il necessario per la missione.

"Bene, possiamo andare.", esordì il Jonin dopo un pò.

Loro annuirono con decisione. L'esame era appena iniziato.


 

(...)


 

"Zaaka, vieni al mio cospetto"

Subito una figura incappucciata si palesò di fronte a lui.

"Ai suoi ordini signore.", borbottò, con fare annoiato.

Subito una stilettata di dolore gli attraversò la schiena, facendolo gemere.

"Ti conviene portarmi rispetto hai capito?", sibilò Ichiru, irato.

Il ragazzo annuì e allora il dolore cessò.

"Bene, spero che ti sia chiaro il concetto"

"Si mio signore ... avete altri ordini per me?", chiese, con voce soffocata.

"Si. A proposito ottimo lavoro a quel villaggio, il tuo gesto è stato impeccabile come sempre. Ma ora arriviamo al sodo.", esordì l'altro.

Zaaka allora si mise in attesa e dopo qualche secondo di silenzio Rash riprese.

"Come ben sai tu sei il solito a creare scompiglio e fare sempre di testa tua, quindi ciò che dovrai fare sarà indebolire le loro difese al confine. Ci sono altri villaggi alleati di Konoha pronti per essere distrutti. Ricorda, i nostri nemici dovranno essere vulnerabili, hai capito bene?"

"Consideratelo già fatto.", replicò Zaaka, per poi dileguarsi.

Poco dopo l'atmosfera intorno si fece pesante e nella penombra apparve una figura incappucciata. Ichiru lo guardò sorpreso per poi inginocchiarsi dinanzi a essa in segno di rispetto.

"Mio signore Shyra ..."

"Come procede la situazione?", chiese con voce quasi gutturale.

"Gioca a nostro favore mio signore, presto la strada della vendetta sarà spianata"

"Vedi di non deludermi"

"Si mio signore"

Poi la figura si dileguò e lui rimase di nuovo solo nell'oscurità della grotta.

"Potrai anche dirmi cosa fare ma alla fine avrò io il potere, sono un Komamura e nessuno può darmi ordini.", borbottò poco dopo.


 

(...)


 

Nel frattempo l'esame stava procedendo come previsto. Per il resto era tutto tranquillo, i loro sensi erano sempre vigili. Lungo la strada si erano più volte imbattuti in villaggi distrutti, rasi al suolo in cumoli di macerie e con i loro abitanti brutalmente uccisi accatastati in un angolo. La cosa li aveva non poco sconvolti ma dovevano andare avanti se volevano affrontare al meglio l'esame. Da lì capirono che il loro nemico stava indebolendo le loro difese per renderli vulnerabili e che il suo obbiettivo era il confine. Doveva essere fermato prima che la situazione precipitasse. Arrivarono al luogo dopo tre giorni di viaggio. Il cielo era nuvoloso e in lontananza rombi di tuoni annunciavano l'arrivo di un temporale. Si guardarono attorno in cerca di qualche anomalia che segnasse la presenza del loro nemico e ahimè trovarono una cosa raccapricciante. In un angolo stavano i corpi dei ninja di guardia del confine, tutti orribilmente dilaniati. A giudicare dall'odore e dal sangue rappreso dovevano essere morti più o meno da qualche giorno. A stento trattennero un conato di vomito. Kakashi invece era abituato a spettacoli del genere, anche se rimase comunque inorridito. Poi ripresero a perlustrare i dintorni con aria non poco allibita. Tutto intorno era però fin troppo tranquillo. In quel momento però un chakra insolito iniziò a diffondersi nell'aria. Subito misero mano ai kunai. Da quel momento se la sarebbero dovuta cavare da soli se volevano superare e essere pronti a tutto. Si guardarono attorno, i sensi vigili, pronti a scattare in ogni momento.

"Cercavate me?", disse una voce.

Si misero subito in posizione di difesa e guardarono da una parte all'altra, in cerca della fonte.

"Sono quassu pivelli.", li schernì la voce misteriosa.

Alzarono lo sguardo e lo videro: sopra uno sperone di roccia si stagliava la figura di un ragazzo incappucciato, vestito di una lunga toga nera stretta in vita da una cintura. Sul petto aveva la sagoma argentata di una fenice. Il volto era celato dal cappuccio. Lo guardarono con rabbia.

"Sei stato tu la causa di quello scempio?!?", gridò Ren, irato.

Il ragazzo rispose con una folle risata e si tolse il cappuccio, mostrando il suo volto. Aveva circa 20anni, carnagione ambrata, profondi occhi di un bel cioccolato fondente e una zazzera rossa parecchio scompigliata.

"Che domande, mi pare ovvio no? Strano che non ci siate arrivati.", ribattè quello, con fare di scherno.

Lo fissarono con odio a quella conferma.

"Pensate davvero di intimorirmi? Poveri illusi, voi non avete la minima idea di con chi avete a che fare.", li schernì nuovamente.

"Maledetto! Ora la pagherai!", esclamò Jamila, furiosa.

Lui rise di gusto.

"No ... sarete voi a morire feccia di Konoha!"


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente sono tornata! Perdonate l'attesa ma in questi giorni sono stata impegnata a revisionare i seguenti capitoli: 1, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 24 e 31. In questi giorni arriverà anche il 33. Comunque ora ecco qui il capitolo. Qui ha inizio l'esame Jonin di Jamila e la sua squadra. Preparatevi a nuove sorprese. Spero con tutto il cuore che vi piaccia.

Ringrazio KnightofFire, Teoth, KakashinoSharingan, AkaneChan95 e Eco per le loro recensioni. Detto questo ... alla prossima!

Saluti EragonForever (capitolo revisionato)


 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 - Uno Scontro Difficile ***


Capitolo 33: Uno Scontro Difficile

Infine il fatidico scontro ebbe inizio. Ren e Rayal entrarono in Modalità Eremitica e Jamila in Modalità Bijuu, kunai in mano, pronti a combattere. Il ragazzo li guardò ghignante, come se non aspettasse altro che quello. Poi con loro sorpresa si schiaffò la fronte.

"Oh ma dove ho lasciato le buone maniere ... mi chiamo Zaaka e sono colui che metterà fine alle vostre giovani vite.", sibilò, uno sguardo folle in viso.

Loro però non si lasciarono intimorire e lo guardarono con aria di sfida, pronti all'inevitabile scontro.

"Non ci fai paura!", esclamò Ren, furioso.

"Ma davvero? Allora preparatevi a rimpiangere di essere nati!"

Detto questo si preparò ad attaccare. Rimasero a dir poco inorriditi nel vedere delle fruste fatte del suo stesso sangue uscirgli dalle braccia per poi lanciarle verso di loro. Ma non erano normali, il sangue era bollente come lava e corrosivo come acido. Si muoveva talmente veloce che era quasi impossibile schivare i suoi colpi. Ma non si lasciarono prendere dal panico. Riuscirono a lanciare dei fumogeni per poi nascondersi alla vista dietro un masso non molto distante. Kakashi li raggiunse poco dopo.

"Come ben sapete io non posso intervenire in questo esame. Da quanto ho potuto vedere finora, l'avversario è molto potente e pericoloso. L'unica cosa che posso dirvi è usare al meglio il gioco di squadra sono stato chiaro?", spiegò il Jonin, serio.

Loro annuirono e poi si lanciarono nuovamente nello scontro.

"Ragazzi ho un'idea se vogliamo avere qualche possibilità!", sussurrò Jamila, guardando i suoi amici.

"Ossia?", fece Rayal, evitando appena in tempo un attacco.

"Se useremo al meglio le nostre Modalità molto probabilmente riusciremo ad avere qualche chance di vittoria!"

"Siamo con te Jam!", fece Ren.

Zaaka nell'udirli scoppiò nuovamente a ridere.

"Oh che adorabili, il gioco di squadra è una cosa ... totalmente inutile!", esclamò.

"Ah si eh?!? Ora vedrai!" fecero di rimando.

Detto questo entrarono nuovamente in Modalità Bijuu e Eremitica, per poi prepararsi al contrattacco. Grazie ad esse acquisirono più velocità e ben presto furono in grado di evitare quasi tutti i suoi colpi. Zaaka allora si imbestialì ancora di più e il suo corpo divenne un tutt'uno con le fruste, diventando così lui stesso di quella sostanza e non ci volle molto per capire che ora erano in netto svantaggio, poiché le gocce che lanciava divennero affilate come lame colpendoli in più punti, soprattutto Ren e Rayal. Jamila allora ebbe un'altra idea.

Ehi Mistfire, permettimi di concedere loro parte del tuo chakra. Non reggeranno ancora per molto esclamò.

Mh e va bene, ma solo per stavolta rispose la Fenice, poco convinta.

Sapeva che il loro legame era molto forte e poi si era affezionata a quella ragazzina cocciuta e testarda. Dopotutto la conosceva praticamente da sempre e poi i suoi amici le stavano anche simpatici e le sarebbe dispiaciuto se fossero morti. Così dopo aver avuto il suo consenso, Jamila procedette dando loro il suo chakra. Subito si sentirono rinvigoriti e le ferite si rimarginarono. Grazie al suo intervento ora tutti e tre erano alla pari di forza. Zaaka a quella vista ghignò.

"Il mio signore sarà molto felice di averti ragazzina!"

"Mi spiace, ma digli pure che ... rifiuto il suo invito!",gridò Jamila, colpendolo con un calcio all'addome.

Il chakra di Mistfire li proteggeva in modo che il sangue acido non corrodesse la loro pelle. Zaaka li attaccava senza tregua e senza alcuna pietà, mostrando il suo carattere crudele e spietato. Ma la sua espressione aveva un che di annoiato nel vederli così uniti.

"Bah! Siete davvero noiosi e il vostro gioco di squadra è davvero ... patetico! Ora è il momento di farla finita!"

All'improvviso tornò normale e creò una sfera trasformando il suo stesso sangue in una sostanza esplosiva.

"Preparatevi a morire! Blood Explosion!", urlò, lanciando la sfera verso di loro.

Fecero appena in tempo a evitarla ma vennero comunque travolti, non in pieno, dal raggio esplosivo. Si ritrovarono a terra, le orecchie che fischiavano e intontiti. Si rialzarono a fatica e Ren allora guardò le sue compagne con aria decisa.

"Ok, ora il momento di concludere la partita. Io lo bloccherò tramite il taijutsu, poi tu Rayal li romperai i condotti del chakra e infine tu Jamila annullerai la sua tecnica con il tuo jutsu è chiaro?"

Le sue compagne annuirono. Così Ren si fece avanti e subito aprì le prime due porte del chakra, il che li permisero subito di muoversi molto rapidamente, potenziando i suoi muscoli e la sua resistenza fisica e questo poteva permettergli di combattere al pieno delle sue forze colpendo il nemico con violenza e precisione con i colpi ben assestati. Zaaka dal canto suo non riusciva nemmeno a reagire da quanto i colpi di Ren lo sfiancassero. Infine quando fu bloccato fu il turno di Rayal che con innata precisione rompè i suoi condotti del chakra muovendosi con rapidità e agilità. E poi toccò a Jamila che lo guardò con sguardo di fuoco.

"Ora è il momento di farla finita, hai giocato anche troppo con le nostre vite e con quelle degli altri ninja che hai ucciso! Ora tocca a te!"

Detto questo tese le mani formando poco a poco una sfera oscura.

"Seikou no Jutsu!!!", gridò.

Dalla sfera partì un raggio nero/violaceo che investì Zaaka in pieno generando un'esplosione di energia. Quando la luce si attenuò lui era rimasto intontito, steso a terra, lo sguardo carico di odio. Si alzò a fatica e provò ad attaccarla ma suo malgrado non accadde nulla.

"Maledetta!! Che mi hai fatto?!?", urlò, furioso.

"Semplice, ho annullato i tuoi jutsu e Rayal ti ha bloccato i condotti del chakra, ora sei inerme"

"Non è detta l'ultima parola!"

Si lanciò con forza contro di lei, ma si accorse di andare a rilento. Jamila allora ne approfittò e con un colpo secco al petto lo spedì contro una roccia con il rumore delle ossa che si rompevano. Il contraccolpo bastò a ucciderlo spezzandogli l'osso del collo. Era fatta, avevano portato termine l'esame con non poche difficoltà. Kakashi accorse appena in tempo per prenderli tutti e tre al volo poco prima che perdessero i sensi. Erano stremati, ma almeno avevano portato a termine la prova.




Angolo dell'Autrice

Salve gente! Scusate l'enorme assenza ma finalmente ecco un nuovo capitolo della mia JAMILA. Spero di averlo scritto in modo abbastanza decente e non troppo confusionario. Zaaka avrebbe la Manipolazione dell'Organismo, spero di averla descritta bene. Comunque spero che sia di vostro gradimento.

Ringrazio KnightofFire, KakashinoSharingan, AkaneChan95, Teoth e Eco per le loro recensioni.

Detto questo alla prossima! (Capitolino revisionato)

Baci EragonForever

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 - Finalmente Jonin! ***


Capitolo 34: Finalmente Jonin!

Si svegliarono qualche giorno dopo in una stanza d'ospedale, assistiti da Sakura con dedizione, avevano riportato diverse ferite fortunatamente non molto gravi e qualche livido. Rimasero in ospedale qualche settimana in attesa di recuperare appieno le energie. Si ricordavano ogni cosa dello scontro anche se all'inizio i loro ricordi erano confusi, ma ora sapevano com'erano andate le cose. Vennero dimessi dopo quattro settimane con ancora qualche fasciatura ma comunque in salute. L'Hokage in quei giorni aveva valutato il resoconto del loro esame e quindi li convocò qualche giorno dopo le loro dimissioni, chiedendo di indossare la divisa ufficiale che aveva fatto recapitare a ciascuno. Quando entrarono rimasero in piedi di fronte a Tsunade che li guardò con aria seria. Dopo aver preso un profondo respiro parlò.

"Come ben sapete in questi giorni ho valutato il vostro esame assieme a Kakashi. Nonostante la missione sia stata non poco difficile avete comunque dimostrato un ottimo lavoro di squadra portando a termine l'esame con successo. Quindi vi faccio le mie più sincere conglaturazioni perchè da oggi in poi siete ufficialmente Jonin di Konoha.", esordì.

A quella notizia i loro occhi brillarono dall'emozione, ce l'avevano fatta. Furono tentati di abbracciare Tsunade ma si limitarono a ringraziarla.

"Grazie Quinto Hokage, ne siamo davvero molto onorati.", fece Jamila, felice.

"Mi raccomando, siate fieri della divisa che portate poiché ora la sicurezza di Konoha dipenderà anche da voi"

"Si Quinto Hokage.", dissero in coro.

"Bene, ora andate a festeggiare come si deve"

"Senz'altro.", fece Ren, facendo l'occhiolino.

Fecero per uscire ma poi Tsunade richiamò un attimo Jamila e da sotto la scrivania tirò fuori un giubbotto verde e glie lo porse.

"Questo era di tuo fratello, l'ho conservato per te. Prendilo pure.", spiegò.

"Grazie, è molto gentile da parte vostra"

"Di niente e sappi che anche Jamir sarebbe più che fiero di te"

"Lo so ... grazie ancora"

L'Hokage annuì e poi la congedò. Quella sera ci fu una grande festa a base di ramen e sakè in loro onore, tutto offerto da Teuchi.

"Per un'occasione così bisogna festeggiare come si deve, perciò offro tutto io.", aveva detto.

Jamila e i suoi amici non erano abituati a cose come il sakè, ma anche se non erano ancora maggiorenni lo bevvero ugualmente senza esagerare, ma dopo le varie incitazioni cedettero, dandosi alla pazza gioia. Dopotutto diventare Jonin non capitava mica tutti i giorni. Alla fine della festa furono portati a casa da Kyuu e Akamaru e una volta arrivati liberarono poco alla volta lo stomaco, andando a letto con un gran mal di testa. Solo Rayal si era trattenuta e tra Ren e Jamila era quella che stava meglio. Il giorno seguente i due si svegliarono verso mezzogiorno ancora intontiti e con la testa che girava e lo sguardo irritato dell'Akami che li fissava.

"Beh? Che c'è? Era una festa no?", borbottò Ren, irritato.

"Certo, era una festa, ma avete comunque esagerato.", replicò Rayal, seria.

"Oh eddai, guarda che occasioni del genere capitano solo una volta nella vita, sta serena.", intervenne Jamila, sbuffando.

"Mica siamo stati irresponsabili.", aggiunse l'altro con un sorriso furbetto.

L'altra fece per replicare quando bussarono alla porta ed entrarono Maivel e Shin tutti sorridenti. Subito il ragazzo abbracciò con forza il fratello.

"I miei complimenti fratellone! Ora sei finalmente Jonin a tutti gli effetti!", esclamò.

"Si ... ora però mollami, mi stai soffocando ...", mormorò Ren, con voce soffocata.

"Scusa ... ma sono davvero felice. A proposito, mi spiace che non ci siamo visti per un pò, ma il lavoro alla Polizia Militare mi porta via molto tempo.", spiegò.

"Shin lavora davvero sodo per aiutarmi, è davvero straordinario, proprio come te tesoro.", intervenne sua madre, abbracciandolo.

"Dai mà, non iniziare.", borbottò lui, arrossendo.

"Io sono d'accordo.", fece Rayal, schioccandogli un bacio sulla guancia.

Maivel sorrise a vederli.

"Siete proprio una bella coppia.", disse con un caldo sorriso.

"Grazie.", fece Rayal, sorridendo.

Anche Jamila sorrise, pensando a lei e Kiba. Tra loro le cose andavano alla grande e infatti quel pomeriggio uscirono insieme.

"Ti faccio ancora i miei complimenti, ce l'hai fatta visto?", esordì lui, cingendole le spalle con un braccio.

"Già e sono felice. Zaaka era davvero tosto lo ammetto, ma ora sono Jonin e questo è l'importante"

"Ben detto, tuo fratello sarà più che fiero di te"

"Si ... la signora Tsunade mi ha dato il suo giubbotto, lo aveva conservato per me.", spiegò.

"Ma è una cosa fantastica, così porterai avanti quello che lui ha cominciato.", commentò Kiba, felice.

"Si ... e lo farò più che volentieri, ne sento il dovere"

"Se fosse qui ora direbbe che sei davvero una sorella meravigliosa e una ragazza fantastica"

A quella frase i suoi occhi si inumidirono per la felicità, mentre una timida lacrima le rigava la guancia. Kiba se ne accorse e glie la asciugò con amore, per poi guardarla intensamente negli occhi, le mani sulle sue guance.

"Ehi, sorridi, non fare così"

"Lo faccio perchè sono felice che tu lo abbia detto"

Lui allora la strinse con forza al suo petto.

"Ma perchè è vero, per questo l'ho detto"

In risposta la ragazza lo baciò con foga sulle labbra in un tocco incendiato di passione al quale lui rispose prontamente, iniziando poco a poco una danza delicata. Dopo qualche minuto si staccarono e entrambi si guardarono fissi negli occhi.

"Ti amo e ti amerò per sempre.", sussurrò lei, la testa poggiata sul suo petto.

"Anch'io amore mio, anch'io.", fece lui di rimando, stringendola nell'abbraccio.

Jamila sorrise. Anche se ora era Jonin nel suo cuore non avrebbe mai smesso di amarlo.


 


Angolo dell'Autrice

Holà, sono tornata! Scusate l'assenza, ma ora eccomi qui! In questo capitolino il nostro Team 6 è stato finalmente promosso a rango Jonin e hanno fatto una festa eheheh. Ho approfondito un pò di più il rapporto tra Jamila e Kiba perchè sennò rimaneva sempre tale e gli ho fatti leggermente osare, ma non troppo, giusto qualche bacio più passionale.

Poi Jamila ha ereditato il giubbotto di Jamir, che se devo essere sincera, mi sono pentita di averlo fatto morire, ma era necessario purtroppo. Forse il nostro Kiba sarà leggermente smielato qui, ma non troppo. Morale, sono molto innamorati punto.

Ringrazio KnightofFire, AkaneChan95, TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan e Eco per le loro recensioni e i lettori che leggono e basta.

Ormai non manca molto alla fine, il tutto si avvicinerà al gran finale a partire dai prossimi capitoli. Detto questo alla prossima!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente modificato)

 

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 - Verso l'ultimo Atto ***


Capitolo 35: Verso l'Ultimo Atto

Ichiru nel frattempo stava camminando avanti e indietro per la grotta, un'espressione irata in volto. Poco distante, appoggiato a una colonna, stava una figura incappucciata. La debole luce però gli illuminava il viso, nel quale si poteva distinguere chiaramente la somiglianza.

"Dannazione non ci voleva, quella ragazzina si è fatta più forte del previsto, è davvero piena di sorprese ... proprio come sua madre." , si disse tra se e se.

"E ora? Che intendete fare padre?", risuonò la voce del ragazzo appostato alla colonna.

"Li staneremo mi pare ovvio Rhyuoo, figlio mio. Per troppo tempo ho aspettato questo momento e ora finalmente è arrivato. Molto presto avrò la mia vendetta e quella ragazzina pagherà per quello che ha fatto.", sibilò, un'espressione folle in viso.

"Sono d'accordo, ma non essere troppo precipitoso.", replicò l'altro, per poi dileguarsi.

Mentre si dirigeva verso la sua stanza venne affiancato da Tamabunta.

"L'hai messo in guardia eh? Strano da parte tua"

"L'ho fatto solo per mostrare la mia lealtà e basta. È pur sempre mio padre, anche se troppo spietato per i miei gusti"

"Attento a non giocare troppo con il fuoco ragazzo, potresti pentirtene.", lo ammonì il generale per poi congedarsi.

Rhyuoo sbuffò per poi chiudersi nella sua stanza d'ametista costruita dentro la grotta e si tolse la cappa per restare in divisa e stendersi sul letto, lo sguardo fisso sul soffitto.

Si notava molto la somiglianza con il padre, con la differenza che aveva un carattere diverso. Era un tipo freddo e calcolatore, molto pacato e meno crudele rispetto a Ichiru. Non aveva mai apprezzato i suoi modi violenti, lo seguiva solamente perchè era suo figlio ma tra loro non c'era il classico rapporto amorevole, no, era qualcosa di distaccato, non avevano interesse ne per l'uno ne per l'altro. Mai c'era stata una dimostrazione d'affetto tra loro.

Nonostante tutto però c'erano ancora molte cose che non gli erano chiare. Sapeva solamente di essere suo figlio, ma per il resto era tutto buio e confuso, come se non sapesse davvero chi fosse e anche il fatto di aver avuto o meno una madre era una cosa del tutto strana. In un certo senso si sentiva diverso da lui, poiché nonostante il suo carattere non amava i conflitti inutili e trovava le motivazioni del padre senza senso e infantili, quasi come un capriccio. Certo, era consapevole del suo profondo odio, ma non avrebbe mai pensato che fosse diretto verso una sola persona e per di più una ragazzina. Era rimasto non poco stupito quando lo aveva scoperto.

Ne aveva sentito parlare di quella ragazzina, oltre ad aver fatto anche qualche ricerca giusto per informarsi meglio. Ma a parte il fatto che avesse ucciso Ideki, che era una Forza Portante e che la sua abilità fosse più avanzata di quella di Ichiru, non la vedeva tanto come una minaccia. Dopo un po' si alzò per fare un giro. Mentre camminava però sentì delle voci provenire dalla "sala del trono" e si appostò per ascoltare: vide il padre che parlava con tre figure incappucciate.

"Mi raccomando, non ci devono essere sopravvissuti, dovrà essere la loro disfatta totale. Di Konoha non dovrà rimanere neanche una traccia avete capito? È arrivato il momento di mandare un messaggio a quella feccia, che sappiano con chi avranno a che fare. Ora andate"

"Si mio signore"

E detto questo le tre figure si dileguarono. Poco dopo al fianco di Ichiru apparve Shyra avvolto nel suo mantello nero.

"Ben fatto, molto presto avremo la nostra vittoria.", disse con voce sibilante.

Ichiru sogghignò.

"Questo sarà solo l'inizio del loro inferno mio signore Shyra"

"Conto su di te"

Poi la figura sparì e non appena Ichiru rimase solo scoppiò in una folle risata.

"Avrò presto la mia vendetta Jamila e tu non potrai fermarmi!!!"

Rhyuoo a quella frase capì: suo padre era davvero un folle e niente avrebbe potuto fermarlo, nemmeno lui. L'unica certezza era una sola: il suo piano di conquista stava per avere inizio.


 

(...)


 

Intanto Jamila e i suoi amici stavano vivendo la loro nuova vita da Jonin in mezzo a tante missioni non poco complicate. Ora erano diventati più responsabili, anche se all'inizio si erano fatti aiutare da Kakashi visto che era un Jonin speciale e aveva di gran lunga più esperienza. Quando acquisirono più competenza iniziarono anche ad andare in missione da soli. A volte anche Kiba li accompagnava e Jamila poté notare con sollievo che era maturato rispetto a prima, si era fatto più responsabile, cosa che la rese davvero felice.

"Vedo che hai mantenuto la promessa.", esordì una sera.

"Si ... a quanto pare ci sono riuscito.", fece l'Inuzuka, grattandosi la nuca.

"Ero sicura che ce l'avresti fatta!", esultò lei, abbracciandolo.

Lui ricambiò la stretta. Più tardi andarono a dormire, stanchi ma felici


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente! Sono tornata. Vi informo che ho revisionato il capitolo 16.

Passando al capitolo ho introdotto un nuovo personaggio, Rhyuoo, il figlio di Ichiru, poichè sarà importante. Allora, la battaglia finale è vicina, come dice il capitolo la storia sta volgendo al termine ma in futuro proverò a fare alcune one-shoot per approfondire di più alcuni personaggi.

Arrivati a questo punto vi ripropongo il sondaggio. Qual'è il vostro personaggio preferito?


 

Jamila

Mistfire

Rayal

Ren

Kiba

Kyuu

Ichiru

Shyra

Rhyuoo

Tamabunta


 

Attendo le vostre opinioni.

Ringrazio KnightofFire, KakashinoSharingan, AkaneChan95, TotalEclipseOfTheHeart e Eco per le loro recensioni e chi legge e basta!

Detto questo ... alla prossima!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente modificato)

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 - Una Missione Particolare ***


Capitolo 36: Una Missione Particolare

Konoha nel frattempo continuava la sua vita come al solito. Tutto era tranquillo, nonostante gli ultimi avvenimenti di quel periodo l'avessero messa in allerta. Quella mattina Tsunade decise di convocare Jamila e il suo team per una missione un pò particolare. Quando il gruppo arrivò li fece sedere, lo sguardo serio.

"Molto bene, oggi vi ho convocati per una missione un pò speciale.", esordì l'Hokage, dopo qualche secondo di silenzio.

"Di che si tratta?", domandò Rayal, piuttosto curiosa.

La donna in risposta si prese qualche secondo per poi rispondere.

"La cosa è abbastanza semplice, dovrete andare a Suna per una questione diplomatica. Come ben sapete, Konoha è nel mirino del nemico, in caso di attacco avremmo bisogno di supporto, quindi serve una richiesta di alleanza preventiva, avete capito bene?", spriegò Tsunade, guardandoli uno per uno.

"Ricevuto Quinto Hokage.", rispose Jamila, con fare deciso.

"Molto bene, ho mandato un messaggio al Kazekage per avvisarlo della vostra visita, quindi partirete immediatamente"

Loro annuirono e poi andarono a preparasi. Erano rimasti sorpresi da una richiesta del genere da parte dell'Hokage, essendo per loro la prima volta. Ma in fondo era una situazione di emergenza e l'essere stati scelti dimostrava anche che l'Hokage aveva fiducia nonostante fossero Jonin da poco tempo. Si prepararono con tutto il necessario e poi partirono alla volta di Suna. Il viaggio fu pressochè tranquillo e dopo neanche tre giorni arrivarono a destinazione. Fu Temari ad accoglierli al loro arrivo.

"Immagino che siate qui per parlare con mio fratello, l'Hokage ci ha informato, seguitemi"

Il gruppo seguì la ragazza fino al Palazzo dove furono subito ricevuti dal Kazekage nella sala del consiglio. Essendo stato informato in anticipo aveva anche radunato gli Anziani in modo da essere pronto per discutere della questione.

"Ben arrivati, come sapete l'Hokage mi ha informato del vostro arrivo. Ho radunato anche gli Anziani in modo da sentire anche la loro opinione.", esordì.

I suddetti interessati in risposta annuirono, poi uno di loro si alzò, facendoli accomodare al tavolo rotondo al centro della sala. Il gruppo allora si sedette alla destra del Kazekage e non appena si furono seduti la riunione iniziò.

"Dunque, secondo la lettere dell'Hokage siete qui per una questione diplomatica, dico bene?", esordì Gaara.

"Si infatti, in questo ultimo periodo Konoha ha avuto non pochi problemi e siamo tutt'ora nel mirino del nemico, e visto che siamo alleati siamo venuti per rinnovare l'alleanza chiedendo il vostro supporto. Per questo motivo l'Hokage ha deciso di prendere provvedimenti, Ichiru non è uno da sottovaltare e i suoi seguaci che abbiamo affrontato finora sono stati parecchio ostici.", spiegò Jamila, la voce ferma e decisa.

"E sapete anche il motivo di tutti questi problemi?", chiese uno degli Anziani.

"Beh ... da quello che sappiamo Ichiru è il fratello minore di Ideki e cerca vendetta per la sua morte, ma riguardo al suo potere sappiamo poco al momento anche se lo abbiamo già incontrato, ma quella volta ci ha dato solo un assaggio.", spiegò Ren.

"In poche parole è me che vuole, ma non per il fatto che sono una Forza Portante ma per qualcos'altro che ancora ignoro.", aggiunse Jamila.

"Capisco, quindi immagino che l'Hokage stia prendendo provvedimenti.", commentò Gaara.

Rayal annuì in risposta.

"Si, certo, non sappiamo nulla sulla sua prossima mossa, ma ci stiamo tenendo in allerta per qualsiasi evenienza. Se attaccasse senza alcun preavviso sarebbe un disastro.", spiegò.

"Questi problemi hanno solamente interessato il Paese del Fuoco? Oppure ci sono anche le altre nazioni coinvolte?", domandò un altro Anziano.

Ren scosse la testa.

"No, solo noi, è stato così anche con Ideki, non avendo interessato anche le altre Nazioni non si presume una Quinta Guerra, ma un conflitto decisamente meno drastico.", rispose.

"Molto bene, ora uscite un attimo, così prenderemo la nostra decisione.", replicò il Kazekage.

Il gruppo annuì, quindi uscì, in attesa. Rimasero in un teso silenzio quando Ren si fece avanti.

"Secondo voi cosa faranno?", chiese, una nota di tensione nella voce.

Jamila in risposta sorrise.

"Conosco Gaara, lui è molto saggio, quindi sono certa che prenderà la decisione giusta.", lo rassicurò.

"Non ne dubito, ma ... spero che non gli abbiamo chiesto troppo.", mormorò Rayal, preoccupata.

"Beh ... per saperlo dovremmo aspettare ...", aggiunse Ren.

Le due ragazze d'altro canto annuirono, quindi si sedettero su delle poltrone nel corridoio.

Nel frattempo la riunione era ripresa.

"Anziani, ora che anche voi siete al corrente cosa suggerite di fare?", esordì nuovamente Gaara.

Ci fu qualche minuto di silenzio a quella domanda, poi uno di loro si alzò.

"Beh, la cosa più saggia sarebbe accettare, Suna e Konoha sono alleate sin dalla Quarta Guerra Ninja, anche se questo significherebbe comunque mandare i vostri uomini in guerra un'altra volta.", esordì.

"Lo so molto bene ... ma in ogni caso la Sabbia e la Foglia sono alleate e rifiutare di mandare il mio esercito in loro soccorso vorrebbe dire voltare le spalle.", fece il Kazekage di rimando.

"Le vostre parole sono molto saggie grande Kage, ma non si può mandare l'intero esercito, altrimenti se anche noi verremmo attaccati non avremmo difese.", proruppe un altro Anziano.

Gaara d'altro canto sospirò.

"Infatti non si tratta di mandare l'intero esercito di Suna, ma solo il necessario per aiutare Konoha a difendersi da un inevitabile attacco da parte del nemico"

Nel sentire ciò gli Anziani rimasero in silenzio per qualche secondo, pensando al da farsi. C'era da dire che mandare nuovamente gli uomini in guerra non era di certo una cosa da poco, ma in ogni caso si trattava di mantenere viva l'alleanza tra i due Villaggi, cosa non di poco conto e in ogni caso era anche un modo per riuscire a sopravvivere per entrambi, e si sapeva che il Kazekage teneva al bene del suo popolo.

"Suppongo quindi che accetterete di dare loro supporto.", esordì l'Anziano di fronte a Gaara.

Il suddetto interessato in risposta annuì e allora andò a richiamare i ragazzi, che tornarono a sedersi. La tensione era palpabile e il nervosismo sui loro volti era alquanto evidente, ma, alla fine ottennero una risposta.

"Io e gli Anziani ne abbiamo discusso e alla fine siamo giunti a una conclusione.", esordì il Kazekage.

"Ossia?", domandò Jamila, una nota di incertezza nella voce.

Gaara allora si prese qualche secondo e infine parlò.

"Come sapete l'alleanza tra Suna e Konoha è indispensabile per entrambi per la nostra sopravvivenza e sia la Sabbia che la Foglia ne beneficiano, quindi ... ho deciso di accettare la proposta diplomatica, manderò gli uomini necessari guidati da me in vostro aiuto in caso di evenienza.", disse infine.

A quella risposta la tensione nei loro cuori sparì e sorrisero con gratitudine.

"Grazie di cuore Kazekage.", ringraziarono.

Gaara in risposta fece un cenno di assenso, alzandosi poco dopo seguito a ruota dai presenti.

"Detto ciò vi offro ospitalità, io nel frattempo mi occuperò dell'organizzazione."

Loro in risposta ringraziarono nuovamente e dopo aver fatto un piccolo inchino si congedarono. Decisero quindi di andare alla vecchia casa di Jamila. La ragazza la guardò con fare nostalgico. Tutto era come lo aveva lasciato l'ultima volta che c'era stata per quella missione. In un certo senso era felice di essere di nuovo a Suna, in fondo era pur sempre casa sua e le era rimasta nel cuore nonostante l'infelice infanzia. Ma tutto era cambiato in meglio, e questo l'aveva resa molto felice. Dopo che si furono sistemati si riunirono in salotto, in attesa.

"La tua casa non è affatto cambiata dall'ultima volta eh Jam?", esordì Rayal, dopo un pò.

"Già è vero, sono d'accordo.", rispose l'amica, sorridendo.

"Lo stesso vale per me.", aggiunse Ren.

Restarono un po' a riposarsi parlando un po' del più e del meno mentre più tardi andarono a mangiare fuori delle belle porzioni di ramen. Nel corso della passeggiata serale incontrarono anche Tazu assieme al suo team.

"Ciao Jam, vedo che sei tornata, come stai?", la salutò l'amico, sorridendo.

"Bene dai, sono qui in missione con la mia squadr, te invece? Ti trovo bene.", fece lei di rimando.

"Si dai tutto bene, ora come ora ho imparato a controllare la mia abilità"

"Mi fa davvero molto piacere, ora però dobbiamo andare, ci si vede.", salutò, per poi andarsene.

Tazu abbozzò a un saluto e poi anche lui se ne andò per la sua strada. Tornati a casa i suoi amici la guardarono con fare interrogativo.

"Come mai ora tu e Tazu siete amiconi?", esordì Rayal, piuttosto sorpresa.

A quella domanda Jamila si grattò la nuca leggermente imbarazzata.

"Oh già ... non ve l'avevo detto, diciamo che ci siamo riappacificati, tutto qui.", disse infine.

"E tu sei contenta?" chiese Ren, le braccia conserte.

"Si, ne sono felice, mi ha dato delle motivazioni ben precise sul perché provava astio nei miei confronti. Poi mi ha detto che possiede l'Abilità del Magnetismo e le difficoltà che ha dovuto passare, quindi abbiamo trovato un punto d'incontro.", spiegò.

"Oh ... beh allora questo spiega tutto.", fece Rayal di rimando.

"Si infatti, e in ogni caso ora ho un problema in meno"

"Sono d'accordo, e comunque siamo contenti che le vostre divergenze siano ormai acqua passata.", aggiunse Ren.

Jamila d'altro canto sorrise, lieta della notizia e potè sentirsi un po' più leggera ora che anche i suoi amici ne erano al corrente. Il giorno seguente, dopo aver salutato Gaara, ripartirono per tornare a Konoha e dare la lieta notizia all'Hokage, felici che fosse andato tutto per il meglio.


 


Angolo dell'Autrice

Holà gente, scusate l'assenza, ma rieccomi qui con il nuovo capitolo. Questo capitolo è stato un vero e proprio inferno, non sono mai riuscita a fare una stesura decente, per un attimo ho rischiato davvero di crollare, ma grazie all'aiuto fidato delle mie due migliori amiche ora eccolo qui. Suna alla fine ha deciso di appoggiarli e ora faranno ritorno a Konoha ... ma non avranno una piacevole sorpresa.

Ringrazio KinghtofFire, KakashinoSharingan, AkaneChan95, Theot e Eco per le loro recensioni e che continuano a seguirmi e chi legge e basta. Ah vi informo che ho finito le revisioni dei capitoli che vi avevo accennato, ma le modifiche necessarie le svolgerò a storia conclusa.

Detto questo ... alla prossima avventura!

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 - Il tempo delle lacrime è finito, ora è arrivato il momento di agire ***


Capitolo 37: "Il tempo delle lacrime è finito, ora è arrivato il momento di agire"

Il viaggio di ritorno a Konoha fu tranquillo come quello di andata, ma durò un giorno in più per via delle soste a causa del caldo insopportabile. Arrivarono al confine nel pomeriggio del quarto giorno, entusiasti per la missione portata a termine con successo. Ma quando giunsero a destinazione il loro cuore perse un battito: da Konoha si alzavano colonne di fumo nero e l'odore di bruciato misto a quello del sangue raggiunse le loro narici ai piedi della foresta. Subito allora iniziarono a correre a perdifiato verso il Villaggio. Non appena giunsero ai cancelli con il fiatone per la corsa sgranarono gli occhi nel vedere il terribile spettacolo che si presentò loro davanti: Konoha era quasi completamente distrutta, o almeno la maggiorparte. Con passi incerti varcarono la soglia, camminando atterriti per la via principale. Videro il via e vai del corpo medico, i cadaveri che pullulavano le strade misti tra ninja e civili, donne e bambini orribilmente sfigurati, l'odore di putrefazione era talmente forte che dovettero coprirsi naso e bocca, gente che piangeva chi non c'era più, case arse dal fuoco, altre danneggiate. L'Accademia era distrutta in più punti, inagibile da ogni punto di vista, così come la Centrale di Polizia. Il Palazzo dell'Hokage fortunatamente non aveva subito gravi danni e restava ancora in piedi. Non riuscirono a dire una parola da quanto fossero terribilmente sconvolti. Avevano lo sguardo basso quando all'improvviso si sentirono chiamare e Sakura li raggiunse trafelata.

"Ciao ragazzi ... ben tornati. Seguitemi, Tsunade vi spiegherà ogni cosa.", disse con il fiatone.

Seguirono l'amica fino all'ufficio dell'Hokage dove la donna li attendeva ansiosa. Nel vedere i loro sguardi spenti però capì subito come si dovessero sentire e abbassò lo sguardo.

"Immagino che vogliate sapere quello che è successo.", esordì.

Loro annuirono senza dire nulla. Tsunade allora sospirò e poi iniziò a raccontare.

"E' successo due giorni fa. Avevamo ricevuto la notizia che i villaggi vicini erano stati attaccati da un esercito di mercenari molto probabilmente al servizio di Ichiru. Purtroppo però non sapevamo dell'esistenza anche di una terza fazione, e avendo mobilitato già la maggior parte delle truppe per soccerrere i villaggi colpiti, non abbiamo avuto modo di difenderci a dovere quando questi ci hanno attaccati. Siamo stati colti alla sprovvista, perché a causa dei due attacchi ai villaggi vicini siamo rimasti del tutto sguarniti. Abbiamo provato in ogni modo a cercare di fermarli, ma siamo stati sopraffatti e quello che avete visto ne è il risultato ..." raccontò, la voce leggermente tremante, per poi tornare seria "Comunque, com'è andata la missione? Ha accettato?"

"Si ... ci darà il suo appoggio.", mormorò Rayal con un filo di voce.

"Bene, potete andare ...", li congedò Tsunade.

Loro fecero un cenno di assenso e poi tornarono a casa. Fortunatamente non era stata danneggiata. Nessuno ebbe il coraggio di dire o fare qualcosa, troppo scossi dall'accaduto. Più tardi però decisero di passare il tempo per conto loro, così Jamila andò da Kiba nella speranza di distrarsi un po', mentre Ren e Rayal restarono a casa. Non appena lo vide li corse incontro, saltandogli al collo, felice che fosse ancora vivo. Lui in risposta la strinse con forza al suo petto per poi baciarla con foga e lei ricambiò subito il gesto.

"S ... sei vivo ... meno male ...", sussurrò poco dopo, trattenendo le lacrime.

"Si tranquilla ... sono qui ... sono qui.", mormorò lui.

Era felice di averlo al suo fianco. Volle piangere ma si trattenne. Ora era Jonin, doveva mostrarsi più forte in certe situazioni. Così li prese le mani e lo guardarono negli occhi con decisione.

"Senti, è molto probabile che abbiano bisogno d'aiuto, non è che verresti con me a darmi una mano assieme agli altri?", chiese poco dopo.

"Certamente"

Così assieme a Kiba andò a chiamare i suoi compagni e fece loro la stessa proposta, che accettarono subito. Il gruppo allora andò nell'ospedale che avevano improvvisato poichè quello attuale era inagibile. Arrivati si divisero i vari compiti per dare tutto l'aiuto possibile. Ad un certo punto però Jamila si ritrovò chiamata nella tenda dove erano tenuti i bambini. Le si strinse il cuore nel vederli così sofferenti e impauriti. Mentre controllava la situazione venne chiamata ad assistere un bambino che purtroppo aveva un braccio e una gamba rotti mentre la testa era fasciata. Aveva uno sguardo colmo di terrore ma lei li accarezzò la guancia con affetto e sorrise.

"Tranquillo piccolo, ora mi prenderò cura di te, non temere.", lo rassiccurò, mentre li toglieva la fasciatura dalla testa per pulire la ferita.

Lui in risposta si sforzò di abbozzare a un sorriso nel vedere come lo accudiva. Jamila sentiva le lacrime premere per uscire ma si trattenne.

Non posso piangere ora, il tempo delle lacrime è finito, ora è arrivato il tempo di agire. Sono una ninja e devo comportarmi come tale. Devo essere forte, devo esserlo per coloro che amo pensò tra se e se.

Non appena ebbe finito di occuparsi del piccolo fece per andarsene ma lui le prese un lembo della sua gonna e allora si voltò. Il bambino allora le sorrise con gratitudine.

"Grazie ...", mormorò.

"Non c'è di che piccolino. Come ti chiami?" chiese lei con dolcezza.

"Shirou Xiao-mei e tu?"

"Jamila Komamura piacere mio"

"Piacere.", fece lui.

Si strinsero la mano. Poi nella tenda entrò una donna che doveva essere sua madre e non appena lo vide lo affiancò, stringendogli una mano.

"Come stai tesoro mio?", chiese.

"Bene mamma, la signorina Jamila si è presa cura di me.", rispose.

La donna allora la guardò con gratitudine.

"Grazie.", la ringraziò.

"Si figuri"

Poi se ne andò. La giornata trascorse intensamente e il gruppo arrivò a sera che era a pezzi. Quella notte dormirono tutti insieme, felici di essersi resi utili.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente sono tornata!

Perdonate l'assenza ma il capitolo 36 mi ha proprio sfinito, spero che ora posso andare. In questo capitolino invece si vede una nuova maturazione da parte della nostra Jamila, grazie ai suggerimenti della mia amica KakashinoSharingan che mi ha dato una grossa mano. Spero che troviate la cosa di vostro gradimento. La storia ahimè sta per giungere al termine e un pò mi dispiace perchè tra tutte le mie opere JAMILA è quella che finora mi è riuscita meglio.

Ringrazio KnightofFire, KakashinoSharingan, TotalEclipseOfTheHeart, AkaneChan95 e Eco per le loro recensioni e i loro consigli. Vi anticipo soltanto che dal prossimo capitolo in poi la storia sarà mooolto movimentata. Detto questo vi dico solo ... alla prossima avventura!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente sistemato)

 

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 - Il Consiglio dei Kage ***


Capitolo 38: Il Consiglio dei Kage

Nei giorni successivi si diedero comunque molto da fare per aiutare Konoha. Anche Tsunade aveva preso parte nel dare una mano come meglio poteva. Come Hokage doveva fare del suo meglio per garantire il benessere del Villaggio. Qualche giorno dopo l'attacco decise di convocare una riunione con il Consiglio per fare il punto della situazione. Anche Kakashi era presente.

"Come ben sapete Konoha si trova in una brutta situazione. L'attacco che abbiamo subito ci ha ridotto allo stremo delle forze.", esordì l'Hokage, seria.

"Ora come ora abbiamo pochissime possibilità di riuscire a tirare avanti, come faremo adesso?", chiese uno dei membri.

"Fra qualche giorno ci sarà il Consiglio dei Kage, Suna e Kumo hanno accettato la richiesta di alleanza preventiva essendo i nostri alleati più stretti. Sebbene non abbiamo ancora ricevuto nessuna dichiarazione formale è ormai chiaro che il nostro nemico desidera arrivare alle armi.", spiegò Tsunade, con le braccia conserte.

"Quindi cosa propone?", domandò uno degli Anziani.

"Abbiamo chiesto supporto a Suna che ha accettato, ma riguardo alle forze nemiche non sappiamo nulla di certo, il nostro nemico è imprevedibile, ma in ogni caso non ci resta che restare pronti a tutto.", concluse.

Poco dopo la riunione si sciolse. Infine rimase solo Kakashi, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo.

"Quindi è proprio vero, anche stavolta siamo in guerra.", esordì il Jonin dopo un po'.

"A quanto pare si"

Infine arrivò il giorno del Consiglio dei Kage, dove anche lei e i suoi amici vennero convocati alla riunione. Dopo che furono sistemati Tsunade prese parola.

"Innanzitutto sono felice che Suna e Kumo abbiano accettato la nostra richiesta. So che all'inizio per voi non è stato facile, ma ora siamo tutti qui riuniti in una triplice alleanza nella speranza di riuscire a vincere o meno questa guerra"

"Ammetto che non è stato molto difficile prendere una decisione, quindi eccomi qua.", fece Gaara di rimando.

Darui dal canto suo fece un cenno di assenso. Tsunade annuì con un lieve sorriso e poi riprese il discorso.

"Come avete ben potuto vedere Konoha è stata vittima di un attacco a sorpresa da parte di un esercito di mercenari al soldo di Ichiru diviso in tre Fazioni con tre abilità innate geneticamente modificate: Ebollizione, Polvere e Magnetismo. La prima fazione e la terza hanno attaccato i villaggi vicini e noi allora abbiamo mandato i nostri ninja a vedere la situazione, lasciando Konoha sguarnita. Questo purtroppo fu il nostro errore, poiché venimmo attaccati a sorpresa dalla Fazione della Polvere. Cercammo di contrastarli ma erano più forti del previsto e ci hanno lasciato allo stremo delle forze.", spiegò.

"Si, abbiamo visto. Quindi questa è la valida prova che Ichiru ci ha dichiarato guerra. La domanda è ... perché ... certo, sappiamo che Jamila in qualche modo è coinvolta, ma per il resto nient'altro.", osservò Gaara, perplesso.

"Nessuno di noi sa il vero motivo delle sue azioni, poiché non abbiamo prove certe. L'unico problema ora è come fare le prossime mosse.", osservò Tsunade, preoccupata.

"Beh, ora che la nostra alleanza è formata credo che sia arrivato il momento di contrattaccare con un attacco a sorpresa.", propose Gaara, la voce ferma.

"Ma è troppo rischioso e poi non sappiamo nemmeno dove si trovi il suo covo!", protestò l'Hokage, seria.

"A questo posso rimediare io, manderò alcuni ninja in esplorazione del Paese del Fuoco. Dopotutto è nel mirino del nemico no? Quindi deve essere per forza qui! Yeah baby!", intervenne Bee.

A quella proposta ci pensarono un po' su. Stavolta fu Darui a prendere parola.

"Bee ha ragione, si può fare, nel frattempo dovremo organizzarci a dovere"

Tsunade lanciò un profondo respiro.

"A quanto pare è l'unica soluzione che abbiamo, in fondo negoziare con Ichiru sarebbe inutile"

Poi si alzò.

"A questo punto dichiaro la riunione sciolta. Ci riuniremo fra una settimana per fare il punto della situazione, e se saremo pronti attaccheremo.", disse infine.

La riunione quindi si sciolse, e tutti furono congedati. Ora era solo questione di tempo per la prossima mossa.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente! Perdonatemi per l'assenza ma formulare bene gli ultimi capitoli non è affatto una cosa facile ma ora eccomi qui con un nuovo capitolo! Qui si riunisce il Consiglio dei Kage per pianificare le prossime mosse per riuscire a contrastare il terribile Ichiru e credetemi non sarà affatto facile. Riusciranno a batterlo? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. La storia sta per volgere verso l'ultimo atto.

Ringrazio KnightofFire, Teoth, KakashinoSharingan, Eco e AkaneChan95 per le loro recensioni e i loro consigli. Detto questo non ho altro da dire.

Alla prossima avventura cari lettori!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente sistemato)


 

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 - Consiglio di Guerra ***


Capitolo 39: Consiglio di Guerra

Finita la riunione Jamila e i suoi amici si riunirono per fare il punto della situazione.

"Ragazzi, per come la vedo io sicuramente molto presto torneremo sul campo di battaglia.", esordì Naruto, serio.

"Già, a questo punto mi chiedo ... riusciremo mai a vivere in pace? Insomma, prima la Quarta Guerra Ninja, poi Ideki e adesso spunta fuori il suo gemello in cerca di vendetta a distanza di soli quattro anni e per di più anche stavolta vuole Jamila morta, è veramente troppo.", replicò Ren, guardando l'amica, che non sembrava minimamente preoccupata della cosa.

"Tu che pensi di tutto questo Jam?", chiese l'Haruno, seria.

La ragazza si alzò con un sospiro e poi li guardò uno a uno.

"Sinceramente non ho paura e non sono affatto preoccupata. Non ho timore della morte. Ichiru mi vuole? Benissimo, ormai ci ho fatto l'abitudine. Vi dico solo che lo affronterò a testa alta e se morirò, almeno lo farò con la consapevolezza di averci provato.", replicò lei, tremendamente seria.

I suoi amici la guardarono inizialmente stupiti, ma poi non poterono fare a meno di sorridere. Stava iniziando a pensare proprio come una vera kunoichi.

"Ben detto Jam.", commentò Rayal, soddisfatta.

"Cosa ti ha spinto a motivarti così?", chiese l'Haruno poco dopo, curiosa.

Jamila allora andò alla finestra e dopo un profondo respiro iniziò a parlare.

"Giorni fa mi è capitato di curare un bambino, si chiamava Shirou Xiao-Mei, era spaventato ma mi sono presa cura di lui. Avrei voluto piangere ma non l'ho fatto, poiché mi sono ripromessa di essere forte. È arrivato il momento di agire, per questo motivo sarò disposta a combattere con tutte le mie forze per evitare che Konoha soffra ancora. Non ho paura, sono una ninja della Foglia, quindi mi dovrò comportare come tale.", disse con voce ferma e decisa.

Nel sentire quelle parole i suoi amici sorrisero. Nonostante la situazione fosse critica, lei non era crollata, era rimasta in piedi, aveva saputo guardare avanti. Ai loro occhi ora Jamila non era più la ragazzina fragile e testarda che avevano conosciuto, no, ora era una ninja a tutti gli effetti.

I giorni che seguirono furono pieni di tensione, poichè Konoha avrebbe fatto la sua prima mossa a seconda delle informazioni dei ninja di Kumo mandati da Killer Bee in esplorazione del Paese del Fuoco. Nel frattempo erano arrivati entrambi gli eserciti della Sabbia e della Nuvola per essere più organizzati in caso di attacco nemico, poichè i loro nemici ora che Konoha era debole, avrebbero potuto aproffittarne. La tensione era talmente forte che si poteva toccare con mano. Fortunatamente però si stava riprendendo per il meglio e le ricostruzioni procedevano spedite. Tutti loro avevano la Volontà del Fuoco che bruciava con ardore nei loro cuori e nonostante avessero subito un duro colpo non si erano ancora arresi. L'attesa però era lunga e sembrava davvero interminabile, ma alla fine giunse il giorno tanto atteso dopo quasi un mese. Così i Kage si riunirono nuovamente per decidere la sorte del Villaggio della Foglia. Con loro erano presenti i ninja mandati in perlustrazione. Tsunade allora piuttosto ansiosa prese parola.

"Allora? Avete novità?"

Uno dei ninja esploratori si fece avanti.

"Si Quinto Hokage, abbiamo buone notizie.", esordì.

"Ossia?", fece l'altra di rimando.

L'uomo allora prese un profondo respiro e poi riprese.

"Ammetto che non è stato facile ma alla fine siamo riusciti, seppur con tanta fatica, a trovare il nascondiglio del nemico. Come aveva accennato Killer Bee, si trova nel Paese del Fuoco in un luogo remoto ben nascosto chiamato la Grotta d'Ametista. Senza farci scoprire abbiamo seguito un tipo insolito che si aggirava da quelle parti e lo abbiamo visto entrare li. Aveva una divisa nera con lo stemma di una fenice e da quello che sappiamo è quella dei seguaci di Ichiru." ì, spiegò l'uomo, serio.

"Però, un posto piuttosto insolito, e dove si trova?", chiese Gaara, curioso.

"Secondo le nostre ricerche si troverebbe vicino a Oto. Abbiamo anche scoperto che molti dei mercenari che vi hanno attaccato provengono da li.", rispose un altro ninja della spedizione.

"Non mi sorprenderebbe affatto, in fondo non siamo mai stati in buoni rapporti.", replicò Tsunade, scura in volto.

"Mh, sono pienamente d'accordo, dato che quel villaggio è stato creato da Orochimaru. E se quei mercenari fossero stati suoi vecchi esperimenti?", osservò Gaara, perplesso.

"Potrebbe anche darsi, ma ora il problema è decidere cosa fare.", intervenne Kakashi, anche lui presente alla riunione.

A quella frase l'Hokage si fece pensierosa per qualche secondo. Poi diede la sua risposta.

"Io dico che è arrivato il momento di agire. Dimostreremo a quel bastardo di che pasta è fatta Konoha una volta per tutte.", disse infine, con voce ferma e decisa.

"Quindi attaccheremo il nemico con tutto quello che abbiamo.", osservò Darui.

Tsunade annuì e poi guardò i suoi alleati con determinazione.

"La decisione è presa, presto Konoha entrerà in guerra. Ora andate e organizzate i vostri eserciti, partiremo fra una settimana.

I Kage annuirono e poi la riunione si sciolse.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente! Scusate l'assenza, ma scrivere gli ultimi capitoli è sempre un parto perchè temo di andare sempre in fallo. Spero che questo sia di vostro gradimento. Qui si è presa una decisione molto importante, come dice per l'appunto il titolo. Preparatevi perchè i prossimi capitoli saranno pieni di colpi di scena e avvincenti ... almeno spero.

Ringrazio KnightofFire, Teoth, KakashinoSharingan, Eco e AkaneChan95 per le loro recensioni. Detto questo alla prossima avventura gente!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente modificato)

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 - Verso la Battaglia ***


Capitolo 40: Verso la Battaglia

Intanto al covo segreto dopo quello che era successo a Konoha, l'atmosfera era piuttosto animata. Solo una persona non era di animo festoso. Rhyuoo se ne stava steso sul letto della sua stanza, lo sguardo annoiato fisso sul soffitto, immerso nei suoi pensieri. Non riusciva a capire tanta agitazione solamente per un piano ben riuscito, in fondo non avevano ancora vinto la guerra.

"A che pensi figlio?"

La voce del padre lo riscosse dal fiume di pensieri facendolo sobbalzare. Subito si alzò, inginocchiandosi dinanzi a lui in segno di rispetto. Ichiru a quel gesto sorrise soddisfatto, colpito dalla sua incrollabile fedeltà.

"Fedele come sempre a quanto vedo"

"Certamente padre.", fece l'altro di rimando.

"Molto bene, ora alzati e rispondi alla mia domanda.

Il ragazzo allora si alzò e guardò il padre negli occhi, prese un profondo respiro e poi parlò.

"Ho notato che in questi ultimi giorni c'è molta agitazione, visto il successo del vostro piano. Però non abbiamo ancora vinto la guerra.", spiegò.

"Su questo hai ragione ... ma comunque avremo la vittoria in pugno ora che sono allo stremo, il mio piano serviva solamente per stancarli.", fece il padre di rimando

Rhyuoo dal canto suo annuì con sguardo compiaciuto. Poco dopo rimase di nuovo da solo e si lasciò cadere sul letto, nuovamente immerso nei suoi pensieri, la fronte leggermente imperlata di sudore. Anche se gli aveva giurato fedeltà, nonostante fosse suo padre, gli incuteva un cero timore e a volte anche paura. Ma Rhyuoo non si era mai lasciato sottomettere tanto facilmente e le occasioni di sfida tra loro erano molto frequenti. Lui aveva sempre avuto un forte senso di appartenenza alla famiglia e per quanto suo padre potesse essere folle, lo rispettava ugualmente. In fondo avevano pur sempre un legame di sangue nonostante i caratteri molto diversi, motivo per cui avevano spesso dei conflitti piuttosto accesi. Ma poi si comportavano come se niente fosse successo, o almeno Ichiru era di quell'avviso. A Rhyuoo invece pesava molto e spesso per farsela passare stava intere giornate nella sua stanza senza mai uscire. Ichiru dal canto suo lo lasciava fare senza intromettersi nei suoi problemi. Nei suoi confronti non provava il minimo affetto paterno. Più che come suo figlio lo vedeva solamente come uno dei suoi più fedeli sottoposti, niente di più e niente di meno, e questo gli bastava. Rhyuoo ormai ci aveva fatto l'abitudine, anche se avrebbe voluto un pò più di considerazione da parte sua. Più volte gli aveva espresso i suoi pensieri, ma Ichiru ogni volta non lo ascoltava e lo mandava via in malomodo. Ma nonostante tutto Rhyuoo non si lamentava e lo seguiva con incrollabile fedeltà, sopportava ogni cosa pur di dimostrargli che non lo avrebbe mai tradito, perchè ai suoi occhi rimaneva pur sempre suo padre, senza se e senza ma. Poi però preso dalla stanchezza si addormentò, accompagnato dai suoi tormentati pensieri.


 

(...)


 

Ichiru nel frattempoo stava nella sua stanza a camminare avanti e indietro, uno sguardo impassibile in volto

"Anche stavolta grazie al mio genio abbiamo avuto successo. Ah, Shyra è uno sciocco se pensa di prendersi tutta la gloria, perchè se vinceremo ... sarà solo esclusivamente per merito mio. Potrà affidarsi a me quanto vuole, ma la gloria sarà solo mia.", si disse tra se e se.

Poco dopo volse lo sguardo alla mappa dei territori.

Molto presto finirà tutto in un bagno di sangue e io avrò finalmente la mia vendetta, Jamila


 

(...)


 

A Konoha si stavano svolgendo i preparativi per la battaglia che si sarebbe tenuta tra pochi giorni, tutti erano in continuo fermento. Tsunade dirigeva ogni operazione con l'aiuto del Kazekage e delle sue strategie. Quando Jamila e i suoi amici avevano saputo che sarebbero entrati in guerra non erano rimasti minimamente sorpresi, poichè avevano già dato per scontato che sarebbe successo. Konoha anche se aveva subito un duro colpo non si era ancora arresa. Nessuno si era perso d'animo e le poche forze di cui ora disponeva si erano date subito da fare per prepararsi al meglio all'inevitabile battaglia. Tutti si erano organizzati per dare il loro contributo. Gli eserciti si erano suddivisi nei vari gruppi. Konoha ora come ora disponeva si e no di una cinquantina di ninja che sarebbero stati guidati da Kakashi. Suna invece disponeva di un centinaio di uomini divisi in due gruppi di una cinquantina, uno guidato da Kankuro e uno da Temari, precisamente di attacco e di difesa. Quello di Darui invece disponeva di una novantina di ninja guidati da lui stesso. In tutto erano 240 uomini ben equipaggiati e pronti a combattere. Tsunade era più che soddisfatta del risultato.

"A quanto pare alla fine ce l'abbiamo fatta.", disse un pomeriggio mentre con Gaara guardava il loro esercito.

"E' stato difficile, ma alla fine i nostri sforzi sono valsi a qualcosa.", fece l'altro di rimando.

"Già, ora saremo più che in grado di contrastare Ichiru una volta per tutte"

E in effetti poteva avere ragione dato che il loro esercito era molto più numeroso rispetto a quello nemico, o almeno così speravano. Alla fine però i preparativi vennero ultimati al meglio e poi arrivò il giorno della partenza. La notte della vigilia nessuno era riuscito a dormire, troppo agitati per farlo, nemmeno Jamila e i suoi compagni. All'alba del giorno dopo erano già pronti a partire verso lo scontro ormai inevitabile. Vittoria o sconfitta? Solo il destino ora avrebbe deciso la loro sorte.


 


Angolo dell'Autrice

Salve gente sono tornata! Bene, siamo ormai agli ultimi atti della storia, nei prossimi capitoli si giocherà il tutto e per tutto. Spero di aver reso l'idea dell'approfondimento di Rhyuoo e Ichiru sotto richiesta delle mie migliori amiche. Poi spero di aver organizzato bene la divisione dei vari eserciti, essendo la prima volta. Siate clementi.

Ringrazio KnightofFire, KakashinoSharingan, TotalEclipseOfTheHeart per le loro immancabili recensioni! Detto questo alla prossima avventura!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente modificato)

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 - Faccia a faccia col nemico ***


Capitolo 41: Faccia a faccia col nemico

L'esercito di Konoha era partito quella mattina all'alba. Ad aprire la fila c'erano i tre Kage affiancati dai loro accompagnatori e alcuni Jonin a far loro da scorta. Jamila e i suoi compagni stavano invece qualche fila più indietro. Lei e Kiba avevano Kyuu e Akamaru al loro fianco con i sensi attenti e vigili, pronti a scattare in ogni momento. In ogni sguardo bruciava ardente la Volontà del Fuoco così come nei loro cuori. Non c'era paura, ma solo grande determinazione. Le donne e i bambini assieme agli anziani che non combattevano erano rimasti a casa. Quella mattina presto Jamila aveva visto i mariti salutare le loro famiglie dicendo che sarebbero tornati a casa. Le si era stretto il cuore nel vedere quelle donne piangere con i figli mentre venivano rassiccurati. Tra loro aveva riconosciuto il piccolo Shirou in braccio alla madre con ancora la testa fasciata che salutava suo padre sforzandosi di non piangere perchè era sicuro che sarebbe tornato. Era stata dura, ma ora eccoli tutti li, fianco a fianco, pronti a combattere. In verità nessuno di loro sapeva se sarebbero tornati o meno a casa, ora l'unica vera consapevolezza che avevano era che li avrebbero aspettati fino alla fine. Solo il destino avrebbe deciso le loro sorti e tutti lo sapevano fin troppo bene. Lei e Kiba si tenevano mano nella mano e lo stesso Ren e Rayal per farsi forza l'un l'altra nella speranza di uscirne tutti vivi. A dire la verità sia lei che loro erano piuttosto tesi poichè quella era la loro prima prima vera battaglia da Jonin di Konoha. Tutti gli altri avevano si e no qualche anno più di loro, chi vicino ai 30anni, chi anche oltre i 40. Konoha avendo perso molti Jonin durante l'attacco era stata costretta a mettere a disposizione anche i Chunin più esperti. Nei loro sguardi invece c'era più paura che determinazione. Quando avevano organizzato il loro esercito subitoTsunade era stata contraria a mandare dei Chunin ancora adolescenti sul campo, ma nel vedere le loro forze decimate non aveva avuto scelta e quindi era stata costretta a scegliere i Chunin più validi e con una certa esperienza e abilità, anche se non avevano visto un campo di battaglia perchè magari ai tempi della 4 Guerra erano ancora Genin inesperti. L'Hokage inizialmente si era sentita un po' in colpa ma poi aveva capito che se volevano vincere si doveva ricorrere a qualsiasi mezzo possibile, essendo l'esercito meno numeroso.

Il primo giorno di viaggio fu tutto sommato tranquillo e quella notte si accamparono in un luogo riparato nella foresta. Jamila e i suoi amici si riunirono in un piccolo gruppo per parlare un po'.

"Allora Jam, sei agitata?", esordì Rayal, curiosa.

"Se devo essere sincera un pochino, insieme a voi siamo i Jonin più giovani ma per il resto non ho paura, sarò pronta a lottare con tutta me stessa.", fece lei di rimando.

"Questa è la mia Jamila" rispose Kiba, schioccandole un bacio sulla guancia.

Lei sorrise imbarazzata. Quella notte il loro sonno fu quieto e tranquillo, nonostante la tensione. Dormirono vicini per farsi forza. Il giorno seguente partirono prima dell'alba e ripresero il viaggio che continuò tranquillamente senza ostacoli. Una sera però, mentre erano accampati, accadde qualcosa di davvero insolito: videro qualcuno avvicinarsi di soppiatto all'accampamento e il gruppo di Jamila, affiancato da Tsunade e Naruto, andarono a intercettarlo. Rimasero alquanto sorpresi di vedere la figura di un ragazzo della loro stessa età, tale e quale a Ichiru e da lì capirono all'istante che si trattava di suo figlio. Jamila allora si fece avanti, puntandogli un kunai alla gola.

"Che cosa ci fai qui? Lui ti ha mandato a spiarci?", chiese con voce dura.

Il giovane in risposta scosse la testa.

"No, sono venuto di mia iniziativa.", disse semplicemente.

Ren a quella frase inarcò un sopracciglio.

"Perché? Hai deciso di punto in bianco di schierarti con noi per poi pugnalarci alle spalle?"

L'altro in risposta scosse la testa per poi prendere un profondo respiro e parlare.

"Sentite, so che vi sembrerà strano che io sia qui essendo un nemico, ma vorrei aiutarvi ..."

"Aiutarci? E in che modo sentiamo?", lo provocò Rayal, secca.

Ryuhoo rimase in silenzio per qualche secondo, ponderando per bene cosa dire e infine trovò le parole giuste.

"Ichiru sarà anche mio padre, ma la sua follia è troppo grande, non sarà soddisfatto finché non avrà la sua vendetta, farà di tutto per averla, certo, sarà anche la mia unica famiglia ma tra voi ce ne sono molti altri che ne hanno una e che potrebbero soffrire a causa sua. Quindi vi dirò questo, lui vi sta già aspettando, ha piazzato degli uomini non molto distanti da qui per un'imboscata, sperando di avere la vittoria facile. Lui è un'abile stratega e finora ha sempre avuto successo grazie all'astuzia, quindi mi raccomando, se volete batterlo, dovrete essere più astuti di lui. Userà le tre Fazioni per attaccarvi su tre fronti nella speranza di stancarvi e vista la loro forza è meglio non sottovalutarle ... e tu" volse lo sguardo verso Jamila "Sta molto attenta, farà di tutto per arrivare a te il prima possibile, se proprio ti troverai faccia a faccia con lui ... non coinvolgere nessuno, lo dico per il tuo bene"

La suddetta interessata annuì, quindi tolse il kunai dalla sua gola.

"Grazie per le informazioni ma ... perché lo stai facendo?"

Il ragazzo fece una risata amara.

"La verità? Non lo so nemmeno io se devo essere sincero, ma una cosa è certa, io e lui siamo troppo diversi, non mai condiviso la sua mentalità, e anche se è mio padre ... la sua follia deve finire, ma che sia ben chiaro, io non mi sporcherò le mani con il suo sangue, questo spetterà a voi"

Detto ciò, prima che lei potesse aggiungere qualcos'altro, si dileguò nel buio della notte, lasciandoli perplessi. Il giorno seguente però ebbero la conferma che aveva detto loro la verità, poiché non ci misero molto per essere colti dall'imboscata, ma riuscirono comunque a neutralizzarla senza troppi problemi, quindi andarono avanti. Giunti nei pressi del covo vennero avvolti da un fitto manto di nebbia e subito l'esercito di Konoha si raggruppò in stato di allerta. Poi poco a poco udirono una risata agghiacciante nell'aria e la nebbia iniziò a diradarsi, mostrando l'esercito nemico che li aveva circondati. Era composto dalle tre fazioni assieme a una novantina di ninja di Oto. Poco dopo ecco che in mezzo a loro apparve la figura ghignante di Ichiru che li guardava dall'alto in basso. Sogghignò con fare trionfante.

"Vi stavo aspettando ... feccia di Konoha"

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! Eh si, siamo ormai quasi alla fine di questa fantastica fanfiction su Naruto che mi ha accompagnato per quasi due anni. In questi ultimi capitoli si svolgeranno gli atti finali e sono davvero felice. Qui sono faccia a faccia con il nemico. Riusciranno a vincere? Lo scoprirete presto.

Ringrazio KnightofFire, Kakashinosharingan e TotalEclipseOfTheHeart per le loro recensioni e il loro sostegno. Detto questo alla prossima gente! Ci tengo a dirvi come vi ho già accennato che mi prenderò una piccola pausa ma tranquilli, tornerò dopo le feste più carica di prima!

Saluti EragonForever! (Capitolo nuovamente modificato)

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Capitolo 42
*** Capitolo 42 - La Battaglia ha Inizio ***


Capitolo 42: La Battaglia ha Inizio

I due eserciti erano faccia a faccia, gli sguardi accesi dall'insana voglia di combattere. Grazie agli avvertimenti di Ryuhoo, sapevano già che Ichiru li stava aspettando, ma per giocare d'astuzia, non lo darono a vedere, quindi si finsero sorpresi. Poco prima di scontrarsi si studiarono per qualche minuto. Sin da subito si capì la differenza di numero di entrambi gli eserciti. Le forze nemiche disponevano si e no di un migliaio di uomini tra cui anche le tre fazioni e i ninja di Oto. Guardandoli meglio però si poteva capire che era male equipaggiato e usavano tali tecniche che li avvantaggiava nei combattimenti corpo a corpo. Konoha al contrario aveva i suoi uomini ben equipaggiati che invece usavano tecniche tali che li avvantaggiava nei combattimenti a distanza. Dopo un po', senza nessun giro di parole, inziarono a combattere e, come aveva detto loro Ryuhoo, le tre Fazioni attaccarono sui tre fronti, ma riuscirono ad anticiparle, sapendo già che avrebbero attaccato.

Gli scontri si suddivisero in più punti e entrambi gli eserciti romperono le linee, sparpagliandosi, chi in campo aperto e chi nella foresta circostante. Konoha, per come era equipaggiata, si ritrovò in vantaggio, potendo sfruttare la foresta, essendo un terreno a cui erano abituati, o almeno questo valeva per il Villaggio della Foglia, così gli altri eserciti sfruttarono il terreno circostante. Tra i nemici ovviamente la figura di Ichiru era quella che spiccava tra tutti, combatteva con innaturale eleganza e con sguardo glaciale falciava i nemici senza alcuna pietà. Poco distante stava Ryuhoo, che combatteva come se fosse la sua ombra, cercando di aiutarlo come meglio poteva nel suo piccolo. Nel vedere il padre combattere poté sentire una profonda ammirazione verso di lui nonostante la follia nei suoi occhi smeraldini. In mezzo alla battaglia, con sguardo colmo d'odio, cercava quella ragazza, colei che aveva ucciso suo fratello Ideki quattro anni prima e, grazie alla sua chioma color fiamma, non fu difficile individuarla in mezzo alla mischia e sentì quel forte sentimento di vendetta invadergli il cuore. Così si lanciò a capofitto verso di lei e, non appena fu a portata, la sovrastò con la sua ombra. D'istinto Ren e Rayal, fecero per mettersi in mezzo ma lei, seguendo il consiglio di Ryuhoo, li fermò, entrando in Modalità Eremitica, kunai in mano e sguardo serio.

"No, qui ci penso io, voi andate a supportare gli altri.", ordinò.

"Ma Jam ...", iniziò Rayal, preoccupata.

"Ce la farò vedrete, ora andate!"

I due allora obbedirono e a malincuore e stettero al gioco, facendo come aveva detto, lasciando che se la vedesse lei con Ichiru. Sapevano in cuor loro che gli aveva allontanati per non coinvolgerli nel loro scontro. Ichiru a quella vista sogghignò.

"Davvero patetica, li hai allontanati per proteggerli ... ma sei sicura che così facendo li metterai al sicuro?", disse con tono gelido.

"Si, ho fiducia in loro, questa cosa riguarda solo te e me, non c'è alcun motivo di coinvolgerli inutilmente, e ora ..."

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Ichiru si avventò subito contro di lei e dovette faticare non poco per evitare il colpo fatale, ma non le diede nemmeno il tempo di reagire che continuò ad accanirsi su di lei senza darle tregua, ferendola di striscio in più punti. Jamila si trovò subito in difficoltà.

"Dannazione ... di questo passo sarà davvero dura trovare la distanza per il Kasaishuriken ... pensò tra se e se.

Fortunatamente però i suoi amici le diedero ugualmente il vantaggio che le serviva, quindi, dopo aver preso la giusta distanza, evocò la tecnica che lo colpì in pieno ventre, scaraventandolo a terra.

Poco dopo Ichiru venne affiancato da Rhyuoo che fece per aiutarlo ad alzarsi, ma lo scostò in malomodo, suscitando uno sguardo perplesso da parte del figlio.

"Padre?", domandò, una nota di incertezza nella voce.

Lui allora lo guardò con uno sguardo di fuoco e li diede uno schiaffo, gettandolo a terra. Il giovane d'altro canto sussultò a quel gesto improvviso.

"Padre? Che avete? Stavo solo cercando di aiutarvi e ..."

"Taci!" gridò Ichiru, per poi guardarlo con sguardo gelido "Tu ... tu hai osato tradirmi!"

Ryuhoo a quelle parole spalancò gli occhi.

"No padre, vi sbagliate, sapete anche voi quanto io vi sia fedele, non potrei mai tradirvi ...", cercò di giustificarsi, guadagnandosi un calcio in pieno stomaco che gli fece sputare sangue.

"Sciocco, credi forse che non lo sappia della tua scappatella notturna?!? Si vede da come combattono che sapevano sin dall'inizio cosa li aspettava, come sapevano dell'imboscata, altrimenti non sarebbero tutti sopravvissuti e poi ... pensi davvero che io sia così stupido?!? Ti ho fatto tenere d'occhio e sin dall'inizio sapevo che tu non la pensavi come me, che non condividevi le mie idee. Perché?!?"

Il giovane allora si alzò a fatica, piegato in due dal dolore.

"Il perché è fin troppo semplice padre, questa ossessione per la vostra vendetta ... vi ha reso talmente cieco da non accorgervene e io prima di tutti ne sono rimasto sconvolto ma nonostante tutto ho continuato a combattere per voi, per farmi notare, per compiacervi, per farvi accorgere di me, che io c'ero e quando vi ho visto impazzire dopo la morte di Ideki ... decisi che vi avrei salvato perché non potevo sopportare di vedervi in quello stato ... avevate tutta la mia stima prima di cadere nella vostra follia e non l'ho mai accettato.", replicò.

A quelle parole Ichiru lo atterrò nuovamente con un calcio allo stomaco che lo fece cadere a terra contorcendosi per il dolore, poi lo prese per i capelli.

"Io non ti ho mai considerato mio figlio ... ma solo e soltanto un servitore ... niente di più, niente di meno ...", sibilò, per poi trapassarlo da parte a parte con una spada di fulmini.

Rhyuoo non emise un lamento mentre l'altro lo lasciava cadere a terra inerme e si accasciava al suolo in una pozza di sangue. A quella vista Jamila rimase inorridita e guardò il suo nemico con sguardo fremente di rabbia.

"Preparati, hai appena segnato la tua condanna a morte!!" gridò.

"No, sarai tu a morire ... Jamila Komamura"

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve cari lettori! Le feste sono finite e come promesso eccomi di ritorno con la mitica JAMILA!!! Spero che la pausa mi sia servita! Comunque, passando al capitolo ... lo scontro finale è iniziato e il bene e il male si scontra ancora una volta. Spero con tutto il cuore che sia venuto un bel lavoro, siate clementi. Questo capitolino l'ho arricchito con un colpo di scena: il tradimento di Rhyuoo. Spero che sia di vostro gradimento, anche se un pochino mi dispiace.

Ringrazio i miei seguaci KnightofFire, KakashinoSharingan e TotalEclipseOfTheHeart per i loro consigli e le loro recensioni.

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 43
*** Capitolo 43 - Verità nascoste ***


Capitolo 43: Verità nascoste

Erano faccia a faccia, ognuno pronto ad attaccare. Poco distante giaceva il corpo inerme di Rhyuoo con il petto squarciato e gli occhi vitrei. Jamila lo guardò nuovamente, fremente di rabbia.

"Perchè?!? Perchè l'hai fatto?!? Era tuo figlio e ti voleva bene! Ma tu! Tu l'hai gettato via come un rifiuto senza pensarci due volte! L'hai ucciso senza alcuna pietà! E per questo non meriti di vivere oltre Ichiru!", gridò furiosa per poi entrare in Modalità Bijuu.

"Per me era solo un'inutile seccatura e ha osato tradirmi! Ha pagato molto caro il suo tradimento!", fece l'altro di rimando.

A quella risposta Jamila si lanciò contro di lui, kunai in mano, lo sguardo di fuoco. Subito iniziò a menare colpi in preda a un'ira a stento repressa.

"Tu sei un'essere disgustoso!! E se c'è una cosa che odio sono le persone come te!!", urlò mentre continuava ad attaccare.

Ichiru dal canto suo parava i suoi colpi con estrema facilità, guardandola con nonchalance.

"E tu sei soltanto una patetica ragazzina!! Tutto qui quello che sai fare?!! Da mia nipote mi sarei aspettato di meglio!!", esclamò Ichiru, atterrandola con un calcio all'addome.

La ragazza gemette sputando sangue e crollando in ginocchio. Lo guardò sconvolta.

"Ni ... nipote? Ma come può essere?" chiese con un filo di voce.

L'altro allora rise sguaiatamente con la sua folle risata.

"Ma come? Non lo sapevi? Così mi deludi. Ma comunque ti spiegherò in breve. Tua madre, Ideki e io eravamo fratelli molto diversi. Lei ha scelto la via del bene, ma io e Ideki eravamo molto ambiziosi, desiderosi di potere. Così diventammo nunkenin tradendo Suna definitivamente per come ci avevano trattati per via delle nostre abilità innate. Tua madre ha fatto di tutto per farci ragionare ... ma era solo una povera stupida e tu sei tale e quale a lei.", spiegò tra le risate.

Nel sentire tale rivelazione il cuore di Jamila perse un battito e il respiro si fece poco a poco affannato, come se non riuscisse a respirare, quindi crollò in ginocchio, sconvolta da quella nuova verità. No, non poteva essere vero, non poteva crederci di essere imparentata con entrambi i suoi nemici, semplicemente era troppo per lei dopo tutto quello che aveva passato a causa loro. In quel momento però sentì il potere di Mistfire agitarsi dentro di lei.

Non ascoltarlo, tua madre era davvero una persona straordinaria e tu lo sai meglio di me, reagisci! Non farti prendere dal panico, dimostragli che si sbaglia ... so che ce la puoi fare! Reagisci!

A quelle parole Jamila sussultò, aveva ragione, non poteva lasciarsi andare proprio ora, doveva reagire e in cuor suo sapeva che Ichru si sbagliava. Grazie a Jamir aveva imparato a conoscere la figura materna e sapeva che non era affatto una stupida come lui credeva. Aveva ereditato i suoi ideali e i suoi valori, ma soprattutto la sua abilità innata e Mistfire, poiché secondo sua madre e Jamir, era stato un dono per riuscire a salvare il mondo dall'estinzione. Quindi rientrò in Modalità Bijuu e sul suo palmo in poco tempo apparve un'enorme Kasaishuriken.

Fu troppo veloce perché Ichiru lo evitasse, 'attacco lo colpì in pieno, scaraventandolo contro una roccia. Jamila per un attimo fece un sorriso di trionfo, ma spalancò gli occhi quando quello si rialzò, ridendo sguaiatamente per poi mostrare un segno maledetto rosso vermiglio sul petto che subito iniziò a pulsare di una forte energia oscura che lo avvolse nella sua aura.

"Per te è finita!!", urlò.

Era un urlo disumano, distorto che per un secondo stordì la ragazza che guardava piena di incredulità quello che stava accadendo al suo nemico. Il suo corpo poco a poco si trasfigurò in quello di un'enorme ragno umanoide: la parte inferiore del busto si trasformò nel corpo con le otto grandi zampe minacciose, mentre il suo volto si deformò in una bocca con due tenaglie piuttosto letali e i suoi sei occhi divennero color del sangue. La sua pelle era grigiastra e i capelli sempre bianchi. Le sue mani invece erano diventate degli artigli affilati come rasoi. Non appena l'aura oscura si attenuò al posto di Rash c'era un mostro assassino pronto a uccidere qualunque cosa gli capitasse a tiro. A quella vista alquanto raccapricciante Jamila non rimase minimamente impressionata e lo guardò con aria di sfida.

"Un ragno gigante eh? Se devo essere sincera Ideki era molto peggio di te" borbottò.

Iniziò quindi la seconda fase dello scontro. Lei lo attaccava alle zampe per fargli perdere l'equilibrio e lui invece cercava di intrappolarla lanciando bozzoli di ragnatela che prontamente venivano schivati. Jamila aveva dalla sua l'agilità e la rapidità dei movimenti mentre Ichiru poteva contare sulla sua incredibile forza rinnovata e la previsione degli attacchi in arrivo grazie al senso del pericolo. Ben presto però la ragazza cominciò poco a poco a stancarsi, i suoi movimenti si erano fatti più lenti. Più tentava di colpirlo e più i suoi tentativi erano vani. In quel momento sentì la paura dentro di lei prendere suo malgrado il sopravvento, paralizzandola quasi completamente. Non si accorse nemmeno dell'attacco in arrivo e non riuscendo a parare il colpo venne scaraventata contro una roccia. L'ultima cosa che vide fu la sua ombra che la sovrastava e poi il buio totale.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! Rieccomi di nuovo qui.

In questo capitolo Jamila è da sola contro Ichiru, spero con tutto il cuore di aver dato una buona impressione dato che con gli scontri singoli e non sono sempre una frana. Comunque ho fatto del mio meglio. Qui la nostra giovane ninja viene a conoscenza di una verità a dir poco sconvolgente. Come vi sembra il nuovo look di Ichiru? Raccapricciante vero? Ma volevo aggiungere qualcosa di nuovo e un ragno (creature della quale ho il terrore e che detesto con tutta me stessa) ci stava più che azzeccato grazie a un preziosissimo contributo delle mie migliori amiche TotalEclipseOfTheHeart e KakashinoSharingan, le mie seguaci più fidate sulla quale posso sempre contare e oltre a questo ringrazio sia loro che KnightofFire per le fantastiche recensioni e i preziosi consigli. Con questo vi posso dire che questa bellissima fanfiction, a parer mio una delle migliori che mi siano riuscite finora sta per volgere ahimè al termine. Detto questo alla prossima e buona lettura!

Saluti EragonForever! (Capitolo revisionato)

 

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Capitolo 44
*** Capitolo 44 - Saikou no Jutsu ***


Capitolo 44: Saikou no Jutsu

Nel frattempo la battaglia continuava a imperversare, entrando sempre più nel vivo. Ren e Rayal avevano appena sconfitto Tamabunta. Lo scontro era stato molto duro dato che il loro nemico possedeva l'Arte del Legno, ma alla fine grazie al loro lavoro di squadra erano riusciti a trionfare, uscendone però sfiniti. Si guardarono negli occhi per poi abbracciarsi.

"Ce l'abbiamo fatta hai visto Ren?", mormorò la ragazza tra un ansimo e l'altro.

"Si ...", rispose lui per poi baciarla.

Poco dopo però Rayal sgranò gli occhi, preoccupata. Il compagno allora la guardò piuttosto perplesso.

"Ehi che c'è? Tutto bene?", chiese, incerto.

"Non senti anche tu questa sensazione di disagio?" domandò lei, seria.

Lui allora ci pensò un po' su e poco dopo iniziò ad avvertirla e annuì. Avevano percepito che Jamila era in guai seri e aveva bisogno del loro aiuto. Così andarono alla ricerca di Kiba e Naruto e li trovarono poco distanti, al momento non erano impegnati in uno scontro, quindi li affiancarono. Nel vederli allarmati capirono subito che c'era qualcosa che non andava poiché anche loro avevano percepito la stessa sensazione di disagio. Così il gruppo si mise subito alla ricerca della loro compagna.

 

(...)

 

"Jamila? Jamila? Svegliati"

La voce di Mistfire le giunse ovattata e soffusa. La ragazza allora aprì pian piano gli occhi e vide la Fenice che la guardava con sguardo serio. Entrambe stavano sulla superficie dell'acqua. Nel vedere quegli occhi seri, capì sin da subito cosa voleva che lei facesse.

"Che fai li distesa? Su coraggio, rialzati e affronta il tuo nemico.", la rimproverò Mistfire.

"E' troppo forte per me ... non posso batterlo. Ho provato di tutto ma è impossibile.", mormorò con un triste sospiro.

"Niente è impossibile se lo vuoi davvero. Ma questa volta hai fatto un'errore. Hai talmente paura di perdere coloro che ami che li hai addirittura allontanati. Pensi di affrontare qualsiasi battaglia da sola, quando in verità sai che non sempre è così.", replicò l'altra con durezza.

Jamila sospirò, ben consapevole che aveva ragione. Sorrise.

"Ah, sono proprio una stupida, certe volte parlo davvero senza pensare. Mi autoconvinco di riuscire a proteggere i miei compagni ma allo stesso tempo li metto comunque in pericolo. Per incoraggiarli oso persino dire che non si devono preoccupare per me dicendo che ce la farò ... ma ormai è finita, ora sono sola.", disse quasi con un sussurro.

"No, non sei sola Jamila ... tutti i tuoi compagni nel loro cuore hanno accettato la tua convinzione di potercela fare ed è in questo modo che le nostre vite sono connesse ed è per questo che siamo compagni. Se ora ti arrendi ... allora il sacrificio di Jamir e di tua madre sarà stato vano. Loro hanno sacrificato se stessi per proteggerti.", esordì.

"Questo lo so ... ma"

"Niente ma! Hai dimenticato per caso?!? Tu non sei sola e la tua vita non è solo tua, ma anche mia! Tua madre ha fatto la stessa cosa che ha fatto Jamir appena nascesti! Ha sigillato me, il suo nemico, dentro di te ed è morta affidandoti il futuro e lo stesso ha fatto tuo fratello morendo per salvarti! Non puoi arrenderti adesso, perchè la tua vita era già connessa ad altre due appena sei nata! Per questo non puoi mollare!", gridò.

Bastarono quelle parole a farle capire che aveva ragione. Non era da lei arrendersi. Non lo aveva mai fatto e non doveva farlo proprio ora che c'era quasi. Allora si alzò, lo sguardo deciso.

"E' vero, non posso mollare, insieme ce la faremo. Perciò, ora spacchiamo il culo a questo bestione!", esclamò con un sorriso furbetto.

"Ben detto, facciamolo!"

 

(...)

 

La Jonin aprì gli occhi di scatto e si rialzò a fatica. Poco dopo sentì qualcuno sorreggerla e sorrise nel vedere i suoi compagni al suo fianco con Naruto.

"Ragazzi ... siete qui.", mormorò felice.

"Si, abbiamo sentito che avevi bisogno d'aiuto e allora eccoci qui. Però ... devo dire che ora il problema è raddoppiato.", rispose Kiba, guardando Ichiru con sguardo critico.

"Già, grazie a una specie di sigillo maledetto ora si è potenziato. Ho provato di tutto ma sembra invulnerabile e praticamente impossibile da battere.", rispose Jamila, seria.

"Non temere sorella mia, un modo c'è.", disse una voce familiare dietro di lei.

La ragazza allora spalancò gli occhi quando vide la figura del suo amato fratello che le sorrideva. D'impeto lo abbracciò forte forte, mentre lacrime di felicità le rigavano le guance.

"Oh fratello mio, quanto mi sei mancato!", esclamò

"Anche tu sorellina.", fece lui di rimando, per poi sciogliersi dall'abbraccio e guardare i suoi amici con sguardo serio.

Loro d'altro canto si fecero perplessi.

"Ehm ... come fai a essere qui?", chiese Naruto, stupito.

"Oh ... giusto, vedete, io sono un frammento materiale dei ricordi che Jam ha di me, sono qui per sia lei ha bisogno di noi se vuole vincere" esordì, per poi fare una pausa e riprendere "Come ho già accennato, c'è un modo per sconfiggere Ichiru una volta per tutte.", continuò.

"E qual'è?", chiese Naruto, pieno di curiosità.

Jamir sospirò e poi riprese.

"Si chiama Saikou no Jutsu, ovvero la Convergenza Elememtale Suprema e consiste nel convergere i nostri chakra in uno solo, ognuno di noi rappresenta un elemento, ma per farlo dobbiamo essere perfettamente sintonizzati e così facendo trasmetteremo la nostra energia a Jamila in modo che possa lanciare l'attacco contro Ichiru e distruggerlo.", spiegò.

"Beh ... sembra piuttosto facile.", commentò Kiba, grattandosi la nuca.

"Sembra facile, ma richiede la massima concentrazione, ora il ragno mutante è distratto e noi siamo nascosti. Questo ci avvantaggerà il tempo necessario per preparare l'attacco e fermarlo per sempre.", spiegò Jamir, serio.

"D'accordo, facciamolo!", esultò Ren a bassa voce.

Loro annuirono e poi iniziarono a preparare la tecnica. Chiusero gli occhi ed espansero la mente finchè non furono avvolti dai loro chakra: Naruto quello del Vento, Jamir da quello dell'Acqua, Kiba dal Fuoco, Ren dal Fulmine e Rayal quello di Terra. Le loro auree erano del medesimo colore del loro chakra. Poi poco a poco, essi convergerono verso Jamila, sintonizzandosi perfettamente con il suo, e la sua aurea divenne di uno strano colore dorato con le sfumature dell'arcobaleno. Quando il tutto fu ultimato uscirono allo scoperto, attirando il nemico.

"Ichiru!! Il tuo regno di terrore finisce qui in questo istante!!", gridò Jamila, lo sguardo di brace.

"Ah, pensi davvero di potermi sconfiggere?!? Tu e i tuoi amichetti siete davvero patetici!", fece l'altro di rimando.

"Da sola forse no!" esordì lei, venendo affiancata dai suoi amici "Ma insieme forse si!! Saikou no Jutsu!!", esclamarono in coro.

In quel momento i loro corpi sfolgorarono della stessa aurea dorata di Jamila e da esse partì un raggio che generò un enorme sfera multicolore che andò dritta dritta verso Ichiru, che sgranò gli occhi dall'incredulità.

"No! Non è possibile!! Sconfitti da un'inutile feccia di ragazzini?!? No!", gridò mentre la sfera lo colpiva in pieno generando poi una forte esplosione.

Il gruppo fece appena in tempo a scansarsi per poi gettarsi a terra. Quando il fumo si dileguò di Ichiru non ne era rimasta alcuna traccia. Era stato sconfitto una volta per tutte. Si rialzarono a fatica, ancora increduli. Ce l'avevano fatta sul serio. Insieme avevano di nuovo trionfato di nuovo contro le tenebre.

 

 


Angolo dell'Autrice

Salve gente! Rieccomi qua.

A mio rischio e pericolo ecco il nuovo capitolo di Jamila, e so già che riceverà delle critiche mooolto pesanti per molti aspetti. O voi che lo leggerete, siate clementi con questa povera anima in pena, ve lo chiedo in ginocchio. Detto questo non ho altro da dire, buona lettura!

Ringrazio i miei seguaci per le loro recensioni molto costruttive e chi legge e basta. A presto!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

 

 

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Capitolo 45
*** Capitolo 45 - Shyra ***


Capitolo 45: Shyra

Fecero per tirare un sospiro di sollievo quando all'improvviso si addensò una profonda oscurità che poco a poco si amalgamò, dando forma a una figura di un bambino vestito di una semplice tunica nera, il viso aveva un che di angelico, ricci capelli color caramello, iridi di ghiaccio e carnagione color pesca con qualche leggera efelide. La sua aurea oscura faceva tremare il terreno. Dopo essere apparso si guardò attorno con nonchalance e scosse la testa.

"Ah, me lo aspettavo che quel buono a nulla di Ichiru non fosse stato all'altezza del compito assegnatogli. Gli avevo chiesto semplicemente di conquistare Konoha per me e invece si è fatto sconfiggere da un'inutile feccia di bambocci. Immagino quindi che toccherà a me fare il lavoro sporco, che rottura.", borbottò tra se e se, facendo qualche passo.

Jamila e i suoi compagni avevano sentito ogni cosa ed erano rimasti piuttosto sconcertati a quella scoperta non poco sconvolgente. Si conoscevano? E Ichiru era stato pure al suo servizio?

Fu uno shock abbastanza generale da cui fu difficile riprendersi. Poco dopo la rossa allora si fece avanti, affiancata da Naruto.

"Che intendi dire? Quindi Ichiru era al tuo servizio?", chiese la ragazza, mettendosi sulla difensiva.

Lui allora la guardò con fare stranamente tranquillo e addirittura sorrise

"Però, che arguta ... comunque si, era al mio servizio. Diciamo che ci siamo conosciuti poco dopo la morte di suo fratello Ideki, era davvero disperato poverino, così decisi di tendergli una mano dato che entrambi condividevamo lo stesso obbiettivo, ossia distruggere sia te che Konoha. Quindi ci siamo alleati e allora iniziai ad usarlo per i miei scopi, ma lui è stato troppo stupido per rendersene conto visto che non è riuscito a fare quello che gli ho chiesto. Io non amo sporcarmi le mani ... ma a quanto pare stavolta dovrò finire il suo lavoro.", raccontò.

"E chi saresti di grazia?", domandò Naruto, lo sguardo serio.

Il bambino allora spalancò le braccia per poi parlare.

"Il mio nome è Shyra e voi feccia di Konoha perirete per mano mia come meritate!", gridò, gli occhi iniettati di sangue, intrisi di puro odio.

Jamila e Naruto allora si fecero avanti con aria di sfida.

"Tu non farai proprio un bel niente, prima dovrai vedertela con noi!", esclamarono in coro, entrando in Modalità Bijuu.

Shyra dal canto suo ghignò. Andò quindi in mezzo agli alberi, tese le mani e all'improvviso l'energia vitale di ogni albero iniziò a fluire dentro di lui. Quando terminò, della radura non restava nient'altro che un ammasso nero e morto, come se la loro energia fosse stata letteralmente assorbita. A quella vista sgranarono gli occhi, increduli, non avevano mai visto una simile abilità prima d'ora, ma questo non li fece arretrare. Quel pazzo doveva essere fermato prima che fosse stato troppo tardi. Jamila e Naruto si guardarono con sguardo d'intesa, infine si prepararono ad attaccare, pronti a tutto per difendere la Foglia da una nuova e terribile minaccia

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! Sono tornata! In questo capitolino ecco che compare Shyra, il vero cattivo della storia ... speriamo che vada bene, almeno questo. Riusciranno Jamila e Naruto a sconfiggerlo? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. La storia sta per volgere finalmente al termine.

Ringrazio KnightofFire, TotalEclipseOfTheHeart e KakashinoSharingan per i loro consigli e le loro recensioni. Detto questo ... alla prossima!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

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Capitolo 46
*** Capitolo 46 - Una Svolta Inaspettata ***


Capitolo 46: Una Svolta Inaspettata

Con quel pensiero diedero inizio allo scontro, uno scontro che avrebbe determinato una volta per tutte il destino di Konoha, esattamente come quattro anni fa contro Ideki. Ma ora il pericolo era di gran lunga peggiore. Non appena Shyra ebbe finito la sua opera, si guardò attorno con fare compiaciuto e spalancò le braccia in un'agghiacciante risata.

"Ah ma non è magnifico?!? Con questo potere sono praticamente imbattibile! E sapete chi dovrei ringraziare?!? Il grande Orochimaru, il mio mentore e idolo che voi viscida feccia avete corrotto e per questo non ti perdonerò mai Konoha!", gridò, per poi rigettare l'energia assorbita sotto forma di plasma che iniziò a falciare l'esercito nemico senza alcuna pietà.

Naruto e Jamila fecero appena in tempo a scansarsi poco prima che un tentacolo li colpisse in pieno. Lo scontro era appena iniziato ma avevano già ben chiara la situazione: il loro nemico era una vera e propria macchina di morte, poichè qualunque cosa toccasse periva sotto il suo tocco e l'energia risucchiata veniva rigettata sotto forma di plasma distruttivo era inarrestabile e ogni volta che provavano ad attaccarlo a distanza con i loro attacchi, lui li respingeva senza il minimo sforzo e quei pochi che andavano a segno non lo scalfivano nemmeno. Ogni loro sforzo di avvicinarsi era pressochè inutile poichè la sua era un'abilità a doppio taglio. Jamila in più era quella messa peggio dato che dallo scontro con Ichiru non aveva ancora completamente recuperato le energie. Il dolore delle ferite subite stava suo malgrado tornando a farsi sentire nonostante le cure di Rayal. Ogni volta che Shyra attaccava i suoi movimenti diventavano sempre più lenti. All'improvviso però un tentacolo la colpì in pieno, troppo veloce perchè riuscisse a schivarlo e la scaraventò contro un albero. L'impatto fu talmente violento che cadde a terra tutta dolorante. Naruto allora accorse subito in suo aiuto, prendendola tra le braccia. Jamila nel vederlo sorrise.

"Ah ... sono sempre la solita imprudente eh?", mormorò con un filo di voce.

"Già, su questo non sei affatto cambiata, testona, potevi dirmelo che non eri in grado di combattere accidenti.", replicò l'Uzumaki, serio.

"Lo so ... ma non potevo di certo tirarmi indietro ... Konoha ha bisogno di entrambi e poi ... non posso arrendermi proprio ora ... altrimenti il sacrificio di coloro che amo ... sarà stato del tutto vano.", replicò, mentre il chakra di Mistfire l'avvolgeva.

A quella frase Naruto sorrise.

"Se la metti così ... allora lascia che ti aiuti.", mormorò, facendo fluire il chakra di Kurama dentro di lei.

Subito allora si sentì rinvigorita di nuova energia e le ferite si rimarginarono. Jamila allora lo guardò con gratitudine.

"Grazie, ci voleva proprio ... e ora andiamo a dargli una bella lezione"

Naruto annuì e si prepararono nuovamente ad attaccare. La battaglia riprese senza esclusione di colpi. Ad un certo punto però i due ninja lo fronteggiarono.

"Dì un po', cosa ti lega a Orochimaru a tal punto?", chiese Naruto, evitando un attacco.

"Volete proprio saperlo? Ebbene ve lo dirò: un tempo io vivevo a Konoha, strano ma vero, io però al contrario degli altri ninja non vedevo di buon occhio la politica pacifica del Villaggio, poichè pensavo che dovevamo fare come quelli della Nebbia per addestrare i giovani, così me ne andai.", iniziò.

"Fammi indovinare, poi incontrasti per caso Orochimaru con cui hai instaurato un forte legame dovuto agli stessi modi di pensare giusto?", replicò invece Jamila, schivando un altro attacco.

Aveva sentito parlare di Orochimaru e i suoi folli metodi le fecero accaponare la pelle. Quel pazzo era capace di tutto, nonostante però fosse stato comunque un genio e uno dei Sannin.

"Hai la mente acuta ragazzina, comunque si, era il mio mentore e il mio idolo, la mia ragione di vita! Fu grazie a lui che diventai quello che sono ora ... ma poi quando ha messo da parte la sua voglia di vendetta ne sono rimasto profondamente deluso, voi avevate distrutto il mio mito rovinando così così la mia unica ragione di esistere! E per questo non vi perdonero mai inutile feccia!", gridò, assorbendo nuovamente l'energia, stavolta dai ninja che erano intervenuti per bloccarlo, rendendoli ammassi neri e ammuffiti e poi la rigettò nuovamente fuori con forza rinnovata.

"I tuoi ragionamenti sono del tutto sbagliati Shyra, è stato lui a scegliere, Konoha non c'entra un bel niente!", fece Naruto di rimando per poi attaccarlo.

In quel momento però Shyra riuscì a toccarlo, prendendolo per il polso. Fu un attimo. Improvvisamente sentì le sue energie scemare, come se la sua stessa vita e il suo stesso chakra stessero venendo prosciugati. Il cuore li batteva a mille e poco a poco sentì le sue forze venirgli meno. All'improvviso però un potentissimo Kasaishuriken colpì Shyra in pieno e lo scaraventò con violenza contro un albero. Naruto allora cadde a terra esanime. Jamila allora corse dal compagno per aiutarlo ma in quel preciso istante Shyra le fu dietro e la trafisse al fianco con un tentacolo per poi afferrarla per il collo e assorbirgli a sua volta l'energia.

"Dimmi ragazzina insolente, che cosa ti spinge a combattere mmmh?", chiese con nonchalance.

"Vuoi davvero saperlo?!? Bene ... te lo dirò! Sono coloro che amo che mi spingono a continuare a ... a lottare! Loro credono in ... in me e io non posso deluderli! Vorrei poter regalare loro un ... un mondo migliore ... senza più guerre, dolore o sofferenza ... un mondo di pace e armonia! Hanno sofferto troppo per colpa tua e ... e di questa inutile guerra che tu ... tu hai causato e io ... io li devo proteggere! Devo combattere per coloro che amo...questo mi spinge a non arrendermi ... Shyra!", disse con voce tremante mentre la sua energia veniva risucchiata.

"I tuoi ideali sono mediocri e stupidi! Rassegnati, per te è ...!

Le parole gli morirono in gola non appena vide la figura di Orochimaru che lo sovrastava con sguardo serio dietro la ragazza Sgranò gli occhi che poco a poco si riempirono di lacrime.

"Padrone ... io ... io", iniziò.

"Questa ragazzina ha ragione Shyra, è finita, placa la tua ira, non c'è più alcun motvo di combattere.", fece il Sannin di rimando.

"Ma loro ... loro ti hanno corrotto, eravate il mio mito, ma per colpa loro non avete più seguito la via della vendetta ... sono rimasto talmente deluso che ho voluto portare avanti quello che avete lasciato in sospeso ...", replicò Shyra, in preda alla disperazione.

Orochimaru scosse la testa.

"Questo è quello che credi tu, ma la verità è un'altra. Sono stato io a scegliere di stare dalla loro parte e poi è stato anche grazie al mio intervento che hanno vinto la Quarta Guerra. Kabuto era un pazzo, voleva il mio potere, voleva essere come me, era troppo ambizioso. Alla fine mi sono schierato dalla parte di Konoha per fermarlo, nessuna corruzione" spiegò il Sannin, serio, per poi fare una pausa e riprendere "Hai scatenato questa inutile guerra per niente, ma ora hai la possibilità di redimerti, continuare a combattere è inutile"

Nel sentire quella frase sgranò gli occhi, sconvolto. Era finita, aveva perso e tutto quello che aveva fatto era stato totalmente inutile. No, non poteva accettarlo, era davvero troppo. Iniziò a urlare al cielo, sfogando tutta la sua rabbia e la sua frustrazione. Infine guardò il suo mentore, un'espressione folle in viso.

"Ormai non ho più motivo per vivere ... uccidetemi, la morte è la punizione che merito ... vi supplico, uccidetemi"

Orochimaru però scosse la testa.

"No non lo farò, voglio darti un'altra possibilità al mio fianco e poi ... sei troppo prezioso per sprecare la tua vita.", rispose infine con un ghigno.

Shyra spalancò gli occhi con fare sorpreso.

"Davvero mi rivolete al vostro fianco?", chiese.

"Perchè no, non sarebbe male avere un compagno di viaggio.", rispose il Sannin.

"Allora ... accetto, pur di seguirvi.", fece l'altro di rimando.

Orochimaru annuì e poi i due scomparvero in un turbine di vento. Jamila aveva guardato per tutto il tempo la scena. Infine crollò priva di sensi tra le sue braccia forti e sicure. Era davvero finita.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! Eccomi qua!

Come ho detto nel titolo questo capitolo ha una svolta del tutto inaspettata. E' stato complicato descrivere l'abilità del cattivo ma spero di esserci riuscita. Chi lo avrebbe mai detto che Shyra alla fine si sarebbe redimesso? Si lo so, non è la prima volta che lo faccio, ma sennò sarebbe stato uguale a Ideki e stavolta ho voluto optare per la redenzione. Ho fatto apparire Orochimaru giusto per l'occasione, spero che non l'abbia fatto da schifo, ma che sia azzeccato. Tutti alla fine finiscono per adorarlo come un dio in Naruto. Comunque spero di aver reso l'idea. Questo era il penultimo capitolo, la storia si avvia alla conclusione!

Ringrazio TotalEclipseOfTheHeart e KakashinoSharingan per i loro consigli e le loro recensioni e ovviamente chi legge e basta! Detto questo alla prossima avventura!

Saluti EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

 

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Capitolo 47
*** Capitolo 47 - L'inizio di una nuova era ***


Capitolo 47: L'Inizio di una nuova era

Silenzio, solo silenzio, questa fu la prima cosa che udì. Aprì lentamente gli occhi per poi guardarsi attorno. Sospirò nel trovarsi nuovamente in ospedale, un luogo che aveva sempre odiato. Provò a muoversi ma un capogiro la costrinse a rimanere immobile. Il corpo era mezzo fasciato. Si sforzò di ricordare quello che era successo ma la mente era tutta annebbiata. Dalla finestra entrava una luce soffusa, quanto bastva per illuminare la stanza. Sospirò nel notare che era sola. Ma lo fu per poco poichè in quel preciso momento fecero il loro ingresso Sakura e Tsunade. Avevano l'aria molto stanca e qualche ammaccatura ma fu sollevata nel vedere che stavano bene. Sorrise.

"Ciao ragazze.", salutò con voce roca.

"Ciao Jam, è un sollievo vederti sveglia, ci hai fatto preoccupare parecchio.", rispose l'Haruno.

La ragazza la guardò con fare perplesso, ma fu Tsunade a rispondere.

"Hai dormito per quasi due settimane, sei arrivata in condizioni gravissime quando ti hanno portata qui.", spiegò.

"Come ti senti?", chiese Sakura poco dopo, sedendosi ai piedi del letto.

"Mmmmh ... come se fossi morta per davvero ... l'ultima cosa che ricordo era Shyra che andava via con Orochimaru ... poi più niente.", rispose con voce flebile.

"Dopo che sei svenuta il nemico non avendo più una guida si è ritirato dando a noi la vittoria.", rispose Sakura, sorridendo.

Jamila essendo affaticata si limitò a sorridere. Poco più tardi venne lasciata sola per riposare. Nel pomeriggio vennero a farle visita Kiba con i suoi amici, anche loro piuttosto ammaccati, soprattutto Naruto che era pure in carozzina, ma stavano comunque bene.

"Anche voi qui eh?", esordì lei con un lieve sorriso.

"Già, siamo qui anche noi tutti interi, tu come stai Jam?", chiese Rayal, sorridendo.

"Ora che vi vedo sto molto meglio grazie, oggi ho saputo della nostra vittoria.", rispose l'altra.

"Si, alla fine ce l'abbiamo fatta.", fece Ren, entusiasta.

"Quindi ... è davvero finita?", chiese Jamila, gli occhi velati.

Kiba allora le fu vicino.

"Si, ora è finita finalmente.", sussurrò con un caldo sorriso.

A quella frase non riuscì a trattenersi e scoppiò in un pianto liberatorio. Ora poteva vivere in pace per davvero, libera di vivere la sua vita al meglio senza più ostacoli. I suoi compagni allora la circondarono in un abbraccio di gruppo, felici pure loro.

Nei giorni seguenti ci furono i saluti e gli alleati poterono tornare a casa. Avevano subito perdite considerevoli, segno che la battaglia era stata davvero molto dura e difficile, meno della Quarta Guerra, ma comunque ostica. Konoha però come sempre si risollevò al meglio, i morti vennero seppelliti e compianti, ma dopo tutti i funerali, seppe risollevarsi al meglio e a guardare avanti. Per festeggiare quindi la vittoria ci furono festeggiamenti per un'intera settimana per dimenticare le ferite subite durante il conflitto. Jamila e i suoi amici, che si erano perfettamente ripresi, si divertirono un mondo, godendosi appieno la festa, tra canti, balli e risate, e il ramen di certo non mancava per farsene una bella scorpacciata. L'ultima notte di festeggiamenti decisero di riunirsi sulla rupe dei Kage poco prima dell'alba.

"Ora che è finita per davvero potremo finalmente goderci un po' di pace non credete?", esordì Rayal, entusiasta.

"Si, ora potremo farlo come si deve, ma solo il domani potrà dirci cosa ci riserverà il futuro.", rispose Jamila, guardando verso l'orizzonte.

I primi raggi del sole illuminarono timidamente il cielo e i loro volti sorrisero, per poi salutare l'alba, l'alba di una nuova era.

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve gente! E siamo inifine giunti all'ultimo capitolino. Spero con tutto il cuore che sia di vostro gradimento.

Ringrazio TotalEclipseOfTheHeart, KakashinoSharingan e KnightofFire per il loro sostegno e le loro recensioni.

Saluti EragonForever (Capitolo revisionato)

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Capitolo 48
*** Capitolo 48 - Epilogo ***


Capitolo 48: Epilogo

Era una mattina soleggiata e l'aria profumava già di primavera che ormai stava alle porte. Jamila quel giorno si era svegliata con il sorriso sulle labbra nel vedere il piccolo Jamir sul suo ventre che la chiamava e rideva. Lui era tutto sua madre e poi ecco che arrivò Selena che saltò sul lettone. Lei invece assomigliava molto al padre, tranne per gli occhi azzurri.

"Dai dai, Ryujin e Hikaru ci aspettano per giocare, sveglia sveglia sveglia!", esclamò la piccola.

Kiba guardò la figlia con affetto e le accarezzò la testa.

"Si si, ora arriviamo.", rispose.

I due bambini allora uscirono, Jamir leggermente traballante sulle gambette. Quando furono soli lui baciò la moglie con affetto, stringendola forte al suo petto. Lei lo guardò con sguardo passionale per poi ricambiare il bacio. Infine si alzarono e dopo una buona colazione uscirono, andando incontro ai loro amici Ren e Rayal in compagnia dei figlioletti, Ryujin, tutto suo padre e Hikaru, uguale alla madre. Poi il gruppo uscì fuori dal Villaggio per andare in un campo. I genitori guardavano i più grandi giocare mentre le madri tenevano i più piccoli tra le braccia, ancora piccoli per correre liberamente. Poco dopo, nel vedere i figli che giocavano spensierati i loro sguardi si fecero nostalgici.

"Ah, certo che ne sono cambiate di cose eh ragazzi?", esordì Jamila con un sospiro.

"Già, 12 anni, 12 anni di pace e tranquillità, chi lo avrebbe mai detto? Ora abbiamo dei figli e entrambi siamo una famiglia, questo è davvero un bellissimo presente.", rispose Ren, stringendo la moglie a se.

"Sono pienamente d'accordo.", fece Rayal di rimando, con un caldo sorriso.

"Si, davvero un magnifico presente.", fece l'Inuzuka, cingendo Jamila alla vita e lei sorrise, stringendosi a lui.

"Si, davvero un luminoso presente"

 

 

Angolo dell'Autrice

Hola! Eccomi di ritorno! Bello l'epilogo eh? Mi sono divertita tantissimo a scriverlo!

Siamo giunti alla fine di questa fantastica storia che mi ha accompagnato per quasi due anni, una storia che mi ha fatto sudare, e molto anche, ma sono felicissima di averla scritta. JAMILA potrebbe essere una delle mie migliori storie a parer mio. E' stata davvero molto dura, ma ne è valsa la pena. E ora passiamo ai ringraziamenti.

Un ringraziamento speciale va alle mie due migliori amiche TotalEclipseOfTheHeart e KakashinoSharingan, senza le quali questa storia non sarebbe mai venuta alla luce, devo a loro tutto quanto, mi hanno sostenuta nel modo migliore e grazie al loro appoggio, ai loro consigli, alle loro idee e le loro recensioni, Jamila si è evoluta in un modo a dir poco incredibile. Vi adoro ragazze e grazie per avermi sopportato. Vi consiglio caldamente le loro storie perchè sono bellissime!

Poi ringrazio anche AkaneChan95, KnightofFire e Eco e tutti gli altri miei seguaci per le loro recensioni e il loro sostegno e tutti i miei lettori. Un grazie di cuore per il vostro appoggio. Vi adoro tutti. E con questo vi saluto ma tranquilli, molto presto tornerò con una nuova storia, parola mia. Grazie a tutti per tutto quanto e alla prossima!

Un grosso bacio la vostra EragonForever! (Capitolo leggermente revisionato)

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