Da uno scontro nasce .......

di lele06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                    Capitolo 1
Era il primo settembre e da un treno appena giunto alla stazione di Tokyo scese una ragazza, con capelli corvino e occhi bianco perla, la quale si era appena diplomata in un liceo di Hiroshima. Si era trasferita a Tokyo per frequentare un’importante università di letteratura, in quanto il suo sogno era quello di diventare un’insegnante. Appena uscì dalla stazione, poté constatare la differente temperatura tra le due città e la differente qualità dell’aria. Appena fece il primo passo per dirigersi verso casa dell’amica di famiglia, che l’avrebbe ospitata fino a quando non avrebbe trovato un monolocale economico e un lavoro part-time.
Appena fece il primo passo per andare alla fermata dell’autobus, si trovò all’improvviso a terra. Quando riaprì gli occhi, non aveva ancora capito il motivo della caduta, vide un ragazza, dai capelli biondi e occhi azzurri, inginocchiata di fronte a lei
< Stai bene?  > chiese preoccupato, porgendo la mano per aiutare la ragazza ad alzarsi
< Si, grazie > rispose accettando l’aiuto del ragazzo
< Scusami tanto. Mentre correvo stavo guardando un attimo il telefonino e non ti ho visto > affermò il giovane, con il volto dispiaciuto
< Non ti preoccupare > disse la ragazza, che guardando il volto dispiaciuto del ragazzo, provò tenerezza verso di lui come quando un bambino fa una cosa che non deve essere fatta, ma mentre lo sgridi fa la faccia dispiaciuta e tu fai finta che il bambino non avesse fatto niente.
< Per farmi perdonare, cosa posso fare? > domandò il ragazzo
< Niente. Ti ho già detto che non fa niente > rispose < Piuttosto, non stavi andando di fretta! > fecce notare la ragazza. Sentendo ciò il ragazzo guardò l’orologio al polso e appena vede l’orario iniziò a sbiancare
< Ho ancora cinque minuti per arrivare in tempo > affermò < Scusami ma devo andare > continuò salutando con un gesto di mano e salutando. La ragazza ricambiò il saluto e rimase sorpresa dal sorriso del ragazzo. Appena aveva visto il sorriso del giovane, il suo cuore aveva perso un battito. Constatò che era il più bel sorriso che avesse mai visto.
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Quando la figura del ragazzo scomparì alla vista della ragazza, quest’ultima si incamminò verso la fermata dell’autobus pensando che a Tokyo avrebbe conosciute molte persone.  Dopo un’ora di autobus, la ragazza scese alla fermata prestabilita e si diresse verso casa dell’amica di famiglia. Arrivata lì, una bella villetta, né grande né piccola, con il cancello in legno e un piccolo giardino davanti alla casa. Bussò il citofono, dal quale uscì una voce da bambina
< Chi è? > chiese
< Sono Hinata > rispose la ragazza.
Appena disse il suo nome, il suo nome il cancello si aprì e dalla porta principale sbucò una piccola bambina, che quando vide Hinata intenta a chiudere il portoncino, iniziò a correre verso di lei. Hinata all’improvviso si sentì le gambe leggermente pesanti. Abbassando lo sguardo, capì subito il motivo di ciò
< Mirai > disse, guardando verso la bambina < Come stai? > chiese Hinata
< Sto bene > rispose sorridendo, mentre Hinata gli accarezzava i capelli
< Finalmente sei arrivata > affermò una figura vicino la porta d’ingresso
< Kurnai > disse la ragazza, volgendo lo sguardo verso la sua ex insegnante privata.
Prese Mirai in braccio e si diresse verso di lei. Una volta raggiunta, fece scendere la bambina e subito abbracciò Kurenai, che ricambiò il saluto
< Sei davvero cresciuta > affermò Kurenai, una volta sciolto l’abbraccio < In tutti i sensi > continuò indicando il petto della ragazza
< C-cosa dici > disse Hinata balbettando e con le gote leggermente arrossate.
Vedendo quella scena, Kurenai capì che fortunatamente Hinata non era cambiata, era rimasta la dolce ragazza di sempre
< Dai entriamo, che ti faccio vedere la tua stanza > affermò la donna.
Tutti e tre entrarono e si diressero al piano superiore, dove si trovava un lungo corridoio con due porte ad entrambi i lati. Si diressero verso l’ultima porta sul lato destro e appena Kurenai l’aprì, la ragazza vide che era una stanza enorme, con un letto matrimoniale al centro, un grane armadio sul lato sinistro della stanza, un specchio vicino al letto e una scrivania sul lato destro della stanza.
< Grazie ancora per potermi ospitare > si affrettò a dire Hinata
< Nessun problema. Per me puoi rimanere qui, invece di trovarti un monolocale > disse Kurenai
< Non voglio crearti troppo disturbo e poi voglio iniziare ad essere indipendente > affermò Hinata, guardandola negli occhi.
Guardandola gli occhi della ragazza, Kurenai capì la determinazione di Hinata e non poté far niente per farla desistere. Pensò che era diventata un po’ più forte di prima.
< Verrai a trovarci? > chiese Mirai, abbassando il capo imbronciato. Lei voleva che la ragazza rimanesse a casa loro
< Certo > affermò accarezzandogli i capelli. Sentendo ciò la bambina alzò il capo e gli regalò un grande sorriso. Vedendo questo ad Hinata venne in mente il sorriso del ragazzo che l’aveva urtata alla stazione ed il suo cuore perse un battito.
< In cucina c’è un giornale, così puoi iniziare a vedere qualche offerta di lavoro > fece notare Kurenai.
Sentendo ciò la ragazza si riprese da quel pensiero
< Certo > affermò e dopo aver posato la valigia in camera, scesero in cucina
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Giunti in cucina, Hinata si sedette e iniziò a sfogliare il giornale mentre Kurenai iniziò a fare il thè. Mentre sfogliava il giornale per individuare la pagine dove stavano indicate le offerti di lavoro
< Assume non c’è? > chiese, continuando a guardare il giornale
< Sta in viaggio di lavoro. È partito una settimana fa, dovrebbe tornare tra due giorni > rispose Kurenai, sedendosi a tavola
< Hai trovato qualcosa di interessante? > domandò , volgendo lo sguardo verso Hinata
< Credo di sì. Oggi pomeriggio andrò a chiedere > rispose la ragazza, alzando lo sguardo del giornale
Dopo aver preso il thè, Hinata si recò in stanza per svuotare la valigia e sistemare i vestiti nell’armadio. Appena finì di sistemare l’ultimo maglione, Mirai apparì all’ingresso della stanza
< È pronto > affermò
< Ok, adesso vengo > disse la ragazza, che si avvicinò vicino la bambina, la prese per mano e insieme andarono in cucina.
Appena vide che erano le cinque, Hinata decise di andare a lavarsi per poi andare a chiedere informazioni, in merito al lavoro che aveva visto sul giornale. La doccia non durò molto, il problema fu asciugarsi i capelli, che erano molto lunghi. Dopo fatto ciò uscì di casa e si recò alla fermata dell’autobus.
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Arrivata vicino al bar, restò qualche minuto fuori ad osservalo. L’insegna, con su scritto il nome del bar, era enorme. Dando un’occhiata all’interno, constatò che anche dentro il bar era grande. Decise di entrare, e quando fu all’interno del bar
< Ma tu sei la ragazza di questa mattina > urlò, sorpreso, una voce maschile.
Hinata sentendo quelle parole, si girò verso la fonte del suono e quando vide il ragazza di quella mattina rimase a bocca aperta. Non solo dalla sorpresa ma anche dal fatto che con la divisa del bar era davvero molto carino.
< C-ciao > disse balbettando, verso il ragazzo, il quale si stava massaggiando la testa, in quanto la ragazza vicino a lui, gli aveva dato un pugni
< È questo il modo di rivolgersi vicino a un cliente > affermò una ragazza dai capelli rosa < Scusalo, questo ragazzo è un po’ indisciplinato > continuò sorridendo
< Sei tu che sei indisciplinata. Non si danno i pugni in testa alle persone > affermò il ragazzo, continuando a massaggiarsi la parte lesa, mettendo il broncio
< Tu sei un’eccezione e poi in quella testa c’è solo aria > disse la ragazza
< Mentre nella tua c’è solo cacca > affermò il ragazzo sorridendo, facendo sorridere anche Hinata, che coprì il sorriso che gli era sorto spontaneo con una mano
< Per caso ne vuoi un altro? > chiese la ragazza, già pronta a scagliare un altro pungo sul ragazza, il quale spaventato dalla proposta, scosse il capo
< Vuoi un tavolo per una persona? > chiese la ragazza, rivolgendosi ad Hinata
< No grazie. Sono venuta per il colloquio di lavoro > rispose
< Allora aspetta un attimo che vado a chiamare il proprietario > affermò la ragazza
Dopo cinque minuti, la ragazza si presentò insieme ad un’altra persona
< Ciao. Mi ha detto Sakura che sei venuta per la proposta di lavoro > disse
< Si > affermò Hinata
< Ok. Vieni con me > dichiarò, girandosi ed iniziando a camminare
Si diressero verso un ufficio e una volta sedute
< Piacere di conoscerti, sono Temari > affermò
< Piacere mio, sono Chinata Hyuga > disse, iniziando a sentire un po’ di ansia. Più la guardava e più le incuteva timore
< Hai già avuto esperienze lavorative? > chiese Temari , poggiando i gomiti sulla scrivania e avvicinando il capo verso la ragazza
< Si, solo come babysitter > rispose, allontanando di poco la sedia
< Capito > disse Temari, poggiando la schiena sulla spalliera della sedia
< Per cosa ti servono i soldi > domandò, volgendo lo sguardo su dei fogli sulla scrivania
< Per mantenermi, visto che vado all’università > rispose Hinata
< Ok, ho capito. Inizialmente sarai l’addetta alla lavastoviglie ed aiuterai dietro il bancone > affermò < Domani vieni verso le quattro che ti presento le altre persone che lavorano in questo bar > continuò
< Grazie > affermò Hinata
 
 
Note autore:
Eccomi con la seconda storia. Spero che questo primo capitolo abbia attirato la vostra attenzione. Cosa ne pensate del capitolo ?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.
                                                                                                                             
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                                Capitolo 2
Il giorno dopo Hinata si recò al bar cinque minuti prima dell’orario prestabilito il girono prima. Appena entrò
< Vedo che sei puntuale > fece notare Temari dietro al bancone < Siediti un attimo, che vado a chiamare gli altri > continuò, indicando una sedia.
Hinata sedutasi sulla sedia , si guardò un po’ in torno e constatò che a quell’ora non c’era nessuna al bar, ma che questo non era molto piccolo. Dopo cinque minuti, vide arrivare Temari, dietro alla quale c’erano due persone: un ragazzo con capelli neri e occhi del medesimo colore e una ragazza con capelli rosa, la stessa del giorno prima che colpì il ragazzo l’aveva urtata alla stazione, con in mano una maglia nera.
Appena si avvicinarono, il ragazzo e la ragazza si misero di fianco a Temari
< Loro sono Assume Uchiha e Sakura Haruno > disse, indicandoli
< Piacere sono Chinata Hyuga > affermò
< Manca solo quella testa quadra di Naruto > fece notare Sakura < è il ragazzo che ieri ha urlato quando ti ha vista > continuò, vedendo la faccia interrogativa che aveva fatto Hinata. Quest’ultima, infatti, non sapeva ancora il nome di quel ragazzo.
< Tra poco arriverà > disse Temari < Sakura sai già cosa fare quando arriva > aggiunse
< Me la vedo io > affermò Sakura, iniziando a scrocchiare le dita. Vedendo quello, Chinata iniziò a preoccuparsi per la salute del ragazzo.
Verso le quattro e cinque, la porta del locale si spalancò e da essa apparì la figura di Naruto, che una volta entrato
< Scusate per il ritardo > disse con il fiatone. Sakura si avvicinò vicino il ragazzo, che stava prendendo fiato visto che era venuto di corsa e una volta avvicinatasi gli diede due pugni in testa
< Per cosa erano questi? > chiese Naruto, sconvolto dall’aver ricevuto quei due pugni, massaggiandosi la parte lesa
< È perché sei in ritardo. Ieri ti avevamo anche avvertito di non fare tardi, in quanto c’era la nuova arrivata > affermò Sakura. Sentendo ciò, il ragazzo si guardò in torno ed individuò vicino a Temeri una ragazza, dai capelli corvino e occhi bianchi come la luna con un davanzale enorme. Pensò che era davvero una bella ragazza
< Lui è Naruto Uzumaki > affermò Temari indicandolo
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga > disse la ragazza, guardando verso il ragazzo, il quale ricambiò il suo sguardo. Quando incrociò i suoi occhi in quelli azzurri di lui, il suo cuore perse un battito. Sembrava che poteva specchiarsi in quegli occhi.
< Naruto, visto che Hinata sta dietro al bancone con te, dopo fagli vedere il magazzino > affermò Temari
< Agli ordini > disse il ragazza, andandosi a cambiare.
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Dopo essersi cambiati, Naruto e Hinata si misero dietro al bancone dove il ragazzo gli fece vedere cosa doveva fare, mentre Sasuke e Sakura restarono in sala aspettando l’arrivo dei clienti. Dopo una mezz’oretta
< Devo andare a prendere delle cose nel magazzino. Vuoi venire con me? > chiese Naruto, volgendo lo sguardo verso Hinata, la quale acconsentì alla richiesta del ragazzo. Uscirono dal bancone ed andarono verso una porta, che una volta aperta mostrava delle scale che portavano nel magazzino. Scese tutte le scale, Nasuto accese la luce ed Hinata notò che il magazzino era molto grande e ben fornito.
< Mentre io prendo le buste di caffe, puoi prendere i bicchieri di plastica? > domandò il ragazzo, indicando la posizione dei bicchieri
< Certo > disse Hinata
< Ti conviene prendere lo scaletto, altrimenti non ci arrivi > affermò il ragazzo.
Hinata, si guardò in torno individuò uno sgabello di legno. L’ho preso e lo portò vicino allo scaffale indicatogli da Nasuto. Salì sul primo scalino e allungò la mano, ma constatò di non arrivarci, allora salì anche il secondo scalino e allungò la mano, ma neanche così riuscì ad arrivarci. Allora salì sulle punte e si allungò, facendo così però lo scaletto iniziò a muoversi e all’improvviso perse l’equilibrio.
Quando riaprì gli occhi, in quanto li aveva chiusi per lo spavento, notò che non si era fatta male. Ma quando mise la mano a terra, non toccò il pavimento, invece tocco una gamba. Volto lo sguardo dietro di lei e vide il volto di Naruto, il quale la stava guardando
< Stai bene? > chiese in modo apprensivo
< Sto bene > affermò la ragazza
< Menomale. Quando ho notato che stavi cadendo, mi sono precipitato verso di te. Credevo che non ci sarei mai arrivato > disse sorridendo. Sentendo quelle parole, Hinata divenne rossa, non solo per le parole appena dette dal ragazzo ma anche perché stava sulle sue gambe
< Grazie mille > disse Hinata, alzandosi e volgendo lo sguardo verso il basso per non far vedere il suo viso risso
< Di niente. E poi mi dovevo far perdonare di quella volta alla stazione > affermò Naruto, alzatosi anche lui, sorridendo
< Ti sei fatto male? > chiese la ragazza preoccupata
< Non ti preoccupare. Quando ero piccolo ho fatto cose più pericolose > affermò il ragazzo. Hinata stava per chiedergli quali ci avesse fatto da piccolo, non sapeva il motivo ma voleva sapere qualcosa i più su Naruto, ma notò che dal gomito destro del ragazzo usciva del sangue. Subito afferrò il braccio
< Cosa c’è? > domandò il ragazzo sorpreso
< Ti sta uscendo del sangue dal gomito > fece notare la ragazza
< Basta mettergli un po’ di acqua e tutto passa > disse Naruto
< Bisogna disinfettarlo con l’acqua ossigenata > affermò Hinata
< NOOOOO > urlò il ragazzo, con lo sguardo spaventato
< Per caso hai paura dell’acqua ossigenata? > chiese Hinata e in risposta il ragazzo scosse il capo  < Allora non c’è nessun problema > fece notare la ragazza, la quale guardò in giro per vedere se c’era una cassetta del pronto soccorso. Una volta trovata, l’aprì e prese un po’ di ovatta, l’acqua ossigenata e un cerotto e si recò verso il ragazzo, che si era seduto.
Sedutasi vicino a lui, aprì l’acqua ossigenata
< Allunga il braccio > ordinò, guardando verso il ragazzo, il quale non poté rifiutare.
Allungato il braccio verso la ragazza, questa prese l’ovatta, che la mise sotto la ferita e fece uscire l’acqua ossigenata dalla bottiglietta. Appena l’acqua ossigenata toccò il piccolo tagliò , Naruto urlò e ritrasse il braccio. Vedendo quella reazione la ragazza iniziò a ridere
< Perché ridi? > domandò il ragazzo, con aria infastidita
< Avevo capito bene che avevi paura dell’acqua ossigenata > rispose continuando a ridere < Potevi anche dirmelo > aggiunse
< Per farmi prendere in giro. Anche io ho una dignità > disse il ragazzo, incrociando le braccia al petto
< Dammi di nuovo il braccio, che ne devo mettere un altro po’. Ti prometto che questa volta non farà male > affermò Hinata, sorridendo.
Naruto fidandosi della ragazza, gli porse il suo braccio. Quando la ragazza prese il braccio, il ragazzo volse lo sguardo verso un’altra direzione e chiuse gli occhi. Ad un certo punto puntò sentì un po’ di bruciore, ma subito la sensazione svanì. Naruto sorpreso da ciò, aprì gli occhi e volse lo sguardo verso Hinata, la quale stava soffiando, con fare materno, sulla ferita. A quella vista il cuore del ragazzo perse un battito.
< Sei pratica di ferite? > chiese curioso il ragazzo, sorpreso da ciò
< È solo perché ho fatto da babysitter > rispose la ragazza, una volta finito di soffiare ed alzando lo sguardo verso il ragazzo < Adesso è a posto > continuò, dopo aver messo il cerotto.
Entrambi salirono le scale per ritornare al bar, ma quando aprirono la porta videro Sakura
< Cosa stavate facendo lì giù? > domandando
< Sono caduta e per evitare che mi facessi male, Naruto ha cercato di attutire la caduta. Facendo questo si è procurato un piccolo taglio. > rispose Hinata
< Adesso capisco il motivo delle urla > affermò la ragazza, iniziando a ridere
< Non c’è niente da ridere > disse Naruto, mettendo il broncio
< Sei proprio una femminuccia > dichiarò Sakura
< Forse questa è solo gelosia. Se ricordo male anche tu il primo giorno sei caduta, ma Sasuke non ti ha cercato di salvare > disse il ragazzo, facendo una linguaccia. A quella vista, Hinata sorrise e pensò che a volte Naruto era proprio uguale a un bambino.
< Adesso ti uccido > affermò Sakura, dando successivamente un pugni talmente tanto forte a Naruto, da farlo cadere. Dopo di ciò, tornò indietro dove trovò Sasuke che stava guardando nella sua direzione
< Ben fatto Sakura > affermò. A quell’affermazione, la ragazza divenne leggermente rossa.
Intanto Hinata si abbassò verso Naruto
< Stai bene? > chiese preoccupata
< Non ti preoccupare. Mi sono abituato ai suoi pugni > rispose sorridendo < Ritorniamo dietro al bancone > continuò, alzandosi.
Hinata lo seguì e pensò che era proprio bello lavorare in quel bar.
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Giunti all’orario di chiusura, i ragazzi chiusero il bar si si incamminarono verso le proprie case. Durante il tragitto
< Dove vivi Hinata? > chiese curiosa Sakura
< Per adesso da un’amica di famiglia > rispose la ragazza
< Se ti va, io sto cercando un’inquilina. Sei interessata? > domandò Sakura
< Certo > rispose Hinata, contenta di aver trovato un posto dove stare.
< Io giro di qua. Ci vediamo domani > affermò Naruto salutando gli altri. Una volta giunti vicino casa, individuò una figura di fronte la porta del suo appartamento. Una volta avvicinatosi
< Cosa ci fai qui? > chiese, sorpreso……
 
 
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il secondo capitolo. Come vi è sembrato?
Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                            Capitolo 3
Quando Naruto arrivò vicino al suo appartamento, notò una figuro vicino la sua porta. Quando queste si girò verso di lui
< Cosa ci fai tu qui? > chiese sorpreso. Non si sarebbe mai aspettato di vedere quella persona fuori dalla sua porta
< Sono veneta a trovarti > rispose sorridente la ragazza, che poggiò a terra il suo baglio e corse ad abbracciare Naruto, che non ricambiò l’abbraccio < Mi sei mancato tanto > aggiunse, continuando ad abbracciare il ragazzo
< Tu non mi sei mancata per niente > affermò il ragazzo < Lasciami, che devo entrare a casa e farmi una doccia > aggiunse
< Se vuoi possiamo fare la doccia insieme > propose la ragazza, provocandolo mettendo in evidenza il suo seno
Naruto ci pensò un po’ su, ma alla fine giunse ad una conclusione
< Direi che non è proprio il caso. Ti sei scordata cosa mi ha fatto Ino? > chiese il ragazzo. La ragazza sentendo quella domando, distolse lo sguardo da Naruto, il quale visto che Ino non rispondeva
< Se non ti ricordi ti rinfresco io la memoria. Mi hai tradito dopo nemmeno un mese che stavamo insieme > affermò il ragazzo
< È stato uno stupido errore > disse la ragazza, riportando lo sguardo, con le lacrime agli occhi, verso il ragazzo
< Un errore ripetuto più volte > fece notare < Non voglio avere più niente a che fare con te > continuò Naruto
< Sai se Sakura ha un posto libero per ospitarmi ? > domandò Ino
< Credo solo per stasera, perché oggi ha trovato un’inquilina > affermò e una volta datogli l’indirizzo di Sakura, aprì la porta del suo appartamento ed entrò. Una volta chiusa poggiò la schiena su di essa e prese dei respiri profondi. La vista di quella persona, gli riportò alla mente brutti ricordi. Quindi decise di buttarsi sotto la doccia, prima di rompere qualcosa in casa.
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Una volta andatasene da casa di Naruto e aver preso un autobus, Ino raggiunse l’appartamento dove viveva Sakura. Salite le scale ed avvicinatosi vicino alla porta, con scritto Haruro, bussò alla porta. Dopo pochi secondi la porta si aprì e Sakura rimase a bocca aperta vedendo la figura di Ino
< Cosa ci fai qui? > chiese sorpresa
< Sono andata da Nasuto per cercare di rimediare, ma lui non ha voluta sapere ragione > disse < Quindi sono venuta da te, per vedere se mi potevi ospitare per qualche giorno > aggiunse Ino, con qualche lacrima che gli scendeva dagli occhi
< Mi dispiace ma non posso aiutarti, ho già trovato una coinquilina > affermò Sakura e sentendo quelle parole, dagli occhi di Ino scesero più lacrime < è inutile che continui a piangere tanto il risultato non cambia > continuò la ragazza.
Udendo quelle parole, Ino si asciugò le lacrime
< Ops , sono stata scoperta > affermò sorridendo
< Non ti avvicinare di nuovo a Naruto altrimenti … > disse Sakura
< Altrimenti cosa ? > chiese Ino, avvicinandosi verso la ragazza dai capelli rosa
< È meglio per te che non lo scopri > rispose, sostenendo lo sguardo della biondina
< Con Sasuke come va? Siete sempre solo amici? > domandò, cercando di stuzzicarla
< Non sono affari tuoi. Ci vediamo > affermò salutandola con un gesto di mano e chiudendo la porta. Appena chiuse la porta, diede un piccolo pugno sulla porta. Aveva ragione lei, con Assume era rimasto tutto identico a prima, non aveva fatto nessun progresso e doveva dare conto anche ad un’altra avversaria. In più doveva fare i conti con la comparsa di Ino, che avrebbe portato solo guai.
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Quando aprì la porta di casa, Hinata fu travolta da Mirai
< Bentornata a casa > affermò tutta contenta
< Sono a casa > disse la ragazza, che una volta alzatasi, prese Mirai in braccio e si diresse in cucina dove trovò una sorpresa. Appena oltrepassò la porta della cucina , trovò il marito di Kurenai alle prese con i fornelli
< Ciao Asuma > esordì sorridendo . Appena sentì quelle parole, il soggetto interessato si voltò verso la direzione del suono
< Bentornata > disse sorridendo.
Posò il cucchiaio e si diresse verso la ragazza ed una volta raggiunta, l’abbraccio. La ragazza ricambiò con piacere l’abbraccio. Era da un po’ che non lo vedeva.
< Certo che sei diventata proprio una bella ragazza > affermò Asuma, una volta sciolto l’abbraccio
< N-non è v-vero proprio > disse la ragazza guardando verso il basso per l’imbarazzo
< Fidati di quello che dico. Se ti serve una mano per allontanare i pretendenti io sono disponibile > affermò battendosi il pugno sul petto
< Anche io, anche io > disse Mirai euforica < Hinata è solo mia > continuò la bambina. Sentendo ciò sia Asuma che Hinata scoppiarono a ridere ed Hinata diede una carezza a Mirai. Voleva davvero bene a quella bambina
< Se è qualcosa ti avviso. Ma non ti preoccupare non ho di questi problemi > affermò un po’ amareggiata
< Stai tranquilla, prima o poi troverai la tua anima gemella > disse, in modo premuroso, Asuma ed Hinata fece cenno di sì con il capo.
< Di cosa parlate? > chiese Kurenai all’ingresso della cucina
< Niente di che > fece notare il marito
< Visto che siete entrambi qui vi devo dare una notizia > disse Hinata < La ragazza con la quale lavoro cerca una coinquilina ed io gli ho detto che cerco un posto dove stare. Quindi mi trasferirò da lei > continuò tutto d’un fiato
< Di già? > chiese, sorpresa, Kurenai
< Non voglio crearvi altro disturbo > affermò la ragazza
< Ma cosa dici. Non crei nessun disturbo > si affrettò a dire Asuma
< Comunque se hai preso questa decisione, noi l’accettiamo > disse Kurenai
< Grazie > disse Hinata
< E quando ti trasferisci? > chiese Asuma
< Devo chiedere conferma, ma penso domani > rispose la ragazza
< Te ne vai già? > domandò Mirai, con il volto triste in procinto di piangere
< Si. Ma non ti preoccupare ti verrò a trovare molto spesso > rispose Hinata, abbassatasi per abbracciare la bambina
< Ok. Non è la fine del mondo. Puoi venire quando vuoi a trovarci. La porta di casa è sempre aperta per te > affermò Asuma < Adesso tutti a mangiare > continuò sorridendo
Una volta finito di mangiare ed aver aiutato Kurenai a sparecchiare e a lavare i piatti, Hinata si recò in bagno per una doccia rilassante. Una volta finita la doccia, andò in camera sua dove si finì di asciugare ed indosso il pigiama, per poi buttarsi sul letto. Allungò la mano sul comodino per prendere il telefonino e cliccò sull’icona dei messaggi
“Sakura per caso disturbo? Volevo chiederti se per te fosse un problema se mi trasferirei domani da te”
Appena inviato il messaggio, posò il telefonino sul letto, ma dopo averlo posato sentì una leggera vibrazione. Quando sbloccò il telefonino, vide che Sakura le aveva risposto
Non hai disturbato per niente. Domani va benissimo. Ci vediamo domani a lavoro”
Dopo aver letto il messaggio , posò il telefonino sul comodino e si addormentò
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La mattina seguente, Hinata la passò a sistemare la valigia ed ad aiutare a sistemare casa insieme a Kurenai. Verso le tre e mezza si recò in bagno per farsi una doccia prima di andare a lavoro. Appena arrivata a lavoro, alle quattro precise, notò Nasuto già dietro il bancone, intendo a sistemare tutto l’occorrente. Fu sorpresa di vederlo già lì. Da come aveva capito, arrivava sempre in ritardo. Pensò che forse aveva deciso di cambiare. Con questo pensiero, si diresse negli spogliatoi per cambiarsi e lasciare la valigia. Una volta cambiata, si diresse verso il bancone
< Buon giorno Naruto > affermò sorridente
< Giorno anche a te > disse il ragazzo, voltandosi verso di lei per poi riportare lo sguardo sul bancone. Quell’atteggiamento le sembrò molto strano. Il giorno prima il ragazzo non la smetteva di parlare, mentre adesso non diceva una parola. Questo le sembrò molto strano.
Fu riportata alla realtà dal suono dei campanellini sulla porta del bar. Diresse lo sguardo verso quella direzione e vide che Sakura aveva un’espressione alquanto sorpresa
< Come mai sei già qui Naruto? > chiese, sorpresa di ciò
< Beh, è normale visto che il turno inizia alle quattro > rispose il ragazzo continuando ad aggiustare gli oggetti sul bancone.
< Non è che per caso oggi viene a fare un temporale? > domandò, guardando il cielo, una volta aperta la porta
< Non ti preoccupare non verrà a piovere. Ho visto il meteo e porta sole > rispose il ragazzo < Solo che non volevo rimanere a casa > continuò
Sentendo quella risposta Sakura capì a cosa era dovuto la puntualità di Naruto e senza aggiungere niente si diresse verso lo spogliatoi per cambiarsi. Hinata, notò che dopo la risposta del ragazza, la ragazza aveva un’espressione preoccupata. Quindi decise di seguirla negli spogliatoi
< Buon giorno Sakura > disse una volta raggiunta negli spogliatoi, spaventando a morte la ragazza
< Giorno anche a te. Mi hai fatto prendere un colpo > affermò Sakura, con la mano ancora sul cuore
< Scusa > disse Hinata dispiaciuta di averla spaventata
< Non ti preoccupare > affermò la ragazza < Vuoi dirmi qualcosa? > chiese, una volta aver indossato la maglia
< Sai per caso cosa è successo a Naruto? > domandò con fare preoccupato
< Mi dispiace, ma non posso dirti niente. È una cosa un po’ delicata > affermò la ragazza, e dopo aver detto ciò uscì dalla spogliatoio mentre Hinata rimase ancora lì a pensare. Uscita dallo spogliatoio si diresse di nuovo dietro al bancone senza dire una parola.
Dopo circa un’ora di silenzio, Hinata rivolse lo sguardo verso Naruto, il quale aveva un’espressine triste
< N-Naruto per caso è successo qualcosa? > chiese balbettando con fare preoccupato
< Niente di niente > si affrettò a dire il diretto interessato, volgendo lo sguardo verso la ragazza < Perché questa domanda? > domandò
< Niente. È che ti vedo distratto > fece notare Hinata
< Forse è perché sono un po’ stanco > affermò il ragazzo
< Ok. Se hai qualche problema però io sono sempre pronta ad ascoltarti > disse Hinata. Sentendo quelle parole, il ragazzo fu sorpreso e felice da ciò
< Grazie > affermò, guardando verso il basso
< Preferisco quando parli e sorridi. Mi metti di buon umore > disse la ragazza, che una volta resasi conta di quello che aveva detto divenne rossa come un pomodoro e per non far notare ciò abbasso la testa. Naruto, rimase ancora più colpito da quelle parole rispetto a quelle di prima. Era la prima volta che qualcuno oltre a sua madre gli aveva detto quelle parole ed inaspettatamente arrossì.
< Ti prego scorda le ultime cose che ho detto > si affrettò a dire Hinata tutta imbarazzata
< Perché dovrei mai farlo ? Sono delle bellissime parole. > disse il ragazzo sorridendo , ed appena vide quel sorriso il cuore di Hinata perse un battito < Adesso mi sentò già meglio > continuò
Dopo ciò, ritornò tutto come il giorno prima . Naruto non la smetteva mai di parlare e così il turno finì molto velocemente.
Appena chiusa la porta del bar, i ragazzo si incamminarono verso la strada di casa e una volta raggiunto il posto dove Naruto doveva girare
< Ci vediamo domani > disse
< A domani > affermarono gli altri salutandosi
Una volta salutati , si incamminò verso case e durante il tragitto pensò che Hinata era davvero una ragazza interessante ed in più era anche carina. A quest’ultimo pensiero il suo cuore perse un battito.
 
Note autore:
Ecco il terzo capitolo. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Ringrazio Kurama09, Simo94,  kureiji13 che hanno aggiunto la storia tra le preferite; ringrazio HappiNessie4Ever che ha aggiunto la storia tra quelle da seguire;
ringrazio  Azul5 e Kurama09 che hanno recensito la storia e a tutti quelli che l’hanno letta.
Alla prossima.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                                              Capitolo 4
Dopo quel girono, Naruto tornò ad essere il ragazzo di sempre, sempre solare e rumoroso. Grazie a questo, per Hinata lavorare al bar era un piacere. Quando tornava a casa con Sakura, non era per niente stanca. Sentiva solo indolensita la mascella a causa delle risate provocate da Naruto . Si ritrovava a fissare involontariamente sempre il biondino e anche quando il locale era pieno di clienti e molti dei quali erano ragazzo, l’unico che vedeva era sempre e solo Naruto, che risplendeva di luce propria. Arrivò a una conclusione ovvia, si era presa una cotta per Naruto . A causa di questo, quando si trovava a parlare con il ragazzo era sempre nervosa e iniziava a balbettare. Molte volte che il ragazzo le rivolgeva parola, rispondeva sempre a monosillabi. Hinata era anche venuta a sapere che Naruto, Sasuke e Sakura venivano dalla stessa città, Enoshima, e che avevano frequentato lo stesso liceo. Proprio durante il periodo del liceo è dove si conobbero.                                                                                                                                                                                            
 
Era un normale giorno di lavoro, fino a quando la porta del locale si aprì e apparì una ragazza dai capelli rossi e occhi dello stesso colore. Rimase due secondi all’ingresso, per poi correre ad abbracciare
< SASUKE > urlò
< Karen ?! > chiese sorpreso Sasuke
< Secondo te chi poteva essere > rispose la ragazza, ancora attaccata al ragazzo mentre questo cercava di liberarsi dalla sua presa
< Cosa ci fai tu qui? > domandò una voce familiare
< Sono guarita > rispose, girandosi verso la persona che aveva posto quella domanda
< Se non vuoi che ti rompi qualcosa, lascia andare Sasuke > affermò, iniziando ad avvicinarsi con la vena che sporgeva dalla fronte a causa del nervosismo
< Saresti capace di far del male a Sasuke, Sakura? > chiese Karin, scandendo bene il nome della ragazza
< A Sasuke no, ma a te si > rispose, cercando di liberare il ragazzo. Ma i tentativi furono vani, infatti Karin riusciva sempre a non farsi prendere.
Vedendo quella scena dal bancone, Chinata rimase esterrefatta
< Chi è quella ragazza > chiese , curiosa guardando Naruto
< È una ragazza che lavora qui > rispose il ragazzo, ormai abituatosi a quelle scene < E in più è mia cugina > continuò, abbassando il capo per non far vedere il suo viso imbarazzato
< Effettivamente avete lo stesso carattere > fece notare la ragazza
< COSA! > urlò il ragazzo , rimasto sorpreso da quello che Hinata aveva detto
< Entrambi vi fate notare >affermò Hinata e a quella affermazione il biondino non poteva controbattere, perché in effetti aveva ragione, < Dai non è poi così male, almeno portate allegria > continuò e quelle parole fecero felice Naruto , che rialzò la testa e sorrise . Appena vide quel sorriso, il cuore della ragazza iniziò ad accelerare e pensò di essere diventata dipendente dai sorrisi del ragazzo.
< Cosa sta succedendo qui? > chiese una voce, vicino al bancone. Sentendo quella domanda, i ragazzi saltarono dalla paura in quanto avevano notato la presenza di quella persona
< Stiamo solo parlando > rispose in modo piccato Naruto, volgendo lo sguardo alla persona dietro il bancone e rimanendo di sasso vedendo che Karin lo sta fissando
< A me sembra che stavate flirtando > fece notare Karin. Sentite quelle parole entrambi i ragazzi diventano rossi in viso e mentre Hinata distoglie lo sguardo , Naruto inizia a passarsi una mano fra i capelli. Fortunatamente vengono salvati dall’arrivo di Temari
< Cos’è tutta questa confusione? > affermò, appena uscì dall’ufficio. Bastò uno sguardo per farle capire il motivo di tutto quel trambusto < Sei tornata Karin > continuò, avvicinandosi verso la ragazza
< Ormai sono guarita > disse Karin sorridendo
< Ok. Venite tutti qui. > affermò Temari ed una volta avvicinatosi tutti < Domani c’è il festival al parco Ueno Koen e noi metteremo un nostro stand. Venderemo dei panini, thè, caffè e altre cose. I primi ad andare saranno Naruto e Hinata che verranno poi sostituiti da Sasuke e Sakura. Mentre Karin rimarrà con me al bar. Adesso potete tornare al lavoro > continuò e appena finì tornò nel suo ufficio mentre gli altri.
Sentendo ciò Hinata era molto contenta, sarebbe stata sola con Naruto. Lo sapeva che doveva lavorare ma non gli importava molto. Solo trascorrere del tempo con lui, la rendeva felice. Quei pensieri furono fermati da
< Menomale che mi è capitato il primo turno > fece notare il biondino < Così possiamo anche vederci il festival finito il nostro turno > continuò, guardando Hinata, la quale acconsentì con un cenno del capo
< Io non sono contenta per quanto riguarda le coppie > affermò piccata Karin
< MI dispiace non ci puoi fare niente, sarà per la prossima volta > disse Sakura facendo una piccola linguaccia, per poi raggiungere Assume per aiutarlo a sistemare i tavoli.
< Secondo te prima Naruto ci stava provando con Hinata ? > chiese la ragazza una volta raggiunto Sasuke
< Forse si , forse no > rispose alzando lo sguardo verso di lei  < Non saprei cosa passa nella testa di quel baka > continuò
< Per quanto riguarda te? > domandò speranzosa. Sentendo quella domanda, il ragazzo si avvicinò, le alzò il mento con un dito e la guardò dritta negli occhi per poi
< Mi sono sempre piaciuti i tuoi occhi > sussurrò, per poi andarsene.
Sakura, sentendo quelle parole, iniziarono a tremare le gambe ed infatti si appoggiò ad un tavolino per non cadere. Non si sarebbe mai aspettato questo da Sasuke . Facendo questa cosa l’aveva letteralmente sorpresa.
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Finito il turno, i ragazzi si recarono alle loro case. Una volta tornate, Sakura si diresse direttamente in bagno per farsi una doccia, mentre Hinata iniziò a preparare qualcosa per mangiare. Appena uscì dal bagno, le ragazze si diedero il cambio. Dopo aver mangiato e lavato i piatti, si sedettero sul piccolo divano, dove appoggiarono la schiena su esso e le gambe sul piccolo tavolino davanti a loro.
< Ti posso fare una domanda Hinata ? > chiese Sakura, rompendo il silenzio che si era venuto a creare appena si sedettero sul divano
< Certo > rispose, girando lo sguardo verso di lei
< Per caso ti piace Naruto? > chiese Sakura. A quella domanda, Hinata voltò lo sguardo per non far vedere il leggero rossore delle gote. Sakura vedendo quella reazione pensò che la risposta era sì e questo fu confermato dal fatto che dopo poco la ragazza confermò con un semplice movimento della testa
< A te invece piace Sasuke? > domandò Hinata , iniziando a guardare le sue gambe
< Indovinato > rispose la ragazza < Ma è un caso perso, non mi calcola proprio > continuò mentendo sull’ultima parte. In quanto proprio prima a lavoro, Sasuke gli aveva detto che gli erano sempre piaciuti i miei occhi. Però non sapeva neanche lei cosa pensare di questo.
< Credo che è meglio andare a letto > fece notare Sakura < In quanto domani sarà stancante > continuò, alzandosi dal divano e recandosi nella sua stanza. Dopo poco anche Hinata fece lo stesso.
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Il giorno dopo, verso le quattro e mezza si recò al parco e arrivata all’entrate notò la figura di Naruto vicino ad essa.
< Naruto > lo chiamò, sorpresa dal fatto che il ragazzo stava aspettando là fuori
< Ciao Hinata > affermò il biondino sorridendo
< Come mai qui fuori? > chiese curiosa la ragazza
< Ti stavo aspettando > sorridendo < Credevo che non sapevi dove fosse il nostro stand > continuò ed il cuore di Hinata accelerò per quella gentilezza. Era proprio di quella gentilezza, del suo sorriso e del suo carattere, il motivo che si era innamorata di lui
< Effettivamente non ho idea di dove si trovi lo stand > affermò
< Allora menomale che sono venuto prima > disse sorridendo < Andiamo > aggiunse incamminandosi ed Hinata lo seguì
Arrivati allo stand, Naruto notò una persona vicino ad esso ed una volta raggiunto
< Gaara come stai? > chiese, contento di rivedere il ragazzo
< Bene …. Tu come stai? > domandò, una volta voltatosi verso il ragazzo
< Tutto bene > rispose Naruto
< Lei è la ragazza nuova? > chiese Gaara, indicando la ragazza vicino Naruto
< Piacere di conoscerti, sono Hinata Hyuga > affermò
< Piacere mio, sono Gaara il fratello di Temari > disse < Lo stand è pronto, quindi vi lascio lavorare. Ciao > continuò ed iniziando a incamminarsi verso l’uscita del parco.
Dopo di che i ragazzi entrarono nello stand ed iniziarono ad organizzare il tutto. Verso le sei e mezza giunsero Sakura e Sasuke allo stando per dare il cambio ai ragazzi, i quali decisero di farsi un giro nel festival. Ad un certo punto, Naruto guardò l’orologio e
< Tra poco sparano i fuochi d’artificio > affermò < Ti va di vederli > chiese il ragazzo, volgendo lo sguardo verso la ragazza, la quale acconsentì con un leggero movimento del capo. 
Quindi Nasuto prese la mano di Hinata e si incamminò verso la destinazione decisa. Quando le loro mani entrarono in contatto, il ragazzo notò che la mano di Hinata era più piccola rispetto la sua, ma che era morbida e calda. Si domandò se anche le sue labbra fossero così morbide. A quel pensiero, divenne completamente rosso ed iniziò scuotere il capo per far andare via quel pensiero.
Quando giunsero al posto designato, Hinata rimase sorpresa. Di fronte a loro si trovava un grande lago con tutti albero a torno. Loro si sedettero tra due alberi
< È davvero un gran bel posto > affermò Hinata
< Hai ragione > disse il ragazzo, guardando verso la ragazza. Quando la guardò rimase senza fiato. Il viso di Hinata illuminato dalla luce della luna era ancora più bello di quel posto, anzi pensò che era più bello di tutti i posti del mondo. A quel pensiero il suo cuore perse un battito, il quale ritornò normale dall’inizio dei fuochi d’artificio. I quali riflessi si vedevano nel lago. I ragazzi furono sorpresi da ciò ed Hinata si voltò verso Naruto, e quando vide il suo volto di profili il suo cuore accelerò
< Mi piaci Naruto > affermò istintivamente. Hinata fu sorpresa di aver detto quelle parole. Non sapeva nemmeno lei come erano uscite fuori. Sentendo ciò, Naruto si voltò verso di lei con il volto sorpreso. Non sapeva proprio cosa rispondere. Ma all’improvviso gli tornarono in mente i brutti ricordi della sua esperienza passata e
< Scusa Hinata, ma per adesso non ho intenzione di fidanzarmi > affermò, in quanto non voleva soffrire di nuovo come prima.
< Non ti preoccupare > disse < Vuoi qualcosa da bere? > chiese iniziandosi ad alzare. Quando Naruto disse quelle parole, il cuore di Hinata si spezzo e visto che non voleva piangere davanti lui, decise che era meglio andare a comprare qualcosa
< Una bottiglina d’acqua > affermò il ragazzo
< Ok. > disse la ragazza incamminandosi
Naruto aveva notato l’espressione triste della ragazza dopo la sua risposta e guardandola il suo cuore si strinse. Fu riportato alla realtà dall’arrivo di una persona a lui fastidiosa
< Finalmente quella ragazza se ne è andata > affermò e sentendo ciò il ragazzo si voltò verso la fonte del suono
< Cosa ci fai qui Ino?  > chiese il ragazzo
< Stavo facendo un giro nel festival. Quando all’improvviso ti ho visto insieme a quella ragazza e ho deciso di seguirti. > rispose < Sono sollevata che l’hai rifiutata > continuò avvicinandosi
< Non sono affari tuoi > affermò il ragazzo alzandosi
< Dai non fare così > disse Ino raggiungendolo e prendendogli la mano e posandola sul suo seno < Perché non ci riproviamo? Ti sono sempre piaciute queste due bambine e vedo che ti piacciono ancora > continuò posando una mano sull’attrezzo di Naruto , che aveva risposto presente
< Ok riproviamo per una settimana > affermò < Però finita la settimana, se non provo più niente per te, prometti di lasciarmi in pace? > chiese il ragazzo
< Certo > ripose la ragazza, ancora con la mano sull’attrezzo del ragazzo
< Questo vuol dire che siamo di nuovo fidanzati? > domandò Ino
< Si > rispose il ragazzo, ma quando egli diede quella risposta sentì il rumore di una bottiglia cadere. Si voltò verso la fonte del suono e rimase sorpreso di vedere
< Hinata > affermò ….
 
 
Note autore:


Salve a tutti. Eccovi il quarto capitolo. Come vi sembra? Spero che sia di vostro gradimento.
Ringrazio le persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite e tra quelle seguite. Ringrazio anche coloro che l’hanno recensita, dandomi un loro parere.
Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                                                         Capitolo 5
< H-Hinata > disse sorpreso il ragazzo
< S-scusate n-non v-volevo d-disturbare > affermò la ragazza balbettando < Ora devo andare > continuò iniziando a correre
< No aspetta > disse Naruto in procinto di inseguirla, ma Ino gli prese il braccio impedendo di inseguirla
< Hai promesso. Una settimana > affermò la ragazza dai capelli biondi
< Task > affermò il ragazza, sperando che quella settimana sarebbe terminata al più presto. Però non poteva dimenticare la faccia sconvolta di Hinata, solo ricordandosi del volto di poco fa della ragazza sentiva una stretta di dolore al petto. Forse aveva sbagliato tutto come sempre.
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Durante la corsa dagli occhi di Chinata scesero copiose lacrime. Aveva il cuore in pezzi. Non poteva credere che poco dopo essersi confessata ed essere stata rifiutata, Naruto si sarebbe messo con un’altra ragazza. Non credeva che il ragazzo fosse quel tipo di persona. Il solo pensiero di vederlo insieme ad una ragazza, che non era lei, le spezzò il cuore. Si fermò di colpo e cadde con le ginocchia per terra e copiose lacrime scesero dai suoi occhi, ancora più di prima. Involontariamente, la ragazza si fermò proprio di fronte allo stand del loro bar
< Sakura, ma quella non è Hinata? > chiese Sasuke, indicando la ragazza a terra per strada
< Hai ragione > rispose la ragazza guardando la ragazza e notando che stesse piangendo < Ti posso lasciare da solo? > continuò chiedendo
< Vai pure. Scommetto che quel baka avrà fatto qualcosa stupidaggine delle sue > rispose il Sasuke.
Appena ebbe il consenso, si recò verso la ragazza ed una volta raggiunta
< Andiamo a casa Hinata > affermò Sakura, con fare preoccupato, posandogli una mano sulla spalla. La ragazza, sentendosi toccare la spalla, alzò di scatto la testa e quando vide il volta di Sakura preoccupato, si asciugò le lacrime e fece senno di sì con la testa. La ragazza dai capelli rosa l’aiutò ad alzarsi e si incamminarono verso casa. Dopo poco, anche Naruto e Ino passarono di fronte lo stand e quando Sasuke vide il ragazzo con quella ragazza, capì il motivo delle lacrime di Hinata e notò che il volto di Naruto non era come il solito, allegro e sorridente, piuttosto era triste e preoccupato. Pensò che il suo amico forse aveva già capito l’errore che aveva fatto, ma nonostante questo l’indomani gli avrebbe dato un bel cazzotto in testa.
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 Appena giunte a casa, Sakura ordinò ad Hinata di andarsi a fare una doccia rinfrescante. Intanto che la ragazza era in bagno, prese dal frigorifero una vaschetta di gelato. Poi si avvicinò vicino ad un cassetto, dal quale prese due cucchiai e si diresse sul divano. Dopo mezz’ora, Hinata uscì dal bagno e si diresse verso il salone, dove vide Sakura con in mano una vaschetta di gelato al cioccolato e due cucchiai, che la intimava di sedersi vicino a lei. Vedendo ciò, la corvino sorrise intuendo quello che voleva fare la sua coinquilina. Appena si sedette
< Hinata > iniziò l’Haruno < se vuoi parlare io ti ascolterò > continuò, aprendo la vaschetta del gelato e porgendo un cucchiaio all’amica, la quale lo accettò
< M-mi sono dichiarata a Naruto > affermò a voce bassa, immergendo il cucchiaio nella vaschetta e portandoselo alla bocca
< COSA HAI FATTO? > urlò Sakura sorpresa da quello che le aveva detto Hinata
< Mi sono dichiarata a Naruto > disse < Ma lui mi ha rifiutata > aggiunse, inclinando il capo e asciugandosi una piccola lacrima.
Sakura non sapeva cosa dire. Anzi sapeva che Naruto fosse un cretino ma non avrebbe mai pensato che arrivasse a questo livello. Non sapendo cosa dire, l’abbracciò ed Hinata ricambiò l’abbraccio. Quell’abbraccio durò circa quindici minuti, durante i quali Hinata ricominciò a piangere e mentre piangeva Sakura gli accarezzava la testa.
< Cosa è successo in particolare? > domandò, una volta sciolto l’abbraccio ed allora la ragazza iniziò a raccontare l’accaduto. Quando arrivò alla descrizione della ragazza vicino Naruto, Sakura aveva già capito di chi si trattasse
< Quella è la sua ex ragazza > affermò la ragazza, appena Hinata terminò di raccontare
< Cosa? > chiese sorpresa la corvino
< È la sua ex ragazza. Si sono lasciati in quanto lei lo ha tradito più volte > affermò l’Haruno
Hinata non riusciva a credere alle sue orecchio. Nonostante l’avesse tradito, aveva avuto il coraggio di rimettersi insieme a lei. Pensò che Naruto la doveva proprio amare. Quindi lei non aveva proprio alcuna possibilità con lui e solo a quel pensiero si sentì triste.
< Cosa vuoi fare con il lavoro? > domandò ad un tratto Sakura
< Non lo so > rispose Hinata. Non aveva ancora pensato a quello. Non voleva lasciare quel lavoro, in quanto si trovava bene ma non voleva vedere neanche Naruto, poiché era grazie a lui che quel lavoro era bello
< Vabbè adesso non ci pensare, ci penseremo domani > affermò Sakura e dopo di ciò si dedicarono completamente a mangiare il gelato.
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Arrivato a casa, Naruto si recò immediatamente in bagno per farsi una doccia mentre Ino si recò in cucina. Era voluta andare con la forza a casa del ragazzo. Durante la doccia, ripensò di nuovo all’espressione che aveva fatto Hinata e pensò che il giorno seguente si sarebbe dovuto scusare con la ragazza. Non era sua intenzione ferirla e non era il tipo che prima rifiuta una ragazza e subito dopo si mette con un’altra.
Uscito dal bagno con solo l’asciugamano in vita, si recò nella stanza da letto dove appena entrò noto Ino nuda sdraiata sul suo letto
< Cosa stai facendo? > chiese leggermente scocciato
< Che domande fai. Ti stava aspettando > rispose alzandosi dal letto e baciandolo. Inizialmente un bacio calmo, per poi inserire la lingua nella bocca del ragazzo, che rispose in modo positivo. Si staccarono per prendere respiro e mentre prendevano fiato, Naruto lanciò la ragazza sul letto. Per poi raggiungerla, togliendosi l’asciugamano
< Vedo che il bambino là sotto, si è svegliato > fece notare Ino indicandolo
< Sai, sono sempre un ragazzo > affermò Naruto, per poi subito fiondarsi sui capezzoli già turgidi di Ino e con la mano toccare la fonte del piacere della ragazza, che appena fu toccata iniziò a gemere. Con le mani scese sui fianchi e gli allargò le gambe per penetrarla. La penetrazione fu violenta, infatti il gemito di Ino fu a voce leggermente alta e quando il ragazzo iniziò a muoversi le cose non cambiarono. Mentre il ragazzo la stava penetrando, non stava godendo piacere e quando stava per venire, chiuse gli occhi e davanti a lui apparì l’immagine di Hinata. Subito riaprì gli occhi, ma quella di fronte a lui non era Hinata, era solo Ino e a quel pensiero sentì il cuore stringersi. Appena arrivato, si mise di lato ad Ino, mentre questa dopo aver ripreso fiato si alzò e si recò in bagno per lavarsi. Mentre stava sdraiato sul letto, ripensò di nuovo a quello che era successo prima. Richiuse di nuovo gli occhi e si immaginò il viso e il sorriso dolce di Hinata. Aprì gli occhi e guardando il soffitto della sua stanza 
< Sono proprio un cretino > affermò a voce bassa, coprendosi gli occhi con il braccio.
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Il giorno seguente, Naruto si recò al bar alle quattro in punto. Sapeva che Hinata era sempre puntuale e per questo fu puntuale. Voleva parlarle il prima possibile e chiarire subito il malinteso, ma quando aprì la porta del locale ed entrò, vide solo Sasuke circondato da Sakura e Karin, le quali litigavano su chi doveva stare vicino a Sasuke. Quest’ultimo, quando sentì il rumore dei campanelli posti sulla porta, si voltò verso di essa
< Buon girono Naruto > disse guardando verso lui.
Sentendo quel nome, Sakura si volò di scatto e lasciò Karin per andare vicino il ragazzo con fare minaccioso. Appena raggiunto gli diede un pungo talmente forte da farlo cadere ed il ragazzo per la prima volta non disse niente, perché sapeva di meritarselo. Pensò che era impossibile Sakura non sapesse ciò che era successo, in quanto la ragazza viveva con Hinata. Vedendo ciò, Karin fu sorpresa dal fatto che il cugino non aveva detto niente dopo aver ricevuto il pugno
< È successo qualcosa che non so? > domandò, guardando Sasuke
< Perché non lo domandi a lui > rispose il ragazzo, per poi avvicinarsi a Naruto, appena rialzatosi e dandogli un altro cazzotto in testa. Con quel cazzotto il ragazzo ipotizzò che anche il suo amico sapeva qualcosa.
Dopo di che, si diresse negli spogliatoi per cambiarsi e mentre si stava mettendo la maglia
< Si può sapere cosa è successo? > domandò piccata Karin. Le scocciava il fatto di essere l’unica a non sapere.
< Non sono affari tuoi > rispose Naruto innervosito da quella domanda. Voleva cambiarsi in fretta per parlare con Hinata e risolvere in fretta l’equivoco.
< Ti ricordo che sono tua cugina. Mi preoccupo per te > affermò Karin, con un’espressione leggermente preoccupata
< Si come no > disse l’Uzumaki
< Allora non mi sposterò da qui, finché non mi dirai cosa è successo > affermò Karin posizionandosi vicino la porta ed incrociando le braccia. A quell’affermazione, Naruto decise di raccontarle tutto, tanto una persona in più non faceva certo male.
Alla fine del racconto, Karin diede anche lei un cazzotto in testa al cugino, ma questa volta
< Mi hai fatto male > disse massaggiandosi la parte lesa
< Sei fortunato che te la sei cavata solo con questo > affermò la ragazza ancora infuriata per quello che aveva fatto il cugino
< Lo so, me li sono meritati tutti questi cazzotti > fece notare il ragazzo
< Bene, vedo che ogni tanto capisci > disse Karin, per poi avvicinarsi alla porta e aprila < Comunque oggi non è venuta > continuò per poi uscire e chiudere la porta.
Quando sentì quelle parole, Naruto non voleva crederci. Hinata non era venuta a lavoro ed iniziò a pensa al fatto che la ragazza avrebbe potuto abbandonare il lavoro. Se questo accadeva, lui non l’avrebbe più vista e il solo pensare ciò sentì una stretta al cuore.
Si recò fuori dallo spogliatoio per dirigersi nell’ufficio di Temari. Senza neanche bussare, aprì la porta e si avvicinò vicino la scrivania
< Non ti hanno insegnato le buone maniere > fece notare Temari
< Scusami, ma devo chiederti una cosa > affermò il ragazzo, iniziando a sentire un po’ di nervosismo
< Dimmi > disse Temari, diventando seria
< Sai perché Hinata non è venuta a lavoro? > domandò tutto d’un fiato
< Mi ha chiamato prima dicendomi che oggi non veniva > rispose la proprietaria del bar
< Questo vuol dire che domani verrà ? > domandò speranzoso il ragazzo
< Non lo so, mi ha detto che forse lascerà il lavoro > rispose Temari
A quell’affermazione, Naruto voleva morire. Non voleva crede che non avrebbe più visto Hinata. Si trascinò fuori dall’ufficio di Temari e si recò dietro il bancone che senza Hinata gli sembrava vuoto. Gli vennero in mente i ricordi dei giorni prima, di quando Hinata gli disse che poteva contare su di lui. Di quando gli disse che il suo sorriso la metteva di buon umore e quando pensò a quest’ultima cosa sorrise, ma fu un sorriso amaro. Adesso stava solo lui dietro al bancone e sentiva enormemente la mancanza della ragazza. Pensò di essersi preso proprio una bella cotta per quella dolce ragazza, ma ormai era troppo tardi.
 
 
Note autore:
Eccoci al quinto capitolo. Come vi sembra? Vi è piaciuto? Mi raccomando fatemi sapere.  Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                                                               Capitolo 6
Hinata dopo aver mandato il messaggio, nel quale diceva che quel pomeriggio non sarebbe andata a lavoro, a Temari si alzò dal letto e si diresse in bagno. Entrò e si diresse vicino allo specchio e quando vide riflessa la sua immagine riflessa, notò i suoi occhi rossi e gonfi a causa del pianto. Decise di farsi una doccia sperando che l’aiutasse a riprendersi.  Aprì l’acqua e dopo poco entrò nel box doccia. Mentre l’acqua, proveniente dal soffione, le bagnava il corpo iniziò a ripensare alla sera prima e all’immagine che aveva visto. Il solo pensare a quello, provocò il discendere di lacrime, che si mischiarono con l’acqua proveniente dal soffione. Pensò che era stato proprio un’ingenua a credere che solo con la doccia poteva sentirsi meglio. Alzò lo sguardo verso il soffitto e si domandò “Cosa devo fare con il lavoro?”, ma purtroppo a quella domanda non aveva ancora trovato risposta. Dopo aver finito di lavarsi, decise che era meglio uscire per schiarirsi le idee.
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Uscì dal suo appartamento e mentre percorreva il tragitto che l’avrebbe portata alle scale per scendere in strada, pensò che era da un po’ ti tempo che non andava a trovare Mirai. Poiché aveva promesso alla bambina che avrebbe giocato di nuovo con lei, decise che quello poteva essere il giorno ideale. Inoltre Mirai la metteva sempre di buon umore. Di conseguenza si diresse verso la fermata dell’autobus. Dopo un’ora scese alla fermata vicino casa di Kurenai e si incamminò verso la casa della sua amica. Appena giunta vicino al cancello, suonò il citofono
< Chi è? > chiese la voce di una bambina allegra
< Sono Hinata > rispose.
Appena disse il suo nome, il cancello venne aperto e subito dopo anche la porta di casa, dalla quale uscì una sorridente Mirai, che le andò incontro correndo. Quando fu vicino alla ragazza, le saltò a dosso, facendo cadere Hinata
< Sono davvero contenta di vederti > disse Mirai, mostrando un enorme sorriso
< Anche io > affermò la ragazza ricambiando la sua allegria. Solo vedendo la felicità della bambina, Hinata si sentì un po’ meglio. Forse aveva fatto proprio bene ad andarla a trovare.
< Mirai, fai alzare Hinata > affermò Kurenai vicino alla porta d’ingresso
Dopo essersi spostata e aver fatto alzare Hinata, entrambi si diressero verso Kurena che appena vide il viso della ragazza
< Tutto bene Hinata? > chiese preoccupata. Aveva notato che aveva un viso pallido, più del solito, e occhi rossi e gonfi. Ipotizzò che quest’ultimi furono dovuto a causa di un pianto.
< Tutto bene > rispose la ragazza, sorridendo con un sorriso finto. Quest’ultimo Kurenai lo notò e decise che doveva indagare.
Entrati, si diressero in cucina dove la ragazza trovò Asuma seduto a tavola, intento a leggere il giornale.
< Ciao Asuma > disse, una volta entrata in cucina
< Ciao Hinata > affermò, per poi alzarsi e stringersela a se. Quando sciolse l’abbraccio, guardò il suo viso e si rese conto che aveva gli occhi gonfi e arrossati
< Tutto bene? > domandò Asuma preoccupato
< Certo, tutto bene > rispose la ragazza, con un piccolo sorriso. Quella risposta non soddisfò Asuma, che decise di indagare
< Siediti che ti preparo il thè > affermò Kurenai, per poi iniziare a preparare il thè.
Dopo averlo preparato, lo portò a tavola e si unì agli altri. Prese il suo bicchiere, fece un sorso e
< Come sta andando a lavoro? > domandò guardando verso la ragazza, la quale sobbalzò in quanto intenta a giocare a disegnare con Mirai
< Il lavoro procede bene. Ci lavorano delle brave persone > rispose sorridendo
< Ieri sera sono andato al festival al parco Ueno Koen con Mirai ed abbiamo visto lo stand del vostro bar > affermò Asuma. Quando sentì ciò, Hinata si bloccò e subito ripensò, senza volerlo, all’accaduto della sera prima. Sentì che da lì a poco avrebbe iniziato a piangere se non avrebbe cambiato discorso
< È stato veramente stancante lavorare al festival > disse la ragazza < Al lavoro tutto bene Asuma? > continuò, cercando di cambiare discorso
< Tutto …. > iniziò a parlare, ma si bloccò vedendo le lacrime scendere dagli occhi di Hinata < Perché stai piangendo? > chiese preoccupato.
< Niente di che > rispose, asciugandosi le lacrime con le mani. Si maledì di non essere riuscita a trattenere le lacrime.
< Hai qualche problema? > domandò Kurenai, mettendo la sua mano su quella della ragazza con fare materno
< Non ti preoccupare, non è niente > rispose la ragazza finendo di asciugandosi altre lacrime.
Asuma osservò la scena e iniziò a pensare al fatto che se non era il lavoro il problema, doveva esserci qualche altra cosa che non andava ed all’improvviso la sua mente si illuminò e si diede del cretino a non averlo pensato prima
< Per caso questo problema è causato da un ragazzo? > chiese Asuma assumendo un’espressione seria. Il sangue di Hinata sentendo quella domanda si congelò. Non sapeva se dire la verità oppure mentire. Alla fine decise di raccontare la verità e quando finì di narrare l’accaduto
< Ok, adesso lo vado ad uccidere > affermò Asuma alzandosi dalla sedia
< Vengo anche io > disse Mirai vicino la porta della cucina, con in mano una mazza da baseball, che era più grande di lei. Appena aveva sentito che Hinata era stata respinta, era corsa in camera sua per prendere la mazza. Vedendola vicino la porta, i tre iniziarono a ridere
< Cosa credi di fare con quella mazza? > chiese la madre, continuando a ridere
< Dare una bella lezione a quel ragazzo > rispose, cercando di muoversi con la mazza, provocando una caduta. Vedendo ciò, i tre risero ancora più di gusto.
< Non ti preoccupare piccola, basta papà > affermò Asuma, aiutando la figlia ad alzarsi e raccogliendo la mazza
< Non ti preoccupare, ormai è tutto risolto > disse Hinata, anche se sapeva che non era così
< Cosa farai per quanto riguarda il lavoro? > domandò Kurenai, dopo aver smesso di ridere
< Non lo so ancora > rispose sinceramente la ragazza
< Secondo me dovresti continuare ad andare. Come hai detto prima ti trovi bene in quel bar e poi non puoi subito deprimerti per una piccola difficoltà. Anzi la devi affrontare. Devi far finta che non sia successo ed andare avanti > affermò Kurenai
< Ok > disse la ragazza, grata per il consiglio ricevuto
< Spero che ti sia stata d’aiuto > dichiarò e la ragazza fece un cenno di sì con il capo.
Dopo di ciò, continuarono a parlare del più e del mano fino a quando Hinata non decise di ritornare a casa
< Allora ci vediamo > disse la ragazza oltrepassando il cancello  
< Ciao e vieni quando vuoi > affermò Kurenai, salutandola con un cenno della mano
< Certo > assicurò la ragazza sorridendo, iniziando ad incamminarsi verso la fermata dell’autobus.
Quell’uscita le aveva fatto proprio bene. Almeno aveva trovato un po’ di buon umore.
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Arrivata a casa, decise di cucinare ed aspettare Sakura per la cena. Mangiare in compagnia era molto più divertente che mangiare da sola. Verso le undici, la porta di casa si aprì ed appena Sakura mise piede in casa
< Che buon odore > affermò, respirando il buon profumo presente in casa
< Ciao Sakura > disse Hinata, dalla cucina
< Cosa stai cucinando? > chiese l’Haruno una volta entrata in cucina
< Il curry > rispose Hinata, voltandosi verso l’amica e sorridendo
< Ti trovo meglio > fece notare Sakura, contenta di ciò in quanto era stata tutta la giornata preoccupata per l’amica
< Si, un po’ meglio > disse la Hyuga, riempiendo due ciotole e portandole a tavola
< Adesso mangiamo > continuò sedendosi a tavola
Sakura non si fece pregare due volta e si sedette anche lei a tavola
< Hai già deciso cosa fare con il lavoro? > domandò l’Haruno, dopo aver mangiato il primo boccone
< Ho deciso > rispose < E ti devo chiedere un favore > aggiunse la ragazza dai capelli corvino
< Certo. Tutto quello che vuoi > disse Sakura, pronta ad ascoltare la richiesta della ragazza.
Dopo aver ascoltato quello che Hinata, le doveva dire
< Non c’è nessun problema > affermò sorridendo < Anzi credevo che era qualcosa di diverso > aggiunse e dopo ciò ritornarono a mangiare.
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Il giorno successivo, Naruto arrivò al lavoro in ritardo, in quanto aveva paura di scoprire ciò che aveva scelto Hinata. Una volta entrato, si guardò in torno e quando il suo sguardo andò sul bancone, notò dietro di esso Sakura
< Cosa ci fai qui dietro? > chiese curioso una volta avvicinatosi ad esso
< Ci lavoro qui > rispose Sakura, non capendo a cosa si riferisse il ragazzo
< Lo so che lavori qui. Mi chiedevo cosa ci facevi qui dietro, se di solito lavori in sala? > domandò, sperando che Sakura avesse capito
< Da oggi lavoro io qui dietro con te > rispose la ragazza.
Sentendo ciò Naruto si sentì triste, questo voleva dire che Hinata alla fine aveva lasciato il lavoro. Senza dire più nessuna parola, si diresse verso la spogliatoio, ma quando si avvicinò, vide Hinata uscire dallo stanzino. Sorpreso di ciò, la raggiunse
< Ciao Hinata > disse sorridendo
< Ciao Naruto > affermò la ragazza, ricambiando il sorriso
< Hinata, io ti devo delle scuse per quel che è successo al festival > iniziò il ragazza, ma fu subito fermato dalla ragazza
< Non ti preoccupare Naruto, mi basta che tu sei felice > disse la ragazza < Quindi facciamo finta che non è successo niente e torniamo ad essere amici come prima > aggiunse per poi superarlo e dirigendosi in sala. Quando la ragazza lo superò, si voltò a guardarla e
< La questione è che non sono affatto felice > affermò a voce bassa ed entrando nel camerino.
 
Note autore:
Salve a tutti. Eccovi il sesto capitolo. Cosa ne pensate? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                                              Capitolo   7
Finito il turno, Naruto si recò immediatamente negli spogliatoi per cambiarsi e tornare subito a casa. Quando aveva visto di nuovo Hinata al bar, fu felice perché così poteva scusarsi, ma anche se si era scusato le cose non erano tornate come prima. In primo luogo aveva fatto cambio con Sakura dietro al bancone mentre lei serviva i tavoli. Quel primo giorno di lavoro con i ruoli cambiati sembrava non finisse mai. Notò che con Sakura dietro al bancone il lavoro era un po’ noioso, mentre con HInata era sempre divertente ed inoltre il tempo sembrava scorrere in modo veloce. Con questi pensieri uscì dal bar e si diresse verso casa. Durante il tragitto, pensò che Hinata non aveva finito il turno, in quanto aveva ricevuto una telefonata e dopo aver riattaccato corse via dal bar. Era un po’ preoccupato per la ragazza, forse era successo qualcosa a qualcuno che conosceva. Voleva chiamarla, ma aveva notato che la ragazza aveva scordato il cellullare al bar.
Appena aprì la porta di casa, notò la luce accesa e preoccupato entrò piano. Quando entrò in cucina vide Ino intenta a cucinare con solo il grembiule a coprire il suo corpo
< Cosa ci fai in casa mia? > chiese appoggiandosi vicino la porta della cucina con le braccia incrociate
< Cucino > rispose la ragazza, girandosi verso di lui
< Come sei entrata? > domandò il ragazzo, infuriato dal fatto che Ino fosse a casa sua
< Mi ha aperto la padrona di casa > replicò Ino, ritornando a cucinare
< Puoi anche andartene > affermò Naruto, notandosi mentalmente di informare la proprietaria di non far entrare nessuno nel suo appartamento.
< Mangiamo prima e poi facciamo un po’ di attività > disse la ragazza, voltandosi verso di lui e facendo l’occhiolino
< Se non te ne vai tu, allora me ne vado io > affermò il ragazzo in modo categorico
< Io non me ne vado > dichiarò la ragazza
< Ok, allora me ne vado io. Quando sarò tornato non ti voglio vedere in casa e non ti voglio vedere mai più > disse Naruto < E consideriamo la settimana di prova finita > continuò per poi dirigersi alla porta ed andarsene.
La ragazza quando sentì quelle parole, fu sconvolta da ciò. Pensò che Naruto fosse cambiato dal ragazzo che conosceva lei. Forse aveva smesso con la settimana di prova per colpa della ragazza che aveva visto insieme al ragazzo durante il festival? A questa domanda non sapeva ancora dare una risposta, ma sicuramente avrebbe indagato.
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Quando chiuse la porta di casa, Naruto si fermò vicino ad essa e sorrise. Si sentiva con un peso in meno sullo stomaco. L’unica cosa che doveva fare ora era quella di farsi perdonare da Hinata. Mentre pensava a ciò, la sua pancia brontolò. Quindi decise di recarsi a mangiare al suo chiosco di ramen preferito.
 Appena sposta le tende del chiostro e vide sedute su due sgabelli una bambina ed una ragazza dai capelli corvino, istintivamente
< Hinata? > chiede sorpreso. La ragazza sentendo chiamare il suo nome, si girò di scatto e rimare basita nel vedere Naruto
< Ciao Naruto > disse Hinata dopo essere ripresa dallo stupore
 < Chi è Hinata? > domandò la bambina, con lo sguardo rivolto prima sul ragazzo e poi sulla ragazza
< È Naruto. Un mio collega > rispose la ragazza, guardando la bambina. Naruto appena sentì la parola collega si sentì un po’ triste, avrebbe preferito almeno la parola amico.
< Mangia con noi, tanto non abbiamo ancora iniziato > affermò la bambina indicando lo sgabello di fianco a lei
Il ragazzo accettò l’invito e si sedette vicino ad essa
< E tu chi sei? > chiese curioso. Non credeva che quella bambina fosse la figlia di Hinata. Non si assomigliava per niente e poi al lavoro non aveva detto niente riguardo a ciò.
< Sono Mirai > rispose la bambina < è la figlia di una mia amica. Oggi sia lei che il marito hanno avuto dei problemi al lavoro. Quindi mi hanno chiesto se potevo badare a lei > continuò Hinata, sperando che il ragazzo non si facesse qualche idea sbagliata. Come ad esempio che Mirai fosse sua figlia. Quando sentì quelle parole tirò un sospiro di sollievo, ma anche se Mirai sarebbe stata la figlia di Hinata, lui l’avrebbe continuata ad amare ed avrebbe cresciuto la bambina come se fosse sua. Quando finì di riflettere su ciò, sentì leggermente caldo al viso
< Cosa vi porto? > chiese il proprietario del locale, con i gomiti poggiati sul bancone
< Per me ramen miso > risposero allo stesso momento Naruto e Mirai,
< Vedo che sai il fatto tuo > affermò il ragazzo guardando la bambina, con uno sguardo di stima
< Anche tu non sei niente male > dichiarò Mirai, ricambiano lo sguardo del ragazzo
< Tu signorina cosa vuoi? > domandò il proprietario, guardando verso Hinata, intenta a guardare il ragazzo e la bambina
< Io prendo il ramen tonkotsu > rispose Hinata
Dopo aver preso l’ultima ordinazione, il signore iniziò a preparare i tre piatti. Mentre ciò accadeva i tre iniziarono a parlare e ridere. Naruto, in quel momento, era molto felice. Era da due giorni che non vedeva il dolce sorriso di Hinata e già gli mancava. Allo stesso modo la ragazza, guardando il sorriso del ragazzo, stava bene. Aveva proprio ragione ad essere diventata dipendente dal sorriso di Naruto.  Dopo circa mezz’ora, il proprietario poggiò le tre pietanze sul bancone e vedendo i tre ridere
< Siete fidanzati? > domandò, indicando prima Naruto e poi Hinata
< No > risposero all’unisono, abbassando entrambi il capo con lo sguardo triste. Questo non sfuggì alla vista di Mirai
< Peccato. Andate davvero d’accordo > affermò il signore, per poi tornare a preparare altre ciotole di ramen
< Dai mangiamo > disse Mirai, guardando prima Naruto e poi Hinata. Sentendo la bambina, i due alzarono il capo
< Buon appetito > affermò il ragazzo alzando le braccia in aria
< Buon appetito > disse la bambina imitando Naruto.
Vedendo quella scena, Hinata iniziò a ridere mantenendosi la pancia dalle risate
< Perché ridi? > chiese Naruto guardandola ed inclinando la testa verso destra
< Sembrate due bambini > rispose la ragazza, continuando a ridere
< È un’offesa questa? > domandò il ragazzo incrociando le braccia al petto ed assumendo un’espressione offesa
< È un complimento. Ti eccita per ogni situazione e questo è una cosa bella > rispose Hinata, asciugandosi le lacrime, che erano uscite mentre rideva. Udendo quella risposta, il cuore di Naruto aumentò di battito e rimase imbambolato a guardare la ragazza iniziare a mangiare. Notò che era bella anche quando mangiava. Anzi era sempre bella anche quando lavorava. Fu riportato alla realtà da Mirai
< Se noi siamo i bambini > indicando lei e il ragazzo di fianco < Allora tu sei la mamma > continuò
< Mamma, mamma > iniziò ad dire Naruto
< Ok, ok. > affermò Hinata < Allora iniziatevi a sedere in modo composto e mangiate tutto, altrimenti dopo niente gelato >aggiunse, cercando di assumere un tono un po’ duro
< Si, gelato > urlarono contemporaneamente Mirai e Naruto. I due si guardarono ed iniziarono a ridere coinvolgendo anche Hinata.
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Poco dopo che Naruto era uscito di casa, anche Ino se ne andò e si recò a casa. Appena aprì la porta
< Sono tornata > affermò, posando la borsa sul piccolo mobile all’ingresso
< Dove sei stata fino adesso? > chiese un ragazzo, appoggiato alla porta della cucina con le braccia incrociate
< A fare un piccolo servizio > rispose in modo evasivo la ragazza, avvicinandosi al ragazzo e baciandolo in modo passionale < Mi sei mancato > continuò dopo essersi allontanati per riprendere fiato
< Anche tu > disse il ragazzo, abbracciandola
< Sei disposto a farmi un favore? > chiese Ino, alzando lo sguardo verso il ragazzo, ancora abbracciati
< Dopo mi dici di che si tratta > rispose < Adesso facciamo un’altra cosa > continuò prendendo la ragazza in braccio e portandola in camera da letto.
Dopo aver fatto sesso, Ino raccontò il favore da chiedere al ragazzo, il quale
< Si può fare > affermò < Ma richiede una sessione extra > continuò, baciando in modo passionale Ino.
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Dopo aver mangiato e aver pagato, Naruto, Mirai ed Hinata uscirono dal locale per recarsi a comprare il gelato. Durante il tragitto
< Datemi la mano > esclamò la bambina, guardando prima il ragazzo e successivamente la ragazza. I due acconsentirono alla richiesta della bambina, la quale appena prese le mani dei ragazzi sorrise
< Perché sorridi? > chiese Naruto leggermente curioso da ciò
< Così sembriamo proprio una famiglia > fece notare. I due ragazzi appena sentirono ciò, si guardarono per poi arrossire e distogliere lo sguardo, guardando uno verso sinistra e l’altro verso destra. Hinata pensò che doveva essere bello creare una famiglia con Naruto, ma appena considerò questo, gli venne in mente la ragazza che vide la sera del festival e l’imbarazzo fu sostituito dalla tristezza. Scosse il capo per far andare via quella sensazione. Quella sera non doveva ricordarsi di quella sera, ma doveva godersi quell’uscita insieme al ragazzo di cui era innamorata, anche se era stata casuale .
< Sarebbe davvero bello > affermò il ragazzo. Sentendo quelle parole, la ragazza riportò lo sguardo su Naruto, che aveva uno sguardo dolce rivolto verso Mirai. Appena vide il viso dolce del ragazzo, il cuore della ragazza perse un battito e pensò che in fin dei conti aveva proprio ragione.
< Adesso vieni qui > disse Naruto, prendendo la bambina e ponendola sulle sue spalle, iniziando a fare dei piccoli salti, facendo ridere Mirai
< Fate attenzione > affermò Hinata
< Si mamma > dissero i due voltandosi verso di lei e sorridendo, facendo ridere anche Hinata, ormai rassegnatasi con loro.
Giunti vicino al minimarket, Hinata si avvicinò all’entrata ma
< Aspetta vado io > affermò Naruto, facendo scendere Mirai dalle sue spalle
< Non ti preoccupare, hai già pagato il ramen > disse la ragazza < Prendilo come un ringraziamento per la bella serata che ci hai regalato > continuò sorridendo. Vedendo il sorriso della ragazza, il cuore del ragazzo aumentò di velocità.
Mentre aspettavano la ragazza che comprasse i gelati, il ragazzo e la bambina si sedettero su una panchina di fronte il mini market.
< Mi sono proprio divertita questa sera > dichiarò Mirai guardando il ragazzo
< Anche io > affermò Naruto
< Grazie a te Hinata, oggi è tornata quella di sempre > disse la bambina < è tornata a sorridere > aggiunse. A quelle parole il ragazzo rimase in silenzio, in quanto se era stata triste era solo colpa sua. Ritornò alla realtà dal ritorno della ragazzo con i gelati
< Ecco a voi > affermò, porgendoglieli. I due li presero e iniziarono a mangiare.
Quando finirono di mangiare il gelato, Mirai si mise in braccio ad Hinata e si addormentò. Naruto guardò quella scena e pensò per una volta ancora che Hinata era davvero una bella ragazza. L’unico problema è che l’aveva ferita.  Non sapeva ancora come farsi perdonare, ma giurò a se stesso che avrebbe trovato un modo per farle dimenticare quello che gli aveva fatto provare e l’avrebbe fatta diventare sua.
< Credo che è ora che io vado > affermò Hinata alzandosi
< Adesso ti accompagno > disse il ragazzo, alzandosi a sua volta
< Non ti preoccupare. La casa di Mirai si trova qui vicino > dichiarò la ragazza
< Ok > disse il ragazza, abbassando il capo. Era rimasto un po’ triste da quelle parole. Voleva davvero accompagnarla. Ma questo era una scusa per passare ancora del tempo di più con la ragazza. La quale si accorse dello sguardo triste di Naruto. Vedendo lo sguardo scontento del ragazzo, si avvicinò e gli diede un dolce bacio sulla guancia.
< Grazie per la bella serata. A domani > disse Hinata, una volta allontanatasi dal ragazzo e iniziando ad incamminarsi con passo svelto verso la casa di Mirai e rossa in viso. Dopo poco, quando non erano più visibili da Naruto
< Finalmente gli hai dato un piccolo bacio > affermò Mirai, tra le braccia della ragazza. La quale appena sentì quell’affermazione, si fermò
< Ma tu non stavi dormendo? > chiese
< Forse sì, forse no > rispose Mirai, in modo vago. Udendo quella risposta, Hinata fece scendere la bambina, la quale fu confusa da quell’azione
< Visto che sei sveglia, puoi anche camminare > fece notare la ragazza. A quelle parole Mirai sbuffò e prese la mano di Hinata per incamminarsi verso casa.
Intanto Naruto era ancora fermo vicino la panchina. Era rimasto sorpreso da quel bacio di Hinata. Infatti appena la ragazza allontanò le sue labbra dalla sua guancia, alzò il capo con in volto un’espressione sorpresa e con le gote leggermente arrossate. Non riuscì neanche a salutarla da quanto fu meravigliato dal gesto della ragazza.   Però quell’azione della ragazza, lo rese davvero sorridere e fece generare un grande sorriso sulle sue labbra.
Dopo di che si incamminò verso casa e pensò che quella sera aveva fatto proprio bene ad uscire.
 
Note autore :
Ecco il settimo capitolo .
Come vi sembra ? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Alla prossima.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                                                    Capitolo 8
Quando Naruto aprì la porta di casa, notò il buoi assoluto. Questo voleva dire solo una cosa, ovvero che Ino se ne era andata. Felice di ciò, si recò in bagno per un bagno rinfrescante. Dopo essersi lavato, si recò in bagno e con solo l’asciugamano in vita, si gettò sul letto e ripensò alla serata appena trascorsa. Solo ricordandola, gli veniva spontaneo ridere e quando rammentò il dolce bacio che Hinata gli diede sulla guancia, gli venne il batticuore. Appena la ragazzi gli si era allontanata, avrebbe voluto abbracciarla e non farla allontanare, ma non riuscì a muovere un muscolo dallo stupore. Non credeva che Hinata sarebbe stata in grado di fare una cosa come quella. Nonostante fosse una ragazza mite e timida, alle volte anche lei poteva fare cose che ti facevano rimanere senza parole.  Ripensando di nuovo a quel bacio, Naruto si stava chiedendo se la ragazza lo avesse perdonato. Ma anche se non era così, si sarebbe fatto perdonare molto presto. Dopo di che si alzò, aprì il guardaroba dal quale prese una mutanda ed una maglietta. Una volta averli indossati, decise che era ora di andare a dormire, felice poter tornare ad innamorarsi superando il trauma causatogli tempo addietro da Ino.
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Quando Hinata arrivò a casa di Kurenai, fu accolta da quest’ultima che appena vide la ragazza
< Grazie mille per l’aiuto > affermò abbracciandola
< Non è niente di che > disse la ragazza < Ci siamo divertite vero? > continuò chiedendo, volgendo lo sguardo verso Mirai. Quest’ultima fece cenno di sì con il capo
< Vado a dormire > dichiarò dirigendosi verso le scale
< Ciao > disse Hinata sorridendo.
< Ti trovo diversa Hinata. Ti è accaduto qualcosa? > chiese Kurenai, vedendo il sorriso della ragazza, la quale appena udì quella domanda abbassò il capo, credendo che le sue scarpe erano davvero molto interessanti. Vedendo quell’atteggiamento alla sua domanda, Kurenai intuì che era successo qualcosa
< Io so cosa è successo > affermò Mirai, ferma sulle scale, sorridendo continuando a salire le scale che la portavano al piano superiore. A quell’affermazione, Kurenai riportò di nuovo lo sguardo su Hinata, la quale stava continuando ancora a guardarsi le scarpe. Vedendo ciò
< Se non vuoi dirmelo va bene. Sono contenta che ti sia accaduto qualcosa di bello. Non mi piaceva vederti triste > dichiarò, posando le mani sulle spalle della ragazza, che appena sentì il tocco dell’amica, alzò lo sguardo e guardandola negli occhi
< Grazie > disse, mostrando uno dei suoi più magnifici sorrisi
Dopo di ciò, salutò Kurenai e si diresse versa casa.
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Il giorno dopo , Naruto arrivò puntuale al bar e quando aprì la porta vide Hinata intenta a sistemare i tavoli con Sasuke e Karin. Restò a guardarla, in tutta la sua bellezza anche se stesse indossando abiti da lavoro, ai suoi occhi rimaneva sempre bellissima
< Se hai finito di mangiartela con gli occhi, direi che potresti anche andarti a cambiare > fece notare Sakura da dietro il bancone. Udendo quelle parole, il ragazzo si riscosse e guardando verso il bancone
< Non la stavo mangiando con gli occhi, la stavo solo contemplando > affermò, avvicinandosi al bancone
< Per caso hai la febbre? > chiese, toccandogli la fronte < Hai la fronte fredda, quindi non si tratta di febbre > disse rispondendosi da sola la ragazza
< Perché dovrei essere malato? > domandò, confuso, Naruto
< Come perché. Da quanto in qua usi parole come contemplare? > chiese, scioccata da ciò, Sakura
< Sono una persona intelligente > affermò Naruto, leggermente indispettito da quello che aveva detto Sakura, per poi dirigersi verso gli spogliatoi. Vedendo ciò, Sakura sorrise e pensò che il ragazzo avesse messo gli occhi su una brava ragazza.
Mentre sistemarono i tavoli, Sasuke, Karin e Hinata videro da lontano la scena tra i due ragazzi vicino al bancone. Notando il viso leggermente indispettito di Naruto
< Cosa sarà successo tra quei due? > chiese Hinata preoccupata
< Stai tranquilla. Non c’è niente da preoccuparsi > rispose Karin, sorridendo. Quando Hinata voltò lo sguardo verso Sasuke, per avere una doppia conferma
< Non c’è niente da temere > affermò, riprendendo il lavoro. Vedendo che i due erano tranquilli, anche Hinata si calmò.
Entrato negli spogliatoi, Naruto si cambiò in modo molto veloce e come un fulmine uscì da esso. Appena fuori, diede una veloce occhiata in giro e notò che Hinata stava sistemando un tavola da sola. Pensò che quella era la giusta occasione per salutarla, senza altre persone intorno a lei. Decise di avvicinarsi e
< Ciao Hinata > disse sorridendo, una volta raggiunta. La ragazza saltò dalla paura sentendosi chiamare
< C-ciao Naruto > affermò, balbettando, una volta voltatasi 
< Per caso ti ho spaventato? > domandò preoccupato il ragazzo. L’unica cosa che voleva era spaventarla
< Un pochino > rispose Hinata, ma vedendo l’espressione rattristirsi del ragazza < Sono contenta che sei felice.  Il tuo sorriso mi ha fatto sentire meglio > continuò correggendosi e ripensando a quell’ultima cosa detta, il volto le diventò totalmente rosso
< D-devo s-sistemare g-gli a-altri t-tavoli > affermò la ragazza, superandolo, con ancora il volto in fiamme. Naruto vedendo il viso rosso fuoco della ragazza, sorrise e pensò che era ancora più carina quando era imbarazzata.
Raggiunta Sakura dietro al bancone, iniziò ad aiutare la ragazza iniziando a sistemare in silenzio e di tanto in tanto lanciando occhiate ad Hinata. Quel silenzio fu interrotto da Sakura
< Perché l’hai rifiutata? > domandò all’improvviso, continuando a sistemare. Quando sentì quella domanda, Naruto si fermò e voltandosi verso la ragazza
< Sono un’idiota ad averla rifiutata > rispose il ragazzo
< Questo si sapeva già > affermò Sakura, girarsi verso di lui < Vorrei sapere il motivo > continuò
< È solo colpa di Ino. Mi ha costretto a ritentare. Abbiamo stabilito un periodo di prova di una settimana. Ma io già ho rotto quel periodo di prova > disse Naruto
< Non è colpa di Ino, in quanto l’avevi rifiutata prima di rincontrare la tua vecchia fiamma > fece notare l’Haruno. Sentendo ciò il ragazzo non poteva più controbattere, in quanto la sua amica aveva perfettamente ragione. Era stato doppiamente idiota quella sera
< Avevo solo paura di essere ferito di nuovo > affermò l’Uzumaki, abbassando il capo
< Come mai adesso hai cambiato idea? > Perché se non lo avessi capito, ho notato come la guardi > chiese Sakura
< Perché mi sono innamorato di lei. La voglio abbracciare, baciare, voglio farla sorridere sempre. > rispose il ragazzo, alzando il capo < Ti basta come risposta? > continuò chiedendo
< Certo > rispose Sakura, sorridendo, soddisfatta dalla risposta ricevuta dall’amico.
Mentre Sakura riportò lo sguardo verso i bicchieri da lavare, la porta del locale si aprì e da essa apparì un ragazzo con al guinzaglio un enorme cane. Una volta entrato, il ragazzo si avvicina al bancone e chiede a Naruto di fargli un caffè. Mentre l’Uzumaki gli prepara il caffè, notò che il ragazzo appena entrato si guardava in torno, come se stesse cercando qualcosa. Questa cosa non gli piaceva proprio. Appena il caffè fu pronto, lo porse sul bancone e mentre il ragazzo lo bevve, si avvicinò vicino al bancone Hinata, che appena vide il cane si abbassò ed iniziò ad accarezzarlo. Vedendo ciò, Naruto fu leggermente geloso del cane. Desiderava essere lui al suo posto e ricevere le carezze della ragazza. Quel pensiero fu interrotto dal ragazzo, che avendo finito di bere il caffè abbassò lo sguardo verso la ragazza
< Vedo che ti piacciono i cani > fece notare
< Si, li adoro > affermò Hinata, alzando lo sguardo verso il proprietario del cane sorridendogli < Come si chiama? > continuò chiedendo
< Si chiama Akamaru > rispose il ragazzo < Ed io mi chiamo Kiba > aggiunse
< Io sono Hinata > disse la ragazza, guardandolo negli occhi per poi riportando lo sguardo sul cane, il quale si era steso e messo con la pancia all’insù, invitando la ragazza ad accarezzargliela < è davvero un bel cucciolo > aggiunse continuando ad accarezzarlo
< Non lo chiamerei cucciolo, lo definirei mostro > fece notare Naruto, sporgendosi dal bancone per vederlo meglio, con sguardo indifferente. Non riusciva a crederci di essere diventato geloso di un cane. Per i suoi gusti, Hinata stava dando troppa attenzione a quel cane. Vedendo quello sguardo a Sakura sfuggì una piccola risata, che nascose posando la mano davanti alle labbra.
< Come puoi dire una cosa come questa > affermò Hinata, facendosi leccare dall’animale. Vedendo ciò, Naruto stava saltando sul bancone per mandare fuori quel cane. Doveva smetterla di farsi coccolare da Hinata. Fortunatamente fu fermato da Sakura, la quale aveva intuito alla perfezione le intenzioni del suo amico, ponendogli la mano sulla spalla. Quella scena però le fece venire una gran bella idea
< Ti posso chiedere una favore Kiba? > chiese Sakura, volgendo lo sguardo verso il ragazzo
< Dimmi pure > ripose Kiba
< Alla fine del turno potresti accompagnare Hinata a casa? > domandò l’Haruno con tono dolce
< Posso tornare anche da sola a casa > fece notare Hinata, la quale si chiedeva il perché la sua amica avesse fatto una richiesta del genere a quel ragazzo
< Certo > rispose alla domanda della ragazza con i capelli rosa, per poi avvicinarsi ad Hinata < Non ti preoccupare mica ti mangio > continuò sussurrando all’orecchio di Hinata, che rabbrividì al suono di quelle parolo.
< Perfetto > disse euforica Sakura, porgendo al ragazzo un foglio con scritto l’orario di chiusura del bar. Dopo aver preso il pezzo di carta il ragazzo se ne andò.
Naruto non riusciva ancora a capire come si era arrivato a ciò. Sapeva solo che quando quel ragazzo di nome Kiba, si era avvicinato vicino ad Hinata per parlargli all’orecchio, gli era venuta una voglia matta di prenderlo a sberle.
< Perché hai chiesto una cosa del genere Sakura? > chiese Hinata, la quale non si fidava molto di Kiba
< È solo che stasera non tornerò a casa, vado a dormire a casa di un’amica di università > rispose Sakura < Mi preoccupava il fatto che saresti dovuta tornare a casa da sola. Quindi ho chiesto il piacere ad un bravo ragazzo > continuò. Hinata voleva dirgli che secondo lei Kiba non era un bravo ragazzo, ma non disse niente e ritornò di nuovo a lavoro.
< Cosa ti è preso? > chiese furioso Naruto, una volta che Hinata si era allontanata
< Niente di niente. Secondo me ora è tempo per te di soffrire > rispose Sakura, sperando che con quella mossa, il suo amico aprisse il suo cuore alla dolce Hinata.
Sentendo ciò, il ragazzo abbandonò il bancone e si recò negli spogliatoi. Una volta lì, diede un pugno all’armadietto di fronte al suo e decise che quella sera avrebbe pedinato quei due e se solo quel ragazzo avrebbe osato torcere un capello ad Hinata lo avrebbe ucciso.
 
Note autore:
Ecco l’ottavo capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia di vostro gradimento.
Voglio ringraziare le persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite, quelle da seguire e quelle da ricordare. Ringrazio anche le persone che hanno commentato la storia e i lettori silenzioso.
Alla prossima.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


                                                                       Capitolo 9
Quando il turno finì ed essersi cambiati, i ragazzi uscirono dal bar. Appena aprirono la porta, trovarono Kiba appoggiato al muro di fronte al bar. Quando notò che l’entrata del locale si aprì, alzò il capo
< Vedo che siete puntuali riguardo l’orario di chiusura > affermò staccandosi dal muro e raggiungendoli
< Noto che anche tu sei puntuale > disse Naruto, frapponendosi tra Kiba e gli altri ragazzi, una volta che il ragazzo li raggiunse
< Non sono il tipo che fa aspettare una bella ragazza > dichiarò Kiba, con aria da sfida. Normalmente l’Uzumaki accettò la sfida e una volta raggiunto
< Se fai qualcosa ad Hinata, ti farò a pezzi > affermò all’orecchio del ragazzo, con voce bassa per non farsi sentire dagli altri
< Sto tremando già > disse in modo spavaldo Kiba, il quale superò Naruto < Credo che si giunto il tempo di tornare a casa > aggiunse, guardando verso Hinata, la quale lo raggiunse e insieme si incamminarono verso la fermata dell’autobus.
Appena i due si allontanarono, Naruto iniziò ad incamminarsi nella direzione opposta a quella che avevano preso Hinata e Kiba. Vedendo ciò, Sakura fu sorpresa. Credeva che il ragazzo avrebbe fatto una scenata delle sue e alla fine avrebbe accompagnato lui, Hinata a casa.
< Non la segui? > domandò Sakura, un po’ delusa nel vedere il ragazzo tornare a casa
< Ti ricordo che hai organizzato tu tutto questo > rispose in modo piccato Naruto, voltandosi verso la ragazza < Quindi non vedo il motivo per seguirla > continuò.
La ragazza non poteva controbattere, in quanto il suo amico aveva ragione, era tutta colpa sua. Ma lei credeva che facendo questo, Naruto avrebbe agito ed invece non aveva fatto proprio niente.
< Credevo che almeno avresti lottato per la persona a te più cara > affermò Sakura, ma Naruto non disse niente. Anzi si voltò e riprese a camminare verso casa.
Guardando la scena, Karin rimase anche lei perplessa dall’atteggiamento del cugino. Credeva che Naruto avrebbe dato un leggero vantaggio ai due ragazzi per poi seguirli. Purtroppo non aveva fatto niente di tutto questo ed anzi stava andando nella direzione opposta.
< Avrò fatto la cosa giusta? > chiese Sakura a se stessa, dopo che Naruto si era allontanato
< Boh, chi lo sa > ripose per lei Sasuke, volgendo lo sguardo verso la ragazza
< Non ti preoccupare. Naruto è un baka, ma alla fine farà la cosa giusta > affermò Karin, sperando in quest’ultima cosa
< Cosa più importante. Dove hai intenzione di andare a dormire Sakura? > domandò Sasuke
< Veramente mi chiedevo se potevi ospitarmi > rispose Sakura < Visto che Karin non ha un posto in più > aggiunse, prima che la rossa potesse dire qualcosa
< Non se ne parla proprio. Se Sasuke accetta, allora vengo anche io > affermò Karin
< Non credo proprio > urlò l’Haruno, iniziando a discutere con la ragazza dai capelli rossi
Sasuke rimase immobile a vedere le ragazze a discutere. Ormai era abituato a quei battibecchi. Pensò però che era arrivata l’ora di farla finita. Si avvicinò e mente le ragazze continuavano a discutere
< Ok. Ora basta > affermò con voce autoritaria, Quando le ragazze sentirono il tono del ragazzo, si bloccarono e si voltarono verso di lui, < Puoi andare anche a casa Karin, Sakura viene da me > aggiunse, lasciando senza parole le ragazze. Dopo aver detto ciò, iniziò ad incamminarsi e notando che Sakura, era rimasta ancora vicino al bar incredula da ciò
< Se non ti muovi, ti lascio qui > affermò voltandosi verso di lei, la quale appena sentì quelle parole si riscosse ed iniziò a correre per raggiungerlo. Non poteva ancora credere che Sasuke avesse accettato. Pensò che il giorno successivo avrebbe dovuto portarsi l’ombrello a lavoro.
Mentre i due si allontanarono, Karin sorrise e prendendo la direzione verso casa, fu felice nel vedere che Sasuke avesse fatto la prima mossa. Ormai lei non provava più niente per il ragazzo, in quanto aveva conosciuto un ragazzo all’università alquanto interessante. Continuava a farlo credere a Sakura, in quanto litigare con lei era divertente, ma pensò che da quel momento avrebbe smesso.
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Scesi alla fermata stabilita , i ragazzi si incamminarono e mentre camminavano
< Certo che sei una ragazza molto silenziosa > fece notare Kiba , voltandosi verso la ragazza
< S-scusa è s-solo che sono un po’ timida > affermò Hinata, abbassando leggermente lo sguardo
< Le ho sempre trovate carine le ragazze riservate > disse Kiba sorridendo, mentre Hinata divenne leggermente rossa sulle gote, ma all’improvviso il ragazzo la spinse in un vicolo buoi
< Perché stiamo passando di qui? > chiese la ragazza spaventata
< Questa è una scorciatoia > rispose il ragazzo, senza voltarsi verso di lei e continuando a tenerla per mano
< Ci mancava davvero poco per arrivare a casa > affermò Hinata .
Udendo questo il ragazzo si fermò, si voltò verso la ragazza e la spinse vicino al muro. Hinata era in panico totale. Non sapeva cosa stesse succedendo. Era vero che non si fidava di quel ragazzo, ma durante il tragitto le era parso normale.
Kiba si avvicinò pian piano al viso di Hinata
< Mi avevano detto che eri carina > affermò il ragazzo, guardandola in tutta la sua bellezza < Ma non fino a questo punto > continuò dicendo all’orecchio della ragazza
< Chi te lo ha detto? > chiese curiosa la ragazza
< Non so se ti posso dire il nome, ti dico solo che è una ragazza bionda > rispose Kiba. Appena Hinata sentì “ragazza bionda” la sua mente si ricordò immediatamente della sera del festival
< Cosa ti avrebbe detto questa ragazza? > domandò Hinata, con una certa apprensione. Quando gli fece quella domanda, la ragazza notò sorgere sul viso del ragazzo un sorriso malizioso
< Diciamo che mi ha detto di spaventarti. Così starai lontana da quel ragazzo biondo > rispose Kiba < Non so proprio cosa ci provi in quel baka > aggiunse
< Naruto non è un baka > affermò Hinata senza paura. Kiba ascoltando ciò, sentì crescere in lui una rabbia maggiore verso quel ragazzo, di conseguenza baciò con prepotenza la ragazza. Quest’ultima cercò di divincolarsi, ma non riuscì nel suo intento in quanto il ragazzo era più forte di lui. Quando Kiba si allontanò di poco dalla sue labbra, Hinata gli diede un ceffone. Quella sberla fece sorridere il ragazzo, il quale si avventò di nuovo sulle labbra della ragazza. Mentre la baciava iniziò a palparle in seno sulla maglia. Appena si separò per riprendere fiato
< AIUTOOOOOO, AIUTOOOO > urlò Hinata, ma fu zittita da uno schiaffo del ragazzo, il quale si ributtò sulle labbra della ragazza, la quale con occhi chiusi sperava che qualcuno avesse sentito le sue grida di prima e la venisse a salvare.  
All’improvviso sentì rumore, come se qualcosa fosse caduta a terra, e non percepì più le labbra di Kiba sulle sue. Aprì gli occhi e vide alla sua sinistra il ragazzo a terra, istintivamente si girò verso destra e notò la presenza di Naruto. Appena lo vide, l’abbracciò e il ragazzo ricambiò
< Stai bene Hinata? > chiese l’Uzumaki, con voce preoccupata
< Ora si > rispose la ragazza, allontanando di poco il volto dal torace del ragazzo, il quale vide un segno rosso sulla guancia della ragazzo. Pensò subito che Kiba le avesse dato uno schiaffo e a quel pensiero la sua rabbia crebbe. Si fiondò sul ragazzo e gli pose entrambe le mani sul collo. Iniziò a stringere, mentre Kiba cercava di divincolarsi in quanto non riusciva più a respirare
< Fermati Naruto > affermò Hinata
< Non posso. Lo avevo avvisata che se ti avesse fatto del male, lo avrei ucciso > dichiarò il ragazzo, in modo furioso. Sentendo ciò, il cuore di Hinata perse un battito. Pensò che allora Naruto si preoccupava per lei, ma rifletté sul fatto che non poteva uccidere una persona solo per uno schiaffo
< Ti prego, fermati, fallo per me > affermò, poggiandosi una mano sulla sua spalla. Appena sentì il tocco della ragazza sulla sua spalla, il cuore del ragazzo si calmò. Allentò la stretta al collo del ragazzo e si alzò. Abbracciò di nuovo Hinata, ringraziando dio che stesse bene
< Come hai fatto a trovarci? > chiese curioso Kiba < Credevo che non ci stesse seguendo nessuno > aggiunse
< Ho sentito la voce di Hinata che chiedeva aiuto. Mi sono subito fiondato verso quella direzione > affermò il ragazzo voltandosi verso Kiba < E poi ho fatto una strada diversa rispetto alla vostra. Non avrei mai lasciato la ragazza, per me più importante, andare via con un altro senza che io non facessi niente > continuò soddisfatto di quanto detto.
Hinata quando sentì “la ragazza per me più preziosa” non sentì il resto di quello che il ragazzo disse. Anzi sentì gli occhi leggermente umidi, dai quali scesero lacrime di gioia. Naruto voltandosi verso la ragazza, notò che quest’ultima stesse piangendo
< Perché stai piangendo? > domandò con una certa apprensione. Credeva che le facesse male qualcosa
< Sono lacrime di gioia > rispose la ragazza < Hai appena detto che sono la ragazza più importante per te > aggiunse sorridendo. Naruto udendo ciò, iniziò a passarsi una mano nei capelli e a ridere per nascondere il suo imbarazzo, per poi diventare di nuovo serio
< Scusa se ci ho messo un po’ per capirlo > affermò, sorridendo, con quel sorriso che faceva battere a mille il cuore di Hinata
< Ti avrei aspettato per sempre > disse la ragazza, avvicinandosi verso il ragazzo e baciandolo. Era un bacio dolce, che esprimeva tutto il suo amore per lui. Quando si allontanarono, il ragazzo vide le gote della ragazza leggermente arrossate e non potendo resistere oltre le diede un altro bacio, con la stessa dolcezza di quello della ragazza.
< Andiamo a casa > affermò guardando verso la ragazza, la quale fece un cenno di sì con il capo.
< E tu è meglio che non ti fai più vedere > dichiarò Naruto, voltandosi verso Kiba con sguardo omicida. Detto ciò i ragazzi se ne andarono.
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Arrivati vicino alla porta dell’appartamento della ragazza,
< Allora io vado > disse Naruto, e mentre si stava voltando per andarsene, Hinata lo bloccò prendendogli la mano.
< Ti prego non andartene > affermò la ragazza, con un’espressione triste al pensiero che il ragazzo se ne tornasse a casa propria. Vedendo quell’espressione Naruto cambiò idea e decise di entrare in casa.
Una volta entrati, entrambi si sedettero sul piccolo divano nel salone
< Grazie ancora per prima > disse Hinata, volgendo lo sguardo verso il ragazzo
< È stato un piacere > affermò Naruto sorridendogli
< Per fortuna sei arrivato in tempo > dichiarò la ragazza
< Ho corso come un forsennato per farcela > disse il ragazzo e la ragazza notò solo ora il volto sudato del ragazzo
< Allora devi fare subito una doccia > fece notare la ragazza < Altrimenti ti prenderai un raffreddore > aggiunse
< Non ti preoccupare, sto bene così > affermò il ragazzo
< No, insisto e mentre fai la doccia metterò i tuoi vestiti nell’asciugatrice > disse Hinata con in volto un’espressione di ci non acetasse un no come risposta.
Dopo aver fatto la doccia, Naruto esce da bagno ed individua vicino all’entrata una sedia con sopra i suoi vestiti asciugati. Prende dalla sedia la mutanda e la maglia per poi dirigersi verso la camera da letto.  Fortunatamente trova subito la camera di Hinata e quando entra trova la ragazza stesa, su di un fianco rivolta al muro, sul letto intenta a dormire, coperta solo con un leggero lenzuolo. Naruto, vedendo quella scena fu felice di vedere la ragazza più importante per lui stare bene. In realtà era anche un po’ nervoso, eppure aveva dormito con Ino molte volte, ma questa volta era diverso. Raggiunse il letto con passi felpati, per poi sdraiarsi dolcemente cercando di far meno rumore possibile. Subito dopo essersi adagiato sul letto, chiuse gli occhi, ma fu costretto a riaprirli quando sentì qualcosa appoggiarsi sul suo petto. Quando aprì gli occhi, vide la testa della ragazza appoggiata sul suo petto. La ragazza percepì che il ragazzo si fosse accorta di lei, in quanto iniziò a sentire il battito del cuore del ragazzo
< Ti amo Naruto > disse Hinata, con voce bassa ed in risposta il ragazzo baciò in modo dolce il suo capo
< Posso restare così oppure ti do fastidio? > chiese la ragazza ed in risposta il ragazzo l’abbracciò. Non l'avrebbe lasciata andare per nessuna ragione a mondo.
 
 
Note autore:
Ecco il nono capitolo. Come vi sembra?
Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


                                                          Capitolo 10
Quando Kiba aprì la porta di casa, notò l’assenza di luci accese. Appena accese la luce, vide Ino seduta sul divano, con le gambe accavallate, bere un bicchiere di vino. Ino, appena vide accendersi le luci, diresse lo sguardo alla porta d’ingresso
< Com’è andata? > domandò, bevendo un sorso di vino
< Non è andata bene > rispose il ragazza, grattandosi la testa.
< Come hai potuto fallire > affermò la ragazza, alzatasi dal divano
< Non è stata colpa mia. È stata colpa di quel ragazzo > disse Kiba, cercando di incolpare Naruto < è apparso all’improvviso. Mi ha scaraventato a terra e ha detto testuali parole “non avrei mai lasciato la ragazza più preziosa” > aggiunse, vedendo che Ino non aveva detto ancora niente.
Appena Kiba smise di parlare, Ino scagliò il bicchiere del vino sul muro. Quando Kiba aveva detto le parole pronunciate da Naruto, gli venne una rabbia mai vista. Doveva trovare un modo per rovinargli la vita
< Posso sapere cosa ti ha fatto quel ragazzo? > domandò curioso dopo aver visto la reazione della ragazza
< Mi ha messa in ridicolo davanti tutta la scuola. Per colpa sua ho dovuto cambiare istituto > rispose piena di rabbia la ragazza
< Non credo che sia una valida ragione per rovinare la vita di un ragazzo > fece notare Kiba, ma appena disse quelle parole la ragazza lo fulminò con lo sguardo
< Per me è una ragione più che valida > dichiarò Ino, con sguardo infuriato < Per adesso gli faccio godere un po’ di tranquillità, per poi attaccare di nuovo > continuò, per poi dirigersi verso la cucina e riempirsi un altro bicchiere con del vino.

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La mattina seguente, Naruto fu svegliato da un raggio di luce che entrava dalla finestra vicino il letto. Dopo aver strofinatosi gli occhi con le mani, abbassò lo sguardo e vide il capo di Hinata appoggiato al suo petto. Sul suo viso si stampò un gran sorriso. Credeva che quello che era successo il giorno prima fosse stato un sogna, ma fortunatamente non lo era. Diede un dolce bacio sul capo della ragazza, per poi accarezzargli i capelli. Appena toccò la capigliatura di Hinata, questa si strinse ancora di più al ragazzo, il quale ricambiò la stretta e sperò che il tempo si fermasse in quel preciso istante.
< Buon giorno Naruto > disse la ragazza sorridendo, volgendo lo sguardo verso il ragazzo
< Giorno > affermò l’Uzumaki sorridendo e dandogli un dolce bacio sulle labbra. Appena si allontanò dalle sue labbra, il ragazzo notò un leggero rossore delle gote della ragazza, la quale si alzò subito.
< Vado a farmi una doccia e dopo preparo la colazione > disse Hinata imbarazzata
< Fai con comodo > dichiarò il ragazzo, divertito dalla reazione della ragazza. Quest’ultima si avvicinò all’armadio, dal quale prese gli indumenti e si avviò verso il bagno. Mentre si allontanava, Naruto notò che la ragazza indossava solamente una maglia, molto larga, che le arrivava poco sopra le ginocchia. La maglia le metteva in risalto l’abbondante seno e dava largo spazio all’immaginazione. Pensando ciò, sentì qualcosa agitarsi nel basso ventre.  Subito poggiò le mani sulla parte coinvolta
< Adesso calmati. Fai il bravo > affermò il ragazzo a voce bassa, mentre udì lo scorrere dell’acqua.
Dopo essere uscita dal bagno e dopo essersi vestito, i ragazzi si recarono in cucina, dove Hinata iniziò a preparare la colazione. Intanto il ragazzo si sedette a tavola ed iniziò a guardare la ragazza con uno sguardo incantato. Più la guardava e più il suo cuore aumentava di battiti, aumentando anche l’amore che provava per lei.
Si alzò da tavola e si avvicinò ad Hinata. Quando le fu vicino, l’abbracciò da dietro, sorprendendo la ragazza
< Che ne dici se vieni a vivere da me? > domandò Naruto, il quale non voleva passare neppure un secondo senza la sua ragazza. La quale fu inizialmente sorpresa, per poi pensare al risveglio di poco prima. Doveva dire che svegliarsi ogni giorno così era davvero bello e in più voleva stare più tempo con Naruto.
< Si > rispose la ragazza, una volta giratasi, sorridendo. Sentendo quella risposta il volto dell’Uzumaki si illuminò e mentre stava avvicinandosi per baciare la ragazza, quest’ultima lo anticipò baciandolo. Quando si allontanò, il ragazzo si fiondò nuovamente sulle labbra, morbide della ragazza, introducendo la lingua per intraprendere una lotta con la lingua della ragazza. I due dovettero separarsi per prendere fiato, ma questa pausa durò pochi secondi poiché Hinata si riappropriò delle labbra del ragazzo, il quale la prese a cavalcioni e si diresse verso la camera da letto. Giuntò li, adagiò la ragazza sul letto per poi continuare a baciarci. Mentre si baciavano, la mano del ragazzo si introdusse nel pantalone della ragazza, la quale emise un gemito quando il ragazzo toccò la sua intimità. Si tolsero i vestiti e quando il ragazzo la penetrò, Hinata inarcò la schiena ed emise un gemito di piacere ancora maggiore rispetto prima. Naruto vedendo l’espressione di piacere della ragazza, iniziò a muovere il bacino con più velocità. Vedere il viso di Hinata pieno di passione, lo faceva impazzire. Era super eccitato. Non era mai successo prima.
I due giunsero all’orgasmo nello stesso istante e dopo essere arrivato, Naruto franò sul soffice corpo della ragazza, la quale l’abbracciò. Il ragazzo fece il movimento per spostarsi, ma fu fermato della ragazza
< Sicura che non sono pesante? > domandò con una certa preoccupazione. Sapeva di essere pesante
< Non sei per niente pesante > rispose la ragazza, appoggiando la testa del ragazzo sul suo seno. Appena Narutò poggiò il viso, sentì il cuore della ragazza battere all’impazzata, proprio come il suo
< Ti amo Hinata > affermò il ragazzo. La ragazza in risposta strinse ancora di più l’abbraccio e gli donò un dolce bacio sulla fronte. Con quel gesto Naruto capì che per la ragazza era lo stesso
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Intanto a casa di Sasuke, Sakura e il ragazzo stavano svolgendo colazione in rigoroso silenzio. La sera prima appena giunti nell’appartamento di Sasuke, quest’ultimo disse alla ragazza che lui avrebbe dormito sul divano mentre lei nella sua stanza. Durante la serata non disse una parola. Si limitò a vedere la televisione. Adesso Sakura era curiosa di capire se il ragazzo provasse qualcosa nei suoi confronti, quindi decise di rompere quel silenzio
< Come mai mi hai permesso di dormire a casa tua? > chiese, volgendo lo sguardo verso Sasuke, il quale udendo la domanda guardò nella direzione della ragazza
< Poiché avevi bisogno di un posto dove dormire > rispose, per poi ritornare a mangiare
< Solo questo? > domandò la ragazza, sperando che il ragazzo dicesse qualcosa di diverso
< Solo questo > rispose Sasuke
< Ok > disse la ragazza, abbassando il capo con un’espressione triste. Quando vide quell’espressione 
< Certo che sei proprio lenta > affermò il ragazzo < Non avrei permesso a nessuno di dormire in casa mia. L’ho permesso a te, solo perché sei una persona speciale > aggiunse, per poi alzarsi da tavola. Appena Sakura sentì quelle parole, alzò immediatamente il capo, sorpresa di aver udito quella frase da Sasuke. Quando alzò il capo, non vide il ragazzo all’altro capo della tavola, quindi si spostò verso destra, dove trovò il volto di Sasuke, molto vicino al suo. In un lampo, il ragazzo le diede un dolce bacio, lasciando la ragazza senza parole
< Adesso vado a farmi una doccia > affermò per poi dirigersi verso il bagno < Se vuoi possiamo farla insieme > aggiunse voltandosi verso la ragazza, la quale non se lo fece ripetere due volte e lo raggiunse.

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Usciti di casa, Naruto ed Hinata si incamminarono, mano nella mano, verso il bar. Quando arrivarono, il ragazzo da galantuomo aprì la porta del locale per permettere alla ragazza di entrare. Appena entrò anche lui, subito prese la mano della ragazza, che non aveva lasciato mai durante il tragitto casa-lavoro e nemmeno sull’autobus. Quando videro la porta aprirsi ed entrare i ragazzi mano nella mano, Temari da dietro al bancone fu felice di vedere che tra i due si era avuto qualche progresso
< Buon giorno ragazzi > disse Temari
< Giorno >affermarono all’unisono i ragazzi, i quali si guardarono e sorrisero
< Finalmente c’è l’hai fatta > dichiarò Sakura, raggiungendoli insieme a Karin e dandogli una piccola pacca sulla spalla come segno di congratulazione
< Alla fine il baka si è svegliato > affermò Karin ridendo e contagiando anche Sakura
< Non sono un baka > disse piccato Naruto, incrociando le braccia al petto. Quando Hinata vide quell’espressione sorrise, gli piaceva un mondo quando il ragazzo faceva il finto offeso. Si avvicinò all’orecchio di Naruto e con voce bassa
< Sei il mio baka preferito. Non ti scambierei con nessun’altro al mondo > affermò, facendo diventare la faccia di Naruto rossa.
< Cosa ti ha detto? > chiese Karin, curiosa dal momento che vide il volto del cugino andare a fuoco
< Sono cose top secret > rispose il ragazzo, tornato al suo solito colorito
< A proposito di top secret > disse Karin < Ieri sera Sakura è andata a dormire da Sasuke > aggiunse, guardando l’amica
< COSA? > urlò Naruto sorpreso. Sapeva che Sasuke non permetteva a nessuno di dormire a casa sua, quindi questo era un evento più unico che raro. Pensò che c’era qualcosa sotto. < SASUKEEEE >urlò l’Uzumaki < Vieni un attimo qui > continuò
< Perché urli sempre? > chiese Sasuke una volta raggiunti
< Perché altrimenti non saresti venuto > rispose il ragazzo < Come mai hai permesso a Sakura di dormire a casa tua? > continuò chiedendo
Sentendo quella domando, Sasuke si avvicinò alla ragazza in questione. Le prese il viso tra le mani e le diede un dolce bacio.
< Ti va bene come spiegazione? > chiese Sasuke, giratosi verso Naruto, il quale fece un cenno di sì con il capo per conferma. Dopo di ciò Sasuke tornò al lavoro.
< Sono felice per voi > affermò Karin e quando tutti sentirono quelle parole si girarono sconvolti verso la fonte del suono. Tutti erano a conoscenza che Karin avesse una cotto per Sasuke, quindi quando quelle parole uscirono dalla sua bocca, i presenti non potevano credere a ciò che avevano sentito.
< Sicura di sentirti bene? > chiese preoccupata Sakura
< Certo che sto bene. Ormai è da un bel po’ che non mi piace Sasuke > rispose la ragazza dai capelli rossi
< Come mai continuavi a stargli dietro? > domandò l’Haruno
< Perché mi divertita farti arrabbiare > rispose Karin sorridendo, per poi tornare a lavoro.
Sakura appena sentì quelle parole, si ricordò tutti i batti becchi avuto con Karin e alla fine giunse alla stessa conclusione della sua amica, erano davvero divertenti

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Chiuso il bar, i ragazzi tornarono alle proprie case. Quando si trovarono fuori la porta dell’appartamento di Naruto, il ragazzo era un po’ nervoso
< Sei pronta ad entrare? > chiese, voltandosi verso Hinata, al quale fece cenno di si
Il ragazzo aprì la porta, ma proprio quando la ragazza stava entrando la prese in braccio
< Si deve fare per bene > affermò Naruto, entrando in casa. Hinata sorrise ed appoggio il capo sul petto del ragazzo
< È un nuovo inizio questo > disse Naruto sorridendo e sentendo quelle parole Hinata era d’accordo con lui.
La scena dell’ingresso a stile principessa, fu visto da lontano da una ragazza bionda che quando vide quella scena, decise come vendicarsi
Note autore:
Ecco il decimo capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Voglio ringraziare le persone che hanno messo la storia tra le seguite, quelle da ricordare e quelle tra le preferite. Inoltre un grazie alle persone che hanno recensito la storia e a tutte le persone che la leggono.
Alla prossima

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                                            Capitolo 11
Quando Hinata si svegliò, spostò la mano sul lato destro del letto per vedere se Naruto si trovasse lì, ma rimase sorpresa dal fatto che il ragazzo non c’era. Questo uscì dalla porta del bagno
< Già sveglio? > domandò con voce ancora insonnata
< Giorno > affermò notando che la ragazza fosse sveglia < Ho delle cose da fare, quindi anche se è domenica ho preferito svegliarmi presto > aggiunse rispondendo alla domanda della ragazza
< Cosa devi fare? > chiese curiosa Hinata
< È un segreto > rispose sorridendo < Comunque dopo mi incontro con Sasuke > aggiunse prendendo l’intimo nell’armadio
< Anche io dopo mi devo vedere con Sakura > affermò Hinata
< Allora ci vediamo stasera > disse il ragazzo avvicinandosi alla ragazza e dandogli un dolce bacio sulle labbra. Dopo il bacio, prese dalla sedia di fianco al letto i pantaloni e la maglia. Una volta vestitosi uscì di casa, mentre la ragazza decise di restare ancora un po’ nel letto. 
Quando chiuse la porta di casa, Naruto non poteva crederci che era passato già un mese da quando lui ed Hinata si erano messi insieme. Pensò che quel mese fosse trascorso troppo veloce. Riflettendo su ciò si diresse verso il centro commerciale per comprare un regalo ad Hinata e poi sarebbe andato da Sasuke.
Appena entrato nel centro commerciale, si diresse direttamente verso un negozio, dove era già andato a vedere due settimane prima per un’avanscoperta. Quando individuò l’oggetto che gli piaceva, aumentò i suoi turni al bar per poter comprarlo. Entrato si diresse verso il bancone, dietro al quale si trovava un ragazzo con capelli neri e delle strane sopracciglia
< Salve > disse l’Uzumaki una volta avvicinatosi
< Salve > affermò il ragazzo < Posso esserle d’aiuto? > aggiunse chiedendo
< Si > rispose Naruto, abbassando lo sguardo per trovare l’oggetto che aveva visto due settimana prima < Posso vedere questo? > continuò domandando, indicando l’articolo
< Certo > rispose il ragazzo, prendendolo e mostrandolo al ragazzo
< Ne prendo due > affermò Naruto
< Complimenti > disse il ragazzo dietro al bancone < Questo è il potere della giovinezza > continuò stringendo i pugni. Naruto, quando sentì quell’ultima frase rimase perplesso sul significato di quest’ultima. Non sapeva proprio a cosa potesse riferirsi. Anche due settimane prima, quando era venuto per dare un’occhiata, il ragazzo che lo stava servendo all’improvviso iniziò ad urlare “POTERA DELLA GIOVINEZZA” insieme ad un’altra strana persona, che gli somigliava molto. Nonostante rimase scosso da quello che aveva visto decise di ritornare in quel negozio in quanto la merce esposta non aveva un prezzo esagerato.
Dopo aver pagato, uscì dal negozio. Prese dalla tasca il telefonino per vedere l’ora. Constatò che era ancora troppo presto per andare da Sasuke, quindi decise di andare a fare colazione visto che era uscito di casa senza farla.
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Quando Naruto chiuse la porta, Hinata decise di rimanere un’altra mezzora nel letto. Passata la mezzora, si alzò e si recò in cucina dove aprì un cassetto dal quale estrasse dei ferri, per lavorare a maglia. Aveva deciso di regalare a Naruto una sciarpa, di color arancione visto che al ragazzo piaceva molto quel colore, visto che l’inverno si stava avvicinando. Si sedette sulla sedia ed iniziò a lavorare, ripensando al messo trascorso insieme al ragazzo. Gli venne in mente quando andarono alla torre di Tokyo, dalla quale si poteva vedere l’intera città, oppure quando andarono al porco divertimenti e Naruto voleva prenderle un pupazzo, senza riuscirci. Pensando a quest’ultimo avvenimento, sorrise. Gli venne in mente l’espressione afflitta di Naruto, giungendo alla conclusione che quel mese fosse volato.
Finita la sciarpa, la quale doveva essere solo aggiusta, si diresse in bagno per lavarsi. Dopo essersi lavata ed essersi vestita, andò in cucina dove prese la sciarpa, che mise in una busta, e uscì di casa per raggiungere Sakura.
Arriva al luogo d’incontro, la ragazza dalla vetrina notò la presenza di Sakura dentro al locale. Entrata, la raggiunse
< Buon giorno Sakura > disse sorridendo, sedendosi e poggiando la busta per terra
< Giorno > affermò Sakura ricambiando il sorriso < è il regalo per Naruto? > aggiunse chiedendo, indicando la busta
< Si > rispose la ragazza < è una sciarpa > continuò
< Scommetto che è di color arancione > affermò l’Haruno
< Centrato > disse Hinata
< Non so proprio come fa a piacergli un colore come quello. È proprio orrendo > dichiarò Sakura
< Per me è un bel colore > disse Hinata, abbassando leggermente il capo
< Certo che siete fatti proprio l’una per l’altra > affermò Sakura, giungendo a quell’ovvia conclusione
< Tu cosa hai regalato a Sasuke? > chiese la Hyuga, sollevando lo sguardo verso l’amica
< Un gatto > rispose la ragazza < Prima di tornare a casa devo andarlo a prendere > aggiunse
< Ecco a voi due caffè > affermò la cameriera poggiando le due tazzine sul tavolino
< Ciao Temari > dissero in coro le ragazze
< Certo che vi piace proprio questo bar > affermò Temari sorridendo
< Devo proprio dire che è davvero un bel bar > disse Sakura guardandosi intorno e facendo sorridere Temari e Hinata, la quale appena si avvicinò alla tazzina del caffè, l’odore di questo le provocò de conati di vomito. Si alzò di scatto e corse in bagno. Quando ritornò al tavolino
< È successo qualcosa? > chiese preoccupata Sakura
< È da una settimana che quando sento degli odori forti, mi viene la nausea > rispose la ragazza
< Sei andata a farti un controllo? > domandò l’Haruno
< Non ancora > rispose < Mi viene la nausea anche appena mi sveglio > aggiunse, e sentendo ciò, Sakura forse capì il motivo di quelle nausee
< Da quand’è che non ti vengono? > chiese con voce bassa
< Adesso che mi ci fai pensare, questo mese sono in ritardo > rispose Hinata a voce bassa
< Forse sei incinta > fece notare Sakura < Durante la strada di casa ti conviene di comprare un test di gravidanza per esserne certa > aggiunse e Hinata fece cenno di sì con il capo
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Dopo aver fatto colazione, la quale durò un’ora, Naruto decise di andare a casa di Sasuke. Arrivato di fronte alla porta dell’appartamento, l’Uzumaki bussò. Dopo pochi secondi la porta si aprì e
< Cosa ci fai qui? > chiese Sasuke in modo brusco
< Bel modo di salutare un amico > rispose il biondino spingendo la porta per entrare
< Ti ho detto cosa ci fai qui? >domandò, ancora una volta, Sasuke con lo stesso tono di prima
< Volevo chiederti se potevi prestarmi una camicia > rispose il ragazzo.
Sentendo quella risposta Sasuke aprì la porta, facendo entrare il ragazzo in casa. Appena entrato Naruto stava dirigendo subito nella stanza di Sasuke, ma venne fermato da quest’ultimo
< Dove credi di andare? > chiese Sasuke
< Forse nella tua stanza per prendere la camicia > rispose Naruto con tono sarcastico
< Te la vado a prendere io > affermò il ragazzo < Tu resta qui > aggiunse entrando nella stanza
Dopo cinque minuti l’Uchiha uscì dalla stanza con in mano una camicia bianca, la quale la porse a Naruto
< Cosa hai preparato per questa sera? > chiese curioso l’Uzumaki
< Niente di niente > rispose in modo vago Sasuke
< Sicuro? > domandò Naruto
< Te l’ho già detto, non ho preparato niente > rispose Sasuke < Piuttosto, tu cosa hai organizzato? > aggiunse chiedendo
< Una piccola cena in casa e poi le ho regalato un oggetto speciale > rispose l’Uzumaki , sperando che l’amico chiedesse qualcosa in più riguardo l’oggetto speciale
< Ok, ti aspetta una bella serata > affermò Sasuke, facendo rimanere di sasso Naruto
< Tutto qui? > chiese
< Si, tutto qui > rispose, per poi accendere la tv e passare il joystick al biondo, il quale lo prese rassegnato dall’aver un amico così.
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Verso le sette di sera, Naruto decise di tornare a casa. Salutato Sasuke si diresse verso il suo appartamento. Una volta percorse le scale che portavano a quest’ultimo, vide la figura di Ino vicino alla sua porta.
< Cosa fai qui? > chiese il ragazzo con sguardo infuriato
< Ti volevo solo chiedere scusa e parlare > rispose Ino con il capo chino
< Vuoi un po’ di thè? > domandò il ragazzo, sorpreso dall’atteggiamento di Ino, la quale fece cenno di sì con la testa
Una volta entrati, si diressero in cucina dove Naruto iniziò a preparare il thè, mentre Ino si sedette a tavola. Quando il thè fu pronto, il ragazzo riempì due bicchieri e li portò a tavola. Proprio quando stava iniziando la conversazione, il telefonino di Naruto squillò. Il ragazzo prese il telefono e si allontanò per rispondere. Mentre il ragazzo era impegnato al telefono, Ino prese dalla borsa una capsula e la svuotò dentro il bicchiere di Naruto. Subito dopo il ragazzo tornò e dopo aver fatto un sorso di thè
< Di cosa vuoi parlare? > chiese l’Uzumaki, prendendo un altro sorso della bevanda
< Volevo scusarmi con te su come mi sono comportata. > rispose Ino
< Ok, vai avanti > affermò il ragazzo prendendo un altro piccolo sorso del thè
< Mi sono comportata in modo orribile … > iniziò a dire Ino
< Mi gira leggermente la testa > affermò Naruto, tenendosi la testa con le mani, interrompendo la ragazza
< Perché non ti stendi? > propose la ragazza
Il ragazzo si alzò e con l’aiuto di Ino riuscì a raggiungere la camera da letto, ma appena arrivò vicino al letto crollò su di esso. Ino guardò la figura di Naruto e una volta posizionatolo meglio, sul suo viso emerse un sorriso maligno.
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Verso le sette e un quarto Hinata decise di tornare a casa. Saluta Sakura si diresse verso una farmacia e una volta comprato il test di gravidanza, che mise in borsa, si diresse verso casa sua e del ragazzo. Durante il tragitto, notò una piccola pasticceria aperta e gli venne l’idea di comprare una piccola torta. Presa la torta si avviò verso casa. Appena aprì la porta, notò il buio totale. Quando accese la luce, vide all’ingresso due paia di scarpe, uno maschile e uno femminile. Preoccupata si diresse nella camera da letto e quando accese la luce vide una ragazza dai capelli biondi, nuda, abbracciata a Naruto, nudo anche egli. Urlò e le buste che aveva in mano caddero. Sentendo quell’urlo Naruto si svegliò di soprassalto, toccandosi la testa ancora dolente. Vide Hinata con le mani davanti alla bocca e con sguardo ferito. Non capendo cosa fosse successo, guardò di fianco ad esso e vide Ino totalmente nuda, dopo di che si guardò anche lui, notando che anche lui era nudo. Quando stava iniziando a dire qualcosa, Hinata si voltò e corse verso la porta
< No, aspetta Hinata > affermò il ragazzo urlando. Ma quelle parole non arrivarono nemmeno alle orecchie della ragazza, la quale aveva già sbattuto la porta
Si alzò dal letto e si vestì alla velocità della luce, per poi guardare Ino
< Ora è meglio che vai, prima che ti uccida > affermò il ragazzo con sguardo assassino per poi uscire dall’appartamento in cerca di Hinata.
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Appena uscì dal loro appartamento, Hinata iniziò a correre mentre calde lacrime scendevano dai suoi occhi. Non poteva creder che Naruto l’aveva tradita, per di più al loro mesiversario e soprattutto con la ragazza che vide a quel festival. Pensando a ciò, il cuore della ragazza andò in mille pezzi e copiose lacrime uscirono dai suoi occhi. Corse per molti chilometri, per poi fermarsi a prendere fiato. Quando alzò il capo notò che era arrivata alla stazione e prese questo come un segnale. Entrò e avvicinandosi alla biglietteria
< Un biglietto per Hiroshima > disse la ragazza, con occhi rossi e gonfi
< È fortunata. Ha fatto appena in tempo. Il treno partirà tra dieci minuti > affermò l’addetto
Preso il biglietto, la ragazza si recò sul treno e si sedette al posto assegnatole. Dopo pochi minuti, il treno partì e mentre il treno stava lasciando il treno
< Addio Naruto > disse iniziando di nuovo a piangere
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Aveva cercato in tutti i posti che frequentavano, ma nessuna traccia di Hinata. Il ragazzo si recò anche alla stazione, ma arrivato lì non trovò la ragazza. La provò a chiamare una decina di volte, ma il telefono era spento. Decise di tornare a casa, sperando che la ragazza fosse tornata. Quando aprì la porta di casa, trovò questa a buia, senza nessuna luce accesa. Con sguardo triste, si recò verso la camera da letto. Appena entrato raccolse le buste che Hinata aveva in mano prima di andarsene. Si sedette sul letto ed aprì una busta, dalla quale uscì una sciarpa arancione. Appena la vide se ne innamorò e pensò che non l’avrebbe buttata per nessuna ragione, anche se si fosse rotta l’avrebbe portata avanti a mettere. Poi aprì la seconda busta, dalla quale estrasse una scatola e una busta con una lettera. Aprì la scatola e trovò una torta rotte, per poi aprire la lettera
“Caro Naruto,
Questo mese trascorso con te è stato uno dei periodi più belli della mia vita. Grazie a te le giornata trascorrono in modo veloce e quando queste finiscono, non vedo l’ora che ne inizia un’altra. Anche se gli altri ti definiscono un baka, rimarrai sempre il mio baka preferito. Non cambierei niente di te. Ti trovo perfetto così come sei.
                                                                                    Ti amerò per tutta la mia vita
                                                                                                                         Hinata”
Quando lesse le ultime parole, notò delle piccole gocce che bagnarono la lettera. Si toccò gli occhi e notò che da essi scendevano delle piccole lacrime. Prese la lettera e la strinse a se, mentre dagli occhi scendevano copiose lacrime.
Intanto sul treno, dopo essersi calmata Hinata prese la borsa e si diresse in bagno. Entrata in questo, estrasse dalla borsa il test di gravidanza e cinque minuti dopo l’aver usato, vide il risultato rimanendo sconvolta.
Mentre accadeva ciò, Naruto dopo aver asciugatosi le lacrime, si recò in cucina dove aveva posato la busta appena tornato. Dalla busta prese una scatola, l’aprì ed indossò l’oggetto che aveva comprato, per poi uscire di casa, appoggiandosi alla ringhiera ed alzare lo sguardo al cielo
< Ti amerò per sempre Hinata  > affermò toccandosi l’anello sull’anulare.
 
Note autore:
Ecco l’undicesimo capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia di vostro gradimento.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                                                Capitolo 12
Era il primo settembre e da un treno appena arrivato alla stazione di Tokyo, scese una donna con capelli, corti, di color corvino ed occhi bianco perla. In braccio aveva un bambino con capelli biondi e occhi azzurro cielo. Quando mise piede fuori alla stazione prese due grandi respiri. Fece scendere il bambino, il quale prese la mano della donna e si incamminarono. Erano ormai cinque anni che la donna non veniva a Tokyo. Da quando aveva preso quel treno aveva cercato di dimenticarsi di quel ragazzo, ritornando però sempre al punto di partenza. Era uscita con vari ragazzi, ma le veniva sempre in mente il sorriso di quella persona. Alla fine rinunciò ad altri appuntamenti per dedicarsi completamente al bambino. Mentre camminavano
< Mamma dove stiamo andando? > chiese il bambino, alzando lo sguardo per vedere il volto della madre
< A scuola. La mamma deve consegnare un foglio > rispose la madre, guardando verso il bambino
Arrivati alla scuola, la donna ed il bambino attraversarono il cancello scolastico entrando nel grande cortile. Mentre stavano guardando l’edificio all’esterno, meravigliati dalla grandezza della costruzione, sentirono in lontananza una voce, la quale pian piano si sentiva sempre più forte e quando si girarono si trovarono una persona. La donna chiuse gli occhi istintivamente. Quando li riaprì si ritrovò a terra e subito gli venne in mente il bambino
< Boruto stai bene? > chiese, con una certa preoccupazione, guardando verso il figlio, il quale stava in piedi con un ragazzo vicino
< Mamma non ti preoccupare, sto bene > rispose il bambino sorridendo, girandosi verso la madre, la quale tirò un sospiro di sollievo. Ma quando vide il ragazzo vicino al figlio rimase a sorpresa da quella vista
< Hinata! > esclamò il ragazzo sorpreso
< Naruto! > affermò meravigliata la ragazza. Intanto il bambino guardava prima il ragazzo, poi il suo sguardo andava alla madre per poi ritornare al ragazzo. Visto che i due erano rimasti a fissarsi e nessuno dei due parlava, decise di intervenire
< Vi conoscete per caso? > domandò il bambino
< Siamo vecchi amici > rispose Naruto, con un’espressione leggermente triste
< Davvero sei un amico di mia madre? > domandò di nuovo il bambino
< Certo > affermò Naruto < Aspetta un attimo, ha detto appena madre? > aggiunse chiedendo con in viso un’espressione sconvolta.
< Lui è mio figlio > rispose Hinata alzandosi da terra < Si chiama Boruto ed ha cinque anni > aggiunse notando il viso sorpreso del ragazzo, il quale non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito
< Sei sposato? > chiese d’improvviso Boruto notando un anello all’anulare. Quando sentì quella domanda, Hinata sentì una fitta al suo cuore. Non voleva sentire la risposta del ragazzo, anzi aveva paura a scoprire la verità
< Beh non proprio > rispose il ragazzo toccandosi l’anello < L’ho indosso da cinque anni sperando di rincontrare una persona a me cara > aggiunse volgendo lo sguardo verso la ragazza. Quando i loro occhi si incontrarono, sia il cuore di Naruto che quello di Hinata perse un battito
< Perché lo porti se non sei sposato? > domandò insistendo il bambino
< Perché ho già una ragazza che amo. Anche se è andata via cinque anni fa, non ho fatto altro che pensarla ogni giorno, dalla mattina alla sera > rispose Naruto, riportando lo sguardo sul bambino
< Allora perché l’hai lasciata andare? > chiese Boruto, facendo innervosire Naruto, il quale credeva che quel bambino fosse davvero un rompiscatole ed un ficcanaso
< Perché sono un cretino, anzi un baka. Sono stato ingannato da una ragazza e per colpa della mia stupidità, ho perso la persona più importante della mia vita > rispose il ragazzo abbassando leggermente il capo. Sentendo quelle parole, calde lacrime scesero dagli occhi di Hinata
< Mamma perché stai piangendo? >domandò in modo preoccupato Boruto, vedendo le lacrime della madre
< Niente è solo che sono felice di aver rivisto un amico dopo tanto tempo > rispose Hinata sorridendo e asciugandosi le lacrime. Quando sentì quelle parole, Naruto riportò lo sguardo sulla ragazza e pensò che era ancora più bella di cinque anni fa. Appena i loro occhi si rincrociarono di nuovo, Hinata capì che era ancora innamorata di Naruto. Da quando lo aveva rivisto il suo cuore batteva sempre veloce. Non lo aveva mai fatto con nessun uomo in questi cinque anni.
< È proprio come la prima volta che ci siamo incontrati > fece notare il ragazzo
< Cosa? > domandò la ragazza, che era distratta a pensare ad altre cose
< Voleva dire, che anche la prima volta che ci siamo incontrati, ci siamo scontrati > affermò sorridendo
< È proprio vero > disse la ragazza sorridendo, ricordandosi del loro primo incontro e rammentando che già quella volta, il suo cuore perse un battito alla visto del ragazzo.
< Mamma non devi consegnare i fogli? > chiese il bambino
< Hai ragione > rispose Hinata < Scusa Naruto, ma adesso devo andare > aggiunse, volgendo lo sguardo verso il ragazzo
< Vengo anche io con voi. Devo consegnare anche io dei fogli al preside > disse il ragazzo, per poi incamminarsi con Hinata e Boruto.
Una volta usciti dall’ufficio del preside di diressero all’uscita della scuola
< Non posso crederci che saremo colleghi > fece notare Naruto sorridendo
< A chi lo dici > affermò la ragazza
< Adesso dove andiamo mamma? > domandò il bambino
< Dobbiamo incontrarci con altri due amici della mamma > rispose Hinata
< Scommetto che devi incontrarli al parco Ueno Koen > affermò Naruto
< Come lo sai? > chiese sorpresa Hinata
< Mi devo incontrare anche io con loro > rispose il ragazzo
< Allora possiamo andare insieme > affermò il bambino euforico, prendendo la mano del ragazzo e della ragazza ed iniziando a tirare
< Aspetta vai piano > disse Naruto, ma il bambino continuò a tirare lo stesso, facendo sorgere sul viso di Hinata, un grande sorriso.
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Arrivati al parco, Naruto chiamò Sasuke per chiedere dove si trovavano. Una volta spiegatogli dove stavano, i ragazzi ed il bambino si incamminarono. Li trovarono subito, videro in lontananza Sasuke,Sakura ,Temari ed il marito di quest’ultima. Poco prima Naruto disse ad Hinata che Temari si era sposata, quattro anni fa, con un ragazzo di nome Shikamaru. Quando li raggiunsero, Hinata venne abbracciata da Sakura
< Mi sei mancata tanto > affermò la ragazza, continuando ad abbracciare Hinata che ricambiò la stretta
< Anche tu > disse Hinata, per poi staccarsi
< Chi è questo bellissimo bambino? > chiese Sakura, abbassando il capo e notando il bambino tra il ragazzo e la ragazza
< Sono Boruto >rispose il bambino sorridendo. Quando sorrise, Sakura notò che quel sorriso era uguale a quello di Naruto. Guardandolo meglio osservò che aveva i capelli e gli occhi dello stesso colore del ragazzo, mentre il viso lo aveva preso dalla madre. Era la copia sputata di Naruto bambino. Subito gli venne in mente di quella volta al bar, cinque anni fa, quando ad Hinata gli venne la nausea ed arrivò alla conclusione che la ragazza cinque anni fa era incinta.
< Mamma io vado a dormire > affermò un bambino, vicino a Temari, sbadigliando
< Ti seguo anche io > disse il ragazzo, vicino alla ragazza
< Come si dice in questi casi ... > iniziò a dire < Tale padre, tale figlio > aggiunse sorridendo, per poi raggiungerli
< Vecchio, vuoi giocare con me? > domandò Boruto, strattonando la maglia di Naruto
< Puoi ripetere cosa hai detto > rispose Naruto, credendo di non aver capito bene
< Vecchio, vuoi giocare con me? > chiese di nuovo Boruto
< Coosa > affermò l’Uzumaki
< Come vedo hai già problemi all’udito. Ti devi prendere più cura del tuo corpo > disse il bambino, sospirando alla fine
< È meglio che inizi a correre > affermò il ragazzo pieno di rabbia, per poi iniziare a rincorrere il bambino
Vedendo i due giocare insieme, il cuore di Hinata accelerò di battito. Aveva sempre desiderato vedere i suoi uomini giocare insieme ed ora che li vedeva era un’immagine bellissima.  Sakura notando che l’amica stava guardando Naruto, capì dal suo sguardo, uguale a quello di cinque anni fa, che era ancora innamorata del suo amico
< Lo sai che il giorno dopo che te ne sei andata, al bar venne Kiba > iniziò Sakura. Quando sentì quel nome, Hinata si girò di scatto verso la ragazza sorpresa da quelle parole
< Cosa > affermò Hinata
< È venuto a scusarsi ed a spigarci quello che veramente era successo. Quella sera Ino aggiunse al thè di Naruto un forte sonnifero. Appena al ragazzo iniziò a giragli la testa, Ino lo portò in camera da letto. Giunto lì Naruto si addormentò ed Ino lo spogliò, svestendosi a sua volta. Ci disse che quel piano serviva a farvi dividere > dichiarò tutto d’un fiato Sakura
< Quindi vuol dire che non mi ha tradito quella sera? > domandò Hinata
< Non ti ha tradito > rispose la ragazza e dagli occhi di Hinata scesero dolci lacrime appena sentì quelle parole < Dopo quella sera ha sempre indossato quell’anello, affermando che era solo tuo > continuò Sakura, facendo aumentare le lacrime della ragazza
< Quando gli dirai che quel bambino è suo figlio? > chiese l’Haruno
< Non lo so ancora > rispose Hinata, asciugatasi le lacrime
< Credo che lo dovrebbe almeno sapere > affermò Sakura. Hinata stava per dire qualcosa, quando
< Cosa devo sapere? > domandò curioso Naruto, con il bambino sulle spalle.  Quando Hinata sentì quella voce, il sangue nelle sue vene congelò. Si girò piano verso la direzione del ragazzo e prese una decisione in quel momento
< Devi sapere che cinque anni fa, quando me ne sono andata, ero incinta > affermò la ragazza < Boruto è tuo figlio > aggiunse abbassando il capo
< COSAA >urlarono il bambino e Naruto, che fece scendere dalle spalle il bambino
< Scusa se non te l’ho detto prima io... > affermò per poi essere interrotta dall’abbraccio di Naruto
< Non posso credere di essere padre > dichiarò Naruto stringendo Hinata, la quale ricambiò la stretta, iniziando a piangere.
Quando si staccarono, la ragazza asciugò le lacrime del ragazzo, il quale rise. Naruto stava avvicinando le proprie labbra a quelle della ragazza, quando furono interrotti
< Aspetta un attimo > affermò < Lui è mio padre? > continuò chiedendo il bambino, indicando Naruto
< Si, lui è tuo padre > rispose Hinata < Te l’ho fatto vedere anche in una foto > continuò. Sentendo quelle parole, il bambino iniziò a riflettere per ricordare la foto mostratagli dalla madre
< In quella foto era diverso. Aveva i capelli più lunghi ed era più basso > disse Boruto
< In cinque anni si può cambiare > affermò l’Uzumaki
< Non poteva essere lui mio padre? > domandò il bambino, indicando Sasuke
< NOOO > urlò Naruto < E poi perché proprio lui? > aggiunse chiedendo
< Beh è ovvio. Si nota subito che è più intelligente di te > rispose Boruto, facendo innervosire Naruto
< Vedo che questo bambino ha buon occhio > affermò Sasuke, facendo ridere tutti tranne Naruto. Dopo ciò, l’Uzumaki iniziò ad inseguire nuovamente il figlio.
Quando giunsero le sette, i ragazzi decisero che era ora di tornare a casa. Naruto ed Hinata si recarono a casa del ragazzo per parlare.
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Quando arrivarono di fronte la casa di Naruto , la ragazza rimase a bocca aperta. Il ragazzo non abitava più nel suo vecchio appartamento. Vedendo l’espressione sorpresa della ragazza
< Questa casa era di mio zio, il quale l’ha lasciata a me > affermò Naruto < L’ho accettata subito, sperando che tu saresti tornata prima o poi > aggiunse guardando verso la ragazza, che appena lo guardò negli occhi divenne rossa ed abbassò lo sguardo. Quando vide quello Naruto sorrise e pensò che la ragazza non era affatto cambiata.
Una volta entrati, Hinata portò nella camera da letto Boruto, addormentatosi durante il tragitto del ritorno. Dopo averlo appoggiato sul letto, andò in cucina per posare una busta e poi raggiunse il ragazzo, il quale si era seduto sul divano, nel salone. Appena si sedette,
< Hinata, io mi devo scu.. > disse Naruto , il quale fu fermato dalle dite di Hinata poste sulle sue labbra
< Sakura mi ha già detto che quella sera non è successo niente > affermò la ragazza
< Mi voglio scusare lo stesso. Sono stato un baka a permetterla di farla entrare. La dovevo allontanare immediatamente > disse il ragazzo
< Non ti preoccupare. Ormai il passato è passato. > affermò la ragazza e sentendo quelle parole il ragazzo, estrasse dalla tasca posteriore il portafoglio. Lo aprì e dalla tasca per le monete estrasse un anello. Si mise in ginocchio davanti alla ragazza
< In questi cinque anni, ti ho sempre pensato. In questi anni il tempo sembrava non trascorrere mai. Anzi senza te il tempo non passa mai. Voglio trascorrere il resto della mia vita con te Hinata. > affermò Naruto < Vuoi sposarmi? > aggiunse
< Certo > rispose la ragazza, sorridendo per poi baciare il ragazzo. Quando si staccarono per prendere aria, Naruto infilò all’anulare sinistro della ragazza l’anello per poi ribaciarsi
< Io mi oppongo > affermò una voce e quando i due si girarono videro Boruto
< Come ti opponi? > chiese Naruto
< Se volete sposarvi, mi dovete promettere che starete per sempre insieme > rispose il bambino. Sentendo ciò, i due si guardarono e si baciarono. Quel bacio aveva il significato del “Ti amerò sempre”
< E in più voglio una sorellina > affermò Boruto
< Su quello ci possiamo lavorare > disse Naruto ridendo, contagiando anche Hinata.
< Adesso andiamo a dormire > affermò il ragazzo, prendendo in braccio il bambino e prendendo la mano di Hinata. Mentre camminava giurò che quella mano non l’avrebbe lasciata andare per nessun motivo al mondo.
 
                                      FINE
Note autore:
Ecco l’ultimo capitolo di questa storia.
Come vi sembra? Spero che vi sia piaciuto.
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, tra le seguite e tra le ricordate. Un ringraziamento a chi ha recensito la storia e a tutti quelli che l’hanno letta.
Alla prossima.

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