結婚は避けるべき- Un matrimonio da evitare

di SHineRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro nella Foresta ***
Capitolo 2: *** Pino & Lavanda ***
Capitolo 3: *** Chiarizioni ***
Capitolo 4: *** Sesshomaru ***
Capitolo 5: *** Partenza ***



Capitolo 1
*** Incontro nella Foresta ***



01. Prologo : Nella Foresta
 

Rin saltò su una roccia del fiume per poter arrivare all'altra estremità della riva, facendo attenzione a dove metteva i piedi - giusto per evitare una caduta che sicuramente le avrebbe spezzato qualche osso. Saltò poi su altre due riuscendo finalmente a toccare terra.
Corse più velocemente, lanciando piccole occhiate dietro di sè, notando che aveva seminato le guardie con successo.
Poggiò la mano sulla corteccia ruvida di un albero e sospirò sollevata. Adesso era in salvo.


Camminò per cinque minuti fino a trovare un bellissimo demone cane dormiente sotto un'albero, nel cuore della foresta.
Si avvicinò piano, senza far rumore, e si stupì della bellezza che possedeva quel cane enorme. Una mezza luna viola spuntava sulla sua fronte e due strisce magente su entrambe le guance.
Era semplicemente bellissimo.
Desiderò toccargli le orecchie ma si trattenne, era pur sempre un demone, e avrebbe potuto mangiarla in meno di quattro secondi.
I battiti del cuore aumentarono per la poca paura che provava. Non era la prima volta che era così vicina ad un demone, ma quel cane la metteva in soggezione.
Rimase un paio di minuti ad ammirarlo ricordandogli di una creatura incantata. Fortunatamente il demone non aveva sentito la sua presenza, e si ritrovò a sospirare sollevata.
Tirò fuori dalla cesta che si portava dietro un pò di cibo per dare al demone, non sapeva neanche lei il perché di quel desiderio improvviso di sfamarlo. Non sapeva come svegliarlo, aveva paura di arrabbiarlo e di essere sbranata.
Fece un lungo sospiro, come per darsi coraggio, e allungò una mano tremolante verso il muso del demone cane. Toccò piano la punta del suo naso con il suo indice e lo carezzo dolcemente.
Il demone aprì subito gli occhi e si mise sull'attenti, ringhiando contro la ragazza.
Rin si spaventò in un primo momento, ma si calmò quasi subito rendendosi conto che il demone voleva soltanto spaventarla e non attaccarla, almeno ci sperava.
Con un po' di esitazione gli rivolse un sorriso gentile e gli porse il cibo, che il demone rifiutò sbuffando.

-Non ti piace il cibo umano?- chiese allora guardando tristemente gli onighiri e le verdure. Certo che era una sciocca, nè animali e nè demoni mangiano verdure.
Rimise tutto nella cesta e tirò fuori della carne cotta, porgendolo nuovamente al demone che la guardava con un cipiglio.
-Mangia almeno questo. È buono!- disse sorridendogli ancora. Il demone si avvicinò per annusarlo per assicurarsi che non fosse avvelenato, e quando si accertò che il cibo era commestibile lo divorò in un batter d'occhio. Rin sorrise soddisfatta e, vedendo che il demone non aveva la minima intenzone di attaccarla, si rilassò.

-Hai sete?- chiese tirando fuori una borraccia d'acqua. Si rimise a frugare nella cesta alla ricerca di un bolo per versare l'acqua, trovandolo subito sotto i bicchieri di vetro.
Versò l'acqua nel bolo e la mise sotto il muso dell'animale, che l'annusò un paio di volte per poi bere, senza staccare gli occhi da quelli dell'umana.
Dei passi, non molto lontani da loro, si sentirono e il demone smise di bere, concentrandosi ora sui rumori e sussurri che sentiva. Rin non si accorse di nulla e risistemò il cestino con calma.
Presto sette uomini li circondarono, impedendo loro ogni via di fuga.

-Principessa Rin!- gridò uno dei briganti facendo un passo avanti. Rin chiuse gli occhi e sospirò annoiata ed infastidita. Era riuscita a seminare le guardie ma non aveva fatto il conto con i briganti, che molto probabilmente appena sentita la notizia della sua fuga, si erano messi a cercarla.

-Non ho nulla di prezioso con me. Quindi potete anche andare a cercare qualcun altro da svaliggiare.- disse alzandosi in piedi.

-Principessa, lei potrebbe essere un baratro molto utile. I vostri genitori pagherebbero oro affinchè possano riavere la figlia indietro!- disse il brigante facendo un'altro passo verso di lei.

-E tu vorresti cadere così in basso? Meh, non mi stupisce la cosa dato che siete dei semplici ed inutili briganti. Non riesco a provare neanche pena per voi, infondo siete i vermi della società umana.- disse posizionando la cesta accanto al cane. I briganti strinsero le prese sulle loro armi e aspettarono un'ordine del capo.

-Ma come osi principessina? Ti ucciderò io stesso e mi terrò tutte le tue vesti preziose che poi potrò vendere e farci tanto di quel guodagno che mi ritroverò a nuotarci nei soldi!- disse prima di cominciare a correre con l'ascia puntata al cuore della ragazza.
Rin saltò in alto, fece una capriola ed atterrò sulla testa dell'uomo, facendogli perdere l'equilibrio, la cui faccia venne duramente in contatto con il suolo. Probabilmente si era fratturato la mandibola, ma non importò molto alla principessa.

-Non sottovalutarmi inetto.- disse buttando l'ascia il più lontano possibile con un piede. Prese velocemente l'arco e le frecce che aveva quel brigante cominciando a scoccarle contro gli altri umani. Con un pò di fatica riuscì a stenderli tutti senza però ucciderli, prese la cesta, fece un cenno con la mano al demone come a salutarlo -regalandogli anche un dolce sorriso, dopo di che se ne andò per la sua strada.



Il demone cane, rimasto solo, si trasformò nella sua forma umanoide ed uccise i briganti, assicurandosi che non respirassero.
Riprese la sua forma demoniaca, riducendo la sua altezza, e seguì la ragazza.  

 










Note Autore:

Allora, prima di tutto ciau!!!
Non sò esattamente a cosa mi sono ispirata, fatto stà che la palla della creatività mi ha colpito dritta in fronte. 
Comunque sia, passiamo a cose serie:

1- Qui non siamo più nell'epoca sengoku, ma in un'epoca cagata dalla mia mente. Sono più periodi buttati in una sola pentola. I vestiti indossati dalla popolazione e dalle principesse, nobili e barchetta bella, sono in stile vittorianoBarocco. Le armi da fuoco non esistono. I demoni e gli umani convivono, più o meno. Ci sono demoni cattivi e demoni neutri. Buoni.. neanche a pensarlo. Essendo un'epoca tutta mia, almeno credo, sappiate che se incontrerete unicorni che camminano sui tacchi non dovrete stupirvi, anzi se potete fatevi pure una risata che non mi offendo!

2- Inu no Taisho non è morto. Quest'uomo è TROPPO figo per morire, quindi nella mia fic esisterà, punto. Ovviamente farà la sua comparsa DOPO il decimo capitolo. 

3- Sesshomaru non ha mai incontrato una Rin bambina. Infatti la incontrà già maturata pronta per essere #parolacopertadaunfastidiosissimoBIP.

4- La sfera dei quattro spiriti non è esistita e mai esisterà. Troppo complicata quella dannata sfera, e non voglio complicarmi la vita ancor di più! 

5- Comincio col dire che i dettagli non sono il mio punto forte. Li odio. Non riesco a descrivere un paesaggio oppure una sedia in cinque righe, perciò vi prego non chiedetemi di aggiungere dettagli, sto facendo una faticaccia immensa nel rieditare, tagliuzzare, riscrivere, incollare, modificare, cambiare, attorcigliare, gestire e scompisciare i capitoli di ogni storia!

6- Ci tengo a precisare che il Fantasy, Erotico, Sentimentale e roba varia non sono esattamente il mio stile. Io punto principalmente sul comico, dove grazie a Dio, Buddah, Zeus, Afrodite, e Santo JiBooty (se non sapete cercatelo, google fa miracoli) ho delle maggiori inclinazioni! Perciò, nel caso avessi scritto una cacata più grande di me vi pregherei di farmelo notare! 

7- PPS. Anche se non sembra le VOSTRE RECENSIONI giocano un ruolo MOLTO IMPORTANTE NELLA VITA DELLO SCRITTORE! Anche se si lascia una recensione piccolina ina ina, sappiate che può far risplendere il cuore dell'autore, che s'inchioda il culo alla sedia per più di tre ore per tirare fuori un qualcosa che si avvicini al capolavoro . (Solo io mi tengo la pipì fin quando non finisco di scrivere tutto il capitolo? No, perché se è così vado e mi prendo un'appuntamento dallo psichiatra!)
Io non sono il tipo che pretende di ricevere un migliaio di commenti e recensioni, ma più ci penso e più mi rode il cervelletto. Quando avevo cominciato a pubblicare le mie storie facevano cagare, e non scherzo! Se date un'occhiata alle mie storie del 2013 noterete degli orrori.. immondi. Sembrano scritte con il culo che con le mani!


Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo Break the Ice ed UN-princess. 
Anche se non mi potete vedere quando rileggo le vostre piccole recensioni comincio ad urlare per la casa, tanto che proprio l'altro ieri mi sono beccata una pantofola in testa da parte di mio fratello! 


I PERSONAGGI DI INUYASHA NON MI APPARTENGONO!
I PERSONAGGI APPARTENGONO A RUMIKO TAKAHASHI!


MA PAGHEREI ORO PER AVERE SESSHOMARU E RIN!

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Capitolo 2
*** Pino & Lavanda ***



 02. Pino & Lavanda


-Cosa vuoi ancora?- chiese Rin con astio guardando il ragazzo davanti a sè. Non aveva tempo da perdere e quell'idiota si era presentato proprio nel momento meno opportuno. Insomma, aveva appena affrontato sette briganti!

-Non fa piacere neanche a me rivedere la tua faccia, ma i nostri genitori mi hanno obbligato a riportarti a casa, mia cara mogliettina.- disse scontrosamente, marcando l'ultima parola con scherno e disgusto. Vedere la faccia della ragazza non faceva altro che alimentare la sua voglia di schiaffeggiarla e disfigurarle il viso, proprio come aveva fatto due settimane fa.

-Non sono e non sarò mai tua moglie, che sia chiaro. Non ritornerò al castello fin quando questa storia del matrimonio non verrà annullata!- disse con autorità riprendendo la sua strada, ma si fermò notando che a tagliarle la strada c'era il demone che lei aveva sfamato poco prima nella foresta. Il sorriso prese il posto sulle sue labbra che prima erano serrate in una smorfia, e si avvicinò lentamente al demone per poi dargli una piccola carezza dietro l'orecchio destro, ormai sicura che il cane non aveva nessuna intenzione di ferirla.
Si sentiva un poco più tranquilla ora che c'era il demone cane accanto a lei.

-Ma tu guarda chi si rivede!- sputò con astio il ragazzo avvicinandosi al demone cane, che si posizionò difronte alla ragazza, come a volerla proteggere, e cominciò a ringhiare. Il ragazzo sguainò la sua spada e la puntò contro il demone.

-Sesshomaru, da quanto tempo. Adesso proteggi anche gli umani? Questa mi è nuova.- disse ghignando divertito. Rin abbracciò il cane e lo tirò verso di sè – studiando ogni mossa che faceva il ragazzo che le era difronte.
Lui era perfido, malvagio e spietato. Nel giro di due giorni le aveva ucciso tutti gli animaletti che aveva e distrutto il suo bellissimo giardino di fiori.

-Non ti azzardare a toccarlo Inuyasha!- disse guardandolo inviperita. Non avrebbe permesso a quel mezzo demone di uccidere anche quel bellissimo cane. Il cuore le martellava nel petto ed una piccola goccia di sudore era ben visibile sulla sua fronte. Aveva paura. Paura che potesse succedere qualcosa al demone che lei riteneva essere innocente e buono.

-Tsè, un'umana che protegge il grande Sesshomaru. In realtà non m'interessa molto questa storia, sono venuto per prenderti e riportarti al castello. Le nozze si terranno tra qualche ora, e tu diventerai ufficialmente mia moglie. Ora muoviti se non vuoi che io uccida il tuo caro cagnolino.- disse poggiandosi la spada sulla spalla con fare altezzoso. Sesshomaru ringhiò un'altra volta indignato.
La principessa riuscì a trattenerlo e lanciò uno sguardo pieno di odio verso il ragazzo che le stava davanti.

-Preferirei morire piuttosto che sposare uno come te!- disse guardandolo con disprezzo. Ed era vero ciò che aveva detto. Molte volte al palazzo aveva tentato di porre fine alla sua misera ed inutile esistenza, ma puntualmente, qualcuno la salvava.
Quando Inuyasha era venuto a sapere delle sue intenzioni non si era di certo risparmiato, e aveva ricoperto il corpo della principessa con lividi e tagli.

-Non sei tu a decidere mia cara. Ora muoviti, abbiamo perso già troppo tempo.- disse tirandola prepotentemente per il braccio. Sesshomaru ringhiò e si scagliò contro Inuyasha, facendolo cadere a terra dolorante. Prese la ragazza e se la portò in groppa, si trasformò in una sfera di luce e subito scomparvero, mentre Inuyasha malediva entrambi.




Rin si guardò intorno e sorrise, abbracciando un'altra volta il cane, stando attenta a non farsi sbranare.
L'aveva salvata, e non poteva essere che grata a quel demone. Gli carezzò dolcemente la testa e gli diede una grattatina sotto il mento come ricompensa.
-Grazie!- disse baciandogli la fronte su cui vi era la mezza luna. Aveva agito d'istino e si stupì nel vedere che il demone non aveva ringhiato.
Prese posto per terra, a gambe incrociate e guardò il demone con dolcezza. Aveva visto diversi demoni cane al palazzo di Inu No Taisho, ma nessuno era bello quanto il demone che le stava accanto. In cuor suo sapeva che era buono, e che non le avrebbe fatto del male.
Quale demone difenderebbe un'umana per poi ucciderla?

-Quindi.. il tuo nome è Sesshomaru... vediamo un pò... "Il ragazzo che uccide" giusto? Che strano nome per un demone cane, ma devo dire che ha anche un certo fascino. Io mi chiamo Rin e sono la principessa del regno di Matsu!- disse porgendogli altra carne che aveva nel cesto. Si sentiva in dovere di ringraziarlo, ma non sapeva esattamente come, e quella di sfamarlo e dargli piccole carezze le sembravano gli unici modi.
Una volta dato da mangiare al demone rivolse il suo sguardo fuori dalla grotta, ammirando il paesaggio verde che le si mostrava dinanzi mentre nella sua mente si faceva strada l'immagine di Inuyasha. Non gli piaceva neanche un po' quel demone, non riusciva a sopportarlo. E pensare che prima erano anche amici.

-Dove siamo esattamente?- chiese guardando il demone, ma subito dopo di diede della stupida ricordandosi che i cani non sapevano parlare.

-Ascolta, io dovrei arrivare nel regno di Esmeral. Che direzione devo prendere?- chiese guardando il cane nei suoi occhi ambrati. Il demone la guardò per poi rotolare dall'altra parte e mettersi in posizione dormiente, rifiutandosi di rispondere.
Quella donna emanava un profumo gradevole, incantevole, che sapeva di pino e lavanda, odori paradisiaci per le sue narici.
Di solito gli umani emanano una puzza di argano e latte che lo disgustava, ma questa ragazza sprigionava un'odore che gli ricordava la natura, un'odore che lo attirava.
Da quello che aveva capito Rin era stata promessa in sposa ad Inuyasha, ma prima che si festeggiassero le nozze lei era fuggita.
Lo aveva colpito la sua dolcezza e la sua ineguagliabile bellezza. Mai aveva conosciuto una donna che fosse così bella ed estremamente modesta.
Aveva deciso di seguire il suo odore tanto per accertarsi che stesse bene, ma quando vide il fratello si era arrabbiato, ed ingelosito nel momento esatto quando Inuyasha l'aveva chiamata "Mogliettina".
E quando il fratellastro le aveva tirato il braccio non riuscì più a trattenersi.
Non capiva neanche lui questo suo improvviso ed irrefrenabile desiderio di averla accanto, e non capiva nemmeno il perché si stesse rifiutando di indicargli la strada.
Aveva forse paura di non rivederla mai più?
Si, era questo.
Nonostante fosse un demone pieno di sè, avido, senza un briciolo di compassione, non cercava mai di negare l'evidente.
Quella donna.. non se lo sarebbe lasciata sfuggire.

Perso nei suoi pensieri non si accorse dell'assenza della ragazza. Quando l'odore di pino e lavanda si dissolse nell'aria si rese conto che se n'era andata.






Note Autore:

Vorrei che leggeste questa cosuccia piccolina: 


Vorrei precisare (che ho fatto un grosso errore a non spiegarmi) che la frase che c'era prima nel capitolo precedente nelle note autore e che ora ho cancellato ("Adesso mi sembra impossibile di non riuscire a ricevere neanche UNA recensione" o qualcosa del genere) è piuttosto equivoca.
Non pretendo mille recensioni ad ogni capitolo (non sono così ossessionata dalla recensioni per carità!) ma ciò che principalmente vorrei sono dei consigli. Scrivo da molti anni su questo sito e avrò ricevuto si e no quattro critiche costruttive, nonostante quando rileggo le mie storie mi fanno superare il centesimo livello di #SuperCringe. Mi rendo conto che non tutte potrete darmi dei consigli, non pretendo così tanto, ma una piccola critica costruttiva mi farebbe bene. Scrivo sempre per migliorare ma il mio problema principale è che non riesco a focalizzare i miei errori, per questo chiedo sempre a voi lettrici di farmeli notare, così che io possa aggiustarli e migliorarli. 

Come vi sembra il capitolo? 
Lo sò, è corto.. ma la storia in sè è corta, quest'idea mi è venuta all'improvviso e non volevo renderla molto pesante, diciamo che è una delle mie folle idee... una storia breve ecco....
Succederà tutto velocemente anche perché ci saranno dei piccoli salti nel tempo. La storia ha all'incirca 20 capitoli corti e brevi. Lo sò.. dovrei aggiungere più scene.. ma tutte le idee che mi vengono le sto mettendo da parte per un'altra storia.  
Ovviamente ci saranno anche capitoli leggermente più lunghi quindi non saranno tutti così tristemente brevi. 

Notes!
1- Regno di Matsu. (Matsu= Pino). Rin è l'unica ragazza che odora di pino, nonostante tutto il resto della popolazione vive tra gli alberi. Il regno è circondato da pini e da quì prende il nome. 
2- Inuyasha non è propriamente il personaggio cattivo nella storia, ma lo scoprirete più tardi. 

Grazie ancora per le recensioni precedenti e ringrazio anche Miyu87!

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Capitolo 3
*** Chiarizioni ***


Chiarizioni
 
Si alzò velocemente da terra e cominciò a correre seguendo l'odore di Rin. Il cuore, per la prima volta, gli martellava nel petto attanagliato da sentimenti come la paura e preoccupazione. Con una punta di furia.
Come si era permessa quella ragazzina di andarsene senza dirgli nulla?
Lui l'aveva protetta ed ora lei fuggiva. L'avrebbe pagata cara quella dannata mocciosa.


Annusò l'aria con estrema attenzione, riuscendo finalmente a percepire l'odore di pino e lavanda che caratterizzava la principessa. Seguì l'odore e la trovò a qualche metro di distanza mentre raccoglieva delle bacche tranquillamente. Si avvicinò a lei e le righiò nell'orecchio facendola sussultare dallo spavento.
Gli occhi del demone erano rossi per la furia. Si era spaventato, e a malapena si stava trattenendo dal ringhiarle con tutta la rabbia che provava.
Ma più ci pensava e più non capiva. Perché sembrava così tremendemente attratto da quella ragazza? Che fosse soltanto l'odore? Che fosse quella stupida leggenda del demone e l'umana ad influenzarlo?
No. Non poteva essere soltanto quello.

-Oh! Sei tu Sesshomaru!- disse tirando un sospiro di sollievo nel constatare che si trattava del demone cane. Gli sorrise dolcemente per poi riprendere a raccogliere le bacche sorridendo, senza dire nulla, senza dargli nessuna spiegazione.
Un'altro ringhio fuoriuscì dalle labbra del demone, indignato.
Adesso osava anche ignorarlo?

-Volevo soltanto raccogliere del cibo per domani! Non voglio incontrare Inuyasha, anche se credo che seguirà il mio odore per trovarmi. Sai, quello è uno sfacciato, un'idiota, ed è insopportabile. E come se non bastasse mi odia soltanto perché non ha potuto sposare la principessa Kagome. Io non c'entro nulla in tutta questa storia, eppure le colpe ricadono tutte su di me!- esclamò arrabbiata e triste mentre metteva le bacche nella sua cesta. Sentiva il bisogno di giustificarsi difronte al demone, ma non ne capiva il motivo. Semplicemente si sentiva in dovere di spiegargli e di raccontargli tutto ciò che la riguardava.
Perché doveva raccontare ad un demone la sua vita? Aveva forse bisogno di uno sfogo?
Probabile.
Sesshomaru alzò un sopracciglio e si avvicinò a lei mentre il suo sguardo si posò sul seno prosperoso della ragazza, ma lo distolse subito, quasi scottato.

-Ora ti spiego tutto dall'inizio. Kagome ed Inuyasha si amavano, e si amano tutt'ora in segreto. Il regno dei Demoni Cani vuole fare un trattato d'alleanza con il mio regno, Matsu. Originariamente dovevo sposare, da quello che ho capito, il primogenito del Demone Maggiore Inu no Taisho, ma dato che questo demone non si riesce a trovare da nessuna parte, sarei dovuta diventare la moglie del secondo genito. Inuyasha, credendomi la responsabile di tutto, cominciò ad odiarmi. Da lì cominciarono gli insulti e qualche volta usava anche le mani. Però non lo biasimo affatto, anche io se fossi stata al suo posto avrei fatto lo stesso, forse anche peggio.- sospirò tristemente smettendo di raccogliere le bacche per poi guardarsi le mani sporche del succo dei frutti. Aveva sicuramente bisogno di uno sfogo, e quel cane sembrava in un certo senso disposto ad ascoltarla.
Al castello non aveva molte persone con cui parlare, in realtà soltanto Kanna era sua amica in quella gabbia di matti. Quest'ultima l'aveva ascoltata e le aveva coperto anche la fuga, dandole un cestino con tutto il necessario per sopravvivere.
Sapeva che prima o poi avrebbe incontrato Inuyasha, e sapeva che questo suo comportamento aveva ferito nell'orgoglio sia Inu No Taisho che il figlio, ma non voleva passare il resto della sua breve vita con Inuyasha.

-Voglio rimediare a questa situazione. Se riuscissi ad incontrare Kagome e a raccontarle cosa sta succedendo forse riuscirei a far annullare questo matrimonio, e i due potranno ritornare insieme ed essere felici. Ma non sò se riuscirò a convincere i sovrani di entrambi i regni a non celebrare mai le nozze tra me ed Inuyasha!- esclamò infine alzandosi e dirigendosi verso il piccolo ruscello che era a qualche metro da lei. Immerse le mani e si lavò con cura, mentre il demone cane le si avvicinava a passo felpato. Non sapeva esattamente se fosse soltanto l'odore ad attirarlo, fatto sta che deisiderava aiutarla.

-Esiste la possibilità che i regnanti non accettino la mia proposta, in questo caso cosa dovrei fare? Potrei anche provare a cercare il primogenito della famiglia Taisho e pregarlo di sposarci, ma così sembrerei una disperata! E se invece mettessi fine alla mia vita?- si chiese stendendosi a supino sull'erba. Sesshomaru sgranò gli occhi e stava per ringhiare contrariato se non fosse che la principessa riprese a parlare.

-Inu No Taisho troverebbe il modo di riportarmi in vita solo per sposare Inuyasha. Posso scappare quanto voglio, ma uno dei due mi troverà sicuramente. Bene, qualsiasi cosa decidessi di fare non mi gioverebbe in nessun modo! Ma che vita meravigliosa che ho! Perché non sono nata come una semplice plebea? Almeno non avrei dovuto sopportare tutto questo!- disse rotolando sul'erba soffice.
Un'idea le balenò in testa e si mise subito a sedere, mentre Sesshomaru restava immobile come una statua e con gli occhi fissi su di lei.

-E se mi sposassi con uno qualsiasi? Il matrimonio non.. nah, non funzionerebbe neanche questo!- disse lasciandosi cadere sull'erba. Non aveva nessuna via di fuga, la sua unica speranza era Kagome, forse la principessa avrebbe trovato un modo per fermare il matrimonio.
Rin continuò a rotolare nell'erba sotto lo sguardo serio e pensante di Sesshomaru.
Quindi, originariamente, era lui quello che doveva sposare Rin, ed Inuyasha era praticamente il suo rimpiazzo.
Sorrise compiaciuto pensando che adesso che sapeva del suo matrimonio con Rin, Inuyasha sarebbe sparito dalla circolazione, ma si pose comunque un paio di domande.
Se Inuyasha voleva tanto Kagome, perché insistere nel riportarla al castello per celebrare le nozze?
Perché non aveva rivelato a Rin che ero io Sesshomaru, il primogenito a cui era stata promessa in sposa?
Qualcosa non quadrava, ne era sicuro. Inuyasha aveva uno scopo ben preciso, ma quale?
Durante l'incontro di quella mattina Inuyasha poteva semplicemente dire che il cane che lei stava cercando di proteggere non era altro che il primogenito dei Taisho, e tutto quel trambusto sarebbe finito. Il fratellastro, molto probabilmente, stava puntando a qualcosa, ma che cosa?

-Sesshomaru?- la dolce voce di Rin lo ridestò dai suoi pensieri e sporse un poco la testa nella sua direzione, dandole tutta la sua attenzione. La ragazza rise ed aprì le braccia.

-Ti va di giocare?- chiese inclinando un poco la testa e sorridendogli dolcemente. Il demone la guardò prima di sedersi a terra, in una sorta di accettazione alla sua proposta. Non era molto entusiasto di giocare con un'umana, ma lei sembrava in qualche modo diversa.
Rin sorrise, capendo le sue intenzioni, e rotolò verso di lui per poi sedersi a gambe incrociate. Scrutò le orecchie del cane desiderosa di toccarle, ma si trattenne. Era pur sempre un demone, e se lei facesse qualcosa che non gli andasse a genio l'avrebbe uccisa in un batter d'occhio.

-Sesshomaru.. Posso toccare le tue orecchie?- chiese guardandolo negli occhi. Il demone mugulò in segno di protesta ma annuì impercettibilmente col capo. Rin sorrise vittoriosa e cominciò a toccargli le orecchie delicatamente.
Il seno della ragazza era ad un paio di centimetri dal suo naso, e la tentazione di annusarle era troppo forte. Voleva toccarle anche, ma non lo fece. Si limitò a guardarle per qualche secondo dopo di che puntò i suoi occhi sulle labbra rose e piene della ragazza.
Il tocco della ragazza era delicato e, stranamente, lo rilassava. Cosa aveva quell'umana di tanto speciale?
Perché si lasciava coccolare da una ragazzina?
Aveva sentito parlare di certe.. attrazioni che i demoni provano per gli umani, ma non pensava che potesse capitare anche a lui.  














Note Autore:
Piccole elucidazioni necessarie:
1- Inuyasha NON è cattivo, malvacio e bla bla bla... lo scoprirete nei capitoli a venire.

2- Il comportamento di Sesshomaru:
  • E' attratto dall'odore di Rin, il motivo... lo scoprirete presto.
  • Nell'anime odiava Inuyasha per diversi motivi:  1) Il padre era morto per salvare Izayoi e il mezzo demone; 2) colui che è suo fratello è un mezzo demone; 3) Il padre aveva lasciato in eredità Tessaiga, la spada più potente. In questa fanfiction l'eredità delle spade non c'è ed il padre non è morto. Sesshomaru odia, un pochino, il fratellastro proprio perché è un mezzo demone. E come avevo precisato nel primo capitolo in questo mondo i demoni e gli umani convivono, in un certo senso. Tutte le spiegazioni che state cercando le riceverete nei capitoli successivi. ​​​​

Per quanto riguarda il capitolo... non ho molto da dire. Ho cercato di soffermarmi su Sesshomaru, vi giuro che ci ho provato, ma questo demone è davvero dannatamente complicato. Migliorerò, promesso!
Ora...
Vi è piacuto? 
E' stato... abbastanza digeribile? 
Vi ha deluso? 
Ci sono orrori grammaticali?


Aspetto una vostra recensione ed anche qualche critica costruttiva! 
Ringrazio coloro che l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate!  E un ringraziamento speciale per chi recensisce! 


Bye Bye 
SHineRose!


 

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Capitolo 4
*** Sesshomaru ***



Sesshomaru

Il sole ormai stava scendendo, lasciando il suo posto alla luna. I colori che predominavano il cielo erano l'azzurro, l'arancione, il rosa ed il rosso. Uno spettacolo fantastico agli occhi della ragazza umana.
Sesshomaru si perse a contemplarla, era semplicemente bellissima e non c'erano parole per descrivere al meglio i suoi dolci e raffinati lineamenti facciali. Per l'ennesima volta si ritrovò a chiedersi del perché tutta quella attrazione verso una semplice ed inutile principessa umana.
Si avvicinò di più a lei, inspirando a pieni polmoni quella dolce fragranza di pino e lavanda che emanava la principessa. L'odore.. era diverso da quello degli altri umani. Pensò che il fatto che fosse la pricipessa di Matsu potesse a che fare con il suo odore, ma era impossibile. Era stato un paio di volte a Matsu -giusto per accontentare il padre-, ma tutti, insclusi i regnanti, puzzavano di argano e latte, una combinazione a dir poco abominevole per lui e le sue povere narici.
Il sorriso della principessa sparì all'improvviso, lasciando il posto ad una smorfia pensierosaed angosciosa. Dove avrebbe dormito?
In lontananza scorse un villaggio, e l'idea di cercare lì un piccolo alloggio per dormire le balenò in testa prepotentemente.

-Sesshomaru, io vado nel villaggio per cercare un posto per dormire.- Disse alzandosi da terra, prese il suo cestino e s'incamminò verso la sua prossima destinazione tutta pimpante.

-Tu non vai da nessuna parte.- una voce maschile profonda ed autoritaria la fece arrestare sul posto mentre il cuore cominciava a battere per la paura. Che uno degli scagnozzi del padre l'avessero trovata? Ma era impossibile. Si girò lentamente e al posto del cane c'era un bellissimo ragazzo vestito in un kimono bianco con alcuni ricami rossi. Indossava un'armatura ed aveva una spada abbastanza sottile al suo fianco, molto diversa da quelli del suo paese, che erano fatti di erbe di pino ed erano molto più spesse. I capelli lisci e bianchi erano lasciati liberi sulle sue spalle e sulla fronte vi era la mezza luna viola che possedeva il cane, le guance solcate da due strisce magente.

-Sesshomaru?- chiese incerta sgranando gli occhi. Il demone la guardò senza proferire una parola, la prese per il polso e la trascinò all'interno della grotta. Sistemò la coda per terra e si sedette, incrociando le gambe, accanto al giaciglio improvvisato per la principessa.
Rin lo guardava con gli occhi sgranati e si avvicinò a lui, ispezionandolo attentamente, quasi con curiosità. Non riusciva a credere che quello era Sesshomaru, il demone cane che proprio qualche minuto prima l'aveva salvata dalle grinfie di Inuyasha.
Anche quest'ultimo era un demone cane, ma allora perché lui aveva le orecchie canine e Sesshomaru no?
Sesshomaru, come se le avesse letto nella mente, rispose atono: -Quello è un mezzo demone, io sono un demone completo, non osare paragonare il grande Sesshomaru a quell'ignobile essere.-
Rin sorrise dolcemente e si sedette accanto a lui fiduciosa, ma il demone la prese di peso e la lasciò cadere delicatamente sulla sua coda.
La principessa, non sapendo bene cosa dire o fare, con il cuore che le martellava nel petto per la situazione scomoda in cui si trovava, decise semplicemente di chiudere gli occhi e di lasciarsi cullare dalle braccia di Morfeo, con il pensiero rivolto al bellissimo demone che la stava semplicemente guardando mentre mille domande le stavano frullando per la testa.

Sesshomaru, d'altro canto, studiava la figura della ragazza ammaliato. I suoi capelli neri erano sparsi sulla sua coda, lunghi fin sopra il sedere. Le labbra piene e rosee erano leggermente dischiuse. Raggomitolata su un fianco, posizione fetale, dava l'impressione di essere indifesa, nonstante quella stessa mattina aveva dimostrato un grande coraggio e tenacia.
Le sue gambe erano snelle e lunghe, coperte da delle calze bianche per ripararla dal freddo. Indossava degli stivaletti con il tacco, dello stesso colore della gonna che le arrivava fin sotto il ginocchio. La camicetta a maniche corte le metteva in risalto il seno prosperoso e al colletto vi era un fiocco color malva chiaro, proprio come la gonna e gli stivaletti.
Era incantevole, e doveva ammettere che l'idea di sposare quella ragazza non gli dispiaceva poi tanto.
Decise di non rivelarle nulla per il momento, e l'avrebbe personalmente accompagnata da quella Kagome, o qualunque fosse il nome della ragazza che lei stava cercando.
Rin si mosse nel sonno e la gonna le si alzò un poco, Sesshomaru l'aggiustò facendo scorrere gli occhi sulla figura della ragazza dormiente. Sapeva che Rin aveva tante domande da fargli, e che l'indomani sarebbe stato costretto a risponderle. Ma non si preoccupò più di tanto e quando sorse il sole si alzò, andando a cercare del cibo per la ragazza. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma sentiva il bisogno di assicurarsi che la ragazza mangiasse. In fondo anche lei gli aveva offerto del cibo.
Era vero, i demoni non avevano un gran bidogno di cibarsi, ma una volta al mese dovevano mangiare anche loro, e la principessa era arrivata a suo favore, almeno non si era dovuto disturbare per andare a caccia.
Le bacche non sarebbero bastate all'umana, sapeva che i suoi simili se non mangiavano si sentivano male, e lui non capiva il concetto di "Morte di fame" -che tra l'altro gli sembrava una cosa assurda.

Si diresse verso il villaggio umano e ritornò con un sacco di cibo tra le mani.
Ovviamente li aveva minacciati di morte se non gli avessero dato ciò che voleva. E gli umani, docili, stupidi e paurosi, lo aveva accontentato senza battere ciglio.

Ritornato alla caverna e non trovando la ragazza dove l'aveva lasciata, un senso di paura e irrequietezza lo pervase, ma si rilassò quasi subito capendo che si era coperta con la sua coda a causa del freddo. Il suo odore era ben percepibile nell'aria che lo circondava, inebriandolo con quel dolcissimo odore che a lui piaceva.
Posizinò il cibo su quella cosa che gli avevano dato gli umani, non riuscendo a ricordare il nome della pezza enorme, e si assicurò di coprirlo.   



Note Autore:
Su questo capitolo non c'è molto da dire.
Posterò il capitolo due di domenica, giusto perché sono in ritardo di due settimane. 
Ho intenzione di pubblicare due capitoli ogni fine settimana, anche perché da lunedi fino a venerdì sono impegnatissima. Ho letto tutti i vostri consigli e vi ringrazio molto, sono davvero utili per me! 
Appena finirò questa storia breve pubblicherò una Fanfiction molto più lunga e mooooolto più dettagliata! Sto cercando di migliorare il mio italiano anche perché io non vivo più in Italia e, giustamente, ho altre lingue a cui pensare. 
Ad essere sincera neanche io ero sicura sul titolo del capitolo precedente, ma l'ho trovato sia come "Chiarimenti" che come "Chiarizioni", quindi non sapevo esattamente quale fosse la forma più corretta ed ho optato per la seconda. 
Nel caso ci siano errori vi prego di farmeli notare, li correggerò subito!
Il vestitino di Rin: https://ro.pinterest.com/pin/362610207479732345/
Grazie in anticipo!

Bye Bye
SHineRose

 

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Capitolo 5
*** Partenza ***


Partenza

Rin aprì piano gli occhi , notando che il demone era seduto a gambe incrociate proprio accanto a lei. Sorrise stiracchiandosi un poco e diede il suo buongiorno a Sesshomaru, il quale la ignorò bellamente. Sbuffò infastidita dal suo atteggiamento, ma si trattenne dal commentare, non volendo arrabbiare oppure infastidire il demone. Non era abituata alla sua figura, lo aveva conosciuto nelle sembianze di un cane enorme e, in un certo senso, questo cambiamento improvviso la agitava. Scrollò le spalle, nel vano tentativo di scacciare quel sentimento strano insinuatosi nel suo cuore, e lo stomaco cominciò a brontolafre, chiedendo cibo.

-Dov'è il mio cestino?- chiese guardandosi intorno notando l'assenza dell'oggetto dei suoi pensieri. Alzò di poco la coda del demone sperando di trovarlo lì, ma niente, sembrava quasi che fosse scomparso nel nulla.

-Mangia quelli.- disse indicando col capo del cibo delizioso posizionato su una tovaglia a quadri rosa e verde. La ragazza spalancò gli occhi e si leccò le labbra, non aveva mangiato nulla il giorno precedente e lo stomaco stava protestando. Si alzò velocemente e si inginocchiò dinanzi alla tovaglia. Molto probabilmente Sesshomaru si era alzato presto per andare e procurarle del cibo, che sicuramente aveva intuito che le bacche non sarebbero bastate. A questo pensiero Rin sorrise.

-Quanto cibo!- disse addentanto un'onighiri. Mangiò tranquillamente assaporando ogni pietanza con entusiasmo infinito. Ma si fermò quando stava per assaggiare un pezzo di sushi. Lo sospese a mezz'aria e lo esaminò attentamente con una smorfia disgustata.
Sesshomaru alzò un sopracciglio.

-Cosa c'è?- chiese indispettito. Oltre ad averle portato del cibo quell'insulsa umana aveva anche il coraggio di esaminarlo.

-Dì un pò Sesshomaru-sama.. non è che stai tentando alla mia vita?- chiese la ragazza guardandolo con un cipiglio. Il demone corrucciò le sopracciglia non capendo. Cosa stava insinuando?

-Questo è avvelenato. L'avocado all'interno del sushi dovrebbe essere di un verde pallido, invece è marrone, segno che sopra vi è stato sparso del miasma.- disse indicando appunto il pezzo di sushi. Sesshomaru assottigliò lo sguardo e si avvicinò alla ragazza in un batter d'occhio. In effetti ora sentiva la puzza di veleno che prima non aveva percepito. Prese la ragazza per il polso e l'annusò da capo a piede. Fortunatamente lei non era stata contaminata.
Rin diventò rossa dall'imbarazzo ma non si mosse neanche per un secondo. La stava annusando, e sentire il suo respiro caldo sulla sua pelle la rendeva nervosa. I palmi delle sue mani cominciarono a sudare e molte gocce di sudore le imperlarono la fronte.
Quando il demone la guardò negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso, Rin si perse in quelle pozze ambrate. Non aveva mai visto degli occhi così freddi ma al contempo così caldi.
Il demone si avvicinò ancora alla ragazza e si sporse un poco in avanti, diminuendo la distanza tra i loro visi.
Rin inghiottì a vuoto, rendendosi conto che il demone le faceva un certo effetto. Non sapeva se era un bene o un male, fatto sta che la vicinanza non la disturbava.

-Muoviti.- disse allontanandosi d'un colpo. Rin rimase in piedi, nello stesso punto, confusa come non mai. Cosa voleva fare Sesshomaru? Perché ora le stava dicendo di muoversi? Ma sopratutto, perchè si era allontanato così bruscamente?

-D-dove?- chiese balbettando, ancora scossa dalla loro vicinanza iniziale. Il demone continuò a camminare davanti a lei senza degnarla di uno sguardo mentre Rin si affrettava a raggiungerlo.

-Hai detto di voler arrivare al regno di Esmeral. Ti ci sto portando.- rispose atono. Rin sorrise entusiasma ed affiancò il demone, mantenendo però una certa distanza. Il suo sguardo cadde sulla mano bianca e candida del demone. Le dita era lunghe ed affusolare, e gli artigli erano appuntite e ben curate.

-Oh, ti ringrazio, ma perché?- chiese Rin guardandolo confusamente. Sesshomaru evitò di rispondere, anche perché rivelarle che lui era colui che doveva sposarla ed era completamente colpa sua se ora lei si trovava in questa situazione orribile, non gli avrebbe giovato in nessun modo. Per la prima volta il Grande Sesshomaru aveva paura della reazione di un'umana.
-Potrei farti un paio di domande?- chiese allora la ragazza capendo che il demone non le avrebbe mai risposto. Non capiva il motivo che spingeva Sesshomaru ad accompagnarla, in un viaggio del genere.
Sesshomaru sbuffò internamente, sapeva che sarebbe arrivata quella fatidica domanda, anche se avrebbe preferito evitarlo. Non aveva la minima voglia di darle spiegazione, nè tanto meno dirle che quello sbruffone era il suo fratellastro.

-Dimmi.-

-Da quello che ho visto tu ed Inuyasha vi conoscete. Come mai?- chiese ammirando il profilo del demone. Naso all'insù, labbra piene, occhi inespressivi. Rin si ritrovò a sorridere un poco dinanzi a quella visione che lei definiva divina.

-Circostanze.- la ragazza corrucciò le sopracciglia non capendo. Voleva di più, quella piccola e breve risposta non soddisfava la sua curiosità. Non che la interessase realmente il fatto che Inuyasha e Sesshomaru si conoscevano, lei voleva soltanto scoprire più cose riguardante quest'ultimo.

-Che tipo di circostanze?- chiese ancora avvicinandosi di qualche centimetro al demone. Sesshomaru continuò a camminare, cercando di ignorare quell'odore che ora lo stava eccitando.

-Durante uno scontro.- rispose atono, come se volesse evitare di rispondere realmente alla domanda. Detestava, odiava definire Inuyasha suo fratello. Lui, demone cane completo ed Inuyasha, un semplice mezzo demone. Non poteva sopportare l'idea di essere il fratello di un'essere incompleto.

-Perché Inuyasha ti odia tanto? Da quello che ho visto sei davvero gentile!- disse beccandosi un'occhiataccia da parte di Sesshomaru.

-Hai detto un paio di domande.-

-Ma... uffa!- esclamò la ragazza indispettita. Il demone l'aveva presa alla lettera! Sospirò continuando a camminare. Aveva passato davvero poco tempo con lui, ma aveva capito che instaurare un rapporto di amicizia con Sesshomaru era quasi impossibile. Parlava poco e le risposte erano enigmatiche. Scrollò le spalle e scacciò tutte le domande che le frullavano nella testa. Arrabbiare oppure infastidire Sesshomaru era l'ultima cosa che voleva.



-Sesshomaru-sama..- lo chiamò Rin dopo un paio d'ore. Il demone la guardò con la coda dell'occhio, incitandola a continuare.
-Ecco.. Potrei andare nel villaggio vicino per fare un bagno?- chiese con le gote arrossate dall'imbarazzo.

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