La parte migliore di me

di bkfrsb
(/viewuser.php?uid=649302)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Falling for you ***
Capitolo 2: *** I can't keep my eyes off of you ***
Capitolo 3: *** Save me from myself ***
Capitolo 4: *** The one that got away ***



Capitolo 1
*** Falling for you ***



“And if a double-decker bus crushes in to us
To die by your side
Is such a heavenly way to die
And if a ten ton truck kills the both of us
To die by your side
Well the pleasure, the privilege is mine”
The Smiths

Lei ed Ezra stavano insieme da più di quattro mesi ormai. Aria non aveva mai avuto dubbi su quello che provava per lui, era sempre stato così, dal giorno in cui si erano conosciuti. E ora che Ezra non era più il suo professore, non avevano più motivo di nascondersi da tutti.
Quella sera uscirono. Ezra la portò in un ristorante poco lontano da Rosewood, per festeggiare il nuovo lavoro che aveva trovato.
Aria si sentiva così felice con lui. Era una sensazione nuova, si sentiva così sicura quando erano insieme. Da un po’ di tempo aveva iniziato a pensare che potessero davvero stare insieme per sempre, che sarebbero invecchiati insieme, che avrebbero passato tutta la vita ad amarsi.
Eppure c’era quel qualcosa, o meglio, quel qualcuno, che le impediva di concentrarsi solo su Ezra. Nonostante fosse sicura di amarlo, aveva questa forte, fortissima attrazione per Jason, da sempre.
Jason era il fratello di Alison, una delle sue più care amiche, e anche per questo non era mai riuscita a dire apertamente cosa provasse nei suoi confronti. E poi, lui era più grande, più bello, non aveva motivo di andare dietro a una ragazzina, si diceva Aria.
Capì di essersi sbagliata quando lui, qualche mese prima, le aveva chiesto di uscire. Aria aveva dovuto trovare una scusa per rifiutare, dato che in quel momento era tutta presa dalla sua relazione segreta con Ezra.
Nelle ultime settimane, però, Jason era tornato e loro avevano iniziato a frequentarsi, nonostante Aria fosse ancora impegnata. Jason ne era consapevole, questa volta, ma non faceva molta differenza. Così, mentre Aria era a cena con il suo ex professore e attuale fidanzato, pensava all’appuntamento del giorno seguente che aveva con quel gran bel ragazzo che era diventato Jason. Lo conosceva da una vita quasi. L’aveva visto crescere, lui era un adolescente quando lei era ancora una bambina, e anche da piccola lo trovava interessante. Era sempre stato carino, ma ora che era un uomo era diventato davvero bello.
«Hai già deciso cosa ordinare?» la voce di Ezra la riportò alla loro cena.
«No, ma va bene quello che prendi tu» rispose.

Fu contenta quando Ezra iniziò a parlare portandola via dai suoi pensieri. Anche se non aveva lo stesso fascino di Jason, era un bell’uomo, giovane, intelligente e sempre educato. Aria con lui si sentiva una vera principessa, e parlare con lui era sempre stimolante. Per dirla tutta, lo considerava una delle persone più intelligenti che avesse mai conosciuto, e anche lui la trattava allo stesso modo.
Passarono la serata mangiando e parlando del più e del meno, e quando fu ora di tornare a casa, Ezra la accompagnò in macchina e la salutò con un bacio veloce ma dolce.
E, dopo essersi lavata e infilata il pigiama, Aria si buttò a letto, provando – ma senza un buon risultato – a pensare solo al suo fidanzato.


**
E' la mia prima ff di Pretty Little Liars. Se avete voglia lasciate una recensione, mi farebbe piacere qualche consiglio!
Spero che vi piaccia, continuerò il prima possibile :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I can't keep my eyes off of you ***


Si guardò allo specchio per cinque minuti di fila. Del resto, faceva sempre così quando era nervosa. Restava lì impalata a fissare la sua immagine riflessa finché non si faceva tardi, cosa che la rendeva ancora più tesa. Odiava andare di fretta e se la prendeva con se stessa quando perdeva tempo.
Si fece coraggio e uscì di casa, avviandosi verso il bar.
Vide subito Jason seduto a un tavolo all’aperto, insomma, era difficile non notarlo. Un ragazzo così bello non lo si vede ovunque, pensò Aria.
Mentre andava verso di lui, notò che si era fatto la barba e aveva un nuovo taglio di capelli. Quei capelli biondi erano perfetti su di lui.
«Ciao» lo salutò Aria.
«Ciao bellissima» sorrise.
Un’altra che la faceva impazzire era quel sorriso tanto bello da togliere il fiato.
«Hai detto che avevi bisogno di parlarmi, va bene qui o preferisci un posto un po’ più riservato?»
«Se sei d’accordo possiamo andare a casa mia» propose Jason.
“No, Aria, questa è una di quelle cose che non devi fare...”
«Va benissimo.»
Quando arrivarono, Aria non poté fare a meno di chiedersi se ci fosse qualcun altro e, come se le avesse letto nel pensiero, Jason rispose alla domanda che non aveva ancora fatto.
«I miei sono fuori città, da qualche giorno.»
«Allora ti divertirai ad avere la casa tutta per te» disse senza pensare, e se ne pentì subito. Non era proprio il momento giusto.
«In realtà no. Sai, in questo periodo non sono dell’umore giusto, la bellissima ragazza che mi piace purtroppo è impegnata.»
Aria arrossì.
«Ma non preoccuparti» continuò lui. «Non sono uno che si arrende facilmente.»
La invitò a sedersi sul divano e le offrì un bicchiere di birra.
«Scusa, è il meglio che abbiamo qui.»
«Mi piace la birra.» affermò Aria, e con due sorsi svuotò il bicchiere.
«Oh, d’accordo» disse Jason, versandone ancora.
«Quando esco con Ezra non bevo mai» buttò lì senza rendersene conto.
Jason la guardò per un secondo.
«Allora oggi ti rifai. C’è tutto quello che vuoi» disse, avvicinandosi a lei.
Il cuore di Aria aveva iniziato a battere forte, tanto forte che era sicura lo sentisse anche lui.
Quanto lo aveva desiderato, quel ragazzo! E ora che poteva averlo tutto per sé, letteralmente, sapeva che non era la cosa giusta. Pensò ad Ezra e a quanto bene gli volesse. Ma Jason era davanti a lei, con quei grandi occhi azzurri e una mano già sulla sua gamba.
“Ora me ne vado”, pensò Aria.
E invece si avvicinò ancora di più e iniziò a baciarlo.
Dal primo, timido bacio passarono a baci più lunghi e appassionati. Aria non riusciva a staccarsi da lui, voleva solo lui in quel momento, sentiva di non aver mai provato una simile attrazione per nessun altro.
Un secondo dopo Jason era sopra di lei, e stava... iniziando a spogliarsi?
Aria provò un misto di eccitazione e paura, non si sentiva pronta a tradire Ezra in quel modo.
Ma quando lui si tolse la camicia lei non ci pensò più. Si tolse a sua volta la maglietta e iniziò a togliere i pantaloni a Jason.
«Aspetta, andiamo in camera da letto» disse lui.
E solo in quel momento Aria si rese conto di cosa stava succedendo.
«No, non posso, scusa... Non può succedere.» Più che con lui, si stava scusando con se stessa.
Si rivestì il più in fretta possibile.
«Mi dispiace Aria, non volevo metterti in questa situazione, davvero, vuoi che ti accompagni a casa?»
«No!» urlò quasi. «No, grazie, preferisco andare a piedi.»
Uscì dalla casa e cominciò a camminare velocemente.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Save me from myself ***


So, dear,
no matter how we part
I hold you sweetly  in my head
And if I do not
miss a part of you,
a part of me is dead.

 
Quando Ezra la chiamò, più tardi, lei quasi non aprì bocca.
Non riusciva a pensare, con quel mal di testa, ancora non capiva cos’era successo. O forse non voleva capirlo.
Sapeva benissimo che cosa avrebbe dovuto fare: doveva dire tutta la verità ad Ezra, prendersi le proprie responsabilità e accettarne le conseguenze.
Pensò a quanto avrebbe sofferto lui, a quanto avrebbe sofferto lei stessa senza lui, pensò che non l’avrebbe mai perdonata.
Non aveva il coraggio per farlo. Non poteva perderlo, non in quel modo. Si disse che quello che era successo con Jason non era importante, che se ne sarebbe presto dimenticata, ma sapeva qual era la verità.
Aveva bisogno di parlarne con qualcuno, ma a chi poteva dirlo? Non si fidava neanche delle sue migliori amiche.
Chiuse la chiamata con Ezra e cercò il numero in rubrica.
«Ehi, tutto bene?» il suono della voce di Jason la calmò.
«Sì, cioè no, non lo so, io... Volevo solo parlare con qualcuno.»
«Vuoi dirlo al tuo ragazzo?» la sua voce non faceva trasparire alcuna emozione.
«Non credo, per ora non ci riesco. Sto bene con lui e non sono pronta a chiudere la storia. Spero che tu possa capire» disse Aria, quasi piangendo.
«Capisco. Ma forse neanche io sono pronto a chiudere con te.»
E neanche lei lo era. Per quanto amasse Ezra, non voleva dover rinunciare a una persona che era così importante per lei.
«Forse dovremmo stare lontani per un po’ e vedere come va.»
La cosa più banale che potesse dire. Ma era anche l’unica soluzione che vedeva.
«Non sarà facile per me» rispose lui.
Credeva che per lei sarebbe stato facile? Non aveva ancora capito quello che provava per lui?
Si chiese quanto ancora sarebbe dovuta durare quella tortura. Era completamente innamorata di entrambi. Non aveva mai creduto che questo fosse possibile, eppure era successo. In un modo che non sapeva spiegare, era successo.
Sapeva che avrebbe fatto soffrire Jason e si odiava per questo. Avrebbe voluto prenderselo lei, tutto il dolore che gli avrebbe causato.
Suonò al campanello di Ezra e lui aprì dopo qualche secondo.
«Che bello vederti» disse, dandole un bacio sulla guancia.
Aria si limitò a sorridere, imbarazzata.
«Sei così strana» osservò. «Cosa c’è che non va?»
«Niente. Va tutto bene ora che sono con te», sussurrò lei avvicinandosi.
Ezra le prese il volto tra le mani e iniziò a baciarla.
Tutte le sue preoccupazioni, tutti i pensieri svanirono in un attimo.
Ora c’erano solo loro due al mondo.
«Ti amo» le disse sottovoce, mentre si spogliavano. Non era la prima volta che glielo diceva, ma ogni volta che lo faceva lei sentiva il suo cuore riscaldarsi, come se quelle due semplici parole potessero salvarla da tutto e tutti.
«Ti amo anch’io.»
E mentre lo diceva capì che era vero. Stava così bene con lui, sentiva di non aver bisogno di nient’altro. Ezra era tutto quello che avrebbe potuto desiderare. Si sentì felice come non lo era da tempo, nel realizzare quanto fosse fortunata ad avere un ragazzo che l’amava, e che lei ricambiava.
Dopo aver fatto l’amore restarono a letto, abbracciati, senza neanche aver bisogno di dormire.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The one that got away ***


Jason aveva ripreso a bere.
E a fumare pesante.
Aria lo sapeva, ma preferiva non affrontare l’argomento. Né con lui, né con nessun altro.
Sapeva anche che era lei la causa di tutto questo. Si sentiva in colpa, non solo verso di lui, ma anche verso Ezra. Gli stava nascondendo qualcosa di più grande di lei. Aveva finalmente capito che era lui tutto ciò che voleva, ma non poteva andare avanti così, in un modo o nell’altro doveva dirglielo. Iniziò a immaginare cosa avrebbe pensato di lei, probabilmente l’avrebbe lasciata, sarebbe arrivato a odiarla per averlo tradito? Non importa, si disse. Per una volta nella vita sarebbe stata sincera e ne avrebbe accettato le conseguenze. 
Dopo una lunga doccia calda, Aria scelse i vestiti con cura e mise il suo profumo preferito – un regalo di Ezra.
Per quasi mezz’ora rimase distesa sul letto a pensare alle parole più delicate per dire ciò che doveva dire e, quando si rese conto che non c’era un modo giusto per dirlo, uscì di casa di corsa prima di cambiare idea.
Ezra la salutò con il solito bacio sulla guancia e un gran sorriso. Disse che era di buon umore perché aveva avuto un’idea per un nuovo romanzo che avrebbero dovuto scrivere insieme, e stava entrando nei particolari quando Aria lo interruppe.
«Ti devo parlare» disse senza guardarlo negli occhi.
«Possiamo sempre cambiare se non ti piace, era solo un’idea...»
«No, Ezra, non riguarda questo» disse con la gola improvvisamente secca.
Ezra la guardò senza capire, ma non disse nulla, Aria esitò, poi raccontò tutto con voce tremante.
Vide gli occhi di Ezra inumidirsi, ma lui non versò neanche una lacrima.
«Vattene» disse qualche istante dopo. La sua voce non era mai stata così fredda.
Lei non si mosse.
«Vattene Aria, adesso. Mi fai schifo.»
Una pugnalata al cuore. Ezra non avrebbe potuto dire niente che l’avrebbe fatta stare peggio.
Faticava a camminare, ma riuscì ad uscire dall’appartamento di Ezra. Dopo qualche passo incerto si sedette sul pavimento freddo del corridoio e scoppiò in un pianto represso.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3158753