Girl Power

di TwoSpecialUnicorns
(/viewuser.php?uid=880388)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lunedì mattina ***
Capitolo 2: *** Natale in Famiglia ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Valzer ***
Capitolo 5: *** Fiera ***
Capitolo 6: *** Davanti alla TV ***
Capitolo 7: *** Sui pattini ***
Capitolo 8: *** Sciroppo d'acero ***
Capitolo 9: *** Timidezza ***
Capitolo 10: *** Scherma ***
Capitolo 11: *** Odio e amore ***



Capitolo 1
*** Lunedì mattina ***





Ad Arthur lavorare non era mai piaciuto, come dargli torto, del resto a chi piace lavorare? 
Arthur era una persona ordinaria, e come ogni normale individuo odiava il lunedì mattina.
Il fischio della macchinetta per il tè, il pastore tedesco del vicino di casa che abbaiava ad ogni macchina, i rumori del traffico mattutino, suo figlio Alfred di sette anni che faceva i capricci per alzarsi, e l'altro suo figlio Matthew che fingeva di svegliarsi, ma in realtà si riaddormentava... per carità, li amava entrambi, ma la mattina erano proprio insopportabili. 
E ogni lunedì Arthur infilava la testa sotto il cuscino, cercando di reprimere ogni forma di suono molesto, e di scomparire dalla realtà.
Ma fortunatamente c'era lei. 
 Françoise che ,con pazienza, gli portava un vassoio con una tazza di bevanda calda e dei biscotti fatti a mano la sera prima, appena sfornati.
Già pronta per il suo di lavoro, ogni lunedì mattina gli dava un bacio a stampo lasciandogli una macchia rosa  scuro vicino alle labbra, e gli sussurrava dolcemente "Dai amore, c'è di peggio." per fargli forza.
Lui semplicemente sbuffava, fingendosi infastidito da quelle attenzioni, mentre le sue guance si coloravano di rosso, e si accingeva a preparasi per il resto della giornata. 
Uscendo di casa, in giacca e cravatta, sua moglie gli porgeva la ventiquattrore e lo salutava con un altro bacio a stampo. 
E alla fin fine, il lunedì mattina di Arthur non era poi così male, se pensava che aveva una vita stupenda, e che a lavoro avrebbe potuto sfoggiare fiero il segno del rossetto della donna più fantastica del mondo, perché a lui, non passava nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di cancellarlo, era cento volte meglio di una medaglia militare. 




[Angolo me: 
Ciao a tutti! Questa storia è un po' diversa da quelle che ho fatto fin ora, visto che io, grandissima amante dello yaoi, ho deciso di dare un po' di spazio alle coppie etero. 
Questo primo capitolo mi è venuto in mente così, un po' a caso, ma adoro la FrUk Het, mi piaceva come idea e ho deciso di scriverlo... comunque la raccolta sarà di 8/9 capitoli, nulla di troppo lungo. Ne pubblicherò uno ogni giorno.
E niente, spero questo primo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima! 
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Natale in Famiglia ***




Il Natale era per Tino il giorno più importante dell'anno, era sempre felice di compiere il suo dovere e portare un po' di gioia a chi non ne ha per il resto dell'anno.
Ma il Natale per lui presentava anche una piccola piaga malinconica, per colpa del suo lavoro doveva lasciare i suoi due figli e la moglie da soli a casa, e non potevano mai festeggiare in famiglia.
Sapeva quanto erano tristi, quando lui li lasciava, anche se loro affermavano il contrario e gli dicevano di andare tranquillamente.
Così come sapeva che sarebbero rimasti tutti e tre svegli fino a tardi, ad aspettarlo, per farsi gli auguri di Natale.
Come tutti gli anni Peter e Thomas erano vicino alla porta, mentre il padre si infilava le scarpe di cuoio marrone e metteva il lungo cappotto, pronto per una serata di duro lavoro.
Il finlandese diede un bacio sulla fronte di entrambi, per poi promettere che sarebbe tornato il prima possibile, e loro in cambio lo abbracciarono.
Proprio mentre Tino stava per chiudere la porta e salutare tutti, sua moglie Beatrice uscì dalla cucina, con il solito grembiule blu sporco di farina e impasto, le vecchie ciabatte calde e i capelli tenuti su da un mollettone.
Sorrise alla sua vista, anche così, in abiti casalinghi, lei gli sembrava la donna più bella del mondo, anche se poteva sembrare scostante è spaventosa, la sua era solo timidezza, e Tino lo sapeva bene, la amava anche per questo.
"Perché non li porti con te?" questa inaspettata richiesta gli fece sbarrare gli occhi per un momento "Si divertirebbero..." concluse sorridendo leggermente Beatrice.
Tino sorrise a sua volta, rientrò dentro casa per poi prenderle con dolcezza la mano. "Non penserai che ti lasceremo qui, giusto ragazzo?" I due annuirono felicemente.
Poco dopo, tutta la famiglia uscì di casa, e Tino pensò che dovevano trascorrere più spesso Natali così, anche se poi i bambini si sarebbero addormentati, e lui e sua moglie sarebbero rimasti a guardare le stelle abbracciati.

[Angolo me:
Heilá, eccomi con un nuovo capitolo, partiamo dal presupposto che adoro Fem!Svezia, quindi...
Ah sì, per chi non lo sapesse Peter e Thomas sono rispettivamente Sealand e Ladonia, alias i loro veri figli adottivi.
Non ho voluto specificare il lavoro di Tino, visto che loro non sono nazioni in questa Fanfiction, ma solo persone normali.
Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e alla prossima!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ricordi ***




Erano ormai tre anni che Ludwig e la sua fidanzata vivevano insieme. Tre anni che Ludwig aveva capito che sì, era proprio lei la bambina con cui giocava da piccolo al parco. Lo aveva capito dai suoi modi di fare gentili ma decisi, sempre con tanta energia, ma solo per le cose che le piaceva fare.
Alice non era una ragazza stupida, forse ingenua si, ma non stupida. A primo acchito poteva sembrare sbadata, pigra e anche maldestra, ma in realtà riusciva a tenere tutto sotto controllo, ma non lo dava a vedere, basti pensare al fatto che riusciva a tenere d'occhio la pasta sul fuoco e a truccarsi contemporaneamente.
Ludwig non poteva avere fidanzata migliore, e il fatto che Alice, fosse proprio la bambina dalle lunghe trecce color bronzo, non gli dispiaceva affatto.
Aveva provato tanta nostalgia, quando, dopo una vacanza a Milano, all età di otto anni, era dovuto tornare a Berlino. Poi aveva deciso di tornare in Italia, senza troppe aspettative, e di far riaffiorare i vecchi ricordi tornando al piccolo parco di periferia.
Era deserto, tranne che per una ragazza, seduta sulle altalene, con due lunghe trecce color bronzo, è uno strano ciuffo che sfidava la gravità. 
Lei lo guardò, e una espressione sorpresa si formò sul suo volto. Che fosse quel ragazzino che aveva incontrato da piccola, di cui si era innamorata? Gli occhi erano i suoi.
Lui le si avvicinò "Mi scusi, ma noi ci siamo già visti da qualche parte?" chiese imbarazzato.
Lei lo guardò perplessa, per poi fare una faccia semi divertita "È una scusa per abbordare?" Ludwig avvampò.
No, non lo era. "N-no, c-erto che no, volevo solo..." prima che potesse finire la frase lei si alzò, e gli prese la mano. "Allora? Mi offrì un caffè?" il tedesco non potette fare altro che annuire, anche se alla fine lei lo portò al bar.
Forse era il destino? 
La voce di Alice lo risvegliò dai suoi pensieri, gli diceva che era pronto in tavola.
Si lo era.

[Angolo me:
Hallo, allora vediamo... Io non amo molto la GerIta yaoi, però quella Het mi piace, perché mi piace il personaggio di Alice, quindi diciamo che mi sono molto immersa nella scrittura di questo capitolo.
So che lei dovrebbe avere la coda, ma io la preferisco con le trecce, la trovo più carina.
Uhm, beh, detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, a domani!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Valzer ***




Roderich amava la musica del suo pianoforte, suonare lo faceva sentire libero, senza nessuna preoccupazione o pensiero per la testa.
La melodia che produceva era bellissima, ma mai perfetta, mai come avrebbe voluto che fosse, c'era sempre una stonatura nel complesso.
Inutile dire che anche nella sua vita c'era una stonatura, una ragazza un po' troppo sicura di se, il suo nome era Maria.
La ragazza più popolare della città, aveva dei lunghi capelli bianchi, insoliti, ma molto affascinanti, e i suoi occhi sembravano quasi rossi, o forse lo erano, non li aveva mai visti da vicino.
Fu durante un matrimonio che si incontrarono, erano giovani entrambi, lei, parente dello sposo alla lontana, lui, figlio del cugino della sposa.
"Ma io ti conosco!" gli fece lei a un tratto, indicandolo tetramente. "Tu sei quello che suonava il pianoforte!" affermò sicura poi, mettendo una mano su un fianco, facendo un mezzo ghigno divertito.
Si rattristò, era ovvio, lei amava sicuramente tutto un altro tipo di cose, ma comunque cercò di risponderle a tono. "Si, e non mi aspetto certo che apprezzi la mia musica." 
La prussiana lo guardò mettendo su un adorabile broncio "Cosa vuoi dire quattrocchi? Anche io so suonare, ballare e cose così...".
"Dimostralo" la sfidò l'austriaco.
"Di sicuro non mi tiro indietro." sembrò pensare un momento, per poi far schioccare due dita. "Ecco, ora, il prossimo ballo che partirà lo farai con me!" 
Lui la guardò, l'espressione era tra lo stupito e lo stizzito, cha faccia tosta! Non era certo lei a decidere se dovesse ballare o meno, però era stato lui a dire di dimostrarglielo.
Il fato volle che fosse un valzer, il ballo che partì, Maria gli prese la mano e lo trascinò in pista, ballarono, e lei gli dimostrò di avere molta più eleganza di quanto avesse mai pensato.
Si fidanzarono poco dopo, e andarono a vivere insieme, e le melodie che Roderich suonava per lei erano perfette, e quella stonatura che prima trovava, scomparve per sempre.

[Angolo me:
Hey, cosa potrei raccontare oggi? Questo capitolo è forse il più lungo che ho scritto, e ho anche dovuto eliminare qualche pezzo altrimenti sforavo con le parole...
L'idea mi è venuta da un disegno che stavo facendo.
Beh, nulla da dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto, a domani!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fiera ***




Kiku era venuto alla fiera con un gruppetto di amici. Si erano messi tutti d'accordo per fare cosplay, ma, per quanto lo amasse, il giapponese aveva dovuto desistere, stava conservando i soldi per la katana/ombrello, che aveva saputo da fonti non ben identificate, avrebbero venduto al prossimo raduno.
Quindi, mentre i suoi compagni erano andati a scattare qualche foto, lui era rimasto allo stand degli Shonen Jump, a cercare l'ultimo volume di 'One Punch Man'.
Quando l'ebbe adocchiato però si trovò davanti una ragazza, stava cercando anche lei quel numero.
Era minuta, e due codini sferici le spuntavano dalla testa, Kiku la trovò davvero carina.
Mentre lui era perso nei suoi pensieri, non si era accorto che la ragazza lo stava osservando.
"Cercavi questo?" gli chiese indicando il manga.
Lui si riscosse dalla trans e arrossì leggermente "S-si, m-ma se ti serve prendilo pure..." indietreggiò di un paio di passi.
Lei nascose una risata dietro la lunga manica rossa, e con l'altra gli porse il volume "Era per una mia amica, ma posso sempre dirle di non averlo trovato." e glielo porse.
Kiku lo prese e la guardò, era davvero gentile "Grazie..."
"Wang, Chun- Yan Wang" uno sguardo stupito si formò sul volto del giapponese, lei rise di nuovo " È il mio nome" 
"Oh... Ehm... Io sono Kiku Honda, molto piacere." lui si inchinò leggermente.
Wang lo guardò divertita, quel ragazzo le piaceva proprio. "Allora, mi vuoi dare il tuo numero sì o no?!" 
Da quel giorno parlarono spesso al telefono, si incontrarono alle fiere, fino ad innamorarsi, e Kiku avrebbe sempre ringraziato Saitama, per avergli fatto incontrare l'amore della sua vita.

[Angolo me:
Riferimenti, riferimenti ovunque.
Per chi non sapesse chi è Saitama (anche se lo trovo improbabile) è appunto il protagonista di One Punch Man, che pubblica Shonen Jump.
Non ho molto da dire, adoro Fem!China, è una delle mie Nyo preferite.
Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo vedremo la SpaMano in azione! Lo so che li state aspettando tutti. A domani!
Eli-Senpai]

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Davanti alla TV ***




Antonio guardò la sua ragazza bellamente stravaccata sul divano rosso.
I capelli sparpagliati sui cuscini, una canottiera nera larga e dei pantaloncini di jeans ormai allentati in vita.
Certo non si poteva dire che in quel momento Lavinia fosse il ritratto della femminilità, anche perché stava seguendo con interesse sconsiderato la partita Napoli-Berlino imprecando contro i tedeschi ogni due secondi.
Ma lo spagnolo la trovava sempre la ragazza più bella che avesse mai visto, era perfetta per lui, i loro caratteri si incastonavano perfettamente, ed era inutile dire che la trovasse incredibilmente carina. 
"Amore, state vincendo, non mi sembra il caso di accanirsi così" cercò di calmarla all'ennesimo insulto.
Lei lo guardò in cagnesco per poi tirarlo verso di se, fino a farlo sedere sul divano vicino a lei.
"Ci hanno battuto agli europei i crucchi bastardi, mo' i' schiattamm a' cap" gli urlò quasi lei.
Antonio ci mise circa due minuti buoni a capire la frase 'Gli rompiamo la testa', e sorvolò anche sul fatto che anche loro avevano battuto la Spagna agli europei, e no, lui non aveva nessuna voglia di ammazzare ogni Italiano che passava per strada, come invece avrebbe voluto fare Lavinia con i tedeschi.
Immerso nei suoi pensieri non si era nemmeno accorto che Lavinia si era aggrappata al suo braccio e, anche quando se ne accorse, non aveva nessuna voglia di farglielo notare.
Lei si addormentò dopo la vittoria è il tifo sfrenato, e lui rimase ad accarezzarle i lunghi capelli.
La cosa che non sapeva era che Lavinia era ancora sveglia, solo non voleva che Antonio si fermasse.

[Angolo me:
Spamanooo! Lo so che la stavate aspettando con ansia.
Ed eccoci qui, con me che scrivo di una Lavinia iper tifosa, e un Antonio calmo e tranquillo (anche se lo preferisco yandere ma...) 
Beh, nulla da dire, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e alla prossima!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sui pattini ***




I pattini che i suoi cugini gli avevano regalato erano veramente belli. Di un blu luminoso con i lacci bianchi, semplici, come era nel suo stile. 
Lukas si sistemò il berretto di lana in testa, abbassandolo sulle orecchie, chiuse la cerniera del suo bomber azzurro anni novanta, ed era pronto a scivolare sulla pista, dimenticandosi del mondo esterno.
Si guardò intorno, era deserto, l'orario di sicuro non aiutava, erano solo le sei e mezza del mattino.
Il norvegese sorrise impercettibilmente, odiava la confusione, stare da solo invece, gli dava un senso di calma.
Mentre faceva piroette, non si accorse di aver chiuso gli occhi, tanto era concentrato, così accadde l'inevitabile: si scontrò con una ragazza dai lunghi capelli biondi e dagli occhi acquamarina.
Entrambi finirono a terra, le si massaggiò la punta del naso, rossa per l'urto, mentre lui era già pronto a farle una partaccia.
Però qualcosa lo bloccò, forse era lui, che aveva sbagliato, non doveva chiudere gli occhi.
Fece ricorso a tutta la sua autodisciplina e galanteria, si alzò e offrì la mano alla ragazza, aiutandola a rialzarsi.
"Non ti avevo visto..." lui si scusò, girando la testa di lato, non riusciva a guardarla negli occhi.
Lei gli sorrise, un sorriso che lo accecò, tanto era smagliante "Altroché, andavi come un fulmine a occhi chiusi!" rise lei.
Rumorosa, insolente, un soggetto da evitare, furono questi i primi pensieri di Lukas, stava per ribattere, ma lei lo precedette "Suvvia, stavo solo scherzando, io comunque sono Jenz, vieni spesso qui? Non ti ho mai visto!".
Chiacchierona, tutto il contrario delle persone che frequentava lui, ma allora perché ora gli aggettivi che la descrivevano erano: bellissima, solare, dolce... era forse questo l'amore a prima vista? 
Lukas non avrebbe mai pensato che dopo quell'incontro si sarebbero rivisti spessissimo alla pista di pattinaggio, né che dopo quattro anni di fidanzamento, si sarebbe trovato a chiederle di sposarlo.

[Angolo me:
Perdonatemi, ieri non avevo ispirazione, quindi non ho pubblicato.
Amo Fem!Danimarca, è veramente bellissima, cioè date(?!), non è una figa della madonna? 
Vabbè, la smetto, giuro.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a domani! Sarà un capitolo un po' speciale...
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sciroppo d'acero ***




Matt era sempre stato un tipo ritroso.
La sua felicità consisteva in una partita di hockey vista sul divano, magari con una birra, nella più completa solitudine.
Questo prima di incontrare lei.
Marguerite era diventata la sua fonte di luce da quando l'aveva conosciuta, lei lo portava spesso in giro nei più bei barche nazionali canadesi, alle cascate, ai musei...
Lui aveva riscoperto la gioia di vivere, anche se continuava a tenere quel l'atteggiamento scorbutico verso tutti, tranne che verso di lei.
Si erano conosciuti a una semplice fiera, entrambi avevano ordinato dei pancake con sciroppo d'acero a una tavola calda, e lì avevano cominciato a parlare.
All'inizio la trovava fastidiosa, come tutti, ma poi aveva iniziato ad appassionarsi ai suoi racconti, lei aveva viaggiato molto, ed era stata in posti a lui completamente sconosciuti.
Poteva stare per ore a sentirla parlare, senza mai annoiarsi.
-Meg, cosa mangiamo a colazione?- era la domanda che le faceva sempre, abbracciandola da dietro, quando entrava in cucina.
Lei ricambiava con un bacio sulla guancia -Mh... frittelle?- lui le sorrise -Se ci metti lo sciroppo allora si.- proferì. 
Marguerite rise -Mi sembrava scontato- disse poi regalandogli un altro bacio a stampo.
La felicità di Matt era cambiata da quando aveva conosciuto lei, perché lei era la sua felicità.

[Angolo me:
Canada e Canada? Si.
Io Canada c'è lo vedo solo con 2p!Canada, e fidatevi, sono stata anni a cercargli un compagno.
Beh, il prossimo sarà l'ultimo, la RusAme! La mia OTP inesorabile.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, a domani!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Timidezza ***




Berwald fin da bambino era sempre stato molto timido.
Un po' per il suo aspetto che incuteva timore, un po' per questa sua caratteristica, non era mai riuscito ad avere molti amici.
Solo lei.
Lei non era nemmeno una alunna della sua classe, si incontrarono fuori, all'intervallo, entrambi erano da soli.
All'inizio lo svedese non riusciva a spiccare parola, troppo imbarazzato, e lei lo guardava intimorita e curiosa.
Tiina lo vedeva sempre quando tornava a casa, aveva scoperto che abitava nel parco vicino al suo, ma non aveva mai cercato di fare conversazione, quel ragazzo le metteva una strana tensione addosso.
Però lo vedeva stare sempre in disparte, malinconico, avrebbe tanto voluto parlargli.
Un giorno prese coraggio e gli si avvicinò -C-ciao, sono Tiina, tu chi sei?- gli aveva sorriso.
Per Berwald quello fu il sorriso più bello che avesse mai visto.
A distanza di anni guardavano i loro figli giocare in giardino, e loro se ne stavano comodamente seduti sul divano di casa.
-Berwald, ti amo!- disse lei per poi dargli un bacio. 
-Ti amo anche io...- la ragazza sorrise, la sua timidezza non era sparita nel tempo.

[Angolo me: 
Si, lo so, dovevo fare la RusAme, ma mi hanno esplicitamente chiesto di fare questa coppia, e io non potevo certo dir di no u.u 
Credo che dovrete sopportarmi ancora un po'...
Come sono bellini loro? Vero? Vero? Sono dei cuccioli. Ok smetto di sclerare. Alla prossima!
Eli-Senpai 
TwoSpecialUnicorns] 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Scherma ***




Aveva osservato a lungo la ragazza della palestra affianco alla sua scuola.
Le sue movenze erano aggraziate, ma anche dirette e decise. 
Non era mai riuscita a vederla in faccia, perché le lezioni iniziavano prima, e lei finiva l'allenamento tempo dopo.
Seduto sulle scalinate della scuola Toris era intento a leggere il suo noiosissimo libro di scienze, quando gli si avvicinò una ragazza dal caschetto biondo e i brillanti occhi verdi.
Toris ancora non lo sapeva, ma la associò subito alla ragazza della scherma, lo capì quando appoggiò la sua mano sulla spalla del lituano.
-Ma tu sei quello che ogni giorno passa dalla palestra!- la faccia di Toris si colorò di scarlatto.
-E-eh?- riuscì solo a dire. Anche la ragazza arrossì leggermente.
-Non sei tu? Mi dispiace in tal caso, c'è tipo un ragazzo che cerco, ed è molto simile a te!- sbuffò lei girando il capo.
-Tu sei la ragazza...?- abbassò lo sguardo timidamente.
-Io sono Florentyna  e tipo tu chi sei?-  l'accento della ragazza lo fece sorridere, le porse la mano.
-Toris...- lei lo prese per la mano. -Ti va di darmi una mano ad allenarmi?-
Anche lui iniziò a fare scherma, e insieme vinsero numerose competizioni, ma soprattutto quella più importante...
-Vuoi sposarmi?- il ragazzo le stava porgendo un anello in una scatola, inginocchiato.
-Cioè assolutamente!- lei lo abbracciò.

[Angolo me:
Mi scuso per il ritardo, sapete, blocco dello scrittore.
Ho scelto la scherma perché Polonia al femminile ha una spada, e l'ho associata a quello sport.
Il prossimo, che pubblicherò oggi stesso, quindi probabilmente lo leggerete, sarà anche l'ultimo, la RusAme appunto.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. A presto!
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns]

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Odio e amore ***




Alfred non sopportava Anya.
Anya non sopportava Alfred.
Era una semplice combinazione, i loro caratteri non erano compatibili.
Passavano il tempo a litigare, urlarsi contro, e tirarsi i capelli a vicenda.
"Strega" la chiamava l'americano, "Idiota" lo chiamava la russa.
Si conoscevano fin da bambini, e i loro scontri erano iniziati già alla tenera età.
Ma con il tempo si capiscono molte cose, e piano piano Alfred si innamorò della una rivale.
-Oi, strega- quel giorno Alfred decise di dichiararsi, senza mezzi termini, e si era anche abituato all'idea del completo fallimento.
-Che vuoi idiota?- la ragazza stava guardando la neve che cadeva fuori dal finestrino dell'autobus, prima di girare la testa verso l'americano.
-E se ti dicessi che ti amassi?- la buttò sul vago.
Lei sorrise -Ti riderei in faccia.- poi sussurrò - E ti direi che ti amo anche io- sospirò sconsolata.
Alfred riprese a respirare solo dopo una manciata di secondi. -Allora ti amo.- 
-Anche io- lei lo baciò. -Ma sei lo stesso un idiota!- ridacchiò poi.
-E tu sempre una strega- la schernì lui.

[Ok, questo capitolo è un po' diverso da tutti, ma mi piace così, spero piaccia anche a voi.
Siamo arrivati alla fine cari miei, spero tanto di avervi fatto sorridere con questa raccolta.
Ci sentiamo presto! 
Eli-Senpai
TwoSpecialUnicorns] 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3511793