Fuoco e Ghiaccio

di chia_dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Oh mi sono appena svegliata. Che bello, oggi è il mio primo vero giorno di vacanza: ho avuto gli esami fino a ieri, ma oggi sono filnalmente libera e posso godermi la mia vacanza e posso godermi la mia estate. Sono troppo stanca, vorrei ributtarmi sul letto e dormire, ma non ci riesco a causa di quella fastidiossissima luce che entra dalla finestra aperta per il caldo. Decido di alzarmi e mi dirigo in bagno. Apro la doccia e, dopo essermi tolta il pigiama (sempre che una maglia XXL possa essere definita tale), mi guardo allo specchio: quei capelli rossi che incorniciano quel visino che mette ancora più in risalto quei occhioni azzurri; quel seno piccolo, ma non troppo; quella pancia piatta su cui si nota sull'anca destra il tatuaggio di un fiore di loto che mi sono fatta prima di partire. Dai non sono così male, ma mi manca ancora l'abbronzatura, che a inizio luglio dovrebbe essere già sulla mia pelle. Ancora assorta in quel pensiero mi metto sotto la doccia e comincio la mia giornata.
Dopo essere uscita dalla doccia ed essermi cambiata, mi dirigo verso la cucina, dove sento Maerco armeggiare con le padelle. Marco è il mio fratellastro, è il figlio di Sabrina, la nuova moglie di mio padre; ormai io e Marco ci conosciamo da tre anni, da quando mio padre e sua madre hanno deciso di rendere ufficiale la loro relazione. Io e lui ci comportiamo come se fossimo davvero fratello: litighiamo, scherziamo, parliamo e soprattutto ci facciamo i dispetti. Nel complesso sono contenta della famiglia che ho, soprattutto perchè dopo la morte di mia madre non credevo che sarei riuscita a superare tutto quello che ho passato. Mi distolgo dai miei pensieri ed entro in cucina.
Marco mi vede e, ancora prima che possa dire qualcosa per fermarlo, mi urla - Buongiorno Puffa!- Odio quel soprannome, non sono così nana. Gli sorrido e gli rispondo - Bungiorno, cosa hai preparato di buono? Si sente un profumino fino al piano di sopra.- Mi osseva e sedendosi ad una sedia e indicando il tavolo risponde -Crepes per la mia sorellina che ha finalmente finito gli esami!- - Grazie!- gli sussore gli stampo un bacio sulla guancia per poi andarmi a sedere su una sedia e cominciare a mangiarequella bontà.
Finito di abbuffarmi come se non mangiassi da giorni (dovrei davvero imparare a regolarmi), mi rivolgo a Marco e facendo gli occhioni da cucciolo gli chiedo - Marco! Visto che ho finito gli esami e il mare non dista più di 20 minuti da qui, mi ci porteresti oggi? E' da un anno che non lo vedo- - Certo Puffetta! Sento dagli altri se voglio venire, così finalmente potrò presentarti i miei amici ora che non hai più la scusa degli studi.- Era vero, avevo cercato di evitare il suo gruppo di amici per tutti e quattro i mesi che ero stata lì, mi sentivo a disagio, non volevo essre di troppo. Ma ora non avevo più scuse, dovevo per forza conoscerli. - Va bene, senti e poi organizziamo.-
Avevo passato il resto della mattina sul divano a guardare la TV, mentre Maeco chiamava i suoi amici e organizzava per il pomeriggio. Ora sono seduta sul divano con Marco a gurdare un programma stupidissimo, ma per fortuna sento aprire la porta e mio padre e Sabrina la varcano. Sono rientrati dall'uscita che avevano fatto stamattina. Arrivano in salotto e salutano me e Marco - Buongiorno ragazzi!- strilla mio padre e rivolgendosi a me mi fa uno di quei sorrisi immensi che non posso far altro che ricambiare. - Oggi Marco ha detto che mi porta al mare!- gli grido come una bambina che ha appena ricevuto il regalo che voleva. - Davvero sei riuscita a convincere mio figlio a non stare tutto il giorno attaccato si videogiovhi?!- mi chiede con falsa incredulità Sabrina. Io e lei abbiamo un rapporto tutto nostro e ci divertiamo tantissimo  prendere in giro Marco o mio padre. - Eh sì!- - Dove siete stati?- chiede Marco cambiando discorso. - All'agenzia di vaggi.- rispondono all'unisola mio padre e Sabrina.- A fare cosa?- continuil mio fratellone. Possibile che non lo abbia ancora capito?! - A prenotare la nostra luna di miele, ci siamo sposati quattro mesi fa ed è ora di farci una bella vacanza- gli risponde sua madre. - Abbiamo apsettato fino ad ora per permettere ad Alex di studiare nel più completo relax, ma ora è giunto il momento.- prosegue mio padre come se la cosa non potessere essere più ovvia. Mi dispiace sapere che hanno dovuto ritardare la loro luna di mieleper me, ma sono contentissima che ora la possano fare. - Abbiamo prenotato per due settimane una crociera nel Mediterraneo e abbiamo pensato che voi due potreste restare a casa tranquillamente senza il nostro aiuto.- prosegui mio padre. Vedo gli occhi di Marco che si illuminano - Davvero Pietro?!- chiede rivolgendosi a mio padre. Lui e Sabrina annuiscono e io e Marco cominciamo ad urlare di gioia. La casa sarà tutta nostra per due settimane. All'improvviso mi passa per la mente un pensiero e mi rabbuio - Cosa c'è Alex?- mi chiede Marco preoccupato. - Nulla, è solo che papà mi aveva promesso che per queste vacanze Laila sarebbe potuta venire da noi.- Laila è la mia migliore amica, la conosco dalle elementari e siamo cresciute praticamente insieme. Quando mi sono dovuta trasferire l'unica cosa che mi dispiaceva davvero era che mi sarei allontanata da lei. Mio padre capendo al volo risponde alla mia affermazione - Lo so, e sia io che Sabrina siamo daccordo nel far venire qui Laila anche se noi non ci saremo.- I miei occhi si spalancano e comincio a saltare per la casa. Dopo queste spelndide notizie non riesco a stare buona per tutto il pranzo e dopo aver chiamato Laila per informarla della novità mi butto sul letto e comincio a prepararmi per il pomeriggio che mi aspetta.





NOTA AUTORE
Questo è solamente l'introduzione della storia. Se vi interessa sapere cosa accadrà e il continuo ditemelo, così so se continuarla o lasciare stare. E' una storia che mi frulla per la testa da tempo e finalmente ho deciso di scriverla e pubblicarla.
Grazie a chiunque la leggerà!
Bacio a presto. Chia

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Il pomeriggio che tanto aspettavo era arrivato. Dopo aver chiamato Laila per raccontarle gli ultimi avvenimenti e averle spiegato cosa avrei fatto nel pomeriggio, comincia un grande conflitto con me stessa per scegliere cosa mettermi. Può sembrare stupido, ma, come penso la maggior parte delle ragazze, volevo essere al meglio per il primo incontro con quello che speravo sarebbe potuto essere il mio gruppo estivo. Provai quasi tutto il mio armadio, sentendomi anche ridicola quando mio padre, passando davanti alla mia camera e vedendo la pila di vestiti ammucchiati sul mio lette, esclama - Ma non dovevate andare in spiaggia? Guarda che sarai per tutto il tempo in costume.- E ridendo tra se e se socchiude la porta e mi lascia in pace. Forse ha ragione, ma è più forte di me. Dopo 5 minuti ho scelto cosa mettermi: un costume due pezzi a fascia bianco con delle spirali azzurre, che si abbinano al colore dei miei occhi; un paio di pantaloncini di jeans e una canottiera rosa. Per completare il tutto legai i capelli in una treccia attaccata alla testa, per poi posizionarla di lato sulla mia spalla. finito di preparare tutto il necessario, mi precipito giù, constatando che Marco è già pronto probabilmente da un pezzo. Indossa una maglietta scollata a V rossa che risalta gli occhi verdi e un paio di pantaloncini. - Scusami non sapevo cosa mettermi e ho fatto un pò tardi.- gli dico guardandolo con gli occhi da cucciolo triste. - Tranquilla Puffa! Gli altri partono ora, ci troviamo direttamente alla spiaggia.- - Dove sono mio padre e tua madre?- chiedo io non vedendoli in giro. - Sono usciti per preparare tutto per il loro viaggio. Penso che dopo facciano anche un salto da mia nonna.- - Va bene. Dai andiamo.- Usciamo di casa e ci dirigiamo verso la sua macchina. I primi tempi ero stata molto restia a montarci sopra, avevo paura che si potesse rompere da un momento all'altro e soprattutto non mi fidavo molto della guida di Marco, ma ora ero abituata a salirci come se nulla fosse. Io ho la patente da solo qualche mese e quando posso mi faccio dare un passaggio, perchè non amo molto guidare: forse per quello che è successo a mia madre. Marco mi distoglie dai miei pensieri e sorridendomi fa partire la macchina con un rombo: sa che mi spaventa! - Dai piantala- gli dico - lo sai che non mi piace. Se continui vengo con la mia.- - Dai era uno scherzo. Rilassati e pensa a mettere su un pò di buona musica.- mi manda un bacio e io gli sorrido. Trascorriamo il resto del viaggio a scherzare e a cantare canzoni di cui non conosciamo neppure il testo. Siamo i primi ad arrivare al punto di ritrovo e io ne approfitto per chiedere a Marco qualche informazione - Chi c'è esattamente?- - I miei amici. Gabriele, Luca e Erika, che sono i miei compagni di università. E poi c'è Simone, il mio più caro amico.- I nomi li conoscevo più o meno tutti, ma il difficile sarebbe stato capire chi fosse uno e chi l'altro. - E Erika come è?- indago sapendo che tra di loro c'è qualcosa. - Normale. Mi piace credo, ma penso che lei mi veda solo come un amico. Sai siamo cresciuti insieme e non penso che lei voglia che nasca qualcosa che più avanti potrebbe rovinare il nostro rapporto.- - Ah mi dispiace. Dai vedrai che prima o poi qualcosa accadrà...me lo sento.- Passano altri 5 minuti prima dell'arrivo di una macchina. Da questa escono tre ragazzi e una ragazza. Intuisco che la ragazza deve essere Erika: bionda, alta e con un fisico da paura. Ora so perchè mio fratello ha perso la testa per lei: è uno schianto. Distolgo lo sguardo da lei non appena i nostri occhi si incrociano e osservo gli altri passeggeri. Dal alto sinistro escono due ragazzi: il primo è un pò bassino, moro e con un paio di rayban sulla testa; il secondo è biondo, con gli occhiali, sembra simpatico. Dal lato del guidatore esce l'ultimo ragazzo: moro, alto e con un fisico atletico, che si vede benissimo dalla camicia bianca aperta che ha indosso; ha un tatuaggio maori che gli occupa tutto l'avambraccio, assomiglia molto a quello che Marco ha sul costato; ha gli occhiali da sole e mi mette una strana soggezione addosso. E' misterioso e devo dire che da quel momento non riesco a togliergli gli occhi da dosso. Marco mi riporta alla realtà dai mie pensieri e una volta che ci hanno raggiunto tutti comincia le presentazioni - Quella è Erika- indica la ragazza splendida di prima che mi sorride. penso che forse non deve essere così antipatica - quello è Gabriele- prosegue indicando il primo ragazzo sceso dall'auto - questo è Luca- indica il secondo, che mi fa un sorriso a trentadue denti - e per finire questo è Simone- dice indicando il ragazzo misterioso che gli si è posizionato di fianco, dandogli una pacca amichevole sulla spalla. - E lei non ce la presenti?- chiede Luca con una faccia da finto offeso. - Ah certo...lei è Alessia, la mia nuova sorellina!- dice Marco sorridendomi. Io sentendomi tirata in causa faccio un sorriso e poi dico - Piacere. Chiamatemi tranquillamente Alex: lo preferisco.- - Oppure potete chiamarla Puffa.- dice ridendo mio fratello. Una volta finite queste imbarazzanti presentazioni, andiamo verso la spiaggia e ci sdraiamo al sole. I ragazzi decidono di andare in acqua e io e Erika restiamo a prendere il sole. - Come ti trovi qui?- mi chiede la ragazza - Bene, anche se mi mancano un pò i miei amici.- - Beh, come vedi te ne stai già facendo di nuovi- dice indicando il mare dove ci sono i ragazzi che si schizzano- - Lo spero- Lei mi sorride e capisco che non è una ragazza di molte parole. Nonostante questo parliamo del più e del meno per una mezzoretta buona e poi ci rilassiamo completamente. Sono in una specie di dormiveglia quando sento due braccia prendermi e sollevarmi e seno le grida di Erika. Capisco subito cosa stanno facendo: i ragazzi ci stanno per buttare in acqua. Non faccio in tempo ad aprire gli occhi e ad elaborare questo pensiero che mi ritrovo la testa sotto e appena riemergo vedo quel deficiente di Marco ridere come un pazzo. - Siete degli stronzi- urla Erika contro ai ragazzi ridendo e così anche io scoppio a ridere. Solo in quel momento mi rendo conto che Simone mi sta fissando e la cosa non mi piace molto. Ancora mentre gli altri stanno ridendo Erika mi lancia un occhiata e io capisco al volo cosa intenda e dopo aver urlato contemporaneamente un sonoro "VIA!" iniziamo a schizzare come delle forsennate contro a quei quattro che ci troviamo davanti. Erika salta addosso a Marco e in quel momento sono ancora più sicura che tra di loro nascerà qualcosa. Dopo aver finito la nostra gara di schizzi, che io ed Erika abbiamo perso vergognosamente, andiamo verso riva e notiamo che il sole sta cominciando a tramontare. Una volta asciutti e pronti ci prepariamo per tornare e ci diamo appuntamento per la sera dopo cena: hanno detto che ce ne andremo in un locale a ballare. Io e Marco salutiamo tutti e saliamo in macchina e appena partiamo gli dico - Visto che avevo ragione. Erika ha una cotta per te, si vede lontano un miglio.- - E come fai a dirlo?- - Da come si comporta con te. Fossi in te stasera proverei a fare la prima mossa.- gli dico facendogli l'occhiolino. Lo so, in questo momento mi sta odiando, ma prima o poi mi ringrazierà. Marco mi sorride e so perfettamente che mi prenderà alla lettera. Approfitto di questo minuto di silenzio e gli dico - Mi sembrano simpatici i tuoi amici, ho sbagliato a giudicarli ancora prima di conoscerli.- - Lo so, ma tranquilla avrai modo di conoscerli meglio e ti garantisco che saprai apprezzarli al meglio.- - Lo spero, anche se Simone mi sembra troppo schivo e chiuso...non mi convince molto.- - Non è colpa sua, ha avuto un passato difficile e per questo a volte può sembrare molto duro.- Dopo questa affermazione esplodo - Anche io ho avuto un passato parecchio difficile, ma non vado in giro a guardare tutti dall'alto al basso!- Marco capisce di aver toccato un brutto tasto e cerca di rimediare subito - Scusami Alex, non volevo giustificarlo; è solo che dovresti conoscerlo un pò di più prima di giudicarlo.- - Tranquillo, forse ho esagerato anche io.- Finito questo battibecco non apriamo parola fino a casa, quando lui dopo aver spento il motore mi fa un sorriso e mi chiede - Stai bene?- Spero che non abbia visto la lacrima che mi è scesa prima durante il viaggio di ritorno e sorridendo gli rispondo - Certo, sono solo un pò agitata per stasera.- Mi da un bacio sulla fronte e scendiamo dalla macchina. Appena metto piede in casa mi rendo conto che i nostri genitori sono già tornati, allora mi affaccio al salotto e li saluto - Ciao, siamo tornati!- Poi lascio Marco lì a parlare con mio padre e Sabrina e mi precipito in camera mia. Penso che forse ho esagerato prima ad alzare la voce con Marco, del resto lui non c'entrava nulla, sono io che mi sono fatta prendere dalla rabbia per un ragazzo che neppure conosco e che potrebbe rivelarsi diverso da come me lo sono immaginata in queste ore. Mentre penso questo mi rendo conto che sto rigirando fra le mani la mia catenina e una lacrima sta rigando il mio volto. Sono passati 6 anni da quando mia madre se n'è andata, ma a me manca ancora e il suo ricordo mi fa stare male. Vado verso il bagno e, chiusa la porta, mi osservo allo specchio: ho gli occhi gonfi e le guance rigate, devo mettermi a posto. Apro la doccia e mi riguardo allo specchio: sorrido, me lo ha insegnato mia madre: quando sono un pò giù devo sorridere e mi sentirò subito meglio ed è vero, mi basta sorridere e mi rendo conto di stare meglio. Una volta ripreso il buon umore e accantonato quel brutto ricordo mi infilo sotto la doccia e lascio che il getto d'acqua avvolga il mio corpo: adoro l'acqua e questo non potrà mai cambiarlo nessuno. Esco dalla doccia e mi precipito in camera per mettermi qualcosa addosso: è stata la cosa su cui Marco mi ha rimproverata più volte: giro troppo per casa in reggiseno e mutande e così sto cercando di farlo il meno possibile, ma non è facile dopo che è una vita che sei abituata a farlo per tutta l'estate. Una volta vestita vado di sotto in cucina, dove trovo Sabrina intenta a preparare la cena. E' una cuoca eccezionale. Mi siedo su una sedia e la osservo mentre è alle prese con i fornelli - Ti serve aiuto?- le chiedo. - Se vuoi darmi una mano ti prendo molto volentieri. Puoi iniziare a mettere su la pasta.- Lei è sempre gentilissima, sono contenta che mio padre l'abbia trovata. Ricordo ancora la prima volta che me la presentò: ero convinta che non sarebbe durata molto; era troppo dolce e buona e continuavo a chiedermi come avesse fatto mio padre a trovare una donna così in gamba. Già da quella prima volta però avevo capito che tra di noi si sarebbe creato un buon raporto ed in effetti così è stato: con lei sto iniziando a instaurare un rapporto giusto, come se fossimo realmente madre e figlia e so che lei mi vuole bene come se fossi realmente sua. Al contrario di come ne parliamo io, papà e Marco, lei parla di me e Marco come dei "suoi figli" e questo mi da una gioia immensa, perchè vuol dire che mi considera come una figlia, non solo dal punto di vista legale, ma anche da quello affettivo. Mi metto accanto a lei e prepariamo una cenetta coi fiocchi, mentre mi fa le solite domande di rito riguardo al pomeriggio e alla compagnia del figlio. Finita la cena io e Marco ci andiamo a preparare, mentre siamo lungo le scale lo tiro per un braccio e lo fermo - Dove andiamo esattamente? Devo capire cosa mettermi.- - Andiamo in un locale abbastanza tranquillo, si beve qualcosa e poi si va tutti in pista a ballare.- - Quindi gonna e tacchi?- - Esattamente.- mi risponde mandandomi un bacio. Ci metto 20 minuti per scegliere cosa mettermi e alla fine opto per una minigonna a vita alta nera, una canottiera rosa acceso che metto dentro e un paio di decoltè alti neri. Finito di vestirmi passo al trucco e soprattutto ai capelli: mi metto l'eylainer nero, il mascara e un pò di lucidalabbra rosa; per i capelli faccio più fatica, ma alla fine decido di arricciarli sulle punte e lasciarli cadere sulla schiena. A lavoro ultimato mi do un ultimo sguardo allo specchio, faccio un sorriso e mi giudico pronta. Prendo il cellulare e il portafoglio e metto tutto dentro alla pochette nera. Scendo le scale di corsa (per quello che i tacchi mi possono permettere) convinta di essere in ritardo , ma appena arrivo di sotto e guardo il quadrante appeso al muro mi rendo conto che sono soltanto le 9.45. Appena entro in salotto vedo mio padre sul divano con Sabrina di fianco e Marco che sta guardando dei CD. Appena mi vede spalanca gli occhi e fa due fischi, che fanno girare mio padre. - Io così non la porto fuori.- dice il mio fratellone ridendo.- Perchè cosa ho?- gli chiedo. - Più che altro cosa non hai.- mi dice mio padre. - Non ascoltarli, sono uomini. Appena vedono un paio di gambe non capiscono nulla. Sei stupenda.- mi rassicura sabrina. - Ma l'hai vista?!- le chiede il figlio - Dovevi proprio sposare suo padre e renderla mia sorella? Dai è uno schianto.- Io a quelle affermazioni arrossisco: non sono abituata a ricevere complimenti. - Taci!- lo rimprovera sua madre - E' bellissima e se non la vuoi portare fuori tu la porto fuori io.- Marco dopo questa affermazione le fa un sorriso e si rimette a guardare i CD. - Sei bellissima tesoro.- mi dice mio padre quasi commosso. So che a lui la ricordo molto, anche perchè son praticamente uguale a mia madre: gli stessi occhi color ghiaccio e gli stessi capelli di fuoco. Detto questo si rimette a guardare la TV e io e Marco, dopo aver salutato, ci dirigiamo alla sua macchina. - Vuoi che guidi io stasera?- gli chiedo. - Nono tranquilla. So che a te non piace guidare, mentre io lo adoro.- Detto questo montiamo in macchina e ci dirigiamo verso il locale. - Marco! Stasera provaci con Erika, sono sicura che andrà tutto a meraviglia.- - Se lo dici tu Puffa. Comunque questa è una città grande, non come nel tuo paesino, quindi stai attenta e non dare troppa confidenza a nessuno.- Dopo questa sua affermazione scoppio a ridere - Aww che dolce; ora fai anche il fratellone protettivo.- Lo prendo in giro io facendolo scoppiare a ridere. Lo so perfettamente come mi devo comportare, ma mi fa piacere in realtà che si preoccupi per me. Arriviamo al locale che stiamo ancora ridendo. Appena scendiamo dalla macchina mi rendo conto che gli altri ci sono già tutti e sono felice di constatare di aver scelto i vestiti giusti. - Ciao ragazzi!- li saluta mio Marco. - Ciao- li saluto io un pò più timida: devo ancora entrare in confidenza con loro. - Ciao Alex!- mi saluta Erika venendomi ad abbracciare forte. In quel momento mi rendo conto di averla giudicata male e che tra di noi potrebbe nascere una bella amicizia. - Simone arriva dopo- dice Luca parlando con tutti noi - Ha detto che ha avuto dei problemi con la macchina e che ci vediamo direttamente dentro appena arriva.-Detto questo si dirige verso l'entrata, seguito da noi. L'interno del locale è spazioso e, oltre al bar sul lato sinistro dell'entrata, noto sulla destra un'immensa pista da ballo. Ci dirigiamo verso il bar e ordiniamo da bere (io prendo la mia solita birra) e poi ci sediamo ad uno dei tavoli che divide la pista dal resto del locale. Una volta finiti i nostri drink Erika esclama - Dai andiamo a ballare!- Io lancio un'occhiata a Luca e Gabriele, che all'unisola esclamano - A me non va molto.- Erika si volta verso Marco che le risponde - Per me va bene.- Evvai, ha capito esattamente cosa deve fare, ma lei si volta verso di me con sguardo interrogativo - No mi dispiace, sono un pò stanca. Se mai vi raggiungo dopo con gli altri.- rispondo alla sua domanda. Marco ed Erika si alzano e dopo poco spariscono tra le presone in pista. - Finalmente stasera forse concludono.- esclama Luca, che ora capisco essere il più loquace degli altri due. - Beh, mi sembra anche ora.- dico e poi scoppiamo tutti e tre a ridere. Non passano più di 2 minuti prima che io senta qualcuno che si siede sulla sedia libera di fianco alla mia: è Simone, che deve essere riuscito a riparare la macchina e ad arrivare. - Ciao Simo!- lo salutano i due ragazzi davanti a me, mentre io accenno un timido sorriso. - Ciao ragazzi. Alex.- dice facendomi poi un sorriso e illuminando i suoi occhi. Oggi non lo avevo notato, ma sono di un bellissimo verde smeraldo. - Dove sono gli altri due?- chiede lui aspettando una risposta da uno di noi. Poi guarda il sorrisetto che è apparso sulle labbra di Gabriele e capisce al volo. - Non ditemi che finalmente si sono decisi.- Scoppiamo tutti e tre in una sonora risata e ci mettiamo a parlare del più e del meno. Dopo poco decidiamo di andare in pista a ballare e devo ammettere che questi ragazzi ci sanno proprio fare. In mezzo alla pista intravedo Marco ed Erika che ballano insieme e poco dopo si baciano. Non posso fare altro che sorridere, sono troppo contenta per loro e poi da quello che dicono gli altri deve essere tanto che si aspettava questo momento. - Che stai guardando?- mi chiede Simone con la sua bocca ad un centimetro dal mio orecchio. Non mi ero neanche accorta che fosse arrivato di fianco a me. Gli indico i due ragazzi in mezzo alla pista e vedo che anche lui come me sorride. Verso le 2 la stanchezza inizia a farsi sentire per tutti. Marco ed Erika non si vedono ancora e i ragazzi non se la sentono di lasciarmi lì da sola. - Dai davvero andate, me la so cavare anche da sola.- cerco di rassicurarli, ma loro scuotono la testa: non c'è nulla da fare. Poi a un certo punto prima che io parta con un'altra delle mie proteste Simone dice - Ti porto a casa io. Tanto sono di strada e comunque non mi da problemi.- - Ma no. Non voglio disturbarti. Per favore davvero.- Non c'è nulla da fare e nel giro di pochi minuti mi ha già convinta. Vado ad avvertire Marco che annuisce la mia alla mia spiegazione, sorrido a lui e ad Erika e li saluto. Usciamo dal locale e dopo aver salutato Luca e Gabriele con un abbraccio seguo Simone fino alla sua macchina. - Tranquilla, so guidare e ho pure la patente.- mi rassicura scherzosamente lui vedendomi titubante nel salire sulla macchina. Gli sorrido e dopo avergli fatto la linguaccia mi metto al posto del passeggero.Mi ero sbagliata sul suo conto: è una brava persona in fondo. Simone sale e mette in moto la macchina. - Da quanto lo conosci Marco?- gli chiedo per far cessare quel silenzio che si è impadronito della macchina. - Da sempre per quello che mi ricordo. Siete molto legati da quello che ho notato oggi. Sembrate realmente fratello e sorella, penso che se non lo conoscessi da sempre avrei qualche dubbio nel dire che non siate davvero fratelli.- Faccio un sorriso tra me e me - Lo so, siamo uniti, anche se lo conosco da poco più di tre anni.- Noto che gli compare un sorriso e non posso fare a meno di guardare i suo occhi, ma soprattutto le sue labbra. E' possibile che mi interessi un ragazzo che conosco appena e che mi sa tanto che nasconda qualcosa?! L'attimo prima sembra felice, ma dopo un secondo riassume la sua aria da duro e quell'espressione che lo rendono così misterioso agli occhi degli altri. Chissà se si rende conto dell'effetto che fa sulle persone. Ancora avvolta in questi pensieri sento la sua voce - Sei arrivata.- Non mi ero accorta che fossimo già davanti a casa mia. - Grazie ancora per il passaggio. Ci vediamo. Notte.- - Notte Alex. A presto.- e detto questo mi manda un bacio. Sto per esplodere, gli faccio un sorriso e dopo essere scesa dalla macchina chiudo la portiera. Vedo la sua macchina sfrecciare via e non posso fare altro che chiedermi quando lo rivedrò, perchè ora ne sono certa: voglio rivederlo. Apro la porta di casa e, dopo essermi tolta i tacchi per non fare rumore, raggiungo la mia stanza dove mi preparo per andare finalmente a dormire. Appena mi butto sul letto il sonno si impossessa di me, ma non prima che io riesca a dirmi che è stato una bella giornata per essere il primo giorno di vacanza. Quella notte sogno due occhi verdi che mi osservano, come se volessero dirmi qualcosa.

NOTA AUTORE
Mi scuso, ma ho dovuto ripubblicare questo capitolo perchè avevo sbagliato riscriverlo. Vi ringrazio se avete letto questi primi capitoli della storia e vi chiedo gentilmente di recensire, così che io possa sapere se vi piace la storia e soprattutto se avete dei consigli per aiutarmi a scriverla e a migliorarla. Ringrazio tutti voi lettori...un bacio. Chia

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


La solita luce della finestra mi sveglia, che due scatole, devo abituarmi a chiuderla: meglio avere caldo che essere svegliati tutte le mattine da quella lucina che arriva in faccia. Faccio uno sbadiglio: sono troppo stanca dopo la sera scorsa. Marco. Solo in questo momento mi ricordo del sogno e di chi mi ha accompagnato a casa ieri sera: Simone. Lui e quei suoi occhi verdi non voglio sparire dalla mia testa e dire che lo conosco solo da un giorno; perchè sono così bambina in queste cose? Riesco a fissarmi con un ragazzo che conosco appena e che molto probabilmente non mi avrà mai in nota. Basta! Devo pensare ad altro e prima di tutto mi serve una bella doccia. Esco dalla mia camera e mentre vado in bagno dò un'occhiata alla camera di Marco: è vuota e il letto è fatto. Proprio come pensavo è stato fuori tutta la notte e non è ancora rientrato. Appena torna devo farmi raccontare tutto. Arriva al bagno e come ogni mattina do una rapida occhiata al mio riflesso nello specchio e noto con piacere che la gita al mare di ieri mi ha fatto proprio bene: sono già molto più abbronzata. Apro la doccia e mi butto sotto al getto, voglio levarmi tutto dalla mene e non pensare più a nulla, ma non faccio in tempo a chiudere gli occhi che un pagio verde mi riaffiora in testa. Decido che è arrivato il momento di distrarmi e esco dalla doccia pronta a chiamare Layla. Il telefono sua tre volte prima che la mia migliore amica risponda - Pronto.- - Ciao piccolina.- - Ohi Alex!- - Ho bisogno di parlare un pò con te.- - Spara! Sono tutta orecchie.- Le racconto tutto: di Marco, del pomeriggio al mare, dei ragazi, di Erika e per finire le racconto della serata e di Simone. Passa tutto il tempo ad ascoltarmi e per finire dice - Questo Simone sembra un tipo misterioso. Fossi in te prima di iniziare a provare qualcosa di troppo serio cercherei di capire come è veramente. Giusto per non avere soprese.- So che ha ragione e ha anche ragione sul fatto che devo conoscerlo prima di aspettare una vera e propria cotta. - Va bene Lali, ma non so se ce la faccio da sola. Tu quando arrivi?- - Giovedì mattina.- - Perfetto. Allora ti aspetto tra due giorni, vedi di non tardare troppo che mi manchi da morire.- Ci salutiamo e poi stacco la chiamata. Parlare con Layla mi ha fatto bene e non vedo l'ora che arrivi.
Una volta pronta scendo in cucina pronta per la colazione e trovo mio padre e Sabrina seduti al tavolo - Buongiorno tesoro.- mi saluta mio padre e io ricambio con un sorriso. - Sai a che ora rientrerà a casa Marco?- mi chiede Sabrina. Cavolo! Ora cosa mi invento? Saprà o no? - Emm...Marco...penso che abbia passato la notte da un suo amico. Ieri sera Simone si è sentito poco bene, aveva bevuto troppo, e allora ha deciso di stare con lui stanotte dato che non si fidava a lasciarlo da solo.- - Ah, va bene. Divertita ieri sera?- Sembra essersela bevuta: Marco è in debito con me. - Sì sì molto: abbiamo ballato e ci siamo davvero divertiti.- Per mia grande fortuna l'interrogatorio è finito lì e approfitto di questo silenzio per aggiornare mio padre sull'arrivo di Layla - Papi. Ho appena sentito Lali e ha detto che arriverà giovedì mattina, così potrai vederla per un giorno e salutarla.- So che mio padre ha un debole per lei e devo ammenttere che me ne sto un pò approfittando. - Oh davvero? Sono proprio contento. La prossima volta che la senti dille di salutarmi davvero tanto i suoi.- Mio padre è così: una persona felice e spontanea, che vuole bene a tutti e che ama la sua vita. Penso che l' incidente di mia madre lo abbia cambiato molto: quando ero piccola era molto più distante da me, me adesso è molto meno distratto e tenta di starmi l più vicino possibile, forse perchè ho già rischiato di perdermi una volta. - Va bene pa.- In quel momento si sente la porta di ingresso aprirsi e poi chiudersi e Marco fa il suo ingresso in cucina. - Allora come sta Simone?- gli chiede sua madre preoccuoata come tutte le madri che si rispettino. - Bene perchè?- Cazzo! Perchè non riesce a capire mai nulla quando c'è da ragionare? - Per ieri sera- intervengo io - Mi dispiace, ma ho dovuto raccontarle che stanotte sei stato con lui perchè aveva bevuto un pò troppo.- detto questo gli faccio l'occhiolino e spero che ora capisca, perchè altrimenti giuro che gli faccio un disegnino. - Ahhh...bene, sta molto meglio. Comunque non ti preoccupare avrei detto tutto a mamma e Pietro io appena sarei arrivato a casa.- mi dice sorridendomi. Sabrina e mio padre hanno ampiamente capito che c'è qualcosa che non va, ma sorridono. Sanno che alla nostra età è normale avere dei segreti. Marco si siede difianco a me e comincia a fare colazione con noi.
Finita la colazione io e Marco andiamo di sopra e non appena giriniamo l'angolo inizio con le mie domande da rompiscatole - Allora come è andata? Sei contento? Cosa avete fatto tutta la notte? Aww siete così carini.- - Ohi calmati Puffa! Come avrai capito ci siamo messi insieme e quello che abbiamo fatto stanotte non sono affari tuoi!- mi risponde e dopo di che mi fa la linguaccia. A questo punto mi fa un sorriso da ebete e io prendo il cuscino dal letto e glielo tiro in piena faccia. Iniziamo una lotta ridendo e urlando e in poco tempo sentiamo la voce di mio padre da sotto - Ehi ragazzi, tutto bene? Vedete di non distruggere casa.- e dopo scoppia ridere. Anche io e Marco che ci eravamo fermati scoppiamo a ridere, ma dopo poco lui si fa serio - Sei tornata a casa con Simo ieri sera giusto?- annuisco senza proferire parola: ho paura che mi riveli qualcosa su Simone che possa rivelare che non è quello giusto. Ma subito gli si illumina il viso e un sorriso appare sulle sue labbra - E io che per convincerti a montare in macchina con me ci ho messo due mesi!- Scoppio in una sonora risata senza aggiungere altro: Marco sa perfettamente che dopo l'incidente di mia madre non sono stata molto sicura su una macchina, ma col tempo mi sto abituando e la paura sta passando. Intuendo i miei pensieri mio fratello mi abbraccia e a questo punto dato che la situazione deve essere smorzata gli chideo - Quando e come hai intenzione di dire a mio padre e Sabrina di Erika?- - A dire il vero ci avevo già pensato e penso che prima dovrei vedere se è una cosa che dura, anche se sono convinto che mia madre sappia già tutto.- Scoppiamo a ridere, poi lo lascio solo nella sua stanza e io mi dirigo nella mia. Ho deciso cosa fare questa matina: voglio uscire. Mi preparo abbastanza velocemente e mentre sto finendo di mettere a posto le ultime cose Marco entra nella mia stanza senza bussare. - Ma a casa tua non si usa bussare?!- gli dico scherzando. - Se te lo fossi dimenticata vivo qui.- dice facendomi la linguaccia per poi aggiungere - E comunque ti ho già vista in intimo: giri continuamente per casa mezza nuda.- Gli faccio un sorriso come per chiederli scusa. - Comunque- dice - io e i ragazzi stasera pensavamo di ritornare a ballare, sei dei nostri?- - Hem, si va bene. Dopo dimmi bene così so organizzarmi con le altre cose.- - Va bene Puffa. Ma dove stai andando ora?- - A farmi un giro. Non ne posso più di stare chiusa qui dentro.- Marco sa quanto odi stare chiusa in casa e mi fa un sorriso annuendo - Puffa...se trovi qualcosa che vorresti per il compleanno dimmelo: sono a corto di idee.- detto questo esce mandandomi un bacio. Mi ero quasi scordata che la settimana prossima è il mio compleanno: non mi è mai piaciuto particolarmente festeggiarlo e vorrei soltanto che Marco se ne scordasse. La mia mattinata trascorre così: girando per quella città a me nuova, senza una meta precisa, scuriosando le vetrine del centro.
Dopo pranzo nel pomeriggio, mio padre e Sabrina escono per fare gli ultimi acquisti prima del viaggio dato che mancano solo due giorni alla loro partenza. Decido di restare in camera per riposarmi un pò in vista della serata che mi attende. Non faccio in tempo a stendermi sul letto che sento chiamare dalla sua camera mio fratello - Alex!-. Vado in camera sua e spero per lui che sia una cosa importante, perchè non può immaginare quanto sia pericolosa una ragazza stanca a cui è stato negato il riposo. Mi affaccio alla sua camera e con aria un pò scocciata gli rispondo - Dimmi.- - Scusa non volevo disturbarti, dovevo solo dirti che tra una mezzoretta verrà qua Simo perchè abbiamo da fare una cosa importante e vorrei che tu non ci disturbasi.- - Sì va bene. Comunque sei tu che mi hai appena disturbata.- - Scusa.- mi risponde con aria da cucciolo e mi sento un pò in colpa per vergli dato una risposta così acida, forse non la meritava. Gli faccio un sorriso per rassicurarlo e torno in camera mia. Mi sisemo sul letto con le cuffiette della musica nelle orecchie e ancora prima che possa suonare il campanello sono nel mondo dei sogni. Purtroppo anche questa volta vengo interotta bruscamente da una musica assordante: non ricordo di avere messo la musica così tanto alta e in più non ricordo di avere questa canzone sul mio cellulare. Ci metto un secondo a realizzare cosa sta succedendo: quel coglioni di Marco e Simone hanno messo lo stereo al massimo; e per fortuna che dovevo essere io a non disturbarli. - Marcoo!- urlo inviperita -Cazzo, spegni quel dannatissimo stereo.- Nulla: non mi sente e questo mi fa ancora più arrabbiare, se è possibile. Mi dirigo a grandi passi nella camera di mio fratello, apro la porta e quello che mi trovo davanti mi manda su tutte le furie. Stanno giocando a Fifa. La cosa importante per cui non dovevo disturbarli è uno stupido gioco della PlayStation. Vedo Marcogirarsi appena per vedere chi è entrato e lo stesso fa Simone. Vado verso lo stereo e con grazia (potete immaginare quanta) lo spengo. A questo punto sento dei versi di disaprovazione da parte dei due ragazzi e, purtroppo per lui, è Marco a parlare per primo - Ma cosa fai? Mi serve per concentrarmi.- Non ho parole: peggio di un bambino. Gli rivolgo uno sguardo di fuoco e mi fa un segno come per dirmi che stava scherzando. Simone invece sembra seriamente incazzato. - Oh piccolina calmati. Se volevi fare altro con noi e ti sei indispettita perchè invece stiamo giocado bastava dirlo e saremmo venuti al volo in camera da te a divertirci.- Se prima di questa affermazione ero fuoriosa ora sono straincazzata. - No grazie, penso che ci sarebbe davvero poco con cui divertirmi.- gli dico quasi urlando. E a questa mia affermazione Marco scoppia ancora più a ridere. Faccio per uscire dalla porta, ma Simone si piazza in mezzo - Vuoi verificare?- mi chiede quasi serio: possibile che i ragazzi prendino tutto così alla lettera?! - No grazie.- gli rispondo con un sorriso stampato in faccia e facendomi largo esco da quella stanza e torno in camera mia.
Per tutto il resto del pomeriggio sto in camera a leggere e a rilassarmi senza essere disturbata, ma non posso fare a meno di pensare che evidentemente Simone è davvero un idiota e che ho fatto bene a scoprirlo prima che fosse troppo tardi. Nonostante questo peso anche che forse non mi sono comportata nel migliore dei modi, ma la sua faccia quando me ne sono andata era davvero impagabile: ha l'aria di uno che viene respinto poche volte da una ragazza. Quando sento la porta di ingreso chiudersi capisco che Simone deve essersene andato. Marco non tarda a salire ed entrare in camera mia - Simone è incazzato a morte con te.- mi dice nascondendo un sorriso, che mi fa capire che la cosa diverte anche lui. - Mi dispiace, ma se la è cercata.- gli rispondo scoppiando a ridere seguita a ruota da lui. - Comunque- continua - per stasera pensavamo di andare in un locale sulla spiaggia.- - Perfetto! Però stasera vengo con la mia macchina così non dovrò aspettare te.- gli dico facendogli l'occhiolino. Esce dalla mia stanza facendomi una smorfia.
Mentre siamo sul divano a gurdare un film aspettando i nostri per mangiare mi arriva un messaggio di mio padre, che mi informa che lui e Sabria resteranno fuori a cena. - Mi ha appena scritto mio padre: stanno fuori a cena.- Io e Marco ci guardiamo negli occhi e poi urliamo contemporaneamente - PIZZA!- Prendo in mano il telefono e chiamo la pizzeria mentre sto ancora ridendo. finito di cenare mi precipito in camera: devo prepararmi per stasera. Corro in bagno, apro l'acqua e mi do la mia solita occhiata allo specchio, faccio una smorfia e entro nella doccia. Sono già in ritirdo! Mentre mi asciugo i capelli sperando di dargli una forma decente apro l'anta dell'armadio per scegliere cosa mettermi e soprattutto coe truccarmi in base al vestito. Verso le 10.30 sono praticamente pronta: i capelli sono arricciati e raccolti per metà sulla testa,il trucco è un trucco leggero (a parte per il rossetto rosso) e mi sono messa un vestito azzurro con le spalline sottili stretto fino alla vita che scende morbido fino a metà coscia. Per completare il tutto mi metto un paio di zeppe: Sono pronta. Scendo che mio fratello è già pronto che mi aspetta sul divano e con mia grande sopresa noto che accanto a lui c'è Erika. Sono davvero troppo carini mentre si fanno le coccole. - Ehi sono pronta.- gli dico per segnalargli la mia presenza. - Sei bellissima.- mi dice Erika con un grande sorriso sulle labbra. Non posso fare a meno di notare lei e devo dire che se io sono bellissima allora lei è davverostupenda. Purtroppo non faccio in tempo a risponderle perchè Marco si mette in mezzo - Ehi, occhio che divento geloso.- dice facendo il finto offeso. - Tranquillo non te la rubo.- lo rassicuro e Erika fa lo stesso dandogli un bacio. Ridiamo e scherziamo per una mezzoretta buona e poi decidiamo finalmente di avviarci. Prendo la mia macchina e seguo Marco e Erika. decido di mettere su un pò di musica: non mi piace guidare con del silenzio. Guidiamo per una buona ventina di minuti e poi arriviamo davanti a quella che mi sembra una discoteca sulla spiaggia: deve essere questa la nostra destinazione. Parcheggiamo e ci dirigiamo verso l'entrata dove dobbiamo trovarci con gli altri. Mi guardo intorno e noto che intorno a noi c'è davvero tanta gente e non posso fare a meno di chiedermi se siano tutte beneitenzionate. Fortunatamente non abbiamo da aspettare molto prima che gli altri ci raggiungano. - Ciao ragazzi!- saluta Luca. -Ma guarda che carini i due piccioncini.- osserva Gabriele guardando i due ragazzi difianco a me - Per fortuna mi avete salvata.- esclamo - stavo facendo solo il terzo incomodo.- e detto questo scoppiamo tutti a ridere. In quel momento ci raggiunge anche Simone, che saluta tutti e mi lancia un'occhiata come di sfida: forse dovrei andarmi a scusa per oggi. Entriamo nella disocteca e ci dirigiamo al bar per prendere qualcosa da bere e ci sediamo ad un tavolino sulla spiggia. Questa discoteca è davvero fantastica e sono così tanto assorta nei miei pensieri gurdandola che non mi rendo conto della domanda che ha appena fatto Luca. - Eh? Scusa non ho sentito.- gli dico scatenando una risata generale. - Ho chiesto se vi va di andare a ballare.- Vedo Marco ed Erika che sia lazano all'istate. - A me non va molto, vi raggiungi tra un secondo: prima vado al bar a prendermi un'altra birra.- - Va bene.- esclama Gabriele alzandosi contemporaneamente a me. Solo in quel momento mi rendo conto che Simone era sparito da un pò. Mi dirigo verso il bar mentre gli altri vanno verso la pista, ordino la birra e mi siedo su uno degli sgabelli che sono difronte al bancone. Prendo la mia birra e mentre sto per pagare una mano si mette tra la mia e quella del barista e sento una voce alle mie spalle - Offro io e dammene un'altra.- Mi giro e trovo due occhi verdi che mi guadano. - Grazie.- gli dico semplicemente e quando anche lui ha la sua birra in mano si siede difianco a me. A questo punto mi sento in dovere di parlare e soprttutto di scusarmi - Senti scusami per oggi.- gli dico osservandolo mentre beve un sorso dalla bottiglia e non posso fare a meno di soffermarmi sulle sue labbra. - Tranquilla, anche io ho esagerato.- mi risponde. Gli faccio un sorriso e anche io prendo un sorso di birra. Finite le birre ci guardiamo negli occhi e lui chiede - Andiamo in pista a raggiungere gli altri?- - Certo! Ma prima devo fare un salto in bagno. Vi raggiungo la.- E in un lampo mi giro e vado vero i bagni. Non faccio in tempo a varcare la porta che sento due braccia prendermi per i fianchi e girarmi. Guardo Simone con aria interrogativa e ancora prima che riesca a dire qualcosa le sue labbra sono sulle mie e una sua mano è andata sul mio culo sorpassando la stoffa del vestito. Mi scosto con non poca fatica da lui e lo guardo infuriata. - Ma sei coglione!- gli urlo contro fuori di me: non mi ero sbagliata sul suo conto è solo un idiota che ci prova con qualunque cosa respiri. - Eh dai su. Non mi dire che andare in bagno non era una scusa per fare questo.- mi dice quasi diverito, ma io sono davvero arrabbiata e gli mollo un ceffone in pieno viso. Ora quello incazzato nero è lui e mi urla contro - Dai cazzo Alex! Hai 19 anni divertiti.- Queste parole mi spezzano in due e non riesco a fare altro che correre fuori dal bagno e poi fuori dal locale gettandomi sul sedile della macchina.

Alex hai 16 anni divertiti...

I ricordi si fanno sempre più vivi.

Inizio Flashback
- Dai Alex! Hai 16 anni divertiti.- mi aveva detto quel ragazzo che credevo essere innamorato di me. Avevo 16 anni allora ed ero in un priodo buoio e triste della mia vita. Dopo la morte di mia madre nell'incidente nel quale io ero sopravvissuta, ero diventata schiva e avevo finito per finire in un giro di amici non molto raccomandabili. In quel periodo mi ero allontanata molto da Layla e avevo cominciato a fumare e drogarmi. A quel tempo conoscevo a malapena Marco ed ero solo convinta che un altro matrimonio di mio padre avrebbe comportato il totale mio abbandono da parte sua. A farmi entrare nel giro era stato Daniele, un ragazzo di due anni più grande di me per il quale avevo preso una cotta, tanto da credere di essermene innamorata. Io e Daniele ci eravamo messi insieme ed erano più o meno un mesetto che ci frenquentavamo. Quel giorno eravamo nella sua camera distesi sul letto ed io ero trafatta, tanto da non rendermi conto dei baci umidi che mi stava lascando sul collo. Una sua mano stava vagando sotto la mia maglietta e stava azzardando di più di quello che, da lucida, sapeva gli avrei permesso di fare. In un momento di semilucidità gli scostai la mano quasi impaurita e lui sorridendomi mi aveva detto - Dai Alex! Hai 16 anni, divertiti.- Ci era voluto poco a convincermi nelle condizioni mentali in cui ero e piano piano avevo ceduto. Mi ritrovai a ricambiare i suoi baci con passione e più approfondiva il bacio più sentivo di averne bisogno, come se fosse della droga. Mentre la sua bocca vagava per sul mio collo aveva cominciato a sfilarmi la maglietta e piano piano ci eravamo ritrovati nudi l'uno difronte all'altra. Come prima volta non era stat delle migliori e devo dire che se potessi tornare indietro vorrei davvero cancellare tutto dalla mia mente. Dopo esersi messo il preservativo era entrato senza troppi complimenti e ho provato unicamente dolore e odio verso me stessa. Non vedevo l'ora che finisse e quando e successo ero come pietrificata. Daniele non si era preoccupato molto di me e non ci mise molto tempo a dirmi che l'unico motivo per cui si era messocon me era quello. Mi sentivo usata e frustrata e desideravo soltatanto poter cancellare quella parte della mia vita. Fortunatamente mi vennero in contro Marco e Layla e grazie a loro riuscì a superare quel periodo e la mia dipndenza.
Fine Flashback

Ho guidato fino a casa con questi ricordi che mi frullano in testa e con le lacrime che mi rigano il volto. Parcheggio la macchina e una volta entrata in casa mi precipito in camera mia chiudendo la porta e lasciandomi scivolare su questa fino al pavimento. Mi metto la testa fra le ginocchia accovacciate e spero soltanto che questo dolore passi. I ricordi della mia prima volta fanno male: non sono mai riuscita a cancellarli dalla mia mente anche se è l'unica cosa che vorrei fare. Una volta che mi sono calmata e le lacrime hanno smesso di scendere vado in bagno per sciacquarmi il viso e prepararmi per andare a letto anche se non so quanto dormirò. Mi stendo sul letto rannicchiata col le ginocchia al petto e aspetto che tutti i miei pensieri si dissolvano nella speranza di poter prendere sonno e poter, anche solo per poco, scappare da questa realtà. Penso a Simone e a Daniele e mi rendo conto che non sono poi così diversi come credevo, che forse sono proprio uguali. Le parole di Simone stasera mi hanno fatto male e mi hanno riportata ad un ricordo doloroso che non ho mai voluto rivelare a nessuno. " Dai cazzo Alex! Hai 19 anni divertiti." Con queste parole che mi tomentano mi addormento immaginandomi quelle labbra stupende che le pronunciano.


Spazio Autrice
Scusatemi per l'assenza ma ho avuto vari esami. Spero comunque che il capitolo vi piacia. Se avete consigli o suggerimenti o volete farmi sapere se vi piace la storia scrivete delle recensioni. Baci a presto. Chia

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Due occhi verdi mi fissano, sento delle labbra sul mio collo: voglio urlare, ma dalla mia bocca non riesco ad emettere alcun suono. Cambia scena, sono da sola in un prato, cerco di raccogliere un fiore, ma una mano mi ferma, noto un ragazzo di cui non riconosco il volto fino a quando dalle sue labbra escono le solite parole " Dai Alex! Hai 16 anni, divertiti". Mi sveglio di soprassalto, dopo aver sognato per l'ennesima vota quella scena. Ci metto qualche secondo a fare mente locale e a rendermi conto che sto piangendo. Sento qualche lacrima scendermi sulle guance e non posso fare a meno di tastare il mio cuscino: è bagnato, devo avere pianto nel sonno.
Dopo essermi asciugata le lacrime e aver ripreso del tutto possesso di me controllo la sveglia per sapere che ore sono e, con mio grande stupore, noto che sono appena le 8 di mattina. Di rimettersi giù a dormire non se ne parla nemmeno: ho ancora il suono di quelle parole che mi tormenta la mente. Non riesco a credere che a distanza di anni queste parole possano essere tornate a ferirmi come la prima volta che le ho sentite. Forse la cosa che mi fa più male è che le abbiano pronunciate, entrambe le volte, persone delle quali cominciavo a fidarmi e che credevo non mi avrebbero fatto del male, ma che in realtà volevano solamente raggiungere il medesimo scopo. Un sospiro esce dalle mie labbra mentre non posso fare a meno di pensare a Simone. Mi sono davvero sbagliata sul suo conto, pensavo potesse essere quello giusto, uno di quelli di cui mi sarei potuta fidare ed invece è riuscito a deludermi in meno di 2 giorni; ma è colpa mia: mi affeziono troppo presto alle persone e spero di potermi non sbagliare su di loro pensando che in tutti ci possa essere del buono. Nella mia vita ormai dovrei avere imparato che non posso fidarmi di nessuno e che alcune persone non hanno neanche un minimo di bontà dentro di loro.
Un rumore mi distrae dai miei pensieri e in un secondo la mia porta viene aperta: è Sabrina. Vede la mia aria distrutta e sicuramente capisce che c'è qualcosa che non va, ma fa finta di nulla e facendomi un piccolo sorriso mi sussurra - Scusa, ho visto la luce accesa e volevo sapere se va tutto bene.- - Tranquilla.- le dico annuendo, ma in quel momento una lacrima mi tradisce e a lei la cosa non sfugge. Abbasso lo sguardo e in un batter d'occhi mi ritrovo Sabrina seduta sul letto di fianco a me che mi stringe fra le braccia. Penso immediatamente a come avrebbe reagito mia madre se fossa stata al suo posto e mi rispondo che avrebbe reagito esattamente allo stesso modo: le mamme hanno tutte un sesto senso. - Lo so che non sono tua madre e che probabilmente non ne vuoi parlare con me, ma se hai bisogno io ci sono.- Appena sento queste parole la stringo più forte a me e le sussurro - Grazie.- So esattamente a cosa si stava riferendo con quella frase: tra me e Sabrina non era stato tutto sempre rosa e fiori. Uno dei primi tempi in cui cominciavamo a frequentarci le avevo detto chiaro e tondo che lei non era mia madre e che non poteva prendere il suo posto. Solo dopo ho capito che il suo scopo non era quello di sostituire mia madre ma di aiutarmi, proprio come sta facendo ora. Sabrina mi riporta alla realtà carezzandomi i capelli e solo in questo momento mi rendo conto che siamo sdraiate nel mio letto e che mi sta canticchiando una specie di ninna-nanna. Non so come o perchè, ma con questo gesto riesce a calmarmi e finisco per abbandonarmi totalmente alle sue carezze. - Sai - mi dice - avrei sempre voluto una figlia femmina! Pesavo che essendo stata anche io una ragazza in un momento come questo avrei saputo come aiutarla e invece mi rendo conto che non so neanche da che parte cominciare.- Mi scappa un sorriso che lei ricambia all'istante. - Sai se avessi una madre che fosse con me in questo momento vorrei proprio che fosse come sei tu ora.- le dico questo dal più profondo del cuore. Non so come sarebbe con mia madre, ma tutto sommato sono contenta che sia lei a crescermi e ad aiutarmi in questi momenti. Sabrina tace, sembra contenta di quello che le ho detto, perchè gli occhi le si sono riempiti di lacrime. Mi stampa un bacio sulla fronte e si rimette distesa a continuare quello che avevamo interrotto. Riesce a consolarmi e farmi riaddormentare.
Mi sveglio verso mezzogiorno. Al contrario di prima non ho fatto brutti sogni e sono riuscita a dormire sonni tranquilli. Devo assolutamente ricordarmi di ringraziare Sabrina per questo. Mi stiracchio tranquilla e mi dirigo verso il bagno. Appena entro vedo le mie condizioni allo specchio: i capelli sono appiccicati alla faccia pallida e gli occhi hanno preso la loro luminosità e sono gonfi e rossi. Devo rimettermi in sesto prima che qualcuno possa vedermi così. Apro la doccia e mi ci butto dentro senza aspettare che l'acqua raggiunga la temperatura giusta: ho bisogno di levarmi quell'aria da morto vivente che mi ritrovo. Finita la doccia e vestita mi lego i capelli ancora bagnati in uno chignon scompigliato sulla testa e vado al piano di sotto. Sono consapevole di non avere l'aria migliore in faccia, ma spero comunque che mio padre e Marco abbiano il buon senso di non fare domande. Purtroppo appena scendo constato che il pranzo è già pronto e che quindi non potrò nascondermi ancora per molto. Appena entro in cucina saluto tutti e faccio un gran sorriso a Sabrina, che capisce al volo a cosa si riferisce quel mio piccolo gesto di ringraziamento e ricambia il sorriso. - Buongiorno tesoro.- esordisce mio padre dandomi un bacio sulla guancia mentre finisce di preparare i piatti. Non faccio in tempo a sedermi che Marco mi fa la domanda che temo più di tutte - Ehi Puffa! Sei sparita ieri sera, cosa è successo?- - Nulla di importante.- dico con voce incerta - Stavo poco bene e in più quel coglione del tuo amico mi ha fatto arrabbiare.- - Dici Simo?- Wow, devo dire che è proprio perspicace il ragazzo. Annuisco e Marco sembra capire di dover finire lì la questione, ma dopo pochi secondi si accorge dei miei occhi. - Ehi, ma hai pianto.- - Te l'ho detto sono stata poco bene e mi è venuto un attacco di nostalgia.- spero davvero che se la beva. - Per cosa?- ma quante domande fa questo?! - Lali, mi manca davvero da morire. Non vedo l'ora che sia domani così potrò rivederla.- - Dai Puffa domani arriva e vedrai che ti passerà tutto.- Perfetto se la è bevuta, ora posso rilassarmi, ma noto Sabrina che mi guada con aria perplessa. Sa benissimo che il mio pianto di stamattina non poteva essere dovuto alla mancanza di Layla, ma non indaga oltre e le sono davvero molto grata per questo. Trascorriamo il resto del pranzo a parlare del più e del meno e mio padre si informa sulla serata di Marco. Sono contenta di non essere più al centro della conversazione. - Allora Marco come è andata la tu serata?- chiede mio padre curioso. - Bene, anzi molto bene. E a proposito di questo dovrei dirvi una cosa.- Mio padre e Sabrina guardano mio fratello incuriositi. - Beh..ecco...io ed Erika ci siamo messi insieme e volevo che lo sapeste.- Mio padre fa un sorriso e sua madre fa un sospiro di sollievo e dice - Pensavo fosse qualcosa di grave. Questa cosa non è poi così tanto una novità: è da quando avevate 6 anni che girate sempre insieme.- A questa affermazione scoppiamo tutti a ridere.
Finito il pranzo e riordinato la cucina decido che è giunto il momento di andare in camera mia a guardarmi un film di quelli deprimenti, l'ideale per come mi sento. Purtroppo ad interrompere i miei progetti c'è Marco - Ho appena sentito Erika: io e gli altri ci troviamo da lei per passare il pomeriggio a casa sua. Vieni?- - Marco davvero, oggi non è giornata e ho voglia di stare da sola. Ringraziala da parte ma non me la sento di uscire.- Fa un segno di assenso con la testa e chiude la porta. Non passano più di 5 minuti prima che Marco rientri con il cellulare all'orecchio e me lo passi - Vuole parlare con te.- - Pronto.- rispondo. - Alex non rompere. Tu oggi vieni altrimenti ti vengo a prendere io e ti trascino fuori con la forza.- sento la voce di Erika dall'altra parte, sembra davvero irritata. - Erika, l'ho già detto con Marco prima, non mi va di uscire oggi.- - Alex ti prego.- la sento piagnucolare dall'altra parte e vedo in contemporanea gli occhi da cucciolo di mio fratello che ha sentito le suppliche della sua ragazza. - Eh va bene.- sospiro e dopo aver sentito un urlo di approvazione ripasso il cellulare a Marco che esce e mi fa segno di cambiarmi. Mi metto un paio di pantaloncini e una canottiera, sciolgo i capelli ormai asciutti dallo chignon e mi metto un paio di all stars. Scendo e trovo Marco davanti alla porta ad aspettarmi. - Vi odio.- gli dico mentre gli passo davanti e apro la porta di ingresso. - Vedrai che ti divertirai alla fine.- quanto lo odio: so perfettamente che ha ragiona.
Impieghiamo meno di 10 minuti ad arrivare a casa si Erika, che ci viene ad aprire alla porta con un sorriso enorme stampato in faccia - Ciao ragazzi.- urla alle nostre orecchie e scocca un bacio a Marco che gliene da di rimando un altro. Poi Erika viene verso di me mi prende a braccetto e mi porta dentro - Grazie per essere venuta.- mi sussurra mentre stiamo entrando in salotto. Con mio grande disappunto noto che tutti sono già lì: anche Simone. Saluto tutti con un semplice - Ciao.- Dopo poco tempo anche gli altri capiscono la tensione che si è creata tra me e Simone e mi viene quasi il sospetto che sappiano cosa sia successo la sera prima. Per fortuna Erika rompe quel silenzio snervante - Allora cosa vi va di fare?- - Play?- propone Gabriele che è seduto di fianco a me, ma è subito messo a tacere dalle occhiate che gli lanciamo io ed Erika. - Okok, era solo una proposta.- si giustifica lui ridendo. Alla mia destra Luca propone - Film?- - Per me va bene.- dice Erika, seguita da tutti noi. - Horror?- dice Simone guardandomi negli occhi. Non riesco a sostenere quello sguardo smeraldo e devo abbassare gli occhi. - Va bene.- dico riportando il mio sguardo su di lui e stavolta è lui a dover abbassare il suo. - Perfetto vado per l'horror allora.- esclama entusiasta Erika, ignorando ciò che sta accadendo tra me e Simone. Scegliamo il film e ci sistemiamo per poterlo guardare: Erika è accovacciata tra le gambe di Marco, io sono tra Gabriele e Luca e Simone è in fondo al divano. Verso metà film mi è venuta sete e dopo aver chiesto indicazioni a Erika vado in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua. Mentre prendo un bicchiere sento qualcuno alle mie spalle e quando mi giro vedo due occhi verdi che mi fissano. - Che c'è? Anche andare a prendere un bicchiere d'acqua per te è sinonimo di volere scopare?!- chiedo acida a Simone. - No. Mi hanno mandato gli altri che vogliono i popcorn. E poi..ehm...io volevo scusarmi per ieri sera. Sono stato un'idiota davvero, non era mia intenzione comportarmi così, ma avevo bevuto.- - Non è una scusa quella.- lo interrompo bruscamente io. - Lo so- continua - ma volevo soltanto che sapessi che mi dispiace.- - Bene. Ora lo so.- gli dico forse un pò troppo acida rispetto al dovuto. Faccio per uscire dalla cucina ed andare dagli altri ma mi prende per un braccio e mi costringe a girarmi. Lo guardo in cagnesco. - Cosa vuoi?- - Il tuo perdono.- mi dice serio. E se fosse sincero? Infondo non so se voglio completamente lasciarlo perdere. Faccio un sospiro - Eh va bene.- Mi stringe tra le braccia e tutte le preoccupazioni che avevo avuto fino ad ora svaniscono. Ora ho la certezza che l'unica cosa di cui avevo bisogno era un suo abbraccio e che ora sono esattamente dove voglio essere. Lo vedo guardare le mie labbra e avvicinarsi, ma lo anticipo prima che possa compiere una qualunque mossa - Forse è meglio se torniamo di là.- dico. - Sì certo.- Detto questo prende i popcorn e ci avviamo insieme nell'altra stanza. - Cosa avete fatto di là tutto questo tempo da soli?- indaga Luca ironico. - Nulla coglione.- gli risponde scherzosamente Simone mentre ci sediamo. Continuiamo a guadare il film e per il resto del pomeriggio scherziamo e sento che tra me e quei ragazzi sta nascendo un buon rapporto. Per tutto il tempo ogni volta che alzo gli occhi i miei azzurri si incontrano con paio verde, ma mai abbastanza per poter creare un vero e proprio contatto. Intanto dentro di me sento una marea di emozioni diverse e per tutto il pomeriggio non posso fare a meno di sperare che Simone stia provando la stessa cosa.
Verso sera Erika propone a Marco di stare a mangiare da lei, ma lui rifiuta perchè deve riportare a casa me - Ma no resta!- gli dico io e poi Simone aggiunge in meno di un secondo - La riaccompagno io a casa tranquillo.- e gli da un colpo sulla spalla. Perfetto: non basta che non sia riuscita a distogliere lo sguardo da lui per tutto il pomeriggio! Sento le mie guance andare a fuoco, ma nonostante questo dico - Va benissimo.- Così salutiamo mio fratello ed Erika e ci avviamo verso la macchina dopo aver salutato anche Gabriele e Luca. Questa volta non voglio fare la figura della bambina che non vuole salire in macchina e così appena sento le sicure della portiera aprirsi mi ci fiondo dentro. - Ehi calma non scappo lasciandoti qua.- ecco che il moro deve fare una delle sue solite battutine del cazzo. Gli faccio una smorfia mentre mi allaccio la cintura e lui mi fa un sorriso. Devo ammettere che è proprio bello. Il mio sguardo si sposta sulle sue mani che tengono il volante e mentre andiamo ammiro quel tatuaggio sull'avambraccio - Cosa significa?- gli chiedo indicandoglielo. - Cosa? Il tatuaggio?- annuisco e poi aggiungo - Ho notato che è uguale a quello che ha Marco sul fianco.- - Sì ce lo siamo fatti insieme. Non ha un significato preciso; diciamo che ce lo siamo voluti fare per ricordarci di quando l' uno c'è stato per l'altro.- Da questa sua affermazione capisco che deve avere a che fare con il "passato difficile" di cui mi ha parlato Marco, ma capisco che è meglio non indagare e mi limito ad annuire. - Ti piace?- mi chiede poi con quel suo sorriso strafottente come se sapesse già la risposta. - Sì abbastanza, ma per i miei gusti è un pò troppo grande e visibile.- - Beh per me invece è fantastico. Anche perchè se non vuoi farlo vedere tanto vale non farselo.- - Ok, su questo forse hai ragione.- detto questo mi accorgo che siamo arrivati e siamo fermi davanti a casa mia. Lo vedo avvicinarsi e fermarsi a pochi centimetri dalla mia faccia - Io ho sempre ragione piccola.- mi soffia in faccia queste parole e non posso fare a meno di sentire che il mio cuore sta letteralmente impazzendo. Poi quasi all'improvviso lo vedo allontanarsi e farmi un sorriso che mi sa tanto di presa per il culo. - Grazie. Ora vado...ciao.- gli dico mentre sto uscendo dalla macchina e sento una sua risata. - Ciao Alex.- e detto questo se ne va accelerando. Non ci posso credere che c stavo per ricascare: sono proprio una stupida che non capisce mai nulla.
Entro in casa e trovo mio padre in salotto sul divano intento a leggere il giornale - Ciao pa.- - Ciao tesoro.- mi risponde senza togliere gli occhi dal suo giornale. In quel momento ci raggiunge Sabrina - Ciao Alex. Marco resta fuori a cena?- indaga. - Sìsì, è restato a fare compagnia ad Erika che è a casa da sola.- - E tu come sei tornata a casa?- mi chiede mio padre alzando gli occhi dal giornale come se si fosse reso conto solo ora che non posso essere tornata a casa con Marco. - Tranquillo Papà, mi ha riaccompagnata a casa un amico di Marco, non mi avrebbe mai lasciata venire a casa a piedi da sola sapendo quello che avresti potuto fargli.- gli rispondo e detto questo tutti e tre scoppiamo a ridere. Mentre sto ancora ridendo sento la mia tasca vibrare e prendo in mano il cellulare vedendo un messaggio: Stasera esci?
E' un numero sconosciuto e sospetto già chi potrebbe essere, ma faccio finta di niente:
Chi sei scusa?
Sono Simo :)

Proprio come pensavo. Non posso cedere così al primo colpo, devo farmi desiderare un minimo.
Ah scusami non avevo il tuo numero. Comunque non pensavo di uscire stasera: sono un po' stanca e domani mattina presto devo svegliarmi che arriva una mia amica.
Ah va bene, sarà per la prossima volta.

Va bene. :)
Dopo questo messaggio non ricevo più risposta. Ho un sorriso da ebete stampato in faccia mentre salvo il suo numero e mi sento davvero una stupida, ma del resto la speranza in ogni questione è l'ultima a morire. Mi butto sul letto e ascolto un po' di musica finché non sento Sabrina chiamarmi da giù per dirmi che è pronto e allora scendo. Finita la cena mi metto in camera a guardare quel film deprimente che avevo già intenzione di guardarmi nel pomeriggio, ma dato che finisce troppo presto decido di guardarne anche un alto. A metà di questo verso le 00.30 mi arriva un messaggio da Simone: Buonanotte piccolina.
In questo momento mi sento sciogliere e mi rendo conto che ogni mio tentativo di ignorarlo e di allontanarlo è del tutto inutile, perchè nel profondo sto scoppiando di gioia. Sono una stupida, ma nonostante tutto gli rispondo e mi addormento aspettando una risposta che ovviamente non arriva.

NOTA AUTORE:
Scusate se ci ho messo tanto ma la settimana scorsa sono stata in gita con la scuola e quindi non sono riuscita ad aggiornarla; in più questa settimana mi sono ammalata e quindi non sono riuscita ad alzarmi dal letto per tre giorni. Mi scuso ancora e spero che questo capitolo vi piaccia anche se mi rendo conto che non sia fantastico perchè è unicamente un capitolo di transizione. Un bacione, a presto, Chia.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Apro gli occhi: sono ancora assonnata, ma non riuscivo a dormire con qualcosa che mi preme dietro la schiena; la prendo e solo in questo momento mi rendo conto che si tratta del mio cellulare: devo essermi addormentata avendolo tra le mani e durante la notte si sarà spostato. Guardo l'orologio e sono solo le 8.30 di mattina: non posso essermi davvero già svegliata: è vacanza! Sento delle voci provenire dal piano di sotto e mi chiedo perché mio padre sia già sveglio a quest'ora, ma poi sento una seconda voce che riconoscerei tra centomila e salto giù dal letto per precipitarmi al piano di sotto. Mio padre non fa in tempo a salutarmi che sono già saltata addosso a quella povera ragazza alta dalla pelle abbronzata e dai capelli lisci e neri, di una bellezza esagerata - AHHHH!- Laila fa un sorriso enorme e mi abbraccia così forte che per un momento non riesco a respirare - Mi sei mancata troppo.- esclamiamo all'unisona per poi scoppiare a ridere. - Buongiorno anche a te tesoro!- esclama mio padre facendo il finto offeso. Dalle scale vedo scendere Marco e dal suo sguardo intuisco che l'altra sera deve avere fatto molto tardi. - Buongiorno fratellone.- - Sarebbe stato meglio se mi avesti lasciato dormire un po’ di più senza le tue urla.- dice con una faccia fintamente arrabbiata. - Ciao Marco.- dice Laila e lo sguardo di mio fratello si illumina come se avesse notato la sua presenza solo in questo momento - Ehi! Ciao Laila.- le dice andandole a stampare un bacio sulla guancia. Mio fratello è fatto così: da quando ha conosciuto me ha conosciuto anche la mia migliore amica e per lui è un po’ come una seconda sorellastra. - Io vado a raggiungere Sabrina per comprare le ultime cose per il viaggio, voi fate pure quello che volete.- e così dicendo mio padre esce dalla porta e toglie il disturbo. - Allora cosa mi racconti?- mi chiede Laila ancora sorridendo come un'ebete. - Nulla di che.- le faccio un gesto come per farle capire che le racconterò tutto dopo, quando saremo da sole. Purtroppo una delle doti migliori di Laila non è sicuramente quella di essere molto intuitiva e così esclama quasi urlando - Ah ma quindi non è successo nulla con S..- - Laila!- le urlo prima che possa continuare quello che aveva cominciato a dire. - Cosa c'è che io non posso sapere? E chi è S?- ecco che usciva il lato protettivo del mio fratellone. - Nessuno.- gli rispondo - Solo un tizio che ho conosciuto l'altra sera quando siamo andati alla festa.- Spero davvero che si beva questa scusa altrimenti Laila è morta. – Ah va bene.- dice facendo il finto dispiaciuto. Scoppiamo tutti e tre a ridere e ci dirigiamo verso la cucina per fare colazione.
Lali è andate a riposare dopo il viaggio che ha fatto, doveva essere distrutta. Sono sul divano da sola con Marco, quando mi arriva un messaggio e non posso negare che il mio cuore stia impazzendo: spero troppo che sia Simone. Il mio sorriso si allarga non appena vedo che è proprio da parte sua il messaggio, ma purtroppo non appena lo leggo il mio sorriso svanisce del tutto: Ehi Alex! Ieri sera ero abbastanza fuori e non ricordo un granché…ho visto di averti inviato un paio di messaggi, spero di non avere detto nulla di male perché come ti ho già detto non ricordo molto. Non voglio crederci. Marco sembra accorgersi che c’è qualcosa che non va, perché mi scruta con sguardo interrogativo e poi aggiunge – Ehi tutto bene? Hai una faccia strana.- No che non va tutto bene. – Sìsì tutto a posto. Mi ha scritto Lali che si è svegliata e vuole che vada su perché tante cose da raccontarmi.- - Ah ok. Io esco adesso, vado da Erika. Poi stasera pensavamo di uscire con gli altri, anche perché voglio che conoscano Laila. A voi va bene?- Annuisco – Certo. Ci vediamo dopo direttamente là. Prima voglio portare Lali alla spiaggia.- E dicendo questo salgo le scale e vado in camera da Lali: ho davvero bisogno di un’amica in questo momento.
Apro la porta e la vedo che si sta rigirando tra le coperte. – Ehi Lali. Sei sveglia?!- Sento rispondermi una specie di grugnito e non posso trattenere una risata. – Adesso sì.- mi risponde con la voce ancora impastata dal sonno. – Ho bisogno un attimo di un abbraccio e di un’amica con cui parlare.- Le si tira su dal letto, va ad aprire la finestra e poi corre ad abbracciarmi: la adoro. – Mi sei mancata cucciolina.- mi sussurra ad un orecchio mentre ci stiamo sedendo sul letto. La nostra amicizia è iniziata quando ancora eravamo piccole: da sempre lei è stata la più forte delle due, quella che mi proteggeva e che mi difendeva dagli altri ed ero felice di aver constatato che nulla era cambiato in quei pochi mesi, che io e lei eravamo sempre la solita Alex e la solita Lali. Ci sediamo una di fianco all’altra e iniziamo a raccontarci di tutto e di più. – Devi ancora raccontarmi del perché mi hai svegliata e come va con Simone, anche se sospetto che le due cose coincidano.- mi dice Lali dopo più di mezzora che stiamo parlando. – In effetti le due cose coincidono e non stanno andando per niente come vorrei.- Le racconto della sera precedente e dei vari messaggi, per poi arrivare a quello ricevuto poco prima. – Secondo me non è vero e voleva semplicemente vedere come reagivi.- mi dice Laila quasi a volermi rassicurare. In queste cose è molto più esperta di me e con i ragazzi ci sa fare, per questo decido di darle retta. – Boh, fatto sa che non so se mi interessi davvero di lui.- le dico infine, anche se quello che ho detto non convince neanche me. – Comunque io avevo pensato di portarti alla spiaggia oggi pomeriggio se per te va bene.- Gli occhi le si illuminano di gioia, so quanto Lali ami il mare, ma mai avrei creduto tanto. – Aww grazie grazie grazie.- e detto questo si mette a saltellare per la stanza come una scema. – E poi Marco mi ha chiesto se stasera raggiungiamo lui e i ragazzi, così te li facciamo conoscere.- come se fosse possibile Lali allarga ancora di più il suo sorriso e facendo un occhiolino per ammiccare mi dice – Voglio conoscere assolutamente quei ragazzi.- scoppiamo a ridere e nel mentre sentiamo la porta di sotto sbattere.
Scendiamo giù ancora ridendo per andare a vedere chi sia, ma la scena che ci si presenta davanti ci fa zittire: ci sono Marco ed Erika avvinghiati come delle sanguisughe e il bacio che si stanno dando e decisamente tutt’altro che casto. Mi schiarisco la voce per farli smettere e appena ci vedono fanno due mezzi sorrisetti. – Scusate non volevo interrompere nulla, ma non avrei mai voluto vedere il seguito.- - Ma voi due non dovevate essere alla spiaggia?- mi chiede Marco ancora confuso. – Ci andiamo dopo pranzo.- - Comunque Erika già che sei qui ti presento la mia migliore amica: lei è Laila. Laila lei è Erika.- ho fatto anche le presentazioni: mi sento un genio. Le due si avvicinano e si scambiano un timido sorriso. Non posso fare a meno di notare come pur essendo così diverse siano entrambe due ragazze bellissime. - Bene, noi togliamo il disturbo.- dico rivolta a mio fratello e alla sua ragazza e prendendo sotto braccio Lali. Prima di uscire dalla porta ricordo a Marco che mio padre e sua madre torneranno prima di pranzo e che io e Lali torneremo per quell’ora.
Dopo aver fatto vedere la città a Lali, andiamo verso casa. Ancora prima di varcare la soglia capisco che mio padre e Sabrina devono essere tornati, perché sento un buonissimo profumo che viene dalla cucina. Laila in casa mia è stata sempre una di famiglia e così va dritta nella sua stanza, suppongo per prepararsi per il pranzo. Io vado in cucina e trovo Sabrina ai fornelli e mio padre di fianco a lei. – Siamo tornate.- dico mettendomi su una sedia. – Dove siete state?- chiede mio padre curioso. – Le ho fatto vedere un po’ il posto. Ah e oggi pensavo di portarla alla spiaggia.- - Va bene tesoro. – A questo punto Sabrina interviene -Noi il volo lo abbiamo alle 3.30 di stanotte e prima devo passare da mia madre per salutarla, quindi pensavamo di partire da qui stasera e poi fermarci a dormire là, per evitare di tornare indietro.- annuisco ascoltandola e lei prosegue. – Quindi la casa sarà completamente vostra già da stasera e non da domani mattina.- - Evvai!- Marco è appena rientrato e deve avere sentito quello che sua madre ha detto vista la sua esultanza. – Vedo che ti mancheremo molto.- dice scherzando Sabrina. – Mi mancherete, ma quando mi ricapita di non avervi tra i piedi.- risponde mio fratello ridendo. A questa sua affermazione scoppiamo tutti quanti a ridere, compresa Lali che è appena scesa. – Io direi che dopo questa possiamo partire tranquilli.- dice tra una risata e l’altra mio padre. Dopo aver scoperto i dettagli della partenza dei nostri e preparato il pranzo ci mettiamo a tavola e mangiamo ridendo e scherzando.
Finito di pranzare io e Lali ci andiamo a preparare per andare alla spiaggia. – Sono troppo contenta che tu mi porta alla spiaggia.- La mia migliore amica è entusiasta e quindi lo sono anche io. – Sai l’ho avevo intuito, anche perché è da stamattina che me lo ripeti.- - Lo so, ma sono troppo contenta.- Finiamo di prepararci e mentre facciamo per scendere vedo mio fratello uscire velocemente dalla sua camera e bloccarci. – Ragazze. Per voi è un problema se io e gli altri ci uniamo a voi anche oggi pomeriggio? Abbiamo davvero troppa voglia di andare alla spiaggia.- Cazzo. Non sono pronta a rivedere Simone. – Nessun problema.- dice Lali – E poi dovete presentarmi pure qualche ragazzo.- scoppiamo a ridere, anche se sia io che Marco sappiamo perfettamente che non sta scherzando. – Dai allora ti aspettiamo per partire così prendiamo una sola macchina.- gli dico. In 2 minuti mio fratello e pronto e così siamo già per strada macchina. – Allora dove andiamo stasera?- mi informo da Marco. - Pensavamo di andare al posto dell’altra sera.- mi dice continuando a guardare la strada. In meno di 10 minuti arriviamo ala spiaggia e con mia grande sorpresa noto che sono già tutti lì, tranne Simone. Scendiamo dall’auto e dopo avere fatto tutte le presentazioni Luca ci spiega il motivo dell’assenza di Simone. – Simo ha detto che adesso non riusciva, perché stanotte è stato male e stamattina aveva da lavorare in officina, quindi voleva riposarsi prima di stasera.- - Altro che male, deve aver fatto tardi con qualche ragazza.- commenta sacastica Erika. Dopo quelle parole mi sento gelare il cuore. Per tutto il pomeriggio non riesco a pensare ad altro e Marco, dopo essere tornato dal bar mi prende in disparte e mi chiede – Alex, va tutto bene? E’ tutto il pomeriggio che sembri strana e non hai spiaccicato una parola.- - Non ho nulla, sono solamente molto stanca.- - Sicura che non ci sia dell’altro?- - Certo!- gli rispondo facendogli un sorriso e lui sembra tranquillizzarmi. Torniamo dagli altri e solo in questo momento mi rendo conto che Lali e Luca stanno parlando da tutto il pomeriggio: deve esserci una grande simpatia tra i due. Ovviamente appena Lali nota il mio sguardo su di loro mi fa un occhiolino e io intuisco già quale sarà la prossima mossa della mia migliore amica. – Alex, non dovevi portare la macchina dal meccanico prima di tornare a casa?- una scusa un po’ più credibile per tornare con Luca poteva trovarsela. – Beh vai da Simo no?! Ha l’officina qui vicino.- mi dice Marco, come se fosse un’ovvietà. – Ah è vero, mi ero dimenticata, peccato che sia venuta qui insieme a Marco.- cerco di farle capire la guff che ha fatto. Fulmino Laila con uno sguardo e capisco che sta già pensando ad un modo per poter ribaltare nuovamente la situazione a suo favore. – Credo che potr…- non faccio in tempo a concludere la frase che Lali mi interrompe alzandosi di scatto e dicendo quasi urlando - Gliela puoi portare là stasera poco prima della festa.- vorrei solo ammazzarla. – E poi puoi farti accompagnare direttamente da lui.- ok, ora la ammazzo davvero.  – Secondo me per lui non ci sono problemi.- ribadisce Marco. Ora non ho davvero più scuse e alla fine mi costringono, non dopo varie proteste, ad accettare questa alternativa.
Durante il viaggio di ritorno non mi sento molto in vena di chiacchierare, ma Marco rompe subito il silenzio, dicendo l’unica cosa che avrebbe potuto farmi irritare più di quanto non sia già – Forse è meglio se scrivi a Simo e gli chiedi se per lui va bene farsi trovare all’officina.- - Okok gli scrivo subito.- Detto questo mio fratello e Lali si mettono a parlare del pomeriggio e io scrivo un messaggio a Simone: Ehi ciao. Scusami se ti disturbo, ma la mia macchina ha qualche problema e gli altri mi hanno detto che avrei potuto portarla da te. Per te è un problema se te la porto stasera e poi mi porti tu ala festa? Ecco fatto. La sua risposta non tarda molto ad arrivare, ma purtroppo non c’è scritto quello che speravo. Ehi no, nessun problema. Ci vediamo lì alle 10 e poi ti accompagno io. A stasera un bacio ;) Perfetto, anche la mia ultima speranza che lui rifiutasse era scomparsa. Perfetto, grazie mille.
Durante la cena Sabrina e mio padre ci ricordano le “regole” da rispettare mentre loro non ci sono. Sembra che ci trattino ancora come dei bambini. – Va bene papà, queste cose le sappiamo.- rispondo a mio padre dopo che ci ha ripetuto per la centesima volta che per qualunque cose possiamo chiamarli e loro arriveranno. So perfettamente che stanno ripetendo tutte queste cose più per me che per Marco: dopo la morte di mia madre e le mie dipendenze, mio padre non mi ha più lasciata sola e questa è la prima volta che non sarà accanto a me per impedire che qualcuno mi faccia ancora del male o mi faccia ricadere nella droga. – Papà, puoi stare tranquillo. Non ho più 13 anni soprattutto Marco e Lali saranno con me.- proseguo nel tentativo tranquillizzarlo. La cosa sembra funzionare e per il resto della cena parliamo di tutt’altro. Finita la cena mio padre e Sabrina ci salutano, per partire poco dopo.
Dopo avere cenato ed essere entrata nella stanza prendo Laila e la butto sul letto e poi quasi urlando le dico – Non capisci un cazzo.- lei scoppia a ridere e di conseguenza mi metto a ridere anche io. – Eh dai, scusami ma in fondo era quello che volevi anche tu.- mi dice tra una risata e l’altra. - No, era quello che volevi tu. Spero almeno che questo serva a te e a Luca.- - A dire il vero sì, ha già detto che stasera visto l’imprevisto con la tua macchina mi passa a prendere lui.- A queste parole fingo una faccia contrariata e scocciata e alzo gli occhi al cielo. – Dai Alex, non te la prendere con me. Infondo questa cosa serve anche a te: pensi davvero che non sappia perché oggi sei stata triste e in disparte tutto il tempo? L’ho capito appena hanno pronunciato il suo nome.- - Ma cosa avete tutti oggi? Non ho niente, come ho già detto con Marco, sono solamente molto stanca.- - Ah, quindi non c’entra niente il fatto che oggi Simone non ci fosse e che tutti lo abbiamo immaginato disteso tra le braccia di una ragazza.- - No.- - Puoi prendere in giro tutti, compresa te stessa, ma me no. Davvero non provi nulla per quel ragazzo?- - No.- le dico quasi urlando, per poi aggiungere con un tono di voce molto più basso – O almeno non credo. Non lo so neanche io.-  – Ok, ora pensiamo alle cose importarti: cosa mi metto stasera?- mi dice Lali come se il momento “dolce” fosse concluso e dovessimo pensare alle questioni più urgenti. La guardo un po’ confusa. – Sveglia! Anche io devo fare colpo stasera. Quel ragazzo mi piace davvero tanto e al contrario di te non problemi ad ammetterlo, quindi deve essere tutto perfetto stasera.- Scoppiamo a ridere e scherzando passiamo tutto il resto del tempo che ci separa dalla festa.
Lali è meravigliosa nel suo tubino bianco, sembra ancora più alta e slanciata di quello che è. Io mi sono messa un vestito rosa corto, stretto sotto al seno che si allarga sui fianchi. Al contrario di Laila però io non ho i tacchi: non riuscirei a guidare con quei cosi. – Siete davvero bellissime.- ci dice mio fratello. – Però tu sei sempre più nana senza tacchi, Puffa.- - Hai fatto la battuta. Li ho messi nella macchina, me li metto appena arrivo da Simone.- - Guarda che scherzavo.- mi dice con una faccia da cucciolo alla quale non posso resistere. – Lo so scemo.- dico ridendo. – Scemo a chi?!- chiede ridendo – Comunque io vado a prendere Erika, ci vediamo alla festa.- dice aprendo la porta per poi uscire. – A questo punto parto anche io.- - Va bene.- dice Lali con un’ espressione che riconosco fin troppo bene. – Ti prego almeno non fatelo sul mio letto.- le chiedo con vocina implorante. Lei scoppia a ridere e tra una risata e l’altra mi risponde – Tranquilla, stasera non ne ho alcuna intenzione.- - Lo spero, anche perché se tra un’ora non siete arrivati vi veniamo a cercare.- le dico unendomi alla sua risata. Detto questo esco di casa e vado verso la mia macchina e intravedo quella di Luca che sta arrivando. Gli faccio ciao con la mano e metto in moto.
In meno di 5 minuti arrivo all’officina. Davanti, appoggiato al cancello, vedo Simone che appena mi vede fa un grosso sorriso. Spengo la macchina ed esco. – Dove devo metterla?- - Alex! Lascia faccio io.- mi fa scendere dalla macchina e la va a parcheggiare dentro. Mentre sta tornando mi ricordo delle scarpe, che ovviamente ho lasciato dentro – Mi sono scordata le scarpe dentro. Ti dispiace aspettare 5 minuti che me le cambio.- Fa segno di no con la testa e mi fa strada. – Allora, cosa ha la macchina?- Ecco, ora cosa devo rispondere: la mia auto non ha assolutamente nulla. – Emm…a dire il vero non lo so.- - Va bene, la controllerò domani mattina.- - Grazie. E scusami e te l’ho portata ora, ma i ragazzi hanno detto che non c’erano problemi.- - Infatti non ci sono problemi.- e dicendo questo mi fa un sorriso. Ho finito di mettermi le scarpe, ma come da copione appena faccio per alzarmi inciampo. Mi ero già immaginata con il sedere per terra, ma due braccia mi hanno presa al volo: appena la sua pelle viene a contatto con la mia sento come una scossa. - Presa!- esclama Simone quasi divertito. – Prima o poi mi ammazzerò su questi cosi. Comunque grazie.- - Di niente.- Faccio per sistemarmi i capelli che mi sono finiti sulla faccia e solo in questo momento mi rendo conto che Simone mi sta ancora stringendo a lui e che siamo davvero troppo vicini. Sento come un tuffo al cuore nel momento in cui i nostri occhi si incrociano e per un istante mi perdo nei suoi color smeraldo: non me li ricordavo così belli. Dopo qualche secondo è lui a lasciarmi andare e staccarsi da me. - Forse è meglio se ora raggiungiamo gli altri.- e così dicendo mi indica la via d’uscita. Riesco a raggiungere la sua macchina senza rinciampare e un sospiro di sollievo mi esce dalla labbra appena mi siedo sul seggiolino. – Ti piacciono davvero tanto i tacchi.- dice ridendo Simone. – A dire il vero per piacermi mi piacciono molto, diciamo che non amo portarli.- - E allora perché li metti?- - Sai se non te ne fossi reso conto da solo, sono abbastanza bassa.- gli rispondo scherzando. – Non è vero, sei perfetta per una ragazza.- e dicendo questo mette in moto e partiamo. A questa cosa non so cosa rispondere e cerco un altro argomento di cui parlare, non trovando comunque nulla fino al momento in cui spegne la macchina, segno che siamo arrivati.
Appena scendo dall’auto vedo gli altri fuori dal locale che ci stanno aspettando. – Ce ne avete messo di tempo.- scherza Marco. – Scusate, ho avuto qualche problema con le scarpe.- gli rispondo ridendo. Noto subito che Luca e Lali non sono ancora arrivati – Comunque mi sembra che non siamo gli ultimi.- - Luca ha chiamato poco fa: Lali è stata male e lui ha deciso di tenerle compagnia per stasera.- mi risponde mio fratello. Simone risponde a Marco, dicendo quello che forse avrebbe fatto meglio a non dire – Beh almeno uno che si diverte c’è.-  - Guarda che non tutti pensano a scoparsene una diversa ogni sera.- lo riprende scherzando Erika. Non faccio in tempo a realizzare ciò che ha detto che Marco, ignorando le due voci precedenti, dice – Dai ragazzi, è meglio se entriamo ora.- e così dicendo ci indica l’entrata. Per sicurezza mando un messaggio a Lali: Ehi, stai davvero male? Cosa hai avuto? La risposta non tarda, segno che effettivamente Lali e Luca non stanno facendo nulla di male: Ho avuto u abbassamento di pressione e Luca ha detto che forse sarebbe stato meglio per me stare a casa e poi ha insistito per stare qui con me. Mi ero sbagliata su Luca: è un bravo ragazzo e forse è quello che serve alla mia migliore amica. Potevi chiamarmi, sarei arrivata io. Per qualunque cosa chiamate, ci vediamo dopo. Bacio.
Il resto della serata trascorre abbastanza normalmente: noi seduti ad un tavolo a bere qualcosa. Verso la fine della serata mi rendo conto che Simone non è più con noi e, dopo quello che ha detto Erika oggi pomeriggio e poco prima, non posso fare a meno di immaginarmelo mentre prova a fare colpo su una ragazza. Purtroppo la mie supposizioni diventano realtà, nel momento in cui lo scorgo vicino al bar che parla con una ragazza. Cerco di non pensarci per il resto della serata, ma con scarsi risultati.
Appena arriviamo a casa io e Marco vediamo una delle scene più tenere che abbiamo mai visto: conoscendo Lali so che è una persona molto rigida e fredda, ma in questo momento sta mostrando tutta la sua dolcezza. Ci sono Luca e Lali sul divano e lei sta dormendo raggomitolata su di lui. – Ehi ciao ragazzi.- sussurra Luca appena ci vede. Non ci azzardiamo a pronunciare una sola parola e lo salutiamo con a mano. – Come sta adesso?- gli chiedo a bassa voce. – Adesso bene. Ha vomitato un paio di volte dopo aver avuto un calo di pressione, ma non penso sia nulla di grave.- - Deve essere la stanchezza per il viaggio e la giornata che ha avuto.- commenta premuroso Marco. Ci avviciniamo e poco dopo mio fratello e il suo amico portano Lali nella sua stanza, cercando di non svegliarla. Appena scendono saluto Luca e do la buonanotte a mio fratello, per poi andare nella mi stanza e buttarmi sul letto a dormire. Ho mille pensieri che mi frullano per la testa, tra cui i più numerosi sono quelli che riguardano Simone, ma nonostante questo riesco a prendere sonno e alla fine mi addormento.
 
NOTA AUTORE: So di averci messo davvero tanto per questo capitolo, ma tra la scuola e il resto ho avuto un blocco e in più non mi venivano idee per continuare il capitolo. Spero che comunque questo capitolo vi piaccia e vi prometto che il prossimo arriverà a breve. Baci e a presto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Stranamente stamattina non è una luce fastidiosa che mi sveglia, ma una dolce carezza sulla guancia. Mi stiracchio un po’ e poi metto a fuoco quella figura che seduta sul mio letto ha interrotto i miei sogni: chiamarli sogni vorrebbe dire che sono qualcosa di bello, in realtà erano più incubi. – Buongiorno dormigliona!- mi sussurra Laila all’orecchio. – Ma che ore sono?- le chiedo con una voce ancora impastata dal sonno. – A dire il vero sono le 10.30, quindi sarebbe anche ora che tu ti svegliassi.-  Mi tiro sul dal letto e vado ad aprire la finestra. – Così va bene?- le chiedo sarcastica. – Molto meglio!- esclama felice. – Allora come stai oggi?- le chiedo dolcemente. – Bene, ma già ieri sera stavo meglio.- -A proposito di ieri sera, tu e Luca eravate troppo carini. Appena vi ho visti sul divano accoccolati subito non credevo che quella fossi tu: insomma, non sei mai stata così dolce.- - Ma taci! Stavo solo male e lui si è offerto di darmi una mano; diciamo che più che altro essendo lì mentre sono stata male non poteva fare altrimenti.- - Oppure voleva seriamente passare del tempo con te.- e dico e a queste mie parole arrossisce. – Vuoi vedere che questo ragazzo potrebbe riuscire a tirare fuori il tuo lato dolce.- le dico scherzando e a questo punto Lali mi tira un cuscino addosso. – Sono sempre stata dolce io.- mi rimprovera. – Okok, scusami. Intendevo solo dire che potrebbe essere un ragazzo giusto per te. Diciamocelo: nell’ultimo periodo ne hai avuto uno peggio dell’altro.- - Ha parlato quella che sono 2 anni che non ha neanche un ragazzo.- mi canzona scherzando. – Ho solo deciso di aspettare quello giusto.- mi giustifico, anche se entrambe sappiamo che il motivo è un altro. Lali si fa seria e mi dice con tono quasi materno – Alex, lo sappiamo tutte e due che con Daniele hai attraversato un momento abbastanza difficile e che per te adesso non è facile riaprire il tuo cuore a un altro ragazzo, ma sono passi 2 anni e dovresti aver capito che non tutti i ragazzi sono così.- Lali sa perfettamente che questo non è un argomento di cui mi piace parlare, ma questa volta penso che abbia ragione: per 2 anni mi ho nascosto i miei sentimenti  per paura di soffrire un’altra volta. – Forse hai ragione.- le dico seria – ma sai perfettamente che per me quella storia non è stata per niente facile.- - lo so, ma devi cercare di riaprire il tuo cuore alle persone che ti stanno intorno. Promettimi almeno di provarci.- - Va bene, Prometto.- Lali mi fa un piccolissimo sorriso e viene ad abbracciarmi. – Dai ora raccontami le cose importanti.- le dico per sdrammatizzare un po’ la situazione – Come è andata ieri sera con Luca?- Laila scoppia a ridere – Bene credo. Spero davvero che sia come dici tu e sia quello giusto: penso mi piaccia davvero.- Sono così contenta per la mia amica. – E la tua serata di ieri sera come è andata?- mi chiede curiosa. Non so come spiegarle che l’altra sera quando io e Simone eravamo da soli era come se ci fosse davvero qualcosa tra di noi e io riuscivo a percepire quel qualcosa come qualcosa di reale, ma poi dopo quello che aveva detto Erika e quello che avevo visto avevo provato come una sorta di irritazione nel  vederlo con un’altra e mi ero resa conto che Simone mi interessava davvero, solo che probabilmente ero io a non interessare a lui.  Faccio fatica a spiegarla a me stessa questa cosa, quindi non credo che sarei in grado di spiegare a lei quello che provo. Per questo motivo mi limito a risponderle con un semplicissimo – Tutto a posto. Non è successo nulla di che.-  Laila sembra credere a questa mia affermazione e approfitto di questo momento di silenzio per andare in bagno e non dover ascoltare altre domande alle quali non voglio rispondere.
Appena uscita dal bagno mi ritrovo faccia a faccia con Marco, che a giudicare dall’aspetto deve appena essersi svegliato. – Buongiorno fratellone.- gli urlo nelle orecchie. – Buongiorno anche a te Puffa.- mi risponde accentuando l’ultima parola sapendo quanto mi da fastidio. Sbuffo e torno nella mia camera nella speranza di non trovarci Laila: ho bisogno di stare un po’ da sola e mettere a posto le idee che mi frullano in testa. Purtroppo sul mio letto c’è ancora Lali e a giudicare dalla sua posizione non si è mossa di molto rispetto a 10 minuti prima. – Hai intenzione di stare nella mia camera per tutta la mattina?- le chiedo ridendo. – A dire il vero sì.- mi risponde con un sorriso enorme. - Tu credi che io mi sia bevuta la storia di prima, ma so perfettamente che ieri sera deve essere successo qualcosa, altrimenti non avresti quella faccia.- mi dice con un sorriso sempre più grande. – Lali seriamente non mi va di parlarne.- - Infatti non ne voglio parlare, ma voglio cercare di farti pensare a quello il meno possibile: ora tu ti vesti e poi io e te andiamo a fare shopping e ci mangiamo qualcosa fuori.- Mi ero sbagliata a credere di poterle mentire, la mia migliore amica mi conosce davvero bene e in questo momento mi rendo conto che non potrei farne a meno, perché lei sa esattamente cosa fare in qualunque momento. Vado ad abbracciarla e le mormoro all’orecchio un semplice – Grazie.-
Siamo al centro commerciale da 2 ore e sto aspettando Laila davanti al camerino dell’ultimo negozio che ci è rimasto da svaligiare. – Allora hai intenzione di uscire prima o poi?- le chiedo non potendone più di aspettarla lì davanti. – Sì ho quasi fatto.- e così dicendo scosta la tenda del camerino. – Allora cosa prendi alla fine?- le chiedo curiosa dato che ha passato 20 minuti dentro a quel camerino del negozio di intimo. – Solo questi.- mi dice indicando tre completi. – Ma si può sapere a cosa ti servono?!- - Non si sa mai.- mi ribadisce facendomi un occhiolino, per poi continuare – Dovresti prendertene almeno uno anche tu: potrebbe servirti.- A questa sua affermazione scoppio a ridere. – Non credo proprio.- Mentre va alla cassa afferra un altro completo rosso di pizzo.  – Questo te lo regalo io.- mi dice sorridendo. – Non ci penare neanche.- Ma infischiandosene delle mie proteste lo prende ugualmente. Pagato usciamo dal cento commerciale alla ricerca di un posto dove mangiare, ma appena uscite vediamo subito Luca venire verso di noi. – Ehi, ciao ragazze.- ci saluta, ma noto subito che sta guardando unicamente Laila. -Come stai oggi?- le chiede dolcemente. – Molto meglio! Grazie ancora per ieri sera.- - Di niente, è stato un piacere.- le risponde sorridendo. Capisco di essere di troppo e decido di togliere il disturbo. – Io vado a vedere quel negozio per il vestito.- dico con Lali – raggiungimi appena hai finito.- - Va bene. Arrivo subito.- e mi fa un sorriso come a volermi ringraziare. Torno dentro al centro commerciale in attesa e prendo in mano il cellulare: ho 3 messaggi. Il primo è di mio padre che mi dice che il viaggio è andato bene e che ci chiameranno quella sera. Il secondo è una promozione della compagnia telefonica. Il terzo è dall’unica persona che avrei voluto non mi scrivesse: Simone. Ehi Alex, ho finito di controllare la macchina, quando vuoi nel pomeriggio puoi passarla a prendere. Devo per forza rispondergli:  Grazie mille, passo verso metà pomeriggio se non ci sono problemi. Dopo neanche un minuto arriva la risposta: Perfetto. A dopo ;)
Laila mi raggiunge dopo 10 minuti con un sorriso smagliante, per cui intuisco subito che deve essere successo qualcosa. – Allora?- le chiedo appena mi raggiunge. – Cosa?- mi chiede facendo finta di niente. -So che non vedi l’ora di raccontarmi cosa è successo.- le dico con un sorrisetto furbo sulla faccia. – Nulla di che. Mi ha chiesto solo se stasera mi andava di uscire con lui e quindi stasera usciamo.-  - Sono felicissima per te.- le dico. Dopo poco mi faccio seria – Oggi puoi andare tu a prendere la macchina? Mi ha scritto Simone che era pronta, ma non mi va di vederlo.- - No mi cara, devi affrontare  tuoi problemi e ricordati la promessa che mi hai fatto prima: devi cercare di aprirti.- -Così non è giusto. Sono in questo casino per colpa tua.- Le proteste servono a poco, perché Laila sembra irremovibile e così mi convince ad andarci da sola.
Appena arrivate a casa appoggiamo le nostre buste davanti all’ingresso e Marco vedendoci esclama – Avete svaligiato tutto il centro commerciale o avete lasciato qualcosa anche per gli altri clienti?- - Spiritoso!- lo canzono io – Avevamo un mese di shopping insieme arretrato e lo abbiamo dovuto recuperare.- continuo e questa mia battuta scoppiamo tutti e tre a ridere.
Purtroppo siamo tornate a casa tardi e così non ho molto tempo prima di dover andare. Non ho neanche imboccato il corridoi delle scale che Lali esclama – Tu così non esci! Devi pur colpirlo in qualche modo.- Capisco subito che si sta riferendo a come sono vestita: pantaloncini di jeans, canottiera bianca e converse, coda di cavallo e occhiali da sole. Per lei so già che questo abbigliamento è troppo normale  – Sto andando dal meccanico, non a una sfilata.- - Stai andando da Simone, non da un meccanico qualunque.- – Non ho alcuna intenzione di andarmi a cambiare.- dico decisa. – Ok, ma almeno sciogliti i capelli.- e così dicendo mi toglie l’elastico che me li teneva raccolti. – Ora posso andare?- le chiedo alzando gli occhi al cielo. – Ora sì, ma ricordati della promessa.- mi dice ridendo. Finalmente esco di casa e raggiungo Marco in macchina che si è offerto di darmi un passaggio mentre va da Erika. Appena arrivata ringrazio ancora mio fratello – Grazie ancora del passaggio.- -Ma figurati sorellina, non ti avrei mai lasciata a piedi.- e dicendo questo mi manda un bacio per poi ripartire. Entro nell’officina e vedo Simone di fianco ad una macchina con il cofano aperto. – Ciao Simo.- lo saluto. – Ehi, ciao Alex. La tua auto è come nuova.- Faccio fatica a trattenere una risata dato che la mia macchina non aveva proprio nulla. – Ma cosa aveva esattamente.- gli chiedo io cercando di restare il più seria possibile. – Alex..- mi guarda serio Simone – lo sai perfettamente che la tua auto non aveva niente.- Beccata. – Sicuro, perché faceva un rumore strano.- Mi guarda negli occhi e capisco che non se l’è bevuta. – E’ stata Laila, voleva una scusa per poter stare da sola con Luca e così si è inventata che la mia auto aveva un problema.- e a questa mia rivelazione scoppia a ridere. - E non potevi dirmelo subito?- dice tra una risata e l’altra – Ho passato tutta la mattina a cercare un problema e non ho trovato proprio nulla.- continua. – Scusami, non pensavo lo avresti capito.- - Lavoro sulle auto da anni.- e dopo questa scoppiamo a ridere entrambi. – Allora mi dai le chiavi così posso tornare a casa?- - Quanta fretta.- mi rimprovera ancora ridendo e si avvicina a me. Mi si ferma il cuore e trattengo il respiro, ma poi mi rendo conto che sta solo prendendo le chiavi dalla mensola dietro di me. – Eccole.- mi dice porgendomele. Faccio per prenderle ma lui le sposta, cominciando a fare quel giochetto in cui ovviamente io non riesco a prendere le chiavi. – Dai così non è giusto.- protesto divertita. Dopo un po’ decide di finirla con questo gioco e mi lascia le chiavi. – Grazie!- gli dico soddisfatta. – Dai ti porto alla macchina.- mi risponde con un sorriso sul volto. Arrivata davanti alla mi auto faccio per andare alla portiera ma inciampo e sto per ricadere per terra, come il giorno prima. – Ripresa.- mi dice Simone divertito, che mi ha ripresa al volo come la scorsa volta. – Grazie, di nuovo.- - Quando ci sono io con te puoi stare tranquilla che ti prenderò sempre.- dice ridendo. Ci guardiamo negli occhi, ma questa volta sono io ad interrompere quel contatto visivo per prima – Ora devo andare. Lali mi aspetta.- - Certo.- e dopo esserci salutati parto.
Arrivata a casa trovo Laila in panico per la serata, che non sa assolutamente cosa mettersi. – Per fortuna sei arrivata: non ho la più pallida idea di come vestirmi.- - Ehi calmati! E’ un ragazzo che ti ha già tenuto i capelli mentre vomitavi, non potrai mai fare una figura peggiore.- A questa mia affermazione fa una faccia buffa – Spiritosa, dai aiutami a scegliere cosa mettermi.- - Dove ti porta?- - Non lo so, prima andiamo a prendere un aperitivo e poi scegliamo.- - Beh allora direi jeans, tacchi e maglietta carina.- e dicendo questo le tiro fuori ciò che vorrei si mettesse. Mentre va a cambiarsi in camera mi arriva un messaggio da Marco: Puffa! Resto fuori cena con Erika. Perfetto, passerò la serata da sola. Lali torna dopo pochi minuti con un paio di Jeans corti, una maglietta nera che lascia scoperta la schiena e un paio di tacchi rosa fluo. – Sei perfetta!- le dico sorridendole e le stampo un bacio sulla guancia. – E’ tardissimo, Luca mi arriva tra 5 minuti.- Capisco che è l’ora di lasciarla andare e le scocco un secondo bacio allungandole la borsa mentre suonano alla porta. Saluto Luca e salgo di sopra.
Poco dopo che Lali e Luca se ne sono andati decido che è l’ora di farmi una bella doccia, anche perché ho bisogno di rinfrescarmi le idee. Ripenso a quello che ho sentito mentre oggi Simone mi teneva tra le sue braccia e non posso fare a meno di sperare di rivederlo presto. Mi rendo conto che per quel ragazzo provo davvero qualcosa e che non voglio più tenermelo dentro: voglio rimettermi in gioco e riamare come ho fatto un tempo. Solo ora mi rendo conto che Laila aveva davvero ragione stamattina: dentro di me c’è un fuoco di emozioni che vuole essere espresso, ma di fianco a questo c’è una barriera di ghiaccio che non vuole far soffrire ancora il mio cuore. Ecco io sono questo: fuoco e ghiaccio, allo stesso tempo.
Finita la doccia vado a prepararmi qualcosa per cena, ma tutti questi pensieri continuano a frullarmi in testa: non riesco a spiegarmi come sia potuta diventare così. Poco dopo ho preso una decisione che forse fino a prima di parlare con Laila non avrei avuto il coraggio di prendere: prendo in mano il cellulare e scrivo un messaggio a Simone. Ehi, tu e Gabriele avevate qualche programma per la serata? Vi va di uscire: le due coppiette felici ci hanno lasciati da soli ahaha. La risposta non tarda ad arrivare: Nulla di particolare in programma. Ci vediamo al solito locale. A dopo ;) Perfetto, le cose non potrebbero andare meglio, voglio godermi la serata e non farmi frenare dalle mie paure. Ora arriva il vero problema: devo trovare il modo di far capire a Simone quello che provo, anche se ho il sospetto che lo sappia già. Appena entrata in camera noto una busta sul mio letto che poco prima non avevo notato, di fianco ha anche un biglietto: Nel caso stasera decidessi di provare a mantenere la promessa. Baci. L. Apro la busta e vedo l’intimo che Lali mi ha comparto quella mattina al centro commerciale. Quella ragazza è assurda. Sa esattamente quello di cui ho bisogno prima ancora che lo sappia io. Mi preparo, ma stasera decido di osare e metto uno strettissimo tubino nero e un paio di tacchi che fanno venire le vertigini solo a guardarli. Poco dopo le 10.30 sono pronta ed esco di casa. Guido per circa una 10 minuti e una volta arrivata noto con mia grossa gioia che Simone e Gabriele sono già arrivati. – Eccomi ragazzi!- li saluto con un sorriso a trentadue denti. – Ciao Alex!- mi saluta Gabriele dandomi un bacio sulla guancia. – Alex!- mi saluta Simone con la sua solita aria, senza degnarmi di troppi sguardi: la prossima volta posso fare a meno di pensare così tanto a cosa mettermi. Entriamo nel locale e subito Gabriele e Simone si fermano a parlare con un paio di ragazzi che non conosco – Io vado a prendere qualcosa da bere!- gli informo – Ci becchiamo dopo.- e così dicendo sparisco tra la folla, per andare verso al bancone. E’ venerdì sera e le persone nel locale sono aumentate rispetto alle volte precedenti in cui ci sono stata. – Una birra.- ordino al barista e nello stesso momento un ragazzo biondo si siede nello sgabello di fianco al mio – Posso offrirti da bere?- mi chiede con quell’aria da ragazzo sicuro di se. Rifiuto con la testa e nello stesso momento afferro la mia birra e scendo dallo sgabello. Vado alla ricerca degli altri due, voglio godermi questa serata, ma quello che mi si presenta davanti mi fa strabuzzare gli occhi: Simone è davanti a me che si sta letteralmente strusciando davanti a una ragazza che è più quello che non ha addosso di quello che ha. In questo momento capisco di essere una stupida e di essermi sbagliata riguardo a quello che pesavo provasse quel ragazzo. Torno al bar e noto che il ragazzo di prima è ancora lì: ho poco tempo per prendere una decisione e non so se sia per quello che ho appena visto o perché ho deciso di divertirmi questa sera, ma mi riavvicino a lui e gli sorrido. – E’ ancora valido quel drink?- gli chiedo sedendomi di fianco a lui. Annuisce semplicemente e cominciamo la nostra serata.
Purtroppo le cose non vanno come previsto e dopo un’oretta ho bevuto più di quello che ho bevuto negli ultimi due anni. Mi gira davvero troppo la testa ed è circa una mezzoretta che rido come una demente a Matteo (così ho scoperto che si chiama il ragazzo.) In questo momento ho davvero l’esigenza di andare in bagno, ma appena faccio per alzarmi ricado seduta a causa della poca stabilità che ho in questo momento. Sia io che Matteo scoppiamo a ridere, ma poi grazie al suo aiuto riesco ad alzarmi e vado verso il bagno. Sul mio percorso intravedo Simone che appena mi vede in quelle condizioni irrigidisce la mascella e viene verso di noi. – Ehi Alex che hai fatto?- mi chiede in tono duro e cerca di prendermi, ma Matteo non è per niente intenzionato a lasciarmi. Di quello che accade nei secondi seguenti non mi rendo pienamente conto: Simone cerca di strattonarmi via e Matteo mi ritira verso di lui, a questo punto Simone gli da un pugno che lo fa finire disteso a terra. – Prova a toccarla ancora e sei morto.- detto questo mi prende per mano e mi trascina via.
Faccio molta fatica a mantenere quel passo, con cui Simone si sta allontanando dalla folla, a causa dei tacchi – Rallenta, non riesco a starti dietro.- gli urlo con la voce ancora impastata dall’alcool, ma Simone non si ferma fino a quando non siamo usciti dal quel posto. Una volta fermato si volta verso di me e noto subito dalla sua faccia che è infuriato. Mi gira davvero troppo la testa e non riesco a fare dei pensieri sensati. Sto barcollando e ancora prima che possa rendermi conto di stare per cadere Simone mi prende in braccio. A questo punto appoggio la testa sulla sua spalla e lui comincia a parlare – Cosa ti è saltato in mente?- mi chiede con tono severo. – Non ho fatto niente.- tento di protestare – mi stavo solo divertendo.- In questo momento sembro una bambina che sta facendo i capricci e Simone decide di rinviare quella conversazione ad un momento in cui sarò un pochino più lucida. Mi porta in macchina, la sua, e mi appoggia sul sedile del passeggero. Trascorro tutto il viaggio rannicchiata su me stessa in dormiveglia, ma riesco comunque a notare le occhiate preoccupate che mi lancia ogni tanto Simone.
Una volta arrivati scende dalla macchina e facendo il giro apre la mia portiera. Sento un’ondata di aria fresca venirmi addosso, mi prende di nuovo in braccio ed entriamo in casa. Simone mi spiega subito – Siamo a casa mia, so che da te non c’è nessuno.- Sono ancora molto intontita e quindi mi porta fino al piano di sopra, dove entra in una stanza e mi appoggia su un letto. Dopo essere sparito per qualche secondo torna con qualcosa in mano. – Metti questa e riposa. Domani mattina starai già meglio.- mi allunga la maglietta che aveva in mano e poi fa per uscire dalla stanza. Prima che richiuda la porta gli sussurro un flebile “grazie”, che però pare non sentire. Una volta cambiata e messa la maglietta mi stendo sul letto e per una volta riesco ad addormentarmi subito, senza pensare a niente.


NOTA AUTORE:
Ecco già pronto il capitolo: spero davvero che vi piaccia. Vorrei che se riusciste mi lasciaste un qualche commento per capire se la storia vi interessa o se invece c’è qualcosa che non vi piace, soprattutto mi interessa se c’è qualcosa che non vi convince nel mio modo di scrivere. Grazie mille per l’attenzione e per continuare a leggere la mia storia. Baci. Chia.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Apro gli occhi. Sono le 3.30. Ho un mal di testa assurdo. Sento un conato di vomito e mi precipito in bagno. Un momento: questa non è casa mia. In un secondo mi tornano alla mente i frammenti che mi ricordo della serata precedente. I miei pensieri vengono interrotti da un altro conato: devo trovare un bagno e subito. Non faccio in tempo ad alzarmi dal letto che ricado a terra con un tonfo. La testa mi gira davvero troppo. In un secondo si accendono un paio di luci e Simone arriva di corsa con aria preoccupata. Non gli faccio dire neanche una parola perché lo anticipo io. – Ho bisogno di un bagno. Ora!- Riesco a parlare meglio della sera prima, ma ho ancora la bocca impastata. Simone appena sente le mie parole mi tira su e mi porta davanti alla porta affianco. Fortunatamente non ci metto tanto. Dopo una decina di minuti esco dal bagno e Simone è ancora lì davanti che mi aspetta. – Meglio?- - Sì grazie, ma ora avrei bisogno di un bicchiere d’acqua.- gli dico con un sorrisetto da mezza-ubriaca che mi fa sembrare una psicopatica. - Te lo porto subito, tu intanto vatti a stendere.- Mi porta nella mia stanza e poi mi poi sparisce. Non riesco a stendermi, ho la nausea, e visto che lui sembra non tornare decido di scendere. Non faccio in tempo ad arrivare alla porta che mi sento le gambe molli, è stata una pessima idea quella di alzarmi. Per fortuna Simone arriva subito e con il braccio libero mi tiene su. – Ti avevo detto di restare seduta.- mi dice Simone con tono calmo. – Non tonavi più.- brontolo come una bambina. Lui alza gli occhi al cielo – Tu mi farai impazzire.- dice a bassa voce, più a se stesso che a me. Mi fa sedere sul letto e si mette di fianco a me. Mentre bevo noto che il suo sguardo si ferma sulla mia pancia, scoperta dalla maglietta che si è alzata dopo che ho alzato le braccia, e che sta fissando il mio tatuaggio. Finito di bere appoggio la testa su di lui e sento un brivido lungo la schiena. – Ti prego tira giù quella maglietta. Sei ubriaca, ma sei comunque una bella ragazza praticamente nuda davanti a me.- Faccio un altro dei sorrisetti da ubriaca. Mi rendo conto di indossare ancora soltanto la maglietta che mi aveva dato lui prima e che arriva a coprirmi appena sotto al sedere. Noto che il suo sguardo è sulle mie cosce nude. Non so cosa sia stato, forse la sbronza non ancora passata, forse la promessa che ho fatto a Lali, o forse semplicemente la consapevolezza di volerlo qui ed ora, ma gli dico con aria maliziosa – Perché non me la tiri giù tu?-  e dicendo questo mi avvicino lentamente a lui. I nostri occhi si incrociano e un istante dopo anche le nostre labbra. Sento tanti brividi percorrermi la schiena e sicura di me tento di approfondire e rendere meno casto quel bacio. Subito Simone sembra starci, ma appena mi alzo leggermente per sentirlo più vicino a me, mi prende la mani che stavano vagando tra i suoi capelli e mi sposta. – Alex non così.- inizia, ma vedendo che non mi do per vinta e che mi sto riavvicinando alle sue labbra, continua – Sei ubriaca e non è così che ti voglio.- Sta scherzando vero! Qualche sera fa mi era praticamente saltato addosso ed ora mi bloccava! Non avendo inibizioni, non mi riesco a trattenere e gli dico tutto quello che penso. – Ma che cazzo ho che non va? Farti una diversa ogni sera va bene, ma con me no.- gli dico quasi urlando, fregandomene dell’ orario. – Alex non capsici! Ne parliamo domani quando sarai più lucida.- Me ne frego altamente di quello che mi ha appena detto e gli salto praticamente addosso, rincollando le mie labbra alle sue. Mi ferma quasi subito, prendendomi per i polsi e alzandosi dal letto. – Alex, ti prego!-  e dopo avere detto queste parole mi riappoggia sul letto e se ne va, lasciandomi lì sola. Fortunatamente riesco ad addormentarmi subito a causa della sbornia, ma mentre mi addormento non riesco comunque a non pensare al rifiuto che ho appena avuto.
La mattina appena apro gli occhi mi ci vuole un secondo per ricordarmi tutto quello che è successo la sera prima, sto decisamente meglio e la nausea con i capogiri è sparita. Mi alzo per guardare l’ora: 12.40. Solo in questo momento mi ritorna alla mente che mi sono svegliata stanotte e tutto quello che è successo dopo. Merda! Ho fatto davvero una cazzata e mentre penso a come risolvere la cosa, vorrei soltanto sparire. Dopo circa 10 minuti capisco che non posso stare chiusa in questa stanza a vita, anche se forse è la cosa che più vorrei al mondo in questo momento. Mi faccio coraggio e dopo essermi rimessa le mie cose e aver preso tutto, esco dalla porta sperando che Simone sia uscito per un qualunque motivo, o almeno di riuscire a sgattaiolare fuori senza farmi vedere. Purtroppo le mie speranze vengono smentite subito, perché lui è di sotto che parla con qualcuno. Ormai ho cominciato le scale e deve per forza aver sentito che mi sono alzata, quindi non posso tornare in dietro. Prendo un grosso respiro e scendo anche gli ultimi gradini. Con mia grande sorpresa Simone non mi da la minima attenzione, ma dopo un secondo capisco il motivo. Davanti a lui, sul divano, c’è una bellissima bambina dai capelli scuri, avrà al massimo 4/5 anni. Appena avverte una presenza alle sue spalle si volta a guardarmi: ha gli stessi occhi di Simone e noto che c’è una certa somiglianza. Per un secondo mi passa per la testa che potrebbe essere sua figlia e mi viene un colpo, ma lui sembra capire i mie pensieri e dalla mia faccia sconvolta e mi toglie subito il dubbio – Ciao Alex, questa è la figlia di mia sorella, Sofia.- Tiro un sospiro di sollievo, al quale Simone, per fortuna, non da molte attenzioni. – Chi è lei?- chiede la bimba con un’aria dolcissima. – Lei è una mia amica. Si chiama Alex.- - Che nome strano. E’ da maschio!- continua Sofia, strappandomi un sorriso. – In realtà mi chiamo Alessia, ma preferisco Alex.- La bambina sembra non capire subito, ma dopo pochi secondi continua - Però sei molto bella.- Dopo queste parole non posso fare altro che sorriderle ancora, ma lei continua, curiosa come tutti i bambini – Quanti anni hai?- - 18, ma tra qualche giorno ne compio 19.- - Allora sei grande. Io ne ho 5.- e mentre me lo dice apre una mano per farmi vedere con le dita il numero. – Anche tu ormai sei grande.- le dico sorridendole. Solo in quel momento noto che Simone ci sta guardando divertito. – Io dovrei andare.- dico soltanto, con una voce più imbarazza di quella che vorrei dimostrare mentre lo guardo. – Ti accompagno almeno alla porta.- mi dice Simone per poi continua – La tua macchina è qua fuori, l’ha portata Gabriele stamattina.- Si alza dopo aver messo sul canale dei cartoni a Sofia. – Ciao Alex!- mi saluta la bimba rivoltandosi verso di me e facendomi il gesto con la mano. – Ciao piccolina.- la saluto io per poi seguire Simone verso la porta. – Sentimi, scusami per ieri, ti ho rovinato la serata.- gli dico poco prima di raggiungere la porta. – Tranquilla, nessun problema.- - Ti sarei davvero grata se non dicessi nulla con Marco. Sai come è fatto e si preoccuperebbe subito.- - Lo so, tranquilla, questo sarà un nostro piccolo segreto.- Gli faccio un sorriso enorme e dopo esserci salutati, monto in macchina e vado verso casa. Sembra essersi scordato di quello che è successo stanotte e sinceramente non potrei chiedere di meglio. Purtroppo tutte le mie speranze vengono infrante nel momento in cui arrivata a casa prendo il cellulare e vedo il messaggio che mi ha lasciato Simone: Io e te dobbiamo ancora finire di parlare di stanotte. Ti va se ci vediamo nel pomeriggi? Non posso certo dirgli di no dopo quello che ha fatto per me ieri sera. Certo, nessun problema. La risposta arriva poco dopo: Ti passo a prendere alle 5…puntuale!
Entrata in casa e richiusa la porta alle mie spalle l’unica cosa che vorrei e buttarmi sul letto e non pensare più a nulla, ma ovviamente i miei piani vanno in frantumi appena Lali scende le scale e mi salta addosso eccitata. – Ieri sera è stato fantastico, e Luca è dolcissimo.- non posso fare a meno di scoppiare a ridere per la vocina buffa con cui ha detto l’ultima parola. – Ah bene sono felicissima per te. Ma cosa è successo esattamente? Hai un’aria troppo sollevata perché non sia successo nulla.- indago con aria divertita. – Diciamo che oltre ad aver conosciuto meglio lui ho conosciuto meglio anche la sua stanza.- e dicendo questo scoppia a ridere seguita a ruota da me.  – Io dovrei andarmi a cambiare. Aspetta un secondo e poi i racconti tutto.- Vado di sopra e ovviamente lei mi segue cominciando a raccontarmi la sua serata. Non so quante volte in una stessa frase riesce a mettere la parole “dolce”, ma dopo 2 minuti in cui non smette di parlare la blocco: mi sta facendo tornare il mal di testa. – Lali, respira ogni tanto.- A queste parole scoppiamo a ridere ed è lei a riprendere la parola – La tua serata invece come è andata? Ho visto che non hai dormito a casa.- E ora che le racconto? Non posso non dirle la verità, è la mia migliore amica e poi saprà sicuramente cosa fare. – A dire il vero credo di aver combinato un casino.- - Non hai seguito il mio consiglio alla lettera e ti sei fatta portare a casa dal primo che hai visto!- Scoppio a ridere e la rassicuro subito – No tranquilla, non avrai da preoccuparti di questo.- le dico tra una risata e l’altra. Poi però lei si fa seria – Cosa hai combinato allora?-  Comincio a raccontarle tutto quello che è successo per filo e per segno non tralasciando nulla e Lali come una brava amica sta zitta ad ascoltarmi fino a quando non ho finito – Ricapitolando: hai deciso di seguire i sentimenti che ti portavano ad interessarti a lui, ma quando lo hai visto con un’altra hai bevuto fino ad ubriacarti, lui ti ha portata a casa sua, eri mezza nuda di fronte a lui ed eri pronta a farlo e lui ti ha respinta?- Annuisco: come riassunto non è niente male. – Alex, c’è una sola conclusione: è gay!- e dicendo questo scoppia a ridere trascinando anche in me in questa risata. In quel momento varca la porta Marco e faccio segno a Lali di stare zitta riguardo alla questione. – Ciao ragazze!- ci saluta entrando in salotto. – Ciao fratellone!- - Come è andata la vostra serata?- eccola la domanda che non volevo sentire. Non mi piace mentire a Marco, ma non posso fare altrimenti questa volta. – Io tutto a posto, sono andata a ballare con Simone e Gabriele, ma sono tornata abbastanza pesto perché ero stanca.- Mio fratello sembra credere a questa versione con non troppi problemi, poi rivolge il suo sguardo a Lali. – Tu puoi anche non dirmi nulla, so perfettamente come hai passato la serata e soprattutto come è finita.- Lali gli fa una linguaccia, ma Marco continua senza troppi problemi - Vi va se oggi pomeriggio andiamo a fare un giro con gli altri?- Sto per rispondere di sì e che non ci sono problemi, ma Laila mi anticipa tirandomi una gomitata. – Per me non ci sono problemi, ma Alex ha già un altro impegno molto importante che non può saltare.- Quando imparerà a starsene con la bocca chiusa. – Dove devi andare Puffa?- - Emm...il dentista! Devo andare dal dentista.- gli dico con un sorriso forzato sulla faccia. – Beh tutta al più ci raggiungi dopo.- - Certo!- Spero davvero che abbia finito e che la smetta con le domande. Fortunatamente se ne va, salendo di sopra. Lali mi tira un’ altra gomitata – Il dentista? Questa scusa la usavo a 14 anni. Non ti è venuto nulla di meglio?!- La guardo con un sorrisone, poi lei continua – Diciamocelo però, un dentista così ti piacerebbe!- dice iniziando a ridere. – Laila!- non le do il tempo di alzarsi dal divano che prendo un cuscino e glielo lancio addosso.
Pranziamo con cotolette e patatine, a dire il vero io non ho mangiato molto, ho ancora lo stomaco sottosopra da ieri sera. Appena entrata in stanza con Lali mi butto sul letto sfinita. – Eh no, tu non hai tempo per riposarti. Devi diventare bellissima in meno di 3 ore.- La mia faccia dopo questa sua affermazione è sconvolta – Lali ti prego non discutere. Sono ancora stanca morta dopo stanotte. Non mi sono ancora ripresa del tutto.- Alza gli occhi al cielo – Mi spieghi che hai? Sembra che tu non lo voglia vedere.- - E’ proprio questo il punto, io non voglio vedere Simone: chissà cosa mi dirà. Mi sono comportata come una ragazzina in astinenza.- Lali fa un piccolo sorriso e si viene a sedere di fianco a me. – Devi stare tranquilla. Non c’è nulla ch può andare storto.- Legge nei miei occhi di non avermi ancora convita e allora mi rassicura – Per evitare equivoci e conseguentemente figure di merda, fai parlare prima lui e aspetta che ti dica ciò che ha da dirti.- Annuisco e la abbraccio. – Sei a migliore, mi sopporti sempre.- - Per te ci sarò sempre.- Dopo queste piccole rassicurazioni e questo momento coccole Lali si alza in piedi facendo alzare anche me – Ora tu vai a farti un bagno rilassante e poi torni. Io intanto ti tiro fuori qualcosa da farti provare.- Non so quanto fidarmi del suo gusto riguardo ai vestiti, ma penso che un bagno sia proprio quello che mi ci vuole. Vado in bagno e mi spoglio e, come al solito, guardo la mia figura allo specchio. In quel momento mi ricordo dei pensieri fatti il giorno prima riguardo al fuoco e al ghiaccio e mi rendo conto che anche nel mio aspetto fisico sono racchiusi questi due elementi: il fuoco nei mie capelli rossi, che sembrano delle fiammelle a causa delle onde che formano; il ghiaccio nei miei occhi azzurri - grigi che cambiano colore a seconda della luce. Con questi pensieri mi abbandono dentro all’acqua della vasca, cercando di rilassarmi il più possibile per almeno i prossimi 20 minuti.
Tornata in camera quello che trovo mi spaventa. Laila è seduta sul mio letto con intorno sparsi quasi tutti i miei vestiti. – Cosa hai fatto?- le chiedo cercando di non arrabbiarmi troppo. – Stavo cercando cosa metterti, ma poi ogni cosa che vedevo mi ispirava e così ho finito per tirare fuori tutto l’armadio.- Faccio un respiro profondo fino a ritrovare la calma che avevo appena perso. – Va bene!- poi continuo stavolta sorridendo. – Almeno hai trovato qualcosa da farmi mettere?- Lei mi fa una linguaccia – Hai finito troppo presto il bagno.- Dopo questa sua giustificazione scoppiamo a ridere entrambe. – Comunque tra una mezzoretta io e Marco andiamo dagli altri.- Annuisco e le dico – Va bene, se finisco presto vi raggiungo.- Lali finisce di prepararsi e dopo pochi minuti raggiunge mio fratello al piano di sotto. Dopo averli salutati ritorno di sopra a cercare cosa mettermi, anche se sembra un’impresa ardua, vista la quantità di vestiti che Laila ha tirato fuori dal mio armadio. Alla fine mentre metto a posto e rovistando tra il mucchio di vestiti sopra al mio letto trovo quello che secondo me è perfetto: un paio di pantaloncini corti di jeans, una maglietta azzurra corta che mi lasci scoperta la pancia e le mie converse banche alte.  Asciugo i capelli mossi e li lascio cadere sulla schiena.
Poco prima delle 5 sento vibrare il cellulare e vedo un messaggio di Simone: Scusa l’anticipo ma sono già qui fuori. A che punto sei messa? In questo momento mi sento il cuore andare a mille e l’agitazione si fa sempre più forte. Decido di non rispondere al suo messaggio e di scendere direttamente. Predo le chiavi e la borsa ed esco dalla porta. Simone mi sta aspettando appoggiato alla macchina: ha un paio di bermuda chiari con sopra una camicia a maniche corte con i primi bottoni aperti che lasciano intravedere i suoi pettorali. Appena mi vede fa un sorriso ed accenna un saluto. – Eccomi!- lo saluto io. L’agitazione continua a crescere e spero che non si sia percepita dalla mia voce. – Come va? Ripresa da ieri?- - Certo!- gli dico con un sorriso. Simone mi fa segno di montare in macchina e io salgo senza problemi. – Ti è passata la paura di montare in macchia con me.- mi chiede scherzando mentre parte. So che si sta riferendo alla prima volta, in cui sono stata un po’ titubante sul salire in macchina con lui. Gli faccio una faccia buffa e poi una linguaccia e mi rilasso sul sedile. – Ti va un gelato?- mi chiede poco dopo. –A dire il vero sì. Oggi non ho mangiato praticamente nulla.- gli dico sorridendo.
5 minuti dopo siamo appena usciti dalla gelateria con un cono a testa. Andiamo verso al parco di fronte alla gelateria e ci dirigiamo verso ad una panchina vuota sotto d un albero. Si vede lontano un miglio che siamo entrambi abbastanza imbarazzati e che nessuno dei tuo sa come poter iniziare il discorso, così me ne frego di ciò che ha detto Lali e comincio io a parlare – Ascolta mi dispiace davvero tanto per stanotte, io non mi ricordo esattamente tutto, ma dai flash che ho credo di..- fa per interrompermi, ma gli faccio segno di non aprire bocca e così continuo – Ti prego lasciami finire. Devi capire che non ero del tutto in me e che vorrei davvero potessimo cancellare l’accaduto e fare come se non fosse successo nulla. Credo che sarebbe la cosa migliore.- Finisco di parlare, anche se so perfettamente che le cose che gli ho detto erano solamente le cose che si dicono per convenzione in questi casi e spero davvero che ora apra bocca che per smentirmi su ciò che ho detto. Simone sembra spiazzato da quello che gli ho detto e ci mette un po’ prima di cominciare a parlare – Credo che tu abbia completamente ragione.- mi dice facendomi un sorriso che io ricambio, anche se dentro mi sento morire. Simone continua a parlare – Sai sarebbe davvero troppo imbarazzante.- mi dice con un altro piccolo sorriso. Sembra però capire che in tutto questo c’è qualcosa che non va in me. – Alex va tutto bene?- - Benissimo, davvero. Abbiamo risolto nel migliore dei modi.- Finiamo di mangiare il gelato, anche se il mio lo butto via a metà perché mi si è chiuso lo stomaco, e passiamo altri 5 minuti a chiacchierare. Non lo sto del tutto ascoltando e lui sembra capirlo – Ehi Alex, mi stai ascoltando?- mi chiede ad un certo punto – Sisi scusa, stavo pensando. Stavi dicendo?- -Sofia ha detto che vuole rivederti: credo che tu le sia piaciuta.- Non so perché ma mi viene da sorridere, solo il pensiero di quella bambina dai grandi occhi verdi mi mette di buon umore. ­–Beh, è una cosa positiva no?- - Sì, vuol dire che ha visto qualcosa di speciale in te. Non è facile fare colpo subito su lei.- Mi sento lusingata da questa affermazione, ma non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe se queste cose le pensasse Simone e non la sua nipotina di 5 anni. Simone interrompe nuovamente i mie pensieri – Io credo che raggiungerò gli altri, tu vieni?- In questo momento l’ultima cosa che è dover fare come se tutto stesse andando bene di fronte a lui e agli altri – Scusami ma sono molto stanca dopo ieri, se per te non è un problema preferisco tornare a casa.- e detto questo accenno un piccolo sorriso. – Certo, ti riaccompagno subito.-
Il tragitto verso casa è stranamente silenzioso e io e Simone non ci rivolgiamo la parola fino a quando non siamo arrivati davanti a casa mia. – Grazie mille del passaggio. Ci vediamo in giro.- gli dico aprendo la portiera. – Di niente, ciao Alex!- e mentre dice questo chiudo la portiera. Varcata la porta di casa la trovo vuota e così mi precipito in camera, aspettando il ritorno di Lali. Mi butto sul letto e scoppio in un pianto liberatorio: possibile che debbano capitare tutte a me?
Verso l’ora di cena Lali torna a casa e mi trova ancora vestita sul letto, nella stessa posizione in cui mi sono messa appena arrivata a casa. – Suppongo non sia andata bene.- e senza aggiungere altro mi abbraccia, paziente come sempre. Dopo 5 minuti di coccole decido di raccontarle tutto. Finito di spiegarle come sono andate le cose, Lali mi abbraccia – Credevo che provasse davvero qualcosa per te e soprattutto non credevo fosse così. Mi dispiace.-  - Lo speravo anche io, ma evidentemente ho una certa attitudine a non trovare mai il ragazzo giusto.- - Adesso so io cosa ci vuole: una bela serata tra amiche che spettegolano davanti a un bel film e una marea di caramelle.- E così trascorriamo il resto della serata, anche se non poso fare a meno di pensare che ora come ora io possa fare davvero poche, posso solo sperare che le cose si sistemino da sole.


SPAZIO AUTORE:
Mi scuso davvero per il tempo che vi ho fatto aspettare per questo capitolo, ma non sapevo come continrlo e in più ci si sono messe in mezzo anche le vacanze. Spero comunque che questo capitolo vi piaccia. Grazie davvero, baci. Chia

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Sono passati due giorni molto tranquilli, in cui per una cosa o per l’altra sono riuscita a non pensare troppo a quello che è successo con Simone e a non vederlo. Sono uscita poco anche con gli altri del gruppo e quelle poche volte fortunatamente lui non c’era. Sto quasi pensando che mi stia evitando, ma non ne capisco il motivo dopo quello che è successo Sabato. Sono le 12.30 di mattina. La mia dormiveglia però viene interrotta dal lieve cigolio della porta ed un paio di passi che si avvicinano al mio letto. Appena apro gli occhi vedo due figure che tengono in mano una ciambella con sopra una candelina. – AUGURI!- urlano Marco  e Lali, facendomi scappare un sorriso, anche se sanno perfettamente che non amo il mio compleanno. – Grazie ragazzi.- Soffio sulla candelina di fronte a me ed esprimo il mio desiderio. Marco va ad aprire la finestra e Lali si precipite a darmi uno di quegli abbracci che tolgono il respiro. – Lo sapete che non volevo niente per oggi, è un giorno come tutti gli altri.- dico loro cercando di apparire comunque contenta della sorpresa che mi hanno fatto. – Ma sta zitta, oggi compi 19 anni e per questo c’è da festeggiare.- mi zittisce Marco che non sopporta il fatto che io non voglia festeggiare il mio compleanno. – Sì, ha ragione.- gli da ragione Lali per poi aggiungere – Quindi cosa ti va di fare oggi?- Sono 2 contro 1, quindi credo che tentare di ribattere e oppormi a tutto quello che hanno in mente si inutile. – Quello che vuoi, davvero non ho preferenze.- - Perfetto, allora per il pomeriggio sei mia e andiamo a fare un po’ di shopping e cose varie da ragazze.- Marco ci guarda con aria interrogativa. – L’ultima volta che mi ha detto così ho passato 3 ore a girare per negozi.- gli spiego con aria sconsolata. – Dai che piace anche a te girare per negozi.- mi rimprovera Lali. Finita questa bella riunione in camera mia posso finalmente andare in bagno e rilassarmi un attimo.
Pronta e pulita scendo di sotto per il pranzo e trovo Lali e Marco intenti a finire di cucinare. – I mie due cuochi preferiti.- gli canzono un po’ io. – Gne gne, ridi poco.- mi prende in giro Marco, per poi farsi serio. – Stasera io e gli altri non ci saremo, per voi ci sono problemi?- - Assolutamente no.-gli rispondo. Sono un po’ delusa, è vero che ho detto che del mio compleanno non me ne frega poi così tanto, ma avevo comunque pensato che avremmo fatto qualcosa di tranquillo insieme e invece sembra che mio fratello mi abbia presa alla lettera: possibile che non capisca che vorrei averlo con me stasera?! Da un altro lato però sono sollevata dal fatto che probabilmente non vedrò Simone stasera e a questo pensiero mi esce un sorriso. Lali intuisce che ci sia qualcosa sotto ad il mio sorriso e mi fulmina con lo sguardo: in questi giorni mi ha ribadito più volte che evitare Simone non è la cosa migliore da fare, soprattutto perché prima o poi dovrò rivederlo ed allora non so cosa accadrà. Per una volta devo dire che la mia migliore amica ha ragione, non posso continuare a nascondermi, in fondo anche lui ha detto che sarebbe stato meglio fare finta di nulla e forse è davvero la cosa migliore. Ma allora perché non si è fatto più vedere o sentire da allora? E’ come se avesse messo lui un muro tra di noi. Questa è l’unica cosa che ne io ne Lali siamo riuscite a spiegarci e devo dire che forse è anche l’unica cosa che mi fa credere che in fondo quel ragazzo non mi abbia detto davvero tutto.
Pranzo con questi pensieri in testa e appena finito mi precipito in camera mia, dove poco dopo mi raggiunge una Laila preoccupata, ma che ha già intuito quali possano essere i miei pensieri. – Piantala di pensarci. Sono passati solo due giorni, dagli tempo.- - Già, due giorni in cui non mi ha scritto e non si è fatto vedere. Dopo avermi detto di far finta di nulla, credevo che le cose potessero andare bene. In fondo è stato lui a prendere questa decisione.- le rispondo con aria scocciata. La mia migliore amica strabuzza gli occhi e mezza ridendo mi risponde in un modo che mi lascia spiazzata – No, mia cara, sei stata tu. Sei tu ad aver proposto questo e ad averlo convinto ciò.- Non posso credere che stia davvero dicendo una cosa del genere – Sì, ma lui non mia ha smentita.-tento di difendermi anche se mi rendo conto che è lei quella ad avere ragione in questo momento. – Ora, o decidi di fare qualcosa o aspetti, ma non puoi andare avanti così, anche perché Marco mi ha già chiesto se tu avessi un qualcosa e non potrò inventarmi scuse a vita per il tuo pessimo umore o per quel muso lungo che porti da due giorni.- Laila è così: dolce ed affettuosa, ma quando c’è bisogno di essere duri scatena le sue doti migliori. Mi viene solamente una cosa da fare: abbracciarla. – Grazie, hai ragione tu.- Lei ricambia il mio abbraccio – Non voglio ferirti, ma qualcuno deve pur farti capire quando sbagli e io sono qua apposta per questo.- Scoppiamo a ridere insieme. Mi sorprende ogni volta come questa ragazza riesca a far cambiare il mio stato d’animo così in fretta. E’ ‘unica che ci sia mai riuscita.
Nel pomeriggio come anticipato io e Lali andiamo a fare shopping, dopo aver salutato Marco, che andrà con gli altri ad un concerto stasera. Appena arriviamo nel centro commerciale Lali si precipita davanti alla prima vetri, innamorata di un vestitino verde senza spallini, con la gonna corta e più larga del corpino, ricoperto di lustrini verdi.  – Vattelo a provare, starà benissimo!- le dico trascinandola dentro. – Ad una condizione: devi provarti questo.- Tira fuori un vestito con il corpetto nero e la gonna lunga larga con dei piccoli fiori disegnati sopra. Questi sono di tonalità distinte, ma tutti di colori caldi, dal rosso all’arancione. E’ a dir poco splendido, ma un vestito del genere mi sembra davvero troppo: insomma quando lo metterei? Lei sembra intuire cosa mi frulla per la testa Tu dimmi solo se ti piace.- – Certo, è stupendo.- Ha già fatto cadere tutti i miei dubbi e così non mi resta di entrare in camerino, mentre lei entra in quello di fianco a me per provarsi il suo. Una volta messo il vestito esco dal camerino e mi ritrovo una Lali con indosso il suo vestito. Bastano un’occhiata ed un sorriso ed esclamiamo all’unisola – Presi!-
A mio malincuore il pomeriggio di shopping è appena cominciato e restiamo lì dentro per almeno altre 2 ore, nelle quali Lali mi ha convinta a comprare un paio di scarpe col tacco perfette per il vestito appena preso. Finito questo tour, io e Lali usciamo finalmente dal centro. Andiamo verso la mia macchina e a Lali squilla il telefono e si ferma leggermente più indietro di me come se non voglia che io senta. Dopo pochi secondi mi raggiunge in fretta. – Chi era?- le chiedo curiosa e con un sorriso enorme. – Luca. Ha detto che l’altro giorno ho scordato il pc da lui e dato che devo inviare la domanda per l’università entro domani ti dispiace se passiamo un attimo da lui così lo riprendo?- mi chiede con gli occhi da cucciolo. – No, ma lui non è via con Marco?- La vedo rimanere un attimo a pensare a quello che le ho appena detto, ma poi si illumina. – Mi ha detto dove tiene le chiavi di scorta così che io possa entrare.-Perfetto, l’altra persona con cui avrei voluto passare il mio compleanno avrebbe passato la sera a compilare un modulo di iscrizione. Speravo almeno di poter contare su di lei per la serata.
Durante il tragitto in macchina però non posso fare a meno di chiedere una cosa a Lali, sicura che lei sappia la risposta a ciò che le sto per chiedere. – Che tu sappia, Simone andrà al concerto con loro stasera?- - Alex, avevi promesso di non pensarci.- mi rimprovera con aria dolce. – Lo so, ma è pura curiosità. Sai non mi ha neanche scritto un messaggio per farmi gli auguri oggi.- le dico con aria un po’ sconsolata. – Vedrai che te li farà: ha ancora tutta la serata per scriverti.- - Speriamo. Quindi ci andrà?- - Non lo so, che io sappia non credo, ma sai come è fatto: potrebbe cambiare idea all’ultimo.- Come risposta mi basta, anche se continuo a chiedermi cosa gli stia passando per la testa. Diciamocelo: se un minimo gli fosse interessato avrebbe sfruttato questa occasione per scrivermi e invece continua a non farsi sentire, mandandomi in paranoia. Credo che in fondo io abbia fatto la scelta migliore nel dirgli che fosse meglio lasciare perdere, anche perché non credo che sarei riuscita a sopportare che fosse lui a dirmi quelle cose.
Dopo esserci perse un paio di volte seguendo le indicazioni di Laila arriviamo finalmente davanti a casa di Luca. – La prossima volta uso il navigatore: sei pessima nell’orientarti.- le dico scherzando. – Ehi, non è colpa mia se le case si assomigliano tutte. Hanno quattro pareti, un tetto ed una porta.- a questa sua formazione non possiamo fare a meno di scoppiare a ridere. Lali va verso il citofono e suona ad uno dei tanti bottoni che ci sono. – Genio, se è fuori non risponderà nessuno.- le dico ancora ridendo ds prima. – Ops, forse hai ragione.- e detto questo sfodera un sorriso a trentadue denti. – Allora dove ha detto che sono che sono le chiavi?- Lali sparisce dietro la casa e torna con un mazzo di chiavi in mano: almeno questo è riuscita a farlo. – Allora andiamo? In questo momento ho solo voglio di andare a casa e rilassarmi.- le dico cercando di farla muovere. Saliamo le scale del condominio e ci ritroviamo su un pianerottolo, dove Lali va sicura verso la porta alla destra delle scale. Mette la chiave nella toppa ed entriamo dentro alla casa. E’ apparentemente vuota, ma appena accendiamo una luce vedo Luca, Marco, Gabriele ed Erika uscire ed urlare un “SOPRESA”.. Non posso fare altro che sorridere, fare una faccia sorpresa e ringraziare, per quanto non ami le sorprese, questo mi ha fatto capire che ci tengono davvero a me.– Tranquilla, sappiamo quanto tu non ami le feste, così volevamo solamente farti capire che a te ci teniamo, ma stasera pensavamo di fare qualcosa di molto tranquillo e andare a ballare.- conclude cercando di strapparmi un sorriso. Dopo queste parole sono quasi commossa: per tutto il giorno avevo creduto che mi avrebbe costretta a fare qualcosa che non volevo ed invece avevano organizzato una serata perfetta. – Grazie, e questa volta dico davvero.- Passiamo un’oretta a casa di Luca, nella quale ho aspettato per tutto il tempo l’arrivo di Simone, che ovviamente non è arrivato. Lali nota la mia faccia sconsolata e capendo cosa mi turba mi raggiunge e non facendosi sentire dagli altri mi rassicura subito – Oggi doveva lavorare, ma stasera ci sarà.- Questa cosa che avrebbe dovuto tranquillizzarmi in realtà mi manda ancora più nel panico.
Dopo il raduno a casa di Luca i ragazzi decidono di restare lì, mentre noi ragazze andiamo a casa a prepararci per la serata. – Laila, sono in panico. Non so cosa mettermi.- le urlo con una vocetta da malata mentale, mentre sta uscendo dalla doccia nel suo accappatoio rosa. – Rilassati, secondo te perché ti ho portata a fare shopping oggi pomeriggio?!- mi dice ridendo. Anche questa volta però la cosa non mi tranquillizza molto, ma almeno so cosa mettermi. Lali coglie nei miei movimenti il nervosismo che continua a non abbandonarmi e mettendomi a sedere sul letto mi fa un bel discorsetto – Ascoltami bene, tu non hai nessun motivo per essere preoccupata, quindi ora vai di la e cambiati e vedi di farti passare quest’ansia, perché sei una ragazza fantastica e non puoi continuare così.- Con tutta questa aria autoritari Lali mi mette un po’ di paura, ma so che ha ragione e comincio a tranquillizzarmi. – Grazie, sei la migliore.- - Lo so. E ora vatti a preparare.- Faccio esattamente come mi ha detto e nel giro di una quarantina di minuti siamo entrambe pronte con i nostri meravigliosi vestiti nuovi. Sono le 10, ma i ragazzi hanno detto che non saranno qua prima delle 10.30, quindi io e Lali ci mettiamo comode sul divano a fare un po’ di zapping alla tv.  – Allora, con Luca come sta andando?- Nell’ultimo periodo ho un po’ trascurato la storia della mia migliore amica e così cerco di riparare. – Benissimo, credo che mi stia innamorando davvero di questo ragazzo.- Nella sua voce però noto una certa nota di preoccupazione in ciò che sta dicendo. – Quale è il problema? Mi sembra che lui ricambi alla grande ciò che provi tu.- - Lo so, ma la cosa mi fa un po’ paura. Non ho avuto tante storie così importati e in più non riesco a non pensare a quando tornerò a casa e lui resterà qui.- A questo non ci avevo mai pensato. – Ci sono molte storie a distanza che durano solo perché due persone si amano davvero e quindi potreste trovare il modo di riuscirci.- - Ci avevo già pensato, ma credo ce comunque la cosa sarebbe davvero molto difficile.- Sento che non mi sta dicendo tutto e quindi le faccio un gesto per incitarla a continuare. – Quella dell’università oggi era solo una scusa, non ho nessuna scadenza domani, ma stavo pensando che potrei venire a studiare qua…- Non la faccio neanche finire di parlare che comincio a saltellare dalla gioia – Quindi resteresti a vivere qui.- Lei sorride contenta che abbia preso la notizia molto bene, ma poco dopo torna seria. – Devo ancora parlarne con Luca. Non vorrei spaventarlo, in fondo ci frequentiamo solo da una settimana e volevo vedere come andavano le cose a fine estate prima di prendere una decisione.- -Ah, ho capito. Sappi però che se le cose proseguono bene e resterai qui, sarò felicissima.- Detto questo ci abbracciamo e ci rimettiamo a scherzare aspettando gli altri.
Arrivati al pub, noto con mia grande sorpresa che Simone è già lì e mi viene un tuffo al cuore. Non credevo che in così poco tempo io potessi essermelo scordata, ma avrei almeno sperato mi facesse meno effetto e invece sembra mi faccia più effetto di prima. Va a salutare prima gli altri e poi viene da me – Auguri Alex.- mi saluta dandomi un bacio sulla guancia. – Grazie! Pensavo ti fossi scordato.- - Non potrei mai.- Con questa risposta mi lascia a dir poco spiazzata, quindi non posso fare altro che sorridere come un’ebete e sperare che lui aggiunga qualcos’altro o almeno ce gli altri intervengano. Ad aggiungere qualcosa è Simone, ma se possibile mi lascia ancora più spiazzata di come ero rimasta poco prima. – Dopo vorrei parlarti sei hai tempo.- - Certo, ma ora forse è meglio entrare.- e così seguiamo gli altri che avevano già cominciato ad avviarsi. Dentro c’è un gran rumore e l’unica cosa che voglio in questo momento è una birra ghiacciata per rilassarmi un attimo dopo gli avvenimenti di poco prima. Non faccio in tempo ad alzarmi che Marco mi rimette seduta – Eh no sorellina, oggi è il tuo compleanno e quindi ti porto da bere io.- mi dice sorridendomi ed enfatizzando sulla parola “compleanno” sapendo che la cosa mi da fastidio. Stranamente però non ho voglia di ribattere e quindi lascio che vada lui a prendermi da bere senza discutere. Dall’altra parte del tavolo noto Lali con una faccia interrogativa: probabilmente vuole sapere cosa ci siamo detti prima io e Simone. L’unica cosa che posso fare e mimarle col labiale la parola “bagno”e così ci alziamo entrambe contemporaneamente dal tavolo dove ci eravamo appena seduti. Una volta arrivate in bagno e chiusasi la porta Lali comincia con la raffica di domande – Allora? Cosa ti ha detto? Come ti sei sentita? Pensi che…- la interrompo cercando di riassumerle la situazione – Mi ha detto che dopo vuole parlarmi.- - Oh.- A Laila non esce altro suono dalla bocca così comincio con i miei dilemmi – Non so cosa voglia dirmi e sono preoccupata perché non so se sia una cosa positiva o negativa.- - Mi sembrava abbastanza tranquillo, ma se vuoi posso provare ad indagare da Luca.- Le faccio ceno di no con la testa. – Credo solo di poter aspettare.- - Se hai bisogno sono qui e lo sai, ma sinceramente non ho la più pallida idea di cosa potrà accadere.- Io e Lali ci mettiamo un attimo a posto e poi usciamo dal bagno con un finto sorriso sulle labbra per tornare al tavolo.
Dopo un po’ decidiamo di andare a ballare, ma essendo una cosa che non amo molto dopo appena 5 minuti mi ritrovo al bar ad ordinare una birra. Qui assisto ad una scena che mai avrei voluto vedere e che mi fa davvero arrabbiare: Simone sta parlando beatamente con una ragazza palesemente troia. Non riesco a frenarmi e vado da lui con una faccia davvero furiosa – E’ possibile che tu non riesca ancora a capirlo?!- gli dico urlando e con una faccia davvero incazzata.  La ragazza a questo punto capisce che è meglio andarsene e Simone mi prende per un braccio e mi trascina fuori. –Ma si può sapere che cazzo ti è preso?- mi urla contro. Ora sono davvero incazzata e gli urlo addosso tutto quello che non gli avevo urlato per questi tre giorni – Come fai a non capirlo, cazzo. Va bene che hai detto che dovevamo fregarcene di ciò che era successo e che era meglio fare finta di niente, ma venirmi a sbattere in faccia che da bravo puttaniere te ne fai una diversa ogni sera e che io sono unicamente in mezzo è un comportamento da vero stronzo. Soprattutto dopo che mi hai fatto credere di voler parlare per chiarire la situazione. -  - Ah quindi sarebbe colpa mia? Primo non sono affari tuoi di quello che faccio o meno. Secondo mi sembrava che su questo punto fossi stato abbastanza chiara l’ultima volta. A parte questo, quella che ha messo da subito in chiaro che la cosa doveva finire eri tu. Venerdì ero venuto unicamente con l’intento di dirti che forse se era successo quel che è successo era perché entrambi lo volevamo e che forse avremmo potuto almeno provare a vedere come sarebbero andate le cose.- A questo punto tutta la mia rabbia si trasforma in confusione e non riesco a parlare senza che la voce mi tremi e qualche lacrima mi esca dagli occhi. – E allora perché non ti sei fatto più sentire? Perché sei sparito? Cosa vuoi da me? Perché cazzo…- non mi fa finire di parlare perché le sue labbra si appoggino sulle mie facendole tacere. E’ il bacio più bello che abbia mai ricevuto e mi sento le farfalle nello stomaco. All’improvviso si stacca dal bacio e io lo guardo dal basso aspettando che dica qualcosa. – Era quello che ti volevo dire stasera: sono sparito unicamente perché non riuscivo a fare finta di nulla, perché provo qualcosa per te e quello che era successo l’altra sera era tutto ciò che volevo. Voglio te Alex! Nessun altra.- e una volta detto questo mi ribacia, come se non ne avesse abbastanza. Mi sento bene, perché è tutto quello che avrei potuto volere da questa serata.
Dopo vari baci, coccole e chiacchiere sono la ragazza più felice al mondo. Mi rendo conto però che è davvero tanto che siamo spariti. – Forse è meglio rientrare.- dico con un sorriso che non riesce più ad abbandonare la mia faccia. Simone non sembra capire subito e tenta di ridarmi un bacio, ma io lo scanso. – Non sto scherzando: dobbiamo rientrare.- - Va bene.- mi dice rassegnato e con una vocina da cucciolo che mi fa venire voglia di ridargli un bacio, cosa che faccio dopo un secondo. – Cosa è meglio fare con gli altri?- gli chiedo. – Credo che ora come ora sia meglio aspettare a dire qualcosa a loro, soprattutto perché non sappiamo come potrebbe reagire Marco.- Credo che io avrei preferito dire subito tutto, soprattutto perché non mi piace mentire a Lali e mio fratello, ma forse ha ragione lui: Marco è sempre stato molto protettivo e considera Simone come un fratello, forse è meglio aspettare un attimo. Così rientriamo e facciamo finta di niente, mentre penso ad una scusa che dovrò inventarmi con Lali, perché sicuramente ha notato la nostra assenza.
 
SPAZIO AUTORE:
In questo capitolo è accaduta un po’ la svolta decisiva di cui questa storia aveva bisogno. Spero davvero che vi piaccia e che non ne rimaniate delusi. Grazie mille per i commenti che lasciate, mi stanno aiutando molto a migliorare la storia. A presto, baci. Chia

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Sono tornata a casa tardi stanotte, abbiamo continuato a festeggiare fino alle 4: i ragazzi non volevano più andare via dal pub. Io e Simone non siamo stati più da soli, ma questo non ci ha impedito di lanciarci occhiate e sorrisetti per tutto il resto della serata. Sono andata a dormire con il ricordo delle sue labbra sulle mie e anche ora questo pensiero non si allontana dalla mia mente. A distogliermi da queste mie riflessioni ci pensa Lali mentre stiamo finendo il nostro pranzo. Ok, forse alle 3 del pomeriggio non lo posso definire proprio pranzo – A cosa stai pensando con quell’aria trasognata?- Questa sua domanda mi fa sussultare e fa voltare anche lo sguardo di Marco, che ha la classica espressione di chi in questo momento vorrebbe ancora essere tra le braccia di Morfeo. – Niente, mi sono solo svegliata allegra.- rispondo alla mia miglio amica sfoderando il mio sorriso migliore. Mi dispiace non poterle dire niente di quello che è accaduto tra me e Simone, ma lui mi ha chiesto di non farlo e io voglio prima vedere come proseguono le cose. – Almeno tu sei sveglia, tuo fratello sembra ancora nel mondo dei sogni.- Ridiamo insieme divertite, mentre Marco ci fa una faccia buffa. – Sono sveglissimo, solo che non abbiamo dormito molto stanotte.- ci dice, facendo una voce fintamente lamentosa. – Povero, lo abbiamo fatto stare alzato fino a tardi a divertirsi contro la sua volontà.- lo stuzzico io. Marco mi risponde allungando una mano e cominciando a pizzicarmi il fianco. Io sussulto, sa quanto mi da fastidio e comincio a fare degli urletti per farlo smettere. – No dai.- comincio ridendo – lo sai che mi danno troppo fastidio.- Concludo la frase quasi senza voce da quanto sto ridendo. Marco si decide e smette. – Allora, ti è piaciuta la sorpresa ieri sera?- Sia Lali che Marco mi guardano curiosi, sapendo che non amo molto le sorprese, ma questa volta è stato diverso: sono riusciti a fare qualcosa di perfetto e questo mi ha fatto davvero piacere. – Certo, avete organizzato qualcosa di fantastico e allo stesso tempo siete riusciti a fare qualcosa che mi piacesse.- termino la frase abbracciandoli. – Okok, bene, ma basta con tutte queste smancerie.- dice Marco scostandosi dal mio braccio e facendomi una linguaccia. – Scusami se sono dolce.- gli dico ridendo e coinvolgendo nella risata anche gli altri due.
Finito di pranzare mi sono concessa qualche minuto in camera mia per pensare, ma dopo neanche 2 minuti che sono sdraiata sul letto mi arriva un messaggio. Il mio cuore batte forte, spero che sia Simone e per quei 10 secondi che precedono la lettura del mittente sono agitata. Le mie aspettative non sono deluse e appena vedo il suo nome sul display del telefono mi compare automaticamente un sorriso sulle labbra, che viene però spento quando leggo il contenuto del messaggio:  Mi stavo chiedendo se oggi pomeriggio avessi tempo per uscire e parlare un attimo. Perfetto, mi sono illusa che ieri sera avesse potuto significare qualcosa per lui e invece è stato giusto un bacio così. Che stupida che sono. Non faccio in tempo a rispondergli al messaggio perché me ne arriva subito un altro: Comunque, buongiorno piccola. Dopo questo secondo messaggio non può che riaffiorare quel sorriso che era appena andato via. Gli rispondo subito che possiamo vederci quando vuole e ci accordiamo per le 5. Ho ancora un’oretta prima di dover uscire e così decido di iniziare a prepararmi con calma. Proprio in questo momento però Lali entra dalla porta con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. – Dove pensi di scappare?- OK, non ho scelta, il momento delle domande doveva pur arrivare prima o poi. Mi risiedo sul letto e aspetto che cominci. – Allora, cosa ti ha detto Simone ieri sera?- mi chiede con un po’ di curiosità. – Nulla di che, voleva solo farmi gli auguri.- le dico cercando di apparire il più naturale possibile. Come faccio a continuare a mentirle in un modo così spudorato. – Siete stati fuori per più di 10 minuti, non può averti detto solo questo.- mi risponde. Purtroppo non si è bevuta la balla, del resto ieri sera si era già accorta della nostra assenza. – Ok, abbiamo parlato del più e del meno, ma senza dirci nulla in realtà.- Lali fa una faccia triste, probabilmente pena che sia andata male la serata. E’ l’unica che sperava davvero che ieri sera potesse succedere qualcosa e vederla con quel muso lungo mi spezza il cuore in due. – Ehi tranquilla. Avrò altre occasioni; sono fiduciosa.- Mi dispiace doverle mentire. – Sì hai ragione. E’ che anche Luca mi aveva fatto ben sperare per la serata di ieri.- Non ce la faccio a verla così e decido di approfittare che lo abbia tirato in ballo per cambiare argomento. – Uh, a proposito, come vanno le cose tra te e Luca?- Lo sguardo di Lali si illumina e questo mi fa sorridere. – Benissimo.- mi dici con gli occhi a cuore, per poi proseguire a raccontarmi come sta andando avanti la loro storia. Dopo 5 minuti buoni la interrompo. – Lali, io avrei da uscire per fare qualche commissione, ti dispiace se mi preparo?- Lali fa segno di sì con la testa. – Dove devi andare? Vuoi che ti accompagni?- E adesso come faccio a liberarmi di lei per poter uscire?! Mentre frugo nell’armadio alla ricerca di qualcosa di carino cerco anche una scusa abbastanza plausibile. – Ma no, tranquilla. Ci metterò davvero poco.- So di non averla convinta in questo modo, ma non so cosa altro inventarmi. Ho un lampo di genio – E poi dato che Marco è da Erika, potresti chiamare qua Luca no?- Spero che questo funzioni, perché altrimenti non so proprio cosa fare. Mi giro a guardarla e cerco di interpretare il volto della mia migliore amica, finché non fa un sorriso. – Ha ragione. E’ un po’ che non passiamo un po’ di tempo da soli.- E sorridendo la vedo digitare sul suo cellulare. Nel frattempo ho finalmente trovato cosa mettermi e richiudo l’armadio. Credo che Lali abbia capito che le sto nascondendo qualcosa e per sfuggirle mi rintano in bagno a prepararmi.
Dopo poco più di 5 minuti esco e con mia grande gioia noto che è andata in camera sua. Probabilmente si è andata a preparare per uscire, ma non ho nessuna intenzione di indagare se questo significa non sapere più come poter uscire. Finisco di prepararmi e mi affaccio alla sua porta. La vedo intenta a farsi qualche boccolo sulle punte dei suoi capelli già stupendi e non posso fare a meno di sorridere al pensiero che possa diventare ancora più bella di come è già naturalmente. – Io esco, ci vediamo dopo.- la saluto mandandole un bacio e lei me ne manda subito uno di rimando. – Va bene, io e Luca dovremmo restare in casa.- e mentre mi dice questa ultima frase mi fa un occhiolino. Mentre scendo le scale e vado alla macchina penso a come io e Lali in molte cose siamo molto diverse e a come nonostante questo riusciamo a volerci un bene dell’anima. Arrivo alla macchina e mi accorgo solo ora dell’orario: sono già in ritardo.
Arrivo in piazza con 5 minuti di ritardo e vedo da lontano Simone che mi aspetta appoggiato con la schiena a una dello colonne del portico del centro. Mentre mi avvicino non posso fare a meno di pensare a quanto sia perfetto e ho l’impulso di saltargli al collo. Fortunatamente riesco a frenare i miei impulsi e appena mi vede mi sorride.– Ciao.- lo saluto appena sono ad una distanza di qualche metro. Lui si alza dalla colonna e mi viene in contro. Con mia grande sorpresa mi si avvicina. Non ho la più pallida idea di come mi devo comportare e alla fine opto per aspettare di vedere cosa fa lui. Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia. – Ciao, Alex.-  L’imbarazzo tra di noi è percepibile e probabilmente neanche lui sa come comportarsi. Mentre cerco un buon argomento con cui poter spezzare questo imbarazzante silenzio è lui a prendere la parola. - Tutto a posto dopo ieri sera?- A questa domanda credo di essere diventata bordeaux e non posso fare a meno di pensare al bacio che c’è stato tra di noi ieri e a quello che ci siamo detti. Simone sembra essersi accorto del mio imbarazzo perché sul suo volto compare un ghigno. – Tutto benissimo, anche se siamo andati a dormire davvero troppo tardi.- Ci mettiamo a discutere del più e del meno e dopo appena 2 minuti l’imbarazzo del primo momento sembra essere sparito del tutto. Ci avviamo verso il parco e noto con piacere che una sua mano si allunga verso la mia. Io ovviamente faccio finta di niente e continuiamo a parlare come se nulla fosse.
Ad un certo punto lo sento stringere di più la mano che tiene la mia e vedo il suo sguardo incupirsi e guardare dietro di me. Istintivamente mi giro, ma non vedo nulla, per cui mi rigiro verso Simone – Cosa c’è?- Non so quanto gli faccia piacere la mia domanda, ma subito sembra distendere lievemente il viso. – Un ragazzo ti stava fissando. Mi da fastidio che qualcuno guardi così la mia ragazza.- Alle sue parole il mio cuore perde un battito. La sua ragazza? Ha davvero detto che sono la sua ragazza? Pensandoci bene da una parte sono felice, ma dall’altra non capisco come abbia potuto scegliere una cosa del genere senza interpellarmi. Decido di fare un po’ la stronza: lo so, non dovrei, ma dopo tutto quello che mi ha fatto passare anche io voglio divertirmi un po’. Così gli rispondo con il tono più serio che mi possa venire in questo momento – Scusami, ma chi e quando avrebbe scelto questo particolare nella mia vita?- Vedo il lieve sorriso che aveva sul volto svanire e per la prima volto lo vedo meno sicuro nel rispondermi. Tentennando prova  a dare una risposta alla mia domanda – Beh, io...noi...emm...ieri sera…- Questa volta sono io a zittirlo con una bacio, quasi divertita dalla sua tentata risposta. Lo sento rispondere subito al bacio. Ieri sera era stato diverso: questo è un bacio più dolce, che riesce a trasmettermi ancora più emozioni. Mi metto sulle punte dei piedi per approfondire il bacio e solo ora mi rendo conto che in effetti sono molto più bassa di lui. Ieri sera con i tacchi mi sembrava meno alto. Stacchiamo le nostre labbra e ci guardiamo negli occhi, che sembrano dire tutto quello che vorremmo dirci a parole.  – Certo che sai essere stronza.- mi dice Simone scherzando e con un sorriso a trentadue denti sulle labbra. – Lo so.- e nel rispondere sfodero un sorriso che potrebbe essere paragonato al suo.
Continuiamo a passeggiare per il parco, dandoci qualche bacio ogni tanto e con il suo braccio attorno alla mia spalla. Dopo una ventina di minuti uno dei nostri baci viene interrotto da uno schiarimento di gola alle mie spalle. Quando mi giro vorrei sparire. Lali, affiancata da Luca, ci sta guardando con una faccia che ha un misto di sconvolgimento e di incazzatura. – Io e Luca avevamo deciso di venirci a prendere un gelato.- mi dice con un aria che ora capisco essere offesa e delusa.  – Dobbiamo parlare.- sono le uniche parole che mi escono dalla bocca, ma non sono sicura che le abbia sentite, perché sono state più un sussurro. Laila mi guada con un’espressione che farebbe paura a chiunque. Prima di trascinarla via per poterle parlare mi rivolgo agli altri due ragazzi – Dateci 5 minuti.- e detto questo ci allontaniamo per poterci sedere su una panchina. Lo sguardo di Lali sembra essersi addolcito, ma continuo ad avere paura a proferire una sola parola. Alla fine mi faccio coraggio e parlo – Io volevo dirtelo, ma lui mi ha chiesto esplicitamente di aspettare e soprattutto volevo sapere prima come sarebbero andate le cose.- Dico questo tutto d’un fiato, sperando che la mia migliore amica non voglia più ammazzarmi. Con mia grande sorpresa si sporge verso di me fa un sorriso e mi abbraccia fortissimo, per poi mettersi ad urlare. – Ahhhhh, sono troppo felice per te.-  - Non sei arrabbiata?- - Ammetto che subito ero dispiaciuta che non me lo avessi detto, ma la felicità per te è di gran lunga superiore.- A  questo punto tocca a me sorridere ed abbracciarla. – Ora però devi raccontarmi tutto, altrimenti giuro che ti uccido.- - Non dovremmo tornare?- e chiedendole questo indico Luca e Simone che stanno chiacchierando animatamente a poca distanza da noi. Laila mi guarda sorridendo – Mi sembra che se la stiano cavando abbastanza senza noi. Ora muoviti e racconta.- A questa sua affermazione non so più come ribattere e mi rendo conto che prima le racconto tutto, prima posso tornare da Simone. Così le spiego tutto: da ieri sera, al messaggio di oggi per poi finire con quello che ci siamo detti poco fa. – Laila, mi raccomando non parlarne con nessuno, soprattutto con Marco. Non sappiamo ancora come potrebbe prenderla e tu lo conosci.- - Ehi, tranquilla. E comunque tuo fratello la prenderà bene, perché tanto non credo che possa farci molto.- Scoppiamo a ridere entrambe e ci dirigiamo verso i nostri due ragazzi. - Eccoci tornate.- dico e io e Lali ci mettiamo sotto le braccia di Simone e Luca. – Avete spettegolato abbastanza?- ci chiede Luca ridendo. La risposta pronta da parte della sua ragazza non tarda ad arrivare – Noi ragazze non spettegoliamo; noi restiamo aggiornate l’una sull’altra.- A questo punto scoppiamo a ridere. Restiamo ancora n po’ a parlare, per poi ridividerci.
Appena ci allontaniamo cerco di spiegare a Simone cosa è successo – Scusami, io ho provato a non dirle nulla.- Lui mi sorride – Tranquilla, pensavo che con lei lo avessi già detto.- - Mi avevi chiesto di non farlo ieri sera e non l’ho fatto.-  Lui accentua ancora di più il suo sorriso e mi stampa un bacio. Sappiamo esattamente entrambi quale è la cosa di cui dovremmo parlare al più presto: dobbiamo trovare un modo per dirlo a Marco. Non mi piace l’idea di non potergli dire qualcosa, ma del resto non mi lascia molta scelta perché so perfettamente come è fatto. Per lui sono e sarò sempre quella piccola ragazzina che ha conosciuto anni fa e che ha promesso di proteggere da tutto e tutti. Non sto dicendo che questo non mi piaccia, anzi, è una cosa che mi ha sempre fatto piacere, ma non so proprio quale potrebbe essere la sua reazione se gli dicessi che io e Simone stiamo insieme. Sono così tanto immersa nei miei pensieri che non mi accordo che io e Simone ci siamo fermati fino a quando non sento la sua mano sulla mia guancia che mi fa una carezza. – Tutto a posto?- la sua faccia sembra preoccupata mentre mi fa questa domanda e non posso che sorridere con gentilezza. – Sisi, scusami ero immersa nei miei pensieri.- Accenna un sorriso, ma poi torna abbastanza serio. – Guarda che se c’è qualcosa che ti preoccupa a me puoi dirlo.- - Nessun problema, davvero.- E questa volta sono davvero sincera, perché non c’è alcun posto in cui vorrei essere in questo momento se non con lui che mi guarda con quegli occhi dolci.
Arrivo a casa verso l’ora di cena e non posso fare altro che sperare che mio fratello non sia già tornato a casa: non voglio dargli spiegazioni sul perché ero fuori e soprattutto se non ci fosse non dovrei neanche mentirgli. Purtroppo noto subito nel parcheggio la macchina di Marco e non posso fare a meno di imprecare. Con mia grande sorpresa noto un’altra auto, che riconoscerei tra mille, di fianco alla sua e mi spunta automaticamente un sorriso sulle labbra. Simone deve essere dentro, l’ho lasciato solo 15 minuti fa, ma deve essere arrivato prima di me perché mi sono dovuta fermare a fare benzina. Prima di aprire la porta di casa faccio un grande respiro. Appena varco la soglia di casa le urla di Lali mi accolgono dal salotto, dove mi dirigo subito. Con mia grande sorpresa non vedo Marco e Simone con lei e il sorriso che avevo sulla faccia, la abbandona in un nanosecondo. Non è che quel demente è andato a raccontare tutto a mio fratello, dopo avermi detto di stare zitta?! Lali sembra capire subito la mia reazione e mi tranquillizza ancora prima che la mia preoccupazione possa trasformarsi in rabbia. – Alex, tranquilla, Simone è venuto solo a prendere un cd.- Dalle mie labbra esce un sospiro di sollievo. Visto che mi sono rilassata Lali non perde l’occasione per fare una delle sue battutine – Non è qui per te mi dispiace.- e mentre pronuncia l’ultima parola scoppia a ridere. Io le lancio uno sguardo da finta arrabbiata e mi metto a ridere con lei. Dobbiamo ancora smettere di ridere quando Marco e Simone scendono di sotto – E’ tornata la mia sorellina!- esclama Marco venendomi a dare un abbraccio, che io ricambio. – Dove sei stata?- Merda! Speravo di avere più tempo per trovare una scusa decente a questa domanda. – Emm…avevo da fare qualche compera, ma non ho trovato quello che cercavo.-  Questa scusa non convincerebbe neanche me, ma, Marco non sembra fare caso alla mia voce. – Okok, era solo per sapere Puffa.- Il mio sguardo cade su Simone che se la ride sotto i baffi, mentre Lali mi guarda perplessa. Ok, la mia scusa faceva pena, ma non deve farmelo capire in modo così spudorato. Per fortuna prima che posso accadere altro il campanello suona e mio fratello va ad aprire. Lali a questo punto non si trattiene più e scoppia in una fragorosa risata, seguita a ruota da Simone, che in questo modo di guadagna una mia occhiataccia. Marco torna in salotto tenendo per mano Erika che salutiamo tutti.
Simone e Erika si sono fermati per cena, cosa che non fa altro che mettermi a disagio. Non fraintendetemi: sono contenta di averlo vicino a me, ma più lo vedo chiacchierare serenamente con Marco più penso che sia sbagliato non dire nulla a mio fratello. Simone sembra capire che ci sia qualcosa che non va e mi lancia uno sguardo preoccupato che sembra chiedermi se c’è qualcosa che non va. Accenno ad un piccolo sorriso per tranquillizzarlo e gli faccio segno che ne parleremo dopo. Non so per quanto ancora riuscirò a restare in questa situazione, che ogni minuto che passa mi fa sempre più agitare: non sono abituata a tenere qualcosa segreto a Marco, soprattutto perché è sempre stato uno dei mie confidenti. Fortunatamente la cena arriva al termine, non senza qualche sorrisetto di Lali. Spero che nessuno voglia continuare questa serata che per me sta diventando una tortura. Purtroppo Marco non sembra essere dello stesso parere e fa l’unica domando che avrei voluto nessuno facesse  – Allora ragazzi cosa volete fare stare?- Layla non aspetta neanche un secondo a rispondere – Potremmo andare in centro, è tanto che non…- non riesce a finire la frase perché le tiro un calcio sotto al tavolo. – Lali, mi avevi detto che dovevi vederti con Luca stasera no?- La mia miglior amica non sembra capire e prima che io possa aggiungere altro Marco interviene – Chiama anche lui.- A questa affermazione non saprei davvero come ribattere, quindi credo non mi resti scelta che rassegnarmi a dover passare un’intera serata sperando che nessuno faccia la mossa sbagliata. Dopo appena 5 minuti in cui stiamo aspettando Luca, mi rendo conto che non ce la posso fare  sopportare un’intera serata così e decido di inventarmi una scusa per riuscire ad evitarla. – Io ragazzi non sto molto bene, se non è un problema resto a casa a riposarmi un po’.-  Lali mi guarda insospettita e le faccio capire che le scrivo dopo. Appena Luca arriva sono tutti pronti per andare, ma Marco non sembra volermi dare pace stasera – Sicura che non vuoi che resti a casa?- - Sicurissima, davvero è solo un po’ di stanchezza.- e gli faccio il sorriso più convincente che mi possa uscire. Non sono brava a dire le bugie.
Finalmente sono usciti tutti e posso avere un po’ di pace. Certo che se continuo così gli altri cominceranno a notare i miei comportamenti strani e le occhiate divertite che Lali mi lancia. A proposito, devo scriverle un messaggio: Sto bene, solo non riuscivo più a sopportare la situazione. La sua risposta non tarda ad arrivare: Lo avevo intuito ;) Appena leggo la risposta non posso fare a meno di pensare a quanto Lali riesca a capirmi solo con uno sguardo. Dopo neanche un minuto mi arriva un altro messaggio dalla mia migliore amica: Simone ha appena detto di doversene andare: non so quale sia il motivo ma spero che tu lo sappia. Qua sono iniziate le solite battutine. Il messaggio di Lali mi fa pensare e mi rattrista un po’: perché non mi ha detto niente di quello che avrebbe dovuto fare stasera? Decido di scrivergli un messaggio: Allora, come sta andando la serata con gli altri? La riposta non tarda ad arrivare, m mi sconvolge: Tutto benissimo, siamo appena arrivati. Ti scrivo dopo. Se ha qualcosa da nascondermi  vuol dire che è qualcosa che non devo sapere e questo mi fa pensare subito alle ragazze che ho visto con lui nei vari giorni. Che razza di stupida che sono, sono bastate due parole dolci per farmi credere che non fosse quel puttaniere che tutti quanti credono ed invece si rivela proprio questo. I miei pensieri vengono interrotti dal campanello e vado verso la porta.
Appena la apro quello, o meglio ch,i vedo mi fa spuntare immediatamente un sorriso sulle labbra: Simone è lì davanti con il suo solito sorrisetto sulle labbra. – Idiota.- gli dico sorridendo. Lui non sembra capire la mia affermazione, ma prima di chiedere mi stampa un bacio sulle labbra. Vedendo il suo sguardo interrogativo mi affretto a spiegargli. – Lali mi ha detto che te ne eri andato e ovviamente i miei pensieri da psicopatica hanno pensato che mi stessi nascondendo qualcosa.- Simone fa un sorriso e divertito e scherzando fa l’offeso - Volevo solo farti una sorpresa, ma visto che non apprezzi…- fa finita di andarsene, ma io lo tiro per un braccio e lo faccio entrare, chiedendomi la porta dietro. – Le sorprese non mi piacciono, ma a queste potrei abituarmi.- Scoppiamo a ridere entrambi e finalmente Simone fa riunire le nostre labbra. Mi stacco da lui e cerco di affrontare l’argomento che mi turba da tutta la giornata. – Simo, io non so per quanto riuscirò a continuare così: la serata di oggi è stata davvero troppo strana. Ti conosce da una vita e siete amici: per quale motivo non dovresti andargli bene?- - E’ proprio perché mi conosce da sempre che potrei non andargli bene e poi con te è davvero molto protettivo.- Questo è vero: da quando Marco mi ha aiutata con la droga e tutto il resto è diventato il fratello maggiore iperprotettivo con la sorellina. – C’è solo un modo per scoprire come reagirà: dirglielo.- Simone non sembra molto convinto della mia affermazione, ma dopo che gli ho fatto un faccino da cucciolo sorride e finalmente mi ragione. Passiamo il resto della serata insieme a guardarci un film.
Prima che tornassero gli altri Lali mi ha scritto e ho fatto uscire Simone prima dell’arrivo di Marco. Prima che io e Lali possiamo rifugiarci in camera mio fratello ci blocca.– Ragazze ho da chiedervi un favore.- Io e Lali ci guardiamo con sospetto: quando comincia così non ha mai qualcosa di bello da chiederci. Non è che ha scoperto qualcosa: guardo con una faccia preoccupata Lali, prima di girarmi a guardare mio fratello. Gli facciamo segno di continuare. – Avevo in mente di portare Erika al mare per il fine settimana, ma questo vorrebbe dire lasciarvi a casa da sole. Posso fidarmi?- Vedo negli occhi di Lali la stessa felicità che c’è nei miei, ma cerco di non farlo capire a mio fratello. – Certo. Siamo grandi e vaccinate e poi è davvero carino che tu voglia passare del tempo con Erika, non ti preoccupare.-  Marco sembra sollevato e ci da la buonanotte.
Appena arrivate in camera Lali non si può trattenere dalle sue battute – Almeno per due giorni non dovrai far uscire Simone in fretta e furia per paura che qualcuno lo veda.- Scoppia a ridere e io non posso fare altro che ridere con lei. – A proposito, grazie per avermi avvertita che stavate partendo.- - Figurati.- Torno a pensare al weekend fuori di mio fratello -Forse questi due giorni mi serviranno per stare un po’ con Simone e decidere finalmente cosa fare con Marco.-  Lali mi guarda con uno sguardo malizioso e mi affretto a precisare quello che ho appena detto – Non passare insieme del tempo in quel senso. Sai perfettamente che…- - Sì lo so, me lo hai ripetuto di continuo negli ultimi due anni: “Dopo Daniele voglio prendere le cose con calma”.- Dice quest’ultima parte facendomi il verso e io le lancio un  cuscino facendo l’offesa. Continuiamo a ridere e scherzare per un po’, poi io vado nella mia stanza.
Mi sembra di star vivendo una favola e per una volta tanto riesco ad addormentarmi con il sorriso sulle labbra.
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazzi, so perfettamente di essermi assentata per un anno ed aver interrotto la storia e per questo volevo scusarmi. Purtroppo ho avuto un anno difficile sotto molti punti di vista, ma ora mi è tonata la voglia di scrivere e continuare questa storia. Spero che questo capitolo possa piacervi e che vogliate leggerlo. Aspetto i vostri commenti. Baci. Chia.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Stamattina mi sono svegliata stramente presto, non so perché, ma la cosa non mi disturba più di tanto. Sono ancora nel letto a pensare alla giornata di ieri: ho avuto davvero troppe sorprese e per questo sono terrorizzata. Non fraintendetemi sono contentissima di come stiano andando le cose con Simone, ma ho davvero paura di come potrebbe reagire Marco se sapesse della storia che c'è tra la sua "sorellina" e il suo migliore amico, che da quello che ho capito non ha la migliore delle reputazioni. Marco è davvero molto protettivo nei miei confronti e questo non fa che aumentare le miei paure.
Ad interrompere il mio dormiveglia ed i miei pensieri è un leggerissimo bussare alla porta e lo sbucare da dietro di Lali. - Tranquilla sono sveglia.- Lali mi fa un sorriso e viene verso di me. La sento infilarsi nel mio letto e accucciarsi contro di me. Quando ha bisogno di così tanto affetto vuol dire che è successo qualcosa. - Cosa è successo?- - Te lo spiego dopo, ora puoi farmi solo tante coccole.- Dopo le sue parole mi ammutolisco e faccio quello che mi ha detto. Evidentemente non sono la sola ad essermi svegliata con un sacco di pensieri per la testa. Mi chiedo cosa possa turbarla. Con Luca le cose sembravano andare bene fino a ieri sera. Giuro che se le ha fatto qualcosa lo uccido. Dopo 10 minuti abbondanti di puro silenzio e di coccole, Lali si scosta da me e si mette a sedere con la schiena contro alla testiera del letto. - Allora mi vuoi dire cosa è successo?- - Non l so, ho fatto fatica a dormire stanotte. Avevo un po' di pensieri per la testa.- Questo lo avevo già capito, ma vorrei che mi dicesse altro e credo di sapere quale sia il problema. - Luca?- A questa mia domanda che sembra più un affermazione Lali abbassa lo sguardo. - Circa.- - Il trasferimento e l'università?- Se possibile la mia migliore amica si incupisce ancora di più e capisco di avere fatto centro. - Non capisco perché questa cosa mi preoccupi così tanto. Tu mi conosci e sai perfettamente che me ne sono sempre fregata degli altri, soprattutto se si tratta di un ragazzo. Io non sono così, di solito sei tu quella che si fa mille pare anche se per nulla.- A questa sua affermazione cerco di non prendermela troppo anche perché infondo ha ragione. E' la prima volta che la vedo così tanto preoccupata per un ragazzo. Lei è sempre stata quella forte, sicura di sé, che non ha paura di prendere decisioni anche se forse affrettate. In poche parole l'opposto di me. Ma ora sembra quasi che sia lei al mio posto: preoccupata per quello a cui le sue decisioni potrebbero portarla. - Forse è la prima volta che tieni veramente a qualcosa. Per la prima volta senti di avere qualcosa da perdere nel caso la tua decisione sia quella sbagliata.- Cerco di dirle questo nel miglior modo possibile: non voglio offenderla ma solo farle capire che non c'è nulla di male nel tenere a qualcosa, o qualcuno, per una volta. - Forse hai ragione, ma è una cosa a cui io non sono abituata e che mi spaventa da morire.- - Guarda chi si sta trasformando in una ragazza normale.- Provo a prenderla in giro per alleviare la tensione e cercare di rendere questa conversazione meno pesante. - Non sei divertente.- Fa finta di essere offesa, ma in realtà sta ridendo di gusto, così colgo la palla al balzo e continuo. - Ma non è quella cinica e apatica della mia migliore amica?!- A questo punto scoppio a ridere anche io, guadagnandomi prima un'occhiataccia da Lali e poi un suo abbraccio. Dopo qualche secondo la vedo tornare seria. - Non mi sono mai sentita così prima. E' la prima volta che mi sento così con un ragazzo.- Vedo che ha gli occhi sognanti. Non voglio interromperla e la lascio continuare la sua confessione. - Credo che questa volta sia diversa dalle altre.- Non posso fare a meno di sorridere all'idea che la mia migliore amica si stia innamorando davvero. Lali è sempre stata una ragazza molto bella, che ci sa fare con i ragazzi e per questo non le sono mai mancate diverse storie, ma per nessuna l'avevo vista così. A parta un paio le sue sono state più che altro avventure e vederla così non può che riempirmi il cuore. - Sono davvero contenta per te. Forse ti stai davvero innamor...- - Non pronunciare neanche quella parola.- Lali mi interrompe bruscamente. A questo punto non posso che scoppiare a ridere. - E poi hai anche il coraggio di dire che non sei apatica.- Lali scoppia a ridere subito dopo questa mia affermazione.
Dopo avere fatto qualche altra battuta decidiamo di andare a fare colazione. In cucina troviamo Marco che si sta preparando la colazione. - Buongiorno!- Io e Lali lo salutiamo all'unisola attirando la sua attenzione. - Buongiorno ragazze.- Noto che aggiunge del latte sul fuoco e mette a scaldare altre due brioche. Dopo avere preparato tutto Marco si viene a sedere al tavolo con noi. - Allora, pronto per il tuo week-end?- Ormai mi comporto come una vera sorella minore con lui, quindi mi diverto troppo a stuzzicarlo. - Prontissimo. Partiamo tra 2 orette.-  Lo so che è brutto da pensare, ma non vedo l’ora che parta per non dovermi preoccupare di lui per almeno i prossimi due giorni. Ho davvero troppi pensieri per la testa e ho bisogno di eliminarne qualcuno.
Come ci aveva annunciato dopo due ore circa io e Lali siamo davanti alla porta a salutare lui e Erika. Appena Lali sente chiudere la porta tira un sospiro di sollievo. - Ok, ora dimmi cosa pensi di fare oggi.- Cerco di far finta di non capire a cosa si riferisca la sua domanda, anche se è più che ovvio. - Ti va di andare a fare shopping?- Lali mi guarda male e capisco subito che non ha abboccato. - Intendevo tu e Simone.-  - Emm...potrei non avergli ancora accennato al fatto che mio fratello è partito.- La mia migliore amica mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite. - Ti prego dimmi che stai scherzando o che comunque glielo stai per dire.- Abbasso lo sguardo. - Non so se sia il caso di...- - Alex, hai due giorni da goderti con il tuo ragazzo e davvero vuoi buttargli all'aria?- Ora non è più arrabbiata, ma assunto quel tono da sorella maggiore che non accetta repliche. - Chiamalo.- - Okok, ma se succede qualche casino ti riterrò la diretta responsabile.- Lali fa un sorriso di vittoria e mi passa il cellulare. Non posso fare altro che guardala male e far uscire un sospiro dalle mie labbra. Lali si rende subito conto che c’è qualcosa che non va. – Cosa è che non va?- - Nulla.- La mia migliore amica ovviamente non mi crede e continua a guardarmi con sguardo inquisitore. – Ho paura, ok?!-  Layla mi guarda con sguardo triste e viene ad abbracciarmi. – Alex, per una volta cerca di non ragionare razionalmente e buttati.- Io non accenno nessuna risposta e lei continua i suo discorso. – Simone è l’unico ragazzo che in tre anni è riuscito a smuovere qualcosa dentro di te, non buttare via tutto solo per paura dl tuo passato.- Mi rendo conto che forse Lali ha ragione: dovrei prendere le cose come vengono e farmi meno problemi, ma per me non è facile. Dopo la storia con Daniele non ne ho mai avute altre, forse proprio a causa della paura di poter commettere degli altri errori come ho fatto in passato. O forse più semplicemente perché non ho mai trovato un ragazzo per cui valesse la pena rimettermi in gioco: Simone potrebbe essere quel ragazzo e Lali ha ragione, non posso perdere questa occasione solo per la paura che ho del mio passato. – Adesso lo chiamo e vediamo cosa dice.- - Questa è la mia ragazza.- Mi stacco dall’ abbraccio di Lali. – Tu cosa devi per forza vederti con Luca oggi. E’ l’unico motivo per il quale avresti potuto rinunciare ad una giornata di shopping.- La mia amica scoppia a ride per poi arrossire leggermente. Non posso fare a meno di notare che i suoi occhi si sono illuminati solo a sentire il suo nome.  -  Andiamo alla spiaggia. A proposito volevamo chiedere a te e Simone se vi andava di venire.- Neanche il tempo di riflettere che mi arriva un messaggio. E indovinate un po’ proprio da Simone: Buongiorno, pronto il costume? Lancio un’occhiata divertita a Lali – Direi che il tuo ragazzo ne ha già parlato col mio.- Lali interrompe la mia risata. - Dai andiamoci a cambiare, saranno qui tra poco.-
I ragazzi arrivano mentre stiamo preparando le ultime cose. – Lali vai tu ad aprire? Io sono di sopra.- Sento un urlo in risposta al mio. – Ok!- Dalla mia stanza sento le voci di Luca e Simone che salutano Lali. Ma dove ho messo gli occhiali da sole?! Sto ancora cercando i miei occhiali che sento due braccia che mi stringono da dietro e un sorriso compare sulle mie labbra. Mi giro e vedo quel sorriso che mi fa sciogliere sulle labbra del mio ragazzo - Arrivo subito devo solo trovare gli occhiali da sole.- Simone si mette a ridere, si avvicina e mi stampa un bacio, prendendo gli occhiali da sopra la mia testa. Ecco dove li avevo messi! – Credo di averli trovati.- Faccio per prenderli, ma lui sposta gli occhiali. – Grazie, ora posso riaverli?- - Non così facilmente. Voglio qualcosa in cambio.- Continua a ridere facendo questo gioco scemo a cui decido di dare corda. – E cosa?- - Solo un bacio. Vero.- Dicendo questo annulla la lieve distanza che c’era tra noi e mi bacia. In poco tempo approfondiamo il bacio e sento le sue mani che si stringono sui miei fianchi, mentre le mie vanno dietro al suo collo. Il nostro bacio viene interrotto da una voce divertita. – Se voi due piccioncini avete finito, noi vorremmo andare.- Lali è la prima a scoppiare a ridere, seguita subito da noi due. Riprendo gli occhiali dalle mani di Simone e mi stacco da lui.
Quando usciamo noto che sia Luca che Simone hanno le loro macchine e non capisco perché dobbiamo prenderne due. Cerco di dire qualcosa, ma Simone mi stringe di più la mano che sta tenendo e mi fa capire che mi spiega tutto dopo. Saliamo sulle rispettive macchine e partiamo. Ovviamente la mia curiosità è troppa. – Allora, perché due macchine?- Simone aspetta un po’ prima di rispondere. – Luca ha organizzato una sorpresa a Lali per stasera, quindi dobbiamo dividerci dopo.- Non posso fare altro che sorridere e pensare a quanto Lali sarà contenta. – Aww, che carino.- Simone fa finta di essere offeso. – Le mie sorprese non ti piacciono così tanto però.- Scoppio a ridere. – Chi lo avrebbe detto?- - La tua faccia ieri sera.- Ok, forse non sta facendo finta. Non so se essere del tutto sincera con lui, ma credo che sia la cosa migliore – Ieri sera credevo che te ne fossi andato dagli altri per approfittare della mia assenza e farti un’altra.- Vedo la sua mandibola irrigidirsi e capisco che forse non è stata una buona idea dirglielo. Cerco di affrettarmi subito per rimediare. – Scusami, non avrei dovuto ma…- Mi interrompe in modo brusco. – Ma la mia reputazione la conoscono tutti. Se questo è quello che pensi di me non so neanche perché sono qua! Per me non sei un gioco!- Lo so che è arrabbiato e ne ha tutti i motivi. – Non intendevo dire quello.- Simone mi fa segno di stare zitta e così passiamo il resto del viaggio in silenzio senza dire una parola.
Arriviamo subito dopo Luca e Lali e scendiamo con due facce che parlano da sole. Simone sbatte la portiera e se ne va nella direzione opposta alla spiaggia. Lali viene da me preoccupata – Cosa è successo?- - Sono un’idiota.- Le spiego brevemente cosa è successo, omettendo ovviamente la parte della sorpresa che Luca le ha preparato. – Sì sei un’idiota.- Dopo questa affermazione di Lali è Luca che prende la parola. – Non è arrabbiato con te.- Lo guardo con una faccia interrogativa e così lui continua. – E’ arrabbiato con se stesso perché sa di averti dato tutti i motivi per pensarla e quel modo.- Sentire queste parola mi fa stare male. Non è colpa sua: sono io che ormai faccio troppa fatica a fidarmi delle persone e penso sempre la peggio. – Vado a cercarlo.- Luca mi guarda e mi fa un sorriso. – Lo trovi dietro al bar. C’è uno scoglio dove gli piace stare.- Sorrido a Luca e vado per la mia strada.
Come aveva detto, trovo Simone su uno scoglio non molto lontano dal bar. Cerco di avvicinarmi senza farmi sentire troppo ma evidentemente non abbastanza. – Luca vattene!- - Non sono Luca.- Al suo della mia voce si gira e mi fa segno di avvicinarmi. Mi siedo di fianco a lui e appoggio la testa sulla sua spalla. – Scusami. Non intendevo dire che per me questo è un gioco. E’ che è la prima volta che sto provando a rifidarmi di qualcuno dopo tre anni e per me non è facile.- Simone fa un sospiro. – Sono io che devo chiederti scusa per…- - Non è colpa tua.- Sento che mi da un bacio sulla testa. - Farò di tutto per dimostrarti che di me ti puoi fidare.- Mi fa alzare la testa e mi mette tra le sue braccia. – E’ l’unica cosa che voglio.- Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi. Come sempre mi incanto a guardarli. - Sono perdonata?- Sento che sorride  – Non lo so.- Lo guardo con uno sguardo storto e sento che scoppia a ridere. – Stronzo!- Faccio per liberarmi dal suo abbraccio, ma lui mi stringe più forte e cattura le mie labbra tra le sue. Stiamo così l’una nelle braccia dell’altro finché non ci alziamo per tornare da Lali e Luca. – Comunque dovevo ancora finirti di parlare di stasera prima.- Mi volo a guardare Simone e gli faccio segno di parlare. – Luca ha organizzato la sua sorpresa per Lali a casa vostra in modo che non si insospettisse lungo la strada e dato che io abito da solo e Marco non c’è tu dovresti venire da me.- Simone fa un sorriso innocente. – E tu ovviamente in tutto questo non c’entri nulla.- Lo guardo insospettita ridendo. – Solo il dovere di aiutare un amico!- Scoppiamo a ridere e io decido di giocare ancora un po’. – Non so riesco, dovrei controllare i miei impegni.- Simone mi si avvicina. – Allora non mi resta che passare alle maniere forti.- Sento che mi prende in braccio e ancora prima che possa rendermene conto mi ritrovo in acqua. Sento Simone che mi bacia e non posso fare altro che rispondere al suo bacio. – Sicura di avere ancora impegni stasera?- Scoppiamo a ridere e ci avviamo per uscire dall’acqua e raggiungere gli altri due. Arriviamo da Luca e Lali, che ovviamente non si può trattenere dal fare una delle sue battute riferendosi a noi vestiti e completamente bagnati. – Qualcosa mi dice che avete fatto pace.- Passiamo il resto della mattinata e gran parte del pomeriggio sulla spiaggia.
Arrivato il momento di andarcene lancio un occhiata a Lali e di nuovo mi spunta un sorriso al pensiero di quello che Luca ha preparato per lei. – Perché stai sorridendo.- Oh no, mi ha vista. – Niente, sono solo contenta per la giornata di oggi.- Detto questo salgo in macchina prima che possa farmi altre domande. – Certo che non sei proprio brava con le scuse.- Vedo Simone che sta ridendo. – E chi ti ha detto che è una scusa? Sono stata davvero bene oggi.- Simo si allunga per darmi un bacio e poi mette in moto.
Arrivati Simone parcheggia e mi fa scendere. – Vieni, ti faccio vedere la casa! L’ultima vola non ne eri in grado.- A questa sua affermazione non posso fare a meno di sorridere, ricordando il fatto che ero ubriaca. – Eri incazzato, non me lo avresti fatto fare comunque il giro della casa.- Lui mi sorride facendomi entrare. – Non ero incazzato, ero preoccupato.- - Mi hai quasi staccato un braccio per trascinarmi fuori dal locale.- Scoppiamo a ridere tutti e due e finalmente ammette che ho ragione. – Ok, forse ero un po’ incazzato, ma solo perché avevo visto che qualcuno stava toccando ciò che è mio.- Dicendo questo mi si avvicina e si china a stamparmi un bacio, ma questo non ferma la mia risposta. – Primo non ero tua. Secondo se non mi ricordo male c’era una biondina che ti stava tenendo benissimo compagnia.- Ora sono io che mi allungo sulle punte per dargli un bacio. Non sa più come rispondere e sorridendo mi dice – Hai vinto. Io vado a farmi una doccia, tu fai come se fossi a casa tua.- Mi da un ultimo bacio e sparisce al piano di sopra. Io decido di andare in sala e mettermi a guardare la tv. Dopo 10 minuti Simone scende e con i capelli ancora bagnati e dei vestiti puliti addosso. A questo punto non posso fare a meno di pensare che i due ragazzi hanno scordato un piccolo dettaglio nel loro piano. – Voi due geni vi siete scordati di avvertirmi prima e farmi prendere qualcosa di pulito da mettermi: so di sale!- Simone si avvicina a me e con aria maliziosa mi risponde subito. – Da quello che ricordo le mie magliette ti stanno più che bene.- Gli do un buffetto sul braccio e alzo gli occhi al cielo. – Almeno i pantaloncini provo a salvarli.- Mi allungo per dargli una bacio e salgo, ma sento comunque la sua risposa lungo le scale. – Io ti preferisco senza.-
Finita la doccia scendo e sento vado dritta in cucina dove trovo Simone intento a preparare qualcosa. Mi siedo sul tavolo dietro di lui e lo osservo.  – Cosa mi stai preparando di buono?- - Pasta col sugo, non pretendere troppo.- - Va bene, mi accontento.- Scoppio a ridere e vedo un sorriso spuntare anche sulle sue labbra. Quanto può essere bello il suo sorriso. Nota che lo sto fissando. – A cosa pensi?- Abbasso lo sguardo arrossendo: non gli dirò mai a cosa stavo pensando. – Nulla.- Non è convinto ma si rimette ai fornelli. – Posso apparecchiare intanto?- -Certo trovi tutto negli sportelli.- Così mi alzo e inizio a perlustrare la cucina alla ricerca di piatti e posate.
Simone è un bravo cuoco, non che abbia preparato chissà cosa, ma la pasta era buona. Dopo cena ci mettiamo sul divano e io mi accoccolo su di lui. – Qui qualcuno ha voglia di coccole!- Mi faccio più stratta a lui e sento che lui mi stringe più forte. – Avevi altri programmi per stasera?- Mi alza lo sguardo e mi guarda negli occhi. – Niente di meglio.- Mi bacia e riesco a sentire tutta la verità delle sue parole. Purtroppo questo momento viene interrotto dal mio cellulare che vibra. Simo allunga una mano e me lo passa. Vedo dal display che è Marco che mi sta chiamando. – Pronto!- Mimo con le labbra a Simone chi è e vedo un sorrisetto spuntargli sulla faccia. Guai a lui se osa solamente fiatare. – Ciao Puffa, volevo sapere come stava andando?- - Tutto benissimo e voi?- Dalla mia voce si capisce lontano un miglio che sto nascondendo qualcosa e vedo Simone soffocare una risata. – Tutto bene. Erika ha detto di salutarvi.- - Salutala tanto, anche Lali vi saluta.- Simone a questo punto scoppia a ridere e lo fulmino con lo sguardo. – Ma chi c’è lì?- Mi affretto a rispondere. – Nessuno. Forse senti la tv.- - Quindi stasera restate in casa?- - Lali è uscita con Luca, ma io sono un po’ stanca, quindi penso di sì.- Simone mi fa una faccia buffa, alla quale nono riesco a non sorridere. – Marco! Devo andare. Ci sentiamo dopo.- Ci salutiamo e posso finalmente spegnere la chiamata. Guardo Simone – Certo che non sei di grande aiuto per rimanere farmi rimanere seria.- Scoppia a ridere. – Non è colpa mia se non sai mentire: si capita troppo che stavi nascondendo qualcosa.- Mi prende e mi abbraccia forte dato che ho messo su il broncio. – Lo sai che sto scherzando.- Gli stampo un bacio sulle labbra – Lo so.- Fa per alzarsi e io lo guardo storto – E le mie coccole?- Prende il pacchetto di sigarette sul tavolo – Dopo una di queste.- Storco il naso: sono due anni che non ne tocco una e solo l’idea mi da la nausea. Dopo che Lali e Marco  sono riusciti a farmi uscire dal giro della droga mi hanno fatto promettere che non avrei fumato più neanche una sigaretta e così e stato. – Ho smesso e dovresti farlo anche tu.- Gli prendo il pacchetto dalle mani e lo rimetto sul tavolo. Simone alza gli occhi al cielo e fa per riprendere il pacchetto che io però sposto più lontano. – Okok, afferrato il concetto: quando sono con te quelle sono off-limits.- Gli faccio un sorriso. – Grazie!- Ci rimettiamo accoccolati l’una nelle braccia dell’altro e Simone mi da un bacio sulla testa. – Non ti abituare troppo bene, non te le darò tutte vinte.- Scoppio a ridere e mi stringo più a lui. – Vedremo!- Sento le sue labbra che si posano sulle miei e mi da quel bacio appassionato che stavo aspettando da tutta la sera. Mi sento vivere come non mi sentivo da tanto tempo.
Abbiamo passato il resto della serata sul divano a guardare un film e farci le coccole e poi siamo andati a dormire. – Posso chiederti una cosa?- Simone si gira a guardarmi e mi fa segno di sì con la testa. – Come mai un ventiduenne vive da solo?- Vedo il suo sguardo incupirsi e mi affretto subito a frenare la mia curiosità. – Scusa, se non ne vuoi parlare tranquillo.- Lui mi fa un sorriso e mi strige a se. Capisco che questo è un tasto delicato e che me ne parlerà lui quando vorrà. Pensare di dormire da sola con un ragazzo all’inizio mi spaventava un po’, ma dopo appena un secondo ho capito che non dovevo avere paura. Mi sto per addormentare quando lui comincia a parlare. – I mie sono divorziati e io non ho reagito molto bene alla loro separazione.- Capisco che sta rispondendo alla mia domanda di prima e gli faccio segno di continuare: non voglio interromperlo. – Mio padre ha tradito mia madre e io sono circa 5 anni che gli parlo a malapena. Mia madre ha un nuovo compagno ed è andata a stare da lui, così mi ha lasciato la casa.- Capisco che sta facendo uno sforzo per raccontarmi queste cose e lo apprezzo davvero tanto. - Mi dispiace.- Lo sento che fa un sospiro. Mi allungo per dargli un bacio e poi mi stringo a lui.
Simone ha continuato a coccolarmi fino a quando non mi sono addormentata fra le sue braccia. Credo che sia stata la buonanotte più dolce che potessi mai avere.
 
NOTE AUTORE:
Ciao ragazzi! Lo so che questo capitolo non fa andare molto avanti la storia, ma mi serviva farvi capire un po’ meglio la psicologia della nostra protagonista perché sarà molto importante nei prossimi capitoli. Spero vi piaccia e che continuiate a leggere la mia storia. Grazie mille per i commenti che mi state lasciando. Baci, Chia.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Mi sveglio sentendo un respiro contro il mio collo e un braccio che mi tiene la vita. Ci metto un secondo a realizzare dove sono ed un sorriso sbuca sulle mie labbra. Cerco di voltarmi senza svegliare Simone e quello che mi ritrovo davanti è la scena più bella del mondo. Lui sta dormendo teneramente di fianco a me, con i capelli scompigliati, il viso disteso e le labbra semiaperte. Avrei troppa voglia di stampargli un bacio, ma ho paura di svegliarlo, così mi trattengo. Decido di alzarmi, ma non faccio in tempo a mettere un piede giù dal letto che sento un braccio riacciuffarmi e stringermi più forte. – Dove pensi di andare?- Da quanto è sveglio? Spero solo non si sia accorto che lo stavo mezzo venerando mentre dormiva. Ha la voce ancora impastata dal sonno e questo lo rende ancora più sexy del solito. Mi rimetto di fianco a lui. Sento delle labbra sul mio collo dietro al mio orecchio e un brivido mi percorre la schiena. Inarco il collo all’indietro e sento che lui sta sorridendo sopra alla mia pelle. Simone mi fa girare e finalmente le nostre labbra si incontrano. E’ un bacio totalmente diverso da quelli che ci siamo dati ieri sera, questo è pura passione, puro desiderio. Non ci vuole molto prima che lui approfondisca il bacio, mentre le sue mani passano dai miei fianchi al mio fondoschiena, che la maglietta lascia scoperto. Mi scosta le gambe l’una dall’altra inserendo la sua in mezzo e non posso fare altro che trattenere un gemito. Non sono ancora pronta per questo. Devo fare qualcosa prima che la mi razionalità vada a farsi fottere. Cerco di tirarlo per i capelli, ma prende questo gesto come una richiesta a continuare. Senza non pochi sforzi riesco a staccarlo da me ed incrocio il mio sguardo con il suo. – Simo io…- Sono troppo imbarazzata e ho troppa paura di deluderlo. Per fortuna lui sembra capire e viene in mio aiuto. – Capito, con te bisogna andarci piano.- Si ristende di fianco a me e mi attira contro al suo petto. E’ chiaro che non è abituato a queste cose. – Scusa.- Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi: starà pensando che sono una bambina o roba del genere. - Ma di cosa?- Mi fa alzare lo sguardo e quello che trovo mi fa tranquillizzare subito: il più bel sorriso del mondo è lì ed è tutto mio. – Ora vieni qui e dammi un altro bacio.- E senza darmi il tempo di rispondere Simone mi bacia, questa volta con una totale dolcezza.
Dopo 20 minuti di coccole siamo in cucina a fare colazione. - Credi che possa ritornare a casa mia?- Simone alza lo sguardo perplesso e fa un sorrisetto malizioso. – Non stai bene qua con me?- Scoppio a ridere. – Sto benissimo, ma vorrei riappropriarmi della mia casa e soprattutto mettermi dei vestiti puliti.- Lo sento ridere. – Ok, ai vestiti non abbiamo pensato molto e da quello che ho capito sono una cosa essenziale.- Dice l’ultima parte scimmiottando e prendendomi in giro. – Se preferisci inizio ad andare fuori in intimo, sono sicura che molte persone apprezzeranno.- Dico questa frase con aria di sfida e lo guardo dritto negli occhi. Simo si alza dalla sedia su cui era seduto e mi raggiunge al bancone su cui sono appoggiata. – Non ci pensare neanche.- Lo sento sussurrare queste parole al mio orecchio e non riesco a non approfittarne per stuzzicarlo. – Geloso?- Lo sento stringere le sue mani sui miei fianchi e stringere la sua maglietta che ancor porto indosso. – Di ciò che è mio molto.- Detto questo non mi da il tempo di continuare a giocare, perché le sue labbra sono sulle mie. Mi stacco da lui. – Seriamente: posso andare a casa?- Lo sento sorridere divertito e forse un po’ rassegnato. – A una condizione: oggi pomeriggio sei mia.- Lo guardo negli occhi e mi metto sulle punte per dargli un bacio a fior di labbra.
Fortunatamente io e Simone arriviamo sotto casa mia e noto che la macchina di Luca non c’è: se ne è già andato. – Ci vediamo dopo.- e salutando il mio ragazzo scendo dalla macchina. Entro in casa e trovo Laila davanti alla tv. Ha un’aria sognante, o meglio innamorata. – Ti sembra questa l’ora di tornare?- Lali sta scherzando e così scoppio a ridere. Mi siedo sul divano di fianco a lei. – Dalla tua aria direi che ti è piaciuta la sorpresa.- La vedo girarsi verso di me e sfoderare un sorriso a trentadue denti. Luca è stato dolcissimo.- So che primo o poi dovrò sorbirmi un racconto dettagliato della sua serata con Luca, quindi tanto vale farlo subito. – Dai racconta: Simone non mi ha detto di che sorpresa si trattava.- E così lei comincia a raccontarmi tutto. Mentre racconta la sua serata vedo nei suoi occhi tutta l’emozione che è dentro di lei e quasi mi commuovo. Sono davvero contenta che la mia migliore amica abbiamo finalmente trovato un ragazzo che la faccia stare bene e riesca  darle tutto l’amore di cui ha bisogno. Negli occhi di Lali non vedo solo passione come con la maggior parte degli altri ragazzi, ma questa volta vendo soprattutto sentimento, un sentimento che so non aveva mai provato prima. Quando ha finito di raccontare ha ancora l’aria sognante di poco prima. – Vedo con piacere che qualcuno alla fine è riuscito a rubarti il cuore.- Lali si fa d’improvviso più seria e non riesco a capire cosa ho detto di sbagliato. La guarda con un punto interrogativo sulla faccia. - Per la prima volta mi sono sentita completa, come se tutto fosse andato al suo posto.- Dire che sono sorpresa è dire poco: Lali non ha mai espresso i suoi sentimenti con nessuno, anche con me ha sempre fatto molto fatica. La abbraccio forte e le asciuga la lacrima di gioia che le è uscita dagli occhi. – E la tua di serate come è andata?- Torna subito euforica: ora tocca a me raccontare. – Tutto a posto: con Simone sto davvero bene.- So perfettamente che Lali vorrebbe sapere altro, ma questa volta sono io che non voglio aprirmi del tutto. Non ho voglia di raccontarle cosa è successo stamattina. Mi sentirei ancora più sciocca di quello che sono. So perfettamente come la penserebbe Lali al riguardo: per lei dovrei buttarmi a capofitto in questa storia senza ragionarci neanche un minimo, ma proprio non ci riesco. So che questo potrebbe rovinare tutto, ma per ora ho bisogno solo di prendere le cose con calma e come vengono, senza avere pressioni. Sento lo sguardo di Lali addosso: mi ero talmente tanto immersa nei miei pensieri che mi ero quasi scordata che fosse ancora qui. Vedo dal suo sguardo che sa perfettamente che c’è dell’altro che non le sto dicendo, ma lei mi conosce e sa perfettamente che farmi domande non servirebbe a nulla. Sa che quando gliene vorrò parlare sarò io a farlo. Mi ha sempre capita e mi ha sempre lasciato i miei spazi, forse è proprio per questo che la nostra amicizia dura da tanto: ci siamo sempre rispettate, senza mai mettere l’una nelle condizioni di doversi sentire obbligata di qualcosa verso l’altra. La guardo sorridendo – Allora cosa prepariamo per pranzo?- Io e Laila decidiamo cosa mangiare e intanto ci dirigiamo verso la cucina. Mentre stiamo preparando tutto sento il mio cellulare vibrare. E’ un messaggio di Simone e non posso fare a meno di sorridere. A che ora posso vederti oggi? Mi manchi. Non sono abituata a certi messaggi e arrossisco abbassando lo sguardo. Lali deve accorgersene. – Chi è?- La guardo ridendo. – Secondo te chi può essere?- -Se riesce a farti sorridere ed arrossire con un messaggio vuol dire che sei proprio cotta.- Di istinto mi irrigidisco. – Lali non sono pronta a questi discorsi. Non so ancora come si evolverà questa storia.- Improvvisamente il suo sguardo si rattrista. – Scusa, credevo che fossi riuscita a chiarire questo punto.- Vado verso di lei. – So di provare qualcosa per quel ragazzo e che mi piace davvero tanto. Mi piace lui e mi piace il modo in cui mi fa sentire: ma non sono ancora pronta a fare i conti con i miei sentimenti. Non questa volta.- La mia migliore amica sembra essere leggermente sollevata. – Va bene, prendi le cose come vengo, ma ti prego non reprime i tuoi sentimenti quando riuscirai ai capirli.- So perfettamente che sta parlando per esperienza: qualche anno fa si è resa conto di amare un ragazza solo dopo avergli spezzato il cuore e averlo perso. Non vuole che io commetta il suo stesso errore e non lo voglio neanche io. – Allora che ti scrive?- Lali non ha intenzione di mollare tanto facilmente e così indaga. – Vuole che ci vediamo oggi pomeriggio, prima che torni Marco.- La vedo fare un sorriso sotto ai baffi: che starà complottando? – Perfetto, allora io ti lascio la casa libera e vado a fare un giro con Luca.- La guardo con uno sguardo storto. – Lali non ho alcuna intenzione di fare niente di quello che la tua mente perversa sta pensando.- Lali scoppia a ridere. – Solo perché devi chiarire i tuoi sentimenti, quello che provi e tutte quelle cazzate non significa che tu non possa comunque divertirti.- La guardo con gli occhi fuori dalle orbite: che fine ha fatto quella ragazza che un’ora fa mi stava parlando del grande amore. – Per me lui non è un gioco.- La vedo farsi seria. – Lo so, stavo solo scherzando.- La vedo che mi viene ad abbracciare. Non potrei mai giocare con qualcuno, si tratta solo di capire prima di fare cose di cui potrei pentirmi come l’ultima volta.
Simone arriva da me verso le 3 del pomeriggio e appena lo vado ad accogliere sulla porta mi stampa un bacio sulle labbra. – Aspettate almeno che io sia uscita prima di attaccarvi come due sanguisughe.- Lali con la sua solita dolcezza ci saluta prima di chiudersi la porta dietro. – Credo che la tua amica mi odi.- Lo guardo negli occhi. – Perché dici così? Stranamente le piaci.- Lui si mette a ridere e non capisco il perché. – Fidati se non le piacessi non perderebbe neanche tempo a scherzare con te, ma ti ignorerebbe e basta.- Siamo arrivati in salotto dove lo sento tirarmi per un braccio e farmi girare verso di lui. – Va bene ti credo, ma ora vorrei riprendere da dove ci ha interrotto.- Prima che lui possa darmi un bacio lo blocco. C’è una cosa di cui dobbiamo parlare e lui lo sa bene. L’abbiamo rimandata fino ad ora, ma ora non ce la faccio più. Lo sento deviare e darmi un bacio sulla fronte. Non so perché ma amo quando lo fa: mi fa sentire protetta. – Simone dobbiamo dirlo a Marco.- La mia frase non lo spiazza più di tanto. Credo che avesse già capito che questa cosa mi stava turbando. – Per te è una cosa così importante?- Lo guardo negli occhi. – Sì, è importante.- Per la prima volta vedo una profonda tristezza nei suoi occhi. – Cosa ti spaventa?- Lui abbassa lo sguardo. – Non voglio perderti Alex! Per me non sei un gioco e te l’ho anche ripetuto ieri, ma non posso ancora fare una cosa del genere.- Le sue parole mi risultano senza senso, come se non mi volesse dire di più, come se mi stesse ancora nascondendo qualcosa. Lo guardo senza rispondere, so che c’è dell’altro che deve dirmi e non ho alcuna intenzione di lasciare perdere. – Alex ti prego. Mi serve solo un po’ di tempo per capire bene cosa mi sta succedendo e cosa voglio.- No va beh, questo è il colmo. Non riesco a credere a quello che ho appena sentito. Il primo impulso che ho è quello di scoppiare a piangere, ma non voglio farlo davanti a lui, quindi mi trattengo. Vedo che cerca di farmi una carezza, ma io mi sposto. – Vattene.- E’ l’unica parola che riesco a fare uscire dalle miei labbra, se dicessi di più scoppierei a piangere. Simone sembra non capire e mi guarda con un punto interrogativo sulla faccia. Non posso credere davvero non si sia reso conto di quello che mi ha appena detto. Solo dopo lo sguardo che gli rivolgo sembra capire quello che ha appena detto. – Alex stai fraintendendo.- mi parla in modo dolce, quasi cullandomi e devo ammettere che un po’ della rabbia che ho mi passa. Capisce che mi sto rilassando e che può andare avanti. – E’ da tanto che non mi piace così una ragazza e ho bisogno un attimo di prenderci le misure.- Questa cosa dovrebbe farmi preoccupare lo so, ma stranamente mi rasserena. Ha solo paura come me di quello che potrebbe sentire. Sento il mio viso che istintivamente si addolcisce. Lo sento avvicinarsi e posarmi un bacio sulla fronte, come aveva fatto poco prima. Non posso dire di aver ottenuto il mio scopo, ma sento che pian piano si sta aprendo con me. Questa cosa mi fa sentire tremendamente in colpa. Lui è stato sincero con me ed io? Io non ho ancora il coraggio di dirgli nulla e questo mi fa davvero male. Mi sento ancora in dovere di chiudere il discorso. – Proverò a fare finta di nulla ancora per un po’, ma non ti posso garantire di resistere a lungo.- Alzo lo sguardo e sento immediatamente le sue labbra sulle mie. – Questo me lo dovevi da prima.- A questa sua affermazione mi spunta un sorriso dalle labbra e tutte le mie paranoie di poco prima sembrano svanite, o meglio, le ho rintanate in una parte nascosta della mia mente. In questo momento ci siamo solo io e lui.
Simone è andato via poco prima che mio fratello ed Erika tornassero. Con mio grande stupore Marco non indaga troppo su come abbiamo trascorso gli ultimi giorni e questo mi tranquillizza leggermente. Almeno non dovrò mentirgli spudoratamente. A cena sto ancora pensando a quello che ha detto Simone, quando Marco mi sventola una mano davanti. – Ehi sorellina sei trai noi?- Solo ora mi rendo conto che Erika stava dicendo qualcosa. – Si scusami, mi sono distratta.- Guardo la morosa di mio fratello con un grande sorriso. – Stavi dicendo?- Lali la precede senza troppi complimenti e risponde al posto suo. – Stavamo pensando di andare a ballare stasera: ti va?- Vedo tre paia di occhi puntarsi su di me quasi implorandomi di dire di sì. – Come faccio a dirvi di no?- Scoppiano tutti a ridere. In meno di 5 minuti avvisiamo gli altri e abbiamo l’ok da tutti. Quindi ci sarà anche Simone: perfetto, un’altra serata a torturarmi senza poter dire nulla a mio fratello. Neanche il tempo di pensarlo che mi arriva un messaggio proprio da lui. Stasera cerchiamo di essere il più normali possibili. Marco inizia a capire qualcosa. L’idea che mio fratello possa capire tutto da solo mi fa sorridere: semplificherebbe molto le cose. Non faccio in tempo a rispondere al suo messaggio che me ne arriva subito un altro. Comunque mi manchi. Sorrido istintivamente allo schermo del cellulare.
Una volta rientrata in stanza vedo Lali che mi segue: probabilmente ha qualcosa da chiedermi. Le mie intuizioni non sono sbagliate, perché non facci in tempo a chiudere la porta dietro alle sue spalle che inizia a tempestarmi di domande. – Allora? Con Marco cosa avete deciso? Glielo dite stasera o…- Non la faccio finire perché la interrompo. – Non vuole ancora dirglielo, sembra che la cosa lo spaventi davvero tanto.- Lali mi guarda con uno sguardo perplesso. – Forse non lo spaventa tanto il dirlo a tuo fratello, quanto le conseguenze che potrebbe avere la cosa.- Questa volta sono io a guardarla con un’aria di confusione sulla faccia. – Che conseguenze potrebbe mai avere? Lali lo sai meglio di me: Marco sarà anche protettivo nei miei confronti, ma vuole molto bene sia a me che a Simone, quindi la cosa non lo preoccuperebbe più di tanto.- Lali capisce che sono confusa. – E a te? Cosa preoccupa?- - Non lo so: quel ragazzo mi manda in confusione. L’attimo prima mi dice che con me è una cosa seria, ma poi si comporta come se fossi un giocattolo da nascondere.- – Parlane con Simone, se gli fai capire quello che provi vedrai che non potrà fare a meno di farti contenta e dirlo a Marco.- La mia migliore amica si mette a rovistare nell’armadio e poi riprende a parlare. – Ora passiamo alle cose importanti: cosa metti?- Scoppio a ridere: possibile che riesca sempre a tirarmi su il morale.
Alla fine ho optato per una mini e una maglietta larga che ho infilato dentro: non mi va di scervellarmi troppo su cosa mettere. Ovviamente non posso non mettere i miei adorati tacchi. Vado nella camera di Lali e la trovo ancora in reggiseno e mutande indecisa su cosa mettere. – Lali tra dieci minuti dobbiamo andare.- Prendo uno dei mille vestiti che ha messo sul letto e glielo passo. – Metti questo e muoviti.- E’ un vestito corto azzurro, che sta benissimo con il suo incarnato. – Va bene va bene, cerco di darmi una mossa.-
Nonostante la mia amica per le 11 siamo tutte e due pronte. Saliamo in macchia e raggiungiamo gli altri al solito locale. All’entrata troviamo già tutti che ci aspettano. – Scusate, abbiamo avuto un’emergenza.- Guardo Lali sconvolta: come può definire un’emergenza il suo vestito. Vedo subito Luca stringersi alla sua ragazza. – Tutto risolto ora?- Lali fa un sorriso a Luca ed annuisce. In questo momento non posso fare altro che invidiargli un pochino. Posso tranquillamente far vedere al mondo che stanno insieme, cosa che io non posso fare. Istintivamente il mio sguardo si sposta su quello di Simone e noto che anche i suoi occhi verdi sono posati su di me. – Allora entriamo?- La voce di Marco di risveglia dai miei pensieri e tolgo i miei occhi da quelli di Simone sperando che lui non si sia accorto di niente: meglio non rovinare la serata a nessuno. Entriamo nel locale e ci mettiamo ad un tavolino vuoto. Subito arriva una cameriera a chiederci cosa vogliamo e noto con mio grande disappunto che non toglie gli occhi da Simone. Lali che è di fianco a me mi stringe una mano – Stai tranquilla.- Il suo sussurro ha l’effetto contrario su di me. Per fortuna la ragazza si allontana e posso finalmente tirare un sospiro di sollievo. Purtroppo le battutine di quel deficiente di mio fratello cominciano subito. – Qualcuno ha fatto colpo. Vuoi vedere che Simone stasera si diverte?- Il mio sguardo da leggermente infastidito passa ad essere completamente incazzato. Così quando la poveretta torna per portarci le nostre ordinazioni si cattura un’occhiataccia da me. Se uno sguardo potesse incenerire quella sarebbe già morta. Sento il mio cellulare vibrare: Simone mi ha scritto un messaggio. Gelosa? Inutile dire che istintivamente spalanco gli occhi e lo guardo malissimo. Sulle sue labbra spunta un sorrisetto divertito. Prendo il cellulare e senza pensarci troppo gli rispondo. Perché dovrei? Stasera non stiamo insieme. Una volta inviato il messaggio mi alzo. – Qualcun viene a ballare?- Lali mi guarda confusa, ma si alza subito e mi accompagna in pista. Appena cominciamo a ballare sento Lali che mi urla in un orecchio. – Che cazzo sta succedendo?- Le spiego del messaggio. – Non ho alcuna intenzione di stare qui a guardare mentre fa il galletto con altre. Devo fare come se non stessimo insieme? Perfetto, ma a modo mio.- La mia amica mi guarda negli occhi. – Sei proprio incazzata.- Scoppio a ridere e poi continuiamo a ballare. Dopo una mezzoretta torniamo al tavolo, ma l’unico rimasto è Simone, che sta chiacchierando beatamente con quell’oca della ragazza di prima. Resto in piedi a guardarli con le braccia incrociate. Simone mi vede e mi fa un sorriso cosa che fa voltare istintivamente anche la ragazza. – Tranquilli, prendo solo la borsa e vado a casa.- Improvvisamente sento la mia voce triste e mi rendo conto che quella che sto provando non è rabbia, ma solo delusione. Lali che era rimasta di fianco a me mi segue verso l’uscita. - Vuoi che ti accompagni?- - Nono, tranquilla.- Arrivata all’uscita le do un bacio ed esco. Finalmente un po’ di aria fresca.
Mi dirigo verso la macchina, ma non faccio in tempo ad arrivare a metà parcheggio che sento qualcuno che mi afferra per un braccio e mi costringe a fermarmi. – Alex fermati!- Mi volto e vedo Simone che mi guarda con lo stesso sguardo che aveva oggi: paura. Tolgo il mio braccio dalla sua stretta ed esplodo. - Non mi va di restare. Ho provato a comportarmi come te, a fare il tuo gioco, ma non ci riesco e non mi va di restare qui a vedere mentre fai il cascamorto con le altre ragazze. Quindi se vuoi scusarmi vado a casa.- Così dicendo mi volto e riprendo il mio percorso, ma lo sento rifermarmi e mi fa rivoltare. – Alex è possibili e che tu non lo capisca. E’ per questo che non volevo dirlo a tuo fratello. Io agli occhi di tutti sono quello che si porta una ragazza diversa ogni sera. Non volevo che il mio passato potesse influenzare quello che pensi di me. Credevo che Marco ti avrebbe detto il tipo di ragazzo che sono e tu saresti scappata.- Le sue parole mi rattristano ancora di più: possibile che pensi questo di me? – L’unica cosa che mi sta facendo scappare sono i tuoi comportamenti. Non me ne frega un cazzo di quello che gli altri possono dire, ma di quello che fai si.- Mi guarda negli occhi. - Ti prego resta.- – Dammi solo un cazzo di motivo per il quale devo restare.- Lui senza rispondermi mi prende per un braccio e si dirige verso il locale, dove entra. Nonostante le mie (lievi) proteste non mi lascia andare e lo vedo dirigersi verso il tavolo dove sono seduti gli altri. Si ferma a qualche metro di distanza e quello che fa mi stupisce. Si gira verso di me e in meno di un secondo cattura le mie labbra con le sue. Non posso credere a quello che sta facendo, ma in meno di un secondo rispondo al suo bacio. Ci stacciamo e noto che mio Marco mi sta guardando sconvolto, mentre Lali se la ride beatamente. Mi volto verso Simone – Non ho voglia di parlargli adesso.- Lui annuisce e mi riporta fuori. - Se non mi ha tirato un pugno immediatamente direi che sono salvo.- Scoppio a ridere, ma poi torno seria subito. – Scusa, non volevo costringerti a farlo, ma grazie.- Simone comincia a camminare verso la sua macchina, senza però lasciare la mia mano. - Scusami tu, mi sono comportato da idiota.- Lo attiro a me e lo bacio. – Mi porti a casa?- Lo vedo sorridere e come ogni volta non posso fare a meno di pensare che sia il sorriso più bello del mondo.
Siamo seduti sul divano di casa mia ed è un’ora che aspettiamo il rientro di Marco. Forse non gli abbiamo dato la notizia nel migliore dei modi, ma spero non se la prenda troppo. Io e Simone abbiamo passato quest’ultima ora a pensare a come potrebbero essere le varie reazioni di mio fratello e a cosa dovremmo dirgli in ogni caso. Ad un certo punto sento della auto parcheggiare ed il cuore mi va in gola. Simone mi stringe la mano, quasi a volermi rassicurare e appena sentiamo la porta aprirsi ci alziamo in piedi. A varcare la porta non è solo Marco, ma anche Lali, Luca ed Erika. Lascio la mano a Simone – Ciao ragazzi.- La mia voce è più falsa di quello che non vorrei, ma almeno provo a rendere la situazione meno pesante. . Il mio tentativo di deviare il discorso fallisce, perché mio fratello va subito al punto. - Perché non me lo avete detto?- Ok, sembra meno incazzata di quello che pensavo. – Avevamo paura della tua reazione.- Dicendo questo guardo in basso. Marco fa un sospiro e sembra tranquillizzarsi. – Guardate che sono contento per voi, solo sono dispiaciuto che me lo abbiate dovuto tenere nascosto. Ora però capisco molti degli atteggiamenti dell’ultimo periodo.- Scoppiamo a ridere ripensando a quanto siamo stati strani negli ultimi giorni. I ragazzi resta un po’ a chiacchierare, finché non siamo tutti stanchi morti. Non siamo più tornati sull’argomento per tutto il tempo e sembra quasi che la cosa sia normale per tutti.
Sono contenta di come è andata questa giornata: finalmente non ho più dubbi su quello che effettivamente Simone prova per me.

NOTE AUTORE:
Ecco anche il decimo capitolo. Lo so che gli ultimi capitoli sono stati abbastanza “ noiosetti ”, nel senso che non sta accadendo molto, ma mi servono per poter far continuare la storia. Prometto che i prossimi saranno migliori e spero che la storia vi piaccia comunque. Se volete aspetto sempre recensioni con commenti e consigli per poter migliorare. Baci, Chia.

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