I colori che ho dentro

di Beni morena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Il primo incontro ***


-Nicholas (parte 1)
"Maledizione Nicholas! non ho ancora finito di parlarti!" urlò il signor Benson mentre il suo interlocutore sbatteva la porta di casa.
"Non urlare cosí... Non capisci che lo fai chiudere di più ?" chiese la moglie
"Non é più un bambino Theresa... Io alla sua eta...". Nick sposto l'orecchio dalla porta. non voleva riascoltare ancora una volta le storie ripetitive di suo padre sul 'duro lavoro'. Scese le scale in tutta fretta, si tolse la giacca e allentò la cravatta : odiava quela stupida uniforme!
"HEI non pensi di dimenticarti qualcosa?" urlò suo padre dal balcone
Il ragazzo si controllò le tasche "Eh si, ho dimenticato le sigarette" disse a bassa voce
"Come vai a scuola senza zaino? " continuò la voce dall'alto
Neanche il tempo di rispondere che si ritrovò lo zaino scaraventato ai suoi piedi.
"Vedi d'andarci a scuola! Sai quanto costa mandarti ad una privata? Io mi spacco la schiena tutti i giorni .."
ancora una volta il signor Benson finì per parlare da solo.
''Nessuno capisce.. Nessuno vuole capire.. A nessuno interessa cosa voglio o cosa penso. Vogliono solo impormi le loro stupide idee!" pensò nicholas avviandosi verso una strada sconosciuta.
prese le cuffie e fecce partire i PANIC AT THE DISCO per zittire i suoi demoni.
si accese una sigaretta trovata nello zaino mentre pensava a cosa fare invece che andare a scuola. Ormai erano passati due mesi dall'inizio dell'anno scolastico e lui aveva più assenze che presenze.
Immerso nei suoi pensieri non si rese conto di percorrere la strada verso il college e neanche che una ragazza gli stesse arrivando adosso .
L'impatto fu doloroso ma sopportabile, cerco di rialzarsi in cerca della sigarette perduta dimenticandosi della ragazza che in tanto era in lacrime.
"Ehi stai bene?" chiese il ragazzo avvicinando il suo viso a quello della sconosciuta dagli occhi umidi.
Cassie alzò la testa, erano uno davanti all'altro e nella sua mente risuanava una parola sola "Azzurro".
(Parte 2)
Il giardino era pieno di bambini sorridenti e mamme apprensive che seguivano accuratamente ogni movimento dei figli. Il ragazzo tornò con una bottiglietta d'acqua ed una lattina di birra.
"Stai meglio adesso?" chiese alla ragazza con gli occhi più tristi che avesse mai visto porgendogli la bottiglia.
Cassie non riusciva a parlare, era sempre stata una ragazza timida ed impacciata.
Era il tipo di persona che si teneva tutto dentro ed odiava piangere davanti agli altri. Si era creata un mondo suo, dove poter essere se stessa .
"Ti dispiace se fumo?" chiese Nick con la sigaretta già accesa.
La ragazza non rispose , era troppo presa dai suoi pensieri.
"Ma sei sempre così silenziosa? O e solo con me? Mi dovrei sentire offeso." scherzò.
"No, sono solo sovrappensiero"
"Allora parli!" urlò, alzando le braccia al cielo.
Cassie sorrise nel vederlo così euforico, ma la tristezza dei suoi pensieri era più forte.
"Comunque sei sicura che stai bene?" la situazione si fece seria di colpo.
"No, non sto bene" penso Cassie
" la mia vita fa schifo, odio mio padre, la scuola , tutto!" fecce tacere il suo cervello e respirò.
"Oggi sono 4 anni che mia madre è morta" riuscì a dire.
"E.. Mio padre non solo se l'è dimenticato, ma si sta pure per risposare"
Nick sentí qualcosa che non provava da tanto tempo un misto tra paura e tristezza. l'abbracció e lei si sentì a casa.. quel posto di pace che cercava da sedici anni l'aveva finalmente trovato fra le braccia dell moro con gli occhi azzurro cielo.
Lasciò cadere le lacrime, finalmente aveva tirato fuori il suo dolore.
"Ma quindi vai a quella scuola di ricchi pure tu?" chiese Nicholas cercando di cambiare argomento.
"Si.." sussurrò la ragazza pulendosi il viso e notando per la prima volta l'uniforme del ragazzo
"ma non ti ho mai visto"
" si perchè vado solo quando é periodo d'esami" si giustificò
"Perché non frequenti le lezioni?" chiese lei perplessa.
"Non è il mio ambiente...sono tutti pazzi... Pensa che il primo giorno che sono stato lì eleggevano il presidente scolastico, e c'era una tipa che chiedeva ai professori di dare più compiti a casa."
Cassie non sapeva cosa fare: amettere di essere la "tipa" presa in questione e dirgliene quattro oppure far finta di niente.
Si decise! non poteva passare tutta la sua vita a censurarsi per paura di ferire gli altri, mentre tutto il mondo non si faceva scrupoli a farle del male.
"Guarda che era un ottima idea, per chi durante il giorno ha troppi corsi... Ma tu non lo sai perché a scuola non ci vai mai!" le guance le erano diventate rosse dall' imbarazzo; si pentì subito di ciò che aveva fatto, non era abituata a dire ciò che pensava.
Il ragazzo si alzo, guardando jenni dritto negli occhi e inaspettatamente sorrise

"Sapevo che eri tu! La tua faccia mi sembrava conosciuta. Volevo solo capire se eri pronta"
"Per cosa?"
Nick prese la sua roba e si incamminò verso il marciapiede.
Jenni lo guardava andare, seduta e scombussolata accennò un timido sorriso.
"Vieni o no?"
"Dove?" chiese Cassandra
"A vivere la giornata più pazza della tua vita".

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



La stazione ferroviaria era più affollata del solito, il lunedì era caotico e bizzarro proprio come le idee di Nick. I due ragazzi si guardarono intorno : facce grigie camminavano come zombie verso il treno in corsa.
"Non ti é mai capitato di voler vivere la vita di qualcun'altro?" gli chiese
"tutti i giorno!" rispose Cassie
"Questo é quello che faremo oggi.. Prenderemo uno sconosciuto e lo seguiemo senza che se ne accorga...Vivremo la sua vita per un giorno. "
"Ma scherzi?? Eh se ci vede ?"
" Scappiamo!"
Cassandra era colpita dalla semplicità con la quale Nick affrontasse i problemi.. Mentre lei con il suo carattere complicato rimuginava sul da farsi per mesi.
"Visto che sono buono, ti lascio scegliere chi stalkeriamo oggi "
La ragazza si guardò intorno , troppe persone,troppe faccie, non sapeva chi scegliere.
doveva essere qualcuno che le desse sicurezza.
Chi trasmette felicità piú di una allegra famiglia che sembra uscita da una pubblicità americana degli anni '50 ?
"Ho deciso" urlò
"seguiamo loro" disse indicando una coppia di sposi sorridenti con due figli.
"Allora muoviamoci che se ne stanno andando !" disse Nicholas.
Si fecero strada fra le gente in cerca della famiglia nella quale entrambi avevano sempre voluto far parte.
Gli sposini correvano con le valigie da una parte e i figli dall'altra sempre sorridendo, fino ad arrivare davanti al vagone di un treno.
"Che facciamo... Saliamo?" chiese la ragazza riprendendo fiato.
"Hai paura?" chiese nicholas, serio per la prima volta.
"Si.." rispose la bimba spaventata che abitava il corpo di Cassandra.
"Allora fallo! Combatti la tua paura!"
Nick scomparve all'interno del treno. Lasciando la bimba in preda ai suoi pensieri.
"Cosa faccio? Vado o non vado?" pensò.
La ragazza si fece coraggio ed entrò nel vagone, ma si rese presto conto di aver perso il suo amico di cui non conosceva il nome.
Si sentì invadere dallo sconforto: cosa stava facendo? Erano le 11 e lei invece di essere a scuola a fare il discorso pre-sessioni d'esami era dentro a un treno in cerca di un ragazzo senza nome.
Volle scendere ma ormai il treno era in moto verso una destinazione sconosciuta.
"Vieni con me" si sentí dire prima che un ombra le prendesse la mano conducendela in una stanza buia e piccola.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato.
"Che ci facciamo quí?" chiese cassie immaginandosi il peggio
"Non l'hai mai fatto?" rise Nick
La ragazza fecce segno di no con la testa, non sapendo a cosa Nick si riferisse.
"Davvero non sai perché siamo chiusi nel bagno di un treno?"
Cassie si ricordò di tutti i film che aveva visto sulla televisione, rabbrividi.
"Hai mai sentito parlare dei contollori? Non dirmi che ti compri sempre il biglietto!"
La ragazza sospirò, la sua immaginazione le giocava brutti scherzi.
"Ma come ti chiami?" chiese bruscamente.
"Nicholas, per gli amici Nick! Tu?.. Fammi indovinare ...hai la faccia da Teresa!"
"In verità mi chiamo Cassandra."
"E per gli amici?"
"Non ho amici" ammise timidamente
"Cassandra é troppo lungo! Ti chiamerò ...Cass"
Sorrisero entrambi.
passarono quarante minuti seduti uno sul lavandino e l'altra nell gabinetto a parlare della scuola, dei genitori e della vita in generale.
"Secondo me.." spiegò Nick
"lasci troppo che gli altri controllino la tua vita.. Per esempio se non vuoi fare una cosa non farla!"
" Non è cosi facile..."
"Si, invece tutti siamo in grado di decidere sulla nostra vita,dobbiamo solo essere coraggiosi e subirne le conseguenze...cazzo hai sedici anni vivitela"
Nick era euforico e gesticolava con tutta la forza possibile mentre la ragazza non poteva che sorridere.
Il treno si fermo e i due ragazzi furono sbalorditi dal panorama con cui si imbatterono.
Una vasta valle di colline, tappezzata da fiori di diverso tipo, un lago che dava verso il sole e delle casine di campagna.
"Benvenuti a Tronto verde" diceva l'insegna davanti alla stazione.
"Guarda! Ecco la famiglia del mulino bianco" urlò Nick
"Ma non dovevamo seguirli?" chiese la ragazza.
"Si, ma adesso voglio sdraiarmi e prendere il sole, Fanculo alla famiglia del mulino bianco!" sottolineò l'ultima frase con un dito medio che non voleva dire niente e voleva dire tutto. Si sdraiarono sul prato che luccicava riflettendo ogni raggio di sole.
Si distesero in quella terra inesplorata in attesa della sognata serenità di cui avevano tanto bisogno.
fino ad addormentarsi. Uno accanto all'altra.
Furono svegliati dai suoni dell'ultimo treno in partenza per la città.
"Cos'è questo rumore" chiese Cassie sbadigliando.
"Non lo so.. Lasciami dormire" rispose l'altro.
La ragazza si guardò intorno, il sole stava per tramontare e l'aria stava diventando sempre più fredda.
"Nicholas sta partendo l'ultimo treno!" urlò, scuotendo il corpo incovalescente dell'amico.
"Ancora cinque minuti mamma"
Cassie decise di prendere la situazione in mano, si avvicinò al laghetto e prese un pò d'acqua ormai gelida per poi buttargliela addosso.
"Ma che fai?" urlò Nick cercando di riscaldarsi.
"Sta partendo il treno, cretino!" urlò lei ancora più forte.
Nick si alzo di fretta, trainato da cassie che lo incitava a correre più forte.
"Ce l'abbiamo fatta" urlò Cassandra riprendendo fiato .
"Si ma potevi svegliarti prima" si lamentò.
"Quando dormo non capisco più niente"
"L'ho notato!" scherzo lei.
Erano anni che non si divertiva così. Era una sensazione piacevole che le percorreva il corpo, ma presto l'incantesimo si ruppe.
"Prossima fermata Brighton" echeggiava nell'aria.
Erano tornati a casa, quel posto che non gli apparteneva, dove entrambi erano estranei.
Ancora una volta fu presa dalla paura, non voleva che il moro con gli occhi azzuri sparisse dalla sua vita. era l'unica nota di colore nel suo mondo grigio.
Nick sembrò captare la negativita di Cass e come se nulla fosse la porto con forza verso il suo torace. La ragazza si lascio Trasportare dalle sue emozioni fino a piangere , lui la capiva senza bisogno di parlare.
"Hei non é mica un addio.. É una promessa! non ti liberi così facilmente di me Cass."





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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***



La stazione ferroviaria era più affollata del solito, il lunedì era caotico e bizzarro proprio come le idee di Nick. I due ragazzi si guardarono intorno : facce grigie camminavano come zombie verso il treno in corsa.
"Non ti é mai capitato di voler vivere la vita di qualcun'altro?" gli chiese
"tutti i giorno!" rispose Cassie
"Questo é quello che faremo oggi.. Prenderemo uno sconosciuto e lo seguiemo senza che se ne accorga...Vivremo la sua vita per un giorno. "
"Ma scherzi?? Eh se ci vede ?"
" Scappiamo!"
Cassandra era colpita dalla semplicità con la quale Nick affrontasse i problemi.. Mentre lei con il suo carattere complicato rimuginava sul da farsi per mesi.
"Visto che sono buono, ti lascio scegliere chi stalkeriamo oggi "
La ragazza si guardò intorno , troppe persone,troppe faccie, non sapeva chi scegliere.
doveva essere qualcuno che le desse sicurezza.
Chi trasmette felicità piú di una allegra famiglia che sembra uscita da una pubblicità americana degli anni '50 ?
"Ho deciso" urlò
"seguiamo loro" disse indicando una coppia di sposi sorridenti con due figli.
"Allora muoviamoci che se ne stanno andando !" disse Nicholas.
Si fecero strada fra le gente in cerca della famiglia nella quale entrambi avevano sempre voluto far parte.
Gli sposini correvano con le valigie da una parte e i figli dall'altra sempre sorridendo, fino ad arrivare davanti al vagone di un treno.
"Che facciamo... Saliamo?" chiese la ragazza riprendendo fiato.
"Hai paura?" chiese nicholas, serio per la prima volta.
"Si.." rispose la bimba spaventata che abitava il corpo di Cassandra.
"Allora fallo! Combatti la tua paura!"
Nick scomparve all'interno del treno. Lasciando la bimba in preda ai suoi pensieri.
"Cosa faccio? Vado o non vado?" pensò.
La ragazza si fece coraggio ed entrò nel vagone, ma si rese presto conto di aver perso il suo amico di cui non conosceva il nome.
Si sentì invadere dallo sconforto: cosa stava facendo? Erano le 11 e lei invece di essere a scuola a fare il discorso pre-sessioni d'esami era dentro a un treno in cerca di un ragazzo senza nome.
Volle scendere ma ormai il treno era in moto verso una destinazione sconosciuta.
"Vieni con me" si sentí dire prima che un ombra le prendesse la mano conducendela in una stanza buia e piccola.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato.
"Che ci facciamo quí?" chiese cassie immaginandosi il peggio
"Non l'hai mai fatto?" rise Nick
La ragazza fecce segno di no con la testa, non sapendo a cosa Nick si riferisse.
"Davvero non sai perché siamo chiusi nel bagno di un treno?"
Cassie si ricordò di tutti i film che aveva visto sulla televisione, rabbrividi.
"Hai mai sentito parlare dei contollori? Non dirmi che ti compri sempre il biglietto!"
La ragazza sospirò, la sua immaginazione le giocava brutti scherzi.
"Ma come ti chiami?" chiese bruscamente.
"Nicholas, per gli amici Nick! Tu?.. Fammi indovinare ...hai la faccia da Teresa!"
"In verità mi chiamo Cassandra."
"E per gli amici?"
"Non ho amici" ammise timidamente
"Cassandra é troppo lungo! Ti chiamerò ...Cass"
Sorrisero entrambi.
passarono quarante minuti seduti uno sul lavandino e l'altra nell gabinetto a parlare della scuola, dei genitori e della vita in generale.
"Secondo me.." spiegò Nick
"lasci troppo che gli altri controllino la tua vita.. Per esempio se non vuoi fare una cosa non farla!"
" Non è cosi facile..."
"Si, invece tutti siamo in grado di decidere sulla nostra vita,dobbiamo solo essere coraggiosi e subirne le conseguenze...cazzo hai sedici anni vivitela"
Nick era euforico e gesticolava con tutta la forza possibile mentre la ragazza non poteva che sorridere.
Il treno si fermo e i due ragazzi furono sbalorditi dal panorama con cui si imbatterono.
Una vasta valle di colline, tappezzata da fiori di diverso tipo, un lago che dava verso il sole e delle casine di campagna.
"Benvenuti a Tronto verde" diceva l'insegna davanti alla stazione.
"Guarda! Ecco la famiglia del mulino bianco" urlò Nick
"Ma non dovevamo seguirli?" chiese la ragazza.
"Si, ma adesso voglio sdraiarmi e prendere il sole, Fanculo alla famiglia del mulino bianco!" sottolineò l'ultima frase con un dito medio che non voleva dire niente e voleva dire tutto. Si sdraiarono sul prato che luccicava riflettendo ogni raggio di sole.
Si distesero in quella terra inesplorata in attesa della sognata serenità di cui avevano tanto bisogno.
fino ad addormentarsi. Uno accanto all'altra.
Furono svegliati dai suoni dell'ultimo treno in partenza per la città.
"Cos'è questo rumore" chiese Cassie sbadigliando.
"Non lo so.. Lasciami dormire" rispose l'altro.
La ragazza si guardò intorno, il sole stava per tramontare e l'aria stava diventando sempre più fredda.
"Nicholas sta partendo l'ultimo treno!" urlò, scuotendo il corpo incovalescente dell'amico.
"Ancora cinque minuti mamma"
Cassie decise di prendere la situazione in mano, si avvicinò al laghetto e prese un pò d'acqua ormai gelida per poi buttargliela addosso.
"Ma che fai?" urlò Nick cercando di riscaldarsi.
"Sta partendo il treno, cretino!" urlò lei ancora più forte.
Nick si alzo di fretta, trainato da cassie che lo incitava a correre più forte.
"Ce l'abbiamo fatta" urlò Cassandra riprendendo fiato .
"Si ma potevi svegliarti prima" si lamentò.
"Quando dormo non capisco più niente"
"L'ho notato!" scherzo lei.
Erano anni che non si divertiva così. Era una sensazione piacevole che le percorreva il corpo, ma presto l'incantesimo si ruppe.
"Prossima fermata Brighton" echeggiava nell'aria.
Erano tornati a casa, quel posto che non gli apparteneva, dove entrambi erano estranei.
Ancora una volta fu presa dalla paura, non voleva che il moro con gli occhi azzuri sparisse dalla sua vita. era l'unica nota di colore nel suo mondo grigio.
Nick sembrò captare la negativita di Cass e come se nulla fosse la porto con forza verso il suo torace. La ragazza si lascio Trasportare dalle sue emozioni fino a piangere , lui la capiva senza bisogno di parlare.
"Hei non é mica un addio.. É una promessa! non ti liberi così facilmente di me Cass."





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