Qualsiasi cosa...tutto

di ForeverDream2015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 2-Novembre ***
Capitolo 3: *** Il ritorno a scuola ***
Capitolo 4: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 5: *** 5-Rassegnazione ***
Capitolo 6: *** 6- La trasformazione ***
Capitolo 7: *** Un pezzo della mia eternità ***
Capitolo 8: *** Natale... ***
Capitolo 9: *** La fine di un anno, l'inizio di un altro ***
Capitolo 10: *** Decisi ad essere ***
Capitolo 11: *** 25 gennaio ***
Capitolo 12: *** La prima battaglia ***
Capitolo 13: *** L'incontro ***
Capitolo 14: *** Un mese ***
Capitolo 15: *** La rivelazione: 12 giorni ***
Capitolo 16: *** The day before ***
Capitolo 17: *** La promessa ***
Capitolo 18: *** Viva ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO
 
“Seiya che diavolo stai dicendo!”
“Hai capito benissimo Yaten!”
Yaten, con le lacrime agli occhi si volta verso Taiki che scuote la testa, rassegnato.
“Taiki no!”
“Yaten.. non possiamo obbligarlo. Credo che se la stessa cosa fosse capitato a Minako, resteresti.”
“Il nostro pianeta…”
“Lo ricostruiremo insieme a tutti quelli che sono tornati.”
Yaten si volta ancora verso Seiya.
“Ti prego…”
“No Yaten. Io resto qui. Non posso abbandonare Usagi”
Yaten, pieno di rabbia, si scaglia contro Seiya a pugni chiusi. Lui, senza opporre resistenza, si lascia colpire.
“Prima ti illude, poi ti fa quasi uccidere, e ora ti costringe a starle accanto solo perché è rimasta sola!”
“Non mi ha illuso! Mi sono illuso io! Non mi ha quasi fatto uccidere, mi sono quasi fatto uccidere! E non mi sta costringendo a starmi accanto. Sono io che voglio starle accanto! E non è sola. Ha ancora le ragazze!”
“E che ci pensino loro a lei!”
Seiya scuote la testa.
“Io resto sul pianeta Terra”
Yaten vede lo sguardo determinato di Seiya. Non riuscirà mai a fargli cambiare idea. “Anche se l’aiuterai il suo cuore non sarà mai per te”
Seiya sorride, amaramente.
“Lo so. Ma il minimo che posso fare ora, dopo quello che ha fatto per noi, è starle vicino”
Yaten sospira, rassegnato.
“Non riuscirò mai a convincerti a tornare con noi vero?”
“No”
“Ti chiedo solo una cosa. Fai attenzione”
Seiya sorride divertito.
“Sono una guerriera Sailor io”
“Lo so. Ma non ti chiedo di fare attenzione ai nemici. Ma ti chiedo di fare attenzione ai sogni”
Seiya capisce subito a chi si riferisce. Si riferisce ad una principessa. Ad una principessa che non fa parte del suo mondo. Ad una principessa il cui cuore è legato ad un altro uomo da centinaia di anni.
Ad una principessa che è capace di fargli battere il cuore come nessun’altra: Usagi.
Sul tetto di quella scuola due stelle e una principessa rientrano a casa.
Sul tetto di quella scuola una stella decide di restare.
 
“Noi torniamo a New York”
Rei annuisce debolmente a Michiru, ancora devastata da ciò che è successo.
“Se avete bisogno di noi chiamateci senza indugi”
Ami cerca di sorridere ad Haruka.
“Ragazze, davvero, possiamo restare!”
Minako scuote la testa verso Hotaru.
“Ce la caveremo. Davvero.”
“Ora rientrerò nel trentesimo secolo. Appena ho novità ragazze, ve le comunico”
Makoto abbraccia tristemente a Setsuna.
Ognuno prende la sua strada.
 
“L’unica cosa che possiamo fare ora è starle accanto il più possibile.”
“Sì Rei, ma…”
“Niente ma Minako. A costo di fare i turni di notte”
“Dobbiamo farla reagire”
“Giusto Makoto”
“E non dobbiamo mai farla sentire sola”
“Esatto Ami”
Ami, Rei, Makoto e Minako sono pronte per affrontare la loro prova più difficile.
Cercare di non far morire Usagi.
Cercare di farla sopravvivere senza farla stare troppo male.

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Capitolo 2
*** 2-Novembre ***


TRE MESI DOPO – Novembre –
 
Ikuko apre la porta d’ingresso. Sorride dolcemente a Seiya.
“Buongiorno signora”
“Buongiorno caro”
“Come sta?”
Ikuko abbassa lo sguardo e scuote la testa. Sono passati tre mesi dalla fine della battaglia contro Galaxia. Quel nemico era stato sconfitto, la pace era tornata nell’intero universo. Per tutti. Tranne che per Usagi. Seiya ritorna con la mente per instante al momento in cui ha visto Usagi “morire”
“Quello…quello è…allora significa che il mio dolce Mamoru…il mio amato Mamoru è…”
“Sì Sailor Moon! E ora annienterò il suo Seme di Stella per sempre, così che non possa tornare mai più!”

Seiya torna alla realtà.
“Posso salire da lei?”
“Certo. C’è anche Rei”
“Grazie. A dopo”
Seiya sale lentamente le scale che lo separano dalla porta della camera di Usagi.Bussa e senza aspettare risposta entra. La scena è la stessa da tre mesi. Lei seduta sul letto che guarda fuori dalla finestra. Sempre più magra. Lei volta appena la testa verso di lui. Quegl’occhi una volta solari e allegri, oggi sono spenti e senza vita.
“Ciao Usagi!”
Lui non più chiamarla Testolina Buffa. Quel nomignolo, così divertente era diventato motivo di dolore per lei.
“Hai visto chi c’è?”
Usagi si volta verso Seiya, annuisce. E si volta nuovamente verso  la finestra.
“Seiya se non ti dispiace io torno al tempio. Sono un po’ indietro con alcuni lavori”
“Tranquilla Rei. Ci vediamo stasera ok?”
Lei annuisce. Si avvicina ad Usagi lasciandole un bacio sulla guancia.
“Ci vediamo dopo piccola”
Seiya ed Usagi restano soli. Lei continua a non muoversi dalla sua posizione. Lui si avvicina all’armadio di lei, tirando fuori un vestito di jeans con dei bottoni. Glielo lancia. Lei lo guarda, se lo appoggia sulle gambe e ricomincia a guardar fuori.
“Vedi qualcosa di interessante da quella finestra”
Lei scuote la testa.
“E perché continui a fissarla?”
Lei fa spallucce. Lui si siede sul letto con lei. Le osserva i capelli.
“Da quanto non li lavi? Una? Due settimane?”
Lei sbuffa. Lui la incalza.
“Hai due minuti per infilarti quel vestito ed uscire da questa stanza. Se non lo farai da sola ci penserò io”
“Cosa pensi di fare? Spogliarmi tu?”
Lui si alza dal letto con sorriso beffardo.
“L’hai voluto tu”
Lui la prende dalle gambe, costringendola a sdraiarsi. Le sfila i pantaloncini. Sale su di lei e bloccandola le sfila la maglia. Prende il vestito e glielo infila dalla testa. Chiude un paio di bottoni che si sono aperti. Scende dal letto e guarda, soddisfatto il risultato.
“Scendi da sola da questo letto?”
Lei non risponde. Lui sbuffa. Si avvicina al letto di lei, la prende per la vita.
“Che fai?”
“Ti prendo in braccio!”
La carica sulle sue spalle come se fosse un sacco.
“Seiya!”
Lui non risponde. Lentamente scende le scale cercando di non cadere.
“Shingo! Prendi le scarpe di Usagi e infilagliele. La porto fuori”
Lui, ridendo le infila le scarpe e apre la porta.
“Buona passeggiata”
Appena usciti Usagi prova a prendere a pugni la schiena di Seiya. Qualche minuto e smette.
“Era ora!”
Usagi sospira senza più muoversi. Lui sente le ossa delle sue anche sbattergli contro la clavicola. Le rotule, dure e sporgenti, toccargli il petto, le caviglie talmente sottili da aver paura di toccarle. Le braccia libere e senza forza.
“Vuoi scendere Usa?”
“Sì”
Lui delicatamente la riporta con i piedi per terra.
“Ok ora posso tornare a casa?”
Lui le prende la mano e la trascina.
“Non pensarci nemmeno!”
Qualche minuto ed Usagi chiede a Seiya  di fermarsi. Lei si appoggia al muro.
“Che succede?”
“Mi gira la testa. Ora passa”
“Usagi hai fatto colazione?”
Lei scuote la testa.
“E ieri sera?”
Scuote nuovamente la testa.
“Quando diavolo hai mangiato l’ultima volta?”
“Credo una settimana fa. E già non me lo meritavo.”
“Usagi, sei pazza? Lo capisci che ti stai uccidendo?”
“Non mi importa vivere”
“Bene allora andiamo sulla torre di Tokyo e buttati di sotto!”
“Sono talmente una fifona che non ho nemmeno il coraggio di uccidermi”
“Appunto. Quindi vedi di vivere. Forza andiamo!”
Seiya riprende la mano ad Usagi e senza parlare entrano in un negozio. Lei si guarda intorno e capisce subito dove lui l’ha portata.
“Oh Seiya! Come stai bello?”
“Tutto ok Koto!”
“E questa bellissima ragazza chi è?”
Lui le allunga la mano, Usagi fa lo stesso presentandosi.
“Infatti è lei quella che ha bisogno di te”
“Perfetto. Sai già cosa fare Usagi?”
“Io veramente…” Seiya la interrompre
“Taglia”
Lei si volta verso di lui, stupita.
“Corto”
Ora lo sguardo è implorante.
“Se non ti sta bene possiamo tranquillamente parlarne”
Lei apre la bocca per ribattere. Ma non lo fa. Lentamente si scioglie gli odango e si avvia verso il lavatesta. Seiya la guarda. Triste e deluso per non essere riuscito a farla reagire.
“Passo a riprenderti tra un’ora. Dopo andiamo da Rei”
Gli occhi di Usagi si riempiono di lacrime che lei ributta giù. Ora come ora vorrebbe solo tornare a casa e perdersi nei suoi pensieri e lacrime.
 
“Puoi parlare Usagi sai?”
“Non ne ho voglia”
“Anche solo per dirmi se il tuo nuovo taglio di capelli ti piace o meno”
“Non m’importa. Ricresceranno”
“Sei sempre stata antipatica, ma non fino a questo punto.”
Lei non risponde continuando a guardare dritta di fronte a sé. Stanno per affrontare le scalinate del tempio di Rei quando Seiya si ferma un istante. Lei si volta.
“Non ti sopporto più Usa”
“Sei libero di andartene”
“Io ho rinunciato alla mia vita per starti accanto”
“Nessuno te l’ha chiesto”
Seiya sorride e scuote la testa.
“Secondo me Chaos si è impossessato di te questa volta”
A quelle parole Usagi smette di respirare.Chaos. L’entità che le ha portato via Mamoru. L’entità che le ha portato via l’amore e la vita. Lei si prende la testa fra le mani. Le parole di Galaxia le riecheggiano forti come bombe nel cranio. Urla.
“Usagi che succede?”
“Sì Sailor Moon! E ora annienterò il suo Seme di Stella per sempre, così che non possa tornare mai più!”
Lei urla ancora più forte tappandosi le orecchie per non sentire quella voce. Si accascia sulle sue ginocchia continuando a urlare.
“Usagi!”
Lei scuote la testa. Lacrime copiose scendono dai suoi occhi senza controllo. E poi quel suono. Il suono di vetro che si infrange. Il suono del cristallo che si sbriciola. Il suono della vita che si spegne. Il suono della morte.
Ancora l’immagine di Mamoru riflesso nel suo Seme di Stella. Poi il buio.
 
Quando Usagi riapre gli occhi è sdraiata su un futon. Accanto a lei Seiya che, preoccupato, le stringe la mano. Lei lo guarda. Lui sussurra dolcemente un mi dispiace. Rei, ai suoi piedi tira un sospiro di sollievo.
“Che è successo? Me lo spiegate adesso?”
Usagi scuote la testa. Cerca di rialzarsi dal futon, ma le forze vengono a meno.
“Resta sdraiata, vado a prenderti dell’acqua con un po’ di zucchero.”
Usagi annuisce lentamente a Rei. Appena esce dalla stanza la voce di Seiya richiama la sua attenzione.
“Ho tirato troppo la corda”
Lei chiude gli occhi.
“Usa ti prego parlami. Non ho capito che cos’è successo!”
Lei istintivamente cerca la sua collana. Appena trova l’ingombrante ciondolo lo stringe più forte che può.
“E’ ancora lì lo Star Locket non te l’ho rubato”
Lei piange. Non può fare altro. Lui le stringe ancora più forte la mano. Lei risponde alla stretta. Nel disperato tentativo di stare meglio.
Rei rientra nella stanza portandole un bicchiere dal quale, Usagi, beve lentamente e a fatica. Appena terminata l’acqua Usagi si risdraia.
“Ho rivisto tutto. Galaxia e il resto.”
“Oh Usa-Chan…le ragazze stanno arrivando ok?”
“Non dovete starmi accanto per forza.”
“Lo facciamo perché ti vogliamo bene. Tranne Seiya ovviamente!”
Lui si allunga amichevolmente verso lei tirandole un orecchio.
“Hai ragione! Io la adoro!”
“Ma se cinque minuti fa hai detto di non sopportarmi!”
“Solo perché rivoglio Usagi”
“Io sono Usagi”
“Oh no. Tu sei la sua ombra, il suo scheletro. Ciò che resta di una ragazza che dava vita a tutto ciò che toccava. Sei ciò che resta di quella che sorrideva sempre, che amava tutti, che si emozionava davanti ad un gelato, quella di cui io mi sono…”Lui non termina la frase.
Qualcuno spalanca la porta. E’ Minako, in tutta la sua irruenza.
“Usagi!”
“Mina sto bene”
“Giuramelo!”
“No”
“Possibile che ti lasciamo da sola un minuto con questa specie di uomo e tu svieni?”
Seiya la guarda sconvolto. Lei le fa l’occhiolino.
“E dai scherzo!”Poi si rivolge a Rei “Stanno arrivando anche Ami e Makoto.”
“Voglio alzarmi”
Usagi si alza lentamente. Le forze la reggono. Si avvia verso la porta, sedendosi sullo scalino che divide casa di Rei dal prato. Cerca fra le sue tasche trovando ciò che cerca. Apre il pacchetto accendendosi una sigaretta.
“Usagi da quando!!”
“L’ho comprato due mesi fa. E dentro ce ne sono ancora 12.Lasciatemi stare”
“Fa male fumare”
“Fa male fumare, mangiare i fritti e i dolci, bere alcool,usare il microonde, respirare lo smog,mangiarsi le unghie,dormire poco,dormire troppo.”
“Usa…”
“No Mina te ne prego”
Seiya si siede accanto ad Usagi.
“Una anche a me”
Lei gli allunga il pacchetto. Lui ne prende una. Accendendola. Lei si appoggia alla sua spalla. Calma.
 
Usagi finalmente mangia qualcosa. Nessuno però osa parlare dei suoi capelli. Tranne Makoto che, solo a fine serata, trova il coraggio di farle la domanda:
“Usa-chan…i capelli ti piacciono?”
Lei alza lo sguardo dal piatto. Scuote la testa.
“E come mai l’hai fatto?”
Lei segna con il dito Seiya. Lui scoppia a ridere.
“Volevo farla reagire”
“Complimenti ottimo lavoro”
“E dai Testolina b…”
Seiya si blocca appena si accorge dell’errore. Usagi si blocca. Respira. Una volta lentamente, due volte, tre. Alla quarta il respiro di Usagi accellera. Sempre più veloce.
“Usagi respira”
Lei chiude gli occhi cercando di concentrarsi. Ami si avvicina a lei.
“Usagi respira. Ora passa. Concentrati. Respira lentamente e profondamente.”
Pochi minuti e tutto passa.
“Scusatemi.”
Usagi si alza ed esce nel prato. Si siede con  le gambe incrociate e con il viso fra le mani. E scoppia in un pianto atroce e senza controllo.
Seiya la raggiunge, lei alza lo sguardo per incrociare i suoi occhi.
“Voglio Mamoru. Solo questo”
Seiya la abbraccia. Lei scoppia in un pianto fatto di lacrime amare e singhiozzi talmente forti da bloccare il respiro.
“Dovevo morire io Seiya non lui. Io sono la responsabile di tutto questo. Doveva fermarla!”
“Usagi non è colpa tua!”
“Lo è! E sono una stupida! Una bambina che non è stata capace di salvare l’unica persona al mondo che doveva proteggere! O Seiya!”
Il pianto si fa ancora più intenso. Mesi di sofferenza stanno uscendo tutti insieme in un solo istante. Mesi passati ad assaporare il dolore. Mesi passati a piangere da sola.
“Sto male. Non voglio vivere. Non voglio!”
“Usa…devi”
Lei scuote la testa ancora fra le braccia di Seiya.
“Dei farlo per le tue amiche che ti vogliono bene, per la tua famiglia, per me”
“Non ho nemmeno una tomba sulla quale piangere.”
“Io…non so cosa dirti. Non so cosa fare Usa…”
“Uccidimi”
“Non posso”
“Perché?”
“E’ reato.”
Lei sospira.
“Almeno a casa puoi riportarmi?”
“Sì, quello posso. Ma lunedì torni a scuola. L’ho promesso a tua madre.”
Usagi annuisce senza protestare. Seiya ne è stupito.
“Prima o poi devo farlo. Non voglio, ma devo farlo.”
Lui la abbraccia ancora e sorride. Forse qualcosa si sta muovendo.

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Capitolo 3
*** Il ritorno a scuola ***


Il primo ad entrare in classe è Seiya. Controlla che le altre siano già arrivate. Vede Ami, Makoto e Minako chiacchierare insieme. Usagi entra appena dopo di lui.
Nonostante siano passati sei mesi nulla è cambiato. Gli odori di gesso e legno, i rumori delle cartelle appoggiate pesantemente a terra, sussurri e risatine delle ragazze che raccontano le loro avventure e risate grossolane da parte dei ragazzi che raccontano le loro conquista. Il suo banco, quello vicino al muro, è libero. Appena i compagni di classe la notano il silenzio più assordante prende il posto del rumore. Usagi abbassa lo sguardo e si avvia verso la sua sedia. Ami si avvicina abbracciandola.
“Tutto bene?”
Usagi annuisce lentamente. 
“Andrà tutto bene, ci siamo noi con te”
Ami le accarezza i capelli. A lei, con rispetto e quasi spaventata, si avvicina Naru.
“Usa?”
Lei alza lo sguarda e cerca di sorriderle. Si avvicina abbracciandola.
“Oddio mi dispiace. Non so come poterti aiutare.”
“Naru non preoccuparti. Mi riprenderò presto”
“Posso solo immaginare il dolore che provi”
“Non..non voglio parlarne ok? Perdonami”
Naru annuisce comprensiva. Appena in tempo per l’arrivo del professore. La giornata procede tranquilla. Manca solo un’ora e mezza alla fine delle lezioni.
“Quindi ricordatevi la seguente formula. Per calcolare l’area di un parallelepipedo bisogna fare…”
Usagi prende appunti, il professore si interrompe.
“Minuki, Yume. Non ve lo dico più. O la smettete di parlare o vi sbatto fuori è chiaro?”
Seiya guarda Usagi nella speranza che lei non abbia sentito di cosa, le sue compagne, stessero discutendo.
“Riprendiamo. L’area si calcola calcolando prima di tutto l’area di base e poi…”
Il professore si ferma di nuovo. Usagi sospira chiudendo il suo quaderno. Le lacrime le bagnano gli occhi. Infila tutto nella cartella e si alza per uscire dall’aula.
“Usa?”
“Seiya per favore….sola.”
Usagi esce. Seiya sbatte le mani sul banco per poi rivolgersi a Minuki e Yume.
“Quando siete stupide!”
“Hey chi ti credi di essere tu!”
“Yume! Credete di essere furbe a parlare di Usagi in sua presenza? Cosa volete sapere avanti! Chiedete a me! Cosa volete sapere? Com’è morto il suo fidanzato? Come ha trovato il coraggio di uscire di casa? Come mai è così magra? Cosa volete sapere!”
“Kou!”
“Professore mi…mi scusi!”
“Per quanto tu abbia ragione non hai autorità per poter far nulla.Ma io sì. ”
 
Usagi cammina senza una meta precisa. Il suo cuore sanguina, i suoi occhi bruciano di disperazione. Senza nemmeno accorgersene si ritrova ad un parco. Al parco dove lei e Mamoru avevano ritrovato Chibiusa. E la rivede per un istante lì, sola sull’altalena e Luna P ai suoi piedi.
“Oh piccola mia. Chissà…”
Si siede sull’altalena.
“Guarda la povera Tsukino, disperata per la morte del fidanzato!”
Usagi alza lo sguardo. Yume sorride beffardamente. Si sposta lentamente dietro di lei. Una camminata lenta e decisa, fatta apposta per incutere timore. Usagi non si muove dalla sua posizione. Appare anche Minuki, che si appoggia a uno dei due pali dell’altalena.
“Vuoi che ti spingo Usagi?”
Yume spinge il sediolino dell’altalena provocandone l’oscillazione. Minuki scoppia a ridere.
“Guarda la bambina felice”
Yume tira i capelli ad Usagi che cade rovinosamente a terra di schiena.
“Ops…è caduta”
Minuki si avvicina dandole un calcio al ginocchio. Usagi si porta le gambe al petto. Yume si abbassa verso il suo viso, le tira di nuovo i capelli costringendola ad inginocchiarsi.
“Per colpa tua ci siamo beccate un giorno di sospensione”
Un pugno raggiunge lo zigomo di Usagi. Lei non reagisce.
“Ahh spero ti basti come avvertimento Tsukino”
Minuki le sferra un ultimo calcio direttamente allo stomaco. Yume le lascia i capelli e Usagi si piega in due iniziando a vomitare quel poco di cibo che, in tutta la giornata, ha mangiato. Si sdraia a terra con il fiato corto.
Yume e Minuki si avviano verso l’uscita del parco lasciandola sola.
“Ah dimenticavo” aggiunge Yume “Sarebbe stato meglio se fossi morta tu!”
Usagi chiude gli occhi. Due grosse scie umide scendono dalla sue guance.
“Già. Sarei dovuta morire io”
 
“Oddio Usagi!”
Usagi si appoggia ad una colonna, stanca, affaticata e con uno zigomo sanguinante. Rei le corre incontro. Usagi si getta fra le sue braccia in lacrime.
“Voglio Mamoru. Non voglio altro, voglio solo Mamoru!”
“Che è successo?”
Usagi scuote la testa, continuando a piangere.
“Vieni dentro ti medico io. Dov’è Seiya?”
“Ho chiesto di lasciarmi da sola. Avevo bisogno di stare da sola”
“Ora lo chiamo io”
“No ti prego! Me ne direbbe di tutti i colori. Per favore Rei!”
“Usagi ti hanno appena picchiata! Che dovrei fare io?”
“Nulla. Ti prego, voglio solo stare qui”
Rei sospira, ma abbraccia l’amica con tutto l’affetto che può. Deve trovare una soluzione o la sua amica non avrebbe visto l’alba del nuovo anno.
 
Ami, Rei, Makoto, Minako e Seiya sono riuniti al tempio. Minako ascolta con le lacrime agl’occhi il racconto su Usagi. Seiya si alza dallo scalino e cerca di scaricare la tensione facendo qualche passo. Makoto stringe forte le mani a pugno e respira a scatti per la rabbia. Il viso di Ami è segnato dal ribrezzo. Rei sospira rassegnata.
“Ora sta riposando”
“Dobbiamo trovare una soluzione!”
“Makoto…lei vuole solo Mamoru. Me l’ha ripetuto anche prima. Se lui fosse qui…”
Seiya da un pugno a uno scalino di legno.
“Non è qui Rei! Non c’è! E’ morto ok? Dobbiamo ragionare in questo modo. Nessun ma e nessun se!”
Ami interviene.
“Ragazzi la situazione è molto delicata. Usagi ha i tipici sintomi del disturbo post-traumatico.E’ dimagrita moltissimo, è vicino all’anoressia. E’ depressa.”
“Portiamola da uno psicologo”
Ami scuote la testa.
“Che senso ha Mina? Non potrebbe essere sincera. E non servirebbe a nulla”
“C’è qualcosa che possiamo fare no?”
“Seiya calmati”
“Ami non riesco! Mi fa male vederla così!”
Ami, rossa di rabbia, si alza in piedi. “Cosa credi che a noi piaccia vedere Usagi così? Le siamo vicino da più tempo di te! Deve trovare la forza da sola di rialzarsi. Noi possiamo solo sostenerla!”
Seiya ribatte a tono: “Io a differenza vostra ne sono innamorato!”
“Pensi che i sentimenti che proviamo per lei siano meno forti dei tuoi solo perché noi siamo sue amiche? Seiya tu non hai idea di quello che abbiamo vissuto con lei! Tu…tu l’hai conosciuta 6 mesi fa. Ma noi siamo morte con lei, siamo rinate con lei, abbiamo rischiato la vita per lei, e l’abbiamo vista sacrificarsi per noi. Lascia stare non puoi capire. Quello che ha fatto contro Galaxia è stato leggendario. Ma prima di lei c’è stata Queen Beryl, Ail e An, Demand e il Death Phantom, il Pharaoh 90  e Nehellenia. L’abbiamo vista combattere e anche morire. Le vogliamo un bene che neanche puoi immaginare Seiya!”
Seiya sta per ribattere, ma qualcuno li interrompe.
“Basta discutere su chi mi vuol più bene. Tutti me ne volete. Sono io che non me ne voglio. Io sono la responsabile della morte di Mamo-chan. E fino a che avrò vita non me lo riuscirò a perdonare. Per questo ho preso una decisione” Usagi prende fiato. “Chiederò a Luna di cancellarmi la memoria”
Tutti restano basiti. Senza parole, Rei scuote la testa.
“La mia decisione è irrevocabile. Se devo restare su questa Terra va bene, lo farò. Ma alle mie condizioni. Senza Mamoru nel cuore”
“Usa non…”
“Ami non ribattere.”
“Usagi ti dimenticherai anche di noi”
“Lo so. Ma non ho alternative. L’hai detto anche tu che devo trovare la forza per rialzarmi no? Bene io non ce l’ho. E’ morta insieme a lui”
Rei si alza in piedi.
“Usagi non sarai più una guerriera Sailor”
“Lo so. Ma non mi importa più nulla. Voglio solo dimenticare. E o lo farà Luna o lo farò io con il cristallo d’argento”
Rei guarda le altre. Con sguardo deciso annuisce a sé stessa.
“E’ arrivato il momento”
“Rei, Usagi non è pronta!”
Rei sorride a Ami dolcemente “Non abbiamo alternative nemmeno noi”
Seiya prende fiato. “Bene. Chiamo Taiki e Yaten”
Rei annuisce per poi rivolgersi a Minako “Recupera Artemis e Luna”
Minako, tremante, si alza in piedi e si avvia verso la scalinata. Rei prosegue: “Ami, Mako. Rintracciate le Outers. E’ ora di parlare”
Rimaste sole, Usagi si siede sulla scala accanto a Rei.
“Non ti sembra esagerata come scelta? Chiamare tutte?”
“Oh Usa. Non hai la più pallida idea di cosa dovremo affrontare”
“Beh ti assicuro una cosa Rei. Saresti bravissima a capo delle guerriere”
“No Usagi. Non riuscirei mai. E poi ci sei già tu a farlo nel peggiore dei modi”
Usagi sorride leggermente. Alza lo sguardo al cielo e respira a pieni polmoni.
“Non me lo lascerete fare vero?”
“Cosa? Cancellarti la memoria? Assolutamente no”
Usagi chiude gli occhi. Un filo di vento le sposta i capelli dal viso.
“Il vento sta cambiando”
“Lo spero tanto Usagi. Lo spero davvero” 

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Capitolo 4
*** Di nuovo insieme ***


La prima a tornare è Minako con Artemis e Luna. La gatta, appena vede Usagi con lo zigomo gonfio le salta addosso.
“Oh Usagi che è successo?”
Lei la abbraccia.
“Nulla di preoccupante Luna, passerà.”
Artemis si struscia sulle sue gambe.
“Buongiorno anche a te Artemis”
“Hey micetto!Lasciane un po’ anche a me!”
Al suono di quella voce Usagi si illumina. E si lancia verso Haruka, abbracciandola.
“Hey Usa! Felice di rivederti anche io!”
Lei si stacca dall’abbraccio e Haruka resta a bocca aperta. Accanto a lei Michiru saluta dolcemente Usagi.
“Principessa!”
Setsuna le rivolge il saluto sempre con rispetto. Usagi risponde con un sorriso.
Hotaru spunta da dietro le spalle di Setsuna e si lancia fra le braccia di Usagi con l’innocenza di una bambina.
“Piccola come sei diventata grande!”
“Grazie Usagi. Come sei diventata piccola tu!”
Haruka, ancora sconvolta riesce di nuovo a parlare. “Meno male che qualcuno, oltre me, se ne accorto!”
“Haru ce ne siamo accorte tutte. Ma non è educazione far notare certe cose!”
“Michiru come fai a non farglielo notare!”
Usagi interrompe l’inizio del battibecco.
“Sì sì lo so. Posso spiegarvelo dopo?”
“Dopo?E chi manca? Ah sì. I rockettari!”
“Rockettari a chi?”
Minako si alza di scatto correndo verso Yaten.
“Yatenuccio mio bellissimo!!!”
Taiki saluta tutte, Yaten cerca di liberarsi dalla stretta di Minako.
Usagi è felice di riavere tutte accanto a lei. Le dispiace solo che non sia per qualcosa di positivo.
 
 
Rei porta il thè a tutte e mette al centro del tavolo dei pasticcini. Luna si sdraia sulle gambe di Usagi per coccolarla un po’.
“Come siamo coccolose Luna”
La gatta non risponde. Ma Usagi capisce perfettamente quale sia il punto.
“Ragazze prima di iniziare vorrei fare con voi il punto della situazione. Più nello specifico della mia situazione” Usagi prende fiato, Luna le fa le fusa per cercare di darle coraggio. “Non sto bene. Piango continuamente, ho attacchi di panico e , come avrete notato, ho perso circa 15 Kili. Non ho fame, lo stomaco mi fa sempre male. Mi manca. Ad ogni mio respiro mi manca. Non riesco a girare pagina. Ami, Rei, Makoto, Minako e Seiya mi sono sempre accanto. E cercano in ogni modo di farmi ragionare. Ma non riesco. La prova più evidente sono i miei capelli.”
Haruka si lascia commuovere. La guarda dolcemente.
“La mia situazione è questa. Setsuna. Novità dal trentesimo secolo?”Usagi trema per la domanda che sta per fare “Immagino che Chibiusa…”
“La piccola Lady sta bene.”
Usagi guarda Setsuna  con occhi sgranati. Un timido sorriso si accende sul suo viso. E Setsuna prosegue più serena.
“Nessuno si è accorto di niente. Quando il principe è venuto a mancare il tempo è corso all’indietro, si è fermato un istante ed è ripartito correndo veloce fino a tornare ai nostri giorni. Questo è quello che mi ha detto Cronos. Appena rientrata nel regno era tutto era come sempre. Tranne due piccoli dettagli di poca importanza”
Setsuna sorride amabilmente. Ma Usagi capisce subito che quei due dettagli sono fondamentali.
“Che dettagli?”
Setsuna deglutisce a fatica. Un sorriso tirato compare sul suo viso.
“Nulla di importate tranquilla!”
Hotaru sbuffa e alza gli occhi al cielo.
“Facciamo che uno te lo dico io e uno lei ok? Inizio io. Chibi-Chan non ha più i capelli rosa”
Usagi guarda perplessa Hotaru. Setsuna la richiama a sé
“Ti sei scelta il dettaglio più semplice eh?”
Hotaru le sorride in maniera dolcissima.
“Con me non funziona. Chi ti ha insegnato a diventare così furba?”
“Le mie mamme!”
E sorride. Così deliziosamente da far sciogliere anche Setsuna.
“Il secondo dettaglio è...” Setsuna abbassa lo sguardo “Ecco non c’è più Endymion. C’è un altro re”
Usagi la incalza. “E chi?”
Setsuna spalanca gli occhi. Sperava che Usagi non chiedesse nulla e la storia si chiudesse così.
“Beh ecco.” Si schiarisce la voce “Ecco diciamo che so chi è”
“Quindi?”
“Usagi non è così semplice!”
“Basta dire il nome!”
Setsuna inizia a guardare tutti uno per uno. Si ferma qualche secondo in più su Seiya.
“Oh non dirmi che…”
“Haruka….”
“Eh no Setsuna! Mi dimetto dal mio ruolo di protettrice del re e della regina!”
“Volete spiegare anche a me per favore??”
Haruka sospira, indicando Seiya.
Usagi ha quasi un mancamento, a lui va di traverso il thè.
“Deve aver preso una grossa botta alla testa la regina per sceglierlo!”
A rompere il ghiaccio è Usagi stessa.A risponderle è Seiya.
“Invidiosa che lei mi ha e tu no?”
“Nemmeno un po’! E ora passiamo a cose serie. Quante di voi sanno della prossima battaglia che ci aspetta?”
Le ragazze si guardano tra di loro stupite.
“Pensavate non sapessi nulla? Avanti quante di voi sanno?”
Tutti alzano la mano. Usagi li guarda perplessi.
“Rifaccio la domanda: quante di voi sanno della prossima battaglia in maniera diretta?”
Le braccia alzate restano tre. La prima a parlare è Rei.
“L’ho visto attraverso il fuoco Sacro. Sono apparse diverse calamità naturali. Incendi, terremoti, inondazioni. E dietro a tutto questo Lui.”
Usagi ha fremito. Hotaru prende la parola.
“Io ho avuto una premonizione”
“E io l’ho visto attraverso il mio specchio” conclude Michiru.
“Io…l’ho visto nei miei sogni. Mi ha parlato. Mi ha fatto chiaramente capire che il suo obiettivo sono io. E non voi. Vuole solo me perché sono stato io a fermarlo.”
“Non gli permetteremo di avvicinarsi”afferma Makoto.
“Non potremo fermarlo in nessun modo” prosegue Hotaru “prima ci testerà con eventi catastrofici proprio come ha visto Rei e appena sarà pronto ci attaccherà costringendoci a dividerci. Vuole combattere contro Usagi. E ci riuscirà in ogni modo”
Usagi annuisce.
“Si presenterà in forma umana. Nel sogno ho visto un seme di stella”
Hotaru, senza farsi notare si volta verso Haruka che scuote la testa. Rei prende la parola.
“Non sappiamo quando succederà però”
Usagi si prende il viso fra le mani.
“Io lo so”
Tutte guardano Usagi, ansiosi della risposta. Lei scopre il viso.
“Mi ha dato il giorno preciso della nostra battaglia.”
“Quando?” La voce di Michiru è rotta per la tensione.
“Il tre agosto. Il giorno del compleanno di Mamoru. E sappiate un’altra cosa: non riesco più a trasformarmi in Sailor Moon.”
“Da quando?”
“Da quando abbiamo battuto Galaxia”
“Hai la spilla di trasformazione con te?”
“Hm Hm”
Usagi si allunga verso la sua borsa, estraendo il Crisis Moon Compact. Lo passa ad Ami.
“Magari si è danneggiato durante gli scontri”
Ami non risponde ed inizia ad analizzare, con il suo computer, la spilla.
“Se non avete ancora bisogno di noi allora andiamo. Ci vediamo stasera e organizziamo gli allenamenti ok?”
Haruka guarda Rei.
“Haru-chan, il capo delle Sailor sono io sai?”
Lei scoppia a ridere.
“Mi scusi tanto principessa! Possiamo andarcene?”
Usagi annuisce, sorridendo.
“Certo. Taiki, Yaten se volete potete andare anche voi. Magari avete bisogno di sistemarvi.”

Rei, seduta su una poltrona, legge uno dei suoi soliti manga.
Makoto seduta per terra, si stiracchia.
Minako, rilassata, legge una rivista di moda.
Usagi, sdraiata con la testa sulle gambe di Seiya, si riposa. Ha usato molte energie per parlare con tutte . L’unico rumore presente in tutta la stanza è quello dei tasti del mini computer che Ami preme velocemente.
“Fatto!”
Tutte tornano sull’attenti.
“La tua spilla non ha nulla Usagi. C’è un problema di compatibilità tra forze opposte”
Usagi la guarda perplessa. Poi si volta verso le altre.
“Ditemi che non sono l’unica a non aver capito!”
Ami interviene
“Il problema sei tu”
“Ultimamente sono sempre io il problema!”
“No, mi hai frainteso. Intendo dire che il problema è dentro di te. Attualmente il cristallo d’ Argento non è compatibile con la tua energia.”
Luna la guarda.
“E’…è impossibile Ami. Lei è Serenity!”
Usagi interrompe Luna.
“Di che energia si tratta?”
Ami scuote la testa: non è riuscita ad identificarla. Usagi sospira sconsolata. Poi scatta in piedi, spaventando tutte.
“Alleniamoci”
“Usagi…”
“Adesso Ami! Seiya andiamo fuori e combattiamo io e te”
Lui sorride, sbeffeggiandola.
“3 secondi e ti batterei anche senza trasformarmi!”
“Paura?”
“Io? Quella sei tu! Andiamo!”
“Hey voi due!”
Ma nessuno dei due sentono la voce di Ami che cerca di richiamare la loro attenzione.
Ma la loro battaglia dura, come aveva previsto Seiya, qualche secondo. Usagi cerca di scappare da Seiya, inciampa, cade e si fa male alla gamba.
“Usagi!”
“Ahhhh sto bene Ami!”
“Non aver fretta per favore. Devo capire alcune cose prima di intraprendere una strategia. Devo capire di che energia si tratta, se esiste un modo per renderla compatibile con il Cristallo D’Argento, capire se è possibile trasferire l’energia dentro te alla spilla..”
“Fallo!”
Ami sorride dolcemente.
“Non è semplice. Devi aver pazienza”
“Guarda me Usa” interviene Minako “Io so che prima o poi io e Yaten ci sposeremo ed avremo 5 figli. Ma fino ad allora devo portar pazienza”
Ad Usagi cade la mascella.
“Non è proprio la stessa situazione Minako!”
“Il concetto però è quello!”
“Vabbè a questo punto io me ne torno a casa. Ci rivediamo stasera giusto?”
 
Il sole è tramontato da poche ore quando tutte le guerriere sono pronte per allenarsi.
Le Outers iniziano per prime, le Starlights per seconde. Per ultime le Inners.
“Rei così mi bruci cavolo!”
“Oh Usagi che devo fare? Vuoi allenarti o no?”
“E come faccio? Non ho nemmeno i poteri!”
“Usagi sei stata tu a dire che volevi allenarti con noi!”
Ami, seduta nell’erba continua ad analizzare i picchi di potere di Usagi.
“Minako! Fa male sta catena!”
“Usa lo so. Serve a questo!”
“Makoto! Non pensarci nemmeno! Una scarica così e muoio!”
“Usagi e dai. Una piccola piccola!”
“Quasi quasi mi alleno con le Outers!”
Usagi guarda Haruka, Michiru e Setsuna. Hotaru invece si sta allenando a creare degli schermi di protezione. Usagi deglutisce a fatica vedendo i spaventosi fasci di luce che tutte e tre creano.
“Secondo me loro sono peggio di voi! Vado dalle starlight!”
“Usagi meglio di no!Guarda là!”
Usagi guarda il combattimento tra Seiya, Taiki e Yaten. Sbuffa.
“Ok resto qua!”
Ami improvvisamente scatta in piedi. Le cade il computer dalle mani. Si porta le dita verso la bocca.
“Che succede!”
Il computer di Ami continua ed emanare un segnale sonoro molto intenso.
“Ami!”
Rei si avvicina a lei. Prende il computer in mano e guarda i risultati. Poi riguarda Ami.
“E’ così sconvolgente?”
“Non hai visto?”
“Io l’ho visto, ma non ho capito nulla di questi mille simboli!”
Usagi sfila di mano il mini computer a Rei e guarda lo schermo.
“In effetti non è…” Usagi fissa i simboli. Ne riconosce immediatamente uno.
“Ami è il potere che c’è dentro di me questo?”
Ami annuisce. Usagi le ripassa il computer.
“Io me ne vado”
“Dove vai?”
“Vado a prendere un frappè al cioccolato Rei!”
“Un frappè?”
“Santo cielo un frappè! Non devo dare sempre spiegazioni di quello che faccio no? Voglio un diavolo di frappè perché a me piace!”
Le lacrime le segnano il viso.
Usagi inizia a correre verso le scale, le scende di corsa non interessandosi della stanchezza. Continua a correre senza sosta, nonostante le gambe tremanti, nonostante la testa che gira, nonostante il cuore che batte a mille. Arriva a destinazione. Ed entra.
“Hey Usagi!”
“Fammi un frappè al cioccolato!”
“Tutto bene?”
Usagi chiude le mani a pugno.
“Santo cielo cosa c’è di così strano! Voglio un frappè!”
Motoki annuisce quasi spaventato. Le porte del Crown si aprono. E lei lo vede entrare.
“Seiya che diavolo ci fai qui?”
“Vuoi calmarti?”
“Voglio solo un cavolo di frappè!”
“Usagi eccolo!”
Lei prende la cannuccia e succhia avidamente il frappè. Al momento di ingoiarlo sente la nausea assalirla. Ma lei continua a bere. Fino a che non finisce. Lei appoggia il bicchiere sul bancone, insieme ai soldi.
“Ciao Motoki”
Esce seguita da Seiya.
“Mi lasci in pace?”
“Usagi che diavolo hai!”
Lei si ferma e urla.
“Voglio che te ne vai!”
“Ma che diavolo sta succedendo??”
“Voglio restare da sola Seiya per favore!”
“Perché?”
“Perché non bastano tutti i ricordi che ho di lui, mi doveva anche lasciare il suo potere!!!!”
“Usagi chi?”
“Io amavo il frappé al cioccolato lo sai vero? E ora? Ogni volta che lo bevo sto male.”
“Usagi che diavolo stai dicendo?”
Lei si ferma e si inginocchia in mezzo al marciapiede.
“Ogni volta che mi sento morire bevo il frappè al cioccolato. Così mi fa male lo stomaco, mi viene da vomitare e mi concentro meno sul dolore al cuore. Seiya, il potere che è dentro di me è il suo. E’ di Mamoru. E va in contrasto con il mio perché io sono Luna e lui è Terra.”
Seiya non sa cosa rispondere. La abbraccia.
“Vedi che però non stai vomitando Usa?”
“Perché sei qui con me”
“Vorrei poter fare qualcosa di più per te”
“Fai già tutto. Sono io che non riesco ad apprezzarlo. Ti prego portami a casa. Basta allenamenti.”
Lui la stringe ancora più forte, chiudendo gli occhi.
“Usagi i miei sentimenti per te non sono mai cambiati”
“Nemmeno i miei Seiya”
“Dai ti accompagno a casa”
Lei annuisce.
“Domani mattina non cercatemi. Ci sentiamo direttamente la sera.”

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Capitolo 5
*** 5-Rassegnazione ***


“Luna è disperata. Non riesce a trovare Usagi”
Haruka sbadiglia vistosamente davanti alle parole di Michiru.
 
Usagi respira a pieni polmoni l’aria salmastra. Sospira, guardando verso l’orizzonte. Trema, non per il freddo. Trema al pensiero di ciò che sta per fare. Ma deve. Non ci sono alternative. Appoggia a terra la piccola valigia rosa che si è portata. Si abbassa e la apre lentamente, quasi fosse di cristallo. E tira fuori una piccola pala. Tira su con il naso per darsi coraggio e forza. Inizia a scavare una buca. Già dopo pochi minuti Usagi capisce che non sarà semplice. Ma non le importa. Ce la farà. Deve. Si mette un bocca un biscotto al cioccolato. Con il braccio si asciuga il sudore. E riprende a scavare.
 
“Non capisco di cosa si preoccupa. Usagi non è una bambina”
“E’ vero, ma Usagi non sta bene. E’ normale che Luna si preoccupi”
Hotaru appoggia lentamente il bicchiere con il latte sul tavolo. Si pulisce le labbra e si schiarisce la voce.
“Usagi è a Miura, nella prefettura di Kanagawa”
Haruka spalanca gli occhi sorpresa.
“Ma è a quasi 100 km da qui. Complimenti Hotaru. Riuscire a sentire il suo potere così lontano non è da tutti!”
“Veramente…” Hotaru abbassa gli occhi e arrosisce “me l’ha detto ieri lei che sarebbe andata lì stamattina”
Ad Haruka cadono le braccia, Michiru sorride allegramente.
“Si può sapere che diavolo ci fa lì?”
“Ora ti spiego Haruka”
 
Appena terminata la buca Usagi si inginocchia e prende la scatola che ha scelto come contenitore. La apre, appoggiandola a terra. Dalla valigia inizia a tirar fuori diversi oggetti.
Alcuni piccoli peluches. Li abbraccia ad uno ad uno. Ne assapora l’odore. Profumano di lui e lei.
Lettere che lei aveva inviato a lui e che lui aveva scritto a lei. Piene di amore.
Un portachiavi con le loro iniziali. Lui lo aveva amato sin da subito.
Le chiavi del suo appartamento. Quell’appartamento che ha visto litigi e dichiarazioni di pace.
Una collanina con una stella che lui le aveva regalato. Lei lo aveva conservato come una reliquia.
Foto. Sempre sorridenti e felici. Ed innamorati.
E, come ultima cosa, la più dolorosa di tutte: l’anello. Quell’anello a forma di cuore che lui le aveva regalato prima di salire su quel maledetto aereo. Il simbolo del loro amore. Il simbolo di una promessa: tornerò. Promessa infranta.
Usagi pone i vari oggetti, lentamente e con le lacrime che scendono copiose dai suoi occhi, dentro la scatola.
 
“Beh è positivo Hotaru. Significa che Usagi sta accettando che Mamoru non possa tornare mai più”
La piccola scuote la testa.
“No Haruka. Non è un’accettazione”
 
Usagi chiude la scatola, la pone nel fondo della buca che ha appena preparato. Ricopre di terra tutto. La pareggia con dedizione e attenzione. Poi prende una foto che ha deciso di non seppellire.
La guarda. E’ l’ultima foto che hanno fatto insieme prima della sua partenza. La arrotola su se stessa, formandone un piccolo cilindro. La ferma con l’anello. E mette tutto dentro una bottiglia di vetro, chiudendola con un tappo di sughero. Le da un bacio e la stringe forte a sé come fosse un bambino.
“Ti amo”
La lancia giù dalla scogliera. La vede prima affondare, poi riaffiorare e vagare verso il mare aperto.
 
“E cos’è Hotaru?”
“Rassegnazione”


Usagi si inginocchia prendendosi il viso fra le mani. Dopo qualche minuto volge lo sguardo al cielo.
“Non so come fare senza di te Mamo-Chan. Mi manchi da impazzire. Ogni respiro mi ricorda te. Ogni volta che il mio cuore ha un battito mi ricordo di te. Ma devo continuare a vivere. Lo devo per le ragazze. Chaos sta tornando. E devo trovare il modo di affrontarlo. Anche se senza te morirò. Eri tu a darmi la forza e il coraggio di combattere i nemici.”
 
“La sua rassegnazione sarà la nostra vittoria. Ma non la sua. Se per caso non dovesse di nuovo riuscire a salvare Mamoru, cosa che presumo, morirà un’altra volta. E questa volta per sempre”
 
“Non è un addio. Io non posso dimenticarmi di te. E’ solo un arrivederci rassegnato Mamo. Rassegnato e disperato. Non smetterò mai di amarti. Mai e poi mai.”
Usagi stringe fra le mani l’unico oggetto che ha tenuto di loro: lo Star Locket.
 
Haruka sospira di fronte alla maturità di Hotaru.
“Non voglio nemmeno vedere il suo viso quando scoprirà ciò che Chaos le ha riservato.”


Usagi si alza in piedi.
“Lascio che il mio amore per te venga coccolato dalle onde del mare e accarezzato dal vento. Dentro me ti scalderò. Arrivederci Mamo-chan. Ti amo e mai nessuno potrà prendere il tuo posto”
 
“Credo che sentiremo il dolore della principessa ovunque ci troveremo”
 
Con le ultime forze Usagi si avvia verso la fermata della corriera che la riporterà a Juban. Sale appena in tempo. Si siede nel primo posto libero, in prima fila. Si accascia contro il finestrino. E con gli occhi pieni di lacrime e sabbia si addormenta.  E vorrebbe non svegliarsi mai più.
 
“Usa?”
Ikuko cerca di svegliare la figlia, sdraiata a letto, con ancora gli abiti del mattino addosso.
“Mh?”
“Usa c’è Rei”
“Puoi dirgli di passare un’altra volta?Sono troppo stanca ti prego.”
Sua mamma sospira uscendo dalla camera. Scende le scale andando incontro a Rei.
“Ha chiesto di riposare ancora. Sta dormendo da 6 ore”
Rei abbassa lo sguardo.
“Vuoi un te?”
Rei in quelle parole sente la richiesta di una mamma preoccupata che vuole parlare con qualcuno.
Rei accetta.
 
Ikuko gioca con il cucchiaino e il tè caldo.
“Sono troppo preoccupata per Usagi. In questi tre mesi la sto vedendo morire”
Ikuko si passa una mano sugli occhi per asciugare le lacrime per poi ricominciare a parlare.
“Seiya in questa settimana l’ha portata fuori, poi anche a scuola. Voi siete state insieme. Stamattina è uscita così presto che pensavo fosse cambiato qualcosa. Ma appena tornato è come se i pochi passi fatti avanti fossero spariti. E’ andata a letto vestita, ha pianto per ore.”
Rei allunga una mano sulla spalla di Ikuko per consolarla.
“Noi stiamo facendo il possibile per lei”
“Oh lo so Rei. Le volete un bene che va oltre l’amicizia. Soprattutto Seiya.”
“Il voler stare meglio deve partire da lei. E’ questo il problema”
La mamma di Usagi sospira.
“Ho sempre accettato che Usa avesse dei segreti” Rei, a quelle parole, si irrigidisce. “L’ho sempre vista, in alcuni momenti, assente o preoccupata per qualcosa di cui non mi ha mai parlato. Una mamma lo sente.” Sorride amaramente e prosegue. “ Usagi in quei momenti spariva, cresceva di colpo, diventava adulta. Ma tornava sempre. Anche questa volta è successo. L’ho vista diventare adulta, costretta da qualcosa più grande di lei. E…non è più tornata”
Rei non sa cosa rispondere. Non può rivelare nulla.
“Io posso solo immaginare come si prova a perdere la persona che si ama. Ma oltre quello deve essere successo qualcos’altro.”
Ikuko scoppia a piangere. Rei cerca di consolarla, le fa male il cuore a vederla in quello stato.
“Signora Tsukino noi davvero stiamo cercando in ogni modo di aiutarla. Vedrà che riusciremo.”
“Rei lo so. Ma io da mamma mi sento male. Perché non so cosa fare.”
La morsa al suo stomaco si fa ancora più dolorosa. Vorrebbe dirle qualcosa per farla stare meglio. Ma non può dirle nulla.
“La faremo tornare glielo prometto”
“Voi sapete dov’è?”
Rei cerca di sorridere, annuendo.
“Non sarà facile. Il peggio lo dobbiamo ancora affrontare. Ma le prometto che quando tutto sarà finito Usagi sarà di nuovo quella di prima”
“L’importate è che salviate la terra senza farvi male”
Ikuko accenna una risata. Rei anche. E Ikuko non ha idea di quanto sia vera la frase che ha appena detto solo per scherzare.
 
Usagi apre gli occhi. E’ buio. Si volta verso la finestra. La luna le illumina il viso gonfio per le lacrime versate prima di crollare addormentata. Muove le gambe. Sente Luna muoversi verso di lei.
“Scusami Luna non volevo svegliarti”
“Sono le nove di sera Usagi”
“Ho dormito così tanto?”
Luna annuisce accoccolandosi sul cuscino della sua padrona.
“Luna?”
“Hm?”
“Che devo fare?”
La gatta sospira. E prende fiato.
“Vuoi la risposta da amica o da insegnante?”
“Entrambe. Ma parti con la seconda”
“State per affrontare una battaglia senza precedenti. Lui è il male. Lui si nutre del male. E lui vuole te e nessun altro. E non si fermerà davanti a niente pur di combattere contro di te. Devi allenarti, riprendere il tuo potere, potenziarti e concentrarti. Smettila di pensare ad altro e concentrati solo su questa guerra. Devi proteggere la Terra e il resto dell’Universo. ”
“E la risposta da amica?”
“Perdere l’uomo che si ama è devastante. Per te Mamoru era tutto. Il tuo sguardo si illuminava quando lo vedevi. Lo so Usa. Ma tutti noi abbiamo bisogno di te. Come guerriera, ma soprattutto come amica. Ti vogliamo troppo bene per vederti in questo stato.”
“Lo so Luna, ma…”
“Mamoru non tornerà.”
Usagi chiude gli occhi per non iniziare a singhiozzare.
“Lo so”
Stende un po’ le gambe, toccando qualcosa ai piedi del suo letto. Si alza leggermente. E trova Seiya che sonnecchia sulla sedia con la testa appoggiata al letto.
“Lo vedi?”
Usagi annuisce a Luna.
“Darebbe la sua vita per te. Ha rinunciato al suo pianeta per aiutarti”
“Prometto che cercherò di star meglio Luna ok?”
“Non devi promettermelo per farmi un favore. Lo devi fare per te stessa”
Seiya si stiracchia. Sbadiglia.
“Ah ecco la bella addormentata nel bosco che si è svegliata”
“Dormivi anche tu”
“Io sono bello infatti”
Lei sorride leggermente. Scuote la testa e scende dal letto.
“Ho bisogno di una doccia. Poi chiamo Rei e mi scuso con lei per averla mandata via oggi. Che ne dici se domani iniziamo ad allenarci?”
Seiya sorride felice.
“Posso venire in doccia con te?”
Usagi scoppia a ridere e si avvia verso il bagno.


NDA: ciao a tutti quelli che mi stanno seguendo!
Questo capitolo, secondo il mio punto di vista, è uno dei più duri e tristi.
Ora inizierà un pò di serenità per Usagi e le altre...e tra non molto anche un combattimento.
Grazie a tutte quelle che stanno commentando. Questo progetto non è ancora concluso e leggere le vostre recesioni mi da la forza di continuare a scrivere. Attualmente ho pronti 10 capitoli. E sto concludendo il capitolo 11, un capitolo molto importante , un capitolo di svolta di questa storia.
Continuate a seguirmi!
 

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Capitolo 6
*** 6- La trasformazione ***


-Dicembre-
 
Battaglia. Allenamento.
Usagi corre nascondendosi dietro un albero.
“Usagi smettila di scappare! Energia stellare all’attacco!”
Pochi secondi e l’albero alle sue spalle viene polverizzato.
“Seiya! Ho paura!”
“Vuoi o non vuoi tornare ad essere una guerriera Sailor? Sei stata tu a dire di volerti allenare dai!”
“Seiya!”
“Al diavolo Usagi! Energia stellare all’attacco!”
Usagi si tappa le orecchie, si accocola su se stessa e chiude gli occhi in attesa di essere colpita.
Sente l’energia arrivare. Stringe ancora di più le dita per non sentire rumori.
Un enorme fascio di luce si dirige verso Usagi.
Un enorme fascio di luce si libera da Usagi.
Un enorme picco di energia compare sul computer di Ami, mandandolo quasi in tilt.
Poi il buio.
 
Usagi apre gli occhi. Capisce subito di esser svenuta. Hotaru, accanto a lei, le sta passando un po’ di energia.
“Non ho retto il colpo di Seiya”
Ami la guarda sbarrando gli occhi. Usagi capisce che deve esser successo qualcos’altro. Guarda Seiya. Ma anche lui non parla.
“Ok. Riproviamoci!”
“No te lo impedisco. Non hai abbastanza energia Usa-Chan!”
“Oh Ami bisogna battere il fumo quando il ferro è caldo!”
Ami scoppia a ridere
“Usagi il chiodo non il fumo!”
Lei si alza in piedi.
“Eh ma intanto mi hai capito!” Usagi si volta verso Hotaru. “Basta così Hataru”
“No!”
“Ami. Non costringermi a battermi contro di te ok?”
“E sentiamo, con quale trasformazione?”
“E’ proprio per questo Ami che devo continuare!”
“Usagi…. Quell’energia è troppo forte per te in questo momento. Rischi di morire!”
“Non è vero Ami”
“Ma…”
Hotaru blocca immediatamente Ami.
“Vieni Usa. Riproviamo!”
“Oh ora si ragiona!”


Hotaru si mette accanto ad Usagi.
“Ami tu prosegui a monitorare Usagi. Io seguirò la situazione da vicino. Usa-chan. Fidati di me e ascoltami ok?”
Lei annuisce.
“Al tre. Uno, due e…”
Seiya parte correndo verso Usagi. Lei è pronta. Ma all’ultimo istante lui fa una finta buttandosi in scivolata su Usagi facendola cadere rovinosamente a terra. Lui si rialza subito in piedi.
“Energia Stellare, all’attacco!”
Usagi rotola lateralmente per non farsi colpire. Ma Seiya, velocissimo, si fionda su di lei, colpendola con un pugno allo stomaco. Usagi si gira a pancia sotto per tossire.
Lui indietreggia.
“Non mi fermo Usagi.”
Lui prepara il colpo. Usagi riesce a rialzarsi in piedi, tremante e affaticata. Seiya vuole fermarsi. Ma non può. Lo deve fare per lei. Per tutto quello che verrà.
“Energia Stellare…”
Usagi chiude gli occhi. Ami trattiene il fiato. Seiya volta il viso dall’altra parte per non vedere la donna che ama essere colpita. L’unica a riuscire a non perdere la concentrazione è  Hotaru.
“La senti anche tu Usagi! Accettala non aver paura!”
“…all’attacco!”
Una bolla di energia luminosa si avvia veloce verso di lei.
Il vento le sposta i capelli dal viso.
Il silenzio più completo invade le sue orecchie.
La gola si secca, deglutisce a fatica
Lo stomaco contratto e dolorante improvvisamente si rilassa.
Un fremito lungo la sua schiena.
Una scarica di adrenalina immensa.
Una nuova forza.
Usagi apre gli occhi.
“Moon Prism Power. Make Up!”
Una nuvola di polvere costringe tutti a ripararsi gli occhi.
 
Usagi cerca di respirare. Non riesce.
La gola chiusa dal dolore. Apre la bocca e sente il sapore salato delle lacrime.
“Mamoru”
Lo stomaco si contrae, l’intestino si contorce. Il cuore batte infuriato.
“Mamoru aiutami!”
Le gambe tremano. Le ginocchia cedono. I muscoli sussultano.
“Accettalo”
Le parole di Hotaru battono nella sua testa più forte che mai.
“Mamoru che devo fare!!”
Usagi è costretta a stringersi la testa fra le mani.
“Accettalo”
Usagi si arrende. Non cerca più di respirare, non cerca di muoversi, non cerca di aprire gli occhi. Si sdraia a terra.
Aveva fallito. Di nuovo.
 
Riapre gli occhi. Quello che vede di fronte a lei è follia.
“Accettalo. Non ti farà del male”
Lei si porta le mani alla bocca. Le lacrime scendono senza controllo.
“Sono solo io.”
“Mamoru!”
Lei cerca di fare un passo. Ma le sue gambe sono bloccate. Lui le guarda.
“Non puoi”
“Mamoru! Voglio toccarti ti prego!”
Lui scuote la testa.
“Usagi devi accettare il potere”
Lei si inginocchia.
“Non ti farà del male, non aver paura”
“Mamo…torna da me te ne prego!”
Lui sorride amaramente.
“Sono stato uno stupido. Non sarei dovuto partire ed abbandonarti. E tu…nonostante questo mi ami ancora”
“Non riesco a smettere! Non riesco a vivere senza te. Torna, te ne prego!”
“Non posso. E credo di non riuscire nemmeno più a riapparire”
“Non lasciarmi sola”
“Non sei sola. Sono sempre con te. Nei tuoi sogni e nel cuore”
“Ma non mi basta! Come faccio a baciarti!”
“Perdonami Usako…”
“Mamo-chan…”
“Tu puoi cambiare le sorti dell’intera storia. Solo tu. Accetta il potere. E’ l’unico modo che mi è rimasto per farti capire quanto ti amo!”
Lei si alza in piedi. Gli occhi chiusi per il bruciore delle lacrime.
“Mamo-chan”
“Ora Usagi. C’è chi ti aspetta e sta male per te. Ora.”
“Ti amo!”
“Anche io. Non riesco nemmeno io a smettere di farlo”

1 , 2 , 3 , 4… i secondi passano veloci.
 
“Usagi!”
La voce di Seiya la raggiunge. Sente i suoi passi veloci che si avvicinano.
“Allontanati”
Usagi non riesce a dirlo.
7, 8, 9, 10
“Usa non morire!”
11,12,13 Pum.
14,15,16, Pum, Pum.
Usagi respira a pieni polmoni. Immagazzina aria e la ributta fuori. Si alza in piedi, ancora ad occhi chiusi.  Seiya la vede e si ferma davanti a lei. I loro occhi si incrociano.
“Usa…”
Lei lo guarda e ride. Sorride come non faceva da mesi. Salta sul posto felice. Con una felicità che da settimane non sentiva.
La nuova Usagi fa un inchino e un giro su se stessa. Haruka le fa un fischio di apprezzamento.
“Con quegli stivali lì mia cara ex Odango non sai cosa mi ispiri…”
Michiru le da un pugno sul braccio. Usagi corre in casa di Rei a cercare uno specchio e appena lo trova si ferma. Guarda con ammirazione la sua nuova uniforme Sailor.
Non è cambiato molto. Il colletto è diventato marrone, la gonna ora ha tre strati:il primo bianco, il secondo marrone scuro e il terzo beige. I guanti si sono accorciati: sono come quelli di Uranus e Neptune, ma terminano con le balze marroni. Le ali sono sparite lasciando il posto a un mantello nero. Cerca qualcosa a forma di Luna. Lo trova al collo, al centro della Tiara e nel punto di incrocio centrale fra la gonna e il corpetto. Gli orecchini sono a forma di stella, al lobo. Gli stivali ora sono alti fino a metà coscia, aderenti e beige. E appena vede che forma ha preso la sua spilla non può far altro che scoppiare a piangere.
“Usagi!”
“Sto meglio grazie”
“Sicura?”
“Sì Minako”
Tutte le ragazze sono in giardino, ancora al tempio di Rei. In relax. Usagi osserva ancora la nuova spilla. Sorride malinconicamente.
“Però è bellissima”
La osserva. E’ triangolare, dorata. Al centro del triangolo un bocciolo schiuso di rosa rossa. La apre. All’interno, un cristallo trasparente con al centro uno spicchio di luna dorato.
Il triangolo rivolto verso il basso e la rosa rossa: il simbolo della Terra e di Mamoru.
Il cristallo e lo spicchio dorato: il simbolo della Luna e di Usagi.
I suoi pensieri vengono fermati dalle parole di Michiru.
“Lo sai che ora sei la guerriera Sailor più forte di tutte vero?”
Hotaru tossisce. Michiru alza gli occhi al cielo
“Sì sì. A parte Saturn…”
Hotaru sfoggia un sorriso orgoglioso.
“Lo sono sempre stata comunque.”
Michiru riprende a parlare.
“In teoria Usagi. Ora lo sei di fatto. Dentro te c’è il potete di un intero sistema. Terra e Luna. Sono poche le guerriere con queste caratteristiche”
Usagi la guarda perplessa. Ami interviene.
“Che cos’è la Luna in confronto alla Terra? Il suo satellite naturale. Cosa c’è dentro te? Entrambi i poteri. Ecco sei…completa. Corretto Michiru?”
“Sì, al contrario però”
Usagi guarda nuovamente Michiru dopo questa affermazione.
“I poteri satellitari sono nati per proteggere i poteri planetari e per unirsi a quest’ultimi. Non il contrario. Quindi chi doveva cedere il potere eri tu. Il tuo potere, al momento della creazione del tutto, era nato per la protezione della Terra. Appena trovati, lui avrebbe dovuto prendere il tuo. Ma…..il resto lo sai.”
“Ma scusatemi. Se il suo potere è un potere planetario significa che lui è sempre stato più forte di me?”
“Tutte noi dovremmo essere più potenti di te Usa. Ma tu sei quella che sa sfuttare e sa utilizzare il potere meglio di tutte noi.  Poi in più hai il Cristallo D’Argento che ha poteri speciali.”
“Quindi anche voi avevate chi vi proteggeva?”
“Non tutte Usa.”
“Eh?”
Setsuna prende la parola.
“Ok ve lo spiego io meglio. Partiamo sin dall’inizio. Dal momento della nascita dei nostri poteri.
Tutte noi siamo nate con scopi diversi. Mercurio e Venere erano nati per contrastare la guerriera del Sole affinché non riuscisse ad attaccare il sistema solare.”
“Esisteva una guerriera del Sole?” chiede Ami.
“Esatto. Era una guerriera nata per proteggere il sistema solare dall’interno. Invece di seguire il proprio compito , è stata plagiata dal male e ha cercato, sin dall’inizio della sua comparsa, di conquistare tutti i pianeti. Tu e Venus l’avete fermata imprigionandola all’interno della sua stessa stella.”
“Wow che figata!”
Ami ridacchia alla frase di Minako. Setsuna riparte.
“Il potere di Mercurio e Venere sono a sé stanti. Nessuna protezione. Era il Sole che avrebbe dovuto proteggerle.  Poi c’erano Luna e Terra. Luna era nato per proteggere Terra. Terra era il centro di tutti i poteri. Un po’ come per noi Serenity. Il potere della Luna è nato dal potere della Terra. Insieme si completano.”
“Ecco perché io e Mamoru ci siamo innamorati? Perché il nostro potere è simile?”
“Vi siete innamorati per altri motivi Usa. Il potere non condiziona l’amore. Tu saresti dovuta essere una guerriera come le tue compagne. E lo sei stata fino a che Endymion non si è innamorato di Serenity. Improvvisamente era la Terra a proteggere la Luna.”
Usagi, con un sorriso triste, annuisce.
“Poi c’era Marte. Ultimo pianeta del sistema solare interno. A protezione da attacchi provenienti dalla fascia degli asteroidi. Protetta da Phobos e Deimos. E Giove. Giove ha una storia particolare. E’ un pianeta del sistema solare esterno. Lui e Marte avevano lo stesso compito. Controllare la fascia degli asteroidi. E combattere insieme a Marte. E anche lui aveva la protezione di 2 satelliti: Callisto ed Europa. Non doveva essere un potere interno. Ma esterno. Ma vendo lo stesso compito di Marte…beh ha creato un rapporto più unito con l’interno.”
“Perché siamo più belle!” Tutte ridono alla battuta di Rei.
“Urano e Nettuno. Nati per proteggere il sistema solare da attacchi esterni. Urano protetto a sua volta da Oberon e Titania. Nettuno da Tritone e Nereide. E poi c’ero io. Plutone. Nato per proteggere il sistema solare interamente. Insieme a Caronte, il mio satellite.”
“Saturno?”
“Il potere di Saturno è nato solo dopo tutto il resto. E’ stato creato come tasto di reset. Come ultima possibilità in caso in cui nessuno fosse in grado di fermare il male. Per questo è la guerriera della distruzione. Ma anche della rinascita. Distruggere tutto per dopo ricrearlo. Poi il centro del sistema si è spostato sul Silver Millenium. E le cose sono cambiate. Mars, Mercury, Jupiter, Venus a protezione di Moon, protetta anche dall’amore della Terra. Uranus, Neptune, Pluto a protezione esterna. Saturn solito tasto di Reset.”
Usagi resta affascinata da questo racconto.
“Wow spettacolare!”
“Eh già.”
“Ma ora i poteri dei satelliti dove sono?
“Si sono uniti al potere di ogni pianeta. Tranne il tuo Usagi.”

Usagi sente una piccola fiammella crescere dentro di sé. Chiude gli occhi per intercettarne il calore. La vede, la sente, la comprende: è la sua voglia di vivere che, lentamente, si riaccende in lei.
“Ce la faremo anche così. Ne sono certa”

 

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Capitolo 7
*** Un pezzo della mia eternità ***


Vi lascio con l'ultimo capitolo della settimana...
a presto
baci
FD

“Usa?”
“Hey Seiya!”
Usagi risponde al telefono prima della madre. Dall’altra parte la voce di Seiya la accoglie.
“Come stai?Ti sei ripresa dall’allenamento?”
“Hey oggi sono stata impeccabile!”
La risata cristallina di Seiya la avvolge. Usagi ne fa tesoro.
“Senti ho una proposta. Devi solo dirmi di sì”
 
“Usagi scendi! C’è Seiya!” Ikuko scuote la testa.
“Sempre in ritardo!”
Sua figlia appare sulle scale. Un vestito nero a manica lunga cerca di fasciarle il corpo.
“Usa…ti sta…”
“Sì lo so. Mi sta grande. Ma è quello che mi sta…” vorrebbe dire più stretto, ma cerca un modo meno doloroso per sua madre per farglielo capire “…meglio”
Ikuko si avvicina abbracciandola.
“Non far tardi stasera così domani mattina andiamo a fare un po’ di shopping ci stai?”
“Mamma tranquilla faccio con quello che ho”
“Usa niente ma. Domani mattina ci compriamo qualcosa ok?”
Usagi annuisce sorridendo.
“Forza che Seiya ti aspetta fuori”
Usagi si infila le scarpe ed esce. Ad attenderla lui.
“Principessa!”
“Lo so che sono una principessa, ma la mia identità deve rimanere segreta sai?”
Lui scoppia a ridere.
“Dai che ti porto a mangiare una bella cioccolata calda”
Lei prende la mano Seiya e si avvia verso il centro.
Pochi minuti e suona il suo comunicatore.
“Rei che succede!”
“Riunione al tempio. Tra mezzora ce la fai? Se tua mamma ti fa problemi per uscire posso sempre chiamarla io!”
“No tranquilla sono già fuori”
“Con chi?”
“Con…Hey fatti i fatti tuoi! Ci vediamo tra mezzora!”
 
“Ne sei certa Ami?”
“Assolutamente sì Rei!”
Usagi spalanca lo Shoji della sala di Rei.
“Eccomi!”
Rei si volta e saluta insieme ad Ami. Usagi si toglie la giacca e si siede accanto a Rei.
“Mancano ancora Makoto e Minako?”
“Stanno arrivando con Taiki e Yaten”
“E le altre?”
“Non riusciranno a raggiungerci. Michiru e Haruka hanno un po’ di febbre. Setsuna sta facendo da infermiera. Seiya è andato a prendere Hotaru, almeno così lei può aggiornarle.”
Usagi annuisce. Rei non riesce a smettere di fissare Usagi.
“Uff….cosa c’è Rei?”
“Con chi eri fuori?”
La porta si spalanca facendo entrare Yaten, Taiki , Makoto e Minako.
“Recuperati per voi!”
“Grazie Mina!”
“Oh di niente Rei. Seiya sta arrivando con Hotaru.”
Il tempo di finire la frase e lo Shojo si apre di nuovo.
“Eccoci qui!”
Seiya si toglie la giacca rivelando un pantalone elegante grigio e una camicia nera.
“Heylà che fisico! Cosa pensavi di fare stasera?”
“Oh ma la smetti Minako?”
“In effetti” interviene Yaten “Aveva un appuntamento!”
“Yaten finiscila!”
“E con chi?”
Rei non sta più nella pelle.
“Con nessuna di vostra conoscenza!”
Gli occhi di Seiya si fermano su Usagi. Non l’aveva ancora visto il vestito. Il collo alto, il modello del vestito e il colore la fanno sembrare ancora più magra.
“Ma dove stavi andando vestita così? Non stai per niente bene sai?”
“Che diavolo te ne frega Seiya?”
“Agitata perché sai che ho ragione!”
Hotaru alza gli occhi al cielo.
“Scusatemi, ma ho un appuntamento tra un’ora. Possiamo iniziare?”
Tutte si voltano verso Hotaru che arrossisce all’improvviso.
“Devo…devo guardare l’ultima puntata del mio telefilm preferito!”
Usagi scoppia a ridere. E gli altri dietro a lei. A interrompere l’idillio ci pensa Seiya.
“Dicci Rei. Cosa ci porta nella tua casa in questo sabato sera di metà dicembre?”
“Ami ha scoperto qualcosa”
Ami si schiarisce la voce.
“Abbiamo scoperto qualcosa in più su Chaos”
Tutte restano con il fiato sospeso.
“Ieri sera c’è stato un forte picco di energia negativa, a circa 6 Kilometri di profondità, presso il parco di Arisugawa.  Oltre a questo picco il mio computer ha rilevato, in contemporaneamente e sempre alla stessa profondità, un’energia opposta. Il computer l’ha riconosciuta come umana. E non è la prima volta che la sentiva”
Usagi guarda Ami.
“Possibile che questa volta io ho capito cosa tu abbia detto?”
Ami ridacchia.
“Io non ho capito” interviene Minako”
Usagi si schiarisce la voce. “Praticamente Chaos avrà una forma umana di qualcuno che abbiamo già incontrato. Giusto Ami?”
“Esattamente. E’ qualcuno che il mio computer conosce, ma che non ha registrato in quanto, forse, non ci è mai servito farlo. Magari è qualcuno che qualche volta è stato attaccato e che noi abbiamo salvato”
“E chi potrebbe essere?”
Ami scuote la testa.
“Ci lavorerò su con Taiki e Setsuna. Magari possono aiutarmi”
Tutte annuiscono.
“Teniamo d’occhio chi conosciamo e proviamo a percepire se ci sono dei cambiamenti”
“La lista è lunga”
“Lo so Usagi”
“C’è Naru. E’ stata attaccata più volte durante la nostra battaglia contro il regno delle tenebre. Anche la professoressa Haruna fu attaccata ricordate?”
“Anche mio nonno durante la ricerca dei 7 frammenti del cristallo d’argento. E Yu.”
“Anche Ryo sempre in quel frangente” aggiunge Ami
“Se per questo…anche Motoki e sua sorella Unazuki. Quando abbiamo combattuto contro il circo della Luna spenta ” prosegue Makoto.
“Teniamoli d’occhio. E’ l’unica cosa che possiamo fare in questo momento.”Conclude Usagi
E dopo qualche chiacchiera più leggera Hotaru chiede a Seiya di riaccompagnarla a casa.
“Ah ragazze vado anche io. Mia mamma mi ha chiesto di rientrare presto per fare insieme un po’ di shopping domani.”
“Avanti accompagno anche te”
“Ce la faccio da sola sai?”
“Ok. Se poi l’uomo nero vuol portarti via…”
“…mi trasformo in Sailor Moon!”
Seiya scuote la testa, prende a braccetto Hotaru e Usagi e si avvia verso le scale del tempio.
 
“Eccoci arrivati. Buonanotte Usa”
Seiya si avvicina a lei per cercare di darle un bacio. Le gira il volto.
“Perché no?”
“Seiya…io non so come andrà a finire”
“Io lo so. Tu non mi amerai mai come ami lui.”
“Allora perché iniziare?”
“Perché voglio vivere con te un pezzo della mia eternità…”
Usagi sospira. Gli da un lieve bacio sulle labbra. Lui sorride, scuote la testa e si avvia verso casa sua.
 
“Usagi?”
Usagi sussulta sul posto, spaventandosi.
“Uh Rei! Mi hai spaventata!”
“Scusami non volevo!”
Usagi deglutisce nervosa.
“Da…da quanto sei qui?”
Rei abbassa lo sguardo. Usagi capisce.
“Io...”
Usagi sbuffa e tira fuori dalla borsa un pacchetto di sigarette. Ne accende una e aspetta di sentir parlare Rei.
“Usa io non sono nessuno per giudicarti. Mi sto solo preoccupando. Non voglio che tu…ecco..faccia cose di cui puoi pentirti”
Usagi non risponde guardando sempre fisso il marciapiede.
“Io capisco che lui ti faccia stare bene, questo vuol dire che vuoi girare pagina. Vorrei solo avere la certezza che la tua scelta sia stata ben ponderata”
Usagi sorride amaramente.
“Rei io…mi alzo la mattina e non so cosa mi succederà. Si, andrò a scuola. E ci sarete voi. Farò due chiacchere, Seiya mi farà qualche battuta. E poi. Spero che i compiti in classe vadano bene. Spero di aver studiato abbastanza. Spero di non veder mia mamma piangere ancora per il mio stato. Spero che Mamoru non mi faccia troppo male con il suo ricordo. Spero di non sentire il suo odore entrarmi nelle narici. Spero di vederlo comparire sulla porta della mia camera e sperare che tutto questo sia stato solo un incubo. Ma la mia vita è fatta solo di “spero”. Secondo te la mia scelta è stata ponderata?”
“Io non vorrei che tu ti sia lasciata trascinare da quello che ha detto Setsuna”
 Usagi fa un altro tiro di sigaretta. La getta a terra, spegnendola. Non risponde a Rei.
“Usa?”
“Lui era la mia essenza. La mia vita. Il mio essere viva. Non togliermi anche Chibiusa”
Usagi scoppia in un pianto silenzioso. Rei l’abbraccia cercando di consolarla. E il silenzio della notte avvolge entrambe.
 
“Sei tornato finalmente!”
“Taiki dovevo riaccompagnare a casa entrambe lo sapevi”
Yaten si siede sul divano.
“Dobbiamo parlare”
Seiya ridacchia e si siede accanto a Yaten
“Sono pronto. Sentiamo!”
“Tu e Usagi…”
“Io e Usagi non siamo nulla!”
“Tu stasera dovevi uscire con lei!”
“E allora? Volevo portarla fuori a prendere una cioccolata calda, parlare di qualcosa che non fossero i nemici e Chaos. Cosa c’è di male?”
“I tuoi sentimenti per lei!”
Seiya si alza di scatto. Fa qualche passo verso la finestra.
“Non vogliamo che tu stia male” interviene Taiki.
“Avete già provato a tenerci lontani e non ha funzionato”
“Seiya ti stai illudendo che lei possa innamorarsi di te. Ma non succederà! Lei ama Mamoru!”
“E cosa ti fa pensare che la cosa non mi stia bene?”
“Cosa…”
“Lasciatemi in pace. So quello che sto facendo e soprattutto so quello che voglio”
Seiya si avvia verso la sua camera, lasciando senza parole sia Yaten che Taiki.




 

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Capitolo 8
*** Natale... ***


"Ah sei qui Usagi!”
Ikuko apre la porta della camera della figlia, vedendola intenta a sistemare alcune foto in una piccola bacheca.
“Sì. Tutto bene mamma?”
Lei annuisce sorridendole dolcemente.
“Ho appena finito la spesa per la cena di domani sera”
“Vengo a darti una mano a sistemare!”
In cucina Usagi si muove sicura sistemando il cibo. La madre la guarda allungarsi verso un mobile in alto.
“Usa, cosa fanno le tue amiche domani sera?”
“Oh. Credo che andranno tutte a casa di Rei. Sai mamma suo nonno è partito in pellegrinaggio quindi sarebbe sola. Makoto…beh Makoto è sempre da sola. Ami starà con sua mamma fino alle 20. Poi inizia il turno all’ospedale. Minako è a casa senza genitori, partiti per lavoro fino a fine Gennaio. Seiya, Taiki e Yaten resteranno qui senza raggiungere le famiglie”
“Capisco.Dopo cena se vuoi raggiungerle…”
Usagi scuote la scuote la testa vigorosamente.
“Resto con voi. Com’è quel detto? Ah sì, Natale con i tuoi e l’estate con chi vuoi giusto?”
Sua mamma ride.
“Pasqua con chi vuoi”
“Vabbè ma almeno mi hai capito! E poi a mezzanotte devo aprire i regali! Non vedo l’ora!”
“Già” pensa Ikuko “Non vedo l’ora di vedere il tuo viso domani!”
 
Usagi si sveglia. Sono le 10.30. C’è silenzio in casa. Scende lentamente ed ancora assonnata le scale. Vede Shingo, seduto in sala, che guarda la tv insieme a suo padre Kenji. Ikuko è già ai fornelli.
“Buongiorno mamma. Stai già cucinando?”
“Eh sì. Saremo in tanti stasera.”
“In tanti? Non siamo solo noi 4?”
Sua mamma scuote la testa. Usagi non fa altre domande. La vede davvero occupata.
Si veste, esce a far colazione, rientra. Pranza, guarda un po’ di televisione, si addormenta sul divano. Viene svegliata da suo padre.
“Usa. Vai a prepararti dai. Sono le sei e tra poco arriva gente.”
Ancora più addormentata che sveglia Usagi si lancia sotto la doccia. Esce. Si asciuga e decide di indossare la sua adorata calzamaglia nera, un maglioncino a collo alto bianco e una gonna corta con le bretelle blu. Guarda l’orologio in camera sua. Sono già le sette e mezza.
Scende lentamente le scale. Sente delle voci. Le sembra di riconoscerle.
“Oh possibile che sia in ritardo anche a casa sua?”
Rei? Oh sì è Rei. Usagi accelera il passo. E appena entra il salotto le osserva affascinata, ad una ad una.
Rei fasciata un bellissimo abito rosso appena sotto il ginocchio a manica lunga, la schiena scoperta. Bellissima.
Accanto a lei Minako,in abito lungo nero con uno spacco fino alle ginocchio, senza maniche, a collo alto. Un copri spalle sempre nero a coprirle le braccia.
Makoto. Splendida, con un abito corto verde di seta e una cintura che esalta ancora di più il suo punto vita.
Ami. Un bellissimo vestito blu notte, corto, legato dietro il collo. Una giacca di pizzo per non sentire troppo freddo. Quasi imbarazzata per questo look.
Hotaru dolcissima in un completo giacca e gonna a quadretti neri e bianchi e una camicia bianca.
Setsuna finalmente senza il suo tailleur. Calzamaglia grigia, gonna e gilet gessati in una totalità quasi argentata e una camicia nera. Moderna e vivace.
Michiru con un bellissimo vestito lungo azzurro plissettato e una pashima come coprispalle.
Haruka in pantalone elegante bianco e camicia azzurra. Molto femminile.
“Ragazze!”
“Eh no cara mia! Ora vai su e ti cambi! Guarda come siamo vestite noi”
Usagi sorride dolcemente, felice di vederle tutte.
“Agli ordini Mako-chan!”
“Dai prima che arrivino Seiya, Taiki e Yaten!”
Annuisce e corre in camera sua.
Abito corto e senza spalline rosa a tubino, di pizzo. Davanti corto, dietro lungo. Un bel copri spalle nero. Si sente veramente bella.
Scende le scale.
“Eccomi!”
Il primo a commentare è Taiki.
“Wow non sembri nemmeno tu!”
Yaten alza il pollice della mano destra in segno di approvazione. Seiya si volta e resta a bocca aperta.
“Sei bellissima sai?”
“Grazie mille!”
Ikuko avvisa che è tutto pronto per la cena. Usagi abbraccia forte sua mamma
“Ti voglio un mondo di bene. E’ la sorpresa più bella che potessi farmi!”
“Forza tutti a tavola e dopo apriamo i regali!”


Il primo pacchettino viene preso da Shingo. Legge il biglietto.
“- Per Ami dalle tue amiche Rei, Makoto,Minako e Usagi. Ps: siamo noi le più forti. – Hey che vuol dire?”
Minako cerca di distrarre Shingo con una risata sguaiata.
“Ahahahah no nulla! Dai Ami aprilo!”
Ami scarta con calma e metodo la carta dorata che ricopre il suo regalo. Appena lo vede si illumina. Gli occhi le si riempiono di lacrime di gioia.
“Oh mio Dio ragazze! E’ quello che volevo!”
Lei si getta verso le sue amiche. Shingo vede di cosa si tratta.
“Un libro sulla nascita della matematica? Ma non si può desiderare una cosa del genere!”
“Ami sì!” risponde Makoto!
“Ah beh…Ami vieni qui tocca a te prendere un pacchetto!”
Ami si avvia verso l’albero. Prende quello con un piccolo fiocchetto grigio.
“Per Mina. Le più forti restiamo noi Outers”
Shingo guarda Minako alzarsi.
“Siamo strane lo sappiamo!”
“Tu sì. Haruka no. Lei è bellissima!”
Haruka rischia di strozzarsi con il bicchiere di acqua che sta bevendo. Michiru ride.
La conversazione viene interrotta da un urlo a squarcia gola di Minako.
“Questa collana è perfetta per la mia imminente carriera di donna dello spettacolo! Grazie davvero! E ora…prendo questo bel pacchetto azzurro.”
“E’ acquamarina”
“Sì Sì Ami, mi fido. Apriamo il biglietto: per Michiru da chi non te lo aspettavi. Seiya, Taiki e Yaten”
Michiru con molta eleganza si alza e da il cambio a Minako. Apre il pacchetto: un portachiave rappresentante il suo pianeta: Nettuno. Sorride dolcemente.
“Grazie ragazzi è davvero speciale.”
I tre annuiscono, sorridendo. Michiru si volta verso l’albero. E decide di prendere il pacchetto per Setsuna.
“Questo è per Setsuna. Da noi e loro”
Mentre lo dice indica Ami intenta già a leggere il suo libro, Rei, Usagi e Makoto in attesa di aprire un regalo e Minako già rivolta verso lo specchio ammirandosi la collana.
Setsuna stacca il piccolo fiocco blu. Apre e trova una collana a forma di chiave.
“Funziona?”
Accortasi di averlo detto ad alta voce arrossisce, per poi ridere.
“E’ bellissima davvero! Almeno questa potrò sempre tenerla con me. Grazie mille ragazze.”
Prende un pacco con un grande fiocco rosso.
“Da tutti noi per Rei. Ps: prestameli. Usagi”
Rei si alza incuriosita prende il pacco e lo scarta. Resta stupita di ciò che vede.
“La collezione completa di Marmalade Boy e Mars? Io….”
Rei tira su con il naso.
“Le cercavo da una vita!Grazie davvero grazie!!!” cerca di ridarsi un contegno. “E ora questo. Per Hotaru dalle tue mamme!”
La piccola si alza, un po’ in imbarazzo. Guarda la grande scatola Beige con un fiocchetto azzurro. Lo apre.
“Ma…ma…”
“Ma?”
La incalza Minako. Hotaru esce il contenuto. Un fantastico vestito lungo color glicine.
“E’ quello che…”
“Sì.Quello che hai visto settimana scorsa! E di cui ti sei innamorata. ” aggiunge Haruka.
Hotaru si lancia fra le braccia di Michiru ringranziandola. Per poi fare la stessa cosa con Haruka e Setsuna. Si riavvia di nuovo verso l’albero. Viene attirata da un piccolo pacchettino con un fiocco color Corallo.
“Dalle guerriere più belle di tutte per Michiru!” Hotaru ridacchia “Mi sa che arriva da Usagi e le altre!”
Michiru apre il pacchetto. E trova un paio di occhialini professionali da nuoto.
“Suggerito da Haruka. Spero ti piacciano.”
“Ne avevo proprio bisogno Usagi. Grazie. E grazie anche a voi E ora…prendo questo argentato. Ah è per me!”
Michiru scarta il regalo che ha ricevuto da parte di Haruka, Setsuna e Hotaru: un fantastico costume da nuoto. Ringrazia tutte dolcemente. E prende il prossimo pacchetto.
“Oh Shingo è per te. Da parte di tutti noi!”
 “Era ora!”
Salta verso Michiru e scarta velocemente il pacco.
“Ahhhh lo sapevo! Il videogioco che volevo! Grandissimi!”
Shingo rigira più volte tra le mani il suo regalo. Poi prende un pacchetto in mano, elegante e piccolo, color ardesia.
“Papà è per te. Da tutti e quando dico tutti intendo tutti!”
Kenji si alza emozionato. Apre con molta calma il pacco. Deve togliersi gli occhiali. Controlla meglio. Si inginocchia. Rialza il viso commosso.
“Io…la macchina fotografica nuova…grazie grazie. Grazie a tutti! Ora con questa potrò fare foto ancora più belle!”
Si rialza in piedi, si asciuga il viso e prende un bel pacco dalla confezione verde.
“Da tutti noi. Con tanto affetto per Makoto”
Makoto si alza. Apre il pacco, la voce rotta dall’emozione. Non riesce a parlare. Fa un inchino verso tutte e prende in  mano il prossimo pacchetto pregustandosi già la visione più dettagliata del contenuto del suo. Una fantastica planetaria.
 “Per Seiya da noi Inn…cioè da me, Usagi, Rei, Ami e Minako!”
Seiya si alza, prendendo in mano il piccolo pacco con il fiocco indaco. Lo scarta trovando una collana con un ciondolo a forma di microfono. Un bel ciondolo che gli ricorda i tempi appena passati come componente dei Three Lights. Quasi commosso prende in mano un altro pacco.
“E questo è di Haruka da parte di tutte le ragazza.”
Lei si alza felice. Apre con foga il pacchetto con un bellissimo fiocco vermiglio. Una nuova tuta da motocross. Shingo si avvicina a lei.
“Questo sì che è un regalo!”
“Tu si che ne capisci Shingo!”
“Immagino quanto tu possa essere sexy con questa!”
“Shingo!”
“E dai mamma è la verità!”
“Signora Tsukino non si preoccupi. Lo gestisco io! Forza Shingo. Quale pacco prendiamo?”
“Mh…quella busta bianca!”
“Allora portala a tua mamma!”
Shingo annuisce e porta il biglietto a Ikuko.
“Ma ragazze non dovevate!”
Il biglietto dice di andare in cucina. Ikuko segue le istruzioni per poi tornare in salotto con un bellissimo Bonsai di Sakura.
“Oh ma è splendido! Lo curerò con tantissimo amore!”
“A che sei lì cara, prendi quel pacchetto di velluto blu?”
Ikuko annuisce a suo marito Kenji. Apre la scatola restando senza fiato. Un sottile filo d’oro con un ciondolo a forma di cuore.
“Oh caro è stupendo questo bracciale!” Si avvicina a lui, lasciandogli un bacio. Sospira.
“Che bel Natale! Ora tocca a Shingo dai. Vieni qui e apri anche questo da parte mia, di papà e Usagi!”
Shingo si avvia dalla madre. Prende il pacchetto color giada. Lo apre e urla.
“L’altro videogioco che volevo! Lo sapevo!!”
Prende in mano un sacchetto color lavanda.
“Per la futura stella dello spettacolo da Usagi, Ami, Mako e Rei. Direi che è per te Minako.”
“Oh finalmente. Era da troppo che ero seduta!”
Apre il pacco. Senza fiatare ne prende il contenuto: un bellissimo vestito dai toni dorati. Senza ringraziare si avvia allo specchio. E ci resta.
“Mina-Chan?”
“Sì sì grazie grazie…Shingo prendi tu il prossimo pacco. Io ho da fare!”
Tutti scoppiano a ridere.
“Questo è per Taiki dalle donne più belle di tutte. Sarà da voi giusto?”
Shingo segna Michiru, Haruka, Hotaru e Setsuna.
“E noi?”
“No, loro sono molto più belle di voi Rei! Forza Taiki!”
Prende il pacco con il fiocco color pesca. Lo apre. Un libro. Se lo rigira da una mano all’altra.
“Siete veramente divertenti!”
Usagi si avvicina e legge il titolo: Capire il mondo delle donne.
Scoppia a ridere senza riuscire a fermarsi.
“Comunque grazie. Ora prendo questo Viola. Hotaru è per te da parte nostra.”
Lei lo apre: un bellissimo paio di orecchini a forma di stella. Li indossa subito. E procede prendendo un pacchettino rosa.
“Usagi-chan è tuo da parte delle Star…no Taiki, Yaten e Seiya”
Usagi lo apre. Un bellissimo braccialetto con stelle e lune. Lei e loro.Una rappresentazione perfetta. Sorride e si fa aiutare da Rei a metterlo.
“Grazie mille ragazzi. Grazie. Hey Hotaru torna qui!”
Prende una borsa Bordeaux di una nota profumeria. Lo consegna ad Hotaru dandole un bacio sulla guancia. Lei apre il biglietto. Annuisce e apre la busta: una bellissima trousse compresa di tutto. Lip-gloss, ombretti, fondotinta.
“Era ora che qualcuno si ricordasse che ormai sono grande! Grazie ragazze!”
“E il messaggio?”
“Haru io non credo che tu voglia davvero sapere cosa mi ha scritto!”
“Invece si!”
Hotaru alza gli occhi al cielo.
“Ti sarà utile per quando ti fidanzerai!”
“Tu non ti fidanzerai!”
Hotaru fa spallucce mentre prende un pacchetto arancione.
“Mina-chan è per te da Taiki, Yaten e Seiya”
Minako, ancora allo specchio torna a prendere il pacchetto.
“Un libro?”
“Minako per favore leggi il titolo”
“Taiki,ma…” Minako legge il titolo. Sorride e si getta sui ragazzi.
“Vi amo lo sapete! Come diventare famosa…ah e lo diventerò!”
Torna a prendere un altro pacchettino.
“Ami tuo. Dalle nostre amiche dell’esterno”
Toglie il fiocchetto verde menta. Un libro. Ami è già felice senza leggerne il titolo. Appena vede che è un libro sull’Universo è ancora più felice. Ringrazia e prende il pacchettino per Yaten. Lo scarta velocemente: stessa collana di Seiya, ma con una tastiera. Sorride, ringraziando. Fa segno a Seiya di alzarsi, consegnandogli il suo pacchetto: un nuovo set di bacchette per suonare la batteria.
“Ah lo sapevo! Sono bellissime! Grande ragazzi! Hey Setsuna, Haruka. Dai prendete il vostro regalo da parte nostra.”
Haruka stupita si alza in piedi. Lei è sempre stata fredda e scontrosa con loro, soprattutto con lui. Non si aspettava un regalo. Apre il bel pacchettino blu notte: un ciondolo a forma di Urano. Per Setsuna un bracciare con un ciondolo a forma di Saturno.
“Oh veramente bello ragazzi. Cos’è una richiesta di pace?”
I tre ragazzi scoppiano a ridere.
“Ah ridi eh? Yaten? Vieni qui.” Lei si volta e prende un pacco con un fiocco bianco. “Questo è da parte nostra”
“Una piastra per capelli?? Sapete che mi serviva davvero? Grazie mille ragazze!”
Haruka ci resta quasi male. Scuote la testa e si siede nuovamente. Yaten sceglie un pacco avvolto nel giornale. E’ il regalo di Ikuko e Kenji. Un telescopio.
“Sei sempre lì ad osservare la Luna. Con questo riuscirai meglio.”
Usagi li abbraccia entrambi.
“Allora qui ci sono rimasti 4 pacchetti. Vediamo un po’ due per Taiki uno per Yaten e uno per Seiya!”
I ragazzi si alzano aprendo i loro regali. 10 spartiti per Yaten, una penna stilografica e una collana con un ciondolo a forma di chitarra per Taiki e un Phon da parte delle Outers per Seiya.
“Finiti!”
Usagi si siede con le gambe incrociate a terra, ripensando ai regali ricevuti. Quello dei genitori e quello dai ragazzi.
“Hey manca il vostro per me!”
Rei scoppia a ridere.
“Ci hai messo un po’ a capirlo eh?”
“Dov’è?”
Usagi si lancia verso l’albero. Lo vede. Una bellissima scatola dorata. La apre con mani tremanti. Le ragazze sono tutte intorno a lei.
“Oh. Ragazze…”
Usagi scoppia a piangere commossa. E’ uno splendido vestito blu scuro, uguale a quello che indossa come Serenity.
“E’ un sogno!Grazie mille!”
Ikuko si alza prendendo in mano una busta bianca. Inizia a farla agitare. La consegna a Usagi
“Cos’è?”
“Questo è il regalo che io e tuo padre abbiamo deciso di fare a tutti voi. In questi mesi i tuoi amici ti sono stati vicino più di quello che avrebbero dovuto fare. E questo è il nostro ringraziamento. Senza di loro non so come avrei fatto. Aprila Usagi”
Usagi, con mani tremanti apre la busta.
“Oh…no non…oh mio Dio!”
Minako si allunga verso Usagi per leggere.
“Oh…mio Dio! Una vacanza di tre giorni in montagna tutto pagato per noi!”
Kenji prende parola.
“Avrete a disposizione una casa. L’unica cosa che dovrete fare è la spesa affinchè sopravviviate 3 giorni. Ci sono 3 camere da 5 posti ognuna. Sapete già come dividervi.”
Minako si getta fra le braccia del papà di Usagi. Tutte scoppiano a ridere. E divertite si gettano anche loro su Ikuko e Kenji
 
“Bena ora tutti a dormire. Allora Seiya, Taiki e Yaten . Su in soffitta ho già preparato tutto per voi. Rei, Makoto, Minako e Ami. Ho messo i vostri sacchi a pelo in camera di Usagi. Voi siete sicure di voler tornare a casa?”
A rispondere è Haruka “Sì signora Tsukino. E grazie ancora dell’ospitalità e della cena. Ragazze ci vediamo domani ok? Buon Natale ancora a tutte!”
Usagi saluta felice. Ha appena passato la vigilia di Natale più bella di tutta la sua vita.
 
“Bene ragazze buonanotte!”
Ami guarda preoccupata Rei per poi guardare Minako e Makoto che annuiscono contemporaneamente. Lei sospira.
“Usagi-chan?”
“Dimmi Ami”
“Ascolta. Noi fino all’ultimo siamo state indecise su cosa fare,ma non ci sembra giusto nei suoi confronti non fartelo avere”
“Che?”
Ami cerca di prendere fiato e da sotto il suo sacco a pelo estrae un piccolo pacchettino rosso. Lo porge ad una Usagi tremante.
“Chi….”
“Lui. Ce l’ha consegnato prima di partire perché sapeva che il programma di studio sarebbe stato molto serrato ed era certo di non poter rientrare in Giappone per natale”
Usagi annuisce. Le mani tremano accarezzando il bigliettino. Gli occhi le si riempiono di lacrime.
“Io…”
“Usagi se non te la senti…”
“Devo aprirlo”
Usagi apre la lettera. Riconosce subito la scrittura del suo Mamoru. Si porta una mano alla bocca per evitare di singhiozzare. Gli occhi accarezzano ad una ad una quelle lettere. Si porta al naso il foglio. Odora di lui. Lo stringe ancora più forte. Chiude per un instante gli occhi. Li riapre e comincia a leggere.
“Se stai leggendo questo biglietto, come immaginavo, non sono riuscito a rientrare per le feste. Mi dispiace tanto non esserti accanto, so quanto ami questo periodo. Ma sono lì sempre con te, non dimenticarlo mai.
Mi mancherai tantissimo Usako.
Ma sono orgoglioso di te. Sei maturata tantissimo e l’avermi lasciato andare lo dimostra.
Ti amerò sempre Usa…buon Natale. Il tuo Mamo-Chan”
 
Usagi cerca di sciogliere il fiocco del pacchetto. Le mani le tremano come non mai. Riesce, dopo qualche tentativo, a togliere anche la carta. Una piccola scatolina di velluto rosa. La apre.
Il contenuto la fa scoppiare a piangere. All’interno della scatola un'altra scritta di Mamoru
“Hai sempre detto che vorresti sposarti con una coroncina in testa. Intanto accontentati di questa. Ma un giorno, te lo giuro, la metterai.”
Una collana. Lunga. Usagi la indossa. E’ leggermente più corta dello Star Locket. La guarda ancora meglio. Un ciondolo a forma di tiara. Bianca. Usagi guarda ad una ad una le sue amiche. Cercando di sorridere.
“Non sapete quanto sia importante per me questo regalo. Grazie ragazze. Davvero”
Si addormenta stringendo forte tra le mani quel ciondolo.
 
Apre gli occhi, guardando l’orologio. Sono appena le 6.45 del mattino. Guarda fuori nella piccola finestra. La poca luce gli permette comunque di vedere quello che sta accadendo fuori. Deve farglielo vedere. Lei ama la neve.
Si alza cercando di non svegliare Taiki e Yaten. Arriva di fronte la porta della camera di Usagi. Si destreggia fra i sacchi a pelo a terra, cercando di non smuovere le ragazze. Arriva al suo letto. La osserva qualche istante. Gli occhi chiusi, i capelli completamente sciolti. Bellissima. 
 
Usagi apre gli occhi e vede Seiya che la sta fissando.
“Ma che…”
Lui le tappa la bocca con una mano. Allunga l’altra. Lei lo guarda e scuote la testa. Lui insiste.
Lei sorride e accetta.
Si scopre. Nonostante tutto non fa freddo. La sua mano si appoggia su quella di lui. Lentamente cerca di non cadere seguendolo. Appena escono dalla porta principale lei si accorge di quello che sta accadendo. Sorride felice. Un piccolo fiocco di neve si appoggia sulla punta del naso di Usagi.
“Ahahah guarda Seiya!”
Lui si avvicina a lei, le da un piccolo bacio in corrispondenza di quel fiocco di neve trasformatosi ormai in acqua.
Lei arrossisce senza riuscire più a muoversi. Un altro fiocco si posa su una sua guancia. Lui la ribacia in quel punto. Usagi chiude gli occhi schiudendo leggermente la bocca per prendere fiato.
Sente il freddo della neve appoggiarsi sul suo labbro inferiore. Pochi secondi e sente il calore delle labbra di Seiya posarsi sulle sue. Un tocco leggero. Appena accennato. Lei chiude le labbra assaggiando quel nuovo sapore. E Seiya la ribacia di nuovo. Questa volta osa. Con la lingua le accarezza dolcemente le labbra. Lei allenta la morsa. E lo lascia entrare. Una danza dolce. Lui la stringe forte a sé.
Un bacio come tanti altri se ne sono visti.
Ma per Seiya, quel bacio semplice, diventa il momento più bello di tutta la sua vita.
 
Ami apre gli occhi. Le ragazze ancora dormono. Guarda verso il letto di Usagi: vuoto. Nota che sta nevicando. Si alza lentamente cercando di non svegliare Minako che dorme proprio accanto a lei. Sale sul letto di Usagi e guarda affascinata la neve cadere. Il suo sguardo scende verso il basso.
Vede una ragazza con i capelli biondi corti baciarsi con un ragazzo con il codino nero. Si porta una mano verso la bocca per contenere lo stupore.
 
Seiya stacca le labbra. Appoggia la sua fronte a quella di Usagi. Il fiato corto, il viso arrossato per l’emozione.
“Torniamo dentro, ho freddo”
Lui scuote la testa e la ribacia. Di nuovo con passione. Cercando di trascinarla nel suo mondo, cercando di trasmetterle tutte le emozioni che il suo corpo sta trasmettendo.
 
Minako si avvicina ad Ami.
“Wow nevica!”
Ami salta sul letto spaventata.
“Non mi hai sentito?”
“No Mina”
“Hey ma…”
“Seiya e Usagi si”
Minako spalanca gli occhi.
“Si stanno…”
“Sì”
“Ah”
Ami sospira.
Minako anche.
“Guai in vista”
“Hai detto bene mia cara Ami-chan. Per ora non diciamo nulla ad Usa ok?”


Appena arrivano in cucina trovano Usagi intenta a preparare caffè e tè
“Buongiorno!”
“Oh buongiorno Ami-cha. Buongiorno anche a te Mina. Le altre dormono ancora?”
“Sì esatto.”
“E Rei russa” aggiunge Minako.
Usagi ridacchia. Dalla porta entra Seiya che saluta le ragazze sbadigliando.
“Hai sonno?”
“Direi di sì Mina”
“Beh sei quasi sveglio da un’ora!”
“E come fai a saperlo?”
“Ti ho visto”
Usagi deve appoggiarsi al bancone della cucina per non perdere l’equilibrio. Ami si porta le mani sugli occhi scuotendo la testa. Seiya sbianca di colpo. Usagi si volta lentamente verso Minako.
“Che hai visto?”
“Io? Ehm…no nulla. Solo che eravate ecco…nella neve. Esatto guardavate la neve!”
Minako inizia a sudare. Ride sguaiatamente per cercare di distogliere l’attenzione da quello che è stato detto.
“Guardavamo la neve. Mina stai sudando”
“Oh lo so. Ma in questa cucina fa caldissimo!”
“Eh no. Tu inizi a sudare solo quando dici bugie!”
Minako scuote energicamente la testa. Usagi sospira.
“Ok io esco”
“Non pensarci nemmeno Seiya!”
“Usa…”
“Resta qui!”
Ami si riprende e decide di parlare.
“E’ inutile nascondersi. Ok abbiamo visto che vi siete abbracciati ecco tutto”
Usagi guarda attentamente Ami. Sembra la verità. In effetti, ripensando a quello che è successo, sono stati qualche minuto abbracciati.
“Bene. Infatti ci siamo solo abbracciati”
Seiya annuisce sorridendo.
“Vado….vado in bagno ora torno.”
“Io vado in camera a svegliare Taiki e Yaten!”
Minako e Ami restano sole.
“Ti hanno creduto”
“Sei una pessima attrice Minako. Proprio come Seiya e Usagi”
 

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Capitolo 9
*** La fine di un anno, l'inizio di un altro ***


30 dicembre. L’arrivo
 
Due ore di treno per arrivare tutti insieme a destinazione.
“Wow quanta neve!”
Hotaru, con occhi sognanti, si guarda intorno.
“Passeremo tre fantastici giorni insieme ne sono certa!”
Sorride


Svuotano le valigie, sistemano la spesa presa a Tokyo, accendono il camino e tutti insieme si rilassano sul divano.
“Heeey ho un’idea!”
“Le tue idee fanno paura Minako!”
“Smettila Yaten! Facciamo un gioco?”
Tutti la guardano straniti.
“Eddai uno di quei giochi stupidi tipo…obbligo o verità! Oppure il gioco della bottiglia!”
Usagi si alza in piedi.
“Credo che me ne andrò a letto!”
“Usa-chan dai! Tu di solito mi sostieni!”
“No questa volta no! Ci manca solo che chiediate di giocare a nascondino!”
“Io ci sto!”
Tutte si voltano verso Ami.
“Vuoi giocare a nascondino?”
Ami annuisce.
“Allora gioco anche io!”
“Rei?”
“Idem!”
“Hey hey fermi! Vogliamo giocare a nascondino?” chiede Usagi, stupita.
Tutti scoppiano a ridere.
“Ok, ma io non conto!”
“Senza litigare” interviene Makoto. “Conto io fino a 100 ok? Siete pronti?”
Makoto inizia a contare. Tutti iniziano a nascondersi.
Seiya prende il braccio di Usagi e la trascina con sé verso una porta. Lui la apre: è un piccolo sgabuzzino. Spinge Usagi all’interno. Chiude la porta alle sue spalle.
“Ma che..”
Non la fa nemmeno parlare. La spinge verso il muro bloccandole il viso con le mani. La bacia. Il bacio è da subito passionale, spinto, senza freni. La bacia accarezzandole la schiena, spostandosi verso le gambe. La bocca si sposta sul collo lasciando dolci baci. Si sposta sulle guance. Baciandone ogni centimetro. Per poi fermarsi.
“Ora possiamo nasconderci”
Seiya esce dallo sgabuzzino, Usagi resta ferma.
La situazione le sta sfuggendo di mano. Deve parlare con lui.
 
La serata prosegue tranquilla. Cena cucinata da Makoto, qualche bicchiere di buon vino portato da Michiru ed Haruka e delle chiacchiere fanno volare il tempo. E alle undici tutti insieme decidono che è arrivato il momento di riposarsi.
“Teniamo le energie per domani sera che è l’ultimo giorno dell’anno!”
“Minako sei troppo carica!”
“Dovresti essere come me Mako-chan!”


Usagi  guarda l’orologio. Mezzanotte. Si alza dal letto. Cerca di non svegliare nessuno. Arriva in sala e si siede sul divano.
Aspetta.
Seiya si alza dal letto. Cerca di non svegliare nessuno. Arriva in sala e si siede sul divano accanto ad Usagi.
 
“Non possiamo andare avanti così Seiya!”
“Shh…. Abbassa la voce. Che succede?”
“Non possiamo!”
“Cosa stai dicendo?”
“L’hai detto anche tu che dobbiamo fare tutto di nascosto. E tu, se continui così, ci farai beccare!”
“E allora?”
“Allora? Non voglio…non voglio i giudizi delle ragazze su di me. Soprattutto quelli di Haruka lo sai”
“Usagi non ci scopriranno. E un giorno dovremmo comunque dirlo sai?”
“Finiamola qua”
Seiya sbuffa. La sorprende baciandola sulle labbra.
“Sicura?”
“Assolutamente sì Seiya. Senza ombra di dubbio!”
Lui sorride e la ribacia. Cerca un varco fra le labbra di lei. Lo trova. Accenna appena un bacio più profondo. Improvvisamente si ferma.
“Sicura sicura?”
“Sì” la voce di Usagi è tentennante.
Altro bacio. Questa volta profondo, dolce, passionale, pieno di sentimento. Un bacio con il quale Seiya vuole ribadire ad Usagi i suoi sentimenti. Lei assapora tutte le sensazioni.
Amore. Quell’amore che ti travolge.
Gioia. Felicità per essere finalmente riuscito a baciare la donna che ama.
Dolore. Dolore per essere consapevole che il sentimento di lei è diverso.
Tormento.  Tormento per dover far tutto di nascosto.
Sacrificio. Quello che lui sta facendo per lei.
“Sicura sicura?”
“Sì. Resta con me Seiya”
Lui sorride abbracciandola. Lei si lascia coccolare ed accarezzare da lui.
La ama.
La ama più di ogni cosa al mondo.
 
“Hey Rei dove vai?”
Makoto sussurra nel cuore della notte vedendo la sua amica alzarsi dal letto.
“Vado in cucina non riesco a dormire.”
“Vengo con te”
Appena fuori dalla camera Rei sospira.
“Che hai Rei-chan?”
“Sono solo preoccupata. Usagi è uscita dalla camera due ore fa. E non è ancora rientrata”
“Credi sia…”
“E’ scuramente con lui. Forza andiamo in cucina che ho sete”
Makoto e Rei si avviano verso la cucina. La luce è già accesa.
“Taiki, Yaten! Che ci fate svegli?”
Rei e Makoto entrano. A tavola ci sono già i due ragazzi. Gli occhi tipici di chi ha dormito poco.
“Sono le due di notte. Che ci fate voi due alzate!”
Rei prende un bicchiere e dell’acqua e ne beve un sorso appoggiandosi al top della cucina.
“Non riuscivo a dormire Taiki. E’ mezzora che mi giro e rigiro nel letto. Così ho decido di alzarmi”
Makoto prosegue “Io ho un sonno talmente leggero che l’ho sentita. Appena ho visto che si alzava ho deciso di farlo anche io. Magari un tè caldo mi riporterà il sonno”
“Perché non riuscivi a dormire Rei?” chiede Taiki.
“Usagi non è in camera. Immagino che se voi due siete qui nemmeno Seiya è in camera sua giusto?”
Yaten annuisce.
“E’ uscito dalla camera due ore fa.”
Tutti sentono dei piccoli passi. Un caschetto nero fa capolino dalla porta.
“Notte movimentata vedo!”
“Hotaru!Io alla tua età mi svegliavo direttamente al mattino”
La piccola si siede a tavola chiedendo a Rei gentilmente un po’ di acqua.
“Tu non avevi poteri veggenti che ti tenevano sveglio la notte. A proposito. Come mai questa riunione?”
“Seiya e Usagi non sono in camera”
“Saranno insieme”
“Ma va?”
“Yaten. Questo tuo sarcasmo alle due di notte non è del tutto gradito da parte mia” risponde Hotaru, stizzita. “E comunque sono due persone adulte che sanno badare a se stessi”
Yaten, irritato, le risponde immediamente.
“Sappiamo benissimo cosa prova Seiya per Usagi!”
“E quindi? Credi che Seiya non sappia? Forse ha fatto le sue valutazione e preferisce avere Usagi così che non averla per niente”
“Si farà male”
“Quando avete provato a separarli non ci siete riusciti. Farlo ora che senso avrebbe?”
“Parli seriamente?”
“Usagi sa perfettamente cosa prova Seiya e sa che gli farà male. E Seiya sa perfettamente che Usagi gli farà del male. E’ da metà dicembre che quei due ragazzi sono cambiati. E’ successo qualcosa che non sappiamo. Ma ti assicuro Taiki che intervenire ora non avrebbe senso.”
Taiki abbassa lo sguardo. Tutti sentono una porta chiudersi. Usagi fa capolino in cucina.
“Ma che…che ci fate svegli?”
“Dov’eri?” domanda subito Rei.
“Non avevo sonno. Ero qua nel retro. Ho fatto un pupazzo di neve volete vederlo?”
A Rei cadono le braccia. Yaten si rivolge a Usagi.
“Sai dov’è Seiya?”
“Ti sembro la badante di Seiya? E che ne so!” sbadiglia sonoramente “Io me ne vado a dormire. Buonanotte!”
Makoto ridacchia, Rei incrocia le braccia e scuote la testa.
“Non ho parole. Dice anche buonanotte. Hotaru. Tu non ci hai ancora detto perché sei preoccupata”
“Il nemico è vicino.”
“Sappiamo già che attaccherà il….”
“No ferma. Non parlo della battaglia finale. Parlo di quando ci metterà alla prova. E manca pochissimo”
“Quanto?”
“Meno di un mese Makoto”
“Quando torneremo a casa chiederò subito al fuoco sacro conferma”
“Grazie Rei”
Ancora dei passi.
“Che ci fate tutti svegli!”
“Seiya!”
“Taiki!”
“Quando sei scemo. Dove diavolo eri?”
“Ero al piano di sopra” Seiya mostra alcuni fogli “Ho scritto una canzone”
“E Usagi?” chiede Rei.
“Ti sembro il badante di Usagi? Che ne so dov’è!” sbadiglia “Me ne vado a dormire. Buonanotte a tutti!”
Restano tutti di sasso tranne Hotaru che si alza lentamente.
“Una verità talmente ben studiata da essere una bugia. Buonanotte a tutti!”
In cucina, a occhi spalacanti restano Rei, Makoto, Taiki Yaten. A rompere il silenzio è Makoto.
“Credo che Hotaru sia diventata grande”
 
31 dicembre
 
L’ultimo giorno dell’anno è arrivato. Sono le 10 del mattino e la casa è già viva.
Makoto, Ami e Taiki sono ai fornelli per preparare la cena per la serata.
Minako, Rei e Yaten stanno preparando la sala da pranzo con festoni e origami
Haruka, Michiru, Setsuna e Hotaru sono uscite per comprare qualche bottiglia di buon vino.
Seiya ed Usagi sono in giardino. Come due bambini hanno costruito due muretti con la neve e si stanno tirando le palle di neve.
Makoto li guarda dalla finestra e ridacchia.
“Credo che Usagi stia meglio”
“Da quando ha saputo della battaglia è come se avesse di nuovo un motivo per vivere” aggiunge Ami.
Makoto annuisce.
“Perdonatemi ragazze. Vado nel retro a portar fuori questo sacchetto della spazzatura”
“Vai pure Taiki!”
“Ah grazie per il permesso Ami”
Ami sorride dolcemente. Si avvia verso la parte opposta della cucina, verso il lavandino, per lavarsi le mani. Makoto sorride scuotendo la testa e ricomincia a guardare fuori dalla finestra. Deve appoggiarsi al piano per non cadere. Quello che ha visto è, per lei, sconvolgente.
 
Seiya esce dalla sua trincea. Corre verso Usagi. Lei si volta tentando di scappare. Ma Seiya è più veloce. La fa cadere fra la neve, lei si volta, lui è sopra di lei.
“Hey così non vale!”
“Vale, vale Usa!”
Si avvicina al suo viso. La bacia.
“E sei ci vedono?”
“Non mi interessa Usa!”
Lui si rifionda su di lei. La bacia di nuovo.
 
“Makoto?”
Lei si volta di scatto verso Ami. Impallidisce
“Che succede Mako-chan?”
Lei sorride agitando le braccia.
“Ah no nulla tutto bene!”
Ami si avvicina alla finestra.
“Hai visto qualcosa?”
Makoto blocca Ami.
“No che dici!”
“Mi fai guardare anche a me?”
Makoto sospira e chiude gli occhi.
“Ok tutta tua la finestra.”
 
Lui appoggia la fronte a quella di Usagi.
“Forza ti aiuto ad alzarti”
Si alza e le allunga la mano.
 
Ami ride.
“Seiya ha buttato Usagi nella neve!”
Si allontana dalla finestra ricominciando a tagliare le verdure. E Makoto tira un sospiro di sollievo.
 
Mezzanotte.
“Ah….ci sono i fuochi!! Corriamo fuori dai!”
Minako prende per mano Ami che a sua volta trascina Makoto. Hotaru batte le mani ed esce appena dopo Rei. Michiru, Haruka e Setsuna escono appena in tempo per vedere i primi giochi pirotecnici accendere il cielo. Taiki e Yaten corrono quasi inciampando. Seiya e Usagi escono per ultimi. Restano leggermente staccati dal gruppo. Lui le stringe la mano.  Lei accetta quel gesto. Lo guarda un istante. Lui si abbassa verso di lei dandole un bacio veloce sulle labbra.
“Auguri piccola mia”
“Auguri anche a te Seiya”
Michiru si volta appena in tempo per vedere Seiya staccarsi dal viso di Usagi. Sorride e scuote la testa.
“Che sucede?”
“Hm? O no nulla Haruka. Mi piacciono molto questi fuochi”

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Capitolo 10
*** Decisi ad essere ***


Eccoci qui, un altro capitolo.
Questo è l'ultimo capitolo prima della svolta che porterà nuove novità per tutte le guerriere Sailor. 
Una volta che segnerà l'inizio di alcune difficoltà, ma anche il cambiamento di Usagi.
Continuate a seguirmi....
A presto 
FD

24 gennaio
 
“Usa?”
“Mh?”
Usagi alza gli occhi dal suo gelato.
“Taiki e Yaten oggi devono rientrare a Kinmoto. Torneranno domani.”
“Lo so”
“Vieni da me stasera?”
Usagi appoggia il cucchiaino sul tavolo.
“Cosa…che ti aspetti da stasera?”
Seiya si gratta la fronte.
“Una pizza, un film sul divano e due coccole. Qualche bacio.”
“Dobbiamo parlare”
“Siamo qua”
“No non qui. Un posto dove possiamo stare soli. Andiamo al parco ti va?”
 
“…e il bello che Sumi non ha la più pallida idea di cosa sta succedendo. Lei si fida cecamente di Isei.”
“Davvero?”
Setsuna ascolta, un po’ distrattamente, il racconto di Hotaru. Sono in centro per un po’ di sano shopping.
“Davvero! Eppure mezza classe ha visto Urako baciarlo ti rendi conto?”
Setsuna annuisce debolmente, attratta da un vestito in vetrine. Hotaru si blocca di colpo in mezzo alla strada, non riesce a credere ai suoi occhi. Setsuna, intanto si è avviata verso il negozio.
Ci mette qualche secondo a riprendersi.
“Ma che…”
“Hotaru tutto bene?”
Lei si volta di scatto verso Setsuna. Le sorride, leggermente imbarazzata.
“Arrivo. Mi piace quel vestito. Che ne dici se lo provi?”
La piccola la trascina nel negozio.
“Aspetta solo un secondo che lo guardo meglio”
“Ok io vado dalla commessa a chiedere se c’è la tua taglia Setsu!”
Setsuna continua a guardare la vetrina. Ma qualcosa alla sua destra la attrae. Li vede. Mano nella mano. Spalanca gli occhi, incredula. Entra appena nel negozio, continuando a spiarli da li.
Seiya si blocca, da un dolce bacio ad Usagi, per poi proseguire nella camminata.
“Setsuna?”
Lei si volta di scatto spaventata.
“Oddio si eccomi!”
Entra in negozio. Non riesce ancora a credere a quello che ha visto. Usagi e Seiya che si baciano. E la stessa cosa l’ha vista Hotaru.
 
Usagi si siede su una panchina. Seiya resta in piedi di fronte a lei.
“Quindi?”
Lei abbassa la sguardo. Arrossisce.
“Io credo che tu…che tu vuoi che venga a casa tua per…per fare….s….”
Usagi arrossisce ancora di più.
“S?”
“Sì…Se…sì dai hai capito!”
“No!”
“Seiya!”
“Non ho capito!”
“Sesso ok?Sesso sesso e sesso!”
Lui la guarda. Lo sguardo è dispiaciuto, deluso.
“Perché, non vuoi?”
“Seiya…”
Non ce la fa più. Scoppia a riderle in faccia.
“No non ce la faccio è più forte di me!Davvero. Davvero hai pensato a questo?”
Usagi scuote la testa.
“Mi stai prendendo in giro?”
Lui annuisce. Lei si alza dalla panchina. Fa per andarsene. Ma lui ma blocca e continuando a ridere l’abbraccia.
“Niente sesso!”
“Ok. Soprattutto perché io non l’ho mai fatto”
Lui scioglie l’abbraccio.
“Ma tu e…”
“Sì sì lo so. Io e Mamo stavamo insieme da tanto. Ma tra battaglie e tutto il resto beh…non abbiamo mai avuto tempo”
“Tempo?”
Usagi si prende la testa nelle mani.
“Alle otto vengo a casa tua, ma non farmi altre domande ok?”
Seiya sorride. Davvero felice.
 
Sono entrambi sul divano. Guardano uno di quei film che tanto ama Usagi. Lei è sdraiata di lato, con la testa sulle gambe di Seiya
Seiya accenna uno sbadiglio. Lei se ne accorge.
“Sonno?”
“Titanic non è proprio il mio film preferito Usa”
Usagi si alza ed allunga una mano verso Seiya
“Andiamo a letto”
Lui ride. Usagi capisce la gaffe fatta. Gli da un pugno amichevole sul braccio. Lui si alza e l’abbraccia. Le dona un piccolo bacio sulle labbra. E insieme si avviano verso la camera.
 
Un bacio, un abbraccio, una carezza. Altri baci, altri abbracci, altre carezze.
Il fiato di Seiya si fa sempre più corto.
“Seiya…”
“Usagi io…”
La bacia. Con una passione mai avuta. Con uno slancio mai avuto. E’ sopra di lei, appoggiato sui polsi per non schiacciarla con il suo peso.
“Dimmi di fermarmi. Dimmelo te ne prego io non ce la faccio da solo”
Usagi non risponde.
“Usa ti prego!”
Lei lo ribacia. Con più passione.
Decisa a lasciarsi andare.
Decisa, per una sera soltanto, ad essere semplicemente Usagi.
Decisa, per una sera soltanto, ad essere una semplice ragazza di 16 anni.
Decisa, per una sera soltanto, a non pensare a Mamoru, a Chaos e a tutto il resto.
Lui accetta quel bacio. Lo interpreta come un segnale. E nudo, su di lei, entra in un vortice di sensazioni meravigliose ed inaspettatamente forti.
Deciso a farla felice anche solo per un instante
Deciso, per una sera soltanto, ad essere semplicemente Seiya
Deciso, per una sera soltanto, ad essere un semplice ragazzo di 16 anni innamorato.
Deciso, per una sera soltanto, a non pensare a Mamoru, a Chaos e a tutto il resto.
 

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Capitolo 11
*** 25 gennaio ***


Rei si sveglia di colpo. Agitata e sudata. E’ inquieta. Ha una leggera tachicardia, il fiato corto. Guarda l’orologio. Sono appena le 5.35.
Si alza, infila il Miko facendo fatica a stringere la cintura per le mani che tremano. Va nella stanza del fuoco sacro.
Si siede di fronte a lui, mani giunte, lo interroga. Il silenzio le da fastidio. Sbuffa, cercando di concentrarsi.
Lo screpitio del fuoco le entra nella testa. Lei la svuota da tutto il resto dei suoi pensieri.
Sente il calore aumentare. Un brivido lungo la schiena. Riapre gli occhi senza fiato.
Un’immagine di fronte a lei, dentro le fiamme.
La sensazione del male e del potere di Chaos la invade.
“Oh mio Dio”
Un boato fa tremare le pareti del tempio.
“E’ qui”
 
Makoto sente un boato. Cade dal letto.
“Oddio il terremoto!”
Sente il comunicatore suonare.
“Mi sa che non era il terremoto”
 
“Minako sveglia!”
Artemis cerca di svegliarla. Come risposta riceve uno schiaffo in pieno naso.
“Minako!”
Lui la graffia su un braccia. Lei scatta seduta sul letto.
“Ma sei impazzito?”
“Non hai sentito niente?”
“Solo le tue unghie! Te le faccio togliere!”
Il comunicatore suona. Minako sospira.
“La pace è finita vero?”
Artemis annuisce.
“Lo sapevo!”


Ami è già sveglia. Sua mamma è da poco uscita per il suo turno in ospedale.
E’ stranamente inquieta. Si gira e si rigira fra le lenzuola. Sente il bisogno di alzarsi. Si blocca in mezzo alla stanza. La sensazione è troppo strana, ma chiara. Si avvia verso il comunicatore. Ma la sua camminata viene bloccata da un boato.
“Ci siamo”
 
“Io non capisco perché non vogliate dirglielo!”
“Hotaru, Usagi non è pronta per affrontare tutto ciò!”
“E secondo te scoprirlo più avanti le farà bene? Non credi sia meglio che lei abbia un quadro completo della situazione invece che sapere solo una parte delle cose?”
“Hotaru…”
Lei volta le spalle ad Haruka
“Hey signorina! Non voltare le spalle mentre parlo chiaro?”
“E tu non chiamarmi signorina! Questa tua mancanza di fiducia nei confronti di Usagi mi spiazza! Ha fatto di tutto per noi e tu ancora non ti fidi?”
“Non è questione di fiducia! Quando parli con Usagi di lui…lei non riesce più a ragionare!”
“Se la stessa cosa fosse successa a te con Michiru nemmeno tu ragioneresti!”
“Io so perfettamente qual è il mio compito e quali sono le mie priorità!”
Hataru alza gli occhi al cielo.
“Tu fai tanto la forte, ma sono sicura che se succedesse qualcosa e lei faresti di tutto per salvarla”
“Fino a che quel tutto non intralci il mio compito!”
“Haruka ha ragione Hataru-chan!”
“Michiru per favore. Almeno tu dammi ragione!”
Michiru scuote la testa.
“Bene. Vi do due giorni. Poi glielo dirò io. Usagi deve sapere che Chaos ha ricostruito il seme di stella di Mamoru. E che lo ha scelto come custode del suo potere, soggiogandolo come ha fatto con Galaxia.”
Le parole della sera prima rimbombano ancora nelle orecchie di Haruka. Per tutta la notte non è riuscita a chiudere occhio. Hotaru ha ragione. Se a Michiru fosse capitato qualcosa lei avrebbe distrutto l’intero universo pur di salvarla. Si volta da un lato. Accanto a lei, la sua donna dorme beata.
Un brivido improvviso. Michiru apre gli occhi. La porta della camera da letto si spalanca all’improvviso. Hotaru e Setsuna sono pallide.
Un boato.
“Ma che…”
“Niente parolacce davanti alla bambina Haruka!”
“Michiru, ma…”
“Ma questa volta ci stava una bella parolaccia” conclude Hotaru.
 
Seiya si sveglia.
Allunga una mano accanto a sé. Le lenzuola sono ancora tiepide. Usagi deve essersi appena alzata.
Un leggero odore di caffè solletica il suo naso.
Si stiracchia e decide di alzarsi. Scende le scale e arriva in cucina dove lei ha appena finito di preparare la colazione.
“Hey bellissima. Che ci fai già alzata? Sono appena le sei.”
Usagi salta sul posto, spaventata.
“Scusa scusa non volevo spaventarti!”
Usagi scuote la testa senza ancora parlare e senza voltarsi verso di lui.
“Che succede?”
Seiya si avvicina, appoggia le mani sulle sue spalle, costringendola a girarsi.
“Usagi che hai?”
“E’ qui”
“Chi?”
Un boato. I vetri di casa tremano. Usagi d’istinto si abbassa a terra. Il comunicatore suona. Lei risponde immediatamente.
“Rei!”
“Usagi dove sei?”
“Sono da Seiya. Dove sei, che succede?”
“Nemici. Alla scuola medi di Juban!”
“Stiamo arrivando tutti e due. Resistete!”
Seiya e Usagi si trasformano. E passando dalla finestra del suo balcone si avviano verso un nuovo nemico.
Adrenalina mista a paura animano lo spirito di Seiya
Voglia di rivincita e ricominciare ad avere un obiettivo: questo fa vivere Usagi.

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Capitolo 12
*** La prima battaglia ***


Ecco il capitolo di svolta.
Le carte verranno svelate, Seiya si ritroverà di fronte il suo incubo.
Spero vi piaccia....
a presto FD

Un nemico come tanti. Un mostro come tanti avevano già visto. Nulla di preoccupante. Il mostro cerca di attaccarle.
“Bomba di Urano…azione!”
Il nemico viene colpito in pieno, ma si rialza dopo pochi istanti.
“Marte. Freccia Infuocata di Marte, azione!”
Colpito di nuovo.
“Venere. Spirale dei cuori di Venere! Azione!”
Minako lo blocca.
“Sailor Moon tocca a te!”
Usagi annuisce a Minako.
“Ehm…non ho lo scettro!”
Il nemico si sblocca e con uno scatto velocissimo si lancia su Makoto.
“Giove! Rivoluzione di Giove. azione!”
Il nemico viene di nuovo atterrato. Si rialza di colpo rilanciando nell’immediato una scia di potere nero verso Ami.
“Mercurio: rapsodia acquatica di Mercurio, azione!”
Sailor Venus lo riblocca con la sua spirale.
“Qualcuno trovi una soluzione allo scettro di Sailor Moon per favore!”
Minako fatica a tenere il nemico fermo. Yaten va in suo soccorso riuscendo a creare una corda di potere.
“Maremoto di Nettuno! Azione!”
Il nemico viene colpito, ma è ancora presente.
Michiru scuote la testa.
“Serve il tuo scettro”
Usagi non sa cosa fare.
“Eh ma non ce l’ho! Non è che se alzo una mano al cielo mi compare qualcosa fra le mani sai?”
Usagi alza un braccio mentre parla per mostrare a Michiru quel che vuole dire. Sente qualcosa di pesante fra le mani. Abbassa il braccio. Una spada. Una lunga spada simile a quella che ha avuto tra le mani durante la battaglia contro Galaxia. Usagi ne osserva la lama. Ondulata, trasparente, con un’anima interna rosa. L’impugnatura è come quelle delle Katane. Rossa. Sulla punta Usagi nota un dettaglio. Una Luna. Un quarto di Luna.
Rosa, il colore che sprigiona il suo cristallo d’argento.
Rosso, il colore delle rose di Tuxedo Mask
Giallo, il colore della sua Luna.
Sa cosa fare.
Fa un passo per essere più avanti rispetto alle sue amiche.
“Spada dell’eterna giustizia. Entra in azione!”
Il nemico si dissolve appena il fascio rosa lo colpisce.
Usagi si volta verso le sue guerriere. Dito indice e medio alzati in segno di vittoria.
Qualcuno batte le mani. E contemporaneamente, parla.
“Non pensavo sareste riuscite con tanta facilità a sconfiggere quel mostro.”
Quella voce.
Usagi non si volta. Guarda solo le sue guerriere. Ad una ad una.
“Complimenti davvero. Usagi sei migliorata tantissimo dall’ultima volta che ci siamo incontrati”
Lei inizia a tremare. Cerca di riprendere il controllo sul suo respiro. Chiude gli occhi.
“Sei qui per combattere contro di me?”
“Uhm…no. Sei ancora troppo debole Usagi”
“Forse sei tu che lo sei”
“Io? Forse. O forse no. Voglio solo che lo scontro fra di noi sia alla pari”
“Alla pari? Non lo sarà mai.”
“Perché sono molto più forte di te!”
Lei scuote la testa.
“Perché hai scelto di non essere leale”
“I cattivi a volte lo fanno”
La tensione è alta. E Haruka non riesce più a star ferma a guardare.
“Ah al diavolo le vostre chiacchiere” si prepara “ Bomba di Urano….” Alza la mano, il potere si accumula. E’ pronta.
Usagi, con ancora la spada in mano, spalanca le braccia.
“…azione!”
Resta immobile, sicura di quello che fa. Il potere di Urano viene attirato dalla spada di Usagi. La bomba di Urano esplode e si dissolve immediatamente contro un campo di protezione invisibile. Usagi abbassa le braccia.
“Chaos, sei qui per combattere contro di me adesso? Perché se non è così vattene ora”
“Lo vuoi proprio salvare”
“Non voglio. Lo farò”
“Ci rivedremo spesso sai?”
Una risata che si allontana lascia le guerriere.
 
“Perché l’hai fermata!”
“Perché le decisioni le prendo io Haruka”
“Ma..”
Usagi alza la voce.
“Niente ma! Se avete altro da dirmi che io non so fatelo ora. Perché se vengo a scoprire che mi avete nascosto qualcos’altro giuro che siete fuori dalle guerriere Sailor. E la cosa non vale solo per voi” dice Usagi guardando le Outers “ vale anche per voi” aggiunge guardando Inners.
“Loro non centrano nulla Usagi. Non sapevano”
“E perché allora, Michiru, non mi avete detto nulla?”
“Ritenevamo non fossi pronta a sapere”
“E’ stato meglio scoprirlo così?”
“Il nostro compito è molto diverso dal vostro”
“Ce lo ripetete ogni volta”
Haruka interviene
“Il nostro compito è di proteggere il sistema solare dagli attacchi dall’esterno e lo sapete. E siamo disposte a tutto per compiere il nostro compito fino alla fine. Con o senza il vostro aiuto”
“Questa non è solo la battaglia delle Outers o la battaglia delle Inners. Questa è la battaglia di tutte!”
“Il vostro obiettivo è quello di salvarlo il nostro sarà quello di ucciderlo a tutti i costi!”
“Non permetterti di parlarmi così Haruka!”
“Usagi non stai ragionando!”
“Sei tu che non stai ragionando. Anche quando cercavate i Talismani eravate pronte ad uccidere chi li possedeva! Eppure la soluzione è stata trovata visto che siete qui!”
Gli occhi di Usagi si riempiono di lacrime. Le mani ormai bianche per quanto stringe forte i pugni.
“Io salverò Mamoru liberandolo da Chaos. Io distruggerò Chaos. Salverò l’universo. Questo è il piano. E se questo piano non vi piace siete libere di lasciarmi continuare da sola!”
“Io resto. Senza dubbi!” La prima ad intervenire è Ami. Rei e Makoto annuiscono.
“Noi ti aiuteremo” aggiunge Minako.
Usagi vede una piccola guerriera vestita di viola spostarsi dal gruppo per avvicinarsi a lei.
“Io resto con te principessa”
“Hotaru!”
“Michiru ti avevo già detto come la pensavo su questa storia. Io resto con loro!”
“Nessun dubbio sul fatto che noi restiamo” aggiunge Taiki a nome delle Starlight.
Seiya guarda Usagi negli occhi.
“Se non vuoi restare ti capisco”
“Come…come posso restare! Dovrei restare per aiutarti a salvare l’unica persona che mi separa da te? Usagi questo periodo insieme...”
“Io pensavo che…”
“Che mi amassi?”
Lei scuote la testa.
“No. Pensavo di aver dimenticato finalmente l’amore immenso che provo per Mamoru”
“Io ti amo lo capisci?”
Seiya si volta di colpo verso le altre ragazze. Si prende il volto fra le mani.
“E’ vero. Non sanno nulla”
Usagi increspa le labbra. Abbassa lo sguardo e prende fiato. “Io e Seiya è circa un mese che…che proviamo a…a?”
“A stare bene” a rispondere è Seiya
“Esatto. A stare bene. Il primo bacio fra me e lui è stato a metà dicembre. Da lì è iniziato tutto. Abbiamo passato più tempo possibile insieme. Solo Rea sapeva.” 
Lei rialza lo sguardo verso Seiya. Gli occhi lucidi al limiti delle lacrime.
“Veramente anche io e Ami vi abbiamo visto la mattina di Natale” aggiunge Minako.
“E io quando eravamo in montagna” dice Makoto.
“Ah beh se siete in vena di confessioni. Io vi ho visti durante i fuochi di artificio” prosegue Michiru.
“Io in centro ieri mattina!” conferma Hotaru
“Anche io”  afferma Setsuna.
Usagi riesce a sorridere.
“Lo sapevate quasi tutte giuste?”
Riguarda Seiya.
“Io…devo star da solo”
“Seiya ti prego…”
“No Usagi. Sono io che prego te”
Se ne va lasciando le ragazze sul piazzale.
Usagi si inginocchia sospirando. Le mani a terra, lo sguardo rivolto alla Luna. Un intero sistema dentro di lei. Eppure si sente totalmente piccola ed indifesa.
Chaos ha scelto di usare il corpo e il seme di stella di Mamoru.
Usagi ha scelto che lo salverà.
In un modo o nell’altro.
Farà qualsiasi cosa…tutto.
 


 

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Capitolo 13
*** L'incontro ***


Usagi rientra in casa. Non c’è nessuno ad aspettarla. E’ contenta, non ha voglia di dover inventare delle scuse. Si dirige subito in camera sua. Dove trova Luna.
“Usagi!”
Lei non risponde, si sdraia sul letto a pancia in su. Fissa il soffitto.
“Tutto ok con il nemico?”
“Mh mh”
Luna, perplessa, non capisce il comportamento della sua protetta.
“Vuoi parlare?”
“Luna non è stato proprio un bel pomeriggio”
“Tenerti dentro le cose non serve”
“Io…voglio solo pace. Sono stanca. Troppo stanca di tutto.”
Luna sospira, comprendendola. Cerca di coccolarla facendole le fusa.
“Vorrei solo essere Usagi Tsukino”
“Purtroppo non lo sei”
“Ho pianto abbastanza per continuare a farlo”
“Usa, nessuno ti sta chiedendo di piangere”
“Il mio cuore sì”
Usagi chiude gli occhi. Due lacrime le iniziano a segnare il viso.
“Che è successo?”
Usagi prende fiato. Racconta del mostro, racconta della battaglia. Una battaglia come tante affrontate, ma dal sapore amaro. Più amaro del solito. Racconta di Mamoru, racconta del fatto che non ha avuto il coraggio di guardarlo perdendo un’ occasione unica. Racconta di come Haruka, Michiru, Setsuna e Seiya non siano più dalla loro parte. Racconta del male fatto a Seiya. Racconta senza riuscire a fermare né le parole né le lacrime.
“Non l’ho guardato. Non ho avuto la forza. Avrei dovuto voltarmi e rincorrerlo. Invece le gambe non mi hanno ascoltato. Non mi hanno portato dove dovevano. Mi hanno lasciata lì a chiedere scusa a Seiya, a chiedere il perché alle mie guerriere. Non doveva andare così. Non doveva andare così Luna!”
“Anche se l’avessi ricorso non avresti potuto cambiare la situazione”
“Forse. O forse no”
Usagi sente il campanello di casa suonare. Si affaccia dalla finestra della sua camera. Sospira, si asciuga il viso.
“Concludiamo la giornata in bellezza. Luna per favore puoi restare qui?”


Usagi fa entrare Haruka. La fa accomodare in salotto. Porta due bicchieri, dell’acqua e del thè freddo.
“Sono qui a nome anche di Michiru, Setsuna e, ahimè, di Seiya”
Usagi annuisce.
“Non prenderemo parte ai prossimi allenamenti. E nemmeno alle prossime battaglia. Se il presupposto è salvare Mamoru a discapito del pianeta Terra e dell’intero universo noi non ci stiamo”
Usagi guarda Haruka negli occhi, senza abbassare mai lo sguardo.
“La prossima volta che Chaos si presenterà non saremo buone come oggi. Né con lui, né con voi.”
Usagi annuisce nuovamente.
“Se questo è quello che volete va bene. Non posso costringervi a stare dalla mia parte. Ma se la prossima volta che Chaos si presenterà non sarete buone come oggi, non lo saremo nemmeno noi. Salveremo Mamoru e sconfiggeremo il nemico, con voi o contro di voi”
“Non metterti contro di noi. Lo sai bene che siamo più forti”
“Non ho dubbi. Ma sono convinta che non avrete mai il coraggio di uccidermi”
“Ucciderti?”
“Io lo proteggerò con tutta me stessa. E prima di arrivare a lui..dovrete uccidere me”
“Lo faremo se sarà necessario.”
“Benissimo Haruka. Prenderò in considerazione le tua parole. Ora, sei pregata di uscire da questa casa”
“Un’ultima cosa Usagi prima di andare via”
“Dimmi”
“Se succede qualcosa ad Hotaru io…”
“…io non permetterò che le succeda qualcosa”


Il mattino arriva in fretta. Usagi entra in classe. Ci sono già Minako, Ami e Makoto. Si guarda intorno. Anche Taiki e Yaten sono al loro posto. Manca solo Seiya. Lei sospira. Dopo le parole di Haruka del giorno prima se lo aspettava. Si siede al suo posto. Ami si avvicina a lei.
“Che succede Usa? Stai bene?”
Usagi annuisce distrattamente.
Il professore entra in classe. Ed Ami non riesce più a chiedere nulla.
Le ore passano, le ragazze continuano a guardare Usagi, sempre più sofferente, al limite del pianto.
“Pssss”
“Cosa c’è Mina?”
“Usa..”
“La vedo…”
“Dobbiamo fare qualcosa Mako…”
L’intervallo suona. Yaten si alza di scatto e prende Usagi per un braccio.
“Ma cosa…”
“Vieni con me. Ora!” poi si rivolge alle ragazze. “Io e lei soli!”
Lui la trascina fuori dall’aula. Si ferma di fronte alla finestre.
“Non fare la vittima. E’ solo colpa tua”
Usagi non risponde.
“Io gliel’avevo detto che l’avresti solo preso in giro. Non so cosa pensare Usagi. Fai tanto l’amica, la piccola depressa e poi?Ti approfitti di lui! E lo sapevo che sarebbe successo!”
“Yaten. Posso parlare?”
“Sei solo una…”
“Una?”
Minako ferma Yaten, appoggiandogli una mano sulla spalla.
“Non provarci nemmeno a dirlo. E’ solo grazie a lei che il vostro pianeta esiste ancora è chiaro? Seiya era consapevole che si sarebbe fatto male. Quindi non avvicinarti mai più a lei se non in nostra presenza ok?”
“E lei non dovrà avvicinarsi a Seiya mai più se non in nostra presenza chiaro?”
Usagi si intromette.
“L’avete già fatto una volta. Non è servito a niente”
“Seiya sta malissimo”
“Anche io Yaten. Cosa pensi che io non ci abbia mai messo il cuore in tutto quello che è successo?”
“Credo che tu abbia usato Seiya come tappabuchi in attesa di Mamoru! Guardati. Stai meglio ora no? Almeno un paio di kili li hai rimessi no?”
Minako lo guarda. Yaten non abbassa lo sguardo.
“Da cosa nasce tutta questa cattiveria!”
“Da quello che lei le ha fatto, Minako!”
Usagi alza lo sguardo. Guarda Yaten negli occhi.
“Sono stanca. Sono stanca di tutti voi che credete che io e Seiya non siamo abbastanza adulti da affrontare la situazione. Statene fuori tutti quanti. E concentratevi solo sulla battaglia che tra poco più di 6 mesi dovremo affrontare. Ora basta giocare!”
“Nessuno sta giocando qui Usagi!”
“Nemmeno io! E a questo punto se il tuo pensiero nei miei confronti è quello, siete pregati, tu e anche Taiki, di unirvi ad Haruka contro di me”
“E’ quello che faremo”
“Perfetto. Ora basta. Non tollero più nulla”
Usagi se ne va lasciando di stucco Minako che continua a guardare Yaten.
“Non ho capito”
“Saremo nemici Mina..”
“Oh. Ecco.”

 “Alleniamoci!”
“Credo che prima dovresti un attimo spiegare la situazione anche alle altre Usa”
Minako cerca di rivolgersi il più dolcemente possibile ad Usagi.
“Bene. Ecco il punto. Ami, Makoto, Hotaru, Rei. Siamo rimaste solo noi sei. Le altre hanno deciso di non combattere più con noi. Punto. Fine. Possiamo allenarci ora?”

Sono l8 quando Ami, Makoto, Minako, Rei e Hotaru si incontrano da sole al Crown.
Rei gira e rigira il cucchiaino all’interno del suo caffè.
“Non ci credo che Haruka abbia detto queste cose”
“Io ci credo invece” interviene Hotaru. “La questione è veramente delicata. Haru ha paura che Usagi, di fronte a Mamoru, non faccia quello che deve fare”
“Lo farà”
“Io ne sono convinta Rei, per quello sono qui”
“Dovevate vedere Yaten” prosegue Minako “I suoi occhi erano pieni di odio”
Makoto interviene “Sì, ma il lasciarle andare in questo modo non è da Usagi”
Ami appoggia la tazza del thè sul suo piattino. Alza lo sguardo. E quel gesto mette tutte sull’attenti.
“Partiamo dall’inizio. Usagi si è trovata ad affrontare la morte di Mamoru. E’ vero, le siamo state accanto. Ma il dolore che ha provato lo sa solo lei. A livello psicologico l’ha distrutta. Improvvisamente, nel momento in cui aveva scelto di non essere più una guerriera Sailor, si è trovata catapultata in una realtà che aveva solo sognato: la venuta di Chaos. Usagi ha cercato di seppellire il dolore per Mamoru lasciandosi anche trascinare da Seiya, consapevole per altro, che non avrebbe ottenuto mai l’amore vero di Usagi. Lei, incoraggiata anche dal racconto di Setsuna, ha cercato di trovare un punto di incontro fra ciò che vorrebbe veramente e ciò che le viene offerto. Nel momento in cui Usagi trova un equilibrio ecco che qualcosa cambia: Mamoru è vivo e Chaos lo usa come pedina. Le sue poche certezze vacillano di nuovo. In più sente che non tutte noi abbiamo fiducia in lei. Usagi l’ha detto varie volte: è stanca. E parliamo di una stanchezza psicologica. Ha perso il controllo della situazione.”
“Non è tutta colpa sua” aggiunge Hotaru “Haruka, Michiru e Setsuna hanno perso il vero obiettivo: salvare il pianeta Terra. Si stanno solo concentrando su Mamoru”
“La stessa cosa che stanno facendo Yaten e Taiki. Pensando solo a Seiya” conclude Minako.
Ami riprende a parlare.
“Usagi deve separare tutto e affrontarlo in maniera singola. Punto 1. Chiarire subito come sta Seiya. Capire come sta. Se Seiya starà meglio, staranno bene anche Taiki e Yaten. Punto 2. Far capire soprattutto ad Haruka che lei farà di tutto per salvare Mamoru, ma non lascerà vincere Chaos. Ricordate contro il Dark Kingdom? Lei ha cercato di salvarlo, ma appena ha visto che stava rischiando di non sopravvivere e di non poter affrontare Queen Metaria lo ha colpito. Punto 3. Riunire tutti e puntare ad una strategia. E’ solo questo che deve fare”
“E’ veramente una brutta situazione”
“E’ nella merda!”
“Hotaru! Cosa sono queste parole??”
Makoto ridacchia.
“Ami ammettilo. Non c’è parola migliore di quella che ha usato lei!”
 
“Un biglietto. Chi mai l’avrà lasciato?”
Usagi si guarda intorno. Sulla strada non c’è nessuno. Ricontrolla il numero civico. Sì, quella è casa sua. Appoggia la cartella davanti alla porta d’ingresso ancora chiusa. Stacca il bigliettino. E’ per lei. Usagi apre la bustina che contiene il messaggio. Lo legge. Deve reggersi contro il muro di casa.
“Ok”
Entra in casa, appoggia la cartella in camera sua. Si guarda un istante allo specchio. A stento riconosce il viso che vede allo specchio. Scuote la testa, fa un gran respiro. Guarda l’orologio. Sono le 18.00. Esce.
 
Si ferma davanti alla Tokyo Tower. La giornata, abbastanza fredda, ha scoraggiato molti turisti. La gente presente è poca e la fila per entrare procede molto veloce. Usagi prende l’ascensore per l’osservatorio principale, per poi prendere l’ascensore per l’osservatorio speciale, il punto concordato per l’appuntamento.
Arrivata, si guarda intorno. Non c’è nessuno. Lei appoggia le mani alla recinzione. Si lascia accarezzare dall’aria fredda e pungente. Si stringe nel suo piumino bianco. Non è pronta. Ma deve farlo.
“Credo che tu sia puntuale per la prima volta nella tua vita”
La sua voce. Una carezza calda, dolce, che la avvolge. Deve appoggiarsi con tutto il peso del suo corpo a una colonna. Non ha ancora il coraggio di voltarsi. Il cuore batte all’impazzata. Usagi perde il controllo del suo respiro. Le gira leggermente la testa. Un attacco di panico.
“Hai bisogno che faccia qualcosa per te?”
“Sì. Resta fermo dove sei”
Usagi mette in pratica ciò che ha imparato in questi mesi. Fa lunghi respiri, conta mentalmente al contrario, aspetta che tutto passi. Ad occhi chiusi. Appena riprende il controllo del suo corpo prende coraggio. Si stacca dalla recinzione. Pianta il piede destro per terra ed usa quello sinistro come perno per girare lentamente su se stessa. E’ voltata. Lo sguardo ancora basso.
Respiri profondi e regolari.
“Usagi”
“No. Lasciami i miei tempi almeno”
Lentamente alza il viso. Le scarpe, i pantaloni, la maglietta. Il viso. I suoi occhi. Usagi non regge.
Si porta una mano sulla bocca per reprimere le lacrime. Indietreggia. Il suo respiro inizia a spezzarsi.
“No no no. Non posso”
“Cosa non puoi?”
“Piangere”
“Da quando sono in questo corpo ho imparato a conoscerti molto bene. E sì piangi spesso”
Le lacrime non la ascoltano. Scendono sul suo viso.
“Come…come devo chiamarti?”
“Oh come vuoi Usagi. Puoi anche non chiamarmi”
Lei annuisce. Apre la sua borsa. Prende la bottiglietta dell’acqua e, con mani tremanti, ne beve un sorso. Si schiarisce la voce.
“Come sta?”
“Bene. Lo vedi anche tu”
“Voglio…parlarci un attimo”
“Lui sta ascoltando”
“Prima dimmi, come mai hai voluto vedermi?”
“Volevo metterti a conoscenza dei miei piani”
Lo sguardo di Usagi si espande
“Che senso ha?”
“Usagi ascoltami bene. A me non interessano le altre guerriere Sailor chiaro?”
“E allora non coinvolgerle. Rapisci me e basta. Non creare quello che mi hai fatto vedere!”
Lui scuote la testa.
“Devo tenerle occupate”
“Non ce ne sarà bisogno! Cambiamo giorno. Cambiamo giorno e prendi me. Loro non lo scopriranno”
Lui storce la bocca. Ci sta pensando.
“Ti assicuro che non avviserò nessuno. Continuerò a far credere loro che la battaglia finale sarà il 3 agosto.”
“Chi mi assicura che non dirai nulla?”
Usagi sorride tristemente,abbassando lo sguardo.
“Sei dentro il corpo dell’unico uomo che io abbia mai amato. Credo che come assicurazione basti”
Chaos si avvicina a lei. Le prende una mano. Il calore si propaga immediatamente dentro Usagi.
“Lui ha ancora il controllo sulle tue emozioni vedo”
“Lui è l’unica cosa che mi fa respirare”
“Lo vedo dai tuoi occhi”
Le gambe di Usagi tremano. Sta per svenire. Le forze iniziano a mancarle.
“Dammi un giorno”
“Un mese”
“Il 27 Febbraio?”
Usagi annuisce.
“Devi dire altro al tuo Mamoru?”
Lei, con le ultime forze rimaste prende di nuovo fiato.
“Che lo amo. E che lo salverò. In un modo o nell’altro”
 

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Capitolo 14
*** Un mese ***


“Ma non potevamo incontrarci in un bar al calduccio? Fa troppo freddo qua fuori.”
Setsuna inizia a lamentarsi del freddo, sbattendo i denti e tremando.
“Non ci sono le stagioni nel trentesimo secolo?” Seiya la prende in giro.
Michiru, avvolta in un piumino pesante e una bellissima sciarpa di lana azzurra si siede su una panchina. Accanto a lei Haruka.
“In effetti. Non capisco perché Hotaru abbia scelto proprio il parco”
In lontananza,vedono Hotaru avanzare a grandi passi verso di loro. Saluta dolcemente tutte. Si siede di fianco ad Haruka. Braccia incrociate. Haruka si gratta la nuca prima di iniziare a parlare.
“Ehm…Hotaru. Cosa devi dirci?”
“Ogni cosa ha il suo tempo. Avete da fare?”
Haruka incrocia lo sguardo di Michiru che scuote la testa.
Delle voci in lontananza attraggono l’attenzione di Setsuna.
“Mi dovete una cioccolata calda è chiaro?”
“Mmm… Mina-Chan smettila di lamentarti per favore!” Makoto cerca di interrompere il lamento continuo di Minako.
“Bastava indossare il piumino al posto del cappotto come abbiamo fatto tutte noi. Una sciarpa e un cappellino e non saresti morta di freddo.”
“Rei non è fashion! Le vere star pensano prima al look e poi al resto”
“E allora non lamentarti Mina!”
“Comunque tranquille. Le temperature registrate in questi giorni non sono coerenti con le temperature stagionali, ma hanno parlato di un rialzo delle temperature previsto entro il 3 febbraio, ovvero tra 2 giorni al massimo.”
Ami si blocca prima delle altre nel vedere le Outers insieme a Seiya.
“Chi vi ha chiamato?!?”
Taiki e Yaten si avvicinano dalla parte opposta.
“Ma che diavolo!”
“Yatenuccio mio!”
“Minako prova ad avvicinarti e…”
“Eddai non litigate” A porre fine al litigio è Taiki
Haruka si alza in piedi.
“Bene, noi siamo state incastrate da Hotaru e voi?”
“Noi? Da Seiya!” risponde Taiki
“Io da Hotaru!” continua Seiya
“E loro da me” Dietro le spalle di Taiki compare Usagi.
Hotaru si alza dalla panchina, avvicinandosi a lei. La abbraccia dolcemente. La guarda negli occhi annuendo, cercando di darle forza.
“Avevo bisogno di parlare con voi”
“Bastava chiedere”
“Lo so Haruka. Ma non avevo la certezza che avreste accettato di vedermi. Soprattutto Seiya. E a quest’incontro ho voluto tutti. Perché voglio che sappiano sin da subito a cosa andranno incontro se voi accetterete la mia proposta”
Usagi chiude gli occhi. Si inginocchia. Le mani giunte davanti a sé. Riapre gli occhi stanchi e gonfi, tipici di chi sta soffrendo.
“Non vi parlo come Usagi Tsukino. E nemmeno come Sailor Moon o qualsiasi cosa io sia ora. Vi parlo come futura Neo Queen Serenity, con il cuore in gola e l’anima disfatta. ” per un instante, Usagi, chiude gli occhi per reprimere le lacrime. “Non posso permettermi, soprattutto in questa battaglia, di perdere delle guerriere. Ho bisogna della forza di Uranus, dell’ intuito di Neptune e del temperamento di Pluto. Ho bisogno del coraggio delle Sailor Starlights. Voi completate questo gruppo. E non posso pensare di combattere senza di voi. Non posso mettere a repentaglio la vita di nessuno. E proprio per questo,offro un accordo.”
Haruka guarda sofferente Usagi, ma non è pronta a cedere.
“Parla”
“Tregua”
“Tregua?”
“Un mese di tregua. Allenatevi con noi, torniamo ad essere un gruppo unito. Vi voglio troppo bene per perdervi anche come amiche”
Haruka si volta verso Michiru che alza le spalle.
“Non capisco. E non accetto.”
“Aspetta Haruka. Ti prego…fammi parlare. Datemi un mese per…attutire il colpo, attenuare il dolore. Un mese soltanto e poi…”
Michiru spalanca gli occhi.
“Ci lascerai eliminare Mamoru?”
Usagi trattiene per qualche secondo il fiato, per poi annuire.
“Se non farò in tempo a salvarlo prima che voi mi troviate, sì.”
“Usagi!”
Lei si alza, si pulisce le ginocchia dalla polvere del terreno.
“Rei, so quello che faccio”
Sospira e prosegue a parlare.
“Io..non mi sento bene oggi. Non ci sarò agli allenamenti di questa sera. Quindi qualsiasi domanda abbiate in mente di fare…chiedete ad Ami. Lei è la più brava a spiegarsi. Se volete insultarmi, invece, rivolgetevi a Rei. Vi insegnerà tutto lei ” Usagi sorride “Vi prego ragazzi. Ho bisogno di tutti quanti voi. Senza voi io...non sarò in grado di fare nulla. Senza voi non sarei mai riuscita ad affrontare la morte di Mamo-chan. Il dolore è fortissimo anche ora, ma la vostra presenza mi aiuta a sentire meno male.”
Usagi si volta verso Yaten.
“Yaten hai ragione. Con Seiya mi sono comportata male. L’ho usato per stare meglio. Quello che forse non sai è che….” lei si ferma un istante, interrotta dallo sguardo di Seiya su di lei.
“E’ che sono sempre stato consapevole che nella vita di Usa non avrei mai potuto prendere il posto di Mamoru” Seiya conclude la frase.
Lei annuisce.
“Haruka. Io ho già combattuto contro Mamo. Ho dovuto colpirlo a morte. Nonostante l’amore immenso che provavo per lui. Lo capisci? Se sarà necessario lo farò di nuovo. Vi prego. Restiamo tutte unite. Pensateci vi prego.”
 
Si avvia da sola verso l’uscita del parco. Lentamente, stringendo le braccia per il freddo. Appena sola decide di lasciarsi andare. Le lacrime, calde, le riscaldano il viso. Continua a camminare guardando il vapore che la sua bocca emette.
“Ho mentito alle mie amiche. Ho mentito a quelle persone che mi sono state accanto sacrificando tutto. Mi sento uno schifo. Ma dovevo farlo. Se non dovessi essere in grado di sconfiggere Chaos, almeno loro, non saranno sole.”
Continua a camminare con un solo pensiero: tornare a casa.


Haruka si alza in piedi di fronte a tutte le altre guerriere.
“Abbassiamo per un attimo l’ascia di guerra. Siate sincere. Quante di voi sono convinte che Usagi riuscirà a sconfiggere Chaos e a salvare Mamoru?”
Le prima ad alzare la mano, senza induci sono Ami e Rei. Pochi istanti dopo le mani di Minako e Makoto si uniscono a loro. Hotaru segue il suo esempio.
“Siamo allo stesso punto di prima”
“Usagi ha chiesto un solo mese Haruka” a prendere la parola è Ami “Ha bisogno di vederci tutte unite per avere un motivo in più per credere di poter vincere.”
Haruka sospira e si volta verso Michiru.
“Quindi, Michiru?”
Lei ride, elegante come sempre.
“Quindi stasera ci alleniamo con loro ti va? Magari chiediamo anche alle Starlights”


Usagi rientra a casa. Sono le 16.30. Sua mamma è in cucina.
“Mamma”
“Hey tesoro. Che succede?”
Usagi arrossisce abbassando lo sguardo.
“Usa?”
“Io….vorrei del pollo al curry con le verdure.”
“Ma sono le 16.30”
“Sì…ma ho fame!”
Sua mamma sorride, felice. Si mette immediatamente ai fornelli.
 
Il comunicatore di Usagi suona. Luna glielo porta.
“Rei??? Che succede?”
“Nulla. Volevo sapere come stavi!”
“E non potevi chiamare a casa?”
“Sono le dieci di sera. I tuoi non dormono?”
“Shinceramuente non so!”
“Usagi che diavolo stai facendo che non si capisce niente mentre parli!”
“Sto manshiando!”
“Eh?”
Usagi ridacchia. E a Rei, per un istante, sembra di rivedere la sua amica di un tempo.
“Sto mangiando Rei!”
“Davvero?”
“Hm…”
Rei scoppia a ridere. Felice.
“Un biscotto al cioccolato. Mia mamma oggi pomeriggio ha preparato un pollo al curry e verdure con i fiocchi sai? Poi ha preparato anche qualche pancake!”
“Se mangi così diventerai una balena!”
“Speriamo! E comunque prima di diventare come te ce ne vuole sai?”
“Vai a dormire se no domani mattina fai tardi a scuola!”
“Buonanotte Rei”
“A proposito….Oggi. Sei stata bravissima. Sembravi davvero una regina. Buonanotte”
Rei chiude la comunicazione. Usagi sorride davanti a quelle parole. Si infila sotto le coperte.
Ripensa alla bugia detta alle sue compagne. Ma ha bisogno che siano tutte unite.
26 giorni.
E tutto questo sarà finito.

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Capitolo 15
*** La rivelazione: 12 giorni ***


Usagi segue distrattamente le lezioni.
La sua mente continua a vagare in cerca di una soluzione. Mancano solo 2 settimane. Meno di 15 giorni e rivedrà Mamoru, rivedrà i suoi occhi. E dovrà salvarlo. Il problema è solo il come.
Il peso della menzogna si è fermato sul suo stomaco. Ma nonostante questo continua a far finta che tutto vada bene. Lo sguardo luminoso e vivo dei giorni precedenti ha lasciato il posto a una leggera patina opaca senza forza.
Da dietro, Seiya, le tocca la schiena. Lei si volta. Lui le da un bigliettino. Lei lo nasconde prima di voltarsi di nuovo verso la lavagna e leggerlo. Sorride a quelle parole.
“Ok”
Al suono della campana Usagi esce per prima salutando tutti. Seiya la segue.
“Ciao eh!”
Lei ridacchia.
“Buongiorno a te Seiya. A cosa devo l’onore della tua presenza in questa tiepida giornata di metà Febbraio?”
“Hai letto il biglietto?”
Lei annuisce.
“Allora sai già cosa voglio: voglio sapere che cos’hai”
“Nulla. Sono solo molto stanca. Credo sia il cambio di stagione”
“Ti conosco non mentirmi”
Usagi continua a camminare senza alzare lo sguardo.
“Non ho nulla”
“Usagi dai. Puoi fidarti di me”
Lei scuote la testa.
“Ok fai come ti pare”
Usagi si ferma. Trema. Alza lo sguardo verso Seiya. Lui si volta verso di lei.
“Seiya. Se tu avessi un segreto talmente grande da non riuscire da solo a sostenerlo, ma non puoi dirlo, non puoi assolutamente far sapere a nessuno qualcosa, ma vuoi dirlo, senti il bisogno di dirlo perché…perché non sai se sopravviverai, non sai se sei in grado di reggere tutto questo, tu cosa faresti?”
Lui spalanca gli occhi. Lei deglutisce il groppo alla gola che le si è appena formato.
“Che cosa?”
“Se tu avessi..”
“No ferma! Ho capito cosa mi hai detto!”
“E allora cosa chiedi che cosa?”
“Era un modo per dire: ohhh”
“E allora di Ohhh”
“Ma io dico quello che voglio!”
“Tu devi essere chiaro!”
Lui alza le mani. Sorride.
“Ok. Stop. Ricominciamo ok? Hai un segreto. Talmente grande da non poter essere rivelato, ma talmente pesante da dover essere condiviso. Io ne parlerei con chi ho la certezza che non direbbe nulla”
“Ok”
Usagi riprende a camminare.
“Hey ferma! Per qualcuno dovrei essere io!”
“Certo! Se voglio che dopo 10 secondi tutta la città sappia sì!”
“Ma come ti permetti!”
Lei gli fa la linguaccia. Lui inizia ad accelerare il passo per prenderla. Lei inizia a correre. Pochi secondi e riesce a prenderla. Avvolge le braccia intorno al corpo di Usagi. Lei ride. Alza gli occhi. Il cielo è limpido. Azzurro come poche volte l’aveva visto. Il sole le scalda leggermente il viso. Un briciolo di serenità la accoglie. Sente il fiato di Seiya vicino al suo orecchio.
“Dimmelo”
Lei chiude gli occhi.
“12 giorni”
“12 giorni?”
“Sì. E combatterò contro Chaos.”
Lei sente che lui sta sciogliendo l’abbraccio. Resta immobile.
“Parlami Seiya”
Lui la prende per mano. La trascina fino al Crown. Lui ordina due gelati. Si siedono ad un tavolo. Ma continua a non parlare. Mangiano. Appena finito, lui, sposta le coppe accanto a loro. Si alza. Paga. La riprende per mano e la porta al parco. Si siedono fra l’erba. Ancora senza parlare. Usagi accende una sigaretta. Lui gliela ruba. Ne accende un’altra. Un lungo respiro.
Seiya inizia a scuotere la testa.
“No. Non riesco”
“Seiya ascolta”
“No. Ora tu rispondi alle mie domande chiaro?”
Usagi si sdraia fra l’erba, continuando a guardare il cielo. Annuisce lentamente.
La prima domanda arriva forte e chiara, contornata da una parolaccia. Lei, di fronte a quella rabbia, ride. Gli spiega che loro non dovranno combattere, che nessuno verrà coinvolto oltre a lei.
La seconda domanda è ancora più precisa. Lei controbatte raccontando l’incontro avuto alla Tokyo Tower, all’emozione nel vederlo, alla sicurezza in sé stessa, cresciuta.
La terza domanda è logica. Ma lei ha una risposta anche a questo: si fida e basta.
La quarta domanda: la fa sorridere.
“La tua strategia?”
“Ehm…”
“Non basterà parlargli come hai fatto con Galaxia”
“Lo so”
“Quindi?”
“Quindi ancora non lo so”
“Ah”
“Troverò il modo”
“Non stiamo parlando di un gioco. Stiamo parlando di Chaos!”
“Fidati di me”
“No”
Lei si alza.
“Lo dirai agli altri quindi?”
Lui sbuffa e scuote la testa.
“Ma qualcuno deve saperlo Usa..”
“Lo sai tu”
“Ma voglio sapere il dove…”
“Ancora non lo so”
Lui abbassa lo sguardo. Usagi vede che una sua lacrima è sfuggita al suo controllo.
“Non…voglio perderti. Non voglio che tu muoia Usa”
Lei si abbassa verso di lui.
“Non succederà. Non credo almeno”
Lui le accarezza il viso. Lei lo lascia fare.
“Ti amo Usagi”
“E tu sai cosa provo per te”
“Cosa…cosa ti fa credere di essere così forte da salvarlo?”
“L’amore che provo per Mamoru. Mi servirà solo questo”

 

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Capitolo 16
*** The day before ***


E dopo questo capitolo ci sarà la battaglia con Chaos....
Spero di non deludervi...
a presto e baci
FD

Allenamento.
Le Sailor Starlights contro le Inners.
“Mercurio. Rapsodia acquatica di Mercurio. Azione!”
Taiki riesce a bloccarla.
“Potenza stellare, all'attacco!”
“Giove. Rivoluzione di Giove, Azione!”
Usagi osserva da lontano le sue guerriere combattere. Tutte sono migliorate tantissimo. Sente lo sguardo di Seiya su di sé.
“Usa?”
“Si scusami Haruka mi ero distratta!”
Haruka impugna la sua sciabola.
“Avanti continuiamo”
Usagi si difende con la sua spada, Haruka continua ad attaccarla. Con una mossa veloce Usagi fa girare la sua spada attorno al talismano di Sailor Uranus, disarmandola. Lei resta stupita.
“Oh però! L’allieva ha superato il maestro. Brava!”
Tutte si fermano per complimentarsi.
“Sì ma quel campo di energia che hai usato per fermare la bomba di Urano…”
Usagi scuote la testa.
“Non so nemmeno come avevo fatto a crearlo Rei. E ancora ora non riesco a farlo”
“Forse…”interviene Minako “è la botta di fortuna che ci capita sempre quando non abbiamo alternative”
Sentono dei rombi.
“Ah lasciali perdere Usa. Seiya stasera è nervoso. E Yaten lo sta aiutando a scatenare l’inferno”
Una luce potentissima viene emessa dalla spilla di Seiya. Un fragore costringe Usagi a tapparsi le orecchie. Appena la luce si affievolisce lei corre verso Yaten.
“Che diavolo…”
“Seiya! Da quando hai un potere così forte?”
Lui non riponde. Richiama l’attenzione di Usagi.
“Io e te. Ora!”
Yaten si rialza in piedi. Da una pacca sulla spalla a Sailor Moon augurandole buona fortuna. Lei non si tira indietro. È pronta. Fa comparire la spada tra le sue mani.
“Energia Stellare all’attacco!”
Usagi, con la sua spada, riesce a bloccare l’attacco di Seiya. Lui ne approfitta. Corre verso di lei. Lei presa in contropiede non riesce a bloccare il pugno allo stomaco che lui le rifila. Ma non molla. Star fighter continua con pugni e calci che lei, quasi goffamente, riesce a evitare. Salta all’indietro. Lui si ferma. Hanno entrambi il fiato corto. Lui corre incontro a lei, lei fa lo stesso. Prepara un pugno che lui riesce a bloccare con le mani. Un calcio allo stinco costringe Usagi ad inginocchiarsi. Seiya la colpisce con una ginocchiata sulla schiena. Usagi si ritrova sdraiata nell’erba, prona. Lui prepara un pugno. Lei rotola di lato e lo evita. Guarda il terreno colpito da Seiya. C’è un buco.
Lei si rialza, dolorante e sanguinante su un braccio. Il combattimento prosegue. Lui corre di nuovo incontro a lei. Lei non arretra. All’ultimo secondo Seiya la sorpassa con un salto. Si mette dietro di lei. Talmente veloce che Usagi riesce solo a sentire il suo braccio iniziare a premerle la gola. Il viso di Usagi si fa rosso.
“Seiya!” La voce di Rei vorrebbe bloccare il combattimento.
Il viso di Usagi si fa blu. Lei, con entrambe le mani, cerca di far mollare la presa a Seiya.
“Seiya fermati o la soffocherai” Questa volta ci prova Ami.
Con l’ultimo barlume di lucidità, Usagi usa il tacco del suo stivale per dare un calcio alla sua tibia. Deve essere riuscita a colpirlo in un punto doloroso. E lo capisce perché la presa di Seiya si allenta, lasciandola respirare di nuovo. Corre. Si volta per vedere che lui è dietro di lei. Fa apparire la spada. Si ferma di colpo. Usa il piede sinistro come perno per voltarsi. La spada sfiora il fianco di Seiya.Lei ritenta con un colpo dall’alto. Lui blocca la lama con le mani. Usagi cerca di spingere verso il basso con tutta la forza che ha. Lui lascia la presa. La lama si incastra nel terreno. Quei secondi, per Usagi sono fatali. Lui la colpisce alla schiena. Lei è costretta ad inginocchiarsi. Lui dietro di lei, le riblocca la gola con il braccio. Con quello libero prende la spilla del suo potere. Gliela fa sentire sulla schiena.
“Energia stellare….”
“Seiya no!” la voce di Makoto è forte e chiara.
“Seiya…non….” La voce di Usagi è un sussurro.
“…all’attacco!”
Usagi stringe gli occhi. Un’enorme luce costringe tutti a non guardare. Il boato. Polvere e foglie volano in aria.
“Usagi!!!!”
La prima a correre verso di loro è Minako. Che si trova davanti una scena inaspettata.
Usagi inginocchiata, senza fiato, che tossisce.
Seiya, a qualche metro da lei, sdraiato a terra con graffi evidenti su tutto il corpo.
“Mina…va da lui”
Minako senza indugi va da Seiya.
“Hey!”
Lui spalanca gli occhi. Si guarda intorno. Dolorante, si tocca il ventre.
“Sono vivo…credo di essermi rotto un paio di costole”
Zoppicando Usagi arriva da lui.
“Come ti senti?”
“Ora che ti vedo sono in paradiso!”
“Ok, devi aver preso una bella botta alla testa!”
Lui scoppia a ridere, fermandosi immediatamente per il dolore. Hotaru, si avvicina a loro correndo.
“Stai fermo, ti curo io. Sono lenta, ma ce la faccio”
Hotaru appoggia le sue mani su Seiya, che lentamente, inizia a riprendersi.
“Dopo vengo da te Usa”
“Non preoccuparti sto bene.”
“Mi dite che diavolo è successo?”
Seiya prende la parola.
“Nulla. Solo che il suo corpo ha respinto il mio potere. Ha creato una barriera”
“Come?”
Usagi fa spallucce, scuotendo la testa.
 
Mancano pochi passi per arrivare a casa. Già da lontano lo vede, appoggiato ad un lampione.
 
“Che ci fai qui?Come ti senti?”
Lui si avvicina a lei. Occhi tristi.
“Sto bene. E tu?”
Lei annuisce.
“Volevo solo augurarti buona fortuna per domani”
“Grazie”
“Come…come faremo a trovarti?”
“Andrà tutto bene Seiya.Non ci sarà bisogno che veniate da me”
“Io voglio sapere dove sarai!”
“Porterò con me il comunicatore. E domani sera ci mangeremo un bel gelato tutti insieme ok?”
Lei lo abbraccia. Lo stringe forte a sé, cercando di respingere la paura.
“Usa?”
“Hm?”
“Fai attenzione ti prego!”
Per un momento si guardano negli occhi.
Nello sguardo di Seiya c’è dolore, c’è amore, c’è paura e c’è speranza.
Lo stesso c’è in quello di Usagi.

 

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Capitolo 17
*** La promessa ***


Apre gli occhi. Il giorno è arrivato.
Si sfrega le palpebre, sbadiglia, stira le gambe e le braccia.
Lentamente e svogliatamente si alza dal letto. Va in bagno: per una mattina è libero. Si sciacqua il viso. Si asciuga. Esce dal bagno, si sfila il pigiama e si infila la divisa scolastica. Scende le scale.
Arriva in cucina dove Taiki e Yaten stanno finendo di preparare la colazione.
“Oh buongiorno Seiya eh”
Lui risponde salutando con la mano.
Si siede, beve un po’ di caffè. La nausea lo assale. L’agitazione per Usagi è troppo alta.
“Io vado”
“Seiya non mangi nulla?”
Lui scuote la testa verso Taiki. E si avvia verso la scuola.
 
Apre gli occhi.
Capisce che è mattino per un raggio di sole che la bacia su una gamba.
Si sfrega le palpebre, sbadiglia, stira le braccia.
Lentamente e svogliatamente cerca di alzarsi dal letto.
E’ costretta a sedersi sul suo futon. Le manca il fiato.
Si tocca la fronte imperlata di sudore: non scotta, non ha la febbre. Tenta di alzarsi in piedi, ma la testa comincia a girarle.
“Ma che…”
Rei si risdraia. Lentamente la sensazione di nausea le passa. Prova a rialzarsi di nuovo. Questa volta riesce. Infila la divisa scolastica. Prende la cartella e si avvia in cucina, dove suo nonno ha già preparato la colazione.
“Buongiorno Rei”
“Ciao nonno!”
“Hey sei pallida. Hai dormito bene?”
Lei, bevendo un sorso di tè, annuisce.
“Sì, è stato il risveglio ad avermi traumatizzato. Mi sono alzata e ha iniziato a girarmi la testa”
“Ti sei alzata troppo in fretta. Te l’ho detto mille volte di farlo lentamente”
Rei annuisce, finisce il suo tè ed esce di casa, salutando.
Già deve essere così. Deve essersi alzata troppo in fretta.
 
Cammina lenta per le strade di Tokyo. E’ ancora presto per andare a scuola. Ma l’aria fresca della mattina le piace. Le piace il rumore della città che si sveglia. Il cielo è limpido, il sole festeggia alto nel cielo la sua vittoria.
Un brivido lungo la schiena la scuote.
Continua a camminare, nonostante la sensazione fastidiosa. Il dolore provato le invade la testa. Preme forte una mano sulla fronte.
Pochi minuti e tutto passa.
“Mmm….beh sarà una fitta per il freddo!”
Si siede su una panchina, in attesa dell’arrivo di Ami.

Guarda l’orologio. Accelera leggermente il passo. Conosce Makoto. Sicuramente la sta già aspettando per proseguire insieme verso l’aula.
Una morsa allo stomaco la costringe a fermarsi, appoggiandosi al muro. Per un secondo le manca il fiato. E’ dolosa, intensa. Si tocca la fronte per controllare se è calda. Nulla. La sensazione svanisce in fretta.
Chiederà a sua mamma, è medico.
Sicuramente sarà un primo sintomo dell’influenza stagionale.
“Spero di no…non voglio saltare le lezioni!”
In lontananza vede che Makoto è già arrivata.
Accellera ancora di più il passo. E la raggiunge.
 
“Mina?”
Minako prova con uno schiaffo a spostare Artemis.
“Mina!”
Sbuffa, aprendo un occhio. E’ giorno
“Oh no!!!!!”
Si alza di scatto, contemporaneamente si sfila la giacca del pigiama. Entra in bagno e ne esce lavata e sistemata in meno di un minuto.
“Minako”
“Taci Artemis!!!!”
Si sfila il pantalone del pigiama. Inciampa. Cade con il sedere a terra. Senza preoccuparsi si infila la camicia della divisa. Stringe il fiocco. Si alza con uno scatto felino. Infila la gonna, le calze, prende la cartella e vola giù dalle scale.
Infila le scarpe, saluta distrattamente e inizia a correre.
“Mina!!!”
“Artemis se non hai più l’età per starmi dietro basta dirlo!”
“Minako manca mezz’ora puoi anche non correre!”
Lei si ferma di colpo, Un brivido doloroso e improvviso le percorre tutta la schiena. Le gambe le tremano leggermente.
Artemis non riesce a frenare e sbatte contro la caviglia della sua padrona.
“Minako!”
Lei guarda Artemis. Il dolore le è passato. Ripercorre con la mente cos’è successo.
“Manca mezz’ora??? Questa sera niente pappa Artemis!!!”
Minako vede Ami e Makoto non lontano da lei. Sorride e le raggiunge.
 
Hotaru versa i suoi corn flakes nel latte. Sorride soddisfatta. Sono quelli al cioccolato, i suoi preferiti. Mescola tutto. Prende una bella cucchiaiata di latte e cereali. Un brivido lungo la schiena che si propaga nelle braccia le fa aprire di scatto la mano, facendo cadere il cucchiaio sul tavolo.
“Hotaru tutto bene?”
Lei guarda negli occhi Haruka.
“Sì. Credo di sì”
“Che succede?”
“ Mh? Nulla. Mi sono solo distratta”
Riprende il cucchiaio in mano.
Qualcuno è in pericolo.
Ma chi?
 
Haruka sospira, aspettando che Setsuna arrivi.
“Ma quanto ci mette?”
“E dai un po’ di pazienza Haru”
“La sto finendo Michiru…”
Lei ride.
“Lo vedo!”
Blocca la risata. Guarda Haruka negl’occhi.
“Il mare è in tempesta”
“Già. E il vento vuole dirmi qualcosa”
Hotaru alza gli occhi al cielo.
“Devo trovare anche io una frase ad effetto come la vostra!”
 
“Muoviti Setsuna o faremo tardi!”
“Sì arrivo!”
Setsuna cerca di salire in auto. Piega il ginocchio, lo sbatte contro il sediolino di fronte a lei, un brivido le percorre la schiena.
“Oh!”
“Che hai?”
“Forse ho piegato male il ginocchio. Ho avuto un brivido!”
“Quando hai colpito il sediolino magari hai preso un nervo!”
Setsuna sorride.
“Già. E’ andata proprio così”
 
Usagi apre gli occhi.
“Hey ma cos’è tutto questo azzurro?”
Si sfrega le palpebre, sbadiglia, stira le braccia. Ancora azzurro. Si guarda intorno. Azzurro, blu, qualche sfumatura tendente al verde. Il cielo è cristallino, il sole è alto nel cielo. Si guarda i piedi. Ha gli stivali.
“Ma che….”
Si alza di scatto. Gira su se stessa per guardare dove si trova.
“Buongiorno Usagi”
Si volta. Lui alle sue spalle.
“Dove…dove siamo?”
“Su una piattaforma di estrazione del petrolio nel bel mezzo dell’oceano Pacifico”
“Oh” Usagi prosegue “Capisco che dovevi rapirmi, ma farmi fare colazione non sarebbe stato male. Non dico tanto. Almeno un caffè!”
Chaos alza gli occhi al cielo.
“Siamo qua per combattere non per fare colazione!” Gli volta le spalle. Appena si volta porge un bicchierino ad Usagi.
“Altre richieste?”
Usagi spalanca gli occhi.
“E’ avvelenato?”
Lui scoppia a ridere. Lei prende la tazzina. Ne beve un sorso.
“Ottimo. Veramente buono”
“Ora possiamo combattere?”
“Vorrei un’ultima cosa”
Chaos non la fa nemmeno parlare. Le lancia un pacchetto.
“Oh, ma sono le mie sigarette!”
“Lo so. Le ho prese dalla tua borsa.
Lei ne accende una, Chaos fa lo stesso.
“Mamo-chan non fuma”
“Fuma invece. Uno o due sigarette ogni tanto. Ma fuma”
Lei fa un lungo respiro. Pochi minuti ed Usagi spegne la sigaretta. Lui fa altrettanto.
Usagi si concentra e richiama a sé la spada.
“Sono pronta”
Chaos estrae la sua spada.
“Anche io. Conto fino a 3. Uno…”
“Non possiamo trovare un accordo diverso?”
“…due…”
“Almeno ascolta la mia proposta”
“…tre!”
Lui si lancia verso di lei. Lei è pronta.
E il rumore delle onde del mare viene interrotto dal suono di due lame che si incontrano.
Seiya guarda il banco di fronte a sé. E’ vuoto. Appena entrate, anche le ragazze si sono accorte subito della mancanza di Usagi.
“Sarà in ritardo!” conclude Minako.
Ma al suono campana, fra la prima e la seconda ora, la versione cambia.
“Magari non si sente bene. Sta girando l’influenza. Stamattina ho avuto un forte dolore allo stomaco”
“Oh non dirlo a me Ami. Io ho avuto una fitta pazzesca alla testa”
L’inizio della seconda ora decreta la fine della pazienza di Seiya. Scuote le gambe e sbatte ritmicamente il piede per terra. E’ sotto pressione. L’ansia sta prendendo il sopravvento su di lui.
Cerca di seguire la lezione. Ma non ce la fa. Taiki lo chiama e Seiya scuote la testa.
“Santo cielo, quanto ci mette?”


Le loro spade si incontrano di nuovo. Entrambi saltano all’indietro.
“Mamoru ti prego ragiona!”
“Ti sente. Ma non può nulla contro il mio potere!”
Questa volta Chaos cambia strategia. Una sfera di potere nero parte dalla sua mano, veloce, verso Usagi. Lei capta la traiettoria. Con la spada la distrugge. Un’altra sfera. Un’altra sferzata della sua spada. Corre verso di lei. Usagi, ancora intenta a distruggere l’ennesimo globo, non si accorge dell’attacco. Lui la colpisce con pugno al viso. Talmente forte da farla cadere all’indietro.
Lei si tocca lo zigomo sanguinante, ma si rialza subito, la spada fra le mani.
“Non mio arrendo. Lo salverò!”
“Ci crede anche lui. Ma non sarà così!”
Si lancia di nuovo su di lei. La spada le sfiora il fianco destro. Lei riesce a graffiargli la gamba. Lui attacca dall’alto, lei pone la spada in orizzontale sopra la sua testa bloccandolo. In quella posizione restano immobili qualche secondo. Lui ne approfitta, le fa lo sgambetto. Usagi cade, ma rotola immediatamente a destra per evitare che la spada la colpisca.
“Ti prego fermati!”
La sua richiesta va a vuoto. Una sfera di potere viene gettata nuovamente su lei, ancora sdraiata. Tenta di rotolare ancora, ma il fiocco dietro la schiena si è incastrato da qualche parte. Non riesce a muoversi.
“Oh no!”


La campana decreta la fine della seconda ora di lezione. Seiya si alza di scatto, va da Ami.
“Tu e il tuo computer. Fuori. Ora. Non farti vedere dalle altre!”
Seiya esce dell’aula. Ami si guarda intorno. Infila il suo computer nel libro di matematica e lo estrae dalla cartella.
“Hey che succede?”
“Nulla. Seiya ha bisogno per una cosa di…inglese!”
“E’ il libro di matematica!”
“Ah eh sì Mina. Volevo dire matematica!”
Esce, arrossendo. Minako si volta verso Makoto.
“Quella non è proprio capace di mentire!”
Makoto scuote la testa.
 
“Che succede?”
“Usagi mi ha detto che tu puoi individuare la sua posizione attraverso il suo comunicatore vero?”
Ami annuisce, confusa.
“Ok fallo ora per favore”
Ami sospira, ma fa ciò che Seiya gli ha chiesto.
“Quanto ci vuole!”
“La calma è la virtù dei forti!”
Pochi secondi ancora e il computer emette un bip.
“Deve esserci un errore!”
“Perché Ami?”
“Il computer dice che Usagi si trova su una piattaforma oceanica a circa 100 km dalle Hawaii. Impossibile!”
“Da quanto tempo? Riesci a vederlo?”
Ami preme ancora alcuni tasti.
“Da un’ora, nove minuti, e ventidue secondi”
“Merda!”
Ami chiude il computer.
“Seiya che sta succedendo?”
“Io…ho promesso che non avrei detto nulla”
Ami si arrabbia. E Seiya se ne accorge dal linguaggio colorito che usa.
“Me ne fotto di cosa hai promesso! Che diavolo sta succedendo!”
Seiya prende fiato. Lo deve fare. E se fosse in pericolo? Se fosse già morta?
“Usagi. Sta combattendo da sola contro Chaos!”


“Oh no!”
Usagi chiude gli occhi. Pronta a ricevere il colpo. Con tutte le sue forze cerca di emanare più energia possibile per creare un campo che la protegga. La sfera impatta su di lei. Ma non sente dolore.
“Ma come…”
Chaos stupito si ferma per un momento. Tempo necessario ad Usagi di strattonare il corpo e liberare il fiocco. Si alza in piedi.
“Mamoru ascoltami!”
“No!”
Chaos la riattacca. Con ancora più forza ed irruenza. Lei para ogni colpo. Di nuovo un salto all’indietro per entrambi.
Lei, sudata, sanguinante da uno zigomo ed ansimante per la fatica.
Lui, sudato, sanguinante da una gamba ed ansimante per la fatica.
“Dobbiamo continuare?”
“Sì Usagi. Fino a quando non morirai!”
 
“Che cosa???”
“Io…”
“Oh mio Dio!” Ami si precipita in aula. “Makoto, Minako, Taiki e Yaten. Fuori!”


Chaos si rilancia verso Usagi. Con una finta salta sopra di lei per attaccarla da dietro. Usagi, remore dall’allenamento con Seiya, si abbassa per non essere presa alla gola. Allunga la gamba, lo colpisce alla caviglia. Lui indietreggia. Usagi gira lo spada. Lo colpisce in profondità ad un braccio. Lei si alza in piedi. Vede il sangue di lui scorrere. E le lacrime prendono il sopravvento. Ma continua. Deve continuare.
 
“Che sta succedendo?”
“Mina…Usagi si trova su una piattaforma nel bel mezzo dell’oceano. Sta combattendo sola contro Chaos. Dobbiamo raggiungerla. Potrebbe essere tardi…”
Alle parole di Ami, Minako ha un capigiro. A prendere la situazione in mano è Makoto.
“Ami. Chiama immediatamente Haruka e Michiru. Mina. Raggiungi subito Hotaru e Setsuna. Avvisatele di arrivare il prima possibile al tempio di Rei. La avviso io.”
“Perfetto. Iniziamo ad andare!”
“Sì ma Mina..” Ami arrossisce “La giustificazione? Stiamo lasciando l’aula!”
“Ma chissenefrega preferisco un giorno di sospensione!”
Sulla porta Naru sta ascoltando la conversazione. Seiya si accorge della sua presenza. Si avvicina a lei.
“Usagi è in pericolo vero?”
Lui annuisce.
“Non voglio sapere altro. Io lo so che lei ha dei segreti. Ma salvatela. Ci penso io con i professori. Andate e riportatela qui!”
Seiya sorride, facendole l’occhiolino
“Non falliremo!”


Lui lancia una sfera di potere nero. Usagi risponde. Le due potenze si equivalgono. Ma la stanchezza è troppa. Usagi si lascia sopraffare. Viene scagliata a qualche metro da lui. La prima parte a colpire la piattaforma è la testa. Il colpo è forte. Ed Usagi, per qualche istante, non riesce a ragionare. Chaos padroneggia su di lei.
“E’ finita”

Sono tutte al tempio di Rei.
“Non possiamo teletrasportarci senza Usagi!”
“Noi possiamo Ami” la rassicura Setsuna.
“Noi anche” aggiunge Taiki.
“Dividetevi. Due le trasportate voi, due noi” conclude Haruka.
Si trasformano.
Concentrate.
Convinte di salvare Usagi.
E in una nuvola di luce 11 ragazzi spariscono alla volta dell’oceano.
 
Chaos la prende alla gola. Gliela stringe.
“Ti…prego!”
Lui sorride. Ma il suo sguardo cade sullo Star Locket. Ne è attratto. Allenta la presa. Prende in mano il carillon. Lo guarda se lo rigira fra le mani.
“Aprilo” lo esorta Usagi con un filo di voce.
Lui la fissa.
“Aprilo Mamo.”
Lui sbatte gli occhi una volta in più. Usagi nota una luce leggermente diversa.
“Aprilo!”
Il carrillon nella mano destra.
Con la sinistra Chaos ne alza il coperchio.
La melodia invade le sue orecchie. Lui chiude gli occhi lasciandosi trasportare da quelle note.
“Toccalo ti prego!”
Indice e medio si muovono da soli. Toccano la luna che gira all’interno dello Star Locket.
E le immagini appaiono nella sua mente.
Il primo bacio tra Serenity ed Endymion.
L’attacco di Queen Beryl.
La loro morte e la loro rinascita sulla terra.
La scoperta della vera identità di Sailor Moon con la trappola di Zoisiste.
Il ritorno sulla terra.
L’abbandono da parte sua di Usagi e il loro ritorno insieme, innamorati più che mai.
Chibiusa…oh la piccola peste.
Il principe Diamond. E la sua paura quando rapisce Usagi.
La loro ennesima vittoria.
I Death Buster.
La paura nel vedere Usagi attaccata.
La paura nel vedere Usagi sparire con Hotaru per salvarla.
Nehellenia. Pegasus.
La sua partenza e l’attacco di Galaxia.
Baci e carezze.
Quante volte lei lo ha salvato. E quanto amore lei gli dato. Due lacrime compaiono sul suo viso.
“Mamo-chan”
E’ il colpo finale. Chaos appoggia le mani sulla piattaforma. Occhi chiusi.
No, non voglio farle del male.
No, non mi lascerò usare ancora.
No, esci da qui!
Sì, la amo da morirne…
 
Il viaggio prosegue. Stanno arrivando. Un pensiero unico unisce tutte le guerriere: Usagi resisti.
 
Una nuvola nera si eleva da Mamoru. Il suo corpo si accascia, svenuto. Usagi si getta su di lui.
“Mamo! Oddio Mamo!”
Lei lo controlla. Lo tocca. Sì è vivo. Ce l’aveva fatta. Ora la parte più dura la attendeva. Le immagini dei suoi sogni premonitori le passano davanti. Per sconfiggere Chaos le serviva un seme di stella da distruggere. Ma dove?
Usagi sorride amaramente.
“Facciamolo”
Richiama a sé il suo seme di stella: il cristallo d’argento. Lo prende fra le mani. Lo alza al cielo. E aspetta.
 
“Ma che diavolo…..”
Seiya è il primo a vedere quello che succede.
Mamoru apre gli occhi appena in tempo per vederla.
Chaos si impossessa del cristallo d’argento di Usagi. Lei, prima di perdere il controllo, apre le mani. Il seme di stella vola verso terra.
“No Usako!”
“Usagi!”
Nessuno fa in tempo a fermarla.
Il cristallo tocca l’asfalto. Un rumore leggero in confronto alle onde del mare. Ma per tutti loro è il rumore più assordante mai sentito.
Frammenti di cristallo ribalzano su quel cemento. Tutti completamente trasparenti, tranne uno, rimasto nero. Ecco cosa era riuscita a fare Usagi: ridurre Chaos a una parte microscopica dell’intero universo. Perdendo però la sua vita.
Aveva mantenuto la promessa: aveva salvato Mamoru e sconfitto Chaos.

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Capitolo 18
*** Viva ***


La scena di fronte a loro è straziante.
La testa di Usagi sulle gambe di Mamoru. Lui le tiene la mano per mantenerla in vita, come aveva fatto con Chibiusa.
Accanto a loro Seiya. Le gambe al petto, la testa abbassata incastrata fra le ginocchia.
“E’ solo colpa tua”
“Lo so perfettamente chiunque tu sia”
“Mi chiamo Seiya”
Mamoru non risponde più. Accarezza dolcemente il viso di Usagi. Le lacrime scendono senza più controllo.
“Mamoru”
“Ami non ora ti prego. Lasciatemi qua”
“Non è colpa tua” aggiunge Rei.
“Se non fossi partito tutto questo non sarebbe successo!”
“Ti sbagli. Galaxia voleva il tuo seme di stella. L’avrebbe preso comunque”
“No Makoto”
“Mamoru…”
“Minako, Galaxia non l’avrebbe fatto. Usagi glielo avrebbe impedito”
Nessuno ha più il coraggio di ribattere. Seiya rompe il silenzio.
“Troviamo una soluzione!”
Mamoru scuote la testa.
“Senza seme di stella non si può sopravvivere”
“Ricostruiamo il suo”
“Non è possibile!”
“Ti arrendi così?”
Mamoru guarda torvo Seiya. Ami si avvicina a Mamoru. Appoggia la sua mano su quella di lui.
“Dobbiamo lasciarla andare”
“No Ami!”
Lo stesso gesto viene fatto da Rei e Minako.
“Ti aiuteremo noi”
Lui scuote la testa. Makoto si unisce. E così tutte le altre.
“Non posso farlo! Morirà!”
“Non abbiamo scelta Mamoru!”
Alle parole di Ami Mamoru chiude gli occhi. Lentamente ed inesorabilmente stacca la mano.
Il petto di Usagi smette di muoversi. E ora è davvero finita.
 
Il pianto di tutti è più forte del rumore del mare in tempesta accanto a loro. Hotaru si alza in piedi. Fa alcuni passi. Sorride.
“Saturn?”
Lei si volta verso le guerriere.
“Tranquilla Haruka. So chi è. Fidatevi di me”
Attende. Una luce bianca invade la piattaforma. Una guerriera Sailor. Una guerriera Sailor vestita completamente di bianco. Hotaru spalanca ancora di più il suo sorriso.
“Oh. Come sei cresciuta piccola! Sei diventata bellissima”
“Grazie”
Hotaru fa un inchino di fronte a lei. Le cede il posto di fronte a tutti.
“Guerriere. Sono Cosmo. L’ultima trasformazione di Sailor Moon. Sono colei che da la vita, sono colei che assegna i semi di stella. Sono colei che ha permesso la rinascita di Hotaru”
Nessuno riesce a parlare. La guerriera si avvicina ad Usagi. Le accarezza il viso. Mamoru la guarda implorante.
“Puoi salvarla?”
Lei annuisce.
“Il gesto di Sailor Moon non può rimanere senza ricompensa. Ma dovete sapere a ciò che andrete incontro”
Lei solleva una mano. I frammenti del Cristallo d’Argento volano verso di lei. Vengono racchiusi in una scatola trasparente.
“Riassegnerò un nuovo seme di stella ad Usagi. Ma lei non ricorderà nulla. Nulla di tutto quello che ha vissuto fino ad ora con tutti voi. Ami, Makoto, Minako e voi Starlighs. Usagi sa chi siete solo perché siete in classe con lei. Sa i vostri nomi. Non saprà alto.”
“Non ricorderà nulla?”
“No Seiya”
“Nemmeno la nostra relazione?”
Mamoru alza lo sguardo verso Seiya
“Relazione?”
“Storia lunga ne parliamo dopo”
“No ne parliamo ora!”
Cosmo alza la mano. Tutti si zittiscono.
“Ripeto Usagi non ricorderà nulla. Dei vostri problemi personali parlatene dopo!”
“Qual è il problema? Luna le darà tutti i ricordi persi come ha fatto l’altra volta no?”
Cosmo scuote la testa a Minako.
“No. Usagi dovrà riprendere i ricordi da sola. Senza forzature esterne. E senza che voi le diciate nulla. Potrete risponderle solo a cosa di cui lei chiederà conferma. Altrimenti il Cristallo d’Argento non si riformerà”
“Beh…al massimo Usagi non avrà più i suoi poteri” afferma Makoto.
“Certo” prosegue Cosmo “Non potrà vivere mille anni, non esisterà il 30° secolo, non nascerà Chibiusa e la prossima volta che Chaos attaccherà nessuno sarà all’altezza di fermarlo”
Nessuno ribatte.
“Ragazze. Sono certa che Usagi tornerà a volervi bene come prima. E questo basterà per far tornare a pieni poteri il Cristallo D’Argento. Quando sarà riformato completamente, solo allora, Luna potrà ridarle tutto. E’ un compito difficile. E so che ci riuscirete. Affido a te, Mamoru, il compito di conservare e controllare i progressi del Cristallo.”
“Non andare via” la implora Minako “dicci altro!”
Cosmo le sorride.
“Mamoru avrà il compito più difficile. Senza il supporto delle colonne portarti quali erano l’amore tra Serenity ed Endymion nel passato e quello del futuro dovrà farle capire davvero cosa prova. Ah Seiya. Non provare a metterti in mezzo chiaro? Ne va della salvezza dell’intero universo”
Seiya annuisce.
“Pluto. Tu dovrai rientrare immediatamente nel trentesimo secolo. La situazione è delicata. E c’è bisogno di te”
Anche Setsuna annuisce.
“Ami, Rei, Makoto e Minako. Siete importantissime per Usagi. Non sarà difficile ve lo assicuro. Anche per voi Haruka e Michiru. Per quanto riguarda Hotaru beh…basta guardare il suo viso per innamorarsene”
Cosmo abbassa lo sguardo su Usagi.
“Devo andare. Domani mattina Usagi si sveglierà nel suo letto come se nulla fosse successo. Lo stesso succederà a voi.”
 
Il corpo di Usagi sparisce insieme a Cosmo.
 
Mamoru si alza in piedi.
“Tu”
Seiya lo guarda.
“Io”
“Che diavolo significa relazione?”
“Quello che hai sentito”
“Sei stato con la mia ragazza?”
“Tu eri morto. Anzi eri circuito da Chaos”
Mamoru si avvicina ancora di più a lui.
“Prova solamente a toccare di nuovo Usagi e ti faccio pentire di essere nato”
Seiya non abbassa lo sguardo.
“Io l’ho salvata dal baratro mentre tu non c’eri!”
“Io non c’ero non per mia volontà!”
Minako interviene.
“Litigare non serve a nulla ragazzi. Smettetela”
Mamoru chiude gli occhi per calmarsi. Sente la mano di Minako appoggiarsi sulla sua spalla.
“Concentrati sul futuro. Lascia perdere il passato”
Lui annuisce. Il vento, inaspettatamente,aumenta sempre più.
E la piattaforma si svuota.
 
 
Usagi entra in classe, sorridente come sempre, insieme a Naru. Saluta distrattamente i ragazzi e le ragazze. Si siede al suo posto. Estrae i libri e si prepara alla lezione che sta per iniziare.
Ami incrocia lo sguardo di Minako. Entrambe sorridono. Makoto si asciuga una lacrima di felicità.
Usagi è viva.
           
E siamo giunti alla fine.
Ringrazio tutte, davvero tutte, per avermi seguito. Soprattutto Carol e Susyjo...le vostre recensioni e messaggi mi hanno fatto volare nello scrivere.
Il tutto non si concluderà. Pubblicherò un’altra storia (Ora invento il titolo…anzi si accettano suggerimenti :o)) che sarà il seguito di questa…
Il tutto si incentrerà su come le ragazze recupereranno il rapporto con Usagi, su come Mamoru farà innamorare di nuovo la nostra eroina e su come….su come tutti dovranno affrontare un nuovo nemico….ihihihihi
Grazie a tutti e a prestissimo… (domani inizio!)
Baci
FD

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